ANNO XXIV - N. 2 FEBBRAIO 2019 LA NUOVA FENICE...lute” che fornisce presidi per la prima infanzia,...

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Tarì 2 (€ 0,50) ANNO XXIV - N. 2 FEBBRAIO 2019 LA NUOVA FENICE niele Palermo, e introdotta dal- la dott.ssa Francesca Spatafora, direttrice del museo Salinas e del polo regionale di Palermo per i parchi e i musei archeolo- gici. La conferenza, organizza- ta dalla delegazione di Sicilia del Sacro Militare Ordine Co- stantiniano di San Giorgio in L unedì 14 gennaio al mu- seo archeologico Salinas di Palermo si è tenuto un incontro su “Palermo capitale del Regno, i Borbone e l’ar- cheologia a Palermo Napoli e Pompei”. La conferenza, tenuta dal dott. Pasquale Hamel e dal prof. Da- le del Regno. Tra gli illustri ospiti S.E. Fra’ Luigi Naselli Gran Priore del Sovrano Mili- tare Ordine di Malta per Napo- li e Sicilia e il Barone Vincen- zo Calefati di Canalotti, dele- gato Melitense per la Sicilia Occidentale. Subito dopo gli interventi dei relatori la Princi- collaborazione col Museo Sali- nas, ha avuto come madrina S.A.R. la Principessa Beatrice di Borbone delle due Sicilie. I relatori hanno tracciato breve- mente la storia della politica archeologica della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie e la storia di Palermo come capita- PALERMO CAPITALE DEL REGNO. I BORBONE E L’ARCHEOLOGIA A PALERMO, NAPOLI E POMPEI

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  • Tarì 2 (€ 0,50)

    ANNO XXIV - N. 2 FEBBRAIO 2019

    LA NUOVA FENICE

    niele Palermo, e introdotta dal-la dott.ssa Francesca Spatafora,direttrice del museo Salinas edel polo regionale di Palermoper i parchi e i musei archeolo-gici. La conferenza, organizza-ta dalla delegazione di Siciliadel Sacro Militare Ordine Co-stantiniano di San Giorgio in

    L unedì 14 gennaio al mu-seo archeologico Salinasdi Palermo si è tenuto unincontro su “Palermo capitaledel Regno, i Borbone e l’ar-cheologia a Palermo Napoli ePompei”.La conferenza, tenuta dal dott.Pasquale Hamel e dal prof. Da-

    le del Regno. Tra gli illustriospiti S.E. Fra’ Luigi NaselliGran Priore del Sovrano Mili-tare Ordine di Malta per Napo-li e Sicilia e il Barone Vincen-zo Calefati di Canalotti, dele-gato Melitense per la SiciliaOccidentale. Subito dopo gliinterventi dei relatori la Princi-

    collaborazione col Museo Sali-nas, ha avuto come madrinaS.A.R. la Principessa Beatricedi Borbone delle due Sicilie. Irelatori hanno tracciato breve-mente la storia della politicaarcheologica della Real Casa diBorbone delle Due Sicilie e lastoria di Palermo come capita-

    PALERMO CAPITALE DEL REGNO.I BORBONE E L’ARCHEOLOGIAA PALERMO, NAPOLI E POMPEI

  • pessa Beatrice, Gran Prefettodell’Ordine Costantiniano, haringraziato la direttrice del mu-seo Salinas e i relatori con unamedaglia commemorativa co-stantiniana. Il delegato vicarioha quindi invitato il Gran Prio-re di Malta a prendere la paro-la. Fra’ Naselli ha ringraziatoper l’invito ed ha insignito laPrincipessa con la Gran Crocedell’Ordine al Merito Meliten-se e il delegato vicario Antoniodi Janni con la Croce di Cava-

    liere Ufficiale al merito meli-tense. L’alto riconoscimento èstato concesso per l’impegnodella principessa nella realiz-zazione ed nel mantenimentodel progetto “Briciole di Salu-te” che da oltre cinque anni as-siste i bambini da zero a tre an-ni. Presente alla cerimonia an-che il console del Marocco,Dr.ssa Fatima Baroudi.È seguito un vin d’honneur of-ferto dalla Delegazione Sicilia.

    Antonio di Janni

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    PAGINA 3FEBBRAIO 2019

    LA NUOVA FENICEDirettore responsabile: Antonio Di Janni

    Stampa a cura della Casa Editrice CE. S. T. E. S. S.

    via Catania, 42/B - Palermo

    Autorizzazione del Tribunale di Palermo n. 13 del 15. 03. 96

    Casa Editrice CE. ST. E. S. S.

    Centro Studi Economici-Sociali Sicilia

    via Catania, 42/B - Tel. 091. 6253590 - PALERMO

    e-mail: [email protected]

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    PAGINA 4 FEBBRAIO 2019

    S abato 5 Gennaio, forte-mente voluto e incorag-giato dal Delegato VicarioAntonio di Janni, si è realizzatoun cordiale e proficuo incontro trail Presidente della Sez. C.R.I. diCastelvetrano dott. Giuseppe Car-dinale assistito dal dott. Antoni-no Crimi e una delegazione di Ca-valieri del territorio.Per primi in Italia, si è ricreata,in piccolo, l’atmosfera di ri-spetto e collaborazione tra le 2organizzazioni, che a livelloNazionale hanno il 4 Dicembrestipulato un “Protocollo d’Inte-sa” firmato dal ns Gran Mae-stro S.A.R. Pr. Carlo BorboneDue Sicile, e l’Avvocato Fran-cesco Rocca Presidente Nazio-nale Croce Rossa Italiana.Dopo la presentazione storicadell’Ordine, il Comm. MicheleSalerno ha sottolineato l’attuali-tà del nostro riconoscimento le-gale recepito nell’Ordinamentodella Repubblica e gli ulterioririconoscimenti in sede Interna-zionale ed ONU. Conseguente-mente ha sottolineato l’alto va-lore morale della Concessionedella ns Medaglia d’Oro allabandiera della C.R.I. e applicatapersonalmente dal Gran Mae-stro. Si è riconosciuta la valenzadel progetto C.R.I. per donne

    con figli sole e abbandonate de-nominato “Salvamamme” e lanomina alla Principessa Camil-la ad “Ambasciatrice nel Mon-do” per questo progetto.Il Cav. Camillo Carpinteri ha il-lustrato, basandosi sulla suacompetenza, le nostre attuali atti-vità benefiche dirette al sostegnoalle fasce di popolazione econo-micamente debole, svolte sia a li-vello nazionale che con progettimirati alle realtà locali. Ha illu-strato il progetto “Briciole di Sa-lute” che fornisce presidi per laprima infanzia, nato cinque annifa a Monreale, e che è divenutouna realtà importante nell’ambitodelle Charitas, tanto da venireadottato anche in altre regioni.Durante la visita ai locali in usoalla C.R.I., il Cav. Nicola Sala-dino, medico specialista, ha af-frontato le problematiche rela-tive alla salute, con particolareriferimento ai presidi igienicidistribuiti nei due campi d’ac-coglienza, organizzati dallaPrefettura di Trapani e gestitidalla C.R.I. per i lavoratori sta-gionali extracomunitari a Cam-pobello di Mazara. Gli sonostate mostrate le dotazioni sani-tarie di emergenza per profughie quelle per soccorso in caso dicalamità naturale. Si è compli-

    mentato nel vedere le tende, lecoperte, i materassi tutto con-servato in perfetto ordine e conla massima igiene.La Dama Giacoma La Rosa, me-dico legale, ha chiesto di cono-scere “la quotidianità“ con cui laSez. assiste oltre 200 famiglie re-sidenti nei 5 comuni del territoriodi competenza. Si è informatasulle procedure riguardo la rac-colta, igienizzazione, distribuzio-ne degli abiti e delle calzature.Ha visitato il locale delle docce,disponibili per coloro che nonhanno dove lavarsi, trovandoliineccepibili. Ha convenuto con ilPresidente Cardinale sulla neces-sità di completare il percorso

    igienico dotando la Sez. di unalavatrice per il bucato.L’incontro, avvenuto alla vigi-lia della festa della Befana, hamotivato il Cav. Carpinteri aduna iniziativa personale, condi-visa con il Delegato Vicario, didonare a nome dell’Ordine un“Sacco” pieno di oltre 50 gio-cattoli e peluche che farannocontenti i bimbi assistiti.Il Presidente Cardinale, ha rin-graziato sia per il dono che perla valenza dell’incontro valu-tandolo positivamente in pro-spettiva di future collaborazio-ni. Ha omaggiato i presenti conil gagliardetto della Sezione.

    Michele Salerno Messana

    INCONTRO CON LA C.R.I.SEZ. DI CASTELVETRANO

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    PAGINA 5FEBBRAIO 2019

    BEFANA COSTANTINIANA A PALERMO

    G iorno 6 gennaio festadell’Epifania,  comeda tradizione, la dele-gazione Sicilia del Sacro Mi-litare Ordine Costantiniano diS. Giorgio, presso la BasilicaCostantiniana della Magione,parroco Mons. S. Grimaldi, e

    la chiesa di Maria SS della Pie-tà alla Kalsa,  parroco donGiuseppe Di Giovanni, ambe-due cappellani costantiniani,ha distribuito calze con dolciu-mi e giocattoli ai bambini chefrequentano le due chiese. Ildelegato vicario Antonio di

    Janni e i cavalieri GasperinoComo e Gaetano Giarrusso,hanno aiutato la benemeritaGiovanna Galli e la dama Eu-genia D’Alessandro, che han-no interpretato il ruolo dellabefana, a distribuire i doni aibambini. Subito dopo, i cava-

    lieri, come i re Magi, hannoconsegnato ai bambini dellamissione speranza e carità diBiagio Conte  giocattoli e cal-ze con dolciumi. La befanacostantiniana in Siclia si svol-ge da circa 10 anni.

    Antonio di Janni

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    PAGINA 6 FEBBRAIO 2019

    La Casa del Sorriso:un importante anniversario

    Sua Ecc. Mons. Michele Pennisi riceve la pergamena di socio benemerito, 1 dicembre 2018

    S ono lieto di parteciparea questo cinquantesimoanniversario della fon-dazione de "La Casa del Sorri-so", che nel 1968 nasceva a Na-poli ad opera del Padre cappuc-cino Gabriele Russo. Opera poiiniziata in Sicilia da parte di pa-dre Clemente Calogero Giado-ne, originario di Barrafrancadella diocesi di Piazza Armeri-na in cui sono stato Vescovo per11 anni. Opera che è stata con-tinuata da Padre FrancescoBiondolillo.

    L’Ente La Casa del Sorriso ge-stisce attualmente sette comu-nità per minori e ragazze ma-dri, di cui cinque dell'Arcidio-cesi di Monreale: tre in questastruttura e due a Partinico. LaCasa del Sorriso, al fine di sod-disfare il precetto evangelicodella scelta preferenziale per ipoveri, promuove e realizza at-tività specializzate al sostegnodei più deboli e bisognosi.L’associazione con spiritofrancescano opera al fine di so-stenere quanti versano in con-

    dizioni di svantaggio socialesia in Sicilia sia nei paesi in viadi sviluppo, con particolare at-tenzione ai minori che vivonoogni sorta di problematica so-ciale, ai giovani che rappresen-tano il futuro della società edalle famiglie che aspirano aduna vita migliore per i loro fi-gli, attivando processi di svi-luppo socio-economico e cul-turale della società.Rendo grazie alla Divina Pro-widenza per la presenza in Sici-lia e in particolare nella nostra

    Arcidiocesi de "La Casa delSorriso"; mi auguro che questainiziativa benefica, superatetutte le difficoltà, possa rilan-ciare le sue attività sociali im-pregnate di spirito evangelico,coinvolgendo nuovi soggetti edin particolare cristiani laicipronti a continuare questa ope-ra e ad affiancarePadre Francesco Biondolillo, alquale va la nostra gratitudine evicinanza.

    S.E. Mons. Michele PennisiArcivescovo di Monreale

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    PAGINA 7FEBBRAIO 2019

    R adicata nel territorio diMonreale, “La casa delsorriso” celebra il 50 an-niversario della fondazione L’im-pegno di Padre Clemente Caloge-ro Giadone e di Padre FrancescoBiondolillo a favore di minori,che si trovano in situazione disvantaggio sociale, si è profusograzie alla realizzazione di un pro-gramma di riscatto sociale che haavuto come pilastri i valori dellasolidarietà e della legalità.Accompagnati in questo percor-so da persone speciali quali ilCapitano Mario D’aleo, Mons.Giuseppe Militello, M.P.R. Sal-vatore Zagone, Dott.ssa Paolet-ta Caltabellotta, Dott. France-sco Micela.  oggi trovano su lo-ro cammino persone ancor piùspeciali quali Mons. MichelePennisi, l’Avv Alberto Marino,

    il Dott. Antonio di Janni.L’attenzione dei padri cappuc-cini si è rivolta primariamenteai bambini a rischio di devianzasociale non solo siciliani maanche in Colombiani  e ad essihanno consegnato la Speranza:l’Amore del Signore.I frati cappuccini fondatori: Pa-dre Gabriele Russo e PadreClemente con la loro operagiornaliera hanno reso tangibilela spiritualità francescana ; Lacultura della misericordia deifrati cappuccini  ha poi apertola società civile alla condiviso-ne di progetti e di iniziative. Oggi l’Ordice Costantiniano diSan Giorgio si accosta a questarealtà con l’intenzione di soste-nerla e supportarla con il pro-getto briciole di salute. Dopol’incontro del delegato vicario e

    la figura carismatica di PadreFrancesco, l’Ordine Costanti-niano di S. Giorgio supporteràla struttura. Il primo interventodella delegazione Sicilia è statol’invio della dott.ssa SimonaD’Alba, odontoiatra, a visitare i

    bambini facendo sia una visitaodontoiatrica a gli ospiti dellastruttura, sia una lezione di pre-venzione odontoiatrica spie-gando ai bambini l’importanzadell’igiene dentaria.

    Lia Giangreco

    LA CASA DEL SORRISO A MONREALE

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    PAGINA 8 FEBBRAIO 2019

    SOL IDAR I E TÀ

    A nche ad Alcamo, giorno4 gennaio, si è svolto ilprogetto “Briciole disalute”, promosso e patrocinatodal Sacro Militare Ordine Costan-tiniano di San Giorgio. La dona-zione di generi alimentari e pre-sidi sanitari per la prima infanziaé stata effettuata a mons. AldoGiordano, arciprete della Basili-ca Maria Assunta (Chiesa Ma-dre), dal Comm. Antonio Funda-ró, dal Comm. Pietro FrancescoMistretta, dal Cav. GiancarloMartorana, dal Cav. VincenzoBussa e dal Cav. Antonio MarioVitiello all’interno della sagrestia.Mons. Aldo Giordano ha tenuto

    a ringraziare il delegato vicariodel Sacro Militare Ordine Co-stantiniano di Giorgio, il nobileGran Croce Antonio di Janni.“Briciole di salute” ha l’obietti-vo di sensibilizzare la cittadi-nanza ai bisogni dei più poverimediante la condivisione e lasolidarietà. Il progetto costanti-niano “Briciole di salute” inten-de intervenire in quei casi in cuila difficoltà di accesso ai presi-di sanitari e agli omogeneizzatia causa dei costi elevati mette arischio la salute dei neonati edei bambini più vulnerabili dalpunto di vista sociale e dal pun-to di vista clinico.

    G iorno 2 gennaio, comeogni anno, per le festi-vità natalizie, il SacroMilitare Ordine Costantinianodi San Giorgio, ha tenuto una di-stribuzione del progetto “Bri-ciole di Salute” donando al Ban-co Alimentare caterinese 140 li-tri di latte. Ad effettuare la donazione i

    Cavalieri Michele Tramontana(referente provinciale) e Gio-vanni D’Agostino. Il progetto “Briciole di Salute”è attivo da anni in quasi tutte leDiocesi siciliane. Mensilmente,vengono distribuiti beni di pri-ma necessità in particolare per ibambini da 0 a 3 anni. A Santa Caterina Villermosa, il

    Banco Alimentare, è gestito dalCappellano Costantiniano DonAntonino La Paglia che, insie-me ai volontari, cerca di alle-viare mensilmente le difficoltàdelle famiglie bisognose, pur-troppo - vista la situazione eco-nomica contingente - in conti-nuo aumento.

    Briciole di Salute aS. Caterina Villermosa

    Briciole di Salute ad Alcamo

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    PAGINA 9FEBBRAIO 2019

    COSTANTINIANABefana Costantiniana ai Bambini del Progetto

    Briciole di Salute di Monreale

    S abato 5 gennaio, presso lachiesa di Maria SS degliAgonizzanti a Monreale,dove è allestito il presepio realiz-zato dalla volontaria Sonia LoMonaco, sono stati distribuitidoni ai circa quaranta bambini,del progetto Briciole di Salute diMonreale. Hanno collaborato alledonazioni la stessa volontaria, ildelegato vicario, il comm. Vin-cenzo Nuccio e i componentidel circolo MCL Fabio Billetta,Pamela Russo, Renato Galano,Luigi D’Eliseo e Flavio Pillitte-ri. I piccoli accompagnati dai fa-miliari hanno scelto i loro doni esono tornati alle loro abitazionicon i volti colmi di sorrisi… pic-cole briciole di felicità.

    5 gennaio 2019

    I l Delegato Vicario della De-legazione Toscana Commen-datore Edoardo Puccetti delSacro Militare Ordine Costanti-

    niano di San Giorgio con il Prio-re Vicario Commendatore DonRodolfo Rossi e il CavaliereLuca Templari hanno consegna-to a Suor Letizia Dei, responsa-bile della casa di accoglienza

    “Fraternità della Visitazione”che da aiuto e rifugio alle donnee i bambini vittime della violen-za, materiale didattico, capi di ab-bigliamento e calze dell’Epifania.La donazione rientra nel nuovo

    progetto della Delegazione To-scana del Sacro Militare OrdineCostantiniano di San Giorgiodal nome “Albarosa”, nato a so-stegno delle donne vittime diviolenza.

    Briciole di Salute a Pian di Scò - Arezzo

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    PAGINA 10 FEBBRAIO 2019

    SOL IDAR I E TÀ

    Briciole di Salutea Trapani

    V enerdi 11 gennaio, pres-so i locali attigui allaparrocchia del SacroCuore di Gesù a Trapani, si è te-nuta la distribuzione mensiledei presidi per la prima infanziadel progetto briciole di salute. Ildelegato vicario e i cavalieriCamillo Carpinteri, Nicola Sa-ladino e don Michele Crociata,cappellano costantiniano, hanno

    consegnato, omogeneizzati, pan-nolini, biscotti, latte al parrocodon Alberto Giardina. Il proget-to a Trapani è ormai attivo daquasi due anni da quando ne èstata approvata l’attuazione daS.E. Rev.ma Mons. Pietro Ma-ria Fragnelli che ha accolto laproposta del delegato vicario. Ipresidi sono stati donati dai ca-valieri presenti.

    Briciole di Salute a Monreale Gennaio 2019

    C on il nuovo anno, conl’alto patrocinio del-l’Arcivescovo di Mon-reale, S.E. Rev.ma Mons. Mi-chele Pennisi, Priore costantinia-no di Sicilia, è ripresa la distri-buzione dei presidi per la primainfanzia del progetto “ Bricioledi salute”. Mercoledi 9 gennaio,nei locali annessi alla chiesacostantiniana di Maria SS degliAgonizzanti a Monreale, sottouna scrosciante pioggia che nonha scoraggiato i genitori di bam-bini assistiti dalla delegazioneSicilia del Sacro Militare Ordi-

    ne Costantiniano di S. Giorgio,si è tenuta la prima distribuzio-ne di quest’anno di presidi per laprima infanzia. Il delegato vica-rio e le volontarie Daniela Pre-stigiacomo, Sonia Lo Monaco eAntonella Zito, hanno soddi-sfatto circa 40 bambini di fami-glie bisognose della città nor-manna, distribuendo pannolini,latte, biscotti, Biscotti, omoge-neizzati, vestitini per neonati, pa-stina e dolciumi. E’ triste che nelXXI secolo ancora ci siano sac-che di povertà in cui versano al-cune famiglie siciliane.

  • LA NUOVA FENICE

    PAGINA 11FEBBRAIO 2019

    COSTANTINIANA

    D on Giacomo Sgroi,segretario dell’Arci-vescovo di Monrealee cappellano costantiniano, haconsegnato, giorno 12 genna-io, a don Dario Russo, respon-sabile della missione di Kita-newa, dell’Arcidiocesi di Mon-reale in Tanzania, Diocesi diIringa, un defibrillatore con 10piastre donati dalla delegazio-ne Sicilia del Sacro MilitareOrdine Costantiniano di S.Giorgio e dal Progetto Africa

    onlus. Oltre al defibrillatore ealle piastre sono state conse-gnate numerose medicine pervarie patologie. Ad accompa-gnare don Giacomo il Rettoredel seminario di Monreale,don Giuseppe Ruggirello. Allaconsegna hanno assistito donDavide Rasa e don CarmeloMigliore. L’attività della Missione è co-ordinata dal parroco della stes-sa don Salvatore Ricceri del-l’Arcidiocesi di Catania.

    Consegnati defibrillatore e medicinealla Missione in Tanzania

    15 gennaio 2019.

    ICavalieri Alessandro Freschi,referente per la Versilia eGianpaolo di Giorgio a nomedella Delegazione Toscana del Sa-cro Militare Ordine Costantinia-

    no, hanno consegnato al respon-sabile della Parrocchia di SantaRita, generi alimentari di primanecessità da distribuire ai biso-gnosi della comunità. La donazio-ne fa parte del progetto solidaledenominato “Briciole di salute”.

    Briciole di Salute a Viareggio Lucca

  • LA NUOVA FENICE

    PAGINA 12 FEBBRAIO 2019

    SOL IDAR I E TÀ

    V enerdi 18 gennaio con-sueta consegna di presi-di per la prima infanziaalla Caritas dell’Abbazia Bene-dettina di S. Martino delle Sca-le, il delegato vicario della dele-gazione Sicilia del Sacro Milita-re Ordine Costantiniano di S.

    Giorgio, ha consegnato al re-sponsabile della Caritas DomBernardo pannolini, omogeneiz-zati e altri presidi per i bambiniassistiti dai monaci benedettini.Il delegato vicario ha portato i sa-luti sia del Gran Maestro S.A.R.il Principe Carlo di Borbone del-

    le Due Sicilie, Duca di Castro, siadel Gran Prefetto S.A.R. la Prin-cipessa Beatrice di Borbone del-le Due Sicilie, che ha visitatol’Abbazia, e ne è divenuta la ma-drina delle opere di beneficenzaeffettuate presso la struttura be-nedettina.

    G iovedi 18 gennaio il de-legato vicario del SacroMilitare Ordine Costan-tiniano di S. Giorgio, Antonio diJanni, Cav.di Gr. Cr. di Grazia ac-compagnato dalla volontaria LiaGiangreco, ha consegnato presi-di per la prima infanzia allastruttura La Casa del Sorriso aMonreale. la struttura retta dal pa-dre cappuccino Francesco Bion-dolillo, ospita 30 bambini. Sonostati consegnati omogeneizzati,pannolini, pastina e camicie peri più grandi. Padre Biondolillo hafatto visitare la struttura che da 50anni opera nel territorio di Mon-reale. i bambini hanno bisogno diogni genere di presidi.

    Briciole di Salute alla Casa del Sorriso di Monreale

    Briciole di Salutea S. Martino delle Scale

    A ccolti dal sorriso di DonRino Randazzo, Cava-liere  di Grazia Eccle-siastico, sono stati consegnati alrappresentante della Caritas par-rocchiale, della sua parocchia, ipresidi per la prima infanzia delprogetto Briciole di Salute. Da ol-tre un anno il progetto è presen-te nel territorio di Castelvetranodove esiste una realtà sociale

    molto complicata  legata a feno-meni di risonanza nazionale.L’Ordine Costantiniano parteci-pa alla richiesta di aiuto e riscat-to della popolazione con la suapresenza nell’Unità Pastorale di-retta da Don Rino, notoriamen-te  popolata da famiglie bisogno-se di sostegno. Presenti il comm.Michele Salerno e il cav. Baldas-sarre Cacioppo.

    Bricole di Salutea Castelvetrano

    La delegazione Sicilia dell’Ordi-ne Costantiniano di S. Giorgio siimpegnerà ad aiutare i bambiniaccolti nella struttura. L’ Arcive-scovo di Monreale S.E. Rev.maMons. Michele Pennisi è interve-nuto personalmente per salva-guardare la continuità della strut-tura. Si invoglieranno i cavalierie i benemeriti a raccogliere me-rendine, pasta e altri presidi ali-mentari per aiutare la Casa delSorriso. I cavalieri saranno sen-sibilizzati a donare mensilmentetali presidi. Ogni cavaliere saràcoinvolto all’acquisto settima-nale di merendine, latte e pasta.Confidando nella generosità deicavalieri e dame costantiniani si

    potrà aiutare la struttura. I bam-bini sono divisi in case che ne ac-colgono 10 ciascuna con una vo-lontaria che fa loro da mamma.

    Visitando la struttura si constataquanto affetto hanno bisognoquesti bambini e quanto la strut-tura con i suoi volontari dà loro.

  • LA NUOVA FENICE

    PAGINA 13FEBBRAIO 2019

    COSTANTINIANA

    Mercoledi 23 gennaio aMonreale nei locali an-nessi alla chiesa costan-tiniana di Maria SS degli Agoniz-zanti si è tenuta la seconda distri-buzione mensile dei presidi per laprima infanzia del progetto bricio-le di salute. le volontarie Danie-la Prestigiacomo, Sonia Lo Mo-naco e Antonella Lo Zito hanno

    distribuito pannolini, pastina, bi-scotti, latte e omogeneizzati acirca 40 bambini di famiglie biso-gnose, il progetto è sotto l’alto pa-trocinio di S.E. Rev.ma Mons. Mi-chele Pennisi Arcivescovo diMonreale e Priore costantiniano diSicilia. A Monreale il progetto ènato nel 2014 e da allora si è dif-fuso in quasi tutta la Sicilia.

    21 gennaio 2019

    I l Delegato Vicario della De-legazione Toscana Commen-datore Edoardo Puccetti delSacro Militare Ordine Costanti-

    niano di San Giorgio con il Prio-re Vicario Commendatore DonRodolfo Rossi e il Segretariodella Delegazione Toscana Cava-liere Roberto Orlandi, hanno do-nato al Presidente del Centro

    Antiviolenza dell’AssociazioneLuna Onlus, Signora DanielaCaselli, che da aiuto e rifugio alledonne e i bambini vittime dellaviolenza, generi alimentari diprima necessità. La donazione

    rientra nel nuovo progetto dellaDelegazione Toscana del SacroMilitare Ordine Costantinianodi San Giorgio dal nome “Alba-rosa”, nato a sostegno delle don-ne vittime di violenza.

    Briciole di Salute a Lucca

    Briciole di Salute aMonreale II distribuzionemese di gennaio

    V enerdi 25 gennaio, pres-so la struttura delle suo-re missionarie “ PorteAperte” il cav Alfonso Lo Zitoha consegnato a Suor Stellina,150 scatolette di tonno sott’olioe diverse bottiglie di passata dipomodoro. Suor Stellina ogniqualvolta che la mensa della

    struttura, che giornalmente assi-ste molti avventori, ha bisognodi qualche genere alimentare,chiede ai cavalieri costantinianiun aiuto che viene immediata-mente soddisfatto. La mensa è al-l’insegna del risparmio, cioè sichiede soltanto il necessario sen-za eccessi.

    Briciole di Salutead Agrigento

  • LA NUOVA FENICE

    PAGINA 14 FEBBRAIO 2019

    SOL IDAR I E TÀ

    L unedì 28 gennaio, unarappresentanza di cava-lieri del Sacro MilitareOrdine Costantiniano di SanGiorgio della Delegazione Sici-lia, ha fatto visita all’Associa-zione “Madonna della Tenda diCristo”, di Acireale; nella circo-stanza, com’è ormai consuetudi-ne dell’Ordine nell’ambito delprogetto “Briciole di Salute”, icavalieri Antonino Amato (refe-rente costantiniano per Catania

    e provincia), Cristofaro Arena,Giuseppe Longo e Massimo Pu-trino hanno consegnato generialimentari e dolciumi, questiultimi particolarmente graditiai bambini che insieme ai lorogenitori meno fortunati sonoospiti dell’Associazione gestitacon amore e passione dalla suo-re. Suor Alfonsina e Suor Rosal-ba, vere e proprie colonne por-tanti della “Madonna della Ten-da di Cristo”, hanno accolto e

    ringraziato i cavalieri, unita-mente a Don Emanuele Nicotraparroco della chiesa Gesù e Ma-ria di Acireale che è stata recen-temente assegnata alla delega-

    zione lo scorso novembre allapresenza di S.A.R. la Principes-sa Beatrice di Borbone delleDue Sicilie Gran Prefetto del-l’Ordine Costantiniano.

    Briciole di Salutead Acireale

    V enerdi 25 gennaio il de-legato vicario per la Si-cilia del Sacro MilitareOrdine Costantiniano di S. Gior-gio, ha consegnato al cav. Alfon-so Lo Zito, 12 piastre per il de-fibrillatore per il Madagascar,precedentemente consegnato loscorso agosto ad Agrigento. Ilcav. Lo Zito è il responsabile delprogetto “Aiutiamo il Madaga-scar” del Rotary Club di Agrigen-to a cui collabora la delegazionecostantiniana di Sicilia. Questoprogetto aiuta la missione inMadagascar delle suore di “ Por-te Aperte”. La donazione dellepiastre, che saranno consegnate

    alla missione, insieme al defibril-latore, la prossima primaverapersonalmente dal cav. AlfonsoLo Zito, medico radiologo, èstata supportata dal ProgettoAfrica Onlus che collabora atti-vamente con la delegazione Si-cilia per inviare aiuti in Africa eper aiutare anche gli africani inSicilia. Il progetto di aiuti inAfrica per aiutare gli ultimi edaiutarli a vivere e progredirenella loro terra è sotto l’Alto Pa-trocinio di S.A.R. il PrincipeCarlo di Borbone delle Due Si-cilie Duca di Castro Capo dellaReal Famiglia e Gran MaestroCostantiniano.

    Consegnate dodici piastre per defibrillatoreper il Madagascar

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  • LA NUOVA FENICE

    PAGINA 15FEBBRAIO 2019

    M ercoledi 30 gennaio aCastelvetrano, in pro-vincia di Trapani, è sta-ta celebrata una S. Messa per laBeata Maria Cristina Regina del-le Due Sicilie, moglie del Re Fer-dinando II.Sono passati cinque anni dal 25gennaio 2014, giorno in cui laRegina delle Due Sicilie MariaCristina è stata beatificata a Na-poli nella Basilica di SantaChiara, dove il suo corpo è sta-to tumulato e dove si trova tut-t’ora. La memoria liturgica ri-corre il 31 gennaio, giorno del-la sua ascesa al Cielo.Il Nobile Antonio di Janni, Cav.di Gr. Cr. di Grazia e delegato vi-cario della Sicilia del Sacro Mi-

    litare Ordine Costantiniano diSan Giorgio, nel discorso intro-duttivo della Celebrazione Euca-ristica, ha ringraziato per l’acco-glienza il parroco della ChiesaMaria SS. dell’Annunziata, donRino Randazzo, Cavaliere Co-stantiniano di Grazia Ecclesiasti-co, e i Cavalieri costantiniani e ifedeli della parrocchia interve-nuti alla solennità.Nel prologo ha ricordato le vir-tù della sposa del Re Ferdinan-do II delle Due Sicilie, amata intutto il Regno e da tutti ricorda-ta come la “Reginella Santa”.Il parroco, don Rino Randazzo,nella sua omelia ha parlato del-la parola “carità”, filo condut-tore che abbraccia la prima let-

    tura liturgica, l’azione caritate-vole della Beata Maria Cristinaverso i poveri e le iniziative so-lidali della Delegazione Siciliadell’Ordine Costantiniano diSan Giorgio attraverso il pro-getto “Briciole di salute”, cheviene svolto anche presso laparrocchia Maria SS. dell’An-nunziata di Castelvetrano.Durante la S. Messa è statoesposto accanto all’altare il re-liquario contenente un fram-mento dei capelli della BeataMaria Cristina di proprietà delComm. Michele Salerno.Prima del termine della S. Mes-sa la Dama Giacoma La Rosaha letto la preghiera dedicataalla Beata.

    Presenti alla funzione religio-sa il Delegato Vicario e i Ca-valieri Francesco Calcara, An-tonioVitiello, Balbassare Ca-cioppo, Giuseppe Lipari, Sal-vatore Notarianni, Pier Fran-cesco Mistretta, Antonio Fun-darò, Michele Salerno, la da-ma Giacoma La Rosa e il me-dagliato Giuseppe Messina diAlcamo.I Cavalieri presenti, subito do-po la Cerimonia Religiosa han-no posato per una foto sottol’antica e bellissima pittura cheinsiste all’interno della Chiesae che ritrae l’immagine di SanFrancesco di Paola, Patrono delRegno delle Due Sicilie.

    Baldassare Cacioppo

    Castelvetrano, ricorrenza dellaBeata Maria Cristina delle Due Sicilie

  • LA NUOVA FENICE

    PAGINA 16 FEBBRAIO 2019

    …. da un lato Scilla / dall’altroera l’orribile Cariddi

    (Omero, Odissea)

    N ei tempi più remoti, la na-vigazione nello Strettodi Messina godeva dipessima fama perché presentavanotevoli difficoltà a causa dellapresenza di correnti rapide e ir-regolari nel mare e per i venti vio-lenti e turbinosi che vi soffiava-no. A volte, in quel posto, le cor-renti raggiungono la velocità di9 Km. all’ora e, scontrandositra di esse, provocano enormivortici che in antico terrorizzava-no i marinai in possesso di pic-cole o modeste imbarcazioni.

    Lo Stretto di Messina, infatti, èun tratto di mare simile ad unimbuto, più stretto, a Nord, traCapo Peloro (Sicilia) e TorreCavallo (Calabria) e più largo aSud, tra Capo Taormina (Sici-lia) e Capo d’Armi (Calabria).L’incontro dei due mari, il Tir-reno e lo Ionio, avviene in for-ma violenta a causa delle lorodifferenti caratteristiche chimi-co-fisiche di salinità, tempera-tura, densità, profondità diversedei loro bacini, più profondoquello ionico e meno quello tir-renico. Le correnti dello Strettodi Messina si possono ritenere

    vere e proprie correnti di mareadi cui quella principale, la ioni-ca più forte, va verso Nord,mentre quella tirrenica più de-bole scende a Sud. Dal loro in-contro-scontro vengono a for-marsi delle onde simili a quellepresenti negli estuari al cambiodi marea e con la loro massad’acqua danno luogo a una se-rie di fenomeni provocati da in-stabilità dinamica e a spettaco-lari manifestazioni di turbolen-za. Questi fenomeni presenta-no uno sviluppo in senso oriz-zontale (tagli e scale di mare)oppure verticale (gorghi, garo-fali, bastardi, macchie d’olio).Le turbolenze verticali portanoin superficie, tra le reti di pescae a riva, pesci tipici delle zonepiù profonde del mare, dellaspecie batipelagica, comel’ascia d’argento, che vive ne-gli abissi marini anche a 3000metri di profondità e può misu-rare fino a 7 metri di lunghezza.I fenomeni più interessanti ches’incontrano nello Stretto sono: I Gorghi (Cariddi), a sviluppoverticale formati dall’incontrodi correnti opposte e favoritidall’irregolarità del fondo, pre-senti in numero maggiore a Suddi Capo Peloro; I Garofali, a rotazione ciclonicain cui le acque pesanti affonda-no sopra quelle leggere edemergono con moti turbolenti; Le Macchie d’olio con movi-mento anticiclonico le cui ac-que al centro del vortice hannoaspetto oleoso;I Bastardi, correnti lungo le co-ste dalla intensità proporziona-le e contraria a quella del flussoprincipale, che varia da zona azona.Per le difficoltà da affrontarenell’attraversare questo trattodi mare i marinai dei tempi an-tichi fantasticarono sopra di es-se e diedero vita al mito di Ca-riddi (colei che risucchia), a ca-

    po Peloro in Sicilia e di Scilla,(colei che dilania) sulla costacalabra. Strabone descrive Scilla (ingreco antico: Σκύλλα, Skýlla)come uno scoglio simile aun’isola, che ancora al giornod’oggi conserva l’antico aspet-to, ma nel mito fu trasfornato inuna ninfa marina, la cui storia èstata raccontata da Omero nel-l’Odissea, da Ovidio nelle Me-tamorfosi e da Virgilio nel-l’Eneide. Infatti Ovidio narra di Scilla edi Cariddi come di due spaven-tosi mostri marini, che stavanol’uno di fronte all’altro a for-mare “Lo Stretto di Messina”, eriporta di cosa la gente dicevadi Cariddi che ingoiava e riget-tava tre volte al giorno l’acqua

    del mare creando dei gigante-schi vortici. Sempre la gentedel luogo credeva che l’altromostro Scilla aveva sei lunghecode di serpente con in cimaaltrettante teste di cane che la-travano e cercavano di afferrarei naviganti. Il poeta nel raccon-to, ricorda pure che, in origineScilla era una ninfa bellissima,nata da Tifone ed Echidna (se-condo altri da Forco e Crateis)o da Zeus e e Lamia; in questocaso, fu l’unica figlia ad essererisparmiata dalle ire della gelo-sa Era. La bella ninfa vivevadove ora c’è la città di ReggioCalabria e spesso amava recar-si presso gli scogli di Zancle(l’odierna Messina), per pas-seggiare sulla spiaggia e fare ilbagno nelle limpide acque del

    SCILLA e CARIDDI

    Glauco e Scilla

    Statue di Scilla e Cariddi

    Stretto di Messina

  • LA NUOVA FENICE

    PAGINA 17FEBBRAIO 2019

    mare Tirreno. Una sera, mentreera sdraiata sulla sabbia, sentìun rumore provenire dal maree, mentre un’onda avanzavaverso di lei, impietrita dal terro-re vide uscire dalle onde un uo-mo, con i capelli, lunghi sinoalle spalle, pieni di frammentidi alghe, il volto incorniciato dauna folta barba verde e il corpoazzurro per metà simile ad unpesce. Era il dio marino Glaucoche un tempo era stato un uomoe per un prodigio aveva acqui-stato la natura divina. Scilla,terrorizzata a quella vista, si ri-fugiò sulla vetta di un monte,che sorgeva nelle vicinanze, mail dio volle lo stesso dichiarareil grande amore che provavaper lei e raccontare la sua sto-ria. Glauco era stato un pesca-tore della città di Antedone inBeozia, ma un giorno, dopo unapesca fortunata, aveva distesole reti ad asciugare su un pratovicino alla spiaggia e allineato ipesci sull’erba per contarli,quando questi a contatto conl’erba, iniziarono a muoversi e,in branco saltellando, tornaronoin mare. Glauco, stupito per ta-le prodigio, non sapeva cosapensare, però scartò l’ipotesiche un dio potesse intressarsi alui, umile pescatore, pensò cheil fenomeno era dovuto all’erbae ne mangiò qualche filo. Comel’ebbe mangiata, sentì nascerein lui una nuova natura che lo

    attraeva irresistibilmente versol’acqua con una forza tale daspingerlo a tuffarsi nel mare co-me i pesci. Gli dei del mare loaccolsero benevolmente e pre-garono Oceano e Teti di liberar-lo dalle ultime sembianze di na-tura umana e terrena per ren-derlo simile a loro. Così Glaucofu trasformato in un dio e dallavita in giù fu mutato in un pe-sce. Scilla, ascoltato il racconto diGlauco, rimase indifferente alsuo amore, lasciandolo solo edisperato. Allora il dio marinosi recò nell’isola di Eea dovesorgeva il palazzo della magaCirce perché costei facesse unsortilegio per far innamorare labella ninfa di lui. Circe, dopoche Glauco ebbe raccontato ilsuo amore lo rimproverò dura-mente, ricordandogli che era undio e pertanto non aveva biso-gno di implorare una donnamortale per farsi amare. La ma-ga, per dimostrargli quanto luisi sbagliasse a considerarsisfortunato, si offrì a lui, maGlauco rifiutò di tradire il suoamore per Scilla in modo cosìappassionato che la dea furiosaper essere stata rifiutata a causadi una mortale, decise di vendi-carsi. Non appena Glauco andòvia, la maga, preparato un fil-tro, si recò alla spiaggia di Zan-cle, dove Scilla era solita anda-re, versò il filtro tra le onde del

    mare, quindi fece ritorno allasua dimora. Quando Scilla arri-vò, volle, come al solito, im-mergersi in quelle acque limpi-de, ma, dopo essersi bagnata,vide intorno a sé delle mostruo-se teste di cane, rabbiose e rin-ghianti. Spaventata la bella nin-fa cercò di scacciarle ma, unavolta fuori dall’acqua, si accor-se che quelle sei teste di cagneferoci, ciascuna con tre file didenti aguzzi, erano attaccate al-le sue gambe con lunghi colliserpentini mentre fino alle an-che era ancora una ninfa. Fu ta-le l’orrore che Scilla ebbe di sestessa che si gettò in mare e an-dò a nascondersi presso lo stret-to di Messina in un antro dovela costa calabra si protende ver-

    so la Sicilia. Da lì incominciò aseminare strage e terrore tra inaviganti che imprudentementele passavano vicino. PianseGlauco la sorte toccata a Scillae per sempre rimase innamora-to di lei nel ricordo della suaperduta bellezza.Di Cariddi si sa ben poco e visono anche alcune incertezzeintorno alla sua storia. Per alcu-ni infatti, Cariddi (in grecoΧάρυβδις) era una ninfa, figliadi Poseidone (il mare) e di Gea(la terra) e, continuamente tor-mentata da una grande voracità,aveva rubato e divorato i buoi

    di Eracle, transitato dallo Stret-to coll’armento di Gerione; perquesto fatto Zeus l’aveva puni-ta fulminandola e tramutandolain un orribile mostro. Alcuniautori narrano invece, che laninfa sarebbe stata uccisa daEracle stesso, ma poi resuscita-ta da suo padre Forco. Si sa dicerto che Omero fu il primo aparlarne, dicendo che il mostroingoiava tre volte al giorno unenorme quantità d’acqua perpoi sputarla trattenendo, però,tutti gli esseri viventi che vi tro-vava dentro.

    OMERO Odissea, XII

    Abita quivi Scilla, che terribil-

    mente schiamazza.

    E la sua voce come di cane

    spoppato di fresco;

    ma piú terribile mostro di que-

    sto non c’è; né veruno

    s’allegrerebbe a incontrarlo,

    neppure se fosse un Iddio.

    Dodici piedi ha questa; ma niu-

    no le serve al cammino;

    ed ha sei colli, lunghi, lunghis-

    simi; e termina ognuno

    con una testa orrenda; e quivi,

    tre file di denti,

    fitti s’addensan, molteplici,

    pieni di livida morte.

    Sta rimpiattata sempre nel mez-

    zo del concavo speco,

    e solamente sporge la testa dal

    bàratro orrendo.

    Quivi alla pesca sta, spiando

    allo scoglio d’intorno

    cani di mare, o delfini, o quale

    altro mostro piú grande

    possa ghermir, che a mille nu-

    trisce Anfitrite sonora

    ………………..

    Un caprifico grande vi sorge,

    un rigoglio di fronde;

    e sotto a questo, inghiotte del

    mar Tonde negre Cariddi.

    Tre volte al giorno fuori li gitta,

    tre poi li ringoia

    terribilmente. E fa’ di non es-

    servi, quando l’inghiotte:

    ché non varrebbe a salvarti

    neppure il signore dell’onde;

    ma, piú che puoi vicino moven-

    do alla rupe di Scilla,

    (trad. Ettore Romagnoli)Carla Amirante

    Ulisse tra Scilla e Cariddi

    Circe

  • BAIAPARCO ARCHEOLOGICO SOMMERSO

    V icino a Pozzuoli e a Na-poli, nella zona deiCampi Flegrei c’è Baia,una frazione di Bacoli, il cui gol-fo è racchiuso a nord da puntaEpitaffio e a sud da punta Lanter-na con il castello Aragonese,dove un tempo sorgeva forse“la villa di Cesare” (Tacito) e oraè sede del Museo Archeologicodei Campi Flegrei. La località siaffaccia su un ampio golfo venu-to a crearsi in seguito all’eruzio-ne di un vulcano che, 8400 annifa, è collassato precipitando nel-la sua parte orientale. Secondo la leggenda, il nome

    Baia deriva da Bajos, il noc-chiere di Ulisse, che qui fu se-polto, (Strabone, Geografia,Libro V, 4, 6), e in seguito, inepoca romana, come è testimo-niato dai resti archeologici, sulposto sorsero molte ville, per ilriposo e la villeggiatura dei ric-chi patrizi romani. La località,oltre ad essere molto bella, erapure famosa per le calde acquetermali, utili per curare le ma-lattie (Strabone, Geografia Li-bro V, 4, 5). Cicerone, nell’ora-zione Pro Caelio, cita Baia co-me luogo di rilassatezza dei co-stumi e dove Clodia Pulcra,moglie del suo protetto, davaspettacolo impunemente dellapropria dissolutezza; anche Se-

    neca, nelle lettere a Lucilio,parla di Baia come di un luogoda evitare perché la vita socialechiassosa turbava la serenitàdel saggio. Infatti, nel primo se-colo a.C. l’intera zona costieraa nord di Napoli era una fioren-tissima stazione climatica, mol-to mondana per la presenza diuna villa imperiale, il Pausily-pon, che ha dato il nome al Pro-montorio di Posillipo. La villaera di proprietà del ricco libertoPublio Vedio Pollione, il quale,alla sua morte, nel 15 a.C., no-minò Augusto erede di tutti isuoi beni, Pausilypon compre-so. In seguito la dimora fu in-grandita e abbellita come pro-prietà imperiale e poi fatta di-struggere dall’imperatore Ne-rone, perché sembra che lì sifosse ordita una congiura con-tro di lui, poi conclusasi tragi-camente. Ma la località turistica di Baia,

    oltre alla bellezza del mare edella natura lussureggiante in-torno, offre un’attrazione ar-cheologica estremamente inte-ressante data dalla presenza inmare di una città sott’acquachiamata la Pompei sommersa.Tutta la zona dei Campi Fle-grei, come tutta l’area nord del-la costa napoletana, è di naturavulcanica ed è caratterizzata dal

    bradisismo, un fenomeno chealterna periodi di innalzamentiad altri di abbassamenti del ter-reno; negli ultimi 2000 annil’erosione o l’inabissamentodella costa è stato di circa 6/8metri. Col tempo alcuni mae-stosi edifici del posto di epocaantica, come terme imperiali,templi e altre importanti costru-zioni, sono sprofondati nell’ac-qua a testimonianza di quei fe-nomeni erosivi. Per l’importan-za e la vastità di queste rovinesommerse, nel 2002 è statacreata l’area marina protetta diBaia, un parco archeologicomarino dal valore storico e cul-turale incredibile che ha resofamoso il luogo; un vero e pro-

    prio museo subacqueo, che dal28 maggio 2018, grazie alleoperazioni di restauro e pulizia,

    LA NUOVA FENICE

    PAGINA 18 FEBBRAIO 2019

    Baia da Villa Schiano Di Pepe

    Cicerone

    Guerrieri protiro

  • LA NUOVA FENICE

    PAGINA 19FEBBRAIO 2019

    è accessibile anche ai subac-quei non esperti.

    Il luogo, straordinariamentesuggestivo, fa di questo trattodei fondali una piccola Atlanti-de romana dove è possibile am-mirare, per bellezza e stato diconservazione, gli antichi restiche si travano tra i 5 e i 14 me-tri sotto il livello del mare damolti secoli e, assieme al parcosommerso di Gaiola, rappresen-tano un esempio unico nel Me-diterraneo. Questo parco ar-cheologico è importante ancheper gli ecosistemi marini e co-stieri presenti e si possono pureammirare ambienti di valore na-turalistico rilevante, riconosciu-ti dalla legislazione nazionaleitaliana e da quella comunitaria;così il turista subacqueo può de-liziarsi nello scoprire il fondaleprecoralligeno, le comunità difanerogame marine, tracciati

    stradali e colonne insieme adanemoni, stelle marine e bran-chi di castagnole tra mosaici,tracce di affreschi e sculture.

    I PRINCIPALI

    SITI ARCHEOLOGICI

    SOMMERSI DI BAIA

    La VILLA DEI PISONI,si trova a -6 mt. sotto il livellodel mare ed era un’antica dimo-ra patrizia risalente all’epocadella Roma imperiale, che, co-me scritto prima, in origine ap-parteneva alla famiglia dei Pi-soni e, dopo la fallita congiuracontro Nerone, alla quale avevapartecipato anche Seneca, fuconfiscata dallo stesso impera-tore e poi demolita. Oltre ai ru-deri dei colonnati e dei corridoiche circondavano un ampiogiardino (viridarium), sono an-che visibili i resti ben conserva-

    ti di una grande fontana e di unapiscina termale di vaste dimen-sioni. L’intera area è ora l’habi-tat preferito di una grande fami-glia di corvinas, pesci apparte-nenti alla famiglia Sciaenidae..La VILLA A PROTIRO,-6 mt. sott’acqua, era l’anticoporto di Baia con un bacino de-limitato (Lacus Baianus) e uncanale d’ingresso i cui resti so-no ancora visibili insieme aquelli di antiche botteghe edimpianti termali. In questocomplesso urbanistico si trova-no anche le rovine di un’impor-tante villa, con ingresso “a pro-tiro”, un porticato delimitato dadue lunghi sedili in muratura. Iresti dei marmi, degli affreschied uno splendido mosaico tes-sellatum, in bianco e nero orna-to da una trama di esagoni, chesi è perfettamente conservato,meritano di essere visti.

    La SECCA DELLE FUMOSE,-13 e 14 mt., è un fondale sab-bioso dove si ergono 12 piloniin opus reticulatum, che funge-vano da barriera frangiflutti ecostituivano i pilastri del moloesterno di Portus Julius. Nuo-tando lungo tali imponenti

    Mosaico protiro Mosaico protiro

    Nerone

    Porto Julio - pavimento Statue ninfeo

  • LA NUOVA FENICE

    PAGINA 20 FEBBRAIO 2019

    strutture, si trova un’interessan-te vita bentonica, rappresentatada organismi animali e vegeta-li: mollusc,hi cozze, crostacei,alghe, alcuni pesci come la so-gliola, la razza, il grongo, lamurena e pure lo scorfano.Molto suggestiva è la presenzadi alcune fumarole, emissionigassose provenienti dal sotto-suolo per l’attività vulcanica,sempre in questo luogo si tro-

    vano sorgenti di acqua calda in-sieme a una ricca fauna marina.Il NINFEO DI CLAUDIO,a circa -5 e 7 mt. di profonditàapparteneva all’imperatoreClaudio e si trova sommersonei pressi di Punta Epitaffio,nell’area A del parco. E’ un edi-ficio di forma rettangolare, conl’abside semicircolare sul fon-do, quattro nicchie per ogni la-to lungo e una vasca al centro.

    La struttura è ben visibile sot-t’acqua, molto suggestiva per laricostruzione con le statue nellenicchie al posto di quelle origi-narie trasferite nel Museo Ar-cheologico dei Campi Flegrei,allestito nel Castello Aragone-se. Da qui si percorre un trattodella via herculanea per arriva-re a Portus Julius.Il PORTUS JULIUS,-6 mt., è una grandiosa struttu-

    ra portuale, che si è conservataanch’essa molto bene ed eraadibita ad arsenale della flottaromana. Il Porto, di straordina-rio interesse, situato tra i laghid’Averno e di Lucrino, presen-ta numerosissimi resti di opusreticulatum, pavimenti, colon-ne, frammenti marmorei, splen-didi mosaici e pareti di grandidimensioni in latericium.

    Carla Amirante

    Chi di voi non conosce onon ha avuto modo digustare la prelibata e ec-cezionale Cassata Siciliana?Quello strepitoso capolavoro ar-tigianale fatto con ricotta, pan diSpagna e prelibata pasta reale chedona allegria, colori, odori tuttele feste?Per la verità nonostantetutti, anche chi, solo oc-casionalmente, è stato inSicilia, conoscono beneil suo sopraffino sapore,non tutti hanno perfettaconoscenza della suaevoluzione storica, chesi interseca con quelladella perla del Mediter-raneo. Pare che la suastoria ha inizio nella Si-ciliana Araba. Il nomepotrebbe, infatti, deriva-re da qas’at che in arabosta ad indicare la baci-nella nella quale eraemulsionato l’impasto.In quel periodo comin-ciano a diffondersi, a Pa-lermo, la canna da zuc-chero, le mandorle e alcuniagrumi come il limone, il ce-dro, l’arancia amara, il manda-rino. I sapori dell’Arabia si in-contrarono, dunque, con la ri-cotta siciliana, e fu il trionfo diun involucro in pasta frolla cot-to in forno, molto dolce. Mauna cassata senza pasta realepoteva mai esistere? Se lo chie-sero le suore di clausura del

    Convento della Martorana du-rante il periodo splendido delladominazione normanna, le qua-li pensarono di sostituire la pa-sta frolla, originaria, con un im-pasto realizzato mescendo fari-na di mandorle e zucchero, ap-punto quello che fu chiamata

    pasta reale. Tale composto fulavorato a freddo per far sì chefosse subito prontoGli Spagnoli che succedettero iNormanni alla guida di questogioiello chiamato Sicilia, unpo’ meno amati per via dellospropositato sistema impositi-vo, portarono, però con loro ilcioccolato, i canditi, la glassada zucchero e, ovviamente, il

    famoso, oggi assai utilizzato,pan di Spagna. Ingredienti ga-stronomici che andarono ad ar-ricchire lo scintillante e semprepiù fantastico dolce siciliano. Ma la contaminazione non fini-sce certo con gli Spagnoli, in-fatti, una ulteriore modificazio-

    ne della ricetta avviene tra il1600 e il 1700, quando, tra ilBarocco e l’Illuminismo, dadolce pasquale della tradizionemonacale, divenne una specia-lità dolciaria destinata al consu-mo giornaliero. Era il 1873,quando, nella splendida capita-le dell’impero Austro Ungari-co, Vienna, un pasticcere sici-liano, Salvatore Gulì, decorò la

    parte superiore della torta conla zuccata che ancora oggi lacaratterizza e la impreziosisce. Negli anni successivi la cassatasi è impreziosita di numerosevarianti.La si realizza, infatti, andandoincontro alle esigenze più sva-

    riate dei consumatori:la si fa a freddo o alforno, con o senza pa-sta reale, con o senza icanditi, utilizzando, adesempio, solamente ilcioccolato, con i pi-stacchi, i pinoli, la can-nella, con un tocco delprelibato maraschino odel sicilianissimo li-moncello. Comunquesia, però, come sottoli-nea a buona ragione lapasticcera CastrenzaPizzolato, alcamese, lastoria di questo dolceunisce il Nord al Sud,l’Oriente all’Occiden-te, popoli molto lontanispazialmente e tempo-ralmente tra loro. E lo

    fa, continua Enza Pizzolato,con il suo gusto inconfondibi-le, la sua freschezza, la suabontà, i suoi colori vivi. Pos-siamo, senza ombra alcuna didubbio, definirla la più bellatra le sovrane, con una coronaincastonata, non di brillanti,rubini e smeraldi, ma di su-perbi frutti canditi.

    Antonio Fundarò

    LA CASSATA SICILIANA