Analisi della Filiera del Compostaggio

36
SDA Bocconi School of Management ANALISI DELLA FILIERA DEL COMPOSTAGGIO Giugno 2014 Ricerca svolta con il supporto finanziario di Novamont S.p.A. 1

description

Analisi sulla situazione attuale e sulle potenzialità di crescita del settore della raccolta differenziata, con focus sui benefici economici, occupazionali e ambientali

Transcript of Analisi della Filiera del Compostaggio

Page 1: Analisi della Filiera del Compostaggio

SDA Bocconi School of Management

ANALISI DELLA FILIERA DEL COMPOSTAGGIO

Giugno 2014

Ricerca svolta con il supporto finanziario di Novamont S.p.A.

1

Page 2: Analisi della Filiera del Compostaggio

2

PREMESSA

Il settore della raccolta differenziata delle frazioni organiche e del loro recupero mediante compostaggio si è avviato in Italia all’inizio degli anni ’90, al fine di evitare il conferimento di rifiuti valorizzabili in discarica, e da allora ha conosciuto una crescita annua costante oltre ad un progressivo consolidamento di un importate settore industriale di recupero di rifiuti.

In 20 anni in Italia sono state recuperate negli impianti di compostaggio circa 42 milioni di tonnellate di scarti organici e sono state prodotte circa 15 milioni di tonnellate compost di qualità.

Le potenzialità di crescita future, in virtù della crescente capacità impiantistica italiana e delle disparità territoriali ancora esistenti in termini di diffusione della raccolta differenziata porta a porta, e la risoluzione di alcune inefficienze del sistema (dovute alle impurità presenti della raccolta) grazie all’introduzione di normative a favore dei materiali compostabili, consentono di evidenziare i possibili potenzali benefici economici ed ambientali.

Page 3: Analisi della Filiera del Compostaggio

La ricerca si pone l’obiettivo di valutare le implicazioni economiche di una efficiente filiera dell’ organico e gli scenari collegati a una maggior capillarità territoriale della raccolta.

 

3

OBIETTIVI

Page 4: Analisi della Filiera del Compostaggio

1. I numeri della filiera dell’organico in Italia

2. Implicazioni ambientali e occupazionali

3. Inefficienze del sistema

4. La comunicazione per la diffusione della raccolta della frazione organica

4

Sommario

Page 5: Analisi della Filiera del Compostaggio

1 I numeri della filiera dell’organicoFORSU e verde primo contributo alla RD

La raccolta differenziata di umido (FORSU) e scarto verde rappresenta oggi il primo settore di recupero di RU in Italia, con 4,8 milioni di tonnellate trattate nel 2012, che costituiscono il 40% dei Rifiuti Urbani raccolti in maniera differenziata.

5

Raccolta differenziata pro capite per frazione merceologica kg abitante anno (ISPRA 2013)

Page 6: Analisi della Filiera del Compostaggio

6

Inserire dati regioni italiane

1 I numeri della filiera dell’organicoDisparità regionali

Raccolta pro capite di forsu e verde per Regione (kg) - anno 2011 - elaborazioni CIC su dati ISPRA 2013

Page 7: Analisi della Filiera del Compostaggio

7

1 I numeri della filiera dell’organicoCresce la frazione organica trattata

Nel 2011 sono stati avviati a compostaggio oltre 3,5 milioni di tonnellate di scarti organici (verde e FORSU). Il trattamento della frazione organica da raccolta differenziata ha evidenziato un aumento, rispetto al 2010, del 4,6%.

Contemporaneamente i rifiuti complessivamente trattati negli impianti di digestione anaerobica ammontano a 510 mila tonnellate. L’87,7% (circa 448 mila tonnellate) è costituito dalla frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata dei RU.

Fonte Ispra 2013. I dati Ispra relativi all’invio a trattamento e i dati relativi alle raccolte differenziate presentano alcune incongruenze dovute principalmente alle differenti modalità di attribuzione dei valori all’interno degli impianti rispetto ai mud inviati dai comuni. Come si vedrà in seguito per ovviare a questo problema si presenteranno due tipologie di scenari diversi, uno in base al quantitativo raccolto e uno in base al quantitativo trattato.

Page 8: Analisi della Filiera del Compostaggio

8

1 I numeri della filiera dell’organicoCresce la frazione organica trattata

Tipologie di rifiuti trattati in impianto di compostaggio 2011 (ISPRA 2013)

La quantità di frazione organica trattata negli impianti di compostaggio è cresciuta di pari passo con l’estensione della raccolta differenziata dello scarto di cucina e dello scarto verde; le due frazioni insieme rappresentano mediamentel’80% degli scarti organici trattati negli impianti di compostaggio.

Page 9: Analisi della Filiera del Compostaggio

La quantità complessiva dei materiali in uscita dagli impianti di compostaggio, nell’anno 2011, ammonta a circa 1,7 milioni di tonnellate (+5,4% rispetto al 2010).

9

1 I numeri della filiera dell’organicoMateriali in uscita

Tonnellate materiali in uscita da impianti di compostaggio 2011 (ISPRA 2013)

Page 10: Analisi della Filiera del Compostaggio

10

1 I numeri della filiera dell’organicoCrescita FORSU correlata a sviluppo impiantistico

Evoluzione impianti di compostaggio e tonnellate trattate 1993-2011

2011

252 impianti di compostaggio operativi di cui 193 con una potenzialità superiore alle 10.000 t/anno.

27 impianti di digestione anaerobica

L’evoluzione delle raccolte differenziate della frazione organica continua ad essere strettamente correlata allo sviluppo dell’impiantistica di recupero.

252

2011

Fonte Ispra 2013

Page 11: Analisi della Filiera del Compostaggio

11

I dati confermano il trend di crescita delle RD dello scarto organico previsto dal CIC negli anni precedenti con un tasso tendenziale di crescita dell’intercettazione della frazione compostabile pari al 4-6% annuo. Proiettando il trend di crescita registrato negli ultimi 10 anni si stima che nel 2020 si raccolgano oltre 6,5 milioni di tonnellate di scarto organico, pari a 109kg pro capite (nel 2012 si sono raccolti 80,9 kg procapite-Ispra 2013)

Previsioni crescita raccolta differenziata umido e verde (CIC2013)

1 I numeri della filiera dell’organicoPrevisioni di crescita

Page 12: Analisi della Filiera del Compostaggio

12

Ad oggi la raccolta dell’umido interessa 4.200 comuni italiani (circa 34 milioni di abitanti).Se la raccolta della frazione umida venisse estesa a tutti i comuni italiani, la quantità di materiale raccolto potrebbe quasi raddoppiare, passando da 4,8 milioni di tonnellate a 8,6 milioni di tonnellate.

1 I numeri della filiera dell’organicoPrevisioni di crescita

Fonte: Stime CIC 2014

Page 13: Analisi della Filiera del Compostaggio

13

I vantaggi ambientali legati alla scelta del compostaggio e alle sue prospettive di crescita sono molteplici; il ministero dell’ambiente tedesco ha stimato un potenziale di riduzione delle emissioni di CO2 equivalente per effetto dell’eliminazione di 120 milioni di tonnellate anno di rifiuto organico in discarica (rifiuto organico nell’UE25 ) compreso tra 74 e 94 milioni di tonnellate, pari all’11% del target di riduzione delle emissioni europee al 2020. Rapportando questi dati alle prospettive di crescita della raccolta dell’organico in Italia, la raccolta di 8,6 milioni di tonnellate di organico comporterebbe complessivamente una riduzione delle emissioni di CO2 compresa tra 5,3 e 7,7 milioni di tonnellate.Inoltre la produzione di compost permette di aumentare il contributo ambientale positivo del sistema del compostaggio attraverso la fertilizzazione organica che oltre all’effetto diretto sul “sequestro di carbonio nel suolo”, consente dei vantaggi indiretti quali la sostituzione parziale della concimazione chimica (evitando il consumo di combustibili fossili per la produzione di concimi), il miglioramento della lavorabilità del suolo (risparmio di energia nelle lavorazioni), una maggior ritenzione idrica (diminuendo la richiesta di energia per l’irrigazione) e la diminuzione dei fenomeni erosivi.

2 Implicazioni ambientali ed economicheEmissioni di CO2 e fertilizzazione dei suoli

Page 14: Analisi della Filiera del Compostaggio

14

L’introduzione di un sistema di raccolta dell’umido comporta l’attivazione di una filiera specifica che va dalla raccolta (che secondo il modello analizzato di seguito avviene bisettimanalmente, contro la raccolta monosettimanale del rifiuto indifferenziato), al trasporto, alla costruzione e gestione dell’impianto stesso fino alla rete di vendita dell’ammendate compostato in uscita (o biogas per usi termici o elettrici nel caso degli impianti anaerobici ).Per quanto riguarda l’impatto occupazionale legato alla fase della raccolta dell’umido è molto complicato riuscire ad identificare un nesso diretto con un incremento di occupazioneSe è vero infatti che alcuni studi internazionali riconoscono un collegamento positivo è altrettanto vero che in alcuni dei casi italiani di maggior efficienza tale relazione non si è manifestata (es. Amsa, Cem ambiente).Ciò avviene perché tendenzialmente in un sistema efficace la raccolta dell’umido richiede una ridefinizione del servizio di raccolta ma non modifica significativamente la quantità complessiva di rifiuti intercettati. I benefici della filiera dell’organico sull’occupazione sono tuttavia riscontrabili nella seconda fase della filiera e cioè per quanto concerne gli impianti di trattamento.

2 Implicazioni ambientali ed economicheaspetti occupazionali: la raccolta

Page 15: Analisi della Filiera del Compostaggio

15

2 Implicazioni ambientali ed economicheAspetti occupazionali: la raccolta. Esempio Lubiana

393 OCCUPATI

433 OCCUPATI

- OCCUPAZIONE +10%- RACCOLTA ORGANICO +500%- 361.882 ABITANTI SERVITI

IL CASO DI SNAGA-LUBIANA 2006-2013

Page 16: Analisi della Filiera del Compostaggio

16

Per quanto riguarda gli impianti di compostaggio possiamo stimare una occupazione media per impianto pari a 10 unità (fonte Cic 2014) arrivando così in Italia a 2.520 addetti (252 impianti), mentre per quanto riguarda gli impianti di digestione anaerobica il calcolo ha considerato 1 addetto ogni 3 mila tonnellate di materiale trattato (fonte: Etra spa 2014), con un’occupazione complessiva stimata in 170 unità (510 mila tonnellate trattate – valore che comprende anche i fanghi -)

2 Implicazioni ambientali ed economicheAspetti occupazionali: gli impianti

Il sistema compostaggio e digestione anaerobica occupa quindi attualmente in Italia circa 2690 persone.*

*I dati sono riferiti alla situazione ufficiale riportata da Ispra e relativa al 2011 . Le quantità trattate sono inferiori a quelle attuali e pertanto anche i dati occupazionali sono da considerarsi sottostimati: ad esempio, ad oggi gli impianti di digestione anaerobica trattano 800.000 tonnellate di rifiuto e non 510.000.

Page 17: Analisi della Filiera del Compostaggio

Come anticipato la stima della crescita occupazionale si basa su due differenti scenari

1)Si considerano i dati riferiti alla quantità di organico e verde trattato all’interno degli impianti (dato 2011).

2)Si considerano i dati della raccolta differenziata*

* Per ovviare ad alcune incongruenze nei dati emerse nelle rilevazioni ISPRA (diversità tra materiale raccolto e materiale trattato)

17

2 Implicazioni ambientali ed economichePrevisioni di crescita. metodologia

Page 18: Analisi della Filiera del Compostaggio

2011 Estensione a tutti i comuni

T organico + verde trattata 3,95 milioni 7,56 milioni * il dato è stato calcolato sulla base delle proporzioni esistenti al 2011 tra i dati di produzione e i dati di invio a trattamento

T organico più verde trattata in impianto di compostaggio

3,5 milioni 6,7 milioni

T organico più verde trattata impianto digestione

450.000 860.000

T totali trattate in impianto di compostaggio (comprensive fanghi 0,9 ml)

4,4 milioni 7,6 milioni

T totali trattate impianto digestione (comp. Fanghi 60.000 Ton)

510.000 920.000

18

2 Implicazioni ambientali ed economichePrevisioni di crescita. Scenario 1

Page 19: Analisi della Filiera del Compostaggio

Per calcolare gli impianti/addetti necessari a trattare 7,56 milioni di tonnellate di scarto organico e verde inviate a compostaggio e digestione anaerobica se la raccolta dell’umido fosse estesa in tutta Italia si è tenuto conto dei seguenti fattori:

- la quantità di fanghi e altri materiali trattata in impianto di compostaggio e negli impianti di digestione anaerobica è costante nel tempo

-saturazione della quantità autorizzata di materiale in ingresso (2,1 milioni di tonnellate di capacità non utilizzata nel gli impianti di compostaggio*)

-si considera un impianto di compostaggio medio con una capacità di trattamento pari a 26 mila tonnellate e 10 addetti per impianto

-Si considera un occupazione media riferita alla digestione anaerobica pari a un addetto ogni 3 mila tonnellate complessive trattate

19

*Si riportano i dati Ispra 2013 relativi alle quantità autorizzate nel 2011. In alcuni casi queste comprendono anche le quantità autorizzate per il trattamento di altre tipologie di rifiuto pertanto il dato relativo alla necessita di nuovi impianti di compostaggio potrebbe risultare sottostimato

2 Implicazioni ambientali ed economichePrevisioni di crescita. scenario 1

Page 20: Analisi della Filiera del Compostaggio

3,54,4

6,56,77,6 7,6

organico+verde trattato (milioni ton

anno)

quantità rifiuti trattati (milioni ton anno)

quantità autorizzata (milioni ton anno)

raccolta organico in 4.200 comuni italiani

raccolta organico in tutti i comuni italiani

20

una volta saturata la capacità autorizzata già esistente (6,5 milioni di tonnellate), per trattare 1,1 milioni di tonnellate in avanzo sarebbe necassario un aumento del numero di impianti di compostaggio da 252 a 294 (+420 addetti)

aumento quantità trattata impianti digestione anaerobica comporta aumento occupati pari a 137 addetti

2 Implicazioni ambientali ed economichePrevisioni di crescita. scenario 1

Fabbisogno aggiuntivo di impianti di compostaggio: + 42

Page 21: Analisi della Filiera del Compostaggio

Nel secondo scenario la totalità del rifiuto potenzialmente raccolto viene inviato ad impianto di compostaggio, ad esclusione di 940 mila tonnellate destinate a saturare gli impianti di digestione anaerobica attualmente attivi. Anche in questo caso si considera costante nel tempo la quantità di fanghi+altro trattati, e la saturazione della capacità di trattamento degli impianti di compostaggio.

21

2 Implicazioni ambientali ed economichePrevisioni di crescita. scenario 2

Organico più verde raccolto

Organico più verde trattato in impianto di compostaggio

Organico più verde trattato in impianto di digestione anaerobica

Totale trattato impianto compostaggio

Totale saturazione impianti digestione anaerobica

8,6 milioni t 7,66 milioni 940.000 8,56 milioni tonnellate

1 milione

Page 22: Analisi della Filiera del Compostaggio

22

*

2 Implicazioni ambientali ed economichePrevisioni di crescita. scenario 2

4,5 4,4

6,5

8,6 8,5 8,5

frazione umida+verde raccolta (milioni ton anno)

quantità rifiuti trattati (milioni ton anno)

quantità autorizzata (milioni ton anno)

raccolta organico in 4.200 comuni italiani

raccolta organico in tutti i comuni italiani

Fabbisogno aggiuntivo di impianti: + 75

una volta saturata la capacità autorizzata già esistente (6,5 milioni di tonnellate), per trattare 2 milioni di tonnellate in avanzo sarebbe necessario un aumento del numero di impianti di compostaggio da 252 a 327 (+750 addetti)aumento quantità trattata impianti digestione anaerobica comporta aumento occupati pari a 163 addetti

Page 23: Analisi della Filiera del Compostaggio

Nei due scenari considerati l’aumento degli impianti di compostaggio comporterebbe un’occupazione addizionale compresa tra i 420 ei 750 addetti. La saturazione della capacità di trattamento degli impianti di digestione anaerobica comporterebbe un’ulteriore aumento quantificabile tra i 137 e in 163 addetti.

Il sistema compostaggio e digestione anaerobica, nell’opzione più favorevole e più realistica di sviluppo, potrebbe comportare un’occupazione totale pari a oltre 3600 addetti, con una ulteriore creazione di 913 nuovi posti di lavoro nei prossimi anni.

*Considerando tutta la filiera legata alla raccolta, trattamento e gestione successiva del materiale in uscita si può valutare una stima di 1,23 addetti per 1000 tonnellate di organico riciclato (fonte: More Jobs, Less Pollution: Growing the Recycling Economy in the U.S. Prepared by: Tellus Institute with Sound Resource Management, citato da PRGR Regione Lombardia). Cic, sulla base di una previsione di aumento di frazione umida trattata di 3 milioni di tonnellate al 2015 stima circa 3.700 nuovi addetti a livello nazionale. 23

2 Implicazioni ambientali ed economichePrevisioni di crescita. Occupazione totale

Page 24: Analisi della Filiera del Compostaggio

La produzione di 1.313.000 tonnellate di ammendante compostato in Italia nel 2012, sulla base di un valore medio di mercato di circa 10 euro a tonnellata, ha determinato, per la filiera dell’organico, un valore di mercato di circa 13 milioni di euro.

Negli ultimi 20 anni, solo in Italia, questo valore è stato di circa 150 milioni di euro (15 milioni di tonnellate prodotte).

Sulla base degli aumenti previsti della quantità trattata, si può dunque stimare una produzione di compost pari a 2,48 milioni di tonnellate, per un valore complessivo pari a quasi 25 milioni di euro per la sola vendita dell’ammendante compostato.

24

2 Implicazioni ambientali ed economicheValore del compost

Page 25: Analisi della Filiera del Compostaggio

Sulla base della metodologia tedesca (BGK RAL-quality assured compost http://files.kotisivukone.com/biolaitosyhdistys.palvelee.fi/14_marie_thelen_jungling.pdf ), che assegna un valore monetario ad ogni singolo lotto di compost certificato, si può considerare un valore di sostituzione dei nutrienti minerali pari a 8,61 €/t, e un valore legato alla sola componente humus pari a 9,94 €/t, per un totale di 18,55 €/t. Tale valore, superiore all’attuale valore di mercato, internalizza i servizi ambientali che un compost di qualità fornisce al terreno.

Considerando lo scenario che stima una potenziale produzione di compost in Italia pari a 2.480.000 t, si può stimare un valore di mercato stimato come “valore di surrogazione potenziale” (legato al minor utilizzo di fertilizzanti minerali e al valore sostitutivo come

humus) pari a € 46.000.000 / anno.

25

2 Implicazioni ambientali ed economichebeneficio economico derivante dall’uso del compost

Page 26: Analisi della Filiera del Compostaggio

26

Secondo i dati al 2011 i 4,4 milioni t/anno di rifiuto organico trattato hanno prodotto 1,3 milioni di tonnellate di compost , mentre gli scarti di lavorazione assommano al 8,7 % del totale trattato (da segnalare la diminuzione rispetto al 2010 quanto lo scarto rappresentava il 9,6 % del totale trattato) che, in termini assoluti, equivalgono a circa 383.843 t/anno di rifiuti.(Ispra 2013).

3 Inefficienze del sistemaScarti in uscita dagli impianti

Page 27: Analisi della Filiera del Compostaggio

27

Si è stimato che a ogni punto percentuale d’impurità (materiale non compostabile) presente nella frazione organica generi un costo pari a 2 euro per la sua rimozione (10,8 euro per tonnellata di rifiuto in ingresso).

Considerando che la media italiana di materiali non conformi presenti nella raccolta dell’umido è pari al 5,4 %, le 215 mila tonnellate di impurità presenti nella frazione organica in ingresso in impianti di compostaggio e digestione (circa 4 milioni di tonnellate totali) hanno un

costo annuo di circa 42 milioni di euro. Nel momento in cui tutta la frazione organica raccolta venisse trattata i costi

salirebbero a 51 milioni di euro.

Fonte CIC Consorzio Italiano Compostatori 2014.

3 Inefficienze del sistemaImplicazione economiche delle inefficienze

Page 28: Analisi della Filiera del Compostaggio

28

3 Inefficienze del sistemaIl ruolo degli shopper

Gli imballaggi plastici, tra cui i sacchetti in polietilene, rappresentano il 60-70% del totale dei materiali non compostabili rinvenuti all’interno delle raccolte. Dal punto di vista economico lo smaltimento di questi manufatti plastici incide in modo rilevante. Oltre a questo è necessario considerare le mancate rese alla digestione anaerobica e la mancata vendita del compost.

Fonte Cic 2013

Page 29: Analisi della Filiera del Compostaggio

29

3 Inefficienze del sistemaIl ruolo degli shopper

Studi di settore riportano come la percentuale di impurità presente nella raccolta dell’umido tenda ad essere maggiore nei casi in cui si utilizzano sacchetti non compostabili (9,7 % del peso totale contro l’l,5% nel caso del sacchetto compostabile), dato riferibile a un problema di “cultura” della raccolta differenziata.Si vede dunque come la convenienza ambientale ed economica stessa del compostaggio della frazione organica dei rifiuti dipenda dall’introduzione dei sacchetti compostabili per la raccolta differenziata dell’umido domestico: i sacchetti biodegradabili per la raccolta dell’organico, così come lo shopper compostabile, spesso utilizzato con la stessa funzione dopo l’’utilizzo “primario” al momento della spesa, influiscono dunque positivamente sulla gestione del rifiuto organico domestico migliorandone la qualità e quindi l’efficienza del processo di compostaggio in generale. L’introduzione e l’uso di manufatti plastici compostabili, a partire dai sacchetti per la raccolta differenziata dell’umido domestico, contribuiscono dunque in maniera determinante nel perseguimento degli obiettivi di raccolta delle pubbliche amministrazioni e di commercializzazione di compost di qualità da parte dei compostatori.CIC, La criticità della presenza delle plastiche nel circuito della raccolta differenziata dell’organico, 2012

Page 30: Analisi della Filiera del Compostaggio

30

Il 50% dei sacchetti compostabili utilizzati per la raccolta dell’umido proviene dalla GDO.Fonte: Novamont 2014

3 Inefficienze del sistemaIl ruolo degli shopper: Milano

Ripartizione percentuale media dei sacchetti utilizzati per la raccolta della frazione umida

Page 31: Analisi della Filiera del Compostaggio

31

4 Gli investimenti per la diffusione della raccolta della frazione organicaesempio: comune di Milano

Numero famiglie interessate dalla raccolta della frazione organica: 786.000

Numero di sacchetti distribuiti: 20.337.775

Valore di mercato dei sacchetti: 752. 500 euro

L’accordo con Novamont circa la fornitura gratuita di 20.337.775 sacchetti da distribuire alle famigli ha consentito di indirizzare risorse economiche verso campagne di comunicazione che a loro volta hanno permesso di ottenere maggiore efficienza in termini di qualità della raccolta e quantità di MNC presenti (che si posizionano al di sotto della media nazionale e al di sotto della soglia del 5%, che comporterebbe l’esigenza di trattamenti a monte, con un ulteriore aggravio dei costi delle inefficienze).

Page 32: Analisi della Filiera del Compostaggio

32

Fonte: Amsa 2014

4 Gli investimenti per la diffusione della raccolta della frazione organicaesempio: comune di Milano

Page 33: Analisi della Filiera del Compostaggio

33

4 Gli investimenti per la diffusione della raccolta della frazione organicaesempio comune di Roma

Numero famiglie interessate dall’avvio della raccolta della frazione organica: 309.000 (776.000 abitanti)

Numero di sacchetti distribuiti: 26.400.000 (2 pacchi di sacchi Mater Bi da 40 pz/cad)

Valore di mercato dei sacchetti forniti:976.803 (valore di mercato riferito a sacchetti Mater Bi)

Investimenti comunicazione: base d’asta 1.405.000 euro di cui 675.000 euro per attività comunicazione/educazione e730.000 euro per campagna pubblicitaria (costo per famiglia 4,55 euro)

Costo complessivo : 2,4 milioni Fornitura sacchetti : 40,8%Comunicazione e pubblicità: 59,2%

fonte :AMA 2014

Page 34: Analisi della Filiera del Compostaggio

34

4 Gli investimenti per la diffusione della raccolta della frazione organicaproiezione degli investimenti necessari

valore mercato fornitura sacchetti per famiglia Milano 0,96 eurovalore mercato fornitura sacchetti per famiglia Roma 3,16 euro

Ipotizzando un costo per la comunicazione pari a 4,55 euro per famiglia, i costi per le campagne pubblicitarie ed educative circa la raccolta della frazione umida nei comuni dove questa è assente (10,8 milioni di famiglie) comporterebbero un costo pari a circa 49 milioni di euro (valore sovrastimato perché riferito all’area metropolitana di Roma, sicuramente non rappresentativa della maggior parte delle realtà non ancora coperte dal servizio di raccolta).

Seguendo l’esempio implementato da Milano per quanto riguarda la fornitura dei sacchetti per i nuclei famigliari ad oggi non interessati dalla raccolta dell’organico, si libererebbero risorse pari a 10,4 milioni di euro da destinare alla realizzazione di un sistema di comunicazione efficace in grado di ridurre le inefficienze della raccolta causate dalla presenza di materiali non compostabili.

Page 35: Analisi della Filiera del Compostaggio

Dati di sintesi 2014

Comuni con raccolta organico: 4.200

Quantità raccolta: 4,8 milioni tonnellate

Occupati impianti: 2690

Valore di mercato compost: 13 milioni di euro

Costi inefficienza della raccolta: 42 milioni di euro

35

Page 36: Analisi della Filiera del Compostaggio

Proiezioni con raccolta estesa territorio nazionale

Comuni con raccolta organico: 8.000

Quantità raccolta: 8,6 milioni tonnellate

Occupati impianti: 3.273-3.603

Valore del compost: 25 milioni di euro

Valore di surrogazione potenziale: 46 milioni di euro

La filiera dell’organico è l’esempio che l’economia circolare può funzionare

36