ANNO 1, NUMERO 2 – DICEMBRE 2011 …...nale Luca Ciriani e del direttore cen-trale, Guglielmo...

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informazione in comune PERIODICO DEL COMUNE DI PALMANOVA ANNO 1, NUMERO 2 – DICEMBRE 2011 Palma NOVA 2011,racconto fotografico V A 2 0 1 1 ,racconto A Palma NOV A a a 201 A Rilancio del commercio dentro le mura d l commercio de R ilancio del co m del comm Scuola,si cambia! Le novità per il 2012

Transcript of ANNO 1, NUMERO 2 – DICEMBRE 2011 …...nale Luca Ciriani e del direttore cen-trale, Guglielmo...

informazioneincomunePERIODICO DEL COMUNE DI PALMANOVAANNO 1, NUMERO 2 – DICEMBRE 2011

PalmaNOVA 2011, racconto fotografico

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ovità per il 2012

informazioneincomunePERIODICO QUADRIMESTRALE DEL COMUNE DI PALMANOVAANNO 1, NUMERO 2 – DICEMBRE 2011

Informazione In Comune

Registraz. Tribunale di Udine n. 13/2011 del 16/07/2011

Proprietario editore: Comune di Palmanova

Direttore responsabile: Silvia Savi

Comitato di redazione: Matteo Ferigo, Giorgia Gollino, Stefano Luperto, Andrea Sailis, Anna Maria Zuccolo

Consulente storico: prof. Alberto Prelli

Curatore grafi co: Matteo Ferigo

Stampato da: Tipografi a OGV

In copertina: foto specchiata di Sergio Ioan scattata dall’elicottero durante l’operazione PalmaNOVA2011

All’interno foto di: archivio Protezione Civile, Erik Canciani, Stefano Cirillo, Giovanni Gabassi, Alessandro

Malvaso, Silvia Savi.

Allo specchio

Editoriale del Sindaco

Le voci dal Consiglio Comunale

PalmaNOVA 2011: racconto fotografi co

Accordo Comune–Regione

Mezza Maratona città di Palmanova

Notizie dalle frazioni

Stop al centro commerciale

Piano neve

Progetto Nautilus

Palmanova a “Mezzogiorno in Famiglia”

Scuola, si cambia!

Caporetto, un nuovo punto di vista

Storie fuori dal comune: Maddalena Bearzotti

Tipi da biblioteca

Appuntamenti di Natale

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Allo specchiodi Fernando Venturini

La fi ne dell'anno porta sempre con sé il desiderio di fare bilanci e tracciare nuove prospettive. In

sette mesi l'amministrazione comuna-le ha portato a termine molti obiettivi in tutti i settori della vita pubblica del Comune, ma sicuramente la pulizia straordinaria dei bastioni costituisce una chiave di volta di questo primo pe-riodo di governo, perchè è allo stesso tempo un punto di arrivo e un punto di partenza.

La grande operazione iniziata con la ri-chiesta di un intervento urgente della Protezione Civile per la salvaguardia della cinta muraria e la sua messa in sicurezza, ha richiamato attorno a sé un gran numero di enti ed istituzioni, ma anche il favore della stampa loca-le e nazionale e di numerosi centri di interes-se che hanno f i na lmente colto le po-

tenzialità e il valore delle fortifi cazioni veneziane. Da qui potrà ora iniziare un reale percorso di recupero e di riutiliz-zo dei bastioni a benefi cio del rilancio turistico ed economico di tutto il co-mune, dal capoluogo alle frazioni.

Debbo un ringraziamento particola-re al Presidente della Regione, Renzo Tondo, che ha visto e apprezzato il lavoro svolto a Palmanova dalla Prote-zione Civile regionale. Ringrazio inol-tre la Protezione Civile nelle persone del vice presidente della giunta regio-nale Luca Ciriani e del direttore cen-trale, Guglielmo Berlasso. Un ringra-ziamento anche all'assessore regionale alle risorse agricole e forestali Claudio Violino, per la disponibilità ad un ac-cordo quinquennale per proseguire la manutenzione.

Di questa grande operazione resta ancora da sottolineare l'aspetto più umano, quello

che ha consentito il suc-cesso dell'intervento a prescindere dai tecni-cismi amministrativi e dai rapporti istituzio-nali messi in atto per

portarlo a termine: la dedizione di quasi 4000 volontari mossi da pas-

sione e spirito di servizio. Le donne e gli uomini che

sono giunti a Palmanova da tutta la regione nelle quat-tro giornate di novembre in

cui si è svolta “PalmaNO-VA2011” hanno de-

dicato il proprio tempo libe-

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di informazioneincomune ?

Invia le tue lettere, i tuoi suggerimenti, le tue richieste e le tue segnalazioni a

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ro per rispondere ad una richiesta di collaborazione. Molti di loro non era-no mai stati nella città stellata prima d'ora e speriamo di aver ricambiato i loro sacrifi ci con l'accoglienza e con l'opportunità di stupirsi di fronte alla bellezza dei bastioni che loro stessi hanno contribuito a riportare alla luce. Collaborazione e spirito di volontaria-to sono temi che ricorrono spesso in questo numero di InformazioneInCo-mune. Non si ritrovano “sotto l'albero” una volta l'anno, ma segnano passaggi fondamentali di alcune azioni ammi-nistrative a lungo e breve termine (la collaborazione tra imprenditori per il rilancio del commercio, le esigenze di solidarietà nella mappatura del rischio socio-sanitario, lo spirito di aggrega-zione che ha animato l'esperienza te-levisiva alla Rai) e segnano anche la vita di una palmarina che ha scelto di operare in paesi in diffi coltà e la storia di soldati che a Caporetto morirono as-sieme per un'Italia ancora da costruire.

La cifra della collaborazione e del vo-lontariato sta anche nella sfi da che lancio ai cittadini, con l'intento di raccogliere il testimone lasciato dai volontari della Protezione Civile: pro-seguire l'attività di manutenzione dei bastioni attraverso la costituzione di un sodalizio composto da “Amici dei bastioni” che recuperino la tradizione di prendersi cura delle mura nella pro-spettiva di riappropriarsene e farle tor-nare a vivere. Un buon proposito che rivolgo a tutti i cittadini di Palmanova, assieme ai miei migliori auguri di Buon Natale e Felice 2012.

editorialedelsindaco

Collaborazione, una sfi da da cogliere

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Le voci dal Consiglio Comunale

Da parte del nostro gruppo è sempre stata sottolineata la necessità di poter sfruttare al

meglio le risorse delle aree edifi cate già esistenti che si trovano sia all’interno che all’esterno della cinta muraria, dandone una diversa qualifi cazione e cercando di limitarne il degrado.

Una delle possibilità per la pubblica amministrazione di poter perseguire i propri obiettivi di crescita, mantenendo al contempo la sua funzione di catalizzatore sociale può essere rappresentato da quegli interventi sul patrimonio immobiliare defi niti di social housing .

Nell’ambito dell’edilizia residenziale sociale, il termine viene utilizzato per indicare quei progetti nei quali il ruolo ed il contributo del soggetto pubblico si sostanzia nel favorire l’acquisizione, da parte dei promotori dell’iniziativa, della disponibilità di aree edifi cabili a condizioni economiche vantaggiose rispetto a quelle di mercato.

In questo senso, il social housing può essere un rimedio per far fronte alla scarsità delle risorse pubbliche disponibili e catalizzare sul settore dell’abitare sociale nuovi e signifi cativi investimenti da parte di attori pubblici e privati

Tali interventi prevedono diverse tipologie:

• La stipula di accordi tra i comuni e gli investitori istituzionali per il recupero del patrimonio immobiliare già esistente o la realizzazione di nuovi insediamenti abitativi, anche attraverso la messa a disposizione, da parte del comune stesso, delle cosiddette aree a standard (aree destinate alla realizzazione di servizi per la collettività come parchi, scuole, uffi ci pubblici). Gli investitori istituzionali procedono alla costruzione degli immobili che dovranno essere assegnati in locazione a canoni calmierati. Il terzo settore, in accordo con le amministrazioni comunali, ha il compito di gestire il patrimonio immobiliare così realizzato, fornendo altresì azioni di accompagnamento sociale anche in termini di integrazione sociale e di

affi ancamento all’utenza. In questo caso, i benefi ciari di tale tipologia di intervento saranno quei soggetti che hanno un reddito troppo elevato per accedere all’edilizia residenziale pubblica, ma che tuttavia non possono far fronte a canone di affi tto stabiliti dal mercato (giovani, famiglie monoreddito, giovani coppie, studenti fuori sede);

• La stipula di accordi tra i comuni e il settore delle costruzioni fi nalizzati a realizzare nuovi insediamenti abitativi, all’interno dei quali si dovrà stabilire una percentuale da destinare ad edilizia pubblica per le fasce deboli della popolazione.

Si tratta dunque di nuovi interventi di politica abitativa che muovono da una logica di compartecipazione pubblico privato e si avvalgono di strumenti fi nanziari, quali fondi immobiliari, in grado di trasformarli in investimenti con ritorni economici e reddituali.

In estrema sintesi, può essere defi nito il social housing come un programma di azione che:

1) Realizza una funzione di interesse generale volta a promuovere la coesione sociale sul territorio;

2) Interviene prioritariamente su un’area di disagio sociale non estremo, un’area esclusa dei benefi ci pubblici per i più bisognosi e al contempo non in grado di accedere al libero mercato;

3) Impegna la sussidiarietà orizzontale, mettendo a frutto la partecipazione e le risorse di attori pubblici, privati e non profi t;

4) Integra politiche della casa e politiche sociali, associando agli interventi edilizi un’azione di accompagnamento sociale.

Giorgio Caruso

Il commento della lista

Ripartiamo Insieme con Progetti e Azioni

La “frazione” identifi ca quella “parte di territorio comunale comprendente dei nuclei abitati

gravitanti sul centro”. Tale defi nizione qualifi ca la frazione come “un’entità territoriale “minore”, giuridicamente riconosciuta con atto del comune”. Se l’aggettivo “minore” evoca signifi cati quali trascurabile, di importanza secondaria, marginale, allo stesso tempo il vocabolo “frazione” rinvia ad un concetto matematico che suggerisce un’analisi sulla distribuzione delle risorse del bilancio comunale in termini di investimenti infrastrutturali e la loro distribuzione tra centro e periferia.

Naturalmente non può essere messo in discussione il ruolo di “centro di gravità” della città fortezza tenuto conto della sua importanza storica rispetto alle frazioni: è innegabile che gli elementi dell’ingegneria militare, urbanistici e architettonici che caratterizzano Palmanova ne abbiano fatto un pregevole monumento storico unico nel suo genere - e ci si augura un prossimo sito tutelato dall’UNESCO.

Questo ruolo tuttavia ha storicamente penalizzato le frazioni. Per Palmanova esiste una legge regionale speciale a cui gli amministratori da sempre hanno potuto far riferimento per ottenere contributi e avviare progetti di recupero e sviluppo. Le risorse regionali e provinciali permetteranno di realizzare alcuni interventi che miglioreranno la qualità urbana della città: restauro di porta Aquileia, rifacimento marciapiedi, manto stradale e illuminazione dell’omonimo borgo, restauro di palazzo Trevisan, realizzazione di una nuova stazione delle corriere all’interno della cinta muraria.

Tale elenco non contempla interventi per le frazioni a riprova di come ancora oggi vi sia un disequilibrio evidente di risorse e di investimenti tra centro storico e periferia. Le opere infrastrutturali che interesseranno le aree periferiche del Comune sono quelle sulle quali molto si discute e che la maggior parte dei cittadini percepisce come un’imposizione (canale scolmatore, elettrodotto) o che ritiene addirittura inutili (strada

Il commento della lista

Oltre le Mura

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“L’architettura è sempre dovuta soccombere all’urbanistica quando questa, con il suo indiscutibile interesse per la politica dei suoli e della loro edifi cabilità, ha avanzato i propri “primati scientifi ci”, vendendoli agli amministratori pubblici per le loro carriere.

Nonostante ciò la confusa gestione della città, non è imputabile solo a loro. Scontano un grave ritardo, nella comprensione dei problemi di trasformazione della città, anche gli investitori privati, che valutano la redditività solo sulla base delle tante quantità edifi cabili previste dal Piano, e non sulla base di un progetto che esplori le potenzialità del suolo edifi cabile. Si direbbe che in loro agisca il demone del profi tto immediato […] Da tempo le città europee hanno raggiunto e superato i limiti ragionevoli del loro sviluppo, espandendosi con una bassa densità edilizia e distruggendo nuove porzioni di territorio agricolo. Il territorio inedifi cato è diventato un bene troppo prezioso per sprecarne ancora. Nelle città tedesche si è sviluppato un movimento di urbanisti che usa la parola d’ordine “raddensamento urbano”, avviando programmi e progetti di ricostruzione urbana: costruendo sul già costruito, edifi cando sul già edifi cato.

Sembra che il vero fi ne dell’urbanistica per la città europea contemporanea sia proprio questo: riaddensare la città, liberando, piuttosto che occupando, nuovo suolo urbano. Le economie di infrastrutture e impianti a rete che ne deriverebbero sono evidenti a tutti”. (Burelli, Gennaro, La città come investitore. Il piano di ricostruzione urbana, Gaspari, 2007)

In occasione delle imminenti festività natalizie, la lista “Insieme per migliorare” coglie l’occasione

di entrare nelle case di tutti voi attraverso il periodico comunale e augura a tutti i cittadini di Palmanova un sereno Natale e un Felice 2012!

Mercoledì 30 novembre nel corso del Consiglio Comunale la discussione dell’assemblea si

è a lungo soffermata sulla situazione del commercio palmarino e in un clima di sereno e reciproco rispetto è iniziata una importante rifl essione sul

futuro del comparto per Palmanova. L’argomento, emendato dai toni forti della campagna elettorale, è risultato essere una priorità tanto per la maggioranza quanto per l’opposizione.

Noi membri del gruppo consiliare del

Palmanova-Manzano). Opere che cambieranno per sempre il volto del territorio comunale e probabilmente comprometteranno anche la qualità della vita di coloro che in quei territori risiedono. Opere per le quali non furono avanzate proposte e richieste compensative tali da contribuire almeno al miglioramento e alla riqualifi cazione dei centri abitati esterni a Palmanova.

La tutela della qualità del territorio non è stata una priorità delle precedenti amministrazioni, se anche l’espansione urbanistica - declinata nel Piano di Struttura - al di fuori delle mura si è sviluppata con un incremento di zone residenziali distribuite a “macchia di leopardo”. Politiche abitative che nel tempo hanno snaturato l’anima del “paese” quale tradizionale nucleo abitativo, rendendo diffi cile l’integrazione sociale, linfa vitale per le piccole comunità, aumentando nel contempo i costi per manutenzione delle opere di urbanizzazione di nuclei esterni al paese.

Tutti questi elementi sono ampiamente percepiti dalle persone che vivono nelle frazioni e nei territori limitrofi che osservano con rammarico che, pur rappresentando ben il 50% dei residenti nel Comune, ricevono in termini di investimenti infrastrutturali risorse di bilancio che non corrispondono proporzionalmente alla loro capacità contributiva. È a partire da queste considerazioni, che il gruppo Oltre le Mura si impegnerà a farsi parte attiva per portare ad un bilanciamento sostenibile tra le esigenze del centro e quelle della periferia, contribuendo in questo modo anche ad un miglioramento della qualità della vita anche nei territori oltre le mura.

Simonetta Comand e Gian Luca Birri

Sembra che gli autori della pubblicazione, riportata in premessa, parlassero di Palmanova.

Troppe le aree urbanizzate a macchia di leopardo senza una logica, né urbanistica né sociale. Anche le recenti costruzioni periferiche diffi cilmente sono defi nibili come facenti parte di Palmanova, Jalmicco o Sottoselva, in quanto realizzate al di fuori del loro contesto urbano. Una delle argomentazioni ritenute valide è quella di offrire ai giovani la possibilità di costruire la casa per rimanere nelle comunità. Si osserva invece che le costruzioni fatte all’interno dei centri storici sono state abitate da giovani del paese, mentre quelle periferiche generalmente da famiglie di altra provenienza.

Nasce quindi la necessità di salvaguardare territorio e comunità smettendo di costruire micro quartieri dormitorio privi di qualsiasi identità sociale. Questo non vuole dire essere chiusi verso coloro che volessero vivere nel nostro comune, anzi, aperti a farli entrare nelle nostre comunità. Anche la qualità delle case ristrutturate nei centri storici é diversa da quelle di nuova costruzione, così come una divisione netta tra l’agglomerato urbano e il verde che lo circonda è a tutto vantaggio della qualità della vita.

Ci si chiede quindi: quanto tempo ci vorrebbe prima che sia tutto cementifi cato se ogni amministrazione ritenesse di avere il diritto di creare nuove aree edifi cabili?

Proviamo, come amministratori, a seguire le parole del prof. Burelli e la tendenza europea costruendo sul già costruito.

Matteo Tudech

Il commento della lista

Noi con Martines

Il commento della lista

Insieme per MigliorareIl commento della lista

Popolo della Libertà

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Il 9 dicembre 2011 ha avuto luogo presso il Campo Ostacoli “Ettore Lajolo” in Palmanova la cerimonia

di avvicendamento al comando del Reggimento Genova Cavalleria (4°).

Il Colonnello Maurizio Riccioni 92° Comandante (a sinistra nella foto), secondo una numerazione che affonda le sue radici nella storia d’Italia, cede la custodia dello Stendardo Tricolore al suo successore Colonnello Gualtiero Iacono (a destra nella foto).

Sul selciato della piazza d’armi erano schierati in perfetto ordine i circa seicento Dragoni dello storico e glorioso Reggimento che prestano servizio presso la caserma “Durli”.

Seicento uomini e donne che si sono perfettamente integrati nel tessuto sociale palmarino e che di Palmanova si sentono cittadini.

Per la maggior parte essi hanno impiantato il proprio nucleo familiare nella città stellata e vivono in modo attivo la realtà quotidiana del comune friulano.

Primo tra i suoi Dragoni il nuovo Colonnello Comandante Gualtiero Iacono può certamente dirsi palmarino d’adozione avendo qui trascorso ben undici anni della propria più che ventennale carriera servendo tra le fi la dei Cavalleggeri di Treviso prima e di Genova Cavalleria poi, un vissuto fatto in pienezza a tal punto che i suoi fi gli Chiara ed Andrea sono ambedue nati a Palmanova.

Il legame tra il Colonnello Iacono, il Friuli ed in particolare il rapporto di privilegio con la città di Palmanova può dirsi una costante in tutto il percorso professionale dell’Uffi ciale, questi infatti pur avendo ricoperto incarichi di prestigio in Patria ed all’Estero presso lo Stato Maggiore Difesa a Roma

ed il Comando EUFOR, nel biennio 2006-2007 ha fatto ritorno tra i borghi palmarini avendo comandato il Primo Gruppo Squadroni sempre di Genova Cavalleria e nel triennio 2008 - 2011 ha ricoperto l’incarico di Capo di Stato Maggiore della brigata Corazzata Ariete in Pordenone.

Il Reggimento Genova Cavalleria oggi come ieri può ritenersi, senza ombra di smentita, una realtà inserita in modo organico all’interno del tessuto sociale , dal lontano 1947 infatti i militari sono naturale complemento della realtà civica, oggi però grazie al passaggio dalla vecchia coscrizione obbligatoria ad un Esercito di professionisti il militare vive con maggior compiutezza la propria dimensione di cittadino.

Questi professionisti della difesa che hanno portato e portano sia in Patria che nel mondo valori e concretezza hanno avviato un percorso di integrazione che trova ampi spazi di manovra con intese ed accordi volti a rendere sempre più in sistema il mondo militare e la realtà civile.

Lo spirito di collaborazione ed apertura di cui si parla ha trovato già attuazione pratica nei contatti che sono intercorsi tra Comune e Reggimento, in maniera particolare a seguito della visita svolta dalla delegazione UNESCO, durante la conferenza incontro per il Centenario dalla nascita del Marchese Fabio Mangilli, in occasione dei lavori di bonifi ca/mantenimento e riqualifi cazione della cinta bastionata integrati nell’esercitazione regionale della Protezione Civile ed accompagnati dall’evento sportivo Maratonina città di Palmanova, non ultimi per la mostra fotografi ca sulla vita di Ardito Desio. attività peraltro ancora in corso.

Comando del Reggimento Genova Cavalleria

Cambio al vertice del Genova CavalleriaLETTERE AL PERIODICOP.d.L. siamo convinti che il modo di

sviluppare la logica commerciale da parte degli imprenditori del ramo sia mutato, così come sono cambiate le logiche che indirizzano i fl ussi di utenza e di clientela. Nel tempo il centro storico come luogo deputato alle attività commerciali e alle relazioni sociali ha ceduto il passo alla tipologia del “centro commerciale”, ovvero un luogo artefatto, agglomerato di attività commerciali, di esercizi pubblici e di servizi all’utente (cinema, luoghi di relax ecc.) gestito in forma “condominiale” (orari e giornate di apertura obbligati, promozione e strategie di marketing comuni ecc.). Con questa logica sono sorti e si sono ampliati il centro “Città Fiera”, il centro commerciale di Pradamano “Bennet”, quello di Monfalcone “Emisfero”, a queste realtà si sono aggiunti poi la realizzazione Ikea a Villesse, l’Outlet Village ad Aiello. Attualmente la zona commerciale situata a cavallo di Visco e di Aiello è in fase di espansione, le amministrazioni comunali di Visco e di Aiello stanno ultimando le procedure amministrative prodromiche alla realizzazione di un nuovo, moderno ed articolato complesso commerciale, sul BUR (bollettino uffi ciale della regione) sono stati pubblicati gli avvisi di adozione di due varianti relative all’individuazione di grandi strutture di vendita nel comune di Bagnaria Arsa (zona Conforama). E’ chiaro che il modo tradizionale di esercitare il commercio è stato e sarà scosso non poco da queste novità i cui punti di forza sono la possibilità di avere luoghi confortevoli (caldi d’inverno, rinfrescati d’estate), facilità di posteggio, grande varietà di scelta delle merceologie. Culturalmente il proliferare di queste nuove realizzazioni ha impoverito il tessuto commerciale tradizionale che univa all’offerta merceologica un ruolo sociale del negozio o dell’esercizio pubblico. Per rafforzare la proposta commerciale e invogliare l’utenza a scegliere Palmanova c’è la necessità di creare un motivo di attrazione che leghi il commercio tradizionale alle nuove aspettative dei fruitori.

Questo per noi è il quadro di partenza per una comune rifl essione sui futuri progetti di valorizzazione commerciale di Palmanova. E a tal proposito prendiamo atto della disponibilità a riportare l’argomento in seno all’assemblea che il Sindaco ha dato nel corso del Consiglio Comunale e ci impegniamo, nel rispetto delle reciproche posizioni, a dare il nostro contributo di idee, di progettualità a favore della nostra comunità.

Gruppo Consiliare P.d.L.

vitaincomune

I mezzi impiegati

Le donne e gli uomini al lavoro

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Operazione PalmaNOVA 2011Un racconto fotografi co

Foto di Alessandro Malvaso

Foto di Alessandro Malvaso

Foto di Alessandro Malvaso

Foto di Stefano Cirillo

Foto di Stefano Cirillo

Foto di Stefano Cirillo

PRIMA : DOPO

PRIMA : DOPO

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Foto dall’archivio della Protezione Civile

Foto dall’archivio della Protezione Civile

Foto dall’archivio della Protezione Civile

Foto dall’archivio della Protezione Civile

Foto dall’archivio della Protezione Civile

Foto dall’archivio della Protezione Civile

Con l’iniziativa “Bambini e ragazzi per PalmaNOVA 2011” (realizzata da Comune, Protezione Civile

e Circolo comunale di cultura N. Trevisan), il Circolo si è posto un duplice obiettivo: far conoscere ai bambini e alle loro famiglie le fortifi cazioni di Palmanova e avvicinarli alla cultura del volontariato.

Unire le due tematiche è stato fi n troppo semplice, con tanti volontari al lavoro sulla cinta bastionata.

E così, domenica 20 novembre, oltre 200 persone, la maggior parte under 10, si sono avventurate alla scoperta della città stellata. La proposta prevedeva un percorso guidato sul

tratto dei bastioni affi dato alle cure del Museo Storico Militare. L’itinerario attraverso Porta Cividale, lungo il fossato e sulla spianata napoleonica ha consentito di fornire notizie sulle tre cinte, sulle strategie di difesa, sulle tecniche di costruzione. La passeggiata si è conclusa con l’emozionante viaggio sotterraneo attraverso la mina che collega fossato e lunetta napoleonica.

Ed è stata proprio la lunetta a costruire il naturale passaggio per parlare di volontariato. Pochi passi separavano infatti il manufatto in ottime condizioni dall’adiacente gemello ricoperto dalla vegetazione.

Lì i bambini hanno potuto vedere i volontari all’opera. Grazie alle loro spiegazioni hanno scoperto cos’è la

Protezione civile, di quali mezzi e attrezzature si avvale, a che età si può diventare volontari, ecc. Davvero coinvolgente per i piccoli è stato dare una mano raccogliendo la legna tagliata per poi inserirla nella cippatrice.

Insomma, un’avventura di un paio d’ore, per capire, sul campo, che Palmanova è bellissima, ma per conservarla tale occorre impegnarsi in prima persona.

Il Circolo comunale di culturaNicolò Trevisan

La visita di Renzo Tondo

La visita di Luca Ciriani

Le premiazioni

Il pranzo dei volontari

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Anche i bambini tra i volontari

L’OPERAZIONE IN CIFRE

4 giorni di lavoro:12/13 e 19/20 novembre

4.000 volontari di Protezione Civile

180 squadre comunali

25 mila ore di lavoro

1 milione di metri quadrati di superfi cie

oltre 800 pasti al giorno

Foto di Silvia Savi

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Gian Antonio Stella con l’architetto Barbara Pessina, il vice sidnaco Adriana Danielis, il Soprintendente Luca Rinaldi, il Sindaco Francesco Martines, la direttrice Silvia Savi

Gian Antonio Stella, dalla visita a Palmanova……al Corriere della Sera

Gian Antonio Stella, editorialista del Corriere della Sera, ha fatto visita il 22 novembre a

Palmanova per vedere di persona i risultati dell’operazione di pulizia dei bastioni condotta dalla Protezione Civile. Stella è stato accolto nel primo pomeriggio in municipio dal sindaco Francesco Martines, dal vice – sindaco Adriana Danielis, dal Soprintendente ai Beni architettonici del Friuli Venezia Giulia, Luca Rinaldi, dall’architetto Barbara Pessina e dalla direttrice di InformazioneInComune, Silvia Savi. Il giornalista è stato accompagnato lungo la cinta muraria per vedere lo stato di degrado delle mura veneziane ed in particolare le frane ed i crolli. Da

Porta Cividale la visita è proseguita lungo i bastioni verso Porta Udine con una tappa al cantiere pilota della Soprintendenza regionale ed una al cantiere del Servizio regionale gestione territorio rurale e irrigazione e del Genio Civile. Stella ha voluto poi visitare la caserma Ederle e vedere dall’esterno anche la caserma Montezemolo. Non era la prima volta che il giornalista veneto (Stella è nato ad Asolo) faceva visita alla città stellata, ma in questa occasione si è detto stupito per lo stato di degrado della cinta fortifi cata, che mai aveva potuto osservare così da vicino e priva di vegetazione. In serata Stella ha lasciato Palmanova auspicando

che la città possa trovare presto una via per la riqualifi cazione e per la valorizzazione delle sue immense potenzialità turistiche.

Gian Antonio Stella, autore assieme al collega Sergio Rizzo del best seller “La Casta”, negli ultimi anni ha svolto diverse inchieste sullo stato di abbandono in cui versa il patrimonio culturale italiano, fi no a pubblicare nel 2011, sempre con Rizzo, il libro “Vandali. L’assalto alle bellezze d’Italia” per l’editore Rizzoli. Da questa visita e dagli approfondimenti svolti nei giorni successivi è nato il pezzo apparso il 30 novembre sul Corriere.

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Grazie a una convenzione di durata quinquennale fra il Comune di Palmanova e la Regione, la

Direzione Centrale Risorse agricole, naturali e forestali interverrà con le proprie squadre speciali per lavori di manutenzione e riqualifi cazione ambientale della cinta bastionata.

La fi rma della convenzione fra l’assessore regionale Claudio Violino e il sindaco, Francesco Martines è avvenuta il 5 dicembre nel Municipio di Palmanova. Dopo un sopralluogo alle mura e agli edifi ci più rappresentativi della città, l’assessore Violino ha

Il grande sforzo profuso dai volontari della Protezione Civile, dagli enti e dalle istituzioni che hanno partecipato a “PalmaNOVA2011” non può essere disperso. Se i bastioni sono un bene collettivo, che tante persone hanno voluto contribuire a difendere pur non essendo di Palmanova o non conoscen-done la bellezza fi no ad ora, allora lo sono ancor di più per chi i bastioni li ha

espresso la sua ammirazione “per un sito di grande interesse culturale, architettonico, storico, turistico, che certamente merita una più accentuata valorizzazione che può passare solo attraverso una manutenzione costante”.

Per questo la Direzione Risorse agricole, naturali e forestali “si è assunta l’impegno - ha continuato l’assessore - di trasferire a Palmanova alcune delle sue squadre dedite alla manutenzione montana nei periodi in cui non è possibile operare in montagna, evitando cassa integrazione e stagionalità degli operatori. Operatori che sono altamente specializzati e che quindi possono trasferire a Palmanova - sito delicato e per la cui manutenzione serve attenzione particolare - le loro conoscenze e la loro perizia legata anche alla sicurezza”.

Il sindaco Martines, da parte sua, ha

sempre vissuti e avuti accanto.

Per questo l’amministrazione comu-nale lancia un’iniziativa rivolta in par-ticolare ai cittadini di Palmanova. Se anche tu vuoi prenderti cura in prima persona delle mura, della loro manu-tenzione e della loro cura costante aderisci e sostieni la costituzione di “Amici dei bastioni” il sodalizio che riunirà un gruppo di volontari per ef-

fettuare piccoli interventi di pulizia sulla cinta veneziana, recuperando una tradizione che molti cittadini avevano avviato in modo spontaneo in passato.

L’adesione all’iniziativa può essere espressa compilando il modulo che trovate in fondo al giornale e che va riconsegnato all’uffi cio protocollo del Comune oppure scaricato dal sito del Comune e rispedito via mail (segrete-

[email protected]). L’associazione sarà costituita se si raggiunge-rà un “numero minimo conside-rato operativo” per le fi nalita’ che si intendono perseguire e per la dimensione del territorio sul quale interveni-re.

Un primo passo per riappropriarsi della cinta stella-ta e farla rivivere con un progetto comune.

ringraziato la Regione e l’assessore Violino per la disponibilità e la sensibilità dimostrate: “dopo l’intervento straordinario della Protezione Civile e dei volontari delle scorse settimane e dopo un primo intervento pilota di una squadra del Servizio gestione territorio rurale e irrigazione, si tratta ora di dare continuità alle opere di manutenzione per far sì che Palmanova possa esprimere tutte le sue potenzialità anche turistiche a favore di tutta la regione”.

Dall’emergenza alla cura ordinaria

Forestali al lavoro per collocare la rete di protezione

Ed ora tocca a te! Diventa “Amico dei Bastioni”!

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Mezza Maratona città di Palmanova

Foto di Erik Canciani

È questo oramai l’appuntamento più atteso di fi ne stagione per le gare podistiche in regione.

Giunta al suo nono anno, con i suoi 3136 iscritti si è defi nitivamente affermata tra le più prestigiose mezze maratone d’Italia come numero di partecipanti (4°), dietro solamente a gare di rilievo nazionale come la Roma-Ostia e la Stramilano.

Il percorso, omologato quest’anno dalla Fidal (Federazione italiana di atletica leggera), si è snodato lungo le campagne del basso Friuli, attraversando il comune di Santa Maria la Longa, i borghi medievali di Trivignano e Clauiano ed infi ne gli abitati di Jalmicco e Sottoselva, regalando ai podisti un magnifi co

scenario tra storia e natura.

Particolare è stata la partenza della gara,che dalla spettacolare Piazza Grande, si è indirizzata verso due direzioni, B.go Cividale e B.go Udine, e con tracciati simmetrici e speculari, dopo aver costeggiato la cinta muraria, si è ricongiunta dopo circa un chilometro e mezzo.

Valevole come 6^ prova del Campionato Nazionale CSI di mezza maratona, ha raggiunto anche un notevole interesse internazionale vista la massiccia presenza di atleti stranieri; 800 i provenienti dalla vicina Slovenia, 150 dall’Austria, una cinquantina quelli tra Croazia,Germania, Francia e Svizzera.

Una importante e gradita iniziativa è stata la collaborazione tra ESP (Eventi Sportivi Palmanova) e l’AIC FVG, la divisione regionale dell’ Associazione Italiana Celiachia, che ha permesso di mettere a disposizione dei podisti affetti da Celiachia dei punti di ristoro con alimenti e bevande senza glutine,dando anche a loro la possibilità di godere appieno di questa manifestazione.

Novità 2011 la prima edizione della “Corro anch’io”, una stracittadina non competitiva di circa 10 km svoltasi gran parte su tratti di percorso della Mezza Maratona, che ha visto la partecipazione di ben 450 appassionati, rendendo così soddisfatti gli organizzatori, contenti di poter il prossimo anno riproporre l’iniziativa.

Anche quest’anno la manifestazione è stata ricca di eventi collaterali:degustazioni di prodotti enogastronomici, un’esposizione fotografi ca delle passate edizioni con relativo concorso,la mostra “le scarpe ricordano” dove sono state esposte le scarpe dei podisti e i ricordi a loro legati, la “staffetta delle scuole” , esibizioni in costume, stand specializzati running e abbigliamento sportivo, musica in tendone.

5000 circa sono state le persone che nel week-end hanno animato Piazza Grande in un clima non soltanto di sport, ma anche di festa e intrattenimento.

Daniele Bertossi

Foto di Erik Canciani Foto di Erik Canciani

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È in fase di realizzazione l’opera del canale scolmatore che metterà in sicurezza gli abitati di Jalmicco e

Sottoselva. Voluta dalla regione per la messa in sicurezza dei bacini idrici a nord delle nostre comunità oltre che di quelle site in altri comuni limitrofi , l'opera è stata fi nanziata con fondi della protezione civile.

I lavori di costruzione del canale sono stati appaltati a dicembre dell'anno scorso e sono iniziati a marzo di quest'anno. Tutti i progetti sono quindi defi nitivi e già esecutivi, ma l'amministrazione comunale ha voluto raccogliere le istanze dei cittadini che hanno rilevato i diversi disagi che la realizzazione dell'opera comporta sulla viabilità agricola.

In particolare ci si è resi conto della scarsa larghezza dei passaggi laterali al canale (2,5 m) che non permettono il transito dei mezzi agricoli e dell'interruzione di alcune strade interpoderali che oltre ad essere necessarie per il lavoro agricolo, rivestono anche un'importanza storica (come via San Marco a Jalmicco).

Il Comune ha organizzato incontri con la cittadinanza di Sottoselva e Jalmicco per condividere fi n da subito la soluzione di tali problematiche, coinvolgendo anche l’ente progettista dell’opera, il Consorzio Ledra-Tagliamento. Vi sono delle risorse disponibili derivate dal ribasso d'asta sui lavori dell’opera e il Comune intende concordare con il Consorzio alcune soluzioni per attenuare le mancanze segnalate.

Nei prossimi mesi informeremo nuovamente la popolazione delle soluzioni proposte.

Durante il mio breve mandato di assessore ho partecipato a un paio di incontri presso enti superiori

riguardanti l’iter per la realizzazione della strada a scorrimento veloce Palmanova-Manzano.

A luglio all’incontro organizzato dalla Soprintendenza ai beni architettonici e a ottobre in commissione provinciale viabilità con l’assessore regionale Riccardi chiamato a relazionare sulle opere di viabilità previste nel piano regionale. È emersa una certa superfi cialità ad affrontare temi che incidono così fortemente sul futuro e lo sviluppo di un’area e che gravano fortemente sui fondi pubblici.

Il rilancio del manzanese non passa su ruote ma attraverso progetti di internazionalizzazione, riduzione dei costi di produzione, innovazione del prodotto. Non si è mai detto di no a una sistemazione della viabilità esistente tra Palmanova e Manzano.

Il manzanese è in ridimensionamento profondo e le scelte da fare per i riequilibri del bilancio nazionale impongono gravi tagli alla spesa pubblica: considerazioni suffi cienti a ritenere che la sistemazione della viabilità esistente sia una soluzione più vincente e logica della costruzione di una nuova strada.

I cittadini di Jalmicco hanno sempre appoggiato il piano provinciale della viabilità che prevedeva fi no al 2005 la bretella della protezione civile e il by-pass di Nogaredo. A ciò hanno aggiunto la proposta della realizzazione del ponte nuovo sul Torre e qualche rotatoria nuova e ragionata fra la SP 50 e la statale 56 a San Giovanni,

oltre alle piste ciclabili lungo la SP 50 “Palmarina”. Per la realizzazione di questi interventi si spenderebbero 10-15 milioni di euro al massimo contro gli 80 per la nuova strada! Inoltre l’area del manzanese e le zone a est della SS56 (Corno di Rosazzo, Cormons, etc) presto saranno facilmente raggiungibili per chi arriva da Venezia o da Slovenia e Croazia attraverso il nuovo casello autostradale di Gradisca e il nuovo passante di Mariano. Va poi considerato l’impatto sull’ambiente. A nessuno interessa in Italia questo argomento fi nchè poi non avvengono i disastri naturali.

La tutela dell’ambiente, già così fortemente antropizzato come quello della bassa friulana e del medio Torre, è una scelta obbligata. Questa strada, come scrisse bene il Ministero per la tutela dei beni architettonici e culturali in una nota che a inizio primavera impose per lo meno la revisione del progetto, comprometterebbe il territorio per sempre e in maniera forte! Se il progetto esecutivo fosse completato nei tempi previsti gli espropri inizierebbero nel 2012 e forse anche i lavori per la realizzazione dell’opera stessa.

Seppur ormai le tempistiche per poter muoversi siano davvero ristrette, il Sindaco Martines e l’attuale giunta si sono già attivati per avviare quanto meno un tavolo di discussione con gli amministratori degli altri Comuni coinvolti e con la Regione per comprendere il signifi cato di tale opera, oltre ad impegnarsi in una costante informazione ai nostri cittadini.

Gian Luca Birri

Canale scolmatore a norddi Sottoselva e Jalmicco

Comune sollecita migliorie al progetto

Collegamento Palmanova-ManzanoUna strada inutile e costosa

Il 13 novembre in occasione dei festeggiamenti per il giorno del ringraziamento a Jalmicco, il sindaco Francesco Martines e l’assessore ai Lavori Pubblici Gian Luca Birri hanno consegnato nelle mani della presidente della “Pro Loco Jalmic”, Gessica Mattallone, il contratto di comodato gratuito per l’utilizzo del nuovo tendone acquistato dall’amministrazione comunale. Il tendone sarà gestito dalla Pro Loco Jalmic che potrà utilizzarlo per i propri eventi, ma lo metterà a disposizione anche

di tutte le altre associazioni comunali.

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Da sabato 17 dicembre l’ex caserma Ederle, ormai di proprietà del Comune, verrà

aperta in via sperimentale come parcheggio gratuito per le automobili. Saranno così disponibili oltre 200 stalli nel pieno centro storico con facilità di accesso a Piazza Grande e a due passi da Borgo Udine. Il parcheggio sarà aperto il sabato e la domenica dalle 8 alle 20 e il lunedì dalle 8 alle 14.Un’importante area a servizio dei cittadini ma soprattutto dei visitatori che arriveranno in città in occasione degli eventi organizzati per le festività natalizie e per il mercato del lunedì.

Nella seduta del consiglio comunale del 30 novembre con 10 voti a favore espressi dalla maggioranza

(assente il consigliere Nassimbeni) e 5 voti contrari della minoranza (assente il consigliere Donato), è stata dichiarata ineffi cace la variante n.55 al piano regolatore che consentiva di fatto la possibilità di realizzare un'area commerciale di 50 mila metri quadrati a ridosso dei bastioni, appena oltre Porta Aquileia.

Quella che secondo la precedente amministrazione comunale doveva essere un'opportunità di crescita economica per Palmanova, è stata valutata dalla giunta Martines come un ostacolo all'attrattività commerciale e

L’adozione della variante n.58 al Piano Regolatore Generale Comunale ha sancito la volontà del Comune di Palmanova di limitare l’insediamento di industrie insalubri di prima categoria sul proprio territorio. L’amministrazione comunale intende porre dei vincoli più ristretti sulle tipologie di insediamento nell’area industriale, al fi ne di salvaguardare, non solo il benessere della propria comunità, ma anche quelle aziende locali che operano nel settore alimentare di alta qualità.

al rilancio del centro storico: “Il Friuli Venezia Giulia – spiega Martines - è la regione con il più alto numero di centri commerciali rispetto alla popolazione.

Un primato che ha portato solo due conseguenze: il consumo di territorio disponibile e l'abbandono dei centri storici da parte dei commercianti e dei cittadini con un progressivo svuotamento e senso di abbandono. La nostra politica è un'altra, lo abbiamo detto chiaramente in campagna elettorale”. La variante è stata ritirata in considerazione anche delle riserve vincolanti poste dalla Regione, che ha rilevato elementi di contrasto tra la variante e l'attuale piano regolatore comunale soprattutto in considerazione

Questa scelta non è motivata da ragioni ideologiche, bensì da considerazioni pratiche. Prima su tutte la distanza dalle abitazioni: i potenziali nuovi impianti situati in zona industriale, sarebbero molto vicini alla zona residenziale di Borgo Stazione e, ancor più, alle residenze ATER di prossima costruzione per la riqualifi ca di Santa Giustina. Inoltre, sarebbe paradossale permettere l’insediamento di simili impianti in un territorio che punta alla riqualifi cazione turistica, volontà evidenziata anche dalla candidatura UNESCO, anche perché è proprio

il Piano Provinciale dei rifi uti a sconsigliarne l’installazione nei siti UNESCO o in quelli inseriti nella “Tentative List” dell’UNESCO. Una simile direzione si è resa necessaria dopo l’avvio di due iter burocratici legati ad altrettanti impianti da collocarsi in zona industriale: quello di Neda Ambiente Srl per lo stoccaggio e trattamento di rifi uti pericolosi e non pericolosi e quello della Exe Spa per lo spazzamento stradale.

Andrea Sailis

dell'espansione a ridosso della cinta stellata, in area tutelata. Le regole per gli insediamenti commerciali dopo questa delibera tornano ad essere quelle precedenti.

“Sul fronte del commercio – aggiunge l'assessore Massimo Agnese - nell'ottica di un potenziamento delle attività del centro storico e di un maggior coinvolgimento dell'imprenditoria cittadina alle iniziative comunali, va segnalata la creazione di una rappresentanza dei commercianti, composta da un delegato per ciascun borgo ed uno per la piazza, che coordinano ed elaborano progetti a sostegno del “centro commerciale naturale” dentro le mura”.

200 posteggi gratuiti allaex-caserma Ederle

Non si farà il centro commerciale fuori le mura

Stop alle aziende insalubri in Zona Industriale

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Piano emergenza neveUn vademecum per il cittadino

Una copiosa nevicata o una forte gelata possono provocare gravi disagi ai cittadini e

rappresentano una vera e propria emergenza; per una risposta effi cace l’Amministrazione comunale ha deciso di dotarsi di un Piano Emergenza Neve per l’organizzazione di mezzi e uomini, per un pronto intervento sul territorio a servizio dei cittadini, grazie anche ad un accordo con alcune aziende agricole locali per incrementare i mezzi spalaneve e spargisale.

Nevica! Cosa fa il comune?Il Comune attiva il PIANO EMERGENZA NEVE, il servizio è articolato in tre fasi:

FASE 1 - PRIMA CHE NEVICHI

Si attiva ogni volta che le previsioni meteo, fornite dall’OSMER METEO-FVG, annunciano possibili nevicate. Questa fase prevede la messa in stato di allerta degli uffi ci Comunali, della Protezione Civile Comunale, della Polizia Municipale, delle Aziende in convenzione. Se necessario escono i mezzi spargi-sale per la salatura delle strade principali.

FASE 2 - QUANDO NEVICA

Quando inizia a nevicare, una volta raggiunti i 5 cm di neve, intervengono mezzi spartineve e uomini. Lo scopo principale di questa fase è di rendere il più possibile percorribili le strade e i marciapiedi liberandoli dalla neve e dai rami degli alberi rotti per il peso della neve. Altri interventi necessari in questa fase sono:

• il controllo dei pericoli derivanti dai crolli per l’accumulo di neve sui tetti e sui rami o da alberi pericolanti;

• l’eventuale chiusura delle scuole e di tratti di strada o piazza pericolosi;

• l’aiuto ai cittadini in diffi coltà perché ammalati, anziani o disabili.

FASE 3 - DOPO LA NEVICATA

Passata la nevicata, il pericolo è rappresentato dalla possibile formazione di ghiaccio: entrano in funzione i mezzi spargi-sale e si attivano gli interventi di pulizia su piazze e marciapiedi.

SERVIZIO PER GLI ANZIANI, INVALIDI, PORTATORI DI HANDICAP, PERSONE DISAGIATE

L’assessorato alle Politiche sociali sta valutando la possibilità di realizzare uno studio di fattibilità per lo sviluppo di un piano di

emergenza a favore di anziani soli e persone in grave diffi coltà, che non possono provvedere ai bisogni quotidiani nei periodi di criticità determinata da fattori atmosferici avversi.

Nel frattempo, compatibilmente con le condizioni climatiche,rimane attivo il servizio gratuito di trasporto in convenzione con l’ASP “Ardito Desio” rivolto alle persone anziane o in diffi coltà, per l’accompagnamento presso le strutture sanitarie – socio, assistenziali locali e per le esigenze quotidiane di prima necessità.

Le persone interessate possono rivolgersi direttamente presso gli uffi ci sociali del Comune di Palmanova contattando il numero 0432.922117.

Nevica! Cosa può fare il cittadino?Nel Piano Emergenza Neve anche i cittadini sono chiamati ad un ruolo importante, grazie alla collaborazione della popolazione gli interventi saranno ancora più veloci ed effi caci. In questa situazione di emergenza è necessario modifi care le proprie abitudini e cercare di contribuire a normalizzare la situazione di disagio causata dall’evento.

Ogni cittadino deve togliere la neve dal marciapiede antistante la propria abitazione e dal proprio passo carraio: è possibile ritirare il sale gratuitamente presso la sede della Protezione Civile del Comune (ex Caserma Piave). Gli operatori commerciali possono tenere percorribili i marciapiedi davanti alla propria attività.

CONSIGLI UTILI PER IL CITTADINO

• Non camminare nelle vicinanze

di alberi e prestare attenzione ai blocchi di neve che si staccano dai tetti.

• Indossare scarpe adatte: quando nevica scarpe non adatte aumentano la possibilità di cadute e scivolamenti.

• Utilizzare l’automobile solo in caso di necessità, moderare la velocità e mantenere le distanze di sicurezza.

• Non parcheggiare la propria auto, se possibile, su strade e aree pubbliche; ricoverarla in aree private e garage per agevolare il lavoro di sgombero neve - parcheggiare in modo corretto l’auto dove è consentito.

Attenzione al ghiaccio!Il Comune distribuisce il sale a tutti i cittadini che si rendono disponibili ad usarlo per pulire dalle neve e dal ghiaccio il tratto di marciapiede prospiciente la propria abitazione.

VADEMECUM SPARGIMENTO SALE

• il sale va messo solo in previsione di temperature sottozero oppure dopo la nevicata previa pulizia della neve fresca; non spargere sulla neve fresca: non ha effetto, la neve deve prima essere rimossa;

• spargere come se si dovesse seminare in modo tale che si spande a ventaglio e in maniera uniforme;

• il quantitativo di sale deve essere proporzionale allo spessore di ghiaccio o neve da scogliere: per esempio per sciogliere 1 cm di neve occorrono circa 50 gr. a mq, quindi con 1 kg di sale si può trattare 20 mq di superfi cie. Quantità superiori potrebbero danneggiare le pavimentazioni, non usare in prossimità di aiuole piante e aree verdi.

Luogo di distribuzione gratuita sale:Sede della Protezione Civile ComunaleEx Caserma Piave - Palmanova

Orario e giorni di apertura:

(da DICEMBRE a MARZO) il 1° e 3° sabato del mese - dalle 10 alle 12

Telefono: 3351079049

Luca Piani

IN CASO DI EMERGENZA!!!Recapito attivo 24 ore su 24durante la nevicata

PROTEZIONE CIVILE COMUNALE

Tel. 335.1079049Segnalare eventuali situazioni di criticità della viabilità e pericolo imminente (alberi e pali pericolanti, crolli, ecc.)

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Lo scorso primo dicembre, in una limpida mattinata invernale si sono svolte in Piazza Grande

le registrazioni di “Mezzogiorno in famiglia”, trasmissione alla quale la nostra città-fortezza ha partecipato come concorrente.

Lo scopo era quello di offrire una panoramica sulle bellezze e le peculiarità del nostro Comune. In tale occasione, si è provveduto a riunire in Piazza quanto di più tipico e particolare sia racchiuso nella cinta muraria: sono intervenuti il Gruppo Storico Città di Palmanova, la Compagnia d’arme Malleus, lo storico Reggimento Genova Cavalleria a offrire ognuno un prezioso contributo.

Accanto a tali dimostrazioni, è stata esposta una suggestiva collezione di grammofoni e giradischi d’epoca, nonché una mostra di numerose divise militari risalenti a diverse epoche; un ricco banchetto gastronomico ha poi presentato le delizie tipiche della nostra terra. A tali momenti descrittivi si sono alternati giochi ludici, dove alcuni giovani sono stati coinvolti in prove di agilità e destrezza, sostenuti dal tifo dei concittadini.

Esperienza degna di nota, insomma, ed è stato a dir poco suggestivo vedere luoghi così familiari in un’ottica e un contesto così distanti dal quotidiano. Un’esperienza che ha contribuito a far conoscere Palmanova in tutta Italia (la trasmissione è stata seguita da 4 milioni di telespettatori) e a creare un forte spirito di comunità tra i tanti che hanno partecipato, organizzato o semplicemente “tifato” questa avventura televisiva.

Giorgia Gollino

Arriverà, subito dopo l’inizio dell’anno, nelle case delle persone con una età uguale

o superiore ai 75 anni un plico contenente, fra le altre cose, una scheda denominata “Prisma 7” (nella foto un fac simile della scheda).

Di che cosa si tratta?La scheda è un questionario in cui sono formulate sette semplici domande alle quali basta rispondere con un sì od un no barrando la casella corrispondente.

La scheda è lo strumento che l’Assessorato alle politiche Sociali del nostro Comune (in collaborazione con l’ASS 5, l’Ambito socio-assistenziale di Cervignano del Friuli ed il comitato locale di Palmanova della Croce Rossa) ha deciso di utilizzare per far emergere le situazioni di fragilità socio-assistenziali eventualmente esistenti nella popolazione.

Impiegando solo cinque minuti del proprio tempo, le persone “interessate” potranno compilare la scheda (anche facendosi aiutare da parenti, amici, vicini di casa) dando così la possibilità alle strutture socio-sanitarie di individuare le persone particolarmente a rischio, che poi potranno essere

seguite con più attenzione.

Si tratta di una sperimentazione in cui l’assessorato crede molto e che, per avere successo, necessita del maggior numero di riscontri.

Rivolgo quindi un caldo appello a compilare e a restituire la scheda (le modalità sono indicate nel plico) e chiedo gentilmente la collaborazione dei cittadini che possono aiutare le persone che abbiano qualche diffi coltà a rispondere adeguatamente.

Giuseppe Tellini

Metti un Mezzogiornoin Famiglia

Progetto NautilusAlla ricerca della fragilità sommersa

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Come studente di giurisprudenza, ho sempre cercato di assistere agli incontri che offrono una

possibilità di interazione de visu con chi ha fatto del diritto il proprio mestiere.

Il dibattito aperto - tenutosi lo scorso 25 Novembre presso l’Auditorium San Marco - con il senatore Felice Casson, già magistrato di chiara fama, si è rivelato illuminante.

L’incontro, dal tema Costituzione e Legalità, ha trovato il suo punto di forza nell’aprire un dialogo tra i cittadini e il senatore riguardo ai valori che sono racchiusi in quel capolavoro linguistico ed etico che è la nostra

Carta Costituzionale; la rifl essione sull’importanza della Costituzione come egida contro i tentativi di comprimere i diritti fondamentali ha poi condotto a una lucida analisi delle numerose patologie della giustizia che drammaticamente affl iggono la realtà odierna.

Ciò che personalmente mi è rimasto di questo incontro è la considerazione, da leggersi tra le righe, dell’umanità della Costituzione, che si dimostra ancora oggi una delle poche armi, o forse l’unica, che il cittadino ha per tutelarsi innanzi alle pericolose “zone grigie” del diritto.

Giorgia Gollino

Alla scuola primaria mensa ampliata e doposcuola lungo

Nei sei mesi trascorsi l’impegno dell’Amministrazione nei confronti delle scuole presenti

nel territorio si è concretizzato attraverso l’ascolto delle diverse istanze ed un dialogo volto alla profi cua collaborazione.

Nel nostro Comune sono presenti tutti gli ordini di scuola, dalla suola dell’Infanzia, pubblica e privata, alla secondaria superiore di primo e secondo grado: ad esse, in forme e modi diversi, è andata l’attenzione della Giunta.

Per quanto riguarda i servizi comunali a supporto dell’offerta formativa della scuola primaria, è stato approvato in sede di assestamento del bilancio l’impegno di spesa per l’ampliamento della refezione scolastica. Lo spazio è destinato ad accogliere i futuri iscritti alla classe prima che sceglieranno la settimana corta con un rientro curricolare ed il servizio di doposcuola, a completamento degli altri rientri pomeridiani.

Dal prossimo anno, poi, la novità riguarderà l’aggiunta di un’ulteriore fascia di doposcuola, chiamata “doposcuola lungo” che si prolunga fi no alle 16.45, così da offrire alle famiglie una maggiore elasticità nella scelta del servizio pomeridiano. L’attività aggiuntiva vedrà, oltre al consueto espletamento dei compiti, momenti di attività formative e ludiche programmate dagli educatori e condivise con le famiglie.

Anche per chi ha scelto il modello orario antimeridiano su sei giorni c’è la possibilità di fruire del servizio mensa, su richiesta e compatibilmente con la disponibilità del servizio attivato.

Tra gli altri impegni di spesa assunti ci sono la sistemazione del giardino della scuola primaria, il cui progetto sarà sottoposto al parere delle componenti della scuola prima di diventare esecutivo, e l’acquisto di alcuni computer per rendere operativo il laboratorio informatico.

Novità anche per le scuole dell’infanzia e le superioriOltre alla scuola primaria, nella manovra l’attenzione è andata alla scuola dell’Infanzia di Jalmicco e alla scuola dell’infanzia “Regina Margherita” di Palmanova. E’ stato previsto rispettivamente l’acquisto di un abbattitore di temperatura per la sicurezza degli alimenti e l’adeguamento della struttura dell’edifi cio al nuovo regolamento regionale per la sezione del nido.

Per la scuola secondaria superiore, infi ne, l’Amministrazione con atto deliberativo, inoltrato alla Provincia, ha richiesto l’attivazione di due nuovi indirizzi scolastici, turistico e

dei servizi per operatore sanitario, negli Istituti “Einaudi” e “Mattei”, nella convinzione che queste istanze rappresentino un valore aggiunto per il territorio.

Le azioni messe in atto rifl ettono il convincimento di questa Amministrazione sull’importanza che la scuola riveste in una comunità. Tanto la sua dimensione di radicamento nel territorio quanto le occasioni di crescita destinate ai bambini e ai ragazzi contribuiscono di fatto a rendere la scuola un patrimonio collettivo che va salvaguardato da tutte le componenti sociali.

Adriana Danielis

Incontro col giudice Casson

Scuola, si cambia!

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Il conto pagato da Palmanova nella ritirata del 1917

Uno degli intenti del periodico comunale è di superare i confi ni della carta stampata e proporsi ai

lettori anche attraverso altri media e altri strumenti di comunicazione. È un dovere in risposta alle tante modalità di fruizione delle informazioni a cui ormai siamo tutti abituati, ma è anche un piacevole modo per riattivare momenti di confronto pubblico e dibattito, non solo “virtuale”. InformazioneInComune è ora disponibile anche in versione pdf da scaricare sul sito web del comune (www.palmanova.comune.ud.it) ed è presente su Facebook (www.facebook.com/informazioneincomune).

Oltre a mostrarsi in versione digitale, il periodico – in rispetto al piano editoriale approvato dall’amministrazione comunale – si affaccia anche al pubblico, promuovendo iniziative di incontro, dibattito e approfondimento su temi culturali e su argomenti di

interesse per la vita amministrativa di Palmanova. Il primo di questi incontri si è tenuto martedì 6 dicembre nel Salone d’onore del Municipio con la presentazione del libro di Paolo Gaspari “Le bugie di Caporetto. La fi ne della memoria dannata” alla presenza dell’autore e del giornalista de “Il Gazzettino” Umberto Sarcinelli. Lo storico ed editore ha esposto i dettagli della lunga ricerca con cui ha ripristinato l’immagine collettiva di quanto è accaduto nella battaglia del 24 ottobre 1917 ed ha cancellato la “damnatio memoriae” che ha accompagnato fi no ad oggi quei tragici avvenimenti e che – come ricorda Alberto Prelli nell’articolo qui proposto – ebbero gravi conseguenze anche su Palmanova.

attraversare il Tagliamento. Erano la “massima parte di famiglie poco e nulla abbienti”. Nel 1913 la popolazione civile di Palmanova era di 4.325 unità.

La fortezza era una città spettrale: distrutte quasi tutte le caserme, i depositi, edifi ci pubblici e case private. Le case risparmiate dall’incendio erano state prima saccheggiate dagli italiani e, poi, dagli austriaci.

Il giorno 3 novembre, le autorità austro-ungariche procedettero alla costituzione di una “Locale Rappresentanza Provvisoria Comunale”. Due giorni dopo la Rappresentanza, “rilevato che le piazze, le vie della città erano quasi tutte ingombre di macerie prodotte dai numerosi e vasti incendi, che tuttora divampavano, dai resti del saccheggio, da carogne abbandonate sulle vie, da bombe a mano disperse qua e là; di muri cadenti”, sottolineò la “necessità

Alle 2.00 del mattino del 24 ottobre 1917 gli austriaci iniziarono a bombardare le prime linee italiane.

Alle 8.00 le fanterie germaniche e austro-ungariche si lanciarono all’attacco e fu “Caporetto”.

Inizialmente, le notizie sugli avvenimenti rimasero confuse. Giuseppe Merlino, arciprete di Palmanova, annotava il 27 ottobre: “Grande passaggio di truppe italiane che ritornano. A sera incendi in diversi punti verso Gorizia e Monfalcone. Scoppi spaventosi. Notizie vaghe di ritirata dei nostri con perdite enormi. Tutti con l’animo sospeso. Alla 1.30, quando si tentava di riposare un poco seduti sulle sedie nel tinello, uno scoppio terribile ci fa tutti fuggire. C’è vento, nuvoloni densi e bassi e pioggia leggera leggera. Un rossastro spaventoso compare in diversi punti, sono gl’incendi che si avvicinano. Continuano gli scoppi di polveriere, di bombe, di munizioni. Mio Dio che terrore!”.

Il 28 monsignor Merlino vergava questa nota: “alle ore 7 si apre il Duomo: cinque o sei persone entrano; incomincia la Santa Messa. Tutta la città è avvolta in una gran nube di fumo. L’Arsenale è in fi amme, in altri due, tre, quattro punti sono scoppiati incendi. Si odono continui scoppi. La piazza presenta un aspetto infernale. Truppa disordinata, borghesi spaventati escono dalle case con valigie, sacchi, involti; carri, muli, cavalli, bambini, donne, automobili, tutto confuso, disordinato, chi piange, chi chiama, chi corre”.

Così ricordava il tenente britannico Dalton: “Giungemmo a Palmanova alle sette del mattino. Era il 28 ottobre. Appena arrivati noi, incominciarono a incendiare la città. Dense nuvole di fumo nero si levarono sopra le nostre teste. Fiamme crepitarono in giro per le case. Dormii per un’ora su di un mucchio di calcinacci sotto l’arco di una delle porte della città. Questa bruciava ora furiosamente. Giunse quindi l’ordine di rimetterci in marcia”. La città era, dunque, un enorme rogo che sarebbe durato più giorni.

Il 29 giunsero a Sevegliano le prime pattuglie austriache. Tra il 2 e 4 novembre gli austro-ungarici attraversarono il Tagliamento ed il 9 erano padroni di tutto il territorio fi no al Piave.

Merlino, tentò la fuga, ma dopo tre giorni fece ritorno in fortezza. Vi trovò “non più di 60 persone, poche donne con qualche fanciullo e alcuni vecchi”. Dopo una settimana la popolazione civile salì a 800, poiché molti dei profughi rientrarono, non avendo potuto

assoluta di procedere all’immediato sgombero sia per la viabilità, quanto per la sicurezza pubblica ed igiene”. Così decise di organ izzare squadre per lo sgombero delle strade ed una squadra particolare per l’estinzione di incendi ancora in corso.

Oltre i cittadini rimasti ci furono i profughi. Da Palmanova, Sottoselva e Jalmicco partirono 125 nuclei familiari, per un totale di 1.482 individui. La percentuale degli abitanti della fortezza fuggiti era del 39,8%. Dunque, ci fu un Comune di Palmanova in Friuli, ma anche un altro in terra di Toscana, a Firenze.

Alla fi ne il conto dei danni fu valutato in più di 2.000.000 di lire. Nella sola Palmanova delle case esistenti quasi la metà erano state distrutte e un terzo delle “fattorie”.

Alberto Prelli

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Borgo Aquileia (collez. A.Prelli) tratto da A.Prelli “Palmanova in fi amme” Edizioni del Confi ne, 2007

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Namibia) per conto di una società di consulenza. I progetti sono fi nanziati dalla Commissione Europea e dalla Banca Mondiale e si occupano di quello che si chiama “change management” ovvero cercare di innescare un processo di cambiamento e di acquisizione di competenze dei ministeri in paesi al di fuori dall’Europa. I settori in cui lavoro sono vari come diritti umani, educazione e formazione professionale, sviluppo di modelli economici a sostegno del mercato del lavoro, fi nanza pubblica, sviluppo delle piccole imprese. Viaggio molto, ho la valigia sempre pronta sotto il letto. Mi sposto con frequenza per valutare se un progetto è fattibile, per incontrare dei partner o delle persone. Solo questa settimana ho preso 4 aerei e visto 4 città diverse. Quando posso mi prendo qualche ora libera per visitare un museo, passeggiare e cercare di conoscere il luogo dove sono. Questa settimana ho scoperto una città bellissima, Istanbul, più simile all’Italia di quanto si riesca ad immaginare e mi sono resa conto di quanto mi manchi il mare.

Recentemente ho passato 8 mesi a Kabul, dove mi sono occupata di un progetto per lo sviluppo della microimpresa femminile per il Ministero degli Affari Esteri Italiano.E stata una esperienza molto interessante. Kabul sta cambiando in positivo e speriamo che presto fi nisca l’invasione militare in Afghanistan.

Un’altra cosa che occupa in buona parte la mia vita è una piccola ONG che si chiama Community Development Association (www.cdarwanda.org) che ho creato assieme a un’amica ruandese.

Attraverso questa ONG cerchiamo di fare della formazione in cooperazione allo sviluppo a giovani studenti

universitari dell’Università di Kigali. Purtroppo siamo solo agli inizi e ci autofi nanziamo quindi non stiamo avanzando come vorremmo.

In Ruanda ci aiuta una donna speciale, che si chiama Consolata, una ruandese agguerrita di 70 anni che fortunatamente ha più tempo libero di noi e che quindi gestisce il progettino di formazione e tiene aperto il nostro centro di documentazione per gli studenti universitari.

Come sei arrivata dove sei?Non saprei dirlo, ho semplicemente seguito i miei interessi. Ho studiato cooperazione subito dopo la laurea in una scuola internazionale e poi mi sono lanciata in Africa dove ho lavorato con una ONG nella gestione di progetti di sviluppo e emergenza in alcuni paesi che uscivano da confl itti come l’Uganda e la Sierra Leone. Semplicemente sentivo che era quello che volevo fare.

Due iniziative di cooperazione internazionale di cui vai fi era?Purtroppo la cooperazione internazionale ha molti limiti tra cui gli interessi politici, i fi nanziamenti e la mancanza di sostenibilità nel lungo periodo. Si devono ancora studiare dei modelli di cooperazione che riescano a garantire un impatto effettivo nel lungo periodo.

Nonostante questo sono stata molto contenta di avere lavorato a Kabul dove con una collega, Susanna Fioretti[1], gestivamo un centro di formazione professionale di circa 1.000 studentesse e davamo supporto allo sviluppo della piccola impresa femminile. E’ stato importante per me vedere come alcune donne nonostante la guerra, le imposizioni del governo talebano e la presenza militare nel paese siano decise a creare qualche cosa di nuovo. Una amica iraniana che lavorava per le Nazioni Unite a Kabul un giorno mi ha detto che le donne afgane “non sanno quello che non sanno”. E’ verissimo, le donne afgane provano in tutti modi a trovare la loro strada, in ogni caso non c’è molto da perdere. Sono piene di grinta e vanno velocissime. Hanno fame di libertà. Lavorando a Kabul ho conosciuto afgane giornaliste, scrittrici, artiste, donne in carriera politica, ma le più belle erano delle donne che hanno aperto una piccola società di elettriciste che installa pannelli solari: La Tolo-E-Shams

Sono nata a Palmanova il 20 dicembre 1977, presto avrò 34 anni.

Descrivi te stessa in 140 caratteriSono una palmarina doc, nata e cresciuta a Palmanova fi no ai 18 anni. Dopo avere studiato a Trieste e a Pavia, da sette anni sono andata via dall’Italia per curiosità e anche per la necessità di trovare un lavoro. Da allora ho vissuto in 3 continenti e 6 paesi diversi!

Dove vivi e che lavoro fai?Vivo a Bruxelles da poco più di tre anni, è una città meravigliosa. Piccola e allo stesso tempo internazionale.

Ci sono arrivata per lavoro a maggio del 2008. Inizialmente pensavo di rimanerci solo per tre mesi. Mi ricordo ancora che avevo fatto la valigia la sera della festa di matrimonio di mia sorella Chiara, svogliatamente pensando che in realtà potendo avrei preferito ritornare in qualche paese africano. Invece poi Bruxelles si è fatta amare con il suo sapore internazionale. E’ una città piccola ma dove puoi andare a Matongé - il quartiere congolese - e sentirti in piena africa e a Ixelles un quartiere a sud del centro dove ci si sente in Portogallo. Ci sono tanti altri piccoli quartieri così come il quartiere turco, quello marocchino e ovviamente quello degli espatriati arrivati a Bruxelles per lavorare per la commissione europea o le organizzazioni europee.

Mi occupo di cooperazione internazionale. Dopo avere lavorato per cinque anni in zone di guerra o appena uscite da un confl itto nel continente africano ora scrivo progetti di cooperazione per assistere ministeri e altre istituzioni pubbliche in vari paesi del mondo (Turchia, Giordania, India, Ucraina, Serbia, Indonesia,

Storie fuori dal comuneIntervista a Maddalena Bearzotti

Ritratto realizzato da Francesca Dri

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company. Purtroppo stiamo parlando della società ricca di Kabul, nei villaggi del paese la condizione femminile è molto diversa e non molto felice.

Un’altra iniziativa è la ONG CDA, di cui ho parlato prima. La nostra piccola ONG nasce dal bisogno di formare giovani studenti ruandesi a fare cooperazione. La cooperazione non può essere sempre esportata seguendo modelli europei, quindi bisogna dare agli studenti nei singoli paesi la possibilità di formarsi e di lavorare in questo settore. Quelli con cui collaboriamo vengono dalla facoltà di agronomia e vogliono fare piccoli progetti di cooperazione per sostenere delle cooperative agricole locali. Ci mandano le loro idee, noi li aiutiamo a trasformarli in progetti e li aiutiamo a cercare i fondi. Loro portano un piccolo sogno e noi cerchiamo di renderlo concreto. In questo processo insegniamo agli studenti come scrivere un progetto, come presentarsi per delle ricerche di fi nanziamento. E’ importante per loro ma anche per noi. L’energia di studenti giovanissimi ci aiuta a diventare meno ciniche.

Aspirazioni e prossimi obiettivi che ti sei posta?Vorrei fare crescere la ONG CDA, cominciare un corso di yoga, incominciare a cucinare bene le ricette di mia nonna, riprendere a disegnare, tornare più spesso dai miei genitori. Al momento ho piccoli obiettivi, forse l’importante sarebbe riuscire a coniugare vita personale e professionale, al momento non è molto semplice.

Aspirazioni dei coetanei che frequenti?Una aspirazione comune: trovare un lavoro non precario!

Ce ne sono anche altre, molte legate al viaggio alla scoperta ma anche al desiderio semplice di trovare un piccolo posto nel mondo dove sentirsi felici. Il problema principale dei miei amici, anche loro espatriati, è che non ci si sente mai nel posto giusto al momento giusto. Possiamo dire che la crisi economica non aiuta in questo percorso.

Un fi lm, una canzone e un libro che descrivono bene il tuo quoitidiano.Non saprei trovare qualcosa di vicino al mio quotidiano ma posso dire che forse la canzone che mi più mi rappresenta ora è “Qui e Là” della fantastica Patty Pravo. Ascolto però di tutto dalla musica elettronica che adoro all’opera che mi ricorda mio nonno. Recentemente ho rivisto tutti i fi lm dei Monty Python e li trovo meravigliosi, soprattutto il fi lm “il senso della vita”. Lo dovrebbero vedere tutti. Il libro invece è Fiore di Poesia di Alda Merini.

Se potessi tornare indietro nel tempo e incontrarti da adolescente che consiglio ti daresti?Essere meno timida e imparare altre lingue quando ne avevo il tempo come l’arabo, il russo o il cinese.

Allontandoti dalla provincia che cosa hai imparato?Ad amare le persone con una cultura completamente diversa dalla mia. A non giudicare le persone sulla base dell’apparenza. O almeno ci provo.

Più bel ricordo su Palmanova?Ce ne sono tantissimi! Andare con la slitta sulle mura quando nevicava, le paste del caffè Demar dopo essere stata al mercato il lunedì mattina, andare al cinema Italia il sabato pomeriggio, le mostre che una volta si facevano sul dongione di porta Udine, le passeggiate con mia nonna fi no ai giardinetti della stazione, giocare fuori d’estate fi no a tardi con un folto gruppetto di bambini vicini di casa tra via Grado e via Cervignano. Che malinconia!

Pensi mai di tornare a vivere a Palmanova?Non per ora, nonostante avrei voglia di tornare a vivere in una città più piccola dove la gente si riconosce per strada. Vedremo che cosa mi porta il destino.

Facendo base in una piccola città di provincia si potrebbero portare avanti progetti come quelli che hai avviato?Credo di sì, con internet ora si fanno molte cose e abbiamo quasi guadagnato il dono dell’ubiquità. Basta essere creativi e determinati.

Hai mai avuto una idea su Palmanova, un progetto per renderla più simile alla città in cui vorresti vivere?A dire il vero non ci ho mai pensato. Ma penso che se mi dessero carta bianca allora cercherei di creare qualcosa di nuovo e creativo a livello culturale. Come una piattaforma internet dove i palmarini mandano dei suggerimenti su delle attività culturali da realizzare nella città. Qualcosa di simpatico e che coinvolga piccoli e grandi.

Un luogo di Palmanova che oggi non c’è più.Il Cinema Italia di Borgo Aquileia! Era una istituzione della città. Mi ricordo il pavimento di marmo, le luci fi oche all’ingresso, la doppia scala e l’odore della polvere dentro la sala. Era bellissimo potersi nascondere nel cinema con la mia migliore amica del tempo e perdersi dentro la sala enorme e quasi sempre disabitata. Proprio ieri a Vienna ne parlavo con un mio amico, originario di Bicinicco, anche lui all’estero da 9 anni. Quando è stato chiuso si è spento un pezzetto di Palmanova.

Cosa ti auguri per il 2012?Per prima cosa spererei che il 2012 non sia l’anno della fi ne del mondo, ci sono troppe cose da fare e da vedere.

Auguri a tutti! Maddalena

Intervista di Stefano Luperto

[1] Susanna ha recentemente scritto un libro sulla sua esperienza in Afghanistan e in altri paesi , il libro si chiama “Involontaria” ed è pubblicato da Einaudi. Mi permetto di pubblicizzarlo perché i fondi raccolti saranno devoluti a una organizzazione indiana.

Maddalena tra un gruppo di donne afghane

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Attenzione, attenzione! La biblioteca civica “Alcide Muradore” quest’anno non chiuderà durante le vacanze natalizie. Sarà aperta con il consueto orario: lunedì, martedì, mercoledì dalle 14.00 alle 18.30; giovedì e venerdì dalle 9.00 alle 12.00. Sarà chiusa soltanto durante i giorni di festa che cadono infrasettimanali quali il 26 dicembre e il 6 gennaio. I nostri piccoli ospiti stanno preparando le decorazioni natalizie. Venite in biblioteca anche in inverno! Ricordate che tutti i martedì dalle 17.00 alle 18.00 assieme al gruppo di

volontari nella Sala Ragazzi ci sono le letture per i piccoli dai 3 ai 10 anni. Vi aspettiamo!

modifi care comportamenti e mentalità dei suoi abitanti. Al tempo stesso, è investita dagli arrivi dei clandestini e dalla regola nuova del respingimento: la negazione stessa della cultura del mare che obbliga al soccorso. Proprio in questo ambiente vive una famiglia di pescatori composta da un vecchio di grande autorità, una giovane donna che non vuole rinunciare a vivere una vita migliore ed un ragazzo che, nella confusione, cerca la sua strada morale. Vengono tutti messi di fronte ad una decisione da prendere che segnerà la loro esistenza

Potrebbe esser Lampedusa, l’isola dove si svolge il fi lm o qualunque altro luogo posto fra due mondi che si fronteggiano, inconciliabili: quello di un egoismo che vede solo se stesso e si chiude nella propria miseria, e quello di uomini e donne che si aprono al dolore e alla speranza di altri uomini e donne, e in questo si fanno più ricchi.

Il racconto di una famiglia di pescatori e di tutta un’isola - e insieme di un Paese intero, il nostro - che si trovano a scegliere tra la fedeltà alla propria coscienza e la resa davanti alla nuova volgarità ed ai valori “materiali”. Un’isola di pescatori è appena lambita dal turismo che pure comincia a

Oscar Brenifi er-Jacques Despres

Il bene e il maleISBN edizioni, 2010Collocato in biblioteca R 170 BRE

Chiaramente defi niti o dai confi ni incerti? Prevedibili o sorprendenti? Necessariamente categorici o valutabili? Cosa sono, insomma, il bene ed il male? Simpatici omini in un mondo colorato ci mostrano le possibilità che a volte nel mondo ci sfuggono.

Leggilo perché è semplice e veloce, nato per i piccoli, ma più effi cace per gli adulti: ci permette di osservare punti di vista che non consideriamo.

L’autore di questo libro, il giornalista-scrittore Dominique Lapierre, ex reporter di Paris Match, ha dedicato una vita a raccontare con i suoi reportage gli angoli più sperduti del mondo, gli eventi e i protagonisti che hanno segnato un cambiamento nella Storia.

Ha trascorso anche molto tempo in India dove, a Calcutta, dopo avere incontrato Madre Teresa, ha scritto “La città della gioia”, che è diventato un bestseller mondiale da due milioni di copie. Con sua moglie ha fondato City of Joy Aid, l’associazione umanitaria con cui da trent’anni sovvenziona cliniche, scuole, mense e centri di riabilitazione.

Un incontro - quello con l’India - nato quasi per caso e che ha portato a un amore duraturo, a un entusiasmo ininterrotto per una terra dove gli abitanti, pur tra immense diffi coltà, ringraziano Dio per quel poco che hanno mostrando un’incredibile serenità.

Un proverbio indiano particolarmente caro a Lapierre, “tutto ciò che non viene donato va perduto”, ben riassume il suo rapporto con questo paese straordinario, raccontato in “India, mon amour”. Il volume è corredato da un apparato fotografi co di oltre cento immagini rappresentative dell’esperienza di Lapierre.

Acquistando il libro, si contribuisce, oltretutto, a sostenere i progetti che l’autore e la moglie realizzano attraverso l’associazione “City of Joy Aid” ed a cui vanno anche gran parte dei diritti derivanti da tutti i libri di Lapierre.

Anna Maria Zuccolo

Dominique Lapierre

India mon amour

Amélie Nothomb

Stupore e tremoriGuanda, 2010 Collocato in biblioteca 843.9 NOT

Romanzo autobiografi co che descrive senza pietà ma con sagacia e sottile ironia i costumi giapponesi e l’ossessione per la produttività. Amélie trova lavoro in una multinazionale giapponese dove ben presto diviene vittima della rigida gerarchia aziendale. Per l’onore, resiste con pervicacia alle umiliazioni fi no all’ultimo gradino della subordinazione.

Leggilo perché è dissacrante e coinvolgente.

Tipi da biblioteca

Visto e ascoltatodi Anna Maria Zuccolo

I CONSIGLI DEI LETTORII libri che mi hanno fatto riscoprire il piacere della lettura

TERRAFERMAItalia e Francia, 2011, 88’

Regia di Emanuele Crialese.

Con Beppe Fiorello, Filippo Pucillo e Donatella Finocchiaro

Letture consigliate

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