Diciamo - il Quindicinale Indipendente

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Continua a pag. 4 4 4 Continua a pag. 4 4 4 di Lucio Vergari di Rita Lia di Rita De Iaco Continua a pag. 2 2 2 Continua a pag. 2 2 2 In questo numero In questo numero In questo numero In questo numero a pag. 5 5 5 RITORNO AL FUTURO a pag. 12 12 12 12 a pag. 6 6 6 LA MALATTIA DEL NOSTRO TEMPO Scrivi a: [email protected] per ricevere in formato PDF copia del nostro giornale o per proporre le tue newsletter Quindicinale Indipendente Anno III n. 81 05 DICEMBRE 2009 VINCI SUBITO UNA RICARICA TELEFONICA DI 10 € DELL’ OPERATO- RE PREFERITO CON I NOSTRI DICICRUCI a pag. 7 7 7 LA SOLIDARIETA’ E’ DI SCENA Nuova Trigel S.r.l. Sede e Stabilimento: Via Aldo Moro, s.n. - 73039 Tricase (Le) Italy www.nuovatrigel.it - [email protected] a pag. 8 8 8 POTENZA DI UN’ARTE MARZIALE CERCHIAMO COLLABORATORI RAMO COMMERCIALE OTTIME PROVVIGIONI TEL. 328/6793824 a pag. 9 9 9 CUSP 1980, TIFOSERIA DEGNA ENTI ASSOCIATIVI E TASSE a pag. 11 11 11 11 SESTA VITTORIA CON- SECUTIVA, IL CASARA- NO PUO’ SOGNARE NON E’ UN PAESE PER GIOVANI C'ERA UNA VOLTA... LA POLITICA! Non posso dire di essere rimasta scandaliz- zata dalla lettera che il Dott. Celli, direttore dell’università Luiss di Roma, ha scritto invi- tando il figlio Mattia a lasciare questo Bel Paese in cui viviamo. Mi ha stupito, invece, l’eleganza linguistica che lo stesso ha usato per descrivere una situazione reale, tangibi- le, che, con tutta la buona volontà, non si può disconoscere. Chi mi legge sa quanto io condivida la posizione di Celli; ai miei figli dico da anni di andare a vivere fuori da que- sto paese, lontano dal clientelismo che ha sempre contraddistinto la nostra storia, via da istituzioni che premiano i furbi a discapi- to dei pochi lavoratori onesti. Per cortesia, no! Non chiamate quella di oggi politica perché equivarrebbe ad un serio insulto a quelli che sono stati i veri padri della politica, fatta di idee e ideali, quella con la P maiuscola, a prescindere dallo schieramento, non quella odierna fatta di gossip, di sudici scandali e sporchi ricatti, di falsi moralismi e futili chimere. di Annibale Elia Continua a pag. 3 3 3 POLITICA & SOCIETA’ Superare il populismo VERITA’ INDIGESTA A 50 anni dalla morte di don Luigi Sturzo vogliamo ricordare alcune intuizioni del gran- de maestro che potrebbero aiutarci ancora oggi ad uscire dalla palude. Il primato della società civile – dice Sturzo - porta diritto al rifiuto del “conservatorismo” e del “moderatismo” e alla ricer- ca di un riformi- smo coraggioso e responsabile. Il vero riformismo si deve fondare sul nesso tra sussidia- rietà e solidarietà. Infatti , “I mondi vitali, le classi, i Comuni, le Province e le Regioni sono –nella conce- zione popolare sturziana - gli organi naturali della società. “La potenza delle parole, le verità che esse descrivono e che possono essere ad un tempo inferno e bellezza, in un connubio tremendo e inscindibile”. For- se non ci abbiamo mai pensato eppure sono le parole, non le armi, a fare le rivoluzioni, perché le parole sopravvivo- no a chi le ha scritte, trascendono luoghi e culture, tra- valicano confini e barriere, smuovono coscienze. a pag. 6 6 6 IO MI MANGIO CUORI… AMICI di Francesca De Marco Ognuno di noi ha sotto gli occhi il mondo in cui viviamo e solo chi sa mentire a se stesso può riu- scire a non vedere la realtà che ci circon- da. E’ triste dirlo ma è fatta di tante brut- ture, di spregiudicatezza ai limiti della decenza (e spesso anche oltre!), di violen- za, di degrado, di mancanza di valori, di paura, di situazioni difficili legate alla crisi economica che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie, di sofferenze che piombano addosso sconvolgendo la vita. Sembra che il mon- do sia ormai allo sbando e la cosa grave è che ci stiamo quasi abituando a tutto que- sto, tanto che ogni nuova notizia del gene- re è solo un altro caso che si aggiunge ai molti già noti. Roberto Saviano UN ARTISTA SINGOLA- RE a pag. 6 6 6 INFLUENZA E DINTOR- NI a pag. 8 8 8 POLENTA al GORGON- ZOLA e SPINACI a pag. 10 10 10 10 a pag. 11 11 11 11 TRICASE: SOTTO A CHI TOCCA a pag. 9 9 9

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periodico di cronaca, attualità, economia, cultura, news, intrattenimento, cucina, sport e politica. Tutto su Tricase e il Salento.

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di Lucio Vergari

di Rita Lia

di Rita De Iaco

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RITORNO AL FUTURO

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LA MALATTIA DEL NOSTRO TEMPO

Scrivi a: [email protected] per ricevere in formato PDF copia del nostro giornale o per proporre le tue newsletter

Quindicinale Indipendente Anno III n. 81 05 DICEMBRE 2009

VINCI SUBITO UNA RICARICA TELEFONICA DI 10 € DELL’ OPERATO-RE PREFERITO CON I NOSTRI DICICRUCI

a pag. 7777

LA SOLIDARIETA’ E’ DI SCENA

Nuova Trigel S.r.l. Sede e Stabilimento:

Via Aldo Moro, s.n. - 73039 Tricase (Le) Italy www.nuovatrigel.it - [email protected]

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POTENZA DI UN’ARTE MARZIALE

CERCHIAMO COLLABORATORI RAMO COMMERCIALE OTTIME PROVVIGIONI

TEL. 328/6793824

a pag. 9999

CUSP 1980, TIFOSERIA DEGNA

ENTI ASSOCIATIVI E TASSE

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SESTA VITTORIA CON-SECUTIVA, IL CASARA-NO PUO’ SOGNARE

NON E’ UN PAESE PER GIOVANI

C'ERA UNA VOLTA... LA POLITICA!

Non posso dire di essere rimasta scandaliz-zata dalla lettera che il Dott. Celli, direttore dell’università Luiss di Roma, ha scritto invi-tando il figlio Mattia a lasciare questo Bel Paese in cui viviamo. Mi ha stupito, invece, l’eleganza linguistica che lo stesso ha usato per descrivere una situazione reale, tangibi-le, che, con tutta la buona volontà, non si può disconoscere. Chi mi legge sa quanto io condivida la posizione di Celli; ai miei figli dico da anni di andare a vivere fuori da que-sto paese, lontano dal clientelismo che ha sempre contraddistinto la nostra storia, via da istituzioni che premiano i furbi a discapi-to dei pochi lavoratori onesti.

Per cortesia, no! Non chiamate quella di oggi politica perché equivarrebbe ad un serio insulto a quelli che sono stati i veri padri della politica, fatta di idee e ideali, quella con la P maiuscola, a prescindere dallo schieramento, non quella odierna fatta di gossip, di sudici scandali e sporchi ricatti, di falsi moralismi e futili chimere.

di Annibale Elia

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POLITICA & SOCIETA’ Superare il populismo

VERITA’ INDIGESTA

A 50 anni dalla morte di don Luigi Sturzo vogliamo ricordare alcune intuizioni del gran-de maestro che potrebbero aiutarci ancora oggi ad uscire dalla palude. Il primato della società civile – dice Sturzo - porta diritto al rifiuto del “conservatorismo” e del “moderatismo” e alla ricer-

ca di un riformi-smo coraggioso e responsabile. Il vero riformismo si deve fondare sul nesso tra sussidia-

rietà e solidarietà. Infatti , “I mondi vitali, le classi, i Comuni, le Province e le Regioni sono –nella conce-zione popolare sturziana - gli organi naturali della società.

“La potenza delle parole, le verità che esse descrivono e che possono essere ad un tempo inferno e bellezza, in un connubio tremendo e inscindibile”. For-se non ci abbiamo mai pensato eppure sono le parole, non le armi, a fare le rivoluzioni, perché le parole sopravvivo-

no a chi le ha scritte, trascendono luoghi e culture, tra-valicano confini e barriere, smuovono coscienze.

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IO MI MANGIO

CUORI… AMICI di Francesca De Marco

Ognuno di noi ha sotto gli occhi il mondo in cui viviamo e solo chi sa mentire a se stesso può riu-scire a non vedere la realtà che ci circon-da. E’ triste dirlo ma è fatta di tante brut-ture, di spregiudicatezza ai limiti della decenza (e spesso anche oltre!), di violen-za, di degrado, di mancanza di valori, di paura, di situazioni difficili legate alla crisi

economica che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie, di sofferenze che piombano addosso

sconvolgendo la vita. Sembra che il mon-do sia ormai allo sbando e la cosa grave è che ci stiamo quasi abituando a tutto que-sto, tanto che ogni nuova notizia del gene-re è solo un altro caso che si aggiunge ai molti già noti.

Roberto Saviano

UN ARTISTA SINGOLA-RE

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INFLUENZA E DINTOR-NI

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POLENTA al GORGON-ZOLA e SPINACI

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TRICASE: SOTTO A CHI TOCCA

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Lucio Vergari

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pag. 2 dalla Prima dalla Prima dalla Prima dalla Prima

Le parole p o s s o n o cambiare il flusso de-gli avveni-m e n t i , mobilitare migliaia di p e r s o n e , scardinare realtà so-ciali e poli-tiche. La parola è denuncia, resistenza e verità. La parola è

forza e bellezza insieme. Roberto Saviano ed Anna Politkovskaja, due esempi del “costo” delle parole. Persone che appar-tengono a luoghi, culture, realtà differen-ti. Lontani e al tempo stesso vicini. Un dato: nell’ottobre dello stesso anno Anna viene uccisa nell’ascensore dell’edificio dove abitava e Roberto è costretto a vi-vere sotto scorta. La loro colpa: il corag-gio delle parole. Nei suoi scritti Roberto Saviano denuncia, con le sue parole, la realtà della camorra, ci restituisce, ritratti di luoghi, guerre e uomini che testimo-niano di un presente terribile e feroce, che pochi hanno avuto il coraggio di

guardare in faccia. Ci racconta del cam-pione di calcio Lionel Messi, che ha vinto la sfida più ardua: quella contro il suo stesso corpo; dei pugili di Marcianise, per cui il sudore del ring ha il sapore della rabbia e del riscatto; di Miriam Makeba, perseguitata dal regime per una canzone che trasmette voglia di vivere e di danza-re; di Felicia, madre di Peppino Impasta-to, che per vent'anni ha dovuto guardare in faccia l'assassino di suo figlio prima di ottenere giustizia; della stessa Anna Poli-tkovskaja uccisa perché non c'era altro modo per farla tacere. Saviano riafferma la sua fede nelle parole quali mezzi di opposizione a qualsiasi forma di potere, quali testimoni della certezza che "la verità, nonostante tutto, esiste". Un gior-nale può diffondere l'indagine di uno scrittore, farla entrare nella vita quotidia-na, portarla dove i libri non arrivano nel-lo spazio di lettura breve come è quello di una giornata. Un giornale fa parte del-la vita di un Paese e non della sua rappre-sentazione, il giornalismo non è un'arte ma una professione civile, proprio per questo la scrittura può essere dirompen-te. “Sono una giornalista, il mio compito è riportare i fatti, descrivere gli accadi-menti, la realtà per quanto cruda ed atro-ce che sia; coloro che scrivono solo ciò che vuole il regime non sono giornalisti ma semplici portavoce” sosteneva Anna

Politkovskaja. Nonostante le insistenti pressioni e minacce, lei continuava a vi-vere e descrivere l’inferno della Cecenia. Raccontava soprusi, violenze, stupri, ruberie dei soldati russi, i risvolti oscuri della guerra, l’interesse mascherato da giustizia. Continuamente arrestata, inter-rogata, imprigionata alla stessa stregua di criminali ed assassini. Prima di ucciderla il regime prova a tapparle la bocca in modo subdolo tentando di narcotizzarla e ritrarla in pose oscene con soldati rus-si, per poi pubblicare il tutto su giornali e riviste nazionali al fine di screditarla agli occhi dell’opinione pubblica. Diffa-mare, denigrare per sminuire la forza di parole scomode, il loro impatto intellet-tuale ed emotivo. Sconvolge ed indigna pensare alle bassezze di cui è capace chi vede minare i propri interessi. Ma d’altronde perché meravigliarci se perfi-no nella nostra piccola realtà di provincia si utilizzano mezzucci di questo genere? Così chi vede minacciato il suo piccolo orticello oppure è semplicemente invi-dioso delle abilità o potenzialità altrui, anziché operare un serio esame di co-scienza e all’occorrenza emendarsi o mi-gliorarsi, preferisce screditare giornale ed autori pur di salvaguardare il suo torna-conto. In fin dei conti gettare fango sugli “avversari” è sempre più facile che impe-gnarsi ad operare nel giusto!!

Più volte abbiamo pensato di aver toccato il fondo, ma poi ci siamo accorti che c'è sempre un punto più basso facilmente raggiungibile dalla mente bacata di quei balordi che cercano di sfruttare video, scatti, foto o quant'altro che riguardano la vita privata di questo o quel politico per poter racimolare qualche soldo o, addirittura, approfittarne, in accordo con altri politici (o, meglio dire, politicanti arrivisti), per far cadere dalla poltro-na il governatore di turno. Qui non si parla di destra, di sinistra, di centro o di bipolari-smo, qui stiamo parlando di etica, moralità, integrità, onestà intellettuale, sostantivi oggi difficilmente accomunabili al mon-do della politica. Si discute spesso di malavita, malasanità, ma è giunto il mo-mento di parlare di malapolitica, questo universo di “brava gente” fatto di ricatti e di eventi arcani, che spesso vanno a collimare con veri atti di violenza all'anima delle persone. Si e' iniziato con il piu' classico dei “peccatucci”, le escort e i festini di Berlusconi, per passare al caso Marrazzo, dove non parliamo solo di “scappatelle” e trans, ma anche di denaro pubblico e droga, per poi finire al ricatto hard dell'ultima ora, questo probabile o fantomatico video che riprenderebbe Ales-sandra Mussolini in atti libidinosi con Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, una coercizione che si aggirerebbe intorno al milione di euro. Ma i farabutti non sono solo coloro che hanno messo in giro la diceria, ma chi ci naviga sopra, come tutti i media che sfrutta-no la situazione, soprattutto ora in vista delle prossime elezio-ni regionali (vedi i vari siti dell'area no global, giornali “rossi” e

“neri”, ed il novero non si ferma). E' incredibile, quotidiani di elevato spessore politico (non fac-ciamo i nomi per senso civico) sono divenuti armi nelle mani dei partiti che ne sfruttano l'editorialità per i propri scopi, sono mutati in giornali di chiacchiera e pettegolezzo, cercando di colpire con il vaniloquio al posto della concretezza... che schi-fo! Il 20 novembre scorso, in Australia, il quotidiano economico-finanziario “Australian Financial Review”, nel magazine allega-to all'edizione di fine settimana, ha pubblicato su una pagina titolata “Via Dolorosa, Italia” un'ampia vignetta raffigurante la penisola italiana con su scritto “BERLUSCONIA” e circa 150 denominazioni geografiche corrispondenti a regioni, province e città accomunandole a termini a dir poco offensivi (Lambastardi per la Lombardia, Mafia per la Sicilia, Venerea per il Veneto, e poi ancora criminali, fascisti, imbecille, etc.). Sicuramente da rimanere senza parole, ma questo e' frutto del nostro modo di fare, siamo noi che ci rendiamo ridicoli agli occhi dell'opinione pubblica, con questi ritratti indecorosi di fantapolitica. Basta con questo gossip, occupatevi di risolvere i problemi che stanno a cuore agli italiani, cercate di non affondare del tutto quella gia' poca stima che hanno nel mondo di noi italiani e, rivolgendo un pensiero a chi vuole che cada questo un qualsia-si governo, di destra, di sinistra e chi più ne ha più ne metta, beh cerchi di farlo con idee concrete, senza congetture e, se proprio non ci riesce, abdichi, rinunci, in nome di chi ancora vuol sentirsi fiero di essere ITALIANO!

segue da pag. 1 C'ERA UNA VOLTA... LA POLITICA!

Rita De Iaco VERITA’ INDIGESTA

Anna Politkovskaja

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pag. 3 dalla Prima dalla Prima dalla Prima dalla Prima segue da pag. 1

Annibale Elia

POLITICA & SOCIETA’ Superare il populismo

Ognuno di questi organi ha le sue carat-teristiche, la sua autonomia, la sua ra-gion d’essere che nessuno può violare. Nella solidarietà di questi organi tra di loro e in vista del bene comune sta la forza del riformismo democratico, che porta lo Stato a essere sempre più un’espressione adeguata della società, delle sue esigenze, delle sue aspirazioni”. La riflessione sturziana è riproposta da Benedetto XVI nella Caritas in veritate. “Il principio di sussidiarietà va mantenu-to strettamente connesso con il principio di solidarietà e viceversa, perché se la sussidiarietà senza la solidarietà scade nel particolarismo sociale, è altrettanto vero che la solidarietà senza la sussidia-rietà scade nell’assistenzialismo che umi-lia il portatore di bisogno (nn. 56-58). E’ possibile, pertanto, riat-tualizzare il p o p o l a r i s m o

sturziano. Il che vuol dire dare forza ad una classe diri-gente locale nuova, che sap-pia porre gli elementi carat-teristici del po-p o l a r i s m o ( i s p i r a z i o n e cristiana, laicità, r i f o r m i s m o , terr i tor ia l i tà) alla base del proprio pensie-ro e della pro-pria azione, rafforzando così lo Stato unitario e ristabilendo il primato dell’etica civile nelle relazioni sociali. E’ questo l’auspicio di Bartolomeo Sorge che pensa ad un’area neopopolare democratica da costruire rinnovando la classe politica. Non esistono “uomini per tutte le stagio-ni”, pertanto occorre che i vecchi leader

si facciano da parte. Tale nuovo soggetto politico, sostiene ancora padre Sorge, unitamente alle altre eventuali forze riformiste potrebbero dare vita insieme ad un polo (o popolo) della solidarietà, e realizzare finalmente un’alternativa ef-fettiva al populismo. Senza scomporre i

partiti esistenti, va alimentato il dialogo tra le diverse componenti democratiche del nostro Paese, per uscire finalmente dalla palude. Non c’è tempo da perdere. E l’appello ai cattolici è di non tirarsi in-dietro. E’ il momento dell’impegno. Della carità vera. Per realizzare uno sviluppo

umano integrale. “Senza la verità, la cari-tà scivola nel sentimentalismo”, invece “la verità, facendo uscire gli uomini dalle opinioni e dalle sensazioni soggettive, consente loro di portarsi al di là delle determinazioni culturali e storiche e di incontrarsi nelle valutazioni del valore e della sostanza delle cose (n.4 Caritas in

veritate). Raccogliamo l’eredità che Stur-zo lascia, rammentando che il suo rifiuto dello Stato centralistico e autoritario, non significa la consegna della sfera pub-

blica ad un’economia di mercato senza limiti e senza freni. Come ha ricordato Benedetto XVI, “il binomio esclusivo mercato-Stato corro-de la socialità, men-tre le forme econo-miche solidali, che trovano il loro terre-no migliore nella società civile senza ridursi ad essa, crea-no socialità”. Una società autenti-camente libera e pluralistica, ideale punto di riferimento della cultura cattoli-co-democratica, par-te dalla riscoperta della socialità in tut-te le sue dimensioni.

*****

“Viviamo un tempo triste. Negli anni finali della mia vita, non immaginavo davvero di dover assistere ad un simile imbarbarimento dell’azione politica, ad una aggressione così brutale e sistemati-ca dei valori nei quali ho creduto…” E’ Carlo Azeglio Ciampi, che continua: “ E’ in corso un vero e proprio degrado dei valori collettivi, si percepisce un senso di continua manipolazione delle regole, una perdita inesorabile di quelli che sono i punti cardinali del nostro vivere civile”. E’ il populismo… introdurre il reato di

ingresso e di soggiorno illegale; imporre tasse per ottenere il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno; consentire ai medici di denunciare i pazienti stranieri senza documenti; rifiutare agli stranieri i sussidi previsti per gli italiani. Inviare i soldati a pattugliare le strade, istituire le ronde… per fortuna hanno fatto flop!!!… Forse ci si vuol fare giustizia da sé… Si va verso l’”inciviltà sociale”. L’esercizio diretto e libero, quindi inno-vativo, della sovranità popolare che si esprime senza la mediazione soffocante delle istituzioni, senza il vincolo della Legge, fa degenerare la democrazia in autoritarismo. Quando si usa il potere legislativo per sottrarsi alla giustizia l’effetto è devastante; si diffonde così la sfiducia nello Stato; si incrina il senso civico e della legalità; si favorisce la cor-ruzione. Si va verso l’”inciviltà politica”. Si rivaluta necessariamente Andreotti. Quando la classe politica è cooptata dall’alto; i cittadini non eleggono più i propri rappresentanti; si va verso l’inciviltà istituzionale”. I cattolici democratici hanno il dovere di risalire la china dell’”inciviltà” lungo la quale siamo avviati e costruire una nuo-va civiltà democratica realizzando l’approccio tra cultura laica e ispirazione cristiana, come è già avvenuto con le politiche riformiste della ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale

PERIODICO ISCRITTO AL NR. 1005 DEL REGISTRO DELLA STAMPA DEL

TRIBUNALE DI LECCE IN DATA 26.11.2008

Direttore Editoriale Salvatore Giannuzzi

[email protected]

Redazione Salvatore D’Elia, Cesare Lia, Barbara Ferrari,

Rita De Iaco, Antonio Baglivo, Daniele Baglivo, Vito Accogli, Rosanna Mastria, Rocco Chirivì,

Maria Soledad Laraia, Roberto Molentino, Francesca Cesari, Annibale Elia, Laura Longo, Donato Nuzzaci, Lucio Vergari, Pietro Russo, Salvatore Errico, Carlo Pasca, Attilio Palma, Rita Lia, Francesco Elia, Ermalinda Placì,

Francesca De Marco.

Stampato c/o Associazione Culturale Diciamo in Tricase, alla via G. Garibaldi, 60

Tel./Fax: 0833/784126 [email protected]

Distribuito gratuitamente in una tiratura di 20.000 copie

La collaborazione a questa rivista sotto qualsiasi forma è gratuita. La direzione si riserva di rifiutare insindacabilmente qualsiasi testo e qualsiasi inserzio-ne. Foto e manoscritti, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

Don Sturzo

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CUORI… AMICI segue da pag. 1

pag. 4 dalla Prima dalla Prima dalla Prima dalla Prima di Rita Lia

segue da pag. 1 NON E’ UN PAESE PER GIOVANI Ciò che Celli sottolinea nel suo scritto è la verità, la semplice e autentica verità: basta leggere un giornale o accendere un televisore per rendersene conto. E’ vero, l’Italia non è solo questo ma è, purtroppo, uno Stato tenuto in piedi da poche persone serie che quoti-dianamente ed in tutti i settori riparano i danni provocati da incompetenti, fannulloni e furbi. L’Italiano all’estero è mafia, pasta, scaltrezza, fannulloneria, superficialità. Molti, a partire dal Ministro Meloni, hanno dato una risposta provo-catoria a Celli, sostanzialmente sottolineando che neppure lui, ex direttore Rai ed oggi a capo di una univer-sità tra le più importanti, ha fatto nulla per cambiare tutto questo, sottendendo che a taluni incarichi, in Italia, non si arri-va certo per merito. Ma ciò che sfugge ai più è che quando persone come Celli o come la sottoscritta, parlano male di questo paese è proprio perché lo amano. Lo amano a tal punto da avere il cuore che sanguina constatando come si è ridotta la nazione di Dante Alighieri, Pirandello, Leonardo da Vinci, Rita Levi Montalcini, Giovanni Falcone, Meucci, Colombo, Miche-langelo: quanti nomi passati e contemporanei si potrebbero

elencare. L’Italia è bella, così piena di arte lasciata ad annerirsi a causa dello smog, di genialità dimenticate, di grandi scrittori

dai quali non si è imparato nulla e non si ha voglia di imparare nulla. Un tempo in questo paese il prete era Don Bosco, oggi è l’ultimo dei pedofili, il mare-sciallo era Salvo D’Acquisto, morto per i suoi concit-tadini, oggi è persona che ricatta, il medico era Giu-seppe Moscati, oggi è un professionista che toglie un polmone solo per guadagnare qualche spicciolo in più, l’imprenditore era l’Agnelli fondatore di Fiat capace di mettere mano al suo portafogli per i propri

dipendenti, oggi sono i Tanzi di Parmalat o i Tronchetti Provera di Telecom. Chi sostiene che bisogna combattere sul campo e rimanere in Italia, ha ragione, ma è necessario che le cose cambino, di molto e dall’interno, affinché il giovane che si af-faccia al mondo del lavoro, sia esso laureato o no, lo faccia con l’entusiasmo della sua età , consapevole di lavorare per creare un futuro migliore e che i più anziani di lui, invece di dare solo consigli per una volta siano disposti anche ad accettarli. Ai ragazzi, infine, ricordo ciò che disse Eleonor Roosevelt : “Nessuno può farvi sentire inferiori senza il vostro consenso!”

Pier Luigi Celli

Francesca De Marco

Ma perdere la testa in tutto questo sface-lo rischia di allontanarci da un’altra real-tà, sicuramente tenuta più nascosta, me-no importante perché lo schifo in cui vi-viamo fa, purtroppo, più audience.. una realtà, invece, importantissima e, per certi versi, consolante, che ci regala anco-ra la speranza di poter costruire qualcosa di buono che cambi la rotta di una nave che va verso la deriva: la solidarietà. Si parla sempre troppo poco dell’impegno e dei bellissimi sentimenti che spingono tante persone a cercare di aiutare il pros-simo, di alleviare una sofferenza. C’è chi si impegna nel volontariato, chi spende il suo tempo a regalare un sorriso a chi ne ha bisogno e a spazzare via la tristezza dai cuori feriti dalla solitudine e dalla nostal-gia; c’è, poi, chi si dedica alla raccolta di donazioni utilizzate o per aiutare persone in particolari situazioni di difficoltà, am-malate e bisognose di cure o attrezzature costose a cui non possono far fronte, o per cambiare la vita di chi, purtroppo, è nato nella “parte sbagliata del mondo”, in zone maltrattate e dimenticate dai Paesi progrediti, in cui ancora oggi si muore di fame e si fanno chilometri per un sorso d’acqua, posti in cui si è condannati, fin dalla nascita, ad una vita difficile e, quasi sicuramente, breve, se non fosse per l’aiuto di missionari e di associazioni che provano a migliorare questo stato di co-se, ma anche di singole persone che, sep-pur da lontano, nel loro piccolo fanno quel che possono. Le associazioni Onlus sono tantissime e ognuna di esse ha lo scopo di aiutare e proteggere una particolare categoria di persone. Tra le più conosciute ci sono

sicuramente Unicef, Save the Children, Intervita, Pangea,. Ma ci sono anche real-tà più “piccole”, più vicine al nostro quoti-diano, che ci fanno toccare con mano, e a volte può servire, il senso e l’importanza della scelta di essere d’aiuto agli altri. Parliamo, ad esempio, dell’associazione “Cuore Amico” che, nel nostro territorio oltre che in tutta Italia, si è occupata della situazione di tanti bambini affetti da ma-lattie invalidanti, aiutandoli nelle costose cure e rendendo la loro vita meno diffici-le. Veder girare tra le strade dei nostri paesi i veicoli per i diversamente abili contrassegnati dal simbolo di “Cuore Ami-co” e sapere che le nostre donazioni sono servite a regalare almeno un mezzo di trasporto confortevole a chi, ogni giorno, deve scontrarsi con le tante barriere della vita ( non solo architettoniche..) dovreb-be aprirci il cuore e farci toccare con ma-no quanto anche un minimo aiuto di cia-scuno possa fare la differenza. L’ atmosfera natalizia che già si respira ha un effetto magico anche in questo senso. In questo periodo dell’anno sembra che il pensiero della sofferenza altrui, la rifles-sione sul nostro “probabile egoismo” e la presa di coscienza di quanto sia sbagliato chiuderci occhi e orecchie per non vedere e non sentire ci colpisce. Sarà perché le feste ci addolciscono, perché ci ricordano quanto siamo fortunati, senza retorica, perché ci fanno piangere il cuore davanti a chi soffre senza colpa, ma questo mo-mento è quello in cui sicuramente la no-stra solidarietà si fa più sentire. Peccato che i problemi non si esauriscano col Na-tale, che il nostro aiuto servirebbe un po’ più spesso. Ma, a volte, questa mancanza

è dovuta anche alla tanta diffidenza nel fare donazioni che spariscono via facen-do, che arrivano solo nelle tasche di per-sone orribili, capaci di speculare anche su tanto dolore. Non ci si crede.. c’è perfino chi usa le grandi organizzazioni di solida-rietà per mettersi in mostra, per crearsi un’ immagine pulita e stimata da usare, poi, a scopi politici. Per non parlare di chi sull’umanità della gente gioca, andando casa per casa o aspettandoti fuori da un supermercato per raccontare storie stra-zianti di bambini affetti da malattie terri-bili, bisognosi “anche solo di un piccolo contributo per sperare di farcela”.. le persone senza scrupoli sono tante, questa è la triste realtà, ma non dobbiamo per-mettere che tutto questo fermi ciò che di buono si può fare per la felicità altrui. Informiamoci bene della serietà delle associazioni a cui intendiamo fare una donazione, o magari cerchiamo di cono-scere situazioni vicine in cui poter inter-venire senza intermediari, se proprio non ci fidiamo, ma non tiriamoci indietro e non sciogliamo i dubbi dicendo “ io ho donato ciò che potevo, dove andranno a finire i miei soldi non lo so, però il mio dovere l’ho fatto”. Se la nostra solidarietà non serve solo a pulirci la coscienza di-nanzi a Dio, a noi stessi e agli altri, allora la cosa più importante è sapere che arrivi dove c’è bisogno! La vera solidarietà è quella che nasce dal cuore e che trova la sua soddisfazione semplicemente nell’essere utile e non nell’essere riconosciuta e applaudita dagli altri. Rimanere nell’ anonimato non signi-fica non esistere, la vera gioia è..la gioia di un sorriso regalato!

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di Ermelinda Placì

E l’Italia ritorna al nucleare. Nel clima da rissa mediatica e di instabilità politico-istituzionale, che ha caratterizzato il nostro Paese negli ultimi mesi, la notizia è passata quasi inosservata, inascoltata. Con il referendum abrogativo dell’8 e 9 novembre 1987, che portò alla chiusura delle centrali nucleari di Caorso, Trino Vercellese e Latina, - in seguito allo scoppio disastroso della centrale di Cernobyl dell’aprile del 1986, che con la sua nube tossica oscurò i cieli dell’Europa e mostrò allora, e lo mostra tutt’oggi, gli effetti nocivi nell’impiego di questa fonte di energia -, ci si convinse tutti, opinione pubblica e politica, dell’opportunità a rinuncia-re. Oggi però la battaglia riguardo all’utilizzo di que-sta fonte d’energia è desti-nata ad un revival. Dopo l’accordo bilaterale dello scorso febbraio tra Italia e Francia, tra Enel e l’omologa francese Edf, si è passati all’approvazione del ddl sviluppo, decreto che - do-po quattro letture in parla-mento - nel luglio scorso è divenuto legge dello Stato. Così, - mentre la comunità internazionale si batte per l’abbandono del nucleare, almeno per il suo uso militare, mostrando la pro-pria riprovazione verso chi invece non desiste dal ricorso all’arricchimento dell’uranio per la costruzione di ordigni da guerra, come sta accadendo in Iran e in Corea del Nord -, do-po 22 anni l’Italia rilancia e ri-inizia il cammino verso l’impiego civile e pacifico di energia nucleare, (massimo 6 mesi dall’entrata in vigore della legge, cioè in piena campagna elet-torale per le regionali). Alcune regioni (Calabria, Toscana, Ligu-ria, Emilia Romagna, Piemonte alle quali si sono aggiunte Mar-che, Umbria, Puglia, Basilicata e Lazio) hanno già presentato ricorso alla Corte costituzionale rilevando l’incostituzionalità della Legge n.99/09 e facendo appello all’art. 127 Titolo V della Costituzione, che regola la concorrenza fra i poteri delle Regioni e quelli del governo. Il rilancio del nucleare - riemerso a partire dal blackout, che colpì il nostro Paese nel settembre del 2003 e connesso all’incremento delle importazioni di energia, cresciuto tra il 1987 e il 2007 di 2,45 punti percentuali, ottenute in massima parte dalla Francia e dalla Svizzera - rimette in discussione tutta una serie di importanti questioni relative alla valutazione dell’impatto ambientale, all’individuazione di zone strategiche, idonee allo stoccaggio e smaltimento dei rifiuti e delle scorie radioattive, alla costruzione e localizzazione dei nuovi impianti nucleari, che dovrà avvenire entro il 2020, alla loro dismissione (argomenti e competenze questi ai quali in realtà in parte già si chiedeva di rispondere con i tre quesiti del referendum a-brogativo dell’87). Certo, si potrà argomentare che il fatto di non investire qui da noi nel nucleare, sarebbe solo una magra consolazione, in

quanto non può liberarci dal pericolo che proviene dagli im-pianti presenti negli Stati vicini e che la tecnologia rispetto a vent’anni fa ha fatto passi da giganti, anche se c’è chi solleva dubbi circa l’efficienza dei reattori EPR di terza generazione e non manca chi è pienamente fiducioso sulla sua sicurezza e sulla possibilità di un suo “totale” controllo. Ciò malgrado, i dubbi permangono e sono molto forti. In un Paese come il

nostro, che è tutt’ora alle prese con l’emergenza dei rifiuti solidi urbani e ha difficoltà con la dismissio-ne delle scorie della attività nucleare precedente il 1987 e quelle della norma-le ricerca medica e scienti-fica, nasce spontaneo sol-levare il ragionevole dub-bio sulla possibilità di ga-rantire lo stoccaggio e lo smaltimento sicuro di sco-rie e rifiuti irraggiati, la cui pericolosità si protrarrà per centinaia, migliaia di anni, e alle quali dovrà provve-dere - articolo 29 della Legge n. 99/09 -

un’apposita agenzia per la sicurezza nucleare (Asn), sulla base dell’aggiornamento e monitoraggio dei dati scientifici e una attenta e continuativa attività di ricerca, che richiederà - per stare al passo coi tempi - ingenti capitoli di spesa. Così, se da una parte, si insiste sull’utilizzazione e sull’investimento di energie rinnovabili, dall’altra, occorre - nel nome di un “più ampio” e “complesso” concetto di progresso e senza volerne nascondere le contraddizioni e i pericoli - vigilare sulla super-bia dell’uomo che, come un “prometeo scatenato” (H. Jonas), pensa di poter tenere sotto il proprio controllo le conseguenze del fattibile umano, ovvero gli effetti di quello che egli è in grado di fare e produrre mediante la tecnica e la scienza. Pro-blema che ha portato – e lo abbiamo appurato tristemente col caso Eluana Englaro lo scorso inverno - a ridefinire i concetti stessi di nascita, vita e morte “naturale”. Ragion, per cui, ci si domanda: non saranno tutt’ora attuali le parole dell’Antigone di Sofocle? Molte forze tremende ha /la vita; eppure, vedi, più dell’uomo,/

nulla è tremendo…Diede a sé parola,/ il pensiero che è come il

vento, il vivere/ civile, e i modi/ d’evitare gli assalti/ dei cieli

aperti e l’umide tempeste/nell’inospite gelo/ a tutto armato/

l’uomo: che nulla/ inerme attende dal futuro. La morte (Ade)

soltanto/ non saprà mai fuggire, / se pur medita sempre nuovi

rifugi/ a non domati mali. Con un ingegno che supera/ sempre

l’immaginabile, ad ogni arte/ vigile, industre/ egli si volge/ ora

al male, ora al bene.

Una visione che potrebbe sembrare pessimistica, ma che vor-rebbe soltanto richiamare l’attenzione a valutare con cautela, prudenza e realisticamente il rapporto rischi/benefici e la re-sponsabilità riguardo a scelte che interessano le generazioni attuali e future.

RITORNO AL FUTURO

Page 6: Diciamo - il Quindicinale Indipendente

pag. 6 “IO MI MANGIO”

Riflessioni su uno dei disagi (giovanili e non) più in crescita negli ultimi anni.

di Silvia Lubello

dai Paesidai Paesidai Paesidai Paesi Salve:

UN ARTISTA SINGOLARE Kermesse d’eccezione a Salve per il 1° CHOCO-DAY a cura dell'associazione AD-altiora, di cui è presidente il prof. Carmelo Anastasio in una serata inserita nelle manifestazioni per Cuore Amico. all'insegna del Buon Gusto, della Cultura e della Solida-rietà. Protagonista della serata è stato un eccezionale artigiano e maestro pasticciere, Giusepppe Petracca da Castrignano del Capo. E' riuscito, con la sua arte pasticcera nella preparazione (sul posto) di svariati tipi di cioccolatini, con una musica da giungla come sottofondo ed un bellissimo video a raccontarci la storia "dalla nascita alla .....morte (nella nostra pancia)" del cioccolato. Applausi e gradimento, cioccolatini a iosa a rimpol-pare l’ansia d’accettazione non richiesta di un vero maestro. In un mondo dove ormai tutto quello che mangiamo è fatto a livello industriale abbiamo ammirato quanta passione e atten-zione l'artigiano ha posto nel "partorire" le sue leccornie dove la qualità è premiata. Le forme che la cioccolata prendeva sotto gli occhi sorpresi del pubblico presente hanno svariato da una caffettiera completa di tazzine, piattini cucchiaini a decine di forme di cioccolatini. Altro momento importante e emozionante è stato quello dedi-cato alla cultura, grazie alla presenza della poetessa salvese Lara Savoia. Che ha incantato con bellissime poesie a citazio-ni famose di grandi personaggi del passato. La grande affluenza di pubblico è stata la giusta cornice, per un fine nobile come la raccolta fondi per Cuore Amico.

Santa Cesarea Terme: LA MALATTIA DEL NOSTRO TEMPO

Accenneremo con molta discrezione ad una buona azione. La Caritas si è fatta promotrice di un’azione concreta di soli-darietà in favore di un nostro concittadino bisognoso di cu-re. Un gesto nobile quello del prestare aiuto a chi ne ha biso-gno. Un gesto che per la nostra gente, legata a quei valori di semplicità tipici della civiltà contadina, è quasi un atto dovu-to. E’ la migliore cura contro la malattia del nostro tempo, l’indifferenza, che sempre più mina le relazioni umane, ci rende egoisti, miopi, chiusi in noi stessi ed in fin dei conti aridi, pieni di paura, fragili. Colpisce quando l’indifferenza arriva da chi, nelle Istituzioni, dovrebbe sentire maggiormen-te il peso della responsabilità. Di fronte ai bisogni, dove sono le Istituzioni? E gli Enti assistenziali? Per nostra fortuna ab-biamo ancora una forte presenza della Chiesa e delle sue Associazioni che si occupano di chi ne ha bisogno. Ma una Società che delega al buon cuore, che lascia lettera morta i buoni propositi codificati in leggi, una Società che si nutre del mito dell’efficientismo, del culto della performance, è una società strutturata sullo squilibrio. Ed infatti le distanze fra ricchi e poveri, fra giovani ed anziani, fra Nord e Sud, fra garantiti e precari, vanno ampliandosi. E’ una società in pe-renne torsione…che sempre più gira la testa dall’altra parte. Quanto ci siamo stupiti nell’apprendere che a raccontare del pestaggio del povero Stefano Cucchi, morto ammazzato di botte in carcere, sia stato un carcerato africano immigrato clandestino?

Oliviero Toscani la raffigurava nuda, sen-za sfondo e senza commento, su uno di quei maxi cartelloni che si incontrano per strada, buttata lì, tra le offerte del supermercato e la pubblicità delle nuove auto. Già, pubblicità. Manifesti choc. Ma anche iniziative nelle scuole, per cercare di arginare un fenomeno che in Italia è in forte crescita. Fenomeno che, a detta degli esperti, continua ad essere “sottostimato”. Chiara oggi ha 27 anni e una nuova vita, ma quando di anni ne aveva 19, davanti allo specchio proprio non si piaceva. “Pesavo 70 chili e pensavo che, perden-do un po’ di peso, sarei migliorata. Anche davanti agli occhi dei ragazzi. Uno specia-lista aveva fatto la dieta, ma qualcosa è sfuggita di mano. In un anno sono dima-grita 50 chili […] mi hanno ricoverata e

adesso, con una terapia adeguata e anni di sforzi, sono tornata a vivere”. Una vita soppressa dietro quei chili di

troppo, un pensiero soffer-to e strozzato dietro l’inadeguatezza e la vergo-gna, dietro quell’ombra onnipresente che ancora oggi considera la donna come oggetto, sottoposta ad una discriminazione cul-turale e sociale che comin-cia fin dall’infanzia. Potrebbe sembrare eccessi-

vo parlare di infanzia, ma di fatto gli e-sperti rilanciano un allarme ancora più inquietante; Maria Gabriella Gentile, capo della struttura dietetica e nutrizio-ne clinica, afferma: “c’è un aumento di forme precoci”. Su 400 casi gravi che hanno curato in reparto, il 20% riguarda-va ragazze con età inferiore ai 16 anni, mentre l’8% era inferiore ai 12 anni, con conseguenze che influiscono sulla cresci-

ta davvero devastanti. In questo labirinto di dati e percentuali, però, capita di incrociare anche Fabrizio, diciassettenne, anoressico. Quel senso opprimente di disagio lo aveva portato ad isolarsi dal suo gruppo di amici, a mangiare in modo compulsivo, a buttarsi letteralmente sul cibo. Il passaggio all’anoressia è breve: il sarca-smo e la cattiveria dei compagni di clas-se hanno fatto il resto. Comincia la dieta: un rifiuto del cibo destinato a non avere fine, fino al giorno del collasso, in classe, davanti a tutti. Anche per lui il calvario della guarigione, riscoprendo i limiti di quella fantasia mentale in cui tutto sfiora la perfezione, in un movimento così ete-reo che a stento si può toccare … come il proprio corpo, invisibile e assente, “mangiato”da quella voglia di vivere, e alla fine deriso da quello sguardo perso e incapace di ritrovarsi in una realtà pronta a stamparlo, senza veli, sui 4 pali di un cartellone pubblicitario.

Page 7: Diciamo - il Quindicinale Indipendente

pag. 7 dai Paesidai Paesidai Paesidai Paesi

Un grande evento caratterizzerà il prossimo Natale;

quest’anno infatti l’Associazione Internazionale del Lions Club

International, in collaborazione con i Lions Club di Gallipoli e

di Casarano presieduti rispettivamente dal dr. Gianmaria De

Marini e dal dr. Massimo Ciliberti, presenterà lo spettacolo

teatral-musicale

“LA CANZOLATA… la Tombola Cantata raccontando Napoli”

Ideata, condotta e cantata da Gaetano Maschio

con la partecipazione del Soprano Filomena Piro

Al Piano il M° Silvano Trani

Due ore di allegra e spensierata evasione nel segno della soli-

darietà in favore dei terremotati d’Abruzzo vi aspettano quindi

Domenica 27 Dicembre – apertura porte ore 19,30 – al Teatro

della Fondazione Filograna di Casarano; Assisterete al più

grande successo canoro che questo spettacolo sta ottenendo

in Terra di Puglia e sarete accompagnati dal M° Gaetano Ma-

schio nella Napoli di inizio secolo per ascoltare le più belle e

famose arie della Canzone Melodica Napoletana.

Alla base della serata vi è il tradizionale gioco della Tombola

condotto dalla mitica figura di Pulcinella. Al pubblico presente

verranno consegnate le cartelle numerate per segnare i nume-

ri estratti di volta in volta e, al raggiungimento delle poste in

gioco - rispettivamente Ambo, Terno, Quaterna, Cinquina e

Tombola - gli spettatori porteranno a casa i ricchi premi messi

in palio. La Vera Smorfia Napoletana magistralmente raccon-

tata dagli artisti che si susseguiranno sul palcoscenico, accom-

pagnerà gli spettatori nel mondo incantato della Napoli Melo-

dica e durante l’estrazione, l’incontro di alcune “Caselle Musi-

cali” costituiranno lo spunto per Pulcinella e i suoi compagni

per cantare le più belle canzoni napoletane, arricchendone la

presentazione con riferimenti all’epoca, ai motivi ispiratori

delle canzoni medesime ed ai simpatici aneddoti partenopei di

cui la storia della canzone napoletana è ricca. Si va da “SANTA

LUCIA” a “FUNICULI’ FUNICULA’, da ‘O MARENARIELLO” a

“MARIA MARI’, da ‘O SURDATO ‘NNAMMURATO” a “CORE

‘NGRATO, da “GUAPPARIA” a “ZAPPATORE”, da “TORNA A

SURRIENTO” a “MALAFEMMENA”, a “‘O SOLE MIO” e a tanti

altri classici della canzone napoletana. La presenza poi del So-

prano Filomena Piro nelle vesti di Colombina, con i suoi stu-

pendi assolo e con duetti assieme al M°Gaetano Maschio, do-

nerà un tocco di grazia ed eleganza allo spettacolo. Gli ospiti

verranno condotti alla scoperta di un mondo fatto non solo di

musica e di canto ma anche di poesia, di cultura e di sentimen-

to. Il gioco della Tombola è ovviamente solo uno spunto per

assistere a due ore di spettacolo dedicato alla canzone parte-

nopea con la straordinaria partecipazione del M° Silvano Trani

al piano e alle tastiere.

Il Service pro Abruzzo rientra in uno specifico progetto del

Lions Club International Multi Distretto 108 Italy ed è destina-

to ad una raccolta fondi finalizzata alla costruzione di un presi-

dio Socio-Sanitario nel Comune di Navelli, in provincia

dell’Aquila, da consegnare alla popolazione terremotata di

quel Comprensorio Abruzzese a cui, peraltro, partecipano tutti

i Lions Clubs d’Italia.

Ovviamente la manifestazione non ha alcuno scopo di lucro ed

ha già ottenuto il Patrocinio della Provincia di Lecce e delle

Città di Lecce, Casarano e Gallipoli.

Il dr. De Maria Emanuele, Officer per la 6° Circoscrizione del

Distretto Lions International 108 Ab e componente del Comi-

tato pro-Abruzzo riferisce del grande successo che l’iniziativa

ha già ottenuto nelle Città di Bari, Foggia, Massafra e Canosa

dove la rappresentazione de “La Canzolata …. Raccontando

Napoli” ha già allietato il folto pubblico presente e spera ora in

una numerosa partecipazione della gente del Grande Salento

dimostratasi in molte altre circostanze sempre pronta a “fare

e dare solidarietà” in favore dei bisognosi.

Il 27 dicembre Vi aspettiamo quindi tutti al Teatro della Fonda-

zione Filograna a Casarano! La solidarietà darà spettacolo.

LA SOLIDARIETA’ E’ DI SCENA Quest’anno lo spettacolo di Natale i Lions del Grande Salento lo dedicano alle Genti terremotate d’Abruzzo

Page 8: Diciamo - il Quindicinale Indipendente

A margine di una due giorni dedicata alla conoscenza della medicina antroposofi-ca, organizzata dall’associazione “Salento

Waldorf” nell’ex Conserva-

torio di Sant’Anna di Lecce, incontriamo la dottoressa Laura Borghi, medico antro-posofo, responsabile del servizio scientifico della We-leda Italia e socio della socie-tà Italiana di Medicina Antro-posofica per capire in un’altra chiave il fenomeno

dell’influenza “A” e i possibi-li rimedi per debellare questa forma patologica che ha assunto dimensioni “pandemiche”. La medicina antroposofica, ricordiamo, è un tipo di medicina complementare che nacque e si diffuse in Svizzera e in Germa-nia e, successivamente, nel resto d'Europa e del mondo, subito dopo la fine della prima guerra mondiale. Venne formulata e sviluppata inizialmente dal filosofo austriaco Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia, e da un medico olandese, la dot-toressa Ita Wegman. Nel 2002 la Federazione degli Ordini dei medici ha riconosciuto omeopatia, omotossicologia, medicina antroposofica insieme ad altre sei medicine complementari non convenzionali come “atto medico”. Dottoressa Borghi, come viene interpretata dal vostro punto

di vista questa forma influenzale? «Noi la consideriamo co-

me una malattia epidemica che si propaga per contagio e si manifesta individualmente per ogni singolo soggetto. La pecu-liarità che consideriamo è il “terreno” su cui eventualmente i virus possono attecchire e se possono esserci fattori che la predispongono. È infatti una malattia contagiosa ma non tutti i soggetti, per esempio in una classe scolastica o sul posto di lavoro, si ammalano, e ciò è importante perché appunto è solo considerando l’organismo del singolo che è possibile dare una terapia adatta». Il vaccino potrebbe essere utile per curare questo tipo di influ-enza? «La posizione della medicina antroposofica non è pro-vaccinazioni, - spiega ancora Laura Borghi - ma quella di inse-rirsi nella realtà della cura della salute dell’individuo. Può es-serci l’impiego di farmaci ma anche misure di tipo igienico, che possono andare al di là di semplici norme (quali, ad es., lavarsi le mani), e investire la cura dell'organismo di “calore” del cor-po umano. Un ottimo rimedio di cura è legato all’adeguato funzionamento del sistema immunitario e delle forze di difesa dell’organismo, legate anche alla vita emotiva, emozionale. È opportuno dunque agire sull’apparato sensoriale soggetto continuamente ad un bombardamento esterno che provoca così un abbassamento delle difese organiche. ». Altri rimedi antroposofici? «Prevedono l’uso di preparati ve-getali e minerali, indirizzati con una certa “ratio”, minerali del ferro di origine meteroica, composti di ferro e fosforo prepara-ti con tecniche di farmacia antroposofica, col fine di richiamare le forze di guarigione organiche e individuali. Quando il terre-no è sano il virus non ha motivo per attecchire».

d.n.

pag. 8 dai Paesidai Paesidai Paesidai Paesi di Donato Nuzzaci

Tricase - POTENZA DI UN’ARTE MARZIALE

400 medaglie in appena quattro anni. È questo il record di maggior pre-stigio per la società Tae-

kwondo D’Amico di

Tricase che in questo anno compie e festeggia il 30esimo anniversario dalla fondazione con una monografia fotogra-fica per rendere omag-gio alla scuola che il padre (Andrea) e lo zio

(Gino) di Luca D’Amico (responsabile attuale della società) fondarono nel 1979. Di acqua ne è passata da allora quando il Taekwondo era considerato solo un’arte marziale sconosciuta, oggi invece dopo trent’anni è diventato uno

sport olimpico, consigliato dai pediatri per la sua capacità educativa ed è ormai diffuso in quasi tutti i continenti, 160 nazioni per un totale di 50 milioni di pra-ticanti. Pure a Tricase la scuola D'Amico è diventata punto di riferimento e luogo

di incontro e socializzazione per centi-naia di giovani. Fin dalla costituzione la società tricasina ha tesserato alla Fita (la Federazione Italiana Taekwondo) oltre 2000 atleti che hanno gareggiato in com-petizioni regionali, nazionali e internazio-nali. Più di 250 cinture nere e 4 insegnan-ti tecnici. E poi ancora la D’Amico ha a-perto centri di allenamento in diversi paesi della provincia di Lecce tra cui Ca-

sarano, Miggiano, Specchia, Ruffano,

Poggiardo e Andrano diffondendo in tal

modo la conoscenza e la cultura di questo sport nel Basso Salento. Tra i ragazzi più medagliati dal 2006 spiccano Giulia

Marra (10 anni d’età con all’attivo 20 meda-glie tra ori, argenti e bronzi), Maria Marra,

Luigi Marra, Valerio De

Iaco, Dino Ucci, France-

sca Mariosa, Giuseppe

Ruberto, Vanessa Pon-

zetta, Luca Valiani, Donato Cipolla, Va-

lentina Zocco, Edoardo Sodero, Vittorio

Legari, Fatima Maglie, Gabriele Maisto,

Riccardo Coluccia, Luigi De Rinaldis, Pa-

ola De Rinaldis, Donato Bramato, Dana

Caccioppola. In definitiva in trent’anni la D’Amico ha contribuito non poco alla crescita culturale di centinaia di ragazzi provenienti da mezza provincia, dimo-strando che uno sport solo apparente-mente “di lotta” è invece un ottimo vei-colo di socializzazione.

Dott.ssa Laura Borghi

INFLUENZA E DINTORNI

Page 9: Diciamo - il Quindicinale Indipendente

di Laura Longo

pag. 9

Economia Economia Economia Economia ENTI ASSOCIATIVI E TASSE

di Marco Sponziello

Pro loco esonerate, asd e altri enti interessati. Scadenza al 15 dicembre. Si sciolgono gli ultimi nodi. L’Eas torna a far parlare di sé. Questa volta, in primo piano, la modalità semplificata, utilizzabile anche da parte delle associa-zioni combattentistiche e d’arma e dalle federazioni sportive nazionali riconosciute dal Coni. Eas sì, no o versione ridotta – Per essere esonerati dalla pre-sentazione del modello non è sufficiente il requisito del man-cato interesse economico. Vale a dire che se una pro loco e una associazione “senza scopo di lucro” hanno optato entram-be per il regime agevolato previsto dalla legge 398/1991, per la prima, tale scelta porta all’esclusione, per la seconda no. In sostanza, la norma (articolo 30, comma 3-bis, Dl 185/2008) dispone espressamente l’esonero dalla presentazione soltanto per le pro loco. Stesso discorso per gli enti associativi che svolgono attività commerciali solo marginalmente, nella circolare n. 51/E del 1° dicembre si ricorda che il requisito della “marginalità”, come condizione di esclusione dall’obbligo di trasmissione dell’Eas, conta esclusivamente per le Onlus di diritto. Nessun obbligo di invio del modello, invece, per gli istituti di patronato che non godono del regime di favore accordato agli enti di tipo associativo.

Le associazioni combattentistiche e d’arma, iscritte nell’apposito albo presso il ministero della Difesa, e le federa-zioni sportive nazionali, riconosciute e controllate dal Coni, accedono alla versione semplificata del modello. Cioè, oltre a compilare il primo riquadro relativo ai dati identificativi dell’ente e del rappresentante legale, nel secondo, che riguar-da le informazioni utili ai fini fiscali, saranno tenuti a fornire le poche notizie richieste ai punti 4, 5, 6, 25 e 26 dell’Eas. Tutto questo perché, in riferimento a tali soggetti, la maggior parte dei dati rilevanti sono già in possesso dell’Amministrazione fiscale. Ok alla modalità semplificata anche per l’associazione sindaca-le “ramo” di una organizzazione nazionale confederale iscritta nel Cnel che, quale articolazione di quest’ultima, ne indica il rispettivo codice fiscale al rigo 5) del modello. Altri chiarimenti – Infine, nel documento di prassi che integra e completa la circolare n. 45/2009, una ulteriore specificazione è fornita in merito all’individuazione del preciso momento di “inizio attività”, coincidente con la reale operatività e non con l’apertura della partita Iva. Si ricorda che il termine per l’invio del modello Eas è fissato al prossimo 15 dicembre. Fonte: fiscooggi

da Casaranoda Casaranoda Casaranoda Casarano

I mass media si occu-pano del movimento

ultrà soltanto in pre-senza di incidenti, scontri, vandalismi o partite sospese. Anzi, di solito regna il silen-zio più totale quando le tifoserie organizza-te italiane sono prota-

goniste di un’iniziativa di solidarietà. Ma questa volta, ahimè per i media, bi-sogna scontentarli perché il popolo delle curva, specie quello della Virtus Casara-no, commuovendosi per la vicenda di Francesco Sarcinella - un ragazzino con problemi di gravi salute - ha avviato una campagna di solidarietà per raccolta fon-di. Un’azione nobile dove è necessario rico-noscere il giusto merito ai veri ultras, ovvero coloro che rifiutano la mercifica-zione del calcio e credono nei valori au-tentici di uno sport d’altri tempi. Il CUSP di Casarano (Commando Ultrà Sào Paulo) è un gruppo che nasce agli inizi del 1980 in un piccolo bar di Casara-no, precisamente nel “Bar San Paolo”, luogo di ritrovo domenicale per appas-sionati di calcio al centro di piazza San Domenico.

Immediata è stata la mobilitazione di raccolta fondi che ha permesso a France-sco di compiere un viaggio in America per riabilitare le sue attività linguistiche-cognitive. I supporter casaranesi non hanno lesinato la loro consueta generosi-tà: ben 4 mila euro sono stati consegnati al piccolo Francesco il quale ha potuto effettuare gli accertamenti e le visite necessari per riacquisire la parola e tutte le funzioni legate al linguaggio. Un appello a cui il CUSP non poteva asso-lutamente restare sordo. Anche perché il principio di solidarietà è il suo credo e il gruppo sente il dovere di essere costan-temente in prima linea, partecipando attivamente. Una solidarietà che non è semplicemente venire incontro a chi ha bisogno, ma significa condividere i pro-blemi dell’altro. In questa occasione i tifosi della Virtus Casarano hanno fatto la loro parte da protagonisti, aderendo immediatamente al progetto sia come ultras che come cittadini. Virtù inespresse, sin qui. Pochi sanno infatti, che proprio questi tifosi, spesso dipinti a tinte fosche, sono artefici di un miracolo autentico che parla di solidarie-tà e di socialità. Diciamo tutto. Aderendo all’iniziativa

della Città di Casarano hanno raccolto, euro su euro, ben 4000€ da consegnare ad Antonio Sarcinella, padre di un bimbo sfortunato, per tutti Francesco. Le cure americane sono valse non solo a fargli fare dei passi giganteschi sulla via del ritorno alla vita ma anche a fargli acquisi-re una sorprendente coscienza delle sue potenzialità. Oltre a gestirsi canta, usa il computer e si fa coccolare. La sera va al circol dei Cusp e s’intrattiene con gli altri. In più riveleremo che proprio quei tifosi, senza clamore alcuno, grazie agli sforzi di Alfredo Bevilacqua e di Giovanni Scorra-no sono riusciti a portare nel club tanti adolescenti strappandoli alla strada ed ai bubboni che la stessa propone, capiremo l’importanza di tale realtà. Come dire che è nato un Club, quello dei Cusp 1980, un Club dall’identità maiuscola sulla via del sociale.

CUSP 1980, TIFOSERIA DEGNA

Il piccolo Francesco

Page 10: Diciamo - il Quindicinale Indipendente

pag. 10 Che passione la cucina!Che passione la cucina!Che passione la cucina!Che passione la cucina!

Ingredienti:

Tempo di preparazione:

Difficoltà:

Media

IL PIATTO PRONTO

circa 40 minuti

Tempo di cottura:

30 minuti circa in forno caldo a 180°

Le ricette di Francy

a cura di Pietro Russo

POLENTA al GORGONZOLA e SPINACI

• 150 gr di farina di mais (polenta);

• 150 gr di gorgonzola;

• 200 gr di spinaci;

• 2 uova (intere);

• 50 gr di Parmigiano grattugiato;

• 20 gr di burro;

• 1 spicchio d’aglio;

• 1 dl di latte;

• 1/2 litro di acqua (per la cottura della polenta);

• Sale; PREPARAZIONE

1. In una pentola fonda mettete a bollire mezzo litro d’acqua salata.

2. Quando l’acqua bolle versate, poco alla volta, la farina di mais, mescolate continuamente con un cucchiaio di legno, per circa trenta minuti e a fuoco lento.

Ai punti 1. e 2. Ho usato della polenta a cottura

veloce, con circa 8 minuti di cottura.

1. Terminata la cottura, aggiungete il latte freddo

ed amalgamate. 2. A parte, in un tegame fate soffriggere uno spic-

chio d’aglio nel burro, quando sarà imbiondito aggiungete gli spinaci, io ho usato quelli surgelati.

3. A cottura ultimata, spolverateli con parte del parmigiano e tritateli grossolanamente.

4. Incorporate gli spinaci tritati nella polenta che avete preparato precedentemente.

5. Quindi aggiungete le due uova intere, la parte rimanente del parmigiano grattugiato, il gorgon-zola, tagliato a quadratini, e amalgamate il tut-to.

6. Imburrate una pirofila o un tegame da forno, rivestitela con della carta da forno e versatevi il composto.

7. Ricoprite la parte superiore con altro parmigia-no grattugiato e dei pezzetti di burro, quindi infornate in forno caldo a 180°.

8. Fate cuocere per circa mezz’ora, togliete dal forno e gustatevi il risultato ottenuto.

UN PIATTO AUTUNNALE......D’EFFETTO.

Scrivete a [email protected] per dare un giu-dizio alle ricette pubblicate e per contribuire alla rubrica con le vostre ricette.

Page 11: Diciamo - il Quindicinale Indipendente

pag. 11

di Carlo Pasca

di D.N.

SportSportSportSport

TRICASE: SOTTO A CHI TOCCA Alla fine della strepitosa gara contro il Corato il presidente Michele Dell’Abate si è lasciato andare in un commento che riassume per intero la condizione della squadra: «Questo è

calcio». «Finalmente ho ritrovato la squadra che avevo da sempre in mente: carica, aggressiva, vittoriosa. Battere il Taurisano e il Corato è stata un’emozione incredibile - racconta Dell’Abate -, abbiamo lottato con tutte le forza per raggiungere quei risulta-ti, giunti dopo aver dominato nelle passate sfide contro il Luce-ra, col Locorotondo e nei confronti diretti con Manduria e Co-pertino (dove addirittura abbiamo ciccato un gol al 95' minu-to). Col Taurisano potevamo addirittura strafare in termini di gol con Ruberto e Matteo Giannuzzi anche se dall’altro dob-biamo ringraziare il portiere Cesari autore di un miracolo a pochi secondi dalla fine. Ringrazio mister Totò Ciullo per aver imposto alla squadra carattere e determinazione. È una perso-na preparata che merita di militare in categorie superiori». L’ultimo disputato al San Vito è stato un duello ad alti livelli,

una gara ricca di emozioni e sofferenze per i tricasini che, dopo essere passati in vantaggio all’ottavo del primo tempo grazie ad un gol di capitan Ruberto, si sono spenti per un po’ suben-do gli assalti degli avversari. Nella seconda frazione stesso co-pione, Tricase in posizione difensiva (in dieci uomini) e avver-sari in avanti ma nulla è cambiato in termini di risultato. Anzi in pieno recupero una staffilata di Gian-nuzzi ha mandato in visibilio lo stadio. Festa grande: tre punti conquistati gio-cando d’astuzia e tenacia. Ora l’ultimo posto è solo un brut-to ricordo e il Bisce-glie è alle porte…tutto tremante!

SESTA VITTORIA CONSECUTIVA, IL CASARANO PUO’ SOGNARE A Caserta e in casa contro il Pomigliano i rossoazzurri vincono e convincono. Domenica c’è la trasferta di Pisticci.

Prosegue senza intoppi la marcia del Casarano verso le prime posizioni della classifica del girone H di serie D. Il peren-torio 3 a 0 rifilato al Capozza al malcapi-tato Pomigliano ha consegnato ai rosso-azzurri la sesta vittoria consecutiva e la quarta posizione nella graduatoria, a meno otto dal Sant’Antonio Abate, leader solitario del girone. Gara senza storia quella di domenica scorsa, con i padroni di casa depositari del pallino dal gioco dal primo minuto al novantesimo e in grado di creare tante occasioni da re-te. Il Casarano attraversa indiscutibil-mente un ottimo momento di forma, sia fisico che mentale, e ci sono ancora ulte-riori margini di miglioramento. Domenica potevano pesare le assenze di due degli uomini più in palla, il centrocampista Stentardo e l’esterno Simone D’Anna, entrambi appiedati dal Giudice Sportivo, egregiamente sostituiti però da Rocco e Cenciarelli. A conferma, ancora una vol-ta, della ricchezza numerica e qualitativa della rosa messa a disposizione del tecni-co da una società generosa e vogliosa di compiere al più presto il salto nel calcio che conta. La vittoria sul Pomigliano è giunta al termine di quella che possiamo definire la settimana più importante del-la stagione della Virtus. Due domeniche fa, infatti, con la vittoria sull’ostico cam-po della Casertana i rossoazzurri hanno maturato la convinzione di poter ancora recitare un ruolo importante in questo

torneo. Vincere a Caserta, contro una diretta concorrente e inanellando il quin-to successo di fila ha dato maggiore con-vinzione ad un gruppo allestito per com-piere il salto in Seconda Divisione già alla

fine di questa stagione, ma che per peri-pezie di vario tipo si ritrova a dover rin-correre avversari temibili e che nel volge-re di tre mesi hanno già guadagnato un certo margine sul Casarano. Ma da cal-ciatori del calibro di Calabro, Villa, Bonaf-fini, Fazio e chi più ne ha più ne metta è lecito aspettarsi di tutto. Villa, il bomber dello scorso torneo di Eccellenza non è ancora tornato sui suoi soliti livelli, lo sta facendo per gradi, ma al momento la

squadra non ne soffre più di tanto, aven-do scoperto in Serao un difensore abile nell’insaccare sugli sviluppi di calci da fermo, e in D’Anna un attaccante ma-scherato da esterno, abile nell’uno con-tro uno e nel tiro a rete e rapidissimo nelle incursioni in area di rigore. Ottime anche le recenti prove fornite da Andrea Presicce, a segno contro il Pomigliano. In attesa del pieno inserimento di Contino, che ricordiamo ha vinto la classifica mar-catori della serie D appena sei mesi fa, dell’oggetto misterioso Palumbo e della precisa collocazione tattica di Palazzo, mister Bianchetti continua a puntare forte su Alberto Villa, un bomber di raz-za, di categoria superiore e che ben pre-sto tornerà a fare quello che sa far me-glio. Il gol. Magari proprio a partire da domenica quando la Virtus farà visita ad un Pisticci impelagato nei bassifondi della classifica e sulla carta già condannato ad un’altra giornata senza gloria. E nel turno succes-sivo ecco un derby molto atteso: a Casa-rano verrà il Francavilla del tecnico Mino Francioso, da poco tornato sulla panchi-na biancazzurra con l’obiettivo di ag-guantare una disperata salvezza. Due turni relativamente facili per il Casarano che ora ha iniziato a correre e che non vuole fermarsi più. Due turni alla portata dei rossoazzurri, due partite da sei punti, due gare che Alberto Villa può sfruttare per ritornare il Mitico.

Alberto Villa

Page 12: Diciamo - il Quindicinale Indipendente

DICICRUCI di S. Laraia

Orizzontali

1. La Svizzera ha espresso il proprio dissenso alla loro costruzione; 7. Servi-zio ,tennisticamente, vincente; 9. Diodo ad emissione luminosa; 10. L'Antonio ignorato da Lippi; 15. La mentalità del misogino; 17. Sigla di Latina; 18. Si mixa col wisky; 20. Un pezzo di pane; 21. Secco, arido; 22. La fine del film america-no; 24. Nota Bene; 26. Si fissa ell'estremità della lenza; 27. New Technology; 29. Propone di apporre il Crocifisso sul Tricolore; 31. Popolosa Repubblica asiatica; 34. Filamenti del micelio; 35. Dispensa agenzie; 36. Guai a perdere quello del discorso; 38. Insieme a..; 39. Un ...incidente bancario; 41. I...,you are, he is; 42. Starci sulla cresta è auspicabile; 43. Il Vladimir rivoluzionario russo di Simbirsk; 44. Non simpatica canaglia; 47. Rosolino, patriota italiano; 48. Le sospirate.. dell'impiegato; 49. Un po’ di mestizia; 50. Sigla di Ragusa; 52.

Disonesta..Silvia; 53. La kermesse sanremese; 56. Dimora per anacoreti; 58.

Introduce un dubbio; 59. Dente aguzzo; 60. Bestemmia da Santa Inquisizione; 61. Scevro da legami; 62. Può essere in comodato; 63. Quello di R. Arbore era meravigliao; 64. Congiunzione latina.

Verticali

1. Vi ha sede la Comunità degli Stati Indipendenti; 2. Il Pacino di Serpico; 3. La

cosa per i latini; 4. Nel suo giardino bazzicavano mele, serpenti Eva ed Adamo; 5. E' uguale al per; 6. Stato federato della Germania; 7. E' confluita (forse) nel PdL; 8. Lavoratori agricoli in via d'estinzione; 11. France..in volo; 12. Cellule del cordone ombelicale; 13. Storico produttore Usa di serial televisivi (Cuore e batticuore, Love Boat...); 14. A volte son geniali; 16. Scrittore ateniese detto Ape Attica; 19. Piante specializzate nell'impollinazione zoofila; 23. Indica provenienza; 25. Il trans il cui computer scotta; 28. Anna in D'Alessio, cantan-te; 30. L'antica Herbita, in provincia di Enna; 32. Mammifero dei cervidi; 33. Si è soliti farlo con miti e luoghi comuni; 35. Una raccomandata postale; 37.

Poste in profondità; 40. Fine dei danni; 45. Trasformano l' Ufo in Puffo; 46. Il Giglio celeste; 47. Il dopo di Petrarca; 49. L'Edouard dell'Impressionismo; 51.

Un tipo di ceramica; 53. Santa del New Mexico; 54. Il Don Badalamenti; 55.

Codardo, pusillanime; 57. Sono..imperfetto; 58. Il cul de..ove non è saggio infilarsi; 61. Leggermente scosceso.

Le soluzioni sul prossimo numero con il nome del vincitore

3 dicembre 1989 - I presidenti George Bush e Mikhail Gor-

bachev a Malta annunciano ufficialmente la fine della

guerra fredda, la cui origine derivava dalla politica delle

zone d’influenza trasformatasi tra il 1946 e il 1947 in politi-

ca dei blocchi contrapposti.

5 dicembre 1901 - Nasce Walt Disney: inventore di perso-

naggi indimenticabili e autore di un’industria del diverti-

mento che ha influenzato intere generazioni.

10 dicembre 1975 - Eugenio Montale riceve il premio No-

bel per la letteratura. Attraverso una straordinaria capaci-

tà di invenzione linguistica, egli esprime nelle sue opere

una visione scettica del mondo animata da una tenace

fede nell’uomo.

AVVENNE

Sotto le soluzioni del cruciverba del numero prece-dente con cui è stata premiato il sig. Ferrari Luca REGOLAMENTO

Il primo, che da martedì

08.12.2009 dalle ore

9.00, invierà a:

[email protected]

la soluzione del cruciver-

ba, riceverà in premio

una ricarica telefonica di

10 € dell’operatore pre-

ferito. Non sono ammes-

si gli stessi vincitori per

almeno 3 concorsi con-

secutivi.

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