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Carta canta Gli slogan dei tecnici Anche il governo tecnico di Mario Monti fa ricorso agli slogan per annunciare i vari interventi economici. In principio fu “Salva Italia”. Poi è toccato a “Cresci Italia”. Oggi è la volta di “Libera Italia”. A quando “Forza, Italia”? m a g a z i n e 1 R E T A I L , E L D O M , C O N S U M E R E L E C T R O N I C S , I C T , M U L T I M E D I A h i t e c h periodico quindicinale anno 3 - numero 2 15 febbraio 2012 www.tespi.net direttore responsabile: Angelo Frigerio direttore editoriale: Riccardo Colletti Editore: Edizioni Turbo srl - Palazzo di Vetro - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) - Tel. +39 0362 600463/4/5 - Fax: +39 0362 600616 - Registrazione al Trib. di Milano n° 66 del 1 febbraio 2005 - Periodico quindicinale Poste Italiane S.P.A. - Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003 Conv. in L 46/2004 Art. 1 - Comma 1 - LO/MI - Stampa: Italgrafica - Novara A pagina 4 nuova Vita per PlayStation Parla Andrea Cuneo, direttore marketing di Sce Italia Un articolo pubblicato sul Corriere della Sera solleva un nuovo polverone. il direttore generale, Gaetano blandini, si difende. Nel mirino la vendita degli immobili bufera Siae segue a pagina 5 “innovare è nel nostro dna” A tu per tu con Patrice Henry, country manager di Logitech Italia inside eldom riflettori su Hisense Group Obiettivo Italia: parla Gianluca Di Pietro Da pagina 9 a pagina 24 raee Le nuove regole approvate dal Parlamento UE Focus caffè Dal chicco alla capsula essere benessere rileva i punti vendita della catena entertainment. Per trasformarli in parafarmacie. Primo piano blockbuster: scatta il conto alla rovescia segue a pagina 3 A pagina 5 A pagina 6 Parafarmacie. Questo il destino dei nu- merosi punti vendita italiani di Blockbu- ster, la catena di videonoleggio più famosa al mondo. Il liquidatore della società, Ge- neroso Galluccio, e l’avvocato Gianluca Minniti hanno presentato – in data 19 di- cembre - al giudice fallimentare di Milano, Francesca Savignone, gli estremi del con- cordato che è ora in attesa dell’approva- zione definitiva. L’offerta d’acquisto vincolante è stata presentata dalla società Essere Benessere, di proprietà del gruppo FD, che prevede di riassorbire oltre 100 dei 780 attuali dipendenti. (...) Ha un diavolo per capello, Gaetano Blandini (foto), detto Bland. L’articolo di Fiorenza Sarzanini, pubblicato lo scorso 11 gennaio sul Corriere della Sera, ha fatto saltare definitivamente i nervi al direttore generale Siae. Ancora poche settimane fa era rima- sto impassibile davanti all’interroga- zione parlamentare del senatore Pd Giovanni Legnini, che lo chiamava in causa direttamente per la perdita di 18 milioni di euro registrata dalla Siae nel 2010, a fronte dei quali Blandini aveva comunque incassato un premio di 100mila euro, in aggiunta all’emolu- mento ordinario di 400mila euro. Ora però l’incrollabile Bland per la prima volta rompe il silenzio e ribatte punto su punto. “Notizie del tutto prive di fondamento, sono indignato”. Questo il commento a bruciapelo sull’articolo della Sarzanini, in cui lo si accusa senza mezzi termini di aver svenduto il pa- trimonio immobiliare della Siae. “Pa- lazzi venduti in perdita”, si legge nel- l’articolo. E lui replica: “Sarò in grado di dimostrare per tabulas la correttezza dell'operato della società e mio perso- nale”. E Silvano Conti, rappresentante della Cgil, si dichiara pronto a presen- tare un esposto alla magistratura con- tro lo stesso Blandini: “Noi siamo qui per garantire i lavoratori, i pensionati e dunque l'Azienda, ma abbiamo il forte timore che queste alienazioni abbiano uno scopo ben preciso: creare in ma- niera artificiosa condizioni di crisi che poi portano alla privatizzazione della Siae”. Ma perché la vendita di sei immobili della Siae ha risvegliato d’un tratto l’at- tenzione su Blandini? Perché Antonio Di Pietro, leader dell’Idv, dichiara solo: “Blandini deve spiegare perché ha svenduto in una frettolosa, quanto sin- golare, trattativa privata, i beni immo- bili della società?” Perché Matteo Or- fini, responsabile della Cultura del Pd si domanda: “Come mai il commissario straordinario della Siae, Gian Luigi Rondi, è così assente dalla gestione della società? Forse i troppi incarichi che ricopre gli hanno impedito di es- sere attento al destino di un ente così importante per la produzione e l'indu- stria culturale e creativa italiana?”. Questi i fatti ricostruiti dalla Sarzanini, prima firma della giudiziaria del Cor- sera: il 28 dicembre scorso viene fir- mato un atto notarile, (...) il multone di natale Mano pesante dell’Antitrust contro il Gruppo Apple comminata una sanzione da 900mila euro per pratiche commerciali scorrette relative alla garanzia dei prodotti. e adesso che succede? 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M M G V S D L M all’interno il calendario bialetti 2012 La catena francese vara un pesante piano di ristrutturazione Si scrive Fnac. Si legge zac! Obiettivo: risparmiare 80 milioni di euro. Previsti tagli al personale: oltre 500 addetti, di cui 310 in Francia e 200 nelle sedi estere. Italia inclusa. Dove spunterebbe, tra le varie ipotesi, la cessione a un fondo di private equity. Alle pagine 2 e 3

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Carta canta

Gli slogan dei tecniciAnche il governo tecnico di Mario Monti fa ricorso agli slogan per annunciare i vari interventi economici. In principio fu “Salva Italia”. Poi è toccato a “Cresci Italia”.Oggi è la volta di “Libera Italia”. A quando “Forza, Italia”?

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RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, MULTIMEDIA

hitechperiodico quindicinaleanno 3 - numero 215 febbraio 2012 www.tespi.netdirettore responsabile: Angelo Frigeriodirettore editoriale: Riccardo Colletti

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nuova Vita per PlayStation

Parla Andrea Cuneo, direttore marketing di Sce Italia

Un articolo pubblicato sul Corriere della Sera solleva un nuovopolverone. il direttore generale, Gaetano blandini, si difende.

Nel mirino la vendita degli immobili

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A tu per tu con Patrice Henry,country manager di Logitech Italia

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essere benessere rileva i puntivendita della catena entertainment. Per trasformarli in parafarmacie.

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Parafarmacie. Questo il destino dei nu-merosi punti vendita italiani di Blockbu-ster, la catena di videonoleggio più famosaal mondo. Il liquidatore della società, Ge-neroso Galluccio, e l’avvocato GianlucaMinniti hanno presentato – in data 19 di-cembre - al giudice fallimentare di Milano,Francesca Savignone, gli estremi del con-cordato che è ora in attesa dell’approva-zione definitiva. L’offerta d’acquistovincolante è stata presentata dalla societàEssere Benessere, di proprietà del gruppoFD, che prevede di riassorbire oltre 100 dei780 attuali dipendenti. (...)

Ha un diavolo per capello, GaetanoBlandini (foto), detto Bland. L’articolodi Fiorenza Sarzanini, pubblicato loscorso 11 gennaio sul Corriere dellaSera, ha fatto saltare definitivamente inervi al direttore generale Siae.

Ancora poche settimane fa era rima-sto impassibile davanti all’interroga-zione parlamentare del senatore PdGiovanni Legnini, che lo chiamava incausa direttamente per la perdita di 18milioni di euro registrata dalla Siae nel2010, a fronte dei quali Blandini avevacomunque incassato un premio di100mila euro, in aggiunta all’emolu-mento ordinario di 400mila euro.

Ora però l’incrollabile Bland per laprima volta rompe il silenzio e ribattepunto su punto. “Notizie del tutto privedi fondamento, sono indignato”. Questoil commento a bruciapelo sull’articolodella Sarzanini, in cui lo si accusa senzamezzi termini di aver svenduto il pa-

trimonio immobiliare della Siae. “Pa-lazzi venduti in perdita”, si legge nel-l’articolo. E lui replica: “Sarò in grado didimostrare per tabulas la correttezzadell'operato della società e mio perso-nale”. E Silvano Conti, rappresentantedella Cgil, si dichiara pronto a presen-tare un esposto alla magistratura con-tro lo stesso Blandini: “Noi siamo quiper garantire i lavoratori, i pensionati edunque l'Azienda, ma abbiamo il fortetimore che queste alienazioni abbianouno scopo ben preciso: creare in ma-niera artificiosa condizioni di crisi chepoi portano alla privatizzazione dellaSiae”.

Ma perché la vendita di sei immobilidella Siae ha risvegliato d’un tratto l’at-tenzione su Blandini? Perché AntonioDi Pietro, leader dell’Idv, dichiara solo:“Blandini deve spiegare perché hasvenduto in una frettolosa, quanto sin-golare, trattativa privata, i beni immo-bili della società?” Perché Matteo Or-fini, responsabile della Cultura del Pd sidomanda: “Come mai il commissariostraordinario della Siae, Gian LuigiRondi, è così assente dalla gestionedella società? Forse i troppi incarichiche ricopre gli hanno impedito di es-sere attento al destino di un ente cosìimportante per la produzione e l'indu-stria culturale e creativa italiana?”.Questi i fatti ricostruiti dalla Sarzanini,prima firma della giudiziaria del Cor-sera: il 28 dicembre scorso viene fir-mato un atto notarile, (...)

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comminata una sanzione da 900mila euro per pratiche commercialiscorrette relative alla garanzia dei prodotti. e adesso che succede?

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• all’interno il calendario bialetti 2012

La catena francese vara un pesante piano di ristrutturazione

Si scrive Fnac. Si legge zac!Obiettivo: risparmiare 80 milioni di euro. Previsti tagli al personale: oltre 500 addetti,

di cui 310 in Francia e 200 nelle sedi estere. Italia inclusa. Dove spunterebbe, tra le varie ipotesi, la cessione a un fondo di private equity.

Alle pagine 2 e 3

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primo piano

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hitech magazineanno 3 - numero 2 - 15 febbraio 2012

www.tespi.net

Tempi duri per Fnac. Durissimi. La catena retail fran-cese - attiva nei settori dell’hitech e dell’entertainment -deve fare i conti con la crisi. I numeri sono chiari. Rien neva plus. Come a dire, il tempo stringe. Basta parlare, bi-sogna agire. Così lo scorso 13 gennaio viene diffuso uncomunicato stampa che in poche ore fa il giro delle scri-vanie di mezza Europa. “Il peggioramento della crisi eco-nomica negli ultimi sei mesi ha portato a un calosignificativo della spesa domestica in Europa, e questo stainfluenzando i mercati in cui opera Fnac in tutti i Paesi incui è presente”, si legge nella nota. “In Francia anche ilsettore della tecnologia - oltre a libri, musica, film e gio-chi - è stato vittima di un drastico calo di popolarità nelcorso degli ultimi nove mesi, portando a una riduzionedel 15% nelle vendite dei beni elettronici da aprile in poi.Questa flessione ha provocato, per il 2011, una diminu-zione nel volume d’affari del Gruppo nell’ordine del 3,2%e una flessione del 5,4% nelle performance di venditadegli store. Data la maggiore pressione sui margini e il li-mitato spazio di manovra nella struttura dei prezzi, Fnacritiene che l’utile d’esercizio annuale verrà dimezzato. Te-nendo presente questo, e con una situazione economicanon destinata a migliorare nei mesi a venire, è stato pro-posto ai vertici della società un progetto mirato al ri-sparmio di 80 milioni di euro nel corso dell’intero anno.Tale progetto consiste in un programma più ampio perridurre le spese generali, che include: una drastica ridu-zione delle spese ordinarie, la ri-negoziazione degli oneridi affitto dell’intero network (circa 160 punti vendita,ndr) e, infine, una revisione generale dei contratti inerentii servizi tecnici degli headquarter, dei punti vendita edella logistica, al fine di ottimizzare termini e condizioni”.

Un taglio di oltre 500 posti di lavoroMa sono le righe successive del comunicato diramato

dall’headquarter di Parigi a generare le maggiori ap-prensioni. “Il progetto include anche la sospensione delleassunzioni in tutti i Paesi, una politica di restrizione dellepaghe e il taglio di 310 posti di lavoro in Francia”. Bum!Oltre 300 persone perderanno il loro impiego proprionella culla dell’insegna. E’ il primo duro colpo.

Ma non è tutto. “Al di fuori della Francia, il numero deiposti di lavoro sarà ridotto di 200 unità in tutti i Paesi incui è presente Fnac, mediante il mancato rimpiazzamentodei dipendenti che lasceranno il posto di lavoro. Le filialiall’estero saranno rese più efficienti. I quattro store ubi-cati in Svizzera da fine 2012 saranno gestiti direttamente

dalla Francia”. Bum-bum. Doppio colpo. Durissimo. Diquelli che fanno barcollare e mettono quasi al tappeto.Non è finita. “In Italia, dove la situazione non è più favo-revole agli store di proprietà di Fnac, la società sta valu-tando tutte le possibili opzioni, e prenderà una decisionenel corso dell’anno fiscale”. Bum-bum-bum. E qui siamoal ko vero e proprio.

Gli scenari per l’italiaNel mosaico europeo della catena francese, l’Italia

(dove il primo negozio è stato inaugurato nel 2000 a Mi-lano, nella centralissima via Torino) ha sempre costituitouno snodo strategico. Anche se nella sostanza – diconoalcuni manager che conoscono bene le cose – il progettonon sembra mai essere decollato appieno. Fnac nel BelPaese è presente con otto punti vendita. Solo nel 2010 haaperto in Toscana, a Firenze, dopo aver presidiato lepiazze di Torino (con due store), Milano, Genova, Verona,Roma e Napoli. Tuttavia, già da un paio d’anni la sede ita-liana si trova in mezzo al guado. Si era vociferato addirit-tura di un abboccamento con Blockbuster per dare vita aun network retail più incisivo. Poi era sopravvenuta laprima ondata della crisi finanziaria. Fnac si era, per cosìdire, riallineata. Ma proprio i colpi di maglio della con-giuntura negativa e gli elevati costi di gestione delle strut-ture nell’ultimo biennio avevano generato non pochedifficoltà. Ecco perché nella nota diffusa dal quartier ge-nerale anche il Bel Paese viene catalogato tra quelli og-getto di ristrutturazione. Il board della catena ha fattocapire che si stanno valutando tutte le possibili opzioni.Ma cosa significa tutto ciò? I rumors hanno cominciato arincorrersi pesantemente.

Fonti solitamente bene informate prefigurano la ces-sione a un fondo di private equity. Qualcuno sostiene chei giochi sarebbero (il condizionale è d’obbligo) quasi per-fezionati, anche se non c’è ancora il crisma dell’ufficialità.Sarebbe una sorta di provvedimento “scivolo”. Che per-metterebbe di mettere mano a conti e strutture, senzaperò alzare bandiera bianca. E poi, con un assetto più con-tenuto, il fondo in questione potrebbe valutare a sua voltaun successivo piano di vendita o ricollocamento. Di certo,un elemento appare chiaro: il business in Italia non è pro-fittevole. Urge intervenire.

Una questione di politica socialeIn generale, quindi, la decisione di Fnac colpisce e sor-

prende. Nell’immaginario collettivo è stata l’insegna (spe-cie in Francia) che ha rappresentato una sorta di icona.Ora però si deve far di conto con la realtà. Ad onor del

vero, sempre nel comunicato, si precisa anche la strategiaprivilegiata per il piano di riassetto degli organici. “I taglidella forza lavoro coinvolgeranno unicamente le funzionidi sopporto agli headquarter e ai punti vendita, che sa-ranno in gran parte riorganizzati”, si legge nella nota. Cheprosegue chiarendo: “La forza vendita negli store fisici ei team che si occupano del sito Fnac.com, che costitui-scono il vero cuore della strategia di sviluppo, non sa-ranno toccati dal progetto. In questo senso, Fnac vuole chequesta strategia sia esemplare in termini di supporto so-ciale. Sarà messo in atto un piano di dimissioni volonta-rie, e sarà priorità precisa del management incoraggiarei trasferimenti del proprio staff all’interno del Gruppo. Nelricollocamento di alcune funzioni di supporto, la riorga-nizzazione sta già portando alla creazione di nuovi postidi lavoro, che saranno offerti in via prioritaria per il rein-tegro degli ex dipendenti. Nello stesso tempo, Fnac forniràsupporto a tutto il personale in esubero nella ricerca di unnuovo posto di lavoro o nella formazione. Il pacchetto digestione sarà sottoposto e discusso con gli organi rap-presentativi dei dipendenti”.

il piano di rilancioTutta questa serie d’interventi volti alla drastica ridu-

zione dei costi, assicurano i vertici della catena, farà ilpaio con l’attuazione del piano strategico, denominato“Fnac 2015”, che si manterrà in linea con la propria pia-nificazione originaria. L’obiettivo, si legge sempre nel co-municato, è uno: “Identificare le opportunità di crescitae rendere più attraente il brand per i consumatori, in ri-sposta alle difficoltà di mercato che Fnac deve affrontare.Grazie a numerose partnership strette nel 2011, sonostati lanciati progetti importanti, che proseguiranno nel2012. Per venire incontro ai clienti in termini di conve-nienza e disponibilità, il network di negozi verrà arric-chito dall’apertura di più di dieci nuovi store, tra cuiParigi Bercy, oltre a punti vendita ubicati in stazioni fer-roviarie, aeroporti e minimarket”.

Altro fronte su cui la catena intende agire è poi quellodei nuovi prodotti in-store, dedicati in particolare ai bam-bini e alle famiglie, semplificando e migliorando l’espe-rienza di acquisto. “Fnac quest’anno aprirà 20 spazi ‘Kids’e 24 spazi ‘Servizi’, introducendo aree dedicate ai servizitelefonici SFR nella maggior parte dei punti vendita. Nellosforzo di conquistare nuovi clienti in un momento in cuista prosperando l’e-commerce, e per sfruttare al massimole caratteristiche del brand, quest’anno Fnac lancerà isuoi primi terminal in-store fnac.com”. A compendio delpiano di sviluppo ci sono poi le intenzioni di estendere lastruttura multicanale, con iniziative che mescolano on-line e vendita fisica. Infine, sempre entro quest’anno, saràlanciato il nuovo sito fnac.com per smartphone. Fnac con-tinuerà a insistere sulla relazione tra cliente e brand connuove offerte di servizi personalizzati. Alexandre Bom-pard, presidente e ceo della catena, ha dichiarato: “Soloimplementando il piano di risparmio sui costi e l’ambi-zioso programma di sviluppo riusciremo a ottenere dinuovo competitività e capacità di generare una crescitasostenibile.

In questo modo, riaffermeremo il nostro status di puntodi riferimento nei mercati in cui opera”. Questo l’auspi-cio. Se preferite la speranza. Intanto bisogna fare i conticon la crisi. Lo sa bene Fnac.

Che stavolta fa rima con zac!

obiettivo: risparmiare 80 milioni di euro. Previsti tagli al personale: oltre 500 addetti, di cui 310 in Francia e 200 nelle sedi estere. italia inclusa. dove spunterebbe, tra le varie ipotesi, la cessione a un fondo di private equity.

La catena francese vara un pesante piano di ristrutturazione

Si scrive Fnac. Si legge zac!

hitech mag

azin

e

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Direttore Responsabile: anGelo FriGerioDirettore Editoriale: riccardo colletti

Editore: Edizioni Turbo SrlRedazione: Palazzo di Vetro Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362 600463/4/5 - Fax: +39 0362/600616Ufficio di Roma: Andrea Marino: 347/6813787Registrazione al Trib. di Milano n° 66 del 1 febbraio 2005 Periodico quindicinale Anno 3 - n° 2 - 15 febbraio 2012

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il numero è stato chiuso il 27 gennaio 2012

riccardo colletti

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primo piano

blockbuster: scatta il conto alla rovescia(...) Se tale piano dovesse andare a

buon fine, dopo il 15 febbraio, data uffi-ciale di chiusura di tutti i punti venditaBlockbuster, questi ultimi verranno ri-convertiti in parafarmacie.

Si chiude così una vicenda lunga e tra-vagliata. In teoria l’accordo di acquistoavrebbe dovuto prevedere lo sviluppo diun business legato all’entertainment.Così non è. Il liquidatore aveva sì ricevutodiverse proposte ma nessuna del tuttosoddisfacente. Il Gruppo FD invece hamesso sul piatto una quota cash e l’impe-gno ad assumere 100 degli oltre 780 di-pendenti. Una quota minima che nonsoddisferà certo i sindacati, già sul piededi guerra.

Poi, mentre il 2011 andava in archivio,una serie di indiscrezioni arricchiva ilquadro della cessione.

La prima e più sconcertante: gli opera-tori della società legata al gruppo FDavrebbero già fatto il loro ingresso, sindalle giornate immediatamente succes-sive al Natale, nel punto di noleggioBlockbuster di Alba in corso Europa 17,iniziando a smontare il layout dell’inse-gna di videonoleggio e a installare quellodelle parafarmacie. Sarà questo infatti ilnegozio-test che servirà da modello atutti gli altri, operativi a partire dal 15febbraio. Dove il piano presentato dal li-quidatore Generoso Galluccio non con-vince è in merito alla possibilità diassorbire più di cento dipendenti diBlockbuster. I negozi che passeranno aFD non sono infatti più di un’ottantina.Non dimentichiamo poi che le parafar-macie richiedono la presenza obbligato-ria di almeno un farmacista. Se si va aguardare sul sito di “Essere Benessere”nella sezione “Lavora con noi”, si scopreche attualmente è attiva la ricerca di fi-gure di farmacisti neolaureati diurni, e difarmacisti notturni esperti e muniti dipartita Iva, così come di addetti al para-farmaco e tirocinanti. Quali figure di

Blockbuster sarà in grado di assorbire lanuova struttura? Non certo gli store ma-nager. Si parla molto probabilmente discaffalisti, che l’azienda di via Colamon-tano inquadrava con un contratto diquinto livello.

Come dicevamo, sul piatto del liquida-tore c’erano altre offerte. E non solo pro-poste che prevedevano di spezzettare lacatena in vari tronconi, c’era anche unprogetto di acquisizione da parte delgruppo di negozi in franchising, cheavrebbe salvato non meno di quattro fi-gure professionali per store e coinvoltocirca quaranta punti vendita. Dunque160 persone, con il coinvolgimento diprofessionalità più alte di quelle che saràin grado di garantire Essere & Benessere.Una cosa è certa: i negozi in franchising

continueranno nell’attività home video.Al momento chi in precedenza era affi-liato alla catena ha creato un nuovo mar-chio, Village Store. Questi storeproseguiranno la propria attività di no-leggio e vendita home video e gamesenza interruzioni, come si legge sulla pa-gina ufficiale di Facebook del nuovogruppo d’acquisto: “I nostri negozi Block-buster in franchising sono vivi e vegeti egli imprenditori si sono uniti dando vita aun progetto ambizioso ma assolutamenterealizzabile: creare un network di negoziche punti decisamente sull’Entertain-ment a 360 gradi, un Villaggio commer-ciale del divertimento”. Tra i progetti infase di sviluppo in alcuni store, la venditadi videogame, libri, biglietti per eventisportivi e culturali, cd musicali, ma anchemerchandising e servizi, come il ripri-stino dei cd di dati e la stampa di foto di-gitali.

Ultima incognita: cosa faranno invece inegozi Blockbuster in procinto di tra-sformarsi in parafarmacie da qui al 15febbraio? Le case, anche alla luce di quel47% dell’esposizione presso i fornitoriche il piano di Generoso Galluccio pre-vede di riconoscere (ma c’è chi dice che ilconcordato parli in realtà del 46%), ga-rantiranno la fornitura di new releaseagli store? E cosa faranno quei clienti chehanno del credito sulle proprie tessere?In alcuni punti vendita di Big Blue, il no-leggio nei giorni immediatamente suc-cessivi al Natale è stato bloccato. Ilmotivo ufficiale è un guasto ai terminali.È solo possibile acquistare. L’usato è in li-quidazione al 50%. E c’è chi riferisce diricevute fatte a mano, come prima del-l’introduzione dei software gestionali.Peggio, insomma, non poteva andare: oratocca agli altri operatori del noleggio pro-vare a “rottamare” le tessere dei Block-buster che chiudono definitivamente.

Annalisa Pozzoli

la scheda di essere benessere

Essere Benessere è una società retailper la gestione integrata di farmacie eparafarmacie che fa capo al gruppo Fd.Ad oggi include 15 farmacie in full ma-nagement, 35 in franchising, cinque pa-rafarmacie e 25 corner. Un vero eproprio network, che si propone di of-frire al cittadino un servizio integratodi servizi e competenze. Dal 2005, ilfatturato globale è passato da poco piùdi 23 milioni ai 60 milioni di euro del2010, con incrementi a doppia cifra dianno in anno.

segue dalla prima pagina

newslineeuronics italia e bain&company: insieme per un nuovo concept storePrenderà il via nel 2012 il progetto di

Euronics Italia che punta a svi-luppare un nuovo concept storeche coinvolgerà tutti i 700 puntivendita della catena. Annun-ciato dal presidente Albino So-nato (foto), il progetto verrà co-ordinato internamente da unteam dedicato, guidato da unproject manager assunto recen-temente, e potrà contare sullaprofessionalità della società di consulenzaBain&Company.

iab mixx 2012: premi per Unieuro e media WorldSi è svolta a Milano presso lo spazio Ma-

gna Pars la premiazione della prima edi-zione di IAB Mixx, premio per la comuni-cazione digitale interattiva. Ilriconoscimento, nato negli Stati Uniti, hal’obiettivo di premiare i migliori talenti e iprogetti creativi più efficaci e innovativi ri-volti ai nuovi media ed è stato portato nelnostro Paese da IAB Italia, con il patrociniodell'ADCI Art Directors Club Italiano. Tra ipremiati figura Media World che, con i sog-getti della campagna “Cadi sempre inpiedi”, realizzati dall’agenzia Cayenne, si èaggiudicata il primo posto nella categoriaRich Media – ADV Display. I soggetti deibanner sono stati ripresi dalle situazionidello spot Tv e hanno animato le homepage dei principali portali online. La cam-pagna, online nel 2010, è stata pianificatasui principali portali quali MSN, Libero eYouTube, con un ritorno notevole di visi-bilità: oltre un milione di utenti unici,150mila visualizzazioni video sul BrandChannel di YouTube e visite più che rad-doppiate al sito istituzionale della catena.Unieuro ha invece conseguito il premio peril terzo posto nella categoria Search con lacampagna di advertising digitale “SearchMarketing per incrementare le vendite”realizzata da SEMS, la prima search mar-keting agency italiana.

darty: carlo Vanoni assume la carica di direttore marketingDarty Italia annuncia la nomina di Carlo

Vanoni (foto) come nuovo direttore mar-keting. Vanoni affiancherà il di-rettore commerciale SabrinaTrombetti e il direttore venditeCedric Stassi. Tutto il manage-ment team è guidato dall’am-ministratore delegato NazzarioPozzi. Milanese, classe ‘61, lau-reato in Economia e Commerciopresso l’Università Bocconi, Va-noni ha maturato importantiesperienze nel mercato dell’elettronica diconsumo. Sul fronte delle partnership, in-vece, Darty ha siglato un accordo con Che-Banca! Tutti i clienti che, transitando dallapagina dedicata su www.darty.it, aprirannoun conto deposito CheBanca! entro il 31marzo 2012 e lo attiveranno vincolando al-meno 500 euro per 12 mesi, riceveranno inesclusiva un buono di 100 euro da spen-dere entro il 30 giugno su www.darty.it.

co-Pre e co.V.e. unite in un consorzioCo-Pre, storica Cooperativa fondata nel

1971 e presieduta da Giuliano Sbaraini, eCO.V.E., Cooperativa Veneta di rivenditorielettrodomestici ed elettronica di consumopresieduta da Giuseppe Leonardelli, en-trano in joint-venture per formare GCC(Gruppo Co-Pre COVE), una nuova societàconsortile nata per conseguire maggioreefficienza sul mercato. Il consorzio GCC,presieduto da Paolo Odolini e diretto daUbaldo Mussoi, avrà la responsabilità delquarto volume d’affari del settore in Italiae consentirà a Co-Pre e CO.V.E. di generareeconomie di scala nell’ambito del supplychain management.

la storia della catena

Fnac è una sussidiaria di PPR (Pinault-Printemps-Redoute),holding multinazionale attiva nei settori dei prodotti di lusso(tra cui Gucci, Yves Saint Laurent, Puma) e nel retail. Fondatadal miliardario francese François Pinault - e attualmente ge-stito dal figlio François-Henri Pinault - PPR comprende unpacchetto di global brand ad alto tasso di crescita distribuitiin più di 120 Paesi.

Nel 2010 PPR ha ottenuto ricavi pari a 14,6 miliardi, e al 31dicembre 2010 contava circa 60mila dipendenti. Il titolo PPRè quotato in Euronext Paris. Fnac conta più di 17mila dipen-denti e a dicembre 2011 comprendeva 158 store: 85 in Fran-cia e 73 in altri Paesi del mondo (Belgio, Brasile, Spagna, Italia,Portogallo, Svizzera e Marocco). Il suo sito, www.fnac.com, èuno dei principali portali di e-commerce B2C in Francia in ter-mini di contatti, con una media di 750mila visitatori unici algiorno. Nel 2010 Fnac ha registrato vendite pari a 4,473 mi-liardi di euro.

Fnac (acronimo della Fédération Nationale d'Achat des Ca-dres, in italiano Federazione Nazionale dell'Acquisto per iQuadri) nasce a Parigi nel 1954 grazie ad André Essel (1918-2005) e Max Théret (1913-2009), due militanti marxisti dellacorrente trozkista (il secondo infatti fu la guardia del corpodi dello stesso Trotzky). Nel 1956 viene aperto il primo nego-zio al numero 6 di Boulevard Sébastopol a Parigi, che inizial-mente vende attrezzature fotografiche e audio (altoparlanti,radio e altro). Poi negli Anni '60 comincia la vendita di albumdiscografici e i profitti aumentano. Nel 1972 apre il secondonegozio a Lione al numero 84 di rue della Rèpublique.

Nel 1980 la Fnac entra alla Borsa di Parigi con un fatturatodi circa 2 miliardi di franchi e viene inaugurata la zona mi-croinformatica. Nel 1993 il Credit Lyonnais diventa azionistadi maggioranza. L'anno dopo la sua quota viene ceduta aGroupe Pinault-Printemps-Redoute (PPR).

nota a marGine

non sappiamo come andrà a finire la vicenda. di certole cose in casa Fnac non hanno preso una bella piega. e ce ne dispiace. innanzitutto per chi ci lavora. in secondo luogo perché, sin dalla sua prima apertura,Fnac si è sempre dimostrata un’insegna con un suostile. Un profilo alto e un’immagine che ha ottenutonumerosi consensi sia da parte dell’industria sia deiconsumatori. la speranza è che questa fase di difficoltàvenga superata. il mercato italiano, sul fronte del retail, ha già dato (leggi alla voce blockbuster). il bis non è richiesto.

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Un pacco sotto l’albero. E chepacco. È quello che ha ricevuto il21 dicembre Apple da parte del-l’Antitrust. Ovvero una maximultadi 900mila euro, da ripartire - inragione del loro fatturato - tra Ap-ple Sales International, Apple Ita-lia S.r.l. e Apple retail Italia S.r.l.Oggetto del provvedimento, lascottante questione della garanzialegale sui prodotti del colossodella Mela. L’Antitrust ha condan-nato il Gruppo per due differentipratiche commerciali scorrette adanno dei consumatori. Come silegge nella nota pubblicata sul sitodell’Agcom, le tre società “presso ipropri punti vendita e/o sui sitiinternet apple.com e store.ap-ple.com, sia al momento dell’ac-quisto che al momento della ri-chiesta di assistenza, noninformavano in modo adeguato iconsumatori sui diritti di assi-stenza gratuita biennale previstidal Codice del Consumo, ostaco-lando l’esercizio degli stessi e li-mitandosi a riconoscere la garan-zia convenzionale del produttoredi un anno”. In secondo luogo: “Leinformazioni date su natura, con-tenuto e durata dei servizi di assi-stenza aggiuntivi a pagamento Ap-pleCare Protection Plan, unite aimancati chiarimenti sull’esistenzadella garanzia legale biennale,erano tali da indurre i consuma-tori a sottoscrivere un contrattoaggiuntivo quando la ‘copertura’del servizio a pagamento si so-vrappone in parte alla garanzia le-gale gratuita prevista dal Codicedel Consumo”. Le sanzioni am-montano a 400mila euro per laprima pratica e 500mila per la se-conda. Oltre alla salatissima multa,ben più importante è il cambia-mento di rotta che Apple dovrà in-traprendere. L’Autorità Garantedella Concorrenza e del Mercatoha infatti stabilito che “le società,

oltre a cessare le pratiche e comu-nicare all’Autorità le misure as-sunte per ottemperare al provve-dimento, dovranno pubblicare unestratto della delibera dell’Anti-trust sul sito www.apple.com inmodo da informare i consuma-tori”. La decisione è stata presa altermine di un’istruttoria che l’Au-torità ha aperto e portato avantianche grazie alle numerose segna-lazioni di associazioni di consu-matori e singoli cittadini. Un tema,quello della garanzia legale, a noiparticolarmente caro che ha occu-pato numerose pagine del nostrogiornale nel corso di quest’anno.In ultima battuta, sul numero 14 diHiTech Magazine dello scorso 15novembre, dove abbiamo ripor-tato il caso di un consumatore diVicenza che ha vinto una causacontro un rivenditore Apple pro-prio in merito alla garanzia legale.In quell’occasione, l’avvocato Eli-sabetta D’Este, che aveva portatoavanti la causa, aveva affermato:“Penso che non passerà moltoprima che anche Apple e i suoi ri-venditori si adeguino alla norma-tiva italiana, anche perché la que-stione è ormai diventata didominio pubblico e i consumatoriora conoscono bene quali sono iloro diritti in materia”. Una previ-sione quanto mai azzeccata. Auscire indenne dall’istruttoria è in-vece la catena Comet, oggetto dellamedesima indagine. L’Antitrust“ha deciso di accettare, rendendoliobbligatori, gli impegni presentatidalla società”, che si adopererà agarantire “un’informazione ampiae completa ai consumatori, relati-vamente alla garanzia biennale diconformità.

Dagli esiti istruttori è peraltroemerso che la società Comet, an-cor prima dell’avvio del procedi-mento, aveva iniziato a fornireun’informazione corretta ai con-sumatori e a prestare adeguata-mente la medesima”.

martina Santimone

il multone di nataleGaranzia dei prodotti:comminata una sanzione da 900mila euro per pratichecommerciali scorrette. esce indenne dall’istruttoria la catena comet.

Mano pesante dell’Antitrust contro il Gruppo Apple

Quanto dura la garanzia dei prodotti apple?

E’ successo qualcosa dopo la sentenza del-l’Antitrust? La domanda non è oziosa. Passareda uno a due anni di garanzia non è cosa dapoco.

Abbiamo voluto così testare sul campo seApple ha comunicato ai clienti e ai punti venditale decisioni dell’Autorità Garante della Concor-renza e del Mercato. Mi sono quindi recata intre differenti punti vendita con l’intenzione diacquistare alcuni prodotti Apple.

FnacFnac è in via della Palla 2, in pieno centro a

Milano. Un palazzone di quattro piani comple-tamente dedicati a musica, film, libri e tecnolo-gia. Al secondo, nella zona riservata a musicae Mp3, mi soffermo sull’area espositiva dei pro-dotti musicali Apple. Chiedo informazioni suun iPod nano. Dopo alcune note tecniche, ilcommesso, interpellato sulla garanzia fornita alconsumatore, così risponde: “I prodotti Appleche vendiamo qui vantano tutti una garanzia le-gale di due anni. Il primo anno è coperto dalproduttore, mentre il secondo da Fnac”. Facciola gnorri: “Ma dopo la sentenza dell'Antitrust,per voi è cambiato qualcosa?”. Risposta: “Nonsaprei. I prodotti sono comunque coperti dauna garanzia di due anni, ma non so dire se at-tualmente sono entrambi garantiti da Apple”.

mondadori multicenterRimango a Milano. Fatti quattro passi in di-

rezione Duomo, incontro il Mondadori Multi-Center di via Berchet 2. Appena varcato l’in-gresso, mi trovo di fronte l’area espositivadedicata al mondo Apple, dove trovo iMac, Mac-book, iPad e numerosi accessori. Mi rivolgoquindi al commesso. Questa volte chiedo lumisui Pc. E poi delucidazioni sulla garanzia.Quando entro nel vivo della questione, il Nostrosembra conoscere la delibera dell’Antitrust:“La multa riguarda solo l'AppleCare ProtectionPlan e non la garanzia vera e propria. L’aziendapropone un pacchetto di estensione della ga-ranzia, che però si sovrappone in parte a quellalegale che viene già offerta in applicazione delCodice del Consumo. In ogni caso, i prodottiApple venduti nel nostro store sono tutti co-perti da una garanzia di due anni”.

apple StoreDa Milano a Carugate il passo è breve. Si fa

per dire. Entro nel Centro commerciale Caro-sello, dove è situato un Apple Store. Prima an-cora di varcare l’ingresso del negozio, osservole decine di commessi che si aggirano tra i ta-voli, dove fanno bella mostra di sè i numerosiprodotti .

Mi accolgono subito con estrema cortesia.Dopo i soliti convenevoli sui prodotti, affron-tiamo il tema garanzia: “Apple offre nei suoistore i due anni di garanzia legale previsti dallalegge”. Rispondo: “Ma l’azienda è stata multatadall’Antitrust proprio sulla garanzia dei pro-dotti, non è vero?”. Il commesso: “Apple è statasanzionata per problemi legati alla comunica-zione che l’azienda fornisce ai consumatori suidiritti in fatto di garanzia. Tra i motivi dellamulta, l'AppleCare Protection Plan, un'esten-sione della garanzia del produttore e dell'assi-stenza tecnica telefonica”. Obietto: “Quindi nonè vero che la garanzia dei prodotti Apple valesolo un anno?”. Questa la risposta decisa: “No,non è assolutamente vero. Può stare tranquilla,se acquista un qualsiasi prodotto Apple nel no-stro punto vendita, la garanzia vale due anni”.

Possiamo davvero stare tranquilli? Se è così,perchè nell’istruttoria dell’Antitrust viene sot-tolineato: “I professionisti, sia al momento del-l’acquisto che al momento della richiesta di as-sistenza, non informavano in modo adeguato iconsumatori circa i loro diritti di assistenzagratuita biennale loro spettanti per legge nériconoscevano loro gli stessi diritti limitandosiinvece a riconoscere la garanzia convenzionaledel produttore, di un anno per Apple”?

A onor del vero, Apple – secondo la deliberadell’Antitrust – ha 60 giorni per intraprendereiniziative in ottemperanza delle diffide in fattodi garanzia. Mentre aveva 30 giorni per predi-sporre sul sito internet apple.com/it - e speci-ficatamente sulle pagine store.apple.com/it eapple.com/it/support - un’icona denominata“Comunicazione a tutela dei consumatori” cherimandasse al provvedimento dell’Antitrust.Attualmente, in data 26 gennaio, ovvero alloscadere dei 30 giorni, l’icona è apparsa su en-trambe le pagine.

Martina Santimone

Tre punti vendita. Fnac, Mondadori e Apple Store. Un consumatore alla ricerca di risposte.

MYSTERY SHOPPING

Abbiamo chiesto a Apple Italia un commento in merito alla sanzione comminata dall’Antitrust.Questa la loro risposta ufficiale: "We believe our warranty policy in Italy complies with local re-quirements and respects consumer rights. We plan to appeal the decision".

LA REPLICA DI APPLE ITALIA

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Riflettori su Logitech

“innovare è nel nostro dna” (...) che dispone la cessione dei palazzidel Fondo Pensioni della Siae al “FondoAida”. Prezzo? 80 milioni di euro. Nel bi-lancio 2010 il valore era però indicato in103 milioni. Senza tener conto del de-creto ministeriale che prevede una riva-lutazione degli estimi catastali, la perditaè di 23 milioni di euro. Ma non finiscequi. Vengono ceduti anche gli immobilidella Siae, compresa la storica sede di viadella Letteratura, che entrano invece inun fondo denominato “Norma”.

Il prezzo in questo caso è di 180 milionidi euro, ma le stime parlano del doppio,360 milioni. A gestire l’operazione è Sor-gente Group, ed è previsto anche che il100% di Aida confluisca in Norma. Lacessione degli uffici dell’Eur, il trenta-duesimo quartiere di Roma, genera unadomanda intorno all’esborso di cui si do-vrà far carico Siae per l’affitto della pro-pria sede: si parla di circa 600mila euroall’anno. E questo solo per la direzionegenerale. Quanto costeranno tutti gli altriuffici? Ma c’è un altro interrogativo an-cora più inquietante. Chi ha letto l’inter-rogazione del senatore Pd Legnini ricor-derà che sono proprio gli immobili agarantire il pagamento di salari e liqui-dazioni del personale dell’ente in futuro.L’accordo del 28 dicembre afferma in-vece che verrà stipulata una polizza di86 milioni di euro per le pensioni, conAllianz Ras. E la quota eccedente comeverrà pagata? Va inoltre chiarito il ruolodi Sorgente Group. Nel blog della societàcompare una dichiarazione del direttoregenerale Giovanni Maria Benucci, a com-mento dell’istituzione dei due fondi. Nel-l’operazione, volta a creare valore e cherappresenta un iniziale contributo al pro-cesso di razionalizzazione del patrimonioimmobiliare della Siae e del suo FondoPensione, Sorgente SGR è stata indivi-duata dalla gestione commissariale qualeorganizzatore dei due nuovi fondi Normae Aida dedicati alla Siea e al suo FondoPensione. Che dunque si affidano a unasocietà esterna per far confluire i propriimmobili in due fondi, risultati poi sotto-scritti al 100% da Siae e dal suo fondopensione. Che senso ha quest’opera-zione? Quale altro significato potrebbeavere, se non l’ipotesi configurata dallerappresentanze della Cgil?

Blandini parla di una “messa in sicu-rezza a garanzia di una gestione corretta”.Ma di fatto la stima del valore degli im-mobili fatta da Sorgente Group e la peri-zia effettuata dagli stessi inquilini espri-mono valori molto lontani. E ora che ilpatrimonio è nelle mani dei fondi non èper questo inalienabile. Lo dice lo stessodirettore generale: “Potremmo decideredi mettere sul mercato tutti gli immobilinon strategici della Siae e credo che anchequelli del Fondo siano destinati a questo.Io lavoro nell'interesse della Siae e possoassicurare che non riusciranno a fer-marmi, perché non mi faccio intimorire”.

Per chi ha buona memoria, ricordiamoche Blandini non è nuovo a questo tipo di“razionalizzazioni”. Quando venne nomi-nato amministratore unico di Cinecittàvendette gli immobili a Fintecna el’azienda ad Abete. Svuotata degli assettpiù importanti dal “risanamento allaBland”, Cinecittà è andata incontro al de-stino che sappiamo.

Cosa sarebbe accaduto se azienda esale fossero rimaste pubbliche, ora che dapiù parti si invoca la creazione di un cir-cuito di Stato e il coinvolgimento di Ci-necittà nel Festival di Roma?

Andrea Dusio

zoomhitech magazineanno 3 - numero 2 - 15 febbraio 2012www.tespi.net

Nel 2011 ha festeggiato i 30 anni dallafondazione. Ha introdotto nuove linee diaccessori, legati al mondo dei tablet. E stalanciando prodotti alimentati a energiasolare.

È Logitech, colosso dell’accessoristicanel mondo dell’Ict e non solo. Hitech Ma-gazine ha intervistato Patrice Henry (nellafoto), country manager della filiale ita-liana, per conoscere più a fondo questarealtà.

Qual è il bilancio 2011 per logitech?È stato un anno importante e di transi-

zione. Abbiamo subito i contraccolpi delcalo della domanda. Ma proprio da questasituazione oggettiva abbiamo preso co-scienza della necessità di accelerare lo svi-luppo e di presidiare nuovi mercati.

ad esempio?Una delle grandi opportunità che ci si è

aperta di fronte è quella legata al seg-mento dei tablet. E dell’iPad in partico-lare, che in Italia rappresenta circa il 75%del mercato. Logitech ad aprile ha iniziatoa lavorare su una nuova gamma di pro-dotti che consente di esprimere il mas-simo della tecnologia di un tablet, grazie avarie tipologie di accessori, quali ad esem-pio tastiere e speaker wireless. Ma anchecuffie - sia auricolari che con padiglione -dedicate alla videocomunicazione. Senzadimenticare il joystick che consente di mi-gliorare la giocabilità di videogame di cal-cio e sparatutto.

in quali altre aree si concentrano ivostri prodotti?

Oltre alle periferiche per Pc e agli ac-cessori per tablet, un’altra linea di svi-luppo è nell’area digital home. Abbiamointegrato i sistemi home theatre casalinghicon la nostra linea Harmony dedicata alcontrollo del Tv e di tutti i device ad essocollegati. Ad esempio, abbiamo creato unatastiera compatta, la Wireless KeyboardK400, dotata di trackpad integrato, checonsente di comandare a distanza il note-book collegato al televisore. Lo scorsomaggio abbiamo anche lanciato il primomouse che può essere utilizzato sul tes-suto del divano.

Quali sono i prodotti che stanno ri-scuotendo maggior successo?

L’accoglienza della linea tablet, che ab-biamo lanciato sul mercato tra ottobre e

novembre, è stata davvero notevole.Siamo riusciti a intercettare una domandache non veniva soddisfatta da altri opera-tori.

Quali sono i risultati di logitech intermini di vendite e fatturato?

A livello di quote mercato, Logitech èleader in Italia, una posizione di rilievoche ricopre anche nei principali mercati,occidentali e non. La nostra crescita, inol-tre, è trainata attualmente dai paesi emer-genti quali Brasile, Russia, India e Cina,dove i tassi di crescita sono molto elevati.Per quanto riguarda l’approccio commer-ciale, vogliamo avere un rapporto realecon i nostri partner di canale. Per questopresidiamo i punti vendita con delle areededicate dove presentiamo l’insieme dellenostre soluzioni. Una strategia che finoraci ha dato degli ottimi riscontri.

Quali sono i segreti per restare com-petitivi in un mercato così dinamico?

La nostra grande forza sta nel valore delmarchio, che dai clienti è visto come per-formante e sempre innovativo. Inten-diamo quindi continuare a puntare sul-l’innovazione.

Quanto investite nell’area ricerca eSviluppo?

Ogni anno viene reinvestito tra il 5 e il

6% del fatturato complessivo in R&D. Ab-biamo centinaia di ingegneri che operanoin tutto il mondo. Un polo molto impor-tante è situato a Losanna presso l’Univer-sità Politecnica, dove più di cento personesi dedicano allo sviluppo di mouse e ta-stiere. Gli altri prodotti sono invece se-guiti da altri team situati in America.

a proposito di ricerca, siete stati trai primi a progettare degli accessori ali-mentati a energia solare...

Abbiamo lanciato a fine 2010 la SolarKeyboard, una tastiera estesa dotata didue mini pannelli che vanno a ricaricare lebatterie interne. Solo 24 ore di ricaricaconsentono fino a tre mesi di utilizzo. At-tualmente sta uscendo in alcuni paesi laversione per Mac. È un prodotto che èstato molto apprezzato e richiesto, per-ché consente di risolvere l’annoso pro-blema di sostituzione delle pile, rispet-tando al tempo stesso l’ambiente.

Quali progetti avete per il 2012?Quest’anno continueremo a puntare –

come è nel nostro Dna - sull’innovazione,in particolare nelle aree di prodotti legateal mondo Apple e a quello del design. Ma,per ora, è ancora tutto top secret.

Martina Santimone

Intervista con Patrice Henry, country manager per l’Italia. Le nuove soluzioni nei settori digital home, Ict e videogame.

netgear: tecnologie per l’home entertainment

Netgear ha presentato a Milano la suanuova strategia per il mondo consumer.Michele Puzzolante, consumer sales di-rector Southern Europe, e AlexandreVecchietti, consumer product directorEurope, hanno mostrato le tecnologiecreate da Netgear per l’home entertain-ment.

Tra i prodotti presentati, vale lapena segnalare l’adattatore Push2TvHD Universale Wireless, che permettedi riprodurre i contenuti visualizzatisullo schermo del Pc Windows diret-tamente sullo schermo Tv in modalitàwireless, e l’adattatore Universale Wi-reless Dual Band per tv e lettori Blu-ray. Questo dispositivo permette dicollegare dispositivi home theatre aInternet offrendo elevate performanceper lo streaming video in HD.

cisco presenta il programma linksys Partner rewards

Cisco ha annunciato il lancio in Italiadel programma di canale Linksys Par-tner Rewards, creato non solo per for-mare i partner e aggiornarli sugli ultimitrend ma anche per premiare quanti sidistingueranno nelle vendite dei pro-dotti Linksys. Potranno aderire com-puter shop, rivenditori e altri partnerdi canale Linksys.

Il programma è articolato in tre li-velli, ciascuno con specifici vantaggi.Ogni partner che deciderà di aderirepartirà con una Stella, per arrivare finoa tre Stelle dopo aver raggiunto obiet-tivi stabiliti di e-learning e di fatturato.Inoltre, nel prossimo futuro, Cisco ha inprogramma anche di consentire agliutilizzatori di personalizzare e ordi-nare materiali di vendita attraversoun’applicazione online.

lexar lancia il Jumpdrive tritonNumerose le novità presentate daLexar al Ces di Las Vegas. Tra questericordiamo il nuovo JumpDrive Tri-ton, top di gamma nei flash drive adalte prestazioni della linea Usb 3.0. Disponibile nelle capacità da 16 GB,32 GB e 64 GB, è dotato di una velo-cità più di 20 volte superiore allostandard flash drive Usb 2.0 ed è ingrado di offrire una velocità di 155MB al secondo in lettura e una velo-cità di 150 MB al secondo in scrittura.Queste caratteristiche permettono undownload e un trasferimento di con-tenuti eccezionalmente veloce ed affi-dabile. Il JumpDrive Triton di Lexardispone di un elegante design in legadi metallo ed una finitura lucida aspecchio ed è compatibile con i dispo-sitivi Usb 2.0.

bufera Siae

segue dalla prima pagina

il multone di natale

Patrice Henry

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entertainment hitech magazineanno 3 - numero 2 - 15 febbraio 2012

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nuova Vita per PlayStation

Il 2011 si chiude per Sony Computer Entertainmentcon un risultato degno di nota: 6,5 milioni di unitàhardware vendute in tutto il mondo nel solo periodonatalizio. Lo scorso dicembre, poi, in Giappone, HongKong e Taiwan ha fatto il suo debutto PlayStation Vita,che ha raggiunto il mezzo milione di unità vendute intre settimane. La nuova portatile approderà anche inEuropa il 22 febbraio.

Hitech Magazine ha intervistato Andrea Cuneo (nellafoto), direttore marketing di Sony Computer Enter-tainment Italia.

da poco abbiamo archiviato l’anno solare 2011.Qual è il suo giudizio sull’andamento complessivodel mercato italiano?

Abbastanza positivo se consideriamo la situazionecontingente. Dal punto di vista di Sony Computer En-tertainment Italia complessivamente l’anno è andatobene. Il momento è abbastanza delicato, è un periodoin cui il consumatore è molto attento a come spen-dere i propri soldi. La mia percezione è che in generaletutti i mercati, con poche eccezioni, siano in una si-tuazione non ottimale. Nonostante tutto, credo che ilsettore dell’entertainment se la sia cavata anche que-st’anno. Ma per conoscere realmente il quadro com-plessivo dovremo aspettare i dati ufficiali rilasciati daGfK.

e per Sce italia come sono andate le cose?Per PlayStation 3, a inizio 2011 avevamo fatto delle

promesse ai consumatori sulla qualità e quantità delsoftware che avremmo pubblicato. Oggi posso direcon grande soddisfazione che queste promesse sonostate rispettate. Ci eravamo prefissati il lancio di un de-terminato numero di titoli per hard core gamer, in unmomento in cui tutti stavano intraprendendo la stradadel mercato di massa: ebbene, siamo riusciti a gestiree a soddisfare entrambe le tipologie di consumatori,hard core e casual.

Quali strategie avete impiegato per catturarel’attenzione anche del pubblico di giocatori “menoesperti”?

Innanzitutto abbiamo svolto un ottimo lavoro sulmass market, e quindi sul consumatore meno gamer,andando a promuovere PlayStation Move. La vera sfidaè stata offrire software di qualità per questa perifericae anche in questo caso siamo rimasti soddisfatti, sianell’ambito della produzione, sia dai risultati di ven-dita. Per quanto riguarda l’hardware, l’obiettivo era fardiventare PSP una console sempre più kids: il posizio-namento a 99 euro (101,99 euro con l’Iva al 21%) ci hapremiati con risultati molto buoni. Allo stesso tempo,il cut price di Ps3 ci ha permesso di essere più compe-titivi sul mercato delle console domestiche e recupe-rare una parte delle vendite che altrimenti si sarebbepersa per una questione di contingenza economica.Grazie al taglio di prezzo siamo andati incontro alle esi-genze attuali del consumatore e abbiamo recuperato involume quelli che erano i nostri obiettivi.

Quali i motivi di maggiore soddisfazione di que-sto 2011 appena trascorso?

Sicuramente l’obiettivo più importante per noi èstato il lancio di questa straordinaria line up, molto ap-prezzata dal consumatore finale. Uncharted 3, Resi-stance 3, LittleBigPlanet 2, Killzone 3, Infamous 2 sonotutti stati pubblicati nello stesso anno solare, e hannotutti ottenuto un ottimo riscontro a livello di vendite.Ed è una grandissima soddisfazione, oltre che unchiaro segnale che PlayStation in Italia continua adessere la console di riferimento per il videogame.

Parlando di portatili, con l’arrivo imminente diPs Vita, PSP riesce ancora ad ottenere delle buoneperformance?

Certamente, e questo è un secondo motivo di grandesoddisfazione. Siamo riusciti ad entrare nel mondokids promuovendo la console come il prodotto perfettoper i bambini. Questo, considerando lo storico di Sce,è sicuramente un grande risultato. Un risultato otte-nuto tra l’altro con titoli molto locali, come ad esempioGeronimo Stilton Nel Regno della Fantasia: il Video-gioco. Siamo state una delle poche nazioni ad averspinto moltissimo su questo target, e questa scelta ci hapremiato. In definitiva, PSP continuerà il suo percorsononostante l’arrivo di Ps Vita, perché avrà un posizio-namento differente, concentrato sui bisogni dei con-sumatori più piccoli. Invece Ps Vita, almeno all’inizio,si rivolgerà a un consumatore più adulto ed esperto. Ledue console sono perfettamente complementari, e po-tranno continuare a vivere insieme ancora a lungo.

il 22 febbraio è la data dell’uscita di PlayStationVita: cosa state organizzando per promuoverla?

Il lancio di Ps Vita sarà molto forte. L’intera aziendasi concentrerà a livello di energie e di budget sul-l’uscita della console. Saranno sfruttate tutte le leve delmarketing tradizionale, più quelle del web marketing.La console è già stata mostrata al pubblico in occasionedella Games Week di Milano, e a dicembre l’abbiamoportata in tour in alcuni punti vendita di Roma e Mi-lano.

in Giappone il day one è stato il 17 dicembre eper l’occasione avete organizzato un evento spe-ciale in due store GameStop, a milano e roma. Qualè stato il riscontro di questa iniziativa?

Molto buono, e continueremo a organizzare eventidel genere, con GameStop e altri retailer, affinché ci siala possibilità per tutti, in diverse città, di provare a gio-care con Ps Vita prima del lancio. Riteniamo che l’espe-rienza diretta con la macchina sia fondamentale. Se benmotivati, i giocatori escono volentieri di casa per an-dare sul punto vendita a provare un nuovo gioiellodella tecnologia. Stiamo poi progettando anche unaserie di attività collaterali a sorpresa...

Annalisa Pozzoli

A tu per tu con Andrea Cuneo, direttore marketing di Sce Italia

il riposizionamento di prezzo di PSP e Ps3. la risposta semprepiù puntuale alle esigenze del retail. la società affronta il 2012con una marcia in più: il lancio del “gioiello” portatile.

traditi da dicembreLa speranza che il 2011 potesse finire con il segno più

era ancora viva. Con un mercato che, alla fine di novem-bre, segnava un calo di solo il 3% totale e con un mesesuccessivo colmo di nuove uscite e promozioni aggres-sive, analisti e operatori ci speravano davvero. E invecenon è accaduto. Anzi. Il mese di dicembre ha fatto segnareun risultato negativo mai visto prima, con un fatturato to-tale peggiore di quello del 2007. Dopo il miglior mese dinovembre di sempre.

Che il mercato videoludico americano potesse perderecosì tanto terreno non se lo aspettava nessuno, special-mente nel comparto software. Le promozioni del BlackFriday avevano, anzi, fatto intravedere la luce in fondo altunnel, ma dicembre ha tradito. Ed è facile capirne il per-ché. Il totale fatturato al retail per il mese, secondo i datirilasciati da Npd, è stato di 3.985 milioni di dollari, con-tro i 5.070 milioni di dollari del 2010. Una caduta re-pentina di oltre il 21% sul mese, che ha accompagnatol'intero mercato in fondo alla peggiore prestazione degliultimi cinque anni, chiudendo il 2011 a -8,5%. E' stato ilcomparto hardware che ha dato il contributo peggiore,con un -28%, da 1.840 milioni di dollari del 2010 a 1.320milioni di dollari del 2011. La piattaforma regina è stataXbox 360, che con i suoi 7,3 milioni di pezzi venduti hasbaragliato senza appello la concorrenza. Al secondo po-sto, PlayStation 3 ha terminato l'anno con 4,5 milioni dipezzi venduti e un incremento di soltanto il 4,3% ri-spetto al 2010. Ma dove il mercato ha visto il maggioredeclino è stato su Nintendo Wii, che nel solo arco degli ul-timi dodici mesi ha perso il 35% a volume e oltre il 40%a valore, scendendo dai 7 milioni di pezzi venduti nel2010 ai 4,4 milioni del 2011. Anche Nintendo DS ha vistoun forte calo delle vendite, solo parzialmente calmieratodalle buone prestazioni di 3DS. La nuova portatile del co-losso giapponese, dopo una partenza tutt'altro che en-tusiasmante, ha infatti fatto registrare un totale vendutodi 4,1 milioni di pezzi. Questa cifra contribuisce a mitigareil calo di oltre il 50% di Nintendo DS portando il totale cu-mulato a 7,9 milioni, contro gli 8,4 milioni del 2010.

Il comparto software, dal canto suo, non ha certo avutovita facile. Il mese di dicembre ha chiuso in discesa del14%, con un fatturato di 2.036 milioni di dollari contro i2.367 milioni del 2010. L'anno si è chiuso in negativo del5,6%. Una prestazione pessima, se si pensa che, fino allafine di novembre, questo settore specifico aveva ancorail segno più davanti, seppur di poco. Il titolo più vendutodell'anno è stato, com’era lecito aspettarsi, Call of DutyModern Warfare 3, seguito da Just Dance 3 e Skyrim. Cheè poi la medesima top three del mese di dicembre. I titolidel Natale non hanno dunque dato il contributo atteso,specialmente quelli prime parti. Nella classifica di di-cembre compaiono infatti solo due titoli esclusivi Nin-tendo (Mario Kart 7 e Super Mario 3D Land), e nella clas-sifica generale dell'anno è entrato soltanto Gears of War3 di Microsoft, all'ottavo posto.

Caso a parte e successo per molti inatteso è statoquello di Skylanders. Il rivoluzionario titolo di Activision,sebbene non sia entrato in classifica, ha generato un fat-turato cumulato tra software e pacchetti aggiuntivi (chevengono considerati accessori da Npd) che l'avrebbepiazzato al decimo posto della classifica generale 2010.I prossimi mesi diranno se, per questo prodotto, si po-trà parlare di scommessa vinta.

Anche il comparto degli accessori ha contribuito alforte declino totale del retail sul totale anno. Il mese di di-cembre ha fatto segnare un -27%, con un fatturato di 628milioni di dollari, contro gli 863 milioni del 2010. Il totaleannuo si è attestato su 2.609 milioni di dollari, contro i2.939 dell'anno precedente e un 11% in meno anno suanno. Un risultato sicuramente inficiato dalle perfor-mance negative del micro segmento degli accessori perNintendo Wii che, da solo, ha perso oltre il 50%.

Il 2011 chiude dunque con un fatturato totale al retaildi 17.014 milioni di dollari. Un pesante 8,5% in meno ri-spetto al 2010.

L'ultimo mese dell'anno scorso ha rappresentato sol-tanto il 23% del totale annuo, contro una media del 28%fatta registrare nei dieci anni precedenti. Un numero che,da solo, indica quanto il mercato dipenda da una buonaprestazione di questo mese. Un tradimento sul filo di lanache ricorda un gol del pareggio allo scadere del novante-simo minuto o, per dirla all'americana, un canestro deci-sivo sulla sirena. Il nuovo campionato comincia adesso.

Marco Minoli

GaminG: mercato USa

Andrea Cuneo

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eldomGRANDI E PICCOLI ELETTRODOMESTICI, CLIMA

hitech mag

azin

e

Anno 3 - numero 2 - 15 febbraio 2012

A pagina 22

A pagina 10

9

Da pagina 11 a pagina 21

Focus caffè

Come potrebbe cambiare la disciplina

Moke elettriche, macchine a sistema chiuso, aperto o superautomatiche. Un segmento che moltiplica la sua offerta. E vede il continuo ingresso di nuovi brand. Novita’, prospettive, protagonisti.

Dal chicco alla capsula

“Pronti a conquistare nuovi mercati”

A pagina 23

A tu per tu con Francesca Polti, direttore generale del Gruppo

Nel 2012 prevista una maggiore diversificazione del business. Ma anche il restyling della gamma Lecoaspira e della linea iron.

obiettivo italiaInaugurato il nuovo headquarter a Milano. La multinazionale cinese, che opera nel settore dell’elettronica di consumo, potenzia la propria presenza nel nostro Paese.

Riflettori su Hisense Group

acquisito stabilimento in RomaniaDe’Longhi

De’Longhi approda in Romania, rilevando uno stabilimento produttivo diNokia situato a Cluj. Le parti hanno concordato di mantenere riservati i ter-mini della transazione, che sarà finalizzata durante il primo trimestre 2012.

De’Longhi intende integrare lo stabilimento nella sua strategia di sviluppo,con l’obiettivo di fornire supporto alla sua presenza internazionale, in fortecrescita. E diversificare la sua piattaforma industriale, così da riequilibrarein parte la struttura produttiva tra Far East – oggi prevalente - ed Europa,dove il Gruppo è presente con uno stabilimento in Italia.

Successivamente all’annuncio dello scorso settembre 2011 di voler ter-minare la produzione a Cluj per concentrarla in località più prossime ai for-nitori e ai mercati chiave, Nokia si è attivata nel ricercare potenzialiacquirenti per l’impianto, in stretta consultazione con le competenti auto-rità rumene.

Robert Andersson, senior vice president di Nokia, che ha condotto i nego-ziati, ha affermato: “Per Nokia era determinante trovare un investitore conchiari piani di sviluppo e che si impegnasse nella creazione di nuovi posti dilavoro nell’immediato futuro. De’Longhi si è dimostrato il candidato idealeda entrambi i punti di vista ed è stato per noi un piacere riuscire ad assicu-rare il futuro dell’impianto in tempi così rapidi”.

gianluca Di Pietro

Voto a maggioranza del Parlamento dell’unione europea. obiettivo: incrementare la raccolta di rifiuti hi-tech. adesso la parola passa al Consiglio. Ma tira aria di sommossa.

Raee:blitz a stRasbuRgo

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l’intervista hitech magazineanno 3 - numero 2 - 15 febbraio 2012

www.tespi.net

Una sfida che si rinnova. E che muovedal potenziamento commerciale nel no-stro Paese. Stiamo parlando di HisenseGroup - multinazionale cinese operantenell’ambito consumer electronics - che,in un periodo congiunturale sfavorevolea livello mondiale, ha deciso di svilup-pare in modo incisivo l’espansione delbusiness in Italia. Un mercato conside-rato – unitamente a Germania e Spagna -tra quelli strategici e più promettenti peril presidio europeo.

Per questa ragione, dopo la sede apertanel 2005 a Grosseto e quella di Candioloalle porte di Torino, l’azienda ha recente-mente inaugurato una moderna sede aMilano. Dove, oltre agli uffici commer-ciali, è dislocato uno showroom di 120metri quadrati dedicato ai prodotti delcolosso cinese: climatizzatori d’aria, tele-visori Lcd di ultima generazione, frigori-feri e congelatori.

La responsabilità dello sviluppo del bu-siness e del marchio nel nostro Paese èstata affidata, in qualità di general mana-ger, a Gianluca Di Pietro, che affianca Yu-peng Zhang, managing director Italia. Acompletare il team composto da 15 ad-detti – ci sono Tatiana Pampalone, inqualità di marketing manager, mentre acoordinare l’ambito vendite per il mondoconsumer è Andrea Anelli.

“L’espansione in Italia”, ha dichiarato aHiTech Magazine Gianluca Di Pietro, “sifonda sul lancio di prodotti di alta qua-lità, connotati da tecnologie e design. Il

valore di Hisense, che vanta anni di col-laborazione con le più grandi case di elet-tronica di consumo, non ha nulla dainvidiare ai principali brand mondiali”.

Tra le novità del 2012 in programmaper il mercato italiano, l’imminente in-troduzione di una gamma completa di te-levisori Led 3D che presto verràaffiancata da una nuova linea di SmartTv. “Per noi un elemento strategico è le-gato alla capacità di proporci in modocorretto e appealing nei confronti deipartner retailer e quindi dei consuma-tori”, ha sottolineato Gianluca Di Pietro.“Hisense è un gruppo che dispone di unacapacità produttiva di indiscusso valore.E questo ci offre ampie garanzie. Il mer-cato italiano sta attraversando una fasedavvero complicata. Ma credo che per inuovi brand ci sia spazio per crescere”.

Il ruolo che l’Italia è destinata ad assu-mere diventa centrale per la strategia dicrescita delineata da Hisense Group: dai10 milioni di euro del 2010, l’obiettivo èraggiungere i 20 milioni entro que-st’anno, fino ad arrivare a 100 milioni di

euro nel 2016. Lo sviluppo del colosso cinese in Italia,

fortemente mirato al cliente finale, sibasa su quattro punti cardine: l’offerta diun’ampia gamma di prodotti innovativi eaffidabili, frutto di importanti investi-menti in Ricerca e Sviluppo da parte dellacasa madre; il potenziamento delle retivendita rivolte sia al canale professionaletermoidraulico (per l’air conditioning)che al canale retail (Gdo); l’ottimizza-zione della logistica con consegna rapidasu tutto il territorio nazionale e, infine, ilrafforzamento della rete dei Centri Assi-stenza tecnica, per un servizio ancora piùcapillare e puntuale.

In Italia, la crescita del marchio Hi-sense si focalizza sulla costante introdu-zione di novità di prodotto e su attività dimarketing sia a livello nazionale che ter-ritoriale, a garanzia della massima com-petitività sul mercato. Uno dei punti diforza dell’azienda risiede nella capacitàdi proporre prodotti capaci di soddisfarele esigenze del cliente finale in terminiprestazionali e di risparmio energetico,connotato da un apprezzabile rapportotra qualità e prezzo a cui si aggiunge lagaranzia di un efficace Client Service pree post-vendita.

Da sottolineare anche l’impiego di ma-teriali ecosostenibili. In tal senso, ne è va-lida testimonianza la partnership conRemedia, Consorzio nazionale per la ge-stione di tutte le categorie di Rifiuti diApparecchiature Elettriche ed Elettroni-che (RAEE) e di Pile e Accumulatori (PA)a fine vita.

Sul numero di novembre-dicembre diHiTech Magazine, a pagina 17 della se-zione Eldom, abbiamo erroneamente in-dicato in 2 milioni il numero di ferri dastiro Milordino venduti da Termozeta inItalia in dieci anni. Il numero corretto è inrealtà 7,2 milioni. Ce ne scusiamo con ilettori e con gli interessati.

Precisazione

il profilo del colosso cinese

Hisense nasce nella RepubblicaPopolare Cinese nel 1969, dove èdivenuto uno dei principali branddi riferimento nel settore consu-mer electronics, affermato pertecnologia di primo livello ed ele-vati standard qualitativi.

Avviata come fabbrica di radio,Hisense è oggi una grande multi-nazionale che opera nei settoridell’elettronica, degli elettrodo-mestici, delle telecomunicazioni,delle tecnologie dell'informazionee nel mercato immobiliare. Conquarant’anni di successi all’attivoe un trend di crescita in costanteaumento, Hisense, ubicata nellasplendida costa di Qingdao, de-tiene due società quotate allaBorsa di Pechino e registra un fat-turato passato da 50 milioni didollari nel 1992 a 10 miliardi didollari nel 2010.

Il colosso cinese è fortementeimpegnato sul fronte della Ricercae Sviluppo: ad esempio, nel 2005,ha visto la nascita di Hiview, ilprimo microprocessore digitale‘made in Cina’ prodotto proprioda Hisense, di cui la multinazio-nale detiene il diritto di proprietàindipendente. Nel 2008, invece, halanciato lo schermo Lcd con re-troilluminazione a Led, diven-tando una delle tre sole aziende almondo a proporre sul mercatoquesta tipologia di televisori, e,nello stesso anno, ha progettatoHicon, un sistema di trasporto in-telligente che riguarda la regola-zione del controllo semaforico perla gestione del traffico pubblico,utilizzato poi durante le olimpiadidi Pechino del 2008. Oltre a 15stabilimenti in Cina, l’azienda nepossiede altre tre, dislocati in SudAfrica, Algeria ed Egitto.

La capacità di produzione an-nuale sfiora i 16,1 milioni di tele-visori, 10,7 milioni di frigoriferi e9,2 milioni di condizionatori. Persei anni consecutivi Hisense hamantenuto la leadership nellevendite di televisori a schermopiatto e per 13 anni consecutiviquella nelle vendite di condizio-natori Inverter. Inoltre, detiene ilsecondo posto sul mercato cineseper la produzione di frigoriferi.

Con il passaggio della Cina aun'economia di mercato, e con ilsuo assurgere a potenza econo-mica, il Gruppo ha saputo cogliereun’opportunità storica ottenendouna rapida crescita del propriobusiness.

Tecnologia, qualità, integrità eresponsabilità sono le parolechiave alla base dello sviluppo fu-turo dell'azienda, che continua ainvestire e a focalizzarsi sull’inno-vazione tecnologica.

obiettivo italiaRiflettori su Hisense Group

Inaugurato il nuovo headquarter a Milano. La multinazionale, che opera nel settore dell’elettronica di consumo, potenzia la propria presenza nel nostro Paese.

Riccardo Colletti

gianluca Di Pietro

Yupengzhang l’headquarter Hisense in Cina

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Espresso, decaffeinato, corto, lungo, mac-chiato, schiumato o corretto. Sono molteplici lemodalità per gustare un buon caffè. Simbolo diuna creatività tutta italiana. Ma oggi sono nu-merosi anche i modi per prepararlo fra le muradomestiche. Alla tradizionale moka si sono af-fiancate le versioni elettriche e programmabili.Poi sono arrivati i sistemi aperti, come l’Easyserving espresso (E.S.E.), basati su unostandard comune cui alcuni produttoridi macchine e cialde hanno scelto diuniformarsi, che consente di combi-nare differenti marchi di caffè e dimacchine appartenenti al medesimocircuito. Per tutelare questo standardnel 1998 è nato il Consorzio E.S.E. che,attraverso controlli sulle caratteristichetecniche, garantisce la compatibilità dellemacchine e delle cialde. Questo segmento rea-lizza circa il 60% a volume e il 47% a valore delmercato dell’espresso. Seguono poi le macchinea sistema chiuso alimentate da capsule in pla-stica o alluminio. E’ questo il fenomeno più ef-fervescente che, sostenuto da ingentiinvestimenti in comunicazione, è cresciuto inmaniera esponenziale negli ultimi anni, ed oggiesprime circa il 35% del mercato sia a valore

che a volume. Qui, produttori di piccoli elettro-domestici si alleano a grandi brand del caffè pertrovare la combinazione perfetta fra macchinae miscela, in grado di soddisfare i gusti del con-sumatore.

Ma non sono rari i casi in cui lo stesso produt-tore della macchina firmi anche le cialde che laalimentano.

Infine, troviamo in commercio le mac-chine superautomatiche, in grado di ma-

cinare direttamente i chicchi erogandoun espresso di ottima qualità. Questosegmento nel nostro Paese, a diffe-renza per esempio di ciò che accadein Germania, è ancora un fenomeno di

nicchia che rappresenta il 7% del mer-cato a volume, ma il 18% a valore, visto

il costo elevato di questi prodotti. L’offerta,quindi, si conferma ampia e non solo per le dif-ferenti tipologie di sistemi disponibili. Il mer-cato del caffè è ancora molto dinamico e vede ilcontinuo ingresso di nuovi player. Anche se,come rilevato da GfK Retail & Technology, il2011 è stato caratterizzato da un lieve calo delprezzo medio nel segmento “porzionato chiuso”e una contrazione delle vendite nel segmento“porzionato aperto”.

Dal chicco alla capsulaMoke elettriche, macchine a sistema chiuso, aperto o superautomatiche. Un segmento che moltiplica la sua offerta. E vede il continuo ingresso

di nuovi brand. Novita’, prospettive, protagonisti.

hitech magazineanno 3 - numero 2 - 15 febbraio 2012www.tespi.net focus caffè

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a cura di lara Colombi e Martina santimone

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focus caffèNespresso

Nespresso è prima di tutto un sistema compo-sto da: caffè, macchine e servizio al cliente. Un’of-ferta completa che ha decretato il successomondiale di questo brand. Ce ne parla MarcoZancolò, direttore generale Nespresso Italia.

Nespresso rappresenta oggi uno dei marchipiù importanti nel panorama del caffè. sietesoddisfatti?

Ci sentiamo molto orgogliosi avendo creatonoi il mercato nel 1986, rivoluzionando così ilmodo in cui oggi milioni di persone degustano illoro caffè.

Qual è il vostro segreto? La ricetta è una sola: qualità sopra ogni cosa e

attenzione costante al servizio al cliente. I 16caffè Grand Cru sono prodotti con una selezioneesclusiva dei migliori caffè verdi coltivati in tuttoil mondo. Solo l’1-2% dei caffè coltivati a livelloglobale soddisfa i nostri profili di gusto e aroma,e i nostri elevati standard di qualità e sostenibi-lità. Inoltre, tre volte l’anno siamo lieti di offrireai nostri Club Members dei caffè in Limited Edi-tion Gran Cru di straordinario pregio e rarità, di-sponibili esclusivamente per un periodo limitato.

e per quanto riguarda le macchine…La gamma di macchine da caffè è molto ampia

per rispondere a tutte le esigenze della nostraclientela. Andiamo dalla compatta Essenza al-l’intera linea CitiZ, che permette nella versioneCitiZ&Co di montare il latte. Passando poi allenuovissime Pixie e Lattissima+ per chi è sempre

attento alle ultime tecnologie e ama degustare inostri Gran Cru in cappuccino o caffelatte. Ancheil canale B2B e Ho.Re.Ca. ha la sua gamma dedi-cata diversa per esigenze e gusti.

la gamma verrà ulteriormente ampliata?In un mercato sano non si può prescindere dal

lancio di nuovi prodotti. Anche il 2012 – come il2011 che ci ha visto presentare ben due mac-chine nuove – sarà caratterizzato da importantilanci, a testimonianza della continua innova-zione e della passione per la perfezione di Ne-spresso.

Nel caffè il marchio che valenza ricopre?Nespresso è leader indiscusso nel mercato del

caffè porzionato il suo successo sta anche nel-l’aver instaurato un rapporto diretto con il con-sumatore. Sin dai suoi inizi, 25 anni fa, il concettodi marca di Nespresso ha ridefinito e rivoluzio-nato un modo di consumare il caffè. Nespressonon è solo un caffè, ma è un’esperienza. Ed è que-sto che fa la differenza.

Quanto invece incidono le attività di comu-nicazione?

La comunicazione è da sempre un tratto di-stintivo di Nespresso che, negli ultimi 25 anni, èdiventato uno dei brand più famosi nel mondodel caffè, conquistando la fiducia di milioni diconsumatori come marchio caratterizzato dapassione, autenticità e servizio. Ciò gli ha anchepermesso di trascendere la categoria di prodottoper diventare un vero simbolo globale di raffi-nata eleganza.

“Tra raffinatezza ed eleganza”

bialetti

Forte di una leadership nelle macchine dacaffè a sistema aperto, con una quota di mer-cato del 49%, Bialetti Industrie si è rafforzatasempre di più anche nel settore delle macchinea sistema chiuso, penetrando nel mercato delcaffè espresso porzionato. L’azienda proponele capsule I caffè d’Italia, composte da elementiseparabili e riciclabili al 100% e caratterizzateda un corpo in alluminio e da una capienza di7 grammi, dose perfetta per un autenticoespresso italiano. Disponibili in cinque diversemiscele, le capsule sono utilizzabili anche conle macchine Mini Express, dallo stile anni ’50, eMokona One, con l’esclusivo sistema ClickClack. Marco Merolla, marketing manager caffèe Ped Bialetti Industrie, racconta le strategiefuture del brand.

bialetti è da sempre sinonimo di caffè.Com’è cambiato nel tempo questo mer-cato?

Le abitudini degli amanti del caffè non sonocambiate rispetto alla continua ricerca di unottimo prodotto. Anzi, il fenomeno del “si-stema chiuso” sottolinea come il consumatoresia sempre più attento ed esigente anche intema di “caffè fatto in casa”. Che sia con laMoka, o con la macchina espresso, il caffè pergli italiani deve essere buono.

il brand riveste quindi un ruolo fonda-mentale?

Per quanto riguarda Bialetti il marchio è si-curamente fondamentale. Nel 1933 - con l’in-venzione di Moka Express - Bialetti harivoluzionato il modo di fare il caffè all’italiana,sostituendo la Napoletana. Da allora il brandaccompagna gli italiani, in ogni momento dellagiornata, nella preparazione del caffè diven-tando proprio sinonimo del “nostro” rito delcaffè.

le abitudini di consumo si evolvono econ loro cresce la vostra offerta.

Ad oggi, l’offerta di macchine elettriche Bia-letti si compone sia di soluzioni a sistemaaperto – Mokona e Tazzona – sia di propostea sistema chiuso – Mini Express e MokonaOne. E nei prossimi mesi presenteremo altre

importanti novità ma, al momento, non pos-siamo anticiparne i dettagli.

e, grazie alla vostra esperienza, non saràdifficile soddisfare i consumatori...

Per poter competere in questo mercato è ne-cessario ricercare la perfetta combinazione diconoscenza del mondo delle macchine e delmondo del caffè, una competenza che rite-niamo essere un asset fondamentale di Bialettidi ora e un driver del suo sviluppo futuro.

Inoltre, la qualità del caffè erogato rappre-senta senza dubbio un elemento fondamentalenella scelta dei consumatori. Quando il consu-matore acquista una macchina a sistemachiuso, sceglie un caffè al quale si “lega” per undeterminato periodo di tempo: la sua qualitàdeve essere perciò all’altezza e Bialetti è ingrado di garantirla.

avete recentemente lanciato un nuovospot all’insegna dell’italianità. Quanto sonoimportanti le attività di comunicazione?

Le attività di comunicazione rappresentanocome sempre una leva importante per arrivareal consumatore e per trasmettere la filosofianonché la qualità dei nostri prodotti. Rite-niamo pertanto che la comunicazione sia unelemento determinante per avvalorare e so-stenere l’ottimale percezione del brand.

Da sempre sinonimo di caffe’è

lattissima+ è una macchina per espressodalla tecnologia intelligente e dal basso con-sumo energetico, che si completa con un re-golatore del volume della schiuma di latteassai intuitivo e con un tasto per la puliziaautomatica dai residui di latte. e’ realizzatain collaborazione con il partner De’longhi inquattro eleganti colori: silky White, ice sil-ver, Passion Red e Midnight blue.

Lattissima +

Marco Merolla, marketing manager caffè e Ped bialetti industrie

hitech magazineanno 3 - numero 2 - 15 febbraio 2012

www.tespi.net

le materie prime sono fon-damentali per ottenere unbuon caffè. Così come contala qualità della miscela,anche la qualità dell’acquariveste un ruolo fondamen-tale. Per questa ragione britaconsiglia di inserire nellemacchine per espressoesclusivamente acqua fil-trata, che offre la possibilitàdi esaltare il sapore delle be-vande avendo la certezza disoddisfare appieno i gustidei consumatori. i caffè riscopriranno il pienoaroma e la macchina avràvita più lunga. grazie ai si-stemi filtranti, infatti, è pos-sibile ridurre la formazionedel calcare pro-lungando lavita deglielettrodo-mestici.

britaL’acqua: il segreto per un buon caffe’è

Cos’hanno in comune Milano, Roma, Venezia e Napoli? labellezza? il fascino? l’italianità? Non solo. Queste sono le cittàscelte da bialetti per la linea di capsule “i caffè d’italia” che com-prende cinque gusti tra cui il decaffeinato italia Deca. le differenti miscele sono in grado di rappresentare il modo di vivere il caffènelle principali città del nostro Paese: Milano, Venezia, Roma, Napoli e italia Deca.

I caffe’ d’Italia

Mini express nasce da un’inconfondibile unione tra design e funzionalità.il design e le forme morbide riprendono gli oggetti cult degli anni ’50, glianni del boom economico, della televisione e del carosello. le linee mor-bide e colori pastello (bianco, nero, rosso, arancio, champagne, azzurro eargento), ne fanno un piccolo oggetto d’arredo dal minimo ingobro. Miniexpress è inoltre dotata di una pompa a pressione 20 bar che garantisceottime performance.

Mini Express

Mokona one, rappresenta l’evoluzione in chiave moderna della Moka. si-mile in tutto e per tutto alla famosa caffettiera, ne rivisita in modo nuovo ecreativo le forme e i colori. e’ disponibile nelle versioni silver, bianco perlatoe nero soft touch.

Mokona One

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Marco zancolò, direttore generale Nespresso italia

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Lattissima +

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Rolando

Qual è la ragione del successo del mercato delcaffè?

Il mercato delle macchine da caffè presenta ca-ratteristiche di forte stagionalità della domanda. Inlinea generale si è registrato un crescente interesseper il settore del multibeverage. Chi ha creduto inquesto segmento sta registrando una crescita, do-vuta anche allo sviluppo del mercato dei consuma-bili. Per rispondere a un business sempre piùesigente e soprattutto per mantenere tale questosuccesso la tendenza dei produttori è quella di am-pliare e diversificare sempre più la gamma dei pro-dotti “affini”: ciò che cerca il cliente è poter ottenereil maggior numero di bevande possibili con lastessa macchina.

Come si articola la vostra offerta?Rolando è un marchio nato da pochi anni con l’in-

tento di integrare soluzioni evolute a prodotti e si-stemi per il “benessere” della vita quotidiana. Ilprimo prodotto a essere presentato è stata la no-stra macchina automatica da caffè, tè e tisane a si-stema chiuso Rolando Il Benessere Espresso,realizzata con materiali e componenti di alta qualitàe dal design completamente italiano. Grazie al-l’esclusiva tecnologia di erogazione permette incirca 20 secondi la preparazione di diversi tipi di

bevande, tra cui quattro tipi di caffè, tè classico, tèverde, orzo, camomilla e tisane. Attenzione vieneposta anche a mantenere dinamiche di prezzo mo-derate: il prodotto Rolando deve essere accessibilea tutti e facilmente reperibile.

Quali novità introdurrete nel corso del 2012?Dal punto di vista tecnologico, ci siamo fin dal-

l’inizio mossi su più fronti: non solo sulla macchinama anche sulla materia prima e sulla tecnologia allabase della capsula. Punteremo, inoltre, a immetteresul mercato anche nuove referenze, ampliando ul-teriormente la gamma dei consumabili, per offriresempre più scelta e qualità ai nostri clienti. L’iniziodi quest’anno vedrà oltretutto un completo resty-ling della macchina.

Nel 2011 quali risultati avete conseguito?Una costante performance durante tutto l’anno

ci ha fatto raggiungere un risultato finale netta-mente migliore rispetto all’anno precedente. Per il2012 non possiamo che prevedere una continuacrescita.

Qual è la vostra ricetta per vincere la compe-tizione?

Al momento, tutti i produttori di erogatori di be-vande calde offrono prodotti solubili, non comple-tamente naturali come sono invece le bevande

Rolando. Questo per noi è un beneficio, non essen-doci di fatto una vera e propria concorrenza. Nonabbiamo ancora registrato reali fattori di criticità.Ciò che evitiamo completamente di fare è inveceabbattere la fascia prezzo, tentando di posizionaresul mercato prodotti che rischiano di mettere a re-pentaglio la qualità e di destabilizzare il consuma-tore finale.

Quanto incidono le attività di comunicazione?Al di là delle operazioni di marketing dedicate,

quali promozioni e degustazioni, per “comunicare”Rolando abbiamo deciso di puntare molto sull’im-patto visivo. Abbiamo quindi curato particolar-mente l’estetica del packaging sia della macchinasia delle capsule, cercando delle soluzioni che co-munichino con chiarezza le peculiarità di Rolandoil Benessere Espresso.

Quali sono i vostri piani di comunicazione peril 2012?

Continueremo con le normali operazioni di mar-keting dedicate al prodotto, per poi proseguire sullastrada dell’utilizzo di materiale pop dedicato inlinea con il nostro nuovo stile grafico e punteremoa scoprire il mondo del web e del networking, ma-gari anche con attività e promozioni dedicate, perrendere Rolando ancora più social.

PHILIPS SAECO

La prima macchina da caffèespresso automatica a uso do-mestico a marchio Saeco è datata1985. Da allora, 92 sono state lesoluzioni brevettate fino al 2010,25 solo negli ultimi due anni,dopo l’ingresso dell’azienda inPhilips. Tra le novità più impor-tanti: la piastra scalda tazze(1994), il cappuccinatore (1996)e, nello stesso anno, il display di-gitale e il sistema di pre-infu-sione Saeco Aroma System. Maanche il macinacaffè con macinein ceramica, nel 2004, fino aSaeco Digital ID, ovvero il lettoredi impronte digitali grazie al quale la macchina ri-conosce automaticamente il profilo dell’utente, in-dicandone il nome sul display e rendendoimmediatamente disponibili le sue personalizza-zioni per tutte le bevande.

le macchine da caffè automatiche per uso do-mestico rappresentano da sempre il core busi-ness della vostra azienda. Parliamo della vostragamma di prodotti...

Siamo stati gli iniziatori della categoria, più di 25anni fa, e Philips Saeco conserva attualmente la lea-dership nel settore, con più del 65% di quota dimercato, con una crescita del 7% rispetto alloscorso anno. Intelia, la più nuova tra le nostre mac-chine automatiche per uso domestico, ha ottenutoper prima la certificazione di qualità del caffè intazza grazie all’adozione di un attento e rigorosoprocesso di preparazione che soddisfa i parametriorganolettici e sensoriali definiti da Philips Saeco ecertificati dal Centro Studi Assaggiatori – Italian Ta-sters.

saeco presidia anche il segmento porzionatochiuso...

È un segmento che nel nostro Paese è molto vi-vace e in costante crescita (+5,7%, secondo i datiGFK Novembre 2011). Qui siamo partner di La-vazza, gestiamo la filiera sell-in, compreso il postvendita, mentre Lavazza gestisce tutto ciò che ri-guarda il sell-out. In Italia, comunque, la macchinamanuale rimane quella più diffusa, mentre le auto-matiche rappresentano una nicchia.

su quali novità punterete nel 2012?Recenti studi di mercato evidenziano come la

possibilità di personalizzare la propria bevanda ri-vesta una crescente importanza nella percezione

del consumatore. Le macchine au-tomatiche che presenteremo que-st’anno sono state pensate proprioper rispondere a questa necessità:soddisfare le attese del consuma-tore in termini di varietà.

Nel caffè il marchio che va-lenza ricopre?

Il brand deve essere in grado dirassicurare il consumatore e, altempo stesso, di evocare il piacereprima ancora che esso venga go-duto. Nel nostro caso il marchioSaeco racchiude oltre 25 anni distoria, in cui abbiamo sempre per-seguito, attraverso le nostre mac-

chine, l'obiettivo più importante: dare a tutti gliappassionati di caffè il massimo del gusto anchenella comodità di casa propria.

Quali sono le vostre attività di comunica-zione?

Da sempre Saeco lavora su un piano di comuni-cazione integrata: agiamo parallelamente sia sulversante above the line, con la classica pianifica-zione media, sia su quello below the line, con evential di fuori del punto vendita che permettano al con-sumatore finale di entrare in contatto con il pro-dotto. Non trascuriamo, però, le attività all'internodel punto vendita. Infine, naturalmente, grande at-tenzione all'online: quest'anno in particolare saràsvolto un assiduo presidio dei principali socialmedia e di communities seleziate di bloggers, vitaliin termini di passaparola virtuoso e di rafforza-mento della considerazione del prodotto.

L’arte dell’espresso dal 1985 Un caffe’ da Favolaandrea Del Nibbio, direttore commerciale saeco per l’italia

Paolo bruno, direttore commerciale CtC technology

Il benessere in una tazzina

Dall’incontro di Lavazza con Electrolux è nata la macchina per il sistemaespresso A Modo Mio che unisce eleganza, stile, tecnologia e gusto. Disponi-bile in due modelli - le versioni Favola e Favola Plus - la macchina espressosi presenta lineare, compatta e con finiture di alta qualità. Favola è una macchina compatta che si adatta a qualsiasi ambiente grazieanche alla gamma di colori proposta: Chocolate Brown, Love Red, Grape Pur-ple e Pinot Green per il modello base, Frosted Almond e Chocolate Brown perquello Plus. Grazie alla pratica lancia vapore, consente di preparare un cap-puccino cremoso, un vellutato latte macchiato e tante altre deliziose bevandecalde. Favola è disponibile anche nella versione Plus, che consente di erogarel’espresso e il caffè lungo con dosi pre-impostate. Questo modello presentainoltre il dettaglio prezioso della griglia poggia tazza in acciaio e il vano taz-zina illuminato a Led. Favola stupisce inoltre per la facilità di utilizzo. Con ilpratico beccuccio regolabile in altezza, è possibile utilizzare dalla tazzinaespresso alla tazza cappuccino, alla mug per caffè lungo. Tutti i modelli sonoinoltre dotati di un sistema di auto-spegnimento che permette di abbassarei consumi nelle pause di funzionamento.Favola e Favola Plus funzio-nano esclusivamente con lecialde Lavazza A Modo Mio,otto miscele pensate per ri-spondere ai gusti dei con-sumatori che possonoacquistarle sul sito internetwww.lavazzamodomio.come nei principali supermer-cati. Favola e Favola Plus, conla loro confezione allegra, co-ordinata al colore della mac-china, attirano l’attenzione sulpunto vendita, mentre il WelcomeKit, contenente 24 cialde assortiteLavazza A Modo Mio, da’ il benve-nuto ai nuovi clienti.

LAVAZZA- ELECTROLUX

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www.tespi.netfocus caffè

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Un design inconfondibile

Mini Express è l’inconfondibile unione di design e funzionalità in una macchinaespresso. Grazie alla pompa a 20bar, garantisce un’estrazione ottimale per uncaffè aromatico e corposo.

5 miscele straordinarie

attentamente selezionate ispirandosi alletradizioni dell’espresso all’italiana per ritrovare anche a casa il gusto e l’aroma chepiù ci appartengono.

Un sistema unico

che esprime tutta l’esperienza Bialetti, fattadi innovazione ed eccellenza nelle macchineespresso a garanzia del più alto livello disoddisfazione per il consumatore.

“Ogni giorno una miscela da scoprire”

Il nuovo sistema espressoper gustare ogni giorno

il vero rito italiano del caffè

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Il mercato: l’enorme potenziale delle capsule

INCIDENZA TOTALE CONSUMI CAPSULESUI CONSUMI CAFFè

1,000,000FAMIGLIE

+ 36,5% vs Ap

I CONSUMI OGGI

300 mio

CAPSULE+ 58% vs Ap

FONTE: NIELSEN CONSUMER 2011

Bialetti: caffè per passione

Il caffè per passione

Da sempre Bialetti interpreta al meglio lagrande tradizione italiana per il caffè.Grazie a una selezione di miscele speciali,nelle esclusive capsule in alluminio, e all’eccellenza Bialetti nelle macchineespresso, il nuovo sistema Bialetti I Caffè d’Italia rappresenta una perfettacombinazione di conoscenza e innovazioneper offrirti il più alto livello di soddisfazione.

5 miscelestraordinarie

Bialetti ha creato un vero e proprio viaggiosensoriale attraverso le eccellenze dell’espresso all’italiana in cui puoi finalmente ritrovare il gusto e l’aroma che ti rappresenta.

Un espresso mai amaro, dal profumo leggero e delicato. Da questa miscela 100%Arabica nasce un caffè di straordinarioequilibrio in cui l’aroma fragrante dallenote fruttate si sposa con una naturale leggerezza.

Un espresso rotondo, delicato, dalla spiccata nota di vaniglia. Il caffè crudo e lamiscela di Arabica a tostatura chiara restituisce un caffè di straordinaria e raradolcezza, dal corpo leggero e dal profumonaturale.

Il gusto autentico di un caffè dall’aromaforte e persistente. In questa miscela sitrova tutto il sapore di un espresso avvolgente dal carattere deciso, ottimocome dopopasto, nel quale spiccano eleganti note di frutta secca.

Un espresso corposo e intenso, dal tipicoaroma di cacao amaro. Il rito del caffè napoletano è pienamente rispettato: misceladi origine africana, tostatura fino al gradoscuro e macinatura fine, concorrono acreare un caffè persistente al palato.

Un decaffeinato ricco di aroma dalla struttura vellutata e avvolgente. Una miscela perfettamente bilanciata di varietà Arabica e Robusta che sprigionauna delicata fragranza di cereali e panetostato.

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Tasso di crescita tendenziale enorme, ad oggi le capsule rappresentano ancora il 2% del totale tazzine consumate in casa.

www.bialetticaffe.itinfo

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hitech magazineanno 3 - numero 2 - 15 febbraio 2012www.tespi.net focus caffè

POLTI

Come si articola l’offerta di Polti nel settore del caffè? Polti si rivolge al consumatore finale con due linee di macchine da caffè in

capsule: la gamma con sistema studiato esclusivamente per capsule Aroma-Polti e Èspresso1882, per capsule Èspresso di Vergnano.

Quali sono le prospettive per il 2012?Quest’anno è molto importante per quanto riguarda il mercato del caffè. A

breve, infatti, arriverà in commercio la linea di macchine da caffè Èspresso1882.La prima verrà introdotta entro la fine di gennaio e sarà di-sponibile in due varianti colore: bianco e nero. Vanta un si-stema personalizzato e studiato esclusivamente per capsuleÈspresso, disponibili per l’acquisto presso la Grande distribu-zione. Inoltre, è dotata di bottone autoapprendimento che con-sente di prestabilire la quantità e il livello di intensità del caffè,memorizzandoli per l’occasione successiva. A giugno è previ-sta invece l’introduzione di nuove macchine con il sistema per-sonalizzato per le capsule AromaPolti e un ampliamento dellagamma Èspresso1882. A brevissimo, infine, verrà lanciata unamacchina con sistema studiato esclusivamente per le capsuleAromaPolti, pensata per gli appassionati del fumetto d’autoreLupin.

Quali sono i vostri piani di comunicazione per que-st’anno?

La comunicazione avrà come protagonista il web e i social

network, dove verranno lanciate iniziative ad hoc per i consumatori finali, qualidiverse giornate dimostrative nei punti vendita più importanti d’Italia.

a suo parere, qual è la ragione delsuccesso del settore del caffè?

I motivi della crescita sono mol-teplici. La comodità e la semplicitàdi utilizzo sono sicuramente tra

quelli più si-gnif icat ivi .L’erogazionedel caffè è, in-fatti, quasi im-mediata: èsufficiente inse-rire la capsula epremere untasto per avere inpochi secondi uncaffè perfettocome quello del bar.Un risultato di qualità co-stante, per ogni caffè cheviene erogato.

Daniela Pavesi, direttore marketing Polti

Sistemi personalizzati a misura di consumatore

GROUPE SEB

Nel panorama dei piccoli elettrodomestici, ilcaffè è fra i pochi settori con un andamentostabile. Qual è la ragione del successo di que-sto segmento?

A mio parere, il successo è dovuto sicuramenteagli investimenti pubblicitari nel porzionatochiuso che hanno aiutato il settore a continuare acrescere cambiando le abitudini nel consumo delcaffè. Gli spot Tv, le campagne stampa e i testimo-nial hanno reso sempre più appealing il parlare diquesto prodotto e quindi hanno coinvolto i con-sumatori nella costante espansione di tale mer-cato.

Come si articola la vostra offerta?L’offerta di Groupe Seb è a 360°. Si articola, in-

fatti, mediante una gamma completa di prodotti amarchio Krups che varia dal porzionato apertoalle fullauto/superautomatiche. Per quanto ri-guarda il porzionato chiuso, invece, siamo pre-senti come produttori di macchine a marchioNespresso e Dolce Gusto.

Verranno introdotte novità di prodotto nelcorso del 2012?

Verrà lanciata sul mercato italiano la prima su-perautomatica One Touch Cappuccino con sistema

completamente automatico di pulizia, che per-mette il massimo comfort e una grande facilitàd’utilizzo. EA9000 Barista è unica nel suo genere.Krups, infatti, grazie al costante studio di soluzioniinnovative ha sviluppato una tecnologia che per-mette di fare un cappuccino direttamente in tazza,senza la necessità di dover utilizzare accessorispecifici.

il business vede via via l’ingresso di nuovioperatori. Qual è la vostra ricetta per vincerela competizione?

Innovazione, ampiezza di gamma, qualità deiprodotti e del risultato “in tazza” sono sicura-mente i principali driver per trionfare. Ma, so-prattutto, per offrire al consumatore il migliorrisultato finale. Che è ciò che ci sta più a cuore.

Nel caffè il marchio che valenza ricopre?Per avere il caffè perfetto ogni mattina è neces-

sario avere una buona materia prima, una precisaquantità, la pressione ideale, la giusta temperaturadi estrazione e il corretto volume in tazza. Se peril primo aspetto ci si affida ai migliori produttori dicaffè, per tutto il resto si confida nella macchina. Eil marchio è ciò che rassicura il consumatore ri-guardo la qualità di preparazione.

giampaolo Coggi, product manager groupe seb italia

innovazione, ampiezza di gamma e qualita’ dei prodotti

la macchina XP 5220 garantisce la preparazione di una o duetazze di caffè macinato o con cialde ed è caratterizzata da co-lore nero e cassettino raccogli gocce in acciaio inox. Permetteil controllo manuale del volume dell’acqua, vanta un serbatoioestraibile da 1,1 litri, un pulsante di espulsione dei residui dicaffè e il Pannarello Perfect Froth. Presenta, inoltre, alcuni plustra cui thermoblock, elemento riscaldante in alluminio che ga-rantisce la giusta temperatura del caffè fin dalla prima tazza, etamping system, il sistema di pressione caffè progressivo inbase alla quantità. la macchina XP 5240 vanta tutte le caratte-ristiche di XP 5220 ma è dotata di corpo in acciaio inox con al-loggio serbatoio dell’acqua in plastica.

KRUPS-Xp5220 e Xp 5240

la macchina per caffè Perfecto vanta una potenza di 1.450Watt e una capacità del serbatoio dell’acqua di 0,8 litri. idealeper la preparazione di una o due tazze di caffè e di ottimi cap-puccini. è dotata di corpo in acciaio inox, sistema antigoccia,pulsante per l’espulsione dei residui e optipress system, peruna pressatura del caffè ottimale.

ROWENTA - Perfecto ES 4200

Caratterizzata da un doppio funzionamento, sia con caffè in polvere monodoseche con cialde da 44 mm E.S.E., CoffiMoment di Termozeta garantisce una pres-sione di 15 bar. Vanta inoltre un beccuccio per cappuccino orientabile, vapore re-golabile, vaschetta raccogli-gocce estraibile e Led luminosi. BarCaffè 8000 è inveceuna macchina espresso che funziona con caffè in polvere. Presenta il beccuccioper cappuccino orientabile, un serbatoio della capacità di 1,2 litri e una vaschettaraccogli-gocce estraibile. Il vapore è regolabile e la macchina ha in dotazione pres-sino e dosatore.

TERMOZETA

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coffimoment e barcaffe’ 8000

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focus caffè hitech magazineanno 3 - numero 2 - 15 febbraio 2012

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de’longhi

“De’Longhi sarà riconosciuta come il leader mondiale nel mercato dellemacchine da caffè”. Una visione chiara e decisa del percorso da compiere,resa nota sul sito istituzionale dell’azienda di Treviso. Con un focus par-ticolare sul mercato del caffè, ad oggi ritenuto strategico per il brand. Aconfermarlo Vladimiro Carminati, Country Italy Director De’Longhi.

Dottor Carminati, quanto conta il business del caffè per De’lon-ghi?

E’ un mercato molto importante, anche perché è fra i pochi settori conun andamento stabile.

Qual è la ragione del successo di questo segmento?I consumi di caffè sono legati a un aspetto culturale radicato nelle abi-

tudini quotidiane e fortemente condizionato dalla gratificazione gene-rata dal consumo di questa bevanda. Le diverse preferenze danno originealle varie famiglie di prodotti in cui il settore delle macchine del caffè sisviluppa.

e l’offerta De’longhi copre tutte le declinazioni possibili…Siamo presenti in tutti i segmenti. Dal caffè in moka, nella versione

elettrica Alicia, che è ormai divenuta leader indiscussa di mercato, al-l’espresso, con una gamma molto profonda. Che comprende la top sellerdei sistemi tradizionali Icona, ma anche le macchine super automaticheMagnifica S. Nel segmento espresso abbiamo conquistato una quota to-tale a valore del 25% del mercato. Da ultimo, ma non per importanza,grazie alla collaborazione con Nepresso e Nestlè Dolce Gusto, siamo trai protagonisti nel segmento dei sistemi chiusi, con una quota di mercatodel 31%.

Quali sono stati i risultati conseguiti nel 2011 in questo settore?Nel mercato italiano delle macchine da caffè il nostro fatturato com-

plessivo è cresciuto del 16% anno su anno, con un incremento di quotedi mercato in tutti i segmenti. I numeri parlano per noi.

Verranno introdotte nuove referenze nel corso del 2012?Ci saranno novità in tutti i segmenti tecnici del caffè. Ma è prematuro

anticiparle perché riguardano lanci che avverranno nella seconda partedell’anno.

il business vede via via l’ingresso di nuovi operatori. Qual è la vo-stra ricetta per vincere la competizione?

Sempre la stessa. Profondità di gamma, eccellenza nella distribuzionee nel display, promozionalità di valore e pubblicità mirata. Naturalmentecontiamo anche sulla nostra reputazione e posizione di mercato.

Quali sono i vostri piani di comunicazione per quest’anno?Direttamente o tramite i nostri partner, tutti i prodotti saranno og-

getto di campagne pubblicitarie.sono previste attività che coinvolgeranno il trade?Certamente, anche se cercheremo di evitare affollamenti di in store

promotion e meccaniche banali.

ariete

Anche per Ariete il mercato del caffè si confermaun business importante. L’azienda toscana operanel segmento delle macchine per espresso tradi-zionali che utilizzano cialde di carta, il cui standardè tutelato dal consorzio E.S.E.. Secondo Paolo La-ratta, direttore marketing dell’azienda, sono moltii fattori che hanno influito sullo svi-luppo di questo mercato.

Dottor laratta, il business delcaffè si conferma molto efferve-scente…

Da qualche anno in Italia ab-biamo assistito ad un vero e pro-prio boom. Una conseguenza degliingenti investimenti pubblicitarimessi in campo dai diversi produt-tori di caffè.

Ma anche condizionato dal-l’ampiezza delle proposte.

Secondo recenti dati GfK, nel no-stro Paese esiste ancora uno zoccolo duro di mac-chine tradizionali. Le capsule sono stateprotagoniste di una forte crescita. Mentre le mac-chine superautomatiche stentano ancora a decol-lare, come invece è avvenuto per esempio inGermania.

Quanto conta questo business per ariete?E’ molto importante, rappresenta circa il 10% del

fatturato totale dell’azienda. siete soddisfatti dei risultati ottenuti?Nel periodo gennaio-ottobre 2011, rispetto al

medesimo periodo 2010, Ariete ha aumentato la

sua quota a valore del 20% nel mercato totale del-l’espresso. Si tratta di un traguerdo importantevisto che operiamo solo nel segmento del caffè por-zionato.

Quali le ragioni di questo incremento?Abbiamo messo in campo iniziative promozio-

nali importanti. Per esempio, man-tenendo invariato il prezzo,abbiamo inserito nella confezionedelle nostre macchine da caffè unacaraffa filtrante. Che, depurandol’acqua, permette di ottenere uncaffè più gustoso ma aumentaanche la durata della macchinastessa.

Verranno introdotte novitàdi prodotto in questo seg-mento?

Sì, nel 2012 arriveranno duenuove macchine da caffè. Manon posso anticipare nulla.

e per quanto riguarda la comunica-zione?

Non sono previste campagneadv sul caffè per il 2012. Ver-ranno però organizzate delle instore promotion e, comesempre, verrà intensificatala comunicazione sulpunto vendita, grazie amateriali espositivi inno-vativi, display video e pal-box.

“Puntiamo sul porzionato aperto”Paolo laratta, direttore marketing

Vladimiro Carminati, country italy director

l’eccellenza di una gamma al vertice

Café RetròMacchina da caffè dal design originale ed elegante e allo stessotempo pratica e funzionale. Permette di preparare un caffè eccel-lente, con tutto l'aroma e la crema del bar e un cappuccino denso ecremoso grazie all'apposito dispositivo cappuccinatore.

Cafè NovecentoMacchina per caffè espresso dalla linea elegante e raffinata, dalcorpo interamente in metallo cromato, finiture e dettagli di altopregio. il portafiltro professionale in ottone con sistema thermo-cream eroga un caffè intenso, mentre con il dispositivo Maxi-Cap-puccino si monta il latte in pochi secondi. termometro a vista,serbatoio estraibile, cassettino raccoglifondi removibile perun'agevole pulizia.

Cafè Roma DeluxeMacchina per caffè espresso dalle prestazioni professionali, dotatadi macinacaffè professionale incorporato, valvola anti-gocciola-mento, termometro per il controllo della temperatura in caldaia,portafiltro professionale in ottone con gocciolatore intercambia-bile singolo e doppio, e dalle preziose finiture in metallo cromato.

La gamma

caffe’ novecento caffe’ retro’ caffe’ roma deluxe

integra il brevetto “automatic Cappuc-cino che, grazie all’esclusivo monta-latte automatico e alla speciale caraffain dotazione che si innesta facilmente,consente di otteneredeliziosi cappuc-cini. il porta filtrop r o f e s s i o n a l e ,con dispositivocrema integrato,consente di utiliz-zare caffè in pol-vere o cialdee.s.e. per una odue tazze. sem-plice da utiliz-zare grazie aitasti intuitivicon indicatoriluminosi.

EC 850.M

Magnifica S

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una superautomatica a marchio De’lon-ghi, in grado di soddisfare le esigenze deiconsumatori che amano personalizzareil proprio espresso, senza dover rinun-ciare a cappuccini cremosi, latte mac-chiato, infusi. tre i modelli checompongono la gamma: eCaM 21.110.bcon finitura esterna in colore nero ed in-serti in silver, eCaM 21.110.W in colorebianco ed inserti in nero e la eCaM21.110.sb con combinazione di coloresilver e nero. tutti i modelli sono dotatidi pannello di controllo che permette dipersonalizzare il proprio espresso peraroma, quantità e temperatura.

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La gamma

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gaggiaAccademia Gaggia è il frutto di più di 70 anni di

esperienza nel mondo dell’espresso. Con un sem-plice click è possibile personalizzare ogni tipo dibevanda a base di caffè o di latte, in tutta libertà edirettamente in tazza, grazie al sistema auto-cap-puccino integrato. Accademia Gaggia vanta inoltreun design pulito ed elegante, frontale in acciaioinox anti-touch, tecnologia rivolta al risparmioenergetico, menù di gestione bevande e manuten-zione facili ed intuitivi, display TFT a colori, cicli dipulizia dei circuiti latte e caffè automatici, maci-nino con macine in ceramica, per un risultato eduna qualità costante nel tempo, e Optiaroma sy-stem. Gaggia ha inoltre realizzato, in collabora-

zione con Kimbo, la macchina a capsule KimboKapsula Classica, che coniuga l’aroma e il gustodella tradizione napoletana e l’esperienza Gaggianel mondo dell’espresso. Tradizione e innova-zione insieme, per offrire un caffè buono comequello del bar. La macchina vanta un si-stema manuale di caricamento edespulsione capsula, una lanciaAcqua calda/Vapore in acciaioinox, un serbatoio per l’acqua re-movibile dalla capacità di un litro,un piano scaldatazze in acciaioinox e un corpo macchina realizzatoin ABS di colore nero.

lui l’espresso

Dott. Picchio, come si ar-ticola l’offerta della vostraazienda?

La Lui l’espresso offre unavasta offerta di macchine emiscele, oltre a diversi arti-coli complementari almondo del caffè. Le mac-chine hanno un prezzomolto competitivo e ottimecaratteristiche tecnichementre, per le nostre mi-

scele, utilizziamo solo caffè selezionati e pre-giati.

la gamma verrà ulteriormente ampliatanel corso di questo anno?

Nel 2012 lanceremo un nuovo modello dimacchina dalle dimensioni ancora più ridottee colori ricercati. Altro progetto che vedrà laluce quest’anno è quello della nuova linea dimiscele monorigine (limited edition), che siandrà ad aggiungere al già vasto assortimentodelle nostre miscele. Verranno poi presentatianche nuovi esclusivi complementi, con un at-tenzione particolare anche al mondo food

Quali sono i vostri piani di comunica-zione per quest’anno?

Nel 2012 sarà importante aumentare pub-blicità e diffusione del nostro marchio, sia tra-mite i canali classici, che tramitesponsorizzazioni (siamo infatti sponsor uffi-ciali della Yamamay Busto Arisizio – volleyfemminile) e attività di co-marketing con im-portanti aziende, al fine di rendere il nostromarchio riconoscibile a tutti.

Federico Picchio, direttore commerciale

Prezzi competitivi per la Regina del mercato

Il gusto della tradizione

ReginaRegina è la nuova protagonista trale macchine per caffè firmate luil’espresso.la caratteristica distintiva di questacollezione è principalmente la com-pattezza e le ridotte dimensioni. e’caratterizzata da un pratico sistemadi espulsione automatica delle cap-sule che vengono raccolte in un ap-posito cassetto. Regina - disponibilein bianco, bronzo, rosso e grigio - vaa completare l’attuale collezione dimacchine lui l’espresso già presentisul mercato in nove colori.

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Incrementi progressivi delle quote diRaee raccolti negli stati membri. Ridu-zione della burocrazia. Controlli più se-veri sugli imbarchi illegali. Ma,soprattutto, la possibilità concessa aiconsumatori di restituire ai rivenditorianche i piccoli rifiuti elettronici.

Queste le principali modifiche appro-vate dal Parlamento europeo riunito insessione plenaria a Strasburgo per la re-visione della Waste Electrical and Elec-tronic Equipment (WEEE), che regola lagestione di rifiuti hitech. "Dopo difficilinegoziati sono molto soddisfatto. Siamoriusciti ad accordarci su tassi di raccoltaambiziosi, ma raggiungibili. L'Europaadesso recupererà più materiale grezzo,il che è un'ottima notizia sia per l'econo-mia sia per l'ambiente" ha dichiarato ilrelatore Karl-Heinz Florenz (PPE, DE),dopo che l'accordo è stato approvato, peralzata di mano, da una schiacciante mag-gioranza.

Adesso la palla passa al Consiglio Eu-ropeo. Se l’aggiornamento della direttiva2003 verrà approvato anche in quellasede, le nuove regole saranno pubblicatesulla Gazzetta ufficiale e, a quel punto, gliStati membri avranno 18 mesi per inse-rire le disposizioni nella legislazione na-zionale. Ma cosa potrebbe cambiare?

Ritiro gratuito di piccoli dispositiviPrima di tutto il Parlamento ha chiesto

e ottenuto che ai consumatori sia per-messo di restituire piccoli dispositivielettronici (come i telefonini) in ognigrande negozio del settore (da 400 metriquadrati in su), senza dovere per forzaacquistare un altro prodotto. Una modi-fica che di certo non farà piacere ai retai-ler, che si troveranno così a raccoglieregratuitamente rifiuti elettronici di piccoledimensioni.

aumento dei quantitativi raccoltiInoltre, secondo il testo, nei diversi

Paesi la raccolta dovrà crescere, supe-rando l'attuale obiettivo forfettario di 4Kg per persona l'anno. Entro il 2016 sidovranno raccogliere 45 tonnellate di ri-fiuti di prodotti elettronici per ogni 100tonnellate di beni messi sul mercato neitre anni precedenti. Entro il 2019, la cifradovrà salire al 65%.

In alternativa, si potrà raccoglierel'85% dei rifiuti di materiale elettronicoprodotto. Dieci paesi che devono miglio-

rare le loro infrastrutture, fra i quali nonc'è l'Italia, avranno un obiettivo interme-dio del 40% e potranno richiedere unaproroga fino al 2021 per raggiungerel'obiettivo finale.

trattamento di qualitàUn miglior trattamento aiuterà poi a

recuperare le materie prime più preziose,come l'oro utilizzato per i circuiti elettro-nici, e a evitare che le sostanze nocive fi-niscano in discarica.

I tassi di riciclaggio dovranno salireall'80% per alcune categorie di merci.Dovranno essere utilizzate le migliori

tecnologie di riciclaggio e i prodotti do-vranno essere progettati per essere smal-titi più facilmente.

intensificazione dei controlli sugliimbarchi illegali

Il Parlamento ha anche negoziato con-trolli più severi sugli imbarchi illegali perevitare che questi tipi di rifiuti siano in-viati in paesi in cui le condizioni di lavorosono spesso pericolose per i lavoratori eper l'ambiente. Sarà compito degli espor-tatori, e non più dei funzionari doganali,dimostrare che le merci sono state spe-dite per la riparazione o il riutilizzo, a se-

conda dei casi previsti dalle nuove regole.

Riduzione della burocraziaI produttori di beni elettronici conti-

nueranno a contribuire finanziariamenteal conseguimento degli obiettivi e riceve-ranno benefici dalla semplificazione delleprocedure di registrazione. Potranno,inoltre, nominare dei rappresentanti sulposto invece di dover necessariamentestabilire una sede legale in ogni paese incui operano. Le nuove misure impedi-ranno la doppia imposizione della tassadi registrazione tra Stati membri.

Lara Colombi

focus on hitech magazineanno 3 - numero 2 - 15 febbraio 2012

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Come potrebbe cambiare la disciplina

I dati Ecolight

12 mila tonnellate raccolte in negozioNel 2011 i rifiuti elettronici

raccolti dalla distribuzionecon il sistema dell’Uno controUno hanno superato le 12milatonnellate.

Questo è quanto emerge daidati Ecolight, consorzio per lagestione dei Raee e punto diriferimento della Gd, che offreil servizio di ritiro dei rifiutielettronici a oltre 3mila ne-gozi in tutta Italia.

«Il contributo degli esercizicommerciali nella raccoltadei Raee è stato importante.Siamo convinti che vi siano lepotenzialità per tassi di rac-colta ancora più elevati, oggifrenati in buona parte da dif-ficoltà di gestione esterne alsistema distributivo e dovutoa normative inadeguate sullequali, ormai da troppo tempo,la filiera sta chiedendo inter-venti urgenti. Il dato di que-st’anno però ci conforta ed èindice di un sistema che, sep-pur lentamente, sta cre-scendo».

Il sistema di raccolta attra-verso i negozi finora ha por-tato in un anno e mezzo dioperatività al recupero di16mila tonnellate di rifiutielettronici. Di questi, 4mila

circa nel solo 2010, anno dientrata in vigore della nor-mativa Uno contro Uno, e12mila l’anno scorso.

«Per il 2011 parliamo dicirca 300mila pezzi, l’85 percento dei quali è rappresen-tato dai grandi elettrodome-stici», precisa GiancarloDezio, direttore generale diEcolight. Difficile è intercet-tare i piccoli elettrodomestici(chiamati anche paed), ov-vero l’elettronica di consumocomposta da telefonini, appa-recchiature hi-tech, frullatorie giochi elettronici.

«Questi Raee, classificaticome R4, rappresentanomeno del 2% in peso diquanto è stato raccolto attra-verso il sistema dell’Uno con-tro Uno. Complessivamentepossiamo stimare in circa18mila i pezzi raccolti; undato basso se pensiamo che itelevisori lasciati in negoziol’anno scorso sono stati oltre20mila, mentre i frigoriferihanno superato le 70milaunità».

Due sono i nodi da affron-tare: innanzitutto il frontedell’informazione: «Far cono-scere al consumatore questa

opportunità è il primo passoper raggiungere livelli impor-tanti di raccolta», ricorda ildirettore generale di Ecolight.«E il basso dato di raccolta deipiccoli elettrodomestici è ilprincipale indice della scarsaconoscenza. Infatti, se per fri-goriferi e lavatrici solita-mente viene richiesta laconsegna a domicilio con ilritiro del vecchio pro-dotto, non av-viene cosìquando sitratta di frulla-tori o lettori Dvd.La consegna nonè automatica e ilconsumatore puòportarli in negoziopiuttosto che confe-rirli all’ecocentro delproprio Comune».

In secondo luogo la que-stione legata alle piazzole co-munali: non sempre èpossibile conferire i rifiutiraccolti dal circuito della di-stribuzione alle isole ecologi-che. Secondo, infatti, i dati2011 del Centro di Coordina-mento Raee, circa quattropiazzole su dieci non ritirano irifiuti elettronici raccolti dai

negozi attraverso il sistemadell’uno contro uno. Dellealtre sei piazzole comunali,cinque accolgono Raee soloper piccoli quantitativi e pro-venienti dal territorio di com-petenza e solamente una èdisposta a ricevere questi ri-fiuti indipendentemente dalterritorio. «Il consorzio Eco-

light continua nell’an-dare incontro alle

esigenze deipunti vendita,i n t e r v e n e n d oanche quando leistituzioni nazio-nali e locali nonsono in grado didare delle rispo-ste», commentaCamarda. «È ne-

cessario che le isoleecologiche si aprano

ai conferimenti della di-stribuzione e che la norma-tiva sia modificata portando ilperiodo massimo di stoccag-gio da 30 giorni a tre mesi, inmodo da poter raggiungere iquantitativi necessari per ri-durre gli attuali ingenti costidi stoccaggio e di trasporto».

L.C.

Voto a maggioranza del Parlamento dell’unione europea. obiettivo: incrementare la raccolta di rifiuti hi-tech. adesso la parola passa al Consiglio. Ma tira aria di sommossa.

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Raee:blitz astRasbuRgo

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hitech magazineanno 3 - numero 2 - 15 febbraio 2012www.tespi.net l’intervista

newslineHomedics: Massimo Mucciolella nominato direttore commercialeMassimo Mucciolella, quarant’anni, mila-nese, è il nuovo direttore commerciale delGruppo HoMedics Italia. In carica da gennaio2012, Mucciolella riporterà all’amministra-tore delegato Stefano Godio, occupandosidelle strategie commerciali del Gruppo siaper HoMedics che per Salter. Laureatosi inEconomia presso l’Università degli Studi diPavia, comincia la sua carriera come salesagent in Nestlè Italia, prima di approdare inSony Italia dove – dal 2000 al 2009 – hasvolto incarichi di responsabilità crescente.Proviene da G.R.E, dove ha lavorato come re-sponsabile commerciale It e telefonia.

indesit entra nel mondo dei piccoli elettrodomesticiIndesit Company inizierà la produzione dipiccoli elettrodomestici. Questa la notiziaemersa durante un’intervista, rilasciata a Re-pubblica, da Marco Milani, amministratoredelegato dell’azienda. Lo storico gruppo diFabriano prosegue così il suo piano di ri-strutturazione, iniziato nel mese di novem-bre con la messa in atto di un modelloorganizzativo basato su tre divisioni di busi-ness: lavorazione e conservazione del cibo(per frigoriferi e forni), casa (per lavatrici easciugatrici) e servizi. Sul quotidiano si leggeche, nel breve periodo, a questi business siaffiancherà una gamma Ped a marchio Hot-point-Ariston e, in seguito, una linea per In-desit.

electrolux: stefano Marzano è il nuovo chief design officerStefano Marzano (foto) è stato nominatochief design officer del gruppo Electrolux.L’obiettivo è quello di accrescere la rilevanzadelle soluzioni innovative e la loro velocitàdi introdu-zione nel mer-cato. StefanoMarzano, natoa Milano nel1950, ha avutouna lunga car-riera nellaRoyal PhilipsE l e c t r o n i c s ,dove negli ul-timi 20 anniha avuto la re-sponsabi l i tàglobale del de-sign. Fino al 1998 è stato docente alla DomusAcademy a Milano e tra il 1999 e il 2001 èstato visiting professor al Politecnico di Mi-lano. Marzano è inoltre autore e curatore didiversi libri sul design.

gruppo De’longhi: nel 2011 ricavi consolidati in crescita del 10,8%Il Gruppo De’ Longhi ha conseguito nel 2011ricavi consolidati per circa 1.800 milioni dieuro, in aumento del 10,8% rispetto all’annoprecedente. In crescita ambedue le divisioni,Household e Professional, rispettivamentedell’11,3% e dell’8,8% circa. Nonostante ilrallentamento del mercato europeo del Ped,il quarto trimestre ha visto una buona ri-presa: l’ incremento dei ricavi è stato di circail 10,3% sull’anno precedente (da 556 a circa614 milioni di euro). Il quarto trimestre hainoltre favorito maggiormente la divisioneHousehold (in crescita di circa il 12,5%),mentre la divisione Professional si è atte-stata su un livello di ricavi in linea con quellodell’anno precedente.

Cambio di payoff per olimpia splendidOlimpia Splendid presenta il suo nuovo pa-yoff “Home of Comfort”. "Abbiamo scelto diparlare del nostro dna in un payoff, riassu-mendo in una frase il nostro modo di pen-sare e lavorare. Ci piaceva evocare inmaniera semplice –spiega Marco Saccone,Marketing & Communication manager inOlimpia Splendid – le due cose che teniamosempre a mente quanto progettiamo i nostriprodotti: la casa e il comfort. Tecnologie pro-gettate per il comfort domestico."

“Pronti a conquistarenuovi mercati”

A tu per tu con Francesca Polti, direttore generale del Gruppo

Il 2012 sarà forse più buio dell’annopassato per l’industria italiana. Ma c’è chiad arrendersi proprio non ci sta. E reagi-sce con investimenti e proposte innova-tive per neutralizzare gli effetti di questodifficile momento congiunturale. E’ que-sta la politica di Polti ai tempi della crisi.L’azienda, con alle spalle una storia tren-tennale di successi nel settore dei piccolielettrodomestici, inizia il nuovo anno rin-novando ampiamente la sua gamma pro-dotti. Nessun taglio negli investimenti,ma una ridistribuzione sui differenti set-tori presidiati dal brand. A raccontarlo èFrancesca Polti (foto), direttore generaledel Gruppo, che ci ha accolti con un sor-riso sereno nella sede di Bulgarograsso inprovincia di Como.

“Non ho dubbi sulla forza innovativa diPolti, sul suo team che sente e vivel’azienda come una grande famiglia, sulGruppo che per me è sinonimo di casa.Non riesco a ricordare il mio primogiorno nell’azienda di famiglia. Ci sonocresciuta fin da quando la fabbrica erasotto casa mia. Ricordo però le estati pas-sate ad archiviare fatture, a battere amacchina o a utilizzare il telex per inviarecomunicazioni”. Questo molto prima diconseguire il Clea in Bocconi con una tesisulla sua azienda e prima ancora di ini-ziare il suo percorso professionale in San-ford (multinazionale che distribuiscenumerosi marchi quali le penne Water-man, Parker e Papermate). Prima di sco-prire in sé una vena commerciale che leha permesso di crescere fino a diveniredirettore generale del Gruppo, fondatonel 1978 da Franco Polti. E prima di tro-varsi di fronte all’ennesima sfida: affron-tare il nuovo anno scommettendo sulfuturo, proprio come suo padre, prima ditutti, scommise sulla forza del vapore.

Dott.ssa Polti, quali sono state leperformance del gruppo nel 2011?

Il fatturato consolidato del Gruppo nel2011 si è mantenuto in linea con quellodel 2010. Operiamo su diversi mercati frai quali Italia, Spagna, Portogallo, Francia,Regno Unito, Germania, Romania e Mes-sico. In alcuni, i risultati sono stati supe-riori a quelli del 2010. In altri, invece,abbiamo registrato una leggera contra-zione.

a cosa è stata dovuta?Sia in Italia che in Spagna abbiamo ri-

sentito della chiusura o del fallimento dialcuni clienti. In questi casi il fatturatoperso è difficilmente recuperabile, ancheperché non può essere assorbito in totodalle realtà che invece rimangono sulmercato.

Ci sono altre ragioni?Molti dei nostri clienti hanno messo in

atto rigide politiche di destoccaggio, acausa del problema finanziario che rap-presenta oggi un ostacolo comune a tuttele realtà aziendali. Le banche faticanonella concessione di fidi e questo, di certo,non aiuta le piccole e medie imprese. Miauguro che in Italia il nuovo governooperi in questa direzione.

attendendo gli esiti della manovraeconomica, come vi muoverete nel2012?

Andremo avanti con le nostre strategie,puntando su una maggiore diversifica-zione. Storicamente, il fatturato aggre-gato a livello di Gruppo è determinato peril 35% dal business di Vaporella, per il45% dai prodotti per pulizia a vapore(Vaporetto) e vapore con aspirazione(Vaporetto Lecoaspira). La parte restantesi ripartisce tra medicale, professionale,la linea di caffè, accessori e aspirazione.Nel 2012 ci auguriamo che queste per-centuali possano cambiare, vogliamo cheil comparto delle macchine del caffè edelle capsule cresca in maniera esponen-ziale.

Quale strategia metterete in attoper centrare l’obiettivo?

Avremo una linea di macchine funzio-nanti con capsule AromaPolti e una com-patibile con le capsule Èspresso diVergnano. I primi due modelli di mac-chine Èspresso verranno lanciati entrofine gennaio. Il rinnovo della gamma Aro-maPolti è, invece, previsto a giugno.

arriveranno altre novità nel mer-cato caffè?

Èspresso è la nostra novità, un progettonato in collaborazione con Caffè Ver-gnano, azienda storica del caffè made inItaly, e Macchiavelli, che ha collaboratoper la realizzazione del brevetto sullecapsule. Che sono vendute nella grandedistribuzione, compatibili con le mac-chine Nespresso e con quelle Polti dedi-cate Èspresso1882. Crediamo molto inquesto progetto e nella gamma di mac-chine che abbiamo messo a punto.

la comunicazione è molto impor-tante per affermarsi in questo seg-mento…

E’ fondamentale per dare più forza almarchio, soprattutto in un mercato comequesto, da sempre caratterizzato da in-genti investimenti pubblicitari. La comu-nicazione è volutamente uniforme anchein tutti i paesi in cui siamo distributoriesclusivi delle capsule – Francia, Spagna,Portogallo, UK e Germania – e valorizza

l’italianità del progetto. In Italia, poi, ver-ranno realizzate numerose attività di di-mostrazione e di degustazione nei puntivendita.

scenderete in campo con comunica-zioni mirate solo in questo segmento?

Ovviamente no, comunicare è moltoimportante anche in periodi di crisi. Dafebbraio ad aprile lanceremo la nuovagamma di Lecoaspira rinnovata nei co-lori, nell’estetica e nelle funzionalità. Quici sarà un investimento di trade notevolee una campagna pubblicitaria ancora infase di valutazione.

un'altra novità quindi…Più novità. Abbiamo messo a punto il

prodotto Cimex Eradicator, dedicato al-l’eliminazione delle cimici dei letti in am-biente domestico, ma con unafunzionalità da prodotto professionale.Un problema, quello delle bed bugs,molto sentito in USA e Inghilterra. Inol-tre, rinnoveremo la gamma dei ferri dastiro con caldaia Vaporella, che moltoprobabilmente sarà oggetto di campagnatelevisiva.

Qual è il vostro punto di forza?La qualità, il Made in Italy e il controllo

dell’intero processo produttivo. Che giu-stificano il prezzo maggiore rispetto aicompetitor cinesi.

Risentite della competizione conprodotti provenienti dalla Cina?

Ad oggi no. Le nostre referenze nelmondo del vapore difficilmente potrannoessere realizzate in Cina mantenendo unaqualità elevata. Alla fine, il consumatorevuole la sicurezza di acquistare un pro-dotto che duri. Per questo produciamo lamaggior parte dei nostri prodotti in Ita-lia.

Diversificazione, innovazione, co-municazione e qualità sono quindi ilvostro antidoto alla crisi?

Si, un altro ingrediente fondamentale èun team di persone fidate. Che ha vogliadi guardare al futuro e di lavorare in-sieme, per far crescere il nostro brand ela nostra azienda. E anche questo a Poltinon manca.

Lara Colombi

Nel 2012 prevista una maggiore diversificazione del business. Ma anche il restyling della gamma lecoaspira e della linea iron.

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