Ammi Giornale 2/2015 · incarico apicale non deve essere inteso solo come ruolo di rappresentanza...

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Transcript of Ammi Giornale 2/2015 · incarico apicale non deve essere inteso solo come ruolo di rappresentanza...

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22015

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13_19_ Vita delle SezioniMessina - Sant’Agata Militello - Arezzo - Catanzaro - Genova - Cosenza

Reggio Calabria - Napoli - Savona - Rimini - Catania - Andria - Trieste Prato - RomaVI

TA D

ELLE

SEZIO

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TICOL

ISC

IENTIF

ICI 06_ Il carcinoma orale: diagnosi e prevenzione - Lorenzo Lo Muzio 07_ Ridurre la spesa sanitaria:

il ruolo della medicina difensiva - Matteo Di Biase 08_ Dall’arte medica alla medicina potenziativa - Piergiovanni Rocchi09_ News scientifiche e ... curiosità10_ L’occhio della mente:

un viaggio tra quadri e neuroni - Pasquale Palumbo

Adele MannoAlessandra CorvettaCristina PalmaDora Spitaleri CocoEmanuela LanzaFrancesca Di Caprio

Fiorella PonnoFrancesca LeonardiGilda SchileoGiuseppina AracoIsabella ForteLorenzo Lo Muzio

M.Grazia LanzaroMaria Franca GallianiMariella CostantinoMatteo Di BiaseMichela d'ErricoPasquale Palumbo

Pergiovanni RocchiRoberto BaldiRosanna CusmaiTiziana BaldonciniTiziana Serra Caruso

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO

DIRETTORE RESPONSABILEdott. Roberto Baldi

COLLABORATRICE DI REDAZIONEAlida [email protected]

DIRETTORE EDITORIALEMaria Grazia Tatti, presidente nazionale [email protected]

VICEDIRETTORE EDITORIALEAlba Maspero, segreteria nazionale AMMI

COMITATO DI REDAZIONEEsecutivo nazionale AMMI

STAMPAStabilimento Grafico RindiVia N. Ciampi, 16 - 59100 Prato

GIORNALE AMMITribunale di Prato Registro giornalie periodici n. 1/2014Proprietà ed Editore: AMMI,Associazione Mogli Medici Italiani

Gli autori sono legalmente responsabili degliarticoli. I diritti relativi ai testi firmati sono deirispttivi autori. La rivista non detiene ilCopyright e gli autori possono pubblicarealtrove i contributi in essa apparsi. È consentitala copia per uso esclusivamente personale.

GIORNALE AMMIn. 2 / 2015

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SOMMARIO

03_ Interregionale del Nord - Verona04_ Interregionale del Sud - Manfredonia05_ Interregionale del Centro - Pescara

ARTI

COLI

SOCI

O-CU

LTUR

ALI 11_ Contro il bullismo la cultura del rispetto - Roberto Baldi

12_ Gli incidenti domesticiAngela Maffei Grimaldi, Armando Addabbo, Grazia Memmolo

01_ Solidarietà, Colleganza, Amicizia - Maria Grazia Tatti

02_ Cambiare l’organizzazioneper i risparmi nella Sanità - Roberto Baldi

02_ Dalla redazione - Alida BertelliEDIT

ORIA

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20_ XXII Seminario Nazionale

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Contro il bullismola cultura del rispetto

Gli incidentidomestici

Il carcinoma orale:diagnosi e prevenzione

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News scientifichee ... curiosità

Indirizzi e-mail per contattare AMMI Italia

Comunicazioni personali alla presidente nazionale: [email protected] alla giunta e invio materiale per giornale e sito: [email protected]

Invio elaborati dei concorsi, Letterario e di Medicina di Genere: [email protected] informazioni generiche: [email protected]

Newsletter: [email protected]

01

Solidariet , Colleganza, Amicizia

È quanto il nostro Statuto chiede a tutte noi, ritengo importante ricordarlo spesso, perché possiamo leggerenelle tre semplici parole, la storia dell’AMMI, iniziata con un passato glorioso, per la volontà e determinazionedi un gruppo di mogli di Medici nel 1970.Ripeto, glorioso, perché sono nate in quel tempo, in breve, numerose Sezioni, ognuna con incredibili numeridi Socie per un proseguo di anni; purtroppo, la notevole evoluzione dei tempi, offre al presente una realtà menofelice del passato.Proprio per questo dobbiamo tutte rinnovarci nello Spirito di Appartenenza, essere più solidali e sentirci tutteistituzionalmente coinvolte nel Proselitismo, per recuperare nuove Socie e far nascere Sezioni, laddove è evidentela carenza della presenza dell’AMMI.Non possiamo rimanere passivamente a guardare, è necessario operare fattivamente, collegarsi fra tutte coloroche attraverso il loro intuito, conoscenze, contatti potranno svolgere il loro intervento prezioso.Tutto ciò è emerso dal confronto proficuo della presenza molto partecipata delle Presidenti al Congresso, masoprattutto agli Interregionali dove la realtà delle Regioni è stata resa più evidente. Infatti interessanti e propositivisono stati gli interventi di alcune a riguardo, nell’occasione ho ricordato che in realtà all’inizio del mio triennioavevo dato un input di crescita con una cerimoniale consegna a molte di voi di una mappa colorata dell’Italia,nella speranza che ognuna operasse con elevato senso di proselitismo, attraverso conoscenze interagendoanche in altre Regioni, il tutto con un primo grande entusiasmo si, ma in seguito le difficoltà logistiche benpresto hanno provocato un comprensibile scoraggiamento.Ebbene vi prego di proseguire, nei tentativi, l’AMMI deve crescere, alcune Fiduciarie stanno operando conattenzione in questo fronte assolvendo al loro incarico, che non deve essere solo di arida rappresentanza,Le presidenti, con il loro impegno costante nelle iniziative, diffondono sempre più l’immagine dell’AMMIlocalmente, ma anche voi Socie potete contribuire collaborando, partecipando doverosamente sempre ad ogniincontro, invitando anche nuove amiche e conoscenti.Sono certa che se vi impegnerete tutte maggiormente in questo scopo, i risultati non mancheranno.Torno a ripetere, il nostro intuito ci guiderà, ma contribuiranno in futuro anche i preziosi elementi nuovi chehanno maturato una grande esperienza in questi anni e porteranno una nuova linfa più giovane nell’AMMINazionale ,pur seguendo l’esempio di coloro che negli anni hanno preceduto, oggi indispensabile testimoniarela nostra volontà a rinnovarsi, per far rivivere tempi gloriosi .Tante sono oggi le Socie professionalmente impegnate, Avvocatesse, Insegnanti, Dottoresse e quant’altro, ciònon significa un merito in più rispetto alle altre, perché nell’AMMI siamo tutte sollecitate dal nostro motto: “Uniteper Unire”, tuttavia, è proprio lo spirito associativo a sollecitarle a mettere a servizio dell’AMMI le loro potenzialità,con grande umiltà, nonostante gl’impegni professionali e familiari.Il senso dell’ autentica amicizia nel condividere gli obbiettivi prefissati da tutte, supportate dai valori aggiunti,sarà un prezioso dono che faremo all’AMMI, libere da eccessivo, negativo protagonismo, poiché ricoprire unincarico apicale non deve essere inteso solo come ruolo di rappresentanza per noi stesse, infatti, il grandeimpegno richiesto oggi, più che sempre, deve essere nell’avere entusiasmo e dedizione ed operare in primapersona, semplificando i passaggi inutili del passato; determinante è avere la conoscenza dei nuovi sistemi dicomunicazione per stare al passo con i tempi, ma soprattutto per un continuo aggiornamento nella collaborazionediretta fra Nazionale e Base.Essenziale è il confronto diretto con le Presidenti, le Socie, per costruire insieme un rinnovato percorso versoun futuro di crescita.Personalmente, nella mia lunga vita nell’AMMI, che chiede tanto ma altrettanto restituisce, ho imparato molto,soprattutto durante i 3 anni di Presidenza nazionale vissuti con autentico spirito associativo; posso assicurarviche è stata un’esperienza appassionante a 360°.Auspico che quanto espresso in questo mio Editoriale, possa essere motivo di riflessioni utili a tutte per il futuro.

Maria ttiGrazia Ta

IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015 EDITORIALI

L editoriale

Cambiare l organizzazione per i risparmi nella Sanit

L editoriale

02EDITORIALI

di Roberto Baldi

Le regole dell’economia nei governi di qualunque colore non sono eludibili per nessuno.Nemmeno per i medici. Ma sconcertante la consuetudine invalsa nei governi degli ultimi anni diconsiderare i medici un puro costo, salvo poi lamentare le carenze dell’organizzazione sanitaria, allaricerca di facili risparmi da sottrarre costantemente al servizio pubblico. Risparmiare sulla salute èobiettivo comprensibile finché si parla di giusta collocazione delle risorse in comparti diversi dellasanità, meno comprensibile quando si prende l’accetta per ridimensionamenti generalizzati.Nel recente volume “La tempesta perfetta” gli autori Walter Ricciardi, Vincenzo Atella, Claudio Cricelli e Federico Serraaffermano che il Ssn rischia di non riuscire a reggere le crescenti richieste di salute di tanti cittadini. Ma la nave si può salvare- sottolineano - tenendo conto che la spesa sanitaria non può subire ulteriori riduzioni, perché il rischio e’ la deriva. “Questafase di ristrettezze economiche - spiega Walter Ricciardi, commissario dell’Istituto superiore di sanita’ - potrebbe rappresentareun’opportunità proprio per migliorare l’efficienza del sistema eliminando la corruzione e gli sprechi che lo affliggono,grazie ad una vera e sistematizzata valutazione delle performance “Serve - aggiunge - un timoniere unico per questa ‘nave’,che indichi la rotta e la calcoli bene. I passeggeri devono condividere il viaggio insieme ai medici”.La sanità, secondo Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg), unodei quattro autori del volume, “nel nostro Paese va cambiata in modo strutturale. E’ necessario introdurre politiche efficaciper prevenire le malattie, rafforzare l’accesso a un’assistenza primaria di qualità e migliorare il coordinamento delle curesoprattutto per le persone con patologie croniche”Il punto nodale è che serve anche impiego di risorse per una ristrutturazione della medicina. Troppe volte si continua adusare per la sanità un criterio di miopia economica fine a se stessa, senza tenere conto che lo stato fisico-psichico dei cittadiniè un bene sociale primario da difendere sul piano anche di quelle economie che si vogliono salvaguardare e di cui la saluteindividuale è presupposto non secondario.

Carissime,

durante i lavori di tutti e tre gli Interregionali, abbiamo avuto l’opportunità di chiarire alcune situazionitecniche che potrebbero facilitare e agevolare l’organizzazione della nostra Associazione. Lo scambiodi idee ci ha trovate concordi nel perseguire alcuni scopi che, per chiarezza, possiamo riassumere suquesta nostra “lavagna” :

Per coloro che non hanno ancora avuto modo di provvedere, andranno creati gli indirizzi di Sezione, ciò, come sapete, permetteràdi avere un indirizzario resistente nel tempo, per le comunicazioni tra nazionale e sezioni e trasmissibile di Esecutivo in Esecutivo,utile anche per le comunicazioni tra Sezione e Sezione, per mantenere contatti aggiornati e scambi di qualsiasi tipo, anche neimomenti immediatamente precedenti ad Interregionali, Seminario e Congresso, per la condivisione di programmi aggiornatie brochure in tempo reale. E’ evidente che tali indirizzi dovranno essere regolarmente controllati; in ogni sezione, su incaricodella Presidente, nel caso in cui non dovesse essere lei stessa a verificare le comunicazioni, potrebbe esserci una socia delegataa tale scopo. Antonella Bigarelli ed io siamo disponibili a creare gli indirizzi, per voi tutte, rispettando le vostre scelte in meritoai nomi; sarete successivamente voi a personalizzarli con il cambiamento della password per l’accesso. L’operazione è già stataeffettuata per varie Sezioni e ha funzionato egregiamente.

I siti web, sia di sezione che nazionale, sono strumenti di emersione e visibilità che hanno una sempre maggior consultazionee diffusione, sono l’anteprima e la vetrina delle nostre attività. Ci presentano a chi desidera conoscerci, alle Istituzioni, ai relatori,alle potenziali socie. Non più solamente i giovani navigano nel web, gli utenti sono in tutte le fasce di età. Anche l’operazionedi mantenere un sito non è proibitiva, certamente è necessaria una conoscenza minima dello strumento “computer” e di unoo due programmi base, ma anche per questo sicuramente in ogni sezione esistono persone in grado di procedere. Unaindicazione interessante sarebbe l’organizzazione di corsi di informatica di base, molte sezioni hanno già fatto questa esperienza,con ottima partecipazione delle socie. Leggere e scrivere una email è diventato sempre più indispensabile.

Come convenuto, gli indirizzi delle nuove socie, così come le cancellazioni, vanno comunicati tempestivamentead [email protected], per consentire il mantenimento del database del giornale aggiornato.Di questa necessità si sono rese conto in questo periodo molte Sezioni, dal 2013 in poi molti elenchi socie sono divenuti obsoletied ora sistemare la situazione è più complesso per tutte... ma come sempre ce la faremo!!

Alida BertelliCollaboratrice di Redazione

Visibilit

Giornale

Comunicazioni

IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

Dal 13 al 15 marzo la sezione AMMIdi Verona ha tenuto il ConvegnoInterregionale del Nord. Numerosa èstata la partecipazione delle socieprovenienti da molte regioni. Dopola visita guidata dalla storica dell’Artedott. Claudia Petrucci al Complessodel Duomo con il Battistero e la chiesadi S. Elena, il Convegno si è apertonella Sala grande della BibliotecaCapitolare. All’inaugurazione hannoportato il loro saluto oltre allaPresidente Nazionale Maria GraziaTatti Citti e alla presidente dellasezione veronese Emanuela LanzaRuggiano, l’Assessore alle PariOpportunità del Comune di VeronaAnna Leso e il Direttore Generaledell’Azienda Ospedaliera UniversitariaIntegrata Francesco Cobello. Mons.Bruno Fasani, Prefetto della Biblioteca,ha presentato I tesori della BibliotecaCapitolare di Verona, la più antica almondo di area Latina. Al grandeinteresse culturale e all’emozione dipoter vedere da vicino alcuni preziosicodici si è unito un momento digrande commozione e gioia quandoè intervenuta Carla Vassanelli “storica”Presidente e fondatrice dell’AMMIveronese e figura di riferimento pertutte le socie di Verona e non solo.La prima giornata si conclusa con lacena conviviale. I lavori del Convegnosi sono tenuti presso la Salaconferenze dell’Ordine di Medici diVerona, di seguito al saluto delsegretario dell’Ordine Dott. LucioCordioli, la Presidente nazionale hadato inizio ai lavori dell’Interregionaledando particolare rilievo al prossimoseminario in concomitanza dell’EXPO,sono poi intervenute Lia Lippi, Alba

Ogni anno sempre una meravigliosa ospitalità, programmi sempre più ricchi che procurano un’atmosfera di condivisione fra tutte ed una proficuapartecipazione ai lavori all’impronta di un vivace confronto propositivo, è inevitabile non esprimere l’ammirazione per l’impegno profuso da ogni SezioneSede per l’organizzazione dei nostri Interregionali. La Sezione di Verona con la Sua Presidente Emanuela Lanza ha lasciato in tutte noi un ricordoindimenticabile, per me in particolare anche per la conoscenza della Presidente fondatrice della Sezione, occasione di grande emozione.Grazie di cuore Emanuela, buon lavoro ! Maria Grazia Tatti

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IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

Maspero, Lilly Cavallaro, le fiduciariee le presidenti delle sezioni del Nordin un clima di armonia e fattività. Inconclusione la sezione di Verona haproiettato un breve filmato conmateriale fotografico fornito da LiaLippi ed Emanuela Ruggiano percommemorare l’anniversario deicento anni dalla Prima GuerraMondiale, che ha suscitato forteemozione nel pubblico. Durante ilConvegno gli accompagnatori hannopotuto ammirare la “bella Verona”con la brillante guida del Prof. MauroAlbrigi. Nel pomeriggio una visitaguidata al palazzo della Ragione, sededella mostra di Arte Moderna, nellaprestigiosa Piazza della Erbe e allachiesa di S. Anastasia ha dato mododi apprezzare un percorso tra i tantiluoghi artistici di Verona. Il convegnosi concluso con la gita a Soave e lavisita alle cantine del Borgo RoccaSveva; è stato un momentoconviviale che ha dato l’opportunitàdi cogliere diversi aspetti del territorioe della cultura veronese dai vignetiche producono il famoso Soave, alCastello, al paesaggio e al mercatodell’antiquariato.Colgo l’occasione nel chiuderequesta breve relazione per ringraziarela Presidente, il direttivo nazionale etutte le socie intervenute per lapartecipazione affettuosa e lapreziosa collaborazione per renderequesto evento positivo e in linea conil nostro motto “Unite per unire”.

Emanuela Lanza Ruggiano, Presidente

“Un vibrato di emozioni si scatena dentroil petto e lo sguardo si posa sul quelmare azzurro intenso e l’animo si placa:il Gargano e le sue bellezze, chi ne godeè un privilegiato.” L’Interregionale delSud 2015, svoltosi a Manfredonia dal 17al 19 aprile, è stata un’esperienzacoinvolgente che la nostra sezione havoluto regalare ai propri ospitiprovenienti dalle varie regioni non solodel sud Italia; un percorso esplorativoall’interno della nostra terra ricca di unacoralità di elementi: artistici, culturali,della natura. “Accogliere” non vuol diresolo predisporre l’alloggio presso il qualepernottare, ma include una serie diaspetti rilevanti volti a comunicare ilmeglio che il proprio territorio possaoffrire: è come sentirsi a casa solo cherespiri nuovi odori. Una splendidalocation con un panorama mozzafiato”l’hotel Il Porto” a Mattinata, ha fatto dacornice al momento fondamentaledell’interregionale del sud: qui infatti sisono svolte in un clima di grandearmonia la sessione dei lavori, la cenadi gala e quella conviviale. Il portoturistico “Marina del Gargano”, MonteSant ’Angelo , c i t tà pat r imoniodell’Unesco e San Giovanni Rotondo,con i rispettivi santuari San MicheleArcangelo e San Pio, dove la Domenicaè stata celebrata una messa per leAmmine e le loro famiglie, momento digrande unione e commozione, hannoimmortalato le tre giornate in unoscenario inconfondibile per i suoipanorami, sapori, odori, misticismo edivertimento. Il tutto accompagnato daun incontro/dibattito presso il bellissimoe suggestivo auditorium “Palazzo deiCelestini” sui temi “Medicina Difensiva”e “Tutela dell’ambiente e della salute”,sono intervenute le eccellenze locali delmondo medico ed istituzionale: il prof.Matteo Di Biase, Preside della facoltà dimedicina e chirurgia dell’Università diFoggia, l’avv. On. Antonio Leone,

La visione magica di Mattinata che ci ha accolto ed ospitato è apparsa come un sogno e così è stato tutto il percorso del programma che la Presidentedella Sezione di Manfredonia, Michela D’Errico, con il suo direttivo ha donato alle numerose partecipanti, con grande entusiasmo. Un grazie particolarea Lilly Cavallaro e Maria Rosaria Setola per la loro simpatia e capacità canore e un plauso al gruppo riunito di Sicilia, Calabria e Campania per averorganizzato il viaggio collettivamente. A te Michela e a tutte le amiche, che vorrei nominare tutte, un abbraccio grande. d

Maria Grazia Tatti

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IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

componente del CSM , il dott. SalvatoreOnorati, Presidente dell’Ordine deimedici di Foggia, il prof. Lorenzo LoMuzio, Preside della facoltà diodontoiatria dell’Università di Foggia,l’avv. Stefano Pecorella, Presidente delParco Nazionale del Gargano, ente cheha patrocinato l’evento assieme aicomuni di Manfredonia, Monte Sant’Angelo, l’Ordine dei Medici e laColdiretti. Il Vicesindaco della Città diManfredonia, prof. Matteo Palumbo, haaccolto l’AMMI con il suo saluto e ci haguidate nella visita alla cappella dellaMaddalena e al museo che raccoglie lacollezione Rizzon di ceramiche daune.Un evento ricco di emozioni, di culturae non solo: promuovere il territorio èstato uno degli obiettivi che volevamoraggiungere. Numerose le adesioni dellesocie e di tutto l’esecutivo nazionale, laPast President nazionale Lilia Tatò, le giàpresidenti nazionali Marinella Russo eRosanna Mastrangelo, le fiduciarie dellaPuglia e Basilicata Amalia Antonacci,della Campania Maria Rosaria Setola,della Calabria Nuccia Carrozza e dellaSicilia Anna Papalia. A tutte voi ed inparticolar modo alla presidentenazionale Maria Grazia Tatti , rivolgo ilnostro più sentito ringraziamento. Lasezione di Manfredonia ha lavoratotenacemente per organizzare questoevento contraddistinto da duecomponenti fondamentali “semplicitàe passione” che ci uniscono da sempree per sempre ci condurranno versotraguardi più ambiziosi in un percorsodi continua crescita. Con il cuore colmodi gioia e di nostalgia per i momentiormai passati porgo a tutte voi, assiemea tutte le ammine di Manfredonia, i mieipiù cari saluti con l’auspicio di rivedervipresto tra i panorami del Gargano.

Michela D’Errico, Presidente

Nel passato fine settimana 22-23maggio, si è svolto a Pescara l’ultimoINTERREGIONALE, quello del CENTROche ha visto una nutrita rappresentanzadi Presidenti e Fiduciarie delle regioniinteressate, nonché di altre Sezioni delSud e del Nord. Puntualissima è statala presenza al completo del DirettivoNazionale con Presidente, VicePresidente, Segretaria, Tesoriera. Ilprogramma è iniziato venerdì con laregistrazione delle intervenute ed unsimpatico Seminario introduttivo sullaDermocosmetologia corretiva ed ilcamouflage dei più comuni inestetismicutanei. La visita guidata alla città èstata accorciata, causa il tempo piovoso,puntando direttamente alla visita delMuseo Casa Natale d’Annunzio nellazona storica di Pescara, per raggiungerepoi il Ritrovo del Parrozzo D’AMICO, luogoche ha ereditato (dopo le distruzionibelliche) gli arredi d’epoca e i numerosiattestati e reperti, autentica “fetta dellacultura d’Abruzzo” prima presenti inpiazza Garibaldi, nello storico CaffèD’Amico, adiacente il Museo. Qui, nellasede oggi contigua allo Stadio Adriatico,si è tenuto un singolare Intermezzoletterario con l’attore-regista TommasoBernabeo che ha declamato numerosibrani del Vate e molti altri tratti dal libro“Mon Cher Ami” dello scrittore pescareseSilvano Console, sulla permanenzafrancese ad Archacon e sulla personalitàdel d’Annunzio “profumato”, maniacodi fragranze e cosmetici. Questaparentesi letteraria, molto apprezzata,si è conclusa con un aperitivo e ladegustazione delle specialità delParrozzo prima del rientro in Hotel edella affollata Conviviale presso leTERRAZZE sulla Piazza I° Maggio a frontedella scultura LA NAVE del famoso Pietro

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IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

Grande partecipazione per questo appuntamento, con rappresentanti anche del Nord e Sud a testimonianza del desiderio di ritrovarsi sempre più spesso.Grazia Lanzaro la Presidente della Sezione di Pescara con il suo direttivo sono riuscite a offrire il meglio della loro città e dintorni nonostante la pioggiacontinua. I lavori sono stati molto propositivi con entusiasmo di tutte. Le escursioni e le visite sono state un complemento molto apprezzato, grazie anchea Cristina Di Matteo ottima guida ad illustrare alcune parti storiche in pullman. A Grazia Lanzaro tutta la mia ammirazione, estesa anche a suo marito.

Maria Grazia Tatti

Cascella. La giornata di sabato 23, dopoi rituali saluti della Presidenza dell’OMCeO di Pescara e dell’AziendaSanitaria Locale, è iniziata con ilseminario “Dall’Arte medica allaMedicina potenziativa” tenuto dalmedico legale dott. Pier GiovanniRocchi di Bologna, responsabile delDpt. Medicina Legale ed Assicurativadella SASMEC - Scuola Adriatica ScienzeM e d i c h e C o s m e t i c h e . I lavor icongressuali sono continuati fino allabreve pausa prima della partenza inbus per Lanciano - Miracolo Eucaristicoe per l’Abbazia di San Giovanni in Veneredi Fossacesia. Purtroppo la visita dientrambe le località è stata ostacolatadal tempo pessimo con un autenticotemporale che ha letteralmente“annacquato” la validità della propostamistica-culturale. Solo al termine delpomeriggio, raggiungendo il ristoranteLA FOCE, abbiamo potuto sullo sfondodi un tipico Trabocco passare unasimpatica serata consumando l’ottimopesce dell’Adriatico, ed ammirare alcunisquarci di sole, che- purtroppo- è l’unicacosa mancata nelle escursioni. Ilringraziamento mio personale, delDirettivo e delle Socie della Sezionepescarese va a tutte le partecipanti chehanno cortesemente raggiuntol’Abruzzo, alla Presidente Maria GraziaTatti ed alle componenti del Direttivoche si sono sobbarcate lunghe trasferteper essere a Pescara e, non ultimo, agliaccompagnatori che hanno allietatocon la loro pazienza quanto lameteorologia ci ha fatto mancare. Gratea tutti voi, a presto reicontrarci.

Grazia Lanzaro, Presidente

Con le recenti acquisizioni in campo diagnostico-terapeutico,per alcuni tumori molto diffusi, come il carcinoma del colon,della mammella, della prostata, del polmone, si è avuto unmiglioramento della prognosi, mentre per altre neoplasie, chese non trattate in fasi precoci non rispondono a nessuna formadi terapia, non si è avuto alcun progresso. Tra queste neoplasievi è il carcinoma del cavo orale, che origina dall’epitelio dirivestimento del cavo orale e che, come tale, può insorgerein qualsiasi zona della bocca. Può manifestarsi come un’ulcera,ovvero una perdita di tessuto, un nodulo, ossia una massa piùo meno dura nel contesto dei tessuti, o una vegetazione,ovvero una escrescenza che si accresce progressivamente. Idati epidemiologici indicano che il carcinoma orale è unapatologia tutt’altro che rara. Infatti, è per incidenza, tra tutti itumori maligni, all’ottavo posto negli uomini e all’undicesimonelle donne nel mondo. Per avere un’idea più immediata dellagravità della patologia bastipensare che negli StatiUniti muore una personaogni ora a causa delcarcinoma orale. Inoltre,negli ultimi anni è statoregistrato un trend incontinuo aumento nellas u a i n c i d e n z a , u nabbassamento dell’etàmedia di insorgenza ed unmaggior interessamentod e l l a p o p o l a z i o n efemminile, i cui datiepidemiologici vannoprogressivamente avvicinandosi a quelli della popolazionemaschile. Più in particolare, considerando la sola Italia,l’incidenza del carcinoma orale è di circa 8,44 nuovi casi per100.000 individui per anno negli uomini e 2,22 per 100.000nelle donne. Tali tassi di incidenza sono più elevati nelle regionisettentrionali rispetto a quelle centro-meridionali e insulari,probabilmente tali differenze sono legate ad abitudini localiquali il consumo di tabacco e l’assunzione di bevandesuperalcoliche. Il carcinoma orale è una neoplasia caratterizzatada una prognosi infausta; negli ultimi decenni non è statoevidenziato alcun miglioramento né nella prognosi né nellaterapia, per cui attualmente la sopravvivenza a 5 anni dalladiagnosi è complessivamente del 44%. Per quanto riguardal’Italia ogni anno muoiono circa 3.000 persone per questotipo di tumore. La mortalità dei pazienti affetti da cancro orale,è in assoluto tra le più alte e, contrariamente al recenteincremento delle percentuali di guarigioni osservate per moltitumori, è inspiegabilmente stabile da oltre 20 anni. Inoltre, leterapie chirurgiche, radioterapiche e chemioterapichenecessarie sono così invasive, complesse, debilitanti e sfiguranti

che, anche nei sopravvissuti, la qualità divita risulta compromessa a tal punto dacondizionare spesso lo status psicofisicodei pazienti in misura permanente e, a volte, inaccettabile. Leragioni di tutto questo sono da ricercare nel ritardo diagnosticoche caratterizza tale tipo di problematica oncologica. Infatti,se il carcinoma orale è diagnosticato in fase precoce, lasopravvivenza a 5 anni raggiunge circa l’80-90% ed il costodella terapia è significativamente minore; purtroppo, a tutt’oggicirca il 70% dei casi è diagnosticato in fase avanzata (III e IVstadio), quando la terapia risulta essere estremamente costosae dispendiosa in termini di energie e risorse, e purtropposcarsamente efficace nel medio-lungo termine dato che circal’80% dei pazienti in tale fase muore entro 5 anni. Per talimotivi nel caso del carcinoma orale la diagnosi precoce assumeun ruolo cruciale nel migliorare la prognosi del paziente. Il

r i tardo diagnost ico èpurtroppo in parte dovutoalla scarsa conoscenza delproblema da parte dellapopolazione ed è assurdo seconsideriamo la specificitàdell’organo considerato. Seè comprensibile un ritardodiagnost ico per i l 2carcinoma del colon o delpolmone, perché il pazientesi riferisce al medico solo inseguito alla comparsa di unsegno clinico (sangue nellefeci o nell’espettorato) o di

un sintomo (dolore), legati ad uno stadio avanzato del tumore,che richiede un’indagine estremamente invasiva come lacolonscopia o la broncoscopia, non è comprensibile il ritardoper il carcinoma del cavo orale, per il quale una sempliceispezione del cavo orale con uno specchietto intraoralepotrebbe portare alla diagnosi della neoplasia alla comparsadel primo segno clinico nelle fasi iniziali prima della comparsadi sintomi clinici, sempre tardivi. A livello della Unione Europea,Downer et al. (1998, Comm. Dent Health 15:72-6) già nel 1998avevano calcolato che il semplice trattamento chirurgico infase iniziale aveva un costo in media di 244 sterline per paziente,mentre la terapia dei casi avanzati costava circa 4800 sterline,senza peraltro essere spesso risolutiva per il paziente. In pratica,se consideriamo che ciascun anno ci sono circa 50000 nuovicasi nell’Unione Europea e 35000 sono in stadio III e IV, ladiagnosi precoce di questi tumori mediante un trattamentoadeguato, e spesso più efficace, determinerebbe un risparmiodi circa Lire 157.500.000 o Euro 225.849.520,00 per anno. Equesto è oggi un calcolo per difetto, considerando che iltotale va rivalutato in termini dell’inflazione avvenuta nel

SEMINARIO NAZIONALE06

IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

Il carcinoma orale: diagnosi e prevenzione prof. Lorenzo Lo MuzioOrd. di Malattie Odontostomat. UNIFG

Pres. Laurea Spec. Odontoiatria e Protesi Dentaria UNIFGPres. SIPMO

In un’epoca di ristrettezze economiche vanno ricercate tutte le strategie per ridurre la spesa sanitaria. Una diqueste è la Medicina Difensiva. Per Medicina Difensiva si intendono tutte le attività messe in atto dai Mediciper ridurre o annullare le azioni medico-legali di rivalsa per interventi medici. Essa si divide in:Medicina Difensiva attiva: aumento delle richieste di esamiMedicina Difensiva passiva: mancata esecuzione di atti medici in soggetti con elevato rischio di richieste di risarcimento.

Fattori che portano alla Medicina DifensivaIl passaggio da un rapporto medico/paziente di tipo paternalistico verticale, che presuppone una insindacabilità dell’atto medico,a quello consumistico-orizzontale in cui la scelta dell’azione medica è concordata mentre la responsabilità è tutta del Medico. Ilprogresso tecnologico che da un lato riduce il rischio mentre dall’altro lo aumenta permettendo procedure sempre più invasive,sempre più difficili e sempre più a rischio. Il ritenere onnipotente la medicina per cui il paziente ed i suoi parenti richiedono solola guarigione e non solamente la cura. La difficile comunicazione con il sistema giudiziario perché il Medico ha la percezione didoversi difendere non solo dall’intervento giudiziario ma anche dalla sua imprevedibilità in quanto spesso questo lo renderesponsabile di comportamenti che nella realtà pratica non sono esigibili in tema di evitabilità e fattibilità. L’impossibilità da partedel Medico di sottrarsi alla prestazione per cui diventa iperattivo e tende a condividere le responsabilità con altri Specialisti mediantele richieste di consulenze ed esami.

Conseguenze della Medicina DifensivaDisservizi con ridotti accessi alla diagnostica ed alle cure per dissipazione di opportunità per altri pazienti legati all’aumento degliesami diagnostici e dei ricoveri. Esami richiesti al di fuori di ogni ragionamento clinico. Rifiuto di eseguire interventi a rischio chepure potrebbero avere una certa probabilità di riuscita. Mancata scelta da parte dei Medici di reparti a rischio con tendenza apreferire reparti più sicuri e meno impegnativi. Costi reali: Stima della Commissione Parlamentare del Gennaio 2013.A - una stima della Commissione Parlamentare del Gennaio 2013 calcola una spesa pari a 0,75 punti di PIL ossia 10 miliardi di euro,

importo uguale al gettito IMU 2012 ed al 11,8% della spesa sanitaria. In una Ricerca Ordine dei Medici di Roma è stato evidenziatoB - un aumento di ricette: +10-17%

visite specialistiche +19-28%accertamenti +20-30%ricoveri +9-15%

C - aumento dei costi assicurativi per aumento delle richieste di risarcimentovariabile per i tipi di ospedale:ospedali a bassa specializzazione 42%ospedali ad alta specializzazione 30%ospedali universitari 22%

D - disdette delle polizze dei Medici e di quelle delle Aziende Sanitarie che hanno indotto queste ultime alla auto-assicurazionecon i relativi rischi per i bilanci, già fragili, in caso di elevato numero di richieste di risarcimento. Quale possa essere in praticail rimedio a tale situazione è molto difficile da proporre in quanto sembra che la Medicina e le Istituzioni non interagiscano inmaniera propositiva. E’ comunque da evitare che la Medicina, come arte del curare, possa trasformarsi in Medicina dell’ObbedienzaGiurisprudenziale.

ARTICOLI SCIENTIFICIIL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 201507

Ridurre la spesa sanitaria:ruolo della Medicina Difensiva

prof. Matteo Di BiaseOrd. Cardiologia

Preside Fac. Medicina e Chirurgia UNIFG

periodo 1998-2011, ed che inoltre comprende solo le spese deltrattamento chirurgico e non certo tutte le altre spese legatealla eventuale radio e/o chemioterapia, alla riabilitazione etc.).Per cui, se ogni anno ci sono 8-9.000 nuovi casi in Italia e 6.000sono trattati in stadio III e IV la diagnosi precoce di questi tumorie il trattamento adeguato permetterebbe un risparmio di34.200.000,00 Euro per anno (considerando solo le spese deltrattamento chirurgico). Date queste premesse una attività diprevenzione basata sulla visita periodica dei soggetti anziani(circa il 90% dei carcinomi orali insorgono in soggetti oltre i 55anni) potrebbe ridurre la mortalità per questa neoplasia. Infatti,un’indagine multiscopo “Condizioni di salute e ricorso ai servizi

sanitari” realizzata dall’Istat nel 2005 che raccoglie informazioni,per la prima volta, anche sui problemi di salute dei denti e ilricorso a cure e trattamenti odontoiatrici su un campionecomplessivo di circa 60 mila famiglie, promosso da Ministerodella Salute, Istat e Regioni, ha rilevato che oltre il 55% deipazienti in età superiore ai 55 anni, proprio la fascia più arischio di carcinoma orale, non va dal dentista da più di 12mesi. Nel prossimo futuro sarà possibile intervenire nella diagnosiprecoce sfruttando le potenzialità di nuove metodichediagnostiche precoci sui fluidi salivari, più rapide, efficaci epossibilmente non invasive in grado di individuare il carcinomaorale nelle fasi iniziali o le sue recidive o le micro metastasi.

Che la medicina non sia una scienza esatta, ma si inquadri nell’”ars medica” ove la questione scientifica si integra con lasoggettività interpretativa del medico con la libertà che egli hadi curare secondo peraltro schemi sempre piu’ standardizzati enel rispetto di regole sociali e necessarie logiche commerciali,trova conforto nella definizione di scienza quale: “Insieme dellediscipline fondate essenzialmente sull’ osservazione, l’esperienza, ilcalcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e chesi avvalgono di linguaggi formalizzati” e di arte:” In senso lato, ognicapacità di agire o di produrre, basata suun particolare complesso di regole e diesperienze conoscitive e tecniche, quindianche l’insieme delle regole e deiprocedimenti per svolgere un’attivitàumana in vista di determinati risultati”che si ritrovano nella EnciclopediaTreccani. La tematica da affrontare nellafattispecie riguarda la così definitapotenziativa ossia quella “parte dellamedicina che si rivolge alla intenzionalemodifica e potenziamento del naturalefunzionamento psico fisico dell’uomo”.Il termine riprende un termine inglese,enhanchement, il cui significato puo’leggersi come: “Il termine inglese“enhancement” può essere tradotto initaliano con “potenziamento” ed ècomunemente utilizzato nel dibattitobioetico contemporaneo per indicare tuttiquegli interventi non strettamenteterapeutici finalizzati a migliorare lecaratteristiche di individui umani “normalie sani”. Si può intendere l’enhancement insenso ampio o in senso stretto.L’enhancement in senso ampio includetutti i mezzi e le tecnologie utilizzate permigliorare le nostre prestazioni (come adesempio l’assunzione di caffeina, diintegratori vitaminici e ormoni, masecondo alcuni anche l’uso di lenti acontatto o di scarpe da corsa), mentre insenso stretto si riferisce agli sviluppitecnologici e bio-medici più recenti (smartdrugs, manipolazioni di embrioni,nanotecnologie). Tracciare una linea didemarcazione netta fra enhancers insenso ampio e in senso stretto non è tuttavia facilissimo ed è unpunto alquanto controverso.”(come dato leggere su Consulta di Bioetica Onlus)Tale concetto è introdotto anche nel nuovo codice dideontologia medica del maggio del 2014 (si ricorda non recepitoda tutti gli Ordini dei Medici) nell’articolo 76, che si riportaintegralmente:Medicina potenziativa ed estetica art. 76

Il medico, quando gli siano richiestii n t e r v e n t i m e d i c i f i n a l i z z a t i a lpotenziamento delle fisiologiche capacitàpsico-fisiche dell’individuo, opera, sia nellafase di ricerca che nella pratica professionale, secondo i principi diprecauzione, proporzionalità e rispetto dell’auto-determinazionedella persona, acquisendo il consenso informato in forma scritta.Il medico, nell’esercizio di attività diagnostico-terapeutiche confinalità estetiche, garantisce il possesso di idonee competenze e,

nell’informazione preliminare al consensoscritto, non suscita né alimenta aspettativeillusorie, individua le possibile soluzionialternative di pari efficacia e opera al finedi garantire la massima sicurezza delleprestazioni erogate. Gli interventidiagnostico-terapeutici con finalitàestetiche rivolti a minori o a incapaci siattengono all’ordinamento.Articolo innovativo che introduceconsiderazioni che tengono conto delmoderno concetto di medicinapotenziativa proprio per l’importanza ela crescita esponenziale che tale ricercae pratica medica rappresentano ogginella moderna medicina, e non solo nelcampo che sembra ad essa piu’appropriato, ossia quello dell’estetica;basti pensare, per dirne alcuni, allafecondazione assistita, agli interventi sulgenoma umano, alla nanotecnologia(ramo della scienza applicata e dellatecnologia che si occupa del controllodella materia su scala dimensionaleinferiore al nanometro, ovvero unmiliardesimo di metro (in genere tra 1e 100 nm) e della progettazione erealizzazione di dispositivi in tale scala),alla chirurgia robotica (Robotic AssistedSurgery) che consente all’operatore dipraticare un intervento chirurgicomanovrando, a distanza, un robot noncompletamente autonomo ma capacedi eseguire manovre comandate).In tale ricerca e pratica clinica si ritrovanoparticolarmente i limiti indicati in taledisposizione, “ruotanti” attorno ai principi

di precauzionalità (cautela nelle questioni scientificamentecontroverse), proporzionalità (contenuto e forma dell’azionedevono essere in rapporto con la finalità perseguita), rispettodella autodeterminazione della persona sulla base del consensoinformato, che deve essere richiesto e fornito in forma scritta.Tali considerazioni avvalorano quel rapporto medico paziente,ove questo rappresenta l’insieme di attività e principifondamentali caratterizzanti la professione medica, e che si basa

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IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

Dall arte medicaalla medicina potenziativa

dott. Piergiovanni RocchiMedicina Legale

Istit. Sup. Med. Olistica ed EcologiaUniversità di Urbino

Rettore Università Roma Tor

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IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

sui principi di perizia, prudenza e diligenza. Tale rapporto medicopaziente si basa inoltre sulla fiducia (identificabile nel sentimentodi sicurezza che viene da una forma di speranza o dalla stimaverso una persona) che insieme ad una adeguata empatia,costituiscono parametri cardine della professionalità medica,ove il rispetto del paziente è normache qualifica il valore del Medico veroprofessionista. In questa ottica ilMedico, ed il riferimento alla medicinapotenziativa non è casuale, è libero discegliere i mezzi e i procedimentitecnici da attuarecon potenzialità di rifiuto per richiestee p r e s t a z i o n i i n i d o n e e oesclusivamente compiacenti i lrichiedente o in contrasto con la propriacoscienza ed i propri convincimentitecnico scientifici (come peraltro ben indicato all’art. 13 ed all’art22 del suddetto Codice di deontologia medica) Tutto ciò è altresìcompreso nel giuramento di Ippocrate, che mai si devedimenticare viene fatto all’atto della Iscrizione all’albo dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri, e che nella sua più moderna versionedeliberata dal comitato centrale della Federazione nazionaledegli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri il 23 marzo2007 indica i dettami per esplicare nel modo più nobile laprofessione più bella del mondo nella “consapevolezza dellaimportanza e della solennità dell’atto che si compie edell’impegno che si assume” all’inizio della professione medica.La medicina potenziativa abbraccia varie possibilità, masicuramente una delle più evidenti è data dalla branca afferentealla medicina estetica. Per tale branca, si ricorda in un trend in

continua espansione, in quanto ogni essere umano tende aduna morfologia il più gradevole possibile ed al raggiungimentodi essa, secondo canoni continuamente migliorativi offerti dallascienza medica, assecondando il concetto sociologico dellarelatività del bello secondo i luoghi ed i tempi, viene richiesto

da parte del medico il possesso di idoneecompetenze, con, si badi bene, il nonalimentare nel paziente aspettativeillusorie, fornendo allo stesso quellepossibili alternative di pari efficacia, quindiaccompagnando l’utente della prestazionealla migliore scelta terapeutica tramiteesaustiva e completa informazione, conl’ottenimento del fondamentale consensoall’atto medico, anche nella fattispecierichiesto per scritto. Il tutto viene a definirsinel piu’ completo concetto di salute,

riconosciuto dall’OMS che sin dal 1946, che lo indica quale :“stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e nonsemplicemente l’assenza di malattia e di infermità”, beninquadrato nell’articolo 32 della nostra Costituzione, e benrappresentato anche nella legge 833 del 1978 (istitutiva delServizio Sanitario Nazionale). Quale fondamentale corollario, lagaranzia della massima sicurezza della prestazione sanitariaerogata, quale quella che ogni cittadino deve esigere in ogniambito sanitario pubblico, convenzionato, accreditato o privato,proprio a conferma del fondamentale diritto alla salutecostituzionalmente tutelato, sia esso fornito in qualità di curaod in altro ambito, quale appunto quello definibile “potenziativo”,che peraltro deve perseguire sempre la ricerca della saluteglobale dell’individuo.

Scoperto dove il virus Hiv si nasconde nelle celluletriestini hanno scoperto che il virus integra il proprio Dna vicino al guscioesterno che delimita il nucleo, in corrispondenza alle strutture del poro nucleareda cui il virus stesso ha avuto accesso all’interno di Palermomania.it Articoloinserito il: 03/03/2015 - 01:20 | Articolo letto 1651 volte Nuovo passo avantinella lotta contro l’Aids. Un gruppo di ricercatori italiani dell’International Centrefor Genetic Engineering and Biotechnology (Icgeb) di Trieste ha scoperto dovesi nasconde nelle cellule il virus dell’Hiv. La ricerca, pubblicata online su Nature,è stata condotta in collaborazione con il Dipartimento di Medicinadell’Università di Trieste, l’Università di Modena e il Genethon di Parigi. Glistudiosi triestini hanno scoperto che il virus integra il proprio Dna vicino al“guscio” esterno che delimita il nucleo, in corrispondenza alle strutture del

poro nucleare da cui il virus stesso ha avuto accesso all’interno. «come quando entriamo in una sala cinematografica al buio -commenta Mauro Giacca, che ha diretto la ricerca - i posti più comodi magari sono quelli più lontani, ma quelli più facili da raggiungeresono vicini alla porta d’ingresso, ed è li che ci sediamo. Ma inserendosi nei geni vicino alla porta d’ingresso, ecco che la probabilitàche il virus si nasconda ai farmaci diventa più alta: questo è il motivo per cui oggi riusciamo a rallentare la progressione verso l’Aids,ma non riusciamo a eliminare l’infezione». La nuova scoperta mostra come sia proprio l’architettura del nucleo dei linfociti e le zoneche il virus sceglie per localizzarsi a favorire il suo mascheramento e a impedire ai farmaci di sconfiggere definitivamente la malattia.Il nuovo studio è rilevante perché rappresenta un passo importante verso lo sviluppo di nuovi farmaci che possano portare a unacura.- http://www.palermomania.it/news.php?aids-studio-italiano-scopre-dove-il-virus-hiv-si-nasconde-nelle-cellule&id=70382

News scientifiche e .... curiosit

Osservato il “big-bang” della luce che si trasforma in elettricità: contributodei ricercatori dell’Istituto di Nanoscienze CNR dell’Ateneo modenese.Pubblicato su Science Come inizia il processo di trasformazione della luce del sole incorrente elettrica in una cella solare organica? La ricerca, pubblicata sulla rivista Science,è stata condotta in collaborazione con Politecnico di Milano, Università degli studi diModena e Reggio Emilia e con colleghi tedeschi, francesi e spagnoli. Più economichee versatili dei rigidi pannelli solari al silicio, le celle solari organiche vengono indicate trale tecnologie chiave per la produzione sostenibile e pulita di energia rinnovabile. i ricercatorihanno combinato gli esperimenti di spettroscopia laser ultraveloce, coordinati da GiulioCerullo, con una serie di simulazioni al calcolatore, coordinate da Carlo Andrea Rozzi.

“Abbiamo simulato la dinamica del trasferimento di elettroni tra polimero e fullerene tenendo conto della natura quantistica della materia”spiega Elisa Molinari, fisica dell’Università di Modena e Reggio Emilia e direttrice del polo modenese di Nano-Cnr. “Il filmato cheotteniamo è sorprendente. Calcoli ed esperimenti indicano che il big-bang dell’intero processo di fotoconversione avviene grazie l’oscillazionecoordinata di elettroni e nuclei atomici, un comportamento che i fisici chiamano coerenza quantistica, senza il quale non si darebbe avvioal trasferimento di carica e non si otterrebbe nessuna corrente elettrica. Crediamo che questi risultati potranno guidare la costruzione dinuove materiali artificiali capaci di convertire la luce solare in energia con la massima efficienza”.Immagini e video possono essere visualizzati e scaricati dal link: http://www.nano.cnr.it/temp/madda/Falke.php

Il termine Neuroestetica viene usato per la prima volta una quindicina d’anni fa dal neurofisiologodella visione londinese Semir Zeki e muove da tre premesse generali:1) Le arti visive devono obbedire alle leggi del cervello visivo, sia nella fruizione sia nella creazione.2) Le arti visive sono un’estensione del cervello visivo che ha la funzione di acquisire nuove conoscenze.3) Gli artisti sono in un certo senso dei neurologi che studiano le capacità del cervello visivo con tecniche peculiari.

L’arte è quindi un’estensione della funzione del cervello. E l’artista è come un neuroscienziatoche esplora le potenzialità e le capacità del cervello, con tecniche del tutto personali,coadiuvandolo nella comprensione del mondo. Gli artisti di tutte le epoche si sono chiestise esistano degli universali delle forme, ossia degli elementi che costituiscono la parteessenziale di tutte le forme alla ricerca delle caratteristiche invarianti dell’oggetto.Proprio questa ricerca ha portato all’emergere delle linee come forma predominante inmolte opere d’arte moderna. La linea ha un ruolo dominante nell’arte da molto tempoprima della scoperta da parte di Hubel e Wiesel (premi nobel 1981) della Selettivitàdell’orientazione nel 1959. Infatti recenti scoperte della neurofisiologia hanno mostrato

che nella corteccia visiva predominano cellule che reagiscono selettivamente alle linee con un’orientazione specifica (cellule selettiveall’orientazione). Le cellule con preferenze comuni tendono a raggrupparsi insieme e a separarsi da quelle con altre preferenze.Senza un base neurobiologica come questa è difficile pensare all’esistenza dell’arte di Mondrian e a tanta arte contemporanea doveuna composizione a “griglia” è fondamentale. Tali sistemi neurobiologici innati condizionano inevitabilmente il nostro mondo visivoe la nostra produzione artistica: ad esempio se noi non avessimo una visione tricromatica ma anche recettori per la luce U.V., comehanno taluni pipistrelli, forse avremmo sviluppato una U.V. art. Un altro esempiodi come l’arte possa essere modellata sulla fisiologia dell’area cerebrale visiva sipuò trovare nella relazione tra ARTE CINETICA (un’arte in cui il movimento realeè una componente dell’opera) e la fisiologia dell’area V5, specializzata per ilmovimento visivo. Alcune cellule di V5 reagiscono al movimento multidirezionale,ma un maggior numero è selettivo per una direzione orientata, cioè risponde almovimento in un verso ma non a quello nel verso opposto o a nessun movimento.Tutte sono indifferenti al colore dello stimolo e molte sono indifferenti anchealla forma. Nello sforzo di privilegiare il movimento, l’opera degli artisti cinetici sisviluppò nella stessa direzione: accentuando il movimento e depotenziando laforma ed il colore, adattando (senza saperlo) le loro creazioni cinetiche alla fisiologiadell’area V5. In questo fertile territorio multidisciplinari si incontrano quindi, saperiantichi con scoperte recentissime sul funzionamento del cervello.

ARTICOLI SCIENTIFICI10

IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

L occhio della mente.un viaggio tra quadri e neuroni

Pasquale PalumboDirettore Dip. Multidiscipl. Medico - Prato

Direttore U.O. NeurologiaNeurofisiopatologia - Stroke Unit

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E’ emerso anche in casa nostra il problema bullismo, come ci dicono le cronache dei nostri giorni,dove si registrano casi sconcertanti di vera e propria sopraffazione del “branco” verso il più debole.Negli ultimi anni in Italia sono stati condotti molti studi per definire del fenomeno.Manca però un sistema unitario e permanente di monitoraggio. Secondo l’Indagine nazionale sulla Condizione dell’Infanziae dell’Adolescenza pubblicata nel 2011 le forme di prevaricazione più comunemente messe in atto da bambini e ragazzisono la diffusione di informazioni false o cattive sul proprio conto (25,2%), provocazioni e prese in giro ripetute (22,8%),essere ripetutamente oggetto di offese immotivate (21,6%). Il 10,4% degli intervistati ha detto di subire una continuaesclusione/isolamento dal gruppo dei pari.Le forme di bullismo indiretto (verbale e relazionale) appaiono quindi molto più diffuse rispetto alle forme di bullismofisico. Rispetto a parametri quali sesso ed età, emerge che il bullismo riguarda sia i maschi che le femmine, con unaprevalenza per queste ultime di episodi di diffusione di informazioni false o cattive sul proprio conto.C’è voluta la trasgressione in eccesso di qualcuno, con episodi di cronaca eclatanti, per accorgersi che il bullismo haoltrepassato i confini delle metropoli per diventare una vera e propria psicopatologia sociale. dIl punto focale, inutile dirlo, resta la scuola, dove più che altrove dilaga il permissivismo dei bulli. Nascono anche da questeconstatazioni le intelligenti iniziative d’incontrare tutori dell’ordine, educatori e psicologi, il successo delle quali è quasisempre ascrivibile all’ampiezza del consenso con cui la scuola implementa interventi anti-bullismo, molti dei quali si valgonodel fondamentale concorso degli insegnanti, chiamati ad affrontare l’argomento in classe con rilevazioni e discussioni;promuovere il giusto equilibrio tra fermezza, comprensione e sostegno, collaborare con genitori e alunni per rendere palesile potenziali situazioni di prepotenza e per cercare soluzione ai conflitti sottostanti, avviando una cultura del rispetto e dellasolidarietà fra gli alunni.Torna a riproporsi anche il ruolo fondamentale della famiglia, che deve educare alla cosiddetta libertà responsabile, concettofacile a dirsi e più difficile ad attuarsi, le cui radici stanno prima di tutto nell’esempio che forniscono i genitori, chiamati abandire episodi ispirati all’egocentrismo, all’intolleranza, alla violenza, ponendosi per primi come modello comportamentale,gestendo in modo maturo ed equilibrato l’andamento scolastico.Prima si impartisce questa lezione, meglio è cominciando col decodificare già nei piccoli certi comportamenti che vannodal tono della voce, ai dispetti, alle bravate, all’abbigliamento, all’uso stesso del computer, che sta assumendo connotatia volte denigratori nel cosiddetto cyber bullismo fino a ingenerare conseguenze irreparabili, inducendo il soggetto aperdere fiducia nelle istituzioni sociali come la scuola e la famiglia, al punto che il problema va oltre l’individuo oppressoed oppressore, minando il futuro stesso della persona e della società nel suo complesso.Vale la pena, in questo panorama nient’affatto rassicurante, proporre una sintesi conclusiva di interventi per la riduzionedel bullismo, suggeriti da Oliviero Facchinetti, esperto in materia.

di Roberto Baldi

L’OPINIONE

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IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

Contro il bullismola cultura del rispetto

ArmandoAddabboResponsabileServizio diPrevenzione,Sicurezza e Salutedella Provinciadi Benevento

GraziaMemmoloDirigentesede TerritorialeINAIL

AbstractdiAngelaMaffeo GrimaldiPresidenteSezioneBenevento

“I pericoli degli ambienti domestici”ing. Armando Addabbo - Responsabile Servizio di Prevenzione, Sicurezza e Salute della Provincia di BN

“I costi sociali degli incidenti domestici”dott.ssa Grazia Memmolo - Dirigente sede Territoriale INAILdott.ssa Anna Villanova - Direttore Responsabile Sede INAIL Benevento.

L’ambiente domestico costituisce uno spazio sociale e culturale di primaria importanza per tutti noi che ci garantisce senso disicurezza e di familiarità, pur tuttavia è proprio questa familiarità che può farci sottovalutare i rischi che in esso sono presenti.Infatti, per distrazione, o per automazione di un gesto o per eccessiva confidenza con determinati ambienti, un pericolo potenzialesi trasforma in vero e proprio infortunio. L’ambiente di casa oggi è sicuramente più ricco di confort (per la presenza di impiantielettrici ed elettronici tecnologicamente avanzati, ecc) ma, al contempo può essere una fonte di rischio (impianti elettrici nona norma, uso inappropriato di elettrodomestici, cattive manutenzioni degli impianti e/o utilizzatori, ... ). Una indicazione circagli incidenti domestici più frequenti ci viene fornita dal SINIACA (Sistema Informativo Nazionale Infortuni in Ambienti di CiviliAbitazioni) sulla base dei ricoveri in pronto soccorso ospedaliero, in un campione di 25 centri distribuiti sul territorio nazionale.Le cause più frequenti di infortunio sono le cadute, gli scivolamenti, le ustioni e i tagli. Gli ambienti domestici più”pericolosi”sono: la cucina 36%; la camera da letto 14%; il soggiorno 12%; le scale 8%; il bagno 8%; le pertinenze esterne alla casa 6%.L’aumento degli infortuni è anche dovuto all’allungamento della vita media , alla diffusione di nuovi stili di vita e ai ritmi di vitapiù stressanti, oltre al coinvolgimento di tutti i membri della famiglia in attività domestiche, incluse figure esterne alla famiglia;basti pensare che dal 2001 nelle case degli Italiani sono presenti oltre 2 milioni tra colf e badanti. Allora, quali sono i fattori dirischio che influenzano l’infortunio domestico? Essenzialmente tre: i fattori ambientali relativi ai luoghi e agli agenti materiali,(elementi tecnici e di arredo, attrezzature e prodotti d’uso); fattori individuali o caratteristiche personali, ( età, genere, condizionidi salute, di cultura, ecc); fattori comportamentali che determinano una maggiore propensione da parte di alcuni soggetti asubire infortunio, (stili di vita particolari, alcolismo, assunzione di stupefacenti, sedentarietà , fumo, obesità, disordine, fretta,cattivo uso delle attrezzature, à). Questi tre fattori, che influenzano l’infortunio domestico, sono fortemente interconnessi fraloro e sono strettamente legati alla fonte di rischio. Ogni anno si verificano in Italia fra i 3 e i 4 milioni di incidenti domestici conun costo sociale per ogni ricovero ospedaliero che sfiora il mezzo milione di euro, senza tener conto dei costi sociali, umani emateriali. La sicurezza in casa diventa quindi un aspetto rilevante (ma non adeguatamente affrontato !) delle politichesocioeconomiche del nostro paese. Nell’intera Europa si stima che ogni anno avvengano circa 32 milioni di interventi ospedalieriper incidenti, la meta’ dei quali ( 16 milioni) riguardano incidenti domestici e si verificano circa 110.000 decessi a seguito di incidentidomestici/tempo libero, con un costo complessivo stimato in circa 78 bilioni di euro (attenzione, si parla proprio di “bilioni!).Purtroppo, contrariamente a quanto avviene nel caso degli infortuni causati da incidenti sul lavoro o da incidenti stradali, perquanto riguarda gli infortuni domestici e del tempo libero non sono disponibili indicatori specifici né a livello Ue (Eurostat,Euphin/Hiems) né in altri sistemi di informazione sulla salute pubblica internazionali; cio’ impedisce agli stati membri dell’Uedi costruire politiche di prevenzione e di sicurezza atte a contrastare il fenomeno. Come già detto, e tornando all’Italia, nel nostropaese è stato istituito presso l’Istituto Superiore di Sanita’ il SINIACA che è integrato con l’Injury Data Base Europeo. Dai dati diquesto osservatorio si ricava che le donne sono tra le persone più esposte al rischio di incidenti domestici (per il 68%), sia acausa del maggior tempo trascorso in casa, sia perché la donna è la figura chiave per la cura dei soggetti più vulnerabili presentiin casa (bambini e anziani). Una ricerca OCSE condotta nel 2014 stima che le Italiane sono tra le Europee quelle che dedicanoil maggior numero di ore settimanali (ben 36 contro le 14 dei maschi) alla cura della casa e della famiglia. In Italia, però, è stataadottata una normativa molto avanzata nella materia, la legge 493 del 1999 che tutela la salute nelle abitazioni e istituiscel’assicurazione contro gli infortuni domestici. Questa legge, unica nel panorama europeo e internazionale, si fonda sulla considerazioneche il lavoro domestico, per quanto svolto a titolo gratuito, sia equiparabile ad ogni altro lavoro e in quanto tale debba dareluogo a interventi pubblici in materia di tutela della sicurezza, individuazione e valutazione dei rischi presenti in ambientedomestico, oltre ad azioni educative di prevenzione. Il terreno fertile all’adozione di una legge così innovativa e moderna è statopreparato dalla Federcasalinghe ,ma anche da un orientamento della corte costituzionale che, con una sentenza la n. 28 del1985, sancì il principio di equiparazione tra il lavoro effettuato all’interno della famiglia e il lavoro svolto all’esterno del nucleo familiare,stabilendo che tale lavoro domestico dovesse essere ricompreso,pur con le sue peculiarieta’ nell’alveo della tutela di cui all’art.35della costituzione. Interessati all’obbligo assicurativo posto dalla legge 493/99 sono attualmente circa 7 milioni e mezzo didonne secondo l’ISTAT (dati 2013).

ARTICOLI SOCIO-CULTURALI12

IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

Gli incidentidomestici

Numerose iniziative provengono anche dalla “porta della Sicilia”.La nostra Associazione presieduta per la Sezione di Messina daFrancesca Leonardi De Domenico è stata promotrice di numerosieventi e convegni. Tra questi si ricorda l’incontro dal titolo “Perle eFinanza”, che ha visto l’intervento di Giovanni Aliotta (jewels Artand design) e di Giovanni Oliva (consulente finanziario), e il convegno“L’altra medicina”, promosso con la Federspev, quale spunto diriflessione per il Garden therapy. L’evento ha avuto comeprotagoniste fitoterapia, ayurveda, pet therapy, agopuntura e zenshiatsu (oggi medicine “non convenzionali”) che, da sole o insiemealle terapie tradizionali, possono dare risultati sorprendenti nellacura di talune patologie come strumenti complementari. Apertodalla Presidente Ammi Sez. Messina e moderato dal Prof. Francesco Trimarchi (ordinario di endocrinologia del PoliclinicoUniversiario e presidente nazionale Società di Endocrinologia), il dibattito ha visto la partecipazione di diversi esperti come

Antonino Arcoraci (garden therapy), Gioacchino Calapai (fitoterapia) Sebastiano Lisciani (ayurveda)Antonio Pugliese (pet therapy), Nino Giallanza (agopuntura), Filomena Flora Curci (zen shiatsu).Le conclusioni sono state affidate al giornalista Massimiliano Cavaleri. La sezione messineseAMMI ha altresì proposto alla collettività un convegno informativo sul piano europeo “GaranziaGiovani” in considerazione dell’alto tasso di disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo -spiega Lidia Musarra Zagami (socia e relatrice dell’evento) - è stata prevista una dotazionefinanziaria di complessivi 178.821.388 euro per la Sicilia proprio per l’alto tasso di disoccupazionee che saranno investiti nel dettaglio in politiche attive di orientamento, istruzione e formazionee inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un’attività lavorativa,né inseriti in un percorso scolastico o formativo. Programmi, iniziative, servizi informativi, percorsipersonalizzati: le misure previste per i giovani sono nello specifico Accoglienza, Formazione,Apprendistato, Tirocini, Sostegno all’autoimprenditorialità, Bonus occupazionale per le imprese,Formazione a distanza. L’incontro è stato patrocinato anche dall’Ordine degli Avvocati di Messina,dall’Università degli Studi di Messina, dalla Provincia Regionale, dall’Ordine Provinciale dei MediciChirurghi e degli Odontoiatri di Messina e dal Comune di Messina.

VITA DELLE SEZIONI13

IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

Giorno 10/marzo, convegno sulla donna: “Non solo mimose “. L’argomento, è statotrattato nella sala di rappresentanza del cinquecentesco Castello Gallego di Sant’AgataM.llo ed organizzato dalle tre Presidenti Maria Franca Gagliani Russo, della locale sezioneAMMI, Maria Rosa Vitanza della Fidapa di Capo d’Orlando, Giuseppina Germanò del Rotaryclub di Patti, con il patrocinio del Comune di Sant’Agata M.llo. Era presente il Vice Sindacoavv. Nino Testa e, dopo i saluti di rito, si sono avviati i lavori, rivolti per lo più ai giovanipresenti, in rappresentanza dei diversi Istituti scolastici del luogo, accompagnati daidocenti. Fin dall’inizio la prof.ssa Maria Franca Gagliani Russo ha voluto chiarire che letre Associazioni, con il convegno, intendevano distaccarsi dal significato frivolo che siattribuisce, comunemente, all’8 marzo, precisando che intendevano festeggiare l’orgoglioe il traguardo femminile, raggiunti nella storia dei diritti umani. La prof.ssa Maria RosaVitanza e la prof.ssa Giuseppina Germanò hanno ricordato, in maniera egregia, gliavvenimenti storici, ricchi di significato, che hanno portato all’emancipazione della donna(nelle società occidentali), alla parità di diritti tra i sessi (anche se ancora incompleta). Ha

relazionato, poi, l’on. Nuccio Carrara che ha sviluppato il tema proposto con grande competenza e professionalità, ricevendoil plauso dei numerosi presenti in sala. Anche gli studenti sono stati attenti ed hanno seguito con grande interesse quanto siandava affermando; cioè che l’8 marzo nasce da diverse versioni e radici storiche ed è diventato un giorno di celebrazione enon di festa, per le conquiste sociali, politiche ed economiche. Particolarmente interessanti sono state, infine, la presentazionedi alcune poesie proposte dalle prof.sse Nunziatina Baglio, Giovanna Manfredi Gigliotti, Adelina Zingales, declamate dall’ins.Franca Casaraona, splendida interprete anche della lingua siciliana. Il prof. Salvatore Mangione ha recitato, in maniera coinvolgente,tre poesie in lingua Gallo - Italica; infine il poeta Rino Scurria, con le sue opere, ci ha offerto un’occasione di riflessione sul ruolofemminile. E’ stato apprezzato il sottofondo musicale dello studente Samuel Parrino dell’Istituto tecnico “Tomasi di Lampedusa”che ha accompagnato la recitazione delle poesie.

MESSINA - Perle e finanza

SANT AGATA MILITELLOConvegno: Non solo mimose

Francesca Leonardi, Presidente

Maria Franca Galliani, Presidente

Verso una salute a misura di donna: questo l’obiettivo perseguito dall’Associazionemogli medici italiani, presieduta da Adele Galea Manno, attraverso una serie di incontritematici tutti ispirati alla medicina di genere. Essa, com’è noto, nata negli Stati Unitinegli anni ‘90 (proponendosi di rivedere la medicina dalle fondamenta, partendodalla constatazione che tra uomini e donne vi sono grandi differenze in terminibiologici, funzionali e psicosociali, e che dunque occorre tenere conto di questediversità per garantire a ciascuno l’appropriatezza delle cure), è oggi la nuova frontieradella medicina personalizzata. Prevenzione, diagnosi e terapia, infatti, possono differiredi molto considerando le differenze di sesso, culturali e socio-ambientali. Così, dopo“Cuore à di donna”, la sezione di Catanzaro dell’Ammi ha realizzato l’incontro“Pavimento pelvico, un sostegno da sostenere”, svoltosi presso il circolo di Catanzaro,presieduto da Paola Gualtieri. La dott.ssa Santina Procopio Perticone, in servizio pressoil consultorio di Catanzaro, con linguaggio chiaro e comprensibile a tutte (l’incontroera rivolto alle sole donne), ha spiegato come proteggere il pavimento pelvico.Occorre, innanzitutto, non vergognarsi e parlarne, senza sottovalutare i primi sintomi(ed esempio la necessità di urinare più di otto volte al giorno o la nicturia). Senell’ottocento, infatti, le donne affidavano ad una preghiera a San Biagio la speranzadi guarire dall’incontinenza urinaria, perché ritenevano che fosse un problema da

risolvere in segreto, accettato passivamente come conseguenza dell’essere donna e madre, oggi questo non è più ammissibile,anche per i costi sociali e della spesa sanitaria connessi. Fanno riflettere, invero, gli allarmanti dati statistici forniti dalla societàitaliana di urologia che già da qualche tempo ha lanciato la campagna VIP (donne da vescica iperattiva): sette donne su dieci,dopo la menopausa, soffrirebbe di tale disfunzione, fonte di una serie di problemi psicologici, ansia, depressione, disistima,condizionamento della propria vita sociale. Ma come fare a prevenire i disturbi del pavimento pelvico, con imponente riduzionedella spesa sanitaria? Non ritardare ad urinare, lavarsi in maniera corretta, bere due litri di acqua al giorno, non esagerare concaffè, bevande gassate e spremute di arancia, curare le infezioni delle vie urinarie (più a rischio, comunque, le donne di etàsuperiore a quarant’anni, in menopausa e che hanno avuto gravidanze), fare una ginnastica mirata. Quanto al trattamento dieventuali disfunzioni già insorte, è in funzione presso il consultorio cittadino un apparecchio riabilitativo. Il prossimo 6 marzo,presso l’Ordine dei medici di Catanzaro, si terrà, sempre su progetto dell’Ammi realizzato in collaborazione con l’Asp di Catanzaro,un corso accreditato in materia di medicina di genere, durante il quale verranno trattati diversi “focus gender” (su malattieneurodegenerative, patologie oncologiche, farmaci ed alimentazione, malattie mentali), il cui obiettivo è quello della formazionedi una classe medica “sensibilizzata” sulla questione del genere.

Sabato 18 Aprile, in p.zza San Jacopo , alla presenza delle autorità cittadine,si è svolta la cerimonia di consegna di una FIAT PANDA che l’AMMI,associazione mogli medici, sezione di Arezzo , ha donato al CALCIT,Comitato Autonomo Lotta Contro I Tumori. Infatti, qualche mese fa neipressi dell’Ospedale San Donato era stata bruciata una macchina delCALCIT destinata allo “Scudo” per l’assistenza domiciliare che gli infermierifanno ai malati terminali. Il parco macchine dello Scudo era rimasto solocon due autovetture : una che era stata donata dall’ANDOS, AssociazioneNazionale Donne Operate al Seno, ed una dai CINGHIALAI, Associazionedi cacciatori di cinghiali Quindi. L’AMMI di Arezzo, con la sua presidenteTiziana Baldoncini, ha pensato di regalare una FIAT PANDA necessariain questo momento al CALCIT. L’AMMI ha scelto la donazione al CALCITperché ad Arezzo è “UN’STITUZIONE” , sempre vicino alla gente, attentoalle molteplici necessità dei cittadini in ogni modo ed in ogni momento, basti pensare alle numerose apparecchiature all’avanguardia donate : robot, pet, per non dimenticare l’ultimo fiore all’occhiellocome reparto di Oncologia, che hanno fatto del nostro Ospedale S. Donato un polo di attrattiva di tutto rispetto per le vicineregioni. Sulle portiere laterali di questa autovettura campeggerà il logo dell’AMMI andrà in giro per Arezzo a dimostrazione cheanche “le mogli dei medici” sanno fare qualcosa di buono per la citta’, testimoniando la vicinanza di questa associazione aibisogni ed alle necessità del nostro territorio. Non è il CALCIT che ringrazia l’AMMI ma L’AMMI ringrazia ancora una volta ilCALCIT, per l’opportunità data di “fare qualcosa” per gli altri.

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IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

AREZZODonazione di una Fiat Panda al CALCIT

CATANZARO

Tiziana Baldoncini, Presidente

Adele Manno, Presidente

Ciclo di tre conferenze presso l’Ordine dei Medici di Genova, durata un’ora e mezza circa, da gennaio a marzo 2015. così suddivisoper argomento: la MENTE; il CORPO; il CUORE.La sezione AMMI di Genova ha ideato questa inedita serie di incontri nell’ottica della divulgazione di temi legati alla salute perconoscerne meglio le problematiche e cercare di prevenirne le cause, come da indirizzo statutario dell’AMMI Nazionale. Gli incontri,tenuti in collaborazione con la classe medica, propongono quindi un approfondimento del tema della prevenzione vista dallediverse prospettive psico-fisico-esistenziale poiché il viaggio della vita, che ciascuno di noi intraprende, è unico ma vincolato damolteplici incontri con l’ “altro”. Il ciclo di conversazioni ha ricevuto i prestigiosi patrocini istituzionali dell’Ordine dei Medici dellaProvincia di Genova, presidente dr. Enrico Bartolini; della Regione Liguria, assessorato P.O., prof. Valeria Maione; della ConsultaProvinciale Femminile di Genova, presidente dott. Anna Proverbio.CALENDARIO:- martedi 13 gennaio h 15.30 Conversazione sul tema:”Leggere la mente: memoria, ricordi, sensazioni” della dott.ssa Fiorella Calvi,

psicologa pedagogista;- martedi 10 febbraio h 15.30 Conversazione sul tema:”Leggere il corpo: prevenzione per una buona qualità del benessere fisico”

del prof. Ernesto Palummeri, geriatra;- martedi 10 marzo h 15.30 Conversazione sul tema:”Leggere il cuore:sentimenti, amore, rapporti interpersonali” della dott.ssa

Giovannella Nasta Stropeni, psicologa psicoterapeuta.

L’evoluzione della professione medica nel convegno promosso dal Comunee dall’AMMI di Cosenza. Consegnati riconoscimenti a quattro mogli di medicicosentini. 11-04-2015. Se la professione medica deve continuare ad essereuna missione, così come era concepita dal dottor Andrew Manson, il medicodel romanzo di Cronin “La Cittadella” ( pubblicato nel 1937) alter ego dellostesso autore, medico a sua volta, e se nell’esercizio dell’attività va sempre dipiù esaltata la dimensione umana, mettendo al centro la figura del paziente,il maggior alleato di chi è deputato ad occuparsi della sua salute, non vatrascurato il ruolo di chi, moglie o compagna del medico, ne condivide ansiee dubbi, aiutandolo ad andare avanti in un lavoro delicato e difficile, spessofonte di stress e preoccupazione. Ed è a queste donne che hanno pensato ilComune di Cosenza e la locale sezione dell’A.M.M.I, (Associazione Mogli MediciItaliani) nel concepire l’iniziativa “Minerva e Ippocrate tra mito e realtà”, svoltasi ieri nella sala convegni dell’Ordine dei Medici e nelcorso della quale sono state consegnati alcuni riconoscimenti a quattro mogli di medici che hanno condiviso per lungo tempo,assieme ai mariti, le difficoltà di una professione importante e particolarmente delicata. Il riconoscimento è stato assegnato ad AdaGhi, Annamaria Odoardi, Maria Spizzirri e Franca Vena. L’incontro di ieri, nel corso del quale sono stati sviluppati alcuni temi relativiall’evoluzione della professione medica e ai cambiamenti che hanno riguardato anche la figura femminile, nelle relazioni affidateal dottor Matteo Fiorentino, alla Presidente della Fidapa Silvana Gallucci , alla professoressa Ermanna Carci Greco e alla professoressaAda Ghi, è stato introdotto, presente il Presidente dell’Ordine dei Medici di Cosenza Eugenio Corcioni, da Tiziana Serra Caruso,Presidente dell’AMMI, Sezione di Cosenza. La Presidente dell’AMMI ha ricordato che la prima cerimonia di consegna delle targherientrava quest’anno negli obiettivi e finalità associative, “ma assume - ha precisato - un valore simbolico, in quanto, attraverso lequattro premiate, si estende alla totalità delle socie Ammi, sempre Unite per Unire, così come recita il motto dell’associazione. Lanostra - ha aggiunto Serra Caruso - è un’associazione di donne operose che hanno utilizzato, come le fondatrici dell’AMMI, nata aMantova nel 1970, la professione dei mariti per agire fattivamente nel sociale, promuovendo l’educazione sanitaria ed una correttadivulgazione della medicina preventiva e finanziando la ricerca in campo medico”. E’ poi intervenuto l’Assessore alla qualità dellavita, sanità e salute pubblica del Comune di Cosenza Massimo Bozzo che ha ribadito come “il ruolo della donna accanto al maritomedico è un ruolo di estrema importanza perché è in grado di trasmettere forza, sostegno e vicinanza. Oggi più che mai questoruolo è diventato ancora più delicato in seguito al mutare dei tempi. In un’epoca come quella attuale, nella quale la classe medicasi trova ad affrontare diverse problematiche di stringente attualità, con una sanità che nella nostra Regione versa in condizionialquanto drammatiche e deficitarie, essere la moglie di un medico è sicuramente meno agevole che in passato, anche per le difficoltàdi chi esercita questa professione nel riuscire a dare risposte concrete alle esigenze della gente che soffre a causa delle più diversepatologie”. Per il video: http//www.telecosenza.it/?p=32934

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IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

GENOVA - Che bella la terza et

COSENZAConsegna targhe Minerva e Ippocrate tra mito e realt

Francesca di Caprio, Presidente

Tiziana Caruso Serra, Presidente

Incontro di venerdì 15 maggio 2015 nella prestigiosa Sala Rossa del Comune di Savona(g.c.) allorquando ha avuto inizio la conversazione dedicata a “Le intolleranze alimentarinella popolazione” a cura della DR.a G. Alessandria (responsabile ACSIAN Savona) edella Dr.a M. Fiori, biologa nutrizionista. Nella immagine allegata la prima a sinistrala Dr.a Fiori, poi la Dr. Alessandria, la Dr. Lucia Raco vice presidente AMMI di Savonacardiochirurgo e , infine, la scrivente dr.a Silvia Bottaro, presidente AMMi di Savona -psicopedagogista e critico d’arte. Nella presentazione delle nostre Ospiti e del ciclodi conferenze dedicate all’universo “cibo” ho ho preso la parola dicendo: “ Cucinareè uno dei momenti più antichi dello stare insieme nella famiglia umana. Al cibo èlegato il concetto di “cibo comune”, di ospitalità, è uno dei momenti essenziali dello

stile di vita esprimendo la convivialità, e facendo lievitare le relazioni primarie di una comunità umana. Essere insieme è vitale quantointrodurre vitamine e proteine che nutrono il nostro corpo. Al cibo è legato, in tutte le culture, un senso di religiosità, così come ildigiuno..... Vorrei proporre nel prossimo anno un incontro legato al cibo del Mediterraneo (dieta mediterranea e non solo) quale filrouge per far incontrare storie,leggende, sapori, colori, canti, balli, poesie del Mediterraneo- un mare che ci unisce - quadri, fotografie,ecc. legate a questo mare a queste Genti tra storia, presente e futuro, parlando di benessere, di salute e di pace”.

Prof. Avv. Nico D’Ascola e dott. Giuseppe Zampogna.“Oggi affrontiamo un tema molto attuale che riguarda il modus operandi dei medici cheè racchiuso nel c.d. Codice deontologico. Il giuramento professionale che il medico assumeal momento dell’inizio della sua professione, che riprende aggiornandolo, il celebregiuramento di Ippocrate risalente al V secolo a.C., racchiude le regole dettate dal Codicedeontologico in quanto la deontologia medica si cala nella professione: profiteor significametter in evidenza, mettere davanti a tutti ciò che si è, e che si ha, ciò che si crede, che sisa, nella teoria e nella pratica. Questo convegno segue, quello realizzato dalla nostra

associazione nel 2013 che aveva come titolo “Dignità umana e sanità” continuando nell’obiettivo di realizzare approfondimenti sultema dell’umanizzazione della medicina,e anche oggi questo Convegno, vuole essere un appello affinchè, nonostante si tendesempre più a spersonalizzare la medicina, il medico non deve mai dimenticare che la persona deve essere riportata in primo pianorispetto alla patologia da cui quella persona è affetta, e qui ci viene, adesso, incontro il nuovo Codice, revisionato nel 2014, che, oltreall’introduzione di nuovi articoli, ribadisce il concetto di “persona”. Persona che non è più né soltanto paziente, né soltanto cittadino-individuo, ma che va riguardata nella sua interezza di soggetto portatore di diritti, capace di autodeterminarsi e di partecipareattivamente alla relazione terapeutica, fuori dal ruolo passivo cui era relegato appena una manciata d’anni fa. La “persona” o “personaassistita” prescinde dalla carta d’identità o dal passaporto e in quanto inserita in un contesto socio-economico, nonché ambientale,andrà guardata dal medico e dalle strutture sanitarie. Prima di concludere questo mia nota introduttiva al convegno,vorrei ripeterel’espressione coniata da J. Betham nel 1834 “L’etica ha raccolto il nome più espressivo di deontologia”. j

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IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

NAPOLI - Torna: Sta casa aspetta a te!

SAVONA

Isabella Forte Nele, Presidente

Silvia Bottaro, Presidente

REGGIO CALABRIAConvegno: Il codice di deontologia medica: le novit

E sì, così vi salutò la nostra cara Mariarosaria Setola nel 2007, così vi diciamo, sarebbe megliocantarlo, noi oggi: tornate! la sezione Ammi di Napoli sarà lieta ne giorni 22-23-24 aprile2016 di ospitarvi per l’interregionale del sud. Nel frattempo lavoriamo tra amiche, perchéla nostra associazione sia sempre più amata e conosciuta. Per questo motivo, con il ricavatodella nostra consueta rappresentazione teatrale, abbiamo donato un defibrillatore aldipartimento di economia della SUN. Per questo motivo coltiviamo l’amicizia con altreassociazioni, abbiamo infatti patrocinato la presentazione del libro “Quando i malati eranoincurabili”, al fianco del club Lion di napoli Castel sant’Elmo. E sempre nell’ottica dellacondivisione e della diffusione, insieme a tante amiche, siamo andate alla scoperta dellanostra città. Il tutto tenendo sempre presente il nostro ordine provinciale presso il qualeabbiamo organizzato l’incontro - dibattito “Anima e corpo alla ricerca di Dio” e doveabbiamo conseguito il nostro brevetto BLSD, con la speranza di espandere un giorno atutta la popolazione questi corsi salvavita. Abbiamo, inoltre, stretto un patto di amicizia ecollaborazione con l’Ant, associazione per l’assistenza oncologica domciliare gratuita. Che dire, Napoli freme, pulsa e naviga versonuovi lidi, nuove spiagge, nuove prospettive che con piacere condividerà con tutte le Ammine d’Italia. f

Mariella Costantino Presidente

I termini inglesi che indicano curare e prendersi cura sono due: to cure and to care. La radice dei verbie’ uguale ma il significato ingloba obiettivi diversi. Alla base di questi due termini si racchiude il significatopiù profondo dell’ arte medica che e’ centrata alla cura completa di ogni paziente nell’ intento diraggiungere quella integrità fisica e mentale che e’ concetto fondamentale di salute e benessere. Infattiogniqualvolta il medico cura la malattia si prende cura e carico del paziente - uomo che la vive. Ed e’ sutale punto che e’ intervenuta la presidente Dora Spitaleri Coco introducendo una conferenza tenutaalle socie dell’A.M.M.I. dalla pediatra dott.ssa Gemma Incorpora. Nello stretto rapporto che si instaura -come affermato dalla professionista - medico e paziente sono l’uno di fronte all’altro, in stretto connubio:il medico conosce o dovrebbe conoscere tutto della patologia del suo paziente e quest’ultimo, per contro,conosce la declinazione della propria malattia sul proprio corpo e sulla propria mente mille volte diversada un paziente all’altro. Ecco che il malato deve essere compreso anche e soprattutto come “ persona”,in tutta la sua interezza e debolezza. Viviamo, ha sostenuto la dott.ssa Incorpora, un tempo durante il quale i mass media enfatizzano,sotto la veste di semplice cronaca, aspetti negativi, casi di malasanita’ , insufficienze assistenziali, accusando spesso da nord a sud senzachiare rendicontazioni finali, colpendo acutamente chi il proprio lavoro svolge con competenza passione e abnegazione. La medicinae’ una disciplina umanistica e non ha mai perso questo privilegio vecchio di secoli e ancora oggi numerosi percorsi formativi, numeroseleggi e terapie di supporto continuano a completare la formazione culturale di vecchi e giovani medici. La legge 38 del 15 marzo 2010garantisce l’ accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Le “ Medicalhumanities” costituiscono una disciplina di insegnamentonata in America intorno agli anni ‘60 e strutturata come movimento di opinione che si prefigge di non separare il protocollo squisitamentetecnico di assistenza al malato dall’evento umano. Si propone quindi di essere medicina per l’uomo e per far questo rafforza i rapporticon le scienze sociali e con le arti espressive includendo letteratura, filosofia, etica, religione, antropologia, psicologia, sociologia, artivisive, musica, teatro, cinema. Perhumanities si intendono anche dimensioni extrabiologiche che non hanno peso, lunghezza, ampiezza,massa, temperatura ma che costellano ugualmente la nostra vita e sono paura, sofferenza, amore, rimorso, tenerezza, gioia, rabbia. Inquesto ambito trovano ampio supporto tutti quegli interventi di sostegno ai pazienti che sono la terapia del sorriso, la pet therapy, lamusico terapia, la cromo terapia, l’ippoterapia e mille altre ancora. Tra tutte la terapia del sorriso, ideata negli anni ‘80 dal dott.HunterDoherty, passato alla storia con il nome di Patch Adams e a tutti noto per il magnifico film che descrive la sua vita e che ebbe comeinterprete di questo straordinario personaggio, Robin Williams, e’ oggi attuata su ampia scala, anche da noi, in moltissimi reparti dipediatria ma anche di medicina.

L’atto di fondazione della sezione riminese di AMMI è datato 1981 e vi si leggono i nomi di 60 signoredi cui 10 sono state, da allora, sempre iscritte alla nostra associazione e fra queste ci sono Serena eGiovanna che ora ci hanno lasciato per una vita migliore. Serena è Tesoriera nel primo Consiglio Direttivoe Presidente nel triennio 1991-94 ( nel quale Giovanna è Consigliera) e di nuovo Presidente dal 2000 al2006. Entrambe sono state presenti a tutte le assemblee , elettive e non, anche in questi ultimi anni,hanno sostenuto con molto incoraggiamento e simpatia la mia elezione e hanno supportato l’ associazionecon consigli ed entusiasmo. Hanno partecipato alle conferenze e ai conviviali , accompagnate da maritoe figli fino all’ultimo: Giovanna è iscritta anche in questo anno sociale. Il loro è vero attaccamentoall’associazione e rappresentano la moglie di medico per eccellenza. Le ho conosciute entrambe abbastanzabene 20 anni. Pur con la notevole differenza di età che ci separava, sono state delle vere amiche: socievoli,affettuose, interessate a conoscere la mia vita, a consigliarmi sapendomi ancora inesperta di Rimini.Ritrovavano in me quelle difficoltà d’inserimento che, forse, anche loro avevano patito da giovani venendoa vivere qui dopo aver lasciato Forlì (Serena ) e Modena (Giovanna). Ci hanno insegnato davvero tanto:entrambe sono state donne molto forti e determinate e hanno davvero aiutato i mariti nella loro carriera

professionale sostenendo il loro trasferimento, gestendo le famiglie in modo tale che niente pesasse sulle spalle dei due prof. chedovevano completamente dedicarsi alla loro professione, aiutandoli anche dal punto di vista professionale, nell’organizzazione deicongressi e nella stesura dei tanti libri che avevano pubblicato. Giovanna Baccarani era nata a Modena il 5-3-1923 ed è morta a Riminiil 12-3-2015 a 92 anni compiuti. Aveva frequentato il liceo classico di Modena e si era iscritta alla facoltà di Scienze, ma essendosi prestosposata con Luciano aveva abbandonato gli studi. Nel 1956 la famiglia Balli si trasferisce a Rimini. La famiglia è allietata dalla nascitadi cinque figli e successivamente da undici nipoti e sei bisnipoti. Una splendida famiglia che lei ha guidato e sorretto con forza, energiae piglio imprenditoriale fino agli ultimi suoi giorni. Serena Calvitti era nata a Rimini il 16-4-1928 e si era trasferita a Forlì molto piccola.Si era laureata in lettere presso l’università di Bologna e si era subito sposata con Giancarlo, lasciando prestissimo l’insegnamento distoria dell’arte per dedicarsi alla famiglia. Ha avuto due figli: la maggiore, nostra socia. La famiglia Zaoli si è trasferita a Rimini nel 1969al seguito del prof. Zaoli. Serena amava tantissimo la montagna e vi passava lunghi periodi, amava viaggiare e aveva amici in tutta Italia.Era impetuosa e irruente, colta e intelligente. Si è battuta con forza per non cedere alla malattia, mantenendo la sua grinta e la suavitalità, fino all’ultimo, ma purtroppo il cancro se l’è portata via in sole tre settimane. E’ morta nel suo letto il 26 agosto del 2013.

RIMINI - ... ricordo di socie fondatrici.

CATANIA - La cura come presa in carico della persona

Alessandra Babini Corvetta, Presidente

Dora Spitaleri Coco, Presidente

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IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

In occasione della Festa della Donna 2015, la Sezione AMMI di Andria, Barletta, Bisceglie,Canosa, Corato, Trani ha promosso, insieme ad altre Associazioni, due eventi per rifletteree ragionare su temi che riguardano da vicino la condizione della Donna nel Terzo Millennio.A - “Femminicidio. Quando la donna diventa oggetto”E’ noto a tutti che ancora oggi la violenza che colpisce la Donna nella sua specificità èenormemente diffusa a vari livelli e in qualsiasi ambito sociale e nasce spesso proprioall’interno di quegli istituti comunemente sentiti rassicuranti, come la famiglia, la scuolae il luogo del lavoro. Un incontro che AMMI e Rotary Andria Castelli Svevi hanno aperto ad altre Associazioni, alle Istituzionie alla cittadinanza per contribuire a spezzare la catena del silenzio e del sacrificio, che sono i principali e indispensabili alleatidella cultura della violenza, e per conoscere più da vicino sia gli strumenti a disposizione delle donne per prevenire e difendersidalla violenza e sia l’impegno civile e sociale dei soggetti che da decenni sono impegnati in prima linea contro un costumeaberrante che rappresenta una sconfitta per il genere maschile. Lo strumento scelto è stato quello della tavola rotonda. Altavolo, solo donne: la Direttrice dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Foggia, Prof.ssa Emanuela Turillazzi, e la

Presidente nazionale del Telefono Rosa, dott.ssa Maria Gabriella Garnieri Moscatelli; amoderare e animare la discussione, la giornalista Luisa Rizzitelli, portavoce e addettostampa del Telefono Rosa. Le protagoniste hanno presentato contributi multimediali(videoclip, slides, fotografie...) utili ad arricchire i contenuti dell’incontro. Il dibattito è statomolto vivace e ricco di interventi.B - “Di madre in figlia. Il mistero memoria delle nostre figlie di un legame che iniziaprima della nostra nascita e prosegue nella memoria delle nostre figlie”Questo evento ha posto in rilievo il ruolo altamente genere-specifico, quanto impegnativo,della donna, anche dal punto di vista psicologico, nei confronti dei figli e soprattuttodelle figlie. L’interesse è stato unanime.

Nel bimestre febbraio-marzo 2015 la sezione di Trieste ha realizzato il Progetto Medicinae Sport, un Corso di informazione scientifica per le scuole, indirizzato agli alunni delleultime classi delle superiori, in collaborazione con l’Ordine dei Medici e il MIUR di Triesteche hanno condiviso l’importanza dell’argomento per una corretta fruizione dello sportda parte dei giovani. L’iniziativa è stata una di quelle che hanno segnato una svolta nelnostro abituale e un po’ ripetitivo scadenziario! Una cinquantina di giovani, provenientidagli Istituti Superiori della nostra città ci hanno dato la misura della credibilità della nostraassociazione. Si è trattato di un passo decisivo anche per le nostre scelte future nella ricercadi quel rinnovamento da noi tanto auspicato durante il Congresso Interregionale. Il

programma prevedeva quattro incontri, distribuiti nell’arco di due mesi, tutti svoltisi al pomeriggio, presso la sala conferenzedell’Ordine dei medici Il tema da sviluppare era LO SPORT : MOMENTO EDUCATIVO E RISORSA PER LA SALUTE, in quattromomenti: “Alimentazione e Sport”, “Ruolo e importanza della medicina dello sport nella prevenzione e nella corretta praticasportiva”, “Psicologia e didattica dello sport”, “Incidenza del doping nello sport, ieri e oggi”. I nostri relatori, tutti giovani e affermatiprofessionisti, attraverso l’uso di slides hanno saputo dare le informazioni e le risposte che l’argomento richiedeva, smitizzandoi luoghi comuni e suggerendo pratiche e strategie alla portata di tutti. Alla fine di ogni lezione tabelle e grafici sono stati residisponibili agli alunni e agli insegnanti presenti. Il dr. Marcello Tence, medico dietologo, ha fornito preziose informazioni suldispendio energetico umano, illustrato tabelle nutrizionali con particolare riferimento a chi fa esercizio fisico e dato suggerimentisulla ripartizione calorica giornaliera e sull’assunzione dei liquidi. Il dr. Gianni Stupar, specialista in medicina dello sport, ha insistitosui comportamenti che incidono sulla salute, dimostrando che fitness e dieta corretta incidono per il 50% sulla longevità degliindividui. Ha definito la medicina dello sport come medicina preventiva ben distinta da quella curativa, stilato il decalogo dellostile di vita corretto ed elencato le raccomandazioni per un esercizio fisico corretto. Il dr. Riccardo Addobbati, DCO (DopingControl Officer) ci ha illustrato come avvengono i controlli anti-doping e con quali criteri vengono fatti ed imposti agli atleti,definendo che cosa si intende oggi per doping secondo la WADA (Word Antidoping Agency) e quali sono le sostanze inclusenella cosiddetta lista proibita. Lo psicologo, Giacomo Coppola ha posto in evidenza gli aspetti positivi e negativi che lo sportha nella formazione della personalità: nello sport si rispecchiano i comportamenti della vita in positivo e in negativo: puoiriconoscere il valore dell’avversario o volerlo sopraffare a tutti i costi (anche in maniera illecita), lo sport può essere veicolo divalori (la speranza, la tenacia, la fiducia in se stesso, il gusto della fatica, ecc.) o del loro contrario. Non ha trascurato la psicopatologiadello sport così come del tifo. Alla fine i nostri giovani relatori si son sentiti tutti fare delle domande sul curriculum che avevanoseguito per giungere ad esercitare la loro professione! Dunque il Corso è stato utile anche a definire gli orientamenti e le sceltefuture degli studenti. Pensiamo che sia un’esperienza da ripetere anche l’anno prossimo con un tema che sia “sentito” dai giovanie lo riproporremo alle scuole con lo stesso format.

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IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

ANDRIA (BT)

TRIESTE - Progetto medicina e sport

Rosanna Cusmai, Presidente

Gilda Schileo

Cento anni di Vita è indubbiamente un bel traguardo! La nostra cara amica M.Teresa iscritta alla Sezionedi Roma fin dal febbraio 1972, data di nascita della nostra sezione con Laura Matteace Presidente. M.Teresaè una donna intelligente, colta e coraggiosa tanto da ricevere un premio la Medaglia d’argento al valorecivile per aver salvato dalle acque di Livorno una sua coetanea sedicenne. D’altra parte il coraggio lo haevidentemente ereditato da suo padre, generale dei Carabiniere Pirro De Luca, anche lui insignito dimedaglia d’oro per aver inventato un canotto che, lanciato dall’alto, salvò molti nostri naufraghi nellaseconda guerra mondiale. L’abbiamo festeggiata con alcuni dei suoi parenti ed amici. Tutta l’associazioneAMMI le augura ancora tanta serenità con i suoi figli e nipoti per gli anni che verranno.

ROMA - Cervelli da buttare, un viaggio nelle malattie neurodegenerative

Festeggia cento anni di vita

Giuseppina Aracoe Fiorella Ponno

Cristina Palma

PRATO - Riflessioni di alcune Socie della Sezione Pratese, in ricordo della Fondatrice

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IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

Una Sezione nata nel 1992, grazie alla fondatrice Liliana Iannucci, e alla volontà determinante di alcuneamiche, Ida Gatti Dei e Dott.ssa Mery Vannucchi con un percorso veramente luminoso a cui tutte lePresidenti succedute , Maria Grazia Tatti, Giovanna Molino, Ivana Ferretti, Maria Novella Capobianco ei membri dei vari Direttivi, Angela Magro, Paoletta Carbone, Grazia Nannicini, Paola Mencattini, GiannaGuarducci, Anna Cioppi, Francesca Albini Emanuela Albertacci, Fiora Panconesi, Valeria Azzurri, StefaniaMorini, Donata Bianchi, Gabriella Vigni, Elisabetta Papangelou, Antonella Baldi, Carla Di Gregorio, LinaCatalano, Maria Trekas, Giovannella Sini, Renata Guarducci, Leda Benelli, Marisa Batisti, Monique Mugnaioni, Anna Maria Seri, RosannaCaputo, Grazia Baldi. Sarebbero da nominare tante altre Socie attive, sempre a sostegno della Sezione, perché con il loro impegnocostante hanno contribuito negli anni a renderla sempre più incisiva nella città e presso le ISTITUZIONI locali. Il proseguo con programmi

mirati alle problematiche attuali, vari Convegni di rilievo organizzati e iniziative interessanti arricchitedi concerti, mostre, gite, spettacoli di un gruppo eccellente di Medici Attori, incontri ludici per ibambini delle Socie ed amiche, mercatini natalizi, di Carnevale. Il tutto a beneficenza locale edelle varie Missioni distribuite nei paesi in difficoltà, ma non sono mancate le donazioni di apparecchinecessari ai reparti ospedalieri. I convegni più recenti oltre ai vari Temi Nazionali sono semprestati svolti da eccellenti Relatori, con grande partecipazione di pubblico a beneficio dell’informazioneanche alla cittadinanza, perseguendo così il principale scopo dell’AMMI. Di grande interesse ilrecente Convegno organizzato nella Presidenza di Maria Novella Capobianco su neuroni, scienzae arte. (vedi art. Giornale) Altro Convegno importante sulle Malattie Autoimmuni Sistemiche,

difficoltà di inquadramento e ritardo diagnostico” (Giornale AMMI N. 3), oggi una tematica di estrema attualità per le nuove frontierenella Ricerca ed un futuro di speranza. Questo è l’impegno che l’AMMI si è sempre proposto e sempre proseguirà verso l’obbiettivoprimario, prevenzione ed informazione sanitaria, a servizio delle Socie ma anche all’esterno, una prerogativa tenuta sempre in grandeconsiderazione dalla nostra Associazione. Per questo, noi Socie tutte, motivate da collaborazione e condivisione, con grande SpiritoAssociativo siamo orgogliose di farne parte, grate alla Fondatrice ed insieme a lei tutte le Presidenti che in seguito hanno continuato atrasmettere l’entusiasmo per i valori e scopi statutari, nel desiderio di far proseguire il percorso iniziato nel 1992.

Il 20 maggio 2015 la Sezione AMMI di Roma, nel corso della sua consueta riunione mensile, ha invitato ilProf. Alessandro Stefani, Neurologo presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata, di prolungataesperienza nel campo delle demenze e attualmente responsabile di un Centro Parkinson Università degliStudi di Roma Tor Vergata. Autore del libro: “Cervelli da buttare, un viaggio nelle malattie neurodegenerative”.l’illustre ospite ci ha introdotto nella galassia complessa delle demenze senili prendendo spunto propriodal suo libro. L’attualità del tema è indiscutibile: invecchiare non equivale necessariamente a “indementire”la senescenza comporta gradi diversi di smemoratezza e non tutti i declini cognitivi corrispondono ademenze irreversibili. La possibilità di potentissimi strumenti diagnostici consente di raggiungere coninquietante anticipo le diagnosi. Le modeste terapie disponibili vanno supportate da un adeguato regime

alimentare, da un buon esercizio fisico per meglio combattere l’artrosi, pericoli di cadute e isolamento sociale. Nel libro sono descrittele storie di quattro personaggi, attraverso la voce di un familiare (sempre donna , moglie, figlia o nipote che racconta la storia dimalati affetti da patologie che vanno dall’Alzheimer al più penoso dei Parkinsonismi. Il libro si rivolge a quelle famiglie che ospitanomalati così impegnativi, agli stessi operatori sanitari, viste le nuove sfide che la modernità impone (informazione via internet peresempio); in primo luogo a medici di medicina generale o specialista (psichiatri, geriatri o neurologi) che abbiano competenza edesperienza in merito ... ma in fondo vuole parlare a tutti coloro che, accademia e esperienza a parte, sanno che ogni malato è ununiverso a sé.

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Pieghevole AMMI per la RicercaXXII Seminario Nazionale

Questa brochure, inviata come presentazione e invito all'evento,

sarà disponibile per la stampa, scaricando il documento dal sito nazionalewww.ammi-italia.org alla pagina Congresso-Seminario, dal menù di sinistra

Dimensione originale cm 45 x cm 16.Sono mancanti alcuni loghi di patrocinii e di sponsor, che stanno lentamente pervenendo.

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IL GIORNALE DELL’AMMI - n. 2 / 2015

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