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PROGETTO SPERIMENTALE PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO DELLA VALDASO Ancona - 16 giugno 2011 - Palazzo Li Madou PROGETTO SPERIMENTALE per la valutazione del RISCHIO SISMICO DELLA VALDASO Ancona, 16 Giugno 2011 Prof. MAURO DOLCE Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico Dipartimento della Protezione Civile Una metodologia per il rischio sismico della Valdaso Gruppo di lavoro DPC: Mauro Dolce, Giacomo di Pasquale, Giuseppe Naso, Elena Speranza, Bruno Quadrio, Edoardo Peronace Dipartimento della Protezione Civile, Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico

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PROGETTO SPERIMENTALE PER LA VALUTAZIONE DEL

RISCHIO SISMICO DELLA VALDASOAncona - 16 giugno 2011 - Palazzo Li Madou

PROGETTO SPERIMENTALE per la valutazione del

RISCHIO SISMICO DELLA VALDASOAncona, 16 Giugno 2011

Prof. MAURO DOLCEUfficio Rischio Sismico e VulcanicoDipartimento della Protezione Civile

Una metodologia per il rischio sismico della Valdaso

Gruppo di lavoro DPC:Mauro Dolce, Giacomo di Pasquale, Giuseppe Naso, Elena Speranza, Bruno Quadrio, Edoardo PeronaceDipartimento della Protezione Civile, Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico

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Prof. MAURO DOLCE – Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico, Dipartimento Protezione Civile

PROVINCIA DI ASCOLI PICENOServizio Edilizia Scolastica e Patrimonio - Genio Civile e Protezione Civile - ERPSistema Informativo Territoriale presso il Servizio Urbanistico

REGIONE MARCHEDipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile

Enti promotori

PROVINCIA DI FERMOSettore Patrimonio, Edilizia Scolastica, Genio Civile e Protezione Civile

Dipartimento della Protezione CivileUfficio Rischio Sismico e Vulcanico(Coordinamento tecnico scientifico)

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• Valutazione sul territorio Comunale delle perdite attese su edifici epopolazione (in termini di edifici inagibili, crolli, vittime esenzatetto) conseguenti ad un sisma di data severità;

Obiettivi generali

• Sviluppo di un prodotto finale che si configuri come strumento disupporto alla pianificazione, in particolare a quella di emergenza;

• Messa a punto di una metodologia basata su: - dati di rapida acquisizione - redistribuzione nelle varie zone del centro urbano delle perdite attese, partendo da scenari “cumulativi” prodotti da SCECOM;

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• Ottimizzazione dei costi e dei tempi di raccolta dati;

• Tecnologia di raccolta dati, mediante palmari collegati ad un SIT;

• Coinvolgimento di studenti delle scuole superiori preventivamenteformati e guidati da tutor;

• Portale WEB per controllare in tempo reale lo stato di avanzamentodei sopralluoghi (di dettaglio);

Elementi innovativi del Progetto

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Articolazione del ProgettoPERICOLOSITA’

MICROZONAZIONESISMICA

LIVELLO 2

Mappa zone a pericolosità omogenea

VULNERABILITA’ SPEDITIVA

+ESPOSIZIONE

Suddivisione del CENTRO URBANO inZONE OMOGENEE

Schedatura speditiva centro urbano (protocollo d’intervista)

Mappa comparti avulnerabilità omogenea

MAPPE DI SCENARIOBANCA DATI

SITSistema WEB GIS

Mappa tura delle zone a

pericolosità e vulnerabilità om

ogenea

VULNERABILITA’ DI DETTAGLIO Raccolta dati specifici su

CENTRO STORICO

SCHEDATURAEDIFICI DEL

CENTRO STORICO

Tipologie di orizzontamento

Tipologie murarie

Studenti ITG

Tutors

formazione

Calibrazione

DATABASE CENTRO STORICO

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Classificazione sismica dei Comuni

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I Comuni del campione

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500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

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Abitazioni Popolazione

• Comuni caratterizzati da un numeromedio di abitanti pari a 1500 unità, condispersione attorno al valor medionotevole: il Comune più grande ècostituito da Comunanza (3100abitanti), mentre il Comune in assolutopiù piccolo è rappresentato da MonteRinaldo, con una popolazione di appena412 unità;

• Circa il 29% dei Comuni in esame è fornito di strumenti urbanistici (PRG) di vecchiadatazione, antecedenti agli anni ‘80.

• Il 37% delle amministrazioni comunali è caratterizzato da strumenti urbanistici approvatiin data antecedente all’anno di classificazione, con un conseguente implicito basso livellodi attenzione di tali strumenti nei riguardi del problema sismico;

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Limiti territoriali dell’analisi per Comune

Espansione moderna

Centro storico

Comunanza

• L’analisi e’ stata condotta sui centri urbani di ogni Capoluogo;• Sui centri storici, data la caratteristica predominante di edilizia in aggregato, si è reso necessario un approfondimento;

COMUNANZA

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Cartografia ed informazioni di base reperite dai piani regolatori, e altri studi a scala comunale;

Definizione di una mappa con zone caratterizzate da differenti classi di pericolosità alle quali viene associato un Fa sulla base di litologia, spessori delle coperture, morfologia

Analisi della Pericolosità (microzonazione sismica di livello 1-2)

Definizione delle classi di pericolosità

Zona Zona stabile

Zona stabile con

amplificazione

Zona instabile

Effetti

No amplificaz.

No instabilità

Amplificazione

Instabilità

Classe di

pericol.

P1 P2

P3

P4

P5 P6l, P6f

Vengono definite 6 classi di pericolosità, cinque definiscono la pericolosità per amplificazione del moto e una classe definisce le instabilità cosismiche (v. tabella).

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• Il costruito di ogni insediamento urbanoviene sottoposto ad un’analisi speditivavolta a ripartire l’edificato della città in zonequanto più omogenee sotto il profilo edilizioe conseguentemente della vulnerabilità;

• Un protocollo di intervista messo a puntoper l’occasione consente la descrizione diogni comparto mediante:

1. Numero di edifici ed abitazioni; 2. Numero di abitanti;3. Edifici strategici e rilevanti presenti; 4. Tipologie edilizie strutturali ricorrenti;5. Assortimento % in classi di

vulnerabilità (EMS ‘98)Definizione di una mappa a comparti a vulnerabilità omogenea, descritta da distribuzione % della vulnerabilità (EMS ‘98)

Analisi della Vulnerabilità

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LISuddivisone in comparti omogenei

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I centri storici: approfondimento della vulnerabilità

• I centri storici sono di più complessa valutazione, in quanto caratterizzati da edilizia in aggregato. Sugli stessi si è reso necessario un criterio di calibrazione della vulnerabilità valutata in modo speditivo;

• All’interno del comparto 1 di ogni centro urbano (centro storico) è stata condotta una campagna di sopralluoghi “ a tappeto” finalizzata ad un duplice obiettivo:

1. quantificare il numero di edifici presenti, 2. raccogliere su ogni edificio dati puntuali utili a ricostruire un più attendibile

assortimento in classi EMS 98 di ogni centro storico ;

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I centri storici: approfondimento della vulnerabilità

Sono stati coinvolti a questo scopo gli studenti del quinto anno di 3 istituti scolastici (ITG,

Ascoli, Grottammare, Fermo), preventivamente formati attraverso lezioni in aula ed esercitazioni

pratiche, che hanno effettuato una schedatura di tutti gli edifici dei centri storici;

Gli studenti hanno lavorato in squadre da 2, ogni squadra e’ stata affiancata da 1 tutor;

I sopralluoghi sono stati svolti mediante palmare collegato ad un portale WEB, per cui e’ stato

possibile verificare lo stato di avanzamento dei sopralluoghi in tempo reale anche a distanza;

Per la raccolta dati si è utilizzata la scheda AeDES .Trattandosi di un uso “in tempo di pace”, i dati

raccolti sono quelli delle prime tre sezioni.

3026 Edifici

schedati

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Sovrapposizione tra mappa di pericolosità e mappa di vulnerabilità

• Operazione propedeutica alla redistribuzione dei risultati diSCECOM è costituita dalla sovrapposizione fisica tra le mappea pericolosità e vulnerabilità omogenee;

• L’intersezione tra le due zonazioni del territorio, tra loroindipendenti poiché riferite ad elementi di rischio tra lorosvincolati, dà luogo ad un’ulteriore suddivisione dello stessoin sub-zone, omogenee sotto il profilo della pericolosità edella vulnerabilità;

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mappa di pericolosità mappa di vulnerabilità

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Mappa delle zone a pericolosità e vulnerabilità omogenee

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LIZone omogenee sui 4 Comuni

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Calcolo degli scenari di danno

Le perdite attese (ripartendo gli scenari “cumulativi” di SCECOM tra le variesub zone) vengono calcolate per quattro eventi di riferimento espressi inintensità IMCS, corrispondenti a periodi di ritorno di 98, 475, 975 e 2475 anni(probabilità di superamento rispettivamente del 40%, 10%, 5% e 2% in 50 anni).

I risultati di tali elaborazioni constano in mappe di sintesi che illustrano ladistribuzione dei crolli, degli edifici inagibili e degli edifici con danno medio gravi eparimenti la distribuzione della popolazione coinvolta e dei feriti.

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Possibili utilizzi delle mappe di scenario

• Supporto alla pianficazione urbanistica e miglioramentodei piani comunali di protezione civile ;

• Incentivo per i Comuni ad archiviare e organizzare i dati delproprio territorio;

• La recente approvazione degli incentivi statali sullamicrozonazione sismica (0rd.3907) trova in questametodologia una prima applicazione speditiva, ma di grandeutilità;