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AnciSicilia: I Sindaci incontrano il presidente Crocetta MADONIE LIVE - SICILIA REDAZIONE GIOVEDÌ 06 DICEMBRE 2012 Domani, venerdì 7, a partire dalle 9.30, l’AnciSicilia e i sindaci riuniti in assemblea incontreranno il presidente della Regione, Rosario Crocetta. La riunione, che si svolgerà a Palermo nelle sale dell’Albergo delle Povere (Corso Calatafimi 217/I), è stata organizzata dall’Associazione dei comuni siciliani con l’obiettivo di sottoporre al Presidente Crocetta le tante emergenze con cui devono fare i conti, ogni giorno, gli amministratori locali. Sicilia: domani Crocetta incontrera' i sindaci dell'isola Palermo, 6 dic.- (Adnkronos) - Domani, a partire dalle 9.30, l'AnciSicilia e i sindaci riuniti in assemblea incontreranno il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. La riunione, che si svolgera' a Palermo nelle sale dell'Albergo delle Povere, e' stata organizzata dall'Associazione dei comuni siciliani con l'obiettivo di sottoporre al Presidente Crocetta le tante emergenze con cui devono fare i conti, ogni giorno, gli amministratori locali. (06 dicembre 2012 ore 12.02) mercoledì 19 dicembre 2012 Direttore Carlo Alberto Tregua Sicilia 24 ore - Politica Il 7/12 AnciSicilia insieme ai sindaci incontra Crocetta PALERMO - L’AnciSicilia ha chiesto un incontro per il prossimo 7 dicembre a Palermo, con la partecipazione dei sindaci siciliani riuniti in assemblea e del presidente della Regione, Rosario Crocetta. In quell’occasione l’AnciSicilia sottoporrà a Crocetta i dettagli di una situazione che per tutti gli enti locali è diventata drammatica e insostenibile e che non mette gli amministratori nelle condizioni di assicurare ai cittadini i servizi essenziali. 28 novembre 2012 Hercole.it mercoledì 28 novembre 2012 13:20

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AnciSicilia: I Sindaci incontrano il presidente Crocetta MADONIE LIVE - SICILIA REDAZIONE GIOVEDÌ 06 DICEMBRE 2012

Domani, venerdì 7, a partire dalle 9.30, l’AnciSicilia e i sindaci riuniti in assemblea incontreranno il presidente della Regione, Rosario Crocetta. La riunione, che si svolgerà a Palermo nelle sale dell’Albergo delle Povere (Corso Calatafimi 217/I), è stata organizzata dall’Associazione dei comuni siciliani con l’obiettivo di sottoporre al Presidente Crocetta le tante emergenze con cui devono fare i conti, ogni giorno, gli amministratori locali.  

Sicilia: domani Crocetta incontrera' i sindaci dell'isola Palermo, 6 dic.- (Adnkronos) - Domani, a partire dalle 9.30, l'AnciSicilia e i sindaci riuniti in assemblea incontreranno il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. La riunione, che si svolgera' a Palermo nelle sale dell'Albergo delle Povere, e' stata organizzata dall'Associazione dei comuni siciliani con l'obiettivo di sottoporre al Presidente Crocetta le tante emergenze con cui devono fare i conti, ogni giorno, gli amministratori locali. (06 dicembre 2012 ore 12.02)

mercoledì 19 dicembre 2012

Direttore Carlo Alberto Tregua

Sicilia 24 ore - Politica

Il 7/12 AnciSicilia insieme ai sindaci incontra Crocetta PALERMO - L’AnciSicilia ha chiesto un incontro per il prossimo 7 dicembre a Palermo, con la partecipazione dei sindaci siciliani riuniti in assemblea e del presidente della Regione, Rosario Crocetta. In quell’occasione l’AnciSicilia sottoporrà a Crocetta i dettagli di una situazione che per tutti gli enti locali è diventata drammatica e insostenibile e che non mette gli amministratori nelle condizioni di assicurare ai cittadini i servizi essenziali.

28 novembre 2012 Hercole.it mercoledì 28 novembre 2012 13:20

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Notizie Politica: Incontro tra i sindaci e il presidente Crocetta il prossimo 7 dicembre

Scritto da Valentina Corrao

Il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta il prossimo 7 dicembre incontrerà i sindaci dell'Isola. L'associazione dei sindaci l'AnciSicilia presenterà al governatore, una situazione che per tutti gli enti locali è diventata drammatica e insostenibile e che non mette gli amministratori nelle condizioni di assicurare ai cittadini i servizi essenziali. "La necessità di questo incontro urgente con Crocetta - spiega l'AnciSicilia - nasce anche dalla consapevolezza della forte tensione sociale esistente all'interno di molti comuni dell'Isola e per la quale l'Associazione dei comuni siciliani ha ritenuto opportuno inviare una lettera ai prefetti evidenziando i rischi maggiori per il mantenimento dell'ordine pubblico". Il taglio ai trasferimenti statali e regionali e gli aumenti delle aliquote Imu e Irpef, gravano sui comuni siciliani, per questo chiedono l'intervento urgente della Regione siciliana.

Cefalu’ web

AnciSicilia: incontro tra i Sindaci siciliani e Crocetta il 7 dicembre

Un incontro chiesto a gran voce da più parti e promosso dall’AnciSicilia, un incontro che, fissato per il prossimo 7 dicembre a Palermo, vedrà la partecipazione dei sindaci siciliani riuniti in assemblea e del presidente della

Regione, Rosario Crocetta.

In quell’occasione l’AnciSicilia sottoporrà al Presidente Crocetta i dettagli di una situazione che per tutti gli enti locali è

diventata drammatica e insostenibile e che non mette gli amministratori nelle condizioni di assicurare ai cittadini i servizi

essenziali. La necessità di questo incontro urgente con Crocetta nasce anche dalla consapevolezza della forte tensione

sociale esistente all’interno di molti comuni dell’Isola e per la quale l’Associazione dei comuni siciliani ha ritenuto

opportuno inviare una lettera ai Prefetti evidenziando i rischi maggiori per il mantenimento dell’ordine pubblico.

A questo va aggiunto che i recenti tagli ai trasferimenti statali e regionali e la conseguente esigenza per molte

amministrazioni di fare gravare sulla comunità gli aumenti delle aliquote Imu e Irpef, espongono i sindaci al rischio di

essere equiparati a degli esattori che non tengono conto delle reali condizioni economiche dei cittadini.

Per questi motivi, l’Associazione dei comuni siciliani ritiene assolutamente indispensabile che il Governo regionale

prenda consapevolezza di una situazione non più sostenibile e cerchi delle soluzioni condivise tenendo conto

dell’esperienza maturata “sul campo” dai sindaci siciliani.

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Sicilia24 news

I SINDACI INCONTRANO CROCETTA E ARDIZZONE: LA REGIONE CI AIUTI

7 dicembre 2012 share I comuni siciliani, hanno incontrato questa mattina, il governatore Crocetta e il neo presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. Un incontro voluto fortemente dai primi cittadini, affinché si affrontino in un tavolo di confronto serio, i problemi delle città, prima del collasso delle amministrazioni cittadine. I sindaci che hanno partecipato alla riunione governativa sono stati circa 200. Nelle casse della regione, per i comuni, dal governo Monti, sono stati tagliati circa 250 milioni di euro, e quindi molti servizi nell’anno in corso e per il prossimo 2013 non potranno essere garantiti. Per questo motivo l’impegno dell’incontro. I primi cittadini intervenuti, prima hanno chiesto l’aiuto e poi hanno detto che certi servizi sono primari per i cittadini e in qualche modo devono essere attivati. I municipi, sono coloro che vivono ogni giorno la tensione delle famiglie colpite ormai da anni dalla crisi economica mondiale. Se cade un comune, cade una comunità

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 SITUAZIONE  ECONOMICA  DRAMMATICA  NEI  COMUNI  SICILIANI SITUAZIONE ECONOMICA DRAMMATICA NEI COMUNI SICILIANI Dettagli

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SIRACUSA. Sospendere o spostare le rate dei mutui in scadenza al 31 dicembre

2012, un ricorso ai tagli ai tra-sferimenti statali, e il pagamento da parte della Regione delle anticipazioni già fatte dai

Comuni per sopperire i forti ritardi di quest'ultima nel trasferimento dei fondi, per ridare liquidità alle casse comunali e

scongiurare il dissesto.

Sono queste in sintesi le proposte che l'Ufficio di Presidenza dell'ANCI Sicilia, così come formulate dal vice presidente

regionale Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, ha approvato nel corso dell'incontro di ieri a Villa Niscemi.

L'Ufficio di Presidenza dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italia, nel sottolineare con forza il proprio sostegno alle

azioni di tutti quei Sindaci che, proprio in questi giorni, attraverso forme spontanee di protesta, come quella di lunedì a

Siracusa davanti alla Prefettura, stanno sollecitando le autorità statali e regionali ad intervenire per la risoluzione delle

principali problematiche che affliggono gli Enti locali.

E per i Sindaci siciliani il primo problema da risolvere è quello della liquidità delle casse comunali, ormai vuote, proprio a

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causa dei tagli dei trasferimenti di Stato e Regione, e la mancata applicazione del Federalismo Fiscale in Sicilia che, di

fatto, ha privato i Comuni di quelle compensazioni di cui, invece, possono godere tutti gli altri Comuni italiani.

Senza liquidità non potranno più essere pagati gli stipendi ai dipendenti, cosa che già avviene in molte realtà, alcune

delle quali anche nel siracusano, ma anche i fornitori, le imprese ed i Servizi che gli Enti Locali erogano, giorno dopo

giorno, ai cittadini e alle fasce più deboli delle loro comunità.

Una situazione drammatica, quella venutasi a creare negli Enti siciliani, che di fatto li sta privando di quella liquidità

necessaria per la "sopravvivenza", ed allora la priorità in questo momento, come sostenuto dal sindaco Paolo Amenta

nell'incontro dell'Ufficio di Presidenza di ANCI Sicilia e nell'incontro di lunedì scorso in Prefettura a Siracusa, è quella di

recuperare quanta più liquidità possibile attraverso alcune misure che l'ANCI ha fatto proprie e riportate nel documento

finale della riunione di ieri.

Partendo dal ricorso di cui ANCI Sicilia si farà promotrice contro i tagli ai trasferimenti statali, non essendo applicato in

Sicilia il Federalismo Fiscale, come sancito dalla Corte Costituzionale, e come di recente anche il Tar di Catania ha

decretato con la sospensiva richiesta dal Comune di Messina sui tagli per lo sforamento del "patto di stabilità" (tra l'altro

per domani è attesa la sentenza del Tar del Lazio richiesta dall'ANCI), verrà chiesto al Ministero dell'Economia di

sospendere o differire, per quei Comuni che ne faranno richiesta, il pagamento delle rate dei mutui in scadenza il 31

dicembre 2012. Nello stesso tempo, verrà verificata, anche attraverso l'ABI, la possibilità di mantenere per tutto il mese

di dicembre l'attività di tesoreria comunale per il pagamento dei mandati.

Nello stesso tempo, diventa urgente, per ANCI Sicilia, l'incontro con il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, per

sottoporgli, oltre ai temi fondamentali della scadenza al 31 dicembre 2012 del termine per la gestione straordinaria del

sistema dei rifiuti e dei contratti a tempo determinato, non prorogabili, dei lavoratori precari, alcune problematiche

inerenti proprio le responsabilità della Regione nei ritardi di fondi di sua competenza che i Comuni hanno dovuto

anticipare, privando le casse comunali di liquidità preziosa per la loro attività.

A Crocetta, pertanto, si chiederà:

- l'urgente chiusura della trattativa sul Federalismo Fiscale con il Governo nazionale;

- l'assegnazione di tutte le risorse previste dal Fondo per le Autonomie locali;

- l'erogazione, con decreto unico, della parte non ancora assegnata relativa alla quota investimenti delle trimestralità

scadute;

- l'erogazione della quota anticipata del Fondo unico per il precariato;

- l'erogazione dei fondi per il trasporto degli alunni pendolari per il 2010;

- la compensazione in favore degli Enti locali a seguito della soppressione dell'addizionale all'accise sull'energia elettrica;

- l'erogazione del trasferimento statale per l'acquisto dei libri scolastici.

- l'erogazione dei trasferimenti della terza annualità ai distretti per l'applicazione della legge 328, le cui mancate

erogazioni da parte della Regione ha causato e sta causando il mancato pagamento, addirittura di un anno, delle

cooperative e imprese sociali, e quindi dei rispettivi operatori, per i servizi resi ai Comuni, con tutti i disagi che ciò sta

comportando;

- erogazione dei trasferimenti regionali e nazionali dell'anno 2010 per le Unioni dei Comuni.

Infine, i Sindaci siciliani chiederanno al Presidente della Regione, al fine di migliore e rendere funzionali i rapporti con la

Regione, che venga istituito, così come previsto dallo Statuto, il CAL, il Consiglio delle Autonomie Locali, composto dai

primi cittadini, che ha proprio il compito di interfacciarsi e confrontarsi con il Governo regionale, e la riforma complessiva

della governance del territorio ed in particolare la valorizzazione delle gestioni associate.

A conclusone dei lavori è stato fissato per il 21 novembre la riunione del Comitato Direttivo di ANCI Sicilia, e proposto

l'indizione di una Assemblea dei Comuni alla presenza del Presidente della Regio-ne.

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mercoledì, 19 dicembre 2012 ore 16:54

L'incontro tra i sindaci e Crocetta AFFOLLATO INCONTRO CON CROCETTA

I sindaci disperati, verso un “patto” con la Regione Un “patto” tra i sindaci e la Regione. È l’intesa istituzionale a tracciare agli enti locali la strada di uscita dall’emergenza finanziaria. C’era oltre 200 sindaci oggi a Palermo all’incontro con il presidente Rosario Crocetta promossa dall’Anci Sicilia, l’associazione dei comuni. Il confronto si è incentrato sulle criticità e sulle emergenze che stanno mettendo in ginocchio i comuni, grandi e piccoli. “In tre anni – ha detto il presidente dell’Anci Sicilia, Giacomo Scala – al fondo delle autonomie locali sono stati sottratti ben 250 milioni di euro e ciò ha senza dubbio contribuito a rendere ancora più difficile svolgere la normale vita amministrativa. Ma dobbiamo sempre tenere presente che se salta il sistema delle autonomie locali, salta tutto il Paese. Per questo chiediamo al governo regionale di aiutarci a superare la crisi di liquidità che mette in ginocchio non solo i comuni ma anche tutto il sistema delle imprese” “Dopo questo incontro – spiega Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Anci Sicilia – ci auguriamo che il governo regionale offra un’attenzione maggiore alle priorità che arrivano dal territorio. In questo momento, purtroppo, i primi cittadini si trovano a far fronte a emergenze enormi e, in più, a dover scegliere quali servizi essenziali tagliare e quali salvare. Dal momento che i comuni sono considerati il filtro del disagio e delle tensioni al presidente Crocetta chiediamo di non essere lasciati soli. I comuni devono essere il motore per lo sviluppo economico e i sindaci non possono diventare dei curatori fallimentari”. E se da un lato Calogero Pumilia, sindaco di Caltabellotta, ha sottolineato come le “proteste composte di coloro che nel territorio rappresentano lo Stato rivelano seri pericoli per la coesione sociale e una crisi irreparabile” dall’altro Patrizia Valenti, assessore regionale alle Autonomie locali ha sottolineato “l’importanza della collaborazione istituzionale e la necessità di riunire una volta al mese la Conferenza delle autonomie locali con l’obiettivo di trasformarla in una sede di lavoro costante per consentire alla Regione e ai comuni di ottenere risorse esterne da aggiungere al fondo delle autonomie locali”. “I comuni siciliani – ha aggiunto Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni e vice presidente dell’Anci Sicilia – non hanno più liquidità. Devono pagare gli stipendi dei dipendenti, non possono fare a meno di

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pagare l’abbonamento per gli studenti pendolari, devono far fronte a impegni giornalieri gravosi e a responsabilità enormi. Gli enti locali non possono essere le vittime sacrificali a causa delle scelte sbagliate fatte da altri. Per questo motivo chiediamo al governo della Regione di creare un’unità di crisi per fare uscire, in tempi brevi, i comuni da questa situazione drammatica”. Durante l’incontro, l’Anci Sicilia ha consegnato a Crocetta un documento contenente le principali richieste formulate dall’Associazione in pieno accordo con gli amministratori locali. Eccole in estrema sintesi. Trasferimenti statali e regionali. La progressiva riduzione dei trasferimenti statali e regionali agli enti locali ha determinato pesantissimi effetti sui bilanci comunali e sulla possibilità di erogare i servizi essenziali ai cittadini. Vengono reiterate dal governo nazionale e da quello regionale scelte che rendono sempre più grave la situazione dei comuni e più problematica la tenuta minima del rapporto tra amministrazioni e cittadini. I comuni, in molti casi, si trovano nella condizione di dover scegliere tra pagare i dipendenti e pagare imprese e fornitori ed in alcuni casi non riescono a pagare né gli uni né gli altri. I comuni hanno tentato di far fronte incrementando le aliquote dei tributi locali ed in particolare quelle dell’Imu ma, loro malgrado, hanno così generato ulteriori difficoltà per i cittadini. Nel 2012, in particolare, si è passati da difficoltà di spesa legate esclusivamente ai limiti imposti dalle regole previste dal patto di stabilità interno, a difficoltà di spesa dovute all’assenza di risorse in cassa. Consiglio delle autonomie locali. Anche in Sicilia è necessario che l'accresciuto ruolo delle autonomie locali sia riconosciuto con la istituzione del consiglio delle autonomie locali. Dal Comune alla Regione, le istituzioni invocano una nuova configurazione che non è soltanto una ri-perimetrazione dei loro confini e dei loro poteri ma un nuovo modello di ordinamento e organizzazione che le trasformi da realtà chiuse in se stesse, separate l’una dall’altra e spesso in conflitto, in sistemi aperti di tipo collaborativo e cooperativo. Si tratta di una vera e propria ‘rivoluzione’ che cambia il modo di governare ispirato al principio di sussidiarietà quale criterio di regolazione dei rapporti tra le istituzioni pubbliche, poste su un piano di pari dignità. Fondo delle autonomie locali. Le risorse del Fondo per le autonomie locali sono passate dai 913 milioni di euro del 2009 ai 650 milioni di euro per il 2012. In tre anni il Fondo si è ridotto complessivamente di oltre 250 milioni di euro, ma a questo vanno sommate altre considerazioni. Sul Fondo gravano una serie di riserve che non sempre sono riconducibili a fondi destinati ai comuni. Rispetto ai 650 milioni previsti ben 180 milioni sono stati destinati a spese di investimento (che però possono anche essere destinati al pagamento delle rate dei mutui). Si tratta di una somma di quasi tre volte superiore a quella prevista per il 2011, che determinerebbe l'effetto di assottigliare ancora una volta in misura significativa le risorse destinate a spese correnti che assorbono la gran parte del bilancio dei comuni. Altre richieste riguardano il federalismo fiscale, le risorse dei fondi europei e i precari per i quali si deve pensare, è stato affermato, a forme di stabilizzazione. Il presidente della Regione ha raccolto, lui che è stato sindaco di Gela, il grido d’allarme degli amministratori locali. Ha indicato nei fondi europei lo strumento essenziale per affrontare le emergenze. Ma ha anche sollecitato la costituzione di società consortili per la gestione di servizi comuni attraverso una razionalizzazione delle risorse e delle spese. Il tavolo è stato aperto. Il confronto è appena cominciato con l’auspicio di soluzioni concordate in grado di alleggerire la grande pressione sui comuni. I sindaci sono disperati. Non sono in grado di assicurare condizioni minime di buona amministrazione. “Spesso – ha ripetuto – ci troviamo di fronte a un’alternativa drammatica: pagare gli stipendi oppure i fornitori”. A volte, confida il sindaco di Cinisi Salvatore Palazzolo, veniamo tormentati dalla domanda: ma chi ce lo fa fare? 07.12.2012

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«Comuni in crisi di liquidità» Ance Sicilia chiede aiuto a Crocetta Oltre 200 sindaci siciliani hanno incontrato il presidente della Regione e il neo presidente dell'Ars Ardizzone

PALERMO - Oltre 200 sindaci siciliani hanno preso parte oggi a Palermo, all'incontro con il presidente della Regione, Rosario Crocetta e con il neo presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone. Durante l'assemblea l'AnciSicilia insieme con i primi cittadini, ha sottoposto al presidente le «criticità e le emergenze che caratterizzano la vita degli enti locali». «La mission dei comuni è produrre ricchezza e occupazione sul territorio, creare cioè tutti i presupposti per dar vita al riscatto e alla rinascita della Sicilia», questo il commento del

presidente dell'AnciSicilia, Giacomo Scala, che, nel corso della sua relazione, ha aggiunto: «In 3 anni al fondo delle Autonomie locali sono stati sottratti ben 250 milioni di euro e, ciò ha senza dubbio contribuito a rendere ancora più difficile per gli enti locali svolgere la normale vita amministrativa. Ma dobbiamo sempre tenere presente che se salta il sistema delle Autonomie locali, salta tutto il Paese. Per questo motivo chiediamo al governo regionale di aiutarci a superare la crisi di liquidità che mette in ginocchio non solo i comuni ma anche tutto il sistema delle imprese» «SOS» A CROCETTA - «Dopo questo incontro - spiega Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell'AnciSicilia - a cui ha partecipato la stragrande maggioranza dei sindaci dell'Isola, ci auguriamo che il governo regionale offra un'attenzione maggiore alle priorità che arrivano dal territorio. In questo momento, purtroppo, i primi cittadini si trovano a far fronte ad emergenze enormi e, in più, a dover scegliere quali servizi essenziali tagliare e quali salvare. A questo punto, ancora una volta sottolineiamo che non possiamo e non vogliamo limitarci a dare un assenso alle scelte del governo, ma vogliamo essere partecipi delle scelte. Dal momento che i comuni sono considerati il filtro del disagio e delle tensioni, che sono sempre più esposti al malessere sociale, al presidente Crocetta chiediamo di non essere lasciati soli. I comuni devono essere il motore per lo sviluppo economico e i sindaci non possono diventare dei curatori fallimentari». 07 dicembre 2012 CRISI DI LIQUIDITÀ NEGLI ENTI

Un patto salva-Comuni, i sindaci siciliani assediano il presidente Crocetta Nel corso dell'assemblea congressuale dell'Anci Sicilia, hanno consegnato un documento che contiene le richieste al governo regionale. Redazione Erano oltre duecento i sindaci siciliani che questa mattina, nell'assemblea congressuale Anci, hanno sottoposto al presidente della Regione, Rosario Crocetta, le criticità e le emergenze che caratterizzano la vita degli enti locali, ormai stretti nella morsa della crisi di liquidità. I primi cittadini presenti hanno consegnato al governatore un documento che contiene le principali richieste formulate dall'associazione dei comuni, in pieno accordo con gli amministratori. "La mission dei comuni è produrre ricchezza e occupazione sul territorio, creare cioè tutti i presupposti per dar vita al riscatto e alla rinascita della Sicilia", ha detto il presidente dell'Anci Sicilia, Giacomo Scala. "In 3 anni al fondo delle Autonomie locali sono stati sottratti ben 250 milioni di euro e ciò ha senza dubbio contribuito a rendere ancora più difficile per gli enti

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locali, svolgere la normale vita amministrativa. Ma dobbiamo sempre tenere presente che se salta il sistema delle Autonomie locali, salta tutto il Paese. Per questo motivo chiediamo al governo regionale di aiutarci". "Dopo questo incontro - ha spiegato Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell'Anci Sicilia - a cui ha partecipato la stragrande maggioranza dei sindaci dell'isola, ci auguriamo che il governo regionale offra un'attenzione maggiore alle priorità che arrivano dal territorio. In questo momento, purtroppo, i primi cittadini si trovano a far fronte ad emergenze enormi e in più, a dover scegliere quali servizi essenziali tagliare e quali salvare. A questo punto, ancora una volta sottolineiamo che non possiamo e non vogliamo limitarci a dare un assenso alle scelte del governo, ma vogliamo essere partecipi delle scelte. Dal momento che i comuni sono considerati il filtro del disagio e delle tensioni, che sono sempre piu' esposti al malessere sociale, al presidente Crocetta chiediamo di non essere lasciati soli. I comuni devono essere il motore per lo sviluppo economico e i sindaci non possono diventare dei curatori fallimentari". "I comuni siciliani - ha aggiunto Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni e vice presidente dell'Anci Sicilia - non hanno più liquidità. Devono pagare gli stipendi dei dipendenti, non possono fare a meno di pagare l'abbonamento per gli studenti pendolari, devono far fronte a impegni giornalieri gravosi e a delle responsabilita' enormi. Gli enti locali non possono essere le vittime sacrificali a causa di scelte sbagliate operate da altri. Noi sindaci abbiamo il diritto di far vivere dignitosamente i nostri concittadini. Per questo motivo chiediamo al governo della Regione di creare un'unità di crisi per fare uscire, in tempi brevi, i comuni da questa situazione drammatica". Il documento consegnato a Crocetta è diviso in paragrafi tematici, come richieste-urgenze. TRASFERIMENTI STATALI E REGIONALI. La progressiva riduzione dei trasferimenti statali e regionali agli Enti Locali, cui si è assistito negli ultimi anni, ha determinato pesantissimi effetti sui bilanci comunali e sulla possibilità di erogare i servizi essenziali ai cittadini. Vengono reiterate dal governo nazionale e da quello regionale scelte che rendono sempre più grave la situazione economico-finanziaria dei Comuni e più problematica la tenuta minima del rapporto tra amministrazioni e cittadini. I comuni, in molti casi, si trovano nella condizione di dover scegliere tra pagare i dipendenti e pagare imprese e fornitori ed in alcuni casi non riescono a pagare né gli uni né gli altri. I Comuni hanno tentato di far fronte a tale situazione incrementando in sede di bilancio le aliquote dei tributi locali ed in particolare quelle dell'Imu, "ma loro malgrado, hanno così generato ulteriori difficoltà per i cittadini". Nel 2012, in particolare, si è passati da difficoltà di spesa legate esclusivamente ai limiti imposti dalle regole previste dal Patto di Stabilità Interno, a difficoltà di spesa dovute all'assenza di risorse in cassa. CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI. Anche in Sicilia è necessario che l'accresciuto ruolo delle Autonomie Locali sia riconosciuto con la istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali. Dal Comune alla Regione, le Istituzioni pubbliche invocano una nuova configurazione che non è soltanto una ri-perimetrazione dei loro confini e dei loro poteri ma un nuovo modello di ordinamento e organizzazione che le trasformi da realtà chiuse in se stesse, separate l'una dall'altra, spesso in conflitto, in sistemi aperti di tipo collaborativo e cooperativo. Si tratta di una vera e propria 'rivoluzione' che cambia il modo di governare ispirato al principio di sussidiarietà quale criterio di regolazione dei rapporti tra le Istituzioni pubbliche, poste su un piano di pari dignità. FONDO DELLE AUTONOMIE LOCALI. Le risorse del Fondo per le Autonomie locali sono passate dai 913 milioni di euro del 2009 ai 650 milioni di euro per il 2012 (art. 4, comma 1, della Legge regionale n. 26 del 9 maggio 2012 e art. 2, comma 1, della Legge regionale n.33 del 1 giugno 2012). In tre anni il Fondo si è ridotto complessivamente di oltre 250 milioni di euro, ma a questo vanno sommate le seguenti

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considerazioni: a) sul Fondo gravano una serie di riserve che non sempre sono riconducibili a fondi destinati ai comuni. Alcune che gravano sul Fondo potrebbero essere soppresse o potrebbe essere coperte con altre risorse; b)rispetto ai 650 milioni previsti ben 180 milioni sono stati destinati a spese di investimento (che pero' possono anche essere destinati al pagamento delle rate dei mutui). Si tratta di una somma di quasi tre volte superiore a quella prevista per il 2011, che determinerebbe l'effetto di assottigliare ancora una volta in misura significativa le risorse destinate a spese correnti che assorbono la gran parte del bilancio dei comuni. FEDERALISMO FISCALE. L'attuazione in Sicilia della Legge n. 42 del 2009 sul Federalismo Fiscale ha trovato notevoli difficolta' per i Comuni siciliani, che appaiono quelli maggiormente penalizzati dal processo di devoluzione. In particolare, in relazione a quanto previsto dall'art. 27 della citata Legge 42/2009, vi sono fondati dubbi sulla legittimita' della estensione ai Comuni siciliani di alcuni decreti attuativi. In particolare la Corte Costituzionale, con sentenza 2-11 luglio 2012, n. 178 ha dichiarato, tra l'altro, l'illegittimita' costituzionale del secondo periodo del comma 1 dell'articolo 37 del Decreto legislativo 118 del 2011. Fondati dubbi sussistono anche sull'applicazione dell'IMU per i Comuni siciliani. L'AnciSicilia, anche alla luce della recente giurisprudenza della Corte Costituzionale, sollecita la chiusura della trattativa a livello nazionale per le sue importantissime refluenze sui rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione e conseguentemente tra Regione siciliana ed enti locali. La trattativa dovra' tenere in considerazione le disposizioni previste dagli artt. 15, 22 e 27 della 42 del 2009 e quanto previsto dagli artt. 36 e 37 dello Statuto anche attraverso l'individuazione di eventuali strumenti di perequazione della minore capacita' fiscale della nostra Regione (quali la compartecipazione alle accise dei prodotti petroliferi). RISORSE DEL PO FESR. Secondo l'Associazione dei comuni siciliani e' necessario riprogrammare il Po Fesr alla luce delle elaborazioni progettuali formulate dagli enti locali e dal tessuto produttivo ed al fine di evitare il definanziamento. RIFIUTI. Risanamento situazione debitoria degli Ato. PRECARI. Prospettive di stabilizzazione. A fronte di queste richieste e dopo aver ascoltato gli interventi dei sindaci, il presidente della Regione, con l'obiettivo di avviare un tavolo di lavoro proficuo tra enti locali e Regione, ha assicurato un intervento immediato sul governo nazionale per sbloccare quei fondi che, una volta introitati, consentiranno al governo regionale di liberare le quote relative agli investimenti, assicurando, quindi, liquidita' ai comuni dell'Isola entro il mese di dicembre.

OLTRE 250 SINDACI SICILIANI HANNO PRESO PARTE ALL’INCONTRO CON IL PRESIDENTE CROCETTA MDONIE LIVE - SICILIA REDAZIONE SABATO 08 DICEMBRE 2012

Oltre 250 sindaci siciliani hanno preso parte, questa mattina a Palermo, all’incontro con il presidente della Regione, Rosario Crocetta.

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Durante la riunione, svoltasi nelle sale dell’Albergo delle Povere, l’AnciSicilia insieme con l’assemblea dei primi cittadini, ha sottoposto al Presidente tutte le criticità e le emergenze che caratterizzano la vita degli enti locali. “La mission dei comuni è produrre ricchezza e occupazione sul territorio, creare cioè tutti i presupposti per dar vita al riscatto e alla rinascita della Sicilia”, questo il commento del presidente dell’AnciSicilia, Giacomo Scala, che, nel corso della sua relazione, ha aggiunto: “In 3 anni al fondo delle Autonomie locali sono stati sottratti ben 180 milioni di euro e, ciò ha senza dubbio contribuito a rendere ancora più difficile per gli enti locali svolgere la normale vita amministrativa. Ma dobbiamo sempre tenere presente che se salta il sistema delle Autonomie locali, salta tutto il Paese. Per questo motivo chiediamo al governo regionale di aiutarci a superare la crisi di liquidità che mette in ginocchio non solo i comuni ma anche tutto il sistema delle imprese” “Con questo incontro – spiega Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’AnciSicilia – a cui ha partecipato la stragrande maggioranza dei sindaci dell’Isola, ci auguriamo che il governo regionale offra un’attenzione maggiore alle priorità che arrivano dal territorio. In questo momento, purtroppo, i primi cittadini si trovano a far fronte ad emergenze enormi e, in più, a dover scegliere quali servizi essenziali tagliare e quali salvare. A questo punto, ancora una volta sottolineiamo che non possiamo e non vogliamo limitarci a dare un assenso alle scelte del governo, ma vogliamo essere partecipi delle scelte. Dal momento che i comuni sono considerati il filtro del disagio e delle tensioni, che sono sempre più esposti al malessere sociale, al presidente Crocetta chiediamo di non essere lasciati soli. I comuni devono essere il motore per lo sviluppo economico e i sindaci non possono diventare dei curatori fallimentari”. E se da un lato Calogero Pumilia, sindaco di Caltabellotta e componente del comitato direttivo dell’AnciSicilia, ha sottolineato come le “proteste composte di coloro che nel territorio rappresentano lo Stato, rivelano seri pericoli per la coesione sociale e una crisi irreparabile”, dall’altro Patrizia Valenti, assessore regionale alle Autonomie locali ha sottolineato “l’importanza della collaborazione istituzionale e la necessità di riunire una volta al mese la Conferenza delle Autonomie locali con l’obiettivo di trasformarla in una sede di lavoro costante per consentire alla Regione e ai comuni di ottenere risorse esterne da aggiungere al fondo delle Autonomie locali”. “Bisogna ricordare – ha aggiunto Calogero Pumilia – che la Sicilia, insieme con la Calabria, non ha ancora visto la nascita del Consiglio delle Autonomie locali, previsto dal titolo V della Costituzione. Ciò ha privato il sistema degli enti locali di una voce autorevole che, da sola, potrebbe dar forza alla governance dell’intera Sicilia”. “I comuni siciliani – ha aggiunto Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni e vice presidente dell’AnciSicilia – non hanno più liquidità. Devono pagare gli stipendi dei dipendenti, non possono fare a meno di pagare l’abbonamento per gli studenti pendolari, devono far fronte a impegni giornalieri gravosi e a delle responsabilità enormi. Gli enti locali non possono essere le vittime sacrificali a causa di scelte sbagliate operate da altri. Noi sindaci abbiamo il diritto di far vivere dignitosamente i nostri concittadini. Per questo motivo chiediamo al governo della Regione di creare un’unità di crisi per fare uscire, in tempi brevi, i comuni da questa situazione drammatica”. Durante l’incontro, l’AnciSicilia ha consegnato al Presidente Crocetta un documento contenente le principali richieste formulate dall’Associazione in pieno accordo con gli amministratori locali. Di seguito i principali argomenti trattati dal documento: Trasferimenti statali e regionali. La progressiva riduzione dei trasferimenti statali e regionali agli Enti Locali, cui si è assistito negli ultimi anni, ha determinato pesantissimi effetti sui bilanci comunali e sulla possibilità di erogare i servizi essenziali ai cittadini. Vengono reiterate dal Governo nazionale e da quello regionale scelte che rendono sempre più grave la situazione economico-finanziaria dei Comuni e più problematica la tenuta

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minima del rapporto tra Amministrazioni e Cittadini. I comuni, in molti casi, si trovano nella condizione di dover scegliere tra pagare i dipendenti e pagare imprese e fornitori ed in alcuni casi non riescono a pagare né gli uni né gli altri. I Comuni hanno tentato di far fronte a tale situazione incrementando in sede di bilancio le aliquote dei tributi locali ed in particolare quelle dell’IMU, ma, loro malgrado, hanno così generato ulteriori difficoltà per i cittadini. Nel 2012, in particolare, si è passati da difficoltà di spesa legate esclusivamente ai limiti imposti dalle regole previste dal Patto di Stabilità Interno, a difficoltà di spesa dovute all’assenza di risorse in cassa. Consiglio delle Autonomie Locali. Anche in Sicilia è necessario che l'accresciuto ruolo delle Autonomie Locali sia riconosciuto con la istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali. Dal Comune alla Regione, le Istituzioni pubbliche invocano una nuova configurazione che non è soltanto una ri-perimetrazione dei loro confini e dei loro poteri ma un nuovo modello di ordinamento e organizzazione che le trasformi da realtà chiuse in se stesse, separate l’una dall’altra, spesso in conflitto, in sistemi aperti di tipo collaborativo e cooperativo. Si tratta di una vera e propria ‘rivoluzione’ che cambia il modo di governare ispirato al principio di sussidiarietà quale criterio di regolazione dei rapporti tra le Istituzioni pubbliche, poste su un piano di pari dignità. Fondo delle Autonomie locali. Le risorse del Fondo per le Autonomie locali sono passate dai 913 milioni di euro del 2009 ai 726 milioni di euro per il 2012 (art. 4, comma 1, della Legge regionale n. 26 del 9 maggio 2012 e art. 2, comma 1, della Legge regionale n.33 del 1 giugno 2012). In tre anni il Fondo si è ridotto complessivamente di quasi 187 milioni di euro, ma a questo vanno sommate le seguenti considerazioni: a) sul Fondo gravano una serie di riserve che non sempre sono riconducibili a fondi destinati ai comuni (art. 4, commi 3 e 4, della Legge regionale n. 26 del 9 maggio 2012). Alcune che gravano sul Fondo potrebbero essere soppresse o potrebbe essere coperte con altre risorse; b)rispetto ai 726 milioni previsti ben 180 milioni sono stati destinati a spese di investimento (che però possono anche essere destinati al pagamento delle rate dei mutui). Si tratta di una somma di quasi tre volte superiore a quella prevista per il 2011, che determinerebbe l'effetto di assottigliare ancora una volta in misura significativa le risorse destinate a spese correnti che assorbono la gran parte del bilancio dei comuni. Federalismo fiscale. L’attuazione in Sicilia della Legge n. 42 del 2009 sul Federalismo Fiscale ha trovato notevoli difficoltà per i Comuni siciliani, che appaiono quelli maggiormente penalizzati dal processo di devoluzione. In particolare, in relazione a quanto previsto dall’art. 27 della citata Legge 42/2009, vi sono fondati dubbi sulla legittimità della estensione ai Comuni siciliani di alcuni decreti attuativi. In particolare la Corte Costituzionale, con sentenza 2-11 luglio 2012, n. 178 ha dichiarato, tra l’altro, l’illegittimità costituzionale del secondo periodo del comma 1 dell’articolo 37 del Decreto legislativo 118 del 2011. Fondati dubbi sussistono anche sull’applicazione dell’IMU per i Comuni siciliani. L’AnciSicilia, anche alla luce della recente giurisprudenza della Corte Costituzionale, sollecita la chiusura della trattativa a livello nazionale per le sue importantissime refluenze sui rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione e conseguentemente tra Regione siciliana ed enti locali. La trattativa dovrà tenere in considerazione le disposizioni previste dagli artt. 15, 22 e 27 della 42 del 2009 e quanto previsto dagli artt. 36 e 37 dello Statuto anche attraverso l’individuazione di eventuali strumenti di perequazione della minore capacità fiscale della nostra Regione (quali la compartecipazione alle accise dei prodotti petroliferi). Risorse del PO FESR. Secondo l’Associazione dei comuni siciliani è necessario riprogrammare il PO FESR alla luce delle elaborazioni progettuali formulate dagli enti locali e dal tessuto produttivo ed al fine di evitare il definanziamento. Rifiuti. La Circolare n. 2 del 10 novembre 2012 ha avviato tutte le procedure connesse alla richiesta di anticipazioni di risorse finanziarie ai fini dell’estinzione dei debiti relativi alla gestione integrata dei rifiuti. Ciò consente con una certa elasticità (10 o 20 anni in regime premiale) di potere rientrare nei debiti prodotti con

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gli ATO. La mancata restituzione, anche della singola rata, determinerà il recupero delle somme non corrisposte a valere sui trasferimenti. L’AnciSicilia proprio su questo tema ha avanzato le seguenti proposte: a) emersione di tutta la massa debitoria dei Comuni; b) aumento dello stanziamento annuale da parte della Regione per affrontare in maniera più organica il problema; d) ridefinire le modalità di restituzione del debito inserendo la possibilità che la Regione paghi direttamente i debiti senza che questi passino dal bilancio dei Comuni non appesantendo il Patto di Stabilità; e) definizione del nuovo Piano rifiuti; f) costituzione di un Tavolo di lavoro con partecipazione aperta a tutti gli Enti che possono dare il proprio contributo; g) possibilità di attribuire ai comuni l’organizzazione della gestione dei rifiuti. Precari. Prospettive di stabilizzazione.

mercoledì, 19 dicembre 2012

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Politica

I sindaci siciliani da Crocetta: "Ci aiuti" Oltre 200 primi cittadini a Palermo per consegnare al governatore una lista di richieste: "La crisi di liquidità è grave, in 3 anni sottratti 250 milioni di euro". La replica del presidente, che critica duramente Orlando: "Sono disinformati". Guarda il video 07/12/2012 PALERMO - Oltre 200 sindaci siciliani hanno preso parte, questa mattina a Palermo, all'incontro con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, nell'assemblea svolta nell'Albergo delle Povere. AnciSicilia ha sottoposto al governatore alcune richieste per salvare i comuni che, secondo il presidente dell'AnciSicilia, Giacomo Scala, "sono in crisi di liquidità anche perché in 3 anni al fondo delle Autonomie locali sono stati sottratti 250 milioni di euro". Durante l'incontro, l'AnciSicilia ha consegnato a Crocetta un documento con le principali richieste considerato che "la progressiva riduzione dei trasferimenti statali e regionali agli enti locali, cui si è assistito negli ultimi anni, che ha determinato pesantissimi effetti sui bilanci comunali e sulla possibilità di erogare i servizi essenziali ai cittadini. Vengono reiterate dal governo nazionale e da quello regionale scelte che rendono sempre più grave la situazione economico-finanziaria dei Comuni e più problematica la tenuta minima del rapporto tra amministrazioni e cittadini. I comuni, in molti casi, si trovano nella condizione di dover scegliere tra pagare i dipendenti e pagare imprese e fornitori e in alcuni casi non riescono a pagare né gli uni né gli altri. I Comuni hanno tentato di far fronte a tale situazione incrementando in sede di bilancio le aliquote dei tributi locali e in particolare quelle dell'Imu, ma, loro malgrado, hanno così generato ulteriori difficoltà per i cittadini. Nel 2012, in particolare, si è passati da difficoltà di spesa legate esclusivamente ai limiti imposti dalle regole previste dal Patto di stabilità interno, a difficoltà di spesa dovute all'assenza di risorse in cassa". "Dopo questo incontro - dice Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell'AnciSicilia -, cui ha partecipato la stragrande maggioranza dei sindaci dell'Isola, ci auguriamo che il governo regionale offra un'attenzione maggiore alle priorità che arrivano dal territorio".

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[email protected] I Sindaci siciliani da Crocetta e Ardizzone: "Aiutateci" Oltre 200 sindaci siciliani hanno preso parte a Palermo, all'incontro con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, nell'assemblea svolta nell'Albergo delle Povere.

AnciSicilia ha sottoposto al governatore alcune richieste per salvare i comuni che, secondo il presidente

dell'AnciSicilia, Giacomo Scala, "sono in crisi di liquidità anche perché in 3 anni al fondo delle

Autonomie locali sono stati sottratti 250 milioni di euro".

Durante l'incontro, l'AnciSicilia ha consegnato a Crocetta un documento con le principali richieste

considerato che "la progressiva riduzione dei trasferimenti statali e regionali agli enti locali, cui si è

assistito negli ultimi anni, che ha determinato pesantissimi effetti sui bilanci comunali e sulla possibilità di

erogare i servizi essenziali ai cittadini. Vengono reiterate dal governo nazionale e da quello regionale

scelte che rendono sempre più grave la situazione economico-finanziaria dei Comuni e più problematica

la tenuta minima del rapporto tra amministrazioni e cittadini. I comuni, in molti casi, si trovano nella

condizione di dover scegliere tra pagare i dipendenti e pagare imprese e fornitori e in alcuni casi non

riescono a pagare né gli uni né gli altri. I Comuni hanno tentato di far fronte a tale situazione

incrementando in sede di bilancio le aliquote dei tributi locali e in particolare quelle dell'Imu, ma, loro

malgrado, hanno così generato ulteriori difficoltà per i cittadini. Nel 2012, in particolare, si è passati da

difficoltà di spesa legate esclusivamente ai limiti imposti dalle regole previste dal Patto di stabilità interno,

a difficoltà di spesa dovute all'assenza di risorse in cassa".

"Dopo questo incontro - dice Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell'AnciSicilia -, cui ha

partecipato la stragrande maggioranza dei sindaci dell'Isola, ci auguriamo che il governo regionale offra

un'attenzione maggiore alle priorità che arrivano dal territorio".

Sicilia, i sindaci chiedono aiuto a Rosario Crocetta: “Superare crisi di liquidità” Scritto da Redazione Canicatti Web Notizie il 9 dicembre 2012, alle 07:59 | archiviato in Politica, politica sicilia. Puoi

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Oltre 200 sindaci siciliani hanno preso parte ieri a Palermo, all’incontro

con il presidente della Regione, Rosario Crocetta e con il Presidente dell’Ars Giovanni

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Ardizzone. Durante l’assemblea l’AnciSicilia insieme con i primi cittadini, ha sottoposto al

Presidente le “criticità e le emergenze che caratterizzano la vita degli enti locali”. “La mission

dei comuni è produrre ricchezza e occupazione sul territorio, creare cioè tutti i presupposti per

dar vita al riscatto e alla rinascita della Sicilia”, questo il commento del presidente

dell’AnciSicilia, Giacomo Scala, che, nel corso della sua relazione, ha aggiunto: “In 3 anni al

fondo delle Autonomie locali sono stati sottratti ben 250 milioni di euro e, ciò ha senza dubbio

contribuito a rendere ancora più difficile per gli enti locali svolgere la normale vita

amministrativa. Ma dobbiamo sempre tenere presente che se salta il sistema delle Autonomie

locali, salta tutto il Paese. Per questo motivo chiediamo al governo regionale di aiutarci a

superare la crisi di liquidità che mette in ginocchio non solo i comuni ma anche tutto il sistema

delle imprese” “Dopo questo incontro – spiega Mario Emanuele Alvano, segretario generale

dell’AnciSicilia – a cui ha partecipato la stragrande maggioranza dei sindaci dell’Isola, ci

auguriamo che il governo regionale offra un’attenzione maggiore alle priorità che arrivano dal

territorio. In questo momento, purtroppo, i primi cittadini si trovano a far fronte ad emergenze

enormi e, in più, a dover scegliere quali servizi essenziali tagliare e quali salvare. A questo

punto, ancora una volta sottolineiamo che non possiamo e non vogliamo limitarci a dare un

assenso alle scelte del governo, ma vogliamo essere partecipi delle scelte. Dal momento che i

comuni sono considerati il filtro del disagio e delle tensioni, che sono sempre più esposti al

malessere sociale, al presidente Crocetta chiediamo di non essere lasciati soli. I comuni devono

essere il motore per lo sviluppo economico e i sindaci non possono diventare dei curatori

fallimentari”.

I  Sindaci  siciliani  incontrano  Crocetta  Scritto il 8 dicembre 2012 da TrapaniOGGI

Oltre 200 sindaci siciliani hanno preso parte ieri a Palermo, all’incontro con il presidente della Regione, Rosario Crocetta. Durante l’assemblea, svoltasi nelle sale dell’Albergo delle Povere, l’AnciSicilia insieme con i primi cittadini, ha sottoposto al Presidente le criticità e le emergenze che caratterizzano la vita degli enti locali.“La mission dei comuni è produrre ricchezza e occupazione sul territorio, creare cioè tutti i presupposti per dar vita al riscatto e alla rinascita della Sicilia”, questo il commento del presidente dell’AnciSicilia, Giacomo Scala, che, nel corso della sua relazione, ha aggiunto: “In 3 anni al fondo delle Autonomie locali sono stati sottratti ben 250 milioni di euro e, ciò ha senza dubbio contribuito a rendere ancora più difficile per gli enti locali

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svolgere la normale vita amministrativa. Ma dobbiamo sempre tenere presente che se salta il sistema delle Autonomie locali, salta tutto il Paese. Per questo motivo chiediamo al governo regionale di aiutarci a superare la crisi di liquidità che mette in ginocchio non solo i comuni ma anche tutto il sistema delle imprese” “Dopo questo incontro – spiega Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’AnciSicilia – a cui ha partecipato la stragrande maggioranza dei sindaci dell’Isola, ci auguriamo che il governo regionale offra un’attenzione maggiore alle priorità che arrivano dal territorio. In questo momento, purtroppo, i primi cittadini si trovano a far fronte ad emergenze enormi e, in più, a dover scegliere quali servizi essenziali tagliare e quali salvare. A questo punto, ancora una volta sottolineiamo che non possiamo e non vogliamo limitarci a dare un assenso alle scelte del governo, ma vogliamo essere partecipi delle scelte. Dal momento che i comuni sono considerati il filtro del disagio e delle tensioni, che sono sempre più esposti al malessere sociale, al presidente Crocetta chiediamo di non essere lasciati soli. I comuni devono essere il motore per lo sviluppo economico e i sindaci non possono diventare dei curatori fallimentari”.E se da un lato Calogero Pumilia, sindaco di Caltabellotta e componente del comitato direttivo dell’AnciSicilia, ha sottolineato come le “proteste composte di coloro che nel territorio rappresentano lo Stato, rivelano seri pericoli per la coesione sociale e una crisi irreparabile”, dall’altro Patrizia Valenti, assessore regionale alle Autonomie locali ha sottolineato “l’importanza della collaborazione istituzionale e la necessità di riunire una volta al mese la Conferenza delle Autonomie locali con l’obiettivo di trasformarla in una sede di lavoro costante per consentire alla Regione e ai comuni di ottenere risorse esterne da aggiungere al fondo delle Autonomie locali”.“Bisogna ricordare – ha aggiunto Calogero Pumilia – che la Sicilia, insieme con la Calabria, non ha ancora visto la nascita del Consiglio delle Autonomie locali, previsto dal titolo V della Costituzione. Ciò ha privato il sistema degli enti locali di una voce autorevole che, da sola, potrebbe dar forza alla governance dell’intera Sicilia”. “I comuni siciliani – ha aggiunto Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni e vice presidente dell’AnciSicilia – non hanno più liquidità. Devono pagare gli stipendi dei dipendenti, non possono fare a meno di pagare l’abbonamento per gli studenti pendolari, devono far fronte a impegni giornalieri gravosi e a delle responsabilità enormi. Gli enti locali non possono essere le vittime sacrificali a causa di scelte sbagliate operate da altri. Noi sindaci abbiamo il diritto di far vivere dignitosamente i nostri concittadini. Per questo motivo chiediamo al governo della Regione di creare un’unità di crisi per fare uscire, in tempi brevi, i comuni da questa situazione drammatica”.Durante l’incontro, l’AnciSicilia ha consegnato al Presidente Crocetta un documento contenente le principali richieste formulate dall’Associazione in pieno accordo con gli amministratori locali.Di seguito i principali argomenti trattati dal documento:Trasferimenti statali e regionali. La progressiva riduzione dei trasferimenti statali e regionali agli Enti Locali, cui si è assistito negli ultimi anni, ha determinato pesantissimi effetti sui bilanci comunali e sulla possibilità di erogare i servizi essenziali ai cittadini. Vengono reiterate dal Governo nazionale e da quello regionale scelte che rendono sempre più grave la situazione economico-finanziaria dei Comuni e più problematica la tenuta minima del rapporto tra Amministrazioni e Cittadini. I comuni, in molti casi, si trovano nella condizione di dover scegliere tra pagare i dipendenti e pagare imprese e fornitori ed in alcuni casi non riescono a pagare né gli uni né gli altri. I Comuni hanno tentato di far fronte a tale situazione incrementando in sede di bilancio le aliquote dei tributi locali ed in particolare quelle dell’IMU, ma, loro malgrado, hanno così generato ulteriori difficoltà per i cittadini. Nel 2012, in particolare, si è passati da difficoltà di spesa legate esclusivamente ai limiti imposti dalle regole previste dal Patto di Stabilità Interno, a difficoltà di spesa dovute all’assenza di risorse in cassa.Consiglio delle Autonomie Locali. Anche in Sicilia è necessario che l’accresciuto ruolo delle Autonomie Locali sia riconosciuto con la istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali. Dal Comune alla Regione, le Istituzioni pubbliche invocano una nuova configurazione che non è soltanto una ri-perimetrazione dei loro confini e dei loro poteri ma un nuovo modello di ordinamento e organizzazione che le trasformi da realtà chiuse in se stesse, separate l’una dall’altra, spesso in conflitto, in sistemi

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aperti di tipo collaborativo e cooperativo. Si tratta di una vera e propria ‘rivoluzione’ che cambia il modo di governare ispirato al principio di sussidiarietà quale criterio di regolazione dei rapporti tra le Istituzioni pubbliche, poste su un piano di pari dignità.Fondo delle Autonomie locali. Le risorse del Fondo per le Autonomie locali sono passate dai 913 milioni di euro del 2009 ai 650 milioni di euro per il 2012 (art. 4, comma 1, della Legge regionale n. 26 del 9 maggio 2012 e art. 2, comma 1, della Legge regionale n.33 del 1 giugno 2012).In tre anni il Fondo si è ridotto complessivamente di oltre 250 milioni di euro, ma a questo vanno sommate le seguenti considerazioni: a) sul Fondo gravano una serie di riserve che non sempre sono riconducibili a fondi destinati ai comuni (art. 4, commi 3 e 4, della Legge regionale n. 26 del 9 maggio 2012). Alcune che gravano sul Fondo potrebbero essere soppresse o potrebbe essere coperte con altre risorse; b)rispetto ai 650 milioni previsti ben 180 milioni sono stati destinati a spese di investimento (che però possono anche essere destinati al pagamento delle rate dei mutui). Si tratta di una somma di quasi tre volte superiore a quella prevista per il 2011, che determinerebbe l’effetto di assottigliare ancora una volta in misura significativa le risorse destinate a spese correnti che assorbono la gran parte del bilancio dei comuni.Federalismo fiscale. L’attuazione in Sicilia della Legge n. 42 del 2009 sul Federalismo Fiscale ha trovato notevoli difficoltà per i Comuni siciliani, che appaiono quelli maggiormente penalizzati dal processo di devoluzione. In particolare, in relazione a quanto previsto dall’art. 27 della citata Legge 42/2009, vi sono fondati dubbi sulla legittimità della estensione ai Comuni siciliani di alcuni decreti attuativi. In particolare la Corte Costituzionale, con sentenza 2-11 luglio 2012, n. 178 ha dichiarato, tra l’altro, l’illegittimità costituzionale del secondo periodo del comma 1 dell’articolo 37 del Decreto legislativo 118 del 2011. Fondati dubbi sussistono anche sull’applicazione dell’IMU per i Comuni siciliani. L’AnciSicilia, anche alla luce della recente giurisprudenza della Corte Costituzionale, sollecita la chiusura della trattativa a livello nazionale per le sue importantissime refluenze sui rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione e conseguentemente tra Regione siciliana ed enti locali. La trattativa dovrà tenere in considerazione le disposizioni previste dagli artt. 15, 22 e 27 della 42 del 2009 e quanto previsto dagli artt. 36 e 37 dello Statuto anche attraverso l’individuazione di eventuali strumenti di perequazione della minore capacità fiscale della nostra Regione (quali la compartecipazione alle accise dei prodotti petroliferi). Risorse del PO FESR. Secondo l’Associazione dei comuni siciliani è necessario riprogrammare il PO FESR alla luce delle elaborazioni progettuali formulate dagli enti locali e dal tessuto produttivo ed al fine di evitare il definanziamento.Rifiuti. Risanamento situazione debitoria degli Ato. Precari. Prospettive di stabilizzazione. A fronte di queste richieste e dopo aver ascoltato gli interventi dei sindaci, il presidente della Regione, con l’obiettivo di avviare un tavolo di lavoro proficuo tra enti locali e Regione, ha assicurato un intervento immediato sul governo nazionale per sbloccare quei fondi che, una volta introitati, consentiranno al governo regionale di liberare le quote relative agli investimenti, assicurando, quindi, liquidità ai comuni dell’Isola entro il mese di dicembre. Carla Muliello

Il moderatore

Palermo:  Crocetta  incontra  i  sindaci  siciliani  Scritto da Francesca Del Grosso il 7 dicembre 2012 Categoria Politica, Primo Piano Tag: Anci, Crocetta, palermo, scala, Sicilia, sindaci

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Crocetta, foto di Francesca Del Grosso

Quali servizi tagliare? Di che morte devono morire i comuni siciliani? Verranno sbloccati i 225 milioni di Euro bloccati dal patto di stabilità?

Queste alcune tra le domande avanzate da alcuni dei 200 sindaci intervenuti quest’oggi presso l’Albergo delle Povere a Palermo, per avviare un dialogo con il neo insediato presidente dei siciliani, come lui stesso ama definirsi, Rosario Crocetta, a fronte della riduzione a 650 milioni di euro stanziati dal governo nazionale per il 2012 rispetto ai 913 milioni dell’anno precedente.

I vari rappresentanti dei Comuni hanno esposto le principali problematiche quali la gestione associata dei servizi, il federalismo fiscale, la lotta al’evasione, il precariato, la gestione dei rifiuti, e in principal modo la mancanza di liquidità, visti i tagli effettuati dal governo nazionale, che mettono in condizioni le amministrazioni locali di negare i servizi necessari al cittadino.

Sono stati esternati in una lunga relazione redatta dall’Anci e resa nota dal presidente Scala, la necessità di voler condividere le scelte con il governo regionale, di non essere isolati, in quanto essi stessi sono il filtro delle tensioni sociali ed operano in prima linea a contatto con le istanze dei cittadini.

“In 3 anni al fondo delle Autonomie locali sono stati sottratti ben 250 milioni di euroe ciò ha senza dubbio contribuito a rendere ancora più difficile per gli enti locali svolgere la normale vita amministrativa. Ma dobbiamo sempre tenere presente che se salta il sistema delle Autonomie locali, salta tutto il Paese. Per questo motivo chiediamo al governo regionale di aiutarci a superare la crisi di liquidità che mette in ginocchio non solo i comuni ma anche tutto il sistema delle imprese. Siamo stufi che i sindaci vengano trattati come curatori fallimentari delle amministrazioni e non vogliamo essere considerati elementi di recesso, figli di un Dio minore” ha affermato Scala.

Crocetta è intervenuto menzionando il patto dei sindaci come modalità di rinnovamento : “Aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili del territorio siciliano, creando nuova occupazione per i giovani diplomati e laureati. Non sono progetti campati in aria, sono fattibili, già presi in considerazione dal resto dell’Europa dallo scorso 2008. Alcuni Comuni hanno già aderito al progetto” ha dichiarato.

“Dal 2015 i fondi europei affidati alle regioni dipenderanno dal raggiungimento di alcuni target, quali diminuire del 20%l’emissione di Co2, pertanto dobbiamo tenere il passo”.

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Crocetta ha poi sottolineato gli interventi già avanzati dalla regione per combattere il pericolo idrogeologico dell’isola, interventi già attuati sulla cassa integrazione e sulla questione delle zone franche, menzionando che ieri assieme al ministro Barca sono riusciti a finanziare i comuni che avevano fatto domanda.

“Bisogna individuare i responsabili che hanno causato il default. I 200 milioni di deficit di Messina chi li ha provocati? Bisogna trovare i responsabili! Per la società Mercadante che non versa dal 1994, chi pagherà? Esistono 13 società che da anni sono in liquidazione e che spendono più di un’impresa attiva”. Riguardo il tema della liquidità avanzato, dichiara “Me ne occuperò oggi stesso ”.

Francesca Del Grosso

LIBERO QUOTIDIANO.IT

Sicilia: Anci incontra Crocetta, situazione drammatica e a rischio ordine pubblico Palermo, 27 nov. - (Adnkronos) - I sindaci siciliani riuniti in assemblea incontreranno il prossimo 7 dicembre a Palermo il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. In quell'occasione l'AnciSicilia sottoporra' al governatore i dettagli di "una situazione che per tutti gli enti locali e' diventata drammatica e insostenibile e che non mette gli amministratori nelle condizioni di assicurare ai cittadini i servizi essenziali".

"La necessita' di questo incontro urgente con Crocetta - spiega l'AnciSicilia - nasce anche dalla consapevolezza della forte tensione sociale esistente all'interno di molti comuni dell'Isola e per la quale l'Associazione dei comuni siciliani ha ritenuto opportuno inviare una lettera ai prefetti evidenziando i rischi maggiori per il mantenimento dell'ordine pubblico. A questo va aggiunto - dice ancora l'associazione - che i recenti tagli ai trasferimenti statali e regionali e la conseguente esigenza per molte amministrazioni di fare gravare sulla comunita' gli aumenti delle aliquote Imu e Irpef, espongono i sindaci al rischio di essere equiparati a degli esattori che non tengono conto delle reali condizioni economiche dei cittadini".

Per questi motivi, l'Associazione dei comuni siciliani ritiene "assolutamente indispensabile" che il Governo regionale prenda consapevolezza di "una situazione non piu' sostenibile e cerchi delle soluzioni condivise tenendo conto dell'esperienza maturata sul campo dai sindaci siciliani".

Teleradiomontekronio

Comuni in ginocchio. L’ANCI incontra il Governatore Crocetta 29 novembre 2012 By redazione

Una situazione drammatica, che rischia di sfociare nel disordine pubblico. È questa la preoccupazione che l’Anci Sicilia porrà al centro dell’incontro con il neo governatore Rosario Crocetta. Un assemblea in programma il prossimo 7 dicembre a Palermo, dove i sindaci siciliani evidenzieranno al presidente della regione tutte le criticità di una situazione ritenuta ormai insostenibile, e che, come più volte denunciato, «non mette gli amministratori nelle condizioni di assicurare ai cittadini i servizi essenziali».

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Ed è soprattutto il risvolto sociale a preoccupare primi cittadini: «La necessità di questo incontro urgente con Crocetta – spiega, infatti, in una nota l’Anci Sicilia – nasce anche dalla consapevolezza della forte tensione sociale esistente all’interno di molti comuni dell’Isola e per la quale l’Associazione dei comuni siciliani ha ritenuto opportuno inviare una lettera ai prefetti evidenziando i rischi maggiori per il mantenimento dell’ordine pubblico. A questo va aggiunto – dice ancora l’associazione – che i recenti tagli ai trasferimenti statali e regionali e la conseguente esigenza per molte amministrazioni di fare gravare sulla comunità gli aumenti delle aliquote Imu e Irpef, espongono i sindaci al rischio di essere equiparati a degli esattori che non tengono conto delle reali condizioni economiche dei cittadini».

L’auspicio dell’Anci è che il nuovo governo regionale possa farsi carico di ricercare soluzioni condivise, tenendo conto dell’esperienza maturata sul campo dai sindaci siciliani.

Anci Sicilia. Oltre 200 sindaci hanno partecipato all'assemblea con il presidente Crocetta Al centro dell'incontro le criticità e le emergenze che caratterizzano la vita degli enti locali. Oltre 200 sindaci siciliani hanno preso parte, questa mattina a Palermo, all’incontro con il presidente della Regione, Rosario Crocetta. Durante l’assemblea, svoltasi nelle sale dell’Albergo delle Povere, l’AnciSicilia insieme con i primi cittadini, ha sottoposto al Presidente le criticità e le emergenze che caratterizzano la vita degli enti locali. “La mission dei comuni è produrre ricchezza e occupazione sul territorio, creare cioè tutti i presupposti per dar vita al riscatto e alla rinascita della Sicilia”, questo il commento del presidente dell’AnciSicilia, Giacomo Scala, che, nel corso della sua relazione, ha aggiunto: “In 3 anni al fondo delle Autonomie locali sono stati sottratti ben 250 milioni di euro e, ciò ha senza dubbio contribuito a rendere ancora più difficile per gli enti locali svolgere la normale vita amministrativa. Ma dobbiamo sempre tenere presente che se salta il sistema delle Autonomie locali, salta tutto il Paese. Per questo motivo chiediamo al governo regionale di aiutarci a superare la crisi di liquidità che mette in ginocchio non solo i comuni ma anche tutto il sistema delle imprese” “Dopo questo incontro – spiega Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’AnciSicilia – a cui ha partecipato la stragrande maggioranza dei sindaci dell’Isola, ci auguriamo che il governo regionale offra un’attenzione maggiore alle priorità che arrivano dal territorio. In questo momento, purtroppo, i primi cittadini si trovano a far fronte ad emergenze enormi e, in più, a dover scegliere quali servizi essenziali tagliare e quali salvare. A questo punto, ancora una volta sottolineiamo che non possiamo e non vogliamo limitarci a dare un assenso alle scelte del governo, ma vogliamo essere partecipi delle scelte. Dal momento che i comuni sono considerati il filtro del disagio e delle tensioni, che sono sempre più esposti al malessere sociale, al presidente Crocetta chiediamo di non essere lasciati soli. I comuni devono essere il motore per lo sviluppo economico e i sindaci non possono diventare dei curatori fallimentari”. E se da un lato Calogero Pumilia, sindaco di Caltabellotta e componente del comitato direttivo dell’AnciSicilia, ha sottolineato come le “proteste composte di coloro che nel territorio rappresentano lo Stato, rivelano seri pericoli per la coesione sociale e una crisi irreparabile”, dall’altro Patrizia Valenti, assessore regionale alle Autonomie locali ha sottolineato “l’importanza della collaborazione istituzionale e la necessità di riunire una volta al mese la Conferenza delle Autonomie locali con l’obiettivo di trasformarla in una sede di lavoro costante per consentire alla Regione e ai comuni di ottenere risorse esterne da aggiungere al fondo delle Autonomie locali”.  

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“Bisogna ricordare – ha aggiunto Calogero Pumilia – che la Sicilia, insieme con la Calabria, non ha ancora visto la nascita del Consiglio delle Autonomie locali, previsto dal titolo V della Costituzione. Ciò ha privato il sistema degli enti locali di una voce autorevole che, da sola, potrebbe dar forza alla governance dell’intera Sicilia”. “I comuni siciliani – ha aggiunto Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni e vice presidente dell’AnciSicilia – non hanno più liquidità. Devono pagare gli stipendi dei dipendenti, non possono fare a meno di pagare l’abbonamento per gli studenti pendolari, devono far fronte a impegni giornalieri gravosi e a delle responsabilità enormi. Gli enti locali non possono essere le vittime sacrificali a causa di scelte sbagliate operate da altri. Noi sindaci abbiamo il diritto di far vivere dignitosamente i nostri concittadini. Per questo motivo chiediamo al governo della Regione di creare un’unità di crisi per fare uscire, in tempi brevi, i comuni da questa situazione drammatica”. Durante l’incontro, l’AnciSicilia ha consegnato al Presidente Crocetta un documento contenente le principali richieste formulate dall’Associazione in pieno accordo con gli amministratori locali. Di seguito i principali argomenti trattati dal documento: Trasferimenti statali e regionali. La progressiva riduzione dei trasferimenti statali e regionali agli Enti Locali, cui si è assistito negli ultimi anni, ha determinato pesantissimi effetti sui bilanci comunali e sulla possibilità di erogare i servizi essenziali ai cittadini. Vengono reiterate dal Governo nazionale e da quello regionale scelte che rendono sempre più grave la situazione economico-finanziaria dei Comuni e più problematica la tenuta minima del rapporto tra Amministrazioni e Cittadini. I comuni, in molti casi, si trovano nella condizione di dover scegliere tra pagare i dipendenti e pagare imprese e fornitori ed in alcuni casi non riescono a pagare né gli uni né gli altri. I Comuni hanno tentato di far fronte a tale situazione incrementando in sede di bilancio le aliquote dei tributi locali ed in particolare quelle dell’IMU, ma, loro malgrado, hanno così generato ulteriori difficoltà per i cittadini. Nel 2012, in particolare, si è passati da difficoltà di spesa legate esclusivamente ai limiti imposti dalle regole previste dal Patto di Stabilità Interno, a difficoltà di spesa dovute all’assenza di risorse in cassa. Consiglio delle Autonomie Locali. Anche in Sicilia è necessario che l'accresciuto ruolo delle Autonomie Locali sia riconosciuto con la istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali. Dal Comune alla Regione, le Istituzioni pubbliche invocano una nuova configurazione che non è soltanto una ri-perimetrazione dei loro confini e dei loro poteri ma un nuovo modello di ordinamento e organizzazione che le trasformi da realtà chiuse in se stesse, separate l’una dall’altra, spesso in conflitto, in sistemi aperti di tipo collaborativo e cooperativo. Si tratta di una vera e propria ‘‘‘‘rivoluzione’ che cambia il modo di governare ispirato al principio di sussidiarietà quale criterio di regolazione dei rapporti tra le Istituzioni pubbliche, poste su un piano di pari dignità. Fondo delle Autonomie locali. Le risorse del Fondo per le Autonomie locali sono passate dai 913 milioni di euro del 2009 ai 650 milioni di euro per il 2012 (art. 4, comma 1, della Legge regionale n. 26 del 9 maggio 2012 e art. 2, comma 1, della Legge regionale n.33 del 1 giugno 2012). In tre anni il Fondo si è ridotto complessivamente di oltre 250 milioni di euro, ma a questo vanno sommate le seguenti considerazioni: a) sul Fondo gravano una serie di riserve che non sempre sono riconducibili a fondi destinati ai comuni (art. 4, commi 3 e 4, della Legge regionale n. 26 del 9 maggio 2012). Alcune che gravano sul Fondo potrebbero essere soppresse o potrebbe essere coperte con altre risorse; b)rispetto ai 650 milioni previsti ben 180 milioni sono stati destinati a spese di investimento (che però possono anche essere destinati al pagamento delle rate dei mutui). Si tratta di una somma di quasi tre volte superiore a quella prevista per il 2011, che determinerebbe l'effetto di assottigliare ancora una volta in misura significativa le risorse destinate a spese correnti che assorbono la gran parte del bilancio dei comuni. Federalismo fiscale. L’attuazione in Sicilia della Legge n. 42 del 2009 sul Federalismo Fiscale ha trovato notevoli difficoltà per i Comuni siciliani, che appaiono quelli maggiormente penalizzati dal processo di

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devoluzione.In particolare, in relazione a quanto previsto dall’art. 27 della citata Legge 42/2009, vi sono fondati dubbi sulla legittimità della estensione ai Comuni siciliani di alcuni decreti attuativi. In particolare la Corte Costituzionale, con sentenza 2-11 luglio 2012, n. 178 ha dichiarato, tra l’altro, l’illegittimità costituzionale del secondo periodo del comma 1 dell’articolo 37 del Decreto legislativo 118 del 2011. Fondati dubbi sussistono anche sull’applicazione dell’IMU per i Comuni siciliani. L’AnciSicilia, anche alla luce della recente giurisprudenza della Corte Costituzionale, sollecita la chiusura della trattativa a livello nazionale per le sue importantissime refluenze sui rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione e conseguentemente tra Regione siciliana ed enti locali. La trattativa dovrà tenere in considerazione le disposizioni previste dagli artt. 15, 22 e 27 della 42 del 2009 e quanto previsto dagli artt. 36 e 37 dello Statuto anche attraverso l’individuazione di eventuali strumenti di perequazione della minore capacità fiscale della nostra Regione (quali la compartecipazione alle accise dei prodotti petroliferi). Risorse del PO FESR. Secondo l’Associazione dei comuni siciliani è necessario riprogrammare il PO FESR alla luce delle elaborazioni progettuali formulate dagli enti locali e dal tessuto produttivo ed al fine di evitare il definanziamento. Rifiuti. Risanamento situazione debitoria degli Ato. Precari. Prospettive di stabilizzazione. A fronte di queste richieste e dopo aver ascoltato gli interventi dei sindaci, il presidente della Regione, con l’obiettivo di avviare un tavolo di lavoro proficuo tra enti locali e Regione, ha assicurato un intervento immediato sul governo nazionale per sbloccare quei fondi che, una volta introitati, consentiranno al governo regionale di liberare le quote relative agli investimenti, assicurando, quindi, liquidità ai comuni dell’Isola entro il mese di dicembre. 7/12/2012 | 15:42

Enti locali. Scala (ANCI): "Entro il 31 dicembre chiareszza, comuni a rischio dissesto economico Sicilia24news, ha intervistato il presidente dell’Anci Sicilia, Giacomo Scala

 Molti   comuni   italiani,   non   possono   più   garantire   i   servizi   primari   al   cittadino,   e   tanto   meno   possono  investire  per   il   futuro  delle   loro   città.   Intanto   su   tutto   il   territorio  nazionale,   le   associazioni  dei   sindaci   si  incontrano,   chiedono   tavoli   tecnici   con   le   regioni,   per   far   fronte   alla   situazione,   che   rischia   il  collasso.  Sicilia24news,  ha  intervistato  ilpresidente  dell’Anci  Sicilia,  il  dr.  Scala  Giacomo.

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Dr. Scala, il 7 dicembre scorso, tutti i sindaci siciliani hanno incontrato in un’assemblea, il governatore Crocetta. Come commenta questa riunione?

È stata un’importante assemblea. Abbiamo sottoposto al presidente Rosario Crocetta, i dettagli di una situazione che per tutti gli enti locali è diventata drammatica e insostenibile e che non mette gli amministratori nelle condizioni di assicurare ai cittadini i servizi essenziali. Entro il 31 dicembre prossimo, i comuni hanno bisogno di una chiarezza, e che se non c’è questa trasparenza, tutti i comuni avranno un dissesto economico-finanziario.

Quali sono le situazioni più gravi che la regione deve aiutarvi a fronteggiare in tempi brevi?

I problemi sono molti. Per quanto riguarda i rapporti con la Regione grandi difficoltà sono state prodotte da un canto dalla mancata erogazione delle risorse dovute ai Comuni e dall’altro dall’assenza di certezza sui tempi di erogazione. In questo contesto, in particolare, questioni centrali sono la definizione della situazione debitoria degli Ato e la problematica dei lavoratori precari degli Enti locali. Nell’arco di tre anni si è passati da 913 milioni di euro del 2009 a 651 milioni di euro per il 2012 (art. 4, comma 1, della Legge regionale n. 26 del 9 maggio 2012 e art. 2, comma 1, della Legge regionale n.33 del 1 giugno 2012). Sul Fondo gravano una serie di riserve che non sempre sono riconducibili a fondi destinati ai comuni (art. 4, commi 3 e 4, della Legge regionale n. 26 del 9 maggio 2012).

Alcune che gravano sul Fondo potrebbero essere soppresse o potrebbe essere coperte con altre risorse. Rispetto ai 651 milioni previsti ben 180 milioni sono stati destinati a spese di investimento. Quindi, a causa della nota rigidità delle regole sul rispetto del Patto di Stabilità interno, destinare eccessive risorse a spese di investimento potrebbe comportare l’impossibilità di utilizzarle. L’attuazione in Sicilia della Legge n. 42 del 2009 sul Federalismo Fiscale ha trovato notevoli difficoltà per i Comuni siciliani, che appaiono quelli maggiormente penalizzati dal processo di devoluzione. In relazione a quanto previsto dall’art 27 della citata Legge 42/2009, vi sono fondati dubbi sulla legittimità della estensione ai Comuni siciliani di alcuni decreti attuativi.

L’Anci Sicilia ritiene necessario che anche nella nostra Regione l’accresciuto ruolo delle Autonomie Locali sia riconosciuto con la istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali, attraverso l’approvazione di un apposito disegno di legge.

Con riferimento alla Programmazione 2007-2013 e 2014-2020 è necessario riprogrammare il PO FESR alla luce delle elaborazioni progettuali formulate dagli Enti locali e dal tessuto produttivo al fine di evitare il definanziamento, la sovrapposizione e la ridondanza degli strumenti agenti sulle stesse aree territoriali, focalizzando meglio gli assetti strategici sui quali puntare e concentrando sugli stessi le risorse finanziarie in atto ancora mobili tabili sia come Regimi di Aiuto che come Interventi Infrastrutturali. 11/12/2012 | 20:00

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MADONIE LIVE SICILIA REDAZIONE VENERDÌ 14 DICEMBRE 2012

“Un grande passo avanti è stato fatto, 180 milioni di euro da destinare ai comuni siciliani sono stati, finalmente, sbloccati dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, proprio ieri durante la Giunta svoltasi a Librino. Sono state individuate, inoltre, ulteriori risorse da assegnare agli enti locali come compensazione a seguito della soppressione dell’addizionale all’accise sull’energia elettrica. Esprimiamo, quindi, la nostra soddisfazione perché sono state accolte alcune importanti richieste avanzate dall’AnciSicilia, durante l’assemblea dei sindaci, svoltasi il 7 dicembre scorso, cui ha partecipato anche il presidente Crocetta”. Questo il commento di Giacomo Scala e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani, che aggiungono: “La nostra Associazione ha dato voce ai comuni durante la scorsa assemblea e il governo regionale si è impegnato a fronteggiare la crisi di liquidità. Diamo atto al presidente Crocetta di avere agito con tempestività e ciò ci fa ben sperare di risolvere in tempi brevi anche le altre criticità che coinvolgono tutti i comuni dell’Isola. Ci auguriamo, pertanto, che si trovi al più presto un percorso condiviso per la stabilizzazione dei precari e per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti e si possa, inoltre, arrivare alla chiusura della trattativa sul federalismo fiscale”.

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