Relazione e Bilancio Consolidato 2018 - Banca Progetto€¦ · Enrico Cantarelli Samuele...
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BANCA PROGETTO S.P.A.
Sede Legale e Direzione Generale in Milano
Piazza Generale Armando Diaz, 1
Relazione e Bilancio Consolidato 2018
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Sommario
Parte I – Relazione sulla gestione ........................................................................................................ 7 Parte II – Bilancio Consolidato .......................................................................................................... 39 Schemi del bilancio Consolidato........................................................................................................ 41 Nota Integrativa.................................................................................................................................. 49 Parte A – Politiche Contabili ............................................................................................................. 51
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale ............................................................................... 79 Parte C – Informazioni sul Conto Economico ................................................................................. 101 Parte D – Redditività complessiva ................................................................................................... 113 Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura .......................................... 117
Parte F – Informazioni sul patrimonio ............................................................................................. 145 Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda ................................. 155 Parte H – Operazioni con parti correlate .......................................................................................... 157 Parte L – Informativa di settore ....................................................................................................... 161
Allegato 1 - Compensi corrisposti alla società di revisione ............................................................. 165 Allegato 2 - Informativa al Pubblico Stato per Stato ....................................................................... 166 Relazione della Società di Revisione ............................................................................................... 167
Relazione del Collegio Sindacale .................................................................................................... 177
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Organi sociali
Consiglio di Amministrazione
Vice Presidente Francesco Mancini
Amministratore Delegato Paolo Fiorentino
Consiglieri Mario Adario
Enrico Cantarelli
Samuele Cappelletti
Italo Vitale
Collegio Sindacale
Presidente Carlo Garavaglia
Sindaci Effettivi Maria Gimigliano
Luigi Emilio Garavaglia
Sindaci supplenti Maurizio Parni
Società di revisione KPMG S.p.A.
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Parte I – Relazione sulla gestione
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PREMESSA
Il presente bilancio consolidato redatto da Banca Progetto S.p.A. (di seguito “Banca Progetto” o
“Banca”) include all’interno del perimetro di consolidamento la società veicolo (con sottostante
operazione di cartolarizzazione) Diaz Securitisation S.r.l. in quanto la Banca, malgrado non sia in
possesso di alcuna partecipazione nel capitale del suddetto veicolo, ha comunque una relazione di
controllo avendo sottoscritto la totalità dei titoli ABS emessi dallo stesso.
In aggiunta a Diaz Securitusation S.r.l. la Banca ha incluso nel perimetro di consolidamento anche il
veicolo Lake Securitisation S.r.l. in quanto, malgrado le operazioni di cartolarizzazione sottostanti
allo stesso sono state chiuse nel corso del 2018, il veicolo continua a gestire attività esclusivamente
nell’interesse della Banca e riguardanti l’incasso di crediti nei confronti di un subservicer di una delle
operazioni chiuse.
L’esistenza quindi di una partecipazione in tali società non è considerata condizione necessaria ai fini
del consolidamento. Infatti tra le controllate di una società bisogna includere anche società o entità a
destinazione specifica (“veicoli”) per le quali in concreto viene esercitato il controllo. A tale proposito
in base all’IFRS 10, un investitore controlla un’entità oggetto di investimento se e solo se ha
contemporaneamente, il potere sull’entità oggetto di investimento, l’esposizione o i diritti ai
rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l’entità oggetto di investimento e la capacità di
esercitare il proprio potere sull’entità oggetto di investimento per incidere sull’ammontare dei suoi
rendimenti. In relazione a tali punti, tenuto conto della strutturazione delle operazioni di
cartolarizzazione effettuate, la Banca ritiene di poter ricadere all’interno delle fattispecie previste dal
principio contabile IFRS 10.
Lo scenario economico e di settore
I rischi per la stabilità finanziaria derivanti dall'economia internazionale si stanno incrementando; il
persistere dei contrasti commerciali nell’economia mondiale fanno accrescere il clima di incertezza
e creano tensioni con conseguenze negative sulla crescita e sullo sviluppo, con il pericolo di innescare
rialzi generalizzati dei rendimenti.
Il “Rapporto sulla stabilità finanziaria n. 2 – 2018” pubblicato dalla Banca d’Italia nel novembre
20181, evidenzia che in Europa i risultati degli stress test dell’EBA hanno evidenziato la solidità delle
maggiori banche italiane anche se permangono alcune aree di vulnerabilità. E’ ancora incerto l’esito
dei negoziati per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Le previsioni sulla crescita per il
2019, si presentano eterogenee tra le diverse aree geografiche.
Il nostro Paese è ancora interessato dalla bassa crescita e dall’alto grado d’indebitamento pubblico.
L’incertezza sull’orientamento delle politiche economiche e i timori degli investitori hanno
determinato rialzi del rendimento dei titoli pubblici.
1 La fonte prevalente per delineare il quadro macroeconomico della presente relazione sulla gestione è il Rapporto sulla
stabilità finanziaria n. 2 – novembre 2018 della Banca d’Italia
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La situazione finanziaria delle famiglie rimane solida, benchè il calo delle quotazioni dei titoli abbia
determinato una contrazione del valore della loro ricchezza. Le condizioni patrimoniali delle imprese
sono in miglioramento, anche se il rallentamento ciclico frena la crescita.
Nel settore bancario è proseguito il miglioramento della qualità del credito ed il recupero della
redditività, anche se sui bilanci delle banche pesano le tensioni sul mercato del debito sovrano, che
hanno comportato un peggioramento degli indici di liquidità ed un aumento dei rischi di mercato.
Il settore assicurativo è particolarmente esposto al rischio del debito sovrano, per l’elevata quota di
titoli di Stato in portafoglio. Pur essendo gli indici di solvibilità delle assicurazioni italiane in media
ampiamente al di sopra dei minimi regolamentari, sono comunque in riduzione.
Fatti di rilievo avvenuti nel corso del 2018
In data 4 gennaio 2018 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha convocato per il giorno 19
gennaio l’Assemblea Straordinaria dei soci al fine di:
- confermare la delibera del 30 novembre 2016 concernente l’approvazione di un unico
aumento di capitale, in via scindibile a pagamento, con versamento di un importo massimo di
Euro 55.911.984 e la relativa modifica del vigente articolo 5 dello statuto della Banca;
- posticipare il termine finale di collocamento delle nuove azioni, inizialmente stabilito per il
31 dicembre 2017;
essendo in corso a tale data il procedimento autorizzativo da parte della Consob propedeutico alla
pubblicazione del relativo prospetto informativo.
In data 19 gennaio 2018 l’assemblea dei soci riunitasi in sede straordinaria ha confermato la delibera
del 30 novembre 2016 concernente l’approvazione di un unico aumento di capitale, in via scindibile
a pagamento, con versamento di un importo massimo di Euro 55.911.984 e la relativa rettifica del
vigente articolo 5 dello statuto della Banca. L’assemblea ha inoltre posticipato al 31 marzo 2018 il
termine finale di collocamento delle nuove azioni, con possibile proroga di un ulteriore mese.
A inizio febbraio 2018 la Banca ha ricevuto l’approvazione da parte di Consob del prospetto
informativo relativo all’aumento di capitale sociale a pagamento. Il 27 febbraio 2018 si è concluso
l’aumento di capitale della Banca, con la sottoscrizione integrale di n. 1.863.732.800 azioni ordinarie,
per un controvalore complessivo di Euro 55.911.984. L’aumento di capitale, comprensivo di capitale
e sovrapprezzo, prevedeva l’offerta in opzione ai soci, ai sensi dell’art. 2441 c.c., secondo il rapporto
di n. 80 nuove azioni ogni n. 1 azione posseduta, a un prezzo pari a Euro 0,03 per ciascuna azione, da
imputarsi per Euro 0,001 a capitale e per Euro 0,029 a sovrapprezzo.
Ad esito dell’assegnazione delle azioni ai richiedenti con relativo riparto per le prelazioni, l’azionista
di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l. – veicolo di investimento riconducibile a Oaktree Capital
Management L.P. – deteneva una quota pari a circa il 99,81% del capitale sociale che, a seguito
dell’operazione di rafforzamento patrimoniale, risultava diviso in 1.887.029.460 azioni ordinarie
prive del valore nominale.
L’aumento di capitale da parte dell’azionista di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l. è avvenuto
convertendo i versamenti in conto futuro aumento di capitale, in capitale sociale e riserve
sovrapprezzo azioni.
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A seguito del predetto aumento di capitale, il capitale sociale della Banca è arrivato a Euro
10.404.418,17.
Considerando che la quota di partecipazione dell’azionista di maggioranza, a seguito anche di
ulteriori acquisizioni residuali effettuate ad aprile, è ora pari al 99,82% del capitale sociale, Banca
Progetto non possiede più i requisiti per essere ricompresa nell’elenco degli emittenti strumenti
finanziari diffusi fra il pubblico in maniera rilevante.
Si evidenzia che, nel mese di febbraio 2018, proseguendo nel percorso di crescita nel segmento dei
prestiti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione e delegazione di pagamento (di seguito “
Prestiti CQ”) destinato a dipendenti privati, statali, pubblici, para pubblici e pensionati, è iniziata
l’erogazione diretta da parte della Banca del prodotto Prestiti CQ.
Il 19 febbraio 2018 la sede secondaria della Banca si è trasferita in Piazza San Bernardo a Roma.
Nel corso del mese di aprile la Banca ha ricevuto il rapporto ispettivo riguardante l’esito degli
accertamenti a spettro esteso svolti nel corso dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2017. Gli esiti
di tale rapporto hanno evidenziato ambiti di miglioramento sui quali la banca ha predisposto un piano
di remediation inviato all’ente di vigilanza nel corso del mese di maggio. Si evidenzia che non sono
stete né proposte né erogate sanzioni a carico degli esponenti aziendali.
L’assemblea degli azionisti tenutasi in data 27 aprile ha nominato il nuovo Consiglio di
Amministrazione per il triennio 2018/2020 confermando alla Presidenza Andrea Morante. Il nuovo
Consiglio di Amministrazione era composto da Andrea Morante, Pietro D’Anzi, Mario Adario,
Francesco Mancini, Samuele Cappelletti, Enrico Cantarelli e Italo Vitale la medesima assemblea ha
conferito l’incarico di revisione a KPMG S.p.A. per il periodo 2018-2016. Il successivo Consiglio di
Amministrazione ha nominato Francesco Mancini come Vice Presidente e confermato Pietro D’Anzi
come Amministratore Delegato. Roberto Quagliuolo, Vice Presidente uscente, ha concluso la propria
attività di consigliere della Banca con la scadenza del mandato, avendo deciso di intraprendere un
diverso percorso professionale.
Alla fine del mese di aprile è stata completata la cessione di un portafoglio di NPL, riveniente da
crediti originati dalla ex Banca Popolare Lecchese, con un valore contabile lordo di circa Euro 9
milioni. Il risultato della cessione, oltre a ridurre il NPL ratio, ha generato un effetto positivo sul conto
economico di circa Euro 0,3 milioni.
Alla fine del mese di giugno, nell’ottica di parziale disimpegno dall’operatività di acquisto portafogli
factoring iniziata a fine 2016, è stato ceduto il portafoglio di crediti factoring detenuti dal veicolo
Lake Securitisation S.r.l. ad una primaria banca italiana. Il valore di bilancio del portafoglio ceduto
è stato pari a circa Euro 75 milioni, con un effetto economico positivo sul veicolo e conseguentemente
della Banca di circa Euro 2 milioni. A seguito di tale cessione, la relativa operazione di
cartolarizzazione è stata chiusa nel mese di luglio, con conseguente rimborso dei titoli emessi.
In data 18 luglio Andrea Morante ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di Presidente e Consigliere di
Amministrazione.
In data 5 settembre Gianemilio Osculati è stato cooptato nel Consiglio di Amministrazione della
Banca e nominato Amministratore Delegato in sostituzione di Pietro D’Anzi che ha lasciato la Banca.
Nel corso dei mesi di settembre e ottobre il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deciso di
cedere, almeno parzialmente, i portafogli di prestiti CQ acquistati all’ingrosso nel 2017 e 2018 e
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inclusi all’interno dei veicoli di cartolarizzazione Lake Securitisation S.r.l. e Diaz Securitisation S.r.l,
a seguito della decisione strategica di concentrarsi sulla produzione diretta di prestiti CQ.
In data 4 dicembre il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato la cooptazione di Paolo
Fiorentino attribuendogli l’incarico di Amministratore Delegato in sostituzione di Gianemilio
Osculati che ha rassegnato le proprie dimissioni sia dalla carica di Consigliere sia da quella di
Amministratore Delegato.
Nel corso del mese di dicembre è stata completata la cessione parziale del portafoglio prestiti CQ
presenti all’interno del veicolo di cartolarizzazione Lake Securitisation Platform 2 (di seguito Lake
2), per complessivi Euro 94 milioni, con un risultato economico sostanzialmente nullo ed effetti
positivi su liquidità e ratios patrimoniali. Sempre nel mese di dicembre la Banca ha riacquistato il
rimanente portafoglio incluso all’interno del veicolo Lake 2, generato prevalentemente tramite la rete
commerciale di Banca Progetto, per l’ammontare complessivo di Euro 42 milioni circa. A seguito di
tali operazioni i titoli emessi dal veicolo sono stati rimborsati e conseguentemente l’operazione è stata
chiusa prima della fine del 2018.
Nel corso dell’esercizio 2018 l’azionista di maggioranza BPL Holdco Sarl ha effettuato versamenti
non restituibili in conto futuro aumento di capitale per complessivi Euro 22 milioni. Il bilancio
consolidato chiude il 2018 con un CET 1 Ratio pari al 17,57%.
Ad inizio 2018 è entrato in vigore il nuovo principio contabile IFRS 9, che ha imposto nuovi schemi
di bilancio e che impone regole diverse di classificazione e misurazione di attività finanziarie, nonché
in termini di impairment. L’impatto a patrimonio netto consolidato della prima applicazione di tale
nuovo principio è negativo per Euro 4,2 milioni, prevalentemente legato a maggiori svalutazioni sugli
NPL derivanti dalla ex Banca Popolare Lecchese. Per maggiori informazioni si rimanda al paragrafo
“La transizione al principio contabile internazionale IFRS 9”.
A seguito della prematura scomparsa del dott. Giorgio Silva avvenuta nel mese di giugno, è subentrato
nel Collegio Sindacale quale sindaco effettivo il dott. Luigi Emilio Garavaglia.
Sintesi delle operazioni di cartolarizzazione
Si descrivono di seguito le principali caratteristiche dell’unica operazione di cartolarizzazione in
essere a fine 2018 – Diaz Securitisation S.r.l. - nonché delle 2 operazioni Lake Platform 1 e Lake
Platform 2 che si sono chiuse nel corso del 2018.
Operazione Diaz Securitisation
La struttura dell’operazione prevedeva l’acquisto di portafogli di crediti derivanti da Prestiti CQ.
Nel corso del mese di aprile 2017, la Banca ha perfezionato la sottoscrizione per intero delle due
classi di titoli emessi dal veicolo Diaz Securitisation S.r.l., per un valore nominale pari ad Euro 126,8
milioni per quanto concerne i titoli di classe A ed Euro 27,7 milioni per quanto concerne i titoli di
classe B.
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Attraverso l’emissione è stato finanziato l’acquisto di un portafoglio crediti in bonis, generato da
Consum.it (gruppo MPS) direttamente o tramite altri intermediari, che già era stato oggetto di una
precedente operazione di cartolarizzazione (Arianna SPV). L’operazione Diaz Securitisation
prevedeva altresì che, fino al mese di ottobre 2018 (il “revolving period”), la società veicolo potesse
rendersi cessionaria, su base trimestrale, al fine di sostituire i crediti via via giunti a scadenza, di
ulteriori portafogli di crediti derivanti da Prestiti CQ, ceduti dall’altra società veicolo promossa dalla
Banca per la realizzazione del programma Lake Platform 2, secondo predeterminati criteri di
eleggibilità e limiti. I crediti acquistabili durante il revolving period dovevano essere stati erogati da
specifici intermediari. Nel corso del mese di marzo, giugno e settembre sono state effettuate tre
cessioni da Lake Platform 2 a Diaz Securitisation di portafogli di Prestiti CQ, per un controvalore
complessivo di Euro 37,9 milioni circa.
L’ammontare residuo dei titoli sottoscritti dalla Banca è pari a complessivi Euro 107,8 milioni al 31
dicembre 2018 (di cui Euro 82,3 milioni di classe A e Euro 25,5 milioni di classe B), mentre - alla
stessa data - il valore netto del portafoglio crediti sottostante è pari ad Euro 102 milioni circa. Nel
corso del mese di settembre 2017 ai Titoli di Classe A è stato assegnato il rating da parte,
rispettivamente, di Moody's pari a Aa2 (sf) e da parte di DBRS pari a A (sf); nel corso del mese di
novembre 2017 gli stessi titoli di classe A sono stati quotati presso la Borsa di Lussemburgo e
successivamente sono stati inseriti nella lista dei titoli eligible per il rifinanziamento presso la BCE.
Nel mese di ottobre 2018, a seguito del downgrading di Moody's sullo stato italiano il cui rating è
passato da Baa2 a Baa3, la nota senior emesssa dal veicolo Diaz ha subito un downgrading da Aa2 a
Aa3 così come tutte le note ABS italiane dello stesso tipo. Non si segnalano downgrading da parte di
DBRS.
Nel corso dell’anno sono stati rimborsati titoli senior per un valore pari a Euro 9,3 milioni.
Il servicer dell’operazione di cartolarizzazione è Zenith Service S.p.A..
Operazione Lake Platform 1
L’operazione di investimento in factoring verso la Pubblica Amministrazione denominata Lake
Platform 1 riguardava la sottoscrizione integrale da parte della Banca dei titoli ABS emessi in
un’unica tranche dalla società veicolo Lake Securitisation S.r.l..
L’operazione prevedeva un investimento per un valore nominale complessivo massimo fino ad Euro
500 milioni, pari al valore nominale dell’unica classe di titoli emessa, in un arco temporale di 3 anni
a partire dalla data di emissione dell’11 novembre 2016 (il c.d. “periodo di ramp-up”). I titoli
sottoscritti dalla Banca avevano come sottostante portafogli di crediti derivanti da contratti di
fornitura di beni e servizi conclusi da diversi contraenti della Pubblica Amministrazione italiana,
con particolare riferimento a: i) Amministrazioni Centrali dello Stato (ad es. Ministeri) e sue
diramazioni periferiche (ad es. procure e tribunali), ii) Enti Locali (ad es. Regioni, Province e
Comuni), iii) ASL.
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L’operazione è stata realizzata con acquisti perfezionati durante il periodo di ramp-up. I portafogli
successivi sono stati selezionati con il supporto di un operatore specializzato, nell’ambito della sua
attività di mediatore creditizio, in modo tale che i crediti proposti in acquisto rispettassero i criteri
di selezione previsti nell’ambito dell’operazione e approvati dalla Banca.
Come già anticipato nei “Fatti di rilievo avvenuti nel corso del 2018 a seguito della cessione
dell’intero portafoglio factoring, l’unica classe di titoli emessa è stata rimborsata nel mese di luglio
2018 e l’operazione è stata conseguentemente chiusa. Il risultato complessivo dell’operazione
registrato nel conto economico 2018 è stato pari a Euro 2,9 milioni.
Operazione Lake Platform 2
L’operazione di investimento riguardava i portafogli di crediti derivanti da prestiti CQ erogati da
diversi intermediari finanziari. L’operazione è stata perfezionata nel mese di maggio 2017 e la
Banca ha sottoscritto tutti i titoli ABS emessi in un’unica tranche dalla società veicolo Lake
Securitisation S.r.l.. L’operazione era strutturata per un valore nominale complessivo massimo fino
ad Euro 500 milioni, pari al valore nominale dell’unica classe di titoli emessa nell’ambito
dell’Operazione.
I crediti venivano ceduti pro-soluto dai diversi cedenti alla società veicolo nel corso di una fase di
accumulo del portafoglio (“periodo di ramp up”) della durata di 2 anni a partire dalla data di
emissione del 19 maggio 2017 . Tali crediti erano proposti ed erogati secondo i criteri definiti dalla
stessa Banca in sede contrattuale. Il corrispettivo per l’acquisto dei crediti è stato finanziato
attraverso l’emissione dei titoli, sottoscritti integralmente dalla Banca.
Come già anticipato nei “Fatti di rilievo avvenuti nel corso del 2018” a seguito della cessione parziale
del portafoglio Prestiti CQ ad un operatore specializzato e al conseguente acquisto da parte della
Banca del rimanente portafoglio, l’unica classe di titoli emessa è stata rimborsata nel mese di
dicembre 2018 e l’operazione è stata conseguentemente chiusa. Il risultato complessivo
dell’operazione registrato nel conto economico 2018 è stato pari a Euro 2,5 milioni. Il veicolo Lake
è ancora in essere a fine 2018 in quanto gestore per conto della banca dell’incasso di crediti residui
nei confronti di uno dei sub-servicer dell’operazione.
Sintesi dei volumi erogati nel 2018
Prestiti CQ
Nel corso del mese di febbraio è partita l’erogazione diretta di Prestiti CQ per il tramite della rete di
agenti/mediatori che la Banca ha scelto come canale distributivo del prodotto. Il risultato complessivo
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raggiunto in termini di erogazioni è stato pari a circa Euro 120 milioni, che ha permesso di acquisire
una quota di mercato importante all’interno di un settore che sta diventando sempre più competitivo
con l’ingresso di nuovi operatori attratti dal profilo di rischio/rendimento del prodotto.
Finanziamenti alle PMI
Nel corso dell’esercizio il segmento di business riguardante i finanziamenti alle piccole e medie
imprese, prevalentemente assistiti dal fondo centrale di garanzia, ha registrato erogazioni complessive
nell’anno di poco superiori agli Euro 20 milioni.
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La transizione al principio contabile internazionale IFRS 9
IFRS 9: il nuovo principio contabile sugli strumenti finanziari
Il nuovo standard contabile IFRS 9, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla
Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, ha sostituito, a partire dal 1° gennaio
2018, lo IAS 39, che fino al 31 dicembre 2017 ha disciplinato la classificazione e valutazione degli
strumenti finanziari.
L’IFRS 9 è articolato in tre diverse aree:
• classificazione e misurazione degli strumenti finanziari (Classification & Measurement),
• impairment e
• hedge accounting.
In merito all’area Classification & Measurement, l’IFRS 9 prevede che la classificazione delle
attività finanziarie sia guidata, da un lato, dalle caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali
e, dall’altro, dall’intento gestionale (business model) per il quale tali attività sono detenute. In luogo
delle quattro categorie contabili previste da IAS 39, le attività finanziarie secondo l’IFRS 9 possono
essere classificate – secondo i due drivers sopra indicati – in tre categorie:
• Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (CA),
• Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (per gli
strumenti di debito la riserva è trasferita a conto economico in caso di cessione dello
strumento) – (FVOCI) e, infine,
• Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (FVTPL).
Le attività finanziarie possono essere iscritte nelle prime due categorie ed essere, quindi, valutate al
costo ammortizzato o al fair value con imputazione a patrimonio netto solo se è dimostrato che le
stesse danno origine a flussi finanziari che sono rappresentati esclusivamente da pagamenti di capitale
ed interessi (c.d. “solely payment of principal and interest” – “SPPI test”).
I titoli di capitale sono sempre iscritti nella terza categoria e misurati al fair value con imputazione a
conto economico, salvo che l’entità scelga (irrevocabilmente, in sede di iscrizione iniziale, e per le
azioni non detenute con finalità di trading), di presentare le variazioni di valore in una riserva di
patrimonio netto che non verrà mai trasferita a conto economico, nemmeno in caso di cessione dello
strumento finanziario (Attività finanziarie valutate al fair value con impatti sulla redditività
complessiva senza “recycling”).
Per quanto riguarda le passività finanziarie, non sono state introdotte sostanziali variazioni rispetto
allo IAS 39 in merito a classificazione e valutazione. L’unica novità è rappresentata dal trattamento
contabile dell’own credit risk: per le passività finanziarie designate al fair value (c.d. passività in fair
value option) lo standard prevede che le variazioni di fair value attribuibili alla variazione del proprio
rischio di credito siano rilevate a patrimonio netto, a meno che tale trattamento non crei o ampli
un’asimmetria contabile nell’utile d’esercizio, mentre l’ammontare residuo delle variazioni di fair
value delle passività deve essere rilevato a conto economico.
Con riferimento all’impairment, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato e al fair value con
contropartita il patrimonio netto (diversi dagli strumenti di capitale), è stato introdotto un modello
basato sul concetto di “expected loss” (perdita attesa), in luogo dell’“incurred loss” prevista dallo IAS
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39, in modo da riconoscere con maggiore tempestività le perdite. L’IFRS 9 richiede alle imprese di
contabilizzare le perdite attese nei 12 mesi successivi (stage 1) sin dall’iscrizione iniziale dello
strumento finanziario. L’orizzonte temporale di calcolo della perdita attesa diventa, invece, l’intera
vita residua dell’asset oggetto di valutazione laddove la qualità creditizia dello strumento finanziario
abbia subito un deterioramento “significativo” rispetto alla misurazione iniziale (stage 2) o nel caso
risulti “impaired” (stage 3).
Più nel dettaglio, l’introduzione delle nuove regole d’impairment comporta:
- l’allocazione delle attività finanziarie performing in differenti stadi di rischio creditizio
(“staging”), cui corrispondono rettifiche di valore basate sulle perdite attese nei 12 mesi successivi
(c.d. “Primo stadio” – “Stage 1”), ovvero “lifetime”, per tutta la durata residua dello strumento
(c.d. “Secondo stadio” – “Stage 2”), in presenza di un significativo incremento del rischio di
credito («SICR») determinato tramite il confronto tra le Probabilità di Default alla data di prima
iscrizione ed alla data di bilancio;
- l’allocazione delle attività finanziarie deteriorate nel c.d. “Terzo stadio” – “Stage 3”, sempre con
rettifiche di valore basate sulle perdite attese “lifetime”;
- l’inclusione, nel calcolo delle perdite attese (“Expected Credit Losses” – “ECL”), di informazioni
prospettiche (“forward looking”) legate, tra l’altro, all’evoluzione dello scenario
macroeconomico.
Infine, con riferimento all’hedge accounting, il nuovo modello relativo alle coperture – che però non
riguarda le c.d. “macro coperture” – ha teso ad allineare la rappresentazione contabile con le attività
di risk management e a rafforzare la disclosure sulle attività di gestione del rischio intraprese
dall’entità che redige il bilancio.
Implementazione del nuovo principio IFRS 9 in Banca Progetto
In seguito all’emanazione del Regolamento (UE) 2017/2395 “Disposizioni transitorie volte ad
attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri” che aggiorna il Regolamento
575/2013 CRR, inserendo il nuovo articolo 473 bis “Introduzione dell’IFRS 9”, il quale offre la
possibilità alle banche di mitigare gli impatti sui fondi propri derivanti dall’introduzione del principio
contabile IFRS 9 in un periodo transitorio di 5 anni (da marzo 2018 a dicembre 2022) sterilizzando
nel CET1 l’impatto con l’applicazione di percentuali decrescenti nel tempo, la Banca ha scelto di
adottare sia il cosiddetto “approccio statico”, da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le
rettifiche di valore IAS 39 esistenti al 31/12/2017 e quelle IFRS 9 risultanti all’1/1/2018, che il
cosiddetto ”approccio dinamico” da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le rettifiche di
valore IFRS 9 al 1/1/2018 e alle successive reporting date (solo per la componente credito
performing).
In tema di presentazione la Banca si è avvalsa della facoltà prevista al paragrafo 7.2.15 dell’IFRS 9
ed ai paragrafi E1 e E2 dell’IFRS 1 “First-Time Adoption of International Financial Reporting
Standards”, secondo il quale – ferma restando l’applicazione retrospettiva delle nuove regole di
misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è prevista la riesposizione obbligatoria
su basi omogenee dei dati di confronto nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio.
Secondo quanto riportato nell’atto di emanazione del 5° aggiornamento della Circolare 262 “Il
bilancio bancario: schemi e regole per la compilazione”, le banche che fanno ricorso all’esenzione
dall’obbligo di rideterminazione dei valori comparativi devono comunque includere, nel primo
bilancio redatto in base alla nuova Circolare 262, un prospetto di raccordo che evidenzi la
metodologia utilizzata e fornisca una riconciliazione tra i dati dell’ultimo bilancio approvato ed il
primo bilancio redatto in base alle nuove disposizioni.
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Classificazione e misurazione
Al fine di ottemperare a quanto richiesto dall’IFRS 9, secondo cui la classificazione delle attività
finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e,
dall’altro, dall’intento gestionale con il quale sono detenuti, la Banca ha declinato le modalità di
effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (c.d. SPPI Test) e sono stati
formalizzati i relativi modelli di business adottati.
In particolare, per quanto riguarda i titoli in portafoglio, è stato effettuato un esame dettagliato delle
caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti classificati al costo ammortizzato e nella categoria
IAS 39 delle Attività finanziarie disponibili per la vendita, identificando le attività che, non superando
il test SPPI, sono state classificate fra le attività obbligatoriamente valutate al fair value con impatto
a conto economico secondo l’IFRS 9.
Con riferimento al business model, sono stati declinati i business model di riferimento e modalità di
rilevazione delle soglie rilevanti ai fini del business model assessment (ad es. significatività e
frequenza delle vendite).
Impairment
Per ciò che riguarda il nuovo modello di impairment:
- sono state definite le modalità di misurazione dell’evoluzione della qualità creditizia delle
posizioni presenti nei portafogli di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
- sono stati stabiliti parametri per la determinazione del significativo incremento del rischio di
credito, ai fini della corretta allocazione delle esposizioni in bonis nello stage 1 o nello stage
2
- sono stati elaborati i modelli - inclusivi delle informazioni forward looking - da utilizzare ai
fini sia della stage allocation (basata sull’utilizzo della PD lifetime) sia del calcolo
dell’expected credit loss (ECL) ad un anno (da applicare alle esposizioni in stage 1) e lifetime
(da applicare alle esposizioni in stage 2 e stage 3).
In funzione di quanto richiesto dal principio e della sua declinazione operativa, le determinanti
principali da prendere in considerazione ai fini delle valutazioni sui “passaggi” tra stages differenti
considerate sono:
- la variazione delle probabilità di default lifetime rispetto al momento dell’iscrizione iniziale
in bilancio dello strumento finanziario. Si tratta, dunque, di una valutazione effettuata
adottando un criterio “relativo”, che si configura come il “driver” principale;
- l’eventuale presenza di uno scaduto che – ferme restando le soglie di significatività
identificate dalla normativa – risulti tale da almeno 30 giorni. In presenza di tale fattispecie la
rischiosità creditizia dell’esposizione si ritiene presuntivamente “significativamente
incrementata” e, dunque, ne consegue il “passaggio” nello stage 2 (ove l’esposizione
precedentemente fosse ricompresa nello stage 1);
- l’eventuale presenza di misure di forbearance, che – sempre in via presuntiva – comportano
la classificazione delle esposizioni tra quelle il cui rischio di credito risulta
“significativamente incrementato” rispetto all’iscrizione iniziale;
Tale metodologia – in estrema sintesi – prevede quindi che:
19
- ogni esposizione (linea di credito/tranche di titolo) venga classificata in un solo stage;
- sia lo stage assignment che il calcolo dell’ECL vengano definiti mediante la considerazione
di un unico scenario macroeconomico previsivo di riferimento (quello ritenuto il più probabile
“most likely”).
Considerazioni peculiari valgono per le esposizioni classificate nel c.d. “stage 3” (quelle
corrispondenti al perimetro degli asset deteriorati). Pur in presenza di una sostanziale equiparazione
della definizione di credito deteriorato (credit-impaired financial asset) presente nell’IFRS 9 rispetto
al principio contabile previgente, le modalità di calcolo dell’ECL lifetime hanno comportato riflessi
metodologici anche ai fini delle valutazioni da svolgere in tale comparto, principalmente in relazione:
- all’inclusione di informazioni di tipo forward looking, quali quelle relative agli scenari
macroeconomici, alle stime e alle tempistiche di recupero, alla probabilità di migrazione in classi
peggiori, nonché quelle che possono avere influenza sul valore del collaterale o sulla durata attesa del
relativo recupero;
- alla considerazione di scenari alternativi di recupero, quali quelli di vendita degli asset
creditizi, in connessione con possibili cessioni di quote del portafoglio deteriorato, in relazione agli
obiettivi aziendali di riduzione degli asset non performing, ai quali deve essere attribuita una
probabilità di realizzazione, da considerare nell’ambito della valutazione complessiva.
Si segnala, da ultimo, che anche per quel che attiene all’impairment è stato predisposto un apposito
documento di “Impairment Policy” nel rispetto del dettato dell’IFRS 9, approvato dai competenti
livelli di governance.
Hedge Accounting
Per quanto riguarda l’Hedge Accounting, la Banca ha scelto di avvalersi dell’opzione opt-out (ossia
la possibilità di mantenere i criteri previsti dal precedente principio IAS 39).
Gli effetti della prima applicazione (FTA) dell’IFRS 9
Riconciliazione tra Schemi Contabili Bilancio Consolidato 2017 e Schemi Contabili Consolidati
IFRS 9 al 31 dicembre 2017 (riclassifica dei saldi IAS 39)
Di seguito i prospetti di riconciliazione tra gli Schemi Contabili consolidati come da Bilancio
consolidati 2017 e gli Schemi Contabili consolidati introdotti dal 5° Aggiornamento del 22 dicembre
2017 della Circolare 262 della Banca d’Italia, in recepimento dei criteri di presentazione previsti
dall’IFRS 9.
In tali prospetti i saldi contabili al 31.12.2017 (valori determinati secondo lo IAS 39) sono ricondotti
alle nuove voci di bilancio, secondo le riclassificazioni resesi necessarie a seguito delle analisi svolte
(già descritte in precedenza), sulla base dei nuovi criteri di classificazione introdotti dall’IFRS 9, ma
senza l’applicazione dei nuovi criteri di valutazione e, conseguentemente, a parità di totale attivo e
totale passivo.
20
IAS 39
10
. C
ass
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40
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15
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Alt
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TO
TA
LE
IFRS9
10. Cassa e disponibilità liquide 1
-
-
-
-
-
-
- 1
20. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
-
-
-
-
-
-
-
-
-
30. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- 233.864
-
-
-
-
-
- 233.864
40. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
-
- 197.608 339.080
-
-
-
- 536.688
90. Attività materiali
-
-
-
- 536
-
-
- 536
100. Attività immateriali
-
-
-
-
- 58
-
- 58
110. Attività fiscali
-
-
-
-
-
- 4.786
- 4.786
130. Altre attività
-
-
-
-
-
-
- 7.289 7.289
Totale 1 233.864 197.608 339.080 536 58 4.786 7.289 783.222
IAS 39
10
. D
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20
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Fo
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TO
TA
LE
IFRS9
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
-
735.811
-
-
-
-
735.811
60. Passività fiscali
-
-
111
-
-
-
111
80. Altre passività
-
-
-
10.375
-
-
10.375
90. Trattamento di fine rapporto del personale
-
-
-
-
228
-
228
100. Fondi per rischi e oneri
-
-
-
-
-
1.222
1.222
Patrimonio Netto Consolidato
35.475
Totale
- 735.811 111 10.375 228 1.222 783.222
La riclassifica maggiormente significativa con impatto sulle attività finanziarie ha riguardato lo
spostamento dei crediti della cartolarizzazione Diaz Securitisation, dal portafoglio IAS 39 Crediti
verso clientela con valutazione al costo ammortizzato al portafoglio IFRS 9 Attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value, in quanto tale strumento finanziario non ha superato l’SPPI
test.
21
Riconciliazione tra Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2017 (che recepisce le nuove
regole di presentazione dell’IFRS 9) e Stato Patrimoniale al 1° gennaio 2018 (che recepisce le
nuove regole di valutazione ed impairment dell’IFRS 9)
(euro/1000) 31/12/2017 Effetto di transizione IFRS) (b) 01/01/2018
Voci (a)
Classificazione
e misurazione Impairment (c) = (a) + (b)
10. Cassa e disponibilità liquide 1 1
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 233.864 - - 233.864
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 536.688 (4.205) 532.483
90. Attività materiali 536 - - 536
100. Attività immateriali 58 - - 58
110. Attività fiscali 4.786 - - 4.786
130. Altre attività 7.289 - - 7.289
Totale 783.222
- (4.205) 779.017
(euro/1000) 31/12/2017 Effetto di transizione IFRS 9 (b) 01/01/2018
Voci (a)
Classificazione e
misurazione Impairment (c) = (a) + (b)
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 735.811 - - 735.811
60. Passività fiscali 111 - - 111
80. Altre passività 10.375 (23) - 10.352
90. Trattamento di fine rapporto del personale 228 - - 228
100. Fondi per rischi e oneri 1.222 23 - 1.245
120. Riserve da valutazione (1.228) - 212 (1.016)
150. Riserve 39.734 - (4.417) 35.317
170. Capitale 8.541 - - 8.541
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 20 - - 20
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) (11.592) - - (11.592)
Totale 783.222 - (4.205) 779.017
22
Riconciliazione tra Patrimonio Netto Consolidato al 31.12.2017 (IAS 39) e Patrimonio Netto
Consolidato al 1.1. 2018 (IFRS 9)
Patrimonio netto contabile Consolidato al 31 dicembre 2017 (IAS 39) 35.475
Riserva di FTA (4.417)
Applicazione del nuovo modello di impairment:
Crediti performing (stage 1 e 2) (126)
Crediti non performing (stage 3) (4.079)
Titoli di debito (212)
Effetti da classificazione e misurazione:
Adeguamento del valore di carico delle attività finanziarie derivante
dall’applicazione del Business Model in contropartita alla riserva di
valutazione
212
Totale effetti alla transizione all’IFRS 9 (4.205)
Patrimonio netto contabile Consolidato al 01 gennaio 2018 (IFRS 9) 31.270
23
Prospetti contabili Consolidati di Banca Progetto – Stato Patrimoniale
Si propongono nel seguito gli schemi di stato patrimoniale consolidato al 1° gennaio 2018, esposti
secondo gli schemi introdotti con il 5° aggiornamento della Circolare 262 di Banca d’Italia, che
recepiscono le nuove classificazioni per portafogli IFRS 9 ed i nuovi valori assunti in sede di First
Time Adoption.
Per effetto dell’applicazione dell’IFRS 9 il totale attivo e il totale passivo e patrimonio netto
consolidato scendono a 779 milioni dai 783 milioni riportati nel bilancio consolidato al 31 dicembre
2017.
(euro/1000) Voci dell'Attivo 01/01/2018
10. Cassa e disponibilità liquide 1
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 233.864
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 532.483
crediti verso banche 197.606
crediti verso clietela 334.877
90. Attività materiali 536
100. Attività immateriali 58
110. Attività fiscali 4.786
a) correnti 3.377
b) anticipate 1.409
130. Altre attività 7.289
Totale Attivo 779.017
(euro/1000) Voci del Passivo e del Patrimonio netto 01/01/2018
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 735.811
b) debiti verso clientela 735.811
60. Passività fiscali 111
a) correnti 111
80. Altre passività 10.352
90. Trattamento di fine rapporto del personale 228
100. Fondi per rischi e oneri: 1.245
a) impegni e garanzie rilasciate 23
c) altri fondi 1.222
120. Riserve da valutazione: (1.016)
150. Riserve 35.317
170. Capitale 8.541
190. Patrimonio di pertinenza di terzo (+/-) 20
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) (11.592)
Totale del passivo e del patrimonio netto Consolidato 779.017
24
Composizione e allocazione per Stage delle esposizioni al costo ammortizzato soggette a
processo di impairment IFRS 9 e relativa ECL
(euro/1000) IFRS9
Esposizioni per
cassa Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta
(Costo
ammortizzato) Stage 1 Stage 2 Stage 3 TOTALE Stage 1 Stage2 Stage 3 TOTALE Stage 1
Stage
2
Stage
3 TOTALE
Crediti verso
banche
197.608
-
-
197.608 (1)
-
- (1)
197.607
-
- 197.608
Crediti verso
clientela
318.818
2.153 39.734
360.705 (176) (71) (25.581) (25.828)
318.642
2.082 14.153 334.877
TOTALE
516.426
2.153 39.734
558.313 (177) (71) (25.581) (25.829)
516.249
2.082 14.153 532.484
(euro/1000) IAS 39 Esposizioni per cassa Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta
(Costo ammortizzato) Performing Deteriorati Totale Performing Deteriorati Totale Performing Deteriorati Totale
Crediti verso banche 197.608
-
197.608
-
-
- 197.608
-
197.608
Crediti verso clientela 325.173
39.735
364.908 (481) (25.347) (25.828) 324.692
14.388
339.080
TOTALE 522.781
39.735
562.516 (481) (25.347) (25.828) 522.300
14.388
536.688
25
I principali aggregati patrimoniali consolidati
Variazione
AGGREGATI PATRIMONIALI CONSOLIDATI 31/12/201
8 31/12/2017
assoluta %
(euro/1000)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 64.199 233.864 (169.665) -72,5
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Crediti verso
banche 38.197 197.608 (159.411) -80,7
-
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Crediti verso
Clientela 279.608 339.080 (59.472) -17,5
Attività fiscali 1.631 4.786 (3.155) -65,9
Altre voci dell’attivo patrimoniale 9.166 7.884 1.282 16,2
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 108.179
- 108.179 n.s.
TOTALE ATTIVO CONSOLIDATO 500.980 783.222 (282.242) -36,0
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso
banche 65.000 0 65.000 n.s.
- -
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso
clientela 376.153 735.811 (359.658) -48,9
-
Altre voci del passivo patrimoniale 20.928 11.936 8.992 75,3
-
Passività associate a dattività in via di dismissione 265
- 265 n.s.
-
Patrimonio netto 38.614 35.455 3.159 8,9
-
Patrimonio netto di pertinenza di terzi 20 20 - 0,0
TOTALE PASSIVO E PATRIMONIO NETTO
CONSOLIDATO 500.980 783.222 (282.242) -36,0
26
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
31/12/2018 31/12/2017 Variazione
(euro/1000) assoluta %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 64.199 233.864 (169.665) n.s.
TOTALE 64.199 233.864 (169.665) n.s.
Al 31 dicembre 2018 l’ammontare complessivo delle attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva risulta pari a Euro 64,2 milioni, composto esclusivamente da
Titoli di Stato emessi dalla Repubblica Italiana (CCT).
La duration media del portafoglio è pari a 0,4 anni.
Crediti verso banche
CREDITI VERSO BANCHE 31/12/2018
31/12/2017 Variazione
(euro/1000) assoluta %
Crediti verso banche centrali 3.000 163.399 (160.399) -98,2
Conti correnti e depositi verso banche 35.197 34.209 988 2,9
TOTALE 38.197 197.608 (159.411) -95,3
Nel complesso, la voce Crediti verso Banche, pari a Euro 38,2 milioni, è principalmente riconducibile
alla liquidità depositata sul sistema interbancario. Rispetto al saldo dell’esercizio precedente, il conto
HAM presso la Banca d’Italia, presenta un decremento di Euro 160,4 milioni, conseguente al
decremento della raccolta da clientela.
27
Impieghi verso clientela
IMPIEGHI A CLIENTELA 31/12/2018 31/12/2017 Variazione
(euro/1000)
assoluta %
prestiti personali e cessioni del quinto 164.995 201.159 (36.164) -18,0
Mutui e Finanziamenti 40.220 27.458 12.762 46,5
Factoring 0 99.297 (99.297) -100,0
Conti Correnti 1 2.162 (2.161) -100,0
Crediti deteriorati 5.842 8.858 (3.016) -34,0
Margini presso Cassa di Compensazione e Garanzia 8.270 100 8.170 n.s.
Titoli portafoglio HTC 59.349 - 59.349 n.s.
Altri impieghi 931 46 885 n.s.
Totale credito verso clientela 279.608 339.080 (59.472) -17,5
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 108.179 0 108.179 n.s.
TOTALE IMPIEGHI A CLIENTELA 387.787 339.080 48.707 14,4
Al 31 dicembre 2018 l’ammontare complessivo degli impieghi verso la clientela risulta pari a Euro
387,8 milioni, con un incremento netto di Euro 48,7 milioni rispetto al 2017. Come già illustrato nel
paragrafo “Fatti di rilievo avvenuti nel corso del 2018”, proseguendo il percorso di crescita nel
segmento dei Prestiti CQ, è iniziata l’erogazione diretta da parte della Banca del prodotto cessione
del quinto e delegazione di pagamento destinato a pensionati e a dipendenti privati, statali, pubblici
e parapubblici. A fine anno il totale degli impieghi in essere di tale comparto ammonta a Euro 165,0
milioni (inclusi i portafogli erogati da altri intermediari tramite la rete di agenti e mediatori della
banca e acquistati dalla stessa). Si evidenzia che il veicolo Lake Securitisation Platform 2 ha ceduto
ad un operatore specializzato a fine 2018 un portafoglio di oltre 90 milioni con impatto economico
nullo sul risultato consolidato; il rimanente portafoglio è stato acquistato dalla banca e
conseguentemente l’operazione è stata chiusa.
Rimane pertanto nel perimetro di consolidamento il solo veicolo da Diaz Securitisation S.r.l., la cui
attività, a seguito della decisione strategica di cedere le note o il portafoglio di prestiti CQ ha
comportato la riclassificadei crediti dalla voce 40.b Crediti verso clienti alla voce 110. Attività non
correnti e gruppi di attività in dismissione; al 31 dicembre 2018 la voce è pari a Euro 108,2 milioni.
In merito all’operatività sul factoring si segnala la cessione dell’intero portafoglio a giugno 2018 ad
una primaria banca italiana e la conseguente chiusura dell’operazione Lake Platform 1.
E’ proseguita l’operatività riguardante i finanziamenti alle piccole e medie imprese per un totale
erogato al 31 dicembre 2018 pari a Euro 40,2 milioni, di cui Euro 19,7 milioni relativi ai nuovi
finanziamenti erogati nel 2018.
I titoli di Stato italiano acquistati nel corso del 2018 sono stati classificati all’interno del portafoglio
held to collect; al 31 dicembre 2018 tale portafoglio ammonta a Euro 59,3 milioni, con duration media
pari a 1,5 anni.
28
Dettagli impieghi verso clientela
I crediti deteriorati netti a fine dicembre sono in diminuzione, passando da Euro 14,4 milioni a fine
2017 a Euro 7,0 milioni a fine 2018. I crediti deteriorati lordi sono pari a Euro 18,7 milioni (Euro
39,7 milioni quelli a fine 2017), mentre i fondi svalutazione sono pari a Euro 11,7 milioni (Euro 25,3
milioni a fine 2017). Il coverage ratio dei crediti deteriorati è pari al 62,5% in leggera flessione
rispetto al 63,8% di fine 2017.
La diminuzione del coverage ratio è conseguente alla cessione e al write-off di portafogli crediti quasi
completamente svalutati, come si vede dalla riduzione dell’esposizione lorda e delle rettifiche di
valore sulle sofferenze.
Status
31/12/2018 31/12/2017
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
Sofferenze 13.277 (10.982) 2.295 30.761 -22.303 8.458
Inadempienze probabili 2.031 (411) 1.620 5.883 (2.662) 3.221
Esposizioni scadute deteriorate 3.411 (298) 3.113 3.092 (380) 2.712
Totale crediti deteriorati 18.719 (11.691) 7.028 39.736 (25.345) 14.391
Crediti in bonis 381.676 (917) 380.759 325.170 (481) 324.689
Totale Impieghi verso Clientela 400.395 (12.608) 387.787 364.906 (25.826) 339.080
I crediti lordi in sofferenza sono pari a Euro 13,3 milioni, con rettifiche di valore per Euro 11,0 milioni
e con un livello di copertura pari al 82,7% (72,5% il livello di copertura del 2017), mentre le
inadempienze probabili lorde risultano pari a Euro 2,0 milioni con un covered ratio pari a 20,2%.
Conseguentemente, il coverage ratio sull’intero portafoglio crediti deteriorato si attesta al 62,5%.
Di seguito si fornisce il dettaglio dei crediti verso la clientela per settore di attività, con evidenza del
relativo coverage ratio.
Status
31/12/2018
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
coverage
ratio 2018
Sofferenze 13.277 (10.982) 2.295 82,7
- Prestiti personali e cessione del quinto 198 (147) 51 74,2 - PMI 730 (457) 273 62,6
- ex Lecchese 11.602 (10.037) 1.565 86,5
- Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 747 (341) 406 45,6
Inadempienze probabili 2.031 (411) 1.620 20,2
- Prestiti personali e cessione del quinto 1.101 (143) 958 13,0
- PMI 451 (107) 344 23,7
- ex Lecchese 319 (142) 177 44,5 - Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 160 (19) 141 11,9
Esposizioni scadute deteriorate 3.411 (298) 3.113 8,7
- Prestiti personali e cessione del quinto 2.132 (141) 1.991 6,6
- PMI 372 (74) 298 19,9 - ex Lecchese 232 (46) 186 19,8
- Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 675 (37) 638 5,5
Totale crediti deteriorati 18.719 (11.691) 7.028 62,5
Crediti in bonis 381.676 (917) 380.759 0,2 - Prestiti personali e cessione del quinto 165.224 (230) 164.994 0,1
- PMI 28.591 (494) 28.097 1,7
- ex Lecchese 12.263 (38) 12.225 0,3 - Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 107.095 (101) 106.994 0,1
- Altri crediti 9.100 - 9.100 0,0
- Titoli HTC 59.403 (54) 59.349 0,1
Totale Impieghi verso Clientela 400.395 (12.608) 387.787 3,1
29
Attività fiscali
Le attività fiscali sono pari a Euro 1,6 milioni a fine 2018, di cui Euro 0,6 milioni per imposte correnti
ed Euro 1,0 milioni per crediti per imposte anticipate. Si evidenzia che la Banca ha perdite fiscali pari
a complessivi Euro 49 milioni circa, sulle quali non sono stati iscritti crediti per imposte anticipate.
Debiti verso banche
31/12/2018 31/12/2017 Variazione
(euro/1000) Assoluta %
Debiti verso Banche Centrali 65.000 - 65.000 n.s
TOTALE 65.000 - 65.000 n.s.
Il saldo di fine esercizio rappresenta i depositi a tempo accesi con la Banca d’Italia.
Debiti verso clientela
DEBITI VERSO CLIENTELA 31/12/2018 31/12/2017 Variazione
(euro/1000) assoluta %
Conti correnti e depositi verso clientela 376.153 735.811 (359.658) -48,9
TOTALE 376.153 735.811 (359.658) -48,9
I debiti verso clientela al 31 dicembre 2018 sono pari a Euro 376,2 milioni, con un decremento del
48,9% rispetto alla fine del 2017 dovuto esclusivamente alla riduzione dei conti di deposito con la
clientela che risultano a fine esercizio più allineati alle reali esigenze della Banca.
In tale ammontare è inclusa sia la raccolta in Italia relativa al Conto Progetto per Euro 330,7 milioni,
che quella relativa ai depositi liberi e vincolati con soggetti residenti in Germania, collocati attraverso
l’ausilio di una piattaforma partner, per Euro 30,1 milioni.
Fondi per rischi ed oneri
I fondi per rischi ed oneri a fine esercizio sono pari ad Euro 5,2 milioni (Euro 1,2 milioni il saldo a
fine 2017). Tale voce è costituita per Euro 2,6 milioni da oneri del personale, di cui Euro 0,6 milioni
per il fondo di solidarietà 2014/2015 della ex Banca Lecchese, Euro 0,3 milioni per incentivazione
del personale e Euro 1,6 milioni per indennizzi stimati relativi alla definizione di accordi per la
risoluzione di rapporti di lavoro e cessazione cariche. Gli ulteriori Euro 2,6 milioni si riferiscono: per
Euro 0,9 milioni agli agenti/mediatori ed in particolare all’indennità di risoluzione del rapporto degli
agenti (Euro 0,2 milioni) e alla parte stimata di commissioni legate ai volumi di produzione di agenti
e mediatori (Euro 0,7 milioni); i rimanenti Euro 1,7 milioni sono relativi a controversie in essere o
30
potenziali unitamente a rinegoziazione di accordi contrattuali per i quali è probabile un onere per la
Banca.
Il patrimonio netto consolidato
A fine dicembre 2018, il patrimonio netto consolidato, comprensivo del risultato di periodo (negativo
per Euro 13,9 milioni), si attesta a Euro 38,6 milioni. Il patrimonio netto consolidato comprende
anche il patrimonio relativo ai due veicoli di cartolarizzazione Lake Securitisation S.r.l e Diaz
Securitisation S.r.l.
L’azionista di maggioranza BPL Holdco S.à.r.l. nel corso dell’anno ha effettuato tre ulteriori
versamenti a titolo di versamenti non restituibili in conto futuro aumento di capitale per un ammontare
pari ad Euro 22 milioni. Tali versamenti sono stati eseguiti per Euro 10 milioni nel mese di marzo,
per Euro 10 milioni nel mese di giugno e per Euro 2 milioni nel mese di novembre 2018.
31
L’andamento reddituale
Il Conto Economico Consolidato
(euro/1000) 2018 2017
assoluta %
Margine d' interesse 7.410 2.695 4.715 175,0
Commissioni nette (2.264) (3.272) 1.008 30,8
Utile (Perdita) da cessione/riacquisto att.fin. 1.449 5.809 (4.360) -75,1
Margine d'intermediazione 6.595 5.232 1.363 26,1
Rettifiche di valore nette per deterioramento (774) (3.728) 2.954 -79,2
Risultato netto della gestione finanziaria 5.821 1.504 4.317 287,0
Spese per il personale (9.832) (5.414) (4.418) 81,6
Altre spese amministrative (8.070) (7.716) (354) 4,6
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (2.530) 36 (2.566) n.s.
Rettifiche di valore su attività mater./immateriali (207) (94) (113) 120,2
Altri oneri/proventi di gestione 928 92 836 908,7
Costi operativi (19.711) (13.096) (6.615) 50,5
Risultato operatività corrente lordo (13.890) (11.592) (2.298) 19,8
Risultato netto Consolidato di periodo (13.890) (11.592) (2.298) 19,8
Nel corso del 2018 il margine d’interesse consolidato è positivo per Euro 7,4 milioni, registrando un
considerevole incremento rispetto all’anno precedente. Tale margine include interessi attivi per Euro
13,7 milioni e interessi passivi per Euro 6,3 milioni. Gli interessi attivi sono composti
prevalentemente da Euro 4,2 milioni di interessi legati ai portafogli cartolarizzati ceduti nell’arco
dell’esercizio (Euro 2,6 milioni dall’operazione Lake Platform 1 ed Euro 2,4 milioni dall’operazione
Lake Platform 2) e da Euro 5 milioni relativi agli interessi sui crediti relativi al portafoglio
cartolarizzato Diaz, Euro 1,8 milioni di interessi su mutui e finanziamenti, Euro 1,7 milioni di
interessi su prestiti CQ erogati direttamente, Euro 0,4 milioni di interessi su Pct ed Euro 0,5 milioni
di interessi su titoli di stato italiani . Gli interessi passivi includono prevalentemente Euro 5,9 milioni
relativi ai conti correnti e conti di deposito della clientela (di cui Euro 4,4 milioni sul Conto Progetto
Italia e Euro 1,4 milioni sul Conto Progetto Germania).
Le commissioni nette consolidate del 2018 sono negative per Euro 2,3 milioni (negative per Euro
3,3 milioni nel 2017). Le commissioni attive, pari a Euro 1,3 milioni, sono riconducibili
principalmente alle commissioni di distribuzione del prodotto prestito CQ. Le commissioni passive,
pari a Euro 3,5 milioni, si riferiscono prevalentemente alle provvigioni pagate alla rete di
agenti/mediatori per Euro 2,2 milioni, per Euro 0,4 milioni al costo generato dalla piattaforma on-
line tedesca per la raccolta in conti di deposito e per Euro 0,8 milioni alle commissioni relative alle
32
attività del veicolo Diaz per la gestione dei crediti cartolarizzati. Le provvigioni pagate alla rete sono
legate principalmente alla distribuzione del prodotto prestito CQ, in parte compensate da quelle attive
di distribuzione e dagli interessi attivi sulprodotto prestito CQ diretto ed indiretto.
Gli utili da cessione/riacquisto di attività finanziarie consolidate, pari a complessivi Euro 1,4 milioni
rispetto ad Euro 5,8 milioni nel 2017, sono stati generati dalla compravendita di titoli per 1,1 milioni
(di cui Euro 0,7 milioni per il portafoglio Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva e per Euro 0,4 milioni per i titoli inclusi nel portafoglio al costo ammortizzato
relativi al rimborso dei titoli emessi da Lake Securitisation S.r.l.). La cessione dei Non Performing
Loans effettuata nell’aprile 2018 ha permesso di realizzare un utile di Euro 0,3 milioni classificato in
questa voce.
Il periodo in esame si chiude con un margine di intermediazione consolidato pari a Euro 6,6 milioni,
rispetto a Euro 5,2 milioni dell’esercizio 2017, con un incremento del 26,1%.
Le rettifiche di valore nette per deterioramento ammontano a Euro 0,8 milioni (Euro 3,7 milioni nel
2017) di cui Euro 0,7 milioni relativi alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato Euro e
0,1 milioni relativi alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva per la valutazione del merito creditizio dei titoli di Stato in portafoglio.
Relativamente alle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, la voce include rettifiche di
valore nette sui crediti in bonis per Euro 0,8 milioni, riprese di valore nette per Euro 0,2 milioni sui
crediti deteriorati (corrispondenti a riprese di valore per Euro 2,1 milioni prevalentemente per effetto
dell’attività di recupero messa in atto dalla Banca sui crediti della ex Banca Lecchese e a rettifiche di
valore per Euro 1,9 milioni) e rettifiche di valore nette di Euro 0,1 milioni relativi alla valutazione
del merito creditizio del portafoglio Held to collect.
Il risultato della gestione finanziaria consolidata realizzato nel 2018 è pari a Euro 5,8 milioni,
rispetto al dato del 2017 di Euro 1,5 milioni.
Le spese per il personale consolidate sono pari a Euro 9,8 milioni rispetto a Euro 5,4 milioni del
2017.
Tale dinamica è conseguenza dell’effetto concomitante di due fattori principali; da una parte
l’aumento delle spese relative al personale dipendente a seguito del rafforzamento dell’organico
necessario al raggiungimento degli obiettivi di business, l’organico medio è passato infatti dalle 46
unità nel 2017 alle 71 unità nel 2018; Dall’altra parte si evidenzia che nel 2018 sono stati registrati
Euro 2,0 milioni di oneri non ricorrenti sostenuti e stimati per la risuluzione di rapporti di lavoro e
cessazione cariche.
Le altre spese amministrative consolidate si attestano a Euro 8,1 milioni e sono in leggera crescita
rispetto all’anno precedente dove avevano raggiutno gli Euro 7,7 milioni. Tale aumento è stato
generato in parte da elementi ricorrenti come l’aumento di costi informatici per adeguamenti dei
sistemi della Banca nonché la crescita degli utilizzi di banche dati esterne per il prodotto prestito CQ
diretto, ed in parte da elementi non ricorrenti come l’imputazione completa a conto economico di
33
alcuni costi del veicolo Diaz precedentemente riscontati, a seguito della decisione strategica di cedere
l’investimento.
La voce comprende anche Euro 0,3 milioni relativi a spese amministrative del veicolo Diaz (Euro 0,9
milioni quelle del 2017).
Gli altri proventi di gestione consolidati positivi per Euro 0,9 milioni sono prevalentemente relativi
ad accordi transattivi sottoscritti dal veicolo Diaz per chiusura tombale di potenziali controversie
riguardanti inadempienze contrattuali.
I costi operativi consolidati risultano pari a Euro 19,7 milioni rispetto agli Euro 13,1 milioni del 2017.
Gli accantonamenti netti consolidati a fondi per rischi ed oneri pari a Euro 2,5 milioni si riferiscono
per Euro 0,9 milioni alla componente commissionale di agenti e mediatori legata ai volumi di
produzione (Euro 0,7 milioni) e all’indennità di risoluzione del rapporto (Euro 0,2 milioni); la parte
rimanente è relativa a potenziali controversie e rinegoziazione di accordi contrattuali per i quali è
probabile un onere economico per la Banca.
Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte del 2018 è negativo per Euro 13,9 milioni,
che, in conseguenza del fatto che la Banca non calcola gli effetti delle imposte anticipate sulle perdite,
si traduce in una perdita netta di periodo di pari importo (Euro 11,6 milioni la perdita netta 2017).
34
Fondi Propri e adeguatezza patrimoniale consolidata.
Il totale del Capitale Primario di Classe 1 e dei Fondi Propri consolidati a fine 2018 si attesta a Euro
42,5 milioni, i Risk Weighted Assets (di seguito “RWA”) complessivi sono pari a Euro 242 milioni,
con un CET 1 Ratio e un Total Capital Ratio consolidato del 17,57%.
31/12/2018 dati in migliaia di Euro
Totale fondi propri 42.529
A. Attività di rischio
A.1 Rischio di credito e di controparte 455.686
1. Metodologia standardizzata 455.686
B. Requisiti patrimoniali di vigilanza
B.1 Rischio di credito e di controparte 18.696
B.5 Rischio operativo 664
1. Metodo base 664
2. Metodo standardizzato
B.7 Totale requisiti prudenziali 19.360
C. Attività di rischio e coefficienti di vigilanza
C.1 Attività di rischio ponderate 242.001
C.2 Capitale primario di classe 1/ Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 17,57%
C.3 Capitale di classe 1/ Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 17,57%
C.4 Totale Fondi Propri/Attività di rischio ponderate (Total Capital Ratio) 17,57%
La gestione dei rischi
A partire dal 1° gennaio 2014 sono state trasposte nell’ordinamento dell’Unione Europea le riforme
degli accordi del Comitato di Basilea (“Basilea 3”)2 volte a rafforzare la capacità delle banche di
assorbire shock derivanti da tensioni finanziarie ed economiche, indipendentemente dalla loro
origine, a migliorare la gestione del rischio e la governance, nonché a rafforzare la trasparenza e
l'informativa per quanto concerne il loro profilo di rischio e la copertura dei rischi tramite i fondi
propri. Le disposizioni nazionali volte al recepimento della normativa sovranazionale sono contenute
nella Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 “Disposizioni di vigilanza per le banche”
e successive modifiche ed integrazioni.
Gli aggiornamenti normativi intercorsi hanno mantenuto l’approccio basato su tre Pilastri che era alla
base del precedente accordo sul capitale Basilea 2, attualmente Basilea 3, integrandolo e
rafforzandolo per accrescere quantità e qualità della dotazione di capitale degli intermediari, nonché
introducendo strumenti di vigilanza anticiclici, norme sulla gestione del rischio di liquidità e sul
contenimento della leva finanziaria.
2 Regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”) con il quale sono introdotte nell’Unione europea le regole definite dal Comitato
di Basilea per la vigilanza bancaria con l’articolato insieme di documenti unitariamente denominato “Basilea 3” (inclusi
i regolamenti tecnici di implementazione – ITS) e Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) che riguarda tra l’altro le condizioni
per l’accesso all’attività bancaria, la libertà di stabilimento e la libera prestazione di servizi, il processo di controllo
prudenziale, le riserve patrimoniali addizionali.
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Per quanto concerne i rischi aziendali di Banca Progetto, gli stessi sono oggetto di continuo
monitoraggio in un’ottica di collaborazione tra le strutture della Banca (controlli di primo, secondo e
terzo livello), in coerenza con quanto previsto dalle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale sopra
citate.
In seguito all’emanazione del Regolamento (UE) 2017/2395 “Disposizioni transitorie volte ad
attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri” che aggiorna il Regolamento
575/2013 CRR, inserendo il nuovo articolo 473 bis “Introduzione dell’IFRS 9”, il quale offre la
possibilità alle banche di mitigare gli impatti sui fondi propri derivanti dall’introduzione del principio
contabile IFRS 9 in un periodo transitorio di 5 anni (da marzo 2018 a dicembre 2022) sterilizzando
nel CET1 l’impatto con l’applicazione di percentuali decrescenti nel tempo, la Banca ha scelto di
adottare sia il cosiddetto “approccio statico”, da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le
rettifiche di valore IAS 39 esistenti al 31/12/2017 e quelle IFRS 9 risultanti all’1/1/2018, che il
cosiddetto ”approccio dinamico” da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le rettifiche di
valore IFRS 9 al 1/1/2018 e alle successive reporting date (solo per la componente credito
performing).
La Banca ha applicato i requisiti patrimoniali in ottica Basilea 3 a partire dal primo gennaio 2014; in
tale ottica sono stati posti in essere gli interventi procedurali e organizzativi necessari al rispetto delle
condizioni e dei termini previsti dalla normativa per l’utilizzo dei metodi di calcolo adottati.
Coerentemente a quanto definito dal Primo Pilastro in relazione alla metodologia di calcolo dei
requisiti per fronteggiare i rischi tipici dell’attività bancaria, la Banca utilizza:
• per il rischio di credito: il metodo standardizzato;
• per il rischio operativo: il metodo base.
In particolare, nell’ambito del rischio di credito, ai fini del processo di determinazione e monitoraggio
dei relativi requisiti patrimoniali, la clientela viene classificata secondo le classi di analisi previste
dalla normativa di vigilanza prudenziale; risultano inoltre applicate le tecniche di Credit Risk
Mitigation previste dalla medesima normativa.
Infine, per quanto riguarda il rischio operativo, vengono svolte le attività di Risk Self Assessment.
36
I principali indicatori
31/12/2018 31/12/2017
Indici di composizione
Crediti v/s Clientela/Totale Attivo 55,8% 43,3%
Raccolta Diretta/Totale Passivo e PN 88,1% 93,9%
Crediti v/s Clientela/Raccolta Diretta 63,4% 46,1%
Indici di autonomia patrimoniale
Patrimonio netto/Totale Attivo 7,7% 4,5%
Indici di rischiosità
Sofferenze nette/impieghi v/s Clientela 0,6% 2,5%
Coverage Ratio Sofferenze 82,7% 72,5%
Coverage Ratio Crediti deteriorati 62,5% 63,8%
Indici di redditività
Margine di Interesse/Margine di Intermediazione 112,4% 51,5%
Margine di Intermediazione/Totale Attivo 1,3% 0,7%
Cost Income Ratio n.s. n.s.
Altre informazioni
Di seguito viene fornita la riconciliazione tra risultato e patrimonio netto della Banca con i dati di
Bilancio Consolidato.
Risultato Economico Patrimonio netto voci
Risultato/Patrimonio netto Banca Progetto S.p.A. (13.838) 38.533
Storno Fair Value nota Junior Veicolo Diaz (52) (52)
FTA IFRS 9 su veicoli - 133
Patrimonio netto di terzi - 20
Patrimonio consolidato al 31/12/2018 (13.890) 38.634
Attività di Ricerca e Sviluppo
Nel corso dell’esercizio 2018 non sono state effettuate attività di ricerca e sviluppo.
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Evoluzione dell’organico consolidato
Numero dei dipendenti per categoria 31/12/2018 31/12/2017
Personale dipendente: 74 62
a) Dirigenti 10 12
b) Quadri direttivi 27 25
c) Restante personale dipendente 37 25
Altro personale 6 2
31/12/2017
Azioni Proprie
Nel corso dell’esercizio la Banca e i veicoli non ha effettuato operazioni su azioni proprie.
Parti correlate
Non sono state effettuate operazioni significative con parti correlate nel corso del 2018. Per maggiori
informazioni si rimanda alla Parte H “Operazioni con Parti Correlate” della Nota Integrativa.
Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio ed evoluzione prevedibile
della gestione
Il Consiglio di Amministrazione della Banca riunitosi nel mese di gennaio ha approvato il budget
2019 che ha confermato l’impegno sullo sviluppo dei business riguardanti i Prestiti CQ e i
finanziamenti alle piccole e medie imprese, prevalentemente con il supporto del fondo centrale di
garanzia.
A fine febbraio è stato approvato il Piano Industriale 2019-2021, che ha confermato da un lato
l’attuale business model focalizzato su Imprese e Privati e dell’altro lo sviluppo di nuove strategie
orientate su soluzioni innovative basate sull’ampio ricorso alla digitalizzazione. Tutto questo con
l’obiettivo di dare un’identità precisa e distintiva alla Banca. In particolare il processo di
digitalizzazione riguarderà sia i business tradizionali (Prestiti CQ e Finanziamenti alle PMI), che la
creazione di una piattaforma digitale transazionale “Digital Bank” che permetterà di raggiungere e
servire nuovi target di clientela e creare sinergie con i business tradizionali, rendendo la Banca un
operatore specializzato che fa ampiamente ricorso a soluzioni fintech.
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Signori Azionisti,
in conformità alle norme di legge e di statuto, il Consiglio di Amministrazione sottopone
all’Assemblea il Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2018.
Un riconoscimento particolare da parte del Consiglio di Amministraione, va a tutto il personale di
ogni ordine e grado dell Banca che si è costantemente impegnato con competenzsa professionale.
Il Consiglio di Amministrazione ringrazia il dott. Giorgio Silva, scomparso prematuramente,
sottolineandone le qualità umane e professionali, l’impegno profuso e l’eccellente contributo fornito.
Milano, 27 marzo 2019
p. Il Consiglio di Amministrazione
Il Vice Presidente
Francesco Mancini
39
Parte II – Bilancio Consolidato
40
41
Schemi del bilancio Consolidato
42
43
STATO PATRIMONIALE – ATTIVO (importi espressi in migliaia di Euro)
Voci dell'Attivo 31/12/2018 31/12/2017
10. Cassa e disponibilità liquide 3 1
30. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 64.199 233.864
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 317.805 536.688
a) crediti verso banche 38.197 197.608
b) crediti verso clientela 279.608 339.080
90. Attività materiali 869 536
100. Attività immateriali 217 58
110. Attività fiscali 1.631 4.786
a) correnti 569 3.377
b) anticipate 1.062 1.409
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione 108.179 -
130. Altre attività 8.077 7.289
Totale Attivo 500.980 783.222
STATO PATRIMONIALE – PASSIVO E PATRIMONIO NETTO (importi espressi in migliaia di Euro)
Voci del Passivo e Patrimonio netto 31/12/2018 31/12/2017
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 441.153 735.811
a) debiti verso banche 65.000 -
b) debiti verso clientela 376.153 735.811
60. Passività fiscali - 111
a) correnti - 111
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 265 -
80. Altre passività 15.447 10.352
90. Trattamento di fine rapporto del personale 267 228
100. Fondi per rischi e oneri: 5.214 1.245
a) impegni e garanzie rilasciate 6 23
c) altri fondi 5.208 1.222
120. Riserve da valutazione (1.805) (1.228)
150. Riserve (10.143) 39.734
160. Sovrapprezzi di emissione 54.048 -
170. Capitale 10.404 8.541
190. Patrimonio di pertinenza di terzo (+/-) 20 20
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) (13.890) (11.592)
Totale del passivo e del patrimonio netto 500.980 783.222
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CONTO ECONOMICO (importi espressi in migliaia di Euro)
2018 2017
10. Interessi attivi e proventi assimilati 13.683 12.500
di cui: interessi attivi con il metodo dell'interesse effettivo 10.590 11.110
20. Interessi passivi e oneri assimilati (6.273) (9.805)
30. Margine di interesse 7.410 2.695
40. Commissioni attive 1.256 2.693
50. Commissioni passive (3.520) (5.965)
60. Commissioni nette (2.264) (3.272)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 1.449 5.809
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 701 68
b) attivittà finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 749 5.741
c) passività finanziarie - -
120. Margine di intermediazione 6.595 5.232
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (774) (3.728)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (714) (3.517)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva (60) (211)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 5.821 1.504
190. Spese amministrative: (17.901) (13.130)
a) spese per il personale (9.832) (5.414)
b) altre spese amministrative (8.070) (7.716)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (2.530) 36
a) impegni e garanzie rilasciate 14 16
b) altri accantonamenti netti (2.545) 20
210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (149) (74)
220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (58) (20)
230. Altri oneri/proventi di gestione 928 92
di cui: altri oneri di gestione (-) (177) (97)
di cui: altri proventi di gestione (+) 1.105 189
240. Costi operativi (19.712) (13.096)
290. Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte (13.890) (11.592)
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - -
310. Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte (13.890) (11.592)
320. Utile (perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle
imposte - -
330. Utile (perdita) dell'esercizio (13.890) (11.592)
45
Prospetto della redditività Consolidata complessiva (importi espressi in migliaia di Euro)
Voci 31/12/2018 31/12/2017
10. Utile (Perdita) di esercizio (13.890) (11.592)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (14) (28)
40.
Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (14) (28)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (775) (1.134)
140.
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva (775) (1.134)
170. Totale altre componenti redditualia al netto delle imposte (789) (1.162)
180. Redditività complessiva consolidata (Voce 10+170) (14.679) (12.574)
190 Redditività complessiva consolidata di pertinenza di terzi - -
200 Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo (14.679) (12.574)
46
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO AL 31/12/2018 (importi espressi in migliaia di Euro)
Esistenze
al
31/12/2017
Modifica
saldi di
apertura
Esistenze
al 01/01/18
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni del 2018
Patrimonio
Netto
Consolidato
al
31/12/2018
Patrimonio
Netto di
Terzi al
31/12/2018
Variaz.
di
riserve
Operazioni sul Patrimonio Netto Consolidato
Redditività
complessiva
consolidata
al
31/12/2018
Riserve
Dividendi e
altre
destinazioni
Emissione
nuove azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
strumenti
di capitale
Derivati
su
proprie
azioni
Stock
Options
Capitale: 8.541 - 8.541 - - - 1.864 - - - - - - 10.404 20
a) azioni ordinarie 8.541 - 8.541 - - - 1.864 - - - - - - 10.405 20
b) altre azioni - - - - - - - - - - - -
- - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - 54.048 - - - - - - 54.048 -
- - -
Riserve: 39.734 (4.417) 35.317 (11.592) - 22.000 (55.868) - - - - - - (10.143) -
a) di utili (17.344) - (17.344) (11.592) - - - - - - - - - (28.936) -
b) altre 57.078 (4.417) 52.661 - - 22.000 (55.868) - - - - - - 18.793 -
- - -
Riserve da valutazione (1.228) 212 (1.016) - - - - - - - - (789) (1.805) -
- - -
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - - -
- - -
Azioni proprie - - - - - - - - - - - - - - -
- - -
Utile (Perdita) di esercizio (11.592) - (11.592) 11.592 - - - - - - - - (13.890) (13.890) -
- - -
Patrimonio netto 35.455 - 31.250 - - - 44 - - - - - (14.679) 38.614 20
- - - Patrimonio netto di terzi 20 - - - - - - - - - - - - 20
L’importo di 22.000.000 si riferisce al versamento in conto aumento di capitale, in corso o futuro, effettuato dall’azionista di maggioranza nell’anno 2018
47
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO AL 31/12/2017 (importi espressi in migliaia di Euro)
Importi in
Patrimonio
Netto al
01/01/2017
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni del 2017
Patrimonio
Netto al
31/12/2017
Patrimonio
Netto di
Terzi al
31/12/2017
Variazioni di
riserve
Operazioni sul Patrimonio Netto Redditività
complessiva
consolidata al
31/12/2017
Riserve
Dividendi e
altre
destinazioni
Emissione
nuove azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distr.ne
straordinaria
dividendi
Capitale: 8.541 - - - - - - - 8.541 20
a) azioni ordinarie 8.541 - - - - - - - 8.541 20
b) altre azioni - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - -
Riserve: 51.078 (17.344) - 6.000 - - - 39.734 -
a) di utili - (17.344) - - - - - - (17.344) -
b) altre 51.078 - 6.000 - - 57.078 -
Riserve da valutazione (51) - - (15) - - - (1.162) (1.228) -
- - -
Strumenti di capitale - - - - - -
Azioni proprie - - - - - -
Utile (Perdita) di periodo (17.344) 17.344 - - - - (11.592) (11.592) -
- - -
Patrimonio netto 42.224 - - - - (12.754) 35.455 20
Patrimonio netto di terzi - - - - - - - (12.754) 35.455
20
L’importo di 6.000.000 si riferisce al versamento in conto aumento di capitale, in corso o futuro, effettuato dall’azionista di maggioranza nel mese di dicembre 2017.
48
RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO (importi espressi in migliaia di Euro)
A. ATTIVITÀ OPERATIVA
31/12/2018 31/12/2017
1. Gestione (+/-) (12.557) 1.563
- Risultato d'esercizio (+/-) (13.890) (11.592)
- Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 2.594 4.713
- Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (+/-) 207 94
- Accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 2.602 7.769
- Imposte e tasse non liquidate (+) 347 579
- Altri aggiustamenti (+/-) (4.417) -
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (+/-) 279.278 (626.029)
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 169.088 (226.914)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 216.349 (402.270)
- altre attività (106.159) 3.155
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (+/-) (287.931) 618.648
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (294.658) 624.672
- altre passività 6.595 (6.024)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (+/-) (21.342) (5.818)
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da (+) - -
2. Liquidità assorbita da (-) (700) (202)
- acquisti di attività materiali (483) (169)
- acquisti di attività immateriali (217) (33)
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento (700) (202)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie 22.044 6.000
- patrimonio netto dei crediti - 20
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista 22.044 6.020
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO 2 0
RICONCILIAZIONE
Voci di bilancio Importo Importo
31/12/2018 31/12/2017
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 1 1
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio 2 -
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 3 1
49
Nota Integrativa
Parte A – Politiche Contabili
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale
Parte C – Informazioni sul Conto Economico
Parte D – Redditività complessiva
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Parte F – Informazioni sul patrimonio
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda
Parte H – Operazioni con parti correlate
Parte L – Informativa di settore
50
51
Parte A – Politiche Contabili
52
53
A1 – PARTE GENERALE
SEZIONE 1 - DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ AI PRINCIPI CONTABILI
INTERNAZIONALI
Il presente bilancio d’esercizio è redatto in base ai principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati
dall’International Accounting Standard Board (IASB) e delle relative interpretazioni
dell’International Financial Reporting Interpretation Committee, vigenti alla data del 31 dicembre
2018, così come omologati dalla Commissione Europea, ai sensi del Regolamento Comunitario n.
1606 del 19 luglio 2002 nonché dei provvedimenti emanati in attuazione dell’art.9 del D. Lgs. n.
38/2005 e dell’art.43 del Dlgs. N. 136/15.
Per l’interpretazione e l’applicazione dei nuovi principi contabili, si è fatto riferimento ai seguenti
documenti, seppure non omologati dalla Commissione Europea:
- Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements dell’ International
Accounting Standard Board (IASB);
- Implementation Guidance, Basic for Conclusion ed eventuali altri documenti predisposti dallo
IASB o dall’IFRIC a completamento dei principi contabili emanati;
- Documenti interpretativi sull’applicazione in Italia degli IAS/IFRS predisposti
dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI).
La tabella che segue riepiloga tutte le novità IFRS specificando quelle che riguardano i bilanci 2018
e quelle che entreranno in vigore negli esercizi successivi e per le quali lo IAS 8 impone di dare
informazioni nella note al bilancio.
Nuovi documenti emessi dallo IASB ed omologati dall’UE da adottare obbligatoriamente a
partire dai bilanci degli esercizi che
iniziano il 1° gennaio 2018.
Titolo documento
Data emissione
Data di entrata
in vigore
Data di
omologazione
Regolamento UE
e data di
pubblicazione
IFRS 15 – Ricavi provenienti da contratti
con clienti
maggio 2014
(Nota 1)
1° gennaio 2018 22 settembre 2016 (UE) 2016/1905
29 ottobre 2016
IFRS 9 – Strumenti finanziari luglio 2014 1° gennaio 2018 22 novembre 2016 (UE) 2016/2067
29 novembre 2016
Chiarimenti dell'IFRS 15 - Ricavi
provenienti da contratti con clienti
aprile 2016 1° gennaio 2018 31 ottobre 2017 (UE) 2017/1987
9 novembre 2017
Applicazione congiunta dell'IFRS 9
Strumenti finanziari e dell'IFRS 4 Contratti
assicurativi – (Modifiche all’IFRS 4)
settembre 2016 1° gennaio 2018 3 novembre 2017 (UE) 2017/1988
9 novembre 2017
Miglioramenti agli IFRS – ciclo 2014-
2016 (Modifiche all’IFRS 1 e allo IAS
28)
dicembre 2016 1° gennaio 2018 7 febbraio 2018 (UE) 2018/182
8 febbraio 2018
Classificazione e valutazione delle
operazioni con pagamenti basati su azioni
(Modifiche all’IFRS 2)
giugno 2016
1° gennaio 2018
26 febbraio 2018
(UE) 2018/289
27 febbraio 2018
Cambiamenti di destinazione di investimenti
immobiliari (Modifiche allo IAS 40) dicembre 2016 1° gennaio 2018 14 marzo 2018
(UE) 2018/400
15 marzo 2018
Interpretazione IFRIC 22 – Operazioni
in valuta estera e anticipi dicembre 2016 1° gennaio 2018 28 marzo 2018
(UE) 2018/519
3 aprile 2018
(Nota 1) L’amendment che ha modificato l’effective date dell’IFRS 15 è stato pubblicato nel settembre 2015.
54
IAS/IFRS e relative interpretazioni IFRIC applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo
il 1° gennaio 2018 - Documenti omologati dall’UE al 30 novembre 2018
IAS/IFRS e relative interpretazioni IFRIC applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dopo
il 1° gennaio 2018 - Documenti NON ancora omologati dall’UE al 30 novembre 2018
Titolo documento Data emissione
da parte dello
IASB
Data di entrata in
vigore del documento
IASB
Data di prevista
omologazione da parte
dell’UE Standards IFRS 14 Regulatory Deferral Accounts gennaio 2014 (Nota 1) (Nota 1)
IFRS 17 Insurance Contracts maggio 2017 1° gennaio 2021 TBD
Amendments
Sale or Contribution of Assets between an
Investor and its Associate or Joint Venture
(Amendments to IFRS 10 and IAS 28)
settembre 2014
Differita fino al
completamento del
progetto IASB
sull’equity method
Rinviata in attesa della
conclusione del progetto
IASB sull’equity method
Long-term Interests in Associates and Joint
Ventures (Amendments to IAS 28)
ottobre 2017 1° gennaio 2019 2018
Annual Improvements to IFRS Standards
(2015- 2017 Cycle)
dicembre 2017 1° gennaio 2019 2018
Plan Amendment, Curtailment or Settlement
(Amendments to IAS 19)
febbraio 2018 1° gennaio 2019 2018
Amendments to References to the Conceptual
Framework in IFRS Standards
marzo 2018 1° gennaio 2020 2019
Definition of business (Amendments to IFRS
3)
ottobre 2018 1° gennaio 2020 2019
Definition of material (Amendments to IAS 1
and IAS 8)
ottobre 2018 1° gennaio 2020 2019
(Nota 1) L’IFRS 14 è entrato in vigore il 1°/1/2016, ma la Commissione Europea ha deciso di sospendere il processo di
omologazione in attesa del nuovo principio contabile su “rate-regulated activities”.
Titolo documento
Data
emissione
Data di entrata in
vigore
Data di
omologazione
Regolamento UE e
data di
pubblicazione
IFRS 16 - Leasing gennaio 2016 1° gennaio 2019 31 ottobre 2017 (UE) 2017/1986
9 novembre 2017
Elementi di pagamento anticipato
con compensazione negativa
(Modifiche all’IFRS 9)
ottobre 2017 1° gennaio 2019 22 marzo 2018 (UE) 2018/498
26 marzo 2018
Interpretazione IFRIC 23 –
Incertezza sui trattamenti ai fini
dell’imposta sul reddito
giugno 2017 1° gennaio 2019 23 ottobre 2018 (UE) 2018/1595
24 ottobre 2018
55
AREA E METODI DI CONSOLIDAMENTO
Il presente bilancio consolidato include Banca Progetto e i veicoli Lake Securitisation S.r.l e Diaz
Securitisation S.r.l di cui la banca detiene il 100% dei titoli ABS emessi.
Di seguito il prospetto in cui sono elencati soggetti coinvolti nel Consolidato.
Denominazioni Imprese Tipo di
rapporto 3 Impresa partecipante
Diritto di
voto %
Consolidate integralmente
Lake Securitisation S.r.l. 4 Banca Progetto 0
Diaz Securitisation S.r.l. 4 Banca Progetto 0
Metodo integrale
Il bilancio consolidato include all’interno del perimetro di consolidamento Banca Progetto S.p.A. e
le società veicolo Diaz Securitisation S.r.l. e Lake Securitisation S.r.l. in quanto la Banca, malgrado
non sia in possesso di alcuna partecipazione nel capitale dei suddetti veicoli, ha comunque una
relazione di controllo avendo sottoscritto la totalità dei titoli ABS emessi da tali veicoli.
L’esistenza quindi di una partecipazione in tale società non è considerata condizione necessaria ai
fini del consolidamento. Infatti tra le controllate di una società bisogna includere anche società o
entità a destinazione specifica (“veicoli”) per le quali in concreto viene esercitato il controllo. A tale
proposito in base all’IFRS 10, un investitore controlla un’entità oggetto di investimento se e solo se
ha contemporaneamente: il potere sull’entità oggetto di investimento; l’esposizione o i diritti ai
rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l’entità oggetto di investimento e la capacità di
esercitare il proprio potere sull’entità oggetto di investimento per incidere sull’ammontare dei suoi
rendimenti. In relazione a tali punti, tenuto conto della strutturazione delle operazioni di
cartolarizzazione effettuate, la Banca ritiene di poter ricadere all’interno delle fattispecie previste dal
principio contabile IFRS 10.
Si evidenzia che i veicoli di cui sopra sono stati consolidati con il metodo integrale. Il consolidamento
integrale consiste nell’acquisizione “linea per linea” degli aggregati di stato patrimoniale e di conto
economico delle società consolidate. Le attività, le passività, i proventi e gli oneri tra imprese
3 Legenda: Tipo di rapporto:
1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria
2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria
3 = accordi con altri soci
4 = altre forme di controllo
5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"
6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"
56
consolidate sono integralmente eliminati. Il bilancio consolidato e stato redatto sulla base delle
situazioni contabili predisposte dalle società veicolo alla data di riferimento, riclassificate al fine di
rendere la forma di presentazione conforme a quella del bilancio consolidato predisposto da Banca
Progetto.
57
SEZIONE 2 - PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE
In conformità a quanto disposto dall’art. 5, comma 2, del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio
2005, il bilancio è redatto utilizzando l’euro come moneta di conto, e si fonda sull’applicazione dei
seguenti principi generali di redazione:
a) continuità aziendale: le attività, le passività e le operazioni “fuori bilancio” formano oggetto
di valutazione sulla scorta dei valori di funzionamento, in quanto destinate a durare nel tempo;
b) competenza economica: i costi ed i ricavi vengono rilevati nel periodo in cui maturano
economicamente in relazione ai sottostanti servizi ricevuti e forniti, indipendentemente dalla
data del rispettivo regolamento monetario;
c) coerenza di rappresentazione: per garantire la comparabilità dei dati e delle informazioni
contenute negli schemi e nei prospetti di bilancio, le modalità di rappresentazione e di
classificazione vengono mantenute costanti nel tempo, salvo che il loro cambiamento non sia
prescritto da un principio contabile internazionale o da un’interpretazione oppure non sia
diretto a rendere più significativa ed affidabile l’esposizione dei valori: quando viene
modificata una determinata modalità di rappresentazione o di classificazione, la nuova
modalità viene applicata – se possibile – in via retroattiva, illustrandone le ragioni e la natura
ed indicandone gli effetti sulla rappresentazione del bilancio;
d) rilevanza ed aggregazione: ogni classe rilevante di elementi che presentano natura o funzione
simile viene esposta distintamente negli schemi di stato patrimoniale e di conto economico;
gli elementi aventi natura o funzione differenti, se rilevanti, sono rappresentati separatamente;
e) divieto di compensazione: è applicato il divieto di compensazione, salvo che questa non sia
prevista o consentita dai principi contabili internazionali o da un’interpretazione di tali
principi;
f) raffronto con l’esercizio precedente: gli schemi ed i prospetti del bilancio riportano i valori
dell’esercizio precedente, eventualmente adattati per assicurare la loro comparabilità.
Il bilancio d’esercizio è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della
Redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto
finanziario, dalla Nota integrativa ed è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione.
Gli schemi di bilancio sono conformi a quanto previsto nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005
aggiornata da Banca d’Italia in data 30 dicembre 2018.
Il bilancio è redatto utilizzando l’euro come moneta di conto. Gli importi della presente nota
integrativa sono esposti in migliaia di euro.
SEZIONE 3 – EVENTI SUCCESSIVI ALLA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO
Si rinvia a quanto riportato nella specifica sezione della Relazione sulla gestione.
58
SEZIONE 4 – ALTRI ASPETTI
La redazione del bilancio di esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono
determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico,
nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio.
L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di
assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni
utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi
successivi gli attuali valori possano differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento
delle valutazioni soggettive utilizzate.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da
parte della direzione aziendale sono:
- la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre
attività finanziarie;
- la determinazione del fair value degli strumenti finanziari diversi dai titoli di stato presenti in
bilancio nonché degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di bilancio;
- la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi ed oneri;
- le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.
Si segnala che l’art.1, comma 125 della legge n. 124/2017 – Legge annuale per il mercato e la
concorrenza- è stato oggetto di incertezze interpretative che sono state oggetto dell’intervento di
Assonime, che in data 14 febbraio 2018 ha formulato proprie osservazioni in tema di attuazione della
predetta normativa; in data 22 febbraio 2019 Assonime ha emanato la circolare n. 5 che affronta e
risolve sul piano interpretativo alcune delle precedenti incertezze e che consente di ritenere escluse
dall’obbligo di disclosure quelle “attribuzioni”, corrispettivi e retribuzioni che trovino giustificazione
in prestazioni dell’impresa e comunque in rapporti sinallagmatici che siano tipici dell’attività del
percipiente (quali i servizi di intermediazione creditizia).
Considerando quanto riportato sopra, in ottica di completa trasparenza, si evidenzia che nel 2018 la
Banca ha ricevuto rimborsi per un importo complessivo di Euro 1,0 milione, tutti qualificabili come
aiuti relativi al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (Decreto del Ministro dello sviluppo
economico 19 novembre 2015).
La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce i dettagli
informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate
nella redazione del bilancio di esercizio. Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la
composizione e o relativi valori di iscrizione delle poste interessate dalle stime in argomento si fa,
invece, rinvio alle specifiche sezioni della nota integrativa.
Il presente bilancio d’esercizio, ai sensi del D.Lgs 39/2010 e D.Lgs 58/98 ed in base alla delibera
dell’Assemblea del 27 aprile 2018, è sottoposto a revisione legale da parte della società Kpmg SpA
per gli esercizi 2018-2026.
59
IFRS 16 Leasing, nuovo principio contabile in vigore dal 1° gennaio 2019.
Il nuovo standard contabile IFRS 16, emanato dallo IASB a gennaio 2016 ed omologato dalla
Commissione Europea tramite il Regolamento n. 1986/2017, sostituisce, a partire dal 1° gennaio
2019, lo IAS 17 “Leasing”, l’IFRIC 4 “Determinare se un accordo contiene un leasing”, il SIC 15
“Leasing operativo – Incentivi” e il SIC 27 “Valutare la sostanza delle operazioni che coinvolgono la
forma legale di un leasing”, ed ha disciplinato i requisiti per la contabilizzazione dei contratti di
leasing.
Il nuovo principio richiede di identificare se un contratto è (oppure contiene) un leasing, basandosi
sul concetto di controllo dell’utilizzo di un bene identificato per un periodo di tempo.
Ne consegue che anche i contratti di affitto, noleggio, locazione o comodato, in precedenza non
assimilati al leasing, potrebbero ora a determinate condizioni rientrare nel perimetro di applicazione
delle regole sul leasing.
Alla luce di quanto sopra, vengono introdotte significative modifiche alla contabilizzazione delle
operazioni di leasing, così come dei contratti di affitto, noleggio, locazione e comodato per quanto
assimilabili. In particolare nel bilancio del locatario/utilizzatore si prevede l’introduzione di un unico
modello di contabilizzazione dei contratti, sulla base del modello del diritto d’uso (right of use).
La principale modifica consiste nel superamento della distinzione, prevista dallo IAS 17, tra leasing
operativo e finanziario: tutti i contratti di leasing devono essere quindi contabilizzati allo stesso modo
rilevando una attività e passività. Il modello di contabilizzazione prevede l’iscrizione nell’attivo
patrimoniale del diritto d’uso dell’attività oggetto di leasing; nel passivo patrimoniale vengono
rappresentati i debiti per canoni di leasing/canoni di affitto ancora da corrispondere al locatore, a
differenza di quanto prescritto dai principi attuali.
Viene altresì modificata anche la rilevazione delle componenti di conto economico: mentre per lo
IAS 17 i canoni di leasing trovano rappresentazione nella voce relativa alle Spese Amministrative, in
accordo con l’IFRS 16 saranno invece rilevati gli oneri relativi all’ammortamento del "diritto d'uso"
e gli interessi passivi sul debito.
L’informativa minima richiesta alle imprese locatarie ricomprende tra l’altro:
− la suddivisione tra le diverse “classi” di beni in leasing;
− un’analisi per scadenze delle passività correlate ai contratti di leasing;
− le informazioni potenzialmente utili per comprendere meglio l’attività dell’impresa con
riferimento ai contratti di leasing (ad esempio le opzioni di rimborso anticipato o di estensione).
Non vi sono sostanziali cambiamenti invece, ad eccezione delle maggiori richieste di informativa,
nella contabilità dei leasing da parte dei locatori, per i quali viene comunque mantenuta la distinzione
tra leasing operativi e leasing finanziari.
Dall’esercizio 2019 gli effetti sul bilancio conseguenti all’applicazione dell’IFRS 16 sono
identificabili per il locatario – a parità di redditività e di cash flow finali – in un incremento delle
attività registrate in bilancio (gli asset in locazione), un incremento delle passività (il debito a fronte
degli asset locati), una riduzione delle spese amministrative (i canoni di locazione) e un contestuale
incremento dei costi finanziari (la remunerazione del debito iscritto) e degli ammortamenti (relativi
al diritto d’uso). Con riferimento al conto economico, considerando l’intera durata dei contratti,
l’effetto economico non cambia nell’orizzonte temporale del leasing sia applicando il previgente IAS
17, sia applicando il nuovo IFRS 16, ma si manifesta con una diversa ripartizione temporale.
60
Per Banca Progetto l’analisi dei contratti rientranti nell’ambito di applicazione di tale principio ha
riguardato in particolare quelli relativi alle seguenti fattispecie: (i) immobili, (ii) autovetture. I
contratti di locazione immobiliare rappresentano l’area d'impatto di implementazione più
significativa dei diritti d’uso stimati.
Modalità di implementazione e scelte effettuate in sede di First Time Adoption (FTA)
La Banca ha scelto di effettuare la first time application (FTA) tramite l’approccio modified
retrospective, che consente la facoltà, prevista dal principio IFRS 16, di rilevare l’effetto cumulativo
dell’applicazione del Principio alla data di prima applicazione e di non riesporre i dati comparativi
del bilancio di prima applicazione dell’IFRS 16. Pertanto i dati relativi all’esercizio 2019 non saranno
comparabili con riferimento alla valorizzazione dei diritti d’uso e del corrispondente debito per
leasing.
Con riferimento alla durata del leasing, la Banca ha deciso di considerare alla data di prima
applicazione (e a regime sui nuovi contratti) solo il primo periodo di rinnovo come ragionevolmente
certo, a meno che non ci siano clausole contrattuali particolari, fatti o circostanze, che portino a
considerare rinnovi aggiuntivi o a determinare la fine del leasing.
Inoltre si è definito di non applicare il nuovo principio ai contratti con durata (lease term) complessiva
inferiore o uguale ai 12 mesi ed ai contratti con valore del bene sottostante, quando nuovo, inferiore
o uguale a 5 mila euro.
Stima degli impatti
Una stima preliminare (esclusi gli impatti fiscali) dell'adeguamento del bilancio di apertura a seguito
dell'applicazione dell’IFRS 16 utilizzando l’approccio retrospettivo modificato determina un
incremento delle attività (a seguito dell’iscrizione del diritto d’uso) al 1 gennaio 2019 e delle passività
finanziarie (debito verso il locatore) di importo poco significativi.
Non emergono impatti sul patrimonio netto in quanto, a seguito della scelta di adottare il modified
approach (opzione B), in sede di prima applicazione i due valori, attività e passività, coincidono.
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A2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
I principi contabili
I principi contabili utilizzati per la redazione del bilancio di esercizio di Banca Progetto S.p.A. sono
in linea con i principi IAS/IFRS in vigore alla data di redazione del presente bilancio pubblicati dallo
IASB e omologati dalla Commissione Europa.
Di seguito si riportano i principi contabili per la redazione del bilancio di Banca Progetto S.p.A. al
31 dicembre 2018, in linea con quelli utilizzati nel precedente esercizio.
ATTIVITÀ FINANZIARIE
Il nuovo standard contabile IFRS 9, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla
Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, ha sostituito, a partire dal 1° gennaio
2018, lo IAS 39, che fino al 31 dicembre 2017 ha disciplinato la classificazione e valutazione degli
strumenti finanziari.
L’IFRS 9 è articolato nelle tre diverse aree della:
• classificazione e misurazione degli strumenti finanziari (Classification & Measurement),
• dell’impairment e
• dell’hedge accounting.
In merito all’area Classification & Measurement, l’IFRS 9 prevede che la classificazione delle
attività finanziarie sia guidata, da un lato, dalle caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali
e, dall’altro, dall’intento gestionale (business model) per il quale tali attività sono detenute. In luogo
delle quattro categorie contabili previste da IAS 39, le attività finanziarie secondo l’IFRS 9 possono
essere classificate – secondo i due drivers sopra indicati – in tre categorie:
• Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (CA),
• Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (per gli
strumenti di debito la riserva è trasferita a conto economico in caso di cessione dello
strumento) – (FVOCI) e, infine,
• Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (FVTPL).
Le attività finanziarie possono essere iscritte nelle prime due categorie ed essere, quindi, valutate al
costo ammortizzato o al fair value con imputazione a patrimonio netto solo se è dimostrato che le
stesse danno origine a flussi finanziari che sono rappresentati esclusivamente da pagamenti di capitale
ed interessi (c.d. “solely payment of principal and interest” – “SPPI test”).
I titoli di capitale sono sempre iscritti nella terza categoria e misurati al fair value con imputazione a
conto economico, salvo che l’entità scelga (irrevocabilmente, in sede di iscrizione iniziale, e per le
azioni non detenute con finalità di trading), di presentare le variazioni di valore in una riserva di
62
patrimonio netto che non verrà mai trasferita a conto economico, nemmeno in caso di cessione dello
strumento finanziario (Attività finanziarie valutate al fair value con impatti sulla redditività
complessiva senza “recycling”).
Per quanto riguarda le passività finanziarie, non sono state introdotte sostanziali variazioni rispetto
allo IAS 39 in merito a classificazione e valutazione. L’unica novità è rappresentata dal trattamento
contabile dell’own credit risk: per le passività finanziarie designate al fair value (c.d. passività in fair
value option) lo standard prevede che le variazioni di fair value attribuibili alla variazione del proprio
rischio di credito siano rilevate a patrimonio netto, a meno che tale trattamento non crei o ampli
un’asimmetria contabile nell’utile d’esercizio, mentre l’ammontare residuo delle variazioni di fair
value delle passività deve essere rilevato a conto economico.
Con riferimento all’impairment, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato e al fair value con
contropartita il patrimonio netto (diversi dagli strumenti di capitale), è stato introdotto un modello
basato sul concetto di “expected loss” (perdita attesa), in luogo dell’“incurred loss” prevista dallo IAS
39, in modo da riconoscere con maggiore tempestività le perdite. L’IFRS 9 richiede alle imprese di
contabilizzare le perdite attese nei 12 mesi successivi (stage 1) sin dall’iscrizione iniziale dello
strumento finanziario. L’orizzonte temporale di calcolo della perdita attesa diventa, invece, l’intera
vita residua dell’asset oggetto di valutazione laddove la qualità creditizia dello strumento finanziario
abbia subito un deterioramento “significativo” rispetto alla misurazione iniziale (stage 2) o nel caso
risulti “impaired” (stage 3).
Più nel dettaglio, l’introduzione delle nuove regole d’impairment comporta:
- l’allocazione delle attività finanziarie performing in differenti stadi di rischio creditizio
(«staging»), cui corrispondono rettifiche di valore basate sulle perdite attese nei 12 mesi
successivi (c.d. “Primo stadio” – “Stage 1”), ovvero «lifetime», per tutta la durata residua dello
strumento (c.d. “Secondo stadio” – “Stage 2”), in presenza di un significativo incremento del
rischio di credito («SICR») determinato tramite il confronto tra le Probabilità di Default alla data
di prima iscrizione ed alla data di bilancio;
- l’allocazione delle attività finanziarie deteriorate nel c.d. “Terzo stadio” – “Stage 3”, sempre con
rettifiche di valore basate sulle perdite attese «lifetime»;
- l’inclusione, nel calcolo delle perdite attese (“Expected Credit Losses” – “ECL”), di informazioni
prospettiche («forward looking») legate, tra l’altro, all’evoluzione dello scenario
macroeconomico.
Infine, con riferimento all’hedge accounting, il nuovo modello relativo alle coperture – che però non
riguarda le c.d. “macro coperture” – ha teso ad allineare la rappresentazione contabile con le attività
di risk management e a rafforzare la disclosure sulle attività di gestione del rischio intraprese
dall’entità che redige il bilancio.
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Implementazione del nuovo principio IFRS 9 in Banca Progetto
In seguito dell’emanazione del Regolamento (UE) 2017/2395 “Disposizioni transitorie volte ad
attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri” che aggiorna il Regolamento
575/2013 CRR, inserendo il nuovo articolo 473 bis «Introduzione dell’IFRS 9», il quale offre la
possibilità alle banche di mitigare gli impatti sui fondi propri derivanti dall’introduzione del principio
contabile IFRS 9 in un periodo transitorio di 5 anni (da marzo 2018 a dicembre 2022) sterilizzando
nel CET1 l’impatto con l’applicazione di percentuali decrescenti nel tempo, la Banca ha scelto di
adottare sia il cosiddetto “approccio statico”, da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le
rettifiche di valore IAS 39 esistenti al 31/12/2017 e quelle IFRS 9 risultanti all’1/1/2018, che il
cosiddetto ”approccio dinamico” da applicare all’impatto risultante dal confronto tra le rettifiche di
valore IFRS 9 al 1/1/2018 e alle successive reporting date (solo per la componente credito
performing).
In tema di presentazione la Banca si è avvalsa della facoltà prevista al paragrafo 7.2.15 dell’IFRS 9
ed ai paragrafi E1 e E2 dell’IFRS 1 “First-Time Adoption of International Financial Reporting
Standards”, secondo il quale – ferma restando l’applicazione retrospettiva delle nuove regole di
misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è prevista la riesposizione obbligatoria
su basi omogenee dei dati di confronto nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio.
Secondo quanto riportato nell’atto di emanazione del 5° aggiornamento della Circolare 262 “Il
bilancio bancario: schemi e regole per la compilazione”, le banche che fanno ricorso all’esenzione
dall’obbligo di rideterminazione dei valori comparativi devono comunque includere, nel primo
bilancio redatto in base alla nuova Circolare 262, un prospetto di raccordo che evidenzi la
metodologia utilizzata e fornisca una riconciliazione tra i dati dell’ultimo bilancio approvato ed il
primo bilancio redatto in base alle nuove disposizioni.
Classificazione e misurazione
Al fine di ottemperare a quanto richiesto dall’IFRS 9, secondo cui la classificazione delle attività
finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e,
dall’altro, dall’intento gestionale con il quale sono detenuti, la Banca ha declinato le modalità di
effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (c.d. SPPI Test) e sono stati
formalizzati i relativi modelli di business adottati.
In particolare, per quanto riguarda i titoli in portafoglio, è stato effettuato un esame dettagliato delle
caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti classificati al costo ammortizzato e nella categoria
IAS 39 delle Attività finanziarie disponibili per la vendita, identificando le attività che, non superando
il test SPPI, sono state classificate fra le attività obbligatoriamente valutate al fair value con impatto
a conto economico secondo l’IFRS 9.
Per quanto riguarda il comparto titoli, il fallimento dell’SPPI test ha comportato la riclassifica di
alcuni strumenti finanziari nella categoria delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico per una percentuale poco significativa rispetto al portafoglio complessivo.
Con riferimento alle passività finanziarie l'IFRS 9 mantiene in sostanza le disposizioni dello IAS 39;
tuttavia, mentre lo IAS 39 richiede la rilevazione di tutte le variazioni del fair value delle passività
64
designate al FVTPL nell'utile/(perdita) dell’esercizio, l'IFRS 9 prevede che tali variazioni di fair value
vengano presentate nel modo seguente:
– l'importo della variazione del fair value attribuibile ai cambiamenti del rischio di credito della
passività deve essere presentato nelle altre componenti del conto economico complessivo; e
– l'importo residuo della variazione del fair value deve essere rilevato nell'utile/(perdita)
dell’esercizio.
La Banca non ha designato passività finanziarie al FVTPL.
Con riferimento al business model, sono stati declinati i business model di riferimento e modalità di
rilevazione delle soglie rilevanti ai fini del business model assessment (ad es. Significatività delle
vendite).
Impairment
Per ciò che riguarda il nuovo modello di impairment:
- sono state definite le modalità di misurazione dell’evoluzione della qualità creditizia delle
posizioni presenti nei portafogli di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
- sono stati stabiliti parametri per la determinazione del significativo incremento del rischio di
credito, ai fini della corretta allocazione delle esposizioni in bonis nello stage 1 o nello stage
2
- sono stati elaborati i modelli - inclusivi delle informazioni forward looking - da utilizzare ai
fini sia della stage allocation (basata sull’utilizzo della PD lifetime) sia del calcolo
dell’expected credit loss (ECL) ad un anno (da applicare alle esposizioni in stage 1) e lifetime
(da applicare alle esposizioni in stage 2 e stage 3).
In funzione di quanto richiesto dal principio e della sua declinazione operativa, le determinanti
principali da prendere in considerazione ai fini delle valutazioni sui “passaggi” tra stages differenti
considerate sono:
- la variazione dei rating/scoring rispetto al momento dell’iscrizione iniziale in bilancio dello
strumento finanziario. Si tratta, dunque, di una valutazione effettuata adottando un criterio
“relativo”;
- l’eventuale presenza di uno scaduto che – ferme restando le soglie di significatività
identificate dalla normativa – risulti tale da almeno 30 giorni. In presenza di tale fattispecie la
rischiosità creditizia dell’esposizione si ritiene presuntivamente “significativamente
incrementata” e, dunque, ne consegue il “passaggio” nello stage 2 (ove l’esposizione
precedentemente fosse ricompresa nello stage 1). L’analisi effettuata in fase di FTA e,
successivamente replicata nel corso del 2018, ha valutato la significatività di tale criterio per
le posizioni relative ai Prestiti CQ, e non significatività per le altre forme di prestiti rateali.
65
La determinazione delle soglie è stata calibrata al fine di trovare un corretto bilanciamento tra gli
indicatori di performance relativi alla capacità delle soglie stesse di:
- intercettare posizioni a stage 2 prima del loro passaggio a default;
- identificare le posizioni per le quali il rientro a stage 1 sia sinonimo di un effettivo
miglioramento del merito di credito.
Le soglie utilizzate sono state ottimizzate in funzione delle performance predittive e dei business in
cui opera la Banca (Prestiti CQ, Finanziamenti Rateali alle imprese/Altro) .
Per quanto attiene alla metodologia utilizzata per i crediti non deteriorati, la PD è stimata tramite:
• metriche derivanti dal sistema di Scoring Cerved per quanto concerne le Società di Capitali;
• metriche derivanti da valutazioni delle Agenzie di Rating Internazionali per quanto concerne
le esposizioni oggetto di acquisizione tramite cartolarizzazione (Prestiti CQ);
• metriche derivanti da modelli di Rating/Scoring sviluppati a livello consortile dall’outsourcer
informatico Cedacri, per quanto concerne le altre esposizioni.
La LGD, invece, è stimata mediante le valutazioni rese disponibili a livello consortile dall’outsourcer
informatico Cedacri, ovvero da stime interne/valori benchmark per quanto concerne le esposizioni
rivenienti da cartolarizzazioni.
Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico. Ad ogni data
di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese sono
state ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio di crediti in bonis alla
stessa data.
In tale ambito la Banca ha sottoposto ad impairment test, con la finalità di accertare se tale attività
abbia subito o meno una riduzione di valore, gli Asset Backed Security emessi dallo Special Purpose
Vehicle (ex Legge 130/1999) Diaz Securitisation Srl (sottostante: Prestiti CQ).
Tale impairment test tiene in considerazione sia le eventuali perdite registrate in Conto Economico,
sia le svalutazioni collettive ed analitiche effettuate sui crediti netti presenti all’Attivo dello Stato
Patrimoniale del veicolo.
Quest’ultime seguono le stesse logiche di svalutazione illustrate precedentemente.
In particolare:
- Per la svalutazione collettiva del portafoglio del veicolo si applica:
• una PD funzione della tipologia dell’Amministrazione Terza Ceduta (di seguito, ATC)
di riferimento (ad es. Amministrazione Pubblica Centrale, Altra Amministrazione
Pubblica, Azienda Privata, Altro);
• una LGD stimata su dati interni ovvero funzione di valori benchmark dove non
disponibili.
- Per la svalutazione analitica relativamente ai crediti che (post acquisto) rientrano tra i crediti
deteriorati, si applica:
• una PD pari al 100%
• una LGD funzione del numero di rate scadute e della copertura assicurativa ovvero
della presenza di altre forme di garanzia
66
Considerazioni peculiari valgono per le esposizioni classificate nel c.d. “stage 3” (quelle
corrispondenti al perimetro degli asset deteriorati). Pur in presenza di una sostanziale equiparazione
della definizione di credito deteriorato (credit-impaired financial asset) presente nell’IFRS 9 rispetto
al principio contabile previgente, le modalità di calcolo dell’ECL lifetime hanno comportato riflessi
metodologici anche ai fini delle valutazioni da svolgere in tale comparto, principalmente in relazione:
- all’inclusione di informazioni di tipo forward looking, quali quelle relative agli scenari
macroeconomici, alle stime e alle tempistiche di recupero, alla probabilità di migrazione in classi
peggiori, nonché quelle che possono avere influenza sul valore del collaterale o sulla durata attesa del
relativo recupero;
- alla considerazione di scenari alternativi di recupero, quali quelli di vendita degli asset
creditizi, in connessione con possibili cessioni di quote del portafoglio deteriorato, in relazione agli
obiettivi aziendali di riduzione degli asset non performing, ai quali deve essere attribuita una
probabilità di realizzazione, da considerare nell’ambito della valutazione complessiva.
Si segnala, da ultimo, che anche per quel che attiene all’impairment sono state predisposte della
apposite Policy ( “Linee guida per la determinazione delle rettifiche di valore su crediti”, “Regole di
accantonamento sulle posizioni non performing”) nel rispetto del dettato dell’IFRS 9, approvate dai
competenti livelli di governance
Hedge Accounting
Per quanto riguarda l’Hedge Accounting, la Banca ha scelto di avvalersi dell’opzione opt-out (ossia
la possibilità di mantenere i criteri previsti dal precedente principio IAS 39).
Implementazione del nuovo principio
In considerazione degli impatti pervasivi rivenienti dall’applicazione del nuovo principio, sia sul
business che sul modello organizzativo e sul reporting, la Banca aveva intrapreso nel secondo
semestre 2017 un progetto volto ad approfondire le diverse aree di influenza del principio, a definirne
gli impatti qualitativi e quantitativi nonché ad individuare ed implementare gli interventi applicativi
ed organizzativi necessari per un’adozione nelle diverse realtà che lo compongono.
Prima applicazione
Le modifiche dei principi contabili derivanti dall'adozione dell'IFRS 9 sono stati applicati
sostanzialmente in maniera retroattiva, fatta eccezione per quanto riportato di seguito:
– la Banca intende avvalersi dell'esenzione che consente di non rideterminare le informazioni
comparative degli esercizi precedenti relative ai cambiamenti di classificazione e di valutazione
(comprese le perdite per riduzione di valore). In linea generale, le differenze dei valori contabili delle
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attività e delle passività finanziarie derivanti dall'adozione dell'IFRS 9 sono rilevate tra gli utili portati
a nuovo e le riserve al 1° gennaio 2018;
– le valutazioni seguenti sono state effettuate sulla base dei fatti e delle circostanze in essere alla data
di prima applicazione:
• definizione del modello di business nel quale rientra un'attività finanziaria;
• designazione e revoca delle designazioni precedenti di alcune attività e passività finanziarie
nella categoria FVTPL.
Effetti da FTA
Sulla base di quanto sopra rappresentato, gli impatti per la prima applicazione dell’IFRS 9 sul
patrimonio netto della Banca al 1° gennaio 2018 derivano principalmente:
• dall’obbligo di rideterminare le rettifiche di valore sulle attività finanziarie in portafoglio:
• perfoming, utilizzando il modello delle “expected credit losses” (inclusivo delle più volte
richiamate componenti forward looking) in sostituzione del previgente modello delle
“incurred credit losses”. L’incremento delle rettifiche di valore è ascrivibile (i) all’allocazione
di quota parte del portafoglio in bonis in Stage 2, in base ai criteri di stage allocation definiti,
con conseguente esigenza di calcolare la perdita attesa per tutta la durata residua delle attività
finanziarie e (ii) all’inclusione nel calcolo delle perdite attese di parametri forward looking
derivanti dagli scenari macroeconomici futuri;
• deteriorato, per l’inclusione nel calcolo delle perdite attese di parametri forward looking
derivanti dalla considerazione degli scenari macroeconomici futuri per tutte le categorie.
• dalla valutazione al fair value della nota Junior relativa all’operazione di cartolarizzazione del
veicolo Diaz Securitisation S.r.l. in quanto la stessa non ha superato l’SPPI test.
ATTIVITÀ MATERIALI
Criteri di classificazione
Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli impianti tecnici, i mobili e
gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate
nella fornitura di beni e servizi, che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.
Sono definite “attività ad uso funzionale” le attività tangibili possedute per essere utilizzate ai fini
dell’espletamento dell’attività sociale ed il cui utilizzo è ipotizzato su un arco temporale maggiore
dell’esercizio. Sono invece definite “attività detenute a scopo di investimento”, le proprietà possedute
con la finalità di percepire canoni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito.
Conseguentemente, un investimento immobiliare si distingue dall’attività detenuta ad uso funzionale,
per il fatto che origina flussi finanziari ampiamente differenziati dalle altre attività possedute dalla
Banca.
La Banca detiene solamente attività materiali ad uso funzionale.
Criteri di iscrizione
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Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di
acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in
funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri,
vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria
sono rilevati a conto economico.
Lo IAS 16 prevede che, in relazione agli immobili, le componenti riferite ai terreni ed ai fabbricati
costituiscono attività separate ai fini contabili e dovrebbero essere distintamente rilevate all'atto
dell'acquisizione. Attualmente, la Banca possiede un solo appartamento di proprietà, facente parte di
un condominio di 15 piani. In considerazione del fatto che la proprietà di tale appartamento
corrisponde a soli 29,174 millesimi dell’intero immobile e considerato il valore di iscrizione
dell’appartamento, si è ritenuto di non procedere a separare la componente terreno dall’immobile, in
quanto irrilevante ai fini contabili.
In relazione a nuovi acquisti di immobili, la Banca procederà alla rilevazione separata delle
componenti riferite ai terreni ed ai fabbricati, secondo quanto disposto dallo IAS 16.
Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Le attività materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le
immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate pro rata temporis lungo la loro vita utile,
adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:
- dei terreni, siano essi acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto
hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del
fabbricato, in virtù dell’approccio per componenti, sono considerati beni separabili
dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla
base di perizie di esperti indipendenti.
- del patrimonio artistico, in quanto la vita utile di un’opera d’arte non può essere stimata ed il
suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.
L’ammortamento di una attività ha inizio quando la stessa è disponibile per l’uso e cessa quando
l’attività è eliminata contabilmente. L’ammortamento non cessa quando l’attività diventa inutilizzata
o è ritirata dall’uso attivo, a meno che l’attività non sia completamente ammortizzata.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri
che un’attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico
del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi
di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati
dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una
ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli
ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.
Criteri di cancellazione
Ai sensi del paragrafo 67 dello IAS 16 un’immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato
patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e
dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. Nel caso di vendita con contestuale
retrolocazione di un bene o di un complesso di beni, (cd.“sale & lease-back”) allo stesso acquirente,
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l’operazione sarà contabilizzata secondo quanto stabilito dallo IAS 17 e dallo IAS 18. In particolare,
in caso di mancato trasferimento in capo al venditore/locatario dei rischi e benefici connessi alla
proprietà dell’asset, l’eventuale plusvalenza sarà differita lungo la durata del contratto di locazione
che avrà, pertanto, natura finanziaria; diversamente in caso di stipula di un contratto di leasing
operativo la plusvalenza sarà interamente rilevata nell’esercizio in cui si realizza la vendita.
ATTIVITÀ IMMATERIALI
Criteri di classificazione
Sono definite immateriali le attività non monetarie, identificabili, privi di consistenza fisica,
possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito.
Si ritiene identificabile quando:
- è separabile, ossia capace di essere separata o scorporata e venduta, trasferita, data in licenza,
locata o scambiata;
- deriva da diritti contrattuali o altri diritti legali indipendentemente dal fatto che tali diritti siano
trasferibili o separabili da altri diritti e obbligazioni.
L’attività si caratterizza per il fatto di essere controllata dall’impresa in conseguenza di eventi passati
e nel presupposto che tramite il suo utilizzo affluiranno benefici economici all’impresa. L’impresa
infatti ha il controllo di un’attività se ha il potere di usufruire dei benefici economici futuri derivanti
dalla risorsa in oggetto e può, inoltre, limitare l’accesso a tali benefici da parte di terzi.
Un’immobilizzazione immateriale è rilevata come tale se:
- è probabile che affluiranno all’impresa benefici economici futuri attesi attribuibili all’attività;
- il costo dell’attività può essere misurato attendibilmente.
La probabilità che si verifichino benefici economici futuri è valutata rappresentando la migliore stima
dell’insieme di condizioni economiche che esisteranno nel corso della vita utile dell’attività, tenendo
conto delle fonti di informazione disponibili al tempo della rilevazione iniziale.
Le attività immateriali includono a fine esercizio il software applicativo ad utilizzazione pluriennale.
Criteri di iscrizione e valutazione
Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori solo se è
probabile che i futuri benefici economici attribuibili all’attività si realizzino e se il costo dell’attività
stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell’attività immateriale è
rilevato a conto economico nell’esercizio in cui è stato sostenuto.
Il costo delle immobilizzazioni immateriali a vita utile limitata è ammortizzato a quote costanti sulla
base della relativa vita utile.
Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si
procede alla stima del valore di recupero dell’attività. L’ammontare della perdita, rilevato a conto
economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività ed il valore recuperabile.
Criteri di cancellazione
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Un’immobilizzazione immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione
o quando non siano attesi benefici economici futuri.
FISCALITA’ CORRENTE E DIFFERITA
Imposte sul reddito
L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una previsione dell’onere fiscale
corrente, di quello anticipato e differito. In particolare le imposte anticipate e quelle differite vengono
determinate sulla base delle differenze temporanee tra il valore attribuito ad un’attività o ad una
passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali.
Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti,
includendo le prime nella voce “Attività fiscali” e le seconde nella voce “Passività fiscali”.
Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del
loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata di generare con continuità
redditi imponibili positivi.
Qualora le attività e passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il
conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte
anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto
senza influenzare il conto economico, le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto,
interessando le specifiche riserve quando previsto.
La società rileva gli effetti relativi alle imposte anticipate e differite applicando le aliquote di imposta
vigenti alla data di riferimento.
Si evidenzia che non sono stati iscritti crediti per imposte anticipate sulle perdite fiscali IRES
cumulate al 31 dicembre 2018.
FONDI PER RISCHI ED ONERI
Criteri di iscrizione, classificazione e di cancellazione
I fondi per rischi ed oneri sono passività d’ammontare o scadenza incerti rilevati in bilancio quando
ricorrono le seguenti contestuali condizioni:
- esiste un’obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio, che deriva da un evento
passato; l’obbligazione deve essere di tipo legale (trova origine da un contratto, normativa o altra
disposizione di legge) o implicita (nasce nel momento in cui l’impresa genera nei confronti di
terzi l’aspettativa che assolverà i propri impegni anche se non rientranti nella casistica delle
obbligazioni legali);
- è probabile che si verifichi un’uscita finanziaria;
- è possibile effettuare una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.
Nella voce fondi per rischi ed oneri sono inclusi i fondi oneri per il personale trattati dallo IAS 19 e i
fondi per rischi ed oneri trattati dallo IAS 37.
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Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali
Gli accantonamenti vengono attualizzati, laddove l’elemento temporale sia significativo.
L’accantonamento è rilevato a conto economico. Gli accantonamenti/recuperi a fronte dei fondi per
rischi e oneri nonché l’effetto derivante dal passaggio del tempo vengono allocati nella voce
“accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”.
Trattamento contabile del Fondo di Solidarietà
Dal punto di vista contabile, l’operazione si inquadra – nel suo complesso – alla luce di quanto
disposto dal principio IAS 19, nell’ambito della sezione dei benefici dovuti per la cessazione del
rapporto di lavoro. Le somme corrisposte (sia a titolo di incentivo che di assegno mensile) si
qualificano come benefici dovuti per la cessazione del rapporto di lavoro in quanto derivano dalla
decisione della società di terminare – sulla base di un accordo tra le parti – il rapporto di lavoro con
il dipendente senza essere condizionati al proseguimento dell’attività lavorativa. La società rileva
pertanto una passività (ed il relativo costo) nel momento in cui il dipendente accetta l’offerta o quando
la società non può più ritirare l’offerta.
Per quanto attiene all’assegno periodico che sarà corrisposto al dipendente per l’intero periodo di
permanenza nel fondo, trattandosi di una passività da estinguere oltre 12 mesi, così come stabilito dal
paragrafo 139 dello IAS 19, ai fini della misurazione della stessa è stato fatto riferimento a quanto
disposto per la categoria degli altri benefici a lungo termine e, pertanto, è stato oggetto di
attualizzazione, tenendo conto delle variazioni intervenute a seguito dei pagamenti avvenuti nel corso
del tempo. Ai fini della misurazione di tale passività sono state considerate anche le ipotesi
demografiche, facendo riferimento alla migliore stima della mortalità degli aderenti al fondo. Tali
ipotesi introducono pertanto un elemento di incertezza nella determinazione del valore della passività
relativa all’assegno periodico, ancorché sia possibile giungere ad una stima attendibile
dell’obbligazione e risulti certo l’impiego di risorse economiche per l’adempimento della stessa. Sulla
scorta di tali considerazioni le somme accantonate per tale componente sono state appostate – ai sensi
dello IAS 37 – alla voce Fondi per rischi ed oneri.
DEBITI E TITOLI IN CIRCOLAZIONE
Criteri di iscrizione
I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela e i Titoli in circolazione ricomprendono le varie forme
di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e
titoli obbligazionari in circolazione al netto degli eventuali ammontari riacquistati.
Criteri di classificazione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte
o della emissione dei titoli di debito.
La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari
all’ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi
direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla
controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.
72
Il fair value delle passività finanziarie eventualmente emesse a condizioni diverse da quelle di
mercato è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al valore di mercato è imputata a conto
economico.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato con il
metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine ove il fattore
temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte ad un valore pari a quello incassato.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La
cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza
tra il valore contabile della passività e l’ammontare pagato per riacquistarla viene registrata a conto
economico.
OPERAZIONI IN VALUTA
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto,
applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono
valorizzate come segue:
- le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
- le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere
alla data dell’operazione;
- le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in
essere alla data di chiusura.
Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di
elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio
precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.
Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto,
la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch’essa a patrimonio. Per contro, quando un
utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa
differenza cambio.
ALTRE INFORMAZIONI
Trattamento di fine rapporto
Il trattamento di fine rapporto del personale si configura come prestazione successiva al rapporto di
lavoro a benefici definiti, pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima del suo valore
attuariale.
73
Per tale stima si utilizza il metodo della “Proiezione unitaria del credito” che prevede la proiezione
degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e
l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato.
Tale metodologia si sostanzia in valutazioni che esprimono il valore attuale medio delle obbligazioni
pensionistiche maturate in base al servizio che il lavoratore ha prestato fino all’epoca in cui la
valutazione stessa è realizzata proiettando, però, le retribuzioni del lavoratore. La metodologia di
calcolo seguita può essere schematizzata nelle seguenti fasi:
- accantonamento delle future quote di TFR che verranno maturate fino all’epoca aleatoria di
corresponsione;
- determinazione per ciascun dipendente dei pagamenti probabili di TFR che dovranno essere
effettuati dalla Banca in caso di uscita del dipendente causa licenziamento, dimissioni,
inabilità, morte e pensionamento nonché a fronte di richiesta di anticipi;
- attualizzazione, alla data di valutazione, di ciascun pagamento probabile;
- riproporzionamento, per ciascun dipendente, delle prestazioni probabili ed attualizzate in base
all’anzianità maturata alla data di valutazione rispetto a quella complessiva corrispondente
alla data aleatoria di liquidazione.
Il trattamento di fine rapporto del personale viene iscritto sulla base del relativo valore attuariale,
determinato annualmente secondo le stime effettuate da un attuario esterno indipendente, tenendo
anche conto delle variazioni normative apportate dal Decreto Legislativo n. 252/2005. Gli
accantonamenti relativi al trattamento di fine rapporto del personale sono imputati a conto economico,
alla voce “spese per il personale”. Le componenti reddituali relative agli utili/perdite attuariali sono
invece rilevate (come previsto dal Regolamento 1910/2005 dell’8 novembre 2005, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 24 novembre 2005) direttamente a patrimonio netto, senza
transitare dal conto economico già in linea con il nuovo IAS 19 Revised. Tali componenti attuariali
sono, pertanto, rappresentati nel prospetto della Redditività complessiva. Con riferimento al tasso di
attualizzazione adottato in tutte le valutazioni riconducibili sotto lo IA 19, si è fatto riferimento alla
struttura per scadenza dei tassi di interesse derivata con metodologia di tipo bootstrap dalla curva dei
tassi swap rilevata al 31.12.2018 (Fonte: Bloomberg) e fissato rispetto ad impegni passivi con durata
media residua pari a anni 18.
Riconoscimento dei ricavi
I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti
i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. In particolare:
- gli interessi corrispettivi sono riconosciuti pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse
contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato;
- i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la
distribuzione;
- i ricavi derivanti dall’intermediazione di strumenti finanziari di negoziazione, determinati
dalla differenza tra il prezzo della transazione ed il fair value dello strumento, vengono
riconosciuti a conto economico in sede di rilevazione dell’operazione se il fair value è
determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso
mercato nel quale lo strumento è negoziato;
- le altre commissioni sono rilevate secondo il principio della competenza economica.
74
Riconoscimento dei costi
I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti.
I costi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato e
determinabili sin dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono
a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo.
Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.
A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA’
FINANZIARIE
In merito all’informativa relativa a quanto richiesto dalla Circolare Banca d’Italia nei paragrafi A.3 –
Trasferimenti tra portafogli – si evidenzia che la Banca non ha provveduto ad alcuna riclassifica di
attività finanziarie tra portafogli, ad eccezione di quanto richiesto dal principio contabile IFRS 9.
A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE
Informativa di natura qualitativa
Di seguito è riportata l’informativa sul fair value come previsto da IFRS 13, al quale si è uniformata
al circolare di Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005.
IFRS 13 definisce il fair value come il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere
un’attività, o pagato per trasferire una passività, in una regolare operazione tra operatori di mercato
alla data di negoziazione.
Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato in base alle
quotazioni ufficiali del mercato di riferimento. In mancanza di una quotazione su un mercato attivo
ai fini della determinazione del fair value è necessario utilizzare adeguate tecniche di valutazione, per
le quali siano disponibili dati sufficienti, massimizzando l’utilizzo di input osservabili rilevanti e
riducendo al minimo l’utilizzo di input non osservabili.
A.4.1 Livelli di fair value : tecniche di valutazione e input utilizzati
La banca ha effettuato la classificazione delle sue attività finanziarie nei diversi livelli di fair value
sulla base dei seguenti principi:
• Livello 1 di fair value: la valutazione è effettuata al prezzo di mercato dello stesso strumento
finanziario oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato
attivo;
75
• Livello 2 di fair value: la valutazione non è basata su quotazioni espresse da un mercato attivo
ma si basa su valutazioni reperibili su info providers. Ovvero su prezzi determinati utilizzando
determinate metodologie di calcolo basate su parametri di mercato osservabili.
• Livello 3 fair value: le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, mediante
l’inclusione di parametri discrezionali, il cui valore non può essere desunto esclusivamente da
quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi, ma tali da influenzare in maniera
determinante il prezzo nella valutazione finale. La non osservabilità diretta sul mercato di tutti
i parametri comporta, di conseguenza, la necessità di stime ed assunzioni da parte del
valutatore.
Le tecniche di valutazione utilizzate sono state adeguate alle specifiche caratteristiche delle attività e
passività oggetto di valutazione per mezzo di un approccio dei ricavi/costi: tale metodo converte gli
importi futuri (cash flow, ricavi, spese) in un unico importo (attualizzato). Quando viene impiegato
questo approccio, il calcolo del fair value riflette le aspettative correnti sull’ammontare futuro.
In generale la scelta degli input utilizzati è volta a massimizzare l’utilizzo di quelli direttamente
osservabili sul mercato, riducendo al minimo l’utilizzo di stime interne.
A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni
In bilancio sono valutati al fair value i titoli di debito a tasso variabile classificati nel portafoglio
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (cd. “FVOCI”).
Tali titoli, tutti quotati su un mercato attivo, sono valutati al prezzo di mercato dell’ultimo giorno
lavorativo (Livello 1).
Per i titoli di debito non quotati (un ABS Junior- Livello 3) la tecnica di valutazione utilizzata è quella
reddituale, i parametri di input sono relativi a:
• cash flow originati dall’operazione, in funzione della waterfall contrattuale
• parametri di rischio relativi a fenomeni quali: dinamica dei default, tassi di recupero,
eventuali elementi storicamente impattanti sulla dinamica di ammortamento dei prestiti (ad
es. prepayment ratio)
• tassi di mercato rilevati tramite piattaforma Bloomberg
Il fair value è determinato mediante l’attualizzazione dei flussi di cassa attesi, utilizzando come tasso
la combinazione dei valori della curva spot alla data di riferimento, maggiorati del valore di uno
spread ottenuto come media dei rendimenti di un paniere di titoli confrontabili con il titolo oggetto di
valutazione.
Le altre attività e passività della Banca non sono valutate al fair value ai fini della rilevazione in
bilancio, ma per tali categorie il fair value è stato rilevato esclusivamente ai fini dell’informativa
prevista dall’IFRS 13.
A titolo esplicativo di seguito si illustra il processo utilizzato per la determinazione del fair value
delle altre voci di bilancio. Con riferimento alle attività dello Stato Patrimoniale:
• Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: per questa voce si assume che il fair value
sia stimato attualizzando i flussi di cassa futuri al tasso di interesse effettivo dell’operazione.
Ne fanno eccezione i crediti deteriorati per cui si assume che il fair value corrisponda al valore
di bilancio
• Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: sono
valutati al prezzo di mercato dell’ultimo giorno lavorativo
76
• Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: Non applicabile
Con riferimento alle passività dello Stato Patrimoniale:
• Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: per questa voce si assume che il fair value
corrisponda al valore di bilancio
• Passività finanziarie di negoziazione: Non applicabile
• Passività finanziarie designate al fair value: Non applicabile
Il processo di valutazione e di controllo dei dati di output coinvolge in modo diretto la Direzione
Finance con la validazione della Direzione Risk Management della Banca che procede alla verifica
della coerenza delle metodologie applicate e dei risultati ottenuti.
La Direzione Finance, ove necessario, in sede di valutazione propone i livelli di fair value dei singoli
strumenti e l’utilizzo di un valore diverso dal prezzo di transazione qualora ritenga che quest’ultimo
non sia coerente con i valori di mercato, sottoponendo i risultati delle analisi alla Direzione Risk
Management.
A.4.3 Gerarchia del fair value
Al fine di aumentare la coerenza e la comparabilità della valutazione del calcolo del fair value, l’IFRS
13 stabilisce una gerarchia in funzione degli input utilizzati per le diverse tecniche di valutazione. La
gerarchia privilegia l’utilizzo dei prezzi quotati in mercati attivi relativi ad attività e/o passività
identiche rispetto all’utilizzo di input non direttamente osservabili sul mercato.
Più in dettaglio:
- Livello 1: il fair value è direttamente osservabile su mercati attivi a cui l’entità ha accesso alla data
di determinazione del fair value per attività/passività identiche o paragonabili.
- Livello 2: il fair value è determinato internamente sulla base di input direttamente osservabili sul
mercato.
- Livello 3: il fair value è determinato internamente sulla base di input non direttamente osservabili.
A.4.4 Altre informazioni
Non si rilevano le fattispecie di cui all’IFRS 13 paragrafi 51, 93 lettera (i) e 96.
Informativa di natura quantitativa
A.4.5 Gerarchia del fair value
A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livello di fair
value.
77
Tipologia di strumento finanziario
31/12/2018 31/12/2017
Livello
1
Livello
2
Livello
3 TOTALE
Livello
1
Livello
2
Livello
3 TOTALE
1. Attività finanziarie valute al fair value con impatto a
conto economico
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - - - - -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value - - - - - - - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 64.199 64.199 233.864 233.864
3. Derivati di copertura - - - - - - - -
4. Attività materiali - - - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - - - -
TOTALE ATTIVITA' 64.199 64.199 233.864 233.864
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - - - - -
2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - - - -
TOTALE PASSIVITA' - - - - - - - -
A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente:
ripartizione per livelli di fair value
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair
value su base non ricorrente
31/12/2018 31/12/2017
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 317.804 59.301 - 262.488 536.688 - - 536.688
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 108.179 - - 108.179 - - - - -
TOTALE 425.983 59.301 370.667 536.688 - - 536.688
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 441.153 - - 441.153 735.811 - - - 735.811
2. Passività associate ad attività in via di dismissione 265 - - 265 - - - - -
TOTALE B 441.418 - - 441.418 735.811 - - 735.811
78
79
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale
80
81
ATTIVO
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
31/12/2018 31/12/2017
a) Cassa 3 1
b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -
Totale 3 1
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Voce 30
3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica
VOCI/VALORI
31/12/2018 31/12/2017
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 64.199 - - 233.864 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 64.199 - - 233.864 - -
2. Titoli di capitale - - - - -
4. Finanziamenti - - - - -
TOTALE 64.199 - - 233.864 - -
Legenda:
L1= Livello 1
L2= Livello 2
L3= Livello 3
I titoli di debito classificati tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva sono costituiti da titoli emessi dalla Repubblica Italiana (CCT).
3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per
debitori/emittenti
VOCI/VALORI 31/12/2018 31/12/2017
1. Titoli di debito 64.199 233.864
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 64.199 233.864
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui imprese assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale - -
a) Banche - -
b) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese assicurazione - -
c) Società non finanziarie - -
d) Altri emittenti - -
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui imprese assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
TOTALE 64.199 233.864
82
3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche
di valore complessive
VOCI/VALORI
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Write-off
parziali
complessivi
(*)
Primo stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui
strumenti con
basso rischio di
credito
1. Titoli di debito 64.259 64.259 (60)
2. Finanziamenti
Totale 2018 64.259 64.259 (60)
Totale 2017 233.864
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o
originate
X X X
Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40
4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2018 31/12/2017
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso banche
centrali 3.000 - - - - - 163.399 - - - - -
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria - - - X X X - - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri 3.000 - - X X X 163.399 - - X X X
B. Crediti verso banche 35.197 - - - - - 34.209 - - - - -
1. Finanziamenti 35.197 - - - - - 34.209 - - - - -
1.1 Conti correnti e
depositi a vista 31.581 - - X X X 27.049 - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 3.616 - - X X X 7.160 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: - - - X X X - - - X X X
- Pronti contro
termine attivi - - - X X X - - - X X X
- Leasing finanziario - - - X X X - - - X X X
- Altri - - - X X X - - - X X X
2. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - - - -
Totale 38.197 - - - - - 197.608 - - - - -
83
4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2018 31/12/2017
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di
cui:
impa
ired
acqu
isite
o
origi
nate
L1 L2 L3
Finanziamenti 214.417 5.842 70 224.493 324.692 14.788 - - - 339.080
1.1. Conti correnti 1 367 X X X 2.162 2.124 - - - X
1.2. Pronti contro termine
attivi - - - X X X - - - - - X
1.3. Mutui 40.220 2.051 70 X X X 27.458 6.525 - X X X
1.4. Carte di credito,
prestiti personali e cessioni
del quinto
164.995 2.999 1.485 X X X 200.324 834 - X X X
1.5. Leasing finanziario - - - X X X - - - X X X
1.6. Factoring - - - X X X 94.601 4.696 - X X X
1.7. Altri finanziamenti 9.201 425 X X X 147 209 - X X X
Titoli di debito 59.349 59.301 - - - - - - - -
1.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
1.2. Altri titoli di debito 59.349 59.301 - - - - - - - -
Totale 273.766 5.842 1.555 59.301 - 224.493 324.692 14.388 - - - 339.080
4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso
clientela
Tipologia operazioni/Valori
31/12/2018 31/12/2017
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio
di cui:
impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio
di cui:
impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 59.349 - - - - -
a) Amministrazioni pubbliche 59.349 - - - - -
b) Altre società finanziarie - - - - - -
di cui: imprese di
assicurazione - - - - - -
c) Società non finanziarie - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 214.417 5.842 1.555 324.692
a) Amministrazioni pubbliche - - - 94.601 4.696 -
b) Altre società finanziarie 9.246 - - 2.025 - -
di cui: imprese di assicurazione - - - - - -
c) Società non finanziarie 32.822 1.821 - 20.314 6.278 -
d) Famiglie 172.349 4.021 1.555 207.752 3.414 -
Totale 273.766 5.842 1.555 324.692 14.388 -
84
4.5 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive
VOCI/VALORI
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Write-off
parziali
complessivi
(*)
Primo stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui
strumenti con
basso rischio di
credito
1. Titoli di debito 59.403 59.403 - - (54) - - -
2. Finanziamenti 240.653 - 12.728 17.138 (440) (327) (11.295) (5.136)
Totale 2018 300.056 59.403 12.728 17.138 (494) (327) (11.295) (5.136)
Totale 2017 533.399 - 2.153 33.819 (2.183) (45) (24.961)
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o
originate
- 1.835 - (280) -
Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90
9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
ATTIVITA'/VALORI 31/12/2018 31/12/2017
1. Attività di proprietà 869 536
a) terreni - -
b) fabbricati 199 209
c) mobili 239 125
d) impianti elettronici 276 176
e) altre 155 26
2. Attività acquisite in leasing finanziario - -
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre - -
TOTALE 869 536
85
9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
TERRENI FABBRICATI MOBILI IMPIANTI
ELETTRONICI ALTRE TOTALE
A. Esistenze iniziali lorde - (333) 9878 345 345 2.009
A.1 Riduzione di valore totali nette - (124) (862) (168) (318) (1.473)
A.2 Esistenze iniziali nette - 209 125 177 26 536
B. Aumenti - 149 181 153 483
B.1 Acquisti - 149 181 153 483
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Valutazioni positive di fair
value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimento di immobili
detenuti a scopo di investimento - - X X X -
B.7 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni: - (10) (35) (82) (23) (150)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (10) (35) (82) (23) (150)
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a
scopo di investimento - - X X X -
b) attività non correnti e gruppi
di attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette - 199 239 276 155 869.
D.1 Riduzione di valore totali nette - (134) (897) (250) (342) (1.623)
D.2 Rimanenze finali lorde - 333 1.136 526 497 2.492
E. Valutazione al costo - 199 239 276 155 869
Sezione 10 - Attività immateriali - Voce 100
10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
ATTIVITA'/VALORI
31/12/2018 31/12/2017
DURATA
DEFINITA
DURATA
INDEFINITA
DURATA
DEFINITA
DURATA
INDEFINITA
A.1 Avviamento - - - -
A.2 Altre attività immateriali 217 - 58 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 217 - 58 -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 217 - 58 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
TOTALE 217 - 58 -
86
10.2 Attività immateriali:variazioni annue
Avviamento
Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali:
altre TOTALE
DURATA
DEFINITA
DURATA
INDEFINITA
DURATA
DEFINITA
DURATA
INDEFINITA
A. Esistenze iniziali lorde - - - 58 - 58
A.1 Riduzione di valore totali nette - - - - -
A.2 Esistenze iniziali nette - - - 58 - 58
B. Aumenti - - - 217 - 217
B.1 Acquisti - - - 217 - 217
B.2 Incrementi di attività immateriali
interne - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Valutazioni positive di fair value: - - - - - -
a) a patrimonio netto - - - - - -
b) a conto economico - - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni: - - - (58) - (58)
C.1 Vendite - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (58) - (58)
a) Ammortamenti - - - (58) - (58)
b) Svalutazioni - - - - - -
a patrimonio netto - - - - - -
a conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value - - - - - -
a patrimonio netto - - - - - -
a conto economico - - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non
correnti in via di dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette - - - 217 - 217
D.1 Rettifiche di valore totali nette - - - -
E. Rimanenze finali lorde - - - 217 - 217
F. Valutazione al costo - - - 217 - 217
87
SEZIONE 11 – ATTIVITA’ FISCALI E LE PASSIVITA’ FISCALI – VOCI 110 DELL’ATTIVO E
VOCE 60 DEL PASSIVO 11.1 Attività per imposte anticipate: composizione
31/12/2018 31/12/2017
A. Attività per imposte anticipate lorde 1.062 1.409
A1. Crediti 1.030 1.367
A2. Altri strumenti finanziari - -
A3. Avviamenti 32 42
A4. Oneri pluriennali - -
A5. Immobilizzazioni materiali - -
A6. Fondi per rischi e oneri - -
A7. Spese di rappresentanza - -
A8. Oneri relativi al personale - -
A9. Perdite fiscali - -
A10. Crediti di imposta non utilizzati da scomputare - -
A11. Altre - -
B. Compensazione con passività fiscali differite - -
C. Attività per imposte anticipate nette 1.062 1.409
Le imposte anticipate iscritte al 31 dicembre 2018 sono riferite, principalmente, alla deducibilità delle rettifiche
di valore sui crediti registrate negli anni precedenti, relative alle quote non ancora dedotte a seguito del Decreto
Legge n. 83 del 27/06/2015. Come già indicato nella Relazione sulla Gestione, non sono state registrati crediti
per imposte anticipate sulle perdite fiscali.
11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
31/12/2018 31/12/2017
1. Importo iniziale 1.409 1.988
2. Aumenti - -
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - -
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre - -
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (347) (579)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio - -
a) rigiri - -
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (347) (579)
a) trasformazione in credi d'imposta di cui alla L. 214/2011 (347) (579)
b) altre - -
4. Importo finale 1.062 1.409
88
11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011
31/12/2018 31/12/2017
1. Importo iniziale 1.409 1.988
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni (347) (579)
3.1 Rigiri - -
3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta (347) (579)
a) derivante da perdite di esercizio (347) (579)
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.062 1.409
Ai sensi dei commi 55 e 56 bis dell’art. 2 del Dl. N.225/2010, il cd. “Decreto Milleproroghe”, la Banca ha
trasformato in crediti per imposte correnti, le imposte anticipate iscritte in bilancio relative alle svalutazioni su
crediti non ancora dedotte dal reddito imponibile e al valore dell’avviamento per un importo complessivo di
Euro 0,3 milioni.
11.8 Altre informazioni
31/12/2018 31/12/2017
A. Attività per imposte correnti lorde 569 3.377
A1. Acconti IRES - -
A2. Acconti IRAP - -
A3. Altri crediti e ritenute 569 3.377
B. Compensazione con passività fiscali correnti - -
C. Attività per imposte correnti nette 569 3.377
La sottovoce “Altri crediti e ritenute” comprende prevalentemente il credito d’imposta per residui Euro 0,3
milioni relativo alla trasformazione delle imposte anticipate in correnti ai sensi dei commi 55 e 56 bis dell’art.
2 del Dl. N.225/2010 e crediti di imposta da utilizzare in compensazione per Euro 0,2 milioni.
89
Sezione 12 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - Voce 120 dell’attivo e voce
70 del passivo
12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività
31/12/2018 31/12/2017
A. Singole attività
A.1 Attività finanziarie 107.833 -
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l’escussione delle garanzie ricevute - -
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti 346 -
Totale A 108.179 -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 5.625 -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 102.554 -
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico - -
- attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l’escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 -
C. Passività associate a singole attività in via di dismissione
C.1 Debiti - -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività 265 -
Totale C - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate - -
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
90
Sezione 13 - Altre attività - Voce 130
13.1 Altre attività: composizione
31/12/2018 31/12/2017
- Partite in corso di lavorazione 3.940 3.602
- Crediti tributari verso erario e altri enti impositori 3.071 696
- Risconti attivi non riconducibili a voce propria 737 1.757
- Migliorie su beni di terzi 284 278
- Altre 45 235
- Ratei attivi non riconducibili a voce propria - 721
Totale 8.077 7.289
I crediti tributari includono tra l’altro gli acconti versati per l’imposta di bollo per Euro 1,5 milioni e
gli acconti versati per le ritenute su interessi da conti correnti e depositi per Euro 1,4 milioni.
Le partite in corso di lavorazione includono prevalentemente il saldo di alcuni conti transitori in attesa
di regolamento relativi alla lavorazione dei bonifici, dei mutui e delle cessioni del quinto.
91
PASSIVO Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10
1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche
TIPOLOGIA TITOLI/VALORI
31/12/2018 31/12/2017
Valore
Bilancio
Fair value Valore
Bilancio
Fair Value
Livello
1
Livello
2
Livello
3
Livello
1
Livello
2
Livello
3
1. Debiti verso banche centrali 65.000 X X X X X X
2. Debiti verso banche - X X X X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista - X X X X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X X X X
2.3 Finanziamenti - X X X X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi - X X X X X X
2.3.2 Altri - X X X X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali - X X X X X X
2.5 Altri debiti - X X X X X X
TOTALE 65.000 - - - - - - -
Legenda:
L1= Livello 1
L2= Livello 2
L3= Livello 3
Con riferimento all’indicazione del fair value dei debiti verso banche, data la forma tecnica e la
scadenza a breve termine, non si ritiene che il fair value si discosti in maniera significativa rispetto al
valore di bilancio. 1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso la
clientela
TIPOLOGIA TITOLI/VALORI
31/12/2018 31/12/2017
Valore
Bilancio
Fair value Valore
Bilancio
Fair Value
Livello
1
Livello
2
Livello
3
Livello
1
Livello
2
Livello
3
1 Conti correnti e depositi a vista 6.285 X X X 457.518 X X X
2 Depositi a scadenza 355.497 X X X 278.293 X X X
3 Finanziamenti 13.700 X X X - X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 13.700 X X X - X X X
3.2 Altri - X X X - X X X
4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5 Altri debiti 671 X X X - X X X
TOTALE 376.153 - - 376.219 735.811 - - -
Con riferimento all’indicazione del fair value dei debiti verso clientela, data la forma tecnica e la
scadenza a breve termine, non si ritiene che il fair value si discosti in maniera significativa rispetto al
valore di bilancio.
92
Sezione 6 - Passività fiscali- Voce 60
Si veda sezione 11 dell’attivo.
Sezione 8 - Altre passività - Voce 80
8.1 Altre passività: composizione
31/12/2018 31/12/2017
Partite in corso di lavorazione 7.798 4.692
Altre partite 4.516 2.462
Partite fiscali varie 2.483 2.654
Debiti verso enti previdenziali 499 318
Altri debiti verso il personale 151 121
Ratei passivi non riconducibili a voce propria - 105
Totale 15.447 10.352
Le partite fiscali varie includono bolli da versare per Euro 0,9 milioni e ritenute da versare per
interessi su conti correnti e depositi per Euro 1.2 milioni.
Le partite in corso di lavorazione includono tra l’altro i saldi dei conti transitori per bonifici da
regolare per Euro 5,3 milioni, per cessioni del quinto per Euro 1,6 milioni e mutui per Euro 0,7
milioni. Le altre partite includono tra l’altro il saldo del conto fatture da ricevere per Euro 3,0 milioni,
risconti non riconducibili a voce propria per Euro 0,6 milioni e debiti verso fornitori per Euro 0,1
milioni.
Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90
9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
31/12/2018 31/12/2017
A. Esistenze iniziali 228 344
B. Aumenti 90 81
B.1 Accantonamento dell'esercizio 72 53
B.2 Altre variazioni 18 28
C. Diminuzioni (51) (197)
C.1 Liquidazioni effettuate (51) (197)
C.2 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 267 228
Totale 267 228
Ai sensi di quanto disposto dal paragrafo 135 dello IAS 19, si riportano di seguito le ipotesi
demografiche, le ipotesi economico-finanziarie e l’analisi di sensitività dell’obbligazione per benefici
definiti (TFR) al fine di fornire indicazioni sulla stima del Present Value del DBO, nonché sulle
variazioni dello stesso in corrispondenza di differenti scenari demografici e/o economico finanziari,
rispetto a quelli utilizzati al 31 dicembre 2017.
93
IPOTESI DEMOGRAFICHE
• Le probabilità di morte, sono state desunte dalla popolazione italiana distinta per età e sesso
rilevate dall’ISTAT nel 2000 e ridotte del 25%;
• Le probabilità di eliminazione per invalidità assoluta e permanente del lavoratore di divenire
invalido ed uscire dalla collettività aziendale sono quelle desunte dalle tavole di invalidità
correntemente usate nella pratica riassicurativa, distinte per età e sesso;
• per le probabilità di uscita dall’attività lavorativa per le cause di dimissioni e licenziamenti
sono state stimate le frequenze annue, sulla base dei dati aziendali, su un periodo di
osservazione dal 2009 al 2018 e fissate pari al 6,89% annuo;
• le probabilità di richiesta di anticipazione, sono state stimate sulla base dei dati aziendali e
poste pari allo 0,93% annuo, con un’aliquota media di anticipazione pari all’ 80,0%;
• per l’epoca di pensionamento per il generico attivo si è supposto il raggiungimento del primo
dei requisiti pensionabili validi per l’Assicurazione Generale Obbligatoria.
IPOTESI ECONOMICO-FINANZIARIE
Lo scenario macroeconomico utilizzato per la valutazione è il seguente:
• Tasso di aumento delle retribuzioni 1,30%
• Tasso di inflazione 2,00%
• Tasso di attualizzazione – TFR 1,31%
Alle rivalutazioni del trattamento di fine rapporto decorrenti dal 1° gennaio 2015 si applica l'imposta
sostitutiva delle imposte sui redditi nella nuova misura così come stabilito dalla Legge di Stabilità
2015 (Legge n. 190 del 23 dicembre 2014, art.44, comma 3).
Con riferimento al tasso di attualizzazione adottato in tutte le valutazioni riconducibili sotto lo IAS
19, si è fatto riferimento alla struttura per scadenza dei tassi di interesse derivata con metodologia di
tipo bootstrap dalla curva dei tassi swap rilevata al 31/12/18 (Fonte: Bloomberg) e fissato rispetto ad
impegni passivi con durata media residua pari ad anni 18.
ANALISI DI SENSITIVITA’
DBO - Interest Rate Sensitivities DBO -Turn over Rate Sensitivities
Down (-0,5%) 279 Down (-0,5%) 268
Best 267 Best 257
Up (+0,5%) 256 Up (+0,5%) 267
DBO -Mortality Rate Sensitivities DBO – Annual income growth rate Sensitivities
Down (-0,025%) 267 Down (-0,5%) 265
Best 267 Best 267
Up (+0,025%) 267 Up (+0,5%) 270
94
Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - voce 100
10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione 31/12/2018 31/12/2017
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 6 23
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 5.208 1.222
4.1 controversie legali e fiscali 81 80
4.2 oneri per il personale 2.580 1.142
4.3 altri 2.547 -
TOTALE 5.214 1.245
La sottovoce Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale è costituita prevalentemente:
• per Euro 0,6 milioni dal saldo del Fondo di solidarietà 2014/2015. A seguito del processo di
riorganizzazione aziendale deliberato dalla ex Capogruppo Banca Etruria in data 22 dicembre
2014, in data 7 febbraio 2015 è stato siglato dalla stessa un accordo con le organizzazioni
sindacali, finalizzato all’individuazione di una serie di misure e strumenti atti a ridurre il costo
del personale. Tra queste è stato previsto anche il ricorso al prepensionamento delle risorse
che avevano già maturato, o che avrebbero maturato il diritto al percepimento del trattamento
pensionistico entro il 30 giugno 2024.
La stima di tale fondo è stata effettuata considerando le seguenti ipotesi attuariali:
• le ipotesi demografiche sono state desunte dalle tavole di mortalità, suddivise per sesso,
afferenti al 2017, come messe a disposizione dall' ISTAT sul proprio sito web;
• il tasso di attualizzazione adottato si riferisce alla struttura per scadenza dei tassi di
interesse derivata interpolando i tassi swap rilevati al 31 dicembre 2018 (Fonte:
Bloomberg);
• l'analisi di sensitività è stata effettuata ipotizzando uno spostamento parallelo di +/- 50 bps della
curva dei tassi di attualizzazione di cui sopra, con un impatto patrimoniale rispettivamente di +1/-
16 mila euro sul valore della passività iscritta in bilancio.
• per Euro 0,3 milioni dal Fondo per incentivazione del personale. La Banca ha costituito un
Fondo per l’incentivazione del proprio personale dipendente. L’importo del Fondo è stato
stimato nel rispetto dei limiti previsti dalle “Politiche di Remunerazione ed Incentivazione”.
Gli importi effettivamente riconosciuti saranno definiti, all’esito del processo di performance
management, entro il secondo trimestre del 2019, tenendo conto degli effettivi risultati
conseguiti dai singoli dipendenti nel rispetto delle disposizioni di vigilanza in materia.
• per Euro 1,6 milioni dal Fondo per risoluzione di rapporti di lavoro e cariche sociali.
Il costo per incentivazione personale, così come quello per le risoluzioni di lavoro e carche sociali,,
è incluso nella voce di conto economico spese per il personale.
La sottovoce Altri fondi per rischi ed oneri – altri pari ad Euro 2,6 milioni si riferisce:
• per Euro 0,2 milioni all’indennità di risoluzione del rapporto degli agenti, calcolata in base a
logiche attuariali;
• per Euro 0,7 milioni alle commissioni degli agenti/mediatori legate ai volumi di produzione;
• per Euro 1,6 milioni a controversie potenziali e rinegoziazione di accordi contrattuali, per i
quali è probabile la manifestazione di un onere economico per la Banca.
95
10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue
31/12/2018 31/12/2017
Fondi su
altri
impegni e
altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi
per rischi ed
oneri
TOTALE
Fondi su
altri
impegni e
altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi
per rischi ed
oneri
TOTALE
A. Esistenze iniziali 23 - 1.222 1.245 39 - 3.538 3.577
B. Aumenti 5 - 4.482 4.487 - - 321 321
B1. Accantonamento
dell'esercizio 5 - 4.477 4.482 - - 317 317
B2. Variazioni
dovute al passare del
tempo - - - - - - 4 4
B3. Variazioni
dovute a modifiche
del tasso di sconto - - - - - - - - B4. Altre variazioni - - 5 5 - - - - C. Diminuzioni (22) - (496) (518) (16) - (2.637) (2.653)
C1. Utilizzo
nell'esercizio - - (496) (496) - - (2.323) (2.323)
C2. Variazioni
dovute a modifiche
del tasso di sconto - - - - - - - -
C3. Altre variazioni (22) - - (22) (16) - (314) (330)
D. Rimanenze finali 6 - 5.208 5.214 23 - 1.222 1.245
10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
Impegni a erogare fondi 6 - - 6
Garanzie finanziarie rilasciate - - - -
TOTALE 6 - - -
96
Sezione 13 - Patrimonio del Consolidato - Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170, 180
13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione
Voci/Valori
31/12/2018 31/12/2017
Valore
nominale
unitario
Valore
nominale
azioni
interamente
liberate
Valore nominale
azioni non
interamente liberate Valore
nominale
unitario
Valore
nominale
azioni
interamente
liberate
Valore nominale
azioni non
interamente liberate
Versato Non
versato Versato
Non
versato
Azioni ordinarie - 10.404 - - - 8.541 - -
Azioni privilegiate - - - - - - - -
Azioni di risparmio - - - - - - - -
Totale - 10.404 - - - 8.541 - -
97
13.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue
Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 23.296.660 -
- interamente liberate 23.296.660 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) - -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 23.296.660 -
B. Aumenti 1.863.732.800 -
B.1 Nuove emissioni 1.863.732.800 -
- a pagamento: 1.863.732.800 -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre 1.863.732.800 -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.887.029.460 -
D.1 Azioni proprie (+) - -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.887.029.460 -
- interamente liberate 1.887.029.460 -
- non interamente liberate - -
13.3 Capitale – Altre informazioni
Il 27 febbraio 2018 si è concluso l’aumento di capitale della Banca, con la sottoscrizione integrale di
n. 1.863.732.800 azioni ordinarie, per un controvalore complessivo di Euro 55,9 mlioni. L’aumento
di capitale, comprensivo di capitale e sovrapprezzo, prevedeva l’offerta in opzione ai soci, ai sensi
dell’art. 2441 c.c., secondo il rapporto di n. 80 nuove azioni ogni n. 1 azione posseduta, a un prezzo
pari a Euro 0,03 per ciascuna azione, da imputarsi per Euro 0,001 a capitale e per Euro 0,029 a
sovrapprezzo. A seguito del predetto aumento di capitale, il capitale sociale della Banca ammonta a
Euro 10,4 milioni.
98
13.4 Riserve di utili: altre informazioni
Voci/Valori 31/12/2018 31/12/2017 Possibilità di
utilizzo
Voce 110. Riserve da valutazione (1.805) (1.228)
- Attività fin.valutate al FV con impatto sulla redditività complessiva (1.697) (1.134) (*)
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (108) (94) (*)
Voce 140. Riserve (10.143) 39.734
- di utili (28.819) (17.227)
a) legale - -
b) statutaria - -
c) altre riserve di utili (28.819) (17.227)
- altre per applicazione IAS/IFRS (4.417) -
- disponibili - -
- indisponibili (4.417) -
- versamenti in conto futuro aumenti di capitale 23.093 56.961 AB
Voce 150. Sovrapprezzi di emissione 54.048 -
Legenda
A: Aumento di Capitale Sociale
B: Copertura perdite
C: Distribuzione ai Soci
(*) La riserva segue i limiti di disponibilità previsti dall'articolo 6 del Decreto Legislativo 38/2005
Si tratta del patrimonio relativo ai due veicoli di cartolarizzazione Lake Securitisation S.r.l. e Diaz
Securitusation S.r.l. in cui la banca non ha alcuna interessenza azionaria.
Sezione 14 - Patrimonio di pertinenza di terzi - Voce 190
14.1 Dettaglio della voce 210 "patrimonio di pertinenza di terzi"
Voci/Valori 31/12/2018
Patrimonio Diaz Securitisation S.r.l.
Patrimonio Lake Securitisation S.r.l.
10
10
Totale 20
99
Altre Informazioni 1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio 31/12/2018 31/12/2017
Impegni a erogare fondi 734 - 1 735 433
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche - - - - -
d) Altre società finanziarie 202 - - 202 205
e) Società non finanziarie 500 - 1 501 228
f) Famiglie 32 - 32 -
Garanzie finanziarie rilasciate 346 - 7 353 332
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche - - - - -
d) Altre società finanziarie - - - - -
e) Società non finanziarie 346 - 1 347 332
f) Famiglie - - 6 6 -
PORTAFOGLI
31/12/2018 31/12/2017
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 13.732 -
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -
100
6. Gestione e intermediazione per conto terzi
Tipologia servizi 31/12/2018
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela -
a) Acquisti -
1. regolati -
2. non regolati -
b) Vendite -
1. regolate -
2. non regolate -
2. Gestioni individuale di portafogli -
3. Custodia e amministrazione di titoli 285.700
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca -
depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 3.100
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 1.101
2. altri titoli 1.999
c) titoli di terzi depositati presso terzi 3.100
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 279.500
4. Altre operazioni
101
Parte C – Informazioni sul Conto Economico
102
SEZIONE 1 - INTERESSI - VOCI 10 e 20
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
VOCI/FORME TECNICHE Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni 31/12/2018 31/12/2017
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico: - - - - -
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value 0 - - - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva (128) - X (128) 395
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 3.151 10.660 - 13.811
3.1 Crediti verso banche 0 43 X 43 197
3.2 Crediti verso clientela 3.151 10.617 X 13.768 11.908
4. Derivati di copertura - X - - -
5. Altre attività X X - - -
6. Passività finanziarie X X X - -
Totale 3.023 10.660 13.683 12.500
di cui: interessi attivi su attività impaired - 76 - - 186
1.2. Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.2.1 interessi attivi su attività finanziarie in valuta
31/12/2018 31/12/2017
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta - 1
1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
VOCI/FORME TECNICHE Debiti Titoli Altre operazioni 31/12/2018 31/12/2017
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato (6.145) - -
(6145) (9.789)
1.1 Debito verso banche centrali - - - - -
1.2 Debiti verso banche (326) - - (326) (512)
1.3 Debiti verso clientela (5.947) - - (5.947) (9.277)
1.4 Titoli in circolazione - - - - (16)
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al
fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi - - - - -
5. Derivati di copertura - - - - -
6. Attività finanziarie - - - - -
TOTALE (6.273) - - (6.273) (9.805)
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni
1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta
31/12/2018 31/12/2017
Interessi passivi su passività in valuta - (2)
103
SEZIONE 2 - COMMISSIONI - VOCI 40 e 50
2.1 Commissioni attive: composizione
Tipologia servizi/Valori 31/12/2018 31/12/2017
a) garanzie rilasciate 3 5
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1.184 2.552
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute - 8
3. gestioni di portafogli - -
4. custodia e amministrazione di titoli - 18
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli - 84
7. raccolta di attività di ricezione e trasmissione di ordini - 16
8. attività di consulenza 1 -
8.1 in materia di investimenti - -
8.2 in materia di struttura finanziaria 1 -
9. distribuzione di servizi di terzi 1.183 90
9.1 gestioni di portafogli - -
- 9.1.1. individuali - -
- 9.1.2. collettive - -
9.2 prodotti assicurativi 1 68
9.3 altri prodotti 1.182 22
d) servizi di incasso e pagamento 27 4
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 13 -
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 11 58
j) altri servizi 18 74
Totale 1.256 2.693
Le commissioni attive alla voce 9.3 “altri prodotti” si riferiscono alle commissioni di intermediazione
sulle operazioni di cessione del quinto, riconosciute alla Banca da diversi intermediari finanziari
nell’ambito degli accordi di distribuzione.
104
2.2 Commissioni passive: composizione
Servizi/Valori 31/12/2018 31/12/2017
a) garanzie ricevute - (4)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (55) (49)
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (55) (49)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - -
d) servizi di incasso e pagamento (21) (4)
e) altri servizi (3.444) (5.908)
Totale (3.520) (5.965)
Le commissioni passive alla voce e) “altri servizi” includono principalmente le provvigioni pagate
alla rete di agenti per euro 2,2 milioni (relative sia alla distribuzione del prodotto prestito CQ che alla
distribuzione dei finanziamenti alle piccole e medie imprese) e per Euro 0,4 milioni al costo generato
dalla piattaforma on-line tedesca per la raccolta in conti di deposito e per Euro 0,7 di costi del veicolo
Diaz Securitisation S.r.l.
105
SEZIONE 6 - UTILI (PERDITE) DA CESSIONE/RIACQUISTO - VOCE 100
6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
VOCI/COMPONENTI REDDITUALI
31/12/2018 31/12/2017
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato: 1.113 (412) 701 68 (1) 67
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 1.113 (412) 701 68 (1) 67
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla reddititività complessiva 1.670 (921) 749 5.743 (1) 5.742
2.1 Titoli di debito 1.670 (921) 749 5.743 (1) 5.742
2.4 Finanziamenti - - - - - -
TOTALE ATTIVITA' 2.783 (1.333) 1.450 5.811 (2) 5.809
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
TOTALE PASSIVITA' - - - - - -
106
SEZIONE 8 - RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER RISCHIO DI CREDITO - VOCE
130
8.1 Rettifiche di valore nette per ricscio di credito relativo ad attività finanziarie valuate al costo
ammortizzato: composizione
OPERAZIONI/COMPONENTI
REDDITUALI
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
31/12/2018 31/12/2017 Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Primo e
secondo stadio Terzo stadio
Write-off Altre
A. Crediti verso banche (3) - - - - (3) -
- Finanziamenti (3) - - - - (3) -
- Titoli di debito - - - - - - -
di cui: crediti impaired
acquisiti o originati - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (667) (398) (1.934) 187 2.101 (711) (3.517)
- Finanziamenti (613) (398) (1.934) 187 2.101 (657) (3.517)
- Titoli di debito (54) - - - - (54) -
di cui: crediti impaired
acquisiti o originati - - - - - - -
C. Totale (670) (398) (1.934) 187 2.101 (714) (3.517)
Le rettifiche e le riprese di valore relativamente ai crediti verso clientela esposte nella tabella sono
dettagliate come segue:
- rettifiche di valore di primo e secondo stadio: per Euro 0,7 milioni riferiti alla valutazione del
portafoglio crediti in bonis e per Euro 0,1 milioni alla componente merito creditizio del
portafoglio titoli Held to collect;
- rettifiche di valore di terzo stadio: per Euro 1,5 milioni riferiti a posizioni a sofferenza ( di cui
Euro 0,4 milioni per write-off) e per Euro 0,6 milioni ad altre posizioni deteriorate;
- riprese di valore di terzo stadio: sono riferite per Euro 1,4 milioni a posizioni a sofferenza e
per Euro 0,9 milioni ad altre posizioni deteriorate;
8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva: composizione
OPERAZIONI/COMPONENTI
REDDITUALI
RETTIFICHE DI VALORE
(1)
RIPRESE DI VALORE
(2)
31/12/201
8
31/12/201
7 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio Write-off
Altr
e
A. Titoli di debito (60) - - - - (60) B. Finanziamenti - - - - - - (211)
- Verso clientela - - - - - - (211)
- Verso banche - - - - - - -
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate - - - - - - -
C. Totale (60) - - - - (60) (211)
107
SEZIONE 12 - SPESE AMMINISTRATIVE - VOCE 150
12.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spese/Valori 31/12/2018 31/12/2017
1) Personale dipendente (9.162) (4.986)
a) salari e stipendi (5.346) (3416)
b) oneri sociali (1.168) (911)
c) indennità di fine rapporto (237) (164)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (72) (53)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (133) (109)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (133) (109)
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -
i) altri benefici a favore dei dipendenti (2.206) (333)
2) Altro personale in attività (128) (51)
3) Amministratori e sindaci (3542) (360)
4) Personale collocato a riposo - -
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende - -
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società - (17)
Totale (9.832) (5.414)
Il punto “1) lettera i) - Altri benefici a favore dei dipendenti” comprende Euro 2,0 milioni di oneri
sostenuti e stimati per la definizione di accordi per la risoluzione di rapporti di lavoro e cessazione
cariche sociali.
12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
31/12/2018 31/12/2017
Personale dipendente: 71 46
a) dirigenti 11 12
b) Quadri direttivi 27 17
c) restante personale dipendente 33 17
Altro personale 6 2
108
12.5 Altre spese amministrative: composizione
Tipologia di spesa/Valori 31/12/2018 31/12/2017
a) spese informatiche (1.631) (1.112)
- assistenza sistem. e noleggio software (264) (128)
- canoni macchine e hardware (20) (7)
- elaborazioni elettroniche (1.347) (977)
b) spese per fitti e canoni passivi (488) (471)
- immobili (357) (340)
- macchine (131) (131)
c) spese manutenzione mobili e immobili (94) (51)
d) spese per acquisti di beni e servizi non professionali (307) (249)
- cancelleria e stampati (17) (10)
- vigilanza e trasporto valori - -
- postali e telefoniche e trasmissione dati (101) (75)
- energia elettrica, acqua e riscaldamento (57) (45)
- trasporti (75) (83)
- pulizia locali (38) (29)
- spese generali (19) (7)
e) spese per servizi professionali (2.778) (1.863)
- prestazioni legali e notarili (728) (470)
- visure e informazioni (497) (124)
- servizi e consulenze varie (1.553) (1.692)
f) premi assicurativi (110) (171)
g) spese per pubblicità e rappresentanza (269) (702)
h) imposte indirette e tasse (bollo, registro e altre) (917) (937)
i) altre spese (1.476) (1.430)
- beneficenza ed elargizioni varie - (5)
- contributi associativi e sindacali (402) (1.076)
- altre (1.074) (656)
Totale (8.070) (7.716)
L’incremento delle spese informatiche è conseguente ad investimenti nell’infrastruttura tecnologica
della Banca, nonché al nuovo sistema gestionale per i Prestiti CQ diretti. L’incremento delle spese
per servizi professionali è in parte motivato dal maggior utilizzo di banche dati esterne per il prodotto
Prestito CQ ed in parte per l’imputazione a conto economico nel 2018 di tutti i costi di set-up del
veicolo Diaz Securitisation S.r.l. a seguito della decisione strategica di cedere l’investimento, in
precedenza riscontati lungo la durata dell’operazione.
La voce i) altre spese – altre , include prevalentemente contributi Enasarco per la rete di agenti , spese
per trasferte, spese di revisione e altre spese di minore rilevanza.
.
109
SEZIONE 13 - ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI - VOCE 200
13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi ad impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate: composizione
Tipologia di spesa/Valori 31/12/2018 31/12/2017
Accantonamenti netti per rischio di credito relativi ad impegni a erogare fondi e garanzie
finanziarie rilasciate: composizione
- accantonamenti dell'esercizio: - -
a) primo e secondo stadio (6) -
b) terzo stadio - -
Riattribuzione a conto economico:
a) primo e secondo stadio - 6
b) terzo stadio 20 10
TOTALE 14 16
13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione
Tipologia di spesa/Valori 31/12/2018 31/12/2017
Accantonamenti ai F.di per rischi e oneri:
Controversie legali - -
Altri rischi e oneri (2.545) -
Composizione riattribuzione a CE di F.di per rischi ed oneri
Controversie legali - 20
Altri rischi e oneri - -
TOTALE (2.545) 20
Tali accantonamenti si riferiscono per Euro 0,9 milioni alla componente commissionale di agenti e
mediatori legata ai volumi di produzione (Euro 0,7 milioni) e all’indennità di risoluzione rapporto
degli agenti (Euro 0,2 milioni) calcolata seguendo logiche attuariali. La parte rimanente è relativa a
potenziali controversie per le quali è probabile un onere economico per la Banca.
SEZIONE 14 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ MATERIALI – VOCE
210
14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Attività/Componente reddituale Ammortamento (A)
Rettifiche di valore
per deterioramento
(B)
Riprese di valore
(C)
Risultato
netto
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (149) - - (149)
- Ad uso funzionale (149) - - (149)
- Per investimento - - - -
- Rimanenze - - -
A.2 Acquisite in leasing
finanziario
- Ad uso funzionale - - - -
- Per investimento - - - -
TOTALE (149) - - (149)
110
SEZIONE 15 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITA’ IMMATERIALI –
VOCE 220
15.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione
Attività/Componente reddituale Ammortamento
(A)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(B)
Riprese di valore
(C)
Risultato
netto
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (58) (58)
- Generate internamente dall'azienda
- Altre (58) (58)
A.2 Acquisite in leasing finanziario
TOTALE (58) (58)
SEZIONE 16 – ALTRI ONERI E PROVENTI DI GESTIONE - VOCE 230 16.1 Altri oneri di gestione: composizione
Voci/Valori 31/12/2018 31/12/2017
Ammortamenti migliorie su beni di terzi (58) (58)
Altri oneri diversi (119) (38)
TOTALE (177) (96)
16.2 Altri proventi di gestione: composizione
Voci/Valori 31/12/2018 31/12/2017
Recupero imposte e tasse 169 57
Recupero spese altre 20 14
Somme riconosciute da controparti 850 -
Altri proventi diversi 66 118
TOTALE 1.105 189
111
SEZIONE 21 – IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO DELL’OPERATIVITA’ CORRENTE
– VOCE 300
21.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione
Componenti reddituali/Valori 31/12/2018 31/12/2017
1. Imposte correnti (-) - -
2. Variazioni delle imposte correntidei precedenti esercizi (+/-) - -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui L. 214/2011 (+) 347 579
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (347) (579)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) - -
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-)(-1+/-2+3+/-4+/-5) - -
21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
Considerato che non sono stati iscritti crediti per imposte anticipate sulle perdite fiscali e che il
risultato di esercizio della Banca è negativo, non è stata predisposta la tabella di riconciliazione tra
onere fiscale teorico ed effettivo.
SEZIONE 24 – ALTRE INFORMAZIONI
Banca Progetto S.p.A. non fa parte di alcun Gruppo Bancario. Non è necessario riportare in questa
sezione i prospetti riepilogativi richiesti dall’articolo 2497 bis del Codice Civile.
112
113
Parte D – Redditività complessiva
114
115
Prospetto analitico della redditività complessiva consolidata al 31 dicembre 2018
Voci Importo lordo Imposte sul
reddito
Importo
netto
10. Utile (Perdita) di esercizio (13.890) - (13.890)
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (14) - (14)
70. Piani a benefici definiti (14) - (14)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (775) - (775)
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva (775) - (775)
a) variazioni di fair value (1.697) - (1.697)
b) rigiro a conto economico 922 - 922
- rettifiche per rischio di credito (212) - (212)
- utili/perdite da realizzo 1.134 - 1.134
c) altre variazioni - - -
190. Totale altre componenti reddituali (789) - (789)
200 Redditività complessiva (Voce 10+190) (14.679) - (14.679)
116
117
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
118
119
Il Governo dei Rischi
Banca Progetto S.p.A. ha formalizzato specifici Regolamenti Interni e Poteri Delegati che
disciplinano i meccanismi di governo societario finalizzati alla formalizzazione dei compiti e delle
responsabilità degli Organi e delle Funzioni aziendali coinvolte nella gestione e nel controllo dei
rischi.
Gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio vengono deliberati dagli Organi
preposti, tenendo conto dell’operatività e del connesso profilo di rischio della Banca, e provvedendo
al loro riesame periodico al fine di assicurarne l’efficacia nel tempo.
La Banca, ha adottato un sistema dei controlli interni basato su tre livelli, in coerenza con le
disposizioni normative e regolamentari vigenti.
Tale modello prevede le seguenti tipologie di controllo:
• I livello: controlli di linea che sono diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle
operazioni e che, per quanto possibile, sono incorporati nelle procedure informatiche; essi
sono effettuati dalle stesse strutture operative e di business;
• II livello: controlli sui rischi e sulla conformità che hanno l’obiettivo di assicurare, tra l’altro:
o la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi;
o il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni;
o la conformità dell’operatività aziendale alle norme, incluse quelle di
autoregolamentazione.
Le funzioni preposte a tali controlli sono distinte da quelle produttive e concorrono alla
definizione delle politiche di governo dei rischi e del processo di gestione dei rischi.
• III livello: controlli di revisione interna volti ad individuare violazioni delle procedure e della
regolamentazione, nonché a valutare periodicamente la completezza, l’adeguatezza, la
funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l’affidabilità della struttura organizzativa
delle altre componenti del sistema dei controlli interni e del sistema informativo, con cadenza
prefissata in relazione alla natura e all’intensità dei rischi.
Il sistema dei controlli interni è periodicamente soggetto a ricognizione e adeguamento in relazione
all’evoluzione dell’operatività aziendale e al contesto di riferimento.
In tale ambito, la Banca ha individuato un Responsabile della Funzione Risk Management, che riporta
gerarchicamente all’Amministratore Delegato.
La Funzione Risk Management, cura la predisposizione e l’applicazione delle metodologie e degli
strumenti per l’identificazione, la misurazione e il controllo dei rischi, in attuazione delle politiche
definite dagli Organi preposti e ne presidia il monitoraggio.
Tale Funzione provvede ad esercitare costantemente il controllo dell’esposizione ai rischi e a
monitorare gli assorbimenti di capitale e l’adeguatezza attuale e prospettica dei Fondi Propri per far
fronte ai requisiti patrimoniali, fornendo agli Organi di Vigilanza le informazioni richieste dalla
normativa vigente. La stessa Funzione è chiamata a promuovere la cultura del rischio a tutti i livelli
gerarchici.
120
SEZIONE 1 - RISCHIO DEL CONSOLIDATO CONTABILE
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Gli obiettivi e le strategie dell’attività creditizia della Banca sono finalizzati:
• ad una selezione delle singole controparti, attraverso un’analisi della capacità delle stesse di
onorare gli impegni contrattualmente assunti, finalizzata a contenere il rischio di credito;
• alla diversificazione del rischio di credito, individuando nei crediti di importo limitato il
naturale bacino operativo della Banca, nonché circoscrivendo la concentrazione delle
esposizioni su gruppi di clienti, su gruppi di imprese o su singoli rami di attività economica;
• al controllo andamentale delle singole posizioni effettuato sia con procedura informatica, sia
con un’attività di monitoraggio sistematica sui rapporti che presentano anomalie.
Con riferimento alla normativa di vigilanza prudenziale la Banca ha adottato la metodologia
Standardizzata; a tale fine sono presenti strumenti gestionali di stima e monitoraggio degli
assorbimenti patrimoniali e processi di caricamento delle garanzie nelle apposite procedure ai fini
dell’utilizzo delle tecniche di Credit Risk Mitigation.
Inoltre, si dà atto che con riferimento alle segnalazioni relative alle posizioni cosiddette “Grandi
Esposizioni” alla data del 31 dicembre 2018, non è stato rilevato il superamento della soglia massima
prevista dalla normativa in materia.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1 Aspetti organizzativi
Nello svolgimento della sua attività la Banca è esposta al rischio che i crediti, a qualsiasi titolo vantati,
possano non essere onorati dai terzi debitori e, pertanto, debbano essere registrate in bilancio delle
perdite derivanti dalla loro cancellazione, totale o parziale, ovvero degli accantonamenti volti a
stimare il presumibile valore di realizzo del credito e la temporalità della riscossione.
Le potenziali cause di inadempienza risiedono in larga parte nella mancanza di disponibilità
economiche della controparte (mancanza di liquidità, insolvenza, etc.) e in misura marginale in
ragioni indipendenti dalla condizione finanziaria della controparte, quali ad esempio il rischio Paese
o rischi operativi.
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
Il processo di erogazione del credito è strutturato su livelli di autonomia distribuiti tra Funzione
Crediti, Comitato Crediti e Consiglio di Amministrazione in base a criteri di importo e categoria di
rischio delle tipologie di credito.
I momenti di istruttoria, delibera e di revisione delle linee di credito sono regolamentati da un iter in
cui intervengono i diversi attori competenti; tali fasi sono supportate e controllate dalla procedura che
consente, in ogni momento, la verifica (da parte di tutte le funzioni preposte alla gestione del credito)
delle posizioni affidate. In sede di istruttoria, per le richieste e revisioni di affidamenti, la valutazione,
anche prospettica, si struttura su più livelli in base all’entità e si basa prevalentemente su dati tecnici
e oggettivi, oltre che sull’approfondimento della specifica situazione economico-patrimoniale della
controparte e dei suoi garanti.
121
La definizione delle metodologie per il monitoraggio andamentale del rischio di credito ha come
obiettivo l’attivazione di una sistematica attività di controllo delle posizioni affidate ed è supportata
dagli strumenti messi a disposizione dalle procedure informatiche.
Per quanto riguarda i controlli di linea (primo livello), sono svolti dalla Funzione Crediti.
I controlli sulla gestione dei rischi (secondo livello) sono svolti con l’obiettivo di misurare e
monitorare il rischio associato alle esposizioni creditizie, sia singole che di gruppo, anche mediante
la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative, sia in termini di concessione,
sia di adeguatezza delle classificazioni e delle rettifiche su crediti, affinché la classificazione delle
esposizioni sia corretta e rappresentativa del grado di rischio sottostante (anche mediante controllo
sulle metodologie utilizzate per individuare le anomalie) e che vi sia una corretta valorizzazione degli
input al processo valutativo.
Inoltre, l’utilizzo di strumenti gestionali di stima e monitoraggio degli assorbimenti patrimoniali
permette una periodica analisi degli stessi, oltre che un controllo del livello di “eleggibilità” del
portafoglio garanzie acquisite.
Periodicamente viene sottoposta all’attenzione degli Organi aziendali della Banca l’analisi del rischio
di credito della stessa, sulla base delle risultanze degli strumenti gestionali adottati.
2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese
Si rimanda al capitolo “Parte A – Politiche contabili”, paragrafo “A2 – Parte relativa alle principali voci di
bilancio”, in relazione all’impairment delle attività finanziarie.
2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
Conformemente agli obiettivi ed alle politiche creditizie definite dagli Organi preposti, la tecnica di
mitigazione del rischio di credito maggiormente utilizzata dalla Banca si sostanzia nelle differenti
fattispecie di garanzie personali e reali, finanziarie e non finanziarie.
In particolare, sono previsti meccanismi di escalation in termini di autonomie deliberative degli
Organi competenti ai fini della concessione di affidamenti basati sia sul livello di merito di credito
della clientela, sia sulla tipologia di garanzia acquisita.
La stessa acquisizione di garanzie a fronte degli affidamenti concessi rappresenta uno dei principali
obiettivi previsti nell’ambito delle politiche creditizie della Banca.
La maggior parte delle esposizioni a medio e lungo termine della Banca è assistita da garanzia
ipotecaria ovvero da garanzia statale (Fondo di Garanzia).
3. Esposizioni creditizie deteriorate
3.1 Strategie e politiche di gestione
La Banca è organizzata con strutture e procedure normativo/informatiche per la gestione, la
classificazione e il controllo dei crediti.
Coerentemente con quanto dettato dalla normativa IAS/IFRS, ad ogni data di bilancio viene verificata
la presenza di elementi oggettivi di perdita di valore (impairment) su ogni strumento o gruppo di
strumenti finanziari.
Le posizioni che presentano andamento anomalo sono classificate in base a quanto disciplinato dalla
Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti “Il bilancio bancario: schemi e
regole di compilazione”, in differenti categorie di rischio:
122
- sofferenze: le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in situazioni
sostanzialmente equiparabili;
- inadempienze probabili: le esposizioni creditizie, diverse dalle sofferenze, per le quali la
banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie,
il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni
creditizie;
- esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni, diverse da quelle classificate
tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento della segnalazione,
sono scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni e superano una prefissata soglia di materialità;
- “esposizioni oggetto di concessioni”: le esposizioni oggetto di concessioni (forbearance) si
distinguono in:
• esposizioni oggetto di concessioni deteriorate, che corrispondono alle “Non
performing exposures with forbearance measures”. Tali esposizioni rappresentano un
dettaglio, a seconda dei casi, delle sofferenze, delle inadempienze probabili oppure
delle esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate; esse, quindi, non formano una
categoria a sé stante di attività deteriorate;
• altre esposizioni oggetto di concessioni, che corrispondono alle “Forborne performing
exposures”.
Al fine di gestire tempestivamente le problematiche conseguenti al deterioramento del rischio sulle
singole posizioni viene svolta, nel continuo, un’attività di monitoraggio andamentale sulle controparti
che presentano segnali di deterioramento interno e di sistema. La metodologia di valutazione delle
posizioni segue un approccio analitico, commisurato all’intensità degli approfondimenti ed alle
risultanze che emergono dal continuo processo di monitoraggio.
3.2 Write-off
Il write-off costituisce un evento che dà luogo a una cancellazione contabile quando non si hanno più
ragionevoli aspettative di recuperare l’attività finanziaria. Esso può verificarsi prima che le azioni
legali per il recupero dell’attività finanziaria siano terminate e non comporta necessariamente la
rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della Banca.
3.3 Attività finanziarie impaired o originate
Qualora all’atto dell’iscrizione iniziale un’esposizione creditizia risulti essere deteriorata, la stessa è
considerata quale “Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate” (Purchased originated Credit
Impaired – POCI). Le “Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate” sono convenzionalmente
classificate nell’ambito dello Stage 3.
4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni
Si rimanda al paragrafo precedente “3.1 Strategie e politiche di gestione”.
123
SEZIONE 1 - RISCHIO DEL CONSOLIDATO CONTABILE
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
A. QUALITA’ DEL CREDITO
A.1 ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE E NON DETERIORATE:
CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA E DISTRIBUZIONE
ECONOMICA.
A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori
di bilancio)
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Altre
esposizioni
deteriorate
Esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato 1.889 1.479 2.474 3.760 308.203 317.805
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva - - - - 64.199 64.199
3. Attività finanziarie designate al
fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value - - - - - -
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione 406 140 639 447 106.547 108.179
31/12/2018 2.295 1.619 3.113 4.207 478.949 490.183
31/12/2017 8.298 3.220 2.870 30.954 725.210 770.552
A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori
lordi e netti)
Portafogli/qualità
Deteriorate Non deteriorate
To
tale
(esp
osi
zio
ne
net
ta)
Esp
osi
zio
ne
lord
a
Ret
tifi
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lord
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Ret
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lore
com
ple
ssiv
e
Esp
osi
zio
ne
net
ta
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
17.137 (11.296)
5.841
5.136
312.784 (820)
311.964
317.805
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
-
-
-
-
64.259 (60)
64.199
64.199
3. Attività finanziarie designate al fair
value
-
-
-
- X X
-
-
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
-
-
-
- X X
-
-
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione
1.581 (395)
1.186
107.096 (103)
106.993
108.179
31/12/2018
18.728 (11.701)
7.027
5.136
484.139 (983)
483.156
490.183
31/12/2017
39.735 (25.347)
14.388 519
756.645 (481)
756.164
770.552
* valore da esporre a fini informativi
124
SEZIONE 2 – Rischi del Consolidato Prudenziale
1.1 Rischio di Credito
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
Le informazioni di natura qualitativa sono da ritenersi identiche a quelle relative alla Sezione 1 –
Rischi del Consolidato Contabile, in quanto le società ricomprese nel perimetro sono le medesime.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
A. QUALITA’ DEL CREDITO
A.1. ESPOSIZIONI CREDITIZIE DETERIORATE E NON DETERIORATE:
CONSISTENZE, RETTIFICHE DI VALORE, DINAMICA, DISTRIBUZIONE
ECONOMICA.
A.1.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto(valori di bilancio)
PORTAFOGLI/QUALITA'
Primo Stadio Secondo stadio Terzo stadio
Fin
o a
30 g
iorn
i
Da
olt
re 3
0 g
iorn
i
fin
o a
90
gio
rni
Olt
re 9
0 g
iorn
i
Fin
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30 g
iorn
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Da
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i
fin
o a
90
gio
rni
Olt
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0 g
iorn
i
Fin
o a
30 g
iorn
i
Da
olt
re 3
0 g
iorn
i
fin
o a
90
gio
rni
Olt
re 9
0 g
iorn
i
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 730 2.457 0 307 196 70 1 3.268 2.573
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - - - - - - - - -
31/12/2018 730 2.457 - 307 196 70 1 3.268 2.573
31/12/2017 238 - - 262 - - - 1.182 11.326
125
A.1.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate:
dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi
Cau
sali
/sta
di
di
ris
ch
io
Rettifiche di valore complessive
Accantonamenti
complessivi su
impegni a erogare
fondi e garanzie
finanziarie
rilasciate
Totale Attività rientranti nel
primo stadio
Attività rientranti nel
secondo stadio
Attività rientranti nel terzo
stadio
Di cui:
attività
finanziarie
impaired
acquisite o
originate
Att
ivit
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tazio
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coll
ett
ive
Prim
o s
tad
io
Secon
do s
tad
io
Terzo s
tad
io
Esistenze iniziali
157
-
-
157
51
-
51
25.355
-
25.355
-
-
3
-
20
25.586
Variazioni in aumento
da attività finanziarie
acquisite o originate
25
-
-
25
3
-
-
3
-
-
-
-
-
-
-
-
28
Cancellazioni diverse
dai write-off
-
-
-
-
-
-
-
-
(8.863)
-
(8.863)
-
-
-
-
-
-
Rettifiche/riprese di
valore nette per rischio
di credito (+/-)
397 (153)
244
255
-
255 (892)
- (892)
-
-
3
- (20)
-
153
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Cambiamenti della
metodologia di stima
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Write-off
-
-
-
-
-
-
-
- (7.989)
- (7.989)
-
-
-
-
- (17.109)
Altre variazioni
10
213
-
223
26
-
-
26
4.079
-
4.079
-
-
-
-
-
4.328
Rimanenze finali
589
60 -
649
335
-
-
335 11.690
- 11.690
-
-
6
-
- 12.680
Recuperi da incasso su
attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - - - - - - - - -
A.1.3 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate: trasferimenti tra diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)
Portafogli/stadi di rischio
Valori lordi / valore nominale
Trasferimenti tra primo stadio
e secondo stadio
Trasferimenti tra secondo
stadio e terzo stadio
Trasferimenti tra primo stadio e
terzo stadio
Da primo
stadio a
secondo stadio
Da secondo
stadio a primo
stadio
Da secondo
stadio a terzo
stadio
Da terzo stadio
a secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio
a primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
7.081 543 400 323 4.392 1.110
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - - - - - -
3. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate - - - - - 20
31/12/2018 7.081 543 400 323 4.392 1.130
31/12/2017 n.a n.a n.a n.a n.a n.a
126
A.1.4 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e
netti
Tipologia esposizione/Valori
Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
Netta
Write-off
parziali
complessivi* Deteriorate Non
deteriorate
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni - - - - -
b) Inadempienze probabili - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni - - - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni - - - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni - - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate - 38.202 (5) 38.197 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni - - - - -
Totale A 38.202 (5) 38.197 -
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate - - - - -
b) Non deteriorate - - - - -
Totale B - - -
TOTALE A+B 38.202 (5) 38.197 -
A.1.5 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi
e netti
Tipologia esposizione/Valori
Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive e
accantonamenti complessivi
Esposizione
Netta
Write-off
parziali
complessivi*
Deteriorate
Non
deteriorate
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 13.277 (10.982) 2.295 5.136
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni 1.106
(1.031) 75 1.052
b) Inadempienze probabili 2.031 (411) 1.620 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni 187
(94) 93 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 3.411 (298) 3.113 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni 3
(1) 2 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 4.351 (144) 4.207 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni 475
- 475 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 441.583 (833) 440.750 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni -
- - -
Totale A 18.719 445.934 (12.668) 451.985 5.136
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate 8 - 8 -
b) Non deteriorate 31.116 (6) 31.110 -
Totale B 8 31.116 (6) 31.118 0
TOTALE A+B 18.727 477.050 (12.674) 483.103 5.136
127
A.1.7 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni
deteriorate lorde
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni
A. Esposizione lorda iniziale 30.762 5.883 3.091
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 5.588 1.964 3.981
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 300 1.609 3.903
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 4.791 253 -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 497 102 78
C. Variazioni in diminuzione (23.073) (5.816) (3.662)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - (1.535) (743)
C.2 write-off (11.031) - (1.724)
C.3 incassi (2.855) (352) (118)
C.4 realizzi per cessioni (316) - -
C.5 perdite da cessioni (14) - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (3.873) (1.012)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (8.857) (56) (65)
D. Esposizione lorda finale 13.277 2.031 3.410
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
A.1.7bis Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle
esposizioni deteriorate lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia
Causali/Categorie
Esposizioni oggetto
di concessioni
deteriorate
Altre esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Esposizione lorda iniziale 3.172 17
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento 555 726
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessione - -
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessione - B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate - 649
B.4 altre variazioni in aumento 559 77
C. Variazioni in diminuzione (2.435) (268)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni - (4)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (649)
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate - -
C.4 write-off (1.052) -
C.5 incassi (131) (189)
C.6 realizzi per cessione - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (464) (75)
D. Esposizione lorda finale 1.296 475
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
128
A.1.9 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle
rettifiche di valore complessive
Causali/Categorie
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Totale
di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale
di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale
di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive
iniziali 22.303 1.372 2.662 685 380 3
- di cui: esposizioni cedute
non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento 7.283 873 771 36 223 -
B.1 rettifiche di valore di
attività impaired acquisite o
originate
- -
- -
B.2 altre rettifiche di valore 1.075 15 253 5 223 -
B.3 perdite da cessione 14 - - - - -
B.4 trasferimenti da altre
categorie di esposizioni
deteriorate
2.614 749
20
-
-
-
B.5 modifiche contrattuali
senza cancellazioni -
-
- -
B.6 altre variazioni in
aumento 3.581 109 498 31
- -
C. Variazioni in diminuzione (18.862) (1.214) (3.022) (627) (306) (2)
C.1 riprese di valore da
valutazione (82) (6) (215) (45) (45) -
C.2 riprese di valore da
incasso (1.376) (20) (417) (258) (27) (2)
C.3 utili da cessione (295) (5) - - - -
C.4 write-off (7.989) (1.183) - - (156) -
C.5 trasferimenti ad altre
categorie di esposizioni
deteriorate - - (2.390) (324) (78) -
C.6 modifiche contrattuali
senza cancellazioni - - - -
- -
C.7 altre variazioni in
diminuzione 8.863 - - -
- -
D. Rettifiche complessive
finali 10.982 1.031 411 94 297 1
- di cui: esposizioni cedute
non cancellate - - - - - -
129
A.2 CLASSIFICAZIONE DELLE ESPOSIZIONI IN BASE AI RATING ESTERNI E
INTERNI
A.2.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle
garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating esterni (valori lordi)
Esposizioni CLASSE DI RATING ESTERNI Senza
rating TOTALE
Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6
A. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - - 60.779 2.982 539 272 265.348 329.920
- Primo stadio - - 60.768 2.388 110 - 236.789 300.056
- Secondo stadio - - - - - - 12.728 12.728
- Terzo stadio - - 11 594 429 272 15.831 17.137
B. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - 64.259 - - - - 64.259
- Primo stadio - - 64.259 - - - - 64.259
- Secondo stadio - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - -
Totale (A+B) - - 125.038 2.982 539 272 265.348 394.179
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate - - - - - - 79 79
C. Impegni a erogare fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
- Primo stadio - - 5 150 - - 924 1.079
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - 1 - - 7 8
Totale C - - 5 151 - - 931 1.087
Totale (A + B + C) - - 125.043 3.133 539 272 266.279 395.266
130
A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA
A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Garanzie reali (1)
Garanzie personali (2)
TOTALE
(1) + (2)
Derivati su crediti Crediti di firma
CLN
Altri derivati
Immobili
ipoteche
Immobili
leasing
finanziario
Titoli
Altre
garanzie
reali
Controparti
centrali Banche
Altre
società
finanziarie
Altri
soggetti
Amministrazioni
pubbliche Banche
Altre
società
finanziarie
Altri
soggetti
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite: 219.279 209.170 11.098 - 160 169.373 - - - - - 26.486 - - 1.040 208.157
1.1 totalmente garantite 200.954 191.568 11.098 - 160 169.373 - - - - - 10.453 - - 1.034 192.118
- di cui deteriorate 13.993 5.035 1.468 - - 3.489 - - - - - 340 - - 169 5.466
1.2 parzialmente garantite 18.325 17.602 - - - - - - - - - 16.033 - - 6 16.039
- di cui deteriorate 1.084 671 - - - - - - - - - 668 - - 3 671
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite:
682 676 - - 55 20 - - - - - 400 - - 11 486
1.1 totalmente garantite 32 32 - - - 20 - - - - - - - - 11 31
- di cui deteriorate 7 7 - - - - - - - - - - - - 7 7
1.2 parzialmente garantite 650 644 - - 55 - - - - - - 400 - - - 455
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
131
B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE
B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela
Esposizioni/Controparti
Amministrazioni
pubbliche Società finanziarie
Società finanziarie
(di cui imprese di assicurazione) Società non finanziarie Famiglie
Espos. Netta Rettifiche val.
complessive Espos. Netta
Rettifiche val.
complessive Espos. netta
Rettifiche val.
complessive Espos. netta
Rettifiche val.
complessive Espos. netta
Rettifiche val.
complessive
A. Esposizioni creditizie per
cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - 1.028 7.366 1.267 3.616
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni - - - - - - 74 1.031 - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - 393 218 1.227 193
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni - - - - - - 20 87 73 7 A.3 Esposizioni scadute
deteriorate - - - - - - 400 100 2.713 198
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - - - - 2 1
A.4 Esposizioni non deteriorate 123.549 113 117.079 - - - 32.822 513 171.509 352
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni 475 -
Totale (A) 123.549 113 117.079 - - - 34.643 8.197 176.716 4.359
B. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" 123.549 113 117.079 - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate 247.098 226 234.158 - - - 2 - 6 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.041 6 32 -
31/12/2018 247.098 226 234.158 - - - 1.043 6 38 -
31/12/2017 333.161 120 2.230 36 - - 27.153 22.256 211.164 3.284
132
B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela
Esposizioni/Aree geografiche
Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche di
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per
cassa
A.1 Sofferenze 2.295 10.982 - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili 1.620 411 - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate 3.112 297 - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 444.959 978
Totale (A) 451.986 12.668 - - - - - - - -
B. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio"
B.1 Esposizioni deteriorate 8
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.073 6
Totale (B) 1.081 6 - - - - - - - -
31/12/2018 453.067 12.674 - - - - - - - -
31/12/2017 573.708 25.849
133
B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)
Esposizioni/Aree geografiche
Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del
mondo
Esp
osi
zio
ne
Net
ta
Ret
tifi
che
va
lore
com
ple
ssiv
e
Esp
osi
zio
ne
Net
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Ret
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che
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Esp
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zio
ne
Net
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va
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com
ple
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e
Esp
osi
zio
ne
Net
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Ret
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va
lore
com
ple
ssiv
e
Esp
osi
zio
ne
Net
ta
Ret
tifi
che
va
lore
com
ple
ssiv
e
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.5 Esposizioni non deteriorate 38.197 5 - - - - - - - -
Totale A 38.197 5 - - - - - - - -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -
B.4 Altre esposizioni - - - - - - - - - -
Totale B - - - - - - - - - -
31/12/2018 38.197 5 - - - - - - - -
31/12/2017 197.608 - - - - - - - - -
134
B.4 Grandi esposizioni
Voci/valori 31/12/2017 31/12/2016 Numero posizioni 4 4
Esposizione 421.568 65.686
Valore ponderato 9.849 49.230
Rispetto all'esercizio 2016, il numero delle posizioni classificate come "grandi esposizioni" è rimasto
invariato mentre il valore nominale e ponderato è aumentato in coerenza con la politica di impieghi
intrapresa dalla Banca. Non è stato rilevato il superamento della soglia massima prevista dalla
normativa in materia. La tipologia delle controparti delle suddette esposizioni rientra principalmente
nel settore del sistema bancario italiano e parte nel Tesoro dello Stato.
L'applicazione del metodo Look through viene utilizzato anche con riferimento alla valutazione dei
grandi rischi connessi ai titoli ABS sottoscrittti.
Per maggiori informazioni sui Fondi propri e sui Coefficienti di Vigilanza, si rimanda alla sezione F.
135
D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività
cedute e non cancellate integralmente: fair value
Forme tecniche/Portafoglio Rilevate per
intero
Rilevate
parzialmente
Totale
31/12/2018 31/12/2017
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 13.732 - 13.732 -
1. Titoli di debito 13.732 - 13.732 -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - - -
Totale attività finanziarie 13.732 - 13.732 -
Totale passività finanziarie associate 13.700 - 31/12/2018 13.732 - 13.732
31/12/2017 - - -
136
E. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
Nel corso del 2018 non sono state effettuate variazioni nei modelli di misurazione del rischio di credito; a tal
fine la Banca adotta la metodologia standardizzata per il calcolo dei RWA di ciascun credito e, di conseguenza,
per la stima dei Fondi Propri assorbiti da tale fattispecie di rischio.
Sono utilizzati strumenti gestionali per la stima ed il monitoraggio degli assorbimenti patrimoniali in
riferimento al rischio di credito, di controparte e di concentrazione, con la classificazione delle esposizioni tra
le classi di analisi previste dall’approccio standardizzato della normativa di Vigilanza.
137
SEZIONE 1.2 - RISCHI DI MERCATO
Il rischio di mercato è il rischio che il valore o i flussi di uno strumento finanziario cambino per effetto di
variazioni di fattori di mercato. Il rischio di mercato riguarda il rischio di tasso di interesse, il rischio di cambio
e altri rischi di prezzo.
Nel corso nel 2018 Banca Progetto non ha detenuto strumenti finanziari nel portafoglio di negoziazione.
1.2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E RISCHIO DI PREZZO –
PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali
Nel corso nel 2018 Banca Progetto S.p.A. non ha detenuto strumenti finanziari nel portafoglio di negoziazione.
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo
Non applicabile.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle
attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari
Nel corso del 2018 Banca Progetto S.p.A. non ha detenuto strumenti finanziari nel portafoglio di negoziazione.
3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l’ analisi della sensitività.
Non applicabile.
138
1.2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO – PORTAFOGLIO
BANCARIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del
rischio di prezzo
Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario attiene alle perdite che una banca può subire per
effetto di uno sfavorevole andamento dei tassi di mercato e si riferisce alla mancata coincidenza delle date di
scadenza e di riprezzamento (repricing risk) e al diverso andamento dei tassi di riferimento delle poste attive
e passive (basis risk).
La sua misurazione avviene con tecniche di ALM atte a stimare gli impatti sulla formazione del margine di
interesse e sul valore attuale delle poste patrimoniali attive e passive dovuti a variazioni dei tassi di interesse.
Le poste patrimoniali interessate sono quelle per le quali non sussiste il trading intent cioè quelle riferibili a
servizi resi alla clientela e ad investimenti di tipo strategico.
Il rischio di tasso di interesse trova collocazione tra i rischi c.d. “di secondo pilastro”. Nel Resoconto ICAAP
inoltrato all’Organo di Vigilanza, ai sensi della disciplina di riferimento (Circolare n. 285, Titolo III, Capitolo
1, Allegato C), il rischio di tasso d’interesse è stato oggetto di specifica misurazione in termini di assorbimento
patrimoniale.
A tal fine la Banca si ispira alla metodologia prevista dalla normativa prudenziale che prevede l’effettuazione
di un’analisi di sensitività al tasso d’interesse attraverso uno shock determinato sulla base delle variazioni dei
tassi di interesse registrati in un periodo di osservazione di 6 anni, considerando alternativamente il 1°
percentile (ribasso) o il 99° (rialzo). In caso di scenari al ribasso, viene garantito il vincolo di non negatività
dei tassi.
La metodologia utilizzata, in particolare, prevede:
− classificazione delle attività e delle passività in 14 fasce temporali, le attività e le passività a tasso
fisso sono classificate in base alla loro vita residua, le attività e le passività a tasso variabile sono
ricondotte nelle diverse fasce temporali sulla base della data di rinegoziazione del tasso di interesse;
− ponderazione delle esposizioni nette all’interno di ciascuna fascia: nell’ambito di ogni fascia, le
posizioni attive sono compensate con quelle passive, ottenendo una posizione netta. Ciascuna
posizione netta, per ogni fascia temporale, è moltiplicata per i fattori di ponderazione, ottenuti come
prodotto tra una variazione ipotetica dei tassi e una approssimazione della duration modificata relativa
alle singole fasce.
− somma delle esposizioni ponderate delle diverse fasce temporali: le esposizioni ponderate delle
diverse fasce sono sommate tra loro, ottenendo un’esposizione ponderata totale che approssima la
variazione del valore attuale delle poste esposte a tale fattispecie di rischio nell’eventualità dello shock
di tasso ipotizzato.
139
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle
passività finanziarie
Valuta di denominazione - Euro
Tipologia/Durata
residua A vista
Fino a 3
mesi
da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 83.990 19.228 99.214 10.354 145.545 126.320 246 5.285
1.1 Titoli di debito - 9.637 94.056 - 19.855 - - -
- con opzione di
rimborso anticipato - - - - - - -
- altri - 9.637 94.056 - 19.855 - - -
1.2 Finanziamenti a
banche 34.580 3.616 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a
clientela 49.410 5.975 5.158 10.354 125.690 126.320 246 -
- c/c 92 - - 2 283 - - -
- altri finanziamenti 49.318 5.975 5.158 10.352 125.407 126.320 246 -
- con opzione di
rimborso anticipato 38.030 2.147 1.123 36 206 140 224 -
- altri 11.288 3.828 4.034 10.315 125.201 126.181 22 5.285
2. Passività per cassa 8.884 410.486 3.147 9.999 8.702 - - -
2.1 Debiti verso clientela 8.884 345.486 3.147 9.999 8.702 - - -
- c/c 8.184 328.801 75 30 - - -
- altri debiti 700 16.685 3.147 9.924 8.672 - - -
- con opzione di
rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 700 16.685 3.147 9.924 8.672 - - -
2.1 Debiti verso banche - 65.000 - - - - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri debiti - 65.000 - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato - - - - - - - -
- altre - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo
sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre Operazioni
fuori bilancio 1.054 29.990 29.990 - - - - -
+ Posizioni lunghe 527 29.990 - - - - - -
+ Posizioni corte 527 - 29.990 - - - - -
140
2. Portafoglio bancario – modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Al 31 dicembre 2018, l’applicazione della metodologia sopra esposta, che prevede l’effettuazione di un’analisi
di sensitività al tasso d’interesse attraverso uno shock determinato sulla base delle variazioni dei tassi di
interesse registrati in un periodo di osservazione di 6 anni, considerando alternativamente il 1° percentile
(ribasso) o il 99° (rialzo), evidenzia un assorbimento di capitale pari a 2.9 Mln/Euro a fronte del rischio tasso.
1.2.3 RISCHIO DI CAMBIO
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio
La Banca non detiene esposizioni rilevanti in divisa diversa dall’Euro.
B. Attività di copertura del rischio di cambio
La Banca non ha posizioni aperte.
141
SEZIONE 1.4 - RISCHIO DI LIQUIDITÀ
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità
Il rischio di liquidità è rappresentato dalla possibilità che la Banca non riesca a mantenere i propri impegni di
pagamento a causa dell’incapacità di reperire fondi (Funding Liquidity Risk) o dell’incapacità di cedere attività
sul mercato per far fronte allo sbilancio di liquidità (Market Liquidity Risk). Il rischio di liquidità, inoltre,
riguarda l’incapacità di reperire nuove risorse finanziarie adeguate, in termini di ammontare e di costo, rispetto
alle necessità/opportunità operative, che costringa la Banca a rallentare o fermare lo sviluppo dell’attività, o
sostenere costi di raccolta eccessivi per fronteggiare i propri impegni, con impatti negativi significativi sulla
marginalità della propria attività4. Le principali fonti finanziarie della Banca sono rappresentate dal patrimonio
e dalla raccolta presso la clientela retail.
La Banca è comunque costantemente impegnata nell’armonico sviluppo delle proprie risorse finanziarie, sia
dal punto di vista dimensionale che dei costi.
La Banca si è dotata di apposita policy per la gestione del rischio di liquidità, nonché di un piano che definisce
gli obiettivi e descrive i processi e le strategie di intervento da attuare in condizioni di emergenza (Contingency
Funding Plan):
1. Policy per la gestione del rischio di liquidità
Il documento, approvato dal Consiglio di Amministrazione nel mese di Dicembre 2017, definisce le linee
guida per la gestione del rischio di liquidità durante l’operatività ordinaria in termini di struttura di
governance, strumenti di misurazione, modalità di gestione, di monitoraggio e controllo del rischio.
2. Contingency Funding Plan
Il documento, approvato dal Consiglio di Amministrazione nel mese di Dicembre 2017, definisce le linee
guida per la gestione del rischio di liquidità durante le fasi di tensione o crisi di liquidità in termini di
struttura di governance, definizione degli early warning e degli stati di tensione / crisi e dei conseguenti
processi da attivare (processo di escalation e recovery option).
3. Indicatori di liquidità
La nuova normativa armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento
UE n. 575/2013 (CRR), così come ad oggi aggiornato, ha introdotto i seguenti indicatori di liquidità:
• Liquidity Coverage Ratio (di seguito, LCR): indicatore di copertura della liquidità a breve termine che ha
l’obiettivo di vincolare le banche ad accumulare sufficienti attività facilmente liquidabili e di elevata
qualità, al fine di fronteggiare uno scenario di forte stress nella raccolta su un arco temporale di trenta
giorni. Al 31 dicembre 2018 risulta pari al 855%.
• Net Stable Funding Ratio (di seguito, NSFR): indicatore di tipo strutturale di lungo periodo che è rilevato
con l’intento di segnalare l’esistenza di eventuali squilibri tra attività e passività liquide aziendali. Al 31
dicembre 2018 risulta essere pari al 131%.
I requisiti di liquidità, quindi, risultano ampiamente superiori al 100%, quindi oltre il target teorico indicato
nel periodo di phase-in dalla normativa Basilea 3 (il regime transitorio per l’introduzione dell’LCR prevede
un valore minimo del 90% per il 2018; al momento non è stato ancora stabilito un framework regolamentare
definitivo e un minimo per l’NSFR che quindi è monitorata a livello gestionale).
4 Tale rischio assume connotazioni e impatti differenti in condizioni di normale operatività ovvero in condizioni di stress
dei mercati finanziari.
142
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie
Valuta di denominazione: Euro
Voci/Scaglioni temporali a vista
da oltre 1
giorno
fino a 7
giorni
da oltre 7
giorni fino
a 15
giorni
da oltre
15 giorni
fino a 1
mese
da oltre 1
mese fino
a 3 mesi
da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
da
oltre1
anno
fino a 5
anni
oltre 5
anni
durata
indeterminata
Attività per cassa 46.320 9 32 2.013 4.153 7.455 14.883 263.108 136.376 8.901
A.1 Titoli di stato - - 22 - 95 223 95 115.000 10.000 -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - -
A.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 46.320 9 10 2.013 4.163 7.232 14.788 148.108 126.376 8.901
- Banche 34.585 - - - - - - - - 3.617
- Clientela 11.735 9 10 2.013 4.163 7.232 14.788 148.108 126.376 5285
Passività per cassa 8.884 45.338 17.879 16.035 331.237 3.162 10.083 8.528 - -
B.1 Depositi e conti
correnti 8.213 31.638 17.879 16.035 331.237 3.162 10.083 8.528 - -
- Banche - 25.000 - 40.000 - - - - -
- Clientela 8.213 6.638 17.879 16.035 291.237 3.162 10.083 8.528 - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 671 13.700 - - - - - - - -
Operazioni fuori bilancio 30.537 29.990 - - - 7 - 500 - -
C.1 Derivati finanziari con
scambio capitale - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.2 Derivati finanziari
senza scambio capitale - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.3 Depositi e
finanziamenti da ricevere 29.990 29.990 - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - 29.990 - - - - - - - -
- Posizioni corte 29.990 - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi 547 - - - - 7 - 500 - -
- Posizioni lunghe 20 - - - - 7 - 500 - -
- Posizioni corte 527 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie
ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio capitale - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi
senza scambio capitale - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
143
SEZIONE 1.5 – RISCHI OPERATIVI
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
Banca Progetto S.p.A. adotta, a partire dal 30 giungo 2016, il metodo base per il calcolo del requisito di fondi
propri per il rischio operativo nel rispetto delle indicazioni previste dalla normativa di vigilanza prudenziale.
Pertanto, a partire dalla segnalazione con data di riferimento 30 giugno 2016 il requisito di fondi propri
individuale a fronte del rischio operativo di Banca Progetto viene calcolato con il metodo base.
La definizione adottata e recepita da Banca Progetto identifica il rischio operativo come “rischio di perdite
derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di processi, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi
esogeni, ivi compreso il rischio giuridico”.
Tale sistema di gestione, avente come obiettivi principali il contenimento delle perdite operative e il
miglioramento dei processi interni ritenuti critici, prevede l’effettuazione delle seguenti attività:
- rilevazione stime qualitative soggettive (Risk Self Assessment);
- calcolo requisito e valutazione esposizione ai rischi operativi.
In particolare, l’individuazione delle perdite operative interne e lo svolgimento del processo di Risk Self
Assessment permettono di mettere in evidenza le aree di maggiore criticità per le quali vengono proposti
specifici interventi di mitigazione, in particolare, in termini di incremento dei controlli di primo livello.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Nel corso dell’esercizio 2018, non sono stati registrati dalla Banca particolari eventi di perdita operativa.
144
145
Parte F – Informazioni sul patrimonio
146
147
SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA
A. INFORMAZIONE DI NATURA QUALITATIVA
Il patrimonio d’impresa rappresenta il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva
attività bancaria. Un livello di patrimonializzazione adeguato consente di esprimere con necessari
margini di autonomia la propria vocazione imprenditoriale e nel contempo preservare la stabilità delle
banche. Il patrimonio, inoltre, costituisce il principale punto di riferimento per la valutazione
dell’Organo di Vigilanza ai fini della stabilità delle banche. Su di esso sono fondati i più importanti
strumenti di controllo in termini di gestione dei rischi; alle dimensioni patrimoniali è connessa inoltre
l’operatività in diversi comparti.
Il framework Basilea 3 in tema di fondi propri ha introdotto vari elementi di novità rispetto alla
precedente normativa prudenziale prevedendo in particolare: una ricomposizione del capitale delle
banche a favore di azioni ordinarie e riserve di utili (c.d. common equity), al fine di accrescerne la
qualità; l’adozione di criteri più stringenti per la computabilità di altri strumenti di capitale (gli
strumenti innovativi di capitale e le passività subordinate); una maggiore armonizzazione degli
elementi da dedurre (con riferimento a talune categorie di attività per imposte anticipate e alle
partecipazioni rilevanti in società bancarie, finanziarie e assicurative); l’inclusione solo parziale nel
common equity degli interessi di minoranza.
Le nuove regole in tema di fondi propri sono oggetto di introduzione graduale essendo previsto un
periodo transitorio. La nuova definizione di fondi propri prevede infatti un phasing-in nella maggior
parte dei casi articolato su 4 anni, mentre gli altri strumenti di capitale non più conformi saranno
esclusi gradualmente dall’aggregato patrimoniale, utile ai fini di vigilanza, entro il 2021.
Nella determinazione dei fondi propri, viene fatto riferimento alla normativa specifica secondo la
quale è costituito dalla somma algebrica di una serie di elementi (positivi e negativi) che, in relazione
alla qualità patrimoniale riconosciuta a ciascuno di essi, possono entrare nel calcolo del Capitale di
Classe 1 (sia nel Capitale primario di Classe 1 - Common Equity Tier 1 che nel Capitale Aggiuntivo
di Classe 1 – Additional Tier 1 Capital) oppure di Classe 2 (Tier 2) seppur con alcune limitazioni.
Gli elementi positivi che costituiscono i fondi devono essere nella piena disponibilità delle banche,
in modo da poter essere utilizzati senza limitazioni per la copertura dei rischi e delle perdite aziendali.
L'importo di tali elementi è depurato degli eventuali oneri di natura fiscale. Il complesso dei fondi
propri è costituito dal Capitale di Classe 1 (Tier 1 Capital), a sua volta composto da Capitale primario
di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) e Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 –
AT 1) al quale si somma il Capitale di Classe 2 (Tier 2 – T2) al netto delle deduzioni.
148
B. INFORMAZIONE DI NATURA QUANTITATIVA
B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione
Voci/Valori 31/12/2018 31/12/2017
1. Capitale 10.404
8.541
2. Sovrapprezzi di emissione 54.048
-
3. Riserve
(10.143)
39.734
- di utili
(28.936)
(17.227)
a) legale - -
b) statutaria - -
c) azioni proprie - -
d) altre
(28.936)
(17.227)
- altre 18.793
56.961
4. Strumenti di capitale - -
5. (Azioni proprie) - -
6. Riserve da valutazione
(1.805)
(1.228)
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- -
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
(1.697)
(1.134)
Attività materiali - -
Attività immateriali - -
Copertura di investimenti esteri - -
Copertura dei flussi finanziari - -
Strumenti di copertura [elementi non designati] - -
Differenze di cambio - -
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito
- -
creditizio) - -
Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti
(108)
(94)
Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio
netto
- -
Leggi speciali di rivalutazione - -
7. Utile (perdita) d'esercizio
(13.890)
(11.592)
TOTALE 38.614 35.455
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Attività/Valori 31/12/2018 31/12/2017
Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito - (1.697) - (1.134)
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
TOTALE - (1.697) - (1.134)
1. Titoli di debito - (1.697) - (1.134)
149
B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Finanzia-
menti
1. Esistenze iniziali 14 1 - -
2. Variazioni positive - - - -
2.1 Incrementi di fair value - - - -
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative: - - - -
- da deterioramento - - - -
- da realizzo - - - -
2.3 Altre variazioni - - - -
3. Variazioni negative (1.148) (1) - -
3.1 Riduzioni di fair value (1.134) - - -
3.2 Rettifiche da deterioramento - - - -
3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo (14) (1) - -
3.4 Altre variazioni - - - -
4. Rimanenze finali (1.134) - - -
150
SEZIONE 1 – IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA
A. INFORMAZIONE DI NATURA QUALITATIVA
Il patrimonio d’impresa rappresenta il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva
attività bancaria. Un livello di patrimonializzazione adeguato consente di esprimere con necessari
margini di autonomia la propria vocazione imprenditoriale e nel contempo preservare la stabilità delle
banche. Il patrimonio, inoltre, costituisce il principale punto di riferimento per la valutazione
dell’Organo di Vigilanza ai fini della stabilità delle banche. Su di esso sono fondati i più importanti
strumenti di controllo in termini di gestione dei rischi; alle dimensioni patrimoniali è connessa inoltre
l’operatività in diversi comparti.
Il framework Basilea 3 in tema di fondi propri ha introdotto vari elementi di novità rispetto alla
precedente normativa prudenziale prevedendo in particolare: una ricomposizione del capitale delle
banche a favore di azioni ordinarie e riserve di utili (c.d. common equity), al fine di accrescerne la
qualità; l’adozione di criteri più stringenti per la computabilità di altri strumenti di capitale (gli
strumenti innovativi di capitale e le passività subordinate); una maggiore armonizzazione degli
elementi da dedurre (con riferimento a talune categorie di attività per imposte anticipate e alle
partecipazioni rilevanti in società bancarie, finanziarie e assicurative); l’inclusione solo parziale nel
common equity degli interessi di minoranza.
Le nuove regole in tema di fondi propri sono oggetto di introduzione graduale essendo previsto un
periodo transitorio. La nuova definizione di fondi propri prevede infatti un phasing-in nella maggior
parte dei casi articolato su 4 anni, mentre gli altri strumenti di capitale non più conformi saranno
esclusi gradualmente dall’aggregato patrimoniale, utile ai fini di vigilanza, entro il 2021. Le nuove
regole introdotte con l’IFRS 9, ed in particolare quelle sulle svalutazioni dei crediti effettuate in sede
di FTA, prevedono un periodo di phase-in fino al 2022.
Nella determinazione dei fondi propri, viene fatto riferimento alla normativa specifica secondo la
quale è costituito dalla somma algebrica di una serie di elementi (positivi e negativi) che, in relazione
alla qualità patrimoniale riconosciuta a ciascuno di essi, possono entrare nel calcolo del Capitale di
Classe 1 (sia nel Capitale primario di Classe 1 - Common Equity Tier 1 che nel Capitale Aggiuntivo
di Classe 1 – Additional Tier 1 Capital) oppure di Classe 2 (Tier 2) seppur con alcune limitazioni.
Gli elementi positivi che costituiscono i fondi devono essere nella piena disponibilità delle banche,
in modo da poter essere utilizzati senza limitazioni per la copertura dei rischi e delle perdite aziendali.
L'importo di tali elementi è depurato degli eventuali oneri di natura fiscale. Il complesso dei fondi
propri è costituito dal Capitale di Classe 1 (Tier 1 Capital), a sua volta composto da Capitale primario
di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) e Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 –
AT 1) al quale si somma il Capitale di Classe 2 (Tier 2 – T2) al netto delle deduzioni.
151
SEZIONE 2 – I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA
A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
I fondi propri rappresentano il principale punto di riferimento dell’Organo di Vigilanza ai fini della
verifica della stabilità delle banche, sono infatti previsti dei requisiti minimi di adeguatezza
patrimoniale.
I fondi propri rappresentano il presidio di riferimento per la vigilanza prudenziale, in quanto risorse
finanziarie in grado di assorbire le potenziali perdite derivanti dall’esposizione delle banche ai rischi
caratteristici della propria attività.
Le disposizioni in materia di vigilanza prudenziale sono finalizzate ad armonizzare i criteri di calcolo
dei fondi propri con l’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. In particolare, esse
definiscono i cosiddetti “filtri prudenziali” che hanno lo scopo di salvaguardare la qualità dei fondi
propri e di ridurne la potenziale volatilità indotta dai principi contabili internazionali.
1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)
Il Capitale di Classe 1 (Tier 1 Capital), è composto dal Capitale primario di Classe 1 (Common Equity
Tier 1 - CET 1) e dal Capitale Aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT 1).
La forma più importante del Tier 1 è il Common Equity, composto da strumenti di capitale, riserve di
utili, riserve da valutazione, altre riserve, interessi di minoranza computabili, oltre agli elementi in
deduzione.
Sono previsti inoltre alcuni filtri, consistenti in aggiustamenti regolamentari del valore contabile di
elementi (positivi o negativi) di elementi del capitale primario. La normativa prevede anche una serie
di elementi da dedurre dal Capitale primario di Classe 1 quali le Deferred Tax Assets (DTA).
2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)
La categoria Additional Tier 1, analogamente al CET 1, deve essere in grado di assorbire le perdite
in condizioni di continuità dell’impresa (going concern) ed è soggetta al rispetto di alcuni importanti
criteri, fra i quali la subordinazione rispetto ai restanti creditori della banca - inclusi i depositanti e i
creditori subordinati - la mancanza di un obbligo di distribuire dividendi e la durata perpetua.
Vengono in genere ricompresi in tale componente gli strumenti di capitale diversi dalle azioni
ordinarie (che vengono computate nel Common Equity) e che rispettano i requisiti normativi per
l’inclusione in tale livello dei fondi propri.
3. Capitale di Classe 2 (Tier 2 – T2)
Il Capitale di Classe 2 (Tier 2) contiene gli strumenti in grado di assorbire le perdite nel rispetto delle
indicazioni normative previste negli articoli 48 e 52 della Direttiva del Parlamento europeo e del
Consiglio n° 2014/59/UE che riguarda, nello specifico, l’ordine con cui le autorità di risoluzione
devono procedere alla riduzione e/o conversione delle obbligazioni di un ente in dissesto.
Come sopra specificato, l’introduzione della normativa in tema di fondi propri avviene attraverso un
regime transitorio, tendenzialmente fino al 2017, e regole di grandfathering per la computabilità
parziale, con graduale esclusione entro il 2021 degli strumenti di capitale precedentemente emessi
152
che non soddisfano tutti i requisiti prescritti dalle disposizioni normative di vigilanza prudenziale per
gli strumenti patrimoniali del Common Equity, Additional Tier 1 e Tier2.
B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
31/12/2018
A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) prima dell’applicazione dei filtri prudenziali
38.614
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) 64
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio
(A +/- B)
38.550
D. Elementi da dedurre dal CET1 217
E. Regime transitorio – Impatto su CET1 (+/-)
4.196
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) (C – D +/-E)
42.529
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti
del regime transitorio -
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie -
H. Elementi da dedurre dall’AT1
I. Regime transitorio – Impatto su AT1 (+/-) -
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) (G - H +/- I) -
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio -
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie -
N. Elementi da dedurre dal T2 -
O. Regime transitorio – Impatto su T2 (+/-) -
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) (M - N +/- O) -
Q. Totale fondi propri (F + L + P) 42.529
Gli elementi da dedurre del CET1 e gli impatti del regime transitorio sul medesimo CET1 sono in
larga parte funzione del risultato di esercizio e comunque poco significativo nel complesso.
Da evidenziare che l’impatto del regime transitorio, positivo per Euro 4,3 milioni, è da ricondurre
agli effetti della prima applicazione dell’IFRS 9 sulle svalutazioni crediti, per i quali la normativa
prevede un regime transitorio di phase-in che scade nel 2022. Come conseguenza degli elementi sopra
descritti, e considerando Euro 22 milioni di versamenti non restituibili in conto futuro aumento di
capitale effettuati dall’azionista di riferimento nel corso del 2018, i fondi propri a fine 2018
ammontano a Euro 42,5 milioni.
153
2.2 – ADEGUATEZZA PATRIMONIALE
A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
Alle Banche si applicano i seguenti livelli base regolamentari: 4,5% per il Common Equity Tier 1,
6,0% per il Tier 1 ed 8,0% per il Total Capital. Oltre a tali coefficienti base, possono trovare
applicazione ulteriori buffer fissati a livello sistemico (tra cui la riserva di conservazione del capitale
e la riserva anticiclica) ovvero a livello di singolo istituto.
B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
31/12/2018
Categorie/Valori Importi non ponderati (*) Importi ponderati/requisiti
31/12/2018 31/12/2018
A. ATTIVITÀ DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 455.686 233.696
1. Metodologia standardizzata 455.686 233.696
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 18.696
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito
B.3 Rischio di regolamento
B.4 Rischi di mercato
1. Metodologia standard
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.5 Rischio operativo 664
1. Metodo base 664
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.6 Altri elementi del calcolo
B.7 Totale requisiti prudenziali 19.360
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 242.001
C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio ) 17,57%
C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 17,57%
C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 17,57%
(*) Gli “importi non ponderati” corrispondono all’Equivalente creditizio: valore dell’esposizione che
tiene conto dei filtri prudenziali, delle tecniche di mitigazione del rischio e dei fattori di conversione
del credito.
154
La dotazione di fondi propri per un ammontare di Euro 42,5 milioni è a fronte di un attivo ponderato
di Euro 242 milioni derivante quasi esclusivamente dal rischio di credito. La crescita delle attività di
rischio ponderate rispetto all’anno precedente è conseguenza delle erogazioni dirette di prestiti CQ,
parzialmente compensate dalle cessioni di Prestiti CQ effettuate dal veicolo Lake Securitisation a fine
2018.
Il CET1 capital ratio è pari al 17,57% a fine 2018.
155
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami
d’azienda
Non sono state realizzate operazioni straordinarie di aggregazione riguardanti imprese o rami
d’azienda nel corso dell’esercizio 2017.
156
157
Parte H – Operazioni con parti correlate
158
La disciplina delle operazioni con parti correlate mira a presidiare il rischio che la vicinanza di taluni
soggetti (cd. “parti correlate”) ai centri decisionali della società possa compromettere l’oggettività e
l’imparzialità delle decisioni aziendali, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle
risorse, nell’esposizione della società a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, nonché a
potenziali danni per la società stessa e i suoi stakeholders.
In particolare, il paragrafo 9 dello IAS 24 definisce come segue il concetto di parte correlata:
i) una persona o uno stretto familiare di quella persona sono correlati ad un’entità che redige il
bilancio se tale persona:
a) ha il controllo o il controllo congiunto dell’entità che redige il bilancio;
b) ha un’influenza notevole sull’entità che redige il bilancio; o
c) è uno dei dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità che redige il bilancio o di una
sua controllante.
ii) un’entità è correlata ad un’entità che redige il bilancio se si applica una qualsiasi delle seguenti
condizioni:
a) l’entità e l’entità che redige il bilancio fanno parte dello stesso gruppo (il che significa che
ciascuna controllante, controllata o società del gruppo è correlata alle altre);
b) un’entità è una collegata o una joint venture dell’altra entità (o una collegata o una joint
venture facente parte di un gruppo di cui fa parte l’altra entità);
c) entrambe le entità sono joint venture di una stessa terza controparte;
d) l’entità è una joint venture di una terza entità e l’altra entità è una collegata della terza
entità;
e) l’entità è rappresentata da un piano a benefici definiti successivi alla fine del rapporto di
lavoro a favore dei dipendenti dell’entità che redige il bilancio o di un’entità ad essa
correlata. Se l’entità che redige il bilancio è essa stessa un piano di questo tipo, anche i
datori di lavoro che la sponsorizzano sono correlati all’entità che redige il bilancio;
f) l’entità è controllata o controllata congiuntamente da una persona identificata al punto a);
o
g) una persona identificata al punto i), lett. a), ha un’influenza significativa sull’entità o è
uno dei dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità (o di una sua controllante).
La Banca, ha adottato un’apposita procedura interna per l’effettuazione delle operazioni con parti
correlate in attuazione degli obblighi informativi previsti dalla Regolamentazione Consob e dalle
raccomandazioni del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate. Inoltre, a seguito della delibera
Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 (Regolamento Parti Correlate), è stato adottato, su indicazione
dell’ ex capogruppo Banca Etruria - il “Regolamento sulle operazioni con parti correlate” in
ottemperanza alle previsioni di cui all’art. 2391-bis del Codice Civile, al fine di: (i) disciplinare
l’individuazione, l’approvazione e l’esecuzione delle operazioni con parti correlate poste in essere
direttamente o indirettamente dalla società; (ii) indicare regole idonee ad assicurare la trasparenza e
la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni stesse, stabilendo le modalità di
adempimento dei relativi obblighi informativi.
Infine, in sede di recepimento del 9° aggiornamento della Circolare 263, è stato adottato il
Regolamento, sempre emanato dalla ex Capogruppo in materia di operazioni con “soggetti collegati”,
che costituisce un compendio unico per la gestione delle operazioni con soggetti rilevanti, ai sensi
delle diverse discipline vigenti (articolo 136 TUB, parti correlate IAS 24 e Regolamento Parti
Correlate, soggetti collegati ex Circolare 263).
Il Consiglio di Amministrazione, nelle more delle variazioni da porre in essere a seguito del
cambiamento della maggioranza proprietaria, appena insediato, ha confermato tutte le norme interne
precedentemente emanate. Quindi, in data 20 aprile 2017, lo stesso Consiglio di Amministrazione ha
approvato il nuovo regolamento in materia di operazioni con “soggetti collegati”, disponibile nel sito
della Banca all’indirizzo www.bancaprogetto.it (la “Policy”).
159
1. Informazioni sui compensi degli Amministratori e dei Dirigenti
1.1 Compensi corrisposti ai componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale
Euro/1000
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Carica
Emolumenti
per la
carica
Benefici
non
monetari
Bonus
ed altri
incentivi
Altri
Compensi
Paolo Fiorentino Amministratore
Delegato 53 - - -
Francesco Mancini (*) Vice Presidente - - - -
Mario Adario (*) Consigliere - - - -
Enrico Cantarelli Consigliere 15 - - 3
Samuele Cappelletti (*) Consigliere - - - -
Italo Vitale Consigliere 15 - - -
Il dott. Paolo Fiorentino ha assunto la carica di Amministratore Delegato in data 4 dicembre 2018.
Il dott. Samuele Cappelletti ha assunto la carica di Consigliere in data 27 aprile 2018.
(*) I Consiglieri esponenti dell’azionista di maggioranza hanno rinunciato all’emolumento annuale (Euro 15.000)
di propria competenza.
Amministratori cessati dalla carica prima della chiusura dell'esercizio 2018
Andrea Morante Presidente 55
-
-
-
Pietro D’Anzi
Amministratore
Delegato 48 - -
-
Gianemilio Osculati Amministratore Delegato 167
- - -
Roberto Francesco Quagliuolo Consigliere -
-
-
-
Il Presidente Andrea Morante è cessato dalla carica in data 18 luglio 2018.
L’Amministratore Delegato Pietro D’Anzi è cessato dalla carica in data 4 settembre 2018. A seguire in data 5
settembre 2018 è stato nominato Amministratore Delegato Gianemilio Osculati, poi cessato da tale carica in
data 4 dicembre 2018.
Il Vice Presidente Roberto Francesco Quagliuolo è cessato dalla carica in data 27 aprile 2018 (quale esponente
dell’Azionista di maggioranza, aveva rinunciato all’emolumento annuale).
COLLEGIO SINDACALE
Carica
Emolumenti
per la
carica
Benefici
non
monetari
Bonus
ed altri
incentivi
(1)
Altri
Compensi
(2)
Carlo Garavaglia Presidente 50
-
-
-
Maria Gimigliano Sindaco Effettivo 20
-
-
-
Giorgio Silva Sindaco Effettivo 9
-
-
-
Luigi Emilio Garavaglia Sindaco Effettivo 11
-
-
-
L’Assemblea del 28 giugno 2016 ha deliberato di riconoscere al Collegio Sindacale per le funzioni di
Organismo di Vigilanza ex D. Lgs. 231/2001 un ulteriore compenso annuo pari a (i) Euro 10 mila per il
Presidente, e (ii) Euro 5 mila per ciascun Sindaco effettivo.
In data 20 giugno 2018, a seguito della scomparsa del dott. Giorgio Silva è subentrato nel Collegio Sindacale
il sindaco supplente Luigi Garavaglia. Gli emolumenti per la carica di sindaco effettivo sono stati corrisposti
secondo il relativo rateo di competenza 2018.
160
1.2 Retribuzioni dei Dirigenti con responsabilità strategica
Euro/1000
Dirigenti con responsabilità
strategica
Benefici a
breve termine
(Retribuzione)
Benefici
successivi al
rapporto di
lavoro
(Prev.
Complementare)
Indennità
per la
cessazione
del rapporto
di lavoro
(Tfr)
Totale
complessivo
Dirigenti con responsabilità strategica 1.523 - 39 1.562
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate
2.1 Altre parti correlate
(Euro/1000) Crediti verso clientela Debiti verso clientela Costi Ricavi
Altre parti correlate - 2 - -
Nel corso del 2018, non sono state poste in essere operazioni con parti correlate, salvo operazioni ordinarie,
vale a dire effettuate alle medesime condizioni offerte alla clientela.
161
Parte L – Informativa di settore
162
163
RISULTATI DI BANCA PROGETTO PER SETTORE DI ATTIVITA’ AL 31
DICEMBRE 2018
Sulla base del Regolamento CE n. 1358/2007, a partire dal primo bilancio annuale chiuso
successivamente al 1° gennaio 2009, le società che utilizzano i principi IAS/IFRS nella
predisposizione dell’informativa societaria dovranno adottare il principio IFRS 8 “Settori operativi”,
in luogo dello IAS 14 “Informativa di settore” precedentemente adottato. L’IFRS 8 stabilisce che i
segmenti operativi oggetto d’informativa di bilancio devono essere individuati sulla base della
reportistica interna che viene visionata dal Chief Operating Decision Maker al fine di valutare la
performance dei diversi settori e di allocare le risorse tra i medesimi, con ciò segnando una differenza
sostanziale rispetto all’approccio dello IAS 14 basato sui “rischi e benefici”, che prevedeva la
ripartizione dei dati di bilancio in settori omogenei per natura dei rischi e delle fonti di redditività.
Sulla base dell’attuale reportistica, predisposta dal controllo di gestione, l’informativa per segmenti
operativi viene suddivisa tenendo in considerazione:
o Il segmento di business riguardante prestiti CQ che comprende l’attività di prestiti a
clientela (dipendenti privati, dipendenti pubblici e pensionati) da rimborsarsi con
cessione del quinto dello stipendio/pensione.
o Il segmento di business Factoring PA che include le attività relative allo smobilizzo di
crediti nei confronti di enti appartenenti alla pubblica amministrazione.
o Il segmento di business finanziamenti alle PMI che si riferisce all’origination di
finanziamenti a medio-lungo termine per sostenere la crescita delle piccole e medie
imprese, anche con l’utilizzo del fondo di garanzia.
o I residui crediti relativi all’attività ex Banca Popolare Lecchese sono stati considerati a
parte dagli altri segmenti di business.
o Le attività di Tesoreria che includono le attività di gestione delle risorse finanziarie e
del portafoglio di proprietà.
o Il Corporate Center che comprende i costi dei conti deposito ed i costi operativi a
supporto delle attività di business e tutte le attività non allocate in altre sezioni.
L’informativa secondaria per area geografica è stata omessa in quanto non rilevante essendo la
clientela essenzialmente concentrata nel mercato domestico ad eccezione della raccolta dei conti
deposito Germania tramite la piattaforma Raisin.
La raccolta a fine anno tramite la suddetta piattaforma ammonta a Euro 30,1 milioni.
164
REPORT PER SETTORI DI ATTIVITA’ – Dati economici al 31.12.2018 (Valori €/1000)
Voci CQS Factoring PMI
Mutui/Fina
nziamenti
ex B.ca
Lecchese
Tesoreria Corporate
Center Totale
Margine di interesse 8.110 2.623 1.317 498 976 (6.115) 7.410
Commissioni nette (1.741) - (40) - - (484) (2.264)
Altri costi/ricavi - 753 - - 749 - 1.449
Margine di intermediazione 7.220 3.377 1.277 498 1.724 (6.599) 7.445
Rettifiche di valore nette per deterioramento (871) - (133) 344 (114) - (774)
Risultato netto della gestione finanziaria 6.656 3.377 1.134 575 1.580 (6.599) 6.671
Spese per il personale (9.832) (9.832)
Altre spese 408 (10.287) (9.880)
Utile/(Perdita) 6.214 3.377 1.134 575 1.580 (26.718) (13.890)
Le spese per il personale e le altre spese non sono attualmente allocate ai segmenti di business e pertanto sono
incluse all’interno del Corporate Center.
REPORT PER SETTORI DI ATTIVITA’ – Dati patrimoniali al 31.12.2018 (Valori €/1000)
Voci CQS Factoring PMI
Mutui/Fina
nziamenti
ex B.ca
Lecchese
Tesoreria Corporate
Center Totale
Attività finanziarie valutate al Fv con impatto sulla redditività complessiva - - - - 64.199 - 64.199
Crediti verso banche - - - - 38.197 - 38.197
Crediti verso clientela 167.152 133 29.676 15.128 67.619 - 279.708
Attività in via di dismissione 108.179 - - - - - 108.179
Debiti verso banche - - - - 65.000 - 65.000
Debiti verso clientela - - - - 13.700 362.452 376.152
La raccolta da clientela non è allocata ai settori di business ma è stata convenzionalmente inclusa nel Corporate
Center.
165
Allegato 1 - Compensi corrisposti alla società di revisione
Come previsto dall’art. 149 – duodecies del Regolamento Emittenti (Pubblicità dei corrispettivi) e
dal Documento di ricerca Assirevi n. 118 (Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei
servizi diversi dalla revisione), in allegato al bilancio di esercizio della società che ha conferito
l’incarico di revisione deve essere presentato un prospetto contenente i corrispettivi di competenza
dell’esercizio, a fronte dei servizi forniti alla società dai seguenti soggetti:
a) dalla società di revisione, per la prestazione di servizi di revisione;
b) dalla società di revisione, per la prestazione di servizi diversi dalla revisione, suddivisi tra servizi
di verifica finalizzati all’emissione di un’attestazione e altri servizi distinti per tipologia;
c) dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione, per la prestazione di servizi, suddivisi
per tipologia.
Si riporta di seguito il prospetto indicante i compensi relativi all’esercizio 2018 corrisposti dal Gruppo
a KPMG S.p.A., al netto delle spese e dell’IVA.
Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Destinatario
Compensi
(migliaia di
euro)
Revisione legale KPMG S.p.A. Banca Progetto S.p.A. 84
Servizi di attestazione KPMG S.p.A. Banca Progetto S.p.A. 4*
Supporto in ambito IFRS 9 KPMG S.p.A. Banca Progetto S.p.A. 42**
Revisione legale KPMG S.p.A. Diaz Securitisation S.r.l. 24
Revisione legale KPMG S.p.A. Lake Securitization S.r.l. 12
* Servizi di attestazione:
• Verifica sul calcolo dei contributi da versare al Fondo Nazionale di Garanzia per Euro 2 mila
• Apposizione del visto di conformità delle dichiarazioni fiscali per Euro 2 mila.
** oltre a Euro 40 mila contabilizzati nel 2017
166
Allegato 2 - Informativa al Pubblico Stato per Stato
Dati aggiornati al 31 dicembre 2018
Di seguito si pubblicano le informazioni contraddistinte dalle lettere da a) a f) nell’Allegato A della
Parte Prima, Titolo III, Capitolo 2 della Circolare B.I. n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi
aggiornamenti.
a) Denominazione delle società insediate e natura dell’attività
Banca Progetto S.p.A. (di seguito anche la “Società”)
Ai sensi dell’art. 4 dello Statuto Sociale la Società ha per oggetto la raccolta del risparmio e l’esercizio
del credito nelle sue varie forme e può compiere, in conformità alle disposizioni vigenti, e munendosi,
ove necessario, delle prescritte autorizzazioni, tutte le operazioni e i servizi bancari e finanziari,
nonché ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo
sociale.
b) Fatturato
Alla data del 31 dicembre 2018 il fatturato della Società, inteso come il margine di intermediazione
di cui alla voce 120 del conto economico, è pari a € 6.595 mila.
c) Numero di dipendenti su base equivalente a tempo pieno
Alla data del 31 dicembre 2018 il Numero di dipendenti della Società, su base equivalente a tempo
pieno, intendendosi con ciò il “rapporto tra il monte ore lavorato complessivamente da tutti i
dipendenti, esclusi gli straordinari, e il totale annuo previsto contrattualmente per un dipendente
assunto a tempo pieno”, è pari a 74.
d) Utile o perdita prima delle imposte
Alla data del 31 dicembre 2018 la perdita della Società prima delle imposte, di cui alla voce 290 del
conto economico, è pari a € 13.890 mila
e) Imposte sull’utile o sulla perdita
Alla data del 31 dicembre 2018 le imposte della Società, di cui alla voce 300 del conto economico
consolidato, sono pari a zero.
f) Contributi pubblici ricevuti
Nel corso del 2018, Banca progetto S.p.A. ha ricevuto rimborsi per un importo complessivo di Euro
1,0 milione, tutti qualificabili come aiuti relativi al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese
(Decreto del Ministro dello sviluppo economico 19 novembre 2015).
167
Relazione della Società di Revisione
168
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171
172
173
174
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177
Relazione del Collegio Sindacale
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