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Titolo del progetto:
Analisi di fenomeni franosi tramite interferometria radar: il sistema satellitare Sentinel 1
Premessa e Base di partenza Scientifica
Negli ultimi 20 anni l'interferometria radar ha rivoluzionata la misura degli spostamenti superficiali della
crosta terrestre. Le capacità della tecnica permettono la misura di tassi di deformazione compresi tra
mm e cm / anno in funzione della lunghezza d’onda impiegata dal satellite e della frequenza di
acquisizione. Nel caso dei movimenti di versante, la presenza di vegetazione e le velocità di movimento
talvolta elevate sono i due fattori che producono più frequentemente decorrelazione tra le successive
immagini radar. Fin dai tardi anni ’90, differenti strategie di elaborazione avanzata dei dati sono state
sviluppate al fine di ridurre i limiti derivanti dai problemi di decorrelazione. Le due strategie più
comunemente adottate sono quelle conosciute come “Persistent Scatterer” o PS-InSAR (Ferretti et al.,
2001) e come “Small Baseline strategies” o SBAS (Berardino et al., 2002; Schmidt and Burgmann,
2003). Entrambe le tecniche sono implementate nel codice aperto StaMPS (Stanford Method of
Persistent scatterers, Hooper et al., 2007).
Il recente lancio di nuovi satelliti, in particolare la serie Sentinel 1 da parte di ESA, introduce
significative novità potenzialmente traducibili in un aumento dei massimi tassi di deformazione
misurabili. Più in particolare, l’elevata frequenza di acquisizione (4-12 giorni) permetterà anche di
misurare spostamenti relativamente rapidi (fino a decine di cm / anno) e, soprattutto, di rilevare trend
non lineari caratterizzati da frequenze stagionali o superiori che tipicamente interessano i fenomeni
franosi di dimensioni medio-elevate soggetti a periodiche riattivazioni (Handwerger et al., 2013; Simoni
et al., 2013).
Articolazione, tempi di realizzazione del progetto e Piano di attività dell’assegnista.
Il lavoro svolto dall’assegnista si inserisce in un contesto di ricerca piuttosto articolato portato avanti su
base pluriennale dal Gruppo di Geologia Applicata del BiGeA. In tale contesto, l’assegnista dovrà
confrontare i risultati ottenuti tramite le tecniche InSAR con i risultati che derivano dal monitoraggio di
fenomeni franosi nell’Appennino bolognese e modenese.
Durante il primo anno di attività, si prevede che l’assegnista svolge le seguenti attività:
- mesi 0-6:
o installazione di riflettori angolari (corner reflector) su due casi di studio attivamente
monitorati (Camugnano e Silla);
o sviluppo di un sistema efficace per elaborare dati derivanti dai satelliti Sentinel 1A e
Sentinel 1B: i programmi e routine di StaMPS, DORIS e GMTSAR saranno testati ed
eventualmente adattati all'elaborazione di dati Sentinel.
- mesi 7-12:
o esecuzione di esperimenti per verificare l’utilità marginale dei riflettori angolari;
o confronto risultati InSAR con sistemi di monitoraggio tradizionali automatici
(estensimetri a filo, GPS) e sistemi di controllo gestiti dalle autorità territoriali
(inclinometri, stazioni totali).
Un caso studio che riceverà notevole attenzione è quello di Camugnano nell'Appennino Bolognese, in
quanto il segnale InSAR risulta già molto chiaro con le immagini registrate dai satelliti Envisat e Cosmo
Skymed. Con le immagini Sentinel ad elevata frequenza, dovrebbe essere teoricamente possibile rilevare
le fasi di accelerazione / decelerazione prodotte dalla forzante climatica.
Gli sviluppi futuri (eventuali anni seguenti), prevedono l’analisi su scala regionale delle risposte
deformative alle piogge stagionali ed a eventi di precipitazioni singoli.
Bibliografia
P. Berardino, G. Fornaro, R. Lanari, and E. Sansosti, (2002) “A new algorithm for surface deformation
monitoring based on small baseline differential sar interferograms,” Ieee Transactions On Geoscience
and Remote Sensing, vol. 40, no. 11, pp. 560 2375–2383, Nov. 2002.
A. Ferretti, C. Prati, and F. Rocca, (2001) “Permanent scatterers in sar interferometry,” Ieee
Transactions On Geoscience and Remote Sensing, vol. 39, no. 1, pp. 8–20, Jan. 2001.
A. L. Handwerger, J. J. Roering, Schmidt D. A., (2013) “Controls on the seasonal deformation of slow-
moving landslides”, Earth and Planetary Science Letters 377-378 (2013), 239-247.
A. Hooper, P. Segall, and H. Zebker, (2007) “Persistent scatterer interferometric synthetic aperture
radar for crustal deformation analysis, with application to volcan alcedo, galapagos,” Journal of
Geophysical Research-solid Earth, vol. 112, no. B7, p.547 B07407, Jul. 2007.
D. A. Schmidt and R. Burgmann, “Time-dependent land uplift and subsidence in the santa clara valley,
california, from a large interferometric synthetic aperture radar data set,” J. Geophys. Res., vol. 108, no.
B9, pp. 1–13, 2003.
A. Simoni, A. Ponza, V. Picotti, M. Berti, and E. Dinelli, (2013) “Earthflow sediment production and
holocene sediment record in a large apennine catchment,” Geomorphology, vol. 188, no. 1, pp. 42–53.
ALLEGATO G1 RICHIESTA DI FINANZIAMENTO DI NUOVO ASSEGNO GEO
SCHEDA DATI INTEGRATIVI (A.A. 2016) 1. TITOLO DEL PROGETTO DI RICERCA: Analisi di fenomeni franosi tramite
interferometria radar: il sistema satellitare Sentinel 1
2. PUBBLICAZIONI DEL TUTOR 2011-2015
TITOLO AUTORI RIVISTA ANNO VRA
1. Uncertainty of debris flow mobility
relationships and its influence on the prediction of inundated areas
Simoni A., Mammoliti M.,
Berti M.
GEOMORPHOLOGY 2011 B
2. Observation and analysis of near‐surface pore‐pressure
measurements in clay‐shales slopes
Berti M., Simoni A.
HYDROLOGICAL PROCESSES
2012 A
3. Lithologic and glacially
conditioned controls on
regional debris‐flow sediment
dynamics
Brardinoni F., Church M., Simoni A., Macconi P.
GEOLOGY 2012 A
4. Earthflow sediment
production and Holocene
sediment record in a largeApennine
catchment
Simoni A., Ponza A., Picotti V.,
Berti M., Dinelli E.
GEOMORPHOLOGY 2013 A
5. Slope stability and groundwater flow system in the area
of Lizzano in Belvedere (Northern
Apennines, Italy)
Piccinini, L., Berti, M.,
Simoni, A., Bernardi A.R., Ghirotti, M., Gargini, A.
ENGINEERING GEOLOGY
2014 A
6. 7. 8.
NB: pubblicazioni 2011-2015 (massimo 8) classificate secondo la VRA (per i lavori non classificati VRA la classificazione deve essere effettuata dal proponente sulla base dei criteri impiegati per la “fotografia dipartimentale” , se non indicati, i parametri VRA verranno calcolati dalla CR) e delle tre pubblicazioni a più alto IF, scelte dal proponente.
3. TRE MIGLIORI PUBBLICAZIONI SCELTE DAL PROPONENTE:
TITOLO AUTORI RIVISTA ANNO IF
Uncertainty of debris flow mobility
relationships and its influence on the prediction of inundated areas
Simoni A., Mammoliti M.,
Berti M.
GEOMORPHOLOGY 2011 2.785
Earthflow sediment
production and Holocene
sediment record in a
largeApennine catchment
Simoni A., Ponza A., Picotti V., Berti
M., Dinelli E.
GEOMORPHOLOGY 2013 2.785
Lithologic and glacially
conditioned controls on
regional debris‐flow sediment dynamics
Brardinoni F., Church M., Simoni A., Macconi P.
GEOLOGY 2012 4.884
TUTOR PROPONENTE
cognome SIMONI nome ALESSANDRO
firma