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testimone Anno 22 - n. 76 - novembre 2014 Periodico quadrimestrale dell’Associazione “Seniores Telecom-Alatel” Piemonte e Valle d’Aosta spedizione in AbbonAmento postAle – d.l. 353/2003 (Conv. in. l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, d.C.b/torino - n. 76 - novembre 2014 il

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testimoneAnno 22 - n. 76 - novembre 2014

Periodico quadrimestrale dell’Associazione “Seniores Telecom-Alatel” Piemonte e Valle d’Aosta

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sede reGionAle

ConsiGlio reGionAle

presidio dellA sede

indirizzo postAle

via Bari 5 - 10144 Torino - telefoni 011 572.5842 - 572.5728fax 011 572.5730 - numeri verdi 800.805.031 - 800.012.777 (da telefono fisso)

mattino: ore 9,30 -12,00 il martedì e il giovedì

Seniores Telecom-Alatel c/o Telecom Italia - casella postale 497 - 10121 Torino.

versamenti seniores teleCom-AlAtel Consiglio regionale piemonte e valle d’Aosta

http://[email protected]

conto corrente postale n°

18645101Bonifico bancario Intesa SanPaolo Codice IBAN

it44v0306901000100000067805

presidente: Carlo Trabaldo Togna

presidente onorArio: Luigi di Castri

viCe presidente: Filippo Balocco

seGretArio: Giacomo Mancuso

viCe seGretArio:Chiara Lucivero

ConsiGlieri: Filippo Balocco, Daniele Curtetto, Giuseppe Gallo, Doris Massari, Melita Schwab, Franco Tenna, Piera Zaninetti

FidUCiAri: Luciana Béthaz, Luigi Ferrando, Lodovico Foglio, Vittorio Marchizza,Luigi Paleari, Caterina ScomazzonNicola Sola

revisori dei Conti: Andrea Lento, Giorgio Sassone

AlessAndriA - luigi Ferrando - [email protected]. 0142 63.180 tel. 335.130.34.76

AostA - luciana béthaz - [email protected]. 0165 45.670

Asti - nicola sola - [email protected]. 0141 644.179 - 338 885.46.28 il mercoledì ore 9,00 -12,00

biellA-verCelli - luigi paleari - [email protected]. 0161 252.500 tel. 339.635.84.95

CUneo - lodovico Foglio - [email protected]. 0174 481.143 tel. 334. 288.77.18 corso Italia 6 - Mondovì

novArA-verbAno CUsio ossolA - vittorio [email protected] - tel. 338 693.24.57tel. 0321 462.555

torino - Caterina [email protected] - via Ardigò 13/A dal lunedì al venerdì ore 10,00 -12,00

tel. 011 572.6795 - 572.6147 fax 011 572.3446 - 572.6584- via Mercantini 9 il martedì ore 10,00 -11,30

tel. 011 572.9750 - fax 011 572.9751

sezioni territoriAli

seniores telecom-alatel

consiglio regionale del piemonte e della valle d’aosta

e-mail associazione

[email protected]

e-mail redazione sito web

1ª di copertina:Torino, Luci d’artista 2014, particolare di una installazione nel quadrodella famosa manifestazione di richiamo internazionale. (foto di Potito Amarena).

Riquadro: Torino, lampione davanti al Ristorante del Cambio.

2ª di copertina:Chiara Lucivero, la nostra “contabile”.

3ª di copertina:Il segno. I marchi di pregio della telefonia.

4ª di copertina:Torino, piazza Carignano illuminata dalle Luci d’artista. (foto di Potito Amarena).

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are Amiche, cari Amici,

molti di noi sono reduci dall’Incontro Regionale che si è svolto prima a Fossano al Palazzetto dello Sport e successiva-mente a Cussanio dove abbiamo pranzato tutti assieme. È stata una manifestazione che da ben quattro anni non facevamo e checi ha consentito di rivedere vecchi amici e colleghi. Hanno allietato l’incontro gli sbandieratori di Fossano e un gruppo musi-cale Valser. Credo sia stata una occasione importante per ribadire la vitalità della nostra Associazione che negli ultimi tempi havisto una sostanziale lievitazione degli iscritti.

I rapporti con la nostra Azienda si sono ulteriormente rafforzati, e la nostra Presidenza Nazionale ha ottenuto una van-taggiosa offerta sul telefono mobile. Analogamente a quanto effettuato da Alatel Piemonte e Valle d’Aosta con il progetto CARA,che aveva interessato in modo diretto quasi il 60% di tutti noi, anche a livello nazionale è stata promossa un’iniziativa similare.

È allo studio un nuovo logo per la nostra Associazione che, non appena definito, verrà divulgato attraverso le News che sistanno dimostrando un mezzo efficace per comunicare tempestivamente tutte le nuove informazioni che possono interessare i no-stri Soci. Al riguardo invito coloro che non avessero ancora comunicato il loro indirizzo mail a farlo.

Con l’Assilt si sta portando avanti una campagna informativa grazie alla disponibilità del Delegato del Collegio 1 cheperiodicamente incontra in tutto il territorio gli iscritti che necessitano di chiarimenti o altro. È una iniziativa apprezzata.

Infine è da ricordare che quest’anno si celebrano i 50 anni della creazione della Sip e i 20 anni della Telecom: nel 1994ho avuto la possibilità di fare parte dei quel gruppo di circa 250 persone che, allocate a Roma in viale del Policlinico, avevanoil compito di delineare le strutture dei vari settori che avrebbero composto la nascente Telecom Italia. Scherzosamente fummochiamati “quelli del Policlinico” ed operammo da aprile fino ai primi di agosto: fu una esperienza molto interessante e forma-tiva di cui ricordo molti momenti … ma non voglio tediarvi con i miei pensieri.

Auguro a tutti Voi di trascorrere felicemente l’ormai prossimo periodo natalizio.

Un abbraccio dal Vostro

Carlo Trabaldo Togna

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Tempo di anniversari

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seniores telecom alatelil Punto

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la storia!

Ogni tanto siamo portati a fare i conti con la storia e, in particolare, con quella dell’ap-partenenza alla nostra Azienda e all’Alatel e alla loro evoluzione negli anni. Non voglia-mo in questa occasione partire da Meucci, ovviamente, bensì da tempi più recenti, perfare memoria di alcuni compleanni, o meglio anniversari, che sono molto significativiper ciò che hanno rappresentato per noi e per il nostro Paese.

Parliamo di quella che è stata la più grande azienda italiana di telecomunicazioni, natadalle ceneri delle cinque concessionarie: Stipel, Telve, Timo, Teti e Set, e l’ex Sip – So-cietà Idroelettrica Piemontese; parliamo della Società Italiana per l’Esercizio Telefonicola cui fondazione è avvenuta cinquant’anni fa nel 1964. Contemporaneamente prende-va corpo ufficialmente lo Cselt – Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni, oggi Ti-lab, che festeggerà i suoi cinquant’anni a dicembre. Doveroso ovviamente parlare dellafiglia naturale della Sip e cioè della sua trasformazione in Telecom Italia, che conta oggivent’anni, e successivamente accorpatasi col Gruppo Stet divenendo essa stessa hol-ding Telecom.

E noi, con la nostra Associazione, che storia abbiamo? Da quanto tempo siamo unarealtà presente nella nostra Regione? Le ricerche delle origini non sono facili perché li-mitate alla memoria di poche persone che ricordano con difficoltà, tuttavia è possibileaffermare che dall’inizio degli anni ‘80 comincia a formarsi in modo spontaneo e nonstrutturato il Gruppo Anziani.

Solo nel 1988 viene costituita, anche per volontà dell’Azienda, l’Alas – Associazione La-voratori Anziani Sip, strutturata a livello nazionale e regionale, che porterà all’elezionedi un Consiglio Direttivo Regionale e alla nomina del Presidente. Si succederanno a que-sto incarico: Alessandro Buffa, Giovanni Ruggeri, Alessandro Antonielli d’Oulx e CarloTrabaldo Togna, attuale Presidente. Per quanto riguarda il nome dell’Associazione, dal-l’Alas è nata Alatel – Associazione Lavoratori Anziani Telecom e successivamente Se-niores Telecom Alatel.

Che dire a questo punto?

A noi continuare questa gloriosa storia con impegno e disponibilità.

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Alateldi Franco Tenna

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del piemonTe e dellA VAlle d’AosTA

seniores telecom-AlAtel

iltestimone

76direttore EditorialeCarlo Trabaldo Togna

direttore ResponsabileFrancesco Giordana

coordinatore RedazionaleFranco Tenna

RedazioneClotilde BaroneLuigi di CastriLuigi Gallero AlloeroAnna GhilottiDomenico SalatiCarlo Trabaldo Togna

Hanno collaborato a questo numeroMirella Ballesio, Filippo Balocco, Luciano Barone, Luciana Béthaz, Leo Castro, Carlo Chiavario, Daniele Curtetto, Giovanna Elia, Luigi Ferrando, Franco Filippetto,Lodovico Foglio, Enrico Genova, Giacomo Mancuso, Vittorio Marchizza,Luigi Paleari, Mario Rinaldi, Franco Rissone, Giovanni Romanò,Giuseppe Scanavino, Caterina Scomazzon,Domenico Serena, Nicola Sola, Carmine Tortorella.

impaginazioneFranco Tenna

FotografieArchivio Storico Telecom, Balocco, Béthaz,Filippetto, Foglio, Gallero, Gallo, Marchizza,Paleari, Rissone, Romanò, Scomazzon,Traschetti, Venturello.

Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 4782 del 5 aprile 1995

Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (Conv. In. L. 22/05/2004 n. 46) art. 1, comma 2, D.C.B/Torino

Chiuso in tipografia il 13 novembre 2014Realizzazione grafica: Café Noir Communication srl - TorinoStampa: Comp2 - Torino

sommariosommario

Periodico quadrimestrale dell’Associazione

1  Tempo di anniversari

2  Il Punto 

Alatel. La storia!

4  Agenda Alatel

Nel Consiglio dei Seniores della Città di TorinoFesta dei nonni - In silenzio per gli altri

Consegna zainetti

Ricorso contro il contributo di solidarietà

6  Convegno RegionaleSeniores TelecomPiemonte e Valle d’Aosta

11 La voce delle Sezioni

Aosta A Bologna per la “Ragazzacon l’orecchino di perla”.

Cuneo Il Fiduciario informa

Aosta Alla Reggia di Venariae alla mostra di Renoir

Biella Vercelli Gita soggiorno in Sardegna

Torino Il Fiduciario informa:Corsi internet - Corsi dimake-up - Corsi scopri iltuo stile - Telefonista day

Asti Gita al lago d’Orta

Alessandria Il punto del Fiduciario.

18  Percorsi in Valle d’Aosta 

Pontey

19  Riscoprire il Piemonte 

Belgirate e dintorniGrugliasco - Mostra della comunicazione

21  Soci notizie

22  Agevolazioni

24  Ricorda che ... 

Manifestazioni:     

26  Ricordiamo con le foto

27  Un Socio alla volta

Giovanni Romanò

28  Conoscere Torino 

Costruire la grande Torino

Borgo San Salvario

32  Noi, dopo

34  Osservatorio

Libri: spigolando qua e là

Previdenza - Pensioni - Ipotesi di utilizzo del TFR

Mondo d’oggi - Discorsi nella fredda estate

Tradizioni - Cucina in famiglia

37  Dialogo con i lettori

37  Si fa per dire

Si fa per dire - Folosofia e vino

38  Osservando

L’Annunziata

39  l’appuntamento

EdiTORialE

iNTERMEzzO

al centro de “ il Testimone”

aTTUaliTà

NUOvi sTili di viTa

cUlTURa

il TERRiTORiO

viTa assOciaTiva

sENiOREs TElEcOM

i NOsTRi sOci

UN TEMPO PER TUTTO

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Agenda 201

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Appunti

Riunioni

Incontri var

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agendaalatel

Il 2 ottobre si è celebrata, a livellonazionale, la “Festa dei Nonni” eanche la Città di Torino ha aderitoall’iniziativa in concomitanza conla consueta cerimonia “In Silenzio

per gli Altri” organizzata dal Consiglio dei Se-niores.Nella Sala Rossa del Palazzo Civico, il presiden-te del Consiglio Comunale Porcino ha presiedu-to la cerimonia mentre, per conto del sindacoFassino, assente per motivi istituzionali, l’asses-sore Mangone ha tenuto un toccante discorso. Ilpresidente del Consiglio dei Seniores Palenzonaha poi letto un messaggio del Sindaco.Si è poi proceduto alla consegna dei premi a

Nel Consiglio dei Seniores della Città di TorinoFesta dei nonni - In silenzio per gli altri di Filippo Balocco

quei cittadini che si sono distinti con disinteres-sata dedizione all’aiuto del prossimo. La cerimo-nia è stata allietata dai canti di un coro alpino.L’Alatel era presente con la nostra socia e consi-gliera Melita Schwab alla quale è stato assegna-to il riconoscimento con la motivazione: “Melita Schwab, nata a Gallesano (Pola) inIstria il 29.04.1945. Lascia il suo paese per veni-re in Italia come profuga istriana nel lontano1948; dopo cinque anni vissuti vicino a Trieste,arriva a Torino con i genitori dove trova casa elavoro.Grazie alla conoscenza delle lingue straniere, te-desco e inglese, nel 1963 viene assunta come se-gretaria allo Cselt, il Centro Studi della Stipel

Gruppo dei premiati nella Sala Rossa del Comune di Torino. In prima fila, terza da destra, la nostra Melita Schwab (foto Balocco).

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poi diventata Sip e in seguito Telecom dove trovasubito un ambiente accogliente e una buona col-laborazione tra colleghi.Nel 2001 va in pensione e da subito si dedica alvolontariato nell’Associazione dei Seniores dellaTelecom (Alatel) con la carica di Consigliere.Si impegna attivamente presso una Casa di Ripo-so all’assistenza degli anziani e inoltre dedica deltempo a visitare persone sole e malate.Coltiva il suo hobby per la musica per potere, ditanto in tanto, andare a suonare la fisarmonicacon altri amici nelle Case di Riposo, nei CentriAnziani delle Parrocchie, quali la Visitazione eDon Murialdo, allo scopo di far passare ore lietead anziani e malati.Collabora con il Consiglio dei Seniores dellaCittà di Torino sia in qualità di Rappresentantepresso la Circoscrizione 5, dove segue le attivitàdedicate agli anziani, sia come Supplente perl’Associazione Seniores Alatel”.

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Fra le varie attività svolte nel mese di giugno,sono stati consegnati gli zainetti per i figli deicolleghi iscritti ai soggiorni estivi.La novità di quest’anno è stato il decentramentodella consegna per la Sezione di Torino, non so-lo in via Bari, 5 ma anche in:- via Ardigò (sezione presidiata quotidianamente)- via Isonzo (1 giornata)- via Reiss Romoli (1 giornata)

Consegna zainetti

I titolari delle pensioni del Fondo Speciale Te-lefonici che percepiscono mensilmente più dicinque volte il minimo e cioè una pensione lor-da di oltre 2505,9 euro mensili (valore per l’an-no 2014) sono soggetti al prelievo del contributodi solidarietà con aliquote variabili dallo 0,3%al 1% a seconda dell’anzianità contributiva al31.12.1995.Tale prelievo è iniziato il 1.1.2012 e terminerà il31.12.2017.Numerosi son stati i ricorsi che tuttavia finorasono stati respinti. Recentemente però una sen-tenza del Tribunale di Roma ne ha decretato lafondatezza condannando l’Inps.

Ricorso contro il Contributo di solidarietà

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Stante tale precedente l’Alatel, con l’aiuto dellaUil Pensionati nella persona di Domenico Sere-na, ha avviato una campagna di ricorsi indivi-duali presso l’Inps, del tutto gratuita, che deveprecedere l’eventuale azione legale da affronta-re con modalità e tempi che saranno successiva-mente precisati.Coloro quindi che, trovandosi nelle suddettecondizioni, intendono procedere a tale ricorso,per il quale occorre compilare un apposito mo-dulo, sono pregati di contattare il proprio Fidu-ciario per tutti i chiarimenti e le modalità.

Questo è stato possibile grazie al maggior nume-ro di volontari. Alla luce del positivo risultato ot-tenuto, adotteremo la stessa modalità anche ilprossimo anno cercando, ove possibile, di esten-derla anche alle altre Sezioni.

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È giunto finalmente il gran giornodel Convegno Regionale, tanto at-teso. Così dalle varie Sedi partono ipulmann per raggiungere Fossano,

con gli accompagnatori che si prodigano ad ac-cogliere i Soci e ad illustrare loro il programmadella giornata, invitano ad acquistare i bigliettidella lotteria e augurano buon viaggio. I Soci daparte loro, dopo i primi saluti, iniziano a scam-biarsi inevitabilmente informazioni sul loro sta-to di salute, confortandosi nell’avvertire che an-che gli altri hanno gli stessi problemi; mal co-mune mezzo gaudio. La giornata, pur a rischio diessere un po’ scontata, non è priva di aspettativeda parte dei convenuti che l’immaginano co-munque foriera di incontri interessanti e di mo-menti piacevoli. Fuori la campagna scorre velo-ce ai nostri sguardi, tra la foschia di una giorna-ta piovosa, e par che s’appresti a preparare illungo sonno dell’inverno.Il Palazzetto dello Sport di Fossano ci accogliecol rullo dei tamburi, col suono delle trombe deimusici d’epoca e dagli sbandieratori in costumeche esprimono la loro maestria nel giostrarsi coni vessilli colorati. È un bel momento che vedeuniti in tribuna seicento persone provenienti da

tutta la Regione, attente e felici di distribuireapplausi e segni di approvazione.Il nostro presidente Carlo Trabaldo Togna pren-de la parola dando l’avvio alla parte ufficialedella manifestazione, con un doveroso ricordodell’avvicendamento alla Presidenza Nazionaledal compianto dr. Tucci al suo successore dr.Zappi. Ritiene importante esprimere la sua rico-noscenza a tutti i collaboratori: Consiglieri, Fi-duciari e Volontari che con grande senso di re-sponsabilità lo hanno sostenuto nella conduzio-ne dell’Associazione nei recenti momenti di dif-ficoltà. Un particolare pensiero ad alcune persone: aGiacomo Mancuso per l’organizzazione in gene-rale, a Daniele Curtetto per il complesso lavorodelle agevolazioni, a Enrico Chiapino per il por-tale web e l’informati-ca, e infine a FrancoTenna per la nostra ri-vista “il Testimone”che ha raggiunto il suonumero 75 ed è consi-derata dalla Presiden-za Nazionale uno dellemigliori d’Italia.

di Franco Tenna

sabato 11 ottobre 2014

CONVEGNO REGIONALE

Tavolo Presidenza: (da sin. ) Marchizza, Sola, Ferrando, Tenna, Trabaldo, Mancuso, Béthaz, Paleari.

Il presidente Trabaldo Togna.

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Chi scrive, rispondendo all’invito del Presidente, pren-de la parola per un breve intervento che vuol esprimereil significato profondo del lavoro che ha portato la rivi-sta a raggiungere questi risultati e soprattutto l’apprez-zamento dei nostri Soci. Un lavoro che vede coinvoltemolte persone: la redazione, i collaboratori delle rubri-che, i Fiduciari per l’informativa delle Sezioni e tantiscrittori saltuari che mandano i loro contributi; a tuttiun sentito ringraziamento. «“il Testimone” è per tutti noiuna espressione del legame che ci unisce e fa sentire ilsenso di appartenenza e, come è stato detto da un Sociointervistato durante l’operazione Cara, “il Testimone èun amico che ci accompagna e ci fa compagnia”».

Fossano e Cussanio

E SENIORES TELECOM-ALATELPIEMONTE E VALLE D’AOSTA

Caterina Scomazzon,Vittorio Marchizza,Luciana Béthaz,Luigi Ferrando.

Sbandieratori.

Musici.

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Si alternano poi i Fiduciari che presentano i loroSoci più anziani per la premiazione, anche senon tutti erano presenti per motivi comprensibi-li. Il Fiduciario di Cuneo ci racconta della signo-ra Pierina Tortore, di quando durante la II° guer-ra mondiale, essendo in commutazione, fornivainformazioni utili alla Resistenza. Un gruppofolkloristico della Valle Strona, presenta infinemotivi tradizionali “Valser” e conclude strappan-do qualche lacrima, oltre agli applausi, col cantodei tempi passati “la gioventù non torna più…”.

Premiazione Alessandria.

Premiazione Novara.Premiazione Asti.

Gruppo Valser, tre componenti in costume tradizionale.Premiazione Biella.

Gruppo Valserdella ValleStrona.

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La giornata continua poi al ristorante a Cussa-nio, dove i piatti di portata si alternano a innu-merevoli conversazioni tra i commensali che“novellando” vanno al loro tempo andato: ricor-di lieti o un po’ incerti, qualche amarezza malcelata, aneddoti e varie. Allora era tutto diverso,oggi la tecnologia, il mercato e la finanza hannocambiato il nostro mondo ed è sempre più diffi-cile ritrovarcisi. Strana generazione la nostra, dasempre sottoposta ai cambiamenti e alle solleci-tazioni del nuovo.

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Piera Zaninetti e altri a tavola.

Federica Vercellini e Piera Zaninetti.

Lodovioco Foglio,Nicola Sola, Luigi Paleari.

Giacomo Mancuso e Carlo Pavarino.

Carlo Pavarino e il presidente Carlo Trabaldo Togna.

Il presidente Carlo Trabaldo Togna e il segretario Giacomo Mancuso.

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A sera si ritorna alle proprie case un po’ piùstanchi, un po’ più ricchi: ci siamo incontrati,abbiamo parlato e ascoltato e ci siamo portatidietro un pezzetto di ognuno. Si è compiuto ilmiracolo della comunicazione, vivendo unagrande relazione tutti insieme. Ecco perchémentre chiudiamo la porta di casa al nostro ri-torno, sentiamo forse con un po’ di malinconia,che questa giornata ci ha regalato la ricchezzadella compagnia e della amicizia!

● GioVaNNi PoMa del 22.12.1924 di alEssaNDria

● aNNa Maria NoVarEtti raGNi del 20.05.1928 di asti

● ElDa sCatENa del 28.10.1926 di aosta

● PiEriNa tortorE Parola del 10.11.1920 di CUNEo

● ElisaBEtta straMBi del 5.11.1922 di NoVara V.C.o.

● ErNa GaUsoliNo PaNZarasa del 12.06.1924 di BiElla-VErCElli

● GioVaNNi VarEsio del 14.10.1920 di toriNo

● aDriaNo FoGliasso del 2.11.1920 di toriNo

soci premiati

i soci più anziani di ogni sezione

auguri!

Cuneesi in relax a Cussanio. Cuneesi davanti alla chiesa di Cussanio.

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Gruppo Valser.

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nota “Cantina Bentivoglio” ci hafatto degustare le varie specia-lità bolognesi. Per smaltire ilpranzo abbiamo avuto il pome-riggio libero per passeggiare efare shopping.Alle 19 abbiamo iniziato la visi-ta a Palazzo Fava per ammirare ifamosi quadri esposti. La primasezione della mostra si apre conla storia del Mauritshuis, la ve-duta del palazzo Augustus Wij-nantz riflesso nel piccolo lago.Proseguiamo con una sezionetutta dedicata al paesaggio olan-dese come il “paesaggio inver-nale” e “Haarlem con campi dicandeggio” di Jacob van Ruy-sdael. Tra le marine esposte c’èla “veduta di un lago con imbar-cazioni a vela” sempre di Salo-mon van Ruysdael e “veduta delReno vicino a Hochelten” di Janvan Goyen uno dei più importan-ti paesaggisti dei Paesi Bassi.La terza sezione ospita i ritratti,un genere di quadri olandesi as-sai conosciuto nel mondo. Il gran-de fascino della ritrattistica dellaGolden Age sta nel fatto che perla prima volta vengono dipinte leimmagini di persone appartenen-ti ad ogni classe sociale. Vediamodi Rembrandt “Ritratto di uomoanziano” “Ritratto di un uomocon cappello piumato” e poi ri-

tratti di Frans Hals, GovaertFlinck (allievi di Rembrandt) epoi ancora Gerard Ter Borch eGerrit van Honthorst.Nella quarta sezione sono raccol-te opere che rappresentano scened’interni: dall’osteria di campa-gna alle case di persone nobili;ancora Rembrandt con il “cantodi lode di Simeone” quadro dalcontenuto profondamente reli-gioso. Gerard Ter Borch qui èpresente con uno dei suoi quadriche l’ha reso famoso “Donna chescrive una lettera” dove vediamouna figura principale intensa-mente concentrata su una norma-le attività quotidiana.Continuiamo la visita con quadridi nature morte; al di là dellascelta del soggetto molte naturemorte contengono riferimentimorali alla fugacità della vita co-me il suggestivo “Natura mortacon candela accesa” di PieterClaesz o “Natura morta con cin-que albicocche” composizionesemplice che utilizza gli oggettimodesti della quotidianità.Il percorso della mostra si con-clude e tocca il suo culmine conla grande sala unicamente dedi-cata alla “Ragazza con l’orecchi-no di perla” di Jan Vermeer, asottolineare non solo la straordi-naria maestria qui raggiunta dal

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La vocedelle Sezioni

Un’occasione uni-ca ed irripetibile,vedere uno deiquadri più famosial mondo la “Ra-

gazza con l’orecchino di perla”di Vermeer per la prima volta inItalia, ci ha invogliato ad andarea Bologna, nel periodo dal 17 al18 maggio, per ammirare, nonsoltanto i quadri in mostra, maanche il capoluogo emiliano checon i suoi lunghi portici ed il co-lore rosso dei mattoni assume unfascino tutto particolare.Arrivati a Bologna, una guidamolto preparata ci ha accompa-gnato lungo le stradine porticatefino a piazza Maggiore, cuoredella città, dove si affaccia la ba-silica dedicata al Patrono SanPetronio; fanno corona alla piaz-za i maestosi Palazzi Accursio,di Re Enzo, del Podestà che in-sieme alla celebre fontana delNettuno, opera del Giambolo-gna, testimoniano il gloriosopassato di Bologna, comune li-bero e grande città papale. Alle 13 un lauto pranzo presso la

Sezione di AoSTA

A Bologna per la “Ragazza

con l ’orecchino di perla”di Luciana Béthaz

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pittore, ma anche l’eccezionalitàdella presenza di questo capola-voro in questa città ultimo ap-prodo di una tournée mondialeche ha toccato, nell’ultimo annoe mezzo, Tokyo e Kobe in Giap-pone, poi San Francisco, Atlantae New York negli Stati Uniti poiBologna, unica tappa in Europa.Il grande fascino che rappresen-ta la figura femminile del quadroè un esempio di virtuosismo ver-meeriano: il volto della ragazza èmorbidamente modellato conpassaggi graduali e pennellateinvisibili, ma l’elemento piùstraordinario è senza dubbio laperla, resa con una luce intensae con il delicato riflesso del col-letto bianco. Questo quadro en-trò a far parte della collezionedel Mauritshuis nel 1903 su la-scito testamentario del collezio-nista Arnoldus des Tombe chel’aveva acquistato ad una vendi-ta all’asta all’Aia nel 1881. Daallora il dipinto è divenuto unadelle opere più famose in tutto ilmondo.Il giorno dopo abbiamo ripreso,accompagnati dalla nostra gui-

da, il giro della città iniziandocon la visita al teatro anatomicosituato nel Palazzo dell’Archi-ginnasio e costruito nel 1637.Era una sala dedicata allo studiodell’anatomia a forma di anfitea-tro, costruita in legno d’abete,soffitto a cassettoni, e decoratacon statue; fu restaurata nel se-condo dopoguerra dopo che ibombardamenti americani del1944 l’avevano pesantementedanneggiata. È caratterizzato dauna cattedra, dove sedeva il pro-fessore, sovrastata da un baldac-chino retto da due statue di uo-mini nudi e privati della pelle,detti “gli spellati”, opera sette-centesca di Ercole Lelli, che sipuò a ben diritto definire comeun connubio tra arte e scienza.Le numerose statue che decora-no le pareti rappresentano medi-ci vissuti nell’antichità fino aicontemporanei; rappresentati inbusto se ritenuti figure minori, afigura intera se considerati emi-nenti luminari. Le due statueprincipali, alla destra dell’entra-ta, raffigurano Ippocrate e Gale-no, rispettivamente il più impor-

tante medico greco e il più im-portante medico romano. Unastatua interessante, sulla pareteopposta alla cattedra, raffiguraun medico che regge in mano unnaso: si tratta del bolognese Ga-spare Tagliacozzi, precursoredella rinoplastica.Dalle Due Torri, attraversandopiazza della Mercanzia, arrivia-mo in piazza Santo Stefano, unodegli scorci più incantevoli esuggestivi di Bologna. Qui, al-l’interno di un complesso reli-gioso denominato delle “SetteChiese”, sorgono la Basilica diSanto Stefano, la chiesa del San-to Sepolcro, la Chiesa di SanGiovanni Battista e la Chiesa deiSanti Vitale ed Agricola che cu-stodisce i sarcofagi dei due mar-tiri . Concludiamo il nostro tour, bre-ve ma intenso, che ha avuto inte-ressantissimi aspetti culturali,ma anche qualche apprezzato la-to gastronomico, con un lautopranzo in un ristorante di ZolaPedrosa.

Bologna, gitanti della Sezione di Aosta.

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Nel precedente nu-mero de “il Testi-mone”, vi avevoparlato della messaper i defunti della

zona di Bra, celebrata presso ilconvento delle Clarisse di vialeMadonna dei Fiori, martedì 6maggio. La notizia di questamessa, è stata riportata dall’“Os-servatore Romano” del 29 giu-gno 2014, il che fa grande onoreal collega Vittorio Obino, anima-tore da alcuni anni dell’iniziati-va. Un particolare ringraziamen-to va alle mogli dei colleghi Vit-torio Obino e Giuseppe Gullinoper i prelibati dolci, da loro pre-parati, che abbiamo gustato do-po la funzione.

Purtroppo il previsto viaggio inSpagna in collaborazione con lesezioni di Alessandria e Asti nonsi è potuto effettuare per la scar-sa adesione.Sabato 11 ottobre si è svolto aFossano il Convegno RegionaleAlatel. Il programma prevedevala premiazione, con una targa,del Socio più anziano di ogni Se-zione; purtroppo la nostra sociapiù anziana Pierina Tortore Pa-rola, che era davvero entusiastadi partecipare a questo evento, il5 ottobre, è stata vittima di unabanale caduta in casa che le haprodotto la frattura del femore.L’operazione è andata bene edora è in riabilitazione presso unaCasa di Cura dove, appena saràpossibile, ci recheremo per con-segnarle la targa.Ringrazio tutti i colleghi chehanno partecipato al pranzo; ilnostro gruppo era, dopo la sezio-ne di Torino, il più numeroso. Un

Sezione di CUneo

il Fiduciario informa

di Lodovico Foglio

ricordo va anche a quei colleghi,che si erano iscritti, ma che, permotivi di salute, hanno dovuto,all’ultimo momento, rinunciareall’incontro.Vi invito a prendere visione del-le informazioni, riportate nel-l’ambito delle manifestazioni difine anno, per gli incontri discambio auguri, che seguirannole celebrazioni per i defunti. Vi auguro buone feste invitando-vi a rinnovare l’iscrizione allanostra Associazione anche per ilprossimo anno. Per eventuali cambiamenti dellaprogrammazione prevista sieteinvitati a collegarvi con il sitodella nostra sezione: http://alatelpvcuneo.xoom.it//alatelpv.cuneo/.

cento, ci ha riportato indietro neltempo facendoci fantasticaresulla “vita di palazzo”. Stupendoè il “berlingotto” del 1789 diVittorio Emanuele I; unica car-rozza regale italiana del Sette-cento esistente, è tra gli ultimisimboli dell’Antico Regime inuso anche alla Venaria Reale.Siamo poi passati nella magicaatmosfera della “peota”. Questabarca sublime, nata dal capric-cio di Vittorio Amedeo di Savoiae costruita da intagliatori vene-ziani, giunse a Torino nel 1731;tipica delle arti lagunari fu volu-ta per il desiderio di navigarelungo il fiume di una città che hatutto tranne il mare …L’allestimento multimediale diDavide Livermore impreziosiscel’esposizione. Dopo l’illustrazio-

ne delle operazioni di restauro,proseguiamo in un teatro allesti-to dove la viva voce dei perso-naggi dell’epoca (sovrani, archi-tetti, maestranze) racconta lastoria ed i retroscena della rega-le costruzione; il clou della visi-ta è quando, tra luci che si ac-cendono e la musica di Vivaldi,la “barca sublime” viene final-mente mostrata con tutta la suaimponenza. Il tempo sembra es-sersi fermato: ammiriamo sultettuccio il dipinto celebrativoche racconta vicende di uominie di potenze politiche dell’epo-ca; e l’emozione continua a pruadove un Narciso issato si riflettesugli specchi sopra cui il Bucin-toro è poggiato.La visita alla Reggia di Venaria ècontinuata con le mostre del Ve-

La Reggia di Vena-ria ci vede presentimolto spesso edogni volta ci offregrandi emozioni

non solo per la ricchezza dellesue strutture e dei suoi contenu-ti, ma anche per le mostre cheospita, sempre diverse.Questa è la volta delle carrozzereali e del Bucintoro o barca su-blime. La visita all’esposizione dellecarrozze reali e delle portantinedi “gala” più belle e sfarzosedelle corti italiane del sette/otto-

Sezione di AoSTA

Alla Reggia di Venariae alla mostra

di Renoir

di Luciana Béthaz

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La nostra Sezioneha organizzato, nelperiodo dal 4 al 12giugno, una gita-soggiorno in Sarde-

gna presso il Rasciada Club diCastelsardo, in provincia di Sas-sari.

Sezione di BieLLA-VeRCeLLi

Gita-soggiornoin Sardegna

di Luigi Paleari

Il villaggio, situato nell’incante-vole golfo dell’Asinara, è formatoda bungalow immersi in una fittavegetazione dai colori e profumidella macchia mediterranea.Il bel tempo che ci ha accompa-gnato ci ha permesso di trascor-rere molte giornate al mare e dieffettuare alcune interessantiescursioni tra cui Caprera con lavisita alla casa di Garibaldi, laMaddalena con le sue spiagge ecalette di color rosa, l’Asinara,la Costa Smeralda.

Ottimo il servizio di ristorantedove, tra l’altro, sono state orga-nizzate una serata di gala ed unaserata a tema con cibi tipici sar-di e con l’immancabile “porced-du allo spiedo”.Moltissime le attività ricreative esportive svolte dai nostri Soci eFamiliari, seguiti dallo staff dianimazione del villaggio. Al termine della bella vacanza ipartecipanti hanno espresso ildesiderio che venga ripropostaanche il prossimo anno.

ronese, del Bassano, di RobertoCapucci e, per finire, la Sala del-le Arti.E tanto per alternare la cucinaalla cultura, dopo tutte questemeraviglie ci attendeva un otti-mo fritto misto alla piemontesesulle rive del Po.Nel pomeriggio il grande Renoirci aspettava alla Galleria d’ArteModerna con i capolavori prove-nienti dalle collezioni del Museod’Orsay e del Musée de l’Oran-gerie di Parigi.I capolavori che abbiamo ammi-rato documentano l’attività diquesto grandissimo pittore testi-moniando i momenti più signifi-cativi e le svolte che, partendodagli esordi, hanno portato l’arti-sta ad un progressivo allontana-mento dall’Impressionismo versola fine della sua carriera pittori-ca. Nell’arco della sua vita si mi-sura con la sperimentazione del-

la pittura “en plein air” con l’a-mico Monet, dedicandosi anchealla ritrattistica su commissione.A testimonianza del suo succes-so, già raggiunto in vita, il suoquadro “Madame Charpentier e isuoi bambini” (acquistato dalMetropolitan Museum of Art diNew York nel 1907) è stato paga-to il prezzo più alto raggiunto inquegli anni da un dipinto. Daimeravigliosi ritratti femminili aipaesaggi, si percepisce la grandeattrazione dell’artista per l’ac-qua, il verde e i giardini. E sipossono vedere poi ancora altreopere dedicate alla società mo-derna e ai nuovi divertimenti deiparigini: balli, musica ed escur-sioni in campagna. Passiamo poiin altre sale con quadri di fiori incui le pennellate morbide e deli-cate evocano il loro profumo. Vi èanche un’imponente scultura inbronzo, l’unica opera plastica in

mostra, “Eau”. E per finire l’ulti-mo suo capolavoro “Le bagnan-ti”: qui, Renoir celebra una natu-ra senza tempo; le tre bagnantiposano nel grande giardino diulivi a “Les Collettes” la grandetenuta del pittore a Cagnes surMer in Costa azzurra ed il pae-saggio ci riporta alla tradizionequando la Terra era il paradisodegli dei. “Ecco quello che vogliodipingere” diceva Renoir. Tra-spare un piacere di dipingereche la malattia e le sofferenze delpittore alla fine della sua vita nonhanno sconfitto. Fino all’ultimoha lavorato per realizzare questoquadro facendosi legare i pen-nelli alle dita ormai deformatedall’artrite reumatoide. Muorepoco dopo nel 1919 stroncato daun’infezione polmonare; la seraprima di morire pronuncia que-ste parole: “Forse adesso inco-mincio a capire qualcosa”.

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pale quello di far concepire ilmake-up come un accessorioche può solo portare luminositàcon un tocco di eleganza ed unlook sobrio e semplice o vicever-sa rinfrescare un look rigoroso,tipico del mondo del lavoro.Il corso, erogato in quattro lezio-ni, è stato svolto al martedì dalle17.45 alle 19.45 presso la sededi via Ardigò ed era così struttu-rato: - prima lezione, teoria: colore,strumenti, prodotti e pelle, ilbeauty perfetto, storia del make-up dagli anni ‘20 fino agli anni2000, per trovare il proprio stile,sono state consegnate schede epalette colore;- seconda lezione, pratica: ilcontouring e la base perfetta,con trasmissioni video specifici:- terza lezione, pratica: trucco dagiorno;- quarta lezione, pratica: truccoda sera. Nel mese di novembre organiz-ziamo un nuovo corso di Make-up, con gli stessi obiettivi delprecedente.Il corso si svolge in quattro lezio-ni ciascuna di due ore e mezza,con inizio alle 17,15 e terminealle 19,45 di ogni martedì di no-vembre nei giorni: 4 , 11, 18, 25.

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Da lunedì primosettembre la sezio-ne Alatel di Torinoha ripreso la suaattività.

Vi ricordiamo che presso la no-stra Sezione di via Ardigò vi aiu-tiamo a trasmettere le vostre ri-chieste di rimborso all’Assiltper via telematica tramite inter-net. È anche possibile avere unaiuto per richiedere all’Inps tra-mite internet il codice PIN ne-cessario per accedere a tutti iservizi online messi a disposi-zione dall’Inps (ad esempio lastampa del cedolino mensiledella pensione che l’Inps non ciinvia più).

Corsi internet e posta elet-tronicaCon il mese di novembre ripren-deranno i corsi internet e postaelettronica che saranno erogatipresso la sede Alatel di via Ar-digò 13/a il lunedì ed il merco-ledì con orario 14-16 oppure16,30-18,30. I corsi sono orga-nizzati per aderire alle numeroserichieste che ci sono pervenutee sono rivolti a coloro che desi-derano apprendere le nozioninecessarie per un corretto utiliz-zo della Posta Elettronica, di In-ternet e dei più comuni serviziche con essi vengono offerti:Google, Youtube, Wikipedia,Skype e Facebook.Per partecipare al corso non è ri-chiesta alcuna conoscenza infor-matica ed al termine delle novelezioni gli allievi acquisirannouna minima conoscenza sull’uti-lizzo del PC e saranno in gradodi acquisire informazioni suqualsiasi argomento, utilizzarela posta elettronica, aggiornarsiin tempo reale sui principali av-

venimenti di cronaca (La Stam-pa, Rainews, Tuttosport, ecc.),usufruire di servizi a distanza(Assilt, Inps, Alatel, Cralt ecc.),in conclusione: avere il mondo aportata di mouse.Ad ogni partecipante sarà distri-buita una dispensa didattica re-lativa alle varie tematiche af-frontante durante le lezioni; perlo svolgimento della attività for-mativa gli allievi avranno a di-sposizione un pc fornito dal do-cente; è naturalmente possibilepartecipare utilizzando il pro-prio pc od il proprio tablet.La sezione di Torino è a vostradisposizione per qualsiasi infor-mazione.

Corso di Make-upLa nostra Sezione ha organizza-to, nel mese di maggio 2014, uncorso di make-up con l’obiettivodi insegnare a gestire il propriolook in maniera impeccabilepartendo dalla cura del viso e …dintorni. Colore e texture non sa-ranno più segreti dei truccatori,ma veri e propri complici di bel-lezza per ogni donna.Dino del Corso, docente e titola-re di Semplicemente Chic e Bea-trice Baronti (co-docente), han-no avuto come obiettivo princi-

Sezione di ToRino

il Fiduciario informa

di Caterina Scomazzon

Partecipanti alcorso Internetprecedente.

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Corso “Scopri il tuo Stile”Nel mese di dicembre organiz-ziamo un corso che ci aiuterà ascegliere il proprio stile e gli ac-cessori che ci rappresentano, siaper il lavoro che per il tempo li-bero. Scopriremo che in base al-

la propria morfologia (ogni corpoha le sue forme e le sue linee) èpossibile scegliere i capi adatti avalorizzarla. Regole di galateo:per ogni occasione il giusto capo.A ciascuna partecipante verràcreata la sua “scheda corpo” con

tutte le indicazioni su cosa fare ecosa non fare. Degustazione pro-fumi. Il corso è svolto in tre lezio-ni ciascuna di due ore e mezza,con inizio alle 17,15 e terminealle 19,45 di ogni martedì di di-cembre nei giorni: 2, 9, 16.

Sabato 10 maggio si è svolta la seconda edizione del Telefonista Day che ha visto la partecipazione di colleghi,telefoniste e telefonisti, in pensione, in mobilità ed in servizio. È sempre emozionante ritrovarsi ogni anno, ognivolta si aggiunge qualcuno che non si vedeva da “secoli”; è un’occasione per ricordare i bei tempi andati ed ag-giornarsi sugli ultimi eventi della vita. Visto il successo, ripeteremo l’evento l’anno prossimo, sempre a maggio esempre il sabato in cui si svolge a Torino il Salone del Libro.

telefonista day

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Sezione di ASTi

Gita sul Lago d’orta

di Giuseppe Scanavino

Quest’anno, nel programmare i so-liti incontri, si è voluto ricordare la“quota rosa” del nostro gruppo; sitratta delle colleghe che partecipa-no sempre volentieri ai nostri pro-grammi e sono un vero sostegnodell’Associazione; le date sceltesono state l’8 marzo, Festa dellaDonna, e il 10 maggio, Festa dellaMamma. Della prima occasioned’incontro è già stato dato ampioriscontro; in queste righe si vuolericordare l’altrettanto interessantemomento di aggregazione.La meta prescelta per la scampa-gnata è stato il lago d’Orta. Dibuon mattino, accompagnati daun cielo che prometteva una gior-nata ideale per le gite, siamo arri-vati nella località prescelta, Pel-la, sulla sponda occidentale dellago. Giunti all’imbarcadero, ilpullman ci ha lasciati e noi ab-biamo continuato il nostro per-corso con il battello. Lasciato ilpontile (chiamarlo imbarcadero èun po’ troppo generoso) abbiamoiniziato la traversata del più pic-colo dei cinque laghi subalpini,ma non per questo meno interes-sante e meno suggestivo; an-ch’esso, come i laghi maggiori, èpieno di fascino naturale con isuoi paesaggi ricchi di bellezzenaturali e di piccoli paesi che te-stimoniano l’opera dell’uomo.Durante il primo tratto di naviga-zione veniamo a sapere da unapasseggera bene informata che illago Cusio, diversamente daglialtri laghi, non ha immissari edemissari veri e propri, ma è ali-mentato da sorgenti e scarical’eccesso delle acque tramite unpiccolo torrente. Per questo moti-vo le sue acque sono più pulite etranquille. Prima fermata, l’Isola di San Giu-lio. In formazione sparsa andiamo

a visitare questo lembo di terra,posto in mezzo al lago, lungo 275metri e largo 140. Una stradinapercorre in circolo tutta l’area co-steggiando ville, un ristorante, lachiesa; tutto sembra immerso inuna atmosfera del XVIII secolo.Merita ricordare il Seminario, co-struito sulle rovine del castello; vitrova ospitalità il Monastero Ma-ter Ecclesiae, un convento di suo-re di clausura benedettine.Saliamo sul battello per raggiun-gere il centro di Orta situato suuna penisola al centro della spon-da orientale del lago. Completa-mente riservato al traffico pedo-nale, è caratterizzato da una viaprincipale parallela al lago cheinterseca ripide viuzze che porta-no sull’entroterra verso il SacroMonte, Patrimonio Mondiale del-l’Unesco, o verso la zona parcheg-gi. Da non perdere villa Bossi colgiardino sul lago, oggi sede delMunicipio, e, sulla piazza princi-pale, il Broletto, risalente alla fi-ne del sedicesimo secolo, dove siesercitava il potere legislativo.Dopo la passeggiata, breve sostaper un aperitivo e quindi ritornoal battello per l’ultimo tratto dinavigazione con destinazionePettenasco; il pullman già ci at-tende e ci porta al ristorante , chesi trova a mezza costa, salendoper una strada tortuosa e strettache obbliga l’autista ad una veraprova di perizia tanto da meritar-si uno scrosciante applauso al-l’arrivo. Il pranzo viene servitoall’aperto di fronte all’incantevo-le panorama lacustre punteggiatoda ville costruite su picchi arditi.Terminato l’ottimo pranzo, il pro-gramma prevede una visita aStresa, la perla del lago Maggioreche raggiungiamo nel pomeriggioavanzato. Resta il tempo per unapasseggiata tra i più bei luoghidel Verbano o per gustare un ge-lato seduti di fronte all’arcipelagodelle isole Borromee.Il viaggio di ritorno conclude lapiacevole giornata.

di Luigi Ferrando

Alla fine del pri-mo anno del nuo-vo mandato, sentoil bisogno di farequalche conside-

razione sull’andamento della no-stra Associazione nel nostro ter-ritorio provinciale.Abbiamo mantenuto, nel prece-dente mandato, una programma-zione distribuita nel corso del-l’anno: Festa della Donna inmarzo, Gita internazionale o dilungo percorso, della durata di 4giorni, ad inizio estate, PranzoSociale in autunno, S.Messe, inricordo dei defunti, Soci e Fami-liari, a novembre, Pranzo di FineAnno a ridosso della feste natali-zie.È mia intenzione mantenerequesto trend, perché le iniziativehanno sempre riscosso buoni ri-sultati in termini di partecipa-zione, tranne in un caso (Barcel-lona), per il quale sono disponi-bile a riflettere su eventuali sug-gerimenti innovativi.Per il 2015 abbiamo iniziativerichieste da molti Soci; ne parle-remo nel corso del Pranzo di Fi-ne Anno.Abbiamo ottenuto e sono tuttoravalide le offerte “ Alice per iSoci Alatel “, mentre è statamessa a punto una nuova offertaper comunicazioni da e verso icellulari.Dopo un primo momento di eufo-ria, registriamo un rallentamentonelle adesioni, forse non stiamopubblicizzando bene il prodottoofferto; in tal senso vi chiedo diutilizzare il passa-parola fra Socied ex colleghi, nell’intento diproporre un concreto vantaggio atutti.Sempre per agevolare i nostriiscritti, abbiamo ottenuto per il

Sezione di ALeSSAndRiA

il punto del Fiduciario

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i nostro territorio, la presenza, nelsecondo martedì di ogni mese,del delegato Assilt Luca Carrettanella sede Telecom di via Ma-chiavelli dalle ore 10,00 alle ore15,00. I nostri iscritti ed ex col-leghi, che speriamo di associare,possono trovare le delucidazionied il concreto aiuto al fine di uti-lizzare al meglio l’associazionesanitaria.Abbiamo perso molti Soci chesono purtroppo mancati negli ul-timi anni. Sappiamo che non èfacile, di questi tempi, sostituir-li, meno che mai negli affetti, maneanche nei numeri.I colleghi, ancora occupati inAzienda, aderiscono poco al-l’Associazione, anche se la no-stra Sezione ne annovera piùdelle altre, almeno in RegionePiemonte.Ci sono invece tanti ex colleghipensionati che non sentono il bi-sogno di aderire ad Alatel; dob-biamo convincerli, oltre che me-diante le iniziative citate, a re-stare nella nostra Famiglia, ulti-mo baluardo di ciò che è stata lanostra attività professionale;buona testimonianza è data dallavicinanza che trasmettiamo a chiviene privato di una persona ca-ra, nel corso delle Messe di no-vembre.Altrettanto ci sentiamo uniti nel-l’occasione del Pranzo di Natale,quando sorteggiamo le opere deinostri Soci-Artisti, scambiando-ci auguri sentiti e sinceri.Abbiamo un altro triennio da vi-vere insieme per valorizzare e ri-cordare persone, amici ed excolleghi, soprattutto per rinver-dire insieme, in un pranzo o inuna gita, quella che fu la nostravita professionale e sociale.Vi aspetto sempre numerosi.

percorsi in

di Luciana Béthaz

È un comune della media Valle situato sul versante destro dellaDora Baltea, 24 Km prima del capoluogo aostano. Il suo toponimo, diorigine latina, è un derivato da pons, pontis, ponticulus cioè ponte.

Si estende per quasi 16 chilometri quadrati e comprende numero-se frazioni poste ai piedi di alte montagne appartenenti al Massiccio delMonte Avic. Il capoluogo è Lassolaz sede della Chiesa Parrocchiale; glialtri villaggi si distinguono per la particolarità delle costruzioni o la lo-ro posizione, per esempio a Clapey vi è un antico forno chiamato “legrand fourneau” del XVIII secolo a pianta trapezoidale e tetto ad una so-la falda, ha l’imboccatura costituita da un arco in pietra ollare che for-se apparteneva ad una macina. A fianco del Monte Barbeston ebberonotevole importanza le ricerche minerarie mirate allo sfruttamento difiloni di magnetite, ferro, rame e pirite. Nel Medioevo il territorio diPontey appartenne alla Signoria di Chatillon di proprietà dei Challantfino all’inizio del XVI secolo quando una parte dei possedimenti vennesmembrata ed assegnata a Ebalo, il Giovane capostipite del ramo Chal-lant di Ussel.

La Parrocchiale di San Martino è stata costruita nel 1764 ma pa-re che nel 1179 esistesse già una chiesa sull’area di quella attuale. Ilsuo campanile. con cuspide sommitale e bifore nella cella campanaria,potrebbe risalire al XV secolo. All’interno si trovano due pregevoli al-tari settecenteschi e vari arredi sacri di grande valore storico. Nel pre-sbiterio della Chiesa si può ammirare un crocifisso a grandezza natura-le databile seconda metà del XV secolo.

Nel passato la coltivazione della vigna era fiorente, in particolarequella dell’uva “Prié” su caratteristici pergolati. Oggi la Pro Loco cercadi rilanciarne la produzione offrendo alla popolazione ed ai turisti, nel-l’ultimo sabato di agosto, in occasione della festa delle torte, l’amabilevino che va gustato, ancora dolce, prima della completa fermentazione.

Nella Parrocchia il presepio animato, costruito in scala dal bra-vissimo Serafino, richiama molti visitatori: è artistico e rappresenta duecomunità: quella di Betlemme all’epoca della Natività e quella attualedi Pontey. Due popoli di epoche ed abitudini diverse uniti dalla stessafede che li spinge ai piedi dell’altare dove c’è la rappresentazione del-la Sacra Famiglia in adorazione del Bambino neonato.

Questa rubrica vuole far conoscere i paesi della Valle d’Aosta, anche imeno noti, cercando di destare interesse, attenzione e, soprattutto, cu-riosità e desiderio di venire a visitarli.

PonteyPontey

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Dalla riva del lago Maggiore diBelgirate alle frazioni collinaridi Comnago e Calogna a Lesa,e Magognino di Stresa losguardo spazia sul Basso Ver-bano e sulle isole Borromee.Possiamo affermare che è unodei più suggestivi paesaggidella nostra Penisola. Belgira-te, il cui significato pare deri-vare, per gli storici, da Bulga-rate o, per i profani, da “bel gi-rare”, è un paesino di poco me-no di 500 abitanti. E pensareche nel 1626 dai registri par-rocchiali si evidenziavano 110famiglie per oltre 700 abitanti.Luogo caro a Stendhal, a Ro-smini, alla famiglia Cairoli, inparticolare a donna Adelaideche, con la collaborazione del-

le signore del paese, cuciva lecamice rosse per i garibaldini;suo figlio Benedetto fu per duevolte Primo Ministro tra il 1878e il 1881.Giovanni Verga, Edmondo DeAmicis, Gabriele D’Annunzio eGiuseppe Mazzini furono tra ipiù noti frequentatori del luo-

go. Molte le ville d’epoca tracui la Emilio Treves, editore,luogo d’incontro tra personaggistorici, Villa Cairoli, Fontana,Claudia-Dal Pozzo.Sul lungolago il monumento al‘sciat’, il rospo, simbolo deibelgiratesi. La chiesa parroc-chiale è dedicata alla purifica-

il Piemonteriscoprire

culturaarte

tradizionistoria

attualità

Belgirate e dintorni

Belgirate.Villa Cairoli.

di Franco Filipetto

La chiesa diBelgirate.

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zione di Maria Vergine; accan-to, sale lo Scalone Cairoli cheporta nel cuore del paese. Aipiedi della collina, vicino al ci-mitero, la chiesa vecchia dedi-cata a Santa Maria del Suffra-gio, affrescata tra il 1586 e il1600, che rappresenta uno deimonumenti storici più preziosidell’intero lago Maggiore; il pa-norama si apre sulla Rocca diArona, su Lesa e sulla spondalombarda. Da qui ci si inerpicasu una mulattiera assai ripida,ma panoramica, verso le frazio-ni di Lesa, Comnago, ove sorgela chiesa dedicata a San Giulio,da cui si gode un panorama in-comparabile sul Basso Verbanoe su Massino, luogo dei Viscon-ti. In fondo al borgo, verso Car-pugnino, troviamo anche lapiccola chiesetta della Madon-na di Loreto. Dal centro delborgo si diparte la strada pano-ramica che raggiunge l’altrafrazione, Calogna, che conta uncentinaio di abitanti e dovespicca la chiesa dedicata a SanBartolomeo; anche da qui si

apre uno scenario natu-rale meraviglioso tra illago e le Prealpi. La-sciamo Calogna per unastradina che scende po-co dopo la chiesa e cidirigiamo verso la frazione Ma-gognino di Stresa. Incastonatonella collina si apre al visitato-re un panorama mozzafiato sul-le isole Borromee. Un tempo,raggiungere il paese era possi-bile solo attraverso irte mulat-tiere. Oggi la viabilità con Stresa,Carpugnino e Belgirate è note-volmente migliorata. La par-rocchiale di Sant’Albino è alcentro del borgo. Sulla stradaper San Paolo, che si diramatrecento metri fuori del paesein direzione Belgirate, si troval’oratorio della Piota, il cui no-me deriva dalla pietra su cui èappoggiato. È possibile incon-trare un masso con cuppelle,segni emisferici di antica origi-ne rituale. San Paolo è già nelterritorio di Belgirate. La chie-sa, costruita nel XV secolo, nel

Giovanni Romanò con il noto giornalista e scrittore Bruno Gambarotta davanti ad un pannello di centrale telefonica elettromeccanica. Leo Castro con i giovani visitatori illustra Internet.

1713 fu ingrandita per acco-gliere un maggior numero di fe-deli. Lasciato San Paolo, si puòfar ritorno a Belgirate passandoper i Falchetti con la chiesa diSant’Apollonia e le Machere,piccoli agglomerati, frazioni diStresa. Due le possibilità perscendere: o attraverso il Villag-gio Bezzi, costeggiando VillaClaudia-Dal Pozzo, Villa Fran-co Tosi e Villa Carlotta, o attra-verso la frazione collinare deiCarcioni e sbucando in prossi-mità della stazione ferroviariadove scorre il rio Magrino. Sul lungolago, è opportuno unnuovo giro per ammirare vicoli,ville e parchi: da non perderequelli di Villa Carlotta o di Vil-la Connelli ed il monumento aBenedetto Cairoli.

Grugliasco - Mostra della Comunicazione

di Giovanni Romanò Nella sala del Consiglio Comu-nale di Grugliasco ha avuto luo-go recentemente una mostra

sulla storia della comunicazio-ne elettrica. Il nostro contributoper la componente telefonica.

Scalone Cairoli.

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Socinotizie

anno 22 - n. 76 novembre 2014

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Seniores Telecom Alatel - Piemonte e Valle d’Aosta

Preghiamo i Fiduciari di Sezione ed i Soci, a conoscenza di notizie di interesse comune, di comunicarle direttamente aSeniores Telecom Alatel Piemonte e Valle d’Aosta, utilizzando i numeri verdi:

800.805.031 - 800.012.777 (solo da telefono fisso)oppure il fax 011 572.5730

e-mail [email protected]

In pensioneSezione di AlessandriaContaldo MassimoCornacchia DiegoFocante EnricoFranceschini PatriziaGhiozzi GuglielmoLassa Giovanni

Sezione di AostaVinci Margherita

Sezione di AstiBerrino FrancoEterno FrancoFlavio PalmaRiva Marco

Sezione di Biella-VercelliBertolin EvaristoMomo GrazianoPozzo Francesco

Sezione di CuneoBaudino Candela Ornella

Rosso Roberto

Sezione di Novara-Verbano Cusio OssolaAdorni GiovanniDepretis CesareMaglio FlavioPompilio Dino

Sezione di TorinoAutino ValterBilotto GiuseppeBocchetti Zaino RaffaellaBressanello PaoloBrusasco GiulioCapello FrancaComoglio VilmaCortella ElenaCotza LucianaDalloco CarlaDe Lazzaro MassimoDemarin RinaldoDi Matteo BiagioDovio EttoreFattori LucianoGennaro AdrianoGiacchero GiulioGiambisi Giuseppina

Gillio PietroGonella DomenicoGreco CosimoLuciani MarcelloMandriota GuglielmoMariano GabrieleMonaco RobertoMorino Griffa PaolaNani PaoloNasi PietroPerez PietrinaPerfetti OsvaldoPoggio GiovanniSacchi CorinnaSanmartino AndreaTessaris RitaTorasso GiovanniUbezzi IrmaUsai Paolino

In servizioSezione di TorinoD’Achille PaoloLandriscina Massimo

In pensioneSezione di AlessandriaReale Bianchi Caterina

Sezione di Biella-VercelliBellotti FabrizioConzon IvanoPanizza Pietro

Sezione di CuneoGiraudo Andrea

Sezione di Novara-Verbano Cusio OssolaCavallo Propana FrancescaParachini AlessandroVallesi Rosaria

Sezione di TorinoBiasi GiovanniD’Elia GiuseppeDella Ciana Tosca

Deluca FrancescaDelvento GiancarloGeremia LuigiLa Terra GiovanniMaina Delù Luisa MariaManucci FrancoSettimo FrancoViottini Franco

In servizioSezione di TorinoCambiaghi Fiorenza

Comunichiamo i nominativi dei nuovi Soci iscritti all’Alatel nel periodo dal 1.05.2014 al 30.09.2014. A tutti il nostro benvenuto!

Errata Corrige. Nel numero scorso, a causa di un errore di composizione, i titoli dei raggruppamenti dei nuovi Sociper Sezione di provenienza sono stati inseriti in modo errato. Ci scusiamo e pubblichiamo nuovamente l’elenco. Nel periodo dal 01.02.2014 al 30.04.2014 si sono iscritti all’Alatel i seguenti Soci:

Abbiamo avuto notizia di lutti che hanno colpito alcuni colleghi. La nostra Associazione partecipa al dolore delle famiglie.

SEZIONE DI ALESSANDRIA: Riccardo Nobile. SEZIONE DI AOSTA: Armando Artaz, Pierino Lillaz (Gildo). SEZIONE DI BIELLA VERCELLI: Giovanni Astemio, Wilmer Serra. SEZIONE DI CUNEO: Maria Luisa Del Marco Garneri, Sebastiano Guttero, Arturo Martino, Eros Emilio Tentindo,

Maddalena Tholosa Battaglio, Silvio Viale.SEZIONE DI NOVARA-VERBANO CUSIO OSSOLA: Carlo Martelli, Sergio Pittin, Andrea Poggini, Angela Villa Dovetti.SEZIONE DI TORINO: Gian Carlo Costa, Maria Gabriella Frezza, Ferrero Carla Occhiena.

a cura di Daniele Curtetto

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Prosegue la convenzione tra ALATEL e Telecom Italia S.p.A. per le offerte Internet sia conADSL che con Fibra Ottica.

Lo sconto in fattura bimestrale sarà sempre di 14,00 €/mese (168,00 €/anno)

Nella tabella riportata a pagina seguente abbiamo riassunto le varie offerte per facilitare il confronto. Nell’ultima colon-na sono state indicate anche le offerte per il “Tutto senza limiti”, che non è più commercializzato. Ai Soci che avevanoaderito in passato a tale offerta, non verrà effettuata alcuna variazione.

rete Fissa

E’ stata sottoscritta con Telecom Italia una nuova convenzione relativamente alla rete mobile.Questo tipo di convenzione prevede il riconoscimento ai soci ALATEL di opzioni extra gratuitea fronte di offerte commerciali specifiche:

tim sPecial voce (400 minuti a 9,00 € al mese)opzione gratuita: 200 minuti extra free

tim sPecial voce (600 minuti – 600 SMS – 1GB internet a 29,00 € al mese) opzione gratuita: 200 minuti + 1GB internet extra free

tim sPecial large (1500 minuti – 1500 SMS – 1 GB internet a 29,00 € al mese) opzione gratuita: 200 Minuti + 1 GB internet extra free

tim sPecial limited edition (200 minuti – 200 SMS – 500 MB internet a 15€ al mese) opzione gratutita: 200 minuti + 1 GB internet extra free

tim Young & music (1000 SMS – 1 GB internet – Musica E FB a 9,00 € al mese) opzione gratutita: 1 GB internet extra free

nb: l’attivazione può avvenire solo on line.

Pertanto se avete una linea TIM, ma non avete ancora una delle offerte base di cui sopra, è necessario attivarne una perfruire dell’opzione extra free; se invece non avete ancora una linea TIM, attivatene una o portate il vostro numero in TIMscegliendo una delle convenzioni di cui sopra per fruire delle opzioni extra free.

Eventuali ulteriori dettagli delle offerte per la Rete fissa e per la Rete mobile sono presenti sul sito Telecom Italia: www.187.it

Le modalità per aderire a queste offerte ed i chiarimenti necessari sono descritti sui nostri siti.

REGIONALE: www.alatelpv.xoom.it NAZIONALE: www.alatel.it

In alternativa ci si può rivolgere presso le nostre Sezioni oppure telefonando ai numeri verdi: 800 805 031 – 800 012 777 da telefono fisso

oppure scrivendo al fax 011 572 5730 oppure al’indirizzo e-mail: [email protected] .

rete mobile

OfferteTelecom ai Soci Alatel

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Ricordiamo a tutti i Soci che, entro il 31 gennaio 2015, occorre rinnovare l’iscrizione all’Alatel per l’anno prossimo. La quota associativa annua è rimasta invariata: 25,00 €

I pagamenti possono essere effettuati mediante :- Bollettino Postale (CCP 18645101 ) allegato

- Bonifico Bancario (IBAN: IT44V0306901000100000067805)- Contanti presso le Sezioni

Ricordiamo ai Soci che fruiscono delle agevolazioni telefoniche, che il mancato pagamento dellaquota associativa prevede la cessazione degli sconti accreditati sulla bolletta di Telecom Italia.

Ricorda! È ora di rinnovare l’iscrizione all’Alatel per l’anno 2015

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AbbonamentoTelecom

Abbonamento (Promozione Telecom)

Abbonamento (Sconto Convenzione)

LineaTelefonica

Connessione Internet

Chiamate verso Fissi Nazionali

Chiamate verso Cellulari Nazionali

SIM (TIM)

Noleggio Modem

Voce Casa

Super Internet (a 20MB)

Internet Play

Trasferimento di chiamata

CHI È

rete Fissa - agevolazioni Per i soci alatel costo/mese - iva compresa

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€ 54,90 € 44,90 € 44,90 € 38,21 € 39,00 € 47,29

25,00 x 6 mesi 15,00 x 6 mesi No

€ 14,00 -€ 14,00 -€ 14,00 -€ 14,00 -€ 14,00 -€ 14,00

Compresa Compresa Compresa Compresa Compresa Compresa

Fibra Ottica Fibra Ottica ADSL ADSL ADSL ADSL (30M/3M) (30M/3M) (7M/384Kbps) (7M/384Kbps) (7M/384Kbps) (7M/384Kbps)

Compreso 0,00 €/cent/min Compreso 0,00 €/cent/min 0,00 €/cent/min Compreso+ 16,13 €/cent + 16,13 €/cent + 19,00 €/cent

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Compreso 19,15 €/cent/min Compreso € 5,00 0,00 €/cent/min € 5,00+ 16,13 €/cent + 19,00 €/cent (Super

risposta risposta Chiama Mobile)

NO NO NO NO 400 min NO+ 400 sms + 2GB

Compreso Compreso € 3,90 € 3,90 € 3,90 € 3,90

Compreso Compreso € 5,04 € 5,04 € 5,04 € 5,04

Compreso Compreso € 3,03 € 3,03 € 3,03 € 3,03

Compreso Compreso € 1,26 € 1,26 € 1,26 € 1,26

Compreso Compreso € 2,00 € 2,00 € 2,00 € 2,00

Servizio tutto- internet- tutto internet tim- tuttoOpzioni Fibra Fibra senza limiti smart senza limiti

Nota Bene: Le suddette promozioni sono sempre da verificare con Telecom Italia (187 - Sito e/o vendite)

Non più com-mercializzato

€ 10,00 Traffico compreso

verso Fissi e Mobile nazionale

senza scatto alla risposta

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mercaTini di naTalebrunico e lienz

iscrizioni: dal 7 al 30 novembre

telefonando ai telefoni cellulari 339 877.2842 o 366 114.1170(Mancuso)

alatel - consiglio direttivo regionale

anla – sede regionale Piemonte

da domenica

7a lunedì

8dicembre

2014

7 dicembre: ore 6.00 partenza in pullman da piazza Massaua davanti all’Hotel Holi-day Inn. Arrivo a Brunico, sosta in centro e pranzo libero. Tempo a di-sposizione per visitare il Mercatino di Natale. Cena in hotel e pernotta-mento.

8 dicembre: prima colazione in hotel, visita di un museo e proseguimento per Lienzper vedere i Mercatini situati davanti alla storica fortezza di Liebburg. Altermine partenza per il viaggio di ritorno. Il rientro a Torino, nello stessoluogo della partenza, è previsto per le 21.00 circa.

Nota: La quota comprende il viaggio in autobus Gran Turismo, sistemazione in hotel 3stelle, i pasti previsti dal programma bevande escluse, escursioni e visite con accom-pagnatore dell’Agenzia per tutta la durata del viaggio.La quota non comprende eventuali tasse di soggiorno, se previste, da pagare in hotel,tutti gli extra di carattere personale e quanto non espressamente indicato alla voce “Laquota comprende”.

capodanno in umbriatra borghi ed antiche tradizioni dal 30 dicembre al 2 gennaio 2015 in bus GT A 470,00

TuScia capodannoe Presepi Viventi dal 30 dicembre al 2 gennaio 2015 in bus GT A 520,00

roma capodannocon treno ad alta velocità dal 30 dicembre al 2 gennaio 2015 A 530,00.

Chi fosse interessato alle iniziative per prenotarsi ed avere le circolari dettagliate può telefonare al n. 339.877.2842 (Mancuso)

N.B. le prenotazioni per i Mercatini di Natale a Brunico sono in corso affrettatevi.

programma

modalità

Soci e familiari conviventi: A 190,00* Aggregati: A 190,00

(compresa tessera ANLA)Supplemento camera singola: A 30,00

* Contributo a favore di ogni Socio o familiare convivente: A 20,00 da detrarre dalla quota di partecipazione.

All’iscrizione € 40,00; saldo entro il 30 novembre 2014 medianteversamento su c/c postale n. 18645101 oppure tramite bonificobancario Intesa SanPaolo IBANIT44V0306901000100000067805

Quote

Pagamenti

in collaborazione con:

Numero minimo di partecipanti: 25

Vedere quanto indicato su queste pagineper ciascun evento alla voce “modalità” ri-volgendosi al proprio Fiduciario o al Presi-dio per Torino, tramite i telefoni riportati, perle iscrizioni, il ritiro dei programmi completi oaltre informazioni.

Il pagamento dovrà essere effettuato dopola conferma della effettuazione della gita odel viaggio, mediante versamenti a SenioresTelecom-Alatel Consiglio Regionale Piemon-te e Valle d’Aosta:

- sul c/c postale n. 18645101

- con bonifico bancario IntesaSanpaoloIBAN: it44 v030 6901 0001 0000 0067 805

- direttamente al Fiduciario

✔non raggiungendo il numero minimodi partecipanti, Seniores Telecom-Alatel siriserva di sopprimere la manifestazione e/odi confermarla aumentando le quote indivi-duali. In ogni caso i partecipanti sarannotempestivamente avvisati.✔ variazioni potrebbero subire per motiviorganizzativi gli orari indicati, le date di ef-fettuazione, il luogo di partenza, i prezzi pra-ticati, che saranno tempestivamente comu-nicate ai Soci al momento dell’iscrizione al-la iniziativa.✔ nessuna responsabilità sarà a carico diSeniores Telecom-Alatel, per qualsiasi dan-no, a persone o cose, che possa verificarsinel corso dell’iniziativa.✔ aggregati: è necessario, al fine di salva-guardare l’Associazione da ogni problema dinatura fiscale, che gli aggregati risultinoiscritti all’Anla. Pertanto dovranno versare laquota annuale di 20,00 euro ai Fiduciari o alConsiglio Regionale.

per tutte le Sezioni

pagamenti

notizie generali

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FESTAzIONI

consiglio regionale Vi proponiamo:

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sezione di novara

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lunedì 1° dicembre, ore 12,30 pranzo presso il SIS Bocciofila Parco Michelotti

arona e verbania: venerdì 5 dicembre ore 12,30 con una “pizzata alla “romana” a Oleggio Castello presso il locale “Via VittorioVeneto” in via Vittorio Veneto 26domodossola e verbania: lunedì 1° dicembre ore 15.30 presso l’ ARCI di Pontetto di Montecrestese in via Pontetto 108novara: venerdì 12 dicembre ore 15,30 con una bicchierata presso il Circolo Ufficiali dell’Aviazione Militare a Veveri in via Verba-no 271.

sezione di aosta

mercoledì 18 dicembre, ore 15.00 rinfresco presso l’Associazione Nazionale Alpini di Aosta

sezione di cuneo

biella: sabato 29 novembre, ore 17.00 bicchierata presso l’ Associazione Nazionale Alpini di Biella vercelli: sabato 20 dicembre, bicchierata al termine della messa in ricordo dei defunti presso il Duomo di Vercelli.

Gli auguri saranno scambiati al termine delle messe in suffragio dei defunti così programmate: savigliano: martedì 16 dicembre ore 9.00 presso la chiesa di San Filippo in via Tapparelli, per Bra, Fossano e Saviglianosaluzzo: martedì 16 dicembre ore 16.30 presso la chiesa di San Bernardino in via San Bernardino 9alba: mercoledì 17 dicembre ore 18.00 ad Alba presso il Duomo in via Risorgimento, per Alba, Canale e Cortemiliamondovì: giovedì 18 dicembre ore 18.15 presso la chiesa del Sacro Cuore in piazza Monteregale, per Ceva, Dogliani e Mondovìcuneo: venerdì 19 dicembre ore 18,00 presso la chiesa del Sacro Cuore in corso Nizza.

sezione di biella e vercelli

pranzo degli auguri a Serravalle d’aSTi

iscrizioni: entro il 29 novembre

Soci e familiari A 28,00 per tutti

presso la sede della Sezione entro sabato 29 novembre o telefonando ai numeri 0141 391.334 0141 212.300 0141 644.179

sezione di asti

sabato

6dicembre

2014

ore 12,30 ritrovo con mezzi propri presso il “Ristorante della Posta” in via Nazionale 14 di Serravalle d’Asti. Al ritrovo conviviale sono invitati tutti i Soci, i loro famigliari e gli amici. A tutti i presenti,una gradita sorpresa.

programma

modalità

Quote

pranzo di naTalenel caSTello di oviglio

iscrizioni: entro il 1 dicembre

soci A 20,00 familiari e aggregati A 30,00 da corrispondere al Fiduciario al Ristorante il giorno stesso.

Rivolgersi al Fiduciario.

sezione di alessandriasabato

13dicembre

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Inizio alle ore 13,00 presso il ristorante Relais nel castello di Oviglio.

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modalità

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Ricordiamocon le foto

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Gruppo Elettrolisi 1963 (foto Traschetti).Da sinistra: Bellardo, Cavaglià, Cena, Traschetti, Riccaldone, De Micheli,Bassi, Clerici, Donato.In basso: Caprioglio, Borgi, Catalano, Rossi, Lumello.

Umberto Venturello, a destra, in largo Bor-garo nel corso Stipel di Rete, 1952

Centro di lavoro. Istu. Drosso. Anni ‘80 (foto Rissone).Da sinistra in basso: Zappavigna, Lege, Stelluti, Caramazza, Rissone, Marchesini, Garbellotto, Cravanzola.Da sinistra in piedi: Catalano, Darold, Gonella, Balzari, Balzaretti, Maron, Compierchio, Monaco, Molari, Morosini.Da sinistra in alto: Bertarelli, Mastroieni, Peirano, Grieco.

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IL TESTIMONE 76

di Giovanna Elia

Napoli in occasione dell’evento“I Nostri 150”, sempre in Tilabcon l’evento “Il quadrato dellaradio” e poi a Cirié con “Comu-nicazione riproduzione suoni eimmagini dopo il 1861” comeultima mostra nel 150° dell’U-nità d’Italia.A marzo 2012 presso il castellodi Racconigi, nell’ala mai apertaal pubblico, allestisce una partedella mostra “Dai graffiti a SteveJobs” con un notevole contributodegli amici Alatel di Cuneo. Nelnovembre 2013 cura l’esposizio-ne della vecchia telefonia in oc-casione dell’inaugurazione delportale web dell’“Archivio Stori-co Telecom Italia”- Nel 2014 lemostre didattiche sono state: amarzo a Lanzo Torinese con il ti-tolo “Mostra sui 90 anni della ra-dio e 60 della televisione” dove,in collaborazione con la Rai, ab-biamo presentato la Filodiffusio-ne; a Cirié, a settembre, con “Lamagia dell’elettricità” e, subito aseguire, nella sala consigliare diGrugliasco, con la storia dellacomunicazione elettrica, soloper le scuole.Nel 2014 avvia un sito che ha loscopo di presentare gli oggettitelefonici collezionati dai sociAlatel di tutta Italia; l’indirizzodel sito é:

http://altritempi.xoom.it. Quest’uomo così pieno di inizia-tiva sa sfruttare i suoi talenti emetterli a profitto non solo per sestesso ma anche a vantaggio diquelli che condividono le suepassioni e i suoi interessi. Lo ad-diterei quale esempio a coloro iquali, per tanti motivi, stanno aguardare la vita che scorre, con-vinti di non aver più nulla da da-re e da dire (e non possedere inloro stessi alcun valore).

Nel 1973 é distaccato allo Cseltcon altri colleghi, quali espertidelle problematiche della com-mutazione automatica, al fine dicollaborare al collaudo e messain esercizio dei Gruppi Specialidi Milano.Negli anni successivi é presenteal collaudo e messa in eserciziodella prima centrale elettronicaItaltel, la CTA di Settimo Milane-se. Agli inizi degli anni ‘80 pren-de parte all’introduzione dellaTUT, la famosa Tariffa Urbana aTempo, piuttosto impopolare tragli utenti chiacchieroni, prima aRoma e Milano e poi nell’area diTorino. Dopo la ristrutturazionedella Sip in cui scomparirono lecinque Zone, viene assegnato al-l’Agenzia di Torino Sud.Il ritorno in Agenzia dura pochianni prima del trasferimento inRegione Piemonte, nell’ambitodell’esercizio e manutenzionedelle centrali elettromeccaniche.Nel 1990, lascia la Sip per tra-sferirsi in Telesoft, azienda natadal matrimonio tra Sip e Finsiel.Nella nuova realtà partecipa allarealizzazione di sistemi informa-tici di gestione per le reti di tele-comunicazione, sempre nel cam-po dell’esercizio e manutenzionedella rete.Da quando é in pensione si dedi-ca ad attività “museali didatti-che”, ovvero a raccontare la vec-chia telefonia con oggetti funzio-nanti a disposizione del pubbli-co in visita. In funzione di que-sto continua anche l’attività diraccolta dei reperti storici dellatelefonia elettromeccanica giàiniziata da altri colleghi. Si pre-senta la prima volta al pubbliconel contesto di Experimenta 06,il cui tema era “I fili nascosti”,poi nel 2011 in Tilab a Torino e

segnato alla manutenzione degliautomezzi, mansione che inrealtà non ha adempiuto per so-praggiunto congedo.Frequenta le scuole serali, usan-za assai diffusa in quegli anni, esi diploma nel ramo “Telecomu-nicazioni” nel 1967.Il suo percorso aziendale é va-riegato e lo porta a conoscere nu-merose realtà. Nel 1968 lascial’Esercizio di Torino per il Servi-zio Centrali alla Direzione dellaZona. Partecipa con i colleghialla predisposizione e attivazio-ne della teleselezione nazionalenelle centrali teleselettive di Mi-lano e Torino.

Giovanni Romanò

Abbiamo scelto per questonumero della nostra rivista

un Socio della Sezione di Torino:si tratta di Giovanni Romanò.Nasce ad Avigliana, la città deidue laghi poco lontana da Torino,nel dicembre del 1944; superatala scuola dell’obbligo, frequentail corso per “allievi meccanici dicentrale” dal dicembre 1960 eviene assunto in Stipel il 1° lu-glio del 1961. Due anni dopo, al-la visita di leva é “abile e arruo-lato” e, alla domanda, “che me-stiere fa?” risponde “meccanicodi centrale”; curiosamente, é as-

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IL TESTIMONE 76

Torino

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Conoscere

TorinoConoscere

Tempi di cambia-menti nella gestione del territorio, per lemodifiche strut-turali che porteranno adun generale rinnovamentodell’organizza-zione del sistemaamministrativolocale, con l’elimi-nazione delle Pro-vincie e la crea-zione delle CittàMetropolitane.

Costruire la grande Torino di Franco Tenna

Per le modifiche previste i tempi sono molto stretti, in quanto entre-ranno in vigore il prossimo 1° gennaio 2015, dando il via ad un periododi necessari adattamenti per le nuove attribuzioni e i ruoli che avrannooperatori e funzionari sul territorio. Saranno necessari dei tempi di as-sorbimento anche per la mentalità e le abitudini della gente da semprelegata al proprio campanile. Torino diventa Città Metropolitana, inte-grando se stessa nel territorio prima appartenente alla Provincia e assu-mendo il ruolo di riferimento principale.

Torino non si trova impreparata a questo nuovo ruolo poiché, in que-sto ultimo anno, tramite Torino Internazionale/Strategia ha coinvolto 230enti e 450 persone in un totale di 40 incontri, per uno studio approfondi-to sulle scelte di fondo, sugli orientamenti condivisi e le possibili realiz-zazioni.

A questo proposito venerdì 18 luglio alla GAM di Torino, alla presen-za delle istituzioni e di tutti i rappresentanti delle componenti sociali, èstato presentato un documento che fa il punto su questa attività prepara-toria alla edificazione della Città Metropolitana. In esso si evidenzia ilprincipio utilizzato in tutto il lavoro e cioè il coinvolgimento delle mi-gliori risorse: di competenze, di leadership, di conoscenza dei dati socio-economici, di valutazioni finanziarie in un clima di crisi economica eu-ropea.

Nel corso del dibattito si indica come la Torino Metropolitana delprossimo futuro, debba essere, forte della sua identità in continua evolu-zione, una città delle opportunità, un luogo del poter fare che incoraggial’innovazione e lo sviluppo, un ambiente dove ognuno può trovare le con-dizioni favorevoli per il proprio progetto di vita. L’area torinese dovrà rea-lizzare obiettivi che la rendano efficiente per le imprese, facilitandonel’insediamento, la permanenza e lo sviluppo, garantendo la crescita del-l’occupazione. Deve diventare sempre più attraente consolidando un’al-ta qualità della vita per i suoi abitanti.

Come riuscire in questa impresa così ardua? È difficile anche soloimmaginarlo. Occorre costruire una “governance” metropolitana capacedi progettare, realizzare e gestire questa nuova realtà territoriale così am-pia e diversificata, che sappia informare in modo adeguato e tempestivoi nuovi cittadini al fine di coinvolgerli ed ottenere la loro collaborazione.

Un territorio così vasto dovrà essere gestito per zone omogenee con le

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IL TESTIMONE 76

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Borgo San Salvario

di Carlo Chiavario

Lungo la strada che portava a Nizza Marittima esiste, dal 1600, lachiesa di “San Salvatore in campagna”, San Salvario, fatta costruire, suprogetto di Amedeo di Castellamonte, dalla duchessa di Savoia, Cristinadi Francia. La chiesa, affidata ai padri Serviti residenti nell’annesso con-vento, era collegata da un viale (in torinese leja) al Castello del Valenti-no, il sontuoso palazzo edificato da Carlo di Castellamonte in luogo delpiù modesto fabbricato donato da Carlo Emanuele I alla nuora Cristina inoccasione delle nozze con il figlio Vittorio Amedeo I.

La zona cominciò ad assumere un aspetto di borgo quando iniziaro-no i lavori di costruzione della ferrovia Torino-Genova. Così si studiaro-no le prime proposte per un ampliamento della città a sud del viale delRe. Interessante quella elaborata dal capitano del genio Marocco che,nel 1847, prevedeva il costruendo “Imbarcadero per Genova” all’altezzadell’odierno corso Marconi così da avere dinnanzi ad esso un grandegiardino a prolungamento della piazza Carlo Felice. Lo scopo era anchequello di favorire i terreni lungo la via Nizza che sarebbero stati destina-ti, per il primo tratto, a costruzioni residenziali e commerciali di suppor-to ai viaggiatori usufruenti dello scalo ferroviario.

È romantico pensare che questo borgo torinese abbia preso l’avvio dauna residenza principesca che sorge da più di trecento anni! E interes-sante è la storia della costruzione posta al centro di uno dei più bei giar-

dini pubblici italiani, il Valenti-no, il cui nome non ha una origi-ne certa.

In occasione delle nozze delfiglio Vittorio Amedeo, il castel-lo venne donato alla sposa, Ma-ria Cristina di Francia, che inca-ricò i Castellamonte di progetta-re le trasformazioni che portaro-no il complesso ad assumere l’o-dierno aspetto. Nel castello sisvolsero molti episodi della sto-ria dei Savoia: oltre ai vari fe-steggiamenti per nozze regali, il3 aprile 1643 venne firmato il“Trattato del Valentino” che san-civa il prolungamento di diecianni dell’alleanza con la Fran-cia; nel 1656 una grandiosa ca-valcata concluse le feste in ono-re di Cristina di Svezia; nel 1663

future circoscrizioni: l’Eporediese, il Pinerolese, la Val di Susa, il Chie-rese e altri, e con le Unioni dei Comuni che raggrupperanno piccole en-tità. Sarà quindi di estrema importanza la capacità dei collegamenti traqueste nuove realtà e il Consiglio Metropolitano, vero organo di governodel territorio.

“È sicuramente un’occasione irripetibile per quanto si sta pianifican-do tutti insieme pubblico e privato, istituzioni e università, per valorizzarele eccellenze del territorio e la rete di competenze che rende il nostro fareimpresa vincente sui mercati” afferma al convegno Dario Gallina presi-dente dei Piccoli Industriali dell’Unione Industriale diTorino e aggiunge: “Torino è la città manifatturiera pereccellenza e la sua esperienza, combinata con le oppor-tunità che si aprono permetterà di potenziare la sua ca-pacità di attrarre investimenti internazionali. Torinoperò non è solo una città manifatturiera; vanta risorseche concorrono a rendere il territorio ambito e apprezza-bile sotto diversi punti di vista, dalla cultura, al turismo,allo sport, al food.”

Siamo dunque pronti a immergerci in un nuovagrande avventura che darà un volto rinnovato alla no-stra terra? Non potrà più esserci il paesino isolato o duecomuni che pur stando vicini lavorano con criteri com-pletamente diversi, si dovrà prendere atto della neces-sità di aperture e integrazioni per il bene della colletti-vità generale. Occorrerà pur salvaguardando la storia ela peculiarità di ogni centro abitativo, abituarsi all’ideache d’ora in poi saremo più uniti da obiettivi comuni e

da servizi collettivi; ciò compor-terà a regime anche un notevolerisparmio della spesa pubblica euna maggiore aggregazione so-ciale.

È un’altra sfida che ci vieneposta, sappiamola affrontare be-ne, saremo protagonisti del no-stro destino.

Palazzo della Provincia, già Telecom, in corso Inghilterra.

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Filippo d’Agliè organizzò le festeper le nozze di Carlo EmanueleII con Francesca d’Orleans e,due anni dopo, per quelle conMaria Giovanna Battista di Sa-voia Nemours; ancora le nozze diVittorio Amedeo III con MariaAntonia di Spagna nel 1750, diCarlo Emanuele IV con MariaClotilde di Francia nel 1775, diVittorio Emanuele II con MariaAdelaide nel 1842 ed infine, nel1867, di Amedeo d’Aosta conMaria Vittoria Dal Pozzo dellaCisterna.

Il castello, nell’800, vieneusato come sede di esposizioniindustriali ed artistiche e quindiassegnato alla “Scuola di appli-cazione per l’Ingegneria”. Pur-troppo gli ingegneri Ferri e Ton-ta, incaricati delle ristrutturazio-ni atte per l’adeguamento allenuove esigenze, sono intervenutipoco felicemente sulla strutturainiziale dell’edificio trasforman-do in gallerie le terrazze di unio-ne del corpo centrale con i torrio-ni antistanti e demolendo il bas-so fabbricato che li collegava, so-stituito dall’attuale cancellata.

Se il castello è, praticamen-te, da considerarsi il primo im-portante tassello per quello chediventerà il Borgo San Salvario,si deve però rendere merito al-l’architetto Promis di aver elabo-rato nel 1852 il piano regolatoredefinitivo per la sua attuazione.Questo borgo si estenderà coltempo fino al corso Bramante,cioè fino alla cinta daziaria che,proprio in quegli anni, vieneprogettata dall’ing. Pecco. Il pia-no di Promis, studiato come am-pliamento della struttura retico-lare, ha una strada principale,via Madama Cristina, che è ilproseguimento della contradadell’Arco (ora via AccademiaAlbertina), sulla quale si apronofabbricati con negozi al pianoterra; parallele ad essa ed equi-distanti si aprono altre due gran-di vie di comunicazione: sul lato

del Valentino il corso che sarà poi dedicato a Massimo D’Azeglio e, lun-go il tracciato della ferrovia, la via Nizza, già strada che portava verso ilsud del Piemonte. Purtroppo si prevede la cancellazione della “leja scu-ra”, il viale diagonale dei platani che collegava Porta Nuova con il Ca-stello ed era, nei giorni festivi, la passeggiata dei torinesi di ogni ceto so-ciale, i nobili in carrozza ed i popolani a piedi.

La via Madama Cristina diventerà proprio la separazione naturaledelle zone residenziali dedicate a ceti sociali diversi. Verso est, cioè ver-so il Valentino, verranno costruite, specialmente lungo il corso MassimoD’Azeglio, le ville per la media ed alta borghesia industriale (solo per ci-tarne alcune: Agnelli e Gualino) mentre verso la ferrovia, da via Berthol-let a corso Valentino (ora corso Marconi), si stabilirà il proletariato, casedi ringhiera in affitto abitate da famiglie operaie. Nel primo tratto dellavia Nizza vengono progettati fabbricati muniti di portici con eleganti ne-gozi visitati nell’avvicendarsi dei viaggiatori che scendono dai treni nel-la stazione di Porta Nuova, costruita negli anni sessanta dell’Ottocentosu progetto dell’ing. Mazzucchetti e con la bellissima decorativa facciatastudiata da Carlo Ceppi, in luogo del primitivo modesto”Imbarcadero”.

Il borgo, come ogni ampliamento torinese ottocentesco, diventa an-che sede di industrie. Non si può non ricordare che la prima fabbricaFiat nasce in corso Dante e di lì escono, fino al 1923, tutti i modelli conquesto marchio. Ma nel 1908, in un fabbricato in corso Raffaello angolovia Belfiore, elegante stile Liberty, ha la sua sede anche l’industria auto-mobilistica Ceirano, nata nel 1888 in corso Vittorio Emanuele come fab-brica di biciclette “Welleyes”; passa poi alla costruzione di biciclette amotore e quindi diventa “Accomandita Ceirano & C.” e costruisce, suprogetto dell’ing. Faccioli, una vetturetta già nel 1899. E in via Ormeaangolo via Petrarca produce automobili anche un’altra piccola industriasempre fondata da un Ceirano e cioè la “Itala”; qui, prima di spostarsi inlargo Orbassano, produrrà la macchina che, guidata da Luigi Barzini edal principe Scipione Borghese, vincerà il raid Pechino-Parigi nel 1907.Pure in via Ormea, in un fabbricato ceduto sempre da Ceirano, VincenzoLancia costruisce le sue prime auto.

Non si può dimenticare che lungo il corso Massimo D’Azeglio si apreil parco del Valentino, il polmone verde che, nelle giornate festive, ormaida 150 anni, è meta delle passeggiate dei torinesi amanti della natura,specialmente da quando è stato abolito il traffico automobilistico nei suoiviali. Il Valentino è stato anche usato come area espositiva per le grandiesposizioni del 1884, 1898, 1902, 1911, 1928; dei grandi padiglioni pro-

Torino, Castello del Valentino.

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gettati per la presentazione al pubblico dei prodotti che l’industria, inprogressivo incremento, stava portando alla ribalta, poco è ancora visibi-le perché sono stati sempre demoliti alla chiusura delle manifestazioni.È rimasto a ricordo del 1884 il “Borgo Medioevale” voluto da quellaschiera di cultori della storia e delle tradizioni piemontesi facenti capo aGiacosa, Avondo, Calandra, Brayda e che il portoghese D’Andrade è riu-scito a realizzare componendo un mosaico di riproduzioni di opere di tut-to il Piemonte atte a far rivivere momenti gloriosi del medioevo in questaregione. Altro monumento del 1898 è la “Fontana delle Stagioni”, operadell’arch. Ceppi coadiuvato dagli scultori Rubino, Biscarra, Contratti,Cometti e Reduzzi.

Non solo esposizioni si svolgono al Valentino, ma anche manifestazio-ni sportive. Dove ora sorge Villa Glicini, sede del Club di scherma di To-rino, nel 1844 in una tettoia allora esistente viene creata la “Società Gin-nastica Torino” ed una targa lo ricorda con una frase fortemente retoricatipica di quei tempi: “Qui nel 1844, auspice Re Carlo Alberto, sorse la Pa-lestra Ginnastica dove si agguerrirono per le pugne imminenti i primi sol-dati della patria indipendenza”. Nel 1872 viene costituita la “Società deiPattinatori” ai quali il Comune offre in concessione l’area sulla quale orasorge il padiglione sotterraneo da adibire a patinoire nella stagione inver-nale e coltivata a prato negli altri mesi; nel 1900 verrà poi trasformata inlaghetto perpetuo, usato in estate dalla “Società Ginnastica” “esclusiva-mente per l’insegnamento agli alunni e soci della società stessa ed agli al-lievi delle scuole pubbliche”, mentre in inverno sulla superficie ghiacciatapossono esibirsi i pattinatori. Su questo ghiaccio viene, nel 1911, giocatala prima partita di hockey in Italia tra una squadra torinese ed il Lione.Nel secondo dopoguerra l’area viene usata come galoppatoio.

Una curiosa costruzione proprio sull’angolo del corso Raffaello deno-minata “Villa Caprifoglio” sorge nel 1886 per l’installazione di “una pom-pa con motore a gas per il servizio d’irrigazione nel parco e innaffiamentodei corsi e vie”. Diventerà poi sede di una sezione di Polizia Municipale edal 1934 al 1971 biblioteca Geisser, ora spostata al Parco Michelotti.

Borgo San Salvario ha poi una prerogativa unica in Torino: quellodella coesistenza di tante religioni.

Quando nasce il rione, a metà dell’Ottocento, esisteva già nella zonauna piccola comunità valdese che, avvalendosi della liberalizzazione deidiritti civili e religiosi del 1848, nel 1853 incarica l’arch. Luigi Formen-to di costruire un Tempio sul viale del Re.

Si deve attendere il 1865 per vedere iniziare la costruzione di unachiesa cattolica richiesta dagli abitanti che cominciano essere numerosie loro stessi premono sulla curia torinese per avere una parrocchia in zo-na, anzi aprono una sottoscrizione popolare per contribuire finanziaria-mente alla sua realizzazione. Così nel 1867 la chiesa dei SS. Pietro ePaolo, progettata dall’architetto Carlo Velasco, costruita in soli 15 mesi ecostata £. 1.250.000, viene solennemente consacrata. La chiesa sorge inlargo Saluzzo, unico esempio torinese di piazza, con quella della Repub-blica, a pianta ottagonale. Nel borgo esistono altre chiese cattoliche sor-te in un secondo tempo: Sacro Cuore di Gesù, in via Nizza, progettatadall’arch. Edoardo Arborio Mella nel 1876; San Giovanni Evangelista,sempre di Arborio Mella nel 1882, costruita nel complesso dell’Istitutosalesiano sorto accanto ad uno dei primi oratori di don Bosco e direttoper alcuni anni da San Leonardo Murialdo; Sacro Cuore di Maria, co-struita in piazza Donatello su progetto dell’architetto Carlo Ceppi nel1900 e diventata poi parrocchia nel 1910.

Ma non si deve dimenticare la chiesa, già ricordata all’inizio della

presente nota, che ha dato il no-me al borgo, quel San Salvarioche rispecchia il desiderio diMaria Cristina di Francia che“volle alle magnifiche delizie delRegio suo Valentino accoppiaraltresì la deliziosa fabrica delSantissimo Salvatore, eretta ap-punto per sacro diporto del suodivoto spirito …”.

Nel 1880 la comunità ebrai-ca, dopo la rinuncia alla costru-zione di quella che diventerà laMole Antonelliana, troppo costo-sa e non del tutto convincente, af-fida l’incarico della progettazionedi una Sinagoga in via San Pio Vall’arch. Enrico Petiti. Lo stilemoresco è tipico del momento co-me ne sono fedeli dimostrazionile contemporanee sinagoghe diVienna, Budapest e Berlino pureesse costruite in questo stile eso-tico affermato nell’ambito dell’e-clettismo europeo.

Ora, nel borgo, dopo l’arrivodi numerosi musulmani, sononati pure alcuni luoghi di cultoislamici che rendono così SanSalvario un centro di convivenzaattiva di tre grandi religioni che,poco per volta, tendono all’inte-grazione delle varie comunitàpur tanto diverse come origine

Questa è la storia di un bor-go torinese, nato come espansio-ne del Borgo Nuovo, ma che poiè diventato una realtà costruttivaindipendente contribuendo al-l’arricchimento culturale dellacittà.

Torino, Chiesa dei SS Pietro e Paolo.

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versonuovi

stili di vita

Noi, dopo

intesa solo come il supporto ter-reno per l’anima. A che servepensare di avere dopo la morteun altro corpo? E quale corpo?Quello che avevamo da bambinio quello che avevamo da vecchi?Nelle chiese cattoliche si conti-nua a promettere la resurrezionedella carne anche se il Credo chesi recita attualmente parla gene-ricamente di “resurrezione deimorti”, una formula che lasciaspazio a diverse interpretazioni.Il problema è che noi siamoprofondamente legati alla mate-ria e l’immateriale ci fa paura; iocredo che la materia abbia unsenso solo in questo universo enon nell’al di là dove non do-vremmo essere assoggettati alleleggi del tempo, dello spazio edella materia stessa. Possiamo

di Luigi Gallero Alloero

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solo immaginare un Dio immate-riale, un mondo di anime, a im-magine e somiglianza di Dio, chenella loro nuova forma ed essen-za trovino la possibilità e soprat-tutto la capacità di rapportarsicon l’eternità. Passiamo ad altro argomento. Michiedo come mai sia così diffici-le avere contatti con i nostri de-funti. Sarebbe bello no? Riusci-re a continuare il rapporto cheavevamo nella vita terrena, poterchiedere loro cosa ci aspetta, omagari anche per farci darequalche buon numero da giocareal lotto.Credo che questa difficoltà dicontatto dipenda anche dal fattoche, mentre noi umani siamosoggetti allo scorrere del tempo,tutto ciò che è divino, comprese

Molti tra noi spe-rano nella vitaeterna, ma forsepochi si chiedonocome sarà il “do-po”. I cori angeli-

ci, le divine armonie, la presen-za di Dio con Gesù Cristo chesiede alla sua destra … tutte me-ravigliose immagini che emergo-no da discorsi uditi in Chiesa;penso però che valga la pena sof-fermarsi su alcuni aspetti dell’aldi là con i quali bene o male do-vremo fare i conti se le nostresperanze saranno esaudite.In primo luogo penso che di noinell’al di là non possa sopravvi-vere altro che l’anima; la carnecaratterizza in modo sostanzialegli uomini, ma li caratterizza fin-ché essi sono vivi. La carne va

incontri - opinioni - esperienze - proposte

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le anime dei nostri cari, sianofuori dal tempo e immateriali. Una situazione non facile dacomprendere per noi, soggettialle leggi della materia e deltempo. Coloro che hanno giàconvissuto con la cultura degli“spiriti” potrebbero forse avereuna certa facilità a prescinderedal concetto di materia; quelloche è più difficile, per una largaparte delle persone, è prescinde-re dal tempo. Per fare un esempio più o menocalzante (ma non ho trovato dimeglio), è un po’ come se noiviaggiassimo su un treno moltoveloce ed i “trapassati” fossero aterra e ci vedessero passare dicontinuo davanti a loro per ilbreve periodo della nostra vita.Sembra praticamente impossibi-le che in queste condizioni pos-sano verificarsi dei contatti. Ècome se vivessimo in due uni-versi separati e soggetti a leggifisiche differenti. C’è però qualcuno che dice diriuscire a parlare con i defunti:talvolta si tratta di millanteria,talvolta, pur essendo le personein buona fede, si tratta di feno-meni della psiche, ma a volte in-vece chi riferisce di questi in-contri sembrerebbe avere atten-dibilità. Non esiste una spiega-zione logica per spiegare que-st’ultimo caso, salvo il supporreche, essendo le anime del Purga-torio ancora in una situazione in-termedia, fuori dalla materia, maancora soggette al tempo (alme-no così farebbe pensare la chie-sa che attribuisce una durata a

questo periodo di penitenza), sa-rebbero ancora contattabili.Un altro importante problemache a volte mi assilla quandopenso all’al di là è la permanen-za della memoria. Se ci pensia-mo bene, la nostra personalità èlegata a stretto filo con la memo-ria degli eventi che abbiamo vis-suto. Se la nostra memoria si dis-solvesse, resteremmo come so-spesi nel nulla e la nostra perso-nalità si annullerebbe. O forse cirimarrebbe la consapevolezza diesistere, ma senza alcun ricordo,cioè saremmo noi senza il ricor-do di coloro che ci hanno accom-pagnato nella vita, senza il ricor-do delle nostre cose, degli even-ti che abbiamo vissuto. Secondo gli esperti la memoriarisiede unicamente nel nostrocorpo mortale, quasi fosse uncomplesso di dati racchiuso nel-l’hardware del nostro cervello;se fosse soltanto così, sarebbe unbel guaio: dopo la morte, distrut-to l’hardware, cesserebbero i ri-cordi e noi, come persone uma-ne, non esisteremmo più.Eppure Dio avrà sicuramente unamemoria, una memoria “sui ge-neris” che, stante il fatto che Egliè sempre esistito ed esisterà sem-pre, dovrebbe avere una capacitàinfinita di registrare fatti. Potrem-mo pensare che, anche se con lamorte si dissolverà la nostra me-moria terrena soggetta al tempo,noi acquisiremo un altro tipo dimemoria, adeguato all’eternità,simile a quella di Dio. Almeno,speriamo che sia così e che, al-l’atto del trapasso, non si perdano

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completamente tutti i dati. D’altra parte, se fosse vero chequalche persona cara sia tornatadall’al di là per cercare qualcu-no nel mondo dei viventi, c’è dapensare che la memoria nonl’abbia persa.A rigore però, a pensarci bene, ache serve la memoria ad entitàche stanno fuori dal tempo? Ri-cordare qualcosa che è avvenutoimplica che sia trascorso deltempo dal momento in cui si èverificato l’evento ed il momentoin cui lo richiamiamo alla me-moria. Se il tempo non esiste,forse, la memoria non serve senon per riportare alla mente glieventi successi nel periodo tem-porale terreno.Certo è che noi “dopo” dovrem-mo essere sostanzialmente diffe-renti da come siamo adesso. Nelcorso della nostra vita terrenanoi viviamo di contrasti: apprez-ziamo la gioia perché esiste ildolore, la ricchezza perché esi-ste la povertà, la giovinezza per-ché esiste la vecchiaia. In uncontesto di gioia perenne (am-messo che ce la meritiamo) ditempo senza fine, di spazi senzafine (o addirittura senza spazio esenza tempo), non avremo i con-trasti che ci fanno apprezzare lavita, ora.Ma soprattutto la nostra diversitàdovrà essere tale da farci soste-nere l’eternità, perché penso checon una struttura fisica e psico-logica come quella che abbiamoora, adatta alla nostra vita terre-na, avremmo molte difficoltà adaffrontarla.

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ult

ura

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ormai molto lontano neltempo. L’autore, un affermato gior-nalista che scrive articoli difilosofia e psicologia per lepiù importanti testate bri-tanniche ed è direttore delCentro per la storia delleemozioni presso l’universitàQueen Mary di Londra, cipresenta, attraverso la vocedi una decina di grandimaestri dell’antichità, variaspetti formativi che nonfanno parte dei moderni si-stemi di insegnamento: co-me si governano le emozio-ni, come si può modificare ilnostro carattere, come sideve vivere e anche …qualche ricetta su comemorire.In sintesi, ci illustra le tecni-che per essere medici di noistessi e per rapportarci de-gnamente con gli altri.un libro che nell’insieme èmolto interessante, chiarosu argomenti che di solitovengono trattati in modomolto fumoso e ricco diesempi.

Ci sono molti modi per par-lare di filosofia: il più comu-ne è raccontarne la storiaevidenziando per ogni per-sonaggio i punti essenzialiche caratterizzano il suopensiero, ma ci sono altrimodi di parlarne, per esem-pio, presentandola in unasorta di racconto come hafatto Gaarner .nel libro “Ilmondo di Sofia” di cui ab-biamo fatto la recensionequalche anno fa. Evans rie-sce invece a parlarcene cer-cando di trovare nelle ideedei grandi pensatori di unpassato ormai remoto spun-ti per superare le ansie chela nostra tumultuosa vitamoderna ci crea, per affron-tare le difficoltà di tutti i gior-ni e trovare risposte coeren-ti ai problemi della nostraesistenza. una impostazio-ne che ci fa sentire moltopiù vicini e attuali quei per-sonaggi che, studiati sui libridi scuola, ci sembravanoappartenere ad un mondo

a cura di Luigi Gallero Alloero

osservatoriodei Soci per i Soci

Questa estate, mentre eroin vacanza in Liguria, la mialibraia di fiducia mi ha con-sigliato questo libro garan-tendone personalmente laqualità: “uno degli autoriabita a Garlenda, a pochichilometri da qui…”. Devodire che non sono rimasto

librispigolando qua e là

JuLES EvANS

FiLosoFia peR La vita

e aLtRi momenti

diFFiCiLi

Ed.Mondadoripagg 329

MAurIzIO LANTErI, LILLI LuINI

La CappeLLa

dei penitenti GRiGi

Ed. Nordpagg 440

deluso; un bel thriller che simuove attorno ad una vec-chia cappella appartenentead una congregazione piut-tosto restia a rendere notesia l’identità dei suoi compo-nenti, sia i misteri che si ce-lano tra le vecchie mura del-l’edificio. Questa volta, a differenza dimolti altri romanzi pubblicatiin questi ultimi anni, forsesulle orme di Dan Brown, imisteri non hanno alcun ca-rattere mistico-religioso, masono solo la documentazio-ne delle neppur molto anti-che malefatte di potenti fa-miglie del luogo. Impegnatinelle indagini, naturalmenteognuno con scopi diversi,troviamo poliziotti, magistra-ti, giornalisti, docenti e ricer-catori universitari. Alcunibrutali omicidi rendono an-cora più evidente il fatto chei misteri che si stanno por-tando alla luce possono mi-nare alle fondamenta l’im-pero dei boss che spadro-neggiano sul territorio.Confesso di aver fatto le orepiccole per finirlo in frettaperché la narrazione è av-vincente e, anche se si sache alla fine i buoni trionfa-no e i cattivi sono puniti, ildesiderio di leggere “comeva a finire” è molto forte.

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Inflazione, deflazione, Pil negativo, sono le caratte-ristiche che condizionano l’Italia sul finire del 2014e che non cambieranno di molto nel prossimo anno.I pensionati che hanno visto escluse le loro pensionida aumenti di scala mobile per gli anni 2012 e 2013seguiti da un miserrimo ritocco per l’anno 2014, giàsi chiedono cosa succederà con il 1° gennaio 2015in tema di possibili aumenti.Come prima notizia è garantito che, sia pur di poco,le pensioni che nel 2014 hanno avuto il miserrimoaumento di cui sopra, dovranno subire un congua-glio negativo dello 0,1% in quanto il dato accertatoper il 2014 è risultato dell’1,1% anziché quello pre-visionale dell’1,2% applicato per le pensioni sino alvalore lordo di 3 volte il minimo (1486,29 euro ).Per gli altri importi di pensione, saranno ridimensio-nati gli aumenti ottenuti con il modello di perequa-zione applicato per valori sino a sei volte il minimo eoltre. Premessa questa fase di recupero, per quantoriguarda le ipotesi di scala mobile che dovrebbe sca-turire dal 1° gennaio 2015, avvertiamo tutti i pensio-nati di evitare spese eccessive per le festività di fineanno in quanto, dai dati che emergono, forse l’au-mento si può stimare tra lo 0,3-0,4 per cento.

osservatorio

Pensioni

di Domenico SerenaPrevidenza

Siamo certi che, sulla base delle decisioni del Con-siglio dei ministri del 15 ottobre u.s., l’argomentoT.F.R. troverà spazio concreto di dibattito in Parla-mento tra le parti sociali e, in particolare, tra milio-ni di lavoratori potenzialmente interessati all’ideaproposta dal presidente del consiglio Matteo Renzi.In queste brevi note, per rispetto di tutti i lettori de“il Testimone” e per stare nei limiti puramente tec-nici che caratterizzano la pubblicazione che ci ospi-ta, evitiamo di esprimere pareri di tipo politico, chepur sarebbero opportuni, circa l’iniziativa che inte-ressa, con spicce modalità, un argomento da quasiun secolo determinato dalla contrattualistica di ca-tegoria e, negli ultimi 20 anni, fortemente reso piùimportante dalla creazione di molti Fondi di Previ-denza complementare tra le più grandi categorie dilavoratori dipendenti privati e pubblici.Sull’utilità dell’istituzione dei Fondi complementari(secondo pilastro), non solo hanno convenuto le partisociali, ma anche la quasi totalità delle parti politi-che ha stimolato e condiviso il decollo della previ-

denza complementare attraverso norme di legge e unserio esame prospettico della previdenza di base inrelazione alla sua tenuta economica nel corso deiprossimi decenni e alle prospettive demografiche de-gli iscritti alle varie forme di previdenza obbligatoria. L’evoluzione della previdenza complementare av-viata negli anni ‘90 del secolo scorso ha poi subito,più di recente, con la legge Monti-Fornero una ulte-riore accelerazione e giustificazione. Sul versanteopposto invece, una negativa influenza dalla fase dicrisi economica e occupazionale si è abbattuta pro-prio sulla generazione di cittadini (occupati o incondizione di precaria occupazione) che non hanno,o non hanno più, la possibilità di alimentare le va-rie forme di secondo pilastro a fronte delle miserri-me condizioni economiche individuali o famigliari.Rimane però un dato fondamentale che ci permettedi ribadire l’utilità dell’incremento delle iniziativedi previdenza complementare, così come valutiamopositivamente il mantenimento del T.F.R. nelle formeattualmente vigenti. In ogni caso stimiamo positivoun ulteriore incremento di adesioni ai Fondi com-plementari a cui al momento pare abbiano aderitopoco più del 27% dei potenziali interessati.L’idea lapalissiana che il T.F.R. sia dei lavoratori chepertanto possano decidere liberamente di farne l’u-so che vogliono è indubbiamente vera e si potrebbedefinire anche moderna e libertaria, ma forse unpensierino ulteriore andrebbe fatto evitando di darela sensazione di creare illusioni e benefici tempora-nei per coloro che già attualmente conoscono il ma-gro e insufficiente destino della previdenza pubbli-ca a fronte di indici crescenti di sopravvivenza.Secondo noi, provenienti da una generazione ormaiobsoleta tecnologicamente e in fase di esaurimento,riteniamo ancora valide le vigenti norme private epubbliche di risparmio previdenziale, oggi più diprima stante la precarietà delle tipologie di occupa-zione che caratterizzano questo nuovo millennio.Riteniamo assurdo che si promuova il rilancio del-l’economia attraverso il depauperamento dei rispar-mi derivanti dal T.F.R. a prescindere dalla sua collo-cazione in specifici Fondi o nelle mani delle azien-de stanti le norme che garantiscono il diritto e il pa-gamento nel caso di insolvenze aziendali. Forse conuna seria politica per un vero rilancio della occupa-zione, con maggiori stipendi e salari si potrebberiavviare l’economia nazionale nel presente e ga-rantire ai giovani un concreto futuro previdenzialesenza distruggere quanto realizzato in tema di T.F.R.e previdenza complementare.

Nuove ipotesi di utilizzo del T.F.R.

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TradizioniCucina in famiglia

di Anna Ghilotti

C anederli

una breve vacanza in Trentino, nella zona della valle di Non, mi ha offer-

to l’opportunità di riscoprire i canederli, un piatto tipico locale che ha radi-

ci antiche ed è molto apprezzato dagli appassionati cultori della buona

cucina. Prima di gustarli ho assistito alla loro preparazione e così sono in

grado di trascrivere la ricetta anche per voi.

Per quattro persone dovrete tenere a disposizione i seguenti ingredienti:

tre panini, possibilmente raffermi, tre uova intere, un bicchiere di latte bol-

lente, mezza luganiga stagionata, poche foglie di prezzemolo tritate mol-

to fini e infine, parmigiano abbondante.

Coprite con il latte molto caldo il pane tagliato a pezzetti piccolissimi e lasciatelo ammollare per almeno trenta

minuti.

Sbattete le uova e aggiungetele al pane e latte quando questo sarà freddo e già bene imbevuto. unite ancora il

parmigiano grattugiato, la luganiga ridotta a pezzetti minuscoli ed il prezzemolo tritato.

Lasciate riposare il composto, dopo averlo lavorato molto bene, per una buona mezz’ora, affinché gli ingredien-

ti risultino bene amalgamati. Se il composto risultasse troppo morbido, aggiungete poca farina bianca. Con le

mani sempre bagnate (è bene avere un ciotola d’acqua fredda a disposizione), formate delle palline non troppo

grandi (circa tre o quattro centimetri di diametro) perché cuocendo, le uova provocheranno un aumento di volu-

me. Immergete i canederli nel brodo bollente e fateli cuocere per almeno quindici minuti. Si possono servire con

il brodo di cottura o ricoperti con burro fuso ed una foglia di salvia.

Gli esperti di meteorologia ci assicurano che negli ulti-

mi centocinquant’anni non si ricorda un’estate peggio-

re di quella passata.

Senza mancar di rispetto alla meteorologia, devo dire

che anche i commercianti di frutta e verdura, i bagnini,

i gestori di pensioni ed alberghi e i gelatai sono con-

cordi, quindi, deve proprio essere vero.

Anche la mia vacanza famigliare in montagna è stata

discutibile, anzi, se mi posso permettere una confiden-

za, è stata uno schifo!

Per fortuna il mio condominio, che è molto, molto vec-

chio, è dotato di riscaldamento autonomo residuato dei

tempi lontani in cui ci si scaldava bruciando carbone in

rudimentali caldaie in ghisa, oggi sostituite da moderne

caldaiette a metano.

Grazie a questa possibilità di accendere il termosifone,

ho notato, con piacere, un particolare slancio degli

amici presenti nel venirmi a trovare e a fare quattro

chiacchiere sui temi del momento, sui ricordi, sulle va-

canze dei figli e nipoti, il tutto, naturalmente, condito

con le ultime evoluzioni dei personali dolori reumatici,

rialzi di pressione, disturbi prostatici ecc.

Così, a causa delle avverse condizioni meteo, abbia-

mo avuto più tempo e modo di discutere dei massimi

sistemi e di disquisire su ciò che occorrerebbe fare per

salvare il Mondo. Per la verità non abbiamo fatta molta

strada, ma un paio di cose ci hanno visto, se non con-

cordi, non molto discordi.

La prima, di cui spesso si legge negli articoli degli opi-

nionisti dei nostri giornali, è che i sacrifici per alcuni già

gravi, toccheranno proprio noi e non gli altri, come più

o meno segretamente tutti speriamo.

L’altra è l’urgenza che, ognuno per la sua parte, ravvi-

vi il primato della coscienza che è un’astrazione, che

però tollera di essere definita come l’insieme delle re-

gole da osservare per non recare danno agli altri in no-

me di un interesse proprio.

Lo so, c’è un po’ di utopia in tutto ciò, ma cosa preten-

dete che esca da un gruppo di ultra ottantenni infred-

doliti e con parte dei neuroni ormai di competenza del-

l’Inps?

Il vostro Tapino

Mondo d’oggiosservatorio

osservatorio

Discorsi nella fredda estate

di Ellebi

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IL TESTIMONE 76

un tempo per tutto ... uno spazio per molti

Uno spazio per molti, per mille articoli tutti diversi e originali, in rubriche di vario tipo: frivole,

aneddotiche, episodiche, ironiche, fantastiche.

Una risorsa per questa rivista che si arricchisce sempre più di collaborazioni.

Una opportunità per i lettori che desiderano esprimere il loro pensiero,

unico e originale.

Scrivete, vi è un tempo per tutto!

✍ Abbiamo ricevuto un inte-ressante scritto da CarmineTortorella che riassume la suaesperienza in qualità di assi-stente presso i corsi ”internet eposta elettronica” organizzatidalla Sezione Alatel di Torino ededicati ai nostri soci pensio-nati, che si sono conclusi in da-ta 8 maggio 2014.

I corsi erano finalizzati all’inse-gnamento dell’utilizzo di inter-net e della posta elettronica achi fino ad oggi mai si era avvici-nato a queste materie. Per que-sto è stato creato il corso “livel-lo zero” di cui si sono tenutedue sessioni, mentre per chiaveva un minimo di esperienzadi internet ed aveva quindi ne-cessità di approfondire le sueconoscenze è stato creato il cor-so “livello uno” di cui sono stateanche tenute due sessioni.Io ho partecipato ai corsi affian-cando il docente, bravo e pa-ziente, aiutando gli allievi nel-l’operatività e nella manualitàsui computer: nell’uso del mou-se e della tastiera, nel seguire ilpercorso giusto per copiare,salvare, creare cartelle ecc. Inaula era a disposizione un com-puter ogni due partecipanti alcorso, ma chiaramente l’allievopoteva assistere al corso por-tando il proprio portatile.Ho notato che molti, all’inizio,

erano preoccupati e timorosi dinon riuscire, ma alla fine tutti sisono creati l’account di postaelettronica, hanno imparato acreare cartelle per archiviare i fi-le, hanno imparato ad usare iltasto destro e sinistro del mou-se, a navigare in Internet, ecc.Pensiamo che tutti siano rimasticontenti e molti entusiasti del-l’esperienza vissuta; sicuramen-te i corsi saranno ripetuti e mi-gliorati tenendo conto delleobiezioni e delle richieste che cisono state avanzate duranti gliincontri. Concludo porgendo i giusticomplimenti a Caterina Sco-mazzon che è l’anima ed il pro-pulsore di questa iniziativa.

✍ Ci ha scritto Enrico Genovache ha operato in Azienda, ad

dialogo con i lettori

Aosta, come assistente tecnicoImpianti d’Abbonato, ora inpensione; nell’esprimere gradi-mento per le foto d’epoca, fa ri-levare un nostro errore.

Sfogliando il Testimone nume-ro 75, a pag. 18 “Ricordiamocon le foto” ho visto con piace-re una fotografia riguardante imiei ex colleghi della Telecom.Ho però notato un errore dipersona nella foto inviata dal-l’ing. Dellepiane, nostro indi-menticato direttore d’Agenzia :la didascalia cita il secondo dasinistra come Zanni. È un erroredi persona, si tratta di MarcelloCapra. Ho voluto puntualizzarequanto sopra perché si tratta dipersone ormai decedute, masempre presenti nel mio cuoreperché hanno lasciato un buonricordo”.

si fa per dire

Un professore di filosofia, ini-ziando una lezione senza profe-rire parola, prese un grosso va-so di vetro vuoto e lo riempìcon delle rocce di 5-6 centime-tri di diametro. Chiese agli stu-denti se il vaso fosse pieno ed

essi annuirono. Allora il profes-sore prese una scatola di sasso-lini e li versò nel vaso, scuoten-dolo appena. I sassolini, ovvia-mente, rotolarono negli spazivuoti fra le rocce. Il professorechiese ancora se il vaso ora fos-

Filosofia e…vinodi Mirella Ballesio

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se pieno ed essi furono d’accor-do. Gli studenti cominciarono aridere, quando il professoreprese una scatola di sabbia e laversò nel vaso. La sabbia riempìogni spazio vuoto. “Ora” disseil professore “voglio che voi ri-conosciate che questa è la vo-stra vita. Le rocce sono le coseimportanti – la famiglia, il part-ner, la salute, i figli – anche seogni altra cosa dovesse manca-re e solo queste rimanere, la vo-stra vita sarebbe comunquepiena. I sassolini sono le altre

cose che contano, come il lavo-ro, la casa, l’auto. La sabbia rap-presenta ogni altra cosa, le pic-cole cose. Se voi riempite il va-so prima con la sabbia, non cisarà più spazio per le rocce ed isassolini. Lo stesso è per la vo-stra vita: se voi spendete tutto ilvostro tempo e tutte le vostreenergie per le piccole cose, nonavrete mai spazio per le coseveramente importanti. Stabilitele vostre priorità, tutto il resto èsabbia”.Dopo queste parole, uno stu-

dente si alzò e prese il vasocontenente rocce, sassolini esabbia che tutti consideravanopieno e cominciò a versarglidentro una bottiglia di vino. Ov-viamente il vino si infilò fra glispazi vuoti e riempì veramenteil vaso sino all’orlo. Si rivolse alprofessore, che lo seguiva conuna faccia stupita, e disse: “Lamorale di questa storia è: nonimporta quanto piena sia la vo-stra vita, c’è sempre spazio perun bicchiere di vino in compa-gnia!“

L’Annunziata

di Mario Rinaldi

Approfittando di un fine setti-mana più lungo, perché in con-comitanza con la festività diFerragosto, e considerandol’instabilità del tempo, ho deci-so di trascorrere quei giorni inuna città d’arte.Ho scelto quella in cui vive unmio vecchio amico, dopo averlointerpellato assicurandomi chemi facesse da guida. Finalmen-te ho visto ed ammirato quantoconoscevo in fotografia o lettoin qualche libro, rimanendoestasiato.L’ultimo giorno , il mio ciceronemi propose di cenare in unatrattoria di periferia dove avreipotuto gustare le specialità delluogo servite con semplicità dalgestore, mentre sua moglie sioccupava della cucina.La sala da pranzo era piccola,ma tempo permettendo, vi erala possibilità di occupare unodei tavoli posti all’esterno sottoun grande gazebo.Cosa che facemmo e, appenaseduti, il mio sguardo andò al-l’altro lato della strada e preci-samente su un portone di legnodeteriorato dal tempo che reca-va sull’arcata una scritta in corsi-vo, anch’essa sbiadita ; “ L’An-nunziata”.Chiesi al mio amico di che si

trattava ed egli, tra una degu-stazione e l’altra, mi raccontò:“Quel portone dava accesso adun fabbricato anomalo; non eraun convento ma vi alloggiavanoalcune suore di quelle vestitecome le crocerossine, ma in gri-gio; non era un ospedale maera munito di un’astanteria at-trezzatissima, coordinata daun’infermiera professionalespecializzata in puericultura;non era una casa famiglia, maospitava un gruppetto di giova-ni madri, alcune anche in gradodi allattare, che, in cambio divitto ed alloggio, collaboravanocon le suore per l’ottimo anda-mento dell’istituzione!”Ma di che si occupava questoistituto? DomandaiE lui: “Al lato sinistro del porto-ne c’era un cilindro girevoleaperto da un lato; lì, in assolutoanonimato, venivano posti neo-nati indesiderati per svariatimotivi. Tirando una corda lacampana situata all’interno al-lertava le suore per l’arrivo di unbambino. Se adagiato in un ce-stino bene imbottito, adorno dinastri con dentro anche una bu-sta gonfia di banconote il par-golo era certamente frutto diuna tresca amorosa tra nobili eplebei; se il cestino era ugual-mente imbottito ma meno riccoil contenuto era di una “provad’amore” ingenuamente dataall’immancabile farabutto che

osservando

era scomparso subito dopo; ilcaso più pietoso era quello delpargolo avvolto in uno scialle dilana e deposto in uno scatolo-ne: si trattava certamente del-l’ennesimo figlio di una famigliagià numerosa e poverissimache, con grande dolore, preferi-va affidarlo alla provvidenza.In tutti i casi i bimbi accolti dallesuore venivano portati in astan-teria, visitati dal pediatra reperi-bile ed eventualmente curati. Siprovvedeva poi a registrarli al-l’anagrafe con i nomi più comu-ni e, come cognome, “Esposi-to” da esposto alla carità; poicon le cure più affettuose dellesuore, venivano resi adottabili oallevati dall’Istituto fino allamaggiore età quando erano ingrado di affrontare un lavoro ouna professione.Non certo per mancanza di na-scituri indesiderati, “L’Annun-ziata” smise di operare, ma for-se per mancanza di benefattorio per volere di qualche gover-nante. Da allora, i neonati inde-siderati vengono posti sui sa-grati delle chiese o all’ingressodei centri commerciali o, forseperché creduti privi di vita, neicassonetti dei rifiuti. Rimane unfatto inconfutabile: era megliocome li abbandonavano prima.Se tra le vostre conoscenze vi èqualcuno che si chiama Esposi-to o più o meno così, di certoun suo avo era una trovatello!”

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IL TESTIMONE 76

Ad aprile del prossimo anno Vi invitia-mo ad assistere alla commedia teatraledialettale “Luigi Provvidenza l’addettoalla partenza”, commedia comicissimain tre atti. Si esibirà la compagnia “VoltiAnonimi” la cui peculiarità è saper me-scolare nei dialoghi di scena la linguapiemontese e quella italiana con unpreciso obiettivo: avvicinare al teatrodialettale chiunque sia radicato nel tes-suto sociale locale e, nel contempo, cu-stodire la memoria di un patrimoniostorico piemontese. Questa esperienza teatrale amatoriale èanche condivisa da attori ed attrici chesono stati, o che attualmente lo sonoancora, dipendenti di Telecom Italia. A seguire vi informeremo sul calenda-rio e sui luoghi delle rappresentazioni.

La sezione di Torino

Preannunciamo che a partire dai mesi dimarzo/aprile del prossimo anno organiz-zeremo dei corsi di lingua Inglese e Spa-gnolo della durata di 10 settimane confrequenza una volta alla settimana.I corsi verranno erogati in dieci lezioniciascuna di due ore e mezza, con inizioalle 17,15 e termine alle 19,45.

La sezione di Torino

l’appuntamento!INVITO A TEATRO CORSI DI LINGUA

INGLESE E SPAGNOLO

Soci Ordinari in pensione:

2.059Soci Ordinari in servizio:

256Soci con indirizzo

di posta elettronica (e-mail):

1.732Soci che fruiscono

di agevolazione telefonica:

1.139

Data di rilevazione: 30/09/2014Fonte: SIALATEL

quanti siamo

Preghiamo chi non l’avesse ancora fatto di comu-nicarlo quanto prima.

È una nuova forma di comunicazione più veloce erispondente alle necessità d’informazione tra l’As-sociazione e i propri Soci. Hanno inviato l’indirizzo e-mail già

1739 Soci

seniores telecom

news

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50° ANNIVERSARIO

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IL TESTIMONE 76

Seniores Telecom Alatel Consiglio Regionale Piemonte e Valle d’Aosta

augura a tutti

Buone FeSTeAi Consiglieri, ai Fiduciari, ai Volontari, alla Redazione de “Il Testimone”

e ai suoi Collaboratori, ai Soci di tutto il Piemonte e Valle d’Aosta e a coloro che leggendo la rivista anche occasionalmente

pensassero di iscriversi all’ Alatel.

Pioggia autunnale

La strada si copre di pioggia,la luce di un lontano lampione,come una piccola luna illuminail piangente velo della nebbia.

Riflessi di mille luci,tra minute gocce, coprono la stradatracciando argentei sentieriverso sconosciuti spazi.

Eteree sensazioni fuori dal tempo,che il vivere di ogni giornovela con la malinconia.

pensieri

di Alberto Bonino

Incontri celebrativi il 17, 18 e 19 dicembre, due volte al giorno alle 17,30 e alle 20,30.

Per partecipare occorre prenotarsi alla Sede Regionale di Seniores Telecom Alatel

CSELT

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seniores telecom-alatel il Segno

Società Idroelettrica Piemonte1899-1964

Nella particolare occasione degli Anniversari dei 50 anni di Sip,

50 anni di Cselt e 20 anni di Telecom Italia, presentiamo i marchi

di pregio della telefonia italiana che sono patrimonio della storia

delle telecomunicazioni ed esprimono il nostro senso di appartenenza.

Società Telefonica InterregionalePiemontesee Lombarda1925-1964

Societa Telefonica delle Venezie1924-1964

Società Telefoni ItaliaMedia Orientale1923-1964

Società Telefonica Tirrena1925-1964

Società Esercizi Telefonici1924-1965

Società TorineseEsercizi Telefonici1933-1997

Società Italiana perl’EsercizioTelefonico1964-1994

Centro Studi e LaboratoriTelecomunicazioni1964-2014

TelecomItalia1994 ad oggi

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