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Prof. Piercarlo Valtorta Dott.ssa Clotilde Lombardi Satriani Dott.ssa Elena Donnari Centro Europeo Risorse Umane “ANALISI, VALUTAZIONE E CONFRONTI DEI MODELLI ORGANIZZATIVI DEI PAESI L.O.I. NEL SETTORE DELLA RICERCA TECNOLOGICA IN RELAZIONE ALL’ORGANIZZAZIONE NATO ED EDA”

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Prof. Piercarlo Valtorta

Dott.ssa Clotilde Lombardi Satriani

Dott.ssa Elena Donnari

Centro Europeo Risorse Umane

“ANALISI, VALUTAZIONE E CONFRONTI DEI MODELLI ORGANIZZATIVI

DEI PAESI L.O.I. NEL SETTORE DELLA RICERCA TECNOLOGICA IN

RELAZIONE ALL’ORGANIZZAZIONE NATO ED EDA”

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INDICE 1. SOMMARIO

2. Introduzione …………………………………………………………………………………… 32.1 Obiettivo, ambito e limiti dello studio …………………………………………………………

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3. La Lettera di Intenti (L.o.I) ……………………………………………………………………. 53.1 Cenni storici e Scopo della L.o.I. ……………………………………………………………… 53.2 Caratteristiche giuridiche ……………………………………………………………………… 103.3 Gli articoli R&T ……………………………………………………………………………….. 103.4 Stato dell’arte della L.o.I. ……………………………………………………………………... 123.5 Scenari futuri …………………………………………………………………………………...

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4. I PIANI DI RICERCA DEI PAESI L.o.I. (Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna, Svezia) 4.1 Le macroaree tecnologiche ……………………………………………………………………. 194.2 Piani nazionali di ricerca militare e aree prioritarie …………………………………………… 224.3 Le tendenze per il futuro ……………………………………………………………………….

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5. EDA – EUROPEAN DEFENCY AGENCY 5.1 Struttura organizzativa ED …………………………………………………………………….. 285.2 Metodologia di lavoro, programma 2008, budget e personale ………………………………... 305.3 Il Direttorato R&T dell’EDA ………………………………………………………………….. 385.4 Operational concept dell’R&T in EDA ……………………………………………………….. 405.5 Coinvolgimento dell’industria 425.6 Uso della capacita’ contrattuale dell’EDA per le aree di R&T ……………………………….. 425.7 Le aree tecnologiche CAPTECH ………………………………………………………………

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6. RTO – NATO RESEARCH TECHNOLOGY ORGANIZATION 6.1 Struttura organizzativa RTO …………………………………………………………………... 446.2 Metodologia di lavoro …………………………………………………………………………. 446.3 Pannelli tecnologici …………………………………………………………………………….

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7. Conclusioni 7.1 Esigenza di strutture cooperative ……………………………………………………………… 467.2 L’EDA – un’adeguata dimensione politica ……………………………………………………. 497.3 Le industrie europee: esigenza di politiche comuni …………………………………………… 517.4 Un budget europeo per i programmi R&T ……………………………………………………..

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Acronimi Bibliografia Allegati

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1. SOMMARIO Le cooperazioni internazionali nell’ambito dell’acquisizione dei sistemi di difesa rappresentano una

storia relativamente breve ma ricca di avvenimenti che, soprattutto negli ultimi anni, ha profondamente

modificato il panorama del settore della ricerca tecnologica della Difesa europea.

Il processo di integrazione nel settore della Difesa, ed in particolare del mercato europeo della Difesa,

porterà progressivamente allo sviluppo di realtà industriali sempre piu’ transnazionali e parimenti ad

una sempre maggiore interazione degli enti governativi che indirizzano e gestiscono le attività di R&T,

quale attività primaria ad alto valore aggiunto per lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche abilitanti

per supportare l’implementazione delle capability richieste allo strumento militare.

Il sistema di ricerca dei maggiori Paesi L.o.I . dovrà necessariamente confrontarsi con i nuovi contesti

ove si sviluppano le attività di R&T.

Alcuni osservatori considerano che la causa principale del divario esistente tra le industrie della difesa

delle due sponde dell’Atlantico non sia la scarsa consistenza del bilancio della difesa che

complessivamente i paesi europei stanziano, ma piuttosto le scarse risorse che si investono in R&T e

soprattutto dalla loro eccessiva frammentazione in molteplici programmi sotto l’egida dei singoli Stati

sovrani e le loro rispettive istituzioni di difesa.

Dal lato industriale, parafrasando il discorso di Lord Robertson quando nel 1999 assunse la carica di

Segretario generale della NATO, le tre priorità che l’industria europea della difesa ha bisogno di

sviluppare sono “capacità, capacità e capacità”. Bisogna saper puntare sull’efficienza e sulla tecnologia

sviluppando un’economia basata sull’innovazione, sull’eccellenza tecnologica e sul fattore umano.

L’ acquisizione, intesa come studio (ricerca e sviluppo) e fabbricazione, degli armamenti da parte degli

stati nazionali si è trasformata da un processo puramente nazionale con al più limitati scambi di

tecnologia e prodotti finiti a delle vere attività di cooperazione dove l’industria nazionale ha contribuito

sulla base della propria eccellenza tecnologica. In tal senso l’Italia ha largamente partecipato a tale

processo acquisendo alcuni dei principali sistemi (es. sistemi missilistici, navi, elicotteri, siluri, etc.)

attraverso programmi di cooperazione internazionali.

Le motivazione dei programmi di cooperazione internazionali sono state molteplici e vanno dalle

economie realizzate dalle nazioni per la condivisione degli elevati costi di sviluppo all’abbassamento

dei costi di produzione grazie ai maggiori volumi. In aggiunta, esistono delle motivazioni politiche,

sicuramente predominanti, che nell’ambito della costruzione dell’Europa della difesa, pongono

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un’attenzione particolare alle risorse che si investono in R&T che concorre a determinare in maniera

sensibile alla costituzione di una realtà europea attiva e presente nel campo della difesa. Allo stesso

tempo il consolidamento della posizione che il Paese occupa come partner credibile ed influente

nell’Europa delle nazioni passa attraverso i programmi di cooperazione che tendono ad armonizzare il

requisito operativo facilitando la standardizzazione, l’interoperabilità e, conseguentemente, la creazione

di contingenti di interevento in ambito europeo e NATO.

Anche se la volontà politica di accrescere i programmi di cooperazione è condivisa da molti paesi

europei, il processo è ancora lento e tali programmi corrispondono ancora ad una piccola parte

dell’approvvigionamento delle nazioni in materia di R&T. Essi si svolgono nell’ambito di accordi

quadro tra diverse nazioni europee (es. Letter of Intent e successivo Accordo Quadro) e procurement

agency come l’OCCAR (Organismo Congiunto di Cooperazione in materia di Armamenti) o l’EDA

(European Defence Agency).

Nel momento in cui l’Europa della difesa è più che mai d’attualità è possibile redigere un

consuntivo dalle esperienze fatte negli ultimi anni per valutare le opportunità, le difficoltà e le lezioni

apprese dai sistema di ricerca dei maggiori Paesi L.o.I.

2. Introduzione 2.1 Obiettivo, ambito e limiti dello studio La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità

(know-how, organizzazione, risorse impiegate e infrastrutture) e mettendoli a confronto per

individuarne i punti di forza e gli eventuali fattori di debolezza.

Il quadro comparativo successivamente verrà messo in relazione con i modelli organizzativi NATO ed

EDA, per completare l’analisi con le medesime modalità ed obiettivi.

L’obiettivo della ricerca è quello di individuare e valutare eventuali soluzioni individuate da altri Paesi

L.o.I . che possano fornire spunti per il miglioramento dell’organizzazione nazionale.

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3. La Lettera di Intenti (L.o.I)

3.1 Cenni Storici

La necessità di favorire il processo di miglioramento dell’ industria europea della difesa ha

portato, nel 6 luglio del 1998, alla firma, da parte dei Ministri della Difesa di 6 paesi europei –

Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito, della Lettera di Intenti/ Letter of Intent

(LoI) che stabilisce i principi sui quali definire un Accordo Quadro (Framework Agreement)

volto ad agevolare lo sviluppo e la ristrutturazione dell’industria europea della difesa.

In occasione del Salone aerospaziale di Farnborough, nel luglio 2000, veniva firmato il suddetto

Accordo Quadro.

In seguito alla ratifica del trattato, avvenuta il 2 ottobre 2003, la LoI è divenuta operativa per tutti

gli Stati firmatari.

Contenuto fondamentale di tale trattato è la definizione del quadro politico e giuridico necessario

alla facilitazione del processo di ristrutturazione industriale, mirato a favorire la creazione di una

solida e competitiva base industriale e tecnologica della difesa a livello europeo oltre che ad una

maggiore integrazione del mercato medesimo.

Si è, pertanto, ritenuto necessario oltreché fondamentale :

• creare un quadro per facilitare la ristrutturazione dell’industria per la difesa in Europa;

• garantire una consultazione tempestiva ed efficace sulle problematiche conseguenti alla

ristrutturazione della base industriale europea per la difesa;

• contribuire a raggiungere la sicurezza di approvvigionamento degli Articoli per la Difesa e

dei Servizi per la Difesa per le Parti;

• avvicinare, semplificare e ridurre, ove appropriato, le procedure nazionali di controllo

sull’esportazione per i Trasferimenti e le Esportazioni di prodotti e tecnologie militari;

• facilitare gli scambi d’Informazioni Classificate fra le Parti o fra le rispettive industrie per la

difesa e in conformità a provvedimenti di sicurezza, che non mettano a repentaglio la

sicurezza di tali Informazioni Classificate;

• promuovere il coordinamento di attività congiunte di ricerca al fine di migliorare le basi

conoscitive avanzate ed incoraggiare così lo sviluppo e l’innovazione tecnologica.

• stabilire principi per il rilascio, il trasferimento, l'utilizzazione e la proprietà delle

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Informazioni Tecniche in vista di facilitare la ristrutturazione ed il conseguente

funzionamento delle industrie per la difesa delle Parti; e

• promuovere armonizzazione dei requisiti militari delle rispettive Forze Armate

L’obiettivo primario è quello di creare, per i 6 Stati membri, in specifiche aree di interesse, delle

interconnessioni sia tra le industrie che operano nel campo della sicurezze e della difesa sia tra i

rispettivi governi.

Le 6 aree d’intervento sono così sintetizzabili :

• sicurezza degli approvvigionamenti,

• procedure di esportazione

• sicurezza delle informazioni

• ricerca e tecnologia

• trattamento delle informazioni tecniche

• armonizzazione dei requisiti militari.

esaminate ed elaborate attraverso 6 gruppi di lavoro/sottocomitati (SC) costituiti da

rappresentanti delle 6 Nazioni e coordinati da un Comitato Esecutivo (ExCo)

Come primo risultato dei gruppi di lavoro sono state prodotte 5 Intese Applicative

(IA)/Implementing Arrangements e un documento di “Procedural Guidelines” che regolano le 6

suddette aree, tutte adottate dagli Stati membri partecipanti sotto forma di Memorandum of

Understanding.

Obiettivi Gli obiettivi principali che i 6 SC si pongono sono :

1. SC1 – Sicurezza degli Approvvigionamenti

a. agevolare la cooperazione nel processo di consultazione in materia di fusioni e di

acquisizioni, al fine di facilitare la ristrutturazione dell'industria europea per la difesa;

b. facilitare l'apertura dei mercati dei prodotti per la difesa a vantaggio degli Stati

Membri e delle loro industrie per la difesa;

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c. istituire procedure generali di consultazione

quanto sopra ha portato alla :

d. elaborazione di un “Codice di Comportamento” per la ristrutturazione della Difesa,

finalizzato al livello nazionale con sottoscrizione volontaria da parte dell’industria;

e. elaborazione di un “Codice di Condotta” sulle priorità per le forniture della difesa

2. SC2 – Procedure per esportazione ;

a. Semplificazione dei trasferimenti di Articoli e Servizi per la Difesa;

b. Procedure per permettere la libera circolazione di materiali militari tra gli Stati

firmatari;

c. Licenza Globale di Progetto, per l’Italia ha prodotto un adeguamento alla Legge

185/90 attraverso la legge 148/03 al cui art. 13 si precisa che :

la Licenza Globale di Progetto è un’autorizzazione che permette “tutti i trasferimenti

necessari nell’ambito di programmi congiunti intergovernativi in materia di

armamenti, in genere senza limiti di quantità e valore (ivi inclusi parti di ricambio,

documentazione tecnica e relativa manutenzione), tranne nei casi in cui non venga

deciso diversamente”. Per tali programmi si deve intendere ogni attività congiunta,

compresi tra l’altro lo studio, la valutazione, la verifica, la ricerca, la progettazione, lo

sviluppo, la creazione di prototipi, la produzione. l’ammodernamento, la modifica, la

manutenzione, la riparazione ed altri servizi successivi alla progettazione, svolta in

base ad un accordo internazionale o ad un accordo tra due o più Parti al fine di

procurare Articoli per la Difesa e/o Servizi per la Difesa connessi.

3. SC2 – Sicurezza delle informazioni;

Standardizzazione delle procedure riguardanti le autorizzazioni alla sicurezza relative a :

a. Trasmissione di documentazione classificata

b. Visite del personale agli stabilimenti;

Sono state compilate delle Procedural Guidelines che hanno consentito la semplificazione

del procedimento in materia di visite presso i governi nonchè i siti industriali.

Relativamente alla trasmissione di informazioni riservate è stata adottata una procedura

che prevede l’utilizzo di prodotti ad hoc. In Italia a tale proposito si è proceduto con

l’emanazione di un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri relativo alle “Norme

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unificate per la protezione e la tutela delle informazioni classificate” (03.02.2006) che

peraltro non fa riferimento alla LoI.

4. SC4 – Ricerca e Tecnologia

a. Favorire lo scambio regolare, di informazioni legate alla R&T (strategia,

pianificazione, e programmi finanziati).

b. Evitare che informazioni classificate fornite in base all’Intesa Applicativa vengano

perdute o rivelate a soggetti non autorizzati.

A tal fine sono è stato creato un Gruppo di Direttori di Ricerca (GRD) con compiti di

monitoraggio delle attività di R&T

Il GRD si è dedicato allo studio di “disruptive technologies” e di capacità chiave. Sono

stati formati 4 R&T “Co-operative Teams” focalizzati sullo studio di 4 tecnologie di

capacità chiave selezionate da una lista di 18 aree tecnologiche: “electric fuel cell,

robotics and automated vehicles, IR sensors, information and data fusion”.

Ha inoltre adottato un Codice di Condotta al fine di migliorare le relazioni tra nazioni e

industrie nella ricerca e tecnologia nel settore della difesa

Le Nazioni partecipanti alla LoI sono ben consapevoli che la Ricerca Tecnologica è un elemento

di particolare importanza al fine di avere una industria per la difesa adeguata alle necessità: è

dunque indispensabile armonizzare ed efficientare l’utilizzo delle risorse dedicate a tale scopo.

In tale contesto, si sottoscrive un impegno comune a:

• Armonizzare I programmi di ricerca e sviluppo e scambiare le informazioni sui

programmi di ricerca nazionali al fine di individuare obiettivi di R&T comuni,

evitare duplicazioni, ridurre i gap tecnologici incrementando le capacità e

massimizzando l’impiego di tecnologie duali.

• Attivare programmi tecnologici in via di partnership .

• Assicurare finanziamenti R&T adeguati ed efficienti anche nella ripartizione in base

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ai costi sostenuti, assicurando nel contempo il trasferimento dei dati acquisiti nei

programmi R&T a tutti i Partecipanti in base a condizioni giuste e ragionevoli.

5. SC5 – Trattamento delle informazioni tecniche

a. Riesame delle regole riguardanti i Diritti di Proprietà Intellettuale

b. Proposte volte all’abolizione delle imposte nella vendita di materiali per la Difesa tra

gli stati membri

c. Elaborare, in maniera congiunta (Stati Membri e industrie), documenti che permettano

il pieno utilizzo di brevetti depositati in tutti gli Stati Membri

La finalità ultima è quella di consentire una armonizzazione dei requisiti standard degli

Stati Membri in merito all’Intellectual Property Rights e ai trasferimenti di tecnologia.

L’adozione di tali requisiti consentirà di ridurre sensibilmente i tempi di negoziazione

delle clausole relative al trasferimento di tecnologia.

6. SC6 - Armonizzazione dei Requisiti Militari

a. Identificare aree in cui sia possibile una migliore armonizzazione.

b. Identificare potenziali opportunità di cooperazione in materia di equipaggiamenti.

c. Redigere documenti su requisiti armonizzati in relazione ad items selezionati.

L’obiettivo principale consiste nell’identificare potenziali opportunità di cooperazione in

materia di equipaggiamenti.

A tal fine è stato costituito un database sulle capacità e un Harmonisation of Military

Requirements Board dei 6 Stati Membri ove vengono selezionati potenziali opportunità di

cooperazione.

Sono stati inoltre creati dei Cooperative Requirement Teams che operano sui seguenti

obiettivi :

1 Medium size Multi-Role Armoured Vehicle;

2 Combat Equipment for Dismounted Vehicle;

3 Air-Launched Anti-Ship Missile;

4 Airbased Electronic Warfare, Large Aircraft Protection;

5 Software Defined Radio;

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6 Sea Mine Detection/Countermeasures

7 Ground based Air Defence

Caratteristiche Giuridiche

La LoI è un trattato internazionale, giuridicamente vincolate, basato sull’incontro delle volontà di

più Stati dirette a regolare una determinata sfera di rapporti riguardanti gli Stati medesimi.

E’ dotato di una propria organizzazione interna che non prevede un Segretariato permanente

bensì un Comitato Esecutivo composto da un rappresentante per ogni Stato Membro.

Il personale ad esso dedicato appartiene ai Ministeri della Difesa degli Stati Membri.

Non ha personalità giuridica né dispone di un proprio bilancio. Il processo decisionale prevede il

consenso unanime.

Eventuali controversie sull’interpretazione o l’applicazione della LoI vengono risolte attraverso

consultazioni tra gli Stati Membri

L’ammissione di ulteriori Stati europei è subordinata alla approvazione unanime degli Stati

Membri.

Gli Articoli R&T

Si riportano di seguito gli articoli 28 – 35 del Framework Agreement secondo la libera

interpretazione dello scrivente.

E’ evidente come i principi richiamati siano in assonanza con i principi in particolar modo

richiamati da THALES ed è evidente la presenza di “vie di fuga” sull’ obbligo di osservare talune

prescrizioni (la sicurezza nazionale o il coinvolgimento con terze Parti è elemento di svincolo).

Articolo 28

1. Al fine di facilitarne l’armonizzazione, le Parti si terranno informate fra di loro riguardo ai

rispettivi programmi di ricerca tecnologica (R&T) .

2. Lo scambio di informazioni coprirà:

(a) Strategie e politiche relative alla R&T per la difesa.

(b) Programmi R&T in corso e pianificati.

3. Le Parti concorderanno sulle modalità per comunicazione e scambio di informazioni previste

ai paragrafi 2(a) e 2(b) sopra.

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4. Non sono soggette a obbligo di informazione quei programmi o progetti R&T per la difesa che

una Parte considera pertinenti alla propria sicurezza o che coinvolgono relazioni con terze Parti.

Articolo 29

Le Parti svilupperanno un punto di vista comune riguardo alle tecnologie richieste con l’obiettivo

di stabilire un approccio coordinato ai propri fini.

Articolo 30

Al fine di massimizzare la cooperazione nel settore R&T per la difesa le Parti concordano che:

(a) Due o più Parti possono intraprendere insieme un progetto o un programma di R&T per la

difesa indipendentemente dall’approvazione o dalla partecipazione delle altre Parti.

(b) L’ingresso di altre Parti richiede l’accordo da parte delle Parti originarie.

(c) I diritti sull’utilizzo dei risultati sarà concordato dalle Parti che hanno partecipato a tale

Programma o Progetto di R&T per la difesa.

(d) metodi e procedure di contratto comune per I programmi R&T per la difesa saranno

individuate nel contesto dei precedenti punti da a) a c) .

Articolo 31

Le Parti si coordineranno attraverso un codice di condotta che deve esser concordato per quanto

attiene i programmi R&T e che sarà applicabile anche per le industri per la difesa e le altre entità

coinvolte quali gli istituti di ricerca. In tal senso si armonizzeranno anche i modi di negoziazione,

finanziamento e assegnazione dei contratti relativi a programmi R&T.

Articolo 32

Le Parti ricercheranno vie e modi per incaricare una organizzazione dotata di personalità legale e

in grado di gestire I fondi ad essa assegnati e che assegni e gestisca programmi e progetti di R&T

nel settore della difesa.

Articolo 33

La competizione sarà il criterio preferito per assegnare contratti relative a R&T per la difesa,

tenendo nel dovuto conto le procedure e I regolamenti nazionali, a meno che una Parte non

ritenga che tale competizione possa essere di danno alla propria sicurezza.

Articolo 34

Per attività comuni relative ad attività R&T per quanto contemplato da questo Accordo, le Parti

avranno come obiettivo un ritorno globale piuttosto che ricercare il giusto ritorno sulla pura base

del singolo progett

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Articolo 35

Le Parti concorderanno le politiche e le procedure da seguirsi qualora si decida di intraprendere

Programmi e Progetti R&T con terze Parti.

STATO DELL’ARTE DELLA LoI

L’obiettivo primario della LoI, come già precedentemente detto, è quello di creare i presupposti

affinché il mondo della domanda e dell’offerta, che ruota intorno alla Difesa, incontri il maggior

numero di agevolazioni e condizioni favorevoli tali da produrre dei benefici sia per chi produce

sia per chi compra.

E’ evidente che, nonostante le buone intenzioni di tutti i partecipanti, c’è sempre più spesso la

tentazione, e volte non solo quella, di scivolare verso posizioni protezionistiche degli interessi

nazionali.

Il problema sicuramente c’è e si sente, ma non ha effetti così negativi tali da far passare in

secondo ordine quelli che invece sono i vantaggi che la LoI garantisce.

In fondo questa eterna contraddizione è nota e vissuta da sempre da tutti gli Stati Membri sui

grandi programmi europei avviati da tempo (es. EFA, Neuron, FREEM, NH90, ecc.).

Aprioristicamente non pare esistere una precisa scelta di fondo che tenda a privilegiare l’interesse

nazionale anziché quello comunitario.

La situazione rimane variabile, in funzione di molteplici fattori che vengono analizzati

consentendo, volta per volta, caso per caso, di decidere la posizione da assumere, confermando,

laddove ce ne fosse ancora bisogno, come l’idea di un “progetto comune” a prescindere, sia

ancora di difficile attuazione.

Tutte le attività vengono sviluppate informando, attraverso gli opportuni strumenti/canali, il

mondo politico e, almeno per la componente italiana, non risultano essere intervenute particolari

interferenze politiche tali da produrre cambiamenti di rotta, in un senso o nell’altro.

Le scelte, le strategie i risultati, conseguiti e non, sono frutto di piena autonomia e,

implicitamente, avallati dal mondo politico.

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Quanto sopra non esclude la possibilità di azioni di lobby da parte delle industrie che

direttamente o tramite il mondo politico, possono in qualche modo interferire su alcune scelte.

La percezione da parte della componente industriale è sicuramente ottimistica; l’industria ha

indubbiamente tratto e trarrà dei vantaggi dall’applicazione dei risultati conseguiti dalla LoI (es.

omogeneizzazione dei requisiti, nuovi sbocchi per ricerca e tecnologia, standardizzazione sulla

sicurezza della informazioni classificate, miglioramento procedure di esportazione ecc.).

Tutto ciò ha portato e porterà dei notevoli vantaggi all’industria europea aderente alla LoI che

potrà così crescere e migliorare per essere più efficiente e competitiva, non solo nei confronti dei

governi degli Stati Membri, ma anche verso il restante mercato europeo e soprattutto verso i

mercati oggi dominati dalle industrie USA.

Ad oggi non si ravvisano particolari difficoltà o problematiche poste dalle industrie in quanto,

come precedentemente spiegato, sono più i vantaggi scaturiti che altro.

Discorso a parte merita l’SC1 – sicurezza degli approvvigionamenti- la cui responsabilità è

italiana e che, a differenza degli altri SC, richiede alle industrie facenti parte del consesso LoI,

un contributo. Non è un caso che l’unico SC ancora da ultimare sia proprio questo in quanto ci si

è dovuti interfacciare non solo con i governi degli Stati Membri ma anche con gli interessi delle

industrie.

I tempi di definizione si sono inevitabilmente allungati in quanto, avendo l’argomento una

pesante ricaduta sugli strumenti contrattuali, ha richiesto un notevole lavoro di confronto e

negoziazione con la controparte che i contratti li sottoscrive, cioè le industrie medesime.

Spesso le difficoltà sono derivate non tanto dall’industria in quanto tale ma dal rapporto, che

esiste nei vari stati aderenti alla LoI, tra governo e la propria industria.

Per esempio l’industria francese è completamente asservita allo Stato. Nessuna obiezione è mai

giunta dall’industria francese su decisioni assunte dal suo governo.

L’industria tedesca ha un rapporto molto formale e distaccato con il proprio governo, per cui i

tempi di reazione nel fornire risposte sono enormemente più dilatati rispetto ad altri stati.

L’industria inglese invece, pur essendo in linea di massima allineata al proprio governo, è

decisamente autonoma nel difendere e ribadire le proprie posizioni, a volte anche in

contraddizione con il proprio governo.

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L’industria italiana è una via di mezzo. Esiste con il governo un rapporto di collaborazione che

consente di sostenere i reciproci interessi pur mantenendo una certa autonomia.

Analoga situazione si è riscontrata per la Spagna.

Indubbiamente all’inizio si sono riscontrate non poche problematiche legate alla creazione dei

necessari organismi operativi nonché al recepimento delle direttive al livello nazionale, dovute

essenzialmente a lungaggini burocratiche.

Un ulteriore rallentamento è stato prodotto dalla costituzione di EDA che ha involontariamente

“distratto” le attenzioni degli Stati Membri, precedentemente rivolte alla LoI, ponendoli in una

situazione di attesa al fine di meglio comprendere le eventuali connessioni/sovrapposizioni tra i

due organismi. Ad oggi tale impasse pare superata.

Volendo individuare una nota negativa nel processo di affermazione della LoI, si può considerare

come spesso non sia stata attribuita da parte degli Stati Membri la giusta enfasi alle attività

prodotte da LoI medesima.

In tal senso non è infrequente la partecipazione inadeguata ai vari ExCo da parte di personale di

grado inferiore rispetto a quello che invece il livello decisionale avrebbe richiesto.

SCENARI FUTURI

Se con l’allargamento ad est dell’Europa è venuta meno l’esigenza di equipaggiare Forze Armate

europee per un confronto che fortunatamente è rimasto solo un’ipotesi, per contro è emersa

l’esigenza di partecipare a operazioni internazionali che impongono adeguati ed efficienti

equipaggiamenti.

Non esiste al momento un sistema di relazione istituzionalizzato che garantisca la conoscenza

delle iniziative reciproche: viene pertanto a mancare uno strumento di coordinamento

sopranazionale.

Fino ad oggi i Paesi europei hanno privilegiato, chi più chi meno, i propri fornitori nazionali. In

futuro dovranno conciliare la tutela delle capacità tecnologiche e produttive nazionali con

l’esigenza di rafforzare la base tecnologica e industriale europea.

Non ci sono più le risorse finanziarie che assicurino, come in passato, la sopravvivenza di troppe

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industrie, spesso assistite, né che facciano fronte ai costi dei nuovi sistemi d’arma, se non su base

europea.

A questo si aggiunga una “competizione” tra le varie organizzazioni e, all’interno, tra i membri

delle medesime, che sicuramente non agevola il processo di efficientamento.

In tale ottica si tenga anche conto dei seguenti dati che non possono che lasciarci perplessi : in

ambito europeo la spesa relativa alla difesa equivale a circa la metà di quella degli Stati Uniti;

analizzando la suddivisione percentuale di tale spesa si evince come l’incidenza della voce

relativa al personale oscilla da un minimo di circa il 39% per la Gran Bretagna ad un massimo di

quasi l’80% per l’Italia , il tutto contro il 33% degli USA !

Con il raggiungimento di tutti gli obiettivi preposti, si pone la necessità di rilanciare il consesso

LoI attraverso nuove iniziative.

In tale ottica bisogna però considerare come, rispetto al 2000 (data di nascita di LoI-FA), lo

scenario europeo sia mutato.

I significativi cambiamenti sono essenzialmente da ascrivere ad un ulteriore allargamento della

comunità europea, attualmente a 27 Stati, ma soprattutto alla creazione di EDA che si pone come

il principale pilastro su cui ,a tendere, dovrebbe poggiare il sistema di Difesa europeo.

Alla luce di questa nuova realtà, LoI è di fronte ad un bivio.

Se da una parte vi è la necessità di contribuire al processo di integrazione europea, soprattutto a

livello di difesa, dall’altra non si vuole che tale processo provochi una rimessa in discussione di

quanto già consolidato in ambito LoI,

Quanto sopra rispecchia il ripetersi dell’annoso dilemma : privilegiare una posizione fortemente

europeista, che vede tutti i Paesi sullo stesso piano anche e soprattutto a scapito di rinunce

nazionali, oppure orientarsi verso posizioni che tengano conto dell’attuale diverso peso

economico e conseguentemente politico tra i Paesi comunitari?

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Un’ipotesi di soluzione ravvisabile, che sicuramente non può essere considerata come

“fortemente europeista”, prevede, nel tentativo di uscire da una situazione di “impasse“, la

trasformazione di LoI in una sorta di “think-tank” di EDA. Questo le consentirebbe di assumere a

pieno titolo una leadership “intellettuale” oltre che politica ed economica anche all’interno di

EDA

In questo modo, qualora tutti gli Stati Membri LoI fossero di concorde parere, ci sarebbe la

possibilità di creare “un nocciolo duro” in ambito EDA anche in considerazione del fatto che gli

Stati Membri LoI, pur rappresentando solo ¼ dei Paesi partecipanti al consesso EDA, riuniscono

almeno l’80% delle aziende produttrici di beni e servizi per la difesa e che il loro peso ponderale

nelle votazioni a maggioranza qualificata, qualora completamente concordi, è di 153/314, pari al

48,72% ! .

Si verrebbe conseguentemente a creare un “foro ristretto” che avrebbe la possibilità di esaminare

preliminarmente, le problematiche e gli studi da sviluppare in ambito EDA concordando le

singole posizioni nazionali in modo tale da poter costituire, nelle riunioni dello Steering Board

EDA, un fronte il più possibile omogeneo.

In tale ottica è evidente che ciascun Paese Membro deve provvedere ad omogeneizzare le

posizioni dei propri rappresentanti all’interno dei vari consessi ai quali partecipa evitando in tal

modo di dare origine a contrapposizioni o, ancor peggio, a contraddizioni, spesso conseguenti

anche a “gelosie” tra appartenenti a organismi/amministrazioni diverse all’interno degli Stati

Membri medesimi.

A conforto di quanto sopra detto va registrato che già attualmente, nei rapporti tra i due

organismi, LoI ha fornito la massima collaborazione ad EDA, rilasciando all’agenzia i report dei

singoli Sottocomitati e consentendo a suoi osservatori di partecipare alle attività dell’ExCo e dei

Sottocomitati stessi (ad eccezione dell’SC1, tuttora impegnato nell’approvazione dei documenti

relativi al Security of Supply).

Molti dei risultati ottenuti dalla LoI sono stati assunti da EDA diventando dei propri

requisiti/obiettivi (es. soldato futuro).

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Inoltre non appaiono esserci attualmente particolari sovrapposizioni tra i due organismi e, sulla

base di quanto precedentemente detto, qualora il ruolo di LoI divenisse realmente la “mente

pensante” di EDA, le eventuali sovrapposizioni si potrebbero evitare o comunque gestire.

Analogo discorso vale per le contrapposizioni.

Anche se in questo caso bisognerebbe capire, a tendere, come gli altri Stati Membri, aderenti a

EDA ma non a LoI, percepiscano il “cartello LoI” e si interfaccino con esso. E’ evidente che

qualora si venisse a creare una sorta di contrapposizione all’interno di EDA, tra i Paesi aderenti

alla LoI e i restanti, si innescherebbero forti turbative volte ad ottenere, come primo risultato, un

forte rallentamento al di per sé già lento processo di europeizzazione del concetto di Difesa

Europea.

Appare evidente come la LoI non solo andrebbe salvaguardata ma addirittura “rivitalizzata”

attraverso l’assegnazione di nuovi obiettivi quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo :

• Controllo degli investimenti stranieri nell’industria della difesa degli SMP (come parte del

lavoro del SC1 – sicurezza degli approvvigionamenti);

• Maggiore facilitazione nella circolazione degli equipaggiamenti di difesa tra gli SMP

(come parte del lavoro del SC esportazione);

• Armonizzazione delle condizioni contrattuali (come parte del SC5 - trattamento delle

informazioni tecniche);

• Promozione dell’esportazione nel quadro di programmi di cooperazione (gruppo

informale di lavoro);

• Studio di possibili deroghe reciproche per gli offset tra SMP nelle condizioni contrattuali

delle offerte nel campo della difesa (gruppo informale di lavoro).

Sarebbe inoltre auspicabile un miglioramento funzionale mediante l’inserimento di più livelli

decisionali in ambito ExCo (almeno tre) fino ad arrivare a livello di Ministro della Difesa, allo

scopo di dare maggiore peso/enfasi alla LoI e rendendo così più efficaci le azioni/risultati che ne

scaturiscono. Questo proprio con la finalità di ovviare al problema, riscontrato in questa prima

fase, di scarsa “attenzione” e coinvolgimento dei vertici in certi frangenti.

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Chiaramente questa soluzione potrebbe non essere considerata come la più auspicabile da parte di

tutti gli Stati europei in quanto prevede il mantenimento di determinati “privilegi” per alcuni di

essi, che rappresentano comunque una minoranza, a discapito di altri.

Ciò impone una ufficializzazione, innanzitutto a livello politico, circa l’esistenza di un Europa a

“due velocità”.

Quanto sopra altro non è che la cartina tornasole di quanto quotidianamente avviene in altri

settori dove, a fronte di dichiarazioni del mondo politico sulla necessità di integrarsi sempre più

in un contesto europeo, seguono degli atteggiamenti nazionalisti e protezionisti dei singoli

interessi.

Un’altra possibilità prevede invece una partecipazione paritaria di tutti i Paesi facenti parte

dell’Unione Europea.

E’ evidente che tale soluzione, pur avendo connotati più “europeisti”, presenta notevoli difficoltà

di attuazione nonché dubbi sul buon esito finale.

Le maggiori perplessità derivano, essenzialmente, da due ordini di problemi.

Il primo è di natura strettamente “tecnica” in quanto i tempi di recepimento dei meccanismi LoI,

da parte di nuovi Paesi aderenti, provocherebbero un inevitabile rallentamento dell’attività

medesima al punto da vanificarne i benefici fin qui ottenuti. Per accelerare tale processo sarebbe

forse essere necessario rivedere l’atto costitutivo di LoI in quanto i processi decisionali al suo

interno risultano non particolarmente adatti ad incorporare modifiche di tale portata.

Il secondo è invece legato all’opportunità o meno di allargare tale consesso a Paesi che

attualmente apporterebbero un contributo minimo se non irrilevante sia sotto il profilo

tecnologico/industriale sia sotto il profilo strategico e finanziario.

E’ chiaramente un visione alquanto individualista della “Comunità Europea” e che sicuramente

non favorisce il già lento processo d’integrazione.

D’altro canto è anche comprensibile la posizione di Paesi che, dopo aver faticosamente

perseguito obiettivi grazie ai quali, oggi, possono godere di una posizione privilegiata rispetto ad

altri, debbano rinunciare a tali benefici/vantaggi per favorire un processo di integrazione europea

che purtroppo viene sempre più spesso smentito nei fatti e a tutti i livelli.

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4. I PIANI DI RICERCA DEI PAESI L.o.I. (Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna, Svezia) Con la legge sui vertici della Difesa la 25/97 il SG/DNA esercita le funzioni di Direttore Nazionale

degli armamenti ed è responsabile delle attività di ricerca e sviluppo, produzione ed

approvvigionamento dei sistemi d’arma.

Promuove ricerche e studi su nuove tecnologie che sono o saranno necessarie nel futuro; stabilisce

collegamenti e coordina contatti con le altre organizzazioni di ricerca nazionali e internazionali.

In sostanza sono state unificate presso l’Ufficio del Segretario ella Difesa le attribuzioni e le attività

concernenti la politica industriale e tecnologica , la ricerca e lo sviluppo, nonché le attribuzioni e le

attività analoghe svolte da uffici del Ministero della Difesa, ivi comprese quelli alle dirette dipendenze

del Ministro.….Sulla base degli indirizzi del Ministro della Difesa e delle direttive tecnico-operative

del Capo di SMD propone (al Ministro) le azioni necessarie per armonizzare gli obiettivi della Difesa

in materia di sperimentazione e sviluppo, produzione ed approvvigionamento con la politica

economico-industriale e tecnico-scientifica nazionale….

Il processo di selezione delle attività di ricerca trae origine dalla valutazione della minaccia che la

NATO sta “processando attraverso la “Defence Capability Initiative” e, in ambito EU è alla base

dell’esercizio “ECAP”.

Entrambe le attività sono finalizzate ad identificare le “Capacità” militari di cui è necessario dotarsi

(Trasporto tattico, Deep strike, effective engagement ecc) per assolvere il compito.

Tramite la scelta delle procedure, a carattere nazionale, si determinano le prestazioni auspicate e da

queste, mediante studi di trade off che comprendono anche valutazioni di costo/efficacia e l’uso ormai

generalizzato dei più sofisticati strumenti di simulazione, si perviene a determinare gli obiettivi

tecnologici.

L’armonizzazione di tali obiettivi avviene in ambito nazionale mediante la partecipazione selettiva a

programmi internazionali e/o a programmi esclusivamente nazionali( quando sussistano motivi di

particolare protezione di eccellenze tecnologiche nazionali o motivi di riservatezza)

(65)

I programmi di ricerca, infine, assicurano la tempestiva disponibilità delle tecnologie necessarie per

l’avvio dei programmi di armamento.

4.1 Le Macroaree tecnologiche prioritarie

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La SMD-L-04 individua le aree di interesse della Difesa verso le quali orientare la ricerca. L’ultimo

aggiornamento in particolare riduce la lista delle aree da 370 a 95 voci ed è valido per il 2004-2006 e in

armonia con le direttive di SMD sono state individuate le seguenti macroaree ritenute strategiche per la

R&T della Difesa

Comando Controllo Comunicazioni Computer Informazioni (C4I)

Network Centric Warfare

Modellizzazione e Simulazione

UAV e robotica

Veicolo tutto elettrico

Radar Multifunzione

Microelettronica

Protezione personale e difesa NBCR

Tecnologia satellitare

Idrodinamica e balistica

Queste macroaree individuano di fatto dei contenitori che raggruppano programmi, progetti ed

eventualmente dimostratori di ricerca tecnologica.

Risultano aderenti agli indirizzi NATO e alla strategia WEAG Panel II R&T.

Strutture e piattaforme

Materiali avanzati

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Sensoristica

Propulsione

In particolare sono state evidenziate le seguenti priorità

Multi Information Distribution System (MIDS)

Joint Tactical Radio System (JTRS)

•NBCR

Iperspettrale

Tecnologia quantistica

Nanotecnologie

UCAV

Nuovi materiali

Allo scopo di razionalizzare l’opera di pianificazione, le aree strategiche sono state raggruppate in 4

comparti, ciascuno contenente tecnologie tra loro collegabili coerenti

COMPARTO 1 : C4I NCW Modellizzazione e Simulazione Radar multifunzione

COMPARTO 2: Protezione personale e difesa NBCR ed EM

COMPARTO 3: UCAV/UAV e Robotica, Microelettronica, Tecnologia satellitare, Sensoristica

COMPARTO 4: Veicolo tutto elettrico, Idrodinamica e Balistica, Strutture e Piattaforme, Materiali

avanzati, Propulsione

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4.2 Piano Nazionale di Ricerca Militare e Aree Prioritarie

Per sostanziare l’impegno di SGD nel settore della ricerca nazionale, è stato varato un Piano Nazionale

di Ricerca Militare, quale insieme di progetti di ricerca da lanciare per assolvere a specifiche esigenze o

a sostegno della partecipazione italiana a programmi di ricerca internazionali. Il piano prevede due

metodologie di definizione dei progetti:

Bottom – Up e Top -Down.

Forte dell’esperienza acquisita nei primi due anni di vita del PNRM, è stato progressivamente moderato

l’approccio Bottom-up per favorire quello Top-Down; in tal senso, SGD ha identificato i settori

tecnologici di interesse della Difesa suddivisi in

“enabling technologies” e “systems related technologies”

• Ne ha dato comunicazione all’AIAD per successiva divulgazione tra le industrie partecipanti.

• Ha indirizzato l’AIAD con la tassonomia WEAG, in modo da poter preparare il programma di attività

da lanciare fin dal 2003

Le Aree operative di interesse primario sono:

C4I (Comunicazioni Satellitari e Moduli di Comunicazione Rischierabili)

UAV/UCAV

AGS (Air Ground Vehicles)

TBMD (Tactical Ballistic Missile Defence)

Potenza aerea trasportata da vettori

NBCR warfare

Mentre le principali tecnologie applicative riguardano:

moderna tecnologia radar e sensori avanzati

trattamento e trasmissione delle informazioni avanzati

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tecnologia di propulsione elettrica sottomarina e per piattaforme navali

UAV e tecnologia robotica

tecnologie MEMS

bassa osservabilità

munizioni guidate a lunga gittata

difesa magnetica e NBC

tecnologie per il combattente del futuro

telemedicina.

Per quanto riguarda la partecipazione ai programmi cooperativi di ricerca in Europa, il contributo

italiano è uno de più significativi con circa 20 milioni di Euro per anno.

Segue la tabella con la pianificazione delle spese di R&S per la difesa nel periodo 2004 – 2010.

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4.3 Le tendenze per il futuro L’esigenza di una Europa in grado di provvedere ai propri bisogni in termini di sicurezza è da tempo

affermata con convinzione, come pure è pienamente consolidata la consapevolezza che sussiste un

notevole gap tecnologico rispetto agli Stati Uniti.

Da tempo si è quindi affermata l’esigenza di costituire una solida base e tecnologica e industriale tale

da consentire all’Europa di provvedere in autonomia alla propria sicurezza nel contesto strategico

internazionale, con piena dignità, efficacia e adeguato livello di interoperabilità con gli alleati, in primo

luogo gli Stati Uniti.

Le linee guida per una iniziativa europea di R&T non possono esser trattate in un contesto

esclusivamente tecnologico in quanto esse sono strettamente legate ad una complessità che comprende

tutte le tematiche riconducibili al settore della difesa.

Nella consapevolezza che per promuovere l’ obiettivo dell’autonomia nella difesa fosse innanzitutto

necessario affrontare il problema tecnologico secondo un maggior livello di cooperazione, una lunga

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sequenza di iniziative sono state lanciate in Europa per produrre iniziative comuni di ricerca

tecnologica quali: l’Independent Programme Group (1976), il Western European Armaments Group –

WEAG (1992), la Western European Armaments Organisation – WEAO (1996), l’Organisation for

Joint Armament Cooperation – OCCAR (1998), la Lettera di Intenti (LoI) e il Framework Agreement

riguardanti le misure per facilitare ristrutturazione e funzionamento della industria della difesa (2000) e

ultimamente la European Defence Agency nel contesto della Unione Europea (2003).

Queste istanze di cooperazione a geometria variabile si sono dunque poste il problema della

razionalizzazione degli sforzi europei sia nel settore dell’industria che, soprattutto,

in quello dello sviluppo delle tecnologie per la difesa, aumentando il livello di coerenza e definendo le

priorità per le ricerche tecnologiche e gli sviluppi.

Gli eventi della prima Guerra del Golfo resero ancor più evidente il gap tecnologico fra Europa e USA

e le nazioni del vecchio continente decisero che l’esperienza IEPG fosse a questo punto inadeguata agli

scopi e che fosse necessario creare nuove organizzazioni ove affrontare gli aspetti della difesa tenendo

presente il modello americano.

Invece di creare una nuova struttura si trasferì in ambito WEU l’esistente IEPG e al nascente WEAG fu

preclusa sin dall’inizio la possibilità di essere un “subsidiary body” del Consiglio WEU.

Alla prova dei fatti, il WEAG non è riuscito a risolvere la questione di una Europa sufficientemente

preparata in materia di armamenti pur costituendo potenzialmente un valido strumento di

razionalizzazione delle esistenti strutture di cooperazione in Europa.

Tali strutture cooperative, anziché armonizzarsi nell’ambito WEAG, hanno continuato a proliferare a

vari livelli, conseguendo risultati apprezzabilissimi ma risultando anche in una dispersione di risorse

che, alla prova dei fatti, ha limitato la possibilità del WEAG di assumere una dimensione unitaria e

significativa e di definire i criteri comuni per la difesa in Europa.

La creazione della WEAO come precursore di una Agenzia Europea degli Armamenti non è infatti

riuscita a progredire oltre il livello della Cellula Tecnologica in quanto gli stati europei più importanti e

dotati di una capacità tecnologica di livello superiore hanno dato luogo a tali iniziative parallele e in

certo qual modo antagoniste quali appunto OCCAR, LoI e Framework Agreement e ETAP

Fra tutte queste iniziative l’OCCAR e il Framework Agreement hanno tuttora particolare importanza

poiché riuniscono le maggiori nazioni dell’Europa Occidentale (responsabili del 90% della produzione

per la difesa e costituenti il riferimento per le iniziative di ricerca tecnologica e sviluppo in quanto

responsabili di più del 95% degli investimenti fatti in quest’area in confronto alla totalità degli stati

membri della NATO e della Unione Europea ).

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Queste nazioni - Germania, Francia, Spagna, Italia, Regno Unito e Svezia – hanno in effetti la capacità

di contribuire da sole all’irrobustimento della ricerca tecnologica e allo sviluppo della difesa in Europa

.

In parte il WEAG ha recepito le istanze che hanno determinato il bisogno da parte delle nazioni più

progredite nella tecnologia per la difesa ed ha adattato gli strumenti di cooperazione R&T per esempio

partorendo EUROPA, struttura cooperativa di grande flessibilità applicativa: l’eredità di tali risultati va

ora portata a profitto.

Il WEAG ha ottenuto risultati significativi nel settore R&T, sia dal punto di vista strettamente

tecnologico che come motore della partnership ma i risultati ottenuti sono spesso rimasti fini se stessi e

la rispettiva implementazione in sistemi ed equipaggiamenti non si è concretizzata a livelli

soddisfacenti dato anche il lungo tempo necessario all’attivazione dei programmi e data soprattutto

l’assenza di programmi a cui applicare organicamente i risultati R&T ottenuti.

La costituzione della WEAO nel 1996, dotata della personalità legale per assegnare i contratti R&T, ha

indubbiamente costituito un progresso significativo.

WEAO ha portato ad attivazione oltre 150 programmi R&T di valore significativamente superiore ai

500 milioni di Euro ed ha contribuito a creare una coscienza europea alla cooperazione R&T per la

difesa, determinando i presupposti per la creazione di una Agenzia Europea per gli Armamenti.

Oltre che per il fatto che quasi tutti i suoi membri erano coinvolti in altri schemi di cooperazione la

WEAO non è potuta andare al di là della costituzione – seppur importante – della cellula tecnologica

anche per il fatto che le principali industrie della difesa si sono trovate impegnate in consolidamenti e

ristrutturazioni che ne hanno in parte defocalizzato la vocazione cooperativa.

Se la WEAO ha fallito nella direzione di unificare le politiche europee della difesa nel senso generale

della accezione è però da riconoscere che nel settore R&T oltre ad esser stati ottenuti risultati molto

apprezzabili, è stata creata una coscienza europea focalizzata alla cooperazione e i modi operativi

hanno beneficiato altre iniziative, costituendosi come uno schema operativo da seguire da parte

dell’EDA.

La forte pressione politica da parte della Unione Europea ad accogliere essa stessa ogni iniziativa di

cooperazione (anche R&T) nel contesto della sua Agenzia Europea della Difesa è giunta a questo punto

opportuna e oggi la WEAO sta affrontando il problema della sua integrazione nel contesto EU e la

transizione dovrà realizzarsi in modo da valorizzare i buoni risultati ottenuti.

L’EDA ha ora la possibilità di costituire una cornice cooperativa dotato di una personalità politica più

robusta delle istituzioni precedenti, in quanto emanazione dell’Unione Europea, in grado quindi

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esprimere un maggiore potere di aggregazione sulle varie iniziative nazionali ed intereuropee e i

benefici saranno sentiti innanzitutto nel settore R&T.

5. EDA – EUROPEAN DEFENCY AGENCY

L’Agenzia Europea per la Difesa è stata costituita il 12 Luglio 2004 nel contesto di una delibera

comune del Consiglio dei Ministri per supportare gli Stati Membri e il Consiglio nel loro intento di

rinforzare le capabilities europee per la difesa per quanto riguarda la gestione delle crisi e per sostenere

la Politica Europea per la Sicurezza e la Difesa come si pone ora e come si svilupperà nel futuro.

L’Agenzia è attualmente operativa, dotata di una sua struttura di management, di un budget approvato

dagli stati membri e un piano di lavoro per il 2005.

Gli Scopi dell’Agenzia, supporto degli stati membri nel miglioramento delle defence capabilities

richieste nella gestione delle crisi e contributo alla Politica Europea per la Sicurezza e la Difesa, sono

realizzati attraverso l’esercizio di quattro funzioni che riguardano:

Sviluppo della “defence capability”

Cooperazione nel settore degli armamenti

Base tecnologica e industriale per la difesa in Europa e mercato europeo degli armamenti.

Ricerca Tecnologica

Queste funzioni vogliono creare coesione e ridurre la frammentazione.

Compiti dell’Agenzia sono:

Lavorare in modo più organico e sistematico al fine di realizzare le capability identificate dalla EDSP.

Promuovere la collaborazione nel settore degli equipaggiamenti sia per promuovere le capabilities che

per fare da catalizzatore nei processi di ristrutturazione.

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Promuovere I programmi/progetti R&T in Europa, riconoscendone l’essenzialità sia per la base

tecnologica e industriale sia per definire e soddisfare le future capabilities. Questo significa utilizzare

fondi R&T nazionali nel contesto di una politica europea che identifica le priorità .

Lavorare in stretta collaborazione con la Commissione, nel senso di promuovere in Europa un mercato

per gli armamenti che sia competitivo su scala internazionale.

5.1 Struttura organizzativa EDA L’EDA è una Agenzia della Unione Europea.

Javier Solana ne è il Capo e presidente del Consiglio Direttivo, il corpo decisionale è costituito dai

Ministri della Difesa dei 24 stati membri (tutti gli stati EU con l’esclusione della Danimarca) e dalla

commissione.

Il Consiglio direttivo dell’Agenzia comprende Nick Witney, Chief Executive, Hilmar Linnenkamp,

Deputy Chief Executive, e 5 Direttori: Pierre Hougardy (Capabilities), Bertrand de Cordoue (Research

and Technology), Carlo Magrassi (Armaments), Ulf Hammarström (Industry e Market) e Jacques

Bayet (Corporate Services)

(48)

L’Agenzia Europea della Difesa è una Agenzia della Comunità Europea e quindi opera sotto l’autorità

del Concilio che fornisce raccomandazioni e riceve I rapporti di Javier Solana come Capo

dell’Agenzia. Controllo nel dettaglio e guida è compito del consiglio Direttivo.

Solana presiede il Consiglio Direttivo costituito da 24 Ministri della Difesa (provenienti da tutte le

nazioni EU con l’eccezione della Danimarca) e un membro della Commissione Europea. Oltre che a

livello ministeriale il Consiglio Direttivo si riunisce a livello di direttori nazionali armamenti, direttori

nazionali della ricerca, national capability planners e policy directors.

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5.2 Metodologia di lavoro, programma, budget e personale Il Consiglio, nelle “Linee Guida per il lavoro dell’EDA nel 2005”, riconoscendo che l’Agenzia sarebbe

stata inevitabilmente impegnata a stabilizzarsi, soprattutto nella prima parte dell’anno, invitava il

Comitato Direttivo ad assicurare che essa intraprendesse il prima possibile alcune azioni nelle

principali aree di attività a sostegno della PESD.

Tra le prime misure concrete prese dall’EDA, è importante analizzare il Programma di Lavoro per il

2005 (approvato dal Comitato Direttivo il 22 novembre 2004). In esso, i compiti che l’EDA doveva

portare a termine erano divisi secondo un ordine di priorità, per permettere al neonato organismo di

eseguire primariamente i provvedimenti essenziali ad un efficace e veloce sviluppo delle competenze.

Come priorità di impegno per il 2005, l’EDA si poneva allora i seguenti obiettivi:

- costituzione completa dell’Agenzia (organizzazione integrale dello staff, piena competenza nella

gestione dei contratti, processi amministrativi efficaci)

- instaurazione di relazioni appropriate con gli stati membri partecipanti (gruppi di lavoro, riunioni del

Comitato Direttivo in varie formazioni)

- avvio di relazioni giuste con gli altri soggetti chiave coinvolti (vertici del Consiglio, Commissione,

WEAG/WEAO, OCCAR, LoI/FA, NATO, industrie, istituzioni accademiche e di ricerca)

- conferimento di un giusto profilo all’Agenzia (strategia di comunicazione esterna concreta)

- individuazione (da parte del Comitato Direttivo) del Piano migliore per raggiungere gli obiettivi

strategici.

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- identificazione e attuazione immediata dell’agenda urgente, portando proposte al Comitato Direttivo

se necessario (dotazioni di capacità rilevanti, sviluppo di gruppi di battaglia, concretizzazione delle

indicazioni del Libro verde per la difesa, politica spaziale, trasferimento di competenze da

WEAG/WEAO).

Per quanto riguarda invece ciò che l’Agenzia doveva concludere entro la fine dell’anno, nel

Programma di Lavoro 2005 si specificava che il Comitato Direttivo intendeva realizzare questi punti:

- instaurare processi di gestione del business comprensivi e sistematici (in particolare per lo sviluppo

delle capacità e per l’istituzionalizzazione delle priorità di R&T a livello europeo)

- attuare iniziative trainanti in molteplici aree (comando, controllo e comunicazioni nelle operazioni

PESD, sviluppo di proposte per risparmiare e ottimizzare l’uso dei budget per la difesa, sviluppo di

proposte per un mercato europeo degli equipaggiamenti militari e commerciali)

- analizzare l’ambito di valore aggiunto nel maggior numero di aree possibili (base industriale e

tecnologia di difesa navale, rifornimento in aria, operazioni A400M, sorveglianza marittima).

- sviluppare proposte per il futuro (visione a lungo termine delle necessità europee in ambito di

capacità e di idoneità in consultazione con i vertici del consiglio; piano a medio termine per l’Agenzia;

obiettivi strategici con la partecipazione degli stati membri nelle scelte da adottare).

Nel programma di lavoro per l’anno 2006 il Comitato Direttivo ha dettato le linee guida suddivise in

due segmenti principali:

1. Progetti e Iniziative generate lungo l’asse orizzontale dello Sviluppo di Capacità

attraverso squadre di sviluppo integrato e squadre progettuali che devono emergere

organicamente dai processi dell’Agenzia specialmente per quello sviluppo di

capacità che si concentrerà sulle necessità dell’Headline Goal del 2010 e dei gruppi

di battaglia.

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2. Politiche, strategie e altre iniziative emergenti dal lavoro funzionale dei Direttorati

dell’Agenzia.

Lo scopo è generare progetti ad hoc concreti che i gruppi degli Stati membri partecipanti porteranno

avanti armonizzando i loro requisiti, finanziando R&T, e dirigendo programmi comuni. Per ciò che

riguarda il secondo punto, ognuno dei quattro Direttorati dell’Agenzia deve anche portare avanti il

lavoro su politiche e strategie rilevanti, lavorando a stretto contatto con stati membri, parti in causa e

ogni altro soggetto implicato.

Nel Work Programme sono definiti gli obiettivi di sviluppo dell’EDA per l’anno successivo e secondo

il documento del 2006, per continuare a crescere l’Agenzia doveva: continuare lo sviluppo e

l’attuazione dei processi in corso; incrementare le sue relazioni esterne; sviluppare gli strumenti di

supporto, definendo i requisiti di Analisi Operazionale dell’UE e elaborando Indicatori e Obiettivi

strategici.

Durante il vertice del 21 novembre 2005, in cui è stato deciso anche il Programma di Lavoro 2006, gli

stati membri partecipanti si sono trovati d’accordo sulla necessità di progressi decisivi verso la

creazione un mercato europeo degli equipaggiamenti di difesa competitivo a livello internazionale. La

discussione ha trovato uno strumento concreto nell’approvazione di un Codice di condotta mirato a

instaurare un regime volontario e non vincolante per incoraggiare la competizione nel settore degli

approvvigionamenti della difesa, dato che una significativa parte di essi avviene fuori dalle regole del

mercato interno europeo, sulla base dell’art. 296.

Gli stati membri che hanno deciso di sottoscrivere questo regime (“subscribing Member States”, o

sMS) si impegneranno dal 1° luglio 2006 ad aprirsi ai fornitori che hanno una base tecnologica o

industriale in altri territori, eccetto per ciò che concerne gli approvvigionamenti di R&T, gli

approvvigionamenti collaborativi, gli approvvigionamenti di armi e sistemi nucleari, batteriologici o

radiologici e gli equipaggiamenti crittografici.

I principi chiave di questo regime sono:

a. Approccio volontario e non vincolante. Nessun impegno legale è implicato. Quelli che hanno scelto

di seguire questo regime e questo codice saranno liberi di cancellare la loro partecipazione in ogni

momento e non sono previste sanzioni. In tutti i casi l’autorità finale per concludere i contratti rimane

alle autorità nazionali.

b. Trattamento giusto ed equo dei fornitori. Lo scopo è massimizzare le opportunità per tutti i fornitori.

Questo richiede trasparenza ed equità nell’informazione, nei criteri selettivi (gli standard per valutare le

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compagnie devono essere oggettivi) e nelle specificazioni dei requisiti (che devono essere formulati,

dove possibile, in termini di funzionalità e performance, anche attraverso standard internazionali). I

criteri per selezionare i contraenti devono essere economicamente i più vantaggiosi possibile, tenendo

conto della sicurezza e della qualità offerta.

c. Trasparenza reciproca. Ogni sMS regolarmente passerà in rassegna dati globali che dimostrano che

impatto ha questo regime. L’EDA sarà lo strumento per costruire questa trasparenza e responsabilità

reciproca., attraverso i suoi sistemi di costante monitoraggio e la cooperazione degli staff nazionali.

d. Mutuo supporto. Il privilegio di vendere nei mercati della difesa di altri paesi implica un obbligo

reciproco a fare il possibile per garantire approvvigionamenti.

e. Mutui benefici. Questo regime non avrà successo a meno che tutti gli sMS trovino benefici nel

sottoscriverlo. E’ importante per questo espandere l’opportunità per le piccole e medie compagnie di

tutta Europa di vendere in un mercato a scala continentale.

Negli anni a seguire l’attività dell’EDA si è notevolmente intensificata. I Programmi di lavoro per il

2007 e 2008 hanno visto e vedono tuttora lo sviluppo di un processo di cooperazione di capacità della

PESD nonché degli armamenti che consenta di pianificare nel dettaglio le future esigenze di medio

lungo termine.

Per lo sviluppo delle capacità è stata predisposta una tabella di marcia al di là del 2010 su UE NEC

Concept per lo scambio di informazioni, miglioramento e Ricognizione) nonché lo sviluppo del

progetto universale UIAT (Universal Intelligence Analysis Tool).

Inoltre la tabella prevede: l’ Elaborazione di strategie per esigenze di mobilità intra – teatro e non;

migliorare e perseguire gli sforzi in materia di Bio Difesa (CBRN) e relativi mezzi di protezione

collettiva e individuale; Proseguire i lavori e migliore nei settori chiave della Sorveglianza marittima

(Reti, Tactical UAV, Identificazione di piccoli obiettivi; Attuare il programma comune di investimenti

nel settore Force Protection; Migliorare il funzionamento del regime degli appalti pubblici della Difesa;

Mentre per l’anno 2008 è già prevista la stesura di una prima bozza UE NEC che esprima in modo

chiaro il concetto di consegna/assegnazione delle capacità militari. Sono altresì previste una serie di

attività tese a sviluppare in maniera concreta la Logistica intesa come supporto (conferenza febbraio

2008), trasporti strategici, Intelligence operativa (OPINT), formazione e certificazione del personale

preposto alle suddette attività.

Altri filoni di lavoro riguardano invece lo sviluppo di Piani in materia di:

- Protezione degli impianti e operazioni di gestioni delle crisi;

- Studio di combustibili per uso militare a minor impatto ambientale;

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- Sanità e assistenza medica per operazione di gestione delle crisi con particolare riferimento

all’evacuazione medica e l’interoperabilità delle forniture mediche.

Secondo quanto Javier Solana, capo dell’Agenzia e Segretario Generale/Alto Rappresentante per la

PESC, ha affermato nel suo secondo Rapporto al Consiglio, l’EDA ha fatto molta strada nel suo primo

anno di lavoro, diventando uno strumento concreto e credibile. Dall’iniziale funzionamento con uno

staff essenziale nel gennaio 2006, l’Agenzia ha fatto buoni progressi nella maggior parte degli aspetti

del Programma di Lavoro adottato nel Novembre 2004 e ora la sfida è sfruttare tutte le sue potenzialità,

particolarmente in relazione alla generazione di nuovi progetti di investimento collaborativi.

L’Agenzia ha avuto successo nel perseguire molti (ma non tutti) degli obiettivi sostanziali. Alcuni dei

lavori a più bassa priorità sono ancora in fase iniziale, sia per mancanza di strumenti che per

cambiamento nelle decisioni degli stati membri. Il primo anno dell’EDA, nell’opinione del suo Capo,

rappresenta una costruzione significativa: un mezzo credibile e di valore che ora deve essere sfruttato

dalla collettività per costruire ambizioni comuni.

Da una intervista condotta dalla sottoscritta con vari membri dell’Agenzia Europea della Difesa, ne

risulta che la volontà politica di cooperare è stata ben dimostrata in questi ultimi anni durante i vertici

ad alto livello tra i Ministri della Difesa, tra i Direttori Nazionali degli Armamenti e nei Consigli.

Quello che ancora non si riesce a superare sono le resistenze a livello operativo tra gli addetti ai lavori

che si trovano ad un livello più basso di responsabilità, ma che concretamente, poi,

gestiscono l’ambito difesa. Il timore principale è che una riorganizzazione nel settore per mettere in

comune gli sforzi degli stati significherebbe un cambiamento nella base industriale e un riassetto dei

posti di lavoro con conseguenti licenziamenti o trapianti di impianti industriali da un paese all’altro.

Ultimo fattore fondamentale da superare per permettere un reale sviluppo dell’Agenzia è il

protezionismo dei paesi con più forte tradizione tecnologica e industriale che temono di essere rallentati

dall’accodarsi degli stati piccoli produttori.

Su una linea più ottimista va inquadrata, invece, l’EDA come possibilità reale per aprire la

competizione nel mercato della difesa, soprattutto grazie alla divisione del lavoro in project team, i

gruppi di esperti, consapevoli del fatto che si è solo all’inizio, e bisognerà raddoppiare gli sforzi e

allargare ancora il personale dell’Agenzia.

Nell’ultimo Rapporto fatto da Solana al Consiglio, lo scorso 15 maggio, il Capo dell’Agenzia sottolinea

che il lavoro, nel primo semestre del 2006, ha seguito in pieno la tabella di marcia delle “Linee guida”

sviluppate dal Consiglio a novembre e del Programma di Lavoro 2006.

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L’iniziativa più importante è quella di aprire la competizione nell’EDEM sulla base del Codice di

Condotta approvato in novembre. In preparazione di queste operazioni del nuovo regime (che entrerà in

vigore il 1° luglio) l’Agenzia ha preparato un bollettino per pubblicizzare le opportunità di nuovi

contratti, un sistema di monitoraggio (per fornire trasparenza e responsabilità) e un Codice di Pratica

Migliore nella Catena di Fornitori (per assicurare che i benefici della competizione siano disponibili

anche per le compagnie più piccole).

Il mondo degli armamenti deve fronteggiare oggi una nuova duplice sfida. Da un lato

esso deve affrontare un rapido processo di modernizzazione scientifica e tecnologica

che rivoluziona alcuni concetti produttivi e operativi un tempo dati per scontati, quali l’importanza

centrale delle “piattaforme” (come la nave, l’aereo o il carro armato) rispetto alle loro componenti,

soprattutto quelle elettroniche, ovvero la distinzione tra tecnologie dedicate al campo militare e

tecnologie dedicate al campo civile. D’altro canto è anche necessario confrontarsi con la progressiva

razionalizzazione e globalizzazione delle industrie della difesa, in un mercato che non è più

comprimibile entro i confini nazionali: al contrario esso sta già superando anche i limiti continentali e

delinea la formazione di una nuova realtà globale in cui produttori europei, americani, asiatici e del

resto del mondo sono tra loro strettamente interconnessi da esigenze di interscambio tecnologico e

produttivo oltre che dalla necessità di accrescere la domanda.

Tutto ciò impone agli europei di realizzare quanto meno un loro approccio continentale ai problemi

industriali e della difesa, tanto più se essi intendono mantenere una capacità autonoma di restare

presenti. Questa è la logica che ha portato alla individuazione di uno strumento comune come

l’Agenzia Europea per la Difesa. Nell’EDA si è consapevoli che alcune difficoltà resistono e

resisteranno ancora per molto tempo. La naturale diffidenza degli stati a cedere parte della propria

sovranità in un ambito delicato come la difesa porta a resistenze difficili da superare.

La necessità di fronteggiare la supremazia del mercato americano della difesa, che può avvalersi di un

mercato interno unico conseguente ad una politica della difesa e degli armamenti unici, di programmi e

di investimenti “mirati” a requisiti unici che consentono una allocazione non frammentata delle risorse

finanziarie, impone sempre più all’Europa di razionalizzare il proprio mercato interno, sia in termini di

domanda (OCCAR ed EDA) che di offerta (LoI) al fine di garantirne una maggiore competitività,

anche se una netta distinzione tra ciò che le singole iniziative perseguono, in termini di

domanda/offerta, non è ravvisabile in quanto presentano ciascuna al proprio interno, in maniera

variabile, entrambe le prerogative.

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Sicuramente la creazione di queste tre iniziative rappresenta il primo sforzo concreto verso una

armonizzazione europea dal punto di vista del mercato della difesa. Create in tempi diversi ma con

finalità spesso concorrenti, hanno contribuito a generare in diverse aree delle sovrapposizioni che

ostacolano tale processo d’integrazione, con conseguente perdita di terreno nei confronti del

concorrente mercato americano.

Analizzando quindi, quelle che sono le precipue attività settoriali delle singole iniziative, si può

provocatoriamente affermare che una razionalizzazione delle competenze si rende auspicabile quale

ulteriore impulso alla concorrenzialità del mercato europeo.

Indubbiamente con la creazione di EDA, il processo di evoluzione della LOI ha subito un

rallentamento.

Quanto sopra deriva dalla necessità di verifica da parte degli Stati Membri circa l’impostazione e gli

impatti che ne scaturiscono : aree di competenza, base giuridica, obiettivi prefissi ecc.

Inizialmente Stati Membri, come la Francia, erano assolutamente favorevoli a far confluire interamente

la LOI in EDA. Ciò, probabilmente, più per ragioni di opportunità politico/strategica che per

europeismo convinto.

E’ opportuno ricordare come la LOI, che nasce da un accordo ratificato dai Parlamenti, è un Organismo

paritetico in cui tutti e sei gli Stati Membri hanno uguale peso e dove il processo decisionale è basato

sul consenso unanime.

In EDA, che è il risultato di un accordo politico tra i governi - Joint Action -, invece il processo

decisionale si basa su un concetto di maggioranza qualificata, almeno due terzi dei voti, dove gli stati

membri hanno una peso ponderale secondo quanto previsto dall’art.23(2) del TUE.

Ciò significa che la Francia avendo un elevato “peso specifico” in EDA, grazie a accordi con Nazioni a

lei vicine, avrebbe sicuramente, in prospettiva, potuto ottenere dei vantaggi.

Il netto rifiuto da parte dell’Italia e dell’Inghilterra a tale ipotesi ha fatto recedere gli stessi francesi da

questa posizione.

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Tra le varie ipotesi la confluenza di OCCAR, quale agenzia di procurement di EDA, appare come la

più razionale.

Tale soluzione implicherebbe evidentemente l’allargamento di OCCAR a tutti gli Stati membri di EDA

che, nell’ottica di un mercato unico europeo, non può rappresentare una pregiudiziale.

In questo modo l’esperienza e la competenza maturata con OCCAR può essere messa a disposizione e

profitto di tutti gli Stati aderenti a EDA o, qualora necessario, di ciascuno di essi.

Pur essendo EDA l’ultima nata, a tendere, è sicuramente l’iniziativa europea che presenta le maggiori

probabilità di successo in termini di creazione di un unico mercato della difesa continentale.

Infatti il suo mandato prevede :

• sviluppo delle capacità militari;

• individuazione di collaborazioni internazionali e requisiti comuni;

• acquisizione e gestione di programmi;

• sviluppo di attività di ricerca;

• costituzione di una base industriale comune per la difesa;

attraverso iniziative come il recente Codice di Condotta volontario e l’annesso sistema di monitoraggio

del suo funzionamento.

Quanto sopra evidenzia ulteriormente come sussistano sovrapposizioni tra le differenti iniziative.

In tal senso l’attività di EDA dovrebbe inizialmente concentrarsi sul coordinamento delle iniziative

degli Stati nazionali e di sviluppo delle proprie competenze nel settore dello sviluppo delle capacità

militari e della regolamentazione del mercato.

La riuscita del processo di integrazione di EDA è fortemente dipendente dal processo di integrazione

politico tra gli Stati europei.

Non è pensabile un mercato unico ed integrato senza un’Europa unica ed integrata a livello politico.

Permangono i grossi interrogativi su come consolidare il processo di integrazione del mercato della

difesa europea

L’elemento che appare come più destabilizzante è rappresentato dalla mancanza di un’autorità politica

che goda di potestà indiscussa rispetto agli altri attori, come potrebbe avvenire in presenza di una

struttura di governo centrale o federata.

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I diversi interessi nazionali e le relative burocrazie fanno si che negli anni si è venuta a creare una

situazione tale per cui diventa difficile ipotizzare un quadro omogeneo condiviso da tutti. Se a questo si

aggiunge che la competizione con il concorrente americano è pressante si evince come l’esigenza di

creare un unico mercato omogeneo della difesa, con regole più snelle ed efficaci, sia oramai

indispensabile.

In Italia, ad esempio, la politica degli armamenti, sia da un punto di vista qualitativo sia quantitativo,

viene definita, in linea con gli indirizzi espressi dal Ministero della Difesa, dal Capo di Stato Maggiore

della Difesa, che recepisce le richieste degli Stati Maggiore di Forza Armata, filtrando e armonizzando

il tutto al fine di soddisfare le esigenze globali operative della Difesa, stabilendone le priorità sulla base

delle risorse finanziarie assegnate.

Spetta a questo punto al Segretariato Generale della Difesa/Direttore Nazionale degli Armamenti

definire la strategia di acquisizione idonea a soddisfare i requisiti, sottoporla all’approvazione del

Ministro e, infine, attuarla.

E’ compito del Segretario Generale della Difesa indirizzare e coordinare l’attività di ricerca tecnologica

(attraverso l’impostazione del Piano Nazionale di Ricerca Militare) oltrechè intrattenere i rapporti con

l’industria nazionale della quale contribuisce a valorizzare le capacità, favorire lo sviluppo e

promuoverne le posizioni di eccellenza finalizzate ad un maggiore competitività e presenza sul

mercato.

In tale ottica svolge un’azione rilevante in materia di presenza, negoziazione di accordi e promozione

della collaborazione industriale fra l’Italia e gli altri Paesi coordinando i vari fori multipolari (NATO,

LoI, OCCAR ed EDA), nonché gestendo gli accordi bilaterali sottoscritti con vari Paesi.

Quanto ad oggi raggiunto grazie alla varie iniziative, pur avendo prodotto degli apprezzabili benefici in

alcuni dei settori di competenza delle stesse, non è ancora sufficiente per garantire un completa

competitività rendendo necessario abbandonare al più presto un concetto di politica nazionale per

convogliare in maniera decisa, convinta e coordinata tutti gli sforzi, non solo economici, in tale settore.

5.3 Il Direttorato R&T dell’EDA

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L’ EDA detiene formalmente il compito di migliorare in Europa l’efficienza della R&T per la difesa.

Sono riconosciuti ovviamente tutti i risultati raggiunti negli anni recenti per esempio in ambito

WEAG/WEAO e si creano gli auspici per una "R&T community". I principi chiave stabiliscono la

necessità di bilanciare un approccio a geometria variabile con una cooperazione pienamente

trasparente. E’ da rilevare come negli anni recenti meno del 5% del Budget europeo per R&T sia

andato a programmi cooperativi.

Due dimensioni sono fondamentali al concetto di EDA

• primo, le funzioni che precedentemente erano separate (capacità di R&T per la difesa ec..) devono

esser collegate e uniformate a un obiettivo coerente con le priorità comportate dalla European Security

and Defence Policy ;

• secondo, lo sviluppo delle capabilities europee e l’irrobustimento del Defence Technology Industrial

Base dipende fortemente dalla capacità europea di incrementare significativamente il proprio impegno

per quanto riguarda le risorse. Con gli USA che spendono in R&T per la difesa più dell’Europa in un

rapporto 5:1 è particolarmente urgente incrementare l’efficacia degli investimenti europei in questo

settore.

I maggiori obiettivi R&T dell’Agenzia possono esser così riassunti:

• Catalizzare un maggior numero di collaborazioni R&T in Europa orientate al miglioramento delle

capabilities.

• Sviluppare politiche e strategie per irrobustire la tecnologia per la difesa in Europa. L’Agenzia offre le opportunità per un miglioramento attraverso:

• Provvedere il necessario orientamento alle capabilities europee;

• Stabilire priorità R&T concordate per l’Europa (incluso le tecnologie future più promettenti);

• Monitorare i progressi facendone rapporto al Comitato Direttivo;

• Incrementare le sinergie fra ricerca per la difesa e ricerca per la sicurezza, in coordinamento con la

Commissione Europea;

• Agire come cliente di attività R&T, per conto dell’EDA, entro i limiti del Budget o a nome di gruppi

di Partecipanti.

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5.4. Operational concept dell’R&T in EDA Al meeting del 22 Aprile 2005, il Comitato di Direzione ha orientato i parametri operativi per la R&T come segue: A. Orientamento delle Capabilities 1. Segmentazione delle tecnologie secondo tre blocchi principali corrispondenti ai tre maggiori domini di capability (come identificati dal Capability Directorate):

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o IAP: Information Acquisition & Processing <---> Conoscenza o GEM: Guidance, Energy & Materials <----> Ingaggio o ESM: Environment, Systems & Modelling <----> Manovra 2. Mappatura di questi tre blocchi attraverso differenti aree di Capability Technologies (CapTech) in cui si dovrà sviluppare la cooperazione. Le tecnologie coperte da ciascuna Captech saranno definite più precisamente riferendosi alla esistente Tassonomia Tecnologica del WEAG al fine di offrire una copertura il più possibile esaustiva ma senza sovrapposizioni. 3. Definizione di un piccolo numero di semplici criteri per verificare quali Progetti Captech stanno veramente contribuendo alle priorità di capability. B. Management Network-centrico 1. Per ogni CapTech, costituzione di un network di esperti anche provenienti dall’industria e dai centri di ricerca. 2. Lo Staff dell’EDA deve animare le attività all’interno di ciascuna CapTech, mantenendo i giusti slanci nel contesto della singola CapTech e promuovendo gli scambi trasversali fra le Captech. 3. Il progresso delle attività all’interno delle CapTech deve esser monitorato con semplicità e costanza: si deve creare uno scoreboard on line centralizzato e trasparente per tutti i programmi. 4. L’organizzazione dei meeting per i CapTech network, inclusi workshops e seminari, deve avvenire soprattutto presso le strutture dell’EDA. C. Trasparenza attraverso monitoraggio e reporting 1. Il Comitato Direttivo deve approvare con regolarità gli aggiornamenti dell’ R&T Roadmap, proposta dall’Agenzia e basata sulla R&T strategy che è formulate come parte della visione di lungo termine dell’EDA. 2. I risultati della coperazione R&T devono esser misurabili al livello del Comitato Direttivo: per questo devono esser definiti appositi indicatori. 3. l’output delle attività CapTechs work deve esser noto e compreso dagli Utenti Finali: in particolare, si deve stabilire l’opportuno coordinamento con EDA e con i Direttorati Capability e Armaments. D. Accoglienza per i network e le cooperazioni di valore già esistenti 1. I network e i Working Group già esistenti sono invitati a trasferire le proprie attività al Direttorato R&T dell’EDA , sempre che ne accettino struttura e principi. 2. Nello specifico, questo vale per le CEPAs del WEAG che possono trasferire le proprie attività in una o più Captechs. Questo trasferimento deve completarsi prima del 2005. E. Efficace correlazione con la ricerca dual-use e con la ricerca nel settore civile 1.

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L’ expertise del CapTechs deve fornire il proprio contributo a identificare le sinergie con il dual-use e con la ricerca per la security (fuori dall’ambito difesa) e dove ci sia il rischio di di duplicazione in material finanziamento su ricerche dual use. 2. L’EDA deve fornire le sue raccomandazioni sulle priorità per scopi di security. 5.5 Coinvolgimento dell’industria 1. Partecipazione dell’Industria in ognuno dei network Captech secondo condizioni specificate (identificazione di società e di esperti in coordinamento con il Direttorato Industry and Market. 2. Le idee e le proposte dell’industria devono essere riconosciute in valore e stimulate (bottom-up). 3. Linee guida per approvazione e selezione dell’industria nel contesto dei programmi R&T dell’EDA. 4.Visite dei siti industriali e delle facilities, se necessario ai fini delle Captech. 5.Ogni CapTech deve identificare le capacità tecniche e I centri di eccellenza nella propria area di responsabilità. 5.6 Uso della capacità contrattuale dell’ EDA per le attività R&T 1. L’Agenzia deve finanziare e gestire programmi e studi R&T selezionati secondo criteri trasparenti e

comprensibili, correlate a priorità capability-oriented.

2. L’Agenzia deve provvedere supporto, incluso il contracting se richiesta, a programme cooperative

R&T proposti da un numero limitato di Partners.

3. Ciascuna di queste tipologie di contratto devono essere gestite nell’ambito Captech.

In conclusione

L’implementazione delle 7 regole di cui sopra porterà a:

Organizzazione di un direttorato R&T nel contesto dell’EDA

Dialogo strutturato del Direttorato R&T e con gli altri 3 Direttorati dell’EDA.

Buona visibilità dal livello decisionale (Comitato direttivo EDA) sia sulle strategie sia dai risultati della

cooperazione R&T nel contesto EDA.

Capacità di individuare le priorità R&T in base alle esigenze di capability.

Attiva ma controllata partecipazione al processo da parte dell’industria.

Proposte pratiche per rilevare le attività del Panel II del WEAG.

Dialogo strutturato e costruttivo con la Commissione Europea sul dual-use e sulla security research.

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Capacità di fornire dati e analisi per il monitoraggio del Defence Industrial and Technological Base.

5.7 Le Aree Tecnologiche CAPTECH Una CAPTECH è: • Una Area Tecnologica focalizzata su un particolare dominio militare e sulle tecnologie ad esso associate; • Un Network di Esperti provenienti dagli Stati Membri, dalle Strutture Governative, dall’Industria, dagli Istituti di Ricerca, dalle Istituzioni Accademiche e dalle Agenzie (Internazionali, Europee e Nazionali). Ci sono 12 CapTechs organizzate in 3 gruppi principali per riflettere i maggiori ambiti di Capability:

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6. RTO – NATO RESEARCH TECHNOLOGY ORGANIZATION Parlare di ricerca NATO, vuol dire parlare della “Research & Technology Organization”(RTO),

costituita per creare un punto di riferimento per la Ricerca Tecnologica delle Nazioni che aderiscono

all’Alleanza.

Essa infatti oltre a proporre e gestire proprie iniziative, soprattutto monitorizza attività degli Enti di

ricerca di tutte le nazioni alleate.

Il suo compito principale è quello di promuovere lo scambio di informazioni scientifiche e la

cooperazione nei progetti di ricerca tra Enti governativi, Industrie ed Università dei Paesi NATO, per

una più efficace difesa comune e, più in generale, per l’arricchimento del loro know-how tecnologico.

La Research and Technology Organisation (RTO) agisce sotto l’egida del NATO Council, di cui

condivide la personalità giuridica, per il tramite del Military Committee (MC) e della Conference of

National armament Directors (CNAD).

In ragione del processo di trasformazione della struttura ordinativa della Nato per quanto attiene in

particolare l’articolazione dei Comandi Strategici è in corso una riflessione relativa alla migliore

collocazione dell’RTO di modo che tale organizzazione possa essere ancora più vicina alle esigenze

degli utilizzatori.

Per sua natura di struttura di monitoraggio, la RTO non ha una influenza diretta sulla ricerca

Tecnologica che si svolge in ambito Europeo. Essa costituisce altresì un autorevole riferimento

classificativi recepito per esempio nelle attività di revisione delle tassonomie.

6.1 Pannelli tecnologici

A livello Organizzativo la RTO si articola su 3 livelli

Al 1° Livello abbiamo un Comitato “Research and Technology Board”(RTB) che è supportato da una

Agenzia “Research and Technology agency (RTA) la quale a sua volta si avvale dell’ Information

Management Committee (IMC)

Al 2° Livello si trovano i Pannelli, suddivisi per area tecnologica

AVT Applied Vehicle Technology

HFM Human Factors and Medicine

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IST Information Systems Technology

SAS Studies, Analysis & Simulation

SCI Systems Concepts & Integration

SET Sensors & Electronics Technology

NMSG NATO Modelling and Simulation Group

Al 3° livello operano i Gruppi di Lavoro

Le attività della Research and Technology Organisation sono di tipo divulgativo (Simposi,

Workshops), educativo (Lecture Series, Corsi), cooperativo (Gruppi Tecnici), di studio e analisi (Studi

scientifici a lungo termine), di supporto (per Grecia - Portogallo – Turchia) e di Consulenza

(Consultance Exchange Programme).

Il prodotto della RTO sono pubblicazioni prodotte dai Gruppi Tecnici:

• Meeting Proceedings (MP) con Documenti da simposi, dibattiti e incontri specialistici • Educational Notes (EN) ovvero Documenti da conferenze and corsi tecnici • Technical Memoranda (TM) che sono Rapporti Tecnici di minor valore o a distribuzione ridotta • AGARDographs (AG) ovvero Monografie di validità a lungo termine • Technical Reports (TR) Rapporti Tecnici • Programmi RTO A titolo di esempio, ecco alcuni programmi attivati in ambito RTO (34) • SET-091/RTG52/OT - Develop/evaluate/optimize IR/UV threat warning sensors and complex threat scenarios using NEOTAM • MSG-026 – Modelling and Simulation Tools for early warning identification of terrorist activities • SET-073/RTG41/RFT - Enabling technologies of the EW systems for year 2010 and beyond • SET-053/RTG29/RFT - Ground target automatic recognition by radar • SET-065/RTG33/OT – Multi-band and broadband IR sensor performance

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• SET-098/RTG55/OT - Laser based stand-off detection of biological agents • SET-100/RTG56/MSE - Sensing through the wall technologies • IST-060 - Advanced multi-sensors surveillance system for combating terrorism • SCI-124 - Architecture for Integration of Manned and Unmanned Air Vehicles

Dal punto di vista delle Macro Aree Tecnologiche prioritarie individuate nell’ambito tecnologico

nazionale i riferimenti tali programmi si inquadrano in Modellazione e Simulazione, Network Centric

Warfare, Radar Multifunzionali, UAV (Robotica e Avionica).

7. Conclusioni

L’esigenza di una Europa in grado di provvedere ai propri bisogni in termini di sicurezza è da tempo

affermata con convinzione, come pure è pienamente consolidata la consapevolezza che sussiste un

notevole gap tecnologico rispetto agli Stati Uniti.

Da tempo si è quindi affermata l’esigenza di costituire una solida base e tecnologica e industriale tale

da consentire all’Europa di provvedere in autonomia alla propria sicurezza nel contesto strategico

internazionale, con piena dignità, efficacia e adeguato livello di interoperabilità con gli alleati, in primo

luogo gli Stati Uniti.

Le linee guida per una iniziativa europea di R&T non possono esser trattate in un contesto

esclusivamente tecnologico in quanto esse sono strettamente legate ad una complessità che comprende

tutte le tematiche riconducibili al settore della difesa.

Alcune tematiche considerate particolarmente pertinenti sono considerate di seguito.

7.1 Esigenza di strutture cooperative Nella consapevolezza che per promuovere l’ obiettivo dell’autonomia nella difesa fosse innanzitutto

necessario affrontare il problema tecnologico secondo un maggior livello di cooperazione, una lunga

sequenza di iniziative sono state lanciate in Europa per produrre iniziative comuni di ricerca

tecnologica quali: l’Independent Programme Group (1976), il Western European Armaments Group –

WEAG (1992), la Western European Armaments Organisation – WEAO (1996), l’Organisation for

Joint Armament Cooperation – OCCAR (1998), la Lettera di Intenti (LoI) e il Framework Agreement

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riguardanti le misure per facilitare ristrutturazione e funzionamento della industria della difesa (2000) e

ultimamente la European Defence Agency nel contesto della Unione Europea (2003).

Queste istanze di cooperazione a geometria variabile si sono dunque poste il problema della

razionalizzazione degli sforzi europei sia nel settore dell’industria che, soprattutto,

in quello dello sviluppo delle tecnologie per la difesa, aumentando il livello di coerenza e definendo le

priorità per le ricerche tecnologiche e gli sviluppi.

Gli eventi della prima Guerra del Golfo resero ancor più evidente il gap tecnologico fra Europa e USA

e le nazioni del vecchio continente decisero che l’esperienza IEPG fosse a questo punto inadeguata agli

scopi e che fosse necessario creare nuove organizzazioni ove affrontare gli aspetti della difesa tenendo

presente il modello americano.

Invece di creare una nuova struttura si trasferì in ambito WEU l’esistente IEPG e al nascente WEAG fu

preclusa sin dall’inizio la possibilità di essere un “subsidiary body” del Consiglio WEU.

Alla prova dei fatti, il WEAG non è riuscito a risolvere la questione di una Europa sufficientemente

preparata in materia di armamenti pur costituendo potenzialmente un valido strumento di

razionalizzazione delle esistenti strutture di cooperazione in Europa.

Tali strutture cooperative, anziché armonizzarsi nell’ambito WEAG, hanno continuato a proliferare a

vari livelli, conseguendo risultati apprezzabilissimi ma risultando anche in una dispersione di risorse

che, alla prova dei fatti, ha limitato la possibilità del WEAG di assumere una dimensione unitaria e

significativa e di definire i criteri comuni per la difesa in Europa.

La creazione della WEAO come precursore di una Agenzia Europea degli Armamenti non è infatti

riuscita a progredire oltre il livello della Cellula Tecnologica in quanto gli stati europei più importanti e

dotati di una capacità tecnologica di livello superiore hanno dato luogo a tali iniziative parallele e in

certo qual modo antagoniste quali appunto OCCAR, LoI e Framework Agreement e ETAP

Fra tutte queste iniziative l’OCCAR e il Framework Agreement hanno tuttora particolare importanza

poiché riuniscono le maggiori nazioni dell’Europa Occidentale (responsabili del 90% della produzione

per la difesa e costituenti il riferimento per le iniziative di ricerca tecnologica e sviluppo in quanto

responsabili di più del 95% degli investimenti fatti in quest’area in confronto alla totalità degli stati

membri della NATO e della Unione Europea ).

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Queste nazioni - Germania, Francia, Spagna, Italia, Regno Unito e Svezia – hanno in effetti la capacità

di contribuire da sole all’irrobustimento della ricerca tecnologica e allo sviluppo della difesa in Europa.

In parte il WEAG ha recepito le istanze che hanno determinato il bisogno da parte delle nazioni più

progredite nella tecnologia per la difesa ed ha adattato gli strumenti di cooperazione R&T per esempio

partorendo EUROPA, struttura cooperativa di grande flessibilità applicativa: l’eredità di tali risultati va

ora portata a profitto.

Il WEAG ha ottenuto risultati significativi nel settore R&T, sia dal punto di vista strettamente

tecnologico che come motore della partnership ma i risultati ottenuti sono spesso rimasti fini se stessi e

la rispettiva implementazione in sistemi ed equipaggiamenti non si è concretizzata a livelli

soddisfacenti dato anche il lungo tempo necessario all’attivazione dei programmi e data soprattutto

l’assenza di programmi a cui applicare organicamente i risultati R&T ottenuti.

La costituzione della WEAO nel 1996, dotata della personalità legale per assegnare i contratti R&T, ha

indubbiamente costituito un progresso significativo.

WEAO ha portato ad attivazione oltre 150 programmi R&T di valore significativamente superiore ai

500 milioni di Euro ed ha contribuito a creare una coscienza europea alla cooperazione R&T per la

difesa, determinando i presupposti per la creazione di una Agenzia Europea per gli Armamenti.

Oltre che per il fatto che quasi tutti i suoi membri erano coinvolti in altri schemi di cooperazione la

WEAO non è potuta andare al di là della costituzione – seppur importante – della cellula tecnologica

anche per il fatto che le principali industrie della difesa si sono trovate impegnate in consolidamenti e

ristrutturazioni che ne hanno in parte defocalizzato la vocazione cooperativa.

Se la WEAO ha fallito nella direzione di unificare le politiche europee della difesa nel senso generale

della accezione è però da riconoscere che nel settore R&T oltre ad esser stati ottenuti risultati molto

apprezzabili, è stata creata una coscienza europea focalizzata alla cooperazione e i modi operativi

hanno beneficiato altre iniziative, costituendosi come uno schema operativo da seguire da parte

dell’EDA.

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La forte pressione politica da parte della Unione Europea ad accogliere essa stessa ogni iniziativa di

cooperazione (anche R&T) nel contesto della sua Agenzia Europea della Difesa è giunta a questo punto

opportuna e oggi la WEAO sta affrontando il problema della sua integrazione nel contesto EU e la

transizione dovrà realizzarsi in modo da valorizzare i buoni risultati ottenuti.

L’EDA ha ora la possibilità di costituire una cornice cooperativa dotato di una personalità politica più

robusta delle istituzioni precedenti, in quanto emanazione dell’Unione Europea, in grado quindi

esprimere un maggiore potere di aggregazione sulle varie iniziative nazionali ed intereuropee e i

benefici saranno sentiti innanzitutto nel settore R&T.

7.2 L’EDA – una adeguata dimensione politica. Il futuro dell’Europa degli armamenti e indissolubile dallo sviluppo di una Difesa europea e c’è

necessità di “più Europa” . L’adeguato sviluppo tecnologico seguirà e conseguirà da tale

emancipazione. Si afferma un forte richiamo a schemi di cooperazione, certo EDA ma anche le

esperienze di OCCAR, Framework Agreement e ETAP vanno portate a frutto, seppure in una logica

strutturale più europea.

Ma la difesa deve esser parte di un progetto comune in Europa che rispetti gli interessi di tutti .

Vi è la necessità di trascendere le tradizionali strutture cooperative, costruite secondo regole

“empiriche” e prive di connotazione politica, e riferirsi viceversa ad organismi più strutturati e

strategici: l’EDA si trova in tal senso investita di una notevole responsabilità.

L’EDA dovrà tener conto che le nazioni europee, pur dando luogo a WEAG, WEAO e OCCAR, pur

firmando LoI e Framework Agreement hanno sofferto di notevoli inadeguatezze tecnologiche durante

le campagne di Kossovo nel 1999, Afghanistan nel 2001.2002 e Iraq nel 2003 e non sarà creando

ulteriori strutture burocratiche che si otterranno i necessari aeroplani, le navi, l’intelligence “spazio

residente” e l’elettronica.

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Si afferma l’importanza di una volontà politica che deve esser affiancata da uno sforzo a incrementare

significativamente i budgets e tale affermazione deve necessariamente trascendere il livello nazionale.

L’alternativa porta ineluttabilmente al deterioramento delle capacità militari dell’Europa e

comprometterebbe per sempre tutte le ambizioni di avere una Europa potenza sia politica che militare.

L’esperienza dell’ Independent European Programme Group (IEPG) nel periodo 1976 - 1992, e WEAG

- WEAO successivamente ha rivelato che tali tipi di cooperazione hanno delle limitazioni quando si

giunge a programmi di grande dimensione dal punto di vista dei finanziamenti, del livello tecnologico e

dell’importanza dei partecipanti industriali per ogni nazione coinvolta.

Se il messaggio politico è forte e se gli obiettivi sono chiari allora il progresso è possibile, come hanno

dimostrano a livello solo parzialmente europeo l’ OCCAR e la Lettera di Intenti.

La Agenzia europea per gli armamenti ha il potenziale per introdurre il cambiamento richiesto, purché

ognuno per sua parte i partecipanti siano disposti a rinunciare a qualcosa.

Le Società Europee nella Difesa probabilmente vorrebbero magari veder prendere le giuste decisioni

ove vi siano deficit di capacità tecnologica e veder poi iniziare veri programmi in aree specifiche sia di

sviluppo del prodotto che di sviluppo tecnologico e la Agenzia dovrebbe evitare duplicazioni sia in area

di sviluppo che di equipaggiamenti divenendo un centro di conoscenza per la futura sicurezza Europea.

L’Agenzia deve contribuire a realizzare la migliore trasparenza nel merito delle spese per la difesa in

Europa nell’ottica del supporto della strategia comune nel continente.

L’obiettivo di un reciproco accesso ai rispettivi mercati nel contesto transatlantico non dovrà pero

costituirsi con gli Europei primi ad abbassare la guardia.

La agenzia deve anche essere un catalista per programmi R&T , a preparare il futuro.Deve individuare

tecnologie strategiche per l’Europa, ridurre gli esistenti gaps attivando I necessari programmi R&T con

un adeguato budget.

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La suddivisione budget per R&T dovrebbe essere il punto di partenza per adeguare la sicurezza

Europea al giusto livello.

Per avere una cooperazione più efficace ci deve anche esser più fiducia fra gli stati partecipanti e più

flessibilità nel processo decisionale. Il processo di votazione secondo maggioranza qualificata, al

riguardo,potrebbe essere un modo efficace per raggiungere tale scopo.

L’industria per la difesa e gli istituti di ricerca in tale settore svolgono un ruolo centrale nel definire e

realizzare a cooperazione in Europa. Hanno saputo adattarsi alle restrizioni del mercato ed

all’evoluzione della domanda sperando in cambio in investimenti da parte dei governi che – tuttavia

dipendono da visione e volontà politica.

7.3 Le industrie europee: esigenza di politiche comuni.

In contrario alla crescente “Europeanizzazione” dell’industria per la difesa come esemplificato dalla

costituzione dei grossi consorzi industriali quali EADS, MBDA, Finmeccanica e THALES vi sono

alcune società quali Dassault (Francia), Saab (Svezia), Casa (Spagna), Rheinmetall (Germania) che

mantengono una forte influenza sulle nazioni di appartenenza, come pure BAe Systems (Regno Unito)

che però assume una connotazione molto particolare dopo l’acquisizione della statunitense United

Defense Industries.

La motivazione da parte delle nazioni europee a cooperare è ostacolata da percezioni e priorità spesso

divergenti (lo sviluppo di “Eurofighter”, “Rafale” e “Gripen” ne è evidente testimonianza).

Le comunicazioni, lo spazio, gli UAVs e i robots, i radar, l’ avionica, la missilistica, l’elicotteristica

insieme ad alcuni settori più tradizionali (cantieristica, propulsione, artiglierie, mezzi corazzati) sono

alcune delle aree ove le nazioni vogliono mantenere un certo livello di sovranità tecnologica oltre a

rimanere indipendenti in termini di know-how e capacità tecnologiche e industriali.

In conseguenza, pesanti motivazioni di tipo socio-economico, quali il mantenere una forza lavoro

all’altezza (ricercatori, tecnici e ingegneri), mantenere e sviluppare a livello nazionale

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una Base dell’Industria e della Tecnologia per la Difesa e mantenersi competitivi particolarmente ai fini

dell’export, hanno un ruolo determinante sulle decisioni assunte nel settore R&T per la difesa e

possono in teoria porsi in una direzione contraria alle esigenze continentali.

Anche dal punto di vista strettamente industriale vi è però un problema tecnologico e gli Europei sono

all’altezza quando si tratta di sviluppare le piattaforme (per esempio Airbus è un esempio nel settore

aeronautico) ma soffrono importanti deficienze quando siano coinvolte talune tecnologie avanzate

(incluso i materiali) o i sistemi o l’integrazione di tali sistemi (C2, commando e controllo operative,

sistemi ISTAR, intelligence, sorveglianza, target acquisition, reconnaissance, particolarmente in

relazione all’Information e alle Communications Technologies (ICTs).

E’ tuttavia chiaro come tutti gli attori citati siano ben consapevoli del fatto che i budget per la R&T

nella difesa siano in contrazione in Europa ed è altrettanto chiaro che, all’inizio del 21° secolo, nessuna

nazione europea può da sola sviluppare da sola le tecnologie necessarie ad adattare gli strumenti della

difesa alla necessità di proiezione della forza e ai nuovi requisiti di interoperabilità come definito dalla

multinazionalità delle operazioni oggi prevedibili.

In prospettiva aumenta la dipendenza di tutte le nazioni europee (grandi e piccole) rispetto ai sistemi

americani e la vocazione da parte delle nazioni Europee a mantenere singolarmente una certa

indipendenza nel settore R&T si avvia ad essere inesorabilmente frustrata .

Tuttavia, fra tutti i settori produttivi dell’Unione Europea, la difesa resta ancora ampiamente dominata

da politiche nazionali e la definizione dei requisiti e dei futuri bisogni viene sviluppata principalmente

su base nazionale prima che tener conto di interessi comuni e finisce per essere un sistema inefficiente

e costoso, con costosi fenomeni di duplicazione e conseguente incremento dei costi in una fase di

contrazione dei budgets.

In sintesi, viene da concludere che l’obiettivo di una Europa adeguatamente preparata nel settore della

Difesa richiede uno sforzo politico intenso per il raggiungimento di posizioni comuni su cui far

convergere le industrie del continente.

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Su tali posizioni comuni si concentreranno le strategie e i modi istitutivi dell’adeguamento tecnologico.

Le posizioni comuni riguardano la sfera di accezione più generale, coinvolgendo aspetti di varia natura:

istituzioni, politiche industriali, aspetti operativi, strategie.

La attuale debolezza tecnologica è un ostacolo al conseguimento degli obiettivi di sicurezza e difesa

quali stabiliti nella European Security Strategy adottata dall’European Council fin dal Dicembre 2003 e

si pone come uno dei maggiori ostacoli alla costituzione di relazioni transatlantiche nel settore R&T.

Il fenomeno relativo a tali relazioni è già in atto, sia perché la dimensione dei budget europei non è

sufficiente alle industrie del vecchio continente sia perché la dimensione del mercato è sempre più

globalizzata.

L’adeguamento tecnologico dell’Europa è il presupposto non eludibile al fine di costituire relazioni

transatlantiche bilanciate: i progressi in tal senso sono stati modesti e più tempo passa meno è possibile

raggiungere tale presupposto.

Le relazioni transatlantiche sono un elemento fondamentale nel contesto definito e le nazioni europee

devono sviluppare uno sforzo adeguato nel porsi come partner credibili in accordi di partnership che

debbono a questo punto esser più remunerative come ritorno tecnologico di quanto non sembri essere il

programma JSF, importante esempio nel contesto di tali relazioni.

Dal punto di vista industriale e particolarmente nel settore aerospaziale, il JSF e la possibile

partecipazione a programmi transatlantici nel settore missilistico impegneranno risorse rilevanti

influenzando il futuro del settore nel senso di limitare la possibilità da parte dell’Europa di raggiungere

una autonomia nella difesa.

Va poi considerato il problema della del technology gap e dell’interoperabilità fra le nazioni europee e

gli Stati Uniti e poi si deve considerare l’aspetto della competizione economica con il rischi nel lungo

termine che se gli stati europei non investono e le industrie non tornano a “pensare europeo” tali società

si troveranno sotto il controllo degli Americani, purché sopravvivano.

Europa e Stati Uniti sono nel contempo partners e competitors. Si devono individuare soluzioni per

ottenere un miglior bilanciamento in modo che le industrie europee posano dir la loro nel mercato

americano in uno spirito di muta competizione.

In relazione alle relazioni transatlantiche, l’incapacità di creare una base tecnologica e industriale per la

difesa in Europa o il suo ritardo avrà enormi ripercussioni di natura politica ed economica; la

costituzione di programmi transatlantici può costituire ostacolo allo sviluppo di una identità europea.

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Gli Stati sono centrali alla cooperazione per gli armamenti in Europa e devono tener conto di due

aspetti , quello budgetario e quello industriale.

I budgets non sono sufficienti a raggiungere i requisiti e non offrono, quanto meno nel medio periodo,

le prospettive per significativi programmi nazionali: il che costituisce una spinta alla cooperazione sia

nella produzione che nel settore R&T ma nel contempo riduce le risorse disponibili a tale scopo e rende

difficile l’integrazione dei risultati in programmi applicativi.

Inoltre è evidente come i requisiti militari europei non siano armonizzati per cui mercati e

approvvigionamenti europei vengono ad essere frammentati e troppo piccoli per consentire all’industria

di fruire di vaste opportunità produttive e accrescere il proprio livello competitivo migliorando la dote

tecnologica.

Nel frattempo, spinte dalla necessità di incrementare i volumi del business, le industrie si stanno

internazionalizzando ed affrancando dalla connotazione governativa (pur nella diffusa applicazione del

controllo secondo la golden share) perché esse sono impegnate a contrastare la competizione delle altre

industrie, in Europa e negli Stati Uniti.

La strada della ristrutturazione intrapresa dalle industrie europee per la difesa al fine di raggiungere una

dimensione adeguata alle esigenze del mercato internazionale può esser riguardata come una

demotivazione a perseguire obiettivi di cooperazione R&T in ambito esclusivamente europeo.

Si costituiscono grossi gruppi quali THALES, EADS, MBDA, FINMECCANICA che sviluppano la

propria strategia in certa misura indipendentemente dalle nazioni di riferimento, che tendono ad esser

sempre meno un riferimento vista la crescente trasnazionalità assunta da tali gruppi.

Si registra poi una parziale scomparsa di gruppi e industrie solo militari e la comparsa di nuovi soggetti

a connotazione più duale, meno focalizzata sulla difesa.

Nel settore aerospaziale, la perdita di parte della connotazione europea si costituisce in modo non

favorevole alla cooperazione R&T in quanto la motivazione a fornire questo contributo è strettamente

legato alle opportunità produttive che, come visto, non sono adeguatamente supportate a livello di

budget continentale.

Nel settore navale e terrestre il processo di ristrutturazione non si è ancora completato e la debolezza

competitiva rispetto agli Stati Uniti, che fra l’altro hanno acquisito diverse società in Europa, è

particolarmente sentito

La ristrutturazione dell’industria europea è un presupposto necessario al raggiungimento degli obiettivi

delineati in quanto tale razionalizzazione riduce la frammentarietà, ottimizza l’utilizzo delle risorse,

univoca le politiche ma se non alimentata nel settore produttivo da nuovi programmi di dimensione

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adeguata non potrà che rivolgersi altrove per sopravvivere, al rischio di contrarsi ulteriormente od

essere soggiogata.

7.4 Un Budget europeo per i programmi R&T Resta ora da focalizzare l’analisi ad un contesto prettamente tecnologico: tutti gli aspetti sin qui

considerati si sono in pratica risolti nella individuazione delle realtà significative e di come esse

debbano evolvere al fine di consentire il voluto progresso della base industriale e tecnologica

dell’Europa nel settore della difesa.

Sono stati considerati gli aspetti politici, industriali, transatlantici, istituzionali e in pratica risulta

l’opportunità, per ciascuno di tali aspetti, ad evolvere tenendo come riferimento l’omologo aspetto

USA.

Coerentemente a tale evidenza, l’Europa dovrà affrontare nel breve periodo la istituzione di un

Programma Organico di Sviluppo Tecnologico.

L’EDA potrà a questo punto produrre la propria azione ponendosi come obiettivo il livello di

funzionamento espresso dal DARPA ma in un contesto ove il “think Europe” non è ancora

sufficientemente capillarizzato.

Gli strumenti tecnici esistono, occorre costruire la mentalità, le politiche e ognuno dovrà rinunciare a

qualcosa nel nome di un obiettivo comune.

Saranno certo necessari programmi produttivi di volume significativo (dato che i tempi sono limitati si

potrebbe prendere come riferimento quanto oggi considerato in ambito OCCAR) ma sarà anche

necessario disporre di risorse da investire in piani R&T almeno a livelli adeguati rispetto a quanto a

quanto speso negli USA per gli stessi scopi.

Con valutazioni di “costo R&T pro-capite” (in base a 450 milioni di cittadini europei) è stato stimato

che l’impegno necessario a finanziare il citato Programma Organico di Sviluppo Tecnologico comporti

un costo di circa un miliardo di Euro per anno aggiuntivi a quanto attualmente speso per R&T per la

difesa in Europa.

Questa valutazione è ovviamente da considerarsi a regime, cioè effettuati quegli interventi che abbiano

consentito al livello tecnologico europeo di convergere sui valori USA,

Come detto, l’aspetto di un budget di livello americano disponibile per la R&T europea nel settore

della difesa è solo uno degli elementi necessari: tali quattrini, ancorché disponibili, vanno messi a frutto

con efficienza americana.

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Data la frammentarietà e le incoesioni continentali, data la prevalenza di politiche di tipo nazionale

rispetto al ”think Europe” , data la precarietà delle politiche comune e la giovinezza delle istituzioni

preposte viene da pensare che l’obbiettivo di avere una spesa R&T per la difesa in Europa efficiente sia

in fine anche più ambizioso che disporre di un budget adeguato (secondo il benchmark americano) a

finanziare tale spesa .

Sono poi da considerare altri aspetti esterni.

Per esempio, le pressioni esercitate nel contesto dell’attuale livello assunto dal debito interno USA

potrebbero far rallentare la locomotiva americana, rendendone più abbordabile il livello tecnologico in

termini di Security

Per contro, le ristrutturazioni e i consolidamenti – attesi anche in dimensione extracontinentale – e

l’evoluzione del mercato potrebbero defocalizzare le posizioni dell’industria rispetto ad un impegno

europeo.

La problematica da affrontare in prospettiva (soprattutto se considerata l’urgenza) è ardua e complessa:

la risposta in merito al futuro ruolo che l’Europa sarà in grado di interpretare non sembra essere

distante e potrebbe non essere del tutto dipendente dalle decisioni che le nazioni europee vorranno

assumere.

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ACRONIMI Nel seguito viene fornita la lista degli acronimi utilizzati nel corso del documento.

AIAD Associazione Industrie per l’Aerospazio, i sistemi e la Difesa

ASD AeroSpace and Defence industries association of Europe

ASW Anti Sub-Marine Warfare

CASD Centro Alti Studi per la Difesa

CMS Command Management System

DCI Defence Capability Initiative

DGA Délégation Générale pour l’Armement

ECMM European Community Monitoring Mission

EDA European Defence Agency

EI Esercito Italiano

FFAA Forze Armate

FREMM FRegata Europea Multi Missione

FSAF Famiglia di sistemi Superficie-Aria Futuri

GP General Purpose

IAI Istituto Affari Internazionali

IASD Istituto Alti Studi della Difesa

IESD Identità Europea di Sicurezza e Difesa

LoI Letter of Intent

MMI Marina Militare Italiana

NATO North Atlantic Treaty Organization

OCCAR Organismo Congiunto per la Collaborazione negli Armamenti

ONU Organizzazione delle Nazioni Unite

OSCE Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione in Europa

PAAMS Principal Anti Air Missile System

PESC Politica Estera di SiCurezza europea

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PESD Politica Europea di Sicurezza e Difesa

PEV Politica Europea di Vicinato

R&S Ricerca e Sviluppo

UE Unione Europea

WEAG Western European Armaments Group

BIBLIOGRAFIA

Documenti ufficiali

Letter of Intent between 6 Defence Ministers on Measures to facilitate the Restructuring of the European Defence Industry, 6 July 1998, London Framework Agreement between The French Republic, The Federal Republic of Germany, The Italian Republic, The Kingdom of Spain, The Kingdom of Sweden and The United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland Concerning Measures to Facilitate the Restructuring and Operation of the European Defence Industry, 27 July 2000, Farnborough

Agenzia Europea della Difesa (EDA): Code of Best Practice in the Supply Chain -

European Defence Equipment Market

Agenzia Europea della Difesa(EDA): Decision No. 2005/01/EDA – Steering Board

Decision, Brussels, 02 March 2005

Agenzia Europea della Difesa (EDA): Decision No. 2005/02/EDA – Steering Board

Decision, Brussels, 02 March 2005

Agenzia Europea della Difesa (EDA): Decision No. 2005/03/EDA – Steering Board

Decision, Brussels, 05 June 2005

Agenzia Europea della Difesa(EDA): Decision No. 2005/06/EDA – Steering Board

Decision, Brussels, 22 April 2005

Agenzia Europea della Difesa (EDA): Report by the Head of the European Defence

Agency to the Council, Brussels, 17 May 2005.

Agenzia Europea della Difesa (EDA): Work Programme 2005, Bruxelles, 22

November 2004.

Agenzia Europea della Difesa (EDA): Work Programme 2006, Bruxelles, 21

November 2005.

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Agenzia Europea della Difesa (EDA): Work Programme 2007, Bruxelles, 13

November 2006.

76

Agenzia Europea della Difesa (EDA): Work Programme 2008, Bruxelles, 19

November 2007.

Camera dei Deputati: “Esportazione, importazione e transito dei materiali

d’armamento”. N.114, XIV legislatura, 2005

Consiglio dell’Unione Europea: Azione Comune 2003/468/PESC, 23 Giugno 2003.

Consiglio dell’Unione Europea: Azione Comune 2004/551/PESC, 12 Luglio 2004.

Consiglio dell’Unione Europea: Council guidelines for EDA's work in 2005.

Consiglio dell’Unione Europea: Council guidelines for EDA's work in 2006.

Consiglio dell’Unione Europea: Decision concerning the Staff Regulations of the

European Defence Agency 2004/676/EC, of 24 September 2004.

Consiglio dell’Unione Europea: Presidency Conclusions of 19-20 June 2003.

Consiglio dell’Unione Europea: Presidency Conclusions of 17-18 June 2004.

Consiglio dell’Unione Europea: Presidency Conclusions of 16-17 December 2004.

Consiglio dell’Unione Europea: Presidency Conclusions of 16-17 June 2005.

Consiglio dell’Unione Europea: GAERC (RELEX Conclusions) of 15 May 2006.

Consiglio dell’Unione Europea: GAERC (GENERAL AFFAIRS Conclusions) of 21

November 2005.

Consiglio dell’Unione Europea: GAERC (RELEX Conclusions) of 23-24 May 2005.

Consiglio dell’Unione Europea: GAERC (GENERAL AFFAIRS Conclusions) of 13

December 2004.

Consiglio dell’Unione Europea: GAERC (GENERAL AFFAIRS Conclusions) of 13

September 2004.

Consiglio dell’Unione Europea: GAERC (RELEX Conclusions) of 12-13 July 2004.

Consiglio dell’Unione Europea: GAERC (RELEX Conclusions) of 14 June 2004.

Consiglio dell’Unione Europea: GAERC (RELEX Conclusions) of 17-18 November

2003.

Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ufficio del Consigliere Militare: “Relazione

sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e

transito dei materiali d’armamento nonché dell’esportazione e del transito dei prodotti

ad alta tecnologia”. Roma, 2004.

Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, sottoscritto a Roma, 29 ottobre 2004.

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Fonti secondarie:

A. Beer: “ Relazione della Commissione per gli affari esteri in materia di mercato europeo

della difesa” (Com (2004) 0608-2005/2030(INI)

M.Nones, M.Cremasco, S.Silvestri:”Il sistema di supporto logistico delle Forze Armate

italiane: problemi e prospettive” (IAI quaderni,n.14, ottobre 2001)

G.Gasparini:” politica di sicurezza e nuovo modello di difesa” (IAI quaderni,n.), novembre

1999)

M.Nones, S.Silvestri:” politiche esportative nel campo della difesa” (IAI quaderni, n°4,

ottobre 1997)

M.Nones:”L’economia della Difesa e il nuovo modello di Difesa” (IAI quaderni, n°1 giugno

1996)

M.Nones, Di Paola, S.Ruggeri:” Il processo di integrazione del mercato dell’industria della

difesa in Europa” (IAI quaderni, n°17- maggio 2003)

Di Camillo, Gasparini, M.Nones:”le iniziative europee per l’integrazione del mercato della

difesa” (Osservatorio strategico, suppl. al n°7-luglio 2006)

Accordo quadro tra Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito (LoI) relativo

alle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell’industria europea della difesa, 6

luglio 1998

Altre fonti: “Nato 2006”, “Elaborazioni Finmeccanica 2006” e “Segredifesa 2007”

Michele Nones, "Le dinamiche dell'industria a produzione militare in Europa" , 2000, Documento IAI

Massimo Gualco, Ricerca tecnologica e attivita’ di sviluppo dei sistemi del settore della difesa: situazione e prospettive in campo europeo, raffronto con la realtà USA, 2005/2006

Vanda Boscaratto, Razionalizzare l’industria della difesa europea. Le iniziative intergovernative: WEAG, OCCAR, LOI, EDA, 2005/2006

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Fausto Perez, I grandi programmi di cooperazione internazionale per l’acquisizione dei sistemi per la Difesa: opportunita’, difficolta’ e tendenze, 2006/2007

Michele Cavallo, La letter of Intent (LOI): i risultati conseguiti nei suoi primi anni di esistenza e prospettive future, 2006/2007

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ALLEGATO 1

1.1.1 Letter of Intent between 6 Defence Ministers on Measures to facilitate the Restructuring of the European Defence Industry

signed in London, 6 July 1998

IntroductionSection One: Objectives and PrinciplesSection Two: Organisation and TimetableAnnex A. Joint Statement of 20 April 1998Annex B. Definition of TermsSignatories

1.1.2 Introduction The Minister of Defence of the French Republic, the Federal Minister of Defence of the Federal Republic of Germany, the Minister of Defence of the Republic of Italy, the Minister of Defence of the Kingdom of Spain, the Minister of Defence of the Kingdom of Sweden and the Secretary of State for Defence of the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland, hereinafter known as the "Participants";

Having a common interest in defence; Recognising the Statement signed by the Heads of State and Government of the French Republic and the Heads of Government of the Federal Republic of Germany and the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland on 9 December 1997 and supported by the Heads of Government of the Republic of Italy, of the Kingdom of Spain, and of the Government of the Kingdom of Sweden, designed to facilitate the restructuring of the European aerospace and defence electronics industries; Recalling the joint statement of 20 April 1998 (a copy of which is attached at Annex A of this Letter of Intent) by the Minsiter of Defence of the French Republic, the Federal Minister of Defence of the Federal Republic of Germany, the Minister of Defence of the Republic of Italy, the Minister of Defence of the Kingdom of Spain and the Secretary of State for Defence of hte United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland and also supported by the Minister of Defence of the Kingdom of Sweden;

Have reached understanding on the intentions laid out in this Letter of Intent (LoI).

1.1.3 Section 1. Objectives and Principles

1.1.3.1 General 1.1 The Participants desire to establish a co-operative framework to facilitate the restructuring of European defence industry. 1.2 The aim of this LoI (Letter of Intent) is:

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1.2.1 to indicate the areas in which the participants intend to find common solutions to the problems identified; 1.2.2 to that end, to define the principles, organisation and responsibilities, in order to negotiate appropriate follow-on arrangements and agreements, which could imply the amendment of national regulations where appropriate.

- Security of Supply - Export provisions - Security of Information - Research and Technology - Treatment of Technical Information - Harmonisation of Military Requirements - Legal Framework

1.1.3.2 Security of Supply 1.3 The Participants require assurance that the restructuring of European defence industry will not hinder the supply of Defence Articles and Defence Services necessary to discharge their military commitments. Moreover, industry will wish to be reassured that supplies will be maintained when rationalisation across national boundaries is achieved. 1.4 Consequently the Participants will accept mutual interdependence and the possibility of abandoning industrial capacity. To this end, they will examine solutions for achieving Security of Supply under the same conditions for each of the Participants. This will include obtaining commitments, some of which may be legally binding, from each of the Participants involved either in the constitution of a Transnational Defence Company, or in the jointly determined abandonment of activities by a company located within the territory of one Participant to the benefit of a company located within the territory of one or more of the other Participants. 1.5 Through these commitments, the Participant(s), on whose territory is located the Transnational Defence Company or the company which has benefited from the abandonment of certain activities by a company located on the territory of another Participant, undertake(s) in respect of the other Participant(s)involved:

1.5.1 not to hinder the supply to them in peace-time, times of crisis and in war. To that end, the control procedures for the transfer of armaments amongst the Participants should be simplified, with the aspiration gradually to reduce and, where appropriate, remove them in due course; 1.5.2 to ensure that the full or partial take-over of a defence company on their territory by any legal entity outside the Participants territory will not hinder the Security of Supply to, or any other legitimate national security interest of, the other Participants; 1.5.3 to co-ordinate with them in respect of strategic activities, assets and installations belonging to the Transnational Defence Company; 1.5.4 to take protective measures to enable the transfer of the Transnational Defence Company's activities assessed as strategic to at least one of the other Participants on a case-by-case basis.

1.1.3.3 Export Procedures 1.6 The restructuring of European defence industry should not hinder hte ability of the Participants to export Defence Articles and Defence Services. 1.7 The Participants confirm their wish to maintain a defence industry as part of their industrial base and the ability to export Defence Articles and Defence Services. In view of the

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high sensitivity of defence exports, they will refer to the EU Code of Conduct on Arms Exports agreed to in the framework of the Common Foreign and Security Policy in order to seek greater transparency and efficiency in the export procedures for Defence Articles and Defence Services. 1.8 The Participants will reinforce their co-operation and promote convergence in the field of conventional arms exports. They will take the necessary measures to develop common rules about defence exports, including the harmonisation of their control policies (procedures, lists and authorisation levels), and examine the scope for establishing a standard procedure. 1.9 They will seek means of simplifying the circulation of Defence Articles and Defence Services between themselves, with limited exceptions, for their own use or for any subsequent re-export within the European Union, with the aspiration gradually to reduce and, where appropriate, remove control procedures for transfers between them in due course. 1.10 They will apply their existing national laws and regulations for defence exports to third parties in a spirit of co-operation and in a more efficient way. 1.11 Moreover, they will deal with the issue of recognising the political responsibility of the final exporter, taking into account the need for prior consultation with the Participants involved, within the ambit of the EU Code of Conduct on Arms Exports.

1.1.3.4 Security of Information 1.12 The Participants recognise the need to ensure that adequate security provisions for the protection of classified information are in force in a Transnational Defence Company without placing unnecessary restrictions on the movement of staff, information and material. 1.13 The Participants will decide the minimum amount of measures that are necessary to protect classified information. The national security arrangements for each Transnational Defence Company will be laid out in a security protocol between the relevant Designated Security Authorities and the Transnational Defence Company. In addition to this, the Participants will examine methods to enable:

1.13.1 classified information, held by a Transnational Defence Company, to be exchanged between appropriately cleared employees of different nationalities on a need to know basis; 1.13.2 national personnel clearances in respect of Transnational Defence Companies to be completed expeditiously and be accepted by the other Participant; 1.13.3 international visits procedures to be made more efficient.

To this end, the Participants will examine the possibility for harmonising and streamlining their regulations.

1.1.3.5 Research and Technology 1.14 The Participants are aware that Research and Technology are indispensable for maintaining an effective European defence industry and therefore recognise the need to use the limited resources available for defence-related Research and Technology in an efficient and effective manner. 1.15 The Participants recognise the work on Research and Technology that has been undertaken in other European fora. In the context of this LoI, they intend to establish arrangements, and to make use of work in existing fora, as appropriate, to:

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1.15.1 harmonise research and development programmes and exchange information about national research activities with a view to setting common objectives for Research and Technology, avoiding unnecessary duplication of effort, major gaps in technology and technical capability, and maximising the employment of dual use technology; 1.15.2 initiate co-operation to follow on from research activity, in particular by undertaking technological developments with each other; 1.15.3 ensure the adequate funding, and efficient cost-sharing, of Research and Technology by the Participants involved, and allow access to the results to the Participants under fair and reasonable conditions.

1.1.3.6 Treatment of Technical Information 1.16 The Participants recognise that current restrictions on the disclosure and use of Technical Information could impair the efficient working of a Transnational Defence Company. In doing so the Participants recognise that Technical Information cannot be disclosed by the Participants without the authority of the owner. 1.17 For the purposes of facilitating the restructuring of the European defence industry, the Participants will, therefore, consider arrangements that will embody the following principles and objectives:

1.17.1 ownership of Technical Information will, as a general rule, vest in the generator of that Technical Information; 1.17.2 subject to the Participant having the right to authorise disclosure and use of Technical Information, the disclosure and use of that Technical Information will be considered favourably taking into account any legal constraints for the protection of that Technical Information. 1.17.3 subject to the rights of any third party, the Participants will facilitate the transfer of any relevant Technical Information; 1.17.4 the pre-existing rights of the Participants with regard to Technical Information held by Transnational Defence Companies will be adequately preserved; 1.17.5 arrangements will be considered to enable a Participant to reconstitute, in exceptional circumstances to be defined, an indigenous supply of a particular Defence Article or Defence Service to further protect Security of Supply.

1.18 The Participants will encourage the harmonisation of their laws, regulations and procedures for controlling disclosure and use of Technical Information in the field of defence.

1.1.3.7 Harmonisation of Military Requirements 1.19 The Participants intend to conduct an analysis of their military capabilities geared to the spectrum of missions of the armed forces that takes account of the different characteristics of those missions. Based on this analysis the Participants will seek to harmonise the military requirements of their armed forces.

1.19.1 Future force capabilities must reflect the challenges posed by possible operations (including peacekeeping and peace support operations), interoperability, and developments in technology. Proceeding from identified capabilities of common

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interest, the Participants should identify areas in which harmonisation is considered possible. 1.19.2 The Participants will identify projects at an early stage for co-operative research, development and procurement. 1.19.3 The Participants will examine the possibility of harmonising the basic procedures applicable to armaments projects (defence materiel acquisition cycle).

1.1.3.8 Legal Framework 1.20 The Participants have the firm intention to pursue the objectives of this LoI and to adopt, where appropriate, and in accordance with the timetable in section 2.5, specific arrangements to underpin the effective application of the principles laid out in this LoI.

1.21 does not represent a legally binding commitment between them under international or national law; and 1.21.2 involves no financial commitment on their behalf.

1.1.4 Section 2. Organisation and Timetable 2.1 The only permanent organisation envisaged is the Executive Committee. The Executive Committee will be composed of a high level representative of each Participant, who may be represented and asssisted by additional experts, as necessary. Each member should act as a focal point in his country for the purposes of this LoI. The Participants intend that the Executive Committee will be responsible for:

2.1.1 co-ordinating the drafting of any arrangements and agreements pursuant to this LoI; 2.1.2 monitoring the effectiveness of the implementation of any international instrument established pursuant to this LoI; 2.1.3 establishing ad hoc Working Groups to carry out tasks pursuant to this LoI; 2.1.4 co-ordinating, reviewing and evaluating tasks undertaken by the Working Groups; 2.1.5 preparing periodic reports to the Participants, as necessary.

2.2 The Executive Committee will take its decisions by unanimous consent of its members. Where such consent cannot be reached, the matter in dispute will be referred to the Participants for resolution. Exceptionally, the Executive Committee may unanimously decide in advance that certain specific decisions may not require the unanimous consent of its members.

1.1.4.1 Working Groups 2.3 Working Groups, when established, will be responsible for providing policy advice to, or undertaking specific tasks for, the Executive Committee. Members, who may include representatives from each Participant's industries nominated by industry, will be appointed by the Executive Committee. The Executive Committee will determine the terms of reference for each Working Group.

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1.1.4.2 Relationship with Other Organisations 2.4 The Executive Committee, and its Working Groups, will have due regard to any similar work being carried out in other fora, in order to avoid different evaluations of the same problem and to establish, where possible, a consistent and common position. This will particularly apply to the similar work being undertaken by the respective Industry Ministries.

1.1.4.3 Timetable 2.5 The work will be scheduled as follows:

• July 1998 to June 1999 - The Executive Committee and Working Groups will meet in order to negotiate the follow-on arrangements and agreements pursuant to this LoI;

• July to December 1999 - Finalisation and signature of these arrangements and agreements.

2.6 Each arrangement and agreement will, where appropriate, describe the time scale for its incorporation into national laws and regulations.

1.1.5 Annex A Joint Statement of 20 April 1998 The Minister of Defence of the French Republic, the Federal Minister of Defence of the Federal Republic of Germany, the Minister of Defence of the Republic of Italy, the Minister of Defence of the Kingdom of Spain and the Secretary of State for Defence of Great Britain and Northern Ireland, met on April 20 in order to discuss their common interest in the area of defence and restructuring of defence industry. Ministers consider that a strong, competitive and efficient defence industry is a key element of European security and identity as well as of the European scientific and technological base. If the full benefits from restructuring are to be realised, a number of conditions need to be met. There is a need to harmonise the requirements of their armed forces, to pursue co-operative solutions where possible, and avoid unnecessary duplication of development and production. In this context, there should be full consultation before major decisions are taken. The defence-related aspects of procurement policies, including policies of competition and policies on research and technology, and of export procedures should be harmonised. Participation in the European armaments base should be balanced and should reflect the principle of interdependence. Ministers recalled the Declaration signed by Heads of State and Government of the French Republic, the Federal Republic of Germany and the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland on 9 December 1997, supported by the Heads of Government of the Republic of Italy and the Kingdom of Spain, the objective of which is to facilitate the restructuring of the European aerospace and defence electronics industries. They took note of the considerable progress underway in the rationalisation of the defence industries in their countries and in the various European fora which activities they stimulate, as well as their determination to develop a strong, competitive and efficient European industry. They acknowledged that it was primarily for industry to establish a rationalised industrial base for European defence, and welcomed the recent report on industrial restructuring in European aerospace and its related defence industries. They encouraged defence industries in their countries to focus on the goals and means of restructuring and to keep up momentum.

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Ministers agreed that, in order to capitalise fully on industrial restructuring at European level, it will be a priority for them to seek to harmonise the requirements of their armed forces, their procurement, research and technological development policies and defence-related aspects of their export procedures. In order to meet these objectives, they give high priority to the elimination of certain obstacles to industrial restructuring that fall primarily to them, in the areas of:

- security of supply; - export procedures; - research and technology funding; - security of information and personnel clearances; - intellectual property rights.

Ministers decided that they would approve in June 1998 a Letter of Intent which spelt out the objectives and principles for handling these issues and set for the the organisation and timetable for the tasks involved.

1.1.6 Annex B Definition of Terms The Participants have decided on the following definitions for terms used in this LoI:

Defence Article Any weapon, weapon system, munitions, aircraft, vessel, vehicle, boat, or other implement of war and any part or component thereof.

Defence Services Any service, test, inspection, maintenance and repair, and other post design services, training, technical or other assistance, including the provision of Technical Information, specifically involved in the provision of any Defence Article.

Transnational Defence Company

A corporate, industrial or other legal entity within the territories of the Participants, formed by, or consisting of, elements of Defence Industry from two or more of the Participants national defence industries for the purpose of supplying Defence Articles or performing Defence Services.

Security of Supply A nation's ability to guarantee a supply of Defence Articles and Defence Services sufficient to discharge its military commitments in accordance with its foreign and security policy requirements.

Technical Information Recorded or documented information of a scientific or technical nature whatever the format, documentary characteristics or other medium of presentation. The information may include but is not limited to, any of the following: experimental and test data, specifications, designs and design processes, inventions and discoveries whether patentable or otherwise protectable by law or not, technical descriptions and other works of a technical nature, semiconductor topography/mask works, technical and manufacturing data packages, know-how and trade secrets and infomration relating to industrial techniques. It may be presented in the form of documents, pictorial reproductions, drawings and graphic representations disk and film recordings (magnetic, optical and laser), computer software both programmatic and data base, and computer memory printouts or data retained in computer memory, or any other form.

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1.1.7

1.1.8 Signatories

The Minister of Defence of the French Republic, A. Richard

The Federal Minister of Defence of the Federal Republic of Germany V. Ruhe

The Minister of Defence of the Republic of Italy B. Andreatta

The Minister of Defence of the Kingdom of Spain E. Serra

The Minister of Defence for the Kingdom of Sweden, B. von Sydow

The Secretary of State for Defence of the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland G. Robertson

Signed in London on 6th of July 1998 in French, English, German, Spanish and Italian.

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The Agreement was POLITICAL & MILITARY previously published as

Miscellaneous N o 22 (2000) Cm 4895

2’ \

\ \ *

4$ - ‘. 7

‘5

Treaty Series No. 33 (2001)

Framework Agreement between the French Republic, the Federal Republic of Germany,

the Italian Republic, the Kingdom of Spain, the Kingdom of Sweden, and the United Kingdom of Great Britain

and Northern Ireland

concerning Measures to Facilitate the Restructuring

and Operation of the European Defence Industry

Farnborough, 27 July 2000

[The United Kingdom instrument of ratification was deposited on 14 March 2001 and the Agreement entered into force for the United Kingdom on 18 April 20011

Presented to Parliament by the Secretary of State for Foreign and Commonwealth Aflairs

by Conimand of Her Majesty June 2001

Cm 5185

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0 Crown Copyright 2001

The text in this document may be reproduced free of charge in any format or media without requiring specific permission. This is subject to the material not being used in a derogatory manner or in a misleading context. The source of the material must be acknowledged as Crown copyright and the title of the document must be included when being reproduced as part of another publication or service.

Any enquiries relating to the copyright in this document should be addressed to HMSO, The Copyright Unit, St Clements House, 2-16 Colegate, Norwich NR3 1 BQ. Fax: 01603 723000 or e-mail: copyright@hmso,gov.uk

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FRAMEWORK AGREEMENT BETWEEN THE FRENCH REPUBLIC, THE FEDERAL REPUBLIC OF GERMANY, THE ITALIAN REPUBLIC, THE KINGDOM OF SPAIN, THE KINGDOM OF SWEDEN, AND THE UNITED KINGDOM OF GREAT BRITAIN AND NORTHERN IRELAND CONCERNING MEASURES TO FACILITATE THE RESTRUCTURING AND OPERATION OF

THE EUROPEAN DEFENCE INDUSTRY

Preamble

The French Republic, The Federal Republic of Germany, The Italian Republic, The Kingdom of Spain, The Kingdom of Sweden, and The United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland, (hereinafter referred to as the “Parties”):

Recalling the Statement signed by the Heads of State and Government of the French Republic and the Heads of Government of the Federal Republic of Germany and the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland on 9 December 1997, and supported by the Heads of Government of the Italian Republic, the Kingdom of Spain, and the Kingdom of Sweden, designed to facilitate the restructuring of the European aerospace and defence electronics industries;

Recalling the Joint Statement of 20 April 1998 by the Minister of Defence of the French Republic, the Federal Minister of Defence of the Federal Republic of Germany, the Minister of Defence of the Italian Republic, the Minister of Defence of the Kingdom of Spain and the Secretary of State for Defence of the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland, and also supported by the Minister for Defence of the Kingdom of Sweden;

Recalling the Letter of Intent concerning Measures to Facilitate the Restructuring of European Defence Industry of 6 July 1998 signed by the Minister of Defence of the Parties and wishing to define a framework of co-operation to facilitate the restructuring of the European defence industry;

Recognising that creation of Transnational Defence Companies is a matter for industry to determine, in accordance with competition regulations. Noting in this connection that a degree of interdependency already exists in Europe as a result of current co-operation on major defence equipment;

Wishing to create the political and legal framework necessary to facilitate industrial restructuring in order to promote a more competitive and robust European defence technological and industrial base in the global defence market and thus to contribute to the construction of a common European security and defence policy;

Recognising that industrial restructuring may lead to the creation of Transnational Defence Companies and the acceptance of mutual dependence. Emphasising, in this connection, that industrial restructuring in the field of defence must take account of the imperative of ensuring the Parties’ security of supply, and a fair and efficient distribution and maintenance of strategically important assets, activities and skills;

Desiring to simplify Transfers of Defence Articles and Defence Services between them and to increase co-operation in Exports, and acknowledging that this will help foster industrial restructuring and maintain industry’s capacity to export; wishing to ensure that the Export of Equipment produced in co-operation between them will be managed responsibly in accordance with each participating State’s international obligations and commitments in the export control area, especially the criteria of the European Union Code of Conduct;

Wishing to adapt procedures relating to security clearances, transmission of Classified Information and visits, with a view to facilitating industrial co-operation without undermining the security of Classified Information;

Acknowledging the need to improve the use of the limited resources devoted to defence research and technology by each Party and wishing to increase their co-operation in this field;

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Acknowledging the need, in order to make possible the efficient functioning and the restructuring of the European defence industry, to simplify the transfer of Technical Information, to harmonise national conditions relating to treatment of Technical Information, and to reduce restrictions put upon the disclosure and use of Technical Information;

Recognising that European armed forces must be of a sufficient quality, quantity and level of readiness to meet future requirements for flexibility, mobility, deployability, sustainability and interoperability, reflecting also the additional challenges and possibilities provided for by future developments in research and technology. Also recognising that these forces must be capable of operating jointly or as a part of a coalition in a wide range of roles with, in particular, assured augmentation and effective command, control, communications and support;

Desiring, in this field, to organise consultations between the Parties in order to harmonise the military requirements of their armed forces and acquisition procedures, by co-operating at the earliest possible stage and in the definition of the specifications for the weapon systems to be developed or acquired;

Recognising that this Agreement does not require any modification of their Cons tit utions;

Acknowledging that any activity undertaken under this Agreement shall be compatible with the Parties’ membership of the European Union and their obligations and commitments resulting from such membership;

Have agreed as follows:

PART 1

Objectives, Use of Terms and General Organisation

ARTICLE 1

The objectives of this Agreement are to:

(a) establish a framework to facilitate restructuring of the defence industry in Europe;

(b) ensure timely and effective consultation over issues arising from the restructuring of

(c) contribute to achieving security of supply for Defence Articles and Defence Services

the European defence industrial base;

for the Parties;

(d) bring closer, simplify and reduce, where appropriate, national export control

(e) facilitate exchanges of Classified Information between the Parties of their defence industries under security provisions which do not undermine the security of such Classified Information;

(f) foster co-ordination of joint research activities to increase the advanced knowledge base and thus encourage technological development and innovation;

(g) establish principles for the disclosure, transfer, use and ownership of Technical Information to facilitate the restructuring and subsequent operation of the Parties’ defence industries; and

procedures for Transfers and Exports of military goods and technologies;

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(h) promote harmonisation of the military requirement of their armed forces.

ARTICLE 2

For the purposes of this Agreement:

(a) “Co-operative Armament Programme” means any joint activities including, inter alia, study, evaluation, assessment, research, design, development, prototyping, production, improvement, modification, maintenance, repair and other post design services carried out under an international agreement or arrangement between two or more Parties for the purpose of procuring Defence Articles andor related Defence Services. For the purpose of Part 3 of this Agreement (Transfer and Export procedures), this definition relates only to activities subject to export licensing.

(b) “Classified Information” means any information (namely, knowledge that can be communicated in any form) or Material determined to require protection against unauthorised disclosure which has been so designated by security classification.

(c) “Consignee” means the contractor, Facility or other organisation receiving the Material from the Consignor either for further assembly, use, processing or other purposes. It does not include carriers or agents.

(d) “Consignor” means the individual or organisation responsible for supplying Material to the Consignee.

(e) “Defence Article” means any weapon, weapon system, munitions, aircraft, vessel, vehicle, boat, or other implement of war and any part of component thereof and any related Document.

(0 “Defence Services’’ means any service, test, inspection, maintenance and repair, and other post design services, training, technical or other assistance, including the provision of Technical Information, specifically involved in the provision of any Defence Article.

(g) “Document” means any recorded information regardless of physical form or characteristics, eg written or printed matter (inter alia, letter, drawing, plan), computer storage media (inter alia, fixed disc, diskette, chip, magnetic tape, CD), photograph and video recording, optical or electronic reproduction of them.

(h) “Export” means any movement of Defence Articles or Defence Services from a Party to a non-party.

(i) “Facility” means an installation, plant, factory, laboratory, office, university or other educational institution or commercial undertaking (including any associated warehouses, storage areas, utilities and components which when related by function and location, form an operating entity), and any government department and establishment.

(j) “Material” means any item or substance from which information can be derived. This includes Documents, equipment, weapons or components.

(k) “National Security Authority/Designated Security Authority (NSNDSA)” means the government department, authority or agency designated by a Party as being responsible for the co-ordination and implementation of national industrial security policy.

(1) “Security Official” means an individual designated by a NSNDSA to implement industrial security requirements at a government establishment or contractor’s premises.

(m) “Technical Information” means recorded or documented information of a scientific or technical nature whatever the format, documentary characteristics or other medium of presentation. The information may include, but is not limited to, any of the following: experimental and test data, specifications, designs and design processes, inventions and discoveries whether or not patentable or otherwise protectable by law, technical

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descriptions and other works of a technical nature, semiconductor topography/mask works, technical and manufacturing data packages, know-how and trade secrets and information relating to industrial techniques. It may be presented in the form of Documents, pictorial reproductions, drawings and graphic representations disk and film recordings (magnetic, optical and laser), computer software both programmatic and data base, and computer memory printouts or data retained in computer memory, or any other form.

(n) “Transfer” means any movement of Defence Articles or Defence Services among the Parties.

(0) “Transnational Defence Company (TDC)” means a corporate, industrial or other legal entity formed by elements of defence industries from two or more of the Parties, or having assets located within the territories of two or more of the Parties, producing or supplying Defence Articles and Defence Services. This includes joint ventures created by legally binding arrangements of a kind acceptable to the Parties. That also means any assets producing or supplying Defence Articles and Defence Services located within the territories of the Parties and under the control of such a corporate, industrial or other legal entity or joint venture. There is control when, as defined by European Community regulation on concentrations, the rights, contracts or other means give, alone or jointly, the ability to exercise a decisive influence on the use of these assets.

ARTICLE 3

1. The Parties shall establish an Executive Committee. It shall be composed of one member representing each Party, who may be assisted by additional staff as necessary.

2. The Executive Committee shall be responsible for the following tasks:

(a) exercising executive-level oversight of this Agreement, monitoring its effectiveness, and providing an annual status report to the Parties;

(b) recommending amendments to this Agreement to the Parties;

(c) proposing additional international instruments pursuant to this Agreement.

3. The Executive Committee shall take its decisions by consensus among all the Parties.

4. The Executive Committee shall meet as frequently as necessary for the efficient fulfilment of its responsibilities, or when requested by one of its members. It shall adopt its own rules and procedures, and may establish sub-committees as needed.

PART 2

Security of Supply

ARTICLE 4

1. The Parties recognise that the likely consequences of industrial restructuring will be the creation of TDCs, possible ‘abandonment of national industrial capacity and thus the acceptance of mutual dependence. Therefore, they shall establish measures to achieve security of supply for the mutual benefit of all Parties as well as a fair and efficient distribution and maintenance of strategically important assets, activities and skills. These measures shall be based on the requirement for prior information and consultation, and the use of national regulations, amended as necessary.

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2. The Parties may include their requirements, inter alia, in legally binding agreements, contracts or options licences to be concluded with defence companies on a fair and reasonable basis.

3. Further measures may include the development of common instruments and the harmonisation of national regulations.

ARTICLE 5

The Parties recognise the benefits that will accrue from an open market in Defence Articles and Defence Services between them. They will ensure that nothing done under this Agreement will result in unfair trade practices or discrimination between industries of the Parties.

ARTICLE 6

1. The Parties shall not hinder the supply of Defence Articles and Defence Services produced, assembled or supported in their territory, to the other Parties. In doing so they shall act in accordance with the rules set forth in Part 3 of this Agreement.

2. They shall seek to further simplify and harmonise their existing rules and procedures with the aim of achieving the unimpeded Transfer of Defence Articles and Defence Services amongst them.

ARTICLE 7

1. To ensure the security of supply and other legitimate interests of the Parties on whose territory the companies involved in the restructuring are located and those of any other Party who relies on those companies for its supply of Defence Articles and Defence Services, the Parties shall consult in an effective and timely manner on industrial issues arising from the restructuring of the European defence industry.

2. In order to start the consultation process as soon as possible, the Parties shall encourage their industries to inform them in advance of their intention to form a TDC or of any significant change which may affect its situation. Significant change means, inter alia, passing under direct or indirect foreign control, or the abandonment, transfer or relocation of part or whole of key strategic activities. As soon as a Party becomes aware of such an intention, that Party will inform the other involved Parties. In any case, all the other Parties may raise any reasonable concerns with the involved Parties. In any case, all the other Parties may raise any reasonable concerns with the involved Parties, who will then consider them on their merits during any national regulatory investigation. This consultation may need to be completed within a set period in accordance with national laws and procedures. That said, and when applicable, the decisions on mergers and acquisitions of defence companies will continue to be taken by the Parties where the transaction qualifies for consideration according to their own national laws and regulations.

3. The Parties agree that TDCs shall be free to use their commercial judgement to distribute industrial capabilities according to economic logic. Nevertheless, the Parties may exceptionally wish to retain certain defined key strategic activities, assets and installations on national territory for reasons of national security. Therefore, the Parties in whose territory such activities, assets or installations are located shall consult together and with the TDCs in order to establish their requirements in this regard. The Parties will enshrine such requirements in appropriate agreements with the TDCs on a fair and reasonable basis.

ARTICLE 8

1. The Parties recognise that, with regard to certain critical Defence Articles and Defence Services, there may be a requirement, in certain exceptional circumstances, to reconstitute a national key strategic activity. The Parties will proceed with any such reconstitution in a spirit of co-operation with industry. The full cost of any such reconstitution shall be borne

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by the Parties concerned. The Parties requiring such reconstitution will conclude appropriate arrangements with the relevant defence company on a fair and reasonable basis.

2. The Parties shall contemplate measures for the reconstitution of supply Facilities for Defence Articles and Defence Services only for reasons of national security. These measures shall be a method of last resort to restore security of supply, and will not be used to undermine the national laws and policies of the Parties on non-proliferation and arms export.

ARTICLE 9

Each Party undertakes to assist another Party, upon request, by providing price investigation services and government quality assurance services when such request is made in connection with a purchase of Defence Articles or Defence Services from a company of the former Party, in accordance with international agreements or arrangements already applicable or to be concluded between them, or, when such agreements or arrangements do not exist, national regulations.

ARTICLE 10

1. The Parties agree that prioritisation of supplies of Defence Articles and Defence Services in peace time will be according to schedules negotiated under normal commercial practices. Parties jointly acquiring Defence Articles and Defence Services shall consult together in a spirit of co-operation in order to conclude a mutually satisfactory delivery schedule to meet their requirements, taking also into account the long term viability and interests of the company.

2. In the event of a Party requesting Defence Articles or Defence Services in times of emergency, crisis or armed conflict, the Parties shall immediately consult together, at the appropriate level, in a spirit of co-operation, to:

(a) enable the requesting Party to receive priority in ordering, or reallocation of, supplies of Defence Articles and Defence Services. In practice, this may entail amending existing contracts. Consequently, the Party requesting this assistance will have to meet any additional costs to the other Party or the company.

(b) enable the requesting Party to receive priority if existing Defence Articles need to be quickly modified for a new role. The Party requiring these modifications will have to meet any additional costs to the other Party or the company.

(c) facilitate, in accordance with any applicable international arrangements between them and with due regard to their international commitments, the delivery of the required Defence Articles and Defence Services to the requesting Party in a timely manner.

ARTICLE 11

1. In a time of emergency, crisis or armed conflict, the Parties, in accordance with any applicable arrangements between them and with due regard to their international commitments, shall consult with a view to providing, if required, Defence Articles, mainly on a reimbursement basis, from each Party’s own stocks. ,

2. The Parties shall seek to conclude, if possible and where appropriate, arrangements laying down the procedures for such Transfers or loans between them of Defence Articles from their own stocks.

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PART 3

Transfer and Export Procedures

ARTICLE 12

1. Defence Services in the context of a Co-operative Armament Programme.

2. Global Project Licences shall be used as the necessary authorisation, if required by the national regulations of each of the Parties, when the Transfer is needed to achieve the programme or when it is intended for national military use by one of the Parties.

3. The granting of a Global Project Licence has the effect of removing the need for specific authorisation, for the Transfer of the concerned Defence Articles and related Defence Services to the destinations permitted by the said licence, for the duration of that licence.

4. The conditions for granting, withdrawing and cancelling the Global Project Licence shall be determined by each Party, taking into consideration their obligations under this Agreement .

This article deals with Transfers between Parties of Defence Articles and related

ARTICLE 13

1. This article deals with Exports to a non-party of Defence Articles and the related Defence Services developed or produced in the context of a Co-operative Armament Programme carried out according to Article 12.

2. Parties undertaking a Co-operative Armament Programme shall agree basic principles governing Exports to non-parties from that programme and procedures for such Export decisions. In this context, for each programme, the participating Parties shall set out, on the basis of consensus: (a) The characteristics of the equipment concerned. These can cover final specifications

or contain restrictive classes for certain functional purposes. They shall detail, when necessary, the agreed limits to be imposed in terms of function, maintenance or repairs for Exports to different destinations. They shall be updates to take into account technical improvements to the Defence Article produced within the context of the programme.

(b) Permitted Export destinations established and revised according to the procedure detailed in paragraph 3 of the present article.

(c) References to embargoes. These references shall be automatically updated in the light of any additions or changes to relevant United Nations resolutions and/or European Union decisions. Other international embargoes could be included on a consensus basis.

3. The establishment and revision of permitted Export destinations shall follow the procedures and principles below: (a) Establishment of permitted Export destinations and later additions is the responsibility

of the participating Parties in the Co-operative Armament Programme. Those decisions shall be made by consensus following consultations. These consultations will take into account, inter alia, the Parties’ national export control policies, the fulfilment of their international commitments, including the EU code of conduct criteria, and the protection of the Parties defence interests, including the preservation of a strong and competitive European defence industrial base. If, later, the addition of a permitted destination is desired by industry, it should, as early as possible, raise this issue with relevant Parties with a view to taking advantage of the procedures set out in this article.

(b) A permitted Export destination may only be removed in the event of significant changes in its internal situation, for example full scale civil war or a serious deterioration of the human rights situation, or if its behaviour becomes a threat to regional or international peace, security and stability, for example as a result of

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aggression or the threat of aggression against other nations. If the participating Parties in the programme are unable to reach consensus on the removal of a permitted Export destination at the working level, the issue will be referred to Ministers for resolution. This process should not exceed three months from the time removal of the permitted Export destination was first proposed. Any Party involved in the programme may require a moratorium on Exports of the product to the permitted destination in. question for the duration of that process. At the end of that period, that destination shall be removed from the permitted destinations unless consensus has been reached on its retention.

4. Once agreement has been reached on the Export principles mentioned in paragraph 2, the responsibility for issuing an Export licence for the permitted Export destinations lies with the Party within whose jurisdiction the Export contract falls.

5 . Parties who are not participants in the Co-operative Armament Programme shall obtain approval from the Parties participating in the said programme before authorising any re-Export to non-Parties of Defence Articles produced under that programme.

6. Parties shall undertake to obtain end-user assurances for Exports of Defence Articles to permitted destinations, and to exchange views with the relevant Parties if a re-export request is received. If the envisaged re-export destination is not among permitted export destinations, the procedures defined in paragraph 13.3(a) shall apply to such consultations.

7. The Parties shall also undertake to review on a case by case basis existing Co-operative Armament Programme agreements or arrangements and the commitments relating to current Co-operative Armament Programmes, with a view to agreeing, where possible, to apply to these programmes the principles and procedures outlined in Article 12 and the present article.

ARTICLE 14

1. This article deals with Transfers and Exports relating to a programme which has been carried out in co-operation between manufacturers within the jurisdiction of two or more Parties.

2. When TDCs or other defence companies carry out a programme of development or production of Defence Articles on the territory of two or more Parties, which is not conducted pursuant to an inter-governmental programme, they can ask their relevant national authorities to issue an approval that this programme qualifies for the procedures outlined in Articles 12 and 13.

3. If approval is obtained from all Parties concerned, the procedures outlined in Article 12 and Article 13 paragraphs 2, 3, 4 and 6 shall be fully applied to the programme in question. The Parties concerned shall inform the other Parties of the status of the programme resulting from this approval. There other Parties shall then be committed to apply the provisions of Article 13, paragraph 5 .

ARTICLE 15

At early stage of development of an industrial co-operation, Transfers between Parties for the exclusive use of the industries involved can by authorised on the basis of Global Project Licences granted by the respective Parties.

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ARTICLE 16

I . The Parties commit themselves to apply simplified licensing procedures for Transfers, outside the framework of an intergovernmental or an approved industrial co-operation programme, of components of sub-systems produced under sub-contractual relations between industries located in the territories of the Parties.

2. Parties shall minimise the use of governmentally issued End-User Certificate and international import certificate requirements on Transfers of components in favour of, where possible, company certificates of use.

ARTICLE 17

1. This article deals with Transfers between Parties of Defence Articles and related Defence Service that are nationally produced and do not fall within the scope of Articles 12 or Articles 13 to 16.

2. As a contribution to security of supply, Parties shall make their best efforts to streamline national licensing procedures for such Transfers of Defence Articles and related Defence Services to another Party.

ARTICLE 18

The granting of a Global Project Licence shall not exempt related Transfers of Defence Articles between Parties from other relevant regulations, for example transit requirements or customs documentation requirements. Parties agree to examine the possibility of simplifying or reducing administrative requirements for Transfers covered by this Agreement.

PART 4

Security of Classified Information

ARTICLE 19

All Classified Information exchanged between the Parties or their defence industries pursuant to this Agreement shall be handled in accordance with the national laws and regulations of the Parties and the provisions of this Part stated below and the Annex to this Agreement. Without undermining the security of Classified Information, the Parties shall ensure that no unnecessary restrictions are placed on the movement of staff, information and Material, and facilitate access taking into account the principle of a need-to-know.

ARTICLE 20

1. For the purposes of this Agreement the Parties shall use the national security classifications and their equivalent as stated in the chart in the Annex on security of Classified Information.

2. as possible.

When a Party amends its national classification, it shall notify the other Parties as soon

ARTICLE 2 1

1. All persons who require access to Classified Information at Confidential level and above must hold an appropriate security clearance. The clearance procedure must be in accordance with national laws/regulations. If a clearance is issued by a Party for a national of another Party, this other Party shall be shortly notified.

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2. to Classified Information, in their own country shall be undertaken by their NSNDSA.

Personal Security Clearances for nationals of the Parties residing, and requiring access

3. However, Personal Security Clearance for nationals of the Parties who are legally resident in the country of another Party and apply for a job in that country shall be undertaken by the competent security authority of that country conducting overseas checks as appropriate, and notifying the parent country.

4. A Personal Security Clearance issued by one NSNDSA shall be accepted by the other NSAs/DSAs of the Parties for employment involving access to Classified Information within a company in their country.

ARTICLE 22

The security clearance of TDCs and other defence companies’ facilities (Facility Security Clearance) shall be undertaken in accordance with the national security regulations and requirements of the Party where this facility is located. If necessary, consultations between the Parties shall be considered.

ARTICLE 23

1. This article deals with access to Classified Information by individuals.

2. Access to Classified Information under this Agreement shall be limited to individuals having a need-to-know and having been granted a security clearance to the level appropriate to the classification of the information to be accessed.

3. Authorisation for access shall be requested from the relevant authorities of the Party where it is necessary to have access to Classified Information.

4. Access to Classified Information either Confidential or Secret by a person holding the sole nationality of a Party shall be granted without prior authorisation of the originating Party.

5 . Access to Classified Information either Confidential or secret by a person holding the dual nationality of both a Party and a European Union country shall be granted without the prior authorisation of the originating Party. Access not covered by this paragraph shall follow the consultation process as described in the Annex on security of Classified Information.

6. Access to Classified Information either Confidential or Secret by a person not holding . the nationality of a Party shall be subject to prior consultation with the originating Party. The consultation process concerning such individuals shall be as described in the Annex on security of Classified Information.

7. However, in order to simplify access to such Classified Information, the Parties shall endeavour to agree in Programme Security Instructions (PSI) or other appropriate documentation approved by the NSAs/DSAs concerned, that such access limitations may be less stringent or not required.

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8. For special security reasons, where the originating Party requires access to Classified Information at Confidential or Secret level to be limited to only those holding the sole nationality of the Parties concerned, such information shall be marked with its classification and an additional “For (XY) Eyes Only” caveat.

ARTICLE 24

1. The Parties shall not release, disclose, use or permit the release, disclosure or use of any Classified Information except for the purpose and limitations stated by the originating Party.

2. The Parties shall not release, disclose or permit the release or disclosure of Classified Information related to a programme to another government or international organisation, or any entity not participating in this programme other than the ones for which access is subject to the provisions in Article 23, without prior written consent of the originating Party.

ARTICLE 25

1. Classified Information at Confidential and Secret levels shall normally be transferred between the Parties through Government-to-Government diplomatic bag channels or through channels approved by the NSAs/DSAs of the Parties. Such information shall bear the level of classification and denote the country of origin.

2. Alternative means for transmission of information classified Restricted or Confidential are described in the Annex on security of Classified Information.

ARTICLE 26

1. Each Party shall permit visits involving access to Classified Information specified in a security protocol or made available by a Party on a case by case basis to its government establishments, agencies and laboratories and Contractor industrial Facilities, by civilian or military representatives of the other Party or by their contractor employees, provided that the visitor has an appropriate security clearance and a need-to-know.

2. Subject to the provisions described in the Annex on security of Classified Information, such visits shall be arranged directly between the sending Facility and the receiving Facility.

ARTICLE 27

In case the application of the above provisions required modifications to the national laws and regulations which are in force in the Parties or to general security agreements applicable exclusively between two or more of them, as far as they apply to industrial security, the Parties shall take the necessary measure to implement these modifications.

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Defence Related Research and Technology

ARTICLE 28

1. The Parties shall provide each other with information on their respective defence related Research and Technology (R&T) programmes in order to facilitate harmonisation of those programmes.

2. The exchange of information shall cover:

(a) Defence related R&T strategies and policies;

(b) Current and planned defence related R&T programmes.

3. The Parties shall agree on the modalities for communication and exchange of information provided under paragraph 2(a) and (b) above.

4. Information on defence related R&T policies or programmes regarded by a Party as pertaining to its critical security interests, or which is about its relationships with third parties, need not be communicated. Each Party shall notify to the other Parties categories of information which it judges does not have to be communicated.

ARTICLE 29

The Parties shall develop a common understanding of what technologies are needed with the objective of establishing a co-ordinated approach to fulfil those needs.

ARTICLE 30

In order to foster co-operation in defence related R&T to the greatest possible extent the Parties agree that:

(a) two or more of the Parties may undertake a defence related R&T programme or project

(b) entry of additional Parties shall require the agreement of all the original Parties;

(c) rights of use of results shall be agreed by the Parties involved in the R&T programme

(d) means should be sought in the context of (a) to (c) above to establish common

without the participation or approval of the other Parties;

or project;

contracting methods and procedures for defence related R&T contracts.

ARTICLE 31

The Parties shall co-ordinate by means of an agreed code of conduct their respective relationships with, and activities towards, TDCs and, as appropriate, other defence companies and research entities, in respect of defence related R&T. To that end, the Parties shall organise consultations between themselves and dialogue between themselves and the TDCs and, as appropriate, other defence companies and research entities, to co-ordinate the handling of proposals and establish common defence related R&T programmes where appropriate and shall seek to harmonise their methods of negotiating, funding and letting defence related R&T contracts.

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ARTICLE 32

The Parties shall seek the ways and means to task an organisation with legal personality and to which funds may be delegated by the Parties, where appropriate, to contract and manage defence related R&T programmes or projects.

ARTICLE 33

Competition should be the preferred method for letting defence related R&T contracts, taking into account national regulations and procedures, except when a Party judges that such competition could be detrimental to its critical security interests.

ARTICLE 34

For common defence related R&T activities pursuant to this Agreement, the Parties shall seek a global return without requiring juste retour on an individual project basis.

ARTICLE 35

The Parties shall agree the policies and procedures to be followed when undertaking R&T programmes or projects with any third party.

ARTICLE 36

The Parties shall develop appropriate international instruments pursuant to Articles 28 to 35.

PART 6

Treatment of Technical Information

ARTICLE 37

1. Treatment of Technical Information is subject to the need-to-know of the intended recipient and subject to compliance with laws and regulations concerning national security.

2. Each Party, in considering granting access to and use of government owned Technical Information, or Technical Information to which it has access, shall treat the defence industries of the other Parties as it treats its own domestic industry.

3. The Parties shall examine the scope for extending the measure detailed in Part 6 of this Agreement to other industrial entities which are legally bound in arrangements effective in the territories of two or more Parties for the purposes of defence industry restructuring.

ARTICLE 38

1. The ownership of Technical Information shall, as a general rule, vest in the generator of that Technical Information; this is subject to the Parties having sufficient rights for disclosure and use of Technical information generated under contracts placed by them.

2. In particular, the Parties concerned shall not require the transfer of ownership of Technical Information from industry to a Party as a condition for permitting the creation or restructuring of a legal entity that can be regarded by them as a TDC or for permitting the transfer of a contract to such a legal entity.

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3. impracticable to do otherwise, and by legal or contractual means.

Parties shall acquire ownership of Technical Information only when they deem it

4. employee relationships.

Nothing in this Agreement shall affect legal rights existing in respect of employer-

ARTICLE 39

Subject to the rights of any third parties, each Party shall:

(a) disclose government owned Technical Information free of charge to the other Parties and/or their defence industries for information purposes to facilitate the creation or restructuring of a legal entity that can be regarded by that Party as a TDC;

(b) consider favourably the disclosure of government owned Technical Information and the grant of licences for the commercial purposes of a legal entity that can be regarded by that Party as a TDC, on fair and reasonable terms;

(c) provide government support and technical assistance for the implementation of paragraph (a) and (b) on fair and reasonable terms.

ARTICLE 40

Disclosure and use of Technical Information owned by contractors and generated in respect of a contract awarded by Parties shall be governed by the following provisions:

(a) The Parties concerned shall permit the release of Technical Information and the necessary licensing or assignment of rights from their contractors to enable the latter to create or restructure a legal entity that can be regarded by these Parties as a TDC and to operate such an entity, notwithstanding anything in the contract with these contractors to the contrary, and subject to the obligations of each Party concerned towards any third party and the non-existence of any legal impediments.

(b) Parties shall assist as appropriate in facilitating the disclosure of Technical Information between contractors.

ARTICLE 4 1

The Parties concerned shall not claim any levy arising from national defence contracts for the purpose of creating or restructuring a legal entity that can be regarded by them as a TDC generating a transfer of Technical Information from the contractor to this entity, providing the entity and/or contractor concerned undertake all levy obligations under the national defence contracts signed by the Parties with the contractor.

ARTICLE 42

In support of European defence industry restructuring, the Parties shall establish arrangements leading to the harmonisation of standard provisions appearing in the defence contracts of the Parties relating to the treatment of Technical Information. This harmonisation shall take into account any necessary modification or supplement required to cover the treatment of Technical Information in Co-operative Armament Programmes between Parties. This work shall take into account other European initiatives in the field of Technical Information treatment.

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ARTICLE 43

1 . Parties shall consider establishing arrangements safeguarding and harmonising provisions and procedures in their territories relating to inventions incorporating Technical Information which arises in the territories of Parties, which are classified and for which protection by patent or like protection is required. Such arrangements shall also aim to establish streamlined procedures for the transmission of the documents associated with the filing and prosecution of such rights.

2. If changes to the provisions of international agreements that bind Parties or to the laws and regulations of Parties are identified as being necessary, Parties shall take the necessary measures for these changes to be handled according to national legislative and other relevant procedures.

ARTICLE 44

Where Technical Information is received from a third party or another Party, nothing in this Agreement shall prejudice the rights of that third party or other Party with regard to that Technical Information. Furthermore, nothing in this Agreement shall be construed as requiring a Party to disclose Technical Information contrary to national security laws and regulations or laws and regulations on export controls or contrary to any end user agreements where an appropriate waiver has not been secured.

PART 7

Harmonisation of Military Requirements

ARTICLE 45

The Parties recognise the need to harmonise the military requirements of their armed forces by establishing a methodology that improves co-ordination across all collaborative bodies and sets out a permanent process for:

(a) agreeing on the definition of a common concept for force employment and developing a common understanding of the corresponding military capabilities to be implemented;

(b) developing harmonised force development and equipment acquisition planning;

(c) establishing a profile of investment for defence and industry;

(d) developing common user requirements in order to facilitate further co-operation on

(e) conducting a common dialogue with defence industry.

equipment acquisition;

ARTICLE 46

1 . The Parties recognise the need to co-operate in establishing a long term master-plan that would present a common view of their future operational needs. This would constitute a framework for harmonised equipment acquisition planning and would provide orientation for a harmonised defence related R&T policy.

2. To that effect, the Parties shall undertake regular and comprehensive exchanges of Documents and other relevant information and shall undertake co-operative work. This shall cover:

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(a) a detailed force development process, with strong supporting rationale to which the Parties shall be prepared to subscribe;

(b) a detailed analysis of military capabilities;

(c) the national planning status and priority of equipment and system programmes.

ARTICLE 47

1. The Parties recognise the need to co-operate as early as possible in the genesis of the requirement up to and including the specification of the systems they want to develop and/ or purchase.

2. To that effect, at each stage of the acquisition process, the Parties shall undertake regular and comprehensive exchanges of Documents and other relevant information and shall undertake co-operative work. This shall cover:

(a) the establishment of staff targets;

(b) the performance of simulations, technical-operational studies, pre-feasibility and risk reduction studies in order to compare the efficiency of different solutions and optimise their specifications;

(c) the realisation of technological demonstrators and their experimentation in the field;

(d) the establishment of common staff requirements and specifications.

3. The Parties shall identify projects that may have the potential for co-operation in the areas of research, development, procurement and logistic support, in order to improve overall military capability, especially in the field of Intelligence, Strategic Transport and Command and Control.

ARTICLE 48

1. The Parties shall organise consultation between them in order to harmonise their programme management and equipment acquisition procedures.

2. The Parties shall seek the ways and meaps to task and fund an organisation with legal personality to manage programmes and proceed to common equipment acquisition.

ARTICLE 49

The Parties shall define and implement the methods, means and organisation to undertake and support the tasks envisaged in Articles 45 to 48, and shall set out detailed objectives and procedures in a specific international instrument.

PART 8

Protection of Commercially Sensitive Information

ARTICLE 50

Consultations between the Parties pursuant to Part 2 of this Agreement shall be subject to restrictions regarding information provided to the other Parties due to the confidential nature of some information which is of commercial value or market sensitive. For the purposes of this Part, information includes, inter alia, Technical Information.

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ARTICLE 5 I

1. Information which is of commercial value or market sensitive shall be accepted in confidence and safeguarded accordingly. To assist in providing the desired protection, each Party shall make sure that any information provided to other Parties in confidence is adequately marked to signal its commercial value.

2. The Parties shall also be prepared to enter into direct confidentiality agreements with industry or other owners of information in respect of disclosures involving information which is of commercial value or market sensitive.

ARTICLE 52

The Party receiving information which is of commercial value or market sensitive from another Party shall not use or disclose such information for any purpose other than the purpose for which it was provided, unless it has received the prior written consent of the providing Party. Unless otherwise specified by the providing Party, distribution shall be limited to those within the government of the receiving Party having a need-to-know. In addition, information marked as having commercial value shall be protected, in the absence of specific instructions, on the basis that it has been supplied solely for information purposes.

ARTICLE 53

Each Party shall ensure that information received in confidence or jointly generated under this Agreement remains free from disclosure, unless the providing Party consents to such disclosure. In the event of disclosure without the consent of the providing Party, or if it becomes probable that such disclosure may take place, immediate notification shall be given to the providing Party.

ARTICLE 54

The restrictions on use and disclosure of information which is of commercial value or market sensitive shall not apply where such information:

(a) was in the possession of a Party, without any written or implied restriction, prior to its receipt under any confidentiality agreement;

(b) can be shown by a Party to have been independently conceived or developed by or for that Party without reference to such information supplied in confidence;

(c) is in the public domain or subsequently comes into the public domain, other than by any breach of confidence by a Party; provided the receiving Party consults with the providing Party prior to any use or disclosure;

(d) has been made legitimately available to a Party through another source;

(e) is otherwise available to the Parties as a result of contracts placed by a Party.

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PART 9

Final Provisions

ARTICLE 55

1. This Agreement shall be subject to ratification, approval or acceptance.

2. Instruments of ratification, acceptance or approval shall be deposited with the Government of the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland, which is hereby designated the Depositary.

3. This Agreement shall enter into force, between the first two signatory States to deposit their instruments of ratification, acceptance or approval, on the thirtieth day following the date of receipt by the Depositary of the second instrument.

4. For other signatory States, this Agreement shall enter into force of the thirtieth day following the date of receipt by the Depositary of the instrument of ratification, acceptance or approval.

5. Until such time as all six signatory States have deposited their instruments of ratification, acceptance or approval, the Executive Committee shall be composed of those signatory States for whom this Agreement has entered into force, with the remaining signatory States participating as observers. Article 3.2 (b), Article 57, Article 58.1, and Article 58.2 (b) of this Agreement shall not enter into force until all six signatory States have deposited their instruments, or until 36 months have passed after the date of signature, whichever shall occur first.

6. State.

The Depositary shall transmit a certified copy of the Agreement to each signatory

7. The Depositary shall notify the signatory States of: (a) the date of receipt of each instrument of ratification, approval or acceptance referred

to in paragraph 2 above;

(b) the date of entry into force of this Agreement for each Party.

ARTICLE 56

1. Once this Agreement has entered into force for all signatory States, any Member State of the European Union may send an application to accede to the Depositary of this Agreement. The Parties shall consider such an application. Accession shall be subject to the unanimous approval of the Parties. The accession of any other European State may be considered by the Parties. An invitation shall be issued only if they reach a unanimous decision.

2. This Agreement shall enter into force for an acceding Party on the thirtieth day following the date of receipt by the Depositary of the instrument of accession. The Depositary shall transmit a certified copy of this Agreement to the Government of the acceding Party. The Depositary shall notify the Parties of the date of receipt of each instrument of accession and the date of entry into force of this Agreement for each acceding Party.

ARTICLE 57

1. If the Parties agree to jointly terminate this Agreement, they shall immediately consult and agree amongst themselves the arrangements required to satisfactorily manage the consequences of the termination. This Agreement shall then terminate on a date to be agreed by the Parties in writing.

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2. If one of the Parties wishes to withdraw from this Agreement, it shall examine the consequences of any such withdrawal with the other Parties. If on completion of these consultations the Party concerned still wishes to withdraw, it shall notify its withdrawal in writing to the Depositary, which shall inform all the other Parties of such notification. Withdrawal shall take effect six months after receipt of notification by the Depositary.

3. Neither termination nor withdrawal shall affect obligations already undertaken and the rights and prerogatives previously acquired by the Parties under the provisions of this Agreement, in particular regarding Part 4 (Security of Information), Part 6 (Treatment of Technical Information), Part 8 (Protection of Commercially Sensitive Information), and Part 9, Article 60 (Settlement of Disputes).

ARTICLE 58

1. Any Party may propose amendments to this Agreement. The text of any proposed amendment shall be submitted in writing to the Depositary who shall circulate it to all signatory States for consideration by the Executive Committee and any State which has acceded. Once an amendment has been agreed in writing by all the Parties, each of those Parties shall forward to the Depositary its instrument of ratification, acceptance or approval. The amendment shall enter into force on the thirtieth day following the date of receipt by the Depositary of instruments from all of those Parties. The Depositary shall notify all signatory States and any State which has acceded of the date of entry into force of any amendment. Any amendment, which enters into force before all six signatory States have become Parties, shall be binding on the other signatory States when they become Parties. Any amendment, which enters into force, shall be binding to any State which has acceded when it becomes a Party.

2.(a) The Annex on security of Classified Information shall form an integral part of this Agreement. Its content shall remain restricted to administrative or technical matters concerning the security of Classified Information.

Any modification of this Annex may be decided by the Executive Committee. Such modifications shall enter into force on the thirtieth day following the date of receipt by the Depositary of the Executive Committee’s decision. The Depositary shall notify all signatory States and States which have acceded of the date of entry into force of any such modification.

3. Any State which has applied to accede, or has been invited to accede, under the terms of Article 56.1 shall be informed by the Depositary of any agreed amendment or modification, and of the date of entry into force.

(b)

ARTICLE 59

The Parties shall record their understandings regarding the administrative and technical details of their co-operation under this Agreement in international instruments which may incorporate by references, the provisions of this Agreement.

ARTICLE 60

If a dispute arises between two or more Parties about the interpretation or application of this Agreement, they shall seek a solution by consultation or any other mutually acceptable method of settlement.

In witness whereof, the undersigned Representatives, being duly authorised, have signed this Agreement.

Done at Farnborough on 27 July 2000, in one original, in English, French, German, Italian, Spanish and Swedish, each text being equally authentic.

[HERE FOLLOW THE SIGNATURES]

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ANNEX Security of Classified Information

1. National Security classifications, referred to in Article 20

For the purposes of this Agreement, the equivalent security classifications of the Parties are the following:

France

Germany

I States I I SECRET CONFIDENTIEL DEFENSE DEFENSE GEHEIM VS-VERTRAULICH

Italy Spain

SEGRETO RISERVATISSIMO RESERVADO CONFIDENCIAL

Sweden

United Kingdom

I DIFFUSION RESTREINTE VS-NUR FUR DEN DIENSTGEBRAUCH RISERVATO DIFUSION LIMITADA HEMLIG /RESTRICTED RESTRICTED

HEMLIG HEMLIG /SECRET /CONFIDENTIAL SECRET CONFIDENTIAL

2. Consultation process, referred to in Article 23

1 .(a) The participants in a given project/programme shall notify and consult each other when access to classified project/programme information requires to be granted to non-party nationals.

This process shall be initiated before the start or, as appropriate, in the course of a project/programme

(b)

2. The information shall be limited to the nationality of the individuals concerned.

3. A Party receiving such notification shall examine whether access to its Classified Information by non-Part nationals is acceptable or not.

4. Such consultations shall be given urgent consideration with the objective of reaching consensus. Where this is not possible the originator’s decision shall be accepted.

3. Alternative means for transmission of information, referred to in Article 25

Information classified Confidential or Restricted may be transmitted through the different channels described below.

1. In cases of urgency, i.e. only when the use of government-to-government diplomatic bag channels cannot meet the needs of industry, Classified Information at Confidential level may be transmitted via commercial courier companies, provided that the following criteria are met:

(a) The courier company is located within the territory of the Parties and has established a protective security program for handling valuable items with a signature service, including a record of continuous accountability on custody through either a signature and tally record, or an electronic trackingkracing system.

(b) The courier company must obtain and provide to the Consignor proof of delivery on the signature and tally record, or the courier must obtain receipts against package numbers.

(c) The courier company must guarantee that the consignment will be delivered to the Consignee prior to a specific time and date within a 24-hour-period.

(d) The courier company may charge a commissioner or sub-contractor. However, the responsibility for fulfilling the above requirements must remain with the courier company.

22

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2. Classified Information at Restricted level shall be transmitted between the Parties in accordance with the sender’s national regulations, which may include the use of commercial couriers.

3. Classified Information at Confidential level and above shall not be transmitted electronically in clear text. Only cryptographic systems approved by the NSAsDSAs concerned shall be used for the encryption of information classified Confidential and above, irrespective of the method of transmission. Restricted information shall be transmitted or accessed electronically (e.g. point to point computer links) via a public network like the Internet, using commercial encryption devices mutually accepted by the relevant national authorities. However, telephone conversations, video conferencing or facsimile transmissions containing Restricted information may be in clear text, if an approved encryption system is not available.

4. Provisions for visits, referred to in Article 26

A-Visit procedure

1. All visiting personnel shall comply with security regulations of the host Party. Any Classified Information disclosed or made available to visitors shall be treated as if supplied to the Party sponsoring the visiting personnel, and shall be protected accordingly.

2. The arrangements described in these paragraphs apply to contractors and military or civilian representatives of the Party who need to undertake visits to the following facilities:

(a) a government department or establishment of another Party, or

(b) the facilities of a transnational or other defence company or their sub-contractors located in one or more of the Parties,

and need access to Classified Information at Confidential and Secret level.

3.

(a) the visit has an official purpose related to defence activities of one or more of the

(b) the facility to be visited has the appropriate Facility Security Clearance in accordance

These visits are also subject to the following conditions:

Parties,

with the provisions set forth in Article 22.

4. Prior to arrival at a Facility identified above, confirmation of the visitor’s Personal Security Clearance must be provided direct to the receiving Facility, in the form below, by the Security Official of the sending facility. To confirm identity the visitor must be in possession of an ID card or passport for presentation to the security authorities at the receiving Facility.

5 .

(a) the sending Facility to ensure with their NSNDSA that the company Facility to be

(b) both the sending and receiving facilities to agree that there is a need for the visit.

It is the responsibility of the Security Officials of:

visited is in possession of an appropriate Facility Security Clearance.

6. The receiving Facility Security Official must ensure that records are kept of all visitors, including their name, the organisation they represent, date of expiry of the Personal Security Clearance, the date(s) of the visit(s) and the name(s) of the person(s) visited. Such records are to be retained for a period no less than five years.

7. The NSNDSA of the host Party has the right to require prior notification from their facilities to be visited for visits of more than 2 1 days duration. This NSNDSA may then grant approval, but should a security problem arise it will consult with the NSNDSA of the visitor.

8. Visits relating to information classified Restricted shall also be arranged directly between the sending Facility and the receiving Facility.

23

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B-Format for security clearance assurance:

ASSURANCE OF SECURITY CLEARANCE

This is to certify that:

name/surname/title:

place and date of birth (country):

national of (country/countries):

holder of passporthdentity card (number):

employed with (company, authority, organisation):

is the holder of a security clearance issued by the NSA/DSA of:

in conformity with national laws and regulations and may have access to classified information up to and including:

0 CONFIDENTIAL 0 SECRET

The current security clearance expires on: (date)

Issuing:

Company/Authority (address or stamp)

Security Official (full name, rank)

(date) (signature)

24

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Ratifications, Accessions, Effective Dates and Declarations

State

France

Germany

Italy Spain Sweden

United Kingdom

Action

Signature Ratification Signature Declaration Ratification Signature Signature Signature Ratification Signature Ratification

Date Eflective Date

27 Jul2000 26 Apr 2001 27 Mar 2001 27 Jul2000 18 Apr 2001 27 Jul2000 19 Mar 200 1 27 Jul2000 27 Jul2000 27 Jul2000 6 May 2001 6 Apr 2001 27 Jul2000 18 Apr 2001 14 Mar 200 1

NOTES:

[Translation]

1. “As a supplement to the last recital of the preamble of the Framework Agreement, the Federal Government understands that this Agreement does not affect the obligations and commitments of defence companies resulting from European Law.”

2. “In awareness of Article 16, paragraph 2 of the Framework Agreement, the Federal Government will, when exporting war weapons and other military goods of significance for a war weapon, continue in future to insist upon governmentally issued End-User Certificates. ’’

Printed in the UK by The Stationery Office Limited on behalf of the Controller of Her Majesty’s Stationery Office

621276 612001 19585

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National Breakdowns of European Defence Expenditure

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2

TABLE OF CONTENTS

3-6 General

7-16 Reform

17-20 Collaboration

21-24 Deployability

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3

GENERAL

Total defence expenditure is defined as total Ministry of Defence expenditure (MOD) and defence related expenditure from other sources (other Ministries special budgetary lines).

European Defence Spending in 2005

2,163,34

0,301,84 2,15

42,53

30,60

4,96

1,26 0,92

26,96

0,16 0,24

4,642,53

0,67 0,41

10,50

4,43

44,20

7,69

0,040,210,16

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

25,00

30,00

35,00

40,00

45,00

50,00

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Est

onia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irela

ndIta

ly

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

herla

nds

Poland

Portugal

Slova

kia

Slove

nia

Spai

n

Swed

en

Unite

d Kin

gdom

Bil

lio

n o

f E

uro

24 pMS Defence Expenditure: €193 Billion

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4

GENERAL

European Defence Expenditure as a Percentage of GDP in

2005

0,88%

1,09%

2,21%

1,56%

1,37%

2,49%

1,36%1,44%

0,57%

1,29%1,23%

0,72%

0,92%

1,53%

1,72%1,77%

1,49%

1,16%

1,54%

2,47%

1,90%1,90%

2,75%

1,86%

0,00%

0,50%

1,00%

1,50%

2,00%

2,50%

3,00%

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Estonia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hung

ary

Irel

and

Italy

Latvi

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Lithuan

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Luxem

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Mal

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nds

Pola

nd

Portugal

Slova

kia

Slove

nia

Spai

n

Swed

en

Unite

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Perc

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tag

e

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5

GENERAL

Defence Expenditure as a Percentage of Total Government

Expenditure in 2005

1,8%

5,2%

4,3%

4,6%

2,7%

4,6%

2,9%

6,8%

2,8%

1,7%

3,9%

3,5% 3,5%

1,7% 1,8%

3,4%

4,5%

3,6%

4,8%

3,2%3,0%

2,7%

5,5%

0,00%

1,00%

2,00%

3,00%

4,00%

5,00%

6,00%

7,00%

8,00%

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Est

onia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irela

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ly

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

herla

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Poland

Port

ugal

Slo

vaki

a

Slove

nia

Spai

n

Swed

en

Unite

d Kin

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Pe

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ge

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6

GENERAL

European Defence Expenditure per Capita in 2005

263

397

180

122

410

702

371

452

125

224

461

71 71

464

10

472

122

241

125

207

244

492

736

0

100

200

300

400

500

600

700

800

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Est

onia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irel

and

Italy

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

herla

nds

Pola

nd

Port

ugal

Slo

vaki

a

Slo

venia

Spai

n

Swed

en

Unite

d Kin

gdom

Eu

ro

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7

REFORM

European Military Personnel in 2005

3547139650

1312024711

281510260

351136

245700

139809

2450710500

324984

6003 115261400 1588

49551

150000

47215

140956644

119832

20500

204500

0

50000

100000

150000

200000

250000

300000

350000

400000

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

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epubl

ic

Est

onia

Finla

nd

Fran

ce

Ger

man

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Gre

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Hung

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Irel

and

Italy

Latvi

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Mal

ta

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herlan

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Pola

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Slo

vaki

a

Slo

venia

Spai

n

Swed

en

Unite

d Kin

gdom

Nu

mb

er

of

Pers

on

nel

Total European Military Personnel in 2005: 1,855,517

Military Personnel is defined as authorised strengths of all active military personnel; includes non-MOD personnel in uniform who can operate under military command and can be deployed outside

national territory. Some figures include Gendarmerie- type forces dedicated to internal security tasks.

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8

REFORM

European Civil Personnel in 2005

9481

750

14855

1285

7800

80516

14607

7359

900

37307

4192426

144

14425

54000

126688515

1712

32639

7900

103900

0

52700

2528

0

20000

40000

60000

80000

100000

120000

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Est

onia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irel

and

Italy

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

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Pola

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Port

ugal

Slo

vaki

a

Slo

venia

Spai

n

Swed

en

Unite

d Kin

gdom

Nu

mb

er

of

Pers

on

nel

Total European Civil Personnel in 2005: 468,836

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9

REFORM

Defence equipment procurement expenditure includes expenditure for all major equipment categories.

Defence Equipment Procurement in 2005

184 22348

21320

539

5618

3445

1400

106 94

2119

14 37 24 9

1215

633

22395 39

2166

1217

6699

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

8000

Aus

tria

Bel

gium

Cyp

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Cze

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Finla

nd

France

Ger

man

y

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and

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Slo

veni

a

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in

Swed

en

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Millio

ns

of

Eu

ro

Total Defence Equipment Procurement in 2005: €26,4 Billion

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10

REFORM

Infrastructure/construction expenditure includes spending on construction of military installations.

Infrastructure/Construction Expenditure in 2005

37 8119

181

31 0,0

2001

1122

52 58 14

207

19 10 0,21 1

242 251

26 46 14

191

18

753

0

500

1000

1500

2000

2500

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Est

onia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irel

and

Italy

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

herla

nds

Pola

nd

Port

ugal

Slo

vaki

a

Slo

venia

Spain

Swed

en

Unite

d Kin

gdom

Milli

on

s E

uro

Total Infrastructure and Construction in 2005: €5,4 Billion

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11

REFORM

Research and Development (R&D) : any R&D programmes up to the point where expenditure for production of equipment starts to be incurred.

European R&D (including R&T) Spend in 2005

6,5 0,0 18,9 0,5 40,6

3455,0

1039,0

114,20,9 0,0 65,8 0,2 0,1 0,0

172,150,5 1,4 4,5 4,5

192,4

3654,4

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Est

onia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irel

and

Italy

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

herla

nds

Pola

nd

Port

ugal

Slo

vaki

a

Slo

venia

Spai

n

Swed

en

Unite

d Kin

gdom

Millio

ns o

f E

uro

Total R&D Spend in 2005: €9,0 Billion

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12

REFORM

R&T is a subset of R&D: expenditure for basic research, applied research and technology demonstration for defence purposes.

R&T Spend in Europe in 2005

6,5 0,013,1 0,5

32,0

695,0

1,1 0,3 0,0 0,2 0,1 0,0

110,0

12,4 1,4 2,2

85,3

653,8

405,0

0

100

200

300

400

500

600

700

800

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Estonia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irela

ndIta

ly

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

herla

nds

Poland

Portugal

Slova

kia

Slove

nia

Spain

Swed

en

Unite

d Kin

gdom

Mil

lio

ns

of

Eu

ro

Total R&T spend in 2005: € 2,2 Billion

1,2

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13

REFORM

Note: Based on slide 9 and 11 combined

Investment in 2005 (Equipment Procurement and R&D)

0,191 0,048 0,2320,020

0,579

9,073

4,484

1,514

0,106 0,094

2,184

0,014 0,038 0,009

1,387

0,6840,224 0,099 0,044

2,358

10,353

0,000

2,000

4,000

6,000

8,000

10,000

12,000

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Estonia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irela

ndIta

ly

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

herlands

Poland

Portugal

Slova

kia

Slove

nia

Spain

Swed

en

Unite

d Kin

gdom

Mil

lio

ns

of

Eu

ro

Total Investment in 2005: €35,4 Billion

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14

REFORM

Note: This slide is based on slide 13 (Investment) divided by slide 7 (military personnel)

Investment (Equipment Procurement and R&D) per Soldier

in 2005

53793620

93967139

56468

25839

18250

108308971

6722

2384 32545416

27993

4560 47527058 6562

19678

50627

4342

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Est

onia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irel

and

Italy

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

herla

nds

Pola

nd

Port

ugal

Slo

vaki

a

Slo

venia

Spai

n

Swed

en

Unite

d Kin

gdom

Eu

ro

The dotted line shows the average (€19,057)

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15

REFORM

Defence Expenditure "Outsourced" in 2005

282647

54

807

1 9226

9167

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

8000

9000

10000

Austria Belgium Czech

Republic

Finland France Germany Portugal Ireland Slovakia United

Kingdom

Millio

ns E

uro

Total Reported Outsourcing in 2005:

Outsourcing: Defence Expenditure on services contracted at the MOD/Armed Forces level with service suppliers from outside the Ministry of Defence and/or

Armed Forces. Note that the total amount “Outsourced“ is probably higher as not all Member States are yet able to provide data.

€11,4 Billion

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16

REFORM

Operation and Maintenance (O&M) expenditure: expenditure covering O&M (spare parts and supplies) of major equipment; other equipment and supplies; and costs related to maintaining utilities and infrastructure.

Operations and Maintenance in 2005

47464

49465

810

6782

602 48560

3337

48 189 6

1972

2960

1803

585

14146

471

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Est

onia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irel

and

Italy

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

herla

nds

Pola

nd

Port

ugal

Slo

vaki

a

Slo

venia

Spai

n

Sw

eden

Unite

d Kin

gdom

Mil

lio

ns o

f E

uro

Total Operations and Maintenance Spend in 2005: €40,2 Billion

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17

COLLABORATION - DEFENCE EQUIPMENT PROCUREMENT

Collaboration is defined as agreement for project or programme contracts by at least two Ministries of Defence, of which at least one is an EDA Participating Member State.

A limited number of Member States have provided data.

Collaborative Defence Equipment Procurement in 2005

23

1193

49

495

1200

839

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

Finland France Germany Hungary Italy Spain United Kingdom

Millio

ns o

f E

uro

Collaborative Defence Equipment Procurement Spend in 2005: €4746 Million

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18

COLLABORATION - DEFENCE EQUIPMENT PROCUREMENT

A limited number of Member States have provided data.

European Collaboration is defined as a subset of Collaboration: agreement by at least two EU Member States Ministries of Defence for project or programme contracts. Possible non-EU partners share in such contracts is lower than 50%.

European Collaborative Defence Equipment Procurement in

2005

23

1193

45

491

1188

432

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

Finland France Germany Hungary Italy Spain United Kingdom

Mil

lio

ns

of

Eu

ro

European Collaborative Defence Equipment Procurement Spend in 2005: €4222 Million

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19

COLLABORATION - R&T

A limited number of Member States have provided data.

Collaboration is defined as agreement for project or programme contracts by at least two Ministries of Defence, of which at least one is an EDA Participating Member State.

Collaborative R&T in 2005

1 2

89

1

1216

1

34 33

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Aust

ria

Bel

gium

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Italy

Net

herla

nds

Portugal

Spai

n

Unite

d Kin

gdom

Millio

ns o

f E

uro

Collaborative R&T Spend in 2005: €273 Million

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20

COLLABORATION - R&T

A limited number of Member States have provided data.

European Collaboration is defined as a subset of Collaboration: agreement by at least two EU Member States Ministries of Defence for project or programme contracts. Possible non-EU partners share in such contracts is lower than 50%.

European Collaborative R&T Spend in 2005

2

81

1

12

34

14

0,1 0,4

0,0

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

Austria Belgium Finland France Germany Greece Italy Poland Portugal Spain United

Kingdom

Millio

ns o

f E

uro

European Collaborative R&T in 2005: €206 Million

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21

DEPLOYABILITY

Average number of troops deployed = Average number of troops deployed throughout the year by all 24 EDA participating Member States (All forces)

Average Number of Troops Deployed in 2005

1202

2724

137750

18313

1214 1034 766

9700

253 309 0

3963

1001600 251

2319

950

8200

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

18000

20000

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Est

onia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irel

and

Italy

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

herla

nds

Pola

nd

Port

ugal

Slo

vaki

a

Slo

venia

Spai

n

Swed

en

Unite

d Kin

gdom

Nu

mb

er

of

Fo

rce

s

Total Average Number of Troops Deployed in 2005: 73,578

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22

DEPLOYABILITY

Deployable (Land) Forces = (Land) Forces troops prepared for deployed operations (the NATO 40% target).

Total Number of Deployable (Land) Forces in 2005

1500234

1834554

6000

40741

22182

1105 850

21920

1071 1200 159

17400

6129

1000 728

36151

3100

68700

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Estonia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irela

ndIta

ly

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

herla

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Poland

Portugal

Slova

kia

Slove

nia

Spain

Swed

en

Unite

d Kin

gdom

Nu

mb

er

of

Fo

rces

Total Number of Deployable (Land) Forces in 2005: 329,711

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23

DEPLOYABILITY

Sustainable (Land) Forces = (Land) Forces troops undertaking or planned for sustained operations (the NATO 8% target).

Total Number of Sustainable (Land) Forces in 2005

8000

1000109

2000

13928

1000 850

4384

190 322 30

3056

1701700 251

6600

3100

21120

3500

0

5000

10000

15000

20000

25000

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Est

onia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irel

and

Italy

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

herla

nds

Pola

nd

Port

ugal

Slo

vaki

a

Slo

venia

Spai

n

Swed

en

Unite

d Kin

gdom

Nu

mb

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of

Fo

rces

Total Number of Sustainable (Land) Forces in 2005: 83,177

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24

DEPLOYABILITY

3100

30322190

4384

850

3500

109

800

700251

21120

3056

1000

13928

2000

1000

6600

1701

129878881

234

700

1753618682

26813

14344

29551

47580

105

4000

445

834477

300

4428

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

80000

Aust

ria

Bel

gium

Cyp

rus

Cze

ch R

epublic

Estonia

Finla

nd

France

Ger

man

y

Gre

ece

Hungar

y

Irela

ndIta

ly

Latvi

a

Lithuan

ia

Luxem

bourg

Mal

ta

Net

herla

nds

Pola

nd

Portugal

Slova

kia

Slove

nia

Spai

n

Swed

en

Unite

d Kin

gdom

Nu

mb

er

of

Fo

rces

Remaining Deployable (Land)

Total Number of Sustainable (Land) Forces

Total Deployable and Sustainable (Land) Forces in 2005

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FOR FURTHER DETAILS: Dick Zandee - Head of Policy and Planning Unit

Direct line: +32 (0)2 504.28.40 Fax : +32 (0)2 504.28.45 e-mail: [email protected]

www.eda.europa.eu

EUROPEAN DEFENCE AGENCY

Brussels, 20 November 2006

DEFENCE FACTS

EUROPEAN DEFENCE EXPENDITURE IN 2005

The EDA has for the first time gathered comprehensive data on European defence expenditure*,

showing that in 2005, the 24 EDA participating Member States spent € 193 billion on defence.

This figure represents both spending by Ministries of Defence and defence-related expenditure from

other sources (other Ministries, special budgetary lines). The total of € 193 bn constitutes 1,81% of

their combined € 10,6 trillion economies.

European Defence Expenditure Data - General

Total Defence Expenditure €193 Billion

Defence Expenditure as a % of GDP 1,81%

Defence Expenditure as a % of Government Expenditure 3,81%

Defence Expenditure Per Capita € 425

*All EU Member States except Denmark participate in the EDA. EDA is aware of some inconsistency in some of the constituent data but believes that the figures published here do represent a broadly accurate statistical picture.

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European Defence Expenditure Data - Reform

Military Personnel 1,857,719

Civil Personnel 468,836

Defence Spending per Soldier € 103,891

Investment (Equipment Procurement and R&D) per Soldier € 19,034

Input - Output

Throughout 2005, the 24 EDA countries had on average 73,500 troops deployed in crisis

management operations. Set against the total military strength of over 1,8 m soldiers, this implies that 4% of the troops were deployed.

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European Defence Expenditure Data - Reform

Outsourcing €11,4 Billion

Operations & Maintenance €40,2 Billion 20,8% of Total

Defence

Expenditure

Capital Investment €40,8 Billion 21% of Total

Defence Expenditure

Infrastructure and Construction €5,4 Billion

Equipment Procurement €26,4 Billion

Research & Development (Includes: Research & Technology €2,2 Billion)

€9,0 Billion

Investment (Equipment Procurement and R&D) €35,4 Billion 18,4% of Total

Defence

Expenditure

Outsourcing: Defence Expenditure on services contracted at the MOD/Armed Forces level with service suppliers from outside the Ministry of Defence and/or Armed Forces. Note that the total amount “Outsourced“ is probably higher as not all Member States are able to provide data. R&D: Any R&D programmes up to the point where expenditure for production of equipment starts to be incurred. R&T: Subset of R&D – expenditure for basic research, applied research and technology demonstration for defence purposes.

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Collaboration - Defence Equipment Procurement

Collaborative Defence Equipment Procurement € 4746 Million

European Collaborative Defence Equipment Procurement € 4222 Million

Collaborative Defence Equipment Procurement of Total Procurement

18%

European Collaboration out of Collaborative Procurement 90%

Collaboration: Agreement by at least two Ministries of Defence for project or programme contracts. European Collaboration: Subset of Collaboration; agreement by at least two EU Member States Ministries of Defence for project or programme contracts. Possible non-EU partners share in such contracts is lower than 50%.

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Collaboration - R&T

Collaborative R&T € 273 Million

European Collaborative R&T € 206 Million

Collaborative R&T out of Total R&T 12,4%

European Collaborative R&T out of Collaborative R&T 75,4%

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Deployability

Average number of troops deployed 73,578

Total Number of Deployable (Land) Forces 329,711

Sustainable (Land) Forces 83,177

Average Number of troops deployed out of pMS Military Personnel 4%

Average number of troops deployed = Average number of troops deployed throughout the year by all 24 EDA Participating Member States (All forces) Deployable (Land) Forces = (Land) Forces troops prepared for deployed operations (the NATO 40% target). Sustainable (Land) Forces = (Land) Forces troops undertaking or planned for sustained operations (the NATO 8% target).

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FOR FURTHER DETAILS: Dick Zandee - Head of Policy and Planning Unit

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EUROPEAN DEFENCE AGENCY

- Background information -

The European Defence Agency (EDA) was established by the Council on 12 July 2004. It is

designed "to support the Council and the Member States in their effort to improve European

defence capabilities in the field of crisis management and to sustain the ESDP as it stands now and

develops in the future". More specifically, the Agency is ascribed four functions, relating to:

a) defence capabilities development;

b) armaments cooperation;

c) the European defence technological and industrial base and defence equipment market;

d) research and technology.

These functions all relate to improving Europe's defence performance, by promoting coherence in

place of fragmentation.

The EDA is an Agency of the European Union. High Representative Solana is Head of the Agency,

chairman of the Steering Board, which acts under the Council's authority and within the framework

of guidelines issued by the Council.

________________________________________

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EUROPEAN DEFENCE AGENCY

Brussels, 19 December 2006

DEFENCE FACTS

EUROPEAN – UNITED STATES

DEFENCE EXPENDITURE IN 2005

The EDA has compared its data on European defence expenditure – released on 20 November 2006

– with United States defence spending in 2005. The data show that the US spent €406 Billion on

defence in 2005, more than double the €193 billion spent in Europe.

European defence expenditure data represent spending by the 24 EDA participating Member States.

US data are based on public sources, mainly US Government publications.

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European - US Defence Expenditure - General

Europe* US**

Total Defence Expenditure € 193 Bln € 406 Bln

Defence Expenditure as a % of GDP 1,81% 4,06%

Defence Expenditure Per Capita € 425 € 1,363

* Europe means 24 EDA participating Member States ** Euro/Dollar exchange rate is based on average for 2005: rate of 1,2441

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European - US Defence Expenditure - Reform

Europe US

Military Personnel 1,855,517 1,371,000

Civil Personnel 468,836 740,000

Defence Spent per Soldier € 103,974 € 296,134

Investment (Equipment Procurement and R&D) per Soldier

€ 19,057 € 95,476

* Military Personnel: Authorised strengths of all active military personnel; includes non-MOD personnel in uniform who can operate under military command and can be deployed outside national territory.

European - US Defence Expenditure - Reform

Europe US

Operations & Maintenance

€ 40,2 Bln (20,8% of Total

Defence Expenditure)

€ 159,0 Bln (39% of Total

Defence Expenditure)

Equipment Procurement € 26,4 Bln € 77,6 Bln

Research & Development € 9,0 Bln € 53,2 Bln

(Includes: Research & Technology) € 2,2 Bln € 13,4 Bln

R&D: Any R&D programmes up to the point where expenditure for production of equipment starts to be incurred. R&T: Subset of R&D – expenditure for basic research, applied research and technology demonstration for defence purposes. US R&T: Also includes some defence spending by NASA.

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European - US Defence Expenditure - Deployability

Europe US

Average number of troops deployed 73,578 227,400

Average Number of troops deployed out

of total Military Personnel 4% 16%

Europe :- Average number of troops deployed = Average number of troops deployed throughout the year by all 24 EDA Participating Member States (All forces). US: - Average number of troops deployed also includes military personnel deployed from other locations such as Germany and South Korea to theatres of operations.

EUROPEAN DEFENCE AGENCY

- Background information -

The European Defence Agency (EDA) was established by the Council on 12 July 2004. It is

designed "to support the Council and the Member States in their effort to improve European

defence capabilities in the field of crisis management and to sustain the ESDP as it stands now and

develops in the future". More specifically, the Agency is ascribed four functions, relating to:

a) defence capabilities development;

b) armaments cooperation;

c) the European defence technological and industrial base and defence equipment market;

d) research and technology.

These functions all relate to improving Europe's defence performance, by promoting coherence in

place of fragmentation.

The EDA is an Agency of the European Union. High Representative Solana is Head of the Agency,

chairman of the Steering Board, which acts under the Council's authority and within the framework

of guidelines issued by the Council.

________________________________________

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2006 National Breakdowns of European Defence Expenditure

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2

TABLE OF CONTENTS

3-6 General

7-21 Reform

22-27 Collaboration

28-31 Deployability

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3

GENERAL

Total defence expenditure is defined as total Ministry of Defence expenditure (MOD) and defence related expenditure from other sources (other Ministries special budgetary lines).

European Defence Spending in 2006

2,103,57

0,58 0,311,92

0,19

2,28

43,46

30,36

5,24

1,05 0,92

26,63

0,25 0,28 0,20 0,04

8,15

4,89

2,45 1,790,75 0,49

11,51

4,30

47,31

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

50,0

Aust

ria

Bel

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Bulg

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Eu

ro

26 pMS Total Defence Expenditure: € 201 Billion

Page 138: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

4

European Defence Expenditure as a Percentage of GDP in

2006

0,82%

1,14%

2,31%

1,70%

1,44%1,36%

2,43%

2,68%

1,18%

1,81%

1,56%

1,20%

0,61%

0,72%

1,81%

1,58%

1,85%

1,71%1,63%

1,18%

1,40%

2,50%

1,78%

1,54%

0,52%

1,32%

2,13%

0,00%

0,50%

1,00%

1,50%

2,00%

2,50%

3,00%

Austr

ia

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Bulg

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GENERAL

Page 139: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

5

GENERAL

European Defence Expenditure as a Percentage of Total

Government Expenditure in 2006

6,32%

4,85%

4,01%

4,34%

2,80%

4,54%

2,88%

5,83%

2,23%

1,54%

3,60%

4,23%

3,54%

1,52%1,61%

3,31%

4,16%

2,45%

5,77%

4,57%

3,53%

3,07%

2,53%

5,54%

1,67%

3,8%

0,00%

1,00%

2,00%

3,00%

4,00%

5,00%

6,00%

7,00%

Aust

ria

Belgi

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Cyp

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Slo

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Slo

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Spain

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26 p

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Perc

enta

ge

Page 140: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

6

European Defence Expenditure per Capita in 2006

255

75

404

188

140

434

691

368

471

104

219

453

11083

442

87

499

128

232

83

139

242263

475

783

412

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

Aus

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Bulg

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MS

Euro

GENERAL

Page 141: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

7

REFORM

European Military Personnel in 2006

4320126956

2428

32291

355800

245271

138994

2293710477

307000

5339111261442 2226

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150000

37577

67239

153616806

127000

17947

177230

3544838875

0

50000

100000

150000

200000

250000

300000

350000

400000

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Bel

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Unite

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Milit

ary

Pers

on

nel

Total European Military Personnel in 2006: 1,940,112

Page 142: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

8

REFORM

European Civil Personnel in 2006

9795 11329 12974

1335

8434

49342

14554

6063

871

33836

735 118 100

14676

54000

8424

17611

8550

2028

35000

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98050

2622

84500

0

20000

40000

60000

80000

100000

120000

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Pers

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nel

Total European Civil Personnel in 2006: 484,827

Page 143: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

9

REFORM

70%

76%

51%

47%

26%

37%

55%57%

79%

52%

76%78%

36%

50%

77%

73%

49% 50%

78%

58%

41%

59%

54%

24%

40%

55%

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10%

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40%

50%

60%

70%

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Aust

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en

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26 p

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Perc

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European Personnel Expenditure as a Percentage

of Total Defence Expenditure 2006

Page 144: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

10

REFORM

Percentage of Internal Security Military Personnel compared with

Total Military Personnel

26,4%34,3%

42,4%

12,1% 10,6%

73,6%65,7%

57,6%

87,9% 89,4%

0,0%

20,0%

40,0%

60,0%

80,0%

100,0%

120,0%

France Italy Luxembourg Netherlands 26 pMS

Perc

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Other Military Personnel

Internal Security Percentage

*

Gendarmerie-type forces, financed by the MOD Budget, but dedicated solely to internal security tasks.

Note: Only a limited number of pMS have Gendarmerie-type forces*

Page 145: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

11

REFORM

Defence equipment procurement expenditure includes expenditure for all major equipment categories.

European Defence Equipment Procurement in 2006

80210

75 7280

41

567

6321

3698

1500

98 85

2099

29 58 18

1292

881

151422

113 95

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1158

7513

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7000

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Aust

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Total Defence Equipment Procurement in 2006: € 29,1 Billion

Page 146: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

12

REFORM

Research and Development (R&D) : any R&D programmes up to the point where expenditure for production of equipment starts to be incurred.

European R&D (including R&T) Spend in 2006

0,8 0,4 0,0 18,6 1,1 30,7

3777,0

1035,2

0,1 0,8 0,0

252,0

0,4 0,0 0,0 0,0 37,7 5,6 3,1 3,8 19,6201,2266,7

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2500

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3500

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Bel

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venia

Spai

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Total R&D Spend in 2006: € 9,7 Billion

Page 147: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

13

REFORM

R&T is a subset of R&D: expenditure for basic research, applied research and technology demonstration for defence purposes.

European R&T Spend in 2006

0,8 0,2 0,0 12,7 0,020,0

0,1 0,6 0,0 0,0 0,0

112,0

23,05,6 2,6 9,0

104,3140,2

899,2

522,0

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761,8

0,40,00

100,00

200,00

300,00

400,00

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600,00

700,00

800,00

900,00

1000,00

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Bulgaria

Cyprus

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Malta

Netherlands

Poland

Portugal

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Total R&T spend in 2006: Billion€ 2,6

Page 148: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

14

REFORM

European R&T Spend as a Percentage of Total Defence

Expenditure in 2006

0,04% 0,04%

0,66%

0,88%

1,75%1,72%

1,38%

0,47%

0,23%

0,02%

0,35%

1,85%

0,91%

3,26%

1,90%

1,32%

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0,50%

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2,00%

2,50%

3,00%

3,50%

Austria

Belgium

Bulgaria

Cyprus

Czech R

epublic

Estonia

Finland

France

Germ

any

Greece

Hungary

Ireland

ItalyLatvia

Lithuania

Luxemburg

Malta

Netherlands

Poland

Portugal

Rom

ania

Slovakia

Slovenia

Spain

Sweden

United K

indom

26 pMS

Perc

en

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e

Page 149: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

15

REFORM

Note: Based on slides 11 and 12 combined

European Investment in 2006 (Equipment

Procurement and R&D)

81 75 7299 42

598

10098

4733

1500

99 85

2351

30 58 18

1292919

157425

117 114

2544

1425

11525

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6000

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Eu

ro

Total Investment in 2006: € 38,8 Billion

Page 150: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

16

REFORM

European Investment (Equipment Procurement and R&D)

as a Percentage of Total Defence Expenditure in 2006

3,8%

13,0%

2,2%

15,5%

22,1%

26,2%

23,2%

15,6%

28,6%

9,4% 9,3% 8,8%

11,8%

20,6%

9,2%

0,6%

15,9%

18,8%

8,9%

23,7%

15,6%

23,5%22,1%

33,2%

24,4%

19,4%

0,0%

5,0%

10,0%

15,0%

20,0%

25,0%

30,0%

35,0%

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26pM

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Perc

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e

Page 151: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

17

REFORM

Note: Based on slides 11 and 12 combined divided by slide 7

European Investment (Equipment Procurement and R&D)

per Soldier in 2006

2264 1741 546

11079

1712818507

28381

19297

4312

8159 76585602

12216

103

26533

61254181

6326 7609

1679120033

79386

65027

20002

5213

10792

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

90.000

Aust

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Bel

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d Kin

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26 p

MS

Eu

ro

Page 152: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

18

REFORM

Gendarmerie-type forces, financed by the MOD Budget, but dedicated solely to internal security tasks.

Note: Only a limited number of pMS have Gendarmerie-type forces

*

*

European Investment (Equipment Procurement and R&D)

per Soldier (Excluding Internal Security)

2264 1741 546

11079

1712818507

38542

19297

10792

4312

815911662

6113 5213

12216

103

30190

61254181

6326 7609

1679120033

79386

65027

22372

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

80000

90000

Aust

ria

Bel

gium

Bulg

aria

Cyp

rus

Cze

ch R

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Est

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Finla

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France

Ger

man

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ania

Slo

vaki

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Slo

venia

Spai

n

Swed

en

Unite

d Kin

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26 p

MS

Eu

ro

Page 153: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

19

REFORM

Operation and Maintenance (O&M) expenditure: expenditure covering O&M (spare parts and supplies) of major equipment; other equipment and supplies; and costs related to maintaining utilities and infrastructure.

Operations and Maintenance in 2006

493173 83

53864

1000

7747

1166

320 88

2210

96 73 22 8

2176

770300 196 73

1933 1799

15539

350

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

18000

Aust

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Bel

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Pola

nd

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Rom

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Slo

vaki

a

Slo

veni

a

Spai

n

Swed

en

Unite

d Kin

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Millio

ns o

f E

uro

Total Operations and Maintenance Spend in 2006: € 43,3 Billion

Page 154: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

20

REFORM

3,0%

4,2%

0,0%

2,5%

1,6%

0,4%

1,4%

3,4%

1,5%

0,4%

3,7%

4,4%

3,9%

2,2%

0,1%

3,9%

1,0%

3,0%

3,4%

4,8%

4,4%

5,5%

3,3%

0,3%

0,0%

1,0%

2,0%

3,0%

4,0%

5,0%

6,0%

Aust

ria

Bel

gium

Bulg

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Cyp

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Cze

ch R

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Est

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France

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Italy

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Pola

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Port

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Slo

vaki

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Slo

venia

Spai

n

Swed

en

Unite

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dom

26 p

MS

Perc

en

tag

e

Operation Costs as a Percentage of

Total Defence Expenditure 2006

Operation Costs are incremental (=extra) costs limited to deployed operations outside the EU Member States Territory

Page 155: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

21

REFORM

Outsourcing: Defence Expenditure on services contracted at the MOD/Armed Forces level with service suppliers from outside the Ministry of Defence and/or Armed Forces.

Note that the total amount « Outsourced » is probably higher as not all Member States are able to provide data.

Defence Expenditure "Outsourced" in 2006

31856 172

963

9

940

47356

180

10133

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

Austria Czech

Republic

Finland France Ireland Italy Luxembourg Slovakia Spain United

Kingdom

Mil

lio

ns

Eu

ro

Total Reported Outsourcing in 2006: € 14,1 Billion

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22

COLLABORATION

Collaboration is defined as agreement for project or programme contracts by at least two Ministries of Defence, of which at least one is an EDA Participating Member State.

A limited number of Member States have provided data.

Collaborative Defence Equipment Procurement in 2006

1639

15

397

6 1

1197

40

2586

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

France Hungary Italy Luxembourg Portugal Spain Sweden United

Kingdom

Mil

lio

ns

of

Eu

ro

Collaborative Defence Equipment Procurement Spend in 2006: € 6663 mln

Page 157: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

23

COLLABORATION

European Collaboration is defined as a subset of Collaboration: agreement by at least two EU Member States Ministries of Defence for project or programme contracts. Possible non-EU partners share in such contracts is lower than 50%.

European Collaborative Defence Equipment Procurement in

2006

1639,0

277,0

6,0 0,4

1197,0

2260,5

0

500

1000

1500

2000

2500

France Italy Luxembourg Portugal Spain United Kingdom

Millio

ns o

f E

uro

European Collaborative Defence Equipment Procurement Spend in 2006: € 6079 mln

Page 158: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

24

COLLABORATION

European Collaboration is defined as a subset of Collaboration: agreement by at least two EU Member States Ministries of Defence for project or programme contracts. Possible non-EU partners share in such contracts is lower than 50%.

European Collaborative Procurement as a Percentage of Total Equipment

Procurement in 2006

25,9%

13,2%

34,1%

0,2%

51,1%

30,1%

20,9%

74,1%

86,8%

65,9%

99,8%

48,9%

69,9%

79,1%

0,0%

20,0%

40,0%

60,0%

80,0%

100,0%

120,0%

France Italy Luxembourg Portugal Spain United Kingdom 26 pMS

Remaining Percentage of Equipment Procurement

Percentage of European Collaborative Equipment Procurement

Page 159: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

25

COLLABORATION

Collaboration is defined as agreement for project or programme contracts by at least two Ministries of Defence, of which at least one is an EDA Participating Member State.

Collaborative R&T in 2006

1,1 0,9

118,3

0,2

19,0

0,3 0,9 0,1

41,7

30,4

0,210,00

20,00

40,00

60,00

80,00

100,00

120,00

140,00

Cze

ch R

epublic

Finla

nd

France

Hungar

y

Net

herla

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Pola

nd

Port

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Rom

ania

Slo

venia

Spai

n

Swed

en

Millio

ns o

f E

uro

Collaborative R&T Spend in 2006: € 385 mln

Page 160: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

26

COLLABORATION

European Collaboration is defined as a subset of Collaboration: agreement by at least two EU Member States Ministries of Defence for project or programme contracts. Possible non-EU partners share in such contracts is lower than 50%.

European Collaborative R&T Spend in 2006

0,9

110,0

0,2 0,3 0,7 0,2

41,7

1,1

0,0

20,0

40,0

60,0

80,0

100,0

120,0

Czech

Republic

Finland France Hungary Poland Portugal Slovenia Spain

Millio

ns o

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uro

European Collaborative R&T in 2006: € 254 mln

Page 161: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

27

COLLABORATION

European Collaboration is defined as a subset of Collaboration: agreement by at least two EU Member States Ministries of Defence for project or programme contracts. Possible non-EU partners share in such contracts is lower than 50%.

European Collaborative R&T Spend as a Percentage of Total R&T Spend in

2006

8,7%4,5%

14,4%

32,7%

1,5%

11,9%

2,3%

40,0%

9,6%

91,3%95,5%

85,6%

67,3%

98,5%

88,1%

97,7%

60,0%

90,4%

0,00%

20,00%

40,00%

60,00%

80,00%

100,00%

120,00%

Czech

Republic

Finland France Hungary Poland Portugal Slovenia Spain Total 26pMS

Perc

en

tag

e

Remaining Percentage of R&T Spend

Percentage of European Collaborative R&T Spend

Page 162: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

28

DEPLOYABILITY

Average Number of Troops Deployed in 2006

1276 803208

840

17485

1200 973 808

11170

51 0

38962800 2426

642

3334

950

34000

256

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

35000

40000

Aust

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Bel

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Spai

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Fo

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s

Total Average Number of Troops Deployed in 2006: 97,832

Average number of troops deployed = Average number of troops deployed throughout the year by all 26 EDA participating Member States (All forces)

Page 163: 'Analisi, valutazione e confronti dei modelli ... · La ricerca esaminerà i modelli organizzativi messi in atto dai Paesi L.o.I., analizzandone le capacità (know-how, organizzazione,

29

DEPLOYABILITY

Total Number of Deployable (Land) Forces in 2006

20504566

563

6000

42500

22182

2122850

54800

311 149

17724

24300

3596

641

39617

3122

74570

1140

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

80000

Aus

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Belgi

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Slo

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Slo

veni

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Spa

in

Swed

en

Uni

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Kin

gdom

Num

ber

of Forc

es

Total Number of Deployable (Land) Forces in 2006: 378,204

Deployable (Land) Forces = (Land) Forces troops prepared for deployed operations (the NATO 40% target).

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30

DEPLOYABILITY

Total Number of Sustainable (Land) Forces in 2006

860 1000189

2000

3500

873 850

14900

51 30

305636002826

585

6250

3122

26120

256

16000

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

Aust

ria

Bel

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Slo

venia

Spai

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Swed

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Unite

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Nu

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Fo

rces

Total Number of Sustainable (Land) Forces in 2006: 100,867

Sustainable (Land) Forces = (Land) Forces troops undertaking or planned for sustained operations (the NATO 8% target).

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31

DEPLOYABILITY

860

16000

51

26120

6000

1140

17724

641

39617

74570

873

14900

31226250

2826585

3600

30850189

10002000 3056

256

3500

563

31223596

22182

4566

24300

149311

54800

8502122

42500

2050

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

80000

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Bel

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Total Number of Sustainable (Land) Forces

Total Number of Deployable (Land) Forces

Total Deployable and Sustainable (Land) Forces in 2006

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FOR FURTHER DETAILS: Dick Zandee - Head of Policy and Planning Unit

Direct line: +32 (0)2 504.28.40 Fax : +32 (0)2 504.28.45 e-mail: [email protected]

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EUROPEAN DEFENCE AGENCY

Brussels, 19 November 2007

DEFENCE FACTS

EUROPEAN DEFENCE EXPENDITURE IN 2006

In November 2007 the EDA published for the second time comprehensive data on European

Defence Expenditure (*), showing that in 2006, the 26 EDA participating Member States spent €201

Billion on Defence.

European Defence Expenditure Data - General

Total Defence Expenditure €201 Billion

Defence Expenditure as a % of GDP 1,78%

Defence Expenditure as a % of Government Expenditure 3,80%

Defence Expenditure Per Capita € 412

(*) All EU Member States except Denmark participate in the EDA. As EDA collects data from its 26 participating members these are on occasion subject to revisions and refinement, therefore we advise you to check back in order to ensure you have the most up to date data.

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European Defence Expenditure Data - Reform

Military Personnel 1,940,112

Civil Personnel 484,827

Defence Spending per Soldier € 103,602

Investment (Equipment Procurement and R&D) per Soldier € 20,002

Military Personnel: Authorised strengths of all active military personnel; includes non-MOD personnel in uniform who can operate under military command and can be deployed outside national territory.

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European Defence Expenditure Data - Reform

Personnel € 110 Billion

Investment (Equip. Proc. including R&D/R&T) € 38,8 Billion

Operations and Maintenance € 43,3 Billion

Other (Includes Infrastructure & Construction) € 8,9 Billion

Personnel: Pay and allowances paid to: military personnel; civilian personnel. Pensions – only if paid directly by the government (MoD or other State-owned institution) to: retired military personnel; retired

civilian employees. O&M: expenditure covering supplies of ammunition and explosives, petroleum products, spare parts for

O&M of major equipment, other equipment and supplies (to military personnel or units, excluding major

equipment), rents for real estate as well as expenditure for utilities, maintenance of infrastructure and other general administrative expenses.

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4

European Defence Expenditure Data - Reform

Investment Breakdown

Equipment Procurement € 29,1 Billion

R&D € 9,7 Billion

R&T (Subset of R&D) € 2,6 Billion

Equipment Procurement: expenditure includes expenditure for all major equipment categories (missile systems, missiles, aircrafts, artillery, combat vehicles, engineering equipment, weapons and small arms,

transport vehicles, ships and harbour craft, electronic and communications equipment, etc.), that are not

included in O&M spending. R&D: Any R&D programmes up to the point where expenditure for production of equipment starts to be

incurred. R&T (Subset of R&D): expenditure for basic research, applied research and technology demonstration for

defence purposes.

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5

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6

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7

Collaboration - Defence Equipment Procurement

Collaborative Defence Equipment Procurement € 6662 Million

European Collaborative Defence Equipment Procurement € 6078 Million

Collaborative Defence Equipment Procurement out of Total

Procurement 23%

European Collaboration out of Collaborative Procurement 91%

Collaboration: Agreement by at least two Ministries of Defence for project or programme contracts. European Collaboration: Subset of Collaboration; agreement by at least two EU Member States Ministries of Defence for project or programme contracts. Possible non-EU partners share in such contracts is lower than 50%.

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Collaboration - R&T

Collaborative R&T € 385 Million

European Collaborative R&T € 254 Million

Collaborative R&T out of Total R&T 14,5%

European Collaborative R&T out of Collaborative R&T 66,1%

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Deployability

Average number of troops deployed 98,000

Deployable (Land) Forces 378,200

Sustainable (Land) Forces 100,900

Average Number of troops deployed out of pMS Military Personnel 5%

Average number of troops deployed = Average number of troops deployed throughout the year by all 26 EDA Participating Member States (All forces) Deployable (Land) Forces = (Land) Forces troops prepared for deployed operations (the NATO 40% target). Sustainable (Land) Forces = (Land) Forces troops undertaking or planned for sustained operations (the NATO 8% target).

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EUROPEAN DEFENCE AGENCY

- Background information -

The European Defence Agency (EDA) was established by the Council on 12 July 2004. It is

designed "to support the Council and the Member States in their effort to improve European

defence capabilities in the field of crisis management and to sustain the ESDP as it stands now and

develops in the future". More specifically, the Agency is ascribed four functions, relating to:

a) defence capabilities development;

b) armaments cooperation;

c) the European defence technological and industrial base and defence equipment market;

d) research and technology.

These functions all relate to improving Europe's defence performance, by promoting coherence in

place of fragmentation.

The EDA is an Agency of the European Union. High Representative Solana is Head of the Agency,

chairman of the Steering Board, which acts under the Council's authority and within the framework

of guidelines issued by the Council.

________________________________________

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EUROPEAN DEFENCE AGENCY

Brussels, 21 December 2007

DEFENCE FACTS

EUROPEAN – UNITED STATES

DEFENCE EXPENDITURE IN 2006

The EDA has compared its data on European defence expenditure – released on 19 November 2007

– with United States defence spending in 2006. The data show that the US spent €491 Billion on

defence in 2006, almost two and a half times the €201 billion spent in Europe.

European defence expenditure data represent spending by the 26 EDA participating Member States.

US data are based on public sources, mainly US Government publications.

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European - US Defence Expenditure - General

Europe* US**

Total Defence Expenditure € 201 Bln € 491 Bln

Defence Expenditure as a % of GDP 1,78% 4,7%

Defence Expenditure Per Capita € 412 € 1,640

* Europe means 26 EDA participating Member States ** Euro/Dollar exchange rate is based on average for 2006: rate of 1,2556

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European - US Defence Expenditure - Reform

Europe US

Military Personnel 1,940,112 1,384,968

Civil Personnel 484,827 699,520

Defence Spent per Soldier € 103,602 € 354,898

Investment (Equipment Procurement and R&D) per Soldier

€ 20,002 € 102,489

* Military Personnel: Authorised strengths of all active military personnel; includes non-MOD personnel in uniform who can operate under military command and can be deployed outside national territory.

European - US Defence Expenditure - Reform

Europe US*

Personnel Expenditure € 110,0 Bln € 100,0 Bln

Operations & Maintenance € 43,3 Bln € 169,2 Bln

Equipment Procurement € 29,1 Bln € 83,0 Bln

Research & Development € 9,7 Bln € 58,0 Bln

(Includes: Research & Technology) € 2,6 Bln € 13,6 Bln

R&D: Any R&D programmes up to the point where expenditure for production of equipment starts to be incurred. R&T: Subset of R&D – expenditure for basic research, applied research and technology demonstration for defence purposes. US R&T: Also includes some defence spending by NASA.

* Note that US defence expenditure data includes the supplement budget. It is not possible to split out of the supplement budget the Operation & Maintenance and Personnel Expenditure. Therefore these individual categories totals are on the lower side.

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European - US Defence Expenditure - Deployability

Europe US

Average Number of Troops Deployed 98,000 199,000

Average Number of Troops Deployed out

of total Military Personnel 5% 14%

EUROPEAN DEFENCE AGENCY

- Background information -

The European Defence Agency (EDA) was established by the Council on 12 July 2004. It is

designed "to support the Council and the Member States in their effort to improve European

defence capabilities in the field of crisis management and to sustain the ESDP as it stands now and

develops in the future". More specifically, the Agency is ascribed four functions, relating to:

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a) defence capabilities development;

b) armaments cooperation;

c) the European defence technological and industrial base and defence equipment market;

d) research and technology.

These functions all relate to improving Europe's defence performance, by promoting coherence in

place of fragmentation.

The EDA is an Agency of the European Union. High Representative Solana is Head of the Agency,

chairman of the Steering Board, which acts under the Council's authority and within the framework

of guidelines issued by the Council.

________________________________________

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Defence Data 2007

European Defence AgencyBuilding Capabilities for a Secure Europe

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1

I n t r o d u c t I o n

The European Defence Agency is collecting defence data on an annual basis. The Ministries of Defence of the Agency’s 26 participating Member States (all EU Member States except Denmark) provide the data and EDA acts as the custodian of these. The numbers presented in this brochure are the collective figures represen-ting sums of the national data collected.The statistics are broken down, based on a list of indicators approved by the Agency’s Ministerial Steering Board. This list has four sections, represented in the headings of the data presented in this brochure:

General■■ : macro-economic data to show how defence budgets relate to GDP and overall government spending; Reform■■ : major categories of defence budgets spending – personnel; investment, including research & technology; operations & maintenance and others – to show on what the defence budgets are spent; European collaboration■■ : for equipment procurement and R&T to show to what extent the Agency’s participating Member States are investing together; Deployability■■ : military deployed in crisis management operations to show the ratio between deployments and the total number of military.

In November 2007 the Ministerial Steering Board approved four collective bench-marks for investment:

Equipment procurement (including R&D/R&T): 20% of total defence ■■

spending; European collaborative equipment procurement: 35% of total equipment ■■

spending; Defence Research & Technology: 2% of total defence spending;■■

European collaborative Defence R&T: 20% of total Defence R&T spending.■■

These benchmarks are collective: they apply to the total sum spent by all partici-pating Member States together. They are voluntary in the sense turning them into national targets is optional. There are no timelines for realising these benchmarks.In its final section this brochure provides the results of the collective benchmarks.The definitions, used for the gathering of the data, and some general caveats are listed at the end of the brochure.

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2

0

3000

6000

9000

12000

15000

Defence ExpenditureOverall GovernmentExpenditure

GDP

€ 11,316

2006 2007

€ 12,072

€ 5,303

€ 201 € 204

€ 5,525

Billi

ons

of E

uros

+6,7%

+4,2%

+1,5%

GDP, Overall Government Expenditure and Defence Expenditure

GEnErAL – Macro Economic data

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3

0

5000

10000

15000

20000

25000

Defence Expenditure per CapitaGDP per Capita

€ 21 256€ 22 780

+7,2 %

+1,2 %€ 412 € 417

2006 2007

Euro

s

GEnErAL – Expenditure per capita

GENERAL – Expenditure per Capita

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4

€ 110,00

€ 38,80€ 43,30

€ 8,90

€ 106,00

€ 41,80€ 47,00

€ 9,20 0

20

40

60

80

100

120

OtherOperations and Maintenance

Investment(EquipmentProcurement,includingR&D/R&T)

Personnel

Billi

ons

of E

uros

2006 2007

-3,6%

+7,7%+8,5%

+3,4%

Defence Expenditure Breakdown in Volume of Money

rEForM – defence Expenditure Breakdown

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5

Defence Expenditure Breakdown in Rounded-off Percentages

0

20

40

60

80

100

OtherOperations andMaintenance

Investment(EquipmentProcurement,includingR&D/R&T)

Personnel

Perc

enta

ge

2006 2007

€ 201 Bln € 204 Bln

55%

22%

19%

4%

52%

23%

20%

5%

rEForM – defence Expenditure Breakdown

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6

Other:4,0%

Other:4,5%

2006 2007

Investment:19,4%

Investment: 20,5%

Operations & Maintenance

21,6%

Operations & Maintenance

23,1%Personnel:

55,0%Personnel:

51,9%

Defence Expenditure Breakdown in Exact Percentages

rEForM – defence Expenditure Breakdown

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7

Equipment Procurement and R&D/R&T in Volume of Money

0

10

20

30

40

50

20072006

€ 29,1

EquipmentProcurement

R&D R&T(Subset of R&D)

Total Investment

€ 32,3+11,0%

-1,3%

-1,6%

+7,7%

€ 38,8€ 41,8

€ 9,672 € 9,545

€2,656 € 2,613

Billi

ons

of E

uros

rEForM – Investment Breakdown

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8

Other Defence Expenditure:80,6%

Other Defence Expenditure:79,5%

R&T:1,32%

R&T:1,28%

2006

R&D (Includes

R&T):4,8%

R&D (Includes

R&T):4,7%

Defence Equipment

Procurement:14,6%

19,4% 20,5%

Defence Equipment

Procurement:15,8%

2007

Equipment Procurement and R&D/R&T in Exact Percentages

rEForM – Investment Breakdown

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Military and Civilian Personnel Numbers

0

500000

1000000

1500000

2000000

2500000

2006 2007

1 940 112

2 424 939 -5,4%

-5,7%

-5,3%

2 294 274

1 836 882

484 827457 392

Military Personnel Civil Personnel

rEForM - Personnel

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10

0

20000

40000

60000

80000

100000

120000

€ 103 602

€ 20 002

€ 111 117

€ 22 795

2006 2007

Defence Spendper Military

Investment(Equipment Procurementand R&D per Military)

+7,2%

+13,9%

Defence Spend and Investment per Military

rEForM – Expenditure per Military

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11

Other Defence Expenditure:

93,0%

Total Outsourcing 2006:€14,1 bln

Total Outsourcing 2007:€14,4 bln

Other Defence Expenditure:

92,9%

Outsourcing:7,0%

Outsourcing:7,1%

Outsourcing in Volume of Money and Percentages

rEForM – outsourcing

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12

€ 22,44

€ 6,08

€ 0,59

€ 25,45

€ 6,11

€ 0,740

5

10

15

20

25

30

OtherCollaborativeDefence EquipmentProcurement

EuropeanCollaborativeDefenceEquipmentProcurement

NationalDefenceEquipmentProcurement

Billi

ons

of e

uros

2006 2007

€ 29,1 € 32,3

National and Collaborative Equipment Procurement in Volume of Money

EuroPEAn coLLABorAtIon – Equipment Procurement

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13

National and Collaborative Equipment Procurement in Percentages

National Defence Equipment Procurement:

77,1%

National Defence Equipment Procurement:

78,8%

Other Collaborative

Defence Equipment

Procurement: 2,0%

Other Collaborative

Defence Equipment

Procurement: 2,3%

European Collaborative

Defence Equipment

Procurement: 20,9%

European Collaborative

Defence Equipment

Procurement: 18,9%

2006 2007

EuroPEAn coLLABorAtIon – Equipment Procurement

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14

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

Other Collaborative R&T Expenditure

EuropeanCollaborativeR&T Expenditure

National R&TExpenditure

€ 2,271 € 2,178

€ 0,347

€ 0,088€ 0,254

€ 0,131

Billi

ons

of e

uros

2006 2007

National and Collaborative Defence R&T in Volume of Money

EuroPEAn coLLABorAtIon – r&t

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15

National and Collaborative Defence R&T in Percentages

2006 2007

EuroPEAn coLLABorAtIon – r&t

National R&T Expenditure: 85,5%

European Collaborative R&T

Expenditure:9,6%

European Collaborative R&T

Expenditure:13,3%

Other Collaborative R&T

Expenditure:4,9%

Other Collaborative R&T

Expenditure:3,4%

National R&T Expenditure: 83,3%

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16

0

500000

1000000

1500000

2000000 1 940 1121 836 882

83 300 77 900

Average Numberof Troops Deployed

Number of Military Personnel

2006 2007

Average Number of Troops Deployed in Figures

dEPLoYABILItY – Average number deployed

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17

Average Number of Troops in Percentages

dEPLoYABILItY – Average number deployed

Remaining Military Personnel:

95,7%

Remaining Military Personnel:

95,8%

Average Number of Troops Deployed:

4,3%

Average Number of Troops Deployed:

4,2%

2006 2007

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18

0

20

40

60

80

100

Other DefenceExpenditure

Defence EquipmentProcurement & R&D

80,6% 79,5% 80,0%

19,4% 20,5% 20,0%

2006 2007 Benchmark

Defence Equipment (including R&D) as a Percentage of Total Defence Expenditure

BEnchMArks

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19

European Collaborative Defence Equipment Procurement as a Percentage of Equipment Procurement

0

20

40

60

80

100

79,1% 81,1% 65,0%

20,9% 18,9% 35,0%

2006 2007 Benchmark

Other DefenceExpenditure

Defence EquipmentProcurement & R&D

BEnchMArks

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20

0

20

40

60

80

100

98,68% 98,72% 98,00%

1,32% 1,28% 2,00%

2006 2007 Benchmark

Defence R&T Spend Remaining Defence Expenditure

R&T as a Percentage of Defence Expenditure

BEnchMArks

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European Collaborative R&T as a Percentage of R&T

0

20

40

60

80

100

Other DefenceR&T Expenditure

European CollaborativeDefence R&T spend

90,4% 86,7% 80,0%

9,6% 13,3% 20,0%

2006 2007 Benchmark

BEnchMArks

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Data collection is based on definitions approved by the participating Member States. These definitions have been shortened and edited for this publication.

Macroeconomic data: GDP, general government expenditure and population are based on data from ■■

Eurostat.Total defence expenditure: total Ministry of Defence expenditure and defence related expenditure ■■

from other sources (other Ministries special budgetary lines).Military personnel: authorised strengths of all active military personnel on 31 December of each ■■

year.Civilian personnel: authorised strength of all civilian personnel on 31 December of each year.■■

Personnel expenditure: 1) Pay and allowances paid to: military and civilian personnel. 2) Pensions ■■

– only if paid directly by the government (MoD or other State-owned institution) to: retired military and civilian employees.Defence equipment procurement expenditure: expenditure for all major equipment categories.■■

Research and Development (R&D): any R&D programmes up to the point where expenditure for ■■

production of equipment starts to be incurred.Research and Technology (R&T): a subset of R&D - expenditure for basic research, applied research ■■

and technology demonstration for defence purposes.Investment: equipment procurement and R&D (including R&T).■■

Operations and Maintenance (O&M) expenditure: covers O&M (spare parts and supplies) of ■■

major equipment; other equipment and supplies; and costs related to maintaining utilities and infrastructure.Outsourcing: defence expenditure for which services have been contracted at the central level with ■■

service suppliers from outside the MoD and/or Armed Forces.European collaboration: agreement by at least two EU Member States Ministries of Defence for pro-■■

ject or programme contracts. Possible non-EU partners share in such contracts is lower than 50%.Other collaborative expenditure: all collaborative expenditure that does not fall under the European ■■

collaboration definition.Other: all expenditure that cannot be attributed to another category.■■

Average number of troops deployed: average number of troops deployed throughout the year.■■

dEFInItIons

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EDA is receiving the data from the Ministeries of Defence of the 26 participa-■■

ting Member States. On occassions the data can be revised and this may have an impact on overall aggregate figures. In order to have the most up to date data please check EDA’s website for updates: http://www.eda.europa.eu

■■ Data on GDP, General Government Expenditure and Population numbers have been collected from Eurostat. However, this data is occassionaly revised which may impact some of the data used by EDA.

■■ The Data provided is at the aggregate level which can produce different figu-res from other sources due to rounding.

■■ For some spending categories a margin of error exists as accounting systems in the participating Member States differ. Nevertheless, the presented data provide the best publicly available figures.

■■ Comparisons are made for 2006 and 2007. It should be noted that more firm trend analysis will only be possible after several years of data gathering.

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