Relazione e Bilancio Consolidato 2018 - Banca Progetto€¦ · Enrico Cantarelli Samuele...

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BANCA PROGETTO S.P.A. Sede Legale e Direzione Generale in Milano Piazza Generale Armando Diaz, 1 Relazione e Bilancio Consolidato 2018

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BANCA PROGETTO S.P.A.

Sede Legale e Direzione Generale in Milano

Piazza Generale Armando Diaz, 1

Relazione e Bilancio Consolidato 2018

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Sommario

Parte I – Relazione sulla gestione ........................................................................................................ 7 Parte II – Bilancio Consolidato .......................................................................................................... 39 Schemi del bilancio Consolidato........................................................................................................ 41 Nota Integrativa.................................................................................................................................. 49 Parte A – Politiche Contabili ............................................................................................................. 51

Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale ............................................................................... 79 Parte C – Informazioni sul Conto Economico ................................................................................. 101 Parte D – Redditività complessiva ................................................................................................... 113 Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura .......................................... 117

Parte F – Informazioni sul patrimonio ............................................................................................. 145 Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda ................................. 155 Parte H – Operazioni con parti correlate .......................................................................................... 157 Parte L – Informativa di settore ....................................................................................................... 161

Allegato 1 - Compensi corrisposti alla società di revisione ............................................................. 165 Allegato 2 - Informativa al Pubblico Stato per Stato ....................................................................... 166 Relazione della Società di Revisione ............................................................................................... 167

Relazione del Collegio Sindacale .................................................................................................... 177

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Organi sociali

Consiglio di Amministrazione

Vice Presidente Francesco Mancini

Amministratore Delegato Paolo Fiorentino

Consiglieri Mario Adario

Enrico Cantarelli

Samuele Cappelletti

Italo Vitale

Collegio Sindacale

Presidente Carlo Garavaglia

Sindaci Effettivi Maria Gimigliano

Luigi Emilio Garavaglia

Sindaci supplenti Maurizio Parni

Società di revisione KPMG S.p.A.

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Parte I – Relazione sulla gestione

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PREMESSA

Il presente bilancio consolidato redatto da Banca Progetto S.p.A. (di seguito “Banca Progetto” o

“Banca”) include all’interno del perimetro di consolidamento la società veicolo (con sottostante

operazione di cartolarizzazione) Diaz Securitisation S.r.l. in quanto la Banca, malgrado non sia in

possesso di alcuna partecipazione nel capitale del suddetto veicolo, ha comunque una relazione di

controllo avendo sottoscritto la totalità dei titoli ABS emessi dallo stesso.

In aggiunta a Diaz Securitusation S.r.l. la Banca ha incluso nel perimetro di consolidamento anche il

veicolo Lake Securitisation S.r.l. in quanto, malgrado le operazioni di cartolarizzazione sottostanti

allo stesso sono state chiuse nel corso del 2018, il veicolo continua a gestire attività esclusivamente

nell’interesse della Banca e riguardanti l’incasso di crediti nei confronti di un subservicer di una delle

operazioni chiuse.

L’esistenza quindi di una partecipazione in tali società non è considerata condizione necessaria ai fini

del consolidamento. Infatti tra le controllate di una società bisogna includere anche società o entità a

destinazione specifica (“veicoli”) per le quali in concreto viene esercitato il controllo. A tale proposito

in base all’IFRS 10, un investitore controlla un’entità oggetto di investimento se e solo se ha

contemporaneamente, il potere sull’entità oggetto di investimento, l’esposizione o i diritti ai

rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l’entità oggetto di investimento e la capacità di

esercitare il proprio potere sull’entità oggetto di investimento per incidere sull’ammontare dei suoi

rendimenti. In relazione a tali punti, tenuto conto della strutturazione delle operazioni di

cartolarizzazione effettuate, la Banca ritiene di poter ricadere all’interno delle fattispecie previste dal

principio contabile IFRS 10.

Lo scenario economico e di settore

I rischi per la stabilità finanziaria derivanti dall'economia internazionale si stanno incrementando; il

persistere dei contrasti commerciali nell’economia mondiale fanno accrescere il clima di incertezza

e creano tensioni con conseguenze negative sulla crescita e sullo sviluppo, con il pericolo di innescare

rialzi generalizzati dei rendimenti.

Il “Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 – 2018” pubblicato dalla Banca d’Italia nel novembre

20181, evidenzia che in Europa i risultati degli stress test dell’EBA hanno evidenziato la solidità delle

maggiori banche italiane anche se permangono alcune aree di vulnerabilità. E’ ancora incerto l’esito

dei negoziati per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Le previsioni sulla crescita per il

2019, si presentano eterogenee tra le diverse aree geografiche.

Il nostro Paese è ancora interessato dalla bassa crescita e dall’alto grado d’indebitamento pubblico.

L’incertezza sull’orientamento delle politiche economiche e i timori degli investitori hanno

determinato rialzi del rendimento dei titoli pubblici.

1 La fonte prevalente per delineare il quadro macroeconomico della presente relazione sulla gestione è il Rapporto sulla

stabilità finanziaria n. 2 – novembre 2018 della Banca d’Italia

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La situazione finanziaria delle famiglie rimane solida, benchè il calo delle quotazioni dei titoli abbia

determinato una contrazione del valore della loro ricchezza. Le condizioni patrimoniali delle imprese

sono in miglioramento, anche se il rallentamento ciclico frena la crescita.

Nel settore bancario è proseguito il miglioramento della qualità del credito ed il recupero della

redditività, anche se sui bilanci delle banche pesano le tensioni sul mercato del debito sovrano, che

hanno comportato un peggioramento degli indici di liquidità ed un aumento dei rischi di mercato.

Il settore assicurativo è particolarmente esposto al rischio del debito sovrano, per l’elevata quota di

titoli di Stato in portafoglio. Pur essendo gli indici di solvibilità delle assicurazioni italiane in media

ampiamente al di sopra dei minimi regolamentari, sono comunque in riduzione.

Fatti di rilievo avvenuti nel corso del 2018

In data 4 gennaio 2018 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha convocato per il giorno 19

gennaio l’Assemblea Straordinaria dei soci al fine di:

- confermare la delibera del 30 novembre 2016 concernente l’approvazione di un unico

aumento di capitale, in via scindibile a pagamento, con versamento di un importo massimo di

Euro 55.911.984 e la relativa modifica del vigente articolo 5 dello statuto della Banca;

- posticipare il termine finale di collocamento delle nuove azioni, inizialmente stabilito per il

31 dicembre 2017;

essendo in corso a tale data il procedimento autorizzativo da parte della Consob propedeutico alla

pubblicazione del relativo prospetto informativo.

In data 19 gennaio 2018 l’assemblea dei soci riunitasi in sede straordinaria ha confermato la delibera

del 30 novembre 2016 concernente l’approvazione di un unico aumento di capitale, in via scindibile

a pagamento, con versamento di un importo massimo di Euro 55.911.984 e la relativa rettifica del

vigente articolo 5 dello statuto della Banca. L’assemblea ha inoltre posticipato al 31 marzo 2018 il

termine finale di collocamento delle nuove azioni, con possibile proroga di un ulteriore mese.

A inizio febbraio 2018 la Banca ha ricevuto l’approvazione da parte di Consob del prospetto

informativo relativo all’aumento di capitale sociale a pagamento. Il 27 febbraio 2018 si è concluso

l’aumento di capitale della Banca, con la sottoscrizione integrale di n. 1.863.732.800 azioni ordinarie,

per un controvalore complessivo di Euro 55.911.984. L’aumento di capitale, comprensivo di capitale

e sovrapprezzo, prevedeva l’offerta in opzione ai soci, ai sensi dell’art. 2441 c.c., secondo il rapporto

di n. 80 nuove azioni ogni n. 1 azione posseduta, a un prezzo pari a Euro 0,03 per ciascuna azione, da

imputarsi per Euro 0,001 a capitale e per Euro 0,029 a sovrapprezzo.

Ad esito dell’assegnazione delle azioni ai richiedenti con relativo riparto per le prelazioni, l’azionista

di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l. – veicolo di investimento riconducibile a Oaktree Capital

Management L.P. – deteneva una quota pari a circa il 99,81% del capitale sociale che, a seguito

dell’operazione di rafforzamento patrimoniale, risultava diviso in 1.887.029.460 azioni ordinarie

prive del valore nominale.

L’aumento di capitale da parte dell’azionista di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l. è avvenuto

convertendo i versamenti in conto futuro aumento di capitale, in capitale sociale e riserve

sovrapprezzo azioni.

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A seguito del predetto aumento di capitale, il capitale sociale della Banca è arrivato a Euro

10.404.418,17.

Considerando che la quota di partecipazione dell’azionista di maggioranza, a seguito anche di

ulteriori acquisizioni residuali effettuate ad aprile, è ora pari al 99,82% del capitale sociale, Banca

Progetto non possiede più i requisiti per essere ricompresa nell’elenco degli emittenti strumenti

finanziari diffusi fra il pubblico in maniera rilevante.

Si evidenzia che, nel mese di febbraio 2018, proseguendo nel percorso di crescita nel segmento dei

prestiti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione e delegazione di pagamento (di seguito “

Prestiti CQ”) destinato a dipendenti privati, statali, pubblici, para pubblici e pensionati, è iniziata

l’erogazione diretta da parte della Banca del prodotto Prestiti CQ.

Il 19 febbraio 2018 la sede secondaria della Banca si è trasferita in Piazza San Bernardo a Roma.

Nel corso del mese di aprile la Banca ha ricevuto il rapporto ispettivo riguardante l’esito degli

accertamenti a spettro esteso svolti nel corso dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2017. Gli esiti

di tale rapporto hanno evidenziato ambiti di miglioramento sui quali la banca ha predisposto un piano

di remediation inviato all’ente di vigilanza nel corso del mese di maggio. Si evidenzia che non sono

stete né proposte né erogate sanzioni a carico degli esponenti aziendali.

L’assemblea degli azionisti tenutasi in data 27 aprile ha nominato il nuovo Consiglio di

Amministrazione per il triennio 2018/2020 confermando alla Presidenza Andrea Morante. Il nuovo

Consiglio di Amministrazione era composto da Andrea Morante, Pietro D’Anzi, Mario Adario,

Francesco Mancini, Samuele Cappelletti, Enrico Cantarelli e Italo Vitale la medesima assemblea ha

conferito l’incarico di revisione a KPMG S.p.A. per il periodo 2018-2016. Il successivo Consiglio di

Amministrazione ha nominato Francesco Mancini come Vice Presidente e confermato Pietro D’Anzi

come Amministratore Delegato. Roberto Quagliuolo, Vice Presidente uscente, ha concluso la propria

attività di consigliere della Banca con la scadenza del mandato, avendo deciso di intraprendere un

diverso percorso professionale.

Alla fine del mese di aprile è stata completata la cessione di un portafoglio di NPL, riveniente da

crediti originati dalla ex Banca Popolare Lecchese, con un valore contabile lordo di circa Euro 9

milioni. Il risultato della cessione, oltre a ridurre il NPL ratio, ha generato un effetto positivo sul conto

economico di circa Euro 0,3 milioni.

Alla fine del mese di giugno, nell’ottica di parziale disimpegno dall’operatività di acquisto portafogli

factoring iniziata a fine 2016, è stato ceduto il portafoglio di crediti factoring detenuti dal veicolo

Lake Securitisation S.r.l. ad una primaria banca italiana. Il valore di bilancio del portafoglio ceduto

è stato pari a circa Euro 75 milioni, con un effetto economico positivo sul veicolo e conseguentemente

della Banca di circa Euro 2 milioni. A seguito di tale cessione, la relativa operazione di

cartolarizzazione è stata chiusa nel mese di luglio, con conseguente rimborso dei titoli emessi.

In data 18 luglio Andrea Morante ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di Presidente e Consigliere di

Amministrazione.

In data 5 settembre Gianemilio Osculati è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione della

Banca e nominato Amministratore Delegato in sostituzione di Pietro D’Anzi che ha lasciato la Banca.

Nel corso dei mesi di settembre e ottobre il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deciso di

cedere, almeno parzialmente, i portafogli di prestiti CQ acquistati all’ingrosso nel 2017 e 2018 e

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inclusi all’interno dei veicoli di cartolarizzazione Lake Securitisation S.r.l. e Diaz Securitisation S.r.l,

a seguito della decisione strategica di concentrarsi sulla produzione diretta di prestiti CQ.

In data 4 dicembre il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato la cooptazione di Paolo

Fiorentino attribuendogli l’incarico di Amministratore Delegato in sostituzione di Gianemilio

Osculati che ha rassegnato le proprie dimissioni sia dalla carica di Consigliere sia da quella di

Amministratore Delegato.

Nel corso del mese di dicembre è stata completata la cessione parziale del portafoglio prestiti CQ

presenti all’interno del veicolo di cartolarizzazione Lake Securitisation Platform 2 (di seguito Lake

2), per complessivi Euro 94 milioni, con un risultato economico sostanzialmente nullo ed effetti

positivi su liquidità e ratios patrimoniali. Sempre nel mese di dicembre la Banca ha riacquistato il

rimanente portafoglio incluso all’interno del veicolo Lake 2, generato prevalentemente tramite la rete

commerciale di Banca Progetto, per l’ammontare complessivo di Euro 42 milioni circa. A seguito di

tali operazioni i titoli emessi dal veicolo sono stati rimborsati e conseguentemente l’operazione è stata

chiusa prima della fine del 2018.

Nel corso dell’esercizio 2018 l’azionista di maggioranza BPL Holdco Sarl ha effettuato versamenti

non restituibili in conto futuro aumento di capitale per complessivi Euro 22 milioni. Il bilancio

consolidato chiude il 2018 con un CET 1 Ratio pari al 17,57%.

Ad inizio 2018 è entrato in vigore il nuovo principio contabile IFRS 9, che ha imposto nuovi schemi

di bilancio e che impone regole diverse di classificazione e misurazione di attività finanziarie, nonché

in termini di impairment. L’impatto a patrimonio netto consolidato della prima applicazione di tale

nuovo principio è negativo per Euro 4,2 milioni, prevalentemente legato a maggiori svalutazioni sugli

NPL derivanti dalla ex Banca Popolare Lecchese. Per maggiori informazioni si rimanda al paragrafo

“La transizione al principio contabile internazionale IFRS 9”.

A seguito della prematura scomparsa del dott. Giorgio Silva avvenuta nel mese di giugno, è subentrato

nel Collegio Sindacale quale sindaco effettivo il dott. Luigi Emilio Garavaglia.

Sintesi delle operazioni di cartolarizzazione

Si descrivono di seguito le principali caratteristiche dell’unica operazione di cartolarizzazione in

essere a fine 2018 – Diaz Securitisation S.r.l. - nonché delle 2 operazioni Lake Platform 1 e Lake

Platform 2 che si sono chiuse nel corso del 2018.

Operazione Diaz Securitisation

La struttura dell’operazione prevedeva l’acquisto di portafogli di crediti derivanti da Prestiti CQ.

Nel corso del mese di aprile 2017, la Banca ha perfezionato la sottoscrizione per intero delle due

classi di titoli emessi dal veicolo Diaz Securitisation S.r.l., per un valore nominale pari ad Euro 126,8

milioni per quanto concerne i titoli di classe A ed Euro 27,7 milioni per quanto concerne i titoli di

classe B.

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Attraverso l’emissione è stato finanziato l’acquisto di un portafoglio crediti in bonis, generato da

Consum.it (gruppo MPS) direttamente o tramite altri intermediari, che già era stato oggetto di una

precedente operazione di cartolarizzazione (Arianna SPV). L’operazione Diaz Securitisation

prevedeva altresì che, fino al mese di ottobre 2018 (il “revolving period”), la società veicolo potesse

rendersi cessionaria, su base trimestrale, al fine di sostituire i crediti via via giunti a scadenza, di

ulteriori portafogli di crediti derivanti da Prestiti CQ, ceduti dall’altra società veicolo promossa dalla

Banca per la realizzazione del programma Lake Platform 2, secondo predeterminati criteri di

eleggibilità e limiti. I crediti acquistabili durante il revolving period dovevano essere stati erogati da

specifici intermediari. Nel corso del mese di marzo, giugno e settembre sono state effettuate tre

cessioni da Lake Platform 2 a Diaz Securitisation di portafogli di Prestiti CQ, per un controvalore

complessivo di Euro 37,9 milioni circa.

L’ammontare residuo dei titoli sottoscritti dalla Banca è pari a complessivi Euro 107,8 milioni al 31

dicembre 2018 (di cui Euro 82,3 milioni di classe A e Euro 25,5 milioni di classe B), mentre - alla

stessa data - il valore netto del portafoglio crediti sottostante è pari ad Euro 102 milioni circa. Nel

corso del mese di settembre 2017 ai Titoli di Classe A è stato assegnato il rating da parte,

rispettivamente, di Moody's pari a Aa2 (sf) e da parte di DBRS pari a A (sf); nel corso del mese di

novembre 2017 gli stessi titoli di classe A sono stati quotati presso la Borsa di Lussemburgo e

successivamente sono stati inseriti nella lista dei titoli eligible per il rifinanziamento presso la BCE.

Nel mese di ottobre 2018, a seguito del downgrading di Moody's sullo stato italiano il cui rating è

passato da Baa2 a Baa3, la nota senior emesssa dal veicolo Diaz ha subito un downgrading da Aa2 a

Aa3 così come tutte le note ABS italiane dello stesso tipo. Non si segnalano downgrading da parte di

DBRS.

Nel corso dell’anno sono stati rimborsati titoli senior per un valore pari a Euro 9,3 milioni.

Il servicer dell’operazione di cartolarizzazione è Zenith Service S.p.A..

Operazione Lake Platform 1

L’operazione di investimento in factoring verso la Pubblica Amministrazione denominata Lake

Platform 1 riguardava la sottoscrizione integrale da parte della Banca dei titoli ABS emessi in

un’unica tranche dalla società veicolo Lake Securitisation S.r.l..

L’operazione prevedeva un investimento per un valore nominale complessivo massimo fino ad Euro

500 milioni, pari al valore nominale dell’unica classe di titoli emessa, in un arco temporale di 3 anni

a partire dalla data di emissione dell’11 novembre 2016 (il c.d. “periodo di ramp-up”). I titoli

sottoscritti dalla Banca avevano come sottostante portafogli di crediti derivanti da contratti di

fornitura di beni e servizi conclusi da diversi contraenti della Pubblica Amministrazione italiana,

con particolare riferimento a: i) Amministrazioni Centrali dello Stato (ad es. Ministeri) e sue

diramazioni periferiche (ad es. procure e tribunali), ii) Enti Locali (ad es. Regioni, Province e

Comuni), iii) ASL.

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L’operazione è stata realizzata con acquisti perfezionati durante il periodo di ramp-up. I portafogli

successivi sono stati selezionati con il supporto di un operatore specializzato, nell’ambito della sua

attività di mediatore creditizio, in modo tale che i crediti proposti in acquisto rispettassero i criteri

di selezione previsti nell’ambito dell’operazione e approvati dalla Banca.

Come già anticipato nei “Fatti di rilievo avvenuti nel corso del 2018 a seguito della cessione

dell’intero portafoglio factoring, l’unica classe di titoli emessa è stata rimborsata nel mese di luglio

2018 e l’operazione è stata conseguentemente chiusa. Il risultato complessivo dell’operazione

registrato nel conto economico 2018 è stato pari a Euro 2,9 milioni.

Operazione Lake Platform 2

L’operazione di investimento riguardava i portafogli di crediti derivanti da prestiti CQ erogati da

diversi intermediari finanziari. L’operazione è stata perfezionata nel mese di maggio 2017 e la

Banca ha sottoscritto tutti i titoli ABS emessi in un’unica tranche dalla società veicolo Lake

Securitisation S.r.l.. L’operazione era strutturata per un valore nominale complessivo massimo fino

ad Euro 500 milioni, pari al valore nominale dell’unica classe di titoli emessa nell’ambito

dell’Operazione.

I crediti venivano ceduti pro-soluto dai diversi cedenti alla società veicolo nel corso di una fase di

accumulo del portafoglio (“periodo di ramp up”) della durata di 2 anni a partire dalla data di

emissione del 19 maggio 2017 . Tali crediti erano proposti ed erogati secondo i criteri definiti dalla

stessa Banca in sede contrattuale. Il corrispettivo per l’acquisto dei crediti è stato finanziato

attraverso l’emissione dei titoli, sottoscritti integralmente dalla Banca.

Come già anticipato nei “Fatti di rilievo avvenuti nel corso del 2018” a seguito della cessione parziale

del portafoglio Prestiti CQ ad un operatore specializzato e al conseguente acquisto da parte della

Banca del rimanente portafoglio, l’unica classe di titoli emessa è stata rimborsata nel mese di

dicembre 2018 e l’operazione è stata conseguentemente chiusa. Il risultato complessivo

dell’operazione registrato nel conto economico 2018 è stato pari a Euro 2,5 milioni. Il veicolo Lake

è ancora in essere a fine 2018 in quanto gestore per conto della banca dell’incasso di crediti residui

nei confronti di uno dei sub-servicer dell’operazione.

Sintesi dei volumi erogati nel 2018

Prestiti CQ

Nel corso del mese di febbraio è partita l’erogazione diretta di Prestiti CQ per il tramite della rete di

agenti/mediatori che la Banca ha scelto come canale distributivo del prodotto. Il risultato complessivo

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raggiunto in termini di erogazioni è stato pari a circa Euro 120 milioni, che ha permesso di acquisire

una quota di mercato importante all’interno di un settore che sta diventando sempre più competitivo

con l’ingresso di nuovi operatori attratti dal profilo di rischio/rendimento del prodotto.

Finanziamenti alle PMI

Nel corso dell’esercizio il segmento di business riguardante i finanziamenti alle piccole e medie

imprese, prevalentemente assistiti dal fondo centrale di garanzia, ha registrato erogazioni complessive

nell’anno di poco superiori agli Euro 20 milioni.

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La transizione al principio contabile internazionale IFRS 9

IFRS 9: il nuovo principio contabile sugli strumenti finanziari

Il nuovo standard contabile IFRS 9, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla

Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, ha sostituito, a partire dal 1° gennaio

2018, lo IAS 39, che fino al 31 dicembre 2017 ha disciplinato la classificazione e valutazione degli

strumenti finanziari.

L’IFRS 9 è articolato in tre diverse aree:

• classificazione e misurazione degli strumenti finanziari (Classification & Measurement),

• impairment e

• hedge accounting.

In merito all’area Classification & Measurement, l’IFRS 9 prevede che la classificazione delle

attività finanziarie sia guidata, da un lato, dalle caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali

e, dall’altro, dall’intento gestionale (business model) per il quale tali attività sono detenute. In luogo

delle quattro categorie contabili previste da IAS 39, le attività finanziarie secondo l’IFRS 9 possono

essere classificate – secondo i due drivers sopra indicati – in tre categorie:

• Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (CA),

• Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (per gli

strumenti di debito la riserva è trasferita a conto economico in caso di cessione dello

strumento) – (FVOCI) e, infine,

• Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (FVTPL).

Le attività finanziarie possono essere iscritte nelle prime due categorie ed essere, quindi, valutate al

costo ammortizzato o al fair value con imputazione a patrimonio netto solo se è dimostrato che le

stesse danno origine a flussi finanziari che sono rappresentati esclusivamente da pagamenti di capitale

ed interessi (c.d. “solely payment of principal and interest” – “SPPI test”).

I titoli di capitale sono sempre iscritti nella terza categoria e misurati al fair value con imputazione a

conto economico, salvo che l’entità scelga (irrevocabilmente, in sede di iscrizione iniziale, e per le

azioni non detenute con finalità di trading), di presentare le variazioni di valore in una riserva di

patrimonio netto che non verrà mai trasferita a conto economico, nemmeno in caso di cessione dello

strumento finanziario (Attività finanziarie valutate al fair value con impatti sulla redditività

complessiva senza “recycling”).

Per quanto riguarda le passività finanziarie, non sono state introdotte sostanziali variazioni rispetto

allo IAS 39 in merito a classificazione e valutazione. L’unica novità è rappresentata dal trattamento

contabile dell’own credit risk: per le passività finanziarie designate al fair value (c.d. passività in fair

value option) lo standard prevede che le variazioni di fair value attribuibili alla variazione del proprio

rischio di credito siano rilevate a patrimonio netto, a meno che tale trattamento non crei o ampli

un’asimmetria contabile nell’utile d’esercizio, mentre l’ammontare residuo delle variazioni di fair

value delle passività deve essere rilevato a conto economico.

Con riferimento all’impairment, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato e al fair value con

contropartita il patrimonio netto (diversi dagli strumenti di capitale), è stato introdotto un modello

basato sul concetto di “expected loss” (perdita attesa), in luogo dell’“incurred loss” prevista dallo IAS

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39, in modo da riconoscere con maggiore tempestività le perdite. L’IFRS 9 richiede alle imprese di

contabilizzare le perdite attese nei 12 mesi successivi (stage 1) sin dall’iscrizione iniziale dello

strumento finanziario. L’orizzonte temporale di calcolo della perdita attesa diventa, invece, l’intera

vita residua dell’asset oggetto di valutazione laddove la qualità creditizia dello strumento finanziario

abbia subito un deterioramento “significativo” rispetto alla misurazione iniziale (stage 2) o nel caso

risulti “impaired” (stage 3).

Più nel dettaglio, l’introduzione delle nuove regole d’impairment comporta:

- l’allocazione delle attività finanziarie performing in differenti stadi di rischio creditizio

(“staging”), cui corrispondono rettifiche di valore basate sulle perdite attese nei 12 mesi successivi

(c.d. “Primo stadio” – “Stage 1”), ovvero “lifetime”, per tutta la durata residua dello strumento

(c.d. “Secondo stadio” – “Stage 2”), in presenza di un significativo incremento del rischio di

credito («SICR») determinato tramite il confronto tra le Probabilità di Default alla data di prima

iscrizione ed alla data di bilancio;

- l’allocazione delle attività finanziarie deteriorate nel c.d. “Terzo stadio” – “Stage 3”, sempre con

rettifiche di valore basate sulle perdite attese “lifetime”;

- l’inclusione, nel calcolo delle perdite attese (“Expected Credit Losses” – “ECL”), di informazioni

prospettiche (“forward looking”) legate, tra l’altro, all’evoluzione dello scenario

macroeconomico.

Infine, con riferimento all’hedge accounting, il nuovo modello relativo alle coperture – che però non

riguarda le c.d. “macro coperture” – ha teso ad allineare la rappresentazione contabile con le attività

di risk management e a rafforzare la disclosure sulle attività di gestione del rischio intraprese

dall’entità che redige il bilancio.

Implementazione del nuovo principio IFRS 9 in Banca Progetto

In seguito all’emanazione del Regolamento (UE) 2017/2395 “Disposizioni transitorie volte ad

attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri” che aggiorna il Regolamento

575/2013 CRR, inserendo il nuovo articolo 473 bis “Introduzione dell’IFRS 9”, il quale offre la

possibilità alle banche di mitigare gli impatti sui fondi propri derivanti dall’introduzione del principio

contabile IFRS 9 in un periodo transitorio di 5 anni (da marzo 2018 a dicembre 2022) sterilizzando

nel CET1 l’impatto con l’applicazione di percentuali decrescenti nel tempo, la Banca ha scelto di

adottare sia il cosiddetto “approccio statico”, da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le

rettifiche di valore IAS 39 esistenti al 31/12/2017 e quelle IFRS 9 risultanti all’1/1/2018, che il

cosiddetto ”approccio dinamico” da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le rettifiche di

valore IFRS 9 al 1/1/2018 e alle successive reporting date (solo per la componente credito

performing).

In tema di presentazione la Banca si è avvalsa della facoltà prevista al paragrafo 7.2.15 dell’IFRS 9

ed ai paragrafi E1 e E2 dell’IFRS 1 “First-Time Adoption of International Financial Reporting

Standards”, secondo il quale – ferma restando l’applicazione retrospettiva delle nuove regole di

misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è prevista la riesposizione obbligatoria

su basi omogenee dei dati di confronto nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio.

Secondo quanto riportato nell’atto di emanazione del 5° aggiornamento della Circolare 262 “Il

bilancio bancario: schemi e regole per la compilazione”, le banche che fanno ricorso all’esenzione

dall’obbligo di rideterminazione dei valori comparativi devono comunque includere, nel primo

bilancio redatto in base alla nuova Circolare 262, un prospetto di raccordo che evidenzi la

metodologia utilizzata e fornisca una riconciliazione tra i dati dell’ultimo bilancio approvato ed il

primo bilancio redatto in base alle nuove disposizioni.

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18

Classificazione e misurazione

Al fine di ottemperare a quanto richiesto dall’IFRS 9, secondo cui la classificazione delle attività

finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e,

dall’altro, dall’intento gestionale con il quale sono detenuti, la Banca ha declinato le modalità di

effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (c.d. SPPI Test) e sono stati

formalizzati i relativi modelli di business adottati.

In particolare, per quanto riguarda i titoli in portafoglio, è stato effettuato un esame dettagliato delle

caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti classificati al costo ammortizzato e nella categoria

IAS 39 delle Attività finanziarie disponibili per la vendita, identificando le attività che, non superando

il test SPPI, sono state classificate fra le attività obbligatoriamente valutate al fair value con impatto

a conto economico secondo l’IFRS 9.

Con riferimento al business model, sono stati declinati i business model di riferimento e modalità di

rilevazione delle soglie rilevanti ai fini del business model assessment (ad es. significatività e

frequenza delle vendite).

Impairment

Per ciò che riguarda il nuovo modello di impairment:

- sono state definite le modalità di misurazione dell’evoluzione della qualità creditizia delle

posizioni presenti nei portafogli di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;

- sono stati stabiliti parametri per la determinazione del significativo incremento del rischio di

credito, ai fini della corretta allocazione delle esposizioni in bonis nello stage 1 o nello stage

2

- sono stati elaborati i modelli - inclusivi delle informazioni forward looking - da utilizzare ai

fini sia della stage allocation (basata sull’utilizzo della PD lifetime) sia del calcolo

dell’expected credit loss (ECL) ad un anno (da applicare alle esposizioni in stage 1) e lifetime

(da applicare alle esposizioni in stage 2 e stage 3).

In funzione di quanto richiesto dal principio e della sua declinazione operativa, le determinanti

principali da prendere in considerazione ai fini delle valutazioni sui “passaggi” tra stages differenti

considerate sono:

- la variazione delle probabilità di default lifetime rispetto al momento dell’iscrizione iniziale

in bilancio dello strumento finanziario. Si tratta, dunque, di una valutazione effettuata

adottando un criterio “relativo”, che si configura come il “driver” principale;

- l’eventuale presenza di uno scaduto che – ferme restando le soglie di significatività

identificate dalla normativa – risulti tale da almeno 30 giorni. In presenza di tale fattispecie la

rischiosità creditizia dell’esposizione si ritiene presuntivamente “significativamente

incrementata” e, dunque, ne consegue il “passaggio” nello stage 2 (ove l’esposizione

precedentemente fosse ricompresa nello stage 1);

- l’eventuale presenza di misure di forbearance, che – sempre in via presuntiva – comportano

la classificazione delle esposizioni tra quelle il cui rischio di credito risulta

“significativamente incrementato” rispetto all’iscrizione iniziale;

Tale metodologia – in estrema sintesi – prevede quindi che:

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19

- ogni esposizione (linea di credito/tranche di titolo) venga classificata in un solo stage;

- sia lo stage assignment che il calcolo dell’ECL vengano definiti mediante la considerazione

di un unico scenario macroeconomico previsivo di riferimento (quello ritenuto il più probabile

“most likely”).

Considerazioni peculiari valgono per le esposizioni classificate nel c.d. “stage 3” (quelle

corrispondenti al perimetro degli asset deteriorati). Pur in presenza di una sostanziale equiparazione

della definizione di credito deteriorato (credit-impaired financial asset) presente nell’IFRS 9 rispetto

al principio contabile previgente, le modalità di calcolo dell’ECL lifetime hanno comportato riflessi

metodologici anche ai fini delle valutazioni da svolgere in tale comparto, principalmente in relazione:

- all’inclusione di informazioni di tipo forward looking, quali quelle relative agli scenari

macroeconomici, alle stime e alle tempistiche di recupero, alla probabilità di migrazione in classi

peggiori, nonché quelle che possono avere influenza sul valore del collaterale o sulla durata attesa del

relativo recupero;

- alla considerazione di scenari alternativi di recupero, quali quelli di vendita degli asset

creditizi, in connessione con possibili cessioni di quote del portafoglio deteriorato, in relazione agli

obiettivi aziendali di riduzione degli asset non performing, ai quali deve essere attribuita una

probabilità di realizzazione, da considerare nell’ambito della valutazione complessiva.

Si segnala, da ultimo, che anche per quel che attiene all’impairment è stato predisposto un apposito

documento di “Impairment Policy” nel rispetto del dettato dell’IFRS 9, approvato dai competenti

livelli di governance.

Hedge Accounting

Per quanto riguarda l’Hedge Accounting, la Banca ha scelto di avvalersi dell’opzione opt-out (ossia

la possibilità di mantenere i criteri previsti dal precedente principio IAS 39).

Gli effetti della prima applicazione (FTA) dell’IFRS 9

Riconciliazione tra Schemi Contabili Bilancio Consolidato 2017 e Schemi Contabili Consolidati

IFRS 9 al 31 dicembre 2017 (riclassifica dei saldi IAS 39)

Di seguito i prospetti di riconciliazione tra gli Schemi Contabili consolidati come da Bilancio

consolidati 2017 e gli Schemi Contabili consolidati introdotti dal 5° Aggiornamento del 22 dicembre

2017 della Circolare 262 della Banca d’Italia, in recepimento dei criteri di presentazione previsti

dall’IFRS 9.

In tali prospetti i saldi contabili al 31.12.2017 (valori determinati secondo lo IAS 39) sono ricondotti

alle nuove voci di bilancio, secondo le riclassificazioni resesi necessarie a seguito delle analisi svolte

(già descritte in precedenza), sulla base dei nuovi criteri di classificazione introdotti dall’IFRS 9, ma

senza l’applicazione dei nuovi criteri di valutazione e, conseguentemente, a parità di totale attivo e

totale passivo.

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20

IAS 39

10

. C

ass

a e

dis

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ilit

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40

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ità

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60

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11

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Att

ivit

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12

0.

Att

ivit

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13

0.

Att

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isca

li

15

0.

Alt

re a

ttiv

ità

TO

TA

LE

IFRS9

10. Cassa e disponibilità liquide 1

-

-

-

-

-

-

- 1

20. Attività finanziarie valutate al fair value con

impatto a conto economico

-

-

-

-

-

-

-

-

-

30. Attività finanziarie valutate al fair value con

impatto sulla redditività complessiva

- 233.864

-

-

-

-

-

- 233.864

40. Attività finanziarie valutate al costo

ammortizzato

-

- 197.608 339.080

-

-

-

- 536.688

90. Attività materiali

-

-

-

- 536

-

-

- 536

100. Attività immateriali

-

-

-

-

- 58

-

- 58

110. Attività fiscali

-

-

-

-

-

- 4.786

- 4.786

130. Altre attività

-

-

-

-

-

-

- 7.289 7.289

Totale 1 233.864 197.608 339.080 536 58 4.786 7.289 783.222

IAS 39

10

. D

ebit

i v

erso

ba

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e

20

. D

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80

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10

0.

Alt

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0.

Tra

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0.

Fo

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i p

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risc

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TO

TA

LE

IFRS9

10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

-

735.811

-

-

-

-

735.811

60. Passività fiscali

-

-

111

-

-

-

111

80. Altre passività

-

-

-

10.375

-

-

10.375

90. Trattamento di fine rapporto del personale

-

-

-

-

228

-

228

100. Fondi per rischi e oneri

-

-

-

-

-

1.222

1.222

Patrimonio Netto Consolidato

35.475

Totale

- 735.811 111 10.375 228 1.222 783.222

La riclassifica maggiormente significativa con impatto sulle attività finanziarie ha riguardato lo

spostamento dei crediti della cartolarizzazione Diaz Securitisation, dal portafoglio IAS 39 Crediti

verso clientela con valutazione al costo ammortizzato al portafoglio IFRS 9 Attività finanziarie

obbligatoriamente valutate al fair value, in quanto tale strumento finanziario non ha superato l’SPPI

test.

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21

Riconciliazione tra Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2017 (che recepisce le nuove

regole di presentazione dell’IFRS 9) e Stato Patrimoniale al 1° gennaio 2018 (che recepisce le

nuove regole di valutazione ed impairment dell’IFRS 9)

(euro/1000) 31/12/2017 Effetto di transizione IFRS) (b) 01/01/2018

Voci (a)

Classificazione

e misurazione Impairment (c) = (a) + (b)

10. Cassa e disponibilità liquide 1 1

30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla

redditività complessiva 233.864 - - 233.864

40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 536.688 (4.205) 532.483

90. Attività materiali 536 - - 536

100. Attività immateriali 58 - - 58

110. Attività fiscali 4.786 - - 4.786

130. Altre attività 7.289 - - 7.289

Totale 783.222

- (4.205) 779.017

(euro/1000) 31/12/2017 Effetto di transizione IFRS 9 (b) 01/01/2018

Voci (a)

Classificazione e

misurazione Impairment (c) = (a) + (b)

10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 735.811 - - 735.811

60. Passività fiscali 111 - - 111

80. Altre passività 10.375 (23) - 10.352

90. Trattamento di fine rapporto del personale 228 - - 228

100. Fondi per rischi e oneri 1.222 23 - 1.245

120. Riserve da valutazione (1.228) - 212 (1.016)

150. Riserve 39.734 - (4.417) 35.317

170. Capitale 8.541 - - 8.541

190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 20 - - 20

200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) (11.592) - - (11.592)

Totale 783.222 - (4.205) 779.017

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22

Riconciliazione tra Patrimonio Netto Consolidato al 31.12.2017 (IAS 39) e Patrimonio Netto

Consolidato al 1.1. 2018 (IFRS 9)

Patrimonio netto contabile Consolidato al 31 dicembre 2017 (IAS 39) 35.475

Riserva di FTA (4.417)

Applicazione del nuovo modello di impairment:

Crediti performing (stage 1 e 2) (126)

Crediti non performing (stage 3) (4.079)

Titoli di debito (212)

Effetti da classificazione e misurazione:

Adeguamento del valore di carico delle attività finanziarie derivante

dall’applicazione del Business Model in contropartita alla riserva di

valutazione

212

Totale effetti alla transizione all’IFRS 9 (4.205)

Patrimonio netto contabile Consolidato al 01 gennaio 2018 (IFRS 9) 31.270

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23

Prospetti contabili Consolidati di Banca Progetto – Stato Patrimoniale

Si propongono nel seguito gli schemi di stato patrimoniale consolidato al 1° gennaio 2018, esposti

secondo gli schemi introdotti con il 5° aggiornamento della Circolare 262 di Banca d’Italia, che

recepiscono le nuove classificazioni per portafogli IFRS 9 ed i nuovi valori assunti in sede di First

Time Adoption.

Per effetto dell’applicazione dell’IFRS 9 il totale attivo e il totale passivo e patrimonio netto

consolidato scendono a 779 milioni dai 783 milioni riportati nel bilancio consolidato al 31 dicembre

2017.

(euro/1000) Voci dell'Attivo 01/01/2018

10. Cassa e disponibilità liquide 1

30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 233.864

40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 532.483

crediti verso banche 197.606

crediti verso clietela 334.877

90. Attività materiali 536

100. Attività immateriali 58

110. Attività fiscali 4.786

a) correnti 3.377

b) anticipate 1.409

130. Altre attività 7.289

Totale Attivo 779.017

(euro/1000) Voci del Passivo e del Patrimonio netto 01/01/2018

10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 735.811

b) debiti verso clientela 735.811

60. Passività fiscali 111

a) correnti 111

80. Altre passività 10.352

90. Trattamento di fine rapporto del personale 228

100. Fondi per rischi e oneri: 1.245

a) impegni e garanzie rilasciate 23

c) altri fondi 1.222

120. Riserve da valutazione: (1.016)

150. Riserve 35.317

170. Capitale 8.541

190. Patrimonio di pertinenza di terzo (+/-) 20

200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) (11.592)

Totale del passivo e del patrimonio netto Consolidato 779.017

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24

Composizione e allocazione per Stage delle esposizioni al costo ammortizzato soggette a

processo di impairment IFRS 9 e relativa ECL

(euro/1000) IFRS9

Esposizioni per

cassa Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta

(Costo

ammortizzato) Stage 1 Stage 2 Stage 3 TOTALE Stage 1 Stage2 Stage 3 TOTALE Stage 1

Stage

2

Stage

3 TOTALE

Crediti verso

banche

197.608

-

-

197.608 (1)

-

- (1)

197.607

-

- 197.608

Crediti verso

clientela

318.818

2.153 39.734

360.705 (176) (71) (25.581) (25.828)

318.642

2.082 14.153 334.877

TOTALE

516.426

2.153 39.734

558.313 (177) (71) (25.581) (25.829)

516.249

2.082 14.153 532.484

(euro/1000) IAS 39 Esposizioni per cassa Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta

(Costo ammortizzato) Performing Deteriorati Totale Performing Deteriorati Totale Performing Deteriorati Totale

Crediti verso banche 197.608

-

197.608

-

-

- 197.608

-

197.608

Crediti verso clientela 325.173

39.735

364.908 (481) (25.347) (25.828) 324.692

14.388

339.080

TOTALE 522.781

39.735

562.516 (481) (25.347) (25.828) 522.300

14.388

536.688

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25

I principali aggregati patrimoniali consolidati

Variazione

AGGREGATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI 31/12/201

8 31/12/2017

assoluta %

(euro/1000)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla

redditività complessiva 64.199 233.864 (169.665) -72,5

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Crediti verso

banche 38.197 197.608 (159.411) -80,7

-

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Crediti verso

Clientela 279.608 339.080 (59.472) -17,5

Attività fiscali 1.631 4.786 (3.155) -65,9

Altre voci dell’attivo patrimoniale 9.166 7.884 1.282 16,2

Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 108.179

- 108.179 n.s.

TOTALE ATTIVO CONSOLIDATO 500.980 783.222 (282.242) -36,0

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso

banche 65.000 0 65.000 n.s.

- -

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso

clientela 376.153 735.811 (359.658) -48,9

-

Altre voci del passivo patrimoniale 20.928 11.936 8.992 75,3

-

Passività associate a dattività in via di dismissione 265

- 265 n.s.

-

Patrimonio netto 38.614 35.455 3.159 8,9

-

Patrimonio netto di pertinenza di terzi 20 20 - 0,0

TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO

CONSOLIDATO 500.980 783.222 (282.242) -36,0

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26

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

31/12/2018 31/12/2017 Variazione

(euro/1000) assoluta %

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività

complessiva 64.199 233.864 (169.665) n.s.

TOTALE 64.199 233.864 (169.665) n.s.

Al 31 dicembre 2018 l’ammontare complessivo delle attività finanziarie valutate al fair value con

impatto sulla redditività complessiva risulta pari a Euro 64,2 milioni, composto esclusivamente da

Titoli di Stato emessi dalla Repubblica Italiana (CCT).

La duration media del portafoglio è pari a 0,4 anni.

Crediti verso banche

CREDITI VERSO BANCHE 31/12/2018

31/12/2017 Variazione

(euro/1000) assoluta %

Crediti verso banche centrali 3.000 163.399 (160.399) -98,2

Conti correnti e depositi verso banche 35.197 34.209 988 2,9

TOTALE 38.197 197.608 (159.411) -95,3

Nel complesso, la voce Crediti verso Banche, pari a Euro 38,2 milioni, è principalmente riconducibile

alla liquidità depositata sul sistema interbancario. Rispetto al saldo dell’esercizio precedente, il conto

HAM presso la Banca d’Italia, presenta un decremento di Euro 160,4 milioni, conseguente al

decremento della raccolta da clientela.

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27

Impieghi verso clientela

IMPIEGHI A CLIENTELA 31/12/2018 31/12/2017 Variazione

(euro/1000)

assoluta %

prestiti personali e cessioni del quinto 164.995 201.159 (36.164) -18,0

Mutui e Finanziamenti 40.220 27.458 12.762 46,5

Factoring 0 99.297 (99.297) -100,0

Conti Correnti 1 2.162 (2.161) -100,0

Crediti deteriorati 5.842 8.858 (3.016) -34,0

Margini presso Cassa di Compensazione e Garanzia 8.270 100 8.170 n.s.

Titoli portafoglio HTC 59.349 - 59.349 n.s.

Altri impieghi 931 46 885 n.s.

Totale credito verso clientela 279.608 339.080 (59.472) -17,5

Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 108.179 0 108.179 n.s.

TOTALE IMPIEGHI A CLIENTELA 387.787 339.080 48.707 14,4

Al 31 dicembre 2018 l’ammontare complessivo degli impieghi verso la clientela risulta pari a Euro

387,8 milioni, con un incremento netto di Euro 48,7 milioni rispetto al 2017. Come già illustrato nel

paragrafo “Fatti di rilievo avvenuti nel corso del 2018”, proseguendo il percorso di crescita nel

segmento dei Prestiti CQ, è iniziata l’erogazione diretta da parte della Banca del prodotto cessione

del quinto e delegazione di pagamento destinato a pensionati e a dipendenti privati, statali, pubblici

e parapubblici. A fine anno il totale degli impieghi in essere di tale comparto ammonta a Euro 165,0

milioni (inclusi i portafogli erogati da altri intermediari tramite la rete di agenti e mediatori della

banca e acquistati dalla stessa). Si evidenzia che il veicolo Lake Securitisation Platform 2 ha ceduto

ad un operatore specializzato a fine 2018 un portafoglio di oltre 90 milioni con impatto economico

nullo sul risultato consolidato; il rimanente portafoglio è stato acquistato dalla banca e

conseguentemente l’operazione è stata chiusa.

Rimane pertanto nel perimetro di consolidamento il solo veicolo da Diaz Securitisation S.r.l., la cui

attività, a seguito della decisione strategica di cedere le note o il portafoglio di prestiti CQ ha

comportato la riclassificadei crediti dalla voce 40.b Crediti verso clienti alla voce 110. Attività non

correnti e gruppi di attività in dismissione; al 31 dicembre 2018 la voce è pari a Euro 108,2 milioni.

In merito all’operatività sul factoring si segnala la cessione dell’intero portafoglio a giugno 2018 ad

una primaria banca italiana e la conseguente chiusura dell’operazione Lake Platform 1.

E’ proseguita l’operatività riguardante i finanziamenti alle piccole e medie imprese per un totale

erogato al 31 dicembre 2018 pari a Euro 40,2 milioni, di cui Euro 19,7 milioni relativi ai nuovi

finanziamenti erogati nel 2018.

I titoli di Stato italiano acquistati nel corso del 2018 sono stati classificati all’interno del portafoglio

held to collect; al 31 dicembre 2018 tale portafoglio ammonta a Euro 59,3 milioni, con duration media

pari a 1,5 anni.

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Dettagli impieghi verso clientela

I crediti deteriorati netti a fine dicembre sono in diminuzione, passando da Euro 14,4 milioni a fine

2017 a Euro 7,0 milioni a fine 2018. I crediti deteriorati lordi sono pari a Euro 18,7 milioni (Euro

39,7 milioni quelli a fine 2017), mentre i fondi svalutazione sono pari a Euro 11,7 milioni (Euro 25,3

milioni a fine 2017). Il coverage ratio dei crediti deteriorati è pari al 62,5% in leggera flessione

rispetto al 63,8% di fine 2017.

La diminuzione del coverage ratio è conseguente alla cessione e al write-off di portafogli crediti quasi

completamente svalutati, come si vede dalla riduzione dell’esposizione lorda e delle rettifiche di

valore sulle sofferenze.

Status

31/12/2018 31/12/2017

Esposizione

lorda

Rettifiche di

valore

Esposizione

netta

Esposizione

lorda

Rettifiche di

valore

Esposizione

netta

Sofferenze 13.277 (10.982) 2.295 30.761 -22.303 8.458

Inadempienze probabili 2.031 (411) 1.620 5.883 (2.662) 3.221

Esposizioni scadute deteriorate 3.411 (298) 3.113 3.092 (380) 2.712

Totale crediti deteriorati 18.719 (11.691) 7.028 39.736 (25.345) 14.391

Crediti in bonis 381.676 (917) 380.759 325.170 (481) 324.689

Totale Impieghi verso Clientela 400.395 (12.608) 387.787 364.906 (25.826) 339.080

I crediti lordi in sofferenza sono pari a Euro 13,3 milioni, con rettifiche di valore per Euro 11,0 milioni

e con un livello di copertura pari al 82,7% (72,5% il livello di copertura del 2017), mentre le

inadempienze probabili lorde risultano pari a Euro 2,0 milioni con un covered ratio pari a 20,2%.

Conseguentemente, il coverage ratio sull’intero portafoglio crediti deteriorato si attesta al 62,5%.

Di seguito si fornisce il dettaglio dei crediti verso la clientela per settore di attività, con evidenza del

relativo coverage ratio.

Status

31/12/2018

Esposizione

lorda

Rettifiche di

valore

Esposizione

netta

coverage

ratio 2018

Sofferenze 13.277 (10.982) 2.295 82,7

- Prestiti personali e cessione del quinto 198 (147) 51 74,2 - PMI 730 (457) 273 62,6

- ex Lecchese 11.602 (10.037) 1.565 86,5

- Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 747 (341) 406 45,6

Inadempienze probabili 2.031 (411) 1.620 20,2

- Prestiti personali e cessione del quinto 1.101 (143) 958 13,0

- PMI 451 (107) 344 23,7

- ex Lecchese 319 (142) 177 44,5 - Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 160 (19) 141 11,9

Esposizioni scadute deteriorate 3.411 (298) 3.113 8,7

- Prestiti personali e cessione del quinto 2.132 (141) 1.991 6,6

- PMI 372 (74) 298 19,9 - ex Lecchese 232 (46) 186 19,8

- Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 675 (37) 638 5,5

Totale crediti deteriorati 18.719 (11.691) 7.028 62,5

Crediti in bonis 381.676 (917) 380.759 0,2 - Prestiti personali e cessione del quinto 165.224 (230) 164.994 0,1

- PMI 28.591 (494) 28.097 1,7

- ex Lecchese 12.263 (38) 12.225 0,3 - Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 107.095 (101) 106.994 0,1

- Altri crediti 9.100 - 9.100 0,0

- Titoli HTC 59.403 (54) 59.349 0,1

Totale Impieghi verso Clientela 400.395 (12.608) 387.787 3,1

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Attività fiscali

Le attività fiscali sono pari a Euro 1,6 milioni a fine 2018, di cui Euro 0,6 milioni per imposte correnti

ed Euro 1,0 milioni per crediti per imposte anticipate. Si evidenzia che la Banca ha perdite fiscali pari

a complessivi Euro 49 milioni circa, sulle quali non sono stati iscritti crediti per imposte anticipate.

Debiti verso banche

31/12/2018 31/12/2017 Variazione

(euro/1000) Assoluta %

Debiti verso Banche Centrali 65.000 - 65.000 n.s

TOTALE 65.000 - 65.000 n.s.

Il saldo di fine esercizio rappresenta i depositi a tempo accesi con la Banca d’Italia.

Debiti verso clientela

DEBITI VERSO CLIENTELA 31/12/2018 31/12/2017 Variazione

(euro/1000) assoluta %

Conti correnti e depositi verso clientela 376.153 735.811 (359.658) -48,9

TOTALE 376.153 735.811 (359.658) -48,9

I debiti verso clientela al 31 dicembre 2018 sono pari a Euro 376,2 milioni, con un decremento del

48,9% rispetto alla fine del 2017 dovuto esclusivamente alla riduzione dei conti di deposito con la

clientela che risultano a fine esercizio più allineati alle reali esigenze della Banca.

In tale ammontare è inclusa sia la raccolta in Italia relativa al Conto Progetto per Euro 330,7 milioni,

che quella relativa ai depositi liberi e vincolati con soggetti residenti in Germania, collocati attraverso

l’ausilio di una piattaforma partner, per Euro 30,1 milioni.

Fondi per rischi ed oneri

I fondi per rischi ed oneri a fine esercizio sono pari ad Euro 5,2 milioni (Euro 1,2 milioni il saldo a

fine 2017). Tale voce è costituita per Euro 2,6 milioni da oneri del personale, di cui Euro 0,6 milioni

per il fondo di solidarietà 2014/2015 della ex Banca Lecchese, Euro 0,3 milioni per incentivazione

del personale e Euro 1,6 milioni per indennizzi stimati relativi alla definizione di accordi per la

risoluzione di rapporti di lavoro e cessazione cariche. Gli ulteriori Euro 2,6 milioni si riferiscono: per

Euro 0,9 milioni agli agenti/mediatori ed in particolare all’indennità di risoluzione del rapporto degli

agenti (Euro 0,2 milioni) e alla parte stimata di commissioni legate ai volumi di produzione di agenti

e mediatori (Euro 0,7 milioni); i rimanenti Euro 1,7 milioni sono relativi a controversie in essere o

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potenziali unitamente a rinegoziazione di accordi contrattuali per i quali è probabile un onere per la

Banca.

Il patrimonio netto consolidato

A fine dicembre 2018, il patrimonio netto consolidato, comprensivo del risultato di periodo (negativo

per Euro 13,9 milioni), si attesta a Euro 38,6 milioni. Il patrimonio netto consolidato comprende

anche il patrimonio relativo ai due veicoli di cartolarizzazione Lake Securitisation S.r.l e Diaz

Securitisation S.r.l.

L’azionista di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l. nel corso dell’anno ha effettuato tre ulteriori

versamenti a titolo di versamenti non restituibili in conto futuro aumento di capitale per un ammontare

pari ad Euro 22 milioni. Tali versamenti sono stati eseguiti per Euro 10 milioni nel mese di marzo,

per Euro 10 milioni nel mese di giugno e per Euro 2 milioni nel mese di novembre 2018.

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L’andamento reddituale

Il Conto Economico Consolidato

(euro/1000) 2018 2017

assoluta %

Margine d' interesse 7.410 2.695 4.715 175,0

Commissioni nette (2.264) (3.272) 1.008 30,8

Utile (Perdita) da cessione/riacquisto att.fin. 1.449 5.809 (4.360) -75,1

Margine d'intermediazione 6.595 5.232 1.363 26,1

Rettifiche di valore nette per deterioramento (774) (3.728) 2.954 -79,2

Risultato netto della gestione finanziaria 5.821 1.504 4.317 287,0

Spese per il personale (9.832) (5.414) (4.418) 81,6

Altre spese amministrative (8.070) (7.716) (354) 4,6

Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (2.530) 36 (2.566) n.s.

Rettifiche di valore su attività mater./immateriali (207) (94) (113) 120,2

Altri oneri/proventi di gestione 928 92 836 908,7

Costi operativi (19.711) (13.096) (6.615) 50,5

Risultato operatività corrente lordo (13.890) (11.592) (2.298) 19,8

Risultato netto Consolidato di periodo (13.890) (11.592) (2.298) 19,8

Nel corso del 2018 il margine d’interesse consolidato è positivo per Euro 7,4 milioni, registrando un

considerevole incremento rispetto all’anno precedente. Tale margine include interessi attivi per Euro

13,7 milioni e interessi passivi per Euro 6,3 milioni. Gli interessi attivi sono composti

prevalentemente da Euro 4,2 milioni di interessi legati ai portafogli cartolarizzati ceduti nell’arco

dell’esercizio (Euro 2,6 milioni dall’operazione Lake Platform 1 ed Euro 2,4 milioni dall’operazione

Lake Platform 2) e da Euro 5 milioni relativi agli interessi sui crediti relativi al portafoglio

cartolarizzato Diaz, Euro 1,8 milioni di interessi su mutui e finanziamenti, Euro 1,7 milioni di

interessi su prestiti CQ erogati direttamente, Euro 0,4 milioni di interessi su Pct ed Euro 0,5 milioni

di interessi su titoli di stato italiani . Gli interessi passivi includono prevalentemente Euro 5,9 milioni

relativi ai conti correnti e conti di deposito della clientela (di cui Euro 4,4 milioni sul Conto Progetto

Italia e Euro 1,4 milioni sul Conto Progetto Germania).

Le commissioni nette consolidate del 2018 sono negative per Euro 2,3 milioni (negative per Euro

3,3 milioni nel 2017). Le commissioni attive, pari a Euro 1,3 milioni, sono riconducibili

principalmente alle commissioni di distribuzione del prodotto prestito CQ. Le commissioni passive,

pari a Euro 3,5 milioni, si riferiscono prevalentemente alle provvigioni pagate alla rete di

agenti/mediatori per Euro 2,2 milioni, per Euro 0,4 milioni al costo generato dalla piattaforma on-

line tedesca per la raccolta in conti di deposito e per Euro 0,8 milioni alle commissioni relative alle

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attività del veicolo Diaz per la gestione dei crediti cartolarizzati. Le provvigioni pagate alla rete sono

legate principalmente alla distribuzione del prodotto prestito CQ, in parte compensate da quelle attive

di distribuzione e dagli interessi attivi sulprodotto prestito CQ diretto ed indiretto.

Gli utili da cessione/riacquisto di attività finanziarie consolidate, pari a complessivi Euro 1,4 milioni

rispetto ad Euro 5,8 milioni nel 2017, sono stati generati dalla compravendita di titoli per 1,1 milioni

(di cui Euro 0,7 milioni per il portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla

redditività complessiva e per Euro 0,4 milioni per i titoli inclusi nel portafoglio al costo ammortizzato

relativi al rimborso dei titoli emessi da Lake Securitisation S.r.l.). La cessione dei Non Performing

Loans effettuata nell’aprile 2018 ha permesso di realizzare un utile di Euro 0,3 milioni classificato in

questa voce.

Il periodo in esame si chiude con un margine di intermediazione consolidato pari a Euro 6,6 milioni,

rispetto a Euro 5,2 milioni dell’esercizio 2017, con un incremento del 26,1%.

Le rettifiche di valore nette per deterioramento ammontano a Euro 0,8 milioni (Euro 3,7 milioni nel

2017) di cui Euro 0,7 milioni relativi alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato Euro e

0,1 milioni relativi alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività

complessiva per la valutazione del merito creditizio dei titoli di Stato in portafoglio.

Relativamente alle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, la voce include rettifiche di

valore nette sui crediti in bonis per Euro 0,8 milioni, riprese di valore nette per Euro 0,2 milioni sui

crediti deteriorati (corrispondenti a riprese di valore per Euro 2,1 milioni prevalentemente per effetto

dell’attività di recupero messa in atto dalla Banca sui crediti della ex Banca Lecchese e a rettifiche di

valore per Euro 1,9 milioni) e rettifiche di valore nette di Euro 0,1 milioni relativi alla valutazione

del merito creditizio del portafoglio Held to collect.

Il risultato della gestione finanziaria consolidata realizzato nel 2018 è pari a Euro 5,8 milioni,

rispetto al dato del 2017 di Euro 1,5 milioni.

Le spese per il personale consolidate sono pari a Euro 9,8 milioni rispetto a Euro 5,4 milioni del

2017.

Tale dinamica è conseguenza dell’effetto concomitante di due fattori principali; da una parte

l’aumento delle spese relative al personale dipendente a seguito del rafforzamento dell’organico

necessario al raggiungimento degli obiettivi di business, l’organico medio è passato infatti dalle 46

unità nel 2017 alle 71 unità nel 2018; Dall’altra parte si evidenzia che nel 2018 sono stati registrati

Euro 2,0 milioni di oneri non ricorrenti sostenuti e stimati per la risuluzione di rapporti di lavoro e

cessazione cariche.

Le altre spese amministrative consolidate si attestano a Euro 8,1 milioni e sono in leggera crescita

rispetto all’anno precedente dove avevano raggiutno gli Euro 7,7 milioni. Tale aumento è stato

generato in parte da elementi ricorrenti come l’aumento di costi informatici per adeguamenti dei

sistemi della Banca nonché la crescita degli utilizzi di banche dati esterne per il prodotto prestito CQ

diretto, ed in parte da elementi non ricorrenti come l’imputazione completa a conto economico di

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alcuni costi del veicolo Diaz precedentemente riscontati, a seguito della decisione strategica di cedere

l’investimento.

La voce comprende anche Euro 0,3 milioni relativi a spese amministrative del veicolo Diaz (Euro 0,9

milioni quelle del 2017).

Gli altri proventi di gestione consolidati positivi per Euro 0,9 milioni sono prevalentemente relativi

ad accordi transattivi sottoscritti dal veicolo Diaz per chiusura tombale di potenziali controversie

riguardanti inadempienze contrattuali.

I costi operativi consolidati risultano pari a Euro 19,7 milioni rispetto agli Euro 13,1 milioni del 2017.

Gli accantonamenti netti consolidati a fondi per rischi ed oneri pari a Euro 2,5 milioni si riferiscono

per Euro 0,9 milioni alla componente commissionale di agenti e mediatori legata ai volumi di

produzione (Euro 0,7 milioni) e all’indennità di risoluzione del rapporto (Euro 0,2 milioni); la parte

rimanente è relativa a potenziali controversie e rinegoziazione di accordi contrattuali per i quali è

probabile un onere economico per la Banca.

Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte del 2018 è negativo per Euro 13,9 milioni,

che, in conseguenza del fatto che la Banca non calcola gli effetti delle imposte anticipate sulle perdite,

si traduce in una perdita netta di periodo di pari importo (Euro 11,6 milioni la perdita netta 2017).

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Fondi Propri e adeguatezza patrimoniale consolidata.

Il totale del Capitale Primario di Classe 1 e dei Fondi Propri consolidati a fine 2018 si attesta a Euro

42,5 milioni, i Risk Weighted Assets (di seguito “RWA”) complessivi sono pari a Euro 242 milioni,

con un CET 1 Ratio e un Total Capital Ratio consolidato del 17,57%.

31/12/2018 dati in migliaia di Euro

Totale fondi propri 42.529

A. Attività di rischio

A.1 Rischio di credito e di controparte 455.686

1. Metodologia standardizzata 455.686

B. Requisiti patrimoniali di vigilanza

B.1 Rischio di credito e di controparte 18.696

B.5 Rischio operativo 664

1. Metodo base 664

2. Metodo standardizzato

B.7 Totale requisiti prudenziali 19.360

C. Attività di rischio e coefficienti di vigilanza

C.1 Attività di rischio ponderate 242.001

C.2 Capitale primario di classe 1/ Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 17,57%

C.3 Capitale di classe 1/ Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 17,57%

C.4 Totale Fondi Propri/Attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio) 17,57%

La gestione dei rischi

A partire dal 1° gennaio 2014 sono state trasposte nell’ordinamento dell’Unione Europea le riforme

degli accordi del Comitato di Basilea (“Basilea 3”)2 volte a rafforzare la capacità delle banche di

assorbire shock derivanti da tensioni finanziarie ed economiche, indipendentemente dalla loro

origine, a migliorare la gestione del rischio e la governance, nonché a rafforzare la trasparenza e

l'informativa per quanto concerne il loro profilo di rischio e la copertura dei rischi tramite i fondi

propri. Le disposizioni nazionali volte al recepimento della normativa sovranazionale sono contenute

nella Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 “Disposizioni di vigilanza per le banche”

e successive modifiche ed integrazioni.

Gli aggiornamenti normativi intercorsi hanno mantenuto l’approccio basato su tre Pilastri che era alla

base del precedente accordo sul capitale Basilea 2, attualmente Basilea 3, integrandolo e

rafforzandolo per accrescere quantità e qualità della dotazione di capitale degli intermediari, nonché

introducendo strumenti di vigilanza anticiclici, norme sulla gestione del rischio di liquidità e sul

contenimento della leva finanziaria.

2 Regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”) con il quale sono introdotte nell’Unione europea le regole definite dal Comitato

di Basilea per la vigilanza bancaria con l’articolato insieme di documenti unitariamente denominato “Basilea 3” (inclusi

i regolamenti tecnici di implementazione – ITS) e Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) che riguarda tra l’altro le condizioni

per l’accesso all’attività bancaria, la libertà di stabilimento e la libera prestazione di servizi, il processo di controllo

prudenziale, le riserve patrimoniali addizionali.

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Per quanto concerne i rischi aziendali di Banca Progetto, gli stessi sono oggetto di continuo

monitoraggio in un’ottica di collaborazione tra le strutture della Banca (controlli di primo, secondo e

terzo livello), in coerenza con quanto previsto dalle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale sopra

citate.

In seguito all’emanazione del Regolamento (UE) 2017/2395 “Disposizioni transitorie volte ad

attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri” che aggiorna il Regolamento

575/2013 CRR, inserendo il nuovo articolo 473 bis “Introduzione dell’IFRS 9”, il quale offre la

possibilità alle banche di mitigare gli impatti sui fondi propri derivanti dall’introduzione del principio

contabile IFRS 9 in un periodo transitorio di 5 anni (da marzo 2018 a dicembre 2022) sterilizzando

nel CET1 l’impatto con l’applicazione di percentuali decrescenti nel tempo, la Banca ha scelto di

adottare sia il cosiddetto “approccio statico”, da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le

rettifiche di valore IAS 39 esistenti al 31/12/2017 e quelle IFRS 9 risultanti all’1/1/2018, che il

cosiddetto ”approccio dinamico” da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le rettifiche di

valore IFRS 9 al 1/1/2018 e alle successive reporting date (solo per la componente credito

performing).

La Banca ha applicato i requisiti patrimoniali in ottica Basilea 3 a partire dal primo gennaio 2014; in

tale ottica sono stati posti in essere gli interventi procedurali e organizzativi necessari al rispetto delle

condizioni e dei termini previsti dalla normativa per l’utilizzo dei metodi di calcolo adottati.

Coerentemente a quanto definito dal Primo Pilastro in relazione alla metodologia di calcolo dei

requisiti per fronteggiare i rischi tipici dell’attività bancaria, la Banca utilizza:

• per il rischio di credito: il metodo standardizzato;

• per il rischio operativo: il metodo base.

In particolare, nell’ambito del rischio di credito, ai fini del processo di determinazione e monitoraggio

dei relativi requisiti patrimoniali, la clientela viene classificata secondo le classi di analisi previste

dalla normativa di vigilanza prudenziale; risultano inoltre applicate le tecniche di Credit Risk

Mitigation previste dalla medesima normativa.

Infine, per quanto riguarda il rischio operativo, vengono svolte le attività di Risk Self Assessment.

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I principali indicatori

31/12/2018 31/12/2017

Indici di composizione

Crediti v/s Clientela/Totale Attivo 55,8% 43,3%

Raccolta Diretta/Totale Passivo e PN 88,1% 93,9%

Crediti v/s Clientela/Raccolta Diretta 63,4% 46,1%

Indici di autonomia patrimoniale

Patrimonio netto/Totale Attivo 7,7% 4,5%

Indici di rischiosità

Sofferenze nette/impieghi v/s Clientela 0,6% 2,5%

Coverage Ratio Sofferenze 82,7% 72,5%

Coverage Ratio Crediti deteriorati 62,5% 63,8%

Indici di redditività

Margine di Interesse/Margine di Intermediazione 112,4% 51,5%

Margine di Intermediazione/Totale Attivo 1,3% 0,7%

Cost Income Ratio n.s. n.s.

Altre informazioni

Di seguito viene fornita la riconciliazione tra risultato e patrimonio netto della Banca con i dati di

Bilancio Consolidato.

Risultato Economico Patrimonio netto voci

Risultato/Patrimonio netto Banca Progetto S.p.A. (13.838) 38.533

Storno Fair Value nota Junior Veicolo Diaz (52) (52)

FTA IFRS 9 su veicoli - 133

Patrimonio netto di terzi - 20

Patrimonio consolidato al 31/12/2018 (13.890) 38.634

Attività di Ricerca e Sviluppo

Nel corso dell’esercizio 2018 non sono state effettuate attività di ricerca e sviluppo.

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Evoluzione dell’organico consolidato

Numero dei dipendenti per categoria 31/12/2018 31/12/2017

Personale dipendente: 74 62

a) Dirigenti 10 12

b) Quadri direttivi 27 25

c) Restante personale dipendente 37 25

Altro personale 6 2

31/12/2017

Azioni Proprie

Nel corso dell’esercizio la Banca e i veicoli non ha effettuato operazioni su azioni proprie.

Parti correlate

Non sono state effettuate operazioni significative con parti correlate nel corso del 2018. Per maggiori

informazioni si rimanda alla Parte H “Operazioni con Parti Correlate” della Nota Integrativa.

Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio ed evoluzione prevedibile

della gestione

Il Consiglio di Amministrazione della Banca riunitosi nel mese di gennaio ha approvato il budget

2019 che ha confermato l’impegno sullo sviluppo dei business riguardanti i Prestiti CQ e i

finanziamenti alle piccole e medie imprese, prevalentemente con il supporto del fondo centrale di

garanzia.

A fine febbraio è stato approvato il Piano Industriale 2019-2021, che ha confermato da un lato

l’attuale business model focalizzato su Imprese e Privati e dell’altro lo sviluppo di nuove strategie

orientate su soluzioni innovative basate sull’ampio ricorso alla digitalizzazione. Tutto questo con

l’obiettivo di dare un’identità precisa e distintiva alla Banca. In particolare il processo di

digitalizzazione riguarderà sia i business tradizionali (Prestiti CQ e Finanziamenti alle PMI), che la

creazione di una piattaforma digitale transazionale “Digital Bank” che permetterà di raggiungere e

servire nuovi target di clientela e creare sinergie con i business tradizionali, rendendo la Banca un

operatore specializzato che fa ampiamente ricorso a soluzioni fintech.

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Signori Azionisti,

in conformità alle norme di legge e di statuto, il Consiglio di Amministrazione sottopone

all’Assemblea il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2018.

Un riconoscimento particolare da parte del Consiglio di Amministraione, va a tutto il personale di

ogni ordine e grado dell Banca che si è costantemente impegnato con competenzsa professionale.

Il Consiglio di Amministrazione ringrazia il dott. Giorgio Silva, scomparso prematuramente,

sottolineandone le qualità umane e professionali, l’impegno profuso e l’eccellente contributo fornito.

Milano, 27 marzo 2019

p. Il Consiglio di Amministrazione

Il Vice Presidente

Francesco Mancini

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Parte II – Bilancio Consolidato

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Schemi del bilancio Consolidato

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STATO PATRIMONIALE – ATTIVO (importi espressi in migliaia di Euro)

Voci dell'Attivo 31/12/2018 31/12/2017

10. Cassa e disponibilità liquide 3 1

30. Attività finanziarie valutate al fair value con

impatto sulla redditività complessiva 64.199 233.864

40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 317.805 536.688

a) crediti verso banche 38.197 197.608

b) crediti verso clientela 279.608 339.080

90. Attività materiali 869 536

100. Attività immateriali 217 58

110. Attività fiscali 1.631 4.786

a) correnti 569 3.377

b) anticipate 1.062 1.409

120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di

dismissione 108.179 -

130. Altre attività 8.077 7.289

Totale Attivo 500.980 783.222

STATO PATRIMONIALE – PASSIVO E PATRIMONIO NETTO (importi espressi in migliaia di Euro)

Voci del Passivo e Patrimonio netto 31/12/2018 31/12/2017

10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 441.153 735.811

a) debiti verso banche 65.000 -

b) debiti verso clientela 376.153 735.811

60. Passività fiscali - 111

a) correnti - 111

70. Passività associate ad attività in via di dismissione 265 -

80. Altre passività 15.447 10.352

90. Trattamento di fine rapporto del personale 267 228

100. Fondi per rischi e oneri: 5.214 1.245

a) impegni e garanzie rilasciate 6 23

c) altri fondi 5.208 1.222

120. Riserve da valutazione (1.805) (1.228)

150. Riserve (10.143) 39.734

160. Sovrapprezzi di emissione 54.048 -

170. Capitale 10.404 8.541

190. Patrimonio di pertinenza di terzo (+/-) 20 20

200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) (13.890) (11.592)

Totale del passivo e del patrimonio netto 500.980 783.222

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CONTO ECONOMICO (importi espressi in migliaia di Euro)

2018 2017

10. Interessi attivi e proventi assimilati 13.683 12.500

di cui: interessi attivi con il metodo dell'interesse effettivo 10.590 11.110

20. Interessi passivi e oneri assimilati (6.273) (9.805)

30. Margine di interesse 7.410 2.695

40. Commissioni attive 1.256 2.693

50. Commissioni passive (3.520) (5.965)

60. Commissioni nette (2.264) (3.272)

100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 1.449 5.809

a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 701 68

b) attivittà finanziarie valutate al fair value con impatto sulla

redditività complessiva 749 5.741

c) passività finanziarie - -

120. Margine di intermediazione 6.595 5.232

130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (774) (3.728)

a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (714) (3.517)

b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla

redditività complessiva (60) (211)

150. Risultato netto della gestione finanziaria 5.821 1.504

190. Spese amministrative: (17.901) (13.130)

a) spese per il personale (9.832) (5.414)

b) altre spese amministrative (8.070) (7.716)

200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.530) 36

a) impegni e garanzie rilasciate 14 16

b) altri accantonamenti netti (2.545) 20

210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (149) (74)

220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (58) (20)

230. Altri oneri/proventi di gestione 928 92

di cui: altri oneri di gestione (-) (177) (97)

di cui: altri proventi di gestione (+) 1.105 189

240. Costi operativi (19.712) (13.096)

290. Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte (13.890) (11.592)

300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - -

310. Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte (13.890) (11.592)

320. Utile (perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle

imposte - -

330. Utile (perdita) dell'esercizio (13.890) (11.592)

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Prospetto della redditività Consolidata complessiva (importi espressi in migliaia di Euro)

Voci 31/12/2018 31/12/2017

10. Utile (Perdita) di esercizio (13.890) (11.592)

Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (14) (28)

40.

Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività

complessiva (14) (28)

Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (775) (1.134)

140.

Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto

sulla redditività complessiva (775) (1.134)

170. Totale altre componenti redditualia al netto delle imposte (789) (1.162)

180. Redditività complessiva consolidata (Voce 10+170) (14.679) (12.574)

190 Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi - -

200 Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo (14.679) (12.574)

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PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO AL 31/12/2018 (importi espressi in migliaia di Euro)

Esistenze

al

31/12/2017

Modifica

saldi di

apertura

Esistenze

al 01/01/18

Allocazione risultato

esercizio precedente

Variazioni del 2018

Patrimonio

Netto

Consolidato

al

31/12/2018

Patrimonio

Netto di

Terzi al

31/12/2018

Variaz.

di

riserve

Operazioni sul Patrimonio Netto Consolidato

Redditività

complessiva

consolidata

al

31/12/2018

Riserve

Dividendi e

altre

destinazioni

Emissione

nuove azioni

Acquisto

azioni

proprie

Distribuzione

straordinaria

dividendi

Variazione

strumenti

di capitale

Derivati

su

proprie

azioni

Stock

Options

Capitale: 8.541 - 8.541 - - - 1.864 - - - - - - 10.404 20

a) azioni ordinarie 8.541 - 8.541 - - - 1.864 - - - - - - 10.405 20

b) altre azioni - - - - - - - - - - - -

- - - -

Sovrapprezzi di emissione - - - - - - 54.048 - - - - - - 54.048 -

- - -

Riserve: 39.734 (4.417) 35.317 (11.592) - 22.000 (55.868) - - - - - - (10.143) -

a) di utili (17.344) - (17.344) (11.592) - - - - - - - - - (28.936) -

b) altre 57.078 (4.417) 52.661 - - 22.000 (55.868) - - - - - - 18.793 -

- - -

Riserve da valutazione (1.228) 212 (1.016) - - - - - - - - (789) (1.805) -

- - -

Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - - -

- - -

Azioni proprie - - - - - - - - - - - - - - -

- - -

Utile (Perdita) di esercizio (11.592) - (11.592) 11.592 - - - - - - - - (13.890) (13.890) -

- - -

Patrimonio netto 35.455 - 31.250 - - - 44 - - - - - (14.679) 38.614 20

- - - Patrimonio netto di terzi 20 - - - - - - - - - - - - 20

L’importo di 22.000.000 si riferisce al versamento in conto aumento di capitale, in corso o futuro, effettuato dall’azionista di maggioranza nell’anno 2018

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PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO AL 31/12/2017 (importi espressi in migliaia di Euro)

Importi in

Patrimonio

Netto al

01/01/2017

Allocazione risultato

esercizio precedente

Variazioni del 2017

Patrimonio

Netto al

31/12/2017

Patrimonio

Netto di

Terzi al

31/12/2017

Variazioni di

riserve

Operazioni sul Patrimonio Netto Redditività

complessiva

consolidata al

31/12/2017

Riserve

Dividendi e

altre

destinazioni

Emissione

nuove azioni

Acquisto

azioni

proprie

Distr.ne

straordinaria

dividendi

Capitale: 8.541 - - - - - - - 8.541 20

a) azioni ordinarie 8.541 - - - - - - - 8.541 20

b) altre azioni - - - - - - - - - -

Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - -

Riserve: 51.078 (17.344) - 6.000 - - - 39.734 -

a) di utili - (17.344) - - - - - - (17.344) -

b) altre 51.078 - 6.000 - - 57.078 -

Riserve da valutazione (51) - - (15) - - - (1.162) (1.228) -

- - -

Strumenti di capitale - - - - - -

Azioni proprie - - - - - -

Utile (Perdita) di periodo (17.344) 17.344 - - - - (11.592) (11.592) -

- - -

Patrimonio netto 42.224 - - - - (12.754) 35.455 20

Patrimonio netto di terzi - - - - - - - (12.754) 35.455

20

L’importo di 6.000.000 si riferisce al versamento in conto aumento di capitale, in corso o futuro, effettuato dall’azionista di maggioranza nel mese di dicembre 2017.

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RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO (importi espressi in migliaia di Euro)

A. ATTIVITÀ OPERATIVA

31/12/2018 31/12/2017

1. Gestione (+/-) (12.557) 1.563

- Risultato d'esercizio (+/-) (13.890) (11.592)

- Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 2.594 4.713

- Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (+/-) 207 94

- Accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 2.602 7.769

- Imposte e tasse non liquidate (+) 347 579

- Altri aggiustamenti (+/-) (4.417) -

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (+/-) 279.278 (626.029)

- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value con impatto sulla redditività

complessiva 169.088 (226.914)

- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 216.349 (402.270)

- altre attività (106.159) 3.155

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (+/-) (287.931) 618.648

- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (294.658) 624.672

- altre passività 6.595 (6.024)

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (+/-) (21.342) (5.818)

B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da (+) - -

2. Liquidità assorbita da (-) (700) (202)

- acquisti di attività materiali (483) (169)

- acquisti di attività immateriali (217) (33)

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento (700) (202)

C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA

- emissioni/acquisti di azioni proprie 22.044 6.000

- patrimonio netto dei crediti - 20

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista 22.044 6.020

LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO 2 0

RICONCILIAZIONE

Voci di bilancio Importo Importo

31/12/2018 31/12/2017

Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 1 1

Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio 2 -

Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 3 1

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Nota Integrativa

Parte A – Politiche Contabili

Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale

Parte C – Informazioni sul Conto Economico

Parte D – Redditività complessiva

Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Parte F – Informazioni sul patrimonio

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda

Parte H – Operazioni con parti correlate

Parte L – Informativa di settore

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Parte A – Politiche Contabili

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A1 – PARTE GENERALE

SEZIONE 1 - DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ AI PRINCIPI CONTABILI

INTERNAZIONALI

Il presente bilancio d’esercizio è redatto in base ai principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati

dall’International Accounting Standard Board (IASB) e delle relative interpretazioni

dell’International Financial Reporting Interpretation Committee, vigenti alla data del 31 dicembre

2018, così come omologati dalla Commissione Europea, ai sensi del Regolamento Comunitario n.

1606 del 19 luglio 2002 nonché dei provvedimenti emanati in attuazione dell’art.9 del D. Lgs. n.

38/2005 e dell’art.43 del Dlgs. N. 136/15.

Per l’interpretazione e l’applicazione dei nuovi principi contabili, si è fatto riferimento ai seguenti

documenti, seppure non omologati dalla Commissione Europea:

- Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements dell’ International

Accounting Standard Board (IASB);

- Implementation Guidance, Basic for Conclusion ed eventuali altri documenti predisposti dallo

IASB o dall’IFRIC a completamento dei principi contabili emanati;

- Documenti interpretativi sull’applicazione in Italia degli IAS/IFRS predisposti

dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI).

La tabella che segue riepiloga tutte le novità IFRS specificando quelle che riguardano i bilanci 2018

e quelle che entreranno in vigore negli esercizi successivi e per le quali lo IAS 8 impone di dare

informazioni nella note al bilancio.

Nuovi documenti emessi dallo IASB ed omologati dall’UE da adottare obbligatoriamente a

partire dai bilanci degli esercizi che

iniziano il 1° gennaio 2018.

Titolo documento

Data emissione

Data di entrata

in vigore

Data di

omologazione

Regolamento UE

e data di

pubblicazione

IFRS 15 – Ricavi provenienti da contratti

con clienti

maggio 2014

(Nota 1)

1° gennaio 2018 22 settembre 2016 (UE) 2016/1905

29 ottobre 2016

IFRS 9 – Strumenti finanziari luglio 2014 1° gennaio 2018 22 novembre 2016 (UE) 2016/2067

29 novembre 2016

Chiarimenti dell'IFRS 15 - Ricavi

provenienti da contratti con clienti

aprile 2016 1° gennaio 2018 31 ottobre 2017 (UE) 2017/1987

9 novembre 2017

Applicazione congiunta dell'IFRS 9

Strumenti finanziari e dell'IFRS 4 Contratti

assicurativi – (Modifiche all’IFRS 4)

settembre 2016 1° gennaio 2018 3 novembre 2017 (UE) 2017/1988

9 novembre 2017

Miglioramenti agli IFRS – ciclo 2014-

2016 (Modifiche all’IFRS 1 e allo IAS

28)

dicembre 2016 1° gennaio 2018 7 febbraio 2018 (UE) 2018/182

8 febbraio 2018

Classificazione e valutazione delle

operazioni con pagamenti basati su azioni

(Modifiche all’IFRS 2)

giugno 2016

1° gennaio 2018

26 febbraio 2018

(UE) 2018/289

27 febbraio 2018

Cambiamenti di destinazione di investimenti

immobiliari (Modifiche allo IAS 40) dicembre 2016 1° gennaio 2018 14 marzo 2018

(UE) 2018/400

15 marzo 2018

Interpretazione IFRIC 22 – Operazioni

in valuta estera e anticipi dicembre 2016 1° gennaio 2018 28 marzo 2018

(UE) 2018/519

3 aprile 2018

(Nota 1) L’amendment che ha modificato l’effective date dell’IFRS 15 è stato pubblicato nel settembre 2015.

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IAS/IFRS e relative interpretazioni IFRIC applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo

il 1° gennaio 2018 - Documenti omologati dall’UE al 30 novembre 2018

IAS/IFRS e relative interpretazioni IFRIC applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo

il 1° gennaio 2018 - Documenti NON ancora omologati dall’UE al 30 novembre 2018

Titolo documento Data emissione

da parte dello

IASB

Data di entrata in

vigore del documento

IASB

Data di prevista

omologazione da parte

dell’UE Standards IFRS 14 Regulatory Deferral Accounts gennaio 2014 (Nota 1) (Nota 1)

IFRS 17 Insurance Contracts maggio 2017 1° gennaio 2021 TBD

Amendments

Sale or Contribution of Assets between an

Investor and its Associate or Joint Venture

(Amendments to IFRS 10 and IAS 28)

settembre 2014

Differita fino al

completamento del

progetto IASB

sull’equity method

Rinviata in attesa della

conclusione del progetto

IASB sull’equity method

Long-term Interests in Associates and Joint

Ventures (Amendments to IAS 28)

ottobre 2017 1° gennaio 2019 2018

Annual Improvements to IFRS Standards

(2015- 2017 Cycle)

dicembre 2017 1° gennaio 2019 2018

Plan Amendment, Curtailment or Settlement

(Amendments to IAS 19)

febbraio 2018 1° gennaio 2019 2018

Amendments to References to the Conceptual

Framework in IFRS Standards

marzo 2018 1° gennaio 2020 2019

Definition of business (Amendments to IFRS

3)

ottobre 2018 1° gennaio 2020 2019

Definition of material (Amendments to IAS 1

and IAS 8)

ottobre 2018 1° gennaio 2020 2019

(Nota 1) L’IFRS 14 è entrato in vigore il 1°/1/2016, ma la Commissione Europea ha deciso di sospendere il processo di

omologazione in attesa del nuovo principio contabile su “rate-regulated activities”.

Titolo documento

Data

emissione

Data di entrata in

vigore

Data di

omologazione

Regolamento UE e

data di

pubblicazione

IFRS 16 - Leasing gennaio 2016 1° gennaio 2019 31 ottobre 2017 (UE) 2017/1986

9 novembre 2017

Elementi di pagamento anticipato

con compensazione negativa

(Modifiche all’IFRS 9)

ottobre 2017 1° gennaio 2019 22 marzo 2018 (UE) 2018/498

26 marzo 2018

Interpretazione IFRIC 23 –

Incertezza sui trattamenti ai fini

dell’imposta sul reddito

giugno 2017 1° gennaio 2019 23 ottobre 2018 (UE) 2018/1595

24 ottobre 2018

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AREA E METODI DI CONSOLIDAMENTO

Il presente bilancio consolidato include Banca Progetto e i veicoli Lake Securitisation S.r.l e Diaz

Securitisation S.r.l di cui la banca detiene il 100% dei titoli ABS emessi.

Di seguito il prospetto in cui sono elencati soggetti coinvolti nel Consolidato.

Denominazioni Imprese Tipo di

rapporto 3 Impresa partecipante

Diritto di

voto %

Consolidate integralmente

Lake Securitisation S.r.l. 4 Banca Progetto 0

Diaz Securitisation S.r.l. 4 Banca Progetto 0

Metodo integrale

Il bilancio consolidato include all’interno del perimetro di consolidamento Banca Progetto S.p.A. e

le società veicolo Diaz Securitisation S.r.l. e Lake Securitisation S.r.l. in quanto la Banca, malgrado

non sia in possesso di alcuna partecipazione nel capitale dei suddetti veicoli, ha comunque una

relazione di controllo avendo sottoscritto la totalità dei titoli ABS emessi da tali veicoli.

L’esistenza quindi di una partecipazione in tale società non è considerata condizione necessaria ai

fini del consolidamento. Infatti tra le controllate di una società bisogna includere anche società o

entità a destinazione specifica (“veicoli”) per le quali in concreto viene esercitato il controllo. A tale

proposito in base all’IFRS 10, un investitore controlla un’entità oggetto di investimento se e solo se

ha contemporaneamente: il potere sull’entità oggetto di investimento; l’esposizione o i diritti ai

rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l’entità oggetto di investimento e la capacità di

esercitare il proprio potere sull’entità oggetto di investimento per incidere sull’ammontare dei suoi

rendimenti. In relazione a tali punti, tenuto conto della strutturazione delle operazioni di

cartolarizzazione effettuate, la Banca ritiene di poter ricadere all’interno delle fattispecie previste dal

principio contabile IFRS 10.

Si evidenzia che i veicoli di cui sopra sono stati consolidati con il metodo integrale. Il consolidamento

integrale consiste nell’acquisizione “linea per linea” degli aggregati di stato patrimoniale e di conto

economico delle società consolidate. Le attività, le passività, i proventi e gli oneri tra imprese

3 Legenda: Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"

6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

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consolidate sono integralmente eliminati. Il bilancio consolidato e stato redatto sulla base delle

situazioni contabili predisposte dalle società veicolo alla data di riferimento, riclassificate al fine di

rendere la forma di presentazione conforme a quella del bilancio consolidato predisposto da Banca

Progetto.

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SEZIONE 2 - PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE

In conformità a quanto disposto dall’art. 5, comma 2, del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio

2005, il bilancio è redatto utilizzando l’euro come moneta di conto, e si fonda sull’applicazione dei

seguenti principi generali di redazione:

a) continuità aziendale: le attività, le passività e le operazioni “fuori bilancio” formano oggetto

di valutazione sulla scorta dei valori di funzionamento, in quanto destinate a durare nel tempo;

b) competenza economica: i costi ed i ricavi vengono rilevati nel periodo in cui maturano

economicamente in relazione ai sottostanti servizi ricevuti e forniti, indipendentemente dalla

data del rispettivo regolamento monetario;

c) coerenza di rappresentazione: per garantire la comparabilità dei dati e delle informazioni

contenute negli schemi e nei prospetti di bilancio, le modalità di rappresentazione e di

classificazione vengono mantenute costanti nel tempo, salvo che il loro cambiamento non sia

prescritto da un principio contabile internazionale o da un’interpretazione oppure non sia

diretto a rendere più significativa ed affidabile l’esposizione dei valori: quando viene

modificata una determinata modalità di rappresentazione o di classificazione, la nuova

modalità viene applicata – se possibile – in via retroattiva, illustrandone le ragioni e la natura

ed indicandone gli effetti sulla rappresentazione del bilancio;

d) rilevanza ed aggregazione: ogni classe rilevante di elementi che presentano natura o funzione

simile viene esposta distintamente negli schemi di stato patrimoniale e di conto economico;

gli elementi aventi natura o funzione differenti, se rilevanti, sono rappresentati separatamente;

e) divieto di compensazione: è applicato il divieto di compensazione, salvo che questa non sia

prevista o consentita dai principi contabili internazionali o da un’interpretazione di tali

principi;

f) raffronto con l’esercizio precedente: gli schemi ed i prospetti del bilancio riportano i valori

dell’esercizio precedente, eventualmente adattati per assicurare la loro comparabilità.

Il bilancio d’esercizio è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della

Redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto

finanziario, dalla Nota integrativa ed è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione.

Gli schemi di bilancio sono conformi a quanto previsto nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005

aggiornata da Banca d’Italia in data 30 dicembre 2018.

Il bilancio è redatto utilizzando l’euro come moneta di conto. Gli importi della presente nota

integrativa sono esposti in migliaia di euro.

SEZIONE 3 – EVENTI SUCCESSIVI ALLA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO

Si rinvia a quanto riportato nella specifica sezione della Relazione sulla gestione.

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SEZIONE 4 – ALTRI ASPETTI

La redazione del bilancio di esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono

determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico,

nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio.

L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di

assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni

utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi

successivi gli attuali valori possano differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento

delle valutazioni soggettive utilizzate.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da

parte della direzione aziendale sono:

- la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre

attività finanziarie;

- la determinazione del fair value degli strumenti finanziari diversi dai titoli di stato presenti in

bilancio nonché degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di bilancio;

- la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi ed oneri;

- le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.

Si segnala che l’art.1, comma 125 della legge n. 124/2017 – Legge annuale per il mercato e la

concorrenza- è stato oggetto di incertezze interpretative che sono state oggetto dell’intervento di

Assonime, che in data 14 febbraio 2018 ha formulato proprie osservazioni in tema di attuazione della

predetta normativa; in data 22 febbraio 2019 Assonime ha emanato la circolare n. 5 che affronta e

risolve sul piano interpretativo alcune delle precedenti incertezze e che consente di ritenere escluse

dall’obbligo di disclosure quelle “attribuzioni”, corrispettivi e retribuzioni che trovino giustificazione

in prestazioni dell’impresa e comunque in rapporti sinallagmatici che siano tipici dell’attività del

percipiente (quali i servizi di intermediazione creditizia).

Considerando quanto riportato sopra, in ottica di completa trasparenza, si evidenzia che nel 2018 la

Banca ha ricevuto rimborsi per un importo complessivo di Euro 1,0 milione, tutti qualificabili come

aiuti relativi al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (Decreto del Ministro dello sviluppo

economico 19 novembre 2015).

La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce i dettagli

informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate

nella redazione del bilancio di esercizio. Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la

composizione e o relativi valori di iscrizione delle poste interessate dalle stime in argomento si fa,

invece, rinvio alle specifiche sezioni della nota integrativa.

Il presente bilancio d’esercizio, ai sensi del D.Lgs 39/2010 e D.Lgs 58/98 ed in base alla delibera

dell’Assemblea del 27 aprile 2018, è sottoposto a revisione legale da parte della società Kpmg SpA

per gli esercizi 2018-2026.

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IFRS 16 Leasing, nuovo principio contabile in vigore dal 1° gennaio 2019.

Il nuovo standard contabile IFRS 16, emanato dallo IASB a gennaio 2016 ed omologato dalla

Commissione Europea tramite il Regolamento n. 1986/2017, sostituisce, a partire dal 1° gennaio

2019, lo IAS 17 “Leasing”, l’IFRIC 4 “Determinare se un accordo contiene un leasing”, il SIC 15

“Leasing operativo – Incentivi” e il SIC 27 “Valutare la sostanza delle operazioni che coinvolgono la

forma legale di un leasing”, ed ha disciplinato i requisiti per la contabilizzazione dei contratti di

leasing.

Il nuovo principio richiede di identificare se un contratto è (oppure contiene) un leasing, basandosi

sul concetto di controllo dell’utilizzo di un bene identificato per un periodo di tempo.

Ne consegue che anche i contratti di affitto, noleggio, locazione o comodato, in precedenza non

assimilati al leasing, potrebbero ora a determinate condizioni rientrare nel perimetro di applicazione

delle regole sul leasing.

Alla luce di quanto sopra, vengono introdotte significative modifiche alla contabilizzazione delle

operazioni di leasing, così come dei contratti di affitto, noleggio, locazione e comodato per quanto

assimilabili. In particolare nel bilancio del locatario/utilizzatore si prevede l’introduzione di un unico

modello di contabilizzazione dei contratti, sulla base del modello del diritto d’uso (right of use).

La principale modifica consiste nel superamento della distinzione, prevista dallo IAS 17, tra leasing

operativo e finanziario: tutti i contratti di leasing devono essere quindi contabilizzati allo stesso modo

rilevando una attività e passività. Il modello di contabilizzazione prevede l’iscrizione nell’attivo

patrimoniale del diritto d’uso dell’attività oggetto di leasing; nel passivo patrimoniale vengono

rappresentati i debiti per canoni di leasing/canoni di affitto ancora da corrispondere al locatore, a

differenza di quanto prescritto dai principi attuali.

Viene altresì modificata anche la rilevazione delle componenti di conto economico: mentre per lo

IAS 17 i canoni di leasing trovano rappresentazione nella voce relativa alle Spese Amministrative, in

accordo con l’IFRS 16 saranno invece rilevati gli oneri relativi all’ammortamento del "diritto d'uso"

e gli interessi passivi sul debito.

L’informativa minima richiesta alle imprese locatarie ricomprende tra l’altro:

− la suddivisione tra le diverse “classi” di beni in leasing;

− un’analisi per scadenze delle passività correlate ai contratti di leasing;

− le informazioni potenzialmente utili per comprendere meglio l’attività dell’impresa con

riferimento ai contratti di leasing (ad esempio le opzioni di rimborso anticipato o di estensione).

Non vi sono sostanziali cambiamenti invece, ad eccezione delle maggiori richieste di informativa,

nella contabilità dei leasing da parte dei locatori, per i quali viene comunque mantenuta la distinzione

tra leasing operativi e leasing finanziari.

Dall’esercizio 2019 gli effetti sul bilancio conseguenti all’applicazione dell’IFRS 16 sono

identificabili per il locatario – a parità di redditività e di cash flow finali – in un incremento delle

attività registrate in bilancio (gli asset in locazione), un incremento delle passività (il debito a fronte

degli asset locati), una riduzione delle spese amministrative (i canoni di locazione) e un contestuale

incremento dei costi finanziari (la remunerazione del debito iscritto) e degli ammortamenti (relativi

al diritto d’uso). Con riferimento al conto economico, considerando l’intera durata dei contratti,

l’effetto economico non cambia nell’orizzonte temporale del leasing sia applicando il previgente IAS

17, sia applicando il nuovo IFRS 16, ma si manifesta con una diversa ripartizione temporale.

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Per Banca Progetto l’analisi dei contratti rientranti nell’ambito di applicazione di tale principio ha

riguardato in particolare quelli relativi alle seguenti fattispecie: (i) immobili, (ii) autovetture. I

contratti di locazione immobiliare rappresentano l’area d'impatto di implementazione più

significativa dei diritti d’uso stimati.

Modalità di implementazione e scelte effettuate in sede di First Time Adoption (FTA)

La Banca ha scelto di effettuare la first time application (FTA) tramite l’approccio modified

retrospective, che consente la facoltà, prevista dal principio IFRS 16, di rilevare l’effetto cumulativo

dell’applicazione del Principio alla data di prima applicazione e di non riesporre i dati comparativi

del bilancio di prima applicazione dell’IFRS 16. Pertanto i dati relativi all’esercizio 2019 non saranno

comparabili con riferimento alla valorizzazione dei diritti d’uso e del corrispondente debito per

leasing.

Con riferimento alla durata del leasing, la Banca ha deciso di considerare alla data di prima

applicazione (e a regime sui nuovi contratti) solo il primo periodo di rinnovo come ragionevolmente

certo, a meno che non ci siano clausole contrattuali particolari, fatti o circostanze, che portino a

considerare rinnovi aggiuntivi o a determinare la fine del leasing.

Inoltre si è definito di non applicare il nuovo principio ai contratti con durata (lease term) complessiva

inferiore o uguale ai 12 mesi ed ai contratti con valore del bene sottostante, quando nuovo, inferiore

o uguale a 5 mila euro.

Stima degli impatti

Una stima preliminare (esclusi gli impatti fiscali) dell'adeguamento del bilancio di apertura a seguito

dell'applicazione dell’IFRS 16 utilizzando l’approccio retrospettivo modificato determina un

incremento delle attività (a seguito dell’iscrizione del diritto d’uso) al 1 gennaio 2019 e delle passività

finanziarie (debito verso il locatore) di importo poco significativi.

Non emergono impatti sul patrimonio netto in quanto, a seguito della scelta di adottare il modified

approach (opzione B), in sede di prima applicazione i due valori, attività e passività, coincidono.

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A2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

I principi contabili

I principi contabili utilizzati per la redazione del bilancio di esercizio di Banca Progetto S.p.A. sono

in linea con i principi IAS/IFRS in vigore alla data di redazione del presente bilancio pubblicati dallo

IASB e omologati dalla Commissione Europa.

Di seguito si riportano i principi contabili per la redazione del bilancio di Banca Progetto S.p.A. al

31 dicembre 2018, in linea con quelli utilizzati nel precedente esercizio.

ATTIVITÀ FINANZIARIE

Il nuovo standard contabile IFRS 9, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla

Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, ha sostituito, a partire dal 1° gennaio

2018, lo IAS 39, che fino al 31 dicembre 2017 ha disciplinato la classificazione e valutazione degli

strumenti finanziari.

L’IFRS 9 è articolato nelle tre diverse aree della:

• classificazione e misurazione degli strumenti finanziari (Classification & Measurement),

• dell’impairment e

• dell’hedge accounting.

In merito all’area Classification & Measurement, l’IFRS 9 prevede che la classificazione delle

attività finanziarie sia guidata, da un lato, dalle caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali

e, dall’altro, dall’intento gestionale (business model) per il quale tali attività sono detenute. In luogo

delle quattro categorie contabili previste da IAS 39, le attività finanziarie secondo l’IFRS 9 possono

essere classificate – secondo i due drivers sopra indicati – in tre categorie:

• Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (CA),

• Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (per gli

strumenti di debito la riserva è trasferita a conto economico in caso di cessione dello

strumento) – (FVOCI) e, infine,

• Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (FVTPL).

Le attività finanziarie possono essere iscritte nelle prime due categorie ed essere, quindi, valutate al

costo ammortizzato o al fair value con imputazione a patrimonio netto solo se è dimostrato che le

stesse danno origine a flussi finanziari che sono rappresentati esclusivamente da pagamenti di capitale

ed interessi (c.d. “solely payment of principal and interest” – “SPPI test”).

I titoli di capitale sono sempre iscritti nella terza categoria e misurati al fair value con imputazione a

conto economico, salvo che l’entità scelga (irrevocabilmente, in sede di iscrizione iniziale, e per le

azioni non detenute con finalità di trading), di presentare le variazioni di valore in una riserva di

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patrimonio netto che non verrà mai trasferita a conto economico, nemmeno in caso di cessione dello

strumento finanziario (Attività finanziarie valutate al fair value con impatti sulla redditività

complessiva senza “recycling”).

Per quanto riguarda le passività finanziarie, non sono state introdotte sostanziali variazioni rispetto

allo IAS 39 in merito a classificazione e valutazione. L’unica novità è rappresentata dal trattamento

contabile dell’own credit risk: per le passività finanziarie designate al fair value (c.d. passività in fair

value option) lo standard prevede che le variazioni di fair value attribuibili alla variazione del proprio

rischio di credito siano rilevate a patrimonio netto, a meno che tale trattamento non crei o ampli

un’asimmetria contabile nell’utile d’esercizio, mentre l’ammontare residuo delle variazioni di fair

value delle passività deve essere rilevato a conto economico.

Con riferimento all’impairment, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato e al fair value con

contropartita il patrimonio netto (diversi dagli strumenti di capitale), è stato introdotto un modello

basato sul concetto di “expected loss” (perdita attesa), in luogo dell’“incurred loss” prevista dallo IAS

39, in modo da riconoscere con maggiore tempestività le perdite. L’IFRS 9 richiede alle imprese di

contabilizzare le perdite attese nei 12 mesi successivi (stage 1) sin dall’iscrizione iniziale dello

strumento finanziario. L’orizzonte temporale di calcolo della perdita attesa diventa, invece, l’intera

vita residua dell’asset oggetto di valutazione laddove la qualità creditizia dello strumento finanziario

abbia subito un deterioramento “significativo” rispetto alla misurazione iniziale (stage 2) o nel caso

risulti “impaired” (stage 3).

Più nel dettaglio, l’introduzione delle nuove regole d’impairment comporta:

- l’allocazione delle attività finanziarie performing in differenti stadi di rischio creditizio

(«staging»), cui corrispondono rettifiche di valore basate sulle perdite attese nei 12 mesi

successivi (c.d. “Primo stadio” – “Stage 1”), ovvero «lifetime», per tutta la durata residua dello

strumento (c.d. “Secondo stadio” – “Stage 2”), in presenza di un significativo incremento del

rischio di credito («SICR») determinato tramite il confronto tra le Probabilità di Default alla data

di prima iscrizione ed alla data di bilancio;

- l’allocazione delle attività finanziarie deteriorate nel c.d. “Terzo stadio” – “Stage 3”, sempre con

rettifiche di valore basate sulle perdite attese «lifetime»;

- l’inclusione, nel calcolo delle perdite attese (“Expected Credit Losses” – “ECL”), di informazioni

prospettiche («forward looking») legate, tra l’altro, all’evoluzione dello scenario

macroeconomico.

Infine, con riferimento all’hedge accounting, il nuovo modello relativo alle coperture – che però non

riguarda le c.d. “macro coperture” – ha teso ad allineare la rappresentazione contabile con le attività

di risk management e a rafforzare la disclosure sulle attività di gestione del rischio intraprese

dall’entità che redige il bilancio.

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Implementazione del nuovo principio IFRS 9 in Banca Progetto

In seguito dell’emanazione del Regolamento (UE) 2017/2395 “Disposizioni transitorie volte ad

attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri” che aggiorna il Regolamento

575/2013 CRR, inserendo il nuovo articolo 473 bis «Introduzione dell’IFRS 9», il quale offre la

possibilità alle banche di mitigare gli impatti sui fondi propri derivanti dall’introduzione del principio

contabile IFRS 9 in un periodo transitorio di 5 anni (da marzo 2018 a dicembre 2022) sterilizzando

nel CET1 l’impatto con l’applicazione di percentuali decrescenti nel tempo, la Banca ha scelto di

adottare sia il cosiddetto “approccio statico”, da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le

rettifiche di valore IAS 39 esistenti al 31/12/2017 e quelle IFRS 9 risultanti all’1/1/2018, che il

cosiddetto ”approccio dinamico” da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le rettifiche di

valore IFRS 9 al 1/1/2018 e alle successive reporting date (solo per la componente credito

performing).

In tema di presentazione la Banca si è avvalsa della facoltà prevista al paragrafo 7.2.15 dell’IFRS 9

ed ai paragrafi E1 e E2 dell’IFRS 1 “First-Time Adoption of International Financial Reporting

Standards”, secondo il quale – ferma restando l’applicazione retrospettiva delle nuove regole di

misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è prevista la riesposizione obbligatoria

su basi omogenee dei dati di confronto nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio.

Secondo quanto riportato nell’atto di emanazione del 5° aggiornamento della Circolare 262 “Il

bilancio bancario: schemi e regole per la compilazione”, le banche che fanno ricorso all’esenzione

dall’obbligo di rideterminazione dei valori comparativi devono comunque includere, nel primo

bilancio redatto in base alla nuova Circolare 262, un prospetto di raccordo che evidenzi la

metodologia utilizzata e fornisca una riconciliazione tra i dati dell’ultimo bilancio approvato ed il

primo bilancio redatto in base alle nuove disposizioni.

Classificazione e misurazione

Al fine di ottemperare a quanto richiesto dall’IFRS 9, secondo cui la classificazione delle attività

finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e,

dall’altro, dall’intento gestionale con il quale sono detenuti, la Banca ha declinato le modalità di

effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (c.d. SPPI Test) e sono stati

formalizzati i relativi modelli di business adottati.

In particolare, per quanto riguarda i titoli in portafoglio, è stato effettuato un esame dettagliato delle

caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti classificati al costo ammortizzato e nella categoria

IAS 39 delle Attività finanziarie disponibili per la vendita, identificando le attività che, non superando

il test SPPI, sono state classificate fra le attività obbligatoriamente valutate al fair value con impatto

a conto economico secondo l’IFRS 9.

Per quanto riguarda il comparto titoli, il fallimento dell’SPPI test ha comportato la riclassifica di

alcuni strumenti finanziari nella categoria delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto

a conto economico per una percentuale poco significativa rispetto al portafoglio complessivo.

Con riferimento alle passività finanziarie l'IFRS 9 mantiene in sostanza le disposizioni dello IAS 39;

tuttavia, mentre lo IAS 39 richiede la rilevazione di tutte le variazioni del fair value delle passività

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designate al FVTPL nell'utile/(perdita) dell’esercizio, l'IFRS 9 prevede che tali variazioni di fair value

vengano presentate nel modo seguente:

– l'importo della variazione del fair value attribuibile ai cambiamenti del rischio di credito della

passività deve essere presentato nelle altre componenti del conto economico complessivo; e

– l'importo residuo della variazione del fair value deve essere rilevato nell'utile/(perdita)

dell’esercizio.

La Banca non ha designato passività finanziarie al FVTPL.

Con riferimento al business model, sono stati declinati i business model di riferimento e modalità di

rilevazione delle soglie rilevanti ai fini del business model assessment (ad es. Significatività delle

vendite).

Impairment

Per ciò che riguarda il nuovo modello di impairment:

- sono state definite le modalità di misurazione dell’evoluzione della qualità creditizia delle

posizioni presenti nei portafogli di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;

- sono stati stabiliti parametri per la determinazione del significativo incremento del rischio di

credito, ai fini della corretta allocazione delle esposizioni in bonis nello stage 1 o nello stage

2

- sono stati elaborati i modelli - inclusivi delle informazioni forward looking - da utilizzare ai

fini sia della stage allocation (basata sull’utilizzo della PD lifetime) sia del calcolo

dell’expected credit loss (ECL) ad un anno (da applicare alle esposizioni in stage 1) e lifetime

(da applicare alle esposizioni in stage 2 e stage 3).

In funzione di quanto richiesto dal principio e della sua declinazione operativa, le determinanti

principali da prendere in considerazione ai fini delle valutazioni sui “passaggi” tra stages differenti

considerate sono:

- la variazione dei rating/scoring rispetto al momento dell’iscrizione iniziale in bilancio dello

strumento finanziario. Si tratta, dunque, di una valutazione effettuata adottando un criterio

“relativo”;

- l’eventuale presenza di uno scaduto che – ferme restando le soglie di significatività

identificate dalla normativa – risulti tale da almeno 30 giorni. In presenza di tale fattispecie la

rischiosità creditizia dell’esposizione si ritiene presuntivamente “significativamente

incrementata” e, dunque, ne consegue il “passaggio” nello stage 2 (ove l’esposizione

precedentemente fosse ricompresa nello stage 1). L’analisi effettuata in fase di FTA e,

successivamente replicata nel corso del 2018, ha valutato la significatività di tale criterio per

le posizioni relative ai Prestiti CQ, e non significatività per le altre forme di prestiti rateali.

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La determinazione delle soglie è stata calibrata al fine di trovare un corretto bilanciamento tra gli

indicatori di performance relativi alla capacità delle soglie stesse di:

- intercettare posizioni a stage 2 prima del loro passaggio a default;

- identificare le posizioni per le quali il rientro a stage 1 sia sinonimo di un effettivo

miglioramento del merito di credito.

Le soglie utilizzate sono state ottimizzate in funzione delle performance predittive e dei business in

cui opera la Banca (Prestiti CQ, Finanziamenti Rateali alle imprese/Altro) .

Per quanto attiene alla metodologia utilizzata per i crediti non deteriorati, la PD è stimata tramite:

• metriche derivanti dal sistema di Scoring Cerved per quanto concerne le Società di Capitali;

• metriche derivanti da valutazioni delle Agenzie di Rating Internazionali per quanto concerne

le esposizioni oggetto di acquisizione tramite cartolarizzazione (Prestiti CQ);

• metriche derivanti da modelli di Rating/Scoring sviluppati a livello consortile dall’outsourcer

informatico Cedacri, per quanto concerne le altre esposizioni.

La LGD, invece, è stimata mediante le valutazioni rese disponibili a livello consortile dall’outsourcer

informatico Cedacri, ovvero da stime interne/valori benchmark per quanto concerne le esposizioni

rivenienti da cartolarizzazioni.

Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico. Ad ogni data

di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese sono

state ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio di crediti in bonis alla

stessa data.

In tale ambito la Banca ha sottoposto ad impairment test, con la finalità di accertare se tale attività

abbia subito o meno una riduzione di valore, gli Asset Backed Security emessi dallo Special Purpose

Vehicle (ex Legge 130/1999) Diaz Securitisation Srl (sottostante: Prestiti CQ).

Tale impairment test tiene in considerazione sia le eventuali perdite registrate in Conto Economico,

sia le svalutazioni collettive ed analitiche effettuate sui crediti netti presenti all’Attivo dello Stato

Patrimoniale del veicolo.

Quest’ultime seguono le stesse logiche di svalutazione illustrate precedentemente.

In particolare:

- Per la svalutazione collettiva del portafoglio del veicolo si applica:

• una PD funzione della tipologia dell’Amministrazione Terza Ceduta (di seguito, ATC)

di riferimento (ad es. Amministrazione Pubblica Centrale, Altra Amministrazione

Pubblica, Azienda Privata, Altro);

• una LGD stimata su dati interni ovvero funzione di valori benchmark dove non

disponibili.

- Per la svalutazione analitica relativamente ai crediti che (post acquisto) rientrano tra i crediti

deteriorati, si applica:

• una PD pari al 100%

• una LGD funzione del numero di rate scadute e della copertura assicurativa ovvero

della presenza di altre forme di garanzia

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Considerazioni peculiari valgono per le esposizioni classificate nel c.d. “stage 3” (quelle

corrispondenti al perimetro degli asset deteriorati). Pur in presenza di una sostanziale equiparazione

della definizione di credito deteriorato (credit-impaired financial asset) presente nell’IFRS 9 rispetto

al principio contabile previgente, le modalità di calcolo dell’ECL lifetime hanno comportato riflessi

metodologici anche ai fini delle valutazioni da svolgere in tale comparto, principalmente in relazione:

- all’inclusione di informazioni di tipo forward looking, quali quelle relative agli scenari

macroeconomici, alle stime e alle tempistiche di recupero, alla probabilità di migrazione in classi

peggiori, nonché quelle che possono avere influenza sul valore del collaterale o sulla durata attesa del

relativo recupero;

- alla considerazione di scenari alternativi di recupero, quali quelli di vendita degli asset

creditizi, in connessione con possibili cessioni di quote del portafoglio deteriorato, in relazione agli

obiettivi aziendali di riduzione degli asset non performing, ai quali deve essere attribuita una

probabilità di realizzazione, da considerare nell’ambito della valutazione complessiva.

Si segnala, da ultimo, che anche per quel che attiene all’impairment sono state predisposte della

apposite Policy ( “Linee guida per la determinazione delle rettifiche di valore su crediti”, “Regole di

accantonamento sulle posizioni non performing”) nel rispetto del dettato dell’IFRS 9, approvate dai

competenti livelli di governance

Hedge Accounting

Per quanto riguarda l’Hedge Accounting, la Banca ha scelto di avvalersi dell’opzione opt-out (ossia

la possibilità di mantenere i criteri previsti dal precedente principio IAS 39).

Implementazione del nuovo principio

In considerazione degli impatti pervasivi rivenienti dall’applicazione del nuovo principio, sia sul

business che sul modello organizzativo e sul reporting, la Banca aveva intrapreso nel secondo

semestre 2017 un progetto volto ad approfondire le diverse aree di influenza del principio, a definirne

gli impatti qualitativi e quantitativi nonché ad individuare ed implementare gli interventi applicativi

ed organizzativi necessari per un’adozione nelle diverse realtà che lo compongono.

Prima applicazione

Le modifiche dei principi contabili derivanti dall'adozione dell'IFRS 9 sono stati applicati

sostanzialmente in maniera retroattiva, fatta eccezione per quanto riportato di seguito:

– la Banca intende avvalersi dell'esenzione che consente di non rideterminare le informazioni

comparative degli esercizi precedenti relative ai cambiamenti di classificazione e di valutazione

(comprese le perdite per riduzione di valore). In linea generale, le differenze dei valori contabili delle

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attività e delle passività finanziarie derivanti dall'adozione dell'IFRS 9 sono rilevate tra gli utili portati

a nuovo e le riserve al 1° gennaio 2018;

– le valutazioni seguenti sono state effettuate sulla base dei fatti e delle circostanze in essere alla data

di prima applicazione:

• definizione del modello di business nel quale rientra un'attività finanziaria;

• designazione e revoca delle designazioni precedenti di alcune attività e passività finanziarie

nella categoria FVTPL.

Effetti da FTA

Sulla base di quanto sopra rappresentato, gli impatti per la prima applicazione dell’IFRS 9 sul

patrimonio netto della Banca al 1° gennaio 2018 derivano principalmente:

• dall’obbligo di rideterminare le rettifiche di valore sulle attività finanziarie in portafoglio:

• perfoming, utilizzando il modello delle “expected credit losses” (inclusivo delle più volte

richiamate componenti forward looking) in sostituzione del previgente modello delle

“incurred credit losses”. L’incremento delle rettifiche di valore è ascrivibile (i) all’allocazione

di quota parte del portafoglio in bonis in Stage 2, in base ai criteri di stage allocation definiti,

con conseguente esigenza di calcolare la perdita attesa per tutta la durata residua delle attività

finanziarie e (ii) all’inclusione nel calcolo delle perdite attese di parametri forward looking

derivanti dagli scenari macroeconomici futuri;

• deteriorato, per l’inclusione nel calcolo delle perdite attese di parametri forward looking

derivanti dalla considerazione degli scenari macroeconomici futuri per tutte le categorie.

• dalla valutazione al fair value della nota Junior relativa all’operazione di cartolarizzazione del

veicolo Diaz Securitisation S.r.l. in quanto la stessa non ha superato l’SPPI test.

ATTIVITÀ MATERIALI

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli impianti tecnici, i mobili e

gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate

nella fornitura di beni e servizi, che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.

Sono definite “attività ad uso funzionale” le attività tangibili possedute per essere utilizzate ai fini

dell’espletamento dell’attività sociale ed il cui utilizzo è ipotizzato su un arco temporale maggiore

dell’esercizio. Sono invece definite “attività detenute a scopo di investimento”, le proprietà possedute

con la finalità di percepire canoni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito.

Conseguentemente, un investimento immobiliare si distingue dall’attività detenuta ad uso funzionale,

per il fatto che origina flussi finanziari ampiamente differenziati dalle altre attività possedute dalla

Banca.

La Banca detiene solamente attività materiali ad uso funzionale.

Criteri di iscrizione

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Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di

acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in

funzione del bene.

Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri,

vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria

sono rilevati a conto economico.

Lo IAS 16 prevede che, in relazione agli immobili, le componenti riferite ai terreni ed ai fabbricati

costituiscono attività separate ai fini contabili e dovrebbero essere distintamente rilevate all'atto

dell'acquisizione. Attualmente, la Banca possiede un solo appartamento di proprietà, facente parte di

un condominio di 15 piani. In considerazione del fatto che la proprietà di tale appartamento

corrisponde a soli 29,174 millesimi dell’intero immobile e considerato il valore di iscrizione

dell’appartamento, si è ritenuto di non procedere a separare la componente terreno dall’immobile, in

quanto irrilevante ai fini contabili.

In relazione a nuovi acquisti di immobili, la Banca procederà alla rilevazione separata delle

componenti riferite ai terreni ed ai fabbricati, secondo quanto disposto dallo IAS 16.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le attività materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le

immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate pro rata temporis lungo la loro vita utile,

adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

- dei terreni, siano essi acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto

hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del

fabbricato, in virtù dell’approccio per componenti, sono considerati beni separabili

dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla

base di perizie di esperti indipendenti.

- del patrimonio artistico, in quanto la vita utile di un’opera d’arte non può essere stimata ed il

suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

L’ammortamento di una attività ha inizio quando la stessa è disponibile per l’uso e cessa quando

l’attività è eliminata contabilmente. L’ammortamento non cessa quando l’attività diventa inutilizzata

o è ritirata dall’uso attivo, a meno che l’attività non sia completamente ammortizzata.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri

che un’attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico

del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi

di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati

dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico.

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una

ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli

ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Criteri di cancellazione

Ai sensi del paragrafo 67 dello IAS 16 un’immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato

patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e

dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. Nel caso di vendita con contestuale

retrolocazione di un bene o di un complesso di beni, (cd.“sale & lease-back”) allo stesso acquirente,

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l’operazione sarà contabilizzata secondo quanto stabilito dallo IAS 17 e dallo IAS 18. In particolare,

in caso di mancato trasferimento in capo al venditore/locatario dei rischi e benefici connessi alla

proprietà dell’asset, l’eventuale plusvalenza sarà differita lungo la durata del contratto di locazione

che avrà, pertanto, natura finanziaria; diversamente in caso di stipula di un contratto di leasing

operativo la plusvalenza sarà interamente rilevata nell’esercizio in cui si realizza la vendita.

ATTIVITÀ IMMATERIALI

Criteri di classificazione

Sono definite immateriali le attività non monetarie, identificabili, privi di consistenza fisica,

possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito.

Si ritiene identificabile quando:

- è separabile, ossia capace di essere separata o scorporata e venduta, trasferita, data in licenza,

locata o scambiata;

- deriva da diritti contrattuali o altri diritti legali indipendentemente dal fatto che tali diritti siano

trasferibili o separabili da altri diritti e obbligazioni.

L’attività si caratterizza per il fatto di essere controllata dall’impresa in conseguenza di eventi passati

e nel presupposto che tramite il suo utilizzo affluiranno benefici economici all’impresa. L’impresa

infatti ha il controllo di un’attività se ha il potere di usufruire dei benefici economici futuri derivanti

dalla risorsa in oggetto e può, inoltre, limitare l’accesso a tali benefici da parte di terzi.

Un’immobilizzazione immateriale è rilevata come tale se:

- è probabile che affluiranno all’impresa benefici economici futuri attesi attribuibili all’attività;

- il costo dell’attività può essere misurato attendibilmente.

La probabilità che si verifichino benefici economici futuri è valutata rappresentando la migliore stima

dell’insieme di condizioni economiche che esisteranno nel corso della vita utile dell’attività, tenendo

conto delle fonti di informazione disponibili al tempo della rilevazione iniziale.

Le attività immateriali includono a fine esercizio il software applicativo ad utilizzazione pluriennale.

Criteri di iscrizione e valutazione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori solo se è

probabile che i futuri benefici economici attribuibili all’attività si realizzino e se il costo dell’attività

stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell’attività immateriale è

rilevato a conto economico nell’esercizio in cui è stato sostenuto.

Il costo delle immobilizzazioni immateriali a vita utile limitata è ammortizzato a quote costanti sulla

base della relativa vita utile.

Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si

procede alla stima del valore di recupero dell’attività. L’ammontare della perdita, rilevato a conto

economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore recuperabile.

Criteri di cancellazione

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Un’immobilizzazione immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione

o quando non siano attesi benefici economici futuri.

FISCALITA’ CORRENTE E DIFFERITA

Imposte sul reddito

L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una previsione dell’onere fiscale

corrente, di quello anticipato e differito. In particolare le imposte anticipate e quelle differite vengono

determinate sulla base delle differenze temporanee tra il valore attribuito ad un’attività o ad una

passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali.

Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti,

includendo le prime nella voce “Attività fiscali” e le seconde nella voce “Passività fiscali”.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del

loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata di generare con continuità

redditi imponibili positivi.

Qualora le attività e passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il

conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte

anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto

senza influenzare il conto economico, le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto,

interessando le specifiche riserve quando previsto.

La società rileva gli effetti relativi alle imposte anticipate e differite applicando le aliquote di imposta

vigenti alla data di riferimento.

Si evidenzia che non sono stati iscritti crediti per imposte anticipate sulle perdite fiscali IRES

cumulate al 31 dicembre 2018.

FONDI PER RISCHI ED ONERI

Criteri di iscrizione, classificazione e di cancellazione

I fondi per rischi ed oneri sono passività d’ammontare o scadenza incerti rilevati in bilancio quando

ricorrono le seguenti contestuali condizioni:

- esiste un’obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio, che deriva da un evento

passato; l’obbligazione deve essere di tipo legale (trova origine da un contratto, normativa o altra

disposizione di legge) o implicita (nasce nel momento in cui l’impresa genera nei confronti di

terzi l’aspettativa che assolverà i propri impegni anche se non rientranti nella casistica delle

obbligazioni legali);

- è probabile che si verifichi un’uscita finanziaria;

- è possibile effettuare una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.

Nella voce fondi per rischi ed oneri sono inclusi i fondi oneri per il personale trattati dallo IAS 19 e i

fondi per rischi ed oneri trattati dallo IAS 37.

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Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Gli accantonamenti vengono attualizzati, laddove l’elemento temporale sia significativo.

L’accantonamento è rilevato a conto economico. Gli accantonamenti/recuperi a fronte dei fondi per

rischi e oneri nonché l’effetto derivante dal passaggio del tempo vengono allocati nella voce

“accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”.

Trattamento contabile del Fondo di Solidarietà

Dal punto di vista contabile, l’operazione si inquadra – nel suo complesso – alla luce di quanto

disposto dal principio IAS 19, nell’ambito della sezione dei benefici dovuti per la cessazione del

rapporto di lavoro. Le somme corrisposte (sia a titolo di incentivo che di assegno mensile) si

qualificano come benefici dovuti per la cessazione del rapporto di lavoro in quanto derivano dalla

decisione della società di terminare – sulla base di un accordo tra le parti – il rapporto di lavoro con

il dipendente senza essere condizionati al proseguimento dell’attività lavorativa. La società rileva

pertanto una passività (ed il relativo costo) nel momento in cui il dipendente accetta l’offerta o quando

la società non può più ritirare l’offerta.

Per quanto attiene all’assegno periodico che sarà corrisposto al dipendente per l’intero periodo di

permanenza nel fondo, trattandosi di una passività da estinguere oltre 12 mesi, così come stabilito dal

paragrafo 139 dello IAS 19, ai fini della misurazione della stessa è stato fatto riferimento a quanto

disposto per la categoria degli altri benefici a lungo termine e, pertanto, è stato oggetto di

attualizzazione, tenendo conto delle variazioni intervenute a seguito dei pagamenti avvenuti nel corso

del tempo. Ai fini della misurazione di tale passività sono state considerate anche le ipotesi

demografiche, facendo riferimento alla migliore stima della mortalità degli aderenti al fondo. Tali

ipotesi introducono pertanto un elemento di incertezza nella determinazione del valore della passività

relativa all’assegno periodico, ancorché sia possibile giungere ad una stima attendibile

dell’obbligazione e risulti certo l’impiego di risorse economiche per l’adempimento della stessa. Sulla

scorta di tali considerazioni le somme accantonate per tale componente sono state appostate – ai sensi

dello IAS 37 – alla voce Fondi per rischi ed oneri.

DEBITI E TITOLI IN CIRCOLAZIONE

Criteri di iscrizione

I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela e i Titoli in circolazione ricomprendono le varie forme

di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e

titoli obbligazionari in circolazione al netto degli eventuali ammontari riacquistati.

Criteri di classificazione

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte

o della emissione dei titoli di debito.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari

all’ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi

direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla

controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

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Il fair value delle passività finanziarie eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle di

mercato è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al valore di mercato è imputata a conto

economico.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato con il

metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine ove il fattore

temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte ad un valore pari a quello incassato.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La

cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza

tra il valore contabile della passività e l’ammontare pagato per riacquistarla viene registrata a conto

economico.

OPERAZIONI IN VALUTA

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto,

applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono

valorizzate come segue:

- le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;

- le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere

alla data dell’operazione;

- le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in

essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di

elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio

precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto,

la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch’essa a patrimonio. Per contro, quando un

utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa

differenza cambio.

ALTRE INFORMAZIONI

Trattamento di fine rapporto

Il trattamento di fine rapporto del personale si configura come prestazione successiva al rapporto di

lavoro a benefici definiti, pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima del suo valore

attuariale.

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Per tale stima si utilizza il metodo della “Proiezione unitaria del credito” che prevede la proiezione

degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e

l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato.

Tale metodologia si sostanzia in valutazioni che esprimono il valore attuale medio delle obbligazioni

pensionistiche maturate in base al servizio che il lavoratore ha prestato fino all’epoca in cui la

valutazione stessa è realizzata proiettando, però, le retribuzioni del lavoratore. La metodologia di

calcolo seguita può essere schematizzata nelle seguenti fasi:

- accantonamento delle future quote di TFR che verranno maturate fino all’epoca aleatoria di

corresponsione;

- determinazione per ciascun dipendente dei pagamenti probabili di TFR che dovranno essere

effettuati dalla Banca in caso di uscita del dipendente causa licenziamento, dimissioni,

inabilità, morte e pensionamento nonché a fronte di richiesta di anticipi;

- attualizzazione, alla data di valutazione, di ciascun pagamento probabile;

- riproporzionamento, per ciascun dipendente, delle prestazioni probabili ed attualizzate in base

all’anzianità maturata alla data di valutazione rispetto a quella complessiva corrispondente

alla data aleatoria di liquidazione.

Il trattamento di fine rapporto del personale viene iscritto sulla base del relativo valore attuariale,

determinato annualmente secondo le stime effettuate da un attuario esterno indipendente, tenendo

anche conto delle variazioni normative apportate dal Decreto Legislativo n. 252/2005. Gli

accantonamenti relativi al trattamento di fine rapporto del personale sono imputati a conto economico,

alla voce “spese per il personale”. Le componenti reddituali relative agli utili/perdite attuariali sono

invece rilevate (come previsto dal Regolamento 1910/2005 dell’8 novembre 2005, pubblicato sulla

Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 24 novembre 2005) direttamente a patrimonio netto, senza

transitare dal conto economico già in linea con il nuovo IAS 19 Revised. Tali componenti attuariali

sono, pertanto, rappresentati nel prospetto della Redditività complessiva. Con riferimento al tasso di

attualizzazione adottato in tutte le valutazioni riconducibili sotto lo IA 19, si è fatto riferimento alla

struttura per scadenza dei tassi di interesse derivata con metodologia di tipo bootstrap dalla curva dei

tassi swap rilevata al 31.12.2018 (Fonte: Bloomberg) e fissato rispetto ad impegni passivi con durata

media residua pari a anni 18.

Riconoscimento dei ricavi

I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti

i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. In particolare:

- gli interessi corrispettivi sono riconosciuti pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse

contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato;

- i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la

distribuzione;

- i ricavi derivanti dall’intermediazione di strumenti finanziari di negoziazione, determinati

dalla differenza tra il prezzo della transazione ed il fair value dello strumento, vengono

riconosciuti a conto economico in sede di rilevazione dell’operazione se il fair value è

determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso

mercato nel quale lo strumento è negoziato;

- le altre commissioni sono rilevate secondo il principio della competenza economica.

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Riconoscimento dei costi

I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti.

I costi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato e

determinabili sin dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono

a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo.

Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA’

FINANZIARIE

In merito all’informativa relativa a quanto richiesto dalla Circolare Banca d’Italia nei paragrafi A.3 –

Trasferimenti tra portafogli – si evidenzia che la Banca non ha provveduto ad alcuna riclassifica di

attività finanziarie tra portafogli, ad eccezione di quanto richiesto dal principio contabile IFRS 9.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Informativa di natura qualitativa

Di seguito è riportata l’informativa sul fair value come previsto da IFRS 13, al quale si è uniformata

al circolare di Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005.

IFRS 13 definisce il fair value come il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere

un’attività, o pagato per trasferire una passività, in una regolare operazione tra operatori di mercato

alla data di negoziazione.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato in base alle

quotazioni ufficiali del mercato di riferimento. In mancanza di una quotazione su un mercato attivo

ai fini della determinazione del fair value è necessario utilizzare adeguate tecniche di valutazione, per

le quali siano disponibili dati sufficienti, massimizzando l’utilizzo di input osservabili rilevanti e

riducendo al minimo l’utilizzo di input non osservabili.

A.4.1 Livelli di fair value : tecniche di valutazione e input utilizzati

La banca ha effettuato la classificazione delle sue attività finanziarie nei diversi livelli di fair value

sulla base dei seguenti principi:

• Livello 1 di fair value: la valutazione è effettuata al prezzo di mercato dello stesso strumento

finanziario oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato

attivo;

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• Livello 2 di fair value: la valutazione non è basata su quotazioni espresse da un mercato attivo

ma si basa su valutazioni reperibili su info providers. Ovvero su prezzi determinati utilizzando

determinate metodologie di calcolo basate su parametri di mercato osservabili.

• Livello 3 fair value: le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, mediante

l’inclusione di parametri discrezionali, il cui valore non può essere desunto esclusivamente da

quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi, ma tali da influenzare in maniera

determinante il prezzo nella valutazione finale. La non osservabilità diretta sul mercato di tutti

i parametri comporta, di conseguenza, la necessità di stime ed assunzioni da parte del

valutatore.

Le tecniche di valutazione utilizzate sono state adeguate alle specifiche caratteristiche delle attività e

passività oggetto di valutazione per mezzo di un approccio dei ricavi/costi: tale metodo converte gli

importi futuri (cash flow, ricavi, spese) in un unico importo (attualizzato). Quando viene impiegato

questo approccio, il calcolo del fair value riflette le aspettative correnti sull’ammontare futuro.

In generale la scelta degli input utilizzati è volta a massimizzare l’utilizzo di quelli direttamente

osservabili sul mercato, riducendo al minimo l’utilizzo di stime interne.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

In bilancio sono valutati al fair value i titoli di debito a tasso variabile classificati nel portafoglio

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (cd. “FVOCI”).

Tali titoli, tutti quotati su un mercato attivo, sono valutati al prezzo di mercato dell’ultimo giorno

lavorativo (Livello 1).

Per i titoli di debito non quotati (un ABS Junior- Livello 3) la tecnica di valutazione utilizzata è quella

reddituale, i parametri di input sono relativi a:

• cash flow originati dall’operazione, in funzione della waterfall contrattuale

• parametri di rischio relativi a fenomeni quali: dinamica dei default, tassi di recupero,

eventuali elementi storicamente impattanti sulla dinamica di ammortamento dei prestiti (ad

es. prepayment ratio)

• tassi di mercato rilevati tramite piattaforma Bloomberg

Il fair value è determinato mediante l’attualizzazione dei flussi di cassa attesi, utilizzando come tasso

la combinazione dei valori della curva spot alla data di riferimento, maggiorati del valore di uno

spread ottenuto come media dei rendimenti di un paniere di titoli confrontabili con il titolo oggetto di

valutazione.

Le altre attività e passività della Banca non sono valutate al fair value ai fini della rilevazione in

bilancio, ma per tali categorie il fair value è stato rilevato esclusivamente ai fini dell’informativa

prevista dall’IFRS 13.

A titolo esplicativo di seguito si illustra il processo utilizzato per la determinazione del fair value

delle altre voci di bilancio. Con riferimento alle attività dello Stato Patrimoniale:

• Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: per questa voce si assume che il fair value

sia stimato attualizzando i flussi di cassa futuri al tasso di interesse effettivo dell’operazione.

Ne fanno eccezione i crediti deteriorati per cui si assume che il fair value corrisponda al valore

di bilancio

• Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: sono

valutati al prezzo di mercato dell’ultimo giorno lavorativo

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• Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: Non applicabile

Con riferimento alle passività dello Stato Patrimoniale:

• Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: per questa voce si assume che il fair value

corrisponda al valore di bilancio

• Passività finanziarie di negoziazione: Non applicabile

• Passività finanziarie designate al fair value: Non applicabile

Il processo di valutazione e di controllo dei dati di output coinvolge in modo diretto la Direzione

Finance con la validazione della Direzione Risk Management della Banca che procede alla verifica

della coerenza delle metodologie applicate e dei risultati ottenuti.

La Direzione Finance, ove necessario, in sede di valutazione propone i livelli di fair value dei singoli

strumenti e l’utilizzo di un valore diverso dal prezzo di transazione qualora ritenga che quest’ultimo

non sia coerente con i valori di mercato, sottoponendo i risultati delle analisi alla Direzione Risk

Management.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Al fine di aumentare la coerenza e la comparabilità della valutazione del calcolo del fair value, l’IFRS

13 stabilisce una gerarchia in funzione degli input utilizzati per le diverse tecniche di valutazione. La

gerarchia privilegia l’utilizzo dei prezzi quotati in mercati attivi relativi ad attività e/o passività

identiche rispetto all’utilizzo di input non direttamente osservabili sul mercato.

Più in dettaglio:

- Livello 1: il fair value è direttamente osservabile su mercati attivi a cui l’entità ha accesso alla data

di determinazione del fair value per attività/passività identiche o paragonabili.

- Livello 2: il fair value è determinato internamente sulla base di input direttamente osservabili sul

mercato.

- Livello 3: il fair value è determinato internamente sulla base di input non direttamente osservabili.

A.4.4 Altre informazioni

Non si rilevano le fattispecie di cui all’IFRS 13 paragrafi 51, 93 lettera (i) e 96.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livello di fair

value.

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77

Tipologia di strumento finanziario

31/12/2018 31/12/2017

Livello

1

Livello

2

Livello

3 TOTALE

Livello

1

Livello

2

Livello

3 TOTALE

1. Attività finanziarie valute al fair value con impatto a

conto economico

a) attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - - - - -

b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - - - -

c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate

al fair value - - - - - - - -

2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto

sulla redditività complessiva 64.199 64.199 233.864 233.864

3. Derivati di copertura - - - - - - - -

4. Attività materiali - - - - - - - -

5. Attività immateriali - - - - - - - -

TOTALE ATTIVITA' 64.199 64.199 233.864 233.864

1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - - - - -

2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - - - -

3. Derivati di copertura - - - - - - - -

TOTALE PASSIVITA' - - - - - - - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente:

ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair

value su base non ricorrente

31/12/2018 31/12/2017

VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3 L3

1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 317.804 59.301 - 262.488 536.688 - - 536.688

2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - - - - -

3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 108.179 - - 108.179 - - - - -

TOTALE 425.983 59.301 370.667 536.688 - - 536.688

1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 441.153 - - 441.153 735.811 - - - 735.811

2. Passività associate ad attività in via di dismissione 265 - - 265 - - - - -

TOTALE B 441.418 - - 441.418 735.811 - - 735.811

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79

Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale

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80

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81

ATTIVO

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

31/12/2018 31/12/2017

a) Cassa 3 1

b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -

Totale 3 1

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

VOCI/VALORI

31/12/2018 31/12/2017

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

1. Titoli di debito 64.199 - - 233.864 - -

1.1 Titoli strutturati - - - - -

1.2 Altri titoli di debito 64.199 - - 233.864 - -

2. Titoli di capitale - - - - -

4. Finanziamenti - - - - -

TOTALE 64.199 - - 233.864 - -

Legenda:

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

I titoli di debito classificati tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività

complessiva sono costituiti da titoli emessi dalla Repubblica Italiana (CCT).

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per

debitori/emittenti

VOCI/VALORI 31/12/2018 31/12/2017

1. Titoli di debito 64.199 233.864

a) Banche Centrali - -

b) Amministrazioni pubbliche 64.199 233.864

c) Banche - -

d) Altre società finanziarie - -

di cui imprese assicurazione - -

e) Società non finanziarie - -

2. Titoli di capitale - -

a) Banche - -

b) Altre società finanziarie - -

di cui: imprese assicurazione - -

c) Società non finanziarie - -

d) Altri emittenti - -

4. Finanziamenti - -

a) Banche Centrali - -

b) Amministrazioni pubbliche - -

c) Banche - -

d) Altre società finanziarie - -

di cui imprese assicurazione - -

e) Società non finanziarie - -

f) Famiglie - -

TOTALE 64.199 233.864

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82

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche

di valore complessive

VOCI/VALORI

Valore lordo Rettifiche di valore complessive

Write-off

parziali

complessivi

(*)

Primo stadio

Secondo

stadio

Terzo

stadio

Primo

stadio

Secondo

stadio

Terzo

stadio

di cui

strumenti con

basso rischio di

credito

1. Titoli di debito 64.259 64.259 (60)

2. Finanziamenti

Totale 2018 64.259 64.259 (60)

Totale 2017 233.864

di cui: attività finanziarie

impaired acquisite o

originate

X X X

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Tipologia operazioni/Valori

31/12/2018 31/12/2017

Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value

Primo e

secondo

stadio

Terzo

stadio

di cui:

impaired

acquisite

o

originate

L1 L2 L3

Primo e

secondo

stadio

Terzo

stadio

di cui:

impaired

acquisite

o

originate

L1 L2 L3

A. Crediti verso banche

centrali 3.000 - - - - - 163.399 - - - - -

1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X

2. Riserva obbligatoria - - - X X X - - - X X X

3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X

4. Altri 3.000 - - X X X 163.399 - - X X X

B. Crediti verso banche 35.197 - - - - - 34.209 - - - - -

1. Finanziamenti 35.197 - - - - - 34.209 - - - - -

1.1 Conti correnti e

depositi a vista 31.581 - - X X X 27.049 - - X X X

1.2. Depositi a scadenza 3.616 - - X X X 7.160 - - X X X

1.3. Altri finanziamenti: - - - X X X - - - X X X

- Pronti contro

termine attivi - - - X X X - - - X X X

- Leasing finanziario - - - X X X - - - X X X

- Altri - - - X X X - - - X X X

2. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -

2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -

2.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - - - -

Totale 38.197 - - - - - 197.608 - - - - -

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83

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Tipologia operazioni/Valori

31/12/2018 31/12/2017

Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value

Primo e

secondo

stadio

Terzo

stadio

di cui:

impaired

acquisite

o

originate

L1 L2 L3

Primo e

secondo

stadio

Terzo

stadio

di

cui:

impa

ired

acqu

isite

o

origi

nate

L1 L2 L3

Finanziamenti 214.417 5.842 70 224.493 324.692 14.788 - - - 339.080

1.1. Conti correnti 1 367 X X X 2.162 2.124 - - - X

1.2. Pronti contro termine

attivi - - - X X X - - - - - X

1.3. Mutui 40.220 2.051 70 X X X 27.458 6.525 - X X X

1.4. Carte di credito,

prestiti personali e cessioni

del quinto

164.995 2.999 1.485 X X X 200.324 834 - X X X

1.5. Leasing finanziario - - - X X X - - - X X X

1.6. Factoring - - - X X X 94.601 4.696 - X X X

1.7. Altri finanziamenti 9.201 425 X X X 147 209 - X X X

Titoli di debito 59.349 59.301 - - - - - - - -

1.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -

1.2. Altri titoli di debito 59.349 59.301 - - - - - - - -

Totale 273.766 5.842 1.555 59.301 - 224.493 324.692 14.388 - - - 339.080

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso

clientela

Tipologia operazioni/Valori

31/12/2018 31/12/2017

Primo e

secondo

stadio

Terzo stadio

di cui:

impaired

acquisite o

originate

Primo e

secondo

stadio

Terzo stadio

di cui:

impaired

acquisite o

originate

1. Titoli di debito 59.349 - - - - -

a) Amministrazioni pubbliche 59.349 - - - - -

b) Altre società finanziarie - - - - - -

di cui: imprese di

assicurazione - - - - - -

c) Società non finanziarie - - - - - -

2. Finanziamenti verso: 214.417 5.842 1.555 324.692

a) Amministrazioni pubbliche - - - 94.601 4.696 -

b) Altre società finanziarie 9.246 - - 2.025 - -

di cui: imprese di assicurazione - - - - - -

c) Società non finanziarie 32.822 1.821 - 20.314 6.278 -

d) Famiglie 172.349 4.021 1.555 207.752 3.414 -

Totale 273.766 5.842 1.555 324.692 14.388 -

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84

4.5 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

VOCI/VALORI

Valore lordo Rettifiche di valore complessive

Write-off

parziali

complessivi

(*)

Primo stadio

Secondo

stadio

Terzo

stadio

Primo

stadio

Secondo

stadio

Terzo

stadio

di cui

strumenti con

basso rischio di

credito

1. Titoli di debito 59.403 59.403 - - (54) - - -

2. Finanziamenti 240.653 - 12.728 17.138 (440) (327) (11.295) (5.136)

Totale 2018 300.056 59.403 12.728 17.138 (494) (327) (11.295) (5.136)

Totale 2017 533.399 - 2.153 33.819 (2.183) (45) (24.961)

di cui: attività finanziarie

impaired acquisite o

originate

- 1.835 - (280) -

Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

ATTIVITA'/VALORI 31/12/2018 31/12/2017

1. Attività di proprietà 869 536

a) terreni - -

b) fabbricati 199 209

c) mobili 239 125

d) impianti elettronici 276 176

e) altre 155 26

2. Attività acquisite in leasing finanziario - -

a) terreni - -

b) fabbricati - -

c) mobili - -

d) impianti elettronici - -

e) altre - -

TOTALE 869 536

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9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

TERRENI FABBRICATI MOBILI IMPIANTI

ELETTRONICI ALTRE TOTALE

A. Esistenze iniziali lorde - (333) 9878 345 345 2.009

A.1 Riduzione di valore totali nette - (124) (862) (168) (318) (1.473)

A.2 Esistenze iniziali nette - 209 125 177 26 536

B. Aumenti - 149 181 153 483

B.1 Acquisti - 149 181 153 483

B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -

B.3 Riprese di valore - - - - - -

B.4 Valutazioni positive di fair

value imputate a: - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -

B.6 Trasferimento di immobili

detenuti a scopo di investimento - - X X X -

B.7 Altre variazioni - - - - - -

C. Diminuzioni: - (10) (35) (82) (23) (150)

C.1 Vendite - - - - - -

C.2 Ammortamenti - (10) (35) (82) (23) (150)

C.3 Rettifiche di valore da

deterioramento imputate a - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.4 Variazioni negative di fair value

imputate a - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -

C.6 Trasferimenti a: - - - - - -

a) attività materiali detenute a

scopo di investimento - - X X X -

b) attività non correnti e gruppi

di attività in via di dismissione - - - - - -

C.7 Altre variazioni - - - - - -

D. Rimanenze finali nette - 199 239 276 155 869.

D.1 Riduzione di valore totali nette - (134) (897) (250) (342) (1.623)

D.2 Rimanenze finali lorde - 333 1.136 526 497 2.492

E. Valutazione al costo - 199 239 276 155 869

Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

ATTIVITA'/VALORI

31/12/2018 31/12/2017

DURATA

DEFINITA

DURATA

INDEFINITA

DURATA

DEFINITA

DURATA

INDEFINITA

A.1 Avviamento - - - -

A.2 Altre attività immateriali 217 - 58 -

A.2.1 Attività valutate al costo: 217 - 58 -

a) Attività immateriali generate internamente - - - -

b) Altre attività 217 - 58 -

A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -

a) Attività immateriali generate internamente - - - -

b) Altre attività - - - -

TOTALE 217 - 58 -

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86

10.2 Attività immateriali:variazioni annue

Avviamento

Altre attività immateriali:

generate internamente

Altre attività immateriali:

altre TOTALE

DURATA

DEFINITA

DURATA

INDEFINITA

DURATA

DEFINITA

DURATA

INDEFINITA

A. Esistenze iniziali lorde - - - 58 - 58

A.1 Riduzione di valore totali nette - - - - -

A.2 Esistenze iniziali nette - - - 58 - 58

B. Aumenti - - - 217 - 217

B.1 Acquisti - - - 217 - 217

B.2 Incrementi di attività immateriali

interne - - - - - -

B.3 Riprese di valore - - - - - -

B.4 Valutazioni positive di fair value: - - - - - -

a) a patrimonio netto - - - - - -

b) a conto economico - - - - - -

B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -

B.6 Altre variazioni - - - - - -

C. Diminuzioni: - - - (58) - (58)

C.1 Vendite - - - - -

C.2 Rettifiche di valore - - - (58) - (58)

a) Ammortamenti - - - (58) - (58)

b) Svalutazioni - - - - - -

a patrimonio netto - - - - - -

a conto economico - - - - - -

C.3 Variazioni negative di fair value - - - - - -

a patrimonio netto - - - - - -

a conto economico - - - - - -

C.4 Trasferimenti alle attività non

correnti in via di dismissione - - - - - -

C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -

C.6 Altre variazioni - - - - - -

D. Rimanenze finali nette - - - 217 - 217

D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - -

E. Rimanenze finali lorde - - - 217 - 217

F. Valutazione al costo - - - 217 - 217

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87

SEZIONE 11 – ATTIVITA’ FISCALI E LE PASSIVITA’ FISCALI – VOCI 110 DELL’ATTIVO E

VOCE 60 DEL PASSIVO 11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

31/12/2018 31/12/2017

A. Attività per imposte anticipate lorde 1.062 1.409

A1. Crediti 1.030 1.367

A2. Altri strumenti finanziari - -

A3. Avviamenti 32 42

A4. Oneri pluriennali - -

A5. Immobilizzazioni materiali - -

A6. Fondi per rischi e oneri - -

A7. Spese di rappresentanza - -

A8. Oneri relativi al personale - -

A9. Perdite fiscali - -

A10. Crediti di imposta non utilizzati da scomputare - -

A11. Altre - -

B. Compensazione con passività fiscali differite - -

C. Attività per imposte anticipate nette 1.062 1.409

Le imposte anticipate iscritte al 31 dicembre 2018 sono riferite, principalmente, alla deducibilità delle rettifiche

di valore sui crediti registrate negli anni precedenti, relative alle quote non ancora dedotte a seguito del Decreto

Legge n. 83 del 27/06/2015. Come già indicato nella Relazione sulla Gestione, non sono state registrati crediti

per imposte anticipate sulle perdite fiscali.

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31/12/2018 31/12/2017

1. Importo iniziale 1.409 1.988

2. Aumenti - -

2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - -

a) relative a precedenti esercizi - -

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) riprese di valore - -

d) altre - -

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -

2.3 Altri aumenti - -

3. Diminuzioni (347) (579)

3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio - -

a) rigiri - -

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -

c) mutamento di criteri contabili - -

d) altre - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -

3.3 Altre diminuzioni (347) (579)

a) trasformazione in credi d'imposta di cui alla L. 214/2011 (347) (579)

b) altre - -

4. Importo finale 1.062 1.409

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88

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

31/12/2018 31/12/2017

1. Importo iniziale 1.409 1.988

2. Aumenti - -

3. Diminuzioni (347) (579)

3.1 Rigiri - -

3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta (347) (579)

a) derivante da perdite di esercizio (347) (579)

b) derivante da perdite fiscali - -

3.3 Altre diminuzioni - -

4. Importo finale 1.062 1.409

Ai sensi dei commi 55 e 56 bis dell’art. 2 del Dl. N.225/2010, il cd. “Decreto Milleproroghe”, la Banca ha

trasformato in crediti per imposte correnti, le imposte anticipate iscritte in bilancio relative alle svalutazioni su

crediti non ancora dedotte dal reddito imponibile e al valore dell’avviamento per un importo complessivo di

Euro 0,3 milioni.

11.8 Altre informazioni

31/12/2018 31/12/2017

A. Attività per imposte correnti lorde 569 3.377

A1. Acconti IRES - -

A2. Acconti IRAP - -

A3. Altri crediti e ritenute 569 3.377

B. Compensazione con passività fiscali correnti - -

C. Attività per imposte correnti nette 569 3.377

La sottovoce “Altri crediti e ritenute” comprende prevalentemente il credito d’imposta per residui Euro 0,3

milioni relativo alla trasformazione delle imposte anticipate in correnti ai sensi dei commi 55 e 56 bis dell’art.

2 del Dl. N.225/2010 e crediti di imposta da utilizzare in compensazione per Euro 0,2 milioni.

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89

Sezione 12 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - Voce 120 dell’attivo e voce

70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

31/12/2018 31/12/2017

A. Singole attività

A.1 Attività finanziarie 107.833 -

A.2 Partecipazioni - -

A.3 Attività materiali - -

di cui: ottenute tramite l’escussione delle garanzie ricevute - -

A.4 Attività immateriali - -

A.5 Altre attività non correnti 346 -

Totale A 108.179 -

di cui valutate al costo - -

di cui valutate al fair value livello 1 5.625 -

di cui valutate al fair value livello 2 - -

di cui valutate al fair value livello 3 102.554 -

B. Attività operative cessate

B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto

economico - -

- attività finanziarie detenute per la negoziazione - -

- attività finanziarie designate al fair value - -

- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -

B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività

complessiva - -

B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -

B.4 Partecipazioni - -

B.5 Attività materiali - -

di cui: ottenute tramite l’escussione delle garanzie ricevute - -

B.6 Attività immateriali - -

B.7 Altre attività - -

Totale B - -

di cui valutate al costo - -

di cui valutate al fair value livello 1 - -

di cui valutate al fair value livello 2 - -

di cui valutate al fair value livello 3 -

C. Passività associate a singole attività in via di dismissione

C.1 Debiti - -

C.2 Titoli - -

C.3 Altre passività 265 -

Totale C - -

di cui valutate al costo - -

di cui valutate al fair value livello 1 - -

di cui valutate al fair value livello 2 - -

di cui valutate al fair value livello 3 - -

D. Passività associate ad attività operative cessate - -

D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -

D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -

D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -

D.4 Fondi - -

D.5 Altre passività - -

Totale D - -

di cui valutate al costo - -

di cui valutate al fair value livello 1 - -

di cui valutate al fair value livello 2 - -

di cui valutate al fair value livello 3 - -

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90

Sezione 13 - Altre attività - Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

31/12/2018 31/12/2017

- Partite in corso di lavorazione 3.940 3.602

- Crediti tributari verso erario e altri enti impositori 3.071 696

- Risconti attivi non riconducibili a voce propria 737 1.757

- Migliorie su beni di terzi 284 278

- Altre 45 235

- Ratei attivi non riconducibili a voce propria - 721

Totale 8.077 7.289

I crediti tributari includono tra l’altro gli acconti versati per l’imposta di bollo per Euro 1,5 milioni e

gli acconti versati per le ritenute su interessi da conti correnti e depositi per Euro 1,4 milioni.

Le partite in corso di lavorazione includono prevalentemente il saldo di alcuni conti transitori in attesa

di regolamento relativi alla lavorazione dei bonifici, dei mutui e delle cessioni del quinto.

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91

PASSIVO Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

TIPOLOGIA TITOLI/VALORI

31/12/2018 31/12/2017

Valore

Bilancio

Fair value Valore

Bilancio

Fair Value

Livello

1

Livello

2

Livello

3

Livello

1

Livello

2

Livello

3

1. Debiti verso banche centrali 65.000 X X X X X X

2. Debiti verso banche - X X X X X X

2.1 Conti correnti e depositi a vista - X X X X X X

2.2 Depositi a scadenza - X X X X X X

2.3 Finanziamenti - X X X X X X

2.3.1 Pronti contro termine passivi - X X X X X X

2.3.2 Altri - X X X X X X

2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri

strumenti patrimoniali - X X X X X X

2.5 Altri debiti - X X X X X X

TOTALE 65.000 - - - - - - -

Legenda:

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

Con riferimento all’indicazione del fair value dei debiti verso banche, data la forma tecnica e la

scadenza a breve termine, non si ritiene che il fair value si discosti in maniera significativa rispetto al

valore di bilancio. 1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso la

clientela

TIPOLOGIA TITOLI/VALORI

31/12/2018 31/12/2017

Valore

Bilancio

Fair value Valore

Bilancio

Fair Value

Livello

1

Livello

2

Livello

3

Livello

1

Livello

2

Livello

3

1 Conti correnti e depositi a vista 6.285 X X X 457.518 X X X

2 Depositi a scadenza 355.497 X X X 278.293 X X X

3 Finanziamenti 13.700 X X X - X X X

3.1 Pronti contro termine passivi 13.700 X X X - X X X

3.2 Altri - X X X - X X X

4 Debiti per impegni di riacquisto di propri

strumenti patrimoniali

- X X X - X X X

5 Altri debiti 671 X X X - X X X

TOTALE 376.153 - - 376.219 735.811 - - -

Con riferimento all’indicazione del fair value dei debiti verso clientela, data la forma tecnica e la

scadenza a breve termine, non si ritiene che il fair value si discosti in maniera significativa rispetto al

valore di bilancio.

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92

Sezione 6 - Passività fiscali- Voce 60

Si veda sezione 11 dell’attivo.

Sezione 8 - Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

31/12/2018 31/12/2017

Partite in corso di lavorazione 7.798 4.692

Altre partite 4.516 2.462

Partite fiscali varie 2.483 2.654

Debiti verso enti previdenziali 499 318

Altri debiti verso il personale 151 121

Ratei passivi non riconducibili a voce propria - 105

Totale 15.447 10.352

Le partite fiscali varie includono bolli da versare per Euro 0,9 milioni e ritenute da versare per

interessi su conti correnti e depositi per Euro 1.2 milioni.

Le partite in corso di lavorazione includono tra l’altro i saldi dei conti transitori per bonifici da

regolare per Euro 5,3 milioni, per cessioni del quinto per Euro 1,6 milioni e mutui per Euro 0,7

milioni. Le altre partite includono tra l’altro il saldo del conto fatture da ricevere per Euro 3,0 milioni,

risconti non riconducibili a voce propria per Euro 0,6 milioni e debiti verso fornitori per Euro 0,1

milioni.

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31/12/2018 31/12/2017

A. Esistenze iniziali 228 344

B. Aumenti 90 81

B.1 Accantonamento dell'esercizio 72 53

B.2 Altre variazioni 18 28

C. Diminuzioni (51) (197)

C.1 Liquidazioni effettuate (51) (197)

C.2 Altre variazioni - -

D. Rimanenze finali 267 228

Totale 267 228

Ai sensi di quanto disposto dal paragrafo 135 dello IAS 19, si riportano di seguito le ipotesi

demografiche, le ipotesi economico-finanziarie e l’analisi di sensitività dell’obbligazione per benefici

definiti (TFR) al fine di fornire indicazioni sulla stima del Present Value del DBO, nonché sulle

variazioni dello stesso in corrispondenza di differenti scenari demografici e/o economico finanziari,

rispetto a quelli utilizzati al 31 dicembre 2017.

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93

IPOTESI DEMOGRAFICHE

• Le probabilità di morte, sono state desunte dalla popolazione italiana distinta per età e sesso

rilevate dall’ISTAT nel 2000 e ridotte del 25%;

• Le probabilità di eliminazione per invalidità assoluta e permanente del lavoratore di divenire

invalido ed uscire dalla collettività aziendale sono quelle desunte dalle tavole di invalidità

correntemente usate nella pratica riassicurativa, distinte per età e sesso;

• per le probabilità di uscita dall’attività lavorativa per le cause di dimissioni e licenziamenti

sono state stimate le frequenze annue, sulla base dei dati aziendali, su un periodo di

osservazione dal 2009 al 2018 e fissate pari al 6,89% annuo;

• le probabilità di richiesta di anticipazione, sono state stimate sulla base dei dati aziendali e

poste pari allo 0,93% annuo, con un’aliquota media di anticipazione pari all’ 80,0%;

• per l’epoca di pensionamento per il generico attivo si è supposto il raggiungimento del primo

dei requisiti pensionabili validi per l’Assicurazione Generale Obbligatoria.

IPOTESI ECONOMICO-FINANZIARIE

Lo scenario macroeconomico utilizzato per la valutazione è il seguente:

• Tasso di aumento delle retribuzioni 1,30%

• Tasso di inflazione 2,00%

• Tasso di attualizzazione – TFR 1,31%

Alle rivalutazioni del trattamento di fine rapporto decorrenti dal 1° gennaio 2015 si applica l'imposta

sostitutiva delle imposte sui redditi nella nuova misura così come stabilito dalla Legge di Stabilità

2015 (Legge n. 190 del 23 dicembre 2014, art.44, comma 3).

Con riferimento al tasso di attualizzazione adottato in tutte le valutazioni riconducibili sotto lo IAS

19, si è fatto riferimento alla struttura per scadenza dei tassi di interesse derivata con metodologia di

tipo bootstrap dalla curva dei tassi swap rilevata al 31/12/18 (Fonte: Bloomberg) e fissato rispetto ad

impegni passivi con durata media residua pari ad anni 18.

ANALISI DI SENSITIVITA’

DBO - Interest Rate Sensitivities DBO -Turn over Rate Sensitivities

Down (-0,5%) 279 Down (-0,5%) 268

Best 267 Best 257

Up (+0,5%) 256 Up (+0,5%) 267

DBO -Mortality Rate Sensitivities DBO – Annual income growth rate Sensitivities

Down (-0,025%) 267 Down (-0,5%) 265

Best 267 Best 267

Up (+0,025%) 267 Up (+0,5%) 270

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Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione 31/12/2018 31/12/2017

1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 6 23

2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -

3. Fondi di quiescenza aziendali - -

4. Altri fondi per rischi ed oneri 5.208 1.222

4.1 controversie legali e fiscali 81 80

4.2 oneri per il personale 2.580 1.142

4.3 altri 2.547 -

TOTALE 5.214 1.245

La sottovoce Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale è costituita prevalentemente:

• per Euro 0,6 milioni dal saldo del Fondo di solidarietà 2014/2015. A seguito del processo di

riorganizzazione aziendale deliberato dalla ex Capogruppo Banca Etruria in data 22 dicembre

2014, in data 7 febbraio 2015 è stato siglato dalla stessa un accordo con le organizzazioni

sindacali, finalizzato all’individuazione di una serie di misure e strumenti atti a ridurre il costo

del personale. Tra queste è stato previsto anche il ricorso al prepensionamento delle risorse

che avevano già maturato, o che avrebbero maturato il diritto al percepimento del trattamento

pensionistico entro il 30 giugno 2024.

La stima di tale fondo è stata effettuata considerando le seguenti ipotesi attuariali:

• le ipotesi demografiche sono state desunte dalle tavole di mortalità, suddivise per sesso,

afferenti al 2017, come messe a disposizione dall' ISTAT sul proprio sito web;

• il tasso di attualizzazione adottato si riferisce alla struttura per scadenza dei tassi di

interesse derivata interpolando i tassi swap rilevati al 31 dicembre 2018 (Fonte:

Bloomberg);

• l'analisi di sensitività è stata effettuata ipotizzando uno spostamento parallelo di +/- 50 bps della

curva dei tassi di attualizzazione di cui sopra, con un impatto patrimoniale rispettivamente di +1/-

16 mila euro sul valore della passività iscritta in bilancio.

• per Euro 0,3 milioni dal Fondo per incentivazione del personale. La Banca ha costituito un

Fondo per l’incentivazione del proprio personale dipendente. L’importo del Fondo è stato

stimato nel rispetto dei limiti previsti dalle “Politiche di Remunerazione ed Incentivazione”.

Gli importi effettivamente riconosciuti saranno definiti, all’esito del processo di performance

management, entro il secondo trimestre del 2019, tenendo conto degli effettivi risultati

conseguiti dai singoli dipendenti nel rispetto delle disposizioni di vigilanza in materia.

• per Euro 1,6 milioni dal Fondo per risoluzione di rapporti di lavoro e cariche sociali.

Il costo per incentivazione personale, così come quello per le risoluzioni di lavoro e carche sociali,,

è incluso nella voce di conto economico spese per il personale.

La sottovoce Altri fondi per rischi ed oneri – altri pari ad Euro 2,6 milioni si riferisce:

• per Euro 0,2 milioni all’indennità di risoluzione del rapporto degli agenti, calcolata in base a

logiche attuariali;

• per Euro 0,7 milioni alle commissioni degli agenti/mediatori legate ai volumi di produzione;

• per Euro 1,6 milioni a controversie potenziali e rinegoziazione di accordi contrattuali, per i

quali è probabile la manifestazione di un onere economico per la Banca.

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95

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

31/12/2018 31/12/2017

Fondi su

altri

impegni e

altre

garanzie

rilasciate

Fondi di

quiescenza

Altri fondi

per rischi ed

oneri

TOTALE

Fondi su

altri

impegni e

altre

garanzie

rilasciate

Fondi di

quiescenza

Altri fondi

per rischi ed

oneri

TOTALE

A. Esistenze iniziali 23 - 1.222 1.245 39 - 3.538 3.577

B. Aumenti 5 - 4.482 4.487 - - 321 321

B1. Accantonamento

dell'esercizio 5 - 4.477 4.482 - - 317 317

B2. Variazioni

dovute al passare del

tempo - - - - - - 4 4

B3. Variazioni

dovute a modifiche

del tasso di sconto - - - - - - - - B4. Altre variazioni - - 5 5 - - - - C. Diminuzioni (22) - (496) (518) (16) - (2.637) (2.653)

C1. Utilizzo

nell'esercizio - - (496) (496) - - (2.323) (2.323)

C2. Variazioni

dovute a modifiche

del tasso di sconto - - - - - - - -

C3. Altre variazioni (22) - - (22) (16) - (314) (330)

D. Rimanenze finali 6 - 5.208 5.214 23 - 1.222 1.245

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale

Impegni a erogare fondi 6 - - 6

Garanzie finanziarie rilasciate - - - -

TOTALE 6 - - -

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96

Sezione 13 - Patrimonio del Consolidato - Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170, 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Voci/Valori

31/12/2018 31/12/2017

Valore

nominale

unitario

Valore

nominale

azioni

interamente

liberate

Valore nominale

azioni non

interamente liberate Valore

nominale

unitario

Valore

nominale

azioni

interamente

liberate

Valore nominale

azioni non

interamente liberate

Versato Non

versato Versato

Non

versato

Azioni ordinarie - 10.404 - - - 8.541 - -

Azioni privilegiate - - - - - - - -

Azioni di risparmio - - - - - - - -

Totale - 10.404 - - - 8.541 - -

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13.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre

A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 23.296.660 -

- interamente liberate 23.296.660 -

- non interamente liberate - -

A.1 Azioni proprie (-) - -

A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 23.296.660 -

B. Aumenti 1.863.732.800 -

B.1 Nuove emissioni 1.863.732.800 -

- a pagamento: 1.863.732.800 -

- operazioni di aggregazioni di imprese - -

- conversione di obbligazioni - -

- esercizio di warrant - -

- altre 1.863.732.800 -

- a titolo gratuito: - -

- a favore dei dipendenti - -

- a favore degli amministratori - -

- altre - -

B.2 Vendita di azioni proprie - -

B.3 Altre variazioni - -

C. Diminuzioni - -

C.1 Annullamento - -

C.2 Acquisto di azioni proprie - -

C.3 Operazioni di cessione di imprese - -

C.4 Altre variazioni - -

D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.887.029.460 -

D.1 Azioni proprie (+) - -

D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.887.029.460 -

- interamente liberate 1.887.029.460 -

- non interamente liberate - -

13.3 Capitale – Altre informazioni

Il 27 febbraio 2018 si è concluso l’aumento di capitale della Banca, con la sottoscrizione integrale di

n. 1.863.732.800 azioni ordinarie, per un controvalore complessivo di Euro 55,9 mlioni. L’aumento

di capitale, comprensivo di capitale e sovrapprezzo, prevedeva l’offerta in opzione ai soci, ai sensi

dell’art. 2441 c.c., secondo il rapporto di n. 80 nuove azioni ogni n. 1 azione posseduta, a un prezzo

pari a Euro 0,03 per ciascuna azione, da imputarsi per Euro 0,001 a capitale e per Euro 0,029 a

sovrapprezzo. A seguito del predetto aumento di capitale, il capitale sociale della Banca ammonta a

Euro 10,4 milioni.

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98

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Voci/Valori 31/12/2018 31/12/2017 Possibilità di

utilizzo

Voce 110. Riserve da valutazione (1.805) (1.228)

- Attività fin.valutate al FV con impatto sulla redditività complessiva (1.697) (1.134) (*)

- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (108) (94) (*)

Voce 140. Riserve (10.143) 39.734

- di utili (28.819) (17.227)

a) legale - -

b) statutaria - -

c) altre riserve di utili (28.819) (17.227)

- altre per applicazione IAS/IFRS (4.417) -

- disponibili - -

- indisponibili (4.417) -

- versamenti in conto futuro aumenti di capitale 23.093 56.961 AB

Voce 150. Sovrapprezzi di emissione 54.048 -

Legenda

A: Aumento di Capitale Sociale

B: Copertura perdite

C: Distribuzione ai Soci

(*) La riserva segue i limiti di disponibilità previsti dall'articolo 6 del Decreto Legislativo 38/2005

Si tratta del patrimonio relativo ai due veicoli di cartolarizzazione Lake Securitisation S.r.l. e Diaz

Securitusation S.r.l. in cui la banca non ha alcuna interessenza azionaria.

Sezione 14 - Patrimonio di pertinenza di terzi - Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 210 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Voci/Valori 31/12/2018

Patrimonio Diaz Securitisation S.r.l.

Patrimonio Lake Securitisation S.r.l.

10

10

Totale 20

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99

Altre Informazioni 1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio 31/12/2018 31/12/2017

Impegni a erogare fondi 734 - 1 735 433

a) Banche Centrali - - - - -

b) Amministrazioni pubbliche - - - - -

c) Banche - - - - -

d) Altre società finanziarie 202 - - 202 205

e) Società non finanziarie 500 - 1 501 228

f) Famiglie 32 - 32 -

Garanzie finanziarie rilasciate 346 - 7 353 332

a) Banche Centrali - - - - -

b) Amministrazioni pubbliche - - - - -

c) Banche - - - - -

d) Altre società finanziarie - - - - -

e) Società non finanziarie 346 - 1 347 332

f) Famiglie - - 6 6 -

PORTAFOGLI

31/12/2018 31/12/2017

1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -

2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 13.732 -

3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -

4. Attività materiali - -

di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

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100

6. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi 31/12/2018

1. Esecuzione di ordini per conto della clientela -

a) Acquisti -

1. regolati -

2. non regolati -

b) Vendite -

1. regolate -

2. non regolate -

2. Gestioni individuale di portafogli -

3. Custodia e amministrazione di titoli 285.700

a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca -

depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -

1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -

2. altri titoli -

b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 3.100

1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 1.101

2. altri titoli 1.999

c) titoli di terzi depositati presso terzi 3.100

d) titoli di proprietà depositati presso terzi 279.500

4. Altre operazioni

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101

Parte C – Informazioni sul Conto Economico

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102

SEZIONE 1 - INTERESSI - VOCI 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

VOCI/FORME TECNICHE Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni 31/12/2018 31/12/2017

1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a

conto economico: - - - - -

1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -

1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -

1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al

fair value 0 - - - -

2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto

sulla redditività complessiva (128) - X (128) 395

3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 3.151 10.660 - 13.811

3.1 Crediti verso banche 0 43 X 43 197

3.2 Crediti verso clientela 3.151 10.617 X 13.768 11.908

4. Derivati di copertura - X - - -

5. Altre attività X X - - -

6. Passività finanziarie X X X - -

Totale 3.023 10.660 13.683 12.500

di cui: interessi attivi su attività impaired - 76 - - 186

1.2. Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 interessi attivi su attività finanziarie in valuta

31/12/2018 31/12/2017

Interessi attivi su attività finanziarie in valuta - 1

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

VOCI/FORME TECNICHE Debiti Titoli Altre operazioni 31/12/2018 31/12/2017

1. Passività finanziarie valutate al

costo ammortizzato (6.145) - -

(6145) (9.789)

1.1 Debito verso banche centrali - - - - -

1.2 Debiti verso banche (326) - - (326) (512)

1.3 Debiti verso clientela (5.947) - - (5.947) (9.277)

1.4 Titoli in circolazione - - - - (16)

2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -

3. Passività finanziarie designate al

fair value - - - - -

4. Altre passività e fondi - - - - -

5. Derivati di copertura - - - - -

6. Attività finanziarie - - - - -

TOTALE (6.273) - - (6.273) (9.805)

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

31/12/2018 31/12/2017

Interessi passivi su passività in valuta - (2)

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103

SEZIONE 2 - COMMISSIONI - VOCI 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori 31/12/2018 31/12/2017

a) garanzie rilasciate 3 5

b) derivati su crediti - -

c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1.184 2.552

1. negoziazione di strumenti finanziari - -

2. negoziazione di valute - 8

3. gestioni di portafogli - -

4. custodia e amministrazione di titoli - 18

5. banca depositaria - -

6. collocamento di titoli - 84

7. raccolta di attività di ricezione e trasmissione di ordini - 16

8. attività di consulenza 1 -

8.1 in materia di investimenti - -

8.2 in materia di struttura finanziaria 1 -

9. distribuzione di servizi di terzi 1.183 90

9.1 gestioni di portafogli - -

- 9.1.1. individuali - -

- 9.1.2. collettive - -

9.2 prodotti assicurativi 1 68

9.3 altri prodotti 1.182 22

d) servizi di incasso e pagamento 27 4

e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 13 -

f) servizi per operazioni di factoring - -

g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -

h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -

i) tenuta e gestione dei conti correnti 11 58

j) altri servizi 18 74

Totale 1.256 2.693

Le commissioni attive alla voce 9.3 “altri prodotti” si riferiscono alle commissioni di intermediazione

sulle operazioni di cessione del quinto, riconosciute alla Banca da diversi intermediari finanziari

nell’ambito degli accordi di distribuzione.

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104

2.2 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori 31/12/2018 31/12/2017

a) garanzie ricevute - (4)

b) derivati su crediti - -

c) servizi di gestione e intermediazione: (55) (49)

1. negoziazione di strumenti finanziari - -

2. negoziazione di valute - -

3. gestioni di portafogli - -

3.1 proprie - -

3.2 delegate a terzi - -

4. custodia e amministrazione di titoli (55) (49)

5. collocamento di strumenti finanziari - -

6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - -

d) servizi di incasso e pagamento (21) (4)

e) altri servizi (3.444) (5.908)

Totale (3.520) (5.965)

Le commissioni passive alla voce e) “altri servizi” includono principalmente le provvigioni pagate

alla rete di agenti per euro 2,2 milioni (relative sia alla distribuzione del prodotto prestito CQ che alla

distribuzione dei finanziamenti alle piccole e medie imprese) e per Euro 0,4 milioni al costo generato

dalla piattaforma on-line tedesca per la raccolta in conti di deposito e per Euro 0,7 di costi del veicolo

Diaz Securitisation S.r.l.

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105

SEZIONE 6 - UTILI (PERDITE) DA CESSIONE/RIACQUISTO - VOCE 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

VOCI/COMPONENTI REDDITUALI

31/12/2018 31/12/2017

Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto

Attività finanziarie

1. Attività finanziarie valutate al costo

ammortizzato: 1.113 (412) 701 68 (1) 67

1.1 Crediti verso banche - - - - - -

1.2 Crediti verso clientela 1.113 (412) 701 68 (1) 67

2. Attività finanziarie valutate al fair value

con impatto sulla reddititività complessiva 1.670 (921) 749 5.743 (1) 5.742

2.1 Titoli di debito 1.670 (921) 749 5.743 (1) 5.742

2.4 Finanziamenti - - - - - -

TOTALE ATTIVITA' 2.783 (1.333) 1.450 5.811 (2) 5.809

Passività finanziarie valutate al costo

ammortizzato - - - - - -

1. Debiti verso banche - - - - - -

2. Debiti verso clientela - - - - - -

3. Titoli in circolazione - - - - - -

TOTALE PASSIVITA' - - - - - -

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SEZIONE 8 - RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER RISCHIO DI CREDITO - VOCE

130

8.1 Rettifiche di valore nette per ricscio di credito relativo ad attività finanziarie valuate al costo

ammortizzato: composizione

OPERAZIONI/COMPONENTI

REDDITUALI

RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)

31/12/2018 31/12/2017 Primo e

secondo

stadio

Terzo stadio Primo e

secondo stadio Terzo stadio

Write-off Altre

A. Crediti verso banche (3) - - - - (3) -

- Finanziamenti (3) - - - - (3) -

- Titoli di debito - - - - - - -

di cui: crediti impaired

acquisiti o originati - - - - - - -

B. Crediti verso clientela (667) (398) (1.934) 187 2.101 (711) (3.517)

- Finanziamenti (613) (398) (1.934) 187 2.101 (657) (3.517)

- Titoli di debito (54) - - - - (54) -

di cui: crediti impaired

acquisiti o originati - - - - - - -

C. Totale (670) (398) (1.934) 187 2.101 (714) (3.517)

Le rettifiche e le riprese di valore relativamente ai crediti verso clientela esposte nella tabella sono

dettagliate come segue:

- rettifiche di valore di primo e secondo stadio: per Euro 0,7 milioni riferiti alla valutazione del

portafoglio crediti in bonis e per Euro 0,1 milioni alla componente merito creditizio del

portafoglio titoli Held to collect;

- rettifiche di valore di terzo stadio: per Euro 1,5 milioni riferiti a posizioni a sofferenza ( di cui

Euro 0,4 milioni per write-off) e per Euro 0,6 milioni ad altre posizioni deteriorate;

- riprese di valore di terzo stadio: sono riferite per Euro 1,4 milioni a posizioni a sofferenza e

per Euro 0,9 milioni ad altre posizioni deteriorate;

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con

impatto sulla redditività complessiva: composizione

OPERAZIONI/COMPONENTI

REDDITUALI

RETTIFICHE DI VALORE

(1)

RIPRESE DI VALORE

(2)

31/12/201

8

31/12/201

7 Primo e

secondo

stadio

Terzo

stadio Primo e

secondo

stadio

Terzo

stadio Write-off

Altr

e

A. Titoli di debito (60) - - - - (60) B. Finanziamenti - - - - - - (211)

- Verso clientela - - - - - - (211)

- Verso banche - - - - - - -

di cui: attività finanziarie impaired

acquisite o originate - - - - - - -

C. Totale (60) - - - - (60) (211)

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107

SEZIONE 12 - SPESE AMMINISTRATIVE - VOCE 150

12.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spese/Valori 31/12/2018 31/12/2017

1) Personale dipendente (9.162) (4.986)

a) salari e stipendi (5.346) (3416)

b) oneri sociali (1.168) (911)

c) indennità di fine rapporto (237) (164)

d) spese previdenziali - -

e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (72) (53)

f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -

- a contribuzione definita - -

- a benefici definiti - -

g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (133) (109)

- a contribuzione definita - -

- a benefici definiti (133) (109)

h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -

i) altri benefici a favore dei dipendenti (2.206) (333)

2) Altro personale in attività (128) (51)

3) Amministratori e sindaci (3542) (360)

4) Personale collocato a riposo - -

5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende - -

6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società - (17)

Totale (9.832) (5.414)

Il punto “1) lettera i) - Altri benefici a favore dei dipendenti” comprende Euro 2,0 milioni di oneri

sostenuti e stimati per la definizione di accordi per la risoluzione di rapporti di lavoro e cessazione

cariche sociali.

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

31/12/2018 31/12/2017

Personale dipendente: 71 46

a) dirigenti 11 12

b) Quadri direttivi 27 17

c) restante personale dipendente 33 17

Altro personale 6 2

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12.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31/12/2018 31/12/2017

a) spese informatiche (1.631) (1.112)

- assistenza sistem. e noleggio software (264) (128)

- canoni macchine e hardware (20) (7)

- elaborazioni elettroniche (1.347) (977)

b) spese per fitti e canoni passivi (488) (471)

- immobili (357) (340)

- macchine (131) (131)

c) spese manutenzione mobili e immobili (94) (51)

d) spese per acquisti di beni e servizi non professionali (307) (249)

- cancelleria e stampati (17) (10)

- vigilanza e trasporto valori - -

- postali e telefoniche e trasmissione dati (101) (75)

- energia elettrica, acqua e riscaldamento (57) (45)

- trasporti (75) (83)

- pulizia locali (38) (29)

- spese generali (19) (7)

e) spese per servizi professionali (2.778) (1.863)

- prestazioni legali e notarili (728) (470)

- visure e informazioni (497) (124)

- servizi e consulenze varie (1.553) (1.692)

f) premi assicurativi (110) (171)

g) spese per pubblicità e rappresentanza (269) (702)

h) imposte indirette e tasse (bollo, registro e altre) (917) (937)

i) altre spese (1.476) (1.430)

- beneficenza ed elargizioni varie - (5)

- contributi associativi e sindacali (402) (1.076)

- altre (1.074) (656)

Totale (8.070) (7.716)

L’incremento delle spese informatiche è conseguente ad investimenti nell’infrastruttura tecnologica

della Banca, nonché al nuovo sistema gestionale per i Prestiti CQ diretti. L’incremento delle spese

per servizi professionali è in parte motivato dal maggior utilizzo di banche dati esterne per il prodotto

Prestito CQ ed in parte per l’imputazione a conto economico nel 2018 di tutti i costi di set-up del

veicolo Diaz Securitisation S.r.l. a seguito della decisione strategica di cedere l’investimento, in

precedenza riscontati lungo la durata dell’operazione.

La voce i) altre spese – altre , include prevalentemente contributi Enasarco per la rete di agenti , spese

per trasferte, spese di revisione e altre spese di minore rilevanza.

.

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109

SEZIONE 13 - ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI - VOCE 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi ad impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie

rilasciate: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31/12/2018 31/12/2017

Accantonamenti netti per rischio di credito relativi ad impegni a erogare fondi e garanzie

finanziarie rilasciate: composizione

- accantonamenti dell'esercizio: - -

a) primo e secondo stadio (6) -

b) terzo stadio - -

Riattribuzione a conto economico:

a) primo e secondo stadio - 6

b) terzo stadio 20 10

TOTALE 14 16

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Tipologia di spesa/Valori 31/12/2018 31/12/2017

Accantonamenti ai F.di per rischi e oneri:

Controversie legali - -

Altri rischi e oneri (2.545) -

Composizione riattribuzione a CE di F.di per rischi ed oneri

Controversie legali - 20

Altri rischi e oneri - -

TOTALE (2.545) 20

Tali accantonamenti si riferiscono per Euro 0,9 milioni alla componente commissionale di agenti e

mediatori legata ai volumi di produzione (Euro 0,7 milioni) e all’indennità di risoluzione rapporto

degli agenti (Euro 0,2 milioni) calcolata seguendo logiche attuariali. La parte rimanente è relativa a

potenziali controversie per le quali è probabile un onere economico per la Banca.

SEZIONE 14 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE

210

14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento (A)

Rettifiche di valore

per deterioramento

(B)

Riprese di valore

(C)

Risultato

netto

A. Attività materiali

A.1 Di proprietà (149) - - (149)

- Ad uso funzionale (149) - - (149)

- Per investimento - - - -

- Rimanenze - - -

A.2 Acquisite in leasing

finanziario

- Ad uso funzionale - - - -

- Per investimento - - - -

TOTALE (149) - - (149)

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110

SEZIONE 15 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ IMMATERIALI –

VOCE 220

15.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento

(A)

Rettifiche di

valore per

deterioramento

(B)

Riprese di valore

(C)

Risultato

netto

A. Attività immateriali

A.1 Di proprietà (58) (58)

- Generate internamente dall'azienda

- Altre (58) (58)

A.2 Acquisite in leasing finanziario

TOTALE (58) (58)

SEZIONE 16 – ALTRI ONERI E PROVENTI DI GESTIONE - VOCE 230 16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Voci/Valori 31/12/2018 31/12/2017

Ammortamenti migliorie su beni di terzi (58) (58)

Altri oneri diversi (119) (38)

TOTALE (177) (96)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Voci/Valori 31/12/2018 31/12/2017

Recupero imposte e tasse 169 57

Recupero spese altre 20 14

Somme riconosciute da controparti 850 -

Altri proventi diversi 66 118

TOTALE 1.105 189

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111

SEZIONE 21 – IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO DELL’OPERATIVITA’ CORRENTE

– VOCE 300

21.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Valori 31/12/2018 31/12/2017

1. Imposte correnti (-) - -

2. Variazioni delle imposte correntidei precedenti esercizi (+/-) - -

3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -

3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui L. 214/2011 (+) 347 579

4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (347) (579)

5. Variazione delle imposte differite (+/-) - -

6. Imposte di competenza dell'esercizio (-)(-1+/-2+3+/-4+/-5) - -

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Considerato che non sono stati iscritti crediti per imposte anticipate sulle perdite fiscali e che il

risultato di esercizio della Banca è negativo, non è stata predisposta la tabella di riconciliazione tra

onere fiscale teorico ed effettivo.

SEZIONE 24 – ALTRE INFORMAZIONI

Banca Progetto S.p.A. non fa parte di alcun Gruppo Bancario. Non è necessario riportare in questa

sezione i prospetti riepilogativi richiesti dall’articolo 2497 bis del Codice Civile.

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Parte D – Redditività complessiva

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Prospetto analitico della redditività complessiva consolidata al 31 dicembre 2018

Voci Importo lordo Imposte sul

reddito

Importo

netto

10. Utile (Perdita) di esercizio (13.890) - (13.890)

Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (14) - (14)

70. Piani a benefici definiti (14) - (14)

Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (775) - (775)

150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con

impatto sulla redditività complessiva (775) - (775)

a) variazioni di fair value (1.697) - (1.697)

b) rigiro a conto economico 922 - 922

- rettifiche per rischio di credito (212) - (212)

- utili/perdite da realizzo 1.134 - 1.134

c) altre variazioni - - -

190. Totale altre componenti reddituali (789) - (789)

200 Redditività complessiva (Voce 10+190) (14.679) - (14.679)

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Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

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Il Governo dei Rischi

Banca Progetto S.p.A. ha formalizzato specifici Regolamenti Interni e Poteri Delegati che

disciplinano i meccanismi di governo societario finalizzati alla formalizzazione dei compiti e delle

responsabilità degli Organi e delle Funzioni aziendali coinvolte nella gestione e nel controllo dei

rischi.

Gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio vengono deliberati dagli Organi

preposti, tenendo conto dell’operatività e del connesso profilo di rischio della Banca, e provvedendo

al loro riesame periodico al fine di assicurarne l’efficacia nel tempo.

La Banca, ha adottato un sistema dei controlli interni basato su tre livelli, in coerenza con le

disposizioni normative e regolamentari vigenti.

Tale modello prevede le seguenti tipologie di controllo:

• I livello: controlli di linea che sono diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle

operazioni e che, per quanto possibile, sono incorporati nelle procedure informatiche; essi

sono effettuati dalle stesse strutture operative e di business;

• II livello: controlli sui rischi e sulla conformità che hanno l’obiettivo di assicurare, tra l’altro:

o la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi;

o il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni;

o la conformità dell’operatività aziendale alle norme, incluse quelle di

autoregolamentazione.

Le funzioni preposte a tali controlli sono distinte da quelle produttive e concorrono alla

definizione delle politiche di governo dei rischi e del processo di gestione dei rischi.

• III livello: controlli di revisione interna volti ad individuare violazioni delle procedure e della

regolamentazione, nonché a valutare periodicamente la completezza, l’adeguatezza, la

funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l’affidabilità della struttura organizzativa

delle altre componenti del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza

prefissata in relazione alla natura e all’intensità dei rischi.

Il sistema dei controlli interni è periodicamente soggetto a ricognizione e adeguamento in relazione

all’evoluzione dell’operatività aziendale e al contesto di riferimento.

In tale ambito, la Banca ha individuato un Responsabile della Funzione Risk Management, che riporta

gerarchicamente all’Amministratore Delegato.

La Funzione Risk Management, cura la predisposizione e l’applicazione delle metodologie e degli

strumenti per l’identificazione, la misurazione e il controllo dei rischi, in attuazione delle politiche

definite dagli Organi preposti e ne presidia il monitoraggio.

Tale Funzione provvede ad esercitare costantemente il controllo dell’esposizione ai rischi e a

monitorare gli assorbimenti di capitale e l’adeguatezza attuale e prospettica dei Fondi Propri per far

fronte ai requisiti patrimoniali, fornendo agli Organi di Vigilanza le informazioni richieste dalla

normativa vigente. La stessa Funzione è chiamata a promuovere la cultura del rischio a tutti i livelli

gerarchici.

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SEZIONE 1 - RISCHIO DEL CONSOLIDATO CONTABILE

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Gli obiettivi e le strategie dell’attività creditizia della Banca sono finalizzati:

• ad una selezione delle singole controparti, attraverso un’analisi della capacità delle stesse di

onorare gli impegni contrattualmente assunti, finalizzata a contenere il rischio di credito;

• alla diversificazione del rischio di credito, individuando nei crediti di importo limitato il

naturale bacino operativo della Banca, nonché circoscrivendo la concentrazione delle

esposizioni su gruppi di clienti, su gruppi di imprese o su singoli rami di attività economica;

• al controllo andamentale delle singole posizioni effettuato sia con procedura informatica, sia

con un’attività di monitoraggio sistematica sui rapporti che presentano anomalie.

Con riferimento alla normativa di vigilanza prudenziale la Banca ha adottato la metodologia

Standardizzata; a tale fine sono presenti strumenti gestionali di stima e monitoraggio degli

assorbimenti patrimoniali e processi di caricamento delle garanzie nelle apposite procedure ai fini

dell’utilizzo delle tecniche di Credit Risk Mitigation.

Inoltre, si dà atto che con riferimento alle segnalazioni relative alle posizioni cosiddette “Grandi

Esposizioni” alla data del 31 dicembre 2018, non è stato rilevato il superamento della soglia massima

prevista dalla normativa in materia.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Nello svolgimento della sua attività la Banca è esposta al rischio che i crediti, a qualsiasi titolo vantati,

possano non essere onorati dai terzi debitori e, pertanto, debbano essere registrate in bilancio delle

perdite derivanti dalla loro cancellazione, totale o parziale, ovvero degli accantonamenti volti a

stimare il presumibile valore di realizzo del credito e la temporalità della riscossione.

Le potenziali cause di inadempienza risiedono in larga parte nella mancanza di disponibilità

economiche della controparte (mancanza di liquidità, insolvenza, etc.) e in misura marginale in

ragioni indipendenti dalla condizione finanziaria della controparte, quali ad esempio il rischio Paese

o rischi operativi.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il processo di erogazione del credito è strutturato su livelli di autonomia distribuiti tra Funzione

Crediti, Comitato Crediti e Consiglio di Amministrazione in base a criteri di importo e categoria di

rischio delle tipologie di credito.

I momenti di istruttoria, delibera e di revisione delle linee di credito sono regolamentati da un iter in

cui intervengono i diversi attori competenti; tali fasi sono supportate e controllate dalla procedura che

consente, in ogni momento, la verifica (da parte di tutte le funzioni preposte alla gestione del credito)

delle posizioni affidate. In sede di istruttoria, per le richieste e revisioni di affidamenti, la valutazione,

anche prospettica, si struttura su più livelli in base all’entità e si basa prevalentemente su dati tecnici

e oggettivi, oltre che sull’approfondimento della specifica situazione economico-patrimoniale della

controparte e dei suoi garanti.

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121

La definizione delle metodologie per il monitoraggio andamentale del rischio di credito ha come

obiettivo l’attivazione di una sistematica attività di controllo delle posizioni affidate ed è supportata

dagli strumenti messi a disposizione dalle procedure informatiche.

Per quanto riguarda i controlli di linea (primo livello), sono svolti dalla Funzione Crediti.

I controlli sulla gestione dei rischi (secondo livello) sono svolti con l’obiettivo di misurare e

monitorare il rischio associato alle esposizioni creditizie, sia singole che di gruppo, anche mediante

la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative, sia in termini di concessione,

sia di adeguatezza delle classificazioni e delle rettifiche su crediti, affinché la classificazione delle

esposizioni sia corretta e rappresentativa del grado di rischio sottostante (anche mediante controllo

sulle metodologie utilizzate per individuare le anomalie) e che vi sia una corretta valorizzazione degli

input al processo valutativo.

Inoltre, l’utilizzo di strumenti gestionali di stima e monitoraggio degli assorbimenti patrimoniali

permette una periodica analisi degli stessi, oltre che un controllo del livello di “eleggibilità” del

portafoglio garanzie acquisite.

Periodicamente viene sottoposta all’attenzione degli Organi aziendali della Banca l’analisi del rischio

di credito della stessa, sulla base delle risultanze degli strumenti gestionali adottati.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Si rimanda al capitolo “Parte A – Politiche contabili”, paragrafo “A2 – Parte relativa alle principali voci di

bilancio”, in relazione all’impairment delle attività finanziarie.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie definite dagli Organi preposti, la tecnica di

mitigazione del rischio di credito maggiormente utilizzata dalla Banca si sostanzia nelle differenti

fattispecie di garanzie personali e reali, finanziarie e non finanziarie.

In particolare, sono previsti meccanismi di escalation in termini di autonomie deliberative degli

Organi competenti ai fini della concessione di affidamenti basati sia sul livello di merito di credito

della clientela, sia sulla tipologia di garanzia acquisita.

La stessa acquisizione di garanzie a fronte degli affidamenti concessi rappresenta uno dei principali

obiettivi previsti nell’ambito delle politiche creditizie della Banca.

La maggior parte delle esposizioni a medio e lungo termine della Banca è assistita da garanzia

ipotecaria ovvero da garanzia statale (Fondo di Garanzia).

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La Banca è organizzata con strutture e procedure normativo/informatiche per la gestione, la

classificazione e il controllo dei crediti.

Coerentemente con quanto dettato dalla normativa IAS/IFRS, ad ogni data di bilancio viene verificata

la presenza di elementi oggettivi di perdita di valore (impairment) su ogni strumento o gruppo di

strumenti finanziari.

Le posizioni che presentano andamento anomalo sono classificate in base a quanto disciplinato dalla

Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti “Il bilancio bancario: schemi e

regole di compilazione”, in differenti categorie di rischio:

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122

- sofferenze: le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in situazioni

sostanzialmente equiparabili;

- inadempienze probabili: le esposizioni creditizie, diverse dalle sofferenze, per le quali la

banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie,

il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni

creditizie;

- esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni, diverse da quelle classificate

tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento della segnalazione,

sono scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni e superano una prefissata soglia di materialità;

- “esposizioni oggetto di concessioni”: le esposizioni oggetto di concessioni (forbearance) si

distinguono in:

• esposizioni oggetto di concessioni deteriorate, che corrispondono alle “Non

performing exposures with forbearance measures”. Tali esposizioni rappresentano un

dettaglio, a seconda dei casi, delle sofferenze, delle inadempienze probabili oppure

delle esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate; esse, quindi, non formano una

categoria a sé stante di attività deteriorate;

• altre esposizioni oggetto di concessioni, che corrispondono alle “Forborne performing

exposures”.

Al fine di gestire tempestivamente le problematiche conseguenti al deterioramento del rischio sulle

singole posizioni viene svolta, nel continuo, un’attività di monitoraggio andamentale sulle controparti

che presentano segnali di deterioramento interno e di sistema. La metodologia di valutazione delle

posizioni segue un approccio analitico, commisurato all’intensità degli approfondimenti ed alle

risultanze che emergono dal continuo processo di monitoraggio.

3.2 Write-off

Il write-off costituisce un evento che dà luogo a una cancellazione contabile quando non si hanno più

ragionevoli aspettative di recuperare l’attività finanziaria. Esso può verificarsi prima che le azioni

legali per il recupero dell’attività finanziaria siano terminate e non comporta necessariamente la

rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della Banca.

3.3 Attività finanziarie impaired o originate

Qualora all’atto dell’iscrizione iniziale un’esposizione creditizia risulti essere deteriorata, la stessa è

considerata quale “Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate” (Purchased originated Credit

Impaired – POCI). Le “Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate” sono convenzionalmente

classificate nell’ambito dello Stage 3.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Si rimanda al paragrafo precedente “3.1 Strategie e politiche di gestione”.

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123

SEZIONE 1 - RISCHIO DEL CONSOLIDATO CONTABILE

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. QUALITA’ DEL CREDITO

A.1 ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE E NON DETERIORATE:

CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA E DISTRIBUZIONE

ECONOMICA.

A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori

di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze

probabili

Esposizioni

scadute

deteriorate

Altre

esposizioni

deteriorate

Esposizioni

non

deteriorate

Totale

1. Attività finanziarie valutate al

costo ammortizzato 1.889 1.479 2.474 3.760 308.203 317.805

2. Attività finanziarie valutate al

fair value con impatto sulla

redditività complessiva - - - - 64.199 64.199

3. Attività finanziarie designate al

fair value - - - - - -

4. Altre attività finanziarie

obbligatoriamente valutate al fair

value - - - - - -

5. Attività finanziarie in corso di

dismissione 406 140 639 447 106.547 108.179

31/12/2018 2.295 1.619 3.113 4.207 478.949 490.183

31/12/2017 8.298 3.220 2.870 30.954 725.210 770.552

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori

lordi e netti)

Portafogli/qualità

Deteriorate Non deteriorate

To

tale

(esp

osi

zio

ne

net

ta)

Esp

osi

zio

ne

lord

a

Ret

tifi

che

di

va

lore

com

ple

ssiv

e

Esp

osi

zio

ne

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ta

wri

te-o

ff

pa

rzia

li

com

ple

ssiv

i (*

)

Esp

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ne

lord

a

Ret

tifi

che

di

va

lore

com

ple

ssiv

e

Esp

osi

zio

ne

net

ta

1. Attività finanziarie valutate al costo

ammortizzato

17.137 (11.296)

5.841

5.136

312.784 (820)

311.964

317.805

2. Attività finanziarie valutate al fair

value con impatto sulla redditività

complessiva

-

-

-

-

64.259 (60)

64.199

64.199

3. Attività finanziarie designate al fair

value

-

-

-

- X X

-

-

4. Altre attività finanziarie

obbligatoriamente valutate al fair value

-

-

-

- X X

-

-

5. Attività finanziarie in corso di

dismissione

1.581 (395)

1.186

107.096 (103)

106.993

108.179

31/12/2018

18.728 (11.701)

7.027

5.136

484.139 (983)

483.156

490.183

31/12/2017

39.735 (25.347)

14.388 519

756.645 (481)

756.164

770.552

* valore da esporre a fini informativi

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124

SEZIONE 2 – Rischi del Consolidato Prudenziale

1.1 Rischio di Credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Le informazioni di natura qualitativa sono da ritenersi identiche a quelle relative alla Sezione 1 –

Rischi del Consolidato Contabile, in quanto le società ricomprese nel perimetro sono le medesime.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. QUALITA’ DEL CREDITO

A.1. ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE E NON DETERIORATE:

CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE

ECONOMICA.

A.1.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto(valori di bilancio)

PORTAFOGLI/QUALITA'

Primo Stadio Secondo stadio Terzo stadio

Fin

o a

30 g

iorn

i

Da

olt

re 3

0 g

iorn

i

fin

o a

90

gio

rni

Olt

re 9

0 g

iorn

i

Fin

o a

30 g

iorn

i

Da

olt

re 3

0 g

iorn

i

fin

o a

90

gio

rni

Olt

re 9

0 g

iorn

i

Fin

o a

30 g

iorn

i

Da

olt

re 3

0 g

iorn

i

fin

o a

90

gio

rni

Olt

re 9

0 g

iorn

i

1. Attività finanziarie valutate al costo

ammortizzato 730 2.457 0 307 196 70 1 3.268 2.573

2. Attività finanziarie valutate al fair value con

impatto sulla redditività complessiva - - - - - - - - -

31/12/2018 730 2.457 - 307 196 70 1 3.268 2.573

31/12/2017 238 - - 262 - - - 1.182 11.326

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125

A.1.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate:

dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Cau

sali

/sta

di

di

ris

ch

io

Rettifiche di valore complessive

Accantonamenti

complessivi su

impegni a erogare

fondi e garanzie

finanziarie

rilasciate

Totale Attività rientranti nel

primo stadio

Attività rientranti nel

secondo stadio

Attività rientranti nel terzo

stadio

Di cui:

attività

finanziarie

impaired

acquisite o

originate

Att

ivit

à f

inan

zia

rie v

alu

tate

al

cost

o a

mm

orti

zzato

Att

ivit

à f

inan

zia

rie v

alu

tate

al

fair

valu

e

di

cu

i: s

valu

tazio

ni

ind

ivid

uali

di

cu

i: s

valu

tazio

ni

coll

ett

ive

Att

ivit

à f

inan

zia

rie v

alu

tate

al

cost

o a

mm

orti

zzato

Att

ivit

à f

inan

zia

rie v

alu

tate

al

fair

valu

e

di

cu

i: s

valu

tazio

ni

ind

ivid

uali

di

cu

i: s

valu

tazio

ni

coll

ett

ive

Att

ivit

à f

inan

zia

rie

valu

tate

al

cost

o a

mm

orti

zzato

Att

ivit

à f

inan

zia

rie v

alu

tate

al

fair

valu

e

di

cu

i: s

valu

tazio

ni

ind

ivid

uali

di

cu

i: s

valu

tazio

ni

coll

ett

ive

Prim

o s

tad

io

Secon

do s

tad

io

Terzo s

tad

io

Esistenze iniziali

157

-

-

157

51

-

51

25.355

-

25.355

-

-

3

-

20

25.586

Variazioni in aumento

da attività finanziarie

acquisite o originate

25

-

-

25

3

-

-

3

-

-

-

-

-

-

-

-

28

Cancellazioni diverse

dai write-off

-

-

-

-

-

-

-

-

(8.863)

-

(8.863)

-

-

-

-

-

-

Rettifiche/riprese di

valore nette per rischio

di credito (+/-)

397 (153)

244

255

-

255 (892)

- (892)

-

-

3

- (20)

-

153

Modifiche contrattuali

senza cancellazioni

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

Cambiamenti della

metodologia di stima

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

Write-off

-

-

-

-

-

-

-

- (7.989)

- (7.989)

-

-

-

-

- (17.109)

Altre variazioni

10

213

-

223

26

-

-

26

4.079

-

4.079

-

-

-

-

-

4.328

Rimanenze finali

589

60 -

649

335

-

-

335 11.690

- 11.690

-

-

6

-

- 12.680

Recuperi da incasso su

attività finanziarie

oggetto di write-off

- - - - - - - - - - - - - - - - -

Write-off rilevati

direttamente a conto

economico

- - - - - - - - - - - - - - - - -

A.1.3 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie

rilasciate: trasferimenti tra diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Portafogli/stadi di rischio

Valori lordi / valore nominale

Trasferimenti tra primo stadio

e secondo stadio

Trasferimenti tra secondo

stadio e terzo stadio

Trasferimenti tra primo stadio e

terzo stadio

Da primo

stadio a

secondo stadio

Da secondo

stadio a primo

stadio

Da secondo

stadio a terzo

stadio

Da terzo stadio

a secondo stadio

Da primo stadio a

terzo stadio

Da terzo stadio

a primo stadio

1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

7.081 543 400 323 4.392 1.110

2. Attività finanziarie valutate al fair value con

impatto sulla redditività complessiva - - - - - -

3. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie

rilasciate - - - - - 20

31/12/2018 7.081 543 400 323 4.392 1.130

31/12/2017 n.a n.a n.a n.a n.a n.a

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126

A.1.4 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e

netti

Tipologia esposizione/Valori

Esposizione lorda Rettifiche di valore

complessive e

accantonamenti

complessivi

Esposizione

Netta

Write-off

parziali

complessivi* Deteriorate Non

deteriorate

A. ESPOSIZIONI PER CASSA

a) Sofferenze - - - - -

- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni - - - - -

b) Inadempienze probabili - - - - -

- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni - - - - -

c) Esposizioni scadute deteriorate - - - - -

- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni - - - - -

d) Esposizioni scadute non deteriorate - - - - -

- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni - - - - -

e) Altre esposizioni non deteriorate - 38.202 (5) 38.197 -

- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni - - - - -

Totale A 38.202 (5) 38.197 -

B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO

a) Deteriorate - - - - -

b) Non deteriorate - - - - -

Totale B - - -

TOTALE A+B 38.202 (5) 38.197 -

A.1.5 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi

e netti

Tipologia esposizione/Valori

Esposizione lorda Rettifiche di valore

complessive e

accantonamenti complessivi

Esposizione

Netta

Write-off

parziali

complessivi*

Deteriorate

Non

deteriorate

A. ESPOSIZIONI PER CASSA

a) Sofferenze 13.277 (10.982) 2.295 5.136

- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni 1.106

(1.031) 75 1.052

b) Inadempienze probabili 2.031 (411) 1.620 -

- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni 187

(94) 93 -

c) Esposizioni scadute deteriorate 3.411 (298) 3.113 -

- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni 3

(1) 2 -

d) Esposizioni scadute non deteriorate 4.351 (144) 4.207 -

- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni 475

- 475 -

e) Altre esposizioni non deteriorate 441.583 (833) 440.750 -

- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni -

- - -

Totale A 18.719 445.934 (12.668) 451.985 5.136

B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO

a) Deteriorate 8 - 8 -

b) Non deteriorate 31.116 (6) 31.110 -

Totale B 8 31.116 (6) 31.118 0

TOTALE A+B 18.727 477.050 (12.674) 483.103 5.136

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127

A.1.7 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni

deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni

A. Esposizione lorda iniziale 30.762 5.883 3.091

- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

B. Variazioni in aumento 5.588 1.964 3.981

B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 300 1.609 3.903

B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -

B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 4.791 253 -

B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -

B.5 altre variazioni in aumento 497 102 78

C. Variazioni in diminuzione (23.073) (5.816) (3.662)

C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - (1.535) (743)

C.2 write-off (11.031) - (1.724)

C.3 incassi (2.855) (352) (118)

C.4 realizzi per cessioni (316) - -

C.5 perdite da cessioni (14) - -

C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (3.873) (1.012)

C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -

C.8 altre variazioni in diminuzione (8.857) (56) (65)

D. Esposizione lorda finale 13.277 2.031 3.410

- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.7bis Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle

esposizioni deteriorate lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Causali/Categorie

Esposizioni oggetto

di concessioni

deteriorate

Altre esposizioni

oggetto di

concessioni

A. Esposizione lorda iniziale 3.172 17

- di cui: esposizioni cedute non cancellate

B. Variazioni in aumento 555 726

B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessione - -

B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessione - B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate - 649

B.4 altre variazioni in aumento 559 77

C. Variazioni in diminuzione (2.435) (268)

C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni - (4)

C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (649)

C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate - -

C.4 write-off (1.052) -

C.5 incassi (131) (189)

C.6 realizzi per cessione - -

C.7 perdite da cessione - -

C.8 altre variazioni in diminuzione (464) (75)

D. Esposizione lorda finale 1.296 475

- di cui: esposizioni cedute non cancellate

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128

A.1.9 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle

rettifiche di valore complessive

Causali/Categorie

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute

deteriorate

Totale

di cui:

esposizioni

oggetto di

concessioni

Totale

di cui:

esposizioni

oggetto di

concessioni

Totale

di cui:

esposizioni

oggetto di

concessioni

A. Rettifiche complessive

iniziali 22.303 1.372 2.662 685 380 3

- di cui: esposizioni cedute

non cancellate - - - - - -

B. Variazioni in aumento 7.283 873 771 36 223 -

B.1 rettifiche di valore di

attività impaired acquisite o

originate

- -

- -

B.2 altre rettifiche di valore 1.075 15 253 5 223 -

B.3 perdite da cessione 14 - - - - -

B.4 trasferimenti da altre

categorie di esposizioni

deteriorate

2.614 749

20

-

-

-

B.5 modifiche contrattuali

senza cancellazioni -

-

- -

B.6 altre variazioni in

aumento 3.581 109 498 31

- -

C. Variazioni in diminuzione (18.862) (1.214) (3.022) (627) (306) (2)

C.1 riprese di valore da

valutazione (82) (6) (215) (45) (45) -

C.2 riprese di valore da

incasso (1.376) (20) (417) (258) (27) (2)

C.3 utili da cessione (295) (5) - - - -

C.4 write-off (7.989) (1.183) - - (156) -

C.5 trasferimenti ad altre

categorie di esposizioni

deteriorate - - (2.390) (324) (78) -

C.6 modifiche contrattuali

senza cancellazioni - - - -

- -

C.7 altre variazioni in

diminuzione 8.863 - - -

- -

D. Rettifiche complessive

finali 10.982 1.031 411 94 297 1

- di cui: esposizioni cedute

non cancellate - - - - - -

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129

A.2 CLASSIFICAZIONE DELLE ESPOSIZIONI IN BASE AI RATING ESTERNI E

INTERNI

A.2.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle

garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating esterni (valori lordi)

Esposizioni CLASSE DI RATING ESTERNI Senza

rating TOTALE

Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6

A. Attività finanziarie valutate al costo

ammortizzato - - 60.779 2.982 539 272 265.348 329.920

- Primo stadio - - 60.768 2.388 110 - 236.789 300.056

- Secondo stadio - - - - - - 12.728 12.728

- Terzo stadio - - 11 594 429 272 15.831 17.137

B. Attività finanziarie valutate al fair

value con impatto sulla redditività

complessiva

- - 64.259 - - - - 64.259

- Primo stadio - - 64.259 - - - - 64.259

- Secondo stadio - - - - - -

- Terzo stadio - - - - - -

Totale (A+B) - - 125.038 2.982 539 272 265.348 394.179

di cui: attività finanziarie impaired

acquisite o originate - - - - - - 79 79

C. Impegni a erogare fondi e garanzie

finanziarie rilasciate

- Primo stadio - - 5 150 - - 924 1.079

- Secondo stadio - - - - - - - -

- Terzo stadio - - - 1 - - 7 8

Totale C - - 5 151 - - 931 1.087

Totale (A + B + C) - - 125.043 3.133 539 272 266.279 395.266

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130

A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

Esposizione

lorda

Esposizione

netta

Garanzie reali (1)

Garanzie personali (2)

TOTALE

(1) + (2)

Derivati su crediti Crediti di firma

CLN

Altri derivati

Immobili

ipoteche

Immobili

leasing

finanziario

Titoli

Altre

garanzie

reali

Controparti

centrali Banche

Altre

società

finanziarie

Altri

soggetti

Amministrazioni

pubbliche Banche

Altre

società

finanziarie

Altri

soggetti

1. Esposizioni creditizie per

cassa garantite: 219.279 209.170 11.098 - 160 169.373 - - - - - 26.486 - - 1.040 208.157

1.1 totalmente garantite 200.954 191.568 11.098 - 160 169.373 - - - - - 10.453 - - 1.034 192.118

- di cui deteriorate 13.993 5.035 1.468 - - 3.489 - - - - - 340 - - 169 5.466

1.2 parzialmente garantite 18.325 17.602 - - - - - - - - - 16.033 - - 6 16.039

- di cui deteriorate 1.084 671 - - - - - - - - - 668 - - 3 671

2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite:

682 676 - - 55 20 - - - - - 400 - - 11 486

1.1 totalmente garantite 32 32 - - - 20 - - - - - - - - 11 31

- di cui deteriorate 7 7 - - - - - - - - - - - - 7 7

1.2 parzialmente garantite 650 644 - - 55 - - - - - - 400 - - - 455

- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -

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131

B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE

B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Esposizioni/Controparti

Amministrazioni

pubbliche Società finanziarie

Società finanziarie

(di cui imprese di assicurazione) Società non finanziarie Famiglie

Espos. Netta Rettifiche val.

complessive Espos. Netta

Rettifiche val.

complessive Espos. netta

Rettifiche val.

complessive Espos. netta

Rettifiche val.

complessive Espos. netta

Rettifiche val.

complessive

A. Esposizioni creditizie per

cassa

A.1 Sofferenze - - - - - - 1.028 7.366 1.267 3.616

- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni - - - - - - 74 1.031 - -

A.2 Inadempienze probabili - - - - - - 393 218 1.227 193

- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni - - - - - - 20 87 73 7 A.3 Esposizioni scadute

deteriorate - - - - - - 400 100 2.713 198

- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - - - - 2 1

A.4 Esposizioni non deteriorate 123.549 113 117.079 - - - 32.822 513 171.509 352

- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni 475 -

Totale (A) 123.549 113 117.079 - - - 34.643 8.197 176.716 4.359

B. Esposizioni creditizie "fuori

bilancio" 123.549 113 117.079 - - - - - - -

B.1 Esposizioni deteriorate 247.098 226 234.158 - - - 2 - 6 -

B.2 Esposizioni non deteriorate 1.041 6 32 -

31/12/2018 247.098 226 234.158 - - - 1.043 6 38 -

31/12/2017 333.161 120 2.230 36 - - 27.153 22.256 211.164 3.284

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132

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Esposizioni/Aree geografiche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo

Esposizione

netta

Rettifiche di

valore

complessive

Esposizione

netta

Rettifiche di

valore

complessive

Esposizione

netta

Rettifiche di

valore

complessive

Esposizione

netta

Rettifiche di

valore

complessive

Esposizione

netta

Rettifiche di

valore

complessive

A. Esposizioni creditizie per

cassa

A.1 Sofferenze 2.295 10.982 - - - - - - - -

A.2 Inadempienze probabili 1.620 411 - - - - - - - -

A.3 Esposizioni scadute

deteriorate 3.112 297 - - - - - - -

A.4 Esposizioni non deteriorate 444.959 978

Totale (A) 451.986 12.668 - - - - - - - -

B. Esposizioni creditizie

"fuori bilancio"

B.1 Esposizioni deteriorate 8

B.2 Esposizioni non deteriorate 1.073 6

Totale (B) 1.081 6 - - - - - - - -

31/12/2018 453.067 12.674 - - - - - - - -

31/12/2017 573.708 25.849

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B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del

mondo

Esp

osi

zio

ne

Net

ta

Ret

tifi

che

va

lore

com

ple

ssiv

e

Esp

osi

zio

ne

Net

ta

Ret

tifi

che

va

lore

com

ple

ssiv

e

Esp

osi

zio

ne

Net

ta

Ret

tifi

che

va

lore

com

ple

ssiv

e

Esp

osi

zio

ne

Net

ta

Ret

tifi

che

va

lore

com

ple

ssiv

e

Esp

osi

zio

ne

Net

ta

Ret

tifi

che

va

lore

com

ple

ssiv

e

A. Esposizioni per cassa

A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -

A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -

A.4 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -

A.5 Esposizioni non deteriorate 38.197 5 - - - - - - - -

Totale A 38.197 5 - - - - - - - -

B. Esposizioni "fuori bilancio"

B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -

B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -

B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -

B.4 Altre esposizioni - - - - - - - - - -

Totale B - - - - - - - - - -

31/12/2018 38.197 5 - - - - - - - -

31/12/2017 197.608 - - - - - - - - -

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B.4 Grandi esposizioni

Voci/valori 31/12/2017 31/12/2016 Numero posizioni 4 4

Esposizione 421.568 65.686

Valore ponderato 9.849 49.230

Rispetto all'esercizio 2016, il numero delle posizioni classificate come "grandi esposizioni" è rimasto

invariato mentre il valore nominale e ponderato è aumentato in coerenza con la politica di impieghi

intrapresa dalla Banca. Non è stato rilevato il superamento della soglia massima prevista dalla

normativa in materia. La tipologia delle controparti delle suddette esposizioni rientra principalmente

nel settore del sistema bancario italiano e parte nel Tesoro dello Stato.

L'applicazione del metodo Look through viene utilizzato anche con riferimento alla valutazione dei

grandi rischi connessi ai titoli ABS sottoscrittti.

Per maggiori informazioni sui Fondi propri e sui Coefficienti di Vigilanza, si rimanda alla sezione F.

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135

D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività

cedute e non cancellate integralmente: fair value

Forme tecniche/Portafoglio Rilevate per

intero

Rilevate

parzialmente

Totale

31/12/2018 31/12/2017

A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -

1. Titoli di debito - - - -

2. Titoli di capitale - - - -

3. Finanziamenti - - - -

4. Derivati - - - -

B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al

fair value - - - -

1. Titoli di debito - - - -

2. Titoli di capitale - - - -

3. Finanziamenti - - - -

C. Attività finanziarie designate al fair value - - - -

1. Titoli di debito - - - -

2. Finanziamenti - - - -

D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto

sulla redditività complessiva 13.732 - 13.732 -

1. Titoli di debito 13.732 - 13.732 -

2. Titoli di capitale - - - -

3. Finanziamenti - - - -

E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - - - -

1. Titoli di debito - - - -

2. Finanziamenti - - - -

Totale attività finanziarie 13.732 - 13.732 -

Totale passività finanziarie associate 13.700 - 31/12/2018 13.732 - 13.732

31/12/2017 - - -

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136

E. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO

Nel corso del 2018 non sono state effettuate variazioni nei modelli di misurazione del rischio di credito; a tal

fine la Banca adotta la metodologia standardizzata per il calcolo dei RWA di ciascun credito e, di conseguenza,

per la stima dei Fondi Propri assorbiti da tale fattispecie di rischio.

Sono utilizzati strumenti gestionali per la stima ed il monitoraggio degli assorbimenti patrimoniali in

riferimento al rischio di credito, di controparte e di concentrazione, con la classificazione delle esposizioni tra

le classi di analisi previste dall’approccio standardizzato della normativa di Vigilanza.

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137

SEZIONE 1.2 - RISCHI DI MERCATO

Il rischio di mercato è il rischio che il valore o i flussi di uno strumento finanziario cambino per effetto di

variazioni di fattori di mercato. Il rischio di mercato riguarda il rischio di tasso di interesse, il rischio di cambio

e altri rischi di prezzo.

Nel corso nel 2018 Banca Progetto non ha detenuto strumenti finanziari nel portafoglio di negoziazione.

1.2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO –

PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali

Nel corso nel 2018 Banca Progetto S.p.A. non ha detenuto strumenti finanziari nel portafoglio di negoziazione.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Non applicabile.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle

attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

Nel corso del 2018 Banca Progetto S.p.A. non ha detenuto strumenti finanziari nel portafoglio di negoziazione.

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l’ analisi della sensitività.

Non applicabile.

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138

1.2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO – PORTAFOGLIO

BANCARIO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del

rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario attiene alle perdite che una banca può subire per

effetto di uno sfavorevole andamento dei tassi di mercato e si riferisce alla mancata coincidenza delle date di

scadenza e di riprezzamento (repricing risk) e al diverso andamento dei tassi di riferimento delle poste attive

e passive (basis risk).

La sua misurazione avviene con tecniche di ALM atte a stimare gli impatti sulla formazione del margine di

interesse e sul valore attuale delle poste patrimoniali attive e passive dovuti a variazioni dei tassi di interesse.

Le poste patrimoniali interessate sono quelle per le quali non sussiste il trading intent cioè quelle riferibili a

servizi resi alla clientela e ad investimenti di tipo strategico.

Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi c.d. “di secondo pilastro”. Nel Resoconto ICAAP

inoltrato all’Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 285, Titolo III, Capitolo

1, Allegato C), il rischio di tasso d’interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento

patrimoniale.

A tal fine la Banca si ispira alla metodologia prevista dalla normativa prudenziale che prevede l’effettuazione

di un’analisi di sensitività al tasso d’interesse attraverso uno shock determinato sulla base delle variazioni dei

tassi di interesse registrati in un periodo di osservazione di 6 anni, considerando alternativamente il 1°

percentile (ribasso) o il 99° (rialzo). In caso di scenari al ribasso, viene garantito il vincolo di non negatività

dei tassi.

La metodologia utilizzata, in particolare, prevede:

− classificazione delle attività e delle passività in 14 fasce temporali, le attività e le passività a tasso

fisso sono classificate in base alla loro vita residua, le attività e le passività a tasso variabile sono

ricondotte nelle diverse fasce temporali sulla base della data di rinegoziazione del tasso di interesse;

− ponderazione delle esposizioni nette all’interno di ciascuna fascia: nell’ambito di ogni fascia, le

posizioni attive sono compensate con quelle passive, ottenendo una posizione netta. Ciascuna

posizione netta, per ogni fascia temporale, è moltiplicata per i fattori di ponderazione, ottenuti come

prodotto tra una variazione ipotetica dei tassi e una approssimazione della duration modificata relativa

alle singole fasce.

− somma delle esposizioni ponderate delle diverse fasce temporali: le esposizioni ponderate delle

diverse fasce sono sommate tra loro, ottenendo un’esposizione ponderata totale che approssima la

variazione del valore attuale delle poste esposte a tale fattispecie di rischio nell’eventualità dello shock

di tasso ipotizzato.

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139

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle

passività finanziarie

Valuta di denominazione - Euro

Tipologia/Durata

residua A vista

Fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno

fino a 5 anni

Da oltre 5 anni

fino a 10 anni

Oltre 10

anni

Durata

indeterminata

1. Attività per cassa 83.990 19.228 99.214 10.354 145.545 126.320 246 5.285

1.1 Titoli di debito - 9.637 94.056 - 19.855 - - -

- con opzione di

rimborso anticipato - - - - - - -

- altri - 9.637 94.056 - 19.855 - - -

1.2 Finanziamenti a

banche 34.580 3.616 - - - - - -

1.3 Finanziamenti a

clientela 49.410 5.975 5.158 10.354 125.690 126.320 246 -

- c/c 92 - - 2 283 - - -

- altri finanziamenti 49.318 5.975 5.158 10.352 125.407 126.320 246 -

- con opzione di

rimborso anticipato 38.030 2.147 1.123 36 206 140 224 -

- altri 11.288 3.828 4.034 10.315 125.201 126.181 22 5.285

2. Passività per cassa 8.884 410.486 3.147 9.999 8.702 - - -

2.1 Debiti verso clientela 8.884 345.486 3.147 9.999 8.702 - - -

- c/c 8.184 328.801 75 30 - - -

- altri debiti 700 16.685 3.147 9.924 8.672 - - -

- con opzione di

rimborso anticipato - - - - - - - -

- altri 700 16.685 3.147 9.924 8.672 - - -

2.1 Debiti verso banche - 65.000 - - - - - -

- c/c - - - - - - - -

- altri debiti - 65.000 - - - - - -

2.3 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione di

rimborso anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

2.4 Altre passività - - - - - - - -

- con opzione di

rimborso anticipato - - - - - - - -

- altre - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - - - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ Posizioni lunghe - - - - - - - -

+ Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ Posizioni lunghe - - - - - - - -

+ Posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo

sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

+ Posizioni lunghe - - - - - - - -

+ Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

+ Posizioni lunghe - - - - - - - -

+ Posizioni corte - - - - - - - -

4. Altre Operazioni

fuori bilancio 1.054 29.990 29.990 - - - - -

+ Posizioni lunghe 527 29.990 - - - - - -

+ Posizioni corte 527 - 29.990 - - - - -

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2. Portafoglio bancario – modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività

Al 31 dicembre 2018, l’applicazione della metodologia sopra esposta, che prevede l’effettuazione di un’analisi

di sensitività al tasso d’interesse attraverso uno shock determinato sulla base delle variazioni dei tassi di

interesse registrati in un periodo di osservazione di 6 anni, considerando alternativamente il 1° percentile

(ribasso) o il 99° (rialzo), evidenzia un assorbimento di capitale pari a 2.9 Mln/Euro a fronte del rischio tasso.

1.2.3 RISCHIO DI CAMBIO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

La Banca non detiene esposizioni rilevanti in divisa diversa dall’Euro.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

La Banca non ha posizioni aperte.

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141

SEZIONE 1.4 - RISCHIO DI LIQUIDITÀ

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che la Banca non riesca a mantenere i propri impegni di

pagamento a causa dell’incapacità di reperire fondi (Funding Liquidity Risk) o dell’incapacità di cedere attività

sul mercato per far fronte allo sbilancio di liquidità (Market Liquidity Risk). Il rischio di liquidità, inoltre,

riguarda l’incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto

alle necessità/opportunità operative, che costringa la Banca a rallentare o fermare lo sviluppo dell’attività, o

sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla

marginalità della propria attività4. Le principali fonti finanziarie della Banca sono rappresentate dal patrimonio

e dalla raccolta presso la clientela retail.

La Banca è comunque costantemente impegnata nell’armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia

dal punto di vista dimensionale che dei costi.

La Banca si è dotata di apposita policy per la gestione del rischio di liquidità, nonché di un piano che definisce

gli obiettivi e descrive i processi e le strategie di intervento da attuare in condizioni di emergenza (Contingency

Funding Plan):

1. Policy per la gestione del rischio di liquidità

Il documento, approvato dal Consiglio di Amministrazione nel mese di Dicembre 2017, definisce le linee

guida per la gestione del rischio di liquidità durante l’operatività ordinaria in termini di struttura di

governance, strumenti di misurazione, modalità di gestione, di monitoraggio e controllo del rischio.

2. Contingency Funding Plan

Il documento, approvato dal Consiglio di Amministrazione nel mese di Dicembre 2017, definisce le linee

guida per la gestione del rischio di liquidità durante le fasi di tensione o crisi di liquidità in termini di

struttura di governance, definizione degli early warning e degli stati di tensione / crisi e dei conseguenti

processi da attivare (processo di escalation e recovery option).

3. Indicatori di liquidità

La nuova normativa armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento

UE n. 575/2013 (CRR), così come ad oggi aggiornato, ha introdotto i seguenti indicatori di liquidità:

• Liquidity Coverage Ratio (di seguito, LCR): indicatore di copertura della liquidità a breve termine che ha

l’obiettivo di vincolare le banche ad accumulare sufficienti attività facilmente liquidabili e di elevata

qualità, al fine di fronteggiare uno scenario di forte stress nella raccolta su un arco temporale di trenta

giorni. Al 31 dicembre 2018 risulta pari al 855%.

• Net Stable Funding Ratio (di seguito, NSFR): indicatore di tipo strutturale di lungo periodo che è rilevato

con l’intento di segnalare l’esistenza di eventuali squilibri tra attività e passività liquide aziendali. Al 31

dicembre 2018 risulta essere pari al 131%.

I requisiti di liquidità, quindi, risultano ampiamente superiori al 100%, quindi oltre il target teorico indicato

nel periodo di phase-in dalla normativa Basilea 3 (il regime transitorio per l’introduzione dell’LCR prevede

un valore minimo del 90% per il 2018; al momento non è stato ancora stabilito un framework regolamentare

definitivo e un minimo per l’NSFR che quindi è monitorata a livello gestionale).

4 Tale rischio assume connotazioni e impatti differenti in condizioni di normale operatività ovvero in condizioni di stress

dei mercati finanziari.

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INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie

Valuta di denominazione: Euro

Voci/Scaglioni temporali a vista

da oltre 1

giorno

fino a 7

giorni

da oltre 7

giorni fino

a 15

giorni

da oltre

15 giorni

fino a 1

mese

da oltre 1

mese fino

a 3 mesi

da oltre 3

mesi fino

a 6 mesi

da oltre 6

mesi fino

a 1 anno

da

oltre1

anno

fino a 5

anni

oltre 5

anni

durata

indeterminata

Attività per cassa 46.320 9 32 2.013 4.153 7.455 14.883 263.108 136.376 8.901

A.1 Titoli di stato - - 22 - 95 223 95 115.000 10.000 -

A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - -

A.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - - - - - -

A.4 Finanziamenti 46.320 9 10 2.013 4.163 7.232 14.788 148.108 126.376 8.901

- Banche 34.585 - - - - - - - - 3.617

- Clientela 11.735 9 10 2.013 4.163 7.232 14.788 148.108 126.376 5285

Passività per cassa 8.884 45.338 17.879 16.035 331.237 3.162 10.083 8.528 - -

B.1 Depositi e conti

correnti 8.213 31.638 17.879 16.035 331.237 3.162 10.083 8.528 - -

- Banche - 25.000 - 40.000 - - - - -

- Clientela 8.213 6.638 17.879 16.035 291.237 3.162 10.083 8.528 - -

B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -

B.3 Altre passività 671 13.700 - - - - - - - -

Operazioni fuori bilancio 30.537 29.990 - - - 7 - 500 - -

C.1 Derivati finanziari con

scambio capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.2 Derivati finanziari

senza scambio capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.3 Depositi e

finanziamenti da ricevere 29.990 29.990 - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 29.990 - - - - - - - -

- Posizioni corte 29.990 - - - - - - - - -

C.4 Impegni irrevocabili a

erogare fondi 547 - - - - 7 - 500 - -

- Posizioni lunghe 20 - - - - 7 - 500 - -

- Posizioni corte 527 - - - - - - - - -

C.5 Garanzie finanziarie

rilasciate - - - - - - - - - -

C.6 Garanzie finanziarie

ricevute - - - - - - - - - -

C.7 Derivati creditizi con

scambio capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.8 Derivati creditizi

senza scambio capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

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SEZIONE 1.5 – RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Banca Progetto S.p.A. adotta, a partire dal 30 giungo 2016, il metodo base per il calcolo del requisito di fondi

propri per il rischio operativo nel rispetto delle indicazioni previste dalla normativa di vigilanza prudenziale.

Pertanto, a partire dalla segnalazione con data di riferimento 30 giugno 2016 il requisito di fondi propri

individuale a fronte del rischio operativo di Banca Progetto viene calcolato con il metodo base.

La definizione adottata e recepita da Banca Progetto identifica il rischio operativo come “rischio di perdite

derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi

esogeni, ivi compreso il rischio giuridico”.

Tale sistema di gestione, avente come obiettivi principali il contenimento delle perdite operative e il

miglioramento dei processi interni ritenuti critici, prevede l’effettuazione delle seguenti attività:

- rilevazione stime qualitative soggettive (Risk Self Assessment);

- calcolo requisito e valutazione esposizione ai rischi operativi.

In particolare, l’individuazione delle perdite operative interne e lo svolgimento del processo di Risk Self

Assessment permettono di mettere in evidenza le aree di maggiore criticità per le quali vengono proposti

specifici interventi di mitigazione, in particolare, in termini di incremento dei controlli di primo livello.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Nel corso dell’esercizio 2018, non sono stati registrati dalla Banca particolari eventi di perdita operativa.

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Parte F – Informazioni sul patrimonio

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SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA

A. INFORMAZIONE DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio d’impresa rappresenta il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva

attività bancaria. Un livello di patrimonializzazione adeguato consente di esprimere con necessari

margini di autonomia la propria vocazione imprenditoriale e nel contempo preservare la stabilità delle

banche. Il patrimonio, inoltre, costituisce il principale punto di riferimento per la valutazione

dell’Organo di Vigilanza ai fini della stabilità delle banche. Su di esso sono fondati i più importanti

strumenti di controllo in termini di gestione dei rischi; alle dimensioni patrimoniali è connessa inoltre

l’operatività in diversi comparti.

Il framework Basilea 3 in tema di fondi propri ha introdotto vari elementi di novità rispetto alla

precedente normativa prudenziale prevedendo in particolare: una ricomposizione del capitale delle

banche a favore di azioni ordinarie e riserve di utili (c.d. common equity), al fine di accrescerne la

qualità; l’adozione di criteri più stringenti per la computabilità di altri strumenti di capitale (gli

strumenti innovativi di capitale e le passività subordinate); una maggiore armonizzazione degli

elementi da dedurre (con riferimento a talune categorie di attività per imposte anticipate e alle

partecipazioni rilevanti in società bancarie, finanziarie e assicurative); l’inclusione solo parziale nel

common equity degli interessi di minoranza.

Le nuove regole in tema di fondi propri sono oggetto di introduzione graduale essendo previsto un

periodo transitorio. La nuova definizione di fondi propri prevede infatti un phasing-in nella maggior

parte dei casi articolato su 4 anni, mentre gli altri strumenti di capitale non più conformi saranno

esclusi gradualmente dall’aggregato patrimoniale, utile ai fini di vigilanza, entro il 2021.

Nella determinazione dei fondi propri, viene fatto riferimento alla normativa specifica secondo la

quale è costituito dalla somma algebrica di una serie di elementi (positivi e negativi) che, in relazione

alla qualità patrimoniale riconosciuta a ciascuno di essi, possono entrare nel calcolo del Capitale di

Classe 1 (sia nel Capitale primario di Classe 1 - Common Equity Tier 1 che nel Capitale Aggiuntivo

di Classe 1 – Additional Tier 1 Capital) oppure di Classe 2 (Tier 2) seppur con alcune limitazioni.

Gli elementi positivi che costituiscono i fondi devono essere nella piena disponibilità delle banche,

in modo da poter essere utilizzati senza limitazioni per la copertura dei rischi e delle perdite aziendali.

L'importo di tali elementi è depurato degli eventuali oneri di natura fiscale. Il complesso dei fondi

propri è costituito dal Capitale di Classe 1 (Tier 1 Capital), a sua volta composto da Capitale primario

di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) e Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 –

AT 1) al quale si somma il Capitale di Classe 2 (Tier 2 – T2) al netto delle deduzioni.

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B. INFORMAZIONE DI NATURA QUANTITATIVA

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci/Valori 31/12/2018 31/12/2017

1. Capitale 10.404

8.541

2. Sovrapprezzi di emissione 54.048

-

3. Riserve

(10.143)

39.734

- di utili

(28.936)

(17.227)

a) legale - -

b) statutaria - -

c) azioni proprie - -

d) altre

(28.936)

(17.227)

- altre 18.793

56.961

4. Strumenti di capitale - -

5. (Azioni proprie) - -

6. Riserve da valutazione

(1.805)

(1.228)

Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -

Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività

complessiva

- -

Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto

sulla redditività complessiva

(1.697)

(1.134)

Attività materiali - -

Attività immateriali - -

Copertura di investimenti esteri - -

Copertura dei flussi finanziari - -

Strumenti di copertura [elementi non designati] - -

Differenze di cambio - -

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -

Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico

(variazioni del proprio merito

- -

creditizio) - -

Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti

(108)

(94)

Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio

netto

- -

Leggi speciali di rivalutazione - -

7. Utile (perdita) d'esercizio

(13.890)

(11.592)

TOTALE 38.614 35.455

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Attività/Valori 31/12/2018 31/12/2017

Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa

1. Titoli di debito - (1.697) - (1.134)

2. Titoli di capitale - - - -

3. Finanziamenti - - - -

TOTALE - (1.697) - (1.134)

1. Titoli di debito - (1.697) - (1.134)

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B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Titoli di

debito

Titoli di

capitale

Quote di

O.I.C.R.

Finanzia-

menti

1. Esistenze iniziali 14 1 - -

2. Variazioni positive - - - -

2.1 Incrementi di fair value - - - -

2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative: - - - -

- da deterioramento - - - -

- da realizzo - - - -

2.3 Altre variazioni - - - -

3. Variazioni negative (1.148) (1) - -

3.1 Riduzioni di fair value (1.134) - - -

3.2 Rettifiche da deterioramento - - - -

3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo (14) (1) - -

3.4 Altre variazioni - - - -

4. Rimanenze finali (1.134) - - -

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SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA

A. INFORMAZIONE DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio d’impresa rappresenta il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva

attività bancaria. Un livello di patrimonializzazione adeguato consente di esprimere con necessari

margini di autonomia la propria vocazione imprenditoriale e nel contempo preservare la stabilità delle

banche. Il patrimonio, inoltre, costituisce il principale punto di riferimento per la valutazione

dell’Organo di Vigilanza ai fini della stabilità delle banche. Su di esso sono fondati i più importanti

strumenti di controllo in termini di gestione dei rischi; alle dimensioni patrimoniali è connessa inoltre

l’operatività in diversi comparti.

Il framework Basilea 3 in tema di fondi propri ha introdotto vari elementi di novità rispetto alla

precedente normativa prudenziale prevedendo in particolare: una ricomposizione del capitale delle

banche a favore di azioni ordinarie e riserve di utili (c.d. common equity), al fine di accrescerne la

qualità; l’adozione di criteri più stringenti per la computabilità di altri strumenti di capitale (gli

strumenti innovativi di capitale e le passività subordinate); una maggiore armonizzazione degli

elementi da dedurre (con riferimento a talune categorie di attività per imposte anticipate e alle

partecipazioni rilevanti in società bancarie, finanziarie e assicurative); l’inclusione solo parziale nel

common equity degli interessi di minoranza.

Le nuove regole in tema di fondi propri sono oggetto di introduzione graduale essendo previsto un

periodo transitorio. La nuova definizione di fondi propri prevede infatti un phasing-in nella maggior

parte dei casi articolato su 4 anni, mentre gli altri strumenti di capitale non più conformi saranno

esclusi gradualmente dall’aggregato patrimoniale, utile ai fini di vigilanza, entro il 2021. Le nuove

regole introdotte con l’IFRS 9, ed in particolare quelle sulle svalutazioni dei crediti effettuate in sede

di FTA, prevedono un periodo di phase-in fino al 2022.

Nella determinazione dei fondi propri, viene fatto riferimento alla normativa specifica secondo la

quale è costituito dalla somma algebrica di una serie di elementi (positivi e negativi) che, in relazione

alla qualità patrimoniale riconosciuta a ciascuno di essi, possono entrare nel calcolo del Capitale di

Classe 1 (sia nel Capitale primario di Classe 1 - Common Equity Tier 1 che nel Capitale Aggiuntivo

di Classe 1 – Additional Tier 1 Capital) oppure di Classe 2 (Tier 2) seppur con alcune limitazioni.

Gli elementi positivi che costituiscono i fondi devono essere nella piena disponibilità delle banche,

in modo da poter essere utilizzati senza limitazioni per la copertura dei rischi e delle perdite aziendali.

L'importo di tali elementi è depurato degli eventuali oneri di natura fiscale. Il complesso dei fondi

propri è costituito dal Capitale di Classe 1 (Tier 1 Capital), a sua volta composto da Capitale primario

di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) e Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 –

AT 1) al quale si somma il Capitale di Classe 2 (Tier 2 – T2) al netto delle deduzioni.

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SEZIONE 2 – I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

I fondi propri rappresentano il principale punto di riferimento dell’Organo di Vigilanza ai fini della

verifica della stabilità delle banche, sono infatti previsti dei requisiti minimi di adeguatezza

patrimoniale.

I fondi propri rappresentano il presidio di riferimento per la vigilanza prudenziale, in quanto risorse

finanziarie in grado di assorbire le potenziali perdite derivanti dall’esposizione delle banche ai rischi

caratteristici della propria attività.

Le disposizioni in materia di vigilanza prudenziale sono finalizzate ad armonizzare i criteri di calcolo

dei fondi propri con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. In particolare, esse

definiscono i cosiddetti “filtri prudenziali” che hanno lo scopo di salvaguardare la qualità dei fondi

propri e di ridurne la potenziale volatilità indotta dai principi contabili internazionali.

1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)

Il Capitale di Classe 1 (Tier 1 Capital), è composto dal Capitale primario di Classe 1 (Common Equity

Tier 1 - CET 1) e dal Capitale Aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT 1).

La forma più importante del Tier 1 è il Common Equity, composto da strumenti di capitale, riserve di

utili, riserve da valutazione, altre riserve, interessi di minoranza computabili, oltre agli elementi in

deduzione.

Sono previsti inoltre alcuni filtri, consistenti in aggiustamenti regolamentari del valore contabile di

elementi (positivi o negativi) di elementi del capitale primario. La normativa prevede anche una serie

di elementi da dedurre dal Capitale primario di Classe 1 quali le Deferred Tax Assets (DTA).

2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)

La categoria Additional Tier 1, analogamente al CET 1, deve essere in grado di assorbire le perdite

in condizioni di continuità dell’impresa (going concern) ed è soggetta al rispetto di alcuni importanti

criteri, fra i quali la subordinazione rispetto ai restanti creditori della banca - inclusi i depositanti e i

creditori subordinati - la mancanza di un obbligo di distribuire dividendi e la durata perpetua.

Vengono in genere ricompresi in tale componente gli strumenti di capitale diversi dalle azioni

ordinarie (che vengono computate nel Common Equity) e che rispettano i requisiti normativi per

l’inclusione in tale livello dei fondi propri.

3. Capitale di Classe 2 (Tier 2 – T2)

Il Capitale di Classe 2 (Tier 2) contiene gli strumenti in grado di assorbire le perdite nel rispetto delle

indicazioni normative previste negli articoli 48 e 52 della Direttiva del Parlamento europeo e del

Consiglio n° 2014/59/UE che riguarda, nello specifico, l’ordine con cui le autorità di risoluzione

devono procedere alla riduzione e/o conversione delle obbligazioni di un ente in dissesto.

Come sopra specificato, l’introduzione della normativa in tema di fondi propri avviene attraverso un

regime transitorio, tendenzialmente fino al 2017, e regole di grandfathering per la computabilità

parziale, con graduale esclusione entro il 2021 degli strumenti di capitale precedentemente emessi

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che non soddisfano tutti i requisiti prescritti dalle disposizioni normative di vigilanza prudenziale per

gli strumenti patrimoniali del Common Equity, Additional Tier 1 e Tier2.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

31/12/2018

A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) prima dell’applicazione dei filtri prudenziali

38.614

di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie

B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) 64

C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio

(A +/- B)

38.550

D. Elementi da dedurre dal CET1 217

E. Regime transitorio – Impatto su CET1 (+/-)

4.196

F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) (C – D +/-E)

42.529

G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti

del regime transitorio -

di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie -

H. Elementi da dedurre dall’AT1

I. Regime transitorio – Impatto su AT1 (+/-) -

L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) (G - H +/- I) -

M. Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio -

di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie -

N. Elementi da dedurre dal T2 -

O. Regime transitorio – Impatto su T2 (+/-) -

P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) (M - N +/- O) -

Q. Totale fondi propri (F + L + P) 42.529

Gli elementi da dedurre del CET1 e gli impatti del regime transitorio sul medesimo CET1 sono in

larga parte funzione del risultato di esercizio e comunque poco significativo nel complesso.

Da evidenziare che l’impatto del regime transitorio, positivo per Euro 4,3 milioni, è da ricondurre

agli effetti della prima applicazione dell’IFRS 9 sulle svalutazioni crediti, per i quali la normativa

prevede un regime transitorio di phase-in che scade nel 2022. Come conseguenza degli elementi sopra

descritti, e considerando Euro 22 milioni di versamenti non restituibili in conto futuro aumento di

capitale effettuati dall’azionista di riferimento nel corso del 2018, i fondi propri a fine 2018

ammontano a Euro 42,5 milioni.

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2.2 – ADEGUATEZZA PATRIMONIALE

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Alle Banche si applicano i seguenti livelli base regolamentari: 4,5% per il Common Equity Tier 1,

6,0% per il Tier 1 ed 8,0% per il Total Capital. Oltre a tali coefficienti base, possono trovare

applicazione ulteriori buffer fissati a livello sistemico (tra cui la riserva di conservazione del capitale

e la riserva anticiclica) ovvero a livello di singolo istituto.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

31/12/2018

Categorie/Valori Importi non ponderati (*) Importi ponderati/requisiti

31/12/2018 31/12/2018

A. ATTIVITÀ DI RISCHIO

A.1 Rischio di credito e di controparte 455.686 233.696

1. Metodologia standardizzata 455.686 233.696

2. Metodologia basata sui rating interni

2.1 Base

2.2 Avanzata

3. Cartolarizzazioni

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

B.1 Rischio di credito e di controparte 18.696

B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito

B.3 Rischio di regolamento

B.4 Rischi di mercato

1. Metodologia standard

2. Modelli interni

3. Rischio di concentrazione

B.5 Rischio operativo 664

1. Metodo base 664

2. Metodo standardizzato

3. Metodo avanzato

B.6 Altri elementi del calcolo

B.7 Totale requisiti prudenziali 19.360

C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA

C.1 Attività di rischio ponderate 242.001

C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio ) 17,57%

C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 17,57%

C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 17,57%

(*) Gli “importi non ponderati” corrispondono all’Equivalente creditizio: valore dell’esposizione che

tiene conto dei filtri prudenziali, delle tecniche di mitigazione del rischio e dei fattori di conversione

del credito.

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La dotazione di fondi propri per un ammontare di Euro 42,5 milioni è a fronte di un attivo ponderato

di Euro 242 milioni derivante quasi esclusivamente dal rischio di credito. La crescita delle attività di

rischio ponderate rispetto all’anno precedente è conseguenza delle erogazioni dirette di prestiti CQ,

parzialmente compensate dalle cessioni di Prestiti CQ effettuate dal veicolo Lake Securitisation a fine

2018.

Il CET1 capital ratio è pari al 17,57% a fine 2018.

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Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami

d’azienda

Non sono state realizzate operazioni straordinarie di aggregazione riguardanti imprese o rami

d’azienda nel corso dell’esercizio 2017.

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157

Parte H – Operazioni con parti correlate

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La disciplina delle operazioni con parti correlate mira a presidiare il rischio che la vicinanza di taluni

soggetti (cd. “parti correlate”) ai centri decisionali della società possa compromettere l’oggettività e

l’imparzialità delle decisioni aziendali, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle

risorse, nell’esposizione della società a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, nonché a

potenziali danni per la società stessa e i suoi stakeholders.

In particolare, il paragrafo 9 dello IAS 24 definisce come segue il concetto di parte correlata:

i) una persona o uno stretto familiare di quella persona sono correlati ad un’entità che redige il

bilancio se tale persona:

a) ha il controllo o il controllo congiunto dell’entità che redige il bilancio;

b) ha un’influenza notevole sull’entità che redige il bilancio; o

c) è uno dei dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità che redige il bilancio o di una

sua controllante.

ii) un’entità è correlata ad un’entità che redige il bilancio se si applica una qualsiasi delle seguenti

condizioni:

a) l’entità e l’entità che redige il bilancio fanno parte dello stesso gruppo (il che significa che

ciascuna controllante, controllata o società del gruppo è correlata alle altre);

b) un’entità è una collegata o una joint venture dell’altra entità (o una collegata o una joint

venture facente parte di un gruppo di cui fa parte l’altra entità);

c) entrambe le entità sono joint venture di una stessa terza controparte;

d) l’entità è una joint venture di una terza entità e l’altra entità è una collegata della terza

entità;

e) l’entità è rappresentata da un piano a benefici definiti successivi alla fine del rapporto di

lavoro a favore dei dipendenti dell’entità che redige il bilancio o di un’entità ad essa

correlata. Se l’entità che redige il bilancio è essa stessa un piano di questo tipo, anche i

datori di lavoro che la sponsorizzano sono correlati all’entità che redige il bilancio;

f) l’entità è controllata o controllata congiuntamente da una persona identificata al punto a);

o

g) una persona identificata al punto i), lett. a), ha un’influenza significativa sull’entità o è

uno dei dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità (o di una sua controllante).

La Banca, ha adottato un’apposita procedura interna per l’effettuazione delle operazioni con parti

correlate in attuazione degli obblighi informativi previsti dalla Regolamentazione Consob e dalle

raccomandazioni del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate. Inoltre, a seguito della delibera

Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (Regolamento Parti Correlate), è stato adottato, su indicazione

dell’ ex capogruppo Banca Etruria - il “Regolamento sulle operazioni con parti correlate” in

ottemperanza alle previsioni di cui all’art. 2391-bis del Codice Civile, al fine di: (i) disciplinare

l’individuazione, l’approvazione e l’esecuzione delle operazioni con parti correlate poste in essere

direttamente o indirettamente dalla società; (ii) indicare regole idonee ad assicurare la trasparenza e

la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni stesse, stabilendo le modalità di

adempimento dei relativi obblighi informativi.

Infine, in sede di recepimento del 9° aggiornamento della Circolare 263, è stato adottato il

Regolamento, sempre emanato dalla ex Capogruppo in materia di operazioni con “soggetti collegati”,

che costituisce un compendio unico per la gestione delle operazioni con soggetti rilevanti, ai sensi

delle diverse discipline vigenti (articolo 136 TUB, parti correlate IAS 24 e Regolamento Parti

Correlate, soggetti collegati ex Circolare 263).

Il Consiglio di Amministrazione, nelle more delle variazioni da porre in essere a seguito del

cambiamento della maggioranza proprietaria, appena insediato, ha confermato tutte le norme interne

precedentemente emanate. Quindi, in data 20 aprile 2017, lo stesso Consiglio di Amministrazione ha

approvato il nuovo regolamento in materia di operazioni con “soggetti collegati”, disponibile nel sito

della Banca all’indirizzo www.bancaprogetto.it (la “Policy”).

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1. Informazioni sui compensi degli Amministratori e dei Dirigenti

1.1 Compensi corrisposti ai componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale

Euro/1000

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Carica

Emolumenti

per la

carica

Benefici

non

monetari

Bonus

ed altri

incentivi

Altri

Compensi

Paolo Fiorentino Amministratore

Delegato 53 - - -

Francesco Mancini (*) Vice Presidente - - - -

Mario Adario (*) Consigliere - - - -

Enrico Cantarelli Consigliere 15 - - 3

Samuele Cappelletti (*) Consigliere - - - -

Italo Vitale Consigliere 15 - - -

Il dott. Paolo Fiorentino ha assunto la carica di Amministratore Delegato in data 4 dicembre 2018.

Il dott. Samuele Cappelletti ha assunto la carica di Consigliere in data 27 aprile 2018.

(*) I Consiglieri esponenti dell’azionista di maggioranza hanno rinunciato all’emolumento annuale (Euro 15.000)

di propria competenza.

Amministratori cessati dalla carica prima della chiusura dell'esercizio 2018

Andrea Morante Presidente 55

-

-

-

Pietro D’Anzi

Amministratore

Delegato 48 - -

-

Gianemilio Osculati Amministratore Delegato 167

- - -

Roberto Francesco Quagliuolo Consigliere -

-

-

-

Il Presidente Andrea Morante è cessato dalla carica in data 18 luglio 2018.

L’Amministratore Delegato Pietro D’Anzi è cessato dalla carica in data 4 settembre 2018. A seguire in data 5

settembre 2018 è stato nominato Amministratore Delegato Gianemilio Osculati, poi cessato da tale carica in

data 4 dicembre 2018.

Il Vice Presidente Roberto Francesco Quagliuolo è cessato dalla carica in data 27 aprile 2018 (quale esponente

dell’Azionista di maggioranza, aveva rinunciato all’emolumento annuale).

COLLEGIO SINDACALE

Carica

Emolumenti

per la

carica

Benefici

non

monetari

Bonus

ed altri

incentivi

(1)

Altri

Compensi

(2)

Carlo Garavaglia Presidente 50

-

-

-

Maria Gimigliano Sindaco Effettivo 20

-

-

-

Giorgio Silva Sindaco Effettivo 9

-

-

-

Luigi Emilio Garavaglia Sindaco Effettivo 11

-

-

-

L’Assemblea del 28 giugno 2016 ha deliberato di riconoscere al Collegio Sindacale per le funzioni di

Organismo di Vigilanza ex D. Lgs. 231/2001 un ulteriore compenso annuo pari a (i) Euro 10 mila per il

Presidente, e (ii) Euro 5 mila per ciascun Sindaco effettivo.

In data 20 giugno 2018, a seguito della scomparsa del dott. Giorgio Silva è subentrato nel Collegio Sindacale

il sindaco supplente Luigi Garavaglia. Gli emolumenti per la carica di sindaco effettivo sono stati corrisposti

secondo il relativo rateo di competenza 2018.

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1.2 Retribuzioni dei Dirigenti con responsabilità strategica

Euro/1000

Dirigenti con responsabilità

strategica

Benefici a

breve termine

(Retribuzione)

Benefici

successivi al

rapporto di

lavoro

(Prev.

Complementare)

Indennità

per la

cessazione

del rapporto

di lavoro

(Tfr)

Totale

complessivo

Dirigenti con responsabilità strategica 1.523 - 39 1.562

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

2.1 Altre parti correlate

(Euro/1000) Crediti verso clientela Debiti verso clientela Costi Ricavi

Altre parti correlate - 2 - -

Nel corso del 2018, non sono state poste in essere operazioni con parti correlate, salvo operazioni ordinarie,

vale a dire effettuate alle medesime condizioni offerte alla clientela.

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Parte L – Informativa di settore

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RISULTATI DI BANCA PROGETTO PER SETTORE DI ATTIVITA’ AL 31

DICEMBRE 2018

Sulla base del Regolamento CE n. 1358/2007, a partire dal primo bilancio annuale chiuso

successivamente al 1° gennaio 2009, le società che utilizzano i principi IAS/IFRS nella

predisposizione dell’informativa societaria dovranno adottare il principio IFRS 8 “Settori operativi”,

in luogo dello IAS 14 “Informativa di settore” precedentemente adottato. L’IFRS 8 stabilisce che i

segmenti operativi oggetto d’informativa di bilancio devono essere individuati sulla base della

reportistica interna che viene visionata dal Chief Operating Decision Maker al fine di valutare la

performance dei diversi settori e di allocare le risorse tra i medesimi, con ciò segnando una differenza

sostanziale rispetto all’approccio dello IAS 14 basato sui “rischi e benefici”, che prevedeva la

ripartizione dei dati di bilancio in settori omogenei per natura dei rischi e delle fonti di redditività.

Sulla base dell’attuale reportistica, predisposta dal controllo di gestione, l’informativa per segmenti

operativi viene suddivisa tenendo in considerazione:

o Il segmento di business riguardante prestiti CQ che comprende l’attività di prestiti a

clientela (dipendenti privati, dipendenti pubblici e pensionati) da rimborsarsi con

cessione del quinto dello stipendio/pensione.

o Il segmento di business Factoring PA che include le attività relative allo smobilizzo di

crediti nei confronti di enti appartenenti alla pubblica amministrazione.

o Il segmento di business finanziamenti alle PMI che si riferisce all’origination di

finanziamenti a medio-lungo termine per sostenere la crescita delle piccole e medie

imprese, anche con l’utilizzo del fondo di garanzia.

o I residui crediti relativi all’attività ex Banca Popolare Lecchese sono stati considerati a

parte dagli altri segmenti di business.

o Le attività di Tesoreria che includono le attività di gestione delle risorse finanziarie e

del portafoglio di proprietà.

o Il Corporate Center che comprende i costi dei conti deposito ed i costi operativi a

supporto delle attività di business e tutte le attività non allocate in altre sezioni.

L’informativa secondaria per area geografica è stata omessa in quanto non rilevante essendo la

clientela essenzialmente concentrata nel mercato domestico ad eccezione della raccolta dei conti

deposito Germania tramite la piattaforma Raisin.

La raccolta a fine anno tramite la suddetta piattaforma ammonta a Euro 30,1 milioni.

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REPORT PER SETTORI DI ATTIVITA’ – Dati economici al 31.12.2018 (Valori €/1000)

Voci CQS Factoring PMI

Mutui/Fina

nziamenti

ex B.ca

Lecchese

Tesoreria Corporate

Center Totale

Margine di interesse 8.110 2.623 1.317 498 976 (6.115) 7.410

Commissioni nette (1.741) - (40) - - (484) (2.264)

Altri costi/ricavi - 753 - - 749 - 1.449

Margine di intermediazione 7.220 3.377 1.277 498 1.724 (6.599) 7.445

Rettifiche di valore nette per deterioramento (871) - (133) 344 (114) - (774)

Risultato netto della gestione finanziaria 6.656 3.377 1.134 575 1.580 (6.599) 6.671

Spese per il personale (9.832) (9.832)

Altre spese 408 (10.287) (9.880)

Utile/(Perdita) 6.214 3.377 1.134 575 1.580 (26.718) (13.890)

Le spese per il personale e le altre spese non sono attualmente allocate ai segmenti di business e pertanto sono

incluse all’interno del Corporate Center.

REPORT PER SETTORI DI ATTIVITA’ – Dati patrimoniali al 31.12.2018 (Valori €/1000)

Voci CQS Factoring PMI

Mutui/Fina

nziamenti

ex B.ca

Lecchese

Tesoreria Corporate

Center Totale

Attività finanziarie valutate al Fv con impatto sulla redditività complessiva - - - - 64.199 - 64.199

Crediti verso banche - - - - 38.197 - 38.197

Crediti verso clientela 167.152 133 29.676 15.128 67.619 - 279.708

Attività in via di dismissione 108.179 - - - - - 108.179

Debiti verso banche - - - - 65.000 - 65.000

Debiti verso clientela - - - - 13.700 362.452 376.152

La raccolta da clientela non è allocata ai settori di business ma è stata convenzionalmente inclusa nel Corporate

Center.

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Allegato 1 - Compensi corrisposti alla società di revisione

Come previsto dall’art. 149 – duodecies del Regolamento Emittenti (Pubblicità dei corrispettivi) e

dal Documento di ricerca Assirevi n. 118 (Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei

servizi diversi dalla revisione), in allegato al bilancio di esercizio della società che ha conferito

l’incarico di revisione deve essere presentato un prospetto contenente i corrispettivi di competenza

dell’esercizio, a fronte dei servizi forniti alla società dai seguenti soggetti:

a) dalla società di revisione, per la prestazione di servizi di revisione;

b) dalla società di revisione, per la prestazione di servizi diversi dalla revisione, suddivisi tra servizi

di verifica finalizzati all’emissione di un’attestazione e altri servizi distinti per tipologia;

c) dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione, per la prestazione di servizi, suddivisi

per tipologia.

Si riporta di seguito il prospetto indicante i compensi relativi all’esercizio 2018 corrisposti dal Gruppo

a KPMG S.p.A., al netto delle spese e dell’IVA.

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Destinatario

Compensi

(migliaia di

euro)

Revisione legale KPMG S.p.A. Banca Progetto S.p.A. 84

Servizi di attestazione KPMG S.p.A. Banca Progetto S.p.A. 4*

Supporto in ambito IFRS 9 KPMG S.p.A. Banca Progetto S.p.A. 42**

Revisione legale KPMG S.p.A. Diaz Securitisation S.r.l. 24

Revisione legale KPMG S.p.A. Lake Securitization S.r.l. 12

* Servizi di attestazione:

• Verifica sul calcolo dei contributi da versare al Fondo Nazionale di Garanzia per Euro 2 mila

• Apposizione del visto di conformità delle dichiarazioni fiscali per Euro 2 mila.

** oltre a Euro 40 mila contabilizzati nel 2017

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Allegato 2 - Informativa al Pubblico Stato per Stato

Dati aggiornati al 31 dicembre 2018

Di seguito si pubblicano le informazioni contraddistinte dalle lettere da a) a f) nell’Allegato A della

Parte Prima, Titolo III, Capitolo 2 della Circolare B.I. n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi

aggiornamenti.

a) Denominazione delle società insediate e natura dell’attività

Banca Progetto S.p.A. (di seguito anche la “Società”)

Ai sensi dell’art. 4 dello Statuto Sociale la Società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio

del credito nelle sue varie forme e può compiere, in conformità alle disposizioni vigenti, e munendosi,

ove necessario, delle prescritte autorizzazioni, tutte le operazioni e i servizi bancari e finanziari,

nonché ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo

sociale.

b) Fatturato

Alla data del 31 dicembre 2018 il fatturato della Società, inteso come il margine di intermediazione

di cui alla voce 120 del conto economico, è pari a € 6.595 mila.

c) Numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno

Alla data del 31 dicembre 2018 il Numero di dipendenti della Società, su base equivalente a tempo

pieno, intendendosi con ciò il “rapporto tra il monte ore lavorato complessivamente da tutti i

dipendenti, esclusi gli straordinari, e il totale annuo previsto contrattualmente per un dipendente

assunto a tempo pieno”, è pari a 74.

d) Utile o perdita prima delle imposte

Alla data del 31 dicembre 2018 la perdita della Società prima delle imposte, di cui alla voce 290 del

conto economico, è pari a € 13.890 mila

e) Imposte sull’utile o sulla perdita

Alla data del 31 dicembre 2018 le imposte della Società, di cui alla voce 300 del conto economico

consolidato, sono pari a zero.

f) Contributi pubblici ricevuti

Nel corso del 2018, Banca progetto S.p.A. ha ricevuto rimborsi per un importo complessivo di Euro

1,0 milione, tutti qualificabili come aiuti relativi al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese

(Decreto del Ministro dello sviluppo economico 19 novembre 2015).

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Relazione della Società di Revisione

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Relazione del Collegio Sindacale

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