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NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO DEL COLLEGIO INTERPROVINCIALE IPASVI DI NOVARA E VERBANIA Trimestrale di informazione settoriale - AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N. 6 del 11/02/1999 - Direttore Responsabile ARRENI Antonella - Coordinamento di Redazione: Consiglio Direttivo del Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbania - Redazione: Via Biandrate 20/b, 28100 NOVARA. Tel 0321.30237 - Fax 0321.393276 - e-mail: [email protected] - progetto grafico: Italgrafica NOVARA - Stampa: Italgrafica NOVARA - Spedizione in abbonamento postale 70% - DCO/DC Novara - Tax perque ANNO XII - N. 1 - GENNAIO 2010 Editoriale 2 Convocazione Assemblea annuale 3 Programma convegno: Chi decide per la mia vita 4 La persona nel fine vita 5 Lavoro di ricerca sul problema disgeusia 6 Corso di inglese scientifico per infermieri 10 Abstract di Tesi del corso di laurea in infermieristica 13 Segreteria 15

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NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO DEL COLLEGIO INTERPROVINCIALE IPASVI DI NOVARA E VERBANIA

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eANNO XII - N. 1 - GENNAIO 2010

Editoriale 2

Convocazione Assemblea annuale 3

Programma convegno: Chi decide per la mia vita 4

La persona nel fi ne vita 5

Lavoro di ricerca sul problema disgeusia 6

Corso di inglese scientifi co per infermieri 10

Abstract di Tesi del corso di laurea in infermieristica 13

Segreteria 15

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Siamo a gennaio e si prospetta un anno pieno di buoni propositi ma anche di interrogativi

importanti per la professione infermieristica.

Come accennato nell’editoriale dello scorso numero, nel mese di dicembre 2008, la

Commissione Affari sociali della Camera ha iniziato i lavori per votare l’approvazione al disegno

di legge sul testamento biologico (c.d. legge del bio-testamento). Dei sei articoli del testo base

il punto più controverso e contestato dalla compagine infermieristica, è il divieto di sospendere

l’alimentazione e l’idratazione al paziente in stato vegetativo.

A questo proposito, la presidente della Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI Annalisa

Silvestro ha dichiarato alla stampa: “la legge sul fi ne vita ,così come formulata, appare in

contrasto con il codice deontologico approvato dagli Infermieri nel gennaio 2009; non riconosce

la centralità della persona e delle sue volontà e non tiene conto del coinvolgimento dell’intera

equipe assistenziale. Se viene approvata come proposta, è in contrasto con principi etici della

professione e con i valori degli infermieri, quindi si potrebbero determinare situazioni in cui gli

infermieri sarebbero indotti ad appellarsi alla clausola di coscienza”.

Per rafforzare il disaccordo e per dichiarare la posizione uffi ciale degli infermieri è stato stilato

il Pronunciamento Uffi ciale sul fi ne vita in cui si richiamano le norme espresse nel codice

deontologico poiché è innegabile che gli infermieri svolgono una insostituibile funzione nella

fase terminale della vita delle persone. Durante l’evoluzione terminale della malattia e nel fi ne

vita –si legge nel Pronunciamento– i rapporti tra l’assistito, le sue persone di riferimento, il

medico, l’infermiere e l’équipe assistenziale non possono essere rigidamente defi niti da una

legge potenzialmente fonte di dilemmi etici, diffi coltà relazionali e criticità professionali, ma

devono essere vissuti e sviluppati secondo le norme dei codici di deontologia professionale.

Il Collegio, allo scopo di aprire un dibattito, e contribuire alla discussione sulle direttive anticipate,

organizza un evento dal titolo “Chi decide per la mia vita? Le direttive anticipate di trattamento:

aspetti clinici, etici e legali” che andrà a coincidere con l’annuale appuntamento di presentazione

dell’Assemblea e delle linee programmatiche per l’anno 2010, in essa contenute; nelle pagine

successive troverete sia la convocazione all’assemblea sia il programma della giornata formativa.

È doveroso ricordare il diritto dovere, per ogni iscritto, di partecipazione alle attività del Collegio

che si manifestano anche attraverso gli incontri con i componenti il Consiglio Direttivo proprio

in sede assembleare.

L’assemblea è anche l’opportunità per ogni iscritto di proporre attività/progetti da inserire nella

progettazione annuale.

Quest’anno l’assemblea si terrà il 6 Marzo a Novara presso l’Hotel Europa di C.so Cavallotti 38.

A nome di tutto il Consiglio Direttivo ringrazio gli iscritti per la soddisfazione dimostrata per gli

eventi formativi organizzati nel 2009. Motivati dal Vostro consenso, il gruppo di consiglieri che si

occupa di formazione proporrà sei eventi nel primo semestre 2010 (prospetto eventi all’interno

di questo numero) e ben presto pubblicherà il prospetto di eventi formativi, per il secondo

semestre 2010.

Un particolare rilievo deve essere dato al progetto del Consiglio Direttivo di proporre un corso

base e uno intermedio di inglese scientifi co a tutti gli iscritti interessati. Il corso di inglese sarà

alla portata di tutti .Per i più esperti o per i colleghi che desidereranno lavorare in Inghilterra

sarà possibile ottenere gli appositi certifi cati di competenza.

I consiglieri sono a vostra disposizione per rispondere ai quesiti o per eventuali incontri.

Auguro a tutti gli iscritti buon lavoro.

Il Vice Presidente Dott. Gabriele Fasolini

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Collegio IPASVI Novara VCO

Convocazione

ASSEMBLEA ANNUALEin ottemperanza degli art. 23 e 24 del vigente D.P.R. 221/50, è convocata l’Assemblea ordinaria degli Iscritti al Collegio Interprovinciale IPASVI,

in prima convocazione alle ore 15,30 di venerdì 05 marzo 2010 presso la sede del Collegio di Novara ed in via Biandrate 20/b

SECONDA CONVOCAZIONESABATO 6 MARZO 2010

ALLE ORE 14.00

Presso Hotel Europa - Corso Cavallotti 38 - Novara

Ordine del Giorno:

Approvazione verbale seduta anno 2009

Relazione annuale Presidente

Relazione del Tesoriere

Approvazione Conto Consuntivo 2009 e Bilancio di previsione 2010

Il Segretario La PresidenteF.to Luigi Binelli F.to Antonella Arreni

Chi non potesse partecipare all’Assemblea può delegare un/una Collega servendosi del modulo sottostante.

Nessun iscritto può essere investito da più di due deleghe.

……………………………………………………………………………………

Il/la sottoscritta ………………………………………………………………

delega il/la Collega………………………………………………………………,

a rappresentarla/o nell’Assemblea ordinaria IPASVI del 6 marzo 2010.

In fede

Data………………………… Firma …………………………………

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Collegio IPASVI Novara VCO

CONVEGNOSABATO 6 MARZO 2010, Novara Hotel Europa

CHI DECIDE PER LA MIA VITA?LE DIRETTIVE ANTICIPATE di TRATTAMENTO: aspetti clinici, etici e legali

PROGRAMMA

Ore 8.45 – 9.00 Registrazione Partecipanti

Ore 9.00 – 9.15 Introduzione alla giornata e defi nizione degli obiettivi Antonella Arreni, Presidente Collegio IPASVI

Ore 9.15 – 10.00 Quando la persona non è in grado di decidere: urgenza, emergenza, coma Dott. Carlo Olivieri, Servizio Anestesia e Rianimazione AOU Maggiore della Carità Novara

Ore 10.00 – 10.45 Terapie Palliative avanzate e trattamento sintomatico delle malattie neurodegenerative Dott.sa Letizia Mazzini, Clinica Neurologica AOU Maggiore della Carità Novara

Ore 10.45 – 11.00 Pausa Caffè

Ore 11.00 – 11.45 Il principio di autonomia del paziente nelle questioni di fi ne vita Dott.ssa Ada Masucci, Professore a contatto Master Bioetica e Etica applicata Università degli Studi Torino

Ore 11.45 – 12.30 Elementi per una valutazione Etica delle Direttive anticipate di trattamento Don Pier Davide Guenzi, Docente di Etica Cristiana Istituto Superiore di Scienze Religiose - Novara

Ore 12.30 – 13.00 Dibattito

Ore 13.00 – 14.00 Pausa Pranzo

Ore 14.00 – 15.00 ASSEMBLEA ISCRITTI

Ore 15.00 - 16.30 Le Direttive Anticipate nell’operatività quotidiana: aspetti giuridici e implicazioni per la professione infermieristica Avv. Giannantonio Barbieri

Ore 16.30 - 17.00 Dibattito e Conclusioni

Ore 17.00 – 17.30 Test di apprendimento

Obiettivi• Informare sul dibattito in corso in tema di direttive anticipate di fi ne vita• Comprendere i valori ed i principi chiave contenuti nel testo di legge di prossima approvazione• Rifl ettere sui contenuti delle direttive anticipate e orientare la prassi assistenziale in una visione sempre

più centrata sulla persona

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PRONUNCIAMENTO della Federazione Nazionale dei Collegi Infermieri Gli infermieri da sempre e quotidianamente accompagnano l’assistito “nell’evoluzione terminale della malattia” e le persone a lui vicine “nel momento della perdita e della elaborazione del lutto” attraverso modalità relazionali, atteggiamenti e gesti che vogliono accogliere, ascoltare, assistere, comunicare, lenire. L’8 novembre 2009, il Consiglio nazionale della Federazione dei Collegi Infermieri, riunitosi in una seduta aperta anche ai rappresentanti delle Associazioni infermieristiche italiane, dopo avere analizzato il testo della proposta di legge sulle “Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento”, anche in ragione del patrimonio esperienziale costruito accompagnando i propri assistiti nell’evoluzione terminale della malattia e nel fine vita, fasi che sono per tutti, assistiti e professionisti, ad alta intensità relazionale, emozionale e spirituale

ESPRIME IL SEGUENTE PRONUNCIAMENTODurante l’evoluzione terminale della malattia e nel fine vita i rapporti tra l’assistito, le sue persone di riferimento, il medico, l’infermiere e l’équipe assistenziale non possono essere rigidamente definiti da una legge potenzialmente fonte di dilemmi etici, difficoltà relazionali e criticità professionali, ma devono essere vissuti e sviluppati secondo le norme dei Codici di deontologia professionale. Il Codice di deontologia professionale degli Infermieri italiani,

PER QUANTO ATTIENE LA RELAZIONE CON LA PERSONA, RECITA:art. 3 La responsabilità dell’infermiere consiste nell’assistere, nel curare e nel prendersi cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della libertà e

della dignità dell’individuo.art. 35 L’infermiere presta assistenza qualunque sia la condizione clinica e fino al termine della vita dell’assistito, riconoscendo l’importanza della palliazione e

del conforto ambientale, fisico, psicologico, relazionale, spirituale.art. 36 L’infermiere tutela la volontà dell’assistito di porre dei limiti agli interventi che non siano proporzionati alla sua condizione clinica e coerenti con la

concezione da lui espressa della qualità di vita.art. 38 L’infermiere non attua e non partecipa a interventi finalizzati a provocare la morte, anche se la richiesta proviene dall’assistito.

PER QUANTO ATTIENE L’INFORMAZIONE ALLA PERSONA, RECITA:art. 20 L’infermiere ascolta, informa, coinvolge l’assistito e valuta con lui i bisogni assistenziali, anche al fine di esplicitare il livello di assistenza garantito e

facilitarlo nell’esprimere le proprie scelte.art. 24 L’infermiere aiuta e sostiene l’assistito nelle scelte, fornendo informazioni di natura assistenziale in relazione ai progetti diagnostico-terapeutici e ade-

guando la comunicazione alla sua capacità di comprendere.art. 37 L’infermiere quando l’assistito non è in grado di manifestare la propria volontà, tiene conto di quanto da lui chiaramente espresso in precedenza e

documentato.

PER QUANTO ATTIENE LA MODALITÀ DI ASSISTENZA ALLA PERSONA, RECITA:art. 14 L’infermiere riconosce che l’interazione tra professionisti e l’integrazione interprofessionale sono modalità fondamentali per far fronte ai bisogni dell’as-

sistito.art. 27 L’infermiere garantisce la continuità assistenziale anche contribuendo alla realizzazione di una rete di rapporti interprofessionali e di una efficace ge-

stione degli strumenti informativi.art. 39 L’infermiere sostiene i familiari e le persone di riferimento dell’assistito, in particolare nelle evoluzione terminale della malattia e nel momento della

perdita e della elaborazione del lutto.

I Presidenti dei Collegi provinciali IPASVI, riuniti in Consiglio nazionale e a nome degli oltre 377mila infermieri italiani che rappresentano, in ottempe-ranza al proprio Codice di deontologia professionale,

SI IMPEGNANO- a rispettare le scelte dell’assistito anche quando non vi fosse la capacità di manifestarle, tenendo in conto quanto espresso in precedenza e documentato;- a sostenere la palliazione e la lotta al dolore; - a respingere l’accanimento terapeutico.

AFFERMANO - che l’alleanza tra l’assistito e l’intera équipe assistenziale acquista ancor più peculiare valore nell’evoluzione terminale della malattia e nella fase del fine

vita.

RIBADISCONO - che l’integrazione multi professionale è la modalità fondamentale per un’empatica risposta ai bisogni dell’assistito.

CHIEDONO- che, qualora non vi fossero modifiche al testo della proposta di legge sulle “Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di

dichiarazioni anticipate di trattamento”, sia data agli infermieri la possibilità di potersi richiamare a quanto previsto nell’art. 8 del loro Codice di deontologia professionale che recita: “L’infermiere nel caso di conflitti determinati da diverse visioni etiche, si impegna a trovare la soluzione attraverso il dialogo. Qualora vi fosse e persistesse una richiesta di attività in contrasto con i principi etici della professione e con i propri valori, si avvale della clausola di coscienza, facendosi garante delle prestazioni necessarie per l’incolumità e la vita dell’assistito”.

Annalisa SilvestroPresidente della Federazione NazionaleCollegi IPASVI

“La persona nel fine vita”

Il Comitato Centrale della Federazione Nazionale Ipasvi e i Collegi Provinciali Ipasvi di: Agrigento, Alessandria, Ancona, Aosta, Arezzo, Ascoli Piceno, Asti, Avellino, Bari, Barletta-Andria-Trani, Belluno, Benevento, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso-Isernia, Caserta, Catania, Catanzaro, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Crotone, Cuneo, Enna, Ferrara, Firenze, Foggia, Forlì-Cesena, Frosinone, Genova, Gorizia, Grosseto, Imperia, L’aquila, La Spezia, LatIna, Lecce, Lecco, Livorno, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Matera, Messina, Milano-Lodi, Modena, Napoli, Novara-Verbania, Nuoro, Oristano, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro-Urbino, Pescara, Piacenza, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Roma, Rovigo, Salerno, Sassari, Savona, Siena, Siracusa, Sondrio, Taranto, Teramo, Terni, Torino, Trapani, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Vercelli, Verona, Vibo Valentia, Vicenza, Viterbo

www.ipasvi.it

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Il personale infermieristico della S.C. Oncologia Medica AOU “Maggiore della Carità” di Novara

LAVORO DI RICERCA SUL PROBLEMA DISGEUSIA INTESO COME EFFETTO INDESIDERATO DEI CICLI CHEMIOTERAPICI IN PAZIENTI ONCOLOGICIQuesto studio è stato condotto nella SCDU Oncolo-gia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara.L’obiettivo è quello di descrivere le alterazioni del gusto analizzandone l’intensità, la frequenza, le ca-ratteristiche in una popolazione di pazienti affetti da cancro sottoposti o non alla chemioterapia.La disgeusia è un’alterazione della percezione dei quattro gusti base (amaro, dolce, salato e acido), mo-difi cando di conseguenza il sapore proprio del cibo.

MATERIALI E METODII dati necessari allo studio sono stati raccolti median-te un questionario. Il questionario prevede ventinove domande chiuse a risposta si/no:Sesso: M F2) Età:3) Motivo del ricovero:__________________________4) Fuma: Si No5) E’ in trattamento chemioterapico attivo? Si No6) Ha mai avuto episodi di alterazione del gusto? Si No7) In questo momento presenta questo tipo di sinto-mo (alterazione del gusto)? Si No8) L’alterazione del gusto è? improvvisa graduale9) L’alterazione del gusto è? intermittente continua10) Durante un ciclo chemioterapico ha mai avvertito una sensazione di nausea e/o vomito? Si No11) In questo momento presenta nausea e/o vomito? Si No12) Ha mai avuto una sensazione di mancanza di sa-livazione? Si No13) In questo momento presenta mancanza di sali-vazione? Si No14) Ha mai avuto problemi di stitichezza? Si No15) In questo momento presenta stitichezza? Si No16) Ha mai avuto problemi di diarrea? Si No17) In questo momento ha diarrea? Si No18) Ha mai avuto diffi coltà nella deglutizione? Si No

19) In questo momento presenta diffi coltà nella de-glutizione? Si No20) Se ha/ha avuto una percezione alterata dei gusti:21) Quanto le risulta alterato il gusto degli alimenti?

Moltissimo Molto Abbastanza Poco22) Quali sapori le sembra che assumano i cibi? Sapore metallico Sapore di carta Non sente i sapori Altro …………………….23) Quali gusti risultano maggiormente alterati?

Salato Dolce Acido Amaro 24) L’alterazione del gusto ha comportato delle varia-zioni del vostro regime alimentare? Si No25) Quali cibi/bevande in particolare le sembra abbia-no un gusto alterato? carne uova succhi di frutta dolci pesce formaggi acqua verdura pasta e pane vino26) Quando ha iniziato ad avvertire l’alterazione del gusto? subito dopo il primo ciclo dopo la seconda terapia dopo più terapie altro …………….27) Il suo peso è variato rispetto al suo peso ideale?

Aumentato Uguale Diminuito28) Se il suo peso è diminuito: da quando se n’è reso/a conto?______________________________________29) Il suo peso è variato da quando avverte i gusti alterati? Si No

Il questionario per la valutazione dell’alterazione del gusto è stato sottoposto a 60 pazienti, di questi, 20 sono stati esclusi a causa della diffi coltà a reperire i dati riguardanti il trattamento. Di conseguenza i risul-tati ottenuti sono stati ricavati solo da 40 pazienti, 10 dei quali sono stati sottoposti a trattamento chemiote-rapico attivo. Al fi ne di ottenere un campione di studio omogeneo sono stati scelti pazienti in grado di com-prendere e parlare la lingua italiana, e stato chiesto loro il consenso ed è stata garantita la massima pri-vacy. L’età media dei pazienti intervistati è di 52 anni.Nonostante le componenti psicologiche legate alla patologia di questi pazienti oncologici, tutti coloro che sono stati consultati hanno dimostrato di essere aperti e molto disponibili alla compilazione del que-stionario.

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RISULTATIPUNTO 1. Rapporto tra trattamento chemioterapico e disgeusia.

PUNTO 2. Modalità di insorgenza della disgeusia.

Il 2,5% dei pazienti ha riferito disgeusia in maniera graduale e continua senza aver mai subito trattamenti chemioterapici.

PUNTO 3. Momento della comparsa della disgeusia.

PUNTO 4. Modalità di manifestazione della disgeusia.

Il 2,5% dei pazienti ha affermato di sentire un sapore metallico senza aver mai fatto chemioterapia.

Punto 5. Variazione qualitativa del gusto.

Disgeusia e trattamento chemioterapico

Modalità di comparsa della disgeusia in pazienti sottoposti trattamento chemioterapico attivo

Modalità di comparsa della disgeusia in pazienti che hanno avuto trattamenti chemioterapici precedenti il ricovero

Modalità di manifestazione della disgeusia in pazienti non sottoposti a trattamento chemioterapico attivo

con alterazioni del gusto durante i trattamenti precedenti

Modalità di manifestazione della disgeusia in pazienti non sottoposti a trattamento chemioterapico attivo

Modalità di manifestazione della disgeusia in pazienti sottoposti a trattamento chemioterapico attivo

Momento della comparsa di disgeusia in pazienti non sottoposti a chemioterapia attiva,

con alterazioni del gusto in corso di trattamenti precedeti

Momento della comparsa di disgeusia in pazienti non sottoposti a chemioterapia attiva

Modalità della comparsa di disgeusia in pazienti sottoposti a chemioterapia attiva Variazione qualitativa del gusto in pazienti sottoposti

a trattamento chemioterapico attivo

Modalità di comparsa della disgeusia in assenzadi trattamento chemioterapico durante il ricovero

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Il 2,5% dei pazienti non sottoposto mai a chemioterapia ha rispo-sto di percepire un gusto alterato dell’amaro.Punto 6. Variazione quantitativa del gusto.

Il 2,5% dei pazienti non sottoposti mai a chemioterapia ha rispo-sto di sentire un gusto abbastanza alterato.Punto 7. Tipo di alimento che ha subito alterazione del gu-sto.

Il 2,5% dei pazienti ha dichiarato un gusto alterato dei formaggi pur non avendo mai fatto chemioterapia.Il 20% dei pazienti intervistati a causa della disgeusia ha variato le proprie abitudini alimentari.Punto 8. Disgeusia e variazione di peso.Il 57,5% dei pazienti intervistati ha dichiarato di aver perso peso, tra questi il 30% in corso di trattamento chemioterapico, mentre il 15% senza aver mai subito chemioterapia. Il 32,5% attribuisce la causa della perdita di peso alla disgeusia.

Il 12,5% dei pazienti parlano di aumento di peso.

Punto 9. Disgeusia e altri disturbi correlati ai trattamenti chemioterapici. I disturbi indagati sono la nausea, la xerostomia (diminuzione della salivazione), la stitichezza e la diarrea. Dall’intervista è emerso che solo il 20% dei pazienti hanno avuto nausea durante il ricovero. Il restante 80% dei pazienti non ha mai avuto nausea ( tra questi il 45% era in corso di trattamento chemioterapico attivo, il 45% aveva subito in precedenza trattamenti chemioterapici, e il 27,5% non ha mai subito chemioterapia).

Variazione qualitativa del gusto in pazientinon sottoposti a trattamento chemioterapia attiva

Variazione qualitativa del gusto in pazientinon sottoposti a trattamento chemioterapico attivo

con laterazioni del gusto durante i trattamenti precedenti

Variazione quantitativa del gusto in pazientisottoposti a trattamento chemioterapico attivo

Variazione quantitativa del gusto in pazientinon sottoposti a trattamento chemioterapico attivo

Variazione quantitativa del gusto in pazientinon sottoposti a trattamento chemioterapico attivocon alterazioni del gusto nei trattamenti precedenti

Tipo di alimento che ha subito alterazioni del gusto in pazienti sottoposti a trattamento chemioterapico attivo Pazienti con xerostomia

Pazienti con nausea

Aumento di peso e disgeusia

Perdita di peso e disgeusia

Tipo di alimento che ha subito alterazione del gusto in pazientinon sottoposti a trattamente chemioterapico attivo con alte-

razioni del gusto nei trattamenti precedenti

Tipo di alimento che ha subito alterazione del gusto in pazientinon sottoposti a trattamente chemioterapico attivo

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CONCLUSIONEConcludendo è possibile riassumere i risultati dello studio in sei punti:• la disgeusia è un effetto collaterale oggettivo e

soggettivo della chemioterapia. Secondo i nostri dati il 65% dei pazienti sottoposti a chemioterapia ha avvertito questo disagio.

• La disgeusia è da considerarsi un effetto collatera-le a rapida insorgenza, infatti può comparire già dal primo trattamento chemioterapico (37,5%).

• La chemioterapia può essere causa di altre situa-zioni che compromettono le abitudini alimentari dei pazienti, quali: la xerostomia (35%), la nausea (17,5%), la stitichezza (25%), la diarrea (15%).

• La disgeusia è avvertita in modo abbastanza signi-fi cativo nel 32,5% dei pazienti. La carne è l’ali-mento per il quale si verifi cano più alterazioni del gusto (17,5%).

• La disgeusia viene percepita come un’alterazione disturbante in grado di modifi care le abitudini ali-mentari (20%).

• La disgeusia trova una forte associazione con la perdita di peso. Tra il 67,5% dei soggetti che ha riferito il sintomo, il 57,5% ha avuto una diminu-zione di peso. Di questi ultimi il 32,5% ne attribu-isce la causa alla disgeusia.

L’alterazione del gusto viene spesso considerato un problema minore da parte del personale medico e infermieristico e di conseguenza poco valutato e segnalato sulla documentazione clinica. I dati rac-colti, invece, possono essere utili per aumentare la sensibilizzazione al problema e cominciare a capire come aiutare i pazienti per controllare questo sinto-mo. La disgeusia altera il piacere di mangiare e può essere associato alla diminuzione di peso avendo implicazioni signifi cative sullo stato nutrizionale. La diminuzione di peso che ovviamente deriva da una nutrizione inadeguata, può infl uenzare l’effi cacia dei trattamenti: un paziente in buone condizioni nu-tritive è in grado di tollerare meglio qualsiasi terapia (chemioterapia, radioterapia, chirurgia).La ridotta assunzione degli alimenti legata alla di-sgeusia favorisce spesso la sviluppo di malnutrizione

provocando un peggioramento della qualità di vita.Gli obiettivi di una buona nutrizione sono, quindi, di evitare gli eventuali defi cit nutrizionali, di impedire la perdita di massa grassa e di ridurre gli effetti della malnutrizione sui vari organi.Supportare il paziente oncologico relativamente al suo fabbisogno nutrizionale durante il trattamento è, dunque, di estrema importanza. Pertanto l’inte-grazione nutrizionale ha lo scopo di fornire energia suffi ciente di mantenere e migliorare le condizioni del paziente e sostenere la risposta immunitaria così da arginare i disturbi digestivi e migliorare il più pos-sibile la qualità di vita.Così anche gli altri effetti collaterali del trattamen-to chemioterapico da noi indagati possono essere causa di malnutrizione. L xerostomia merita un ac-cenno particolare in quanto può essere causa di di-sgeusia. La xerostomia, ovvero la ridotta salivazione, comporta la diminuzione della capacità di trasferire gli stimoli ai calici gustativi e quindi il gusto appare alterato. La scarsa salivazione, oltretutto, rende diffi -coltoso la creazione del bolo alimentare e l’inizio del processo digestivo, che avviene già nel cavo orale, grazie all’enzima ptialina. Infi ne vorrei parlare di un dato che ad occhi poco attenti potrebbe infi ciare lo studio. Un 2,50% di pazienti dichiara di aver disgeusia anche senza aver mai subito trattamento chemioterapico. Questo dato avvale un’ipotesi in letteratura già conosciuta e corroborata, cioè che l’assunzione di farmaci per patologie sistemiche (ipertensione, problemi neuro-logici) può coinvolgere il sistema gustativo.Gli infermieri in oncologia sono particolarmente sen-sibili alle situazioni che compromettono la qualità di vita dei loro pazienti. La malattia neoplastica è molto invalidante e non solo da un punto di vista fi sico, ma soprattutto da quello psichico. Intervenire sulla questione alimen-tare è importante per il processo di cura, è un modo per aiutare il paziente a non percepirsi troppo diver-so esteticamente e di conseguenza poter conserva-re la rete relazionale vitale per il proprio benessere psichico.

TABELLA1

TRATTAMENTO CHEMIOTERAPICO N° PAZIENTI

Etoposide 1

Gemcitabina e Oxaplatino 1

Oxaplatino 1

Docetaxel e Cisplatino 1

Fluorouracile 1

Paclitaxel 1

Oxaplatino e Fluorouracile 4

Dalla tabella si può dedurre che la chemioterapia costituita dalla associazione di Oxaplatino e Fluorouracile è più facilmente causa di disgeusia nei pazienti sottoposti a questo ciclo.

Pazienti con stitichezza

Pazienti con diarrea

I farmaci chemioterapici somministrati ai pazienti intervistati du-rante il ricovero sono raggruppati nella tabella 1.

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A TUTTI GLI ISCRITTI

IL COLLEGIO I.P.A.S.V.I. DI NOVARA/VERBANIA

ORGANIZZA UN CORSO D’INGLESE

SCIENTIFICO PER INFERMIERI(BASE LEVEL E INTERMEDIATE LEVEL)

LE SEDI DEL CORSO SARANNO: SEDE DI NOVARA

E SEDE DI VERBANIA

COSTO DEI SINGOLI CORSIGRAZIE AD UNA CONVEZIONE CHE IL TUO COLLEGIO

HA STIPULATO CON L’ISTITUTO FDE DI MANTOVA€ 100 (CENTO) (per ciascun corso)

IMPORTANTISSIMO, I CORSI SONO ACCREDITATI (ECM)

CORSO BASE LEVEL: CREDITI FORMATIVI ECM N° 48CORSO INTERMEDIATE LEVEL: CREDITI FORMATIVI ECM N° 48

Ogni corso ha una durata di 40 ore, con una frequenza di due incontri a settimana di due (2) ORE. N.B. SE SI RAGGIUNGE UN BUON NUMERO DI ISCRITTI, per favorire la frequenza anche

dei turnisti, è prevista l’attivazione di un turno speculare del corso nella stessa giornata.Al termine del corso è possibile conseguire anche le 4 abilità linguistiche previste dal Common

European Framework of Reference for Languages utili a livello accademico e professionale.

Le iscrizioni per i primi corsi sono terminate; in ogni caso se sei interessato, devi comunicare i dati ( nominativo, recapito telefonico, mail)

alla segreteria di Novara del Collegio Ipasvi. I tuoi dati saranno inseriti nell’elenco di riserva, utilizzabili per i corsi successivi.

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MEDICAL ENGLISHL’Inglese Scientifi co in Sanità - LIVELLO BASE

CONTENUTILe conoscenze fornite e proposte in questo corso di inglese per tutti gli operatori della sanità,a livello base, sono strutturati per promuovere lo sviluppo, il consolidamento e il potenzia-mento delle quattro fondamentali abilità linguistiche (langua-ge skills): listening, speaking, writing, reading.Le lezioni, proposte in forma interattiva e coinvolgente per tutti i partecipanti, saranno strutturate con metodologie che permettano la comprensione dei testi anche attraverso l’ascol-to e la proiezione di brani in lingua originale. Il programma di-dattico integra, quindi, spiegazioni grammaticali e lessicali, con opportuni esercizi di traduzione e momenti di ascolto e di com-prensione dei testi in lingua inglese. I moduli di questo corso di base sono proposti in forma chiara, accessibile e concreta. Per agevolare lo svolgimento delle lezioni, viene istituito un pre-test propedeutico all’esecuzione degli aspetti teorici dei contenuti. I moduli didattici, studiati per rispondere senza sco-stamenti al framework internazionale sulle lingue straniere, sono articolati in maniera tale da consentire ai partecipanti di interfacciarsi alla lingua inglese attraverso i tre sistemi ricono-sciuti: grammar, activity e vocabulary.

ARGOMENTIGli argomenti trattati saranno articolati secondo la seguente scaletta:– GRAMMAR: VERB TO BE/QUESTION WORD– ACTIVITY: INTRODUCING ONESELF– GRAMMAR: VERB TO BE/QUESTION WORD– ACTIVITY: PARTS OF THE BODY– GRAMMAR: PREPOSITION, ARTICLES, DEMOSTRATIVE PRONOUNS.

NOUNS: SINGOLAR AND PLURAL– ACTIVITY: HOSPITAL EQUIPEMENTS– TECNICHE PER L’AUTO-APPRENDIMENTO (SELF STUDY)– GRAMMAR: PREPOSITION, ARTICLES, DEMOSTRATIVE PRONOUNS.

NOUNS: SINGOLAR AND PLURAL– ACTIVITY: DESCRIBING A SIMPLE CASE OF MEDICAL LIFE– GRAMMAR: POSSESSIVE ADJECTIVES/SIMPLE PRESENT TENSE– ACTIVITY: INJURIES AND ILLNESS– TECNICHE PER L’AUTO-APPRENDIMENTO (SELF STUDY)– GRAMMAR: VERB TO HAVE/HAS GOT– ACTIVITY: DESCRIBING SYMPTOMS– GRAMMAR: VERB TO HAVE/HAS GOT– VOCABULARY: THE DIGESTIVE SYSTEM– TECNICHE PER L’AUTO-APPRENDIMENTO (SELF STUDY)– GRAMMAR: VERB CAN– ACTIVITY: GIVING INSTRUCTIONS– GRAMMAR: VERB CAN– ACTIVITY: COMMON COMPLAINTS– TECNICHE PER L’AUTO-APPRENDIMENTO (SELF STUDY)– GRAMMAR: GRAMMAR REVISION– ACTIVITY: SCIENTIFIC TEXT (THE SECRET OF SLEEP)– GRAMMAR: IMPERATIVE, PRONOUNS ONE/ONES, PRESENT

CONTINOUS– ACTIVITY: COMMUNICATION SKILLS– TECNICHE PER L’AUTO-APPRENDIMENTO (SELF STUDY)– GRAMMAR: IMPERATIVE, PRONOUNS ONE/ONES, PRESENT

CONTINOUS– ACTIVITY: READING COMPREHENSION– GRAMMAR: ADVERBS OF FREQUENCY, PRESENT CONTINOUS

TENSE (PRESENT AND FUTURE MEANINGS) GOING TO, MUST– VOCABULARY: THE DIGESTIVE SYSTEM– TECNICHE PER L’AUTO-APPRENDIMENTO (SELF STUDY)– GRAMMAR: PRESENT CONTINOUS TENSE/OBJECT PRONOUNS

MUST - MUSTIN (OBLIGATION AND PROHIBITION)– ACTIVITY: HEALTH AND THE BODY– GRAMMAR: PRESENT CONTINOUS TENSE/OBJECT PRONOUNS

MUST - MUSTIN (OBLIGATION AND PROHIBITION)– ACTIVITY: DESCRIBING ILLNESS AND DISEASES– TECNICHE PER L’AUTO-APPRENDIMENTO (SELF STUDY)– GRAMMAR: PAST SIMPLE TO BE– ACTIVITY: PAST TIME PHRASES– GRAMMAR: PAST SIMPLE OF REGULAR AND IRREGULAR VERBS– SCIENTIFIC VOCABULARY: MATCHING EXERCISES– TECNICHE PER L’AUTO-APPRENDIMENTO (SELF STUDY)– GRAMMAR: GRAMMAR REVISION– ACTIVITY: CONSOLIDATION EXERCISE– THE FINAL TEST OF LONDON CHAMBER OF COMMERCE AND

INDUSTRY – EXAMINATION BOARD ( FELSA), TO CERTIFICATE COMPETENCES.

MEDICAL ENGLISHL’Inglese Scientifi co in Sanità -LIVELLO INTERMEDIO

CONTENUTILe conoscenze fornite e proposte in questo corso di inglese per tutti gli operatori della sanità,a livello intermedio, sono strutturate per promuovere il potenziamento delle quattro fondamentali abilità linguistiche (language skills): listening, speaking, writing, reading.Le lezioni, proposte in forma interattiva e coinvolgente per tut-ti i partecipanti, saranno strutturate con metodologie che per-mettano la comprensione dei testi anche attraverso l’ascolto e la proiezione di brani in lingua originale.Il programma didattico integra, quindi, spiegazioni grammati-cali e lessicali, con opportuni esercizi di traduzione e momenti di ascolto e di comprensione dei testi in lingua inglese.Vengono ulteriormente dedicati momenti per la rivalutazione dei testi letti e per il commento, in lingua, di questi, in modo da poter sviluppare anche le doti di riformulazione dei testi, utile strumento per la comunicazione tra professionisti sanitari di diverse nazionalità. I moduli di questo corso sono proposti in forma chiara, accessibile e concreta.Per agevolare lo svolgimento delle lezioni, viene istituito un pre-test propedeutico all’esecuzione degli aspetti teorici dei contenuti. I moduli didattici, studiati per rispondere senza sco-stamenti al framework internazionale sulle lingue straniere, sono articolati in maniera tale da consentire ai partecipanti di interfacciarsi alla lingua inglese attraverso i principali sistemi riconosciuti: grammar and activity.

ARGOMENTI– GRAMMAR: REVISION ADJECTIVES – SIMPLE PAST VERB “TO BE”– ACTIVITY: WRITING AND SPEAKING ACTIVITIES; ESTABLISHING

RELATIONSHIP 1– GRAMMAR: SIMPLE PAST TENSE– ACTIVITY: READING: DID YOU KNOW? CULTURAL INFORMATION;

INTERVIEW 2– GRAMMAR: PAST CONTINUOS TENSE– ACTIVITY: GIVING DIRECTIONS– GRAMMAR: PREPOSITIONS– ACTIVITY: CIRCLE THE PREPOSITIONS ON THE TEXT; INTERVIEW 3– GRAMMAR: QUANTIFIERS– ACTIVITY: ORDERING IN A RESTAURANT – CUSTOMERS’

COMPLAINTS: INTERVIEW 4– GRAMMAR: COMPARATIVE FORMS OF ADJECTIVES– ACTIVITY: THE WEATHER AND THE ENVIROMENT; INTERVIEW 5– GRAMMAR: FUTURE WITH GOING TO– ACTIVITY: INTERVIEW 6– GRAMMAR: FUTUR INTENTIONS– ACTIVITY: READING AND WRITING SKILLS – THE FIVE SENSE– GRAMMAR: FUTUR WITH WILL– ACTIVITY: WRITING AND READING SKILLS; SPEAKING IN THE

HOSPITAL – RETURN VISIT TO SURGERY– GRAMMAR: TOO/ENOUGH– ACTIVITY: WRITING SKILLS; SCIENCE AND TECHNOLOGY– GRAMMAR: REVIEW – MAKING PREDICTIONS– ACTIVITY: EMERGENCY CALL (TELEPHONE LANGUAGE)– GRAMMAR: PRESENT PERFECT TENSE– ACTIVITY: HEALTH – WORKING IN PAIRS– GRAMMAR: PRESENT PERFECT TENSE WITH EVER AND NEVER– ACTIVITY: ILLNESS; READING COMPREHENSION – HEALTH IN

TUDOR TIMES– GRAMMAR: PERSONAL PRONOUNS - REVISION– ACTIVITY: WRITING THROUGH READING – SCIENTIFIC TEXT– GRAMMAR: PRESENT PERFECT WITH ADVERBS– ACTIVITY: ILLNESS AND REMEDIES – THE HISTORY OF MEDICINE;

GROUP WORK– THE FINAL TEST OF LONDON CHAMBER OF COMMERCE AND

INDUSTRY – EXAMINATION BOARD ( ELSA), TO CERTIFICATE COMPETENCES.

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ERRATA CORRIGEIn seguito ad alcune imprecisioni pubblicate nel numero precedente della rivista riproponiamo:

elenco delle proposte formative del Collegio relative al primo semestre 2010

PROPOSTE FORMATIVE DEL COLLEGIO PER IL PRIMO SEMESTRE 2010

Evento formativo Date Luogo Modalità iscrizione Crediti ECM

La documentazione Infermieristica

30 gennaio 2010

Novara Hotel Europa

C.so Cavallotti 38

Tel. 0321 30237 (in orario di apertura)

50 partecipanti8

Il nuovo Codice Deontologico dell’Infermiere: guida per una pratica competente ed etica

6 febbraio2010

VerbaniaSede CollegioP.zza A.Moro 5

Tel. 0321 30237 (in orario di apertura)

dopo 10 gennaio40 partecipanti

6

Chi decide per la mia vita?Le direttive anticipate di

trattamento: aspetti clinici, etici e legali

6 marzo2010

Novara Hotel Europa

C.so Cavallotti 38

Tel. 0321 30237 (in orario di apertura)

dopo 10 gennaio100 partecipanti

In defi nizione

Etica delle relazioni, delle comunicazioni e del prendersi

cura nella professione sanitaria

17 aprile2010

VerbaniaSede CollegioP.zza A.Moro 5

Tel. 0321 30237 (in orario di apertura)

dopo 1 marzo30 partecipanti

In defi nizione

Etica delle relazioni, delle comunicazioni e del prendersi

cura nella professione sanitaria

15 maggio2010

Novara Hotel Cavour

Via San Francesco d’Assisi 6 (fronte

Stazione di Novara)

Tel. 0321 30237 (in orario di apertura)

dopo 1 marzo30 partecipanti

In defi nizione

La documentazione Infermieristica

5 giugno2010

VerbaniaSede CollegioP.zza A.Moro 5

Tel. 0321 30237 (in orario di apertura)

dopo 1 marzo50 partecipanti

8

Per il dettaglio dei programmi consultate il sito www.ipasvinovara.it(verranno inserite le brochure specifi che)

Partecipazione gratuita agli iscritti del Collegio IPASVI di Novara e VCO(fi no ad esaurimento posti)

Per iscritti ad altri Collegi IPASVI il costo è stabilito in euro 50,00 per giornata formativa

INOLTRE È IN DEFINIZIONE IL SEGUENTE CORSO:

Posta elettronica certifi cata: obblighi per i professionisti iscritti ad Ordini e Collegi

Ricordiamo nuovamente che l’art. 16 comma 7 del D.L. 185/2008, convertito nella Legge 2/2009, stabilisce per tutti i professionisti iscritti in Albi o Elenchi, di attivare e successivamente comunicare all’Ordine o Col-legio, il proprio indirizzo di posta elettronica certifi cata. Il Collegio ha già ricevuto alcune comunicazioni da parte di Colleghi e resta in attesa di riceverne altre, attraverso la posta mail oppure via fax. Inoltre per gli iscritti liberi professionisti, l’ENPAPI, con determina del Consiglio di Amministrazione del 7 ottobre 2009, ha deciso di fornire gratuitamente e per sempre, una casella di posta elettronica certifi cata (PEC). Il Collegio vi terrà informati circa gli sviluppi che emergeranno in tal senso.

Evento formativo Date Luogo Modalità iscrizione Crediti ECM

Inglese Scientifi co

In defi nizione secondo adesioni

pervenute

Novara e/o Verbania

CORSO A PAGAMENTOVedi pagina dedicata.Evento solo per iscritti

Collegio Ipasvi di Novara e VCO

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Candidata: Piola LindaRelatore: Dott. Claudio De Pieri

ABSTRACT TESI DI LAUREA CDL INFERMIERISTICA A.A. 2007-2008

STUDIO RETROSPETTIVO SULL’APPROPRIATEZZA DELLA RIVALUTAZIONE IN TRIAGEINTRODUZIONELa rivalutazione di triage è una pratica clinica con-sigliata dalle linee guida e ritenuta dal buon senso comune un’attività utile e indispensabile, garantisce il paziente in fase di attesa e lo stesso operatore di tria-ge. Non è stato però rilevato in letteratura uno studio sperimentale che ne provi scientifi camente la validità. Lo scopo della tesi è pertanto quello di analizzare la rivalutazione, in modo quanto più possibile scientifi -co, e stabilirne l’appropriatezza. In particolare gli obiettivi preposti sono: individuare se la rivalutazione porta alla variazione del codice colore e se questo cambiamento avviene solo per alcuni codici e/o per alcune patologie.I risultati ottenuti potranno portare alla stesura di un protocollo di triage che preveda l’utilizzo della riva-lutazione in modo più sistematico. La rivalutazione potrà essere limitata solo a determinati codici colore e a determinate categorie di patologie. Tutto questo potrà portare anche ad una diminuzio-ne del carico di lavoro per gli infermieri di triage, pur garantendo i pazienti. MATERIALI E METODI1) Tipologia di indagine La ricerca verrà svolta attraverso uno studio retrospettivo descrittivo. 2) Variabili VARIABILI DEMOGRAFICHE:a) sessob) etàc) scolaritàd) professioneVARIABILI INERENTI I CODICI:a) il codice colore assegnato al paziente al momento dell’ingresso in Dea.b) il codice colore assegnato al paziente al momento della rivalutazione.VARIABILI INERENTI LE PATOLOGIE: a) la patologia del paziente al momento della dimis-sione dal Dea o del trasferimento in altro reparto 3) Popolazione oggetto d’indagineLa popolazione d’indagine sarà costituita da tutti gli accessi al Dea dell’ Ospedale Maggiore della Carità di Novara, dal 01/01/2008 al 21/04/2008, per un totale di 17498 accessi, sia che questa sia stata o meno ef-fettivamente compiuta.4) Tipo di campionamentoPotendo disporre di dati trattabili elettronicamente l’indagine sarà riferita all’intera popolazione di cui sopra

5) MetodoPer l’ analisi dei dati verrà usato un database apposi-tamente programmato per confrontare i dati ottenu-ti dal triage evidenziando le rivalutazioni effettuate. Con questo database sarà possibile inoltre compa-rare le rivalutazione in merito al codice colore e alla patologia d’ingresso.

RISULTATIIn generale vi è un discreto tasso di rivalutazione che si attesta all’incirca al 45%. Il 66,7% di questo cambiamento avviene da verde a giallo.Le patologie più rivalutate sono: le malattie e distur-bi dell’apparato riproduttivo maschile, le malattie e disturbi dell’apparato riproduttivo femminile, le ma-lattie e disturbi del rene e delle vie urinarie e i trau-matismi, avvelenamenti ed effetti tossici dei farmaci.Il codice bianco ha una bassa percentuale di rivalu-tazione e diffi cilmente subisce il cambiamento del codice di gravità.Il codice verde ha una percentuale di rivalutazione che si attesta sul 50% e subisce il maggior numero di variazioni del codice di gravità. Per le patologie per cui la rivalutazione risulta essere più appropriata, per questo codice, si ha anche una buona percentuale di rivalutazione. Questo signifi ca che l’infermiere ha una buona abilità nel riconoscere i pazienti che ne-cessitano, più di altri, della rivalutazione.Il codice giallo ha una bassa percentuale di rivalu-tazione e non subisce mai l’aumento del codice di gravità.Per i pazienti non rivalutati ma che avrebbero dovuto esserlo, in quanto scaduto il limite massimo stabilito dal protocollo per quel codice, il confronto tra il co-dice di triage iniziale e quello di dimissione medica permette di affermare che per i codici verdi e gialli,

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l’infermiere abbia tutta più sovrastimato le condizioni cliniche del paziente, mentre per i codici bianchi vi sono pochi casi di sottostima. A seguito di queste considerazioni è possibile dichiarare che la rivaluta-zione eseguita sulla popolazione oggetto d’indagine è stata appropriata. Non potendo rivalutare tutti i pa-zienti che avrebbero dovuto esserlo, a causa di vari limiti, l’infermiere ha scelto correttamente quelli per cui la rivalutazione è stata effettivamente più utile.CONCLUSIONILe conclusioni a cui siamo giunti sono:- La rivalutazione non è sempre utile. Tra costi e be-nefi ci sembrano prevalere i primi- La rivalutazione è effi cace per i codici verdi, molto meno per i codici bianchi e i codici gialli- Le patologie che hanno portato più spesso alla variazione del codice colore sono quelle a cui è ne-

cessario prestare più attenzione nel momento della rivalutazione. In particolare i gruppi diagnostici più suscettibili della variazione del codice di gravità sono MDC 5 (malattie e disturbi dell’apparato cardiocirco-latorio) e MDC 21 (traumatismi, avvelenamenti ed effetti tossici dei farmaci). A seguire la rivalutazione ha dimostrato di essere utile per le seguenti patolo-gie: malattie e disturbi del sistema nervoso, malattie e disturbi dell’occhio, malattie e disturbi dell’appa-rato respiratorio, malattie e disturbi dell’apparato digerente, malattie e disturbi del sistema muscolo scheletrico, malattie e disturbi endocrini, metabolici e nutrizionali, malattie infettive e parassitarie, malattie e disturbi mentali.- Pur stabilendo nuove linee guida è necessario la-sciare spazio alla discrezionalità dell’infermiere, alle-nato a riconoscere le condizioni cliniche più instabili.

BIBLIOGRAFIA

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esperienza”, ROMA 21-24/10/2003, in GIMUPS giugno 2003 suppl. 2, vol 5 num 1-2: 54-58 11. Chiari P, Santullo A. Evidence-based practice. Mila-no: McGraw-Hill, 2002. 12. Gai V. Triage: procedimento decisionale al servi-zio del paziente. Torino: Edizioni mediche scientifi che, 1999.13. Vitolo P, Polizzi A. Importanza e compiti degli infer-mieri nella Medicina d’Urgenza. In: Garetto G, a cura di La nuova medicina d’Urgenza. Torino: Edizioni Medico Scientifi che, 1994:61-6.14. Grandi F, Bocchino G, Ottone G. Il triage infermieri-stico in Pronto Soccorso: indirizzi operativi. Torino Medi-ca 1999;(6):15-6.15. Rodriguez D. Compete solo al medico l’informazio-ne nei confronti del paziente? Riv. Diritto Professioni Sa-nitarie 1998;1(2):67-77.16. http://www.GFT.it17. Anchisi R, Benci L, Bonci A et al. Triage infermieristi-co. Milano: Mc Graw-Hill; 200018. Calamandrei D, D’Addio L. Commentario al nuovo codice deontologico dell’infermiere Milano: McGraw-Hill, 1999.19. http://www.ministerosalute.it/ Elenco DRG con ta-riffe ex D.M. 30.06.1997 espresse in Euro20. http://www.nursesarea.it/Triage/concteorici.htm21. http://www.nursesofemergency.org 22. http://www.Triage.it marzo 200623. 48. http://www.triageinfermieristico.com

IL CODICE COLORE:

Codice rosso: assenza o grave compromissione di una o più funzioni vitali. Accesso immediato alle aree di trattamento.

Codice giallo: potenziale pericolo di vita con funzioni vitali non gravemente compromesse ma suscettibili di peggioramento. Accesso alle cure mediche stabilito entro 20 minuti.

Codice verde: assenza di pericolo di vita, funzioni vitali stabili, il paziente necessita di interventi differibili. Accesso alle cure mediche stabilito entro 90 minuti

Codice bianco: assenza di pericolo di vita, funzioni vitali stabili, il paziente non necessita di prestazioni sanitarie d’urgenza, il prolungarsi del tempo di attesa non aggrava le sue condizioni cliniche.

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La rivista “Dialogare” pubblica liberamente articoli, previa approvazione del Comitato di Redazione. L’articolo è sotto la responsabilità dell’Autore o degli Autori, che devono dichiarare: cognome, nome, qualifi ca professionale, eventua-le ente di appartenenza e recapiti postali e telefonici. Il contenuto non rifl ette necessariamente le opinioni del Comi-tato di Redazione e del Consiglio Direttivo. Quando il contenuto esprime oppure può coinvolgere la responsabilità di un Ente, oppure quando gli Autori parlano a suo nome, dovrà necessariamente essere fornita anche l’autorizzazione dei rispettivi responsabili. Le citazioni devono essere strettamente pertinenti e riferirsi a tutti gli Autori citati nel testo. I lavori possono pervenire attraverso l’indirizzo di posta elettronica, oppure in forma cartacea allegando fi le in formato elettronico. I materiali inviati non verranno restituiti, salvo espliciti accordi. Il Comitato di Redazione è interpellabile per qualsiasi chiarimento al numero telefonico del Collegio. Il Comitato di Redazione

SEGRETERIASede di NovaraIndirizzo: Via Biandrate, 20b Orari di segreteria: lunedì e mercoledì dalle ore 15:00 alle ore 17:00, venerdì e sabato dalle ore 10:00 alle ore 12:00 Recapiti: tel. 0321.30237 fax 0321.393276 e-mail: ipasvinovco@infi nito.it; [email protected] Sede di VerbaniaIndirizzo: Piazza Aldo Moro, 5 Orari di segreteria: martedì dalle ore 15:00 alle ore 17:00 Recapiti: tel. 366.1544544 e-mail: ipasvinovco@infi nito.it; [email protected] CAMBIO RESIDENZA

È indispensabile comunicare tempestivamente ogni cambio di residenza con una delle seguenti modalità:– attraverso comunicazione scritta direttamente alla segreteria del Collegio– per posta, fax o e-mail.Coloro i quali cambiano provincia hanno facoltà di chiedere al Collegio della nuova residenza il trasferimento dell’iscrizione.

SMARRIMENTO TESSERAIn caso di smarrimento o furto della tessera di iscrizione al Collegio è necessario:– sporgere denuncia di smarrimento/furto alle autorità competenti (Questura, Carabinieri)– presentare al Collegio copia della denuncia e due foto tessera per avere il duplicato.

CERTIFICATI DI ISCRIZIONEI certifi cati di iscrizione hanno validità di sei mesi (legge 15 maggio 1997 n. 127) e possono essere richiesti in segreteria con le seguenti modalità:– direttamente ed in tempo reale presso la segreteria– telefonicamente, fax o e-mail, indicando le generalità del richiedente. Nel caso in cui non sia l’interessato a ritirarlo, la persona incaricata deve essere munita di delega e fotocopia del documento di identità del richiedete il certifi cato.A richiesta il certifi cato può essere spedito per posta. Si ricorda che il certifi cato di iscrizione è un documento può essere autocertifi cato.

LIBERA PROFESSIONEChi esercita o intende intraprendere l’attività libero professionale deve darne comunicazione al Collegio.Si ricorda che l’attività libero professionale implica l’iscrizione alla Cassa di Previdenza ENPAPI.

COLLOQUIÈ possibile avere un incontro con la Presidente o un membro del Consiglio Direttivo previo appuntamento te-lefonico.

POLIZZA R.C. PROFESSIONALEÈ possibile sottoscrivere Polizza R.C. professionale:WILLIS/CARIGE Federazione Nazionale IPASVI, per il contratto e la relativa modulistica contattare la segreteria del Collegio.

COMITATO DI REDAZIONEArreni Antonella, Cavagna Roberto, Fasolini Gabriele, Giroldini Luciano, Portaluppi Viviana, Zavaglio Andreina.

LA SEGRETERIA INFORMA A cura della segreteria Amministrativa

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IL CODICE DEONTOLOGICO

2009

ARTICOLO 4:

L’infermiere presta assistenza

secondo principi di equità e giustizia,

tenendo conto dei valori etici,

religiosi e culturali, nonchè del genere

e delle condizioni sociali della persona.