#non diche fai - ristretti.it · ignote, visto che non pochi prodotti “naturali” ... sostanze...

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# Corriere della Sera Domenica 21 Giugno 2015 45 #non sai di che ti fai Psicologia Quali strategie se si hanno dei dubbi sui figli Le cure L’offerta di servizi pubblici e comunità terapeutiche di Daniela Natali di Ruggiero Corcella L’allarme Un marketing senza scrupoli sulla pelle dei nostri giovani A colpirci è stata la comparsa sulla scena della “droga Fa- cebook”, una pastiglia con stampigliato il simbolo del famoso social- network. Abbiamo allora tentato di pre- parare una scheda con “le 10 pasticche che sembrano innocue ma ti bruciano il cervello”. Non ci siamo riusciti. Perché non sono 10, e neppure 100, ma molte di più, e ne arrivano ogni giorno di nuove, con ingredienti e mix sempre diversi, che gli spacciatori sperimentano sugli ignari consumatori, mettendo a repentaglio la loro salute, e non di rado la loro vita. Chi le prende non è in grado di valutare i rischi che corre, non c’è esperienza o precedente che tenga: nessuno può sapere a priori se le pasticche (o quant’altro), presto o tardi potranno “bruciare il cervello”, “fare fuori” subito il fegato oppure i reni , indurre uno stato di coscienza alterata, con rischi di gesti pericolosi per sé e per gli altri, provocare un “bad trip” o un vomito incoercibi- le. Per questo abbiamo puntato su questo concetto per il nostro titolo-hashtag, che caratterizzerà anche un campagna “social” a partire da domani su Corriere.it (si veda a pagina 53). Luigi Ripamonti © RIPRODUZIONE RISERVATA È l’hashtag per la nostra iniziativa multimediale sul problema delle nuove droghe, che sono migliaia e cambiano ogni giorno. Una mappa per orientarsi e capire quali sono e dove si celano i rischi maggiori Corriere Salute Le pagine del vivere bene www.corriere.it/salute La giornata Il 26 giugno di ogni anno si celebra la Giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga La Giornata è stata indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1987 per ricordare l’obiettivo comune a tutti gli Stati membri di creare una comunità internazionale libera dalla droga L’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) sceglie i temi della Giornata. Quello del 2015 è: «Sviluppiamo le nostre vite , le nostre comunità , le nostre identità senza droghe» La Giornata e la campagna offrono, non solo ai giovani, strumenti per informarsi sui rischi per la salute associati al consumo di droghe e incoraggia tutti a impegnarsi e dare il proprio contributo I siti utili Indirizzi «certificati» dove trovare informazioni sicure di Redazione Salute +

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Corriere della Sera Domenica 21 Giugno 2015 45

#nonsaidichetifai

PsicologiaQuali strategie se si hanno dei dubbi sui figli

Le cureL’offerta di servizi pubblici e comunità terapeutiche

di Daniela Natali di Ruggiero Corcella

�L’allarme

Un marketing senza scrupoli sulla pelle dei nostri giovani

Acolpirci è stata la comparsa sulla scena della “droga Fa-cebook”, una pastiglia con stampigliato il simbolo delfamoso social- network. Abbiamo allora tentato di pre-parare una scheda con “le 10 pasticche che sembrano

innocue ma ti bruciano il cervello”. Non ci siamo riusciti. Perché non sono 10, e neppure 100, ma molte di più, e ne arrivano ogni giorno di nuove, con ingredienti e mix sempre diversi, che gli spacciatori sperimentano sugli ignari consumatori, mettendo a repentaglio la loro salute, e non di rado la loro vita. Chi le prende non è in grado di valutare i rischi che corre, non c’è esperienza o precedente che tenga: nessuno può sapere a priori se le pasticche (o quant’altro), presto o tardi potranno “bruciare il cervello”, “fare fuori” subito il fegato oppure i reni , indurre uno stato di coscienza alterata, con rischi di gesti pericolosi per sé e per gli altri, provocare un “bad trip” o un vomito incoercibi-le. Per questo abbiamo puntato su questo concetto per il nostro titolo-hashtag, che caratterizzerà anche un campagna “social” a partire da domani su Corriere.it (si veda a pagina 53).

Luigi Ripamonti© RIPRODUZIONE RISERVATA

È l’hashtag per la nostra iniziativa multimediale sul problema delle nuove droghe, che sono migliaia e cambiano ogni giorno. Una mappa per orientarsi e capire quali sono e dove si celano i rischi maggiori

CorriereSaluteLe pagine del vivere benewww.corriere.it/salute

La giornata

� Il 26 giugno

di ogni anno

si celebra

la Giornata internazionale controil consumo e il traffico illecito di droga

� La Giornata

è stata indetta

dall’Assemblea

Generale delle

Nazioni Unite

nel 1987

per ricordare

l’obiettivo

comune a tutti

gli Stati

membri

di creare una

comunità

internazionale

libera

dalla droga

� L’Ufficio

delle Nazioni

Unite contro

la droga

e il crimine

(UNODC)

sceglie i temi

della Giornata.

Quello del

2015 è:

«Sviluppiamo

le nostre vite ,

le nostre

comunità , le

nostre identità

senza droghe»

� La Giornata

e la campagna

offrono, non

solo ai giovani,

strumenti per

informarsi sui

rischi per la

salute associati

al consumo

di droghe e

incoraggia tutti

a impegnarsi e

dare il proprio

contributo

I siti utiliIndirizzi «certificati» dove trovare informazioni sicure

di Redazione Salute

+

#

46 SALUTE Domenica 21 Giugno 2015 Corriere della Sera

Oggi gli stupefacenti che circolano come pasticche, liquidi o in altre forme sono quasi sempre mix sconosciuti di sostanze, spesso falsamente presentate come naturali. Che possono avere effetti devastanti, sia immediatamente sia a lungo termine

Cavie inconsapevoli delle nuove droghe D

imenticate Trainspotting, il film di Danny Boyledegli anni 90 sui “tossici” vecchia maniera. Tuttoè cambiato, nel mondo dello “sballo”. Eroina ecocaina esistono ancora e sono perfino più peri-colose di 20 o 30 anni fa. Ma oggi fanno la partedel leone le nuove sostanze psicoattive, pastic-che per rimanere su di giri durante la notte che sicomprano per pochi spiccioli ovunque, nelmondo reale e sul web. Il drogato non è piùl’emarginato che si riconosce da lontano, ma ilragazzo insospettabile che pensa di avere unamarcia in più con qualche milligrammo di chi-mica in corpo. A leggere gli ultimi dati del-l’ESPAD (European School Survey Project on Al-cohol and Other Drugs), raccolti per l’Italia dal-l’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio Nazio-nale delle Ricerche di Pisa, c’è da aver paura: fra i15 e i 19 anni sta crescendo il numero di chi con-suma abitualmente allucinogeni e stimolanti esoprattutto quello di chi assume sostanze psico-attive senza sapere che cosa siano.

Circa 54 mila ragazzi, stando alle stime, si fan-no “alla cieca”: per uno su quattro prendere unapasticca o bere un liquido di cui si ignora il con-tenuto è la prassi e non consola che in oltre la metà dei casi si tratti di un miscuglio di erbeignote, visto che non pochi prodotti “naturali”fanno male (si veda a lato). «È difficile farel’identikit di questi ragazzi — ammette SabrinaMolinaro, dell’Ifc-Cnr, responsabile dello studio—. Non hanno voti più bassi, non arrivano dauno specifico ceto sociale, non fanno più assen-ze a scuola: sono più spesso maschi vicini allamaggiore età, in media hanno meno interessi ri-spetto agli altri, ma non c’è nulla che possa aiu-tare davvero a intercettarli. Tanti mixano la pillo-la nuova di cui non si sa nulla con altre sostanze:il poli-abuso è sempre più comune, in sostanzamolti prendono quel che trovano».

Mandar giù una droga qualsiasi è un segnaleinquietante: significa non preoccuparsi più nep-pure dell’effetto, ma cercare emozioni a prescin-dere da qualsiasi considerazione. «Non c’è piùalcuno stigma nel drogarsi: non viene percepitocome un problema, anzi lo “sfigato” è chi rifiutala pasticca — sottolinea Carlo Locatelli, respon-sabile Centro Antiveleni – CNIT (Centro Nazio-nale di Informazione Tossicologica) della Fon-dazione Maugeri di Pavia —. Purtroppo il feno-meno è fuori controllo: esistono circa 470 nuovesostanze psicoattive, in continuo aumento e pertutti i gusti. Il nome peraltro inganna: questedroghe agiscono sul sistema nervoso, ma sonotossiche anche per altri organi. I cannabinoidisintetici, ad esempio, hanno effetti più simili al-la cocaina e aumentano molto il rischio di eventicardiovascolari». Crisi ipertensive, tachicardia everi e propri infarti hanno portato perfino a de-cessi e non mancano conseguenze negative suireni, sul fegato e sull’apparato gastrointestinale.

L’azione sul sistema nervoso può essere deva-stante, come spiega Gaetano Di Chiara, farmaco-logo dell’Università di Cagliari: «Le nuove so-stanze di sintesi sono molto potenti, costano po-co e vengono assunte a dosaggi incontrollati. Glieffetti sono perciò in parte imprevedibili, di cer-to rovinosi: si va dai sintomi simil-eroina con ar-resto respiratorio di alcuni derivati di narcoticianalgesici, all’estrema aggressività dopo l’uso dianaloghi delle vecchie amfetamine, ma molto

più forti. I rischi maggiori si hanno con sostanzepsicostimolanti come i cannabinoidi sintetici, che provocano disturbi dell’umore, depressione,mania e sono associati a un’alta probabilità disindrome schizoide: in pratica, si resta allucinatiper giorni e compare una psicosi da cui non sitorna più indietro. Senza contare che molte diqueste sostanze possono provocare dipenden-za». «Soprattutto nei ragazzi giovani, in cui ilcervello è ancora in fase di sviluppo, le droghepsicoattive possono alterare i circuiti cerebrali— dice Claudio Mencacci, direttore del Diparti-mento di Neuroscienze e Salute Mentale del Fa-tebenefratelli-Oftalmico di Milano —. Questo favorisce l’esordio di disturbi mentali, portandoa galla una predisposizione o provocandoli diper sé. E non dimentichiamo i rischi connessi al-la perdita del senso del pericolo mentre si è sottol’effetto delle droghe, che porta a una maggiorprobabilità di incidenti di ogni tipo».

Come accorgersi se un figlio sta abusando diqueste sostanze? «Non facendo gli investigatori,un atteggiamento che toglie fiducia ai ragazzi enon è mai d’aiuto — osserva Simona Pichini, ri-cercatrice dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga(OSSFAD) dell’Istituto Superiore di Sanità —. Bi-sogna fare attenzione ai campanelli d’allarme:cambiamenti di peso o delle abitudini sonno/veglia, occhi arrossati, perdita di interessi e mo-tivazione sono alcuni segnali. Come reagire? Noall’aggressività e ai conflitti, vanno propostimessaggi positivi per far capire che non bisognaessere dominati da nessuna sostanza: dalle dro-ghe, ma neppure dal tabacco, dall’alcol, dai far-maci o dal cibo. Se in famiglia c’è equilibrio uneventuale “passo falso” durante l’adolescenza,spesso può essere recuperato crescendo».

Elena Meli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Miscugli sperimentali a prezzi «da paghetta». Anche in saldo

Chi “costruisce” le nuovedroghe quasi mai haidea di quale potrà es-sere l’effetto. «Ne ven-

gono create in continuazione,modificando le vecchie manmano che diventano illegali —spiega il tossicologo Carlo Lo-catelli —. L’obiettivo è averecomposti sempre più potenti,con effetti maggiori a dosaggipiù bassi per massimizzare iguadagni. Il problema è che lasperimentazione clinica la fan-no i ragazzi, inconsapevolmen-te, sulla loro pelle. E qualchevolta ce la lasciano».

Molte pasticche restano sulmercato pochi mesi: il tempodi raccogliere le opinioni e glieventi avversi da chi le ha pro-

vate, poi vanno nel dimentica-toio perché non funzionanobene o ci sono scappati troppimorti. Tanto ci sarà sempre unnuovo prodotto che ne prende-rà il posto sul mercato.

«Chi ordina sul web si vederecapitare quasi sempre cin-que o sei prodotti inediti daprovare: un vero e propriomarketing» segnala Locatelli.

I prezzi, poi, vengono decisi

sulla base della “paghetta” deiragazzini, così che chiunquepossa permettersi una dose; cisono perfino i saldi e le offertespeciali, il packaging è sempreallegro, allettante, sulle pilloleci sono marchi noti o disegnidall’aria innocua. Una vera stra-tegia di promozione commer-ciale segnalata da un’indagineitalo-inglese sul Journal of Psychoactive Drugs, secondocui pure i nomi (come Spice,Kryptonite, Black Mamba...)sono creati ad arte per attrarre iclienti, associando al tutto ilmessaggio, falso, che le nuovedroghe psicoattive siano più si-cure di quelle “tradizionali”.

E. M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gravi rischi I cannabinoidi sintetici, per esempio, causano depressione, mania e sono associati a un’alta probabilità di sindrome schizoide

L’illusione

Chi pensa

di poter

circoscrivere

lo sballo solo al

fine settimana,

tenendo “sotto

controllo”

il consumo

di droga,

si sbaglia

di grosso:

una ricerca

pubblicata sugli

Annals of Family Medicine dimostra che

il 54% di chi

usa droghe nel

weekend nel

giro di sei mesi

diventa

un utilizzatore

frequente e

le prende

anche in uno

o più giorni

feriali. Solo 1 su

5 riesce a

limitare gli

stupefacenti al

fine settimana.

�Dati recenti Fra i 15 e i 19 annista crescendo il numero di chi consuma in modo abituale allucinogeni ed eccitanti

Dossier

Sempre peggio Vengono formulati composti più potenti, con effetti maggiori a dosaggi più bassi

Stati UnitiNei «pill party», si condividono farmaci racimolati

N egli Usa è un vero allarme: moltissimi

ragazzi si “fanno” di analgesici oppioidi e

stando a un’indagine della New York City

University i decessi per overdose dovuta a

questi farmaci sono triplicati in dieci anni, senza

contare i casi di dipendenza da abuso. Tanti li

credono innocui e pensano di sapersela cavare in

caso di eccessi, ma i metodi per tirarne fuori le

gambe sono a dir poco ingenui: la maggioranza

dei ragazzi cita (a sproposito) una scena di Pulp

Fiction in cui l’overdose da eroina, a tutti gli effetti

un oppiaceo, viene scongiurata da un’iniezione di

adrenalina. E vanno per la maggiore i pill parties: si

portano alla festa i medicinali racimolati in casa, si

mescolano e si condividono. «In Italia — dice

Sabrina Molinaro, dell’Ifc-Cnr di Pisa — la

prescrizione di oppiacei per la terapia del dolore

è strettamente regolamentata ed è difficile che

i ragazzi riescano a procurarseli».

E. M.

In farmaciaIn farmacia

#

Corriere della Sera Domenica 21 Giugno 2015 SALUTE 47

Negozi online L’indagine

il 56%lo ha fatto

non più di 2 volte

il 23%lo ha fatto

più di 10 volte

TRA CHI HA ASSUNTO SOSTANZEPSICOTROPE SCONOSCIUTE

Con un miscugliodi erbe sconosciute

COME LE HA ASSUNTE

53%

Con un liquido

47%

Con una pasticca

43%

QUALI SOSTANZE (CONSUMATORI 15-19 ANNI)

600milaCannabis

200milaPsicofarmaci

senza prescrizione(soprattutto sonniferi,

farmaci per l’attenzione/iperattività,

per regolarizzarel’umore)

60milaCocaina

60milaAllucinogenie stimolanti

(20.000 li prendono10 o più volte

al mese)

54milaSostanze

psicotropesenza sapere

che cosa sono

27milaEroina

26milaSmart drugs,

prodottinaturali

QUANTI USANO DROGHE NELLA FASCIA DI ETÀ 15-19 ANNI

il 27%ha assunto almenouna sostanza illegalenel corso dell’ultimoanno

di questi l’85%una solasostanza

il 15%due o piùsostanze

Fonte: ESPAD®Italia (European SchoolSurvey Project on Alcohol and Other Drugs)2014, indagine su 30 mila 15-19 ennidi 405 scuole italiane Fonte : Aifa 2014

di queste

101comparse nel 2014

600

I portali italiani o in lingua italiana per la vendita di sostanze illegali

470

le nuove sostanzepsicoattive presentisul mercato oggi

di questi

il 64% è stato chiuso

Internet è una giungladi «estratti vegetali»

Innocue, spesso “naturali”perché direttamente deriva-te da piante o funghi. Ven-dute un po’ sottobanco ma-

gari, ma non per forza per vieillegali perché non sempre so-no fuorilegge. Sono le smartdrugs, le “droghe furbe” chepiacciono ai ragazzi perchévengono spacciate per prodottipiù sicuri della droga, ma al-trettanto capaci di effetti psico-stimolanti. Funghi allucinoge-ni ancora in voga dagli anni 70,salvia divinorum ed erbe diogni tipo si trovano con unasemplicità disarmante: il webpullula di siti dove acquistare apochi euro estratti vegetali pertutti i gusti, suddivisi in baseagli effetti. Senza contare la sel-va di negozi online, e non solo,dedicati alla vendita di tutto ciòche gira attorno alla canapa (icosiddetti hemp shop) o quelliche propongono articoli perfumare le erbe nel modo giustoper procurarsi il “trip”, fino allerivendite di semi di ogni gene-re da coltivarsi da soli.

Anche i prodotti naturali pe-rò possono essere pericolosi,per i loro effetti sul sistemanervoso centrale e perché nonsi sa mai che cosa sia, davvero,quello che si acquista: se sullefoglie di una pianta allucinoge-na ma relativamente poco po-tente vengono spruzzati canna-binoidi sintetici, ad esempio, ilrischio di eventi avversi diventaelevatissimo.

C’è di più, spesso con l’eti-chetta di prodotti naturali ven-gono vendute sostanze psicoat-tive di sintesi, spacciate magariper incensi e poi consumateper tutt’altri scopi: negli Usa èun’emergenza l’abuso di sali dabagno che contengono catino-ni, sostanze con effetto similealle amfetamine il cui precur-sore deriva dal khat, pianta dicui vengono masticate le foglie,anche questa in cima alla listadei prodotti più venduti neglismart shop. Non mancano i ne-gozi online che vendono comefertilizzanti o reagenti chimici (con tanto di etichetta “non peruso umano”) molecole usatepoi in modo ben diverso: gli af-

fari si fanno fra le maglie di ciòche è legale commerciare e ciòche diventa proibito, in unmondo fuori controllo doveper un sito che viene oscuratone compaiono cento altri,pronti a spedire a casa pacchianonimi con dentro tutto il ne-cessario per i “viaggi”.

Il mercato non conosce crisi,spinto da una domanda chenon accenna a diminuire: maquali sono i motivi che spingo-no a comprare erbe o pastiglie?

«Nella società oggi è venutomeno lo stigma nei confrontidelle droghe, ma soprattuttonon c’è più il senso del limite:sembra che sia possibile mi-gliorare all’infinito prestazioni,velocità, aspetto fisico, tutto —commenta Claudio Mencacci,direttore del Dipartimento diNeuroscienze e Salute Mentaledel Fatebenefratelli-Oftalmicodi Milano —. Le sostanze psi-coattive, di qualsiasi genere,sono perciò usate per speri-mentare emozioni forti e nuo-ve frontiere di sé: permettonodi annullare tempo, spazio e ecoscienza per non percepirepiù i confini dell’io, in più le

esperienze vengono condivisee non vissute in isolamento co-me accadeva in passato».

«Esempio tipico è l’uso deicosiddetti cognitive enhancers,sostanze che si crede possanopotenziare le prestazioni delcervello — interviene il farma-cologo Gaetano Di Chiara —.Stando ad alcune indagini mol-tissimi studenti per studiare dipiù utilizzerebbero medicinalicome il modafinil, impiegatonei pazienti con narcolessiaper evitare che si addormenti-no di colpo, o il metilfenidato,stimolante usato nel deficit diattenzione e iperattività: in re-altà queste sostanze non po-tenziano un bel nulla né fannocapire meglio ciò che si studia,semplicemente tolgono la sen-sazione di fatica. Invece, è sicu-ro che possono aumentare il ri-schio di depressione, disturbobipolare e ansia».

Il fatto è che i ragazzi, nel lo-ro desiderio di sensazioni di-verse, sembrano provare dav-vero qualsiasi cosa per allonta-narsi un po’ da se stessi.

E. M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli adulti cercano stimolantiper rendere di più sul lavoro

Sbaglia di grosso chi cre-de che l’abuso di so-stanze sia un problemada confinare allo sballo

da fine settimana degli under20. «Circa la metà degli accessial Pronto soccorso per intossi-cazione acuta da sostanze ri-guarda adulti con più di 30 an-ni che arrivano durante la setti-mana, dopo aver preso amfeta-m i n e p e r “ te n e r s i s u ” emigliorare le performance sullavoro — informa Carlo Loca-telli, del Centro Antiveleni –CNIT della Fondazione Mauge-ri di Pavia —. Il consumo didroghe è cambiato negli ultimianni, la mancanza di percezio-ne dei rischi ha allargato ilmercato». Il dato è confermato

dall’Italian Population Surveyon Alcohol and Other Drugs(IPSAD), coordinato dall’Ifc-Cnr di Pisa e condotto su circa23.500 italiani dai 15 ai 74 anni:nel nostro Paese 1 su 10, indi-pendentemente dall’età, ha as-sunto una sostanza psicoattivaalmeno una volta nel corso del-l’ultimo anno. Quattro milionidi persone che per lo più si li-mitano a provarne una sola, ma

il 13% ne consuma più di una,con una netta preferenza per lacannabis: 12 milioni e mezzo diitaliani (il 32% della popolazio-ne con picchi del 38% fra gli uo-mini) l’hanno fumata almenouna volta nella vita. Anche se èpiù diffusa fra gli under 35, unmilione e mezzo di italiani lausa abitualmente (almeno unavolta al mese) e 400 mila quasiogni giorno. La differenza fraadulti e ragazzi è la scelta delmetodo per il “viaggio”: i giova-nissimi sono più curiosi dellenovità; crescendo ci si spostaverso droghe “classiche”. Lacocaina, infatti, è la sostanzapiù utilizzata dopo la cannabis.

E. M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le cifreIl 32 per cento degli interventi d’urgenza per abuso riguardano adulti oltre i 35 anni

Sul web Passaparola, consigli scellerati e sporchi profitti

N e sanno una più del diavolo: i cosiddetti

“psiconauti” che girano sul web alla ricerca

delle dritte per sperimentare nuove

sostanze sono di fatto super-farmacologi,

che mescolano molecole di ogni genere più o

meno consapevoli di quel che ne uscirà.

I forum frequentati da chi vuole condividere

esperienze traboccano di consigli, suggerendo usi

“alternativi” di farmaci all’apparenza ben diversi da

una droga (come alcuni antinfiammatori non

steroidei). Il passaparola in rete non ha confini: i

fertilizzanti con mefedrone, ad esempio, si sono

diffusi dopo il successo in Spagna.

Il web è anche la gallina dalle uova d’oro per chi

vende droga: Silk Road, da tempo oscurato, è stato

uno dei siti più noti per il commercio di questi

prodotti. Dalla vendita di circa 220 categorie di

sostanze si stima ricavasse profitti per 22 milioni

di dollari l’anno.

E. M.

Per saperne

di più

European

School Survey

Project on

Alcohol and

Other Drugs

www.espad.org/italy

Senza limiti

Nella società

di oggi si pensa

sia possibile

migliorare

all’infinito

le nostre

prestazioni,

la velocità

d’azione,

l’aspetto fisico.

Si desidera

sperimentare

emozioni

forti

e raggiungere

inesplorate

frontiere

di sé

#

48 SALUTE Domenica 21 Giugno 2015 Corriere della Sera

Austria Camion-laboratorie test rapidi fuori dai «rave»

«C ercate di sapere che cosa state

prendendo e non mischiate di tutto,

aggiungendoci magari l’alcol: i cocktail

di droghe sono i più fatali». Lo

raccomanda Simona Pichini dell’OSSFAD, sottolineando

che non è semplice essere certi di quel che c’è nella

pasticca: «A volte c’è caffeina spacciata per

amfetamina, una truffa che comunque spedisce molti in

Pronto soccorso per intossicazione se si esagera con le

dosi e magari ci si beve dietro un energy drink (la

caffeina è pur sempre uno stimolante, ndr); in altri casi

ci sono sostanze sconosciute che fanno stare molto

male. In Austria, camion-laboratorio si appostano fuori

dai rave party per analizzare le pastiglie di chi vuole

sapere che cosa sta per prendere: dopo il test viene

consegnato un foglio rosso se si suppone che dentro ci

sia una sostanza che può mettere in pericolo la vita, o

giallo indicando gli effetti collaterali possibili. Poi sta a

ciascuno scegliere se buttar giù o meno la pasticca».

A. V.

Soccorrere chi sta male è un rebusPer i medici di «prima linea», che devono affrontare intossicazioni acute da sostanze ignote, le difficoltà sono notevoli ed è possibile solo gestire i sintomi

Arrivano in Pronto soc-corso in stato di agita-zione, allucinati, conpupille dilatate e la

frequenza cardiaca a mille, op-pure, al contrario, lentissima,magari con segni di ictus, in-farto, o perfino in coma.

Per i medici che devonoprendersi cura di loro, in pienaintossicazione acuta da sostan-ze psicoattive, inizia una partitaa dadi con la sorte. Perché qua-si mai si sa che cosa ha in corpoil malcapitato di turno, comespiega Carlo Locatelli, respon-sabile Centro Antiveleni – CNITdella Fondazione Maugeri diPavia: «Possiamo gestire i sin-tomi: stabilizzare i pazienti edevitare che facciano male a sé oagli altri se sono violenti, tene-re sotto controllo il sistema car-diovascolare, il più a rischio infase acuta, trattare le psicosi.Dal 2010 al 2014 alla nostrastruttura, che è centro di riferi-mento per il Sistema NazionaleAllerta Precoce sulle droghesono arrivate richieste di con-sulenza per circa 8600 casi, masolo per 900 è stata possibile

una diagnosi certa della so-stanza assunta e dei dosaggi in-trodotti. Di solito si riconoscela positività a nuove sostanzequando si escludono tutte le al-tre per cui esistono i test».

Non si riesce a star dietro al-le nuove molecole e a mettere apunto esami per scovarle in chile consuma: i produttori sonopiù veloci, nel 2014 sono entra-te in commercio 101 nuove so-stanze psicoattive e quando sitrova il modo per identificarneuna, magari non si usa più.

«Nel 30% dei casi chi arrivain ospedale non ha idea di checosa abbia preso, il 70% ha fattoun mix ed è positivo a canna-bis, cocaina e lo sarebbe pure anuove droghe che non siamo ingrado di rilevare — riprendeLocatelli —. A volte aggiungefumo e alcol, in altri casi ilcocktail è involontario: nelle pasticche è difficile sapere chec’è, in alcune ci sono 20 sostan-ze insieme. Non sapendo checosa siano le droghe da neutra-lizzare, i pericoli si moltiplica-no: se dobbiamo operare perun trauma da incidente strada-le, ad esempio, è difficile fareun’anestesia in sicurezza per-ché molte sostanze “cozzano”con gli anestetici. E poi c’è lagestione del “dopo”, spessouna psicosi da cui non si tornaindietro: è una conseguenzache tanti ignorano, ma che do-vrebbe essere ben conosciuta.Per una pasticca si può morire,ma pure restare disabili a vita».

Questo messaggio può ba-stare come deterrente al consu-mo? «Bisogna dire la verità,senza moralismi: non esistono

droghe leggere e pesanti, manon è neppure vero che tuttesono mortali — spiega SimonaPichini, ricercatrice dell’Osser-vatorio Fumo, Alcol e Droga(OSSFAD) dell’Istituto Superio-re di Sanità —. Dobbiamo in-formare i ragazzi su che cosapuò succedere davvero se ci sidroga».

Serve soprattutto dire quelche accadrà a brevissimo, co-me sottolinea Sabrina Molina-ro, dell’Ifc-Cnr di Pisa: «Anzi-ché terrorizzarli con rischi chesono percepiti come remoti, vaspiegato, ad esempio, che do-po aver preso la pasticca man-cherà l’aria, arriverà un attaccodi panico, sarà possibile vomi-tare e sudare a profusione, pri-ma o poi ci sarà di sicuro un“brutto viaggio” e per questo èbene non essere da soli; biso-gna spiegare quali effetti sono“prevedibili” e dare indicazionisu che cosa fare invece se com-paiono sintomi più seri. Se di-venta chiaro che lo sballo spes-so si trasforma in un malessereo un pericolo immediato, forsepiù ragazzi ci penseranno duevolte prima di buttare giù unapillola: se una ragazza capisceche bere un drink che contienela “droga dello stupro” signifi-ca come minimo perdere i sen-si e svegliarsi derubata di tuttoo violentata, magari cercheràdavvero di non perdere di vistail suo bicchiere quando è in di-scoteca».

Alice Vigna© RIPRODUZIONE RISERVATA

Emergenze

Fonte: Centro Antiveleni - CNIT Fondazione Maugeri di Pavia

I casi per fasce di età

I sintomi più frequenti (percentuali di casi)

minori di 14 anni1

45 anni11%

35-45 anni21%

19-25 anni25%

14-19 anni15%

25-35 anni27%

Agitazione/eccitazioneTachicardiaAllucinazioni/delirioPupilla dilatata (midriasi)Sopore, sintomi gastroentericiConfusione mentale, coma

La quota di intossicazioni acute da sostanze psicoattive di cui si riescono a identificare causa e dosaggi di assunzione

13,4%

43%35%

33%21%

18%15%

L’obiettivo Si cerca di stabilizzare i pazienti e di evitare che magari facciano male a sé o agli altri

Altri pericoliIn caso di intervento chirurgico è difficile scegliere quale anestesia praticare

Le «vecchie» droghe non sono scomparsee sono più potenti

Non ci sono più cocaina,eroina, cannabis o l’ec-stasy di una volta. Le“vecchie” droghe in

circolazione oggi sono moltopiù potenti rispetto a quelleche si trovavano 10-20 anni fa:grazie a processi di sintesi piùefficaci, basta molto menoprincipio attivo per avere lostesso effetto. Traduzione: gua-dagni stellari per i trafficanti distupefacenti e pericoli enormiper i consumatori.

«La cocaina, ad esempio,non si trova più da sola, ma consostanze da taglio che ne po-

tenziano l’azione: spesso è mi-schiata ad allucinogeni, peravere “viaggi” che altrimentinon si potrebbero ottenere —spiega Carlo Locatelli, respon-sabile Centro Antiveleni – CNITdella Fondazione Maugeri diPavia —. La cannabis, poi, èstata selezionata per contenereuna concentrazione molto piùelevata di tetraidrocannabino-lo, il principio attivo responsa-bile dell’effetto: le conseguenzesono amplificate in tutti i sen-si». Tra l’altro il consumo di“vecchie” droghe non accennaa diminuire, anzi: l’unica il cuiconsumo è in leggera ripresanegli ultimi anni ma che resta confinata relativamente a po-chi è l’eroina, che stando ai re-

centi dati ESPAD è stata provatada poco più dell’1% degli stu-denti delle superiori.

Le altre droghe “classiche”invece sono tuttora predomi-nanti anche fra i giovanissimi:ben 90 mila 15-19enni hannoprovato almeno una volta la co-caina e per 60 mila il consumoè abbastanza frequente (lesmart drugs contano 40 milaconsumatori, di cui 26mila abi-tuali), ma soprattutto oltre 600mila ragazzi scelgono spesso evolentieri la cannabis, semprepiù diffusa.

Solo 5 anni fa, nella rileva-zione ESPAD del 2009-2012, lapercentuale di studenti deditialla cannabis era del 22%, oggisiamo al 26% e tra i dicianno-venni si arriva al 36%.

«Circa il 9% dei consumatoridi cannabis sviluppa dipen-denza; il passaggio ad altredroghe è correlato a una predi-sposizione individuale, non ac-cade per forza in tutti — infor-ma Gaetano Di Chiara, farma-cologo dell’università di Ca-gliari —. L’uso però continueràa diffondersi, perché oggi po-chi pensano che possa fare ma-le e non sanno, ad esempio,che l’uso di fumo con un alto ti-tolo di cannabinoidi nell’adole-scenza è associato a un incre-mento del rischio di schizofre-nia in seguito. L’equivoco vieneamplificato anche dalle posi-zioni di scienziati che ne pro-pugnano l’innocuità: se di unasostanza si parla come di unpossibile farmaco, nell’opinio-ne comune diventa “buona” enon si pensa ai rischi».

A. V.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dossier

Marijuana Circa il 9 per cento dei consumatori di cannabis sviluppa dipendenza

Per saperne

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Centro

antiveleni

Centro

Nazionale

Informazione

Tossicologica

www.cavpavia.it/

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Corriere della Sera Domenica 21 Giugno 2015 SALUTE 49

Nomi furbi per vere trappoleContenuto: non è nota la composizione, si suppone vi sia un mix di cui farebbero parte oppioidi e cannabinoidi di sintesi.È solo la più recente delle moltissime pasticche delle quali non si sa che cosacontengano realmente. Pillole di questo tipo, a contenuto sconosciuto,sono la maggioranza e come questa spesso vengono promossecon un «marketing» furbo che sfrutta marchi noti ai ragazzi per renderlepiù accattivanti

La pillola di Facebook Spice, Bonzai, Maye altre come n-Joy, Happy Tiger Incense, Skunk, Infinity, Hurricane, SoulMan, Aura, Oceanic Herbs, Mean Green

Contenuto: mix di erbe dalla composizione sempre diversa(soprattutto cannabinoidi sintetici, anche 10 volte più potenti della cannabis)Forma: incensi, liquidi iniettabili o da spruzzare su erbeEffetti: rilassamento, euforia

Tutte le droghe che sono miscugli di varie sostanze stupefacenti hanno effetti del tutto imprevedibiliLa pillola di Facebook ha già provocato decessi

Effetti Possibili effetti nel medio-lungo periodo

Possibili effetti collaterali immediatiAgitazione, allucinazioni, ansia, attacchi di panicoNausea e vomito molto fortiSonnolenza, disorientamento, amnesia, paura, mania di persecuzione Tachicardia, ipertensione, mancanza di respiro

Dipendenza (già dopo poche assunzioni)Anoressia, impotenza, psicosi, convulsioni, tendenze suicideAumento del rischio di tumori

Contenuto: composizione sempre diversa; componenti principali i catinoni(fra i più diffusi mefedrone, metilone, MDPV) Forma: pasticche o polveri da inalare; talvolta sostanze solubili e iniettabili.Sono spesso etichettate come sali da bagno, ma utilizzate per inalazioneEffetti: stimolanti ed euforizzanti

Meow Meow, M-Cat, Mojo, Yellow Submarine

Possibili effetti collaterali immediati

K, Special K, Kit kat, Tac et tic e altri come Cat valium, Vitamin K, Ket, Super K, Kaddy, Kate, Ket, Kéta K, Jet, Super acid, 1980 acid, Special LA coke,Super C, Purple, Mauve, GreenContenuto: ketamina e analoghi Forma: liquido da iniettare, polvere da sniffare o capsuleEffetti: allucinazioni ed esperienze dissociative imprevedibili

Possibili effetti nel medio-lungo periodo

Possibili effetti collaterali immediatiAttacchi di panico e paranoia («bad trip» con la sensazionedi deformazione del corpo, molto frequente)Ansia, angoscia, delirio, perdita dell'orientamento e incapacità di controllodel corpo, problemi di memoria, vertigini, tremori, perditatemporanea di coscienza, tachicardia, debole depressione del sistemarespiratorio, vomito, disturbi urinariDa non combinare con alcol, barbiturici o valium che aumentanola probabilità di eventi avversi; pericolosissimo guidare o trovarsivicino all'acqua (rischio di annegamento)

Sviluppo rapido di tolleranza (occorre aumentare la dose per avere lo stesso effetto)Disturbi gravi della memoria Tossicità diretta sui neuroni (amplificata dall'uso contemporaneo di alcol)Psicosi durature, flashback Sono stati registrati decessi

Paranoia, attacchi di panico, convulsioniMal di testa, nausea, tachicardia e palpitazioni, dolore al pettoBruxismo , ipertensione, sangue dal naso, vista offuscata

Possibili effetti nel medio-lungo periodoAlto rischio di dipendenzaCon l'uso assiduo ictus, infarto, edema cerebrale, psicosi, pensieri suicidi, auto-mutilazioni, comportamenti autodistruttiviSegnalati casi di morte

e altri come White Columbia, Beauty Essentials Bath Salts, Atomic Fever, Yo Yo Hard, Ivory Wave, Magic, Super Coke, PeeVee,Vanilla Sky, Flower Magic, Kamikadze, Xtacy, Extreme Star Dust, Hurricane Charlie, Dogs Bollix, Sextasy, Orange Orbits,Stardust, Blow, Recharge, Charge+, Lucky, El Padrino, Coco Jumbo, Sunrise, Techno

Contenuto: feniletilammine (in particolare 25i-NBOME e suoi derivati) Forma: pasticche, francobolli/cartoncini da leccare, capsule, integratori alimentari; sono vendute spesso come ecstasyEffetti: stimolanti e allucinogeni

Solaris, Smiles, N-bomb, Benzo Fury

Possibili effetti collaterali immediati

Droga dello stupro detta anche ecstasy liquida, Liquid X, Liquid E, Alcover, Blue verve

Contenuto: acido gamma-idrossibutirrico o GHBForma: liquido insapore e incolore, viene aggiunto nei drinkEffetti: rilassante, aumenta il desiderio sessuale

Possibili effetti nel medio-lungo periodo

Possibili effetti collaterali immediatiPuò rendere totalmente in balia degli altri, per questo viene usataper adulterare le bevande delle ragazze e poi violentarle Mescolata all'alcol può portare al coma; il giorno successivosi hanno vertigini, nausea, confusione e non si ricorda quanto accadutoL'overdose, con perdita di conoscenza, convulsioni, depressionerespiratoria, è frequente perché il dosaggio può essere anche molto basso

Dipendenza fisica e crisi d'astinenza con ansia, tremori,crampi muscolari e insonnia

Confusione, pensieri ossessivi, paranoia, panico Nausea, vomito, diarreaDisturbi della vista TachicardiaL'assunzione assieme all'alcol e in ambienti caldi come le discotechepuò portare a una grave ipertermia con danni irreversibili al cervello(fino a convulsioni, coma e morte)

Possibili effetti nel medio-lungo periodoProblemi renali fino al blocco, danni epatici Disturbi psichiatrici e cardiovascolariSono stati registrati decessi

e altri come Libellula, Bromo DragonFLY, T-Seven, Lucky Seven, Seventh Heaven, Tripstacy

Contenuto: amfetamine sintetiche, fra cui l’ecstasyForma: pasticche dagli innumerevoli nomi, ma anche polvere o cristalli da inalare o iniettarsiEffetti: euforizzanti, tolgono il senso di fame, sete e stanchezza

Superman, Batman, Playboy, ecstasy

Possibili effetti collaterali immediati

Arlequin, Regenboogiese altri come Arc-en-ciel, Duhovka, Rainbow, PEP, Bliss

Contenuto: piperazine e analoghi Forma: pasticche (vendute come sostituti dell'ecstasy)Effetti: stimolanti, alcune allucinogene

Possibili effetti nel medio-lungo periodo

Possibili effetti collaterali immediatiAnsia, paranoia, confusione, tremore, attacchi di panicoNausea e vomitoMal di testaSensazione di calore o brividi e freddoSensazione di oppressione a livello toracicoAumentata sensibilità alla luce e al rumore, convulsioni

Insufficienza renaleCasi di decesso correlato all'uso

Allucinazioni, ansia, attacchi di panico, vomito, crampi addominaliPupilla dilatata e difficoltà visive, ipertensione, tachicardiaColpo di calore, che può portare anche al decesso per arresto cardiaco,probabile quando vengono consumate in ambienti caldi e affollaticome le discoteche

Possibili effetti nel medio-lungo periodo«Down» psicologico con depressione, dipendenza psicologica e tolleranza(serve aumentare la dose per avere lo stesso effetto).Danni a reni, fegato e sistema immunitarioL'ecstasy è estremamente tossica sui neuroni e ne provoca una degenerazioneirreversibile dando quadri simili al Parkinson e all'epilessia con danni evidentianche dopo una sola assunzioneLa shaboo (metamfetamina pura) deturpa il viso di chi la assume quandone vengono inalati i vapori

e altre come Adam, Bomba, Chicca, Speed, Glass, Crystal, Ice, Eve, Speed for Lovers, Love Drug, Golden Eagle, Pink Wedge, Crank, Shaboo

Fonti: European Monitoring Center for Drugs and Drug Addiction; Sistema Nazionale Allerta Precoce; Dipartimento del Farmaco ISS

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Esiste un modo per drogarsi in sicurez-za? No. Perché tutte le sostanze com-portano rischi più o meno gravi. Però,conoscere ciò che si sta per usare, es-

sere informati su tutto ciò che può accaderecon la droga che si è scelto di provare e su co-me arginarne i rischi è l’unico modo per pro-vare a contenere i danni, inevitabili, chel’abuso di sostanze provoca.

Ogni droga ha le sue “precauzioni”, ma al-cune valgono per tutti gli stupefacenti:quando si provano per la prima volta, adesempio, meglio essere particolarmente at-tenti e non sottovalutarne i possibili rischi. Eancora: mai consumarle in luoghi appartatio pericolosi (come vicino a piscine o in va-sca, si potrebbe annegare). Mai assumerle se

ci si trova in situazioni che richiedono lamassima lucidità e prontezza di riflessi, co-me quando si deve guidare l’auto.

Inoltre, mai farlo da soli, così da poterchiedere aiuto in caso di necessità: non biso-gna aver paura di segnalare malesseri. Inmolti locali ci si può rivolgere a uno spazioChill Out (aree appositamente allestite, doveoperatori specializzati in grado di gestire an-

che le emergenze accolgono chi si sente ma-le) oppure si può chiamare il 118.

Gli effetti e i rischi di quasi tutte le droghe,dalla cannabis alle cosiddette smart drugs,sono molto condizionati dalle caratteristi-che fisiche, emotive e psicologiche di chi leassume, nonché dalle aspettative e dal con-testo in cui le sostanze vengono assunte, ol-tre che dalla modalità d’uso (sniffare, inala-

re, inghiottire o iniettarsi la stessa sostanzapuò avere conseguenze assai diverse).

Anche chi si trova vicino a qualcuno che siè drogato e sta avendo una brutta esperienzapuò fare tanto per aiutarlo e per limitare idanni. Ad esempio, se si è testimoni di unbad trip bisogna portare chi ne è vittima inuno spazio appartato, fresco e ben aerato,cercando di rassicurare la persona calmandola paura che il problema non passi; se invecefumare cannabis sta provocando nausea, ca-pogiri e sudori freddi è bene far sdraiare lapersona in un posto tranquillo e dare sem-mai un po’ di zuccheri per evitare che possaavere un collasso.

Elena Meli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dossier

Che cosa fare se si manifestano gravi malesseri fisici e psichici

Per saperne

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The European

School Survey

Project on

Alcohol and

Other Drugs

www.espad.org

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50 SALUTE Domenica 21 Giugno 2015 Corriere della Sera

Dossier InghilterraLa Regina dichiara guerra alle droghe

S e l’Italia può sembrare, a detta di alcuni

esperti, “distratta” rispetto all’emergenza

droga, così non è per l’Inghilterra . «La

regina Elisabetta — racconta Fabrizio

Schifano, psichiatra e farmacologo, da quindici

anni in Inghilterra, all’Università di Hertfordshire —

nel discorso di apertura al Parlamento ha parlato

proprio delle nuove droghe e dei rischi che

comportano. In Gran Bretagna si sta andando

verso un bando totale delle droghe, vecchie e

nuove. “Leggere” e “pesanti”. Ben consapevoli che

l’uso di stupefacenti è un fenomeno in espansione.

Certo sappiamo di avere di fronte un mercato in

continuo mutamento, in cui non appena si

introduce una sostanza nella “tabella” di quelle

vietate, ne viene inventata una nuova. Ma

affermare che tutte, e ribadisco tutte, le sostanze

stupefacenti sono illegali è fondamentale. Non

importa che si tratti di funghi, di erbe o di

ammiccanti pastiglie».

Genitori, ecco come agire in caso di dubbiNon serve «spiare» o sottoporre di nascosto a controlli i ragazzi. Piuttosto vanno osservati e ascoltati. E bisogna parlare, per far capire che è in gioco la loro salute e il loro futuro

«Già rispetto a diecianni fa il mondodella droga è cam-biato, figuriamoci

rispetto a 40 e più anni fa, quandoi genitori degli adolescenti di oggierano ragazzi. Esistono stupefa-centi molto più potenti capaci dimettere insieme, per esempio, glieffetti di ketamina, Lsd e cannabi-noidi e per di più “conditi” con so-stanze che permettono di passaremeglio la barriera ematoencefalicae anche con molecole lipofile cherendono le droghe meglio assimi-labili». Non è certo rassicurante ilquadro che fa ai genitori FabrizioSchifano, psichiatra e farmacolo-go, da quindici anni in Inghilterra,all’Università di Hertfordshire, do-ve si occupa, come faceva in Italia,di nuove droghe. «E come se nonbastassero queste nuove “offerte” facilmente accessibili, e neanchetanto costose, siamo di fronte, al-meno in Italia, a un calo di interes-se per il problema droga: si parlasolo di dipendenza dal gioco d’az-zardo» aggiunge Riccardo Gatti,psichiatria e psicoterapeuta, re-sponsabile del Dipartimento Di-pendenze della Asl di Milano.

E i genitori, anche loro si preoc-cupano d’altro? «Dal mio osserva-torio di psicologo responsabile delprogetto “Obiettivo giovani consu-matori” alla Ausl di Bologna — di-ce Luca Ghedini —, quindi da unosservatorio che guarda a ragazzi efamiglie già coinvolte nel proble-ma della droga, parlerei piuttostodi genitori alle prese con sensi dicolpa, di inadeguatezza. Ma tuttisbagliano, genitori compresi.Quello che noi facciamo per aiuta-re queste famiglie è scattare una“fotografia” che a volte fa vederequalcosa che prima non era chia-ro. Poi se ne discute insieme, ma-gari si decide di fare altre fotogra-fie o di coinvolgere la famiglia».

È possibile accorgersi che un fi-glio fa uso di sostanze? «Ci sonosegnali: improvvisi cambi del-l’umore, comportamenti inusuali,calo del rendimento scolastico, in-sonnia, estrema irritabilità, ma è difficile capire se la causa sia unadroga o l’età» risponde Gatti.

I test delle urine o dei capelli fat-ti di nascosto o imposti sono certa-

mente l’ultima spiaggia, il segno diun dialogo con i figli già interrotto.Ma almeno servono? «In questecircostanze, la loro utilità è relati-va: non solo con i campioni i ra-gazzi possono facilmente “ingan-narci”, per esempio scambiandoli,ma i test comunque scoprono sei,sette sostanze note, mentre oggisono innumerevoli quelle che sipossono usare» risponde Schifa-no. Ma allora, ci si può solo arren-dere? «No, anzi. Non bisogna farfinta di niente, sperare che passi;se si hanno dei valori bisogna te-stimoniarli e “urlarli” ai figli. Ma chi ha la responsabilità di educaredeve anche tenere sempre gli oc-chi aperti, ricordando che i proble-mi non nascono in un giorno» ri-sponde Ghidini. «Bisogna ascolta-

re i figli, e parlare con loro — chia-risce Gatti —. Bisogna far capireche le nuove droghe sono droghe“vere”. Anche se chi le usa non si sente un drogato perché conduceuna vita “normale”, il rischio è al-tissimo. Non solo si può passareda un uso “una volta ogni tanto” auno sempre più frequente fino alladipendenza, ma si rischia di nonaver neppure il tempo di diventaredipendenti: queste droghe posso-no causare un infarto, una crisipsicotica, distruggere i reni, il fe-gato e, nel caso degli adolescenti,fare danni cerebrali provocandoun precoce invecchiamento. E ro-vinano la sessualità».

«Comunque, — conclude Gatti— nessuno deve pensare di poterfare tutto da solo. C’è chi sta lonta-no dai Servizi pubblici per le di-pendenze perché teme di essere “schedato” o “segnalato” a qualcheautorità. Non è vero, non succede.Abbiamo le porte sempre aperte,anche per i genitori che voglionochiedere consigli. Basta bussare».

Daniela Natali© RIPRODUZIONE RISERVATA

I test

Corriere della Sera

I questionari non sostituiscono la valutazione clinica, ma possono essere uno stimolo per approfondirela situazione con un medico o uno psicologo competente in materia di tossicodipendenze Quando si può dire che c’è ABUSO di una sostanza

Quando si deve pensare a una situazione di DIPENDENZA

Si fa un usodella sostanzache rende impossibileadempiere i compitiprincipali sul lavoro,a scuola o a casa?

Conclusioni: se tre o più delle situazioni indicate sono presenti, ci sono molte probabilità che ci sia già dipendenza,ma anche la presenza di una sola di queste situazioni deve essere un segnale d’allarme da non sottovalutare

N.B. I test, rielaborati con l’aiuto del dottor Riccardo Gatti, si ispirano ai criteri definiti dal Manuale Diagnostico Statistico DSM IV

Conclusioni: se ci si riconosce anche in una sola delle condizioni descritte (anche nel caso di abusodi alcol o farmaci), la situazione è pericolosa ed è molto facile perdere il controllo

1

Si devono aumentarecontinuamente le dosidella sostanza perraggiungere l’effettodesiderato?

1 Si hanno crisidi astinenzase si sospendel’usodella sostanza?

2 La sostanza deveessere assuntain quantità superioririspetto a quantopreventivato?

3

Molto tempo vienespeso per procurarsila sostanzao per riprendersidagli effetti?

5 Attività sociali,lavorative oricreative sono stateridotte a causa dell’usodella sostanza?

6 L’uso della sostanzacontinua anchese si sa che puòcausare problemifisici e psicologici?

7

Si è già fatto uno o piùtentativi infruttuosidi sospendereo controllare l’usodella sostanza?

4

Si usa in modoricorrente la sostanzain situazionifisicamenterischiose?

2 L’uso ricorrentedella sostanzaha causatoproblemilegali?

3 L’uso è continuomalgradosi abbiano probleminei rapporti con altrepersone causatidella sostanza?

4

Prevenzione

Prima di iniziare a sospettare chiedetevi se vostro figlio si annoia

Non ha dubbi GustavoPietropolli Charmet,psichiatra, una vitadedicata agli adolescenti:

i genitori debbono fare i genitori. «Se c’è una cosa che ancora è affar loro, e non di professionisti vari, è la relazione educativa ed è qui che si gioca la partita per prevenirei comportamenti a rischio». «La prima dipendenza dei ragazzi, possibile origine di ben altre dipendenze, è quella dal gruppo che risolve i loro due grandi problemi, la noia e la solitudine. Il prezzo da pagare per far parte del gruppo può però essere alto. E i ragazzi sono disposti a pagarlo. Quando si sta insieme bisogna divertirsi sempre, ridere, essere su di giri, ecco, allora, il l ricorso

all’alcol e alle droghe — prosegue Charmet —. Per fare un uso saltuario, ma sempre pericoloso, di sostanze non c’è bisogno di avere una personalità border line, di essere depressi, “abbandonici” e quant’altro, basta avere quindici anni e vivere sempre “connessi” alla “compagnia”». Che cosa possono fare i genitori? « Prima, decisamente prima, di ritrovarsi a dover badare a occhi rossi e altri “sintomi”, dovrebbero chiedersi come i loro figli passano le giornate, non sottovalutare le loro difficoltà: oltre all’incubo della noia e della solitudine, quello di essere brutti — da qui anoressia, bulimia e quant’altro » risponde lo psichiatra. «Gli amici aiutano a crescere, fanno da

guardia del corpo, ma non possono fare da genitori. Bisogna creare alternative ai ragazzi, proporre sport, attività varie e soprattutto esercitare una funzione di controllo. Il limite può essere vissuto in modo molto positivo, è una forma di attenzione». Le droghe hanno ancora un significato eversivo? «Assolutamente no, non ci si droga nè contro papà, nè contro il preside, nè contro i carabinieri. D’altronde, dove sono oggi gli adulti “autoritari”? I genitori sono sempre dalla parte dei ragazzi. Se sono cattivi studenti, la colpa è senza dubbi dei professori...».

D. N.© RIPRODUZIONE RISERVATA

ContromosseÈ un errore far finta di niente. E se si hanno dei valori vanno sostenuti con convinzione

Per saperne

di più

Una trattazione

più ampia

per non

sottovalutare

i rischi e avere

indicazioni

su che cosa fare

si può trovare

nella sezione

«Droga?

Aiuto!»

della pagina

web curata

dal dottor

Roberto Gatti

www.droga.net

COSA C’È DI NUOVO... NOTIZIE DALLE AZIENDE a cura di RCS MediaGroup Communication Solutions

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Corriere della Sera Domenica 21 Giugno 2015 SALUTE 51

La novitàCon unità mobilisi cerca di limitare i rischi nei raduni

N ella Relazione annuale al Parlamento sullo

stato delle tossicodipendenze in Italia , che

sarà presentata entro fine mese, ci

saranno alcune novità. «Abbiamo

mappato circa 180 servizi cosiddetti di prossimità

— racconta Riccardo De Facci, vicepresidente del

Coordinamento nazionale comunità di accoglienza

— . Una settantina di questi intervengono nei

luoghi del divertimento giovanile con unità mobili

che presidiano i rave party e le grandi feste. Sono

quindi a diretto contatto con i nuovi consumi,

negoziano con chi organizza gli eventi e a volte

sono gli stessi organizzatori a chiamare le équipe».

Si tratta di équipe territoriali, tra i 200 e i 300

operatori che ogni fine settimana intervengono

nella singola Asl o magari a livello regionale con

l’obiettivo di riuscire a contenere i rischi legati

anche all’assunzione delle nuove sostanze.

R. Co.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Così funziona la rete delle cure L’offerta dei Servizi pubblici e delle comunità terapeuticheDalle équipe multidisciplinari al reinserimento sociale e lavorativo

Comunque ci si arrivi,ogni anno i 550 Servizipubblici per le dipen-denze (i SerD, più un

migliaio di comunità terapeu-tiche, del privato-sociale) sonola scialuppa di salvataggio per300 mila italiani con problemidi dipendenza in generale. Ol-tre 200 mila di questi sono alleprese con patologie legate alledroghe, eroina soprattutto (ve-di grafico, ndr) ma anche coca-ina, cannabinoidi, altre droghestimolanti e psichedeliche. Peraiutarli sono schierati 7.500operatori dei Servizi per le di-pendenze fra medici, infermie-ri, psicologi, assistenti sociali, educatori e personale ammini-strativo. Circa 6 mila, invece, gliaddetti delle comunità tera-peutiche.

Come si arriva ai Servizi? Laprima cosa da sapere è che so-no gratuiti (non si paga il tic-ket), non c’è bisogno di impe-gnativa del medico curante e sipuò chiedere di mantenerel’anonimato. «Circa metà dellepersone arriva spontaneamen-te, cioè tramite il tam tam operché si sono informate lorostesse o i loro familiari — spie-ga Alfio Lucchini, past presi-dent di FederserD (Federazio-ne italiana degli operatori deidipartimenti e dei servizi delledipendenze) —. Una quota ar-riva tramite i servizi sociali, imedici di medicina generale, leprefetture, la giustizia e le forzedell’ordine».

La decisione di iniziare la te-rapia è comunque una sceltafortemente personale. Lo affer-ma il 95% degli intervistati, nel-l’ultima indagine condotta daFederserD assieme ad Euriskosu un campione di 378 pazientie 100 medici dei Servizi. La ri-cerca ha anche sondato i motividella decisione di curarsi. Inprimo luogo è la preoccupazio-ne per la propria salute, poi(nel 53% dei casi) perché preva-le il desiderio di normalità, lavoglia di cambiare il giro delleamicizie, di prendersi più curadella propria famiglia, di lavo-

rare di nuovo, di tornare adavere una vita normale.

Una volta stabilito il contattocon i Servizi, c’è una fase di ac-coglienza in cui si danno al pa-ziente le informazioni sul ser-vizio e sul suo funzionamento,oltre alle spiegazioni sul con-senso informato e sulla pri-vacy. «A meno che non ci sianosituazioni di urgenza per cuibisogna intervenire immedia-tamente, tendenzialmente daquando una persona prende

contatto con un Servizio ai pri-mi colloqui passa una decina digiorni» dice Lucchini. Segueuna visita medica, con la pre-scrizione di una serie di esami:quelli delle urine o, ormai mol-to diffuso, l’esame del capelloche permette anche di capiretutta la «storia tossicologica»dell’ultimo anno della persona.

Vengono chiesti anche gliesami del sangue, per accertarel’eventuale presenza di infezio-ni da Hiv (Aids) o da Hcv (epa-tite C). Il paziente incontra poiuno psicologo e un assistentesociale per valutare in modopiù approfondito anche altrenecessità legate alla vita quoti-diana. «A questo punto — con-tinua Lucchini — viene propo-sto un trattamento che dipen-de dalla diagnosi di gravità,dalle sostanze e dalle possibili-tà riabilitative che una personaha. Tutto questo viene fatto in-dividualmente. Il coinvolgi-mento della famiglia può avve-nire in una fase successiva esempre con il consenso dell’in-teressato». I trattamenti posso-

no essere farmacologici, per glioppiacei (metadone, bupre-norfina, naltrexone). In caso didipendenza da cocaina, canna-binoidi e altre sostanze si ten-gono invece monitorati gli ef-fetti come l’ansia, la depressio-ne e altri disturbi. Di solito allacura farmacologica si associa lapsicoterapia con i suoi diversiapprocci, tra cui quello cogniti-vo-comportamentale è il piùaccreditato.

Si lavora molto in gruppo equesto porta ad un’attività diutile confronto tra i pazienti. IServizi offrono anche pro-grammi di counselling conl’obbiettivo di mettere la perso-na in grado di prendere deci-sioni per lei importanti. «Nel10-15% dei casi, viene ancheproposta una comunità tera-peutica — dice Alfio Lucchini—. Abbiamo comunità basateancora sul lavoro, dove di solitovengono indirizzati pazienticon maggiori problematiche eminori risorse personali. E poiesistono comunità sempre piùspecifiche: per la cocaina; la

poli-dipendenza, con percorsiche vanno da 6 a 18 mesi , ad al-ta intensità psicoterapica; quel-le madre-bambino, e a doppiadiagnosi, perché purtroppouna quota di pazienti presentaanche un disturbo psichiatricograve».

«Tutto questo, però, deve es-sere compreso in un quadro direinserimento lavorativo e so-ciale» sottolinea l’esperto. Inquesto senso, la possibilità diaffidare il farmaco sostitutivodirettamente al paziente, checosì può assumerlo a casa, sen-za dovere andare tutti i giorni alSerD, ha consentito a molti dinon perdere il lavoro.

Certo le ricadute vanno mes-se in conto, purché non si trattidi droghe «maggiori». Ma sipossono superare.

«Più del 50-60% delle perso-ne in cura si può consideraretornato a una vita normale e il70-80% ha avuto miglioramentifondamentali» conclude Luc-chini.

Ruggiero Corcella© RIPRODUZIONE RISERVATA

CdSFONTE: FederserD, Relazione al Parlamento sulle droghe 2014

Il percorso

6 PROGRAMMI ESTERNI Riabilitazionein comunità terapeutiche Reinserimento lavorativoReinserimento socialeConsulenzeo presa in carico congiunta con altri servizi

5 TRATTAMENTI Farmacologici

Per dipendenza da oppiaceimetadonebuprenorfinanaltrexone

Per dipendenza da cocainae cannabinoidi

non ci sono farmaci specifici e si trattano eventuali sintomipsichiciPsicoterapeuticiPossono essereindividuali, di gruppo, familiari, di coppiaAmbulatoriali Diversi tipidi «counselling»con un operatoreesperto

Pazienti con dipendenza da droghe

Da eroina130.000

Da cannabinoidi23.000

Da altredroghe3.500

Da cocaina40.000

Per poliassunzione25.000

Non c’è bisognodi richiestadel medico di base

Nonsi pagaun ticket

È garantitol’anonimato

Persone in curaper dipendenze

300 mila

1 ACCOGLIENZAPrimo colloquiocon un medicoo con un altro operatore

1

2 VISITA MEDICAAccertamentodelle condizioni generalidi salute e diagnosi

2

3 ESAMI Delle urine o del capello(per ricostruire la storiatossicologica finoa un anno e mezzo prima)Del sangue (ancheper accertare eventuali infezioni da Hiv o epatite C)

3

4 COLLOQUI Con psicologoe assistente sociale

4

5

Il paziente con malattia da dipendenzaè gestito nei SerD, strutture territorialidi base e specialistiche multidisciplinari

Consapevolezza La decisione di iniziarela terapia e di rivolgersi ai SerD è semprefortemente personale

Le motivazioniLa spinta più forte deriva dalla preoccupazione per la propria salute

I risultati Più della metà delle persone trattate ha ripreso a condurre una vita normale

Pazienti soddisfatti, ma adesso le strutture sono allo stremoLe richieste sono raddoppiate negli ultimi 15 anni, invece il numero degli operatori è rimasto fermo

Quali sono gli strumenti a disposizione per capire se un percorso di cura sta ottenendo buoni risultati ed è efficace? «Certamente il fatto che la persona non usi le sostanze è abbastanza rilevante, tenendo conto che qualche ricaduta però può avvenire, purché non nelle droghe più pericolose» spiega Alfio Lucchini, dell’esecutivo di FederserD. Un altro parametro importante è la capacità del paziente di mantenere rapporti sociali e relazioni soddisfacenti, per lo meno rispetto alla situazione di partenza. Bisogna poi verificare come la persona in cura si comportain famiglia e con i figli, soprattutto se minorenni. Anche la capacità di mantenere un lavoro è considerato un buon criterio di valutazione. «Ogni anno — aggiunge Lucchini — abbiamo un turnover di utenti superiore al 30-35%, che parte dal 17-18% per chi consuma eroina a quasi il 50% per gli alcolisti o per i consumatori di cocaina. Questo è legato al fatto che per l’eroina ci sono trattamenti più efficaci rispetto ad altre sostanze».

R. Co.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Valutazione

I criteri per capire se l’intervento è efficace

Dossier

Sulle tossicodipendenze,il clima è cambiato. Do-po anni di silenzio, Go-verno e Dipartimento

antidroga hanno avviato unpercorso che a gennaio dell’an-no prossimo porterà ad unaConferenza nazionale sulle po-litiche antidroga.

Gli operatori si auguranoche il cambiamento si traducaanche a livello di legislazionegenerale (il Testo Unico in ma-teria di stupefacenti risale al1990) e di organizzazione deiservizi. «I servizi sono in unostato di sofferenza paurosa — spiega Alfio Lucchini, del co-mitato esecutivo FederserD —.La domanda è raddoppiata nel-l’arco di 15 anni, ma il numero

degli operatori è rimasto lostesso». Ora, dall’ultima inda-gine FederserD-Eurisko suiServizi per le tossicodipenden-ze, tra il 75 e il 90% degli utentisi dichiara soddisfatto sia del-l’accessibilità ai servizi sia deiprogrammi di cura, apprezza leterapie e il miglioramento del-la propria condizione psico-so-cio-relazionale.

Nell’offerta di soluzioni alle

problematiche emergenti sem-pre più complesse, però, le dif-ferenze tra Nord e Sud restanomarcate. Al momento, inoltre,esistono modelli organizzativie livelli di accreditamento distrutture pubbliche e privatemolto diversi da una Regioneall’altra. «Questo è il problemafondamentale — aggiungeLucchini —. La preoccupazio-ne di chi lavora in questo setto-re, e anche delle società scien-tifiche, è che ci sia la garanziadi un livello uniforme di acces-so alle cure sul territorio nazio-nale».

Sia pure con un po’ di lentez-za e di rigidità, i servizi pubbli-ci hanno comunque cercatoapprocci diversi che permet-

tessero di seguire meglio i nuo-vi bisogni degli utenti. «Do-vremmo lavorare di più suglistrumenti che usano i ragazzi»sottolinea Stefano Alemanno,dell’ufficio Dipendenze del Co-mune di Firenze e coordinatoredel progetto nazionale Youn-gle, primo servizio pubblicogratuito di sostegno psicologi-co basato su Facebook, rivolto ad adolescenti e gestito da ado-lescenti. «Salvo questa espe-rienza, nessuno di noi di fattoutilizza i social media. Ai servi-zi non è nemmeno possibileaccedere a Facebook, perchémancano linee guida comuni»aggiunge Alemanno.

Anche le comunità terapeu-tiche stanno attraversando una

fase di cambiamento: i periodidi permanenza diventano sem-pre più brevi e i trattamenti piùintensivi per consentire allepersone un reinserimento pie-no nella società. Il Coordina-mento nazionale comunità diaccoglienza (Cnca, organizzatoin 17 federazioni regionali a cuiaderiscono circa 300 gruppipresenti in quasi tutte le regio-ni d’Italia, fra cooperative so-

ciali, associazioni di promozio-ne sociale, associazioni di vo-lontariato, enti religiosi) ha av-v i a t o u n p e r c o r s o d icertificazione di qualità con ilprogetto MAQS (Modello attivoqualità sociale).

«Attualmente abbiamo ventimodelli diversi di approcciodelle comunità — dice Riccar-do De Facci, vicepresidente delCnca — perché ogni regione hasviluppato il suo. Stiamo pro-vando a definire standard mi-nimi da garantire in tutto il ter-ritorio, da fare poi diventarecriteri omogenei di accredita-mento, autorizzazione, profes-sionalità».

R. Co.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Troppe differenze Ogni regione ha il suo modello di approccio e si rischiano disparitàdi accesso

GradimentoTra il 75 e il 90% dei fruitori apprezza sia l’accessibilitàsia l’iter terapeutico

Per saperne

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Federazione

italiana

servizi

dipendenze

www.federserd.it

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52 Domenica 21 Giugno 2015 Corriere della Sera

TENERSI IN FORMAS P E C I A L ERCSMediaGroupCommunicationSolutions

graficocreativo

Sono molti e comprovati i benefici che può dare un’attività fisica praticata con regolarità

Non ci sono assoluta-mentedubbi: l’attivi-tà fisica svolta rego-larmentemigliora lo

stato di salute. Anzi, è addirit-tura in gradodi preveniremol-te malattie, quali ad esempioquelle cardiovascolari, il dia-bete di tipo II e l’osteoporosi,comehanno confermato e piùvolte ribadito molti studi epi-demiologici e clinici. A trarreinnanzitutto particolare van-taggio dall’attività fisica sonoimuscoli chediventanopiù to-nici e funzionali, migliorandola loro capacità di sopportaregli sforzi e di resistere ai danniprovocati dall’invecchiamen-to e da eventuali malattie. Losport, infatti, provoca dellemodificazioni metabolicheche aumentano il contenutodelle proteine responsabili

Lo sport all’ariaaperta dona unamaggior sferzatadi energia emigliorasensibilmentel’umore

delle contrazioni muscolari eche incrementano l’apportodisangue aimuscoli. I benefici cisono anche per i tendini cheacquisiscono una maggioreelasticità e per le articolazionidi cui migliora la lubrificazio-ne e la stabilità. Inoltre sonocontrastati i fenomeni artro-sici che sono indubbiamentelegati anche alla mancanza dimovimento inquantoprovocauna degenerazione delle car-tilagini.

I PRIMI A TRARREVANTAGGIOTutti gli effetti positivi dell’at-tività fisica sulla funzionalità dimuscoli-tendini-articolazionisi traducono in una maggiorefacilità e libertà dimovimentoe in una riduzione del rischiodi incidenti. Perché muscoli,

Un vero e propriotoccasana per tuttie ad ogni età

migliora la mobilità ed elasti-cità della colonna vertebrale,sia per il suo benefico effettosul metabolismo dei dischi in-tervertebrali che ricevendounmaggior afflusso di sostanzenutritive sonopiù efficienti nelcontrastare il deterioramentolegato al passare degli anni.

tendini e articolazioni rappre-sentano un tutt’uno inscindi-bile per cui se funziona maleun elemento, si hanno riper-cussioni anche sugli altri. Adesempio quando la muscola-tura addominale non è bentonica, si possono avere pro-blemi alla schiena e lo stessopuò valere per un ginocchio,o per una caviglia. Anche sei tendini non sono allenati oelastici, funzionano male mu-scoli e articolazioni. Ne è unesempio il tendine di Achille,che se poco flessibile o esten-dibile può portare a un mododi camminare sbagliato per-ché non c’è una buona mobi-lità della caviglia e a problemial ginocchio. Infine l’attivitàfisica è una particolare pana-cea per la schiena sia perchérinforza la sua muscolatura e

Fare uno sport,ma anche semplicemente condurre una vitafisicamente attiva, fa sempre bene ed è addiritturain grado di curare e di prevenire molte malattie

PerskindolActive: relaxnaturale

per chi fa sportCon il ritorno della bellastagione, sono sempredi più le persone che sidedicano ad un’attivitàsportiva. Spesso però lavita sedentaria e la scarsaattitudine al movimentofanno sì che il corpo nonsia pronto ad affrontareuno sforzo fisico prolun-gato. Per questo motivoè bene premunirsi perevitare infortuni e males-seri, utilizzando se pos-sibile rimedi naturali. Unefficacissimo preparatoa base d’erbe arriva oradalla Svizzera: è Perskin-dol Active, ideale per ot-timizzare le performancemuscolari e ritrovare ilrelax in caso di tensionia schiena, collo, spalle,braccia, gomiti, gambe,ginocchia, mani e piedi.Perskindol Active garanti-sce un effetto immediatograzie alla duplice azionetermoattiva svolta daisuoi oli essenziali naturali.Il mentolo, estratto dallamenta piperita, procurauna sensazione di freddoimmediato che agisce suirecettori cutanei; pinomugo e rosmarino dila-tano i capillari incremen-tando la circolazione san-guigna e il calore nell’areainteressata; l’essenza digaultheria assicura uneffetto rilassante. In talmodo Perskindol Activefavorisce la ripresa in casodi contusioni, distorsioni,strappi, tendinite, reuma-tismi, crampi. Inoltre agi-sce subito, non unge, nonlascia residui sulla pelle enon ha effetti collateralidannosi. Perskindol Ac-tive, distribuito in Italiada SilvanoMonico (www.silvanomonico.com), èdisponibile in farmacia eparafarmacia in due ver-sioni: Gel, adatto in asso-ciazione a massaggi e incaso di aree dolenti speci-fiche, e Spray, pratico perl’utilizzo fuori casa e peraree dolenti estese.

GRADUALITÀE COSTANZAÈ anche dimostrato che tuttiquesti benefici ci sono sempre,anche se s’inizia a fare attivitàfisica dopo essere stati lun-gamente dei sedentari e si èinoltre avanti con gli anni. Conalcune settimanedi esercizi re-golari si nota, infatti, un raffor-zamento della muscolatura eun incremento della mobilitàdelle articolazioni. L’entità ditutti questi miglioramenti di-pende però dalla durata e dal-la frequenza con cui si pratical’esercizio. La migliore ricettaper ottenere dallo sport sologli effetti positivi è di iniziarecon gradualità, incrementan-do l’intensità degli esercizi neltempo in modo da rafforzarecorrettamentemuscoli, tendi-ni e articolazioni. Va bene ini-ziare conunaventinadiminutial giorno, almeno tre - quattrovolte la settimana, per arrivarea un’ora. È basilare però sem-pre la costanza, perché fareattività fisica solo ogni tantonon dà i medesimi risultati diquella praticata abitualmente.Inoltre è dimostrato che bastasmettere qualche settimanaper ritornare al punto di par-tenza. Meglio poi variare fraloro gli esercizi per avere uneffetto più completo.

ALL’ARIA APERTAÈ MEGLIOPer sfruttare ancor di più gliindiscutibili benefici dell’atti-vità fisica si dovrebbe appro-fittare della bella stagione perpraticarla all’aperto. I risultatidi diversi studi confermanoinfatti che praticare un’attivitàfisica all’aria aperta garantisce,rispetto a quella svolta in am-bienti chiusi, una più intensasensazione di rivitalizzazio-ne e di energia e un’azioneestremamente positiva sultono dell’umore che migliorasensibilmente contribuendo

così a ridurre gli stati d’ansia,di tensione, di rabbia e persi-no di depressione. Inoltre faremovimento all’aperto risultapiù divertente e lo si praticacon più entusiasmo e vogliaancheperché il tempo sembrapassare più velocemente ren-dendopiù facile sopportareglisforzi fisici. Merito in partico-lare delle endorfine, sostanzechimiche prodotte dal cervel-lo che esercitano una potentesensazione di benessere e chevengono rilasciate in partico-lari circostanze, tra cui c’è l’atti-vità fisica, specialmente effet-tuata nella natura. Anche chivive in città nondeve astenersidall’attività fisica all’aria aper-ta per paura dello smog: unarecente ricerca dell’Universitàdi Copenaghen dimostra chegli effetti benefici dello sportsono comunque di gran lun-ga superiori ai danni causatidall’inquinamento atmosferi-co. Bisognaovviamente predi-ligere parchi e aree verdi.

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Corriere della Sera Domenica 21 Giugno 2015 SALUTE 53

L’hashtag #nonsaidichetifai, chedà il titolo a questo numero spe-ciale di Corriere Salute dedicatoalle nuove (e alle “vecchie”) dro-

ghe è anche uno speciale multimediale. Da domani, lunedì 22 giugno, infatti,

sul sito di Corriere Salute (www.corrie-re.it/salute) saranno disponibili non solotutti gli articoli pubblicati in queste pagi-ne, ma anche ulteriori, specifici, contenu-ti, come, per esempio, approfondimentiscientifici, schede sulle singole sostanzed’abuso più diffuse, con la descrizione deipossibili effetti collaterali immediati e diquelli sul medio-lungo periodo, e ancheuna selezione dei video di alcune delleprincipali campagne di sensibilizzazione,italiane e straniere, sui danni fisici e psi-

chici delle droghe selezionati dalla nostraredazione online.

Sempre da domani, sui nostri social sipotranno condividere con gli altri espe-rienze e opinioni su questi temi: sulla pa-gina Facebook di Corriere Salute, suYouTube - Corriere della Sera e su Twit-ter - @Corriere_Salute #nonsaidicheti-fai.

Si tratta della prima iniziativa di questotipo che Corriere Salute ha voluto intra-prendere, proprio in considerazione del-l’importanza sociale e sanitaria dell’argo-mento droghe.

L’intento è quello di fornire, ovviamen-te, informazioni aggiornate sul problema,nella speranza di creare in giovani (e non)una maggiore consapevolezza dei rischiche si corrono con l’uso di queste sostan-ze, ma anche di risvegliare l’attenzione digenitori, educatori, istituzioni, operatorisanitari su una «piaga» sempre più diffu-sa e aggressiva.

Un’attenzione che, anche a detta degliesperti, sembra essersi incomprensibil-mente e pericolosamente allentata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TWITTER E FACEBOOK

LA NOSTRA INIZIATIVA SUI «SOCIAL»www.unodc.org

UNODC è un’Agenzia delle Nazioni Unite, leader globale

nella lotta contro la droga e

la criminalità internazionale.

Fondato nel 1997, opera in

tutti gli Stati attraverso una

vasta rete di uffici sul campo.

Ha il compito di assistere gli

Stati membri nella loro lotta

contro la droga, la

criminalità e il terrorismo. Il

sito è una finestra aperta

sulle rotte del traffico di

droga e sulle politiche

antidroga mondiali.

Dossier www.osservatoriodroga.it

L’ Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OSSFAD) è l’organo

ufficiale dell’Istituto

Superiore di Sanità che

informa e forma in materia

di tabagismo, alcolismo,

tossicodipendenze e doping.

Si rivolge sia agli operatori

sanitari, sia ai cittadini.

Sul sito sono disponibili

informazioni aggiornate sul

mondo delle nuove droghe,

sull’efficacia dei possibili

trattamenti e l’elenco

dei SerD di ogni Regione

www.politicheantidroga.it

Il sito fa capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è la struttura di supporto

per la promozione e

il coordinamento dell’azione

di governo in materia

di politiche antidroga. Sul sito

si trova la legislazione

di tutti i Paesi Ue in tema

di stupefacenti, un elenco

dei SerD e delle Comunità

italiane per tossicodipendenti

e i link ad una serie di portali

web per la diffusione

di notizie ritenute attendibili.

www.sostanze.info

Da settembre 2007 a oggi,

il sito promosso dal Centro Nazionale e Controllo delle Malattie, Regione Toscana e Comune di Firenze è stato

visitato da sette milioni di

persone . Pubblica ogni

giorno articoli sulle sostanze

psicoattive e offre un servizio

di domande (anonime) e

risposte su problemi legati

all’uso e all’abuso delle

sostanze. Lo utilizzano

soprattutto da Milano, Roma,

Napoli, Bologna e Firenze.

www.youngle.it

Youngle è Il primo servizio pubblico nazionale di ascolto e counselling su Facebook (progetto del

Centro nazionale

prevenzione e controllo delle

malattie) rivolto ad

adolescenti e gestito da

adolescenti con il supporto

di esperti. Medici, psicologi

psicoterapeuti, educatori,

offrono consulenza a ragazzi

e genitori. Possibile anche

un’analisi gratuita e anonima

delle sostanze utilizzate.

www.retecedro.it

Il sito della Rete dei centri di documentazione sulle dipendenze patologiche –

Regione Toscana e la

newsletter «Cedronews»

contengono notizie sulle

dipendenze da sostanze,

con molti riferimenti

alla letteratura straniera,

segnalazione di eventi,

di articoli e monografie sui

temi di interesse. Dal sito

è possibile anche accedere

al catalogo del Servizio

bibliotecario nazionale.

www.drugabuse.gov

L’Istituto nazionale sull’abuso

da droghe (Nida) è uno degli

autorevoli National Institutes of Health degli Stati Uniti. Si occupa di

ricerca e ne garantisce la

diffusione e l’utilizzo per

migliorare la prevenzione

e il trattamento. Sul sito si

possono trovare notizie

aggiornate su tutte

le sostanze d’abuso, nonché

una panoramica degli studi

e delle pubblicazioni

scientifiche sul tema.

www.emcdda.europa.eu

L’Osservatorio europeo droghe e tossicodipendenze (OEDT), istituito nel 1993, è

una delle agenzie dell’Unione

europea. Fornisce agli Stati

membri una panoramica

aggiornata sui problemi della

droga e evidenze scientifiche

sul tema. Offre ai

responsabili politici i dati

necessari per elaborare leggi

e strategie in materia di

droga. Pubblica un Rapporto

annuale con dati e analisi sul

consumo di droghe in Ue.

TECNOLOGIABREVETTATA

LEGGERA60g