Analisi delle istituzioni Politiche -...
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MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
Analisi delle istituzioni Politiche
Lez. 14 – Maggioranza, democrazia, elezioni
MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
Due concezioni di democrazia
• Epistemica: ritiene che lo scopo della politica
sia di realizzare il bene comune, e che la
democrazia (= potere della maggioranza) è
legittimata dalla sua capacità di realizzarlo
meglio di altre forme di governo
• Procedurale: non riconosce l’esistenza di un
bene comune indipendente dalle regole
procedurali adottate per prendere decisioni
collettive
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MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
Maggioranza
• Per la democrazia epistemica la regola
della maggioranza deve essere adottata se
conduce a decisioni collettive che
realizzano il bene comune
• Per la democrazia procedurale la regola
della maggioranza è legittima se è efficace
nel produrre decisioni collettive e se le
decisioni che ne derivano rappresentano le
preferenze individuali
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MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
La concezione procedurale della democrazia
• Finora si è trattato il caso che un gruppo di individui
debba scegliere tramite voto tra mozioni alternative
• Questo è il caso della democrazia diretta
• Il concetto di spazio politico si presta a trattare anche un
caso più complesso: quello della democrazia
rappresentativa
• Non si sceglie tra mozioni, ma tra candidati (o liste
partitiche) e i votanti diventano elettori che scelgono i loro
rappresentanti
• La teoria delle elezioni applica il concetto di spazio
politico alla democrazia rappresentativa
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MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
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Doppia discrezionalità dei partiti
Prima del voto possono fare promesse per compiacere gli elettori e ottenere maggiore consenso
Dopo il voto possono disattendere le promesse fatte agli elettori
Ciò non è possibile nella democrazia diretta
D’altra parte la democrazia diretta non è applicabile (finora) nei moderni sistemi democratici
MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
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Joseph Schumpeter (Capitalismo, socialismo, democrazia)
propone, in opposizione alla dottrina classica della democrazia un’ “altra” dottrina della democrazia
Nella dottrina classica la democrazia è il sistema istituzionale che assicura il benessere collettivo attraverso il governo del popolo; conta soprattutto la “volontà generale” (Rousseau)
Nell’altra dottrina (di Schumpeter) è importante il ruolo delle regole e della competizione corretta
E nella competizione diventa importante il ruolo dell’imprenditore politico
MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
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Dottrina “classica” e dottrina “procedurale” o “competitiva”
• La dottrina classica afferma che democrazia è “governo del
popolo”
• La dottrina procedurale dice che democrazia è competizione
dei partiti per i voti degli elettori al fine di ottenere il governo
• Schumpeter sostiene che la dottrina classica non si riscontra
nella realtà
• La dottrina procedurale afferma che il voto è uno strumento per
ottenere il potere, ma non nega che leader e partiti possano
avere un genuino interesse per le idee politiche (ideologie)
• Afferma solo che, anche in quel caso, essi sono indotti a
competere per i voti degli elettori
MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
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William Riker Liberalismo contro populismo
Contrappone la visione liberale
della democrazia alla visione
populista
La prima si richiama a Madison,
la seconda a Rousseau
MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
Concezione liberale e concezione populista
Riker chiama “populista” (rousseauiana) quella che Schumpeter
chiama “classica”
La concezione liberale (madisoniana) corrisponde a quella che
Schumpeter chiama l’ “altra” dottrina della democrazia
Riker sottolinea che le elezioni sono il tratto distintivo della
democrazia (condizione necessaria, non sufficiente)
Riker discute il ruolo del voto nei sistemi democratici
La maggioranza non è che una convenzione; le decisioni a
maggioranza non hanno un particolare contenuto di verità
Le elezioni sono un modo incruento di cambiare il governo
La democrazia sta tutta nelle regole democratiche
La democrazia è uno strumento non un obiettivo
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MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
L’analisi del voto
• Comincia negli Stati Uniti negli anni ‘40 con
ricerche sulle elezioni presidenziali
• Tali ricerche stabiliscono che gli elettori
possiedono un’immagine della politica fatta
di
A) DETERMINANTI DI BREVE PERIODO
B) PREDISPOSIZIONI DI LUNGO PERIODO
• Nell’insieme queste costituiscono le motivazioni delle scelte di voto degli elettori
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MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
Determinanti di breve periodo
• programmi sociali
• gruppi di potere
• politica estera
• corruzione politica
• personalità dei candidati
generano il voto fluttuante
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MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
Predisposizioni di lungo periodo
• identificazione partitica
• ideologie
• tradizioni familiari
• senso di appartenenza a un gruppo sociale
generano il voto stabile
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MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
Il ruolo dei partiti Gli studi elettorali sono preceduti da una lunga tradizione di
studi sui partiti e sui sistemi di partiti
•Dalle “sette” familiari per l’egemonia politica alle “fazioni”
che sostengono questo o quel personaggio nella sua scalata
al potere politico
Con le elezioni i partiti diventano strumenti per promuovere
le candidature
Quindi i partiti diventano organizzazioni che decidono la
nomina dei candidati
Due modalità
– Cooptazione
– Elezioni primarie 14
MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
Tipi di partiti • Di notabili
– si attivano per appoggiare candidature alle elezioni
– sono finanziati da patronati
• Di massa – hanno vita attiva anche tra un’elezione e l’altra
– presentano un forte ruolo degli attivisti
– sono finanziati con le quote di iscrizione
• “Pigliatutti” – si rivolgono tutti gli elettori
– danno meno peso all’ideologia
– rinunciano agli attivisti e ricorrono ai gruppi di pressione
– creano un rapporto diretto tra leader e elettori
• Cartel party – Istituiscono un rapporto diretto con lo stato, colludono per il finanziamento pubblico
– Sono autoreferenziali e ricercano benefici e privilegi
– Non c’è più una netta separazione tra membri di partito e elettori (elezioni primarie, partecipazione a programmi TV, social network)
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MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
Sistemi di partiti Classificazione rispetto al numero
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Multipartitici
Bipartitici
MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
Calcolo del numero dei partiti
• Solo partiti parlamentari
• Potenziale di coalizione o di minaccia – Criteri che non considerano la dimensione relativa dei partiti
• Ruolo della distribuzione dei voti tra i
partiti – Partito dominante (criterio qualitativo)
– Indice del numero effettivo dei partiti (Laakso e
Taagepera: n=1/(Σixi2) (dove xi è il numero dei
seggi del partito i)
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MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
Esempio
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Due partiti:
entrambi col 50%
dei seggi
n=1/(0.52 + 0.52) =
1/(0.25 + 0.25) =
1/0.5 = 2
Due partiti:
uno con l’80% dei
seggi e l’altro con il
20%
n=1/(0.82 + 0.22) =
1/(0.64 + 0.04) =
1/(0.68) = 1.47
MAGGIORANZA, DEMOCRAZIA, ELEZIONI
Sistemi di partiti
Classificazione rispetto alle fratture
sociali (teoria di Rokkan)
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Origini Frattura Tipo di partiti Oggetti di
conflitto
Costruzione dello
stato nazionale
Centro/periferia
Stato/Chiesa
Regionalisti
Religiosi e liberali
Lingua
Istruzione
Rivoluzione
industriale
Città/campagna
Capitale/lavoro
Contadini
Conservatori e
Socialisti
Barriere doganali
Stato sociale