ANNO 2010 D E I N O V E R - vagabondimole.it filedall’altra parte del muro, della porta che separa...

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1 NOTIZIARIO MENSILE DEL NOMADI FANS CLUB TORINO I VAGABONDI DELLA MOLE “L’AMICIZIA E’ L’UNICO CEMENTO CAPACE DI TENERE ASSIEME IL MONDO” RISERVATO AI SOCI - ANNO 2010 N. 11 Ciao a tutti Per questo mese di novembre dopo aver ascoltato con molto piacere il nuovo lavoro dei Nomadi, di cui potrete leggere nel dettaglio le impressioni sul giornalino, vi volevamo aggiornare sulle prossime iniziative dell’associazione: il 20 novembre saremo tutti al teatro Colosseo per applaudire i nostri beniamini Nomadi nel concerto di presentazione del medesimo disco; l’8 dicembre avremo come sempre il banchetto vagabondo a Lanzo coi nostri pacchettini a sorpresa; infine la classica cena di fine anno, in cui scambiarci gli auguri di buon Natale, sabato 18 dicembre a Lanzo presso la trattoria Torino di via Umberto I. Speriamo dunque di incontrarci presto in uno di questi appuntamenti vagabondi; SEMPRE NOMADI La Redazione M E S E D I N O V E M B R E

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NOTIZIARIO MENSILE DEL NOMADI FANS CLUB TORINO I VAGABONDI DELLA MOLE

“L’AMICIZIA E’ L’UNICO CEMENTO CAPACE DI TENERE ASSIEME IL MONDO”

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N. 1

1 Ciao a tutti Per questo mese di novembre dopo aver ascoltato con molto piacere il nuovo lavoro dei Nomadi, di cui potrete leggere nel dettaglio le impressioni sul giornalino, vi volevamo aggiornare sulle prossime iniziative dell’associazione: il 20 novembre saremo tutti al teatro Colosseo per applaudire i nostri beniamini Nomadi nel concerto di presentazione del medesimo disco; l’8 dicembre avremo come sempre il banchetto vagabondo a Lanzo coi nostri pacchettini a sorpresa; infine la classica cena di fine anno, in cui scambiarci gli auguri di buon Natale, sabato 18 dicembre a Lanzo presso la trattoria Torino di via Umberto I. Speriamo dunque di incontrarci presto in uno di questi appuntamenti vagabondi; SEMPRE NOMADI La Redazione

M E S E

D I

N O V E M B R E

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RACCONTIRACCOLTI Anticipato in radio dall'1 ottobre da "Hey man", la celebre canzone portata al successo da Zucchero e reinterpretata, martedì 26 ottobre viene pubblicato "RACCONTIRACCOLTI" (Atlantic/Warner Music), il nuovo album dei Nomadi che contiene 11 cover di celebri canzoni di cantautori italiani riarrangiati e reinterpretati dai Nomadi e il brano "Due re senza corona" dei Nomadi diffusa solo durante i concerti e tramite internet. In più di 40 anni di carriera e in 40 dischi è la prima volta che i Nomadi si cimentano

in canzoni e artisti così diversi tra loro. Le canzoni di questo album sono stata scelte in base agli artisti, al legame di

amicizia che tra loro e I Nomadi. Quanto al repertorio, si sono privilegiate canzoni che sono state raramente oggetto di "cover" e dove era possibile e opportuno c'è stato un arricchimento musicale e una esaltazione della melodia senza nessun cambiamento radicale. Il brano "Hey man" vanta nel disco la partecipazione di Zucchero che duetta con i Nomadi.

QUESTA LA TRACKLIST: HEY MAN (Zucchero/Zucchero/G. Paoli) L'ISOLA CHE NON C'E' (E. Bennato/E. Bennato) MONNA LISA (I. Graziani/I. Graziani) LA LEVA CALCISTICA DELLA CLASSE '68 (F. De Gregori/F. De Gregori) PIERO E CINZIA medley con REDEMPTION SONG (A. Venditti/A. Venditti - B. Marley/B. Marley) PRIMA DEL TEMPORALE (L. Schiavone/E. Ruggeri) STRANAMORE (PURE QUESTO È AMORE) (R. Vecchioni/R. Vecchioni) IL GIORNO DI DOLORE CHE UNO HA (L. Ligabue/L. Ligabue) AUTOGRILL (F. Guccini/F. Guccini) CHI MI AIUTERA' (B. Holland (ca)/L.H. Herbert (ca)/E. Holland (ca)/Ricky Gianco (SubAutore)) VENT'ANNI (G. Savio/E. Polito/G. Bigazzi) DUE RE SENZA CORONA (Mei/Carletti/Cerquetti/Vecchi)

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I NOMADI IN UNA INSOLITA VESTE:

“CUOCHI e CAMERIERI”

Immaginiamo di sederci al tavolo di un ristorante. Immaginiamo di scorrere un menù e di leggere accanto alla portata il titolo di una canzone. Immaginiamo la musica e le parole di quella canzone, una canzone che conosciamo e che ci

porta a momenti della nostra vita, a una persona amata, all’incontro con vecchi amici. E poi cerchiamo di immaginare cosa ci può essere dall’altra parte del muro, della porta che separa la sala dalla cucina. Tante persone indaffarate vestite di bianco, con degli enormi (chissà poi perché) cappelli bianchi che sbattono pentole, aggiungono sale, controllano le scorte del frigo a loro disposizione, buttano sempre un occhio sul menù per accertarsi di non dimenticare nulla. Proviamo infine a dare dei nomi a questi uomini con grembiule e buffo cappello, ad esempio Daniele, Calogero (…ops meglio Cico), Danilo, Massimo, Sergio. E poi la ciliegina sulla torta, a

presentarti il pranzo un certo, ancora poco famoso (perché alle prime armi), Maitre Giuseppe Carletti da Novi di Modena. Si proprio loro, al completo, in un insolita e gradita veste. Sei uomini che si spogliano dei loro abiti da musicisti per vestire quelli a loro più ‘consueti’ di cuochi provetti. Così hanno voluto presentare la loro ultima creazione (…non solo culinaria), o meglio il loro ultimo CD ai giornalisti

nella struttura messa a disposizione da Don Mazzi “Exodus”. Molto simpaticamente Daniele incomincia con questa massima “Prima regola: sporcaccioni a letto, puliti in cucina”, poi Mastro Beppe illustra le varie portate abbinate alle canzoni del cd mentre gli

altri incominciano a cucinare e…… a mangiare: Così i Nomadi presentano il loro ultimo lavoro di cover… o meglio presentano:

“Menù della giornata”

Gnocco fritto ed affettati misti emiliani Erbazzone reggiano

Uva e salsiccia all’empedoclina Parmigiano Reggiano 36 mesi con aceto balsamico

Orecchiette, mozzarella e pomodori Gnocchetti di patate al Castelmagno di Bra

Tortiglioni alla Rostinciana Noce di Fassone piemontese alle erbe aromatiche

Legumi alla filibustiera Trionfo di crostate

Caffè, grappe, amari correzioni Barolo chinato e moscato d’Asti

“Hey Man” “L’isola che non c’e’”

“Monna Lisa” “La leva calcistica della classe ‘68”

“Piero e Cinzia” “Prima del temporale”

“Stranamore” “Il giorno di dolore che uno ha”

“Autogrill” “Chi mi aiutera’”

“Vent’anni” “Due re senza corona”

Il tutto accompagnato ovviamente dal “Lambrusco Nomade” Il menù sembra invitante, i cuochi si dice visti solo qualche volta aggirarsi su qualche sporadico palco della penisola e mai in una cucina, l’esperienza però c’è e si vede,

anche se a volte non sempre ci si deve fidare delle apparenze. In fondo li abbiamo sempre immaginati come dei buongustai (alcuni di loro anche molto in “carne”) e mai come esperti di fornelli e pasta fresca. Ma d’altra parte sono sempre stati capaci di stupirci e chissà magari un giorno andremo in un ristorante

sulla via Emilia e, proprio come ha detto Beppe troveremo loro che cucinano per noi. Cerchiamo di immaginare anche questo anche se preferiamo continuare a vederli aggirarsi sporadicamente per i

palchi della penisola, e pensarli indaffarati nel ‘fare’ quello che meglio sanno fare… emozionare!!!

VDM

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RIFLESSIONI

Pensare con la propria testa

senza lasciarsi condizionare...

è indice di grande coraggio

e di grande personalità!

(a buon intenditor……poche parole!)

Lagazzi sto collendo da voi per falvi un mondo di auguli……

BUON COMPLEANNO A……

GAUTIERI TIZIANAZAPPATA MASSIMILIANO

STIAMO GIA’ ORGANIZZANDO LA TRASFERTA PER IL NOMADINCONTRO 2011

ALTRE INFORMAZIONI CON IL PROSSIMO NOTIZIARIO

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Benvenuti al Sud Un film di Luca Miniero. Con Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro,

Valentina Lodovini, Nando Paone. Commedia, durata 102 min. - Italia 2010. - Medusa uscita venerdì 1 ottobre 2010.

Benvenuti al Sud è il remake firmato da Luca Miniero (il regista di Incantesimo napoletano) della fortunatissima commedia francese, Giù al Nord, di Dany Boon, che nella scorsa stagione ha portato 20 milioni di francesi al cinema scherzando sulle differenze e i luoghi comuni tra Nord e Sud. Portato in Italia, dove, come dice Bisio, «la questione meridionale è sempre viva», il film promette di re-inverdire il catalogo delle gag Milano-Napoli. «In Italia la questione meridionale è ancora fortissima e le differenze tra nord e sud sono troppo forti - dice l'attore, milanese d'adozione -. Noi volevamo navigare sul filo della commedia e quindi non c'era bisogno di inserire elementi come le dichiarazione di Bossi oppure le immagini dell'immondizia a Napoli. In effetti il messaggio che lanciamo è quello di valorizzare le diversità, non nascondere o smussare». E così i terroni son terroni, i nordici nordici, a suon di gag sui cliché nord-

sud, tra mozzarelle di bufala e confraternite del gorgonzola. Nel film Bisio interpreta il direttore di un ufficio postale della Brianza che per ottenere

il trasferimento a Milano, si finge invalido. Scoperto, per punizione sarà mandato in piccolo ufficio a Castellabate nel Cilento, alle perse con un postino imbranato (il comico Alessandro Siani) e una realtà che lo terrorizza. Una vera e propria punizione che viene vista come terribile dall'uomo, dai suoi familiari e dai suoi amici. Nel cast, anche Angela Finocchiaro e Valentina Lodovini. «Il film & egrave; la storia divertente di due ignoranti, due persone che

abitano in un paese del nord che si trovano in una situazione altra: c'è un passaggio doppiamente traumatico, dal nord al sud e dalla città al paesino. Il film è la storia di una ignoranza che viene superata perchè solo conoscendo la diversità si arriva ad apprezzarla».

Partigiani della montagna

Giorgio Bocca Collana: Universale Economica

Pagine: 184 Prezzo: Euro 7

In breve: Aprile 1945 - Aprile 2005. A sessant’anni dalla Liberazione, è bene che si sappia cosa sia stata la Resistenza: non il mito di cui parlano i revisionisti, ma la rivelazione di ciò che un popolo può fare quando prende il destino del paese nelle sue mani.

S C A F F A L E

V A G A B O N D O

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Corpo Estraneo” (parte seconda)

Questo disco, da più parti, è stato definito un capolavoro: i brani scorrono tra ritmiche rock e progressive, mentre la tecnica, i tempi dispari e le composizioni tipiche dei Nomadi si miscelano con ritmiche heavy e a

doppia cassa. Basta ascoltare “L'ordine dall'alto” per rendersi conto di questa straordinaria mutazione sonora, caratterizzata dalla voce graffiante di Massimo Vecchi, che mette ulteriormente in luce la sua vena rock. Il brano racconta della guerra come una scelta che diventa obbligata nelle farneticanti giustificazioni del potere. Nell'inciso centrale il pezzo lascia trasparire tutta la sua attualità, riferendosi a guerre e strategie globali che producono morte e orrore. Tutto è imponente perfettamente dosato e sapientemente miscelato ed il ritornello si candida a diventare un inno nei concerti Si passa poi alla meravigliosa “Oriente”, struggente e bellissima quanto potente e indimenticabile. Colpisce il lavoro svolto dalla sezione ritmica, decisamente corposa, unita alle parti chitarristiche di Cico, che offre idee interessanti dal punto di vista tecnico. Oriente mette in contrasto il decadentismo e il materialismo occidentale con la spiritualità e la semplicità del mondo orientale. La voce di Danilo si carica nel ritornello, che evidenza la necessità di tornare ad una ricchezza di spirito. Il tempo di perdersi tra l'assolo di tastiere posto in chiusura del brano, che si passa a “Essere o non essere”: la formula magica continua a fare effetto, la tecnica seppure sublime non è mai esagerata. I Nomadi ci guidano per mano, esibendosi in commistioni di basso-chitarra-battiera indimenticabili, rispolverando tempi beat. Il titolo, questo monologo così famoso tratto dall’Amleto di Shakespeare manifesta la propria lacerazione interiore che si dibatte tra vita e morte, volontà e rassegnazione, pensiero e azione. Allo stesso modo si dipana il testo dei Nomadi, che aspira all'assoluto, vuole farsi portatore di verità e giustizia, in un mondo dove si ha paura di comunicare ed esprimere i propri sentimenti. Come si può individuare l'elemento che fa capire la differenza fra bene e male e che consente di distinguere il vero dal falso, in una società dove prevale l'ingiusto sul giusto? Solo chi ha un animo gentile si pone questa domanda e resta profondamente amareggiato di fronte alle contraddizioni della vita. Per prima cosa bisogna saper leggere bene dentro di sé

e poi negli altri. Il pezzo cita anche il poeta Fernando Pessoa, tra le figure più complesse della letteratura portoghese, artista frammentario, di cui è difficile dare una definizione. Con “In piedi” si passa ad una ballata molto intensa, che si apre con una bellissima introduzione di pianoforte che lancia poi la voce di Danilo. Un pezzo dove il lavoro dei singoli musicisti è sempre al servizio della melodia e della lucidità e mai il contrario. Il testo passa in rassegna un argomento già affrontato nella produzione passata: il bilancio di un uomo ormai anziano, che riflette sulla propria vita. Il tempo non perdona nessuno e si capisce il vero valore della vita e proprio per questo si cerca di non sprecare più il tempo restante in maniera inutile. Con “Stella cieca” viene abbandonato il terreno rock e si passa a tempi più country per un pezzo nel complesso più tradizionale e vicino alla vecchia produzione del gruppo. In evidenza il violino di Sergione

perfettamente incastrato e dosato nella struttura armonica, dove si mette in evidenza la voce di Massimo Vecchi. Il testo potrebbe essere l'equivalente in italiano di “Josie” degli Steely Dan: una ragazza che va via da casa con sogni e speranze nel cassetto, per poi tornare con un bagaglio di conoscenze, ma anche tanti dubbi e paure. “Confesso” si caratterizza per un arrangiamento classico quasi come un minuetto: il tema strumentale nasce da

un'idea di Reggioli mentre il testo, molto bello, richiama all'onestà. I Nomadi denunciano di essere stanchi di una società sempre più falsa e caratterizzata da sotterfugi ed inganni. Nel brano il gruppo si avvale di un quartetto d'archi: la metafora viene utilizzata in maniera tale da dare la possibilità al singolo ascoltatore di farsi una propria opinione senza seguire un pensiero in qualche modo, imposto. Arriviamo quindi a “Corpo estraneo”, che mantiene valori qualitativamente altissimi: il pezzo esprime bene lo spirito che anima l'intero album. Perché in fondo gli stessi Nomadi sono un «corpo estraneo» nel panorama musicale italiano: fuori da ogni logica di mercato e soprattutto lontani dai clamori della tv, ma nonostante questo, più forti di sempre. Corpo estraneo è un grido contro una società che non accetta le diversità, il confronto e che produce barriere ogni volta che un pensiero o un'idea possa scalfire le presunte certezze. La canzone è molto bella sotto tutti gli aspetti, soprattutto per quel che concerne la linea melodica. Mirabolante l'assolo finale di Cico Falzone, che lo conferma ancora gran tecnico, ma sempre con buon gusto. Per i restanti pezzi dell’album vi rimandiamo al prossimo numero del giornalino

MAX

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Un Dono

Prendi un sorriso, regalalo a chi non l'ha mai avuto.

Prendi un raggio di sole, fallo volare là dove regna la notte. Scopri una sorgente, fa bagnare chi vive nel fango.

Prendi una lacrima, posala sul volto di chi non ha pianto. Prendi il coraggio, mettilo nell'animo di chi non sa lottare.

Scopri la vita, raccontala a chi non sa capirla. Prendi la speranza, e vivi nella sua luce.

Prendi la bontà, e donala a chi non sa donare. Scopri l'amore, e fallo conoscere al mondo.

Mahatma Gandhi

I soci “Vagabondi della Mole” si ritrovano ogni due venerdi’ (contattarci prima) nella sala: “I RAGAZZI DEL ‘50” (Associazione Fenalc)

sita in Strada della Pronda n.66/4 bis - Torino Per ulteriori informazioni Tel. Torino: Massimo 011/281782, Sandrina 3470622574

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