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angolo del consulente Il Quindicinale di Investors' 23/3/2017 1 LE DELUSIONI SONO SPESSO LEGATE ALLE ASPETTATIVE, E ALTRETTANTO SPESSO LE ASPETTATIVE SONO LEGATE AI DESIDERI. SE SI RIESCONO AD ALLINEARE LE PROPRIE ASPETTATIVE ALLA REALTÀ DELLE COSE E LEGARLE IL MENO POSSIBILE AI NOSTRI DESIDERI, ANCHE LE DELUSIONI SARANNO MINORI, SIA COME NUMERO, SIA COME INTENSITÀ... Non pretendo mica la luna! Dopo aver maturato una significativa esperienza in istituti bancari italiani ed uno estero, ha intrapreso la carriera di Private Banker. È impegnato in attività didattiche e formative per diffondere la cultura finanziaria tra i risparmiatori in Italia. Iscritto all’Albo dei Promotori Finanziari. www.paolo-rossetto.it www.facebook.com/paolorossettoprivatebanker info@paolo–rossetto.it Paolo Rossetto 10 min. I rendimenti attesi, questi sconosciuti Prova ad immaginare questa situazione: tu e la tua partner avete trascorso entrambi un’intensa giornata di lavoro, senza esservi né visti né sentiti. Nella mente di lei ci può essere l’a- spettativa che, al rientro, possiate passare una serata romantica insieme per recuperare il tempo perso… e invece tu, dopo aver cenato velocemente, decidi di andare a dormire, e scateni, ov- viamente senza volerlo, l’irritazione della compagna delusa. Il fatto è che la delusione delle aspettative si genera spesso da un’illusione di partenza. Noi tutti tendiamo ad anticipare mentalmente, in maniera chi più/chi meno consapevole, ciò che sarà o meglio ciò che potrà accadere in futuro, prefigurandoci uno scenario in positivo. Ci carichiamo quindi emotivamente, e più passa il tempo e più ci avviciniamo all’evento, più la tensione cresce dentro di noi. Nel momento in cui si arriva all’evento atteso, nel 90% dei casi, l’aspettativa iniziale, si trasforma in delusione poiché gli eventi difficilmente vanno come ce li siamo prefigurati. Si crea

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angolo del consulente Il Quindicinale di Investors' 23/3/2017

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LE DELUSIONI SONO SPESSO LEGATE

ALLE ASPETTATIVE, E ALTRETTANTO

SPESSO LE ASPETTATIVE SONO LEGATE

AI DESIDERI. SE SI RIESCONO AD

ALLINEARE LE PROPRIE ASPETTATIVE

ALLA REALTÀ DELLE COSE E LEGARLE IL

MENO POSSIBILE AI NOSTRI DESIDERI,

ANCHE LE DELUSIONI SARANNO

MINORI, SIA COME NUMERO, SIA COME

INTENSITÀ...

Non pretendo mica la luna!

Dopo aver maturato una significativa esperienza in istituti bancari italiani ed uno estero, ha intrapreso la carriera di Private Banker. È impegnato in attività didattiche e formative per diffondere la cultura finanziaria tra i risparmiatori in Italia. Iscritto all’Albo dei Promotori Finanziari.

www.paolo-rossetto.itwww.facebook.com/paolorossettoprivatebanker

info@paolo–rossetto.it

Paolo Rossetto

10 min.

I rendimenti attesi, questi sconosciuti

Prova ad immaginare questa situazione: tu e la tua partner avete trascorso entrambi un’intensa giornata di lavoro, senza esservi né visti né sentiti. Nella mente di lei ci può essere l’a-spettativa che, al rientro, possiate passare una serata romantica insieme per recuperare il tempo perso… e invece tu, dopo aver cenato velocemente, decidi di andare a dormire, e scateni, ov-viamente senza volerlo, l’irritazione della compagna delusa.Il fatto è che la delusione delle aspettative si genera spesso da un’illusione di partenza.Noi tutti tendiamo ad anticipare mentalmente, in maniera chi più/chi meno consapevole, ciò che sarà o meglio ciò che potrà accadere in futuro, prefigurandoci uno scenario in positivo.Ci carichiamo quindi emotivamente, e più passa il tempo e più ci avviciniamo all’evento, più la tensione cresce dentro di noi.Nel momento in cui si arriva all’evento atteso, nel 90% dei casi, l’aspettativa iniziale, si trasforma in delusione poiché gli eventi difficilmente vanno come ce li siamo prefigurati. Si crea

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quindi un picco emotivo cui inevitabilmente fa seguito il crol-lo; l’intensità della delusione dipende sostanzialmente da due fattori: dall’importanza di ciò che viene atteso e dal tempo che si passa ad attendere.E per quanto riguarda il mondo della finanza? Mi è capitato in più occasioni di sentire dire da un potenziale cliente frasi come: “...non voglio vedere il mio capitale oscilla-re, no per carità… mi accontento di un 4%...”. Ma oggi per incassare cedole del 4% occorre acquistare un Ti-tolo di Stato emesso dal Messico con scadenza 2115 (Mexico 4% 15/03/2115 ISIN:XS1218289103).In finanza, da sempre, investimenti e rendimenti vanno a brac-cetto… chi può negarlo? E da che mondo e mondo, per qua-lunque investimento finanziario, nella fase di definizione degli obiettivi e dell’orizzonte temporale di riferimento, c’è un fattore che non può e non deve assolutamente essere trascurato: è la tolleranza alle (inevitabili) oscillazioni del mercato, comune-mente definita anche come “propensione al rischio” (figura 1). In parole più semplici significa quanto si è disposti ad accettare che il rendimento effettivo, alla scadenza dell’investimento, possa risultare differente da quello atteso (ed eventualmente anche ne-gativo, con la possibilità di perdere parte del capitale investito). D’altro canto però va considerato il fatto che, a parità di tempo a disposizione per l’investimento, assumendo un grado di ri-schio maggiore è possibile incrementare le aspettative di ren-dimento. Tutto ovviamente dipende dallo strumento utilizzato o, ancora meglio, dalla miscela di soluzioni e strumenti impie-gati nel proprio portafoglio di investimento. Mi spiego meglio con un esempio concreto: ipotizziamo di ac-quistare un Titolo di Stato di una nazione ritenuta solida e che abbia la fama di debitore solvibile, ovvero che abbia il rating migliore possibile (figura 2). Abbiamo deciso di affidare i risparmi a uno strumento relativa-mente “sicuro” e quindi a basso rischio: riteniamo infatti nelle nostre ipotesi che la probabilità che questa nazione possa fal-

lire e che non sia più in grado di ripagare i propri debitori, sia estremamente bassa. Trattandosi di un’obbligazione il valore nominale del capitale investito resta inalterato fino alla scadenza (tralasciamo in que-sto esempio il contesto dei tassi negativi), quando sarà possi-bile recuperare integralmente i propri risparmi, oltre all’aver incassato delle cedole periodiche. Elevando però il grado di ri-schio, è possibile aumentare il rendimento atteso inserendo in portafoglio anche delle obbligazioni emesse da aziende (cor-porate bond) che hanno dei rating qualitativamente “meno buoni”. Per quanto siano sempre delle obbligazioni, queste sono più rischiose rispetto ai Titoli di Stato perché sono emes-se da aziende private, le cui probabilità di fallimento sono di certo maggiori rispetto a un soggetto pubblico. Se volessimo ipoteticamente osare un po’ di più con il rischio tollerato, potremmo inserire in portafoglio una quota di azioni (meglio se globali per massimizzare la diversificazione). È in-fatti noto che i mercati azionari sono più volatili, e quindi più rischiosi, di obbligazioni e liquidità, ma la storia ci insegna che nel lungo periodo questi sono decisamente più remunerativi.

L’incertezza del risultato

Un aspetto importantissimo e che influenza notevolmente l’e-motività del risparmiatore, croce e delizia di ogni Consulente, è l’incertezza. In finanza, il risultato degli investimenti è conosciuto solamen

Figura 1: Aspettative e realtàLe aspettative che ci prefiguriamo molto spesso non coincidono con la realtà delle cose!Fonte: http://ce-coach.co.uk/honesty-expectations-and-reality/

Figura 2: La scala di rating La scala di rating delle tre principali agenzie mondiali e i significati dei rispettivi valori.Fonte: deshgold.com

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Il Quindicinale di Investors' 23/3/2017angolo del consulente

rischi. Pertanto, se desideriamo un investimento che accresca il valore del nostro capitale, e non ne protegga semplicemente il potere d'acquisto dall'inflazione, dovremo essere pronti ad assumerci più rischi!...”. Quello che vuole dire l’ente al popolo dei risparmiatori, è che in questa nuova epoca di grandi cam-biamenti epocali, è indispensabile assumere la consapevolez-za che le variabili rendimento atteso, orizzonte temporale e volatilità sono strettamente dipendenti una dall’altra. E dobbiamo conoscerle, capirle, e utilizzarle a nostro van-taggio! ©

te ex-post: l’incertezza è infatti uno degli aspetti principali alla base del concetto di rischio. Tornando agli esempi precedenti, con l’acquisto dell’obbliga-zione governativa, capitale e reddito sono teoricamente sicuri. Eppure, per quanto si tratti di uno scenario improbabile, l’e-ventuale insolvenza, ad esempio della Germania, è un even-to che ha pochissime probabilità di verificarsi, ma non è del tutto impossibile; a maggior ragione, con i corporate bond quest’incertezza è più marcata, oltre che più realistica. Sebbe-ne possano essere state scelte società solide dal punto di vista patrimoniale, nessuno può escludere che una (o più d’una) di queste possa incontrare un giorno delle difficoltà nel paga-mento delle cedole o, addirittura, nella restituzione del capi-tale alla scadenza. Inoltre le aziende, a differenza degli stati, non hanno la possibilità di “stampare moneta” per coprire il proprio debito. Ancora più incerto è il caso della componente azionaria, poiché si potrebbero verificare riduzioni o azzera-mento del dividendo, come delle brusche oscillazioni delle quotazioni, quindi dei prezzi. Sappiamo infatti a che prezzo acquistiamo i titoli oggi, ma non conosciamo assolutamente il prezzo a cui li venderemo un domani. Tutto questo vale non solo per le azioni, ma anche per le stesse obbligazioni (Titoli di Stato e corporate bond) nel caso in cui non vengano por-tate a scadenza. Anticipandone la vendita, non è detto che si rientri in possesso del capitale iniziale poiché il valore dei titoli potrebbe, nel frattempo, sì essere aumentato, ma potrebbe anche essere diminuito.

L’instabilità del risultato atteso

Ai dubbi sul risultato finale dell’investimento si affiancano le oscillazioni del valore di questo, perché la variabilità è nella natura stessa dei mercati finanziari e con essa dobbiamo con-vivere, o quantomeno dovremmo imparare a farlo.Ciò che fa la differenza è l’orizzonte temporale… come sempre il tempo riveste il ruolo del protagonista. Ed è innegabile che il prezzo da pagare se si vuole vedere crescere il valore del proprio capitale, consiste nel dover sopportare il rischio, che è insito nella natura stessa degli investimenti. Generalmente gli investimenti più redditizi, come ad esempio quelli azionari, sono anche i più rischiosi: difatti un maggiore potenziale di rendimento premierà il maggior rischio sostenu-to. All’opposto, esistono strumenti finanziari tipicamente più conservativi ma meno promettenti in termini di risultati atte-si. È per questo che nella fase della pianificazione finanziaria, quando si scelgono gli strumenti di investimento a disposizio-ne per soddisfare le proprie attese di rendimento, è necessario capire prima di tutto quanto si è disposti a vedere oscillare il valore del proprio investimento. La stessa Consob, sul proprio sito (www.consob.it) dice che “...le aspettative di rendimento devono essere realistiche: non si può "pretendere la luna" e soprattutto, si deve essere con-sapevoli che a maggiori rendimenti corrispondono maggiori

Figura 3: Incertezza e aspettative“L’incertezza e le aspettative sono le gioie della vita. La sicurezza è una cosa insulsa” – William Congreve.Fonte: http://www.aforismario.net/2016/04/frasi-certezza-e-incertezza.html

Figura 4: Le aspettative di rendimento devono essere realisticheLa stessa Consob dice “…non si può pretendere la luna!…”.Fonte: http://mammaidexe.com/page/3/