Analisi sociodemografica e servizi per linfanzia e per ladolescenza del Veneto TURTURRO LAURAn....

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Analisi sociodemografica e Analisi sociodemografica e servizi per l’infanzia e per servizi per l’infanzia e per l’adolescenza del Veneto l’adolescenza del Veneto TURTURRO LAURA TURTURRO LAURA n. 545301 n. 545301 OLLOSU ELENA OLLOSU ELENA n. 548618 n. 548618 MINUTE MICHELA MINUTE MICHELA n. 544647 n. 544647 MISCIOSCIA MARINA MISCIOSCIA MARINA n. 548602 n. 548602

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Analisi Analisi sociodemografica e sociodemografica e

servizi per l’infanzia e servizi per l’infanzia e per l’adolescenza del per l’adolescenza del

VenetoVeneto

TURTURRO LAURATURTURRO LAURA n. 545301n. 545301OLLOSU ELENAOLLOSU ELENA n. n. 548618548618MINUTE MICHELAMINUTE MICHELA n. 544647n. 544647MISCIOSCIA MARINAMISCIOSCIA MARINA n. 548602n. 548602

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Analisi Analisi sociodemografica del sociodemografica del

VenetoVenetoLa Popolazione Veneta, la La Popolazione Veneta, la

Famiglia e Famiglia e

l’Affido-Adozione Minorilel’Affido-Adozione Minorile

TURTURRO LAURA n. TURTURRO LAURA n. 545301545301

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Analisi sociodemografica del Analisi sociodemografica del VenetoVeneto

Nel Veneto si assiste all’aumento Nel Veneto si assiste all’aumento contenuto della popolazione rispetto al contenuto della popolazione rispetto al resto d’Italia.resto d’Italia.

1992 circa 4,4 milioni di abitanti1992 circa 4,4 milioni di abitanti 2004 oltre 4,6 milioni2004 oltre 4,6 milioni

L’aumento medio annuo è di 4,6 L’aumento medio annuo è di 4,6 persone ogni 100.000 abitantipersone ogni 100.000 abitanti

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Popolazione residente nella regione Veneto - Anni 1992/2004

4350000

4400000

4450000

4500000

4550000

4600000

4650000

4700000

1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006

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La dinamica naturaleLa dinamica naturale

TASSO DI NATALITA’:TASSO DI NATALITA’: nati vivinati vivi / / popolazione residente ogni 100.000 popolazione residente ogni 100.000 abitantiabitanti

TASSO DI MORTALITA’:TASSO DI MORTALITA’: morti nell’anno morti nell’anno in corsoin corso / / popolazione residentepopolazione residente

dal 2000 il tasso di natalità è in dal 2000 il tasso di natalità è in aumento e si è allineato al livello aumento e si è allineato al livello nazionale.nazionale.

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Tasso di natalità - Anni 1990/2004

8,4

8,6

8,8

9

9,2

9,4

9,6

9,8

10

10,2

1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006

Italia Veneto

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Cosa accade nelle Cosa accade nelle province?province?

VicenzaVicenza risulta essere la provincia con il risulta essere la provincia con il più alto tasso di natalità (11,2 più alto tasso di natalità (11,2 ‰)‰)

RovigoRovigo al contrario il tasso è quello più al contrario il tasso è quello più basso con un andamento stazionario basso con un andamento stazionario rispetto al resto della regionerispetto al resto della regione

Per un’analisi completa si deve tenere Per un’analisi completa si deve tenere conto anche del tasso di mortalità.conto anche del tasso di mortalità.

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Cosa accade nelle Cosa accade nelle province?province?

Negli anni ’80 e ’90 si è avuto un basso Negli anni ’80 e ’90 si è avuto un basso livello di fecondità, nonché un più alto livello di fecondità, nonché un più alto numero di decessi rispetto alle nascite.numero di decessi rispetto alle nascite.

Dal 2000 si assiste ad un’inversione di Dal 2000 si assiste ad un’inversione di tendenza: ripresa del tasso tendenza: ripresa del tasso d’incremento naturale (sia a livello d’incremento naturale (sia a livello regionale che per le province di PD, TV, regionale che per le province di PD, TV, VI, VR)VI, VR)

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☼ ☼ Osservazione Osservazione

L’aumento della natalità e della L’aumento della natalità e della popolazione può essere conseguenza popolazione può essere conseguenza dell’incremento dei residenti dell’incremento dei residenti stranieri.stranieri.

Bisogno di strutture e personale Bisogno di strutture e personale competente ed attento ai bisogni del competente ed attento ai bisogni del soggetto.soggetto.

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Struttura per età della Struttura per età della popolazionepopolazione

nel 1992 il 37,5%nel 1992 il 37,5%nel 2004 il 31,8%nel 2004 il 31,8%

nel 1992 il 15,3%nel 1992 il 15,3%nel 2004 il 18,7%nel 2004 il 18,7%

< 30 anni

> 65 anni

La struttura interna della popolazione La struttura interna della popolazione venetaveneta

è simile a quella nazionale, ma si è simile a quella nazionale, ma si osservano variazioni per quanto riguarda osservano variazioni per quanto riguarda le fasce d’etàle fasce d’età

(giovani / anziani).(giovani / anziani).

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Struttura per età della Struttura per età della popolazionepopolazione

INDICE DI VECCHIAIA:INDICE DI VECCHIAIA: popolazione con popolazione con più di 65 annipiù di 65 anni / / popolazione con età popolazione con età compresa tra 0 e 14 annicompresa tra 0 e 14 anni

Tendenziale aumento a partire dagli anni Tendenziale aumento a partire dagli anni ’90 ’90

Belluno, Rovigo considerate più “anziane” Belluno, Rovigo considerate più “anziane” con rapporto giovane/anziano di 1 a 2.con rapporto giovane/anziano di 1 a 2.

Vicenza quella più “giovane”Vicenza quella più “giovane”

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Struttura per età della Struttura per età della popolazionepopolazione

Osservando la struttura generale Osservando la struttura generale della popolazione (più anziani che della popolazione (più anziani che giovani) si può facilmente dire che i giovani) si può facilmente dire che i servizi socio-sanitari dovrebbero servizi socio-sanitari dovrebbero essere potenziati proprio per questa essere potenziati proprio per questa fascia d’età!fascia d’età!

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La popolazione stranieraLa popolazione straniera

Al 1Al 1° gennaio 2004 gli stranieri residenti ° gennaio 2004 gli stranieri residenti in Veneto ammontano a 240.434in Veneto ammontano a 240.434

Gli anni ’90 hanno visto incrementare la Gli anni ’90 hanno visto incrementare la presenza straniera non solo a livello presenza straniera non solo a livello locale ma anche nazionale (soprattutto locale ma anche nazionale (soprattutto nelle regioni settentrionali)nelle regioni settentrionali)

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La popolazione stranieraLa popolazione straniera

La maggior parte proviene dall’Europa La maggior parte proviene dall’Europa centro-orientale 46,3%centro-orientale 46,3%

Dall’Africa quasi il 30%Dall’Africa quasi il 30% Dall’Asia il 15,4%Dall’Asia il 15,4% 5% dall’America5% dall’America

i minori stranieri sono più dei i minori stranieri sono più dei minori di minori di origine veneta origine veneta (fonte (fonte ISTAT)ISTAT)

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LA FAMIGLIA NEL VENETOLA FAMIGLIA NEL VENETO

Cos’è la famiglia?Cos’è la famiglia?

Insieme di persone che vivono insieme e sono Insieme di persone che vivono insieme e sono legate fra loro da vincoli di matrimonio, legate fra loro da vincoli di matrimonio, parentela, adozione o affettivi.parentela, adozione o affettivi.

Il numero delle famiglie continua a crescere Il numero delle famiglie continua a crescere negli anni non solo a livello nazionale, ma negli anni non solo a livello nazionale, ma anche nel Veneto e nelle singole province anche nel Veneto e nelle singole province del territorio.del territorio.

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LA FAMIGLIA NEL VENETOLA FAMIGLIA NEL VENETO

La struttura familiare tradizionale La struttura familiare tradizionale italiana, caratterizzata dalla italiana, caratterizzata dalla convivenza presso la stessa convivenza presso la stessa abitazione di più nuclei familiari, ha abitazione di più nuclei familiari, ha visto un progressivo declino, visto un progressivo declino, lasciando il posto ad un nuovo tipo di lasciando il posto ad un nuovo tipo di famiglia costituito da padre, madre e famiglia costituito da padre, madre e uno o più figli.uno o più figli.

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LA FAMIGLIA NEL VENETOLA FAMIGLIA NEL VENETO

Si può dire che il Veneto differisce dal resto del Si può dire che il Veneto differisce dal resto del nord Italia perché la percentuale di famiglie di nord Italia perché la percentuale di famiglie di single si avvicina più a quella del sud Italia.single si avvicina più a quella del sud Italia.

In Veneto sono elevate le famiglie con più di 5 In Veneto sono elevate le famiglie con più di 5 componenticomponenti

Diminuzione dei matrimoniDiminuzione dei matrimoni Aumento di separazioni e divorziAumento di separazioni e divorzi I figli vengono affidati maggiormente alla I figli vengono affidati maggiormente alla

madremadre

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I minori in affido fuori dalla I minori in affido fuori dalla famiglia di originefamiglia di origine

La Regione Veneto ha avviato un La Regione Veneto ha avviato un Progetto Pilota per l’affido familiare Progetto Pilota per l’affido familiare dell’anno 2004dell’anno 2004

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I minori in affido fuori dalla I minori in affido fuori dalla famiglia di originefamiglia di origine

FrequenzaFrequenza %%

A parentiA parenti 258258 51,251,2

EterofamiliareEterofamiliare 246246 48,848,8

TotaleTotale 504504 100100

Non rispostaNon risposta 22

Nella maggior parte dei casi il minore viene affidato Nella maggior parte dei casi il minore viene affidato prevalentemente a parenti stretti: nonni 51,1% o zii prevalentemente a parenti stretti: nonni 51,1% o zii 41,2%41,2%

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I minori in affido fuori dalla I minori in affido fuori dalla famiglia di originefamiglia di origineFemminFemminee

MaschiMaschi TotaleTotale % età% età

0-5 anni0-5 anni 3434 3939 7373 14,4%14,4%

6-10 anni6-10 anni 6161 7070 131131 25,9%25,9%

11-13 anni11-13 anni 5656 5353 109109 21,5%21,5%

14-17 anni14-17 anni 7878 7373 151151 29,8%29,8%

18 anni e 18 anni e piùpiù

2121 2020 4141 8,1%8,1%

non non indicatoindicato

11 11 0,2%0,2%

TotaleTotale 251251 255255 506506 100%100%

% genere% genere 49,649,6 50,450,4 100100

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I minori in affido fuori dalla I minori in affido fuori dalla famiglia di originefamiglia di origine

FrequenzaFrequenza %%

ItalianaItaliana 442442 87,4%87,4%

StranieraStraniera 6161 12,1%12,1%

ApolideApolide 33 0,6%0,6%

TotaleTotale 506506 100%100%

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I minori in affido fuori dalla I minori in affido fuori dalla famiglia di originefamiglia di origine

Motivi di affidamentoMotivi di affidamento

Carenze educative – culturali dei Carenze educative – culturali dei genitorigenitori

Maltrattamento e incuria del minoreMaltrattamento e incuria del minore Problemi psichiatrici della madreProblemi psichiatrici della madre Abbandono del minoreAbbandono del minore Problemi economici della famigliaProblemi economici della famiglia

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La famiglia di origine è prevalentemente La famiglia di origine è prevalentemente il luogo in cui viveva il minore prima di il luogo in cui viveva il minore prima di essere accolto (44,9%) ma emerge essere accolto (44,9%) ma emerge anche:anche:

9,4% viveva presso parenti prima del 9,4% viveva presso parenti prima del progetto di affidoprogetto di affido

18,6% proveniva da altre strutture in 18,6% proveniva da altre strutture in particolare 8,6% da comunità alloggio e particolare 8,6% da comunità alloggio e 9,8% da comunità familiari9,8% da comunità familiari

3% proviene da altre famiglie affidatarie 3% proviene da altre famiglie affidatarie in cui il minore non si è integratoin cui il minore non si è integrato

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I minori che non ricevono mai visite o I minori che non ricevono mai visite o che non rientrano mai in famiglia di che non rientrano mai in famiglia di origine sono il 39,3%. Essi sono origine sono il 39,3%. Essi sono anche coloro che provengono dalle anche coloro che provengono dalle situazioni più gravi.situazioni più gravi.

Decisore della conclusione dell’affido Decisore della conclusione dell’affido familiarefamiliare

Tribunale per i MinorenniTribunale per i Minorenni ComuneComune ULSS di residenzaULSS di residenza

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Motivo della conclusione dell’affido familiareMotivo della conclusione dell’affido familiare Raggiungimento della maggiore etàRaggiungimento della maggiore età Difficoltà di inserimento nella famiglia Difficoltà di inserimento nella famiglia

affidatariaaffidataria Miglioramento della situazione con la Miglioramento della situazione con la

famiglia di originefamiglia di origine

Situazione del minore dopo la conclusione Situazione del minore dopo la conclusione dell’affido familiaredell’affido familiare

Obiettivo del Progetto è il rientro in famiglia Obiettivo del Progetto è il rientro in famiglia d’origine (29,9%)d’origine (29,9%)

25,4% inseriti in una struttura di tipo 25,4% inseriti in una struttura di tipo residenziale (14-17 anni)residenziale (14-17 anni)

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I minori nelle strutture I minori nelle strutture residenzialiresidenziali

Nel 2004 i minori ospiti in strutture Nel 2004 i minori ospiti in strutture residenziali della Regione Veneto sono 1.446, residenziali della Regione Veneto sono 1.446, il 4,3% in più rispetto all’anno precedente ed il 4,3% in più rispetto all’anno precedente ed in continuo aumento negli ultimi anni.in continuo aumento negli ultimi anni.

maggioranza maggioranza ♂ tra 14 e 17 anni♂ tra 14 e 17 anni i rapporti con la famiglia d’origine risultano i rapporti con la famiglia d’origine risultano

pressoché inesistentipressoché inesistenti la motivazione principale della dimissione la motivazione principale della dimissione

dalla struttura è l’allontanamento arbitrario: dalla struttura è l’allontanamento arbitrario: fuga 34,3%fuga 34,3%

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I minori adottatiI minori adottati

Le domande presentate evidenziano Le domande presentate evidenziano una maggiore prevalenza di adozioni una maggiore prevalenza di adozioni di bambini stranieri rispetto a di bambini stranieri rispetto a bambini italiani.bambini italiani.

Questi ultimi sono difficilmente Questi ultimi sono difficilmente adottabili ed i tempi di attesa adottabili ed i tempi di attesa arrivano anche a 4 anniarrivano anche a 4 anni

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I MINORI STRANIERI NON I MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI NELLE ACCOMPAGNATI NELLE

STRUTTURE RESIDENZIALI STRUTTURE RESIDENZIALI DEL VENETODEL VENETO

fonti: Osservatorio Regionale per fonti: Osservatorio Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza- Banca l’Infanzia e l’Adolescenza- Banca Dati Minori- anno 2004Dati Minori- anno 2004

ELENA OLLOSU n. 548618ELENA OLLOSU n. 548618

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Minori accolti in strutture Minori accolti in strutture residenziali del Veneto residenziali del Veneto

anno2004anno2004ItalianiItaliani 893893

Stranieri e nucleo Stranieri e nucleo nomadenomade

333333

Minori stranieri non Minori stranieri non accompagnati(MNA)accompagnati(MNA)

220220

totaletotale 1.4461.446

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CaratteristicheCaratteristiche socio-socio-demografiche dei MNAdemografiche dei MNA

Genere:soprattuttoGenere:soprattutto maschile (73,2%)maschile (73,2%) Età media:più alta rispetto a italiani e stranieri Età media:più alta rispetto a italiani e stranieri

(MNA dai 14 anni in su 88.6%; stranieri 56.2% (MNA dai 14 anni in su 88.6%; stranieri 56.2% e italiani 53.3%)e italiani 53.3%)

Cittadinanza: Romania (25.5%), Albania Cittadinanza: Romania (25.5%), Albania (18.2%), Marocco (15.9%)(18.2%), Marocco (15.9%)

Famiglia e provenienza: tratti comuni fra Famiglia e provenienza: tratti comuni fra stranieri e MNA: larga maggioranza di genitori stranieri e MNA: larga maggioranza di genitori coniugati o conviventi (MNA 44.4%), alta coniugati o conviventi (MNA 44.4%), alta frequenza di dati non conosciuti (per MNA frequenza di dati non conosciuti (per MNA 32.7%)32.7%)

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Provenienza al momento Provenienza al momento dell’ingresso in comunitàdell’ingresso in comunità

Altra struttura: MNA quasi il 24%, Altra struttura: MNA quasi il 24%, stranieri= 26.4%stranieri= 26.4%

Famiglia d’origine: MNA 59.1%; Famiglia d’origine: MNA 59.1%; stranieri 50.5%stranieri 50.5%

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IstituzionalizzazioneIstituzionalizzazione

Esiti dei collocamenti ad opera delle forze Esiti dei collocamenti ad opera delle forze dell’ordine: la quasi totalità si è risolta con dell’ordine: la quasi totalità si è risolta con un allontanamento del minore in pochi giorniun allontanamento del minore in pochi giorni

Progetto per il futuro: immigrazione di lungo Progetto per il futuro: immigrazione di lungo periodo (caratteristica comune a molti periodo (caratteristica comune a molti migranti)migranti)

Provvedimenti del tribunale dei Minorenni: Provvedimenti del tribunale dei Minorenni: italiani: 43.1%, stranieri 37.5%, MNA 28.4%italiani: 43.1%, stranieri 37.5%, MNA 28.4%

Provvedimenti dei Servizi sociali: italiani Provvedimenti dei Servizi sociali: italiani 37.3%, stranieri 23.0%, MNA 51.9%37.3%, stranieri 23.0%, MNA 51.9%

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IstituzionalizzazioneIstituzionalizzazione

Nella larga maggioranza dei casi (italiani Nella larga maggioranza dei casi (italiani 50.5%, stranieri 49.3%, MNA 91.4%) i minori 50.5%, stranieri 49.3%, MNA 91.4%) i minori sono stati affidati al servizio sociale;sono stati affidati al servizio sociale;

La motivazione dell’istituzionalizzazione per i La motivazione dell’istituzionalizzazione per i MNA è data proprio dal fatto di essere minori MNA è data proprio dal fatto di essere minori non accompagnati da un adulto; per gli italiani non accompagnati da un adulto; per gli italiani è data da problematiche della famiglia e dei è data da problematiche della famiglia e dei genitori; per gli stranieri prevale la genitori; per gli stranieri prevale la motivazione “altro”, seguita dai provvedimenti motivazione “altro”, seguita dai provvedimenti penali.penali.

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AttivitàAttività

MNA: maggior frequenza di soggetti MNA: maggior frequenza di soggetti che non frequentano nessuna scuola che non frequentano nessuna scuola (dato che deve essere letto in (dato che deve essere letto in correlazione con l’età mediamente correlazione con l’età mediamente più alta)più alta)

MNA sono quelli più inseriti nel MNA sono quelli più inseriti nel mondo del lavoro,seguiti dagli mondo del lavoro,seguiti dagli stranieri ed infine dagli italianistranieri ed infine dagli italiani

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DimissioniDimissioni

Sia per stranieri sia per MNA la causa Sia per stranieri sia per MNA la causa principale dell’uscita dalla struttura è la principale dell’uscita dalla struttura è la fuga del minore stesso (in particolare per fuga del minore stesso (in particolare per la classe d’età fra i 15 e i 17 anni), seguita la classe d’età fra i 15 e i 17 anni), seguita dal raggiungimento della maggiore etàdal raggiungimento della maggiore età

Per la maggior parte dei MNA, non si Per la maggior parte dei MNA, non si conosce la situazione dopo la dimissione, conosce la situazione dopo la dimissione, lo stesso vale per gli stranieri; per gli lo stesso vale per gli stranieri; per gli italiani la soluzione più frequente è il italiani la soluzione più frequente è il rientro nella famiglia d’originerientro nella famiglia d’origine

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I MINORI NEI SERVIZI I MINORI NEI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI SOCIO-EDUCATIVI

SCOLASTICISCOLASTICIFonti:Fonti:

Ufficio scolastico regionale “Itinerari e Ufficio scolastico regionale “Itinerari e prospettive della scuola in Veneto”, prospettive della scuola in Veneto”,

anno 2004anno 2004Osservatorio Regionale per l’Infanzia e Osservatorio Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza- Banca dati servizi per la l’Adolescenza- Banca dati servizi per la

prima infanzia- anno 2005prima infanzia- anno 2005Osservatorio Regionale per l’Infanzia e Osservatorio Regionale per l’Infanzia e

l’Adolescenza- Banca dati scuole l’Adolescenza- Banca dati scuole d’infanzia non statalid’infanzia non statali

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I minori nei servizi per la I minori nei servizi per la prima infanziaprima infanzia

Nel 2005: 472 servizi per la prima Nel 2005: 472 servizi per la prima infanzia,infanzia,

di cui:di cui: 178 asili nido178 asili nido 294 servizi innovativi (incremento 294 servizi innovativi (incremento

rispetto al 2004 del 14,6%)rispetto al 2004 del 14,6%) Bambini iscritti: 13.545(53,6% in asili Bambini iscritti: 13.545(53,6% in asili

nido e 46,4% nei servizi innovativi)nido e 46,4% nei servizi innovativi)

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I minori stranieri nei servizi I minori stranieri nei servizi per la prima infanziaper la prima infanzia

2005:2005: Asili nido: su 7.266 bambini iscritti il Asili nido: su 7.266 bambini iscritti il

12,1% sono di nazionalità straniera;12,1% sono di nazionalità straniera; Servizi innovativi: la percentuale è Servizi innovativi: la percentuale è

notevolmente più bassa: 3,2%; le notevolmente più bassa: 3,2%; le differenze fra 2004 e 2005 sono variabili differenze fra 2004 e 2005 sono variabili tra le diverse province (ad esempio tra le diverse province (ad esempio Padova: aumento del 57,9%, Verona: Padova: aumento del 57,9%, Verona: diminuzione del 35,3%)diminuzione del 35,3%)

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I minori nelle scuole I minori nelle scuole d’infanziad’infanzia

Pluralismo istituzionale: diversi soggetti Pluralismo istituzionale: diversi soggetti giuridici e istituzionali preposti alla giuridici e istituzionali preposti alla gestione di questi organi;gestione di questi organi;

Considerando il rapporto tra gli iscritti e la Considerando il rapporto tra gli iscritti e la popolazione target (bambini tra i 3 e i 5 popolazione target (bambini tra i 3 e i 5 anni): valori variano nelle diverse province anni): valori variano nelle diverse province dal minimo di Vicenza (48,2%) al massimo dal minimo di Vicenza (48,2%) al massimo di Verona (52,9%)di Verona (52,9%)

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Scuole d’infanzia stataliScuole d’infanzia statali

Anno scolastico 2003/2004:attivate Anno scolastico 2003/2004:attivate 1.734 sezioni, a cui sono iscritti 1.734 sezioni, a cui sono iscritti 41.653 bambini tra i 3 e i 5 anni;41.653 bambini tra i 3 e i 5 anni;

In media ci sono 24 bambini per ogni In media ci sono 24 bambini per ogni sezione, dal minimo di Belluno (21,3) sezione, dal minimo di Belluno (21,3) al massimo di Verona (26)al massimo di Verona (26)

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Scuole d’infanzia non Scuole d’infanzia non statalistatali

Anno scolastico 2003/2004: 90.699 bambini Anno scolastico 2003/2004: 90.699 bambini iscritti, media regionale per ogni sezione è circa iscritti, media regionale per ogni sezione è circa 2323

Altro dato importante per la pianificazione dei Altro dato importante per la pianificazione dei servizi: livello di copertura sulla popolazione di servizi: livello di copertura sulla popolazione di bambini tra 3 e 5 anni (ISTAT, 01/01/2004): bambini tra 3 e 5 anni (ISTAT, 01/01/2004): media regionale= 79,3%; massimo Padova con media regionale= 79,3%; massimo Padova con 91%, minimo Belluno con 57%91%, minimo Belluno con 57%

Caratteristiche socio-demografiche:Caratteristiche socio-demografiche: età: equidistribuzione tra le tre classi (3, 4, 5 età: equidistribuzione tra le tre classi (3, 4, 5

anni);anni); genere: divisione quasi perfettagenere: divisione quasi perfetta

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Minori stranieri nelle Minori stranieri nelle scuole d’infanzia non scuole d’infanzia non

statalistatali Sui 90.699 frequentanti, il 5,8% è straniero, Sui 90.699 frequentanti, il 5,8% è straniero,

con una diffusione sul territorio regionale con una diffusione sul territorio regionale disomogenea (la maggior parte si trovano disomogenea (la maggior parte si trovano nelle province di Verona, Treviso e Vicenza)nelle province di Verona, Treviso e Vicenza)

La quota non supera mai la soglia del 7,3% La quota non supera mai la soglia del 7,3% di Vicenza;di Vicenza;

Negli ultimi 3 anni scolastici (dal 2001/2002 Negli ultimi 3 anni scolastici (dal 2001/2002 al 2003/2004)): aumento della quota di al 2003/2004)): aumento della quota di stranieri in quasi tutte le province, ad stranieri in quasi tutte le province, ad esclusione di Belluno, in cui la cifra si è esclusione di Belluno, in cui la cifra si è dimezzatadimezzata

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I minori nella scuola I minori nella scuola d’obbligod’obbligo

LA SCUOLA ELEMENTARE:LA SCUOLA ELEMENTARE:2003/20042003/2004 198.237 iscritti; oltre il 94% opta per le 198.237 iscritti; oltre il 94% opta per le

scuole statali;scuole statali; Confrontando il numero di iscritti con la Confrontando il numero di iscritti con la

popolazione fra 6 e 10 anni: valori superiori al popolazione fra 6 e 10 anni: valori superiori al 100% per la presenza degli stranieri che non 100% per la presenza degli stranieri che non risultano regolarmente iscritti all’anagrafe risultano regolarmente iscritti all’anagrafe ma comunque già frequentanti e per la ma comunque già frequentanti e per la presenza di ripetenti e bambini con handicap presenza di ripetenti e bambini con handicap (età superiore al normale corso di studi)(età superiore al normale corso di studi)

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I minori nella scuola I minori nella scuola dell’obbligodell’obbligo

LA SCUOLA MEDIALA SCUOLA MEDIA2003/20042003/2004 130.528 iscritti alle scuole superiori di primo grado 130.528 iscritti alle scuole superiori di primo grado

(aumento del 2,2% rispetto all’anno precedente)(aumento del 2,2% rispetto all’anno precedente) Scuole statali: incremento di 1859 alunni e di Scuole statali: incremento di 1859 alunni e di

conseguenza di 16 sezioni rispetto all’a.s. 2002/2003conseguenza di 16 sezioni rispetto all’a.s. 2002/2003 Diverso andamento per le province di Verona e Diverso andamento per le province di Verona e

Venezia: al decremento degli alunni corrisponde un Venezia: al decremento degli alunni corrisponde un aumento delle sezioni che potrebbe spiegarsi con una aumento delle sezioni che potrebbe spiegarsi con una diversa concentrazione di bambini con handicapdiversa concentrazione di bambini con handicap

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I minori nella scuola I minori nella scuola dell’obbligodell’obbligo

SCUOLA MEDIA SUPERIORE:SCUOLA MEDIA SUPERIORE:2003/2004: incremento del numero di alunni 2003/2004: incremento del numero di alunni

pari a 1.355 unità rispetto all’anno pari a 1.355 unità rispetto all’anno 2002/2003, a cui però corrisponde una 2002/2003, a cui però corrisponde una diminuzione delle sezioni;diminuzione delle sezioni;

Tipologia di istituti: 64% degli studenti Tipologia di istituti: 64% degli studenti veneti sceglie un istituto tecnico o veneti sceglie un istituto tecnico o professionale; non ci sono differenze professionale; non ci sono differenze significative nelle singole province; iscritti significative nelle singole province; iscritti ai licei: circa il 25%ai licei: circa il 25%

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I minori stranieri e nomadi I minori stranieri e nomadi nelle scuole statalinelle scuole statali

2003/2004:2003/2004: Numero aumentato rispetto all’a.s. Numero aumentato rispetto all’a.s.

2002/2003; a livello regionale: +13,9% 2002/2003; a livello regionale: +13,9% (minimo di Rovigo: 4,1% e massimo di (minimo di Rovigo: 4,1% e massimo di Belluno: 20,2%);Belluno: 20,2%);

Sono iscritti prevalentemente alla scuola Sono iscritti prevalentemente alla scuola primaria, poi, nell’ordine, alla scuola primaria, poi, nell’ordine, alla scuola secondaria di primo grado, alla scuola secondaria di primo grado, alla scuola secondaria di secondo grado ed infine alla secondaria di secondo grado ed infine alla scuola dell’ infanziascuola dell’ infanzia

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I MINORI E IL LAVOROI MINORI E IL LAVORO

Fonti:Fonti:““Bambini, lavori e lavoretti”, Bambini, lavori e lavoretti”, Sistema informativo sul lavoro Sistema informativo sul lavoro

minorile- anno 2003 minorile- anno 2003

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Situazione generaleSituazione generale 2003: rallentamento del mercato giovanile nel 2003: rallentamento del mercato giovanile nel

Veneto: diminuzione del tasso di occupazione dal Veneto: diminuzione del tasso di occupazione dal 43% del 2002 al 41,9% del 2003;43% del 2002 al 41,9% del 2003;

Tra il 2002 e il 2003: tasso di occupazione tra 15 e Tra il 2002 e il 2003: tasso di occupazione tra 15 e 24 anni diminuisce del 1,8%; il Veneto resta 24 anni diminuisce del 1,8%; il Veneto resta comunque la terza regione d’Italia (dopo Trentino comunque la terza regione d’Italia (dopo Trentino ed Emilia Romagna)ed Emilia Romagna)

Tra il 2002 e il 2003: tasso di disoccupazione cresce Tra il 2002 e il 2003: tasso di disoccupazione cresce dal 7,6% all’ 8,8%dal 7,6% all’ 8,8%

Analizzando le situazioni di ogni provincia, quella Analizzando le situazioni di ogni provincia, quella con più alto tasso di occupazione è Treviso, seguita con più alto tasso di occupazione è Treviso, seguita da Vicenza e Padova; quella con più basso tasso di da Vicenza e Padova; quella con più basso tasso di disoccupazione è Verona, con il più elevato Bellunodisoccupazione è Verona, con il più elevato Belluno

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I MINORI E LA GIUSTIZIAI MINORI E LA GIUSTIZIA

Fonti:Fonti:Procura della Repubblica- Procura della Repubblica- Relazione del Procuratore Relazione del Procuratore

della Repubblica sulla della Repubblica sulla giustizia minorile nel distretto giustizia minorile nel distretto

della corte d’appello di della corte d’appello di Venezia, anno 2005Venezia, anno 2005

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Dati generaliDati generali Dati tratti dalla Relazione sulla giustizia Dati tratti dalla Relazione sulla giustizia

minorile nel distretto della Corte d’Appello di minorile nel distretto della Corte d’Appello di Venezia, realizzata dal Procuratore della Venezia, realizzata dal Procuratore della Repubblica; riferiti al periodo 2004/2005Repubblica; riferiti al periodo 2004/2005

Procedimenti iscritti concernono 2.250 reati, Procedimenti iscritti concernono 2.250 reati, 1.255 dei quali iscritti a minori di cittadinanza 1.255 dei quali iscritti a minori di cittadinanza straniera; le tipologie di reato investite sono:straniera; le tipologie di reato investite sono:

Omicidio Omicidio Lesioni Lesioni Rapine o estorsioniRapine o estorsioni Reati sessualiReati sessuali stupefacentistupefacenti

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Gli stupefacentiGli stupefacentiIn particolare riguardo agli stupefacenti:In particolare riguardo agli stupefacenti: Uso di sostanze sintetiche (ad esempio l’ ecstasy) commisti all’assunzione Uso di sostanze sintetiche (ad esempio l’ ecstasy) commisti all’assunzione

di bevande alcoliche che generano reazioni imprevedibili; lo spaccio di di bevande alcoliche che generano reazioni imprevedibili; lo spaccio di stupefacenti si sviluppa in una sottocultura giovanile che induce alcuni stupefacenti si sviluppa in una sottocultura giovanile che induce alcuni minori, che svolgono spesso la professione di PR nelle grandi discoteche, minori, che svolgono spesso la professione di PR nelle grandi discoteche, a spacciare in proprioa spacciare in proprio

Massiccia diffusione del traffico di hashish negli ambienti giovanili, Massiccia diffusione del traffico di hashish negli ambienti giovanili, compreso quello scolasticocompreso quello scolastico

Lo spaccio per strada vede coinvolti soprattutto minorenni stranieri, Lo spaccio per strada vede coinvolti soprattutto minorenni stranieri, soprattutto magrebini, impegnati in ruoli secondari rispetto ai soprattutto magrebini, impegnati in ruoli secondari rispetto ai maggiorennimaggiorenni

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I minori denunciatiI minori denunciati

Nel 2001, alla procura di Venezia, furono Nel 2001, alla procura di Venezia, furono 1.890, di cui 54,97% italiani e il 45,03 1.890, di cui 54,97% italiani e il 45,03 stranieristranieri

Nel 2003/2004: decremento in termini Nel 2003/2004: decremento in termini assoluti; incremento rispetto alla assoluti; incremento rispetto alla percentuale di stranieripercentuale di stranieri

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Dati dell’Istituto Penale Dati dell’Istituto Penale Minorile di TrevisoMinorile di Treviso

Accoglie minorenni provenienti soprattutto Accoglie minorenni provenienti soprattutto dal triveneto, in cui rappresenta l’unica dal triveneto, in cui rappresenta l’unica struttura detentiva minorile;struttura detentiva minorile;

Nel secondo semestre del 2004 presenza Nel secondo semestre del 2004 presenza media giornaliera di circa 20 detenuti, media giornaliera di circa 20 detenuti, secondo le statistiche del Dipartimento secondo le statistiche del Dipartimento Giustizia Minorile;Giustizia Minorile;

Di questi 20 minori, 13 sono di nazionalità Di questi 20 minori, 13 sono di nazionalità straniera e 7 italiani.straniera e 7 italiani.

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I servizi per l’infanzia I servizi per l’infanzia e per l’adolescenzae per l’adolescenza

DATI REGIONALI DEL VENETODATI REGIONALI DEL VENETO

FontiFonti

• Osservatorio Regionale per l’Infanzia e Osservatorio Regionale per l’Infanzia e

l’Adolescenza:l’Adolescenza: - Banca dati servizi per la prima infanzia (Anno - Banca dati servizi per la prima infanzia (Anno 2005)2005) - Banca dati scuole d’infanzia non statali (Anno - Banca dati scuole d’infanzia non statali (Anno 2004)2004) - Banca Dati Minori (Anno 2004)- Banca Dati Minori (Anno 2004) - Monitoraggio attività Equipe adozioni (Anno - Monitoraggio attività Equipe adozioni (Anno 2004)2004) - Banca Dati Consultori familiari pubblici (Anno - Banca Dati Consultori familiari pubblici (Anno 2004)2004)

MINUTE MICHELA n. 544647MINUTE MICHELA n. 544647

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I servizi per l’infanziaI servizi per l’infanziaLa domanda di interventi orientati ai cittadini più La domanda di interventi orientati ai cittadini più

piccoli e alle loro famiglie è cresciuta in questi piccoli e alle loro famiglie è cresciuta in questi ultimi anni.ultimi anni.

La La famigliafamiglia è un’importante è un’importante risorsarisorsa nell’ambito del nell’ambito del sistema dei servizi: all’interno di essa si genera un sistema dei servizi: all’interno di essa si genera un tessuto fondamentale di relazioni comunicative, tessuto fondamentale di relazioni comunicative, relazionali, di ascolto e di reciprocità; essa, inoltre, relazionali, di ascolto e di reciprocità; essa, inoltre, ha funzione socio educativa.ha funzione socio educativa.

La La Regione VenetoRegione Veneto si sta impegnando a sostenere, si sta impegnando a sostenere, accompagnare, tutelare e proteggere i minori e la accompagnare, tutelare e proteggere i minori e la famiglia nel suo insieme, valorizzando i bisogni, gli famiglia nel suo insieme, valorizzando i bisogni, gli spazi e i tempi necessari allo sviluppo individuale e spazi e i tempi necessari allo sviluppo individuale e sociale.sociale.

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I servizi a sostegno della I servizi a sostegno della famigliafamiglia

Grazie alla Grazie alla legge 32/90legge 32/90 (Disciplina degli (Disciplina degli interventi regionali per i servizi educativi interventi regionali per i servizi educativi alla prima infanzia: asili nido e servizi alla prima infanzia: asili nido e servizi innovativi),innovativi), progetti innovativi di progetti innovativi di numerose associazioni e organizzazioni numerose associazioni e organizzazioni del privato sociale affiancano i del privato sociale affiancano i tradizionali asili nido. I servizi innovativi tradizionali asili nido. I servizi innovativi si avvicinano sempre più ai bisogni delle si avvicinano sempre più ai bisogni delle famiglie attraverso la diversificazione e la famiglie attraverso la diversificazione e la flessibilità organizzativa.flessibilità organizzativa.

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Nel 2005 la Regione Veneto ha Nel 2005 la Regione Veneto ha autorizzato 112 servizi, autorizzato 112 servizi, raggiungendo quota raggiungendo quota 822822..

Rispetto al 2001 il numero dei Rispetto al 2001 il numero dei posti posti disponibilidisponibili in servizi alla prima in servizi alla prima infanzia è più che raddoppiato, infanzia è più che raddoppiato, passando da 8.813 a passando da 8.813 a 23.47023.470 posti. posti.

L’L’indice di offertaindice di offerta è passato dal 4,5% è passato dal 4,5% del 2000 al del 2000 al 18%18% di oggi. di oggi.

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Distribuzione provinciale dei servizi Distribuzione provinciale dei servizi funzionanti per la prima infanzia- Anno funzionanti per la prima infanzia- Anno

20052005   ASILI NIDOASILI NIDO SERVIZI INNOVATIVISERVIZI INNOVATIVI   

ProvinciProvinciaa

Asilo Asilo NidoNido

Asilo Asilo Nido Nido

MinimoMinimo

Nido Nido IntegratIntegrat

oo

Nido Nido FamigliFamigli

aa

Centro Centro InfanziInfanzi

aa

TotalTotale e

servizservizii

BELLUNOBELLUNO 44 00 55 11 44 1414

PADOVAPADOVA 2626 33 3838 11 88 7676

ROVIGOROVIGO 88 11 1414 00 33 2626

TREVISOTREVISO 1313 22 4040 44 1717 7676

VENEZIAVENEZIA 3636 00 2727 00 77 7070

VICENZAVICENZA 3737 66 3333 66 77 8989

VERONAVERONA 3535 77 6262 22 1515 121121

VenetoVeneto 159159 1919 219219 1414 6161 472472

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Asili NidoAsili NidoGli asili nido funzionanti nel Veneto sono Gli asili nido funzionanti nel Veneto sono

178178 nel 2005, con un aumento di 10 unità. nel 2005, con un aumento di 10 unità. In particolare, a Vicenza ci sono 5 asili nido In particolare, a Vicenza ci sono 5 asili nido in più rispetto al 2004.in più rispetto al 2004.

La titolarità degli asili nido è del Comune, La titolarità degli asili nido è del Comune, nel caso degli asili nido minimi la gestione nel caso degli asili nido minimi la gestione è in convenzione con altri enti privati, è in convenzione con altri enti privati, associazioni o cooperative.associazioni o cooperative.

I I posti disponibiliposti disponibili in queste strutture sono in queste strutture sono 7.9787.978; 450 in più rispetto al 2004.; 450 in più rispetto al 2004.

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Il rapporto personale educativo/utenti è Il rapporto personale educativo/utenti è indicatore della qualità del servizio. A indicatore della qualità del servizio. A livello regionale lo standard medio livello regionale lo standard medio garantito offre un garantito offre un rapporto rapporto educatore/bambinieducatore/bambini pari a pari a 1:51:5, , migliore di quello previsto dalla legge migliore di quello previsto dalla legge 32/90 (1 educatore ogni 6 bambini 32/90 (1 educatore ogni 6 bambini fino ai 15 mesi e 1 educatore ogni 8 fino ai 15 mesi e 1 educatore ogni 8 bambini sopra i 15 mesi).bambini sopra i 15 mesi).

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I servizi innovativiI servizi innovativi

I servizi innovativi funzionanti sul territorio I servizi innovativi funzionanti sul territorio regionale sono aumentati notevolmente regionale sono aumentati notevolmente nel 2005, raggiungendo quota nel 2005, raggiungendo quota 294294 (46 in (46 in più rispetto al 2004). Gli sviluppi più rispetto al 2004). Gli sviluppi provinciali sono diversi: a Venezia e provinciali sono diversi: a Venezia e Rovigo l’aumento di questi servizi è Rovigo l’aumento di questi servizi è maggiore.maggiore.

Nel 37,8% dei casi il servizio è gestito da Nel 37,8% dei casi il servizio è gestito da un Ente religioso, mentre per il 21,4% da un Ente religioso, mentre per il 21,4% da associazioni.associazioni.

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I I postiposti messi a disposizione sono messi a disposizione sono 6.2796.279; ; 719 in più rispetto all’anno precedente. 719 in più rispetto all’anno precedente. Questi servizi sono aperti in media 215 Questi servizi sono aperti in media 215 giorni l’anno (43 settimane) e giorni l’anno (43 settimane) e beneficiano di una serie di entrate che beneficiano di una serie di entrate che per circa l’85% sono costituite dalle per circa l’85% sono costituite dalle rette pagate dalle famiglie, il restante rette pagate dalle famiglie, il restante da altri contributi comunali.da altri contributi comunali.

In generale le spese per la gestione dei In generale le spese per la gestione dei servizi per la prima infanzia riguardano servizi per la prima infanzia riguardano il personale, il vitto, il materiale il personale, il vitto, il materiale didattico, l’affitto e la manutenzione.didattico, l’affitto e la manutenzione.

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Le scuole d’infanziaLe scuole d’infanziaNell’anno scolastico 2003/2004 sono state Nell’anno scolastico 2003/2004 sono state 1.2161.216 le le

scuole d’infanzia non statali attive sul territorio veneto.scuole d’infanzia non statali attive sul territorio veneto.Padova e Treviso sono le province con più alta Padova e Treviso sono le province con più alta

percentuale di scuole presenti.percentuale di scuole presenti.

Distribuzione provinciale delle scuole d'infanzia non statali del Veneto - Anno scolastico 2003/2004

ROVIGO:6,4%

TREVISO: 20,0%

VENEZIA: 14,0%

VICENZA: 16,6%

PADOVA: 20,1%

BELLUNO: 3,5%VERONA:

19,4%

Page 64: Analisi sociodemografica e servizi per linfanzia e per ladolescenza del Veneto TURTURRO LAURAn. 545301 OLLOSU ELENAn. 548618 MINUTE MICHELAn. 544647 MISCIOSCIA.

L’83% dei comuni ha almeno una scuola L’83% dei comuni ha almeno una scuola d’infanzia non statale, e nel 22% dei casi d’infanzia non statale, e nel 22% dei casi tali scuole sono in numero superiore a 3.tali scuole sono in numero superiore a 3.

Negli ultimi 4 anni si è verificato un aumento Negli ultimi 4 anni si è verificato un aumento sia delle sezioni, che dei posti disponibili.sia delle sezioni, che dei posti disponibili.

Il 60% dei Il 60% dei gestori del serviziogestori del servizio è rappresentato è rappresentato da Enti religiosi, il 20% da associazioni. Tale da Enti religiosi, il 20% da associazioni. Tale composizione si differenzia, però, a livello composizione si differenzia, però, a livello provinciale (Enti religiosi: a Padova provinciale (Enti religiosi: a Padova gestiscono l’84% delle scuole, a Verona solo gestiscono l’84% delle scuole, a Verona solo l’8%).l’8%).

Il 96,7% delle scuole d’infanzia non statali del Il 96,7% delle scuole d’infanzia non statali del Veneto ha la Veneto ha la parità scolasticaparità scolastica (riceve alcuni (riceve alcuni contributi statali).contributi statali).

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Il personale è costituito da insegnanti Il personale è costituito da insegnanti (45,9%), direttrice, amministrativi, (45,9%), direttrice, amministrativi, inservienti e cuoche.inservienti e cuoche.

Il numero medio di Il numero medio di insegnanti per sezioneinsegnanti per sezione è è 1,401,40; mentre il numero medio di ; mentre il numero medio di iscritti iscritti per insegnanteper insegnante è è 16,6216,62. Quest’ultimo . Quest’ultimo dato varia a seconda della provincia.dato varia a seconda della provincia.

Circa l’88% delle scuole organizza corsi di Circa l’88% delle scuole organizza corsi di formazione per genitori, rivolgendosi formazione per genitori, rivolgendosi anche ad esperti esterni.anche ad esperti esterni.

Il costo medio mensile a bambino è pari a Il costo medio mensile a bambino è pari a

€ € 211,42.211,42.

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I servizi sostitutivi della I servizi sostitutivi della famigliafamiglia

Le Le strutture residenziali per minoristrutture residenziali per minori del Veneto del Veneto ammontano a ammontano a 273273; 56 in più rispetto al 2003.; 56 in più rispetto al 2003.

Distribuzione provinciale delle strutture residenziali per minori - Anno 2004

VERONA: 6624%

BELLUNO: 41%

PADOVA: 7328%

ROVIGO: 62%

TREVISO: 2810%

VENEZIA: 2710%

VICENZA: 6925%

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Le strutture residenziali per Le strutture residenziali per minori del Venetominori del Veneto

La tipologia delle strutture di accoglienza nel La tipologia delle strutture di accoglienza nel Veneto vede la netta prevalenza di Veneto vede la netta prevalenza di comunità alloggio residenziali, gruppi comunità alloggio residenziali, gruppi famiglia e case famiglia, che insieme famiglia e case famiglia, che insieme rappresentano il 74,4% del totale.rappresentano il 74,4% del totale.

Nel 2004 circa il 38% dei centri servizi sono Nel 2004 circa il 38% dei centri servizi sono gestiti da Enti religiosi, seguiti dalle gestiti da Enti religiosi, seguiti dalle associazioni e dalle cooperative sociali.associazioni e dalle cooperative sociali.

I centri servizio sono suddivisi in I centri servizio sono suddivisi in 3 categorie3 categorie: : centri per maschi (15,6%), per femmine centri per maschi (15,6%), per femmine (11,4%) o per entrambi (73%).(11,4%) o per entrambi (73%).

Page 68: Analisi sociodemografica e servizi per linfanzia e per ladolescenza del Veneto TURTURRO LAURAn. 545301 OLLOSU ELENAn. 548618 MINUTE MICHELAn. 544647 MISCIOSCIA.

Tipologia di strutture residenzialiTipologia di strutture residenzialiper minori del Venetoper minori del Veneto

            TotaleTotale

  Centro o servizio di pronta Centro o servizio di pronta

accoglienzaaccoglienza 22

   Comunità alloggio residenzialeComunità alloggio residenziale 9292

   Gruppo famigliaGruppo famiglia 3636

   Casa famigliaCasa famiglia 7575

   Comunità terapeutica riabilitativaComunità terapeutica riabilitativa 44

   Appartamento di sgancioAppartamento di sgancio 77

   mamma/bambinomamma/bambino 4848

   Struttura residenziale per disabiliStruttura residenziale per disabili 99

   TotaleTotale 273273

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CLASSE DI ETÀ DEGLI UTENTI:CLASSE DI ETÀ DEGLI UTENTI:

Oltre il 60% dei centri accoglie ragazzi tra i 6 e i 17 Oltre il 60% dei centri accoglie ragazzi tra i 6 e i 17 anni, mentre il 43,5% bambini nella fascia più anni, mentre il 43,5% bambini nella fascia più giovane.giovane.

Le varie tipologie dei centri hanno diverse esigenze: per Le varie tipologie dei centri hanno diverse esigenze: per questo nei centri e servizi di pronta accoglienza l’80% questo nei centri e servizi di pronta accoglienza l’80% degli operatori lavora a tempo pieno, mentre negli degli operatori lavora a tempo pieno, mentre negli appartamenti di sgancio il 90% lavora part-time.appartamenti di sgancio il 90% lavora part-time.

Anche la composizione del personale varia a seconda Anche la composizione del personale varia a seconda del tipo di rapporto lavorativo.del tipo di rapporto lavorativo.

0 - 5 ANNI: 43,5%0 - 5 ANNI: 43,5% 6-13 ANNI: 62%6-13 ANNI: 62%14-17 ANNI: 65,7%14-17 ANNI: 65,7%18-21 ANNI: 32,8%18-21 ANNI: 32,8%Altra Classe: 25,1%Altra Classe: 25,1%

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La maggior parte degli operatori (43%) sono volontari, La maggior parte degli operatori (43%) sono volontari, gli altri sono lavoratori dipendenti, obiettori, religiosi gli altri sono lavoratori dipendenti, obiettori, religiosi o altri consulenti o collaboratori.o altri consulenti o collaboratori.

Gli operatori svolgono funzione educativa, di Gli operatori svolgono funzione educativa, di coordinatore, amministrativa o terapeutica.coordinatore, amministrativa o terapeutica.

L’L’attività organizzativaattività organizzativa delle strutture residenziali delle strutture residenziali per minori è suddivisa in:per minori è suddivisa in:

progetto di comunitàprogetto di comunità(che definisce obiettivi, risorse, modalità (che definisce obiettivi, risorse, modalità

d’intervento)d’intervento)

carta serviziocarta servizio(che definisce i criteri per l’accesso alla comunità)(che definisce i criteri per l’accesso alla comunità)

cartella personalecartella personale

registro ospitiregistro ospiti

attività di supervisioneattività di supervisione..

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In quasi tutte le strutture è presente il Progetto In quasi tutte le strutture è presente il Progetto Educativo Individualizzato (Educativo Individualizzato (PEIPEI), che riporta ), che riporta gli obiettivi, i tempi, le attività, le modalità di gli obiettivi, i tempi, le attività, le modalità di verifica e il referente per ogni accoglienza.verifica e il referente per ogni accoglienza.

La La retta media regionaleretta media regionale è pari a 62,78 € per è pari a 62,78 € per gli utenti residenziali, variabile dal minimo di gli utenti residenziali, variabile dal minimo di una struttura di Rovigo ( 5,00 € ), al massimo una struttura di Rovigo ( 5,00 € ), al massimo di un centro di Venezia ( 214,70 € ).di un centro di Venezia ( 214,70 € ).

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Le équipe adozioniLe équipe adozioni

Nel Veneto l’équipe adozione del consultorio Nel Veneto l’équipe adozione del consultorio familiare è preposta ad familiare è preposta ad informare e informare e sensibilizzare le coppiesensibilizzare le coppie sull’adozione sull’adozione internazionale e sulle relative procedure internazionale e sulle relative procedure (soprattutto attraverso la diffusione di una (soprattutto attraverso la diffusione di una guida regionale), a svolgere l’indagine psico-guida regionale), a svolgere l’indagine psico-sociale sugli aspiranti genitori adottivi, a sociale sugli aspiranti genitori adottivi, a seguire gli affidi preadottivi e a vigilare sugli seguire gli affidi preadottivi e a vigilare sugli inserimenti.inserimenti.

Nel 2004 le Nel 2004 le équipe adozioni attiveéquipe adozioni attive sul sul territorio veneto sono territorio veneto sono 2626, con un totale di , con un totale di 105 assistenti sociali e 110 psicologi.105 assistenti sociali e 110 psicologi.

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Le coppie partecipano ad un corso di Le coppie partecipano ad un corso di informazione e sensibilizzazione di 12 ore informazione e sensibilizzazione di 12 ore presso il consultorio e altre 16 presso un presso il consultorio e altre 16 presso un Ente autorizzato.Ente autorizzato.

La regione prevede un contributo alla spesa La regione prevede un contributo alla spesa sostenuta dalla coppia di 103,29 €. Nel 2004 sostenuta dalla coppia di 103,29 €. Nel 2004 sono stati assegnati 576 contributi e sono sono stati assegnati 576 contributi e sono stati realizzati stati realizzati 148 corsi di informazione148 corsi di informazione per per 1.102 coppie.1.102 coppie.

Una volta frequentato il corso la coppia invia Una volta frequentato il corso la coppia invia la dichiarazione di disponibilità all’adozione la dichiarazione di disponibilità all’adozione al Tribunale per i minorenni di Venezia, il al Tribunale per i minorenni di Venezia, il quale incarica l’équipe adozioni di effettuare quale incarica l’équipe adozioni di effettuare lo studio di coppia.lo studio di coppia.

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I consultori familiariI consultori familiari

Il consultorio familiare si attesta nella Regione Il consultorio familiare si attesta nella Regione Veneto come un servizio ad alta Veneto come un servizio ad alta integrazione socio-sanitariaintegrazione socio-sanitaria e come e come osservatorio privilegiato proprio delle osservatorio privilegiato proprio delle strutture familiari e delle sue strutture familiari e delle sue problematiche, seguendo la famiglia nelle problematiche, seguendo la famiglia nelle diverse fasi del ciclo di vita dell’individuo.diverse fasi del ciclo di vita dell’individuo.

I I 110 consultori familiari110 consultori familiari presenti nelle 21 presenti nelle 21 diverse Ulss del Veneto si occupano sia di diverse Ulss del Veneto si occupano sia di prestazioni specialistiche, sia di prevenzione prestazioni specialistiche, sia di prevenzione e di presa in carico delle crisi evolutive.e di presa in carico delle crisi evolutive.

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Lo standard regionale è di 40-50.000 abitanti Lo standard regionale è di 40-50.000 abitanti per servizio, ma varia molto nelle diverse Ulss.per servizio, ma varia molto nelle diverse Ulss.

In particolare si evidenziano le Ulss 2 di Feltre e In particolare si evidenziano le Ulss 2 di Feltre e la 6 di Vicenza, in cui il numero medio di la 6 di Vicenza, in cui il numero medio di abitanti per équipe supera la soglia dei abitanti per équipe supera la soglia dei 70.000, e le Ulss 12, 13 e 18 che hanno un 70.000, e le Ulss 12, 13 e 18 che hanno un bacino di utenza inferiore ai 30.000 abitanti.bacino di utenza inferiore ai 30.000 abitanti.

Il personale è composto da: ginecologi, Il personale è composto da: ginecologi, psicologi, infermieri, ostetriche, consulenti psicologi, infermieri, ostetriche, consulenti legali, assistenti sociali, sociologi e legali, assistenti sociali, sociologi e pedagogisti, e raggiunge le 660 unità nel pedagogisti, e raggiunge le 660 unità nel 2004.2004.

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UtenzaUtenzaLa composizione dell’utenza che si rivolge ai La composizione dell’utenza che si rivolge ai

consultori ha subito un progressivo consultori ha subito un progressivo sbilanciamento a favore della categoria dei sbilanciamento a favore della categoria dei nuclei familiarinuclei familiari e delle e delle coppiecoppie, a svantaggio delle , a svantaggio delle donne, che comunque mantengono la donne, che comunque mantengono la percentuale più alta di richiesta, ed è costituita percentuale più alta di richiesta, ed è costituita soprattutto da persone di età compresa soprattutto da persone di età compresa tra i 25 tra i 25 e i 44 annie i 44 anni..

Il 76% degli utenti proviene da comuni del bacino Il 76% degli utenti proviene da comuni del bacino di utenza del consultorio (forte valenza locale).di utenza del consultorio (forte valenza locale).

La categoria degli stranieri raggiunge il 10% del La categoria degli stranieri raggiunge il 10% del totale degli utenti (2 punti percentuale in più totale degli utenti (2 punti percentuale in più rispetto all’anno precedente).rispetto all’anno precedente).

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I casi registrati nel 2004 sono poco meno di I casi registrati nel 2004 sono poco meno di 150 150 milamila, relativi per l’80% a prestazioni ostetriche e , relativi per l’80% a prestazioni ostetriche e ginecologiche e per il restante 20% a prestazioni ginecologiche e per il restante 20% a prestazioni psicologiche e sociali. Tra il 2001 e il 2004 sono psicologiche e sociali. Tra il 2001 e il 2004 sono aumentate le prestazioni riguardanti i problemi di aumentate le prestazioni riguardanti i problemi di affidamento dei figli nei casi di separazione o affidamento dei figli nei casi di separazione o divorzio dei genitori e diminuiti i servizi inerenti divorzio dei genitori e diminuiti i servizi inerenti alle domande di adozione e di affido preadottivo.alle domande di adozione e di affido preadottivo.

I servizi consultoriali di tutte le Ulss venete hanno I servizi consultoriali di tutte le Ulss venete hanno svolto svolto attività di informazione e di educazione alla attività di informazione e di educazione alla salutesalute, promuovendo 5.432 incontri con la , promuovendo 5.432 incontri con la popolazione; la tematica prevalente è stata quella popolazione; la tematica prevalente è stata quella relativa all’educazione sessuale. Sono state relativa all’educazione sessuale. Sono state organizzate anche organizzate anche attività di gruppoattività di gruppo quali corsi di quali corsi di preparazione al parto e incontri su adozione e preparazione al parto e incontri su adozione e affido.affido.

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Attività dei consultori familiari Attività dei consultori familiari pubblici Anno 2004pubblici Anno 2004

NUMERO ÉQUIPESNUMERO ÉQUIPES 110110

-residenti per équipe-residenti per équipe 42.20842.208

-famiglie per équipe-famiglie per équipe 16.84516.845

NUMERO SEDINUMERO SEDI 150150

-residenti per sede-residenti per sede 30.95330.953

-donne 15-49 per sede-donne 15-49 per sede 7.3527.352

-famiglie per sede-famiglie per sede 12.35312.353

NUMERO CASI TRATTATINUMERO CASI TRATTATI     148.985148.985

-prestazioni ostetriche e -prestazioni ostetriche e ginecologicheginecologiche 120.394120.394

-prestazioni psicologiche e sociali-prestazioni psicologiche e sociali 28.59128.591

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I progetti a favore I progetti a favore dell’infanzia e dell’infanzia e

dell’adolescenzadell’adolescenza

Il nuovo piano biennale infanzia e Il nuovo piano biennale infanzia e adolescenza ex legge 285/97adolescenza ex legge 285/97

MARINA MISCIOSCIA n. 548602MARINA MISCIOSCIA n. 548602

Page 80: Analisi sociodemografica e servizi per linfanzia e per ladolescenza del Veneto TURTURRO LAURAn. 545301 OLLOSU ELENAn. 548618 MINUTE MICHELAn. 544647 MISCIOSCIA.

La Regione Veneto ha finanziato il primo anno La Regione Veneto ha finanziato il primo anno del nuovo biennio di attività progettuale ex del nuovo biennio di attività progettuale ex legge 285/97 e ciò ha consentito la legge 285/97 e ciò ha consentito la prosecuzione della progettazione nel territorio prosecuzione della progettazione nel territorio regionale di azioni e progetti orientati alla regionale di azioni e progetti orientati alla promozione dei diritti dell’infanzia e promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.dell’adolescenza.

I progetti (secondo i criteri e i vincoli dettati I progetti (secondo i criteri e i vincoli dettati dalla regione) si inseriscono all’interno di un dalla regione) si inseriscono all’interno di un contesto di promozione e sostegno della contesto di promozione e sostegno della famiglia e della genitorialità nelle sue famiglia e della genitorialità nelle sue molteplici realizzazioni ed espressioni molteplici realizzazioni ed espressioni (naturale-biologica, affidataria, adottiva, della (naturale-biologica, affidataria, adottiva, della comunità educante in generale).comunità educante in generale).

Page 81: Analisi sociodemografica e servizi per linfanzia e per ladolescenza del Veneto TURTURRO LAURAn. 545301 OLLOSU ELENAn. 548618 MINUTE MICHELAn. 544647 MISCIOSCIA.

Area A: Area A: Supporto alla Supporto alla genitorialità in situazioni genitorialità in situazioni di normalità e di disagio.di normalità e di disagio.

Area B:Area B: Valorizzazione Valorizzazione della genitorialità sociale della genitorialità sociale espressa attraverso le reti espressa attraverso le reti

di famiglie,e di famiglie,e l’associazionismo familiare.l’associazionismo familiare.

Area C:Area C: Comunità,scuola, Comunità,scuola, famiglia:collaborazioni tra famiglia:collaborazioni tra

le diverse agenzie le diverse agenzie formative del territorioformative del territorio

Tipologia di interventi Tipologia di interventi possibili.possibili.

Tipologia di interventi Tipologia di interventi possibili.possibili.

Tipologia di interventi Tipologia di interventi possibili.possibili.

Attivazione di progetti Attivazione di progetti orientati orientati

all’accompagnamento all’accompagnamento delle famiglie nello delle famiglie nello

svolgimento dei compiti svolgimento dei compiti educativi. Individuazione educativi. Individuazione e promozione di forme e promozione di forme innovative di supporto innovative di supporto

alla genitorialità per alla genitorialità per realtà familiari realtà familiari problematiche.problematiche.

Potenziamento e Potenziamento e promozione di interventi promozione di interventi

socio-educativi per favorire socio-educativi per favorire forme di accoglienza del forme di accoglienza del minore della famiglia in minore della famiglia in

difficoltà, in una rete difficoltà, in una rete integrata di servizi e con integrata di servizi e con

particolare riferimento alla particolare riferimento alla promozione e promozione e

valorizzazione dell’affido valorizzazione dell’affido familiare e delle reti di familiare e delle reti di

associazionismo familiareassociazionismo familiare

Attivazione di progetti Attivazione di progetti coordinati per la coordinati per la

promozione di reti promozione di reti territoriali,in collaborazione territoriali,in collaborazione

tra tra famiglie,associazionismo, famiglie,associazionismo, scuole dell’infanzia, scuole scuole dell’infanzia, scuole elementari e medie, scuole elementari e medie, scuole

superiori, altre agenzie superiori, altre agenzie formative territoriali, per la formative territoriali, per la

realizzazione di spazi e realizzazione di spazi e progetti educativi finalizzati progetti educativi finalizzati

alla crescita consapevole alla crescita consapevole dell’infanzia e alla dell’infanzia e alla

creazione di rapporti e creazione di rapporti e relazioni inclusive tra relazioni inclusive tra territorio e agenzie territorio e agenzie

formative territoriali anche formative territoriali anche con l’obiettivo di facilitare con l’obiettivo di facilitare l’inserimento lavorativo in l’inserimento lavorativo in

apprendistato o altre forme apprendistato o altre forme protette di lavoro per protette di lavoro per

giovani problematici non giovani problematici non rientranti nelle categorie rientranti nelle categorie

protette.protette.

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Il ruolo dell’osservatorio:Il ruolo dell’osservatorio:

Tale osservatorio regionale per l’infanzia e Tale osservatorio regionale per l’infanzia e l’adolescenza ha un ruolo di monitoraggio e di l’adolescenza ha un ruolo di monitoraggio e di valutazione delle progettualità del territorio.valutazione delle progettualità del territorio.

L’osservazione avviene attraverso la L’osservazione avviene attraverso la compilazione di una scheda i monitoraggio compilazione di una scheda i monitoraggio che rileva le principali informazioni che rileva le principali informazioni riguardanti il progetto.riguardanti il progetto.

E’ somministrata periodicamente a ciascun E’ somministrata periodicamente a ciascun referente dei 21 ambiti territoriali.referente dei 21 ambiti territoriali.

La scheda, suddivisa in 7 sezioni, consente La scheda, suddivisa in 7 sezioni, consente l’analisi dettagliata della strutturazione di l’analisi dettagliata della strutturazione di ciascun progetto finanziato ed attivato. ciascun progetto finanziato ed attivato.

Page 83: Analisi sociodemografica e servizi per linfanzia e per ladolescenza del Veneto TURTURRO LAURAn. 545301 OLLOSU ELENAn. 548618 MINUTE MICHELAn. 544647 MISCIOSCIA.

Le sezioni sono le seguenti:Le sezioni sono le seguenti:

Sezione ASezione A Informazioni sul progetto Informazioni sul progetto

Sezione BSezione B Risultati attesi Risultati attesi

Sezione CSezione C Utenza Utenza

Sezione DSezione D Amministrazione Amministrazione

Sezione ESezione E Azione di monitoraggio e Azione di monitoraggio e valutazione effettuate sul valutazione effettuate sul progettoprogetto

Sezione FSezione F Lavoro di rete Lavoro di rete

Sezione GSezione G Positività/criticità Positività/criticità

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Queste sono le tipologie di progetti attuati Queste sono le tipologie di progetti attuati nelle seguenti percentuali:nelle seguenti percentuali:

Progetti del primo Biennio ex L.285/97 per area d'intervento

35%

5%30%

30%

Area C (comunità,scuola, famiglia)

Misto

Area A (supportogenitorialità)

Area B(valorizzazionegenitorialitàsociale,reti)

Page 85: Analisi sociodemografica e servizi per linfanzia e per ladolescenza del Veneto TURTURRO LAURAn. 545301 OLLOSU ELENAn. 548618 MINUTE MICHELAn. 544647 MISCIOSCIA.

Il numero totale di progetti attivati Il numero totale di progetti attivati 5656

Vi è stata una riduzione rispetto ai Vi è stata una riduzione rispetto ai precedenti piani area minori attuati, precedenti piani area minori attuati, ciò è dovuto ai limiti imposti dalla dgr ciò è dovuto ai limiti imposti dalla dgr 4222/03 che ha favorito macro 4222/03 che ha favorito macro progettualità in tre aree inerenti la progettualità in tre aree inerenti la genitorialità con una possibilità di genitorialità con una possibilità di realizzare al massimo tre progetti.realizzare al massimo tre progetti.

Page 86: Analisi sociodemografica e servizi per linfanzia e per ladolescenza del Veneto TURTURRO LAURAn. 545301 OLLOSU ELENAn. 548618 MINUTE MICHELAn. 544647 MISCIOSCIA.

è stata imposta la è stata imposta la compartecipazione al compartecipazione al finanziamento dei progetti da finanziamento dei progetti da parte dei territori che dovevano parte dei territori che dovevano garantire un contributo pari al 20 garantire un contributo pari al 20 % che poteva sostanziarsi anche % che poteva sostanziarsi anche nella messa a disposizione di nella messa a disposizione di risorse umane, attrezzature e risorse umane, attrezzature e locali.locali.

Page 87: Analisi sociodemografica e servizi per linfanzia e per ladolescenza del Veneto TURTURRO LAURAn. 545301 OLLOSU ELENAn. 548618 MINUTE MICHELAn. 544647 MISCIOSCIA.

Nell’area ANell’area A abbiamo l’attivazione di interventi abbiamo l’attivazione di interventi di educativa domiciliare e la realizzazione di di educativa domiciliare e la realizzazione di spazi ascolto e spazi incontro.spazi ascolto e spazi incontro.

Nell’area BNell’area B abbiamo la promozione e la abbiamo la promozione e la sensibilizzazione in tema di affido familiare sensibilizzazione in tema di affido familiare e la valorizzazione della genitorialità sociale e la valorizzazione della genitorialità sociale attraverso la costituzione di reti di famiglie attraverso la costituzione di reti di famiglie e in una certa misura anche la formazione e in una certa misura anche la formazione degli operatori e delle famiglie.degli operatori e delle famiglie.

Nell’area CNell’area C si caratterizza per la realizzazione si caratterizza per la realizzazione di laboratori, centri di aggregazione per di laboratori, centri di aggregazione per adolescenti e preadolescenti interventi di adolescenti e preadolescenti interventi di mediazione linguistica culturalemediazione linguistica culturale

Page 88: Analisi sociodemografica e servizi per linfanzia e per ladolescenza del Veneto TURTURRO LAURAn. 545301 OLLOSU ELENAn. 548618 MINUTE MICHELAn. 544647 MISCIOSCIA.

Stato di avanzamento dei progetti 1° anno.

5,5% 1,8%

30,9%

61%Fase operativa

Concluso

Fase finale

Fase iniziale

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Il Il 30,9%30,9% dei progetti è ancora in fase dei progetti è ancora in fase iniziale (luglio 2005); ciò è dovuto al iniziale (luglio 2005); ciò è dovuto al fatto che in alcuni ambiti si sono fatto che in alcuni ambiti si sono verificati dei passaggi di referenza verificati dei passaggi di referenza tecnica ed amministrativa per la tecnica ed amministrativa per la gestione del Piano Area Minori ex gestione del Piano Area Minori ex L.285/97 che hanno provocato un L.285/97 che hanno provocato un rallentamento della fase di rallentamento della fase di realizzazione di tali progetti .realizzazione di tali progetti .

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Sono state rilevate due tematiche Sono state rilevate due tematiche importanti:importanti:

1)1) Quella della genitorialità e del Quella della genitorialità e del sostegno alla genitorialità nella sostegno alla genitorialità nella normalità, nel disagio e nella normalità, nel disagio e nella promozione della genitorialità sociale;promozione della genitorialità sociale;

2)2) Quella della rete intesa come Quella della rete intesa come modalità di approccio al problema e modalità di approccio al problema e come presa in carico delle situazioni come presa in carico delle situazioni complesse. complesse.

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1^ pianificazione- triennio 1997/99

Servizi di sostegno alla relazione genitori-figli di contrasto alla povertà nonché misure alternative al ricovero dei minori in istituti educativo-assistenziali.

Innovazione e sperimentazione di servizi socio-educativi per la prima infanzia.

Servizi ricreativi ed educativi per il tempo libero.

Azioni positive per la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.Servizi per il sostegno economico e non a famiglie affidatarie o naturali con all’interno disabili in età evolutiva.

2^ pianificazione- triennio 2000/2002

Sostegno alla genitorialità.

Riconoscimento delle esigenze in età adolescenziale.

Promozione della mediazione familiare.

Promozione della mediazione culturale.

3^ pianificazione- biennio 2003/2004

Sostegno alla genitorialità in situazioni di normalità e di disagio.Valorizzazione della genitorialità sociale espressa attraverso le reti di famiglie e l’associazionismo famigliare.

Comunità, scuola, famiglia: collaborazioni tra le diverse agenzie formative del territorio.

Progettazione mista.

33%

16%

40%

35%

5%

30%27%5%

14%30%

30%

35%

5%

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PROGETTO PILOTAPROGETTO PILOTA“RETI DI FAMIGLIE, RETI DI “RETI DI FAMIGLIE, RETI DI

SOLIDARIETA’ PER SOLIDARIETA’ PER L’INFANZIA E L’INFANZIA E

L’ADOLESCENZA”L’ADOLESCENZA”

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Grazie ad un progetto pilota regionale, Grazie ad un progetto pilota regionale, promosso attraverso l’Osservatorio promosso attraverso l’Osservatorio regionale per l’infanzia e l’adolescenza, regionale per l’infanzia e l’adolescenza, la Regione Veneto ha inteso sollecitare la Regione Veneto ha inteso sollecitare i territori a censire tutte le risorse i territori a censire tutte le risorse esistenti a favore della famiglia (gruppi esistenti a favore della famiglia (gruppi di volontariato, associazione, reti di volontariato, associazione, reti informali ecc.) e a mobilitare la loro informali ecc.) e a mobilitare la loro sinergia a favore della creazione di reti sinergia a favore della creazione di reti di solidarietà stabili sul territorio.di solidarietà stabili sul territorio.

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Sono stati 9 i progetti approvati in Sono stati 9 i progetti approvati in ambito di questa iniziativa.ambito di questa iniziativa.

I vari progetti hanno evidenziato come I vari progetti hanno evidenziato come l’intervento prioritario nei confronti l’intervento prioritario nei confronti della famiglia sia di tipo culturale, della famiglia sia di tipo culturale, ossia si è potuto prendere coscienza ossia si è potuto prendere coscienza del fatto che la famiglia è la del fatto che la famiglia è la principale risorsa della società, e che principale risorsa della società, e che la società cresce e si sviluppa se la società cresce e si sviluppa se cresce la famiglia, che l’una non può cresce la famiglia, che l’una non può svilupparsi senza l’altra.svilupparsi senza l’altra.

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“ “ l’esperienza fatta si è dimostrata l’esperienza fatta si è dimostrata particolarmente positiva in quanto il progetto particolarmente positiva in quanto il progetto ha catalizzato energie positive già presenti ha catalizzato energie positive già presenti nella società (famiglie, privati, istituzioni, nella società (famiglie, privati, istituzioni, gruppi ecc..) e le ha collegate fra loro gruppi ecc..) e le ha collegate fra loro orientandole al raggiungimento di obiettivi orientandole al raggiungimento di obiettivi condivisi, potenziando implicitamente il condivisi, potenziando implicitamente il raggio di azione di ciascuno. Questa raggio di azione di ciascuno. Questa esperienza ha arricchito ciascuno e ha dato esperienza ha arricchito ciascuno e ha dato evidenza delle potenzialità grandissime del evidenza delle potenzialità grandissime del lavoro di rete, tanto che molti soggetti lavoro di rete, tanto che molti soggetti coinvolti desiderano rendere stabile questa coinvolti desiderano rendere stabile questa esperienza…” ( I Sassolini di Pollicino).esperienza…” ( I Sassolini di Pollicino).

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LE SECONDE GENERAZIONI LE SECONDE GENERAZIONI DI IMMIGRATI IN ITALIA E IN DI IMMIGRATI IN ITALIA E IN

VENETOVENETO

A cura di Gianpiero Dalla Zanna (Università degli studi di Padova)

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Nei paesi dove sono stati garantiti gli ingressi Nei paesi dove sono stati garantiti gli ingressi agli stranieri, la qualità della vita è agli stranieri, la qualità della vita è fortemente legata alla modalità fortemente legata alla modalità d’integrazione dei figli degl’immigrati. La d’integrazione dei figli degl’immigrati. La prima generazione G1 è disposta a fare lavori prima generazione G1 è disposta a fare lavori pesanti e poco pagati, consapevole della pesanti e poco pagati, consapevole della necessità di cominciare con “la gavetta”. Per necessità di cominciare con “la gavetta”. Per i figli degli immigrati G2 le cose sono molto i figli degli immigrati G2 le cose sono molto diverse. Essi vivono la loro infanzia e diverse. Essi vivono la loro infanzia e adolescenza a contatto con una società ricca adolescenza a contatto con una società ricca e con coetanei autoctoni sui quali i genitori e con coetanei autoctoni sui quali i genitori riversano aspettative, sogni, desideri di riversano aspettative, sogni, desideri di riscatto sociale. La conseguenza è quella che riscatto sociale. La conseguenza è quella che le G2 sono poco disponibili ad accettare le G2 sono poco disponibili ad accettare condizioni di vita e di lavoro come quelle condizioni di vita e di lavoro come quelle delle G1. Molto spesso le g2 sono costrette a delle G1. Molto spesso le g2 sono costrette a ridimensionare i loro sogni e le loro ridimensionare i loro sogni e le loro aspettative e ciò porta ad un meccanismo di aspettative e ciò porta ad un meccanismo di insoddisfazione, rancore e frustrazione.insoddisfazione, rancore e frustrazione.

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L’assimilazione delle G2 è quindi necessaria L’assimilazione delle G2 è quindi necessaria ma il più delle volte avviene solo in alcuni ma il più delle volte avviene solo in alcuni ambiti di vita e non in tutti. Se le G2 sono ambiti di vita e non in tutti. Se le G2 sono dis-integrate, rischiano di vivere male, dis-integrate, rischiano di vivere male, sviluppando processi di sviluppando processi di Downward Downward assimilationassimilation, diventano delle vere e , diventano delle vere e proprie bombe sociali (creano razzismo, e proprie bombe sociali (creano razzismo, e disordine pubblico). Per evitare che ciò disordine pubblico). Per evitare che ciò accada devono essere alla pari con gli accada devono essere alla pari con gli autoctoni in modo tale da favorire una autoctoni in modo tale da favorire una sana competizione sociale.sana competizione sociale.

Le G2 in Italia sono sempre più numerose e Le G2 in Italia sono sempre più numerose e in continua crescita è quindi necessario in continua crescita è quindi necessario attuare delle azioni pubbliche che attuare delle azioni pubbliche che favoriscano un integrazione.favoriscano un integrazione.

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Negli Usa l’immigrazione ha una lunga Negli Usa l’immigrazione ha una lunga storia. L’integrazione delle G2 vive storia. L’integrazione delle G2 vive momenti di contrasto a grandi momenti di contrasto a grandi successi si accompagnano disastri successi si accompagnano disastri veri e propri. Inoltre in america le veri e propri. Inoltre in america le condizioni delle G2 sono fortemente condizioni delle G2 sono fortemente determinate da tratti ascritti.determinate da tratti ascritti.

Oggi negli USA vivono 30 milioni di Oggi negli USA vivono 30 milioni di persone nate altrove, e un americano persone nate altrove, e un americano under 18 su cinque è nato all’estero under 18 su cinque è nato all’estero o da genitori provenienti dall’estero.o da genitori provenienti dall’estero.

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Questi ragazzi per potersi integrare Questi ragazzi per potersi integrare devono superare tre ostacoli:devono superare tre ostacoli:

1)le discriminazioni di razza;1)le discriminazioni di razza;

2) un mercato di lavoro “a 2) un mercato di lavoro “a clessidra”; (gran parte dei nuovi clessidra”; (gran parte dei nuovi posti di lavoro sono creati nei servizi, posti di lavoro sono creati nei servizi, poiché parte dell’industria si è poiché parte dell’industria si è trasferita nei paesi a minor costo del trasferita nei paesi a minor costo del lavoro.)lavoro.)

3) la ghettizzazione della società 3) la ghettizzazione della società americana.americana.

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Un altro problema da non sottovalutare è Un altro problema da non sottovalutare è quella della segmentazione territoriale quella della segmentazione territoriale della società americana. Secondo il Boreau della società americana. Secondo il Boreau of the Census, nel marzo del 2002 il 40% of the Census, nel marzo del 2002 il 40% delle famiglie recentemente immigrate delle famiglie recentemente immigrate risiedeva nel centro delle città, dove vivono risiedeva nel centro delle città, dove vivono i poveri. Di conseguenza gran parte dei figli i poveri. Di conseguenza gran parte dei figli di immigrati sono invischiati in processi di di immigrati sono invischiati in processi di Downward assimilationDownward assimilation. . Paradossalmente frequentare la scuola di Paradossalmente frequentare la scuola di questi quartieri è un fattore di rischio per i questi quartieri è un fattore di rischio per i figli delle buone famiglie immigrate che figli delle buone famiglie immigrate che possono venire a contatti con gang possono venire a contatti con gang criminali e con il mondo della droga.criminali e con il mondo della droga.

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La caduta delle G2 è legata spirali di criminalità, al paese La caduta delle G2 è legata spirali di criminalità, al paese di provenienza, alla scuola frequentata e al capitale di provenienza, alla scuola frequentata e al capitale umano della famiglia di provenienza. Il successo è umano della famiglia di provenienza. Il successo è dovuto al sostegno di una fitta rete di supporto sociale dovuto al sostegno di una fitta rete di supporto sociale e familiare nel periodo “sensibile” dell’adolescenza.e familiare nel periodo “sensibile” dell’adolescenza.

In Italia non esiste una consolidata tradizione razzista e i In Italia non esiste una consolidata tradizione razzista e i casi di aggressione alle persone di pelle non bianca casi di aggressione alle persone di pelle non bianca sono molto limitate. Il rischio razzista potrà svilupparsi sono molto limitate. Il rischio razzista potrà svilupparsi in futuro quando le G2 cercheranno di uscire dalla loro in futuro quando le G2 cercheranno di uscire dalla loro situazione di integrati subalterni che ha caratterizzato situazione di integrati subalterni che ha caratterizzato i loro genitori.i loro genitori.

In Italia le scuole primarie sono in gran maggioranza In Italia le scuole primarie sono in gran maggioranza territoriali raccogliendo, quindi, tutti i coetanei di un territoriali raccogliendo, quindi, tutti i coetanei di un paese o di un quartiere, interclassiste e, dove vivono paese o di un quartiere, interclassiste e, dove vivono gli immigrati, interetniche.gli immigrati, interetniche.

Inoltre l’organizzazione familista e corporativa della Inoltre l’organizzazione familista e corporativa della società italiana può essere d’ostacolo alle strategie di società italiana può essere d’ostacolo alle strategie di mobilità degli immigrati, che meno degli altri possono mobilità degli immigrati, che meno degli altri possono giovarsi di risorse ascritte.giovarsi di risorse ascritte.

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LA SCUOLA: UNA POSSIBILE LA SCUOLA: UNA POSSIBILE “VIA ITALIANA” “VIA ITALIANA”

ALL’INTEGRAZIONEALL’INTEGRAZIONE..

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La gran diffusione in Italia della scuola La gran diffusione in Italia della scuola pubblica, in prevalenza interclassista fa sì pubblica, in prevalenza interclassista fa sì che il giovane straniero si trovi subito che il giovane straniero si trovi subito immerso, per 5-7 ore al giorno, in un immerso, per 5-7 ore al giorno, in un ambiente protetto, in cui convivono ricchi e ambiente protetto, in cui convivono ricchi e poveri, e la qualità della scuola è spinta in poveri, e la qualità della scuola è spinta in alto dal controllo sugli insegnanti e alto dal controllo sugli insegnanti e sull’intero sistema messi in atto dai ricchi e sull’intero sistema messi in atto dai ricchi e dai genitori più istruiti. E’ raro che attraverso dai genitori più istruiti. E’ raro che attraverso la scuola passi la la scuola passi la downward assimilationdownward assimilation. . In Italia la scuola può essere strada maestra In Italia la scuola può essere strada maestra verso l’ascesa e il riscatto sociale, purché si verso l’ascesa e il riscatto sociale, purché si mettano in atto strategie per colmare mettano in atto strategie per colmare l’Handicap (non solo linguistico) spesso l’Handicap (non solo linguistico) spesso vissuto dai giovani stranieri.vissuto dai giovani stranieri.

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In questo quadro di crescita è inquietante In questo quadro di crescita è inquietante costatare che negli ultimi anni le risorse costatare che negli ultimi anni le risorse dedicate all’integrazione diminuiscono dedicate all’integrazione diminuiscono anziché aumentare e che il peso anziché aumentare e che il peso dell’integrazione degli stranieri ricada dell’integrazione degli stranieri ricada sempre più sugli insegnati, ormai sempre sempre più sugli insegnati, ormai sempre meno.meno.

Questo settore dovrebbe essere Questo settore dovrebbe essere incrementato, è durante l’adolescenza e la incrementato, è durante l’adolescenza e la prima giovinezza che gli immigrati prima giovinezza che gli immigrati accumulano la parte più consistente del loro accumulano la parte più consistente del loro capitale umano, quando cominciano a fare capitale umano, quando cominciano a fare scelte loro. La scuola non è tutto, ci vuole scelte loro. La scuola non è tutto, ci vuole un approccio integrato dove vengano un approccio integrato dove vengano coinvolti tutti i soggetti sociali con cui gli coinvolti tutti i soggetti sociali con cui gli stranieri vengono a contatto.stranieri vengono a contatto.

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ConclusioniConclusioni

Ciò che è stato appena riportato è Ciò che è stato appena riportato è l’esempio di come l’l’esempio di come l’epidemiologiaepidemiologia può essere utile alla pianificazione e può essere utile alla pianificazione e valutazione dei servizi.valutazione dei servizi.

È importante non dimenticare come i È importante non dimenticare come i criteri utilizzati per la ricerca criteri utilizzati per la ricerca risentano di influenze politiche e risentano di influenze politiche e sociali.sociali.

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In particolare è stato riscontrato che:In particolare è stato riscontrato che: Nell’ambito psichiatrico la famiglia è stata Nell’ambito psichiatrico la famiglia è stata

poco studiata ma in Veneto sono stati poco studiata ma in Veneto sono stati attuati degli interventi di supporto alla attuati degli interventi di supporto alla genitorialità in situazione di normalità e di genitorialità in situazione di normalità e di disagio psichico riconoscendo l’importanza disagio psichico riconoscendo l’importanza del ruolo dell’ambiente famigliare.del ruolo dell’ambiente famigliare.

L’epidemiologia è utile nel campo della L’epidemiologia è utile nel campo della conoscenza teorica e clinica di diverse conoscenza teorica e clinica di diverse problematiche come demenza senile, problematiche come demenza senile, ritardo mentale, disturbi psichiatrici ritardo mentale, disturbi psichiatrici infantili, abuso di alcool, depressione, ecc.infantili, abuso di alcool, depressione, ecc.

Essa permette di identificare i fattori di Essa permette di identificare i fattori di rischio e gli eventuali progetti volti alla rischio e gli eventuali progetti volti alla realizzazione di spazi che tutelino il realizzazione di spazi che tutelino il soggetto e il suo ambiente.soggetto e il suo ambiente.