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ALLEGATO A Carta d’identità: caratteristiche psicologiche Per cominciare ti proponiamo il seguente brano tratto da Margherita Dolcevita di Stefano Benni. Poi ci sono io, Margherita Dolcevita. Ho quasi quindici anni, sono bionda con dei capelli ricci un po’ strani, diciamo che sembrano una piantagione di fusilli. Ho occhi maliardi e blu, ma sono un po’ sovrappeso. Mi piacerebbe indossare quei bei jeans stretti e bassi che spunta l’ombelico, ma la volta che ho provato mi sono scoppiati in autobus e ho ferito tre persone coi bottoni. A volte penso che dovrei mettermi a dieta, poi penso che se dimagrissi sarei sempre tesa per paura d’ingrassare, invece così sono tranquilla. A scuola vado abbastanza bene, e da grande vorrei fare la poetessa. La mia specialità sono poesie brutte. Pensateci bene: il mondo è pieno di poeti così così, ma una poesia brutta è veramente rara. Sentite questa: Mi chiamo Margherita Peso meno in mutande che vestita. Mica male vero? Che altro posso dire? Ballo bene, nonostante i chiletti e un lieve difetto cardiaco. Invento anche i passi, perche mi piace ballare in mezzo agli altri ma voglio essere unica. Il mio attore preferito è Anthony Hopkins, quello del Silenzio degli innocenti. Penso che con uno così sai già che devi stare attenta. S. Benni, Margherita Dolcevita, Feltrinelli, Milano 2005 Come puoi notare, è un simpatico ritratto di Margherita, che descrive mettendo in luce alcuni suoi tratti fisici e qualità e caratteristiche psicologiche. In breve, ci trasmette l’immagine che lei ha di se stessa. E tu, che tipo sei a tuo parere? Ti sei mai chiesto che carattere hai? Qual è l’immagine che hai di te? IL MIO CARATTERE 1. Scegli gli aggettivi, tra i seguenti, che a tuo parere ti definiscono meglio. Sono un tipo: ansioso; tranquillo; socievole; sicuro; timido; vivace; silenzioso; chiacchierone; allegro; simpatico; altro _______________________________________________________________________________ I MIEI PREGI

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ALLEGATO A

Carta d’identità: caratteristiche psicologiche

Per cominciare ti proponiamo il seguente brano tratto da Margherita Dolcevita

di Stefano Benni.

Poi ci sono io, Margherita Dolcevita. Ho quasi quindici anni, sono bionda con dei

capelli ricci un po’ strani, diciamo che sembrano una piantagione di fusilli. Ho occhi

maliardi e blu, ma sono un po’ sovrappeso. Mi piacerebbe indossare quei bei jeans

stretti e bassi che spunta l’ombelico, ma la volta che ho provato mi sono scoppiati in

autobus e ho ferito tre persone coi bottoni.

A volte penso che dovrei mettermi a dieta, poi penso che se dimagrissi sarei sempre

tesa per paura d’ingrassare, invece così sono tranquilla. A scuola vado abbastanza

bene, e da grande vorrei fare la poetessa. La mia specialità sono poesie brutte.

Pensateci bene: il mondo è pieno di poeti così così, ma una poesia brutta è veramente

rara. Sentite questa:

Mi chiamo Margherita

Peso meno in mutande che vestita.

Mica male vero?

Che altro posso dire? Ballo bene, nonostante i chiletti e un lieve difetto cardiaco.

Invento anche i passi, perche mi piace ballare in mezzo agli altri ma voglio essere

unica.

Il mio attore preferito è Anthony Hopkins, quello del Silenzio degli innocenti. Penso

che con uno così sai già che devi stare attenta.

S. Benni, Margherita Dolcevita, Feltrinelli, Milano 2005

Come puoi notare, è un simpatico ritratto di Margherita, che descrive mettendo

in luce alcuni suoi tratti fisici e qualità e caratteristiche psicologiche. In breve, ci

trasmette l’immagine che lei ha di se stessa. E tu, che tipo sei a tuo parere? Ti sei

mai chiesto che carattere hai? Qual è l’immagine che hai di te?

IL MIO CARATTERE

1. Scegli gli aggettivi, tra i seguenti, che a tuo parere ti definiscono meglio.

Sono un tipo: ansioso; tranquillo; socievole; sicuro; timido; vivace; silenzioso; chiacchierone; allegro; simpatico;

altro _______________________________________________________________________________

I MIEI PREGI

2. Scegli gli aggettivi, tra i seguenti, che a tuo parere ti definiscono meglio.

Sono un tipo:

attivo; collaborativo; coraggioso;

autonomo; ordinato; prudente;

fantasioso; responsabile;

deciso; sincero;

I MIEI DIFETTI

3. Scegli gli aggettivi, tra i seguenti, che a tuo parere ti definiscono meglio.

Sono un tipo:

confusionario; indeciso; distratto;

disordinato; testardo; vanitoso;

4. Traccia infine un breve ritratto del tuo carattere e della tua personalità evidenziando i tuoi pregi e i tuoi difetti. Che cosa vorresti cambiare? Perché?

Ho undici anni, sono bionda con gli occhi azzurri. Sono una ragazza sicura di me stessa e sempre allegra, mi piace molto divertirmi. Sono molto chiacchierona e per questo i professori mi richiamano spesso, non sto mai zitta! Sono simpatica, ma dicendo la verità, solo con quelli che voglio io, e sempre con questi sono molto socievole! Sono anche molto vivace perché non mi piace stare ferma. Sono anche attiva, fantasiosa, decisa, ordinata ma questo non sempre anzi quasi mai, responsabile, autosufficiente e abbastanza prudente.

I miei interessi

Per conoscersi meglio è importante capire quali sono i propri interessi e le attività che ci piacciono o vorremmo svolgere. Rispondi con sincerità alle domande che ti proponiamo di seguito. GIOCHI

1. Quali erano i tuoi giochi preferiti da bambino?

____________________________________________________________________________________

2. Quali sono oggi i tuoi giochi preferiti?

____________________________________________________________________________________

3. Quale tipo di giochi preferisci? Segna con una crocetta la risposta, tra le seguenti, che ritieni più appropriata, fornisci degli esempi e motiva la tua scelta:

i giochi all’aria aperta. Quali? Perche?

i giochi in casa. Quali? Perché?

4. Come preferisci giocare? Segna con una crocetta la risposta, tra le seguenti, che ritieni più appropriata:

da solo; con un amico in particolare; con un gruppo di amici.

SPORT

5. Pratichi qualche sport in particolare? SI NO

Se si, quali? ________________________________________________________________________

6. Quanto tempo dedichi settimanalmente allo sport che pratichi?

__________________________________________________________________________________

7. Quale tipo di sport preferisci? Segna con una crocetta la risposta, tra le seguenti, che ritieni più appropriata:

uno sport individuale; uno sport di squadra.

Perché? Quali sono a tuo parere i vantaggi e gli svantaggi dell’uno e dell’altro?

________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

8. Pratichi uno sport a livello agonistico? SI NO

Se si, quale? Perché? __________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________

Se no, ti piacerebbe praticarne uno? Perché? Segna con una crocetta le risposte, tra le seguenti, che ritieni più appropriate:

per mettermi alla prova; per stare insieme agli altri;

altro _______________________________________________________________________________

LETTURE

9. Ti piace leggere? SI NO

10. Che cosa leggi di solito?

____________________________________________________________________________________

11. Qual è l’ultimo libro che hai letto?

____________________________________________________________________________________

12. Qual è, tra i libri che hai letto, quello che ti è piaciuto di più?

____________________________________________________________________________________

13. Qual è il genere di libri che preferisci? Segna con una crocetta le risposte, tra le seguenti, che ritieni più appropriate:

avventura; horror;

fiabe e favole; poliziesco;

fantasy;

altro _______________________________________________________________________________

14. Leggi abitualmente fumetti? SI NO

15. Qual è il fumetto che ti piace di più?

____________________________________________________________________________________

TELEVISIONE

16. Quali sono i tuoi programmi preferiti? Segna con una crocetta le risposte, tra le seguenti, che ritieni più appropriate:

film; soap opera;

cartoni animati; sit com;

documentari; telefilm;

reality show; trasmissioni sportive;

altro _______________________________________________________________________________

17. Quante ore trascorri giornalmente davanti alla televisione?

____________________________________________________________________________________

18. Qual è, tra i film che hai visto ultimamente, quello che ti è piaciuto di più?

____________________________________________________________________________________

19. Qual è il genere di film che preferisci? Segna con una crocetta le risposte, tra le seguenti, che ritieni più appropriate:

avventura; poliziesco; sentimentale; fantascienza; horror; thriller; fantastico; commedia; drammatico;

altro _______________________________________________________________________________

MUSICA

20. Ti piace ascoltare musica? SI NO

21. Qual è il tuo cantante preferito?

____________________________________________________________________________________

22. Qual è il tuo gruppo preferito?

____________________________________________________________________________________

23. Quanto tempo dedichi giornalmente all’ascolto della musica?

____________________________________________________________________________________

24. Come preferisci ascoltare musica? Segna con una crocetta le risposte, tra le seguenti, che ritieni più appropriate:

da solo;

in compagnia.

25. Quale, tra le canzoni che abitualmente ascolti, è la tua preferita?

____________________________________________________________________________________

HOBBY

26. Quale passioni e hobby coltivi nel tuo tempo libero? Segna con una crocetta le risposte, tra le seguenti, che ritieni più appropriate:

suono uno strumento musicale; ceramica; videogiochi; danza; collezionismo; computer; pittura; modellismo; cura di animali.

altro _______________________________________________________________________________

PER CONCLUDERE…

27. In base alle risposte date, che tipo sei, a tuo parere? Scegli gli aggettivi, tra i seguenti, che a tuo parere ti definiscono meglio:

pigro; sportivo; demotivato;

lento; solitario; fantasioso;

ozioso; chiuso; energico;

attivo; motivato.

28. Traccia un breve ritratto di te stesso che metta in luce i tuoi interessi, le attività che svolgi quotidianamente e quelle che vorresti svolgere.

Quando ero piccola la maggior parte del mio tempo lo passavo giocando con i puzzle, le barbie, le bambole, i peluche e altri giochi come quelli. Ma ora i miei interessi sono cambiati, ora mi piace usare il telefono, giocare con i videogiochi, ascoltare la musica con il mio iPod, uscire con gli amici, andare in piscina con i miei amici, anche se questo può succedere solo durante l’estate, e alcune volte alla sera leggere un libro… Ho frequentato il corso agonistico di ginnastica artistica che però ho smesso siccome era troppo di frequente e i mie non riuscivano a portarmi… Sono molto sportiva!

ALLEGATO B

Angelo Petrosino

Terrò un diario

Tratto da “Un anno con Jessica”

Comprensione del testo

1)Perché Jessica decide di tenere un diario?

Jessica decide di tenere un diario per un anno, perché le piace scrivere e perché

vuole “vedersi crescere e cambiare”.

2) In che modo pensa di riuscire a nasconderlo e tenerlo segreto?

Jessica pensa di riuscire a tenere segreto il suo diario utilizzando un normale

quaderno di scuola e nascondendolo sotto un fascio di carta nel suo cassetto.

3) Nelle prime pagine di cosa parla?

Nelle prime pagine Jessica alterna il racconto di sé e delle sue giornate a momenti in

cui fantastica.

4) Cosa le piace fare soprattutto?

A Jessica piace scrivere e vedere la penna che scorre sulla riga. Le piace fantasticare

e inventare frasi che iniziano con: - ‘’ Mettiamo che ’’…-

Analisi della struttura

5) In quale persona è scritto il diario?

Il testo è scritto in prima persona.

Esempio: io sono, mi piace scrivere, mi chiamo.

6) I fatti narrati sono realmente accaduti o sono fantastici?

I fatti narrati sono realmente accaduti.

Esempio: ieri sera mentre mi lavavo le mani, siamo nel cuore dell’inverno.

7) E’ annotato il giorno in cui scrive?

Ogni giorno l’autrice, prima di iniziare, riporta la data.

8) Nella narrazione si segue un ordine cronologico?

Nella narrazione si segue un ordine cronologico: Jessica scrive il diario giorno dopo

giorno.

9) Quali sono i tempi verbali più usati in un diario?

I tempi usati nel testo sono il presente che Jessica usa per descrivere se stessa e il

passato prossimo usato per raccontare i fatti da poco avvenuti.

10) Com’è il linguaggio? Semplice e familiare o colto e letterario?

Il linguaggio è semplice e familiare.

Esempio: ho preso gusto a infilare… una manciata di fiocchi di neve… venga giù

tutta la neve…

ALLEGATO C

Roald Dahl

Consigli d’autore

Tratto da “Agendahl”

Comprensione del testo

1) Quando Roald diventa un fanatico del diario? In seguito a cosa? 2) Che cosa pensa di scrivere sul suo diario? 3) Perché scrive il diario anziché parlare ad un amico? 4) Mentre scrive il diario, cosa pensa Roald? 5) Secondo Roald, prima di scrivere un diario, cosa è necessario fare?

6) Come si sente Roald dopo aver scritto il diario? 6b) Per quanto tempo Roald scrive un diario?

7) In conclusione, secondo Roald, che cosa può essere un diario?

1) Roald diventa un fanatico del diario a 8 anni, perché gliene era stato regalato uno, in occasione del suo compleanno.

2) Roald pensa di scrivere sul diario sia i suoi pensieri segreti, le sue speranze e qualsiasi cosa importante gli fosse accaduta nelle

ultime 24 ore (cose assolutamente straordinarie e stravolgenti),

sia appunti banali di tutti i giorni.

3) Roald scrive il diario anziché parlare ad un amico, perché a quel tempo era un tipo solitario e sognatore e non osava dire a nessuno quello che

scriveva.

4) Mentre scrive il suo diario, il protagonista pensa di stare scrivendo la piccola storia della sua piccola vita.

5) Secondo Roald, prima di scrivere un diario, è necessario trovargli un nascondiglio sicuro.

6) Roald dopo aver scritto il diario, si sente benissimo. 6b) Roald scrive il diario per cinque o sei anni.

7) In conclusione, per Roald, un diario può essere tante cose: un promemoria di date importanti nel futuro, un ricordo del tempo perduto, un

libro per poter scrivere pensieri, speranze e paure.

ALLEGATO D

Il diario è come un amico. Spesso ci si confida con lui ciò che siamo veramente,

senza la paura di essere giudicati.

Scrivi una pagina di diario in cui tracci un ritratto di te stesso, evidenziando sia le

tue caratteristiche fisiche, sia quelle psicologiche, descrivendo il tuo carattere, la

tua personalità, i tuoi interessi, i tuoi hobby.

Sei contento di te stesso? Che cosa vorresti cambiare? Perché?

18 Dicembre 2009

Caro diario,

scrivo le tue pagine perché, quando sarò grande, vorrei ricordarmi di quello che

faccio da giovane, ma soprattutto vorrei vedere come cambio nel tempo

.Innanzitutto, io mi chiamo Riccardo.Sono molto allegro, vivace e simpatico. Mi

piace più disegnare che leggere e mi faccio spesso e volentieri gli affari degli altri.

Sono ghiotto di dolci e ne mangerei di tutti i tipi, purchè il cioccolato sia al latte.

Sono basso, snello e ho gli occhi marroni come i capelli. Quelli li ho sparati a

porcospino e mi diverto, quando ho finito la doccia, ad acconciarli nei modi più

strani, poi me li rimetto a posto. Ho un naso regolare, le labbra sottili e la bocca

piccola. Non ho una carnagione molto chiara. Mi piace giocare a calcio e mi

piacciono le scarpe sportive, non per altro vado sempre su Internet ad ammirarle.

Come ho detto, mi interessa molto il calcio e da grande vorrei e spero di fare il

calciatore. I miei hobby sono soprattutto giocare alla WII e alla PSP con i giochi del

calcio, di avventura e di sport. Mi piace vestirmi in modo sportivo ed elegante al

tempo stesso. Sono contento di me stesso e vorrei cambiare qualche aspetto del

mio carattere perché magari ai miei amici non piace.

Riccardo

18 Dicembre 2009

Caro diario,

oggi è il nostro primo giorno insieme per questa fantastica avventura come amici.

Innanzitutto vorrei dirti che sono un ottimo ragazzo: buono con le persone che amo,

simpatico con gli amici e bravo a scuola. Sono un po’ cicciottello ma ho una grande

forza e sono alto. Ho i capelli corti, mossi e di colore castano scuro ed i miei occhi

sono azzurrini. Porto gli occhiali color lupo. Io, ti ripeto, penso di essere un bravo

ragazzo ma, a mio dispiacere, nessuno è perfetto! Infatti anch’io ho alcuni piccoli

difetti: a volte mi trasformo in un’ altra persona diventando cattivo e istigatore,

arrivando anche a dimenticarmi di ascoltare gli altri, cose che invece farei

abitualmente! Mi piace giocare e conoscere il mondo. Sono un tipo sveglio che

difficilmente si fa “fregare”, vivace e abbastanza coraggioso. Mi piacerebbe sempre

fare il capo perché non mi andrebbe bene sempre di stare al comando di altri. Mi

interessa leggere libri di diverso genere. Mi attrae seguire trasmissioni sportive e

documentari. La mia squadra del cuore è la Juventus e il mio sport preferito è il

calcio, infatti lo pratico. Questo sport, oltre ad insegnare a diventare un campione,

insegna ad essere amici. Per quanto riguarda al scuola, mi piacciono diverse materie

ma, se ne dovessi scegliere una, spiccherebbe storia. Suono la batteria, ascolto

molta musica e preferisco il Rock agli altri generi. A volte mi piace fantasticare,

vivere in altri mondi al di fuori del mio. Ho un cane, Billy: è bello e bravo e il mondo

animale è un mondo che mi attrae, per questo un mio sogno è quello di fare lo

zoologo.

Per finire ti dico che mi piaccio molto, innanzitutto perché nessuno è

universalmente perfetto e poi perché le persone che ho intorno mi vogliono bene e

mi accettano per quello che sono.

Grazie, amico diario, per avermi ascoltato con pazienza. Ormai è tardi e a

malincuore ci dobbiamo salutare.

Arrivederci a presto!

Luca

19/01/10

Caro diario,

tu diventerai il mio sportello di ascolto. Io sono Silvia, una ragazza con molti

amici…ma non sono certa di potermi fidare di loro; ecco perché ho deciso di

scriverti. Non sono nè alta né troppo bassa, ho i capelli lunghi e castani, con la

frangia come quella dei cani a cui fanno il ciuffo. Papà me lo ripete sempre.

Sono robusta e la cosa mi va bene; non voglio essere un manico di scopa. Sono

leggermente permalosa, infatti non mi si può dar contro. Sono molto, ma molto

timida, soprattutto quando mi chiedono di cantare, non perché sono stonata, anzi

sono intonata, solo che mi imbarazzo e vado in trance. Sono testarda e anche un po’

bugiarda con i miei genitori, ma li adoro ed essi sono fantastici con me. Solo qualche

volta mento loro, come tutti i ragazzini, credo. Adoro leggere tutti i tipi di libri, o

quasi. Per esempio adesso sono fissata con la saga sui vampiri, ma non vampiri con il

mantello, il rossetto e robe da Halloween, persone normal,i ma vampiri. Quando me

ne hanno parlato, non mi attiravano né il film né i libri, invece il primo libro della

saga l’ho finito in otto giorni. Come al solito avevo giudicato prima di conoscere.

Come ho già detto, sono intonata e amo cantare e, per questo, ovunque io vada

devo assolutamente cantare un pezzo di “Party in the USA” di Miley Cyrus. Qualche

volta vado a giocare a tennis con mio padre oppure vado a nuotare. Naturalmente

prendo lezioni di canto e anche di chitarra, perché il mio più grande sogno è quello

di diventare una star di Hollywood o almeno una cantante/attrice. Se non riuscissi a

realizzare questo sogno, un po’ assurdo per gli altri, ma importante per me, vorrei

diventare una scrittrice o una dentista. Sono felice di me stessa e non vorrei MAI

cambiare qualcosa di me. Spero di non averti annoiato troppo.

Ciao Ciao

Silvia

09-01-10

Caro diario,

oggi è il 19 Gennaio ed è anche il primo giorno che ti scrivo, quindi mi presento. Mi

chiamo Stefano Nuccio, ho 11 anni e vivo a Gambolò.

Io ho gli occhi marroni e i capelli castani. Il mio naso e la mia bocca sono piccoli e le

mie orecchie invece, pur essendo molto grandi, sono un po’ a sventola. Io sono un

ragazzo magro e abbastanza alto. Io sono molto attivo e vivace e per questo nonna

mi dice sempre che non sto mai fermo un secondo.

Sono anche sportivo, infatti pratico calcio da cinque anni. I primi 4 anni ho giocato

qui a Gambolò, invece l’anno scorso ho cominciato a Vigevano, nell’Accademia

Vigevano. Il campionato in cui hanno iscritto la nostra squadra è quello dove giocano

11 calciatori. Io gioco laterale sinistra, a centrocampo. Mi alleno il martedì e il

venerdì mentre ho la partita al sabato.

Sono un ragazzo allegro, ma anche un po’ impulsivo,perché se qualcuno mi dà

fastidio mi arrabbio immediatamente. Sono molto chiacchierone: a casa non taccio

mai; sono silenzioso solo a scuola durante le lezione, perché devo stare attento e

quando dormo. Pur essendo chiacchierone, di fronte ad uno sconosciuto, divento

timido.

Durante il mio tempo libero mi piace uscire con gli amici, giocare a calcio, stare in

compagnia, ad esempio quando usciamo noi ragazzi ci mettiamo d’accordo per

mangiare una pizza insieme ed imploriamo i nostri genitori di lasciarci fare.

Mi piace giocare con il computer, giocare con la play, disegnare, inventarmi qualcosa

per passare il tempo e guardare il film horror, fantasy, polizieschi e di azione.

I miei interessi sono stare con le persone che amo di più, fare amicizia, provare

esperienze nuove e migliorare le mie conoscenze.

Grazie per avermi ascoltato.

Stefano.

P.S. : Io sono contento di me stesso e non voglio cambiare niente.

19/01/2010

Caro diario,

mi chiamo Andrea e da oggi ho un nuovo amico; ti darò anche un nome, ti chiamerò

Pippo.

Oggi voglio descrivermi, così anche tu saprai come sono fatto. Io sono un ragazzo

attivo, voglio sempre fare qualcosa. Per questo sono un ragazzo sportivo. Lo sport

che mi piace di più è il calcio; io gioco a calcio a Vigevano, nell’Accademia Juventus.

Faccio gli allenamenti il lunedì e il giovedì, poi il sabato c’è la partita. Sabato

prossimo andrò con il pullman a Torino dove giocherò contro i bambini della

Juventus. Sarà una vera emozione.

Adesso mi descrivo, così anche tu puoi immaginare come sono: io sono abbastanza

alto e un po’ cicciotello. Io vorrei essere un po’ più magro anche se nel calcio

bisogna essere fisici. Ho i capelli color biondo scuro con il ciuffo( io vorrei averli

biondi) gli occhi castani(anche questi vorrei averli azzurri), ma vorrei avere anche i

piedi più grandi, così potrei giocare a calcio con scarpe originali che partono dal 39

in su.

Come vedi ci sono un po’ di cose che vorrei cambiare di me stesso.

Penso di essere simpatico, però mi arrabbio facilmente, soprattutto quando gioco a

calcio.

A me piace mangiare la pizza con tanta mozzarella filante, la cioccolata, il kebap con

le patatine fritte e il ketchup.

Prima di salutarti devo trovarti un posto segreto: ti metterò nella casetta che ha

costruito mia nonna di Garlasco, così non ti troverà nessuno.

A presto, Pippo. Ciao

Andrea

18 dicembre 2009

Caro diario,

visto che oggi è la prima volta che parlo con te, voglio descrivermi. Sono un ragazzo

abbastanza alto e di corporatura normale. Ho i capelli corti, castani e mossi e gli

occhi marroni che parlano in modo vivace. Ho le orecchie un po’ a sventola e il naso

regolare. Sono vivace, simpatico, allegro, intelligente, prudente, un po’ timido,

autonomo e ordinato. I miei pregi sono la prudenza, l’ intelligenza, la simpatia e l’

autonomia. Però ho anche dei difetti: sono un po’ distratto, qualche volta dico delle

bugie, sono un po’ prepotente e voglio sempre aver ragione o essere il più bravo. Lo

sport che pratico e che preferisco è il calcio, inoltre sono molto bravo! Mi piace stare

con gli amici e in un gruppo prendere l’ iniziativa e fare il “boss”. Ma mi piace anche

ascoltare la musica e soprattutto le canzoni di Caparezza e dei Black eyed pease. Le

loro canzoni che preferisco sono “Cacca nello spazio” e “I gotta feeling”. Guardo di

solito la televisione per quattro ore al giorno e quando vedo i chitarristi penso

sempre che mi piacerebbe suonare la chitarra elettrica. Bene, adesso, amico, verrò

al dunque: il fatto è che volevo dirti che mi piaccio e sono contento di essere come

sono, perché ho tanti amici, sono bello e simpatico! Secondo te faccio bene o male a

piacermi? Va beh, anche se non mi rispondi subito non importa… è arrivato il

momento di salutarci. Allora sai cosa ti dico? Ciao!

Emanuele

18 dicembre

2009

Caro diario,

sono Asia, ho undici anni ed abito a Gambolò. Oggi volevo parlarti di me. E’ la prima

volta che ti scrivo e come prima cosa voglio parlarti del mio aspetto fisico, del

carattere, dei miei interessi e di tante altre cose di me. Beh, come aspetto fisico

devo confessarti che non sono male (non è per vantarmi)! Sono abbastanza alta e

magra. Prima ero magrissima, ora ho messo su qualche chilo e sono giusta per la mia

età. I miei capelli sono di un biondo scuro, mentre i miei occhi cambiano a seconda

del tempo! Qualche volta sono verdi, altre volte azzurri o addirittura più scuri.

Insomma, ce li ho un po’ pazzerelli! Ho il naso leggermente a patatina e la bocca

carnosa. La mia carnagione è chiara, ma quando mi abbronzo, divento subito nera.

Sono molto chiacchierona e devo confessarti che mi arrabbio sempre per qualsiasi

cosa! Sono anche molto vanitosa, perché voglio sempre essere pettinata bene,

avere dei bei vestiti e vorrei anche truccarmi qualche volta, ma mia mamma dice che

sono troppo piccola. Mi piacerebbe vestirmi e truccarmi anche come la mia prof. di

italiano, è sempre molto bella! Sono socievole solo con le persone che voglio io! Di

solito sono molto precisa e responsabile, anzi fin troppo! A me piace abbastanza

leggere, anche se preferisco ascoltare la musica, guardare la TV, giocare con la Wii,

uscire con i miei amici. Insomma leggere sì, mi piace abbastanza, però lo

classificherei negli ultimi posti. Con i videogiochi mia mamma mi lascia solo mezz’

ora al giorno. A me piacciono tantissimo gli animali, infatti il mio sport preferito è

equitazione! Amo la musica pop, dove suonano anche i bassi! Non ho un cantante

preferito, mi piacciono tutti quelli recenti! Io sono contenta di me stessa, perché mi

piace il mio carattere e il mio aspetto fisico. Forse i difetti preferirei non averli! Ora

però devo andare, ci vediamo domani o tra qualche giorno!

Ciao ciao!

Asia

18/12/2009

Caro diario,

anche se siamo amici ed io so bene come sei fatto, tu non sai come sono fatto io,

quindi te lo spiegherò per farti capire con chi hai a che fare.

Sono un ragazzo alto di media statura, castano e con gli occhi marroni; sono pigro e

mi piace chiacchierare con gli amici. Mi piace stare spaparanzato sul divano come un

pascià facendomi servire dai miei nonni, ma anche andare in giro con i miei amici,

pattinare o chiacchierare mentre vado al bar. Quindi sono anche un po’ egoista,

disordinato ma attivo, vivace e pasticcione; se devo mettere dell’impegno per una

cosa che mi interessa, ci metto tutto me stesso.

Pratico violoncello da due anni e, non per vantarmi, lo faccio così bene che suono

già in orchestra: ho fatto cinque saggi per delle feste del paese, suono in chiesa tutte

le domeniche e ho suonato persino per una messa del Vescovo.

Fra poco inizierò calcio, se non avessi avuto il problema del piede (mi hanno operato

per i piedi piatti), avrei iniziato già da quest’anno!!!

Tuttavia sono contento di me stesso perché se cambiassi qualcosa della mia vita non

sarei più come prima e avrei amici diversi con rapporti diversi.

E ora che mi conosci, possiamo salutarci… quindi un caloroso “ciao” e “a domani”.

Filippo

Gambolò, 20 Gennaio 2010

Caro Diario,

dal momento che diventeremo buoni amici ho deciso di parlarti di me.

Mi chiamo Eva e ho undici anni, ho i capelli corti, biondi con una ciocca colorata di

viola e sono di corporatura slanciata ed ho gli occhi marroni, quasi neri.

Mi piace stare sola, quindi mi definisco una tipa solitaria.

Certi miei conoscenti mi definiscono depressa per la musica che ascolto e per i libri

che leggo solitamente; beh, forse è vero: sono anche un po’ depressa!

Mi rispecchio nel colore nero (in verità è un’assenza di colore, ma non importa):

sono molto cupa, evanescente, sempre un po’ giù di morale, ma in fondo saranno

ben fatti miei; non sono malata, è il mio carattere e a me sta bene così.

Se fossi un animale sarei di sicuro un gatto: sono misteriosi e cupi come me.

I miei interessi si rivolgono verso la musica Rock “deprimente”, Hardcare,

Speedcare, metal e goth.

I miei gruppi musicali preferiti sono: gli Evanescence, i 30Seconds to Mars, i My

Chemical Romance e i Tokio Hotel, invece i miei cantanti preferiti sono Marylin

Manson ( ma non vorrei mai ridurmi nel suo stato) e Michael Jackson.

Il mio hobby preferito è leggere, poi , perché credo che nessuno mi capisca sul serio;

per la verità le cose meno intime le confido a Silvia, la mia vicina di banco. Noi due ci

capiamo ed ella non mi critica mai.

Proprio per questo motivo ho bisogno di un amico veramente fidato e vorrei che

questa persona fossi tu.

Io ti scrivo e, così facendo, posso sfogarmi liberamente senza che nessuno mi

giudichi; mi giudica già abbastanza mia madre, non mi serve “un’altra vipera”, lei

basta e avanza!

Come ogni amico hai bisogno di un nome…mmm che ne dici di Jason?

A me piace “un botto”.

Inizierò col dirti una cosa:

Caro Jason,

io sono più che contenta di me stessa, non voglio cambiare, non cambierò mai per

nessuno perché “io mi vado a genio così”!

Bye! (=ciao!)

La tua unica ed inimitabile Eva

PS: sono un po’ sfacciata, vero?

ALLEGATO E

Scrivi la prima pagina del tuo nuovo diario

Caro diario,

oggi è il giorno in cui diventerai il mio fidato amico. Penso che sia bello avere un

amico come te, che sappia tenere i miei segreti al sicuro.

Ti scriverò ogni giorno dei fatti successi a scuola, delle mie avventure con gli amici,

delle mie partite a calcio.

Ci tenevo tanto ad averti perché anche molti dei miei compagni hanno un proprio

diario su cui scrivere e sfogarsi.

Ti ho trovato nella cartoleria del centro della mia città, ci siamo piaciuti a vicenda

perché, tra i tanti diari che erano esposti, tu sei quello che ha attirato subito la mia

attenzione. Ti sei presentato con la tua bella copertina verde con il disegno di un

fantasma minaccioso che si impegna a tenere lontano le occhiate dei curiosi.

Io mi chiamo Pietro e ti chiamerò George, spero che questo nome ti piaccia, l’ho

scelto perché mi ricorda un vecchio gatto dei fumetti.

Mi auguro di non annoiarti con i miei racconti, mi piacerebbe tanto che tu potessi

rispondermi e darmi dei consigli, ma so che non è possibile. Sono certo comunque

che raccontarti le mie giornate e i miei pensieri mi aiuterà a fere chiarezza dentro di

me.

Ho deciso che il tuo nascondiglio segreto sarà il secondo cassetto del mio comodino,

spero ti sentirai a tuo agio, sarai in compagnia della mia collana preferita.

Scusami, ma adesso devo proprio andare.

Il nostro appuntamento sarà tutte le sere prima di addormentarci. A domani quindi

e buona notte.

Pietro

Cara Giugia,

sì, ti darò questo nome, un nome divertente e carino per non farti rattristare.

Io non ho mai pensato di avere un diario, ma ora ho cambiato idea. Mi sei stato

regalato il giorno del mio compleanno e, quando ti ho visto, ho pensato che non mi

saresti servito un granchè e che forse ti avrei usato per fare degli scarabocchi; poi ci

ho ripensato e ho deciso di provare questa “avventura” del diario che non ho mai

sperimentato prima.

Tu mi sarai molto d’aiuto: con te mi potrò sfogare e ti potrò raccontare la mia

giornata perché, a volte, le persone che mi sono vicine sono troppo occupate per

ascoltarmi. Inoltre ti metterò al corrente della mia opinione sui fatti accaduti, anche

se magari saranno un po’ noiosi, ma non mi preoccupo più di tanto perché ho

sentito dire che sei molto paziente.

La mia vita è abbastanza tranquilla e ho dei buoni amici.

Oggi a scuola ho imparato tante cose interessanti; in questo periodo, nella mia classe, ci

sono molti assenti a causa dell’influenza e anch’io sono stata ammalata per qualche

giorno.

Secondo me la scuola è un po’ noiosa, ma imparo tante cose nuove che mi

serviranno quando sarò grande quindi, anche se non sempre ne ho voglia, mi

impegno e studio.

Ora che sai qualcosa in più su di me, ti saluto e ti do appuntamento alla prossima. A

presto

Martina

Cara Giulia,

ti ho dato questo nome non per una ragione in particolare, ma semplicemente

perché mi “ispirava”.

Mi chiamo Angela, ho 12 anni e ho sempre pensato che il diario fosse una cosa

inutile, da bambini, forse perché ho sempre avuto amiche fidate con cui scambiare

segreti e confidenze, ma, ora che è iniziata la scuola, non ci vediamo più così spesso

e io mi sento un po’ sola.

In classe poi, abbiamo letto alcune pagine del Diario di Anna Frank e mi sono resa

conto che è importante sfogarsi, scrivendo sul proprio diario tutte le emozioni che si

sono provate durante la giornata o le osservazione fatte a scuola.

Per questo motivo ti voglio scrivere perché durante l’anno scolastico non ho un’amica

che ascolti con pazienza i miei sfoghi, che capisca i miei sentimenti e mi dia consigli sulle

mie esperienze, belle o brutte che siano.

In questa prima pagina però voglio dirti anche qualcosa di me. Voglio assolutamente

che tu sappia che la mia famiglia si è allargata da poco perché sono arrivai due

gemellini, una femmina e un maschio (Noemi e Niccolò): sono bellissimi, anche se

piangono tanto!

E’ come se fossero un po’ anche i miei figli perché so dar loro da mangiare, li

cambio, li faccio addormentare…insomma, li adoro!

Ora però ti devo proprio salutare perché a dormire è meglio che vada io, visto che è

molto tardi. Ti saluto e….alla prossima puntata!

Ciao

Angela

ALLEGATO F

Traccia un ritratto di te stesso che metta in luce i tuoi interessi.

Da piccola mi piaceva “tirare fuori ” i miei pupazzi e le mie bambole, ma ora

preferisco giocare al computer e al gameboy, anche se mi rimane lo stesso la voglia

di tornare bambina. Gioco molto volentieri con i miei amici all’aria aperta con la

palla, specialmente a muretto. Anche la danza per me è uno sport molto bello

perché , ballando, ci si può sfogare, come accade nel nuoto sincronizzato. Quando

faccio i saggi, cerco di dare tutta me stessa, inoltre la danza è uno sport di squadra e

per questo io penso che ci si diverta di più. Mi piace anche leggere, soprattutto libri

che parlano di problemi sociali, come “Iqbal”e di tanto in tanto distrarmi guardando

film, realityshow, soapopera come Beautiful. Forse esagero nel guardare la tv : la

guardo per tre ore al giorno. I film che preferisco sono quelli drammatici. Come tutti

i ragazzi amo la musica. Mi piacciono come cantanti Laura Esquivel e Brenda Asnicar.

La mia canzone preferita è Domani , una canzone creata per l’Abruzzo. Tra i miei

difetti peggiori penso che si possa elencare la pigrizia, perché alla mattina mi piace

restare a letto.

Samuele

ALLEGATO G

Io e i miei compagni

Che tipo di rapporto hai con i tuoi compagni di classe? Quali comportamenti assumi

nei loro confronti?

Di volta in volta,indica con una crocetta le voci che ti riguardano.

1) in classe vai d’accordo: - con tutti i compagni - con quasi tutti i compagni - con pochi - con nessuno

2) nei lavori di gruppo: -collabori attivamente con tutti i compagni

-collabori attivamente solo con alcuni

-non ami lavorare in gruppo e quindi non collabori

-accetti senza discutere tutte le decisioni dei compagni

3) nel corso di una discussione, di un dibattito su un determinato argomento: -ascolti e rispetti le opinioni dei compagni

-interrompi i compagni e non rispetti le loro opinioni

-sei disposto a modificare una tua opinione o a rinunciare a una tua

idea, se ti rendi conto che hanno ragione gli altri

- non sei disposto a modificare una tua opinione o a rinunciare a una tua idea, se ti rendi conto che hanno ragione gli altri

- intervieni raramente o non intervieni affatto perché temi di dire cose sbagliate e di essere preso in giro dal compagno

4) per quanto riguarda gli strumenti di lavoro:

- sei disponibile a prestarle ai compagni - li presti mal volentieri - ti rifiuti di prestarli

5) se un compagno è in difficoltà a svolgere un lavoro e ti chiede aiuto: - sei disposto ad aiutarlo - non sempre ti dimostri disponibile ad aiutarlo - non sei disposto ad aiutarlo

6) Un compagno prende un bel voto: - ti congratuli con lui e gli fai i complimenti - assumi un atteggiamento del tutto indifferente - provi invidia e gelosia

7) se un compagno,durante un’ interrogazione o in un compito,sbaglia: - ti dispiace - assumi un atteggiamento del tutto indifferente - lo prendi in giro

8) se vieni accusato ingiustamente da un compagno: - gli chiedi educatamente spiegazioni e cerchi di difenderti - ti arrabbi e lo insulti - non ti difendi e fai l’offeso

9) se ti rendi conto che una tua frase o una tua azione ha offeso un compagno: - ti dispiace e gli chiedi scusa

- hai difficoltà a chiedergli scusa

- non gli chiedi scusa

10) se un compagno ti provoca o ti prende in giro: - cerchi di mantenere la calma e di non prendertela

- ti innervosisci e reagisci in modo aggressivo

- assumi un atteggiamento del tutto indifferente

11) se sei in disaccordo con un tuo compagno: - cerchi di difendere le tue idee con toni decisi, ma mai aggressivi - difendi le tue idee con toni accessi o addirittura aggressivi - non lotti per difendere le tue idee

12) se ti accorgi che un tuo compagno è triste, demotivato: - cerchi di conoscerne la causa, di consolarlo oppure di coinvolgerlo in

attività divertenti - lo fai notare all’insegnante affinché intervenga con sistemi appropriati - assumi un atteggiamento del tutto indifferente in quanto pensi che i

problemi dei compagni non ti debbano interessare

riflettendo sulle risposte che hai dato, quale pensi che sia il tuo comportamento

nei confronti dei compagni?

- di collaborazione - di rispetto - di competizione - di ostilità, aggressività - di indifferenza - altro (specificare)

se il tuo comportamento risulta negativo o passivo, di indifferenza, devi sforzarti di

migliorarlo.

È importante, infatti,stabilire con i compagni di classe dei comportamenti corretti,

educati responsabili, di collaborazione e rispetto reciproci.

Io e i miei insegnanti

Il rapporto che un alunno stabilisce con i propri insegnanti è decisamente

importante perché influisce moltissimo sul rendimento e sul proprio “star bene” a

scuola.

Ti proponiamo alcune domande per riflettere sul rapporto che hai con i tuoi

insegnanti.

1) come definiresti il tuo rapporto con gli insegnanti? ( indica con una crocetta la risposta appropriata) - decisamente buono - abbastanza buono - buono con alcuni,conflittuale con altri - conflittuale

2) se hai definito “conflittuale” il rapporto con gli insegnanti spiegane le ragioni.

3) hai un’insegnante “speciale” che preferisci rispetto agli altri? - si

- no

4) se alla domanda precedente hai risposto “si”, quali caratteristiche comportamentali ha questo tuo insegnante preferito?

5) quale opinione pensi che gli insegnanti abbiano di te?

6) Per te, è importante l’opinione che gli insegnanti hanno di te? Perché?

7) se un insegnante non ha una buona opinione di te,quale atteggiamento assumi? - sei completamente indifferente.

- ti impegno a modificare il tuo comportamento in modo da fargli cambiare opinione.

- ti demoralizzi e pensi che non ci sia alcuna possibilità di fargli cambiare opinione.

- Altro(specificare)

8) quali aspetti di te vorresti che fossero maggiormente considerati e apprezzati dai tuoi insegnanti?

9) quando i tuoi insegnanti ti affidano l’incarico o una responsabilità, ti senti orgoglioso e ti fai in quattro per assolvere l’impegno, oppure cerchi di evitarlo accampando mille scuse?

10) che cosa vorresti poter migliorare del tuo rapporto con gli insegnanti?

- la confidenza

- la stima

- la disponibilità

- la fiducia

- la comprensione

11) secondo te, quali doti deve possedere un insegnante x creare in classe con un

clima di serenità indispensabile a favorire l’apprendimento? Indica con una crocetta

le risposte che ritieni appropriate, poi confrontale con quelle dei compagnie e

discutine in classe.

- essere molto permissivo

- essere sereno, cordiale.

- saper incoraggiare gli alunni.

- mostrare interesse nei confronti dei problemi, sia di natura scolastica sia

extrascolastica, degli alunni.

ALLEGATO H

Nick Hornby

L’arrivo di un nuovo alunno

Tratto da ”Un ragazzo”

Comprensione del testo

1)Perché Marcus, la notte dopo il suo primo giorno di scuola, si veglia ogni

mezz’ora o quasi?

Marcus si sveglia ogni mezz’ora o quasi, perché ha paura di ritornare nella nuova

scuola, e di essere ancora preso in giro.

2)Il mattino dopo, a colazione, Marcus quale atteggiamento assume? Di

conseguenza, la madre, che cosa gli dice?

Marcus a colazione è triste, ma sua mamma lo consola dicendo che prima o poi si

abituerà.

3)Arrivato a scuola, Marcus si reca in classe e si siede al suo banco. Nell’aula ci

sono due ragazze. Come si comportano nei suoi confronti?

Arrivato a scuola Marcus, vede due ragazze che però lo ignorano.

4)Quella mattina, a scuola, va tutto bene fino a dopo l’intervallo. Infatti, Marcus

come trascorre le due ore di matematica? E durante l’intervallo che cosa dice al

professor Brooks?

Marcus trascorre le ora di matematica in modo piacevole e durante l’intervallo

chiede al professore di far parte del suo gruppo di computer.

5)Purtroppo, però, durante l’ora d’inglese le cose vanno di nuovo male. Perché “di

nuovo”? Che cosa era successo il giorno prima sempre durante l’ora d’inglese? E

questa volta quale episodio suscita risalto e scherno da parte dei compagni? Quale

sentimento prova Marcus nei confronti dell’insegnante e perché?

Il giorno prima, nell’ora d’inglese, Marcus si era messo a cantare ad alta voce

durante una lettura ed ora un suo compagno spiega alla professoressa come

riconoscere un pazzo e riferisce della figura che Marcus aveva fatto il giorno prima.

Da quel momento Marcus odia la professoressa, perché si mette a ridere pure lei.

6)Secondo te, quali erano i veri problemi di Marcus? In che modo pensi che avresti

potuto aiutarlo?

I veri problemi di Marcus erano che non riusciva a socializzare con i compagni e con

la maggior parte degli insegnati. Avrei potuto aiutarlo diventando sua amica e poi

l’avrei presentato ai miei amici per far loro capire che sbagliavano a prenderlo in

giro.

ALLEGATO I

Terry Wardle

Le ore di matematica

Tratto da "Il problema più difficile del mondo"

Comprensione del testo

1)Perché il viso di Billy si fa sempre più scuro man mano che si avvicina a

scuola? Man mano che si avvicina a scuola il viso di Billy si fa sempre più scuro perchè alla

prima ora avrà matematica, una materia che non capisce e che non gli piace.

2)Perché Billy, una volta entrato in aula, emette un profondo sospiro di sollievo?

Billy, quando entra in classe, emette un profondo sospiro di sollievo perchè vede che

Miss Penny, insegnante di matematica, non è ancora arrivata.

3)Quale reputazione ha la classe di Billy e perchè?

La classe di Billy è considerata la peggiore tra le quattro prime esistenti, perché

Harris e i suoi amici fanno gli stupidi durante tutte le ore di lezione, tranne quelle di

matematica.

4)Come si comportano gli alunni quando Miss Penny entra in aula?

Quando Miss Penny entra in aula gli alunni diventano silenziosi e nell'aula c'è molta

tensione.

5)Quale episodio rende di cattivo umore e irrita particolarmente Miss Penny?

Miss Penny si irrita quando vede che Billy non ha eseguito i compiti.

6)Quale domanda di Billy mette in imbarazzo Miss Penny?

Billy mette in imbarazzo Miss Penny chiedendole quale sia il problema più difficile

del mondo.

Analisi del testo

1)Chi è Jumbo? Quali sono le sue caratteristiche fisiche?

Jumbo è il migliore amico di Billy e un suo compagno di classe; è chiamato così

perchè è un ragazzino grasso. In realtà è carino, con lineamenti regolari e occhi

azzurrissimi; porta gli occhiali e ha un viso paonazzo a causa della corsa.

2)Caratteristiche di Miss Penny:

-insegna matematica

-è molto temuta dagli alunni

-durante le sue lezioni c'è un religioso silenzio

-con gli alunni ha un rapporto freddo e distaccato.

ALLEGATO L

Tracy Kidder

Un’insegnante severa, ma giusta

Tratto da “Un posto che si chiama scuola”

Comprensione del testo

1)Il lunedì mattina Mrs Zajac è severa. Di conseguenza, come si devono

comportare gli alunni?

Gli alunni il lunedì mattina devono obbedire immediatamente a Mrs Zajac.

2)Come si comporta Mrs Zajac nei confronti degli alunni che non svolgono i

compiti a casa?

Se gli alunni si dimenticano i compiti a casa per una sola volta, Mrs Zajac li perdona,

ma se lo dimenticano più volte li minaccia di far loro saltare l’intervallo e di farli

uscire da scuola in ritardo, in modo che dovranno prendere l’ultimo autobus.

3)Che cosa pensa Julio di Mrs Zajac?

Julio pensa che Mrs Zayac sia un’insegnante severa.

4)Durante le lezioni di Mrs Zajac bisogna rispettare alcune regole. Quali?

Durante le lezione di Mrs Zajac bisogna alzare la mano per fare una domanda o dare

una risposta, non bisogna fare la spia e non si deve usare un “linguaggio da strada”,

come lo chiama ; bisogna sempre essere educati e non si deve bestemmiare.

5) Quali errori Mrs Zajac corregge in continuazione?

Mrs Zajac, quando un bambino parla, corregge in continuazione gli errori di

grammatica.

6)A volte Mrs Zajac organizza dei giochi o delle attività particolari. Quali e perché?

Organizza dei giochi e degli indovinelli prima di un compito in classe per prepararli

bene e non fare errori grammaticali.

7)Nella classe di Mrs Zajac qual è il giorni più bello, tranquillo e felice?Perche?

Il giorno più bello e più tranquillo nella classe di Mrs Zajac è il venerdì, perché dopo

l’intervallo Mrs Zajac legge dei racconti ad alta voce e i bambini possono ascoltare ,

disegnare a scrivere qualcosa senza disturbare gli altri.

8) Secondo Judith, Mrs Zajac è una delle migliori insegnanti che abbia mai avuto.

Perché?

Judith pensa che Mrs Zajac sia una delle migliori insegnanti che abbia mai avuto

perché è severa, ma gentile e giusta. Inoltre è sincera, carina e chiara.

Anche nella mia classe bisogna rispettare alcune regole:

-fare i compiti o avvisare preventivamente che non si sono svolti;

-stare zitti durante le lezioni;

-non tirare i gommini;

-rispettare i compagni e gli insegnanti;

-portare il materiale;

-alzare la mano per intervenire durante la lezione;

-non usare un linguaggio volgare e dialettale;

-comportarsi in modo educato;

-alzarsi quando entra un insegnante o il Preside;

-non picchiare;

-non fare domande inopportune.

ALLEGATO M

Roald Dahl

Capitan Harcastle

Tratto da “Boy”

Comprensione del testo

1) Chi sono i personaggi del brano? I personaggi del brano sono Roald e il Capitan Hardcastle.

2) In quale luogo sono avvenuti i fatti narrati?

I fatti narrati sono avvenuti in una scuola, durante un compito in classe.

3) Quando avvengono?

I fatti avvengono nel 1923.

4) Chi è il narratore dei fatti?

Il narratore dei fatti è Roald, ovvero lo scrittore.

5) Perché il capitan Hardcastle decide di punire Roald?

Il Capitan Hardcastle decide di punire Roald perché l’aveva scoperto parlare

con un suo compagno durante un compito in classe.

6) In che modo cerca di difendersi Roald?

Roald si difende dicendo che stava chiedendo ad un suo amico un pennino per

scrivere, non per farsi suggerire le risposte come pensava Hardcastle.

7) In che cosa consiste il sistema di stelle e strisce cui si riferisce l’autore? Che

cosa si è meritato Roald?

Il sistema delle strisce e delle stelle consiste nel premiare con una stella gli

alunni che si comportano bene o svolgono correttamente un esercizio e nel

punire con una striscia gli alunni che disturbano la lezione mattutina. Roald

riceve una striscia.

8) Quale pena gli infligge il Direttore?

Il Direttore gli infligge una pena terribile: lo bastona con delle canne sulla

schiena.

9) Perché Roald nonostante il dolore decide di non emettere alcun lamento?

Roald, nonostante il dolore, decide di non emettere alcun lamento perché non

vuole dare soddisfazione al Direttore.

ALLEGATO N

Scrivi una pagina di diario presentando la tua classe. Soffermati in particolare sulla

descrizione psicologica di alcuni compagni che hanno colpito la tua attenzione per

vari motivi (impegno nello studio, partecipazione, disinteresse, simpatia,

disponibilità…). Sei soddisfatta dei tuoi compagni? Pensi che lo siano anche gli

insegnanti? Si potrebbe forse migliorare qualcosa?

05/03/2010

Caro diario,

oggi ho proprio voglia di scriverti per parlare della mia fantastica, ma bizzarra classe.

Siamo in ventuno, otto femmine e tredici maschi, purtroppo! Vorrei parlarti dei miei

“nuovi” amici maschi: Giovanni, Samuele e Matteo. Credevo che nella mia classe

quasi tutti i maschi fossero un po’ stupidi, ma conoscendo a fondo questi tre ragazzi

sono rimasta davvero colpita. Samuele lo conosco da quattro anni, perché alle

elementari siamo stati in classe insieme, ma prima non lo avevo mai notato;

Giovanni lo conoscevo, pure lui, dalle elementari,i ma eravamo in classi differenti.

L’ultimo, Matteo, mi ha colpito davvero, davvero molto. Arriva da Lomello ed è

riuscito ad ambientarsi subito. Tutte le mie amiche non lo sopportano molto e

spesso dicono che mi piace, solo perché parlo molto con lui, ma io lo vedo

unicamente come un grande amico “scimmione”! E’ il suo soprannome, l’ho

inventato io!

Una mia amica, Silvia, pensa che non sia normale avere degli amici maschi, ma parla

proprio lei che scherza di continuo con i compagni che siedono davanti al suo banco.

Non voglio soffermarmi troppo su di lei, prima di dire cose da” pessima amica”,

voglio parlare di questi tre ragazzi. Sono molto simpatici e a loro non sembra così

“osceno” avere un’amica femmina; infatti non è strano come Silvia pensa. Io la vedo

molto cambiata in questi mesi, rispetto alle elementari. Alle elementari avere un

maschio come amico non era poi così strano, alcune avevano anche il cosiddetto

“fidanzatino”… sto divagando troppo… torno al discorso sulla mia amica; in

quest’anno mi sembra troppo competitiva, pensa che ogni cosa che facciamo

insieme debba diventare una sfida. Va be’ basta. Argomento chiuso. Penso di aver

aperto troppi discorsi. Comunque, Gio’, Samu e Scimmione parlano soprattutto di

computer, Xbox (o come si scrive) Wii, Nintendo DS ecc., un argomento che mi

interessa molto e nel quale sento di potermi esprimere, dare la mia opinione e

scherzare. . proprio ringraziare la prof. Baraglia che mi ha cambiato di posto e mi

ha messo in mezzo ai maschi giusti. Io sono molto soddisfatta dei miei compagni e

della mia classe in generale. Gli insegnanti invece, non credo siano molto contenti,

perché, come avevo accennato all’inizio, la mia classe è un po’ bizzarra, ne

succedono di tutti i colori e infatti si potrebbe migliorare in molte cose, tipo niente

mani addosso, stare zitti per almeno tutta l’ora (non ci siamo ancora riusciti).

Comunque qualche battutina va sempre bene!

Un bacio! A domani ^_^

^^_Silvi@_^^

Scrivi una pagina di diario presentando la tua classe. Soffermati in particolare sulla descrizione

psicologica di alcuni compagni che hanno colpito la tua attenzione per vari motivi( impegno nello

studio, partecipazione, disinteresse, simpatia, disponibilità …).

Sei soddisfatto dei tuoi compagni? Pensi che lo siano anche gli insegnanti? Si potrebbe migliorare

qualcosa?

05-03-10

Caro diario,

è da un po’ di tempo che non ci sentiamo. Sono molto impegnato in questi giorni, ma adesso ho del tempo

libero.

Oggi voglio presentarti la mia classe e parlatene un po’.

Essa è abbastanza numerosa: siamo in ventuno. Siamo una classe rumorosa e che non studia, come ci dice

sempre la prof. Zoppi.

C’è un mio compagno di nome Andrea Marrale che è un ragazzo che si arrabbia molto facilmente e piange

spesso, alcune volte per cose importanti, altre, invece, per cose senza senso. C’è stato un episodio che mi ha

molto impressionato: era un lunedì e stavamo facendo Educazione Tecnica; in classe con noi c’era la Prof.

Petrungaro e Samuele Strazeri. Samuele ha cominciato a prendere in giro Andrea dicendogli “pingu”.

Andrea, dopo un po’ , si è arrabbiato e ha inseguito Samuele per la classe; quando Samuele si è fermato ha

preso la stampella di Federico e Andrea ha distrutto la riga, tirandola contro la stampella. Per fortuna non si

è fatto male nessuno,ma l’episodio ci ha un po’ impressionati.

C’è un altro mio compagno che mi ha colpito ed è Sascia Attardo. Dall’inizio dell’anno, fino a lunedì, era

tranquillo, invece lunedì, mentre eravamo in palestra, lui e il mio compagno Federico Bassi si sono picchiati

e poi sono stati mandati dal Preside.

Tra le femmine c’è una mia compagna, di nome Erika Ardesi, che è una ragazza che non studia, non fa i

compiti, quando ha un’interrogazione sta a casa per non essere interrogata e poi prende brutti voti. Non ho

ancora capito perché si comporta così.

Ci sono poi i miei amici, con cui scherzo sempre, che sono Stefano Nuccio che è un lazzarone, come gli dice

sempre la Prof. Baraglia, Samuele Esposito e William Villa che sono due ragazzi molto simpatici.

Un altro mio compagno, Edoardo Farinello è un ragazzo che partecipa alle lezioni, si impegna tanto nello

studio ed è simpatico.

Anche Mattia Manassa è un mio amico. Lui dall’inizio dell’anno ad oggi è cambiato tantissimo.

Silvia Gilardini è una ragazza molto brava, studia, partecipa ed è simpatica.

Un mio compagno di nome Matteo Guarnieri invece, non è cambiato per niente dall’inizio dell’anno, anzi è

peggiorato, perché non partecipa e non s’impegna, però è simpatico.

Ora ti lascio e saluto sia te, sia i miei compagni,

Andrea

P.S.

Io sono soddisfatto dei miei compagni perché sono simpatici e gioco con loro, però non vado d’accordo con

tutti.

Non tutti gli insegnanti, però, sono contenti di noi, perché non studiamo abbastanza, siamo superficiali e

siamo rumorosi.

Forse si potrebbe studiare di più, portare sempre il materiale giusto ed eseguire i compiti.

ALLEGATO O

Facendo riferimento al brano di Roal Dahl “Capitan Hardcastle”, letto in

classe, scrivi una pagina di diario in cui esponi le tue considerazioni sulle regole

di comportamento che è giusto rispettare nella scuola di oggi, confrontandole

con quelle del passato. Ricordi qualche episodio significativo? Esprimi un

giudizio in merito

Caro diario,

sono due giorni che non ci sentiamo e mi sei mancato tantissimo. Alcuni direbbero

che è impossibile sentire la mancanza di un diario, ma io non sono d’accordo. Tu,

infatti, per me sei un amico in carne ed ossa. Continuerei a farti i complimenti, ma

ora ti voglio raccontare della lunga conversazione che abbiamo fatto due giorni fa in

classe riguardo alle regole che bisogna rispettare a scuola.

Tutto è iniziato dalla lettura, in classe, di “Capitan Hardcastle”, un brano

dell’autobiografia di Roal Dahl: avevamo opinioni diverse, ma io non ho espresso la

mia, perché ho sempre paura di sbagliare. La professoressa ci ha posto delle

domande sulle regole di comportamento che pensiamo sia giusto rispettare a scuola

e le abbiamo confrontate con quelle della scuola del passato. Poi ci ha chiesto di

raccontare qualche episodio che è successo nella nostra classe e di esprimere le

nostri opinioni al riguardo. Io, in quell’occasione non ho parlato, ma ora racconterò

tutto a te. Non ritengo giusto che, anche se lontano nel tempo, un ragazzino abbia

ricevuto delle frustate solo perché aveva chiesto un pennino al compagno. Era il

1900(o giù di lì), non l’anno “0”! Caspiterina,è una vera ingiustizia! Il direttore e il

maestro avevano un cervello inferiore a quello di un canarino: a scuola bisogna

trovarsi a proprio agio e non sentirsi come in un campo di concentramento. E poi

trovo molto stupido il sistema delle “ strisce e delle stelle”! Ora, però, basta parlare

della scuola del passato e delle sue regole che non condivido affatto. Al giorno

d’oggi a scuola le cose vanno decisamente meglio: gli alunni non vengono più

picchiati e vengono mandati dal Direttore solo per cose molto serie. Ora ti parlerò

delle regole che bisogna rispettare nella mia classe. La prima è “non picchiare”;

ecco, non posso dire di condividerla del tutto, perché io, una volta, non l’ho

rispettata e quindi sono stata richiamata dal Preside e schedata, ma non presa a

frustate! Un’altra regola è che bisogna rispettare i compagni e gli insegnanti: io l’ho

sempre fatto e ritengo che sia una regola essenziale per il buon funzionamento della

classe. Anche “alzare la mano prima di intervenire”è una regola importante per non

creare confusione in classe. “Non prendere in giro”: ecco un’altra regola che non ho

sempre rispettato. Sono malefica, vero? Beh, ho picchiato per difendermi, ma ho

preso in giro perchè...è talmente stupido il motivo che preferisco non dirtelo. Voglio

ora raccontarti quel che è successo in classe questa mattina durante l’ora di Ed.

fisica, l’ora della mia insegnante preferita, la professoressa Bossi. Eravamo tutti nello

stesso spogliatoio, perché aspettavamo di essere chiamati per iniziare la prova di

orienti ring. Alcuni miei compagni hanno iniziato a lanciarsi il cappello di Sascia, poi

lui e Federico si sono spintonati e Federico lo ha graffiato. A quel la cosa è

degenerata ed Andrea è andato a chiamare la Professoressa Bossi che li ha portati

dal Preside che li ha “schedati”. La mia opinione? Penso che tutto si potesse

risolvere diversamente, senza che nessuno fosse portato dal Preside, con una bella

sgridata e le scuse reciproche.

Ora passiamo ad un altro capitolo: io abolirei ogni regola e farei una scuola con due

sole materie, arte ed ed. fisica. No, sto scherzando: le regole da rispettare vanno

benissimo e una scuola senza le altre materie sarebbe una noia mortale. Una cosa ,

però, la cambierei: i gusti musicali del professor Carnevale Carlino. Mi piacerebbe

che ci insegnasse a suonare la musica rock, punk, metal e anche qual cosina di

hardcore e goth.

Ora vado, perché comincia a dolermi la mano.

Bye, bye

Eva

Scrivi una pagina di diario in cui descrivi il tuo rapporto attuale con gli

insegnanti, lo confronti con quello degli insegnanti della scuola elementare ed

esprimi i tuoi desideri per stabilire un rapporto sempre migliore.

Caro diario,

è abbastanza bello il rapporto che ho instaurato con i professori, anche se con uno

di loro non è che vada molto d’accordo. Lo so, forse parlo un po’ troppo e allora mi

sgrida! Ma succede anche quando non faccio niente e mi sembra che sgridi solo me!

E questo mi dà molto fastidio! Alle elementari tutto era diverso. Le maestre erano,

in poche parole, fantastiche!Comprensive,sempre disposte ad aiutarmi. Qua, mi

piacerebbe che i professori fossero un po’ più comprensivi!Vorrei che questo prof.

capisse che a me alcuni suoi comportamenti danno fastidio!

Con

affetto Vivi

ALLEGATO P

Scrivi una pagina di diario per parlare del progetto sul bullismo al quale hai

partecipato con la tua classe. Soffermati in particolare su una lezione e spiega

come si è svolta e in che modo vi hanno coinvolti: pensi che questo lavoro sia stato

utile? Hai notato all’ interno della tua classe atteggiamenti o comportamenti più

maturi? Riporta le tue riflessioni.

17 maggio 2010

Caro diario,

nelle ultime quattro settimane, nella quarta e nella quinta ora, io e la mia classe

abbiamo lavorato ad un progetto sul bullismo. Ci hanno aiutato anche Cristian ed

Ernesto, degli psicologi che vanno di scuola in scuola quasi ogni giorno. Ci siamo

divertiti molto, abbiamo discusso, giocato, chiacchierato e ci siamo anche fatti

sgridare!!!

Appena sono arrivati, questi ragazzi hanno attaccato sulla lavagna un foglio e hanno

scritto: BULLI, NO GRAZIE ! All’inizio non avevamo capito bene cosa volessero.

Sapevamo solo che erano qui per “combattere i bulli”. Infatti hanno iniziato

chiedendoci chi fosse per noi un bullo. Abbiamo risposto diverse cose, come chi

picchia, chi prende in giro, chi ruba i soldi, chi minaccia……..

Cristian ed Ernesto sembravano soddisfatti delle nostre risposte e le hanno subito

scritte nel cartellone.

Poco dopo, hanno chiamato due di noi e hanno fatto distribuire alcuni fogli con dei

vecchi giornali. Noi non capivamo a cosa servissero, ma loro ci hanno detto di

descriverci su quel foglio, con ritagli di giornali che ci raffigurassero. Il lavoro è stato

molto divertente. Infatti, dopo averlo consegnato, ci hanno chiamato uno ad uno e

ci hanno fatto spiegare come ci eravamo presentati. Io ero un po’ emozionata, ma

piano piano, sono riuscita a palare. Altri però erano così emozionati che al momento

di parlare, si sono agitati e sono stati muti come pesci. Ovviamente, Cristian ed

Ernesto hanno cercato di tranquillizzarli, ma molti, compresa io, gli mettevano più

agitazione.

La lezione è stata molto bella, come anche tutte le altre. Dopo quella volta, però, ci

hanno dato un fogliettino da compilare a casa che chiedeva chi era secondo noi un

bullo della letteratura o dello sport o del cinema o della televisione………..è stato un

lavoro molto divertente. A me è toccato scrivere il bullo dello sport. Io ho risposto

che era Maradona, ma sinceramente, ho tirato ad indovinare. Penso che questa

lezione sia servito molto a tutta la classe perché è qualcosa che, in un modo o

nell’altro, riguarda ciascuno di noi. Infatti penso che come sia stata bella per me, lo

sia stato anche per i miei compagni; sarà perché, anche se poco, il comportamento

di tutta la classe è migliorato in molti aspetti, ed è per questo motivo che penso che

il progetto del bullismo con Cristian ed Ernesto, sia stato molto utile. Adesso però

caro diario devo andare. CIAO/KISS

14/05/2010

Caro diario,

amico caro. Oggi ti racconto degli incontri con gli psicologi che, con mio dispiacere

sono già finiti. E' stato interessante e allo stesso tempo divertente; per esporre

meglio gli argomenti gli psicologi hanno inventato stravaganti giochi.

Diarietto, ti vorrei parlare della lezione “Bulli, no grazie”.

Era il nostro primo incontro ed eravamo un po’ emozionati. Quando sono entrati gli

psicologi Cristian ed Ernesto, hanno tirato fuori dei giornali: ciascuno di noi doveva

incollare i propri “ritagli” su un cartellone appositamente preparato da loro. Lo scopo

era spiegare ciò che ci piaceva o ciò che non ci piaceva o parlare dei nostri hobby; in

sintesi raccontarci. Subito c’ è stato un via vai di giornali e poco dopo un tremendo

caos, gli psicologi inizialmente si sono arrabbiati, ma poi è tornata la quiete e gli

animi si sono calmati, così ognuno ha potuto esporre i propri lavori. Verso la fine dell’

incontro Cristian ed Ernesto ci hanno spiegato cosa vuol dire bullo e ci hanno chiesto

secondo noi chi lo fosse. Oltre a giocare e scherzare, abbiamo anche esposto le

nostre idee.

Come la prima tappa, anche le tappe successive di “Sbullonati” sono state divertenti

e spero che anche tu, leggendole, ti possa rallegrare come hanno vivacizzato me.

Per me questo lavoro è stato un importante passo avanti nella mia

crescita perché mi ha fatto considerare cose che prima per me erano

inutili; ora mi sento un’ importante “figura” nella mia vita quotidiana,

ma, malgrado tutto, alcuni miei compagni non hanno capito nulla.

Tuttavia quasi tutta la classe ha apprezzato il progetto e, secondo noi,

siamo cresciuti diventando maturi. Non tutti però, perché

sfortunatamente una parte di noi è rimasta bambina piccola e

stupida! Questo lavoro è servito a molto perché ci ha fatto riflettere e pensare a cose più che

giocare al game-boy o stare a poltrire davanti alla TV, ci ha insegnato che la vita va

vissuta e affrontata: questo progetto ci ha permesso di pensare e diventare grandi!

Per oggi basta amico fidato, a malincuore ti devo salutare. A domani.

11/05/10

Caro diario,

è da tanto tempo che non ci sentiamo e ora, poichè ti devo raccontare molte cose ,

non so da dove incominciare.

In particolare ti vorrei parlare di un progetto sui bulli che abbiamo fatto a scuola.

Un venerdì sono venuti in classe due psicologi che si chiamano Ernesto e Cristian e ci

hanno parlato del problema del bullismo e tutti i miei compagni si sono subito

armati di parole per dire qualcosa. Gli psicologi erano molto divertenti e le loro

lezioni erano sempre movimentate; con loro abbiamo fatto quattro lezioni, tutte il

venerdì alla seconda e alla terza ora. Gli incontri che mi sono piaciuti di più sono

stati il primo e l’ultimo, ma ora io ti racconto dell’ultimo. Magari la prossima volta ti

racconterò dell’altro.

Erano già passate tre lezioni e quel venerdì eravamo tristi perché sapevamo che

sarebbe stato l’ultimo, ma quando sono arrivati ci hanno subito risollevato il morale

e ci hanno fatto fare il gioco del tiro con la fune. Bisognava dividersi in due squadre,

a scelta, e tirare il fazzoletto verso di sé, ma nessuno di noi ci è riuscito, quindi ci

hanno rimandati al posto. Poi ci hanno spiegato che noi, essendoci divisi in due

squadre, non avremmo mai potuto vincere. Quel fazzoletto rappresentava il bullo e

per sconfiggerlo dovevamo metterci tutti da una parte e tirare il fazzoletto verso di

noi.

Con questo gioco, secondo me, ci hanno voluto far capire che se il bullo rimane da

solo contro tutti gli altri, può perdere, perchè l’unione fa la forza.

Alla fine gli psicologi ci hanno sottoposto un questionario.

Secondo me questo lavoro è servito molto per ragionare sui bulli e i miei compagni,

per una volta, mi sono sembrati veramente interessati a quelle lezioni. Infatti, anche

le persone più timide si facevano avanti con un gran coraggio e parlavano anche

loro.

Ora ti devo salutare. E’ stato bello parlare con te spero di trovare un altro minuto

per scriverti ancora.

Ciao

Erika

14 Maggio 2010

Caro Jason,

scusami se in queste ultimi tempi non ti ho scritto, ma ho avuto un

sacco di cose da fare. Mi sei mancato tantissimo! Sono passate settimane e non sono cambiata moltissimo, ma non è di

questo che ti devo parlare. Vorrei parlarti delle lezioni sul bullismo che

abbiamo fatto con gli psicologi Ernesto e Christian, per tre volte e con

Elena e Andrea una volta. Gli argomenti che abbiamo trattato sono:

-“Bulli? No grazie”, con Ernesto e Christian;

-“Sbullonati”, con Ernesto e Christian;

-“Spettatori…attori”, con Elena e Andrea;

-“Bulli di sapone”, con Ernesto e Christian.

Durante la prima lezione abbiamo fatto un cartellone con delle immagini

che ci rappresentavano; la seconda lezione abbiamo inventato due storie a

testa sul bullismo; la terza lezione abbiamo recitato delle scene di bullismo

e infine, nella quarta lezione, ci siamo cimentati con il tiro alla fune, però

nessuno ha vinto: non siamo riusciti a far cadere a terra il fazzoletto

bianco, ovvero il bullo, perché la nostra classe si era divisa in due squadre

e il fazzoletto, così facendo, restava in mezzo e non andava da nessuna

delle due parti e quindi il bullo “ha vinto”.

La lezione che mi è piaciuta di più è stata la terza, ma Marrale, detto Pingu

o Pino Pinguino, come al solito, ha sclerato: è davvero insopportabile! Lui

può dire figlia o figlio di ******* e ribaltare banchi e sedie addosso a tutti,

ma noi non possiamo cantargli la canzone e fargli il balletto di “Pino

Pinguino”! E’ inammissibile! Ora ti racconto tutto per bene…

Si stava tranquillamente parlando di Pino Pinguino e di Federico e

Francesco, perché sono sempre in contrasto tra loro ( io tifo per il Fede e il

Fra, lo noterai più avanti).

La verità a Pino brucia, allora ha preso l’astuccio di Mattia e lo ha

scaraventato addosso a Federico che stava raccontando agli psicologi di

quando Pingu aveva ribaltato i banchi addosso a Francesco e lo aveva

insultato.

Poi abbiamo recitato le scene di bullismo e quando stavano recitando Pino

Pinguino e Francesco, è scoppiato un disastro e mezza lezione è saltata.

Per primo è toccato a Francesco fare il bullo e ne ha approfittato per

inveire contro Pingu, poi è toccato a Pino Pinguino e… giù lacrime di

coccodrillo, perché si è ricordato di quando, in un’ora del prof Catelli ha

ribaltato il banco addosso al Fra. Ci deve sempre rovinare tutto!

Ora cambio argomento e sparo insulti a tutto andare, peggio di un

camionista ubriaco XD XD XD (sono delle smile).

Penso che questo lavoro sia stato utile per Francesco e Federico, perché

negli ultimi giorni hanno un comportamento più maturo, ma… a Pingu non

è servito molto perché ha un atteggiamento ancora un po’ immaturo.

Ora vado perché ho un sacco di cose da fare!

Ciao, a presto! =)

Kiss <3

La tua Eva

14 Maggio 2010

Caro diario,

oggi è venerdì e una settimana fa due psicologi ci sono venuti a parlare del bullismo.

Abbiamo seguito quattro lezioni con argomenti diversi ogni volta. Mi è piaciuta in

particolare la terza lezione dove abbiamo dovuto fare scenette interpretando una

vittima e un bullo a scuola e fuori. Gli psicologi ci hanno spiegato che noi dovevamo

essere in grado di farlo per capire come si sente un bullo o una vittima. Così si offriva

una persona per il bullo e un’altra per la vittima, a ogni scenetta tutti ridevano fino a

che ci hanno fatto notare che non bisognava ridere; soprattutto il bullo che

dovrebbe mantenere fermezza e quindi se avesse riso nessuno lo avrebbe preso sul

serio; ma anche la vittima perché se gli fosse capitato veramente una cosa così,

credo che non avrebbe riso, soprattutto lui.

Quando ho fatto io la bulla mi sono divertita un mondo, perché ti senti potente e

anche rispettata dall’altra persona perchè metti paura con parole che non

offendono ma che fanno rimanere a scena muta. Quando poi nessuno si è offerto

abbiamo riflettuto su quello che abbiamo fatto e ne abbiamo dedotto che essere il

bullo in fondo è bello per vari motivi ma nella realtà, secondo alcuni di noi, i bulli

sono sempre i più “fighi”, ma chi si vuole far rispettare e basta. Di solito chi è bullo è

perché a casa non viene considerato o addirittura viene maltrattato dai genitori e

quindi poi si sfoga così a scuola.

Dopo aver fatto questa riflessione gli psicologi hanno messo dei fogli con scritto dei

luoghi in cui a scuola il bullo ha via libera. Questi luoghi sono: entrata da scuola,

uscita da scuola, palestra, intervallo, spogliatoi, bagni e cambio dell’ora. Noi non

dovevamo fare altro che toccare la scritta dove secondo noi potevamo avvenire

degli atti di bullismo. Subito abbiamo scelto: l’entrata e l’uscita da scuola, gli

spogliatoi, i bagni e i cambi dell’ora perchè sono tutti luoghi dove non ci sono né

professori né bidelle per controllare la situazione. Così abbiamo capito che possono

evitare atti di bullismo le prof e le bidelle.

Poi ci hanno fatto pensare chi ci può essere in una scena di bullismo oltre al bullo e

alla vittima,ci sono anche gli aspettatori che assistono e non fanno niente.

Io penso che sia stato un bel lavoro e che sia stato molto utile per farci capire che

non bisogna far del male o provocare le persone per farci rispettare o sfogarci per

qualcosa e che i bulli fanno così solo per farsi notare dalle ragazze.

Sicuramente abbiamo imparato molto e siamo diventati più consapevoli, ma nella

nostra classe ci sono dei ragazzi che fanno tanto i duri e si credono chissa chi,

quando in realtà se la prendono con i più piccoli perché vogliono solo farsi vedere,

infatti qualche volta ci dà un po’ fastidio il loro atteggiamento.

Ora devo proprio andare, spero che non ti sia annoiato, baci.

La tua Emma

14/05/10

Caro diario,

per un mese, tutti i venerdì, sono venuti gli psicologi per parlarci del bullismo.

Sono stati molto gentili e cortesi con noi ma noi li abbiamo contraccambiati

chiacchierando e, se devo essere sincera, una volta stavano addirittura per

andarsene.

Una lezione su cui mi voglio soffermare è l’ ultima perchè mi è piaciuta molto. Si

intitolava “Bulli di Sapone”: consisteva nel dividere la classe in due con dello scotch

e fare accomodare gli alunni sui banchi ai lati della classe dividendoli in due gruppi.

Poi Ernesto o Cristian, gli “pissicologi” come li abbiamo chiamati noi, iniziavano la

frase con :” chi pensa che...” e ci facevano delle domande sui bulli, ad esempio”chi

pensa che il bullo sia intelligente?”. Chi lo pensava doveva avvicinarsi alla riga e in

quel caso, come mi aspettavo e si aspettava la classe, Bryan si è avvicinato con aria

indifferente dimostrando così di essere l’ unico a pensarla in questo modo.

Alla fine gli “pissicologi”, hanno tirato fuori una corda dal loro sacchetto, e in

quaranta secondi, IN UNA O PIU’ SQUADRE, dovevamo giocare al tiro alla fune;poi in

venti secondi dopodichè in uno, ci hanno ripetuto la frase “ IN UNA O PIU’ SQUADRE

“ , ma noi ci siamo divisi in due.

Loro ci hanno fatto capire che in un solo secondo dovevamo metterci tutti da una

parte,così avremmo vinto. Ciò significa che non siamo una classe ben unita!

Secondo me ci sono servite molto queste lezioni, soprattutto per Bryan perchè

anche se è simpatico e fa ridere, ha un po’ l’atteggiamento da superiore.

Ora vedo che la classe è più unita perchè ho notato che quando Ernesto,invece, ci ha

fatto notare l’ opposto, eravamo molto sorpresi.

Per ora è tutto e ti terrò informato.

Baci

Susy

11/05/2010

Caro diario,

è un bel po’ di tempo che noi due non ci sentiamo, ma oggi ho tutto il tempo per

scriverti in santa pace.

Venerdì scorso, sono arrivati in classe due psicologi di Vigevano per parlarci del

bullismo;ci hanno spiegato chi è un bullo e che cosa fa.

Tra le attività che abbiamo svolto, mi è piaciuto in particolare un gioco:gli psicologici

hanno fatto mettere i banchi ai lati dell’aula e, con del nastro adesivo, hanno diviso

l’aula in due parti , poi ci dicevano una cosa e noi dovevamo andare avanti se

eravamo d’accordo, e indietro se non lo eravamo.

Ad esempio gli psicologi ci hanno chiesto-Chi è un bullo secondo voi?-e noi, tutti in

avanti, abbiamo risposto che un bullo è chi se la prende con i più piccoli o chi ruba i

soldi o la merenda o chi picchia i propri compagni senza motivo.

Questo gioco è stato utile, perché è servito a farci riflettere su quello che facciamo o

su eventi che sono accaduti in classe, ma anche fuori dalla scuola, perché è proprio

fuori che più frequentemente accadono i fenomeni di bullismo, oppure durante

l’intervallo.

Queste zone sono dette “zone franche”, perché manca il controllo degli adulti..

L’ultima lezione abbiamo fatto un altro gioco,il tiro alla fune.

Lo scopo di questo gioco era quello di portare il nodo che era al centro della fune(il

bullo)da una parte; noi potevamo dividerci in due squadre oppure decidere come

sistemarci..

Alla fine non ha vinto nessuno , perché lo scopo era quello di unirci in un'unica

squadra che avrebbe portato il nodo da una sola parte, cosa che noi non abbiamo

fatto, perché eravamo più interessati a vincere.

In realtà,come ci hanno spiegato gli psicologi,uno dei modi per sconfiggere il bullo è

quello di essere uniti contro di lui ,perché l’unità fa la forza.

La forza più importante del bullo è il pubblico, perché lo incita a picchiare a

prendere in giro.

È stata una bella esperienza, perché ho capito come comportarmi quando c’è un

bullo che mi dà fastidio, senza picchiarlo o minacciarlo,perché altrimenti passo dalla

parte del torto.

Questo lavoro è stato utile per me , ma forse per certi miei compagni non lo è stato,

per esempio per Francesco.

Lui è un bravo ragazzo, però certe volte prende in giro Andrea,chiamandolo Pingu.

Andrea è vero,se la prende un po’, però Francesco lo sa e pertanto dovrebbe

evitare di usare quel nomignolo.

Comunque ora devo andare. Grazie per avermi ascoltato attentamente, a presto.

Edoardo