Anno LXXXVII N. 3 maggio giugno NOTIZIARIO · Località Sega di Ala (TN) - Campeggio al Faggio - AG...

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Anno LXXXVII - N. 3 maggio-giugno Spedito il 02.05.2018 NOTIZIARIO Club Alpino Italiano Sezione di . VARESE Direttore responsabile: Macchi Pietro Coordinamento redazionale: Noce Damiano Aut. Tribunale di Varese n..55 del 02.01.1952 Sede sociale: Via Speri della Chiesa Jemoli 12 (VA) Telefono/fax : 0332 289267 E-mail : [email protected] Sito WEB : www.caivarese.it Cod. Fiscale : 80008820120 Stampa : JOSCA s.n.c. Spedizione : in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46 art. 1, comma 2, DCB (VARESE) -Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane s.p.a. Gentili Soci del CAI di Varese, il 23 marzo scorso si è tenuta la nostra Assemblea Sezionale con il rinnovo delle cariche sociali, che ha visto, oltre alla riconferma di consiglieri già in carica, lelezione di Roberto Panzeri quale nuovo Consi- gliere e di Pierluigi Mazzotta quale nuovo Revisore dei Conti a cui va il nostro benvenuto e l augurio di buon lavoro. Salutiamo e ringraziamo il Consigliere Sergio Bertelli ed il Revisore Luisa Bianchi per il lavoro svolto e la serietà espressa. LAssemblea ha inoltre premiato ladesione di quei soci che da molti anni sono iscritti al CAI Varese; tra essi, senza voler fare torto ad alcuno, hanno ricevuto il riconoscimento: per il 75° anno Leonardo Bramanti, già Presidente Generale, per il 65° Mario Bramanti, membro del Club Alpino Accademico. La premiazione ha visto la presenza di Vincenzo Torti attuale Presidente Generale del CAI e del Presi- dente Regionale Renato Aggio. Da sinistra: Renato Aggio, Mario Bramanti, Vincenzo Torti, Leonardo Bramanti, Pietro Macchi. Di seguito lorganigramma aggiornato della sezione del CAI di Varese. ASSEMBLEA DEI SOCI 2018 Assessorato alla Cultura Realizzato con il contributo del NOTIZIARIO

Transcript of Anno LXXXVII N. 3 maggio giugno NOTIZIARIO · Località Sega di Ala (TN) - Campeggio al Faggio - AG...

Anno LXXXVII - N. 3 maggio-giugno

Spedito il 02.05.2018

NOTIZIARIO Club Alpino Italiano Sezione di . VARESE

Direttore responsabile: Macchi Pietro Coordinamento redazionale: Noce Damiano Aut. Tribunale di Varese n..55 del 02.01.1952 Sede sociale: Via Speri della Chiesa Jemoli 12 (VA) Telefono/fax : 0332 289267 E-mail : [email protected] Sito WEB : www.caivarese.it Cod. Fiscale : 80008820120

Stampa : JOSCA s.n.c. Spedizione : in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46 art. 1, comma 2, DCB (VARESE) -Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: “Poste Italiane s.p.a. “

Gentili Soci del CAI di Varese, il 23 marzo scorso si è tenuta la nostra Assemblea Sezionale con il rinnovo delle cariche sociali, che ha visto, oltre alla riconferma di consiglieri già in carica, l’elezione di Roberto Panzeri quale nuovo Consi-gliere e di Pierluigi Mazzotta quale nuovo Revisore dei Conti a cui va il nostro benvenuto e l’augurio di buon lavoro. Salutiamo e ringraziamo il Consigliere Sergio Bertelli ed il Revisore Luisa Bianchi per il lavoro svolto e la serietà espressa. L’Assemblea ha inoltre premiato l’adesione di quei soci che da molti anni sono iscritti al CAI Varese; tra essi, senza voler fare torto ad alcuno, hanno ricevuto il riconoscimento: per il 75° anno Leonardo Bramanti, già Presidente Generale, per il 65° Mario Bramanti, membro del Club Alpino Accademico. La premiazione ha visto la presenza di Vincenzo Torti attuale Presidente Generale del CAI e del Presi-dente Regionale Renato Aggio.

Da sinistra: Renato Aggio, Mario Bramanti, Vincenzo Torti, Leonardo Bramanti, Pietro Macchi.

Di seguito l’organigramma aggiornato della sezione del CAI di Varese.

ASSEMBLEA DEI SOCI 2018

Assessorato alla Cultura

Realizzato con il

contributo del

NOTIZIARIO

Caro Socio, ricordiamo che è possibile sostenere il CAI manifestando il proprio con-senso per la destinazione del cinque per mille a sostegno delle ONLUS negli appositi spazi dei modelli 730 e UNICO o allegati alla Certificazione Unica (ex CUD).

E' indispensabile indicare il

codice fiscale del CAI VARESE: 80008820120

e apporre al propria firma.

La destinazione del

cinque per mille rice-

vuto andrà a sostegno

delle attività sezionali,

con particolare atten-

zione al mondo giova-

nile

Grazie a tutti i soci che nel 2017 hanno destinato complessivamente

3.124 euro al CAI Varese

NOTIZIARIO SEZIONALE 2

Presidente: Pietro Macchi

Vice Presidente: Antonella Ossola

Tesoriere: Francesco Broggini

Segretario: Pierluigi Zanetti

Revisori dei Conti:

Paola Bielli

Mario Carabelli

Pierluigi Mazzotta

Delegati:

Pietro Macchi

Francesco Broggini

Eumei Piera

Pierluigi Zanetti

Vittorio Antonini

CLUB ALPINO ITALIANO - SEZIONE DI VARESE

ORGANI SOCIALI 2018

Consiglieri

Roberto Brunoni

Mauro Carrara

Andrea Cremonesi

Mario De Blasi

Piera Eumei

Eleonora Franzetti

Daniela Girola

Damiano Noce

Sergio Pallaro

Roberto Panzeri

Elio Pesci

Eligio Trombetta

Bellarmino Zambon

Aula Magna

Università dell’Insubria Via Dunant, - Varese

ore 21.00 In collaborazione con

Mercoledì 16 maggio

Il CAI Varese in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Insubria conferi-sce ogni anno il premio “STORIA DELLA MONTAGNA” al miglior progetto di tesi che tratti argomenti relativi all’ambiente alpino. In occasione del conferimento del premio per l’edizione 2018, il vincitore della scorsa edizione, Antonio Pistocchi, presenterà brevemente i risultati della sua ri-cerca intitolata “Evoluzione a lungo termine dell’idrochimica di laghi alpini d’alta quota in relazione a fattori meteo-climatici”.

A seguire la Prof.ssa Marina Lazzari (Centro internazionale insubrico) e il Prof. Fabio Minazzi (Professore Ordinario di Filosofia della Scienza) terranno un inter-vento dal titolo:

“Le mamme montagne: Antonia Pozzi e la montagna”

durante il quale verranno approfonditi alcuni aspetti della vita della poetessa e ver-ranno presentate sue fotografie inedite, attualmente custodite presso l’archivio universitario varesino.

Foto di Giorgio DallaVia - archivio CGP Il premio “ STORIA DELLA MONTAGNA” per l’anno 2018 è stato assegnato al laureando

Matteo Ricupero

per il progetto di tesi “Progettazione e sviluppo di un’applicazione per la visita guidata dei parchi naturali”.

Relatore: Prof. Ignazio Gallo Lo studio è di tipo applicativo con l’obiettivo di sviluppare un’applicazione mobile che permetta all’escursionista sia di orientar-si nel parco naturale, che di acquisire informazioni sulle sue peculiarità. Allo studente i complimenti di tutti soci della sezione. Ricordiamo che le tesi di laurea vincitrici del premio che la nostra sezione annualmente assegna, sono fisicamente disponibili in sede e consultabili on line sul nostro sito www.caivarese alla pagina http://www.caivarese.it/attività/università-insubria-storia-della-montagna.html

Con il sostegno di:

NOTIZIARIO SEZIONALE 3

Comune di Varese Assessorato alla Cultura

Università degli Studi Dell’Insubria

Mercoledì 23 maggio

dall'Alaska

alla Patagonia. Alpinismo Varesino al Top

incontro con

Luca Moroni David Bacci

Matteo della Bordella ed altri promettenti giovani

Con il sostegno di:

Tra Febbraio e Marzo 2018, Silvan

Schupbach ed io abbiamo passato

un totale di 22 giorni di spedizione

in una delle zone più remote ed

isolate della Patagonia, con l’obiet-

tivo di scalare il Cerro Riso Patron. Questa montagna misteriosa e poco conosciuta si trova sul

lato occidentale dello Hielo Continental e dista circa 70 km dai famosi Cerro Torre e Fitz Roy.

Il Cerro Riso Patron, presenta due cime: quella centrale (circa 2.550 metri) che fu scalata per

la prima volta dai Ragni di Lecco nel 1988 (Ferrari, Lombardini, Spreafico) e successivamente

da un team francese nel 2015 (salita per la quale furono premiati con il piolet d’or) e la cima

Sud (circa 2.350 metri), che prima della nostra salita era ancora inviolata...

Avevo letto I racconti di Mark Twight in “Confessioni di una serial Climber” e la sua salita con Steve House e Scott Backes sulla diretta degli Czechi sulla parete Sud del Denali in 60 ore continue mi aveva davvero affascinato. La parete aveva an-che un grande valore simbolico visto che nel 1961 I “Ragni di Lecco” Riccardo Cassin con Canali, Airoldi, Zucchi, Pere-go e Alippi avevano aperto su questa pare-te della vie mitiche dell'Alpinismo mon-diale. Quindi con il mio amico Luca Mo-

roni di Varese e oramai compagno di mille avventure ci fissiamo l'obbiettivo di salire la diretta dei Cechi sulla parete sud del Mount Denali (6190m). La via era stata aperta nel 1985 in 11 giorni da tre Cechi, Krizo, Korl e Adam con difficoltà di WI6 90+ M6 e A2 per un dislivello di 2800m. La via è considerata la più difficile sulla montagna più alta del Nord America ...

Aula Magna

Università dell’Insubria Via RAVASI, - Varese

ore 21.00 In collaborazione con

NOTIZIARIO SEZIONALE 4

Comune di Varese Assessorato alla Cultura

Università degli Studi Dell’Insubria

Dopo una partenza un pò in salita, dato il meteo tutt'altro che clemen-te, ci siamo ritrovati con entusia-smo il 08 aprile per una bella cam-minata al Monte San Martino, giro ad anello da Duno attraverso Arcu-meggia. Il bel Tempo ci ha accom-

pagnati permettendo oltre alla visita del memoriale e della Chiesa una piacevole sosta in vetta con racconto della Storia del Santo e delle vicende sto-riche legate al luogo e limitrofi. Nella speranza che il sole continui ad assisterci, proponiamo per Do-menica 6 Maggio la già programmata e rinviata escursione al parco delle Gole della Breggia (Balerna -Svizzera) - L'Amica Paola, geologa e Accompagnatrice di AG ci guida in una camminata lungo il corso del fiume Breggia, sul fondo dell'an-tico mare della Tetide, dove a causa di sconvolgi-menti del manto terrestre rocce sedimentarie e marine depositatesi milioni di anni fa hanno dato luogo a strati, corrugamenti sollevati, inclinati, accartocciati di un fascino e bellezza unici. Prose-guiamo con il programma dando appuntamento per il 27 Maggio con la consueta partecipazione al Raduno Regionale di AG, momento importante di incontro e condivisione della passione e cultura della montagna con ragazzi provenienti da tutta Lombardia.

Pausa ad Arcumeggia

Località Sega di Ala (TN) - Campeggio al Faggio - AG & TAM - Sulle tracce del Lupo - Lessinia - La ricomparsa dei grandi carnivori sulle Alpi suscita reazioni total-mente opposte, dalla protezione senza frontiere alla caccia più spietata.... In Lessinia vi è un branco di lupi stanziale monitorato e studiato, e accompagnati dalla Cara Ami-ca Eleonora (della TAM) e da personale del Servizio Foreste e Fauna PAT del Parco Regionale della Lessinia avremo modo di riflettere sulla presenza del lupo e conosce-re le sue abitudini, approfondendo il suo legame con l'ambiente e le problematicità ad esso collegate. I dettagli delle programmazioni saranno pubblicate sul sito e a mezzo newsletter e mail agli interessati. Il lupo è uno degli animali che fin dall'antichità è temuto e rispettato e nello stesso tempo suscita fascino e mistero. In collaborazione con Eleonora della TAM ci aspettano due fantastici giorni sulle tracce di Giulietta e Slavc la coppia di lupi "Alfa" e dei loro cuccioli.... Nella suggesti-va Lessinia, accompagnati da esperti che ci condurranno sulle tracce di questo affasci-nante carnivoro per conoscere l'ambiente in cui vive e per riflettere sulle problemati-che legate alla sua presenza. Viaggio con auto private, alloggio in Località Sega di Ala presso il Campeggio al Faggio, prossimamente il programma dettagliato sul sito alla pagina AG. Per info: [email protected], Piera 339.6175251 o Stefania 328.6639100

Era una musica selvaggia e indomita, echeggiava tra le colline e riempiva le valli. Provai uno strano brivido lungo la schiena.

Non era una sensazione di paura, capite, ma una specie di fremito, come se avessi dei

peli sul dorso e qualcuno li stesse accarez-zando.

"Ululato" di Alda Orton

Aula Magna Università dell’Insu-

bria Via Dunant, - Varese

E’ reduce da due importanti successi in due sfide oltre il limite, dal caldo al freddo estremo! Nel Deserto del Gobi dove ha stabilito il nuovo re-cord femminile su un percorso di 400km e più recentemente in Alaska

dove, prima donna e seconda assoluta, ha affrontato in soli-taria, per otto giorni e mezzo le insidie della natura selvag-gia e temperature che hanno toccato i -35. Le sue gare sono vere e proprie sfide, non solo con se stessa, ma anche con

la natura e il difficile contesto in cui ogni volta decide di mettersi. Si mettono in gio-co non solo la forza e la resistenza fisica, ma anche e soprattut-to quella mentale di adattamento a condizioni ambientali mute-voli e spesso avverse ma anche di stati d’animo che bisogna saper gestire su periodi così lunghi. Racconterà queste due av-venture attraverso due filmati montati con le immagini che lei stessa ha girato. Marta è un’appassionata di montagna, che per lei non è solo il suo campo di allenamento e di gara, ma anche una scuola di vita. Porterà alcune immagini delle sue lunghe ascensioni in Italia ma anche all’estero, perché in gara come in allenamento, la scoperta è parte integrante delle sue passioni.

Mercoledì 13 giugno

Con il sostegno di:

Marta Poretti, un’atleta estrema

NOTIZIARIO SEZIONALE 5

Comune di Varese Assessorato alla

Cultura

Università degli Studi Dell’Insubria

Le gite di Maggio Giugno

DOMENICA 6 Maggio 2018 RIFUGIO LAGHI GEMELLI 1968 mt. da Carona 1110 mt. - BG Parco Regionale delle Orobie Berga-masche VEDI NOTIZIARIO N. 2 DI MARZO-APRILE 2018

DOMENICA 20 Maggio 2018 Rifugio Lago, mt. 1872 e Colle della Vecchia, mt. 2187, da Piedicavallo, mt. 1037, (BI). Possibile traversata su Gaby, mt. 1047 (AO) Ritrovo e partenza ore: piazzale Fore-sio ore 6.00 Viaggio: in autobus Quote partecipazione: soci € 22, non soci € 30 + Autobus locale € 3 Difficoltà: EE Dislivello: ↑↓1148 mt. Tempo di percorrenza: ↑↓ 3.30h–3h ca Informazioni e iscrizioni presso: An-tonella Ossola, Daniela Girola, Edoardo Verrengia Attrezzatura e abbigliamento: da escur-sionismo per ambiente di media monta-gna adeguato alla stagione. La nostra escursione si sviluppa nell’al-ta Valle del Cervo, una splendida valle inserita tra la Valsesia e la valle di Gressoney. Si parte Piedicavallo (che deve probabilmente il nome al fatto che è l’ultimo centro abitato della valle al quale si accede a cavallo), dove alla fine di Via Roma, nella Piazza dei Cravi (piazza delle capre) si trovano le prime indicazioni per il sentiero E50 e per il Rifugio della Vecchia. Superata Via della Vecchia si imbocca il sentiero, nel bosco per la prima mezz’ora, che da secoli permette il passaggio dal versan-te Biellese della Valle del Cervo al ver-sante valdostano della valle del Lys. Si percorre il sentiero lastricato fino ad arrivare ad un bivio, con una chiesetta, e qui si tiene la destra. Lungo il percor-so si incontrano della meravigliose bai-te fino al Casolare di Rosei. Una volta superato il bosco, davanti a noi la Valle del Cervo, con il torrente omonimo, il monte Cresto e il rifugio Lago della Vecchia in lontananza. La pendenza è costante e la mulattiera si presenta a tratti rocciosa e a tratti ben lastricata, contornata da diverse sassaie. Giunti al bivio con l’E51, si prosegue seguendo l’E50, fino alla Vecchia Inferiore con i suoi ruderi. Un ultimo tratto erboso e si raggiunge il rifugio, una baita in perfetto stile locale, interamente in pietra con l'interno rivestito in legno, dalla quale si gode un ampio panorama verso valle. Da qui, a sinistra del rifugio, un sentiero lastricato conduce al lago della Vecchia (1878 mt), ove origina il torrente Cervo,

e attorno al quale si narrano svariate leggende d’amore. Nei pressi del lago si può vedere la famosa incisione nella roccia, voluta da Federico Rosazza nel 1877, senatore del Regno d’Italia, raffi-gurante una vecchia signora e il suo fedele orso (animale simbolo di Biella). Dopo aver ammirato questo specchio lacustre di origine glaciale, un tempo assai pescoso, si riprende il cammino percorrendo il sentiero D50, molto ben visibile e segnalato. Salendo si incontra una roccia scavata a forma di nicchia che fu fatta costruire sempre da Federi-co Rosazza nel 1876 per fare in modo che i pellegrini trovassero riparo nella giornate di pioggia. In circa 40 minuti si arriva al Colle della Vecchia a metri 2185 s.l.m. in Valle D’ Aosta. Dal colle, per il percorso di discesa, si valutano tre alternative, in base al numero dei partecipanti e alle condizioni meteo: compiere una traversata raggiungendo Gaby (precisamente la frazione di Zen-delabaz) nella valle di Gressoney, o ripercorre solo parzialmente l’itinerario di salita imboccando poi i sentieri E61, E60 passando per il colle Cunetta e il mini orrido del torrente Mologna, oppu-re ripercorrere esattamente il percorso effettuato all’andata. Un’escursione interessante dal punto di vista paesag-gistico ma soprattutto culturale. DOMENICA 3 giugno 2018 Lago di Cingino, mt. 2250 (gita TAM) da Antronalago mt.1101- Valle Antro-na - VB Ritrovo e partenza ore: piazzale Fore-sio ore 6,30 Viaggio: con auto proprie Quote partecipazione: soci € 20, non soci € 28 Difficoltà: E Dislivello: ↑↓ m 1200 m (↑↓ m 1400 con l’anello che tocca il lago di Camposec-co) Tempo di percorrenza: ↑ore 4, ↓ore 4 – ore 10 l’anello completo che tocca il lago di Camposecco Informazioni e iscrizioni presso: Rober-to Panzeri e Paolo Sonvico Attrezzatura e abbigliamento: Da escur-sionismo in ambiente media montagna adatto alla stagione e alla quota. Ne-cessaria la torcia (galleria tra i Laghi di

Cingino e Camposecco). La Valle Antrona, molto incassata e scoscesa, notevole sia dal punto di

vista naturalistico e paesaggistico (Parco Naturale e area ZPS), presenta numerosi laghi, in gran parte sfruttati per la produzione di energia elettrica, modificati con la costruzione di sbarra-menti; il lago del Cingino (m 2255) in particolare è noto per una caratteristica non comune, ovvero la presenza fre-quente di stambecchi che sostano sul muraglione quasi verticale della diga, attirati dal salgemma, spesso incuranti degli escursionisti presenti nelle vici-nanze. Si parte dal Lago di Antrona (formatosi nel 1642 a seguito dell’im-mane frana caduta dalle Cime di Poz-zuoli), loc. Antronalago (m 1101); al cartello di divieto di transito (strada di servizio per la diga di Campliccioli) si imbocca alla destra la mulattiera lungo la riva; poco oltre, deviazione a sini-stra per raggiungere l'Alpe Piana (1241 m) e, dopo aver incrociato nuo-vamente la strada asfaltata, si sbuca sul piazzale antistante la diga del Lago di Campliccioli (1358 m). Qui, sulla sinistra, seguiamo le paline indicative dell'itinerario che corre sui vecchi binari (ferrovia a scartamento ridotto utilizzata per la costruzione della diga) e quindi il sentiero che si addentra nel bosco fino all’estremità del lago (bell’ambiente selvaggio), dove si scende verso un ponticello (1373 m) proseguendo sul versante opposto. Si continua sul fon-dovalle guadagnando lentamente quo-ta, passando dapprima dall'Alpe Casa-ravera (1489 m) e poi dai ruderi dell'Al-pe Lombraoro (1635m); qui inizia la ripida salita nel fitto bosco passando all'Alpe Saler (1904 m) e alla panorami-ca Alpe Cingino (2054 m); poco oltre raggiungiamo il bivacco di Cingino (2272 m), bella costruzione in pietra recentemente inaugurata; pochi minuti oltre si avvista il lago del Cingino (2250 m) con l'insolito e suggestivo spettacolo degli stambecchi in bilico sul muraglio-ne della diga. Valuteremo quindi se proseguire compiendo l’anello che toc-ca anche il bacino di Camposecco, percorrendo la lunga galleria (3 km), oppure se rientrare ripercorrendo il sentiero di andata. Nel primo caso si attraversa la diga e si scende sino al camminamento sottostante che condu-ce all’imbocco della galleria, chiuso da una porta metallica. La galleria è dotata di illuminazione temporizzata (1 ora; necessaria una torcia per sicurezza), ma poco agevole per lo spazio ristretto e la presenza di acqua sul fondo; l’at-traversamento richiede almeno 40 min. La galleria sbocca nel vallone di Camposecco, anch’essa con il proprio bacino idroelettrico. Si scende sul cam-minamento sottostante percorrendolo interamente sino alle rotaie dei carrelli di carico, ormai in disuso; con un po’ di sforzo si raggiunge la casa del custode e poco oltre, sulla sinistra, il bivacco di Camposecco da cui si ha una bella visuale del lago omonimo (2339 m).

Il rifugio

Il Rifugio lago della Vecchia

NOTIZIARIO SEZIONALE 6

Ritornati alla casa del custode, si trova l'inizio dell'itinerario di discesa; si passa poco sotto un rudere e poi, seguendo gli ometti di pietre, si attraversano un paio di giavine in corrispondenza di altrettanti impluvi per scendere ripida-mente all'alpe Scarone (2029 m) e al pianoro sottostante, guadando poco oltre il torrente; su terreno un po' acci-dentato e a tratti ripido, si costeggia dall'alto il torrente e si arriva alla pano-ramica Alpe Cravarossa (1676 m; bella veduta sui laghi sottostanti); si perde quota velocemente arrivando in breve sulle sponde del Lago di Campliccioli incrociando il sentiero che lo costeggia (1376 m). Giunti al muro di sbarramen-to, lo che si percorre ritornando al piaz-zale di arrivo della strada, chiudendo così l'anello; per il sentiero dell'andata, si raggiungono le sponde del lago di Antrona.

DOMENICA 17 giugno 2018 Monte Baldo mt.2147 da Malcesine –Baita dei Forti mt.1745 - VR Ritrovo e partenza ore: piazzale Fore-sio ore 6,00 Viaggio: con autobus Quote partecipazione: soci € 28, non soci € 36 Difficoltà: E Dislivello: ↑↓ mt. 400 ca. – 1100 ca. Tempo di percorrenza: complessivo 6 ore ca Informazioni e iscrizioni presso: Vitto-rio Antonini Attrezzatura e abbigliamento: Da escur-

sionismo in ambiente media montagna

adatto alla stagione e alla quota.

Il Monte Baldo si erge tra il fiume Adige ed il lago di Garda in una posizione strategica che lo ha reso allo stesso

tempo, custode di reperti geologici e preistorici di raro interesse, testimone dei grandi eventi che hanno segnato la storia ed oasi naturalistica intatta. E’ detto anche il giardino d’Europa per la ricchezza e la varietà del suo impareg-giabile patrimonio floro-faunistico. Gra-zie alle sue caratteristiche morfologiche molto varie presenta diverse zone cli-matiche. Di queste noi percorreremo le fasce piu elevate con una vegetazione formata da pino mugo. Sono presenti anche il sorbo alpino, il ginepro, l’erica, oltre ad una vistosissima fioritura di genziane, croco bianco, anemone del Baldo, rododendro e potentille e sui prati che si attraversano in discesa si trovano peonie di un vivissimo color cardinale. Con un po’ di fortuna è pos-sibile avvistare uno dei rapaci tra aquila reale, il gheppio, il barbagianni, oltre al gufo, sparviero e poi cervi, camosci ecc… Una camminata di circa 6 ore su comoda mulattiera lungo la cresta dor-sale del Monte Baldo attraverso prati fioriti con vista mozzafiato sul sotto-stante lago di Garda. L’escursione ha inizio da Malcesine dove si sale con la famosa Funivia Rotante Panoramica del Monte Baldo che conduce ai 1800 mt. della stazione di monte. Si sale poi per comoda mulattiera alla Cima delle Pozzette a 2113 mt, alla Cima Lungino a 2179 mt, si passa poi poco sotto la Cima Valdritta di 2218 mt. e si raggiun-

gono Punta Telegrafo a 2200 mt. e il rifugio Telegrafo a 2147 mt. In seguito si passa dal rifugio Chierego a 1911 mt, da dove per dolci prati o, per i più pigri usufruendo di una bidonvia, si scende a Prada a 1000 mt, dove termina l’escur-sione e si trova il bus per il rientro. Per compiere questa escursione in traver-sata è indispensabile fare uso del bus, invitiamo quindi tutti a partecipare ad una escursione che con la propria auto non si potrebbe compiere e a fare pro-paganda per raggiungere un numero di partecipanti che ci consenta l’uso del bus. SABATO 23 e DOMENICA 24 GIUGNO 2018 PALON DE LA MARE mt. 3703 e MON-TE VIOZ mt. 3645 da Peio mt.1585 - TN

1^ giorno da Tarlenta mt. 2000 al

rifugio Larcher al Cevedale mt. 2607

2^ giorno dal rifugio alle vette Palon de la Mare mt. 3703 e Vioz mt. 3645. Ritrovo e partenza ore: piazzale Fore-sio ore 6.00 Viaggio: in autobus Quote partecipazione: soci € 48 + 42 MP al rifugio (bevande escl.)+ cabino-via € 13 Difficoltà Tecnica: EE – A - PD pas-saggi di 1°e 2° Attrezzatura: Alpinistica da alta quota, imbrago, piccozza, ramponi, cordino da ghiacciaio, 2/3 cordini, 3 moschettoni a ghiera, caschetto, occhiali da sole, cre-ma da sole. Abbigliamento adeguato alla quota. Tempi di percorrenza: 1° giorno ↑ore 4 ca, 2° giorno ↑ore 5 + 2,30; ↓ore 3 Dislivello: 1° giorno ↑mt. 630, 2° giorno ↑ mt. 1096 + 240; ↓mt.1405 Informazioni e iscrizioni presso: Gianni Tavernelli ISCRIZIONI, ACCOMPAGNATE DA CA-PARRA, ANTICIPATE NEI GIORNI 5, 8 e 12 GIUGNO. Da Varese in circa 5 ore di autobus (escluse fermate) si giunge a Peio fonti. Da qui in funivia si sale a quota 2.000 in località Tarlenta. Da Tarlenta inizia il nostro cammino attraverso un bel bosco su strada ster-rata prima e con una bella mulattiera poi, praticamente in piano. In circa 2 ore si giunge alla località Malga Mare. Il sentiero adesso inizia ad inerpicarsi, dapprima nel bosco e poi lungo la sini-stra orografica della valle e in meno di 2 ore si giunge al rifugio Larcher (mt. 2608) dove si sosta per la notte. Il mat-tino seguente di buon ora si imbocca il sentiero n. 103 che conduce al passo della Forcola. Dopo poche centinaia di metri si abbandona il sentiero n. 103 e si sale a sinistra prima su pendii erbosi e poi su morena. Il sentiero è poco se-gnalato ma abbastanza evidente sino all'inizio del ghiacciaio. Qui una volta legati in cordata si punta in direzione sud-ovest al col de la Mare (mt. 3436) che si raggiunge con ampi tornanti sulla neve. Da qui ci si dirige verso sud lun-go un'ampia e lunga cresta che condu-ce in vetta al Palon de la Mare (mt. 3703). Dal rifugio circa 5 ore di cammi-no. La vista incantevole dalla cima ripa-ga ampiamente dalla fatica. Il pizzo Bernina a ovest, il gruppo Ortles Ceve-dale a nord, le Dolomiti a nord-est e i gruppi dell'Adamello, Brenta e Presa-nella a sud. Dalla vetta si scende prima su neve e poi su un tratto di cresta roc-ciosa sino al passo della Vedretta Ros-sa (mt.3.405) con passaggi di I° e II° grado. Si torna su ghiacciaio e si ripren-de a salire verso la cima del monte Vioz (mt. 3.645). Circa 2 ore dal Palon de la Mare. Dalla cima del Vioz in circa

Lago di Cingino

La spettacolare vista dalla vetta dal Monte Baldo

NOTIZIARIO SEZIONALE 7

15 minuti si giunge al rifugio Mantova al Vioz. Da qui in circa due ore e mezza si giunge in località Tarlenta e con la funi-via di nuovo a Peio. Escursione molto bella per ambiente e panorama ma abbastanza faticosa per l'impegno fisi-co. Per molti ma non per tutti. DOMENICA 8 LUGLIO 2018

Mont Glacier mt.3186 da Dondena mt.2100 - AO Ritrovo e orario di partenza: piazzale Foresio ore 6.00 Viaggio: con auto proprie Quote partecipazione: soci € 32, non soci € 40 Difficoltà: EE Dislivello: ↑↓1100m Tempo di percorrenza: ↑↓ ore 3.30 - 2 Informazioni e iscrizioni: in sede nelle serate di apertura (martedì e venerdì dalle 21.00) presso Roberto Panzeri 3498084815 Attrezzatura e abbigliamento: scarponi suola rigida (Vibram), consigliati ba-stoncini, guscio, occhiali da sole, crema solare, cappello, abbigliamento adatto alla stagione e alla quota. Note: Considerato il dislivello, la quota e il tempo di percorrenza la cima è con-sigliata solo a persone con adeguato allenamento. Il Mont Glacier domina la conca di Don-dennaz ed è la più alta tra le montagne che fanno da corona alla Valle di Champorcher. Facile vetta dall’altezza non sottovalutabile che offre uno splen-dido panorama. Tutto è ai propri piedi, o quasi: dai laghi del Mont Avic, tra cui il Grand Lac, il Lago Miserin e poi le vette più imponenti tra cui il Monte Bianco che spunta dietro la piramide del Monte Emilius, la Tersiva che asso-miglia da questo versante all’Everest, il Gran Paradiso, il Monte Rosa, il Cervi-no...uno spettacolo! Da Dondena si imbocca la strada pode-rale che risale in direzione del Rifugio Dondena (2208 m). Si fiancheggia il grande caseggiato sul lato destro per continuare fino a raggiungere un’ampia conca verdeggiante (Pian Enseta) dove vi è la deviazione per il Mont Glacier ed il Col Fussy. Si devìa quindi a destra superando il torrente Ayasse su un ponte. Attraversato quindi il ponte si fiancheggia con qualche metro pianeg-giante il torrente sul lato orografico sini-stro, quindi si risalgono con ampi tor-nanti dossi erbosi seguendo l’ampia e

comoda traccia che con pendenza mai sostenuta permette di guadagnare len-tamente quota. Terminata una prima ripida salita, il sentiero spiana legger-mente e si addentra in una pietraia sot-tostante il Mont Dela che, con percorso dolce e non particolarmente faticoso, raggiunge il Col Fussy (2902 m). Sugge-stivo il Lago Gelato che, qualche decina di metri più sotto, incanta gli occhi dell’e-scursionista con il suo colore bluastro. Dal colle si piega a destra imboccando una traccia che percorre un macereto caratterizzato da terreno friabile e rocce rotte e che conduce, con percorso non sempre agevole, alla dorsale Sud del Mont Glacier. Discesa per la stessa via di salita. SABATO 14 e DOMENICA 15 LUGLIO

LISKAMM OCCIDENTALE mt. 4479 da Staffal 1825 mt. - (Gressoney la Tri-nitè ) – AO 1^ giorno dal Colle di Bettaforca mt.

2680 al rifugio Quintino Sella mt.

3585.

2^ giorno dal rifugio Alla vetta mt.

4479.

Ritrovo e partenza ore: piazzale Foresio ore 7.00 Viaggio: in autobus Quote partecipazione: soci € 37 + 65 MP al rifugio + imp. risalita € 23 Difficoltà Tecnica: EE – A - PD Attrezza-tura: alpinistica da alta quota, imbrago, piccozza, ramponi, cordino da ghiac-ciaio, 2/3 cordini, 3 moschettoni a ghie-ra, caschetto, occhiali da sole, crema da sole. Abbigliamento adeguato alla quota Tempi di percorrenza: 1° giorno ↑ore 3, 2° giorno ↑↓:ore 4.30– 5.30 Dislivello: 1° giorno ↑mt. 900, 2° giorno ↑ mt. 900; ↓mt.1800 Informazioni e iscrizioni presso: Gianni

Tavernelli

ISCRIZIONI, ACCOMPAGNATE DA CAPARRA, ANTICIPATE NEI GIORNI 26, 29 e 3 LUGLIO. 1° giorno: dal colle di Bettaforca che raggiungiamo in funivia si segue il sen-tiero segnavia 9 che transita con direzio-ne nord sul crinale spartiacque fian-cheggiando la punta Bettolina. Si prose-gue verso il passo superiore della Betto-lina (mt. 3.100) e seguendo la cresta che diviene sempre più esposta ma attrezzata con con corde fisse e un pon-ticello sospeso raggiungiamo il rifugio. 2° giorno: Dal rifugio si sale verso nord il ghiacciaio del Felik, tenendo sulla sini-stra la rocciosa Punta Perazzi. Si prose-gue verso nord est e dopo una breve ma ripida salita si giunge prima alla dor-sale e poi piegando verso sinistra si giunge in pochi minuti al colle del Felik (dal rifugio circa 2 ore). Dal colle ci diri-

giamo verso nord est puntando all'evi-dente cono nevoso di q. 4.207 che può essere aggirato sul fianco nord o traver-sato a secondo delle condizioni. Dopo questa piccola cima inizia il tratto più delicato di tutta l'escursione. Si tratta di una cresta affilata quasi orizzontale poco più lunga di 60 metri ma senza possibilità di assicurarsi. Si risale il pendio (pendenza fino a 40°) eventualmente piegando leggermente a sinistra nella parte superiore per raggiungere la più facile dorsale ovest. Si prosegue fino all'anticima (4.447 mt.) e quindi sempre in cresta si giunge alla cima (mt. 4.479) senza ulteriori difficoltà. Dal Colle del Felik ore 2,30. La discesa avverà per lo stesso itinerario di salita. NB. LA SALITA ALLA CIMA VERRA' EFFETTUATA SOLAMENTE SE IL TRAGITTO SARA' IN BUONE CONDI-ZIONI, DIVERSAMENTE, VERRA’ PRO-POSTA, COME PERCORSO ALTER-NATIVO LA SALITA AL CASTORE, mt. 4223.

Addestramento ed Esercitazione Escursionisti

Con l’obiettivo di rendere autonomi i partecipanti alle escursioni alpinistiche

nel legarsi e procedere in cordata, si organizza una serata di ADDESTRA-MENTO ED ESERCITAZIONE sui

4 principali NODI utilizzati.

VENERDI 15 GIUGNO Ore 21.15 – 23.00

In Sede

Si auspica la presenza di quanti vorran-no partecipare alle prossime escursioni

alpinistiche.

NOTIZIARIO SEZIONALE 8

Le gite di Maggio—giugno

14a GITA – Giovedì 3 maggio Monte Pasquella 15a GITA - Giovedì 10 maggio Recco – Sori (GE) Ritrovo: Stadio ore 6.30; partenza ore 6.45 Fermata: Cimitero Azzate ore 7.00 Mezzo di trasporto: Pullman. Difficoltà: E Dislivello: 550 m. Tempo di percorrenza: 5.00 ore. Tipologia: TR Equipaggiamento: di bassa montagna, necessari gli scarponi, consigliati i bastoncini. Accompagnatori: Pallaro Sergio – Plebs Alfonso Quota: Soci € 24.00; non Soci € 32.00. Percorso stradale: Varese – Azzate – Autostrada A26 – Uscita Recco. Descrizione itinerario escursione: Si attraversa Recco salendo lungo brevi "creuze" e strette scalinate, fra ville e palazzine, seguendo il segna-via pallino barrato da una linea orizzontale rossa per giungere alla frazione di Megli sul sagrato della chiesa di Nostra Signora delle Grazie (115 m, posizione panoramica). Si prosegue per la via della pineta, salendo prima su un viottolo fra case e uliveti poi su asfalto e facili gradinate fino alla chiesa dell'Ascensione (m. 262). Da qui su un sentiero in terra battuta si arriva gradualmente, fra carpini e roveri, sul crinale che sovrasta il Golfo Paradiso (sella a quota 398 m.). Il sentiero sale ancora alle pendici del monte Castelletto (sella a quota 493 m.). Dalla sella ci si avvia in direzione del mare in discesa verso la Cappella di Sant'U-berto Cristo Redentore (m. 477) ove si sosta per il pranzo al sacco immersi nella tipica macchia mediterranea fra roverelle, lecci e castagni ed un panorama stupendo. Dopo il pranzo, seguendo il segnavia con due tratti verticali rossi si prosegue verso Sori lungo le pendici ovest di Poggio Mon-tone toccando la chiesetta di Sant'Apollinare (m. 259). Il sentiero discende ripidamente verso Sori ove si conclude l'escursione.

16a GITA - Giovedì 17 maggio Poncione di Breno 1654 m, anello da Bre-no (TI-CH) Ritrovo: Cimitero di Belforte ore 6.15 – partenza ore 6.30 Mezzo di trasporto: Auto proprie Difficoltà: E Dislivello: salita e discesa 900 m Lunghezza del percorso: 12 km Tempo di percorrenza: ore 5.30 – 6.00 (escluse le soste) Equipaggiamento: Di media montagna, indispen-sabili scarponi e bastoncini Tipo d’escursione: Anello

Necessita documento d’identità Accompagnatori: Castoldi Valter – Cassani Giambattista Quota: Soci € 5.00; Non soci € 13.00. Percorso stradale: Breno si raggiunge passando il confine a Ponte Tresa. 2 Km circa dopo il valico, ad una grande rotonda, prendere a sinistra e pun-tare verso Arosio superando diversi villaggi del Malcantone. Dopo Miglieglia e prima di Arosio si incontra Breno. Parcheggio prevalente in piazza della chiesa. Peculiarità: L'itinerario proposto porta al Poncio-ne di Breno, stupendo belvedere che la traversata Monte Lema - Monte Tamaro scavalca con facili-tà. Itinerario escursione: da Breno (798 m) nella parte W del paese, parte la stradina (interrotta all’altezza di Baiocche) che si deve seguire. Dalla barriera essa sale gradatamente nel sottobosco fino alla quota 861. Il sentiero si alza in seguito con numerosi zig-zag, poi raggiunge una fontana con un cartello indic. a quota 980 m c. da qui si segue il sentiero di sinistra che porta all’Alpe Tramboschino (1198 m). Ora il sentiero si alza in un bosco con magnifici faggi e attraversa un torrente. Più in altro passa ai piedi di una placca massiccia che porta incisa in grande la data 1910. Il sentiero infine raggiunge il valico Forcola d’A-rasio (1481 m). Da cui si segue sulla destra, lungo il fianco del pendio, il sentiero che con due tor-nanti alla fine porta al Piano del Poncione (1624

m). Cartello indicatore. Da qui si arriva al Poncio-ne di Breno (1654 m) dove è prevista la sosta per la colazione al sacco. Ora il sentiero si mantiene quasi sempre sul filo di cresta costituito da mam-melloni rocciosi con erba. Il sentiero scende fino al risalto di nome Zottone (1567 m) e lo aggira sulla sinistra fino alla selletta. Qui si abbandona il sentiero che porta al Monte Tamaro e si scende a destra aggirando lo Zottone. Si segue il sentiero con alcuni zig-zag sul sottostante vallone bosco-so, lungo il quale scorre un affluente della Ma-gliasina e si arriva così all’Alpe di Mageno (1294 m). Da quest’alpe parte una stradina carrozzabile che porta a N (Prada) del paese di Breno. Lungo questo percorso alla quota 960 m, a un ripiano, si trova una fontana nei pressi di una presa d’acqua sotto un tumulo.

17a GITA - Giovedì 24 maggio Circuito di Aleccio (VCO) Ritrovo: Cimitero di Azzate ore 6.45; partenza ore 7.00.

Mezzo di trasporto: Auto proprie Difficoltà: E Dislivello: salita e discesa 850 m. Tempo di percorrenza: Salita 3.00 ore; discesa 2.00 ore. Tipologia: Anello.

Equipaggiamento: Di media montagna, scarponi,

consigliati i bastoncini. Accompagnatori: Alfonso Plebs – Zambon Bellarmino Quote: Soci € 18.00; non Soci € 26.00 Notizie di interesse generale: Km percorso 11,5. Percorso Stradale: Azzate – Vergiate – Autostra-da A26/E62 per Gravellona – Uscita Crodo – Baceno – Percorrere la statale della Val Formaz-za sino a raggiungere il centro di Premia, qui scendiamo a destra seguendo le indicazioni per l’orrido di Balmafredda per poi proseguire sulla rotabile che conduce a Crego, dove è possibile parcheggiare nel piazzale antistante la chiesa. Descrizione itinerario escursione: gita ad anello che porta ad uno degli antichi alpeggi ossolani oggi trasformati in belle abitazioni, da Crego ci incamminiamo su strada asfaltata che abbando-niamo poco dopo per imboccare un sentiero sulla sinistra che si alza in un bosco di faggi sino a raggiungere una radura che rimontiamo per sbucare sulla gippabile. Si prosegue e in breve si giunge ai Piani di Aleccio da dove tempo per-mettendo la visuale spazia dal monte Cistella al Cervandone alla Weissmies e con bella vista del Seehorn, si prende una traccia a sinistra per entrare in un lariceto e sbucare nuovamente sulla gippabile fino a giungere a una grande croce che protende sulla sottostante vallata. Si prosegue e superate due piccole corti giungiamo ad Alloro (alpe Aleccio) dove ci fermeremo per la pausa pranzo. Lasciato l’alpeggio e i suoi pascoli ci inoltriamo in un bosco di conifere per poi abbas-sarsi in un bosco di faggi e sbucare in una conca dove sorgono le baite di Bee, da qui inizia una vera e propria via di pietra che scendendo rapida-mente ci conduce all’alpe Boschetto. Camminan-do all’estremità inferiore di un’imponente parete rocciosa abbiamo modo di percorrere e di ammi-rare una mulattiera lastricata in pietra, costruita a gradoni per facilitare gli animali nel superamento delle elevate pendenze e con grossi massi posti come funzione di parapetto. Scendendo rapida-mente si giunge a Cagiono con il suo bel lavatoio e prendendo a sinistra percorriamo il piccolo sentiero che attraversato il bosco ci conduce alla bastionata rocciosa, da qui scendono le acque del rio Alba costituendone l’omonima cascata. Pro-cediamo percorrendo il canale dell’Enel e poco dopo prendiamo la deviazione che con una mo-desta salita ci riconduce a Crego.

18a GITA – Giovedì 31 maggio Anello dei Laghi di Chiera (CH) Ritrovo: Cimitero di Belforte ore 6.15; partenza ore 6.30. Mezzo di trasporto: Auto proprie Difficoltà: E Dislivello: salita e discesa 580 m. Tempo di percorrenza: Salita 2.30 ore; discesa 2.30 ore. Tipologia: Andata e ritorno. Equipaggiamento: Di media montagna, scarponi, consigliati i bastoncini. Accompagnatori: Sergio Pallaro - Alfonso Plebs Quote: Soci € 16.00; non Soci € 24.00 N.B. Necessita un documento valido per l’espa-trio. Percorso stradale (Bollino): Varese – Gaggiolo – Mendrisio – Autostrada del Gottardo – Uscita a Faido e seguire per Carì – Proseguire per Predelp – 1,5 km di strada sterrata portano al borgo di Somprei (Parcheggio ampio poco prima dell’abi-tato). Escursione in Val Leventina. Partenza da

TREKKING 2018 Gruppo Senior

Serata di presentazione e iscrizione

Venerdì 11 maggio 2018 ore 21.15

presso la sede CAI

Da domenica 1 luglio a

domenica 8 luglio è previsto l’annuale trekking di 8 giorni

del Gruppo Senior “Alta Via delle Alpi Apuane”

“Parco Regionale delle Alpi Apuane”

Numero massimo di partecipanti: 25

Poncione di Breno (CH)

NOTIZIARIO SEZIONALE 9

Somprei, un primo bivio, seguiamo le indicazioni per Alpe Chiera e laghi. Il sentiero, sempre molto ben segnalato, sale attraversando un ponticello, troviamo una piccola cappella, e proseguiamo attraversando un bel bosco di larici. Si alternano brevi tratti di piano e tornanti, fino a raggiungere l’Alpe di Chiera (2038 m.), posta su un bel piano erboso su un balcone panoramico (presenza di una fontana d’acqua). Si prosegue diritti, sopra le nostre teste la cima con croce del Pecian (2666 m.), Oltre l’Alpe, un altro bivio indica di salire verso i laghi a destra, proseguendo diritto si raggiunge Pian Pecian, con alcuni vistosi ripeti-tori, dove parte il sentiero che sale alla croce di vetta del Pecian. Noi saliamo a destra, il sentiero, sempre ben segnato, si fa un po’ più ripido, si arriva così al laghetto inferiore (2344 m.). Il laghetto è bellissimo, scuro dove si specchia-no le vette sopra di noi. Si prosegue verso la conca poco sopra, dove si intuisce subito la pre-senza del lago superiore (2361 m.). Se quello piccolo è bello, questo laghetto, è veramente una perla nera incastonata. Chiuso completamente tra il Pecian (2666 m.), il Pecianet (2764 m.), il Pizzo del Sole (2773 m.). Qui faremo la pausa pranzo, circondati da un paesaggio veramente splendido. Il ritorno si effettua per lo stesso sentiero di salita.

19a GITA – Giovedì 7 giugno Anello di Gaiola (VCO) Ritrovo: Stadio ore 6.30; partenza ore 6.45 Fermata: Cimitero Azzate ore 7.00 Mezzo di trasporto: Pullman Difficoltà: E Dislivello: 950 m. Tempo di percorrenza: Salita 3.00 ore; discesa 2.00 ore. Tipologia: Anello Equipaggiamento: di media montagna, necessari gli scarponi, consigliati i bastoncini. Lunghezza del percorso: 12 km Accompagnatori: Plebs Alfonso - Zambon Bellarmino Quota: Soci € 17.00; non Soci € 25.00. Percorso stradale: Varese – Azzate – Vergiate – Percorrere la A26 sino a Gravellona Toce, prose-guire sulla S.S. 33 del Sempione sino all’uscita Crodo – Val-Formazza. Si imbocca la SS 659 della Valle Formazza; dopo aver attraversato l’abitato di Crodo, prima di giungere a Baceno, sulla sinistra si stacca una strada con indicazioni Cravegna-Viceno, superato l’abitato di Cravegna proseguire per raggiungere il rione di Campiero da cui parte il sentiero. Descrizione itinerario escursione: A Campiero sul muro di fianco alla fontana, un cartello indica il sentiero per il Monte Cistella Rif. Leoni, ci incamminiamo in questa direzione e tra sentiero prima e un bella mulattiera dopo giungiamo in località al Mot (1270 m.). Proseguendo incontria-mo una cappella da cui parte il sentiero per Gari-na Superiore, e continuando a risalire i ripidi prati raggiungiamo il pianoro di Voma (1350 m.). Il sentiero si fa più ripido fino a raggiungere le baite di Prepiana Sopra (1503 m.). Oltrepassa-te le baite si risale nel fitto bosco fino a raggiun-gere una prima deviazione per Deccia e, succes-

sivamente, il vecchio rifugio da tempo chiuso. Pieghiamo a destra e raggiungiamo il Fontanone da cui prende avvio il sentiero che con alcuni saliscendi attraversa il bosco per sbucare sullo splendido Piano del Busin Cròs da cui prende avvio il sentiero per il Monte Cistella, conosciuto come la via “Tecch”, adatto solo agli esperti cono-scitori del luogo che non soffrano di vertigini. Poco più avanti troveremo Deccia Sopra (1694 m.) da cui attraversando la strada asfaltata prende-remo il sentiero che entra nel bosco e si dirige su ripido pendio fino a giungere all’alpeggio di Booch dove si trovano le indicazioni per Esigo e Deccia. Continuiamo a scendere fino a giungere a un pianoro su cui sorge l’Oratorio di Salera datato 1729. Qui ha termine l’antica strada della Via Crucis che, partendo da dietro le case della piaz-zetta di Cravegna, si sviluppa con salita regolare con tutte le sue sedici cappelle per raggiungere l’oratorio a quota 1195 m. Il sentiero costituisce il tratto iniziale della “Veia di squetar”. Era l’antica via percorsa dalle mandrie che da Cravegna veni-vano condotte al pascolo nelle praterie di Devero. Sempre in discesa giungiamo in località del Fracc prima e Scarpiola dopo, fino a trovare le condotte forzate del bacino di carico dell’Enel poco sopra Cravegna per poi raggiungere Campiero da cui è partita la nostra gita. 20a GITA – Giovedì 14 giugno Alpe di Neggia – Tamaro – Gradiccioli – Alpe di Neggia (CH) Ritrovo: Cimitero Belforte ore 7,00; partenza ore 7,15 Mezzo di trasporto: Auto proprie Difficoltà: E Dislivello: 930 m. Tempo di percorrenza: ore 5.30 complessive. Tipo di escursione: Anello Accompagnatori: Francesco Galbiati e Valter Castoldi Quote: Soci 7.00 €, non Soci 15.00 € Necessario documento per espatrio Percorso stradale: Varese – Valganna – Luino - Maccagno, a destra per Indemini Alpe Neggia (Posteggio sul piazzale) Descrizione itinerario escursione: L'ascesa inizia da m. 1394, ben presto possiamo ammirare l'Alpe con il lago Maggiore e il Gambarogno. La salita regala bellissime panoramiche sulla valle Vedda-sca ed il lago Maggiore; dopo 30' passiamo alla capanna Tamaretto (chiusa), dopo un tratto di pineta si esce allo scoperto e più in alto si devia a destra (cartelli) è l'ultimo tratto che, con un po' di fatica ci porta alla croce di vetta m. 1961 - 1 ora e 45' dalla partenza. Il panorama, a 360°, è davvero spettacolare, con lago Maggiore e di Lugano, Gradiccioli, monte Lema e monte Rosa. Dopo una sosta ci dirigiamo verso la nostra seconda cima, scendiamo alla Bassa di Indemini (m. 1722) per salire poi alla cima del Gradiccioli (m. 1935), anche qui bel panorama e sosta pranzo. Per il ritorno scendiamo alla Bassa di Indemini, poi saliamo alla Capanna Tamaro (per chi vuol bere un caffè svizzero...) m. 1870. Da qui torniamo sui nostri passi e passando sulla nord del Tamaro ci ricolleghiamo al sentiero di salita e scendiamo al

parcheggio di Neggia.

21a GITA - Giovedì 21 Giugno Pizzo di Gino 2245 m, da S. Nazzaro Val Cavargna, località Tecchio (CO) (Intermedia) Ritrovo: Cimitero di Belforte ore 6.15 – partenza ore 6.30 Mezzo di trasporto: Auto proprie Difficoltà: E Dislivello: Salita e discesa 950 m Tempo di percorrenza: ore 5.30 (escluse le soste) Equipaggiamento: Di media montagna, indispen-sabili scarponi e bastoncini Tipo d’escursione: Andata e ritorno Necessita documento d’identità Punto d’appoggio per intermedia: Alpe Piazza Vacchera 1774 m Accompagnatori: Castoldi Valter – Galbiati Francesco Quota: Soci € 10.00; non Soci € 18.00 Percorso stradale: la Val Cavargna si raggiunge passando da Porlezza (via Lugano). Deviando per Carlazzo, da dove si prosegue per Cusino, seguire le indicazioni per Cavargna, San Bartolomeo fino a San Nazzaro Val Cavargna. Da qui, all' uscita del paese, prendere a destra una strada asfaltata in salita (nessuna indicazione specifica). La strada percorribile senza permessi si conclude in località Tecchio 1290 m, vicino a 5 baite in legno, caratte-ristiche, con tetto spiovente e con grande vista panoramica sulla val Cavargna. Parcheggiare. Peculiarità: L'itinerario proposto al Pizzo di Gino è una delle gite più rinomate attorno al lago di Como, per l'eleganza delle forme e soprattutto per il meraviglioso panorama circolare dalla cima. Itinerario escursione: dal parcheggio si sale per l’ampia strada sterrata di recente costruzione che transita con una serie di tornanti tra i verdi pascoli dove in primavera esplode la fioritura delle gine-stre; giunti a un bivio, si prende a sinistra per tagliare a mezzacosta il versante della Valle Piaz-za. Sempre seguendo la sterrata, si guada un tor-rente ed elevandosi con un ultimo tratto in salita si raggiunge l’alpe di Piazza Vacchera, alpeggio ancora caricato a 1774 m ai piedi del Pizzo di Gino. Passando a monte dell’alpe, si incontra un fabbricato nuovo servito da una teleferica , e gua-dato un torrentello, con un paio di tornanti si rag-giunge e si segue a sinistra la vecchia Strada Mili-tare che aggira tutto il pendio sud-ovest del Pizzo e che fa parte della Linea Cadorna, una linea di difensiva da una eventuale invasione austriaca fatta costruire su queste montagne lariane di confi-ne dal Generale Cadorna durante la Prima Guerra Mondiale. Si percorre la strada militare sino a un canalone in cui sono evidenti alcune vecchie trin-cee, risalire il canalone a mezza costa sfruttando delle tracce di sentiero sino a un grande ometto a quota 1980, da qui si sale l'erbosa e ampio crestone del pizzo di Gino in direzione est. Raggiunta l'anticima restano ultimi 50 m di facile cresta rocciosa che portano alla croce di vetta e segnale trigonometrico. AVVISO: questa escursione prevede, per chi non volesse raggiungere la vetta, la possibilità di fer-marsi, dopo 500 m circa di salita all’Alpe Piazza Vacchera, nei cui pressi si trova il rif. Croce di Campo, purtroppo chiuso. Si rende noto che fer-marsi all’Alpe comporta una lunga sosta fino al ricongiungimento del gruppo al ritorno dal Pizzo di Gino. 22a GITA – Giovedì 28 giugno Anello del Sosto (Le vie storiche del Can-ton Ticino) (CH) Ritrovo: Piazzale Stadio ore 6.15; partenza ore 6.30. Fermata: Cimitero di Belforte ore 6.45. Mezzo di trasporto: pullman Difficoltà: E Tempo di percorrenza: ore 6.00 soste escluse Dislivello: salita e discesa 800 m. Tipo d’escursione: Anello. Equipaggiamento: Di media montagna, scarponi, consigliati i bastoncini. Accompagnatore: Barisciano Stefano e Plebs

Laghi di Chiera (CH)

NOTIZIARIO SEZIONALE 10

Alfonso Quote: Soci 14.00 €; non Soci 22.00 € Notizie di interesse generale: Vecchia strada del Sosto: via di comunicazione storica del Canton Ticino. Il percorso che da Biasca si addentrava nella valle di Blenio, giunto a Olivone si biforca-va: in direzione ovest proseguiva per il Passo del Lucomagno , in direzione nord si addentrava nella strettissima gola del Sosto, solcata dal fiume Brenno, ne seguiva il versante orientale per raggiungere la Val Camadra e il Passo della Greina. Questo collegamento, fin dal Medioevo, garantiva i rapporti con gli abitanti di Campo Blenio e di Ghirone. Nel tempo i valligiani si rivolsero regolarmente alle autorità cantonali invocando una strada migliore vista la natura della gola che era interamente esposta a frane e caduta sassi. Gli incidenti, anche tragici, erano numerosi e frequenti. Nel 1888 si decise di rea-lizzare la nuova strada spostandola sul lato oppo-sto della gola, versante occidentale, fendendo la viva roccia del massiccio della Toira. Fu termi-nata nel 1891 e realizzata a suon di mine. Poiché era stata scavata in pareti di roccia quasi verticali era soggetta a cadute di massi dall’alto e, durante i mesi invernali, veniva completamente sommer-sa da neve e ghiaccio e per garantire i collega-menti con Campo Blenio dovevano essere scava-te delle vere e proprie gallerie nella compatta massa nevosa. Nonostante le difficoltà, la strada del Sosto rimase in uso fino alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso quando, in seguito alla realizzazione della galleria stradale tra Oli-vone e Campo Blenio per i lavori di costruzione della diga del Luzzone, venne abbandonata dal traffico automobilistico. La vecchia strada del Sosto è stata recentemente risanata e, dopo l’i-naugurazione dell’8 Luglio 2007, il sentiero è stato messo a disposizione di escursionisti e mountain bikers. Percorso stradale: Varese – Gaggiolo – Mendri-sio autostrada – Uscita a Biasca – Direzione Lucomagno – Malvaglia – Dongio – Torre – Aquila – Olivone. Descrizione itinerario escursione: Per effettuare l’anello del Sosto, la montagna che caratterizza Olivone (m. 900) si parte dal centro del paese seguendo il sentiero che porta a Campo Blenio contrassegnato da un grande cartello verde con la scritta Vecchia Strada del Sosto. Si transita sul selciato in parte risanato ed in parte originale della vecchia strada che è stata inserita nell’in-ventario delle vie di comunicazione svizzere per le sue caratteristiche storiche e geomorfologiche. Lungo il percorso che si sviluppa in circa 4 km si ha la possibilità di osservare la stretta e profonda gola dove scorre il torrente Brenno, una bella cascata, l’imponente e possente versante ovest del Sosto ed infine una cappella votiva con posto di relax situato in un anfratto sotto la parete rocciosa. La larga mulattiera termina poco dopo ed esce sulla strada asfaltata nel punto in cui finisce la lunga galleria della Toira. Si percorre l’asfalto per circa 400 m. fino alla seconda galle-ria che viene contornata sul lato destro dal sentie-ro fino al termine della galleria. Si ritorna sull’a-sfalto che si percorre per circa 300 m. fino ad incontrare il Ristorante Genziana. Sul lato destro della strada, di fronte al ristorante, si attraversa il ponticello in legno e si segue la strada sterrata procedendo in salita verso sinistra; dopo qualche centinaio di metri si incontra la palina segnavia Ghirone – Aquilesco posta a m. 1235. Ora il sentiero diventa ripido e taglia tutti i tornanti della strada che in auto porta alla diga del Luzzo-ne. In circa mezz’ora si arriva a Scalveid (m. 1400), alpeggio situato in mezzo a prati molto verdi. Si riprende la strada asfaltata e dopo meno di 100 m. ci si riporta a sinistra sul sentiero. Il percorso ritorna ripido e poco dopo si arriva all’alpeggio Monte Cesura. A questo punto la vista cambia perché di fronte a noi appare impo-nente la diga del Luzzone. Ancora pochi mt sull’asfalto e si taglia a sinistra su un sentiero impegnativo perché oltre ad essere ripido ci sono innumerevoli rocce e radici da oltrepassare: attenzione e prudenza!!! Usciti dalla pineta si

arriva ad un trivio di gallerie e con ancora pochi passi si arriva alla diga (m. 1609). Attraversata la diga si passa la galleria in direzione della val Carassina e si prosegue in leggera salita fino al passo Muazz (m. 1696); da qui si può osservare il versante orientale del Sosto, in pratica il ver-sante che con molta difficoltà permette la salita alla cima di questa bellissima e difficile monta-gna. Da questo momento si procede in leggera discesa e poco prima di addentrarsi in Val Caras-sina si svolta a destra verso l’alpe Compietto. Dall’alpe il sentiero corre in discesa prima dolce e poi più ripido e, zigzagando, in poco meno di due ore riporta ad Olivone.

23a Gita – Domenica 1 luglio - Domenica 8 luglio Trekking: Alta Via delle Alpi Apuane Questo trekking percorre il principale sentiero che attraversa il Parco Regionale delle Alpi Apuane; tra montagne sacre e vallate solitarie, per ripercorrere la storia e le vicende di questi luoghi. PRIMA TAPPA: da Castelpoggio (536 m), al Rif. Cai Carrara (1320 m) Il Rifugio Carrara è ubicato in posizione molto panoramica in località Campo Cecina, sul margi-ne di una faggeta a ovest del Monte Sagro. Aper-to tutto l'anno, dispone di 36 posti letto, telefono 0585841972. Proprietà della sezione Cai Carra-ra. Dislivello: 800 m in salita; 15 m in discesa Lunghezza percorso: 6 km circa Tempo netto: 4 ore Sentiero: 185 - Tappa lungo l’Alta Via Difficoltà: E SECONDA TAPPA: dal Rif. Cai Carrara, al Rif. Orto di Donna (1503 m) Il Rifugio Orto di Donna è ubicato in fondo alla Valle Serenaia sotto il Passo delle Pecore, alle pendici nord della dorsale Grondilice - Contrario. Proprietà: privato. Telefono 3473663542 Dislivello: 800 m in salita; 615 m in discesa Lunghezza percorso: 12 km circa Tempo netto: 6 ore Sentieri: 173 – 37 e 186 - Tappa lungo l’Alta Via Difficoltà: EE TERZA TAPPA: dal Rif. Orto di Donna, al Rif. Nello Conti (1442 m) Il Rifugio Nello Conti è ubicato su una cengia ai piedi dei Campaniletti, sul versante occidentale della dorsale tra Monte Focoletta e Alto di Sella, lungo la Via Vandelli tra Resceto e Vagli. Pro-prietà Cai di Massa. Per contatti telefonici: 3391875756 - 0585793059. È aperto da giugno a settembre e nei fine settimana, è possibile pernottare avendo a disposizione 24 posti letto. Dislivello: 490 m in salita; 550 m in discesa Lunghezza percorso: 6 km circa Tempo netto: 4/5 ore Sentieri: 179 – 148 e 35 - Tappa lungo l’Alta Via Difficoltà: EE QUARTA TAPPA: dal Rif. Nello Conti, al Rif. Puliti (1013 m) Il rifugio Puliti è ubicato poco sopra Arni, in località Case Giannelli, ai piedi della lunga dor-sale meridionale del Monte Macina. è aperto tutte le domeniche, anche in inverno salvo piog-gia o neve; è possibile pernottare sono a disposi-

zione 15 posti letto. In altri giorni è possibile prenotare. Per qualsiasi informazioni rivolgersi al gestore, recapito telefonico: cellulare 3406797834. Sono disponibili posti letto anche presso rifugio-albergo Città di Massa, posto nelle vicinanze. Proprietà: Cai Pietrasanta. Dislivello: 700 m in salita; 1130 m in discesa Lunghezza percorso: 6 km circa Tempo netto: 4,30/5 ore Sentieri: 35 – 31 e 33 - Tappa lungo l’Alta Via Difficoltà: E QUINTA TAPPA: dal Rif. Puliti, al Rif. Del Freo (1180 m) Il rifugio Del Freo è ubicato in una radura tra i boschi nei pressi della Foce di Mosceta, tra il Monte Corchia e la Pania della Croce. Recapiti telefonici: gestore 3337343419 - rifugio 3661135346 Dislivello: 400 m in salita; 240 m in discesa Lunghezza percorso: 10 km circa Tempo netto: 5 ore Sentieri: 33 – 141 e 129 - Tappa lungo l’Alta Via Difficoltà: E Uscita pomeridiana facoltativa: dal Rif. Del Freo, in circa 40 min, lungo il sent. n. 9, si rag-giunge l’Antro del Corchia che è possibile visita-re lungo un percorso attrezzato con passerelle, previa prenotazione col costo di 13 € (soci Cai tariffa 2017) Tel. 0584/778405. SESTA TAPPA: dal Rif. Del Freo, al Rif. Rossi (1609 m) Il Rifugio Rossi alla Pania è ubicato su una balza erbosa ai piedi settentrionali della dorsale dell’Uomo Morto, tra Pania della Croce e Pania Secca. è aperto da giugno a settembre e nei fine settimana È possibile pernottare, vi sono a dispo-sizione 22 posti letto, più alcuni posti presso una baita posta nelle vicinanze. Telefono 0583710386. Il rifugio è di proprietà della sezio-ne Cai di Lucca. Gestore: cellulare 3483898003 - 3491332568. Dislivello: 700 m in salita; 260 m in discesa Lunghezza percorso: 4 km circa Tempo netto: 3,30 ore Sentiero: 126 - Tappa lungo l’Alta Via Difficoltà: EE Traversate e ascensioni Il rifugio è un buon punto d'appoggio per le ascensioni alla Pania della Croce (metri 1858), alla Pania Secca (metri 1709), al Pizzo delle Saette (metri 1720). SETTIMA TAPPA: dal Rif. Rossi, al Rif. Forte dei Marmi (865 m) Il rifugio Forte dei Marmi è dotato di 25 posti letto con diverse possibilità di sistemazione a seconda delle diverse esigenze (camere da 4 posti, camere da 6 posti letto), di 40 coperti all’interno e di un’ampia terrazza esterna utiliz-zabile nel periodo estivo. Per info e prenotazioni tel.: 0584777051 cell.: 3313277741 mail: [email protected]; Proprietà: Cai Forte dei Marmi Dislivello: 105 m in salita; 850 m in discesa Lunghezza percorso: 7 km circa Tempo netto: 5 ore Sentieri: 7-110–131 e 6-Tappa lungo l’Alta Via Difficoltà: E Ascensioni: Monte Nona 1297 m, facile, da sud. Dal rifugio ore 1.30 OTTAVA TAPPA: dal Rif. Forte dei Marmi, a Casoli (403 m) Dislivello: 300 m in salita; 750 m in discesa Lunghezza percorso: 7 km circa Tempo netto: 4 ore Sentiero: Tappa lungo l’Alta Via Difficoltà: E Percorso: dal Rifugio Forte dei Marmi si scende proseguendo per l’ultima tappa seguendo i se-gnavia 121, 3, e 101 fino alla Foce del Termine o del Crocione (978 m), e da qui scendere verso il paesino di Casoli (403=m) sentiero n. 2, già immerso in paesaggi decisamente toscani. Da cui il rientro a Varese.

NOTIZIARIO SEZIONALE 11

20 Maggio: TAMARO

- Dislivello: 1500 m (senza funivia) - 500 (con funivia)

- Distanza: 30 km con partenza da Rivera

- Tempi: circa 6 ore

- Difficoltà: BC/BC (senza funivia) salita MC (con funivia)

- Costo funivia 23 chf

Capogita: Antonio Ceruolo e Paolo Covacich

Percorso impegnativo per alcuni tratti di discesa tecnici ma fattibi-li. Dalla stazione a valle della funivia del Monte Tamaro si prende la funivia e si sale fino in cima risparmiandosi così circa 1000 metri di dislivello in salita. Una volta in cima comincia la salita ripida e con fondo smosso alla capanna Tamaro. Dietro il Monte Rotondo si va a sinistra sullo spettacolare sentiero verso sud. I tornanti sono il pezzo più tecnico, il resto si fa tutto in sella senza grosso problemi. Il sentiero è lunghissimo e diventa bello flui-do. Arrivati alla Bassa si passa al di là del recinto e si prende un sentiero molto bello con pendenza ragionevole e qualche tornan-tino iniziale su fondo morbido. Si arriva infine a Manno su sentieri fluidi dove con la ciclabile si ritorna a Rivera.

17 Giugno: Rifugio Bovarina da Olivone

bella escursione in ambiente montano

Capogita: Giuliano Fusi

Seguiranno dettagli con newsletter

1 Luglio: Tour del Monte Zerbion

- Dislivello: 1550 m

- Distanza: 32 km

- Tempi: circa 6 ore

- Difficoltà: BC/BC

Capogita: Michele Prina Giro ad anello a cavallo della Valtournenche e della Val d’Ayas con splendidi panorami sui 4.000 valdostani (http://www.itinerari-mtb.it/tour-dello-zerbion/)

N.B.: casco obbligatorio. Le cicloescursioni del CAI Varese sono effettuate nel pieno rispetto dell'am-biente e degli altri fruitori, osservando il Codice di Autoregolamentazione. Per prendere visione del Codice e capire le indicazioni relative all'impegno tecnico e atletico, vedasi la Scala delle difficoltà sul sito www.caivarese.it prima di aderire alle nostre iniziative. Il cicloescursionismo in mountain-bike richiede impegno fisico e comporta rischi non elimi-nabili. Per i non soci il costo delle gite è pari a 8 € per la sottoscrizione dell’assicurazione obbligatoria. Per tale motivo è necessario comunicare il nominativo entro il venerdì precedente alla gita

Montetamaro.ch

NOTIZIARIO SEZIONALE 12