Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce...

36
Anno IX - Numero 9-10-11 15 maggio - 15 giugno 2008 DIREZIONE, REDAZIONE AMMINISTRAZIONE: Via di San Pancrazio, 8 00152 Roma Tel. 06 5899344 Fax 06 5818096 www.grandeoriente.it E-MAIL: [email protected] Il fratello Mario Salis della loggia “Giovanni Maria Angioy” (355) di Sassari con i ragazzi della casa-famiglia “Saint Francis Boys Home” di Cochin, nello Stato di Kerala, nell’India meridionale. L’officina sarda sostiene da 10 anni questo istituto che accoglie ragazzi dai 6 ai 18 anni in grave difficoltà. in primo piano Conferenza Mondiale Grandi Logge Cronaca IL CASO / Corriere di Livorno: “La caccia alle streghe non paga” Servizio Biblioteca Incontro Villa “Il Vascello” con Irene Manguy sul simbolismo massonico Manifestazioni VARESE / Il Gran Maestro all’incontro “Amor di Libri” LIVORNO / La Massoneria ricorda Alessandro Tedeschi AREZZO / I sessanta anni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo ROCCELLA JONICA / Due giorni di iniziative massoniche SIENA / Nuovo libro sul Gran Maestro Domizio Torrigiani PERUGIA / Massoneria filatelica GROSSETO / Celebrazioni in ricordo di Francesco Baracca ACCADEVA A MARZO... Attività Internazionali USA / Un DeMolay italiano in America FRANCIA / Alla “Septimanie” nuovo Gran Maestro Provinciale 2 35 7 19 attività Grande Oriente d’Italia Notizie dalla Comunione rassegna stampa storia e cultura attualità anniversari 4 22 20 sommario 7

Transcript of Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce...

Page 1: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

Anno IX - Numero 9-10-1115 maggio - 15 giugno 2008

DIREZIONE, REDAZIONEAMMINISTRAZIONE:

Via di San Pancrazio, 800152 Roma

Tel. 06 5899344Fax 06 5818096

www.grandeoriente.it

EE--MMAAIILL::eerraassmmoonnoottiizziiee@@ggrraannddeeoorriieennttee..iitt

Il fratello Mario Salis della loggia “Giovanni Maria Angioy” (355) di Sassari con i ragazzi della casa-famiglia “Saint Francis Boys Home” di Cochin, nello Stato di Kerala, nell’India meridionale.

L’officina sarda sostiene da 10 anni questo istituto che accoglie ragazzi dai 6 ai 18 anni in grave difficoltà.

in primo pianoConferenza MondialeGrandi Logge

Cronaca IL CASO / Corriere di Livorno:“La caccia alle streghe nonpaga”

Servizio BibliotecaIncontro Villa “Il Vascello” conIrene Manguy sul simbolismomassonico

Manifestazioni VARESE / Il Gran Maestroall’incontro “Amor di Libri”

LIVORNO / La Massoneriaricorda Alessandro Tedeschi

AREZZO / I sessanta annidella DichiarazioneUniversale dei Dirittidell’Uomo

ROCCELLA JONICA / Duegiorni di iniziativemassoniche

SIENA / Nuovo libro sul GranMaestro Domizio Torrigiani

PERUGIA / Massoneria filatelica

GROSSETO / Celebrazioni inricordo di Francesco Baracca

ACCADEVA A MARZO...

Attività InternazionaliUSA / Un DeMolay italiano in America

FRANCIA / Alla “Septimanie”nuovo Gran Maestro Provinciale

2

35

7

19

attività Grande Oriente d’ItaliaNotizie dallaComunione

rassegna stampa

storia e culturaattualità

anniversari

4

22

20

sommario

7

Page 2: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

WASHINGTON – “La lotta contro la tirannia,l’intolleranza, il dogmatismo e l’ignoranzadeve diventare, operativamente, la nostraparola d’ordine. Deve diventare la parola

che salda la catena che unisce i Liberi Muratori di tutto il mon-do”. E’ uno dei passaggi chiave dell’intervento del Gran Maestrodel ‘Grande Oriente d’Italia’ Gustavo Raffi, tenuto a Washingtonalla Conferenza Mondiale delle Grandi Logge Massoniche (8-10maggio 2008). “La istituzione di una Giornata Mondiale della Li-bera Muratoria – ha spiegato – contro ogni forma di fanatismopotrebbe essere l’occasione per rendere esplicito e palese, a li-vello planetario, il nostro continuo impegno per la libertà e ilprogresso dell’uomo”. Secondo il Gran Maestro, “le antiche te-nebre non sono scomparse. Hanno un nome diverso – ha os-servato – ma tutte rimandano all’antico fanatismo, all’antica in-tolleranza, all’antica sopraffazione, all’antica superstizione e al-l’antica volontà di asservire l’uomo. Malgrado sforzi secolari, nonsono state spazzate via dalla Luce della cultura, del progresso,della democrazia e della libertà”. Per questo, ha spiegato Raffi,“un uomo e un Libero Muratore non possono dimenticare che laloro essenza è la Luce. E che questa Luce, in cui si esprime ilGrande Architetto dell’Universo, deve dissolvere le tenebre: ri-stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-

ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta, nel futuro, per la Libera Muratoria Univer-sale: se vuole essere al livello delle grandi battaglie che, da sem-pre, i Liberi Muratori hanno intrapreso nel passato. Da Beniami-no Franklin a Simon Bolivar, da Garibaldi a Allende sino alla schie-ra gloriosa di Fratelli che si sono opposti a dittature e tirannie inogni parte del mondo”. Dunque, secondo Raffi, la Libera Mura-toria “deve proclamare a tutti che l’uomo è il suo centro e chenel rinnovamento di questo uomo, nella sua libertà e nella suafelicità, vede l’attuazione della volontà del Grande Architetto del-l’Universo alla cui Gloria noi tutti lavoriamo”. “Dobbiamo essereconsapevoli che noi siamo i custodi di un antico sogno – ha ag-giunto il Gran Maestro del Goi – quello di costruire, o se si pre-ferisce ricostruire, un uomo diverso e migliore. Un uomo cheguardando negli occhi un suo simile, a qualunque etnia, zonageografica, convinzione, religione appartenga, possa dire ‘Tu seimio fratello’. È per questo sogno, in cui si condensa l’essenzadel messaggio esoterico, che noi siamo qui a Washington: acco-munati dalla passione per l’uomo e dal desiderio di renderlo mi-gliore. Di farlo uscire, come il Mosè di Michelangelo, dal bloccodi marmo che lo tiene prigioniero”. (Adnkronos, 9 maggio 2008)

numero 3-4 / 2008

inp

rim

opi

ano

conferenza mondiale grandi logge

WASHINGTON / Incontro delle Massonerie regolari del mondo dall'8 al 10 maggio

Parola d’ordine combatteretirannia e fanatismo L’intervento del Gran Maestro Raffi

La cronaca di Oscar Bartoli

CCEENNTTIINNAAIIAA DDII GGRRAANNMMAAEESSTTRRII MMAASSSSOONNIIaccompagnati dai loro dele-gati sono venuti a Washing-

ton DC per partecipare alla nona edizione del-la Conferenza Mondiale. In un mondo caratterizzato dall’intolleranza,dallo scontro tra religioni, dalla incapacità didialogare tra le genti, i massimi esponenti mon-diali di questa istituzione che si presenta da 300anni come un laboratorio per migliorare l’uomo,hanno cercato di mettere a fuoco i loro principiche talvolta sembrano essere in controtendenzacon l’andamento delle società occidentali. La scelta di Washington non poteva essere piùadatta visto che la capitale degli Stati Uniti èstata disegnata con molti riferimenti ad unaloggia massonica: George Washington e i padrifondatori della nazione appartenevano a que-sta antica istituzione.

IIll tteessttoo iinntteeggrraallee èè iinn iinntteerrnneett ssuu wwwwww..ggrraannddeeoorriieennttee..iitt

Page 3: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 20083

conferenza mondiale grandi logge

CONTRO LE TENEBREEtica: come possiamo

incentivare uncomportamento eticonella società civile?La Fratellanza

dell’Uomo: come possiamo

combattere il fanatismo,l’intolleranza e la tirannia?

COLLEGARE LA FRATERNITÀ GLOBALECome possiamo sviluppare e promuovere scambi culturali ed accademici tra i

Massoni nel mondo? Come possiamo aiutare la società civile a stabilire collaborazioni a livello mondiale per il miglioramento dell’umanità?

MANTENERE LAINTEGRITÀ

MASSONICAContro la

manipolazione: comepossiamo combatterele forze che cercano diinfiltrarsi nelle logge perperseguire i propri obiettivi?

Prevenire gli scismi

IIll GGrraannddee OOrriieennttee aa WWaasshhiinnggttoonn:: ddaa ddeessttrraa,, iillGGrraann MMaaeessttrroo AAggggiiuunnttoo MMaassssiimmoo BBiiaanncchhii,, iillGGrraann MMaaeessttrroo GGuussttaavvoo RRaaffffii,, iill ffrraatteelllloo OOssccaarrBBaarrttoollii,, ddeellllaa ““IIttaalliiaa LLooddggee 22000011”” ddiiWWaasshhiinnggttoonn ee GGrraann RRaapppprreesseennttaannttee ddeellllaaGGrraann LLooggggiiaa ddeell DDiissttrriicctt ooff CCoolluummbbiiaa pprreessssoo iill GGrraannddee OOrriieennttee dd’’IIttaalliiaa,, iill GGrraannddee UUffffiicciiaallee SSaallvvoo PPuullvviirreennttii..

LLaa ddeelleeggaazziioonnee uuffffiicciiaallee eerraa ccoommppoossttaa aanncchhee ddaall GGrraannddee OOrraattoorree AAggggiiuunnttooRRuuggggeerroo SSttiinnccaarrddiinnii.. HHaannnnoo ppaarrtteecciippaattoo aaii llaavvoorrii ii ffrraatteellllii AAlleessssaannddrroo AAnnttoonneellllii,, GGrraannddee RRaapppprreesseennttaanntteeddeell GGooii pprreessssoo llaa GGrraann LLooggggiiaa ddeell DDiissttrriicctt ooff CCoolluummbbiiaa,, ee FFrraanncceessccoo PPoonnttii,, eennttrraammbbiiddeellllaa llooggggiiaa ““LLiibbeerrttaass”” ((11222233)) ddii LLuuccccaa,, ggeemmeellllaattaa ccoonn llaa ““IIttaalliiaa LLooddggee””..

Tra le relazio-ni più signifi-cative quellatenuta da Gu-stavo Raffi,Gran Maestrodel GrandeOriente d’Ita-lia, una obbe-

dienza che ha superato il 19mila iscritti inlarga parte giovani. “I massoni hanno la responsabilità di co-struire o ricostruire un uomo migliore”,ha detto Raffi. “Un uomo che può guar-dare un altro uomo negli occhi, senzatenere conto del suo gruppo etnico, ori-gini, idee o religione, e dirgli: Tu sei mioFratello”.

(Oscar Bartoli per GR3-Radiotre)Il Gran Maestro Onorario Chiarle sull’Avanti del 31 maggio

I temi in discussione:

Page 4: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

inp

rim

opi

ano

numero 9-10-11 / 2008

Più che fastidio,indifferenza, di

fronte a quella che viene vista comeuna campagna denigratoria e una ri-cerca di facile pubblicità. Questa la rea-zione di Gustavo Raffi, Gran Maestrodel Grande Oriente d’Italia alla pubbli-cazione di 300 nomi di affiliati alle log-ge massoniche sul Corriere di Livorno.Per il Gran Maestro, in visita alla sedetorinese de Il Giornale, è la spia di unpericolo che incombe sulla società.“La pubblicazione delle liste è la di-mostrazione che lo Stato democraticoè in un periodo di grande difficoltà,sottoposto a grandi minacce”.

AAddddiirriittttuurraa??“Certo. Evidentemente sono state va-ne le grandi battaglie condotte nel pas-sato, come quella dei sindacati che,proprio a Torino, si opposero con for-za alle schedature dei dipendenti del-la Fiat”.EE ppooii cc’’èè uunn pprroobblleemmaa ddii pprriivvaaccyy..“Anche se la direttiva europea sulla pri-vacy è stata recepita in Italia con alme-no 18 anni di ritardo, alla fine è comun-que arrivata anche da noi. E quindi varispettata. Faccio un esempio”.QQuuaallee??“Un sindaco va valutato per il suo ope-rato. Che poi sia massone o no, poco

conta. Anche un primo cittadino,nel suo privato, è libero di fareed essere quello che vuole. Ma leconseguenze negative della pub-blicazione delle liste possono an-che essere altre”.IInnssoommmmaa,, nnoonn èè nneecceessssaarriioo rriiccoo--pprriirree ppeerr ffoorrzzaa uunnaa ccaarriiccaa ppeerr eess--sseerree ddaannnneeggggiiaattii??“Immaginiamo che tra i nomipubblicati ci sia un giovane chedi mestiere fa il fotografo. E chevada a fare servizi ai matrimoni.Ora che il suo nome è stato mes-so nero su bianco quante diffi-coltà incontrerà a trovare nuoviincarichi e nuovi lavori? E vi sem-bra democrazia questa?”.CCoommee ddeeffiinniirreebbbbee dduunnqquuee ll’’iinnii--zziiaattiivvaa ddeell ggiioorrnnaallee lliivvoorrnneessee nneeiivvoossttrrii ccoonnffrroonnttii??“È una campagna denigratoria,fatta peraltro da un giornale cheevidentemente ha bisogno di far-si pubblicità”.

CASO CORRIERE DI LIVORNO / Il Gran Maestro Raffi in visita a Torino commentala pubblicazione degli elenchi di massoni da parte di un quotidiano

“Noi denigrati, ma la caccia allestreghe non paga”

cronacacronaca

LLIIVVOORRNNOO – Fioccano i “deh” in quel di Livorno. L’abituale interiezione di quest’angolo diToscana stavolta evocava stupore. Oggetto di meraviglia, misto rabbia, un’iniziativa di Cri-stiano Lucarelli, l’ex bomber amaranto, che ora veste il gialloblù parmense, ma di mestie-re, oltre al calciatore, fa l’editore. Sì avete capito bene: da un annetto pubblica il Corrie-re di Livorno che, sulle sue colonne, ha messo nero su bianco nomi e cognomi di 300 mas-soni che proprio contentissimi non erano all’idea di ritrovarsi alla mercé del lettore. In unacittà di 160mila abitanti dove tutti conoscono tutti, ritrovarsi sul giornale e sulla bocca deiconcittadini è un attimo e non un modo di dire. Così in molti hanno esposto le loro lamentele: in primis il Gran Maestro del Grande Orien-te d’Italia, Gustavo Raffi, che ha parlato di una vera e propria “schedatura” e ha minac-ciato di portare tutti in tribunale. L’idea del quotidiano, a detta del direttore Emiliano Liuz-zi, è perfettamente legale perché “elenchi e verbali non volevano criminalizzare nessuno”.Intanto però il dibattito è aperto e non solo. Intere famiglie si sono spaccate e divise: neè emblema casa Niccolini. Papà Enzo, massone da 32 anni e conosciuto quanto stimato pa-sticciere della città, è il papà del cronista che ha seguito lo spinoso caso e non ha esita-to a spiattellare sul quotidiano i grembiuli cittadini. A Livorno sono presenti ben 14 logge e c’è un “fratello” massone ogni 500 abitanti circa.Un censimento che ora è venuto alla luce per intervento del magistrato della Procura diLivorno, alle prese con indagini puntate sulla gestione della società “Porto 2000” che con-trolla il traffico turistico. Nel corso delle intercettazioni sarebbero infatti spuntati i nomi dimolti iscritti alle logge. Da qui il passo è stato brevissimo in quanto il Pm ha richiesto eacquisito gli elenchi dei massoni di Livorno. I reati ipotizzati dalla Finanza sarebbero as-sociazione a delinquere e peculato, ma ancora non sono noti i nomi di coloro che do-vranno rispondere di eventuali addebiti. Tanto però è bastato per gettare un sasso nello stagno di una città, per altri versi tran-quilla. Giuseppe Argentieri, capogruppo di Fi in Comune e iscritto alle logge livornesi, siè detto preoccupato per il clima di diffidenza che normalmente circonda la Massoneria eche questi elenchi ora contribuirebbero ad aumentare. Dal canto suo, l’editore-calciatore-bomber si domanda cosa ci sia di male nell’iniziativa del suo giornale e non comprende imotivi di tanta riservatezza: “La Massoneria non opera per il bene comune?”.

8 giugno 2008

7 giugno 2008

4

Page 5: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

inp

rimo

piano

CChhee rriissppoossttaa ppuuòò ddaarree,, aa ttuuttttoo qquueessttoo,, llaaMMaassssoonneerriiaa??“La risposta l’abbiamo data nei giorni scor-si, in occasione della presentazione del bu-sto di Alessandro Tedeschi e del libro de-dicato a lui”.IInn cchhee sseennssoo??“Tedeschi era un ebreo livornese, masso-ne, che andò a vivere in Argentina e or-ganizzò una fitta ed efficace rete sanitaria.Poi, con l’avvento del regime in Italia,tornò in Europa e si mise alla guida delGrande Oriente. Morì prima di venire cat-turato. Ecco, un personaggio di questoprofilo è la risposta a chi ci denigra. Mala risposta più grande è stata l’attenzionea questa manifestazione pubblica, doveerano presenti sindaco, politici, ma ancheil rabbino capo e il vescovo”.LL’’iinniizziiaattiivvaa ddeellllaa ppuubbbblliiccaazziioonnee ddeellllee lliisstteeppoottrreebbbbee eesssseerrssii rriivveellaattaa uunn bboooommeerraannggppeerr cchhii hhaa aallzzaattoo iill ppoollvveerroonnee..“Oggi fare la caccia alle streghe non paga.Anzi, si rivolta contro chi la fa. È il frutto dianni di trasparenza e chiarezza durante iquali il Grande Oriente ha aperto i suoi ar-chivi a storici e studiosi. D’altra parte i no-mi sono stati pubblicati da un giornale indifficoltà, che vorrebbe rappresentare un’a-rea che non è nemmeno più in Parlamento”.MMaa sseeccoonnddoo lleeii cchhee ccoossaa ddàà ccoossìì ffaassttiiddiiooddeellllaa MMaassssoonneerriiaa??“Noi difendiamo i valori disinteressata-mente, senza dare lezioni. A differenza del-la politica, non abbiamo interessi conflig-genti da far coesistere per timore di per-dere consenso. La Massoneria dà fastidioperché fa domande, pone dubbi. E sonoquesti, più che i rituali e i cerimoniali, airritare. La Massoneria vuole educare l’uo-mo del dubbio, con capacità critica e au-tocritica. Doti che possono mettere in cri-si impalcature che si basano invece sustrutture rigide e gerarchiche”.IInn ddeeffiinniittiivvaa,, ccoommee ssii ppuuòò cchhiiuuddeerree qquueessttaappoolleemmiiccaa ccoonn iill ggiioorrnnaallee lliivvoorrnneessee??“Forse devono chiedersi se gli unici lettoridi certi articoli non siano poi loro stessi. A

questo punto po-trebbero orga-nizzarsi, com-prare un nume-ro del giornalee fotocopiarloin modo dadistribuirselo

tra loro”.

Il Giornale, 8 giugno 2008

NOTA DEL GRANDEORIENTE D’ITALIALe reiterate pubblicazioni di articoli sulla Massoneria livornese da partedel Corriere di Livorno iniziate dal mese di aprile hanno determinato il Gran-de Oriente d’Italia e i suoi associati a intraprendere le più opportune iniziati-ve giudiziarie allo scopo di tutelare i propri diritti lesi sotto molteplici profili.Il contenuto dei diversi articoli stampa che si sono susseguiti in questi mesi integraplurime violazioni di legge che hanno determinato riflessi immediati e/o connessi an-che sulla posizione degli esponenti del Grande Oriente d’Italia: diffamazione a mez-zo stampa ex artt. 595 e 596-bis c.p.; concorso in rivelazione e utilizzazione di se-greti di ufficio ex art.326 c.p.; pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento pe-nale ex art. 684 c.p.; eventuale concorso nei delitti di corruzione per un atto con-trario ai doveri di ufficio e/o di furto aggravato e/o di ricettazione ex artt. 319, 624-625,648 c.p. e/o in altri eventuali reati. E questo in considerazione sia dell’aspettodell’illecito trattamento dei dati personali, avvenuto attraverso la pubblicazione deinominativi degli aderenti al Grande Oriente d’Italia senza che sussistessero i pre-supposti del legittimo esercizio del diritto di cronaca quale causa di giustificazionedel trattamento di simili dati sensibili; sia perché gli articoli stampa, non senza gliusuali toni allusivi e suggestionanti tipici di un certo deteriore modo di fare giorna-lismo, riferiscono e accostano il Grande Oriente e alcuni dei suoi esponenti a un’in-chiesta giudiziaria rispetto alla quale non esiste alcun collegamento. In considerazione di quanto sopra, la tutela giudiziaria si articolerà quindi su mol-teplici e distinte iniziative tra le quali sin da subito:- azione civile ex art. 152 D. Leg.vo 196/2003 (Codice della Privacy) per il risar-

cimento danni derivante dalla illegittima pubblicazione degli elenchi dei nomi-nativi e quindi per l’illecito trattamento dei dati sensibili;

- azione penale mediante querela per l’accertamento dei reati di diffamazione amezzo stampa in relazione ai fatti attribuiti al Grande Oriente d’Italia e ad alcu-ni dei suoi appartenenti in considerazione dell’accostamento che è stato opera-to dal giornale rispetto a vicende giudiziarie cui i primi sono del tutto estranei;

- costituzione di parte civile nel procedimento penale avviato dalla Procura del-la Repubblica di Livorno per il reato di violazione del segreto istruttorio e intutti quegli ulteriori reati sopra individuati.

5

cronaca

No al marchio d’infamiadi Giordano Bruno Guerri

La questione non è se i massoniabbiano o no diritto alla riserva-tezza, la questione è che ne do-vrebbero godere tutti i privati cit-tadini. Proviamo a fare un esempioin contrasto con quello della Mas-soneria, ovvero il mondo dei cat-tolici praticanti. E supponiamo cheun quotidiano di provincia decida(non vorrei dare un’idea) di pub-

cronaca

ALTRE NOTIZIE NELLA RUBRICA ATTUALITÀ

<<<<<< segue a pag. 6 >>>>>>

8 giugno 2008

Page 6: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

inp

rim

opi

ano

6

blicare l’elenco di chi la domenica si confessa e si comunicain duomo: nomi, cognomi, professioni. L’essere credente epraticante non è di certo un’infamia, anzi di norma vienepercepito come una qualità. Eppure c’è da giurare che chi sivedesse pubblicato in quell’elenco si risentirebbe assai. Eavrebbe ragione. Perché ognuno ha diritto di vivere la pro-pria vita sociale nella discrezione del proprio gruppo di ap-partenenza; senza venire esibito in elenchi che, per il sem-plice fatto di venire esibiti, comportano una ghettizzazione,la riduzione al rango di individuo “dedito a”. Inutile dunquesostenere che la Massoneria non è più segreta e che è leci-to pubblicare l’elenco dei massoni.Sarà anche lecito, ma è un atto volgare e consciamente ag-gressivo da parte di chi lo compie. Tanto più nel caso del Corriere di Livorno, che ha estrapola-to i nomi degli iscritti alle varie logge da un’inchiesta giudi-ziaria. Da notare che le liste erano state acquisite agli atti perverificare eventuali intrecci affaristici, ancora da provare. Siè trattato dunque di un gesto del tutto gratuito, una ricercadello scoop a ogni costo, che si è fatto beffe del costo perchi l’ha subito. Un pasticciere massone non fa dolci menobuoni perché porta anche un altro grembiule, ma può per-dere clienti che hanno in uggia le logge. Effetti pratici a parte, bisogna mettere un freno alla tenden-za dilagante di esporre in piazza i fatti di chiunque. Se è ine-vitabile che chi ha un ruolo pubblico finisca sotto il mirinodei media, chi quel ruolo non ce l’ha dovrebbe essere la-sciato in pace a svolgere le attività – lecite – che più gli ag-gradano. Senza venire bollato per quanto guadagna, per chifrequenta, per come passa il tempo libero, per le associa-zioni a cui partecipa. Già viviamo in un’epoca supervigilatacome neanche durante dittature: telecamere per la sicurez-za, verifiche di ogni tipo contro l’evasione fiscale, controllisu controlli giustificati dalla necessità che i comportamentiprivati non provochino danni pubblici. Ci mancava solo che i giornali cominciassero a rendere notii nomi di chi si associa a questo e a quello. Oggi i massoni,domani i cacciatori, dopodomani, appunto, chi fa la comu-nione. L’effetto è devastante, e non tanto per la privacy: èche, così facendo, l’individuo cessa di essere un individuo –con la sua preziosa, irrinunciabile unicità – e diventa un no-me in una lista. E sulle liste c’è quasi sempre un bollo, o unmarchio, d’infamia.

<<<<<< segue “Guerra” da pag. 5 >>>>>>

Niente trucchi ma trasparenzadi Massimo Teodori

Ovunque nelle de-mocrazie occiden-tali la Massoneriaè una rispettabileassociazione di cit-tadini che perse-guono alcuni idea-li, apertamente eorgogliosamente.In Inghilterra il ca-po della Gran Log-gia appartiene allafamiglia reale. Ne-gli Stati Uniti moltipresidenti sonostati alti dignitarimassonici. In Francia per qualche tempo il Gran Maestroè stato il fratello del presidente Mitterrand. Solo in Italia le cose vanno in maniera diversa. Dopola stagione risorgimentale e post-risorgimentale in cuigran parte della classe dirigente liberale e democrati-ca era legata alla Massoneria, nel dopoguerra il Gran-de Oriente d’Italia e le altre maggiori osservanze mas-soniche, risollevatesi dai divieti e dalle persecuzionidel fascismo, hanno per di più svolto le loro attività inun cono d’ombra che ha facilitato la crescita di escre-scenze come la P2 di Gelli, più gruppo di potere sen-za aggettivi che loggia massonica. È per questo che da noi la Massoneria ha una vita sin-golare, se confrontata con il resto dell’Occidente. D’al-tra parte l’opinione pubblica di solito guarda con so-spetto dietrologico tutto ciò che ha a che fare con laMassoneria, mentre da parte loro i “fratelli”, per legit-tima difesa o per difetto di orgoglio identitario, tendo-no a operare protetti dalla riservatezza. Negli ultimitempi, tuttavia, con il Gran Maestro Raffi, il GrandeOriente d’Italia ha fatto passi avanti sul terreno dellapubblicità e trasparenza.

È in questo quadro che va considerata la pubblicazione dei nomi dei massoni di Livorno su un giornale locale. Ci dobbiamoperò chiedere se ci si trovi di fronte a un’iniziativa tendente alla trasparenza, oppure se si tratti di un episodio con fini scan-dalistici. Se si trattasse del primo caso, saremmo d’accordo con l’esigenza della pubblicità che avrebbe potuto riguardare,così come la Massoneria livornese, anche altre associazioni private come i partiti politici e le confraternite filantropiche, l’O-pus Dei e i club tipo Rotary. La trasparenza senza secondi fini e strabismi, serve sempre a migliorare la convivenza demo-cratica. Quel che tuttavia non quadra a Livorno è il fatto che gli elenchi dei massoni ora pubblicati provengono da un pro-cedimento giudiziario che li ha acquisiti nel 2007 in base all’ipotesi che l’intera fratellanza locale fosse dietro un’attività dicriminalità finanziaria; e che il loro attuale riciclaggio può essere funzionale a interessi che restano oscuri. Si tratta della stessa logica distorta della pubblicazione a catena delle intercettazioni telefoniche che partono da un’ipotesidi reato e finiscono per coinvolgere tutti coloro che hanno avuto a che fare con il telefono dell’indagato.

9 giugno 2008

cronacacronaca

Page 7: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

Il 18 luglio una grande studiosa di ‘cose’ massoniche torna a vi-sitare il Grande Oriente d’Italia. Per la terza volta, dopo il se-minario di studi esoterici di Montecatini dello scorso febbraio,Irène Mainguy, bibliotecaria-documentalista, responsabile del-la Biblioteca del Grande Oriente di Francia, segretaria dell’In-stitut d’Études et de Recherches Maçonniques (Iderm) e vice-presidente della Société Française d’Études et de Recherchessur l’Écossisme (Sfere), è stata invitata dal Servizio Bibliotecaper approfondire il tema del simbolismo massonico da lei am-

piamente trattato in piùopere. In Italia sonostate pubblicate, con leEdizioni Mediterranee,Simbolica massonicadel Terzo Millennio,Simbolica dei Gradidi perfezione e de-gli Ordini di Sag-

gezza e Simboli-ca dei Capitolinella Massone-ria e sono incorso di tra-duzione, perlo stesso edi-tore, Le ini-ziazioni el’iniziazionemassonicae Simboli-ca degli uten-sili e glorificazione del mestiere.Quest’ultimo libro, uscito in Francia per i tipi Jean-Cyrille Godefroy, sarà presentato in anteprima nell’incontrodel 18 luglio al quale parteciperà il Gran Maestro GustavoRaffi. L’appuntamento è a Villa ‘Il Vascello’ alle ore 19.

Info: [email protected]

numero 9-10-11 / 2008

inp

rimo

piano

7

ROMA / Incontro a Villa ‘Il Vascello’ con Irène Mainguy

Simbolismo massonico

servizio biblioteca servizio bibliioteca

Irène Mainguy al seminario di Montecatini

manifestazioni manifestazioni

Teatrino affollato per l’incontro con numero uno della Massoneria

Il Gran Maestro Gustavo Raffi in cattedra insegna la “filosofia del dialogo e della scoperta”

Il Gran Maestro ha fatto il pieno, visto chead accoglierlo fuori del teatrino “G. San-

tuccio” di via Sacco c’era un folto pubblico (il 14 maggio) rac-coltosi già ben prima del suo arrivo. Quindi l’entrata dell’avvo-cato Gustavo Raffi, atteso però, più che per il suo ruolo che lovuole specializzato in diritto commerciale e marittimo, per co-noscere le motivazioni del suo giuramento sul solenne libro del-la Legge sacra. “Chi siete oggi e cosa pensate di fare domani”,questa la breve domanda che lo stesso Raffi ha fatto a se stes-so e al pubblico per spiegare “la necessità di un meccanismo

che sia in grado di dare risposte ai quesiti di oggi”. Breve l’in-troduzione di Claudio Bonvecchio, professore di Filosofia delleScienze Sociali all’Università dell’Insubria, che lo ha volutoospite in un incontro racchiuso sotto il nome di “Amor di Poli-tica”, ma a sua volta articolato nel più ampio contenitore dellarassegna letteraria di Varese “Amor di Libri”. Dunque subito alui la parola, l’avvocato civilista classe 1944 e residente a Ra-venna, ma più di tutto il Gran Maestro del Grande Oriente d’I-talia di Palazzo Giustiniani, che parla nel nome della “filosofiadel dialogo, dove gli uomini si mettano in discussione pronti a

Page 8: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

inp

rim

opi

ano

8 numero 9-10-11 / 2008

manifestazioni manifestazioni

Tra gli ospiti della rassegna, Alda Merini, Dacia Maraini,Giovanni Reale, Stefano Zecchi, Giorgio Scaramuzzino,José Maria Aznar, Umberto Bossi, Silvio Raffo, Mario della Porta Raffo e Luca Goldoni

LLaa nnoottiizziiaa èè aanncchhee iinn iinntteerrnneett ccoonnuunn sseerrvviizziioo ddeell TTeelleerrggiioonnaallee ddeellGGrraannddee OOrriieennttee dd’’IIttaalliiaa

wwwwww..ggrraannddeeoorriieennttee..iitt

Il blog di VareseNews sulla Massoneria aperto in occasione della partecipazione del Gran Maestro Raffi ad “Amor di Politica”

modificare il proprio pensiero e concepire la filosofia della sco-perta come un pensiero e mai come un errore”, e ancora di“una Massoneria che esprime un modo di essere di uomini checredono nelle loro idee ma non ne sono succubi”.Ed in effetti “se Mozart è stato Mozart non lo è stato perchéera massone”, stesso dicasi per Garibaldi, il massone più notoe autorevole dell’Ottocento. C’è in loro, come in tutti gli “adep-ti”, una sorta di volontà di muoversi al di là della ricerca diconsensi in termini di dominio e governo, ma piuttosto per unasocietà che sappia essere davvero civile e democratica indi-pendentemente dalle questioni politiche e religiose. Perchédunque la Massoneria, in cui i lavori della loggia sono riserva-ti ma non segreti, che rispetta le donne ma non le accetta, co-sì distante dal vivere comune per quella sua osservanza di An-

tichi Doveri e il lavorio alla Gloria del Grande Architetto del-l’Universo, non si rivolge a tutti? “E’ un patto per rinverdire lastoria”, risponde Raffi, che aggiunge a proposito della sua in-fluenza: “Non detta linee politiche o religiose, pur dovendo es-sere credenti, ma solo testimonianza di valori”.

Monica Toso - La Prealpina, 15 maggio 2008

AALLTTRRII AARRTTIICCOOLLII IINN RRAASSSSEEGGNNAA SSTTAAMMPPAA

Il Gran Maestro con Claudio Bonvecchio

Il pubblico al Teatrino Santuccio

Page 9: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

LLaa llooggggiiaa mmaassssoonniiccaa ddeellGGrraannddee OOrriieennttee dd’’IIttaalliiaa

((GGooii)) hhaa ddoonnaattoo iill bbuussttoo ddii AAlleessssaannddrroo TTeeddee--sscchhii aallllaa cciittttàà,, iill tteerrzzoo ddooppoo qquueelllloo ddii GGiioossuuèèCCaarrdduuccccii eedd AAddrriiaannoo LLeemmmmii.. AAllllaa cceerriimmoonniiaa,,cchhee ssii èè tteennuuttaa aa VViillllaa FFaabbbbrriiccoottttii,, hhaannnnoo ppaarr--tteecciippaattoo iill GGrraann MMaaeessttrroo ddeellllaa MMaassssoonneerriiaa ddeellGGooii,, GGuussttaavvoo RRaaffffii,, iill GGrraann MMaaeessttrroo AAggggiiuunnttooMMaassssiimmoo BBiiaanncchhii,, iill ssiinnddaaccoo AAlleessssaannddrroo CCoossii--mmii ee ii rraapppprreesseennttaannttii ddeellllee sseettttee llooggggee mmaass--ssoonniicchhee ddeellllaa cciittttàà.. SSccooppeerrttoo iill mmoonnuummeennttoovviieennee aallllaa lluuccee iill bbuussttoo ddii TTeeddeesscchhii ccoonn iill ssuuooppaassssaattoo ddii mmeeddiiccoo lliivvoorrnneessee cchhee,, ddaallll’’eessiilliioo ddiiPPaarriiggii,, nneell nnoommee ddeeii pprriinncciippii ddeellllaa ttoolllleerraannzzaammaassssoonniiccaa ssii ooppppoossee aall ffaasscciissmmoo..Solo la morte improvvisa lo strappa alla Ge-stapo: quando vanno ad arrestarlo, trovanosolo il suo cadavere.Per questo livornese non ci si ferma, però,al monumento realizzato da Stefano Pienot-ti di Pietrasanta, ma viene presentato ancheun libro sulla sua vita e le sue opere. Il se-condo libro sempre realizzato dalla Masso-neria: il primo è stato quello sulla storia del-l’istituzione dal Settecento alla Repubblica.“Questi atti ricordano ancora una volta quanto la storia di Li-vorno si intrecci con quella della Massoneria – dice Bianchi rin-graziando il sindaco – i livornesi massoni hanno sempre avutoun ruolo di rilievo nelle vicende labroniche”.Ringrazia anche Raffi ed afferma che da diversi anni ormai gli

archivi dell’istituzione sono aperti alla consultazione. “Ritengoinoltre importante approfondire questi studi sulla Massoneria –aggiunge Raffi – per collocare l’istituzione in quelle sue pecu-liari tradizioni che da sempre la vedono testimone di grandi va-

numero 9-10-11 / 2008

manifestazioni manifestazioni

inp

rimo

piano

9

LIVORNO

La Massoneria ricorda TedeschiUn libro e un busto per il medico che si oppose al fascismo

IILL LLIIBBRROOII

Tedeschi, un massone in esilioLLIIVVOORRNNOO.. NNoonn ssoonnoo mmoollttii qquueellllii cchhee iinn cciittttàà rriiccoorrddaannoo iill nnoommee ddii AAlleessssaannddrroo TTeeddeesscchhii..EEppppuurree,, pprriimmaa cchhee eesssseerree GGrraann MMaaeessttrroo ddeell GGrraannddee OOrriieennttee dd’’IIttaalliiaa iinn eessiilliioo aa PPaarriiggii dduu--rraannttee iill ffaasscciissmmoo,, TTeeddeesscchhii eerraa uunn lliivvoorrnneessee..Ma la sua vita si smezza tra l’Argentina e la Francia, abbracciando il periodo più con-vulso della storia italiana. Fino a catapultarlo al vertice della Massoneria negli anni del-la clandestinità a Parigi, a tenere le redini di un’associazione che lottò instancabilmenteper estirpare il fascismo. Oggi la sua storia esce dalle nebbie dell’oblio in un libro edi-to dal Mulino, grazie alla preziosa ricostruzione di Santi Fedele, professore ordinario distoria contemporanea all’università di Messina che ha ricomposto le notizie sull’attivitàdell’associazione massonica a partire dal 1927 fino alla vigilia della seconda guerra mon-diale. “Eccezionale – commenta Massimo Bianchi, oggi Gran Maestro aggiunto del Gran-de Oriente d’Italia – il lavoro di recupero storico che per la prima volta in maniera com-pleta e sistematica si avvale delle carte dell’archivio del Grande Oriente d’Italia di Pa-

Il Tirreno del 5 giugno

1 giugno 2008

AANNTTIICCIIPPAAZZIIOONNII

La Nazione, Livorno, del 3 giugno 2008

<<<<<< segue a pag. 10 >>>>>>

<<<<<< segue a pag. 10 >>>>>>

Page 10: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

inp

rim

opi

ano

lori umani, sempre attuali, lontani dalle fazioni politi-che. Quei valori che la spinsero a contribuire alla co-struzione del regno d’Italia e al sostegno della repub-blica”.Alessandro Tedeschi indubbiamente ha fatto la suaparte in questo processo plurisecolare. Nato a Livor-no sul finire del diciannovesimo secolo, laureatosi aPisa ebbe incarichi scientifici all’Università di Siena.Quindi si trasferisce in Argentina dove costruisce un reticolo distrutture sanitarie per emigrati italiani. Con lo scoppio della“grande guerra” torna in Italia come interventista a combattere.Di nuovo rientra in Argentina dove intanto si sono costituiti deigruppi fascisti. Così è costretto a fuggire a Parigi dove per die-ci anni dirige i membri del Grande Oriente che sono scappatidall’Italia per evitare le persecuzioni di Mussolini.“Io sono il sindaco di tutti – dice Cosimi nel suo intervento –ho dunque accolto volentieri l’invito a questa inaugurazione eapprezzo il processo di trasparenza che il Grande Oriente staportando avanti. Ritengo importante che la Massoneria svolga ilsuo ruolo come le tante associazioni presenti in città”. Il sinda-co ricorda la figura del massone livornese Flammen Del Coro-na, uno dei più fieri oppositori di Gelli negli anni della P2.A Palazzo Granducale, poi, si è svolta, la presentazione del li-bro su Tedeschi, “Biografia di un livornese medico”, edito dalMulino, scritto da Santi Fedele, docente di storia contempora-

nea all’università di Messina. L’opera è stata illustrata da Mau-rizio Vernassa, docente dell’università di Pisa.Quindi parla lo stesso autore, ricordando che in un primo libroè stato descritto il contributo della Massoneria nella battagliaantifascista. Tra l’altro 17 “fratelli” sono caduti alle Fosse Ar-deatine. In Provincia con il sindaco ci sono il presidente GiorgioKutufà, rappresentanti delle forze politiche, il senatore MarcoFilippi. Il vescovo si scusa con una lettera di non essere potutointervenire. Il Gran Maestro Raffi ribadisce il principio di tolle-ranza che ha fatto storia nella Massoneria livornese.

Il Tirreno, 5 giugno 2008

manifestazioni manifestazioni

10

sseegguuee AANNTTIICCIIPPAAZZIIOONNII

lazzo Giustiniani. Si tratta del secondo volume in pochi anni che l’associazione dedica alla storia della Massoneria locale e cit-tadina”.Tedeschi, medico di origini ebraiche, partì giovanissimo per l’Argentina e appena sbarcato in Sud America si dette da fare percostruire la prima rete ospedaliera degli emigrati italiani. Poi nel 1915 sotto il richiamo degli ideali politici tornò in Italia perschierarsi dalla parte del fronte interventista nel primo conflitto mondiale ma ripartì poco dopo. E in Argentina rimase fino aquando i suoi sentimenti antifascisti lo convinsero a rientrare per dare vita alla lotta contro il totalitarismo.Il pacchetto delle leggi varate tra il ‘25 e il ‘26 mise fine alla libertà di associazionismo in Italia. Soffocata nella sua libertà dimanovra la Massoneria si ricostituì nel 1930 in esilio sulle rive della Senna, proprio sotto la guida di Tedeschi, promosso al ran-go di Gran Maestro. Morì poco prima che la Gestapo lo individuasse per venirlo a prelevare.Il libro riporta alla luce oltre un decennio di contatti, tentativi per instaurare rapporti con le filiazioni massoniche di Francia,Inghilterra, Argentina e Tunisia per far fronte comune nella denuncia del regime mussoliniano e nella sensibilizzazione dell’opi-nione pubblica internazionale in senso antifascista. (...)

Elisa Sironi

Il Corriere di Livorno del 4 giugno. Si tratta del quotidiano artefice dellapubblicazione degli elenchi di 300 massoni

Due momenti della consegna del busto di Tedeschi a Villa Fabbricotti. E’ presente il sindaco Cosimi

LLaa nnoottiizziiaa èè aanncchhee iinn iinntteerrnneettccoonn uunn sseerrvviizziioo ddeell TTeelleerrggiioonnaalleeddeell GGrraannddee OOrriieennttee dd’’IIttaalliiaa

wwwwww..ggrraannddeeoorriieennttee..iitt

Page 11: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

inp

rimo

piano

La sala del Consiglio comunale di Arezzo,a Palazzo dei Priori, ha ospitato il 23aprile il convegno del Collegio toscano,organizzato con le logge aretine, che hacelebrato i sessant’anni della Dichiarazio-ne Universale dei Diritti dell’Uomo. Erapresente il Gran Maestro Gustavo Raffi.Notevole la partecipazione di pubblico, enon solo da parte di fratelli, certamenterichiamata dai nomi dei relatori in pro-gramma e dall’attualità dei temi in di-scussione, ma anche dalla presenza delGrande Oriente d’Italia in città, con unconvegno pubblico, dopo molti anni.I lavori sono stati aperti dai saluti del-l’assessore comunale alla Cultura CamilloBrezzi e del presidente circoscrizionaletoscano Stefano Bisi che ha ricordato –proprio in tema di diritti – la vicenda diLivorno dove un quotidiano pubblica, daoltre due mesi, nomi di massoni e docu-menti relativi, ignorando del tutto la tute-la della privacy. Firmata a Parigi il 10 dicembre 1948, la Di-chiarazione Universale dei Diritti dell’Uo-mo nacque per iniziativa delle NazioniUnite che ne promosse la redazione per-ché fosse applicata in tutti gli Stati mem-bri. E’ il prodotto storico delle atrocitàdella Seconda guerra mondiale e fa partedei documenti di base delle Nazioni Uniteinsieme al suo Statuto steso nel 1945. Ildocumento consta di un preambolo e di 30articoli che sanciscono i diritti individuali,

civili, politici, econo-mici, sociali, culturalidi ogni persona. I di-ritti dell’uomo vannoquindi suddivisi in duegrandi aree: i diritti ci-vili e politici e i dirittieconomici, sociali eculturali.Nell’ambito del con-vegno, Marcello Flo-res d’Arcais, docentedi Diritti Umani all’U-niversità di Siena, hatracciato un quadrodella Dichiarazioneevidenziandone l’at-tualità a fronte di unacontinua emergenzadi salavaguardia dei diritti umani, quali,ad esempio, quelli dell’infanzia, discussida Antonio Sclavi, presidente dell’UnicefItalia, o all’istruzione su cui è intervenutoAmos Nannini, presidente della SocietàUmanitaria di Milano, e si è soffermato ilGran Maestro Raffi in chiusura di conve-gno. Il Gran Maestro Onorario MorrisGhezzi, docente di Sociologia del Dirittoall’Università di Milano, ha invece consi-derato la posizione dei giuristi nella tute-la dei diritti umani, il cui rapporto con ildiritto di pace è stato discusso da EnricoCheli, docente di Sociologia delle Rela-zioni all’Università di Siena.

Durante i lavori il moderatore MorenoMilighetti, vicepresidente del Collegio to-scano, ha informato il pubblico che l’Isti-tuto di studi storici “Tommaso Crudeli”realizzerà un museo alla memoria delpoeta, a cui è dedicato l’ente, membrodella prima loggia massonica in Italia (aFirenze) e vittima dell’Inquisizione. L’ini-ziativa si svolge in accordo con il comu-ne di Poppi (in provincia di Arezzo), luo-go di nascita di Crudeli.Giornali, televisioni e organi informaticihanno dato grande diffusione al conve-gno del quale saranno presto disponibiligli Atti.

manifestazioni manifestazioni

AREZZO / Convegno del Collegio circoscrizionale toscano e delle logge aretine

I sessanta anni della DichiarazioneUniversale dei Diritti dell’Uomo

11

Il tavolo dei relatori. Al centro è riconoscibile il Gran Maestro Raffi Il pubblico in sala

Corriere di Arezzo del 23 aprile

Page 12: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

inp

rim

opi

ano

Le vicende legate ad un periodo storicocomplesso del secolo scorso, la storia diun incontro inatteso, il ricordo di una fi-gura conosciuta e apprezzata. Questi i fi-li conduttori della presentazione del libro“Il dottore e il Maestro. Al confino di po-lizia con Domizio Torrigiani” di Alcide Ga-rosi (primamedia editore) realizzata il 6maggio nell’aula magna storica dell’Uni-versità di Siena. Davanti a un folto pub-blico, il giornalista e scrittore Luigi Olive-to ha aperto l’incontro sottolineando le di-verse chiavi di lettura a cui il volume sipresta: dalla vicenda più strettamente uma-na a quella della ‘grande storia’ letta at-traverso le ‘piccole storie’, le vicende uma-ne. Ed è stato il curatore del volume, lo

storico Saverio Battente, a inquadrare ilperiodo storico nel quale si svolse l’in-contro tra il medico Alcide Garosi e l’allo-ra Gran Maestro del Grande Oriente d’Ita-lia, Torrigiani. Era, infatti, il 1929, pochi an-ni dopo l’emanazione delle leggi fascisteche in Italia mettevano al bando la Mas-soneria in nome di un nazionalismo che ri-pudiava ogni riferimento internazionale epacifista e che aveva ormai stretto solidirapporti di alleanza con la Chiesa.“Fu Alfredo Rocco, futuro padre del codicepenale – ha detto Battente – l’ideologo diquesta impostazione del fascismo. E da quelmomento il ‘Belzebù’ Torrigiani fu conside-rato un nemico. Questo libro ci aiuta a ca-pire quel periodo, ci racconta cosa fosse il

confino di polizia eanche il tipo di so-cietà in cui si vive-va. Infine tratteggiabene l’incontro traqueste due figureche finiranno perinfluenzarsi, in par-ticolare Garosi cherimarrà sempre le-gato al suo “pa-ziente” fino a defi-nirsi sua “creatura”.

Secondo invece Roberto Barzanti, politicoe docente universitario, “oltre che sul pia-no storico il memoriale, e soprattutto ildiario di Garosi, coevo degli avvenimentiche narra, è importante perché fa cono-scere un lato della figura di Torrigiani fi-nora poco nota: la sua grande dimensio-ne etica, le sue certezze filosofiche, il suostraordinario carisma, la sua curiosità in-

Fine settimana il 10 e l’11 maggio all’insegna della Massoneria. L’exConvento dei Minimi ha ospitato una rassegna di cultura libero-muratoria organizzata dalle logge dell’Alto Jonio Reggino e dalCollegio circoscrizionale della Calabria con il patrocinio del Co-mune di Roccella Jonica. Ha inaugurato la manifestazione, nel tar-do pomeriggio del 10 maggio, la presentazione del libro del fra-tello Lionello Leoni “Il libero muratore: un Ulisside del terzo mil-lennio?” con la partecipazione del sindaco Sisinio Zito che in aper-tura ha salutato i presenti insieme al presidente circoscrizionaleFilippo Bagnato. Sono intervenuti – moderati dal presidente delConsiglio dell’Alto Jonio Reggino Antonio Bagnato – il dirigentescolastico Giovanni Pittari, il critico d’arte Giuseppe Livoti e il do-cente universitario Giuseppe Lombardo. Era presente l’autore.

Nella stessa sede una mostra di antichi testi e cimeli massoni-ci ha affiancato l’iniziativa. “Thesauri Latomorum” è il titolodell’esposizione, proseguita anche il giorno successivo, costi-tuita da sette vetrine con materiale storico del XIII secolo finoai giorni nostri. Secondo gli organizzatori “con pochi e selezionati ‘pezzi’ siè cercato di gettare un sasso nello stagno, di suscitare l’in-teresse ‘culturale’ nel visitatore, nell’intento di incuriosirlo,di stimolarlo alla ricerca spassionata, allo studio e, in defi-nitiva, alla comprensione di ciò che la Libera Muratoria real-mente rappresenta: antico, universale e fondamentale sup-porto all’elevazione spirituale e morale dell’uomo e dell’U-mana famiglia”.

SIENA / Incontro all’Università

Nuovo libro sul Gran Maestro Torrigiani

La presentazione nell’aula magna dell’Università di Siena

ROCCELLA JONICA / Iniziativa delle logge dell’Alto Jonio Reggino e del Collegiocalabrese

Due giorni di MassoneriaIn programma l’ultimo libro di Lionello Leoni e una mostra di antichitesti e cimeli massonici

manifestazioni manifestazioni

12

Page 13: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

tellettuale che ben si può scoprire, ad esempio, dalle letture chefaceva e dai libri che richiedeva. Ma anche i suoi crucci e dub-bi, come quando esclama ‘ah, se tra fascismo e massoneria fos-simo andati d’accordo...’. Rimane, comunque, lo spessore di unpersonaggio cui va riconosciuta un’etica e un rispetto profondi,solo per il fatto che dalla Francia decise, sua sponte, di rientra-re in Italia per sopportare insieme ai fratelli la prigionia in no-me delle proprie idealità”.“Ma il libro – ha aggiunto Barzanti – ha anche il grande meri-to di farci riscoprire la figura di Alcide Garosi, che dopo quel-l’incontro in giovane età non sarà più lo stesso. Diventerà unappassionato di dottrine mediche al limite con la medicina uffi-ciale, studierà la storia della medicina sino a diventarne docen-te all’Università di Siena, si applicherà sempre con dedizione al-la cura degli altri, con ‘umanesimo scientifico’ che trova proprionelle sue idee di ambito massonico una fortissima rispondenza.Una medicina che affonda dunque non solo nella scienza, manella storia, nella psiche e nello spirito. Personalmente ebbi mo-

do di conoscerlo quando da sindaco di Siena venne a trovarmiper sottopormi il suo studio su Aldobrandino da Siena, una fi-gura che lui considerava altrettanto significativa come quella diTorrigiani. Non ebbi modo di sfogliare quel volume, che verràpoi pubblicato qualche anno dopo la sua morte”.Fabio Reale ha poi tratteggiato un preciso ed efficace ritrat-to di Alcide Garosi: nato in Maremma, fu l’unico dei dieci fra-telli a studiare grazie all’interesse del fattore dell’azienda do-ve la famiglia lavorava. Combatté nella prima guerra mon-diale, fu poi per molti anni medico condotto a Chiusdino do-ve, tra l’altro, contribuì a fondare la squadra di calcio “LaCinghiala”.Hanno dato testimonianze anche Giuliano Garosi, figlio di Alci-de, Giorgio Menicori, Mario Rigato e Massimo Lenzi.Il volume, con prefazione di Gustavo Raffi, Gran Maestro delGrande Oriente d’Italia, che ha dato il patrocinio alla pubblica-zione, è in vendita in tutte le librerie di Siena e provincia, e puòessere acquistato on line sul sito aaggeennzziiaaiimmpprreessss..iitt

PERUGIA / Iniziativa dell’Associazione Italiana di Filatelia Massonica del Grande Oriente

Massoneria filatelica

manifestazioni manifestazioni

Sui quotidiani La Nazione e II Corriere di Maremma, sono appar-si il 9 maggio, due brevi ma significativi articoli sull’iniziativa del-la loggia ˝Francesco Baracca˝ (973) di Grosseto e del Rito Sim-bolico Italiano, che rende omag-gio al Maggiore Francesco Ba-racca, massone, nel 200esimoanniversario della nascita. Primodegli “assi” dell’aviazione trico-lore nella Prima Guerra Mondia-le fu insignito, per le sue azionie gesta eroiche, della medagliad’oro al valor militare.Dal 19 giugno, la centrale via

Porciatti di Grosseto, ha un “largo” a luiintitolato e una targa in suo ricordo, ce-lebrativa anche del venticinquennale

della log-gia gros-setana.

GROSSETO / Celebrazioni di una loggia cittadina

Al MaggioreFrancesco Baracca

La Nazione del 9 maggio

Il Corriere di Grosseto del 9 maggio

13

Anche quest’anno la sezione perugina dell’Associazione Italiana diFilatelia Massonica (Aifm) del Grande Oriente d’Italia, grazie ai fra-telli Giuseppe Trequattrini e Mario Rossetti, ha organizzato unamostra filatelica dedicata alla Massoneria nella storia postale. Pa-trocinata dal Collegio circoscrizionale umbro e dal club filatelicoPerugina Collector, l’esposizione è stata realizzata dall’8 all’11 mag-gio nei locali della Rocca Paolina con la collezione del fratello Re-nato Boeri che ha messo a disposizione francobolli, cartoline e an-nulli postali – di tema massonico – antichi e di grande pregio,provenienti da tutto il mondo.Interessante la carrellata sui massoni famosi: re, capi di Stato, fi-lantropi, scienziati, astronauti, poeti, musicisti, attori, statisti, uo-mini politici e quant’altro, celebrati nella storia postale e che ilpubblico ha potuto conoscere in modo diverso proprio per la lo-ro appartenenza alla Libera Muratoria.

Per l’occasione è stato emesso un annullo postale speciale.

IInnffoo: Aifim-Goi - [email protected]

inp

rimo

piano

Page 14: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

inp

rim

opi

ano

14

Alberto Mario, CarloCattaneo, Giuseppe Fer-rari, Francesco Crispi,Cristoforo Bonvicini,Giorgio Asproni e GuidoLaj sono alcuni dei rap-presentanti della culturalaica del nostro Paesediscussi nell’ambito del-la tavola rotonda “Mas-soni e Democratici tra‘800 e ‘900” realizzata aCagliari il 1° marzo dal-la loggia cittadina”Gior-

gio Asproni”(1055), in collabo-razione con il Col-legio circoscrizio-nale della Sarde-gna. La sede massonicaregionale di Pa-lazzo Sanjust haospitato l’iniziati-va che ha pro-mosso, alla pre-senza del GranMaestro GustavoRaffi, i libri “Giorgio Asproni, ereditàmorale e attualità politica” e “L’ere-dità di Nathan. Guido Laj, 1880-1948,Pro sindaco di Roma e Gran Mae-stro”, dei quali la storica Anna MariaIsastia, intervenuta al convegno, è ri-spettivamente curatrice e autrice. Ilvolume su Asproni contiene gli attidel convegno nazionale realizzatodall’officina nel novembre 2006 peril suo ventennale di fondazione e il130esimo anniversario della mortedel politico sardo. A discutere deidue saggi sono intervenuti anche glistorici Paolo Gastaldi dell’Universitàdi Pavia, Santi Fedele dell’Universitàdi Messina e Tito Orrù, decano del-l’ateneo cagliaritano e principale stu-dioso di Asproni, insignito due annifa dal Gran Maestro Raffi dell’onori-ficenza “Galileo Galilei”.

I lavori, moderati da Gavino Angiusdell’Associazione culturale “GiorgioAsproni”, sono stati seguiti da un foltopubblico a dimostrazione dell’apprez-zamento della cittadinanza per le ini-ziative culturali della Massoneria isola-na. Valore espresso apertamente dalsindaco di Cagliari Emilio Floris che nelsuo indirizzo di saluto al convegno,dopo i ringraziamenti alla “Asproni”,ha invitato i massoni cagliaritani a da-re il loro contributo d’idee per l’ammi-nistrazione della città. Anche il sindacodi Bitti Giuseppe Ciccolini ha portato ilsaluto della propria comunità ringra-ziando il Grande Oriente d’Italia per ilsuo impegno e per aver voluto ricor-dare la figura di Giorgio Asproni delquale quest’anno ricorre il bicentenariodella nascita. Era pure presente l’ono-revole Attilio Dedoni, della Commissio-

AACCCCAADDEEVVAA AA MMAARRZZOO

manifestazioni manifestazioni

CAGLIARI / Convegno della loggia cagliaritana intitolata a Giorgio Asproni.

Massoni e Democratici tra ‘800 e ‘900

Chorus del 15 marzo

Relatori e pubblico al convegno

Page 15: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

Domenica 16 marzo è stata inaugurata a Reggio Calabria la nuova sede della Massoneria del Grande Oriente d’Italia di Pa-lazzo Giustiniani da parte del Gran Maestro Gustavo Raffi. In pieno centro storico (via Palamolla) il sito, caratterizzato da

due templi, si estende per 470 mq. Un’iniziativa importante per il movimento massoni-co nazionale e calabrese che mira a costituire un solido punto di riferimento culturale esociale per tutta la città. Prima di lasciare la ‘Città dello Stretto’, all’interno del GrandHotel Excelsior, è stato lo stesso Raffi ad evidenziare le linee direttive e gli scopi chehanno portato alla costruzione di questo nuovo tassello della casa massonica.“Il nostro obiettivo, non è quello di incrementare il numero degli iscritti. Non siamo unpartito e non miriamo, quindi a conquistare fette di elettorato per tradurlo in strumentodi potere. Con la nuova sede – spiega – inaugurata in una zona alta della città e benvisibile a tutti, intendiamo fondare un contenitore in cui uomini liberi s’incontrano inun leale confronto di idee al fine di promuovere i valori morali che dovrebbero costi-tuire la base vitale diqualsiasi dinamica so-ciale. Mi riferisco so-prattutto al rispetto e al-la reciproca coesistenza.E tutto ciò, ovviamente,passa anche per l’ade-guamento degli stessiprincipi al rinnovamen-to dei tempi”.

Il discorso scivola, poi, sull’importanza del ruo-lo svolto dalla scuola come base dell’educa-zione individuale alla corretta esistenza condi-visa con l’altro e sul compito della Massonerianella stessa società. Gustavo Raffi esamina ilmomento storico dell’Italia a trecentosessantagradi, spaziando dalla politica, alla cultura, al-la religione. Ribadisce la necessità di una “ri-volta” morale generalizzata, investe, investen-do sui valori, da sempre prerogativa essenzia-le della Massoneria, e alla richiesta di deter-minare il mezzo più efficace per la promozio-ne degli stessi così risponde: “Non avere l’ar-roganza di pensare di essere depositari dellaverità e non sottrarsi al confronto”. Alessandro Crupi - Calabria Ora, 18 marzo 2008

ne Cultura del Consiglio Regionale dellaSardegna. Per le autorità massoniche, in-vece, significativa la presenza del GranMaestro Onorario Bruno Fadda, mentreil Collegio circoscrizionale sardo è statorappresentato dal vicepresidente CesareMarras.La serata si è conclusa con una esibizionedei Tenores di Bitti. Il Canto a Tenore èstato inserito dall’Unesco tra i “Master-pieces of the Oral and Intangible Heritageof Humanity” e perciò proclamato “Patri-monio intangibile dell’Umanità”.

numero 9-10-11 / 2008

manifestazioni manifestazioni AACCCCAADDEEVVAA AA MMAARRZZOO

I Tenores di BittiL’annuncio della Nuova

Sardegna del 28 febbraio

Nuova casa massonica

REGGIO CALABRIA

Grande Oriente d’Italia in via Palamolla

Il Quotidiano della Calabria del 20 marzo (v. rubrica rassegna stampa)

REGGIO CALABRIA – Nello stesso giorno il Gran Maestro GustavoRaffi ha partecipato ad altre due iniziative: una riunione del Colle-gio calabrese, guidata dal presidente circoscrizionale Filippo Ba-gnato, e una tornata rituale al Grand Hotel Excelsior officiata dalcoordinatore dell’Oriente reggino Biagio Di Veci. Per la Giunta delGrande Oriente erano presenti i Gran Maestri Aggiunti Massimo Bian-chi e Giuseppe Anania e il Gran Tesoriere Aggiunto Domenico For-ciniti. Numerosissima la partecipazione, ad entrambe le manifesta-zioni, da tutta la regione, rappresentata da gran parte delle sue mas-sime cariche. Si ricordano: i grandi ufficiali Tonino Seminario, Gui-do Rossi e Antonio Criseo; per la Corte Centrale, il presidente To-nino Perfetti e il giudice Arturo Occhiuto; i consiglieri dell’OrdineGiuseppe Sposato, Gianfranco Fragomeni e Luigi Veraldi, i garantid’amicizia Francesco Cipriani, Mario Cosco, Francesco Ferrari, Giu-seppe Cacopardi, Giuseppe Giannetto, Giuseppe Caparello, Fortu-nato Violi, Marco Cimino, Walter Brenner, Francesco Gallo, AttilioRusso, Cosimo Petrolino, Rosario Chinè e Saverio Cambareri.Nella tornata all’Excelsior il Gran Maestro ha insignito il fratelloCiccio Ferrari, massone da oltre cinquant’anni, della medaglia delveterano e, sospesi i lavori rituali, ha consegnato a Cristina Luvaràla onorificenza “Giordano Bruno” conferita alla memoria a suo pa-dre Antonio, distintosi in vita per il grande impegno a favore del-l’Istituzione.A questi lavori hanno preso parte anche i grandi ufficiali Salvo Pulvi-renti e Mimmo Macrì, il garante d’amicizia Onofrio Costanzo, il pre-sidente del Collegio della Sicilia Silverio Magno e il maestro venera-bile della loggia “La Ragione” (333) di Messina, Roberto Bruno.

15

Page 16: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

inp

rim

opi

ano

16

manifestazioni manifestazioni

AACCCCAA

DDEEVVAA

AA MM

AARRZZOO

Prima iniziativa pubblica nella nuova casamassonica di Reggio Calabria del Grande

Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, recentemente inauguratadal Gran Maestro Gustavo Raffi.La sede massonica di via Palamolla 43 ha ospitato i sette studentidel Master di primo livello per esperto in strategie e tecnologiedella comunicazione e dell’informazione multimediale i.c.t. (or-ganizzato dal Consorzio Mediterraneo per lo Sviluppo di ReggioCalabria diretto dal dottor Maurizio Saffioti) nella quale hannocondotto, diretti dal dottor Mario Tursi Prato, una tranche della

parte pratica della loro attività didattica.Il Master, che si articola in diversi moduli didattici teorici e pra-tici ed è frequentato da giovani laureati, e infatti “finalizzato acreare figure professionali capaci di operare nella realizzazionedi opere multimediali”.Così si legge in una nota stampa dell’associazione massonica chespiega: “I sette futuri esperti in attività multimediali hanno inter-vistato, con l’ausilio di operatori televisivi, alcuni rappresentan-ti del Grande Oriente d’Italia, tra i quali Nicola Sgrò, musicolo-go e direttore d’orchestra, il professor Nicola Catalano, preside

dell’Istituto magistrale di Reggio Calabria, CosimoPetrolino, funzionario assicurativo, Arturo Occhiuto,medico specialista, Urologia e il professor GiuseppeLombardo, docente presso l’Università degli Studi diMessina”.“Le interviste – continua il Grande Oriente d’Italia –sono state corredate dalle riprese nel Tempio dellesuggestive immagini che raffigurano la simbologia ela tradizione massonica”.“E’ previsto – conclude – che tutto il materiale gira-to venga assemblato in un magazine televisivo”.

Il Quotidiano della Calabria, 29 marzo 2008

REGGIO CALABRIA / Sette studenti in visita alla casa del Grande Oriente d’Italia

La Massoneria vicina ai giovani

COSENZA / Celebrazioni delle logge cittadine

In ricordo dei Fratelli Bandierae di tutti i massoniTradizionali celebrazioni la mattina del 9 marzo delle dieci log-ge cosentine per l’annuale commemorazione dei massoni de-funti presso l’Ara dei Fratelli Bandiera al Vallone di Rovito. Era-no presenti alte cariche del Grande Oriente d’Italia e della cittàcon il sindaco Pasquale Perugini e l’assessore provinciale Ste-fania Covello. Per il Grande Oriente, significativa la presenzadei Gran Maestri Onorari Ernesto d’Ippolito ed Ettore Loizzo edel Secondo Gran Sorvegliante Ugo Bellantoni.Il presidente dei maestri venerabili di Cosenza, Nicola Olivito,ha iniziato la cerimonia ringraziando i presenti per la notevolepartecipazione e, in particolare, il suo predecessore Pino Feli-cetti e il maestro di casa Santino Amendola, artefici dell’inizia-tiva in rispetto della tradizione. Suggestivo poi l’ingresso nel mausoleo della banda “Città diDipignano” preceduta dal vessillo originale dei Fratelli Bandie-ra innalzato dal fratello Amendola. Al suono del Silenzio, into-nato da due trombettieri, è stata deposta una corona di fiorisull’Ara dei Martiri.Al Gran Maestro Onorario Ernesto D’Ippolito è stato riservatal’orazione della giornata. Ha ricordato Giuseppe Mazzini comesimbolo ancora vivo e universalmente riconosciuto, la cui datadella morte, il 10 marzo 1872, è stata scelta per solennizzare il

giorno dei defunti. Anche Gandhi si espresse nei suoi confron-ti, ha evidenziato D’Ippolito, dicendo che “Mazzini non volevasoltanto liberare l’Italia dal giogo degli Austriaci, voleva libe-rare gli Italiani da se stessi”.Il Gran Maestro Onorario ha inoltre richiamato il valore simboli-co del Vallone di Rovito, conclusione tragica del primo tentativodi rivolta per uno Stato libero e indipendente e gli uomini che,

Calabria Ora del 29 marzo

Page 17: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008 17

inp

rimo

pianoAACCCCAADDEEVVAA AA MM

AARRZZOO

nel passato anche recente, hanno risposto alle attese popolari con coeren-za, onestà, ”buon governo”: il sindaco di Roma Ernesto Nathan, Gran Mae-stro del Grande Oriente d’Italia; il sindaco laico di Cosenza Mario Mari; l’am-ministratore cittadino Pasquale Rossi; e altri massoni “esemplari” come Lui-gi Fera, giurista e ministro autorevole e Pietro de Roberto. Ha celebrato pu-re le figure di Antonio Baslini e Loris Fortuna, autori dei progetti di legge suldivorzio e, per finire, volgendo di nuovo il pensiero a Cosenza, il vicesin-daco e assessore Gaetano De Rose e l’assessore Garibaldi Scavello, ancheloro massoni singolari.Di seguito è intervenuto il sindaco Perugini che, ringraziando i massoni co-sentini per la loro continua cura del sacrario dei Fratelli Bandiera, ha ri-cordato l’importanza di alcuni valori nella società attuale tra cui quello mo-rale dei principi propri della Massoneria e cioè libertà, uguaglianza e fra-tellanza. L’assessore Covello, da parte sua, ha citato ancora le figure di Lui-gi Fera e di Pasquale Rossi, sottolineando come i principi di vita di questidue massoni debbano essere ricordati dalle nuove generazioni.Al termine degli interventi, la Banda ha eseguito l’Inno di Mameli.La cerimonia si èconclusa al Cimi-tero di ColleMussano con lavisita alle tombedei fratelli defun-ti e l’interventodel fratello PinoGuidi, decanodella Comunione.

manifestazioni manifestazioni

Il Grande Oratore Aggiunto Bent Parodi, noto giornalista e scrittore, il ga-rante d’amicizia Santi Fedele, apprezzato storico dell’ateneo messinese, eil presidente del Collegio circoscrizionale della Sicilia, Silverio Magno, so-no stati i protagonisti, il 27 marzo, dell’incontro al Royal Palace Hotel diMessina organizzato dal Rotaract Club del distretto siciliano. Il Rotaract èun programma del Rotary International dedicato a ragazzi di età compre-sa tra i 18 e i 30 anni. La conferenza del Grande Oriente d’Italia, svolta nel-l’ambito di una serie di incontri con altre realtà associative del territorio,ha riscosso grande interesse tra il giovane pubblico che ha dato vita a unvivace dibattito.

MESSINA

Il Rotaract incontra il Grande Oriente

I relatori e il presidente del Rotaract Alberto Vaiarelli

UUNNOO SSGGUUAARRDDOO AA FFEEBBBBRRAAIIOOLECCE / Mostra allaBiblioteca Provinciale

Massoneriain SalentoLo scorso anno il fratello Mario De Marco, ora-tore della loggia leccese “Liberi e Coscenti”(260), ha pubblicato un saggio dal titolo “Profilibiografici di Massoni Salentini” (Edizioni DelGrifo) presentato a febbraio di quest’anno nellaBiblioteca Provinciale di Lecce, dove per l’occa-sione è stata allestita una mostra sulla LiberaMuratoria salentina.L’esposizione, rimasta aperta dal 12 al 25 feb-braio, è stata realizzata con 120 documenti ine-diti e l’iconografia del volume, costituita da 33 ri-tratti di massoni salentini e un dipinto di simbo-logia liberomuratoria del fratello Gustavo Leo. L’iniziativa ha riscosso notevole interesse nell’o-pinione pubblica e positivo è stato anche il ri-scontro degli organi d’informazione che hannodato risalto all’apertura al pubblico della Masso-neria leccese e all’aspetto culturale della mostrache è stata oggetto di didattica. Numerose scola-resche l’hanno infatti visitata con i loro insegnan-ti, guidati dal fratello De Marco che, oltre ad es-sere grande esperto di storia massonica (suo èanche ˝Storia della Massoneria in Terra d’Otran-to˝), è docente emerito di filosofia e storia.L’Archivio di Stato di Lecce ha invitato lo stu-dioso a collaborare all’allestimento di una mo-stra, nel castello di Carlo V, su Garibaldi. Il fra-tello De Marco fornirà documenti e illustrazionisul rapporto del Generale con il Salento che co-stituiranno un ‘angolo’ massonico di tutta l’e-sposizione.

Page 18: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

inp

rim

opi

ano

18

manifestazioni manifestazioni

AACCCCAA

DDEEVVAA

AA MM

AARRZZOO

TORINO/ Convegno celebrativo della loggia “Eremo” per i suoi trent’anni

Giosuè Carducci, poeta e massoneSala conferenze stra-piena al Jolly HotelAmbasciatori il 1° mar-zo per il convegno or-ganizzato dalla loggiatorinese “Eremo”(945) per il trentesimoanniversario di fonda-zione.I relatori hanno cattu-rato l’attenzione delpubblico per tutta ladurata dei lavori assi-curando il successo della manifestazione.Dopo l’introduzione di Emiliano Aroasio edi Mario Boero – rispettivamente mae-stro venerabile e secondo sorvegliantedell’officina, nonché promotori del con-vegno – hanno preso la parola lo storico

Aldo Mola, autore di numerosi saggi sul-la Massoneria, e Marco Veglia, ricercato-re presso il dipartimento di Italianisticadella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’U-niversità di Bologna. Al termine sono in-tervenuti il presidente del Collegio circo-scrizionale del Piemonte-Valle d’Aosta

Marco Jacobbi e il Gran Maestro Aggiun-to Massimo Bianchi che ha riportato i te-mi discussi all’attualità e, in riferimentoalla Libera Muratoria, all’importanza del-la formazione, dell’istruzione laica e del-l’etica ‘politica’. Un vivace dibattito con ilpubblico ha chiuso l’incontro.

I relatori al convegno. E’ riconoscibile il Gran Maestro Aggiunto Bianchi

PERUGIA / Iniziativa del Collegio umbro

In ricordo di Orazio AntinoriL’Università di Perugia compie quest’anno 700 anni e le celebrazionisono iniziate con l’apertura dell’anno accademico. Varie le manifesta-zioni in programma. Quella dell’11 marzo ha permesso di ricordareOrazio Antinori, massone perugino non troppo conosciuto, grande na-turalista ed esploratore dell’Ottocento e socio fondatore, nel 1867, del-la Società Geografica Italiana, di cui fu segretario genera-le. La sua opera, anche liberomuratoria, è stata illustratadal fratello Mario Bellucci in una conferenza nell’Aula Ma-gna della Facoltà di Agraria, alla presenza del Rettore e dinumerose autorità istituzionali nazionali, locali ed etiopi-che. Antinori infatti trascorse in Etiopia l’ultimo periododella sua vita (morì a Lèt Marefià nel 1882 all’età di 71 an-ni) lasciando grande testimonianza del suo operato. Il Centro di Ateneo per i Musei Scientifici dell’Universitàdegli Studi di Perugia ha promosso la “riscoperta” dellasua figura con varie iniziative, tra le quali, in Etiopia, laristrutturazione di una scuola e la fondazione di un Cen-tro Studi in sua memoria per accrescere e consolidare leidentità comuni (storiche, culturali, geografiche e scienti-fiche) tra questo Paese e l'Italia e lo sviluppo di attività einiziative culturali sul Corno d’Africa, una delle macrore-gioni naturalisticamente più interessanti dell’intero conti-nente africano.Il Collegio dei Maestri Venerabili dell’Umbria è stato invitato a so-stenere, insieme ad altri istituti, questo progetto, sviluppato con laSocietà Geografica Italiana e che sarà presentato, tra breve, con unaconferenza stampa. Parteciperanno le Istituzioni locali e nazionali,compreso il Ministero degli Esteri, anch’esso sostenitore dell’inizia-tiva. La circoscrizione umbra ha aderito con entusiasmo.

Antinori massoneNon si conosce la sua data di iniziazione, ma è certo chenel 1861 fu maestro venerabile della loggia “La Fermezza”di Perugia.

Eletto membro del Grande Orientealla Costituente del 1864 gli fu affi-dato il compito, con altri delegati, diportare a Caprera il messaggio del-la Massoneria italiana a Giuseppe Ga-ribaldi con la nomina a Gran Maestrodell’Ordine. Nella primavera del 1865siglò il passaporto massonico dell’a-mico naturalista Pellegrino Strobel,in partenza da Parma per l’Argenti-na, per consentirgli l’inserimento nel-la Massoneria americana.Orazio Antinori strinse rapporti di ami-cizia fraterna soprattutto con Ariodan-te Fabretti e Annibale Vecchi, come do-cumentano i suoi epistolari da Torino,dove dal 1862 al 1867, fu maestro ve-nerabile della loggia “Stella d’Italia”.

Dai testi emerge il suo impegno per la nascita e la crescita delGrande Oriente e di una “Gran Loggia” umbra di Rito Scoz-zese Antico ed Accettato nel quale raggiunse il 32° grado.La sua prima spedizione in Africa equatoriale fu finanziataanche con una raccolta di fondi della loggia “Roma Risor-ta” di Messina.

Page 19: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008 19

inp

rimo

piano

Come si sa gli americani vanno pazzi per il cibo italiano e so-prattutto per gli italiani. Ovunque si vada, dal New Jersey fino al-le lontane Hawaii, gli italiani sono apprezzati e stimati per le lo-ro qualità. Ma ce n’è uno, trasferitosi dalla Sicilia appena novemesi fa, che ha già avuto successo, incantando anche gli ameri-cani dell’Ordine DeMolay. Ex maestro consigliere del capitolo diPalermo, ex maestro consigliere della nostra nazione, Vito Zeril-li di Mazara del Vallo, trasferitosi negli Stati Uniti per studiareeconomia internazionale all’università di Grossmont, ha deciso dicontinuare la sua strada all’interno del DeMolay International.Appena arrivato a San Diego, in California, dove ora vive, èstato invitato dall’ufficiale esecutivo dello Stato della Californiadel Sud per partecipare al Conclave di quella giurisdizione inqualità di ospite: è stato accolto con grande esultanza dal pub-blico che, per oltre 5 minuti, ha applaudito la giurisdizione ita-liana da lui rappresentata. Dopo aver partecipato al Conclave,e alle tante riunioni realizzate in diversi luoghi della valle ca-liforniana, Vito Zerilli è stato chiamato dal Consiglio degli ad-visor per diventare maestro consigliere di un capitolo in for-mazione a El Cajon. L’installazione è avvenuta lo scorso 22 feb-braio alla presenza delle più alte cariche delle Gran Logge del-la California e del Nevada, del maestro consigliere internazio-nale dell’Ordine DeMolay e dei leader nazionali di istituti pa-ramassonici come Shriners, Stelle d’Oriente e Rainbow, e di

corpi rituali quali Rito Scozzese e di York. Insomma una gran-de meeting di oltre 350 persone venute da tutta la California. Nel suo discorso, Vito Zerilli ha subito messo in chiaro il suofitto programma di lavoro a partire dalla raccolta di fondi pergli ospedali degli Shriners, destinati alla salute dei bambini.Da quel giorno, il nuovo capitolo “Valley Hills”, dagli iniziali 10componenti, è cresciuto di 6 unità e il nostro caro Vito non puòsicuramente dichiararsi estraneo.

USA / L’avventura del giovane Vito Zerilli di Mazara del Vallo

Un DeMolay italiano in America

Vito Zerilli all’installazione del capitolo di El Cajon

FRANCIA / Gran Maestro Onorario Volkhart delegato dal Gran Maestro Raffi

Alla “Septimanie” nuovo Gran Maestro ProvincialeSi è svolta il 15 marzo nell’Abbaye de Cassan l’installazione del Gran Mae-stro Provinciale della Gran Loggia Provinciale del “Septimanie” (Roussilou eLanguedocque), François Xavier d’Estève du Booch, appartenente alla GranLoggia Nazionale Francese (Glnf).Lo scenario è stato una chiesa romanica di un monastero secolarizzato nel 1789,alla presenza di oltre 500 presenti, con una tornata in rituale “Emulation” con-dotta dall’Assistente del Gran Maestro della Gran Loggia Nazionale Francese,André Bassou. In rappresentanza del Grande Oriente d’Italia, ha partecipato ilGran Maestro Onorario Maurizio Volkhart, Grande Rappresentante della Glnfpresso la nostra Comunione, accompagnato dal presidente del Collegio circo-scrizionale di Piemonte-Valle d’Aosta, Marco Jacobbi, e dai fratelli Franco Gra-glia e Michele Murialdi. Erano presenti, tra gli altri, quattro Grandi Maestri Pro-vinciali della Gran Loggia Nazionale Francese e, dall’estero, il Gran Maestro eil Gran Segretario della Gran Loggia di Andorra, e il Gran Maestro Provincialedella Catalogna, all’obbedienza della Gran Loggia di Spagna. Particolarmenteaffettuosa l’accoglienza riservata alla delegazione italiana che ha preso postoall’Oriente.Interessante anche il programma riservato alle signore, che sono state ac-compagnate a visitare abbazie, monasteri e paesi medievali nei dintorni diSetes e Montpellier.Con i fratelli della Gran Loggia Nazionale Francese, è stato discusso il fun-zionamento della “Hospitalerie”, equivalente alla nostra Commissione Soli-darietà, in vista di possibili collaborazioni future. Due momenti della tornata

attività internazionali attività internazionali

Page 20: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

notizie dalla comunionenotizie dalla comunione

numero 9-10-11 / 2008

att

ivit

àG

rand

e O

rient

e d’

Italia

20

AMANTEA – “Eracle, un simbolo massonico” è il tito-lo della tavola al centro della tornata rituale del 7 marzo realiz-zata dalla loggia “Monti d’Arete” (1194) di Amantea. Numerosala partecipazione di fratelli che hanno particolarmente apprez-zato il lavoro dell’oratore dell’officina Filippo Verre. Significati-va anche la presenza di maestri venerabili e rappresentati di set-te logge della Calabria quali: “Prometeo” (1133), “Bernardino Te-lesio” (556), “Bertrand Russell” (992) e “Risorgimento” (1240) diCosenza, Francesco Sprovieri” (718) di Acri, “Giuseppe Garibal-di” (1230) di Paola e “XX Settembre 1870” (1099) di Amantea.Erano presenti inoltre il Grande Ufficiale Antonino Criseo, il Ga-rante d’amicizia Marco Cimmino, il vicepresidente circoscrizio-nale Ennio Palmieri, gli ispettori Martire e Pecora.In chiusura il maestro venerabile Alfredo del Giudice ha ringra-ziato calorosamente gli intervenuti rimarcando la necessità di ri-petere simili tornate, già manifestata da alcuni fratelli alla finedella tavola, che cementano il vincolo della fratellanza e svilup-pano, come espresso dai fratelli Criseo e Palmieri, la crescitaculturale ed esoterica dei fratelli. La serata è terminata con un’agape fraterna all’Hotel Mediterra-neo di Amantea.

CAPO D’ORLANDO – La loggia “Agatirso”(1229) di Torrenova ha tenuto la mattina del 9 marzo la comme-morazione dei defunti del Collegio circoscrizionale della Sicilia.Nuomerose logge siciliane hanno parte alla cerimonia, a carat-tere rituale, realizzata nella sede della Fondazione Famiglia Pic-colo di Calanovella, a Capo d’Orlando.I lavori, condotti dal maestro venerabile della “Agatirso” Gio-vannino Milio, sono stati caratterizzati dagli interventi delGrande Oratore Aggiunto Bent Parodi (presidente della Fonda-zione) e dal presidente circoscrizionale Silverio Magno. Hannopreso la parola anche l’oratore dell’officina organizzatrice equelli delle logge “Fratelli Bandiera” (970) di Barcellona P.G, edelle tre messinesi “Aniadin” (897), “La Ragione” (333) e “Li-bertà” (332).In programma anche un “tour” per gli accompagnatori, con le vi-site al museo della Fondazione Piccolo (con i famosi acquerelliesoterici di Casimiro Piccolo e le liriche del poeta Lucio Piccolo)e al parco botanico-naturalistico (realizzato dalla botanica Aga-ta Giovanna Piccolo).

FAENZA – La casa massonica di Imola ha ospitato il 6maggio una tornata a logge riunite organizzata dalla “Evangeli-sta Torricelli” (1260) di Faenza. Hanno partecipato la “AndreaCosta”(373). di Imola, e le ravennate “La Pigneta” (676) e “Ca-valieri di San Giovanni di Scozia” (943) guidate dai rispettivimaestri venerabili: Francesco Corrado, Sandro Giardina e Gio-vanni Rambelli. Ospite d’onore è stato il Consigliere dell’OrdineClaudio Bonvecchio, uno dei maggiori filosofi della politica inItalia ed esperto di simbolismo, che ha affrontato il tema dell’e-soterismo (suo è il recentissimo libro “Massoneria ed Esoterismoedito da Mimesis). Hanno partecipato ai lavori il Gran Segreta-rio Aggiunto Antonio Calderisi, i Garanti di Amicizia Mario Mar-telli e Sergio Laghi, il presidente del Collegio circoscrizionaledell’Emilia Romagna Gianfranco Morrone. Il venerabile della “Torricelli” Carlo Grilli, Grande Ufficiale delGrande Oriente d’Italia, ha condotto la tornata da cui è emersala validità del percorso intrapreso dalla Comunione negli ultimianni testimoniato non solo dal costante aumento degli ingressi edal ricambio generazionale dei suoi membri sempre più giovanie motivati, ma dalla qualità dei lavori delle officine orientate adapprofondire il contenuto simbolico ed esoterico.La serata si è conclusa con un’agape al ristorante Mulino Rosso.

LANCIANO – Grande affluenza il 7 marzo nella casamassonica lancianese in occasione delle celebrazioni per la ri-correnza della morte di Giuseppe Mazzini e l’anniversario dellaRepubblica Romana del 1849 organizzate dalla loggia “Fra’ Dol-cino” (1163).Sono intervenuti alla tornata rituale il presidente del CollegioCircoscrizionale di Abruzzo e Molise Riccardo Dorati e il vice-presidente Alberto Lorenzi. Erano presenti fratelli di altriOrienti.Durante i lavori, condotti dal maestro venerabile Massimo Bom-ba, è stato ricordata l’attualità della Costituzione del 1849, an-cora esempio di democrazia moderna intesa, non solo come pa-rità formale dei diritti, ma come progetto evolutivo di emanci-pazione e di progresso morale e materiale. Lo stesso venerabi-le ha evidenziato il privilegio dei lancianesi di aver avuto con-terranei, anche dell’area frentana, che hanno combattuto gliideali di quell’epopea. Tra loro vi erano anche massoni ed è unobbligo di oggi, ha detto ancora il fratello Bomba, far conosce-re quelle gesta che avviarono il nostro paese all’evoluzione ci-vile e democratica.Chiusa la tornata è seguita un’agape fraterna durante la qualeè stata consegnata a tutti i presenti una raccolta di documentie riflessioni su “Mazzini e la Repubblica Romana” curata dal-l’officina.

MASSA MARITTIMA – Il 19 aprile, ospiti delnuovo Tempio della loggia “Giustizia e Libertà” (823) di MassaMarittima, si sono riunite le logge “Salomone” (758) di Siena,“Nuova Luce dell’Elba” (152) di Portoferraio e “Intelligenza e La-voro” (717) di Prato. Erano presenti circa 60 fratelli, tra cui ilpresidente del Collegio toscano Stefano Bisi.Dopo l’introduzione dedicata al gemellaggio tra la “Salomone” ela “Nuova Luce dell’Elba”, e ad alcuni fratelli delle due officinepassati all’Oriente Eterno, i tre fratelli oratori hanno introdottoil tema della fratellanza e dell’amicizia che ha suscitato l’inter-vento di numerosi presenti. Suggestivi i lavori, aperti e coordinati dalla loggia ospitante epoi condotti dai maestri venerabili delle altre tre officine.Raccogliendo un caloroso appello lanciato dalla loggia “Auso-nia” (11) di Torino, i quattro venerabili hanno devoluto l’interotronco della vedova a favore del bambino soprannominato “Fa-bullo” (per ulteriori informazioni vedi www.fabullo.it).Ha chiuso la serata un’affollata agape bianca.

att

ivit

àG

rand

e O

rient

e d’

Italia

Page 21: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

notizie dalla comunione notizie dalla comunione

numero 9-10-11 / 2008 21

attività

Grande O

riente d’Italia

PALERMO – Il 26 marzo la loggia “Vittorio EmanueleOrlando (896) ha festeggiato il suo maestro venerabile GilbertoBonaccorso, consigliere dell’Ordine del Grande Oriente d’Italia,per la sua nomina a garante d’amicizia da parte del Gran Mae-stro Gustavo Raffi. La tornata è stata caratterizzata anche da trepassaggi al grado di maestro e dalla tavola dell’oratore di log-gia Francesco Salinas sul significato simbolico della leggenda diHiram, in particolare per l’elevazione spirituale di un maestromassone.Hanno partecipato numerosi maestri venerabili in rappresentan-za di logge palermitane insieme al consigliere dell’Ordine Giu-seppe Trumbatore, ai garanti d’amicizia Giacomo Iuppa, GiulioCompagno, Enrico Ardizzone e Giuseppe Lo Sardo e all’ispetto-re circoscrizionale Masino Trumbatore. Tutti hanno espresso aBonaccorso le felicitazioni per il nuovo incarico. Il fratello LoSardo, in particolare, a nome degli altri garanti d’amicizia pre-senti, ha evidenziato il ruolo di ogni massone nella Comunionerivolto a sostenere l’Ordine con lealtà e spirito di servizio, masoprattutto di chi ricopre alti incarichi con Massonerie estereverso le quali il Grande Oriente d’Italia ha rapporti di fratellan-za universale per l’affermazione dei principi massonici in tutto ilmondo.Un’agape fraterna ha chiuso la serata che ha visto protagonistail fratello Bonaccorso. Commosso, ha ringraziato i presenti, ri-cordando il Gran Maestro Raffi che ha risposto in lui la fiduciaper un incarico così prestigioso per la loggia e per la circoscri-zione siciliana.

PALMI – Ha preso il via il 28 marzo, nella casa massoni-ca di Palmi, la tradizionale rassegna “Per colloquia aedificare”della loggia cittadina “Pitagora-Ventinove Agosto”(1168). Conquesta edizione si sono aperti nuovi scenari di dibattito, attualie ricchi di significato, che favoriscono l’apprendimento dei fra-telli e cementano il vincolo massonico. Enzo La Valva, maestro venerabile dell’officina, dopo il saluto aipresenti, ha introdotto il percorso tematico di quest’anno, dal ti-tolo “Migrantes o del viaggio come metafora della vita”. Coor-dinatore è il fratello Cosimo Petrolino, ex maestro venerabiledella loggia e Gran Rappresentante del Grande Oriente. Viaggio come desiderio di conoscenza e come ricerca interiore:nella banalità del quotidiano, il viaggio diventa, in senso reale emetaforico, ricerca del senso della vita, abbandono angosciosoall’ignoto ma anche speranza di sicuro approdo. Riprendendo iversi di Pavese “la lentezza dell’ora è spietata per chi non at-tende più nulla”, La Valva ha augurato a tutti di avere ogni gior-

no una prospettiva, una meta, un “viaggio” da intraprendere. Di seguito, ha preso la parola il fratello Massimiliano Ferrara,della loggia reggina “Giuseppe Logoteta” (277), docente all’Uni-versità Mediterraneo di Reggio Calabria. “L’infinito viaggio neinumeri” è il tema da lui affrontato, spaziando dall’astrofisica al-la letteratura, dalla filosofia alla matematica, dalla religione al-l’arte. La sua esposizione è stata coinvolgente ed emozionantetanto da suscitare molti interventi. Significativa la presenza allatornata di alte cariche nazionali e della circoscrizione, tra cui ilGrande Ufficiale Antonino Criseo, il giudice della Corte CentraleArturo Occhiuto, i garanti d’amicizia Saro Chinè, Emilio Attinà,Fortunato Violi, Giuseppe Giannetto, Sergio Tursi Prato e MarcoCimmino, e per il Collegio della Calabria, il presidente FilippoBagnato, il giudice Franco Falvo, gli ispettori Palmenta e Vilardi.Numerosi anche i maestri venerabili.Per quest’anno, la rassegna “Per colloquia aedificare” ha in pro-gramma altri due appuntamenti: il 10 ottobre con Paolo Gastal-di, storico dell’Università di Pavia e presidente circoscrizionaledella Lombardia, che affronterà il tema “Il Viaggio e la LiberaMuratoria”; il 28 novembre con Claudio Bonvecchio, filosofodella politica all’Università dell’Insubria a Varese e consiglieredell’Ordine del Grande Oriente, che parlerà del “Viaggio nel-l’Uomo, viaggio nell’interiorità”.

REGGIO CALABRIA – Si è svolta il 24 maggio,nei locali della casa massonica, la prima di una serie di conver-sazioni organizzate dalla loggia reggina “San Giorgio” (1265).Tema della giornata “L’universalità della Libera Muratoria”. Il se-condo appuntamento è previsto il 28 giugno (ore 10,30) con “Laritualità muratoria”. Sono in programma letture e commento dirituali e catechismi italiani ed esteri e interventi di Fratelli daconcordare.

REGGIO EMILIA – Nella mappa regionale dell’E-milia Romagna mancava una loggia reggiana del Grande Orien-te. Dal 12 marzo c’è e si chiama “Meuccio Ruini” con il numerodistintivo 1312. Ha alzato le colonne sotto il maglietto del presi-dente circoscrizionale Gianfranco Morrone nel ruolo di maestrovenerabile installatore.Hanno partecipato alla cerimonia i rappresentanti delle logge diModena “Nicola Fabrizi” (106) e “Fratellanza e Progresso” (987)e naturalmente i fratelli della nuova officina.Il neo maestro venerabile Giorgio Lusenti, dopo il passaggio delmaglietto, ha fatto una breve sintesi della storia della Massone-ria reggiana, a partire dalla fine del XVIII secolo, ricordando al-cuni massoni locali come Carlo Franceschini, Carlo Zucchi, An-tonio Panizzi, Prospero Pirondi e Giuseppe Giaroli.Dopo gli interventi di numerosi fratelli, ha preso la parola il nuo-vo oratore di loggia che ha richiamato la figura del fratello Giu-seppe Armani.

TARANTO – Il 19 aprile la loggia tarantina “La Fenice”(1142) ha invitato il Gran Maestro Onorario Luigi Sessa a tenereuna conferenza in una propria tornata rituale. “Il Progetto Ar-chitettonico: dal Pavimento a Quadretti alla Tavola Da Maestro,al Quadro di Loggia” è stato il tema affrontato dal Gran Dignita-rio con la proiezione di un ricca raccolta iconografica. Originalee piena di riferimenti storici la trattazione che ha riguardato so-prattutto i primi decenni del Settecento.Significativa la presenza del consigliere dell’Ordine in GiuntaCarlo Petrone, dei garanti d’amicizia Giuseppe Russo e StefanoSperti, e, per il Collegio Circoscrizionale della Puglia, il presi-dente Mauro Leone, gli ispettori Mario Marci, Claudio Clary eGianni Palumbo. Numerosi i fratelli di altre logge, tra cui i mae-

Page 22: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

notizie dalla comunionenotizie dalla comunione

numero 9-10-11 / 2008

att

ivit

àG

rand

e O

rient

e d’

Italia

22

att

ivit

àG

rand

e O

rient

e d’

Italia

stri venerabili tarantini Gianni Ammirati e Gianluca Pierotti, e l’exvenerabile di Lecce Carmelo Lecciso.Nel corso della tornata c’è stato il tradizionale scambio di doni:il maestro venerabile Francesco Morea ha consegnato, al GranMaestro Onorario, a nome dell’officina, un “crest” in argentoraffigurante il gioiello di loggia e un libro sui tesori del MuseoArcheologico di Taranto; il fratello Sessa ha ricambiato offrendoal venerabile e al primo sorvegliante Francesco Settembrini,ideatore e organizzatore della serata, il suo libro (uno dei tan-ti) dal titolo “I Simboli Massonici”.Chiusi i lavori, numerosi fratelli hanno partecipato a un’agapebianca presso un noto ristorante cittadino.

TRAPANI – L’11 marzo, nei nuovi locali della casa mas-sonica, numerosi fratelli di vari Orienti si sono ritrovati per lacommemorazione rituale dei defunti organizzata dalla loggia“Rinnovamento” (348) di Trapani. Sono giunti da Paceco, Mar-sala e Agrigento.Ai lavori, condotti dal maestro venerabile Gaetano Coppola, so-no intervenuti anche il Grande Oratore Aggiunto Bent Parodi, ilgarante d’amicizia Antonio Gualano, il garante d’amicizia ad ho-norem Michele Strazzera, insieme ai maestri venerabili FilippoCoppola e Lorenzo Sammartano, rispettivamente delle logge“Giuseppe Garibaldi” (642) di Trapani e “Abele Damiani” (349)di Marsala. La tornata ha avuto anche una parte non rituale, alla quale sonostati invitati a partecipare anche i non massoni che hanno potu-to assistere alla commemorazione di loro congiunti scomparsi. Il Grande Oratore Aggiunto Parodi ha evidenziato l’importanzadel significato della morte nelle varie culture e ha espresso vivoapprezzamento per la bella iniziativa.Al termine della parte non rituale, prima di congedare i “profa-ni”, il maestro venerabile Coppola, in ricordo della serata e anome dell’officina, ha letto una poesia del fratello GiuseppeGuzzi dal titolo “L’Immortalità”.Un’agape fraterna in un ristorante della città ha chiuso la cele-brazione.

VARESE / Folto pubblico al Teatrino Santuccio per Gustavo Raffi, Gran Maestro delGrande Oriente

La Massoneria ha imparato a parlareSimone Gambirasio

rassegna stampa

“Molti problemi della Massoneria, dal do-poguerra a oggi, sono legati ad una man-canza di comunicazione, al non aver ca-pito l’importanza dei media”. A dirlo èstato proprio Gustavo Raffi, uno dei mag-giori esponenti della Massoneria, GranMaestro del Grande Oriente d’Italia. Il contesto: un Teatrino traboccante dipubblico per l’appuntamento di mercoledìsera (14 maggio) di Amor di Politica, mo-derato dal docente dell’Insubria ClaudioBonvecchio. Se il problema delle logge èstato la comunicazione, allora questo è ilmomento di parlare con la gente, che do-po anni di misteri sicuramente di curiositàne ha sviluppate molte, provando a di-stricarsi tra leggende e verità storiche.Perchè, secondo Raffi, “I peggiori difen-sori della Massoneria sono stati i masso-ni. Dopo la guerra si sono ritrovati conuna classe dirigente giurassica, che

confondeva la strategie del segreto cheera necessario usare durante il fascismocon le nuove strategie di comunicazione.Questa posizione assurda fece della Mas-soneria un capro espiatorio, ed è solocolpa della Massoneria stessa”. Da questo sarebbero scaturiti tutti gliscandali che hanno coinvolto le logge,compreso quello della P2, della quale ilGran Maestro ha una definizione chiara:“La P2 sta alla Massoneria come le Briga-te Rosse stanno al comunismo”.Se il problema storico è stata la traspa-renza, ieri sera Raffi ha sicuramente datoprova di una rottura con quel modo di fa-re, aprendo un ricco dibattito con il pub-blico e rispondendo con un sorriso adogni curiosità, comprese quelle espressedai lettori di VaresePolitica sul nostroblog. Dal coinvolgimento dei massoninella politica alle leggende sulla crema-

zione (della quale si diceva “è una cosada massoni”), il dibattito ha provato a fa-re chiarezza su tanti aspetti, non senzauna buona dose di autoironia.Così, a chi chiede a cosa serva la Masso-neria oggi, la risposta descrive un Gran-de Oriente con ancora 19mila iscritti, uni-ti nella necessità di verificare che “I prin-cipi di tolleranza, libertà e fratellanza rie-scano a coniugarsi per dare una rispostaai bisogni di oggi. Poi è ovvio, ci sonoancora dei massoni poco coerenti, cheusano la Massoneria solo per otteneregrandi appellativi e indossare pennacchi,per poi tornare a casa dalla moglie che liaccoglie con un ‘seduto e zitto’ ”.A chi invece critica la chiusura del Gran-de Oriente alle donne (cosa che non av-viene in altre logge), l’ospite regala unarisposta diplomatica: “Il Grande Orientefa parte di un grande circuito di masso-

15 maggio 2008

Page 23: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

rassegn

astam

pa

rassegna stampa

IINNTTEERRVVIISSTTAA DDEELL GGRRAANN MMAAEESSTTRROO AA VVAARREESSEE

“Io, un massone con i jeans”Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, si èraccontato a Varese.“Potenti? Macché, la Massoneria non conta nulla. E finiamola coltirare in ballo la P2”Marco Tavazzi

23

16 maggio 2008

nerie storiche, bisogna agire a quel livello per sanare questacarenza. Anche se posso affermare che molti massoni hannofatto molto, storicamente, per l’emancipazione della donna,questo è sicuramente un problema da risolvere”. Negata anche l’immagine di una Massoneria come privilegiod’elite: “Storicamente la composizione partiva anche dalla bas-sa Massoneria, in futuro spero in un’apertura ancora maggiore”.In uno sforzo di trasparenza degno di qualunque società mo-derna, Raffi non si ritrae nemmeno dalle domande più punti-

gliose, come quellasulla provenienza deifondi della loggia: “Ibilanci del GrandeOriente sono pubbli-ci e i fondi derivanosolo dagli iscritti. Laquota base di iscri-zione è di 180 eurol’anno, meno del cir-colo della briscola”.Dopo anni di silen-zio, e di dubbi, sicu-ramente gli sforzi ditrasparenza dellaMassoneria necessi-teranno di altrettantotempo per ottenererisultati efficaci. Di si-curo, però, ieri è sta-to evidente lo sforzodi questo esponentein tale direzione, ilpubblico del Teatrinol’ha capito.

Il Gran Maestro con gli studenti presenti all’incontro (foto VareseNews)

La sala del Teatrino Santuccio nel corsodell’incontro (foto VareseNews)

LL’’EEMMAANNCCIIPPAAZZIIOONNEEPresenti nella vita del Paese, ma del tut-to innocui. Questo il messaggio di Raffi,che sfata il mito del ‘governo ombra’ dicui la Massoneria tirerebbe le fila in Ita-lia come in altri Paesi dell’Occidente.“L’influenza che abbiamo avuto sulle vi-cende storiche e abbiamo sulla politicaè del tutto indiretta – spiega – nel sen-so che non esiste una linea politica del-la Massoneria. I nostri iniziati hannospesso cariche istituzionali e svolgonomilitanza politica. Ma attenzione: non so-no tutti dalla stessa parte e spesso siscontrano tra di loro. Proprio perché, inquanto massoni, sono liberi di farlo”.

GGuuaarrddaa aalllloo ssppiirriittoo,, mmaa ppeerr ddeessccrriivveerrssii uussaa uunnaa mmeettaaffoorraa mmoollttoo tteerrrreennaa:: iill mmaassssoo--nnee èè ccoommee uunnaa ppiieettrraa ggrreezzzzaa cchhee vvaa llaavvoorraattaa.. EE lloo ssccooppoo ddeellllaa ssuuaa vviittaa èè iill ““mmii--gglliioorraammeennttoo ddeellll’’eesssseerree uummaannoo,, aattttrraavveerrssoo uunn ppeerrccoorrssoo ddii aasscceessaa nneellllaa ttoolllleerraannzzaaee lliibbeerrttàà””.. IInn bbrreevvee,, iill rriittrraattttoo ddeell ppeennssiieerroo ddii GGuussttaavvoo RRaaffffii,, GGrraann MMaaeessttrroo ddeellGGrraannddee OOrriieennttee dd’’IIttaalliiaa.. LLaa llooggggiiaa mmaassssoonniiccaa ppiiùù aannttiiccaa ee rraaddiiccaattaa nneell PPaaeessee.. QQuueell--llaa ddii GGiiuusseeppppee GGaarriibbaallddii,, ppeerr iinntteennddeerrccii,, ee ddeeii ppaaddrrii ffoonnddaattoorrii ddeelllloo SSttaattoo iittaalliiaannoo..EE cchhee aaffffoonnddaa llee ssuuee rraaddiiccii nneellll’’IIlllluummiinniissmmoo.. TTaallee ssii ddeeffiinniissccee iinnffaattttii iill GGrraann MMaaee--ssttrroo.. ““CCrreeddoo nneeggllii ssppaazzii lliibbeerrii,, nneell ddiiaallooggoo,, nneellllaa ttoolllleerraannzzaa ccoommee ffiilloossooffiiaa ddeell ddiiaa--llooggoo ee ccoommpprreennssiioonnee ttrraa ggllii uuoommiinnii””,, ssppiieeggaa RRaaffffii.. ““PPeerrcchhéé bbiissooggnnaa rriissppeettttaarree lleeiiddeeee ddeeggllii aallttrrii:: mmaa qquueessttoo èè ppoossssiibbiillee ssoolloo ssee nnoonn ssii èè ssuuccccuubbii ddeellllee pprroopprriiee iiddeeee””..EE GGuussttaavvoo RRaaffffii nnoonn lloo èè:: ssgguuaarrddoo aatttteennttoo,, ffiissssoo ssuullll’’iinntteerrllooccuuttoorree,, èè iinnnnaannzziittuuttttoouunn ggrraannddee ccoommuunniiccaattoorree.. IIll vvoollttoo mmooddeemmoo ddeellllaa MMaassssoonneerriiaa.. ““LL’’aannnnoo iinn ccuuii ssoonnoossttaattoo eelleettttoo GGrraann MMaaeessttrroo –– rraaccccoonnttaa –– eerraa iill ’’9999,, aannddaaii aadd uunnaa ccoonnffeerreennzzaa ssttaamm--ppaa,, vveessttiittoo ccoonn uunnaa ccaammiicciiaa cchhee ppiiùù ggiiaallllaa nnoonn ssii ppootteevvaa ee iinn jjeeaannss.. II ggiioommaalliissttiimm’’iiggnnoorraarroonnoo,, ffiinncchhéé uunnoo nnoonn mmii cchhiieessee ddoovv’’eerraa iill GGrraann MMaaeessttrroo.. MM’’aarrrraabbbbiiaaii.. PPooss--ssiibbiillee,, ggllii ddiissssii,, cchhee ssiiaammoo vviissttii ccoommee ddeeii bbeeccccaammoorrttii ttuuttttii iinn ggiiaaccccaa ee ccrraavvaattttaa??””.. <<<<<< segue a pag. 24 >>>>>>

Page 24: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

rass

egn

ast

ampa rassegna stampa

24

sseegguuee IINNTTEERRVVIISSTTAA DDEELL GGRRAANN MMAAEESSTTRROO AA VVAARREESSEE

II TTRREE PPRRIINNCCIIPPII“II nostro obiettivo è verificare che i principi di libertà, ugua-glianza, fratellanza siano rispettati. Insomma, che la tolleran-za e i diritti dell’uomo restino alla base di ogni società”. Maoggi, purtroppo, non va così.LL’’OOCCCCIIDDEENNTTEELa macchina si è inceppata. “Oggi, caduto il Muro di Berlino,la democrazia occidentale non è migliorata, come sperava-mo. Finita la contrapposizione tra superpotenze, anziché lademocrazia, ha vinto e si è diffuso un sistema economico pro-duttivo che relega gli uomini ad appendici del sistema. Sonotramontate le idee”. E quindi vanno ricercate nuove formuleper salvare le istituzioni democratiche, che oggi non riesco-no più a rispondere al cittadino.PP22 EE BBRRIIGGAATTEE RROOSSSSEE“I nostri peggiori difensori siamo stati noi. Non abbiamo sa-puto farci conoscere dall’opinione pubblica. Il risultato è sta-to un vivere nella ‘penombra’, dove siamo diventati, in pra-tica, il capro espiatorio di ogni misfatto dell’Italia dei com-

plotti. Quando fenomeni come la P2 non ci toccano minima-mente. Paragonarci a loro sarebbe come dire che le BrigateRosse e il Pci erano la stessa cosa”.CCOONNTTRROO GGLLII ““IISSMMII””“Noi siamo uomini del dubbio. Perché solo senza pretenderedi averla verità in tasca si può costruire la società per l’uo-mo”. E quindi la Massoneria si pone contro tutti “i dogmati-smi religiosi. Per essere un massone bisogna credere nell’Es-sere Superiore. Non si può essere atei, ma nemmeno esserefanatici. Il dogmatismo laico, poi, è quello peggiore”.

Un ideale, un miraggio per i popoli e leNazioni: sono trenta gli articoli che han-no fatto la storia, fra alterne vicende, del-l’ultimo mezzo secolo e poco più. Sanci-scono i diritti individuali, civili, politici,sociali, economici e culturali di ogni per-sona. La Dichiarazione universale dei di-ritti umani fu adottata dall’Assemblea ge-nerale delle Nazioni Unite il 10 dicembre1948 e i sessanta anni dalla sua promul-gazione sono stati celebrati nella sala del

consiglio comunale con un convegno allapresenza di Gustavo Raffi, Gran Maestrodel Grande Oriente d’Italia e da StefanoBisi, presidente del collegio dei MaestriVenerabili della Toscana. Nelle vesti dipadrone di casa l’assessore Camillo Brez-zi. Relazioni sono state svolte da Marcel-lo Flores d’Arcais, Antonio Sclavi, AmosNannini, Morris Ghezzi, Enrico Cheli eMoreno Milighetti, vicepresidente delCollegio toscano.

La Dichiarazione assume la forma di un ap-pello rivolto all’individuo singolo e alle or-ganizzazioni sociali per promuovere il ri-spetto per le libertà e i diritti, che tuttavia,come ha ricordato Enrico Cheli, docente disociologia all’Università di Siena, impongo-no all’individuo anche il rispetto dei dove-ri. Tommaso Crudeli, cittadino di Poppi, eCesare Beccaria, è stato osservato a più ri-prese, hanno tratteggiato il percorso cheha condotto alla libertà fondamentali.

AREZZO / Nella sala comunale

La Massoneria celebrala Dichiarazione del 1948

19MILA INIZIATIL’iscrizionecosta 180 euro(m.tav.) Gustavo Raffi nasce nel 1944 a Ravenna. Avvoca-to civilista, è specializzato in diritto commerciale e marit-timo. Fa politica nel Partito repubblicano italiano. Nel1968 viene iniziato alla loggia massonica “Dante Alighieri”della quale è Maestro libero muratore dal 1970. Nel 1999viene eletto Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia,l’Ordine più antico nella penisola (nella storia della Mas-soneria moderna, che ha inizio nel 1717), fondato il 5 ma-re 1805 a Milano. Primo Gran Maestro fu Eugenio DeBeauharnais, figliastro di Napoleone Bonaparte e vicerédel Regno d’Italia. Oggi conta 19mila iniziati, ognuno deiquali versa 180 euro all’anno. Sono ammessi solo uomini,perché il Goi segue le usanze degli ordini iniziatici anti-chi, dove i “liberi muratori” del Medioevo, ai quali si ispi-rano, erano solo maschi. Nonostante questo, la Massone-ria si è sempre battuta per l’emancipazione della donna.“La Massoneria porta avanti i suoi lavori in modo riser-vato ma non segreto”, spiega il professor Claudio Bon-vecchio, docente dell’Università dell’Insubria.

Arezzo, 24 aprile 2008

Page 25: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

ANCONA

Uno scalone in centro porteràil nome di Monina Una scalinata ricorderà ai posteri il nome di Guido Monina, sindaco di Anco-na per molti anni. Primo cittadino tra i più popolari, la cui energia è stata ri-cordata anche di recente, in occasione dei trent’anni della tragedia di AldoMoro, che Monina visse in Comune da primo cittadino. La scalinata che por-terà il suo nome si trova in via Oberdan e rappresenta il collegamento conpiazza Roma. Monina abitava proprio in quella zona, in cima alla scalone. Così ha deciso qualche giorno fa la commissione toponomastica, assumendoanche altre decisioni. (...)Guido Monina ha appartenuto al Grande Oriente d’Italia che nel maggio 2005,ad Ancona, gli ha dedicato una loggia.

numero 9-10-11 / 2008 25

rassegna stampa

Guido Monina

Parla Gustavo Raffi

“Noi educhiamogenerazioni ribelli”Un capanello di giacche scure, qualche spilla con squadra e com-passo e tre baci sulla guancia come saluto tra “fratelli”. Sono i mas-soni calabresi che attendono l’arrivo del Gran Maestro del GrandeOriente d’Italia di palazzo Giustiniani, l’obbedienza più importantedella Massoneria nazionale. La fibrillazione è palpabile: Gustavo Raf-fi, classe ‘44 di Ravenna, è la più alta autorità massonica italiana.Avvocato civilista, ha trascorsi politici da segretario provinciale econsigliere nazionale del Partito Repubblicano, ma ha abbandonatol’impegno politico per sostenere la causa massonica.QQuuaall èè iill rruuoolloo ddeellllaa MMaassssoonneerriiaa iinn CCaallaabbrriiaa,, sseeccoonnddaa rreeggiioonnee ppeerrnnuummeerroo ddii aaddeeppttii??“Il ruolo della Massoneria è educare generazioni di ribelli, perchésoltanto il consenso di chi sa dissentire è consenso vero, l’altro è ilconsenso del servo. La Massoneria non è né vuole essere un sur-rogato delle istituzioni che non funzionano, ma uno spazio libero,adogmatico in cui si opera per il bene comune, si educa al dialo-go, al rispetto dell’altro, alla ricerca di valori condivisi, adempien-do al ruolo di religione civile”.CCoonn lleeii iill GGrraannddee OOrriieennttee dd’’IIttaalliiaa hhaa iinnaauugguurraattoo uunnaa ssttaaggiioonnee ddii ttrraa--ssppaarreennzzaa,, mmaa mmoollttii mmaassssoonnii nnaassccoonnddoonnoo llaa pprroopprriiaa aappppaarrtteenneennzzaa eellee vvoossttrree rriiuunniioonnii ssoonnoo aannccoorraa cchhiiuussee aall ppuubbbblliiccoo..“Il modulo della segretezza era dettato esclusivamente da partico-lari momenti storici in cui essere massoni portava al capestro o al-la clandestinità. Il lungo sonno della ragione perpetrato dalla ditta-tura fascista ci portò anche in periodo repubblicano ad un atteg-giamento incomprensibile di eccessiva riservatezza. Oggi vogliamodialogare con il mondo, anche se ciò non vuol dire imporre agliiscritti di girare coi cartelli. Sono d’accordo che la dirigenza debba

<<<<<< segue a pag. 26 >>>>>>

20 marzo 2008

31 marzo 2008

30 marzo 2008

NNOOTTIIZZIIEE DD’’AARRCCHHIIVVIIOO

Page 26: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

rass

egn

ast

ampa

26

essere nota, ma la privacy deve essere tutelata. I nostri rituali, poi, sono un portato della tradizione e basta andare nellelibrerie o su internet per conoscerli, senza bisogno di assistervi”.LLaa MMaassssoonneerriiaa èè ppeerrcceeppiittaa ccoommee uunnaa lloobbbbyy ddii ppootteerree.. ÈÈ lloo ssccoottttoo ddeelllloo ssccaannddaalloo ddeellllaa llooggggiiaa PP22??“Le prime vittime dello scandalo P2 sono stati i massoni. Da quel momento ci si è dimenticati la demonizzazione fascista esi è passati alla demonizzazione massonica. Dopo Tangentopoli non si può più pensare che per entrare nella ‘stanza deibottoni’ basti giocare a fare il massone. Il cosiddetto gruppo P2 era l’altra faccia della partitocrazia, non della Massoneria.Ancora oggi De Magistris parla di logge segrete nell’ambito di un’inchiesta che riguarda un politico di un partito confes-sionale e gli esponenti di spicco della Compagnia della opere, che non mi risulta essere un’organizzazione massonica. C’èuna confusione lessicale, dobbiamo uscire da questo stupidario e chiamare le cose con il loro nome”.SSiieettee aannccoorraa ssccoommuunniiccaattii ddaallllaa CChhiieessaa?? Ufficialmente con il nuovo codice canonico la scomunica non esiste, ma rientriamo nei casi degli impedimenta, ovvero dicoloro che tramano contro l’autorità della Chiesa. È un discorso complesso. Ci sono voci più o meno dialoganti, ma se conla scuola montiniana si arrivò a concepire un’antropologia cristiana fondata sul confronto, oggi si è tornati al rigido auto-ritarismo, all’intolleranza, all’ortodossia conclamata e proclamata. Non è vantaggioso suonare le trombe delle crociate, lavia è un’altra: alimentare la tolleranza”.PPeerròò iill GGrraannddee OOrriieennttee,, ccoommee iill VVaattiiccaannoo,, cchhiiuuddee llaa ppoorrttaa aallllee ddoonnnnee“Il Grande Oriente in questo momento, per una questione legata alle regole internazionali, non ammette le donne se nonnell’ambito di organizzazioni paramassoniche come le Stelle d’Oriente, cui si accede tramite legami parentali con massoni.Siamo in compagnia delle grandi religioni monoteiste, ma la galassia massonica è abbastanza variegata e nel mondo, daoltre 30 anni, esistono obbedienze esclusivamente femminili, anche se credo che si arriverà presto a cambiare questa re-gola anacronistica”.

IINNTTEERRVVIISSTTAA RRIILLAASSCCIIAATTAAiinn ooccccaassiioonnee ddeellllaa ppaarrtteecciippaazziioonnee ddeell GGrraann MMaaeessttrroo RRaaffffii aallll’’iinnaauugguurraazziioonnee ddeellllaa nnuuoovvaa ccaassaa mmaassssoonniiccaa ddii RReeggggiioo CCaallaabbrriiaa

sseegguuee ““IInntteerrvviissttaa RRaaffffii”” NNOOTTIIZZIIEE DD’’AARRCCHHIIVVIIOOIIII

Aldo Chiarle premiato dal Presidente della RepubblicaHa ricevuto la terza medaglia d’argento per meriti culturaliIl Gran Maestro Onorario Aldo Chiarleha ricevuto da Giorgio Napolitano la me-daglia d’argento del Presidente della Re-pubblica. E’ la terza dopo quelle confe-rite nel 1979 e nel 1980 dal PresidenteSandro Pertini. La consegna di quest’ul-timo riconoscimento è avvenuto l’8 feb-braio nel corso della quarta edizione del“Premio Righetto” realizzata al Museostorico Garibaldino di Roma, al Gianico-lo. L’iniziativa, patrocinata dalla RegioneLazio, dal Comune e dalla Provincia diRoma e promossa dall’Associazione “GliAmici di Righetto”, ogni anno segnalastudiosi, giornalisti e personalità delmondo culturale che hanno contribuito adiffondere e approfondire gli ideali ri-sorgimentali.Chiarle, giornalista e studioso del Risor-gimento e di Garibaldi, ha scritto ben 11libri e centinaia di articoli sull’argomen-

to. Era già stato insignito del “Premiodella Cultura della Presidenza del Consi-

glio dei Ministri” nel 1950, nel 1973 e nel2008.

Il Gran Maestro Onorario Chiarle premiato da Roberto Bruni,presidente dell’Associazione “Gli Amici di Righetto” e dal regista Luigi Magni.

rassegna stampa

storia e cultura

rassegna stampa

Page 27: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

Educazione e formazione dei giovani sono state terreno di confronto continuo trala Chiesa cattolica e la Massoneria, che ha rappresentato la punta avanzata dellacultura laica in età liberale.Secondo gli Autori un nodo cruciale e ancora non risolto nel difficile confronto tralaici e cattolici, dall’Unità d’Italia ad oggi, è stato quello dell’insegnamento della re-ligione nelle scuole.Con l’avvento del fascismo si ricompone la frattura tra lo Stato e la Chiesa che rag-giunge i suoi obiettivi a spese della Massoneria italiana messa fuori legge, mentreil pensiero laico-massonico cessa di esercitare la sua influenza.Attraverso la lettura di questo saggio è possibile comprendere quanto sia stato ri-levante il ruolo della Massoneria nell’evoluzione del sistema scolastico italiano inetà liberale e come il quadro generale venga stravolto negli anni del regime daun’alleanza ideologica, prima ancora che politica, destinata a lasciare un’improntadi cui ancora oggi si sente il peso.

AAnnnnaa MMaarriiaa IIssaassttiiaa è professoressa di Storia contemporanea nell’Università di Ro-ma “Sapienza”. Tra le sue pubblicazioni di storia della Massoneria Il progetto libe-ral-democratico di Ettore Ferrari. Un percorso tra politica e arte (1997); Gran Mae-stro della Massoneria e Sindaco di Roma. Ernesto Nathan il pensiero e la figura a150 anni dalla nascita (1998); Uomini e idee della Massoneria. La Massoneria nellastoria d’Italia (2001); Massoneria e fascismo: la grande repressione (2004); L’ere-dità di Nathan. Guido Laj (1880-1948), Pro sindaco di Roma e Gran Maestro (2006).

AAlleessssaannddrroo VViissaannii svolge la sua attività presso l’Università di Roma “Sapienza”. Hapubblicato La conquista della maggioranza. Mussolini, il PNF e le elezioni del 1924(2004) e Verso la guerra. Gli italiani nei mesi della non belligeranza (2007).

numero 9-10-11 / 2008

Anna Maria Isastia, Alessandro Visani

L’IDEA LAICA TRA CHIESA E MASSONERIA

Atanòr 2008, pagg. 177, € 14,00

rassegna stampa

storia e cultura

4 giugno 2008rassegna stampa

attualità

La Camera Penale di Livorno chie-de a Il Tirreno, a Il Corriere di Li-vorno ed a La Nazione di poter in-tervenire sulla vicenda che ha por-tato al sequestro di alcuni fascicolidi indagine presso la sede delquotidiano Il Corriere di Livorno.L’intento è quello di contribuire afare chiarezza su un tema fonda-mentale quale quello del difficilee conflittuale rapporto tra dirittoall’informazione e tutela della ri-servatezza.Il tanto invocato art. 21 della no-stra Carta Costituzionale affermail diritto di manifestare liberamen-te il proprio pensiero con parole,scritti ed altri mezzi di diffusione.La stampa, quale mezzo per eser-

citare tale diritto, può esseresoggetta ad autorizzazioni ecensure. Tutto questo è sacro-santo ed indispensabile per lavita (se non addirittura per lasopravvivenza) di una societàdemocratica.Tuttavia si deve evitare diconfondere (in buona o in malafede) il diritto a manifestare ilproprio pensiero con il dirittoad informare.Quest’ultimo, infatti, trova il suolimite naturale nello specularediritto (del lettore, perché distampa si parla) ad essere infor-mato correttamente.

CASO CORRIERE DI LIVORNO

Articolo in prima pagina del Corriere di Livorno del 1° giugno

27

IL SEQUESTRO NELLA REDAZIONE DEL CORRIERE / Cosa intendono loro percorrettezza? Solo quello che fa più comodo?

Gli avvocati e l’informazione

LLIIBBRRII

Page 28: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

Non è un caso d’altra parte, che la stessaConvenzione per la salvaguardia dei dirittidell’uomo distingua il primo dal secondo,prevedendo che l’esercizio di quest’ultimopossa essere subordinato a formalità, re-strizioni, condizioni e sanzioni ove neces-sarie per la protezione di altri diritti qualiquelli alla reputazione ed alla riservatezza.Perciò non si può e non si deve scambia-re per inquisizione -né tantomeno per in-timidazione – tutto ciò che costituisce ten-tativo di ricondurre l’attività del giornali-sta dentro le regole.Non si può accettare la violazione di di-ritti fondamentali (quali quello all’immagi-ne ed alla dignità personale) invocandosempre e comunque la libertà di stampa,che non sempre coincide, appunto, con lalibertà di pensiero.Dovremmo, invece, auspicare che il dirittodi cronaca ispirasse una informazione cor-retta, equilibrata, che spiegasse alla genteche le notizie che il giornale ha deciso dipubblicare non sono “la verità”, bensì a vol-te il frutto di una ricostruzione dei fatti ba-sata su una fonte d’informazione spesso in-teressata e perciò inevitabilmente capziosa.Questo significherebbe rispettare le rego-le senza che ciò debba comportare o as-sicurare immunità delle quali – siamo con-vinti – nessuno deve beneficiare, tanto-meno chi riveste ruoli pubblici ed ha il do-vere di perseguire l’interesse della collet-tività e non quello suo proprio.Ma i fatti e le responsabilità si accertanonelle aule dei Tribunali; mentre alla stam-pa deve essere riconosciuto il fondamen-tale ruolo dell’informazione; la quale, peressere veramente tale, dovrebbe proporsial cittadino lettore come necessario puntodi riferimento per la conoscenza e l’anali-si (anche critica) dei fatti, lasciando peròal lettore stesso la possibilità di formarsiun proprio personale convincimento sullabase, appunto, di quelle informazioni og-gettive fornitegli dall’organo di stampa.Purtroppo, invece, capita di assistere ad unainformazione allusiva ed insinuante, orien-tata a scatenare morbosa curiosità e pocoincline a fornire una obiettiva e precisa ri-costruzione dei fatti. Nessuno vuole che illettore rimanga all’oscuro; noi vorremmoche fosse invece correttamente informato;e quando ciò dovesse comportare la pub-blicazione di una notizia ritenuta importante(ma non ancora adeguatamente riscontra-ta) vorremmo che la circostanza fosse sot-tolineata con eguale forza ed evidenza dalgiornalista che la pubblica.

Altrimenti, anziché lasciare il lettore libe-ro di formarsi una sua propria idea, si ri-schia di indurlo a conclusioni potenzial-mente affrettate che possono magari rive-larsi in tutto o in parte sbagliate.Abbiamo letto l’intervento del Direttore deIl Corriere di Livorno il quale si dice “tur-bato” dalle motivazioni addotte dal Giudiceper fondare il provvedimento di sequestrodel materiale d’indagine trovato presso ilsuo giornale (rileviamo peraltro che tali mo-tivazioni non sono state integralmente ri-portate nel suo corsivo: come fa il lettore aformarsi una propria opinione del fatto?).A noi piace pensare che lo stesso turba-mento possa cogliere ogni giornalista tut-te le volte – e sono tante – in cui si ce-lebrano processi sulla carta stampata edin televisione ancora prima che il vero pro-cesso e la successiva sentenza siano ri-spettivamente celebrato ed emessa.A noi piacerebbe perché ci è cara la libertàdi informazione quanto il rispetto dellapersona e crediamo che sia giusto prova-re sempre a contemperare questi due po-

li d’interesse potenzialmente contrapposti.Tale nostro convincimento deriva dall’e-sperienza professionale che quotidiana-mente ci costringe a confrontarci con il ti-more del nostro assistito di diventare, suomalgrado, protagonista (almeno per ungiorno) di una cronaca giudiziaria ed a ri-flettere su quanto potrebbero essere de-vastanti per la sua vita le anticipazioni dinotizie sul suo conto se poi le stesse – co-me spesso accade – non saranno riscon-trate neanche all’esito del processo.Tale riflessione spesso diviene turbamen-to; ed anche a noi, come al Direttore Liuz-zi, capita di passare notti insonni.Il richiamo al rispetto delle regole vale pertutti gli “addetti ai lavori”: avvocati, ma-gistrati, polizia giudiziaria e giornalisti.Perciò nessuno si senta escluso; nessunoesente dal rispetto delle regole.Chi si sente minacciato dal tale richiamoforse ritiene di appartenere – lui sì – al-la casta dei c.d. intoccabili.

IIll DDiirreettttiivvoo ddeellllaa CCaammeerraa PPeennaallee ddii LLiivvoorrnnoo

numero 9-10-11 / 2008

rass

egn

ast

ampa

28

rassegna stampa

attualità

Capisco bene che per la Camera penale e per l’avvocato Vinicio Vannucci,portavoce di questa, sia molto più facile schierarsi dalla parte dei giudici. Mala lunga lettera non prova nemmeno minimamente a spiegare cosa si intendeper informazione corretta. Quella che fa più comodo ai nostri interessi? Co-munque il rapporto tra diritto alla riservatezza e rapporto con l’informazioneè chiarito dalla legge. Il sequestro preventivo delle carte non è tema di que-sta vicenda: nelle sue considerazioni il giudice fa tutto, meno che contribuireal dibattito sul diritto alla riservatezza. Quella non è neppure accennata. Dun-que non avrebbe senso neppure andare oltre. E’ l’intervento che mi spinge afarlo. A partire dall’affermazione sul “tanto invocato articolo 21 della Costitu-zione”, che non è mai stato in discussione, fortunatamente, e mai lo sarà. Sultentativo di inquisizione, poi, ho dei forti dubbi: intimidire è una cosa, inqui-sire è un’altra, noi siamo sereni nell’essere inquisiti, meno quando viene var-cato il confine e si arriva all’intimidazione. Mi dispiace che il direttivo dellaCamera penale vada fuori tema e cerchi di forzare un dibattito sull’informa-zione, che fondamentalmente non è il loro argomento e nella lettera lo di-mostrano ampiamente. Il problema che abbiamo sottolineato non è quello re-lativo al sequestro delle carte, ma alle mere considerazioni del giudice chenella sostanza si perde sul numero di copie vendute dal giornale e la pro-pensione di questo a pagare per avere le intercettazioni senza nessuna fon-datezza. Il gip, per suo dovere, non si inoltra in teoremi accusatori, come be-ne sanno gli avvocati, ma fornisce motivazioni. E’ questo il punto, e null’al-tro: qualsiasi avvocato, di fronte a un teorema come quello espresso da Me-rani, parlerebbe di allusioni. Il sequestro preventivo, come io ho spiegato nel-l’articolo uscito domenica, è motivato dalla violazione del segreto istruttorio.La parte in cui Merani dice che i giornalisti sono tutti corruttori non sostienequesta tesi e, comunque, per farlo, avrebbe dovuto avere almeno uno strac-cio di prova che invece in tutta questa vicenda non c’è mai stata. Se l’avvo-cato Vannucci e il direttivo della Camera penale considerano l’informazione inquesto Paese allusiva e insinuante hanno la sacrosanta libertà di non acqui-stare i giornali o, comunque, di acquistare i giornali a loro graditi.

EEmmiilliiaannoo LLiiuuzzzzii

RIS

PO

ND

E IL

DIR

ET

TOR

E D

EL

CO

RR

IER

E D

I LIV

OR

NO

Page 29: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

VARESE – Governo massonico e imposi-zione cattolica? L’ultima picconata di Cos-siga strappa un sorriso al Gran Maestrodella Massoneria Gustavo Raffi. Per l’expresidente della Repubblica. “dai tempidei governi liberal-massonici da Crispi aZanardelli, mai la Massoneria aveva tantocontato come conterà nel prossimo go-verno Berlusconi e nella prossima mag-gioranza. Mai, dico mai, i cattolici mili-tanti e la Chiesa d’Italia sono stati presen-ti e hanno avuto l’influenza che hanno eche avranno nella sinistra d’opposizione”.Sorride e alza le spalle il numero uno delGrande Oriente d’Italia, a Varese per unaconferenza. “Sinceramente non avvertoquesta presenza particolare: la Massone-ria – ci tiene a rimarcare Raffi, da noveanni intento a scrollare polvere, misteri epregiudizi dall’antica, potente e osteggia-ta istituzione – non si occupa di politicae ci sono massoni nel centrodestra comenel centrosinistra. Cossiga si diverte a su-scitare polemiche”. In verità, l’avvio dellanuova legislatura, il clima di dialogo in-staurato tra Berlusconi e Veltroni, riflettepienamente un modo di vedere la politicache piace al Gran Maestro: “Certo. La tol-

leranza e il dialogo sono la nostra ban-diera, principi elaborati dalle logge fin dal‘700. I primi segnali sono molto positivi,sia dalla maggioranza sia dall’opposizio-ne. Ma poi li aspettiamo ai fatti... se sonrose fioriranno. Una cosa è certa: lo scon-tro continuo degli anni scorsi ha portato ilPaese a un grave livello di barbarie poli-tica, dove c’erano nemici anziché avver-sari”. L’appello a Dio di Berlusconi ha for-se turbato la laicità? “No, i massoni sonocredenti e la laicità è una cosa diversa dalcredere o no: appunto tolleranza. Abbia-mo visto intolleranti sia tra credenti chetra alcuni che si sono professati atei de-voti. Poi, la fede è un fatto interiore, per-sonale e forse è meglio tenere separati imomenti della fede da quelli della politi-ca. Ma l’appello di Berlusconi a Dio nonmi dà nessun fastidio”. Il primo tema sultappeto del governo è la sicurezza, conl’emergenza dei rom in primo piano. InRomania si teme un’ondata xenofoba. C’èquesto rischio? “Il rischio nasce dalla col-pevole confusione di tolleranza con lassi-smo. Perché quando i problemi non si af-frontano e si ragiona ‘anema e core’ ap-punto per non affrontarli, succede che di

fronte alla delinquenza di alcuni venganopenalizzati i più. Lo Stato sulla sicurezzanon può essere latitante. E le leggi, anchela Bossi-Fini, non basteranno mai da solese non c’è uno sforzo culturale di capireche si deve accoglienza decorosa a chiviene a lavorare, ma assoluta severità conchi delinque e ancor più verso gli italianiche abusano delle disgrazie di quella gen-te”. Ma il tema che più sta a cuore a Raf-fi è sicuramente la scuola: “Un Paese chevuole avere un futuro deve investire nellascuola. Il livello culturale italiano è pur-troppo molto molto basso. Con docentifrustrati si crea una generazione di fru-strati. Gli insegnanti dovrebbero avere laretribuzione dei magistrati. invece sonoquasi nelle fasce delle nuove povertà: equesto, inoltre, genera anche il bullismo,perché in una società dove il valore di unindividuo è quello del suo portafogli, i ra-gazzi considerano i professori dei pez-zenti, non ne hanno più rispetto”. La rifor-ma auspicata da Raffi va nel segno dellameritocrazia: “Guai ad appiattire tutti etutto. I migliori vanno premiati e incorag-giati, docenti e scuole”. Parola di maestro,anzi di Gran Maestro.

numero 9-10-11 / 2008 29

rassegn

astam

pa15 maggio 2008rassegna stampa

attualità

Il dialogo tra i poli? Piace ai massoniIl Gran Maestro Raffi: “Il clima di scontro ha imbarbarito il Paese, oraun buon segnaleFederico Bianchessi

Ricevo molte lettere sulla scuola, sia acasa che sul mio forum. Molti attribui-scono i guai dell’insegnamento allo sfa-scio della nazione: “La scuola è lo spec-chio della società e nella scuola si ri-versano tutti i mali e tutti i problemidell’Italia. Molti insegnanti miei colleghidicono “La colpa è dei genitori” e i ge-nitori dicono “La colpa è degli inse-gnanti”. Nella scuola regna una grandeconflittualità, che è deleteria per glialunni e gli insegnanti. D’altra parte tut-ta l’Italia è un Paese molto conflittuale”,scrive A. Costantin, una insegnante dal-

le idee chiare e precise.Qualcuno attribuisce i guasti della scuo-la al ‘68. Che ne pensa la rappresentan-te della Wia, ovvero la Welfare interna-tional association? “È vero che il ‘68 hascardinato alcuni principi quali la meri-tocrazia, ma bisogna anche considerareil fatto che negli ultimi decenni, a causadella confusione sulla scuola, tutta la ri-gidità e severità del sistema scolasticosi sono riversate sulle scuole primarie emedie, al punto che se un alunno del li-ceo esce da scuola alle 13, un bambino

6 maggio 2008

IL SALE SULLA CODAdi Dacia Maraini

La scuola conflittuale

<<<<<< segue a pag. 30 >>>>>>

Page 30: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

rass

egn

ast

ampa

30

23 aprile 2008

rassegna stampa

attualità

delle elementari esce alle 14 alle 17, perpoi continuare a fare i compiti a casa, avolte fino alle 11 di notte”.Altri scrivono insistendo sul fatto checiò che fa la scuola per formare l’indi-viduo, viene poi disfatto dalle famiglie,sempre pronte a mettersi contro l’inse-gnante, dalla parte del figlio pelandro-ne. Ma è vero che la situazione è cosìgrave come dicono i giornali? “Bisognapartire dal fatto che in Italia i salari so-no i più bassi d’Europa perché manca lasicurezza sociale. Mentre gli italiani percampare sono costretti ad accettarequalsiasi forma di lavoro, rischioso,sottopagato e in nero, nei Paesi dove lasicurezza sociale funziona, la gente ac-

cetta solo lavori in regola e ben retri-buiti, quindi i salari sono più alti (il nes-so fra Welfare e salari è spiegato in mo-do approfondito nei libri di Selma Ja-mes, la famosa consulente Onu)”.E il bullismo di cui riferiscono le cronache?Qui in molti rispondono, come Maria Gio-rano e Tullio Gentile che, lì dove si trova-no dei buoni insegnanti – e per buoni siintendono uomini e donne che mettonopassione e generosità nel loro lavoro, checonoscono la materia di cui parlano e dan-no un esempio di impegno e partecipa-zione – non si presentano casi di bulli-smo. Lì dove invece gli insegnanti si mo-strano assenti e demotivati, dove mancala curiosità verso nuove idee, il bullismofiorisce. Si tratta infatti di creare alterna-

tive a un modello che la nostra onnipre-sente televisione tende a diffondere: il mi-to dei soldi, della forza, dei privilegi con-quistati con l’astuzia, che si accompagnaal disprezzo verso i più deboli, verso i di-versi, verso chi non ce la fa.Importantissimo è offrire un punto di ri-ferimento interno alla scuola e tenerefermo il polso, non facendo uso di cat-tivi voti e ricatti, ma con l’esempio, lafascinazione della cultura e l’intelligen-za dei rapporti. Non sempre un inse-gnante preparato sa contagiare gli allie-vi. Spesso manca la capacità di comuni-care. E soprattutto l’interesse per il pro-prio lavoro. Nell’abbandono nascono lepeggiori manifestazioni di prepotenza esopraffazione.

<<<<<< segue da pag. 29 >>>>>>

L’ANALISI

Ai confini della laicitàGad Lerner

Ogni giorno che passa, fra i difensori del-la laicità si accentua la sensazione deso-lante di presidiare una frontiera già attra-versata in lungo e in largo dalle incursio-ni nemiche. Ma saranno poi sempre ne-miche, tali incursioni? Se il “vescovorosso” Fernando Lugo vince le ele-zioni in Paraguay ponendo fine a ol-tre mezzo secolo di regime di destra,salutiamo in lui un’avanzata dellademocrazia.E se all’altro capo del mondo, in Po-lonia, un politico come Lech Walesadichiara che “sarebbe una disgrazia”la nomina del reazionario monsignorSlawoj Leszek Glodz alla guida delladiocesi di Danzica, apprezziamo ilcoraggio con cui – da cristiano – in-terferisce pubblicamente in una scel-ta del suo papa. Gli esempi potreb-bero essere numerosi. Basti per tuttil’importanza che l’argomento religio-so riveste nella campagna elettoraledi Barack Obama. Bisognerà pureche i suoi numerosi estimatori laiciriconoscano quanto Gesù è presentenei suoi discorsi. Fin da quando gliultraconservatori lo attaccavano:“Gesù Cristo non voterebbe per Ba-

rack Obama, perché Obama si è compor-tato in modo inconcepibile per Cristo”.Sollecitandolo a invadere il loro stessoterreno con le motivazioni bibliche delsuo impegno pubblico: “Dopo la stagione

dei condottieri come Mosè, capaci di sfi-dare il faraone affermando i diritti degliafroamericani, io sento di appartenere al-la generazione di Giosuè, dei continuato-ri”. Dovremmo forse accusarlo di integra-

lismo? Al contrario, temo che il ritardo concui la politica italiana si è emancipa-ta dall’egemonia di partiti fondati suun’appartenenza religiosa, oggi cistia giocando un brutto scherzo. Lanascita del Partito democratico, in-teso dai suoi fondatori come supe-ramento degli steccati identitari, èstata così faticosa da sollecitarli auna cautela eccessiva. Tra i demo-cratici italiani prevale tuttora l’ideaanacronistica che la motivazione re-ligiosa dell’impegno politico vadasottaciuta. Pena il rischio di urtare lesuscettibilità altrui o, peggio, di evi-denziare le divisioni culturali esi-stenti nel campo cattolico. Naturalmente un tale scrupolo è benlungi dallo sfiorare la destra, prote-sa nel tentativo di appropriarsi in to-to dell’argomento religioso, ma nelfrattempo svelta ad accusare di tra-dimento i pochi pastori d’anime che(www.corriere.it)

Page 31: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008 31

rassegn

astam

parassegna stampa

attualitàosano criticare la sua politica. Mentre ibenpensanti laici restano appostati in trin-cea a denunciare ogni sconfinamento trapolitica e religione, i leghisti milanesi nonhanno esitato un minuto a rivendicare il“loro” Vangelo (in ruvido, discutibile stilepadano) volantinando di fronte alle chie-se contro l’arcivescovo Tettamanzi, colpe-vole di eccessiva sensibilità per i dirittidegli immigrati senzatetto. Quarant’annifa, nel 1968, era il dissenso cattolico aosare simili contestazioni pubbliche neiconfronti della gerarchia. Trattenuto dauna malintesa concezione della laicità, og-gi il cattolicesimo di sinistra mugugnastordito nell’attesa che si levi, sempre piùrara, la voce di un cardinale amico a rap-presentarne il malessere. Il problema italiano non è infatti che Ca-millo Ruini parla troppo di politica. Ilproblema è che nessun esponente politi-co gli risponde sul suo medesimo terrenodella testimonianza, della prossimità, del-la misericordia, della coerenza, della spi-ritualità. I vari Prodi, Rutelli, Marini, Bin-di, Parisi se lo sono proibiti, come se lasfida culturale fosse ancora delegabile ai

loro riferimenti conciliari, quasi tuttiscomparsi se non altro per ragioni ana-grafiche. Così si consolida il luogo comune che nelmondo contemporaneo il messaggio reli-gioso sia appannaggio della destra. E vi-ceversa che non possa più esistere una

sinistra religiosa. Tale rinuncia produce l’effetto di una verae propria mutilazione. Posti di fronte allaripetuta, frequente violazione del coman-damento (“Non invocherai il nome di Diofalsamente”); e di fronte allo stravolgimen-to dello spirito evangelico riguardo a tan-

GGAADD LLEERRNNEERRE’ nato a Beirut da una famiglia ebraica che hadovuto lasciare il Libano tre anni dopo, trasfe-rendosi a Milano. Apprezzato giornalista escrittore ha raggiunto la notorietà con la televi-sione, attraverso programmi firmati e condottiin video per RAI Tre. Dal 1993 al 1996 è stato vi-cedirettore del quotidiano La Stampa e nel lu-glio 2000 – per tre mesi – direttore del TG1 chelasciò a seguito di polemiche scaturite da unservizio sulla pedofilia mandato in onda nell’e-dizione di prima serata. Per qualche anno è sta-to editorialista del Corriere delal Sera e dal 2001è a LA7 dove, dopo un breve periodo di direzione dei notiziari, conduce il program-ma di approfondimento L’Infedele.Collabora al quotidiano La Repubblica, al settimanale Vanity Fair Italia ed è autoredi alcuni libri. Il suo ultimo lavoro è Tu sei un bastardo, pamphlet polemico sul me-ticciato sociale e culturale dell’epoca odierna.

APC-GOVERNO/ RAFFI (GRANDE ORIENTE D’ITALIA): BENE DIALOGO BIPARTISANPRESA DI POSIZIONE “MOLTO DURA” DEL PAPA. SERVE PIÙ LAICITÀRROOMMAA –– IIll GGrraann MMaaeessttrroo ddeell GGrraannddee OOrriieennttee dd’’IIttaalliiaa aapppprreezzzzaa ii sseeggnnaallii ddii ddiiaallooggoo ttrraa mmaaggggiioo--rraannzzaa ee ooppppoossiizziioonnee.. ““SSee ssoonn rroossee ffiioorriirraannnnoo””,, aaffffeerrmmaa GGuussttaavvoo RRaaffffii,, cchhee nnoonn nnaassccoonnddee,, ppeerròò,, uunnpprreesseennttiimmeennttoo:: ““NNeell nnoossttrroo ppaaeessee ssii èè mmoollttoo pprroonnttii aallllee eennuunncciiaazziioonnii,, mmeennoo aa ccoommppoorrttaarrssii iinn mmoo--ddoo ccoonnsseeqquueennzziiaallee””..AAllll’’iinniizziioo ddii uunnaa lleeggiissllaattuurraa nneellllaa qquuaallee RRaaffffii vveeddee ““sseeggnnaallii”” ppoossiittiivvii rriissppeettttoo aa qquueellllaa aappppeennaa ppaassssaa--ttaa ((cc’’èè ssttaattoo uunn ““iimmbbaarrbbaarriimmeennttoo”” cchhee ssii èè ddiimmoossttrraattoo,, ttrraa ll’’aallttrroo,, iinn uunn ““ttaassssoo ddii llaaiicciittàà mmoollttoo ssccaarr--ssoo””)),, ll’’eessppoonneennttee mmaassssoonnee ccaallddeeggggiiaa,, iinn uunn’’iinntteerrvviissttaa tteelleeffoonniiccaa,, uunnaa mmaaggggiioorraa llaaiicciittàà,, iinntteessaa ccoommee““iill rriissppeettttoo ddeellllee ppoossiizziioonnii ddeeggllii aallttrrii””.. ““DDii ffrroonnttee aall pprroobblleemmaa ddeellll’’aaiiddss iinn AAffrriiccaa nnoonn èè iimmppoorrttaanntteeeesssseerree ccaattttoolliiccii oo mmuussuullmmaannii.. CCii ssoonnoo uuoommiinnii cchhee ssooffffrroonnoo ee bbiissooggnnaa rriimmbbooccccaarrssii ttuuttttii llee mmaanniicchhee””,,ssppiieeggaa RRaaffffii aa ttiittoolloo dd’’eesseemmppiioo.. ““LL’’uuoommoo ddeell dduubbbbiioo nnoonn nneeggaa llaa vveerriittàà mmaa llaa rriicceerrccaa,, eedd èè ccoonnssaa--ppeevvoollee cchhee ooggnnii uuoommoo èè ppoorrttaattoorree ddii uunnoo ssppeezzzzoonnee ddii vveerriittàà,, ee ppeerr qquueessttoo èè aappeerrttoo aall ccoonnffrroonnttoo””..IIll nnuummeerroo uunnoo ddii PPaallaazzzzoo GGiiuussttiinniiaannii nnoonn aapppprreezzzzaa nnéé cceerrttii iinntteerrvveennttii,, aanncchhee rreecceennttiissssiimmii,, ddeellllee ggeerraarrcchhiiee vvaattiiccaannee,, nnéé qquueellllaa ““aannaarr--cchhiiaa ddeeii vvaalloorrii”” pprroossppeettttaattaa ddaa BBeerrlluussccoonnii.. ““LLaa llaaiicciittàà –– pprreecciissaa –– nnoonn èè aannaarrcchhiiaa ddeeii vvaalloorrii,, èè rriissppeettttoo ddeeii vvaalloorrii pprroopprrii ee ddii qquueellllii aall--ttrruuii””,, rriissppoonnddee RRaaffffii.. ““PPooii ccii ppuuòò eesssseerree llaa bboouuttaaddee,, cchhee rriinnvviioo aa cchhii ll’’hhaa ffoorrmmuullaattaa””.. DD’’aallttrroo ccaannttoo,, RRaaffffii rriilleevvaa ““llaa pprreessaa ddii ppoossiizziioonneemmoollttoo dduurraa ddeell PPaappaa ssuullllaa 119944””,, nnoottaa ccoonn ppeerrpplleessssiittàà cceerrttii iinnttrreeccccii ttrraa ppoolliittiiccaa ee rreelliiggiioonnee ((““NNeell tteemmppoo ssii èè ddiissccuussssoo mmoollttoo ttrraa tteeooddeemmee tteeooccoonn,, ppooii aaddddiirriittttuurraa aabbbbiiaammoo aassssiissttiittoo aa ffeennoommeennii ccoommee qquueelllloo ddeeggllii aatteeii ddeevvoottii......””)) ee ppuunnttuuaalliizzzzaa:: ““AAii tteemmppii ddeell rreeffeerreenndduumm ssuull--llaa pprrooccrreeaazziioonnee mmeeddiiccaallmmeennttee aassssiissttiittaa nnoonn ccoonntteessttaaii aall ccaarrddiinnaall RRuuiinnii ddii iinntteerrvveenniirree,, mmaa ll’’oorrddiinnee ddaattoo ddii nnoonn aannddaarree aallllee uurrnnee””.. IIll GGrraann MMaaeessttrroo ddeell GGrraannddee OOrriieennttee dd’’IIttaalliiaa nnoonn ssii rriittrroovvaa nneellll’’aaffffeerrmmaazziioonnee ddii cchhii –– ccoommee ‘‘FFaammiigglliiaa ccrriissttiiaannaa’’ –– ssoossttiieennee cchhee iillBBeerrlluussccoonnii QQuuaatteerr ssiiaa iill pprriimmoo ggoovveerrnnoo sseennzzaa ccaattttoolliiccii:: ““MMii sseemmbbrraa uunn’’aaffffeerrmmaazziioonnee ddooggmmaattiiccaa””,, aaffffeerrmmaa,, ““ccoommee ssee ffoossssee ppooss--ssiibbiillee iill cceennssiimmeennttoo rreelliiggiioossoo ddii uunn iinnddiivviidduuoo””.. VVaa ppeerraallttrroo eevviittaattaa,, sseeccoonnddoo RRaaffffii,, llaa tteennttaazziioonnee ddii vveeddeerree ii ccaattttoolliiccii iinn mmooddoo ““mmoo--nnoolliittiiccoo”” ee llaa llaaiicciittàà ccoommee aappppaannnnaaggggiioo ddeeggllii aatteeii.. PPeerr iill ffuuttuurroo,, ssppiieeggaa,, ““nnoonn vvaannnnoo rriiaallzzaattii sstteeccccaattii cchhee llaa ssttoorriiaa hhaa ssuuppeerraattoo,,qquuaannddoo nneellll’’OOttttoocceennttoo llaa CChhiieessaa eesseerrcciittaavvaa iill ppootteerree tteemmppoorraallee.. SSee uusscciiaammoo ddaa qquueessttee llooggiicchhee ee vveeddiiaammoo iill ccaattttoolliicceessiimmoo lliibbee--rraallee,, ccii rreennddiiaammoo ccoonnttoo cchhee iill ccrreeddoo rreelliiggiioossoo nnoonn èè qquueelllloo cchhee ppuuòò rroommppeerree ii rraappppoorrttii ttrraa ggllii iinnddiivviidduuii cchhee vviivvoonnoo ssuulllloo sstteessssootteerrrriittoorriioo””..

13 maggio 2008-05-14

Page 32: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

te persone di cui viene negata la stessaumanità, molti politici religiosi si autocen-surano e con ciò si diminuiscono. Evitanodi significare pubblicamente le motivazionipiù profonde del loro impegno civile. Attardandosi sulla frontiera colabrododella laicità, rischiamo di esagerare l’im-portanza dei nuovi compagni di viaggio“teodem”, faticando a riconoscerli mem-bri a pieno titolo del Partito democratico.Il fastidio diffuso nei confronti di PaolaBinetti si alimenta di un equivoco. Tutt’al-tro che un retaggio clericale d’altri tempi,né impiccio né residuo, col suo cilicio ela sua affiliazione all’Opus Dei, la Binettiè figura politica modernissima. Il futuroce ne riserverà sempre di più, non neces-sariamente agganciate come lei a una re-lazione fiduciaria con la gerarchia eccle-siale. Del resto il passato del cattolicesi-mo democratico è ricco di figure capaci

di esprimere se stesse per intero, senzache ciò violi alcun imperativo di laicità. Vale la pena citare un ricordo di RanieroLaValle, estensore trent’anni fa del fonda-mentale articolo 1 della legge 194 sulla tu-tela sociale della maternità e l’interruzio-ne volontaria della gravidanza. Interve-nendo al Senato in difesa della legge, ilcattolico di sinistra La Valle non esitò acitare il fiat evangelico di Maria al conce-pimento del figlio di Dio come episodiodi autodeterminazione imprescindibiledella donna, riconosciuta titolare inaggi-rabile del rapporto col nascituro anchenel Vangelo. La scelta politica e la sceltareligiosa si sovrappongono più di quantocerti guardiani retrogradi della laicità sia-no disposti a riconoscere. Negarlo regalaspazio a chi pratica l’ostentazione dei va-lori come strumento di potere. Come il resto del mondo, è facile preve-dere che anche l’Italia sarà palcoscenicoin futuro di una sfida tra destra e sinistrareligiosa, anche se baldanzosamente ladestra s’illude di averla già vinta. Tale sfi-da rischia ovunque di logorare la tenutadel sistema democratico e il principio dilaicità dello Stato. Aggrediti pure dallamiscela di fede, nostalgia, sessuofobia,pregiudizio antiscientifico, disagio esi-stenziale, cui ricorrono gli integralismi.Ma l’antidoto non sarà mai il divieto diuna pulsione incomprimibile. Semmai è lareciproca interferenza, la contestazionedell’oscurantismo sullo stesso terrenodella spiritualità.

Perché il confronto avvenga proficuamen-te va preservata una cornice di regolepubbliche, quelle sì da difendere in trin-cea. La scuola statale di tutti, per prima,come luogo formativo e d’integrazionenei valori democratici. E poi le norme lai-che di un codice civile che non s’illuda direplicare mai il modello di convivenza giàfallito nella democrazia ex-imperiale bri-tannica: un comunitarismo – per dirlacon Amartya Sen – che frantuma la citta-dinanza in affiliazioni separate, il cui de-stino è finire in rotta di collisione. Salvaguardata la laicità dello Stato. Con-seguito un sistema democratico modernoi cui partiti ospitano senza distinzionicredenti, non credenti, diversamente cre-denti. Nel nostro tempo impaurito la po-litica tornerà a nobilitarsi solo rappresen-tando una speranza globale, e dunque –perché no – anche religiosa.

numero 9-10-11 / 2008

rass

egn

ast

ampa

32

Via Della Punta, 33 - 48018 Faenza (RA) Tel +39 0546/46540 - Fax +39 0546/675133www.castellinabag.com - [email protected]

CARTELLE PER GREMBIULE• Nylon alta tenacità• Tasca grande per A 5 con cerniera + tre tasche piccole• Imbottitura in entrambi i lati • Fascia apribile portagrembiule• Portanome esterno

Formato standard: cm 42x35 € 30,00

Formato grande: cm 53x47 € 50,00(spese di spedizione a parte)

NOVITÀ

(www.sergiostaino.it) (www.sergiostaino.it)

rassegna stampa

attualità

Page 33: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

Tutti gli europei, che leggono sui giornalii recenti episodi di proteste e disordinicontro il passaggio della torcia olimpicain vista dei Giochi di Pechino, penserannonaturalmente che l’Occidente si sia prefis-so l’obiettivo morale di aiutare il popolotibetano. Che cosa c’è di più morale cheaiutare un popolo debole a ottenere l’in-dipendenza da un governo oppressivocome quello cinese? La vera tragedia intutto questo è che le principali vittimedelle dichiarazioni dei politici europei sa-ranno proprio gli abitanti del Tibet. Sa-ranno loro a soffrire maggiormente se inCina dovesse scatenarsi, per reazione,una violenta ondata di nazionalismo. La propaganda occidentale sul Tibet èuna lezione moralistica in bianco e nero.L’Occidente vuole soltanto proteggere idiritti umani degli innocenti tibetani chenegli ultimi tempi hanno perso la loro in-dipendenza sotto la repressione del go-verno comunista cinese. Di qui, il grido

“Free Tíbet” ha suscitato un’immensa ecoemotiva in Occidente. I leader europeiagiscono sotto la spinta di una profondaesigenza morale quando decidono di boi-cottare la cerimonia inaugurale delleOlimpiadi di Pechino. La solidarietà congli oppressi è da sempre il vanto dell’Oc-cidente, anche se nessun Paese occiden-tale si è ancora azzardato a contestare lasovranità cinese sul Tibet. Cerchiamo allora di penetrare nella men-te dei cinesi per capire quanto possanoapparire diversi gli stessi avvenimenti sevisti dall’altra parte. La storia cinese di-mostra che l’egemonia sul Tibet risale alXIII secolo. Il controllo cinese su questaregione ha avuto alti e bassi nel corso deisecoli, ma così è stato anche per altrearee del Paese: la capitale infatti non hamai esercitato un controllo centrale econtinuo dappertutto. La discontinuitàdell’egemonia cinese in Tibet rispecchiapertanto le alterne vicende del governo

centralizzato in Cina. Tuttavia, è lecito af-fermare che la Cina ha esercitato il suodominio sulla maggior parte del suo ter-ritorio molto più a lungo rispetto ai Pae-si occidentali.

numero 9-10-11 / 200833

rassegn

astam

pa19 maggio 2008rassegna stampa

attualità

Tibet, il moralismo produce danniKishore Mahbubani

KKIISSHHOORREE MMAAHHBBUUBBAANNIIEx ambasciatore di Singapore alle Na-zioni Unite, preside della Lee YuanSchool of Public Policy, è conosciutoper la sua teoria sul declino dell’Occi-dente.

Page 34: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

Per di più i cinesi ricordano ancora chia-ramente i recenti sforzi per separare il Ti-bet dalla Cina negli anni Quaranta e Cin-quanta, quando gli agenti britannici edella Cia incoraggiavano gli indipendenti-sti tibetani in un momento di grave de-bolezza del governo centrale. I cinesi ri-cordano perfettamente la perfidia britan-nica, quando furono costretti ad accetta-re oppio in pagamento per il tè. La ‘Guer-ra dell’oppio’, che portò all’invasione diHong Kong da parte della Gran Bretagna,è ormai un ricordo sbiadito se non addi-rittura dimenticato nella mente degli oc-

cidentali. Questo capitolo umiliante dellastoria della Cina resta invece una feritaancora aperta nella psiche cinese. E oggiche l’Occidente si agita nuovamente perstaccare un pezzo di territorio cinese dal-la madre patria, è come rigirare il coltel-lo nella piaga. Nessun cinese è davveroconvinto che i governi occidentali si sen-tono in dovere morale di accorrere inaiuto dei tibetani. Per i cinesi, si trattapiuttosto dell’ultimo tentativo per smem-brare e indebolire la Cina. C’è da chiedersi se il cinismo cinese sugliattivisti occidentali dei diritti umani siagiustificato o meno. Per capire meglio,guardiamo alla storia recente attraversogli occhi della Cina. L’Occidente, sotto laguida di Nixon e Kissinger, dapprima silasciò infatuare dalla Cina quando il Pae-se si stava appena riprendendo dal terre-moto della Rivoluzione culturale, uno deicapitoli più dolorosi nelle violazioni deidiritti umani della recente storia cinese. Aquei tempi, di diritti umani si parlava ap-pena in Occidente. Per contrasto, neglianni Novanta, non appena i cinesi hannocominciato a godere di un livello di vitasuperiore a quanto non avessero cono-sciuto da molti secoli, ecco che l’Occiden-te ha preso di mira le infrazioni cinesi nel

campo dei diritti umani. Sono pertanto gliinteressi occidentali, e non la situazionedei diritti umani, a dettare la politica del-l’Occidente nei confronti della Cina. Ma non è questo l’unico motivo del cini-smo cinese. I cinesi sanno perfettamenteche cosa succede quando i leader europeivisitano Pechino: è una gara a chi venderàpiù prodotti europei alla Cina. Poi, ca-sualmente, sussurrano che dovranno par-lare di diritti umani, perché al ritorno inpatria sono obbligati a riferire di aver sol-levato questi argomenti. I leader cinesihanno ricevuto un messaggio chiaro: sitratta di un rito occidentale, non è il casodi fare troppa attenzione. E difatti i pala-dini dei diritti umani nelle capitali euro-pee, una volta sbarcati a Pechino, si com-portano da barboncini addomesticati. Vi-sta la situazione, non sorprende che i lea-der cinesi nutrano scarso rispetto per ipolitici europei, quando sbandierano i di-ritti umani davanti alle loro platee.La tragedia è che le vere vittime delleprese di posizione europee saranno i ti-betani. Finora, benché il governo cinesein Tibet si sia rivelato assai imperfetto, ileader cinesi si sono sforzati di garantirel’autonomia della regione. Anzi, in teorianon esiste nessun disaccordo fondamen-tale tra la posizione del Dalai Lama e ilgoverno cinese. Il Dalai Lama invoca l’au-tonomia, non l’indipendenza. Il governocinese crede anch’esso nell’autonomia. Lasua politica ufficiale sul Tibet affermaspecificatamente che “l’esercizio dell’au-tonomia regionale etnica nelle aree dovele comunità etniche vivono in strutturecompatte è fondamentale per risolveretutte le problematiche”.Poiché esiste un approccio comune, l’Oc-cidente dovrebbe sforzarsi di ridurre, an-ziché allargare, le distanze tra il Dalai La-ma e il governo cinese. Solo una diplo-mazia informata e discreta saprà raggiun-gere questo scopo. Grandi gesti dimo-strativi da parte dei leader occidentalicontro la Cina non faranno altro che sca-tenare i peggiori sentimenti nazionalisticidei cinesi. E se questo accadrà, i tibetanisaranno i primi a subirne le conseguenze.In fin dei conti si ritroveranno con mino-re, e non maggiore, autonomia all’internodi una Cina nervosa e risentita. È questoil prezzo che i tibetani rischiano di paga-re per le reazioni dei politici europei.

Global Viewpoint distribuito da TmsTraduzione di Rita Baldassarre

numero 9-10-11 / 2008

TIBET: RAFFI (GOI), NON VA ESCLUSOBOICOTTAGGIO OLIMPIADIDA MASSONERIA SOLIDARIETÀ ALDALAI LAMAROMA – ‘’Facciamo appello al nostro Governo affinché intervenga su quello ci-nese per far cessare ogni violenza, non escludendo il boicottaggio delle Olim-piadi. E’ invero inaccettabile che i Giochi della Pace, che affratellano i popoli,coprano il clamore e lo sdegno per le barbarie in atto nei confronti del pacificopopolo tibetano’’. Lo ha dichiarato l’avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro delGrande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.‘’Quanto sta accadendo negli ultimi giorni in Tibet – ha aggiunto – non è tolle-rabile: la comunità internazionale deve reagire di fronte alla spietata repressio-ne cinese contro i monaci e quanti manifestano per riaffermare i diritti della de-mocrazia e della libertà di pensiero, e per la salvaguardia della cultura tibetana. Non possono essere le aride ragioni del mercato a prevalere sui diritti inaliena-bili dei popoli’’.“A nome dei Liberi Muratori del Grande Oriente d’Italia – ha concluso il GranMaestro Raffi – esprimo tutta la nostra solidarietà al Dalai Lama, con l’invito anon ammainare le bandiere della cultura e della libertà’’.

34

rassegna stampa

attualità

18 marzo 2008

Page 35: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

numero 9-10-11 / 2008

FORNITORE DEL

GRANDE

ORIENTE

D’ITALIA

VIA DEI TESSITORI, 21

59100 PRATO (PO)

TEL. 0574 815468

FAX 0574 661631

anniversari anniversari

L’Italia dei Liberi MuratoriPiccole biografie di massoni famosi

FRANCESCO CRISPIStatista

Nacque a Ribera (Agrigento) il 4 ottobre 1818. Laureatosi in giuri-sprudenza, fu deputato della Sicilia nel 1848. Esiliato nel 1849, si

rifugiò in Francia, poi a Torino, dove collaborò a vari giornali liberali.Espulso dal Piemonte per mazzinismo, riparò a Malta, da cui venne pu-re cacciato nel 1853. A Londra insegnò lingua italiana ed entrò in inti-mità con Mazzini. Passò quindi a Parigi; vi si fermò fino al 1859, ma an-che da qui fu espulso e ritornò a Londra. Nel 1859 si accordò con Ber-tani, Bixio e Rosolino Pilo per agevolare a Garibaldi la spedizione in Si-cilia. Partecipò alla spedizione dei Mille come segretario di Garibaldi,poi fu ministro nel nuovo governo stabilito dal Dittatore. Seguì Gari-baldi a Napoli e, dopo il plebiscito del 31 ottobre, si ritirò. Sembra siastato iniziato massone il 13 aprile 1860 nella loggia "I Rigeneratori del12 gennaio 1848 al 1860 Garibaldini" di Palermo dal maestro venerabileabate Giuseppe Fiorenza, ma la data fa nutrire delle perplessità sullaveridicità del fatto. È certo, invece, che fu affiliato alla loggia "Propa-ganda Massonica" di Roma nel 1880, venne eletto nel Consiglio del-l'Ordine nel 1885 e nominato maestro venerabile onorario della loggia"Centrale" di Palermo; nel 1896 fu eletto consigliere dell'Ordine. Comedeputato di Castelvetrano, entrò nel Parlamento italiano. Ministro del-l'Interno nel gabinetto Cairoli del 1878, fu presidente del Consiglio, pres-soché onnipotente, dal 1887 al 1891 e dal 1893 al 1896. Di carattere au-toritario ed impulsivo, sognò un'Italia grande e potente. La sua politi-ca coloniale, condotta con mezzi inadeguati agli scopi che si propone-va, dopo una serie di successi si arenò per il rovescio di Adua (1° mar-zo 1896) che determinò il suo allontanamento dal governo. Si spense aNapoli l'11 agosto 1901. Alla sua morte gli furono intitolate logge a Cal-lao (Perù), Ribera e Palazzo Adriano.

Dal libro di Vittorio Gnocchini, “L’Italia dei Liberi Muratori.Piccole biografie di massoni famosi”, Mimesis-Erasmo

35

Page 36: Anno IX - Numero 9-10-11 · stabilendo l’aurora del vero progresso”. “Combattere per la Lu-ce contro le tenebre – ha proseguito Raffi – è la sfida più gran-de che si prospetta,

Periodico informativo culturale Anno IX • Numero 9-10-11 • 15 maggio-15 giugno 2008

EEddiittoorreeErasmo s.r.l.

PPrreessiiddeennttee

MMaauurroo LLaassttrraaiioollii

C.P. 5096 - 00153 Roma 50 OstienseP.I. 01022371007 - C.C.I.A.A. n. 26466/17.09.62

Iscrizione Tribunale Registro Imprese n. 1959/62

DDiirreezziioonnee RReeddaazziioonnaalleeErasmo Notizie - Via di San Pancrazio 8 - 00152 Roma

Tel. 065899344 - Fax 065818096

SSttaammppaaConsorzio Grafico E Print - Via Empolitana km. 6,400 - 00024 Castelmadama (Roma)Tel. 0774 449961/2 - Fax 0774 440840 - e-mail: [email protected]

Registrazione Tribunale di Roma n. 00370/99 del 20 agosto 1999

AABBBBOONNAAMMEENNTTIIItalia, per posta, annuo (22 numeri) euro 17,04 - Arretrati euro 2,60 a numeroEstero, per posta, annuo (22 numeri) euro 41,32 - Arretrati euro 5,20 a numeroUnica soluzione più di 500 abbonamenti (Italia) euro 8,84 per abbonamento annuale BBoolllleettttiinnoo ddii vveerrssaammeennttoo aaErasmo s.r.l. - C.P. 5096 - 00153 Roma 50 Ostiensec/c postale n. 32121006

IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIAREAL CRP DI ROMA ROMANINA

PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI

MittenteErasmo s.r.l. - C.P. 5096 - 00153 Roma 50 Ostiense

Direttore: GGuussttaavvoo RRaaffffiiCondirettori: MMaassssiimmoo BBiiaanncchhii,, BBeenntt PPaarrooddiiDirettore Responsabile: FFrraanncceessccoo LLoorreennttii

ASSOCIATO

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB (Roma) - Tassa Riscossa

E 1,50