ANALISI AMBIENTALE E PAESAGGISTICA AMBITO 12 · influenza negativa delle infrastrutture lineari,...

8
169 ANALISI AMBIENTALE E PAESAGGISTICA ambito 12 – LA BASSA VAL SERIANA Inquadramento geografico L’unità ambientale comprende il tratto finale della Valle Seriana, dalla stretta del Ponte del Costone allo sbocco nell’alta pianura posto all’altezza di Villa di Serio e Ranica. Il fondovalle ha subito negli ultimi cinquant’anni profonde trasformazioni in conseguenza di una intensa urbanizzazione che si è diffusa a macchia d’olio sottraendo ampi spazi di pertinenza del fiume determinando la conurbazione dei centri storici tra loro e con l’area di Bergamo. L’elevata criticità ambientale dell’area ha generato negli ultimi anni, in un quadro di maggiore attenzione alla qualità della vita, processi di recupero e riqualificazione delle aree perifluviali (creazione del Parco Urbano Fluviale del fiume Serio ad opera della Comunità Montana, riconoscimento del PLIS del Serio Nord) e di numerose aree verdi comunali perifluviali di recente realizzazione. L’area ha un’ampiezza di 20.898 ha e comprende i comuni di Gandino, Peia, Leffe, Casnigo, Cazzano S. Andrea, Colzate, Vertova, Fiorano al Serio, Gazzaniga, Aviatico, Selvino, Cene, Albino, Nembro, Alzano lombardo, Pradalunga, Villa di Serio, Gorle, Scanzorosciate, Pedrengo, Ranica. Veduta della media valle (Albino)

Transcript of ANALISI AMBIENTALE E PAESAGGISTICA AMBITO 12 · influenza negativa delle infrastrutture lineari,...

169

ANALISI AMBIENTALE E PAESAGGISTICA

ambito 12 – LA BASSA VAL SERIANA Inquadramento geografico L’unità ambientale comprende il tratto finale della Valle Seriana, dalla stretta del Ponte del Costone allo sbocco nell’alta pianura posto all’altezza di Villa di Serio e Ranica. Il fondovalle ha subito negli ultimi cinquant’anni profonde trasformazioni in conseguenza di una intensa urbanizzazione che si è diffusa a macchia d’olio sottraendo ampi spazi di pertinenza del fiume determinando la conurbazione dei centri storici tra loro e con l’area di Bergamo. L’elevata criticità ambientale dell’area ha generato negli ultimi anni, in un quadro di maggiore attenzione alla qualità della vita, processi di recupero e riqualificazione delle aree perifluviali (creazione del Parco Urbano Fluviale del fiume Serio ad opera della Comunità Montana, riconoscimento del PLIS del Serio Nord) e di numerose aree verdi comunali perifluviali di recente realizzazione. L’area ha un’ampiezza di 20.898 ha e comprende i comuni di Gandino, Peia, Leffe, Casnigo, Cazzano S. Andrea, Colzate, Vertova, Fiorano al Serio, Gazzaniga, Aviatico, Selvino, Cene, Albino, Nembro, Alzano lombardo, Pradalunga, Villa di Serio, Gorle, Scanzorosciate, Pedrengo, Ranica.

Veduta della media valle (Albino)

170

Il quadro dellʹecologia del paesaggio

Carta dei disturbi Risultanze evidenziate dalla carta dei disturbi:

• L’area è caratterizzata dalla presenza della conurbazione lineare di fondovalle che salda l’area urbana di Bergamo ai centri della media Valle.

• Nonostante la percentuale di Habitat Umano sia solo del 18,7 % gli apparati riferititi allʹambito umano si concentrano pressoché esclusivamente sul fondovalle.

• L’Habitat Standard procapite è di 342 m2/ab, valore indicativo di paesaggi riferiti allʹurbano denso. Allʹinterno non si ritrovano apparati connettivi o protettivi ma solo apparati sussidiari e residenziali in cui la densità abitativa è molto alta. Lʹagricoltura non è un settore significativo in questa Unità di Paesaggio della e l’Habitat Standard riferito ad essa è di 40 m2/ab: nel corso degli ultimi cinquant’anni la superficie dedicata ai vigneti, ai prati da sfalcio e alle colture arative è stata ampiamente sostituita dall’edificato residenziale e industriale.

171

Carta del sistema degli spazi aperti Incrociando i dati della carta del sistema degli spazi aperti e i grafi illustranti la connettività dellʹarea emergono le seguenti considerazioni:

• La naturalità si presenta diffusa ma le zone indicate in rosso indicano una forte influenza negativa delle infrastrutture lineari, industriali ed estrattive.

• I due versanti vallivi non hanno collegamenti trasversali: lʹunità di paesaggio è ecologicamente impermeabile in questo senso.

• La Connettività è di 0,45 e la Circuitazione 0,15: valori non certamente alti considerando la percentuale di Habitat Naturale dellʹ81% ma sicuramente incrementabili vista la superficie che occupano le strutture ambientali.

• Nel contesto del fondovalle merita sicuramente un cenno il sistema delle rogge che, dove fornito di sistemi verdi lungo di esse, crea un connettivo per il fondovalle così fortemente depauperato dei suoi valori ambientali.

HU HN HS (m2/ab) Connettività Circuitazione Capacità

portante 18,7% 81,3% 342 0,45 0,15 0,24

172

Il quadro naturalistico

• Descrizione degli aspetti geomorfologici e idrografici

Gli spartiacque e i crinali che delimitano il bacino idrografico del Serio, nel tratto medio del suo corso, sono costituiti da formazioni rocciose mesozoiche (dolomia principale, calcari giurassici, argilliti e calcari marnosi) con durezza e resistenza all’erosione diversificate. La dolomia che affiora alla chiusa del Ponte del Costone forma paesaggi dirupati e aspri. Nei resistenti calcari giurassici sono state modellate alcune cime rocciose tra cui la Cornagiera e la Filaressa. Le tenere argilliti e i calcari marnosi costituiscono i rilievi arrotondati e morbidi allo sbocco vallivo su cui domina la mole tondeggiante del Monte Misma. Molte di queste formazioni conservano importanti testimonianze fossili che permettono di ricostruire le condizioni ambientali e climatiche in cui si sono costituite le rocce che formano i rilievi vallivi. Il sito di maggior interesse è costituito dalla cava di calcari neri di Cene, che ha restituito importantissimi reperti fossili di pesci e rettili del Trias superiore. La Valle Seriana presenta le classiche forme degli invasi fluviali, frutto dell’azione erosiva e di trasporto delle acque selvagge che dai versanti vengono convogliate, attraverso numerosi torrenti (Romna, Vertova, Valle Rossa, Lujo, Albina, Carso, Nesa, ecc.) nel corso principale. La valle è caratterizzata dalla presenza di ampi coni di deiezione allo sbocco delle valli laterali che hanno condizionato il corso del fiume e da diversi ordini di terrazzi fluviali che affiancano il corso del Serio a diverse quote. Le scarpate dei terrazzi, meritevoli di tutela e valorizzazione perché elementi stritturali e distintivi, sono difficilmente riconoscibili poiché nascoste o cancellate dalla diffusissima urbanizzazione del fondovalle. Il reticolo idrografico naturale della valle è affiancato da un sistema artificiale di canali e rogge di origine medioevale su cui si è fondato lo sviluppo industriale della valle, ma che rivestono importanza anche oggi per l’agricoltura e la produzione di energia idroelettrica. Le antiche rogge Serio Grande, Morlana, Borgogna e le minori che da esse originavano (Guidana, Pradalunga, ecc.) hanno costituito un’importante risorsa idrica e energetica anche per la città di Bergamo e l’alta pianura tra il Serio e il Brembo. La grande varietà di rocce presenti ha alimentato, fin dai tempi antichi, attività di escavazione di “marmi” e altre pietre ornamentali, di pietre coti, di pietre per la produzione di calce e cemento. I segni di tali attività sono ben visibili sui versanti dei rilievi calcarei che si affacciano alla pianura. Il territorio a substrato calcareo della valle ha favorito lo sviluppo di fenomeni carsici i cui risultati, doline, depressioni carsiche, grotte, sono osservabili in molte zone all’interno della valle.

173

• Descrizione degli aspetti floristico-vegetazionali ed ecologici

Poche altre valli italiane hanno subito negli ultimi decenni trasformazioni della portata di quelle che hanno interessato il tratto della valle Seriana compreso tra il Ponte del Costone e lo sbocco vallivo. I paesaggi vegetali creati nei secoli dalle attività agricole, vigneti, prati da sfalcio, coltivi irrigati, presenti fino a cinquant’anni sulle fertili piane alluvionali del fondovalle e sulle pendici dei versanti, sono stati sostituiti dall’espansione dell’edificato, mentre, alle quote superiori, estese superfici a prato e a prato-pascolo sono state rioccupate dal bosco in forte espansione. Qua e là piccoli spazi agricoli, persistono, circondati dagli insediamenti industriali e residenziali a Ranica, Albino, Pradalunga, assumendo in questo nuovo quadro paesaggistico un fondamentale ruolo di varchi di connessione con i serbatoi naturali dei

Castagneti e querco-castagneti caratterizzano i versanti boscati del tratto iniziale della valle versanti. Per gran parte della valle questa funzione di connessione tra il fiume e i versanti è relegata ai corsi d’acqua minori che solcano le valli laterali e che confluiscono nel Serio. Tuttavia le cortine vegetali che li accompagnano spesso non hanno la necessaria consistenza e continuità per adempiere a questa funzione e, di fatto, la relazione tra il fiume e i versanti è profondamente compromessa.

174

Importanza naturalistica ed ecologica hanno assunto invece gli equipaggiamenti vegetali che accompagnano le rogge, in quanto sono l’area di rifugio della flora nemorale di fondovalle e, insieme all’asta fluviale che fiancheggiano, costituiscono i principali corridoi ecologici della valle in connessione con l’alta pianura bergamasca. Dal punto di vista naturalistico il paesaggio vegetale della valle presenta un mosaico interessante in cui emergono contesti di elevato pregio, in particolare nelle dorsali collinari e montane, come i boschi e i prati aridi del Monte Cereto o il ricco mosaico del Monte Misma, che per l’esposizione, la varietà dei substrati geologici e la posizione geografica, offre una notevole ricchezza floristica, tra cui numerose sono le rarità botaniche. Il versante opposto della valle presenta i boschi microtermici della Valle Rossa di Ranica con Mirtillo (Vaccinium myrtillus) e Pirola (Pyrola spp.), rari agli sbocchi vallivi e la copertura vegetale dei pendii ripidi e aspri della dolomia che dalla Filaressa si estendono verso nord connotandosi come una isola di biodiversità all’interno della valle. Rupi, pinnacoli e guglie sono colonizzati da numerose specie endemiche (Telekia speciosissima, Saxifraga petraea, Saxifraga vandellii, Primula albenensis, Primula glaucescens, Campanula elatinoides, Campanula raineri, Physoplexis comosa) che ne fanno una tra le aree più significative delle Prealpi lombarde. I prati aridi ospitano una ricca rappresentanza di orchidee e le praterie di quota sono tra i consorzi più ricchi di specie a causa della notevole diversificazione ecologica che vi si realizza. La copertura arborea dei versanti e delle dorsali meno elevate, potenzialmente afferente al querceto misto, risente delle cure colturali di cui è stata oggetto e che l’hanno indirizzata verso il querco-castagneto

Boschine a pioppo nero e salici accompagnano il corso del Serio

175

mesofilo sui versanti nord-occidentali della valle con substrato calcareo-marnoso o siliceo, e verso l’ostrio-querceto termofilo su quelli orientati verso i quadranti meridionali con rocce calcaree. Le parti più elevate della valle ospitano la faggeta spesso rimossa per recuperare spazio per i pascoli. Lungo il fiume Serio è possibile osservare zone che conservano una vegetazione di pregio naturalistico. Si tratta delle boschine di salici e pioppo nero che a tratti rivestono le sponde oppure della vegetazione composita delle isole fluviali tra cui quella di Albino è la più significativa, o ancora di aree riqualificate come l’area naturalistica di Prato Alto di Albino e di parchi fluviali frutto di interventi di bonifica e recupero di ampi tratti di sponda degradata. In sintesi si può affermare che, mentre negli ultimi cinquant’anni il paesaggio vegetale dei versanti ha subito un processo di rinaturalizzazione a seguito del parziale abbandono delle attività agricole, quello di fondovalle è stato oggetto di una forte banalizzazione e frammentazione a causa della incontrollata espansione urbana. • Descrizione degli aspetti faunistici

La media e bassa Valle Seriana è una zona di passaggio tra specie faunistiche planiziali e quelle alpine. La notevole urbanizzazione del fondovalle e la presenza di numerose infrastrutture viarie d’interesse provinciale sta creando una zona di frattura tra i due versanti della valle, insormontabile per le specie di vertebrati terrestri come i mammiferi di grosse dimensioni, i micromammiferi, gli anfibi e i rettili. Solo l’avifauna riesce a passare questo importante sbarramento. I corridoi faunistici di fondovalle rimangono perciò legati al corso del Serio, anch’esso interrotto ormai in diversi punti nella sua continuità ecologica. Vanessa dell’ortica

176

Nella zona sono presenti alcuni territori di valenza faunistici tra cui la Val Vertova e l’Alben e l’alta Val Gandino. Di notevole interesse sono anche i complessi collinari di Scanzo e Pradalunga. Non sono presenti SIC, Parchi regionali o Riserve Naturali. Da valorizzare sono le zone agricole rimaste in quota e negli ambiti collinari, mentre è andato completamente distrutto l’ambito agricolo del fondovalle, sostituito da una matrice residenziale-artigianale. La Val Seriana, da un lato presenta una zona caratterizzata ancora da una buona biodiversità a causa della posizione di cerniera esercitata dalla zona in questione, dall’altro da un incipiente e progressiva distruzione degli habitat naturali e seminaturali presenti nella fascia da Ranica a Colzate. La conca della Val Gandino anch’essa è stata oggetto di un forte inurbamento con perdita di habitat seminaturali ben rappresentati nel passato. La fauna è varia non tanto per l’integrità degli ambienti residui ma, perla posizione geografica della valle. Spiccano perciò soprattutto le specie legate alla fascia prealpina e a quella basso montana collinare, si sottolinea l’importanza del Serio per le specie avifaunistiche migratrici ancora presenti. Nel fondovalle e nei residui prati non vi sono specie degne di nota ma, compaiono gruppi di ardeidi come l’airone cenerino soprattutto nelle residue zone umide nelle piane presso Vertova. Di maggiore interesse è la zona di cerniera costituita dai complessi collinari di Scanzo e Pedrengo dove rimangono alcune specie termofile, e vi sono presenti popolazioni residue di Rana latastei . Nelle zone boscose prospicienti il fondovalle sono presenti alcune specie tipiche di tali ambienti come il capriolo, il tasso e varie specie di picidi. Nelle vallecole che s’affacciano sulla Valle Seriana è presente qualche coppia di falco pellegrino e di nibbio bruno, mentre sono piuttosto abbondanti le popolazioni di salamandra pezzata. Le zone più alte della Val Vertova hanno connotazioni spiccatamente prealpine: qui è facile osservare una fauna legata ad ambienti rupestri di quote più alte. Spicca la presenza dell’aquila reale che spesso è sono svernante, ma non nidificante. E’ presente qualche esemplare di gallo forcello, mentre le pareti rocciose sono adoperate come siti di nidificazione da rapaci diurni come la poiana o il falco pecchiaiolo. D’interesse è la presenza della salamandra nera che popola le zone più elevate dell’Alben. I prati e nei pascoli soprattutto dell’alta Val Gandino sono zone di caccia per rapaci diurni, ma di interesse generale sono le popolazioni di anfibi presenti tra cui l’ululone dal ventre giallo, il tritone crestato e la raganella che si spinge oltre 1400m.