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Amnesia

The Dark Descent

Titolo: Amnesia The Dark Descent

Genere: Avventura grafica /

Survival Horror Sviluppatore: Frictional Games Editore: Frictional Games Pegi: 18+ Giocatori: Giocatore singolo Lingua: Inglese Sottotitoli: Francese, Tedesco, Italiano, Spagnolo Data di uscita: 8 /09/2010 Sito web:http://amnesiagame.com

Requisiti Piattaforma: PC Supporto: Dvd Rom / Digital Delivery dalla piattaforma Steam Versione: Microsoft Windows XP/Vista/7 Mac OS X 10.5.8 o sup. Processore: 1.5 Ghz (2.0 Ghz utenti Mac) Memoria: 1GB RAM Hard Drive: 2GB spazio libero su disco Scheda video: Radeon 9600 /GeForce Fx (GeForce4 utenti Mac – GeForce 4MX non supportata)

Storia

Daniel, il protagonista, ha un risveglio innaturale all’interno di un minaccioso e cupo castello medioevale, il maniero prussiano di BrennenBurg, parzialmente in rovina, isolato da una foresta altrettanto spettrale. Non ha alcun ricordo, gli è stata somministrata una droga per allentare la coscienza di sé ed ha un’unica possibilità: affrontare il viaggio che lo attende. Di orrore in orrore ritroverà appunti che ricostruiranno la sua vicenda passata, sentirà le urla e i gemiti di coloro che sono stati dannati nelle segrete del castello, la voce suadente del suo avversario e dovrà confrontarsi con i suoi mostruosi servi demoniaci.

Sarà una discesa oscura verso le sue paure più profonde, dovrà affrontare incubi e allucinazioni, rischiando l’incolumità fisica e mentale: dovrà mantenere entrambe se vorrà sopravvivere al male sanguinario annidato nelle viscere del castello.

Sistema di controllo

Visuale: in prima persona,

rotazione a 360 gradi

Interazione con l’ambiente: tastiera per tutti i movimenti, mouse per impostare la direzione e l’interazione con l’ambiente circostante

Inventario: tasto Tab apre

l’inventario e un diario in cui verranno annotati tutti i documenti che nel corso della storia verranno acquisiti

Salvataggi: tasto Esc apre il

menù principale. I salvataggi sono sia manuali che automatici (questi ultimi avvengono al completamento di ogni azione attiva e al passaggio di ogni livello). I salvataggi sono limitati (anche se in numero

abbondante) e non possono essere sovrascritti.

Suggerimenti: possibilità di

attivare (dal menù opzioni) i suggerimenti, ovvero consigli per il comportamento da adottare, anche dopo la morte.

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Grafica

La grafica ed il sonoro costituiscono la vera anima di questo gioco.

Grafica: 3D

Interazione: con l’ambiente

circostante è totale. La maggior parte degli oggetti può essere manipolata ed utilizzata per compiere azioni. Inoltre per eseguire certi movimenti è necessario simulare con il mouse l’esatto movimento reale.

Effetti Speciali: il motore

HPL2 garantisce un’ottima resa “fisica” del gioco: estremamente realistiche le simulazioni di terremoti, crolli, movimenti dell’acqua, fiammeggiare delle torce, riverberi della luce naturale, l’intera gamma delle ombreggiature del buio e, in modo sorprendente, appaiono “umane” le condizioni fisiche e mentali del protagonista: nei momenti di maggiore drammaticità si avvertono tutta la sua disperazione ed il suo orrore attraverso lo sguardo sfuocato, i tremiti, l’ondeggiare dei movimenti e la difficoltà di proseguire il cammino unita a stati di momentanea allucinazione.

Ambientazione: Il castello di

BrennenBurg è di antichissima costruzione e gli ambienti ancora non corrosi dal tempo, situati al piano superiore, rispecchiano la moda dell’epoca: quadri, tappeti, mobili parlano di un’aristocrazia elegante e raffinata. Profondo è il contrasto con l’oscurità che regna nei sotterranei e gli orrori che vi sono celati. Celle fetide, impregnate di sangue, macchinari corrosi e tracce delle torture inflitte a uomini e animali. Particolarmente realistica è la resa della minaccia che incombe in modo opprimente ed ossessivo sul protagonista: le sue esitazioni ed i suoi errori si traducono in un progressivo accerchiamento da parte di materiale vivo che trasuda dalle pareti del castello. L’architettura, nella parte finale del viaggio, assumerà poi connotazioni fantastiche ed oniriche a simulare la profanazione ad opera del male infiltratosi tra le mura del castello.

Sonoro

Dialoghi: gli unici dialoghi,

peraltro a senso unico, avvengono verso la conclusione, riguardando il prigioniero e, in seguito, l’avversario nel momento della sfida finale.

Traduzione sottotitoli: non sempre impeccabile : alcune sviste incomprensibili storpiano letteralmente il significato di alcune parole.

Effetti sonori: la parte più

terrorizzante del gioco.

Le urla bestiali degli esseri demoniaci, i loro passi che improvvisamente vengono percepiti alle spalle, nel buio, la caccia assassina nei corridoi senza luce o pieni di acqua, richiedono una buona concentrazione sul gioco.

Altrettanto, i gemiti spaventosi dei condannati, le loro sofferenze e lo strazio delle torture loro inflitte richiedono una bassa impressionabilità.

Analogamente lo stato d’animo del protagonista è reso attraverso i suoi gemiti, le sue lacrime, i battiti impazziti del suo cuore, fino a sentire, letteralmente, i denti che sbattono dal terrore.

Musica: sempre adeguata alle

varie situazioni vissute. Un accompagnamento teso a creare un sottofondo di tensione e di angoscia fino alle fasi concitate e drammatiche dove la paura ed il terrore esplodono in un volume a tratti parossistico.

Enigmi

Enigmi: si tratta di enigmi di

inventario. Gli oggetti da raccogliere sono evidenziati da una luminescenza azzurrina e dovranno essere impiegati per svolgere determinate azioni, generalmente nelle immediate vicinanze.

La difficoltà consiste nel capire, a volte, quale sia l’ordine giusto delle azioni da fare e nel trovare l’oggetto adatto. Diverse locazioni hanno la struttura di labirinti ed è necessario elaborare una strategia di esplorazione altrimenti l’attacco dei mostri diventa inevitabile. Inoltre l’attacco spesso è casuale ovvero qualora si decida di esplorare di nuovo un certo ambiente capiterà che il mostro attacchi in un punto diverso dal precedente.

Avvertenze di gioco:

1) leggere attentamente il manuale per comprendere la tipologia di gioco e gli elementi che si hanno a disposizione;

2) si può finire in vicoli ciechi e quindi si rende necessario ripartire da un salvataggio precedente;

3) salvare spesso: se il protagonista viene attaccato oppure si azzera la sua salute mentale o fisica compare il gameover e si riparte dal salvataggio precedente;

4) Esplorare con accuratezza tutti i livelli: una volta usciti non sempre si può rientrare al livello precedente , oppure si viene puniti con lo sbarramento di tutte le vie d’accesso;

5) Per facilitare l’esplorazione dei vari ambienti è utile lasciare un segno del proprio passaggio: ad esempio spostare un oggetto oppure posizionarlo in modo particolare;

6) uso dell’olio e degli acciarini: è necessario un uso moderato sia per essere meno visibili agli attacchi dei mostri, sia perché non sempre sarà facile reperirli e alcune

locazioni sono inesplorabili al buio.

Codice del Super Segreto: i 3 finali, al termine dei titoli di coda, mostrano ciascuno una stringa di caratteri, che ricomposti danno accesso ad un file.rar che consente di vedere gli artwork e i bozzetti delle scene del gioco. Direi trascurabile.

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Esperienza di gioco

Descrivere un gioco del genere survival/horror in un forum dedicato alle avventure punta e clicca tradizionali non è mai semplice. In questo caso affermare che si tratta di un gioco godibile solo dagli appassionati del genere è estremamente riduttivo. E’ un gioco che emoziona e innovativo a tal punto nella grafica e nella texture psicologica del personaggio che probabilmente segnerà uno spartiacque per il futuro delle AG. La stessa progressione dei livelli di ansia e angoscia vissuti dal protagonista è costruita in maniera perfetta e mai ripetitiva: un uomo solo, costretto ad avanzare nel buio senza nessuna difesa, completamente esposto all’orrore ed ai suoi incubi, senza poter contare su alcuna arma da combattimento ma quasi umiliato dal doversi costantemente rannicchiare e nascondere per riuscire a procedere solo strisciando lungo i muri, aggrappato alla luce della sua lanterna. Gli attacchi dei nemici, dopo una prima fase in cui si possono solo intravedere, sono improvvisi e quasi sempre letali. Sacrificarsi e ripartire non è una buona soluzione perché, in alcuni casi, quando il gioco riprende, dopo il gameover, non ci si ritrova nello stesso punto e l’attacco potrebbe arrivare in un altro momento e in un'altra posizione. Solo riprendendo un salvataggio precedente si può ripartire dallo stesso punto nella locazione ma ugualmente non si ha la garanzia di incontrare il mostro nella stessa posizione di prima. E’ quindi quasi obbligatorio evitarli, ovvero intuire, da una posizione nascosta, dove sono, dove vanno e assolutamente non fissarli, anche se si è nascosti, pena essere individuati e fatti a pezzi. Quest’ultima trovata rende naturalmente tutta l’azione parecchio complicata. Indubbiamente è un gioco terrificante: quanto lo sia, ovviamente, dipende dal grado personale di impressionabilità; non è risparmiato nulla anche sul piano “etico” (personalmente il più pesante da sopportare) ovvero l’esposizione alle immagini e alle descrizioni delle torture subite dai prigionieri. La visuale in prima persona espone, senza via di scampo, alla realtà delle emozioni senza alcun filtro, comprese quelle del protagonista, che nella loro umanità controbilanciano gli orrori che è costretto a rivivere. La nota finale riprende quella iniziale: è un gioco dalle emozioni davvero intense, un’esperienza indimenticabile come poche se ne sono viste negli ultimi anni. Una sfida a se stessi, al buio, all’orrore senza sapere se si uscirà a riveder le stelle…..