ANNO XI OGNUNO RACCOGLIE CIÒ CHE SEMINA · di Velletri-Segni. Il 19 luglio 1996 papa Giovanni...

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PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE “SAN FRANCESCO D’ASSISI” DI MARINA DI CERVETERI Direttore Responsabile Don Domenico Giannandrea Bisogna passare per certi passaggi; sono angusti, difficili, dolorosi, ma ci devo entrare. Certi incroci, certe questioni devono essere affrontate costi quel che costi, perché altrimenti non si progredisce e ci si ferma. Ognuno raccoglie ciò che semina. La nostra esistenza è contrassegnata dalla legge di causa-effetto: ciò che semino raccolgo perché la vita è come un boomerang e tutto ciò che lanci ti ritorna indietro. Tu vivi pure lontano da te stesso, non avere mai tempo per te (non hai mai tempo o ti trovi sempre qualcosa in modo da non aver tempo?), non porti certe do- mande perché sono pericolose, ma non ti lamentare se un giorno ti sentirai vuoto, insoddisfatto. Perché ciò che fai ha le sue conseguenze. Tu non andare a messa, non frequentare gruppi di van- gelo, di ascolto, di condivisione, proposte di spiritualità ma non ti lamentare poi se in casa tua non c'è armo- nia, non dire: "La vita fa schifo, non si può essere felici, l'amore non esiste". Perché ciò che fai ha le sue con- seguenze e ognuno raccoglie ciò che semina. Tu non prenderti cura del tuo animo: non darti silenzio, momenti di riflessione, di ascolto, non fermarti mai, ma non ti lamentare se vivi sempre tormentato, sem- pre inquieto, sempre nervoso. Perché ciò che fai ha le sue conseguenze e ognuno raccoglie ciò che semina. Tu continua a pensare male degli altri "quello è così, quell'altro è colà, quell'altro ancora ha quest'altra cosa": insomma tutti ne hanno una, nessuno ti va bene e hai da ridire su tutti, ma non ti lamentare se non c'è amore nella tua vita, se nessuno ti vuole, se nessuno - dici tu - ti capisce. Perché ciò che fai ha le sue conseguenze e ognuno raccoglie ciò che semina. Ciò che fai ha le sue conseguenze e ognuno raccoglie ciò che semina. Allora io non devo accusare nessuno di com'è la mia vita, non devo scaricare sugli altri la responsabilità della mia vita, perché essa è nelle mie mani, nelle scelte che faccio e che hanno delle conseguenze; nei pensieri che faccio; nei gesti che compio e che hanno degli effetti su di me. Ognuno raccoglierà ciò che ha seminato. Chi semina carote raccoglierà carote e chi semina patate racco- glierà patate. Chi semina raccoglierà e chi non semina nulla non raccoglierà nulla. Quando tra marito e moglie l'amore si va spegnendo, esaurendo, bisogna entrarci dentro. È difficile, è dolo- roso, a nessuno piace constatare che i nostri buoni propositi non sono bastati: chi di noi vuole accorgersi che il nostro matrimonio è in crisi, ma se non si entra finirà tutto. Bisogna entrare nella questione. Quando mio figlio a scuola è una peste, è iperattivo, è inconte- nibile, è aggressivo, oppure è sempre buio, cupo, arrabbiato, non ha amici, è chiaro che sta vi- vendo un disagio. Nessuno ac- cetta questa realtà, perché ci si sente accusati come genitori, ma se non si entra per questa porta sarà peggio, potrebbe arrivare un punto in cui sarà davvero troppo tardi. Ci devo entrare, anche se è difficile. Quando ho un problema, una paura, una cosa che nessuno sa perché mi vergogno di dirla, quando c'è qualcosa di "pesante" in me, è ovvio che a nessuno pia- cerebbe prendere in mano tutto questo, nessuno vorrebbe pren- dere in mano i serpenti, ma ci devo entrare, devo passare per di lì, altrimenti un giorno po- trebbe essere troppo tardi e la porta potrebbe essere chiusa per sempre, cioè po- trebbe essere diventata una situazione non più risol- vibile, invalicabile. Bisogna passare per certi passaggi; sono angusti, dif- ficili, dolorosi, ma ci devo entrare. Certi incroci, certe questioni devono essere affrontate costi quel che costi, perché altrimenti non si progredisce e ci si ferma. Ognuno raccoglierà ciò che avrà seminato. Don Domenico OGNUNO RACCOGLIE CIÒ CHE SEMINA ANNO XI NUMERO 42 Ottobre 2016 1

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PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE “SAN FRANCESCO D’ASSISI” DI MARINA DI CERVETERIDirettore Responsabile Don Domenico Giannandrea

Bisogna passare per certi passaggi; sono angusti,difficili, dolorosi, ma ci devo entrare. Certi incroci,certe questioni devono essere affrontate costi quelche costi, perché altrimenti non si progredisce e ci siferma. Ognuno raccoglie ciò che semina.La nostra esistenza è contrassegnata dalla legge dicausa-effetto: ciò che semino raccolgo perché la vitaè come un boomerang e tutto ciò che lanci ti ritornaindietro.Tu vivi pure lontano da te stesso, non avere mai tempoper te (non hai mai tempo o ti trovi sempre qualcosain modo da non aver tempo?), non porti certe do-mande perché sono pericolose, ma non ti lamentarese un giorno ti sentirai vuoto, insoddisfatto. Perché ciòche fai ha le sue conseguenze.Tu non andare a messa, non frequentare gruppi di van-gelo, di ascolto, di condivisione, proposte di spiritualitàma non ti lamentare poi se in casa tua non c'è armo-nia, non dire: "La vita fa schifo, non si può essere felici,l'amore non esiste". Perché ciò che fai ha le sue con-seguenze e ognuno raccoglie ciò che semina.

Tu non prenderti cura del tuo animo: non darti silenzio,momenti di riflessione, di ascolto, non fermarti mai,ma non ti lamentare se vivi sempre tormentato, sem-pre inquieto, sempre nervoso. Perché ciò che fai ha lesue conseguenze e ognuno raccoglie ciò che semina.Tu continua a pensare male degli altri "quello è così,quell'altro è colà, quell'altro ancora ha quest'altracosa": insomma tutti ne hanno una, nessuno ti vabene e hai da ridire su tutti, ma non ti lamentare senon c'è amore nella tua vita, se nessuno ti vuole, se

nessuno - dici tu - ti capisce. Perché ciò che fai ha lesue conseguenze e ognuno raccoglie ciò che semina. Ciò che fai ha le sue conseguenze e ognuno raccoglieciò che semina.Allora io non devo accusare nessuno di com'è la miavita, non devo scaricare sugli altri la responsabilitàdella mia vita, perché essa è nelle mie mani, nellescelte che faccio e che hanno delle conseguenze; neipensieri che faccio; nei gesti che compio e che hannodegli effetti su di me.Ognuno raccoglierà ciò che ha seminato. Chi seminacarote raccoglierà carote e chi semina patate racco-glierà patate. Chi semina raccoglierà e chi non seminanulla non raccoglierà nulla.Quando tra marito e moglie l'amore si va spegnendo,esaurendo, bisogna entrarci dentro. È difficile, è dolo-roso, a nessuno piace constatare che i nostri buonipropositi non sono bastati: chi di noi vuole accorgersiche il nostro matrimonio è in crisi, ma se non si entrafinirà tutto. Bisogna entrare nella questione. Quandomio figlio a scuola è una peste, è iperattivo, è inconte-

nibile, è aggressivo, oppure èsempre buio, cupo, arrabbiato,non ha amici, è chiaro che sta vi-vendo un disagio. Nessuno ac-cetta questa realtà, perché ci sisente accusati come genitori, mase non si entra per questa portasarà peggio, potrebbe arrivare unpunto in cui sarà davvero troppotardi. Ci devo entrare, anche se èdifficile.Quando ho un problema, una

paura, una cosa che nessuno saperché mi vergogno di dirla,quando c'è qualcosa di "pesante"in me, è ovvio che a nessuno pia-cerebbe prendere in mano tuttoquesto, nessuno vorrebbe pren-dere in mano i serpenti, ma cidevo entrare, devo passare perdi lì, altrimenti un giorno po-trebbe essere troppo tardi e la

porta potrebbe essere chiusa per sempre, cioè po-trebbe essere diventata una situazione non più risol-vibile, invalicabile.Bisogna passare per certi passaggi; sono angusti, dif-ficili, dolorosi, ma ci devo entrare. Certi incroci, certequestioni devono essere affrontate costi quel checosti, perché altrimenti non si progredisce e ci siferma. Ognuno raccoglierà ciò che avrà seminato.

Don Domenico

OGNUNO RACCOGLIE CIÒ CHE SEMINAANNO XI

NUMERO 42Ottobre 2016

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PREGHIERA E INTRODUZIONEDEL NOSTRO VESCOVO MONS. GINO REALI

L’ intuizione di papa Francescosulla Misericordia è un donodi grazia per tutti i credenti,

ma anche un dono da ampliare e viveregiornalmente in famiglia, in comunità e intutti i luoghi per poter esaltare,  proprio“l’amore gratuito di Dio”. Intervento del Cardinale Edoardo Menichellisu “Famiglia, una scuola di misericordia”.Edoardo Menichelli (Serripola di San Se-verino Marche, 14 ottobre 1939) è un car-dinale e arcivescovo cattolico italiano, dall’8gennaio 2004 arcivescovo metropolita diAncona-Osimo.  Il 10 giugno 1994 papaGiovanni Paolo II lo ha nominato arcivescovometropolita di Chieti-Vasto.  Papa Francescolo ha nominato membro della III AssembleaGenerale Straordinaria del Sinodo dei Ve-scovi sul tema della famiglia tenutasi inVaticano nell’ottobre del 2014. Il 4 genna-io 2015, dopo l’angelus domenicale, papaFrancesco ha annunciato la sua intenzionedi crearlo cardinale. È conosciuto dai suoifedeli per la guida di una vecchia FiatPanda, e per vivere con grande semplicità.(breve sintesi personale)Al centro della fede sta Cristo nostro Sal-vatore che ha pagato per l’umanità il debitodella nostra disubbidienza all’amore diDio. Cristo è la misericordia fatta carne, ilperdono fatto storia. Non c’è misericordiasenza l’amore imitato del Crocifisso. Veritàe Misericordia sono la stessa persona:Cristo; il Padre misericordioso perdona tra-mite Cristo. La misericordia è il cuore stes-so del messaggio di salvezza, e condizionedella salvezza personale. Davanti alla mi-sericordia “donata” l’umanità non può re-stare neutrale: o la accoglie o la rifiuta. Lamisericordia ritrovata e accolta è sorgentedi una storia personale, familiare e socialepacificata e pacificante.È il tenero abbraccio di due persone, il chi-narsi su qualcuno, c’è il padre buono chesi china sul figlio vagabondo, il samaritanoche prende il malcapitato viandante su disé; in quell’abbraccio c’è Gesù che consolala madre che ha perso il figlio, c’è ancheGesù che si china sull’adultera (S. Agostino,commentando l’incontro di Gesù con l’adul-tera, dice: “Lì c’era la misera e la miseri-cordia”).<<Occorre tessere relazioni non di supe-riorità, ma di fraternità, occorre recuperarele relazioni e la tenerezza: andate a trovareil vostro nemico, invitatelo a casa!>> - haesortato il cardinale nel suo discorso. Lefamiglie quelle ferite, distrutte: anche senon si può ricomporre il tutto della famigliasi dovrà ricomporre l’umanità della fami-

glia! Le nostre famiglie oggi soffrono di so-litudine, bisogna essere capaci di nontradire la verità ed essere misericordiosi:accoglienza e accompagnamento, discer-nimento e integrazione>>. Intervento del Vescovo Vincenzo Apicella“Quali prospettive dopo il Giubileo”.Vincenzo Apicella (Napoli, 22 gennaio 1947)è un vescovo cattolico italiano. Dal 28 gen-naio 2006 vescovo della sede suburbicariadi Velletri-Segni.   Il 19 luglio  1996  papaGiovanni Paolo II  lo elegge  vescovotitolare di Gerafi e lo nomina vescovo ausi-liare di Roma per il Settore Ovest. È ordinatovescovo nella basilica di San Giovanni inLaterano, cattedrale della diocesi di Roma. Il28 gennaio 2006 papa Benedetto XVI  lonomina  vescovo  di  Velletri-Segni. Mons.Apicella ha commentato parte di “Miseri-cordiae Vultus” https://w2.vatican.va/con-tent/francesco/it/apost_letters/docu-ments/papa-francesco_bolla_20150411_misericordiae-vultus.html e il libro di StellaMorra “Dio non si stanca. La misericordiacome forma ecclesiale”. Secondo l’autriceecco l’individuazione dei sette elementiche caratterizzano la Misericordia: relazio-nalità, bidirizionalità, concretezza, cattolicità,particolarità, laicità e la totalità. Parlare dimisericordia porta con sé il rischio della ri-duzione a una comprensione del tema pu-ramente spirituale, interiore, morale, quasisi trattasse di un generico atteggiamentodi bontà un po’ ingenua. Il volume si pro-pone, al contrario, di mostrare come la mi-sericordia sia, nel solco del magistero dipapa Francesco, una categoria profonda-mente significativa e operativa dal punto

di vista teologico, di immagine e formadella Chiesa. Una categoria che impone ri-pensamenti strutturali oltre che personalie che può essere la linea guida dellariforma della Chiesa e della vita cristianache molti si augurano.Vita affettiva e famiglia. È l’aspetto che fada sfondo a tutti gli altri, poiché ci coinvolgetutti in prima persona e ci impegna ad en-trare in relazione in quanto “persone”,ognuno portatore di un tesoro inestimabile,che è l’impronta stessa delle Personedivine. Occorre sempre ripetere che allaPersona spetta il primato su tutto: le strut-ture, le norme, i regolamenti, le attività,l’organizzazione di qualsiasi tipo. Lo sforzonecessario è sempre quello di accogliersied integrarsi.  È necessario, quindi, cercarele vie affinché nelle nostre comunità siprenda sempre più coscienza che la buonasalute della Chiesa dipende dalla buonasalute spirituale della famiglia e che la vitaparrocchiale ha stretta analogia con la vitafamiliare.  Per trovare la risposta a tuttoquesto siamo invitati, ancora una volta, afissare lo sguardo su Gesù Cristo, che, ri-velando in una dimensione umana il Voltoinconoscibile di Dio, ci rivela allo stessotempo il vero volto dell’uomo, secondoquanto inconsapevolmente annunciò Pilato:“Ecce homo!” (Gv.19,5). Con i suoi gesti ele sue parole, Gesù ci insegna a stabiliretra noi relazioni autentiche e profonde, chesi concretizzano nel farsi prossimo e nellacura spirituale e materiale dell’altro, nellapreghiera, che traduce in invocazione ognigrido di aiuto, ogni fatica. È la stessa ragiond’essere della Chiesa, quella di annunciarenon un’ideologia o un sistema morale, mala persona stessa di Gesù Cristo, unicasperanza e unico salvatore dell’uomo: “nonvi è infatti, sotto il cielo, altro nome datoagli uomini, nel quale è stabilito che noisiamo salvati”. (At.4,12).

Fulvio Di Giuseppe

L’assemblea si è riaperta sabato con ilconferimento del mandato di pastoralebattesimale ai volontari che hanno seguitoil corso di un anno proposto dall’ufficio ca-techistico. I lavori sono proseguiti poi conun momento dedicato alla “Storia e alleprospettive della Diocesi Porto–Santa Ru-fina” a cura di Egildo Spada e Annarita Cu-gini; storia di una Chiesa, traccia un percorsodi misericordia della diocesi: lo xenodochiodi Pammachio, l’attenzione per le sofferenzedei più poveri, la presenza degli ospedalidella Bottaccia e di Cerveteri mentre donAmleto Alfonsi ha portato invece la sualunga esperienza di servizio in diocesi, pro-prio nell’epoca della sua rinascita.

ASSEMBLEA XV ASSEMBLEA ECCLESIALE DIOCESANA, 23 E 24 SETTEMBRE 2016 SUL TEMA “SU SENTIERI DI MISERICORDIA”

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U na bellissima giornata di sole eun cielo azzurro, hanno fatto dacornice sabato 8 ottobre alla

5a edizione della S. Francesco Marathon.L'evento, organizzato nell’ambito dei festeg-giamenti di San Francesco di Assisi, patronodi Cerenova, aveva come scopo primario laraccolta di fondi da devolvere alle zone delreatino colpite dal terribile sisma. L'averscelto quest'anno il percorso di gara a Campodi Mare, forse nelle strade più belle delcomprensorio, viale Adriatico e il Lungomaredei Navigatori, ha offerto senza alcun dubbioun bel colpo d'occhio ai partecipanti e alpubblico che ha assistito all'evento. Si è su-perato, raddoppiando, il numero dei parte-cipanti della scorsa edizione: un ottimo ri-sultato a prescindere. Sono stati ben ottantai concorrenti partecipanti alle due competi-zioni, (6 Km e 3 Km) che puntualmente sisono presentati ai due desk, allestiti pressoil Bar da Franco, per effettuare le consueteoperazioni di iscrizione, ben gestite da ungruppo di volontari resosi disponibili per lacircostanza. Alle 10.10 è stato dato il viaalle competizioni, dopo aver presentato atutti i partecipanti, pronti sulla linea di par-tenza, i saluti di Don Domenico Giannandrea,parroco della Parrocchia di S. Francescod’Assisi, a Cerenova, e del sindaco di Cerveteri,dott. Alessio Pascucci, entrambi assenti per

altri impegni fuori Cerveteri. La differenza dietà dei partecipanti, le diverse zone di pro-venienza degli iscritti (Roma, Civitavecchia,S. Marinella, Manziana ecc.,) hanno resopiù interessante le due competizioni. È statobello vedere intere famiglie con bimbi sulpasseggino, piuttosto che adulti sessantenninonché signore con e senza cagnolino alseguito, incamminarsi dopo la partenza, cor-rendo o passeggiando per l'intero tragitto ri-servato alla competizione. Sono bastati pocopiù di 20 minuti per vedere i primi concorrentidella 6Km, tagliare il traguardo fra gli applausie l'incitamento del pubblico. Quest’anno duegiovani concorrenti “nostrani” hanno parte-cipato vincendo le rispettive gare. Si trattadel quindicenne Christian Bianchi della Cer-veteri Runners, classificatosi primo per la 3Km maschile e della tredicenne Sofia Corelli

del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre, clas-sificatasi prima per la 3 Km femminile. «Ungrosso in bocca al lupo - ha detto l’organiz-zatore della manifestazione sportiva VincenzoBellomo - va a questi due atleti che possanodistinguersi sempre più nella loro attivitàagonistica». L'evento si è concluso con unaricca premiazione che ha visto venti atletipremiati, soddisfatti per le riconoscenze ri-cevute. «Ritengo d'obbligo porgere un grandegrazie a tutti gli ottanta partecipanti e alpubblico che ha assistito all'evento – ha

concluso Bellomo- oltre che rivolgere unparticolare ringraziamento alla ProtezioneCivile e ai Vigili Urbani del comune di Cerveteri,nonché al loro comandante Marco Scarpellini,che con i volontari del servizio d’ordine par-rocchiale, ben coordinato da Sabatino Ric-ciardi, hanno garantito la sicurezza durantetutto lo svolgimento dell'evento. Ancora ungrazie va alle autorità civili presenti, gli as-sessori Francesca Pulcini ed Elena Gubetti,nonché al delegato di zona Pier Mario Zam-boni, che in rappresentanza del Sindacohanno presenziato all’evento. Ancora ungrandissimo grazie agli sponsor, senza di-stinzione alcuna, per aver reso disponibilela ricca premiazione che ha fatto seguitoalle competizioni. Un’ultima riconoscenzaad Anna Mastrandrea e Loredana Ricci, peraver curato la compilazione degli ordini diarrivo con le rispettive graduatorie e le pre-miazioni. Infine un nuovo grazie a Don Do-menico e al sindaco Pascucci, per avermidato la possibilità di organizzare, ancorauna volta, questo evento. A questo puntonon rimane che augurarci “tutti” di poter or-ganizzare il prossimo anno una nuova edizionedella San Francesco Marathon ancora piùpartecipata e ricca. Un saluto a tutti voi.Grazie ancora!».

Vincenzo Bellomo

EVENTOANCORA UN SUCCESSO PER LA 5a EDIZIONE DELLA “S. FRANCESCO MARATHON”, A SOSTEGNO DELLE ZONE TERREMOTATE

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Classifica Finale 5a edizione “San Francesco Marathon”Cerenova-Campo di Mare Km 3 Femminile1. Corelli Sofia (’03) G.S. Fiamme Azzurre Roma 15’ 20”2. Bernini Francesca (’04) G.S. Fiamme Azzurre Roma 17’ 50”3. Goffi Camilla (’07) G.S. Fiamme Azzurre Roma 17’ 51”4. De Luca Serena (’03) G.S. Fiamme Azzurre Roma 18’ 10”5. Bizzarro Aurora (’02) G.S. Fiamme Azzurre Roma 18’ 10”(stesso tempo 4a classificata)

Classifica Finale 5a San Francesco Marathon” Cerenova-Campo di Mare Km 3 Maschili1. Bianchi Cristian (’01) G.S. Cerveteri Runners 14’ 50”2. Rossi Roberto (’75) G.S. Cerveteri Runners 15’ 29”3. Visalli Gabriele (’04) G.S. Cerveteri Runners 16’ 32”4. Chialà Edoardo (’03) G.S. Cerveteri Runners 16’ 40”

Classifica Finale 5a San Francesco Marathon” Cerenova-Campo di Mare Km 6 Femminile1. Del Vescovo Roberta (’72) G.S. Bancari Romani 26’ 45”2. De Santis Sara (’97) Cerveteri Runners 27’ 27”3. De Vivo Paolina (’89) Run card 28’ 06”4. Iagnitkaia Elina (’70) Run card 30’ 57”

Classifica Finale 5a San Francesco Marathon” Cerenova-Campo di Mare Km 6 Maschile1. Catullo Emiliano (’77) SMAC 20’ 58”2. Vianelli Antonio (’85) SMAC 22’ 06”3. Esposito Emiliano (’97) ACSI Campidoglio Palatino 22’ 22”4. Conti Emanuele (’86) SS Lazio Atletica Leggera 22’ 58”

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Da tempo era stato espresso ildesiderio di dare un contributo,come comunità, alle famiglie

dei territori colpiti dal sisma e l’occasione(insieme alle altre raccolte di denaro av-viate durante il mese nella nostra par-rocchia) si è presentata con i festeggia-menti del santo Patrono, San Francescod’Assisi; infatti nelle giornate di sabato8 e domenica 9 ottobre, tutto il ricavatodella festa, comprese le attività come lamaratonina e la riffa, è stato completa-mente devoluto alle popolazioni vittimedel terremoto. Ecco il resoconto che hafatto Federica sulla due giorni dedicataal Santo <<E’ un orgoglio per noi che cisiamo occupati dell’organizzazione il ma-gnifico risultato ottenuto, sia per quelche riguarda la somma che abbiamoraccolto sia per la presenza e la parteci-pazione dell’intera comunità. Sabatomattina, si è svolta la V edizione della

Maratonina, quest’anno con un percorsoche si snodava per le vie di Campo diMare; la grande affluenza di partecipantidenota l’affezione che le persone hannoper questa iniziativa che ormai sta dive-nendo una piacevole tradizione; nel po-meriggio, dopo la processione solenneed i magnifici fuochi d’artificio accom-pagnati dalla Banda di Cerveteri, i fe-steggiamenti si sono spostati in oratorioper il consueto momento conviviale cheha fatto da preludio al meraviglioso spet-tacolo dei ragazzi della parrocchia, checon semplicità hanno dato vita ad unmusical liberamente ispirato alla vitadel Santo di Assisi, che ci ha emozionatoe riempito il cuore di gioia. La domenicapoi tutti insieme per la Santa Messa esuccessivamente in oratorio per gustareuna buonissima amatriciana (modesta-mente!) …il tempo è stato clemente e ciha permesso di dar vita nel pomeriggio

ad una scintillante Caccia al Tesoro ….Nell’organizzare questa festa e tutte lealtre attività che la nostra comunità par-rocchiale sostiene, l’obiettivo finale èche le persone che vi prendono parte sisentano “a casa”, in un luogo aperto al-l’accoglienza e all’ascolto, dove la pre-ghiera è canto e dove Dio è aggregazione…. Spero che questo sia il messaggiogiunto a chi questi giorni li ha condivisicon noi!>>. La nostra Comunità Parrocchiale ha sem-pre dimostrato grande sensibilità e ge-nerosità in emergenze come questa. Ilnostro Parroco Don Domenico e il Con-siglio Pastorale hanno programmato varieiniziative per un sostegno concreto, pro-prio per essere vicini a queste popolazionicolpite così duramente dal terremoto. Indata 12 ottobre sono state versate allanostra Curia Vescovile complessivamente5.565,00 euro.

FESTA DI SAN FRANCESCO: FEDERICA RACCONTA COME È ANDATA…

FESTA

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Parla Antonella Cannavò del mer-catino dei libri usati, che insiemeall’infaticabile Maria Barigelli,

hanno dato vita a un banchetto moltoapprezzato da parrocchiani e non, dovetrovare anche edizioni inedite a costimolto contenuti. «Il mercatino del librousato, durante le feste della parrocchia,è diventato ormai un appuntamentofisso. Eppure l’idea di un banco contanti testi da vendere a prezzi stracciatiè nata quasi per gioco: smaltire l’enormequantità di libri, donati alla Caritas da

persone che non sapevano come liberarelibrerie e biblioteche. Da lì quindi il progetto di trasformarel’iniziativa a fini benefici per le esigenzedelle molte famiglie in difficoltà dellanostra comunità. E così come succedequando le cose sono fatte in manieraspontanea, lo stand di libri viene visitatoda molta gente nelle date rituali dellaparrocchia (e non solo) ma lo allestiamoogni qualvolta se ne presenta la neces-sità. Si vendono all’incirca dai 200 ai 300

libri e visto l’enorme successo, da questaedizione abbiamo inserito anche la ven-dita online, con risultati ottimi. Ci ripromettiamo, grazie all’appoggio deinostri lettori, di ripetere l’operazione si-curamente in primavera, poi alla Festadei Popoli, all’inizio dell’estate, e di nuovoalla festa del nostro partono San Fran-cesco. Ringraziamo tutti coloro che ap-poggiano l’iniziativa e ci aiutano, diciamocosì, con l’approvvigionamento. Orgogliosiin questa occasione di aver lavorato unitiper le popolazioni terremotate».

MERCATINOMERCATINO DEI LIBRI USATI: UN GRANDE SUCCESSO DI VENDITA; ORA SI TROVA ANCHE ONLINE

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Sabato 15 ottobre la visita al san-tuario di La Verna ha dato inizioall’incontro mensile delle famiglie,

alle quali si è unito il gruppo dei giovanissimijunior con i loro educatori. Partiti di buonmattino nulla ha intralciato il decorso dellagiornata, neanche la pioggia, che a tratti ciha accompagnati. Giunti al Santuario i fratici hanno accolti in chiesa e raccontatol’esperienza vissuta da San Francesco inquei luoghi, scelti dal santo per la particolaremorfologia del territorio, descrivendoci poi

le origini del santuario. Il momento delpranzo è stato vissuto in un’atmosfera gio-iosa e di condivisione nell’oratorio messocia disposizione dai frati, dove non è mancatoun momento di preghiera e riflessione. L’at-mosfera e i luoghi del santuario, immersiin una meravigliosa natura, hanno offertoal gruppo dei giovanissimi junior l’occasionedi raccogliersi, con i loro animatori, in mo-menti di riflessione. La giornata si è conclusacon la partecipazione alla messa pomeri-diana che si è svolta in semplicità ed es-

senzialità, non accompagnata da canti, mada un grande silenzio che ha lasciato spazioalla parola di Dio, rendendo più profonda eintensa la partecipazione. La giornata, chesi è svolta all’insegna della condivisione edel confronto, nei vari momenti di preghiera,ha lasciato in ognuno di noi la certezzache condividendo e confrontandoci con glialtri ci unisce e ci predispone ad un incontroamorevole verso il prossimo.

Nunzia Sepe

GITA SABATO 15 OTTOBRE LA VISITA AL SANTUARIO DI LA VERNA HA DATO INIZIO ALL’INCONTRO MENSILE DELLE FAMIGLIE

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Nell’Anno Santo non potevacerto mancare il pellegrinag-gio delle Parrocchie della Dio-

cesi alla tomba dell’Apostolo Pietro. Ini-zialmente previsto nel marzo scorso epoi rimandato a causa dei problemi disalute del vescovo Mons. Gino Reali,l’atteso evento si è svolto sabato 15 ot-

tobre. Nella Basilica c’è stata la possi-bilità di accostarsi al Sacramento dellaPenitenza. Alle ore 16,30 Mons. Vescovoha presieduto la solenne CelebrazioneEucaristica all’altare della Cattedra,concelebranti i Parroci della Diocesi,tra questi il nostro parroco Don Dome-nico, che ha guidato un gruppo di fedeli

della chiesa di Cerenova. “Si tratta diun momento molto importante dell’AnnoSanto, che vogliamo vivere insieme,come famiglia diocesana, chiedendo aDio il dono di una rinnovata esperienzadi grazia e di misericordia, per una piùintensa vita di fede, personale e comu-nitaria”.

SABATO 15 OTTOBRE A PELLEGRINAGGIO DELLE PARROCCHIEDELLA DIOCESI ALLA TOMBA DELL’APOSTOLO PIETRO

DIOCESI

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Domenica 11 settembre, dopo laSanta Messa delle ore 11, nellanostra chiesa San Francesco d’As-

sisi si è svolto il tradizionale appuntamentocon tutta la comunità parrocchiale per labenedizione degli studenti di ogni ordine egrado, insegnanti e personale scolastico invista dell’inizio delle lezioni. Come ognianno quindi sul sagrato si è poi radunatatutta la gente per la solenne benedizione«perché Dio sia sempre con noi», come ilparroco Domenico Giannandrea ha recitatonella preghiera che è stata consegnata atutti i minorenni che si affacceranno per laprima volta nella scuola e chi invece il suopercorso, perché ormai maggiorenne, haterminato il suo ciclo di studi nelle superiorie si avvicina, speranzoso, allo sconosciutomondo universitario. Un rito che si ripeteda anni, per espressa volontà del sacerdotedato che, come ripete instancabilmente,Don Domenico «lì dove c’è Cristo c’è lapace, la concordia, l’armonia e tutti i pesi,compresi quelli faticosi del sapere, vengonocompensati da una fede più viva e una mi-gliore consapevolezza della vita». Al ritoerano presenti il sindaco di Cerveteri AlessioPascucci, l’assessore all’ambiente ElenaGubetti, il delegato per le frazioni di Marinadi Cerveteri, Pier Mario Zamboni, la presidee vicepreside dell’Istituto Comprensivo Ma-rina di Cerveteri di via Castel Giuliano, pro-fessoresse Loredana Cherubini e Anna Ma-

strandrea, «comincia un nuovo anno faticosoma bello, con l’aiuto del Signore riusciremoa superare tutte le difficoltà» - ha detto lapreside, mentre il saluto del sindaco è statorivolto a tutti i giovani in generale «perchésolo con la cultura si potranno superarebarriere e divisioni e perché solo voi potreterendere questo mondo migliore di quello

che vi abbiamo lasciato noi». Come sempre,poi secondo tradizione, una grande folla dibambini, giovani e famiglie hanno partecipatoal coloratissimo lancio dei palloncini: unmodo simpatico e sempre molto graditoper spedire in cielo il ringraziamento e lapreghiera di un fruttuoso avvio per un nuovoanno scolastico.

GRUPPIÈ NATO IL NUOVO GRUPPO PARROCCHIALE “GLI AMICI DELLA DOMENICA”, RESPONSABILI NICOLE E BENEDETTA

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U n lettore ci scrive, ponendo il se-guente quesito. Sono proprietariodi un appartamento a Cerenova,

situato in un edificio composto da 10 unitàabitative, che si raggiungono attraverso unvialetto condominiale sempre occupato edintasato da autovetture perché sono insuf-ficienti i parcheggi condominiali esterni,per sei autovetture, riservati esclusivamenteai proprietari/condomini. I parcheggi con-dominiali sono sempre occupati dagli stessiCondomini che sostengono il loro pieno di-ritto al relativo godimento proprio in quantocomproprietari delle aree in questione. Talesituazione sta diventando insostenibile inquanto assisto quotidianamente ad unasorta di gara per arrivare primi al postoauto, che determina spesso discussioni emalintesi, potenzialmente idonei a sfociarein litigi gravi, per fortuna ad oggi evitati peril buon senso di parte dei Condomini cheperò non sono più disposti a tollerare pre-varicazioni. Come si fa a rimediare a talestato di cose che assomiglia più ad unostato di “anarchia” piuttosto che ad unapacifica convivenza tra vicini, nel rispetto

dei pari diritti che hanno tutti i condomini?Gentile lettore, Lei ha centrato perfettamentela problematica laddove richiama l’attenzionesulla necessità del rispetto tra Condomini, iquali hanno pari diritti nel godimento deibeni comuni ed appare francamente stranoche l’amministratore del suo Condominionon abbia assunto iniziative per la cessazionedi tali comportamenti, sicuramente contrarialla legge come si evince chiaramente dalcombinato disposto degli artt. 1102 e 1118del Codice Civile. Il principio ricavabile èquello secondo cui il condomino può usareliberamente il bene comune ma nel rispettodell’uguale diritto degli altri condomini nel-l’uso della cosa che ne segna il limite. Cosafare dunque per ovviare agli inconvenientilamentati? Sollecitare senza dubbio l’am-ministratore all’adozione dei provvedimentiprevisti dall’art. 1130 n. 3, diretti a discipli-nare l’uso della cosa comune in modo chesia garantito il migliore godimento a ciascunodei condomini, ad esempio, installando unabarriera all’ingresso del vialetto condominialedove vengono indiscriminatamente par-cheggiate le auto da coloro che non trovano

posto negli appositi spazi comuni, destinatialla sosta autoveicolare: una barriera cheperò non dovrà impedire il transito pedonale,prevedendone l’apertura ad esempio a sog-getti disabili od allorchè si debbano scaricaremerci ingombranti destinate agli apparta-menti all’interno dell’edificio condominiale.Provvedere per la necessaria turnazionenella occupazione dell’aree di parcheggio,meglio attraverso apposita assemblea con-dominiale che dovrà deliberare con mag-gioranza qualificata (2/3). Una simile scelta(turnazione) renderà la delibera pienamentelegittima e rispondente ai criteri suddetti adifferenza di quella che dovesse assegnareil posto auto in uso esclusivo di un singolocondomino o di un gruppo di condomini: ameno che la delibera non venga presa al-l’unanimità dei voti dei condomini parteci-panti al Condominio. Sono queste le indi-cazioni (nelle ipotesi di turnazione) che datempo fornisce la Corte di Cassazione, ri-badite in una recente sentenza del27.05.2016 n. 11034.

Avv. Antonio Arseni

L’AVVOCATO ANTONIO ARSENI DI CERVETERI RISPONDE A QUESITI LEGALI

DIRITTI

Page 8: ANNO XI OGNUNO RACCOGLIE CIÒ CHE SEMINA · di Velletri-Segni. Il 19 luglio 1996 papa Giovanni Paolo II lo elegge vescovo titolare di Gerafi e lo nomina vescovo ausi-liare di Roma

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AVVISIBACHECA

BENEDETTA IL 4 OTTOBRE, DURANTE LA MESSA SOLENNE, L’ISTITUZIONE DELLA CONFRATERNITA DI SAN FRANCESCOIl 4 ottobre festa del Patrono San Francesco d’Assisi durante la messasolenne delle ore 18, presieduta dal Vicario della Diocesi Don AlbertoMazzola, si è svolto il rito dell’istituzione della confraternita San Francesco;ora anche la nostra chiesa avrà una confraternita formata da uomini,donne, giovani e meno giovani, riuniti a nome e per nome di San Francesco.

IL RITIRO SPIRITUALE COMUNITARIODal 4 al 6 no-vembre pressola Casa per fe-rie del Monaste-ro San Vincenzodi Bassano Ro-mano, si svol-gerà il ritiro spi-rituale comuni-tario. Per le iscrizionirivolgersi allasegreteria par-rocchiale negliorari di ufficio.

LA GIOIA DELL’AMORE CHE SI VIVE NELLA FAMIGLIAÈ ANCHE IL GIUBILO DELLA CHIESALa gioia dell’amore che si vive nella famiglia è anche ilgiubilo della Chiesa. Come hanno indicato i Padri sinodali,malgrado i numerosi segni di crisi del matrimonio, il desideriodi famiglia resta vivo in specie tra i giovani, e motiva laChiesa. Come risposta a questa aspirazione l’annuncio cri-stiano che riguarda la famiglia è davvero una buona notizia.Il Cammino sinodale ha permesso di porre sul tappeto la si-tuazione delle famiglie nel mondo attuale, di allargare ilnostro sguardo e di ravvivare la nostra consapevolezza sul-l’importanza del matrimonio e della famiglia. Al tempostesso, la complessità delle tematiche proposte ci hamostrato la necessità di continuare ad approfondire conlibertà alcune questioni dottrinali, morali, spirituali e pastorali.La riflessione dei pastori e dei teologi, se è fedele allaChiesa, onesta, realistica e creativa, ci aiuterà a raggiungereuna maggiore chiarezza. I dibattiti che si trovano nei mezzidi comunicazione o nelle pubblicazioni e perfino tra i ministridella Chiesa vanno da un desiderio sfrenato di cambiaretutto senza sufficiente riflessione o fondamento, all’atteg-giamento che pretende di risolvere tutto applicando normativegenerali o traendo conclusioni eccessive da alcune riflessioniteologiche. Ricordando che il tempo e superiore allo spaziodesidero ribadire che non tutte le discussioni dottrinali,morali o pastorali devono essere risolte con interventi delmagistero. Naturalmente nella Chiese è necessaria unaunità di dottrina e di prassi, ma ciò non impedisce cheesistano diversi modi di interpretare alcuni aspetti delladottrina o alcune conseguenze che da essa derivano. Questosuccederà fino a quando lo spirito ci farà giungere allaverità completa (cfr Gv 16,13) cioè quando ci introdurràperfettamente nel mistero di Cristo e potremo vedere tuttocon il suo sguardo. Inoltre, in ogni paese o regione sipossono cercare soluzioni più inculturate attende alletradizioni e alle sfide locali. Infatti, le culture sono moltodiverse tra loro e ogni principio generale ha bisogno diessere inculturato, se vuole essere osservato e applicato.In ogni modo, devo dire che il cammino sinodale ha portatoin sé una grande bellezza e ha offerto molta luce. Ringrazioper i tanti contributi che mi hanno aiutato a considerare iproblemi delle famiglie del mondo in tutta la loro ampiezza.L’insieme degli interventi dei Padri, che ho ascoltato con co-stante attenzione, mi è parso un prezioso poliedro, costituitoda molte legittime preoccupazioni e da domande oneste esincere. Perciò ho ritenuto opportuno redigere una EsortazioneApostolica postsinodale che raccolga contributi dei duerecenti sinodi sulla famiglia, unendo altre considerazioniche possano orientare la riflessione, il dialogo e la prassipastorale, e al tempo stesso arrechino coraggio, stimolo eaiuto alle famiglie nel loro impegno e nelle loro difficoltà.

Tratto da “Amoris Laetitia” di papa Francesco (paragrafi 1-4)

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