alpe_it_net

23
ALPE CASTELROTTO · SIUSI ALLO SCILIAR · ALPE DI SIUSI · FIè ALLO SCILIAR Inverno 2011/12 Alpe di Siusi Magazin www.alpedisiusi.info Piacere musicale Swing on Snow Sicurezza Angeli delle piste in azione Delizia Amata specialità dell’Alto Adige

description

Sicurezza Delizia swing on snow Castelrotto · siusi allo sCiliar · alpe di siusi · Fiè allo sCiliar www.alpedisiusi.info inverno 2011/12 angeli delle piste in azione amata specialità dell’alto adige

Transcript of alpe_it_net

Page 1: alpe_it_net

ALPECastelrotto · siusi allo sCiliar · alpe di siusi · Fiè allo sCiliar

inverno 2011/12

Alpe di Siusi Magazin

www.alpedisiusi.info

Piacere musicaleswing on snow

Sicurezzaangeli delle piste in azione

Deliziaamata specialità dell’alto adige

Page 2: alpe_it_net

inverno | ALPE 3

Magie invernali e natalizie, cultura e specia-lità culinarie: dallo sci allo snowboard, dalle

passeggiate con le ciaspole allo sci di fondo e non per ultimo fare parapendio invernale nelle Dolo-miti e pattinare al Laghetto di Fiè, lasciarsi sem-plicemente coccolare - all’Alpe di Siusi la fantasia non ha limiti. Tutto è possibile e dimenticherete ben presto la quotidianità… Nelle pagine seguenti troverete vari suggerimenti che vi porteranno a sognare un pò.

Anche questa edizione offre degli interessanti spunti per coloro che amano la cultura, la buona cucina e per gli sportivi che desiderano avere mag-giori informazioni riguardo ad usi e costumi dell’a-rea vacanze Alpe di Siusi. Il tema centrale è le-gato all’Alpe di Siusi WinterMusicFestival: Swing on Snow. A gennaio questo festival di musica ap-passiona grazie al suo mix di note alpine e musica popolare interpretata in chiave moderna. L’evento culinario del momento è sicuramente il piacere “a tutto tondo”, ovvero i canederli. Per gli sportivi vi è un’avvincente articolo con Arnold Karbon, il pa-dre di Denise Karbon, che ha dedicato la sua vita allo sci alpino e che si occupa dei talenti emer-genti di questa disciplina. In “Una giornata con Mi-chelle”, il maestro di sci Hubert Aichner ci parla della sua famosa allieva, ovvero Michelle Hunzi-

ker. E la sicurezza sulla pista è garantita dal servi-zio di soccorso sulle piste: “Primo soccorso sulla neve”, questo il titolo dell’articolo. E leggerete an-che di coraggiosi alpinisti che hanno scalato i Se-ven Summits. Tuffatevi inoltre nel mondo di Peter Senoner, fate con noi una visita virtuale nel paese di Castelrotto e scoprite tutto quello che c’è da sapere sugli ornamenti da portare assieme al co-stume tradizionale.

Non per ultimo, ALPE magazine vorrebbe an-che farvi da guida, nel corso della vostra vacanza all’Alpe di Siusi. Oltre a fornirvi informazioni im-portanti riguardo a servizi pubblici, Vi dirà quali sono i ristoranti, le osterie e i punti di ritrovo mi-gliori e le possibilità di shopping. Il magazine con-tiene inoltre un programma dettagliato delle nu-merose manifestazioni e degli eventi clou culturali e mondani. Perché non prendervi parte e godersi dei momenti piacevoli in compagnia?

Vi auguriamo un meraviglioso, indimenticabile soggiorno, fatto di momenti piacevoli e di riposo.

Eduard Tröbinger Scherlin, Presidenteper Alpe di Siusi Marketing e le Associazioni Turistiche di Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Alpe di Siusi e Fiè allo Sciliar.

Cari amici,

Editoriale & Sommario

inverno | ALPE 3

Pagina 4Swing on Snow Alpe di Siusi WinterMusicFestivalPagina 10Arnold Karbon e lo sciPagina 14In vetta: Conquistati i Seven SummitsPagina 16Una giornata con Michelle HunzikerPagina 20Il pronto intervento in azionePagina 25Gioielli per gli abiti tradizionaliPagina 28Castelrotto: un’opera d’artePagina 32Il mondo (artistico) di Peter SenonerPagina 34Una delizia a tutto tondoPagina 36Ricetta: Canederli di spinaciPagina 38Anteprima inverno ’11/12Pagina 40Anteprima estate ’12Pagina 42Visto & sentito

Foto

: Hel

mut

h Ri

er

Wer

bem

ittei

lung

Lavorare per il futuro.

L’Alto Adige deve una grossa parte del suo attuale successo all’impegno degli agricoltori. E il successo di oggi è il capitale del futuro. Raiffeisen si sente responsabile dell’ambiente in cui viviamo e intende sia preservare la tradizione che garantire il futuro.

www.raiffeisencastelrotto.it

Le nostre filiali:

CastelrottoTel. 0471 711 711 E-Mail: [email protected]

SiusiTel. 0471 711 700E-Mail: [email protected]

Alpe di SiusiTel. 0471 727 944 E-Mail: [email protected]

OltretorrenteTel. 0471 711 800 E-Mail: [email protected]

RoncadizzaTel. 0471 711 811 E-Mail: [email protected]

Page 3: alpe_it_net

4 ALPE | inverno inverno | ALPE 54 ALPE | inverno

concerti in 23 altrettanti, spettaco-lari contesti: dal 22 al 29 gennaio

2012, gli ospiti dell’Alpe di Siusi vivranno in prima persona un’esperienza musicale assolutamente originale: straordinarie band dell’area alpina tra-sformeranno il più vasto altipiano d’Europa in un enorme palco per concerti. 60 km di discese per gli appassionati di sci alpino, 80 km di tracciati dedi-cati ai fondisti e 30 km di passeggiate per le escur-sioni invernali, senza dimenticare le sette piste da slittino, per un totale di 18 km: è questo lo sce-nario di “Swing on snow”, a cui si devono aggiun-gere il King Laurin Snowpark, con i due impianti per la misurazione della velocità (speed trap) e i quattro con rilevamento cronometrico (self timer), gli svariati fun park per i più piccoli e le romanti-che gite in carrozza. I concerti, a ingresso gratu-ito, hanno luogo ogni mattina direttamente sulle piste, a mezzogiorno presso i rifugi, mentre le esi-bizioni “after hour” si svolgono nei paesi che sor-gono ai piedi del leggendario Sciliar. Per la settima edizione di Swing on Snow – WinterMusicFestival sono attese oltre 4000 persone.

“Swing on Snow“ è nato all’inizio del nuovo mil-lennio per volere dei gestori degli impianti di risa-lita dell’Alpe di Siusi. La musica è ormai diventata un elemento immancabile anche sulle piste, seb

bene spesso non si vada al di là di una festosa at-mosfera a base di brindisi. Il giornalista altoatesino e curatore dell’evento Hartwig Mumelter ha così deciso di elaborare un programma improntato alla qualità, che si distinguesse dalla consueta offerta musicale. Il nome del progetto “Swing on Snow” è piaciuto così tanto da divenire il titolo del festival, sebbene la componente dello swing non sia in re-altà così incisiva: il programma rispecchia in primo luogo la scena musicale folkloristica dell’area al-pina nella sua forma più pura e sperimentale. Pro-tagonista è la musica che nasce dal popolo, dun-que, ispirandosi alla tradizione, e che talvolta può risultare alquanto inconsueta ma, del resto, alzi la mano chi è abituato alle sonorità di un “Hanottere” svizzero (un particolare modello di cetra). Altret-tanto insolito, per i musicisti che si esibiscono ogni mattina sulle piste, è suonare con i sassofoni con-gelati: quando il tempo lo permette, anche i con-certi in programma nei rifugi si svolgono all’aperto e, considerando i 300 giorni di sole del clima altoa-tesino, non si tratta certo di una remota evenienza. Verso sera, nei paesi di Castelrotto, Siusi allo

»

»

Alpe di Siusi WinterMusicFestivalancora una volta le più incredibili band della scena alpino animeranno le piste dell’alpe di siusi e i paesi di Castelrotto, siusi e Fiè allo sciliar.

Swing on Snow Musica popolare di taglio sperimentale

Testo: André Bechtold Foto: Helmuth Rier, André Bechtold, Andrea Zecchini

Page 4: alpe_it_net

InfoboxInformazioni dettagliate relative a band, appunta-menti e luoghi delle manifestazioni sono consultabili su www.swingonsnow.com.

Coloro che si sono persi lo “Swing on Snow 2012” pos-sono ascoltare le band e i loro brani sull’omonimo CD, nonché segnare sul calenda-rio le date dell’“Alpe di Siusi InvernoMusicFestival Swing on Snow 2013”, in pro-gramma da domenica 20 a domenica 27 gennaio 2013.

E per i più sbadati, basta ricordare che “Swing on Snow” si svolge ogni anno durante l’ultima settimana di gennaio.

6 ALPE | inverno inverno | ALPE 7

Sciliar e Fiè allo Sciliar, ci si sposta in direzione di uno stile più consueto e intimo e lo “Swing on Snow” si avvicina alla musica popolare di taglio tra-dizionale.

L’evento è tanto ricco quanto sorprendente e c’è un elemento che accomuna i musicisti provenienti da Germania, Austria, Italia, Svizzera, Francia, Inghilterra e Slovenia: la loro interpretazione della musica popolare, in chiave contemporanea, rispecchia la cultura musicale dell’area alpina in tutta la sua genuinità e l’edizione 2012 del festival ha in serbo interessanti sorprese per gli spettatori e ascoltatori appassionati del genere.

La manifestazione verrà inaugurata domenica 22 gennaio 2012, presso la stazione a monte della cabinovia Alpe di Siusi, con il gruppo austriaco “Stelzhamma”, un nome scelto in omaggio al poe ta dell’Alta Austria Franz Stelzhammer: la band si pro-pone come una pungente combinazione di esube-ranza, scherzosa verve e influenze musicali mo-derne. Il quartetto che ruota intorno a Karlheinz “Charly” Schmid, strizzando l’occhio all’ironia e alla

leggerezza dello swing, si esibirà in tutto il suo fa-scino e la sua freschezza nei concerti del mattino sino a giovedì. Da venerdì 27 gennaio 2012, sino alla domenica successiva, sarà invece la volta della brass band di casa “Bifunk”: quando lo spassoso complesso jazz fa la sua entrata in scena, è impos-sibile restare fermi e, nel giro di poco, un folto pub-blico di sciatori si raccoglie intorno all’ensemble, ballando a ritmo di swing. Giorgio Beberi ha cre-ato intorno a lui un gruppo di straordinario talento, capace di giocare e divertirsi, la cui polonaise sulla neve è ormai leggenda.

L’Hotel Icaro aprirà la serie dei concerti di metà giornata domenica 22 gennaio 2012 ospitando, a partire dalle ore 13, il sestetto “Crossfiedler”: se sen-tite parlare di canederli con il piri piri, niente paura, è solo il modo migliore per descrivere la trasversa-lità musicale della band che, a ritmo di samba, com-bina musica popolare tradizionale e fiddle tune ir-landesi, passando per Nuova Delhi. Icaro avrebbe senza dubbio progettato il suo volo con maggiore attenzione, se solo avesse potuto lasciarsi conqui-stare da quest’affascinante magia dei sensi.

Nel centro di Castelrotto, il cuore storico della ce-lebre località, Kraus Fodor von Sala, rampollo della nobile famiglia di proprietari terrieri di origine un-gherese, ha immortalato il proprio nome con l’im-ponente residenza “Krausegg”: da qui, dopo po-chi passi lungo il Viale Kofel, si raggiunge l’ex sede del tribunale, oggi Hotel “Alla Torre” che, lunedì 23 gennaio 2012, farà da scenario all’esibizione del gruppo “Crossfiedler”: a fare gli onori di casa, alle 21, vi saranno i giovani gestori dell’antico edificio, Günther e Gabi.

Il termine “Spafulda” è utilizzato per definire un personaggio insolito, un amabile mattacchione o un individuo che brandisce la sua torcia: un per-sonaggio simile e altrettanto curioso era il Saltner (il custode dei boschi e del bestiame) dell’Alpe di Siusi, le cui funzioni, ovvero quello che doveva fare e soprattutto ciò che non poteva fare, furono messe nero su bianco già nel XVI secolo. Tra i vari obblighi vi era anche quello di mantenersi a de-bita distanza dalle donne, in modo particolare da domestiche e zitelle. Il “Saltner” dei giorni nostri, lunedì 23 gennaio, darà il benvenuto nel suo ri-

fugio al quartetto austriaco “Spafulda” e chissà, forse qualche “Saltner” del passato deciderà di strisciare fuori dal suo nascondiglio sotto il Sasso Piatto per lasciarsi sorprendere da Bernadette e Lucia Froihofer che, insieme al fratello Gabriel e al talentuoso Daniel Fuchsberger, si esibiscono con passione, originalità ed esuberanza.

Se gli antichi “Saltner” dovessero mai decidere di allontanarsi dalla loro amata Alpe di Siusi, sarebbe per assistere al concerto degli “Spafulda” di mar-tedì 24 gennaio alle ore 21, presso il Vinebar Rubin di Castelrotto. La proprietaria del locale, Sandra Schgaguler offrirà un vino speciale e il paese, per una sera, sarà alla mercé del gruppo.

Ma non finisce qui: la band “Hotel Palindrone”, con Albin Paulus, uno dei massimi virtuosi dello scac-ciapensieri a livello mondiale, si esibirà presso l’Alpenhotel Panorama e l’Hotel Heubad. Il gruppo austriaco “Federspiel”, invece, darà un saggio della sua arte d’influenza ungherese al “Tirler”, suonando anche all’atto di chiusura del festival presso la baita Sanon. La straordinaria Christine »

Arena perfetta

Page 5: alpe_it_net

IDEA-ESCURSIONE IN ALTO ADIGE! Un mondo fantastico dell’arte scultorea in Val Gardena!

Vieni e visita anche tu il più grandeMercatino Natalizio INDOOR delle Dolomiti!

dolfi.com

APERTO

TUTTO L’ANNO

Bolzano

A22-USCITAChiusa/Val Gardena

Ortisei

Castelrotto

A22DOMENICAsu richiesta

LU-SA 800 - 1200

1400 - 1800

> ORARI DI APERTURA:

I-39046 Ortisei (BZ)Roncadizza - Ortisei/CastelrottoTel. +39 0471 796239info@dolfi .com · www.dolfi .com

NEW!DOLFILAND

SHOP LOUNGEFACTORY-OUTLET

MUSEUM

Lauterburg, della formazione svizzera “Doppel-bock”, oltre a cantare al Romatik Hotel Turm terrà un concerto al rifugio Molignon, ospite del gestore Alfio, mentre dietro al bancone, la moglie Meggi servirà una bevanda a sorpresa. Il gruppo gipsy “Langa”, dalla Slovenia, si esi-birà invece nell’incantevole scenario del rifugio Zallinger, nel cuore dell’Alpe di Siusi. Giovedì 26 gennaio, alle ore 21, si passerà direttamente dalle piste all’Après Ski Santner’s, presso la sta-zione a valle della cabinovia Alpe di Siusi, dove Hermann Trocker e il suo team mixeranno un cocktail davvero speciale in occasione dell’ap-passionante concerto dei “Langa”. Al rifugio Williams, la fisarmonicista francese Miranda Cortes e la britannica Marianne Wade, con il loro focoso temperamento, faranno vibrare il “Col de Carlot”.

Da non perdere la serata di domenica 22 gen-naio 2012, all’Hotel Genziana di Siusi allo Sciliar: “Swing on Snow 2012” propone la mu-sica folk progressiva della cult band tirolese “Opas Diandl”.

Il gran finale di domenica 28 gennaio ha in serbo l’esibizione degli “Aluna”, che si cimenteranno in un interessante duetto con l’autore germa-nico di best-seller Veit Heinichen nelle mae-stose sale di Castel Prösels, con uno sguardo all’Alto Adige, dando voce, tra gli altri, a Oswald von Wolkenstein.

Post Scriptum: coloro che da Siusi saliranno a Compaccio in cabinovia, potranno ammirare, immerse nel bosco ai piedi di Cima Santner, le rovine di un castello. Si tratta di Hauenstein/Castelvecchio, in cui oltre 500 anni fa, Oswald Von Wolkenstein compose alcune delle più rino-mate canzoni in lingua tedesca. Il celebre autore non apprezzava particolarmente la neve, come si evince dai suoi versi: “La tristezza abbandona il mio cuore, perché finalmente la neve si scio-glie e scende giù dall’Alpe di Siusi e dal Flack”. Chissà con quali idee musicali avrebbe potuto animare il festival, forse: “La tristezza abban-dona il mio cuore, perché finalmente posso di nuovo sciare sull’Alpe di Siusi”. E probabilmente anche lui, insieme a “Saltner”, streghe e fate, a Re Laurino e al mondo incantato celato tra Sas-solungo, Sassopiatto e Sciliar, tenderà l’orec-chio per ascoltare qualche concerto. «

Metallo e legno

8 ALPE | inverno

Page 6: alpe_it_net

Arnold Karbon e lo sciarnold Karbon ha fatto del suo passatempo preferito una professione. il padre della campionessa di sci, denise Karbon, oltre ad essere un appassionato sciatore, è anche l’allenatore delle ambiziose giovani leve dell’altipiano dello sciliar.

Nemmeno il tempo è riuscito a scal-fire la passione per lo sci di Arnold Karbon, che trascorre gran parte dell’anno sulle piste: “Lo sci è sem-

pre nei miei pensieri, 365 giorni all’anno. Quando una stagione invernale volge al termine, sto già pianificando le tabelle degli allenamenti per quella successiva. Amo il mio lavoro.”

Atletico, corti capelli grigi, Arnold Karbon non di-mostra affatto i suoi 59 anni, soprattutto quando, sci ai piedi, lo si vede sulle piste insieme ai suoi at-leti: si potrebbe pensare che sia uno di loro. Lo sci e Arnold Karbon formano un tutt’uno, si apparten-gono vicendevolmente. Pochi, alla sua età, hanno saputo affrontare con altrettanto successo la tran-sizione dai lunghi sci alpini a quelli sciancrati. “Li ho provati e ho scoperto che sembrano fatti appo-sta per me.” Lo stesso si può dire della talentuosa figlia Denise, che ha preso subito confidenza con gli sci corti, benché più piccoli e leggeri, adattan-dosi in tempi brevi a uno stile tutto nuovo. “È stata una delle prime a prender parte alle gare con gli sci carving”, racconta orgoglioso Arnold, nella duplice veste di padre e allenatore dell’atleta di successo.

Come ogni abitante di Castelrotto che si rispetti, Arnold Karbon ha infilato gli sci ai piedi sin da pic-colo, sfruttando l’allora skilift del paese. A sei anni s’iscrisse al corso di sci dello Sport Club, parteci-pando anche ad alcune gare. Da allora, la passione per questo sport non l’ha più abbandonato. Dopo un apprendistato in un negozio di articoli spor-tivi di Bolzano, Arnold ha assolto il servizio mili-

tare presso il Gruppo sportivo Carabinieri, dove ha militato per nove anni, prendendo parte a sva-riate competizioni e conquistando per due volte la Coppa Italia: era l’epoca di Gustav Thöni, Helmuth Schmalzl e Erwin Stricker, senza dubbio gli anni di maggior successo per i colori azzurri.

Verso la fine degli anni ’70, Arnold Karbon iniziò ad allenare i bambini di Castelrotto e, da allora, sono diversi i giovani che sono entrati a far parte della rosa regionale o che sono stati addirittura selezio-nati per la Coppa del Mondo. Gli atleti di maggior successo dell’Altipiano dello Sciliar e l’orgoglio di Castelrotto sono attualmente la figlia e il nipote di Arnold, Denise Karbon e Peter Fill. A proposito dei successi della figlia, il padre afferma: “Mi hanno sempre impressionato la sua dedizione e la forza di volontà per cercare di tornare ad alti livelli in Coppa del Mondo dopo gli infortuni ed è sempre riuscita a riposizionarsi ai vertici. Questi traguardi non si conquistano per caso, è necessario lavorare duramente.”

Centro agonistico Altipiano dello Sciliar. All’i-nizio degli anni ’90, un gruppo di appassionati ge-nitori fondò il Centro agonistico Altipiano dello Sciliar. L’idea che ispirò tale iniziativa, puntava all’allenamento congiunto dei tre gruppi sportivi della zona e, sin dagli esordi di quest’avventura, Arnold Karbon fu al fianco dei giovani talenti.

La maggior parte degli atleti del centro frequenta un Istituto superiore di educazione fisica e gli al-lenamenti di gruppo hanno luogo durante la sta-

10 ALPE | inverno

Testo: Barbara Pichler Foto: Helmuth Rier »

inverno | ALPE 11

»

Page 7: alpe_it_net

12 ALPE | inverno inverno | ALPE 13

gione estiva: tra maggio e ottobre, i giovani scia-tori si recano circa 35 volte sul ghiacciaio della Val Senales, dove hanno la possibilità di sciare libera-mente, affinare la tecnica o far pratica tra le porte dei tracciati. Tra una seduta e l’altra, il gruppo si reca in quota o si cimenta in allenamenti a secco. Per variare le sedute, Arnold Karbon, in collabo-razione con il Comune e l’Associazione turistica, ha allestito un percorso nel bosco sovrastante il campo sportivo. Il progetto è stato particolar-mente apprezzato dagli sciatori: “Gli allenamenti si sono diversificati negli ultimi anni. Affinare la coordinazione è fondamentale: vi sono ancora sportivi che preferiscono concentrarsi sul poten-ziamento muscolare in palestra e, certo, la forza

è essenziale, ma lo sci è una disciplina dinamica, dove la potenza deve armonizzarsi al movimento”, spiega Karbon.

Arnold Karbon ama definirsi un maestro severo, ma perseverante. La sua passione per lo sci e le corse entusiasmano anche le giovani promesse e, negli ultimi anni, il centro di allenamento ha fatto registrare ottimi risultati: oltre ad essere degna-mente rappresentato in Coppa del Mondo, con Denise Karbon e Peter Fill, Alex Hofer entrerà quest’anno a far parte della nazionale C, mentre Elisabeth Egger darà man forte alla squadra az-zurra B. Gli ottimi traguardi fin qui raggiunti fanno ben sperare per il futuro! «

Gli atleti del Centro di allenamento Sciliar seguono con attenzione le indicazioni del loro allenatore

Ormai da anni nel Circo Bianco: Denise Karbon e Peter Fill di Castelrotto.

Page 8: alpe_it_net

n’impresa memorabile, che amici e appassionati hanno celebrato a suon di applausi in occasione della “Fes ta degli alpinisti”. La guida alpina Helmut Kritzinger, di Fiè allo Sciliar, Stefan Rier e Stefan (detto Steve) Mahlknecht, en-trambi di Castelrotto, sono riusciti a portare a termine un’av-ventura che per molti alpinisti rappresenta il sogno di tutta una vita.

Le sette vette più alte del mondo. Il trio ha conquistato la vetta più alta di ciascun continente, inaugurando la sua avventura in Africa, nel 2001, con il Kilimangiaro, per prose-guire, al ritmo di una scalata all’anno, con il Cerro Aconcagua in Sud America, il Mount Elbrus (la vetta più alta del Vecchio Continente se, stando alle interpretazioni più recenti, si con-sidera il Caucaso parte dell’Europa), la Piramide Carstensz in Nuova Guinea, la cima più alta dell’Oceania, il Massiccio Vinson in Antartide, il Monte McKinley in Nord America e, per finire in bellezza, nel maggio del 2011, gli 8000 del Monte Everest, la cui conquista ha coronato il progetto decennale Seven Summits.

L’attenta preparazione. “A essere sinceri, in questa im-presa ci siamo praticamente inciampati”, ricordano scher-zosamente i tre amici. 10 anni fa, quando s’imbatterono in Helmut, Stefan e Steve, entrambi albergatori di professione, erano due atletici trentenni, sempre a caccia di nuove sfide che, approfittando del tempo libero, si cimentavano in ar-rampicate sulle Dolomiti o in tour sciistici. “Dopo aver sca-lato il Kilimangiaro con Helmut, eravamo così entusiasti dell’avventura vissuta e del contatto con la natura esotica e la cultura locale, che volevamo a tutti i costi ripetere l’espe-rienza”, racconta Steve. Così, Helmut, il professionista del gruppo, propose loro la scalata dell’Aconcagua, da lui già af-frontata, a condizione che, sotto la supervisione dell’esperta guida alpina, i due si sottoponessero a uno scrupoloso pro-gramma di preparazione, con allenamenti specifici per mi-gliorare la resistenza e la condizione fisica e controlli perio-dici del rendimento.

“L’ascesa all’Aconcagua ci ha ripagato di tutti i sacrifici: non essendo veri professionisti, la montagna ci ha messo a dura prova, soprattutto dovendo affrontare una tale altitudine senza ossigeno”, ricordano Stefan e Steve, che nella vita di tutti i giorni non disdegnano la buona cucina e un bicchiere di vino e non rinunciano a togliersi qualche sfizio. La fati-cosa impresa ha portato con sé anche qualche vantaggio: ogni vetta conquistata ha accresciuto la fiducia degli scala-tori, temprandone la forza di volontà e facendo perdere loro non poco peso.

Esperienze al limite. Ognuna delle sette vette è impressa nella mente dei tre avventurieri come un’esperienza assolu-tamente unica. L’ascesa al Monte McKinley in Alaska rimarrà senza dubbio nei loro ricordi come la più ardua dal punto di vista fisico, con temperature gelide, violente raffiche di vento e circa 55 kg di equipaggiamento, suddivisi tra zaino e slitta al traino, da portare in vetta. Completamente diversa è stata l’esperienza sulla Piramide Carstensz in Nuova Guinea, che con i suoi 4.884 metri non è particolarmente alta, ma presenta la scalata di una parete umida di 600 metri, estre-mamente complessa dal punto di vista tecnico. “Il viaggio lungo giorni attraverso la giungla papuana, in condizioni igie-niche e climatiche estreme, e gli emozionanti incontri con i nativi sono ricordi incancellabili”, racconta Steve.

E non si sono mai chiesti: “Ma chi me lo ha fatto fare?”. Eccome, in Antartide, dove le circostanze umanamente proi-bitive li hanno spinti sull’orlo della disperazione: le tende di-velte dalle violente raffiche di vento, le temperature vicine ai -47 °C e il totale isolamento hanno messo a dura prova i loro nervi. “È stata la nostra caparbietà, da bravi altoatesini, che ci ha spinto a non mollare”, sottolinea Stefan, rievocando l’emozionante esperienza sul Monte Vinson.

A casa sani e salvi. Per ogni ascesa, il trio si è concesso tre settimane di tempo e, come ricordato dalla guida alpina Helmut, la fortuna ha consentito loro di portare a termine tutte le scalate al primo tentativo. Solo la montagna per eccellenza, l’Everest, ha richiesto, in primavera, una fase di acclimatazione di due mesi per corpo e mente: gli sca-latori, assistiti da condizioni climatiche favorevoli, hanno affrontato la vetta dalla parete nord, sul versante tibetano, scegliendo la via più faticosa, ma anche meno pericolosa, con tre punti di sosta dove montare il campo. “Senza ossigeno, non ci saremmo mai riusciti”, ribadiscono, rievocando con ammirazione l’impresa di Reinhold Messner, l’unico altoa-tesino che è riuscito a portare a termine il progetto Seven Summits prima di loro. Ora che volgono lo sguardo indietro, i due prendono co-scienza di ciò che sono riusciti a fare e di quanto hanno sa-puto sopportare, rallegrandosi, al contempo, di aver supe-rato incolumi la loro avventura.

Nuove sfide. La guida alpina Helmut ha già nel mirino una nuova impresa, le Seven Second Summits, ovvero le seconde vette più alte di ogni continente: si tratta di ascese molto più complesse rispetto alle Seven Summits e Stefan e Steve non potranno prendervi parte ma, certamente, con la loro mente saranno lì anche loro… «

inverno | ALPE 15

Le vette del mondoseven summits - il successo dell’impresa celebrato a Fié allo sciliar

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

14 ALPE | inverno

Stefan Rier, Stefan Mahlknecht e Helmut Kritzinger: Insieme sulle vette più alte dei singoli continenti

»

Page 9: alpe_it_net

In occasione del Capodanno 2011, la brezza di St. Moritz ha soffiato sull’Alpe di Siusi, portando con sé un angelo biondo che, alla celebre località mon-

dana, ha preferito la confortevole e soleggiata Alpe di Siusi. Michelle Hunziker, di origine svizzera e nota in Italia per svariati spettacoli sul piccolo schermo, nonché per la partecipa-zione a “Striscia la notizia”, affianca, dal 2009, Thomas Gottschalk nella conduzione del po-polare show televisivo “Wetten, dass…?”, con-quistando, grazie alla sua bellezza e sponta-neità, consensi e notorietà anche nell’area germanofona. L’ormai ex moglie di Eros Ra-mazzotti lavora anche come modella e attrice, occupando, con la sua eleganza e il suo fascino solare, le prime pagine di svariate riviste pa-tinate.

Lo scorso inverno, la star televisiva si è con-cessa una piccola pausa sull’Alpe di Siusi. ALPE ha chiesto al maestro di sci Hubert Aichner di raccontare la sua esperienza con Michelle.

ALPE: Come ti è sembrata

Michelle Hunziker sugli sci?

Hubert Aichner: Michelle è un’ottima sciatrice

ed ecco perché non era in cerca del classico mae-

stro con cui fare pratica o da cui ricevere indica-

zioni tecniche, bensì di qualcuno del posto che

l’accompagnasse sulle piste. Seguendola durante

la prima discesa, sono rimasto piacevolmente

impressionato dalla sua tecnica, dalla velocità e

dalla capacità di arrivare in fondo alla pista senza

interruzioni.

Significa che Michelle

è un’ottima sportiva?

È ben allenata ed ha un’ottima resistenza fisica.

A causa della presenza dei paparazzi, la nostra

scelta delle piste purtroppo è stata limitata: i fo-

tografi l’attendevano in fondo ai pendii più ripidi

e siamo spesso stati costretti a deviare su trac-

ciati più pianeggianti.

Come reagiva Michelle,

quando veniva riconosciuta?

Con molta tranquillità: veniva riconosciuta dalla

maggior parte degli ospiti, soprattutto sull’im-

pianto di risalita. Non ha mai evitato il contatto

con le persone, anche mentre mangiava e i bam-

bini si affollavano intorno a lei. Si è fatta fotogra-

fare e ha firmato autografi senza alcuna difficoltà.

inverno | ALPE 17

Una giornata con

Michelle

»

Intervista: Elisabeth Augustin Foto: Helmuth Rier»

16 ALPE | inverno

Sogno d’inverno: Il maestro di sci Hubert, uomo fortunato per aver sciato con Michelle Hunziker

Page 10: alpe_it_net

18 ALPE | inverno

Talvolta, invece, la gente non si

accorgeva di chi fosse.

Aveva del personale

al seguito?

Al di là del suo ragazzo e di un’a-

mica non c’era nessun altro.

Come detto, Michelle era qui

come una qualsiasi vacanziera.

Si è rivolta a Lei in italiano

o in tedesco?

Abbiamo parlato in italiano, la

lingua dei suoi amici: è stato in-

teressante quando ha letto il

menu in tedesco, illustrando ai

suoi accompagnatori le pietanze

sulla lista e spiegando loro cosa

fossero i canederli.

Dove soggiornava

Michelle?

Era ospite dell’Hotel a 5 Stelle

Alpina Dolomites.

Da quando Michelle frequenta

l’Alpe di Siusi?

Due anni fa è stata qui con la fi-

glia e vi ha fatto ritorno anche la

scorsa stagione. Sono convinto

che, se ne avrà il tempo, la ve-

dremo di nuovo: adora il sole e il

fascino paesaggistico di quest’a-

rea.

E la gastronomia locale?

Ho avuto l’impressione che ab-

bia particolarmente apprezzato i

canederli, ma era molto attenta

alla linea e alle calorie: ai dolci

altoatesini, però, non ha saputo

resistere.

È una persona che sa

divertirsi?

Assolutamente. Una volta ha vo-

luto ballare il walzer, seguendo

le tecniche del free-style e al

terzo tentativo le è riuscito an-

che un volteggio: come detto, è

una persona davvero spontanea.

Cosa faceva Michelle in

vacanza, quando non era

impegnata sulle piste?

Non posso rispondere a questa

domanda: non ci siamo occupati

della sua vita privata e nel corso

della serata non ero presente.

E i suoi colleghi non

erano un po’ invidiosi?

In parte sì. Ad alcuni di loro sa-

rebbe piaciuto molto sciare con

Michelle Hunziker: sono quello

che ha avuto la fortuna e l’onore

di poterlo fare e naturalmente

tutti volevano sapere com’era

andata.

E alla fine della giornata?

Un bacio sulla guancia

e una foto ricordo. «

lifestyle stores

alpine CastelrottoKjus BlauerMammutNapapijriTommy Hilfiger

live SiusiFred PerryMontecoreJacob CohenArmani SportHenry Cotton’s

living Bolzano

Home concept Store

www.pizblanc.com

alpine OrtiseiRh +ColmarSportalmWoolrichLa Martina

live OrtiseiEtroMonclerCuccinelliToni SailerSantoni

Aria di Festa: Michelle Hunziker e la maestra di sci Kerstin Zago si prestano ad ogni scherzo

Page 11: alpe_it_net

inverno | ALPE 21

Primo soccorso sulla neve20 ALPE | inverno

il pronto intervento sulle piste nella pratica quotidiana

B asta un attimo di disattenzione e ci si ri-trova sdraiati sulla neve. Il miglior con-siglio: quando cadete, restate calmi. Se

possibile, spostatevi dalle zone più pericolose, ov-vero da dossi, passaggi stretti e curve, per non mettere ulteriormente a rischio la vostra incolu-mità e quella degli altri sciatori. E per contare su un soccorso immediato, sarà sufficiente che voi o la persona che vi sta prestando assistenza chiami il 118.

Il 118 è il numero magico per mettersi diretta-mente in contatto con la centrale regionale per le chiamate d’emergenza, ovvero con il centro di co-ordinamento di tutti i servizi di pronto intervento dell’Alto Adige, che assicurano un soccorso ra-pido con autoambulanza, elicottero o motoslitta in ogni angolo del territorio. Nel caso dell’Alpe di Siusi, viene immediatamente avvisato il servizio di pronto intervento presente in loco, detto an-che “servizio di soccorso sulle piste”.

Il servizio di soccorso piste dell’Alpe di Siusi. La vocazione di aiutare il prossimo, Klaus ce l’ha nel sangue: suo padre faceva parte del Soccorso Alpino dell’Alpe di Siusi, e lui stesso, ottimo scia-tore e scalatore, è ben presto entrato a far parte del team. Nella stagione calda si dedica alla sua professione, garantendo comunque, in caso d’in-cidente in montagna, la propria disponibilità a

»

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier »

Ecco i soccoritori in azione sul loro

mezzo di soccorso

Page 12: alpe_it_net

offrire tutto l’aiuto possibile, a titolo volontario e gratuito, rischiando la propria vita: il primo soc-corso diventa così un modo per aiutare il prossimo. Per poter garantire interventi qualificati, Klaus in-veste molto del suo tempo libero nella formazione, in modo particolare nel soccorso sulle piste. Du-rante l’inverno appena trascorso, insieme all’a-mico Robert, ha dato la propria disponibilità per lavorare a tempo pieno nel servizio di primo inter-vento sulla neve, da mattina a sera, sino alla chiu-sura delle piste, con ogni condizione atmosferica. Nei momenti più impegnativi, durante il fine set-

timana e in alta stagione, i due sono stati affiancati da un gruppo di volontari, il cui aiuto è indispensa-bile per affrontare le “giornate di punta”, che con-tano sino a 20 chiamate.

700 interventi. Il Soccorso Alpino svolge il ser-vizio sulle piste da svariati anni, su incarico della società di gestione degli impianti di risalita Alpe di Siusi - Val Gardena, che ha molto a cuore la si-curezza sulla neve. L’attività svolta è di supporto anche ai Carabinieri, tra i cui compiti d’ufficio vi è anche quello di garantire la sicurezza sulle piste e,

in caso d’incidente, condurre i necessari accerta-menti. Lo scorso inverno, sull’Alpe di Siusi, il servi-zio piste del Soccorso Alpino e i Carabinieri hanno portato a termine oltre 700 interventi, il 75% dei quali ha visto coinvolti sciatori e snowboarder: 70 operazioni hanno riguardato le piste da slittino, le restanti hanno interessato escursionisti e fondisti. I soccorritori, a bordo delle loro motoslitte, hanno coperto una distanza pari a 5000 km: nei casi di sospette lesioni gravi o laddove il trasporto sulle piste risultasse non opportuno, si è fatto invece ri-corso all’elicottero, che si è alzato in volo 50 volte.

L’intervento. Per soccorrere al meglio le vittime, è necessario disporre di un equipaggiamento mo-derno ed efficiente. I soccorritori devono trovarsi sul luogo dell’incidente nel giro di pochi minuti, sia in caso di trauma che di emergenza medica: a questo scopo, i mezzi e gli zaini di pronto soccorso devono essere sempre pronti. Per essere portato a valle in sicurezza, il paziente, avvolto in una co-perta termica, viene adagiato su un materassino a decompressione all’interno dell’Akja, una toboga in alluminio provvista di agganci per la motoslitta. Lo zaino contiene un kit di primo intervento con ossigeno e defibrillatore esterno semi-automa-tico (DAE), un apparecchio medico che, attraverso delle scariche elettriche, è in grado di ristabilire il battito cardiaco in caso di aritmie e per il cui uti-lizzo entrambi i soccorritori possiedono un adde-stramento specifico. Gli stessi addetti agli impianti e i maestri di sci si rivelano aiutanti preziosi sui luoghi dell’incidente: laddove è necessario l’inter-

> 7 febbraio 2012

alto adige Moonlight Classic alpe di siusi

La maratona di fondo al chiaro di luna festeggerà nel 2012 la sua 6° edizione. Quando fuori si fa buio e la luna fa capolino dietro alle cime, i partecipanti alla ma-ratona del fondo si prepa-rano alla partenza della Mo-onlight Classic Marathon: percorrono poi silenziosa-mente per una distanza pari a 20 km o 36 km, il terri-torio dell’Alpe di Siusi. Ma anche per il pubblico della Moonlight Classic, il pro-gramma di corredo vario e interessante – tra i quali uno show sugli sci da fondo di ex-atleti, suonatori di corni alpini nel romantico silenzio della notte, show di fuoco, cibo e bevande di qualità – è un vero e proprio diver-timento. E una volta che il vincitore è stato proclamato si festeggia – fino all’ultima corsa della cabinovia. www.moonlightclassic.info

»

22 ALPE | inverno

L’elicottero dell’Aiut Alpin è presente anche nelle situazioni più difficili

Klaus e Robert sono dei soccoritori con amore e passione

inverno | ALPE 23

Page 13: alpe_it_net

inverno | ALPE 25

»Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

Ad ogni abito il suo gioiello: sì, gli abitanti di Castelrotto prendono la questione dei costumi tradizio-nali molto sul serio e per capire quale sia l’abbinamento giusto,

non c’è persona più adatta dell’orafo di Castelrotto Udo Zemmer, a cui le persone si rivolgono per farsi realizzare il monile con cui impreziosire il loro co-stume.

Il modello degli abiti, frutto di una tradizione centenaria consolidatasi nel tempo, è pressoché lo stesso, sebbene siano concesse alcune “varia-zioni sul tema”, a partire da quelle piccole strava-ganze utili a dimostrare di “non essere tra coloro che galleggiano sulla minestra di farina tostata”, un’espressione utilizzata a Castelrotto per indi-care le persone che si possono permettere una

sontuosa catena d’argento con orologio da ta-schino e talleri d’argento massiccio che tintinnano ad ogni passo.

I gioielli degli uomini. Come ci spiega l’orafo Udo, la “Schlatterkette” (ovvero “la catena che tintinna”) è indossata dagli uomini insieme all’a-bito tradizionale dei giorni di festa, con i pantaloni in pelle di montone e i calzettoni bianchi. Si tratta di un pezzo di oreficeria di grande pregio, compo-sto da svariate catene a maglie d’argento, alla cui estremità sono appesi pendagli a forma di cuore, l’aquila tirolese o talleri e monete dello stesso me-tallo, riportanti le iniziali del proprio nome, che tin-tinnano al di sopra della cintura. La catena viene fissata tramite una chiusura alla seconda asola del panciotto, in modo tale da restare più o meno ade-rente al corpo, e portata sino alla tasca sinistra,

vento dell’elicottero, le piste devono essere sbar-rate e a questo scopo è indispensabile che la co-municazione tra i soccorritori in volo e quelli sulle piste sia perfettamente concertata. Anche nel mo-mento in cui la vittima viene affidata alle cure dei sanitari, lo scambio d’informazioni tra i soccorri-tori e il personale medico deve essere ineccepibile: i parametri rilevati sul luogo dell’incidente, indi-spensabili per l’attuazione delle pratiche mediche successive, vengono prontamente trasmessi a chi di competenza. Klaus illustra così la collaudata pro-cedura: “Innanzitutto ci preoccupiamo di portare il paziente in un luogo caldo, ovvero nella stazione di primo soccorso di Compaccio: in alternativa, l’am-bulanza, eventualmente con un medico di pronto

intervento a bordo, si avvicina il più possibile a noi, per poi raggiungere il primo ospedale”.

Attivi su più fronti.“Il servizio sulle piste non si-gnifica solo soccorso”, sottolinea Klaus. I soccor-ritori, con la loro sensibilità, devono innanzitutto tranquillizzare il paziente, capirne i timori, spiegare loro cosa sta accadendo, avvisare i familiari e pren-dersene cura, lavorando a stretto contatto con i Ca-rabinieri per ricostruire la dinamica dell’incidente. Essi sono anche le persone di riferimento per quei genitori che perdono di vista i loro figli. “Succede spesso”, spiega Klaus, “ma nella maggior parte dei casi i bambini fanno autonomamente ritorno o vengono rintracciati in poco tempo”. Infine, i soc-corritori possono contare su una collaudata rete di aiutanti (addetti agli impianti, maestri di sci, al-bergatori, ecc.) che tengono occhi e orecchie ben aperti, offrendo di buon grado il loro aiuto quando necessario. Accade di rado che i due soccorritori trovino il tempo per rilassarsi davanti alla TV, go-dersi il tepore del sole invernale o concedersi una sciata in tutta tranquillità. Oltre a prestare servizio, si occupano anche di trasmettere ad altri le loro co-noscenze, ad esempio addestrando i volontari o illu-strando a studenti e iscritti ai corsi di sci le nozioni di base di primo soccorso e le regole fondamentali della sicurezza, sia in pista che fuori, perché, come si suol dire, prevenire è meglio che curare. « Gioielli “contadini”

ad ogni costume il suo »

24 ALPE | inverno

»

Aiut Alpin e i soccoritori sulle piste si combinano alla perfezione

Tutto bene? I soccoritori osservano il loro territorio d’intervento ovvero le piste e i sentieri dell’Alpe di Siusi

La catena d’argento con orologio da taschino fa parte del costume tradizionale maschile di Castelrotto

Page 14: alpe_it_net

dove viene inserito l’orologio, sfila-bile con la mano destra. Quest’ul-timo, estremamente semplice o sontuosamente decorato, può es-sere dotato di coperchio o esserne privo: in realtà, restando per lo più celata all’interno del taschino, que-sta componente è meno importante della catena. Al costume con i pan-taloni lunghi, invece, viene abbinata la “Herzlkette”, anch’essa composta da numerose catene d’argento, ma più modesta e completata da uno o più cuori dello stesso metallo. Per l’abito tradizionale di tutti giorni, in loden marrone e con gilet di velluto, è sufficiente un cingolo d’argento, meno decorativo ma più pratico, che viene fatto passare da un taschino del panciotto all’altro.

Tralasciando altri ornamenti tipici del costume maschile, come piume, fiori o nappe sul cappello, cinture abbellite con rachidi di penne, fioc-chi di velluto, gorgiere e passamani dorati, non resta che citare l’imman-cabile “Tüchlring” d’oro, un anello di piccolo diametro in filigrana, utiliz-zato per farvi passare il fazzoletto di seta colorato, in modo tale che non scivoli: la parte visibile presenta una semplice medaglia o un cuore con le iniziali.

I gioielli delle donne. Il corri-spettivo femminile della “Schlat-terkette” è la vistosa “Gollerkette” (dal latino “collare”), ovvero una ca-tenina utilizzata per fermare il can-dido colletto ornato di ampi pizzi, tipico complemento all’abito tra-dizionale di Castelrotto dell’Im-macolata o al costume con il cap-pello verde. Come ribadito da Udo, si tratta di una catenina in argento piuttosto massiccia, ma al tempo stesso delicata, essendo le sue maglie semplicemente incurvate: essa viene fissata alle asole poste all’altezza delle ascelle, ricadendo dal petto in morbide curve, su cui

spicca la vistosa chiusura a forma di spirale.

Gli altri ornamenti, come il ferma-glio per i capelli in argento, gli orec-chini d’oro, la “catenina contadina”, la spilla in argento e lo “Stecherle”, una croce con spille di sicurezza per fissare il fazzoletto, sono invece più sobri.Come ci ricorda Udo, ogni fermaglio in argento è un unicum, lanceolato su entrambi i lati, cesellato a motivi fioriti e rifinito a mano, perfetto per ornare la treccia avvolta intorno alla testa e fissata sulla nuca.

Le donne di Castelrotto, profonde conoscitrici della tradizione, non indossano gli orecchini d’oro solo in abbinamento al costume tradi-zionale, ma anche nella vita di ogni giorno. A un primo sguardo, le cre-ole, cerchi piatti, esagonali e rastre-mati verso il basso, appaiono molto simili ma, esaminandole con più attenzione, si diversificano netta-mente per forma e dimensione.

La “Bairische Kette”, è una catenina che si avvolge per tre volte intorno al collo, da indossare esclusiva-mente con il “costume contadino”, l’abito tradizionale dei giorni di fe-sta con il bustino in velluto: il ter-mine “Bairisch” viene utilizzato in antitesi a “Herrischen”, che nel lin-guaggio popolare di Castelrotto in-dica tutto ciò che non è originario del posto. Per abbellire il colletto viene appuntata una spilla in ar-gento: “Particolarmente apprezzate sono le monete, riportanti i simboli di fede, speranza e amore”, sottoli-nea l’orafo. Talvolta, vi viene inca-stonato un piccolo rubino. La pre-ferenza per le monete trae origine dagli anni di privazione della guerra, quando non ci si potevano permet-tere, come in precedenza, spille in argento cesellate a motivi fioriti o altre fantasie decorative. «

26 ALPE | inverno inverno | ALPE 27

La collana “Bairische”, il fermaglio d’argento e il “Stecherle” a forma di croce arrichiscono il costume tradizionale femminile di Castelrotto

Gli orecchini delle donne di Castelrotto devono essere

piatti ed esagonali

Mani esperti realizzano il “Tüchlring”, prodotto originale di Castelrotto

in filigrana

Page 15: alpe_it_net

Castelrotto: un’opera d’arte

Fu il devastante incendio del paese, nella primavera del 1753, l’evento che segnò l’inizio della storia del campanile di Ca-stelrotto, divenuto il simbolo della loca-

lità, nonché il soggetto prediletto degli appassio-nati di fotografia. Con i suoi 82 metri d’altezza, l’imponente torre campanaria cattura l’attenzione di tutti i visitatori che giungono qui per la prima volta e che immancabilmente si chiedono come sia possibile che Castelrotto abbia un campa-nile di tali dimensioni e come mai non si trovi nei pressi della chiesa, bensì sulla piazza del paese.

Ogni visita a Castelrotto ha inizio con la storia della torre campanaria. L’incendio del 1753 di-strusse gran parte delle case del paese, compresa la chiesa gotica con il rispettivo campanile: per gli abitanti, il danno peggiore fu la perdita delle cam-pane, fusesi con il calore del fuoco. Nel XVIII se-colo, un paese privo di tale prezioso strumento era impensabile: i suoi rintocchi erano necessari non solo per scandire lo scorrere delle ore o annunciare la S. Messa, ma fungevano anche da protezione da temporali e sventure. Alcuni risoluti contadini si diedero da fare e senza indugio commissionarono la realizzazione di nuove campane, di dimensioni maggiori rispetto alle precedenti e soprattutto più pesanti di quelle dei paesi limitrofi. Da lì a sei mesi le campane furono ultimate e collocate nel campa-nile, nel frattempo restaurato alla meno peggio. L’attesa era grande, ma sin dai primi rintocchi ap-parve chiaro quanto la vecchia torre fosse perico-lante e le sue dimensioni insufficienti a ospitare i nuovi bronzi. Venne così deciso di costruire, nella piazza centrale del paese, un secondo campanile, al cui ceppo vennero appese nove campane, una delle quali è oggi la quinta in regione per dimen-sioni. Durante la prima Guerra Mondiale, otto di

esse vennero fuse: solo la piccola campana a morto è oggi databile al XVIII secolo. Nel 2007, il campa-nile è stato sottoposto a opera di restauro e, visi-tando la torre in compagnia di una guida, è pos-sibile salire i 298 gradini che conducono sino in cima.

La piazza del paese. Nell’estate del 2011, l’Asso-ciazione turistica ha provveduto a collocare ulte-riori panchine nel centro del paese di Castelrotto, offrendo così ad abitanti e turisti un luogo in cui sostare e crogiolarsi comodamente al sole, nella cornice dei pittoreschi edifici che cingono quasi completamente la piazza: tra questi, vi sono l’im-ponente municipio, la chiesa parrocchiale e gli al-berghi storici “Zum Lamm” e “Cavallino d’Oro”.

La costruzione del campanile costrinse il Comune a indebitarsi per diversi decenni e a rimandare i progetti di edificazione di una nuova chiesa. L’e-dificio neoclassico, che per via delle sue dimen-sioni è stato ribattezzato “Duomo di montagna”, fu ultimato verso la metà del XIX secolo e dedicato ai Santi Apostoli Pietro e Paolo: all’interno della chiesa, gli affreschi dell’abside ritraggono il mar-tirio dei Santi.

inverno | ALPE 29

il carattere di Castelrotto ben si esemplifica nella torre barocca del campanile, la cui mole la rende visibile anche da lontano. tra gli emblemi del paese vi sono anche

l’imponente chiesa parrocchiale neoclassica, l’interessante architettura del municipio, gli affreschi degli edifici e una collina porfirica densa di suggestioni storiche nel centro del paese.

»

»

28 ALPE | inverno

Casa Mendel e gli affreschi di Eduard Burgauner

Castelrotto e la Torre gotica prima dell’incendio del 1753

Testo: Barbara Pichler Foto: Helmuth Rier»

Page 16: alpe_it_net

inverno | ALPE 31

Un edificio particolarmente imponente è il munici-pio, fatto erigere nel XVI secolo dalla famiglia un-gherese Kraus von Sala, che giunse a Castelrotto come amministratore ufficiale, insediandosi poi stabilmente. All’inizio del XVII secolo, dal “Saffran- und Stueterhof”, Jacob Kraus fece costruire la re-sidenza nobiliare Krausegg, proprietà del Comune dal 1909, dove le costose stufe in maiolica e i sug-gestivi tavolati rinascimentali nell’antica Sala dei Cavalieri sono ancor oggi testimonianza dell’agia-tezza economica in cui viveva la famiglia.

Colle. La collina porfirica che sorge nel centro del paese, denominata dagli abitanti di Castelrotto semplicemente “Colle”, è raggiungibile percor-rendo la strada che transita per il municipio: si tratta di una piacevole area ricreativa e di un av-venturoso parco giochi per i più piccoli, ma anche di meta di pellegrinaggio. Nel XVII secolo, il Colle venne trasformato dalla famiglia Kraus nel Monte Calvario: il percorso, costellato da una serie di cap-pelle e da gruppi scultorei in legno rappresentanti alcuni momenti della Passione di Cristo, termina sulla cima della collina, dove sorgono la Cappella della Deposizione e la fontana del giubileo, fatta erigere nel 1908 dall’allora “Associazione per l’ab-bellimento del paese”, in onore dei 60 anni del re-gno dell’Imperatore Francesco Giuseppe e parti-colarmente apprezzabile per i dipinti in Jugendstil del pittore Eduard Burgauner. La torre a due piani, con la cappella di S. Antonio al livello inferiore, è quanto rimane del castello medioevale che sor-geva sulla sommità del colle. Da lontano, il “Colle” appare alquanto modesto, ma osservandolo più da vicino, ci si accorge del contrario: con tutta pro-babilità, è proprio qui che ebbe inizio l’insedia-mento del paese, laddove le origini del nome di Castelrotto affondano le loro radici. In epoca pre-romana, sul colle sorgeva un terrapieno, che i Ro-mani trasformarono poi in un castello. Con la mi-grazione dei popoli e la fine dell’Impero Romano, la fortezza andò distrutta: il nome “castellum rup-tum”, ovvero “castello diroccato”, da cui poi nac-que “Castelrotto”, è attestato in una serie di do-cumenti risalenti al X secolo. Ogni anno, la collina ospita il primo torneo della Cavalcata Oswald von Wolkenstein.

Eduard Burgauner. “Strenuo impegno Iddio ci diede in sorte. Il lavoro è vita, il far niente è morte.” Tale detto, riportato sulla facciata dell’al-

bergo “Al Lupo” era il principio ispiratore della vita del pittore diplomato Eduard Burgauner, nato a Castelrotto nel 1873 da una famiglia di fornai, che preferì l’arte al mestiere di panettiere. I suoi viaggi a Monaco e Vienna furono occasione per entrare in contatto con l’arte dello Jugendstil. Agli albori del XX secolo, fece ritorno nel paese natale, ripro-mettendosi di trasformare Castelrotto nel paese altoatesino con il maggior numero di affreschi, tra-sformandolo in un’unica immensa opera artistica. Il primo edificio a essere abbellito fu il panificio paterno Burgauner (Via Platten), nonché sua casa natale: l’opera è incentrata sulla figura di San Gior-gio con il drago, oltre a rappresentare San Floriano, patrono dei vigili del fuoco, e Sant’Onorato, pro-tettore dei fornai. Su ognuna delle case affrescate da Eduard Burgauner si può osservare la raffigura-zione di San Floriano: a oltre 100 anni dall’incendio che distrusse il paese, il ricordo di un pericolo sem-pre incombente era quanto mai vivido nelle menti degli abitanti di Castelrotto. Nelle vicinanze della casa natia, in Via Platten, sorge Villa Felseck, l’a-bitazione che l’artista fece costruire per sé e i cui dipinti racchiudono la somma della sua poetica: la rappresentazione figurativa dei 12 mesi e delle sta-gioni della vita, ancora tradizionale, dimostra di es-sere strettamente legata, anche se in chiave più at-tuale, allo Jugendstil. Degno di nota è il portone in legno, che appare così moderno pur essendo stato progettato dallo stesso pittore.

Sulla piazza nel centro del paese sorge l’Albergo Al Lupo, nei pressi del quale non di rado ci s’imbatte nei turisti intenti a decifrare i versi dipinti sulla parete, che esaltano la locanda e l’offerta di carni della macelleria. Sulla parete sono raffigurati an-che dei bevitori e un macellaio con il patrono pro-tettore San Teodoro.

Nella via su cui sorge l’Hotel Lamm, in direzione sud, si trova la Casa Mendel. Le ghirlande compo-ste da utensili da cucina e suppellettili casalinghi sono un richiamo ai mestieri del vetraio e del latto-niere, ribadito ulteriormente dalla presenza di San Luca, mentre le raffigurazioni dei putti appaiono particolarmente vivaci: gli affreschi di questo edifi-cio sono considerati l’apice creativo di Burgauner.

Il centro storico di Castelrotto, con i suoi sug-gestivi decori, merita una visita in ogni periodo dell’anno. «

> Dicembre 2011

Natale a Castelrotto

Per la sesta volta gli abi-tanti di Castelrotto rive-lano i segreti delle loro antiche usanze natali-zie. Le contadine di Ca-stelrotto allietano poi gli ospiti del Merca-tino a suon di biscotti di panpepato, dolci nata-lizi, panforte e krapfen.Il 16 e il 17 dicembre l’ap-puntamento è anche con i „Kastelruther Spatzen“, e le loro note musicali: l’ideale per favorire l’at-mosfera di raccoglimento che precede il Natale.

Appuntamenti3 - 5 dicembre 20118 - 11 dicembre 201116 - 18 dicembre 201127 - 29 dicembre 2011

www.kastelruther-weihnacht.com

30 ALPE | inverno

Una delle capelle sulla strada che porta al Monte Calvario

Villa Felseck in Jugenstil e le immagini dei 12 mesi dell’anno

Page 17: alpe_it_net

MIgrANtEN

inverno | ALPE 33

il mondo artistico di peter senoner

Biografia1969 nato a Bolzano 1994-2000 Accademia di Belle Arti di Monaco2001 diploma (allievo del prof. Asta Göting)1998-2000 vive e lavora a New York2002-2004 vive e lavora a Tokio2006 vive e lavora a Viennadal 2006 docente all’Istituto di architettura sperimentale/Studio 3 della Facoltà di architettura, Università di Innsbruck (A) vive e lavora a Chiusa

Mostre (selezione)2002 Das absolute Bekannte Sammlung Falckenberg, Amburgo (D)2004 Skulptur, Präkerer Realismus zwischen Melancholie und Komik, Kunsthalle Wien, Vienna (A)2006 Eccentrics, Ursula-Blickle-Stiftung, Kraichtal (D)2008 Cosmorama, Landesgalerie am Oberösterreichischen Landesmuseum, Linz (A)2009 NEW ENTRIES ! Museion, Bolzano (I)2011 Arsenale, Museion, Bolzano (I)Zeichnung, Oechsner Galerie, Norimberga (D)Figura - Una storia della scultura in Alto Adige, Tirolo e Trentino, dal 1945Forte di Fortezza (I)

Pilot” si trova sul ghiaccio, “Zack” in una radura, “Stitch” in una grande stanza vuota: i “Migranten”, definizione coniata da Marion Pfiffer Damiani per designare le sculture di Peter Senoner, hanno un effetto insolito, unico nel suo genere, anche perché in parte do-tati di elementi, come ad esempio le cuffie, che li fanno apparire come creature di altri

mondi, trapiantati qui per compiere una missione di cui solo loro sono consapevoli. Gli occhi freddi, semichiusi, fissano un punto in lontananza e coloro che riescono a stabilire un contatto visivo con esse, hanno la sensazione che il loro sguardo li attraversi, perdendosi altrove. È difficile oltrepassare le barriere del rifiuto e della freddezza: mi domando a quale scopo dovrei farlo. Tento un avvicina-mento, mi sforzo di avviare un dialogo con le figure di Peter Senoner e per un attimo mi illudo di aver fatto un piccolo passo in avanti. Come? Non saprei definire questa sensazione, ma comprendo come questo approccio sia solo l’inizio di un lungo processo. La visita all’atelier di Peter Senoner a Laion è densa di aspettative: l’artista, classe 1969, cresciuto a Castelrotto e diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Monaco, mi fa strada in una sala spaziosa, in cui sono collocate le sue sculture, figura-tive o amorfe, alcune delle quali monumentali. Tre di esse dominano la scena: una, più grande del naturale, è appoggiata al muro, il piccolo dingo fa mostra di sé dinnanzi alla parete destra, mentre il busto a cui lavora l’artista è collocato sul banco da lavoro. Anche qui, provo la stessa sensazione: le sculture dominano la scena con discrezione e avverto una presenza, il cui messaggio, che riesco a intuire ma non a comprendere, non si rivolge a me in modo esplicito. Peter Senoner mi accompa-gna nell’altrettanto spazioso atelier del disegno: alle pareti sono appesi piccoli schizzi, in cui il colore è appena accennato e disegni di grande formato, il cui tema sono i ritratti dei soggetti rielaborati dall’artista, in modo particolare i lineamenti caratteristici dei volti e parti degli occhi delle sculture. L’approccio segue lo stesso schema del contatto visivo con le figure nell’atelier precedente. Insieme all’artista mi siedo al tavolo da lavoro, sotto gli sguardi dei ritratti, per un breve colloquio. Cos’è l’arte per Peter Senoner? “Il motivo centrale della mia attività artistica si rifà a un’esigenza interiore di cre-are e rappresentare qualcosa, per dare espressione a un sentimento e visualizzarlo in forma grafica o scultorea”. Ciò che egli si aspetta dall’osservatore sono curiosità, apertura mentale e soprattutto dialogo.“M’interessa in modo particolare capire il valore della mia arte e quali reazioni sia in grado di provocare: la gamma spazia dalla perfetta sintonia al rifiuto assoluto. Le sensazioni di rabbia susci-tate dalle mie opere, in chi si rapporta con esse, è per me una reazione equiparabile, per importanza, all’empatia totale”. Come ci ricorda l’artista, egli ascolta con attenzione la critica creativa, ma sin’ora non si è mai lasciato distogliere dal percorso intrapreso. Peter Senoner mi lascia per un ultimo giro di osservazione del suo atelier con una semplice considerazione: “L’arte non si può spiegare”. Prendo congedo dai disegni e dalle sculture, consapevole di sentirmi più vicino a loro. Non lascerò passare troppo tempo prima di un’altra visita a queste opere e al loro creatore. «

Testo: Reinhold Janek Foto: Dario Lasagni, Archivio Peter Senoner

LEMStampo di bronzo, smalto a fuoco, Vetro di cryolite200 x 50 x 45 cm2001-06

Monomon (Passo Sella 17.08.2004)Legno, Vetro di cryolite, Stampo di alluminio205 x 200 x 55 cm2002-04

Page 18: alpe_it_net

Una delizia a tutto tondo

La storia sulla rocambolesca nascita dei canederli dimostra come questo piatto sia un modo creativo di riutiliz-zare e valorizzare le provviste. Un gio-

rno, per soddisfare l’appetito di un’orda di lan-zichenecchi impazienti, una contadina si vide costretta a improvvisare un piatto semplice, ma sostanzioso da mettere in tavola. Avendo poco tempo a disposizione ed essendo la dispensa sprovvista di scorte alimentari sufficienti a sfa-mare l’allegra brigata, dovette far ricorso alla fantasia. Un tempo, il pane veniva cotto solo un paio di volte all’anno e in ogni casa non ne man-cava mai una buona scorta. Le uova, natural-mente da polli ruspanti, erano sempre a portata di mano, così come il latte e le erbe aromatiche del giardino. Inoltre, nelle annate più propizie, si poteva sempre trovare un pezzo di speck ap-peso in cantina. Con questi ingredienti, la con-tadina, di cui non si conosce più il nome, riuscì a preparare una pietanza ricca e nutriente, che gli ospiti “divorarono” con grande soddisfazi-one. Erano nati i canederli.

A sensazione. In Alto Adige, le ricette dei ca-nederli, il piatto più amato della cucina quoti-diana locale, sono probabilmente tante quante le massaie della regione. Ognuno li prepara a modo suo. Provate a chiedere a una cuoca una ricetta per i canederli e riceverete solo vaghe indicazioni: si tratta di una pietanza da prepa-rare “a sensazione”. La composizione degli in-gredienti dipende innanzitutto dalla tipologia del pane: se risulta molto secco, sarà necessa-ria una maggiore quantità di latte. Anche per il numero delle uova ci si può regolare in base alla disponibilità, mentre per quanto concerne l’aggiunta di farina, ogni massaia ha una sua opinione in proposito.

Se un tempo si poteva scegliere tra i canederli allo speck, al grano saraceno e quelli della Qua-resima, oggi la fantasia dei cuochi non conosce confini. Le ricette diventano sempre più nu-merose e originali. I diversi ingredienti, come il formaggio, le verdure, le erbe aromatiche e i funghi vengono aggiunti e incorporati alla com-ponente di base, il pane secco. I canederli ris-contrano un notevole apprezzamento anche come ricetta dolce, basti pensare agli gnocchi ripieni di prugna o albicocca a base di patate o di ricotta (quest’ultimi più veloci da preparare). Gli amanti delle ricette dolci altoatesine non possono assolutamente perdersi una delle più recenti novità: i canederli alla ricotta con raffi-nato ripieno alla nocciola.

I canederli possono essere consumati come primo piatto, accompagnati da insalata, parmi-giano e burro fuso, o come contorno a una zu-ppa (basti pensare ai canederli allo speck e agli amati Leberknödel, gnocchi a base di fegato tri-tato) oppure come portata principale, in aggi-unta a gulasch o carne arrosto. In ogni caso, i canederli non devono mai essere tagliati con il coltello: sarebbe un’offesa alla cu-oca, come a lasciar intendere che gli gnocchi sono talmente duri da non poter essere man-giati con il cucchiaio. Un’altra lezione, che in Alto Adige s’impara sin da piccoli, è che un ca-nederlo non deve essere mai talmente duro da poter essere usato per colpire qualcuno.

Il miglior “impastatore di canederli” dell’Alto Adige vive a Castelrotto. In occasione della gara alla sagra di Vipiteno, il gastronomo Martin Aichner, del negozio Pasta & More, è riuscito a preparare in soli 3 minuti 29 canederli perfetti: un vero record. «

34 ALPE | inverno

Testo: Barbara Pichler Foto: Helmuth Rier

un tempo, quando le famiglie contadine altoatesine erano autosufficienti, si cucinava quello che c’era in casa e le ricette dipendevano dalle provviste disponibili. ecco perché la cucina regionale cambia di valle in valle e in base alla posizione altimetrica. Ma c’è una specialità che accomuna tutta la regione: i canederli.

»

inverno | ALPE 35

Canederli in tutte le salse, come antipasto, primo,

contorno o dolce.

Page 19: alpe_it_net

36 ALPE | inverno

SANNI.it

Sci & Gourmet

Una stube altoatesina è l‘accoglien-te luogo di ritrovo dei buongustai. Lo chef Marco Knepper sceglie pervoi i migliori ingredienti e vi incanta con ricette prelibate.

Sinceri e leggeri, squisiti e unici, altoatesini e internazionali. Tutti i piatti vengono preparati per voi con prodotti freschi e di stagione. Saremo lieti di assistervi nella scelta del giusto abbinamento di vino dalla nostra cantina Ciulé.

Il pranzo è servito dalle 12:30 e la cena

dalle 19:00. È gradita la prenotazione.

Al Seiser Alm Urthaler il design moderno e il comfort tradizionale della stube si combinano in una simbiosi unica.

“Quando dieci anni fa abbiamo costruito il Seiser Alm Urthaler, il primo hotel di design in legno delle Alpi, non volevamo rinunciare all‘autentico comfort altoatesino” racconta Nina Urthaler a proposito della nascita della Jägerstube. Tradizionali pareti in legno di cembro, tavoli e sedie in legno massello e non manca neanche il tipico angolo con il crocifi sso. Le eccellenti specialità culinarie altoatesine sono preparate secondo i criteri dello slow food con un pizzico di internazionalità. All‘Urthaler convivono passioni differenti. Da una tavolata amichevole nella stube tradizionale ad un dopocena rilassato nell‘esclusivo Onyxbar. Un‘emozione altoatesina — semplicemente straordinaria.

SEISER ALM URTHALER*****Alpe di Siusi – Alto AdigeT +39 0471 727 919www.seiseralm.com

JÄGERSTUBE

sah_alpe_RZ.indd 1 19.10.11 10:23

Canederli di spinaci

incredienti 300 g di pane bianco secco1/8-1/4 l di latte tiepido800 g di spinaci (in alternativa possono essere utilizzate le ortiche)30 g di burro1 spicchio d’aglio1 cipolla piccola2 uovasale, pepe noce moscata1 cucchiaio da tavola di farina 2 cucchiai da tavola di pangrattato80 g di burro 4 cucchiai da tavola di parmigiano grattugiato

preparazione Tagliare il pane a dadini piccoli e ammorbidirli con il latte quanto basta. Lavare bene gli spinaci, cuocerli in acqua salata, scolari, schiacciarli e sminuzzarli. Far sciogliere il burro, dorarvi lo spicchio d’aglio e la cipolla, ag-giungere gli spinaci, lasciarli stufare per cinque minuti e ag-giungerli al pane unendovi le uova: mescolare bene il tutto. Insaporire il composto con sale, pepe e un pizzico di noce mo-scata, quindi aggiungere la fa-rina e il pangrattato. Dare forma ai canederli e cuocerli in acqua salata per 15 minuti, cospargerli di parmigiano e distribuirvi so-pra il burro fuso. Le quantità sono sufficienti per la prepara-zione di circa 12 canederli.

Ricetta: Kastelruther Bauernbuffet

Page 20: alpe_it_net

inverno | ALPE 39

> 22-29 gennaio 2012

swing on snow

Swing all’Alpe di Siusi! Sullo sfondo dorato delle sue distese di neve ba-ciate dal sole, le note musicali di diverse band allieteranno per una settimana le imprese di sciatori e boardisti fondendosi con la dolcezza del paesaggio. Ritmi travolgenti e toccanti pervaderanno al mattino le piste dell’Alpe per poi spostarsi nei rifugi e ristoranti a pranzo. A partire dalle ore 21, nei locali di Ca-stelrotto, Siusi e Fiè saranno in pro-gramma “concerti after-hour”.www.swingonsnow.com(vedi anche sulle pagine 4-8)

> 22 gennaio 2012

torneo invernale di golf all’alpe di siusi

Giocare a golf sulla neve e ralle-grarsi di un panorama mozzafiato: in data 22 gennaio, tutti gli appas-sionati di golf potranno provare per la quarta volta consecutiva l’eb-brezza di questo evento speciale. Si gioca su 9 buche che hanno una lun-ghezza tra i 61 e i 1150 m. Con gli sci, snowboard o slitta si va di buca in buca. I fairways sono bianchi invece che verdi, i green white e le palline da golf si differenziano dalla bianca neve grazie ai loro colori scintillanti. Ottima musica, cibo e bevande ven-gono offerti lungo il percorso. www.golfkastelruth.it

> 7 febbraio 2012

alto adige Moonlight Classic alpe di siusi

(vedi anche su pagina 23)

> 18/19 febbraio 2012

subject schlern 10

Nel 2012 si festeggia la decima edi-zione del Subject Schlern presso il King Laurin Snowpark. Uno tra i più famosi snowboard contest dell’I-talia del Nord. Grazie alle sue pe-culiarità, esso attira rider italiani e dell’intero arco alpino. Sarà va-lutata la migliore rotation, suddi-visa in 5 categorie (180°, 360°, 540°, 720° e 900°) sui kicker delle Pro Line. In occasione del 10° anniver-sario è stata integrata anche la rota-tion sopra ai 1080°, con un sistema di valutazione e un livello compe-titivo più impegnativi. Entrambi i giorni i Panettone Bros si occupe-ranno anche della preparazione di cibo e bevande. E per concludere si festeggia con la “Mottoparty”.www.kinglaurinpark.it

> 10 marzo 2012

red Bull Jib ski Kings

II re del jibbing in scena al Red Bull Jib-Ski Kings. Il mondo del free-ski sarà scosso da questo contest unico nel suo genere, che vedrà pro e amatori darsi battaglia all’Alpe di Siusi. A differenza degli usuali con-test di freeski, il Red Bull Jib-Ski Kings non si svolgerà all’interno di un park ma su una normale pi-sta da sci, e soprattutto metterà in primo piano la dimensione più “naturale” di questa disciplina. I ri-der non avranno dunque a dispo-sizione grandi strutture per i loro trick ma la loro creatività sarà sti-molata da ostacoli “naturali”, quali ad esempio le irregolarità del suolo, i cambi di pendenza e i rail naturali.www.kinglaurinpark.it

> 11 marzo 2012

la gara “il Nastro azzurro dell’alpe di siusi”

Nel lontano 1953, la gloriosa gara contava oltre 250 partecipanti, as-surgendo ad evento sportivo della provincia. Un’idea originale, la va-lutazione di una combinazione al-pina di discesa e slalom, non poteva che raccogliere consensi (anche fra i meno avvezzi alle gare). Il più ve-loce della categoria si aggiudicherà il Trofeo Nastro Azzurro, il ricono-scimento deputato un tempo alle navi di lusso più veloci nel com-piere la traversata dell’Atlantico.www.dasblaueband.it

> 25 marzo 2012

raiffeisen ski King

“Raiffeisen Ski King 2012”, ecco il nome del Big Air Style all’Alpe di Siusi. In esclusiva per i free-styler saranno realizzati all’interno della pro line dello Snowpark King Lau-rin, due kicker con 20 metri di ta-ble. Un contest superspeciale. Big Air, Style, BBQ, Musica e na-turalmente.., tanto divertimento. www.kinglaurinpark.it

38 ALPE | inverno

Anteprima inverno ’11/12

> Dicembre 2011

Natale a Castelrotto

(vedi anche su pagina 31)

> 10 dicembre 2011

Krampus a Castelrotto

Chi sono i Krampus e cosa fanno a Castelrotto? Nelle zone di lin-gua tedesca, i Krampus sono dei diavoli travestiti che accompa-gnano San Nicolò, nella tradizio-nale sfilata lungo le strade del pa-ese. Ma mentre San Nicolò regala doni ai bambini buoni, il Krampus, con i suoi campanacci e la sua ma-schera incute timore in grandi e piccini. In data 10 Dicembre 2011 gruppi di Krampus provenienti da Italia, Germania e Austria si incon-treranno a Castelrotto e muniti di abiti e maschere artigianali si pre-senteranno al pubblico presente.

> 11 dicembre 2011

Highspeed race

Si inizia alla grande con l’Highspeed Race, emozionante gara ad alta ve-locità sugli sci che vede come ospite d’eccezione il campione Kristian Ghedina. Quest’anno l’Highspeed Race si presenta in una nuova veste: non si tratterà più di una semplice gara di alta velocità, ma di un gioco di squadra. Ciascun team - compo-sto da 4 persone, di cui almeno una donna – sfiderà il grande campione sulla pista Punta d’Oro. Ai vincitori andrà un trofeo veramente speciale.

> 25 dicembre 2011

King laurin snowpark opening

Il King Laurin Snowpark si presenta puntuale e preparato alla perfe-zione per la stagione attuale: tutte le strutture sono state rinnovate e aggiunti alcuni rail e box. Il diver-timento è garantito, corredati da buona musica, cibo e bevande.www.kinglaurinpark.it

> Inverno 2011/12

Fantasmi d’inverno a Castel prösels

Maestoso e ben conservato, il ca-stello troneggia nel borgo di Pre-sule, presso Fiè allo Sciliar, ri-chiamando visitatori anche nella stagione più fredda. Dopo un salto agli eleganti arsenali, ai sa-loni principeschi e alle ripidissime scale a chiocciola, la visita gui-data si conclude nel salone dei ca-valieri fra note musicali e specia-lità gastronomiche altoatesine.

Appuntamenti27 dicembre 20114 gennaio 201220 febbraio 2012www.schloss-proesels.it

> 30 dicembre 2011

Fan & Fun con denise Karbon e peter Fill

La tradizionale gara dei Fan Club è un appuntamento agonistico e mon-dano al tempo stesso. A mescolarsi fra gli appassionati di sci che si mi-surano all’Alpe di Siusi, anche Denise Karbon e Peter Fill: www.denisekarbon.it e www.peterfill.it

> 12-22 gennaio 2012

antiche ricette dei banchetti nuziali

Dal 12 al 22 gennaio 2012, in alcuni ristoranti di Castelrotto sarà pos-sibile rivivere l’atmosfera e il gusto dei banchetti nuziali tradizionali, attraverso una carrellata di cibi pre-libati proprio come si usava in oc-casione dei matrimoni contadini.Tra le varie specialità indichiamo: sella di camoscio marinato, pasta contadina con ragù di selvaggina, frattaglie di vitello con canederli, nodino di cervo alle erbe, formag-gio grigio con cipolla, pane dolce nuziale e “krapfen” al papavero.

Foto

: And

ré B

echt

old

Foto

: Mic

hael

Reu

sse

Page 21: alpe_it_net

Anteprima estate ’12

> 8/9 giugno 2012

Grande open air dei Kastelruther spatzen

L’open air dei Kastelruther Spatzen giunge nel 2012 alla sua sedicesima edizione. Migliaia di fans attesi a Castelrotto per applaudire i benia-mini, pronti ad esibirsi sullo sfondo di uno spettacolo musicale senza eguali.

> Giugno 2012

Cucina naturale di Fiè allo sciliar

Da anni, ormai, i cuochi di Fiè scel-gono il mese di giugno per annun-ciare l’estate a suon di piatti leggeri e appetitosi. All’arrivo della bella sta-gione, con le primizie dolci e succose a far capolino negli orti, la voglia di piatti naturali e genuini prende il sopravvento. Il giugno gastronomico di Fiè affascina per la naturalezza delle sue pietanze, create con delica-tezza e servite con amore. Un’occa-sione da non perdere per tutti coloro che amano una cucina buona e sana.

> Estate 2012

estate: tutti in famiglia!

In estate l’Alpe di Siusi si trasforma in un paradiso magico per i bambini. Assieme alla strega Martha, grandi e piccini vanno sulle tracce di streghe e stregoni. Si può scegliere tra una passeggiata notturna tra fate e fol-letti assieme alla strega Martha, cu-cinare un pasto da strega oppure ricercare magici simboli; lo spasso e il mistero sono garantiti. Coloro che invece preferiscono esplorare la vita di un maso lo pos-sono fare con il programma “Un uni-verso in fattoria”. Oltre vedere da vicino mucche e cavalli le famiglie scopriranno anche come il grano viene trasformato in farina.

> Luglio 2012

l’allenamento in quota dei maratoneti keniani

A luglio, i maratoneti keniani ritorne-ranno ad allenarsi sull’altipiano più grande d’Europa. L’altitudine ideale dai 1.800 ai 2.300 m porta gli atleti d’élite per la sesta volta consecutiva all’Alpe di Siusi. Con due sessioni di allenamento al giorno si preparano per i prossimi appuntamenti podi-stici. Buone notizie per gli appassio-nati della corsa: il 22 luglio torna l’Alpe di Siusi Running. Tutti coloro che vogliono correre fianco a fianco con le star del Kenya non possono perdere l’appuntamento. Turisti e abi-tanti altoatesini, professionisti e sem-plici praticanti avranno l’opportunità di misurarsi, su un percorso di 12,7 km, con i migliori maratoneti.

> Luglio/agosto 2012

summer Classics di siusi allo sciliar

Agli appassionati di musica classica, Siusi propone anche quest’anno una serie di straordinari concerti. Artisti italiani con alle spalle esperienze in-ternazionali si esibiranno sulle note di grandi compositori. Con il suo alto livello, la “Summer Classics” è da tempo parte integrante del pro-gramma culturale estivo proposto, ai piedi dello Sciliar, ad un pubblico estasiato di residenti e villeggianti.

> Estate 2012

estate a Castel prösels

L’estate a Castel Prösels riserva anche per il 2012 serate superbe e matinés d’incanto. Il prezioso re-pertorio degli artisti, musicisti e cantanti, spazia dalle morbide so-norità della musica classica alla genuinità della musica popolare fino alle eleganti note del jazz. E per chi non assiste ai concerti, l’opportunità di esplorare le anti-che mura è comunque offerta dalle visite guidate, organizzate durante l’intera stagione più calda. www.schloss-proesels.it

> 1-31 ottobre 2012

35a dispensa di Fiè allo sciliar

Uno spunto per i buongustai e gli amanti della cucina locale: la Di-spensa di Fiè allo Sciliar. Dal 1978 i ristoratori della località invitano a pratecipare all’Ottobre gastonomico, pronti a sorprendere ancora una volta con la rivisitazione di piatti tra-dizionali. Piatti creati con amore e serviti con altrettanta passione. Piatti originali eppure antichi. L’ottobre culinario di Fiè: un’occa-sione da non lasciarsi sfuggire. www.voelserkuchlkastl.com

> 12-14 ottobre 2012

Grande festa dei Kastelruther spatzen

La tradizione ha un nome. 27 anni di “Festa dei Kastelruther Spatzen”: l’occasione per festeggiare è ancora più grande, fra migliaia di fans radunati sotto il grande tendone di Castelrotto. Un’emozione davvero senza eguali.www.kastelruther-spatzen.de

40 ALPE | inverno inverno | ALPE 41

> 1-3 giugno 2012

30a Cavalcata oswald von Wolkenstein

Nessun altro evento riesce a fondere così sapientemente storia, sport, tradizione, cultura e folclore come la celebre cavalcata intitolata ad Oswald von Wolkenstein. Il tradizionale spettacolo equestre è celebrato ogni anno sullo sfondo di un paesaggio unico e di fronte ad un pubblico in visibilio. Il torneo storico ha inizio al Castel Forte a Ponte Gardena: vessilli al vento, i cavalieri passano di torneo in torneo mettendo alla prova le loro doti di velocità, abilità e governo del cavallo. Spirito di squadra, coraggio e amore per l’animale: questi i requisiti fondamentali chiesti ad una squadra che voglia aggiudicarsi il prestigioso concorso. Al termine delle sfide, la solenne premiazione a Castel Prösels fra la pompa e lo sfarzo tipici del grande poeta e cantore lirico. La presentazione delle squadre partecipanti e la grande festa si terranno nella località di Fiè allo Sciliar. www.ovwritt.com

>

Foto

: Hel

mur

th R

ier

Page 22: alpe_it_net

42 ALPE | inverno

Neve “fiammante”. L’Alpe di Siusi, a gennaio 2011 ha fatto da sfondo al servizio fotografico della Ferrari FF, la Ferrari Four XOP57902. Circondata dallo splendido panorama del Gruppo del Sassolungo, la coupé, con 660 cavalli, auto cult della Ferrari FF brilla baciata dal caldo sole invernale. L’immagine la troverete nel catalogo della serie FF, distribuito in tutto il mondo.

Visto & sentito

CoLoFoNE. alpe: registrato pr. il trib. BZ, decreto n. 9/2002 R.St. editore: Alpe di Siusi Marketing. direttore responsabile: Hubert Unterweger. redazione: Elisabeth Augustin, Michaela Baur, André Bechtold, Rosa Maria Erlacher, Barbara Pichler-Rier. pubblicità: Sabine Demetz, Christoph Trocker. traduzioni: Bonetti & Peroni, Daniela Perucatti. impaginazione: Komma Graphik. stampa: Litopat, Verona. tiratura: 50.000 copie

Concorso Fotografico: Alpe di Siusi - Inverno“Alpe di Siusi Inverno – L’area vacanze dalla tua prospettiva”. Questo il titolo del concorso fotografico per amatori e fotografi, indetto tra il 03.12.2011 fino al 15.04.2012. La foto più bella, originale e unica che descriverà l’Alpe di Siusi e i paesini che le fanno da corredo, sarà la vincitrice. Maggiori informazioni su www.alpedisiusi.info.

1° premio: Weekend per due persone presso l’agriturismo Kompatscher Hof con colazione contadina2° premio: Escursione guidata con Arc Alpin e offerta wellness per due persone presso l’hotel Heubad3° premio: Cena per due persone presso il Vitalpina Wanderhotel Icaro

Centenario del sentiero Federico AugustoIl famoso sentiero che dall’Alpe di Siusi porta a Passo Sella era stato inaugurato in data 30 luglio 1911. Esso porta il nome di Federico Augusto III, ultimo re sassone. In occa-sione del centenario del sentiero dedicato a re Federico Augusto, sono state installate tre tavole commemorative, che contengono aneddoti sul re oltre ad una precisa de-scrizione del sentiero.

Viktor Röthlin all’Alpe di SiusiViktor Röthlin, il campione europeo in carica e gra-zie al suo sesto posto il maratoneta di pelle bianca più veloce ai giochi olimpici a Pechino nel 2008, a luglio si è allenato per la seconda volta per circa 3 settimane all’Alpe di Siusi, il più alto altipiano d’Europa. Assieme ai maratoneti provenienti dal Kenia e dall’Etiopia si è preparato per la stagione autunnale. Fo

to: P

ierlu

igi B

enin

i

Il Vostro nuovo supermercato Coop nel cuore di Castelrotto Vi offre un‘ ampia offerta di prodotti di prima qualità. Unico nel suo genere è l’assortimento di delizie culinarie di contadini del luogo, di produzione biologica e del commercio equo e solidale. Al banco vendita ci sono Heinz, il mastro macellaio della conosciu-tissima Macelleria Silbernagl che vi offrirà dello speck tipico del luogo e la signora Helga, cuore ed anima del Panifi cio-Pasticceria Burgauner lo correderà col pane adatto lo “Schüttelbrot”. VeniteCi a trovare.

Alimentari - Macelleria - Panifi cio - Pasticceria Ferramenta - Giardinaggio - Articoli per l’agricoltura

MARKTBurgaunerPANIFICIO · PASTICCERIA

macelleriasilbernagl

Famiglia Cooperativa di Castelrotto Via Panider, 24 · Tel. 0471 706 330 · www.konsummarkt.com

Orari d’apertura: Da lunedì a sabato dalle 07.30 alle 12.30, dalle 15.00 alle 19.00 (chiuso sabato pomeriggio fuori stagione)

Prodotti freschi dai nostri contadini del luogo

Page 23: alpe_it_net

KOM

MA

| Fo

to: S

AM

©La

urin

Mos

er

Combi Card 3 in 7 38,00 EuroDurante 7 giorni (dalla prima vidimazione)

> 3 volte sull’Alpe di Siusi e ritorno con un mezzo a scelta: Cabinovia Alpe di Siusio Alpe di Siusi Express (linea 10)

> Utilizzo illimitato del servizio autobus deidintorni dell’Alpe di Siusi (bus navetta, Almbus e linee pubbliche) e del Nightliner

> Utilizzo illimitato del servizio trasportipubblici “Mobilcard Alto Adige”

Combi Card 7 48,00 EuroValido 7 giorni (dalla prima vidimazione)

> Utilizzo illimitato della Cabinovia Alpe di Siusi o dell’Alpe di Siusi Express (linea 10)

> Utilizzo illimitato del servizio autobus deidintorni dell’Alpe di Siusi (bus navetta, Almbus e linee pubbliche) e del Nightliner

> Utilizzo illimitato del servizio trasportipubblici “Mobilcard Alto Adige”

Combi Card 14 72,00 EuroValido 14 giorni (dalla prima vidimazione)

> Utilizzo illimitato della Cabinovia Alpe di Siusi o dell’Alpe di Siusi Express (linea 10)

> Utilizzo illimitato del servizio autobus deidintorni dell’Alpe di Siusi (bus navetta, Almbus e linee pubbliche) e del Nightliner

> Utilizzo illimitato del servizio trasportipubblici “Mobilcard Alto Adige”

Comodamente e in modoconveniente nel paradiso invernaleCon la Combi Card oppure il Nordic Pass

La Combi Card e il Nordic Pass non sono trasferibili! Bambini (0-5 anni) e portatori di handicap su sedia a rotelle gratis (Combi Card). Juniores (6-13 anni) metà prezzo per la Combi Card e il Nordic Pass.La Combi Card e il Nordic Pass sono acquistabili presso le biglietterie della Cabinovia Alpe di Siusi, presso tutti gli Uffi ci Informazioni e presso gli albergatori.

Nordic Pass 3 in 7 43,00 EuroDurante 7 giorni (dalla prima vidimazione)

> 3 giorni di pedaggio per l’utilizzo delle piste da fondo dell’area Alpe di Siusi / Val Gardena

> 3 giorni sull’Alpe di Siusi e ritorno con un mezzo a scelta: Cabinovia Alpe di Siusi o Alpe di Siusi Express (linea 10)

> Utilizzo illimitato del servizio autobus deidintorni dell’Alpe di Siusi (bus navetta, Almbus e linee pubbliche) e del Nightliner

> Utilizzo illimitato del servizio trasportipubblici “Mobilcard Alto Adige”

Nordic Pass 7 57,00 EuroValido 7 giorni (dalla prima vidimazione)

> 7 giorni di pedaggio per l’utilizzo delle piste da fondo dell’area Alpe di Siusi / Val Gardena

> Utilizzo illimitato della Cabinovia Alpe di Siusi o dell’Alpe di Siusi Express (linea 10)

> Utilizzo illimitato del servizio autobus deidintorni dell’Alpe di Siusi (bus navetta, Almbus e linee pubbliche) e del Nightliner

> Utilizzo illimitato del servizio trasportipubblici “Mobilcard Alto Adige”

Nordic Pass 14 90,00 EuroValido 14 giorni (dalla prima vidimazione)

> 14 giorni di pedaggio per l’utilizzo delle piste da fondo dell’area Alpe di Siusi / Val Gardena

> Utilizzo illimitato della Cabinovia Alpe di Siusi o dell’Alpe di Siusi Express (linea 10)

> Utilizzo illimitato del servizio autobus deidintorni dell’Alpe di Siusi (bus navetta, Almbus e linee pubbliche) e del Nightliner

> Utilizzo illimitato del servizio trasportipubblici “Mobilcard Alto Adige”

Cabinovia Siusi - Alpe di Siusi SpA39040 Siusi allo Sciliar · Via Sciliar, 39Tel. 0471 704 270 · Fax 0471 704 269www.cabinoviasiusi.it · [email protected]

senz

a au

to-m

obile

Combicard2009a.indd 130.09.2009 8:53:04 Uhr

Herr Rüdiger HoffmannSenior - 72,00 EuroCarta Numero: 00377018.12.2011 - 9:06 Uhr

72,00 Euro

Herr Rüdiger HoffmannSenior - 72,00 EuroCarta Numero: 00377018.12.2011 - 9:06 Uhr

Nordicpass2009.indd 1

30.09.2009 8:57:25 Uhr

Sig. Giuseppe Rossi

Senior - 90,00 Euro

Carta Numero: 003770

03.02.2012 - 9:06 Uhr