Amico 8 - giemmeroma.org · 12 Monti Picentini 30/92/10 13 Gli Incontri 13 Comunicazioni Direttore...

“ Aggiungi un posto a tavola, ché c’è un amico in più”

22/06/05ANNO XVII – N.2

In Questo Numero1 Editoriale

2 Le attività SvolteEscursioniIncontri

8 Le Prossime Attività8 Notte Sotto le Stelle 23/78 Escursione in Sabina 10/79 Soggiorno Estivo10 Gita Bambini 11/910 Sentiero Ventricini 18/911 Le Tre Cime 23/25/912 Monti Picentini 30/92/1013 Gli Incontri

13 Comunicazioni

Direttore Responsabile: Mario BajoccoCapo Redazione: Lorenzo NeroniGrafica: Lorenzo NeroniRedattori: Lorenzo Neroni, Bice e Gianni Dinale

Il Notiziario online della GM Roma http://www.giemmeroma.org 22/06/05

Amico

Quante volte abbiamo sentito od abbiamo pronunciato la parola amico, tantissime volte e tante volte forse anche a sproposito, eppure è una parola che racchiude in sé stati d’animo così intensi, che la persona a cui ci si rivolge in questi termini deve assolutamente riscuotere in noi quei sentimenti che sono intrinseci in tale parola. E’ bello dire ad una persona “ tu sei mio amico” oppure sentirselo dire, ma quando si dice e si sente questa parola non bisogna stare a pensare “ ma sarà poi vero?” No, questa parola non deve avere ipocrisia, deve essere vera, sincera. Questa parola ha come un contratto in sé, non deve nascondere nulla, se riceviamo questa parola dobbiamo sapere che chi ce l’ha detta ci ha dato in mano il suo cuore e quindi si aspetta il nostro cuore, non c’è inganno, è tutto alla luce del sole, ché l’amico sarà sempre di fronte ad agire, mai agirà dietro le spalle. Pensiamo a che forza incredibile ci può dare saper di avere un amico che in ogni occasione, qualsiasi essa sia, ti aiuterà: non saremo mai soli; anche quando non abbiamo nessuno nel raggio di chilometri, il solo pensiero di un amico ci darà tale forza da superare momenti

altrimenti forse

troppo difficili. D’altra parte amico ha la stessa origine di amore, il sentimento da cui nascono è lo stesso ed i latini che lo avevano capito hanno dato alle due parole lo stesso prefisso. Ricordiamocelo allora; quando diciamo ad una persona che siamo amici, abbiamo stretto un patto con lui, abbiamo un contratto da rispettare. Noi ci fidiamo di lui e lui si fida di noi, sappiamo insieme che siamo l’uno per l’altro un avvocato difensore, un angelo custode, un formidabile fedele alleato, una sorgente inestinguibile di positività. L’amico non ha necessità di manifestazioni eclatanti, vistose per dimostrare la sua amicizia, anzi ne rifugge, non deve mostrare al mondo la sua amicizia verso di noi, a lui basta un cenno, uno sguardo, un gesto che solo noi possiamo percepire e con quello ci ha detto tutto. Il vero amico non lo troviamo sempre,anzi è raro, ma possiamo trovarlo dappertutto, in ogni occasione; può essere di vecchia data o di ieri, ma una volta che è amico lo è per sempre, perché l’amicizia non finisce, non c’è motivo per cui finisca, non potendoci essere tradimento tra amici; neanche la lontananza o una mancata frequentazione, per quanto lunga sia, può interrompere un’amicizia: quando gli amici si riincontrano è come se non si fossero lasciati mai.

GIOVANE MONTAGNA – sez. Roma c/o Casa Mater Mundi Via Lorenzo Rocci, 64 – tel:06/65740406 06/65740234 1

IL NOTIZIARIO ONLINE DELLA SEZIONE DI ROMA

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Se non avete la possibilità di inviarli voi stessi chiedete ad un vostro amico oppure spedite il testo dattiloscritto in originale presso la sede.I manoscritti non saranno pubblicati!

mailto:[email protected]


C’è una vecchia bellissima canzone argentina dedicata all’amicizia. Dice: Amici di “come stai? che dici? come va?” No! Son solo conoscenti. Amico è più profondo, il suo limite è l’infinito, comincia in questo mondo, raggiunge il culmine accanto a Cristo .

Mario Bajocco

Le Attività Svolte

ESCURSIONI 16/02

SCI DI FONDO E CIASPOLEDal D.d.G. Ilio Grassilli

Alle ore 18 della vigilia, l'informatore locale ci aggiorna: " c'è un metro e mezzo di neve fresca, sta nevicando, altra neve è prevista nella notte, nevicherà anche domani, preparatevi a dover montare le catene". Decisamente non sono le condizioni ottimali per confermare il programma (anche per principianti) che prevede la traversata in Abruzzo da Ovindoli a Rovere. Ma non vogliamo arrenderci, anche per non rinunciare alla ghiotta occasione rappresentata dalla presenza di neve molto più vicino a Roma ed a

quote più basse.Si esce a Carsoli e si raggiunge Pereto, senza dover mettere la catene. Diamo il benvenuto a due non soci, Fabrizio e il figlio Andrea. Grazie a loro il numero di partecipanti raggiunge il biblico sette ( quattro con gli sci e tre con le ciaspole ), anche stavolta tutti "magnifici".Nevica mentre iniziamo a salire lungo la strada che lascia il paese verso la montagna. Inconsueta e suggestiva, nel paesaggio tutto bianco, la presenza di mucche e cavalli che ci guardano e si domandano dove stiamo andando.Dopo quasi un'ora di salita, nel silenzio ovattato giunge sinistro un rombo di motori: sono dieci fuoristrada che ci raggiungono e ci sorpassano. Il DdG non riesce a trattenere il proprio disprezzo per questi rompi... pista, ma loro non sentono: sono troppo intenti a compiacersi della loro prodezza sportiva. Per fortuna, giunti al fontanile del monumento all'alpino, l'altezza della neve li costringe a tornare indietro.Noi invece proseguiamo, ci piacerebbe arrivare fino al rifugio, ma è ancora lontano, qualcuno è già soddisfatto, non vorremmo fare tardi. Sosta pranzo protetti da un grande telo 4x4 di plastica leggerissima: sembra una capanna con mura e tetto trasparenti sui quali scivolano i fiocchi di neve. Dagli zaini esce, come sempre, qualcosa di imprevisto: è un momento di allegria. Poi giù, beneficiando delle nostre orme in salita. Se la neve, fresca ed umida, forma lo zoccolo, nessun problema: anche stavolta la carta che avvolgeva il prosciutto si rivela efficace.Alle ore 16 siamo di nuovo alle automobili: quella a Gpl può rientrare subito, per l'altra è troppo presto perché all'interno del Raccordo non si può circolare fino alle 18. C'è giusto il tempo per una

componente culturale: la visita alla chiesina di S. Maria in Cellis del XII secolo, alle porte di Carsoli. Non c'è traffico e in un baleno rientriamo a Roma. Una bella, inconsueta giornata. Grazie.PS Al disappunto del DdG per il disturbo provocato dai fuoristrada non è stato certamente estraneo l'aver appreso, qualche giorno prima, la desolante notizia di un recente disegno di legge che intende realizzare una nuova " Disciplina della circolazione motorizzata su strade a fondo naturale e fuoristrada". Significa aprire sentieri, mulattiere, carrarecce, tratturi, piste forestali e strade a fondo naturale alla gioia di "sportivi" conducenti di fuoristrada, motocross, trial, quad, jeep e altre micidiali diavolerie del genere, che potranno così arrivare fino 3000 metri di quota, alla faccia della necessità di " proteggere e migliorare l'ambiente naturale" sancito dalla nuova Costituzione europea. Un amaro commento a tale iniziativa ( con il titolo " II rumore de! silenzio" ) apre il numero di marzo aprile 2005 della rivista del Cai.

19/03

VESUVIO (E)Dal D.d.G. Luigi Ticci

E così il noto proverbio "Non c'è due senza tre" è stato questa volta smentito da un altro: "La fortuna aiuta gli audaci"!Infatti, dopo due tentativi falliti negli anni passati per l'inclemenza del tempo, l'escursione del 19 marzo scorso al celebre vulcano è stata premiata da una bella giornata di sole che ha consentito ai 33 partecipanti (dei quali circa il 30% non Soci) di apprendere, grazie anche alle spiegazioni di una delle


Date di Scadenza per le Prenotazioni:

29/06 Notte Sotto le Stelle

06/07 Escursione in Sabina

08/09 Gita con in Bambini

13/09 Sentiero Ventricini

18/09 Anello delle tre cime

18/09 Monti Picentini


numerose guide in servizio sul cratere, molte informazioni storiche e scientifiche su questa particolare montagna.Il percorso di salita al Vesuvio, con partenza dall'entroterra appenninico e arrivo attraverso il Monte Somma, ci ha consentito una conoscenza diretta di tutto il complesso vulcanico della zona, in particolare del Monte Somma, che di quell'area fu il vulcano originario e che terminò la propria attività circa 17.000 anni fa, con una vistosa eruzione. Proprio quest'eruzione determinò poi la formazione dell'attuale struttura del Vesuvio.Particolarmente apprezzata dai partecipanti è stata la traversata della famosa "Valle dell'Inferno" che separa il Somma dal Vesuvio e che, in verità, si è presentata a noi con un aspetto più paradisiaco che infernale. Non solo, infatti, ci si è offerta come particolare sito ospitale per il nostro pranzo al sacco ma ci ha anche elargito un inaspettato, bianco scenario, ricco di ammassi nevosi che i più giovani di noi (sia per età sia per spirito…) hanno saputo abilmente trasformare in gioiose palle di neve!E, a proposito di partecipanti, particolarmente apprezzata la presenza, con il figlio, di Antonello Sica, socio del CAI di Salerno e "padre fondatore" degli innumerevoli Sentieri Frassati dedicati al ricordo di Pier Giorgio, che anche del CAI fu socio. Veramente ammirevole quest'iniziativa di Antonello che, a distanza di soli nove anni dal primo, ormai storico, sentiero inaugurato nel 1996, vede ora già dodici regioni italiane ospitare un Sentiero dedicato al "nostro" Beato.

89 aprile 2005

PAUSA DI RIFLESSIONE

Da Serena Peri

Pausa bagnata pausa fortunata. Dovendosi svolgere, l’8 e 9 aprile, un’attività “interna” come la pausa, la nostra Commissione Gite ha ben calibrato le scelte meteorologiche, ordinando un tempo “da schifo” che non ci facesse rimpiangere la permanenza al chiuso.Il “chiuso” era però un’oasi nel verde “scovata” dai nostri organizzatori di quest’anno, Luigi e Giusi Ticci, e situata nei luoghi francescani della Sabina, proprio sopra Rieti. L’Oasi di Sant’Antonio al Monte è un luogo decisamente ameno, con una buona ricettività, prezzi onesti e un’efficiente organizzazione interna. A gestirla è la comunità laica “Mondo X”, nata negli anni ’80 nel nord Italia e impegnata nel lavoro con ragazzi con passato complesso e disagiato (soprattutto con esperienze di tossicodipendenza); proprio alcuni di questi ragazzi sono oggi disponibili e capaci nel garantire agli ospiti della casa un servizio decisamente soddisfacente, che tra l’altro contribuisce ad “aprirci il cuore” sulle potenzialità anche positive del mondo in cui viviamo.La mattina del sabato, l’intenzione di iniziare – almeno per chi aveva la giornata libera – la nostra pausa «francescana» con un pellegrinaggio a piedi a Greccio è rimasta una … “pia” intenzione. Solo due coraggiosi (Bice e Ilio) hanno infatti saputo francescanamente sopportare pioggia e vento per arrivare …a ‘sto convento! Gli altri però hanno usato le auto e ci sono arrivati lo stesso.Alle 15 invece appuntamento all’Oasi con tutti, per la visita agli altri 2 eremi (Fonte Colombo e La Foresta): visita piacevole ed istruttiva, con tanto di incontro “fratesco” capace di immergerci nel clima giusto. Depennato Poggio Bustone per ragioni di tempo e acqua, il gruppo prende verso le 18.30 possesso delle camere spartanamente confortevoli, tutte con bagno, con affaccio su chiostro

o giardino, e gerani rossi alle finestre: ambiente piacevole che certo dal sole ci avrebbe guadagnato, ma che in mancanza di esso aveva acquistato luminosità per la premurosa collocazione di cartellini con nome e relativi ovetti pasquali in ogni stanza a cura dell’Organizzatrice.La cena (genuina e abbondante senza essere abbuffante) si svolge in un buon clima di affettuosa allegria che ormai conosciamo e che però ogni volta ci “consola” perché è un po’ come ritrovare delle radici vere senza stancarci di stupircene. Dopo cena, un’oretta insieme per un primo scambio di idee, in particolare sulle nostre prime “immediate” idee della figura di san Francesco. E’ stato un incontro “caldo”, partecipato, senza “costruzioni” di sorta, semplice e vero. Un buon avvio, che ha attivato in concreto le nostre curiosità e i nostri desideri, le memorie e le suggestioni: ci siamo mai fermati a pensare se e come Francesco possa avere a che fare con ciascuno di noi, col nostro modo attuale di vivere il cristianesimo? E quanto la sua figura e la sua vita “oltrepassano” lo spazio specificamente religioso? Quanto la storia ce lo rende vicino o ce lo fa sentire lontano? Rimandando il resto delle domande ( e forse qualche tentativo di risposta) al giorno dopo, andiamo a dormire non senza la canzoncina della buona notte, sull’aria di “Dolce sentire”: «Andiamo a letto umidi ma lieti/con san Francesco nel verde di Rieti:/con le speranze raccolte in un’orchestra,/come gerani sopra ogni finestra!/E nella notte, ci sono angeli se / respiri amici avrai vicino a te…».La mattina, prima di colazione, un po’ di musica con letture che introducono al tema della riflessione: come sempre, molte le suggestioni e le “aperture”. Che continuano poi nelle parole di fra Bernardo, che



introduce l’assemblea: « Francesco come Gesù non appartiene ai cristiani, ma a tutti gli uomini, perché di ogni uomo si è fatto fratello. E il farsi fratello agli altri passa attraverso la nudità. Occorre farsi nudi per scoprire la fratellanza senza condizioni: nudarsi di abiti, di mentalità, di organizzazione, di ideologie, di poteri…» E, ancora, l’esperienza provocatoria della ricerca degli “ultimi”: « Nei Fioretti abbiamo a che fare con lebbrosi e con briganti. Francesco con i briganti invita a fare famiglia: anche questo è lo “scandalo” della figura di Francesco, che non va tenuto a bada. Considerato folle, egli non accetta che le regole sociali siano l’unica guida. Soprattutto perché le società si danno spesso la regola dell’emarginazione e invece compito di ogni cristiano è andare verso le piaghe dell’umanità, cioè verso un’umanità da guarire: gli uomini, tutti, anche i più lontani, devono poter stare bene. Persino in una società come la società in cui Francesco vive, che è una società violenta, ricostruire le relazioni, cominciando dalle più difficili, passa attraverso il “fare casa, comunione, mensa”». Tra i molti altri spunti, poi ripresi e amplificati nei molti interventi dei partecipanti, quello della radicalità dell’esperienza di Francesco, folle come è “folle” la croce di Gesù Cristo; e poi la sua volontà concreta di porre le basi per risolvere qualunque conflitto (straordinario il racconto del viaggio di Francesco dal Sultano); o anche la scelta della strada della “debolezza”, che è forse (pensiamo per esempio a Gandhi) l’unica per rendere possibile l’impossibile.Dall’assemblea si è usciti particolarmente “pieni”: uno scambio profondo e ampio, a tutto campo, che ha fatto sentire a tutti le voci di tutti, dandoci quasi più che altre volte il senso di una ricerca e di un cammino comuni.

Dopo la Messa, il pranzo che ha concluso la pausa di quest’anno, pranzo allietato dalla deliziosa famigliola di Luigi e Giusi con nipotini inclusi. Il tradizionale canto per riassumere sorridendo la giornata e anche per fare gli auguri a Luigi, che il compleanno lo festeggia con tanti amici. Un clima di ulteriore festa, che non guasta mai. Così finiva la canzoncina, questa volta sull’aria di “Era nato poveretto”: « E va ben che in allegrezza / celebriam la debolezza:/ però i Ticci, all’occorrenza / messi insiem…sono una potenza! / Grazie a voi, noi qui invitati / ben ci avete armonizzati / Nonostante il cielo cupo…/ prenderemo per mano il lupo!»

2325/4

CRONACA ESCURSIONE ALTA MAREMMA

Da Giuliano Borgianelli

Tutto cominciò alla rovescia. A fatica si riuscì a riempire un pullman che più che tale sembrava una Smart in sovrappeso: 20 posti. La notte precedente la partenza, la figlia del nostro autista di fiducia fu ricoverata d’urgenza per un attacco d’appendicite. Fortuita sostituzione del conducente e conseguente ritardo della partenza. Il volto di Luigi, DdG per questa avventura, cominciò ad assumere quell'aspetto marmoreo tanto ricercato nelle facciate dei palazzi rinascimentali.

Da allora il volto di Luigi divenne il termometro dello stato della escursione. Finalmente in viaggio, il tempo sembrava reggere, ma non appena il pullman raggiunse la campagna, Luigi, il cui viso stava subendo un processo di vetrificazione e filtrava vaghi riflessi bluastri dalla pallida luce del mattino, preannunciò alcuni cambiamenti al programma tra i quali il cambio dell’albergo nel quale avremmo dovuto trascorrere la notte, ma poi non ebbe cuore di completare l’informazione; la rimandò ad un momento più favorevole. A quel tempo sperava ancora che ce ne sarebbe stato almeno uno.La sosta tecnica si svolse senza incidenti, ma alla seconda fermata, già in vista della cima da conquistare, il nostro piccolo pullman si rifiutò di ripartire. La pompa del gasolio aveva cessato di battere. Luigi a questo punto ritenne opportuno dirci il resto, secondo il detto che una disgrazia copre l’altra; l’albergo dove avremmo dovuto trascorrere la notte era fallito. Lo disse con un volto fermo che ricordava il travertino delle lapidi. Qui non si trattava più di sfortuna, stavamo cominciando a distruggere il territorio circostante. Qualcuno cadde in ginocchio pregando, altri rimasero in piedi imprecando. Un altro fu trattenuto in tempo mentre stava per gettarsi dal pullman, l’ultimo urlando paventò che la causa dell’incidente ferroviario giapponese, occorso in quei giorni, avrebbe potuto essere attribuita a noi. Ma finalmente nel nostro disgraziato orizzonte apparve il nume tutelare locale; colui che ci prese sotto la sua ala protettrice per tutto il rimanente soggiorno. Alto, chioma bianca fluente, voce profonda e flautata, il volto segnato da un passato trascorso tra gli idrocarburi (ma questo è un aspetto diffuso tra noi); Maurizio, questo è il suo nome, era



riuscito a trovare un’altra sistemazione per la notte ed incredibilmente fino a quel momento non era ancora successo niente. Come un antico profeta ci avrebbe guidato per i sentieri e nei meandri di questa terra misteriosa ed affascinante. Pare che in questa terra i profeti spuntino come funghi. Incoraggiati da quest’ultima benigna presenza, decidemmo di proseguire a piedi fino alla base di partenza prevista per l’escursione. Il volto del DdG assunse l’aspetto del ricercato marmo Pario. La variante imprevista avrebbe comportato un incremento di 200m di dislivello tra noi e la cima. Nulla per la nostra associazione! Ma durante la salita accadde che la guida, leggermente spiazzata dall’imprevisto, fosse colta da qualche incertezza; fatale per lei e per il volto del nostro DdG che contro ogni aspettativa andò indurendosi vieppiù. Infatti presto sorse una diatriba tra chi sosteneva la scelta di seguire la via rettilinea come la più breve tra due punti (Euclide docet) e chi invece sosteneva la scelta di seguire il percorso di sola salita (a gradiente positivo o nullo per gli ingegneri) come soluzione meno faticosa. A sostegno di quest’ultima soluzione si schierarono i più anziani tra gli escursionisti, ossia la stragrande maggioranza, e dall’altra la guida e i pochi giovani o sedicenti tali. Comunque a Dio piacendo arrivammo in vetta (1193m s.l.m.) dove potemmo godere sia pure battendo i denti, di un superbo panorama a tutto campo. Ma anche la cima ci apparve interessante, vi si trovava una fenditura stretta e profonda che servì agli uomini pii per ritirarsi in preghiera e meditazione. Lì sopra fu anche eretto il tempio “Giurisdavidico” (temendo che questo termine potesse offendere le caste orecchie dei nostri ineffabili lettori, mi sono documentato a fondo: pare che un

certo Davide Lazzaretti, profeta locale non contento del suo funebre cognome, fondò un movimento ascetico penitenziale di cristianesimo attivo, cui dette quel nome irripetibile, che più che come una parolaccia suonò come un grido di battaglia. Tale sembrò in ogni caso per le caste orecchie di Santa Romana Chiesa e del suo eterno braccio secolare. Anche perché il nostro si era prefisso come scopo quello di realizzare il cristianesimo in terra. Niente di più rivoluzionario. Creò sempre sullo stesso monte una comunità solidaristica di 80 famiglie che misero in comune beni e lavoro, inoltre divenne popolare ed ebbe un seguito di migliaia di fedeli nella popolazione locale, per lo più formata da minatori. Le miniere dell’Amiata erano nel frattempo divenute scarsamente redditizie, per cui incombeva lo spettro della disoccupazione. Forse per questo la popolazione, con scarse prospettive di vita, trovò in Davide una via d’uscita. Lui poi ci mise del suo autopromuovendosi seconda incarnazione di Cristo. Ce n’era abbastanza per sentire puzza di bruciato, ma correvano gli anni settanta del XIX secolo e certe soluzioni erano diventate politicamente scorrette. La questione fu risolta il 18/8/1878 mentre alla testa di un pacifico corteo, scendeva dal M.Labbro. I carabinieri, del recente stato italiano, spararono per disperdere la manifestazione, ma nessuno dei militi in servizio d’ordine lo colpì; pare che invece fosse colpito da un militare in borghese, lì presente per caso. La ferita mortale lo fece soffrire a lungo prima che la morte lo liberasse definitivamente. Ancora oggi si trovano suoi seguaci che vanno ad onorarlo nelle ricorrenze, sulla cima dello stesso monte. Esistono anche diversi canti popolari che ne raccontano le gesta. N.d.a.).Al termine della discesa dal monte,

lunga ma senza sorprese, trovammo il pulmino guarito con il cuorepompa già trapiantato. Con esso andammo a Roccalbegna, paese sorprendentemente bello, incastonato in un paesaggio drammatico ed affascinante ad un tempo. Dopo la messa celebrata per il nostro gruppo ed alcuni fedeli locali emozionati per tanta presenza, ci dirigemmo a S. Fiora dove cenammo come ospiti di riguardo e trascorremmo una felice notte, tale che ad alcuni parve d’intravedere sull’ineffabile volto del nostro DdG Luigi delle screziature vagamente rosa; ma forse era la luce del tramonto. Il giorno successivo, domenica 24 maggio, ci aspettava un tuffo nella natura dell’alta maremma. L’escursione consistette in una lunga passeggiata lungo il Rio Albegna ed un suo affluente, in un paesaggio che si stava appena risvegliando dal lungo inverno. Qui la nostra bella e paziente guida Roberta, ci condusse per la riserva mostrandocela come fosse la sua casa e ci presentò ogni pianta ed animale, se non direttamente, con bacheche da lei stessa allestite lungo il percorso.

Più che di un’illustrazione si trattò di una vera e propria presentazione. Avemmo la sensazione che la Roberta ci presentasse non le specie floreali e faunistiche, ma singoli individui con amore misto ad orgoglio, che una mamma solitamente riserva per i membri della sua famiglia. Anche il serpentello che ci venne incontro lungo il sentiero fu da lei raccolto e



mostrato, mentre lui avvolto intorno al suo braccio tentava di mordicchiare quelli di noi che gli erano prossimi, qualcuno si spaventò e parlò di aggressività.

Errore! Un serpente privo di arti come fa a stringere le mani che gli vengono porte? Può solo mordicchiarle affettuosamente.(vedi foto)L’ultimo adempimento dell’escursione fu una colazione maremmana sulla via del ritorno. In un momento d’entusiasmo il sullodato DdG, con il viso divenuto tenero come il tufo e colorito come il granito, ed il tesoriere dell’associazione, fortunatamente presente, decisero di offrire l’importo della colazione agli escursionisti. L’ultimo rito comune si svolse secondo tutti i crismi presso un locale gestito da uno degli ultimi seguaci del profeta dell’Amiata: Davide Lazzaretti (vedi foto).

Una grande soddisfazione lambiva i visi di tutti i convenuti agevolata dal buon vino locale che cominciava a zampillare nei bicchieri.Quando improvvisamente nel tripudio finale, vedemmo dispiegarsi sui visi del DdG, del tesoriere e del nume tutelare, una bandiera, quella

austriaca per la precisione; in rapida successione apparvero le tre bande: rosso libagione, bianco sgomento e rosso costernazione. Cos’era accaduto? Quasi nulla. La gentile ostessa s’era avvicinata al trio ed aveva porto un foglietto su di un bianco piattino. La gentile ospite dall’aria sorniona, su suggerimento del nostro burlone toscano, certo Beppe da Gambassi, aveva semplicemente raddoppiato l’importo pattuito.Chiarito lo scherzo e risolto l’equivoco con un applauso generale, il sangue ed il vino ripresero a fluire contenti nelle vene di nostri eroi, ma anche nelle nostre. Inoltre con una sorta di effetto contagio la fluidificazione si trasferì alle arterie, altrettanto vitali, del traffico stradale, tanto da permettere un rapido e tranquillo rientro nelle nostre case.Grazie al nostro statuario DdG ed al nume tutelare la maggior parte di noi ha scoperto una zona bellissima ed intatta del nostro bel paese; con l’ulteriore constatazione che quando non viene abusato, ma semplicemente lasciato in pace si rivela meraviglioso.

08/05

TRAVERSATA DA FONTE MOLANOVA

(TAGLIACOZZO) A VILLA ROMANA (CARSOLI) PER IL

MONTE MIDIAMONTE DEL PASSEGGIO

Dal D.d.G. Alessandro Di Marzio

I partecipanti, sette soci e cinque non soci, tra cui il codirettore, Rosario, si ritrovano a Roma Tiburtina alle 7.30. Il treno in orario parte e arriva a Tagliacozzo alle 9.29 dove sono raggiunti dagli altri partecipanti in automobile, i quali

trasbordano gli escursionisti a fonte Molanova. Alle 9.50 arriva all'appuntamento l'ultima macchina e finalmente alle 10.00 ci si ritrova tutti a fonte Molanova e si parte. Dopo carrarecce alquanto “pozzangherose” si arriva dopo circa un'ora ad imboccare il sentiero nel bosco. Arrivati a un pianoro in quota, in cui si interseca la carrareccia che conduce a Marsia, si attacca la salita finale, sempre tra boschi, per la vetta del Monte Midia. Si arriva in vetta alle 14.40. Alle 15.00 si riparte per arrivare, su un sentiero spesso mal segnato, a Fonte Cellese verso le 17.30. Da lì inizia la discesa per Villa Romana dove gli ultimi arriveranno alle 19.40 in tempo per prendere il treno delle 20.10 per Roma. Grazie per la collaborazione alle autiste/i delle varie macchine che hanno contribuito al buon esito della escursione.

22/05

MONTE DEL PASSEGGIO

Dal D.d.G. Dario Mancinella

Il gruppo dei partecipanti all'escursione al Monte del Passeggio era composto da undici persone, con un'età media piuttosto bassa rispetto a quanto di solito avviene per la nostra associazione. Questo principalmente a causa della partecipazione di Andrea, fortissimo alpinista di tredici anni accompagnato nell'occasione dal papà. Attraversato il Prato di Campoli, solitamente piuttosto solitario ma quel giorno affollato per lo svolgimento di una fiera, ci siamo addentrati nella faggeta, risalendola ad ampie svolte fino a raggiungere la cresta. Da qui in poi è cominciato un lungo percorso che ci ha portato a toccare tre vette: nell'ordine il Monte Pratillo, il Monte del



Passeggio (cima più alta della catena dei Monti Ernici) ed infine il Monte Fragara. Molto bello lo sguardo sul Pizzo Deta, che da questa posizione lascia capire l'origine del suo nome (sembra davvero un dito) e sugli altopiani del Monte Ginepro. Accompagnati da un tempo un po' incerto, ma mai davvero brutto, abbiamo disceso il ripido Vallone dei Colori, tra chiazze di neve residue e bellissime fioriture, fino a raggiungere nuovamente i Prati di Campoli. Un po' di riposo sui prati fioriti, qualche tiro di frisbee e la giornata si è conclusa allegramente com'era cominciata.

RELAZIONE DELLA GITA SUGLI APPENNINI

MODENESI DEL 202122 MAGGIO

Da Mario Bajocco

12 Soci della nostra sezione hanno partecipato alla gita a Modena organizzata per noi dagli amici della locale sezione. Il giorno 20 maggio Mario, Valeria, Giuliano, Gianna, Ezio ed Umberto sono partiti da Termini ed in un battibaleno sono arrivati a Bologna. Dopo il cambio del treno sono cominciati i …problemi, quasi ci è voluto più tempo a fare questo breve tragitto che non arrivare lì da Roma! Se non fosse stato per Umberto che chiudeva le porte manualmente dall’interno della carrozza, saremmo ancora lì. Comunque, arrivati a destinazione, abbiamo incontrato Carlo e Giuliana, giunti prima di noi e siamo stati accolti fraternamente da Giorgio Carpi, Presidente della sezione di Modena, che ci ha preso in consegna e si è messo a nostra disposizione fino alla domenica, quando siamo ripartiti. Dopo esserci un po’ rinfrescati in albergo,

Francesca Carpi e gli altri amici modenesi ci hanno offerto un aperitivo di benvenuto con uno spumante niente male (pare che qualcuno ne abbia bevuto 5 coppe, circolava la voce che fosse stato il nostro Presidente, ma certo era una calunnia forse ) e specialità modenesi ( parmigiano, salame, ciccioli, tutto condito con aceto balsamico tradizionale fatto in casa e consumato dopo 25 anni di invecchiamento). Dopo lo scambio di doni tra le sezioni amiche, siamo andati a cena in un paese vicino dove abbiamo potuto gustare altre specialità (tortellini e fettuccine superiori).La sveglia al mattino successivo è stata precoce perché si doveva raggiungere San Pellegrino all’Alpe, punto di partenza del trekking, che dista un po’ di Km da Modena e dove abbiamo incontrato gli altri 4 di Roma, Giancarlo, Lidia, Francesco e Luciana, oltre ad altri Soci modenesi tra i quali Giovanni, la nostra guida, espertissimo degli appennini locali. A Modena sono rimaste due socie che non potevano effettuare l’escursione e che sono state prese in consegna da disponibilissimi amici.La prima giornata dell’escursione si è svolta quasi tutta al cospetto del favoloso panorama offerto dalla catena delle Apuane che si sono presentate in rassegna, sfilate da nord a sud e le cui cime Giovanni ci ha presentato, una per una, con dovizia di particolari. Tutto si è svolto secondo il programma ben organizzato e alla sera siamo giunti al Lago Santo dove ci ha accolto un ottimo rifugio, comodo, confortevole, pulito. A seguire, la S. Messa, in una suggestiva chiesetta, una graditissima cena e la sorpresa dell’incontro con il grande Cesare Maestri che ci ha presentato un suo libro e ci ha raccontato con giusto orgoglio alcuni momenti salienti della sua vita.

Il giorno successivo, la escursione è stata più impegnativa, anche se in parte ridotta rispetto al programma, per la necessità di tornare in tempo utile a Modena per prendere il treno prenotato. Questo non ci ha impedito comunque di godere ancora i magnifici panorami, per molti di noi assolutamente nuovi, la bellissima amicizia con i nostri modenesi, la sana stanchezza che ti appaga e ti gratifica, grazie anche alla nostra guida Giovanni, soprannominato “il negriero”, che ci ha illustrato tutto quanto vedevamo anche con aneddoti e fatti storici, che ci ha spronato nei momenti in cui la stanchezza sembrava dover prendere il sopravvento e condotto con tanta simpatia, ricambiata, fino al passo dell’Abetone, nostro punto di arrivo, e poco più in là, dove, dentro un bosco fantastico, un fantastico socio modenese Giorgio Balboni ci ha offerto una fantastica abbondantissima merenda, gradita all’inverosimile ed annaffiata da un pregevole cabernet di sua produzione (adesso il calunniatore di prima dirà che il nostro Presidente ne avrà bevuti chissà quanti bicchieri, sarà pure vero, ma certo non è stato il solo e così, tra Modenesi e Romani, abbiamo potuto constatare che il vino cementa l’amicizia).Agli amici modenesi: Che dire di più! dire grazie a Giorgio e Francesca ed a tutti gli amici che ci hanno accolto così affettuosamente (non voglio fare nomi per paura di dimenticarne qualcuno) è superfluo, bastava guardarci negli occhi per CARPIre il nostro gradimento. Sappiate che vi abbiamo nel cuore tutti quanti e che vi aspettiamo alla nostra escursione di fine settembre sui Sibillini: se saremo in grado di offrirvi la metà della gioia che ci avete dato voi, saremo sicuramente soddisfatti. A presto.



ISOLA D’ELBA0205/06

Dal D.d.G. Filiberto Lombardi

Grande partecipazione alla ormai tradizionale gita di primavera alle isole italiane. 52 i partecipanti, guidati da Bice, Serena e Filiberto, con il contributo tecnico di Gianni. Il primo giorno, sotto uno splendido sole, abbiamo raggiunto l’isola con il traghetto, da Piombino, col pullman al seguito, condotto dall’ottimo Giampiero. Nel pomeriggio abbiamo visitato le Fortezze Medicee, accompagnati dalla guida Antonello. Quindi giro in auto di parte dell’isola e sistemazione in hotel. Stavolta credo che tutti siano rimasti soddisfatti dell’albergo, HTL Frank’s di Naregno, sia per la posizione (a pochi metri dal mare), che per le camere, che per il vitto. L’indomani abbiamo affrontato la maggiore difficoltà della trasferta, con l’ascensione al Monte Capanne (m. 1019), con partenza da Poggio a m. 320. Il numero dei partecipanti all’ascesa e stato di 25, mentre un’altra dozzina aveva progettato di raggiungere gli scalatori con la bidonvia. Purtroppo abbiamo dovuto scontare la disorganizzazione italica, perché nessuno ci aveva preavvertito dello stato di manutenzione dell’impianto. Il ricongiungimento è quindi avvenuto nel pomeriggio a Marciana, con un’accoglienza al di là di ogni immaginazione da parte dei “valligiani per forza”.Il sabato ci siamo recati tutti a fare un’escursione guidata all’isola di Pianosa. Qui le quote sono decisamente più basse (max 28 m.) e la parte più impegnativa è stata fatta a bordo di un carro trainato da un bellissimo castrone di circa 800 chili. Molto apprezzato il ristorante gestito da ex carcerati da parte di una minoranza di crapuloni. Ottimo il

bagno in un mare limpidissimo e gelido. Al ritorno a Marina di Campo, c’è stata la possibilità di ascoltare la santa Messa.La domenica conclusiva è stata dedicata alla visita alle miniere di ferro. Ines, una validissima guida tedesca, ci ha accompagnato in un lungo, caldo e interessante percorso di quattro ore, conclusosi in riva al mare, dopo aver ammirato la bellezza inquietante di un laghetto dalle acque rosse e nere. In precedenza un valente geologo ci aveva illustrato il piccolo museo di Rio Marina. Il pranzo al sacco sulla spiaggia di Cala Seregola ha sostanzialmente concluso la trasferta.Ad aumentare la soddisfazione per la buona riuscita del viaggio, ha contribuito anche il percorso senza traffico sulla via del ritorno, che ci ha consentito di arrivare a Roma alle 23.00. Tutto bene quel che finisce bene. Alla prossima!

GLI INCONTRI “L'ABRUZZO LETTERARIO”

Brava, bravissima!Maria Riposati nella serata dedicata all’Abruzzo letterario è riuscita a farci amare ancor più questa terra “forte e gentile” e a rivelarne nella sua appartatezza ed antica povertà, tesori umani e culturali.Il suo excursus storicoletterario dalle prime popolazioni fino ai nostri giorni ( che ha avuto il dono della leggerezza sposata alla profondità ) ci ha affascinati.L’interesse suscitato ha fatto nascere numerose domande, dimostrando che la storia è sempre contemporanea.Saremmo contenti di poter avere da Maria Riposati copia della sua relazione per la nostra biblioteca.

SERATA SUGLI ETRUSCHI

Una non foltissima, ma interessata partecipazione di Soci e non, ha fatto da cornice alla esposizione che la Sig.ra Ennia Luzzetti ci ha fatto sugli Etruschi. Gradevolissima esposizione da parte di una appassionata autodidatta che ci ha ricordato come nelle nostre vene di romani scorra anche sangue etrusco. Questi nostri ancora quasi misteriosi progenitori, che a scuola abbiamo sempre studiato dalla parte dei nemici, erano invece forse i veri fondatori di Roma, maestri nell’arte e nella scienza, con un profondo culto dei morti, i quali si trovavano ad effettuare un lungo viaggio verso un’altra forma di vita e pertanto dovevano essere corredati di tutto quanto potesse servire: le loro tombe erano come delle case dove i morti potessero condurre la loro nuova esistenza.

Le Prossime Attività

LE ESCURSIONI 23/07

NOTTE SOTTO LE STELLEMassiccio del Velino (E)

SC. ISCR. 29/06

Ritrovo: ore 13 30 a Piazzale del Verano partenza 13 45Viaggio: con auto private. Il percorso di avvicinamento è di circa 90km in autostrada fino alla uscita per Lucoli, Tornimparte.Escursione: su una delle cime che contornano la zona del pernottamento: Puzzillo.Rientro : previsto per le ore 19 00 s.i..



Equipaggiamento: da campeggio per alta montagna: tenda ad igloo, sacco a pelo ecc.ecc., e per la salita il solito:protezione dal sole, dal vento e adatto anche nel caso di pioggia. Viveri al sacco per l’escursione della Domenica. Per la cena della sera del sabato e per la colazione della domenica, sarà possibile usufruire della refezione standard per l'alta montagna a cura della premiata ditta di catering "Giovane Montagna", previa prenotazione, come da paragrafo successivo. Spesa: € 44 ad equipaggio inclusa autostrada ed escluso il contributo gita in ragione di 1 € per i soci e 4,5 € per i non Soci, compresa assicurazioneIl pernottamento avrà luogo solo se verrà raggiunto almeno il numero di 13 partecipanti.Prenotazione: entro e non oltre il mercoledì 29/6/2005, per partecipare alla refezione comunitaria. Si pregano altresì i presentatori di eventuali partecipanti nonsoci a fornirne le generalità: nome, cognome, data di nascita., ai fini dell’assicurazione.Le prenotazioni ai DdG Bassano e Borgianelli ai seguenti numeri:065816203,0694315792 o all’indirizzo email [email protected]

10/07

ESCURSIONE IN SABINA (E)

SC. ISCR. 06/07

Troverete la descrizione di due proposte di itinerari in Sabina; il primo necessita la presenza del pullman, in mancanza del raggiungimento del numero minimo di iscritti i DdG opteranno per il secondo itinerario.Ritrovo: ore 7:00 Largo de Dominicis; partenza ore 7:15

• Itinerario 1:Traversata da Osteria del Tancia (820m) S.Maria (Casperia 420m)Dislivello: 500mDurata: 4h30' escluse sosteViaggio: Con Pullman piccolo (viste le strade strette) verso Rieti – Osteria del Tancia.Escursione: Con partenza dal valico del Monte Tancia, sulla strada per Rieti, si lascia a destra l' Osteria di Tancia, prendendo a sinistra una via sbrecciata. Dopo aver oltrepassato una sbarra, si prosegue in salita fino ad arrivare ad un fontanile, posto a metà cammino dall'osservatorio della forestale al quale si arriva agevolmente dall'inizio del sentiero. Ammirando lo splendido panorama della Valle del Carnera e delle cime più alte dell'Appennino, si prosegue lasciandosi la torretta sulla destra seguendo un evidente sentiero ed inoltrandosi, poco dopo, all'interno del bosco. Il ripido pendio del Monte Tancia obbliga ad una certa attenzione, comunque il sentiero, un po' angusto e che prosegue a mezza costa, si presenta abbastanza agevole. Si giunge ai prati di Valle Gemini e da qui tra boschi di faggi e prati si arriva a Fonte Nerognolo dove sarà possibile mangiare. Si ridiscende sempre all'interno del bosco fino a S.Maria.

• Itinerario 2:Da Contigliano (488m) a Piè di Morra 842m per M.Macchia Porrara (1202m) Dislivello:800mDurata: 6h escluse sosteViaggio: con auto private lungo la A1 (uscita Fiano Romano) poi per la Via Salaria fino a Rieti ed infine verso Contigliano da dove partirà l'escursione; porteremo, quindi, alcune macchine a Piè di Morra (luogo d'arrivo).Escursione: Da Contigliano si raggiunge il greto del torrente e si risalgono le bianche gole;tra le pareti di calcaree dopo circa un quarto

d'ora è possibile risalire alla Grotta Celluca. Quando si ha sulla destra una grossa parete calcarea grigia si è sulla verticale della grotta dell'Orso e della cappella di S.Tommaso. Nell'ultimo tratto la valle si allarga fino a raggiungere la strada sterrata che proviene dalla S.P Fonte Cerreto, da qui 877m, si sale al panoramico M. Macchia Porrara per poi tornare alla strada asfaltata a Piè di Morra.Note: visto che il sentiero attraversa il canyon Ravi in caso di piogge (possibilità molto remota essendo in piena estate) potrebbero esserci delle pozze da guadareEquipaggiamento: Scarponcini da trekking (o pedule) con la suola scolpita, protezione contro il sole, mantellina per riparasi dalla pioggia.Costi: Per l'itinerario 1: soci da 1618 euro; non soci 2022 euro (comprensivi della polizza di assicurazione) più il contributo per la sezione; per l'itinerario 2: 33 euro ad equipaggio comprensivi del pedaggio autostradale, più il contributo per la sezione ( 1 euro per i soci e 4,50 euro per i non soci comprensivi della polizza assicurativa).Iscrizioni: Entro e non oltre mercoledì 6 luglio presso i DdG Andrea Cingolani (cell: 3471359337; email: andreacingolo[email protected] ) e Lorenzo Neroni (cell:3403966737, casa: 0679312083, email: [email protected] )

2128/08

CHAPYTUTTO PRONTO PER IL

SOGGIORNO

ai piedi del Monte Bianco

Nonostante la descrizione piuttosto scoraggiante sulla “spartanità” del Rifugio Natale Reviglio, di cui


mailto:[email protected]?subject=Prenotazione Escursione in Sabina



mailto:[email protected]?subject=Prenotazione Notte Sotto le Stelle


saremo ospiti (volutamente fatta sul Notiziario N°4/2004), l’interesse dimostrato dai soci per questa proposta, ha superato le attese: con 30 iscritti, Roma sarà certamente la sezione più rappresentata in quella settimana e occuperà due terzi della capacità ricettiva della casa.Il numero elevato e l’eterogeneità dei partecipanti comporteranno qualche problema organizzativo in più nella scelta e nella gestione delle escursioni, ma ci lascia tranquilli la certezza di poter contare su autodisciplina e spirito di collaborazione di tutti.La Sezione di Torino, proprietaria della casa, ha comunicato il prezzo del soggiorno: € 210 a persona, per la settimana di pensione completa. A tale cifra i soci di Roma devono aggiungere € 15. 50 per l’assicurazione infortuni ed € 6 quale contributo spese.Il coordinatore del soggiorno, Ilio Grassilli, nel mese d’agosto sarà reperibile prevalentemente sul cellulare: 338 431 65 41.Il telefono del Rifugio Reviglio è: 0165 89998.Buone vacanze a tutti.

11/09

GITA CON I BAMBINISC ISCR. 08/09

La giornata dedicata ai bambini (ai nonni, ai genitori, agli amici) è organizzata per domenica, 11 Settembre 2005 nella località detta “Ripa….Majala” alle spalle di Civitavecchia, nel cuore del territorio etruscofarnesiano.Chi conosce e frequenta la zona avrà già intuito che l’attività principale per i bambini dai 5 anni in su sarà un assaggio di arrampicata sportiva, con la guida di Alessandro Marrocchi, detto “il Ciclope”, diplomato ISEF, esperto della specialità (attualmente ottavo nelle

classifiche nazionali), istruttore nazionale del FASI – Federazione Arrampicata Sportiva Italiana – e direttore dei corsi di “Fit & Climb” presso la palestra Sportmania di Via Statella 19. Alessandro fornirà tutta la necessaria attrezzatura – caschi, imbraghi, ecc.Ci ritroveremo alle 10.00 al chiosco dei formaggi, sulla destra, subito dopo la fine dell’autostrada, in direzione nord, più o meno all’altezza del Km 81 della Via Aurelia. Da lì, in corteo, raggiungeremo Cencelle, con resti medioevali e romani, e poco dopo, superata la vecchia e dismessa ferrovia, parcheggeremo e saliremo a piedi fino alla località Ripa Maiala. Qui si potrà fare picnic e giocare. C’è l’ombra e ci sono i prati, ma non c’è l’acqua: bisogna portarla.Per i più piccoli e per tutti saranno organizzati giochi e attività, mentre si svolgeranno le prove di arrampicata, sia prima che dopo pranzo (al sacco).La Giovane Montagna contribuirà con €10.00 per ogni bambino, per cui la quota dei bambini che faranno le prove è prevista in €10.00, comprensiva di assicurazione.Per informazioni e prenotazione (obbligatoria) telefonare a Bice e Gianni Dinale (065506729; 3335452548) o ad Andrea Cecchini (066553340).

18/09

GRAN SASSOSENTIERO VENTRICINI

(via ferrata EEA)SC. ISCR. 13/09

Un bellissimo giro del massiccio del Corno Piccolo lungo il Sentiero Attrezzato P.P.Ventricini, con eventuale ascesa alla vetta (m. 2655) per la ferrata Danesi.

Ritrovo : Ore 06.00 a largo De

Dominicis;Viaggio : con auto private si percorre l’autostrada RomaL’Aquila fino a Teramo, quindi con la S:S: 80 si arriva fino al bivio per Pietracamela e quindi Prati di Tivo (m. 1450).Escursione : Con la seggiovia ci si porta fino ai m. 2015 della Madonnina. Da qui si attraversano a dx i ripidi pendii degradanti dalle Spalle del versante nord del Corno Piccolo e ci si porta, per comodo sentiero a livello, fin sotto la seconda Spalla. Da qui inizia la ferrata vera e propria, recentemente rinnovata dal CAI dell’Aquila. Si scende inizialmente di circa 50 m. in un canalone attrezzato, quindi si risale a sx alla Forchetta del Tesoro nascosto, che rappresenta il tratto più impegnativo. Proseguendo in quota sotto la parete ovest, si raggiunge il punto più occidentale del percorso su una balconata panoramica sulla Val Maone, di fronte al Picco d’Intermesoli, per sfociare infine nel Vallone dei Ginepri. Il ripido sentiero conduce alla Sella dei Due Corni (m. 2547). Se le condizioni atmosferiche, i tempi di percorrenza, i muscoli e i polmoni lo consentiranno, sarà possibile, oltreché esaltante, raggiungere in 50 minuti la vetta del Corno Piccolo (m. 2655) per la ferrata Danesi. Quindi discesa per comodo sentiero al Rifugio Franchetti e di nuovo alla Madonnina. Difficilmente sarà possibile utilizzare la seggiovia per la discesa, perché la chiusura è normalmente alle 16.00. Ci dovremo sobbarcare quindi una cinquantina di minuti di ripida discesa fino ai Prati di Tivo.Tempi di percorrenza : bisognerà prevedere circa 8 ore per l’intero giro, soste comprese.Attrezzatura : è indispensabile disporre dell’imbrago da ferrata, del caschetto e dei guanti. Per la verifica dell’attrezzatura e per sopperire a eventuali lacune, i partecipanti sono



invitati a incontrarsi in sede alle ore 19.00 di martedì 13 settembre.Abbigliamento : poiché le quote sono notevoli, oltre i 2.000 metri, è opportuno prevedere abiti caldi invernali, anche se siamo ancora in settembre.Considerazioni : pur essendo classificate EEA, queste ferrate sono da considerare mediofacili. Certo richiedono una buona preparazione fisica, assenza di vertigini e un’adeguata attrezzatura. La contropartita è un panorama fantastico in un ambiente naturale superbo e appagante, al pari dei massicci dolomitici. Ma dalle Dolomiti non si vede il mare...Prenotazioni : entro martedì 13 settembre presso i DDG Filiberto Lombardi (06 50 17 32 33 o 329 1847 426), Andrea Cecchini (06 65 53 340), Dario Mancinella (06 65 74 23 95).Costo : € 80 circa per equipaggio + contributo per l’associazione.

232425 settembre

L’ANELLO DELLE TRE CIME (EE)

SC. ISCR. 18/09

Ritorno sui Sibillini sul gruppo del M. Bove (m 2169) con un fantastico aereo anello

Ritrovo: A Muccia (MC) entro le 18,30 di venerdì 23 settembre presso l’Albergo del CacciatoreViaggio: Con mezzi propri (calcolare circa 2 ore dal casello di Roma Nord) lungo la A1 fino ad Orte quindi proseguire per Terni Spoleto Foligno dove si prenderà la SS 77 per Macerata: al Km 42,200 MUCCIA. In alternativa (forse qualche minuto in meno di viaggio), circa 3 Km dopo la galleria di Spoleto girare a destra

per CasciaNorcia; superata una lunga galleria (4 Km) ed il bivio per Terni , dopo un’ampia curva (attenzione, ridurre la velocità) prendere a destra per CasciaNorcia e proseguire diritto per la Valnerina, direzione Visso (trascurare le successive deviazioni per Cascia e Norcia ). A Visso proseguire lungo la Valnerina per Macerata– Muccia. Al Km 88 della Valnerina, al suo termine, prendere a sinistra per MUCCIA (2 Km).Programma: Venerdì 23 Arrivo, sistemazione in albergo, acquisto di provviste per il pranzo al sacco (per chi vuole l’albergo può preparare i cestini). Cena. Sabato 24 – h 7,30 colazione. h 8 partenza da Muccia per Frontignano. h 9,30 arrivo a Frontignano di Ussita (m 1342), dove si parcheggia di fronte ad Hotel Felicita e partenza per l’escursione. Circa alle 11 si arriverà, attraverso un sentiero dapprima pianeggiante poi abbastanza ripido per un tratto non troppo lungo, alla fonte di Val di Bove (m 1597), generalmente attiva. Da qui a sinistra si raggiunge l’ampia erbosa cresta (circa alle 12) da dove a sinistra, per chi vuole, si può raggiungere la sottile ed a tratti rocciosa crestina che raggiunge Croce di Monte Bove (m 1905). Proseguendo per l’ampia cresta erbosa si raggiunge la tondeggiante cima di M. Bove Nord ( m 2112) in circa ¾ d’ora. Si prosegue sempre per l’ampio crestone, dapprima in discesa fino alla Forcella di Monte Bove (m 1992) e poi risalendo fino alla cima di M. Bove Sud, la più alta della gita (m 2169), che raggiungeremo (1000 metri di dislivello complessivo) intorno alle 14 e dove ci fermeremo per il pranzo. La sosta pranzo è possibile anche prima, ma da M. Bove Sud non si dovrà più salire e forse è preferibile fermarsi lì e poi

continuare dopo pranzo esclusivamente in discesa. In due ore circa per una discesa abbastanza comoda si ritornerà al piazzale dove sono parcheggiate le macchine e dove è possibile al bar dell’Hotel Felicita consumare ciò di cui abbiamo desiderio. Quindi rientro a Muccia. h 20 Cenone. Domenica 25 – h 8 S. Messa (per chi lo desidera) nella Parrocchia del Paese. h 9 colazione. h 9,30 facile escursione (dai 450 ai 700 metri di dislivello a secondo della gita prescelta) su di una cima vicina, che valuteremo al momento, a secondo della volontà dei partecipanti, con pranzo al sacco. h 16 circa partenza per Roma, calcolando non meno di 3 ore per arrivare a casa.Spesa: per il contributo GM, € 2 per i Soci e € 5,50 per i non Soci compresa l’assicurazione. Di viaggio, € 80 per Muccia compresa autostrada; € 1516 per Frontignano. Mezza pensione all’albergo “del Cacciatore” comprendente colazione, cena, pernotto € 130 a persona per due giorni, € 110 a persona per un giorno. Cestini (per chi li desidera) € 10. Rientro: previsto per le 20Prenotazioni: entro domenica 18 settembre; presso Mario Bajocco tel. (dal 4 al 16 settembre) 0737646384, (dopo il 16 settembre) 065896239 (se occupato 0658179189). Cellulari 336865485, 3286686733. Non è previsto il versamento di una caparra, ma la prenotazione impegna alla partecipazione, perciò chi disdice dopo il 18 settembre dovrà versare una penale di € 20 a persona (caparra virtuale).



30/09 – 2/10

MONTI PICENTINI(E/EE)

SC. ISCR. 18 / 09

Dopo più di sei anni dall’ultima escursione effettuata con il CAI di Salerno (al Parco del Cilento) avremo in autunno una nuova opportunità d’incontro con questo grande sodalizio.L’occasione ci è offerta da un’idea di Enea Fiorentini, che il CAI di Salerno ha con piacere accettato di condividere con noi e dal quale saremo guidati alla scoperta di uno dei gruppi montuosi più interessanti della Campania, forse non noto a molti ma che sicuramente vale la pena di conoscere. Ci faranno da guida Francescopaolo Ferrara, Renato Politi, Antonello Sica e altri Soci del CAI che, con la loro conoscenza di questi luoghi, porteranno un sicuro valore aggiunto a questa escursione in Campania. Della medesima natura calcarea dei Monti Lattari, i Picentini ne costituiscono quasi la prosecuzione verso l’interno, ma integrano un complesso più esteso ed articolato, insistendo fra la Provincia di Salerno e quella di Avellino. Loro caratteristica è la ricchezza d'acqua e vegetazione; da essi nascono i principali acquedotti della Campania e lo stesso acquedotto pugliese.La zona è l’Irpinia, nella provincia di Avellino, una delle attrazioni naturalistiche di maggiore bellezza della regione campana. Le straordinarie distese di verde, i graziosi ruscelli e lo splendore dei boschi di conifere e faggi, ne fanno poi un autentico "paradiso", per l’escursionista.Il territorio che visiteremo è un ambiente naturale tra i più spettacolari ed interessanti del sud dell’Italia. Attraversato da tre fiumi, il Sele, il Calore ed il Fredane, vanta

una valenza ambientale di grande rilievo. Le grandi vallate che si distendono ai piedi dei Monti Picentini presentano un carattere profondamente legato al passato, ma sono anche al centro di una serie di interventi volti al conseguimento di un nuovo e più duraturo sviluppo economico e sociale.Meta del nostro week end sarà la zona del Piano Laceno e dei monti Cervialto e Raiamagra. Sull’altopiano del Laceno si trova il caratteristico lago (vedi foto 1), la cui ampiezza varia secondo le stagioni e le precipitazioni. Le sue acque si estendono in un lato dell’altopiano, circondato dalla catena dei monti, fra cui si erge il Cervialto, “tetto della Campania”.

Questo il programma del nostro soggiorno:VENERDI 30 SETTEMBRERitrovo : ore 14,30 a Piazzale Marconi (Eur); partenza ore 14,45Viaggio : in pullman (da 25 posti) lungo le autostrade A1 “RomaNapoli”, A30 “CasertaSalerno”, A16 “Napoli/Canosa”, con uscita a Avellino Est. Imboccata la superstrada “Ofantina”, si seguirà poi il segnale turistico color marrone “Lago Laceno”; lasciata la superstrada a Montella, si prenderà a sinistra per Bagnoli Irpino e Piano Laceno. Distanza complessiva da Roma circa 300 Km.Arrivo a previsto a Piano Laceno alle ore 19. Sistemazione alberghiera presso l’Hotel “Taverna Capozzi” (tel. 0827.68040). Assegnazione delle camere e cena.

SABATO 1° OTTOBREPrima colazione in albergo e incontro con gli amici del CAI di Salerno che ci raggiungeranno la mattina del sabato per unirsi a noi in questo fine settimana.Escursione : Partenza ore 8,30.Traversata Piano Laceno (m. 1048) – M. Cervialto (m. 1809) – Piano Migliato (m. 1248). Dislivello complessivo della gita: m. 750. Dall’albergo imboccheremo, dopo circa un chilometro, il sentiero n° 13, per deviare poi a sinistra in corrispondenza del primo vallone e inoltrarci quindi nella faggeta. Guadagnata quota per un breve tratto, proseguiremo lungo un pendio con scarse tracce di sentiero per giungere poi ad un secondo vallone. Riprenderemo la salita per il vallone fino a quota 1300; qui il sentiero riprenderà più evidente per giungere ad una carrareccia che percorreremo solamente per un breve tratto, per riprendere poi il sentiero che sale sul pendio fino al valico di Gianberardino (m. 1480).Da qui percorreremo una strada sub pianeggiante in direzione Est, per giungere poi al secondo valico sulla propaggine Est della cima del M. Cervialto (v foto 2). Saliremo alla vetta del Cervialto lungo la dorsale che sale all’anticima, prestando attenzione ad alcuni tratti ripidi e rocciosi. Se le condizioni del tempo ci assisteranno, dalla vetta godremo di un panorama di straordinaria bellezza, che si estende fino al golfo di Salerno.


Foto 1

Foto 2


Dopo il pranzo al sacco in vetta proseguiremo lungo la dorsale Sud che sovrasta il Piano Migliato, che raggiungeremo poi a quota m. 1248.Tempo previsto per l’escursione: circa sei ore, al netto delle soste.Da Piano Migliato torneremo a Piano Laceno con il pullman che verrà a prelevarci per riportarci in albergo. Nel caso in cui il numero degli iscritti fosse così modesto da non giustificare l’uso del pullman, torneremo a Piano Laceno usufruendo di alcune nostre auto che la sera prima avremo avuto cura di lasciare in zona. Il percorso in auto da Piano Migliato a Piano Laceno è lungo una decina di chilometri, lungo Piano Acernese, Colle del Leone, Colle delle Radici. Per assistere alla Messa prefestiva dovremo raggiungere Bagnoli Irpino, a circa 10 Km da Piano Laceno (la Messa viene celebrata alle 18,30).Cena e pernottamento in albergo, con serata animata grazie alle congiunte iniziative con il CAI.DOMENICA 2 OTTOBREPrima colazione in albergo.Escursione : Partenza ore 8,30.Giro ad anello Piano Laceno (m. 1048) – Piano Acernese Monte Raiamagra (m. 1667) – Piano Laceno. Dislivello complessivo della gita: m. 650.Da Piano Laceno, costeggiando la carrozzabile per Acerno Piano del Gaudo, giungeremo al Piano Acernese. Di qui, a destra, risaliremo per sentiero le pendici orientali del monte Raiamagra. In due ore circa raggiungeremo la lunga dorsale del monte, sulla cui sommità è il Rifugio Amatucci, peraltro chiuso in autunno. Un breve giro sulla dorsale, fino al segnale trigonometrico, ci permetterà di apprezzare l’intero panorama: ad est il Cervialto, a sud est il Polveracchio, a sud Raia della Scannella, ad ovest l’Accellica; tra una cima e l’altra, scorci del golfo di Salerno.

Qui il grosso della comitiva salernitana ci lascerà per proseguire verso Acerno, via montagna. Noi torneremo indietro di poco per discendere attraverso una digradante pendice verso sud est e guadagnare il Colle del Leone; quindi Piano Acernese e Piano Laceno.Tempo previsto per l’escursione: circa 4 ore e mezza, al netto delle soste.Nessuna particolare difficoltà, con un percorso più agevole e graduale di quello del giorno precedente al Cervialto. All’arrivo a Piano Laceno ci congederemo dagli amici del CAI per recuperare i bagagli in albergo e partire quindi per Roma (alle ore 17 circa).Rientro a Roma : previsto alle ore 21. Equipaggiamento: adatto alle condizioni climatiche d’inizio autunno. Come di consueto, sono consigliate protezioni contro pioggia e/o vento, nonché opportuni ricambi in pullman e nello zaino. Spesa:. La spesa, comprensiva di due giorni di mezza pensione e contributi G.M., sarà di circa 170 € nel caso di circa 25 partecipanti. Con un numero di partecipanti inferiore, l’importo aumenterà in proporzione (dovendo il costo del pullman essere suddiviso fra un minor numero di persone) fino ad un massimo di circa 200 € con circa 15 partecipanti. Nel caso di numero di partecipanti inferiori ai 15 dovremo optare per l’uso di autovetture; in questo caso, per gli equipaggi delle auto che liberamente si formeranno la spesa per il viaggio sarà di circa 150 € ad equipaggio, incluso pedaggio autostradale; la spesa del soggiorno sarà di circa 110 € a persona.Maggiorazione per camera singola: 14 € a notte. Partecipanti non Soci: più 10 €, inclusa polizza assicurativa; ai fini della stipula della

polizza, i non Soci dovranno comunicare al momento dell’iscrizione, oltre al nome del Socio presentatore, i loro estremi anagrafici di luogo e data di nascita.Iscrizioni: presso i DdG Luigi Ticci (tel. 06.66416069, cell. 338.1136718) oppure Sante Marcheselli (tel. 06.5291639) oppure Remigio Zanotti (06.66014190) entro domenica 18 settembre, previa caparra di 50 € le cui modalità di pagamento potranno essere concordate direttamente con i DdG.

GLI INCONTRI

01/10

VISITA ALLA CAFFARELLA ( MARISA ALBERTI ) ORE

9,30Seguiremo un itinerario prevalentemente archeologico con la guida di Marisa Alberti.La passeggiata che durerà 2/3 ore, si svolgerà sulle tracce della storia millenaria del più suggestivo parco di Roma. (Si consigliano scarpe comode)Ci soffermeremo in particolare sugli edifici romani e medievali presenti nella zona percorsa.Pensiamo infine che sarà gradito a molti di noi concludere la visita con una sosta conviviale, in una trattoria locale.Per la prenotazione della visita e/o del pranzo tel. Giuliano Borgianelli n. 065816203 o Marisa Albertin. 06 5370765 o 33813 83 330Appuntamento alle ore 10 in Via



Appia Antica all'incrocio con Via della Caffarella.

Comunicazioni

CECILIA CI HA LASCIATO Vinta da un male inesorabile, contro cui nulla ha potuto la sua iniziale volontà di reagire, dopo due anni di esemplare sopportazione, Cecilia Di Lellio ci ha lasciato.Appassionata di viaggi e di escursionismo, era molto affezionata alla Giovane Montagna di cui ha preso parte, con presenza discreta e signorile, a numerose iniziative; la sua ultima uscita da casa è avvenuta lo scorso dicembre per partecipare, in carrozzella, alla nostra Messa di Natale.Alla mamma, signora Bice (di cui in questi ultimi due anni abbiamo potuto apprezzare la forza della fede e della speranza) rinnoviamo la nostra partecipazione al dolore e la più affettuosa vicinanza.

Cecilia riposa nel cimitero di Villetta Barrea, accanto al fratello scomparso improvvisamente meno di sei mesi fa.In occasione di qualche nostra escursione nel Parco Nazionale d’Abruzzo sarà bello passare a dirle che la ricordiamo, con un fiore di montagna ed una preghiera.Attraverso il contributo dei soci, la G. M. desidera ricordare Cecilia anche con una donazione all’associazione Antea che l’ha assistita gratuitamente nei suoi ultimi mesi di sofferenza.

TRASMISSIONI DI RADIO 3 SULLA VIA FRANCIGENA

Informiamo chi fosse interessato, che a partire dal 23 Luglio e fino al 14 Agosto ogni sabato e domenica alle 10:50 del mattino sui canali della Rai Radio 3 (per Roma sulle frequenze FM di 93.7 e 98.4) ci saranno le repliche di alcune trasmissioni fatte nel corso del mese di Aprile e nella prima meta' di

Maggio sulla Via Francigena. Alla realizzazione di questo programma hanno molto contribuito alcuni soci della nostra sezione.

PUBBLICAZIONE DELLA NUOVA GUIDA DELLA VIA FRANCIGENA DA SIENA A

ROMA

Secondo le più' recenti informazioni la nuova guida della Via Francigena per il Sud della Toscana e il Lazio, curata da alcuni soci della nostra sezione, dovrebbe essere disponibile in libreria e nelle principali edicole a partire dal 5 Luglio p.v. Il titolo esatto della guida e': "I sentieri lungo la Via Francigena da Siena a Roma".


SCADENZIARIO 2005Notiziario Scadenza Invio

DocumentazioneMesi Data Pubblicazione

N°1 05/03/05 Aprile/Giugno 15/03/05

N°2 05/06/05 Luglio/Ottobre 15/06/05

N°3 20/09/2005 Ottobre/Dicembre 30/09/05

N°4 12/12/05 Gennaio/Marzo2006 20/12/05

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Amico 8 - giemmeroma.org · 12 Monti Picentini 30/92/10 13 Gli Incontri 13 Comunicazioni Direttore...

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