Ammazzatine

Ammazzatinedi Roberto Recchioni e Stefano Landini

© Roberto Recchioni per la sceneggiatura© Stefano Landini per i disegni© 2012 per questa edizione: NPE – Nicola Pesce Editore

Prima edizione: ottobre 2012

Collana Nuvole in Tempesta 4

Direzione editoriale: Andrea Mazzotta

Redazione: Alessio Trabacchini, Clara Ciccioni

Illustrazioni di copertina: Stefano LandiniColori della copertina: Andrea Izzo

Stampato presso

Via di Tor Cervara, 17100155 Romanel mese di ottobre 2012

Nicola Pesce Editore è un marchio in uso di Tespi srlVia Appia Nuova, 666 – 00179 Romawww.edizioninpe.it

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Prefazionedi Marco Rizzo

Tempo fa mia nonna, depositaria della memoria storica della vita ricca di storie dei miei familiari sul fronte materno, mi raccontò di come si arrangiavano negli

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benissimo, eh). Nella Sicilia già povera e ancora legata al latifondo, con tutto quello che ne conseguiva al livello di strutture sociali, sistema di classi e sosteni-

aperte. Così come era avvenuto per ogni straniero sbarcato in pompa magna sulle coste della mia isola, dai Savoia agli arabi, dai francesi ai cartaginesi. I si-ciliani erano sempre pronti a fare spazio a nuovi conquistatori proprio perché,

recente ci ricorda facilmente). Inoltre si premuravano di mantenere una propria sfaccettata identità che si andava arricchendo a ogni passaggio di colonizzatore.

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Mia nonna, dicevamo, mi raccontava che poco prima dello sbarco si erano ri-

-nesi aveva a cuore il gradimento dei concittadini nei suoi confronti e manteneva al minimo gli spargimenti di sangue. Per carità, non intendo dire che esiste una

-zava meno, visto e considerato che si ammazzava eccome, e forse in maniera

ridistribuzione di fortune, lavori, favori e ricchezze manipolando il consenso.

quei mesi portava la farina da un mulino nella zona delle Saline di Trapani, di

-tato da alcuni banditi, che spuntarono da dietro quelle rocce calcaree che ren-dono i nostri paesaggi così adatti a un western. Con il fucile puntato addosso, il mio bisnonno fu costretto a cedere i sacchi di farina, probabilmente destinati al mercato nero controllato dai banditi. Quando tornò a casa in lacrime, il boss

semplicemente perché rientrava tra i suoi “doveri” di para-Stato che mantiene

scon-

cicato dai banditi.

Ammazzatine -ledetto, perennemente in bilico tra la voglia di riscatto raccontata da certe cro-nache e la rassegnazione ai poteri autocostituiti che spiegava Sciascia. Racconta

per decenni sulla pelle di persone comuni e uomini e donne straordinari. Am-

mazzatine -to emblema ambulante di quel crocevia di interessi. Però Michele, il protagoni-sta di questo volume, è un personaggio che esce dalla Storia e si cala tra le storie, tra sangue e pallottole. In queste pagine ci sono echi della saga del Padrino, di Scarface e di Romanzo Criminale, del Giuliano di Rosi e dei western di Sergio Leone, episodi che ricordano la scena iniziale di A qualcuno piace caldo e John

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Doe

tradizione per i banditi siciliani, Giuliano in testa – è un antieroe dannato che

parecchi dei suoi lettori. Il tutto illustrato con la sintesi ormai perfetta di Stefano, mai così abile nel mescolare in masse nere scolpite da giochi di luci Camuncoli,

Ammazzatine è una storia post-moderna, come ci ha abituati il buon Rrobe, che mescola ritmo e linguaggio da blockbuster hollywoodiano a storie, ambienti e volti di casa nostra, della Sicilia

deformazione professionale derivata dalle esperienze giornalistiche, forse insi--

sionale e appassionante mi è piaciuta. Spero piaccia anche a voi.

Marco Rizzo è uno scrittore, sceneggiatore e giornalista siciliano. Ha vinto il premio Giancarlo

Siani e il Premio della Satira di Forte dei Marmi con Peppino Impastato – Un Giullare contro la e il Premio Micheluzzi con Ilaria Alpi – Il prezzo della verità (entrambi editi da Beccogial-

lo). Ha raccontato a fumetti le vite di Che Guevara, Marco Pantani e Mauro Rostagno e ha scritto

il libro-inchiesta . Il suo sito è thewarbulletin.com.

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