Letica nei giornali e il pudore dei cattolici · II Forum delle famiglie all'assessore regionale...

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•EW Morresi: legge 40, nella pratica cambia poco MILANO. «Bisogna aspettare le motivazioni della sentenza, e poi probabilmente ci sarà bisogno di nuove linee guida, per chiarire effettivamente quali siano adesso le procedure permesse, e quali le pratiche da seguire». A tirare le somme, dopo il pronunciamento della Consulta sulla legge n.40, che regola la procreazione medicalmente assistita, è Assuntina Moresi, docente di Chimica fìsica all'università di Perugia e componente del Comitato nazionale di bioetica. Nell'intervista apparsa sul sito ilsussidiario.net, la consulente del ministero del Welfare conferma comunque che dopo la sentenza, «nella pratica concreta, a quanto pare, cambia poco». Perché «la norma da oggi in vigore dice che non si devono creare embrioni in numero superiore a quello strettamente necessario, ma non si da un limite numerico - spiega Assuntina Morresi -, e poiché si mantiene il divieto di congelamento, alla soppressione degli embrioni, alla loro selezione eugenetica, e anche al loro uso per ricerca, mi chiedo: un medico che domani crea tre embrioni, con queste nuove norme, che farà, visto che non ne può congelare o sopprimere nessuno? Li dovrà trasferire tutti e tre, esattamente come prima». Quanto a coloro che vanno ripetendo che la legge sulla procreazione medicalmente assistita non funziona, la docente dell'università di Perugia replica dati alla mano («dal 2005 al 2007 sono aumentate le coppie, i cicli di trattamento, i bambini nati») e fa risalire le critiche al «forte pregiudizio ideologico di chi non ha mai accettato l'esito di un voto parlamentare e il risultato di un referendum». Puglia: ora necessario riqualificare i consultori II Forum delle famiglie all'assessore regionale BARI. Il Forum delle associazioni familiari Puglia ha incontrato ieri mattina l'assessore regionale alle Politiche per la SaluteTTommaso Fiore riguardo alla recente emanazione delle "Linee di indirizzo regionali" per l'avvio di un processo di riqualificazione dei Consultori familiari in Puglia. La delegazione del Forum ha consegnato all'assessore regionale un documento che evidenzia le maggiori criticità delle "linee di indirizzo", individuando le linee di azione più opportune per una reale prevenzione del fenomeno delle interruzioni volontarie di gravidanza in Puglia e per la promozione delia salute e del pieno benessere relazionale di donne, coppie, famiglie ed adolescenti. In particolare, M Forum ha chiesto alla Regione di mettere a punto concreti Per prevenire gli aborti e promuovere la salute e il benessere di donne, coppie, famiglie e adolescenti Da evitare l'allontanamento dei medici obiettori interventi di monitoraggio delle cause che inducono le cionne pugliesi a ricorrere all'lvg più volte nefcorso della loro vita fertile: il 35,7% di coloro che abortiscono, infatti, non è alla sua prima esperienza ed il 55% di esso - appartiene ad un "normale" contesto familiare. Secondo il Forum è urgente riqualificare \z fisionomia e la capacità di concreto intervento preventivo dei consultori familiari, evitando il previsto allontanamento del personale medico ed ostetrico obiettore di coscienza, che va invece valorizzato per una piena applicazione della legge 194/78 particolarmente nella sua parte preventiva. Per l'organismo le linee di indirizzo devono inoltre precisare concretamente le modalità di realizzazione di punti importanti del Piano sanitario regionale, come l'integrazione dei consultori privati accreditati nella rete dei servizi pubblici e la collaborazione di questi servizi con l'associazionsimo familiare, come peraltro già previsto in altre Regioni italiane, per la realizzazione di interventi a sostegno delle famiglie, delle donne in gravidanza in difficoltà e degli adolescenti. CONVEGNO UCSI 1 Dibattito a Roma su legge 40, caso Englaro e ruolo dei media «Basta con le lacerazioni» Letica nei giornali e il pudore dei cattolici Fisichella: non emarginare l'istanzareligiosa, altrimenti le istituzioniperderanno credibilità DA ROMA GIANNI SANTAMARIA U n vescovo che invoca il diritto a parlare in base al principio di laicità e una giornalista laica, che sottolinea come il Papa non può essere trattato alla stregua di un qual- siasi politico. I temi della bioetica - vi- sti sotto la lente del contributo dato dal sistema dei media all'informazio- ne su fecondazione e testamento bio- logico - hanno portato a confrontarsi il presidente della Pontificia Accade- mia per la vita, Rino Fisichella, e Lucia Annunziata. A chiamarli a discutere su La coscien- za in prima pagina. Etica e informa- zione: dalla Legge 40 al caso Englaro è stata ieri l'Unione cattolica stampa i- taliana (Ucsi). Presso la sede della Fnsi è stata an- che presentata una ricer- ca condotta da un gruppo di studenti di giornalismo della Lumsa su 17 quoti- diani nazionali dal 17 feb- braio al 12 marzo 2009. Prima dell'incontro Fisi- chella non si è sottratto alle domande dei giorna- listi presenti sugli ultimi sviluppi delle vicende bioetiche. «Le istituzioni devono recuperare forte credibilità e perciò devono ascoltare tutte le istanze presenti nella società». Su fine vita e stato etico, per Fisichel- la «nel momento in cui viene emargi- nata l'istanza religiosa, e non si pone ascolto a chi ha una competenza an- tropologica, difficilmente le leggi sa- ranno per il bene di tutti e metteran- no al centro la persona». Quella sulla fecondazione, appena "emendata" dalla Consulta, non è «certamente u- na legge cattolica, ma ha voluto inter- venire in difesa della salute della don- na davanti a tante sperimentazioni sel- vagge che c'erano e che temo possa- no ritornare di nuovo». E nel futuro c'è il rischio dell'eugenetica. Confronto tra il vescovo e la Annunziata La giornalista difende il Papa: attaccato come fosse uno qualunque Temi complessi che l'informazione fa- tica a metabolizzare, è emerso dal di- battito, al quale hanno partecipato an- che Franco Siddi e Roberto Natale, se- gretario e presidente dell'Fnsi, del pre- sidente dell'Ucsi Andrea Melodia e la responsabile laziale del sodalizio Va- nia de Luca. Interventi da cui è emer- sa la necessità di formarsi, di studiare, per fornire all'opinione pubblica una bussola d'orientamento, favorire dia- logo e possibilmente non «lacerazio- ne» e non dar spazio solo alla trita po- lemica politica di schieramento. Quel- la sulla quale, hanno constatato gli stu- denti e futuri giornalisti, l'informazio- ne è troppo schiacciata. C'è, pero, un clima che non favorisce il dialogo. E una crisi del senso asse- gnato alle istituzioni. Non ultima la Chiesa. Il Papa agisce con «trasparenza», ha detto l'Annunziata. Ep- pure c'è chi si prende la li- bertà di attaccare lui e la Chiesa «con toni che rara- mente si sono sentiti». Quasi fosse «uno qualun- que». «È come se fosse ca- duto un muro», ha con- cluso l'opinionista. Fisichella ha ricordato il filosofo Soren Kierkegaard e il suo «se Cristo oggi tor- nasse sulla terra non sarebbe crocifis- so, ma ridicolizzato». E ha invocato perciò che le posizioni dei cattolici non vengano banalizzate ed emarginate. Il teologo e rettore della Lateranense ha poi insistito sull'esigenza che la co- scienza, «che è un patrimonio di rut- ti», sia rattamente formata. «Non ca- pisco come possa un cattolico dirsi a favore dell'aborto o dell'eutanasia», perché alcuni valori sono «costitutivi» dell'identità dei credenti. Infine, gli in- terventi dei vescovi sono dovuti al fat- to che i cattolici oggi sono presenti in tutte le formazioni politiche e non c'è più una «presenza unitaria». Ma essi lo fanno «su questioni sociali partico- larmente rilevanti», per dare un «con- tributo di chiarificazione sul piano dei valori». Tra gli interventi anche quello della giornalista Paola Springhetti che ha criticato i titoli de È Giornale e di Av- venire del 14 novembre 2008, all'indo- mani della sentenza della Cassazione sul caso Englaro. Il quotidiano diretto da Mario Giordano evocava l'eutana- sia, mentre quello che avete tra le ma- ni recitava «Condanna a morte per E- luana». Toni, secondo la cronista, di attacco alle istituzioni. Che non favo- rirebbero l'approfondimento e il dia- logo sulle questioni in gioco. Ad Avve- nire veniva anche imputato di non far emergere a sufficienza il dibattito in- terno al mondo cattolico. Quanto poi alla capacità d'influenza dei giornali- sti cattolici nelle redazioni laiche, su questo un pudico silenzio. Prima notizia. A un appuntamento romano dell'Ucsi, ossia dei giornalisti cattolici, la giornalista Paola Sprin- ghetti, collaboratrice dei media cat- tolici, tra cui Avvenire e Sat2000, e- sprime alcune severe riserve sullo stesso Avvenire, che ne da doverosa- mente conto. Seconda notizia. Conti- nua la tiritera sulla mancanza di di- battito interno al mondo cattolico, sui cattolici atoni e afoni, eccetera. La mia modesta sensazione è che una delle due notizie debba essere infondata. E che si tratti, perbacco, della seconda. (db). r L'OPINIONE Mirabelli: la Corte Costituzionale non si sostituisca al legislatore DA ROMA L a «funzione principale» della Corte Costituzionale è quella di «garantire il rispetto della Costituzione». E questo va da sé. Non è certo quella di sostituirsi al legislatore. Il presidente emerito della Consulta Cesare Mirabelli lo spiega in un'intervista rilasciata ieri al quotidiano romano // Messaggero per chiarire la portata della sentenza che ha eliminato per difetto di costituzionalità alcune parti della legge 40.1 giudici della Corte devono «arrestarsi laddove invece c'è un esercizio di discrezionalità politica del legislatore». Per questo motivo anche quando «esistono più soluzioni possibili per modificare una norma sottoposta al suo giudizio, non può essere la Corte a scegliere quella che ritiene la più opportuna, ma deve lasciare la scelta al legislatore». Insomma non può fare la parte di quella che molti osservatori qualificano come Per il giurista i magistrati «devono arrestarsi laddove c'è discrezionalità politica» magistratura creativa e il Parlamento può intervenire come e se lo vuole. Oltre a ciò le sentenze della massima istanza di conformità delle leggi alla Carta fondativa della Repubblica non sono sacre. Le si può criticare, ma questo non significa ipsofacto delegittimarla. Anzi. «Se venissero introdotte limitazioni delle funzioni della Corte - risponde il giurista a una domanda su possibili rimodulazioni del ruolo della Consulta -, alla fine ne uscirebbero indebolite le garanzie costituzionali e questo non sarebbe un bene. Tuttavia occorre una valutazione sempre attenta e sempre critica delle decisioni della Corte e delle motivazioni che la Corte adduce per spiegare il percorso logico che deve seguire per arrivare ai suoi giudizi». Infine il costituzionalista ritiene che il principio di discrezionalità del Parlamento, sancito proprio dalla legge fondamentale dello Stato, vada «praticato» più che «rafforzato». il caso L'Osservatore Romano: «Più rispetto per il Papa, soprattutto quando le sue parole non sono comprese» Belgio «protesta» col Vaticano. Lombardi: «Siamo stupiti» DA ROMA MASSIMO CHIARI uscita stupore» la decisione del Parlamento belga che impegna il governo a inoltrare una protesta al Vaticano per le dichiarazioni sull'uso del preservativo nella lotta all'Aids fatte dal Papa durante il recente viaggio in Africa. Si agita dietro quella parola, «stupore», la reazione del portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che, in una dichiarazione alla Radio Vaticana, ricorda come «in ogni Paese democratico appare ovvia la libertà del Santo Padre e della Chiesa cattolica di esprimere le proprie posizioni e linee di azione su argomenti che hanno evidente attinenza con la visione della persona umana e della sua responsabilità morale, con le prospettive di impegno educativo e formativo delle persone, con il servizio di cura dei malati e dei sofferenti». È una risposta ferma, decisa, all'offensiva del Belgio. Ad esprimersi, infatti, in maniera ufficiale, con un voto a larga maggioranza alla Camera dei deputati, è il Paese del compianto cattolicissimo re Baldovino (fratello dell'attuale re Alberto II) che preferì abdicare per un giorno pur di non firmare la legge che legalizzava l'aborto, ma anche il Paese dove sono permessi eutanasia e matri- monio gay. Un Paese carico di contraddizioni dove la risoluzione, che impegna il governo a trasmettere la protesta alla Santa Sede, ha ottenuto il consenso di 95 parlamentari (e il voto contrario di soli quattordici), tra cui anche i cristiano democratici che fanno capo al premier Herman Van Rompuy. Inevitabili dunque le reazioni. A comincia-re da quella dell'Osser-vatOre Romano che critica con fermezza la risoluzione del governo belga: «L'ovvio e dovuto rispetto per un'istituzione di rappresentanza democratica non deve far dimenticare quello altrettanto doveroso nei confronti della libertà di II Parlamento ha impegnato il Governo a presentare un reclamo ufficiale dopo le parole di Benedetto XVI sull'Aids in Africa. Ma i vescovi chiedono di smorzare i toni espressione di un'autorità religiosa alla quale fanno riferimento oltre un miliardo di donne e di uomini in tutto il mondo, soprattutto quando le sue affermazioni non risultano comprese nella loro intenzione». E, intanto i vescovi belgi che, pur esprimendo «rammarico» per la posizione espressa dalla Camera dei deputati, hanno detto di «sperare che con l'avvicinarsi della Pasqua, la polemica emotiva possa smorzarsi. Quello di cui il nostro Paese e l'Africa hanno bisogno - hanno scritto in un comunicato stampa - è di una riflessione serena su tutti i mezzi da mettere in opera per frenare l'epidemia dell'Aids». Aspettando di capire se le feste pasquali riusciranno a distendere il clima, padre Lombardi ricorda «la grande tradizione ed esperienza della Chiesa nel campo formativo e in quello sanitario, in particolare anche nei Paesi più poveri» e chiosa: «Viene anche da domandarsi se le posizioni del Santo Padre siano state considerate con sufficiente attenzione e serietà o piuttosto attraverso il filtro non obiettivo ed equilibrato di echi nei media occidentali». Ora l'ambasciata belga presso il Vaticano dovrà presentare ufficialmente la protesta del Paese, che è a stragrande maggioranza cattolico. La notizia non ha comunque avuto larga eco sui media del Belgio.

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Page 1: Letica nei giornali e il pudore dei cattolici · II Forum delle famiglie all'assessore regionale BARI. Il Forum delle associazioni familiari Puglia ha incontrato ieri mattina l'assessore

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Morresi: legge 40, nella pratica cambia pocoMILANO. «Bisogna aspettare lemotivazioni della sentenza, e poiprobabilmente ci sarà bisogno di nuovelinee guida, per chiarire effettivamentequali siano adesso le procedurepermesse, e quali le pratiche daseguire». A tirare le somme, dopo ilpronunciamento della Consulta sullalegge n.40, che regola la procreazionemedicalmente assistita, è AssuntinaMoresi, docente di Chimica fìsicaall'università di Perugia e componentedel Comitato nazionale di bioetica.Nell'intervista apparsa sul sitoilsussidiario.net, la consulente delministero del Welfare confermacomunque che dopo la sentenza, «nellapratica concreta, a quanto pare, cambiapoco». Perché «la norma da oggi invigore dice che non si devono creareembrioni in numero superiore a quellostrettamente necessario, ma non si da

un limite numerico - spiega AssuntinaMorresi -, e poiché si mantiene ildivieto di congelamento, allasoppressione degli embrioni, alla loroselezione eugenetica, e anche al lorouso per ricerca, mi chiedo: un medicoche domani crea tre embrioni, conqueste nuove norme, che farà, visto chenon ne può congelare o sopprimerenessuno? Li dovrà trasferire tutti e tre,esattamente come prima». Quanto acoloro che vanno ripetendo che lalegge sulla procreazione medicalmenteassistita non funziona, la docentedell'università di Perugia replica dati allamano («dal 2005 al 2007 sonoaumentate le coppie, i cicli ditrattamento, i bambini nati») e farisalire le critiche al «forte pregiudizioideologico di chi non ha mai accettatol'esito di un voto parlamentare e ilrisultato di un referendum».

Puglia: ora necessario riqualificare i consultoriII Forum delle famiglie all'assessore regionaleBARI. Il Forum delle associazionifamiliari Puglia ha incontrato ierimattina l'assessore regionale allePolitiche per la SaluteTTommasoFiore riguardo alla recenteemanazione delle "Linee di indirizzoregionali" per l'avvio di un processodi riqualificazione dei Consultorifamiliari in Puglia. La delegazione delForum ha consegnato all'assessoreregionale un documento cheevidenzia le maggiori criticità delle"linee di indirizzo", individuando lelinee di azione più opportune peruna reale prevenzione del fenomenodelle interruzioni volontarie digravidanza in Puglia e per lapromozione delia salute e del pienobenessere relazionale di donne,coppie, famiglie ed adolescenti. Inparticolare, M Forum ha chiesto allaRegione di mettere a punto concreti

Per prevenire gli abortie promuovere la salutee il benessere di donne, coppie,famiglie e adolescentiDa evitare l'allontanamentodei medici obiettori

interventi di monitoraggio dellecause che inducono le cionnepugliesi a ricorrere all'lvg più voltenefcorso della loro vita fertile: il35,7% di coloro che abortiscono,infatti, non è alla sua primaesperienza ed il 55% di esso -appartiene ad un "normale"contesto familiare. Secondo il Forumè urgente riqualificare \z fisionomia ela capacità di concreto intervento

preventivo dei consultori familiari,evitando il previsto allontanamentodel personale medico ed ostetricoobiettore di coscienza, che va invecevalorizzato per una pienaapplicazione della legge 194/78particolarmente nella sua partepreventiva. Per l'organismo le lineedi indirizzo devono inoltre precisareconcretamente le modalità direalizzazione di punti importanti delPiano sanitario regionale, comel'integrazione dei consultori privatiaccreditati nella rete dei servizipubblici e la collaborazione di questiservizi con l'associazionsimofamiliare, come peraltro già previstoin altre Regioni italiane, per larealizzazione di interventi asostegno delle famiglie, delle donnein gravidanza in difficoltà e degliadolescenti.

CONVEGNOUCSI

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Dibattito a Romasu legge 40, caso Englaroe ruolo dei media«Basta con le lacerazioni»

Letica nei giornalie il pudore dei cattolici

Fisichella: non emarginare l'istanza religiosa,altrimenti le istituzioniperderanno credibilità

DA ROMA GIANNI SANTAMARIA

U n vescovo che invoca il dirittoa parlare in base al principio dilaicità e una giornalista laica,

che sottolinea come il Papa non puòessere trattato alla stregua di un qual-siasi politico. I temi della bioetica - vi-sti sotto la lente del contributo datodal sistema dei media all'informazio-ne su fecondazione e testamento bio-logico - hanno portato a confrontarsiil presidente della Pontificia Accade-mia per la vita, Rino Fisichella, e LuciaAnnunziata.A chiamarli a discutere su La coscien-za in prima pagina. Etica e informa-zione: dalla Legge 40 al caso Englaro èstata ieri l'Unione cattolica stampa i-taliana (Ucsi). Presso lasede della Fnsi è stata an-che presentata una ricer-ca condotta da un gruppodi studenti di giornalismodella Lumsa su 17 quoti-diani nazionali dal 17 feb-braio al 12 marzo 2009.Prima dell'incontro Fisi-chella non si è sottrattoalle domande dei giorna-listi presenti sugli ultimisviluppi delle vicendebioetiche. «Le istituzionidevono recuperare fortecredibilità e perciò devono ascoltaretutte le istanze presenti nella società».Su fine vita e stato etico, per Fisichel-la «nel momento in cui viene emargi-nata l'istanza religiosa, e non si poneascolto a chi ha una competenza an-tropologica, difficilmente le leggi sa-ranno per il bene di tutti e metteran-no al centro la persona». Quella sullafecondazione, appena "emendata"dalla Consulta, non è «certamente u-na legge cattolica, ma ha voluto inter-venire in difesa della salute della don-na davanti a tante sperimentazioni sel-vagge che c'erano e che temo possa-no ritornare di nuovo». E nel futuro c'èil rischio dell'eugenetica.

Confronto trail vescovo ela AnnunziataLa giornalistadifende il Papa:attaccato comefosse unoqualunque

Temi complessi che l'informazione fa-tica a metabolizzare, è emerso dal di-battito, al quale hanno partecipato an-che Franco Siddi e Roberto Natale, se-gretario e presidente dell'Fnsi, del pre-sidente dell'Ucsi Andrea Melodia e laresponsabile laziale del sodalizio Va-nia de Luca. Interventi da cui è emer-sa la necessità di formarsi, di studiare,per fornire all'opinione pubblica unabussola d'orientamento, favorire dia-logo e possibilmente non «lacerazio-ne» e non dar spazio solo alla trita po-lemica politica di schieramento. Quel-la sulla quale, hanno constatato gli stu-denti e futuri giornalisti, l'informazio-ne è troppo schiacciata.C'è, pero, un clima che non favorisceil dialogo. E una crisi del senso asse-

gnato alle istituzioni. Nonultima la Chiesa. Il Papaagisce con «trasparenza»,ha detto l'Annunziata. Ep-pure c'è chi si prende la li-bertà di attaccare lui e laChiesa «con toni che rara-mente si sono sentiti».Quasi fosse «uno qualun-que». «È come se fosse ca-duto un muro», ha con-cluso l'opinionista.Fisichella ha ricordato ilfilosofo Soren Kierkegaarde il suo «se Cristo oggi tor-

nasse sulla terra non sarebbe crocifis-so, ma ridicolizzato». E ha invocatoperciò che le posizioni dei cattolici nonvengano banalizzate ed emarginate. Ilteologo e rettore della Lateranense hapoi insistito sull'esigenza che la co-scienza, «che è un patrimonio di rut-ti», sia rattamente formata. «Non ca-pisco come possa un cattolico dirsi afavore dell'aborto o dell'eutanasia»,perché alcuni valori sono «costitutivi»dell'identità dei credenti. Infine, gli in-terventi dei vescovi sono dovuti al fat-to che i cattolici oggi sono presenti intutte le formazioni politiche e non c'èpiù una «presenza unitaria». Ma essilo fanno «su questioni sociali partico-

larmente rilevanti», per dare un «con-tributo di chiarificazione sul piano deivalori».Tra gli interventi anche quello dellagiornalista Paola Springhetti che hacriticato i titoli de È Giornale e di Av-venire del 14 novembre 2008, all'indo-mani della sentenza della Cassazionesul caso Englaro. Il quotidiano direttoda Mario Giordano evocava l'eutana-sia, mentre quello che avete tra le ma-ni recitava «Condanna a morte per E-luana». Toni, secondo la cronista, diattacco alle istituzioni. Che non favo-rirebbero l'approfondimento e il dia-logo sulle questioni in gioco. Ad Avve-nire veniva anche imputato di non faremergere a sufficienza il dibattito in-terno al mondo cattolico. Quanto poialla capacità d'influenza dei giornali-sti cattolici nelle redazioni laiche, suquesto un pudico silenzio.

Prima notizia. A un appuntamentoromano dell'Ucsi, ossia dei giornalisticattolici, la giornalista Paola Sprin-ghetti, collaboratrice dei media cat-tolici, tra cui Avvenire e Sat2000, e-sprime alcune severe riserve sullostesso Avvenire, che ne da doverosa-mente conto. Seconda notizia. Conti-nua la tiritera sulla mancanza di di-battito interno al mondo cattolico, suicattolici atoni e afoni, eccetera. La miamodesta sensazione è che una delledue notizie debba essere infondata. Eche si tratti, perbacco, della seconda.(db).

rL'OPINIONE Mirabelli: la Corte Costituzionale

non si sostituisca al legislatoreDA ROMA

La «funzione principale» della CorteCostituzionale è quella di «garantire ilrispetto della Costituzione». E questo va

da sé. Non è certo quella di sostituirsi allegislatore. Il presidente emerito dellaConsulta Cesare Mirabelli lo spiega inun'intervista rilasciata ieri al quotidianoromano // Messaggero perchiarire la portata dellasentenza che ha eliminatoper difetto dicostituzionalità alcuneparti della legge 40.1 giudicidella Corte devono«arrestarsi laddove invece c'è un esercizio didiscrezionalità politica del legislatore». Perquesto motivo anche quando «esistono piùsoluzioni possibili per modificare una normasottoposta al suo giudizio, non può essere laCorte a scegliere quella che ritiene la piùopportuna, ma deve lasciare la scelta allegislatore». Insomma non può fare la parte diquella che molti osservatori qualificano come

Per il giurista i magistrati«devono arrestarsi laddovec'è discrezionalità politica»

magistratura creativa e il Parlamento puòintervenire come e se lo vuole. Oltre a ciò lesentenze della massima istanza di conformitàdelle leggi alla Carta fondativa dellaRepubblica non sono sacre. Le si può criticare,ma questo non significa ipsofactodelegittimarla. Anzi. «Se venissero introdottelimitazioni delle funzioni della Corte -risponde il giurista a una domanda su

possibili rimodulazioni delruolo della Consulta -, allafine ne uscirebberoindebolite le garanziecostituzionali e questo nonsarebbe un bene. Tuttaviaoccorre una valutazione

sempre attenta e sempre critica delledecisioni della Corte e delle motivazioni che laCorte adduce per spiegare il percorso logicoche deve seguire per arrivare ai suoi giudizi».Infine il costituzionalista ritiene che ilprincipio di discrezionalità del Parlamento,sancito proprio dalla legge fondamentaledello Stato, vada «praticato» più che«rafforzato».

il casoL'Osservatore Romano: «Piùrispetto per il Papa,soprattutto quando le sueparole non sono comprese»

Belgio «protesta» col Vaticano. Lombardi: «Siamo stupiti»DA ROMA MASSIMO CHIARI

uscita stupore» ladecisione delParlamento belga

che impegna il governo ainoltrare una protesta alVaticano per le dichiarazionisull'uso del preservativonella lotta all'Aids fatte dalPapa durante il recenteviaggio in Africa. Si agitadietro quella parola,«stupore», la reazione delportavoce della Santa Sede,padre Federico Lombardi,che, in una dichiarazionealla Radio Vaticana, ricordacome «in ogni Paesedemocratico appare ovvia lalibertà del Santo Padre edella Chiesa cattolica di

esprimere le proprieposizioni e linee di azione suargomenti che hannoevidente attinenza con lavisione della persona umanae della sua responsabilitàmorale, con le prospettive diimpegno educativo eformativo delle persone, conil servizio di cura dei malatie dei sofferenti».È una risposta ferma, decisa,all'offensiva del Belgio. Adesprimersi, infatti, inmaniera ufficiale, con unvoto a larga maggioranzaalla Camera dei deputati, è ilPaese del compiantocattolicissimo re Baldovino(fratello dell'attuale reAlberto II) che preferìabdicare per un giorno pur

di non firmare la legge chelegalizzava l'aborto, maanche il Paese dove sonopermessi eutanasia e matri-monio gay. Un Paese caricodi contraddizioni dove larisoluzione, che impegna ilgoverno a trasmettere laprotesta alla Santa Sede, haottenuto il consenso di 95parlamentari (e il votocontrario di soli quattordici),tra cui anche i cristianodemocratici che fanno capoal premier Herman VanRompuy. Inevitabili dunquele reazioni. A comincia-re daquella dell'Osser-vatOreRomano che critica confermezza la risoluzione delgoverno belga: «L'ovvio edovuto rispetto per

un'istituzione dirappresentanza democraticanon deve far dimenticarequello altrettanto doverosonei confronti della libertà di

II Parlamento ha impegnato ilGoverno a presentare unreclamo ufficiale dopo leparole di Benedetto XVIsull'Aids in Africa. Ma i vescovichiedono di smorzare i toni

espressione di un'autoritàreligiosa alla quale fannoriferimento oltre unmiliardo di donne e diuomini in tutto il mondo,soprattutto quando le sue

affermazioni non risultanocomprese nella lorointenzione». E, intanto ivescovi belgi che, puresprimendo «rammarico»per la posizione espressadalla Camera dei deputati,hanno detto di «sperare checon l'avvicinarsi dellaPasqua, la polemica emotivapossa smorzarsi. Quello dicui il nostro Paese e l'Africahanno bisogno - hannoscritto in un comunicatostampa - è di una riflessioneserena su tutti i mezzi damettere in opera per frenarel'epidemia dell'Aids».Aspettando di capire se lefeste pasquali riusciranno adistendere il clima, padreLombardi ricorda «la grande

tradizione ed esperienzadella Chiesa nel campoformativo e in quellosanitario, in particolareanche nei Paesi più poveri» echiosa: «Viene anche dadomandarsi se le posizionidel Santo Padre siano stateconsiderate con sufficienteattenzione e serietà opiuttosto attraverso il filtronon obiettivo ed equilibratodi echi nei mediaoccidentali». Oral'ambasciata belga presso ilVaticano dovrà presentareufficialmente la protesta delPaese, che è a stragrandemaggioranza cattolico. Lanotizia non ha comunqueavuto larga eco sui mediadel Belgio.