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ANATOMIA E FISIOLOGIA CANINA CORSO DI EDUCATORE CINOFILO ANNO 2014 - 15 Dr. Antonio Ciampelli Medico Veterinario

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ANATOMIA E FISIOLOGIACANINA

CORSO DI EDUCATORE CINOFILO

ANNO 2014 - 15

Dr. Antonio Ciampelli

Medico Veterinario

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SUDDIVISIONE ANATOMICA

Nell’insieme il corpo degli animali risulta formato:

dalla testa; dal tronco, comprendente:

il collo il torace l’addome

dagli arti: anteriori o toracici posteriori o pelvici

dalla coda.

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REGIONI ANATOMICHE

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APPARATO LOCOMOTORE

APPARATO SCHELETRICO

OSSA:

Lunghe;

Piatte;

Corte.

SCHELETRO:

Assile;

Appendicolare.

APPARATO SCHELETRICO

ARTICOLAZIONI:

Sinartosi;

Diartrosi.

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ARTICOLAZIONI

DIARTROSI SINARTROSI

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APPARATO LOCOMOTORE

MUSCOLI• Struttura;• Muscoli striati deputati al movimento.

MEZZI D’ UNIONE: • Tendini: uniscono ossa e muscoli;• Legamenti: uniscono ossa e ossa.

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MUSCOLATURA

STRIATALISCIA

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APPARATO LOCOMOTORE

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FISIOLOGIA APPARATOMUSCOLARE

Per capire meglio i bisogni alimentari e il tipo di attivitàche devono fare i cani, dobbiamo conoscere bene lafisiologia del muscolo e i vari tipi di fibre da cui ècomposto e si differenzia.

Per muscolo (in questa sede) parliamo di tessuto muscolarestriato o scheletrico e non liscio.

Funzioni generali

Movimento del corpo nel suo insieme o parti di esso

Produzione di calore

Mantenimento della postura.

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CELLULE

Caratteristiche delle cellule muscolari scheletriche:

• Eccitabilità (irritabilità) → capacità di essere stimolate.

• Contrattilità → capacità di contrarsi, o di accorciarsi e produrre il movimento del corpo.

• Estensibilità → capacità di estendersi o allungarsi, permettendo ai muscoli di ritornare alla loro lunghezza di riposo.

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RUOLO DELLE DIVERSE FIBREMUSCOLARI

Fibre di tipo I o lente si caratterizzano per la grande affinità e la capacità di utilizzo dei lipidi come substrato energetico; esse assicurano una liberazione progressiva di energia ed una contrazione muscolare più lenta, per uno sforzo di resistenza e di endurance (hanno una bassa capacità di contrazione e non sono in grado di sviluppare molta forza. Sono però molto resistenti e quindi adatte a prolungati sforzi di tipo aerobico);

Le fibre di tipo IIb hanno invece un metabolismo prevalentemente anaerobico (svolto in assenza di ossigeno) che trasforma gli zuccheri in acido lattico, con una resa energetica mediocre, grande dispersione di calore e contrazione muscolare molto rapida, per uno sforzo tipo sprint.

Le fibre IIa hanno proprietà metaboliche intermedie e paiono potere evolvere verso il tipo I o IIb in funzione di età ed allenamento.

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APPARATO TEGUMENTARIO

• CUTE funzione protettiva

• CUTE divisione anatomica:

Epidermide;

Derma;

Ipoderma.

• Ghiandole sudoripare

• Ghiandole sebacee

• Ghiandola mammaria

• Produzioni cornee:

Tessuto pilifero;

Strati cornei estremità arti

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FUNZIONI CUTE

• Omeostatiche simile al rene, come regolazione deglielettroliti (Na e K), dell’uremia, riassorbimento di acqua(poco nel cane vista la mancanza delle Gh. Sudoriparein gran parte della cute);

• Omeotermiche, con il letto capillare variabile;

• Metabolica: accumulo adipe e attivazione vit. D3;

• Protettiva e antisettica sia diretta che tramite il sistemalinfatico e la secrezioni di sostanze batteriostatiche eanche producendo sebo, mantiene e nutre il pelo e ilderma con aumento della vita delle cellule epiteliali;

• Funzioni sensoriali: per le numerose terminazioninervose trasmettendo informazioni termiche, dolorose,pressorie, …;

• Funzione di contenimento per i tessuti molli.

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BATTERI PRESENTI SULLA CUTE

Sull’epidermide è presente una popolazione batterica molto variabile sia dalla zona che dall’età dell’individuo. i batteri si dividono in tre gruppi:

RESIDENTI – sono presenti nel 75% dei soggetti. Si nutrono di desquamazioni cutanee, non sono dannosi anzi inibiscono la crescita dei batteri patogeni svolgendo così un ruolo protettivo;

TEMPORANEAMENTE RESIDENTI – sono batteri opportunisti e si annidano nelle strutture pilifere a livello delle pliche cutanee o inguinali e sono spesso l’espressione di una patologia in atto;

TRANSIENTE – flora batterica patogena che se riescono a superare la barriera cutanea sono fonte di infezioni molto gravi.

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TURNOVER PELO

Come in tutti gli esseri/tessuti viventi esiste un turnover, cioè una struttura muore ed una nasce. Così avviene anche per i peli. Esiste un ciclo di vita del pelo in cui questo nasce e cresce (anagen), fase di riposo e mantenimento (catagen) e fase di restrizione follicolo pilifero con caduta del pelo (telogen).

Naturalmente la caduta/morte dei peli (MUTA) non avviene contemporaneamente ma va in senso postero-anteriore.

Questa avviene in base al fotoperiodo, quando cresce (muta primaverile) e quando diminuisce (muta invernale).

Si pensa che la temperatura non modifichi le date della muta ma regoli solamente la densità del pelo e la velocità di rinnovo.

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APPARATO DIGERENTE

• 1° TRATTO: bocca, faringe

ed esofago;

• 2° TRATTO: stomaco,

intestino tenue,

fegato e

pancreas;

• 3° TRATTO: intestino crasso.

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APPARATO DIGERENTE1° TRATTO

• BOCCA:

– Denti ;

– Lingua e gusto;

– Peli tattili o vibrisse;

– Organi linfoidi;

– Velo palatino;

– Ghiandole salivari

(funzione saliva).

FARINGE:

Localizzazione;

Funzione;

Vari orifizi (oro-faringe, coane, faringo-

esofageo, laringo-esofageo, tube

uditive).

ESOFAGO:

Funzione;

Divisione anatomica;

Struttura parete (parlare differenza

con stomaco)

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APPARATO DIGERENTE

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TAVOLA DENTARIA

• Classificazione razze in base

alla testa

• I cuccioli nascono senza denti

• Prima eruzione 20 gg fino a 35 gg

• Dentatura da latte tot 28 denti (6

incisivi, 2 canini e 6 premolari per

emiarcata);

• Incisivi definitivi 3,5 mesi, 4-5

mesi per i canini e gli altri dopo il

6° mese (6 icisivi, 2 canini, 8 premolari e 5 molari) tot 42 denti;

• Funzione vari denti

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APPARATO DIGERENTE

Bocca:

Ingestione alimento

Masticazione: nel cane ha un ruolo totalmente marginale ai

fini digestivi

Imbibizione alimento con la saliva che nel cane non

contiene enzimi digestivi utili

Faringe:

„decide la via‟ che deve prendere l‟alimento: esofago o

trachea, tramite la motilità dell‟epiglottide e dei muscoli

annessi

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APPARATO DIGERENTE

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APPARATO DIGERENTE

Esofago:

• Porta il cibo dalla faringe allo stomaco

• Muscolatura presenta la peristalsi che permette

l‟avanzata del cibo

Stomaco:

• Funzione di contenitore dell‟alimento

• Funzione digestiva: secrezione di acido

cloridrico ed enzimi digestivi

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APPARATO DIGERENTE2° TRATTO

• STOMACO: morfologia,

fisiologia, struttura e

differenze, patologie;

• INTESTINO TENUE:

suddivisione, funzione,

patologie;

• FEGATO: localizzazione,

funzioni;

• PANCREAS: localizzazione,

funzione parte esocrina,

patologie

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APPARATO DIGERENTE

Fegato:

Ghiandola che nella sua componente esocrina secerne la

bile

Emulsiona i grassi e ne rende possibile l‟assorbimento

nell‟intestino, neutralizza l‟ acido gastrico

Cistifellea: serbatoio della bile: si contrae in risposta alla

presenza di cibo nella parte prossimale (quindi subito dopo

il piloro) del duodeno

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APPARATO DIGERENTE

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APPARATO DIGERENTE

Pancreas: componente esocrina

Secerne enzimi digestivi che vengono attivati quando

passano nel duodeno

Amilasi, lipasi e alcune proteasi: scindono le diverse

molecole permettendone così l‟assorbimento

Il dotto pancreatico si contrae al passaggio dell‟alimento nel

duodeno, come per il fegato ma non c‟è un organo deputato

all‟immagazzinamento degli enzimi (secreti come

proenzimi).

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APPARATO DIGERENTE

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APPARATO DIGERENTE

Intestino tenue:

Duodeno:

parte prossimale del tenue, vi sboccano i dotti pancreatico e il

coledoco.

Presenza di ghiandole parietali che secernono enzimi e muco

Digiuno e ileo:

Funzione di assorbimento delle sostanze nutritive già parzialmente

digerite

Ghiandole con funzione secretoria

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APPARATO DIGERENTE3° TRATTO

• INTESTINO CRASSO:

suddivisione, funzioni, patologie

tra i due tratti.

• ANO: sacche paranali

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APPARATO DIGERENTE

Intestino crasso: colon

Funzione completamente marginale del cieco che nel cane è

poco sviluppato

Assorbimento dell‟acqua presente ancora nel materiale

intestinale

Secrezione di muco

Retto:

Assorbimento acqua e „sosta‟ per le feci

2 sfinteri rettali: uno sotto controllo volontario e uno

involontario

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PERISTALSI INTESTINALE

Motilità del tubo digerente

In tutto l‟apparato digerente, che si può considerare un tubo,

è presente la peristalsi

Motilità longitudinale

Motilità circolare

Funzione:

Avanzamento del

materiale alimentare

Rimescolamento del conte-

nuto

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APPARATO RESPIRATORIO

• Alte vie respiratorie

– Cavità nasali

– Faringe e laringe

– Trachea

• Vie respiratorie

profonde

– Bronchi e

bronchioli

– Polmoni

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APPARATO RESPIRATORIO

Alte vie respiratorie:

Riscaldamento,

umidificazione,

conduzione

dell‟aria agli alveoli

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APPARATO RESPIRATORIO

Vie respiratorie profonde:

Conduzione dell‟aria: bronchi

Scambi gassosi

aria-sangue:

alveolo polmonare

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APPARATO URINARIO

Ha tre funzioni principali

Filtrare il sangue: rene

Regolare l‟equilibrio elettrolitico dell‟organismo: rene

Convogliare le urine, raccoglierle e espellerle all‟esterno:

vie urinarie

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APPARATO URINARIO

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APPARATO URINARIO

Il rene

Filtra il sangue tramite l‟unità funzionale (nefrone) e

produce l‟urina

Regola l‟equilibrio acido-base dell‟organismo

aumentando o diminuendo l‟escrezione di alcune

sostanze

Regola la pressione sanguigna (con altri organi)

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APPARATO URINARIO

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APPARATO URINARIO

Ureteri

Convogliano l‟urina dal rene alla vescica

Impediscono il reflusso urinario verso il rene

Vescica

Contiene le urine

Epitelio molto distensibile resistente alle sostanze di scarto presenti

nelle urine

Muscolatura particolare per permettere la minzione

Uretra

Permette il deflusso dell‟urina verso l‟esterno

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APPARATO RIPRODUTTORE

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APPARATO RIPRODUTTORE

Gonadi:

Formazione dei gameti

Funzione endocrina

Vie genitali: proteggono, conservano e trasportano i gameti

Ovidotto, utero, vagina (F)

Deferente, uretra (M)

Ghiandole annesse:

Permettono la sopravvivenza dei gameti nelle vie genitali

modificando l‟ambiente delle vie genitali

Nella femmina si modificano durante il ciclo ormonale

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APPARATO RIPRODUTTORE

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APPARATO RIPRODUTTORE: LA CAGNA

La pubertà si ha più o meno 2-3 mesi prima di raggiungere il peso dell'adulto (razze

piccole: 6 mesi; razze grandi: 18-24 mesi).

La cagna è una specie monoestrale ad ovulazione multipla (presenta due cicli

annuali intervallati da un interestro di 3- 10 mesi).

Il ciclo si divide in 4 fasi:

• ANESTRO: dura 5 mesi e l'apparato genitale è a riposo;

• PROESTRO: dura 7-9gg inizia lo scolo ematico, edema vulvare, i maschi

sono attratti ma la femmina rifiuta l'accoppiamento dovuto al picco di

estrogeni;

• ESTRO: dura 7-9gg e inizia con il picco di LH (ormone luteinizzante) che

provoca l'ovulazione dopo circa 48h e si consiglia la fecondazione dopo 4-

5gg il picco di LH (accoppiamento 11-12gg dopo l'inizio del proestro), si ha

una progressiva diminuzione dello scolo ematico e la femmina accetta il

maschio dovuto al progesterone;

• DIESTRO O GRAVIDANZA: dura circa 2 mesi con formazione del corpo

luteo.

IMPORTANTE LE PERDITE EMATICHE DELLA CAGNA NON SONO LE

STESSE DELLA DONNA SONO IN PERIODI OPPOSTI

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APPARATO RIPRODUTTORE: LA CAGNA

Gravidanza:

58-67 giorni dalla monta:

la durata si conta esattamente dall‟ovulazione che però è molto

difficile da determinare

Modificazioni comuni con la fase diestrale: progesterone

+++

Parto:

Sono i cuccioli a decidere quando nascere

Modificazioni ormonali conseguenti

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APPARATO RIPRODUTTORE

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SISTEMA NERVOSO

• Sistema nervoso centrale: Encefalo, Midollo spinale;

• Sistema nervoso periferico: Nervi cranici, Nervi spinali

• Sistema nervoso autonomo: Simpatico, Parasimpatico

• Meningi

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SISTEMA NERVOSO

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UDITO

Udito ed equilibrio:

• Originano sempre dalle strutture recettoriali dell‟orecchio

• Nervi cranici separati

• Possibile uno anche senza l‟altro

• Equilibrio: coinvolge nervo afferente sensitivo e molti centri di elaborazione centrali e moltissimi nervi efferenti motori.

• Udito: coinvolge nervo afferente sensitivo e in parte motorio. Aree della corteccia deputate all‟elaborazione

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UDITO

• Il padiglione auricolare è MOBILE, AMPIO, in posizione alta

rispetto alla testa.

• L orecchio esterno è ricco di corrugazioni che amplificano

l‟onda sonora

• L'orecchio si divide in esterno (pinna, canale uditivo e timpano), medio (bolla timpanica con incudine, martello, staffa e tuba di eustachio) e interno (coclea utile per l'udito, vestibolo e canali semicircolari utili per l'equilibrio) • Rumore – onda sferica – padiglione auricolare – forma e pliche auricolari – vibrazione membrana timpanica –trasmissione dell’onda alle ossicina dell’orecchio medio –pressione su coclea – cellule intracocleari – nervo acustico -cervello

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UDITO

La discriminazione delle onde sonore percepite dalle due orecchie permette una migliore localizzazione della provenienza del suono, infatti il cane, rispetto all‟uomo riesce a percepire suoni da maggiore distanza e localizzarli meglio.

• I padiglioni auricolari devono essere mobili per un‟individuazione più veloce e

accurata dell‟onda sonora, discriminandone l‟origine grazie alla massa della

testa che separa le due orecchie e quindi in base alla differente percezione di

ogni orecchio.

Ampiezze sonore di alcune specie:

• Uomo fino a 20.000 Hz

• Cane fino a 40.000 Hz

• Gatto fino a 45.000 Hz

• Pipistrello fino a 98.000 Hz

• Delfino fino a 130.000 Hz

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UDITO

L‟apprendimento di uno stimolo uditivo viene limitato o parzialmente limitato dal contatto fisico, per questo è bene manipolare poco il cane quando impartiamo dei comandi.

• Nella comunicazione vocale rivolta ai cani è bene sempre tenere toni bassi quando cerchiamo di essere minacciosi, visto che i toni acuti e ripetuti sono prodotti dalle prede o da individui di rango più basso.

• È importante cercare di impiegare sempre gli stessi termini e stesse intonazioni per impartire gli stessi comandi.

• Ricordiamoci sempre che in natura il dominante mima il predatore e il sottomesso la preda, quindi il predatore impartisce la sua autorità in silenzio o con pochissimi rumori (non spreca inutilmente energie agitandosi e saltellando, non si fa vedere ansioso), invece il dominato emetterà suoni acuti e saltellerà addosso al dominante.

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UDITO

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LA VISTA

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VISTA

L'occhio e uno strumento ottico che, tramite larifrazione (proprietà fisica per la quale un raggioluminoso viene deviato quando passa da un mezzoad un altro di differente densità), e in grado di metterea fuoco i raggi luminosi sulla retina.

L'errore di rifrazione piu comunemente riscontrabilenel cane e la miopia.

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VISTA

Vista:

• Organo recettoriale: retina

• Mezzi trasparenti anteriormente ad essa per

avere immagine nitida e regolare la luce

• Retina: presenta recettori specializzati:

Coni: colori

Bastoncelli: grigi

Tapetum lucidum: riflette la luce per migliorare la visione notturna

Fovea: centro di maggio concentrazione di recettori

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VISTA

Mezzi trasparenti:

• Il cristallino: può modificare la curvatura in

risposta a stimoli nervosi che arrivano alla

retina, vengono elaborati a livello centrale e

arrivano al muscolo ciliare che si tende e

modifica così la curvatura

• Pupilla: il suo diametro è regolato dall‟iride che

risponde a impulsi nervosi centrali (dipende

dalla luce)

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VISTA

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PERCEZIONE VISIVA

La posizione laterale degli occhi permette al

cane di avere un campo visivo ampio ma a

scapito della visione binoculare.

Alcune razze hanno occhi più frontali di altre

ma il campo visivo binoculare di circa 40-60° è

molto ridotto rispetto a quello dell’uomo.

La visione periferica è notevolmente più ampia

(250°) rispetto a quella umana (180°)

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Più efficiente in condizioni di luce scarsa (alto numero dibastoncelli, scarso numero di coni che rappresentanosolo il 3% del totale);Il 20% dei coni è raggruppato nella zona centrale dellaretina;Tapetum lucidum riflette la luce che passa attraverso laretina e la convoglia nuovamente sui recettori,permettendo di abbassare di 3 volte la soglia di visibilitàrispetto all’uomo;Tapetum nigrum nella parte bassa dell’occhio, assorbe laluce eccessiva che entra nell’occhio;Scarsa risoluzione dei dettagli;Buona visione degli oggetti in movimento anche a grandidistanze (fino a 1000 mt.).

VISTA

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VISTA

L‟occhio del cane si è quindi evoluto verso una visione crepuscolare enotturna. I cani sono infatti dotati di una ampia cornea, di una pupillagrande e, come detto, possiedono il tappeto lucido.

Queste caratteristiche però sono a scapito di una visione accurata.

L‟occhio del cane percepisce meglio oggetti in movimento rispetto a quelliimmobili e la percezione binoculare della profondità o visione stereoscopia(fusione in una unica immagine della visione di ciascun occhio) varia darazza a razza e risulta essere maggiore negli animali che hanno occhi inposizione frontale e con stop poco marcato.

Il campo di visione e l'insieme dei punti dello spazio che un occhioimmobile può abbracciare ed e caratteristico di ogni razza.

- Descrivere come ci vede un cane facendo esempio di guardare con un soloocchio e che l‟immagine retinica non è la stessa in entrambi gli occhi dandodifficoltà di precisione.

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VISTA

• I cani hanno una visione dei coloridicromatica, poiché nella retina sonopresenti coni con fotopigmentiparticolarmente sensibili a luci dicolore giallo (555 nm) e blu (429 nm).

• La neutralità dello spettro, cioè lamancanza di percezione di colore siha a 480 nm, nel range del verde-blu.

• Luci che appaiono blu o verdi allepersone al cane appaiono bianche ocome sfumature di grigio.

• Il cane è in grado di distinguere oggettiblu da quelli gialli.

• Il rosso, l’arancione ed il verde sonopercepiti come sfumature del giallo odel blu.

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OLFATTO

L‟olfatto per la specie canina è il senso più sviluppato e tutto il suocorpo è strutturato per sfruttare al massimo questo organo(persino il suo cervello si è sviluppato per elaborare edecodificare perfettamente tutti gli stimoli odorosi.

Tutti gli animali domestici vengono denominati“MACROSMATICI” cioè la funzione dell‟organo olfattivo èmolto superiore a quella dell‟organo visivo. Il cane presenta unamaggiore specializzazione nell‟uso di questo organo di senso.

Basti pensare che la mucosa pituitaria (riveste le canne nasali)presenta una superficie di 160 cm quadrati e spessore di 0,1 mmmentre l‟uomo ha 5 cm quadri e spessore 60 micron.

Per farvi capire l‟efficacia olfattiva del cane, vi faccio l‟esempioche un cane è in grado di trovare due particelle odorifere inun‟area grande come un campo da calcio.

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OLFATTO

Ma da cosa gli deriva questa stupefacente capacità di annusare il mondo che locirconda e di interpretare i suoi odori?

Anzitutto dalla mobilità delle narici che gli consente di stabilire la direzione diprovenienza di un odore e, in secondo luogo, dal “fiuto”, che potremmo definirecome una peculiare modalità di respirazione, consistente in una serie di tre-settesniffate, che gli permette di disgregare l‟aria inalata.

L‟aria che viene così fiutata passa sopra una struttura ossea chiamata “sporgenzasub-etmoidale” (che l‟uomo non possiede); l‟area che si trova al di sopra disuddetta sporgenza non viene spazzata quando il cane espira e ciò fa sì che l‟ariapresente in questa zona rimanga a riposo, permettendo alle molecole odorose didepositarsi ed accumularsi sulla mucosa olfattoria.

Questa, in un cane di taglia media, ha una superficie totale di circa 150 cmq. controi 2-4 cmq. dell‟uomo. La potenza olfattiva però non dipende solo dallaestensione della mucosa ma anche dal numero di cellule recettive per cmq. Chenell‟uomo sono circa 5.000.000 mentre in un pastore tedesco, per esempio, sono220.000.000 e più. Inoltre i cani sono in grado di distinguere 12 odoricontemporaneamente e possono identificare una sostanza diluita fino a1/10.000.000.

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OLFATTO

Il cane è in grado di percepire 1 mg di acidobutirrico in 100 milioni di metri cubi d’aria,abilità da 1 a 100 milioni superiore a quelladell’uomo.

Probabilmente l’acido butirrico, componente delsudore, è la sostanza che il cane individua quandosegue una traccia umana.

L’uomo produce giornalmente 800 ml di sudore, il2% del quale a livello delle piante dei piedi.

Calcolando una perdita attraverso le scarpe di1/1000, sarebbero rilasciate circa 2,5 x 10 alla 11molecole di acido butirrico, 1 milione di voltesuperiore alla soglia di percezione del cane.

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OLFATTO

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Il passaggio di aria attraverso lecavità nasali. a) Durante la respirazione lenta l'aria

passa attraverso e sotto lo scambiatore di calore ed e

solo leggermente in contatto con la mucosa

olfattoria. b) Durante l'annusamento l'aria scorre

sopra lo scambiatore di calore raggiungendo la

mucosa olfattoria prima di uscire dal naso-faringe.

Inoltre quando annusa il cane porta anche ad un

moto turbolento della aria che aumenta il

contatto tra l'aria e l'epitelio olfattorio.

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OLFATTO

L’abilità del cane nel rilevare le sostanze dipendein qualche modo dalla dimensione delle diversemolecole.

Più atomi di carbonio possiede la sostanza e piùbassa è la sua soglia olfattiva nel cane.

Probabilmente le catene di carbonio più lunghescatenano potenziali d’azione in un numeromaggiore di recettori olfattivi.

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OLFATTO

Dalle narici l‟aria, insieme agli odori, percorre lacomplessa struttura dei turbinati che hanno lafunzione di incanalare il flusso e di indirizzarlo versole regioni dei recettori olfattivi, cellule specializzate,fornite di ciglia immerse in uno strato di muco che hala funzione di legare e concentrare la molecolaodorosa; quando la concentrazione raggiunge uncerto livello “soglia” (che nel cane è molto più bassoche nell‟uomo) il segnale dell‟odore da chimico sitrasforma in elettrico e tramite il nervo olfattorioviene inviato al cervello, in una zona chiamata”bulbo olfattivo”. E‟ stato accertato che nel bulbo, ilcane possiede un numero di cellule nervose almeno40 volte superiore all‟uomo!

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OLFATTO

Cosa percepisce il cane con l‟olfatto? Come fa a seguire piste a noi impossibili da cercare? Come fa a discriminare i segnali chimici?

Iniziamo con lo spiegare che ogni ambiente, terreno, prato erboso, ecc, hanno tutti un proprio odore di fondo uniforme. Nel momento che si ha una variazione chimica dell‟ambiente (data dal passaggio di una persona, animale) si ha una variazione dei equilibrio dando alterazione di uniformità. In più si può avere il rilascio di particelle di odore (tracce di odore perse da chi vi passa come piume, orina,…).

Il cane così memorizza le tracce odorose per poi seguirle.

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OLFATTO

OLFATTO: capacità di saper intercettare e discernere l‟emanazioni odorose disperse nell‟aria.

FIUTO: capacità di saper intercettare e discernere le

emanazioni odorose provenienti da terra con un

tipo particolare di respirazione ed è regolato dagli

organi dei setti nasali.

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OLFATTO

TELEOLFATTO: ricerca per cono diodore (sono quei cani che sfruttanomaggiormente l‟olfatto, inalandograndi masse d‟aria e intercettando lapreda su grosse distanze come ilsetter inglese o il pointer che devonointercettare prede alate) (sono daprediligere cani con assi cranio-facciali paralleli o convergenti e conun buon sviluppo dei seni frontali edel torace).

Proprio per questo le emanazioniolfattive vengono molto influenzate,nella loro dinamica, dalla direzione edall'intensità del vento, dalla bassa odall'alta pressione atmosferica, dallecondizioni climatiche.

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OLFATTO

MEGAOLFATTO: ricerca inalando piccole massed‟aria provenienti da terra (sono quei cani chesfruttano meglio il fiuto, come i segugi checercano prede a terra e non in aria, è più precisama più dispendiosa di energie e tempo) (in questocaso le inalazioni sono più frequenti e menoampie e i cani che andranno a svolgere questotipo di ricerca hanno dei seni nasali pocosviluppati, asse cranio facciale divergente).

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ASSI CRANIO FACCIALI (STOP)

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OLFATTO

Altro fattore da tenere in considerazione è la differenzadi temperatura tra suolo e aria. Più la terra è caldapiù particelle odorose volatili elimina e 1quindi piùfacilmente il cane può percepirle e seguirle; infatti igrandi cacciatori preferiscono cacciare dall‟alba allanotte.

Altra cosa da tenere in considerazione è anche il sesso,infatti nel 1946 fu accertato che il cane maschio è unmiglior inseguitore della selvaggina rispetto allafemmina, probabilmente perché usa maggiormente ilfiuto nel suo quotidiano comportamento territoriale esessuale.

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OLFATTO

• Olfatto:

Recettori sulla membrana olfattoria: cellule in diretta

connessione con la parte più antica dell‟encefalo.

Le sue cellule olfattive superano, a secondo della razza, i

100milioni, ed arrivano anche a 200 milioni nel

Pastore Tedesco, mentre nell'uomo arrivano appena a

5 mila

• Organo vomeronasale o paraolfatto:

Non è stato trovato anatomicamente nel cane

Il cane percepisce comunque i ferormoni

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OLFATTO

ORGANO VOMERO NASALE è un piccolo canale che connette la

cavità buccale e nasale.

• Gli impulsi, sotto forma di molecole chimiche (FEROMONI)

attraverso il nervo vomeronasale , raggiungono direttamente il

Sistema Limbico (area emozionale del SNC);

• La comunicazione feromonale non è consapevole e quindi non

sottoposta a percorsi cognitivi ma modifica direttamente il

comportamento del soggetto ricevente I feromoni sono prodotti

a livello di :

• Urina, secreto perianale, secreto vaginale, cuscinetti

plantari, secreto auricolare

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PARAOLFATTO

Permette al cane di percepire i ferormoni cioè sostanzeche si trovano nelle secrezioni vaginali dellafemmina, nelle ghiandole perianali e nelle ghiandolesudoripare dei cuscinetti plantari. Il meccanismo concui agiscono non è chiaro ma sicuramente induconomodificazioni comportamentali di rilassamento oallarme ed un particolare comportamento sessualeconosciuto col nome di “flehmen”, che si manifestaquando il maschio, dopo aver captato i ferormonisessuali di una femmina, evidenzia un tremoreaccentuato delle labbra.

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Il sistema vomeronasale di Jacobson e innervato da fibresensitive del nervo vomeronasale che decorre lungo labase del setto nasale, passa la lamina cribrosadell'etmoide e si unisce al tratto olfattorio. Nel caneha il ruolo di organo che serve ad odorare l'alimentoquando si trova nella cavità orale e svolge l'azione diorgano di fiuto. E inoltre in grado di identificare legrosse molecole non volatili dei feromoni (chenormalmente non riescono a raggiungere i recettoridel sistema olfattivo principale) per mezzo di unacaratteristica smorfia facciale che si osserva nelmaschio prima dell'accoppiamento (detta Flehmen).

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complesso perianale

area facciale

complesso

genitale

il complessomammario

complesso dellazampa

urine e feci

PERCEZIONE PARAOLFATTIVAO FEROMONALE

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I FEROMONI DELL’AREA FACCIALE

L’AREA FACCIALE è ricca di ghiandole localizzate intorno alle labbra, lungo le guance.

Nel cane esistono inoltre ghiandole che secernono cerume nel condotto uditivo e ghiandole sebacee nel padiglione auricolare.

Questi feromoni sembrano utili nelle relazioni sociali.

Le secrezioni delle ghiandole auricolari sembrano essere collegate con lo status sociale dell’animale e quindi avere composizione diversa tra individui dominanti e sottomessi.

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I FEROMONI DEL COMPLESSO DELLAZAMPA

Il complesso della zampa è costituito dalle ghiandolepresenti a livello dei cuscinetti plantari (scarse nelcane) e nella pelle delle regioni interdigitali.

I feromoni rilasciati da queste strutture avrebberola funzione di marcare il territorio e di allarme.

Durante la marcatura del territorio la deposizionedei feromoni è associata al comportamento diraschiare che crea anche un segnale visivopersistente.

Spesso si ha anche emissione di urine da parte deimaschi.

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I FEROMONI DEL COMPLESSO PERIANALE

Il complesso perianale comprende le ghiandole sopracaudali, circumanali ed isacchi anali.

Le ghiandole sopracaudali non sono molto sviluppate nel cane ma possonoandare incontro a flogosi e diventare ben evidenti.

Nella volpe maschio aumentano la produzione sebacea in concomitanza con laspermatogenesi e si può quindi supporre che abbiano un ruolo nellostimolare la femmina durante l’accoppiamento. Essendo attive durantetutto l’anno è probabile che abbiano un ruolo anche nella comunicazione.

Le ghiandole circumanali sono costituite da ghiandole sebacee e ghiandole sudoripare modificate. Sono più sviluppate nel cane rispetto al gatto e nel maschio rispetto alla femmina ed rispetto al gatto e nel maschio rispetto alla femmina ed aumentano di dimensione con l’età dell’animale.

La loro secrezione sembra essere importante nella comunicazione sociale.

Durante l’estro producono nella cagna una secrezione ricca di trimetilamina.

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I FEROMONI DEL COMPLESSO PERIANALE

I sacchi perianali hanno una parete interna rivestita di epiteliocheratinizzato con alcune ghiandole apocrine che sono ghiandolesudoripare modificate e ghiandole sebacee. Alcune di esse versano illoro escreto nel dotto, altre lo liberano nella cavità del sacco chefunge da camera di fermentazione.

I batteri aerobi ed anaerobi metabolizzano l’escreto e producono acidialifatici ed amine (putrescina, cadaverina, metilamina).

La muscolatura liscia che avvolge i sacchi perianali permette diespellere anche con forza il loro contenuto fino ad una distanza di 1,2metri.

Il contenuto dei sacchi è liberato per marcare il terreno o come reazionia situazioni di paura.

Durante l’estro la secrezione attira i maschi ed aumenta laconcentrazione di acidi alifatici a 2-5 atomi di carbonio, di acetone etrimetilamina

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I FEROMONI DELL’AREA GENITALE

L’area genitale comprende le ghiandole sebaceedi vulva e prepuzio, ghiandole uretrali eghiandole mucipare. È una zona intensamenteesplorata durante l’approccio.

Durante l’estro il secreto è ricco di metil-di-idrossi-benzoato che attira i maschi.

Questo composto chimico si ritrova comeconservante in molti cosmetici umani e ciòpotrebbe essere una concausa dell’interessesessuale mostrato da alcuni cani per iproprietari.

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I FEROMONI DEL COMPLESSOMAMMARIO

Il complesso mammario è stato scoperto recentemente, dapprima nel maiale poi in tutti gli altri animali, cane compreso.

È costituito dalla ghiandole sebacee presenti nel solco intermammario.

Questi feromoni, detti d’appagamento, sono costituiti in tutte le specie da tre acidi grassi (acido oleico, palmitico e linoleico) associati sempre nella stessa proporzione.

Ci sono poi altri componenti che caratterizzano il messaggio tipico per una specie.

La secrezione feromonale inizia 3-4 giorni dopo la nascita e termina 2-5 giorni dopo lo svezzamento.

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I FEROMONI DI FECI ED URINA

Urina e feci sono fonte complessa di feromoni chesono prodotti sia da ghiandole che dall’azione deibatteri saprofiti che metabolizzano alcunicomponenti dell’urina e delle feci chemetabolizzano alcuni componenti dell’urina edelle feci.

Questi feromoni sono utilizzati per marcare ilterritorio.

La marcatura urinaria è associata all’elevazionedella zampa posteriore che è più evidente inpresenza di conspecifici.

La marcatura con le feci è effettuata lasciandole suluoghi rialzati.

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GUSTO

Ci sono 4 tipi di papille

gustative:

• Papille Foliate;

• Papille fungiformi;

• Papille circumvallate;

• Papille filiformi.

L‟informazione veicolata

dal nervo facciale.

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GUSTO

IL GUSTO

• Il gusto è già presente alla nascita ed è strettamente

legato al odorato.

• Noi abbiamo circa 9.000 papille del gusto sulla lingua

mentre, il cane ne ha solo 1.700 circa che si trovano

per di più sul lato anteriore della lingua.

• Noi registriamo : dolce, acido,amaro e salato. Il cane

distingue : piacevole, indifferente, spiacevole.

• Per il cane è l‟odorato e NON il gusto a determinare se

un cibo piace più o meno.

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BIBLIOGRAFIA

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Pelagalli, Botte: anatomia degli animali domestici

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Nickel: anatomia degli animali domestici

Barone: anatomia degli animali domestici

sistematica e comparata

Aguccini, Beghelli: fissiologia degli animali

domestici con elementi di etologia