Ambienti sospetti di inquinamento o confinati · • l’obbligatorietà della riunione periodica...
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Ambienti sospetti di pinquinamento o confinatiParte I
Alessandro Colombo
AiFOS Certificazioni
CNAI ‐ Coordinamento Nazionale Associazioni Imprenditori
Agenzia Europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (OSHA)AiFOS è un’associazione senza scopo di lucro costituita da Agenzia Europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (OSHA)
Partner della campagna europea
Regione Lombardia Albo Regionale operatori “Lombardia Eccellente” Decreto n
scopo di lucro costituita da formatori, docenti, professionisti, consulenti, aziende e da quanti operano nel campo della formazione della sicurezza sul lavoro Albo Regionale operatori Lombardia Eccellente Decreto n.
10678/2009 Albo operatori accreditati per la formazione n. 164
ADAPT
lavoro. L’associazione, basata su principi solidaristici e di aggregazione sociale, si propone di svolgere attività di studio, ricerca e realizzazione di iniziative al fine ADAPT
Associazione per gli Studi Internazionali e Comparati sul Diritto del lavoro e sulle Relazioni industriali
Ministero dell’Università e della Ricerca
realizzazione di iniziative al fine di favorire gli scopi sociali, ponendo i risultati ottenuti a disposizione dei soci, nonché di enti pubblici e privati che operano nel settore.
• Ente Nazionale di formazione per i corsi sulla Sicurezza
Ministero dell Università e della Ricerca Anagrafe Nazionale Ricerche, prot. n. 109/496 codice 57811NYF
CIIP Consulta Italiana Interassociativa per la Prevenzione
p
corsi sulla Sicurezza sul Lavoro
• Operante ope legisart. 32 D. Lgs. n. 81/2008
Certificato Sistema di Qualità RINAAzienda Certificata ISO 9001:2008Certificato n. 18025/08/S
8 / 008Socio UNI
Percorso Formativo
• Parte 1
Principi Generali e Valutazione dei rischiPrincipi Generali e Valutazione dei rischi
• Parte 2
Dispositivi di Prevenzione e Protezione
Primo Soccorso e Gestione Emergenza
Parte pratica e simulazione finale
Primo modulo
D fi i i di i fi t• Definizione di spazio confinato
• Normativa di riferimento
• Infortuni: alcuni datiInfortuni: alcuni dati
• Soggetti della sicurezza
• Valutazione dei rischi
• Principali rischi
• Misure di protezione e prevenzione
• procedure gestione emergenze
Obiettivi
Fornire ai lavoratori nozioni,
competenze e strumenti utili alla
gestione del lavoro in “ambienti
sospetti di inquinamento o
confinati” al fine di evitare incidenti
gravi o mortali.
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Spazi e ambienti confinati
Spazio confinato: definizione
ISPESL – GUIDA OPERATIVAAlt i bi ti d i fi i l t bb iAltri ambienti ad un primo esame superficiale potrebbero non apparire
“lavori in ambienti sospetti di inquinamento”
come confinati. In particolari circostanze, legate alle modalità disvolgimento dell’attività lavorativa o ad influenze provenienti dall’ambientecircostante, essi possono invece configurarsi come tali e rivelarsialtrettanto insidiosi.
É il caso ad esempio di:É il caso ad esempio di:• camere con aperture in alto• vasche• depuratori• depuratori• camere di combustione nelle fornaci e simili• canalizzazioni varie
til t t til t• camere non ventilate o scarsamente ventilate
Spazio confinato: definizione
NIOSH 1987 – Guida alla sicurezza in spazio confinato
Uno spazio confinato è uno spazio che ha una qualsiasi delle seguenti caratteristiche:
• Limitate aperture per ingresso e uscita• Condizioni sfavorevoli di ventilazione naturale• Non è progettato per la presenza continua di lavoratori
Spazio confinato: definizione
Definizione
Per “spazio confinato” si intende un
qualsiasi ambiente limitato, in cui il
pericolo di morte o di infortunio
grave è molto elevato, a causa della
presenza di sostanze o condizioni di
pericolo (ad esempio, carenza di
ossigeno).ossigeno).
Spazi confinati
Gli spazi confinati sono facilmente identificabili proprio per la presenza
di aperture di dimensioni ridotte, come nel caso di:
• serbatoi
• silos
• recipienti adibiti a reattori
• sistemi di drenaggio chiusi
• sistema fognario
i• cisterne aperte
• vasche
• camere di combustione all’interno di forni• camere di combustione all interno di forni
• tubazioni
• ambienti con ventilazione insufficiente od assente
Spazio confinato: definizione
Spazio confinato: definizione
Infortuni: alcuni dati
Infortuni: alcuni dati
• Purtroppo, negli ultimi anni la cronaca abbonda di articoli e
notizie che interessano gli infortuni mortali avvenuti durante lenotizie che interessano gli infortuni mortali avvenuti durante le
attività di lavoro all’interno di spazi confinati.
• Per evitare che queste situazioni si ripetano, è necessario
rendere pubblico ogni evento incidentale.
• La divulgazione dei risultati è un utile ed
efficace strumento di prevenzione!
Infortuni: alcuni dati
L li à A bi fi N i CiLocalità Ambiente confinato Numero morti Circostanza
Villachiara BS2006
Silos, esalazioni prodotte dal foraggio
1 Lavoratore precipitato all’interno di un
silos, stordito dalle esalazioni
Porto Marghera VE 2007
Stiva di una nave 2Morti per asfissia, addetti ai lavori di
pulizia stiva di una nave
Molfetta BA Autocisterna 5L i di b ifi
2008 contenente zolfo (4 soccorritori)Lavori di bonifica
Mineo CT2008
Impianto di depurazione
6(4 soccorritori)
Pulizia vasca depuratore
Sarroch CA2009
Cisterna in impianto di desolforazione
3(2 soccorritori)
Manutenzione di impianti di desolforazione
Imperia 2Imperia2009
Vasca depuratore 2
(1 soccorritore)Pulizia vasca depuratore
Sale AL2010
Ex deposito carburante 2Lavoratori investiti da un forte getto che
ha provocato la morte per asfissia2010 ha provocato la morte per asfissia
Capua CE2010
Silos fermentazionefarmaci
3Esalazioni per un probabile processo di
fermentazione
Sarroch CA2011
Colonna impianto combustibile
1Manutenzione di impianti di
desolforazione
• D Lgs n 81/2008• D. Lgs. n. 81/2008• DPR n. 177/2011
D. Lgs. n. 81/2008 art. 66
I lavoratori prima di entrare in ambienti chiusi devono assicurarsiI lavoratori prima di entrare in ambienti chiusi devono assicurarsi
che all’interno non esistano:
• gas
• vapori nocivi
• temperatura dannosa
Qualora vi siano possibili situazioni pericolo l’atmosfera deve essereQualora vi siano possibili situazioni pericolo l atmosfera deve essere
risanata mediante:
til i• ventilazione
• altre misure idonee
D. Lgs. n. 81/2008 art. 66
Azioni preventive
Qualora la presenza di gas, vapori nocivi, polveri infiammabili o
rischio di esplosione non possa escludersi in modo assoluto i
lavoratori devono essere muniti di:
• cintura di sicurezza con cordacintura di sicurezza con corda
• apparecchi idonei a consentire la normale respirazione
D. Lgs. n. 81/2008 art. 66
Azioni preventive
Si devono adottare cautele atte ad evitare il pericolo di incendio o
di esplosione escludendo:
• fiamme libere
• corpi incandescenti• corpi incandescenti
• attrezzature in materiale ferroso
• calzature dotate di chiodi
D. Lgs. n. 81/2008 art. 66
D. Lgs. n. 81/2008 art. 66
D. Lgs. n. 81/2008 art. 66
D. Lgs. n. 81/2008 art. 66
• D. Lgs. n. 81/2008D. Lgs. n. 81/2008
• DPR n. 177/2011
DPR n. 177/2011
Art. 2 ‐ Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti diinquinamento o confinatiinquinamento o confinati
1. Qualsiasi attività lavorativa nel settore degli ambienti sospetti dii i t fi ti ò lt i t d iinquinamento o confinati può essere svolta unicamente da imprese olavoratori autonomi qualificati in ragione del possesso dei seguentirequisiti:
c) presenza di personale, in percentuale non inferiore al 30 per centodella forza lavoro, con esperienza almeno triennale relativa a lavori inambienti sospetti di inquinamento o confinati, Tale esperienza deveessere necessariamente in possesso dei lavoratori che svolgono lefunzioni di prepostop p
DPR n. 177/2011
Art. 2 ‐ Qualificazione nel settore degli ambienti sospetti diInquinamento o confinatiInquinamento o confinati
d) avvenuta effettuazione di informazione e inquinamento o confinatidi tti ità f i di t tt il l i i il d t di ldi attività formazione di tutto il personale, ivi compreso il datore di lavoro ove impiegato per attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, specificamente mirato alla conoscenza dei fattori di rischio propri di tali attività, oggetto di verifica di apprendimento e aggiornamento. I contenuti e le modalità della formazione di cui al periodo che precede sono individuati, compatibilmente con le previsioni di cui agli articoli 34 e 37 del D.Lgs. 81/08, entro e non oltre 90 giorni dall'entrata in vigore del presente decreto (ndr 21.02.2012), con accordo in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e lein Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentite le parti sociali
DPR n. 177/2011
Art. 3 – Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospettidi inquinamento o confinatidi inquinamento o confinati
1. Prima dell'accesso nei luoghi nei quali devono svolgersi le attivitàl ti di i ll' ti l 1 2 t tti i l t i i i ti d lllavorative di cui all'articolo 1, comma 2, tutti i lavoratori impiegati dallaimpresa appaltatrice, compreso il datore di lavoro ove impiegato nellemedesime attività, o i lavoratori autonomi devono essere puntualmentee dettagliatamente informati dal datore di lavoro committente sullecaratteristiche dei luoghi in cui sono chiamati ad operare, su tutti i rischiesistenti negli ambienti, ivi compresi quelli derivanti dai precedentigutilizzi degli ambienti di lavoro, e sulle misure di prevenzione eemergenza adottate in relazione alla propria attività.L'attività di cui al precedente periodo va realizzata in un tempo sufficienteL attività di cui al precedente periodo va realizzata in un tempo sufficientee adeguato all'effettivo completamento del trasferimento delleinformazioni e, comunque, non inferiore ad un giorno.
DPR n. 177/2011
Art. 3 – Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospettidi i i t fi tidi inquinamento o confinati
3. Durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti diinquinamento o confinati deve essere adottata ed efficacementeattuata una procedura di lavoro specificamente diretta a eliminare o,ove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri delle attività inp , p pambienti confinati, comprensiva della eventuale fase di soccorso edi coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio sanitarionazionale e dei Vigili del Fuoconazionale e dei Vigili del Fuoco.Tale procedura potrà corrispondere a una buona prassi, qualora validatadalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sullavoro ai sensi dell'articolo 2 comma 1 lettera v) del D Lgs 81/08lavoro ai sensi dell articolo 2, comma 1, lettera v), del D.Lgs 81/08.
DPR n. 177/2011
Art. 3 – Procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospettidi inquinamento o confinatidi inquinamento o confinati
4. Il mancato rispetto delle previsioni di cui al presente regolamentod t i il i d ll lifi i idetermina il venir meno della qualificazione necessaria per operare,direttamente o indirettamente, nel settore degli ambienti sospetti diinquinamento o confinati.
Rappresentante del datore di lavoro committente
Cosa deve fare?
• Comunicare costantemente con il personale presente all’interno
d ll fdello spazio confinato
• Rispondere a tutte le richieste dei lavoratori coinvolti, sia ordinarie,
sia urgenti e di emergenza
• Monitorare l’ambiente esterno
• In caso d’emergenza attivare e collaborare con i soccorritori interni
ed esternied esterni
Procedure di lavoro
• Durante tutte le fasi delle lavorazioni deve essere adottata ed
efficacemente att ata na procedura di lavoro specificatamenteefficacemente attuata una procedura di lavoro specificatamente
diretta ad eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi
propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva della
eventuale fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di
emergenza del Servizio sanitario nazionale e dei Vigili del Fuoco
I soggetti della sicurezzaI soggetti della sicurezza
Sicurezza: un lavoro di squadra!
/Il D. Lgs. n. 81/2008 stabilisce:
• i soggetti che devono occuparsi di salute e
isicurezza
• le responsabilità di ciascun soggetto
• l’istituzione del Servizio di Prevenzione e
Protezione
• l’obbligatorietà della riunione periodica
per la sicurezza
La sicurezza non è demandata al singolo, è un lavoro di squadra!è un lavoro di squadra!
L’organigramma della sicurezza
In qualsiasi organizzazione l’organigramma funzionale indica:
Datore di
In qualsiasi organizzazione, l organigramma funzionale indica:
• soggetti
RSPP
lavoro
Dirigente
Gestione antincendio eemergenze
• responsabilità
• relazioni gerarchiche
RLS
Dirigente
Medico competente
g
In altri termini definire un
Preposto
In altri termini, definire un
organigramma consente di
sapere chi fa e che cosa Committente
Lavoratore
sapere chi fa e che cosa.
Rappresentante del DDL
Committente
• In caso di affidamento dei lavori in regime di appalto, il
committente non può esimersi da responsabilità congiunte con
quelle dell’appaltatore!
• In particolare, il committente deve avere la competenza per
capire se le dotazioni strumentali e di protezione p p
dell’appaltatore siano idonee al tipo di attività richiesta!
La valutazione dei rischi
La valutazione dei rischi
In ogni spazio confinato, alcuni pericoli sono sempre da considerarsi e
sempre presenti, almeno in fase di valutazione dei rischi:
• livello di ossigeno, quando sotto il 19,5% o sopra il 23,5%g , q , p ,
• atmosfere esplosive, quando eccedono del 10% il campo di
infiammabilità e i limiti esplosività (inferiori) delle sostanze presentiinfiammabilità e i limiti esplosività (inferiori) delle sostanze presenti
• sostanze pericolose, quando eccedono i limiti di esposizione e i
dosaggi massimi permessi di esposizione per ogni lavoratore
La valutazione dei rischi
I pericoli presenti negli spazi confinati spesso non sono
adeguatamente considerati:
• la valutazione dei rischi tiene conto dei luoghi di lavoro
“tradizionali” in cui il lavoratore opera stabilmentetradizionali in cui il lavoratore opera stabilmente
• i lavoratori considerano i lavori in spazi confinati come una attività
solo occasionale
• la frequenza delle attività in spazi confinati è bassa
• spesso le attività in spazi confinati sono svolte da personale esterno
La valutazione dei rischi
Identificati i pericoli presenti e stimati i rischi, prima di
iniziare il lavoro occorre realizzare un sistema sicuro di lavoro
comprendente:
• addestramento del personale
• idonee procedure di soccorso
La riduzione dei rischi
Applicazione di misure per ridurre il più possibile laApplicazione di misure per ridurre il più possibile la
necessità di entrare nello spazio confinato, ad esempio:
• predisporre un perfetto isolamento dell’ambiente
• verificare dall’esterno l’atmosfera interna
• impiegare telecamere comandate a distanza
• utilizzare attrezzature manovrabili a distanza• utilizzare attrezzature manovrabili a distanza
Segnalare qualsiasi operazione mediante
idonea cartellonistica!
L’idoneità degli operatori
Qualora la valutazione dei rischi evidenzi
eccezionali vincoli in relazione alla configurazione
dello spazio confinato andranno verificate:
• idoneità dei lavoratori a tale ambienteidoneità dei lavoratori a tale ambiente
(considerando fattori come la claustrofobia)
• idoneità dei lavoratori ad indossare gli
autorespiratori
• note mediche sulla idoneità del lavoratore allo
svolgimento di attività in ambienti confinati
I principali rischi
Pericoli - Rischi relativi ambienti confinati / sospetti di inquinamento
• Rischio Chimico (incendi esplosioni ustioni chimiche corrosione diRischio Chimico (incendi, esplosioni, ustioni chimiche, corrosione di materiali o degrado di impianti, danni acuti o cronici alla salute)
• Rischio Fisico (rumore, vibrazioni, microclima, illuminazione, posture,Rischio Fisico (rumore, vibrazioni, microclima, illuminazione, posture, campi elettromagnetici, radiazioni ottiche artificiali)
• Rischi Infortunistici (cadute dall’alto, elettrocuzione, cadute di ( , ,materiali/seppellimento, schiacciamenti e/o traumi, incarceramento e/o intrappolamento, annegamento)
• Rischi Strutturali (difficoltà di accesso, dimensioni dell’ambiente, sviluppo in orizzontale o in verticale, difficoltà di spostamento all’interno dell’ambiente)
• Rischio Cognitivo – Organizzativo - Fisiologico
Brainstorming
Carenza diA iAmbiente
chiusoOssigeno Accessi
pocoagevoli
ScarsaCarenza di Ossigeno
illuminazione Scarsaventilazione
Ossigeno
Temperature sfavorevoli
Presenzasostanze
i hSostanze
infiammabiliRistretto
tossiche
Rischio chimico
I principali rischi associati alla presenza di agenti chimici aerodispersipericolosi (ad esempio gas vapori polveri) in ambienti confinati sonopericolosi (ad esempio, gas, vapori, polveri) in ambienti confinati sonoessenzialmente i seguenti:
rischio di asfissia (ovvero mancanza di ossigeno) a causa di:( g )permanenza prolungata e/o sovraffollamento, con scarso ricambio di aria;reazioni chimiche di ossidoriduzione di sostanze
principali cause di carenza di ossigeno• dove c’è una reazione tra rifiuti e l’ossigeno dell’atmosfera• nelle stive delle navi, nei containers, nelle autobotti, e simili, come reazionedelle sostanze• all’interno di serbatoi di acciaio e recipienti (ossidazione)• nell’uso di agenti estinguenti in ambienti non aerati
i di lidi f i i li• in presenza di solidi sfusi o in granuli• ambienti o recipienti in aziende vitivinicole (fermentazione)
Rischio chimico
I principali rischi associati alla presenza di agenti chimici aerodispersipericolosi (ad esempio gas vapori polveri) in ambienti confinati sonopericolosi (ad esempio, gas, vapori, polveri) in ambienti confinati sonoessenzialmente i seguenti:
rischio di asfissia (ovvero mancanza di ossigeno) a causa di:( g )permanenza prolungata e/o sovraffollamento, con scarso ricambio di aria;reazioni chimiche di ossidoriduzione di sostanze
principali cause di carenza di ossigeno• dove c’è una reazione tra rifiuti e l’ossigeno dell’atmosfera• nelle stive delle navi, nei containers, nelle autobotti, e simili, come reazionedelle sostanze• all’interno di serbatoi di acciaio e recipienti (ossidazione)• nell’uso di agenti estinguenti in ambienti non aerati
i di lidi f i i li• in presenza di solidi sfusi o in granuli• ambienti o recipienti in aziende vitivinicole (fermentazione)
La respirazione
La respirazione è il processo fisiologico che consiste nell’assunzione
di ossigeno dall’aria e nella eliminazione di anidride carbonica.
Come è composta l’aria?
La respirazione
Il fabbisogno di aria varia a seconda del soggetto e
dell’attività svolta.
Per uomo adulto di media corporatura sono
necessari:necessari:
• a riposo: 9 litri di aria al minuto
• per un lavoro leggero: 30 litri di aria al minuto
• per un lavoro medio: 60 litri di aria al minutope u a o o ed o 60 t d a a a uto
• per un lavoro pesante: 130 litri di aria al minuto
La concentrazione di ossigeno
Se la concentrazione di ossigeno
diminuisce il nostro organismo
subisce degli effetti più o meno
gravi. g a
Conoscere i sintomi dellaConoscere i sintomi della
carenza di ossigeno permette di
evacuare in tempo lo spazioevacuare in tempo lo spazio
confinato!
La concentrazione di ossigeno
Contenuto in ossigeno(% di volume)
Sintomi e segni
19,5 %Livello minimo in cui è possibile operare senza autorespiratore
Primi sintomi di ipossia con17%
Primi sintomi di ipossia con accelerazione del polso e del respiro
14 ‐16 % Respiro e battito accelerati, scarsa
capacità di giudizio percezione ridottacapacità di giudizio, percezione ridotta
12 % Perdita di coscienza, cianosi
inferiore al 6 % Coma in 40 secondi, convulsioni,
morte
La respirazione
51
La respirazione
incidenti: “Imparare dagli errori” impiego dell’azoto.
Gli i id tiGli incidenti
Nel primo caso un addetto di cantina “introduce la testa nello sportello posto inferiormente ad un’autoclave vuota che aveva contenuto vino protetto da azoto. Rimane svenuto con il capoun autoclave vuota che aveva contenuto vino protetto da azoto. Rimane svenuto con il capo all’interno dell’autoclave. Tempestivamente soccorso (con respirazione bocca a bocca) riporta effetti reversibili”.
N l d “i ’ i d f ti l d l ll d di b t iNel secondo caso “in un’azienda farmaceutica, nel corso del collaudo di un nuovo serbatoio miscelatore viene immesso azoto gassoso, anziché aria, a causa di un errore di etichettatura della pipe-line. In un successivo intervento all’interno del serbatoio due addetti rimangono vittime della carenza di ossigeno. Uno dei due era entrato per soccorrere l’altro”.vittime della carenza di ossigeno. Uno dei due era entrato per soccorrere l altro .
Nel terzo caso “durante il collaudo con azoto di una tubazione in pressione, posta all’interno di un cunicolo, l’addetto entra per verificare la presenza di una perdita udibile, ma muore a
d ll’ t f tt i t ”causa dell’atmosfera sotto-ossigenata”.
Il quarto caso è relativo all’ingresso di un lavoratore in una “cisterna utilizzata per il trasporto di prepolimeri in granuli in atmosfera satura di N2 presente come antiossidante. Evento d p epo e g a u a os e a sa u a d 2 p ese e co e a oss da e e omortale”.
Nel quinto caso “un operaio, entrato all’interno di un serbatoio che era stato lavato con t i l di i D i h lazoto, sviene per la carenza di ossigeno. Due compagni che lo soccorrono senza
Apparecchio di Protezione delle Vie Respiratorie muoiono nell’inutile tentativo di salvarlo”.
incidenti: “Imparare dagli errori” impiego dell’azoto.
Gli incidenti
Il sesto caso riguarda due lavoratori che per consumare il pasto al riparo dal freddo “siIl sesto caso riguarda due lavoratori che per consumare il pasto al riparo dal freddo si introducono in un box per la conservazione delle mele in atmosfera modificata con azoto. Muoiono entrambi per asfissia”.
Infine un settimo caso: “in una cantina, svuotata un’autoclave con flusso d’azoto, dopo aver lasciato passare un certo tempo ritenuto sufficiente per l’allontanamento dell’azoto residuo, un lavoratore si introduce attraverso l’apertura, posta a ca. 1,5 m da terra, per un’operazione di controllo/manutenzione Dopo qualche istante si adagia privo di sensi sul fondocontrollo/manutenzione. Dopo qualche istante, si adagia privo di sensi sul fondo dell’autoclave. Un collega si introduce per soccorrerlo ma rinuncia immediatamente sentendo difficoltà di respiro. Un terzo lavoratore entra, riesce a tirare fuori il collega ma subito dopo sviene all’interno dell’autoclave. Altri soccorritori non riescono ad estrarlo. Si decide quindi di immettere aria compressa vicino al volto dell’infortunato. Quando arriva il soccorso medico viene applicata la maschera ad ossigeno al lavoratore. Successivamente con l’intervento dei VV. F. la persona viene estratta dall’autoclave. I tre infortunati subiscono danni reversibili”.
AZOTO
La sostanza L’azoto (N2) è un “gas incolore, inodore, non infiammabile, non reattivo, non tossico. È di gran lunga il gas che provoca più infortuni per asfissia, non essendo né percepito il pericolo né avvertita la presenza La maggior parte dei casi di incidente riportati da EIGA-Assogastecniciavvertita la presenza. La maggior parte dei casi di incidente riportati da EIGA Assogastecnici riguardano questo gas (14 su 22 casi totali)”.In particolare l’azoto, contenuto nell’atmosfera al 78%, è pesante all’incirca come l’aria e “di conseguenza non tende né a stratificarsi verso il basso né a sfuggire verso l’alto; se è freddo i ll’ f i i l i b ”rispetto all’atmosfera ovviamente si accumula in basso”.
Inoltre un litro di azoto liquido, “in condizioni normali di temperatura e pressione, sviluppa 680 litri di gas. Questo comporta che in un ambiente di 10 m3 la concentrazione di O2 si riduce al 15%”.15% .
L’azoto viene utilizzato come “liquido criogenico nell’industria alimentare, chimica, metallurgica”. È usato come “gas inerte per equilibrare la pressione di altri gas sciolti in liquidi contenuti in autoclave, come gas inerte di copertura di liquidi per impedirne l’ossidazione atmosferica, come conservante nel confezionamento di alimenti percome conservante nel confezionamento di alimenti per evitare l’ossidazione. Utilizzato anche come gas di lavaggio di reattori, silos, autoclavi per vino, ecc…”.
AZOTO
L'azoto è il quinto elemento più abbondante nell'universo, il 19º sulla crosta terrestre (di cui costituisce lo 0 03%) il primo elemento per abbondanza nell'aria (di cui costituisce il 78 09%)costituisce lo 0,03%), il primo elemento per abbondanza nell aria (di cui costituisce il 78,09%), ed è il quarto elemento più abbondante del corpo umano (di cui costituisce il 3%).
Tra gli effetti del gas, ci siano: “stato d’incoscienza, debolezza e senso di soffocamento”.Punto di ebollizione: -195,8 °CPunto di fusione: -210 °C
Rischio chimico
rischio di avvelenamento per inalazione o per contatto epidermico, ad esempio a causa di:esempio a causa di:
•gas, fumi o vapori velenosi normalmente presenti (ad esempio, residui in recipienti di stoccaggio o trasporto di gas);p gg p g );
•gas, fumi o vapori velenosi che possono penetrare da ambienti circostanti (ad esempio, rilascio di monossido di carbonio), in relazione all’evaporazione di p ) pliquidi o sublimazione;
•solidi normalmente presenti (ad esempio, serbatoi e recipienti);
•gas, fumi o vapori velenosi che possono improvvisamente riempire gli spazi, o rilasciarvi gas, quando agitati o spostati (ad esempio: acido solforico, acido
i i lf lid )muriatico, zolfo solido).
L'argon non è tossico per l'organismo. Tuttavia concentrazioni molto elevate di questo gas danno luogo a una sintomatologia asfittica, poiché non soddisfa la richiesta di ossigeno della respirazione. Aluogo a una sintomatologia asfittica, poiché non soddisfa la richiesta di ossigeno della respirazione. A causa del peso specifico dell'argon – che viene usato anche per estinguere incendi con il suo effetto "asfissiante" – questo gas tende a ristagnare negli ambienti, perciò lo stoccaggio di grandi quantità di argon è pericoloso in locali piccoli e chiusi, nel caso di eventuali perdite.
Rischio chimico
Si possono trovare:
• nelle fogne, nelle bocche di accesso, nei pozzi di connessione alla rete, negli accessi ai g serbatoi e nei recipienti con connessioni alle tubazioni
• nelle combustioni in difetto d’ossigeno (stufe catalitiche, bracieri)
• negli ambienti confinati dove si effettuano processi di saldaturag p
• negli scavi e nei fossi contenenti terreno contaminato, come scarichi di rifiuti
• negli ambienti confinati in cui possono insinuarsi fumi tossici da ambienti adiacenti
li idi lidi h il i i i• liquidi e solidi che possono rilasciare gas tossici
• quando si impiegano liquidi e solidi che emettono gas tossici con ariai d’o vapori d’acqua
Rischio chimico
Analizzatori d’aria
Rischio chimico
Rischio chimico
Rischio chimico
Rischio chimico
Rischio chimico
rischio di incendio e esplosione, che si possono verificare in relazione alla presenza di:presenza di:• gas e vapori infiammabili (ad esempio: metano, acetilene, propano/butano, xilolo, benzene);• liquidi infiammabili (ad esempio, benzine e solventi idrocarburici);q ( p , );• polveri disperse nell’aria in alta concentrazione (ad esempio: farine nei silos, nerofumo, segatura);• eccesso di ossigeno o di ossidanti in genere (ad esempio: violenta g g ( possidazione di sostanze grasse/oleose, nitrato di ammonio con paglia o trucioli di legno);• macerazione e/o decomposizione di sostanze organiche con autoriscaldamento della massa, fino a raggiungere la propria temperatura di autoaccensione.
Pittogramma di pericolo Simbolo e denominazione
Sostanze chimiche: pittogrammi di pericolog p
(regolamento CE 1272/2008) (direttiva 67/548/CEE, superata)
TOSSICI ‐MOLTO TOSSICIPossono essere letali oppure provocare lesioni acute o
croniche, in caso di inalazione, ingestione, i assorbimento cutaneo in piccole o piccolissime
quantità
IRRITANTEPur non essendo corrosivi, possono produrre al
contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose una reazione infiammatoria
CORROSIVOCORROSIVOPossono esercitare nel contatto con tessuti vivi
un’azione distruttiva
NOCIVOPossono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche, in caso di inalazione o assorbimento cutaneo
Incendio
Un po’ di teoria
U i di è i hi i diUn incendio è una reazione chimica di
ossidazione in cui il materiale
combustibile, opportunamente
miscelato con il comburente (ossigeno),
a causa di un innesco (fonte di calore),
brucia sviluppando fiamme, calore,
fumo e gas di combustione.
Triangolo del fuoco
I tre elementi costitutivi della
reazione di combustione sono:
• combustibile
• comburente• comburente
• innesco
Essi costituiscono il cosiddetto “triangolo del fuoco”.Essi costituiscono il cosiddetto triangolo del fuoco .
Perché si sviluppi un incendio, i tre elementi devono essere presenti
contemporaneamentecontemporaneamente.
Combustione
La combustione è una reazione esotermica (che sviluppa calore)
che comporta l’ossidazione di un combustibile da parte di un
comburente.
Combustibile
Il combustibile è una sostanza che può essere ossidata nel processo
di combustione.
I combustibili si suddividono in:
solidi liquidi
gassosi metalli
Innesco
L’innesco è l’energia minima che occorre fornire al combustibile per
avere e mantenere la combustione.
Comburente
Il comburente è una sostanza che agisce come agente ossidante di un
combustibile in una reazione di combustione.
Il comburente più comune è l’ossigeno, ma anche altre sostanze
possono comportarsi come tale:possono comportarsi come tale:
• fluoro
• ozono
• nitriti
• nitrati
Rischio incendio o esplosione
All’interno di uno spazio confinato posso
ti t hessere presenti sostanze che, se
innescate, danno origine ad incendi o
esplosioni.
Gas tossici
La principale causa di morte in caso di incendio è, oltre al calore, lo
sviluppo di sostanze gassose tossiche per l’uomo, quali il monossido di
b i id l id i id i icarbonio, acido cloridrico, acido nitrico, ecc.
Ilmonossido di carbonio si forma quando la combustione avviene inIl monossido di carbonio si forma quando la combustione avviene in
ambienti carenti di ossigeno; è un gas molto pericoloso poiché non
irrita, è incolore ed inodore e provoca la morte del soggetto esposto p gg p
senza che questi se ne accorga.
Ecco perché nei locali chiusi è vietato utilizzare bracieri e stufe prive di
camino oppure tenere il motore di un’automobile acceso!
Campo d’infiammabilità
Temperatura di infiammabilità
Campo di infiammabilità
Limiti di infiammabilità
Analizzatori di esplosività
Rischio chimico
Come evidenziato alcune delle condizioni suddette possono già esistere inCome evidenziato, alcune delle condizioni suddette possono già esistere inorigine negli ambienti confinati, mentre altre possono sopraggiungere durantel’esecuzione dei lavori, per varie ragioni:• particolari operazioni eseguite (ad esempio, esecuzione di saldature);p p g ( p , );• materiali o sostanze introdotte (ad esempio: utilizzo di colle, solventi, prodottiper la pulizia);• particolari attrezzature di lavoro impiegate (ad esempio, macchine elettrichep p g ( pche producono inneschi);• inefficienza dell’isolamento dell’ambiente confinato rispetto ad altri ambientipericolosi (ad esempio, perdite da tubazioni presenti negli ambienti confinati onegli spazi limitrofi).
Vale infine la pena evidenziare che nella valutazione dei rischi occorreid h i d i bi fi bb ifi iconsiderare che, in un medesimo ambiente confinato, potrebbe verificarsi una
combinazione di rischi, con effetti concomitanti, sequenziali o indipendenti.
Rischi fisici
Questo fattore è riconducibile alla presenza durante le attività lavorative diQuesto fattore è riconducibile alla presenza, durante le attività lavorative, di agenti fisici in grado di determinare condizioni di stress tali da peggiorare le condizioni di lavoro. Tali agenti possono essere così classificati:• rumore• vibrazioni• microclima• illuminazione• posture• campi elettromagnetici• radiazioni ottiche artificiali
Rischi fisici
Microclima: Collasso da caloreMicroclima: Collasso da calore
Avviene per l’eccesso di sudorazione e quindi ingente perdita di liquidicorporei.pLa persona avverte un forte senso di sete, debolezza e nausea.Se l’operatore non cambia microclima e si disseta entra in stato di shock,sentendosi disorientato.Il perdurare della situazione può comportare la perdita di conoscenza,complicando le operazione di estrazione dallo spazio confinato.
Rischi fisici
Rischi fisici
Asfissia
L’asfissia è la condizione nella quale l’assenza o la scarsità di ossigenoL asfissia è la condizione nella quale l assenza o la scarsità di ossigeno
impedisce una respirazione normale.
l h f è l lIl rischio da asfissia è particolarmente elevato:
• in presenza di una reazione tra rifiuti e ossigeno atmosferico
• nelle stive delle navi
• nei container
• nelle autobotti
• all’interno di serbatoi di acciaio e recipienti (ossidazione)all interno di serbatoi di acciaio e recipienti (ossidazione)
• ambienti o recipienti in aziende vitivinicole (fermentazione)
Collasso da calore
• Il collasso da calore avviene per l’eccesso di sudorazione con
conseguente ingente perdita di liquidi corporei
• La persona avverte un forte senso di sete, debolezza e nausea
• Se l’operatore non cambia microclima e non si disseta entra in
stato di shock, sentendosi disorientato
• Il perdurare della situazione può comportare la perdita di
conoscenza, complicando le operazioni di recupero da parte dei
soccorritori
Colpo di calore
• È analogo al collasso da calore, ma avviene in ambiente con
elevata umidità
• La sudorazione non riesce a dissipare il calore
dell’operatore, con eccessivo aumento della temperaturadell operatore, con eccessivo aumento della temperatura
corporea
A h i l l di i ò• Anche in questo caso, oltre al disorientamento può
sopraggiungere la perdita di conoscenza,
complicando le operazioni di recupero da
parte dei soccorritori
Elettrocuzione
• L’elettrocuzione, oltre a gravi ustioni,
può provocare l’arresto cardiaco
• In questo caso, all’interno di uno
spazio confinato, il tempo necessario
al soccorso e potrebbe
essere eccessivo!essere eccessivo!
Le atmosfere pericolose
Le atmosfere pericolose per la presenza di sostanze tossiche sono p p p
presenti:
• nelle fognaturenelle fognature
• nelle bocche di accesso ai serbatoi
• nei pozzi di connessione alla rete• nei pozzi di connessione alla rete
• nelle combustioni in difetto d’ossigeno (stufe catalitiche, bracieri)
li bi ti fi ti d i ff tt i di ld t• negli ambienti confinati dove si effettuano processi di saldatura
• negli ambienti confinati in cui possono insinuarsi fumi tossici da
ambienti adiacentiambienti adiacenti
• in presenza di liquidi e solidi che possono rilasciare gas tossici
Rischi infortunistici
Questo fattore è riconducibile alla presenza durante le attività lavorative diQuesto fattore è riconducibile alla presenza, durante le attività lavorative, di pericoli oggettivi che, se non adeguatamente valutati e prevenuti con idonee misure di sicurezza, possono provocare lesioni e/o infortuni ai lavoratori. Tra i principali rischi infortunistici, possiamo ricordare:p p , p
• cadute dall’alto• elettrocuzione• cadute di materiali/seppellimento• schiacciamenti e/o traumi• incarceramento e/o intrappolamento• utilizzo di attrezzature non sicure o non adeguate al lavoro da svolgere• annegamento
Rischi infortunistici
Questo fattore è riconducibile alla presenza durante le attività lavorative diQuesto fattore è riconducibile alla presenza, durante le attività lavorative, di pericoli oggettivi che, se non adeguatamente valutati e prevenuti con idonee misure di sicurezza, possono provocare lesioni e/o infortuni ai lavoratori. Tra i principali rischi infortunistici, possiamo ricordare:p p , p
• cadute dall’alto• elettrocuzione• cadute di materiali/seppellimento• schiacciamenti e/o traumi• incarceramento e/o intrappolamento• utilizzo di attrezzature non sicure o non adeguate al lavoro da svolgere• annegamento
Rischi strutturali
Questo fattore è riconducibile alla caratteristiche fisiche e strutturali dell’ambiente confinato nel quale si deve operare:dell ambiente confinato nel quale si deve operare:
• difficoltà di accesso• dimensioni dell’ambiente• sviluppo in orizzontale o in verticale• difficoltà di spostamento all’interno dell’ambiente etc.
passo d’uomo
D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547:
TITOLO - VI Impianti ed apparecchi vari C I Di i i i di tt lCapo I - Disposizioni di carattere generale
Art. 235 - Aperture di entrata nei recipienti - Le tubazioni, le canalizzazioni e i recipienti quali vasche serbatoi e simili in cui debbano entrare lavoratori perrecipienti, quali vasche, serbatoi e simili, in cui debbano entrare lavoratori per operazioni di controllo, riparazione, manutenzione o per altri motivi dipendenti dall'esercizio dell'impianto o dell'apparecchio, devono essere provvisti di aperture di accesso aventi dimensioni non inferiori a cm 30 per 40 o diametroaperture di accesso aventi dimensioni non inferiori a cm. 30 per 40 o diametro non inferiore a cm. 40..
passo d’uomo
D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547:
TITOLO - VI Impianti ed apparecchi vari C I Di i i i di tt lCapo I - Disposizioni di carattere generale
Art. 235 - Aperture di entrata nei recipienti - Le tubazioni, le canalizzazioni e i recipienti quali vasche serbatoi e simili in cui debbano entrare lavoratori perrecipienti, quali vasche, serbatoi e simili, in cui debbano entrare lavoratori per operazioni di controllo, riparazione, manutenzione o per altri motivi dipendenti dall'esercizio dell'impianto o dell'apparecchio, devono essere provvisti di aperture di accesso aventi dimensioni non inferiori a cm 30 per 40 o diametroaperture di accesso aventi dimensioni non inferiori a cm. 30 per 40 o diametro non inferiore a cm. 40..
passo d’uomo
Esistono alcune norme tecniche che si occupano di definire le misure antropometriche medie del corpo umano: UNI EN 547-1:1998 “Misure del corpo umano - Principi per la determinazione delle dimensioni richieste per le aperture per l’accesso di tutto il corpo nel macchinario”, UNI EN 547-2:1998 “Misure del corpo umano - Principi per la determinazione delle dimensioni richieste per le aperture per l’accesso” UNI EN 547 - 3:1998 “Misure del corpo umano – Dati antropometrici”, UNI ISO EN 7250:2000 “Misurazioni di base del corpo umano per la progettazione tecnologica”, UNI ISO EN 15537:2005 “Principi per la selezione e l’utilizzo di soggetti di prova per la verifica degli aspetti antropometrici dei prodotti industriali e della loro progettazione”, UNI ISO EN 15535:2007 “Requisiti generali per la creazione di banche di dati antropometrici”dati antropometrici .
Le misure in esse riportate, pur non essendo riferite specificatamente agli ambienti confinati, sono utili riferimenti per ledimensioni medie del corpo umano da utilizzare per valutare la reale condizione degli accessi presenti nei luoghi di lavoro, compresi i luoghi confinati. Utilizzando i riferimenti riportati, è possibile ricavare la cosiddetta “ellisse del corpo”, aventecompresi i luoghi confinati. Utilizzando i riferimenti riportati, è possibile ricavare la cosiddetta ellisse del corpo , avente come asse maggiore la larghezza delle spalle (60cm) e come asse minore la profondità del corpo (45cm): l’ingombro del corpo umano immobile può essere espresso attraverso tale ellisse. Se le dimensioni sono minori di quelle indicate significa che vi è, con ragionevole sicurezza, una reale difficoltà per l’accesso e di conseguenza una condizione di rischio anche tenuto conto delle difficoltà che si presentano in caso di un eventuale salvataggio.
Sempre all’interno di tali norme tecniche, si possono trovare ulteriori riferimenti alle dimensioni di accessodifferenziandole in base alla postura e al movimento del corpo:- passo d’uomo con necessità di effettuare movimenti rapidi: lunghezza 67 cm, con una larghezza di 50 cm;
apertura per l’entrata in postura inginocchiata a terra: larghezza 85 cm lunghezza 68 cm;- apertura per l entrata in postura inginocchiata a terra: larghezza 85 cm, lunghezza 68 cm;- apertura per movimento verticale in un condotto circolare usando una scala interna: larghezza del condotto 114 cm; spazio per il piede di 22 cm tra la scala e la parete; larghezza dell’apertura (perpendicolarmente ai pioli della scala) non tenendo conto delle necessità relative alla protezione contro le cadute, 92 cm; larghezza dell’apertura (nel senso dei pioli della scala) 78 cm;della scala) 78 cm;- apertura per un movimento orizzontale in avanti in postura eretta: altezza dell’apertura 204 cm; larghezza dell’apertura 78 cm;- apertura per un movimento laterale orizzontale in postura eretta per brevi tratti: altezza dell’apertura 204 cm, larghezza dell’apertura 54 cm.
Le cadute dall’alto
Le cadute dall’alto rappresentano una
delle maggiori cause di infortunio, spesso gg , p
mortale, e sono dovute alla mancata
osservazione delle regole e delle misureosservazione delle regole e delle misure
minime di protezione.
Faciloneria inutili acrobazie l’abitudineFaciloneria, inutili acrobazie, l abitudine
o meglio le cattive abitudini incidono sul
t t tt d i l t i!comportamento scorretto dei lavoratori!
Le cadute dall’alto
All’interno di uno spazio confinato deve essere scongiurato il rischio
di caduta dall’alto in quanto le operazioni di recupero di personaledi caduta dall alto, in quanto le operazioni di recupero di personale
traumatizzato sono molto difficoltose e richiedono un tempo che
potrebbe essere eccessivo!potrebbe essere eccessivo!
Rischio fisiologico individuale
Questo fattore è riconducibile alla presenza di fattori individuali che, in qualche modo potrebbero interferire con lo svolgimento di attività lavorativa inmodo, potrebbero interferire con lo svolgimento di attività lavorativa in ambienti confinati, come, ad esempio, una predisposizione a sindrome claustrofobica e/o ad attacchi di panico.
In questo caso, appare fondamentale l’attività del medico competente, che nella sua valutazione dell’idoneità lavorativa specifica deve tener conto delle specifiche problematiche legate agli ambienti confinati.p p g g
Rischio cognitivo o soggettivo
Questo fattore è riconducibile sostanzialmente a tre aspetti:•livello di esperienza e di capacità professionali dei lavoratori destinati adlivello di esperienza e di capacità professionali dei lavoratori destinati adoperare all’interno di un ambiente confinato. E’ evidente come lavoratorimeglio formati e addestrati, con un maggior bagaglio di esperienza e dicapacità professionali, siano meno esposti, a parità di attività lavorativa, ap p , p , p ,rischi d’infortunio;•livello di conoscenza e di consapevolezza dello specifico lavoro da svolgere.Prima di eseguire un qualsiasi lavoro in un ambiente confinato, i lavoratorig qincaricati devono ricevere tutte le necessarie informazioni tecniche eprocedurali: tipologia del sito, sostanze presenti o potenzialmente presenti,modalità di accesso e di evacuazione etc. Di conseguenza, deve esseresempre disponibile una completa e accurata “valutazione dei rischi specifici”,senza pericolose semplificazioni o sottostime;•sottovalutazione del rischio da parte dei lavoratori. Soprattutto nel caso di
i i à i i i i i è i i bil l i d i i hiattività ripetitive e routinarie, è inevitabile una certa sottovalutazione dei rischida parte dei lavoratori, con una diminuzione del livello di attenzione. Apparequindi consigliabile variare, per quanto possibile, la tipologia di attività cui sonod ti ti i l t i d d l’ i di i di i t f ti idestinati i lavoratori, prevedendo l’esecuzione di periodici momento formativi eaddestrativi, per “tenere alta l’attenzione”.
Rischio organizzativo
Questo fattore è riconducibile, sostanzialmente, a una mancata pianificazione e organizzazione dei lavori in ambienti confinati In altri termini i lavori ine organizzazione dei lavori in ambienti confinati. In altri termini, i lavori in ambienti confinati non possono mai essere improvvisati, ma devono vedere la partecipazione di vari soggetti aziendali, ognuno con un preciso compito e una precisa responsabilità:p p• valutazione dettagliata dei rischi• definizione della squadra di operai incaricata dei lavori• designazione del prepostog p p• verifica delle capacità professionali dei lavoratori• scelta delle attrezzature e dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)• pianificazione operativa di dettaglio delle attività• designazione del lavoratore che dovrà rimanere all’esterno a sorvegliare i lavori• pianificazione della procedura di emergenza per il soccorso e l’evacuazione di l i fdi un lavoratore infortunato etc.
Scopo dell’organizzazione, tra l’altro, è quello di prevedere, per quanto ibil i i i t i i l i d d ti dpossibile, ogni imprevisto e ogni pericolo, in modo da essere preparati ad
affrontarli, senza pericolose improvvisazioni.
Idoneità sanitaria