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IN COPERTINAS . E . l'On . Pella a cordiale colloquio col Rettor Maggiore dopo il discorso commemorativo tenuto nelsalone teatro di Valdocco in occasione delle celebrazioni centenarie in onore di Mamma Margherita

Vite di San Giovanni BoscoAUFFRAY SAC . AGOSTINO

CERTA SAC . DOTT. EUGENIO

FAVINI SAC. GUIDO

LEMOYNE G. B .

SALOTTI CARD. CARLO

CASSANO SAC. GIOVANNI

FANCIULLI GIUSEPPE

SCIACCALUGA STEFANO

LUIGI TERRONE

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ORGANO DEI COOPERATORI SALESIANI

ANNO LXXXI N. I 1° GENNAIO 1957

Il Successore di San Giovanni Bosco

ai C~a~tezat~z~ ~ale~ia~~Benemeriti Cooperatori e Cooperatrici,

di anno in anno, a mano a mano che il Signoremi concede la grazia di visitare le Case salesianesparse nel mondo, di incontrarmi con tanti con-fratelli e Figlie di Maria Ausiliatrice, la cuigioia ha manifestazioni dolcissime, di leggerenegli occhi degli innumerevoli allievi, ex allievi,cooperatori e fedeli l'emozione santa che pro-vano nell'avvicinare chi rappresenta San Gio-vanni Bosco, vado persuadendomi sempre piùche è stata una ispirazione venuta dal Cielo eche debbo continuare a compiere questo pelle-grinaggio fino alla fine, se a Dio piacerà con-cedermi le forze necessarie.

Dalle cento e cento lettere so che avete se-guito il mio viaggio con crescente interesse eaffetto, pregando e offrendo al Signore i meritidel vostro quotidiano sacrificio, affinchè tuttoprocedesse bene, serenamente, trionfalmente. Egodo di potervi assicurare che le vostre santeintenzioni furono accolte da Dio ; mi parve in-fatti d'essere tenuto quasi per mano, sostenuto,consigliato ad ogni passo dall'invisibile ma realepresenza della Vergine Ausiliatrice, da San Gio-vanni Bosco e dalla schiera dei nostri Santi eServi di Dio, nonchè dalle anime dei nostritrapassati . Com'è emozionante viaggiare, libratitra cielo e terra, nelle mani d'un pilota espertoma impotente contro gl'imprevisti, e pensareche la propria vita è nelle mani di Dio, unicopadrone della vita e della morte! Meditazionesalutare, che è bene fare anche quando si cam-mina coi piedi in terra, o si riposa in casa pro-pria. Siamo sempre e soltanto in mano a Dio :da Lui la vita, a Lui tende il nostro viaggio,in Lui il riposo definitivo e la pace ber-, d-~ r'hvive operando santamente .

Impressioni e rilievi sull'America latina

Non starò a ripetervi le soste e i viaggi fatti dagennaio a metà agosto scorso : sono oltre 250 leCase salesiane visitate dagli Stati Uniti alle An-tille, dal Centro America al Messico, dalla Terradel Fuoco al confine col Brasile ; più di 2700 iFigli e le Figlie di Don Bosco, innumerevoli lefolle di ragazzi e di fanciulle, di cooperatori edi amici. Quanti i chilometri percorsi ? Eh! pocoimportano le cifre ; ciò che importa è il trionfonel mondo dell'Ausiliatrice e del suo servo fedeleDon Bosco, il concorso generoso della nostra Fa-miglia all'estensione del Regno di Gesù Cristo .

Qui l'obiettivo ha fissato il sig . Don Ziggiotti nell'atto didecorare un . . . imperatore, nientemeno! . È 1'«Imperatore»della gara catechistica della nostra Scuola Agricola diDel Valle (Argentina) .

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Oh, l'America latina! Ricca d'ogni ben diDio, aperta ad accogliere braccia e intelligenzed'ogni paese per sfruttare i tesori del suo suoloe sottosuolo, intenta a educare i suoi figli e afondere le razze in compatte nazionalità, supe-rando gli ostacoli degli spazi immensi e dellanatura selvaggia! Ma noi cattolici sentiamo colPapa soprattutto le ansie spirituali di quei po-poli, «magnifica falange di figli della Chiesa,schiera compatta per generosa fedeltà alle tra-dizioni cattoliche dei loro padri ». Nella letterainviata alla conferenza generale dell'Episcopatolatino-americano a Rio de Janeiro nel luglio 1 955il Santo Padre diceva: « Nutriamo nel nostrocuore la speranza che fra non molto l'Americalatina possa trovarsi in grado di rispondere, convigoroso impegno, alla vocazione apostolica chela Provvidenza divina sembra aver assegnataa codesto grande continente, di aver cioè unposto preminente nel nobilissimo ufficio di co-municare anche agli altri popoli, per l'avvenire,i desiderati doni della salvezza e della pace» ;ma insieme non nascondeva la sua « trepidaansia* « non vedendo ancora risolti i gravi e sem-pre crescenti problemi della Chiesa nell'Americalatina » .

Sono oltre 16o milioni d'abitanti, che cre-scono ogni anno di ben tre milioni, e per lamassima parte di religione cattolica, grazie allavoro di evangelizzazione compiuto dai missio-nari spagnoli e portoghesi nei secoli XVI, XVIIe XVIII. L'ondata rivoluzionaria del secolo XIXfu nefasta per la fede, in America più che nellanostra Europa ; sicchè all'apertura del secolo XXdal Messico alla Terra del Fuoco si avevano sol-tanto 70 circoscrizioni ecclesiastiche . Ma inquesti cinquant'anni, in un clima politico menosettario e più rispettoso dei diritti della Chiesa,

ROSARIOCollegio "San José" - Graditissima al Rettor Maggiore l'offerta dei doni, ma assaipiù gradito l'amore entusiasta che i giovani Argentini nutrono per Don Bosco .

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il Cattolicismo ha fatto rapidi progressi e le cir-coscrizioni ecclesiastiche sono cresciute da 7o a

350 . Dappertutto si è ridestata la fede e la pra-tica religiosa, sono aumentate le vocazioni locali,con l'afflusso dell'emigrazione sono entrati puregenerosi missionari europei ed è cresciuto dinumero e di forza il clero locale .

Tuttavia se confrontiamo la situazione reli-giosa delle nazioni cattoliche d'Europa conquella delle grandi Repubbliche dell'Americalatina, sentiamo il bisogno di ringraziare il Si-gnore per le nostre maggiori possibilità spirituali .

Il Padre Cavalli S . J ., nel quaderno del 3 set-tembre 1955 della Civiltà Cattolica, a commentodel Congresso Episcopale di Rio de Janeiro,scrive: « Il Clero, stando a dati approssimativi,ammonta a 15 .658 sacerdoti secolari e 15 .262sacerdoti religiosi per i 156 milioni di cattolici ;un sacerdote per cinquemila abitanti, mentre inSpagna ve n'è uno per circa 420 fedeli, in Belgiouno per 520 e in Italia uno per 750. Ma tenendoconto del clero che veramente è impegnato incura d'anime, in Brasile ve n'è uno per 14 .000fedeli, in Argentina uno ogni i2 .ooo, in Mes-sico uno ogni io .5oo. E se pensiamo, all'esten-sione di certe parrocchie, il problema della vitareligiosa si fa più complesso che nei paesi divera missione tra i pagani, poichè il sacerdotedeve percorrere fino a 300 chilometri per ve-dere, istruire e dare i Sacramenti a popolazionicattoliche solo poche volte all'anno » .

Difficoltà e conquiste salesiane

Per ciò che riguarda noi, per esempio, la par-rocchia di Chos Malal, in Patagonia, è vasta comeil Veneto, con 25.000 kmq., circa 25.oco abi-tanti e una quarantina di centri ove possono af-

fluire i fedeli al passaggio delparroco. A Comodoro Rivadaviale due parrocchie comprendono11o mila kmq. con Ioo.ooo abi-tanti: a nord sono 350, a ovest950 i chilometri che le sepa-rano dalle Ande e dal confinecol Cile . La parrocchia diPuerto Deseado ha popolazionia circa 6oo km. sul confine colCile e 20 .000 abitanti sparsi suuna superficie come il Pie-monte, la Lombardia e il Ve-neto insieme .Per dare un'idea dell'am-

piezza e della gravità del pro-blema, eccovi la Diocesi diViedma, affidata ai Salesianiall'estremo confine australe del-l'Argentina. Comprende la bel-lezza di 662 mila kmq . con

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circa 300 mila abitanti, z6 parrocchie e 6o chiesesparse in una terra ricca di bestiame, di pe-trolio, di carbone fossile, di piombo e disempre nuove miniere . Le strade sono difficili,l'inverno è rigido e ventoso ; eppure l'uomotrova rimedio a tutto per correre in cerca delleimmense ricchezze naturali ; ma è in pericolo didimenticare la sua anima, se il sacerdote nonpuò raggiungerlo .

È pur vero che, dal nostro arrivo in America,la sete delle anime infusa da San GiovanniBosco nei missionari ha fatto miracoli su miracoli .Il contributo portato dai Salesiani e dalle Figliedi Maria Ausiliatrice in soli 8o anni è vera-mente mirabile, se pensiamo che di anno inanno ci siamo spinti in tutte quelle Repubbliche,abbiamo fondato chiese e case, suscitato voca-zioni, educato la gioventù, convertito pagani,penetrate pianure e montagne impervie, erigendooltre 700 case e popolandole con seimila Sale-siani e tremila Figlie di Maria Ausiliatrice .Don Bosco fin dal 1884 aveva predetto questo«sviluppo meraviglioso», e l'omaggio che dap-pertutto fu tributato al suo successore, dalleAutorità e dal popolo, è dovuto agli operaievangelici che in questi ottant'anni hanno lavo-rato con fede e dedizione, osando l'impossibile,rischiando la vita, logorando le forze, mirabilistrumenti dei disegni provvidenziali di Dio .

Molta messe, pochi operai

Cooperatori carissimi, vi posso assicurare cheancor oggi il lavoro è febbrile . Dappertutto hoconstatato che se il problema della disoccupa-zione è quasi sconosciuto in America, perchètutti i volonterosi trovano lavoro e pane, per iSalesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice ilproblema più grave è la soverchia occupazione,l'impossibilità di attendere a tutto il lavoro chepreme in casa e fuori. Se potessimo raddoppiare• triplicare il nostro personale, anche il bene simoltiplicherebbe e salirebbe il livello della vitacristiana, giacchè dove arriva l'azione del sa-cerdote tosto si raccolgono frutti copiosi .

Se io vi dicessi, per esempio, che soltanto inArgentina accanto alle cento case dei Salesianisono in costruzione 45 opere di ampliamento odi rinnovamento, vi darei un indice del con-tinuo sforzo che si va facendo dovunque perprovvedere ai cresciuti bisogni e sollecitare dalladivina Provvidenza gli aiuti materiali e insiemela grazia di molte vocazioni . Oh, come si lavora• si prega per coltivare le vocazioni sacerdotali• religiose, per avere seminaristi, aspiranti chie-rici, allievi coadiutori! San Domenico Savio, cheha ovunque numerosi imitatori, ha un emuloin Argentina nel Servo di Dio Zeffirino Na-muncurà, figlio del cacico araucano Namuncurà,

convertito dal Card . Cagliero. La sua Causa dibeatificazione avanza rapida, ricca ogni giornopiù di grazie straordinarie. Anche l'allieva delleFiglie di Maria Ausiliatrice, Laura Vicufia, ac-quista crescente fama e prestigio per la sua in-nocenza e il suo eroismo, e Dio voglia che tocchia questi due fiori americani salire accanto aSan Domenico Savio, quali modelli della gio-ventù del nuovo mondo, dopo Santa Rosa daLima. Questo sarà uno dei frutti più squisitiche Don Bosco sognava di ottenere col suo si-stema educativo e col lanciare i suoi primi figlial lavoro missionario .

BAHIA BLANCA (Argentina) - li Rettor Maggiore conMarcello Namuncurà, nipote del servo di Dio Zeffirino, at-tualmente allievo artigiano dei nostro collegio " La Piedad ".

Doverosi ringraziamenti

Non voglio concludere questa rapida occhiatasul viaggio compiuto, senza porgere pubblichegrazie alle Autorità ecclesiastiche e civili e spe-cialmente ai Reggitori e ai Capi di Governo ditutte le Nazioni visitate, per l'onore che mihanno tributato, dichiarandomi ospite ufficiale,prendendo parte ai solenni ricevimenti, deco-randomi delle più alte onorificenze e facilitan-domi i viaggi, specialmente nell'Argentina, chedovetti percorrere in ogni direzione .

Io attribuivo tutti questi onori al caro PadreDon Bosco, ai nostri valorosi conquistatori, alleeroiche Suore che han seminato di sudori e disangue le terre evangelizzate, e godevo pensandoche tutto tornava a incoraggiamento dei con-fratelli e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, im-pegnati attualmente nel lavoro, a edificazionedegli allievi, ex allievi e cooperatori, che ci fannodegna corona . Maria SS . Ausiliatrice e San Gio-vanni Bosco compensino tanta bontà, moltipli-cando ai Governanti gli aiuti per una sempre mag-giore prosperità e pace di quelle nobili Nazioni .

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Strenna 1957

Nel corso dell'anno, e specialmente verso laconclusione dell'anno scolastico, mi giunsero in-formazioni sull'andamento delle gare catechi-stiche e sul lavoro di alcuni gruppi più zelantiper l'attuazione della strenna 1956 sull'insegna-mento catechistico .

Son certo che San GiovanniBosco avrà applaudito dal Cieloall'impegno dei maestri e degliallievi, dei parroci e delle suore,dei catechisti e delle catechiste,che si adoperarono per inten-sificare l'insegnamento, susci-tare l'emulazione, promuoveremostre e gare solenni, asse-gnare premi d'eccezione .

Come avrete osservato, anchetra i Cooperatori e le Coope-ratrici si è accesa una santa garaper aiutare i parroci e i sacer-doti a raggiungere persone lon-tane dalla chiesa, zone periferi-che delle città, ambienti freddie ostili alla Religione . Qualcheepisodio è stato pubblicato sulBollettino nella rubrica desti-nata ai Cooperatori, e sento ildovere di rendere pubblichegrazie, in nome di Don Bosco,a queste anime fervorose chehanno preso sul serio l'invitodella strenna e si sono indu-striate per correre in aiuto del prossimo biso-gnoso. Quest'opera di misericordia è assai piùmeritoria che quelle di dare il pane, il vestito,l'alloggio agli affamati, ai mendicanti e ai sen-zatetto : dare il pane dell'anima, la veste dellaGrazia di Dio, portare nella Casa del Signorechi se ne sta fuori alle intemperie, oh comeserve a completare l'opera dei sacerdoti, comepuò dirsi Azione Cattolica e come concorre adar vita al Corpo mistico della Chiesa! Conti-nuate, carissimi, in questo lavoro e potrete dirviveri Salesiani nel mondo, come vi voleva DonBosco .E ora vi comunico la Strenna 1957, che si

ispira al 1o centenario della morte di San Do-menico Savio, il mirabile esemplare suscitatodalla Provvidenza per i vostri figli, per i nostricarissimi allievi :

Nel centenario della morte diSan Domenico Savio, egli sia modelloa tutti di fermezza di carattere e difedeltà nell'adempimento dei nostridoveri verso Dio e verso il pi ossimo

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Non vi pare opportuno ch'io approfitti diquesta occasione per stimolare i genitori e glieducatori a educare seriamente e fortemente lanostra gioventù ? So di proporre una cosa ardua,so che la formazione del carattere dei giovani èimpresa ben più complessa che insegnare let-tere o scienze ; so che costa molto meno inse-gnare a scrivere correttamente o interpretare un

JUNIN DE LOS ANDES (Argentina) - 1 cacichi Painefilu e Namuncurà salutanoe ringraziano il Rettor Maggiore, servendosi del loro " lenguaraz " (interprete) .

passo d'autore . L'intelligenza non trova l'osta-colo delle passioni, della natura ribelle, non hada lottare con l'ambiente, coi compagni . Il beneda compiere costa molto più che la verità dascoprire ; e l'educazior, del carattere deve in-segnare a conoscere ciò che è bene e aiutare ilgiovane a praticarlo ; deve muovere la volontà,indirizzarla, sorreggerla, rimuovere gli ostacoli,vincere gli scoraggiamenti, alternare i premi ele correzioni, dimostrare affetto senza essere de-bole, additare le mète e attendere che le forzesi rinfranchino in un allenamento graduale e pa-ziente a tutte le virtù .

Quanti sono i genitori e gli educatori che sannocompiere questo lavoro con zelo e sapienza,costanza e amore?

Vedete quante scuole fate percorrere ai vostrifigli per completare la loro cultura intellettuale,quanti libri, quanti esami ; e per l'educazione delcarattere, della volontà, quanti ci pensano ? Senon ci avesse pensato nostro Signore dandoci iComandamenti e i Sacramenti, se non se ne in-caricasse la Chiesa con l'insegnamento del ca-techismo e con la vita della Grazia, se non cifosse il sacerdozio cattolico, il laicato cattolico,

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la famiglia cattolica, chi richiamerebbe gli uo-mini a praticare la virtù e ad aborrire il vizio?Perchè Don Bosco ha conquistato tanta stima nel

mondo ? Soprattutto perchè il suo sistema edu-cativo, attinto dal Vangelo, concorre a formarei giovani nel loro carattere, sostenendoli nellalotta contro i vizi e nella pratica delle virtù, ad-ditando loro l'ideale della vita nell'amor di Dioe del prossimo e nel perfezionamento intellet-tuale e morale di se stessi .Compiamo quindi insieme, cari Cooperatori,

questo lavoro santissimo e animiamoci tutti,sacerdoti, genitori ed educatori, a difendere igiovani dal male che li circonda e ad avviarlialla pratica della virtù sull'esempio di San Do-menico Savio e di tanti altri veramente merite-voli d'imitazione .

Fondazioni 1956

Anche nel 1956, con l'aiuto della divina Prov-videnza e la generosità vostra, ottimi Coopera-tori, abbiamo potuto venire incontro, almeno inparte, ai desideri delle Autorità ecclesiastiche ecivili con nuove fondazioni . Eccone l'elenco .

SALESIANIIn EUROPA

Italia : a Fossombrone, Oratorio, Parrocchia e Aspi-rantato ; a Manduria, Oratorio festivo, Istituto pro-fessionale ; a Castel Gandolfo, Seminario per Ucraini ;

Zafferana Etnea, Casa per Esercizi spirituali ; aPiacenza, Oratorio e Parrocchia .

I volto della vera UNGRERI

Germania : a Neunkirchen, Aspirantato ; a Kempten,Pensionato per studenti .

Iugoslavia : a Ljnbljana-Rakovnik, Parrocchia .Spagna : a Cabezo de Torres, Aspirantato per stu-

denti, Scuole esterne, Oratorio festivo ; a La Almun"ade Don"a Godina, Aspirantato per coadiutori, Scuoleesterne, Oratorio festivo ; a La Corun"a, Orfanotrofiocon Scuole professionali, Hogar Carlo Sotelo ; a Leon,Aspirantato, Oratorio festivo ; a Merida, Collegio.

In AMERICAAntille-Cuba° a Santa Clara, Scuole professionali .Argentina : a San Martin, Parrocchia ; a San Ra-

fael, Oratorio, Scuola professionale ed elementare.Brasile : a Cruzeiro, Aspirantato ; ad Itajai, Scuola

secondaria e Aspirantato .Colombia : a Sendas, Scuola professionale; a Dui-

tama, Collegio per studenti.Messico : a Querétaro, Scuole primarie e secon-

darie, Oratorio festivo ; a San Luigi Potosi, Aspirantatoper coadiutori, Oratorio festivo .Perù : a Chosica, Studentato filosofico .

In ASIAIndia : a Calcutta, Scuola professionale ; a Co-

lombo (Ceylon), Oratorio ; a Crown Point, Casa peraspiranti .

In AFRICARuanda : ad Urundi, Seminario Minore .

In AUSTRALIAAd Hobart, Parrocchia ; a Port Pirie, Scuole pro-

fessionali .

prima che il comunismo ateo vi compisse la sua opera nefasta . Budapest du-rante il Congresso Eucaristico indetto nel 1938 per celebrare il nono cente-nario del Re Santo Stefano . Cardinale Legato : Sua Eminenza Eugenio Pacelli .

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li

FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE

In EUROPAItalia : a Gela (Caltanissetta) ; a Grinzano di Ce-

vrere (Cuneo) ; a Loria (Treviso) ; a Roccasnalatina(Modena) e a S . Gregorio (Catania) : con Scuola ma-terna e di lavoro, dopo-scuola, Oratorio festivo, Ca-techismi e Opere parrocchiali ; a Biumo Inferiore(Varese) con Pensionato per studenti e Laboratorio ;a Cumiana (Torino) con Corsi professionali ; a Lugo(Ravenna), a Missagliola (Como), a Sondrio e a So-verato (Catanzaro) con l'incarico della cucina e guar-daroba dei locali Istituti salesiani .

Belgio : a Bohrijk con Scuola elementare completae Oratorio festivo .

In ASIAIsole Filippine : a Bacolod (Negros Occ.) con

Scuola materna, Oratorio e Opere sociali .

In AMERICAArgentina : a Cordoba, con le consuete prestazioni

di cucina e guardaroba all'Istituto salesiano e annessiCatechismi ; a Paranà assunsero la direzione di uninternato di beneficenza con Scuola materna, elemen-tare e di lavoro, Oratorio festivo .

Brasile : a Barra do Garfas (Mato Grosso), unaCasa Missione con Scuola elementare e Oratorio fe-stivo ; a Goiana (Goias) con Scuola materna, Scuolaelementare, Scuola domestica e serale, Oratorio fe-stivo e Catechismi parrocchiali ; a Sdo Joào del Rei(Minas) con Scuola elementare, professionale e an-nessa sezione femminile della Facoltà di Filosofia,Oratorio festivo e Catechismi parrocchiali .

Bolivia: a La Paz, una seconda Casa in VillaVictoria con Scuola elementare e di lavoro, Oratorioe Catechismi parrocchiali .

Chile: a Talca, una seconda Casa con Scuola ele-mentare gratuita, Oratorio e Catechismi parrocchiali .Colombia: a Barranquilla, una terza Casa con

Scuola elementare e professionale, Oratorio festivo ;a Cucuta, una seconda Casa con Scuola elementare,professionale e Oratorio festivo .

Equatore ; a Chiguaza, una Casa Missione nell'O-riente Equatoriano per l'assistenza alle kivarette .

Stati Uniti : a Belflower (California), con Scuoleparrocchiali e Oratorio festivo .

Et in terra pax?

O Gesù, Re pacifico, quanta pena per il tuoCuore dolcissimo e compassionevole, questa uma-nità sempre agitata da contrasti di interessi, do-minata dalla superbia, dall'avarizia, dalla vio-lenza e dalla lussuria!

Il Natale che suole annunciare la pace agliuomini di buona volontà, quest'anno è stato tur-bato da rumori di guerre, da discussioni senzafine, da minacce e repressioni sanguinose .

Ma come può regnare la pace tra gli uominidi cattiva volontà? Dove è posto al bando Dioe non se ne riconosce la sovranità nè la leggeordinatrice della vita umana, quale pace puòaspettarsi, quale pacifica convivenza? Chi nonvede che dove è escluso Dio, è bandito ognivero amore e la vita diventa quasi un inferno?

Carissimi Cooperatori, a noi tocca pregare,pregare e vivere in perfetta carità con Dio e colprossimo . Apriamo il cuore e le braccia,ai pro-fughi, agli infelici, a tutti i poveri e soprattuttoa quei che vivono lontani da Dio, i più desolatied infelici tra gli uomini .

Noi abbiamo aperto le porte delle nostre casedi Gallipoli e di Bellano e riunito colà alcuniconfratelli e Figlie di Maria Ausiliatrice Unghe-

1haft~ IM40euitaALLA RADIO

Il 30 gennaio alle ore r i la RAImetterà in onda su programmanazionale nella rubrica « Radioper le scuole» la radio scena

LA BUONA NOTTEDI MAMMA MARGHERITA

resi, per ospitare ed educare un bel gruppo diragazzi e ragazze usciti dalla tormenta unghe-rese. Se qualcuno invierà loro un attestato diaffetto, sarà come una carezza materna sul visodel figlio sofferente e una prova d'amore cri-stiano veramente universale .

Nuovo viaggio in America

E ora vi porgo gli auguri e le preghiere deiSalesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice peril nuovo anno 1957 . Invoco su di voi ogni bene-dizione e grazia celeste dalla nostra Madre Au-siliatrice, da San Giovanni Bosco e da tutti inostri Santi . E voi non dimenticate mai il Pater,Ave e Gloria che vi chiede il Regolamento,unica preghiera prescritta ai membri della PiaUnione dei Cooperatori salesiani ; e vi sarògrato se vorrete dirne un altro per me, che afebbraio intraprenderò, a Dio piacendo, unnuovo viaggio attraverso le Repubbliche del Ve-nezuela, della Colombia, dell'Equatore e delBrasile . Ne avrò per otto mesi, giacchè in quelleRepubbliche troverò le Missioni dell'Alto Ori-noco, di Mendez, del Rio Negro, del Rio Ma-deira e del Mato Grosso, e desidero trattenermicoi nostri missionari un po' più a lungo, a miaedificazione e per loro conforto . Continuate apregare per le Missioni e ad aiutarle nella mi-sura delle vostre forze : condividerete i meritidei nostri missionari e vi assicurerete la graziadella perseveranza nel bene .

Vostro aff.mo e obbl.moSac . RENATO ZIGGIOTTI

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Nessuna meraviglia . Vi fu tantevolte a Torino per assistere i gio-vani carcerati, che nessuno tro-verà strano che anche oggi - permezzo dei suoi figli - egli con-tinui il suo apostolato fra i dete-nuti in tutto il mondo . Anchein Giappone. Subito dopo laguerra un salesiano andava re-golarmente ogni settimana nellafamosa prigione di Sugamo avisitare i detenuti politici, icosiddetti « grandi criminali*, trai quali c'erano ex-ministri, ge-nerali e alti ufficiali. Parecchiascoltavano volentieri le istru-zioni catechistiche e qualcunoarrivò fino al battesimo . Ancoroggi continua quest'apostolato.A Miyazaki le prigioni dellaprovincia sono poco distanti dallanostra scuola, e i detenuti chelo desiderano possono ascoltarel'istruzione religiosa che unavolta la settimana irnparte loroil Direttore salesiano ; e ognianno a Natale, i nostri giovanisono ammessi nella prigione adare per tutti una serata di di-vertimento, con banda e teatro .Un anno si proiettò anche ilfilm Don Bosco, e i prigionieriseguirono con commossa simpa-tia il Santo in visita alle pri-gioni di Torino .Oggi però parliamo di un casorecente e veramente curioso . Al-l'inizio di quest'anno i nostrichierici filosofi di Ghòfu anda-rono a fare una visita alla pri-gione giovanile di Kawagoe, acirca 30 Km. da Tokyo. Passa-rono un paio di ore insieme aigiovani detenuti, giocando conloro a palla-canestro e frater-nizzando giocondamente alla DonBosco .Il direttore del penitenziariovenne poi in persona a ringra-ziare e insistette perchè un sa-

cerdote andasse a tenere unaconferenza ai detenuti . La sceltadell'argomento fu deciso di la-sciarla ai giovani stessi . Lagran maggioranza chiese che ilmissionario parlasse a loro dellareligione cattolica. Andò il sa-cerdote, tenne una mezz'ora diconferenza a tutti i trecento gio-vani radunati nel salone, e dopopranzo per circa tre ore si in-trattenne con un gruppo dei piùinteressati che desiderava ulte-riori spiegazioni . Il direttore,che al mattino era venuto inpersona con la sua macchina aprendere il sacerdote, fu semprepresente, interessatissimo .Un mese dopo si ripetè il trat-tenimento. È bello vedere comequesti prigionieri, sia pure percuriosità, sentano volentieri par-lare di religione ; ma il più in-teressante è che il direttore stesso,buon pagano, inculca ai suoigiovani la religione come mezzonecessario di elevazione, e con-siglia loro di pregare per tro-vare rassegnazione e conforto .Naturalmente per la sua men-talità pagana qualunque reli-gione può servire, in omaggioalla libertà di religione, ma non

iIl 31 e. m. ricorre la festadi San Giovanni Bosco .Pubblicandoquesta corrispondenzadal Giapponeintendiamo rendereomaggio(il titolo non lo direbbe!)al nostro santo Padree Fondatore,il cui metodo educativoopera meravigliein ogni categoria di giovani,anche tra quelli scesipiù in basso.

nasconde la sua simpatia per ilcattolicesimo .Di Don Bosco poi è entusiasta .Ne ha letto la vita dell'Auflray,nella traduzione giapponese, cheun missionario francese gli avevaimprestata quando era a Sendai,ed è rimasto impressionato so-prattutto dall'episodio della «Ge-nerala »; da allora si strugge daldesiderio di ripetere anche luiquella singolare avventura. Hagià provato in piccolo lasciandoandare fuori a un concorso ban-distico qualcuno dei suoi pollisenza scorta, nonostante le di-sapprovazioni dei superiori, el'esperimento è riuscito .Ora si sforza di fare capire erendere accetto ai suoi collabo-ratori lo spirito e il metodo diDon Bosco, «il vero metodo buo-no», afferma lui con tanta con-vinzione, e per redimere vera-mente questi poveri prigionieri» .Se un giorno riuscisse a ripeterel'avventura di Don Bosco e con-durre ad una allegra scampa-gnata i suoi cari giovani, senzaguardie e con successo, quelgiorno segnerebbe il suo piùambito trionfo, e un nuovo trionfoper Don Bosco .

BASILICA DI MARIA AUSILIATRICE - TORINOSOLENNITA DI S. GIOVANNI BOSCO E S. FRANCESCO DI SALES

22 GENNAIO - Comincia la Novena di San Giovanni Bosco, predicata dalSac . Pietro Ciccarelli, salesiano .31 GENNAIO - FESTA DI S. GIOVANNI BOSCOOre io : Pontificale di S .E. Mons. Carlo Angelerí, Vescovo Ausiliare di Tortona .Ore 16,30 Vespri Pontificali - Discorso di S . E . Mons. Angeleri - Benedizioneimpartita da Sua Em . il Card. Maurilío Fossati, Arcivescovo di Torino .3 FEBBRAIO - FESTA DI S. FRANCESCO DI SALES,Patrono Opere Salesiane .Ore io: Pontificale di S. E. Mons . Giuseppe GarnerI, Vescovo di Susa .Ore 16,30 : Vespri Pontificali - Discorso e Benedizione Eucaristica impartitada S . E. Mons . Garneri .

Prima Conferenza annualeI)1i

i . Domenica 27 gennaio, ore 16,30ai Cooperatori salesiani

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DON BOSCOvisto da un poeta uruguayano

Nella capitale dell'Uruguay si è cele-brato il primo centenario della nascitadi uno dei suoi più illustri figli, JuanZorrilla de San Martin, uomo di ver-satile ingegno: diplomatico, ministro, fi-nanziere, scrittore e poeta .

In una conferenza del 14 novembre1900, durante il congresso dei coopera-tori celebrato a Buenos Aires, diceva :~~ Oh! siate i benvenuti alla nostra terra,voi, ottimi missionari salesiani . .. Nonsiete voi i Figli di quel Don Bosco cheincominciò il suo apostolato radunandointorno a sè i ragazzi randagi delle stradedi Torino? Don Bosco io lo ricordo bene,e lo vedo chiaramente nella mia imma-ginazione che tante volte ha pervaso conla sua faccia sorridente e i suoi occhipieni di luce serena e di dolci benedi-zioni! Lo vedo attorniato da ragazzipoveri sotto gli alberi dei sobborghidella città . Lo circondava il portento ; uneffluvio di commossa tenerezza sembravascaturire corne aureola dalla sua logoraveste nera; il berretto che cingeva i suoicapelli e lasciava in essi la sua tracciacircolare, sembrava predisporre per ilnimbo quel nobilissirno capo che si chi-nava con naturalezza sulla spalla destra,in atteggiamento di inesauribile indul-genza .

» E quanta fermezza di decisione c'erain quella fronte eretta nella sua umiltà einaccessibile allo scoraggiamento! Quantadolcezza sii quella bocca che, assecon-dando pensieri di cielo, ci parlava delparadiso col solo suo sorriso! Don Bosco!il buon Don Bosco, il celestiale amico!Siate i benvenuti alla nostra terra voiche vivete del suo spirito! »

Qualcosa di simile e anche di più bello,disse nel giugno 1929 per la beatificazionedel Padre . Nel dare per radio le « Buonenotti salesiane,>, egli concludeva conun'apostrofe geniale. Dopo di avere au-gurato: e Buona notte, signori, buonanotte! », si rivolse a Don Bosco : a Buongiorno, Don Bosco, buon giorno! »

E tutto l'affetto e la stima che pro-fessava per il Padre, Zorrilla estendevaanche ai figli .

Quando i figli di Don Bosco giunsero,nel 1877, nella Repubblica orientale del-l'Uruguay, trovarono nel poeta JuanZorrilla un « vero tesoro », che dimostròsempre per essi simpatia e amicizia .

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Così potrebbe definirsi la Commemorazionecentenaria di Mamma Margherita a Valdocco :lo spirito della mamma buona di Don Boscoparve aleggiare nel grande teatro e dire ai nu-merosissimi convenuti, tra cui il primo gruppodi giovani profughi Ungheresi, che essa vivetuttora dovunque domina lo spirito del suogrande Figlio, che è spirito di bontà e di carità .

Con l'oratore ufficiale, l'Eccellenza GiuseppePella, erano il Rev.mo Rettor Maggiore col suoCapitolo, S . E . Mons . Arduino, l'Eccellenza Bo-vetti, il prefetto dott . Saporiti, il sindaco avv .Peyron, il gen . De Michelis comandante la bri-gata carabinieri, gli onorevoli Quarello e Savio,il rettore dell'Università prof . Allara, il sindacodi Capriglio, paese natale di Mamma Marghe-rita, e molte altre personalità . Dall'alto del quadroche la raffigura col santo Figlio, la buona mammasorrideva alla grande famiglia salesiana e ai pic-coli profughi Ungheresi, ormai parte della me-desima .

Dopo la marcia d'introduzione e un « coro difesta », eseguiti con gusto dai giovani della Casa

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Il grande teatro di Valdoccodurante la commemorazione centenariadi Mamma Margherita .La platea e le due gallerie furonotalmente affollate di cooperatori e amiciche non vi trovarono postoi 700 giovani della Casa Madre .In primo piano la banda e la corale .

madre, Don Favini presentò con nobili espressioni l'illustre Oratore . Rievocare una figura così sem-plice, così limpida, ma anche così complessa come quella della madre di Don Bosco non è compitofacile . Eppure la commemorazione dell'On . Pella riuscì superiore ad ogni elogio, per profondità dipensiero e acutezza di analisi . Attraverso il ragionare semplice e suasivo dell'Oratore la mirabileMamma dei Salesiani è rivissuta come esempio di fede, di lavoro e di temperanza, le tre grandi di-rettrici della vita della madre e del figlio . Una fede semplice, alimentata col costante contatto con Dioattraverso la preghiera ; un lavoro che traduce in opere quanto è sostanza dello spirito affrontandocon fortezza, come le seppe affrontare lei, vedova giovanissima con la mamma e tre figli da mante-nere, le preoccupazioni del terribile quotidiano ; una temperanza cristiana che ha tutte le caratteri-stiche della virtù soprannaturale .

L'attenzione dei presenti, già viva, si fece vivissima, e la commozione più intensa, quando l'ora-tore rievocò il profetico « sogno » nel quale Don Bosco aveva visto il trionfo della Società Salesiananei secoli e aveva udito una voce che diceva : « Il lavoro e la temperanza faranno fiorire la Congre-gazione salesiana». L'Opera salesiana era nata sul lavoro e sulla temperanza di Mamma Margherita ;doveva fiorire col lavoro e con la temperanza di Don Bosco e dei suoi figli .

I punti salienti della conferenza e l'accenno all'Ungheria furono accolti con calorosi applausi,come applauditissimi furono i tre profughi che salirono sul palco per ringraziare il Rettor Mag-giore a nome di tutto il gruppo e del salesiano profugo con loro . Don Csonka, ungherese, profes-sore al Pontificio Ateneo Salesiano, a mano a mano che il ragazzo parlava, traduceva quei suoni troppostrani per le nostre orecchie . Alla fine il Rettor Maggiore diede a ciascuno il suo abbraccio paterno .

Negl'intervalli delle esecuzioni musicali la signora Perotto interpretò la gioia di tutti i ge-nitori dei Salesiani nell'aver dato un figlio a Don Bosco . Quindi la figura di Mamma Marghe-rita fu rievocata in una riuscita scena radiofonica, preparata dal nostro don Marco Bongioanni

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ed eseguita a cura della Radiotelevisione Italiana : « La buona nottedi Mamma Margherita ». La scena ricordava l'entrata del primoragazzo « interno » a Valdocco, l'ospitalità da lui ricevuta, e il com-miato materno lasciatogli da Mamma Margherita prima del riposonel lettuccio di fortuna, da lei stessa allestito nella povera cucinadi casa Pinardi .Alla fine parlò il venerato Rettor Maggiore. Rifacendosi alla

radioscena, sottolineò la felice coincidenza dell'arrivo dei primi pro-fughi ungheresi con la data centenaria . Mamma Margherita centoanni fa accoglieva con cuore materno il primo orfano inviato dallaProvvidenza; oggi, dopo cent'anni, questi nove - che presto sa-ranno 8o - bussano alla stessa porta, ricevendone la stessa calorosaaccoglienza .

Quindi il signor Don Ziggiotti rivolse la sua parola particolar-mente ai genitori dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice,dichiarando che la festa della Mamma del primo Salesiano era purela festa di tutte le mamme e di tutti i babbi dei Salesiani . Poiannunciò che presto saranno decorati con medaglia i genitori chehanno tre o più figli tra i Salesiani o tra le Figlie di Maria Ausi-liatrice. Citò quindi ad onore alcuni nomi : la famiglia Baratto con2 salesiani e 6 Figlie di M . A . ; la famiglia Campora (Argentina)con un salesiano e 6 Figlie di M . A. ; la famiglia Castellaro (Ar-gentina) con i salesiano e 6 Figlie di M. A . ; altre 6 famiglie che

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Durante la commemorazione di M . Margherita, il Rettor Maggiore, tra loscrosciare degli applausi e la commozione di tutti i presenti, abbraccia itre giovani Ungheresi che lo hanno ringraziato a nome dei compagni .

* Una piccola lapide, collocata nell'interno della Cappella, dice

hanno dato a Don Bosco 6 figli ;16 che ne hanno dati 5 ; 72 chene hanno dati 4 ; 285 che nehanno dati 3 . « Ma -concluseDon Ziggiotti - daremo il di-ploma anche a chi ne ha datouno o due, perché forse il sa-crificio non è stato minore, enon inferiore la generosità conDio » .

I1 sabato precedente l'Ec-cellenza Maria Jervolino, sot-tosegretario alla Pubblica Istru-zione, aveva tenuto alla RAIuna conversazione su MammaMargherita - un gioiello perfinezza e nobiltà di pensiero -dalla quale era balzata viva lafigura forte e soave, laboriosae pia, sollecita e materna dellaMamma di Don Bosco e deiprimi orfanelli dell'Oratorio .

Dalla tomba alla culla! La primaeco alla solenne glorificazione diMamma Margherita svoltasi nel-l'Oratorio di Torino, si ebbe inCAPRIGLIO, suo paesello nativo,dove per iniziativa del ParrocoRev. Don Bartolomeo Novarese, ilq dicembre fu solennemente onoratala santa Mamma di Don Bosco .41 mattino, dopo la Messa e il di-scorso di Don Favini, fu inauguratauna lapide commemorativa .Nel pomeriggio il Vice Presidentedella Camera, On . Rapelli, con-terraneo di Mamma Margherita,ne tenne la commemorazione uffi-ciale e S . E . Mons . Cannonero, Ve-scovo di Asti, l'additò alle mammequale modello di madre cristiana .

DON IIINALDI nella Basilica di Maria AusiliatriceIl g dicembre, venticinquesimo anniversario della morte del Servo di Dio Don Filippo Rinaldi, terzoSuccessore di Don Bosco, la sua salma è stata trasferita dal cimitero, ove era inumata nella tomba dellaFamiglia Salesiana, alla cripta del Santuario di Maria Ausiliatrice, nella Cappella delle Reliquie . DonRinaldi fu il primo a ideare e volere l'ampliamento della Basilica, divenuta insufficiente per le folledi devoti che vi accorrono, specialmente nelle solennità. Era quindi giusto che la sua salma trovasseun posto nella chiesa che Egli volle più grande e più degna della Vergine Ausiliatrice. Anche la cre-scente devozione per il Servo di Dio, che invocato ottiene straordinari favori divini, ha consigliatoquesto trasferimento . Così presso la tomba, ove riposano i suoi resti mortali, la pietà dei fedeli tro-verà conforto nella preghiera, che ne implora l'intercessione presso il Padre celeste .Con una cerimonia privata, la bara, accompagnata da largo stuolo di Salesiani e di Figlie di MariaAusiliatrice, è stata tumulata nella Cappella delle Reliquie, dietro l'altare dei Santi Pontefici e Con-fessori, che si trova nella piccola abside coperta di ricco mosaico a fondo oro, con la croce gemmatatra le palme.

QUI RIPOSA NELLA PACE DI CRISTOIL SERVO DI DIO DON FILIPPO RINALDITERZO SUCCESSORE DI SAN GIOVANNI BOSCO

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L'iniziativa lanciata dal Rettor Maggiore dicommemorare il centenario della morte dellaMamma di Don Bosco in tutte le Ispettorie conil convegno dei genitori dei Salesiani e delleFiglie di Maria Ausiliatrice ha avuto, per l'Ispet-toria del Lazio e della Sardegna, degna attua-zione nell'Istituto Sacro Cuore a Roma .

I graditissimi ospiti si sentirono subito in unclima di schietta e affettuosa cordialità . Circa25o babbi e mamme circondavano l'altare diMaria Ausiliatrice nella Basilica del Sacro Cuorela mattina del 7 novembre, mentre il Rev .moIspettore don Luigi Fiora celebrava la S . Messaper loro: «Don Bosco - disse l'Ispettore -celebrando a questo medesimo altare la storicaMessa del i6 maggio 1887, interrotta ben 15volte per dar sfogo alla commozione, compreseappieno la missione compiuta sotto la sapienteguida di Maria Ausiliatrice; così voi, ai piedidi questo altare, comprendete il grande donoche Dio vi ha fatto chiamando i vostri figliuolia seguirlo nella famiglia di Don Bosco » .

Simpatico l'incontro svoltosi poi nel cortilepavesato a festa, tra i genitori e i giovani del-l'Istituto, che vollero ringraziarli per l'educa-zione cristiana che ricevono dal lavoro generosoe sacrificato dei loro figliuoli .

Quindi nel salone teatro avvenne l'incontrointimo e familiare . «Voi siete parte viva della

Festeggiati a Roma i genitori dei SalesianiFamiglia Salesiana » - affermò don ArmandoButtarelli, delegato Ispettoriale dei Cooperatori,nel presentare il programma dell'incontro .

Dopo di aver tributato un doveroso omaggioai genitori dei Salesiani defunti o lontani interra di Missione, ricordò le Mamme fortunateche a Don Bosco donarono non uno, ma tre,quattro e anche cinque figli. Era presente, tra lealtre, la signora Pugliese, madre di ben treSacerdoti salesiani e di due Figlie di Maria Ausi-liatrice, tutti presenti attorno a lei .

Don Giulio Reali, Parroco di Maria Ausiliatriceal Tusculano, tenne la commemorazione ufficialedi Mamma Margherita .

Parole commosse di riconoscenza a Dio furonopronunciate dalla signora Maria Scampini, cheha la gioia di avere tutti quattro i suoi figliSalesiani missionari. Le corali dell'Istituto edelle Figlie di Maria Ausiliatrice eseguirono in-dovinati ed artistici canti .

La rev.da Madre Ispettrice, anche a nome delleIspettrici di Spagna e di Sicilia, presenti allamanifestazione, disse parole di circostanza, inter-pretando le Figlie di Maria Ausiliatrice .

Seguì poi un'ora di serena gioia, quando ge-nitori e salesiani si assisero ad un familiarebanchetto, serviti a mensa da Salesiani .

La Benedizione del S . Padre a Castelgandolfopose termine alla bellissima giornata .

ROMA - I giovani del " Sacro Cuore " rendono omaggio ai genitori dei Salesiani e delle Figlie di M . A . che hanno parte-

cipato alla " Giornata della Riconoscenza ", tenutasi in occasione della commemorazione centenaria di Mamma Margherita .

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Germania

Una triplice manifestazione salesiana nella Germania meri-dionale diede occasione al R .mo sig. Don Ziggiotti di rivederele Case dell'Ispettoria di Monaco . Egli ebbe così modo di consta-tare il mirabile e progressivo sviluppo di opere, risorte come perincanto dalle rovine della guerra, frutto dello spirito organizza-tivo tedesco e della generosa cooperazione di enti caritativi, dibenefattori e dello stesso Governo .

Partito il 29 ottobre da: Torino, fece una prima tappa a Trento,accolto con entusiasmo dai 150 Aspiranti di quel nostro Istituto .Giunto al Brennero, ecco l'Ispettore di Monaco don GiovanniGreiner, pronto ad accompagnarlo in macchina per tuttal'Ispettoria . Prima di toccare il suolo germanico, il RettorMaggiore sosta a Fulpmes, in Austria, salutato con gioiadai confratelli e giovani del pensionato salesiano . Poi prosegueper la Baviera sotto la neve, che cade senza posa ammantandod'un candido tappeto tutta quella regione alpestre .

La nostra opera di Monaco ebbe origini umilissime : una ba-racca di legno e qualche decina di apprendisti . Ora è un com-plesso maestoso di edifici, che accolgono un mezzo migliaio dipensionanti delle Scuole professionali e medie. Accanto sorge lachiesa parrocchiale, molto frequentata, e un oratorio con localinuovissimi, sale gaie e ariose, attrezzatura moderna .

Da Monaco con tre ore di macchina tocca Begensburg (Ra-tisbona), la storica città dalle chiese vetuste, della musica sacrae delle edizioni liturgiche . I Figli di Don Bosco vi tengono unpensionato modello, accogliente e moderno .

Da Regensburg si passa a Ensdorf, sede del noviziato sale-siano . L'antica abbazia benedettina e l'artistica chiesa barocca

Anche nella Germania libera si sono rinnovate le stesse scene digioia e di entusiasmo attorno al Padre della Famiglia Salesiana .

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ora risuonano delle voci gio-vanili dei novizi, degni conti-nuatori, nel lodare il Signore,

monaci di undei veneranditempo .

Il Rettor Maggiore ha la con-solazione di imporre l'abito ta-lare e la medaglia del coadiutorea una trentina di novizi, mentrei parenti assistono con vivointeresse e composta commo-zione alla cerimonia nuovaper loro .

Altre tre ore di auto lo por-tano a Burghausen, al con-fine con l'Austria, in amenaposizione tra il fiume Imi edun antico castello, dove i Sa-lesiani hanno la cura del se-minario diocesano . Vicino aquesta cittadina sorge il celebreSantuario bavarese di Altot-ting. Perciò il sig . Don Zig-~iotti sosta devotamente aipiedi della miracolosa imma-gino, per ringraziare la Verginebenedetta delle innumeri grazieconcesse ai Figli di Don Bosconella Germania .

Altra mèta è ll'a1dwinkel .Così è stata battezzata dai Sa-lesiani la località ove sorge unanostra vasta scuola professio-nale, composta di una trentinadi padiglioni, un vero villag-gio con la sua elegante chiesa .Il nome è dovuto all'amenitàdel luogo, un angolo di pacetra boschi e colline. È l'unicointernato salesiano con labo-ratori al completo, compresi gliedili, poichè in Germania gliallievi artigiani si recano aimparare il mestiere presso leofficine e fabbriche della città .È uno spettacolo vedere al mat-tino centinaia di allievi scia-mare con le loro biciclette omotocicli per portarsi sul luogodel lavoro. Alla sera ritornanoal pensionato e passano levarie ore prima del riposo nellostudio, nella preghiera, oppurenelle accoglienti sale di svago elettura, dotate di bibliotechinericche di volumi e di rivistegiovanili .

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Questi allievi sembrano al-trettanti ometti, ben compresidella fiducia riposta in loro daiSuperiori, che li educano aduna bene intesa libertà e allospirito di famiglia .

La giornata più caratteristicaper il Rettor Maggiore fu ladomenica 4 novembre, trascorsanel nostro istituto di Bene-diktheuern, nella Baviera me-ridionale . L una vera piccolaUniversità degli Studi, perchèaccanto alla sessantina di Teo-logi vi è un gruppo di studentidi filosofia e liceo, un bel nu-

(dall'alto)Sembrano amici d'antica data! Un ve-terano della " Associazione Cacciatorie Boscaioli " bavaresi in divisa di galapresenta al Rettor Maggiore l'omaggiodegli associati.

Piccolo artista . L'aspirante salesiano diBuxheim ora èsoddisfatto perché il Suc-cessore di Don Bosco si è compiaciutodi ammirare il suo strumento musicale

Fiato alle trombe per celebrare l'arrivodel Successore di Don Bosco! La bandadei cacciatori e boscaioli di Benedikt-beuern (Baviera) volle riservato a sè ilservizio d'onore .

mero di giovani coadiutori delmagistero professionale e pa-recchi ragazzi aspiranti allavita salesiana. Quest'anno sifesteggiano i primi 25 anni dilavoro dei Figli di Don Boscoin questa vetustissima Abbazia .E per decorare la solennità fu-rono invitati il Rev .mo DonZiggiotti, S . E. Mons . Freun-dorfer, Vescovo diocesano egrande nostro amico, il Dott .Klingner, Rettor Magnifico del-l'Università di Monaco, gliIspettori di Monaco, dell'Au-stria e di Olanda, e varie altrepersonalità .

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Alla S . Messa partecipa il popolo e prestaservizio d'onore la banda e l'associazione deicacciatori e boscaiuoli, tutti nel caratteristicocostume bavarese, recanti gli strumenti musicalioppure i fucili e le scuri, bene inquadrati ecolle facce abbronzate dal sole. Durante lafunzione restano immobili come statue e fannoricordare gli eroi leggendari del tempo di Gu-glielmo Tell . Alla sera una classica accademiacorona le manifestazioni .

Il 5 novembre vede il Rettor Maggiore aBamberga, Pfaffendorf, Neustadt e Wurz-burg : una scorribanda lungo le strade dellaBaviera, tra foreste, villaggi e città, prati ecampi a perdita d'occhio .

Bamberga e Neustadt accolgono giovani delleScuole elementari, medie e professionali in trepensionati, mentre Pfaffendorf è sede di unorfanotrofio per un centinaio di fanciulli senzagenitori o abbandonati . Questa istituzione attira,come sempre, le simpatie delle autorità e dellapopolazione, che vedono come il metodo di DonBosco ridà veramente una famiglia a chi nonha mai conosciuto le dolcezze del focolare .

Nella serata eccolo ricevuto come in trionfoa Wurzburg. Fiaccole, banda, canti e com-plimenti salutano la venuta del Successore diDon Bosco nella storica capitale della Franconia,quasi distrutta dal furore bellico dei bombarda-menti ed ora risorta per la volontà tenace deisuoi abitanti.

In questa città sbocciò la prima opera salesiana,divenuta oggi un grande istituto per 400 allievidelle varie Scuole medie e professionali . Accanto

L'atrio dell'accogliente e modernissimo pensionato salesiano di RATISBONA .

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s'innalza una nuova maestosa chiesa, costruitasecondo la tecnica moderna e recentemente consa-crata dal Vescovo diocesano . A Wiirzburg ilsig. Don Ziggiotti trascorre due giornate serene,chiuse da una originale gara catechistica, svoltasisul tipo di « lascia o raddoppia* .

Da Wiirzburg altra corsa lungo la magnificaautostrada della Renania fino all'industre cittàdi Mannheim. Anche qui l'opera salesiana èmolto fiorente . Di fronte all'Istituto è stata erettauna grande chiesa parrocchiale, che risponde atutte le esigenze di una sana modernità .

Seguendo l'autostrada fino a Ulma e inol-trandosi poi lungo le fertili terre della bassaBaviera, si arriva alla nostra casa per aspirantidi Buxheim. I 180 giovani occupano l'anticaabbazia e il modernissimo edificio scolastico,arioso, gaio, circondato da ampio parco . La vec-chia chiesa - che durante la prima visita delRettor Maggiore era in condizioni di decrepi-tezza avanzata - è stata restaurata, ripulita etrasformata in un gioiello d'arte . Cordialissimal'accoglienza degli aspiranti e festoso il ricevi-mento degli allievi di Kempten, graziosa citta-dina bavarese . Nel tardo pomeriggio fa ritornoa Monaco con una giornata luminosa, che offrela visione della corona alpina che circonda illago di Costanza .

A Monaco il sig. Don Ziggiotti riceve l'ultimosaluto dei confratelli e giovani, radunati nelteatro. Gli fanno corona i direttori delle Case del-l' Ispettoria .

A notte, col cuore ripieno di dolci emozioni egradite impressioniper tutte] e cose bellee buone viste nellarisorta Germania, ilvenerato RettorMaggiore prende po-sto sull'espresso delBrennero e, dopouna breve sosta al-l'Istituto Don Boscodi Verona, il 9 no-vembre giunge fe-licemente a Torino,dove il primo ab-braccio è per il Ca-techista Generaledon Antal, Unghe-rese, al quale espri-me tutto il suodolore per le luttuo-sissime vicende chela Patria subiva inquei tristi giorni .

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Un ragazzo . che conquista il mondoChi ha seguito sul Bollettino la relazione delle

feste celebrate in onore di S. Domenico Saviodal 1950, anno della sua beatificazione, fino adoggi, si è fatto un'idea del fascino che esercitasulla gioventù di ogni paese. È un crescendocontinuo che fa pensare che l'angelico alunnodi Don Bosco sia destinato ad acquistare unagrande popolarità nel mondo .

In molte Diocesi è stato scelto come patronodella gioventù : così in Austria e nel Messico, pervolontà unanime dell'Episcopato ; così la Federa-zione Internazionale dei Pueri Cantores, diffusain tutto il mondo con 130 .000 associati; cosìlo Stato di Arnazonas nel Brasile, che lo haeletto patrono per volontà concorde delle Auto-rità ecclesiastiche e governative .

L'Arcivescovo di Trento in un memorabile con-vegno di migliaia di giovani da tutta la Diocesi,lo scorso maggio, li volle consacrare al Ra-gazzo Santo. I Comuni di Moncalieri-BorgoS. Pietro (Torino), di Montodino (Cremona), diS. Gregorio (Catania) hanno intitolato a Lui lenuove scuole comunali. Oltre i sempre più nu-merosi Oratori salesiani dedicati a S . DomenicoSavio, recentemente le Parrocchie di Pianezza(Torino), Mirandola (Modena), Orzivecchi (Bre-scia), Terrossa (Verona), Nocera Inferiore (Sa-lerno) hanno costruito moderni e ben attrezzatiOratori festivi e li hanno intitolati al più giovanedei Santi. A Roma è stato dedicato a S . Dome-nico Savio l'importante opera governativa « AsiloSavoia» con Scuole elementari e prof, -sionali .

íIMA S_ IL E

Visione d'insieme dellagioventù di MANAUSconvenuta nel Parco delCongresso per assisterealla proclamazione diSan Domenico SavioPatrono della GioventùAmazonica.

11957

Anno centenario della morte di San Domenico Savio

L'Arcivescovo di Piura (Perù) ha scelto comepatrono del suo Seminario l'angelico candidato alsacerdozio, perchè aiuti i giovani seminaristi araggiungere la mèta che egli non potè raggiun-gere . Ad Bawley, Farnborough (Inghilterra), aLandser (Francia), a La Vega (Rep . Dominicana)sono sorte le prime chiese a lui dedicate .A Cà Mollo (Rovigo) è in costruzione la chiesache sarà dedicata al santo Allievo di Don Bosco .

Negli Stati Uniti, in Inghilterra e nel Giapponevi sono già vari centri del cosiddetto <ClubDomenico Savio», che fiorisce tra gli studentidelle scuole pubbliche con grande vantaggiospirituale dei giovani soci . Qua e là sono sortimonumenti, furono dedicato vie, eretti altari ;nei seminari, nei collegi, nelle famiglie, persinonel reparto maternità di qualche ospedale si sonoesposte e si onorano le dolci sembianze del Ra-gazzo santo .A Torino giungono sempre più numerose le

relazioni di grazie attribuite alla sua interces-sione e si moltiplicano le richieste di reliquie e diabitini di questo provvidenziale Angelo delle Fa-miglie, che mentre assiste le mamme nel compi-mento della loro delicata missione, si presenta aifigliuoli modello di pietà, ubbidienza e candore .

E tutto questo solo per accennare ad alcunedelle tante e svariate iniziative che Autorità,Vescovi, Associazioni giovanili, Nazioni interededicano alla glorificazione del santo Adolescente,auspicato modello di una gioventù « sana, sa-piente, santa», come la voleva Don Bosco .

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Domenico SavioPatrono della Gioventù Aniazonica

La proclamnazione fu fatta di comune accordodalle Autorità religiose e governative dello Statodi Amazonas (Brasile) . Una settimana di feste,di trasmissioni radiofoniche e di conferenze atutti i gruppi scolastici e collegi della capitaledello Stato Manaus, prepararono gli animi . Glieducatori, all'unanimità, chiesero che S . Dome-nico Savio fosse dichiarato Patrono della gioventùAmazonica .

Sabato 29 settembre tutti i giovani raccoltinella piazza, del Congresso presentarono unavisione grandiosa. E là l'Arcivescovo metro-politano, davanti all'Episcopato Amazonico, alRappresentante del Governatore, alle autoritàcivili, militari e scolastiche, lesse il Decreto delGoverno dello Stato, che stabilisce che tutti glianni il 30 sabato di settembre sia celebrato il

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Wft

11 sorriso angelico del diciassettenne FernandoCalò, portoghese, emulo di S . Domenico Savio .

per lo zelo dei Bk . Parroci

Giorno della Gioventù sotto il patrocinio di S . Do-menico Savio . Quindi la massa giovanile risposeentusiasta alle domande elio l'Arcivescovo le ri-volse sopra la scelta del Savio a suo Patrono .

Domenico Savio a Bombay1 giovani di Bombay, anche quelli pagani,

conoscono Domenico Savio e gli vogliono bene .Un'ultima prova si è avuta quando fu rappre-sentato per tre giorni consecutivi un drammaohe ne rievoca la vita. Vi assistettero 3500 giovanidelle vario scuole pubbliche di Bombay, in mas-sima parte pagani, e circa 3000 adulti .Sua Em. il Card . Gratias, Arcivescovo di Bom-

bay, lodò altamente questo lavoro e sottolineòl'interesse e la raccolta attenzione prestata daquella moltitudine di giovani, molti dei qualinella scena della morte del Santo non poteronofrenare le lacrime .

aut iua2e~c~e~ SavioA cento anni dalla morte del primo ragazzo cheDon Bosco condusse per la via della santità,questa trova ancor sempre nelle case salesianeun clima propizio .

11 26 luglio scorso è morto a Lisbona FernandoCalò di 17 anni, giovane tipografo modello, emulodi S . Domenico Savio . Aspirava al sacerdozio eaveva offerto la vita per il Papa, i Tabernacoli,le vocazioni e affinchè non si commettesseropeccati in collegio. I suoi funerali furono untrionfo . È già in preparazione la biografia e visono amlniratori elle chiedono grazie per sua in-tercessione .

Ecco un saggio dei suoi propositi : « Voglio es-sere santo . Ma voglio esser santo servendomi dei

santi Sacramenti della Confessione e Comunione ;pensando ai miei Novissimi, alla morte, al giudizio

e odiando con odio infinito il peccato ; voglio essere

santo seguendo i consigli del mio confessore edirettore spirituale; voglio essere santo, seguendo

la mia vocazione . Voglio essere santo desiderando

sempre di morire piuttosto che peccare» .

continuano in molti luoghi le feste in onore di S . D. Savio. Non ci è possibile darnerelazione, ma ciò non impedisce che inviamo il nostro plauso a questi zelantiPastori che, solleciti di preservare i loro giovani dal pericoli che ne insidiano licandore, presentano loro questo candido Giglio fiorito nei giardini della Chiesa .

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TOKYO - S . E . l'Arcivescovo Mons . Pietro Doi benedice la nuova chiesaparrocchiale dedicata a M . Ausiliatrice . Nello sfondo il palazzo centraledelle Scuole professionali ricostruito dopo l'incendio del i5 febbraio 1955 .

è risorta più bellala Scuola professionale distrutta dall'incendio

Come fu dolorosa la notizia dell'incendio e distruzione di granparte della nostra Scuola professionale di Tokyo, altrettanto lietaè quella dell'inaugurazione della Scuola ricostruita più bella epiù grande. Le feste si svolsero dal 19 al 23 ottobre scorso. Fu-rono aperte con la consegna da parte del Vice-Ambasciatore d'Ita-lia, Marchese Marieni, della medaglia d'oro al valor civile allamemoria di Don Adino Roncato, che nell'incendio aveva pensatoprima a salvare il confratello Giapponese che se stesso, com-piendo il supremo sacrificio di se . Quindi il Marchese Marienitagliò il nastro dell'Esposizione Didattico-Scolastica, allestitanelle aule della Scuola e passò a visitarla con Mons . Cimatti, alquale pure il Governo Italiano aveva conferito la medaglia d'oro .per aver fatto conoscere in Giappone, Corea e Manciuria il nomed'Italia con i suoi numerosissimi concerti musicali e soprattuttocon l'alto ascendente della sua ieratica figura .

In apposito locale era stata allestita anche una piccola mostracatechistica per dimostrare la vitalità e l'universalità della ChiesaCattolica, con sala riservata alla Congregazione Salesiana. Questedue sale, la cattolica e la salesiana, attrassero il più vivo interessedi tutti; ma specialmente dei genitori e parenti degli allievi,nella quasi totalità pagani.

Il giorno 20 fu dedicato ai tradizionali saggi ginnici autun-nali (gli 2tìtdol-(ti) . La domenica 21 ottobre, Sua Ecc . Mons .

Pietro Tatsuo Dei, Arcivescovodi Tokyo, benedisse solenne-mente la nuova Parrocchia diShímoigusa, annessa alla Scuo-la. La chiesa era stata promessain voto alla Vergine Ausilia-trice nel lontano 1945, durantel'infuriare dei catastrofici bom-bardamenti sulla capitale del-l'impero del Sol Levante . Mons .Cimatti compose per l'occa-sione una devotissima Messapolifonica Mater Gratiae, ese-guita sotto la sua direzione, coninappuntabile gusto musicale,dalle corali dello Studentatosalesiano di Chofu e della par-rocchia di Shimoigusa, duranteil solenne pontificale .

Nel pomeriggio, nel teatro,gremito di allievi e di fedeli, sisvolse una simpatica gara ca-techistica deglili alunni cristianidella Scuola, seguita dalla rap-presentazione del dramma mis-sionario Padre Vilela, direttadall'autore don Clodoveo Tas-sinari, magistralmente inter-pretata dalla filodrammaticadello Studentato salesiano diChofu e seguita con vivo inte-resse dal pubblico .

Gli altri due giorni di celo-brazioni furono allietati da garesportive e da tre altre rappre-sentazioni teatrali .

Queste feste della Scuola, allequali tanta importanza e so-leanità è data nel Giappone,riuscirono bene oltre ogni aspet-tativa, e servirono ' a far co-noscere e stimare sempre piùquesta Scuola cattolica, fon-data con umili inizi nel 1934,alla periferia della popolosissima capitale del Giappone,ed ora rigurgitante di oltreottocento allievi, i quali, sottol'egida del grande Educatoredella gioventù, si vanno pla-smando a nobili ideali, in am-biente permeato di principicristiani.

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i volumi"motivo di conforto " al Papa

Ultimamente dall'Editrice Salesiana « Don Bo-sco Sha » di Tokyo furono presentati in devotoomaggio al Santo Padre, quale piccolo segno difiliale obbedienza e attaccamento alle direttivedella Santa Sede, tre volumi rilegati in cuoiobianco, opera dell'artigianato giapponese . I vo-lumi presentati erano il Nuovo Testamentoin lingua popolare, del quale sono uscite già oltrecentoventimila copie nel breve giro di cinqueanni; l'Imitazione di Cristo, e il Messalinoquotidiano ad uso dei fedeli, questo puretradotto in lingua popolare, secondo le recentis-sime riforme liturgiche, edito allo scopo di ren-dere sempre più facile e fruttuosa la partecipa-zione dei fedeli Giapponesi al santo sacrificiodella Messa .

I tre volumi noti sono che una minima parte del-l'abbondante lavoro di pubblicazioni cattolicheedite dalla nostra Editrice di Tokyo, che ha sa-puto imporsi all'attenzione dei Cattolici in Giap-pone con libri veramente costruttivi, e con lapubblicazione di «Vita Cattolica», che da umiliinizi ò ora attesa con avidità nell'ambiente cat-tolico e tra i simpatizzanti, e la cui tiraturamensile ha già raggiunto le 13 mila copie: piccolacifra se si paragona con le centinaia di migliaiadi-copie delle grandi riviste pagane del Giappone ;ma non trascurabile, se si pensa alla limitatacerchia di lettori ai quali è diretta .

1 tre volumi sono frutto delle apostoliche fatichedel nostro don Federico Barbaro, la cui autoritànel campo librario cattolico nel Giappone è in-contestata .

Il Santo Padre, con lettera del Sostituto Mons.Dell'Acqua, si è degnato di gradire l'umile omag-gio (accepta admodum ci fuere et solacii causa),e di riconoscere paternamente le solerti fatichedella « Don Bosco Sha » nel dilatare con la stampail Regno di Cristo .

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI consede in TORINO,, eretto in Ente Morale conDecreto 12 gennaio 1924, n. zz, può legalmentericevere Legati ed Eredità . Ad evitare possibili con-testazioni si consigliano le seguenti formule :

Se trattasi d'un Legato : a . ., lascio all'Istituto Sale-siano per le Missioni con sede in Torino a titolo dilegato la somma di Lire . . . (oppure) l'immobilesito in

Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni so-stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa :

u . . . Annullo ogni mia precedente disposizione testa-mentaria . Nomino mio erede universale l'IstitutoSalesiano per le Missioni con sede in Torino, lasciandoad esso quanto mi appartiene a qualsiasi titolo' .

!Luogo e data)

(Firma per esteso)

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ITALIA

CUBA

Il Sottosegretario Bisori alColle Don Bosco

Il 18 novembre u. s . l'Eccellenza Guido Bisori,Sottosegretario al Ministero degli Esteri, giun-geva al Colle Don Bosco, dov'era ricevuto dalSig. Ispettore don A. Toigo, dai Superiori e dai250 giovani aspiranti dell'Istituto, che gli im-provvisarono un cordiale benvenuto con cantie banda. L'illustre Ospite disse tutta la suaammirazione per l'Opera Salesiana e il suoamore per Don Bosco . Opera e amore che eranocresciuti all'ennesima potenza ora che avevapotuto ammirare i ben attrezzati laboratori, neiquali vengono preparati i futuri Capi delle Scuoleprofessionali salesiane, ma specialmente le umi-

MADRAS (India) - Una delle grandi opere realizzate daS. E. Mons. Mathias s. D. B . è la nuova Parrocchia di

N. S . di Fatima, benedetta il zr ottobre x956

elissime origini di Don Bosco nella poverissimacasetta dov'è nato, visitando la quale si era sen-tito commosso fino alle lacrime al pensiero delcontrasto tra la povertà del Santo e la gran-diosità dell'Opera da lui fondata. Parlando poidei destini della Patria e dei tristi avvenimentiattuali, ebbe espressioni che dicevano il sito altosentire cristiano e la sua viva fede di cattolicoconvinto .

(Avana) - S. Em. il CardinaleManuel Arteaga y Betaneourtvisita i Salesiani

Il 16 agosto u . s ., giorno natalizio di S . G . Bosco,S. Em. il Cardinale Manuel Arteaga y Betancourtonorò con la sua visita la Casa di Arroyo Naranyo,che ospita gli aspiranti e studenti di Filosofia

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SIVIGLIA (Spagna) - Sua Ecc . l'Arcivescovo e il nostro Procuratore Generalealla chiusura del processo diocesano dei 22 martiri salesiani dell'Andalusia .

salesiani . Sua Em., dopo il cordiale ricevimento, in risposta alleparole di benvenuto rivoltegli dal Direttore, ricordò le relazioniavute da un suo zio sacerdote con Don Bosco e i Salesiani,rievocando vari episodi della sua infanzia quando, con lo zio Ric-cardo distribuiva il Bollettino Salesiano per le vie della città . Parlòpure con entusiasmo della sua devozione a Don Bosco, sottoli-neando di proposil o il nome familiare «Don Bosco », per dimostrarequanto intima, antica e familiare fosse la sua devozione e vene-razione per il Santo . S. Em. ricordava ancora con gioia le solennifeste che si celebravano nella sua fanciullezza in onore di MariaAusiliatrice . Disse della sua soddisfazione nel constatare ill crescentenumero delle vocazioni antillane e, commosso, impartì la suapaterna benedizione ai presenti e a tutta l'opera salesiana .

SPAGNA Chiuso a SIVIGLIA, aperto a MADRIDil processo dei Martiri salesiani

La domenica 4 novembre a Siviglia fu celebrata la solennis-sima chiusura del processo diocesano dei 22 Martiri Salesianidell'Andalusia . Con 1'Ecc .mo Arcivescovo coadiutore di Sivigliaerano presenti il rev.mo Don Modesto Bellido del Capitolo Su-periore, i cinque Ispettori di Spagna, i Direttori delle case del-l'Andalusia, i rappresentanti degli altri Ordini Religiosi, autoritàe molto popolo. Diressero la cerimonia il procuratore generaleDon Càstano, il postulatore Generale Don Bianchini e il vice-postulatore nazionale Don Burdeus .

S. E. l'Arcivescovo tenne quindi un'allocuzione, nella qualedisse tra l'altro : « Come in un bel giardino il solerte giardinierecirconda di più assidue cure un'aiuola scelta, dove custodisce ifiori più belli e delicati, così nel giardino della Chiesa vi sonoaiuole speciali dove si coltivano i fiori più belli e profumati . E unadi queste aiuole elette è la Società salesiana, creata da S . Gio-vanni Bosco, il grande apostolo della gioventù, il redentore dellaclasse operaia, che nelle sue scuole e nei suoi oratori festivi seppeforgiare una gioventù cristiana e allegra . Oggi vogliamo esaltarequesta aiuola, cogliendo ventidue fiori rossi di martirio tra inumerosi figli di Don Bosco, che seppero dare generosamente laloro vita, per Dio e per la Chiesa» .

Il 9 ottobre aveva avuto luogo a Madrid l'apertura del ProcessoDiocesano per i 42 Martiri Salesiani dell'Ispettoria Celtica .

La solenne cerimonia era stata celebrata nell'episcopio sottola presidenza del Patriarca di Madrid, presenti l'ArcivescovoMous. Emilio Lisson, il Rev.mo Don Bellido, tutti gl'Ispettori dellaSpagna, i familiari delle vittime e numerose rappresentanze .

Premiato un apostolodegli emigrati italiani aBuenos AiresIn occasione dei 50 anni di sa-cerdozio del salesiano DON GIU-SEPPE SIJTERA il GovernoItaliano gli ha conferito la« Stella al merito della Solida-rietà Nazionale» per premiarel'opera da liti svolta in favoredegli emigrati Italiani nel Mes-sico, Centro America, Equatoree Argentina . Don Sutera nelringraziare affermò che quantoaveva potuto realizzare di benenella stia vita lo doveva al fattoche aveva sempre messo in pra-tica il programma che gli erastato proposto da S . Pio X : « limissionario che desidera racco-gliere frutti abbondanti nel suolavoro deve prefiggersi costan-temente un ideale eucaristico » .

Il Governo spagnoloa un salesiano argentino

Il Ministro degli Esteri di Spagnain occasione dell'ultimo « Con-gresso di Accademie delle Lin-gue », celebratosi in Madrid, haconferito al nostro DON RO-DOLFO RAGUCCI, AccademicoArgentino, la Commenda del-l'Ordine di Isabella la Cattolica .,quale riconoscimento delle bene-merenze acquistate dal salesianonella lingua e letteratura spa-gnola.

Decorazione a uncapo d'arte salesianoIl Sottosegretario alla PubblicaIstruzione, presiedendo in Li-sbona alla distribuzione dei di-plomi di compiuto tirocinio a 25allievi delle nostre Scuole pro-fessionali, ha conferito al sa-lesiano ACHILLE MARCHETTIla decorazione di « Cavalieredella Pubblica Istruzione », cheil Presidente del Portogallo gliha decretato per i suoi 30 annidi lavoro tra la gioventù poveraportoghese, quale maestro diarti grafiche . Il coadiutore Mar-chetti è anche autore di dite vo-lumi molto apprezzati : « 0 lui-pressar Tipografo ».

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SPAGNA

(UUDII

(irfani4roLiSatesian

All'inizio dell'annoscolastico fu inau-gurato a La Corrilaun grandioso orfa-notrofio con Scuoleprofessionali . Rac-coglierà 600 allievi,tutti orfani dellaProvincia . P statoaffidato ai Salesia-ni- dalle AuloritàGovernative . Allasolenne inaugura-zione assistette lostesso Capo delloStato Generalissi-mo Franco .

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ITALIA

CASTELLANZA (Varese) - S . E.M ans. Schiavini, Ausiliare dell'Arcive-scovo di Milano, Ira benedetto la nuovaScuola di Avviamento Industrialeannessa alla Casa «Maria Ausilia-trice » . Ammirando l'imponente mo-dernissima costruzione, Sua Eccel-lenza encouiiEò la « santa temerità »delle Figlie di Maria Ausiliatrice,che ha il suo segreto in una grandefiducia in Dio e nel potente aiutodella Vergine .

LA PAZ - Le gravi necessità degliambienti poveri di La Paz indusseroil Nunzio Apostolico in Bolivia,Mous. Umberto Mozzoni, a tentarel'esperienza così bene riuscita inItalia : l'istituzione di colonie estiveper bambini bisognosi. Le moltedifficoltà furono superate dalla co-stanza del Nunzio e dei suoi colla-boratori e dal generoso aiuto -deiCatholie Relief Serrices . A pochi

chilonietri daEa città, in tiri edificioconcesso dal Governo, è stata orga-nizzata la Colonia « Caritas », chein dite turni ha ospitato ò50 bam-bini tra i più poveri . Direzione eamministrazione furono affidate aiSalesiani .

BRASILE

BELO ILORIZONTE - Un recorddi apostolato compie il CollegioPio XII, una delle quattro casedelle Figlie di M . A. della città .La Rev.ma Madre Pierina Uslenghi .visitatrice straordinaria, vi trovò uncomplesso di 1460 alunne che fre-quentano le scuole diurne e serali,e 21 :00 oratoriano, che si radunammoogni domenica nei cinque Oratorisostenuti dalla stessa casa .

SANCTI SPIRITUS - La storica cit-tadina Saneti Spiritns, nella pro-vincia di Villas, ha innalzato in unapubblica piazza un grandioso e

artistico monumento a S . GiovanniBosco, in testimonianza del suoamore per il Santo e insieme dellasua riconoscenza verso le Figlie diMaria Ausiliatrice, che nei due lorograndi collegi hanno tanto meritatocon il loro lavoro a beneficio dellagioventù .

LANDSER - La cittadina di Landserin Alsazia, che ospita i Figli di DonBosco dal 1929, ha avuto l'onore diavere la prima chiesa francese dedi-cata a S . Domenico Savio . Sorta sudisegno dell'architetto M . Miiiler, èriuscita un vero gioiello e porta nellasua facciata nn grandioso affrescorappresentante Don Bosco col suosanto Allievo .

PARAGUAY IIl Presidente della Repubblica,

visitando la nostra Scuola Agricoladi Ypacarai, manifestò -- sono lesue parole - «profonda ammira-zione- per l'opera concreta e vera-mente costruttiva che i Salesianisvolgono nel Paraguay . Veramente- soggiunse - noti credo ai mieiocchi .. . Voglio occuparmi diretta-

mente di questa istituzione. II Pa-raguay ha bisogno che le vostrescuole si moltiplichino rapidamente,perché in ambienti saturi di cristia-nesimo e dove s'insegna il timordi Dio si costruisce la Patria » .

STATI UNITI

NEW ROCHELLE - I Salesiani diNew Rochelle hanno fondato l'As-sociazione di Gesù Adolescente, conlo scopo che «la divina semplicitàdel Fanciullo Gesù si rifletta neiragazzi delle Scuole primarie : ilcrescere in sapienza, età e graziadel .1 Giovane Cristo " si mostrinegli adolescenti delle Scuole medie ;l'ineffabile santità del Redentoreguidi i giovani nei loro studi uni-versitari» . A questo scopo l'Asso-ciazione, che comprende fra i suoiassociati persone di ambo i sessidai 12 ai 30 anni, ha i suoistatuti e le sue promesse, fra lequali quella di cooperare allo splen-dore dei Santuario di Gesù Adole-scente a. Nazaret.

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uUV~Kn~nNell'ultimo incontro mensile dei Coope-ratori l'argomento che dominò la nostraconversazione fu naturalmente l'Ungheria,e in particolare le Opere salesiane d'Un-gheria . Tutti però restammo col desideriodi avere notizie più sicure e precise, nondico sullo stato attuale di tali opere -

cosa, credo, impossibile per ora - ma almeno sullo sviluppodei Salesiani in Ungheria prima che questa bufera scatenatada Satana li disperdesse .

Coop. L. GDIDETTI - Torino

Le Opere salesiane in Ungheria prima dellaguerra erano fiorenti, quantunque ancora in pe-riodo di espansione. Le Case erano 18 e tra essealcune con scuole professionali, ginnasio-liceo escuole inferiori. Avevano due Istituti di riedu-cazione che lavoravano con ottimi risultati, 9parrocchie e Oratorio festivo annesso a quasi tuttele case . La Società Editrice Don Bosco diffondevain buon numero libri e riviste . Sua Em. il Card .Mindszenty, prima di essere imprigionato, ci avevaofferto un Istituto e una Parrocchia proprio nelcuore di Budapest .Da cinque anni i nostri poveri confratelli sonodispersi. Il comunismo non rispettò neppure gliorfanotrofi. I sacerdoti furono obbligati, per potervivere, a lavorare nelle fabbriche come meccanicied elettrotecnici . Alcuni furono condannati a4, a io e fino a 14 anni di carcere per delittiinesistenti. Dalle poche notizie che ci giungevanoda loro, capivamo che il loro cuore era a Torinoed aspettavano con fiducia la liberazione .Maria Ausiliatrice ci ottenga la grazia di poterliriabbracciare tutti e di vederli a lavorare negliistituti riaperti per la rieducazione di tanta gio-ventù che, anche se fiera della sua indipendenza,è moralmente rovinata dalle idee materialiste .

Lessi tempo fa su di un settimanale cat-tolico che il Vaticano detiene, dopo gliStati Uniti, la più grande riserva aureadel mondo . Con tutta questa grazia di Dionon si potrebbero aiutare i missionari chespesso sono poveri e mancano di tutto ? . . .Le confesso che - allievo dei Salesiani

di Parma nel lontano 1902, sotto la direzione di quelsant'uomo di Don Baratta - certe notizie atte a scredi-tare la Chiesa e il Papa mi fanno proprio male . . .

C . PADOVAN - Verona

Lei gentilmente mi unisce anche il foglio che parladi codesta strepitosa riserva aurea . Una cifrada sbalordire! Da accogliersi certo con beneficiod'inventario. Del resto mi conforta il fatto che

tanto Lei che io abbiamo per la nostra età unabuona dose di prudenza innata e acquisita percui siano corazzati di fronte a spari troppo ru-morosi . Non tutti però sono così, e a questomondo c'è tanta gente che beve a garganellaciò che le fanno bere. Ma la risposta è facile .Anzitutto l'articolo è anonimo e le notizie anonimelasciano sempre perplessi e non si fa loro tortoa crederle frutto di fantasia maligna .Ma Lei dice che la notizia fu data da un setti-manale cattolico . Stia attento a quel « cattolico »,che si può usare solo quando un giornale dipendedall'Autorità ecclesiastica. Ora il settimanale inquestione dipende solo dal suo direttore che, sefosse di principi del tutto ortodossi, non stam-perebbe articoli e non indulgerebbe ad illustra-zioni che noti sempre si accordano con la cristianacastigatezza. Lei chiede ancora se questi denari(veri o presunti) non potrebbero servire a faretanto bene .Domanda più che lecita e difatti l'anonimo esten-sore dell'articolo in questione confessa che gliorganismi finanziari del Vaticano « sono gli uniciche amministrano un tesoro di oro da trasformarequotidianamente in tesori di bontà : in soccorsi, insovvenzioni a enti religiosi, in finanziamenti agrandi iniziative e attività cattoliche, tesoro chenon serve a interessi individuali, ma a tuttoil corpo della cattolicità . . . » .A prova di questo Lei può leggere sui giornalicattolici (gli altri preferiscono tacere su questoargomento) che dovunque c'è bisogno di aiuti esoccorsi per pubbliche necessità, la PontificiaOpera di Assistenza è la prima ad arrivare .Anche del Papa si può ripetere la frase bella delnostro Manzoni, che egli è « come il mare chericeve acqua da tutte le parti, e la torna a di-stribuire a tutti i fiumi » . E se è così, resta soloda augurarsi che questa montagna d'oro - sec'è - invece di diminuire, cresca sempre più!

Sono un Cooperatore ed ex allievo e misi offre spesso l'occasione di discorrere diDon Bosco tra colleghi e amici . Ma la miacultura salesiana è limitata al ricordo diquanto udii e lessi in collegio e alla lettura

fil

mensile del «Bollettino Salesiano». Qualè la biografia più completa di Don Bosco ?

A. BERNARDI - Bologna

Anzitutto congratulazioni per la sua assiduitànel leggere mese per mese il Bollettino, che ècerto una buona fonte di aggiornamento salesiano .Delle molteplici biografie di Don Bosco le con-sigliamo quella in due volumi del Lemoyne oquella in un volume del Card . Salotti, pubbli-cate entrambe dalla S.E.I. di Torino .Per la conoscenza sia panoramica che particola-reggiata delle istituzioni salesiane le servirà ameraviglia l'annuario salesiano uscito proprio inquesti giorni col titolo Don Bosco nel mondo,un bel volume ricco di illustrazioni, di cartineprospettiche, di profili . t, edito dalla Libreriadella Dottrina Cristiana (L.D .C .) che ha filialinelle principali città d'Italia .

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Biglietti d'ingresso nei villaggi paganiLa jeep correva veloce lungo la via che da

Shillong porta a Raliang .Quante volte avevo percorso a piedi o a ca-

vallo quei cento chilometri, quando la stradaera una mulattiera! È bello ricordare quellesnervanti marce sotto la pioggia o il sole cocente .Vorrei dire che persino i sassi di quell'asprocammino mi sono familiari . Eh, sì! le ho ancoradavanti agli occhi quelle salite e quelle foreste!E quei birboni di muli che talvolta mi facevanoun dietrofront improvviso e via di galoppo versopascoli ubertosi, ed io a rincorrerli . . . Ora sì chesiamo signori: viaggiamo sulla jeep!Ma ecco laggiù un folto gruppo di gente .

Siamo a Ummolong, dove una graziosa cappellabiancheggia sulla collina e una campana suonaa distesa. Sono i cristiani che ci aspettano. È laquinta volta che oggi fermiamo la macchina perricevere omaggi di affetto .

Due uova, due pere, due bambini

A volo colgo alcune frasi: «Khublei : Ben tor-nato! » « Sei molto più grasso » . «Ora non siamopiù orfani ». « Abbiamo tanto pregato per te! »Sono espressioni sincere di povera gente che inquesti mesi lavora nel fango dellerisaie; sono volti emaciati dallamalaria, ma tutti sorridenti nel ve-dere il Pastore di ritorno dall'Italia .Una donna mi dà due uova, unfanciullo due pere e una nonna siavvicina con due bambinelli di-cendo: « Prendili, ora sono tuoifigli. Il babbo e la mamma sonomorti». Prendo nota, prometto : ilcuore vorrebbe agire subito ; mavedremo a Raliang .

Su un tragitto di cento chi-lometri vi sono quattro fermateobbligatorie, dove le macchineprovenienti da opposte direzionisostano prima di riprendere lamarcia. Vi sono così pochi inci-denti stradali e noi impariamo anon aver fretta .

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ASSAM

sempre

MISSIONIMa eccoci a Jowai . Le scolaresche ci aspettano

impazienti. Hanno eretto persino archi trionfali .Siamo nella Missione di Santa Teresina. Lachiesa domina il grosso borgo, ove sono sei dif-ferenti sètte protestanti con un moderno ospe-dale. Per noi Jowai è un posto avanzato sul frontemissionario . Il centro di Jowai fu aperto 3o annior sono da Don Domenico Farina, la cui vitaapostolica ha qualche cosa di leggendario per letraversie, difficoltà, povertà sopportate col piùpuro spirito di abnegazione e sano ottimismo .Appena fuori dalla macchina, fummo accolti daun improvviso acquazzone, che non era certola pioggia di rose di Santa Teresina . Tutto hafine a questo mondo, anche il bacio dell'anellosotto l'acqua torrenziale di Jowai .

Il gloria finale

Ma la pioggia non cessò. Rannicchiati nellajeep fra scossoni e l'infuriare degli elementi, ar-rivammo ai piedi della collina boscosa su cuisorge Raliang . La strada cede il posto ad unapista non selciata . La jeep affonda nel fango,le ruote girano, girano ; ma la macchina non simuove. Che fare? Fermarci ? Io sorridendo in-

(India) - L'arrivo del Vescovo in un villaggio è

una festa per tutti, ma specialmente per i fanciulli .

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coraggio il mio compagno Don Tonello coldirgli : «In questa foresta tre anni fa una tigrerapì un ragazzo della nostra scuola e poi se lomangiò». Questo pensiero ci aiutò ad affrontarela pioggia e il fango. Nel frattempo i cristianisarebbero venuti in soccorso. Si andò avanti oraaffondando nel fango, ora sguazzando nelle poz-zanghere. Arrivammo così in vetta, inzuppati,infangati e malconci . Era l'ultima tappa dal-l'Italia a Raliang. Anche qui le campane comin-ciarono a squillare e allora fu un accorrere digente da tutti gli angoli . Si cantò l'inno di occa-sione e si lesse l'indirizzo di omaggio, mentre ilVescovo stava ritto sotto l'ombrello con queivestiti così poco pontificali : tutti gli occhi eranosu di lui come nella cattedrale .

O Raliang, ultima Thule, nel cuore dellagiungla! Amo questo posto così lontano e cosìdifficile, dove da tanti anni preti, coadiutori,suore hanno scritto pagine belle di eroismocristiano .

Chi adotterà un orfanello ?

Don Cinato ha ricostruito ex novo e abbellitola scuola elementare della Missione . Sulla fac-ciata si legge in caratteri vistosi : « Scuola ele-mentare San Domenico Savio» . I 15o scolari midiedero un saggio del loro amore per il carosanto dei giovani, con canti, declamazioni e garacatechistica .La visita alla Santa Infanzia mi commosse .

Non avevo dimenticato i due orfanelli affidatimilungo la via. Ora 6o bambini e bambine dai3 ai 7 anni, tutti lindi e puliti attendevano ilVescovo per salutarlo col loro dolce : Khublei,Bishop! Khublei, Bishop! Ognuno ha una storiadolorosa : sono poveri fiorellini che sullo sboc-ciare alla vita hanno incontrato la tormenta e

Un quadro plastico sulle apparizioni di Fatima, preparato dagli alunni delle scuolecattoliche di RALIANG (Assam-India) per festeggiare l'arrivo di Mons . Ferrando .

CANDIDATO AGLI ALTARI

il principino delle Pampas

L'Osservatore Romano ha pubblicato :

«Questa mattina 11 dicembre 1956, nelPalazzo Apostolico Vaticano si è adunatala S. Congregazione dei Riti Ordinaria,nella quale gli Em .mi e Rev.mi SignoriCardinali ed i Rev.mi Prelati Officialihanno discusso sulla introduzione dellaCausa di beatificazione del Servo di DioZEFFIRINO NAMUNCURA, giovanedell'Oratorio salesiano » .

Ze/ftrino Namuncurd, figlio del cacico Ema-nuele Namuncurà, signore delle Pampas,nacque a Ghimpay (Patagonia) il "z6 agosto1886. Mons . Cagliero lo condusse giovanettonel - collegio Pio IX di Buenos Aires, dovemostrò grande interesse per la scuola, s'inna-morò delle pratiche di pietà e si rese simpaticoa tutti i compagni . Da quando ebbe tra le manila vita di S . Domenico Savio non pensò chead imitarlo . Per metterlo in gradoo di raggiun-gere il suo ideale di apostolato tra i fratelliindigeni, Mons . Cagliero lo condusse in Italia .Il venerabile Don Rua lo volle con sè a mensa .S. Pio X lo ricevette in udienza privata . Morìa Roma l't i maggio 1905 a 18 anni .

sono rimasti orfani . Due anni or sono scoppiòil colera in un villaggio di accesso molto difficile .Le suore vi portarono i primi soccorsi . Il morbo

purtroppo distrusse intere fa-miglie e le suore ritornaronoa casa con bambini ancora lat-tanti. « Non possiamo più ac-cettarne - mi disse la madreSuperiora . - Non abbiamopiù posto e vi sono ancorain lista tanti casi pietosi cheaspettano». Mentre i bambinicantavano una dolce melodia,io pensavo al sacrificio dellasuora che giorno e notte stacon loro . La casa non hanulla di tutto quello che ri-corda i nidi d'infanzia bellie accoglienti di altri posti piùricchi e aiutati da buone be-nefattrici: in Raliang di ric-chezza c'è solo il grande cuoredelle suore .

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S . E . Mons . FERRANDO

con un gruppo dì novizi salesiani .

Bimbi apostoli

Abbiamo sulle colline Kha-si altre scuolette sul tipo diquella di San Domenico Sa-vio a Raliang. Non è facilepenetrare in un villaggio nuo-vo e rompere il ghiaccio delladiffidenza . Ma basta aprireuna scuola e dopo pochi mesiil biglietto d'ingresso pernoi è assicurato . Nei villaggie sobborghi che circondanoShillong Don Foglia ha apertododici di queste scuolette .Nel mese di agosto io ne be-nedissi due nuove .

L'arrivo del Vescovo e deimissionari nel villaggio èsempre salutato dai fanciulliche ci vengono a incontraree ci accompagnano lungo leviuzze fra le capanne concanti e suoni . Sullo spiazzo,davanti alla scuola, saggi gin-nastici, quadri plastici, danze,rallegrano i cuori. Tutto ilvillaggio è là radunato . Lemamme sorridono contentenel contemplare i figli e am-mirano il loro attaccamentoai Padri, così grande che maivorrebbero lasciarli . Il capodel villaggio si alza per rin-graziare, e le parole sotto ilvelame della rozza eloquenzatradiscono sentimenti chevanno ben al di là del for-malismo. Davanti a quellospettacolo nuovo, essi vedonoi frutti di una educazione ba-sata sul vero amore e sullabontà disinteressata .

Tutte le case del villaggiosono ora aperte per noi . Manoi non parliamo di religione .Sono i piccoli apostoli chepreparano la via e guiderannoa noi gli adulti .

gi STEFANO FERRANDO

Vescovo di Shillong (India) l

ii lebbrosoMithong è il villaggio principale della tribù dei Mayol nella nuova Missione

salesiana del Manipur (India) . Recentemente S. E. Mons. Marengo, Vescovo

di Dibrugarh, e Don Ravalico fecero una lunga escursione su quei monti

centrali della regione per visitare le numerose incipienti cristianità . Vi incon-

trarono varie difficoltà e ostacoli, specialmente la pioggia continua e tor-

renti impetuosi . Tuttavia ebbero la gioia di amministrare circa zoo batte-

simi di adulti. I bambini erano stati battezzati dal missionario in una visitaprecedente . Questo commovente episodio ci è stato inviato dallo stesso Ve-

scovo Mons. Marengo .

Terminata la cerimonia del Battesimo, il catechista mi disse :- Ci sarebbe ancora un uomo che desidera il Battesimo, ma nonpuò venire .- Se è ammalato da non potersi alzare, lo battezzeremo in casa .- È un lebbroso che le autorità del villaggio hanno isolato .

Non ha nessuno che si curi di lui?Sì, ha la famiglia, ma non gli è permessa la coabitazione .

Da casa gli portano da mangiare : a lui è proibito entrare nel vil-laggio .- Sta bene, andremo a trovarlo e se è preparato, lo battezzeremo .- Sa leggere e ha imparato da sè le preghiere . Prima di amma-larsi non ne voleva sapere di religione e si ubriacava spesso . Orasono due anni che è colpito dalla lebbra e prega sempre, e così forteche lo si sente anche da lontano .Attesi inutilmente che la pioggia cessasse . Nel pomeriggio, accom-pagnato da due bravi giovani, andai sotto la pioggia dirotta daquel poveretto che, abbandonato dagli uomini, aveva trovato Dio .Il villaggio di Mithong sorge in una piccola radura : tutto attornoè foltissima foresta. Percorsi un chilometro circa di un melmososentiero battuto solo dalle vacche che pascolano liberamente nelbosco, e dalla moglie e figlia del lebbroso che due volte al giorno gliportano un piatto di riso . Davanti alla porta della capanna, maad una certa distanza, la figlia stava parlando col padre, quandonoi arrivammo. Forse era corsa ad avvisarlo che stavo per giun-gere. La capanna era un tugurio . Tre pietre per focolare, una zuccaper l'acqua, un barattolo di alluminio costituivano tutto il fabbi-

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Nella giungla misteriosaFesta dì anime a Tateja, villaggio sperduto nell'Assam - Il batti-cuore di un povero missionario - Cortesia e gentilezza indiana

D a sette giorni mangiavo poco e andavo dimagrendo . Ma arrivai a Tateja e le cose cambiarono .Tateja è un villaggio sperduto nella giungla ; prima di arrivarci ero dovuto passare per altri sette

villaggi, dove vivono popolazioni misere e primitive . Mi avevano chiamato perchè volevano istruirsi .Ma quando sentivano che cosa voleva dire vivere una vita cristiana, si davano per sconfitti . Non sela sentivano . Cortesemente mi dicevano, con un mezzo sorriso un po' spento : « Ci penseremo », emi auguravano buon viaggio . Ma io capivo dai loro sorrisi, dalle loro occhiate e dalle loro mezze ecortesi parole che mi allontanavano per sempre . Mi faceva male al cuore il pensare che sette villaggi

della giungla, con popola-zioni in stato miserabile,chiudevano le porte a Gesù .Ma a Tateja fu un'altra

cosa .

-di MITILI NGW Isogno del povero relegato . Lui era accoccolato sopra una stuoia,avvolto in una sudicia e logora coperta. Sulla stuoia v'era pureuna copia sgualcita del libretto di preghiere in lingua manipuri .Gli presi la mano che non osava tendermi e mi inginocchiai sullastuoia accanto a lui : era quella la posizione più comoda per me .Gli feci qualche domanda e lui mi raccontò la sua storia, ma delsuo isolamento, della pena di dover passare i giorni e le notti dasolo in quella tana, neppure un accenno . Indi si scoperse per mo-strarmi il suo male . Era già nello stadio ulceroso, benchè non moltoavanzato. Nei miei giri mi sono imbattuto in molti casi di lebbrain stadio anche più avanzato, ma i colpiti continuavano a viverecon la famiglia, amorevolmente assistiti senza ripugnanza e pauradi contagio . Anche la moglie di questo poveretto sarebbe più chefelice di tenerselo in casa, ma devono accettare le disposizioni, forsesagge ma inconsciamente crudeli, dei maggiorenti del villaggio .- Dunque vuoi proprio il Battesimo? - gli chiesi alla fine delnostro colloquio .- È l'unica cosa che desidero, dato che non ho speranza di guarire .Le preghiere le sapeva ; di fede ne aveva più di me . Recitammo in-sieme l'atto di dolore e poi sulla sua fronte scese il lavacro di rige-nerazione, mentre io pronunziavo commosso le parole che avreb-bero dato candore e vita a quella povera anima rinchiusa in uncorpo in sfacelo . Pregammo ancora insieme. Poi lasciai quella ca-panna, ove avevo imparato assai più di quello che avessi potutoinsegnare .Era il quarto giorno di pioggia : non c'era mezzo di asciugare i ve-stiti . Nella stessa capanna, costruita per noi, eravamo nel fango enell'acqua. Ma tutti i disagi e contrattempi erano stati pagati adusura dalla visita a quella capanna che la Grazia di Dio haconvertito in un Calvario, ove un'anima privilegiata sa stare incroce con Gesù e con Lui soffrire e pregare .

Due giorni dopo Mons. Marengo e Don Ravalico lasciavano Mithong sempresotto la pioggia per visitare altri villaggi . Al momento della partenza una

giovane veniva a salutare il Vescovo e gli consegnava un bel pollo : «Miopadre ti ringrazia per la visita che gli hai fatto e vuole che prenda questo

pollo : ti potrà servire nel viaggio ». Era il dono del lebbroso .

Appena arrivato, i giova-notti del luogo mi offrironouna gallina ben cucinata eun piatto di riso, con olio epeperoni . Cose da leccarsi ibaffi, dopo sette giorni diastinenza e digiuno .A Tateja mi aspettavano

da tre giorni . Mi accolserocon una esuberanza di sorrisie di gesti . Attaccai discorsoin lingua khasi ; qualcunomi rispose, ma i più non micapivano . Parlai in linguaGaro ; anche qui pochissimimi intesero. Notai con sor-presa che le ragazze e ledonne se la ridevano spas-sosamente e cinguettavanotra di loro in lingua Lyng-man. E io non ci capivonulla . L'ilarità toccò il ver-tice quando io, che gron-davo sudore, mi tolsi connobile gesto, il cappello .Vidi che molti si portaronole mani alla bocca per nonesplodere in risate fragorosee si torcevano le labbra cer-cando di frenarsi . Capii su-bito l'imprudenza che avevocommesso: la mia chioma,in completa rovina, di frontealle loro foltissime capiglia-ture, ai loro caschi di capellicorvini, mi rendeva ridi-colo. Serpeggiò un mormoriosommesso ; udii piccole risa

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Il missionario si prepara a partire . Il ka trap ", cestoimpermeabile intrecciato di cortecce di bambù e foglie dibanano, racchiude lo stretto fabbisogno : l'altarino, la sca-

tola dei medicinali, una coperta e la zanzariera .

soffocate e il tumulto smise . Suppongo cheavessero ragionato e compreso che io ero comeun albero, con molte radici nella barba (e la miaè una barba molto venerabile) ma con nienterami sulla testa. Peccato!

V enne la sera ; la folla mi si raccolse attorno .Parlai a lungo di religione, in due lingue . Dopodi me si alzò a parlare il capo del villaggio .Tenne un discorso chilometrico . Non capivo unaparola perchè parlava in lingua Lyngman, anziavevo un po' di batticuore e un vago sospettosull'efficacia delle sue parole . Ma mi ricredettiperchè mi accorsi che il popolo di quando inquando mi guardava ; i visi si schiarivano e siaprivano in espressioni di sorridente felicità op-pure, improvvisamente seri, facevano cenni diaffermazione e di assenso . Sotto il diluvio diquelle parole la folla stava come ipnotizzata .

Quando finì, notai che il sudore gli gocciolavaa rivoli lungo la schiena abbronzata, che scintil-lava al lume della mia lampada tascabile . Miscoccò un bianchissimo sorriso e, con un leggeroinchino, venne a stringermi la mano e si sedetteal mio fianco . Poi con la tela del turbante co-minciò ad asciugarsi il sudore.

Licenziai la folla e fermai presso di me gliuomini del villaggio ; essi si disposero a semi-

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cerchio, seduti all'indiana . Vicino a me si rac-colsero i giovanotti . Ma la folla non voleva an-darsene e ristagnava, facendo siepe alle miespalle . Ne approfittai per parlare ancora di Dio,dell'anima, di Gesù, della vita cristiana. Vidi iloro occhi accendersi di gioia ; facevano con ilcapo continui cenni di assenso .

A un certo punto buttai là la proposta piùazzardata :- Siete disposti ad accettare un maestro-

catechista ?- E come no? - mi risposero . - Dio ci

ha creati per essere cristiani .- E se il maestro viene, gli darete da man-

giare ?- Se il maestro viene, gli daremo da man-

giare e costruiremo una capanna nuova per luie per la sua famiglia ; lo aiuteremo a coltivareil campo e avrà molto riso .

E mi spiegarono che avevano già disboscato ebruciato un pezzo di terreno per piantargli tuttoil riso che voleva .- Osserverete il riposo festivo ? Andrete in

chiesa per essere istruiti?- Sì, Padre .Ma qualche viso rimase sprangato . Un uomo

si alzò e mi espose il suo cruccio :- Padre, ci sarà permesso di entrare in

chiesa vestiti come siamo? Dopo il raccolto delriso saremo in grado di fare qualche spesa, maora, no . . . non possiamo .

Molti erano privi di indumenti. Ma troncai ledifficoltà dicendo che Gesù cercava anime e noncamicie . . . Allora le fronti si spianarono e gliocchi ebbero un riso di gioia .

Li accomiatai che era tardissimo . Pregustavola gioia di una notte quieta, riposante . A nottefonda li sentii ancora discutere a bassa voce . Igiovani facevano opera di persuasione sui piùrestii del villaggio .

La giungla naufragava nel buio. E il sonnovenne come un viaggio su mare calmo .

V i alzai al terzo canto del gallo .Stavo pensando dove poter celebrare la Messa

quando i giovanotti mi vennero a chiamare e micondussero a una capanna . Le ragazze e le fan-ciulle l'avevano spazzata bene e ne stavano or-nando le pareti laterali con frasche e ghirlandedi fiori .

La capanna era piccola ; dentro ci stava appenail celebrante e il chierichetto . Ma si apriva versol'esterno e il popolo, raccolto sullo spiazzo, po-teva seguire tutta la funzione .

Detti un'occhiata curiosa per vedere come sidisponeva la gente . Alcuni ragazzi trasportavanodalle case vicine travi e stuoie per far sedere lafolla. Soprattutto stuoie e stuoini ; ce n'erano di

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grandi ed erano quelli del riso ; ce n'erano dìmedia grandezza ed erano dei materassi e deiletti ; ce n'erano di più piccini ed erano quellidei bimbi .

Così il villaggio si dispose tutto intorno,mentre io preparavo l'altare . L'altare fu prestofatto ; non feci altro che rovesciare e capovolgerela mia gerla da viaggio e vi collocai sopra unatavola orizzontale, che non era altro che unaporta di bambù scardinata da una casa . La co-perta, su cui alla notte si avvoltolava il ragazzoche mi accompagnava, servì a ornare la paretedi fondo e a difendere le candele dall'aria .

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Celebrai la Messa, che fu la prima in quelvillaggio sepolto nella giungla .

Con garbo mi invitarono a sorbire una tazzadi caffè e mi mostrarono un maialino, ucciso escuoiato in mio onore, che stava rosolando alfuoco.

Entrò il capo villaggio e dichiarò solennementeche quel porcellino era mio se mi fossi fermatoun'altra notte con loro . Interrogai il portatore chemi lanciò un'intelligente occhiata di assenso .Eravamo tutti e due stanchi . Non potevamo sot-trarci alle insistenze di quella buona gente e aun'offerta così appetitosa .

Quel giorno curai alcuni ammalati ; tracciai ipiani della futura chiesa e scuola e scattai anchele mie prime foto a colori .

Vissi per un giorno la vita del villaggio . Notaiche la loro giornata è orientata sul sole ; durantele ore calde il piazzale e le vie rimangono deserte ;gli uomini e le donne sono a lavorare nei campi,i ragazzi a caccia nella giungla o a pesca nei fiumi ;le fanciulle raccolgono legna e portano l'acqua ;i vecchi e i malati stanno chiusi nelle capanne .Ma a sera il villaggio prende vita; si sente ilchiacchierio delle donne, i gridi dei fanciulli, levoci gravi degli adulti e, a tratti, il rullo deitamburi. A notte fonda tutto piomba in unimmenso silenzio .

Alla sera misi in azione il mio piccolo gram-mofono portatile . Avevo con me tre dischi conincisa la voce di un potente tenore . A quell'in-solito richiamo mi si precipitarono attorno,prima i fanciulli e poi gli adulti. Non furonocontenti finchè non sentirono i dischi almenotre volte. Io vi intercalai un po' d'istruzione reli-giosa e, alla fine, al suono del mio grammofono eal ritmo del loro jazz, improvvisarono alcunigiri di danza .

Il mattino dopo detti l'addio, con un vivorincrescimento nel cuore . Quattro robusti gio-vani mi vollero accompagnare sino al fiume ., Io

via Maria Ausiliatrice, 32

scherzavo ; supponevo che le acque del fiume nonfossero pericolose . Pensavo che, essendo in pe-riodo di magra, il guado non fosse difficile . Vistoa distanza il fiume, che porta il bellissimo nomedi Uni Blei, cioè Fiume Dio, mi pareva un rivolodi acque limpide . M'ingannavo ; quando ci ar-rivai vicino vidi che il fiume era vorticoso escrosciante. Mi sarebbe stato impossibile pas-sarlo senza l'aiuto di quei quattro torelli di gio-vanotti .'Strinsi la mano a quei cari figliuoli, detti lorole mie ultime raccomandazioni, li caricai di salutie di auguri per il villaggio e ci lasciammo .

Tre giorni di cammino mi separavano ancoradal più vicino villaggio cristiano . Dovevo seguirei vecchi sentieri della giungla che risalgono isecoli. Ho la convinzione che le strade romanedi Giulio Cesare fossero nuove quando questepiste erano già decrepite . Eppure sono ancora lestesse .

Entrai nella giungla ; ritrovai il caratteristicoodore del sottobosco e i ciuffi di alberi folti emisteriosi, cosi folti e misteriosi che l'occhionon può spaziare sul panorama tropicale . Ma ilmio cuore era allegro e l'anima, stupefatta, can-tava il Magnificat .

Sac. GIULIO COSTAmissionario salesiano

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La fede in M. A. 1o ha salvato - Mio figlio,colpito da forti dolori addominali, venne tra-sportato d'urgenza all'ospedale, dove per duegiorni non se ne seppe diagnosticare la causa .Finalmente si manifestò la peritonite e lo statodell'ammalato preoccupò molto i dottori, chedavano poche speranze .

Subito dopo l'operazione, gli sussurrai al-l'orecchio di aver fede in M . Ausiliatrice e inDon Bosco, che l'avrebbero aiutato . Stette inpericolo di morte per ben tre giorni, ma final-mente cominciò a migliorare ed oggi ringraziacon noi i suoi Protettori .Pozzolo Formigaro (Alessandria)

PIETRO SCOTTI

Lo salva Don Bosco - Per meglio illustrarel'intervento del mio grande Protettore, trascrivoquanto fu pubblicato dal quotidiano Il Tirrenodel 30 ottobre 1956, edito a Livorno :

MORTALE PERICOLO CORSO DA UN FERROVIERE

_liortale rischio ha corso ieri sera alla nostrastazione centrale il ferroviere Pier Luigi Picchi dianni 22 .

Il Picchi si trovava in servizio alla cabina Ae ad un certo momento per esplicare il suo compito-si incamminava lungo i binari. Ma a causa del-l'oscurità non si accorgeva di andare verso unaaiuola, esistente a breve distanza dalla cabina .

È perciò accaduto che egli inciampasse nel bordodell'aiuola formato di pietre e perdesse l'equilibriocadendo verso il binario, su cui in quell'istantepassava un locomotore.

Il povero ferroviere veniva urtato dalla pesantemacchina e scaraventato violentemente a terra apochi centimetri dalle ruote, che per vero miracolonon lo hanno travolto .

Il grido del poveretto era stato avvertito dalpersonale del locomotore e degli altri ferrovieri, chegareggiavano subito nei soccorsi, provvedendo a cheil Picchi fosse trasportato all'ospedale .

In astanteria egli veniva visitato dal dott . Fer-rucci, che gli riscontrava all'anca una vasta con-tusione e lo giudicava guaribile in una diecina digiorni. Ben poca cosa se si pensa al tremendo pe-ricolo corso dal Picchi stesso .

Quello che il giornale chiama « vero miracolo ,t

fu operato da Don Bosco, il mio grande Protet-tore, del quale io sono devotissimo .Castelnuovo Gartagnana (Lucca)

PIER LUIGI PICCHI

Riconoscente a Maria A. e a Don Rinaldi ---Il 13 luglio 1955, fui ricoverata quasi d'ur-genza nella clinica di Padova perchè affetta daadenopatia ilare polmonare con febbre .Fin dall'inizio i dottori mi curarono con

roentgenterapia ; la cura sembrava non dare ef-ficaci risultati .

Il giorno 29 dello stesso mese, venne a visi-tarmi mia sorella Figlia di Maria Ausiliatrice, einformatasi del mio stato presso i medici che lodavano per grave, mi esortò a pregare con fedeMaria Ausiliatrice e il caro Servo di Dio DonRinaldi, lasciandomi una sua reliquia, che ritenni con devozione .

Quel giorno stesso, la febbre incominciò adiminuire e la mia salute a- migliorare prodigio-samente. Mi furono cambiate le cure e, consorpresa degli stessi medici, il giorno i i otto-bre 1955, potei ritornare guarita alla mia famiglia .

Nel settembre scorso, il Signore mi donò unbambino, sano e grazioso . In riconoscenza alServo di Dio Don Rinaldi, gli posi nome Filippo .

Ora mantengo la promessa di far pubblicarela grazia ; e alla prima occasione manderò il mioanello d'oro a Maria Ausiliatrice .Cinto Caomaggiore (Venezia), ottobre 1956

BRUNA LUIGIA MARSON in GASPAROTTO

CLINICA MEDICA GENERALE

della Università di PadovaSi certifica che la signora Luigia Marson è stata

degente presso la nostra Clinica Medica dal 13 luglioall'IS ottobre 1955 perché affetta da adenopatia ilarepolmonare. All'inizio della degenza fu trattata conroentgenterapia per un totale di 2ooo r; in seguito,anche a domicilio dopo la dimissione, fu trattata conidrazide dell'acido isonicotinico a cicli periodici . L'ade-nopatia è andata progressivamente riducendosi, la feb-bre è scomparsa e le condizioni attuali della pazientefanno ritenere che la forma morbosa possa considerarsiclinicamente guarita .

p. Il DirettoreDott . GIOVANNI CALLIARI

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Don Bosco guida la mano del chirurgo --Mio babbo era da anni sofferente per forti do-lori addominali per doppia ulcera gastroduode-nale. I medici, data l'età avanzata e le condi-zioni della sua salute, rese precarie dal male, ri-tenevano dannosa una operazione chirurgica, econ cure cercarono, ma inutilmente, di lenire lesue sofferenze .

Nello scorso febbraio il male si aggravò inmodo tale da rendere necessario un intervento,nonostante le gravi condizioni del malato . Intale dolorosa situazione ci rivolgemmo a S . Gio-vanni Bosco, certi che con la sua intercessioneavrebbe guidato la mano del chirurgo e guaritoil babbo .

E fu realmente così . Ora il babbo, perfetta-mente guarito, ringrazia con me e con la fa-miglia S . Giovanni Bosco e desidera che si pub-blichi la grazia .

Colle Don Bosco (Asti)PIETRO PELLIZZATO, salesiano

Una Messa all'altare di Maria Ausiliatrice --Un grave esaurimento nervoso mi aveva colpita ;a nulla avevano giovato le cure mediche . Unamia prossima parente, cooperatrice salesiana,fece celebrare una Messa all'altare di MariaAusiliatrice in Torino e inviò un'offerta chie-dendo la grazia della mia guarigione. Io mi uniicon grande fede alle sue preghiere e promisi cheavrei fatto pubblicare la grazia se fossi guarita .La Madonna ci esaudì ed io adempio la pro-messa, ringraziandola con tutto il cuore .

Le sono pure grata per la guarigione di unnipote da grave malattia .

Asti

MARIA CLERICI

Una famiglia preservata da gravi disagi -Trovatomi sull'orlo del licenziamento per finelavoro e sotto l'incubo di vedere la famigliapriva del necessario, mi raccomandai con la so-lita fede viva a Don Bosco, all'Ausiliatrice e atutti i nostri Protettori . Promisi di segnalare lagrazia sul nostro caro Bollettino e di fare umileofferta . La grazia venne e in modo superioread ogni mia richiesta: sono tuttora al lavoro, ela benevolenza dei miei superiori mi fa ottima-mente sperare per l'avvenire .

Non è la prima grazia ; anzi è l'ultima di unaserie che potrei definire ininterrotta . Sarei gratose voleste segnalare come i nostri Protettori sianocostantemente benevoli verso chi li prega e ri-pone tanta fiducia in loro .

Pallerone (Massa Carrara)

COSTANZO MARCENARO fu COSTANZO

otte :, ite per l'intercessione di Maria Ausiliatrice e di S . Gio-vanni Bosco, di S. Maria Mazzarello, di S. Domenico Savioe di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviato offerteed elemosine per sante Messe di ringraziamento - i seguenti :

Za

A. M. M., Abrate F ., Acuto M ., Aghemo G ., Airoldi C .,Fam. Alemanno, Alletto L ., Ambruno M ., Bonaluni An-dreoni, Angelino M ., Antonella L ., Arado C ., Fam . ArduinoAntonio, Arpina E ., Arrigoni G . B ., Avertanco A ., Baima M .,Bajano A ., Baldizzone C ., Balla Bordone T ., Ballarin Rita,Balzaretti Sr . M ., Barlotti Carmela, Battezzati I ., Bazzano G. .Becchio T., Becchis E ., Bellavia Giuseripe, Benettini C .,Bensi I ., Fam . Bergamo, Berta T ., Bertolin A ., Bertolo U .,Bertone-Bovio, Bessone Marina, Fam . Biancassi, Bifolchi G .,Boccaccio A ., Bonvini L ., Borri Brunetto V ., Bosco L ., BosioCarlo Alberto, Bosso E ., Bosso Dorma Margherita, Bran-chetto '1' ., Brucco Pavetti, Brznetto A ., Cabiati A ., Camia G .,Camiciabli L ., Camilloni M . Teresa, Canale M ., Cantù M .,Caprili 'I' ., Cardellini G., Carosso O ., Carrara R ., Casta-gneto R . e M ., Castellino G ., Castiglia E ., Castiglione E .,Celii D ., Celoria M ., Cerutti D ., Chiappa Teresa Bellazzi,Chiari Luigina, Cignetti P., Clara C ., Clerico A ., Coizza E .,Colombine I ., Comba A ., Comoglio L ., Fam . Conforti,Conte E., Corsaro Anna, Costamagna-Campagnolo, Costan-tini A ., Costanzo A . e L ., Cusaro C ., Dalmasso B ., D'AmicoFelicia e Carmela, Daolio A ., Dassetto P ., De Abate R .,De Ambrogio L ., De Francesi L ., Delaude Chiara, Del BiancoD ., De Santis Bettina, Di Francesco Adelia, Di Marco Vin-cenzo, Drago M ., Drocco M ., Elia IVI ., Faggiano C ., Faira M .,Fantino D., Farina A ., Favino M ., Fam . Feddi, FerreriCarlo, Fam . Ferrero, Fiore L ., Fiorio G., Fizzotti G ., Flec-chi V ., Flecchia R ., Foglino G ., Fontanone G ., Forneris T .,Forni R ., Francesia E ., Franchi G ., Fam . Freddi, Frigero M.,Fumero L ., G. D ., Gallina A ., Gallioni 1\1 ., Fam . Gallo,Gallo Teresa in Crea Galvagno G ., Gastaldo Maria, Gel-metti L ., Gerdi I ., Gherlone M ., Ghiglione G ., GhislieriG. P ., Giacomino Ernestina, Gianola C ., Gianotti C ., Gi-daro Virginia, Girardi Antonia, Girardo R ., Giraudo F.,Gilardengo C ., Girdani O ., Girdanino G ., Fam . Giovano,Giulio M ., Gobetto G ., Goria M ., Grandi Delfina, Grif-fini Anna, Guasco I ., Guccini M . Teresa, Guerra A ., Leddi G .,Leonardi E ., Leone E ., Lodi Isabella, Longo L ., Loren-zoni E ., Lucarini P ., Lupo G . 1VI ., M . R ., Magnetti L ., Fam .Mainardi, Manzini B ., Marchetti L. M ., Marchisa L ., Mar-chisio L ., Massucco G ., Matacchini G ., Mazzoni A ., Men-zio G . , Merlino E ., Miletto R ., Momo M ., Mondino A .,Monti F., Morera S ., Moretti C ., Mosca E ., Moschietto C .,Mossino T., Muratori R ., Musiari T ., Musso G ., Negri T .,Niosi M. G. Negrini 1) . A ., Occhiena A ., Oddone L ., Or-lando M. C .

,, Pagella Silvia, Panizza '1' ., Pasini Gianni, Pas

sera D ., Pastocaldi Leda, Pastè F ., Pastormerlo M ., PatruccoP ., Pavetto M . T ., Perazzo Brusasco 1v1 . A., Peron M ., Per-rons Emma, Pesce E., Piccioni G ., Pilotto Filomena, Por-cellana M ., Ponsetti _NI ., Prati Gaetano, Quarone R ., Rai-neri M ., Rea Graziella, Regoli Cataluccio Ernertina, Revi,'Anna Maria, Rigat G ., Rigo C ., Rigoni D ., Robino C ., Ros-seto A ., Rosso Serafina in Cillario, Ruffinengo G ., RugaMaddalena, Rusconi E ., Salgarella Bruno, Sandri T ., Sca-gliola Suor Claudina, Scalniano Teresa, Fam . Scavino, Se-rale P . Fam . Serra, Siccardi L ., Stella M . M ., T . G ., 'Pam-burelli Raffaele, Tarantino L ., Terranova A., Tesio C .,Torasco A ., Torta 'P ., '1'ribono G ., Turchetti Ofelia, Va-gliente P ., Coniugi Vaghino, Valinetti M., Vanzetti Al . .Vatano A ., Vercelli A ., Vernazza B ., Vercesi R ., Virando L .

nello M . e R ., Zanoni T . . Zanotto ILR. . Zito Lauro Maria

di tutti i divoti di Placia Ausiliatrice e di S . Giovanni Boscole particolari intenzioni delle seguenti persone :Alloati M ., Angeli A ., Andreoni Banalumi A., Arpina E .,Astigiano G ., Fam . Barolo, Becchio T ., Bertazzo V ., Be-sotti L ., Bisio O ., Bogliacino M ., Boglione E ., Bonvini L . .Borello G ., Borengo S ., Bosco L ., Fam . Brioschi, CampraM. L . Caracciolo L ., Castagnetta T ., Cazzola R., Combi A.,Conte E ., Coppa M ., . Dacattera F ., Daniele Bertolina L . .Della Bella M ., Devalle C ., Erbetta M . D ., Eula R ., Fan-tino R ., Fasano E ., Federica E ., Fam . Ferretti, Ferro C .,Fiori A., Gallerini L ., Gassino O ., Gazzano A ., Ghigo P .,Girardo R ., Graz G ., Fregorio V ., Isella C ., Leoncini NI .,Marino A ., Masuelli A ., Merlino E ., Mironici A ., Morello C .,Mussa M ., Neirotti C ., Ormezzano A ., Gasnello G ., Genna C . .Perazzo Brusasco M . A ., Piazza E., Pizzomo C ., PonchionrF., Prino C ., Renoldi G ., Rissotto V ., Riva F., Rossi A . .Schionati 111 ., Sismonda AI ., Spars P ., Toscani L ., Van-zetti M ., Vernazza G ., Verthung R ., Viano C ., Virando L . .Zanella R ., Zanframundo A .

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Per ínterccs5ione dd Servo di Dio

POfi FILIPPO PIII1ILIJI

Uno spiritista fanatico si converteSono cappellano dell'Ospedale di Carità di Corumbà (Mato

Grosso - Brasile) e mi è grato cedere la penna alla suora infer-miera, testimone principale della grazia ottenuta per inter-cessione del Servo di Dio Don Rinaldi .

«Il 28 maggio p . p. sii ricoverava in quest'ospedale un uomodi una sessantina d'anni, ammalato di insufficienza cardio-renale : uno spiritista fanatico e membro attivo del direttoriodella setta spiritista in città .

» Nemico acerrimo della religione cattolica e principalmentedella SS . Vergine, si inviperiva ogni volta che sentiva pre-gare e soprattutto quando udiva recitare il santo Rosario .

» Spacciato dai medici, fu avvicinato a più riprese dal cap-pellano, il quale però, scorgendo inutile ogni tentativo di unritorno a quella fede che l'infelice aveva, fin da giovane, ab-bandonato, decise di affidare il difficile problema all'inter-cessione di Don Rinaldi .

» La mattina del giorno io di agosto, vigilia della sua morte,si decise improvvisamente a romperla colla setta spiritista .

» Mi chiese di chiamare il cappellano, perchè voleva confes-sarsi . Il che fece, infatti, facendo l'abiura e invocando piùvolte il nome della Vergine SS ., di cui baciò commosso lamedaglia, in mezzo al più vivo stupore degli astanti, che benlo conoscevano per l'odio che ancora pochi giorni prima avevadimostrato contro la nostra santa religione.

» Ricevette i Ss . Sacramenti e attese sereno l'arrivo dellamorte, ormai pentito e riconciliato con Dio » .Corumbd (Mato Grosso-Brasile)

Don LORENZO SCRIBANTE

Tutto inefficace tranne la preghiera a Don RinaldiGià da lungo tempo affetto da diabete, il 2o agosto dello

scorso anno fui costretto a mettermi a letto con un tremendomal di capo . Il medico dichiarò trattarsi di arteriosclerosi ce-rebrale con chiari sintomi di trombosi, e ordinò subito l'appli-cazione delle mignatte, ma il mal di capo persisteva e io len-tamente perdevo la conoscenza . Per suggerimento di una miafigliuola, Figlia di Maria Ausiliatrice, e di altre Suore, i mieifamiliari iniziarono una fervida novena a Don Filippo Rinaldie mi applicarono una sua reliquia .

Il io settembre, un secondo medico tentò inutilmente altrecure e, poichè tutto si mostrava inefficace, avvertì la famigliadell'imminente pericolo . Dico la famiglia, perchè io avevoperduto affatto la conoscenza . L'angoscia dei miei cari fecepiù ardenti le loro suppliche e, contro ogni speranza umana,continuarono a sperare e a recitare la novena e ad applicarela reliquia. Pian piano cominciò a notarsi un miglioramento,che si fece di giorno in giorno più deciso e, tra lo stupore deimedici, mi portò a superare il terribile male .Palermo, via Dalmazio Birago, g

MICHELE Di MARCO

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Iolanda Camponero Zammitti (Ge-nova-Nervi) avendo il figlio malatodi esaurimento nervoso e inabile allostudio, con grande fede lo raccomandòa D . R . e, dopo poco tempo, lo videmigliorare fino a guarigione completa .Rina Flechia (Ivrea) ringrazia viva-mente D . R . per aver ottenuto di evi-tare un secondo intervento chirurgico .Pia Fagiuoli ved. Maschi (Verona)dichiara che D . R . l'aiutò a evitareun intervento chirurgico e, in segnodi riconoscenza, promette perenne at-taccamento alle Opere di Don Bosco .Giuseppina Salvatore (Montesarchio-Benevento) ringrazia il Servo di DioD. R. della paterna assistenza presta-tale in momenti di angoscia e ne in-voca la continua protezione .Teresa Forneris (Torino) più volte haesperimentato la protezione di D . R .,ma in modo particolare nell'occasionedelle complicazioni seguite alla rot-tura di un braccio .Suor Ester Vedani (Milano) ricorsecon fede all'intercessione di D . R .e fu liberata da una febbre persistente,di cui si trovò la causa solo dopo averpregato il Servo di Dio .Sac . Giorgio Pieri (Gualdo Tadino-Perugia) manifesta la sua gratitudineal Servo di Dio, perchè più volteraccomandò a lui gl'interessi dellafamiglia e ne constatò la valida pro-tezione.Angela Prosio (Casale Monferrato)desidera rendere pubblica la prote-zione manifesta di D . R ., da lei espe-Cimentata in due dolorose occasioni .Mariuccia Pavesio (Torino) trovan-dosi in condizioni del tutto sfavore-voli dovute a esaurimento nervoso .affidò i suoi esami di abilitazione aD. R . e ne toccò con mano il pietosointervento .Angela Lazzarini (Samarate-Varese)invocando D. R. ottenne al figliolavoro, e proprio dove prima erasempre stata respinta ; e alla figlia lagrazia di evitare un passo sbagliatonella sistemazione familiare .Rosario ed Emma Sabatini (Scansano-Grosseto) ringraziano il Servo di DioD. R. per aver loro ottenuto unagrazia tanto desiderata.Virginia Odiard (Ivrea-Torino) avevanecessità assoluta di una grazia per laquale aveva pregato inutilmente. Con-sigliata a rivolgersi a D . R ., al terzogiorno della novena, ottenne quantodesiderava .

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Salesiani defuntiSac. Domenico Tosan, t a Nizza Mare il 4-iX-1956 a 88 anni .S'incontrò con Don Bosco a Nizza Mare all'età di i5 anni• fu subito conquistato dalla tenerezza del Padre e dall'am-biente di gioia che regnava in quell'Oratorio salesiano . Ungiorno ebbe l'onore di servire la Messa a Don Bosco, il quale,al termine, gli mise due dita sulla fronte come per indicareche doveva essere suo . Nel 1885, dopo un pranzo presso lafamiglia Olive, il Santo disse una delle sue famose parolineall'orecchio del giovane Tosan : a Avrai molto da lottare inquesto mondo,, . E realmente Don Tosan ebbe molto dasoffrire e da lottare, specialmente nei 4o anni di missionenell'Africa del Nord, ma non perdette mai la serenità e il buontimore che aveva appreso direttamente dal Santo Fondatore .Sac. Pasquale Rachetta, t a Castellammare di Stabia (Na-poli) il 1°-XI-x956 a 8z anni .Torinese di nascita, lavorò 43 anni in America e t9 nel-l'Ispettoria Napoletana . Dopo aver esercitato il suo aposto-lato nel Cile, nella Bolivia, nel Perù e nella Colombia, fueletto Ispettore nelle Isole Antille, dando ovunque esempiodi laboriosità instancabile unita ad una continua unione conDio, che alimentava con la meditazione, per la quale aveva,si direbbe, un vero culto, convinto com'era della sua neces-sità per gli apostoli di vita attiva . Il nostro venerando Ve-scovo S . E. Mons. Emanuel scrive : « Don Richetta è statoun autentico figlio di Don Bosco: pio, zelante e attivissimonelle Missioni, e poi confessore santo . Sono sicuro che è giàin Paradiso con l'amato e grande Padre Don Bosco * .Sac. Sebastiano Luserna, t a Gerusalemme il 3o-vin-1956a 8o anni .Con Don Luserna è scomparso un altro dei pochi superstitiche hanno conosciuto il Santo Fondatore. Aveva 8 anniquando, a Pinerolo, fu presentato a Don Bosco da una zia,che lo offriva al Santo perchè lo accettasse a Torino perfarne un sacerdote . Don Bosco, voltosi al bambino, gli disse :u Adesso sei troppo piccolo ; più tardi ci faremo amici i . Levicende della vita gli fecero prendere altra direzione, ma laprofezia di Don Bosco doveva avverarsi . Infatti il giovane,già più che ventenne, lesse sul Bollettino Salesiano che isalesiani accettavano anche adulti per il sacerdozio . Chiesedi essere accolto e fu buon salesiano per 54 anni .Sac. Abilio A . Preto, t a Oporto (Portogallo) .Direttore dell'Oratorio ven . Michele Rua di Arcosa (Vianado Castelo), dopo aver lavorato con zelo straordinario apropagare la divozione a Maria Ausiliatrice, offrì la sua vita-•

Dio per il trionfo dell'opera salesiana a Viana do Castelo• Dio l'accettò . I suoi funerali furono la prova dell'attac-camento del popolo all'opera salesiana . Uomini e donne diogni classe sociale piangendo gli baciavano le mani e face-vano toccare corone alle sue dita .Coad. Angelo Sordi, t a Cuiabà (Brasile) a 83 anni .Nacque a Vignola (Massa Carrara), ma a 12 anni ebbe lafortuna di passare da Torino, dove vide, parlò e si confessòda S . Giovanni Bosco . Quell'incontro lo conquistò alla causasalesiana, alla quale diede tutte le sue energie fino alla morte .Lavorò specialmente nel Brasile, dove per zo anni fu ancheprocuratore fedele e gradito per tutte le case del Mato Grossopresso il Governo dello Stato . Umile, pio, versatile e semprepronto a tutto, fu per 64 anni un salesiano modello . Negliultimi anni parlava del Paradiso come se già lo possedesse .A chi gli domandava il perchè di tanta certezza rispondeva :a Don Bosco non prometteva ai suoi figli : pane, lavoro, pa-radiso ? Il pane non mi è mai mancato, del lavoro ne ho avutomolto, ora aspetto il Paradiso » .Sao. Felice Germano, t a Montevideo (Uruguay) a 75 anni .Sac. Giovanni Eberle, t a La Plata (Argentina) a 53 anni .Sac. Romano Weclawek, a Sao José dea Campos (Bra-sile) a 49 anni .Sac. Gilberto Luigi Olíveíra de Barros, t a Niterói (Bra-sile) a 45 anni .Sudd. Franco Morellíni, t a Bormio di Sondrio a z6 anni .

Cooperatori defuntiS. E. Mons. Cesare Boccoleri, t a Modena il 31-x-1956a 81 anno . .Compì i primi studi presso i Somaschi nella nativa Rapalloe li continuò prima in Seminario e poi a Roma nel CollegioCapranica, dove fu compagno di S . S . Pio XII . Laurea-tosi in Teologia e Diritto Canonico, fu successivamente pro-fessore nel Seminario di Chiavari e Cancelliere di Curia,

Arciprete a Rapallo e, nel r921, Vescovo di Narni e 'Perni,dove uno dei suoi primi atti fu la chiamata dei Salesiani .Nel 1940 fu promosso Arcivescovo di Modena, che l'avevaconosciuto e ammirato nel '34 in occasione delle solennis-sime feste di Don Bosco, di cui aveva parlato con l'entu-siasmo di un figlio . I Modenesi non dimenticheranno maiciò che Mons . Boccoleri ha fatto specialmente durante ilperiodo tristissimo della guerra . Così i Salesiani ricorde-ranno sempre con commozione l'incantevole bontà con cuipartecipava ad ogni manifestazione e s'intratteneva con loroe con i giovani . Il compianto Arcivescovo, che alla sua en-trata aveva avuto attorno a sè tutta la città in festa, ai suoifunerali ebbe ancora presente tutta Modena e Diocesi, tantaera stata in ogni tempo l'ammirazione da lui riscossa pressoogni ceto di persone . I Salesiani in particolare alla venera-zione per il compianto Pastore uniscono affetto e ricono-scenza imperitura .Prof. Enrico Boggío-Lerce, t a Catania il 7-x1-1956 a 94 anni.Scienziato noto in tutta l'Isola ee particolarmente apprezzatoa Catania, dove fu maestro per molte generazioni di giovaniin vari istituti e all'Università, fu soprattutto un cristianopraticante fino alla frequente confessione e comunione . PerDon Bosco ebbe un culto speciale e un'ammirazione senzalimiti per l'opera dei suoi Figli, tra i quali ebbe la gioia diannoverare anche uno dei suoi numerosi figliuoli, il nostroDon Lorenzo .Ing. Giuseppe Cantafio, il 4-x-1956 a Catanzaro .Cooperatore salesiano e devotissimo di S . Giovanni Bosco,lascia di sè imperituro ricordo per la sua bontà, rettitudine,fede e totale dedizione alla sua cara famiglia .N. D. Margherita Dufour Cataldi, t il zz-x-1956 a Ge-nova .Donna di profonda fede, apparteneva a una illustre famigliache ebbe tanti rapporti diretti con San Giovanni Bosco .Essa stessa lo aveva conosciuto e ne era stata benedetta ; edi Don Bosco, come tutta la sua famiglia, fu costantementeammiratrice devota e valida cooperatrice .Donna Maria Cappellerí De Blasío di Palízzí, t a Roc-cella fonica il i8-lx-i956 a 74 anni .Di antica e nobile famiglia, si distinse per il suo tempera-mento energico e volitivo, per la fede viva e operante e per lasua squisita carità, che la rese sensibilissima alle sofferenzedel prossimo e sempre pronta a lenirle . Devota di S . Gio-vanni Bosco,, ne sostenne le Opere e fondò una borsa per ilmantenimento agli studi di un futuro sacerdote salesiano .Desiderò a Roccella un Oratorio salesiano, che avrebbe so-stenuto con tutti i mezzi . Si servì sempre del suo prestigiopersonale per influire sulla conversione di uomini illustrinotoriamente atei e massoni . Lascia in tutti un profondorimpianto .Orsola Blandíno, t a Villardora (Torino) a 69 anni .Cooperatrice di pietà soda e attiva, visse in pieno lo spiritodi Don Bosco facendo del suo lavoro una preghiera continua,in fabbrica, nei campi e in casa . Sentì in modo particolarela bellezza dell'apostolato missionario, e cooperò alla crociatamissionaria fondando alcune borse, frutto di una rigorosaeconomia .

Margherita Patrucchi,Elisabetta Raveri,Cooperatrici e Patronesse dell'Oratorio Don Bosco di Asti,seppero unire ad una pratica cristiana esemplare un'attivitàcaritativa e apostolica che non teme sacrificio . Perciò la loromemoria è in benedizione.

.Altri Cooperatori defuntiAlciato Virginio - Andriolo Amalia - Aymerito Teresa - Bar-bensi Bilano Fidalima - Barberis Angela - Barcellaudi Eli-sabetta - Barsotti Emma - Bellati Carlo - Beltramo Enrica- Boccardelli Giovanni - Brossa Antonio - Cadena Pietro -Cavagna D . Antonio - Corradini Giovanni - Cortese Maria- D'Ambrosio Domenico - Dominis Casimiro - DonazziMario - Dottori Aurelia - Fabbro Pietro - Ferrero Luigia -Franco Caterina - Gagliardotto Gandolfa - Germano Bat-tista - Giammaroni Giuseppina - Giuppone Carolina - GrossoCesare - lanni Angelo - Leveque Antonio - Locati Cate-rina - Locati Giovanna - Malandrin Giuseppe - MapelliLuigi - Martinetti De Stefani Anna - Migliorini Angela -Pasetti Rosa Rama - Pieropan D . Pietro - Razeto FigariNicoletta - Saggiorato Amelia - Sala Giuseppe - Soavi Maria- Salvadori Dionigi - Salvadori Ignazio - Scardini SerafinaTanci D . Vittorio - Téruggi Serafino - Vanini Cesira -

Villa Maria. - Zanella Giuseppe .

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(RorMINIMO PER BORSA L . 50.000

Borse da completareBorsa S . Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice, concedete aDon Bosco per noi grazie spirituali e temporali e la saluteeterna, a cura di S . L. (Catania) - Carmelina Lo Vecchio-Musti 175 - Tot. 30 .404 .Borsa S . Domenico Savio e Don Bosco, ottenete dalla Ver-gine Ausiliatrice le grazie urgenti di cui abbiamo bisogno,a cura di Anna Bonino-Brani Giuseppina 10 .000 - Tot. 15 .000 .Borsa SS . Cuori di Gesù e Cuore addolorato e immaco-lato di Maria, a cura del sac . S . L . (Milano) - I° vers . 25 .000 .Borsa S . Giovanni Bosco e S . Domenico Savio, protegge-remil (Foggia), a cura di Titina Tagarelli - L. 30 .000 .Borsa S . Domenico Savio e S . Giovanni Bosco, a cura diI, . C . (Varese) - i° vers . Io .ooo .Borsa S . Giovanni Bosco, benedite la mia figliuola, a curadi Chirico Bello-Assunta (Reggio Calabria) - Tot . 32 .000 .Borsa S . Domenico Savio, proteggi i giovani che ti sono af-tidati, a cura di C. G . (Torino) - Bottinelli Antoniettabooo - Tot . 26 .000.Borsa S . Giovanni Bosco e S . Domenico Savio, proteggete'e famiglie di Caltanissetta, a cura di Bruno Salvatrice -i° vers . 15 .000 .Borsa SS . Cuori di Gesù e di Maria, S . Giovanni Bosco,per ottenere grazie spirituali e temporali, a cura di Giu-seppe Maria Zonghi-Lotti - Viberti Teresa 5ooo ; Mi-glietta Ettore iooo - Tot . 16 .ooo .Borsa Signorini Don Mario, a cura del nipote Sergio -Rina Pirrelli Iooo ; Emma Bertolaso 5000 ; Nuccia Pinnazooo ; Esente Gina zooo - Tot . 17 .000 .Borsa Ulla Giuseppe - Coniugi Actis 2000 - Tot . 15 .000 .Borsa Vallese Madre Angela, a cura di Piazzano Maria -Forni Edvige iooo ; Lalvario Colombina 5000 - Tot. 14.200 . -Borsa Agimus, a cura di Azzarello Vincenza Maria (Pa-lermo) - i° vers . 30 .000 .Borsa Attendo la grazia completa da Maria Ausiliatrice eDon Bosco, a cura di N . B . Comuzzi (Savona) - Tot . 21 .000 .Borsa Anime del Purgatorio, a cura di Milano Alessandra- Ferdinando Ceschia tono ; Cristando Rachele 500 ; BiceCaretta 10o ; Carminati Piera Io .ooo - Tot. 19 .050 .Borsa Anime sante del Purgatorio, le più abbandonate,a cura del Canonico Frezza Pasquale (Reggio Calabria) -Tot . 40 .000 .Borsa Agazzi sorelle educatrici ; Cenci Umberto, i° Pre-sidente Scuola Materna-Volongo, in suffragio, a cura diAldo Cavalli (Cremona) - Tot . 44 .000 .Borsa Beltrami Don Andrea, a cura di Anfossi prof. MariaTeresa - Tot . 25 .00o .Borsa Boselli Giovanni, a cura dei fratelli - Tot . 45 .000 .Borsa Berruti Don Pietro (2') - Scaffone Giuseppina soo ;Comm. Gino Bernocco 5000 ; Dora Sama íns . (Catanzaro)24 .000 - Tot . 48 .150 .Borsa Beltrami Don Andrea, a cura della Casa salesianadi Borgomanero - Margherita Nobili 500 ; Lilian Tito50o0 - Tot . 18 .261 .Borsa Beltrami Don Andrea (4a) - N. N . tramite Ist . MariaAusiliatrice di Modica 15 .000 - Tot . 33 .960 .Borsa Colleoni Ursina, in suffragio, a cura della MadreContessa Colleoni (Roma) - Tot . 30 .000 .

l%íldÍlC/%lllBorsa Cassarà Maddalena, in suffragio, a cura di CassaràPietro (Palermo) - i° vers . 27 .000 .Borsa Chiesa del Silenzio e suoi martiri, a ricordo di tuttigli oppressi - Maria Lavagetto 2000 ; Maria Luisa AdagliaI5 .ooo - Tot. 31 .500 .

(continua)

]Borse completeBorsa S . Giovanni Bosco, a cura di O . E. (Torino) -L . 50 .000 .Borsa Pace Maria fu Antonio, in suffragio e memoria, acura di Roncetti Valentina (Brescia) - L. 5o .ooo .Borsa S . Domenico Savio e Don Filippo Rinaldi, a curadi Rina Gaudenzio Stoppani (Novara) - L. 50 .000 .Borsa Immacolata Ausiliatrice Regina, esaudisci le nostrepreghiere, per cura di Antonietti Adele (Vercelli) - L . 50 .000 .Borsa Don Bosco e Domenico Savio, a cura di N . N . (Son-drio) - l . . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S. Giovanni Bosco e S . Dome-nico Savio, a cura di Persico Biagio (Torino) - L . 52 .000 .Borsa Nostra Signora, a cura dei Coniugi N. N. Arancio(Lucca) - L . 50 .000 .Borsa Schlaeffer Don Giovanni (2°), a cura di E. L. D .L. 50.000 .Borsa S . Giovanni Battista, a suffragio dei defunti del sac .Giovanni Battista Calcagno (Asti) - L . 50 .000 .Borsa Madre Mazzarello, perché continui il suo aiuto, a curadella famiglia Nogara (Como) - L. 50 .000 .Borsa Gesù, Maria, vi amo, salvate anitre e la mia famiglia ;Don Bosco intercedete per il ritorno a Dio di quell'anima,a cura di N. N . (Genova) - L . 50 .000 .Borsa SS . Vergine Ausiliatrice, proteggete la mia famiglia,a cura di Mario Nave (Venezia) - L. 5o .000 .Borsa Rinaldi Don Filippo, concedimi quella grazia, a curadi E . Coccia (Genova) - L. 50 .000 .Bolsa S . Giuseppe, a cura di Camilla Bronzini (Varese)- L . 65 .ooo .Borsa Susa Giuseppe, a cura di Tabacco Rosa (Torino)- L . 50 .000 .Borsa S . Cuore di Gesù, Maria Ausiliatrice, Don Bosco,aiutate e proteggete le nostre famiglie, a cura di T . Bernardi(Torino) - L. 50 .000 .Borsa Barbero Francesco e congiunti defunti, a cura diBarbero - L . 50 .000 .Borsa Sacra Famiglia, in suffragio della sorella Giustina,a cura del fratello C . Giovanni (Enna) - L. 50 .000 .Borsa Danovi Dott . Mario, in s ragio e memoria, a curadi S. D . (Milano) - L . ioo .ooo .Borsa Battezzati Marianna ved . Danovi, in memoria e suf-fragio, a cura di S . D . (Milano) - L . 100 .000 .Borsa Simonetti Don Aristide, in memoria e suffragio, a curadell'Unione ex allievi Don Bosco di Genzano di Roma .Due Borse - L . 100 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco, in suffragiodelle anime del Purgatorio, offerta da una pia persona pre-sente alla funzione della partenza dei missionari - L . ioo .ooo .Borsa Oh! Maria, assistete i miei cari in vita e in morte,a cura di Maria Santagostino (Vercelli) - L. 51 .000

(continua)

BOLLETTINO SALESIANO Autorizzazione del Tribunale di Torino in data 16-2-1949-n . 4o3 . Con approvazione ecclesiastica .T' GENNAIO 1957 ANNO LXXXi N. r

Dirett . reso .: Sac . Dott . PIETRO ZERBINO, via Maria Ausiliatrice, 32 . M'orino 712 - Off . Grafiche SEI3 2

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ALESSI MoNS . Dr . GIUSEPPE

AROSIO Sac . LUIGI

BOGGIO Sac . PIETRO

CARNINO Sac . LUIGI

MARINI Mons. TEMISTOCLE

PAGES Sac . ANTONIO ENRICO

RULLA A .

VITALI Sac . LUIGI

11 S. VangelopredicaloEt dixit eis : « Euntes in mundum universum, praedicate Evan-gelium omni creaturae » .

(MARC., XVI, 15) .

LEZIONI SCRITTURALIConferenze biblico-parenetiche ad uso dei predicatori .

Vol . I . L'apostolato di S . Paolo . Pag. 465 . L. 400Vol . II. Introduzione ai Vangeli . Pag. 440 . L. 4ooVol. III . Il prologo di S. Giovanni . Pag. 266 . L. 250Vol . IV . Infanzia di Gesù. Pag. 490 .

L. 400

TRIPLICE CORSO DI SPIEGAZIONI EVANGELICHEDOMENICALIsecondo il Messale Romano. Volume in-8 di pag . 6oo .

L. 700

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