Andamento dei mercati finanziari |1| · Andamento dei mercati finanziari |5| Stati Uniti Crescita...
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Andamento dei mercati finanziari |1|
ANDAMENTO DEI MERCATI FINANZIARI
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6902 Lugano (Svizzera)
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F +41 58 225 7101
febbraio 2019
Andamento dei mercati finanziari |2|
SOMMARIO
SCENARIO MACROECONOMICO
MERCATI FINANZIARI
GRAFICI
AVVERTENZE LEGALI
Andamento dei mercati finanziari |3|
SOMMARIO
SCENARIO MACROECONOMICO
MERCATI FINANZIARI
GRAFICI
AVVERTENZE LEGALI
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Scenario macroeconomico
Prospettive favorevoli ma ciclo in lieve peggioramento … permangono rischi Gli squilibri non sono tali da indurre in dubbio un anticipo della fine della congiuntura Mercati finanziari piú volatili Le pressioni inflazionistiche rimangono moderate Normalizzazione delle politiche monetarie
La svolta protezionistica delle politiche commerciali americane ha iniziato a
incidere sull’andamento del commercio mondiale, sulla fiducia delle
imprese e sull’attività manifatturiera. La principale revisione al ribasso delle
stime riguarda l’Eurozona, perché più dipendente dalla domanda estera e
interessata anche da shock specifici. Le prospettive a breve termine
dell’economia globale rimangono nel complesso favorevoli con un
ridimensionamento delle previsioni di consenso sulla crescita. Permane la
generale debolezza di fondo dell’inflazione. Il commercio mondiale, pur
continuando a espandersi, ha decelerato. La fase di espansione comincia a
essere matura e i rischi di recessione globale appaiono comunque ancora
remoti. Il ciclo congiunturale si è mantenuto espansivo negli Stati Uniti, si è
stabilizzato nell’area Euro ed in Giappone. Nel complesso dei paesi
emergenti la crescita è frenata dalla forza del dollaro statunitense.
Sono aumentati i rischi derivanti dal possibile intensificarsi dell’incertezza
economica e politica. Vi hanno contribuito le tensioni scaturite a seguito
delle misure protezionistiche introdotte dagli Stati Uniti nei confronti dei
partner commerciali, la sostenibilità della congiuntura cinese, i futuri rapporti
economici fra Regno Unito e UE e la normalizzazione delle politiche
monetarie.
L’attuale fase di espansione economica presenta altre peculiarità, oltre alla
moderazione dei tassi di crescita, è lunga, ed è caratterizzata da limitati tassi
di inflazione nei paesi avanzati, da una ridotta elasticità del commercio
internazionale rispetto alla crescita del PIL e da una contenuta propensione
a investire. Sembrano non essere presenti al momento i fattori che di solito
pongono fine alle espansioni: non ci sono pressioni inflazionistiche che
spingano le banche centrali a imporre politiche monetarie molto restrittive,
mentre le politiche fiscali rimangono in territorio neutrale.
Le condizioni sui mercati finanziari internazionali hanno evidenziato
nell’ultimo trimestre dell’anno un maggior livello di volatilità, diretta
conseguenza anche delle revisioni delle valutazioni di mercato e delle
condizioni del credito attese per i prossimi trimestri. I tassi di interesse a lungo
termine nelle principali economie avanzate recentemente si sono contratti;
nell’Eurozona i premi per il rischio sovrano sono stabili. Le quotazioni dei titoli
azionari, globalmente negativi nel 2018 pur con andamenti differenziati,
recentemente hanno ripreso momentum. Si presuppone che i mercati
azionari possano delineare nei prossimi mesi un andamento
moderatamente favorevole.
L’inflazione, al netto delle componenti volatili, nelle principali economie
avanzate si mantiene moderata: si colloca vicino al 2% negli Stati Uniti e in
UK mentre permane sopra l’1% nell’Eurozona. L’inflazione resta inferiore alle
medie storiche nelle principali economie emergenti.
Le leve cicliche tradizionali, politiche fiscali e politiche monetarie, non
dovrebbero incidere negativamente nell’anno. E’ attesa una contrazione
della base monetaria a livello globale. Bassa inflazione e dinamiche del
credito moderate consentono alle autorità monetarie di gestire la fase di
normalizzazione con gradualità.
Andamento dei mercati finanziari |5|
Stati Uniti
Crescita solida e diffusa, attese per una lieve riduzione Rischi politici e internazionali in aumento Circolo virtuoso tra occupazione, redditi disponibili e consumi privati Investimenti fissi in rallentamento Moderata inflazione e graduale normalizzazione della politica monetaria Valutazioni azionarie a premio
Le informazioni congiunturali preannunciano una continuazione della
crescita negli Stati Uniti, sospinta in particolare dallo stimolo fiscale con
riduzione delle imposte e aumento della spesa. L’espansione dell’attività
economica è prevista in lieve e progressiva diminuzione nei prossimi
trimestri, attualmente è sostenuta da tutte le componenti della domanda
interna. Un basso tasso di disoccupazione e migliorate condizioni reddituali
alimentano i consumi privati. Anche gli investimenti hanno mostrato segnali
di rallentamento così come il canale estero.
Il rischio politico si mantiene elevato negli Stati Uniti; si sono concluse le
elezioni di medio termine del Congresso con una Camera con
maggioranza democratica. L’amministrazione Trump, che soffre di una crisi
reputazionale, incontra difficoltà nell’implementare il programma sul fronte
domestico e si muove in modo poco prevedibile sul fronte internazionale. E’
stato raggiunto un nuovo accordo trilaterale di libero scambio nell’area
Nafta, Ancora incerto sembra essere il futuro degli accordi commerciali
internazionali, dopo l’annuncio di innalzamento dei dazi sulle importazioni
nei confronti di partner internazionali.
I consumi, restano sostenuti da fondamentali favorevoli: mercato del lavoro
al pieno impiego, aumento della ricchezza netta, riduzione della pressione
fiscale, fiducia elevata. La recente revisione dei conti nazionali ha
abbassato il tasso di risparmio, stabilizzandolo intorno al 3%, limitando i
margini per un’eventuale accelerazione della spesa futura. La congiuntura
americana è fra le più lunghe del secondo dopoguerra. I segni della
maturità, anche se nascosti dalle caratteristiche peculiari di questo ciclo,
cominciano a vedersi: rallentamento della dinamica occupazionale,
chiusura dell’output gap e moderata ripresa dell’inflazione e dei salari.
Gli investimenti non residenziali sono nel complesso positivi ma non hanno
reagito in modo significativo alla riduzione delle imposte. Le indagini del
manifatturiero e gli ordini danno indicazioni di lieve rallentamento a seguito
delle misure protezionistiche introdotte e del rialzo dei tassi. Gli investimenti
residenziali sono attesi permanere in una dinamica neutrale in connessione
con condizioni finanziarie restrittive e prezzi delle case elevati.
L’inflazione, che evidenzia una tendenza in crescita, è moderata e per ora
non ha risposto alla riduzione delle risorse inutilizzate, permettendo un’uscita
graduale dalle politiche monetarie espansive anche mediante il
ridimensionamento del bilancio della Federal Reserve. Si ritiene che il
quadro dell’economia reale sia coerente con una cauta continuazione
della normalizzazione della politica monetaria. La previsione è che la banca
centrale si muova con grande cautela, portando probabilmente i tassi alla
neutralità nel corso dell’anno, con due rialzi, soggetti all’evoluzione dei dati.
Dal lato della politica fiscale, a legislazione invariata, lo stimolo della spesa
dovrebbe ridursi nel corso dei prossimi trimestri.
I titoli azionari presentano valutazioni a premio in confronto agli altri mercati
avanzati, i margini reddituali sono a livello record.
Andamento dei mercati finanziari |6|
Europa
Nell’area dell’euro la crescita si è indebolita… … la domanda interna sostiene la congiuntura Alcuni rischi politici disinnescati, altri sono in procinto di incrementare Miglioramento nelle condizioni di erogazione del credito Inflazione contratta consente un graduale ritiro di politiche monetarie espansive Attese per un rallentamento dell’export
Nell’area dell’euro la crescita prosegue, nonostante la decelerazione
registrata negli ultimi mesi. La congiuntura è trainata soprattutto dalla
domanda interna, le esportazioni nette hanno invece fornito un apporto
negativo. Moderate dinamiche salariali e ampi margini di sottoutilizzo della
forza lavoro hanno contribuito a mantenere l’inflazione su livelli moderati.
La dispersione della crescita tra paesi core e periferici è proiettata ad
essere meno accentuata e la congiuntura si mantiene su un percorso di
crescita tendenziale minore dell’1.5%.
Nel complesso la resilienza della domanda interna, la crescita
occupazionale, le condizioni finanziarie accomodanti dovrebbero
continuare a sostenere la crescita economica. Il rallentamento della
crescita negli ultimi mesi è spiegato in larga misura dalla contrazione
dell’economia tedesca, dovuta in particolare al decremento della
produzione di auto e del comparto manifatturiero. La domanda interna
resterà il principale motore di crescita, consumi ed investimenti saranno
sostenuti dai prestiti e da costi di finanziamenti contratti. Migliorano le
attese di crescita nel settore delle costruzioni.
Il rischio politico è previsto permanere elevato, sono in agenda le elezioni
del Parlamento europeo, della Commissione UE e dei vertici della Banca
Centrale. La deriva verso posizioni populiste si è ridotta ma non è del tutto
rientrata. Le avvenute elezioni in Germania, Francia, Italia e Olanda
confermano la crescita di movimenti politici euroscettici. L’esito delle
elezioni in Italia rende incerta la stabilità della maggioranza di governo. Tra i
rischi sono da annoverare anche quelli inerenti i negoziati per l’uscita del
Regno Unito dall’UE.
L’erogazione del credito alle società non finanziarie nell’eurozona si è
mantenuto moderato. Il costo dei nuovi finanziamenti alle imprese e alle
famiglie per l’acquisto di abitazioni è rimasto su livelli contenuti; la
dispersione dei tassi di interesse tra i paesi dell’area si è mantenuta su valori
molto bassi.
Le politiche economiche sono attese restare di supporto al ciclo. Le
politiche fiscali diventeranno moderatamente più espansive nell’anno. Il
Consiglio direttivo della BCE ha ritenuto che siano stati compiuti
considerevoli progressi verso il raggiungimento di un aggiustamento
durevole del profilo dell’inflazione verso livelli prossimi ma inferiori al 2 per
cento nel medio periodo. Di conseguenza ha iniziato a interrompere gli
acquisti netti di titoli dichiarando di preservare un ampio grado di
accomodamento monetario, mantenendo i tassi di interesse sugli attuali
bassi livelli almeno fino a tutta l’estate del 2019, reinvestendo il capitale
rimborsato dei titoli in scadenza e continuando a considerare il programma
di acquisti tra gli strumenti disponibili.
In tutte le principali economie dell’area le esportazioni hanno risentito, del
rallentamento del commercio mondiale. Si stima che il contributo del
commercio estero divenga marginalmente negativo.
Andamento dei mercati finanziari |7|
Giappone
Ripresa congiunturale moderata Il mercato del lavoro sostiene i consumi Investimenti non residenziali in moderata espansione Assenza di inflazione e continuazione di politiche monetarie accomodanti Politica fiscale pro-ciclica
L’economia giapponese continua a crescere a un ritmo moderato e
recentemente si è indebolita per gli effetti delle calamità naturali e della
riduzione della domanda globale che hanno frenato l’attività economica. Il
prossimo biennio si prospetta più volatile a causa del rialzo dell’imposta sui
consumi nel terzo trimestre. Le previsioni per la crescita restano positive,
intorno all’1%, favorite anche da possibili sostegni pubblici in grado di
mitigare la restrizione sui consumi.
Il mercato del lavoro è sempre più sotto pressione, con crescente eccesso
di domanda che dovrebbe tradursi in aumenti salariali nel prossimo biennio.
Il tasso di disoccupazione è stimato contrarsi al 2,5%. Persiste l’espansione
della propensione al consumo, soprattutto nel comparto dei beni durevoli,
favorito dalla solidità del mercato del lavoro. L’accumulo di risparmio delle
famiglie non accenna a frenare sia per affrontare una prevista futura
restrizione fiscale sia per le basse aspettative di inflazione.
Dal lato della domanda per investimenti fissi, privati e pubblici, le attese di
indebolimento dello yen dovrebbero avere effetti positivi sugli utili e sugli
investimenti, prima ancora che sulla bilancia commerciale. La spesa per le
Olimpiadi di Tokio del 2020, la congiuntura ciclica mondiale sincronizzata e
le condizioni finanziarie espansive mantengono in moderato rialzo il trend
degli investimenti non residenziali. Il canale estero dovrebbe continuare a
contribuire negativamente alla crescita della domanda aggregata,
pertanto si prevede che il motore della congiuntura nei prossimi trimestri
sarà costituito dalla domanda domestica, privata e pubblica. Dal lato più
strettamente politico, la gestione delle riforme costituzionali e delle tensioni
con la Corea del Nord potrebbero provocare una temporanea volatilità.
L’inflazione, al netto delle componenti energetiche e alimentari, è risultata
modesta, consentendo il proseguimento della politica monetaria espansiva
da parte della Banca del Giappone. Al momento non vi sono segni di
risposta a fronte della chiusura dell’output gap e dell’unemployment gap.
Al netto di alimentari ed energia, l’inflazione ha segnato un significativo
rallentamento, inducendo la BoJ a rivedere più volte verso il basso le
proiezioni, indicando che l’obiettivo del 2% non verrà raggiunto neppure
alla fine del periodo 2020.
La politica fiscale, che sarà l’elemento centrale per lo scenario nel prossimo
biennio, dovrebbe essere lievemente espansiva nei prossimi trimestri, prima
dell’attuazione della seconda tranche del rialzo dell’imposta sui consumi,
prevista per ottobre 2019. Il Governo ha delineato un insieme di misure -
aumento degli investimenti pubblici, sussidi alle imprese e alle famiglie - in
parte mirate a contenere gli effetti dell’imposta sui consumi e in parte
finalizzati a stimolare la crescita. L’economia nipponica continuerà ad
essere caratterizzata dalla presenza di politiche fiscali e monetarie
simultaneamente pro-cicliche.
Andamento dei mercati finanziari |8|
Economie emergenti
Economie emergenti contrastate dal rafforzamento del dollaro Congiuntura cinese stabile, il focus ritorna sulla gestione dei rischi Prosegue la crescita in India Miglioramento delle attese in Russia e in Brasile
Nei principali paesi emergenti il quadro congiunturale è contrastato dal
rafforzamento del dollaro statunitense. Il ciclo ha accelerato in India mentre
è rimasto in linea con le stime in Cina.
In Cina, nonostante il tema dei dazi, l’accelerazione del settore agricolo e
la tenuta di quello dei servizi non è state sufficiente recentemente a
controbilanciare la decelerazione del settore industriale e delle costruzioni.
Il rallentamento dell’erogazione del credito, parzialmente indotto dalle
restrizioni regolamentari del settore finanziario non bancario e dall’aumento
dei tassi di interesse, ha pesato negativamente sulla dinamica di consumi e
investimenti. La fiducia delle imprese è in diminuzione e la componente
ordini, sia esteri sia interni, ha visto un contenuto calo. La fiducia dei
consumatori è diminuita così come il ritmo di crescita dei consumi ed il
reddito reale. Lo scenario è dunque quello di un progressivo lento
rallentamento della crescita economica che potrebbe mantenersi
superiore al 6%. Il controllo del rischio finanziario resterà tra le più alte priorità
dei regolatori, insieme alla protezione ambientale e alla qualità della
crescita. E’ possibile che la volontà di non alimentare ulteriori squilibri
economici ridurrà lo spazio di manovra della politica fiscale e monetaria. La
Banca centrale, pur mantenendo un indirizzo nel complesso cauto, è attesa
contribuire al sostegno della congiuntura con erogazioni di liquidità e
riduzioni dei coefficienti di riserva obbligatoria. Anche la politica fiscale con
numerose misure fiscali a supporto di famiglie e imprese contribuirà a
mitigare gli effetti negativi della congiuntura. L’inflazione dei prezzi al
consumo, al netto delle componenti alimentari ed energetiche, è prevista
in moderato aumento oltre al 2% nel corso dell’anno.
In India la crescita economica è sostenuta ed è attesa permanere vigorosa
sopra al 7%, grazie alla dinamica del commercio estero, della produzione
industriale e dei consumi privati. Recentemente la decelerazione dei
consumi privati è stata trainata al ribasso dal rallentamento dei redditi reali
e dal calo della fiducia dei consumatori. Le prospettive dei consumi sono
quindi moderate per i prossimi trimestri ma valori calmierati delle materie
prime energetiche e dell’inflazione dovrebbero contribuire a un aumento
del reddito disponibile. La dinamica del credito ai privati e all’industria,
seppur in miglioramento, rimane debole e il costo del finanziamento è in
aumento. L’incertezza sul profilo d’inflazione e di crescita resta elevata, a
causa del rilevante impatto del prezzo del petrolio e della dinamica dei
prezzi degli alimentari. In base a recenti previsioni l’inflazione è attesa
intorno al 4% nell’anno, consentendo alla Banca centrale di gestire
tatticamente la politica monetaria.
Le prospettive economiche della Russia continuano gradualmente a
migliorare, connesse con l’evoluzione attesa del prezzo del petrolio. Lo
scenario per il Brasile, in un contesto di avvenute elezioni presidenziali,
induce molti operatori a innalzare le stime congiunturali. Le maggiori
criticità tra i Paesi in via di sviluppo sono presenti in Turchia, Argentina, Sud
Africa e Venezuela.
Andamento dei mercati finanziari |9|
SOMMARIO
SCENARIO MACROECONOMICO
MERCATI FINANZIARI
GRAFICI
AVVERTENZE LEGALI
Andamento dei mercati finanziari |10|
Mercati azionari
Valutazioni a premio in alcune aree La congiuntura supporta il mercato azionario Preferenza per elevata capitalizzazione
Le valutazioni azionarie sono rimaste sostanzialmente stabili nei
fondamentali, con le azioni statunitensi contraddistinte da livelli sopra le
medie storiche rispetto alle azioni europee e giapponesi mentre una
situazione variegata è presente nei mercati emergenti. Le revisioni degli utili
restano moderatamente positive, l’andamento finanziario che
recentemente ha evidenziato maggior incertezza è supportato da
un’economia statunitense in miglioramento, dalla graduale rimozione della
liquidità erogata dalle politiche monetarie e da attese di impulsi pro-ciclici
delle politiche fiscali. Elementi di rischio sono rappresentati dalla sostenibilità
dei fragili equilibri presenti in Cina, dal percorso di normalizzazione delle
politiche monetarie e da rinnovate tensioni geo-politiche/commerciali.
La volatilità implicita si è recentemente innalzata. Nel corso del 2018 i listini
azionari globali hanno evidenziato andamenti negativi nelle varie aree
geografiche. Si presuppone che i mercati azionari possano delineare nei
prossimi mesi un andamento moderatamente favorevole.
In ottica settoriale sono stati premianti i settori tecnologici e farmaceutici,
mentre si è osservata una minore forza relativa dei titoli finanziari, industriali e
legati alle materie prime. Migliore negli USA è stata la performance dei titoli
“large cap” rispetto alle “small cap”, di quelli “growth” rispetto a quelli
“value”.
Mercati obbligazionari
Preferenza per durate brevi Rischi di credito in aumento per il settore high yield Attese favorevoli per le obbligazioni dei paesi emergenti
Sul fronte del reddito fisso, i rendimenti dei titoli giapponesi ed europei si
sono mantenuti su livelli molto contratti mentre in particolare quelli
statunitensi hanno evidenziato, con esclusione degli ultimi mesi dell’anno,
una dinamica di moderato incremento nel corso degli ultimi trimestri.
Nonostante ciò, in un contesto di moderate prospettive di crescita, di deboli
aspettative di inflazione, di ricerca di investimenti sicuri, l’abbondante
liquidità fornita dalle banche centrali, consente di prolungare la
permanenza dei tassi d’interesse su livelli moderati.
I differenziali fra i rendimenti delle obbligazioni emesse dalle società non
finanziarie e i corrispondenti titoli governativi si sono mantenuti su livelli
storicamente contenuti. Il comparto nella classe di rating “investment
grade” resta maggiormente esposto a rischi per i possibili effetti di un
aumento dei tassi di mercato. La valutazione del profilo creditizio delle
società “high yield” sono attualmente supportate da condizioni di liquidità
favorevoli e da flussi di investimento. I rischi nel settore sono crescenti e
derivano da ridotti livelli di liquidabilità, dall’espansione della leva finanziaria
e dal deterioramento dei fondamentali di bilancio.
Anche le obbligazioni dei paesi emergenti sono esposte a un’eventuale
risalita dei tassi di mercato ma i segnali di ripresa economica che emergono
rappresentano fattori di sostegno. Le emissioni in valuta locale sarebbero
favorite da un possibile contesto di indebolimento del dollaro statunitense.
Andamento dei mercati finanziari |11|
Mercati valutari
Stabilizzazione del dollaro statunitense Attese per Yen in indebolimento Stabilizzazione per sterlina inglese Rivalutazioni attese per le valute dei mercati emergenti
Il dollaro statunitense nel corso dell’anno ha invertito il trend e si è
apprezzato nei confronti di un ampio basket di valute globali. Nel breve il
dollaro si è stabilizzato, in concomitanza con il proseguimento di manovre
restrittive sui tassi da parte della Banca centrale; successivamente, invece,
è ipotizzabile il concretizzarsi di un processo di graduale indebolimento.
Per i prossimi trimestri la Banca Centrale del Giappone attuerà una politica
monetaria divergente non solo rispetto alle principali banche centrali delle
economie avanzate. Lo yen dovrebbe indebolirsi contro dollaro ed euro.
Per la sterlina inglese, la continuazione dei negoziati con l’UE, dovrebbe
contribuire a ripristinare una maggiore reattività del cambio ai dati
economici. La sterlina si è gradualmente deprezzata contro dollaro negli
ultimi mesi mentre è rimasta stabile nei confronti dell’euro.
Le valute emergenti hanno evidenziato diffuse svalutazioni. Si ipotizza un
trend di moderato apprezzamento in concomitanza con un indebolimento
della forza relativa del dollaro statunitense.
Mercati materie prime
Domanda-offerta in miglioramento e congiuntura favorevole Andamenti differenziati tra comparti
Lo scenario macroeconomico - caratterizzato da moderata crescita
economica, politiche economiche pro-cicliche e un dollaro proiettato a
non rafforzarsi ulteriormente - è favorevole alle materie prime. Nel corso del
2018, la maggior parte delle materie prime ha fatto registrare una
performance negativa, dovuta agli effetti negativi prodotti sulle prospettive
economiche globali. In particolare, le tensioni commerciali hanno avuto un
impatto estremamente negativo sul sentiment di mercato e sulla fiducia
delle imprese in diverse aree di consumo, alimentando i timori di un possibile
indebolimento della domanda globale di materie prime e di un
rallentamento del ciclo economico globale.
Si ritiene che il rischio più grave sia la prosecuzione di tensioni commerciali
fra le principali potenze economiche. Molteplici operatori finanziari hanno
attese positive in particolare per i metalli industriali. Anche il comparto
energetico e degli agricoli è supportato da aspettative positive, mentre
previsioni neutrali contraddistinguono il settore dei metalli preziosi.
Lo scenario è favorevole ai metalli non ferrosi, più esposti ai temi delle
conseguenze demografiche, dell’aumento dei consumi nei paesi emergenti
e delle evoluzioni tecnologiche in connessione con la sostenibilità
ambientale. La graduale normalizzazione delle politiche monetarie e la
bassa inflazione sfavoriscono gli investimenti in preziosi. Migliori sono le
attese per l’argento e il palladio, più esposti alla domanda industriale. Il
rischio che si verifichino condizioni climatiche avverse potrebbe generare
volatilità e sostenere le quotazioni di gran parte delle materie prime
agricole. Si è al momento stabilizzata il declino dei corsi petroliferi, in parte
dovuto al contenimento dell’offerta fra i principali paesi produttori di
greggio.
Andamento dei mercati finanziari |12|
SOMMARIO
SCENARIO MACROECONOMICO
MERCATI FINANZIARI
GRAFICI
AVVERTENZE LEGALI
Andamento dei mercati finanziari |13|
Grafico 1: S&P500 Index (Fonte Bloomberg)
Grafico 2: DJ Stoxx 50 Index (Fonte Bloomberg)
Andamento dei mercati finanziari |14|
Grafico 3: Vix Index (Fonte Bloomberg)
Grafico 4: Volatilità implicita sul mercato valutario (Fonte Bloomberg)
Andamento dei mercati finanziari |15|
Grafico 5: Volatilità sui tassi di interesse (Fonte Bloomberg)
Grafico 6: Put/Call Ratio (Fonte Bloomberg) Il put/call ratio rappresenta il rapporto tra il numero di opzioni put trattate in un determinato giorno diviso il numero delle call. I valori normali sono compresi tra 0.5 e 1. E'
un indicatore che indica il sentiment del mercato quando raggiunge valori estremi. Nel caso ci trovassimo in un punto di svolta del mercato, e gli operatori credano
che possa esservi un calo, si coprono acquistando opzioni put facendo così salire il rapporto. Un rapporto basso indica invece un mercato in cui gli operatori che
vogliono vendere si attendono una risalita del mercato e si proteggono acquistando opzioni call.
Andamento dei mercati finanziari |16|
Grafico 7: USD - EUR – JPY Yield Curve (Fonte Bloomberg)
Grafico 8: Euro Govt. spreads (bps) vs 10Y bund (Fonte Bloomberg)
Andamento dei mercati finanziari |17|
Grafico 9: Baltic dry index (Fonte Bloomberg)
Grafico 10: Aspettative inflazione 5Y5Y Eurozone (Fonte Bloomberg)
Andamento dei mercati finanziari |18|
MACRO Le prospettive a breve termine dell’economia globale rimangono nel complesso
favorevoli con un ridimensionamento delle previsioni di consenso sulla crescita.
Permane la generale debolezza di fondo dell’inflazione. Il commercio mondiale, pur
continuando a espandersi, ha decelerato. La fase di espansione comincia a essere
matura e i rischi di recessione globale appaiono comunque ancora remoti. Il ciclo
congiunturale si è mantenuto espansivo negli Stati Uniti, si è stabilizzato nell’Eurozona
ed in Giappone. Nel complesso dei paesi emergenti la crescita è frenata dalla forza
del dollaro statunitense.
Sono aumentati i rischi derivanti dal possibile intensificarsi dell’incertezza economica e
politica. Vi hanno contribuito le tensioni scaturite a seguito delle misure
protezionistiche introdotte dagli Stati Uniti nei confronti dei partner commerciali, la
sostenibilità della congiuntura cinese, i futuri rapporti economici fra Regno Unito e UE
e la normalizzazione delle politiche monetarie.
VALUATION Le condizioni sui mercati finanziari internazionali hanno evidenziato nell’ultimo
trimestre dell’anno un maggior livello di volatilità, diretta conseguenza anche delle
revisioni delle valutazioni di mercato e delle condizioni del credito attese per i prossimi
trimestri. I tassi di interesse a lungo termine nelle principali economie avanzate
recentemente si sono contratti; nell’area dell’euro i premi per il rischio sovrano sono
stabili.
Le quotazioni dei titoli azionari, globalmente negativi nel 2018 pur con andamenti
differenziati, recentemente hanno ripreso momentum. Si presuppone che i mercati
azionari possano delineare nei prossimi mesi un andamento moderatamente
favorevole. Mercati azionari con valutazioni nelle medie storiche per l’Europa e a
sconto nei mercati emergenti mentre a premio nel mercato statunitense.
Scenario negativo per obbligazionario governativo e con rischi crescenti per il
comparto obbligazionario corporate high yield, positivo per il debito emergente in
usd e per il debito emergente in valuta locale. Preferenza per posizionamento del
portafoglio obbligazionario con durata finanziaria breve.
LIQUIDITY Positivo
SENTIMENT Neutrale
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SOMMARIO
SCENARIO MACROECONOMICO
MERCATI FINANZIARI
GRAFICI
AVVERTENZE LEGALI
Andamento dei mercati finanziari |20|
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