Anfiteatro romano.docx

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Anfiteatro romano L'anfiteatro è un edificio di forma ellittica usato per spettacoli pubblici. Nell'antichità veniva usato per i giochi gladiatori e animali. La differenza esteriore tra un anfiteatro e un teatro romano è che l'anfiteatro è di forma ellittica mentre il teatro è semicircolare e dotato di una scena sul lato rettilineo. L'anfiteatro è diverso anche dal circo romano che ha una forma molto più allungata con il lato breve, e che era usato per corse di cavalli aggiogati a carri. Tuttavia i circhi sono forse meno comuni e certamente meno noti, mentre l'anfiteatro rappresenta un monumento tipico di ogni città romana grande o piccola. L'anfiteatro più famoso al mondo è l'anfiteatro Flavio, detto Colosseo, costruito dalla dinastia dei Flavi. In particolare fu iniziato dall'imperatore Vespasiano e fu terminato (e sontuosamente inaugurato) dal figlio Tito. Le dimensioni raggiunte da queste fabbriche erano impressionanti: il Colosseo arriva a misurare nei due diametri esterni 188 x 156 m, con un'arena di 86 x 54 m. Prima della sua erezione il più imponente era probabilmente l'anfiteatro di Capua (I-II secolo) con i diametri 170 x 140 m. L'Anfiteatro di Verona è tra i meglio conservati, tant'è ancora utilizzato per spettacoli lirici e altre attività di spettacolo, e misura tutt'oggi 152 x 123 m. I giochi L'edificio è legato ai giochi gladiatori (combattimenti tra gladiatori variamente armati) e alle venationes, ovvero spettacoli che comprendono animali, sia in forma di caccia più o meno ritualizzata, sia in forma di combattimento in cui uomini o animali vengono variamente penalizzati. I combattimenti tra gladiatori conquistarono in breve la città di Roma, dove i giochi venivano dapprima ospitati in luoghi non propri, poi ebbero sede in una struttura in legno, e infine ebbero un edificio monumentale degno della popolarità che riscuotevano nella Capitale. Da Roma in breve tempo si espansero in tutto l'Impero, dalle grandi città fino nei luoghi più sperduti. Ed erano edifici di solito imponenti. Questi giochi godevano di una grande popolarità, e affluivano spettatori sia dalle città vicine, sia dalla campagna. Il numero di posti disponibili ci pare oggi modesto rispetto agli stadi moderni: l'anfiteatro più grande, il Colosseo, conteneva

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Anfiteatro romanoL'anfiteatro un edificio di forma ellittica usato per spettacoli pubblici. Nell'antichit veniva usato per i giochi gladiatori e animali. La differenza esteriore tra un anfiteatro e un teatro romano che l'anfiteatro di forma ellittica mentre il teatro semicircolare e dotato di una scena sul lato rettilineo. L'anfiteatro diverso anche dal circo romano che ha una forma molto pi allungata con il lato breve, e che era usato per corse di cavalli aggiogati a carri. Tuttavia i circhi sono forse meno comuni e certamente meno noti, mentre l'anfiteatro rappresenta un monumento tipico di ogni citt romana grande o piccola.L'anfiteatro pi famoso al mondo l'anfiteatro Flavio, detto Colosseo, costruito dalla dinastia dei Flavi. In particolare fu iniziato dall'imperatore Vespasiano e fu terminato (e sontuosamente inaugurato) dal figlio Tito. Le dimensioni raggiunte da queste fabbriche erano impressionanti: il Colosseo arriva a misurare nei due diametri esterni 188 x 156 m, con un'arena di 86 x 54 m. Prima della sua erezione il pi imponente era probabilmente l'anfiteatro di Capua (I-II secolo) con i diametri 170 x 140 m. L'Anfiteatro di Verona tra i meglio conservati, tant' ancora utilizzato per spettacoli lirici e altre attivit di spettacolo, e misura tutt'oggi 152 x 123 m. I giochi L'edificio legato ai giochi gladiatori (combattimenti tra gladiatori variamente armati) e alle venationes, ovvero spettacoli che comprendono animali, sia in forma di caccia pi o meno ritualizzata, sia in forma di combattimento in cui uomini o animali vengono variamente penalizzati. I combattimenti tra gladiatori conquistarono in breve la citt di Roma, dove i giochi venivano dapprima ospitati in luoghi non propri, poi ebbero sede in una struttura in legno, e infine ebbero un edificio monumentale degno della popolarit che riscuotevano nella Capitale. Da Roma in breve tempo si espansero in tutto l'Impero, dalle grandi citt fino nei luoghi pi sperduti. Ed erano edifici di solito imponenti. Questi giochi godevano di una grande popolarit, e affluivano spettatori sia dalle citt vicine, sia dalla campagna. Il numero di posti disponibili ci pare oggi modesto rispetto agli stadi moderni: l'anfiteatro pi grande, il Colosseo, conteneva verosimilmente 40.000 o 50.000 spettatori. Per facilitare gli spostamenti degli spettatori locali e dei forestieri, di solito gli anfiteatri erano collocati in periferia o fuori le mura lungo direttrici importanti. Dopo la diffusione del Cristianesimo i giochi furono osteggiati dalle autorit religiose per la loro disumanit. La popolarit dei giochi dur nel tempo. Costantino li viet fin dal 326; sembra che a Costantinopoli l'interdizione fosse osservata, mentre nel 397 a Roma sono ancora citate le scuole di gladiatori (i ludi). Costanzo II li impose di nuovo, Valentiniano III decret la fine dei giochi, anche se gli ultimi che si tennero al Colosseo furono celebrati da un regnante barbarico Teodorico nel VI secolo.Struttura Il centro dell'anfiteatro costituito da un'area pianeggiante a forma ellittica, coperta di sabbia, e chiamata arena. Tutto attorno si sviluppa la cavea, ossia l'insieme delle gradinate in muratura, dove prendevano posto gli spettatori. Queste gradinate erano di solito divise in settori, in modo che spettatori di censo e categoria sociale diversi non fossero mescolati. Da un lato vi era una costruzione speciale, in sostanza una tribuna riservata alle autorit (pulvinar). Gli spettatori entravano nella cavea e ne uscivano attraverso apposite porte poste a vari livelli, che davano accesso a scale e corridoi che, settore per settore, davano su ingressi esterni differenti, per far s che le diverse classi sociali potessero muoversi su percorsi anch'essi separati. Questi accessi erano chiamati vomitoria. Le gradinate terminavano esternamente con un muro che circondava tutto l'anfiteatro (il muro di summa cavea) che negli anfiteatri maggiori portava un anello di pietra con dei fori. In questi fori venivano posti dei pali che reggevano dei velaria, ovvero delle grandi tele che servivano a fare ombra (e forse a proteggere dalla pioggia) gli spettatori, che venivano manovrate da personale specializzato, a volte ingaggiato fra i marinai esperti nell'arrampicarsi sugli alberi delle navi per manovrare le vele. Il corridoio dove dei pali (infilati o sfilati dai fori) potevano trasformarlo in gabbie mobili per gli animali. Vi erano molti locali di servizio finalizzati agli usi pi disparati: dal magazzinaggio di attrezzature o scenari, alla ritenzione degli animali destinati ai combattimenti , ai vani destinati ai gladiatori quali palestre o terme ,e luoghi di preghiera per coloro che si preparavano ai combattimenti. L'apparato per la gestione degli anfiteatri era enorme, comprendendo gli addetti alla movimentazione delle scene nell'arena (o sotto l'arena), i manovratori dei velari sopra la cavea, i sorveglianti delle entrate e delle uscite, gli incaricati al nutrimento e alla cura degli animali, e altri protagonisti di svariati servizi connessi con gli spettacoli quale, ad esempio, la rimozione dall'arena di uomini e animali feriti o uccisi nel corso dei combattimenti. I locali di servizio erano dunque numerosi e articolati. Al giorno d'oggi non ancor chiara la funzione di alcuni di essi. A volte vi erano dei sistemi ingegnosi per fare entrare gli animali nell'arena senza che aggredissero gli addetti. Vi erano dei corridoi che permettevano di inserire dei pali da una parete all'altra, attraverso dei fori posti a distanze regolari sulle pareti stesse. Inserendo i pali dietro gli animali, si impediva che tornassero indietro, e sfilando i pali davanti agli animali gli si permetteva di progredire verso l'arena. Si tratta quindi di un sistema di gabbie mobili, di cui l'unico esempio ben conservato presente nel piccolo anfiteatro di Cividate Camuno . Il Colosseo costruito su un laghetto, e per questo era possibile allagare l'arena e svolgervi perfino delle battaglie navali. Vi era un pavimento mobile, con botole o a pannelli, che mediante appositi macchinari o montacarichi consentiva di far comparire o scomparire elementi scenografici, persone o animali. Alla base degli anfiteatri non raro verificare la presenza di varie altre costruzioni sotterranee, come l'imponente sistema di canalizzazioni sotto l'Arena di Verona. Le fondazioni di questi edifici erano di solito in ciottoli o pietrisco legati con malta di calce, e sopra di esse iniziava l'opera in muratura che poteva comprendere componenti lapidee e marmoree e raggiungere altezze attorno ai 50 metri. Il paramento esterno dell'anfiteatro, ad arcate, era ornato con colonne, lesene e relativi capitelli di diverso stile con l'aumentare dell'altezza, con varie decorazioni e statue, in modo a conferire ad esso un aspetto monumentale.