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Incontro con gli Operatori del 5 novembre 2015
Andamento della sicurezza ferroviaria
Ing. Amedeo Gargiulo
Programma dell‘incontro
11,00–11,30Andamento della sicurezza ferroviaria
• Cenni sul report annuale
• Scenario europeo e nazionale
Ing. Amedeo
Gargiulo
11,30-11,45Organizzazione dell’incontro
• Programma dell’incontro
• Argomenti comunicati dagli Operatori
Ing. Giulio
Margarita 11,45–12,15
Evoluzione legislativa
• Il IV pacchetto
• Il decreto legislativo 15 luglio 2015, n° 112
• la nuova STI OPE (Reg. UE 2015/995 della Commissione dell’8/6/15)
12,15–12,45Norme di esercizio
• Stato di attuazione del riordino da parte degli operatori e recenti provvedimenti dell’Agenzia
• Qualificazione del personale e visite mediche
12,45-13,00 Dibattito
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12,45-13,00 Dibattito
13,00–14,00 Pausa Pranzo
14,00–14,30
Standard Tecnici
• Decreto ANSF n°1/2015
• Piano di attuazione STI “Applicazioni telematiche per servizi passeggeri e merci”: informativa del National
Contact Point
• Problematiche connesse al dissesto idrogeologico
Ing. Maria Grazia
Marzoni
14,30–16,00
Stato di conformità dei Sistemi di Gestione della Sicurezza ed esiti degli audit, delle ispezioni e
dell’analisi degli incidenti
• Novità nello scenario normativo di riferimento rispetto al contesto presentato nel 2014
• I principi della supervisione
• Risultati del piano della supervisione (p.to 4 Allegato al Reg. 1077/2012): principali esiti dell’attività svolta
• Strategia e piano della supervisione (p.to 2 Allegato al Reg. 1077/2012):
o Priorità e obiettivi
o Modalità di effettuazione delle attività
Ing. Giovanni
Caruso
16,00–17,00 Dibattito
Incontri bilaterali con GI e IF
Verrà fatto il punto su:
•recepimento del decreto 4/2012 nelle proprie DE e PE,anche in relazione al programma presentato
•adempimento alle note specifiche emanate da ANSF
•approfondimenti sui temi proposti dagli Operatori
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•approfondimenti sui temi proposti dagli Operatori
Ente Autonomo Volturno
•Rapporto tra decreto 112/2015 e 162/2007. In particolare le ferrovie interconnesse cheverranno escluse dal campo di applicazione del 112 (cioè che non figureranno nell’elenco invia di definizione), quando si attrezzeranno con sistemi di protezione ricadranno nel campodi applicazione del 162 o ne continueranno ad essere escluse? (Ing. Margarita)
•Onerosità delle eventuali mitigazioni da applicare sulle ferrovie interconnesse nelle more delloro attrezzaggio.
In particolare, se si prende a riferimento l’RCF:
Argomenti comunicati dagli Operatori
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In particolare, se si prende a riferimento l’RCF:
� La terra non è attrezzata, quindi limite a 50 km/h e vigilante attivo o altro agente;
�presenti P.L. senza dispositivi che inibiscono il traffico lato strada: conseguente necessità dipresenziamento e di marcia a vista
�per EAV/GI il regime di circolazione è DU con blocco telefonico, ritenuto obsoleto daldecreto ANSF n° 4/2012
� Il segnalamento risulta differente rispetto a quello di RFI (ci dovrebbe essere omogeneitànel passaggio da una linea all’atra) (Ing. Margarita)
FuoriMuro – Servizi Portuali e Ferroviari s.r.l. (1/2)
•Modalità, tempi di applicazione effettivi ed entrata in vigore della STI “Esercizio e Gestionedel traffico” del sistema ferroviario dell’Unione di cui all’allegato I del Regolamento conriferimento al punto 7. Attuazione dello stesso allegato rispetto alla data di entrata in vigoredel Regolamento UE 995/2015 (Ing. Margarita)
• Impatto normativo ed organizzativo sulle IF della STI Esercizio e Gestione del Traffico per itreni merci che effettuano trasporti merci limitati all’interno della IFN o transfrontalieri (Ing.Margarita)
•Coerenza e conformità delle attuali norme per l’accertamento dei requisiti sanitari previsti
Argomenti comunicati dagli Operatori
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•Coerenza e conformità delle attuali norme per l’accertamento dei requisiti sanitari previstidall’art. 2.4.2 dell’Allegato C al decreto ANSF 4/2012 per il personale di accompagnamentotreno (cd abilitazione AT) con le condizioni di salute e di sicurezza sul lavoro previste per lostesso personale dal punto 4.7 dell’allegato I al Regolamento UE 995/2015 (Ing. Margarita-Bargilli)
•Validità delle attuali norme per l’accertamento dei requisiti sanitari di cui all’’art. 2.4.2dell’allegato C al decreto ANSF 4/2012 (abilitazioni FT-A, FT-B e VE) per il personale addettoalla preparazione dei treni (punto 4.2.1.1 comma b allegato I Regolamento UE 995/2015 (Ing.Margarita-Bargilli)
FuoriMuro – Servizi Portuali e Ferroviari s.r.l. (2/2)
•Coerenza e conformità dei requisiti generali professionali (competenze) previsti dall’art. 2.4.2,3.1 ed allegati 1,2,3,5 dell’Allegato C al decreto ANSF 04/2012 con le competenzeprofessionali previste dal punto 4.6 e dagli allegati F e G dell’allegato I al Regolamento UE995/2015 (Ing. Margarita)
•Quadro normativo ed abilitativo del personale dei raccordi ferroviari alla IFN con riferimentoalle definizione di raccordo del Dlgs 112/2015 e all’applicazione del Dlgs 247/2010 edell’allegato C al Decreto ANSF 4/2012 (Ing. Margarita)
Argomenti comunicati dagli Operatori
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•Audit ed Ispezioni ANSF (cd supervisione). Per uniformità della supervisione (competenza delpersonale e valutazione) si richiede di conoscere come vengono comunicate alle IF i criteridecisionali previsti dall’art. 7 del Reg. UE 1077/2012 e dai punti 2 e 4 dell’Allegato allo stessoRegolamento (Ing. Caruso)
Gruppo Torinese Trasporti•Necessità che il Gestore dell’infrastruttura condivida con le Imprese ferroviarie la valutazionedei rischi sviluppata, ai sensi del regolamento UE 402/2013, in caso di modifiche necessarie arecepire il regolamento UE 2015/995 (Ing. Margarita)
•Adempimenti sanitari per la mansione di sicurezza Accompagnamento Treni (modulo AT) inbase al regolamento UE 2015/995 e alla disposizione RFI n° 55/2006 (Ing. Margarita-Bargilli)
Rail Traction Company• Impatto sulla relazione annuale della sicurezza ferroviaria del Decreto del MIT 26/05/2015(Ing. Caruso)
• Trenord
Argomenti comunicati dagli Operatori
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• Trenord•Con riferimento al par. 1.2 del Regolamento UE 20015/995, chiarire il campo di applicazioneriguardo alle linee di RFI (ovvero la STI si applica alle linee di RFI ove esiste unainterconnessione diretta con rete estera oppure a qualsiasi linea dell'infrastruttura nazionale,a prescindere dal tipo di servizio effettuato?)
Ad esempio ad un servizio regionale svolto tra Milano e Como sulla linea Milano-Svizzera viaChiasso la STI e' applicabile? Allo stesso modo come per un servizio regionale tra Alessandriae Piacenza?. (Ing. Margarita)
•Chiarire la compatibilità con le norme nazionali attuali riguardo al punto 7 del suddettoregolamento. (Ing. Margarita) per favore chiarire la domanda
la Commissione ha proposto 6 atti legislativi nel gennaio 2013 suddivisi in:
Technical Pillar per semplificare le procedure che devono assicurare l’interoperabilità e sicurezza a livello europeo, nonché diminuire i costi sostenuti dal settore ferroviario
�il consiglio ha raggiunto un accordo sul Technical Pillar politico in giugno 2014�Nove “Trilogues” sono stati portati a termine con la presidenza italiana e
Lituania (discussi più di 400 emendamenti);�Un accordo è stato raggiunto fra Parlamento Europeo e Consiglio il 17
giugno 2015
Il 4°°°° Pacchetto
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giugno 2015
Market Pillar per aprire il traffico passeggeri domestico e creare una migliore struttura e governance per i Gestori infrastruttura (eliminare i conflitti di interesse e migliorare i flussi economici)
�sul Market Pillar la discussione è proseguita fino a ottobre 2015�L’8/10/2015 il Consiglio europeo ha approvato all'unanimità il quarto
pacchetto ferroviario, incluso il Market Pillar�si apre ora la strada ai negoziati con Parlamento e Commissione europea per
arrivare al testo legislativo finale
Le principali discussioni sul Technical Pillar hanno interessato i seguenti argomenti:
Scopo: metro, ferrovie leggere, tram-treno�è stato stabilizzato ed allineato l’attuale scopo di entrambe le direttive
�chiarito il concetto di “light rail” (crashworthiness della classe CIII/C IV, massima resistenza di 800KN)
� introdotto il tram-treno ed applicazione su base volontaria della STI alle metro
Autorizzazione di messa in servizio veicoli (one-stop-shop)�ERA agirà come ONE STOP SHOP, in particolare ERA rilascerà il certificato di
Il 4°°°° Pacchetto
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�ERA agirà come ONE STOP SHOP, in particolare ERA rilascerà il certificato di sicurezza alle IF che effettuano servizio in più Stati Membri o, se richiesto dall’applicant, in un solo Stato Membro (area di esercizio)
�ERA rilascerà l’autorizzazione all’immissione sul mercato per veicoli che si intende utilizzare in più SM o, se richiesto dall’applicant, in uno SM (area di uso)
� le NSA lavoreranno a stretto contatto con ERA attraverso opportuni accordi
�Un nuovo sistema informatico assicurerà un approccio armonizzato
� in ERA verranno aggiunte altre risorse che verranno pagate mediante gli oneri che verranno richiesti per il rilascio dei CdS e AMIS
Previsti nuovi compiti per ERA al fine di assicurare un implementazione uniforme del quadro normativo:�Esame delle regole nazionali al fine di valutare la necessità di mantenerle o eliminare;
�Monitoraggio NSA e NoBo
�Autorità di controllo per il sistema ERTMS
�Autorità di controllo per i sistemi telematici
�Additional task per altri argomenti specifici, come per esempio “spare parts”
Prevista un’innovazione del quadro normativo per la sicurezza ferroviaria:�Chiarimento in merito alla lista degli attori che hanno un potenziale impatto con
Il 4°°°° Pacchetto
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�Chiarimento in merito alla lista degli attori che hanno un potenziale impatto con operazioni di sicurezza (trasportatori/carriers, consignors, caricatori)
� Introduzione del concetto di “cultura della sicurezza” (safety culture,reporting culture, occurrence reporting)
�Requisiti sulla cooperazione fra i vari attori (cross border infrastructure, supervision, etc.)
�Supporto dell’ERA agli Organismi investigativi nazionali
�Estensione dello scopo della certificazione degli ECM
�Possibilità di proporre nuovi metodi di sicurezza (per esempio armonizzazione degli elementi per il Sistema di Gestione della Sicurezza)
previsto un incremento dell’armonizzazione a livello europeo al fin di aumentare l’interoperabilità, in particolare:
�ERTMS trackside verrà pre-autorizzato da ERA
�Allineamento delle definizioni delle Regole Nazionali di Sicurezza e Regole Nazionali Tecniche (NSR e NTR) e procedure più stringenti
�Regole dettagliate per descrivere le procedure di autorizzazione
�Il Registro europeo dei veicoli dovrà essere operativo entro 5 anni
Il 4°°°° Pacchetto
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�Il Registro europeo dei veicoli dovrà essere operativo entro 5 anni dall’entrata in vigore della Direttiva
�Distinzione fra Autorizzazione di messa sul mercato (ad opera ERA) ed i controlli da fare prima dell’utilizzo del veicolo (ad opera delle Imprese Ferroviarie)
�Convergenza dei criteri applicabili ai NoBo e DeBo
Nuovi provvedimenti introdotti per allinearsi agli ultimi sviluppi del quadro normativo europeo, come:�Dichiarazione congiunta sulle agenzie decentrate dell'Unione europea;�New Comitology Procedure (nel contesto del Trattato di Lisbona): un approccio a
due step per le STII, CSM e CST:�STI: obiettivi generali da adottare mediante “atti delegati”, contenuto tecnico
delle STI mediante “atti implementati”;�CSM e CST: il mandato deve essere adottato mediante “atti implementati” ed il
contenuto mediante “atti delegati”.
Prossimi step:
4°°°° Pacchetto
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Prossimi step:�approvazione del 4° pacchetto da parte del Parlamento Europeo
�periodo di tre anni per preparare l’ERA nell’ottica dei nuovi task
�recepimento da parte degli Stati Membri.
�accordo di collaborazione/coordinamento fra ERA ed ogni NSA al momento in discussione in uno specifico gruppo di lavoro ERA-NSAs
�definizione delle procedure per gestire il coordinamento ERA-NSA ed il coinvolgimento delle NSA nei processi di rilascio CdS e Autorizzazione di messa sul mercato dei veicoli.
•In vigore dal 25-7-2015
•(Art. 1 comma 6) Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presentedecreto, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti emana […] un decretoministeriale, con il quale sono individuate le reti ferroviarie di cui al comma 4.
Nelle more dell'emanazione del decreto di cui al primo periodo, si applica ildecreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 5 agosto 2005 (il GIrilascia i certificati di sicurezza alle IF circolanti sulla propria infrastrutturaprevio assenso degli “Uffici Speciali Trasporti a Impianti Fissi” competenti).
DECRETO LEGISLATIVO 15 luglio 2015, n°°°° 112Attuazione della direttiva 2012/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012 che istituisce uno spazio ferroviario europeo unico.
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previo assenso degli “Uffici Speciali Trasporti a Impianti Fissi” competenti).
•(Art. 10 comma 3) La disposizione di cui all'articolo 27, comma 4, deldecreto legislativo 10 agosto 2007, n. 162 (“Sulle reti regionali, […] possonocontinuare ad operare senza certificato di sicurezza le imprese ferroviariecontrollate dal gestore dell'infrastruttura”) si applica sino alla data di entratain vigore del decreto di cui all'articolo 1, comma 6. Decorso tale termine, ilcertificato di sicurezza e' rilasciato dall'Agenzia nazionale per la sicurezzadelle ferrovie.
•Nel decreto, in corso di definizione, di cui all’art. 6 comma 1, cheindividua le reti interconnesse, si definiranno le modalità di gestionedel transitorio necessario a completare gli interventi per l’incrementodel livello di sicurezza della circolazione su tali reti
DECRETO LEGISLATIVO 15 luglio 2015, n°°°° 112Attuazione della direttiva 2012/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012 che istituisce uno spazio ferroviario europeo unico.
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•modifica la decisione 2012/757/UE relativa alla specifica tecnica diinteroperabilità concernente il sottosistema «esercizio e gestionedel traffico» del sistema ferroviario nell'Unione europea
•emanato l’ 8/6/2015
•in vigore dal 1/7/2015
Regolamento (UE) 2015 / 995 della Commissione
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•Piano di attuazione di ciascuno Stato membro da notificare entro il1° luglio 2017
•Entro la fine del 2015 andrà inviato ad ERA il «Template» relativo allaSTI Esercizio.
ANSF sta predisponendo il «Template» ERA per identificare:
•I requisiti STI non ancora recepiti e le tempistiche direcepimento
•Le norme nazionali già coperte dai requisiti STI e quindi daabrogare
REGOLAMENTO (UE) 2015 / 995 DELLA COMMISSIONE
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•le norme nazionali non coperte dai requisiti STI, in merito allequali verificare:
�se c’è una lacuna da colmare nella STI;
�se è necessario notificare la norma come caso specifico
Focus su alcune incombenze a carico del GI e delle IF
Route book
4.2.1.2.2.1. Compilazione del fascicolo percorso trenoIl Gestore dell'infrastruttura deve fornire all'impresa ferroviaria almeno le informazioniper il Fascicolo percorso treno indicate nell'appendice D, e garantire che il contenutodella documentazione fornita sia esaustivo ed esatto; mentre l’IF deve garantire che ilcontenuto del Fascicolo percorso treno sia esaustivo ed esatto.
4.2.1.2.2.2. Modifiche alle informazioni contenute nel Fascicolo percorso treno
REGOLAMENTO (UE) 2015 / 995 DELLA COMMISSIONE
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4.2.1.2.2.2. Modifiche alle informazioni contenute nel Fascicolo percorso trenoIl Gestore dell'infrastruttura deve avvertire l'impresa ferroviaria delle eventuali modifichetemporanee o permanenti alle informazioni fornite a norma del punto 4.2.1.2.2.1.
4.2.1.2.2.3. Comunicazioni al macchinista in tempo realeIl Gestore dell'infrastruttura deve informare i macchinisti di eventuali modifiche dellalinea o degli impianti della linea che non sono stati segnalati come modifiche delleinformazioni per il Fascicolo percorso treno come indicato al punto 4.2.1.2.2.2.
Prestazioni di frenatura e velocità massima consentita
REGOLAMENTO (UE) 2015 / 995 DELLA COMMISSIONE
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Prestazioni di frenatura e velocità massima consentita
4.2.2.6.2 Prestazioni di frenatura e velocità massima consentita
1) Il Gestore dell'infrastruttura deve fornire all'impresa ferroviaria tutte le pertinenti caratteristiche di lineaper ciascun percorso:— spazi di arresto comprensivi dei loro margini di sicurezza inerenti,
— le pendenze,
— le velocità massime consentite e
—le condizioni di utilizzazione dei sistemi di frenatura che possono avere un impatto sull'infrastruttura,come i freni magnetici, i freni per recupero e i freni a correnti parassite.
REGOLAMENTO (UE) 2015 / 995 DELLA COMMISSIONE
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2) Il Gestore dell'infrastruttura può anche fornire le informazioni seguenti:
i) per i treni in grado di circolare ad una velocità massima superiore ai 200 km/h, il profilo didecelerazione e il tempo di risposta equivalente su binario in piano;
ii) per i convogli a composizione bloccata e i treni a composizione fissa non in grado di circolare ad unavelocità massima superiore ai 200 km/h, la decelerazione (come per il precedente punto i) o lapercentuale di massa frenata;
iii) per gli altri treni (a composizione variabile o treni non in grado di circolare ad una velocità massimasuperiore ai 200 km/h), la percentuale di massa frenata.
Le informazioni di cui sopra, se fornite dal gestore dell'infrastruttura, sono messe a disposizione di tuttele imprese ferroviarie che intendono gestire treni sulla sua rete. Si devono rendere disponibili anche letabelle di frenatura già in uso e ammesse per le linee esistenti alla data di entrata in vigore del presenteregolamento.
4.2.2.6.2 Prestazioni di frenatura e velocità massima consentita
3) L'impresa ferroviaria deve, nella fase di pianificazione, determinare leprestazioni di frenatura del treno e la velocità massima corrispondentetenendo conto:
— delle caratteristiche della linea in questione, come indicato al precedentepunto 1) o, se disponibili, delle informazioni fornite dal gestoredell'infrastruttura conformemente al precedente punto 2). Se il gestore
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dell'infrastruttura conformemente al precedente punto 2). Se il gestoredell'infrastruttura ha fornito le informazioni di cui al punto 2), l'impresaferroviaria deve utilizzarle per esprimere le prestazioni di frenatura, e
—dei margini relativi al materiale rotabile derivanti dall'affidabilità e dalladisponibilità del sistema di frenatura.
Altre importanti novità:
4.2.2.1.3.2 Treni merci nel traffico internazionaleLo Stato membro deve notificare alla Commissione quale delle norme seguenti si applica nellapropria rete per un treno che attraversa una frontiera tra Stati membri.Alternativamente:— 2 luci rosse fisse, o— 2 targhe riflettenti della forma seguente con triangoli laterali bianchi e triangoli rossi nellaparte superiore e inferiore:Le luci o le targhe devono esser posizionate alla stessa altezza sopra i respingenti sull'assetrasversale.
Gli Stati membri che prevedono l'utilizzo di 2 targhe riflettenti devono accettare anche l'utilizzodi 2 luci fisse rosse come segnalamento di coda del treno.
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di 2 luci fisse rosse come segnalamento di coda del treno.
Gli Stati membri che prevedono l'utilizzo di 2 luci fisse rosse devono accettare anche l'utilizzodi 2 targhe riflettenti come segnalamento di coda del treno, purché le seguenti 2 condizionisiano soddisfatte in tutta la rete:— la norma di esercizio per l'entrata in un'eventuale sezione di blocco occupata dispone che il
macchinista debba essere in grado di arrestarsi prima di qualsiasi ostacolo e—non vi è obbligo per i segnalatori di controllare visivamente la presenza di un dispositivo di
coda del treno per verificare che il treno sia completo.
Ribadito obbligo di utilizzo del vigilante
4.2.2.9 Vigilanza del macchinistaLa presenza a bordo di un mezzo di monitoraggio della vigilanza del macchinista è indispensabile. Questo dispositivo interviene per arrestare il treno qualora il macchinista non reagisca entro un lasso di tempo determinato che è precisato nelle STI Materiale rotabile.
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ANSF ha evidenziato a ERA:
• La necessità di definire nella STI principi di sicurezza comunioltre che regole di dettaglio
• La necessità di migliorare alcuni requisiti della STI perché avolte molto di dettaglio (tanto da risultare eccessivamenteprescrittivi) altre volte molto superficiali, senza chiarire lo scopodel requisito e, dunque, rendendone difficile l’applicazione da
REGOLAMENTO (UE) 2015 / 995 DELLA COMMISSIONE
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del requisito e, dunque, rendendone difficile l’applicazione daparte degli operatori.
• Stato di avanzamento del processo di riordino
• Criticità di carattere generale rilevate nel recepimento del decreto4/2012
• Osservazioni su aspetti specifici anche a seguito di segnalazioni diOperatori:
�Limiti massa per asse e metro corrente
�Gestione anormalità al blocco porte
Argomenti dell‘intervento
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�Gestione anormalità al blocco porte
�Tablet
�Manovre
�Vigilante
�Servizi di spinta effettuati da personale di altra Impresa
�Verifica tecnica delle condizioni per la circolazione in sicurezza
�Normativa inerente a nuove tipologie di freni
D.Lgs. 10-8-2007 n. 162
• art. 6 comma 2L'Agenzia è incaricata di svolgere i seguenti compiti: a) definire ilquadro normativo in materia di sicurezza, proponendone ilnecessario riordino, ed emanare anche su proposta dei Gestoridelle infrastrutture e delle Imprese ferroviarie, le norme tecniche egli standard di sicurezza e vigilare sulla loro applicazione
Base normativa
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• art. 27 comma 1l'Agenzia elabora, attraverso il riordino dell'attuale, un nuovoquadro normativo che tenga conto dell'ambito di applicazionedel presente decreto, dell'evoluzione della normativa, delprogresso tecnico e scientifico e preveda l'adeguamento el'armonizzazione della struttura normativa nazionale con quellacomunitaria, nonchè l'assegnazione dei compiti e dellecompetenze e la ripartizione delle responsabilità fra i soggettiinteressati
9/8/2012 emanati:• Direttiva ANSF n° 1/dir/2012 “Linee guida per lo svolgimento delle
attività a carico degli operatori ferroviari a seguito del riordino delquadro normativo”
• Decreto ANSF n° 4/2012 di emanazione di:
�“Attribuzioni in materia di sicurezza della circolazione ferroviaria”
�“Regolamento per la circolazione ferroviaria”
�“Norme per la qualificazione del personale impiegato in attività di
Testi emanati da ANSF
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�“Norme per la qualificazione del personale impiegato in attività disicurezza della circolazione”
Entrata in vigore: 1/1/2013
8/10/2012 - 26/11/2012Trasmesse in quattro gruppi le tabelle di raffronto tra RCF e normeprevigenti all’entrata in vigore del decreto 4/2012, al fine di fornire unsupporto agli Operatori nella fase di riordino normativo di lorocompetenza
• “hanno impatto”sui testi normativi senza che però tali testivengano conseguentemente modificati → rischio di errateinterpretazioni nella lettura combinata di più documentidiscordanti
• non disciplinano ancora tutti gli aspetti di interfaccia
Emanazione delle procedure di interfaccia da parte del GI
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• definire un insieme organico, completo, e autoconsistente diprocedure di interfaccia, attualmente distribuite, per unmedesimo argomento, su più documenti dei quali uno modificaparti dell’altro
La comunicazione tra personale delle IF e del GI è possibile solo seentrambi conoscono le medesime procedure di interfaccia
Quindi le IF devono:• diffondere al proprio personale le procedure di interfaccia emanate
dal GI
• fornire al riguardo la necessaria formazione e informazione
• evidenziare, nelle proprie procedure emanato in recepimento delle
Recepimento delle procedure di interfaccia da parte delle IF
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• evidenziare, nelle proprie procedure emanato in recepimento delleprocedure di interfaccia, i singoli punti di queste ultime da cuiderivano le procedure interne
Inoltre le IF devono comunicare ad ANSF le procedure di interfaccianon recepite in quanto non applicabili ai propri contesti operativi,dettagliandone le motivazioni
• tali limiti costituiscono un vincolo di sicurezza che lecaratteristiche dell’infrastruttura pongono ai veicoli circolanti sudi essa
• costituiscono pertanto un aspetto di interfaccia, come tale dicompetenza del GI
Limiti massa per asse e metro corrente
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• non sono pertanto ammesse deroghe ai limiti stabiliti nellaPGOS (art. 116 - tabella 49 bis), se non previo parere favorevoledel GI
• tale concetto verrà evidenziato nella “nuova PGOS”
• Le IF hanno comunicato, a seguito di richiesta di ANSF, che tutti iconvogli utilizzati sono dotati di dispositivo di sistema di comando econtrollo centralizzati e distinti per lato (obbligatorio dal 31/12/2012)
• Consistente disomogeneità tra le misure adottate dalle IF in caso digusto, anche in condizioni di esercizio simili
• Ai sensi dei punti 16.8 e 24.2 dell’RCF, in caso di guasto durante ilservizio, è ammesso l’utilizzo del convoglio non oltre il termine corsa
Blocco porte
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servizio, è ammesso l’utilizzo del convoglio non oltre il termine corsa(previa adozione mitigazioni); l’utilizzo per servizio commerciale oltretale limite appare immotivato
• Le IF devono allineare le proprie misure all’RCF e alle misure di maggiorefficacia già adottate da alcune di esse, migliorandole ovepraticabile
Analizzare i rischi connessi a:
• utilizzo tempestivo, simultaneo e a treno in movimento, delleinformazioni contenute in documenti diversi tutti da visualizzaresullo stesso tablet (scheda treno, FL, prescrizioni ecc.)
• consultazione simultanea, da parte dell’agente di condotta, diinformazioni visualizzate su Tablet e di prescrizioni cartacee,
Tablet
35
informazioni visualizzate su Tablet e di prescrizioni cartacee,consegnate all’agente in caso di modifiche dell’infrastruttura
In mancanza di soluzioni alternative, le prescrizioni cartaceedevono essere tutte gestite dal GI come situazioni improvvise
• Determinare le tempistiche a disposizione del personale dibordo per scaricare, visionare, assimilare e, ove necessario,verificare la documentazione ricevuta via tablet e i suoieventuali successivi aggiornamenti, in tempo utile per il servizioda svolgere
Tablet
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• Tenere conto, nel fare ciò, della consistenza di taledocumentazione, delle ulteriori incombenze in capo alpersonale di bordo e dei consistenti tempi di download in areenon coperte da wi-fi
• Dare al personale la possibilità di dimostrare, a fronte dieventuali contestazioni, l’avvenuta “firma elettronica” deidocumenti ricevuti sul Tablet
• Compatibilizzare l’utilizzo del tablet con quello degli altridispositivi in dotazione al personale di bordo, anche riguardoalle modalità di custodia, ricarica e mantenimento in efficienza
Tablet
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alle modalità di custodia, ricarica e mantenimento in efficienza
• Nel caso di manovre spinte, alcune IF hanno adottato, inalternativa alle misure di cui al punto 19.19 dell’RCF, unalimitazione di velocità a 20 km/h
• Tale misura non appare sufficiente a mitigare i rischi connessialla mancata vigilanza dell’agente di condotta
Manovre
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alla mancata vigilanza dell’agente di condotta
• Inoltre non è contemplata tra le raccomandazioni emanatedella DG FEMA a seguito dell’incidente accaduto a FirenzeSMN il 12/01/2014
• Pervenute le risposte alla nota con cui ANSF ha chiesto alle IF dicomunicare i casi nei quali, per problematiche di salute esicurezza sul lavoro evidenziate dalle ASL, i propri treni circolanocon vigilante escluso
• Si presume quindi che le IF che non hanno fornito risposta
Vigilante
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• Si presume quindi che le IF che non hanno fornito rispostacircolino con il vigilante attivo
• ANSF, nell’ambito della propria attività di supervisione, staprocedendo a riscontrare in campo tale situazione
• L’effettuazione di servizi di spinta con utilizzo di magliasganciabile non è più ammessa
• La possibilità per un’IF di effettuare un treno avvalendosi deiservizi di spinta offerti da altra IF non è in contrasto col vigentequadro normativo
Servizi di spinta effettuati da personale di altra Impresa
40
quadro normativo
• L’agente di condotta della locomotiva di testa deveappartenere all’IF che effettua il treno, in quanto responsabiledella condotta del treno in sicurezza e del rispetto dei relativivincoli di marcia
• Le IF hanno recepito senza variazioni i punti 2.2.1.2. b) e 3.2.2.delle NVTV (effettuazione di Verifica Tecnica non ad originecorsa)
• ANSF ha chiesto alle IF evidenza del rispetto del punto 7.3dell’RCF (la partenza di ciascun treno è subordinata allaverifica tecnica che esistano le condizioni per la suacircolazione in sicurezza)
Verifica tecnica delle condizioni per la circolazione in sicurezza
41
circolazione in sicurezza)
• Alcune IF hanno risposto di non applicare tali punti dell’NVTV: intal caso devono eliminare al più presto, dalle proprie DE e PE, lapossibilità di ricorrere a quanto in essi disposto
• Le altre IF non hanno ancora risposto
• Su alcuni materiali sono utilizzate nuove tipologie di freno cheagiscono su tutto il treno senza scaricare la condotta generale(cosiddetto “freno diretto”)
• Tali tipologie di freno presentano caratteristiche innovative siariguardo al loro uso che riguardo alle relative modalità di prova
Normativa inerente a nuove tipologie di freni
42
• Le IF che adottano tali freni devono disciplinare tali aspettiinnovativi adeguando ove necessario le proprie disposizioni eprescrizioni di esercizio
Incontro con gli Operatori del 5 novembre 2015
Qualificazione del personale Qualificazione del personale impiegato in attività di sicurezza della
circolazione ferroviaria e visite mediche
Ing. Giulio Margarita
QUALIFICAZIONE DEL PERSONALE – MODIFICHE AL QUADRO NORMATIVO
DIRETTIVA 2014/82/UE DELLA COMMISSIONE del 24 giugno 2014
Modifica la direttiva 2007/59/CE del Parlamento europeo e delConsiglio per quanto riguarda le conoscenze professionali generali,i requisiti medici e i requisiti in materia di Licenze.
1/01/2016
1/07/2015
REGOLAMENTO (UE) 2015/995 DELLA COMMISSIONE
…PIANO DI APPLICAZIONE
44
STRUTTURE SANITARIE AUTORIZZATE A CERTIFICARE I REQUISITI SANITARI: ARMONIZZAZIONE
(nota ANSF 007607/2015 del 18/09/2015)
18/09/2015
REGOLAMENTO (UE) 2015/995 DELLA COMMISSIONEdell'8 giugno 2015 che Modifica della decisione 2012/757/UE relativa alla
specifica tecnica di interoperabilità concernente il sottosistema «Esercizio e gestione del traffico» del sistema ferroviario nell'Unione europea.
DIRETTIVA 2014/82/UE DELLA COMMISSIONE del 24 giugn o 2014Modifica la direttiva 2007/59/CE (direttiva macchin isti)
� DM del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 26 giugno 2015 –(Recepimento della dir. 2014/82/UE).
Modifica gli allegati tecnici III, V e VII del Decreto Legislativo 30 dicembre2010, n°247,
per quanto riguarda:
� le conoscenze professionali introducendo una maggiore definizionedelle conoscenze associate alla Licenza (Allegato V);
1/01/2016
45
delle conoscenze associate alla Licenza (Allegato V);
� i requisiti medici modificando il requisito di acuità visiva (Allegato III);
� i requisiti linguistici per i macchinisti non di lingua madre (lingua definitadal GI), introducendo il livello B1 del quadro comune europeo (CEFR) el’obbligo di utilizzare i messaggi e la metodologia di comunicazionespecificati nella STI esercizio.
CONDOTTA DEI TRENI
ACCOMPAGNAMENTO TRENI
FORMAZIONE DEI TRENI
COSA CAMBIA ATTIVITA’ DI SICUREZZA
• Nuovi requisiti professionali;• Nuovi requisiti sanitari (fisici e
psicologici);• Diverso livello del requisito linguistico;• Nuove cadenze delle visite di revisione.
REGOLAMENTO (UE) 2015/995 DELLA COMMISSIONEdell'8 giugno 2015
ATTIVITA' DI SICUREZZA INTERESSATE E MODIFICHE INTRODOTTE
NO
RM
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AP
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AB
ILE A
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LME
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E
46
FORMAZIONE DEI TRENI su treni interoperabili
VERIFICA VEICOLI
GESTIONE CIRCOLAZIONE
MANUTENZIONE INFRASTRUTTURA
MANUTENZIONE VEICOLI
NO
RM
AT
IVA
AP
PLIC
AB
ILE A
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LME
NT
E
• Nuovi requisiti professionali;
(Mutuo riconoscimento tra stati membri)
REGOLAMENTO (UE) 2015/995 DELLA COMMISSIONEdell'8 giugno 2015
� Introdurrà un programma di migrazione che porterà alla conversione delle abilitazioni rilasciate nel rispetto della normativa previgente in quelle definite dal REGOLAMENTO 2015/995;
� Le valutazioni e gli eventuali interventi che le IF/GI dovranno fare riguarderanno sia i requisiti professionali che il contenuto delle visite sanitarie;
PIANO DI APPLICAZIONE per i PUNTI 4.6 E 4.7
47
sanitarie;� Dovrà essere sempre garantita, attraverso il titolo abilitativo,
l’individuazione delle abilitazioni rilasciate nel rispetto del REGOLAMENTO 2015/995;
� Eventuali competenze aggiuntive definite dalle IF/GI, da conferire al personale di Formazione e di Accompagnamento dei treni, dovranno essere gestite dalle IF/GI nell’ambito del proprio Sistema di Gestione della Sicurezza e sulla base dell’organizzazione del servizio.
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Eventuali Competenze aggiuntive definite da
ciascuna Impresa o gestore per il proprio personale
ALTRE FIGURE NON
Requisito minimo di Competenza definito dalla normativa applicabile (Dlgs, Regolamenti, norme ANSF)
ATTIVITA’ DI SICUREZZA – PRINCIPI CHE REGOLANO I SISTEMI ABILITATIVI
48
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ALTRE FIGURE NON NORMATE
Le Competenze definite dal quadro
normativo applicabile per una determinata attività di sicurezza
devono essere sempre garantite
compatibilmente con il contesto operativo
ARMONIZZAZIONE DELLE STRUTTURE SANITARIE AUTORIZZAT E A CERTIFICARE I REQUISITI SANITARI del personale impiegato in attività della sicurezza della circolazione
(nota ANSF 007607/2015 del 18/09/2015)
STRUTTURE AUTORIZZATENORMATIVA APPLICABILE ALLE VISITE SANITARIE
Decreto Legislativo 30 dicembre 2010, n.247
REGOLAMENTO (UE) 2015/995 DELLA COMMISSIONE
� Direzione Sanità di R.F.I. s.p.a.
� Struttura medico
49
Disposizione di RFI s.p.a. n.55
del 29 novembre 2006
COMMISSIONE
dell'8 giugno 2015� Struttura medico
legale dell’Azienda sanitaria locale territorialmente competente
QUALIFICAZIONE DEL PERSONALE – CHIARIMENTI AL QUADRO NORMATIVO
� RICHIESTA DI ESCLUSIONE DAL CAMPO DI APPLICAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO 30 Dicembre 2010, n.247 - (articolo 27 comma 5)
• All’articolo 2 del decreto sono individuati gli ambiti esclusi dall’applicazione delle norme del decreto stesso (metropolitane, reti funzionalmente isolate, ecc);
• All’articolo 27 comma 5 sono indicate le modalità per richiedere l’esclusione motivata di una infrastruttura dal campo di applicazione del decreto. Il termine per attivare la procedura è scaduto il 14/01/2012.
� RICHIESTA DI ESCLUSIONE DAL CAMPO DI APPLICAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO 30 Dicembre 2010, n.247 - (articolo 27 comma 5)
• All’articolo 2 del decreto sono individuati gli ambiti esclusi dall’applicazione delle norme del decreto stesso (metropolitane, reti funzionalmente isolate, ecc);
• All’articolo 27 comma 5 sono indicate le modalità per richiedere l’esclusione motivata di una infrastruttura dal campo di applicazione del decreto. Il termine per attivare la procedura è scaduto il 14/01/2012.
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� RILASCIO DEL CERTIFICATO COMPLEMENTARE CATEGORIA «A»
• La categoria «A» può essere utilizzata solo per movimenti di manovra di cui al punto 3.10 – RCF;
• La condotta dei treni di cui al punto 3.9 – RCF, comunque adibiti, deve essere affidata a macchinisti in possesso del Certificato Complementare Categoria «B».
� RILASCIO DEL CERTIFICATO COMPLEMENTARE CATEGORIA «A»
• La categoria «A» può essere utilizzata solo per movimenti di manovra di cui al punto 3.10 – RCF;
• La condotta dei treni di cui al punto 3.9 – RCF, comunque adibiti, deve essere affidata a macchinisti in possesso del Certificato Complementare Categoria «B».
Scopo e campo di applicazione
Il decreto 1/2015 si compone di una parte legale e di un allegato costituente il seguente standard tecnico nazionale:
•Sottosistema Materiale Rotabile STN MR 001
•28 gennaio 2015
Campo di applicazione:
52
Campo di applicazione:
•Locomotive da manovra il cui impiego è limitato nell’ambito delle località di servizio del Sistema Ferroviario Italiano
L’allegato 1 al decreto 1/2015 definisce i requisiti tecnici cui devono essere conformi le locomotive che svolgono esclusivamente servizi di manovra nell’ambito delle località di servizio del Sistema Ferroviario Italiano (stazioni, scali merci, binari di ingresso/uscita da raccordi).
Limitazioni d’uso
Le locomotive conformi al decreto 1/2015 non possono circolare autonomamente in piena linea perché prive dei sistemi di protezione marcia treno.
Le locomotive conformi al decreto 1/2015 non possono circolare autonomamente in piena linea perché prive dei sistemi di protezione marcia treno.
• In piena linea possono circolare esclusivamente:
• come veicoli trainati (se registrati nel RIN), in composizione
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• come veicoli trainati (se registrati nel RIN), in composizione ai treni secondo condizioni previste nelle DPC delle locomotive;
• con trazione autonoma in regime di interruzione.
• Per aumentare la sicurezza dei movimenti di manovra le locomotive dovranno essere dotate di un sistema semplificato che garantisce le stesse funzionalità di SCMT in modalità manovra.
Prima del Decreto…..
Settore molto destrutturato e caratterizzato da alta incidentalità.
Solo locomotive del gruppo FS autorizzate in base al cosiddetto «decreto Cimoli» e registrate nel RIN.
Negli scali ed altre località di servizio circolavano locomotive, non registrate nel RIN, appartenenti a varie imprese.
Il controllo di questi veicoli era affidato esclusivamente alle IF e/o GI attraverso la compilazione del «libretto TV41» (o similari).
54
compilazione del «libretto TV41» (o similari).
I movimenti di manovra erano effettuati previ accordi con RFI e, se del caso, in regime di interruzione.
Le modalità di accesso alla rete e di manovra nell’ambito della località di servizio possono variare da impianto ad impianto.
In alcuni casi, a seconda del tipo di impianto, RFI rilasciava un’autorizzazione speciale (chiamata TV 41 esteso).
Obbiettivi decreto 1/2015
Restringere il parco alle locomotive più
efficienti eliminando quelle obsolete
tramite l’imposizione di requisiti tecnici
omogenei.
Avere un maggiore controllo sulle
locomotive facendole emergere
dall’anonimato (iscrizione nel RIN)
previo accertamento dei loro requisiti di
sicurezza.
Avere una maggiore confidenza che le
operazioni di Arrivare a una
progressiva
Gli operatori effettuano una analisi dei rischi che tenga conto delle caratteristiche degli impianti fornite dal Gestore dell’infrastruttura e dei
55
operazioni di manutenzione siano
svolte da soggetti qualificati tramite
l’obbligo di nominare un ECM.
progressiva dismissione delle
pratiche autorizzative basate su accordi gestore-impresa.
In una parola
FARE ORDINE NEL SETTORE A FAVORE DELLA SICUREZZA
dell’infrastruttura e dei veicoli
Scelta effettuata
Dalle considerazioni esposte è nata la
scelta di consentire l’attrezzaggio delle
locomotive con sistemi di sicurezza ridotti che
tuttavia avessero
a svolgere i servizi di manovra, limitando come contropartita
l’uso delle locomotive alle sole località di
servizio.
56
tutte le funzioni di sicurezza necessarie
Classificazione delle locomotive
• Tipo A
• Locomotive di nuova costruzione
• Tipo B
• Locomotive già circolanti:
• Provenienti dall’estero (ex DB, ex SNCF….).
57
• Provenienti dall’estero (ex DB, ex SNCF….).
• Provenienti dalle concesse ed autorizzate da USTIF.
• Dotate di TV 41.
• Già iscritte nel RIN italiano (es. Locomotive Trenitalia e/o RFI) o nel RIN di altri Stati Membri.
Macchine Strada-rotaia
E’ stata ammessa la possibilità che le macchine strada – rotaia possano operare come locomotive da manovra.
Questo in quanto esiste già uno standard internazionale che ne prevede l’utilizzo come locomotive da manovra (UNI EN 15746-1 ed UNI EN 15746-2 unicamente per i requisiti inerenti alla funzione di
58
EN 15746-2 unicamente per i requisiti inerenti alla funzione di “Shunting”).
Le macchine strada-rotaia possono operare come locomotive da manovra nell’ambito delle località di servizio se conformi ai requisiti specificati nell’appendice F. Al pari delle locomotive da manovra anche le macchine strada-rotaia sono soggette a registrazione nel RIN dopo l’ottenimento dell’autorizzazione di messa in servizio.
Requisiti minimi di sicurezza e piano di adeguamento locomotive esistenti
I principali requisiti minimi di sicurezza riguardano:I principali requisiti minimi di sicurezza riguardano:
•I dispositivi per la sicurezza dei movimenti di manovra.
•Le condizioni di visibilità.
Le locomotive di tipo B comprese quelle già iscritte nel RIN devono risultare conformi ai suddetti requisiti di sicurezza entro un periodo di 3 anni dall’entrata in vigore del decreto (30 gennaio 2018).
Le locomotive di tipo B comprese quelle già iscritte nel RIN devono risultare conformi ai suddetti requisiti di sicurezza entro un periodo di 3 anni dall’entrata in vigore del decreto (30 gennaio 2018).
59
3 anni dall’entrata in vigore del decreto (30 gennaio 2018).3 anni dall’entrata in vigore del decreto (30 gennaio 2018).
Per le locomotive di tipo B già registrate nel RIN dovevarà essere consegnato un piano di adeguamento entro 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto (30 luglio 2015).
Per le locomotive di tipo B già registrate nel RIN dovevarà essere consegnato un piano di adeguamento entro 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto (30 luglio 2015).
Per le locomotive non registrate il piano di adeguamento dovrà essere presentato contestualmente alla richiesta di autorizzazione.Per le locomotive non registrate il piano di adeguamento dovrà essere presentato contestualmente alla richiesta di autorizzazione.
Requisiti tecnici ed analisi dei rischi
Lo standard tecnico definisce:
•a) i requisiti tecnici delle locomotive di tipo A (standard a regime);
•b) i requisiti minimi di sicurezza delle locomotive di tipo B prive di AMIS (tipologia ad esaurimento entro un periodo di 10 anni);
•c) i requisiti cui devono essere rese conformi le locomotive già registrate nel RIN.
60
Il GAP fra quanto previsto al punto a) rispetto a quanto previsto ai punti b) e c) è coperto da un’analisi di rischio che ciascuna IF dovrà effettuare prima della messa in servizio delle locomotive in ciascuna località di servizio.
Per le locomotive già registrate nel RIN l’analisi dei rischi doveva essere fatta entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto (30 luglio 2015)
Dispositivi minimi per la sicurezza dei movimenti di manovra
Misura della velocità e
Controllo della velocità massima dei movimenti di
manovra a 30 km/h con conseguente
Controllo della presenza
dell’agente di condotta alla
Registrazione degli eventi e dei
Collegamento radio terra‐bordo
(§ 11.1)
61
velocità e visualizzazione all’agente di
condotta;
con conseguente taglio trazione e
azionamento della frenatura
d’emergenza in caso di
superamento;
condotta alla perdita della condizione di rotabile fermo (controllo atto
partenza);
eventi e dei parametri relativi
alla condotta ed ai movimenti di
manovra;
radio terra‐bordo (effettuato tramite dispositivi mobili o
fissi).
Dispositivi e requisiti minimi per la sicurezza dei movimenti di manovra
Controllo della Vigilanza dell’agente
62
Vigilanza dell’agente di condotta.
§ 11.5
Condizioni di visibilità(§ 13.6)
Norme transitorie (§19)
Locomotiva di tipo ALocomotiva di tipo A
• 6 anni di periodo transitorio per contratti in corso e progetti in avanzato stato di sviluppo o preesistenti.
Locomotive di tipo B di 1^ autorizzazioneLocomotive di tipo B di 1^ autorizzazione
• 3 anni per visibilità e SSB;
63
• 3 anni per visibilità e SSB;
• 10 anni per possibilità di richiesta AMIS come tipo B.
Locomotive già iscritte nel RINLocomotive già iscritte nel RIN
• 6 mesi per presentazione piano adeguamento e analisi dei rischi;
• 3 anni per visibilità e SSB.
Locomotive già registrate nel RIN
locomotive GIA’ REGISTRATE NEL RIN all’atto dell’entrata in vigore del decreto:
• si richiede adeguamento per quanto riguarda condizioni di visibilità e installazione del sottosistema di bordo (§ 13.6.2 e § 11) entro tre anni (30 gennaio 2018);
64
bordo (§ 13.6.2 e § 11) entro tre anni (30 gennaio 2018);
• Non si ridiscutono gli altri requisiti della locomotiva;
• Piano di adeguamento ai requisiti di cui al primo alinea entro 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto (30 luglio 2015);
• l’adeguamento agli altri requisiti dello standard è richiesto in caso di rinnovo e ristrutturazione.
Locomotive non registrate nel RIN
LOCOMOTIVE NON REGISTRATE NEL RIN:
• deve essere presentata una richiesta di AMIS;
• l’AMIS può essere rilasciata in forma temporanea in pendenza della conformità ai requisiti relativi a visibilità e SSB (§ 13.6.2 e § 11) ed eventuali altri requisiti;
65
SSB (§ 13.6.2 e § 11) ed eventuali altri requisiti;
• nel caso di non conformità ai requisiti di cui ai §§ 13.6.2 e 11 deve essere presentato un piano di adeguamento contemporaneamente alla richiesta di AMIS.
Quanto sopra per equità di trattamento con le locomotive già registrate nel RIN.
Transitorio al periodo di adeguamento
Nelle more dell’adeguamento le locomotive potranno fare servizio alle seguenti condizioni:
• presenza di un altro agente con l’obbligo di verificare il rispetto della velocità massima ammessa per i movimenti di manovra (non superiore a 30 km/h) e di arrestare e immobilizzare il convoglio, in caso di mancata vigilanza
66
immobilizzare il convoglio, in caso di mancata vigilanza dell’agente di condotta;
• rispetto delle condizioni mitigative individuate:
• derivanti dall’AMIS;
• derivanti dall’analisi del rischio impianto per impianto;
• mitigazioni di natura procedurale per mancanza visibilità nel periodo transitorio (§ 13.6.2).
Analisi del rischio impianto per impianto
• le condizioni di utilizzo dovranno essere comunicate formalmente dall’IF al GI;
• il GI ha la responsabilità di emanare le disposizioni per disciplinare l’interfaccia tra il proprio personale e quello delle IF;
• in questo caso le IF dovranno acquisire
• le condizioni di utilizzo dovranno essere comunicate formalmente dall’IF al GI;
• il GI ha la responsabilità di emanare le disposizioni per disciplinare l’interfaccia tra il proprio personale e quello delle IF;
• in questo caso le IF dovranno acquisire
A seguito dell’analisi da
parte dell’IF, nel caso più
generale in cui
67
• in questo caso le IF dovranno acquisire l’evidenza della corretta presa in carico di dette condizioni da parte del GI;
• condizioni applicative particolari devono essere recepite dalle Imprese Ferroviarie (IF) nelle DPC ed essere oggetto di eventuali disposizioni di esercizio.
• in questo caso le IF dovranno acquisire l’evidenza della corretta presa in carico di dette condizioni da parte del GI;
• condizioni applicative particolari devono essere recepite dalle Imprese Ferroviarie (IF) nelle DPC ed essere oggetto di eventuali disposizioni di esercizio.
generale in cui le condizioni
mitigative hanno impatto
sul GI:
Piani di adeguamento
Ad oggi :
•N° 3 IF hanno presentato, entro la scadenza prevista (30 luglio 2015), un piano di adeguamento per locomotive da manovra già iscritte nel RIN all’atto dell’entrata in vigore del decreto 1/2015, per complessive n° 259 unità, di cui n. 107 saranno attrezzate con
•N° 3 IF hanno presentato, entro la scadenza prevista (30 luglio 2015), un piano di adeguamento per locomotive da manovra già iscritte nel RIN all’atto dell’entrata in vigore del decreto 1/2015, per complessive n° 259 unità, di cui n. 107 saranno attrezzate con
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per complessive n° 259 unità, di cui n. 107 saranno attrezzate con BL3.
•Nessuna domanda di AMIS è stata ancora presentata.
•Con nota prot. 006613/2015 del 01.08.2015 ANSF ha sospeso dal RIN le locomotive che non sono state comprese nei piani di adeguamento (per un totale di n. 571).
per complessive n° 259 unità, di cui n. 107 saranno attrezzate con BL3.
•Nessuna domanda di AMIS è stata ancora presentata.
•Con nota prot. 006613/2015 del 01.08.2015 ANSF ha sospeso dal RIN le locomotive che non sono state comprese nei piani di adeguamento (per un totale di n. 571).
Grazie per l’attenzione
69
Maria Grazia MarzoniResponsabile Settore Standard Tecnici
Email: [email protected]
Web: http://www.ansf.it/
Roma, 5 novembre 2015
Il piano di implementazione delle STI Applicazioni Telematiche Trasporto Applicazioni Telematiche Trasporto
Passeggeri e Merci
----
Informativa del Punto di Contatto Nazionale
Il sottosistema funzionale Applicazioni Telematiche
APPLICAZIONI TELEMATICHE è uno dei sottosistemi di natura funzionale individuati nelD.Lgs. 191/2010 (Allegato II).«Applicazioni telematiche…, questo sistema comprende due parti:a) le applicazioni per i passeggeri , compresi i sistemi di informazione dei viaggiatori prima e
durante il viaggio, i sistemi di prenotazione, i sistemi di pagamento, la gestione dei bagagli,la gestione delle coincidenze tra treni e con altri modi di trasporto;
b) le applicazioni per il trasporto merci , compresi i sistemi di informazione (controllo intempo reale delle merci e dei treni), i sistemi di smistamento e destinazione, i sistemi diprenotazione [dove per prenotazione si intende la prenotazione delle tracce orarie],pagamento e fatturazione, la gestione delle coincidenze con altri modi di trasporto, laproduzione dei documenti elettronici di accompagnamento»
71
(per prenotazione si intende la prenotazione delle tracce o rarie)
Analogamente agli altri sottosistemi di natura funzionale, non è soggetto ad autorizzazione diMessa in Servizio né alla Procedura di Verifica dei sottosistemi ma per essi, a norma dell’art. 16del D.Lgs. 191/2010 è comunque necessario il rispetto dei pertinenti requisiti essenziali definitinell’allegato III dello stesso decreto.Art. 16«I gestori dell'infrastruttura e le imprese ferroviarie assicurano, ciascuno per la propria parte di sistema, la gestione e ilmantenimento dei sottosistemi conformemente ai relativi requisiti essenziali, ricorrendo, a tale fine, alle procedure divalutazione e di verifica previste nelle pertinenti STI strutturali e funzionali. I gestori dell'infrastruttura e le impreseferroviarie verificano, al momento della messa in servizio e in seguito regolarmente, che i sottosistemi siano gestiti emantenuti conformemente ai requisiti essenziali ad essi applicati»
Le Specifiche Tecniche di Interoperabilità Applicazioni
Telematiche Passeggeri e MerciAnalogamente agli altri sottosistemi di natura funzionale anche il sottosistemaApplicazioni Telematiche è regolato da Specifiche Tecniche di Interoperabilità (STI),distinte nel caso specifico in Passeggeri e Merci:
STI TAF (Applicazioni Telematiche per il Trasporto Merci)Regolamento 1305/2014 (che abroga il Regolamento 62/2006) , applicabile all’interosistema ferroviario dell’Unione europea , a meno delle esclusioni di cui all’art. 1comma 3 della direttiva 2008/57 (il precedente regolamento 62/2006 si applicava allasola rete TEN-T)
STI TAP (Applicazioni Telematiche per il Trasporto Passeggeri)
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STI TAP (Applicazioni Telematiche per il Trasporto Passeggeri)Regolamento 454/2011, applicabile alla rete ferroviaria t ranseuropea (Rete TEN-T)[in previsione l’estensione del campo di applicazione]
Entrambe le STI, il cui obiettivo primario è assicurare uno scambio efficiente diinformazioni fa i diversi attori del processo di trasporto, prevedono una applicazioneper fasi :1. una prima fase che istituisce specifiche IT dettagliate, governance e piano generale di
sviluppo2. una seconda fase relativa allo sviluppo del sistema di scambio dei dati3. una fase finale relativa all’attuazione del sistema di scambio dei dati
Il Piano di attuazione delle STI
Il Piano di Sviluppo per entrambe le STI è disponibile sul sito dell’ERA(http://www.era.europa.eu/Core-Activities/Interoperability/Pages/Implementation-TAF-TAP-SC.aspx)
TAP TSI Master Plan TAF TSI Master Plan
74
La situazione italiana
L’ERA ha redatto il secondo Status Report per la STI TAF aggiornato ad agosto 2015 edettagliato per ciascuna delle funzioni che la STI prevede.Es. Common Interface function
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Per l’Italia i dati dello Status Report sono relativi al livello di attuazione da parte di RFI e di Trenitalia
Common Interface function implementation for
Railway Undertakings in July 2015
Common Interface function implementation for
Infrastructure Managers in July 2015
Primary
Location
Codes
Function
Company
Codes
Function
Common
Interface
Function
Rolling
Stock
Reference
Database
Function
Train
Running
Information
Function
(IM)
Train
Running
Information
Function
(RU)
Wagon and
Intermodal Unit
Operational
Database
Function (RU)
1st
Status
Report
86% 88% 63% 7% 0 0 0
2nd
Status
Report
93% 46% 56% 6% 59,07% 24,2% 11,28%1
Stato di implementazione
a livello europeo
Focus sui parametri regolati nella STI Applicazioni Telematicheper il Trasporto Merci e sulla funzione Common Interface
Le specifiche funzionali e tecniche del sottosistema applicazioni telematiche trasporto MERCI riguardano i seguenti parametri : 1. dati relativi alla lettera di vettura2. richiesta di traccia oraria3. preparazione dei treni4. previsione di marcia del treno5. informazioni concernenti la
perturbazione del servizio
La funzione Common Interface èdescritta per linee generali nel punto 4.2.12.6della STI TAF e meglio dettagliata in TAF TSI -ANNEX D.2 : APPENDIX E)
“The context of the Common Interface is that it willprovide the functionality between the TAF TSImessages and all target systems and human inputexchanging data by TAF TSI messages”
“The Common Interface architecture allows the
76
perturbazione del servizio6. ETI/ETA dei carri/unità intermodali7. movimenti del carro8. comunicazioni di interscambio9. scambio di dati a fini di miglioramento
della qualità10. principali dati di riferimento11. archivi di riferimento e banche dati varie12. reti e comunicazioni.
I formati obbligatori dei messaggi sonodefiniti nella specifica appendice alla STI
“The Common Interface architecture allows thetranslation of internal data to and from TAF TSImessages and the management and transmission ofthe messages according to the requirements of theTSI between any actor, independent of the internalsystems in use by that actor”
«Ogni istanza dell'interfaccia comune avrà accesso atutti i dati richiesti in base alla STI e detenuti daciascun titolare dei carri, IFR, IF, GI, ecc.,indipendentemente dal fatto che le banche daticorrispondenti siano centralizzate o individuali»
Il Punto di Contatto Nazionale
In entrambe le STI è previsto che gli Stati Membri assicurino che gli attoriferroviari svolgano un ruolo attivo nelle TAF e TAP e siano a conoscenza deglisviluppi generali. Tutte le imprese ferroviarie titolari di licenza e gli altri attoriferroviari (gestori dell’infrastruttura, imprese ferroviarie, proprietari di carri,gestori di stazioni, venditori di biglietti) sono informati da un Punto di contattonazionale (National Contact Point — NCP) circa gli obblighi ad essi derivantidalle due STI. Il NCP promuove l'implementazione delle STI TAF e TAP e portaa conoscenza della Commissione europea (attraverso il RISC) eventualiproblemi nazionali nell’applicazione dei regolamenti.
L’ANSF è stata investita di tale compito con nomina da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
77
Infrastrutture e dei Trasporti.
Sito ANSF sezione Punto di Contatto Nazionale accessibile dal menu laterale
Il Regional Workshop
D’intesa con l’ERA, l’ANSF organizzerà quanto prima un Regional
Workshop in lingua italiana – strutturato su due giornate - nel quale l’ERA e l’ANSF effettueranno attività di disseminazione per la STI Applicazioni Telematiche Merci.
L’incontro offrirà inoltre agli attori del settore la possibilità di presentare il proprio punto di vista, le aspettative, le esperienze ed i problemi.
Input: Sector sharing of Experience
«goal»Result:
Engagement of companies to
implement TAF
79
Activ ity 1: To disseminate the content of TAF TSI
Ev ent1: Regional Workshop
Activ ity 2: To identify the business impact of TAF
implementation «goal»Result: To identify
the problems experienced
w ithin the implementation
of TAF, to identify benefits
experienced w ithin the
implementation of TAF and
brainstorm on potential
mitigation measures.
implement TAF TSI
Fonte: ERA Guideline
TAF TSI Regional Workshop
Grazie per l’attenzioneMaria Grazia MarzoniResponsabile del settore Standard Tecnici di ANSF Email: [email protected]
Ulteriori riferimenti ANSF per eventuali chiarimenti
• Ing. Giuseppe Sciallis – Responsabile Settore Monitoraggio Banche Dati e Rapporti Istituzionali
80
• Dott.ssa Adriana Alberici –Settore Monitoraggio Banche Dati e Rapporti Istituzionali
• Ing. Luigi Tatarelli – Official Speaker nel WG ERA TAF Implementation CooperationGroup
• Ing. Mario Vivaldi – Deputy Speaker nel WG ERA TAF Implementation CooperationGroup
2
Dissesto idrogeologico ed eventi meteo intensi
La problematica è particolarmente sentita e diffusa sul territorio.
Nel 2010 è stato aggetto di una specifica audizione dell’ANSF presso la
Camera dei Deputati.
Nel corso del tempo la tematica della valutazione e gestione del rischio
idrogeologico, in particolare in occasione di eventi meteorologici intensi,
è stata costantemente oggetto di monitoraggio (anche attraverso
interventi di audit) e azioni di sensibilizzazione verso il Gestore RFI S.p.A
3
Eventi legati al dissesto idrogeologico ed incidentalità
Olbia - 2013Marcellinara - 2011 Calabria - Novembre 2015Caltanissetta - 2015
2015: fino ad oggi 3 incidenti gravi legati al fenomeno
Nel 2014 il dissesto idrogeologico è stato causa di 4 collisioni e di 1 svio
4
Alcune delle azioni messe in campo da ANSF verso RFI
Prescrizioni:
• Direttiva 1/2010: fornire indicazioni in merito ai “punti singolari” della rete caratterizzati dafenomeni attivi o potenziali di dissesto idrogeologico
• gennaio 2012: dotarsi di opportune procedure in grado di supportare le decisioni in merito alleazioni da intraprendere in casi di eventi meteo intensi
• gennaio 2013: Predisposizione di un piano di installazione di sensori di allarme per pericoli naturali
• febbraio 2014 «Nelle more del completamento della revisione dell’insieme di procedure etecnologie con cui affrontare i fenomeni meteorologici intensi, codesto Gestore qualora talifenomeni siano previsti, segnalati o in atto, deve volta per volta tracciare ed esplicitare iprovvedimenti restrittivi adottati o le motivazioni per le quali non se ne ritiene necessarial’adozione»
Indirizzo:
• Segnalate le buone pratiche internazionali, anche europee, studiate nel progetto dell’UIC«ARISCC» e le importanti evidenze contenute nel documento del Ministero dell’Ambientededicato alla Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici
Monitoraggio:
• Nell’ambito del processo di mantenimento dei requisiti per l’Autorizzazione di Sicurezza è statoistituito un apposito tavolo tecnico di confronto vengono discusse le soluzioni proposte dalGestore in merito ai diversi aspetti della problematica
• RFI redige ed invia all’ANSF un report periodico sull’avanzamento delle singole attività
5
Alcuni effetti delle azioni promosse e monitorate
dall’ANSF
• MAPPATURA DELLA RETE: Numerosità dei punti critici (punti singolari oggetto di politichemanutentive specifiche ed aggiuntive rispetto alla restante porzione della rete)• Maggio 2010: 1190 (di cui 205 frane, 166 cadute massi, 131 erosioni, 688 piattaforme
cedevoli)• Agosto 2014: 2820 (di cui 441 frane, 328 cadute massi, 193 erosioni, 1184 alluvioni, 674
piattaforme cedevoli)
• QUADRO NORMATIVO AZIENDALE:• Revisione della Linea Guida «PROCEDURE E INTERVENTI DI PROTEZIONE DELLA SEDE DAI
FENOMENI DI DISSESTO IDROGEOLOGICO» e delle relative PROCEDURE OPERATIVETERRITORIALI
• Emissione della Linea Guida RFI DTC INC LG IFS OO1 «LINEA GUIDA PER LA DEFINIZIONEDELLA GRADUATORIA DI PRIORITA’ DEI TRATTI DELL’INFRASTRUTTURA FERROVIARIAINTERESSATI DA FENOMENI DI DISSESTO IDROGEOLOGICO, IN BASE AL VALORE DI RISCHIO
FERROVIARIO»
• SENSORI PER ALLARME PERICOLI NATURALI:• E’ stata avviata una specifica attività per l’istallazione di reti allarmate e sono stati
individuati alcuni siti in cui realizzare il progetto tipologico di “Rete allarmata per cadutamassi per impieghi ferroviari”
• in corso di definizione una nuova convenzione, per la progettazione esecutiva,realizzazione, installazione e sperimentazione in campo di n° 4 apparati sperimentali dimonitoraggio/allerta per la difesa della sede ferroviaria da particolari fenomeni didissesto idrogeologico, ad alta velocità
• INTERVENTI DI GESTIONE/MITIGAZIONE DEL RISCHIO• finanziati ed affidati n° 382 interventi per un importo di 125 ML €
6
Punti di attenzione
Per la intrinseca complessità della tematica e per la innegabile ampia
diffusione del fenomeno sul territorio, oltre che delle difficoltà tecniche e
procedurali, in una situazione di frammentazione delle competenze e
responsabilità sul tema, non si è ancora addivenuti alla definizione di un
quadro completamente soddisfacente dal punto di vista delle procedure e
degli strumenti di prevenzione/protezione
Le azioni mitigative messe in campo da RFI nelle more della messa in
sicurezza dei siti mediante interventi di consolidamento/protezione, cioè:
• Vigilanza linea (a piedi, in cabina)
• Presenziamento continuo
si sono dimostrate non sempre efficaci (es. evento del 26 febbraio 2015 in
Sicilia, in cui il treno sul quale veniva effettuata la vigilanza linea è stato
oggetto di incidente causa frana)
2
• Principali novità nello scenario normativo di riferimento rispetto al contesto presentato nel 2014
• I principi ed obiettivi della supervisione
• Risultati del piano della supervisione (p.to 4 Allegato al Reg.1077/2012)
•Principali esiti dell’attività svolta
• Strategia e piano della supervisione (p.to 2 Allegato al Reg.1077/2012)
•Priorità e obiettivi•Modalità di effettuazione delle attività
ARGOMENTI
3
SCENARIO NORMATIVO – Principali NovitàDirettiva 88/2014 recepita con DM 26/06/15 (All. 1 Dlgs. 162/07)
I Dati 2015 devono essere forniti in accordo con il nuovo allegato I del Dlgs 162/07.
Saranno modificate a breve le tabelle e le linee guida per la redazione della Relazione Annuale
• Gli incidenti dell’allegato I del 162/07 sono definiti «significativi» e non «gravi»;• Le collisioni dei treni sono suddivise tra «collisione di treno con veicolo
ferroviario» e «collisione di treno contro ostacolo»;• Suddivisione degli SPAD tra quelli in cui è stato superato il punto protetto e i
restanti;• Divisione tra «sistemi di bordo» e «sistemi di protezione della marcia del treno»;• Suddivisione degli incidenti ai passaggi a livello in base alla tipologia dei P.L.;• Cambio di definizione da «persone non autorizzate sulla sede ferroviaria» a
«persona che attraversa indebitamente la sede ferroviaria»;• Suddivisione delle altre persone coinvolte in incidenti (altri) tra «altra persona
sul marciapiede» e «altra persona non sul marciapiede»;• Non viene più conteggiato il numero di Audit
4
- La supervisione è uno dei processi oggetto di audit da partedell’ERA sulle Autorità Nazionali di Sicurezza; l’Agenzia si èsottoposta volontariamente al programma di «Cross-Audit»
- Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha potere di indirizzosull’Agenzia, stabilendone annualmente gli obiettivi tra cuianche quelli relativi alla supervisione, e di vigilanza, monitorandoil conseguimento degli obiettivi assegnati.
SUPERVISIONE
5
L’Agenzia- sorveglia l’applicazione costante da parte delle imprese
ferroviarie e del gestore dell’infrastruttura del loro Sistema diGestione della Sicurezza
- verifica che, durante il funzionamento, siano conseguiti i risultatiindicati nella domanda di certificato o autorizzazione di sicurezzae che siano rispettati in via continuativa tutti i requisiti necessari
SUPERVISIONE
Conformità a norme di prodotti e servizi
Conformità a norme, standard e procedure di
processi operativi e di supporto
Efficacia dell’SGS e delle attività
operative
6
- Analisi eventi incidentali
Analisi di eventi accaduti
- Attività ispettiva
Conformità di prodotti e servizi
- Audit sui processi operativi
Conformità ed efficacia dei processi che generano prodotti eservizi
- Audit sui Sistemi di gestione della sicurezza
Conformità ed efficacia dei processi gestionali
ELEMENTI DELLA SUPERVISIONE
7
ELEMENTI DELLA SUPERVISIONE
Analisi eventi
Ispezioni su GI e IF
Audit
Seguito operatoriSeguito «settore»CSIAdS / CdS
Modulo NC Seguito operatoriSeguito «settore»AdS / CdS
Rapporto di auditSeguito «settore»AdS / CdS
AdSCdS
SUPERVISIONE
Relazione annualeObiettivi e aree di criticità
Strategia e piani supervisione
8
ELEMENTI DELLA SUPERVISIONE
Ispezioni Audit su processi e SGS
10%20%
30%
40%
50%
60%
70%
Osservazioni sul campo
Documenti
Interviste Interviste
Documenti
Osservazioni sul campo
Analisi incidenti
9
PROCESSI DECISIONALI E RELAZIONI CON CDS/ADS
a. Interazioni tra SUPERVISIONE e CERTIFICAZIONEI due processi sono strettamente connessi, in quanto: i risultati delle valutazioni documentali sono input per le attività di
supervisione; i risultati della supervisione sono elementi tenuti in considerazione al
momento del rilascio dei Certificati di Sicurezza e dell’Autorizzazionedi Sicurezza e della emanazione di eventuali prescrizioni.
b. Processi decisionali e emanazione prescrizioniLa decisione finale per il rilascio dei Certificati di Sicurezza edell’Autorizzazione di Sicurezza è presa in coerenza con i dati emersi insede di valutazione e di supervisione e tiene conto anche dellaevoluzione nel tempo delle criticità emerse.
c. TrasparenzaCon l’emanazione delle nuove linee guida saranno descritti i criteridecisionali applicati per i Certificati di Sicurezza e saranno classificatele non conformità.
10
PROCESSI DECISIONALI E RELAZIONI CON CDS
I processi di valutazione documentale finalizzati alrilascio/aggiornamento dei Certificati di Sicurezza hannoevidenziato una serie di criticità:
Non completa attuazione del Regolamento (UE) 1078/2012 Non adeguata copertura dei criteri del Regolamento (UE) 1158/2010, in
particolare: Criterio B (Controllo del rischio correlato alla fornitura di manutenzione e materiali) Criterio C (Controllo del rischio correlato all’uso di imprese appaltatrici e controllo dei fornitori) Criterio D (Rischi derivanti dalle attività di altre parti esterne al sistema ferroviario) Criterio M (Procedure e metodi da applicare nella valutazione del rischio e nell’attuazione delle
misure di controllo del rischio ogniqualvolta un cambiamento nelle condizioni di esercizio o l’impiegodi nuovo materiale comporti nuovi rischi per l’infrastruttura o per le operazioni).
Relativamente ai requisiti di parte B, le criticità maggiori sono relative ai: processi di formazione e mantenimento delle competenze del personale in
ottemperanza ai nuovi contesti normativi in vigore; processi di gestione delle attività manutentive sia nel caso in cui l’Impresa
ferroviaria svolge il ruolo di ECM, sia nella corretta gestione delle interfacce(manutentori, detentori dei veicoli, ECM) nel caso l’Impresa non svolga taleruolo.
11
PROCESSI DECISIONALI E RELAZIONI CON CDS
Durata dei Certificati di sicurezza
Su 31 Certificati di sicurezza parte A rilasciati, n.22 hanno durata con scadenza a cinque anni
Su 32 Certificati di sicurezza parte B rilasciati, n. 15 hanno durata con scadenza a cinque anni
12
a. UNIFORMITÀ DI APPROCCIOadottare «un approccio simile in circostanze simili per ottenere finisimili»
b. INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITÀ«incentrarsi principalmente sulle attività che l’autorità nazionalepreposta alla sicurezza ritiene possano dare origine ai rischi più gravi oladdove i pericoli sono controllati meno bene», anche al fine di«utilizzare le proprie risorse efficacemente»
c. TRASPARENZA«aiutare IF e GI a comprendere che cosa ci si aspetta da loro (inclusociò che dovrebbero o non dovrebbero fare) e cosa dovrebberoaspettarsi dall'autorità nazionale preposta alla sicurezza»
PRINCIPI DELLA SUPERVISIONE
13
- copertura di tutte le imprese ferroviarie- per le organizzazioni complesse e articolare sul territorio,
copertura geografica e di prodotto- rotazione delle risorse rispetto ai vari operatori- disponibilità di risorse- esigenze che dovessero emergere nel corso dello svolgimento
delle attività
l’Agenzia elabora un piano annuale delle attività di supervisione
OBIETTIVI DELLA SUPERVISIONE
14
- Analisi eventi incidentali
Analisi di eventi accaduti
- Attività ispettiva
Conformità di prodotti e servizi
- Audit sui processi operativi
Conformità ed efficacia dei processi che generano prodotti eservizi
- Audit sui Sistemi di gestione della sicurezza
Conformità ed efficacia dei processi gestionali
RISULTATI DELLA SUPERVISIONE DELL’AGENZIA
15
ANALISI EVENTI INCIDENTALI
Analisi eventi accaduti svolte nel 2014
173
Analisi eventi accaduti svolte nel primo semestre 2015
120
16
LE CAUSE DEGLI INCIDENTI GRAVI
La maggior parte degli incidenti e delle vittime sono causati dall’indebita presenza di pedoni suibinari. Si tratta del 73% dei casi.Se si rappresentano le cause degli incidenti gravi al netto di tale fenomeno e si concentral’attenzione sugli incidenti più strettamente legati agli aspetti tecnici si rileva che si sono verificati29 incidenti. Il 55% è stato causato da problematiche manutentive o dall’errata esecuzione diprocedure di esercizio e manovre.
17
I punti più critici diffusi emersi dall’analisi degli eventi incidentali:Tipologie di eventi e loro cause
SPAD nei quali il sistema di protezione non ha impedito che il treno arrestasse la propria marcia prima di impegnare il «punto protetto»;
Gestione delle staffe fermacarri;
Investimenti di persone collaborazione tra operatori ferroviari per la mappatura della rete e la chiara identificazione del tipo di incidente
Attività manutentive
Procedure d’esercizio
PRINCIPALI ESITI DELL’ATTIVITÀ 2015
18
MANUTENZIONEVeicoli
Le problematiche manutentive dei veicoli hanno una rilevanza sovranazionale, consideratal’apertura del mercato ferroviario e che la maggior parte del materiale rotabile è gestito dasocietà estere. L’impegno dell’ANSF si è rivolto quindi ai pertinenti tavoli europei.
Relazioni tra soggetti: permangono notevoli difficoltà di relazione con i vari soggetti, spessoresidenti in diversi paesi europei, che gestiscono, utilizzano e manutengono i veicoli ferroviari,ognuno caratterizzato peraltro da un differente regime di certificazione. Altra criticità èrappresentata dall’evoluzione della gestione dei carri merci nei quali si rileva un passaggio diresponsabilità dai vecchi soggetti (le principali imprese ferroviarie) ai nuovi senza un adeguatopassaggio delle conoscenze acquisite.
Incidentalità generale: Si rileva anche un numero crescente di incidenti lievi e di inconvenientilegati alla manutenzione dei veicoli. Le imprese ferroviarie devono presidiare maggiormente iprocessi manutentivi attivando tutte le possibili sinergie e attività di controllo nei confronti dellenuove figure inserite in tale attività (detentori e soggetti responsabili della manutenzione).
InfrastrutturaLa riduzione degli eventi gravi legati a problematiche manutentive infrastrutturali non consente diritenere questa problematica in via di risoluzione.Gli elementi a disposizione dell’Agenzia dimostrano la possibilità di migliorare ulteriormente lagestione dell’attività manutentiva.
19
PROCEDURE DI ESERCIZIO
Premesso che:l’errore umano è un fattore che ragionevolmente non può essereeliminato completamente,RFI e le Imprese Ferroviarie devono tendere a limitarne l’accadimento, attraverso:• una maggiore consapevolezza da parte del personale del ruolo svolto
e delle conseguenze che derivano dalla mancata applicazione di norme o procedure
• il controllo delle attività • la predisposizione di procedure che non si basino solo sull’operatività
del singolo• l’applicazione estensiva delle tecnologie di supporto disponibili.
I dati del 2014 mettono in risalto la necessità di concentrare maggiormente l’attenzione su questa tematica.
20
I punti critici più diffusi emersi dall’analisi degli eventi incidentali:Aspetti procedurali
Esecuzione dei primi accertamenti a seguito di incidenti e invio delle informazioni all’ANSF
Scarsa collaborazione tra operatori ferroviari nelle indagini:
• Incidenti nei quali non sono state individuate univocamente le cause
• Obbligo di scambiare le informazioni (anche le indagini)
• Comunicazione dell’entità dei danni
• Congruenza tra eventi riportati nelle banche dati (BDP)e conclusione delle indagini dei soggetti coinvolti
PRINCIPALI ESITI DELL’ATTIVITÀ 2015
21
- Analisi eventi incidentali
Analisi di eventi accaduti
- Attività ispettiva
Conformità di prodotti e servizi
- Audit sui processi operativi
Conformità ed efficacia dei processi che generano prodotti eservizi
- Audit sui Sistemi di gestione della sicurezza
Conformità ed efficacia dei processi gestionali
RISULTATI DELLA SUPERVISIONE DELL’AGENZIA
22
ISPEZIONI SULLE IMPRESE FERROVIARIEAmbito verifica e manutenzione veicoli
(verifica tecnica e conformità dei veicoli e operatività del personale addetto alla verifica)
Ispezioni svolte nel 2014
• 800 attività ispettive (corrispondenti a circa 800 treni);
• 5.339 elementi verificati (veicoli/operatività);
• 32 Imprese Ferroviarie oggetto di ispezione;
• 15 DTP su 15 oggetto di attività ispettive.
Ispezioni svolte nei primi tre trimestri del 2015
• 830 attività ispettive (corrispondenti a circa 800 treni)
• 5.798 veicoli/operatività verificate
• 33 Imprese Ferroviarie oggetto di ispezioni;
• 14 DTP su 15 oggetto di attività ispettive.
23
Ambito verifica e manutenzione veicoliPrimi tre trimestri del 2015
Tipologia di elementi verificati
C1239
V2142
MP299
TP464
T176
SC1314
OR122
C: Carrozze
V: Carri non trasportanti Merci Pericolose
MP: Carri trasportanti Merci Pericolose
TP: Carrozze pilota
SC: Carrozze verificate in attività di scorta
OR: Operatività e gestione risorse del personale di verifica
ISPEZIONI SULLE IMPRESE FERROVIARIE
24
Ancona224 Bari
529Firenze
517
Genova323
Napoli383
Bologna470Trieste
250Palermo
110Verona
451
Cagliari42
Roma196
Torino658
Reggio Calabria46 Milano
971
Venezia
Distribuzione dei controlli per DTPAncona
337Bari549
Firenze578
Genova392
Napoli397
Bologna520
Trieste178
Palermo66
Verona526
Cagliari0
Roma249
Torino422
Reggio Calabria47
Milano901
Venezia 2015 (primi 3 trimestri)
2014
ISPEZIONI SULLE IMPRESE FERROVIARIE
25
Primi tre trimestri del 2015
Numero di non conformità rilevate nelle verifiche su veicoli passeggeri (1.703 veicoli verificati)
C01/TP01Rodiggio
C027TP02Sospensio
ne
C03/TP03Carrelli
C04/TP04Trazione eRepulsion
e
C05/TP05Cassa/Telaio/Porte/Gradini/Iscrizioni
C06/TP07Impianto
Freno
C07/TP09ImpiantoElettrico
C08/TP12Antincen
dio
C09Dispositiviparticolari
C10/TP14Dotazionidi Bordo
n° ENC 17 8 4 1 120 35 2 20 11 19
0
20
40
60
80
100
120
140
• Presenza porte guaste• Assenza sigillo alle maniglie per l’apertura
di emergenza delle porte• Assenza NEV
ISPEZIONI SULLE IMPRESE FERROVIARIE
26
Primi tre trimestri del 2015
Andamento della frequenza di rilevamento di non conformità relative al sistema porte (percentuale di veicoli non conformi)
16,70
7,308,20
10,9012,20
9,40
13,30
17,11
10,00
7,00
3,00
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
1° Trim2013
2° Trim2013
3° Trim2013
4° Trim2013
1° Trim2014
2° Trim2014
3° Trim2014
4° Trim2014
1° Trim2015
2° Trim2015
3° Trim2015
%• Presenza porte guaste• Assenza sigillo alle maniglie per l’apertura di
emergenza delle porte
Nota ANSF Prot. n. 813/2013
ISPEZIONI SULLE IMPRESE FERROVIARIE
27
Primi tre trimestri del 2015
Numero di non conformità rilevate nelle verifiche su veicoli merci (2.441 veicoli verificati)
• Non conformità relative al controllo del consumo e dell’integrità delle suole del freno
V01/MP01Rodiggio
V02/MP02Sospensione
V03/MP03Carrelli
V04/MP04Trazione erepulsione
V05/MP05Cassa/Telaio/Porte/Gradini/Iscrizi
oni
V06/MP06Impianto freno
V07/MP07Carico
MP08 Mercipericolose
n° ENC 37 10 60 28 50 87 24 2
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
ISPEZIONI SULLE IMPRESE FERROVIARIE
28
Primi tre trimestri del 2015
Andamento della frequenza di rilevamento di non conformità riconducibili al consumo e all’integrità delle suole del freno dei carri
(percentuale di veicoli non conformi)
3,70
1,50
3,50 3,602,90
5,20
8,40
4,80
6,90
2,30 2,30
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1° Trim2013
2° Trim2013
3° Trim2013
4° Trim2013
1° Trim2014
2° Trim2014
3° Trim2014
4° Trim2014
1° Trim2015
2° Trim2015
3° Trim2015
%
ISPEZIONI SULLE IMPRESE FERROVIARIE
29
T01Rodigg
io
T02Sospensione
T03Carrelli
T04Trazion
e eRepulsi
one
T05Cassa/telaio/porte/gradini/iscrizio
ni
T07Impian
toFreno
T08Motore/riduttore/ponte/trasmission
e
T09Impian
toElettric
o
T10Cabin
a diguida
T12Antincendio
T13Apparecchiature disicurez
za eausiliari
e
T14Dotazioni diBordo
n° ENC 1 1 0 0 22 4 1 6 5 0 16 6
0
5
10
15
20
25
Primi tre trimestri del 2015
Numero di non conformità rilevate nelle verifiche a mezzi di trazione con cabina di guida (176 veicoli verificati)
• Assenza NEV
• Piombatura CEA non conforme
ISPEZIONI SULLE IMPRESE FERROVIARIE
30
9,80
16,90
7,50
17,90
8,40
11,90 12,40
10,30
5,606,60
11,00
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
1° Trim2013
2° Trim2013
3° Trim2013
4° Trim2013
1° Trim2014
2° Trim2014
3° Trim2014
4° Trim2014
1° Trim2015
2° Trim2015
3° Trim2015
Primi tre trimestri del 2015
Andamento della frequenza di rilevamento di non conformità riconducibili alla piombatura del CEA (percentuale di veicoli non
conformi)
%Nota ANSF Prot.
n. 4775/2013
ISPEZIONI SULLE IMPRESE FERROVIARIE
31
Primi tre trimestri del 2015
Numero di non conformità rilevate nelle verifiche a veicoli passeggeri effettuate mediante scorta (1.314 veicoli ispezionati)
SC01Rodiggio
SC02Sospension
e
SC03Carrelli
SC04Trazione erepulsione
SC05Cassa/Port
e
SC06Impianto
freno
SC07Impiantoelettrico
SC08Dispositiviparticolari
SC09Dotazionidi bordo
SC10Antincendi
on° ENC 22 0 0 0 68 3 0 7 18 17
0
10
20
30
40
50
60
70
80
• Presenza porte guaste• Assenza sigillo alle maniglie per
l’apertura di emergenza delle porte• Assenza NEV
• Sfaccettature sul piano di rotolamento ruote
ISPEZIONI SULLE IMPRESE FERROVIARIE
32
Primi tre trimestri del 2015
Andamento della frequenza di rilevamento di non conformità riconducibili a sfaccettature sul piano di rotolamento ruote
(percentuale di veicoli non conformi)
3,002,50 2,70
6,10
1,80
2,50
1,60
5,00
3,10
0,80 1,00
0
1
2
3
4
5
6
7
1° Trim2013
2° Trim2013
3° Trim2013
4° Trim2013
1° Trim2014
2° Trim2014
3° Trim2014
4° Trim2014
1° Trim2015
2° Trim2015
3° Trim2015
% Nota ANSF Prot. n. 8232/2013
ISPEZIONI SULLE IMPRESE FERROVIARIE
33
I punti critici più diffusi emersi durante le attività ispettive sulleimprese ferroviarie:
Generale carenza relativamente all’efficacia delle attività di verifica tecnica dei veicoli delle IF (molte delle nostre non conformità sono rilevate a verifica tecnica appena effettuata)
Casistiche non trascurabili di carri etichettati K ma ricaricati e messi in esercizio (nota ANSF prot. n. 008681/15)
Alta frequenza di non conformità relativa alla presenza NEV su veicoli
Mancanza lateralizzazione porte in caso di sgancio della locomotiva (nota ANSF prot. 007088/15)
ISPEZIONI SULLE IMPRESE FERROVIARIE
34
Ispezioni svolte nel 2014• 164 attività ispettive• 1034 controlli di routine su deviatoi e circuiti di binario per un totale di
6261 misure eseguite• 139 passaggi a livello con 2081 controlli• 1608 km di linea a bordo del treno • 15 DTP su 15 oggetto di attività ispettive
Ispezioni (dati disponibili sui primi tre trimestri del 2015)• 99 attività ispettive• 517 controlli di routine su deviatoi e circuiti di binario per un totale di
circa 3500 misure eseguite• 81 passaggi a livello con 1434 controlli• 806 km di linea a bordo del treno• 15 DTP su 15 oggetto di attività ispettive
ISPEZIONI SUL GESTORE DELL’INFRASTRUTTURA
37
- Analisi eventi incidentali
Analisi di eventi accaduti
- Attività ispettiva
Conformità di prodotti e servizi
- Audit sui processi operativi
Conformità ed efficacia dei processi che generano prodotti eservizi
- Audit sui Sistemi di gestione della sicurezza
Conformità ed efficacia dei processi gestionali
RISULTATI DELLA SUPERVISIONE DELL’AGENZIA
38
Attività effettuate nel corso del 2014 (dati da rapporto annuale2014) :132 attività totali sugli operatori ferroviari di cui: 1 audit documentale sul GI 38 interventi di audit e follow up sul campo sul GI 46 audit documentali sulle IF (coinvolte 32 imprese ferroviarie) 38 interventi di audit e follow up sul campo sulle IF (coinvolte 30
imprese ferroviarie) 9 su altri operatori
Attività effettuate o in corso al 30 settembre 2015:117 attività totali sugli operatori ferroviari di cui: 33 interventi di audit e follow up sul campo sul GI 46 audit documentali sulle IF (coinvolte 32 imprese ferroviarie) 24 interventi di audit e follow up sul campo sulle IF (coinvolte 18
imprese ferroviarie) 13 follow up documentali sulle azioni correttive comunicate
(coinvolte 13 imprese ferroviarie) 1 su altri operatori
ATTIVITÀ SUGLI OPERATORI FERROVIARI
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AUDIT SU SGS E PROCESSI OPERATIVI
Attività sul campo effettuate nel 2014 (dati da rapporto annuale2014) :76 audit e follow up presso gli operatori ferroviari di cui:
38 sul GI
38 sulle IF (coinvolte 30 imprese ferroviarie)
Attività sul campo effettuate o in corso al 30 settembre 2015:57 audit e follow up presso gli operatori ferroviari di cui:
33 sul GI
24 sulle IF (coinvolte 18 imprese ferroviarie)
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AUDIT SULLE IFNegli audit del 2015 le attività sono state svolte tenendo conto, tra gli ambitidell’SGS ed i corrispondenti criteri del Reg. (UE) 1158/2010 secondo larappresentazione di cui alle “linee guida ERA per la progettazione el’implementazione di un Sistema di gestione della sicurezza nel settore ferroviario“,di quelli emersi come più critici dalle valutazioni documentali.
LeadershipRisk assessment
MonitoringOrganisation Learning
Structure and ResponsabilityCompetence Management
InformationDocumentation
Operation Arrangements and ProceduresEmergency Plans
41
LeadershipRisk assessment
MonitoringOrganisation Learning
Structure and ResponsabilityCompetence Management
InformationDocumentation
Operation Arrangementsand Procedures
Emergency Plans
Ambiti delle carenze:centralità dell’analisi dei rischi, individuazione e definizione delle misure di mitigazione, gestione delle interfacce, rischi esterni al sistema, completezza e aggiornamento degli Hazard Log
AUDIT SULLE IF
42
LeadershipRisk assessment
MonitoringOrganisation Learning
Structure and ResponsabilityCompetence Management
InformationDocumentation
Operation Arrangementsand Procedures
Emergency Plans
Ambiti delle carenze:gestione delle modifiche: in molti casi i procedimenti seguiti non risultano adeguatamente conformi alle normative applicabili ed alle procedure interne di riferimento
AUDIT SULLE IF
43
LeadershipRisk assessment
MonitoringOrganisation Learning
Structure and ResponsabilityCompetence Management
InformationDocumentation
Operation Arrangementsand Procedures
Emergency Plans
Ambiti delle carenze:svolgimento delle attività di SRM o controllo se SRM esterno, definizione di ruoli e responsabilità e formalizzazioni conseguenti, monitoraggio, controllo e gestione delle azioni correlate
AUDIT SULLE IF
44
LeadershipRisk assessment
MonitoringOrganisation Learning
Structure and ResponsabilityCompetence Management
InformationDocumentation
Operation Arrangementsand Procedures
Emergency Plans
Ambiti delle carenze:riesame direzionale e audit interni:mancata incisività ed efficacia di questi strumenti per la individuazione e il superamento delle carenze ai fini del miglioramento del sistema
AUDIT SULLE IF
45
LeadershipRisk assessment
MonitoringOrganisation Learning
Structure and ResponsabilityCompetenceManagement
InformationDocumentation
Operation Arrangementsand Procedures
Emergency Plans
Ambiti delle carenze:progettazione della formazione, strutturazione ed attuazione dei controlli di efficacia della formazione erogata
AUDIT SULLE IF
46
LeadershipRisk assessment
MonitoringOrganisation Learning
Structure and ResponsabilityCompetenceManagement
InformationDocumentation
Operation Arrangementsand Procedures
Emergency Plans
Ambiti delle carenze:esaustiva e conforme adozione dei criteri e delle modalità prescritte dal Regolamento (UE) 1078/2012 per l’effettuazione del monitoraggio della corretta applicazione e dell’efficacia dei Sistemi di Gestione della Sicurezza
AUDIT SULLE IF
47
Quindi, a carattere generale
Scarsa incisività del ruolo di RSGS: carenze nel costante ed efficace presidio di attività, documentazione, controlli e definizione di elementi per il miglioramento
LeadershipRisk assessment
MonitoringOrganisation Learning
Structure and ResponsabilityCompetenceManagement
InformationDocumentation
Operation Arrangementsand Procedures
Emergency Plans
AUDIT SULLE IF
48
AUDIT SUL GILe attività di audit del 2015 sul Gestore dell’infrastruttura sono state svoltenei seguenti ambiti dell’SGS e dei corrispondenti criteri del Reg. (UE)1169/2010:
T – PROGETTAZIONE SICURA DELL’INFRASTRUTTURA FERROVIARIA
U – FUNZIONAMENTO SICURO DELL’INFRASTRUTTURA
V – FORNITURA DI MANUTENZIONE E MATERIALEW – MANUTENZIONE E FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELTRAFFICO E DI SEGNALAMENTO
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AUDIT SUL GIT – PROGETTAZIONE SICURA DELL’INFRASTRUTTURA FERROVIARIA Distinzione tra progettazione nuovi impianti e progettazione di modifiche ad impianti esistenti. Definizione delle fasi, dalla progettazione alla installazione, e di quali sono i punti di passaggio tra le fasi. Verifica di quale documentazione è prevista all’atto della messa in esercizio
U – FUNZIONAMENTO SICURO DELL’INFRASTRUTTURA Applicazione STI e RCF Numero, tipo e entità degli operatori e interazioni necessarie a seconda della complessità del funzionamento Gestione dei rapporti con IF Identificazione dei confini fisici e operativi dell’infrastruttura Gestione della circolazione (condizioni di sicurezza degli enti di impianto e di linea) Programmazione ed esecuzione del servizio di manovra Comportamento degli operatori
V – FORNITURA DI MANUTENZIONE E MATERIALEW – MANUTENZIONE E FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI CONTROLLO DEL TRAFFICO E DI SEGNALAMENTO Definizione di politiche manutentive Definizione di competenze, risorse, regole e controlli per la manutenzione Gestione della manutenzione: carico di lavoro, capacità operativa, definizione delle attività di sicurezza,
controlli Diagnostica: supporto all’attività del manutentore e conferma dell’adeguatezza dell’azione manutentiva Valutazione dell’impatto dell’applicazione delle procedure Relazioni tra Direzione Lavori e esercizio Attivazione degli impianti all’esercizio Gestione dei rapporti tra i processi di manutenzione e di circolazione
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I punti critici più diffusi e comuni presentati nell’incontro del 2014: Manovre Monitoring Accertamenti e analisi su incidenti e inconvenienti Manutenzione Soggetti Responsabili della Manutenzione
Ulteriori punti emersi dalla supervisione 2015: Organizzazione Applicazione delle procedure interne Formazione e aggiornamento del personale Cooperazione tra operatori Gestione delle forniture di sicurezza Investimenti
PRINCIPALI ESITI DELL’ATTIVITÀ DI SUPERVISIONE
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Dati e informazioni «da fonti esterne»:
• gli obiettivi fissati per l’Agenzia dal Ministro delle Infrastrutture e
dei Trasporti
• gli aggiornamenti normativi sia a livello europeo sia nazionale
• le raccomandazioni formulate dall'organismo investigativo
• le segnalazioni pervenute o comunque portate all’attenzione
dell’Agenzia (Polfer, altre autorità, interrogazioni parlamentari,
associazioni, comitati, ......)
• le relazioni con le altre NSA
• le relazioni annuali degli operatori
STRATEGIA E PIANO DELLA SUPERVISIONE 2016
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Dati e informazioni «da fonti interne»:
• le aree di criticità emanate dall’Agenzia a luglio di ogni anno
• i risultati della supervisione e le relative analisi
• le analisi dei dati di incidentalità e i risultati degli accertamenti a
seguito di inconvenienti di esercizio
• gli esiti delle valutazioni documentali di conformità per il rilascio
di certificati e autorizzazioni di sicurezza
• la scadenza di certificati e autorizzazioni di sicurezza in corso di
validità
• le autorizzazioni di messa in servizio di sottosistemi e veicoli
• altre esigenze segnalate dai Settori dell’Agenzia
STRATEGIA E PIANO DELLA SUPERVISIONE 2016
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SUPERVISIONE ANNO 2016 SULLE IMPRESE FERROVIARIE
Modalità di individuazione delle IF da sottoporre ad attività sul campo: copertura territoriale e di tutte le IF per le attività ispettive audit sulle imprese non oggetto di attività nel periodo precedente follow-up delle attività del periodo precedente audit sulle imprese con certificato di sicurezza in scadenza per le organizzazioni complesse e articolate interventi di audit
strutturati (centro-periferia-centro)
Elementi di indirizzo per le attività sul campo: monitoraggio ispettivo ambito verifica e manutenzione veicoli ispezioni specifiche a seguito di segnalazioni e richieste presidio delle aree di criticità valutazione dei miglioramenti delle aree di carenza riscontrate a
maggior diffusione elementi emersi dalla attività di analisi sugli incidentivalutazione dell’attuazione e dell’efficacia del monitoring interno
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SUPERVISIONE ANNO 2016 SUL GESTORE DELL’INFRASTRUTTURA
Modalità di individuazione delle strutture da sottoporre ad attività sul campo: follow-up delle attività del periodo precedente interventi di audit strutturati (centro-periferia-centro) per la verifica di
conformità ed efficacia dei processi gestionali, operativi e di supporto copertura territoriale
Elementi di indirizzo per le attività sul campo: monitoraggio ispettivo su enti (deviatoi, PL, circuiti di binario, piazzali,
linee, opere d’arte) ispezioni specifiche a seguito di segnalazioni e richieste presidio delle aree di criticità gestione dei confini fisici ed operativi dell’infrastruttura processi operativi di cui ai criteri T, U, V e W del reg. 1169/2010 elementi emersi dalla attività di analisi sugli incidenti valutazione dell’attuazione e dell’efficacia del monitoring interno esiti della valutazione documentale dell’SGS
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Il modulo di comunicazione delle non conformità è consegnato sul posto per il «trattamento e soluzione della non conformità»: il modulo è rilasciato non necessariamente all’operatore responsabile della non conformità, ma al personale in grado di attivare il trattamento della non conformità stessa.
Successivamente il modulo è inviato al Responsabile SGS dell’operatore coinvolto mediante lettera, per monitoraggio interno delle prestazioni di sicurezza e analisi e individuazione delle «azioni correttive»
L’operatore deve rispondere alla lettera di trasmissione del modulo, fornendo gli esiti dell’analisi che hanno portato all’individuazione delle azioni correttive ed il loro stato di attuazione ed efficacia
La comunicazione della non conformità deve inserirsi in procedure interne dell’SGS di monitoraggio delle prestazioni di sicurezza
ISPEZIONI – NOVITÀ
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IN PREPARAZIONE DEGLI INCONTRI BILATERALI
Predisposizione scheda descrittiva dell’organizzazione:- articolazione organizzativa: vedi nota ANSF protocollo
00501/13 del 22-01-2013- dati di produzione (tipologia di traffico, estensione linee,
personale impiegato, traffico)- ricognizione risposte alle lettere inviate dall’Agenzia
(raccomandazioni NIB, risposte agli audit, risposte alle NC)