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ANNO 20° _ NUMERO 1 _ MAGGIO 2016 Periodico di informazione della Associazione Amici di Tanguiéta-Onlus Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/2004 n. 46) Art 1 Comma 2 - LO/MI Amici di Tanguiéta A Tanguieta non è primavera l’Armattan il ruvido vento che dal deserto porta sabbia rossa

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ANNO 20° _ NUMERO 1 _ MAGGIO 2016

Periodico di informazione della Associazione Amici di Tanguiéta-Onlus

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/02/2004 n. 46) Art 1 Comma 2 - LO/MI

Amici di Tanguiéta

A Tanguieta non è primavera l’Armattanil ruvido vento che dal deserto porta sabbia rossa

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In questo Periodico trovate un bollettino di c/c postale del quale potete servirvi qualora decidiate di fare una donazione alla nostra Associazione - c/c Postale Amici di Tanguiéta: n° 191 062 02In alternativa potete effettuare un bonifico bancario suBANCA PROSSIMA FILIALE DI MILANOI B A N I T 7 9 R 0 3 3 5 9 0 1 6 0 0 1 0 0 0 0 0 07 8 8 2 9 | B I C B C I T I T M XCausale: Associazione Amici di Tanguiéta-OnlusSpecificando l’indirizzo postale a cui far pervenire regolare ricevuta, valida per la detrazione dall’imposta per le persone fisiche (Irpef) e dal reddito d’imposta per le imprese.Un altro modo per aiutarci è quello di destinare alla nostra Associazione il 5 x Mille.Non costa nulla: basterà apporre la vostra firma, sulla dichiarazione dei redditi 2014, nel riquadro “Volontariato e Onlus” e aggiungere il nostro Codice Fiscale 9 7 0 4 8 3 6 0 1 5 6

GRAZIE!

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CED

ITORI

ALE

arissime Amiche, carissimi Amici,ebbene sì, quest’anno il nostro Periodico festeggia i vent’anni dalla sua prima pubblicazione. Tanti ne sono trascorsi da quando veniva pubblicato come semplice bollettino a cura del Dottor Franco Poggio - nostro presidente onorario - che provvedeva non solo a redigerlo, ma anche a tirare fotocopie, “zanchettarlo” con due punti metallici e persino a spedirlo agli amici di allora. Vent’anni volati via in un soffio, ma anche vent’anni che hanno visto il nostro Ospedale svilupparsi progressivamente, in particolare il suo reparto Pediatria, grazie anche agli aiuti apportati a vari titolo con il nostro fondamentale contributo che in tutti questi anni non è mai venuto meno. Penso che dobbiamo sentirci orgogliosi e compiacerci di aver contribuito a far sì che persino Wikipedia - il motore di ricerca considerato un po’ la Bibbia del XXI secolo – consideri “eccellente” l’Ospedale di Tanguiéta, come si può leggere sul sito: “A Tanguieta, in Benin, funziona l’ospedale italiano S. Jean de Dieu Fatebenefratelli, nato nel 1970 con 80 posti letto. Oggi ne conta più di 200 ed è stato proposto dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come modello di riferimento per la formazione di équipe sanitarie in Benin, Burkina Faso e altri Stati limitrofi.L’encomiabile struttura sanitaria è in grado di effettuare ogni anno diverse decine di migliaia di ricoveri e altrettante di interventi chirurgici, oltre a migliaia di prestazioni ambulatoriali di ogni genere. L’Ospedale funziona inoltre come scuola di specializzazione per studenti universitari, come centro di riferimento per 17 dispensari delle zone limitrofe ed effettua periodicamente campagne di vaccinazione contro tetano, poliomielite, morbillo e meningite.”Permettetemi solo di aggiungere che è nostro desiderio continuare sulla strada che abbiamo iniziato a percorrere insieme dal 1984: quella strada che può riassumersi in un detto: “Meglio insegnare a pescare che regalare pesce”. Aiutare i poveri dei Paesi disagiati dell’area sub-sahariana, cercare di migliorare le loro condizioni di vita, creare condizioni di lavoro in loco (il “nostro” Ospedale, da solo, dà lavoro a moltissime persone), mettere in campo servizi sanitari adeguati è il modo giusto per arginare l’incessante flusso migratorio che spinge tanta gente ad affrontare odissee inenarrabili alla ricerca di qualcosa che né l’Italia né l’Europa sono più in grado di offrire. Un caro saluto a tutti!

FOTO IN COPERTINA:L’Armattan vento secco e polveroso

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Carlo GiorgettiPresidente

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ANGUIETATANON E’ PRIMAVERA

D In un certo senso è stata una fortuna che nei mesi scorsi siamo riusciti a fuggire alle grandi piogge (d’altra parte così utili e sperate) perché l’inondazione avrebbe messo in serio pericolo le fondamenta del nuovo Centro. A mitigare il secco portatore di meningite ieri è venuta la grande pioggia detta “dei manghi” che fortunatamente è caduta nel momento in cui eravamo già “fuori terra” con la costruzione sia del Centro Contagiosi che della nuova Sala Operatoria. Quest’ultima è specialmente dedicata alla neurochirurgia e all’ortopedia che esigono sterilità assoluta, cosa che prima d’ora non eravamo in grado di garantire, con tutte le inevitabili conseguenze del caso.Carissimi Amici: lo so che la PROVVIDENZA c’è! In un modo o nell’altro riusciamo a trovare aiuti e sappiamo che possiamo sempre contare su di voi, poiché le nostre difficoltà so che sono nel vostro cuore e costituiscono il vostro impegno ormai da tanto, tanto, tanto…forse troppo tempo. Ma io ci spero e ci conto sempre.

Grazie, un abbraccio e carissimo saluto a tutti!”

a noi è arrivata la Primavera ma Tanguieta è nel pieno della stagione secca con folate dell’Armattan, il ruvido vento che dal deserto porta sabbia rossa che distrugge i raccolti e intasa i polmoni. Come informa Fra Fiorenzo: “Le ultime piogge cadute nella zona risalgono alla fine dello scorso mese di ottobre! In questo momento l’Ospedale sta affrontando un’epidemia di meningite che certo è ben lungi dall’essere quella devastante degli anni in cui Carlo e Augusta Giorgetti vennero qui e decisero, dopo aver visto morire migliaia di bambini, di costituire l’Associazione degli Amici di Tanguieta. Ciò nonostante sta ancora mietendo parecchie vittime tra i bambini e questo si collega soprattutto al fatto che molti ammalati del Nord del Togo vengono da noi cercando soccorso in quanto quella parte del Togo non era stata ben coperta dal punto di vista delle vaccinazioni. In questo periodo stiamo anche portando avanti la realizzazione del Centro per le Malattie Contagiose, di cui appena possibile vi invierò dei dettagli, anche perché avevo chiesto se potevate darci una mano anche per questo importante progetto, cosa che state facendo.

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I NOSTRI AIUTI A TANGUIETA

La seguente tabella sintetizza i contributi che abbiamo elargito nel 2015 e nei primi tre mesi del 2016. Sono i dati forniti a Fra Fiorenzo che doveva relazionare il Consiglio Straordinario della Vice-Provincia San Riccardo Pampuri (di cui fa parte l’Ospedale di Tanguiéta) nel recente convegno tenutosi a Cotonou per fare il punto finanziario sugli aiuti dei vari benefattori e sui progetti per le attività curative dell’Ospedale.

22 aprile - fattura HTC 2015 € 69.132,55Materiale medico farmaceutico6 luglio - fattura PERMEDICA 2015 € 36.590,00Farmaci29 luglio - fattura PERMEDICA 2015 € 4.750,00Farmaci 24 febbraio - fattura DETEWASH 2016 € 13.914,00Lavatrici autoclavi24 febbraio - fattura GREENPOWER 2016 € 29.500,00Generatore sala operatoria8 marzo - fattura HTC 2016 € 42.599,60Materiale medici

Sul precedente numero del Periodico accennavamo all’impegno economico della nostra associazione per promuovere missioni e predisporre presidi chirurgici per le protesi all’anca. Raccontavamo l’esperienza del 2015, quando un pool di valenti medici italiani esperti in artroplasie totali all’anca operò a Tanguiéta un buon numero di pazienti, molti dei quali giovani e giovanissimi. A questa importante missione se ne è aggiunta un’altra, quella cui si riferiscono queste immagini. Si svolge due volte l’anno, la prima con il gruppo della “Chaîne de l’Espoir Belga”, la seconda con la “Chaîne de l’Espoir Francia”.Eseguono soprattutto l’ortopedia pediatrica di altissimo livello, restano a Tanguiéta per molto meno tempo ma fanno un lavoro immenso e, come informa Fra Fiorenzo, una delle cose ammirevoli che fanno è aiutare la formazione di giovani medici indigeni. Nel caso specifico di questa missione è toccato al Dott. HAOUDOU Roméo che si sta appassionando fortemente e fortunatamente alla chirurgia ortopedica dei bambini. E nella “nostra” Pediatria ce ne sono davvero tanti che ne hanno estremo bisogno.

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NUOVA IMPORTANTE MISSIONE CHIRURGICA

Ospedale di Tanguiéta, momenti di vita quotidiana.

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Intervista del giornalista Kokouvi Eklou a Fra Fiorenzo, pubblicata dal più importante quotidiano Beninese.Nel suo ufficio che non assomiglia a nulla, vista la modestia e il poco confort che lo caratterizza - ci sono cartoni da imballaggio sparsi un po’ ovunque - Fra Fiorenzo sembra preoccupato…persino troppo in questa giornata in cui tanti pazienti lo aspettano. Ha dovuto trovare un angolino nella sua agenda per questa nostra conversazione, dopo varie telefonate da parte mia. Ha molto da fare, lo riconosco, eppure si è sforzato di onorare quest’appuntamento ottenuto …col forcipe.Nel suo saio bianco, l’uomo assomiglia a un folletto. Un essere poco ordinario, la cui grande semplicità contrasta tuttavia con il nobile aspetto. Barba e capelli ingrigiti, porta benissimo le sue sessantanove primavere. “Calmo, abbastanza gioviale, con energia da vendere” ci confidava poco prima un infermiere di questo centro ospedaliero vantato anche dal Ministro della Salute del Benin.Il religioso, la cui giornata lavorativa comincia presto e continua fin tardi nella notte, rimane un’icona nell’universo sanitario del Bénin e nella sotto-regione per il suo “savoir-faire” e per l’accoglienza stupefacente dei malati che accorrono verso di lui. Una grande qualità, che lascia interdetti i suoi interlocutori e li conquista in un attimo.Il suo impegno senza sosta per servire gli ammalati e il suo carattere rigoroso ne fanno un modello per tutti coloro che consacrano la loro vita al sollievo delle pene altrui. Lui li giustifica dicendo che sono un dono della Provvidenza. “Alcuni pensano che io sia un eroe, ma tutto questo é possibile solo con l’aiuto di Dio. E’ Dio che me l’ha dato, e tento di spartirlo con una équipe di giovani e di meno giovani che si battono quotidianamente per dare senso al nostro impegno. Per me, servire gli ammalati rappresenta una grande Gioia”: ecco quello che ci ha detto, senza un attimo di dubbio. Il suo vero nome è Gianbattista Priuli: Fratel

SISTEREEPER GLI LTRIA

Fiorenzo è nato il 9 novembre 1946 a Capo di Ponte, un piccolo villaggio della Lombardia. Volendo diventare meccanico, a 17 anni entra nell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, per vocazione. Qui si consacra con i primi voti il 26 dicembre 1964, dopo aver ottenuto il diploma di infermiere psichiatrico. Cinque anni più tardi, verrà inviato dai suoi superiori ad Afagnan, nel Togo, dove era stata aperta una piccola missione.Qui lavorerà alcuni anni, prima di raggiungere il paese natio per continuare gli studi medici. Infatti, nella sua ricerca per servire meglio i malati che incontra quotidianamente, egli non ha esitato a studiare per passare dal camice di infermiere a quello di medico chirurgo. Un vero giro di boa nella sua vita. Ritornato in Africa abbastanza agguerrito per far fronte alla missione alla quale si è consacrato nell’Ordine di San Giovanni di Dio, si distinguerà lungo tutto il suo apostolato nell’accoglienza ai malati.Questa accoglienza, secondo lui, è la prima terapia choc verso una guarigione. Egli è sempre disponibile per ascoltare e trova il tempo per spartire con i suoi colleghi e con i suoi pazienti il senso dell’ospitalità che ha saputo coltivare lungo tutta la sua esperienza. Con la pratica della medicina, Fra Fiorenzo rivela ai suoi simili l’amore di Dio per loro, manifestando la sua fraternità.Una speciale attenzione questa, che farà di lui un professionista provetto e di cui gli Ospedali di Afagnan nel Togo, e poi di Tanguiéta nel Benin trarranno grandi benefici. Oggi, come consigliere della Vice Provincia Saint Richard Pampuri del Bénin-Togo, continua a svolgere un ruolo di animatore.Queste due formazioni sanitarie, create dapprima come piccoli Ospedali di

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C’è un momento in cui la Storia presenta il conto, un conto salato. Esperti demografi paventano uno scenario inquietante: nei prossimi 30 anni l’Africa è destinata a raddoppiare la popolazione, mentre quella europea oltre che essere sempre più vecchia diminuirà sensibilmente. Come ci si prepara ad affrontare la situazione soprattutto qui da noi, in Italia, divisa dall’Africa solo da un breve tratto di Mediterraneo? Come se non ci rendessimo conto di quello che il flusso migratorio comporti. Soluzioni magiche non ve ne sono, però si possono fare scelte consapevoli e, tra queste, la più saggia è intraprendere un cammino comune generando alleanze con i Paesi africani, fare piani di rinnovata cooperazione, non limitarsi a protestare ma rendersi conto dell’importanza della posta in gioco. Che significa in concreto aiutare gli Africani a rimanere nella terra d’origine e nella loro patria. E’ necessario interrogarsi e approfondire le ragioni che spingono tanta gente ad affrontare viaggi difficili per giungere in Europa, preferendola ai ricchi Paesi mediorientali a loro vicini per religione, cultura e storia. L’Europa non può materialmente ospitarli: la popolazione del Continente Nero è più o meno di un miliardo di persone “censite”. Se ne emigrasse anche solo il 5 per cento, dove dovremmo mettere questi 50 milioni di individui? Nulla è impossibile, ma qui ci troviamo a far fronte a una vera emergenza piena di incognite e pericoli. Per questo l’idea di fornire bonus ai governi africani per migliorare le condizioni della vita e invogli i locali a rimanere nella terra d’origine può essere una soluzione. In fin dei conti è proprio quello che noi abbiamo fatto, che facciamo e che continueremo a fare.

campagna, hanno poco a poco acquistato reputazione internazionale. Egli ha saputo imprimere la sua personalità e il suo senso del management attraverso realizzazioni ed azioni fatte con l’aiuto di associazioni internazionali che ha saputo convincere grazie alla sua aura.Se per certuni il religioso è un mago, un taumaturgo, uno stregone, altri vedono attraverso la sua azione la magnanimità di un instancabile servitore di Dio. Un’abnegazione che ha saputo resistere ai numerosi incidenti di lavoro e stradali, nelle differenti missioni, per ridare vita e speranza agli ammalati ed agli altri indigenti, come l’epatite che egli trascina da un quarto di secolo.Che essi siano ricchi o poveri non fa nessuna differenza; dice spesso che i profitti che ricava curando il ricco lo aiutano a colmare la differenza che gli impone la cura dell’indigente, il quale beneficerà di un’accoglienza che non gli costerà praticamente un soldo.Ci si potrebbe rallegrare delle prestazioni dell’Ospedale Saint Jean de Dieu di Tanguiéta vedendo i numerosi miracolati che ritrovano il sorriso, eppure il religioso è insoddisfatto dell’accoglienza dei quasi 20.000 nuovi malati che ogni anno sono afflitti da morbi e infezioni e che solo spesso all’ultimo momento sono ricoverati in ospedale. Preoccupato dalla sofferenza umana, Fra Fiorenzo pensa che bisognerà fare ancora altri sforzi per meglio rispondere all’apostolato dell’Ordine di San Giovanni di Dio, chiamando a “rimanere fedeli alla vocazione che Dio ci ha data, e vivere con letizia questo servizio che Dio ci chiede, per il bene dei malati e delle popolazioni più povere”.

C OSI’VA IL MONDO

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5Devolvi alla nostra associazione il 5 x Mille della tua dichiarazione dei redditi per salvare diverse migliaia di bambini che ogni anno vengono assistiti e curati nella Pediatria dell’Ospedale di Tanguiéta in Benin, il cui direttore sanitario Fra Fiorenzo Priuli è nostro referente. Firma il riquadro “Sostegno volontariato e altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale” e aggiungi il Codice Fiscale 9 7 0 4 8 3 6 0 1 5 6 Anche se non devi presentare la dichiarazione dei redditi puoi comunque richiedere la scheda al datore di lavoro o all’ente erogatore della pensione e consegnarla (compilata e in busta chiusa) a un ufficio postale, a uno sportello bancario (che le ricevono gratuitamente) o a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica (CAF, commercialisti, etc.). Sulla busta dovrai scrivere “DESTINAZIONE CINQUE PER MILLE IRPEF” e indicare cognome, nome e codice fiscale.

Xmille

TUOLI 5XMILLE: CHE RISORSA PREZIOSA!

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CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOCIAZIONEPresidente Carlo GiorgettiVice Presidente Giovanni AnzaniPresidente Onorario Franco PoggioConsiglieri Marta Anzani Arnaldo Borgonovo Angelo Carpanelli Anna Casati Massimo Conti Carlo De Min Ornella Galimberti Flavio Maestrini Amalia Meroni Augusta Orsenigo Priore Provinciale FatebenefratelliSegreteria Gabriella Giorgetti

Direttore ResponsabileCarlo Giorgetti

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Ospedale S. Jean de Dieu Fatebenefratelli(Google maps)

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