Anno VIII - Numero 4 E-mail: [email protected] Aprile ... · della civiltà, quella voglia di ......

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L a colomba, le palme, l’ulivo, la Pasqua, che è già un ricordo lontano, e tanti altri simboli che rappresentano, sin dalla nascita della civiltà, quella voglia di pace che ognuno di noi si augura con tutto il cuore. Ma forse sto esage- rando nell’affermare che tutti vogliono la pace altrimenti non mi verrebbe più l’ansia nel guardare un telegiornale, uno qualsiasi. Le bombe umane continuano a farsi esplodere in Medio Oriente, causando centinaia di morti inno- centi; Serbia e Kosovo se le danno ancora di santa ragione; la repres- sione cinese nei confronti del Tibet e dei suoi pacifici monaci buddisti è ripresa alla grande, in vista delle Olimpiadi di quest’anno; la situa- zione in Iraq è stazionaria e non sembra trovare una soluzione; in Afghanistan si continua a morire e poi via via quei tantissimi focolai di guerra in Africa che diventano veri e propri genocidi… Aiutatemi voi in questo macabro elenco per- ché, a questo punto, ho veramente perso il conto. Una domanda, però, mi sorge spontanea e con la quasi certezza che anche voi la condividiate. Non è soltanto un’utopia, da parte del- l’essere umano, pensare che sia possibile una vera pace? Mi guardo indietro facendo scorre- re le pagine della nostra storia recente e passata e mi rendo conto di quanto sia facile il ricorso alla violenza ed ai soprusi da parte di un individuo contro un altro, da parte di gruppi d’etnie diverse, di popoli interi nei confronti d’altri popoli di questa stessa Terra. E’ bastato poco perché tutta l’intelli- genza acquisita e tutto il sapere di civiltà progredite fosse dimenticato e messo da parte, per fare spazio alla guerra, allo sterminio, all’an- nientamento di un nemico vero o presunto. Dopo, e soltanto dopo aver scarica- to con la violenza la rabbia e l’ira represse, ci accorgiamo dell’anima- le che c’è in noi. E nemmeno sem- pre perché l’odio genera odio che prima o poi verrà a sua volta fatto uscire dalle viscere di quei corpi che l’hanno dovuto subire loro malgrado. “Occhio per occhio” senza possibilità di poter tornare indietro per non commettere certi errori, che il più delle volte si tra- sformano in orrori. Il bene ed il male fanno parte della nostra esistenza, ma quante gene- razioni dovranno ancora vivere questa vita, prima che l’utopia di una qualunque pace lasci il posto alla vera pace, alla vera Pasqua? A lla Biblioteca Nazionale Braidense, dove sono raccol- ti tutti gli scritti pubblicati, esiste una raccolta abbastanza antica di testi e fascicoli che richiamano vari argomenti ed avvenimenti storici del nostro territorio. Sono le cronache di un tempo, raccolte in una serie di polverose cartelle. Da molte parti si trovano i riferi- menti di questo materiale (www.braidense.it) che riporta notizie che al giorno d’oggi non potrebbero che far sorridere i più e, forse, interessare solo qualche storico attento e curioso di cono- scere il nostro passato. Una cartella ha però delle analo- gie fortissime con una situazio- ne strana, per alcuni versi, e pericolosa per altri che voglia- mo raccontarvi. Il titolo di que- sto “faldone” richiama subito l’attenzione e fa correre la fanta- sia verso chissà dove: narra, infatti, di una serie di circostan- ze che “La bestia feroce“ ha com- piuto nel luglio del 1792 nelle campagne milanesi, con riferi- menti precisi ad Assiano, Cusago, Cesano ed a molti altri paesi della nostra zona. Il cronista del tempo, quasi cer- tamente, ha lavorato anche di fantasia alla ricerca della descri- zione sbalorditiva, cercando di trasformare quanto probabil- mente era normalità per allora, non dimentichiamo il contesto ricchissimo di boschi, ovvero gli attacchi dei lupi verso animali e persone, in qualcosa di inverosi- mile, con un animale mostruoso e sconosciuto, pur descritto a volte nei minimi particolari, che compie delle stragi. Interessante il fatto che in più occasioni si organizzano delle vere e proprie battute per cercare di catturare l’animale, colpevole spesso di aver aggredito ed ucciso dei bambini. Questo è quanto, in breve, raccontano i documenti storici che, tra fantasia e realtà, molto probabilmente nascondo- no un fondo di verità. Ritorniamo ora per un momento al nostro tempo. Da diversi mesi la nostra redazione riceve segna- lazioni e lettere relative ad un grave problema che assilla cicli- sti e pedoni che “osano“ avventu- rarsi nelle nostre strade: le aggressioni di cani. Se alcune informazioni si riferiscono a semplici inseguimenti di qual- che cane, magari incautamente lasciato libero dai proprietari, altre molto più gravi narrano di persone, anche anziane, che sono state aggredite fuori della propria abitazione, addirittura da tre cani contemporaneamen- te. Solo la buona sorte ha impe- dito che queste storie non si tra- sformassero in tragedie ed ora, invece di contare i punti delle ferite, saremmo qui ad una conta ben peggiore. Indubbiamente è una questione molto grave che potrebbe, se lasciata degenerare, creare problemi ben più seri. Anche Guido Torti, che si occu- pa della distribuzione del nostro mensile, ha subito un’aggressio- ne, ecco la sua testimonianza. Era un venerdì pomeriggio, come faccio tutti i mesi, con la mia bici- cletta, vista la bella giornata, stavo consegnando alla cascina Guascona le copie del nostro mensile. Giunto in prossimità dell’ultima curva, improvvisamente escono dalla cam- pagna due cani, un cane lupo ed un Pit Bull, che in men che non si dica, m’inseguono ed il pitbul mi azzan- na una gamba. Per fortuna avevo i pantaloni pesanti, che mi protegge- vano, e con un calcio mi sono libe- rato e sono riuscito velocemente ad entrare in cascina dove i cani non ci mettono piede. Ho chiamato subito il 112... non rispondeva nessuno. Avevo il cuore a mille, chiamo allo- ra il 113 dopo una lunga attesa alla fine risponde un operatore al quale racconto la vicenda. Con mia gran- de sorpresa, il poliziotto dimostra di essere a conoscenza del problema! Proprio in quel momento arriva casualmente una pattuglia della Polizia, che chiamata via radio dal- l’operatore, viene da me. Gentilis- simi i due agenti, raccontata ancora la mia vicenda, partono in auto per una breve battuta, che poi si rivele- rà infruttuosa, poiché i cani erano scomparsi. Fatto sta che ho dovuto farmi venire a prendere perché non avevo il coraggio di tornare a Muggiano in bici. L’indomani pre- sento immediatamente una segnala- zione al comando dei vigili di Baggio, dove mi mostrano una car- tella piena di esposti, spiegando che non possono fare nulla, se non segnalare al canile municipale la situazione. Io me la sono cavata con un grande spavento, ma se al mio posto ci fosse stato un bambino?” Bella domanda questa, cui non vorremmo rispondere. Ma non finisce qui. Di solito quando si tratta di rogne, non sono mai di nessuno, oppure nessuno ha visto o sentito niente. Fortuna- tamente capita, come nel nostro caso, che la verità venga a galla prepotentemente e senza dubbi di sorta. Basta solo andarla a cer- care, come abbiamo fatto noi, incontrando due persone della cascina Guascona. Ecco la loro testimonianza. Stavo percorrendo in bicicletta, come d’abitudine sin da bambina, la strada che passa davanti al campo dei nomadi in compagnia di mia nipote – ci racconta la signora Emidia della Cascina Guascona quando d’improvviso è uscito un Un problema molto serio del nostro territorio Attenti al lupo A volte succede che eventi storici si ripropongono a distanza di tempo e, spesso anche dopo secoli, vicende ormai dimenticate accadono di nuovo. Quella che vogliamo raccontarvi è proprio una situazione di queste. Sono trascorsi oltre 200 anni dagli ultimi attacchi di lupi riportati nelle cronache storiche, sembra incredibile, ma qualcosa di analogo capita ancora oggi. Non ci credete? Leggete queste testimonianze. (CONTINUA A PAGINA 8) L’utopia della pace di Marco Rossetti e R.B. Delpero [email protected] Visti da Roberta Canepa sembrano lupi mansueti di fronte al portale della Cascina Guascona... Muggiano & dintorni Anno VIII - Numero 4 Aut. Tribunale Milano N. 766 dell’1.12.2000 E-mail: [email protected] Internet: www.muggiano.it Aprile 2008 di R.B. Delpero [email protected] con il Coro Polifonico Cantum Novum di Cerchiate Sabato 12 aprile 2008 alle ore 21 presso Oratorio San Luigi di via Cabella Baggio (Milano) Associazione Culturale P P a a p p à à e e M M a a m m m m a a : : I I l l o o v v e e y y o o u u organizza il Concerto: Si ringrazia per il contributo “O.F. SANT’ELENA”.

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La colomba, le palme, l’ulivo, laPasqua, che è già un ricordo

lontano, e tanti altri simboli cherappresentano, sin dalla nascitadella civiltà, quella voglia di paceche ognuno di noi si augura contutto il cuore. Ma forse sto esage-rando nell’affermare che tuttivogliono la pace altrimenti non miverrebbe più l’ansia nel guardareun telegiornale, uno qualsiasi.Le bombe umane continuano afarsi esplodere in Medio Oriente,causando centinaia di morti inno-centi; Serbia e Kosovo se le dannoancora di santa ragione; la repres-sione cinese nei confronti del Tibete dei suoi pacifici monaci buddistiè ripresa alla grande, in vista delleOlimpiadi di quest’anno; la situa-zione in Iraq è stazionaria e nonsembra trovare una soluzione; inAfghanistan si continua a morire epoi via via quei tantissimi focolaidi guerra in Africa che diventanoveri e propri genocidi… Aiutatemivoi in questo macabro elenco per-ché, a questo punto, ho veramenteperso il conto.Una domanda, però, mi sorgespontanea e con la quasi certezzache anche voi la condividiate. Nonè soltanto un’utopia, da parte del-l’essere umano, pensare che siapossibile una vera pace?Mi guardo indietro facendo scorre-re le pagine della nostra storiarecente e passata e mi rendo contodi quanto sia facile il ricorso allaviolenza ed ai soprusi da parte diun individuo contro un altro, daparte di gruppi d’etnie diverse, dipopoli interi nei confronti d’altripopoli di questa stessa Terra. E’bastato poco perché tutta l’intelli-genza acquisita e tutto il sapere diciviltà progredite fosse dimenticatoe messo da parte, per fare spazioalla guerra, allo sterminio, all’an-nientamento di un nemico vero opresunto.Dopo, e soltanto dopo aver scarica-to con la violenza la rabbia e l’irarepresse, ci accorgiamo dell’anima-le che c’è in noi. E nemmeno sem-pre perché l’odio genera odio cheprima o poi verrà a sua volta fattouscire dalle viscere di quei corpiche l’hanno dovuto subire loromalgrado. “Occhio per occhio”senza possibilità di poter tornareindietro per non commettere certierrori, che il più delle volte si tra-sformano in orrori. Il bene ed il male fanno parte dellanostra esistenza, ma quante gene-razioni dovranno ancora viverequesta vita, prima che l’utopia diuna qualunque pace lasci il postoalla vera pace, alla vera Pasqua?

Alla Biblioteca NazionaleBraidense, dove sono raccol-

ti tutti gli scritti pubblicati, esisteuna raccolta abbastanza antica ditesti e fascicoli che richiamanovari argomenti ed avvenimentistorici del nostro territorio. Sonole cronache di un tempo, raccoltein una serie di polverose cartelle.Da molte parti si trovano i riferi-menti di questo materiale(www.braidense.it) che riportanotizie che al giorno d’oggi nonpotrebbero che far sorridere i piùe, forse, interessare solo qualchestorico attento e curioso di cono-scere il nostro passato. Una cartella ha però delle analo-gie fortissime con una situazio-ne strana, per alcuni versi, epericolosa per altri che voglia-mo raccontarvi. Il titolo di que-sto “faldone” richiama subitol’attenzione e fa correre la fanta-sia verso chissà dove: narra,infatti, di una serie di circostan-ze che “La bestia feroce“ ha com-piuto nel luglio del 1792 nellecampagne milanesi, con riferi-menti precisi ad Assiano,Cusago, Cesano ed a molti altripaesi della nostra zona. Il cronista del tempo, quasi cer-tamente, ha lavorato anche difantasia alla ricerca della descri-zione sbalorditiva, cercando ditrasformare quanto probabil-mente era normalità per allora,non dimentichiamo il contestoricchissimo di boschi, ovvero gliattacchi dei lupi verso animali epersone, in qualcosa di inverosi-mile, con un animale mostruosoe sconosciuto, pur descritto avolte nei minimi particolari, checompie delle stragi. Interessanteil fatto che in più occasioni siorganizzano delle vere e propriebattute per cercare di catturarel’animale, colpevole spesso diaver aggredito ed ucciso deibambini. Questo è quanto, inbreve, raccontano i documentistorici che, tra fantasia e realtà,molto probabilmente nascondo-no un fondo di verità.

Ritorniamo ora per un momentoal nostro tempo. Da diversi mesila nostra redazione riceve segna-lazioni e lettere relative ad ungrave problema che assilla cicli-sti e pedoni che “osano“ avventu-rarsi nelle nostre strade: leaggressioni di cani. Se alcune

informazioni si riferiscono asemplici inseguimenti di qual-che cane, magari incautamentelasciato libero dai proprietari,altre molto più gravi narrano dipersone, anche anziane, chesono state aggredite fuori dellapropria abitazione, addiritturada tre cani contemporaneamen-te. Solo la buona sorte ha impe-

dito che queste storie non si tra-sformassero in tragedie ed ora,invece di contare i punti delleferite, saremmo qui ad una contaben peggiore. Indubbiamente èuna questione molto grave chepotrebbe, se lasciata degenerare,creare problemi ben più seri.

Anche Guido Torti, che si occu-pa della distribuzione del nostromensile, ha subito un’aggressio-ne, ecco la sua testimonianza.“Era un venerdì pomeriggio, comefaccio tutti i mesi, con la mia bici-cletta, vista la bella giornata, stavoconsegnando alla cascina Guasconale copie del nostro mensile. Giuntoin prossimità dell’ultima curva,

improvvisamente escono dalla cam-pagna due cani, un cane lupo ed unPit Bull, che in men che non si dica,m’inseguono ed il pitbul mi azzan-na una gamba. Per fortuna avevo ipantaloni pesanti, che mi protegge-vano, e con un calcio mi sono libe-rato e sono riuscito velocemente adentrare in cascina dove i cani non cimettono piede. Ho chiamato subitoil 112... non rispondeva nessuno.Avevo il cuore a mille, chiamo allo-ra il 113 dopo una lunga attesa allafine risponde un operatore al qualeracconto la vicenda. Con mia gran-de sorpresa, il poliziotto dimostra diessere a conoscenza del problema!Proprio in quel momento arrivacasualmente una pattuglia dellaPolizia, che chiamata via radio dal-l’operatore, viene da me. Gentilis-simi i due agenti, raccontata ancorala mia vicenda, partono in auto peruna breve battuta, che poi si rivele-rà infruttuosa, poiché i cani eranoscomparsi. Fatto sta che ho dovutofarmi venire a prendere perché nonavevo il coraggio di tornare aMuggiano in bici. L’indomani pre-sento immediatamente una segnala-zione al comando dei vigili diBaggio, dove mi mostrano una car-tella piena di esposti, spiegando chenon possono fare nulla, se nonsegnalare al canile municipale lasituazione. Io me la sono cavata conun grande spavento, ma se al mioposto ci fosse stato un bambino?”Bella domanda questa, cui nonvorremmo rispondere. Ma nonfinisce qui. Di solito quando sitratta di rogne, non sono mai dinessuno, oppure nessuno havisto o sentito niente. Fortuna-tamente capita, come nel nostrocaso, che la verità venga a gallaprepotentemente e senza dubbidi sorta. Basta solo andarla a cer-care, come abbiamo fatto noi,incontrando due persone dellacascina Guascona. Ecco la lorotestimonianza. “Stavo percorrendo in bicicletta,come d’abitudine sin da bambina, lastrada che passa davanti al campodei nomadi in compagnia di mianipote – ci racconta la signoraEmidia della Cascina Guascona– quando d’improvviso è uscito un

Un problema molto serio del nostro territorio

Attenti al lupoA volte succede che eventi storici si ripropongono a distanza di tempo e, spesso anche dopo secoli, vicendeormai dimenticate accadono di nuovo. Quella che vogliamo raccontarvi è proprio una situazione di queste. Sono trascorsi oltre 200 anni dagli ultimi attacchi di lupi riportati nelle cronache storiche, sembra incredibile, ma qualcosa di analogo capita ancora oggi. Non ci credete? Leggete queste testimonianze.

(CONTINUA A PAGINA 8)

L’utopiadella pace

di Marco Rossettie R.B. [email protected]

Visti da Roberta Canepa sembrano lupi mansueti di fronte

al portale della Cascina Guascona...

Muggiano& dintorni

Anno VIII - Numero 4Aut. Tribunale Milano N. 766 dell’1.12.2000

E-mail: [email protected]: www.muggiano.itAprile 2008

di R.B. [email protected]

con ilCoro PolifonicoCantum Novum di Cerchiate

Sabato 12 aprile 2008alle ore 21

presso Oratorio San Luigi

di via Cabella Baggio (Milano)

AssociazioneCulturale

““ PPaappàà ee MMaammmmaa:: II lloovvee yyoouu””organizzail Concerto:

Si ringrazia per il contributo“O.F. SANT’ELENA”.

L’orgoglio di creare lavoro

Spettabile Redazione, su Il Riledi marzo ho letto un articolo

di quella signora che mangiasolo latte e fette biscottate. Ma,mi chiedo, quanti pochi contri-buti avrà versato durante la suavita lavorativa per avere unapensione così bassa? E pensoanche ai problemi dei giovanid’oggi, come mio figlio che dopo23 anni di lavoro si trova oggi afare il “precario” con 640 euro almese. Quanto potranno avere dipensione quando sarannocostretti a lasciare il lavoro perraggiunti limiti d’età?A ridurre così le persone ancorain età produttiva contribuisceanche la logica capitalistica dicerta imprenditoria modernache, prendendo come scusanteanche il costo degli oneri fiscali,preferisce chiudere le attività inItalia e rivolgersi all’estero.Acquistando e importando pro-duzioni di paesi come la Cina ol’India. Luigi Einaudi disse dimeravigliarsi “…di certe personeche, solo per l’orgoglio di crearelavoro, hanno realizzato numeroseimprese in Italia”. Ma dove sonofinite ora, queste persone, questeimprese? Esiste solo la legge delguadagno, in barba a chi muoredi fame, o quasi. E qui mi fermo, avrei tante etante altre cose da dire... ma nondesidero annoiarvi oltre. Cordiali saluti.

Umberto Guastoldi________

Unanimità di pensiero contro la

bio-diversitàSiamo in un’epoca in cui ormai

da molti anni non si fa cheparlare, correttamente, di tuteladella bio-diversità come unicasperanza per proteggere l’essereumano da un’auto-distruzione,spesso consapevole, tra le cuicause, non ultima, è l’omologa-zione e l’uniformità. Scoproinvece che la nostra zona è statacontagiata, mentalmente, da unostrano virus di controtendenza

che vede soprattutto colpiti imembri di maggioranza. Ne illu-stro un attacco (del virus) con unepisodio significativo.E’ in discussione l’apertura diuno sportello di “ascolto” confunzione di prevenzione alleviolenze sulle donne e sui mino-ri, presso la scuola di viaParavia dove una dirigente pre-parata e consapevole vive unarealtà drammatica di un quar-tiere in cui la presenza di immi-grati è elevatissima con tutti iproblemi che ne derivano e chesi scaricano molto spesso sullemadri e sui figli. Si è da poco concluso, proprio neilocali della scuola, un corso di for-mazione per operatori del sociale,molto apprezzato e che ha visto lapartecipazione d’insegnanti, duemedici venuti da Aosta, operatricisociali e circa una ventina di cara-binieri che spesso non hanno stru-menti psicologici per relazionarsicon determinate problematicheper arrivare a creare quel senso difiducia che possa poi scaturire inuna denuncia nei confronti di chiagisce violenze. La delibera di Consiglio, neldicembre 2006, prevedeva oltre alcorso anche la successiva aperturadi questo sportello per dare conti-nuità al lavoro iniziato ma… siriconvoca una Commissione con-sigliare! All’inizio penso che siasolo per ascoltare dalla dirigentel’esito del corso monitorando cosìin itinere il progetto ma, dopol’esaustiva relazione della stessache conferma come in quel quar-tiere la concentrazione di popola-zione straniera, con culture diffe-renti e problematiche economicheelevate crei un diffuso disadatta-mento socio-culturale e di come,già detto sopra, a farne le spesefossero le donne ed i bambini cioèi soggetti più deboli. Ebbene: nonostante la confermadella necessità di tentare di porreun freno a questa situazione,nonostante in una precedenteCommissione due dottoressedell’Ospedale San Carlo (respon-sabili del centro antiviolenza lìpresente) ci avessero illustratoesaurientemente come questifenomeni siano tristemente inascesa, confermandoci chel‘unico vero scoglio delle perso-ne che hanno subito una violen-za sia l’incapacità di reazione, lavergogna ad ammettere una

realtà subita, la concezione mala-ta di un amore autolesionista chegiustifica, commisera, nascondeper uno strano istinto materno-protettivo il marito-compagno dicui si è vittima.Ebbene, nonostante tutto ciò, nes-suno della maggioranza, ha vota-to a favore poiché tutti – ribadiscotutti - convergevano su un pen-siero unico così articolato. Eranecessario aumentare il numerodi agenti dell’ordine per mettere“in galera” i responsabili delleviolenze (peccato che il problemasia avere le denunce…). E poi leviolenze, quelle psicologiche, senon denunciate, vuol dire chesono accettate e quindi… perchépreoccuparsi? E ancora… se que-sti extracomunitari vengono qui,ci portano via il lavoro e nonvogliono integrarsi, perché aprireuno sportello di ascolto che (sicu-ramente) non servirà a nulla per-ché nella loro cultura questi com-portamenti sono accettati?Peccato che sia di pochissimotempo fa l’esito di un’indaginedell’ISTAT, condotta su 25.000donne (in maggioranza italiane)da cui emergeva chiaramente efortemente che il ruolo delladonna, relegato dai media a“oggetto”, ancora molto lontanodall’aver raggiunto la parità lavo-rativa, appesantito dai carichi difamiglia (figli e genitori anzianida accudire/curare), aggravatoda uno stato sociale che non offreaiuti reali, diffusi e accessibili, achi deve lavorare per vivere (esono la maggioranza delledonne)… dicevo il ruolo delladonna così compresso e sovracca-ricato spesso la vede soccomberee subire. Ma dimenticavo… il son-daggio non era stato commissio-nato dal Cavaliere.

Elena TagliaferriConsigliere di Zona 7 Lista Ferrante

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PrecisazioneNel mio ultimo scritto, pubbli-

cato su queste pagine ilmese scorso, dal titolo “Il Mulinoed il Mugnaio“ ho involontaria-mente fatto alcuni riferimenti altesto “Invito al Castello. Guida alCastello di Peschiera Borromeo e allaMostra sugli antichi mulini“, senzacitarne correttamente la fonte. Mi scuso per la non voluta man-canza con l’autore, prof. SergioLeondi, membro della SocietàStorica Lombarda, persona a menota, stimatissimo nel mondodella storia locale.

Marco Rossetti

Riduzione smogVisto che l’Ecopass non fun-

ziona contro l’inquinamen-to, il Comune “raccomanda“ diridurre da 14 a 12 le ore d’accen-sione degli impianti di riscalda-mento. Ma questo penalizzereb-be - in primis - malati ed anzianiche abitano i grandi quartieripopolari. E lo fa, il Comune, con“calda raccomandazione“, altri-menti... Non è con le minacce che si ridu-ce lo smog: basterebbe, tanto percominciare, abbassare le tempe-rature negli uffici comunali, neiquali, letteralmente, si soffoca.Tanto da costringere gli impiega-ti a tenere le finestre aperte.Calerebbero anche le spese.

Elio Signorini________

Parco delle Cave: io ho partecipato

Domenica 2 marzo si è tenutauna giornata di lavoro

volontario nel Parco delle Cave:una delle tante iniziative orga-nizzate da Italia Nostra - CFU. Tempo fa mi sono iscritto allanewsletter del CFU e ho poi rice-vuto l’e-mail che invitava i citta-dini ad una mattinata di “lavoro“nel Parco delle Cave.

Approfittando della bella gior-nata e facendo finta di non vede-re il cantiere edile accanto alcuore del parco, mi sono messouna tuta da lavoro e un paio diguanti e via! Insieme al Direttore del parco esotto la supervisione dei tecnicidi CFU (a mio avviso bravissimi)abbiamo, in circa tre ore, iniziatoa sistemare i bordi del canalenell’area naturalistica, rinforzan-do le sponde con pali di legno,alcuni conficcati nel terreno ealcuni in orizzontale di conteni-mento. Intanto con l’attrezzaturafornita da CFU abbiamo anche

riempito con la terra (avremotrasportato una 50ina di carriole)gli avvallamenti del terreno, inmodo da renderli più sicuri econfortevoli. Insieme a me c’erano altri citta-dini e le guardie ecologiche avigilare e ad aiutare; la gente cipassava vicino e mi diceva: “seidi Italia Nostra? bravo!”. Difficilespiegare che cosa ci facesse unsemplice cittadino, insieme aitecnici al lavoro in un’area pub-blica. Sembra un miracolo ma èquesto il vero Parco delle Cave. Il direttore del Parco ha anchespiegato che, il lavoro da noi ini-ziato, sarebbe stato poi prosegui-to e terminato dai ragazzi prove-nienti da tutta Europa per uncampo di lavoro internazionale.Infatti, qualche settimana dopo ilvialetto che costeggia la CavaBersagliera era sistemato, spia-nato, sicuro e consolidato. Oltre a ringraziare il CFU-Italia-nostra per aver coordinato illavoro (e sopportato la nostrainesperienza) vorrei fare una con-siderazione: se in una mattinatain 30 persone abbiamo iniziato (eneanche terminato) il lavoro disistemazione di un tratto di nem-meno 50 metri, quanta fatica,sudore, studi, progettazione,partecipazione c’è dietro al risul-tato di questo magnifico, anchese da qualcuno criticato, Parcodelle Cave?

Giovanni Gronda________

La lentezza migliora la vita

Spettabile Redazione, sfoglian-do il Vostro mensile di marzo

2008, tra le notizie flash, ho tro-vato un trafiletto relativo allaGiornata Mondiale della Len-tezza. Leggendo questo brevearticolo ho appreso che un grup-po di volontari ha distribuitovolantini ai passanti con icomandamenti, alcune piccoleregole per ritrovare la felicità.Anch’io alcuni anni fa ho scrittoun testo dal titolo “La conquistadella lentezza”, che per aver lacertezza di poterla divulgare, hofatta leggere anche in CuriaArcivescovile a Milano, dovel’hanno apprezzato e mi hannoincoraggiato a mettere in pratica.Con alcune regole ci sono riusci-to trovandomi bene. Ora leggendo il Vostro mensile,mi sono ricordato ed ho pensatodi mandarvi una copia de “LaConquista della lentezza” così, se laVostra Redazione lo riterràopportuno, potrete pubblicarloed anche i lettori de Il Rilepotranno leggerlo e meditare. Ammirando lo spirito con cuirealizzate questo giornale, rin-graziando porgo a tutti i compo-nenti dell’associazione culturaleIl Rile i miei migliori saluti.

Olindo Lazzaron

2 Aprile 2008

Lettere alla RedazioneLa Redazione - [email protected]

“Il Rile” si può trovare ogni mese gratuitamente presso:Muggiano: Macelleria Rossetti, Panificio Muggiano, Market dellaCasa, Parrocchia Santa Marcellina, Edicola l’Impronta,Associazione Amici del Quadrato, Tabaccheria Muggiano,Cooperativa Muggiano, Parrucchiere Millennium, G.S. MuggianoCalcio, Centro Estetico Rose’s, Banca Intesa, Accademia TerzoMillennio, Nido Muggiano, Scuola Elementare, Consorzio Cers,Ristorante Pizzeria Sorgiovanni. - Quartiere Olmi: AssociazioneLa Cittadella, Panificio Senna, Edicola Olmi, Banca Intesa,Farmacia Olmi, Farmacia Comunale, Arci Olmi, Parrucchiere EuroFashion, Bar Betulle, Elettro Olmi, AICS Olmi, Panettiere viaBetulle. - Quarto Cagnino: Associazione Mondo Donna,Acconciature Femminili, El Prestinee de Quart. - Quinto Romano:Azienda Agricola Verga, Edicola, Parrocchia Madonna DivinaProvvidenza, Movimento Cristano Lavoratori. - Baggio: ComandoVigili Zona 7, Consiglio di Zona (piazza Stovani), Consiglio di Zona(Sede), Edicola via Rismondo, Croce Verde Baggio, Biblioteca diBaggio, Pagliarini (via Palmi), Centro Culturale Ronchi, CentroPolispecialistico 33, Tecnorete (via Rismondo), Edicola Valsesia,Parrocchia Sant’Anselmo, Libreria Lineadiconfine, OtticaMontesano, Sindacato Pensionati. - Cusago: Cartolibreria Forni,Viridea, Tennis Club, Biblioteca Cusago, Mercatino Antiquariato,Tabaccaio, Circolino Monzoro, Centro Prelievi. - SettimoMilanese: Biblioteca Comunale Settimo, Millennium Self Service,Pizzeria Villaggio Cavour, Anna Mode di Seguro. - Trezzano sulNaviglio: Comune, Centro Socio Culturale. - Cesano Boscone:Ortopedia Dinardo, Cinema Cristallo, Caf ACAI, Zini, Edicola viaLibertà, Farmacia dott. Camera, Torri Assicurazioni, SalumeriaRossetti, L’aquilone, Azienda Agricola Dornetti, Centro CulturaleVilla Marazzi, Profumeria via Betulle. - Cisliano: Azienda AgricolaForestina, Stilcasa. - Cassinetta di Lugagnano: Comune. -Magenta: Libreria ‘Il Segnalibro’.

Anno VIII - Numero 4 - Aprile 2008 - Copie 2.800

Editore: Associazione Culturale “Il Rile”

Redazione: Largo Don Saturnino Villa, 2 - 20152 MilanoTel. 333.2152427 - Fax 1782244934

Presidente: Marco Rossetti - [email protected]: Renato Bortolo Delpero - [email protected] Resp.le: Andrea Ferrari - [email protected] Pubblicità: Nadia Isola - [email protected]: Raffaella Cendali, Carmen Esposito, MariluzRuso Perez, Elio Signorini, Guido Torti, Moreno Frigerio,

Davide La Monaca, Sergio Bulgaro (alla memoria)Disegni: Roberta Canepa

Impaginazione: Renato Bortolo DelperoStampa: Elegraf - Settimo Milanese (MI) - [email protected]

Distribuzione: Guido Torti, Elio Signorini.Hanno collaborato a questo numero:

M. Malanca, L. Bacchi, A. Giorcelli, M. Rohrwasser, W. Cherubini, G. Gronda, G. Ciappina, G. Ortolani, M. Rosa e

R. Poggi, G. Molteni, R. Pantaleo, M. Baroni, L. Todaro.“Il Rile” pubblicherà, nei limiti di spazio disponibile, tutti gliarticoli firmati fatti pervenire in tempo utile alla Redazione.

Chiuso in redazione il 20/3/2008. La prossima data per inviarci gli articoli è il 20/4/2008.

Muggiano&dintorni

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Muggiano&dintorni

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Il sentiero dopo i lavori.

3Aprile 2008

La conquista dellalentezza

La frenesia del ritmo ha travol-to anche la domenica! Come

si fa a pensare che in una società,come la nostra, dove si sente piùforte che mai, la doppia frustra-zione per il tempo perduto ed ilguadagno mancato, dove il ripo-so non è mai separato dal consu-mo, ci possa essere il tempo peruna pausa? Ecco perché è statainventata l’animazione! E’ pre-sente nei luoghi di ricreazione,nei luoghi di villeggiatura e neiluoghi di culto. E per non esseretravolto dall’animazione, pernon essere inquinato dalla velo-cità, dai suoi prodotti e dai suoianimatori, come area di riflessio-ne personale e dell’equilibriointeriore, mi sto perfezionandonella ricerca della Lentezza. La meditazione profonda mi haportato le prima dieci regole.1) procedi con calma tra il fra-stuono e la fretta e ricorda quan-ta pace possa esservi nel silenzio.2) Per quanto puoi, senza cedi-menti, mantieniti in buoni rap-porti con tutti.3) Esponi la tua opinione contranquilla chiarezza, e ascolta glialtri: pur se noiosi ed incolti,hanno anch’essi la loro storia.4) Evita le persone prepotenti:costituiscono un tormento per lospirito.5) Se insisti nel confrontarti congli altri, rischi di diventare borio-so e amaro, perché sempre esi-steranno individui migliori epeggiori di te.6) Godi dei tuoi successi e anchedei tuoi progetti, mantieni inte-resse per la tua professione perquanto umile, essa costituisce unvero patrimonio nella vera fortu-na del tempo.7) Usa prudenza nei tuoi affari,perché il mondo è pieno diinganno, ma questo non ti rendacieco a quanto vi è di virtù: moltisono coloro che proseguono altriideali e dovunque la vita è colmadi eroismo.8) Sii te stesso. Soprattutto nonfingere negli affetti, non ostenta-re cinismo verso l’amore, perché,pur di fronte a qualsiasi delusio-ne e aridità, esso resta perennecome il sempreverde.9) Accetta docile la saggezza del-l’età, lasciando con serenità lecose della giovinezza, ma nontormentarti con delle fantasie:molte paure nascono da stan-chezza e solitudine.10) Al di là di una sana discipli-na, sii tollerante con te stesso.Tu sei figlio dell’universo nonmeno degli alberi e delle stelle ehai pieno diritto di esistere. Econvinto o non convinto che tune sia, non c’è dubbio che l’uni-verso si stia evolvendo a dove-re. Perciò sta in pace con Dio,

qualunque sia il concetto chehai di lui. E quali siano i tuoiaffanni e aspirazioni, nellachiassosa confusione dell’esi-stenza, mantieniti in pace con iltuo spirito nonostante i suoiinganni, travagli e sogni infran-ti, questo è pur sempre unmondo meraviglioso. Sii pru-dente e pratica la vera giustizia,così senza sforzarti potrai esserefelice.

Olindo Lazzaron________

Recinzione pericolante

I l muro di cinta dell’Asilo-Nidocomunale di via delle Betulle

al Quartiere Olmi rischia dicadere da un momento all’altro.Proprio verso la stradina che col-lega la piazza delle fontane allascuola materna ed alla scuolaelementare. Fino a poco tempo fail “tamponamento”, realizzato contavole di legno sostenute da palidi ferro ed eseguito ormai tantianni or sono, era agganciato aglialberi del giardino. Ora, scom-parsi gli alberi, è sostenuto solodalla forza di gravità.

Potrebbe cadere da un momentoall’altro e causare seri danni aibambini che giornalmente passa-no di lì. Possibile che nessuno lonota?

Elio Signorini________

Un fatto spiacevoleSono la mamma di un bambi-

no di sette anni che frequentala classe prima della scuolaPrimaria. Voglio segnalare unfatto a dir poco sgradevole, allimite della “discriminazione”. Il giorno 6 novembre scorso miofiglio, presso il Campo Sportivodi Muggiano, non viene fattoentrare in campo durante un alle-namento - nonostante abbia pro-dotto tutta la documentazionesanitaria - soltanto perché il bam-bino frequenta il centro DonCarlo Gnocchi per terapie dilogopedia, due volte la settimana. Il bambino, dopo tale episodio,soffre perché vede che i suoiamici partecipano agli allena-menti e lui no. Da segnalare che

tale vicenda ha provocato albambino molta ansia tanto che,ogni mattina, mio figlio mi chie-de quando potrà giocare con isuoi compagni al CampoSportivo di Muggiano.

Lettera firmata

Gentilissima signora, la questio-ne è, ovviamente, al di fuori di

ogni nostra competenza e cono-scenza, pertanto non possiamo chegirare la sua lettera alla direzionedel G.S. Muggiano che, certamen-te, saprà motivare quanto da leisegnalato.

La Redazione________

Appello agli amicidi un tempo

Questo breve trafiletto è rivol-to a tutti i lettori che si ricor-

dano la latteria del signor Piero edella signora Norina, a Muggia-no, dove si andava con “la tasinaa toeù il gelato dal Piero”. Sì… unavolta in questo locale il gelato,siamo negli anni ’60, si potevaandare a prendere sfuso con unascodella o con un pentolino e lasignora Norina con affetto eamore lo distribuiva ai ragazzi. Ilgelato del Piero, qualcuno loricorda ancora… cremoso, pasto-so dolce, insomma buonissimo.La latteria era, allora, un puntod’incontro dei ragazzi comeanche l’oratorio; poi quando lagelateria chiuse, anche se la“cler” era abbassata, i ragazzi siincontravano ancora lì davanti.Rammento la sera prima del miomatrimonio, ero anch’io con ilmio futuro sposo, lì a chiacchie-rare, come se la latteria fosseancora aperta. Forse lì l’aria nellelunghe serate afose d’estate erapiù fresca (sì il fosso era più vici-no), i discorsi si facevano meglio,ci si appoggiava al muro e sistava lì a parlare di tutto e ditutti… come era bello. Un altro punto di incontro era lacooperativa. C’era poco a Muggia-no: non c’era una discoteca, nonc’era un pub, o un pianobar, masolo tanta amicizia e voglia distare insieme, i cuori erano piùvivi, gli animi forti. La gioventù èl’età più bella della vita, quandobasta essere amici per stare bene. Scrivo a nome di quelli che untempo stavamo davanti alla latte-ria, alla cooperativa ed all’orato-rio, seduti sulle sbarre di ferroche c’erano una volta davanti alSagrato della Chiesa. Vorremmoorganizzare “La giornata dell’ami-cizia” per tutti quei ragazziragazze, oggi uomini e donne econ le loro famiglie, che allora sifermavano con le biciclette, lemoto nuove e vecchie oppure lemacchine, da mostrare agli amici.Con questo appello rendiamonoto per prima cosa la nostra

intenzione di organizzare unagiornata all’insegna del passato,con lo scopo di raccogliere qual-che consenso e, perché no, qual-che idea o suggerimento. Nelprossimo numero de “Il Rile”,cercheremo di fornire maggioridettagli di questa iniziativa. Una data possibile per l’incontropotrebbe essere il 2 giugno pros-simo, ma non è ancora certa.Vorremmo che nessuno manchi aquesta piccola rimpatriata traamici di un tempo che, magari,per le vicissitudini della vita, daanni si sono persi di vista.

Cercate di non mancare. Ringra-ziamo anticipatamente “Il Rile”per la disponibilità.

Angela Lana

Gentilissima Angela, non pos-siamo che essere lieti di fare da

tramite a questa bellissima iniziati-va ed offrire il massimo aiuto e col-laborazione non solo per mettere incontatto le persone interessate, maanche per fornire tutti i dettaglidell’appuntamento nel prossimonumero.

La Redazione

(SEGUE DA PAGINA 2)

Muggiano&dintorni

La recinzione“sgarruppata”.

29 febbraio 2008

Ad un mese dalla scomparsa dell’amica

Giusy Grazioli Abicoancora non ci rendiamo conto dell’accaduto. Repentina e silenziosa lasua scomparsa, come del resto era lei. Ha fatto molto per l’Oftal.Accompagnava gli ammalati a Lourdescon grazia e dolcezza, se pur investitadel ruolo di Dama responsabile.Coordinava barellieri e dame sul trenodegli ammalati con giusta responsabilità.Ha fatto e seminato molto e tantoancora aveva da dare.Porgiamo le dovute condoglianze al maritoe al figlio e la ricordiamo con affetto.

Gli amici tutti dell’Oftal di Baggio

L’associazione Mondo Donna, come ognianno, ha organizzato due manifestazioni per

ricordare la giornata internazionale della donna: 8marzo. La prima con la proiezione del film a regiafemminile “L’albero di Antonia” di Marleen Gorris,un film che ha vinto più Oscar e che vuole sottoli-neare la forza delle donne e la loro capacità diorganizzarsi, anche senza gli uomini, nel rispettodella diversità di ogni personalità. La seconda iniziativa è stata una festa danzanteorganizzata presso lo Spazio Teatro 89 il 9 marzo.Una festa che, oltre al divertimento, ha sottolineatol’importanza di ricordare ciò che è accaduto nel1908 e le condizioni d’alcune società d’oggi, le cuidonne non hanno ancora pari dignità con gli uomi-ni e dove la povertà permette una vita solo di stentie di dolore. In merito a ciò, anche quest’anno la soli-darietà che ogni anno Mondo Donna offre andrà adattuare finanziariamente un progetto di mini credi-to organizzato in alcuni villaggi del Burkina Faso. Ilprogetto tende a migliorare la vita delle donne di

quel paese, offrendo dei minicrediti che permettanoloro di aprire un’attività il cui guadagno le mette incondizione di mantenere la propria famiglia. Testimone e garante che il denaro, che MondoDonna e le proprie socie offrono, giunga a destina-zione, è stato il Giampiero Bassani, attivista dellaParrocchia Sant’Elena, che più volte si è recato neipaesi più poveri e da anni diffonde attraverso la suaesperienza, la conoscenza delle diversità di vita. E’ intervenuto alla festa sottolineando le condizio-ni di vita delle donne di quel paese e specificandonel dettaglio le impostazioni del progetto. Unadescrizione che ha permesso ai presenti di com-prendere altre realtà; realtà di poveri che con forzatendono a cambiare; realtà che toccano gli animi;consapevolezza che con poco si può fare molto eche il nostro piccolo gesto ci permette di diventa-re partecipi del cambiamento e delle pur piccolemodifiche di vita.

Francesca Maletta“Mondo Donna”

Festa dell’otto marzo 2008 all’insegna della solidarietà

Inizio corso martedì 15 aprile 2008 ore 20,30Il Mind-Body Training (MBT) è costituito da esercizi graduali essenzialmente pratici,facilmente applicabili e comprensibili.L’MBT mette a disposizione dei partecipanti una serie di tecniche che, effettuate concostanza, permetteranno di esprimere al meglio le proprie potenzialità.

ObiettiviLe tecniche sono finalizzate:• all’autocontrollo psicofisico;• alla gestione dello stress e ad un rapido recupero della fatica fisica e mentale;• al potenziamento delle capacità intuitive e creative.

Contenuti• esercizi per il controllo consapevole del respiro;• esercizi finalizzati all’ascolto delle sensazioni cenestesiche e alla distensione del

tono muscolare;• tecniche per il potenziamento delle capacità attentive e dell’equilibrio emotivo;• tecniche di visualizzazione mentale e di immaginazione guidata e creativa.

Il corso avrà cadenza settimanale, per un totale di 10 incontri, con sessioni dalladurata di un’ora e trenta, tutti i martedì ore 20,30.

Costo complessivo: soci Coop 80 euro; non soci 100 euro (Iscrizione obbligatoria)Sede corso: spazio scopriCoop via Gianella 21 (Milano)

Iscrizioni: spazio scopriCoop via Gianella 21 tel. 02.48920258 cell. 335.5441807

4 Aprile 2008Muggiano

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Nel quartiere di Muggiano,come vera e propria cernie-

ra d’unione tra il vecchio abitatoed il nuovo insediamento, giacein sostanza da sempre il fontani-le Rile. Il prossimo 4 aprile, inuna seduta della CommissioneVerde del Consiglio di Zona 7, sidiscuterà una mozione che haproprio per oggetto questo anticofontanile, a cui siamo particolar-mente legati. Ancora una volta si

chiede alle istituzioni un contri-buto per valorizzare un’area che,invece di essere considerata unpregio per il quartiere, sembraabbandonata al suo destino. In questi ultimi mesi, ad onor delvero, per lo meno per quantoriguarda la manutenzione ordi-naria, qualcosa il Comune diMilano ha messo in atto: l’erbatagliata sulle sponde, un brevetratto di protezione sistematolungo l’asta del fontanile, lepiante morte, dopo anni d’incu-

ria e mancanza d’irrigazione,sostituite. Insomma, operazioniche dovrebbero essere routine,ma almeno l’occhio può goderedi qualcosa di accettabile, senzaessere sopraffatti da un senso diabbandono, come succedeva finoa poco tempo fa.

Ma non basta, ci vorrebbe unqualcosa di più tecnico, una stac-cionata in legno, qualche sentieroben curato verso la testa, un’at-tenzione maggiore per i dettagliin modo che questo angolo sipossa trasformare in un fioreall’occhiello per il nostro borgo. Non possiamo che ringraziare ipromotori di questa iniziativa, anome della collettività, ed il sem-pre disponibile Rosario Pantaleo,che ben volentieri si è offerto difare da tramite con le istituzioni.

Nel prossimo numero vi infor-meremo sull’esito della riunionedi Commissione, speriamo orache i Consiglieri di zona, sap-piano cogliere l’occasione perpreservare e valorizzare que-st’area.

Una mozione per il fontanile RileA supporto di una raccolta di firme di alcuni cittadini di Muggiano, è stata presentata inConsiglio di Zona 7, dal consigliere Rosario Pantaleo, una mozione a favore del recupero edella salvaguardia del fontanile Rile di Muggiano. Un’iniziativa, a detta dei promotori, cheintende preservare e valorizzare un’area particolare della nostra zona, parte integrante del

territorio del Parco Sud.

a cura della [email protected]

Il testo della mozioneRecupero fontanile Rile, in Muggiano

Premesso che- Nel quartiere di Muggiano vi sono alcuni fontanili che danno lustro al passato agricolo del quartie-re, un tempo borgo autonomo, i quali rappresentano anche un elemento distintivo della vocazionecontadina di una vasta area del territorio lombardo.- Questi fontanili, oltre alla funzione agricola, sono essenziali elementi dinamici per la salvaguardiaambientale del territorio in cui sono collocati.

Considerato che- Il fontanile Rile ha un percorso che si inoltra anche all’interno dell’abitato di Muggiano rendendofattiva e stringente il rapporto tra corso d’acqua ed abitato.- Che il fontanile Rile manifesta la sua testa in un’area adiacente al centro abitato collocata all’internodel Parco Agricolo Sud e che tale testa necessita di interventi di pulizia, consolidamento e manu-tenzione.

Valutato che- Nel percorso del suddetto fontanile dalla sua testa fino all’ingresso, sotterraneo, nel centro abitato,sono segnalate alcune deficienze da sistemare quali, ad esempio, la mancata corretta pendenza delcorso d’acqua, nonché l’adeguato disboscamento e pulizia del letto del fontanile.- Nel percorso superficiale del fontanile si evidenzia la necessità di completare la recinzione leggeradi protezione.

Il Consiglio di zona 7 richiede al Sindaco ed alla Giunta Comunale di porre in atto i necessari inter-venti, con eventuale coinvolgimento del Parco Agricolo Sud Milano, di salvaguardia del fontanileRile con le opportune opere di ripristino, come indicato e secondo le necessarie opere idrauliche edi superficie al fine di riqualificare il fontanile a beneficio della salvaguardia storico-ambientaledell’area di Muggiano.

Rosario Pantaleo

Alle spalle delle nuove abitazioni di Muggiano c’è questo boschetto che nasconde la sorgente del Rile.

della Parrocchia Santa Marcellina di Muggiano,organizza un laboratorio creativo dedicato ai bambini

“UN DONO PER UNA MAMMA SPECIALE”

dalle ore 16.00 alle ore 18.00(contributo € 3,00 a partecipante)

SABATO 19 APRILE 2008

Carne a prezzi scontatiImilanesi potranno trovare la carne a

prezzi scontati, svizzere di bovino a7,90 euro al chilo anziché 12,00 euro,nella quarta settimana del mese, quellapiù difficile per chi deve far quadrare ilbilancio familiare. L’iniziativa, conclusagrazie ad un accordo tra l’assessore alleAttività produttive Tiziana Maiolo el’Associazione Macellai, cerca di contra-stare il carovita che non può e non devecompromettere la qualità nutrizionale edi vita dei cittadini. A poco tempo dal-l’accordo con i panificatori, grazie alquale si potrà acquistare il pane con unosconto di due euro su ogni chilo, ilComune lancia una nuova iniziativa perla lotta al carovita. “Anche a Milano - rileva MaurizioArosio, Presidente dell’AssociazioneMacellai dell’Unione del Commercio edi Federcarni - è importante il rapporto difiducia del consumatore con il macellaiosotto casa che garantisce qualità del prodot-to e capacità di servizio ad un prezzo cor-retto”.

Molti dei macellai aderenti alla promozio-ne predisporranno sul proprio bancoanche un’area dedicata ad offerte per laparte anteriore del bovino, tagli di carneormai quasi dimenticati come, ad esempio,il bollito, ma dall’indubbia qualità organo-lettica ad un prezzo più conveniente. Dall’elenco fornito dal Comune diMilano, abbiamo estrapolato le attivitàcommerciali che hanno aderito al pro-getto della nostra zona:

CENTOSTELLE srl via Palmi 2FORINA Cosimo Damianovia Forze Armate 361-MCCTORTI Luigi via Forze Armate 393/AFARE’ Attilio via F.lli Zanzottera 8LEPORATTI Giuseppe via Novara 99

Milano: tre milioni dieuro alle parrocchie

In base ad una legge regionale, chepromuove la realizzazione di attrez-

zature d’interesse comune destinate aiservizi religiosi, il Comune di Milano

erogherà complessivamente 3.231.600euro a favore della Chiesa Cattolica e dialtri culti. Più precisamente i contributiriguardano 14 parrocchie e cinque entiche fanno riferimento a confessioni noncattoliche, ed hanno presentato doman-da entro i termini previsti. Lo ha comu-nicato il vice Sindaco Riccardo DeCorato a seguito di una delibera appro-vata dalla Giunta. La normativa regionale stabilisce, infatti,che in ciascun Comune l’otto per centodelle somme riscosse per oneri di urbaniz-zazione secondaria venga ogni annoaccantonato in un apposito fondo da desti-nare alla realizzazione di attrezzature d’in-teresse comune (o per interventi di manu-tenzione, restauro, ristrutturazione am-pliamento d’impianti o acquisto delle areenecessarie), destinate a servizi religiosi. Nella nostra zona hanno beneficiato: laparrocchia Madonna della Fede alQuartiere Olmi (che riceverà 205.000euro), la parrocchia San GiovanniBattista in Trenno (350.000 euro) el’Associazione dei testimoni di Geova diBaggio (39.000 euro).

5Aprile 2008Muggiano

&dintorni

Dal martedì al sabato ore 9.00-19.00Venerdì ore 11.00-20.30

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E’un fatto accertato da qual-che tempo che una sana

concorrenza può portare solo deibenefici. Si è appurato in tutte leattività che fanno parte della vitadi un Paese come il nostro. Nelcommercio una sana concorren-za riesce a far mantenere i prezzidelle merci entro limiti accettabi-li; nell’industria fa in modo che ilprodotto finito, oltre ad esserecalmierato, sia anche fonte dinuove idee e soluzioni tecnichein grado di far risparmiare ilconsumatore e di salvaguardarela sua salute; nel mondo finan-ziario elimina gran parte deirischi di bancarotta e di frodi. Potrei andare avanti così, manon è questo che m’interessa rac-

contarvi. Ciò che mi premecomunicare al lettore è esatta-mente il rovescio della medaglia.Sì perché, grazie a Dio, quandosuccede che viene a mancare unasana concorrenza e l’attività diturno diventa un monopolio, cisono gli incaricati alla sorve-glianza che intervengono a puni-re i colpevoli ed a ripristinare lesituazioni anomale. Credo chetutti siamo d’accordo sui modiadoperati dagli investigatori chedebbono accertare le varie colpe.La tecnologia, sempre più com-plicata specialmente nelle inter-cettazioni, permette loro di sco-prire cose che altrimenti rimar-rebbero solo supposizioni oparole al vento. Purtroppo in unsettore di questo nostro benea-mato Paese da un po’ di tempo(forse un po’ troppo) le cose nonvanno come dovrebbero.

Qualcuno di voi avrà già capitoche mi riferisco alla “Politica”.Un settore, questo, dell’universoItalia che va tranquillamentecontrocorrente rispetto agli altriche, volenti o nolenti, subisconoed accettano quelle leggi che cihanno accompagnato sin dallafine della seconda GuerraMondiale quando è nata laPrima Repubblica.Sembra quasi che i nostri politiciabbiano tutti dei gran desideridi diventare una specie di“casta“ intoccabile, sul modellodell’India tanto per intenderci,ed il solo fatto di essere statieletti dal popolo dia loro l’impu-nità, l’immunità e tutti quei pri-vilegi che già si sono accaparratiin questi 60 anni. E sono tantissi-mi, talmente tanti che i mass-media sembra abbiano quasivergogna per loro a fare un rie-

pilogo ogni tanto sui giornali oin televisione.Sembrava, anche, che con l’av-vento dell’inchiesta “ManiPulite” le cose dovessero cambia-re radicalmente. Invece sonopassati più di dieci anni e siamoancor di più impantanati nelfango con un Governo (il penul-timo in ordine di apparizione)che si è sbattuto nel promulgareleggi “ad personam” aiutati dallagran parte dell’opposizione (?!?).In più tanta voglia di cambiarepersino la Costituzione. I bisognidel popolo possono aspettare.Con quest’ultima abnorme coali-zione sembrava che la barca sivolesse raddrizzare, ma è statosolo un fuoco di paglia.L’orizzonte è sempre più fosco.Nel mezzo di questo triste qua-dro la sana concorrenza, di cuiaccennavo all’inizio, è andata

definitivamente a puttane. Si èoramai perso il numero dei poli-tici inquisiti per ogni e qualsiasitipo di reato grave. I conti con lagiustizia non hanno più colore.L’arroganza contro la magistra-tura, di chi siede sugli scrannidel Governo, ha raggiunto livelliimpensabili fino a pochi anni fa.Sono rimasti in pochi a difenderela Giustizia, troppo pochi perchériescano a farsi ascoltare. In tutta sincerità personalmen-te sono arcistufo di recarmi alvoto con il naso tappato. Credoche dobbiamo fare qualcosaprima che sia troppo tardi.Tocca a noi cittadini onesti spez-zare quel filo doppio che legapolitici di destra, di centro e disinistra per tornare ad in trave-dere quel poco di sana concor-renza di cui hanno ed abbiamotanto bisogno.

Elucubrazione primaveriledi R.B. [email protected]

EVENTI 2008ASSOCIAZIONI PARCO DELLE CAVE

Domenica 20 aprileSede ASD Shadow Archery Team (tel. 338.1810152)

Campo Tiro via Broggini

“Primavera e Sport nel Parco delle Cave”

Prove gratuite di tiro con l’arco aperte a tutti i cittadini.I partecipanti avranno l’occasione di scoccare

qualche freccia in massima sicurezza e sotto l’attentasupervisione di Istruttori Federali.

Ingresso Gratuito

Quella di quest’anno è statauna Pasqua “col botto” a

Quinto Romano. Una festivitàche, in particolare, i residenti nel“ferro-di-cavallo” difficilmente siscorderanno. Ore 5.30 del 23 marzo. Una mat-tina ancora invernale, nonostan-te il calendario: umida e pungen-te, sferzata a tratti da raffiche divento montano. Chi si avventu-rerebbe per le strade di Quinto aquell’ora con un clima simile?Logica vorrebbe che non ci fosseun’anima viva e, infatti, è così…o quasi. Solo un camion per larimozione di autoveicoli si aggi-ra nei pressi del parcheggio divia Ferrieri, prospiciente lo sce-nografico stabile semicircolare,fiore all’occhiello dell’urbanisti-ca quintese. Qualcuno sembrerebbe avereavuto bisogno di soccorso.Un’auto rimasta in panne nellaprima mattinata di Pasqua,forse. “Che sfortuna per il proprie-tario”, verrebbe da pensare. Ilsuo ritorno a casa, già reso tardi-vo da una notte di festa, saràritardato ulteriormente; oppurechissà… un progetto di vacanzacon partenza mattiniera è appe-na naufragato… E invece no. Il camion non recu-pera nessuna vettura in difficol-tà. Non preleva nessun guidato-re rassegnato, ma si appresta a

procedere in ben altro tipo diprelievo. Sale sull’ampia aiuola econ una manovra di retromarciasi avvicina alla postazione ban-comat della locale filiale dellaBanca Popolare di Milano.Piegando le protezioni metalli-che poste a protezione del mar-ciapiede, si accosta ad unadistanza tale da poter agganciarel’erogatore di denaro con il cavodi traino. L’idea è semplice:attingere alla riserva del banco-mat senza passare per la norma-le procedura, bensì svellendo ildeposito dalla propria sede fisi-ca. La conclusione è elementare:trattasi di furto. Il guidatore accende il motore esi mette in marcia, nell’attesa cheil mezzo faccia il proprio dovere,ma la conformazione del terrenosu cui si trova ad operare non loaiuta. Il “ferro-di-cavallo” delimi-ta un’area semicircolare, che è inparte dedicata a parcheggio e inparte a verde pubblico. Il semi-cerchio in questione è spezzatoin due settori equivalenti da unviottolo pedonale, che unisce viaFerrieri con via Tofano, taglian-do letteralmente a metà lo stabi-le. Il passaggio si trova allamedesima altezza del piano stra-dale, mentre l’ampia aiuola è

sopraelevata allo stesso, a forma-re un prolungamento naturaledel marciapiede. La sede dellabanca si trova nei pressi delprimo settore verde. E’ necessa-rio pertanto salire sull’aiuolaalberata per compiere una rapi-na di quel genere.

Giunto ormai nella sua marcia aridosso del viottolo di mediana,il camion non ha ancora assolto ilproprio compito, perché il ban-comat oppone la giusta resisten-za, che dovrebbe produrre uncorpo inglobato nella struttura diun edificio. Per sradicarlo dallasua sede sono necessari più forza

e più spazio. Il piede del guida-tore spinge allora con decisionesul gas. Il veicolo è costretto atagliare il camminamento e asfruttare il secondo settore verdeper completare l’opera. Nelloscavalcamento il mezzo perdepotenza e per recuperare l’abbri-

vio è necessaria una secondasgasata, ancora più decisa.Il bancomat a questo punto saltavia come il tappo di una bottigliadi champagne, portandosi dietrouna vetrina della filiale con relati-va serranda. Il camion lo trascinacon sé per almeno trenta metri.Ora bisogna fermare il mezzo,

lanciato in una corsa dissennatadall’impeto del guidatore, masotto le ruote non c’è l’asfalto.L’erba fradicia per l’umidità dellanotte non fornisce il giusto gripalle gomme per garantire unacorretta frenata. Il camion diven-ta un bolide senza controllo e ter-mina la propria folle corsa esatta-mente all’interno della vetrinadell’ambulatorio medico dellaDottoressa Mariani, situato in unpunto della piazza diametral-mente opposto alla banca. La frittata è fatta. Il frastuono ètale da svegliare chi abita nellostabile. I rapinatori cercano difuggire con il camion, improvvi-sano una manovra di disimpe-gno, ma non ci sono né il temponé lo spazio per scappare senzacorrere rischi. Forse le auto nelparcheggio sbarrano l’uscita,forse il veicolo è troppo malcon-cio. Non resta che abbandonareil luogo del misfatto a piedi e conla coda tra le gambe, lasciando lìpersino il maltolto. La “banda del buco” ha quindifatto un buco nell’acqua, manella sua cialtroneria è riuscita aprocurare in ogni caso un dop-pio danno alla comunità. Il quar-tiere rimarrà per qualche giornosenza bancomat per prelevare echissà per quanto tempo ci sidovrà accontentare di un solomedico di base su seimila abitan-ti. Che dire… Buona PasquaQuinto Romano! Per fortuna cheè festa.

Buona Pasqua Quinto Romano!di Matteo Malanca Tentativo di furto a Quinto Romano, proprio nella mattinata di Pasqua, quando i soliti ignoti

hanno cercato di sradicare il bancomat della Banca Popolare con un carro attrezzi. Un’azionescenografica che non si è conclusa bene: il furto non è riuscito, ma i danni collaterali sono stati

ingenti. Il nostro corrispondente da Quinto con tutti i dettagli.

APPELLO

Le ‘Donne del Mercoledì’

di Muggiano

hanno bisogno di gomitoli di lana di ognitipo e colore, nuovi ed

anche usati, per effettuarelavori di maglia in Parrocchia.

Le vetrinedivelte della bancae l’aiuoladistrutta.

6 Aprile 2008Muggiano

&dintorni

La stagione degli orroriConsigliere della Zona 7 Gruppo Verdi

La stagione delle potature hagià prodotto le sue vittime,

ma ritengo utile diffonderealcune corrette informazioni suuna pratica così diffusa, sgom-brando il campo dalle tante con-vinzioni errate. Il principalenemico delle piante in città, chele rovina e le fa morire, non èl’inquinamento, non sono lemalattie, non sono i parcheggiinterrati, ma sono le potature,specie se superflue, eccessive efatte male, come avviene nellamaggior parte dei casi. La potatura, necessaria nellafrutticoltura e viticoltura, servead aumentare la produttività econsentire una più agevole rac-colta, grazie al mantenimentodella pianta ad un’altezza ridot-ta, è invece quasi sempre inutileed anzi dannosa nell’ambito delverde ornamentale, dove quelche interessa, ovviamente, è labellezza e l’armonia di una chio-ma gestita secondo il portamen-to naturale della pianta. Perun’impresa di giardinaggio èmolto più comodo, veloce edeconomico fare una “capitozza-tura” (cioè una potatura drastica,severa, che interrompe la cresci-ta apicale dei rami o del fusto, eche veniva praticata un temponelle campagne e nei filari perottenere legna da ardere o ramida intreccio), facendo pochi egrossi tagli in basso, piuttostoche numerosi e piccoli in alto(dovendo utilizzare autoscale).Non è detto che la colpa sia perforza dei giardinieri, che spessohanno le competenze tecnicheper effettuare potature corrette,ma che spesso sono incalzatidalle pressioni di molti proprie-tari, il più delle volte condomi-

ni, e cedono ad assurde richiesteper non perdere il lavoro, purnella consapevolezza della dan-nosità dell’operazione. Osservate gli alberi nella loroveste invernale confrontando lastruttura armoniosa ed equili-brata di una pianta intatta conquella di un albero alterato dallepotature. I nidi d’uccelli presentisui rami vengono così asportati etutta la vegetazione della pian-ta, nonostante l’arrivo della pri-mavera, viene spostato in avan-ti almeno di un paio di mesi perle piante capitozzate. Nei giardini privati dove sonostati effettuati questi interventi inpassato, le perdite sono state sicu-ramente maggiori (e in futuropeggioreranno sicuramente),rispetto a quelli dove lepiante non sono state toccate osono state potate correttamente:non hanno sofferto, né si sonospezzati fusti o rami, come si puòverificare osservando e confron-tando piante delle medesime spe-cie. Questo basta per dimostrarechiaramente che la potatura nonrende le piante più forti, anzi, lerende più vulnerabili in caso dicondizioni sfavorevoli, come sic-cità, forte gelo... poiché le sotto-pone a una forte crisi energetica(la pianta si nutre attraverso lafotosintesi grazie alle foglie). Gli alberi esistono da circa 400milioni d’anni e non hanno maiavuto bisogno degli interventidell’uomo per rinforzarsi, sem-mai è l’uomo che ha bisognodegli alberi. Purtroppo non pos-sono parlare, e spesso sono sot-toposti a trattamenti scriteriati.

Ma gli scompensi nella strutturae fisiologia dell’albero sono per-cepibili da un occhio attento allealterate caratteristiche dellavegetazione, che indicano unagrave compromissione dellostato di salute della pianta. Ognitaglio comporta una vera e pro-pria ferita da cui fuoriesce la linfae da cui possono penetrare orga-nismi patogeni; se è troppo este-sa l’albero non riuscirà più arichiuderla con la corteccia e daràluogo a marcescenze, carie, cavi-tà con grave pericolo, a lungoandare, per la stabilità dei rami oaddirittura dell’albero intero, cherischierà di cadere a terra. E la nuova vegetazione darà pro-blemi: dal ramo tagliato si svi-lupperà una massa fitta e disor-dinata di rami in concorrenzaalimentare tra loro (riscoppiovegetativo), proporzionale allaparte di chioma asportata, e daltronco e dalle radici delle pianteinnestate nasceranno altri gettianomali che ne altereranno laforma e il colore. Il ramo cheviene emesso a seguito di untaglio, senza contare l’incremen-tato rischio di malattiefungine, avrà sempre un’attacca-tura più debole e fragile di unramo sviluppatosi nella crescitanaturale. Questo anche perchél’angolo d’inserzione sarà altera-to e ciò potrà provocare schiantie scosciature. Perfino uno studente delle mediesa che l’apparato radicale di unalbero è proporzionato all’appa-rato fogliare, pertanto se vieneasportato il 50% o più della parteaerea, altrettanta parte dell’appa-

rato radicale andrà in deperi-mento, col risultato di avere unariduzione dell’ancoraggio dellapianta al suolo. Anche il tagliodella punta o dei rami bassi diconifere e altre piante a porta-mento simile come carpini,magnolie, ontani, Liquidambar èdel tutto errato, perché porta apericolose biforcazioni o a dira-damenti ed altre anomalie di cre-scita. Nella maggior parte deicasi gli alberi non ne moriranno,ma non torneranno più comeprima. Invece alcune specie,come faggi, betulle, alcuni aceri emolte conifere, rischiano d’essic-care completamente. Allora viene da chiedersi: perchéspendere somme rilevanti perfarsi rovinare i giardini quandocon somme inferiori si potrebbe-ro pagare lavori più utili per ilverde, ma meno redditizi per leimprese, come le sarchiature econcimazioni del terreno intornoagli arbusti e agli alberi? Per prevenire le cadute di rami ealberi bisogna controllare perio-dicamente la stabilità delle piantee delle branche principali. Invecesottoporre gli alberi a potaturemassicce e indiscriminate nell’il-lusione di azzerare i rischi dicaduta dei rami è inutile e perico-loso per gli anni successivi. In tutti i casi in cui, come nellealberature stradali e per altriproblemi di mancanza di spazioper lo sviluppo di grossi albericome per esempio quando glialberi sono troppo a ridossodegli edifici, per eliminare ramio branche secche o pericolanti,per porre riparo a precedenti

potature errate o ai danni delforte vento o della neve, non sipossono evitare potature, biso-gnerebbe intervenire in manierarigorosamente corretta dal puntodi vista agronomico rispettandola struttura e la fisiologia dell’al-bero, cosa che purtroppo spessonon avviene. Potare è un’arte e lapotatura migliore è quella chenon si vede. Se si vuole la sicu-rezza assoluta non si devonoavere alberi.Ma guardiamo le statistiche:quante persone muoiono o siferiscono perché colpite da ramio alberi e quante per incidentistradali? Per questi si puòmigliorare la sicurezza dellestrade, dei veicoli ecc... però pre-tendere di controllare totalmentei pericoli derivanti dagli eventinaturali rimane una chimera del-l’uomo moderno. Per vedere in ambito urbanoalberi secolari o d’età ragguarde-vole nel loro maestoso porta-mento naturale, bisogna visitarecittà come Amsterdam,Copenaghen, Vienna, comunqueverso il Nord Europa, Slovenia,Svizzera, mentre in Italia pur-troppo è molto più difficile acausa d’una mentalità che, quel-la sì, si dovrebbe sradicare.

Potature delle piante: un bene o un male? Una necessità o solo una consuetudine dannosaper il nostro verde? Lo spiega Andrea Giorcelli con alcune considerazioni ed indicazioni sullapotatura degli alberi, tratte dalla ricca documentazione riguardante le potature prodotta dallaScuola Agraria del Parco di Monza (www.monzaflora.it), che promuove in maniera autorevole

e competente una migliore cultura del verde.

di Andrea Giorcelli

Potatura?...

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The Cure a MilanoEd eccoci arrivati al 2 marzo, al

mitico evento musicale chevedrà il ritorno dei Cure in Italiadopo tre anni (in quel di Taormi-na - 2005). Agli ingressi delPalasharp, la gente è già in filadalle 16, il concerto inizierà cin-que ore dopo. Si pensava che ilpubblico fosse costituito in pre-valenza da quarantenni, ma in

realtà, la maggior parte sonogente giovane, anche meno cheventenni. Questo può far pensareche la musica non corre poi cosìveloce, o almeno, non vienedimenticata con l’arrivo di nuoveband, nuove mode. Ovviamenteparliamo di musica di spessore.

In orario, alle venti e tre quarti,Robert Smith attacca con la chi-tarra e via... un concerto di tre orefilate senza pause (ad eccezionedi cinque minuti per esigenzefisiologiche dei quattro). Il palaz-zetto è stracolmo, l’entusiasmo vavia via aumentando con lo scorre-

re delle canzoni; è coinvolgente, ilsuono è ottimo, la band sembranon sentire la stanchezza, anchese i loro componenti sfiorano ilmezzo secolo cadauno. La genteche ho intorno è un misto di “goti-ci”, ”punk”, rimmel a volontà,capelli ritti tenuti su da albume

d’uovo, “giacche e cravatte”, unacoppia di quarantenni che sibacia come fossero adolescenti...fantastico! E’ un ritorno al passa-to in quest’astronave sfavillantedi luci colorate e suoni intensi. Tutto fila liscio fino alla fine, sichiede a gran voce il bis delle piùfamose canzoni, e via ancora con“Boys don’t cry”, “Close to me” e“In between days”... Robert saluta,sorride, ringrazia e se ne va conla sua grande band. Grazieragazzi, veramente fantastico.

Un Robert Smith in ottima forma, a dispetto dei quasi cinquant’anni, e due vecchi compagniPorl Thompson e Simon Gallup, hanno galvanizzato il pubblico del Palasharp di Milano, loscorso 2 marzo. Una delle bande rock più seguite ed amate dagli appassionati italiani. Per noi

Giuseppe Ciappina che così ci racconta la serata.

di Giuseppe [email protected]

7Aprile 2008Muggiano

&dintorni

No all’inceneritore di AbbiategrassoQuesta lettera aperta, indiriz-

zata al sindaco di Abbiate-grasso, intende far sentire la miavoce, decisamente contraria allacostruzione di quello che si usachiamare “termovalorizzatore“(parola usata solo in Italia) ossiaun impianto di incenerimento ilcui calore viene parzialmenterecuperato. Al di là delle informazioni che nepubblicizzano la sicurezza el’utilità, sono convinto che esi-stono altri dati che vengonoinvece omessi all’intera cittadi-nanza. Fra questi non si conside-rano ad esempio: - l’impatto sulla qualità del-l’aria (nonostante i moderniimpianti offrano qualche garan-zia in più);- la pericolosità dei residui dellalavorazione ed i costi del lorosmaltimento (sono irreversibil-mente tossici). Questi scarti tos-sici rappresentano oltre il 20%della quantità di rifiuti inceneritie sono per ora non bonificabili.Inoltre, in Italia non è ben chiarodove vengano custoditi;- le caratteristiche delle Nano-particelle (inferiori ai 2,5 micron)che si libererebbero nell’aria,potenzialmente micidiali e per lequali non esiste una regolamen-tazione. Sicura è l’alta tossicitàmentre difficilissima è la lororilevazione e il loro controllo;- le alternative possibili conun’adeguata raccolta differen-ziata (ricordo che i comuni delConsorzio dei Navigli, dei quali

Abbiategrasso non fa parte,rasentano in media il 70% dimateriale riciclato);- il carattere non emergenziale incui versa attualmente la raccoltadei rifiuti nella nostra zona;- l’adozione prossima (ma tardi-va) di normative europee cheobbligheranno chi produce certitipi di prodotti, a smaltire o rein-serire nel ciclo produttivo quellivecchi che sono sostituiti;- gli avvertimenti tragici chealcuni ricercatori di fama mon-diale diffondono per scoraggiarel’uso dell’incenerimento deirifiuti (vedi dichiarazioni di PaulConnet e siti del Dott. Montanarie Dott.ssa Gatti, quest’ultimadocente dell’Università diModena e consulente della com-missione d’inchiesta sull’uranioimpoverito dei Balcani);- un inceneritore è in antitesi conla raccolta differenziata perchénecessita della frazione plastica esolida per funzionare. Creamolta meno occupazione rispet-to a quella che creerebbero gliimpianti di riciclaggio.Queste sono solo alcune ragioni,fra le tante. A chi si chiede comemai si sia creato un coro contrarioall’inceneritore di Abbiategrasso inquesta fase politica, rispondo cheper prima cosa, l’inceneritore negliultimi tempi era stato accantonato

dalla Provincia (ora invece sembravoglia ripensarci) e, in secondabattuta, con l’emergenza di Napolidegli ultimi mesi i cittadini hannoavuto l’occasione di approfondiree documentarsi in merito. Non si riesce ad illudermi chedietro l’incenerimento dei rifiutici sia un’emergenza sociale, unaconvenienza economica per lacittadinanza non controbilancia-ta da una maggiore esposizionea inconvenienti di varia naturapiù o meno gravi, un’utilitàeffettiva e che non ci siano mate-maticamente dei rischi. Credopiuttosto che dietro a questaspinta “inceneritrice” si celino isoliti interessi d’ignoti, ai qualinon importa nulla del benesserecomune. Considero scandalosoannoverare l’incenerimento deirifiuti nelle “energie rinnovabili“,condizione grazie alla quale l’in-cenerimento può contare su sov-venzioni statali, ossia sui soldidei contribuenti. In pratica:paghiamo per avvelenarci!Se vogliamo cercare dell’energiaa basso costo da usare e ad impat-to zero, basterebbe cominciareseriamente con un’attenta e obbli-gatoria politica di risparmio ener-getico nel campo edile (a comin-ciare dai nuovi edifici), negli edi-fici pubblici e scolastici e nel tra-sporto pubblico (a questo riguar-

do, trovo ad esempio scandalosoche ogni tanto “saltino“ senza pre-avviso le corse dell’Atinom sullaSP 114: come si può fidelizzarel’utenza al trasporto pubblico seesistono queste carenze?). Alcunestime parlano di risparmi energe-tici intorno al 50%! Penso infine che le istituzionipreposte alla tutela dei cittadinidebbano smetterla di ascoltare eaccogliere le proposte di chivuole solo fare profitti. Il bilan-cio economico è chiaramenteimportante e fondamentale, masi può farlo quadrare anche concoraggiose, ma possibili, politi-che nuove e soprattutto attualiz-zate. L’indotto economico che sipuò trarre dall’utilizzo dellenuove tecnologie nell’ambitodella sostenibilità ambientale èimmenso (vedi ricadute sull’oc-cupazione e sul reddito pro capi-te). E chi prima arriva megliostarà, quando queste sarannoormai da tutti acquisite. Questovuol dire fare l’interesse del cit-tadino: la lungimiranza! E’ d’altronde risaputo che ilSindaco è la massima autoritàsanitaria e che quindi è ilSindaco che deve garantire ilrispetto dell’articolo 32 dellaCostituzione. Così come Lei ha ildovere di tutelare la salute deicittadini garantendo pratiche

alternative di smaltimento deirifiuti che possano provare latotale innocuità, così io mi rivol-go a Lei, poiché il ruolo di padreme lo impone. La ringrazio sentitamente perl’attenzione e la saluto cordial-mente.

Dopo la lettera del Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Domenico Finiguerra, pubblicatanel numero scorso in cui si promuoveva un’azione politica ed amministrativa contro l’ini-ziativa del Comune di Abbiategrasso di dotarsi di un impianto di termovalorizzazione, anchei cittadini sentono il bisogno di partecipare al dibattito. Un nostro lettore ha inviato le sueconsiderazioni sull’argomento, molto d’attualità. Questo genere d’impianti è pericoloso per

la salute dei cittadini o no?

di Marcello [email protected]

Come la pensa il ‘Grillo’ aproposito degli inceneritori...

Sarà la “Primavera” dellePeriferie? Sarà una rinascita?

Molto più semplicemente e con-cretamente, le varie associazioni

che dalla fine del 2005 hannopromosso la Consulta PeriferieMilano (CPM), vorrebbero che larealtà delle Periferie milanesiriuscisse ad esprimersi in modoorganico, “corale”, acquisendo lacapacità di interloquire con lacittà e, quindi, anche di farsi aiu-tare adeguatamente. Infatti, sono consapevoli che,oltre ai problemi, nelle Periferieesiste una notevole ricchezza dipresenze e di capacità, peraltro,troppo spesso sconosciute e,quindi, sostanzialmente nonconsiderate. Da questo punto di vista, in parti-colare nel 2007 ed in questi primimesi del 2008, la CPM ha condottotutta una serie di incontri ed inizia-tive con vari soggetti presenti sulterritorio “periferico” quali iConsigli di Zona, le Associazioni

culturali, i Giornali di Zona, pro-prio per superare la frammenta-zione esistente e per consentiremigliori condizioni operative. Inparticolare, gli appuntamenti piùsignificativi di questa Primaverasaranno i seguenti, dettagli sul sitowww.periferiemilano.it.

Primavera: Periferie alla ribalta!di Walter CherubiniConsulta Periferie [email protected]

AppuntamentiConsulta Periferie Milano

Mese di APRILE

6° Convegno “Problemi delle Periferie e ruolo dei Consigli di Zona”Si svolgerà Venerdì 18, ore 21, in via Oglio 18 (Consigliodi Zona 4).

Il tema conduttore sarà “Consigli di Zona: e adesso?” conla partecipazione dei Presidenti degli otto Consigli diZona “periferici”, patrocinato dal Consiglio di Zona 4.Verrà ripreso il tema dell’Amministrazione dellePeriferie, con la presentazione di contributi che potran-no essere utili per delineare un’organizzazione comu-nale ed un regolamento dei Consigli di Zona, la cuimancanza si fa sempre più sentire, che diano risposte aiproblemi delle Periferie.

Convegno organizzativo dell’Associazionismo culturale “periferico”Si svolgerà Sabato 19, ore 10 (luogo da definire). Il tema conduttore sarà “Milano, la Cultura, la Periferia”con la partecipazione dei rappresentanti dell’associazio-nismo culturale “periferico” e delle istituzioni, patrocina-to dal Presidente del Consiglio Comunale di Milano. Inparticolare, anche recentemente nelle Periferiel’Amministrazione comunale ha promosso delle inizia-tive. E’ necessario fare un passo ulteriore, cioè ciò cheviene fatto dal “centro” è necessario che si colleghi salda-mente con chi opera già da anni sul territorio con scarsi-tà di mezzi ed in una condizione di sostanziale abban-dono. Sono circa cento le associazioni culturali che ognianno promuovono circa un migliaio di iniziative checoinvolgono oltre centomila persone. Numeri di tuttorispetto, generalmente poco noti, ma che devono essereposti all’attenzione cittadina. Ma dietro a questi numeric’è anche qualità, come più volte gli Assessori allaCultura della nostra città hanno potuto verificare.

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8 Aprile 2008

L’appuntamento

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Martedì 22 aprile 2008ore 21

Viaggio in Libia“Immagini e

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Antonio de FilippisIngresso Gratuito

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grosso cane che mi ha azzannata adun polpaccio. Ho sentito subito undolore lancinante ed il sangue checopioso fuoriusciva dalla lacerazioneche quei denti mi avevano procurato.Per fortuna non sono caduta dallabici e dopo pochi attimi è uscita unanomade dallo stesso campo che harichiamato il cane. Il caso vuole che,dietro di noi, un automobilista dipassaggio si è fermato immediata-mente e mi ha prestato i primi soc-corsi. Non volevo andare in ospedalema, quando quest’angelo custode miha accompagnata a casa, il sanguezampillava talmente forte dalla feritache sono stata costretta ad andare alpronto soccorso con l’ambulanza.Cinque o sei punti di sutura sonobastati, poi l’antirabbica ed altreiniezioni nella pancia hanno comple-tato l’intervento ma lo spaventono… quello è durato parecchio.Anzi, ancora oggi mi vengono inmente quei bruttissimi momenti”.

Ha gli occhi lucidi la nostraEmidia ed allora, per stemperareun poco l’atmosfera pesante chesi è creata, cerchiamo di distrarlacon domande meno coinvolgentiche riguardano il dopo aggressio-ne, nel suo cortile alla Guascona.

“Oh sì, in pochi minuti la notizia siè sparsa subito. Non siamo in tan-tissimi in cascina ma il cortile quidavanti si è riempito. C’era unsignore del Comune che era venutoper altri motivi che è stato quasiaggredito verbalmente per ciò cheavviene da troppo tempo qui allaGuascona. Loro sono tranquilli, nonhanno niente da perdere. Oltre aiVigili ed all’ambulanza erano uscitianche i Carabinieri. Tutti molto pre-occupati per me. Sapete che mihanno trattenuto al San Carlo per-ché ho una protesi all’anca, che perfortuna non aveva subito nessuntipo di danno. Ed a proposito didanni ho ricevuto, grazie alla testi-monianza, un rimborso delle spesemediche ed anche per i danni ricevu-ti. Gliel’ho detto anche al Tarcisio(un altro abitante aggredito dellacascina ndr), anche lui è statoaggredito poco tempo fa, ma i caniche l’hanno morsicato non sonorisultati di nessuno…“Subito dopo aver salutato congrande simpatia la nostraEmidia, è d’obbligo rivolgersi alsignor Tarcisio che abita dall’al-tra parte della Cascina Guasconache, purtroppo o per fortuna,non si trova in casa in quelmomento. Ci accoglie la signoraMaria che in battibaleno partecon un racconto a dir poco racca-pricciante che riguarda la brut-tissima disavventura, di cui èstata testimone oculare.“Era una domenica pomeriggiocome tante quando, come d’abitudi-ne, il Tarcisio è uscito dal cancellodopo pranzo per il suo giretto quiintorno alla cascina. Io stavo riasset-tando la cucina. Pochi attimi dopoho sentito un gran ringhiare edabbaiare e lui che urlava. Sono corsafuori e come ho aperto il cancello chedà sulla strada ho assistito ad unascena orribile… Tre cani, due grossied uno più piccolo, stavano azzan-nando quel pover’uomo senza chelui potesse fare nulla per difendersi.Sembravano delle bestie fameliche. Ilpiù piccolo gli aveva preso la cavi-

glia e non la mollava più, mentre glialtri due gli morsicavano l’altragamba e le braccia. Il Tarcisio cerca-va di divincolarsi, ma come riuscivaa straccarne uno c’erano subito glialtri due che lo mordevano. Sonorimasta talmente impietrita nel

vedere quella scena orribile che perqualche attimo non mi usciva nem-meno la voce. Quando finalmentesono riuscita a gridare i miei nipoti,che abitano al piano di sopra, sonoscesi e con dei bastoni che teniamodi fianco al cancello si sono precipi-tati ad aiutare la vittima. Ce nesono volute di legnate per farli desi-stere e scappare lasciandolo esanimeall’estremo delle sue forze. Ha piùdi settant’anni e, nonostante sia ingamba, non avrebbe resistito ancoraper molto. L’abbiamo portato incasa subito ed, intanto che mionipote chiamava i Vigili e l’ambu-lanza, io e l’altro mio ragazzo cerca-vamo di prestargli i primi soccorsi.C’è voluto l’intervento dei sanitariper fermare tutto quel sangue chesgorgava dalle profonde ferite.Sembrava che avessimo ammazzatoil maiale in casa mia…”.Un racconto tutto d’un fiato chenessuno ha saputo interromperetant’era colmo di particolariagghiaccianti e quasi incredibili.Ma è tutto vero e sacrosanto e c’èanche di più.“Ci sono voluti parecchi giorni etanta pazienza per medicare quellebrutte ferite alle gambe. Le braccia leha salvate solo perché indossava unpesante giubbotto che è andato inmille pezzi. Lui da quel giorno ècambiato. Ha paura di tutto, nonesce più da quel cancello se non conl’auto, non ha voluto parlarne connessuno e anche con noi s’innervosi-sce e cambia subito discorso. I canipiù di una volta li abbiamo vistiuscire dal boschetto che confina conil campo nomadi superando il fonta-nile che costeggia la strada, cammi-nando sul vecchio ponticello di pie-tra e mattoni. Conosco molto benequei passaggi perché, prima cherovinassero tutto, era la nostrafamiglia a gestire quei campi. Ora ètutto una discarica ed il boschettosta morendo soffocato da se stesso,non viene mai pulito, ed è l’idealeper nascondersi sia per gli umaniche per i cani. Com’è possibile essereridotti così, noi che qui siamo nati e

vissuti, noi che paghiamo le tasse erispettiamo le regole? Al punto dinon poter più mettere il naso fuoridi casa? Cosa aspettano le autorità afare qualcosa di serio, aspettano checi scappi il morto?”.Rispondere alla domanda dellasignora Maria, effettivamentenon è facile. Queste sono soloalcune delle testimonianze, nep-pure le più drammatiche, cheabbiamo raccolto. Da troppotempo un problema, che tuttosommato sarebbe banale seaffrontato con decisione, rischiadi condizionare in peggio la vitadelle persone. Ad onor del vero, dopo l’attaccoal signor Tarcisio, pare che unabattuta da parte degli operatoridel canile municipale sia statafatta. Voci di popolo affermanoche abbiano sparato, con un nar-cotico, al Pit Bull che è statofinalmente catturato. Ne restanoalmeno due, il cane lupo, ormaiinselvatichito appare quello più

pericoloso, più gli altri. Già per-ché c’è un’altra domanda che dapiù parti ci viene posta... di chisono i cani? Non lo sappiamo. Secondo alcuni i cani sono diqualche famiglia nomade cherisiede in uno dei campi; puòanche essere vero, anche se sem-brerebbe più plausibile che i canisi avvicinano ai campi nomadisolo per mangiare, visto chevagano liberi da mesi nelle cam-pagne e le segnalazioni arrivanoda più parti. Quello che è certo è che le autori-tà, al solito, prima di muoversihanno aspettato troppo tempo,le segnalazioni sono della scorsaestate, e l’intervento, purtroppo,non è stato risolutore. Ricordatel’inizio dell’articolo? Soltanto qualche anno fa, quan-do la caccia era una pratica piùdiffusa nelle nostre terre, qualcu-no il problema lo avrebbe giàrisolto... in un battibaleno. Manon è giusto.

(SEGUE DALLA PRIMA PAGINA)

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Lupus in fabulaNon è una favolama una storia verache vi raccontoora che è primaveradi un anno già dentroal millennio incominciatoche ci fa ritornareal Medio Evo passato.Un ululato improvvisoe neanche troppo lontanoriempie il giorno e la nottealle porte di Milanoed un ringhiare famelicospegne il sorrisodi un viandante che pedalatra il grano ed il riso.Corre la preda in affannoa più non possorasentando le alte siepie l’asciutto fossodove il branco attendevacon infinita pazienzaprima di azzannarecon incredibile violenza.Questa volta un portonegli è stato d’aiuto e nella Cascina Guasconasi è rifugiatolasciando alla mutasolamente il saporedei pantaloni strappatimadidi di sudore.Altre volte purtroppocosì non è andata a finiree l’odore del sanguesi è fatto sentireaumentando la bramadella bestia digiunache scompare nel boscorischiarato dalla luna.

R.B. Delperomarzo 2008

Una delle poche immagini didue cani che fanno parte delbranco di randagi. Sulla sfondola Cascina Guascona.

Basta gite in biciclettaSpettabile Redazione, abito a Cesano Boscone e mi piace fare

qualche bella pedalata in bicicletta in campagna. Muggiano èsempre stata una delle mie mete preferite, si è subito in campagnae si va verso Cusago e Cisliano. Purtroppo ora non posso piùfarlo, ma non per colpa mia. Negli ultimi mesi, infatti, per ben trevolte ho avuto dei problemi con dei cani. Cani che non saprei sedefinire randagi, ma che certamente si aggirano per le campagnetra Cusago e Muggiano, liberamente. La prima volta (la scorsa estate) mi è successo a Cusago, vicino aduna villetta circondata da roulotte, un grosso cane mi ha avvicina-to abbaiando e ringhiando furiosamente. Una signora è uscitadalla villetta, una zingara, ed ha richiamato il cane. La secondavolta (fine agosto 2007) mi è capitato di ritorno da Cusago, passa-to il cimitero di Muggiano quando la strada piega di 90 gradi eporta al centro abitato. Improvvisamente ho sentito dei latrati, misono girato ed ho visto quattro cani (di cui due belli grossi) abba-iare e correre verso di me. I cani mi hanno inseguito per alcunecentinaia di metri. Ho fatto uno scatto, passando dai 15 ai 42,8km/h di cui, alcune decine di minuti dopo quando la respirazio-ne ed i battiti cardiaci erano tornati al loro posto, sono ancoramolto orgoglioso, riuscendo a seminare i cani, davanti la scuolaelementare di Muggiano mi ha avvicinato una vecchia macchinacon targa italiana e due uomini, con accento straniero, mi hannochiesto cosa mi fosse successo. Anche in questo caso ho avutol’impressione che fossero nomadi. Infine il terzo episodio (gennaio 2008) mi è capitato sulla stradache da Muggiano porta al Lago dei Cigni. Improvvisamente sonocomparsi due cani abbaianti, che hanno attraversato il profondo(ed asciutto) fossato e mi si sono fatti incontro. Mi sono messo adurlare e, fortunatamente, sono scappati. So inoltre di un cesaneseche, sulla stessa strada, facendo jogging è stato avvicinato e morsoda un cane. Mi ha detto di non avere sporto denuncia. Ora, io mi guardo bene dal passare ancora per quelle strade, sevoglio fare un giro in bici vado sul Naviglio, ma non mi sembragiusto. Avevo letto, qualche numero fa de “Il Rile“, che avevatedenunciato questo stato di cose. Le mie esperienze m’inducono acredere che i cani non siano randagi, ma che siano animali deinumerosi nomadi che risiedono tra Muggiano e Cusago. Hoinformato, verbalmente, di quanto mi è successo il comandantedei Vigili Urbani di Cesano, che mi ha spiegato essere competen-za di Milano affrontare questo problema. Che voi sappiate, ci sono possibilità che le autorità milanesi o inogni caso preposte (canili, Polizia Locale, Vigili del Fuoco, Carabi-nieri...) intervengano per affrontare e risolvere questa situazione?Oppure dobbiamo rassegnarci, per questa primavera ed estate, anon frequentare più le vostre (e nostre) belle strade in mezzo aicampi? Cordiali saluti e complimenti per il giornale.

Walter Zucchelli

9Aprile 2008Muggiano

&dintorni

Contributi sospesi per l’affido:abbandono di minori?

Una famiglia di Muggiano hain affido, da quando aveva

solo pochi mesi d’età, una bambi-na che ora ha sette anni e fre-quenta la prima classe elementa-re. Una bambina che purtroppoha gravi problemi di sviluppo,soprattutto motori, che la rendo-no invalida al 100%. Malgradociò non le sono mai mancati néamore né attenzioni. Anzi dopoessere stata disconosciuta daigenitori biologici ed essere statamessa sotto la tutela del Comunedi Milano, questa coppia diMuggiano, alla seconda espe-rienza d’affido, ha scelto di acco-glierla con i propri figli, diventa-re i suoi nuovi genitori, aiutarlacercando di non farle mancareniente. E questo anche grazieall’aiuto del Comune di Milano,tutore della bambina, che eroga,oltre al rimborso delle spese sani-tarie, che non sono poche, ancheun sussidio di 516 euro mensili. Il sussidio è fornito alla famigliaaffidataria per sopperire alle spesedel vitto, del vestiario e di quan-t’altro possa necessitare all’affida-to. Ben poca cosa se raffrontatoalle spese che il Comune di Mila-no dovrebbe sostenere se questabambina fosse in un istituto. Facil-mente il costo del mantenimentopasserebbe dai 516 euro mensili acifre probabilmente superiori ai200 euro al giorno, senza contare ildisagio del minore di vivere e cre-scere in un istituto. Si ha quindi un duplice benefi-cio: un contenimento dei costiper la collettività ed una vita,tutto sommato, normale per i

ragazzi. Operazione quindi,quella dell’affido, che a rigor dilogica dovrebbe essere condottacon la massima serietà, con ilmassimo impegno, per non met-tere in difficoltà famiglie che giàsi sono messe in gioco. A Milanodi queste situazioni se ne conta-no circa 280.

Inspiegabilmente però da gen-naio il sussidio comunale nonviene più accreditato. A quantopare per problemi di burocrazialegati all’avvicendamento diqualche funzionario. Unasospensione, a nostro giudizio,non concretamente motivatache, senza preavviso, penalizzain primis il minore dato in affido

e che vede coinvolte tutte le altrefamiglie che si dedicano a questibimbi. Un problema probabil-mente collegato a questioni dibilancio, oppure un input legatoal risparmio. Tendenza al rispar-mio assai, ed a volte incongrua-mente, diffusa nella pubblicaamministrazione.

Oltre a ciò occorre tener contoche il rimborso delle spese percure mediche, apparecchi medi-cali o altro, è normalmente fattoa novanta giorni dalla presenta-zione della domanda di risarci-mento, comprovata da “giudizio eprescrizione” rilasciate da medicispecialistici che hanno valutatole necessità della spesa stessa.

Una decisione, quella delComune di Milano, che ci lascia,a dir poco, esterrefatti. Bene hafatto quindi Andrea Fanzago,Consigliere e Vice-Presidente delConsiglio comunale di Milano, apresentare un’interrogazione attaa fare luce e chiarezza su questocomportamento. Interrogazioneche ha provocato l’immediata erisentita smentita da partedell’Assessore alla famiglia,Mariolina Moioli, pubblicata su“Il Giorno”, che sostiene fra l’altroche il Comune “…non solo non hamai sospeso il contributo d’affido,ma anzi sollecita l’affido stesso…”.Se questo è il modo di incentiva-re l’affido, siamo messi propriobene! Solo una vera e seria politi-ca di considerazione e valorizza-zione, fatta anche attraverso ilsostegno economico, potrebbeincoraggiare altre generose fami-glie ad avvicinarsi all’affido. Perquesto ci sorprende che ilComune di Milano non si rendaconto che, sospendendo senzacomunicazione l’assegno dimantenimento, che garantisca ilminimo vitale, mette a rischio di“…privare i bambini affidati, delloro diritto di vivere in famiglia erischia di svuotare l’affido della suaessenza, l’essenza dell’amore, chenon può essere quantificato con nes-sun assegno”. Questo contributo rappresentaun dovere del Comune verso le

famiglie che s’impegnano all’af-fido, l’amministrazione comu-nale e l’Assessore Moioli, nondevono dimenticare che a rice-vere un servizio è proprio ilComune e non viceversa. E che“ …se queste famiglie proseguonoin ogni caso a garantire amore ecure ai bambini a loro affidati, lofanno solo perché questi possanocrescere amati e sereni“. Ho titolato questa mia cronaca“Abbandono di minori?” perché, atutti gli effetti di legge, questibambini sono “figli” delComune di Milano; affidati afamiglie di buon cuore che giàdanno il loro amore per questipiccoli sfortunati. Non è giustoche debbano anche sostenere glioneri per le carenze gestionali diun’amministrazione comunalepoco sensibile a questi problemi,a volte anche drammatici. Ilrisparmio può e deve essereintrapreso per altre strade: il nonversare questi contributi agliaffidatari è proprio come abban-donarli. Lasciare al solo buoncuore di queste famiglie un com-pito così grande è veramente daingrati. Da parte nostra, da cittadiniattenti a queste problematicheche coinvolgono i bambini, ibambini più deboli ed indifesi,non possiamo far altro che soste-nere l’azione del ConsigliereFanzago, come non mancheràmai il nostro appoggio a quellafamiglia muggianese esempio dicivismo e di amore che rendeorgogliosi tutti i cittadini delquartiere dove abitano. L’unico augurio che possiamofare è che questa triste vicendatrovi rapidamente una soluzioneconcreta.

Il Comune di Milano è in ritardo, da tre mesi, con l’erogazione del sussidio alle famiglie chesi rendono disponibili per l’affido di bambini, a loro volta affidati al Comune dal Tribunaledei Minori. Le motivazioni pare siano legate alla solita burocrazia, ma la proroga inizia adiventare pesante per le famiglie tanto che in Consiglio Comunale è stata presentata un’in-terrogazione a tal proposito. Anche a Muggiano una famiglia si trova in questa situazione,

Elio Signorini l’ha incontrata per noi.

el C

ampe

edi Elio [email protected]

Sono trascorsi due anni e seimesi dalla consegna, nel lon-

tano settembre 2005, delle 7.464firme in calce alla proposta dilegge di iniziativa popolare perla modifica della legge regionaledel 2000 sugli orari delle farma-cie al fine di consentire l’apertu-ra delle stesse 24 ore su 24. I Comuni di Assago, Buccinasco,Cesano Boscone, Corsico, Gag-giano e Trezzano sul Naviglio sisono espressi più volte per talesoluzione anche perché dal 1979fino al 2004 moltissimi cittadiniavevano sperimentato l’utilitàdella presenza di una farmacia,la Comunale n° 1 di Corsico sullaStatale Vigevanese, in grado difornire un servizio 24 ore su 24,per 365 giorni all’anno. La stessa Provincia di Milano(votando un ordine del giorno l’8settembre 2005) si esprimeva intal senso come le organizzazionisindacali CGIL, CISL e UIL mila-nesi, le associazioni dei consuma-tori, la Confservizi Lombardia,tutti a favore della revisione del-l’attuale legge nella direzioneindicata dai promotori. Insomma,in pratica all’unanimità, si chie-

deva di modificare la legge regio-nale. Lo statuto della Regioneprevede che le proposte di leggedi iniziativa popolare venganodiscusse entro tre mesi dalla pre-sentazione in caso contrarioandare in aula dopo ulteriori tremesi. Di mesi ne sono passati 30 esolo il 17 marzo scorso i consiglie-ri regionali si sono espressi sul-l’argomento. Sarebbe facile pole-mizzare sui tempi della politicaanche nella moderna ed efficienteLombardia, ma preferiamo entra-re nel merito della proposta licen-ziata dalla Commissione Sanità. La proposta di legge, che verrà oraportata in Consiglio Regionale,migliora in alcuni aspetti la leggedel 2000 e raccoglie anche uno deipunti oggetto della nostra propo-sta di legge, eliminando la chiu-sura obbligatoria di 15 giorni perferie, pur portando il limite mas-simo di apertura diurna a 54 ore(per 5 massimo 6 giorni settima-nali), prima erano 45, orario chenon consente di effettuare l’aper-

tura ininterrotta nell’arco dellagiornata. Non comprendiamo ilperché il limite debba essere 54ore e non 60 o 66 che consentireb-bero l’apertura continuativa(sempre sotto controllo ASL ed indeterminate condizioni) nell’arcodell’intera giornata. Le 2500 far-macie presenti in Regione potran-no così restare aperte con un ora-rio di apertura anticipato al matti-no presto oppure includere lapausa pranzo, ma non mantenerel’apertura continuativa.Noi crediamo che la soluzioneproposta sarebbe andata incon-tro alle esigenze di tutti i cittadi-ni lombardi e non solo di quelliche, come noi, hanno sperimen-tato per 25 anni l’utilità di saperein qualsiasi ora del giorno e dellanotte dove poter trovare sempre,non solo un farmaco, ma ancheun utile consiglio sanitario senzadover girare per vari comunidell’hinterland alla ricerca diuna farmacia aperta. Le farmacie sono un punto

importante della rete sanitariaper questo favorirne l’aperturasarebbe stato nell’interesse ditutti. Non possiamo non rilevare

che mentre la Regione ha consen-tito agli esercizi commerciali direstare aperti sino a 13 ore gior-naliere, la proposta in discussio-ne vieta alle farmacie, che vendo-no prodotti di certo più necessa-ri, di allargare la fascia di apertu-ra all’intera giornata. Purtroppo ciò che temevamo,che si legiferasse come nel 2000nell’interesse dei titolari dellefarmacie private, è avvenuto.

Orari prolungati per le FarmacieRicordate la vicenda dell’orario di apertura delle farmacie, pubblicata qualche mese fa, in cuisi parlava di una legge regionale che impediva l’apertura di 24 ore e la Regione Lombardia,nonostante il proprio statuto, non prendeva una decisione in merito a fronte di una petizionepopolare forte di oltre 7.000 firme? A oltre due anni e mezzo dalla richiesta, lo scorso 17 marzo,il Consiglio Regionale si è espresso. Giorgio Ortolani ci racconta l’epilogo di questa vicenda.

di Giorgio OrtolaniComitato Farmacie aperte 24 ore

Il sindacato spi cgil apre laCAMPAGNA FISCALE 2008per la compilazione dei modelli

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Il Comune mi ha detto che gli sei già costato troppo

e che sarebbe il caso che ti cercassi un lavoro...

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10 Aprile 2008Muggiano

&dintorni

Questi i titoli di due volumi pre-sentati lo scorso 14 marzo aSettimo Milanese, rispettiva-mente di Maria Rosa e RiccardoPoggi e di Paolo Castaldi. Dueopere veramente incredibili edoriginali, con pochi precedentinel panorama editoriale dellanostra storia locale.“Settimo Ieri“ raccoglie le testi-monianze della gente nativa diSettimo Milanese, dando vita eparole alle persone semplici,

mostrando la storia di un paeseancora legato al lavoro dellaterra. In “Non troppo lontano“ ungiovane disegnatore di fumetti,Paolo Castaldi, racconta attra-verso sedici tavole a fumetti conun’abilità straordinaria, dalpunto di vista di un giovaned’oggi, il pomeriggio del 1943 didue ragazzi che giocano in unanatura rigogliosa, fatta di fonta-nili, campi di grano, ma con laguerra alle porte. “Settimo Ieri“ nasce dall’osserva-zione dello straordinario cam-biamento vissuto da Settimo

Milanese negli ultimi decenni.Cambiamento che ha trasforma-to un insediamento di minuscolefrazioni in un moderno paesedell’area metropolitana diMilano. Il libro che, attraverso lariscrittura dei ricordi di una qua-rantina d’abitanti di Settimoappartenenti a varie fasce d’età,ricostruisce gli stili di vita di unpaese agricolo del ‘900, è accom-pagnato da un fumetto (Nontroppo lontano) composto di 16tavole realizzate da un giovanefumettista, Paolo Castaldi. Le pubblicazioni, entrambe acolori, sono avvenute grazieall’impegno finanziario delle coo-perative edificatrici di Settimo(Cooperativa del Popolo,Cooperativa Patria e Lavoro,Cooperativa del VillaggioCavour, Cooperativa Aldo Morodi Vighignolo), della CooperativaEdificatrice Ferruccio Degradi diMilano e con il contributo dellaSezione Soci COOP di Bareggio eSettimo e di UNIPOLAssicurazioni esseaeffe s.r.l. La presentazione è avvenuta il 14marzo nella Sala Consigliare diSettimo alla presenza del sindacoMassimo Sacchi, dell’Assessorealla Cultura Laura Vicariotto, dialtri membri della Giunta e di unnumeroso pubblico. Dopo il salu-to delle Istituzioni, la valenza dellavoro è stata illustrata dal prof.Giorgio Botta della Facoltà diLettere – Università degli Studidi Milano, docente straordinariodi Geografia Umana edell’Ambiente, con un interventodal titolo Raccogliere la memoriaper continuare. Il territorio diSettimo Milanese. La signora Patrizia Ciacci dellalocale associazione Semeion haletto alcuni brevi brani dal libro.In chiusura di serata, ringrazian-do tutti coloro che hanno colla-borato al progetto e gli interve-nuti è stato ricordato che il librounitamente al fumetto vienedato in cambio di un’offertabase in denaro, per poter finan-ziare i progetti e le attività didue associazioni di SettimoMilanese: la Cooperativa socialeBetel che si occupa di personediversamente abili e l’Associa-zione Bisanzio formata da ungruppo di giovani i quali da dueanni organizzano nella Biblio-teca comunale corsi gratuiti diitaliano per stranieri.

‘Settimo Ieri’ e ‘Non troppo lontano’L’introduzione di “Settimo Ieri”

degli autoriPer quale motivo due persone nate in un altro luogo decidono ad

un certo punto di far riemergere aspetti della vita passata delpaese nel quale da tempo sono venuti a vivere? L’idea è nata osser-vando il profondo contrasto fra le trasformazioni che SettimoMilanese ha avuto negli ultimi quarant’anni e gli stili di vita del pas-sato, emersi qua e là da racconti del tutto casuali di amici e cono-scenti; tanto che l’impressione che ne nasceva ascoltandoli era quel-la di essere ormai sbarcati su di un pianeta nuovo e diverso, total-mente diverso da quello che veniva raccontato e che anche noi ave-vamo intravisto all’inizio, quando arrivammo qui nel 1969.Riflettendo sul fatto che quanto veniva narrato era impresso solonella memoria delle persone, non scritto da parte alcuna, e conesse sarebbe scomparso, abbiamo deciso di farlo emergere e di fer-marlo per potere conservarlo e diffonderne la conoscenza.Partendo dal centro storico e spostandoci sistematicamente da unnucleo abitativo all’altro, abbiamo così cominciato a incontrarevecchie e nuove conoscenze ed a porre una serie di domande sullaprovenienza loro e delle rispettive famiglie, sui modi di vita, pri-vata e sociale, di lavoro; su quanto insomma ricordavano dellapropria infanzia e giovinezza, dei luoghi e delle frazioni del paese,in cui avevano abitato ed erano cresciuti. Attraverso i primi intervistati è iniziata la certosina ricerca dellepersone, soprattutto molto anziane, che potessero dare testimo-nianze significative. E le abbiamo trovate. È stato come sfogliareuna cipolla andando indietro nel tempo. I racconti di persone divarie età, nate nei successivi decenni del ‘900, partendo dal 1915-1916, hanno fatto emergere una vera e propria massa di notizie suSettimo e le singole frazioni, che è andata a comporre un quadroricco, diversificato e omogeneo a un tempo, dello stato del paese edei cambiamenti che man mano sono venuti avanti; delle frattureche dividevano le frazioni e degli elementi che nonostante tutto leaccomunavano. L’intento non è stato quello di fare gli “storici“, coloro cioè che con-sultano i documenti per arrivare a una conoscenza dei fatti il piùpossibile oggettiva. Senza pretendere di essere esaustivi, e augu-randoci che altri possano colmare i vuoti da noi lasciati, abbiamosolamente voluto ricostruire il vissuto che ciascuno ricordava, per-ché le radici di una comunità sono fatte anche dei ricordi, dellememorie di tante persone messe insieme. Nell’intraprendere questa via abbiamo messo in conto le lacune dimemoria, le eventuali imprecisioni che potevano nascere avendocome fonti solo i vissuti personali, le contraddizioni fra una testi-monianza e l’altra. E pur cercando di chiarire con informazioni piùpuntuali, tratte da documentazioni esterne, le eventuali nebulosi-tà, non ci siamo allontanati dal materiale che via via ci veniva for-nito, stando attenti a mantenere spesso, nel ricostruire il materialeraccolto sotto forma di racconto, il linguaggio usato da chi ci stavadi fronte, per non perderne le coloriture. È stato un viaggio molto coinvolgente ed emozionante. Ogni inter-vista era una scoperta non solo della omogeneità e della diversitàdegli stili di vita, ma del territorio stesso. Attraverso le parole dichi raccontava, richiamando anche quanto ricordavamo di averosservato nei primi tempi del nostro arrivo in paese, abbiamoimparato a “vedere” come il territorio era stato un tempo: con i varicentri abitati piccoli e raccolti su se stessi, i campi a perdita d’oc-chio, i canali dei fontanili diramati in tutte le direzioni. Alla fine ci siamo accorti che il secondo obiettivo, non pensatoall’inizio ma sentito, era il tentativo di approfondire le radici cheormai abbiamo messo qui da tempo.

Maria Rosa e Riccardo Poggi

Quando

Giovedì 10

Giovedì 10

Venerdì 11Sabato 12

Mercoledì 16

Giovedì 17

Sabato 19dal 22 al 29Giovedì 24

Argomento trattato

Itinerario di lettura biblica (prima parte): Don Pietro TremoladaI dialoghi di Gesù nel Vangelo di Giovanni: Nicodemo (Gv 3)ore 21: Realtà Agricole ad Ovest della città - Conferenze di Francesco Sugamosto a cura della Cooperativa Edificatrice“Ferruccio Degradi” - info:3498691952 - www.ferrucciodegradi.coop

Terza proiezione Cineforum: Film “L'Enfant, una storia d'amore”

ore 21: Coro Polifonico Cantun Novumdella Parrocchia di Cerchiate: “Papà e mamma - I love you”

60 anni della Costituzione Italiana - Avv. Carmine Coletta(presidente Centro Culturale P. Vincenzo Tedoldi)

Itinerario di lettura biblica (prima parte): Don Pietro TremoladaI dialoghi di Gesù nel Vangelo di Giovanni: La Samaritana (Gv 4)Festa di Primavera (seguirà locandina)

Pellegrinaggio in Russia

Itinerario di lettura biblica (prima parte): Don Pietro TremoladaI dialoghi di Gesù nel Vangelo di Giovanni: Il cieco nato (Gv 9)

Luogo

Parrocchia S. Giovanni Bosco Via Mar Nero 10

Chiesetta Cascina Linterno Antico Oratorio S.M. Assunta

c/o Arci Olmi - via degli Ulivi 2

c/o Oratorio S. Apollinare - via Cabella

Sala Parrocchialepiazza Madonna dei Poveri 1

Parrocchia S. Giovanni Bosco Via Mar Nero 10

Salone Oratorio Sant’Anselmo

Parrocchia S. Giovanni Bosco Via Mar Nero 10

Chi organizza

Parrocchie del Decanato

Amici della Cascina Linterno

Associazione “La Cittadella”Associazione Culturale “Il Rile”

Centro Culturale P. Vincenzo Tedoldi

Parrocchie del Decanato

Circolo Don M. BignettiParrocchia S. AnselmoParrocchie del Decanato

Iniziative Culturali del Decanato di Baggio: mese di Aprile 2008

Tutti gli appuntamenti nel dettaglio si possono trovare sul sito del Decanato di Baggio www.santapollinare.net

a cura della [email protected]

Una pagina di“Non troppo

lontano” diPaolo Castaldi.

11Aprile 2008Muggiano

&dintorni

Come già argomentato nel primodei miei interventi, laicismo è

esercizio di laicità, categoria che nonammette gradualità alcuna. Perrimanere in tema di procreazione,così come non si può essere “un pòincinta”, allo stesso modo non si puòessere “un pò laici”. O si è laici, o si èaltro! Basterà quest’affermazione aduna sicura levata di sdegno di coloroche rivendicano il loro essere liberi,pensanti e cattolici alla maniera diLuisanna Colombini. Ma se è così,eccone disvelata la malafede! Per unlaico, infatti “altro” non è in alcunmodo sinonimo di cattolico, cosìcome ciò che per un laico è “altro”,non è aprioristicamente da rifiutarenei termini di una dialettica possibile. Per un laico “altro” è clericale, cioèportatore di verità assolute, nonnecessitanti di altro se non della fedeche le supporta, e per il trionfo dellequali il fine può persino giustificare imezzi. Per il laico il portato clericale èrispettabile nella misura in cui nonpretenda universalità ed imposizioneladdove non alberghi il dono di fede.Ed è paradossale l’indignazione dicoloro che pur di scrollarsi di dossotale connotato, ridisegnano una real-tà che confonde i clericali con i laici etrasforma i laici in “laicisti”! Il pensiero di Luisanna Colombini èquello di un cattolico laico o è altro?Laico è il pensiero affatto debole dichi ripone nella forza persuasivadelle proprie idee la sua eventualecapacità di penetrazione nella socie-tà. Mite per definizione, esso si con-trappone a quello presunto forte dicoloro che per vederlo compiuto nontrovano altra via che l’imposizioneper Legge. Lascino piuttosto costoroche esso si confronti sul terreno dellesingole intelligenze e sensibilità,misurandone per tale via la presuntavalidità “erga omnes”.La via intrapre-sa da Luisanna Colombini e dal pen-siero da essa incarnato testimonia diquell’essere “altro” da laico che nonsi limita alla critica dell’altrui pensie-ro, ma si esercita nel ribaltamento enella mistificazione della realtà. In forza di quella razionalità che nonè fine ma semplicemente metodo,cercherò di riflettere su ciascunadelle sue argomentazioni e di confu-tarne le accuse che, in quanto generi-che, meritano per contrappasso unareplica puntuale e circostanziata.Una cosa è sostenere la legittimitàdell’atteggiamento del ConsiglioPastorale di Muggiano, altra è volernegare che esso costituisca l’essenzastessa della rinuncia a scelte maturee consapevoli. Togliere deliberata-mente dalla prospettiva della pro-pria Comunità una scelta alternati-va, è farne crescere lo spirito critico?Ed è forse eliminando l’idea dell’al-tro che si “esprime un dissenso”? Lo sipoteva fare con una replica delConsiglio sul numero successivo de’“Il Rile” o, se il timore di qualchecedimento ad idee tanto pericoloseavesse prevalso, accompagnando lacopia dello scandalo con un sempli-ce volantino. Si è fatta una sceltadiversa, quella della censura, certa-mente più comoda, ma non scevrada critiche. E se lo si vuole confuta-re, ciascuno provi a declinarne ilconcetto astratto calandolo nellarealtà in discussione, così da verifi-care se esistano approdi diversi daquanto è effettivamente accaduto! Luisanna Colombini ha letto quellacopia, ne ha trovato i pensieri disdi-cevoli ed ha esercitato la sua libertàdi cattolica informata. Il ConsiglioPastorale di Muggiano invece hadeciso che le menti dei suoi fedelinon dovessero affaticarsi dietro sco-modi accidenti alla sequela cattolica;ha tagliato corto e, come diceLuisanna Colombini, ha “liberamentescelto” che altri non avrebbero potu-to scegliere!

Sono le mie argomentazioni o i fattia parlare di cattolici sotto tutela? Ese, come è auspicabile, sono gli stes-si cattolici a non accettare tale condi-zione, siano loro a criticare l’accadu-to e rivendicare l’orgoglio di valorivissuti come quotidiana scelta con-sapevole. Ma esiste scelta che nonpreveda pluralità di opzioni? Checosa è rimasto di quel Paese che conLuigi Einaudi fu capace di elaborarelo straordinario principio liberaledel “conoscere per deliberare”?E veniamo alla presunta asprezzanei confronti dei cattolici cheLuisanna Colombini avrebbe riscon-trato nei precedenti interventi.Basterebbe leggerli con la pacatezzadella buona fede per rendersi contodell’infondatezza di tale assunto, maanche in questo caso non intendosottrarmi ad una replica puntuale.Ho citato Chiesa e cattolici in dueoccasioni. La prima in relazione alcaso del Consiglio Pastorale diMuggiano, per cui valgono le consi-derazioni appena svolte. La secondanell’esprimere amarezza per l’ab-braccio asfissiante tra Politica eChiesa, in cui la prima sacrifica lapropria autonomia a favore di legit-timità e consenso, la seconda rinun-cia al principio originario di separa-zione da Cesare, a favore di opzioniper così dire più “terrene”. Ieri una campagna astensionisticacontro i referendum per la modificadelle Legge 40, condotta dallaChiesa e dai suoi organi nel comple-to spregio dell’Art. 98 della LeggeElettorale, che letteralmente recita“il ministro di qualsiasi culto... che nel-l’esercizio delle sue funzioni... inducaall’astensione, è punito con la reclusioneda sei a tre anni e con la multa di...”.Oggi Cardinale Bagnasco edAvvenire, organo della CEI, dispen-santi ora patenti di legittimità, orabolle d’inadeguatezza a Politica esuoi rappresentanti. Si pensi allavicenda della candidatura del Prof.Umberto Veronesi, additato a peri-colosa espressione del peggiore deimali del nostro tempo! Qualcuno,non meno cattolico di costoro, untempo sgombrò il Tempio dai mer-canti e predicò una Parola che dasola sapeva permeare gli animi e tra-sformare le coscienze! Si tratta di parole aspre contro i cat-tolici o di una critica circostanziataad una Chiesa che, ritagliandosi unruolo attivo di primo piano nella vitasociale e politica di questo Paese, nonpuò pretendere di sottrarsi alle pole-miche che di tali ambiti sono pro-prie? E quanti sono i cattolici, altri daLuisanna Colombini, ugualmentecritici, ma ridotti al silenzio da posi-zioni ufficiali che non ammettonoalterità alcuna? Ancora, LuisannaColombini accusa chi scrive di ideo-logismo. Qui davvero la replica si faardua perché o il mondo è alla rove-scia o le parole non hanno più unsenso condiviso!Non c’è un solo punto nei preceden-ti interventi che neghi legittimità alsuo pensiero. Essi ne testimonianosemmai d’alternativi, eventualmen-te criticabili, ma ugualmente digni-tosi e titolari del medesimo diritto dicittadinanza. Sarebbe quindi il laico,aperto a ciascuna delle opzioni pos-sibili, espressione d’ideologismo?Come già argomentato, nessunaLegge impedisce a LuisannaColombini di “seguire gli insegnamen-ti della Chiesa... mischiare la propriafede con le proprie scelte di vita, sia incampo politico sia in ogni altro...”. Mase vale per il cattolico, perché nonper coloro che, portatori di sensibili-tà diverse, devono cercare fuori delproprio Paese la realizzazioned’aspirazioni altrettanto legittime?

Come si può sostenere che i valoricattolici siano “veicolati senza imporlia nessuno”? Per rimanere sulla Legge 40, qualetraccia di pensiero laico si può scor-gere nella decisione di affidare lesorti di un trattamento medico adapprodi meramente ideologici equindi intrinsecamente irrispettosidelle diverse sensibilità e, peggio,della professionalità medica stessa?Nessuno nega che la posizione dellaChiesa sull’argomento sia persinopiù rigida di quella espressa dallaLegge 40, ma ciò dimostrerebbe inqualche modo la sua estraneità alprocesso che l’ha determinata? Solouna straordinaria miopia intellettua-le può rimuovere l’accaduto, cosìcome solo l’arroganza di un falsovittimismo può millantare un’im-probabile egemonia culturale laica. L’Italia è più cattolica del resto deipaesi occidentali o piuttosto il conti-nuo strabordare della Chiesa neimezzi di comunicazione e in unaPolitica ossequiosa per interesse,segnano la malattia del suo rapportocon questo Paese? E venendo allequestioni relative a vita ed embrione,intendo preliminarmente smaschera-re l’ennesimo tentativo di screditare,manipolandolo, il pensiero altrui.Nell’argomentare attorno alla diver-sa dignità di cui a mio parere sonotitolari “ovulo fecondato” e “persona”,ho parlato di quelli che ritengo esse-re gli elementi distintivi di quest’ul-

tima e, per prevenire facili strumen-talizzazioni, ho pure chiarito comela sua dignità non sia, in alcunmodo, subordinata a quantità e qua-lità di detti elementi. Quindi hochiuso con la provocazione di unadomanda retorica: se effettivamentedepositari della medesima dignità,cosa fare in una situazione di perico-lo in cui occorra decidere se salvarecento ovuli fecondati o una persona?Tutto ciò è riletto e proposto daLuisanna Colombini rispettivamen-te come introduzione da parte deipericolosi pensatori razionali di“Uomini di serie A e Uomini di serie B”,quindi come il via libera al sacrificiodi “uomini indifesi” a favore di “uomi-ni in carne ed ossa”! Di questo sì, c’èda rimanere allibiti!E circa l’affermazione di LuisannaColombini secondo cui sarebbe labiologia stessa a stabilire ciò che èpersona, riporto il pensiero diAdriano Bompiani, medico chirurgoe ginecologo, già Direttore dell’Istitutodi Clinica Ostetrica e Ginecologicadell’Università Cattolica presso ilPoliclinico Gemelli, già Presidentedel Comitato Italiano di Bioetica,Presidente dell’ospedale pediatricoBambino Gesù, membro delComitato Direttivo di Bioetica delConsiglio d’Europa, spesso ospitedelle colonne dell’Avvenire e, credo,al di sopra di “sospetti di laicismo”.Egli sostiene: “la biologia di per sé stes-sa non conosce il concetto di persona, che

è di natura filosofica, interessandosi dellacomponente organica della vita, anchenel caso dell’uomo”. Trattandosi quindidi filosofia, d’elaborazioni speculati-ve dagli approdi più vari, come sipuò accettare il prevalere per Leggedi una posizione sulle altre? E non ne testimonia di alternative edaltrettanto autorevoli il manifestocontro la Legge 40 sottoscritto da 96Premi Nobel di tutto il mondo, tracui i nostri Renato Dulbecco e RitaLevi Montalcini, e da una schiera discienziati come Umberto Veronesi,Carlo Flamigni, Margherita Hack?solo per citarne tra i più noti al pub-blico. Si potranno portare personali-tà a sostegno delle tesi opposte, maquesto non farebbe che rafforzare latesi di una pluralità di sensibilitàsull’argomento.Ed ulteriore spia dell’impostazioneideologica della Legge 40 è il ricorsoin essa a quel termine “concepito”, cuiproprio la biologia invocata daLuisanna Colombini attribuiscevalenza del tutto generica, affattoscientifica e quindi fonte di confusio-ne. Lo si verifichi su un qualsiasitesto di embriologia, piuttosto che sulCatechismo della Chiesa Cattolica!Ancora, quello che Luisanna Colom-bini vuole come un fluire indifferen-ziato di vita, per lo stesso AdrianoBompiani è in reatà un “processo divi-sibile in più stadi”, che la geneticadipana in oocita, oocita attivato, ooci-ta singamico, ootide, zigote, embrio-ne, e su cui il Pensiero Filosofico s’in-terroga con gli strumenti della pro-pria intelligenza e sensibilità.E quali sarebbero le CostituzioniEuropee che sanciscono in modounivoco la Verità delle convinzioniespresse da Luisanna Colombini?Evidentemente Inghilterra, Francia,Belgio, Spagna, Austria, Svizzera,ecc., così come pure gli Stati Uniti,ammettendo in toto o in buona parteciò che in Italia è negato, fanno reite-rato strame di Diritto! Per fortunache rimane l’Italia a faro e presidiodi moralità! Mi piace chiudere con ilpensiero laico ed irriverente diVoltaire: “il dubbio non è piacevole, mala certezza è ridicola”.

Prosegue il dibattito sulla Legge 40 tra i nostri lettori. In un susseguirsi di botta e risposta è orail turno di Giovanni Molteni e Giovanni Gronda che rispondono all’ultimo articolo di LuisannaColombini. Vi sareste mai aspettati che un tale argomento, pur nella sua complessità e moltepli-cità d’aspetti, avrebbe creato una discussione del genere? Onore delle armi ai tre contendenti!

di Giovanni Molteni

Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola

La vita

Nello scorso numero de “Il Rile”,la lettrice cattolica Luisanna

Colombini ha finalmente messo inchiaro e senza strani giri di parole ilproprio pensiero che se non è ilManifesto del “razionalismo“ cattoli-co sul tema della fecondazione assi-stita, ben lo rappresenta, senza i giridi parole che spesso organi politici,religiosi o giornalisti devono fareper non perdere i consensi. La lettri-ce, infatti, chiarisce, riportando tesiscientifiche facilmente confutabili daaltri scienziati, che l’embrione è vita(cosa che neanche io nego, ci man-cherebbe), ma siccome è vita umanaallora l’embrione è un uomo (e que-sto invece io lo nego eccome). Lo aveva già scritto in passato e loha ripetuto nel suo articolo: l’em-brione umano è un uomo. L’uso cheLuisanna fa di informazioni di bio-logia riportate (senza citare le fontie senza riportare il pensiero dei bio-logi che sostengono la tesi opposta)è, a mio avviso, scorretto: la storia èpiena di casi di utilizzo scorrettodella biologia (anzi del pensiero dialcuni biologi) per giustificare tesidogmatiche ed il fatto più significa-tivo che mi viene in mente è statoquello dei nazisti per giustificare lasuperiorità della razza (per esempiole Leggi di Norinberga 1935). Mentre Luisanna accusa gli interlo-cutori d’essere “razionalisti” (dopoaverli già definiti “disinformati” e“guidati da pregiudizi a senso unico”) siscopre che il fondamento su cui sibasa per chiamare Uomo l’embrione(mentre forse non lo fa con lo sper-matozoo) è la Scienza, la Biologia,anzi una Biologia. E non la Fede.Finalmente grazie a Luisanna vienedetto quale sia il vero dogma che c’èdietro la legge 40: “l’embrione è ogget-tivamente un uomo”. Da ciò risulta chechiunque abbia congelato e poi nonimpiantato e quindi eliminato gliembrioni prima di questa legge 40 èun assassino, anzi peggio, uno cheha ucciso il proprio figlio, anzi peg-

gio ancora, uno che ha ucciso tantibimbi, figli suoi, tanti quanti sono gliembrioni che ha prodotto. Roba dafar impallidire il delitto di Cogne!Ma se tutto ciò è “oggettivo” perchénon accusare anche di strage, digenocidio, di “figlicidio“ chiunqueabbia praticato (e in Europa continuaa praticare) la fecondazione assistitacon l’eliminazione “selettiva“ deipropri figli in provetta? La legge italiana persegue l’omici-dio e infatti i sostenitori della legge40 spesso si guardano bene, senza ilcoraggio e l’onestà di Luisanna, didare il proprio nome alle cose, dichiamare Uomini questi ammassi dicellule umane in provetta. I sosteni-tori della legge 40 usano poco chiarigiri di parole per chiamare quelliche Luisanna chiama uomini: “pro-getti di vita”, “potenziali vite” “esseriviventi“ ecc. Se sono uomini, chi liuccide volontariamente e a sanguefreddo è il peggiore degli assassini.Se sono “progetti di vita“ non si sabene cosa sia uno che uccide un pro-getto di vita. Ma una legge puòbasare il proprio fondamento su unconcetto poco chiaro come il “pro-getto di vita”? La risposta a questadomanda divide non solo laici-cat-tolici, ma a questo punto differenziainteri paesi d’Europa (oltre che me eLuisanna). La legge 40 è a mio avviso una leggestupida non solo per questo.Consente la produzione di soli treembrioni e l’impianto obbligatoriodi tutti gli embrioni nell’uteromaterno: ora accade, è accaduto,che alcune donne, una volta creatiquesti tre embrioni, abbiano rifiuta-to di farsene impiantare uno o duedei tre. Come rendere effettivo que-sto obbligo di impianto? La leggenon lo dice... forse inserire a forza econtro la volontà della donna nel-l’utero questi embrioni anche semalati? Questo a mio avviso si chia-ma stupro. Denunciare la donna?Per che reato? Omicidio? La legge

40 vieta, infatti, la crioconservazio-ne dell’embrione in attesa di unadecisione. Una multa? Solo unamulta a chi ha ucciso due “figli”rifiutando di farseli impiantare?Non funziona, Luisanna. La Chiesae chi si dichiara portavoce inParlamento dei suoi “valori“, hatanti modi per persuadere la genteche un embrione sia un uomo. La Chiesa riceve 1.000 milioni dieuro all’anno come 8x1000 dellenostre tasse, possiede quotidiani,periodici, ha la diretta tv ogni dome-nica, ampio spazio in tutti i telegior-nali e sedi parrocchiali distaccate inogni quartiere. Se nemmeno così rie-sce a convincere le persone su temicome la fecondazione assistita edeve ricorrere (difendendo le leggiche partiti a Lei vicina fanno) allaprova di forza di una legge a mioavviso bizzarra, allora fa un eserci-zio che a tanti ricorda l’attività poli-tico religiosa degli estremisti digoverno in Afghanistan. Infine Luisanna, lei dice che non sisente limitata nella sua libertà. Lalegge 40 ha tolto agli italiani la liber-tà di decidere se quegli embrionisiano uomini, prima un cattolico eralibero di pensare se ritenere quellecellule figli umani o vita organica.Sa quanti Cattolici hanno fatto usodella fecondazione assistita e oggiscoprono che quelle cellule chehanno eliminato erano “oggettiva-mente” uomini? Non è solo lei ad essere meno libe-ra, lo siamo tutti noi Italiani privatidella possibilità di scegliere, didecidere, di farci un’opinione auto-noma, giusta o sbagliata che sia,magari consigliati da un medico, daun amico, da un parroco. Ora ilDogma che Lei ha messo nero subianco “l’embrione è un uomo” èdiventato legge e io ed anche lei,non possiamo più pensare in libertàsu questo tema: qualcuno lo ha giàfatto per noi.

Giovanni Gronda

Voglio pensare in libertà

12 Aprile 2008Muggiano

&dintorni

Teatro per gioco

Lunedì 17 marzo si è concluso, pressol’Auditorium Comunale di Settimo

Milanese, con il saggio finale intitolato“Spettacolo di mezzanotte”, il laboratorio“Teatro per gioco”, organizzato dall’Asso-ciazione Semeion e destinato ai bambinidai 6 ai 10 anni. Il saggio aveva cometema il circo, argomento scelto dagli stes-si bambini ed ha riunito improvvisazioni,giochi e situazioni nate durante il percor-so laboratoriale combinate poi con laregia dell’insegnante.

Nonostante qualche incertezza dovutaall’emozione, i bambini si sono guada-gnati gli applausi di mamme, papà, amicie parenti per la loro attiva partecipazione,ma soprattutto per l’impegno e l’entusia-smo dimostrato durante tutto il percorsoinsieme. Il laboratorio “Teatro per gioco”,che ormai da una decina d’anni l’associa-zione Semeion propone ai bambini diSettimo Milanese e dintorni, si propone,attraverso un percorso ludico, di dare aibambini un’occasione per “fare insieme”,di aiutarsi a scoprire i rudimenti del fareteatro, di esprimersi con fantasia e creati-vità attraverso una fusione di linguaggidiversi: l’uso del corpo, della voce e delmovimento. L’Associazione Semeion fissal’appuntamento a settembre, per tutti ibambini che vorranno partecipare, con leiscrizioni al corso 2008/2009. Per informazioni chiamare i numeri334.2068724 – 334.2441282 oppure all’in-dirizzo mail: [email protected].

Santiago de Compostelain bicicletta

Questo è il titolo della serata che si èsvolta venerdì 14 marzo nell’acco-

gliente salotto della libreria Lineadiconfinea Baggio. Protagonista della manifestazio-ne è stato Riccardo Latini, insegnante digeografia e coautore, insieme a MariacarlaCastagna, della Guida al cammino diSantiago de Compostela in bicicletta. Oltre 800chilometri a piedi da Roncisvalle a Finisterre,edito da Terre di Mezzo. Una vera “bibbia” per chi vuole affrontarein 15 giorni il cammino religioso più bat-tuto nei secoli: le tappe, la fatica, le altime-trie, i rifugi, i costi, le officine per le bici-clette, i luoghi del cammino. Un pubblicoattento ha seguito questo “percorso inmezzo alla storia, geografia e ambiente” comelo stesso Latini definisce. Un racconto di800 km fatti in sella ad una normalemountain bike, dai Pirenei a Santiago deCompostela, lungo l’antico tracciato delpellegrino medioevale: un percorso dovesi incontrano “pellegrini” di varie naziona-lità, dove nascono nuove amicizie o addi-rittura storie d’amore.

Interessanti sono anche i numeri che ruo-tano intorno a questo straordinario cam-mino: dieci miliardi di euro legati all’or-ganizzazione dei viaggi dei pellegriniverso Santiago; 300 sono gli ultrasettan-tenni che hanno fatto il percorso; 190 irifugi con oltre 7.000 posti letto; 25.000posti letto in alberghi ed apposite struttu-re agrituristiche; 145.000 gli attestati “dellaCompostela” consegnati ai pellegrini che

riescono a raggiungere la meta; 1.200 euroil costo massimo per affrontare que-st’esperienza in bici per 15 giorni. La lettura di una serie di piccole testimo-nianze e pensieri profondi di Latini sul-l’esperienza di questo viaggio ha conclu-so la serata. Per informazioni sulla vendi-ta della guida prendere contatti con lalibreria Lineadiconfine.

Mostra di Giancarlo SalaUn numeroso pubblico e molti collezio-

nisti erano presenti all’inaugurazionedella mostra dell’artista Giancarlo Salanel mese di marzo, presso la sede dell’As-sociazione Culturale Amici del Quadratodi Milano in via Antonio Mosca 189.

Le opere ad olio di Sala rappresentanoper lo più figure femminili nei più svaria-ti atteggiamenti. Ogni atteggiamento cor-risponde ad un sentimento particolarequali la gioia, il dolore, l’attesa, la rifles-sione ed altro. L’analisi psicologica faparte del bagaglio dell’artista che sa tra-smettere ciò che egli sente, attraverso lesue opere a chi osserva le sue figure ed isuoi ritratti. Non diversamente possiamodire delle sue sculture, nelle quali traspa-re il profondo tormento della ricerca chevivifica le fredde strutture marmoreedando loro un’impressionante vitalità. Grande sorpresa nei confronti dei colle-zionisti e dei presenti hanno destato leopere definite “impastismo”. Con questo

termine si deve intendere una particolaremanipolazione di resine, con inserimentidi vernici elaborate dall’artista con un sot-tofondo predisposto dalle immagini disue opere ed altro. Il risultato è sempre sorprendente poichénemmeno lo stesso artista può prevederequale sarà l’esito finale che è definito sola-mente dall’espandersi delle resine e dal-l’istintivo movimento gestuale.

Nuova gestione Café K2Molta partecipazione di gente, nel

tardo pomeriggio dello scorso 9marzo, all’inaugurazione del bar-pastic-ceria Cafè K2 a Muggiano. Uno dei pochilocali pubblici, posizionato negli spazicommerciali di proprietà dell’Aler, che daqualche anno, tra mille difficoltà, cerca dianimare il borgo. Mary, Nadia, Vanessa eMassimo De Santis hanno dato vita cosìalla terza gestione di questa attività com-merciale, dalla sua apertura nel novembredel 2003.

Un segnale importante che non lasciadubbi sulle difficoltà che i commercianti aMuggiano ed in genere nella periferiamilanese incontrano, nonostante gli sforzie i sacrifici a cui devono sottomettersi.Microcriminalità, bacino d’utenza ridotto,scarso passaggio nelle zone a traffico limi-tato, canoni di locazione elevati sono soloalcuni degli elementi che giocano controlo sviluppo commerciale, senza il quale laperiferia si trasforma, in particolare allasera, in un deserto. Molte le novità che la famiglia De Santisha pensato di intraprendere con la nuovagestione: happy hour il venerdì sera, ven-dita di gelati sciolti, ma soprattutto chiu-sura del locale prolungata fino alle ore 20.Con l’imminente arrivo della bella stagio-ne questo non può essere che di buonauspicio. Da parte nostra i migliori augu-ri di buon lavoro ai nuovi gestori.

Presentazione volumesul Petrarca

E’stato presentato ufficialmente loscorso 1 marzo presso la Sala del

Grechetto di Palazzo Sormani il volume“Petrarca a Milano, la vita, i luoghi e leopere“, opera realizzata dall’AssociazioneAmici Cascina Linterno, FondazioneCarlo Perini, Cooperativa Donati eCertosa di Garegnano.

Il volume, di cui abbiamo già pubblicatonel numero di febbraio una presentazio-ne in anteprima, è stato coordinato neicontenuti da Roberto Gariboldi, nellagrafica e nell’iconografia da Massimo deRigo. E’ suddiviso in tre parti. La prima,curata dalla professoressa AngelaGuarnieri, illustra la presenza di Petrarcaalla Certosa di Garegnano, di cui sonodescritti il territorio dell’epoca e quelloattuale; vengono analizzati gli antichimanoscritti della sua fondazione e messiin risalto diversi aspetti di alcune operepetrarchesche.

La seconda parte, a cura dell’AssociazioneAmici Cascina Linterno, è un compendiodella Solitudine di Linterno petrarchescanegli incontri letterari e di studio dell’ulti-mo decennio. In questo settore sono stati riversati gliinterventi più rilevanti, frutto dei numero-si convegni petrarcheschi tenuti a partiredal 1998, permettendo così di riunire inuna sola pubblicazione quanto era disper-so o non pubblicato. La terza parte, infine, comprende gli attidel Convegno “Il soggiorno milanese diPetrarca. Vita e opere agli albori dell’etàmoderna” svoltosi il 5 maggio 2007 aPalazzo Dugnani. Un folto pubblico ha partecipato all’ini-ziativa, che qualche giorno prima erastata presentata alla stampadall’Assessore alla Cultura del Comunedi Milano, Vittorio Sgarbi, e dal presiden-te del Consiglio Comunale ManfrediPalmeri. “Nel 650° anniversario di Petrarcaa Milano – ha spiegato il Presidente delConsiglio comunale Manfredi Palmeri –va restituita alla città la verità storica su que-sto periodo, alla luce del patrimonio conosci-tivo offerto dal libro. Organizzeremo itineraripetrarcheschi rivolti agli studenti, ai turisti eagli stessi milanesi e apporremo targhe nuoveo aggiornate nei luoghi della vita del poetache appartengono alla nostra storia e allanostra memoria”.

Nuove cabine elettoraliNelle prossime elezioni del 13 e 14

aprile ci sarà una sorpresa per lecabine elettorali a Milano: addio alle vec-chie cabine in legno, che saranno sostitui-te da nuove strutture in metallo.La scelta, comunicata dall’Assessore aiServizi Civici Pillitteri, pare sia presa perscongiurare eventuali pericoli d’incendio.I milanesi nei seggi elettorali non trove-ranno più quindi le calde ed accoglientiprotezioni in legno dolce, che per decennihanno preservato il segreto del voto, mamoderne paratie in ferro. Il rispetto delle norme di sicurezza vincesul passato.

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La Sala del Grechetto di Palazzo Sormani.

13Aprile 2008Muggiano

&dintorni

Ciclistica Muggiano: tante emozioni per i suoi dieci anni

Finalmente ci siamo! L’invernosta per terminare e gli atleti

della Ciclistica Muggiano sonogià proiettati nella nuova stagio-ne ciclistica. E allora fuori le bici-clette lucide come ammiraglie etutti in sella a pedalare, orientativerso il raggiungimento di pre-ziosi obiettivi.Quest’anno sarà un anno parti-colarmente importante, perché laSocietà festeggia 10 anni divita… eh sì sono già trascorsi 10anni da quando un ristrettonumero di amici accomunatidalla stessa passione per il cicli-smo ha deciso di concretizzareun piccolo sogno, dando vita allaCiclistica Muggiano. Nel corsodegli anni la Società è cresciutain numero di iscritti e di impegniaffrontati, ma quello che non ècambiato è l’originario entusia-smo per le due ruote.Proprio in occasione di questoevento, è stato stilato un calen-dario 2008 ricco di appuntamen-ti importanti. Gli atleti sarannoimpegnati su più “fronti”: gare acircuito in Provincia e granfondodi spessore nel Nord Italia edall’estero.Primo appuntamento è statodomenica 9 di marzo allaGranfondo - Giro del lago di Gardache ha visto impegnati rispetti-vamente Claudio e LucianoBacchi (padre e figlio). Due i per-corsi: la GF di 157 km con par-tenza da Bardolino e giro orariodi tutto il perimetro del lago di

Garda e la mediofondo di 90 kmcon partenza da ToscolanoMaderno. 2000 circa gli iscritti e1500 i classificati ad una gara dalpercorso entusiasmante, 1008 iclassificati al lungo (tra cui ancheClaudio e Luciano) e 516 almedio. Difficoltosa la breve maselettiva salita posta a 15 km dal-l’arrivo che ha lasciato molticiclisti a piedi con i crampi.L’unico rammarico è quello diaver pedalato con un climainvernale che non ha permessodi apprezzare la bellezza delpanorama.Nello stesso giorno si è svolta laGranfondo di La Spezia cui hannopartecipato, sotto una fittapioggia e freddo, MaurizioOcchionero, Artemio Storino eGiampiero Fumagalli classifican-dosi rispettivamente al 1041°, al1084° ed al 1085° posto assolutonella classifica finale.Uno degli appuntamenti piùsentiti, sullo stesso percorsodella gara dei professionisti,sugli stessi muri, solo ventiquat-trore prima, sarà il prossimo 5aprile quando circa diciottomilaamatori provenienti da tutto ilmondo si daranno appuntamen-to a Bruges per la partenza diuna “classica del nord”, il Girodelle Fiandre. Gara dura e moltoselettiva, che vedrà impegnati

sui 260 km del tracciato settenostri portacolori: AlessandroCroci, Sante Caldera, RobertoTanferri, Fabrizio Chiappa,Giacomo Esposito, RiccardoContessa e Antonio Nardella.Si prosegue poi con l’inizio delcircuito delle Granfondo CoppaPiemonte dove la coppia padre efiglio, Claudio e Luciano Bacchi,proverà a migliorare i propririsultati personali. Primo impe-gno il 6 aprile nelle Dolci Terre diNovi, il percorso si snoda lungole colline di Novi Ligure passan-do anche per Castellania, paesenatale di Fausto Coppi; secondagara il 20 aprile GF Stockalper(Varzo) percorso suggestivo nelcuore della Verbania e a ridossodelle alpi; il 4 maggio GF Bra –Bra “Dalle Langhe al Roero” lacoppa Piemonte si sposta nel-l’astigiano, terra di tartufi e dicolline tanto verdi e belle, quan-to faticose e impegnative da sca-lare; il 25 maggio si corre la GFgiro delle valli Monregalesi, par-tenza da Mondovì bella cittadi-na circondata da dolci colline easpre vette, il giro lungo transi-terà anche per Prato Nevoso(1600 mt); 8 giugno Gf SaintVincent (unica gara che sconfinain Val D’Aosta) da Saint Vincentsi sale fino al Champoluc (1570mt), si passa per Col de Joux(1643 mt) e per i più temerari,dopo una velocissima discesa alpunto di partenza, il percorsoprosegue fino a St Pantaleon(1542 mt) per poi tagliare il tra-guardo a Saint Vincent; il 15 giu-gno GF Kappa Marathon Rivolicon un percorso nuovo tutto dascoprire. L’anno scorso questagara ha riservato grandi emozio-ni con la scalata al Colle delleFinestre, 18 km di dura salita dicui 7 circa di sterrato e scollina-mento a 2178 metri e l’arrivo insalita a Sestriere; infine il circui-to si chiude il 13 di luglio con laGran Fondo delle Prealpi Biellesi,gara che prevede la scalata aBielmonte e l’arrivo al santuariodi Oropa a 1800 metri in mezzoad un gremito pubblico.A seguire, la “Coppa Lombardia”che vedrà protagonista Salva-tore Aliotta che dovrà affrontaresette prove davvero “toste”: il 20aprile a Salò con la “Granfondodei tre laghi”; il primo maggio aMonza con la “Granfondo GianniBugno”; il 4 maggio a Sondriocon la “Granfondo delle Alpi”; ilprimo giugno con la “Granfondodel Lago Maggiore”; l’8 giugno aRho con “Le 100 gobbe”; il 22 giu-gno con la “GranfondoInternazionale Marco Pantani”,dove dovrà affrontare salitemitiche come il Gavia, Mortiroloe il Santa Cristina; ed infine il 6luglio con la “Granfondo dellaFranciacorta e Sebino”.Altri importanti impegni saran-no la Granfondo Felice Gimondiprevista per l’11 maggio aBergamo, percorso selettivo cheogni anno avvicina migliaia dipersone. L’8 giugno si svolgeràin Austria il “21° giro ciclistico

delle Dolomiti”, mitica corsa intor-no alle selvagge e romanticheDolomiti di Lienz, porta attraver-so la regione più verde d’Europa,considerata perciò un’esperienzaciclistica particolare per il corpo,lo spirito e l’anima. Già da oltre 50 anni, quando, nel1951, l’atleta di Lienz JosefGliber, vinse la prima edizionedel Giro Ciclistico delle Dolomiti,gli organizzatori di allora parla-

vano di una vera classica. Nel1986, con il primo giro turisticointorno alle Dolomiti di Lienz,questa manifestazione è stataaperta allo sport di massa. Daallora il Giro è considerato unadelle manifestazioni ciclisticheper amatori più amate in tuttal’Europa. L’atmosfera particola-re, il grande entusiasmo dellapopolazione e la perfetta orga-nizzazione regala ad ogni parte-cipante una sensazione simile aquella che si prova nel grande“Giro”. Per questo motivo il GiroCiclistico delle Dolomiti è diventa-to, per molti appassionati delciclismo, un mito. Già nel 1994 una tappa del “Girod’Italia” è passata dalla stradad’alta montagna della ValPusteria e si è conclusa a Lienz.Nel 2007 gli organizzatori del

Giro Ciclistico delle Dolomiti sonoriusciti nuovamente a portare il“Giro d’Italia” nel TiroloOrientale. A questo importanteappuntamento prenderannoparte 8 nostri compagni: MauroConti, Artemio Storino, RobertoCastellini, Michele Visaggi,Michele Libutti, CarmineFilomia, Maurizio Occhionero eMassimo Donati.A settembre la “Due giorni con loSport” con in calendario la garaciclistica atta a festeggiare il 10°anno della Società ciclistica mug-gianese e la gara di ottobre aBaggio andranno a suggellareuna stagione ricca di eventimolto importanti per i corridorimuggianesi.

Non mancheranno infine le con-suete uscite domenicali in grup-po ed i graditi ritrovi del marte-dì sera che sono l’occasione perconfronti e sfotto sulle nostrepersonali imprese di cui andia-mo tutti fieri, al di là del risulta-to raggiunto.

Primavera appena iniziata, bella stagione in arrivo, voglia di uscire all’aria aperta e stareinsieme, sono questi gli ingredienti che i nostri amici della Ciclistica Muggiano, mettono incampo per affrontare la nuova stagione, che si apre all’insegna del decimo anniversariodella fondazione della Società. Un bel traguardo, segno di determinazione e voglia di fare.

Luciano Bacchi presenta la stagione 2008.

di Luciano [email protected]

Alcuni dei partecipanti al ‘Fiandre’.

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che deve essere richiesta al Servizio Sanitario AVIS.

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Gli amici della CiclisticaMuggiano augurano aSalvatore Caci, vittima di una caduta in gara, una pronta guarigione

in attesa di tornare prestoin sella a pedalare tutti

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Muggiano&dintorni

Dal rosa al gialloAria di primavera anticipata lo scorso 2

marzo nella sede dell’AssociazioneCulturale Arte Ba-Rocco in via CascinaBarocco 10 a Milano, con un deliziosoprofumo di mimosa. In quella data si è,infatti, inaugurata la collettiva di pitturaper sole donne, proprio in occasione dellaFesta della Donna, mostra che è poi pro-seguita fino al 15 marzo, con il titolo LesCouleurs Des Femmes Jaune Mimosa. Alla presenza di un folto pubblico haaperto la manifestazione il Presidentedell’Associazione Culturale Arte Ba-Rocco, Rocco Basciano, che ha ricordato espiegato il significato della data dell’8marzo e le opere esposte delle pittrici.Hanno poi preso la parola il presidentedella commissione scuola LorenzoPerrone del Consiglio di Zona 7, la consi-gliera Ernestina Ghilardi, il Presidente delG.A.R. Rosetum Pietro Fornari ed il poetaLorenzo Falcone che ha deliziato il pub-blico presente con i suoi versi. Le artisteespositrici sono state: Chiara Morandi –Rita Morandi – Annamaria Gagliardi –Annamaria Sironi – Laura Sisti.Presso la Libreria Lineadiconfine viaCeriani, 20 Milano (tel.02.48914786) dal 12al 24 aprile esporrà Pasqualina Ciccarelliin una mostra Il Disegno e La Pittura.Orario: 9-12,30/15,30-19,30 (chiusuralunedì e domenica), ingresso libero. Inquesta mostra saranno esposti quadri adolio, porcellane dipinte a mano, soggettidel passato su Baggio realizzati con la tec-nica del carboncino.

Comitato No TangenzialeI l Comitato “No Tangenziale“ di Magenta,

che da anni si batte contro l’autostradache dovrebbe collegare l’aeroporto dellaMalpensa con la Tangenziale ovest, stapreparando un banchetto di libri usati(non scolastici) come raccolta fondi perportare avanti le proprie attività. Chi aves-se la possibilità di offrire libri li può porta-re presso Il Melograno (via Petrarca, 43Magenta) in orario di negozio 9,30/12,30 -15,30/19,30. Segnaliamo inoltre che il 30 marzo è statoinaugurato il nuovo tratto di tipo auto-stradale fra Boffalora e Malpensa.Ricordiamo che questa tratta è parte inte-grante del progetto di collegamento fraMagenta - Abbiategrasso e TangenzialeOvest che i Comitati osteggiano da oltrecinque anni. E’ stata l’occasione per cono-scere l’erosione di territorio e l’impattoche l’infrastruttura ha avuto nei paesiinteressati da questa parte di progetto,rendendosi conto di quanto potrebbe suc-cedere anche dalle nostre parti. Ulteriori informazioni più dettagliate sulsito www.notangenziale.it e per [email protected].

Milano finanzia abbonamenti ai mezzi

pubbliciI l Comune di Milano finanzia l’acquisto

d’abbonamenti ai mezzi pubblici con unnuovo bando di 500mila euro. Il primo da100mila euro, pubblicato lo scorso dicembree di cui sono ancora disponibili 22mila euro,è già stato utilizzato per 2.296 abbonamentiannuali acquistati dai dipendenti di 34 tra

aziende ed enti tra cui Regione Lombardia,Metropolitana Milanese, Amsa, Asl,Ospedale Fatebenefratelli, Università degliStudi di Milano, Politecnico, Universitàdegli Studi di Milano Bicocca, Camera diCommercio, Siemens, Total Italia, Nestlè,San Pellegrino, Danone e CartaSi. Aziende,enti e Comune di Milano hanno partecipatoin parti uguali.

Il contributo del Comune di Milano cor-risponde al 10% sul prezzo dell’abbona-mento annuale, cui si va ad aggiungere il10% del contributo integrativo minimosostenuto dalle aziende e dagli enti chehanno usufruito del bando. Il risultato èuno sconto a beneficio del dipendentedel 20% sul costo dell’abbonamentoacquistato. Il nuovo bando da 500.000euro sarà pubblicato nel mese di aprile,dopo che sarà esaurito il primo.

Casella e-mail gratis peril Comune di Milano

“Il Comune di Milano è la prima metropo-li europea ad utilizzare la piattaforma

Windows Live di Microsoft per offrire servizidigitali ai propri cittadini”. Lo ha detto l’as-sessore ai Servizi civici e SemplificazioneStefano Pillitteri alla presentazione delnuovo servizio di posta elettronica per icittadini, attivo da oggi sul sito internetdel Comune. “Da oggi, i cittadini milanesicon più di 15 anni – ha spiegato l’assessore- potranno aprire una casella di posta elettro-nica gratuita sul sito del Comune di Milano.L’indirizzo è costituito dal nome e cognomedel cittadino ed è attivabile con un processo diregistrazione sicuro, mediante l’indicazionedel codice fiscale e di quello della carta d’iden-tità, mentre il dominio è milanosemplice.it”. “La tecnologia è lo strumento più efficace permigliorare la comunicazione tra cittadini ePubblica Amministrazione, riuscendo adavvicinare gli utenti ai servizi pubblici” - haaggiunto Mario Derba, amministratoredelegato di Microsoft Italia. Il progettoprevede la fornitura gratuita di oltre unmilione di caselle di posta Windows Livesul dominio milanosemplice.it, scelto eregistrato dal Comune. Associati all’ac-count di posta, saranno forniti ai milanesiulteriori servizi Windows Live, tra cuil’accesso alle e-mail anche dal telefonino. Per attivare il proprio account di postaelettronica è sufficiente collegarsi al por-tale www.comune.milano.it e inserire ipropri dati: entro 24 ore sarà possibileaccedere alla propria casella [email protected]. Da subito sarannodisponibili le notizie su eventi, manifesta-zioni e informazioni sul traffico.Inoltre, al cittadino che invierà via fax lapropria carta d’identità, il Comune man-

derà via mail la scansione del documentoe riconoscerà da quel momento in poi, lafirma digitale in tutte le comunicazionidell’utente.

A fine mese: mezzo chilodi pane a 1,50 euro

Questo il risultato dell’accordo raggiun-to dal Comune e dall’associazione

milanese dei panificatori. Alla quarta setti-mana del mese, mezzo chilo di “Pane per lafamiglia” sarà venduto in particolari sac-chetti con il logo dell’Assessorato alleAttività produttive del Comune a 1,50 euro.Il tipo di pane in vendita a prezzo specialesarà deciso dal singolo panificatore sullabase di quanto maggiormente produce. E’ il frutto dell’accordo raggiunto oggi dalComune e dall’Associazione milanese deipanificatori per far fronte al carovita.“Ringrazio i panificatori – ha dichiarato l’as-sessore alle Attività produttive TizianaMaiolo - perché in un momento per loro cosìdifficile, costellato da aumenti di ogni tipo apartire dalle materie prime, hanno pensato congenerosità a quella parte di popolazione che stapeggio di loro. Si tratta di un gesto importan-te, di un aiuto tangibile per tutti i cittadini,specialmente per gli anziani e le famiglienumerose, proprio nella settimana critica delmese, quella in cui si presentano le maggioridifficoltà a far quadrare il bilancio familiare.Milano si conferma città all’avanguardia e inprima linea nella lotta al carovita.” L’iniziativa di “Pane per la famiglia” è stataavviata con l’ultima settimana di marzo,dopo le feste di Pasqua.I panifici della nostra zona che hannoaderito all’iniziativa:PANI e DOLCI sas via Forze Armate 197Panificio F.lli FOGLIO via F. Armate 232RANDI Alberto via Valle Antrona 1TERZONI Egidio via Mosca 185/AADORNI Ario Dante via F.lli Zoia 72CRIVELLI Ada Bruna Amedeavia Novara 145SCRIVANTI Valter p.zza G. Monti 6

Gli incontri di Cascina Campazzo

L’accoglienza riservata agli incontri diCascina Campazzo, fin dal loro ini-

zio, nell’autunno 2002, sollecita a conti-nuare il percorso di formazione perma-nente intorno alla cultura del Basso mila-nese e della sua millenaria campagna irri-gua. Questa cultura, che ha reso floridaMilano ed è stata per secoli ammirata eimitata in Europa, non è affatto scompar-sa, soffocata dalla metropoli che avanza.E’ ancora viva e vitale. Anzi, oggi puòessere interpretata e vissuta con spiritonuovo, a beneficio di tutti. Le serate di Cascina Campazzo consento-no di riconoscere un territorio fragile,abbandonato ad una visione “meccanica”ed utilitaristica, che ha mostrato e mostra,ogni giorno di più, i suoi limiti. Studiarela storia e la cultura di questo territorio,significa porre le basi per programmare ilsuo futuro, che è il futuro di Milano.L’Università del Campazzo è un angolo

di riflessione, all’interno di una cascinaancora attiva, la più vicina al Duomo,divenuta, in questi ultimi anni, centrod’iniziative, di concerti, di feste; luogod’umanità e di cordialità, difficili da tro-vare nell’ammasso quotidiano che la cir-conda. Chi approda a Cascina Campazzonon può fare a meno di riconoscere chequi si sviluppa veramente una culturaalternativa, coi piedi per terra. L’Università del Campazzo nasce dal-l’esperienza di oltre vent’anni d’iniziativea favore del Parco Agricolo, dagli incontrie dal lavoro d’associazioni, studiosi, ricer-catori e operatori che apprezzano la stra-ordinaria vitalità di questo territorio. Se leamministrazioni pubbliche, salvo rareeccezioni, manifestano insensibilità nelfavorire e realizzare progetti significativinel Parco - quando non ne auspicano lasua sparizione - noi vogliamo far conosce-re alcune di quelle esperienze che vedonoil Parco Sud come opportunità sociale eculturale, ma anche economica, realizzatenel rispetto dell’ambiente e della culturadi questo territorio. Siamo certi che gliincontri sono di stimolo a quanti, oltre leparole, vogliono impegnarsi per far viverela più grande ed efficace risorsa ambienta-le di quest’asfissiata città-metropoli.

I prossimi incontri, dopo l’ottimo succes-so lo scorso 13 marzo, quando l’architettoGianni Beltrame ha ben delineato l’orga-nizzazione territoriale ed agraria delBasso milanese, saranno:

Mercoledì 16 aprile 2007, ore 21.00Niccolò ReverdiniDante Isella e Federica Galli: arte e letteratura fra Corbetta e il Bosco di Riazzolo

Niccolò ReverdiniAgricoltore per vocazione, ha compiutostudi umanistici a Milano e Pavia collabo-rando, fra l’altro con Dante Isella, all’edizio-ne delle opere di Carlo Dossi, di cui è proni-pote. In seguito si è dedicato a tempo pienoalla cascina Forestina (Cisliano), dove pro-duce con metodo biologico ortaggi, cereali eforaggiere, nella cornice del millenarioBosco di Riazzolo. L’azienda propone servi-zi agrituristici, cura attività didattiche, ospi-ta seminari, collabora col Parco AgricoloSud e le università di Milano e Pavia.

Giovedì 8 maggio 2007 ore 21.00Matteo MattarozziAlla ricerca delle culture dei luoghi: il caso di Settimo Milanese

Giovedì, 5 giugno, ore 21.00Giorgio Botta, Chiara Pirovano, Valerio BiniCascine e tradizione nel Basso milanese oggi

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15Aprile 2008Muggiano

&dintorni

Il Muggiano alla volata finaleMuggiano 3Pieve Emanuele 3Pareggio casalingo del

Muggiano, che riesce a rad-drizzare una partita che si eramessa di traverso fin dall’inizio.Dopo solo cinque minuti la squa-dra di Farina incassa il primogol, con un tiro da dentro l’area,su cui Pessina nulla può. Cercala reazione il Muggiano, ma ilcolpo a freddo è difficile daassorbire. Ne approfitta il Pieve,che dieci minuti dopo raddop-pia. Sugli sviluppi di un calciod’angolo, un giocatore ospite è“dimenticato” al limite dell’area,ed ha tutto il tempo di controlla-re la palla, allacciarsi la scarpa,prendere la mira e sparare ungran tiro che si infila a fil di palo.Sono passati appena quindiciminuti, ed i granata sono sottogià di due gol, come inizio didomenica non c’è male. I mug-gianesi a questo punto si sveglia-no dal torpore, incominciano acreare pressione alla difesaavversaria ed al 18’ un illumina-te lancio di Sforza, consente aMatta di presentarsi davanti alportiere, e sull’uscita di questirealizzare il 2 a 1. Continua la

pressione del Muggiano, ma al25’, ancora un’amnesia in fasedifensiva, costa il 3 a 1.Punizione forse deviata dallabarriera, Pessina smanacciacome può, tutti un po’ fermitranne un giocatore del Pieve cheè rapido a raccogliere la ribattutae di testa a segnare. Si va al ripo-so con un pesante passivo per ilMuggiano, che forse va oltre l’ef-fettivo demerito dei granata. La ripresa in sostanza si gioca inuna sola metà campo, con i mug-gianesi che spingono con con-vinzione e carattere. Al 5’ clamo-rosa occasione per Colombo C.che si presenta solo davanti alportiere cerca di dribblarlo, maperde la palla e tutto sfuma traimprecazioni varie ed assortite.La partita si riapre al 20’, discesadi Corbella, la palla arriva adArisci che tira, il portiere respin-ge e sulla ribattuta arriva ancoraColombo C. che insacca il 3 a 2.Continua a giocare il Muggiano,concedendo agli avversari solorari e sporadici contropiedi.L’assedio alla porta avversariaoffre i suoi frutti, proprio alloscadere, quando sugli sviluppidi un’ennesima punizione afavore del Muggiano, si innescauna mischia in area e ColomboC. trova il guizzo giusto per ilpareggio e per la personale dop-pietta. Finisce 3 a 3 una partitache, con i regali fatti, si era com-plicata incredibilmente, ma che il

Muggiano, per dirla come chi sascrivere bene, “ha gettato il cuoreoltre l’ostacolo”, ed è riuscito ameritarsi almeno il pareggio.

Real 2000 Rozzano 1Muggiano 4Ebbene sì, è proprio un bel

Muggiano quello che espu-gna il campo della Real Rozzano,squadra che occupa anch’essa ipiani alti della classifica. Si capi-sce, sin dall’inizio, che la squa-dra messa in campo da Farinanon è disposta a fare sconti e chela vita sarà dura per gli avversa-ri. I granata giocano bene (unavolta tanto diciamolo aperta-mente) imponendo il ritmo allagara e rendendosi pericolosi. Al25, ed al primo mezzo affondodei padroni di casa, l’arbitrovede un rigore per un presuntofallo di Ortu. Bizzarra interpreta-zione del direttore di gara, chesuscita ilarità anche in tribuna.Tiro dal dischetto e paratona diPessina cha respinge alla grandee addirittura esagera andando achiudere anche sulla ribattuta dadue metri. Applausi meritati ed igranata ricominciano a macinaregioco come se nulla fosse acca-duto. Al 28’ sale in cattedra (e viresterà per il resto della partita)il numero 10 del Muggiano, taleArisci Dino da Bareggio. Si con-

quista una punizione dal limite econ naturalezza disarmante labatte con una parabola che nonlascia scampo al portiere. Il van-taggio non ferma il Muggiano edue minuti dopo Ortu, di testasugli sviluppi di calcio d’angolo,non trova il raddoppio solo per-ché il portiere si supera e deviafuori. Al 35’ Colombo C. parte invelocità, cerca di superare il por-tiere in uscita, ma è travolto ed èinevitabilmente rigore (ci potevastare anche l’espulsione del por-tiere, ma oggi siamo buoni e sor-voliamo). Dagli undici metri sipresenta Arisci ed è il 2 a 0. La ripresa si apre con ilMuggiano ancora padrone delcampo, ma dopo solo cinqueminuti tutto potrebbe complicar-si, perché i padroni di casa accor-ciano le distanze grazie adun’autorete di Invernizzi, chenon si capisce con Pessina inuscita, e tocca di testa scavalcan-do il compagno, riaprendo cosìla partita. La teorica riaperturadura però solo un attimo, perchéè di fatto chiusa a doppia man-data dal solito Arisci detto “IlDino“, che tre minuti dopo sibeve due o tre avversari e dallimite tira fuori un esterno destroche vale il 3 a 1 e la sua persona-le tripletta. Al 20’ sugli sviluppidi una punizione ancora diArisci, il portiere respinge comepuò e sulla ribattuta Corbella dadue passi non trova la porta. Con

il passare dei minuti l’azione deipadroni di casa si affievolisce edil Muggiano controlla senzatroppi problemi la gara, renden-dosi ancora pericoloso. Al 35’Colombo C. parte in velocità etaglia dalla parte opposta perl’accorrente Corbella che infila il4 a 1. La partita praticamentefinisce lì, con una convincente emeritata vittoria dei granata.

CLASSIFICA

Calcio 3^ Categoria

Aprile 81 51Tecnoteam Nuova Rozzano 45Muggiano 44

Real 2000 Rozzano* 40Gudo Visconti 39Lorenteggio 35Noviglio* 35Audace 32Pieve Emanuele* 31Nuovo Millennio* 26Accademia Brera* 23Giussani 22 New Quinto De Stampi 18Circolo Contadini 13Arca* 9

* Una partita in più.

di Maurizio [email protected]

Il Volley Femminile vola altoForza e Coraggio 0G.S. Muggiano femminile 3

Partita a senso unico, control’ultima in classifica, nulla da

dire sulla gara, i risultati parzialisono la migliore cronaca: 12-25,18-25 e 9-25.

Milano Team Volley 1G.S. Muggiano femminile 3

Le ragazze giocano ancorafuori casa. In teoria è una

partita facile sulla carta, ma ilMuggiano si complica la vita,giocando una pessima gara nonentusiasmante, pur giocatapunto su punto. Le ragazze fati-cano a giocare, forse si abbassa-no al livello dell’avversario.

L’importante è che alla fine por-tiamo a casa i tre punti. Parziali:22-25, 19-25, 26-24 e 23-25.

G.S. Muggiano femminile 3Motta Visconti 1

Gara difficile per la nostracompagine, scontro con la

seconda della classe. Il Muggianopur provenendo da tre vittorieconsecutive, ma non brillanti,necessita del massimo sforzo perproseguire il momento buono edincrementare i punti in classifica.Le ragazze ben concentrate gio-cano una buona pallavolo, sem-pre lottando punto su punto, riu-scendo a portare a casa i primidue set. L’avversario non è tutta-via da sottovalutare: buone rice-zioni e coperture, pochi spazi percolpire che rendono la partita piùdifficile, tant’è che vincono ilterzo set. Quarto set Muggianoriprende il bel gioco e vince set e

partita. Buona gara per le nostreragazze, era da qualche tempoche non giocavano cosi. Parziali:25-23, 25-22, 24-26 e 25-18.

A.D.S. Volley Abbiategrasso 3G.S. Muggiano femminile 1

Altra partita difficile per leragazze, che incontrano la

prima in classifica. L’Abbiate-grasso è certamente la miglioresquadra nel nostro girone, forsela più forte. Ha perso un solo setfino ad ora. La squadra diMuggiano, dopo la bella presta-zione dell’ultima gara, entra incampo carica. Primo set: leragazze non deludono, giocanobene sbagliando poco aggreden-do l’avversario, mettendolo incrisi, così la vittoria è alla nostraportata. Secondo set l’Abbiate-grasso reagisce e con forti battu-te ci mette in difficoltà, stavoltasbagliamo più noi e perdiamo il

set. Terzo gioco, non si capiscecosa succede, le ragazze delMuggiano non sono più concen-trate, ricevono male, non crean-do azioni, lasciano l’iniziativaall’avversario che in poco tempovince il set senza problemi. Nel

set successivo Muggiano cerca didisputare la partita, mal’Abbiategrasso più convinte eforse superiore a noi, vince gra-zie anche alle battute che ci met-tono in forte difficoltà. Parziali:18-25, 25-21, 25-15 e 25-20.

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Concluso il ciclo su Dante a Cusago

Lo scorso 11 marzo ha avuto termine il ciclodi cinque serate a Cusago, dedicate alla

Divina Commedia. Nell’ultimo appuntamentoAmadio Fioravante Facchini, ha trattato, conl’ormai nota passione e competenza, il Cantodel Paradiso, aprendo in chiusura un interes-sante dibattito con un pubblico fidelizzato edentusiasta dell’iniziativa. Gli organizzatori, l’associazione “Mondine diMonzoro – Gruppo La Cuntrada” e l’Amministra-zione Comunale, visto l’esito dell’iniziativa,hanno già preannunciato che sosterranno unnuovo ciclo di serate probabilmente in autunno.

Da sin.: Luciano Lucini,Amadio F. Facchinie la signora Penna.

Campionato 3DF. Girone M

squadra

ASD Volley Club AbbiategrassoPol. Dil. CDG Motta ViscontiGruppo Sportivo Muggiano

C.S.R.B.Polisportiva S.G.B.Assago VolleyPallavolo Milano Giugno 84Milano Team VolleyPol. San Siro OzzeroSoc. Ginn. Forza e Coraggio

p. g. v. p. set v. set p.

21 7 7 0 21 220 8 7 1 22 620 10 7 3 23 1517 10 6 4 19 1715 8 5 3 19 12

9 7 3 4 12 135 7 1 6 9 204 8 2 6 8 223 6 0 6 7 180 5 0 5 0 15

16 Aprile 2008

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Pulizia a Cascina Linterno

Si è svolta lo scorso 16 marzo, la puliziadelle radure e dei boschetti adiacenti il

cosiddetto “Prato del Falò”, area ex vec-chio vivaio Proverbio, nei pressi diCascina Linterno, al Parco delle Cave.L’area, in parte ancora di proprietà priva-ta, in alcuni punti è molto degradata edimpropriamente utilizzata per lo smalti-mento di rifiuti di ogni genere. Da alcuni anni, in primavera, aderendoall’iniziativa “Operazione Canali“, pro-mossa da Italia Nostra - Parco delleCave, l’associazione Amici CascinaLinterno s’impegna a ripulire quest’an-golo di natura, purtroppo preso di mirada chi, invece di conferire ad AMSA i

propri scarti, preferisce abbandonarlinel verde. L’immagine, con la catasta di rifiuti rac-colta in poche ore di lavoro, si commen-ta da sola. Italia Nostra - Parco delle Cave, in colla-borazione con le Guardie EcologicheVolontarie, ha provveduto poi a conferi-re il tutto ad AMSA per un corretto smal-timento. I rifiuti raccolti sono stati il più possibiledifferenziati, separandoli per tipologia:vetro (circa 20 bottiglie e contenitori didiverse dimensioni), elettrodomestici(televisore, impianto HI-FI, stufa elettri-ca), 4 cesti di vimini e 20 sacchi circa dimateriale indifferenziato tra cui una note-vole quantità di libri macerati ed ammuf-fiti dall’umidità, vestiario e plastica nonrecuperabile (bottiglie, cellophane edonduline in vetro resina).

NOT I Z I E F LASH Una parte dei rifiuti raccolti.