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Anno XL - N. 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005 - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza PERIODICO DEI DOTTORI COMMERCIALISTI DELLE TRE VENEZIE 40 1965-2005 Tanti auguri a te, Il Commercialista Veneto. E’ arrivata infine la quarantesima candelina sulla torta, e di questo tutti noi siamo fieri ed orgogliosi. In te riconosciamo la testimonianza attenta del cammino sin qui percorso dai commercialisti del Triveneto, ma forse dell’intera categoria, lungo un arco temporale che ha visto un profondo mutamento nel modo di fare e di essere della nostra professione. Hai dato voce alla voglia di divulgazione, di condivisione delle esperienze che da sempre ci caratterizza, ospitando nelle tue pagine tutti quei contributi che tanto hanno dato alla crescita di ciascuno di noi. Hai saputo organizzarti accompagnando noi tutti attraverso le crescenti complessità relative ai diversi aspetti tipici del nostro quotidiano operare. La qualità dei contenuti non si acquisisce dall’oggi al domani, ma è frutto di un impegno continuo, di una sottile combinazione di fattori che solo la capacità di persone motivate riesce a dare. Un grazie particolare a tutti i colleghi che, nel corso di tutti questi anni non hanno fatto mancare il loro concreto e prezioso apporto sia dal punto di vista organizzativo che di opinione. Auguri quindi, e cento di questi anni. Che tu possa continuare a rappresentare nella affollata panoramica dei prodotti editoriali, un sicuro punto di riferimento informativo e un valido strumento di diffusione delle idee. Associazione dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie INSERTO SPECIALE: LA RIPRODUZIONE COMPLETA DEL NUMERO ZERO

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PERIODICO DEI DOTTORI COMMERCIALISTI DELLE TRE VENEZIE

401965-2005

Tanti auguri a te, Il Commercialista Veneto.E’ arrivata infine la quarantesima candelina sulla torta, e di questo tutti noi siamo fieri ed orgogliosi.

In te riconosciamo la testimonianza attenta del cammino sin qui percorso dai commercialisti del Triveneto, ma forse dell’intera categoria, lungo un arco temporaleche ha visto un profondo mutamento nel modo di fare e di essere della nostra professione.

Hai dato voce alla voglia di divulgazione, di condivisione delle esperienze che da sempre ci caratterizza,ospitando nelle tue pagine tutti quei contributi che tanto hanno dato alla crescita di ciascuno di noi.

Hai saputo organizzarti accompagnando noi tutti attraverso le crescenti complessità relative ai diversi aspetti tipici del nostro quotidiano operare.La qualità dei contenuti non si acquisisce dall’oggi al domani, ma è frutto di un impegno continuo,

di una sottile combinazione di fattori che solo la capacità di persone motivate riesce a dare.Un grazie particolare a tutti i colleghi che, nel corso di tutti questi anni non hanno fatto mancare il loro concreto e prezioso apporto

sia dal punto di vista organizzativo che di opinione. Auguri quindi, e cento di questi anni. Che tu possa continuare a rappresentare nella affollata panoramica dei prodotti editoriali,

un sicuro punto di riferimento informativo e un valido strumento di diffusione delle idee.

Associazione dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie

INSERTO SPECIALE: LA RIPRODUZIONE COMPLETA DEL NUMERO ZERO

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IL COMMERCIALISTA VENETO2 NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005

IL FONDATORE, I 5 DIRETTORILA MEMORIA HA APPENA 40 ANNI

Confesso con sincero candore che se nel 1965una maga, un profeta, o, meno dispendiosa-mente, una chiromante avesse previsto l’odier-na celebrazione dei quarant’anni di vita delnostro periodico, avrei accolto la predizionecon stupita incredulità.Invece l’evento si è portentosamente verifica-to e, mi si creda, ho provato una certa emozio-ne nel leggere l’invito del direttore Berzè ascrivere queste righe in ricordo dell’entusia-smo, della determinazione e della sentita ne-cessità di dare una voce alla categoria inun’epoca in cui essa, quanto meno nel nostroterritorio, si esprimeva faticosamente e veni-va riconosciuta dal pubblico soltanto in ter-mini di utilità anziché di indispensabilitàcome è avvenuto in seguito.L’iniziativa di pubblicare un periodico cheraccogliesse le opinioni ed aprisse un dialogotra gli iscritti all’Ordine di Venezia, per di-battere le problematiche del quotidiano pro-fessionale, proiettandole poi all’esterno perfarle conoscere, raccolse fatalmente attorno asé scetticismo, diffidenza e sospetto.Sospetto soprattutto, perché taluni pensava-no che i redattori coltivassero l’esclusivo pro-posito di mettersi in mostra, di commettere ilpeccato mortale di farsi pubblicità. Occorrevadunque un colpo d’ala per sollevarsi da terrae questo venne dalla fervida intuizione del

mai dimenticato e tanto rimpianto presidente del-l’Ordine di Venezia, Antonino Gianquinto checon il suo prestigio autorizzò e diciamo pure im-pose, la pubblicazione di un “bollettino” aperiodicità trimestrale, organo di stampa del Con-siglio, a cura e responsabilità del membro menoanziano dei Consiglieri (il sottoscritto appunto)che l’aveva proposta e sostenuta con tanto ardore.E così cominciò l’avventura de Il CommercialistaVeneto: va detto che stranamente la denominazio-ne assunta fin dall’inizio passò liscia, senza con-trasti, benché essa contenesse già implicitamentela connotazione di un programma editoriale aper-to sia in termini di contenuto che di sviluppo inun’area regionale e non soltanto provinciale.Infatti qualche anno dopo, al primo nucleo di colle-ghi veneziani, Tomasin, Morino, Foscari, si affian-carono Lorenzoni e Cortellazzo da Padova, Anti eCambiè da Verona, Carrucciu da Vicenza, Pandolfie De Mattia da Treviso, Camellin da Rovigo. Il Si-

gnore abbia misericordia di me per le sia pureinvolontarie omissioni in cui sarò certamenteincorso.Le riunioni del Comitato di Redazione si te-nevano a Mestre, in una saletta riservata del-l’Hotel Bologna ove si discutevano sia il pro-filo culturale ed informativo del menabò sia isoggetti cui richiedere la collaborazione pun-tando su firme autorevoli per far crescere inprestigio il giornale, come pure sollecitandogiovani colleghi a prodursi spavaldamente conun “pezzo” a soggetto.La ricerca, soprattutto di firme autorevoli,in realtà si traduceva in accattonaggiofoss’anche intellettuale, ma pur sempre tra-dotto in lunghe, mortificanti attese, diploma-tici sondaggi e cauti solleciti. Non sono man-cati comunque interventi e articoli di perso-naggi importanti: ricorderò PasqualeSaraceno, Libero Lenti, Guido Carli, Gusta-vo Minervini ed altri ancora reperibili nellacollezione del nostro periodico curata con tan-to amore e diligenza dal caro GiuseppeRebecca. Né ci furono lesinate critiche ed an-che qualche appassionata polemica sempreperò ricucite con civile compostezza.Poi venne il Triveneto e qui mi fermo, siaperché la storia è abbastanza recente e la co-noscono tutti, sia per decenza, avendo afflittoi Colleghi di tre regioni per 25 anni!

DINO SESANIOrdine di Venezia

Un ricordo preistorico

Non c’era una volta per la nostra professione nel 1965, quando Il Com-mercialista Veneto mosse i primi passi:- Internet;- Le decine di riviste più o meno specializzate di ogni tipo- Vari quotidiani e settimanali di economia e finanza;- Le banche dati su DVD con legislazione, giurisprudenza e dottrina;- Le decine di convegni, conferenze, seminari su ogni aspetto, maggioreo minore dei problemi professionali;- L’ obbligo della CPA (continuous professional education)colle sue soporifere sedute.C’erano bensì altri strumenti:La rivista “Lex” che dagli inizi del secolo (scorso) paziente-mente ricomponeva e ristampava tutte le leggi (la GazzettaUfficiale aveva un formato per cui poche annate avrebbero oc-cupato tutto lo studio); qualche rivista specializzata dei bene-meriti editori Giuffrè e CEDAM; muovevano i primi passi L’Informatore Pirola quindicinale e Leggi Nuove; l’informazionegiornaliera era affidata all’unico quotidiano Il Sole - 24 Ore,fusione da poco avvenuta dei due quotidiani economici Il Solee 24 Ore, il quale assicurava un’informazione economica co-stantemente kosher ai dettami della Confindustria. C’eranoanche, come oggi, convegni e congressi nazionali, i quali, comeoggi, risultavano in pubblicazioni di ponderosi atti destinati adoccupare posto ed accumulare polvere nelle librerie degli studi.A parte questi riti scarsamente utili (e costosi) l’aggiornamento era de-legato a qualche incontro con luminari ed eminenti cattedrattici che gliOrdini - a seconda delle conoscenze del presidente e delle disponibilitàfinanziarie dell’Ordine - riuscivano ad invitare presso le loro sedi.La “Continous Professional Education” era strettamente “Study ityourself”. Se ne avevi voglia studiavi, se no ti davi a più piacevoli occupa-zioni, quali le chiacchiere cogli amici o vedere qualche bel film.In questo quadro i benemeriti colleghi veneziani devono aver pensato:“Non si potrebbe creare un qualcosa che possa essere la voce di tutti icolleghi del Triveneto; un qualcosa che possa essere una palestra diconfronto di idee e di problemi che sono comuni a tutte le tre regioni euna sede di scambio di opinioni fra i colleghi di questa vasta e attiva area

(Non) c'era una volta. Ricordo dei primi passi del CVGIORGIO MARIA CAMBIÈ

Ordine di Verona

d’Italia?” Siccome Dieu a besoin des hommes, Dino Sesani si mise all’opera;compì gli adempimenti burocratici per la testata che venne chiamata “Il Com-mercialista Veneto”, cercò in Venezia una tipografia che potesse fare il lavoro epubblicò il primo numero.Confesso di non averlo mai visto. Tempo fa, volendo dare tutta la raccolta dellarivista alla Marciana, lo cercai disperatamente, ma invano. Deve essere più rarodel Feroce Saladino delle figurine Liebig della mia infanzia. Contemporanea-mente scrisse ai vari Ordini perché - se pensavano che l’iniziativa fosse valida

- mandassero un loro delegato ad una riunione che si sarebbe tenutapresso un bel ristorante del Terraglio. Il mio presidente, l’indimen-ticabile Mario Paganuzzi, considerò che avevo un’esperienza gior-nalistica nazionale e locale e mi telefonò. Fu così che partecipai perl’ Ordine di Verona a questa riunione di fondazione della rivista neipressi di Treviso. E lì conobbi dei colleghi che furono (e sono) cariamici: Dino Sesani, Giancarlo Tomasin, Lionello Carrucciu,Lorenzoni, Camellin, i compianti Aldo Seno e Marino Grimani. Daquesti primi incontri fu subito chiaro che l’iniziativa era validissimae precorreva i tempi. Nessuno degli Ordini italiani, neppure i piùgrandi, avevano uno strumento di questo tipo. Dalle prime riunioni,che tenevamo ogni quattro mesi in occasione della preparazione delnuovo numero, fu chiaro che tali riunioni, oltre a permetterci di farenuove gradite conoscenze, ci aprivano nuovi orizzonti su problematichee su punti di vista che potevano anche essere diversi dai nostri.

La politica editoriale della rivista fu di richiedere collaborazioni di colleghi deivari Ordini, e di ricorrere solo saltuariamente ad esperti o luminari esterni. Ciònelle intenzioni (che si rivelarono corrette) di dibattere problemi pratici sentitida tutti e di permettere a colleghi di far udire la loro voce ed i loro punti di vista.Da queste riunioni nacquero poi le giornate di studio trivenete, che a loro voltagenerarono l’Associazione dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie.Nel 1975 si verificò la fortunata circostanza che ci trovassimo contemporanea-mente presidenti degli Ordini Dino Sesani a Venezia, Lionello Carrucciu aVicenza, Aldo Seno a Bolzano, Lorenzoni a Padova ed io a Verona. Ciò permisedi dare un ulteriore impulso alla rivista e all’ Associazione e nel corso di unariunione presso il ristorante “Da Remo” a Vicenza venne istituita la

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IL COMMERCIALISTA VENETO NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005 3IL FONDATORE, I 5 DIRETTORI

Ci troviamo in un particolare momento stori-co, in cui il processo di globalizzazione imponealcune riflessioni sulle possibili evoluzioni delmodello di sviluppo del “Nord Est”. Il sistemaproduttivo che caratterizza quest’area e che haad essa consentito negli ultimi decenni una cre-scita significativa deve confrontarsi con i mu-tamenti in essere negli scenari macroeconomicie con i propri limiti strutturali.Alcuni interessanti studi della Fondazione Nord Estconsentono di focalizzare l’attenzione sui fattori chevengono percepiti come maggiormente problematicidai “nostri” imprenditori; essi riguardano, in pri-mo luogo, la preparazione e specializzazione del per-sonale e l’innovazione tecnologica.Le competenze possedute dai lavoratori dipen-denti sono considerate un fattore critico che puòminare lo sviluppo dell’economia: vi è la perce-zione che solo con una maggior formazione dellerisorse umane possa farsi fronte alle sfide deimercati internazionali. E vi è da chiedersi se taliriserve circa la professionalità delle risorse uma-ne siano estese anche ai Professionisti che li assi-stono nel processo di internazionalizzazione.Altro motivo di preoccupazione viene ricondottoallo sviluppo futuro delle aziende e all’innovazio-ne tecnologica. Dall’analisi emerge una consape-volezza critica della classe imprenditoriale, oquantomeno della sua fascia più evoluta, sullamancanza di una cultura adeguata degli impren-ditori, che sembrano manifestare una scarsa at-tenzione alla gestione manageriale dell’impresa

Ha fatto circolare idee, progetti, esperienzeCARLO MOLARO

Ordine di Udine

Conferenza permanente fra i presidenti degli Ordini del Triveneto, di cui ioebbi l’onore di scrivere il primo statuto. La rivista continuò sullo schemaadottato dalla fondazione, portando i punti di vista dei colleghi che operava-no nel Triveneto. Talora si fece sponsor di iniziative intese a creare prassiunivoche su tutto il territorio, come le norme comuni dei Tribunali per leomologhe delle varie corti trivenete, che permisero di avere sicurezza nellafase della costituzione di società e di movimento di capitali.Oggi siamo arrivati all’ incredibile età di quarant’ anni di continue pubblica-zioni. Ha ancora un suo motivo di essere Il Commercialista Veneto in tempodi comunicazione digitale? E se sì, qual è il suo ruolo?Non ci possiamo nascondere che i tempi sono cambiati e che vari aspettidelle opportunità della pubblicazione nei suoi primi anni sono caduti. Tutta-via altri sono sorti.La professione oggi più di ieri si rivela alienante e c’ è la tendenza da parte ditutti i colleghi a rinchiudersi nel bozzolo del loro studio o delle loro strettis-sime amicizie; estraniandosi dal resto del mondo professionale. Il Commer-cialista Veneto, unito alle Giornate Trivenete, ha ancora la sua funzione distrumento di dialogo fra persone che si occupano dei medesimi problemi,delle medesime sfide, delle medesime difficoltà.Ha inoltre ancora altre funzioni importanti:- Il permettere a giovani (e meno giovani) studiosi locali di trovare uno spazioin cui far sentire la propria voce e iniziare un costruttivo dibattito con altricolleghi.- Il dibattere problemi apparentemente minori, ma di accadimento presso-ché giornaliero in tutti i territori delle tre regioni del Nord Est.- L’essere un’ antenna pronta ad individuare i problemi che fronteggianol’economia della più vivace area produttiva d’Italia, cercando di proporresoluzioni od analisi.- Il creare un sentire comune a tutta l’area in campo professionale; miglio-rando le possibilità di intesa e di interscambio professionale fra le province eregioni interessate.Se non abdicherà alle funzioni che erano state delineate a grandi linee daisuoi fondatori, Il Commercialista Veneto potrà iniziare con fiducia e ottimi-smo il suo secondo quarantennio.Ad majora, Commercialista Veneto.

e alla pianificazione strategica. Vi è poi il pro-blema del passaggio generazionale, che rappre-senta da sempre una fase delicatissima nellavita delle aziende ma che assume caratteriamplificati in rapporto alle tradizionali carat-teristiche dell’economia del Nord Est, partico-larmente radicata nel capitalismo familiare.Per quanto concerne l’aspetto dell’innovazionee tecnologia, si percepisce in maniera semprepiù chiara che la dimensione aziendale rappre-senta un fattore critico, in quanto la piccola im-presa ha scarsa propensione agli investimentinei fattori dell’innovazione e, sovente, si trovain condizioni di sottocapitalizzazione.Emergono dall’analisi della Fondazione duedati che, a mio avviso, rappresentano altret-tanti elementi di grande interesse:- esiste una consapevolezza diffusa circa la ca-pacità di mantenere e ampliare le proprie posi-zioni sui mercati esteri, il che significa che gli im-prenditori del Nord Est si percepiscono come unsistema di imprese in grado di competere sul pia-no internazionale, anche se un punto di debolez-za viene individuato nella scarsa propensione allacostruzione di alleanze tra imprese e nella gene-rale difficoltà di agire collettivamente, anche at-traverso la costruzione di joint ventures;- esiste un legame significativo fra una culturaimprenditoriale non adeguata alle sfide, lo scar-

so investimento nell’innovazione tecnologica e ladifficoltà ad utilizzare le nuove tecnologie; ciò si-gnifica che lo sviluppo delle imprese del Nord Estdipende da una maggior consapevolezza culturaledelle sfide che la globalizzazione comporta e delleopportunità che si creano attraverso l’innovazio-ne tecnologica.Ne deriva come logica conseguenza che la possi-bilità di continuare a competere sul piano inter-nazionale richiede una pluralità di interventi,sinergici tra loro. Vanno moltiplicate le esperien-ze consortili e accresciuta la cultura d’impresadegli imprenditori, ma anche gli altri soggetti de-vono fare la loro parte. Lo Stato deve promuove-re uno snellimento burocratico, investire inlogistica, infrastrutture, ricerca e formazione,nonché risolvere con urgenza il problema dellaviabilità nel Triveneto. Il sistema bancario deverinnovarsi e proporre un sistema di accesso al cre-dito più vicino alle esigenze e alle caratteristichedelle PMI. I professionisti devono essere in gradodi accompagnare all’estero le imprese, assisten-dole anche sotto il profilo istituzionale e finanzia-rio, senza peraltro perdere quelle caratteristichedi preparazione tecnica che costituisce da sem-pre il loro bagaglio formativo.Sono quaranta anni che Il Commercialista Venetoconsente di scambiarci opinioni su tanti aspetti del-la nostra Professione, con la possibilità di far cir-colare idee, progetti, esperienze. Auguri per altri40 anni (intanto) di attività e grazie a tutti coloroche con passione e dedizione lo fanno vivere.

(Non) c'era una voltaSEGUE DA PAGINA 2

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IL COMMERCIALISTA VENETO4 NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005

IL FONDATORE, I 5 DIRETTORI

Celebrare il 40° anniversario de Il Commercialista Veneto nell’annodell’Albo Unico è sicuramente una coincidenza importante. Il No-stro Giornale. Sono tanti gli avvenimenti che mi vengono in mente.I miei ricordi arrivano agli anni 80. Non esisteva ancora l’Associa-zione dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie. Questa è natanel 1991. La testata apparteneva al suo fondatore e primo direttore,il collega Dino Sesani che ha avuto, prima la grande intuizione dicrearlo, e poi il grande gesto di donarlo o, meglio, di cederlo gratui-tamente all’attuale editore.In quei tempi il problema più sentito per i colleghi professionisti eral’abusivismo. Qualche fondamentalista proponeva di cambiare il nomeal periodico: chiamarlo “Il Dottore Commercialista Veneto” ma perfortuna suonava male e non se ne fece nulla. Il Triveneto era rappre-sentato dai presidenti dei 14 Ordini delle tre regioni che lo compon-gono. Le giornate di studio si tenevano il sabato mattina.Ricordo fatti accaduti ma soprattutto ricordo figure importanti, chehanno lasciato il segno. Ne voglio citare tre, perché non sono più tranoi, in quanto prematuramente scomparsi e non vorrei che fosserodimenticati.Ricordo Aldo Seno, presidente dell’Ordine di Bolzano e presidentedel Triveneto dopo essere stato componente del Comitato di Redazio-ne del giornale. Un collega attivo, energico, che trasmetteva entusia-smo a chi come me si avvicinava alla professione.Il mio pensiero va poi a Gianfranco Candiotto per lunghi anni compo-nente del Comitato di Redazione del nostro glorioso giornale. Un col-lega che si distingueva sempre per la sua signorilità oltre che per lacompetenza particolare in materia di diritto fallimentare.E infine Marino Grimani.Un uomo che non ha mai fatto pesare il retaggio famigliare. Personadotata di grande lungimiranza, figura poliedrica. Attivo componentedel Comitato di Redazione nei primi anni di vita del Giornale, ne hapoi sempre valutato positivamente la validità per la categoria.Tre colleghi che hanno avuto in comune l’attaccamento al Trivenetoe al suo Giornale.Un giornale per i commercialisti, redatto da commercialisti. Unaricchezza che non dobbiamo disperdere, che abbiamo il dovere ditrasmettere alle nuove generazioni, ai nostri praticanti.Il modo migliore per celebrarne i primi 40 anni è quello di contri-buire a mantenerlo vivo, ancorato alle intuizioni originarie, cherisiedono nell’esigenza etica di una professione che rischia tutti igiorni di inaridirsi. Il Commercialista Veneto è apprezzato in tuttaItalia perché trasmette il bisogno della colleganza professionale, ilrichiamo, accanto all’obbligo dell’aggiornamento formativo, deiprincipi sacrosanti della buona fede, della correttezza tra colleghi econ le istituzioni, della lealtà con i nostri interlocutori.Oggi, con i mezzi che l’informatica ci mette a disposizione, abbiamotutto sul piano dell’informazione: il problema non è quello di essereinformati ma di dover scegliere tra buona e cattiva informazione.Anche oggi ci deve essere posto per il nostro periodico, un giornaleche richiama a tutti noi il valore che può avere un’attività svolta conpassione e con onestà intellettuale.Che Il Commercialista Veneto ci aiuti ad essere sempre orgogliosidella nostra professione.

Per un'eticadella

professioneGIAMPAOLO CAPUZZO

Ordine di Rovigo

E’ con grande piacere e soddisfazione che l’intero Comitato di Redazio-ne e il sottoscritto salutano i primi 40 anni di vita del nostro giornale.Quando abbiamo deciso la celebrazione di questo traguardo attraversoun numero interamente dedicato alla sua vita, abbiamo chiesto un con-tributo a tanti colleghi che avevano vissuto più o meno da vicino la vitadella rivista. Occorre dire che è stata una scelta felice, non solo per laquantità di persone che ha risposto al nostro stimolo, ma soprattutto perla qualità dei sentimenti che prima a parole e poi per iscritto essi hannorappresentato.E’ effettivamente un grande orgoglio per chi attualmente lavora per ilgiornale sentire quale sia la vicinanza che i colleghi provano per ilgiornale e, non secondi, l’interesse e la curiosità con i quali lo leggeva-no e tutt’ora lo leggono. Noi lavoriamo e lavoreremo per mantenere e, sepossibile, aumentare il gradimento dei lettori che vorremmo rimanessealto come sempre è stato.Il giornale, in un anno, ha cercato di cambiare almeno un po’ pelle. Hacercato di abbinare la disquisizione tecnica alla partecipazione alla vitadella categoria e quindi alla discussione dei suoi problemi pur senzasnaturarne l’originaria missione. L’attuale situazione economico poli-tica rende questa scelta ancora attuale. Anzi, attualissima. Oggi le sfidedevono essere affrontate, i pericoli evitati e le opportunità colte tempe-stivamente. Molti, troppi, stanno dando l’assalto non più alle ipotizzate,ma irreali, esclusive della categoria, ma alle stesse attività che la fonda-no: le attività di assistenza e di consulenza alle imprese.Queste nostre competenze vanno difese non solo e non tanto perché cisono costate fatiche e sacrifici, ma perché sono un’importante garanziadi rigore e competenza nella prestazione per i clienti e per l’interosistema economico.Auguri a Il Commercialista Veneto, quindi: che possa essere in grado orae sempre di fare da stimolo e da portavoce dei problemi della categoria!

LUCIANO BERZÈOrdine di Padova

I suoi primi 40 anni

Un'idea brillante

40 anni, per una idea brillante, sono pochi. Sono in ogni caso molti perqualsiasi iniziativa culturale – editoriale. Sono moltissimi per tutto ciò cheè collegato alla nostra professione, così cambiata in questi anni, dagli anni’60 ad oggi. L’amico Dino Sesani ebbe l’idea, e con qualche collega riuscì arealizzarla. I primi numeri del giornale sono proprio l’esempio di queitempi, semplici ma nello stesso tempo precisi, dettagliati. Negli anni dellariforma tributaria il Triveneto dei dottori commercialisti ha avuto grandiimpulsi. La redazione, alla quale ebbi la fortuna di partecipare pochi annidopo la mia iscrizione all’albo, era un gruppo di amici che si riunivanomolto volentieri, anche se in modo non sempre sistematico.Con il tempo il giornale è cresciuto, merito del Triveneto, che lo ha sempreapprezzato, merito dei direttori, ma soprattutto merito dei redattori e deicolleghi che ci hanno scritto. Dino Sesani, con un gesto di grandissimacortesia, ha anche ceduto la testata alla nostra Associazione. I redattorimeritano un plauso particolare; non è facile trovare il tempo per parteciparealle riunioni, per stimolare i colleghi, per pensare continuamente a nuoveiniziative. Ci sono colleghi che lo hanno fatto per molti anni, e molto onore-volmente.Sono da ringraziare anche quelli che ci scrivono, colonne portanti dell’ini-ziativa. Da molti anni, ormai, le collaborazioni sono aumentate e poterpubblicare ne Il Commercialista Veneto costituisce giusto motivo d’orgoglio.Consiglio a tutti di cimentarsi nello scrivere; ne trarranno un sicuro appa-gamento, soprattutto i più giovani. Ci si chiariscono le idee, e ci si abitua aragionare anche per gli altri. Ho diretto il giornale per un breve periodo, edè stata una esperienza entusiasmante. L’ho fatto molto volentieri. Le riu-nioni con i redattori erano occasioni attese, e le iniziative allora intrapreselo hanno dimostrato. Un ringraziamento a due colonne del giornale senza lequali il giornale non esisterebbe. La preziosa segretaria, e molto di più, laprecisa Ludovica Pagliari, che ha il giornale nel cuore, e il bravo Pino Dato,che ama tutto ciò che è carta stampata.Il Commercialista Veneto è l’unico giornale fatto da dottori commercialistiper noi. Siamo da tutti invidiati; nessun’altra realtà è stata così vincente.Sommergete il Direttore Luciano Berzè di proposte, di articoli, di lettere, diidee. Ve ne sarà grato, sicuramente. E vedrete che collaborare con il giornalevi darà grandi soddisfazioni.Auguri al giornale e a tutti noi.

GIUSEPPE REBECCAOrdine di Vicenza

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IL COMMERCIALISTA VENETO NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005 5PRESIDENTI, COLLABORATORI, SOPRATTUTTO LETTORI

Grazie, DinoMARIO LORENZONI

Ordine di Padova

PAOLO MAZZIOrdine di Padova

Per comprenderenuovi scenari

Si, io non c’ero. Non ho partecipatoin alcun modo, quarant’anni fa, allarealizzazione di Il CommercialistaVeneto. Tuttavia ritengo di poteregualmente raccontare ( o immagi-nare) dove, come e grazie a chi que-sto nostro giornale ha visto la luce.Ecco infatti secondo me come pres-sappoco andarono le cose. Di sicuro il giornale è stato conce-pito a Venezia. Vedo benissimo uncollega quarantenne, tale Sesani,Dino per gli amici, affermato pro-fessionista nel suo studio di alloratra S. Moisè e S. Maurizio, una scri-vania assai piccola piena di fascico-li, atti e carte, altri fascicoli ed al-tre carte accatastati sopra seggiolee tavolini sparsi qua e là nella stan-za.In quella cornice dunque vedo il no-stro Dino alla sera quando, cessatele ore canoniche di lavoro, suben-tra nello studio una quiete che con-sente di mettere in ordine carte epensieri, chiedersi con un velo ditristezza e forse anche con un po’ dirabbia (poca, quella poca rabbia cheè consentita ad un professionista diclasse ) se proprio ci si debba rasse-gnare ad esercitare una professionetra colleghi che pur vedendo affer-

mazioni come singoli non hannooccasioni di incontro e di aggrega-zione. E riflettere sull'ideuzza unpo’ balzana che gli era passata perla mente, ovvero se un giornalepotrebbe essere utile per invertirequesta tendenza. Tentato da que-sta avventura chiedersi: chi po-tranno essere i collaboratori? chi ifinanziatori? chi i distributori? econstatare che a queste ed altre do-mande deve rispondere in modochiaro e netto: non lo so. Di sera insera camminando dallo studio ver-so casa si faceva peraltro semprepiù convinto che questo giornalesarebbe stato utile per i colleghi delVeneto e, al contempo, che la suarealizzazione oramai costituiva perlui un impegno categorico, una sfi-da da vincere. Già allora aveva allespalle non pochi anni di ufficialedella marina militare e sapeva chel’unica battaglia perduta per sem-pre è quella che si rinuncia a com-battere. Deciso quindi ad affrontare la sfi-da, cerca di coinvolgere nell’avven-

tura gli Ordini, o almeno alcuni col-leghi, delle città vicine e organizzaun incontro. Dove? Naturalmenteall’Hotel Bologna di Mestre davan-ti alla stazione ferroviaria, un luo-go non propriamente romantico chesarebbe poi diventato per moltianni la sede degli incontri dei colle-ghi del Veneto per l’organizzazionedel giornale e di altre iniziative.In quella prima riunione (I suppo-se) è stato deciso solo il titolo delgiornale, ovvero la “testata”, chealtro non poteva essere che Il Com-mercialista. Era la nostra denomi-nazione professionale, nostra e solonostra. E’ vero che in qualche re-mota provincia c’era in essere delcontenzioso per l’uso abusivo dellanostra denominazione professiona-le, ma erano episodi isolati che lamagistratura - ne eravamo tutti cer-ti - avrebbe stroncato in tempi bre-vi ( Ora che conosciamo il seguitodobbiamo ammettere, altro che naiferavamo proprio dei pirla ! ). Il ti-tolo doveva anche prevedere la spe-cificazione geografica che poteva

essere solo quella veneta. In conclu-sione tutti d’accordo: il giornale do-veva avere per titolo Il Commercia-lista Veneto. Il compianto GiorgioLago non aveva ancora inventatoil Nord Est, a quel tempo scrivevadell’ Italia pallonara.Vedo ancora il nostro Dino quellasera rientrare contento della seratatrascorsa con amici e colleghi, maconvinto che il giornale sarebbe sta-to realizzato solo se, almeno nellaprima fase, egli stesso avesse assun-to insieme la veste di direttore re-sponsabile, capo redattore, cronista,editorialista, nonché impaginatore egrafico. Così infatti è stato, così hapotuto decollare Il CommercialistaVeneto.Questa mia testimonianza, un po’immaginaria, vuole essere un con-tributo al ricordo della ideazione edella realizzazione di un giornale cheha poi avuto un ruolo rilevante perla nostra identità professionale, an-che – ma forse prima di tutto - per-ché l’identità professionale si co-struisce cogliendo tempestivamen-te i processi di rinnovamento, magiammai prescindendo dal ricordo.E’ comunque un’occasione per dire:grazie Dino!

Quaranta anni: pochi anni in più della mia anzianitàprofessionale. Se penso a questo lungo periodo di atti-vità ritrovo sempre (accanto alle riviste e ai noti quoti-diani specializzati, che da decenni “necessariamente”ci accompagnano) “Il Commercialista Veneto” comeun periodico di casa, agile strumento di approfondi-mento di temi professionali, ma anche di dibattito sullequestioni della categoria, di informazione sulla vita degliOrgani e degli Organismi Triveneti, di coesione dei dot-tori commercialisti che operano nel nostro territorio.Le riflessioni su questa ricorrenza non possono che muovere da una sentita grati-tudine nei confronti di tutti coloro che hanno saputo mantenere alto il livelloqualitativo della nostra pubblicazione, apprezzata anche al di fuori delle nostreregioni. Già non è facile infatti (almeno per molti) preparare episodicamente in-terventi da pubblicare, superando spesso problemi legati al tempo disponibile ealtrettanto spesso (occorre riconoscerlo) problemi legati alla voglia.Assai più difficile è assicurare costantemente interventi ed articoli che possanoconsentire la periodica uscita della rivista alle scadenze programmate senza scivo-lare nella superficialità o nella banalità.Di questo risultato dobbiamo essere orgogliosi e riconoscenti nei confronti di chiha profuso (e profonde tuttora) il proprio impegno con spirito di sacrificio, capa-cità ed entusiasmo.Certamente il giornale ha subito negli anni dei cambiamenti, accompagnando imutamenti della nostra professione ed aprendosi anche all’esterno della nostracategoria. Volendo delineare per il prossimo futuro delle linee di sviluppo conl’obiettivo di rafforzare la funzione di affiancamento e di stimolo nell’evoluzionedella professione triveneta si potrebbe a mio parere cercare di integrare la consue-ta, e necessaria, trattazione degli argomenti professionali e delle questioni dellacategoria con tematiche economiche di più ampio respiro, con specifico riferi-mento alle nostre regioni. Al riguardo i profondi mutamenti che interessano l’eco-nomia triveneta con la difficile ricerca di un nuovo percorso di crescita potrebberocostituire oggetto di approfondimenti, interventi e confronti con i protagonistivecchi e nuovi dell’economia e della finanza. Aiutare i colleghi a percepire ecomprendere i nuovi scenari, soffermandosi anche sugli aspetti professionali delleoperazioni di maggiore rilevanza, potrebbe risultare una sfida indubbiamente im-pegnativa, ma in grado di contribuire al raggiungimento da parte della nostra cate-goria di un ruolo di protagonista nella futura crescita del territorio triveneto.

I quarant’anni di vita de “Il CommercialistaVeneto”, pressapoco, sono la durata della mia atti-vità professionale e non può che esservi un lega-me affettivo che risale ai tempi in cui incontravo,presso l’Albergo Bologna di Mestre, i colleghi piùanziani, pionieri dell’iniziativa di fondazione di ungiornale veneto della nostra categoria, con i qualisi progettavano i contenuti e la veste grafica che,in verità, a quel tempo era piuttosto lugubre. In

quelle occasioni si saldavano rapporti di amicizia, legami di colleganza conammirazione verso colleghi che con passione svolgevano un vero servizioa favore di tutta la categoria veneta impegnata in una professione cheiniziava ad avere profili fortemente innovativi. I riferimenti costanti erano:l’affermazione della categoria, la formazione e l’aggiornamento, il rigorosorispetto delle norme di deontologia. Nel tempo, molti amici e colleghi hannoraccolto questo impegno adeguando via via i contenuti alla metamorfositravolgente del mondo ove operiamo quotidianamente, ma conservandoquelle finalità essenziali che hanno rappresentato lo spirito originario del-l’iniziativa. Il giornale è riuscito a mantenere il carattere di organo di stampa“libero” senza condizionamenti politici e senza i vincoli che, inevitabilmen-te, condizionano gli organi di stampa ufficiali di una categoria professiona-le o economica. A mio parere il livello di competenza professionale raggiun-to dai colleghi del Triveneto è ai primi posti nel contesto nazionale e lospirito di colleganza e rispetto reciproco non trova facilmente paragoni inaltre regioni italiane. Sono convinto che buona parte del merito debbaessere attribuito a “Il Commercialista Veneto” che, autonomamente o rac-cogliendo il risultato delle iniziative degli Ordini triveneti, ha rappresentatola sintesi del corretto modo di svolgere la professione.Ora il giornale è affidato a nuove generazioni che già dimostrano di saperinterpretare il cambiamento dei tempi. Ad esse è affidato il delicato compi-to, non solo della continuità dell’iniziativa, ma sopratutto, quello di mante-nerne lo spirito libero e far sì che rappresenti sempre una tribuna di con-fronto civile tra opinioni anche diverse e sia di stimolo agli organismi pro-fessionali rappresentativi nazionali, agli ambienti politici e alla magistraturaaffinchè questa nostra professione possa continuare a dare il proprio indi-spensabile contributo all’evoluzione civile del Paese.

Un contributocivile

ANTONIO CORTELLAZZOOrdine di Padova

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IL COMMERCIALISTA VENETO6 NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005

BRUNO BULGARELLIOrdine di Rovigo

RimembranzeScorrevano lentamente, al giudizio d’oggi, gli anni 80quando il Consiglio dell’Ordine di Rovigo ebbe unrinnovamento. Entrarono a farvi parte giovani Dottoriche esercitavano la professione a tempo pieno. Ed inloro c’era il desiderio di rompere ogni isolamento e di“partecipare”.Io ero tra questi, e venni designato a rappresentarel’Ordine nel Comitato di Redazione del nostro Gior-nale. Ricordo la mia prima partecipazione ad una riu-nione del Comitato, accolto con scetticismo quanto alperdurare della collaborazione dal Dott. Carrucciu (al-lora Consigliere nazionale, se ben ricordo) il quale, puraccogliendomi con gentilezza, marcava la lunga assen-za di un delegato di Rovigo e si augurava che Rovigonon tornasse subito nell’oblio di tutti. Così non è sta-to perché la collaborazione di Rovigo si è mantenutaed è cresciuta nel tempo. Come non ricordare, a provadi ciò, la direzione della Rivista del Collega GiampaoloCapuzzo?La mia collaborazione ebbe inizio sotto l’imperio del-l’illuminato “senatore” Dott. Dino Sesani, al quale vail grande merito di aver fondato la Rivista. A me, per-mettetemi, va il piccolo merito di aver proposto larettifica del sottotitolo da “Periodico trimestrale deiCommercialisti delle Venezie”, dicitura presente sinoal numero 78 del gennaio/marzo 1988, in quella attualedi “Periodico dei Dottori Commercialisti delle TreVenezie”. Anche allora vi era uso indebito del termine“Commercialista”, e quindi era opportuno essere pre-cisi al massimo. Con la chiamata a Roma (al ConsiglioNazionale) del Dott. Sesani, la piena conduzione delGiornale passò – e si era all’inizio del 1989 – alcolendissimo Dott. Giorgio Maria Cambiè. Questi in-staurò una piacevole e simpatica consuetudine: l’aper-tura dei lavori post feriem in quel di Custoza – SantaLucia, unendo il dovere di programmare i lavori delComitato di Redazione al piacere di innaffiarli col buonvino della plaga. Speravo che la mia collaborazione,attuata anche con scritti, spronasse quella di altri Col-leghi rodigini. Lo speravo soprattutto perché avevointrodotto una rubrica denominata “Noterelle profes-sionali” ove in poche righe, e quindi con un impegnoche non distoglieva più di tanto dai cogenti affari dellaprofessione, uno poteva esporre casi, perplessità, pro-

poste che potevano anche essere l’innesco per piùapprofonditi interventi. Così, però, non fu.Delle tante riunioni ricordo in particolare quella in cuiil Direttore stava chiedendo il parere di ciascun redat-tore su una certa questione. Venne data a me la parola;iniziai a parlare e subito venni accompagnato nel miodire dal melodioso suono delle campane di una vicinachiesetta. Qualcuno malignò sul patrocinio che aveva-no le mie idee. L’evento – e poteva essere diversamen-te? – venne adeguatamente verbalizzato dallaonnipresente, impeccabile colonna della Redazione: lachiarissima Dott.ssa Maria Ludovica Pagliari.Più mi concentro sull’argomento, più sono i ricordiche affiorano nella mente.Ricordo le appassionate discussioni su forma e conte-nuti del Giornale, discussioni che vedevano sempre inprima linea l’uomo-penna (scrive così tanto, che è untutt’uno con l’attrezzo), il prolifico scrivano Dott.

Giuseppe Rebecca.Ricordo anche le vivaci discussioni sugli argomenti datrattare in un periodo in cui l’Autorità stentava a dia-logare con le altre parti, ad esempio – in campo fiscale– contribuenti o professionisti che fossero (interpello,ravvedimento, concordato, conciliazione erano tuttecose che vedranno la luce un decennio dopo).Era un’Autorità, lo dico perché i giovani colleghi sifacciano una idea, che ti faceva “andar dentro” (in unprocedimento penale) per una vidimazione annualedei libri sociali e contabili ritardata anche di pochigiorni, per una ritenuta versata il lunedì seguente ilsabato, giorno di scadenza (non c’era la proroga at-tualmente esistente).Ricordo pure la preparazione del centesimo numerodella Rivista che riporta rilevanti interventi per ilgenetliaco: “L’apprezzamento del Presidente nazio-nale”, Dott. Giuseppe Bernoni; la quasi stupita con-statazione del padre fondatore, Dott. Dino Sesani:“Ventinove anni”; l’augurio “Cento di questi giorni”dell’allora Consigliere nazionale, Dott. LionelloCarrucciu, e lo stato delle cose, “Cento”, del Diretto-re, Dott. Giorgio Maria Cambiè.Ricordo …. Basta! E’ giusto che mi fermi, che nonesageri, che lasci spazio agli altri, e che quindi conclu-da. Come tutte le belle storie, anche questa ha avutouna fine: nel 1994, quando il rinnovato Consiglio diRovigo ha delegato altro Collega a rappresentare l’Or-dine nel Comitato di Redazione del Giornale. E ad altriho lasciato l’onere di stimolare una sempre più vivacepartecipazione al e nel Giornale: io non c’ero riuscito.Questo è l’augurio che porgo agli attuali Direttore eRedattori, in particolare a quello di Rovigo: avere sem-pre maggior partecipazione dei Colleghi del Trivenetoal Giornale che può e deve interessarsi delle questioniprofessionali specifiche del nostro territorio. E a lorova il mio ringraziamento, da estendere alla Dott.ssaPagliari, per aver contribuito a mantenere in vita e a farcrescere questa nostra Rivista e anche per aver oggirichiesto un intervento ai collaboratori del passato. Aquesti, o almeno a chi scrive, avete fornito l’impres-sione che pure loro abbiano fatto qualcosa di utile per“Il Commercialista Veneto”.Arrivederci alle nozze d’oro!

Quest’anno ricorre il 40° anniversario della fon-dazione de Il Commercialista Veneto, il periodicodei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie, lanostra rivista. In questo lungo cammino, il gior-nale ha, sempre, cercato di dare voce alleproblematiche della categoria, siano esse state dicarattere professionale che sindacale. Ha rappre-sentato il punto di riferimento dove venivano svi-scerati argomenti riguardanti la quotidiana atti-vità dei colleghi e dove si esplicitavano le notedolenti e le aspettative degli iscritti. Questo, conun occhio di riguardo nei confronti dei giovani, aiquali si è data la possibilità di esprimersi e diutilizzare questo strumento quale palestra perapprofondire tematiche di rilievo.Oggi, l’esigenza di portare avanti questo progettoè più forte ancora di quella sentita per la suacreazione. La velocità con la quale il mondo cam-bia e con esso l’economia è sempre maggiore ed idottori commercialisti, quali attori protagonistidi quest’ultima, devono starne al passo e, se pos-sibile, prevederne i mutamenti, al fine di contri-buire al benessere ed allo sviluppo del territoriodi riferimento. Pertanto, risulta fondamentaleavere un laboratorio di idee, quale Il Commercia-lista Veneto, dove confrontarci su argomenti ine-renti la nostra professione e dove cercare di dareuna prospettiva ai colleghi, soprattutto a quellipiù giovani, su come affrontare il proprio futuro.Chiudo ringraziando tutti gli amici che in questi40 anni si sono occupati del nostro periodico, riu-scendo, con grande spirito di corpo e notevoli ca-pacità giornalistiche, a confezionare un prodottole cui qualità sono ben riconosciute, anche, al difuori delle Tre Venezie.

MICHELE STIZOrdine di Treviso

Un lungo cammino

PRESIDENTI, COLLABORATORI, SOPRATTUTTO LETTORI

“Il Commercialista Veneto” compie quarant’anni. Parafrasando il titolo di un libro di qualche anno fa,potremmo aggiungere, come auspicio di lunga vita, i suoi primi quarant’anni. Che dire del raggiungimento diquesto traguardo e della vitalità che il giornale dimostra, che non è da quarantenne ma da ventenne? Certa-mente che l’idea messa in campo tanti anni fa dal suo fondatore è stata lungimirante; ma anche che vi sonostati uomini che hanno saputo portarla avanti, operando nel segno dell’impegno e della continuità. Equarant’anni non sono pochi per un giornale. Se solo pensiamo qual’era il panorama in cui operava chiesercitava la nostra professione, ci accorgiamo che in quell’epoca non esistevano IVA e IRPEF. Chel’IRPEG, ora già “surclassata” dall’IRES, era ancora al di là da venire, come tanti altri acronimi utilizzati peridentificare imposte nate e ora già abrogate: ILOR, ICIAP, SOCOF, e tante altre che ormai la memoriaricorda solo andando a consultare gli indici di vecchie riviste. Segnale della fantasia delle classi politiche chesi sono succedute negli anni, ma anche della loro spregiudicatezza, visto che a volte le abrogazioni sono stateconseguenza della “mannaia” della Corte Costituzionale. E in questi anni Il Commercialista Veneto è semprestato fedele compagno di tutti noi, che con ciò che quegli acronimi rappresentavano, dovevamo lavorarciquotidianamente. Compagno forse un po’ atipico rispetto alle tante riviste specializzate che dobbiamocomperare, perché non ha voluto proporsi solamente come rivista tecnica. A fianco di tanti, validissimiarticoli di dottrina, ha sempre cercato di dare anche un volto umano alla professione, con spazi aperti adibattiti sui problemi della categoria, e con articoli o “spot” che, magari tra il serio ed il faceto, cercavano diproporre un momento di lettura più rilassante e un po’ meno professionale. Credo che considerare il giornalealla stregua di una rivista specializzata sia riduttivo, perché l’obiettivo che si è posto, e che a mio avviso haraggiunto, è quello di essere il cordone ombelicale che lega tra loro i tanti colleghi del Triveneto. La vita e leiniziative degli Ordini locali, gli appuntamenti professionali, ma anche le occasioni ludiche per una reciprocaconoscenza, trovano spazio e voce nel giornale. E così, nel tempo, quella pubblicazione che è entrata disoppiatto nei nostri studi, perché nessuno l’ha ordinata, né tanto meno qualcuno ha sottoscritto unabbonamento, è divenuta un’abitudine e una presenza così costante sulla scrivania, che quando il nuovonumero ritarda viene da pensare: “ma quando arriva Il Commercialista Veneto?”E non dimentichiamo infine quanto ha fatto e sta facendo per i giovani. Sia ospitando gli interventi di chivuole provare a proporsi come pubblicista in fieri, sia con l’erogazione di borse di studio, segno tangibile diaiuto per intraprendere una professione che non solo diventa ogni giorno sempre più complessa, ma richiedeanche sforzi finanziari di non poco conto.Con questa formula, e ovviamente con l’impegno dei tanti che hanno collaborato alla realizzazione, ilgiornale ha raggiunto il successo e il traguardo degli otto lustri; traguardo che però non è, e non sarà, unpunto di arrivo, ma solo una tappa di un cammino, iniziato appunto quarant’anni fa, che ancora non vedela meta.

Con questa formula, il successoSTEFANO DALLA DEA

Ordine di Rovigo

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IL COMMERCIALISTA VENETO NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005 7PRESIDENTI, COLLABORATORI, SOPRATTUTTO LETTORI

Corretta e serena dialetticaGIAMPAOLO SCARAMELLI

Ordine di Pordenone

ALESSANDRO STEINEROrdine di Bolzano

Un amicoprezioso

Stato di grazia?MICHELE D'AGNOLO

Ordine di Trieste

Avendo partecipato per parecchi anni al Comitato di Redazione de Il Commer-cialista Veneto, sono stato cortesemente invitato ad esprimere una testimo-nianza, in occasione del quarantennale del Giornale.Non è facile sintetizzare, perché svariati sono gli avvenimenti, che meritereb-bero di essere ricordati e numerosi sono i nomi di validissimi Colleghi, chemeriterebbero di essere citati per aver contribuito, non poco, con costanza,competenza e lungimiranza a far raggiungere al nostro Giornale gli ottimi li-velli attuali: uno per tutti, il dott. Dino Sesani di Venezia, che – doverosamente– viene tuttora citato come “fondatore” e che, forse non tutti lo sanno, eraanche il titolare della testata.Avendo personalmente conosciuto il dott. Sesani, ne posso testimoniare l’en-tusiasmo, l’impegno e la professionalità, che ha sempre dedicato all’iniziativa,a beneficio di tutti noi.Ricordiamoci che, quarant’anni or sono e successivamente per parecchi altrianni, non avevamo a disposizione la miriade di riviste specializzate e di ban-che dati, che oggi tutti utilizziamo: il nostro Giornale, pertanto, era una prezio-sa fonte di approfondimento professionale su temi specialistici e trovava de-gno corollario e completamento nelle giornate di studio, organizzate dall’ “As-sociazione dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie”.Le iniziali finalità paiono, comunque, tuttora valide e prova ne sono sia l’otti-ma qualità degli articoli e degli inserti pubblicati sia l’alto livello culturaledelle giornate di studio.Ovviamente, non sono state sempre tutte “rose e fiori”…Quante volte i diretto-ri, che si sono succeduti nel tempo e, a cascata, i redattori, hanno sofferto perottenere dagli iscritti concreta partecipazione, con articoli da pubblicare! Maquesto dipendeva, essenzialmente, dalla tirannia del tempo a disposizione.

Ogni volta, alla fine, si riusciva ad ottenere il materiale necessario per dare allaluce il numero di turno del Giornale.Oggi, con estremo piacere, noto che – con il fattivo contributo dei giovaniColleghi, ai quali va un plauso per l’impegno – Il Commercialista Veneto èsempre piuttosto ricco di interventi e di inserti: i Colleghi promotori dell’ini-ziativa ne possono andare orgogliosi.Le riunioni del Comitato di Redazione costituivano un piacevole momentod’incontro: l’armonia e il reciproco rispetto tra Colleghi, nonché l’impegnoche ciascuno assicurava, rendevano gradite tali riunioni, che – va detto peramor di cronaca – si concludevano con “sacrifici” gastronomici (immaginoche questa tradizione non sia andata persa…), ai quali ci sottoponevamo, conla scusa di “socializzare”.Non mancavano, anche con una certa frequenza, gli interventi critici o addirit-tura polemici da parte di alcuno, ma tutto si concludeva nell’ambito di unacorretta e serena dialettica, dalla quale si traevano spunti per migliorare i con-tenuti del Giornale.Per motivi di spazio non mi è consentito ricordare e ringraziare i direttori, che,con impegno e successo, si sono succeduti nel tempo. Mi sia consentito, però,ricordare a tutti i Colleghi e rivolgere un ringraziamento particolare alla Segre-taria di Redazione, Maria Ludovica Pagliari, che, da anni, instancabilmente esenza “clamore”, dedica tempo ed energie, contribuendo a far sì che Il Com-mercialista Veneto giunga puntuale sulle nostre scrivanie.Un caloroso saluto a tutti i Colleghi, che ebbi modo di conoscere ed apprezza-re, ed un fervido augurio di buon lavoro agli attuali componenti del Comitatodi Redazione.

E così Il CommercialistaVeneto festeggia i suoi primi 40anni!Traguardo importante e moti-vo di orgoglio per i suoifondatori e per tutti coloro chenel corso del tempo hanno resopossibile la sua pubblicazione!Grazie di cuore, quindi, a tuttii colleghi, per la loro dedizio-ne a Il Commercialista Veneto,all’attuale Comitato di Redazio-ne e al valente direttore del gior-nale Berzè.Nel nostro mondo fatto di rapi-dità crescente, di telematica, e-mail, riviste patinate mi fa pia-cere pensare alla nostra rivistache normalmente, ogni due mesi (ma non sempre è così), salelentamente le scale portata dal postino, con quei suoi colori chenon cambiano mai, con quel suo formato che neanche sa cos’èl’A4, con quella carta ruvida e porosa che sa di altri tempi ……..ma…, mi chiedo, lo sto celebrando o lo sto criticando?Lo celebro, lo celebro perché solo Il (buon vecchio) Commercia-lista Veneto è così rassicurante, così riflessivo, orgoglioso deglianni che si porta addosso e che non vuole nascondere a nessuno.Verrebbe di mettersi un po’ tranquilli e di leggere con calma gliinteressanti interventi di approfondimento o, addirittura, gli arti-coli di fondo del direttore Berzè……. certo che a riflettere me-glio se quando uno è tranquillo e calmo si mette a leggere IlCommercialista Veneto non è che poi anche lui se la stia passan-do così bene!Bè il mio desiderio (non del tutto pertinente, lo ammetto) erasolo per sottolineare come la nostra rivista sia qualcosa di fami-liare, qualcosa che nel mio ufficio entra con gentilezza, con di-screzione e che si lascia leggere sempre con grande piacere.Lunga vita quindi a “Il Commercialista Veneto” che deve restarecosì com’è diverso da tutti eppure un amico prezioso. A me l’au-gurio di poterlo celebrare nuovamente tra 40 anni!

Se Il Commercialista Veneto fosse un professionista, allasoglia dei quarant’anni si troverebbe in quell’invidiabilesituazione che è nota come stato di grazia. Una decina al-meno di anni di iscrizione all’albo gli darebbero sufficien-te preparazione ed esperienza per affrontare qualunque tipodi insidia, conservando però inalterati l’entusiasmo, la di-sponibilità per i clienti, la voglia di aggiornarsi, innovare,mettersi in gioco.Il capello brizzolato contribuirebbe a dare autorevolezza ecredibilità, l’occhio ancora vispo ma non più credulone glifarebbe finalmente guardare a se stesso e al futuro con ma-gnanima benevolenza.Se Il Commercialista Veneto fosse una bella donna, allasoglia dei quarant’anni si troverebbe in quell’invidiabilesituazione che è nota come stato di grazia. Come una rosain piena fioritura, colma di spine, di colori e di profumi.Un’avvenente tardona con gli occhi verdi, con qualche rugasul collo e l’insicurezza di un filo di trucco di troppo, ca-pace di vivere ogni occasione non come fosse l’ultima, nécome fosse la prima, ma più semplicemente come fosse la

più importante. Una donna da incontrare fugacemente, ma non una volta sola. Una donna piena distorie da raccontare e ancora di voglia di vivere. Una donna per cui meriterebbe mentire, farechilometri e rincasare all’alba.Se Il Commercialista Veneto fosse invece un giornale, alla soglia dei quarant’anni si troverebbe inquell’invidiabile situazione che è nota come stato di grazia. Sarebbe una grande, autorevole, in-fluente, ascoltata vetrina per far conoscere e discutere della nostra professione e delle problematichedei nostri clienti. E questo grazie all’impegno silenzioso e costante dei direttori, dei redattori, dellasegreteria di redazione. Partecipare alla sua redazione sarebbe una grande occasione di conoscereillustri colleghi e di potersi confrontare periodicamente con loro sulle tematiche professionali piùimpervie. Sarebbe il luogo per coltivare ottime amicizie e per imparare a conoscere le splendidelocalità, gli ameni ristoranti e i mille piatti tipici del nostro giustamente invidiato Triveneto. Sareb-be l’occasione di vivere un’autentica palestra di democrazia e di partecipazione, dove respirare larara gioia del confronto tra pari, nel difficile equilibrio tra libertà di espressione e rispetto deglialtri, un autentico Speakers corner della professione.Per me, scrivere è vivere. La mia esperienza al giornale è stata la gioiosa sintesi di una serie diesperienze respirate in famiglia: quella professionale ereditata da papà, quella giornalistica dalnonno e dallo zio, che si sono felicemente unite alla passione tutta mia per il progresso della profes-sione, per l’approfondimento dottrinale, per i viaggi, per il nuovo, per la fuga. Grazie, Commercia-lista Veneto, e altri cento di questi anni.

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IL COMMERCIALISTA VENETO8 NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005

ADRIANO CANCELLARIOrdine di Vicenza

Tanti anni in Redazione

FRANCO DE CARLOOrdine di Treviso

Quarant'annidi buon umore

PRESIDENTI, COLLABORATORI, SOPRATTUTTO LETTORI

Un buon compagno di venturaPAOLO FABRIS

Ordine di Pordenone

Quando m’iscrissi all’università, alla fine degli anni sessanta, non potevo immaginare qualesarebbe stato il mio destino. Mai avrei pensato di intraprendere la professione del Commerciali-sta. Comunque, per una serie di circostanze più o meno fortuite, da venticinque anni mi ritrovo adessere un iscritto e da cinque anni il presidente del mio Ordine.Quando si inizia una professione da zero, ci si deve creare dei punti fissi d’orientamento. Così hofatto io. Ho strutturato il mio percorso ponendo molta attenzione allo studio e all’aggiornamentoprofessionale, iniziando a frequentare l’ambito del Triveneto, con una assidua partecipazione alleGiornate che rappresentano, ancor’oggi, momento di spunto e di sintesi per il mio lavoro. E, nellamia vita di Commercialista, seppur inondato da una marea di carta da leggere, studiare e interpre-tare, mi sono sempre ritagliato il tempo necessario per leggere Il Commercialista Veneto.E’ stato un buon compagno di ventura, senza presunzioni o ambizioni editoriali fuori luogo, conuna impostazione redazionale equilibrata e sobria, aperta a chiunque volesse e voglia esprimersiin ambito professionale e di sviluppo della categoria. Per alcuni anni ho fatto parte del Comitatodi Redazione. E’ stata un’esperienza particolarmente arricchente, in quanto mi ha permesso diconfrontarmi con colleghi operanti in situazioni ed ambiti diversi, con i quali ho avuto la possibi-lità di aprirmi a nuove esperienze professionali, capendo che la vita di studio non mi bastava più,che esisteva una dimensione diversa dell’individuo professionista. Una figura più completa, me-diata tra l’essere il professionista dei propri clienti e l’essere il professionista appartenente ad unOrdine, con un ruolo fattivo nella crescita non solo individuale, ma anche di categoria o, comedicono i francesi, di “confraternita”.Soprattutto ai giovani voglio dire di aprirsi, di confrontarsi, di non avere paura del collega: è verotra di noi ci sono molti individualismi. Ma, per fortuna, ci sono ancora molti colleghi che trasmet-tono valori etici e morali anche in ambito professionale, ed è per questi che io continuerò alavorare per la categoria, perché ritengo, in accordo con l’ultimo editoriale de Il CommercialistaVeneto, che ancora ne valga la pena.Con tanti auguri a Il Commercialista Veneto.

E’ veramente una grande soddisfazione vedere che unaRivista come la nostra riesca a varcare la soglia deiquaranta anni: una soddisfazione per chi l’ha creata,una soddisfazione per chi ci ha collaborato e ci colla-bora tuttora ed una soddisfazione per tutti i colleghidel Triveneto che possono vantare uno strumento diinformazione che tutti gli altri ci invidiano.Il nostro Direttore ha dato il compito ad ogni redattoredi scrivere un articolo, lasciando la scelta sull’argo-mento, purché inerente alla nostra professione o allanostra esperienza in Redazione. Io ho scelto di scrive-re qualche riga sulla mia esperienza nel Comitato de IlCommercialista Veneto, perché devo ammettere chemi sono veramente affezionato a questo gruppo dicolleghi che si impegnano per far uscire di volta involta un numero che sia sempre all’altezza dei prece-denti. La cosa originale è che se anche il gruppo, nelcorso degli anni, continua a cambiare, l’affiatamento elo spirito rimangono sempre inalterati.Mi vergogno a dirlo, ma non mi ricordo più da quantianni faccio parte del Comitato di Redazione: probabil-mente da più di dodici anni, anno più o anno meno. Hoavuto l’onore di lavorare con tanti Direttori: Cambié,Rebecca, Capuzzo, Molaro e ora Berzè. Li ho cono-sciuti bene, frequentandoli tra bozze di articoli,impostazioni di numeri e cene conviviali (giusto com-penso in natura del nostro lavoro di redattori…): tuttimolto diversi tra loro, per carattere e per impostazionementale, ma tutti validissimi e grandissimi lavoratoriaccomunati da una energia e da un entusiasmo chehanno sempre contagiato tutta la Redazione.Mi ricordo che ogni volta che un Direttore se ne andava,noi redattori ci chiedevamo sempre con una certa preoc-cupazione chi sarebbe stato il suo successore, visto chela nomina ci è sempre stata imposta “dall’alto” e senzamai averci consultato preventivamente. Non abbiamomai apprezzato questo comportamento da parte dellaAssociazione, ma abbiamo ben capito che purtropponon abbiamo proprio voce in capitolo… Comunquedevo ammettere che finora ci è sempre andata bene.Come dicevo prima, sono da molti anni nel Comitatodi Redazione e ne ho visti di redattori passare per IlCommercialista Veneto… penso proprio di essere il

più anziano (come servizio, non anagraficamente…),perché non mi ricordo di nessuno dell’attuale Comita-to che fosse presente alla mia prima riunione in quel diVillafranca tanti anni fa… L’unica presenza costantenella mia frequentazione al Giornale è la nostra carissi-ma Segretaria di Redazione, Maria Ludovica Pagliari,sempre uguale in tutti questi anni nel fisico e nel tempe-ramento. La sua presenza è fondamentale perché ci hasempre richiamato all’ordine quando ce n’era bisogno eci ha sempre aiutato nella raccolta e nella preparazionedel Giornale. Tutti noi Redattori siamo sempre statiarmati di buona volontà (chi più, chi meno, naturalmen-te) e abbiamo dedicato un po’ del nostro tempo liberoper trovarci ad organizzare la Rivista e per scriverequalcosa. La soddisfazione di vedere pubblicato un pro-prio articolo è grande e mi dispiace che questa emozionesia quasi sempre provata dai “soliti noti”. Cerchiamotutti di dare un contributo con un nostro pensiero, conun nostro parere od una nostra critica. Faremo crescereancora di più il nostro Giornale!Ho la vaga impressione di essermi lasciato trascinaretroppo dall’enfasi concludendo con una frase forsescontata e un po’ retorica, tralasciando di parlare inve-ce di argomenti più seri ed attuali come la fusione coni ragionieri o il ruolo del sindaco-revisore. Sicuramenteci sarà qualcun altro che se ne occuperà in questonumero, per cui non mi preoccupo più di tanto.Però continuo sempre a pormi una domanda alla qua-le, forse per distrazione, non ho mai trovato risposta:qualche anno fa io ho votato per la creazione di unAlbo Unico con i ragionieri a due inderogabili condi-zioni proposte dal nostro Consiglio Nazionale:- Creazione all’interno dell’Albo Unico di una Sezio-ne A per i dottori commercialisti e di una Sezione Bper i ragionieri- Mantenimento di due Casse di previdenza separateNon mi ricordo più cosa si dicesse in quella sede sulRegistro dei Revisori, ma comunque mi pare che l’attualelegge istitutiva dell’Albo Unico non preveda proprio nulladi quanto io ho votato. Qualcuno vuol dirmi cosa è suc-cesso e perché il Consiglio Nazionale continua a dire cheil 98% degli iscritti (io compreso) è favorevole alla fusio-ne con i ragionieri, anche se a condizioni stravolte?

Per chi come me ha avuto l’onore ed il piacere di farparte della “squadra” de Il Commercialista Veneto,il raggiungimento di un traguardo come il quarante-simo anno di attività del Giornale costituisce fontedi grande soddisfazione, e quasi di orgoglio, peraver potuto fornire il mio contributo a quella cheritengo essere tuttora una delle voci più importantie rappresentative della nostra categoria, più che maiviva e vitale grazie al contributo volontario e gratui-to di molti colleghi.Ma è anche l’occasione per ripercorrere con la memo-ria anni di professione, che mi riportano alla mentenon solo un gran numero di persone eccezionali, cheho avuto la fortuna di incontrare e conoscere, soprat-tutto tra i colleghi, ma anche innumerevoli episodi, tracui molti particolarmente divertenti, che in questo mo-mento di festeggiamenti trovo simpatico ricordare, pernon perdere il buonumore, tra un Unico e l’altro...Per la verità penso che in generale tutti i dottori com-mercialisti, come già i medici, i farmacisti e gli avvoca-ti, potrebbero scrivere un libro con gli aneddoti piùspassosi raccolti nel corso della professione.Sicuramente le battute più interessanti sono venutedai clienti, ma a me piace ricordare tre amenità real-mente scritte da funzionari degli uffici fiscali in sede dideduzioni a ricorsi presentati dai contribuenti alle Com-missioni Tributarie.La prima risale al 1976. L’Ufficio Imposte avevarecuperato a tassazione ad una società di autotrasportiil risarcimento corrisposto ad un cliente per un consi-stente furto di merce subìto durante il trasporto, e noncoperto da assicurazione. La motivazione del recuperoera che il costo non si sarebbe potuto considerare de-finitivo. A fronte del fondato ricorso proposto dalcontribuente, l’Ufficio replicava, nelle controdeduzioniscritte, che non si trattava “di un costo, bensì di unesborso che doveva essere contabilizzato quale credi-to verso il ladro” ...La seconda è del 1979. In una denunzia di successione,comprendente un’azienda, gli eredi avevano indicatotra le passività, detraibili dall’attivo, i debiti versofornitori risultanti dalle scritture contabili alla data deldecesso dell’imprenditore. L’Ufficio del Registro, dopoaver chiesto le fatture comprovanti i debiti, non neammetteva in deduzione la maggior parte. Gli erediricorrevano, e l’Ufficio controdeduceva affermandoche non potevano essere considerati debiti tutti gliimporti risultanti da fatture che, pur datate prima del-la morte dell’imprenditore, indicavano una scadenzadi pagamento posteriore, in quanto “finchè non sca-de il pagamento, non esiste il debito” ...La terza è del 1987. Un contribuente ricorre avversoun avviso di accertamento, che investe una questionedi diritto. A sostegno delle proprie ragioni il contri-buente cita alcune recenti sentenze della Corte diCassazione, favorevoli alla sua interpretazione. L’Uf-ficio replica chiedendo che la Commissione non tengaconto delle sentenze citate, che portano tutte dataposteriore all’avviso di accertamento, in quanto “ilcontribuente non sa che le sentenze, come le leggi,non possono disporre che per il futuro” ...Verrebbe da proporre una Morale: quando si è a cortodi argomenti, meglio tacere!L’augurio è che al Nostro Giornale questo non accadamai, e che per altri quarant’anni almeno la nostra cate-goria possa continuare a far sentire - attraverso le suepagine - le sue forti ed autorevoli opinioni, sulleproblematiche attuali e sulle prospettive future dellaNostra Professione.Buon anniversario!

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IL COMMERCIALISTA VENETO NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005 9PRESIDENTI, COLLABORATORI, SOPRATTUTTO LETTORI

Il «nostro» giornaleLUCA BICOCCHIOrdine di Trieste

FILIPPO CARLINOrdine di Rovigo

Correval'anno1999

CV e buona cucinaALFERIO CRESTANI

Ordine di Bassano

Il nostro giornale compie quarant’anni.Congratulazioni, di cuore…Dopo un numero di anni di attività in cui normalmen-te si approssima o si è raggiunta la pensione, il Com-mercialista Veneto - come ho già detto scherzosamentein altre occasioni- vive invece una delle sue miglioristagioni; è vivace, sempre molto interessante e “pre-sente”. E’ più che mai un punto di riferimento: e que-sto grazie al miracolo che si perpetua di una redazio-ne attenta e ricca di qualità, ancorché di matricevolontaristica, e - più in generale - di un’attivitàtriveneta, nella fattispecie impersonificata dall’Asso-ciazione dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie,di sempre maggiore impegno.Ma se Il Commercialista Veneto - quello di carta - stabenissimo, viene spontaneo chiedersi come sta, a qua-ranta anni di distanza dalla fondazione del suo gior-nale, il dottore commercialista delle Tre Venezie -quello in carne ed ossa.Credo che la risposta, necessariamente sintetica, siadi doppio segno:* da un punto di vista individuale, forse, il dottore

commercialista triveneto di oggi sta peggio di quellodi qualche tempo fa; si sta probabilmente riducendoil suo profilo reddituale medio, soprattutto rischianodi ridursi le sue soddisfazioni: rispetto agli anni deinostri predecessori quella che pesa di più è la sensa-zione di spazi che - per il protrarsi della crisi unito alcrescente numero degli iscritti - a livello individualesi comprimono, della minore incidenza di fattori qua-li l’impegno e l’approfondimento sulla possibilità dideterminare il proprio futuro professionale;* a livello complessivo, invece, sono dell’idea che lafigura del dottore commercialista - particolarmentenelle nostre regioni - si sia comunque progressiva-mente accreditata - presso il pubblico, gli operatori,le istituzioni - di un’identità d’insieme che forse qua-rant’anni fa non le era riconosciuta, al di là delle ele-

vate valenze dei singoli; è indubbia dall’esterno - pro-prio grazie al riprodursi di quelle valenze - la ormaiconsolidata acquisizione del fatto che quella dei dot-tori commercialisti è una categoria che “c’è”, opero-sa, seria, portatrice di un solido ed affidabile livellomedio professionale.Certo, non c’è a tutt’oggi la diffusa e piena percezio-ne della variegata caratura culturale del dottore com-mercialista, della gamma delle problematiche tecni-co-giuridiche e delle responsabilità che questi è ingrado di gestire ed affrontare; ciò che, a mio avviso,consente di dire che oggi il dottore commercialistaè qualitativamente sotto-utilizzato e che proprio suquesto aspetto andrebbe lanciata la sfida primaria;anche perché nuovi spazi per la categoria potrebbe-ro e dovrebbero voler dire maggiori spazi per i sin-goli; senza dimenticarci che in questo auspicabilepercorso abbiamo il piccolo vantaggio - rispetto acolleghi di altre regioni - di essere accompagnatidal nostro giornale, attraverso il quale comunicare econfrontarci, come negli ultimi quarant’anni, tra dinoi e con l’esterno.

Correva l’anno 1999 quando, per la pri-ma volta, misi piede nella redazione deIl Commercialista Veneto.Da allora sono trascorsi più di sei anni,un periodo sicuramente definito e cir-coscritto della vita di tutti, caratteriz-zato da tutto quello che può essere ac-caduto in oltre 2500 giorni, 62.000 ore...In quell’occasione arrivai al seguito delmio primo direttore, GianpaoloCapuzzo, mio tutor e maestro nei primianni di professione, grande amico poi.A Gianpaolo seguì Carlo, persona stu-penda, mai una parola fuori posto, unostile ed una correttezza d’altri tempi. Poiè arrivato Luciano; i primi tempi nonsono stati facili, voleva cambiare il gior-nale, un desiderio, il suo, occasionatodal fatto che, probabilmente, non co-nosceva a fondo il giornale, o, meglioancora, non conosceva noi redattori...ora? Luciano? Un amico...Seguire questo filo rosso di continuitàsignifica percorrere i cambiamenti dinoi commercialisti, le questioni legatealla cassa di previdenza, il dibattito (co-munque poco dibattuto, scusate il gio-co di parole) legato al futuro della ca-tegoria ed all’albo unico, significa que-stioni professionali trattate, nel tempo,sempre con maggiore autorevolezza.Ma anche, e soprattutto, tanta amiciziae piacere di stare insieme. Fare le lodia Il Commercialista Veneto non è soloautoreferenziarsi: è sottolineare gli at-testati di stima che gli altri ci professa-no. Un obiettivo? Fra dieci anni scrive-re, come redattore, del 50esimo annodella NOSTRA rivista, anzi no, comedirettore, non lo nascondo, un pò di am-bizione bisogna averla. Un desiderio?Avere Ludovica al mio fianco.

Quando mi è arrivata la richiesta del Direttore Luciano Berzè difar avere un ricordo degli anni passati nel Comitato di Redazionede Il Commercialista Veneto, non avevo molta voglia di farlo, mal’attiva, dinamica e sempre presente Segretaria Ludovica mi hastimolato a scrivere qualche mia impressione su quegli anni.E i ricordi partono da lontano: la prima riunione sotto le freschefrasche di un'antica quercia in un ristorante di Santa Lucia al Monte(mi pare si chiamasse Belvedere) in quel di Custoza ove l’alloradirettore Cambiè era solito riunire il Comitato di Redazione nel mesedi settembre in occasione della festa dell’uva con l’immancabile

visita alla Cantina di Piona. Incontro che finiva, come era consuetudine,con una squisita cena. E l’intreccio fra conviviali e incontri redazionali èuna delle più gradite cose che mi porto dentro di quell’esperienza. Gliincontri sono stati sempre molto dibattuti con apporti di idee, di critiche,di iniziative in un reciproco rapporto di stima e leale collaborazione acui seguivano piacevoli “cene conviviali” che contribuivano a creare erafforzare il rapporto di amicizia. Ed è proprio l’aver avuto l’occasionedi conoscere tanti validi colleghi, di instaurare sinceri rapporti di amici-zia, un altro bel ricordo di quegli anni.Al Dott. Cambiè è succeduto il Dott Giuseppe Rebecca: con il suoarrivo è cambiata l’impostazione del giornale, è diventato più pres-sante lo stimolo a scrivere ma la caratteristica di “visitare cantine” ècontinuata. Ricordo le visite alle Cantine Zonin e quella di Maculandi Breganze. Significativo è stato nel periodo della sua direzione delgiornale l’avvio di importanti interviste con qualificate personalitàdel mondo economico, industriale e politico. Iniziativa che è conti-nuata anche con i successivi direttori ma che vedo da qualche tempoassente. Con l’avvento del direttore Gianpaolo Capuzzo è cessata lavisita a cantine ma gli incontri conviviali accompagnati ad un attentoe diligente lavoro erano sempre significativi. Con il successivo diret-tore, l’austero Carlo Molaro le visite si sono spostate verso il NordEst, con punte fino a Trieste.In un simile clima non poteva mancare il piacere di gustare gli “aspa-ragi bassanesi” avvenuta qui a Bassano in una indimenticabile seratache rientrava nel programma “Asparagi e vespaiolo” che annualmenteviene tenuto in zona.A questo punto chi legge questo articolo (se c’è qualcuno che lolegge) penserà che il Comitato di Redazione de Il CommercialistaVeneto sia una compagnia di gaudenti buongustai.Magari!! Come dimenticare i week-end passati a leggere, valutare eselezionare i lavori per l’assegnazione delle borse di studio e le not-tate trascorse a giudicare gli scritti dei giovani commercialisti perl’assegnazione del premio al miglior articolo?Non posso non ricordare anche gli amici bassanesi che mi hannoaiutato in questi compiti: in particolare l’amico Michele Sonda cheoggi rappresenta degnamente l’Ordine di Bassano nel Comitato diRedazione e la giovane collega Inge Bisinella che ha spesso scrittoper il giornale e che mi auguro di leggere ancora.Auguro che il Comitato di Redazione possa mantenere sempre l’en-tusiasmo, l’impegno e la volontà per far crescere sempre al meglio ilnostro giornale, e che i suoi componenti siano portatori di idee nuo-ve in uno spirito di leale collaborazione. Auguri!!!

Generazionidi commercialisti

ROBERTO LUNELLIOrdine di Udine

Una “testata” che dura da 40 anni va ade-guatamente celebrata, ma senza venir menoalla tradizione di sobrietà che l’ha - da sem-pre - caratterizzata.E’ una testata che ha ormai interessato due- e talora tre - generazioni di dottori com-mercialisti e che ha saputo evolversi percorrispondere ai profondi mutamenti inter-venuti nella nostra professione e nelle per-sone che la esercitano.Quarant’anni fa l’economia era assai diver-sa da quella di oggi: nel Mondo, in Europa,in Italia e, soprattutto, nel Triveneto…; edera diverso anche il diritto: non solo quellotributario, che ha “periodi di riferimento”assai più ristretti, ma anche quello commer-ciale e quello amministrativo… finanche laragioneria, intesa come scienza economico-aziendale è cambiata…Il Commercialista Veneto si è rinnovato nellacontinuità delle stagioni e degli eventi: bastarileggere gli articoli pubblicati trent’anni fa(quelli di quarant’anni fa non li conosco) equelli degli ultimi numeri…: nel bene e nelmale, sono lo specchio di due epoche, di dueambienti culturali e professionali diversi: nellepersone e nelle cose, nell’essere e nell’avere,nei contenuti e nelle forme… e così anche se ilconfronto si attesta su venti o dieci anni fa.Il mondo cambia e il nostro “periodico” do-vrà ancora cambiare, spinto dal vento del-l’Europa e dalla brezza del federalismo pertestimoniare all’esterno “chi è” il dottorecommercialista di ieri, di oggi e, soprattut-to, di domani. Auguri.

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IL COMMERCIALISTA VENETO10 NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005

GUIDO MARIA GIACCAJAOrdine di Udine

La nostra preziosa tribuna

PRESIDENTI, COLLABORATORI, SOPRATTUTTO LETTORI

Fertile terreno di espressione dei nostri giovaniFILIPPO DUODOOrdine di Treviso

Sono grato al collega Bèrzè per avermi coinvolto in questa celebrazionedei 40 anni di vita de “Il Commercialista Veneto”, la nostra rivista trivenetasorta per la lungimirante intuizione di Dino Sesani, grande ed illumina-to amico che ha contribuito alla storia della nostra professione.Il Commercialista Veneto ha favorito il dialogo e l’instaurazione di rappor-ti tra di noi in tempi in cui eravamo ancora adusi all’individualismoprofessionale, ed è stato la leva che ha portato alla nascita della Confe-renza Permanente degli Ordini dei Dottori Commercialisti del Triveneto.Il giornale è sempre stato punto di riferimento per gli Ordini di tuttaItalia, è per questo che ero emozionato quando nel 1997 ho apposto –quale Presidente dell’Associazione Triveneta – la mia firma sotto quelladi Dino a sancire con quell’atto il trasferimento della testata dal fondato-re alla nostra Associazione: ero il testimone del passaggio di trent’annidella nostra storia di dottori commercialisti.In quell’anno l’incarico di direttore-responsabile - per tanto tempo assol-to brillantemente da Dino Sesani prima e da Giorgio Maria Cambiè poi -passò a Giuseppe Rebecca che seppe dare alla rivista quell’impostazionevolta all’approfondimento scientifico, non disgiunta dall’esame dei temipratici della professione, che ancora ritroviamo ben perseguita dai suoisuccessori. Il giornale fa parte della nostra vita professionale come utilestrumento di confronto e quale fertile terreno di espressione dei nostrigiovani sulle tematiche dottrinali più interessanti.Uno strumento quindi di qualificazione, un momento di aggregazionevolto a far valere il nostro patrimonio di professionalità troppe volte svilitoe confuso dai terzi. Sicuramente è un giornale che non subiscecondizionamenti pseudo politici e che fa sentire liberamente la propriavoce in difesa della nostra categoria.E’ per questo motivo che desidero proporre da queste pagine una breveriflessione sui contenuti della lettera inviata al nostro Presidente nazio-nale dal Presidente di Confindustria Montezemolo in tema di aumenti –ad avviso di quest’ultimo ingiustificati – degli onorari spettanti al Colle-gio sindacale per l’attività di controllo contabile così come ridefinita dal-la recente riforma societaria. Leggo tra le righe di quella lettera unacerta superficialità nel modo di affrontare il problema, certamente unascarsa cognizione delle competenze necessarie, dell’impegno richiesto edelle gravose responsabilità che ineriscono alla carica di sindaco.Il nostro Consiglio Nazionale ha già preso posizione sul punto, ma a miogiudizio troppo blandamente, ancor meno a livello di Ordini locali. Credoinvece che tutti noi si debba reagire insieme tenendo un comportamentouniforme e soprattutto esplicando in modo nuovo e qualificato le molte-plici attività richieste al revisore. Solo così si potrà giungere a quellacorretta certificazione dei bilanci che è la base necessaria per lo sviluppodi un’economia moderna. Fatto questo si potrà conseguentemente appli-

care i maggiori compensi.Se la voce non sarà univoca, non solo non ci sarà un adeguamento tariffarioma, cosa ben più grave, le funzioni di sindaco saranno svolte in modo nonqualificato lasciando campo libero anche nel settore delle piccole e medieimprese alle Società di revisione, come già è avvenuto negli anni ’70 perle grandi società quotate.In quegli anni eravamo forse troppo appagati, concentrati solo sulle op-portunità che ci offriva la consulenza nel settore fiscale, ci eravamo di-menticati che siamo economisti di impresa e in quanto tali punti diriferimento per le società, la loro governance e per tutta la loro attivitàche trova espressione nel bilancio.Nei tempi in cui partecipavo alla vita associativa del Triveneto, mi eroattivato affinchè trovassero piena applicazione, nelle società da noi segui-te, le norme di comportamento del Collegio sindacale, da poco emanatedal CNDC; proprio attraverso l’adozione di tali norme, i sindaci incomin-ciarono ad operare in modo più organico, professionale e l’imprenditoreincominciò a riconoscere la valenza della loro opera.Con la riforma societaria hanno trovato una ancor più chiaraindividuazione le funzioni del Collegio sindacale con la suddivisione delcontrollo amministrativo da quello del controllo contabile; c’è una nuovaopportunità di sviluppare questo settore della professione e quindi il no-stro lavoro, in particolare quello dei più giovani.Nuove norme di comportamento sono state emanate dal Consiglio Nazio-nale in ordine alle attività del Sindaco, bisogna farle proprie e applicarleper giungere veramente alla certificazione del bilancio che è elementoessenziale per un corretto giudizio sull’azienda da parte del sistema ban-cario e degli stakeholders.Per la nostra categoria, che risente della crisi economica generale, questaè un’occasione irripetibile perché, come dice il nostro Presidente dellaConferenza Alessandro Steiner, da sempre attento analista delle prospet-tive della professione, “Le nostre aziende crescendo si strutturano meglioe alla fine riescono a gestire in forma pressoché ottimale dal loro internola problematica tributaria e di bilancio ma una cosa non potranno maifare per brave che siano: controllare se stesse! Il settore della revisione edel controllo legale dei conti è certamente un ambito da promuovere inottica di prerogative”. Ecco, io credo che questo sia un tema da dibatteretra di noi evitando di isolarci e di seguire strade opportunistiche chepossono essere individualmente gratificanti nel breve ma che finisconoper danneggiare tutta la categoria nel medio termine.Un giornale come il nostro può favorire il confronto e la discussione, puòfare opinione ed aiutare l’intera categoria.Un augurio a Il Commercialista Veneto per i prossimi quarant’anni divita.

Il Commercialista Veneto l’ho conosciuto, come molti, innanzitutto come “utente”, ovvero comelettore, trovandovi sempre spunti interessanti di riflessione sulla nostra professione - e non solo - espesso anche aiuti pratici nell’affrontare problematiche del lavoro quotidiano.Da poco più di un anno ho avuto la fortuna di stringere molto di più questo rapporto, in qualità di suoredattore. Questa nuova esperienza è emozionante, impegnativa, ma molto gratificante, soprattuttoperché, lasciatemelo dire, supportata da un gruppo di lavoro eccezionale: affiatato, professional-mente di altissimo livello e dove l’amicizia sostiene l’impegno e favorisce il nascere delle idee.Essere redattore mi ha permesso di comprendere quanto importante sia per la nostra professione,che è fatta anche di studio, approfondimento e confronto, avere una “tribuna” dove tutto questopossa andare oltre la dimensione della propria città e delle proprie conoscenze dirette. Ma perchéquesto si rinnovi ad ogni numero, l’impegno della redazione deve essere costante, nella ricerca dicontributi interessanti, nel pensare argomenti da proporre e, soprattutto, nel cercare di stimolare icolleghi a dare il proprio contributo alla rivista. Me lo immaginavo già prima, ma ora capisco chequesto è l’aspetto più difficile ed a volte più frustrante del compito del redattore. Toppo pochicontribuiscono; troppo spesso chiedere un apporto sembra che sia solo caricare di un lavoro in piùchi ha già molto altro a cui pensare.Ripensando a me quale “utente”, ritengo che spesso questa ritrosia derivi dal timore di non averecontributi interessanti o adeguatamente approfonditi da presentare. Ora posso dire che il nostrogiornale non ha tanto bisogno di “trattati” di alta teoria, quanto di contributi sulle esperienze ed i casiche ciascuno affronta ogni giorno, certo affrontati con la professionalità ed analisi che il nostro lavoroimpone, ma chi non mette questo impegno nel suo quotidiano?Per questo qui colgo l’occasione per rinnovare l’invito a salire su questa nostra preziosa tribuna.Dallo scambio reciproco ne guadagneremo tutti, soprattutto in un momento così difficile della nostraprofessione, sempre più pervasa di individualismo e dalla tentazione del “tutti contro tutti”.Il mio auspicio e l’obiettivo del mio impegno è che questa rivista rimanga sempre l’arena di tutti, perl’approfondimento e il confronto costruttivo. Così potremo sempre meglio comprendere chi siamoe quale importante ruolo abbiamo nel tessuto produttivo, ma, soprattutto, potremo meglio comuni-carlo al di fuori della nostra categoria.

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IL COMMERCIALISTA VENETO NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005 11PRESIDENTI, COLLABORATORI, SOPRATTUTTO LETTORI

La memoria per il futuroEZIO BUSATO

Ordine di Padova

DORETTA CESCONOrdine di Udine

Grande stimoloper i giovani

Il Commercialista Veneto, Periodico Bimestrale dell’Associazione dei Dot-tori Commercialisti delle Tre Venezie: che bella intuizione ha avuto DinoSesani quarant’anni fa! Unico esempio in Italia della nostra categoria. “Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 380 del 23 marzo 1965”. “I suoi primi quarant’anni” e li porta proprio bene, invecchiando migliora,come il vino. Per me, uno dei “vecchi” redattori per l’Ordine di Padovanon sono quaranta gli anni, per fortuna! Ho vissuto e sto vivendo questagratificante esperienza professionale e di servizio, accanto a colleghi chehanno gli stessi miei obbiettivi e con i quali cerco di interagire, di darecomunicazione e scambio professionale per tutti i colleghi del Triveneto.Ho “passato” quattro Direttori: Giuseppe Rebecca, Gianpaolo Capuzzo, CarloMolaro e Luciano Berzé; ognuno di loro ha caratterizzato il Giornale secondouna propria filosofia e un proprio stile, da tutti ho appreso qualcosa e spero diaver dato anche qualcosa. L’ultimo e attuale Direttore, Luciano Berzé si carat-terizza anche, ma non solo, per i titoli provocatori ma efficaci in prima paginacome: “Un giornale di tutti”, “Ma ne vale la pena?”, “Facciamo chiarezza”, “IProfessionisti?Alla fine!”, “Gli Ordini?Aboliamoli!”, “Ma non facciamoci delmale”, “Era ora!”.Il giornale è bello, si legge bene, perché è diverso. Gli autori sono quasisempre dilettanti colleghi, trattano gli argomenti sotto una luce particolare.Si leggono temi originali e della nostra professione, le rubriche come “Labocha del leon”, le giornate sulla neve, la finestra sul Triveneto, gli inserti,le borse di studio ai praticanti ecc....Le corse in auto per arrivare in tempo, sempre tiranno (con rischio perdita

punti dalla patente), ai Comitati di Redazione che tradizione vuole si orga-nizzino nelle varie città del Triveneto; le telefonate alla Segretaria di Reda-zione Maria Ludovica Pagliari per gli ultimi dettagli, anche logistici.Finalmente ci si trova alla riunione nella saletta del ristorante scelto accu-ratamente anche perché il palato ha le sue esigenze. Ci siamo tutti oggi?Lo chiediamo alla nostra Segretaria di Redazione Maria Ludovica Pagliari,colonna e riferimento storico, presente e futuro per tutti i Redattori, Diret-tori e Autori. Abbiamo bisogno di tutti i redattori perché solo con la pre-senza e con il confronto (poche volte scontro) tra più, possiamo far uscireil Giornale che vogliamo e a cui teniamo.Giuseppe Dato, che compone il Giornale in modo simpatico e spiritoso,trova i titoli, i disegni, le “macchiette”, è insostituibile! E’ sempre moltoattento a tutte le esigenze d’impaginazione e alla quantità del materiale adisposizione.Il Giornale è nostro! Ci si sente vicini, uniti, diamo forza ai professionisti,giovani e meno giovani dell’area del Triveneto, all’Associazione dei Dot-tori Commercialisti delle Tre Venezie, nostra “madre”.Quale soddisfazione quando dal Consiglio Nazionale di Roma ti diconoche il giornale se lo “litigano” per averlo sul tavolo o utilizzano i tuoiinserti per studio o quando entri nella stanza di un Giudice e vedi sopra alsuo tavolo di fronte a te una pila di numeri del Commercialista Veneto coni segnalini gialli delle pagine che gli interessano! Ho provato soddisfazio-ne per questi piccoli, ma significativi episodi che ti fanno capire che abbia-mo costruito interesse e consenso. Grazie Dino.

Festeggiare i quarant'anni di una rivista è già un eventodegno di nota. Festeggiare il quarantennale di un gior-nale come Il Commercialista Veneto è un evento ec-cezionale che ci riempie di orgoglio, e non solo per-ché il prestigioso traguardo è stato raggiunto esclusi-vamente grazie all’entusiasmo e alla dedizione di col-leghi.Il Giornale raccoglie la voce di un considerevole nu-mero di dottori commercialisti, ne rappresenta il luo-go di incontro virtuale nel quale si dibattono argo-menti sia di natura tecnica che relativi all’ordinamen-to, alla previdenza, al modo di fare la professione,fino a interrogarsi sul senso e sul futuro della nostracategoria. Nelle sue pagine il Giornale ha coraggio-samente accolto anche contributi “scomodi”, ma ne-

ci privano di quello che deve essere il valore aggiun-to che ciascun dottore commercialista può apportarenello svolgimento della professione.Nell’affannosa quotidiana ricerca del giusto equili-brio tra necessità di studiare e quella di lavorare, nelfronteggiare il proliferare di prontuari e formulari, checi siano colleghi che continuano ad avere voglia discrivere, di mettere a disposizione il frutto delle lororicerche affinché tutti ne possano beneficiare, mi sem-bra veramente un fatto straordinario. Oltre a fornirepreziosi spunti di riflessione, questi colleghi contri-buiscono ad innalzare il profilo della professione e arafforzare il senso di appartenenza alla categoria.Per questo sono grata a loro e al Giornale, al qualeauguro altri CENTO DI QUESTI ANNI!

cessari per acquisire consapevolezza della realtà del-la nostra professione e per evitare di essere autoreferenziali.Il maggior pregio che mi sembra tuttavia di dover ri-conoscere al Giornale è che rappresenta, soprattuttoper i più giovani, uno stimolo a studiare, ad appro-fondire, a confrontarsi, a non appiattirsi su più facilisoluzioni preconfezionate, che indubbiamente consen-tono di risparmiare tempo ed energie, ma nel contempo

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IL COMMERCIALISTA VENETO12 NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005

Auguri o complimenti?ERIDANIA MORI

Ordine di Pordenone

Quarant’anni: non sono mica pochi!Quando mesi fa abbiamo pensato di confezionare il numero speciale celebrativoper il quarantennale de Il Commercialista Veneto forse non mi ero resa davveroconto dell’importanza dell’evento.Che posso dire? Alla nostra rivista ci si avvicina dall’esterno come lettoreoppure la si impara a conoscere lavorandoci da dentro.Io sinceramente non ricordo nemmeno più da quanto tempo rappresento l’Or-dine di Pordenone in seno al Comitato di Redazione: eppure mi sembra ieri!Ho avuto la buona sorte di trovare tanti colleghi provenienti da diversi Ordiniche mi hanno accolta in amicizia e nei vari anni passati ho avuto l’occasione didare a mia volta il benvenuto a nuovi amici che hanno sostituito compagni diviaggio che ci hanno lasciato, a volte anche contro la nostra volontà.Ricordo ancora la ferrea opposizione alle dimissioni dell’amico Crestani espres-sa davanti ad uno squisito piatto di asparagi nella sua bella terra bassanese,come pure ricordo il dispiacere che ogni volta ci accompagnava quando undirettore lasciava il posto ad un altro.Vorrei proprio far intendere, a chi legge questo mio modesto contributo, quan-to prezioso sia lo spirito collaborativo e l’amicizia che lega tutti i membri delComitato di Redazione. E’ importante sì raccogliere gli articoli e sollecitare icolleghi a tradurre in scritti le loro competenze professionali, ma sono altret-tanto sicura che senza l’entusiasmo di tutti i collaboratori passati e presentidella redazione il nostro giornale non avrebbe quel di più che lo caratterizzarispetto a tante altre pubblicazioni di pari portata.Credetemi, è molto raro incontrare persone che senza alcun tornaconto hanno ilpiacere di riunirsi e confrontarsi per produrre qualcosa di utile non solo per séma soprattutto per gli altri.Ritengo di esprimere il pensiero di tutti noi se vi svelo che mai ci è pesato didoverci staccare dai nostri impegni professionali per incontrarci una volta almese in una città diversa, vuoi del Friuli, del Veneto o del Trentino: anzi, lafatica del viaggio è sempre stata cancellata dai sorrisi e dalle strette di mano dicolleghi divenuti con il passare del tempo dei buoni amici.Il tono sentimentale delle mie parole vuole sottolineare, a quanti a volte l’hannotrascurato, che il giornale non si fa da sé, non ci sono dei pezzi di carta da metteresemplicemente assieme: ci vuole l’elemento personale, la buona volontà di tutti,sia dentro che fuori della redazione, per far sì che quello che è stato iniziatoquarant’anni fa non cessi di esistere e per non far perdere alla nostra rivista la suapeculiarità di essere il giornale dei commercialisti fatto dagli stessi commercialisti.Non è facile aver raggiunto quarant’anni. Oserei dire che Il Commercialista

PRESIDENTI, COLLABORATORI, SOPRATTUTTO LETTORI

Veneto è una piantina che ha bisogno di cure attente: ricordo ancora gli anni incui le risorse finanziarie non erano sufficienti e si temeva di non poter conti-nuare la diffusione raggiunta, come altrettanto bene ricordo la soddisfazioneprovata quando unendo gli sforzi di tutti siamo riusciti a trovare, da soli, iprimi sponsor che ci hanno dato la consapevolezza di non essere più un pesoper il nostro editore.Ricordo i vari direttori che si sono succeduti e che ho avuto il piacere diconoscere: dal fustigatore Rebecca (prima ancora di salutarti ti chiedeva seavevi portato degli articoli) al sereno e pacato Capuzzo (sempre un trattogentile e pronta disponibilità), dal compassato Molaro (mai una parola fuoriposto, stile impeccabile) al guascone Berzè (attuale nostro direttore fino adesaurimento …).Di tutti ho apprezzato la serietà e l’impegno nello svolgimento del non facileincarico, sia pure con modi diversi di approccio nei confronti dei componentila redazione ma riuscendo ogni volta tutti a mantenere coesa una squadraoperosa con un unico obiettivo: far arrivare sulle scrivanie dei colleghi ungiornale sempre nuovo, libero nel pensiero, allettante, critico, propositivo ed alpasso con i tempi e le problematiche della nostra categoria.E come potrei scordare il contributo di Giuseppe Dato che con maestria fa dacollante fra i vari pezzi e dà alla nostra rivista quel suo stile grafico ormaiinconfondibile e suo proprio?Per non dire poi della memoria storica de Il Commercialista Veneto,l’insostituibile Maria Ludovica Pagliari. Strenuo difensore dell’integrità e dellacontinuità nella modernità che avanza, devo sinceramente riconoscere che nonpoco merito ha lei stessa se si è arrivati fino a qui a celebrare questo traguardoraggiunto. Senza esagerazione, penso proprio di poterla considerare un puntofermo, una certezza della nostra rivista: ci conosce tutti fin dall’inizio e cistimola, riprende e pungola a produrre senza un attimo di posa. Credo che perlei, ormai più che un lavoro sia diventata una missione e lo testimoniano lesempre più frequenti scenette da “Sandra e Raimondo” che la vedono protago-nista con il carissimo Luciano Berzè quando si tratta di precisare bene qualcheopinione e qualche scelta da prendere in seno al Comitato. E’ per tutto questoche davvero più che Auguri mi sento di dire COMPLIMENTI!Complimenti a tutti noi dietro le quinte, complimenti ai colleghi che continua-no ad inviare i loro contributi e complimenti a tutti coloro che leggendo edaffezionandosi in questi lunghi anni al nostro Il Commercialista Veneto hannocontribuito a dargli valore, visibilità ed importanza ma soprattutto stimolatonoi del Comitato di Redazione a fare di più!

L’appartenenza al Comitato di Redazione de Il Com-mercialista Veneto ha costituito e rappresenta tutt’oranella mia vita professionale un’esperienza importantee qualificante.Se in un primo momento poteva apparire importante(e condizionante) il fatto di dover rappresentare inqualche modo l’Ordine di appartenenza, ben prestotutto ciò è passato in secondo piano.Ecco quindi che uno spaccato del panorama triveneto,inteso come resoconto di istanze e problematicheespresse dal tessuto produttivo delle singole aree ter-ritoriali ed interpretato attraverso il filtro della nostracategoria professionale, si rivela ad ogni occasione diincontro.È facile che questo accada quando ci si rende conto difar parte di un osservatorio privilegiato ove ha luogouna sintesi di esperienze, umane e lavorative, certa-mente orientata alla pubblicazione di una rivista, maanche alla lettura ed interpretazione tanto dell’ordina-rio scorrere della vita dello studio quanto, più in gene-rale, dell’attività economica e professionale delNordest.

Ogni riunione diviene quindi un’occasione di scambioe di crescita, ove anche le difficoltà di comunicazionerappresentate da aspetti caratteriali o anche dacontrapposizioni ideali su taluni argomenti, si supera-no per dare spazio alla feconda sintesi di un affiatatolavoro di gruppo, alimentato da autentica “passione”.Non sempre questa carica riesce ad esprimersi all’in-terno delle pagine del giornale; si tratta pur sempre diun prodotto “artigianale” (di buon livello) creato, sal-

vo alcune lodevoli eccezioni, da professionisti presta-ti al giornalismo.Tuttavia nel corso di vari anni la nostra pubblicazioneha spesso interpretato un ruolo di indirizzo su temiprofessionali legati al rapporto con il mercato e con icolleghi, ma anche su aspetti organizzativi e di relazio-ne nell’ambito dello studio, ottenendo positivi riscon-tri anche fuori dal Triveneto.Da un simile contesto non poteva che derivare unospirito di indipendenza rispetto alla proprietà, chenon va intesa quale tentativo di affrancamento da vin-coli o indirizzi che possono essere espressi dal paron(l’Associazione), ma dal richiamo alla qualità del pro-dotto editoriale ed al livello dei contenuti che “promana”dalla storia della pubblicazione e dalle firme che nehanno definito il taglio nel corso dei vari anni.Sensazioni che portano talvolta ad una difficoltà nelporre mano alla tastiera da parte dei colleghi più “vis-suti” (e qualche volta altrove impegnati), mentre assi-curano ai più giovani (ed inconsapevoli) una ribalta acui affacciarsi con un approccio libero e disinvolto,peraltro con risultati di indubbia efficacia.

TestimonianzaANGELO SMANIOTTO

Ordine di Belluno

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IL COMMERCIALISTA VENETO NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005 13

E’ sempre stato destinato esclusivamente ai giovani dottori commerciali-sti, con anzianità massima di iscrizione di 5 anni e con età anagraficamassima di 35 anni ed esteso, da quando istituiti, ai praticanti, semprecon età anagrafica massima di 35 anni.Assegnato per la prima volta nel 1995 come tangibile incoraggiamento (1milione di vecchie lire) a scrivere per il giornale, ha premiato il migliorarticolo pubblicato nel corso dell’anno. Dal 2001 e fino al premio 2004,grazie al generoso contributo di Veneto Banca, è stato possibile distribu-ire tre premi (2000, 1500 e 500 euro).

Questi i vincitori:

1995 Giuliano Bellin – Ordine di Vicenza1996 Marco Pezzetta – Ordine di Udine1997 Johannes Alber – Ordine di Bolzano1998 Michele Del Fabbro – Ordine di Udine1999 Sandro Cerato e Greta Popolizio – Ordine di Bassano del

Grappa2000 Filippo Lorcet – Ordine di Treviso2001 Simone Braidotti – Ordine di Udine

Filippo Lorcet (Ordine di Treviso) e Inge Bisinella (Ordine diBassano del Grappa) ex aequoEnrico Prete – Ordine di Udine

2002 Enrico Prete – Ordine di UdineGiuliano Borriero – Ordine di VicenzaMarco Posocco – Ordine di Pordenone

2003 Ennio Vial – Ordine di TrevisoCarlotta Pilotto – Ordine di VicenzaMarco Doria – Ordine di Venezia

2004 Ennio Vial – Ordine di TrevisoAntonio Saccardo – (Ordine di Vicenza) e Andrea Denti –(Ordine di Rovigo) ex aequoMarco Doria – Ordine di Venezia

MICHELE SONDAOrdine di Bassano

L'operositàdei colleghi

PRESIDENTI, COLLABORATORI, SOPRATTUTTO LETTORI

La nostra voce, la nostra bandiera

In occasione della celebrazione dei quaranta anni di vita del “nostro” giornale,ritengo opportuno tratteggiare un brevissimo disegno di quello che penso rappre-senti oggi Il Commercialista Veneto, alla luce delle personali esperienze che fino-ra ho vissuto dall’interno della testata, come collaboratore del collega AlferioCrestani prima, e oggi come redattore effettivo per l’Ordine di Bassano del Grap-pa. Ogni volta che si riunisce il Comitato di Redazione rimango piacevolmentesorpreso nel riscontrare l’operosità dei colleghi in termini di contributi editoriali,riflessioni e suggerimenti. Si tratta di quel mix che ha permesso alla testata didiventare uno strumento utile per il lavoro, in quanto pregno di contenuti autore-voli, e, nello stesso tempo, un mezzo di diffusione di idee e di riflessioni in meritoai grandi temi della nostra categoria.A tale proposito, ritengo che grazie alla equilibrata e attenta guida dei direttori che sisono succeduti negli ultimi anni, il giornale, nonostante le scottanti tematiche pro-fessionali recentemente apparse all’orizzonte, non si sia mai prestato a fare da sterileterreno di scontro, ma si è sempre proposto come fertile ambiente di confronto e dicrescita intellettuale. Questi aspetti di costante qualità delle pubblicazioni e di atten-to equilibrio nei toni, rappresentano a mio modesto parere, la forza de Il Commer-cialista Veneto. Una forza che viene continuamente riconosciuta, anche a livellonazionale, da autorevoli colleghi e da rappresentanti di altri ambiti professionali.In definitiva, il nostro giornale, come auspicava alcuni anni fa il collega ClaudioSiciliotti, è finalmente diventato un giornale “da poltrona”, con ciò non volendonaturalmente intendere un giornale sciatto e di basso profilo, ma una pubblicazionela cui lettura deve risultare allo stesso tempo piacevole e formativa, ma anche luogodi incontro e di confronto dei dottori commercialisti delle Tre Venezie.

GERMANO ROSSIOrdine di TrevisoE’ senz’altro una strana coincidenza che il qua-

rantesimo anniversario della fondazione de IlCommercialista Veneto ricorra proprio nell’an-no della definitiva approvazione dell’Albo Uni-co, ovvero in un momento in cui una larga partedei dottori commercialisti, pur essendo proba-bilmente consapevole dell’importanza edell’inevitabilità della fusione con i ragio-nieri, è comunque pervasa da una sensa-zione di disagio e di incertezza, causatadal timore di un progressivo svilimentodella nostra professione, della sua imma-gine e della sua identità.E’ un malessere diffuso, accentuato dallaconvinzione che i più hanno di non esse-re adeguatamente rappresentati e difesinelle stanze dei bottoni, e di non avere al-cuna possibilità di fare qualcosa di con-creto per far sì che le cose non prendanola piega temuta.Un malessere che si traduce in perdita difiducia sul futuro, in pigrizia mentale edin atteggiamenti di sostanziale passivitàdi fronte agli eventi.Bei tempi, invero, quelli delle rivolte con-tro il “740 lunare”, a seguito delle qualiavevamo fatto scomodare persino il Pre-sidente della Repubblica...: da allora, ineffetti, ben poche voci si sono alzate con-tro le follie di una Rivoluzione Fiscale che - acolpi di “semplificazioni” - ha cambiatofinanche la qualità delle nostre vite, contro iripetuti attacchi che la nostra categoria hasubìto nelle aule parlamentari come in quellegiudiziarie, o contro le invasioni che concor-renti vecchi e nuovi hanno portato al nostromercato, penetrandolo senza alcuna difficol-tà proprio quando noi istituivamo l’obbligodi tirocinio triennale per l’accesso alla pro-fessione.

In questo contesto, ti chiedi se questo malessere equesta sostanziale sfiducia nel futuro siano giusti-ficati, se veramente siamo una categoria in via diestinzione.Poi ti arriva sulla scrivania Il Commercialista

Veneto. Lo apri subito, contrariamente a quello chefai con altri periodici di categoria o di approfondi-mento professionale. Sarà il suo formato tabloid,sarà la sua grafica, sarà che per leggere il primopezzo non devi nemmeno fare la fatica di girare laprima pagina, ma ti ritrovi a sfogliarlo, ad apprez-zarne gli articoli scritti gratuitamente dai tuoi col-leghi, generalmente di facile approccio pur nellaevidente qualità. Cerchi e trovi l’intervento di ri-flessione, quello ironico, quello polemico. Scegli sesoffermarti sull’articolo di fiscalità internazionale

o di diritto societario, di diritto tributario o ditecnica aziendale, o se staccare o fotocopiare l’in-serto, che tratta un argomento che - guarda caso- ti interessa particolarmente. Ti riconosci nellasua multidisciplinarietà, nel suo spirito, nella suavitalità, nella sua voglia di eccellenza, nella suamissione di far crescere la professione, anche con

i suoi premi ai collegi più giovani.Poi ti viene in mente anche che è gra-tuito. E finisci per chiuderlo con unapunta di orgoglio, che diviene ancorapiù grande al pensiero che quel rito siripete da quarant’anni, e non solo nelTriveneto, ma anche a Livorno e a Ca-tania, a Torino e a Roma, dove il tuoGiornale è richiesto, atteso, letto ed as-sai considerato.Ti rendi improvvisamente conto che quelGiornale è la tua bandiera, e forse an-che quella di tutti i dottori commerciali-sti, non solo locali, della cui professiona-lità, preparazione, serietà e disponibili-tà esso è testimone.E, non si sa come, ti accorgi che il males-sere se ne è andato, e ti ritrovi fiero di farparte di una categoria di professionistieccellenti, ed oggi più che mai indispen-sabili per il nostro Paese, che possono dareil benvenuto ai ragionieri dicendo loro

“siate degni di stare al nostro fianco”.Con rinnovata energia ti rituffi nel tuo lavoro, e- sorridendo - pensi che vorresti scrivere qual-cosa anche tu, e ti riprometti di farlo.Noi tutti speriamo che questo accada.Abbiamo un mezzo potente ed autorevole perfar giungere la nostra voce ai colleghi, ai nostrirappresentanti nazionali, al legislatore, ai Giu-dici ed all’Amministrazione Finanziaria. Sfrut-tiamolo.Lunga vita a te, Commercialista Veneto.

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IL COMMERCIALISTA VENETO14 NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005

1989: il congedo di Dino Sesani

CV StoryIl battesimo dei direttori

Debbo ammetterlo: per quanti sforzistia facendo non riesco a spremere la la-crima di commozione che il rito del cam-bio della guardia nella direzione di unatestata esige per tradizione consolidata.Eppure in venticinque anni dalla suafondazione ad oggi questo periodicomi ha gratificato di tante emozioni,prima fra tutte la più semplice ma as-solutamente la più importante, il ve-der scritte su carta stampata le pro-prie idee e rileggere i propri pensieri.E poi il contatto con tanti amici, la con-suetudine di lavoro maturata lungo ilpercorso di tanti anni, il piacere delconfronto d’opinione, la gioia di “chiu-dere” il numero e saperlo in spedizio-ne.Insensibilità, dunque da parte mia?Non credo proprio che alcuno possaidentificare queste pecche fra i tantivizi di cui vado orgoglioso.Una esplorazione accurata ed obiet-tiva della mia coscienza mi ha invecepersuaso che si tratta di “serenità”.Serenità per la consapevolezza di averdato quanto era possibile in relazionealle risorse intellettuali di cui dispone-vo e dei mezzi materiali ottenuti dagliOrdini Triveneti, serenità per le cer-tezze provenienti dalla capacità e dalvalore di Giorgio Maria Cambiè che

da ora in poi dirigerà Il Commerciali-sta Veneto, essendo io riuscito a pie-gare la sua tenace riluttanza ad assu-mere l’incarico.Un saluto affettuoso infine, e qui cedodavvero, ma volentieri, al sentimentale,ai cofondatori Mario Lorenzoni, UgoPandolfi, Antonio Cortellazzo, LionelloCarrucciu, il cui insostituibile apportoha reso possibile pervenire miracolo-samente al “Giubileo” del nostro gior-nale.

1989: il salutodi GiorgioMaria CambiéCome i colleghi avranno letto lo scor-so numero, Dino Sesani ha lasciato ladirezione di questo giornale da luicreato e amorosamente curato peril lungo periodo di cinque lustri, acausa dei pressanti impegni delConsiglio Nazionale, e mi ha chie-sto di assumerne la direzione.Sono confortato, nell’iniziare il lavoro,da due cose importantissime: il giorna-le, nell’impostazione datagli da Dino, èsempre stato fatto da noi e per noi e daquesto criterio non derogherò di unmillimetro. Le decisioni nel comitato diredazione sono prese nella massima li-bertà, con l’apporto delle opinioni e dei

consigli di tutti. Anche questo è un crite-rio che è garanzia di successo e chedovrà continuare.Sarebbe mio desiderio che all’ appas-sionata e sempre disponibile opera deimembri del comitato di redazione si af-fiancasse anche la collaborazione di altricolleghi, per ampliare sia lo spettro degliargomenti, sia i punti di vista dei proble-mi. Il giornale è sempre stato e rimaneaperto a collaborazioni e idee di tutti icolleghi e a dibattiti professionali.Molti sono i problemi che hanno trova-to in un passato denso di novitànormative competente trattazione suqueste pagine: molti sono i problemi checi attendono in futuro.Il fare che Il Commercialista Veneto ri-manga la nostra voce e sia ancor piùsentito in tutto il nostro territorio è an-che compito e interesse di tutti.Da parte mia, sulla scia tracciatami daDino, cercherò di operare al megliodella mia capacità e competenza.

1997: Giuseppe Rebeccae l'importanza di partecipareDa questo numero assumo la dire-

zione del “nostro” giornale.Volutamente ho indicato “nostro” inquanto Il Commercialista Veneto è lanostra voce nel tanto citato Nordest;siamo tutti colleghi, noi della redazio-ne, gli autori dei vari articoli e i lettori.L’identificazione tra produttori di infor-mazione e fruitori della stessa è massi-ma, non potrebbe essere maggiore;proprio per questo il giornale è di ta-glio pratico, senza fronzoli, concreto,sempre.Il giornale è il mezzo che consenteun’unione, un collegamento fra tutti icolleghi del Triveneto. In questo ambitoricordo la Conferenza Permanente deiPresidenti degli Ordini del Triveneto el’Associazione dei Dottori Commercia-listi del Triveneto; a queste strutture sideve la nostra coesione e, in un certoqual modo, la nostra forza. Sta in noi,in tutti noi, farle vivere e utilizzarle perfarci sentire e per farci apprezzare.Ho partecipato per parecchi anni allaredazione e ho fatto sempre molta pro-mozione al giornale; ne conosco per-tanto gli aspetti positivi, dati soprattut-to dal fervore di qualche collega e dallegame che si instaura tra i redattori,come pure le varie problematiche ope-rative. Siamo tutti persone di molto im-pegno, e forse lo scrivere non è graditoa molti; parrà strano, ma siamo lettorivoraci (dobbiamo esserlo) e onnivori,ma quando si tratta di scrivere si mani-festano le prime difficoltà.Vi invito tutti, ma proprio tutti, giovani

e meno giovani, a voler collaborare algiornale. Il giornale deve essere vivo e,mi auguro, anche vivace. Scrivete, man-date articoli, osservazioni, pareri, pro-poste, critiche, qualunque cosa, in-somma; la redazione, con me, ne saràmolto lieta, ve lo assicuro.Non siate riottosi; scrivete sui temiprofessionali dei quali ci occupiamo, enon solo in materia tecnica, ma anche,e vorrei dire soprattutto, del nostro fu-turo come categoria, delle speranze deigiovani, della professione che cambia,

di noi che cambiamo, dei nostri studi,delle nostre strutture. Di come siamo,in definitiva, e di quello che saremo.L’importante è che sappiate che il gior-nale è “nostro”, è di tutti, e tutti sonochiamati ad attivarsi.Già conosco alcuni redattori, altri dinuovo incarico saranno ora nominati;prendete contatto con il redattore delvostro Ordine, proponetegli collabora-zione e offrite idee e magari scritti; ilgiornale migliorerà con voi.Quanto a me, al di là di un doveroso

ringraziamento per il grosso lavorosvolto in questi anni da Giorgio MariaCambiè di Verona, collega che stimo eche ora sostituisco, assicuro checercherò di dare il massimo per conti-nuare nella strada intrapresa. Il mioimpegno sarà costante, ma proprio per-ché si tratta di una attività di servizionon sarà di lungo periodo.Assicuro che la redazione si darà dafare e desidero ringraziare fin da subi-to tutti gli amici redattori. Confido sututti voi, colleghi lettori, e mi auguroche il giornale diventi un appuntamen-to fisso per tutti, una pubblicazione at-tesa e dalla lettura utile e interessante.

1999: l'impegnodi Giampaolo Capuzzo

Con questo primo numero del 1999,il 127, assumo la responsabilità del no-stro periodico. Credo di interpretare ildesiderio comune di tutti i colleghi letto-ri se rivolgo un grosso GRAZIE a Giu-seppe Rebecca per la dedizione, la com-petenza e, oserei dire, l’amore che egliha profuso nelle pagine di questa rivi-sta. Confesso che quando l’amico Ma-rino Grimani, neo presidente dellaConferenza e dell’Associazione dei Dot-tori Commercialisti delle Tre Venezie,mi ha proposto di succedere a Rebecca,il quale aveva dato le dimissioni irre-vocabili dalla direzione de “Il Commer-

cialista Veneto”, la mia mente è stata in-vasa da un sentimento di soddisfazionee, contemporaneamente, di preoccupa-zione. Anzi, quest’ultima ha preso ilsopravvento quando ho pensato subitoche il mio compito primario sarebbe sta-to quello di non far perdere al giornalequella vivacità, quella attualità e quellaeffervescenza di cui Giuseppe Rebeccaaveva saputo dotarlo.Debbo tuttavia riconoscere che, all’in-

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IL COMMERCIALISTA VENETO NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005 15

Giampaolo Capuzzo (segue)

2001: Carlo Molaro e l'identitàAssumo la direzione del Giornale inun momento in cui il Dottore Commer-cialista sta attraversando un periodo sto-rico molto particolare, caratterizzato dauna crisi di identità per ciò che attienegli ambiti nei quali è chiamato ad inter-venire e da incertezza sullo stesso futu-ro della professione.Appare particolarmente importante cheIl Commercialista Veneto rimanga unmezzo di collegamento per i colleghidel Triveneto, inteso sia in termini diinformazione che di strumento per con-sentire ai giovani colleghi un approc-cio all’attività pubblicistica. In tal sen-so verranno riproposti e possibilmentevalorizzati i premi già attualmente pre-visti per il miglior articolo scritto dagiovani e le borse di studio, con pub-blicazione dei lavori premiati. Un aspet-to, infatti, a cui è sempre necessario dareassoluto rilievo nella nostra professio-ne è quello della competenza. Accade,forse più spesso che in passato, che igiovani colleghi non considerino prio-ritario l’aggiornamento professionale,quando questo non dipenda da esigen-

rio un mezzo validissimo di approfon-dimento professionale. Sul limitato af-flusso alle giornate di studio si sta in-terrogando la nostra Associazione e sa-rebbe sicuramente utile sapere, tramiteil Giornale, cosa ne pensate tutti Voi.Personalmente ritengo che dovrebberosempre essere organizzate giornate distudio su temi di vasta portata profes-sionale e con relatori di grande livello,anche a costo di un piccolo sacrificioeconomico in più rispetto a quello at-tuale da parte di coloro che si iscrivo-no: solo la competenza e laspecializzazione creano le occasioni epermettono di svolgere la professionein modo gratificante.Vorrei inoltre che potessimo pubblica-re, con continuità, alcune notizie sul-l’attività del Consiglio Nazionale: sonocerto che l’amico Siciliotti, al quale vail mio plauso per l’ottimo lavoro chesta svolgendo, non vorrà negare la suacollaborazione al giornale.Un tema che mi sta a cuore è poi quellodell’organizzazione dei nostri studi edelle varie forme di aggregazione e dievoluzione. Dobbiamo riflettere - e far-lo per il tramite del Giornale può esse-re particolarmente utile - sull’evoluzio-ne della normativa inerente le societàprofessionali, sulla crescente richiestadi consulenza globale, sul ruolo dellesocietà di revisione e degli studi ad essecollegati, sulle fusioni tra le “law firms”anglosassoni e gli avvocati d’affari ita-liani: i nostri studi non devono e nonpossono continuare ad accusare un pe-sante handicap competitivo.E’ da più di trentacinque anni che IlCommercialista Veneto viene pubblica-to, grazie a Dino Sesani, a Giorgio Ma-ria Cambiè, a Giuseppe Rebecca, aGiampaolo Capuzzo, ai vari comitati diredazione che si sono succeduti neglianni, alla segretaria di redazione MariaLudovica Pagliari e a tutti coloro chevi hanno collaborato; io cercherò di dareil mio contributo, ma solo con la Vo-stra partecipazione il Giornale può con-tinuare a vivere e a migliorare: sonoconvinto che ne valga la pena.Da ultimo un sentito ringraziamento al-l’editore, l’Associazione dei DottoriCommercialisti delle Tre Venezie, perla fiducia accordatami nell’affidarmiquesto prestigioso incarico.

domani del primo Comitato di Reda-zione, dove ho conosciuto colleghi com-petenti e motivati, i miei timori si sonoaffievoliti. Rimane l’impegno di conti-nuare l’opera di Dino Sesani che, in unsuo editoriale pubblicato nel n. 73 del1986, ci ricorda quando “ad iniziativadell’Ordine di Venezia, il Commercia-lista Veneto vide la luce in unaottocentesca tipografia di Calle LungaS. Maria Formosa dove, chissà maiperché, il ‘paronsin’ era vestito duran-te tutto l’anno da Babbo Natale.”.Correva l’anno 1965. Dino Sesani hadiretto il giornale fino al 1989 quando,in seguito alla sua nomina a consiglie-re nazionale, lasciò la direzione a Gior-gio Maria Cambiè.

A me, allora giovane redattore, il com-pito oggi di continuare nella gloriosatradizione di questo periodico, cercan-do anche di coltivare la memoria stori-ca in questo momento particolarmentedifficile per la nostra categoria.Non sono un giornalista. Chiedo subitovenia agli amici lettori se questo dato tra-sparirà in maniera troppo evidente. Nonmancheranno, comunque, impegno e vo-lontà per non deludere chi ha avuto fidu-cia in me. C’è però bisogno di collabo-razione. Per questo rivolgo a tutti, ai col-leghi più anziani come ai giovani, l’invi-to a partecipare con entusiasmo alla re-dazione di questo giornale affinché essocontinui ad essere fatto da dottori com-mercialisti per i dottori commercialisti.

2004: Luciano Berzèe il giornale di tuttiArrivo alla direzione di questo giorna-le in un momento di particolare trasfor-mazione della nostra professione. Ciarrivo, inoltre, con un’eredità pesante;i direttori che mi hanno preceduto han-no dato a questo periodico una diffusio-ne, un’autorevolezza e un gradimentoda parte dei lettori molto elevati che saràimpegnativo anche solo mantenere. Untributo di riconoscenza va quindi a loro,oltreché ai comitati di redazione che lihanno efficacemente supportati, chehanno reso il giornale l’importante or-gano di categoria che oggi è.In questo particolare momento storicoimportanti rivoluzioni stanno interes-sando la nostra professione, e quindimolti saranno i temi di cui ci dovremooccupare.La riforma del diritto societario, la ri-forma dell’imposizione fiscale sulle so-cietà e, probabilmente dal prossimoanno, quella sulle altre categorie di con-tribuenti, e ancora la -speriamo prossi-ma - riforma del diritto fallimentare sonoambiti sulle cui evoluzioni si giocheran-no parti importanti del nostro operarequotidiano, e sui quali manterremo altala nostra attenzione.Questo numero, che non poteva nonospitare alcuni interventi riguardanti ilcontrollo dei conti, stante il tragico cla-more suscitato dal crack della Parmalat,ne è, in effetti, solo un primo esempio.Accanto a questi ci sarà spazio ancheper argomenti meno spiccatamente tec-nici. Da un lato interventi legati agliaspetti più tipicamente di categoria-or-ganizzazione, deontologia, previdenza,formazione o economia degli studi - edall’altro quelli legati al modo in cui lanostra professione deve rapportarsi conl’esterno, con le altre professioni e, piùin generale, con il sistema socio-econo-mico del territorio.La nostra rivista, infatti, non può esse-

re solo la pur seria e competente vocetecnica dei dottori commercialisti deltriveneto, ma deve anche ambire a dif-fondere i nostri bisogni e le nostre vo-lontà.I nostri interlocutori professionali e isti-tuzionali si aspettano da noi, non solosoluzioni tecniche ma anche progetti eproposte di cui il nostro giornale può edeve farsi portavoce. In questo sensotutti dobbiamo sentire nostro questogiornale.Non dobbiamo esitare a scrivere,non dobbiamo rinunciare a trasfor-mare un caso o un’esperienza pro-fessionale personale in un patrimo-nio di tutti, così come non dobbiamorinunciare a far emergere i nostridesideri, idee o proposte o, perchéno, le nostre delusioni. Solo in que-sto modo il nostro giornale può con-tinuare ad essere lo specchio non solodella professionalità, ma anche del-l’umanità dei nostri lettori.Il Commercialista Veneto si caratteriz-za proprio per questa sua vocazione diessere espressione di tutti i colleghi,scritto da colleghi e per i colleghi.A questa sua caratteristica peculiare nonpossiamo né vogliamo rinunciare, maanzi abbiamo il desiderio di inserire, inquesto mix vincente, qualche interventoesterno che arricchisca il dibattito, dan-do conto anche di realtà professionali oterritoriali diverse.E’ una sfida importante che tenterà disollecitare la riflessione sui temi di ri-lievo dell’agire professionale e di an-dare incontro alle mutate esigenze eprogettualità che la nostra professionedovrà affrontare nell’immediato futu-ro. Tentando quindi, come spesso è sta-to nel passato, di interpretare e di esse-re -liberi come siamo e come sempresiamo stati - l’avanguardia della no-stra professione.

ze di carattere quotidiano; ciò proba-bilmente è dovuto al fatto che i proble-mi organizzativi sono diventati ecces-sivamente incombenti; dedicarsi allastesura di un articolo per la sua pubbli-cazione rappresenta un forte stimolo diapprofondimento professionale.Il giornale deve essere atteso e letto concuriosità: ciò è possibile solo con la col-laborazione di tutti Voi, che non doveteperdere occasione per proporre un con-fronto: in questo senso mi piacerebbe chela rubrica La bocha del leon (ovvero lelettere al direttore) potesse diventareveramente un momento di riflessione edi scambio di opinioni fra colleghi.Continueremo a proporre le intervistea industriali ovvero a personalità dispicco del mondo finanziario, econo-mico o professionale, per procederenella riflessione sulla percezione delruolo della nostra categoria da parte dialcuni dei suoi più illustri interlocutori.Continuerà inoltre la pubblicazione,qualora disponibili, delle relazioni te-nute alle “Giornate di studio delTriveneto”: ciò non depone, ovviamen-te, nel senso dell’inutilità della parteci-pazione diretta, che rimane al contra-

CV StoryIl battesimo dei direttori

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IL COMMERCIALISTA VENETO16 NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005

CV StoryLe nostre pubblicazioni

L'Assistenzafiscale,1989:supplementoal numero 81.

Le Massime,1995:supplementoal numero110.

Rassegnadi novità, 1995:supplemento 2al numero 110.

Le Massime,1998:supplementoal numero 123.

2000: Lariduzione del capitale

per perdite.Commissione

di studiodell'Ordinedi Padova.

Notai e atti societari, settembre 2004:supplementoal numero 160.

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IL COMMERCIALISTA VENETO NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005 17

1998: Il bando integraledella prima assegnazione

CV StoryLe borse di studio

4 BORSE DI STUDIOL’Associazione dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie con IlCommercialista Veneto, periodico dalla stessa edito, al fine di individuare evalorizzare capacità professionali particolarmente qualificate nell’ambito degli iscrittial registro praticanti degli Ordini dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie(Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli) bandisce un concorso per n. 4 borse di studiodenominateIL COMMERCIALISTA VENETO 1998.

1) ImportoLe borse di studio sono quattro, ciascuna dell'importo di lire 2 milioni.

2) DestinatariIscritti al Registro praticanti di uno dei 14 Ordini dei Dottori Commercialisti delleTre Venezie nati dopo il 31.12.1967 che abbiano inoltre uno dei seguenti requisiti:a) praticanti iscritti al Registro almeno dall'1/3/1997, ai quali sono riservate n. 2borse di studio;b) praticanti iscritti al Registro in qualunque tempo e che risultino anche iscritti ascuole di formazione o perfezionamento per praticanti organizzate da Ordini delleTre Venezie, ai quali sono riservate le altre due borse di studio.

3) OggettoI partecipanti dovranno presentare un elaborato di approfondimento, inedito eoriginale, al massimo di 10 cartelle dattiloscritte su un argomento specifico inerentel’attività professionale dei Dottori Commercialisti (diritto societario, tributario,commerciale internazionale, consulenza aziendale, arbitrato ed altro). Sonoesplicitamente escluse analisi generali; il lavoro deve essere “originale”, nel sensoche deve analizzare problematiche nuove, o proporre soluzioni non precedentementetrattate oppure trattate in modo diverso.

4) ModalitàGli interessati dovranno far pervenire i loro elaborati (carta e floppy) alla Segreteriadi Redazione de IL COMMERCIALISTA VENETO, c/o Dr.ssa Ludovica Pagliari, via Paruta n.33/A, 35126 Padova, entro e non oltre il 31 maggio 1998. Dovrà essere allegatacopia della documentazione attestante i requisiti di cui al punto 2.

5) GiuriaLa giuria, di 16 componenti, é costituita dai 14 redattori de IL COMMERCIALISTA VENETO(uno per ogni Ordine delle Tre Venezie), dal Direttore del periodico e dal Presidentedell’Associazione.

6) PremiazioneLa premiazione avverrà in occasione di una Giornata di studio organizzatadall’Associazione dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie entro la fine del1998. I lavori premiati saranno integralmente pubblicati su IL COMMERCIALISTA VENETO;potranno eventualmente essere pubblicati, pur non premiati, anche lavori ritenuti diparticolare interesse. Dopo l'assegnazione dei premi, i lavori che hanno concorsoalla assegnazione delle borse di studio potranno essere pubblicati altrove conl’espressa indicazione “elaborato redatto per la partecipazione alla assegnazionedella borsa di studio denominata IL COMMERCIALISTA VENETO 1998, periodico bimestraledell’Associazione dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie”.

Venezia, Gennaio 1998

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORICOMMERCIALISTI DELLE TRE VENEZIE IL COMMERCIALISTA VENETOIl Presidente Il Direttore ResponsabileFilippo Duodo Giuseppe Rebecca

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI DELLE TRE VENEZIE

IL COMMERCIALISTA VENETO PERIODICO BIMESTRALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI DELLE TRE VENEZIE

Dal 1998, nuova e importante iniziativa dell’Associazione dei Dottori Commer-cialisti delle Tre Venezie (presidente Filippo Duodo) e del nostro giornale (diret-tore Giuseppe Rebecca): al fine di individuare e valorizzare capacità professiona-li particolarmente qualificate è indetto il primo Bando per quattro Borse di Studioriservate agli iscritti al Registro Praticanti degli Ordini delle Tre Venezie.Questo è l'Albo d'oro fino ad oggi:

“IL COMMERCIALISTA VENETO 1998”Assegnate solo tre Borsea) Gianluca Dan – Ordine di TrevisoTrasferimento di sede all’estero, stabile organizzazione in Italia e problemi con-nessi all’IVAb) Angelo Martorana – Ordine di TrevisoGli elementi qualificanti gli enti non commerciali alla luce del D. Lgs. n.460/97:l’apparente contrasto tra gli articoli 87 e 111 bis TUIRMartina Valerio – Ordine di VicenzaLa soluzione delle controversie nei rapporti economici con la Cina: una prospet-tiva per gli operatori italiani

“IL COMMERCIALISTA VENETO 1999”a) Massimo Simoni - Ordine di Bassano del GrappaLa disaggregazione dell’informativa di bilancio nei principi contabili internazio-nali. La realtà italiana con particolare riferimento al caso FIATFabio Scapinello – Ordine di TrevisoResponsabilità tributarie. Cessionario ed affittuario d’azienda .b) Gianluca Fantini - Ordine di UdineL’esercizio del diritto di opzione nell’ipotesi di sequestro giudiziario di azioniMyrta De Mozzi e Marco Di Muro - Ordine di Treviso ex aequoL’azione revocatoria fallimentare delle rimesse in conto corrente bancarioAngelo Martorana - Ordine di Treviso ex aequoRiflessi dell’adozione di corretti principi contabili nella redazionedel bilancio sull’applicazione delle sanzioni tributarie non penali. Analisi dell’art.6, comma 2, II periodo, D. Lgs. 427/97, alla luce dei principi ispiratori del nuovosistema sanzionatorio

“IL COMMERCIALISTA VENETO 2000”a) Simone Furian - Ordine di PadovaLeasing azionario. Potenzialità di uno strumento ancora poco conosciutoMatteo Rapinesi - Ordine di Bolzano ex aequoL’operazione di spin off immobiliare: brevi note in ordine alla valutazione dellaconvenienza economica e ai profili civilistici e tributariPiergiorgio Strizzolo - Ordine di Gorizia ex aequoLa revocatoria bancaria fallimentare: rimesse revocabili ed elementi di provadella scientia decoctionisb) Alberto Maria Camilotti - Ordine di UdineLe carte prepagate: aspetti finanziari, fiscali e contabiliGiacomo Manzana - Ordine di TrentoIl processo di iterazione nell’ambito della valutazione d’azienda

“IL COMMERCIALISTA VENETO 2001”a) Filippo Galavotti - Ordine di VicenzaCFC – Presunzione relativa e prova contrariaMatteo Montesano - Ordine di TriesteAspetti economico-finanziari e fiscali del contratto di cash poolingb) Paolo Bresciani - Ordine di Trento e RoveretoIl bilancio sociale di un’azienda profitFrancesca Iula - Ordine di TrevisoLegge applicabile e tribunale competente nei contratti conclusi tramite internet

“IL COMMERCIALISTA VENETO 2002”a) Alessandro Peron - Ordine di VicenzaServizi di intermediazione internazionaleMonica Bino – Ordine di BellunoFondazioni universitarie: la particolare disciplina fiscale delle erogazioni liberalib) Chiara Cosatti - Ordine di UdineCurrency options: copertura o speculazione?Manuela Della Picca – Ordine di UdineQuale scelta per l’imprenditore nel passaggio generazionale d’impresa

“IL COMMERCIALISTA VENETO 2003”a) Stefania Varotto - Ordine di PadovaL’evoluzione del leveraged buy out alla luce della riforma del diritto societarioMarco Vianello - Ordine di Bassano del Grappa ex aequoIAS: come cambiano criteri di valutazione e trattamento contabile delle voci di bilancioMartino Zamboni - Ordine di Verona ex aequoI patrimoni destinati ad uno specifico affareb) Stefano Brunello - Ordine di Padova“Ritrattazione”di ruling positivo ottenuto dall’Amministrazione Finanziaria esterae deducibilità dei costi nella disciplina dell’articolo 76, comma 7 bis del TUIRElena Calzavara - Ordine di VeneziaRiforma del diritto societario: soluzione per la “pace” tra Fisco e bilancio d’esercizio?

“IL COMMERCIALISTA VENETO 2004”a) Alessandro Manias - Ordine di PordenoneLa responsabilità nei gruppi di società: analisi alla luce della recente riforma deldiritto societarioAlessandro Sandri - Ordine di VeronaPartecipation exemption “Sempre e comunque?” Marco De Marchis - Ordine di VeneziaL’incidenza della riforma del diritto societario in materia fallimentareEleonora Peressini - Ordine di UdinePredisposizione di un modello organizzativo, di gestione e controllo, a seguitodell’entrata in vigore del D. Lgs. 231/2001 e del D. Lgs. 61/2002

L'Albo d’oro

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IL COMMERCIALISTA VENETO18 NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005

CVStory

Internetieri, oggi

Era il numero di maggio-giu-gno del 1998, sette anni fa. IlComitato di Redazione delgiornale (direttore Rebecca)l'aveva già deciso da qualchetempo e aveva operato diconseguenza. Nel terzo nu-mero dell'anno lo ha annun-ciato ai lettori e ai colleghitutti. Eravamo un po'trionfalistici, ma si spiega: al-l'epoca i siti internet eranoancora rari, non era comeoggi. "Il nostro giornale ap-proda in Internet".Subito il sito partì con l'espo-sizione del giornale - l'ultimonumero, quello di marzo/apri-le - e con il forum, aperto so-prattutto ai colleghi.I links riguardavano l'Asso-ciazione, la Redazione, lepubblicazioni, gli inserti. Inevidenza, nell'home page:l'intervista a Riccardo Illy diLuca Bicocchi, l'articolo difondo di Rebecca sull'ecces-siva pressione fiscale (Viscoministro), un articolo sul trustdi Fabio Sforza, TUIR eaccomandanti per la penna diClaudio Polverino.Di acqua ne è passata sotto iponti. Oggi il sito si è arric-chito, è migliorato, offre ilgiornale cartaceo in toto, dàpiù notizie.E' un sito migliorabile e chemiglioreremo. Ma è anchequesta una piccola conquista,che nell'occasione delquarantennale merita un ade-guato reminder.

Da Il Commercialista Veneto 123 del maggio/giugno 1998

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IL COMMERCIALISTA VENETO NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005 19

Un doveroso grazie al fondatore

CV StoryMomenti molto particolari

Nel maggio 1997 il fondatore de Il Commercialista Veneto, Dino Sesani diVenezia, ha formalizzato la cessione della proprietà della testata all'Associazio-ne dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie, che da allora ne è l'editore difatto e di diritto. Nel numero 118 del luglio-agosto 1997 il passaggio è statopubblicizzato con un doveroso ringraziamento al fondatore e un breve interven-to di Filippo Duodo per l'Associazione.

La Redazione«Il Commercialista Veneto è ancora più nostro, ancora più vicino a tutti icolleghi del Nord Est. Da molti anni il giornale viene redatto a cura deidottori commercialisti delle Tre Venezie: fondato nel 1965, ora il caro DinoSesani di Venezia lo ha ceduto all'Associazione dei Dottori Commercialistidelle Tre Venezie. Da parte della redazione un sentito caloroso ringrazia-mento e un invito alla collaborazione attiva di Dino Sesani. Gli riconoscia-mo indiscutibili doti culturali e organizzative e una gran voglia di fare e didare a tutta la categoria. Grazie ancora».

Il presidente dell'Associazione«Ho provato una certa emozione nell'apporre la mia firma sotto quella di DinoSesani nell'atto che formalizzava il trasferimento della testata del giornale dalfondatore alla nostra Associazione. In quel momento il mio ruolo era quello ditestimone del passaggio di trent'anni di storia e di operato dei colleghi triveneti.Non credo sia necessario sottolineare la lungimiranza di Dino quando, all'iniziodegli anni '60, comprese che era necessario qualificare sempre di più laprofessione e che questo sarebbe meglio avvenuto attraverso una testimonianzascritta a comprova della preparazione, capacità, studi e approfondimentiscientifici attuati dalla nostra categoria, questa è convinzione ben presente inognuno di noi. Da me, quale presidente del Triveneto in carica, un caldoringraziamento a Dino Sesani».

Filippo Duodo

La copertina del numero 100

Il centesimo numero de Il Commercialista Veneto cadde al ventinovesimo annodi attività, e coincise con il numero di luglio-settembre 1993. Il direttore eraGiorgio Maria Cambiè.

Dieci anni di premial miglior articolo di giovani

dottori commercialistiE’ sempre stato destinato esclusivamente ai giovani dottori commerciali-sti, con anzianità massima di iscrizione di 5 anni e con età anagraficamassima di 35 anni ed esteso, da quando istituiti, ai praticanti, semprecon età anagrafica massima di 35 anni.Assegnato per la prima volta nel 1995 come tangibile incoraggiamento (1milione di vecchie lire) a scrivere per il giornale, ha premiato il migliorarticolo pubblicato nel corso dell’anno. Dal 2001 e fino al 2004, grazie algeneroso contributo di Veneto Banca, è stato possibile distribuire tre pre-mi (2000, 1500 e 500 euro).

Questi i vincitori:

1995 Giuliano Bellin – Ordine di Vicenza1996 Marco Pezzetta – Ordine di Udine1997 Johannes Alber – Ordine di Bolzano1998 Michele Del Fabbro – Ordine di Udine1999 Sandro Cerato e Greta Popolizio – Ordine di Bassano del

Grappa2000 Filippo Lorcet – Ordine di Treviso2001 Simone Braidotti – Ordine di Udine

Filippo Lorcet (Ordine di Treviso) e Inge Bisinella (Ordine diBassano del Grappa) ex aequoEnrico Prete – Ordine di Udine

2002 Enrico Prete – Ordine di UdineGiuliano Borriero – Ordine di VicenzaMarco Posocco – Ordine di Pordenone

2003 Ennio Vial – Ordine di TrevisoCarlotta Pilotto – Ordine di VicenzaMarco Doria – Ordine di Venezia

2004 Ennio Vial – Ordine di TrevisoAntonio Saccardo (Ordine di Vicenza) e Andrea Denti(Ordine di Rovigo) ex aequoMarco Doria – Ordine di Venezia

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IL COMMERCIALISTA VENETO20 NUMERO 165 - MAGGIO / GIUGNO 2005

Dal backstageCV StoryDa quel lontano 1965

Questo periodico è associatoall'Unione Stampa Periodica Italiana

IL COMMERCIALISTA VENETOPERIODICO BIMESTRALE DELL'ASSOCIAZIONE

DEI DOTTORI COMMERCIALISTI DELLE TRE VENEZIEDirettore Responsabile: LUCIANO BERZE' (Padova)Comitato di Redazione: MICHELE SONDA (Bassano) - ANGELO SMANIOTTO (BL)BARBARA GIORDANO (BZ) - DAVIDE DAVID (GO) - EZIO BUSATO (PD) -ERIDANIA MORI (PN) - FILIPPO CARLIN (RO) - CARLO DELLADIO (TN) - MI-CHELE D'AGNOLO (TS) - GERMANO ROSSI (TV) - GUIDO M. GIACCAJA (UD) -LUCA CORRÒ (VE) - ADRIANO CANCELLARI (VI) - CLAUDIO GIRARDI (VR)

Hanno collaborato a questo numero: LUCA BICOCCHI (TS) - BRUNO BULGARELLI(RO) - GIORGIO MARIA CAMBIÈ (VR) - GIAMPAOLO CAPUZZO (RO) - DORETTACESCON (UD) - ANTONIO CORTELLAZZO (PD) - MARCO CONTESSOTTO (TV) - ALFERIOCRESTANI (BASSANO) - STEFANO DALLA DEA (RO) - FRANCO DE CARLO (TV) - FILIP-PO DUODO (TV) - PAOLO FABRIS (PN) - MARIO LORENZONI (PD) - ROBERTO LUNELLI(UD) - PAOLO MAZZI (PD) - CARLO MOLARO (UD) - GIUSEPPE REBECCA (VI) -GIAMPAOLO SCARAMELLI (PN) - DINO SESANI (VE) - ALESSANDRO STEINER (BZ) -MICHELE STIZ (TV)

Segretaria di Redazione: MARIA LUDOVICA PAGLIARI, via Paruta 33A, 35126 PadovaAutorizzazione del Tribunale di Venezia n. 380 del 23 marzo 1965Editore: ASSOCIAZIONE DOTTORI COMMERCIALISTI DELLE TRE VENEZIEFondatore: Dino Sesani (Venezia)Ideazione, composizione, impaginazione: Dedalus (Creazzo-VI)Stampa: GECA S.p.A., via Magellano 11 - 20090 Cesano Boscone (MI), per conto diWOLTERS KLUWER Italia S.r.l. - Strada 1, Palazzo F6 - 20090 Milanofiori Assago (MI)

Articoli (carta e dischetto), lettere, libri per recensioni, vanno inviati a Maria Ludovica Pagliari, via Paruta33A, 35126 Padova, tel. 049 757931. La redazione si riserva di modificare e/o abbreviare. I colleghi possonoprendere contatto con il redattore del proprio Ordine per proposte e suggerimenti. Gli interventi pubblicatiriflettono esclusivamente il pensiero degli autori e non impegnano Direzione e Redazione.Numero chiuso il 4luglio 2005 - Tiratura 6800 copie

SITO INTERNET: www.commercialistaveneto.comPassword per il Forum: forumcv

“Ma come, non le piacerebbe par-tecipare alla grande avventura del-la carta stampata?” Così il dott.Sesani mi proponeva, quasi ventianni fa, di entrare a fare parte dellasquadra de Il CommercialistaVeneto.Mi è piaciuto così tanto che sonoancora qui … e con entusiasmocontinuo a prendermi cura di que-sti fogli con tutti coloro che, conaltrettanto entusiasmo, lavoranoper continuare a farlo crescere.Non è possibile condensare in po-che righe le tante esperienze diidee, di vivacità, di discussioni, diiniziative e proposte che ho vistoscorrere in questo tempo.Le numerose testimonianze cheabbiamo raccolto raccontano giàla vita che è stata e che è del no-stro giornale. Io ne ho condivisauna lunga parte e ne sono sincera-mente orgogliosa.L’avventura non è stata solo quel-la della carta stampata, da annusa-re e toccare nel suo anomalo for-mato ormai senza tempo, ma so-prattutto quella della conoscenzadi “belle persone” che nel comunesentire di lavorare tutti per tuttihanno accompagnato il giornale alcompimento del suo quarantennio.“Confezionare” un giornale non èmai facile, ma questo deve esserenato proprio sotto una buona stel-

la se, dalla felice intuizione del suofondatore, ogni persona che è en-trata a farne parte ci si è poi vera-mente affezionata.E allora… grazie a tutti i miei Di-rettori, da ognuno di loro ho im-parato molto.Grazie a tutti i miei redattori, pre-ziosi compagni di percorso e cosìspesso cari amici.Grazie a tutti i collaboratori e auto-ri, in particolare ai giovani (e comenon ricordare anche lo stupore e lagioia degli ormai numerosi vincito-ri dei nostri premi o delle borse al-l’annuncio della proclamazione)che tanto aiutano a fare vivere ilgiornale.

E, soprattutto, grazie a Voi che cileggete.

Maria Ludovica Pagliari

1965-1966Dalla sua nascita ufficiale nel mar-zo del 1965 a tutto il 1966, conDino Sesani direttore responsabi-le, la Redazione era composta daOscar Camerino, Aurelio Foscarie Giancarlo Tomasin.

1967-1975Dal 1967 al 1975 il nucleo storico sirafforza e si aggiungono:Giorgio Maria Cambiè, GiuseppeCamellin, Umberto De Mattia,Ultimo Ferlini, Luciano Morino,Andrea Tornaboni.

1976-1979Dal 1976 il Comitato si allargae via via entrano:Pier Emilio Anti, GianfrancoBoer, Lionello Carrucciu,Giacomo Cavalieri, GianluigiCoppo, Antonio Cortellazzo,Marino Grimani, MassimoLanfranchi, Mario Lorenzoni,Roberto Lunelli, Ugo Pandolfi,Gianfranco Romanelli, MarioTrombini.

1980-1985Dal 1980 sempre più Ordini hannoi loro rappresentanti in Comitato:Giuseppe Baratella, GianfrancoCandiotto, Giovanni Merlo,Giampaolo Scaramelli, CarlaSanero, Aldo Seno.

L'Albo d’orodei Redattori

1986-2005Dal 1986 è definitivamente istitu-zionalizzata la presenza di almenoun redattore per ogni Ordine delTriveneto e da allora si sonoavvicendati fino ai giorni nostri:Giuseppe Baldin, Luigi Basso,Giuseppe Benini, Dino Biasotto,Luca Bicocchi, GiuseppeBorgonovi, Bruno Bulgarelli,Ezio Busato, Adriano Cancellari,Giampaolo Capuzzo, FilippoCarlin, Daniele Cecchet, SandroCerato, Marco Contessotto, LucaCorrò, Roberto Cortellazzo Wiel,Alferio Crestani, GianlucaCristofori, Michele D’Agnolo,Davide David, Franco De Carlo,Carlo Delladio, ClaudioErspamer, Paolo Fabris, FabioFornara, Guido Maria Giaccaja,Barbara Giordano, ClaudioGirardi, Ornella Guarniero,Walter Grossmann, RobertoLonzar, Sergio Mogorovich,Carlo Molaro, Eridania Mori,Giuseppe Morino, Maria LudovicaPagliari, Carlo Pampaloni, GuidoPenso, Claudio Polverino,Gianpiero Porcaro, GiacomoPunzi, Giuseppe Rebecca,Germano Rossi, CarloSalvagnini, Maurizio Setti,Claudio Siciliotti, AgostinoSiviero, Angelo Smaniotto,Michele Sonda, Sergio Tonetti,Mario Zambotti, Siro Zanoni.

Compatibilmente con i numeri vecchi recuperati e presenti nel nostroarchivio, cerchiamo di ricostruire l’albo d’oro dei Redattori che han-no costituito il Comitato di Redazione nel corso di tutti questi anni. Ciscusiamo per le eventuali dimenticanze, ma ricordiamo tutti con affet-to, stima e grande gratitudine per l’impegno profuso nel fare raggiun-gere questo traguardo al nostro giornale.