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anno XIV 24 ottobre 2016 N. 218 Il Botteghino Fondato nel 2002 Edito da: gruppo editoriale e culturale “BottegARTE” - Bruxelles email: [email protected] sito: www.bottegarte.eu Direttore e redattore responsabile: Vito Laraspata Invio telematico: Elisa Piunno Grafismo, foto: Catherine Bourdeau Archivio: Ortensia Semoli Corrispondenti dall’Italia: M.T. Prestigiacomo e Franca Caputo Agenzie stampa: ANSA AGI - NIP Adnkronos - 9 colonne - Inform ATTENZIONE: In conformità con le nuove disposizioni in materia d'invii telematici in vigore dal 1° gennaio 2004 (Testo Unico sulla tutela della privacy emanato con D.L 196/2003 pubblicato sulla G.U. n. 174), con la presente chiediamo l'autorizzazione a spedirVi via 'e-mail' le informazioni culturali tramite il presente bollettino. Poichè la nostra rivista viene inviata gratuitamente, la vostra autorizzazione s'intende approvata tramite 'silenzio-assenso'. Chi vuole essere cancellato dalla nostra lista, può inviare un messaggio con scritto semplicemente CANCELLAMI a: [email protected] IMPORTANTE: Gli articoli non firmati sono tratti dalla diffusione delle diverse agenzie giornalistiche o da comunicati stampa. La responsabilità del loro contenuto rimane esclusivamente della fonte. La Redazione si riserva la facoltà di fare una cernita del materiale da pubblicare secondo criteri di buon gusto ed educazione, rispetto ed interesse generale, che non risultino offensivi della dignità e della reputazione di chicchessia. Le collaborazioni e gli articoli sono forniti gratuitamente e in modo del tutto benevolo. Appuntamento sul nostro sito: www.bottegarte.eu La data di pubblicazione è verso il 15 di ogni mese AAA... ITALIA CERCASI ! Ma dov’è finita l’Italia? Quella degli anni 20, dove matrimonio e sentimenti riuscivano a convivere. In cui si credeva nell’amore perchè faceva rima con “cuore”? … Era l'Italia dei dualismi: in politica, nell'arte, nel cinema, nella letteratura e nello sport, dove la rivalità tra Fausto Coppi e Gino Bartali si mescola alle fratture politiche e sociali che attraversano il Paese. Era l'Italia dell'innovazione, dove tutti si rimboccavano le maniche. … Era l’Italia degli anni 50, dove nei viali sfrecciavano la Lambretta e la Vespa. C’era la voglia di ricominciare. E gli italiani ci riuscirono, pensando in grande. … Era l'Italia delle casalinghe che si lasciavano affascinare dalle lavatrici Candy e dal frigorifero Fiat. … Era l'Italia dei trasporti. La Fiat 600 e la 500, piccole utilitarie alla portata di tutti che costavano tra le 500 e le 700mila lire. Ma c'erano anche la Giulietta Sprint dell'Alfa Romeo firmata Bertone e la Lancia Aurelia “Pinin Farina”. … Era l’Italia di Domenico Modugno che, nel '58, cantava "nel blu dipinto di blu". … Era l’Italia delle prime autostrade, dei primi voli aerei e dei primi treni, che impiegavano 33 ore da Roma a Milano. … Era l’Italia dei lutti: il 4 maggio 1949, un aereo, con a bordo la squadra del Torino, si schiantò contro la Basilica di Superga. Nel '56 affondava l'Andrea Doria, orgoglio della marina italiana, e nel '60 moriva il "campionissimo" Coppi. … Era l’Italia della conquista del K2 e della nascita della ‘Formula1’. L'architetto Giò Ponti dava vita al Grattacielo per gli uffici Pirelli, oggi più noto come il Pirellone. E la Olivetti produceva la mitica ‘Lettera 22’. … Era l’Italia in cui la parola "innovazione" aveva un senso. … Era l’Italia in cui non era tutto oro ciò che luccicava. L'industrializzazione ebbe come conseguenza lo spopolamento delle campagne. Gli italiani si spostarono da Sud a Nord, fino a provocare una crescente frattura tra Meridione e Settentrione. Ma era soprattutto un’Italia autentica….. a cura di Vito Laraspata È LA DECADENZA Stiamo vivendo un'epoca di decadenza. Decadenza morale, economica, politica, istituzionale, ecologica, della società, dei valori. Non c'è un solo settore della vita che non è risparmiato. Gli scandali politici e finanziari si susseguono, le corruzioni sono all'ordine del giorno, i valori morali e della famiglia si stanno perdendo. Per non parlare dell'esclusione sociale, della violenza senza limiti, di intercettazioni telefoniche. I mali della nostra società si fanno sempre di più evidenti e preoccupanti, creando in noi un misto di cattiva coscienza, di colpevolezza e d'insicurezza. Non ci sentiamo più sicuri di niente e non si ha più fiducia di nessuno. La nostra vita può essere in pericolo da un momento all'altro. Molti si sentono alla mercé del proprio direttore, del proprio banchiere o del commerciante. Non sappiamo più a che Santo votarci, o peggio ancora a quali valori aggrapparci: lavoro, famiglia, ideologia, tutto viene messo in discussione. A chi credere? Stiamo assistendo alla disfatta di certi valori che i nostri padri si sono battuti per conquistare. Ma ciò che è più grave è che questa decadenza ormai la sentiamo come facente parte integrante della nostra vita. Attraverso il materialismo, i verbi "Avere" e "Possedere", sono diventati sinonimi di felicità e benessere. Siamo purtroppo diventati delle comparse o dei burattini, impotenti di fronte all'accumulazione dei problemi. Quando avremo toccato veramente il fondo, forse, solo allora risaliremo la china per forza d’inerzia. Ma… a che prezzo?

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anno XIV 24 ottobre 2016 N. 218

Il Botteghino

Fondato nel 2002

Edito da: gruppo editoriale e

culturale “BottegARTE” - Bruxelles

email: [email protected]

sito: www.bottegarte.eu

Direttore e redattore

responsabile:

Vito Laraspata

Invio telematico: Elisa Piunno

Grafismo, foto: Catherine Bourdeau

Archivio: Ortensia Semoli

Corrispondenti dall’Italia:

M.T. Prestigiacomo e Franca Caputo

Agenzie stampa: ANSA – AGI - NIP

Adnkronos - 9 colonne - Inform

ATTENZIONE: In conformità con le

nuove disposizioni in materia d'invii

telematici in vigore dal 1° gennaio 2004 (Testo Unico sulla tutela della privacy

emanato con D.L 196/2003 pubblicato

sulla G.U. n. 174), con la presente chiediamo l'autorizzazione a spedirVi via

'e-mail' le informazioni culturali tramite il

presente bollettino. Poichè la nostra rivista viene inviata gratuitamente, la

vostra autorizzazione s'intende approvata

tramite 'silenzio-assenso'.

Chi vuole essere cancellato dalla nostra

lista, può inviare un messaggio con

scritto semplicemente CANCELLAMI

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IMPORTANTE: Gli articoli non firmati

sono tratti dalla diffusione delle diverse

agenzie giornalistiche o da comunicati stampa. La responsabilità del loro

contenuto rimane esclusivamente della

fonte. La Redazione si riserva la facoltà di fare

una cernita del materiale da pubblicare

secondo criteri di buon gusto ed educazione, rispetto ed interesse generale,

che non risultino offensivi della dignità e

della reputazione di chicchessia. Le collaborazioni e gli articoli sono

forniti gratuitamente e in modo del tutto

benevolo.

Appuntamento sul

nostro sito:

www.bottegarte.eu

La data di pubblicazione è

verso il 15 di ogni mese

AAA... ITALIA CERCASI !

Ma dov’è finita l’Italia? Quella degli anni 20, dove matrimonio e

sentimenti riuscivano a convivere. In cui si credeva nell’amore

perchè faceva rima con “cuore”?

… Era l'Italia dei dualismi: in politica, nell'arte,

nel cinema, nella letteratura e nello sport, dove la

rivalità tra Fausto Coppi e Gino Bartali si

mescola alle fratture politiche e sociali che

attraversano il Paese. … Era l'Italia

dell'innovazione, dove tutti si rimboccavano le

maniche.

… Era l’Italia degli anni 50, dove nei viali

sfrecciavano la Lambretta e la Vespa. C’era la

voglia di ricominciare. E gli italiani ci riuscirono,

pensando in grande.

… Era l'Italia delle casalinghe che si lasciavano

affascinare dalle lavatrici Candy e dal frigorifero

Fiat.

… Era l'Italia dei trasporti. La Fiat 600 e la 500,

piccole utilitarie alla portata di tutti che

costavano tra le 500 e le 700mila lire. Ma c'erano

anche la Giulietta Sprint dell'Alfa Romeo firmata

Bertone e la Lancia Aurelia “Pinin Farina”.

… Era l’Italia di Domenico Modugno che, nel

'58, cantava "nel blu dipinto di blu".

… Era l’Italia delle prime autostrade, dei primi voli

aerei e dei primi treni, che impiegavano 33 ore

da Roma a Milano.

… Era l’Italia dei lutti: il 4 maggio 1949, un

aereo, con a bordo la squadra del Torino, si

schiantò contro la Basilica di Superga. Nel '56

affondava l'Andrea Doria, orgoglio della marina

italiana, e nel '60 moriva il "campionissimo"

Coppi.

… Era l’Italia della conquista del K2 e della

nascita della ‘Formula1’. L'architetto Giò Ponti

dava vita al Grattacielo per gli uffici Pirelli, oggi

più noto come il Pirellone. E la Olivetti

produceva la mitica ‘Lettera 22’.

… Era l’Italia in cui la parola "innovazione"

aveva un senso.

… Era l’Italia in cui non era tutto oro ciò che

luccicava. L'industrializzazione ebbe come

conseguenza lo spopolamento delle campagne.

Gli italiani si spostarono da Sud a Nord, fino a

provocare una crescente frattura tra Meridione e

Settentrione.

Ma era soprattutto un’Italia autentica…..

a cura di Vito Laraspata

È LA DECADENZA

Stiamo vivendo un'epoca di decadenza. Decadenza morale, economica, politica, istituzionale,

ecologica, della società, dei valori. Non c'è un solo settore della vita che non è risparmiato. Gli

scandali politici e finanziari si susseguono, le corruzioni sono all'ordine del giorno, i valori morali e

della famiglia si stanno perdendo. Per non parlare dell'esclusione sociale, della violenza senza limiti,

di intercettazioni telefoniche. I mali della nostra società si fanno sempre di più evidenti e

preoccupanti, creando in noi un misto di cattiva coscienza, di colpevolezza e d'insicurezza. Non ci

sentiamo più sicuri di niente e non si ha più fiducia di nessuno. La nostra vita può essere in pericolo

da un momento all'altro. Molti si sentono alla mercé del proprio direttore, del proprio banchiere o del

commerciante. Non sappiamo più a che Santo votarci, o peggio ancora a quali valori aggrapparci:

lavoro, famiglia, ideologia, tutto viene messo in discussione. A chi credere?

Stiamo assistendo alla disfatta di certi valori che i nostri padri si sono

battuti per conquistare.

Ma ciò che è più grave è che questa decadenza ormai la sentiamo come facente parte integrante della

nostra vita. Attraverso il materialismo, i verbi "Avere" e "Possedere", sono diventati sinonimi di

felicità e benessere. Siamo purtroppo diventati delle comparse o dei burattini, impotenti di fronte

all'accumulazione dei problemi. Quando avremo toccato veramente il fondo, forse, solo allora

risaliremo la china per forza d’inerzia. Ma… a che prezzo?

24 ottobre 2016 p. 2

ATTUALITÀ

pecorino ma tra le specialità più “tradite” ci sono anche - continua la Coldiretti

- la tipica caprese servita con formaggio industriale al posto della mozzarella

di bufala o del fiordilatte, mentre non mancano i casi di pasta al pesto proposta

con mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli e con il formaggio comune

che sostituisce l’immancabile parmigiano reggiano e il pecorino romano.

Per non parlare poi della pizza che viene offerta nelle versioni più

inimmaginabili, da quella hawaiana con l’ananas a quella di pollo. Aumenta

anche l’offerta di piatti italiani pronto uso sugli scaffali dei supermercati

all’estero, dove è possibile acquistare dal sugo liofilizzato per spaghetti alla

bolognese ai torti alle lasagne in lattina fino ad un fantomatico piatto

all’italiana in barattolo fatto di polpette di carne e pastina da minestra, che

farebbero inorridire qualsiasi consumatore del Belpaese.

La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla

proliferazione di prodotti alimentari taroccati all’estero dove - precisa la

Coldiretti - le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero

triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale

che è causa di danni economici, ma anche di immagine.

All'estero - stima la Coldiretti - sono falsi due prodotti alimentari di tipo

italiano su tre. Il rischio reale – conclude la Coldiretti - è che si radichi nelle

tavole internazionali un falso Made in Italy che toglie spazio di mercato a

quello autentico e banalizza le specialità nostrane frutto di tecniche,

tradizioni e territori unici.

“Chi vuol esser lieto sia, del doman

non v’è certezza” (Lorenzo de’ Medici)

“Cancellara,

Amore e… Fantasia”

Non sempre il successo di uno spettacolo è attribuito ad un famoso

artista o ad un ospite d’eccezione. L’evento “Cancellara, Amore e…

Fantasia”, al suo esordio - sabato 13 agosto - ne è stato l’esempio.

Una piacevole serata dedicata a coloro che per svariate esigenze

hanno lasciato il proprio paese pur rimanendone profondamente

legati. Un cordone ombelicale mai reciso, come quello che unisce

ogni madre al proprio figlio. Il comune senso di appartenenza ad una

terra ricca di tradizioni, sapori e indelebili ricordi, è stato il filo

conduttore di questa prima edizione “Cancellara, Amore e…

Fantasia”. Un evento fortemente voluto dalla neo Amministrazione

Comunale che ha raggiunto il suo apice durante la proiezione di un

video nel quale sono state raccolte le testimonianze di coloro che

sono emigrati in giovane età e appena possono si ritagliano un po’ di

tempo da trascorrere nell’amata terra. Testimonianze a sorpresa sono

arrivate da studenti universitari che dopo l’euforia iniziale di andare a

vivere in una grande città, si riscoprono irresistibilmente legati alla

propria terra e ogni volta che ripartono le loro valigie traboccano di

pane, salsiccia e… tanta malinconia. Non sono mancate le

testimonianze di chi, stregato dalla bellezza dei vicoli, dall’aria che si

respira, dalle peculiarità culinarie e, perché no, dalla generosa

accoglienza, ha persino comprato casa per viverci come un

cancellarese doc. Grande impatto emotivo ha suscitato l’allestimento

di una stazione ferroviaria piena di valige, con un pulmino d’epoca e

con tanto di orari di partenza verso mete aleatorie, quali il lavoro, la

speranza, l’avventura, la fortuna e ovviamente l’amore. Inoltre, è

stata allestita una postazione con macchine da scrivere d’epoca e

fogli di carta dove ognuno poteva riportare un ricordo o un’emozione

da imbucare in un’apposita cassetta postale. Straordinariamente

soddisfatto il primo cittadino Francesco Genzano che, oltre a

presentare l’evento, ha ringraziato calorosamente tutti coloro che

FALSI DUE PRODOTTI ALIMENTARI

SU TRE

Tre italiani su quattro restano delusi dai piatti “italiani” serviti

all’estero dove vengono portate in tavola le più bizzarre versioni

delle ricette tradizionali, come l’abitudine tedesca di impiegare l’olio

di semi nella cotoletta alla milanese, quella olandese di non usare il

mascarpone nel tiramisù, fino agli inglesi e agli americani che vanno

pazzi per gli spaghetti alla bolognese che sono del tutto sconosciuti

nella città emiliana.

È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento al

“Carbonara gate” scoppiato nei confronti della Francia dove è stata

girata una video-ricetta transalpina delle 'farfalle alla carbonara' che

ha suscitato disgusto e indignazione. La pasta alla carbonara figura

tra le ricette italiane più sfregiate all’estero con, ad esempio,

l’abitudine belga di modificarla con l’impiego della panna senza il

Corrispondenza dall’Italia :

da Cancellara (PZ) Franca Caputo

alimentazione

hanno reso possibile il buon esito della prima edizione edizione “Cancellara,

Amore e… Fantasia”. Inoltre, ha raccontato la testimonianza di un signore

che scorgendo il paesaggio cancellarese “stravolto” dalla presenza di pale, ha

così commentato: … “questo cielo azzurro sotto cui viviamo, non ce lo leva

nessuno e finché c’è, noi ci sentiremo cancellaresi”. La serata, permeata da

forti emozioni, è proseguita fino a tarda ora sulle note di canti popolari, balli

coinvolgenti e prelibate degustazioni.

Cancellaresi a Bologna

per un conviviale incontro

Una settantina di compaesani si sono dati appuntamento a Bologna il 23

ottobre scorso intorno ad una tavola riccamente imbandita. Tutti originari di

Cancellara, un minuscolo e suggestivo borgo situato nel cuore della

Basilicata. Non erano compagni di classe e nemmeno affiliati di

un’Associazione, ma semplicemente un insieme di persone accomunate dalla

voglia di rinsaldare vecchi e nuovi legami e condividere il comune senso di

appartenenza alla propria terra d’origine. Un gruppo, dunque, piuttosto

eterogeneo che comprendeva lavoratori, pensionati e studenti dimoranti nel

comune di Bologna e dintorni. Una sorta di appuntamento al buio dove non

sono mancate sorprese e “carrambate”. L’incontro, permeato da forti

emozioni, ha raggiunto il suo culmine durante la lettura di un inaspettato,

quanto gradito messaggio inviato dal primo cittadino di Cancellara -

Francesco Genzano - che, nel rammaricarsi per la mancata presenza, ha

manifestato la sua vicinanza a tutti i partecipanti. Ha promesso, inoltre, di non

mancare in futuro e di impegnarsi affinché questo evento diventi un

appuntamento fisso da rinnovare annualmente. Tanta soddisfazione per Rocco

Erario, Giuseppe Scarfiello e Franco Caputo ai quali va il merito per aver

organizzato l’evento che si è svolto all'insegna della spontaneità e della

convivialità, dove ciascun partecipante si è sentito membro di una grande

famiglia e fiero di appartenere ad una terra per la quale non esistono tempi o

distanze in grado di affievolire il profondo legame che li tiene uniti.

Questa PAZZA, Pazza, Pazza CULTURA

24 ottobre 2016 p. 3

”Le radici della cultura sono amare,

ma i frutti sono dolci” (Aristotele)

INTERVISTA

di GENNARO GALDI

AL PITTORE RICCARDO VASDEKI

UN VALENTE ARTISTA CHE NASCE DA

UNA GRAVE MALATTIA

Roma - Ci siamo avviati verso le

colline Sperlongane, vicino Gaeta,

degradanti sulla via Flacca e su

Sperlonga, per incontrare il pittore

Riccardo Vasdeki, nel luogo che

lui stesso definisce un eremo,

fonte delle sue più belle creazioni

d’arte.

Maestro Vasdeki, che impressione Le fa essere chiamato “Maestro”?

Per me è strano, abituato da tantissimi anni ad essere chiamato ingegnere.

Si dice che l’allievo superi il maestro…ma non vale per me, io devo ancora

di più perfezionare le mie tecniche pittoriche… non si finisce mai di

imparare. Il vero maestro, cui devo molto per i miei passi da gigante nella

pittura, è il mio docente d’arte, Mario Salvo, consulente del Museo Regina

Sofia di Madrid (e non solo di quello!). La fortuna di averlo incontrato mi

ha reso felice in un rapporto ancora più stretto ed intimo con la pittura e

con i miei paesaggi. Non so se definirmi pittore in carriera; certamente

dipingo per piacere e per mia necessità di esprimermi; ma è pur vero che

non disdegno gli apprezzamenti e la concretizzazione degli stessi, cioè

l’acquisto delle mie opere.

Quando è esplosa la pittura nella Sua vita?

È esplosa quando ebbi un grave problema di salute, un tumore alla laringe

con successiva operazione alle corde vocali, che mi strappò al piacere di

comporre canzoni e di cantarle; iniziai quindi a dipingere da autodidatta.

Ma la vera svolta avvenne qualche anno più tardi quando incontrai il

maestro Mario Salvo, la guida che ha dato senso al nuovo aspetto della

mia creatività.

Come sceglie i Suoi soggetti?

Spesso vedo scene naturali con l’occhio critico di chi le dipingerà; allora

mi fermo ad esaminarle e a fotografarle, grazie all’utilissimo cellulare.

Altre volte, invece, scelgo il soggetto basandomi su foto provenienti da

dossier fotografici di mio figlio fotografo che viaggia in Estremo Oriente.

In tutti i casi, inserisco nei miei dipinti il mio modo di sentire il soggetto;

da qui il termine di “pittura sensoriale” che mi è stato attribuito molto

appropriatamente dal critico d’arte internazionale prof. Maria Teresa

Prestigiacomo, docente d’Istruzione superiore e giornalista, in una

recensione per una mia recente mostra personale a via Barberini a Roma.

Da dove nascono le Sue creazioni?

Se Lei allunga il suo sguardo a Est verso i Monti Aurunci, o a Sud verso

Gaeta, o a Ovest verso Monte Circeo, vedrà che è impossibile non essere

conquistati, o, meglio, ammaliati da questi paesaggi che cambiano aspetto

dall’alba al tramonto in una poesia di colori sempre nuovi.

Coloro che stanno a Lei vicino, i familiari ad esempio,

che rapporto hanno con la Sua pittura?

Mia moglie mi segue nella mia pittura ed esprime sempre le sue critiche

ed i suoi suggerimenti; quando li ho seguiti ho riscontrato un netto

miglioramento dell’opera in esecuzione.

I miei nipoti mi chiamano “zio Vincent” con una esagerata ed ironica

allusione a Vincent Van Gogh, ed io accetto di buon grado.

La mia nipotina di 6 anni volle guardarmi mentre dipingevo e quando,

successivamente, venne da me prese pennelli e colori e tratteggiò un

arcobaleno. Da allora dipinge con me ogni volta che ci vediamo. È un

grandissimo piacere vederla avviata su questa meravigliosa strada

artistica.

Ed il Suo maestro Mario Salvo cosa ne pensa?

Maestro ed amico, tengo a precisare! È contento di come ho messo in

pratica i suoi insegnamenti, e mi ripete che il turchese, tra tutti i colori, è

quello che più mi si addice, il colore della finezza e della classe

dell’anima. Ed anche lui mi conferma quanto penso: che dipingere è per

me diventato un atto naturale e necessario, come nutrirmi o dormire. Ciò

che mi spinge, ripeto, è la forza straordinaria e trascinante della natura,

questo mio rapporto ecologico con la bellezza della natura che mi

circonda, che mi offre spettacoli nuovi ed entusiasmanti ogni giorno. In

estate invito gli amici nella terrazza del mio eremo sperlongano con

affaccio sul Monte Circeo, per assistere ad uno show di tramonto seguito

da cena.

E il Suo lavoro di ingegnere?

Un’altra grande passione della mia vita. Ho trascorso in Selenia (oggi

Leonardo) molti anni della mia gioventù con grandi soddisfazioni

professionali: progettavo radar per il controllo del traffico aereo, quelli

degli aeroporti che servono da guida e di controllo per i piloti degli aerei

in volo nelle vicinanze.

Oggi continuo a svolgere attività di ingegnere libero professionista.

Prima non avevo mai preso un pennello in mano ed avevo la musica

come compagna di svago ed evasione. Poi il tumore…

Per cui, ogni male non viene per nuocere

se ci regala un buon artista?

Certamente no, come in molti altri casi. Invito tutti coloro che sono

colpiti da una malattia grave a non scoraggiarsi. Io sono un esempio

vivente di come il tumore alla laringe (che mi fece perdere quasi del tutto

la voce, adesso ripresa) abbia generato in me una straordinaria forza

interiore che mi ha spinto alla pittura che, oggi, mi gratifica

notevolmente.

Voglio vivere intensamente la mia età matura; frequento le palestre,

gioco a bridge (antico compagno di svago), continuo a lavorare come

ingegnere libero professionista e soprattutto dipingo, vivendo

pienamente questa fase della mia vita soprattutto con l’arte.

È vero che sta raccogliendo fondi per aiutare

i terremotati del Centro Italia?

Nel 2015, assieme a 10 ex-colleghi di Selenia, ho fondato la ONLUS

Amici Selenia che ha fini di beneficenza. Dopo il terremoto del Centro

Italia abbiamo lanciato un appello ai nostri soci ed ai loro amici per la

raccolta di fondi che saranno utilizzati per il recupero o il riavvio di una

piccola attività imprenditoriale nel comune di Accumoli (epicentro del

sisma), individuata assieme al sindaco, e seguita personalmente dai soci

fondatori. Chi vuole aderire può versare una donazione a:

ONLUS Amici Selenia, IBAN IT24W0200803284000104057706, causale:

Donazione pro terremotati, (detraibile fiscalmente). Oppure può

scrivermi ([email protected]) per avere visione dei miei

quadri in vendita; metà del ricavato delle vendite effettuate entro il 2016

sarà da me versato alla ONLUS pro terremotati.

CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2018: SONO 21 LE CANDIDATE

Lo rende noto il ministero dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo, che ha trasmesso al presidente della Conferenza Unificata l’elenco delle

città candidate per avviare la procedura di valutazione che si concluderà entro il 31 gennaio 2017. Come nelle precedenti edizioni, la Capitale Italiana

della Cultura 2018 riceverà dal Governo un contributo pari ad un milione di euro per la realizzazione del progetto. Entro la metà di novembre verrà

definita una lista delle 10 città finaliste, tra queste sarà selezionata la vincitrice entro il 31 gennaio 2017. L’iniziativa “Capitale Italiana della Cultura”

è volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga

recepito il valore della leva culturale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita e il benessere individuale e collettivo.

in GIRO per L’ITALIA

24 ottobre 2016 p. 4

Compie 60 anni a Collodi, in provincia di Pistoia, il Parco a tema

dedicato a Pinocchio, il burattino di legno nato nel 1881 dalla fantasiosa

penna di Carlo Lorenzini, in arte Collodi, dal nome del paese che lo ha

visto crescere, per poi ospitarlo di nuovo in età adulta, quando la

nostalgia dei ricordi lo ha riportato nei luoghi della sua infanzia. Il Parco,

dove arte, letteratura e cultura si fondono, per esaltare il libro e il suo

autore, si appresta a celebrare l’importante compleanno - i suoi primi 60

anni - il 28 maggio, ultimo sabato di maggio, che nell'800 vedeva la fine

della scuola, festa del Compleanno di Pinocchio che nel 2016 di anni ne

compie ben 135...

Non male per il discolo burattino dal cuore tenero, che proprio grazie alla

sua generosità d'animo, dopo molte vicissitudini che hanno appassionato

ragazzi e adulti in tutto il mondo, alla fine vede realizzarsi il suo sogno

più grande: diventare un bambino in carne e ossa. Per l'occasione del 60°

del Parco di Pinocchio, la Fondazione Collodi ha lanciato una campagna,

COMPIE 60 ANNI IL PARCO A

COLLODI DEDICATO A PINOCCHIO

grazie alla quale è possibile usufruire di un biglietto d'ingresso

fortemente scontato rispetto al costo normale. Un biglietto unico che

consente di visitare il Parco con i suoi nuovi percorsi avventura e il

Giardino Garzoni con la Butterfly House, cioè i capisaldi già realizzati

del prossimo Parco Policentrico Collodi-Pinocchio. Un'offerta speciale,

prenotabile solo online, utilizzabile da subito e fino al 31ottobre 2016,

che permette l'accesso a tutte le aree e le attrazioni dell'itinerario

collodiano. Questo il link http://goo.gl/vAAa6v.

Innanzitutto il Parco, dove la fantasia si trasforma in realtà e in mezzo

agli alberi spuntano giostre e giochi a tema, il Gatto e la Volpe, il grande

pescecane, la Fata dai capelli turchini e tutti i personaggi che hanno

accompagnato Pinocchio nelle sue peripezie, dove il Museo di

Pinocchio, i laboratori didattici e gli spettacoli dei burattini aspettano i

bambini di tutte le età, e dove due percorsi avventura, Vola sul Fiume e

La Nave Pirata, attendono i più "temerari" tra i giovani visitatori con più

di cinque anni e alti tra un metro e un metro e mezzo. Ma anche il

Giardino Garzoni, Monumento Nazionale, dove il visitatore passeggia

insieme a divinità e personaggi storici, mitologici, favolosi, un

incantesimo giunto a noi dal '700, fatto di acqua, fiori, statue,

architetture verdi, uno dei giardini barocchi meglio conservati al mondo,

tappa imprescindibile per chi ama i giardini storici, in cui l'antico

disegno viene arricchito con nuove piantagioni, che lo rendono ancora

più suggestivo e affascinante. All'interno del Giardino, la bellissima

Collodi Butterfly House: un gioiello di pietra e cristallo che ospita ogni

specie di farfalle originarie di climi caldo-umidi. All’interno è

ricostruito un ambiente equatorial-tropicale con piante viventi;

un’accurata climatizzazione e regolazione della luce permettono alle

bellissime farfalle di vivere, riprodursi e di svolazzare attorno agli

stupefatti visitatori.

C O L L O D I

Collodi ha avuto una storia molto travagliata, come tutti i paesi che si trovavano in una posizione geografica strategica.

La storia di Collodi è molto segnata dalle vicende svoltesi intorno alla famiglia Garzoni, che secondo gli storici ha forti analogie con la storia della

famiglia Uberti di Firenze. La famiglia Garzoni apparteneva ai Ghibellini ed è per questo che ebbe sempre come nemica la Guelfa Firenze.

Nel momento in cui (1339) Firenze ebbe consolidato il suo potere su tutta la Valdinievole, la famiglia Garzoni fu costretta ad emigrare a Lucca dove

fu accolta con benevolenza. Questo esilio fu causato non dalla città di Pescia, che ebbe solo benefici dalla famiglia Garzoni, ma da Firenze che,

temendola, la costrinse a stare lontano.

Per tutto il secolo XIV Collodi ebbe una vita intensa, partecipò dalla parte dei Ghibellini, alle battaglie di Montecatini (1315), di Altopascio (1325),

al fallito tentativo di riprendere Pescia, e alle disastrose vicende della guerra fra Pisa e Firenze. La famiglia Garzoni dopo essere diventata lucchese

conservò i suoi possedimenti a Collodi , a San Martino , e a Sesto. L'antico Borgo la cui esistenza è stata attestata a partire dalla fine del XII secolo,

ha una origine simile a quella di molti altri borghi medievali, per motivi prevalentemente militari la popolazione fu costretta a salire sulla collina per

meglio difendersi da eventuali attacchi di nemici.

Il Borgo si presenta come una vera e propria "cascata" di case piccole e arrampicate sul pendio di un colle scosceso, disposte sui lati di due triangoli

che si toccano con i vertici. Alla base del triangolo superiore c'è l'Antica Rocca, all' altra, invece, la maestosa Villa Garzoni, che sorge sulle rovine

dell'antico Castello medievale e che sembra sorreggere l'intero borgo.

Passeggiando per le viuzze del paese si osserva con stupore lo stato di conservazione del borgo. Si possono ancora ammirare le pietre che lastricano

le piccole vie in mezzo alle case che perlopiù mantengono il loro aspetto medievale, i resti delle strutture fortificate come alcune porte del borgo, e,

all'estremità scorgiamo la Rocca con un ampio recinto ed alcune torri, di cui una trasformata in campanile.

Giunti ormai all'apice dell'antico borgo del castello si contempla la stupenda Pieve di San Bartolomeo da dove si gode di uno splendido panorama.

Collodi oggi concentra le sue attività intorno alle attrazioni turistiche che sono : La Villa Garzoni e il suo Giardino all'Italiana, la Butterfly House e il

famosissimo Parco di Pinocchio.

Un turista che arriva a Collodi si imbatte subito nelle tante bancarelle che possono soddisfare ogni esigenza, offrono infatti souvenir, cibo,

bevande..... ecc. In ogni momento dell' anno, ma soprattutto da Aprile a Ottobre Collodi ospita migliaia di visitatori da ogni parte d'Italia e del

mondo. L'ultima settimana di agosto Collodi festeggia il Santo patrono S.Bartolomeo. il paese si arricchisce di appuntamenti divertenti e di

importanti eventi religiosi. Inoltre nel giorno del 24 agosto, dalle ore 18:00 si ha accesso gratuito sia al Giardino Garzoni che al Parco di Pinocchio.

(http://www.collodi.com/)

C'era una volta.... Eh no! questa storia non comincia proprio così!

Parkinson che soffrivano anche di gioco compulsivo indotto dalla terapia,

sia su 59 malati di Parkinson senza problemi di gioco d'azzardo.

Gli scienziati hanno scoperto che il nucleo subtalamico, di fronte al

rischio, reagisce in modo diverso nelle due categorie di pazienti: in chi

soffre anche di gioco d'azzardo compulsivo, infatti, questa porzione del

cervello è iperattiva durante gli ''stimoli conflittuali'', come appunto le

decisioni che portano a un rischio. Si tratta di una vera e propria

disfunzione che innalza la soglia alla quale si percepisce il rischio: è come

se il cervello dei malati di Parkinson che giocano d'azzardo non fosse più

in grado di valutare correttamente la gravità o meno della perdita

economica. Per contro, invece, dallo studio è emerso che il cervello dei

malati di Parkinson che non hanno problemi con il gioco d'azzardo usa una

strategia diversa per risolvere le situazioni conflittuali: davanti al rischio

sceglie la soluzione meno 'pericolosa' e più tranquilla.

24 ottobre 2016 p. 5

Solitamente pensiamo le attività di

acquisto e di consumo come azioni

rivolte verso di noi: portiamo il cibo

alla bocca o mettiamo un prodotto

nel carrello della spesa. Portare del

cibo o un prodotto verso se stessi

implica una flessione del braccio: lo

si piega all’altezza del gomito. E dal

momento che le braccia piegate sono

associate al consumo, la semplice

flessione delle braccia può

aumentare gli acquisti. Il proverbiale

“braccino corto”, in questo caso,

stimola consumi e spese. Estendere

le braccia allontanandole da sé può

invece diminuire il consumo. La

posizione delle braccia produce i

suoi effetti anche quando si acquista

‘online’.

I due ricercatori arrivano a queste

conclusioni attraverso una serie di

esperimenti: nel primo esperimento

è stato chiesto ai partecipanti di

spingere un carrello a braccia

piegate o a braccia tese e di indicare

quali prodotti volessero acquistare

tra quelli esposti.

Chi spingeva il carrello a braccia

piegate dichiarava di voler

acquistare più prodotti di chi lo

spingeva a braccia tese. Un secondo

esperimento simulava uno scenario

di ‘shopping online’. Questa volta i

SOCIETÀ

“Uno dei più grandi disordini dello spirito è

quello di vedere solo ciò che si vuole

vedere.” (Oscar Wilde)

DICHIARAZIONE DI PACE

Noi, giunti sui luoghi dove cento anni fa centinaia di

migliaia di persone persero la vita in scontri

fratricidi, determinati a sradicare la guerra dal nostro

secolo, dichiariamo pace all’Europa e al mondo.

Consapevoli delle violenze in corso e delle minacce che incombono ci

impegniamo a far venire meno ogni causa di guerra durante la nostra vita

e ad essere attivamente costruttori di pace promuovendo il rispetto di ogni

essere umano nella sua dignità e nei suoi diritti, eliminando ogni tipo di

ingiustizia.

Considerato che la pace è un diritto umano fondamentale della persona e

dei popoli, pre-condizione necessaria per l’esercizio di tutti gli altri diritti,

ci impegniamo affinché questo diritto venga effettivamente riconosciuto,

applicato e tutelato a tutti i livelli, dalle nostre città all’Onu.

Considerato che viviamo in un mondo di risorse naturali limitate, con

una popolazione quadruplicata dall’inizio della prima guerra mondiale,

abbiamo preso coscienza di essere tutti interdipendenti e decidiamo di

gestire con saggezza ed equità queste risorse cosi come il prodotto del

lavoro umano a beneficio di tutti e ciascuno, traducendo nei fatti la

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Rifiutiamo la concorrenza tra esseri umani e tra Paesi e scegliamo la via

della cooperazione tra tutti, della globalizzazione della solidarietà e

dell’aiuto reciproco in ogni campo.

Rinunciamo alla violenza come mezzo per risolvere i conflitti tra

individui e popolazioni.

Ci consideriamo responsabili gli uni degli altri e cercheremo di

proteggere chi è vittima o minacciato di abuso o di violenza dovunque

questo accada.

Per scrivere una nuova pagina della storia, invitiamo tutti a firmare

questa Dichiarazione di pace e a impegnarsi con noi a ri-unire la

famiglia umana. * * *

Il 18 aprile 2015, nelle trincee di Sagrado, Savogna d’Isonzo, Gorizia,

Nova Gorica (Slovenia), Drenchia, Tolmin (Slovenia), Monfalcone,

Fogliano Redipuglia, a cento anni dall’entrata in guerra dell’Italia, più di

tremila giovani studenti giunti da ogni parte d’Italia insieme ai loro

insegnanti hanno letto questa Dichiarazione di Pace. Poche parole dense

di impegni che possono aiutarci a fronteggiare le minacce che incombono

e costruire fattivamente la pace. Firma anche tu la Dichiarazione di Pace!

Invia la tua adesione a : Tavola della Pace (Table de la paix),

via della viola 1 (06122) Perugia

Tel. + 39 075 573 68 90 - Mobile + 335 65 90 356 - fax + 39 075 573 93 37

[email protected] - www.perlapace.it

REGALI

CHI HA IL BRACCINO

CORTO SPENDE DI PIÙ

partecipanti dovevano indicare quali

prodotti volessero acquistare mentre

premevano il palmo di una mano sul

lato inferiore del tavolo (braccio

piegato) o su quello superiore

(braccio teso). Ancora, chi aveva il

braccio piegato dichiarava di voler

acquistare più prodotti di chi aveva il

braccio teso. Questo effetto (detto di

compatibilità ideomotoria) si verifica

perché, quando le persone pensano di

acquistare un prodotto, simulano

mentalmente i movimenti verso il

proprio corpo. Dunque movimenti

reali del corpo compatibili con

queste simulazioni motorie

favoriscono il comportamento

d’acquisto. In alcune situazioni, però,

pensiamo all’acquisto come a

un’azione che allontana qualcosa da

noi, come quando prendiamo un

pacchetto di chewing-gum e lo

allunghiamo alla cassiera o lo

mettiamo sul nastro trasportatore che

glielo fa arrivare. Quando l’acquisto

è concettualizzato come

allontanamento dei prodotti da noi

l’effetto della posizione delle braccia

si inverte e l’estensione favorisce

l’acquisto. Allungare le braccia non

vi salverà dagli acquisti dell’ultimo

secondo, quando siete in fila alla

cassa.

ricerca e università

L’8% dei pazienti con Parkinson sviluppa un curioso effetto collaterale alle

cure: si trasforma in un giocatore d'azzardo, un vero e proprio

scommettitore compulsivo. Ad oggi non è chiaro cosa 'scatti' nel cervello di

chi scommette senza freno in assenza di una patologia neurologica alla base

ma uno studio condotto dai ricercatori coordinati da Alberto Priori

dell'Università degli Studi di Milano, insieme agli scienziati del Policlinico

di Milano, dell'Istituto Neurologico Besta e dell'Istituto Neurologico

Mondino di Pavia, ha scoperto il meccanismo alla base delle scommesse

compulsive nel cervello del malato di Parkinson.

I ricercatori hanno studiato in particolare il nucleo subtalamico, una

porzione del cervello grande come una lenticchia coinvolta nei processi

mentali che ci fanno prendere le decisioni, ma anche nell'elaborazione delle

nostre emozioni. Grazie ad alcuni elettrodi sono state registrate le reazioni

di questo nucleo di fronte a decisioni di tipo economico, sia su 58 malati di

psicologia

Mathias Streicher dell’Università di Innsbruck e

Zachary Estes dell’Università Bocconi hanno

dimostrato che la postura delle braccia influisce sulla

quantità di merce che compriamo

FARMACI CONTRO

IL PARKINSON INDUCONO IL GIOCO D'AZZARDO:

COME REAGISCE IL CERVELLO

24 ottobre 2016 p. 6

3 novembre 2014 p. 9

DOSSIER

“Non esiste una via per la pace,

la Pace è la Via” (Dalai Lama)

''Se non puoi combatterli fatteli amici''. Potrebbe essere il principio ispiratore di ''Autography'', l'eccezionale iniziativa promossa con successo,

dall’Opera di Santa Maria del Fiore, per proteggere dal vandalismo, di quei nuovi barbari chiamati ‘’turisti’’, che affollano ogni anno i monumenti

dell’Opera del Duomo di Firenze. Turisti che desiderano, oltre a portarsi nel cuore, una volta tornati nei loro paesi d'origine, il ricordo di quelle

splendide immagini, anche la certezza d'aver lasciato ai posteri, un segno tangibile del proprio passaggio. Ciò significa voler tramandare a coloro che

dopo di noi verranno, invece di qualcosa di buono, la sola certezza dell'inciviltà e della maleducazione, che tra la gente di quest'epoca imperava, con la

sola speranza per il domani, di ottenere dalle generazioni future solo biasimo e riprovazione, e non anche spiacevoli comportamenti emulativi.

Senza però spingersi troppo indietro nel tempo, basti ricordare, cosa i tifosi olandesi della squadra del Feyenoord, giunti lo scorso anno nel nostro

paese, per assistere ad una partita di calcio, come abbiano trasformato piazza di Spagna, praticamente un campo di battaglia e sfregiando, l'appena

restaurata fontana della Barcaccia, quasi fosse la cosa più naturale di questo mondo.

Disgraziatamente, bisogna però constatare che i disgustosi atti di vandalismo di cui è vittima il nostro patrimonio artistico, non sono solo opera della

mano di incivili turisti stranieri. No, malauguratamente proprio no. Spesso, molto più di quello che vorremmo credere, il vandalo è un nostro

connazionale, magari un residente e troppo spesso un giovanissimo. E' il caso della città di Napoli, dove il numero dei monumenti imbrattati e di

graffiti, che deturpano il volto nobile della splendida Partenope, raggiunge livelli davvero inaccettabili. Un esempio di tutto questo sono certamente le

statue equestri di piazza del Plebiscito, sporcate per anni con scritte di ogni genere e nel 2014 in fase di restauro. Una nota positiva? Certamente, se gli

incivili di turno, non avendo trovato nuovamente la disponibilità del marmo delle statue equestri hanno pensato bene, invece di andarsene, di ripiegare

sul basamento della statua di Ferdinando I, il quale ha dovuto assistere impotente allo scrivano che armato di smalto per unghie ha vergato il suo

messaggio per i posteri sulla sua marmorea superfice.

E non è solo l'arte a venire massacrata da quest’orribile malcostume, anche i luoghi sacri, nemmeno per il rispetto loro dovuto vengono risparmiati da

tali barbarie. E’ questo il caso del bugnato della Chiesa del Gesù, sulla quale la mano dei vandali, non ha assolutamente esitato ignobilmente a posarsi.

Una piaga che sembra non aver soluzione, quella dei graffiti e del vandalismo, soprattutto perché è innegabile tutto questo, non sia solo opera del

''barbaro turista'', ma molto spesso delle nostre giovani generazioni, sempre meno legate al nostro patrimonio artistico e culturale. O bisognerebbe

parlare del centro storico di Reggio Emilia, afflitto da graffiti e imbrattato, prima della ripulitura, aveva visto infangare la sua bellezza dalla mano

infame di qualche incivile, con velleità artistiche. L'elenco potrebbe continuare molto a lungo, poiché più o meno tutte le città italiane si trovano

costrette a combattere questa battaglia, ed è proprio nell'ambito di questo contesto che la straordinaria idea dell'Opera del Duomo di Firenze di creare

''Autography'', geniale campagna di prevenzione che si accompagna alla recente ripulitura degli interni del Campanile di Giotto deturpato da migliaia di

scritte lasciate dai turisti in visita alla città di Firenze. D'ora in avanti, sarà possibile per i visitatori, affetti dal desiderio irrefrenabile di lasciare ai

posteri un segno indelebile del proprio passaggio, di utilizzare apposite lavagne digitali, dove sarà possibile scegliere il materiale da utilizzare per

lasciare il proprio messaggio, penna, pennarello, rossetto, etc., e la superfice sulla quale scrivere. Tutto però in maniera virtuale, con la promessa, per i

turisti, che le testimonianze della loro presenza in quei luoghi, non cadranno nell'oblio al prossimo restauro dei tanto bersagliati monumenti, ma come

un tesoro verranno accolti, catalogati e conservati per sempre, nell’archivio storico dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Un'iniziativa lodevole, di

grande senso civico e di alto valore sociale, visto che nel deturpare anche un solo frammento del patrimonio artistico non c'è nulla di più incivile ed

antisociale.

Bibliografia: http://www.archimagazine.com/rgesunuovo.htm http://autography.operaduomo.firenze.it/

http://www.arte.it/notizie/firenze/non-pi%C3%B9-graffiti-ma-messaggi-digitali-parte-a-firenzeuna-campagna-contro-il-vandalismo-11585

http://www.pontilenews.it/2546/CRONACA/arte-e-distruzione-un-binomio-incivile-i-monumentideturpati-ditalia.html

http://www.roadtvitalia.it/graffiti-monumenti-imbrattati-stop-vendita-bombolette-spray/ http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Roma-

Feyenoord-tifosi-olandesi-devastano-la-CapitaleDanni-alla-Barcaccia-adae583f-a3f6-42cf-baac-b55370889a8e.html

http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2015/12/27/news/niente-graffiti-solo-sumonumenti-e-luoghi-di-culto-1.12681588?refresh_ce

http://www.associazioneantigraffiti.it/2015/12/29/niente-graffiti-solo-su-monumenti-e-luoghi-diculto/

''Se non puoi combatterli fatteli amici''

di Sabrina Gatti

È purtroppo un problema frequente, quello dei graffiti, lasciati impunemente sui monumenti di tutta Italia,

da visitatori con ben poco, se non nessun rispetto, non solo dell'arte, ma anche della cosa altrui.

Sfortunatamente un fenomeno tutt'altro che recente.

Tutti gli organismi viventi regolano le proprie attività in base ad un ritmo

circadiano, corrispondente alla durata del giorno, grazie ad un orologio

interno costituito da complessi meccanismi molecolari. Tale orologio

determina molti parametri fisiologici, tra cui i ritmi sonno/veglia, e si

mantiene sincronizzato con il ciclo naturale del giorno e della notte

mediante stimoli esterni, il più importante dei quali è la luce solare.

Tutti noi sperimentiamo i risultati della desincronizzazione del ritmo

circadiano quando un viaggio ci porta in una zona con diverso fuso orario

(jet-lag), e in alcune malattie psichiatriche come schizofrenia, disordine

bipolare e depressione la perdita del ritmo circadiano contribuisce allo

sviluppo della sintomatologia.

qualità della vita

Uno studio ha analizzato le varianti nei geni che codificano per le

componenti molecolari dell’orologio biologico umano. Gli autori sono

partiti da dati di variabilità genetica per 52 popolazioni che vivono a

diverse latitudini e da una considerazione semplice: gli esseri umani

hanno avuto origine in Africa, in una regione vicino all’Equatore dove i

ritmi giorno/notte sono più o meno costanti durante tutto l’anno e da qui

sono migrati, raggiungendo latitudini dove le variazioni stagionali nella

durata del giorno e della notte sono molto ampie. È possibile che, durante

la migrazione che ha portato l’uomo a colonizzare il pianeta, il suo

orologio biologico si sia evoluto per adattarsi a queste diverse condizioni

ambientali?

L’EVOLUZIONE DELL’OROLOGIO BIOLOGICO

NELLE POPOLAZIONI UMANE

24 ottobre 2016 p. 7

per CHI vuol

saperne DI PIÙ...

“La vera conoscenza, è sapere i limiti

della nostra ignoranza” (Confucio)

MIGRANTES:

BOOM DI ITALIANI ALL’ESTERO

SONO QUASI 5MILIONI

giormente presa in considerazione dai trasferimenti degli italiani che

vanno oltre confine. In brusca riduzione, invece, l'America meridionale (-

14,9% di variazione in un anno ovvero più -2.254 italiani in meno nell'

ultimo anno). Stabile l'America centro-settentrionale e solo 352

connazionali in più in un anno per le altre aree continentali contemplate

dall' AIRE (Asia, Africa, Australia, Oceania, Antartide). Da gennaio a

dicembre 2015, gli italiani sono andati in 199 paesi differenti partendo da

110 province italiane diverse. La Lombardia, con 20.088 partenze, è la

prima regione in valore assoluto seguita dal Veneto (10.374), dalla Sicilia

(9.823), dal Lazio (8.436), dal Piemonte (8.199) e dall’Emilia Romagna

(7.644). La Germania (16.568) è stata, lungo il corso del 2015, la meta

preferita dagli italiani andati oltre-confine: a seguire, con una minima

differenza, il Regno Unito (16.503) e poi, più distaccate la Sviz-zera

(11.441) e la Francia (10.728). Su 107.529 espatriati nell’anno 2015, i

maschi sono oltre 60 mila (56,1%). L’analisi per classi di età mostra che

la fascia 18-34 anni e la più rappresentativa (36,7%) seguita dai 35-49

anni (25,8%). I minori sono il 20,7% (di cui 13.807 mila hanno meno di

10 anni) mentre il 6,2% ha più di 65 anni (di questi 637 hanno più di 85

anni e 1.999 sono tra i 75 e gli 84 anni).

Al 1° gennaio del 2016 sono 4.811.163 i cittadini italiani residenti

all’estero iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE), il

7,9% dei 60.665.551 residenti in Italia secondo il Bilancio demografico

nazionale dell' Istat aggiornato a giugno 2016. L’aumento, in valore

assoluto, rispetto al 2015 è di 174.516 iscrizioni (+3,8% di crescita). La

maggior parte delle iscrizioni sono per espatrio (oltre 2,5 milioni) e per

nascita (1.888.223). Lo si legge nel rapporto "Italiani nel Mondo" della

Fondazione Migrantes presentato a Roma giovedì 6 ottobre. Pur restando

indiscutibilmente primaria l’origine meridionale dei flussi, si sta

progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del

Sud a favore di quelli del Nord del Paese. Ciò consegue dal fatto che, negli

ultimi anni, pur restando la Sicilia con 730.189 residenti la prima re-gione

di origine degli italiani residenti all’estero seguita dalla Campania, dal

Lazio e dalla Calabria, il confronto tra i dati degli ultimi anni, pone in

evidenza una marcata dinamicità delle regioni set-tentrionali, in particolare

della Lombardia e del Veneto. Da gennaio a dicembre 2015, hanno

trasferito la loro residenza all’estero per espatrio 107.529.

Rispetto all’anno precedente si registrano 6.232 partenze in più (+6,2% di

crescita). Il 69,2% (quasi 75 mila italiani) si è trasferito nel Vecchio

Continente: l’Europa, quindi, si conferma essere l’area continentale mag-

L’EMIGRAZIONE ITALIANA

SEMPRE PIÙ ROSA

Le donne italiane residenti all' estero all' 1 gennaio 2016 sono 2.312.309, il

48,1% a livello nazionale (+84.345 unità rispetto al 2015). I Paesi che nel

mondo accolgono le comunità femminili più numerose sono, nell' ordine,

Argentina, Germania, Svizzera, Francia e Brasile. Vi sono però 35 nazioni

nel mondo in cui il numero delle donne italiane supera quello degli

uomini. In particolare si segnalano l' Argentina (la cui differenza a favore

delle donne è di 36.487 unità), l' Uruguay (3.637), il Cile (1.628), il Perù

(947), la Grecia (922) e la Croazia (740).

Oltre alla riduzione degli italiani che si allontanano dall'Italia in tarda età

occorre sottolineare la loro specificità di genere: se per tutte le altre classi

di età, infatti, prevalgono i maschi, in questo caso - complice

probabilmente la superiore aspettativa di vita femminile - le donne,

soprattutto di età superiore agli 85 anni, sono il 62,6% rispetto ai maschi

loro coetanei. Si tratta, probabilmente, di donne che, dopo un periodo di

emigrazione vissuto all' estero con i mariti e un rientro in Italia dopo la

pensione, rimaste sole alla morte del coniuge, raggiungono i figli e i nipoti

nati, cresciuti e pienamente inseriti fuori dei confini nazionali. Il 60,2% di

chi è andato all' estero nel 2015 è celibe o nubile, il 33,0% è coniugato.

NASCE IL PORTALE PER L’ITALIANO

NEL MONDO

"È la prima volta che il Sistema Italia dispone di uno strumento

per registrare e promuovere la diffusione della lingua italiana.

Sappiamo quanti sono gli studenti di italiano nel mondo, circa 2,3

milioni in 116 paesi, e lo sappiamo anche grazie al Portale della

lingua italiana nel mondo, grazie a una raccolta dati che abbiamo

sviluppato negli ultimi due anni, dalla prima edizione degli Stati

generali, su tutta la rete diplomatico-consolare". Lo ha detto

Vincenzo De Luca, direttore generale per la Promozione del Sistema

Paese del ministero degli Affari esteri, a margine della seconda edizione

degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, il 17 ottobre a

Firenze. Il Portale, promosso dal ministero degli Affari esteri, è un canale

di accesso all’insegnamento della nostra lingua all’estero per tutti coloro

che hanno necessità o piacere di imparare l’italiano. Nel portale sono

accessibili informazioni, indirizzi, notizie e approfondimenti utili

provenienti dalla galassia dei soggetti attivi nell'ambito della promozione

dell'italiano nel mondo. Il Portale è composto da una parte statica

contenente tutte le informazioni e i numeri sull’insegnamento dell’italiano

all’estero e da una parte dinamica contente informazioni sui principali

eventi e sulle notizie relative al mondo della promozione culturale e

linguistica. Il Portale ha anche una sezione multimediale contenente video

ed interviste a personaggi famosi che parlano italiano per promuovere e

valorizzare lo studio della lingua italiana.

“LA PUGLIA... IN TASCA!” UNA GUIDA PER I PUGLIESI NEL MONDO

Con l’obiettivo di dare risalto alla “pugliesità” nel mondo, l'Associazione

Internazionale Pugliesi Nel Mondo ha deciso di avviare il progetto: “La

Puglia...in tasca!”. L'idea è quella di riunire in una guida le attività che i

pugliesi svolgono nel mondo, raccogliendo nomi, indirizzi, curiosità,

tradizione, sentimenti esportati nel mondo. Il progetto è rivolto ai pubblici

esercizi ed esercizi commerciali (ristoranti, bar, pizzerie, pub, negozi

alimentari), strutture turistiche/alberghiere (hotel, b&b, agriturismi), studi

professionali, artigiani, artisti, aziende e imprese varie, associazioni ed enti

istituzionali di ogni genere. Le attività devono essere di proprietà (o

comunque gestiti) da pugliesi (di nascita e/o di origine). L’obiettivo è

fornire a tutti i corregionali (e anche a chi ne vuole liberamente usufruire)

informazioni/indicazioni di dove trovare un "pezzo di Puglia" anche

lontano da casa. Contando sull'ormai immensa diffusione

dell’Associazione Internazionale Pugliesi nel Mondo" e pensando a tutti i

pugliesi che si recano (o che si trovano permanentemente) fuori dalla

Puglia in Paesi lontani (o anche solo in Italia) per lavoro, studio, affari o

turismo, nonché a tutti coloro che pur non essendo pugliesi vanno alla

ricerca del “Made in Puglia”. Per aderire è necessario mandare al

seguente indirizzo email: [email protected] le seguenti

informazioni: denominazione sociale; indirizzo; recapito telefonico; città.

NOVITÀ in Libreria

“C'è un solo bene: il sapere.

E un solo male: l'ignoranza.” (Socrate)

24 ottobre 2016 p. 8

Come ogni anno, in occasione della bella stagione e delle grandi letture

sotto l'ombrellone, Amazon rilascia la classifica delle città italiane che

leggono più libri, individuata secondo il numero di titoli in formato

cartaceo ed eBook acquistati dagli italiani su Amazon.it durante l’ultimo

anno su base pro capite, in città con più di 100.000 abitanti. Questa la

Top 10 delle città italiane che leggono di più: 1. Milano 2. Padova 3.

Verona 4. Trieste 5. Trento 6. Bologna 7. Bergamo 8. Firenze 9. Roma

10. Vicenza.

Per il quarto anno consecutivo Milano si conferma dunque campionessa

di lettura di libri sia in formato cartaceo sia digitale, mentre Padova sale

al secondo posto. Se Verona torna a sorpresa alla terza posizione della

top 10, grande assente di quest'anno è Cagliari che dalla 5a posizione

dello scorso anno scivola alla 18a. Roma scende dall'ottavo posto al

nono, ma si mantiene sempre nella top 10 delle città italiane che leggono

di più. Per quanto riguarda la classifica delle città italiane che prediligono

il formato digitale, Milano, Trento e Verona sono le regine indiscusse,

seguite da Trieste, Padova, Bologna, Udine, Bolzano, Vicenza e Berga-

mo. I lettori nel capoluogo lombardo sono in testa nei generi Non-fiction,

Viaggi e Salute. Pescara è la città dove si prediligono i libri di Cucina,

mentre la Fantascienza trova in Sassari il maggior numero di lettori.

Vicenza è la città dove si leggono più romanzi rosa, mentre a Cagliari si

apprezzano i libri dedicati all’economia, agli affari e alla finanza. In Emilia

Romagna, Ferrara, Ravenna, Bologna e Modena sono nelle prime posizioni

per i libri dedicati ai viaggi. Il Nord Est, con le città di Trento, Bolzano,

Trieste, Vicenza e Verona apprezza maggiormente i romanzi rosa. Non

salgono invece nella parte alta le città del Sud Italia: Palermo si attesta al

42esimo posto, Catania è ferma al 44°, seguita da Reggio Calabria al

47esimo posto.

Ed eccoci ai tre titoli più apprezzati. “La ragazza del treno” di Paula

Hawkins conquista la prima posizione in ben 22 delle 47 città analizzate,

tra cui Milano, Roma, Torino, Genova, Bologna e Firenze. Per il secondo

anno consecutivo “Il Grande Gatsby” è tra i titoli più letti, al primo posto

in 12 città come Cagliari, Napoli, Palermo e Trieste. Al terzo posto

“L'amica geniale”, nella top 10 di 14 città.

ggio sorprendente alla ricerca di qualcosa

che non pensavamo di trovare fra miliardi

di cellule e di impulsi elettrici: il nostro io.

“Un libro che tutti dovremmo leggere” per

il The Times. “Una lettura affascinante e

accessibile su tutto quello che c'è da sapere

su come funziona il nostro cervello” scrive

il Sunday Times. Secondo la rivista Nature

il libro di Eagleman è “uno studio

eccellente che spiega in che modo la

biologia dà vita alla mente umana. Un

libro strutturato attorno a questioni

fondamentali e che solleva problemi

significativi in ambito scientifico e sociale,

ai quali Eagleman risponde in modo chiaro

e stimolante”.

Chiuso nel silenzio e nell'oscurità della

scatola cranica, il nostro cervello è lo

strumento che abbiamo a disposizione

per percepire e orientarci nel mondo e

per costruire la realtà nei suoi colori,

sapori, dimensioni; è il computer che

elabora le nostre decisioni; il laboratorio

che forgia la nostra immaginazione; il

centro che ci mette in contatto con gli

altri in una rete di relazioni sociali. “Il

tuo cervello, la tua storia” (Corbaccio,

224 pp) racconta come l'esperienza della

realtà dà forma al nostro cervello e come

il nostro cervello modella la realtà e la

vita che viviamo. Il neuroscienziato

David Eagleman guida i lettori in un viag

“LA LIBERTÀ VIAGGIA IN TRENO” di Federico Pace

Ci sono treni che inseguono l’odore del mare e treni

sottosopra. Treni che uniscono città separate da tutto ma che

non sanno vivere l’una senza l’altra. Treni a cui basta poco

per portarti in un altro mondo e treni che girano su sé stessi

per farti ritrovare qualcosa che pensavi di aver perduto per

sempre. Londra-Parigi, Venezia-Atene, Cagliari-Olbia,

Porto-Lisbona, Nizza-Marsiglia... Attraverso il Brennero e

sull’orlo dell'Oceano. Città, mondi e vite che si incontrano

sul filo di una ferrovia. In “La libertà viaggia in treno”

(Laterza) Federico Pace riunisce in ciascun capitolo viaggi in

treno che si assomigliano, come possono assomigliarsi i

fratelli e le sorelle di una stessa famiglia. Racconti per tirare

il filo di tante storie e riscoprire il viaggio nella sua forma più

sublime, antica e modernissima. Perché quando si parte in

treno, si parte davvero. Federico Pace, giornalista e scrittore,

lavora per il Gruppo Espresso dal 1997. Da anni scrive e

pubblica racconti di viaggio per riviste nazionali e per il

Touring Club.

“TI HO DATO UN BACIO MENTRE DORMIVI” di Pacifico

"Finalmente un libro. Iniziato anni fa, trasformatosi cento volte, ora finito. Le mosche

era una raccolta di pensieri, un libretto che mi accompagnava, e forse mi

accompagnerà ancora se farò concerti solitari. Questo è un romanzo. C'è una

famiglia, fortunata, poi allo sbando. Un errore imperdonabile. Un magazzino pieno

di memorie. Mille piccoli stratagemmi per nascondersi al tempo, inesorabile ma

ottuso, che sa solo andare e andare, Ci sono occhi neri come ricci di mare. Vinili

rimasti sul piatto, a far da vassoio alla polvere. Ricordi confusi, inventati ma

necessari. C'è l'estate cittadina, e le sedie in plastica rossa dei cinema all'aperto. C'è

un ragazzino che beve il suo primo caffè. C'è una casa con un giardino malcurato,

che resiste in mezzo alle nuove costruzioni di cemento e vetro. Ci sono io ovviamente,

un po' in tutti quelli che parlano, o ascoltano”. Così il cantautore Pacifico, al secolo

Gino De Crescenzo, racconta l'uscita di "Ti Ho Dato Un Bacio Mentre Dormivi", il

suo primo romanzo (pubblicato da Baldini&Castoldi), in libreria dal 29 settembre.

“Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come

fanno gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”

(Gustave Flaubert)

MILANO LA CITTÀ CHE LEGGE DI PIÙ

“AUTOBUS BIANCHI” di Giulio Massobrio

“Se è vero che le ore che precedono l’alba sono le più buie,

lo stesso vale per gli ultimi mesi che hanno preceduto la fine

della Seconda guerra mondiale. Prendendo spunto da fatti

realmente accaduti, Giulio Massobrio in “Autobus bianchi”

(Bompiani) ci racconta un episodio quasi sconosciuto della

guerra, quello degli autobus bianchi: la Svezia decise di

recuperare dai campi di prigionia tedeschi tutti i propri

cittadini, e per farlo concordò con Berlino il via libera per gli

autobus bianchi, appunto, mezzi riconvertiti e dipinti di

bianco per evitare di incappare nel fuoco amico. Ed è così,

insieme ai personaggi già apparsi in Rex, finalista al Premio

Bancarella 2015, che inizia un viaggio attraverso l’orrore e

la speranza di quei giorni.

Giulio Massobrio è nato ad Alessandria. E' autore di due

romanzi, con al centro la figura del Commissario Piazzi: “A

occhi chiusi” (Newton Compton 2011) e “L'eredità dei

Santi” (Bompiani 2013); con Marco Gioannini è l'autore di

“Marengo. La battaglia che creò il mito di Napoleone”

(Rizzoli 2000) e “Custoza 1866. La via italiana alla

sconfitta” (Rizzoli 2003).

“IL TUO CERVELLO LA TUA STORIA” di David Eagleman

TACCUINO ITALIANO

“Qualunque petto amor d’Italia

accende” (G. Leopardi)

24 ottobre 2016 p. 9

LE CARAMELLE ROSSANA

TORNANO ITALIANE

Nuovo corso per le storiche caramelle nate in

Perugina quasi 100 anni fa, tra cui Rossana,

brand icona tuttora amato da generazioni di

italiani. È stato infatti sottoscritto il contratto

preliminare per la cessione da parte del

Gruppo Nestlé a Fida

del ramo d’azienda relativo alle caramelle a marchio Rossana, Fondenti,

Glacia, Fruttallegre, Lemoncella e Spicchi. Nestlé ha scelto infatti la

proposta presentata da Fida, azienda astigiana attiva dal 1973, che opera

esclusivamente nel settore delle caramelle: un pezzo di storia dolciaria

italiana va così ad arricchire il già ampio portafoglio di marchi

conosciuti e apprezzati di Fida, tra cui i noti Bonelle, Sanagola, Charms,

Gocce, Tenerezze, Gnammy e le Irresistibili.

Una nuova casa è quindi pronta ad accogliere Rossana e le altre, che

verranno prodotte all’interno dello stabilimento di Castagnole delle

Lanze, in provincia di Asti. L’azienda metterà i suoi oltre 40 anni di

esperienza a garanzia di un futuro di successo per questi prodotti storici,

investendo sul loro ulteriore sviluppo. Rossana, quindi, continuerà a

portare la sua dolcezza nelle case degli Italiani, come ha fatto nei suoi

90 anni di storia. Lo stesso vale per le altre caramelle del portafoglio.

La decisione fa seguito al piano di sviluppo presentato da Nestlé lo

scorso 2 marzo che punta a potenziare lo stabilimento perugino di San

Sisto per confermarne la posizione come uno dei poli produttivi di

eccellenza del cioccolato all’interno del gruppo Nestlé, per rafforzare la

posizione dello storico marchio in Italia e per fare di Perugina un

simbolo del “Made in Italy” in tutto il mondo. In quest’ottica lo

stabilimento di San Sisto si focalizzerà sulla produzione core

dell’azienda, il cioccolato di eccellenza.

made in Italy

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realizzata con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione

Internazionale-Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche

Migratorie - riallaccia i contatti con i giovani connazionali che hanno deciso di

provare un’esperienza all’estero, per voglia o per necessità, mantenendo con le loro

testimonianze quel filo indivisibile che li lega all’Italia.

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COMUNICATO STAMPA

Con Decreto del Presidente della Repubblica del 27 settembre

2016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 227 del 28 settembre

2016 sono stati convocati per domenica 4 dicembre 2016 i comizi

elettorali per il REFERENDUM POPOLARE

CONFERMATIVO avente ad oggetto il seguente quesito

referendario: Approvate il testo della legge costituzionale

concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo

paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il

contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la

soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II

della Costituzione” approvato dal Parlamento e pubblicato nella

Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016.

Elettori residenti all’estero

ed iscritti nell’AIRE Gli elettori residenti all’estero ed iscritti nell’AIRE (Anagrafe

degli Italiani Residenti all’Estero) riceveranno come di consueto

il plico elettorale al loro indirizzo di residenza. Qualora l’elettore

non lo ricevesse potrà sempre richiederne il duplicato all’Ufficio

consolare di riferimento. Si ricorda che è onere del cittadino

mantenere aggiornato l’UFFICIO CONSOLARE competente

circa il proprio indirizzo di residenza.

Chi invece, essendo iscritto nell’AIRE, intende votare in Italia,

dovrà far pervenire all’UFFICIO CONSOLARE competente per

residenza (Ambasciata o Consolato) un’apposita dichiarazione su

carta libera che riporti: nome, cognome, data e luogo di nascita,

luogo di residenza, indicazione del comune italiano d'iscrizione

all'anagrafe degli italiani residenti all'estero, l'indicazione della

consultazione per la quale l'elettoreintende esercitare l'opzione.

La dichiarazione deve essere datata e firmata dall'elettore e

accompagnata da fotocopia di un documento di identità dello

stesso e può essere inviata per posta, telefax, posta elettronica

anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano all’UFFICIO

CONSOLARE, anche tramite persona diversa dall’interessato,

entro l’8 di ottobre pv, con possibilità di revoca entro lo stesso

termine.

informazioni istituzionali

Un intervento per la lingua italiana

Evitiamo gli anglicismi https://www.change.org/p/un-intervento-per-la-lingua-italiana

Ambasciata d’Italia a Bruxelles http://www.ambbruxelles.esteri.it/Ambasciata_Bruxelles

Cancelleria Consolare a Bruxelles http://www.consbruxelles.esteri.it/Consolato_Bruxelles

Parlamento Europeo

www.europarl.europa.eu / www.europarl.it

Commissione Europea

www.ec.europa.eu / www.ec.europa.eu/italia

Consiglio dell'Unione Europea

www.consilium.europa.eu

Corte di giustizia delle Comunità europee

www.curia.europa.eu

Comitato economico e sociale

www.eesc.europa.eu

Comitato delle regioni

www.cor.europa.eu

Gazzette Ufficiali dell'Unione Europea

www.eur-lex.europa.eu/it/index.htm / www.ted.europa.eu/

EUR Info Centres

www.ec.europa.eu/enterprise-europe-network

Associazione “SVILUPPO EUROPEO” sede fiscale a Bruxelles e rappresentanza in Italia

http://www.associazionease.eu/

Nata dalla volontà di alcuni Componenti che hanno deciso di trovare uno spazio nella loro professione per offrire, attraverso un Sito web, un contributo

di pensiero e non solo. Esperti e professionisti curano Rubriche on-line, rendendosi disponibili a fornire assistenza, ispirandosi ai principi

Fondamentali dell'Unione Europea, abbracciando argomenti come, Giustizia, Salute, Ambiente, Creatività, Arte & Cultura. Chi ha necessità di un

parere professionale, può rivolgere un quesito ai componenti dell’associazione. I Consulenti dell’Associazione Sviluppo Europeo forniranno

un’assistenza di base, mentre ulteriori approfondimenti potranno essere richiesti attraverso contatti privati tra le parti.

Chi si rivolge all’ASE - chiunque desidera cogliere informa-

zioni, news ed approfondimenti sulle materie trattate ; chiunque desideri

presentare un proprio progetto e ambisce alla buona riuscita. Chiunque

desideri curare una Rubrica potrà proporsi scrivendo a:

[email protected].

L’Associazione consente ai propri collaboratori e sostenitori di ottenere

maggiore visibilità e instaurare nuovi rapporti in un contesto europeo.

a chi si rivolge l’ASE - l’Associazione si rivolge a professio-

nisti, artisti, a sportivi, per offrire loro l’opportunità di avere un supporto

gratuito su cui contare per un’ulteriore presentazione attraverso i canali

acquisiti, mettendo anche a disposizione il sito per condurre una Rubrica

individuale, senza doversi preoccupare della gestione e dei costi di un

sito personale. Il Sito web offre un canale attraverso il quale instaurare

un rapporto diretto tra visitatore e conduttore delle rubriche.

NASCE L’AGENZIA EUROPEA

DELLA GUARDIA COSTIERA E DI FRONTIERA

A meno di un anno dalla proposta iniziale della Commissione, è stata ufficialmente

varata (giovedì 6 ottobre) l’Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera.

L'evento inaugurale si è svolto presso il posto di controllo di frontiera Kapitan

Andreevo, alla frontiera esterna bulgara con la Turchia. Basandosi sulle strutture di

Frontex, l’Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera monitorerà attentamente

le frontiere esterne dell’UE e collaborerà con gli Stati membri per identificare

rapidamente e affrontare eventuali minacce alla sicurezza delle frontiere esterne

dell'UE.

Sarà in grado di fornire sostegno operativo ai paesi terzi vicini che chiedono assistenza

alla loro frontiera e di scambiare dati di intelligence sulle attività criminali

transfrontaliere con le autorità nazionali e le agenzie europee a sostegno delle indagini

penali. Svolgerà inoltre un ruolo chiave alle frontiere marittime dell'UE attraverso le sue

nuove funzioni di guardia costiera. Nell’ambito del nuovo mandato, il ruolo e le attività

dell’Agenzia sono stati significativamente estesi. Il personale permanente dell’Agenzia

verrà più che raddoppiato e l’Agenzia potrà acquistare attrezzature proprie e destinarle

in tempi rapidissimi ad operazioni svolte alle frontiere. Una squadra di riserva rapida di

almeno 1 500 guardie di frontiera e un parco di attrezzature tecniche verranno messi a

disposizione dell’Agenzia.

A PARMA ISTITUITO IL CENTRO STUDI

IN AFFARI EUROPEI E INTERNAZIONALI Presso l’Università di Parma è stato istituito il CSEIA (Center for Studies in European

and International Affairs), nuova struttura di ricerca dell’Ateneo (Dipartimento di Giuri-

TACCUINO EUROPEO

“Per essere italiani nel mondo,

dobbiamo essere europei in Italia”

(Gianni Agnelli)

24 ottobre 2016 p. 10

sprudenza) in collaborazione con la Fondazione Collegio

Europeo di Parma. Presidente del Centro è Laura Pineschi,

professore di Diritto internazionale presso il Dipartimento di

Giurisprudenza.

Il Centro, che ha carattere interdipartimentale, svolge attività

di ricerca su tematiche di rilievo europeo e internazionale,

adottando un approccio interdisciplinare e promuovendo

l’organizzazione di gruppi di studio. L’attività si articola su

4 assi: - Asse 1: “Politica europea e internazionale: l’Europa

nel mondo che cambia” (referente: prof. Matteo Truffelli); -

Asse 2: “Biodiritto e bioetica: un confronto europeo e

internazionale” (referente: prof. Antonio D’Aloia); - Asse 3:

“Politica industriale integrata nell’era della globalizzazione”

(referente: prof. Franco Mosconi); - Asse 4: “Sostenibilità in

ambito agro-alimentare: nutrizione e sicurezza” (referente:

prof. Daniele Del Rio).

AEROPORTI, FIUMICINO SECONDO

PER SERVIZI AI PASSEGGERI

Si rafforza ulteriormente l’approvazione dei passeggeri per

la qualità dei servizi dell’aeroporto Leonardo da Vinci, che

conquista il secondo posto nell’Unione Europea. Secondo le

rilevazioni effettuate da ACI - Airport Council International,

l’associazione internazionale che misura la qualità percepita

dai passeggeri in oltre 250 aeroporti nel mondo - nel

secondo trimestre 2016 la percezione della qualità dei

servizi del Leonardo da Vinci tra i viaggiatori intervistati è

la più alta mai registrata nella storia delle rilevazioni sullo

scalo.

Con oltre 40 milioni di passeggeri, Fiumicino supera le

‘performances’ di Amsterdam, Madrid e Parigi-Charles de

Gaulle e si colloca subito dopo Londra ed a pari merito con

Monaco. In notevole crescita la valutazione relativa ai

controlli di security, dove sono particolarmente apprezzati la

cortesia del personale, la velocità e l’accuratezza dei

controlli ai varchi

L’Europa è più sana di quanto

molti credono

La vera malattia in Europa

sono i suoi oppositori (Jacques Delors)

notizie dall’europa