Allevamento Bufalo e Consistenze Aggiornate Al 2010

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L’ALLEVAMENTO DEL BUFALO

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Cresterea bovinelor -italiana

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  • LALLEVAMENTO DEL BUFALO

  • Classificazione zoologicaOrdine:ARTIODATTILISottordine:RUMINANTIFamiglia:BOVINISottofamiglia:BOVIDIGenere:BubalusSpecie:Bubalus bubalis(Water bufalo)

  • Tipi di bufalo dacquaSwamp typeBufalo di paludeRiver typeBufalo di fiumeMediterranean typeBufalo mediterraneo

  • OriginiI Longobardinel VI-VIIsecolo d. C.80% del patrimonio nazionalenelle provincedi Caserta e Salerno

  • Consistenza bufalina mondiale (FAO)

    Bufali (Capi)ANNO19981999200020012002Mondo160.761.186162.191.551164.339.658165.412.874167.126.374Sud Asia117.293.550119.150.700121.492.752122.584.427124.293.864Sud America1.017.7861.068.7091.102.9761.119.2181.200.395India90.909.00092.090.00093.772.00094.132.20095.100.000Europa212.155241.813264.510256.823244.359

  • BUFALINIConsistenza del patrimonio zootecnico mondiale dal 2006 al 2010Fonte: FAO Statistical Databases (http://apps.fao.org)Organizzazione e Gestione sostenibile della Produzione Zootecnica e Tutela dellAmbienteTecniche di allevamento in sistemi intensivi e semintensivi dei ruminanti

    BUFALINI(n di capi)ANNO20062007200820092010Africa3.937.0254.104.8354.052.6753.838.7454.000.025Sud America1.157.8701.132.9901.147.2901.136.0301.185.231Asia175.457.643178.752.399181.927.736185.109.232188.612.322Europa - Italia229.667205.000 257.050231.000 319.734294.000 331.477307.100 365.211344.000Oceania195210210210210TOTALE180.782.400184.247.484187.447.645190.415.694194.162.999

  • Produzione di latte bufalino nei principali Paesi produttori(tonnellate)Tratto da: ISMEA, Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Lattiero CaseariOrganizzazione e Gestione sostenibile della Produzione Zootecnica e Tutela dellAmbienteTecniche di allevamento in sistemi intensivi e semintensivi dei ruminanti

    PAESI ANNO20062007200820092010CINA2.850.0002.900.0002.950.0003.000.0003.100.000INDIA54.382.00056.196.00057.549.00059.201.00062.400.000EGITTO1.840.0002.609.8202.640.6402.696.6602.725.000TURCHIA36.35830.37531.42232.44335.851MONDO80.639.77183.915.39986.003.03188.475.15192.517.217

  • Variazioni percentuali della produzione mondiale di latte bufalino per continente riferite agli anni 2006 e 2010Produzione latte bufalino (t)AnnoAnnoAnno

    Paesi produttori20062010Var.% 10/06AFRICA1.840.0002.725.000+ 48,10ASIA78.571.44089.573.914+ 14,00EUROPA228.331218.303- 4,40

  • Tratto da:L. Zicarelli Evoluzione dellallevamento bufalino in ItaliaAtti 1 Congresso Nazionale sullAllevamento del Bufalo3 - 5 Ottobre 2001 - Eboli (SA)Consistenza del Bufalo Mediterraneo Italianotra il 1947 ed il 2000

  • Consistenza bufalina nazionale (ISTAT)

    20002001200220032004192.000192.000178.000230.000226.00020062007200820092010205.000 231.000 294.000 307.100 344.000

  • Consistenza dei bufalini in Molise (2000) Fonte:ISTAT 5 Censimento generale dellagricoltura 2000(http://www.istat.it)

  • Il bufalo e il bovino48 cromsomi invece di 6613 paia di coste come il bovino (14 per bisonte e yack)Assenza della giogaiaConvessit frontaleCorna compresse alla radice e arrotondate allapice

  • Il bufalo e il bovinoPi raccolto e tozzoTesticoli aderenti al ventre e non pendentiPelo di colore nero ma scarsoPelle nera, pi spessa e coriaceaPresenza maggiore di ghiandole sebacee cutanee, poche ghiandole sudoripareZoccoli appiattiti e allargati alla base

  • Il bufalo e il bovinoPi intelligenteEvoluzione dentaria pi lenta (completamento della dentizione da adulto nel sesto anno)Dimorfismo sessuale meno accentuato:Maschi:h al garrese 1,43; peso 7-8 qFemmine:h al garrese 1,35; peso 5-6 q

  • Parametri biologiciSpecie poliestrale tendenzialmente stagionale con max efficienza in autunno (difficolt per inseminazione artificiale - durata non precisa del calore)Pubert per le femmine intorno ai 2 anni (in genere pi tardiva di circa 6 mesi rispetto quella bovina)Lunghezza media del ciclo estrale: 20 giorniI calori (manifestazioni estrali) possono essere brevi (da 1 a 15 ore), medi (da 16 a 48 ore), lunghi o molto lunghi (oltre 48 ore)Lovulazione si manifesta in media, nei calori medi e lunghi, 51 ore dopo linizio dellestro

  • Parametri biologiciDurata gestazione 316 giorni (312-321)Parti prevalentemente in fine estate-inverno (danno per gli allevatori)Et media primo parto 36-38 mesiInterparto 11-13 mesiEt fine carriera femmine 18-20 anni: produzione di 11-12 vitelli e fino a 15 lattazioni Peso medio dei bufalotti alla nascita: maschi 38-39 kg; femmine 35-36 kgToro utilizzato dallet di 2-2,5 anni fino a 7

  • La selezione:Impedita in passato per la promiscuit sessuale negli allevamentiIncompleto funzionamento del Libro Genealogico (non attribuisce la paternit)Scelta delle fattrici in base alla loro produzioneAssenza della selezione dei tori in base a progeny-testDifficolt per lI.S. e quindi impiego di biotecnologie (superovulazione, embryo-transfer)Scarsa numerosit della popolazione bufalina italianaRaggiunto il limite selettivoper il carattere produzione latteproblematiche

  • La selezioneMiglioramento qualitativo del latte (grasso-caseina)Destagionalizzazione del ciclo estrale (scelta delle bufale meno sensibili al fotoperiodo)Introduzione di materiale genetico di altre razze bufaline provenienti da altri paesi (aumento della variabilit genetica e riduzione della perdita di efficacia della selezione) mantenendo il pi possibile le caratteristiche morfo-funzionali della nostra bufala.Aumentare la numerosit Aumentare lereditabilit della produzione latte e il differenziale di selezione (cio ridurre il numero dei riproduttori ma avendo la possibilit di scegliere pi tori selezionati)mira a:

  • Le prove di progenie per i tori dovrebbero stimare:Lattitudine lattiferaLa persistenza della lattazioneLattitudine burrifera e la produzione di caseina (legata alla resa in mozzarella del latte)La fertilit (influenza la produzione del latte mediante la frequenza degli interparti e il numero dei parti)La longevit

    Disporre di pi tori selezionati significa ridurre la consanguineit negli allevamenti e possibilit per lallevatore di scegliere i riproduttori pi idonei per le sue esigenze produttive

  • Oltre alla notevole remunerabilit del latte (tanto venduto tal quale, quanto e soprattutto come prodotto trasformato): capacit di adattamento a tutti gli ambienti e sistemi di allevamento rusticit alimentare (possibile sfruttamento anche di foraggi di scarsa qualit) resistenza alle malattie modesta esigenza di manodopera facilit di smaltimento della produzione lattea: in ambito UE non ci sono Paesi concorrenti (salvo la Grecia, in minima parte) >>> no surplus di produzione >>> no contingentamenti, limitazioni o quote di produzione lItalia lunico paese comunitario nel quale si registrano sempre maggiori incrementi di consumoConvenienza e redditivit dellallevamento bufalino

  • Tecnologie dallevamentoSistema semistallinoStalla libera con ampi parchiVicinanza a corsi dacquaopiscine o docce ai lati dei recintiGrande disponibilit di foraggi: freschi, secchi o insilatiMungitura meccanica

  • La stalla

  • Il paddok

  • Vicinanza ai corsi dacqua o piscine

  • Disponibilit di foraggi

  • Mungitura meccanica

  • Denominazione dei bufalini alle diverse et

    Vitello/adalla nascita allo svezzamentoAsseccaticcio/adallo svezzamento a 12 mesiAnnutolodai 13 ai 24 mesiAnnutoladai 13 alla prima inseminazioneToromaschio riproduttoreMaglionemaschio castratoGiovencafemmina prossima al partoBufalafemmina dal primo parto in poi

  • Alimentazione del giovane bestiame bufalino(Vitello-Asseccaticcio)Si effettua uno svezzamento precoceColostro per 7 giorni (il primo giorno dalla mammella e gli altri 6 giorni dal poppatoio in box individuale o gabbie singole allaperto) Allattamento artificiale (con latte bovino o ricostituito); il latte va offerto ad una temperatura di 37C (freddo pu provocare disturbi intestinali)Sin dal primo giorno si somministra del concentrato secco in pellets (di alta digeribilit e di spiccato valore nutritivo), provocando unanticipata funzionalit dellapparato digerenteDalla 4a settimana si aggiunge al concentrato anche del buon fieno (trinciatura corta e alto contenuto di cellulosa)Dalla 6a alla 12a settimana si riduce la quantit di latte (a circa 40 giorni il vitello viene riunito con altri vitelli di et analoga)Si svezza lanimale quando consuma per 10 giorni consecutivi 750g di concentrato ( a 90 giorni)Post-svezzamento con mangimi ricchi di cellulosa digeribile (peso dellanimale a 6 mesi: 160 kg)

  • Produzione delle annutoleDai 6 ai 20 mesi modeste quantit di insilato e fieno di medica e buone di concentrato (4,5 UFL e 700 g di PG al giorno)Peso alla prima inseminazione 350 kgNo eccessivi ingrassamenti o iponutrizione

  • Alimentazione della bufala: considerazioni generali> specializzazione nella produzione del latte > esigenze alimentari (riduzione del grado di rusticit)Costituire gruppi omogenei in funzione dello stato di lattazione e quindi del livello produttivoTenere in considerazione le bufale che pur non partendo con produzioni altissime producono fino al 7o- 8omese di gravidanza

  • Alimentazione della bufala: considerazioni generaliMigliore utilizzazione della fibra grezza rispetto ai bovini (il rumine del bufalo produce nelle 24 ore una quantit di acetato doppia rispetto al bovino)Capacit superiore nel sintetizzare proteine da fonti di azoto non proteicoMaggiore difficolt nel cambio delle razioni, specialmente per i concentrati (accentuata sensibilit delle papille gustative)

  • Alimentazione della bufala: fasi fisiologicheLa tecnica di alimentazione ricalca la curva di lattazione e tiene conto della % di grasso del latte in quanto influenza il fabbisogno energeticoFasi fisiologiche della bufala in lattazione (i primi tre momenti si identificano nella curva di lattazione, che esprime il potenziale genetico):1a fase: va dal parto alla 10a settimana di lattazione2a fase: va dalla 10a alla 20a settimana di lattazione3a fase: va dalla 20a alla 30a settimana di lattazione4a fase: asciutta (4 mesi)

  • Alimentazione della bufala: 1a fase Si cerca di far aumentare lingestione di sostanza secca (scarso appetito e alta produzione lattea bilancio energetico negativo nei primi 2-3 mesi di lattazione, perdita di peso)Alimentazione con silomais (molto energetico), in modo che lanimale non intacca eccessivamente le proprie riserve lipidicheInizialmente somministrazione graduale del silomais per evitare un abbassamento rapido del pH ruminale (evitando la fermentazione lattica o lacidosi sanguigna)Integrare con fieno, concentrati proteici e pagliaFibra grezza: 21-22%; amidi+zuccheri: non oltre il 16%; foraggio/concentrato: non oltre 0,5

  • Alimentazione della bufala: 2a faseFar mantenere alle lattifere una persistenza elevata (la produzione di latte non deve scendere pi dell8% al mese)Man mano che il livello produttivo diminuisce, aumentare il tenore in fibra grezzaPer evitare che gli animali ingrassino troppo opportuno che i concentrati non vadano oltre il 25-35% della sostanza secca totale della razione3a faseCoincide quasi con la fine della lattazione, la bufala deve essere messa in condizione di recuperare il peso perduto

  • Alimentazione della bufala: fabbisogni durante la lattazioneNei primi 70 giorni di lattazione le razioni delle bufale devono essere caratterizzate da una densit energetica di 0,83 UFL/kg di ssIn seguito anche quando la produzione diventa bassa mantenere circa 0,80Le proteine non devono scendere sotto il 9-10% della ssCalcio e fosforo: Mantenimento: Ca=6 g/q di p.v.; P=4,5 g/q di p.v. Produzione: Ca=6,5 g/q di p.v.; P=2,5 g/q di p.v.La bufala in produzione consuma una quantit di alimento secco pari a circa il 2% del p.v. pi 0,05-0,06 per ogni kg di latte prodotto. Ad esempio una bufala di 600 kg di p.v. che produce 10 kg di latte, consuma 15,5-16 kg di ssI fabbisogni della bufala in gestazione sono sovrapponibili a quelli della vacca, facendo coincidere per lottavo mese della bufala con il settimo mese di gravidanza del bovino

  • Lanimale non deve essere sottoposto a eccessi alimentari (specie in energia e proteine), ma si devono favorire il miglioramento della funzionalit dellapparato digerente, del fegato, della mammella e mantenere attivi gli scambi interplacentari tra madre e fetoSi consiglia una concentrazione energetica di 0,60-0,65 UFL/kg di ss al 10,5-11% di proteineSe si somministrano insilati di mais, polpe di barbabietola, insieme a una carenza di fosforo (carenza di pascolo) si rischia il prolasso uterinoCapacit di ingestione: 1,8-1,9% del peso vivoAlimentazione della bufala: 4a fase

  • RiproduzioneIn genere nei grandi allevamenti si effettua una monta libera (1 toro ogni 30 bufale)Il rilevamento dei calori nella bufala presenta notevoli difficolt in quanto non vi sono segni esteriori eclatanti come per la bovina e di conseguenza risulta difficile individuare lovulazioneLe bufale si lasciano montare anche quando non sono in caloreIntroducendo un toro esploratore vasectomizzato, per individuare le femmine in calore che possono essere fecondate artificialmente, bisogna osservare quali bufale sono montate per pi volte di seguito (anche 6-8 volte in unora)

  • RiproduzioneConcentrazione dei parti nel periodo autunno-inverno, in quanto il periodo pi fertile quello fine estate-autunno (fotoperiodo decrescente)Gli allevatori tentano di destagionalizzare i parti, separando le bufale dal toro subito dopo il parto (in autunno) e introducendolo da marzo a ottobre (effetto toro)La bufala partorisce in piedi

  • Metodiche per la determinazione della gravidanzaOsservazione da non ritorno in calore: 21 giorni dopo la fecondazione; la sicurezza della metodica cresce con il numero dei cicliPalpazione delle ovaie per via rettale: 40 giorni dopo la fecondazione; sicuro quasi al 100% Dosaggio ormonale del progesterone nel latte: 20-24 giorni dopo la fecondazione; sicuro all80%; in genere si considerano gravidi i soggetti che presentano nel latte 2 valori successivi di progesterone (a distanza di 10 giorni) superiore a 4 ng/ml

  • LATTE:la lattazioneLa lattazione mediamente dura 277 giorniProduzione di 16-18 q di latte (le migliori lattifere arrivano anche a 20-30 q)Nel 90% dei casi il picco di lattazione si raggiunge a 60 giorni dallinizio della lattazioneLa produzione pi bassa si registra alla prima lattazione (dalla terza il livello produttivo si stabilizza) Mungitura meccanica, meglio con lattodotto di tipo Tandem (consente di tenere fermo lanimale senza limpiego di pastoie)Meglio effettuare 2 mungiture al giorno (aumento produttivo e miglioramento dellindice di persistenza)Per mungere una bufala occorrono 6 minutiPer favorire lingresso nella sala di mungitura opportuno somministrare del concentrato

  • Gli allevatori cercano di ottenere i parti in primavera, in quanto la maggiore richiesta di latte avviene in estateIn genere la modificazione del naturale calendario delle nascite comporta diversi problemi: allungamento dellinterparto e dellasciutta, patologie e anomalie dellattivit ovarica, di fertilit e di produzione lattea annuaMinori produzioni in estate (sono rese possibili dalla capacit dellanimale di dissipare calore)LATTE:la lattazione

  • LATTE:caratteristiche sensoriali e fisicheColore bianco porcellanato con riflessi verdi (assenza di carotenoidi)Odore simile a quello di vacca, pi gustoso e sapore pi delicatoA volte si sprigiona un senso di muschio dovuto ad un particolare zucchero il tewficoseOdore di urina nelle bufale affette da problemi renaliDensit a 15C = 1,034Indice crioscopico tra -0,560 e 0,550CIl pH compreso fra 6,60-6,75; lacidit espressa in % di acido lattico fra 0,05 e 0,28; lacidit in gradi Soxhlet-Henkel (SH) tra 5,65 e 6,80/100 ml Il potenziale redox ha un valore medio di +0,330 volt a 30 C (quello bovino 0,258)

  • Composizione media percentuale del latte di bufala a confronto di quello di vacca, pecora e capra

    ComposizioneLatte di bufalaLatte di vaccaLatte di pecoraLatte di capraAcqua81,587,58387Sostanza secca18,512,51713Residuo magro10,39,010,28,9Caseina3,62,84,63,2Lattoalb. e lattogl.0,70,61,11,0Totale proteine4,33,75,74,2Grasso8,23,56,84,1Lattosio5,04,54,54,6Ceneri0,80,750,850,8Cal/100 g di latte114,466,2104,274,2

  • Il grasso nel latte soggetto ad ampie oscillazioni nei diversi periodi (va dal 6 al 9%): valori pi alti in novembre-febbraio, minori in marzo-maggioIl tasso lipidico si mantiene basso nelle prime 6 settimane, poi aumenta e raggiunge il massimo alla fine della lattazioneIl latte pi grasso al mattino rispetto quello della seraPi grasso nelle lattifere pluripareNel grasso del latte di bufalo sono presenti 45 acidi grassiLacido palmitico (C16:0) il pi rappresentato (oltre il 30%, mentre pi basso nel latte vaccino); loleico rappresenta il 25-30%(simile nella vacca); lacido miristico (C14:1) l1,03% (1,35% per la vacca); gli acidi grassi volatili sono costituiti per la met da acido butirrico (4,5%)Pi ricco di acidi grassi insaturiIl colesterolo totale e libero di 275 e 212 mg/100 g rispettivamente (nella vacca 330 e 280); inoltre il colesterolo maggiore allinizio della lattazione rispetto alla fine; maggiore nel colostro e nel latte mastitico

  • Le proteine nel latteL80% dei protidi rappresentato dalle caseine, il 20% dalle proteine del siero, i proteoso peptoni e sostanze azotate non proteicheTutta la caseina si trova sotto forma micellare (nella vacca solo il 90-95% e il resto si trova nel siero); le micelle sono di dimensioni superiori rispetto a quelle del latte vaccinoLe percentuali delle frazioni caseiniche sono: s1 17,6%; s2 30,2%; 33,9%; K 15,4%-caseina (frammenti della -caseina) il 4,7% della caseina totaleI proteoso peptoni (frammenti della -caseina) sono pi alti nel latte bufalino (330,5 mg/100 ml) rispetto al vaccino (240,5 mg/100 ml)La -lattoglobulina identica a quella bovina ma manca la variante A; la -lattoalbumina molto simile a quella bovinaLe immunoglobuline (molto pi elevate nel colostro) sono divise in 4 classi: IgGA, IgA1, IgA2, IgMLa lattoferrina di 0,320 mg/100g (0,5 nel vaccino) presente una particolare glicoproteina detta rossa, importante dal punto di vista immunologico e fisiologico.

  • I minerali nel latteSono presenti pi alte quantit di Ca e Mg e pi basse di Na, K e Cl rispetto al latte di vaccaLa quantit di fosfato e citrato simile al latte vaccinoLa concentrazione dei minerali pi alta nel colostroLo stress da calore comporta una riduzione del Ca, Na, K e del rapporto K/NaI pigmenti nel latte presente un pigmento verde predominante di provenienza biliare: la biliverdina che col tempo si ossida trasformandosi in bilirubina di colore giallastroLe vitamine nel latteVitamina A di 340 U.I./kg (230 per la vacca)Vitamina E di 334,2 mg/kg (312,1 per la vacca)Vitamina C di 25-30 mg/kg (pi basso nella vacca)Le vitamine del gruppo B sono in g/ml: B1 0,5; B2 1,01; acido nicotinico 2,60; biotina 26,75; acido folico 0,13

  • Produzioni casearieDal latte bufalino si preparano prodotti a pasta filata come formaggi freschi, formaggi semistagionati, anche affumicatiSottoprodotti: ricotta e burroResa media in formaggi: 22,5% (fissata nei contratti stipulati tra allevatore e trasformatori per definire il prezzo del latte); la resa reale varia dal 22 al 25% a seconda della stagione

  • La mozzarella di bufala il principale formaggio fresco a pasta filata derivato dal latte di bufala ottenuta dalla coagulazione di latte fresco intero con caglio di capretto e ridotta filante e morbida, e, quindi, mozzata con una speciale lavorazione in acqua a oltre 90CLa sua pasta bianco porcellana bianchissima ed elastica ma non gommosaDalle particolari sostanze aromatiche del latte bufalino eredita un profumo lievemente muschiato, caratteristico, ed un sapore acidulo su una base decisamente lattea e frescaPer mantenere la freschezza va conservata immersa in liquido sierosoVa consumata non oltre le 66 ore dalla produzione

  • Composizione chimica e valore energetico per 100 g di parte edibile di mozzarella di bufala e di vacca

    ComposizioneMozzarella di bufalaMozzarella di vaccaAcqua (g)56,057,0Proteine (g)19,019,5Lipidi (g)23,020,0Glucidi (g)0,60,7Ferro (mg)0,20,4Calcio (mg)403,0162,0Fosforo (mg)239,0355,0Tiamina (mg)0,050,03Riboflavina (mg)0,510,27Niacina (mg)0,40,3Vitamina A (g)190,0300,0Energia (kcal)288,0265,0

  • Il mascarpone di bufala un formaggio molto grasso, cotto, ad acidit naturale, senza crosta ed a maturazione rapidissimaLa pasta fine, morbida, burrosa, uniforme, facilmente spalmabile, di odore piacevole di latte appena munto di colore pi bianco e di sapore pi dolce rispetto quello di vaccaPer lalto contenuto di oleina si mantiene morbido anche alla temperatura di +1 +2C Si ottiene da una buona crema di latte (priva di odori o sapori anomali) dal titolo di grasso compreso fra il 20 e il 45%

  • Lo yogurt di bufalaConsistenza migliore di quello prodotto con il latte di vacca o di capra per le differenze esistenti nelle dimensioni delle micelle di caseina e delle micelle di grassoNon si prestano alla produzione latti mastitici, quelli con germi contaminanti (E. coli ecc.), e quelli in cui si riscontra presenza di antibiotici, detersivi, disinfettanti o altri inibentiIl latte di bufala per le sue caratteristiche chimiche (alto contenuto di grasso, proteine e lattosio) non deve subire i processi di concentrazione necessari per il latte di altre specie, ma pu essere avviato direttamente alle successive fasi di lavorazione

  • La ricotta di bufalaLa resa in ricotta da siero di latte di bufala varia dai 2 ai 4 kg per 100 litri di siero grasso; non si considera la ricotta che si potrebbe ottenere dal siero scremato per le sue pessime qualit organoletticheLa ricotta di bufala si presenta pi bianca di quella di vacca, ha una grana pi fine, ha sapore pi dolce

  • LA CARNE Potrebbe rendere pi remunerativo lallevamento del bufaloAllo stato attuale viene considerata un sottoprodotto per il basso prezzo che questa spunta sul mercato, a causa di errati preconcetti dei consumatori che la considerano di qualit inferiore a quella bovinaIn passato venivano macellati solo animali a fine carriera, denutriti, con sviluppo muscolare ridotto e quindi le carni risultavano dure, asciutte, di colore poco attraente e di sapore cattivoI sistemi di allevamento attuale consentono di ottenere carni migliori, la cui qualit dovrebbe favorire lincremento e la diffusione dei consumi

  • LA CARNEOttima lutilizzazione dellannutolo (bufalotto) macellato a 300-350 kg allet di 15-18 mesiAccrescimento giornaliero, qualit della carcassa e valore del rapporto carne/ossa non sono generalmente inferiori a quelli dei bovini da carneIl colore di un rosso meno scuro di quello bovino, e persiste durante la conservazioneCarne pi tenera (quantit minore di collagene intramuscolare), richiede meno lavoro per la masticazionePi succosa (> capacit di ritenzione idrica)Buon odore e sapore (a questa et di macellazione non si corre il rischio di avere carni con odore urinoso in quanto lanimale non viene affetto da patologie renali)Grana pi grossolana

  • LA CARNEIl grasso intramuscolare scarso, il grasso di copertura separabile facilmente dal magroIl grasso sempre molto bianco, perch sprovvisto di pigmenti (ad eccezione di soggetti vecchi o denutriti)Rispetto quella bovina pi ricca di acido stearico e oleico; maggiore presenza di acidi grassi insaturiColesterolo: 30-40 mg/100 g di carne (60-100 nei bovini)Stessa percentuale di proteine, ma meno amminoacidi essenzialiPi alte quantit di ferro e scarse di calcioPi elevato contenuto in vitamine B6 e B12 e pi basso di B1 e B2Carne ipocalorica: 130 cal/100 g

  • MALATTIE DEL BUFALOPu essere colpito dalle stesse malattie del bovino (soprattutto quelle parassitarie) ma pi resistenteUna malattia tipica il barbone bufalino: determinato dalla Pasteurella multocida, malattia contagiosa che si manifesta con febbre alta, perdita dappetito, depressione, difficolt di respirazione. Lanimale si presenta con la testa a penzoloni, scolo nasale giallognolo, tumefazione della gola che si pu estendere agli arti e al ventre. Produzione compromessa gravemente e morte dellanimale. Oggi grazie al vaccino questa malattia viene ben controllata.

    *Negli ultimi 50 anni, la specie bufalina quella che ha mostrato il maggiore incremento numerico in Italia: dai 12.000 capi del 1947 si passati a circa 200.000 nel 2000**