anno XV 8 marzo 2017 N. 223 Botteghino - bottegarte.eu · diversificata con numerosi esempi di...

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anno XV 8 marzo 2017 N. 223 Il Botteghino Fondato nel 2002 Edito da: gruppo editoriale e culturale “BottegARTE” - Bruxelles email: [email protected] sito: www.bottegarte.eu Direttore e redattore responsabile: Vito Laraspata Invio telematico: Elisa Piunno Grafismo, foto: Catherine Bourdeau Archivio: Ortensia Semoli Corrispondenti dall’Italia: M.T. Prestigiacomo e Franca Caputo Agenzie stampa: ANSA AGI - NIP Adnkronos - 9 colonne - Inform ATTENZIONE: In conformità con le nuove disposizioni in materia d'invii telematici in vigore dal 1° gennaio 2004 (Testo Unico sulla tutela della privacy emanato con D.L 196/2003 pubblicato sulla G.U. n. 174), con la presente chiediamo l'autorizzazione a spedirVi via 'e-mail' le informazioni culturali tramite il presente bollettino. Poichè la nostra rivista viene inviata gratuitamente, la vostra autorizzazione s'intende approvata tramite 'silenzio-assenso'. Chi vuole essere cancellato dalla nostra lista, può inviare un messaggio con scritto semplicemente CANCELLAMI a: [email protected] IMPORTANTE: Gli articoli non firmati sono tratti dalla diffusione delle diverse agenzie giornalistiche o da comunicati stampa. La responsabilità del loro contenuto rimane esclusivamente della fonte. La Redazione si riserva la facoltà di fare una cernita del materiale da pubblicare secondo criteri di buon gusto ed educazione, rispetto ed interesse generale, che non risultino offensivi della dignità e della reputazione di chicchessia. Le collaborazioni e gli articoli sono forniti gratuitamente e in modo del tutto benevolo. Appuntamento sul nostro sito: www.bottegarte.eu La data di pubblicazione è verso il 15 di ogni mese IL PERICOLO IMMINENTE È LA PERDITA DELLE RADICI CULTURALI Arttenzione, la nostra cultura è minacciata! È un grido d'allarme che si fa sempre più pressante e che alcune associazioni stanno cercando di diffondere partendo dalla difesa della lingua. Invadenza dei nuovi linguaggi; impoverimento che deriva dalle neo lingue soprattutto televisive e burocratiche; corruzione del linguaggio istituzionale, pieno di errori, favorito anche dai messaggi pubblicitari. Se un Paese dovesse perdere la sua lingua, la sua storia, la sua arte, è come se perdesse le sue radici culturali e con esse anche la capacità di creare. Fermiamoci un istante a pensare quello che l’Italia ha potuto e saputo produrre ieri, dopo l’ultima guerra, nonostante la distruzione subita e la povertà del momento: grandi capolavori nel cinema, con Fellini, Rossellini, Sergio Leone, Comencini e nella letteratura con Buzzati, Moravia, ecc. Da sola l’Italia ha diffuso la cultura nel mondo. E oggi? Oggi, invece, abbiamo incominciato a disprezzare quello che i nostri grandi personaggi hanno saputo costruire: la nostra storia, la nostra lingua, la nostra cultura. Non abbiamo saputo utilizzarli come modelli da imitare. Abbiamo peccato di presunzione dando più importanza all’apparenza, all’immagine e credendo di poter ridurre tutto all’improvvisazione. Abbiamo pensato che la lingua non sia più un elemento importante e che la storia sia completamente inutile. Oggi, vanno di moda i ‘talk show’, i cosiddetti ‘reality’, alcuni programmi televisivi, comprati dall’estero, basati sull’annientamento della personalità senza esclusione di colpi. Non abbiamo più tempo e siamo troppo distratti da una vita di consumismo per leggere e capire un qualsiasi libro di filosofia, di psicologia, di saggistica. Per questo non sappiamo più progettare, costruire, produrre buoni programmi televisivi e film da imporre sul mercato mondiale. Ci facciamo superare da società e culture inferiori storicamente a noi. Occorre innanzitutto resistere e battersi contro l'inquinamento della lingua, la quale non è minacciata da chi parla o scrive, ma da chi si augura la sua rapida estinzione per poter approdare ad un mondo globalizzato, dove la comunicazione corrente sia affidata all’inglese. Così facendo, possiamo dire addio alle nostre radici culturali. LA GIORNATA DELLE VITTIME DELLE MAFIE SI TERRÀ OGNI 21 MARZO A partire da quello di questo mese, il 21 marzo sarà la giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. La celebrazione, istituita per legge con l'ok definitivo della Camera arrivato il 1 marzo, in tempo per l'edizione 2017, prevede di conservare, rinnovare e costruire una memoria storica, condivisa in difesa delle istituzioni democratiche, delle vittime innocenti delle mafie. Potranno essere organizzate manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, momenti comuni di ricordo dei fatti e di riflessione, anche nelle scuole di ogni ordine e grado. Nonché iniziative finalizzate alla costruzione, nell'opinione pubblica e nelle giovani generazioni, di una memoria degli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia recente e i successi dello Stato nelle politiche di contrasto e di repressione di tutte le mafie. Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.” (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, III Canto)

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anno XV 8 marzo 2017 N. 223

Il Botteghino Fondato nel 2002

Edito da: gruppo editoriale e

culturale “BottegARTE” - Bruxelles

email: [email protected]

sito: www.bottegarte.eu

Direttore e redattore

responsabile:

Vito Laraspata

Invio telematico: Elisa Piunno

Grafismo, foto: Catherine Bourdeau

Archivio: Ortensia Semoli

Corrispondenti dall’Italia:

M.T. Prestigiacomo e Franca Caputo

Agenzie stampa: ANSA – AGI - NIP

Adnkronos - 9 colonne - Inform

ATTENZIONE: In conformità con le

nuove disposizioni in materia d'invii

telematici in vigore dal 1° gennaio 2004 (Testo Unico sulla tutela della privacy

emanato con D.L 196/2003 pubblicato

sulla G.U. n. 174), con la presente chiediamo l'autorizzazione a spedirVi via

'e-mail' le informazioni culturali tramite il

presente bollettino. Poichè la nostra rivista viene inviata gratuitamente, la

vostra autorizzazione s'intende approvata

tramite 'silenzio-assenso'.

Chi vuole essere cancellato dalla nostra

lista, può inviare un messaggio con

scritto semplicemente CANCELLAMI

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IMPORTANTE: Gli articoli non firmati

sono tratti dalla diffusione delle diverse agenzie giornalistiche o da comunicati

stampa. La responsabilità del loro

contenuto rimane esclusivamente della fonte.

La Redazione si riserva la facoltà di fare

una cernita del materiale da pubblicare secondo criteri di buon gusto ed

educazione, rispetto ed interesse generale,

che non risultino offensivi della dignità e della reputazione di chicchessia.

Le collaborazioni e gli articoli sono

forniti gratuitamente e in modo del tutto benevolo.

Appuntamento

sul nostro sito:

www.bottegarte.eu

La data di pubblicazione è

verso il 15 di ogni mese

IL PERICOLO IMMINENTE

È LA PERDITA DELLE RADICI CULTURALI Arttenzione, la nostra cultura è minacciata!

È un grido d'allarme che si fa sempre più

pressante e che alcune associazioni stanno

cercando di diffondere partendo dalla difesa

della lingua. Invadenza dei nuovi linguaggi;

impoverimento che deriva dalle neo lingue

soprattutto televisive e burocratiche;

corruzione del linguaggio istituzionale,

pieno di errori, favorito anche dai messaggi

pubblicitari.

Se un Paese dovesse perdere la sua lingua, la

sua storia, la sua arte, è come se perdesse le

sue radici culturali e con esse anche la

capacità di creare. Fermiamoci un istante a

pensare quello che l’Italia ha potuto e saputo

produrre ieri, dopo l’ultima guerra,

nonostante la distruzione subita e la povertà

del momento: grandi capolavori nel cinema,

con Fellini, Rossellini, Sergio Leone,

Comencini e nella letteratura con Buzzati,

Moravia, ecc. Da sola l’Italia ha diffuso la

cultura nel mondo. E oggi? Oggi, invece,

abbiamo incominciato a disprezzare quello

che i nostri grandi personaggi hanno saputo

costruire: la nostra storia, la nostra lingua, la

nostra cultura. Non abbiamo saputo utilizzarli

come modelli da imitare. Abbiamo peccato di

presunzione dando più importanza

all’apparenza, all’immagine e credendo di

poter ridurre tutto all’improvvisazione.

Abbiamo pensato che la lingua non sia più un

elemento importante e che la storia sia

completamente inutile.

Oggi, vanno di moda i ‘talk show’, i

cosiddetti ‘reality’, alcuni programmi

televisivi, comprati dall’estero, basati

sull’annientamento della personalità senza

esclusione di colpi. Non abbiamo più tempo e

siamo troppo distratti da una vita di

consumismo per leggere e capire un qualsiasi

libro di filosofia, di psicologia, di saggistica.

Per questo non sappiamo più progettare,

costruire, produrre buoni programmi

televisivi e film da imporre sul mercato

mondiale. Ci facciamo superare da società e

culture inferiori storicamente a noi.

Occorre innanzitutto resistere e battersi contro

l'inquinamento della lingua, la quale non è

minacciata da chi parla o scrive, ma da chi si

augura la sua rapida estinzione per poter

approdare ad un mondo globalizzato, dove la

comunicazione corrente sia affidata all’inglese.

Così facendo, possiamo dire addio alle nostre

radici culturali.

LA GIORNATA DELLE VITTIME DELLE MAFIE

SI TERRÀ OGNI 21 MARZO

A partire da quello di questo mese, il 21 marzo sarà la giornata nazionale della memoria e dell'impegno in

ricordo delle vittime delle mafie. La celebrazione, istituita per legge con l'ok definitivo della Camera

arrivato il 1 marzo, in tempo per l'edizione 2017, prevede di conservare, rinnovare e costruire una

memoria storica, condivisa in difesa delle istituzioni democratiche, delle vittime innocenti delle mafie.

Potranno essere organizzate manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, momenti comuni di ricordo

dei fatti e di riflessione, anche nelle scuole di ogni ordine e grado. Nonché iniziative finalizzate alla

costruzione, nell'opinione pubblica e nelle giovani generazioni, di una memoria degli avvenimenti che

hanno caratterizzato la storia recente e i successi dello Stato nelle politiche di contrasto e di repressione

di tutte le mafie.

“Per me si va ne la città dolente,

per me si va ne l'etterno dolore,

per me si va tra la perduta gente.”

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, III Canto)

8 marzo 2017 p. 2

IN ITALIA 55 FURTI

D’ARTE AL GIORNO,

LA PIÙ COLPITA

AL MONDO

L’opera d’arte acquistata in una galleria d’arte ma disconosciuta dall’artista

a cui era attribuita, la mancata restituzione di opere agli artisti che le

avevano create dopo la chiusura di una galleria e l’uso non autorizzato di

fotografie riproducenti opere d’arte, sono controversie sorte nel settore

dell’arte e risolte attraverso una procedura di mediazione gestita dalla

Camera Arbitrale, azienda speciale della Camera di commercio di Milano.

Sono circa 20 mila i furti d’arte registrati all’anno in Italia, circa 55 al

giorno, facendone il Paese più colpito al mondo (l’Italia possiede oltre la

metà dei tesori artistici mondiali).

Oltre un furto su due avviene in case private ma uno su dieci riguarda

gallerie d’arte. Dipinti, sculture e statue gli oggetti più colpiti, pesano quasi

il 60% del totale dei beni culturali illecitamente sottratti in Italia, oltre 13

mila su circa 22.400 registrati. Emerge da un’elaborazione Camera di

commercio su dati Interpol, ARCA e Arma dei Carabinieri.

Un progetto ADR Arte della Camera arbitrale di Milano, azienda speciale

della Camera di commercio. Il servizio, attivo da alcuni mesi e il primo del

genere in Italia, è dedicato alle controversie in materia di arte sia di natura

contrattuale (la vendita di un'opera d'arte) che extra-contrattuale (la

restituzione di un bene culturale esportato illecitamente). Destinatari

possono essere artisti, collezionisti d’arte e gallerie, soggetti privati, case

d'asta, ma anche musei e Stati. Sono oltre 600 le attività che in Lombardia

si dedicano al commercio di oggetti d’arte. Crescono dell’1,8% in un anno

raggiungendo punte del 30% a Monza e 23% a Como. Milano è prima con

378 localizzazioni (il 62% lombardo e 14% nazionale) seguita da Brescia

(70) e Bergamo (45). Quasi un’impresa su tre nel settore è femminile con

punte del 73% a Mantova e del 50% a Lodi e Sondrio. Milano è anche

prima in Italia per commercio di oggetti d’arte, seguita da Roma (204, 8%),

Napoli, Torino, Venezia e Bologna (4%).

“Chi vuol esser lieto sia, del doman

non v’è certezza” (Lorenzo de’ Medici)

DIETA VEGANA

PER UN ITALIANO

SU DIECI

Quasi un italiano su dieci per una percentuale del 7,6% ha seguito una

dieta vegetariana o vegana con una tendenza in aumento dovuta ai

vegani che sono praticamente triplicati nell’ultimo anno per un totale di

1,8 milioni di persone. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati

Eurispes relativi al 2017 nel commentare il nuovo paniere dell’Istat.

I cambiamenti nei comportamenti di spesa degli italiani sono

intervenuti anche per effetto di allarmismi infondati, provocazioni e

campagne diffamatorie che colpiscono un alimento come la carne

determinante per la salute che fa parte a pieno titolo della dieta

mediterranea, alla quale apporta l’indispensabile contributo proteico.

Anche la birra artigianale nel ‘paniere’ Accanto ai prodotti vegetariani entra nel paniere anche la birra

artigianale per la quale si assiste in Italia - precisa la Coldiretti - al

boom dei microbirrifici che dieci anni fa erano poco più di una trentina

ed ora sono circa un migliaio per una produzione stimata in 45 milioni

di litri. La nuova produzione artigianale ‘Made in Italy’ è molto

diversificata con numerosi esempi di innovazione, dalla birra

aromatizzata alla canapa a quella pugliese al carciofo di colore giallo

paglierino ma c’è anche quella alle visciole, al radicchio rosso tardivo

Igp o al riso. Una offerta che sta conquistando un numero crescente di

consumatori in Italia e all’estero dove in dieci anni l’export di birra

italiana è praticamente triplicato.

20.690 EURO IL

REDDITO MEDIO

DEGLI ITALIANI

Nel 2015 il reddito complessivo degli italiani ammonta a circa 833

miliardi di euro per un valore medio di 20.690 euro (+1,9% rispetto al

2014). A renderlo noto il ministero dell'Economia e delle Finanze,

pubblicando l’analisi dei dati Irpef relativi all’anno d’imposta 2015.

L'analisi territoriale mostra che la regione con reddito medio

complessivo più elevato è la Lombardia (24.520 euro), seguita dalla

provincia di Bolzano (22.860 euro), mentre la Calabria ha il reddito

medio più basso (14.780 euro). Rimane pertanto notevole la distanza tra

il reddito medio delle regioni centro-settentrionali e quello delle regioni

meridionali. Rispetto al valore medio del reddito complessivo (pari a

20.690 euro), il reddito medio da pensione (pari a 16.870 euro) è

inferiore del 18,5% mentre quello da lavoro dipendente (pari a 20.660

euro) è in linea.

fisco

NEL 2021 PIÙ

TELEFONINI CHE

CONTI IN BANCA

Entro il 2021 gli abitanti della terra che

possiederanno un telefono cellulare saranno 5,5

miliardi, più delle persone che avranno un conto in

banca (5,4 miliardi), acqua corrente (5,3 miliardi) o

linee telefoniche fisse (2,9 miliardi)

In Italia l’88% della popolazione continuerà ad utilizzare dispositivi

portatili: un dispositivo in più a testa - In Italia, avremo in media 3

dispositivi mobile connessi a testa entro il 2021, rispetto a 1.6 del 2016. Gli

utenti mobile in Italia sono stati 52.7 milioni (88% della popolazione

Italiana) nel 2016, risetto ai 52.6 del 2015 e cresceranno a 53.1 milioni nel

2021 (89% della popolazione). La previsione risulta dall’undicesima

edizione dello studio Cisco Global Mobile Visual Networking Index

(VNI), che copre il quinquennio 2016 – 2021.

Lo stesso studio, prevede che tra cinque anni il volume di traffico sulla rete

mobile globale sarà sette volte più intenso di oggi. Un grande traffico, ma

niente ingorghi grazie all' evoluzione tecnologica. Ci si connetterà in un

modo tre volte più veloce di oggi, passando da una velocità media di 6,8

Mbps a una di 20,4 Mbps. Il 58% delle connessioni avverrà su rete mobile

4G: una tecnologia che avrà una crescita davvero importante, considerando

che nel 2016 le connessioni in 4G erano il 26% del totale.

Per il 2021, Cisco inizia a considerare anche l'arrivo delle reti 5G. Come

altri esperti del settore, l'azienda si aspetta di vedere realizzate le prime reti

5G su larga scala intorno al 2020.

Italiani in dieta

dispositivi portatili

arte

“LITIGARE” COSTA

DUE MILIONI

AL GIORNO

Ammonta a 5 miliardi di euro il “castelletto” delle spese legali per liti e

per oneri da contenzioso sostenute da Stato, Regioni, Province e

Comuni dal 2010 ad oggi. Ben 410 mila euro l’esborso medio per ente

locale in Italia. Dal 2010 al 15 febbraio 2017, Stato e amministrazioni

locali hanno sostenuto pagamenti dovuti a contenziosi e a spese per liti

pari a 5 miliardi di euro. Sud più “litigioso” del Nord con pagamenti

superiori di un quintuplo: in Sicilia, Puglia e Campania gli esborsi

maggiori. Sul versante opposto, a spendere di meno, gli enti locali in

Piemonte, Trentino Alto Adige e Lombardia. È quanto emerge dalla

Nota scientifica dell’Istituto Demoskopika “Liti e contenziosi. La

mappa degli esborsi della Pubblica Amministrazione italiana”. Stato e

amministrazioni locali hanno emesso mandati di pagamento per cause

perse e patrocinio legale per 4.906 milioni di euro, poco meno di 2

milioni di euro al giorno.

pubblica

amministrazione

8 marzo 2017 p. 3

”Le radici della cultura sono amare,

ma i frutti sono dolci” (Aristotele)

CLARICE BENINI

LA VITA IN BIANCO E NERO DELLA REGINA DEGLI SCACCHI

Donne d’Italia

È una storia in bianco e nero quella della più

grande scacchista italiana, Clarice Benini. Una

storia in bianco e nero, come i pezzi a

fronteggiarsi nel “nobil gioco”, dove il bianco

rappresenta senz’altro la genialità, l’intelligenza

agonistica di questa figlia di Firenze, qui nacque

l’8 gennaio 1905. Questi pezzi avrebbero potuto

portarla a ottenere risultati ancora più esaltanti di

quelli immortalati dal suo nutrito albo d’oro se il

“nero”, che macchiò tanta parte della sua

esistenza, non avesse preteso da lei un prezzo

tragicamente alto. Prezzo che la Benini cominciò

a pagare molto presto, all’età di quindici anni,

quando rimase orfana di padre, vittima di un

attacco cardiaco che lo stroncò durante un torneo

di scacchi a Viareggio.

La scomparsa dell’amato papà Giuseppe

probabilmente fu il primo “inciampo” nella

carriera di Clarice, che approdò all’agonismo

piuttosto tardi, ormai sulla soglia dei trent’anni,

quasi che una sorta di “rifiuto” l’avesse tenuta a

lungo lontana dalla disciplina della quale

comunque il genitore le aveva trasmesso la

passione. Clarice “combatteva” le sue partite

affidandosi più all’istinto che al calcolo e il

mondo fece conoscenza con la sua bravura nel

La Benini raggiunse ancora altri lusinghieri

risultati nei tornei internazionali femminili di

Abbazia (1953-54) dove si piazzò seconda con

13,5 punti su 17, di Gardone (1956) che la vide

imbattuta al primo posto e di Amsterdam

(1957) ancora prima ed imbattuta.

Nella sua carriera Clarice partecipò

dignitosamente, oltre a quelli femminili già

citati, anche ai Campionati italiani assoluti. La

Benini continuò a giocare presso il Circolo

Scacchistico Fiorentino per qualche anno

ancora, poi abbandonò l'attività agonistica per

una malattia agli occhi, a metà degli anni

Sessanta. Ormai anziana, Clarice si trasferì in

campagna abbandonando la sua casa in via San

Gallo. Possedeva infatti una piccola abitazione

a Borgo Nuovo, alle porte di Poggio a Vico

(Rufina), abitazione che fino ad allora le era

stata custodita senza pigione da un contadino.

Sarà quest’ultimo a farle pagare l’estremo

pegno al “nero” della sua esistenza.

È il 6 settembre 1976: colto da un raptus di

follia per la “perdita dell’abitazione”, il colono

massacrerà a coltellate prima la moglie e i figli

e quindi rivolgerà l’arma contro colei che resta

tuttora la vera regina degli scacchi italiani.

La filosofia, per quando sostantivo femminile, è sempre stata patria dei

maschi, specie in Italia. Eppure c’è una cattedra a Milano di Filosofia della

Persona, prima ed unica con questa denominazione, che è tenuta dalla

Professoressa Roberta De Monticelli, presso l’Università Vita-Salute del

San Raffaele. La sede a Milano è in via Olgettina (via nota per questioni

tutt’altro che filosofiche), il Rettore è don Luigi Maria Verzé, fondatore e

presidente dell'Ospedale San Raffaele.

Ha studiato alla Normale di Pisa, ha studiato a Bonn, Zurigo e Oxford, è

stata professore ordinario di Filosofia moderna e contemporanea

all'Università di Ginevra. Ma poi, dopo tanto studio itinerante, è tornata in

Italia, per diffondere la filosofia della persona. E cos’è la filosofia della

persona? Un insegnamento di concezione nuova anche nel nome, che pone

al centro il singolo, la sua realtà e le modalità di conoscenza che esso attua.

L’ambizione della filosofa, autrice di numerosi saggi di successo (oltre che

poetessa), è quella di costruire un linguaggio chiaro e rigoroso per

affrontare le questioni che si pongono ad ogni esistenza personale. Un

rigore umano che risuona appassionatamente nel suo ultimo libro, “La

questione morale”, edito da Raffaello Cortina Editore, in cui centra le

cause dell’attuale degrado morale e ne segnala una possibile via d’uscita.

Si legge ad un certo punto: “Nel pensiero filosofico europeo del Novecento

è prevalso, prima e dopo le guerre, quello che possiamo chiamare un

fondamentale scetticismo etico, e cioè la convinzione che non esista verità

ROBERTA DE MONTICELLI E LA FILOSOFIA DELLA PERSONA

1937, quando l’Associazione scacchistica

italiana accreditò la ormai trentaduenne Clarice

al mondiale femminile di Stoccolma.

L’Italia, a quel tempo, subiva l’asfissiante giogo

fascista, ed è facilmente immaginabile l’effetto

che sortì il trionfo della Benini, che fece incetta

di medaglie. Dopo questa grande prestazione, la

Federazione scacchistica italiana “scoprì” lo

scacchismo femminile e negli anni 1938 e 1939

organizzò il Campionato italiano che la Benini

vinse in entrambe le occasioni. Ma ancora una

volta Clarice dovette sottostare alla legge del

bianco e del nero, e al candido rifulgere del suo

estro andarono opponendosi i plumbei eventi

della storia.

La follia distruttrice che per la seconda volta in

uno stesso secolo travolse il pianeta la vide

riemergere, non più giovane e fuori esercizio, il

volto sbiadito e soprattutto senza riserve

finanziarie. Il suo spirito, però, era ancora quello

di una volta e, nonostante l’allenamento

pressoché nullo, nel 1949, a sue spese, decise di

partecipare al Campionato del Mondo femminile

in Urss, affrontando un viaggio a dir poco

impegnativo. Clarice fece quello che poté, ma il

suo gioco non aveva continuità, e perse spesso.

o falsità in materia di giudizio di valore, e non esista di conseguenza

oggettività alcuna in materia di giudizio pratico, vale a dire del giudizio

che risponde alla domanda ‘che fare’?”.

E che fare se il proprio Rettore, nel giorno del conferimento della laurea

a Barbara Berlusconi, le offre pubblicamente e davanti al papà, una

cattedra? Si prende carta e penna e si scrive una lettera indignata a “La

Repubblica”. E che fare se, da cattolica, la tua Chiesa, ti impone una

linea sulla bioetica che tu non condividi? Prendi carta e penna, se ti

chiami De Monticelli, e scrivi questa volta al “Foglio”, la tua “Abiura di

una cristiana laica”. Iniziando così: “Questo è un addio. A molti cari

amici – in quanto cattolici. Non in quanto amici, e del resto sarebbe un

fatto privato. È un addio a qualunque collaborazione che abbia una

diretta o indiretta relazione alla chiesa cattolica italiana…”.

Immaginare la raffica di polemiche innescata da queste poche righe non è

difficile. Ma il rigore morale della De Monticelli ne esce indenne, sempre

si potrebbe dire, tanto la sua natura è circonfusa di rigore sì, ma anche

d’un concreto amore per il prossimo, basti pensare al titolo della sua

cattedra e ad alcuni dei suoi libri, come “L’ordine del cuore – Etica e

teoria del sentire”, “L’allegria della mente”, Bruno Mondadori Editore,

oppure gli “Esercizi di pensiero per apprendisti filosofi”, Bollati

Boringhieri. Ci voleva una donna per far fiorire la grazia negli studi

filosofici.

8 marzo 2017 p. 4

1. Usare sempre e solo prodotti legali. L’etichetta deve riportare: - il numero del decreto ministeriale che ne autorizza il commercio; - il nome del prodotto; - la ditta produttrice, la categoria e le modalità d’uso che devono essere seguite attentamente.

Se questo talloncino non c’è sono da considerarsi fuochi proibiti.

Comprando fuochi d’artificio ‘certificati’, si ha la garanzia che si tratta di

prodotti che:

- “non possono accendersi accidentalmente per frizione o sfregamento”

- “la quantità di esplosivo è conforme ai parametri previsti per quel tipo di

prodotto”

- “l’effetto pirotecnico è ritardato di alcuni secondo dall’accensione”

- “l’effetto pirotecnico e le eventuali fiamme si devono auto estinguere”

- “le impugnature abbiano una lunghezza tale da impedire le scottature”

2. Acquistare giochi pirotecnici esclusivamente nei negozi autorizzati e

mai sulle bancarelle che non abbiano esposta la licenza specifica per

trattare questo genere di prodotti

3. Accenderli all’aperto e allontanarsi quando la miccia viene accesa

4. Tenerli lontani dal proprio corpo

5. Accendere un fuoco alla volta ed evitare che al momento

dell’accensione ci siano altri fuochi vicini

6. Non indossare mai al momento dell’accensione giacconi o maglioni di

pile o fibra sintetica, e nemmeno indumenti acetati come tute sportive

7. Non raccogliere botti abbandonati e dirlo ai bambini di non farlo mai

8. Non farli accendere dai bambini

9. Evitare di acquistare quelli troppo sofisticati, è meglio lasciarli ai

fuochisti esperti

10. Se un botto non è esploso non avvicinarsi troppo non prenderlo con le

mani e immergerlo in un secchio d’acqua

VADEMECUM FUOCHI D’ARTIFICIO

L’Adoc, per la campagna “Attenti al Pacco!” pubblica due utili vademecum sull’acquisto e

uso dei fuochi d’artificio e su come rispettare il benessere degli animali

Italiani

nel mondo

SONO

5,2 MILIONI

GLI ITALIANI RESIDENTI ALL’ESTERO

“Il numero delle cancellazioni dall’anagrafe per l’estero, giunte nel 2015 a

145mila e all’8% in più rispetto al 2014, si lega innanzitutto all’emigrazione

di cittadini italiani (da 89mila a 102mila unità, pari a +15%), mentre i

trasferimenti dei cittadini stranieri si riducono dai 47mila del 2014 a 45mila

(-6%). Lo evidenzia il rapporto “Il fenomeno dell’immigrazione in Italia e le

sue implicazioni internazionali” curato da IDOS per OCSE e presentato a

Roma. “Per effetto di questa nuova emigrazione – sottolinea il rapporto -,

gli italiani registrati come residenti all'estero ammontano a 5.200.000

secondo le anagrafi consolari. Oltre il 50% degli italiani che espatriano

negli ultimi anni sono laureati o diplomati”.

PER IL 70% DEGLI

ITALIANI

È APPENA SUFFICIENTE

Se fossero i politici a tornare sui banchi di scuola, che voto gli darebbero

gli italiani in inglese? In base ad un sondaggio condotto da Aba English su

1000 studenti italiani, il 90% ritiene che sia necessario per un presidente

del Consiglio saper parlare inglese a un buon livello (70%) o addirittura

essere bilingue (20%). Il restante 9% si accontenterebbe che il presidente

del Consiglio capisse bene la lingua di Shakespeare.

Solo il 10% degli intervistati ritiene che i politici parlino bene inglese. Per

il restante campione il livello di inglese della classe politica è appena

sufficiente (71%) o addirittura insufficiente (19%). I politici italiani non

sono però i soli rimandati a settembre, infatti se per il 58% l’Italia è il

fanalino di coda dell’Europa, il 40% ritiene che a fare compagnia ai

politici italiani ci siano i governanti di altri paesi mediterranei quali

Francia e Spagna.

A dare speranza ci pensano le nuove generazioni di politici che secondo il

57% degli italiani sono più preparati a livello linguistico delle precedenti

generazioni. Per il restante 43% non vi è differenza. I politici italiani

possono però continuare a dormire sonni tranquilli perché nonostante

l’importanza attribuita alla lingua di Shakespeare nel mondo d’oggi,

quando si tratta di votare più della metà degli italiani non è influenzata dal

livello d’inglese del candidato (56%). Solo per il 7% la conoscenza della

lingua straniera è un fattore decisivo mentre il restante 37% pur

considerandolo un fattore importante non lo ritiene decisivo nella scelta.

Se si passa ai singoli leader politici, secondo gli italiani chi passerebbe un

esame d’inglese delle scuole medie superiori?

Nonostante nessun politico passi l’esame a pieni voti, Matteo Renzi

sarebbe promosso per il 34% degli intervistati. Giorgia Meloni (19%),

Silvio Berlusconi (17%) e Beppe Grillo (13%) sarebbero probabilmente

rimandati a settembre. Bocciati invece Nichi Vendola (11%) e il leader

del Carroccio Matteo Salvini.

l’inglese

dei politici

”Vivete per il presente, sognate per

l'avvenire, imparate dal passato” (Anonimo)

TUMORE, IN EMILIA ROMAGNA

63000 CITTADINI LO HANNO SCONFITTO

Il 5% dei cittadini dell’Emilia-Romagna ha ricevuto nel corso della vita

una diagnosi di tumore. Sono 231.625 persone, circa 62.800 possono già

dirsi guariti (20% uomini e 33% donne) e sono oltre 31.400 i pazienti

(con tumore diagnosticato nel periodo 2006-2009) di cui ci si aspetta la

guarigione. Nel 2015 nella Regione sono stati stimati 34.879 nuovi casi,

ma le percentuali di sopravvivenza migliorano in maniera costante, grazie

a terapie sempre più efficaci, come evidenziato nel libro “Si può vincere”

realizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) che

raccoglie le testimonianze dei pazienti che hanno sconfitto la malattia.

Per il benessere degli animali:

1. Cercate di tenere gli animali il più lontano possibile dai festeggiamenti e

dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi

2. Non lasciare soli i propri animali

3. Gli animali fobici corrono il rischio serio di avere reazioni incontrollate

e ferirsi, quindi è necessario stare loro vicino, ma senza esagerare con

coccole e carezze

4. È necessario mostrarsi tranquilli, cercando di distrarli, all’occorrenza,

con giochi e bocconcini

5. Non lasciare gli animali in giardino. E’ preferibile tenere in casa, o in un

luogo sicuro e rassicurante, anche gli animali che normalmente vivono

fuori, in modo da evitare il pericolo di fuga

6. Accendere e mantenere elevato il volume di radio o televisione, chiudere

le finestre e le persiane, in modo che venga attutito il rumore dei botti

proveniente dall’esterno

7. Se l’animale intende rifugiarsi in luogo abitualmente vietato,

assecondarlo

8. Se si passeggia, gli animali vanno tenuti al guinzaglio, evitando anche di

liberarli nelle aree per gli animali per evitare fughe dettate dalla paura. È

ad ogni modo consigliato non farli uscire a mezzanotte o nelle ore

immediatamente precedenti

9. Evitare soluzioni fai-da-te somministrando tranquillanti, c’è il rischio di

controindicazioni e di un innalzamento dello stato fobico. Al contrario, è

possibile rivolgersi a un veterinario comportamentalista per un processo

graduale di desensibilizzazione al rumore

8 marzo 2017 p. 5

“C'è un solo bene: il sapere.

E un solo male: l'ignoranza.” (Socrate)

“IL DENARO”

una storia di Zola più che mai attuale

La speculazione internazionale ideata da Aristide Saccard, che Émile

Zola racconta nel romanzo “Il denaro” (Sellerio, a cura di Fabio Grassi),

poderoso e profetico affresco dell’economia finanziaria globalizzata, è

tutt’altra cosa dal disegno di possesso di un avaro: è il sogno di rinascita

e distruzione di un visionario assetato di vita.

Siamo nella Francia del Secondo impero, di Napoleone “il piccolo”,

epoca d’oro per gli affaristi abbarbicati nella Borsa di Parigi, allora

mercato del mondo. Un uomo piccolo dalle grandi ambizioni, Saccard,

già rovinato da un passato tracollo, immagina un’immane impresa: la

Banca Universale, finanziata da una massa di investitori allettati dal

boom, e connessa alla costruzione di una rete ferroviaria intorno al

recente taglio del Canale di Suez. Suoi compagni d’avventura sono un

geniale ingegnere di ideali positivistici e una giovane vedova

innamorata. Immediatamente si accende il fuoco speculativo, e Saccard è

spinto verso il trionfo dalla crescente ebbrezza dei suoi anonimi

finanziatori di varia fortuna. Ma un potente nemico domina meglio le

leve dell’illusione e della crisi.

Ispirato a una storia vera di euforia e di panico, del 1882, con personaggi

costruiti fondendo insieme figure vere di banchieri, questo romanzo del

1891 si inoltra negli ingranaggi più dettagliati del sistema finanziario ed

è considerato una precisa prefigurazione di eventi futuri e anche

recentissimi. Ma questo quadro è delineato dalle storie minute di

moltissimi personaggi, attraverso le loro speranze e i loro progetti di vita.

Nella lotta fatale che si svolge tra l’affarista impetuoso e il suo gelido

avversario banchiere, non manca il romanzesco e la suspense, il colpo di

scena e il comico.

Nonostante la sfida di Aristide Saccard, i suoi modi spietati e i suoi

pregiudizi contengano valori inaccettabili, è difficile, però, non

parteggiare in qualche misura per lui. E questa ambiguità è forse il punto

di forza del romanzo, illustrando il carattere di distruzione e creazione

del capitalismo: “la speculazione è il richiamo stesso della vita, è

l’eterno desiderio che costringe a lottare, a vivere; è nel piano della

natura”.

“METTI L’AMORE SOPRA OGNI COSA”

di Armando Massarenti

Ama veramente chi è capace di non amare troppo. Questo ci insegna la

filosofia: pur sapendo bene che l'amore “è sopra ogni cosa” ed è persino

alle radici della filosofia stessa. Grazie all'Eros povero e scalzo

impersonato dal più grande e atipico dei maestri, Socrate, la filosofia ci

insegna ad amare, ma non troppo. Ovvero, ci invita ad amare, e in

definitiva a vivere, facendo un buon uso delle nostre passioni e dei nostri

piaceri senza lasciarci trascinare dagli eccessi dell'innamoramento, una

delle poche follie che godono di un'ampia legittimazione sociale. Per far

questo, e per vivere bene, abbiamo bisogno di un'etica che dell'amore ci

faccia evitare i fanatismi e i picchi totalizzanti di entusiasmo.

L'amore, ha scritto Ovidio, è come andare “per la prima volta soldato in

una terra sconosciuta”, ma a ben vedere ciò è vero per tutta la nostra vita

morale e per i dilemmi che quotidianamente ci pone il nostro rapporto con

gli altri che, proprio come l'amore, diceva Sartre, può trasformarsi in un

inferno.

In “Metti l'amore sopra ogni cosa” (Mondadori) Armando Massarenti,

attingendo alla sapienza classica e moderna – da Platone a Ovidio, da

Wittgenstein a Iris Murdoch – ma anche a spunti provenienti dalle

neuroscienze, coniuga filosofia, logica ed epistemologia al fine di proporre

al lettore una bussola per orientarsi in quella terra sconosciuta. Una

filosofia pratica in grado di regalarci un bene prezioso: la possibilità

concreta di stare bene con gli altri.

“VASCO, FABRIZIO E I BEATLES”

di Marcello Giannotti e Paolo Giordano

“Sento il bisogno di giustificarmi perché la mia generazione è

responsabile che esista ancora il Festival di Sanremo”. Inizia così il

capitolo dedicato a Sanremo contenuto in “Vasco, Fabrizio e i Beatles

spiegati a mio figlio” (Arcana), il libro di Marcello Giannotti e Paolo

Giordano in cui un padre dialoga con un figlio sulla musica pop, uno dei

massimi esempi di incomunicabilità intergenerazionale.

Nel capitolo sul Festival, il padre si assume le responsabilità di non aver

contribuito a sancire la fine di Sanremo. “Sono quelli della mia età che

portano il peso sulle spalle di questa responsabilità. La mia generazione è

stata l’unica che aveva davvero in mano la possibilità di decretarne la fine

– si legge nel libro - Nei primi anni Settanta il Festival aveva perso

interesse. E alla nostra generazione, a quelli che erano teenager negli anni

’70 ma anche quelli che avevano 20 o 30 anni, del Festival di Sanremo non

gliene importava proprio niente”.

Invece il Festival negli anni Ottanta risorse: “E noi, poveri idioti, ci

cascammo in pieno. E ci sembrò simpatico, divertente, persino intelligente,

riunirci in casa con gli amici a guardare insieme le serate del Festival.

Siamo noi i responsabili, perché noi avremmo potuto cambiare le cose e

non lo abbiamo fatto”. Il capitolo conclude però con un lungo elenco dei

motivi per i quali il Festival è comunque importante tra cui l’aver visto

“gente salire su quel palco emozionata, sudata, nervosa, con le lacrime

agli occhi, le mani tremanti, senza voce e con la certezza che si sarebbe

giocata la carriera in un minuto”. Gli altri capitoli del libro sono dedicati

a personaggi come Vasco Rossi, Fabrizio De Andrè, Giorgio Gaber,

Francesco De Gregori, Edoardo Bennato, i Beatles e a fenomeni come il

Beat, il 33 giri, la discomusic.

“FELICITÀ D’ITALIA” di Pietro Bevilacqua

Che cosa sono le felicità d’Italia? La musica, il cibo, la biodiversità

agricola, il paesaggio, la tradizione artistica e culturale. Ovvero tutto ciò

che rende il nostro Paese e i suoi costumi speciali agli occhi degli

stranieri che vengono a visitarlo o di quelli che ne apprezzano e

adottano lo stile di vita. Ma perché queste ‘felicità’ hanno avuto origine

proprio qui? Come mai la Penisola possiede una eredità tanto ricca e

varia di questi tesori?

Carlo Cattaneo sosteneva che la cultura e la felicità dei popoli non

dipendano tanto dai mutamenti della ‘superficie politica’ quanto

dall'influsso di alcune ‘istituzioni’ che agiscono inosservate nel fondo

delle società. Sono creazioni del popolo che sono state elaborate dal

basso e che contano più delle scelte dei governi per il progresso

dell’umanità.

“Felicità d'Italia. Paesaggio, arte, musica, cibo” dello storico Piero

Bevilacqua (Laterza) racconta la storia di quattro di queste ‘felicità’:

l’alimentazione, dipendente dall’originalità storica e geografica

dell’agricoltura italiana; le città, con il loro patrimonio di bellezza, che

per secoli hanno costituito la forma più alta di organizzazione della vita

sociale; la musica e la canzone napoletana, esempi della creazione di un

immaginario poetico da parte di un popolo; la tradizione cooperativa,

che ha dato un’impronta di egualitarismo sociale e di avanzato civismo.

“L'IGNOTO DAVANTI A NOI”

di Alessandro Vanoli

Da sempre sogno e scoperta vanno assieme. L’uno ha alimentato l’altra e

viceversa. “L'ignoto davanti a noi. Sognare terre lontane” di Alessandro

Vanoli (Il Mulino) racconta che, a ben guardare, di ignoto e di stupore è

ancora pieno il mondo. Spingersi al di là dei limiti geografici, solcare

acque ignote, studiando venti e correnti, superando deserti e montagne: che

ne è di quel sogno della scoperta che da sempre gli uomini hanno

condiviso?

“Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi,

o, come fanno gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete

per vivere.” (Gustave Flaubert)

14 novembre 2016 p. 5

“Uno dei più grandi disordini dello spirito è

quello di vedere solo ciò che si vuole

vedere” (Oscar Wilde)

Tra il 2010 e il 2015 il numero di spettacoli circensi è passato in Italia

da 17.100 a 15.242, con una riduzione dell'11%. Il calo è più evidente al

Centro (-29%), in particolare in Umbria (-53%), ma anche in regioni

con una forte tradizione circense come la Toscana (-30%) e il Lazio (-

20%). Al Sud (-10%) la riduzione è stata forte in Abruzzo (-60%),

Campania (-32%) e Puglia (-23%), mentre Calabria (+46%) e Sicilia

(+55%) mostrano un sensibile aumento. Segno negativo anche per il

Nord-Est: -15%. In controtendenza rispetto al dato nazionale è il Nord-

Ovest (+20%), in particolare la Lombardia (+29%), che nel 2015 è stata

la seconda regione per numero di spettacoli circensi dopo la Sicilia

(rispettivamente con 1.725 e 2.034 rappresentazioni).

È quanto emerge dallo studio realizzato dal Censis in collaborazione con

la Lav sul mondo circense in Italia e sul possibile impatto della legge di

riforma del settore.

Il numero di spettatori si è ridotto del 5% nel periodo 2010-2015: più

consistente al Nord-Est (-42%), seguito dal Centro (-27%) e dal Sud (-

9%). La maggiore disaffezione si registra in Friuli Venezia Giulia (-

55%) e in Emilia Romagna (-54%). La straordinaria crescita della

Lombardia, che tra il 2014 e il 2015 ha registrato un incremento di

presenze del 300%, ha consentito all'area del Nord-Ovest di essere

l'unica a registrare una variazione positiva di pubblico, pari al 61%.

Tuttavia, questo incremento è riconducibile in buona parte alle

manifestazioni circensi realizzate nell'ambito di Expo 2015, tra le quali

Le Cirque du soleil.

La spesa al botteghino è cresciuta del 21% tra il 2010 e il 2015, ma

l'incremento è determinato in parte dall'aumento del costo medio del

biglietto, che è passato negli ultimi cinque anni da 10,7 a 13,1 euro.

il circo

in Italia

CARTOLINE DALL’ALTRA ITALIA

Scopri il mondo della nuova Emigrazione con

“Cartoline dall’altra Italia”:

http://www.9colonne.it/category/1089/cartoline-dall-altra-italia.

La web serie - realizzata con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri

e della Cooperazione Internazionale-Direzione Generale per gli Italiani

all’Estero e le Politiche Migratorie.

8 marzo 2017 p. 6

SPETTACOLI

Trovate i vostri biglietti tra una scelta

di 48000 spettacoli in più di 40 paesi

http://www.music-opera.com

Precisazioni delle Autorità del Regno Unito

su sollecitazione dell’Ambasciata d’Italia a Londra

In merito alle notizie recentemente diffuse dalla stampa britannica - riguardanti una presunta sospensione della libera circolazione dei cittadini UE nel

Regno Unito a partire dalla metà di marzo, a seguito dell’attivazione dell’art. 50 del Trattato UE - si informa che su sollecitazione dell’Ambasciata

d’Italia a Londra, le Autorità del Regno Unito hanno precisato che il Governo britannico, anche dopo l’attivazione dell’articolo 50, continuerà ad

assicurare il pieno rispetto di diritti e obblighi europei fino al giorno in cui il Regno Unito uscirà dalla UE, inclusi quindi i diritti di cui godono

attualmente i cittadini di stati membri dell’Unione europea, tra i quali è compresa la libera circolazione delle persone. Fino a quel momento non vi

saranno pertanto modifiche nell’attuale regime di ingresso in questo Paese.

Per quanto riguarda gli scenari futuri che si profileranno nel corso del negoziato per l’uscita dall’Unione Europea, ricordiamo che il Governo

britannico, al massimo livello politico, ha più volte manifestato formalmente l’intenzione di garantire pienamente i diritti acquisiti dai cittadini

europei anche dopo la Brexit, a condizioni di reciprocità. Dal canto suo il Governo italiano è prioritariamente impegnato a garantire il rispetto dei

diritti acquisiti dai cittadini italiani residenti nel Regno Unito nonché ad assicurare la massima tutela possibile a tutti i nostri connazionali.

Quando saranno disponibili ulteriori indicazioni da parte del Governo

britannico, sarà cura della nostra Ambasciata diffonderle tempestivamente

a tutti i connazionali.

brexit

https://www.change.org/p/un-intervento-per-la-lingua-italiana

Un intervento per la lingua italiana

Evitiamo gli anglicismi

LA CRISI DEL CIRCO IN ITALIA IN

UNO STUDIO REALIZZATO DAL CENSIS

Tra il 2010 e il 2015 -11% di spettacoli, -5% di spettatori, -9% di contributi pubblici

L'Italia è uno dei pochi Paesi ancora senza una legge sull'impiego degli animali

nel settore circense

Il calo della spesa ha coinvolto tutte le aree geografiche (Nord-Est -59%,

Centro -45%, Sud -13%), ad eccezione del Nord-Ovest (+314%). Cali

importanti in Emilia Romagna (-76%), Toscana (-70%), Friuli Venezia

Giulia (-64%). Aumento esponenziale di biglietti staccati in Lombardia

(+584%), prima regione per spesa al botteghino.

I contributi del Fondo unico per lo spettacolo destinati al complesso delle

attività circensi sono diminuiti del 9% tra il 2010 e il 2015, passando da 50

a 18 domande accolte. I contributi erogati relativi ai nuovi investimenti

(cioè per l'acquisto di nuove attrazioni, impianti, macchinari, attrezzature e

beni strumentali) sono passati da 241.000 euro nel 2012 (furono accolte 6

domande) a 0 nel 2015. Si sono dimezzati i contributi per i circhi con

animali (da 2.508.492 euro nel 2011 a 1.358.026 euro nel 2015). Mentre

aumentano i contributi per i Circhi contemporanei (da 30.000 a 296.722

euro) e per i Circhi tradizionali senza animali (da 10.000 a 263.528 euro).

Il disegno di legge per la riforma del settore sta completando l'iter di

approvazione cominciato un anno fa ed è all'esame del Senato. L'Italia al

momento non è dotata, né a livello nazionale né a livello locale, di una

normativa che regolamenti l'utilizzo degli animali nei circhi.

Su 53 Paesi europei ed extraeuropei esaminati, solo 5 non hanno ancora

alcun tipo di legislazione riguardante l'impiego di animali nei circhi. In

Europa, Bosnia e Herzegovina, Cipro, Grecia, Lettonia e Malta hanno

vietato l'uso di tutti gli animali nei circhi (Bolivia e Honduras nel resto del

mondo). Belgio, Croazia, Olanda, Slovenia, Norvegia e Serbia

impediscono l'uso dei soli animali selvatici (nel mondo, la stessa

restrizione è prevista in Costa Rica, Nicaragua, Paraguay, Perù, Colombia,

El Salvador, Messico, Iran, Israele e Singapore). Estonia, Finlandia,

Polonia vietano l'uso di animali catturati in natura (lo stesso per l'Equador).

8 marzo 2017 p. 7

3 novembre 2014 p. 9

“Non esiste una via per la pace,

la Pace è la Via” (Dalai Lama)

LE ABITUDINI DI RICERCA ONLINE

L’Osservatorio trivago prova a rispondere a queste e ad altre domande analizzando il comportamento dei propri utenti sulla piattaforma italiana del

portale. Lo spaccato sulle abitudini dei viaggiatori del Bel Paese mette in luce aspetti più conosciuti e altri meno: ad esempio, agli Italiani piace

riprendersi dalle fatiche del lunedì cercando un hotel ‘online’.

Agli Italiani piace fare le cose ‘last-minute’ Anche quando si tratta di andare in vacanza. Italiani sempre all’ultimo minuto anche per la ricerca di hotel, La maggior parte degli utenti italiani effettua

la ricerca del proprio hotel ideale a poca distanza da date importanti come Ferragosto o Capodanno. Infatti, il picco di ricerche per le vacanze natalizie si

registra intorno alla 49ª settimana dell’anno, mentre per quelle estive intorno alla 32ª, solitamente proprio agli sgoccioli del 15 agosto. La stagione

preferita per le vacanze degli Italiani è senza ombra di dubbio l’estate, periodo in cui si concentrano le ricerche hotel. Ma non è solo la bella stagione a

far fare le valigie agli utenti della Penisola: che sia per la settimana bianca o per sfuggire al freddo pungente, tanti Italiani scelgono di partire anche in

inverno. Attira di più ammirare gli alberi in fiore magari lontano da casa: tra le mezze stagioni, la primavera anticipa l’autunno per numero di ricerche

hotel.

Disponibilità a spendere Il lunedì è un giorno un po’ pesante per tutti, ma agli Italiani piace concluderlo pensando al prossimo viaggio: la ricerca della struttura ideale per la

prossima vacanza si concentra infatti il lunedì sera, tra le 21 e le 23. Gli Italiani trascorrono in media 3 notti in hotel, l’unico periodo dell’anno che fa

eccezione è l’estate, dove si concedono una notte in più. Quello che varia a seconda delle stagioni è la disponibilità a spendere. Il periodo in cui gli

Italiani scelgono di destinare qualche euro in più per il proprio hotel è la primavera, quando spendono in media 150€ a notte. L’estate viene subito dopo,

con una spesa media a notte di 140€, seguita da inverno con 120€ e autunno, 118€.

Ad ogni città la sua stagione Roma prescinde dalla stagionalità e guida la classifica delle mete più ricercate dagli Italiani in tre dei quattro periodi dell’anno. Per quanto riguarda

l’estate, la regina incontrastata è Rimini, che supera la Capitale per numero di ricerche da giugno a fine agosto. All’estero, invece, Parigi è la meta

preferita in inverno, Londra per la primavera e l’autunno, mentre Barcellona per l’estate.

spariscono frequentemente stampanti, computer

e risme di carta. Ogni albergo ha una spesa

media annuale che supera i 200mila euro per gli

accessori e i servizi offerti, che ricadono sul

costo della camera. I migliori usano prodotti di

marca, e anche se scompaiono, ne forniscono di

nuovi ogni giorno. Altri hotel, invece, hanno i

loro punti vendita con i prodotti di qualità nella

hall, dove è possibile trovare oggetti e accessori

con il loro marchio, dai mobili agli articoli per la

tavola, dagli accappatoi ai cuscini.

Ci sono poi i clienti più furbi Quesi conoscono bene piccoli accorgimenti da

prendere per non destare sospetti quando

vogliono portarsi via qualcosa; per esempio,

sfilare un asciugamano o un accappatoio o le

bottigliette dei liquori dal carrello degli addetti

alle pulizie quando sono nei corridoi per rifare le

camere. Oppure prendere piatti, posate e vassoi

dagli avanzi del servizio in camera abbandonati

fuori dalle stanze. Tra i pezzi più gettonati,

saliere e portauovo. E non mancano i furti

durante la prima colazione a buffet, o negli

spuntini che spesso è possibile consumare fino a

mezzogiorno. Anche se portarsi via del cibo

sarebbe vietato, vengono prelevati vasetti di

marmellata, formaggi, merendine e biscotti.

Un’altra tentazione è il minibar; non è raro,

infatti, che dopo aver consumato la bottiglia del

gin o della vodka, i clienti la riempiano con

acqua, avendo cura che il tappo sembri davvero

chiuso. Capita anche con whisky o cognac,

sostituendo l’alcool con tè.

COME CAMBIA LA VITA DEGLI ITALIANI Identikit degli italiani in viaggio

Gli Italiani cercano un hotel all’ultimo minuto o si organizzano per tempo? Sono disposti a spendere di più in

estate o in primavera? Qual è la meta preferita per le vacanze estive? E per un weekend all’estero in autunno?

E non sorprende scoprire che spesso si sono

presi anche asciugamani o posacenere (quando

ancora era possibile fumare nelle stanze).

Secondo uno studio di Jetcost, oltre il 79% degli

italiani ammette di essersi portato via qualcosa

da un hotel, mentre i danesi sarebbero gli ospiti

più onesti: l’88% ha detto di non aver mai

rubato nulla. Dopo di loro, in quanto a

correttezza, gli olandesi e i norvegesi: l’85% e

l’84% di loro, rispettivamente, ha dichiarato di

non aver mai preso oggetti. Tra quei viaggiatori

che hanno invece riconosciuto di essersi portati

via un ricordo durante il soggiorno, c’è il 62%

dei francesi, il 69% dei britannici, il 76% dei

portoghesi e l’81% degli spagnoli, maglia nera.

A volte anche altro! Dall’indagine emerge poi che a volte i clienti si

appropriano non dei consueti “souvenir”. Ad

esempio, anche se frutta e dolci vengono messi

come omaggio in camera per i clienti, non è la

stessa cosa per vassoi e cesti che li contengono,

e che invece tendono a sparire.

E altri furti sono ancora più ingiustificati; alcuni

hanno prelevato le batterie del telecomando, o il

controller, anche se fuori dalla stanza non

funziona, o le lampadine dei lampadari, o la

Bibbia in diverse lingue che si trova nei cassetti

di tavolini e comodini (nonostante il settimo

comandamento inviti a non rubare!). Qualcuno si

è portato via anche cuscini e coperte

dall’armadio, i più esperti hanno preso quelli con

piume di qualità migliore, lasciando i più

scadenti. La cosa più assurda è che si tratta

comunque di oggetti di poco valore, talvolta

pochi centesimi, in camere d’albergo che

costano spesso più di 100 euro a notte. In alcuni

hotel sono stati usati cacciaviti o altri strumenti

per staccare immagini, maniglie delle porte,

asciugacapelli, portasciugamani, specchi,

elettrodomestici e stereo.

Non “rubato”, ma “preso un ricordo” È divertente notare che la maggior parte di questi

“cleptomani” non ha mai ammesso di aver

“rubato” qualcosa, ma ha detto di aver preso un

“ricordo”. Tutte piccole cose, naturalmente,

anche se nel 2008 dalla catena di hotel Holiday

Inn sono spariti più di mezzo milione di

asciugamani.

Un luogo particolarmente “pericoloso” è il

business center per gli uomini d’affari, da dove

IL 79% DEGLI ITALIANI PRENDE “SOUVENIR”

DA HOTEL

Bottigliette dello shampoo, saponi, cuffie per la doccia, non è una novità, i

clienti degli hotel amano portarsi via come souvenir la maggior parte

degli accessori messi a disposizione nei bagni delle camere

8 marzo 2017 p. 8

“La vera conoscenza, è sapere i limiti

della nostra ignoranza” (Confucio)

FUTURO DELL'UE: ECCO LE PROPOSTE

DEL PARLAMENTO EUROPEO

La prima risoluzione, redatta da Mercedes Bresso (S&D,

IT) e da Elmar Brok (PPE, DE) si concentra sulla valorizzazione

del Trattato di Lisbona esistente. Nel documento si chiede, tra

l'altro che: il Consiglio dei ministri sia trasformato in una vera

seconda camera e le sue configurazioni in organi preparatori, sulla

falsariga del funzionamento delle commissioni del Parlamento

europeo; ogni Stato membro indichi per la nomina a commissario

europeo almeno tre candidati di entrambi i sessi; il Consiglio passi

veramente al voto a maggioranza qualificata, ove possibile

conformemente ai trattati, al fine di evitare il blocco di importanti

progetti legislativi e accelerare il processo legislativo, e; un

Consiglio dei ministri della Difesa permanente sia istituito, allo

scopo di coordinare le politiche di difesa degli Stati membri. La

risoluzione è stata approvata con 329 voti a 223 e 83 astensioni.

La seconda risoluzione, redatta da Guy Verhofstadt

(ALDE, BE), valuta la possibilità di muoversi al di fuori degli

strumenti attualmente a disposizione e suggerisce varie riforme del

Trattato di Lisbona nei settori della governance economica, della

politica estera, dei diritti fondamentali e della trasparenza. Tra le

varie proposte, si suggerisce: la creazione di un ministro delle

Finanze della zona euro e di fornire alla Commissione europea il

potere di formulare e attuare una politica comune economica

dell'UE, sostenuta da un bilancio della zona euro; che il Parlamento

europeo abbia una sola sede; la riduzione sostanziale del Collegio

dei Commissari UE, compresa la riduzione del numero dei

vicepresidenti a due; di consentire ai cittadini europei di ogni Stato

membro di votare direttamente i candidati dei partiti politici europei

LA FIACCOLA

BENEDETTINA

DAL VATICANO

A BRUXELLES

Dopo la benedizione papale il 22 febbraio, in

Vaticano, la Fiaccola benedettina per la pace e

l'Europa è partita per un viaggio che la porterà

a Bruxelles a metà marzo e che si concluderà

con delle iniziative legate al rinnovo della firma

dei Trattati di Roma, nella ricorrenza del 60.mo

anniversario. L'iniziativa quest'anno assume

una particolare valenza per le gravi calamità

che hanno colpito Norcia e l'Italia centrale,

dove il viaggio della Fiaccola farà tappa.

Per far sì che l'UE aumenti la propria capacità di azione, per ristabilire la fiducia dei

cittadini e per rendere l'economia della zona euro più resistente agli shock esterni, bisogna

utilizzare in modo completo il Trattato di Lisbona. Ma per poter fare di più, l'Unione deve

attuare una riforma profonda. Questo il messaggio chiave di tre risoluzioni, approvate dal

Parlamento nei giorni scorsi.

Bologna sede del nuovo Data

Center del Centro europeo per le

previsioni meteo a medio termine

Nella nota diffusa dal Miur (Ministero Istruzione Università Ricerca) viene sottolineato come il

progetto italiano sia stato giudicato il migliore da un panel di revisori internazionali chiamati a

valutare le proposte pervenute dagli Stati membri per la nuova sede del Centro. L’area

individuata è il Tecnopolo di Bologna, di proprietà della Regione Emilia Romagna, che sarà

messa a disposizione a titolo gratuito per il Data Center.

“È stata premiata l’eccellenza italiana e del territorio bolognese, un territorio – ricorda il

Ministro, esprimendo la sua soddisfazione per la scelta di Bologna quale sede per il nuovo Data

Center dell’ECMWF - sul quale oltre all'Università sono già concentrate le sedi di importanti

enti di ricerca, dal Cnr all’Infn, dall’Inaf all’Ingv. Senza contare, poi, il centro di supercalcolo

Cineca che potrà mettere a disposizione del nuovo Centro l’esperienza maturata sia nell’ambito

della gestione dei Big Data che quella specifica relativa alle previsioni meteo”.

per il Presidente della Commissione, attraverso una lista europea.

La risoluzione è stata approvata con 283 voti a 269 e 83

astensioni.

La terza risoluzione, redatta da Reimer Böge (PPE,

DE) e da Pervenche Berès (S&D, FR), propone di ravvicinare le

economie della zona euro e renderle più resistenti agli shock

esterni. Si delinea una strategia di convergenza finanziata da uno

specifico bilancio della zona euro finanziato dai suoi Stati

membri. Le principali proposte includono: una capacità fiscale

costituita dal Meccanismo europeo di stabilità (ESM) e una

specifica capacità di bilancio supplementare per la zona euro,

finanziato dai suoi membri, come parte del bilancio UE; un

Fondo monetario europeo (che dovrebbe svilupparsi

gradualmente al di fuori dell' ESM), con capacità di prestito

adeguate e con un mandato ben definito per assorbire gli shock

economici; un codice di convergenza: cinque anni per soddisfare

i criteri di convergenza in materia di fiscalità, mercato del lavoro,

investimenti, produttività e coesione sociale; migliorare la

governance: un ruolo più importante per il Parlamento europeo e

i Parlamenti nazionali, unificare le funzioni di Presidente dell'

Eurogruppo e di Commissario per gli affari economici e

monetari, oltre a un ministro delle Finanze e del Tesoro all'

interno della Commissione europea. La risoluzione è stata

approvata con 304 voti a 255 e 68 astensioni. Tutte queste

proposte fanno parte di un pacchetto che mira a chiarire la

posizione del Parlamento sul futuro dell'UE, prima del 60°

anniversario del Trattato di Roma.

centri europei di ricerca

8 marzo 2017 p. 9

“La Regione Umbria – sottolinea l’assessore alla Cultura, Fernanda

Cecchini – si è fatta promotrice di questa mostra per lanciare, attraverso

i suoi beni culturali, il messaggio forte di una comunità che sa reagire e

collaborare per realizzare interventi altamente qualificati di recupero e

per far conoscere che la quasi totalità del suo territorio e dei suoi musei

non è stato ferito dal sisma ed è pienamente fruibile.”.

Con questo obiettivo, sono stati promossi alcuni incontri preliminari con i

diversi uffici del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo,

con il Comune di Spoleto e con l’Arcidiocesi di Spoleto e Norcia durante

i quali “è stata valutata positivamente l’idea di tenere nel Museo

nazionale del Ducato di Spoleto una mostra con le opere d’arte

recuperate dopo il terremoto”.

In mostra, secondo il progetto, ci saranno opere provenienti in particolare

dall’Umbria, recuperate in larga parte da chiese colpite dal sisma o

accolte nel deposito attrezzato di Santo Chiodo per motivi di inagibilità

della struttura (quali quelle del Museo civico diocesano della Castellina di

Norcia). A queste potrebbero aggiungersi due opere provenienti dalle

Marche e due dal Lazio, presenti già alla Rocca di Spoleto per

l’esposizione “Ospiti in Rocca”, dedicata alle opere d’arte tratte in salvo

in Valnerina e nel Centro Italia, che si aprirà il 10 marzo prossimo e farà

da anteprima alla nuova mostra.

Si aprirà alla Rocca di Spoleto in aprile, prima delle festività pasquali

ospiterà opere d’arte recuperate nei centri umbri colpiti dal terremoto,

alcune delle quali ora in fase di restauro

UMBRIA PROMUOVE UNA MOSTRA CON OPERE

D’ARTE RECUPERATE

“Daremo conto anche dell’impegno e della solidarietà che si sono

attivati dopo gli eventi sismici – dice l’assessore Cecchini –

Esporremo, infatti, sette opere umbre provenienti dal primo lotto di

restauri sostenuti dai Musei Vaticani ed altre cinque che sono

attualmente in carico all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Altre

opere da esporre provengono dal deposito attrezzato di Santo Chiodo e

verranno selezionate con la Soprintendenza in funzione delle loro

condizioni di conservazione e di restauro”. Ogni opera sarà

accompagnata da informazioni essenziali, fra cui il luogo di

provenienza. Inoltre, fotografie e filmati aiuteranno a contestualizzare i

beni e a fornire i necessari rimandi al paesaggio, ai borghi, al territorio

in genere.

“Vogliamo anche valorizzare il lavoro di tanti che stanno operando

nei nostri territori per aiutarci a superare la fase di emergenza e per il

salvataggio dei nostri tesori – prosegue l’assessore - Mostreremo le

operazioni di recupero attraverso un montaggio dei filmati dei Vigili

del fuoco o degli altri soggetti presenti alle operazioni, così come delle

fasi di restauro”. Nel periodo di apertura della mostra potranno essere

organizzati eventi e convegni legati al tema del terremoto e della

ricostruzione e visite programmate al laboratorio di restauro a Santo

Chiodo di Spoleto.

Tariffe

di “roaming”

Il termine “roaming” (dall'inglese to roam": "vagare", "andare in giro)

identifica, nel campo delle telecomunicazioni, l'insieme di procedure,

normative e apparecchiature che permettono di rintracciare un terminale

mobile desiderato che non si trova nella propria rete, e di metterlo in

comunicazione con l'utente chiamante all'interno di una stessa rete, o tra

reti di comunicazione distinte ma interoperanti)

Quando utilizzi il cellulare in altri paesi dell'UE per telefonare, inviare un

messaggio o collegarti online il tuo operatore di telefonia mobile deve

rispettare un massimale sulle tariffe di roaming.

La cosiddetta "eurotariffa" per i servizi di roaming fa sì che il costo del

loro utilizzo non superi una certa soglia. L'obiettivo è porre fine alle

bollette esorbitanti.

Massimali tariffari per le chiamate

gli sms e il collegamento ‘online’

(scaricamento di dati):

30 aprile

2016

15 giugno

2017**

Chiamate in uscita (al

minuto, IVA esclusa)

tariffa

nazionale +

fino a € 0,05

nessun costo

aggiuntivo,

uguale a tariffa

nazionale

Chiamate in entrata (al

minuto, IVA esclusa) € 0,0114

Messaggi in uscita (per

sms, IVA esclusa)

tariffa

nazionale +

fino a € 0,02

Collegamento online

(scaricamento dati, per

MB*, IVA esclusa)

tariffa

nazionale +

fino a € 0,05

* Il massimale si calcola per MB, ma la tariffa applicata si basa sui

kilobyte utilizzati.

** Le tariffe di roaming non esistono più per coloro che usano il

telefono all'estero in via temporanea. Gli operatori possono ancora

applicare una tariffa per le carte SIM utilizzate in un altro paese in

modo permanente.

Questi massimali si applicano a tutti, a meno che non si abbia optato

per un servizio o un pacchetto specifico. Il vostro operatore può

ovviamente offrirvi tariffe più economiche. Sta a voi quindi cercare

l'offerta più vantaggiosa.

Notifica delle tariffe Quando ti rechi in un altro paese dell'UE, il tuo operatore di telefonia

mobile è obbligato a inviarti un SMS con un riepilogo delle tariffe per le

chiamate in entrata e in uscita, gli SMS e il collegamento online

(scaricamento dati) in tale paese.

Cosa fare in caso di problemi Se ritieni che il tuo operatore abbia violato i tuoi diritti riguardo alla

tariffe e alle condizioni di roaming:

contatta l'operatore/venditore specificando i tuoi diritti e i suoi

obblighi e chiedigli di risolvere il problema prima di dover passare ad

altre misure se non sei soddisfatto della sua risposta, puoi rivolgerti

alle autorità nazionali di regolamentazione competenti. Potrebbero

essere in grado di risolvere la controversia.

“Qualunque petto amor d’Italia

accende” (G. Leopardi)

8 marzo 2017 p. 10

A questo punto

Donato aveva fatto

del suo mestiere

un’arte, per cui si

rimise in bottega

per realizzare

questa volta un

sandalo per donna,

anch'esso dalle

dimensioni

notevoli. Appena

terminato, Donato

decise di cederlo al

comune di

Cancellara insieme

alla forma di legno

utilizzata per la realizzazione della scarpa da

Guinness e ad una bacheca contenente una

collezione di scarpe minuscole di straordinaria

bellezza.

Questo generoso gesto spiega il forte legame

che univa Donato alla sua terra natia e per la

quale il suo cuore ha continuato a battere fino

alla fine dei suoi giorni.

Il comune di Cancellara ha gradito molto gli

omaggi del caro Donato, riservando ad essi un

angolo della Sala Consiliare aperto a tutti,

curiosi e ammiratori.

Della scarpa da Guinness, invece, si sono perse

le tracce e la famiglia lancia un accorato

appello alla ditta che l’ha commissionata

perché possa ritrovarla, semplicemente per

scattarle ancora una foto e rivivere il ricordo

dell’amato Donato.

VISITATE IL NOSTRO SITO www.BottegArte.eu

è in rete con una pagina riservata a

"Il Botteghino"

Villa Poggio Salvi

ha partecipato alla manifestazione

presentando i seguenti vini:

BRUNELLO di MONTALCINO DOCG 2012 CRU-POMONA

BRUNELLO di MONTALCINO DOCG 2012 ANNATA

BRUNELLO di MONTALCINO DOCG 2011 RISERVA

ROSSO di MONTALCINO DOC 2015

*** Per ulteriori informazioni: www.consorziobrunellodimontalcino.it

Nato a Cancellara il 4 gennaio 1919, Donato già

da piccolo manifestava una spiccata precisione e

abilità per tutto ciò che gli capitava di fare. Era

“mànë péndë”, come lo ricorda la sorella Lucia.

Furono proprio queste doti a risparmiarlo dal duro

lavoro dei campi per cui, appena adolescente, si

recò in un paese limitrofo a far da “discepolo” ad

un maestro per apprendere l’arte dello “scarparo”.

Acquisite le tecniche necessarie, Donato trascorse

alcuni anni a Cancellara lavorando presso una

bottega di calzolaio con l’intento di perfezionarsi

nel mestiere. Ormai la vita di paese gli stava un

po’ stretta e per sfuggire alla miseria e alla

quotidianità, il giovane calzolaio, con il mestiere

in tasca e una valigia colma di sogni, si avventurò

verso la lontana Argentina. Stabilitosi a Buenos

Aires, fu subito notato per il suo talento, tanto da

essere nominato caporeparto in una fabbrica di

scarpe.

Nel frattempo convolò a nozze, per procura, con

una giovane donna di buona famiglia conosciuta a

Cancellara prima di partire. La neo sposa non esitò

a raggiungerlo e dopo un’interminabile traversata

oceanica, i due poterono coronare il loro sogno di

vita insieme. Erano trascorsi una decina d’anni

quando la coppia, che nel frattempo aveva dato alla

luce due figli, si trasferì a Bologna dove Donato

aprì una modesta bottega di riparazione scarpe.

Ormai in pensione, Donato si dilettava a

realizzare scarpe in miniatura, finemente

rifinite, che raggiungevano a malapena la

lunghezza di un pollice: un hobby che aveva

iniziato a coltivare, nei ritagli di tempo, quando

lavorava a Buenos Aires.

Un bel giorno, mentre era intento a realizzare

una delle sue minuscole creazioni, fu invitato

da una conceria di Pisa a confezionare una

scarpa un po’ fuori misura che mettesse in

risalto la qualità della pelle utilizzata. Donato

prese decisamente sul serio la richiesta, tanto

da farsi prendere un po’ la mano.

Trascorsero sei lunghi mesi e tra cuciture,

chiodi, martello, lacci e lucido, con grande

orgoglio presentò la sua creatura: una scarpa

lunga un metro e novantadue centimetri. Era un

po’ come Geppetto che dal suo pezzo di legno

aveva dato alla luce Pinocchio. Considerate le

straordinarie dimensioni della scarpa, fu tentato

di chiederne l’inserimento nel Guinness dei

Primati. E fu così che l’8 ottobre del 1993,

dopo attente valutazioni da parte dell’Ufficio

Omologazione Primati, la scarpa venne

ufficialmente inserita nel libro dei Guinness dei

Primati.

corrispondenza dall’Italia

LA FIABA DEL

CIABATTINO PER

GNOMI E PER GIGANTI di Franca Caputo

C’era una volta un ciabattino che viveva a Cancellara, un piccolo paese situato nel cuore della

Lucania dove le case fanno il girotondo intorno al castello…

È così che inizia la storia - dal sapore di fiaba - di Donato Biscione, l’autore della scarpa da

Guinness dei Primati, recentemente scomparso a Bologna alla veneranda età di 98 anni.

CRISTOFORETTI E BENIGNI

EMBLEMI DELL’ITALIA ALL’ESTERO

Per quanto riguarda l’immagine dell’Italia all’estero, la politica non

conta. Secondo gli intervistati nell’ultima rilevazione sugli italiani e la

politica internazionale Ispi-Rainews, realizzata da Ipsos, Samantha

Cristoforetti e Roberto Benigni sono i due personaggi che meglio

rappresentano il nostro paese all’estero. Nessun politico figura nelle

prime 5 posizioni.

Ambasciata d’Italia a Bruxelles http://www.ambbruxelles.esteri.it/Ambasciata_Bruxelles

Cancelleria Consolare a Bruxelles http://www.consbruxelles.esteri.it/Consolato_Bruxelles

Parlamento Europeo

www.europarl.europa.eu / www.europarl.it

Commissione Europea

www.ec.europa.eu / www.ec.europa.eu/italia

Consiglio dell'Unione Europea

www.consilium.europa.eu

Corte di giustizia delle Comunità europee

www.curia.europa.eu

Comitato economico e sociale

www.eesc.europa.eu

Comitato delle regioni

www.cor.europa.eu

Gazzette Ufficiali dell'Unione Europea

www.eur-lex.europa.eu/it/index.htm / www.ted.europa.eu/

EUR Info Centres

www.ec.europa.eu/enterprise-europe-network

Associazione “SVILUPPO EUROPEO” sede fiscale a Bruxelles e rappresentanza in Italia

http://www.associazionease.eu/

Nata dalla volontà di alcuni Componenti che hanno deciso di trovare uno spazio nella loro professione per offrire, attraverso un Sito web, un contributo

di pensiero e non solo. Esperti e professionisti curano Rubriche on-line, rendendosi disponibili a fornire assistenza, ispirandosi ai principi

Fondamentali dell'Unione Europea, abbracciando argomenti come, Giustizia, Salute, Ambiente, Creatività, Arte & Cultura. Chi ha necessità di un

parere professionale, può rivolgere un quesito ai componenti dell’associazione. I Consulenti dell’Associazione Sviluppo Europeo forniranno

un’assistenza di base, mentre ulteriori approfondimenti potranno essere richiesti attraverso contatti privati tra le parti.

Chi si rivolge all’ASE - chiunque desidera cogliere informa-

zioni, news ed approfondimenti sulle materie trattate ; chiunque desideri

presentare un proprio progetto e ambisce alla buona riuscita. Chiunque

desideri curare una Rubrica potrà proporsi scrivendo a:

[email protected].

L’Associazione consente ai propri collaboratori e sostenitori di ottenere

maggiore visibilità e instaurare nuovi rapporti in un contesto europeo.

a chi si rivolge l’ASE - l’Associazione si rivolge a professio-

nisti, artisti, a sportivi, per offrire loro l’opportunità di avere un supporto

gratuito su cui contare per un’ulteriore presentazione attraverso i canali

acquisiti, mettendo anche a disposizione il sito per condurre una Rubrica

individuale, senza doversi preoccupare della gestione e dei costi di un

sito personale. Il Sito web offre un canale attraverso il quale instaurare

un rapporto diretto tra visitatore e conduttore delle rubriche.

del minore causate da un disagio sociale grave o di malattia.

Attraverso l’impegno di 172 volontari e 38 operatori è

presente a Milano, Roma, S. Benedetto del Tronto, Kisii

(Kenya) e Chikuni (Zambia).

L’Opera per la gioventù "Giorgio La Pira", nata a Firenze

nel 1954, è impegnata nella formazione umana e cristiana

dei giovani, finalizzata ad un responsabile inserimento nelle

comunità e alla costruzione di una casa comune europea.

Fondatore è stato Pino Arpioni, che maturò l'idea negli anni

passati nei campi di prigionia tedeschi durante la guerra.

L’Associazione Pegaso, nata nel 1998 dalla volontà di un

gruppo di familiari di persone con disabilità, ha come

obiettivo la creazione di un futuro per i propri figli e per chi

ha perso i genitori e si propone di condividere e mettere a

confronto esperienze di famiglie con persone disabili per

costruire insieme un futuro adatto ai loro cari. Casa Pegaso,

situata a Bisceglie (Bt) e inaugurata nel dicembre 2015, è la

risposta alla domanda ricorrente dei genitori “che ne sarà

dei nostri figli quando noi non ci saremo più?”.

Nawal Soufi è una giovane donna italiana di 26 anni di

origini marocchine da sempre impegnata nelle attività

rivolte al sociale, oggi è diventata un punto di riferimento

per migliaia di migranti, in particolare siriani, che la

chiamano al telefono cellulare dai barconi in difficoltà

lanciandole il proprio SOS per sopravvivere al viaggio della

speranza nel Mediterraneo: lei raccoglie le loro coordinate e

le comunica alla Guardia Costiera, che si attiva per salvarli.

I profughi ricevono anche il suo aiuto, così come quello

della rete di volontari che ha creato.

Dal 2008, il Premio del Cittadino del parlamento europeo è

assegnato a cittadini singoli o a gruppi, organizzazioni e

associazioni che si sono distinti per rafforzare l'integrazione

europea e il dialogo tra i popoli, mettendo in pratica i valori

della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea.

Ogni candidato deve essere proposto e presentato da

almeno un eurodeputato.

“Per essere italiani nel mondo,

dobbiamo essere europei in Italia” (G. Agnelli)

8 marzo 2017 p. 11

AEREI: ITALIA QUINTA IN CLASSIFICA PER

TRAFFICO DEI PASSEGGERI

Nel 2015, il traffico dei passeggeri in Europa è aumentato del 4,8% rispetto al 2014,

passando da 1,3 a 1,4 milioni. I paesi che nel 2015 presentano il maggior traffico in

termini assoluti sono Regno Unito con circa 232 milioni di passeggeri (+12,2 milioni

rispetto all’anno precedente), Germania con più di 194 milioni (+7,4 milioni rispetto

all’anno precedente), Spagna con 175 milioni (+9,3 milioni rispetto all’anno

precedente) e Francia con circa 142 milioni, ma con una diminuzione di 927 mila

passeggeri; l’Italia si colloca al quinto posto nella classifica europea, con poco più di

128 milioni di passeggeri (+6,1 milioni rispetto al 2014). Lo rende noto l’Istat.

Complessivamente nel 2015 questi cinque paesi rappresentano circa il 62,9% delle

destinazioni europee. Considerando l’andamento registrato tra il 2014 e il 2015 i

maggiori incrementi riguardano Polonia (+12,6%), Irlanda (+12,5%) e Portogallo

(+10,5), mentre si registra una forte riduzione per Danimarca (-5,9%) e Francia (-

0,7%).

PREMIO CITTADINO EUROPEO

QUATTRO I VINCITORI ITALIANI

Sono la Fondazione Archè, l'Opera per la Gioventù "Giorgio La Pira", l'associazione

Pegaso e l'attivista italo-marocchina Nawal Soufi i quattro vincitori italiani del Premio

Cittadino europeo 2016, assegnato quest'anno a cinquanta tra persone, associazioni e

organizzazioni dei 28 Stati membri. La giuria ne ha selezioni 50 su 79 candidature. Vediamo da vicino chi sono i vincitori italiani: la Fondazione Archè, nata venticinque

anni fa su iniziativa di padre Giuseppe Bettoni, risponde a situazioni di sofferenza

L’Europa è più sana di quanto

molti credono

La vera malattia in Europa

sono i suoi oppositori (Jacques Delors)

notizie dall’europa

“Chi nel marzo non pota la sua vigna,

perde la vendemmia” (proverbio)

Marzo, 3° mese dell'anno (secondo il Calendario

Gregoriano), conta 31 giorni che segnano il

passaggio dalla stagione invernale a quella

primaverile e un aumento generale delle

temperature.

Fin dall'antichità era visto come l'inizio di qualsiasi attività, umana (in passato, era

frequente cominciare una guerra in questo periodo) e della natura, dopo il lungo letargo

dell'inverno; tutt'oggi dà avvio al calendario astronomico, inaugurato dall'equinozio di

primavera. Questo fenomeno, che cade il 20 o 21 del mese, vede il sole allinearsi

perpendicolarmente alla linea dell'equatore, facendo in modo che il giorno e la notte

abbiano eguale durata. Lo stesso si verifica al 22 o 23 di settembre (equinozio

d'autunno).

Le giornate si allungano visibilmente anche per via dell'introduzione dell'ora legale,

nell'ultima domenica di marzo.

Sotto il profilo climatico, marzo è un mese instabile e l'antica saggezza popolare lo

testimonia con numerosi proverbi e modi di dire, come «marzo pazzerello, guarda il

sole e prendi l’ombrello». Facile che ci sia il sole ma un mutamento improvviso e

viene giù un temporale. Un elemento costante è la forte presenza di vento, al punto che

durante la Rivoluzione francese venne ribattezzato "Ventoso".

LA MIMOSA: è una pianta che è stata importata in

Europa all’inizio del XIX secolo: originaria dell’Australia, in

Europa ha trovato il clima ideale per crescere e svilupparsi. I

suoi rami sbocciano a fine inverno e con il loro colore giallo

paglierino smorzano all’istante il grigiore dell’inverno per

portare l’allegria della primavera.

Secondo gli Indiani d’America i fiori della mimosa

significano forza e femminilità. Non è quindi un caso che sia

stato eletto fiore simbolo della festa della donna: non solo

infatti fiorisce proprio in concomitanza dell’8 marzo, ma ha

un significato in linea con la ricorrenza.

il fiore del mese

Una buona abitudine in

cucina è quella

d’insaporire i piatti con

scorza di limone

grattugiata: si limita così

l’uso del sale nella dieta e si fa una buona scorta di

antiossidanti.

Preferire i limoni con la buccia poco lucida o, meglio ancora,

quelli di provenienza biologica.

MOUSSE

AL CAFFÉ

Ingredienti: 500ml di panna per dolci, 170 gr. di latte

condensato, 50 ml di caffé ristretto.

Preparazione: Montare la panna fredda di frigo. Da parte

mescolare il latte condensato con del caffé ristretto freddo di

frigo. Versare tutto nella ciotola con la panna montata e

mescolare delicatamente per non sgonfiare la mousse.

Si può usare la mousse per farcire una torta o come dolce al

cucchiaio

la ricetta del mese

Come conservare al meglio

la mimosa recisa

La mimosa è un fiore molto delicato ed ha purtroppo vita

breve. Basta però un piccolo trucco per allungare la vita a

questo fiore così primaverile e profumato. Utilizzando un

coltellino affilato, eliminate tutte le foglie che si sino

rovinate e quelle che crescono in basso: queste infatti

marciscono rapidamente perché a contatto con l'acqua del

vaso. Riempite il vasetto con dell'acqua tiepida in modo da

far fiorire i capolini non ancora aperti e a rendere più soffici

quelli già sbocciati. Inoltre tenere il vasetto lontano da ogni

fonte di calore (es. termosifoni).

1 marzo 1961: L'Aeronautica istituisce le “Frecce Tricolori”

4 marzo 1950: Debutta nelle sale Cenerentola della Disney

5 marzo 1876: Nasce il Corriere della Sera

6 marzo 1983: Primo cellulare in commercio

8 marzo 1817: Fondata la Borsa di New York

9 marzo 1959: Nei negozi arriva la bambola Barbie

10 marzo 1302: Dante condannato all'esilio da Firenze

11 marzo 2011: Disastro di Fukushima

13 marzo 1988: Inaugurato il tunnel sottomarino più lungo al mondo

15 marzo 1972: Al cinema esce “Il padrino”

16 marzo 1869: Brevettata la motocicletta

16 marzo 1978: Moro viene sequestrato

17 marzo 1861: Vittorio Emanuele II proclamato Re d'Italia

19 marzo 1964: Inaugurato il traforo del Gran San Bernardo

20 marzo 1800: Alessandro Volta presenta la pila

21 marzo 1956: Anna Magnani, prima attrice italiana a ricevere

l’Oscar ;

22 marzo 1963: Esce il primo album dei Beatles

23 marzo 1857: Installato il primo ascensore per persone

29 marzo 1795: Primo concerto di Beethoven

30 marzo 1876: A Trieste inaugurato il primo trasporto pubblico

31 marzo 1889: Inaugurata la Torre Eiffel

accadde a marzo…

8 marzo 2017 p. 12

I fiori che si possono

seminare sono quelli di

ciclamino, dalia,

gladiolo, begonia e

gelsomino.

Le rose devono essere irrorate e i geranei interrati.

Nell’orto si possono rimuovere le protezioni alzate contro il

freddo. La cicoria e la catalogna, invece, devono ancora essere

difese dagli sporadici ma pericolosi abbassamenti di

temperatura.

il mese

nell’orto e in giardino

consigli utili

per la salute

CATTIVI ODORI

DA TUBATURE

E SCARICHI

Per evitare gli odori sgradevoli che provengono dagli scarichi dei

sanitari, versare nelle tubature una miscela composta da 3 cucchiai

di sale grosso e 3 cucchiai di bicarbonato di sodio, seguiti da acqua

bollente in quantità.

fai da te

....

8 marzo 2017 p. 13

Perché la mimosa è il simbolo

della festa della donna? Sembra che la mimosa sia stata adottata come

fiore simbolo della festa della donna dalle

femministe italiane.

Era il 1946 quando l’U.D.I. (Unione donne

italiane) stava preparando il primo “8 marzo” del

dopoguerra.

Si cercava un fiore che potesse.

contraddistinguere e simboleggiare la giornata E

furono le donne italiane a trovare nella profumata

mimosa il simbolo della festa delle donne. In più

questi fiori avevano (e hanno) il gran vantaggio

di fiorire proprio nel periodo della festa e di non

essere troppo costosi.

Come conservare al meglio la

mimosa recisa La mimosa è un fiore molto delicato ed ha

purtroppo vita breve. Basta però un piccolo

trucco per allungare la vita a questo fiore così

primaverile e profumato. Utilizzando un

coltellino affilato, eliminate tutte le foglie che si

sino rovinate e quelle che crescono in basso:

queste infatti marciscono rapidamente perché a

contatto con l'acqua del vaso. Riempite il vasetto

con dell'acqua tiepida in modo da far fiorire i

capolini non ancora aperti e a rendere più soffici

quelli già sbocciati. Inoltre tenere il vasetto

lontano da ogni fonte di calore (es. termosifoni).

Non tutti ne conoscono il

motivo La Giornata internazionale della donna o più

comunemente "Festa della Donna", viene

celebrata ogni anno in tutto il mondo

occidentale dalle istituzioni e dai privati

cittadini. Si tratta di una festività internazionale

che cade ogni anno l’8 marzo e che vuole

commemorare le conquiste sociali, politiche ed

economiche delle donne in tutto il mondo.

È nata inizialmente come una giornata di lotta,

IN ITALIA DONNE PIÙ

LONGEVE DEGLI UOMINI

Le donne italiane hanno un’aspettativa di vita di

85 anni, contro gli 80,3 degli uomini; quelle che

un tempo erano ritenute malattie a prevalenza

maschile come malattie cardiovascolari, obesità,

carcinoma polmonare, sono ora fra le principali

cause di morte per le donne. Rispetto agli

uomini consumano più farmaci, con una

prevalenza d’uso del 67,5% contro il 58,9%

negli uomini, fumano di meno - il 14,8% di

donne dichiara di fumare sigarette rispetto al

24,5% di uomini - e fanno meno uso di alcol - le

consumatrici a rischio sono l’8,2% rispetto al

22,7% dei consumatori. Nonostante le donne in

sovrappeso siano meno degli uomini (28,2%

contro 44,8%), sono loro a praticare meno sport

e a essere più sedentarie: solo il 10,3% fa attività

sportiva con continuità e il 44,1% è sedentaria,

contro, rispettivamente il 27,1% e il 35,5% degli

uomini. A fare il punto sulla salute della donna è

il Libro bianco di Onda, l’Osservatorio

nazionale sulla salute della donna, grazie alla

collaborazione di Farmindustria. Dal rapporto

emerge quanto le donne italiane siano sottoposte

a peggiori condizioni lavorative rispetto agli

uomini, fattore questo che le espone a maggiori

rischi di stress con ripercussioni sulla salute.

specialmente nell'ambito delle associazioni

femministe, contro le oppressioni che la donna ha

dovuto subire nel corso dei secoli.

La festa sembra oggi aver perso quello spirito

originario, lasciando posto a una ricorrenza

caratterizzata da elementi di tipo più

commerciale.

Perchè l' 8 marzo Non è un caso che questa giornata cada proprio

l’8 marzo: fu in quel giorno, nel 1908, che un

gruppo di operaie di un’industria tessile di New

York fece sciopero per protestare contro le

terribili condizioni lavorative costrette a

sopportare. Lo sciopero era iniziato qualche

giorno prima, ma l'8 marzo la proprietà

dell'azienda bloccò le uscite della fabbrica,

impedendo alle operaie di uscire. Nella fabbrica

scoppiò un incendio in cui persero la vita ben 129

operaie, tra cui molte immigrate, anche italiane.

L’8 marzo venne quindi scelto come giornata

internazionale per ricordare questo tragico evento

e poi per non dimenticare l’importanza dei diritti

fondamentali della donna.

PERCHÈ LE DONNE HANNO LA PRESSIONE ARTERIOSA

PIÙ BASSA DEGLI UOMINI

Perché le donne in età fertile hanno la pressione arteriosa più bassa degli uomini di pari età?

Perché dopo la menopausa i loro valori pressori uguagliano e addirittura superano quelli degli

uomini? Sono domande che hanno assillato Cardiologi e Ricercatori per decenni. Una ricerca

della dott.ssa Brasilina Caroccia del Dottorato Internazionale in Ipertensione Arteriosa e Biologia

Vascolare dell’Università di Padova.

I ricercatori hanno dimostrato che il principale estrogeno della donna, il 17 -estradiolo, agendo

attraverso il recettore beta inibisce potentemente la produzione di uno dei maggiori ormoni

pressori, l’aldosterone, da parte delle ghiandole surrenaliche. Quando quest’inibizione non

funziona più o perché il recettore è bloccato, per esempio nelle donne con cancro alla mammella

cui venga prescritto un trattamento con modulatori degli estrogeni, ovvero quando il livello di

estrogeni cala fisiologicamente, come avviene durante la menopausa, la produzione di

aldosterone viene stimolata. Ciò succede perché viene attivato un nuovo recettore chiamato

GPER-1. Ne deriva l’aumento delle concentrazioni di aldosterone in circolo e un incremento della

pressione arteriosa i cui valori superano quelli degli uomini di pari età.

La scoperta apre nuove inaspettate prospettive per la riduzione del rischio cardiovascolare nelle

donne in menopausa.

LE DONNE PIÙ BRAVE A

VEDERE UN VOLTO UMANO

DOVE NON C’È

Guardando le nuvole, a molti è capitato di

riconoscere una forma familiare, un animale o

un volto umano, magari con un’espressione

particolare. Ad alcune persone, tuttavia, succede

più spesso: il gruppo di ricerca dell’Università

di Milano-Bicocca coordinato dalla

professoressa Alice Mado Proverbio insieme

alla dottoressa Jessica Galli, analizzando maschi

e femmine, ha scoperto che le donne sono molto

più portate degli uomini a trovare sembianze

umane in un oggetto reale e ad attivare, di

conseguenza, le aree cerebrali legate all’affet-

tività. Per arrivare a questo risultato è stata

misurata la risposta del cervello alla percezione di

stimoli visivi legati a quattro categorie di

immagini: volti umani, oggetti qualsiasi, oggetti

simili a facce e, infine, animali.

La pareidolia (dal greco èidōlon, “immagine”) è

l'illusione che tende a ricondurre oggetti o profili

dalla forma casuale a forme note.

In questo studio viene anche svelato il

meccanismo con cui il nostro cervello “attribuisce

un’anima” ad oggetti altrimenti inerti, ovvero li

antropomorfizza conferendo loro motivazioni,

emozioni e intenzioni con il coinvolgimento della

regione temporale superiore di destra, del

cingolato posteriore e della corteccia orbito-

frontale, parti del cosiddetto “cervello sociale.

8 marzo 2017 p. 14

Davanti all'armadio indecise su cosa indossare, è una scena che si ripete ogni mattina. Stanche del nichilismo

del nero, optiamo per i colori. E appena indossato un abito colorato, ci sentiamo subito benissimo. Sì, perchè

quando scegliamo un colore esprimiamo inconsciamente un nostro bisogno. Parola di Isabella Romanello,

autrice del volume "Il colore, espressione e funzione" (Hoepli), nel quale sostiene che, coinvolgendo numerosi

campi (l'arte, il sociale, la psicologia, l'industria...), il colore ha un effetto sull'intero organismo.

Quale colore per quale utilizzo?

Ecco una guida per orientarsi nel mondo della cromoterapia

ROSSO : energetico e stimolante,

tendenzialmente eccitante. E' il colore delle

emozioni forti, dell'erotismo, del movimento e

dell'attività, del coinvolgimento, sia fisico che

emotivo.

Sì quando si desidera ricaricarsi di energia e si

vuole richiamare su di sè l'attenzione.

Sì nel make-up (labbra, unghie, capelli):

risveglia i processi vitali, esprime ardore e

passione.

Sì negli abiti e ambienti nelle attività fisiche e

sportive che richiedono sforzi muscolari,

dispendio di energia fisica e scatto.

No nei casi di nervosismo, sovraeccitazione e

stress. No nelle ginnastiche dolci e nello yoga.

GIALLO : come la luce solare, è allegro,

irradiante e benefico.

Per mente e corpo. Ha proprietà stimolanti che

inondano di gioia e ottimismo.

Sì quando si vuole apparire dinamici, dotati di

grande energia e sempre in movimento.

Sì quando si è depressi e un po' delusi, perchè

prepara all'attesa ottimistica e alla speranza

proiettata nel futuro.

No se si ha bisogno di riposo e di relax, perchè

è troppo stimolante e attivo.

No nelle occasioni in cui è richiesta

riservatezza e affidabilità: il giallo è troppo

estroverso.

ROSA : per antonomasia il colore della

bellezza femminile delicata, dolcemente

sensuale, teneramente fanciullesca. Evoca l'idea

di pace, di un'esistenza senza conflitti e

preoccupazioni. Sì per assumere un aspetto fre-

DONNE PIÙ SEDENTARIE DEGLI UOMINI

La quota di sedentari (elevata tra i piccolissimi di 3-5 anni), diminuisce nella fascia di età 6-10 anni, si mantiene bassa tra i minori ma aumenta

decisamente nelle fasce di età successive. A partire dai 65 anni quasi la metà della popolazione si dichiara sedentaria. I più sedentari sono gli over75,

fra i quali oltre il 68% dichiara di non praticare sport né attività fisica nel tempo libero. Lo mette in evidenza l’Istat nel report "Fattori di rischio per

la salute: fumo, obesità, alcol e sedentarietà". In tutte le fasce di età le donne sono più sedentarie degli uomini. In particolare tra gli

ultrasettantacinquenni si dichiarano sedentari il 57,9% degli uomini e il 75,8% delle donne. Anche per la sedentarietà emerge un forte gradiente Nord

- Sud, che, probabilmente, riflette una diversa disponibilità di strutture organizzate per praticare attività sportiva. Nella maggior parte delle regioni

meridionali e insulari più della metà della popolazione non pratica sport né attività fisica, fatta eccezione per la Sardegna dove la percentuale di

sedentari si attesta al 36,3%. Le percentuali più elevate si rilevano in Sicilia (57,3%), Campania (57,2%), Calabria (56,7%), Molise (55,1%),

Basilicata (51,7%) e Puglia (51,1%). Nei piccoli comuni fino a 2000 abitanti si osservano le quote più elevate di sedentari (42,2%). Meno elevata,

invece, la sedentarietà nei comuni centro area metropolitana (37,4%) e nei piccoli comuni da 2 mila a 10 mila abitanti (38,9%).

sco, fiorente e sano, che rimanda alla

giovinezza: dona luminosità all'incarnato.

Sì dopo un lungo periodo "nero", per alleggerire

la pesantezza dei ricordi negativi .

No se si ha un aspetto troppo immaturo e/o una

personalità infantile, perchè se ne trarrebbe

un'immagine di puerilità ed ingenuità.

No ai sognatori: potenzia l'abitudine a essere

poco concreti .

ARANCIO : somma di rosso e giallo, ha

un'azione a metà tra i 2 colori; rallegrante ed

energizzante come il rosso, non è tuttavia così

eccitante, perchè ha in sè una nota di

morbidezza.

Sì quando si vuole comunicare in modo

espansivo, dare un'immagine di sè piacevole ed

allegra.

GUIDA ALLA CROMOTERAPIA

Sì per contrastare pessimismo, apatia e insoddisfazione No per le persone troppo espansive e giocherellone, che "fanno fatica a prendere le cose sul

serio". No se si vuole dare un'immagine di sè di rassicurante, seria e ponderata.

BLU freddo, calmante, associato alla profondità del mare o del mistero notturno e all'affettività Sì se dopo una giornata di lavoro si resta tesi:

rilassa e riequilibria la mente. Sì quando si vogliono sottolineare doti di umanità e disponibilità: induce sentimenti di amicizia e di fiducia e comunica

sensibilità, affettuosità e sincerità. Sì per comunicare l'impressione di affidabilità e di sicurezza No se occorre mostrare un'immagine scattante e

vigorosa, aperta al futuro e non ripiegata sul passato. No dopo una rottura affettiva: evoca gli affetti perduti.

VERDE: neutro e stabilizzatore, dona equilibrio a mente e corpo. E' collegato alle idee di stabilità, sicurezza, mitezza, serenità e costanza Sì

indossare o circondarsi di verde dopo una giornata faticosa, per ritrovare la calma e il rilassamento. Sì per dare di sè un'immagine di grande sicurezza

No quando è richiesto coinvolgimento emotivo perchè comunica freddezza e distacco, o comunque non disponibilità. No se si desidera apparire

originali, perchè tende a risultare noioso e troppo equilibrato.

VIOLA: Ambiguo e misterioso, è in grado di donare fascino, soprattutto nelle tonalità più morbide. E' associato a fantasia, creatività aritistica,

ispirazione e sensualità Sì quando si vuole suscitare ammirazione per la propria originalità e si vuole apparire diversi, inafferrabili o ambigui

Sì per stimolare la parte creativa di sè No se si rischia di apparire troppo bizzarri o eccentrici. No se si è in contatto con persone superstiziose, che in

questo colore evocano il lutto, la penitenza No all'utilizzo esclusivo. Meglio mischiarlo e "alleggerirlo" con colori più caldi come giallo, arancione e

rosso.

BIANCO: tinta della pulizia materiale e della purezza spirituale. Freschezza e giovinezza sono le sue connotazioni: evoca le possibilità infinite

una pagina bianca ancora da riempire. Ideale per iniziare una nuova vita. Anche in senso figurato Sì tutte le volte che si avverte l'esigenza di essere

leggeri. Sì per donare splendore radioso a viso e corpo. Sì se si desidera sottolineare giovinezza e freschezza No quando si rischia di sottolineare un

temperamento già distaccato e glaciale. No se la situazione richiede di essere vissuta con fantasia, coinvolgimento e passione: l'immagine

impersonale del bianco rende tutto mentale, razionale e anonimo.