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Anche quest’anno abbiamo il piacere di presentarvi il rapporto Annuale 2014 sul fenomeno delle

dipendenze patologiche nella provincia di Lodi e sulla sua evoluzione.

Noi crediamo che le attività di reporting siano una funzione cruciale dell’osservatorio dipendenze.

La produzione e la diffusione di output sono, infatti, alla base dell’esistenza dell’osservatorio

perché ne rendono possibile la visibilità e la capacità di rispondere a “domande”.

Quest’anno abbiamo potuto contare sul contributo autorevole dell’Università degli Studi di Pavia

nella elaborazione dei dati e nella stesura della Relazione.

Cogliamo infine l’occasione per ringraziare la Referente dell’Osservatorio, gli operatori del

Dipartimento delle Dipendenze e dei Ser.T. per la preziosa collaborazione nel costante

monitoraggio della qualità del dato.

Il Direttore Sociale Il Direttore Dipartimento Dipendenze

Giancarlo Iannello Claudio Filippi

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Casella di testo
1

2

SOMMARIO

OBIETTIVI DELL’ATTIVITÀ DI RICERCA PRINCIPALE .............................................. 3

INTRODUZIONE ....................................................................................................................... 4

RISULTATI ............................................................................................................................... 11

3

OBIETTIVI DELL’ATTIVITÀ DI RICERCA PRINCIPALE

Studiare ed analizzare il fenomeno della diffusione e assunzione di sostanze, di

comportamenti ad alta induzione di dipendenza e delle condizioni di fragilità presso la

popolazione dell’ASL di Lodi.

4

INTRODUZIONE

Per controllare l’evoluzione del fenomeno del consumo di sostanze d’abuso e dei

comportamenti di dipendenza degli utenti tossicodipendenti è stato realizzato un report

annuale (utenti afferenti all’ASL di Lodi nell’anno 2014). La prima fase del progetto ha

previsto la consultazione delle fonti normative europee e nazionali, questa fase ha avuto

un duplice scopo: realizzare un lavoro in linea con quanto dettato dalle stesse normative

e possedere una panoramica generale del quadro epidemiologico, al fine di comprendere

l’impatto del fenomeno e confrontare i dati in possesso alla luce di differenze e

similitudini. Prima di illustrare quanto riscontrato è necessario chiarire il concetto di

sostanze tossiche: rientrano nell’ambito delle tossicodipendenze tutte quelle sostanze

psicoattive (naturali o sintetiche) che, per le loro proprietà farmacologiche, agiscono sul

sistema nervoso centrale alterando l’equilibrio psicofisico dell’organismo. Queste

possono essere oggetto di abuso, generando dipendenza fisica e psichica. Si distinguono

sostanze illegali (cocaina, cannabinoidi, eroina, ecstasy, ecc) e legali (alcol e tabacco). In

questa relazione con il termine “droghe” viene identificata la prima classe di sostanze,

ovvero le sostanze illegali. Dalle fonti consultate si è evinto che: nel 2013 sono state

segnalate al sistema di allerta rapido dell’UE 81 nuove sostanze psicoattive (oltre 350

sostanze monitorate). Secondo le stime è in calo l’uso di eroina, a differenza di droghe

sintetiche, prodotti medicinali e cannabis che hanno acquisito maggiore rilievo. Almeno

un quarto della popolazione adulta nell’UE (80 milioni di soggetti) ha consumato sostanze

illecite nel corso della vita. Nella maggior parte dei casi si dichiara il consumo di cannabis

(73,6 milioni), stime minori si osservano per il consumo di altre droghe almeno una volta

nella vita: 14,1 milioni per la cocaina, 11,4 milioni per le amfetamine e 10,6 milioni per

l’ecstasy1. I dati più recenti di uno studio che segue le tendenze nel consumo di droga tra

gli studenti europei2, stimano che tra i ragazzi di 15-16 anni uno su quattro abbia

consumato una sostanza illecita. La maggior parte del consumo di sostanze riguarda la

cannabis: circa il 24 % dichiara di averla consumata una volta nella vita, il 20 % di averla

consumata nell’ultimo anno e il 12 % di averla consumata nel mese precedente

all’indagine. Per quanto concerne il consumo di alcol e tabacco: si è visto che queste

sostanze sono risultate più diffuse tra gli studenti rispetto alla cannabis. Il 19 % degli

studenti dichiara di aver fumato una o più sigarette al giorno, e il 4 % più di 10 sigarette

1 Relazione europea sulla droga - tendenze e sviluppi, 2014. Reperibile su www.emcdda.europa.eu 2 ESPAD - Progetto europeo di indagini scolastiche sull’alcol e altre droghe. Reperibile su: www.emcdda.europa.eu

5

al giorno. Quasi due terzi degli studenti dichiarano di aver bevuto alcol almeno una volta

nell’ultimo mese, con un 20 % che è rimasto intossicato almeno una volta nello stesso

periodo (dati 2011)3. Dal confronto con le altre nazioni europee si è evinto che per le

principali sostanze stupefacenti l’Italia detiene il 29° posto per il consumo di ecstasy, il

26° per il consumo di amfetamine, il 23° posto per il consumo di cannabis e il 18° posto

per il consumo di Cocaina (per l’eroina il dato non era disponibile)4.

L'Osservatorio Europeo sulle Droghe e sulle Tossicodipendenze (OEDT) ha definito

cinque indicatori chiave, il primo di questi verte sull’osservazione dei consumi di tali

sostanze e nella popolazione generale e nella popolazione studentesca. I paesi europei,

sulla base di una metodologia fornita dallo stesso OEDT, svolgono delle ricerche al fine

di reperire informazioni utili a descrivere e comprendere l’impatto della diffusione delle

sostanze.

In Italia le prime indagini epidemiologiche (GPS-ITA e SPS-DPA) sul consumo di

stupefacenti sono state avviate nel 2001, con cadenza biennale. Insieme al consumo di

sostanze, negli ultimi anni si è assistito ad un incremento del fenomeno del gioco

d’azzardo patologico. Nel 2012, grazie ad un’indagine di popolazione generale è stato

stimato il numero totale dei consumatori (occasionali e dipendenti) pari a oltre 2.300.000

unità (da 2.127.000 a 2.548.000, IC 95% - Campione rappresentativo di circa 19.000

italiani con adesione pari al 33,4%)5. Nel 2014 è stato avviato un altro progetto che si

propone di monitorare il consumo di sostanze stupefacenti e la prevalenza del gioco

d’azzardo nel continuum temporale (i risultati di questo studio non sono attualmente

disponibili). Nel 2008 sono stati presi in carico complessivamente 167.674 pazienti

suddivisi in 488 Servizi pubblici per le tossicodipendenze (Ser.T.). La maggioranza di tali

pazienti risulta essere assuntore di eroina (70.2%), sostanze invece, seppur consumate in

percentuali minori, hanno subito nel tempo un incremento nel loro uso (cannabinoidi

15.1% e cocaina 8.8%)6.

Anche per quanto concerne il fenomeno legato al consumo di alcol in Europa i dati non

sono rassicuranti. Il “Global status report on alcohol and health 2014” dell’OMS che

fornisce un profilo nazionale sul consumo di alcol in 194 stati membri dichiara che nel

3 Ibid. 4 RELAZIONE ANNUALE AL PARLAMENTO 2014 “Uso di sostanze stupefacenti e tossicodipendenze in Italia”. Reperibile su

www.politicheantidroga.it. 5 Indagine GPS-DPA 2012. Documento reperibile su www.dronet.org 6 PSN 2011/2013.

6

2012 l’uso di alcol ha causato nel mondo 3,3 milioni di morti (il 5,9% di tutti i decessi).

La Regione Europea risulta essere l'area del mondo con i più alti livelli di consumo di

alcol e di danni alcol correlati.

In Italia secondo i dati ISTAT7, nel 2013 il 63,9% della popolazione ha consumato almeno

una bevanda alcolica nell’anno (quota stabile rispetto al 2012 ma in decremento rispetto

a 10 anni prima 68,7%). Rispetto al 2007, nel 2013 i consumatori giornalieri di bevande

alcoliche sono scesi dal 31% al 22,7%. È aumentata, invece, la quota di consumatori

occasionali (dal 37,6% nel 2003 al 41,2% nel 2013) e di coloro che bevono alcolici fuori

dai pasti (dal 24,8% al 25,8%). A conferma di quanto registrato nell’ultimo decennio, c’è

stato un decremento dei consumatori che bevono solo vino e birra, a differenza di chi oltre

a queste sostanze consuma anche aperitivi, amari e superalcolici che sono in aumento

(soprattutto i giovani e i giovanissimi).

Sempre nel 20138, il 51,6% della popolazione beve vino (65,4% maschi e 38,7%

femmine), rispetto al 2007 si registrano diminuzioni statisticamente significative delle

prevalenze di questa tipologia di consumatori tra gli adulti (M: -3,9 p.p.; F: -2,9 p.p.) e

per i soli maschi nella fascia di età giovanile (-5,5 p.p.), non sono state rilevate variazioni

significative nel genere così come per la classe di età. Nella stessa popolazione il 45,3%

beve birra (i maschi hanno una prevalenza del 60,2%, quasi il doppio rispetto a quella

femminile che è del 31,4%). Rispetto al 2007, tra i maschi con più di 65 anni si rileva un

incremento pari a 2,8 p.p., mentre tra le donne si registra una diminuzione significativa

nella fascia di età 11-17 anni; per entrambi i sessi non si osservano variazioni significative

rispetto all’ultimo anno. Gli aperitivi alcolici sono consumati dal 31,4% della

popolazione, la prevalenza tra i maschi (41,7%) è circa il doppio rispetto a quella tra le

femmine (21,7%). Per questo tipo di bevanda la percentuale di consumatori di genere

maschile è rimasta stabile rispetto a rilevazioni precedenti, nelle femminile invece si

registra tra il 2012 ed il 2013 un incremento significativo delle consumatrici pari a 3,1

p.p., significativo anche nella classe di età 18-64 anni (4,6 p.p.). Il 26,2% della

popolazione consuma gli amari, ed anche in questo caso la prevalenza tra i maschi è oltre

il doppio di quella delle femmine (M: 38,9%; F: 14,3%). Rispetto al 2007, tra i maschi si

registra una riduzione di 1,9 p.p. significativa anche nella classe di età 18-64 anni (-2,1

p.p.). Il 23% della popolazione consuma liquori e superalcolici (Maschi 34,4%; contro il

7 “L’uso e l’abuso di alcol in Italia” – Report ISTAT 2014. 8 Relazione del ministro della salute al parlamento sugli interventi realizzati ai sensi della legge 30.3.2001 n. 125 “legge quadro in

materia di alcol e problemi alcol correlati”, anno 2014. Reperibile su www.iss.it.

7

12,4% delle femmine). Rispetto al 2007 e all’anno precedente non ci sono state variazioni

statisticamente significative sia nel genere che nelle classi di età esaminate9.

Alla luce di tali dati, si evince quindi l’esigenza di mantenere alta l’attenzione in

particolare per i modelli di consumo di sostanze tossiche più rischiose per la salute e nello

specifico per la popolazione più a rischio (giovani e anziani). In questa direzione, il nuovo

Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2018 identifica due obiettivi da attuare per la fascia

di popolazione giovanile: ridurre il carico di morbosità, mortalità e disabilità, e prevenire

la dipendenza da sostanze.

Risulta inoltre necessario intraprendere politiche omogenee mirate a contrastare la

problematica, in sinergia con le istituzioni coinvolte. Nello specifico, il Piano Sanitario

Nazionale suggerisce il perseguimento dei seguenti obiettivi10:

Razionalizzazione della presa in carico, tramite la creazione di percorsi

differenziati per tipologia di utenza (in rapporto ai bisogni socio-sanitari);

Coordinamento tra i vari servizi (al fine di garantire una presa in carico che si

occupi dei bisogni dei pazienti in modo globale);

Attivazione di interventi di prevenzione primaria (diretti alla popolazione

generale e a target mirati quali ad esempio la popolazione giovanile);

Attivazione di interventi di prevenzione secondaria e terziaria;

Implementazione delle conoscenze professionali sugli effetti delle nuove sostanze

e sulle strategie di trattamento, sviluppando negli operatori la cultura della

valutazione degli interventi (qualità organizzativa, di processo e di esito).

Tra le strategie e gli interventi suggeriti, il monitoraggio degli indicatori epidemiologici

risulta uno strumento importante per fronteggiare la problematica delle

tossicodipendenze11.

Sul territorio nazionale, con la legge 162/90 vengono istituiti i Ser.T, ad oggi ci sono oltre

550 strutture attive che operano all'interno dei dipartimenti delle dipendenze delle ASL

(una struttura per ogni Distretto Sanitario o ogni 100.000 abitanti circa). Queste strutture

rappresentano i servizi pubblici per le tossicodipendenze del Sistema Sanitario Nazionale

ai quali sono affidati le attività di prevenzione primaria, cura, riabilitazione e

reinserimento sociale e lavorativo. I Ser.T. godono di un assetto organizzativo autonomo

9 I dati esposti fanno tutti riferimento all’anno 2013 e interessano la popolazione con età superiore a 11 anni. 10 PSN 2011/2013. 11 Mission – Osservatorio Europeo delle droghe e delle tossicodipendenze. Reperibile su: www.emcdda.europa.eu

8

e in sinergia con diversi enti e comunità terapeutiche attuano interventi di primo sostegno

ed orientamento per i tossicodipendenti e le loro famiglie (specie nei confronti dei più

giovani). All’interno di questi organismi vengono effettuati accertamenti sullo stato di

salute e a seconda della tipologia di dipendenza, viene fornita l’adeguata prestazione

diagnostica, di orientamento e supporto psicologico / terapeutico.

Nel 2009 nasce in Regione Lombardia l’osservatorio regionale sulle dipendenze12, esso

rappresenta lo strumento strategico per la lettura e l’interpretazione dei dati sui fenomeni

di abuso e dipendenza, nonché fonte ricca di informazioni indispensabili all’orientamento

degli interventi socio-sanitari ed educativi. Nello specifico l’osservatorio si occupa di:

analizzare la diffusione dei consumi di droghe e di sostanze d’abuso a livello regionale,

raccogliere e conservare i documenti per garantire l’accessibilità ai dati, prevenire

l’evoluzione dei consumi, analizzare e prevenire il bisogno di salute e di assistenza,

attuare progetti sperimentali o di ricerca analizzando le condizioni di salute e stili di vita

di specifici segmenti di popolazione. Nell’ASL di Lodi L'Osservatorio Territoriale

Dipendenze opera in raccordo e secondo le indicazioni dell’Osservatorio Regionale sulle

Dipendenze (ORED), esplicando azioni di rilevazione e monitoraggio della domanda e

dell'offerta, gestione dei flussi informativi, attività di reporting. Ad oggi sono stati

realizzati 13 quaderni epidemiologici che racchiudono la sintesi dell’andamento

dell’evoluzione della fenomenologia legata alle tossicodipendenze (dall’anno 2006 al

2013).

La seconda fase del progetto ha riguardato la raccolta dei dati. Da questa fase in poi,

eccetto che per la parte di elaborazione statistica, il lavoro è stato svolto in collaborazione

con l'Osservatorio Territoriale Dipendenze dell’ASL di Lodi. Lo strumento usato per

l’estrapolazione dei dati è stato il Data Warehouse dell’Azienda Sanitaria, questo archivio

informatico racchiude le informazioni inerenti al soggetto tossicodipendente che è stato

preso in carico dall’azienda per una tipologia di dipendenza (droga, alcol, tabagismo e

gioco d’azzardo patologico) e tiene conto dei familiari che hanno richiesto consulenza e

supporto. L’archivio fornisce informazioni quali: tipo di sostanza d’abuso utilizzata

(primaria e secondaria), numero e tipologia di prestazioni erogate, numero e importo di

voucher emessi e tutta una serie di altre informazioni socio anagrafiche e sanitarie (età,

genere, titolo di studio, professione, stato civile, distretto e località di residenza). Sui dati

12 d.g.r. n. 8928 del febbraio 2009

9

estrapolati sono state costruite delle routine di controllo della qualità tramite l’utilizzo di

un software statistico specifico (STATA 12). La fase di analisi statistica ed elaborazione

dei dati ha previsto l’uso delle opportune statistiche descrittive per le variabili di tipo

quantitativo (media e deviazione standard), e frequenze percentuali per le variabili di tipo

qualitativo. Nello specifico è stato calcolato:

Il numero totale di utenti afferenti (per genere e per classe d’età con dettaglio per

tipologia di dipendenza);

Il numero totale di utenti incidenti (per genere e per classe d’età con dettaglio per

tipologia di dipendenza);

Il numero dei familiari che hanno richiesto supporto all’azienda (per tipologia di

dipendenza);

Età media degli utenti (per genere e tipologia di dipendenza);

Distribuzione della classe d’età (per genere e tipologia di dipendenza);

Il numero medio di prestazioni erogate (in totale e per tipologia di dipendenza)

Sono state riportate le seguenti distribuzioni di frequenza percentuale:

Distribuzione della sostanza d’abuso primaria per macro area (droghe, alcol, gioco

d’azzardo e tabagismo) e nel dettaglio (alcol, oppiacei, amari, aperitivi, digestivi,

benzodiazepine, birra, buprenorfina, cannabinoidi, cocaina, eroina, gioco

d'azzardo, sigarette, superalcolici e vini);

Distribuzione del genere (per classe d’età e tipologia di dipendenza);

Distribuzione dell’utenza per presidio (per genere e tipologia di dipendenza);

Distribuzione del titolo di studio;

Distribuzione del tipo di professione;

Distribuzione del tipo di stato civile;

Distribuzione del tipo di prestazione erogata (in totale e per tipologia di

dipendenza).

È stato utilizzato il test chi-quadro per valutare la relazione tra variabili categoriche e il

test t di Student per quelle quantitative. Per identificare l’associazione tra l’utilizzo di

sostanze e/o gioco d’azzardo e le variabili in studio sono stati calcolati gli OR e relativi

intervalli di confidenza al 95%. Infine, un modello di regressione logistica è stato

implementato per studiare i fattori di rischio per sviluppare una sindrome da utilizzo di

10

sostanze e/o gioco d’azzardo inserendo come variabili indipendenti le caratteristiche

socio-demografiche in studio.

Per tutte le variabili raccolte è stato riportato il confronto con i dati dell’anno precedente

(2013). I dati sono stati elaborati tramite il software statistico STATA 12SE.

L’ultima fase del progetto ha previsto la comunicazione dei risultati al dipartimento delle

dipendenze dell’ASL di Lodi, gli stessi sono riportati nell’apposita sezione di questo

documento.

11

1017

995

331

427

99

94

54

59

0 200 400 600 800 1000 1200

Anno 2013

Anno 2014

Tabagismo Gioco d'azzardo Alcol Tossicodipendenza

RISULTATI

Nell’anno 2014, nei 3 presidi dei Ser.T dell’ASL di Lodi (Lodi, Casalpusterlengo e

Sant’Angelo Lodigiano), sono stati registrati complessivamente 1576 accessi, per un

totale di 1333 utenti afferenti. L’83% dei soggetti è di genere maschile con un’età media

di 40 ± 12 anni (range 15 – 80). Degli utenti presi in carico, 47 sono i familiari, che pur

non rappresentando delle prese in carico vere e proprie hanno usufruito dei servizi offerti

dell’ASL.

Nello specifico:

30 familiari nell’ambito delle tossicodipendenze;

12 familiari nell’ambito delle alcol dipendenze;

4 familiari nell’ambito della dipendenza da gioco d’azzardo;

1 familiare nell’ambito della dipendenza da tabagismo.

Rispetto al 2013, si registra l’ingresso di 433 nuovi utenti. La figura 1 mostra la

distribuzione dell’utenza per tipologia di dipendenza nel biennio.

Figura 1. Utenti in carico nei Ser.T dell’ASL di Lodi (biennio 2013/2014)

12

Rispetto all’anno precedente in cui erano stati presi in carico 1501 soggetti si registra un

incremento dell’utenza pari al 5%. Nello specifico si evidenzia un incremento nelle

dipendenze legate all’alcol e al tabagismo (tabella 1).

Tabella 1. Confronto per tipologia di dipendenza – Biennio 2013/2014.

La tabella 2 mostra la distribuzione dell’utenza per sostanza d’abuso primaria specifica.

Tabella2. Distribuzione sostanza primaria – Anno 2014 (n=1576)

Sostanza primaria N %

Eroina 569 36.10

Alcol 279 17.70

Cocaina 241 15.29

Cannabinoidi 170 10.79

Gioco d'azzardo 94 5.96

Vini 93 5.90

Sigarette 60 3.81

Birra 26 1.65

Superalcolici 15 0.95

Amari, aperitivi, digestivi 7 0.44

Altro alcol 7 0.44

Altro droghe 6 0.38

Benzodiazepine 4 0.25

Altri allucinogeni 2 0.13

Altri oppiacei 2 0.13

Buprenorfina non prescritta 1 0.06

Totale 1576 100

La figura 2 mostra la distribuzione della sostanza primaria. Nel 2014 la tipologia di

dipendenza prevalente è quella legata all’uso di droghe (63%), seguita dall’uso di

sostanze alcoliche (27%).

Tipologia D. Anno 2013 Anno 2014 Variazione %

Tossicodipendenza 1017 995 -22 -2%

Alcolismo 331 427 +96 +29%

G.A.P 99 95 -4 -5%

Tabagismo 54 59 +5 +11%

Totale 1501 1576 +75 +5%

13

Figura 2. Distribuzione percentuale della sostanza primaria – Anno 2014 (n=1576)

Analisi descrittiva per tipologia di dipendenza

Tossicodipendenti

Nel 2014, gli utenti tossicodipendenti afferenti sono stati 912, per un totale di 995 prese

in carico. L’88% degli utenti è di genere maschile. L’età media degli utenti è di 36 ± 10

anni (range 15 – 67). Rispetto al 2013 c’è stato un decremento del 2% per questa tipologia

di utenza. Il presidio di Lodi è il Servizio con maggior prevalenza di prese in carico (51%)

e nel quale sono stati assistiti 503 soggetti. La nuova utenza è rappresentata dal 29% degli

soggetti. Le prese in carico nei presidi di Casalpusterlengo e Sant’Angelo Lodigiano sono

state rispettivamente 250 e 242 (tabella 3).

Tabella 3. Distribuzione dell’utenza tossicodipendente per presidio – Biennio 2013/2014

La figura 3 riporta la distribuzione dell’utenza per genere e classe d’età. I risultati

mostrano come i maschi siano prevalenti in quasi tutte le classi d’età, mentre il contributo

femminile interessa le classi più giovani. La fascia più rappresentata è quella tra i 30-34

anni, con 163 utenti.

Figura 3. Distribuzione per genere e per età dell’utenza tossicodipendente – Anno 2014 (n=912)

27%

63%

6%4%

Alcol Droghe Gioco d'azzardo Sigarette

Presidio di Lodi Presidio CasalP. Presidio di S. A L. Totale

2013 2014 2013 2014 2013 2014 2013 2014

Nuovi utenti 188 148 60 52 81 84 329 284

In carico 411 355 173 198 104 158 688 712

Totale 599 503 233 250 185 242 1017 995

14

Nella tabella 4 si può osservare la distribuzione della sostanza primaria negli utenti

tossicodipendenti, stratificata per presidio. La sostanza primaria prevalente in tutti i

presidi è l’eroina. Segue la cocaina con percentuali superiori al 20% eccetto nel presidio

di Casalpusterlengo nel quale c’è un uso più diffuso di sostanze cannabinoidi (20%

rispetto al 10% della cocaina), percentuali minori si registrano nel campo di sostanze

denominato “Altro” (rientrano in questo campo sostanze quali: allucinogeni, oppiacei,

benzodiazepine e buprenorfina).

Tabella 4. Distribuzione della sostanza primaria negli utenti tossicodipendenti - Analisi di presidio (n=995)

Profilo socio economico del soggetto tossicodipendente

Dalla figura 4 si può osservare che più della metà dell’utenza tossicodipendente (53%)

possiede un titolo di studio corrispondente alle scuole medie inferiori, solo l’1% degli

utenti ha un diploma universitario. Il 28% dei soggetti, inoltre, esercita una professione

in qualità di lavoratore dipendente seguita dal 26% di utenti che non hanno una

occupazione lavorativa (figura 5).

0

20

40

60

80

100

120

140

15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 >64

M 27 91 106 138 122 130 118 53 11 5 1

F 9 13 16 25 15 11 12 3 4 1 1

Presidio

Casalpusterlengo Lodi S.A Lod.

Sostanza Primaria N % N % N %

Cannabinoidi 49 19,6 95 18,89 26 10,74

Cocaina 24 9,6 172 34,19 45 18,6

Eroina 175 70 225 44,73 169 69,83

Altro 2 0,8 11 2,19 2 0,83

Totale 250 503 242

15

Figura 4. Distribuzione percentuale del titolo di studio dell’utenza tossicodipendente – Anno 2014 (n=912)

Figura 5. Distribuzione percentuale della professione dell’utenza tossicodipendente – Anno 2014 (n=912)

Se si considerano i lavoratori in condizioni saltuarie, non professionale e in stato di

lavoratore indipendente la percentuale sale al 45%. Per quanto riguarda lo stato civile il

46% degli utenti risulta essere non coniugato (figura 6).

1%5%

1%

53%

12%

23%

5%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

3%1%

28%26%

1%

22%

7%9%

4%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

16

Figura 6. Distribuzione percentuale dello stato civile dell’utenza tossicodipendente – Anno 2014 (n=912)

Profilo socio-economico soggetto tossicodipendente:

Genere: Maschio (88%)

Età media 36 anni

Titolo di studio: scuola media inferiore (53%)

Professione: lavoratore (45%)

Stato civile: celibe (46%)

Rispetto al 2013: l’età media del soggetto tossicodipendente è aumentata di due anni, la

percentuale dei maschi ha subito un incremento del 3%. Per variabili quali il titolo di

studio, la professione e lo stato civile non è stato possibile fare un confronto nel biennio

poiché a differenza dell’anno precedente una parte importante di dati risulta non rilevata

(percentuali superiori al 19% di dati non riportati).

9%8%

2%

46%

19%

14%

2%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

17

Utenti alcol dipendenti

Nel 2014, gli utenti alcoldipendenti afferenti sono stati 289, per un totale di 427 prese in

carico. Il 78% degli utenti è di genere maschile. L’età media degli utenti è di 48 ± 11 anni

(range 17 – 80). Rispetto al 2013 c’è stato un incremento del 29%. Il presidio di Lodi è il

Servizio in cui è stata presa in carico il 64% dell’utenza complessiva: sono stati assistiti

274 soggetti, segue Sant’Angelo Lodigiano con 94 utenti (22%) e Casalpusterlengo con

59 utenti (14%). Nel Ser.T. di Lodi la nuova utenza rappresenta il 12% dell’utenza totale

(tabella 5).

Tabella 5. Distribuzione dell’utenza alcoldipendente per presidio – Biennio 2013/2014

La figura 7 mostra la distribuzione dell’utenza per genere e classe d’età. Eccetto che per

la classe più giovane, i maschi sono prevalenti in quasi tutte le classi d’età, mentre il

contributo femminile interessa le classi superiori ai 35 anni di età. La fascia più

rappresentativa è la fascia d’età 50-54 anni, con 53 utenti.

Figura 7. Distribuzione per genere e per età dell’utenza alcoldipendente – Anno 2014 (n=289)

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 >64

M 0 2 8 15 21 41 41 46 25 13 13

F 2 0 2 3 10 13 6 7 8 7 6

Genere Presidio di Lodi Presidio CasalP. Presidio di S. A L. Totale

2013 2014 2013 2014 2013 2014 2013 2014

Nuovi utenti 49 50 12 14 21 27 82 91

In carico 166 224 33 45 38 67 237 336

Totale 215 274 45 59 59 94 319 427

18

La figura 8 mostra la distribuzione della sostanza primaria negli utenti alcoldipendenti,

stratificata per presidio. La sostanza primaria prevalente in tutti i presidi è l’alcol

(rientrano in questa categoria bevande quali liquori e sostanze diverse da quelle riportate).

Segue il vino con percentuali superiori al 20%. Percentuali minori si registrano nelle altre

sostanze, nel presidio di Casalpusterlengo non si registra consumo di superalcolici.

Figura 8. Utenza alcoldipendente per sostanza d’abuso primaria- Analisi di presidio (n=427)

Profilo socio economico del soggetto alcoldipendente

Quasi la metà dell’utenza alcoldipendente (45%) ha un titolo di studio che corrisponde

alle scuole medie inferiori, solo l’1% degli utenti ha un diploma universitario. Il 31% dei

soggetti inoltre esercita una professione in qualità di dipendente seguita dal 29% di utenti

che non hanno una occupazione lavorativa (figura 10), se si considerano i lavoratori in

condizioni saltuarie, non professionale e in stato di lavoratore indipendente la percentuale

sale al 49%.

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Alcol Amari -aperitivi -

dig.

Birra Superalcolici Vino Altro

Lodi 65% 1% 7% 4% 20% 2%

CasalP 61% 3% 5% 31%

S.A. Lod. 69% 2% 4% 3% 20% 1%

19

Figura 9. Distribuzione percentuale del titolo di studio dell’utenza alcoldipendente – Anno 2014 (n=289)

Figura 10. Distribuzione percentuale della professione dell’utenza alcoldipendente – Anno 2014 (n=289)

A differenza dei soggetti tossicodipendenti, per questa tipologia di utenza il 32% dei

soggetti è coniugato (figura 11).

1%

12%

4%

45%

15%

1%

15%

7%

0%5%

10%15%20%25%30%35%40%45%50%

10%

4%

31%29%

2%

8% 8% 8%

1%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

20

Figura 11. Distribuzione percentuale dello stato civile dell’utenza alcoldipendente – Anno 2014 (n=289)

Profilo socio-economico soggetto alcoldipendente:

Genere: Maschio (78%)

Età media 48 anni

Titolo di studio: scuola media inferiore (45%)

Professione: lavoratore (49%)

Stato civile: coniugato (32%)

Rispetto al 2013 l’età media del soggetto alcoldipendente è aumentata di due anni, la

percentuale dei maschi che usano questa sostanza ha subìto un decremento del 3%. Il

titolo di studio è rimasto invariato ma con un decremento del 12%. La professione ha

subìto un decremento del 7%, mentre lo stato civile ha un decremento del 13%.

Giocatori d’azzardo patologico

Nel 2014, i giocatori d’azzardo patologici afferenti al Dipartimento delle Dipendenze

sono stati 78 per un totale di 95 prese in carico (tabella 6). Il 71% dell’utenza è di genere

maschile. L’età media dei giocatori patologici è di 50 ± 14 anni (range 21 – 76). Rispetto

al 2013 si è registrato un decremento dell’utenza pari al 5%. La figura 12 riporta la

distribuzione dell’utenza per genere e classe d’età, e mostra come i maschi siano

prevalenti in quasi tutte le fasce. La classe più rappresentativa è la classe d’età 50-54 anni,

con 13 utenti.

32%

12%

4%

29%

7%

12%

3%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

21

Tabella 6. Distribuzione dei giocatori d’azzardo per genere e presidio – Anno 2014 (n=95)

Figura 12. Distribuzione dei giocatori d'azzardo per genere e classi d'età (n=78)

Profilo socio-economico giocatore d'azzardo

Dalla figura seguente si evince che una percentuale pari al 54% dei giocatori d’azzardo

ha un titolo di studio che corrisponde alle scuole medie inferiori, solo l’1% degli utenti

ha un diploma universitario. Il 32% dei soggetti inoltre esercita una professione in qualità

di dipendente seguita dal 17% di utenti che non hanno una occupazione lavorativa (figura

14, se si considerano i lavoratori in condizioni saltuarie, non professionale e in stato di

lavoratore indipendente la percentuale sale al 57%).

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 >64

M 3 7 2 1 3 9 9 9 4 8

F 1 1 0 2 2 2 4 1 4 6

Presidio

Genere Lodi Casalpusterlengo S.A. Lodigiano Totale Nuovi utenti Utenti Noti Nuovi utenti Utenti Noti Nuovi utenti Utenti Noti

M 15 38 4 5 4 2 68

F 4 15 2 4 2 0 27

Totale 19 53 6 9 6 2 95

22

14%

8%

32%

17%

9%

4% 4%

13%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

1%

12%

1%

54%

17%

1%8% 6%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Figura 13. Distribuzione percentuale del titolo di studio dei giocatori d’azzardo – Anno 2014 (n=78)

Figura 14. Distribuzione percentuale dello stato civile dei giocatori d’azzardo – Anno 2014 (n=78)

Per quanto concerne lo stato civile per questa tipologia di utenza il 38% dei soggetti

risulta essere coniugato (figura 15).

23

38%

10%

5%

24%

3%

10% 9%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

Figura 15. Distribuzione percentuale della professione dei giocatori d’azzardo – Anno 2014 (n=78)

Profilo socio-economico giocatore d'azzardo:

Genere: Maschio (71%)

Età media: 50 anni

Titolo di studio: scuola media inferiore (54%)

Professione: lavoratore (58%)

Stato civile: coniugato (38%)

Rispetto all’anno 2013 l’età media del giocatore d’azzardo è aumentata di un anno, e i

maschi hanno registrato un incremento dell’1%. Il titolo di studio osservato è lo stesso

con un incremento del 2%, mentre la professione ha registrato un aumento del 10%. Lo

stato civile è l’unica variabile che ha subìto un decremento pari al 12%.

24

0

1

2

3

4

5

6

7

8

25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 >64

M 1 0 2 5 1 3 3 6 3

F 1 1 2 3 8 3 2 6 3

Utenti tabagisti

Gli utenti tabagisti afferenti nel 2014 sono stati 53, per un totale di 59 prese in carico

(tabella 7). Il 51% dell’utenza è di genere femminile. L’età media degli utenti è di 52 ±

12 anni (range 25 – 76). Il presidio di Lodi è il Servizio in cui è stata presa in carico il

60% dell’utenza complessiva: sono stati assistiti 36 soggetti, dal 2014 si registra l'ingresso

di un utente nel presidio di Sant'Angelo Lodigiano.

La figura 16 riporta la distribuzione dell’utenza per genere e classe d’età, la classe più

rappresentativa è la classe d’età 45-49 anni, con 9 utenti.

Tabella 7. Distribuzione degli utenti tabagisti per genere - Analisi di presidio (n=59)

Figura 16. Distribuzione per genere ed età dei tabagisti (n=53)

Genere Presidio di Lodi Presidio di S. A L. Totale Nuovi In carico Nuovi In carico

Maschi 15 11 1 - 27

Femmine 21 11 0 - 32

Totale 36 22 1 - 59

25

4% 6%9%

28%

41%

11%

2%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

12%8%

20%

4%

41%

16%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

Profilo socio-economico soggetto tabagista

Il 41% dei tabagisti ha titolo di studio che corrisponde alle scuole medie inferiori mentre

il 4% degli utenti ha un diploma universitario (figura 17).

Figura 17. Distribuzione percentuale del titolo di studio degli utenti tabagisti – Anno 2014 (n=53)

Per variabili quali la professione e lo stato civile, la maggior parte dei dati risulta dato

missing, rispettivamente il 41% e il 37% (figura 18 e 19).

Figura 18. Distribuzione percentuale della professione degli utenti tabagisti – Anno 2014 (n=53)

26

35%

4% 4%

13%

37%

2%

6%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

Figura 19. Distribuzione percentuale dello stato civile degli utenti tabagisti – Anno 2014 (n=53)

Profilo socio-economico soggetto tabagista:

Genere: Femmina (51%)

Età media 52 anni

Titolo di studio: scuola media superiori (41%)

Professione: non rilevata (41%)

Stato civile: non riferito (37%)

Rispetto al 2013, per questa tipologia di utenza l’età media è aumentata di cinque anni, e

i consumatori sono per il 51% donne (c’è stato un incremento del 14% rispetto all’anno

precedente). Il titolo di studio è rimasto invariato ma con un decremento del 15%; per la

professione e lo stato civile non è stato possibile fare il confronto tra i due anni a causa

della presenza di dati non rilevati.

27

Prestazioni erogate

Nell’anno 2014 sono state erogate 42.263 prestazioni tariffate per un valore complessivo

di € 576.304,66 (tabella 8), rispetto al 2013 si è osservato un incremento delle prestazioni

pari allo 0,7%.

Tabella 8. Distribuzione di prestazione erogate per tipologia di dipendenza

Tipologia dipendenza N. Utenti N. Prestazioni tariffate

Tossicodipendenze 995 34.657

Alcolismo 427 5.871

G.A.P 95 1.416

Tabagismo 59 319

Totale 1576 42.263

Differenti sono le prestazioni erogate, per facilitarne la classificazione le stesse sono state

suddivise in 4 diverse macro aree a seconda della natura dell’intervento fornito:

Attività di natura psicosocio-educativa, comprende: il counselling

infermieristico e psicosocio-educativo, colloqui di accoglienza psicosocio-

educativo, colloqui di assistenza sociale (valutazione - sostegno e riabilitazione),

colloqui di consulenza ai familiari, interviste strutturate e semistrutturate,

sostegno socio-educativo/colloqui valutativi e motivazionali, somministrazione /

valutazione di test proiettivi e della personalità, questionari, terapia di sostegno

psicologico;

Attività di natura clinica, comprende: visita medica (generale e specialistica),

colloqui clinici (psichiatrici, psicologici etc…), counselling;

Attività certificative, comprendono: certificazioni di di TD e non TD, esenzione

ticket, patente e invalidità (anche su richiesta di paziente), relazioni scritte sul

singolo caso clinico per affido ad altra struttura, per avvio pratiche pensionistiche,

ai fini giudiziari;

Attività di natura varia, comprendono: test per sostanze stupefacenti su urine,

incontri di gruppo con gli utenti, iniezione o infusione di farmaci specifici,

laboratorio di animazione-risocializzazione, medicazioni, prelievi, raccolta urine,

vaccinazioni e valutazione ip (assessment / triage).

La figura 20 riporta la distribuzione della tipologia di prestazioni erogate. Gli interventi

di natura varia hanno la prevalenza maggiore per un totale di 19.895 prestazioni erogate

28

19577

14558

6937

1191

0

5000

10000

15000

20000

25000

Interventi e procedure varie Interventi di natura clinica

Interventi ass.li psicosocio-educativi Attività certificative

(46%) seguite dagli interventi di natura clinica (34%) mentre percentuali minori si

registrano nelle altre tipologie di prestazioni.

Figura 20. Distribuzione di prestazioni erogate per tipologia

L’82% delle prestazioni sono state erogate per i soggetti tossicodipendenti, il 14% per le

dipendenze da alcol, il 3% per i giocatori d’azzardo e l’1% per i tabagisti (tabella 9).

Tabella 9. Distribuzione di prestazioni erogate per tipologia di dipendenza (n=42263)

Tipologia di prestazione erogata

Tipo di dipendenza Interventi ass.li psicosocio-educativi

Attività certificative

Interventi di natura clinica

Interventi e procedure

varie

Totale

Tossicodipendenze 4369 993 10977 18318 34657

G.A.P 751 20 390 255 1416

Alcolismo 1778 176 3034 883 5871

Tabagismo 39 2 157 121 319

Totale 6937 1191 14558 19577 42263

29

In media sono state erogate: 35 prestazioni/anno per utente tossicodipendente, 14

prestazioni/anno per utente alcolista, 15 prestazioni/anno per utente giocatore d’azzardo

e 5 prestazioni/anno per utente tabagista (rispetto al 2013 si registrano in media 2

prestazioni in meno per l’utente alcolista e 2 prestazioni in più per i giocatori d’azzardo).

Analisi inferenziale

Dopo aver effettuato le analisi descrittive sono stati utilizzati dei test statistici volti a

valutare la relazione tra le variabili socio-demografiche e le sostanze indagate.

La tabella 10 riporta i risultati per i soggetti dipendenti da droghe.

Tabella 10. Variabili sociodemografiche e uso di droghe

Dipendenza da droghe

995 (63%) Altre dipendenze

581 (34%) P

Sesso F 116 (12%) 153 (26%)

<0.0001* M 879 (88%) 428 (74%)

Età 36±9.98 49±11.88 <0.0001**

Stato Civile Da solo Coniugato

824 (83%) 171 (17%)

318 (55%) 263 (45%)

<0.0001*

Professione Lavoratore Non lavoratore

435 (44%) 559 (56%)

285 (49%) 288 (51%)

0.022*

Scolarità Nessuna/Elementari/Medie Superiori/Laurea

810 (81%) 185 (19%)

415 (71%) 166 (29%)

<0.0001*

Nazionalità Straniera Italiana

198 (20%) 797 (80%)

217 (37%) 364 (63%)

0.000* Note: *Test Chi quadro di Pearson, **Test T di Student

Dall’analisi effettuata si evince che esistono delle associazioni statisticamente

significative tra tutte le variabili sociodemografiche e l’uso di droga, nello specifico:

la maggioranza dei consumatori per questa tipologia di sostanza è di sesso

maschile (88%);

i consumatori sono più giovani rispetto agli altri 36±9.98 vs 49±11.88;

tra i consumatori l’82% vive da solo;

il 56% dei consumatori è disoccupato;

30

per quanto concerne il titolo di studio tra i consumatori di droghe l’81% dei

soggetti non ha frequentato le scuole o ha frequentato soltanto le scuole elementari

o medie inferiori;

L’80% dei consumatori è di nazionalità italiana.

Tabella 11. Variabili sociodemografiche e uso di alcol

Dipendenza da alcol

427 (27%) Altre dipendenze

1.149 (73%) P

Sesso F 94 (22%) 73 (15%)

0.0001* M 333 (78%) 974 (85%)

Età 48±11.27 38±11.79 <0.0001**

Stato Civile Da solo Coniugato

235 (55%) 192 (45%)

907 (79%) 242 (21%)

<0.0001*

Professione Lavoratore Non lavoratore

208 (49%) 216 (51%)

512 (45%)

631 (55%)

0.133*

Scolarità Nessuna/Elementari/Medie Superiori/Laurea

320 (75%) 107 (25%)

905 (79%) 244 (21%)

0.105*

Nazionalità Straniera Italiana

173 (41%) 254 (59%)

242 (21%) 907 (79%)

<0.001* Note: *Test Chi quadro di Pearson, **Test T di Student

Nel caso dell’alcol invece, si è visto che:

l’80% dei consumatori è di genere maschile;

i consumatori hanno un’età media più elevata rispetto agli altri 48±11.27 vs

38±11.79;

tra i consumatori il 55% dei soggetti vive da solo;

seppur Il 51% dei consumatori sia disoccupato, la situazione lavorativa non risulta

essere associata in modo statisticamente significativo all’uso di alcol piuttosto che

di un’altra sostanza;

tra i consumatori il 75% dei soggetti non ha frequentato le scuole o ha frequentato

soltanto le scuole elementari o medie inferiori;

la maggioranza dei consumatori (69%) è di nazionalità italiana.

31

Tabella 12. Variabili sociodemografiche e gioco d’azzardo

Gioco d’azzardo

94 (6%) Altre dipendenze

1.482 (94%) P

Sesso F 27 (29%) 242 (16%)

0.0002* M 67 (71%) 1.240 (84%)

Età 51±13.76 40±12.15 <0.0001**

Stato Civile Da solo Coniugato

48 (51%) 46 (49%)

1.094 (74%)

388 (26%)

<0.0001*

Professione Lavoratore Non lavoratore

56 (60%) 38 (40%)

664 (45%) 809 (55%)

0.006*

Scolarità Nessuna/Elementari/Medie Superiori/Laurea

70 (74%) 24 (26%)

1.155 (78%) 327 (22%)

0.433*

Nazionalità Straniera Italiana

30 (32%) 64 (68%)

385 (26%) 1.097 (74%)

0.205* Note: *Test Chi quadro di Pearson, **Test T di Student

Per quanto concerne il gioco d’azzardo, c’è un’associazione che è risultata statisticamente

significativa per tutte le variabili in studio e l’uso di questa sostanza ad eccezione del

titolo di studio. Nello specifico:

il 71% dei consumatori è di genere maschile;

i consumatori sono meno giovani rispetto agli altri 51±13.76 vs 40±12.15

tra i consumatori il 51% dei soggetti vive da solo;

il 59% dei consumatori ha un’occupazione lavorativa;

tra i consumatori il 74% dei soggetti non ha frequentato le scuole o ha frequentato

soltanto le scuole elementari o medie inferiori;

il 68% dei consumatori è di nazionalità italiana.

32

Tabella 13. Variabili sociodemografiche e tabacco

Dipendenza da tabacco

60 (4%) Altre dipendenze

1.516 (96%) P

Sesso F 32 (53%) 237 (16%)

<0.0001* M 28 (47%) 1.279 (84%)

Età 53±12.03 40±12.28 <0.0001**

Stato Civile Da solo Coniugato

35 (58%) 25 (42%)

1.107 (73%) 409 (27%)

0.012*

Professione Lavoratore Non lavoratore

21 (38%) 34 (62%)

699 (47%) 813 (53%)

0.239*

Scolarità Elementari/medie /nessuno Superiori/Laurea

25 (42%) 35 (58%)

1.200 (79%) 316 (21%)

<0.0001*

Nazionalità Straniera Italiana

14 (23%) 46 (77%)

401 (26%) 1.516 (74%)

0.591* Note: *Test Chi quadro di Pearson, **Test T di Student

In quest’ultimo caso si è riscontrata un’associazione statisticamente significativa tra le

variabili e l’uso di tabacco eccetto che per la situazione professionale, nel dettaglio:

A differenza di quanto riscontrato negli altri casi, per questa tipologia di

dipendenza Il 53% dei consumatori è di genere femminile;

i consumatori sono meno giovani rispetto agli altri 53±12.03 vs 40±12.28;

tra i consumatori il 58% dei soggetti vive da solo;

il 62% dei consumatori non ha un’occupazione lavorativa;

tra i consumatori il 58% dei soggetti ha un titolo di studio che va dalle scuole

medie superiori alla laurea,

il 77% dei tabagisti è di nazionalità italiana.

33

Analisi dei determinanti

Per gli utenti afferenti ai S.erT che affluiscono all’ASL di Lodi è stato possibile verificare

l’ipotesi di una relazione tra l’uso delle diverse sostanze e le variabili socio-demografiche.

Le tabella 14 mostra i risultati inerenti all’utilizzo di droghe e alcol.

Tabella 14.OR grezzi e 95% CI delle caratteristiche sociodemografiche per i consumatori di droghe e alcol

Droghe Alcol OR 95% CI p OR 95% CI p

Sesso F M

1 2.70

2.06-3.56

<0.0001

1 0.64

0.48-0.84

0.0015

Età 0.92 0.91-0.93 <0.0001 1.06 1.06-1.08 <0.0001

Nazionalità Straniera Italiana

1 2.40

1.90-3.03

<0.0001

1 0.39

0.31-0.50

<0.0001

Stato Civile Coniugato Da solo

1 3.99

3.12-5.08

<0.0001

1 0.33

0.26-0.42

<0.0001

Professione Lavoratore Non lavoratore

1 1.27

1.03-1.56

0.0203

1 0.84

0.67-1.05

0.1327

Titolo di studio Elementari/medie/nessuno Superiori/Laurea

1 0.57

0.45-0.73

<0.0001

1 1.24

0.95-1.61

0.1051

Dalla tabella si osserva che per quanto riguarda i consumatori di droghe esiste

un’associazione statisticamente significativa tra tutte le variabili e l’utilizzo delle droghe.

In modo analogo risulta anche per l’uso di alcol ad eccezione della professione lavorativa

e del titolo di studio.

La tabella 15 riporta invece, i risultati per i giocatori d’azzardo e i tabagisti.

34

Tabella 15.OR grezzi e 95% CI delle caratteristiche sociodemografiche per i giocatori d’azzardo e i tabagisti

G.A.P Tabacco OR 95% CI p OR 95% CI p

Sesso F M

1 0.48

0.30-0.77

0.0020

1 0.16

0.09-0.28

<0.0001

Età 1.07 1.05-1.09 <0.0001 1.08 1.06-1.11 <0.0001

Nazionalità Straniera Italiana

1 0.75

0.48-1.17

0.2052

1 1.18

0.64-2.17

0.5908

Stato Civile Coniugato Da solo

1 0.37

0.24-0.57

<0.0001

1 1.93

1.14-3.27

0.0125

Professione Lavoratore Non lavoratore

1 0.56

0.36-2.42

0.0063

1 1.39

0.80-2.42

0.2395

Titolo di studio Elementari/medie/nessuno Superiori/Laurea

1 1.21

0.75-1.96

0.4335

1 5.32

3.11-9.09

<0.0001

Per quanto riguarda i giocatori d’azzardo patologici si osserva un’associazione

statisticamente significativa con la maggior parte delle variabili in studio ad eccezione

della nazionalità e del titolo di studio. Per i tabagisti invece non si osservano differenze

per la nazionalità e la professione mentre si riscontrano per le altre variabili.

35

Fattori di rischio

Attraverso un’analisi multivariata è stato possibile studiare i fattori di rischio per

sviluppare una sindrome da utilizzo di sostanze (droghe, alcol, tabacco) e/o gioco di

azzardo utilizzando come variabili indipendenti le caratteristiche socio-demografiche. La

Tabella 16 riporta i risultati del modello logistico utilizzato nel quale la variabile di

risposta è stata l’utilizzo di sostanze e/o gioco d’azzardo mentre le variabili indipendenti

sono quelle risultate significative all’analisi univariata.

Tabella 16. Modello di regressione logistica per tipologia di sostanza

Droghe Alcol G.A.P Tabacco

OR 95% IC OR 95% IC OR 95% IC OR 95% IC

Sesso F 1 1 1 1

M 2.96 2.07-4.21 0.77 0.56-1.06 0.58 0.36-0.96 0.23 0.13-0.41

Stato Civile Da solo 1 1 1 1

Coniugato 0.57 0.43-0.76 1.72 1.32-2.44 1.50 0.96-2.35 0.73 0.40-1.33

Nazionalità Stranieri 1 1 - -

Italiani 3.75 2.67-5.25 0.39 0.30-0.51

Titolo di studio Elementari/medie/nessuno 1 - - 1 Superiori/Laurea 0.95 0.09-9.74 5.69 3.19-10.15

Professione Non lavoratore 1 - 1 -

Lavoratore 0.81 0.63-1.06 2.00 1.27-3.14

Dal modello implementato si evince che:

per il consumatore di droghe l’essere maschio e italiano risultano essere fattori di

rischio. Mentre l’essere coniugato, avere un’occupazione lavorativa e un titolo di

studio pari alla laurea o ad un diploma di scuola superiore risultano essere fattori

protettivi;

per il consumatore di alcol l’essere coniugato rappresenta un fattore di rischio,

mentre l’essere maschio e italiano risultano essere fattori protettivi;

per il giocatore d’azzardo patologico essere coniugato e avere un’occupazione

lavorativa risultano essere fattori di rischio, mentre l’essere maschio rappresenta

un fattore protettivo;

36

per il tabagista avere un titolo di studio pari alla laurea o ad un diploma di scuola

superiore risulta essere un fattore di rischio, risultano invece fattori protettivi

l’essere maschio e coniugato.