ALLEGATO 1 NOTA TECNICA E METODOLOGICA · La tecnica statistica della Cluster Analysis, applicata...

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ALLEGATO 1 N OTA T ECNICA E M ETODOLOGICA STUDIO DI SETTORE VG98U RIPARAZIONE DI BENI DI CONSUMO NCA

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A L L E G AT O 1

NOTA TECNICA E METODOLOGICA

STUDIO DI SETTORE VG98U

R I PA R A Z I O N E D I B E N I D I C O N S U M O N C A

CRITERI PER L’EVOLUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE

L'applicazione dello studio di settore attribuisce ai contribuenti un “ricavo potenziale”. Tale ricavo viene stimato tenendo conto sia di variabili contabili sia di variabili strutturali che influenzano il risultato economico di un’impresa anche con riferimento al contesto territoriale in cui la stessa opera. L'applicazione dello studio consente, inoltre, di valutare la coerenza e la normalità economica della singola impresa in relazione al settore economico di appartenenza.

A tale scopo, nell’ambito dello studio, vengono individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell’espletamento dell’attività.

L’evoluzione dello studio di settore è finalizzata a cogliere eventuali cambiamenti strutturali, modifiche dei modelli organizzativi e variazioni di mercato all’interno del settore economico e presuppone un’attività di analisi e ricerca economica, che viene condotta attingendo a fonti informative pubbliche e non pubbliche.

Le fonti pubbliche sono rappresentate da elaborazioni di enti o società che svolgono ricerche di tipo economico-statistico (Istat, Banca d’Italia, Infocamere, ecc.) e che forniscono dati e informazioni sull’andamento economico dei mercati, sulla struttura e la dimensione dei principali settori economici.

Oltre alle fonti di carattere pubblico, che forniscono informazioni più generali, vengono utilizzate fonti specifiche settoriali (riviste specializzate, partecipazione a seminari e convegni specialistici, pubblicazioni dei principali istituti di ricerca, indagini campionarie, ecc.); si tratta di fonti che illustrano: l’andamento della domanda, la struttura dell’offerta, sia in termini di tipologie di attività imprenditoriali presenti che di modelli organizzativi adottati dagli operatori, i canali distributivi utilizzati, il livello di avanzamento tecnologico presente nei processi produttivi, ecc..

Un supporto più diretto e operativo proviene da una rete di tecnici costituita da istituti universitari, centri di ricerca, docenti e ricercatori, che opera anche tramite l’utilizzo di panel di imprese.

Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore VG98U, evoluzione dello studio UG98U.

Le attività economiche oggetto dello studio di settore VG98U sono quelle relative ai seguenti codici ATECO 2007:

• 95.12.01 - Riparazione e manutenzione di telefoni fissi, cordless e cellulari;

• 95.29.02 - Riparazione di articoli sportivi (escluse le armi sportive) e attrezzature da campeggio (incluse le biciclette);

• 95.29.03 - Modifica e riparazione di articoli di vestiario non effettuate dalle sartorie;

• 95.29.04 - Servizi di riparazioni rapide, duplicazione chiavi, affilatura coltelli, stampa immediata su articoli tessili, incisioni rapide su metallo non prezioso;

• 95.29.09 - Riparazione di altri beni di consumo per uso personale e per la casa nca.

L’evoluzione dello studio di settore è stata condotta analizzando le informazioni contenute nel modello UG98U per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore per il periodo d’imposta 2013, trasmesso dai contribuenti quale allegato al modello UNICO 2014.

Si precisa che la variabile “Costi per l’acquisto di materie prime, sussidiarie, semilavorati e merci (esclusi quelli relativi a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso) e per la produzione di servizi”, in fase di applicazione, è il risultato della somma delle variabili originarie (“Costi per l’acquisto di materie prime, sussidiarie, semilavorati e merci (esclusi quelli relativi a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso)” e “Costo per la produzione di servizi”) del modello in argomento.

I contribuenti interessati sono risultati pari a 5.486.

Nella prima fase di analisi 528 posizioni sono state scartate in quanto non utilizzabili nelle successive fasi dell’elaborazione dello studio di settore (casi di cessazione di attività, situazioni di non normale svolgimento dell’attività, contribuenti forfetari e nel regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in

mobilità nel periodo d'imposta precedente, presenza di attività secondarie con un’incidenza sui ricavi complessivi superiore al 30%, ricavi dichiarati ai fini dell’applicazione degli studi di settore maggiori di 7.500.000 euro).

Sui dati contenuti nei modelli studi di settore della restante platea sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute.

Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione del campione dello studio, lo scarto di ulteriori 426 posizioni. I motivi di scarto sono stati:

• quadro D (elementi specifici dell'attività) non compilato;

• quadro F (elementi contabili) non compilato;

• comune del quadro B (unità locale destinata all’esercizio dell’attività) e/o anagrafico mancante o errato;

• errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di attività (quadro D);

• errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia della clientela (quadro D);

• errata compilazione delle percentuali relative agli acquisti di materie prime, semilavorati e prodotti finiti (quadro D);

• non inerenza di attività dichiarate con lo studio in oggetto (quadro D);

• incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili.

A seguito degli scarti effettuati, il numero dei modelli oggetto delle successive analisi è risultato pari a 4.532.

IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI

Per suddividere le imprese in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, è stata seguita una strategia di analisi che combina in sequenza due tecniche statistiche di tipo multivariato:

• un’analisi fattoriale del tipo Analyse des données e nella fattispecie l’Analisi in Componenti Principali;

• un procedimento di Cluster Analysis.

L’Analisi in Componenti Principali è una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie pur conservando gran parte dell’informazione iniziale. A tal fine vengono identificate nuove variabili, dette componenti principali, tra loro ortogonali (linearmente indipendenti, incorrelate).

Le variabili prese in esame nell’Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri del modello ad eccezione delle variabili del quadro degli elementi contabili. Tale scelta nasce dall’esigenza di caratterizzare i soggetti in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse modalità di svolgimento dell’attività, ecc.; tale caratterizzazione è possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realtà economiche e produttive di una impresa.

Nell’applicazione dell’Analisi in Componenti Principali è stata scelta la soluzione migliore in termini di significatività statistica ed economica. Pertanto, sono state scelte le componenti principali che riescono a spiegare la maggior parte della varianza iniziale e che consentono, sulla base del criterio dell’interpretabilità, di rappresentare i diversi aspetti strutturali delle attività oggetto di studio.

La tecnica statistica della Cluster Analysis, applicata ai risultati dell’Analisi in Componenti Principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo è possibile raggruppare le imprese con caratteristiche strutturali ed organizzative simili1.

L’utilizzo combinato delle due tecniche è preferibile rispetto a un’applicazione diretta della Cluster Analysis poiché, riducendo con l’Analisi in Componenti Principali il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, l’operazione di clustering risulta meno complessa e più precisa.

I gruppi omogenei individuati sono valutati anche in termini di significatività economica per verificarne l’aderenza alla concreta realtà imprenditoriale.

1 Nella fase di Cluster Analysis, al fine di garantire la massima omogeneità dei soggetti appartenenti a ciascun gruppo, vengono classificate solo le osservazioni che presentano caratteristiche strutturali simili rispetto a quelle proprie di uno specifico gruppo omogeneo. Non vengono, invece, presi in considerazione, ai fini della classificazione, i soggetti che possiedono aspetti strutturali riferibili contemporaneamente a due o più gruppi omogenei. Ugualmente non vengono classificate le osservazioni che presentano un profilo strutturale molto dissimile rispetto all’insieme dei cluster individuati.

Nel procedimento di clustering adottato, quindi, l’omogeneità dei gruppi deve essere interpretata non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che concorrono a definire il profilo dei singoli gruppi.

La descrizione dei gruppi omogenei è riportata nel Sub Allegato 1.A.

DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI RICAVO

Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei è necessario determinare la funzione matematica che meglio si adatta all’andamento dei ricavi delle imprese, tenendo conto dell’appartenenza ai gruppi stessi. Per determinare tale funzione si è ricorso ai Modelli Lineari Misti (LMM) che costituiscono un’estensione della Regressione Lineare Multipla (LM).

Il Modello Lineare Misto2 è un modello statistico-matematico che permette di interpolare i dati e di descrivere l’andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti. Rispetto al corrispondente modello di regressione lineare multipla, il modello LMM consente l’analisi di osservazioni raggruppate o correlate, utilizzando quindi l’informazione completa legata sia alla suddivisione in gruppi omogenei che a quella di tipo territoriale.

In tal modo si è tenuto conto, con un’unica funzione di ricavo, delle possibili differenze di risultati economici riconducibili agli aspetti territoriali congiuntamente alle diverse caratteristiche strutturali ed organizzative definite dalla Cluster Analysis.

La stima della “funzione di ricavo” è stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e i dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti).

È opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione è stata effettuata un’analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di coerenza dei dati nell’esercizio dell’attività e per scartare le imprese anomale; ciò si è reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della “funzione di ricavo”.

A tal fine sono stati selezionati, in base alla loro capacità di individuare anomalie nella relazione tra le voci esaminate, i seguenti indicatori di natura economico-contabile:

• Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili3;

• Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi4;

• Durata delle scorte5; • Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi6; • Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi7; • Assenza del valore dei beni strumentali8.

Le formule degli indicatori economico-contabili sono riportate nel Sub Allegato 1.C.

2 I Modelli Lineari Misti (LMM), estensione dei modelli regressivi (LM) per osservazioni raggruppate, introducono componenti di variabilità attribuibili ad effetti casuali non osservati. Gli effetti casuali, che rappresentano variabili latenti non osservabili o misurabili, consentono di modellizzare l’eterogeneità sia dei modelli organizzativi (cluster) sia del territorio. 3 L’indicatore misura la plausibilità tra il valore dei beni strumentali mobili di proprietà ammortizzabili e il valore degli ammortamenti dei beni strumentali mobili. 4 L’indicatore misura la plausibilità tra il valore dei beni strumentali mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria (in leasing) e i canoni di leasing. 5 L’indicatore misura i giorni di permanenza media delle scorte in magazzino. 6 L’indicatore verifica che il costo del venduto e per la produzione di servizi non assuma valore negativo. 7 L’indicatore verifica che le voci di costo relative agli oneri diversi di gestione e alle altre componenti negative costituiscano una plausibile componente residuale di costo. 8 L’indicatore verifica che a fronte della presenza di beni strumentali tra i dati strutturali, sia indicato il valore dei beni strumentali tra i dati contabili.

Successivamente, ai fini della determinazione del campione di riferimento, sono state escluse le imprese che non rispettavano le condizioni di normalità economica9 anche per un solo indicatore di quelli sopra citati.

Così definito il campione di riferimento, si è proceduto alla definizione della “funzione di ricavo”.

Per la determinazione della “funzione di ricavo” sono state utilizzate variabili contabili, variabili strutturali e variabili territoriali; per tener conto delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell’attività, sono stati utilizzati, oltre ai singoli comuni, i risultati dei seguenti studi:

• “Territorialità generale”10;

• “Territorialità del livello delle retribuzioni definita su dati degli Studi di Settore riferiti al periodo d’imposta 2013”11.

La territorialità generale differenzia il territorio nazionale sulla base delle caratteristiche dello sviluppo socio-economico del territorio, in rapporto al grado di benessere, al livello di qualificazione professionale ed alla struttura economica, per comune.

La territorialità del livello delle retribuzioni differenzia il territorio nazionale sulla base dei livelli retributivi per settore, provincia e classe di abitanti del comune.

La scelta delle variabili significative è stata effettuata con il metodo “stepwise”12. Una volta selezionate le variabili e aggregate le imprese secondo un fattore di raggruppamento che tiene conto degli aspetti territoriali (singoli comuni o aree della territorialità generale) congiuntamente alle diverse caratteristiche strutturali ed organizzative dei gruppi omogenei (cluster), la determinazione della “funzione di ricavo” è ottenuta applicando il metodo della massima verosimiglianza ristretta (REML), che consente di ottenere stimatori non distorti di tutte le componenti del modello.

Nella definizione della funzione di ricavo si è operato nel seguente modo:

• il fattore di raggruppamento, definito dalla combinazione dei gruppi omogenei e dei singoli comuni o aree della territorialità generale, è stato rappresentato con un insieme di variabili dummy13 ed è stata analizzata la sua interazione con la variabile “Costo del Venduto e per la produzione di servizi”;

• il livello delle retribuzioni è stato rappresentato con una variabile standardizzata rispetto al valore minimo e massimo ed è stata analizzata la sua interazione con la variabile “Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale e familiari diversi (percentuale di lavoro prestato diviso 100), Associati in partecipazione (percentuale di lavoro prestato diviso 100) e Soci (percentuale di lavoro prestato diviso 100) escluso il primo socio”.

Nel Sub Allegato 1.H vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della “funzione di ricavo”.

9 Vedi sezione “Analisi della Normalità Economica”. Si fa presente che, ai soli fini indicati, per gli indicatori “Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi” e “Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi” si fa riferimento ai ricavi dichiarati, nel denominatore delle relative formule. 10 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell’apposito Decreto Ministeriale. 11 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell’apposito Decreto Ministeriale. 12 Il metodo stepwise unisce due tecniche statistiche per la scelta del miglior modello di stima: forward (“in avanti”) e backward (“indietro”). La tecnica forward prevede di partire da un modello senza variabili e di introdurre passo dopo passo la variabile più significativa, mentre la tecnica backward inizia considerando nel modello tutte le variabili disponibili e rimuovendo passo per passo quelle non significative. Con il metodo stepwise, partendo da un modello senza variabili, si procede per passi successivi alternando due fasi: nella prima fase, si introduce la variabile maggiormente significativa fra quelle considerate; nella seconda, si riesamina l’insieme delle variabili introdotte per verificare se è possibile eliminarne qualcuna non più significativa. Il processo continua fino a quando non è più possibile apportare alcuna modifica all’insieme delle variabili, ovvero quando nessuna variabile può essere aggiunta oppure eliminata. 13 Una variabile dummy è una variabile che può assumere valore 0 o 1. Ad esempio, la variabile dummy relativa alla prima area territoriale e al modello organizzativo (cluster) 1 assume valore 1 quando il soggetto esercita la propria attività nella prima area territoriale e appartiene al cluster 1, mentre assume valore 0 per tutte le altre combinazioni di aree territoriali e cluster.

APPLICAZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE

In fase di applicazione dello studio di settore sono previste le seguenti fasi:

• Analisi Discriminante;

• Analisi della Coerenza;

• Analisi della Normalità Economica;

• Analisi della Congruità.

ANALISI DISCRIMINANTE

Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei è necessario determinare una regola di classificazione in grado di definire l’appartenenza di ciascuna impresa ai gruppi omogenei individuati nella fase di Cluster Analysis; la descrizione dei gruppi omogenei è riportata nel Sub Allegato 1.A.

Al riguardo, è stata utilizzata l’analisi discriminante lineare di Fisher. Si tratta di una tecnica statistica multivariata utile per identificare quelle variabili che meglio discriminano i gruppi omogenei14.

Nell’analisi discriminante lineare, per ogni gruppo omogeneo viene calcolata una funzione di classificazione come combinazione lineare delle variabili discriminanti15.

Sulla base dei punteggi discriminanti, ottenuti utilizzando tale funzione, viene determinata la probabilità di appartenenza ai gruppi omogenei16. In tal modo è possibile associare ogni singola impresa ad uno o più gruppi omogenei definendo le relative probabilità di appartenenza.

Nel Sub Allegato 1.B vengono riportate le variabili risultate significative nell’analisi con i rispettivi pesi discriminanti individuati per ogni gruppo omogeneo.

ANALISI DELLA COERENZA

L’analisi della coerenza permette di valutare l’impresa sulla base di specifici indicatori economico-aziendali, calcolati come rapporto tra determinate variabili contabili e/o strutturali contenute nel modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore. Gli indicatori sono stati selezionati in base alla loro capacità di misurare l’efficienza, la produttività e la redditività nello svolgimento dell’attività economica.

Con l’analisi della coerenza, per ciascun soggetto, si valuta il posizionamento del valore di ogni singolo indicatore rispetto ad un intervallo, individuato come economicamente coerente sulla base dei valori soglia ammissibili.

Gli indicatori utilizzati nell’analisi della coerenza sono i seguenti:

• Durata delle scorte17;

14 Le variabili discriminanti vengono selezionate con il metodo stepwise partendo da quelle utilizzate nell’Analisi in Componenti Principali. 15 La funzione di classificazione è definita nel seguente modo:

wi = ai0 + ai1vardis1 + ai2vardis2 + . . . + aimvardism dove: wi è il punteggio discriminante relativo al gruppo omogeneo i; ai0 è l’intercetta; aij sono i pesi discriminanti scelti in modo da rendere massima la separazione tra i gruppi; vardis j è la j-esima variabile discriminante. 16 La probabilità di appartenenza al gruppo omogeneo i è calcolata nel seguente modo:

[ ]{ }[ ]{ }

∑=

=−

n1k

w,...,w,wMaxw

w,...,w,wMaxw

in21k

n21i

e

eProb

dove n è il numero complessivo di gruppi omogenei. Le probabilità di appartenenza ai cluster sono arrotondate alla quinta cifra decimale. 17 L’indicatore misura i giorni di permanenza media delle scorte in magazzino.

• Incidenza del Margine sui ricavi18; • Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti19; • Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro20; • Resa del capitale rispetto al valore aggiunto lordo21; • Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro22.

Le formule degli indicatori utilizzati sono riportate nel Sub Allegato 1.C.

Ai fini della individuazione dei valori soglia che definiscono la coerenza economica, per ciascuno degli indicatori utilizzati sono state esaminate preliminarmente, ad eccezione dell’indicatore “Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti”, le relative distribuzioni ventiliche23 differenziate per gruppo omogeneo; per gli indicatori “Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro” e “Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro” anche sulla base della “Territorialità generale”24 a livello comunale; per l’indicatore “Incidenza del Margine sui ricavi” anche sulla base della “presenza/assenza di spese per prestazioni di lavoro”25. I valori delle soglie dei diversi indicatori sono stati individuati, ad eccezione dell’indicatore “Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti”, scegliendo quelli che possono ritenersi economicamente plausibili con riferimento alle pratiche osservabili nel settore e nel cluster specifico. Per gli indicatori “Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro” e “Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro” si è inoltre tenuto conto dell’area territoriale di appartenenza; per l’indicatore “Incidenza del Margine sui ricavi” si è invece tenuto conto della “presenza/assenza di spese per prestazioni di lavoro”.

Le distribuzioni ventiliche degli indicatori di coerenza economica vengono riportate nel Sub Allegato 1.D.

I valori soglia di coerenza ammissibili sono riportati nel Sub Allegato 1.E.

Il soggetto risulta coerente per l’indicatore “Durata delle scorte” se il valore dell’indicatore si posiziona all’interno dell’intervallo individuato come economicamente coerente. Inoltre se il valore dell’indicatore si posiziona al di sopra dell’estremo superiore di detto intervallo, la situazione di coerenza si verifica qualora le Rimanenze finali sui ricavi26 risultino calcolabili e non maggiori a 0,14. Nel caso in cui l’indicatore risulti non calcolabile27 o indeterminato28 il soggetto viene definito coerente.

Il soggetto risulta coerente per l’indicatore “Incidenza del Margine sui ricavi” se l’indicatore è calcolabile e se il suo valore si posiziona all’interno dell’intervallo individuato come economicamente coerente.

18 L’indicatore misura l’incidenza del margine sui ricavi, il quale calcola la marginalità conseguita prima della copertura dei costi per il godimento dei beni di terzi, per gli ammortamenti, gli accantonamenti e per la gestione finanziaria e straordinaria. 19 L’indicatore misura il grado di copertura dei principali costi per l’utilizzo di beni strumentali all’attività dell’impresa mediante il Margine al netto della remunerazione, ritenuta economicamente plausibile, degli addetti non dipendenti. 20 L’indicatore misura il contributo di ciascun addetto non dipendente alla creazione del “margine”, ovvero rappresenta la capacità dell’impresa di remunerare, al lordo del costo per godimento di beni di terzi, degli ammortamenti, degli accantonamenti e dell’eventuale risultato negativo della gestione finanziaria e straordinaria, il lavoro non dipendente. Tale indicatore si applica solo in assenza di “Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l'attività dell'impresa” al netto dei “Compensi corrisposti ai soci per l’attività di amministratore (società di persone)”. 21 L’indicatore misura il contributo dei beni strumentali mobili alla creazione di valore. 22 L’indicatore misura la creazione del valore con riferimento al contributo di ciascun addetto. Il valore aggiunto lordo rappresenta infatti il valore che un’azienda aggiunge, con l’impiego dei fattori produttivi, al valore dei beni e dei servizi che acquisisce: consumi di materie prime e merci (acquisti più variazioni di rimanenze) e prestazioni di servizi (energia, servizi di pulizia, ecc.). Misura, quindi, la capacità dell’impresa di remunerare quei fattori che contribuiscono a generare valore, ad esempio: il lavoro (sotto forma di salari, stipendi, contributi, indennità di fine rapporto), i finanziamenti di terzi (sotto forma di interessi), i finanziamenti di capitale di rischio (sotto forma di utili), ecc.. Tale indicatore si applica solo in presenza di “Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l'attività dell'impresa” al netto dei “Compensi corrisposti ai soci per l’attività di amministratore (società di persone)”. 23 Nella terminologia statistica, si definisce “distribuzione ventilica” l’insieme dei valori che suddividono le osservazioni, ordinate per valori crescenti dell’indicatore, in 20 gruppi di uguale numerosità. Il primo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 5% delle osservazioni; il secondo ventile è il valore al di sotto del quale si posiziona il primo 10% delle osservazioni, e così via. 24 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell’apposito Decreto Ministeriale. 25 La presenza/assenza di spese per prestazioni di lavoro viene valutata sulla base della presenza/assenza di “Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l'attività dell'impresa” al netto dei “Compensi corrisposti ai soci per l’attività di amministratore (società di persone)”. 26 I ricavi fanno riferimento ai “Ricavi di cui ai commi 1 (lett. a) e b)) e 2 dell’art. 85 del TUIR (esclusi aggi o ricavi fissi)”. 27 Un indicatore si definisce non calcolabile quando nel rapporto (numeratore diviso denominatore) il denominatore è pari a zero e il numeratore è diverso da zero. 28 Un indicatore si definisce indeterminato quando nel rapporto (numeratore diviso denominatore) il numeratore e il denominatore sono entrambi pari a zero.

Il soggetto risulta coerente per l’indicatore “Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti”, se il valore dell’indicatore è maggiore o uguale a 1. Nel caso in cui l’indicatore risulti non calcolabile con il Margine netto maggiore di zero o l’indicatore risulti indeterminato il soggetto viene definito coerente. Nel caso in cui l’indicatore risulti non calcolabile con il Margine netto minore di zero il soggetto viene definito non coerente.

Il soggetto risulta coerente per l’indicatore “Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro” se il valore dell’indicatore è maggiore o uguale alla soglia minima individuata. Nel caso in cui il “Numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta” risulti pari a zero il soggetto viene definito coerente. Nel caso in cui l’indicatore risulti non calcolabile con il Margine maggiore di zero o l’indicatore risulti indeterminato il soggetto viene definito coerente. Nel caso in cui l’indicatore risulti non calcolabile con il Margine minore di zero il soggetto viene definito non coerente.

Il soggetto risulta coerente per l’indicatore “Resa del capitale rispetto al valore aggiunto lordo”, se il valore dell’indicatore si posiziona all’interno dell’intervallo individuato come economicamente coerente. Nel caso in cui il “Numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta” risulti pari a zero il soggetto viene definito coerente. Nel caso in cui l’indicatore risulti indeterminato il soggetto viene definito non coerente. Nel caso in cui l’indicatore risulti non calcolabile con il “Costo per il godimento di beni di terzi (canoni di locazione finanziaria e non finanziaria, di noleggio, ecc.) - di cui per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria e di noleggio” maggiore di zero il soggetto è coerente. Nel caso in cui l’indicatore risulti non calcolabile con il “Costo per il godimento di beni di terzi (canoni di locazione finanziaria e non finanziaria, di noleggio, ecc.) - di cui per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria e di noleggio” uguale a zero il soggetto è non coerente.

Il soggetto risulta coerente per l’indicatore “Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro” se il valore dell’indicatore si posiziona all’interno dell’intervallo individuato come economicamente coerente. Nel caso in cui il “Numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta” risulti pari a zero il soggetto viene definito coerente.

In applicazione, per ogni singolo soggetto, i valori soglia di ciascun indicatore di coerenza economica sono ottenuti come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei valori di riferimento individuati per gruppo omogeneo. Per gli indicatori “Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro” e “Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro” tali valori soglia vengono ponderati anche sulla base della percentuale di appartenenza alle diverse aree territoriali.

ANALISI DELLA NORMALITÀ ECONOMICA

L’analisi della normalità economica è mirata ad individuare la correttezza dei dati dichiarati. A tal fine, per ogni singolo soggetto vengono calcolati indicatori economico-contabili29 da confrontare con i valori di riferimento che individuano le condizioni di normalità economica.

Gli indicatori di normalità economica sono stati, pertanto, selezionati in base alla loro capacità di individuare anomalie nella relazione tra le voci esaminate.

Gli indicatori di normalità economica individuati sono i seguenti:

• Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili30;

• Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi31;

• Durata delle scorte32; • Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi33;

29 Gli indicatori sono arrotondati alla seconda cifra decimale. 30 L’indicatore misura la plausibilità tra il valore dei beni strumentali mobili di proprietà ammortizzabili e il valore degli ammortamenti dei beni strumentali mobili. 31 L’indicatore misura la plausibilità tra il valore dei beni strumentali mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria (in leasing) e i canoni di leasing. 32 L’indicatore misura i giorni di permanenza media delle scorte in magazzino. 33 L’indicatore verifica che il costo del venduto e per la produzione di servizi non assuma valore negativo.

• Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi34; • Assenza del valore dei beni strumentali35.

Le formule degli indicatori utilizzati sono riportate nel Sub Allegato 1.C.

Ai fini dell’individuazione dei valori di riferimento per gli indicatori di normalità economica sono state esaminate preliminarmente, ad eccezione degli indicatori “Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi” e “Assenza del valore dei beni strumentali”, le relative distribuzioni ventiliche differenziate per gruppo omogeneo. I valori delle soglie dei diversi indicatori sono stati individuati scegliendo quelli che possono ritenersi economicamente plausibili con riferimento alle pratiche osservabili nel settore e nel cluster specifico. Per l’“Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi” sono stati ritenuti normali i soggetti con valore positivo o uguale a zero dell’indicatore. Per l’“Assenza del valore dei beni strumentali” sono stati ritenuti normali i soggetti che hanno compilato coerentemente i dati strutturali riferiti ai beni strumentali ed i dati contabili relativi al valore dei beni strumentali.

Le distribuzioni ventiliche degli indicatori di normalità economica vengono riportate nel Sub Allegato 1.F.

I valori soglia di normalità economica sono riportati nel Sub Allegato 1.G.

In applicazione, per ogni singolo soggetto, i valori soglia di ciascun indicatore di normalità economica sono ottenuti come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei valori di riferimento individuati per gruppo omogeneo.

Ciascuno di questi indicatori, nell’ordine di seguito riportato, può determinare maggiori ricavi36 che si sommano al ricavo puntuale e al ricavo minimo stimati con l’analisi della congruità successivamente descritta.

INCIDENZA DEGLI AMMORTAMENTI PER BENI STRUMENTALI MOBILI RISPETTO AL VALORE DEGLI STESSI BENI STRUMENTALI MOBILI AMMORTIZZABILI

Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile “Ammortamenti per beni mobili strumentali al netto dei beni di costo unitario non superiore a 516,46 euro” moltiplicando la soglia massima di normalità economica dell’indicatore, divisa 100, per il “Valore dei beni strumentali mobili in proprietà al netto dei beni di costo unitario non superiore a 516,46 euro”37.

Nel caso in cui il valore dichiarato degli “Ammortamenti per beni mobili strumentali al netto dei beni di costo unitario non superiore a 516,46 euro” si posizioni al di sopra di detto valore massimo ammissibile, con “Numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta” diverso da zero, la parte degli ammortamenti eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente (pari a 7,1233).

Tale coefficiente è stato calcolato sulla base dei dati dichiarati dai soggetti che hanno contemporaneamente valorizzato la variabile “Valore dei beni strumentali mobili in proprietà” e la variabile “Ammortamenti per beni mobili strumentali”. In particolare, il coefficiente è stato individuato come rapporto tra la somma dei ricavi puntuali, calcolati applicando a tali soggetti la funzione di ricavo con l’utilizzo della sola variabile “Valore dei beni strumentali mobili in proprietà”, e la somma degli “Ammortamenti per beni mobili strumentali”.

INCIDENZA DEI COSTI PER BENI MOBILI ACQUISITI IN DIPENDENZA DI CONTRATTI DI LOCAZIONE FINANZIARIA RISPETTO AL VALORE DEGLI STESSI

Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile “Canoni per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria, ad esclusione dei canoni fiscalmente deducibili oltre il periodo di durata del contratto” moltiplicando la soglia massima di normalità economica dell’indicatore, divisa 100, per il “Valore dei beni strumentali mobili relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria”37.

Nel caso in cui il valore dichiarato dei “Canoni per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria, ad esclusione dei canoni fiscalmente deducibili oltre il periodo di durata del contratto” si posizioni al

34 L’indicatore verifica che le voci di costo relative agli oneri diversi di gestione e alle altre componenti negative costituiscano una plausibile componente residuale di costo. 35 L’indicatore verifica che a fronte della presenza di beni strumentali tra i dati strutturali, sia indicato il valore dei beni strumentali tra i dati contabili. 36 Le variabili numeriche riferite ad importi in euro sono arrotondate al valore intero. 37 La variabile è rideterminata in base alla durata dell’attività pari al numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta diviso 12.

di sopra di detto valore massimo ammissibile, con “Numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta” diverso da zero, la parte dei canoni eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente (pari a 1,7547).

Tale coefficiente è stato calcolato sulla base dei dati dichiarati dai soggetti che hanno contemporaneamente valorizzato la variabile “Valore dei beni strumentali mobili relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria” e la variabile “Canoni per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria, ad esclusione dei canoni fiscalmente deducibili oltre il periodo di durata del contratto”. In particolare, il coefficiente è stato individuato come rapporto tra la somma dei ricavi puntuali, calcolati applicando a tali soggetti la funzione di ricavo con l’utilizzo della sola variabile “Valore dei beni strumentali mobili relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria”, e la somma dei “Canoni per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria, ad esclusione dei canoni fiscalmente deducibili oltre il periodo di durata del contratto”.

DURATA DELLE SCORTE

In presenza di un valore dell’indicatore “Durata delle scorte” non normale38 viene applicata l’analisi di normalità economica nella gestione del magazzino.

In tale caso, il “Costo del venduto e per la produzione di servizi” è aumentato per un importo pari all’incremento non normale del magazzino, calcolato come differenza tra le rimanenze finali e le esistenze iniziali ovvero, nel caso in cui il valore delle esistenze iniziali sia inferiore al valore normale di riferimento delle rimanenze finali39, come differenza tra le rimanenze finali e tale valore normale di riferimento.

Il nuovo “Costo del venduto e per la produzione di servizi” costituisce il parametro di riferimento per la riapplicazione dell’analisi della congruità e per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica40.

INCIDENZA DEL COSTO DEL VENDUTO E DEL COSTO PER LA PRODUZIONE DI SERVIZI SUI RICAVI

L’indicatore risulta non normale quando è calcolabile e assume un valore negativo.

In tale caso, si determina il valore normale di riferimento del “Costo del venduto e per la produzione di servizi”, moltiplicando i “Ricavi da congruità e da normalità”41 per il coefficiente di determinazione del nuovo “Costo del venduto e per la produzione di servizi”, diviso 100.

Il coefficiente di determinazione del nuovo “Costo del venduto e per la produzione di servizi” è stato individuato, distintamente per gruppo omogeneo, selezionando il valore mediano dell’indicatore, calcolato sulla base dei dati dichiarati dai soggetti normali per l’indicatore in oggetto (vedi tabella 1).

In applicazione, per ogni contribuente il coefficiente di determinazione del nuovo “Costo del venduto e per la produzione di servizi” è ottenuto come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei coefficienti individuati per ogni gruppo omogeneo.

38 L’indicatore “Durata delle scorte” risulta non normale quando vengono contemporaneamente verificate le seguenti condizioni:

• Il valore calcolato dell’indicatore è superiore alla soglia massima di normalità economica oppure l’indicatore non è calcolabile; • Il rapporto tra le Rimanenze finali e i “Ricavi di cui ai commi 1 (lett. a) e b)) e 2 dell’art. 85 del TUIR (esclusi aggi o ricavi fissi)”

risulta superiore a 0,14 oppure non calcolabile oppure indeterminato; • Il valore delle rimanenze finali è superiore a quello delle esistenze iniziali.

39 Il valore normale di riferimento delle rimanenze finali è pari a:

[2 x soglia massima x (Costo del venduto e per la produzione di servizi + Rimanenze finali) – (Esistenze iniziali x 365)]

(2 x soglia massima + 365) 40 I maggiori ricavi da normalità economica correlati a tale indicatore sono calcolati come differenza tra il ricavo puntuale, derivante dalla riapplicazione dell’analisi della congruità con il nuovo “Costo del venduto e per la produzione di servizi”, e il ricavo puntuale di partenza, calcolato sulla base dei dati dichiarati dal contribuente. 41 Ricavi da congruità e da normalità = Ricavo puntuale da analisi della congruità + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili” + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi” + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Durata delle scorte”.

Il nuovo “Costo del venduto e per la produzione di servizi” costituisce il parametro di riferimento per la riapplicazione dell’analisi della congruità e per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica42. Tabella 1 - Coefficienti di determinazione del nuovo "Costo del venduto e per la produzione di servizi"

Cluster Valore mediano 1 36,08

2 3,00

3 17,56

4 30,28

5 47,20

6 10,43

7 42,44

INCIDENZA DEI COSTI RESIDUALI DI GESTIONE SUI RICAVI

Per ogni contribuente, si determina il valore massimo ammissibile per la variabile “Costi residuali di gestione” moltiplicando la soglia massima di normalità economica dell’indicatore, divisa 100, per i “Ricavi da congruità e da normalità”43.

Nel caso in cui il valore dichiarato dei “Costi residuali di gestione” si posizioni al di sopra di detto valore massimo ammissibile, la parte di costi eccedente tale valore costituisce parametro di riferimento per la determinazione dei maggiori ricavi da normalità economica, calcolati moltiplicando tale parte eccedente per il relativo coefficiente.

Tale coefficiente è stato individuato, distintamente per gruppo omogeneo (cluster), come rapporto tra la somma dei ricavi puntuali, calcolati applicando a tutti i soggetti del cluster la specifica funzione di ricavo con l’utilizzo delle sole variabili contabili di costo, e la somma delle stesse variabili contabili di costo (vedi tabella 2). Tabella 2 - Coefficienti di determinazione dei maggiori ricavi da applicarsi ai costi residuali di gestione

Cluster Coefficiente

1 1,2676

2 1,2437

3 1,2388

4 1,1841

5 1,1433

6 1,2935

7 1,1198

In applicazione, per ogni contribuente il coefficiente di determinazione dei maggiori ricavi è ottenuto come media, ponderata con le relative probabilità di appartenenza, dei coefficienti individuati per ogni gruppo omogeneo. 42 I maggiori ricavi da normalità economica correlati a tale indicatore sono calcolati come differenza tra il ricavo puntuale, derivante dalla riapplicazione dell’analisi della congruità con il nuovo “Costo del venduto e per la produzione di servizi”, e il ricavo puntuale di partenza, calcolato sulla base dei dati dichiarati dal contribuente. 43 Ricavi da congruità e da normalità = Ricavo puntuale da analisi della congruità + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili” + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi” + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Durata delle scorte” + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi”.

ASSENZA DEL VALORE DEI BENI STRUMENTALI

L’indicatore risulta non normale nel caso di contribuenti che hanno dichiarato informazioni riferite a uno o più beni strumentali nei quadri relativi ai dati strutturali e non hanno dichiarato il relativo valore dei beni strumentali tra i dati contabili (vedi tabella 3).

In tale caso, si determina il maggior ricavo da normalità economica relativo al nuovo indicatore, ottenuto come prodotto tra il valore dei beni strumentali da normalità economica e il coefficiente di determinazione del maggior ricavo.

Il valore dei beni strumentali da normalità economica è pari alla media, ponderata per la probabilità di appartenenza al cluster, del valore dei beni strumentali per addetto normale di riferimento, moltiplicato per il numero di addetti44 (vedi tabella 4).

Il valore dei beni strumentali per addetto normale di riferimento è stato individuato, distintamente per gruppo omogeneo, con riferimento ai soli contribuenti con valore dei beni strumentali per addetto diverso da zero. Il valore di riferimento scelto è il novantacinquesimo percentile per ogni cluster.

Il coefficiente di determinazione del maggior ricavo si ottiene come media, ponderata per la probabilità di appartenenza al cluster, dei singoli coefficienti di determinazione del maggior ricavo (vedi tabella 5).

I singoli coefficienti di determinazione del maggior ricavo sono stati determinati45, per ogni cluster, come rapporto tra il ricavo puntuale determinato applicando l’analisi della congruità con l’utilizzo della sola variabile “Valore beni strumentali mobili” e il valore dei beni strumentali dichiarato.

Tabella 3 - Elenco variabili beni strumentali

Descrizione beni strumentali

Apparecchi elettronici per accordatura, intonazione e registrazione degli strumenti musicali

Macchina affilatrice lamine

Rettificatrice

Spalmatrice

Computer per taratura

Macchina accordatrice per racchette

Spianatrice elettronica per levigatura piano da gioco

Regolatore

Macchina di duplicazione chiavi

Macchine per cucire

Macchine per stirare

Fresatrice

Tornio

Pressa

Trapano

Troncatrice

Impianto di taglio

Impianto di saldatura

Banchi di lavoro

44 Si veda il Sub Allegato 1.C – Formule degli indicatori. 45 I coefficienti sono stati elaborati con riferimento ai soli contribuenti che hanno valorizzato la variabile valore dei beni strumentali.

Tabella 4 - Valore dei beni strumentali per addetto normale di riferimento

Cluster 95° percentile

1 64.302

2 20.652

3 37.100

4 97.682

5 41.778

6 98.597

7 24.122

Tabella 5 - Coefficienti di determinazione dei maggiori ricavi da applicarsi al valore dei beni strumentali da normalità economica

Cluster Coefficiente

1 0,4295

2 1,3953

3 0,8874

4 0,2166

5 0,3823

6 0,3739

7 1,5434

ANALISI DELLA CONGRUITÀ

Per ciascun contribuente viene calcolato il “ricavo puntuale” come somma dei prodotti fra le variabili individuate ai fini della definizione della funzione di ricavo ed i relativi coefficienti, considerando sia le probabilità di appartenenza ai gruppi omogenei sia la localizzazione dell’attività.

Per tener conto della variabilità legata alla stima del ricavo puntuale del singolo contribuente viene calcolato l’intervallo di confidenza al livello del 99,99%46. Il limite inferiore di tale intervallo di confidenza costituisce il “ricavo minimo”47.

46 Nella terminologia statistica, per “intervallo di confidenza” si intende un intervallo, centrato sul ricavo puntuale y e delimitato da due estremi (uno inferiore e l’altro superiore), che include con un livello di probabilità prefissato il valore atteso del ricavo del contribuente. Il livello di probabilità prefissato (o livello di fiducia) viene generalmente indicato con la notazione “(1 - α)%”, dove α rappresenta la probabilità che l’intervallo di confidenza non contenga il valore atteso del ricavo del contribuente. Per un livello di fiducia pari al 99,99% il valore corrispondente di α è pari a 0,01%. 47 Indicando con y

il “ricavo puntuale” del generico contribuente, il corrispondente “ricavo minimo” è ottenuto attraverso la seguente formula:

C xx * , - y '923ˆ dove:

• C è la matrice inversa della matrice di varianze e covarianze stimate associate alle variabili individuate ai fini della definizione della funzione di ricavo;

• x è il vettore delle variabili indipendenti osservate per il generico contribuente, considerando sia le probabilità di appartenenza ai gruppi omogenei sia la localizzazione dell’attività;

• 3,92 è il valore di riferimento, al livello di probabilità prescelto, della distribuzione t di Student che asintoticamente approssima una distribuzione normale standardizzata.

I valori relativi alla matrice “ C ” vengono riportati nell’Allegato 29.

Al ricavo puntuale e al ricavo minimo stimati48 con l’analisi della congruità vengono aggiunti gli eventuali maggiori ricavi derivanti dall’applicazione dell’analisi della normalità economica49.

Nell’Allegato 27 vengono riportate le modalità di neutralizzazione delle variabili per la componente relativa all’attività di vendita di beni soggetti ad aggio o ricavo fisso.

Nel Sub Allegato 1.H vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della “funzione di ricavo”.

48 Le variabili numeriche riferite ad importi in euro sono arrotondate al valore intero. 49 Il maggior ricavo ai fini delle imposte dirette e dell'IRAP, diversamente dal maggior volume d'affari ai fini dell'IVA, è individuato sottraendo da quest'ultimo gli eventuali maggiori costi utilizzati ai fini della stima dei maggiori ricavi da normalità economica derivanti, rispettivamente, dagli indicatori “Durata delle scorte” e “Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi”, dove previsti, in quanto riconosciuti costi deducibili.

SUB ALLEGATI

SUB ALLEGATO 1.A – DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI

I gruppi omogenei sono stati individuati sulla base dei seguenti fattori:

• tipologia di attività;

• dimensioni della struttura.

La tipologia di attività ha consentito di distinguere le imprese specializzate nella:

• riparazione di serrature e duplicazione di chiavi (cluster 1);

• modifica non sartoriale di articoli di vestiario (cluster 2);

• riparazione di telefoni cellulari e fissi (cluster 5);

• affilatura di utensili (cluster 6);

• riparazione di biciclette (cluster 7)

dalle restanti che effettuano riparazioni di vario genere (cluster 3 e 4).

Le dimensioni della struttura hanno permesso di isolare le imprese con una struttura organizzativa e produttiva di più grandi dimensioni (cluster 4).

Nelle successive descrizioni dei cluster emersi dall’analisi, salvo segnalazione contraria, l’indicazione di valori numerici riguarda valori medi.

CLUSTER 1 - IMPRESE SPECIALIZZATE NELLA RIPARAZIONE DI SERRATURE E DUPLICAZIONE DI

CHIAVI

NUMEROSITÀ: 135

Le imprese del cluster sono in prevalenza ditte individuali (81% dei casi), in cui generalmente opera solo il titolare.

Le superfici destinate all’attività sono limitate essenzialmente a 20 mq di laboratorio/officina. Sono inoltre presenti 25 mq di retrobottega, deposito o magazzino (48% dei casi) e 24 mq destinati esclusivamente alla vendita e all’esposizione interna della merce (38%).

Si tratta di imprese specializzate nella riparazione di serrature e duplicazione di chiavi (84% dei ricavi).

La clientela è rappresentata principalmente da privati (62% dei ricavi) ed industria/artigiani (21% dei ricavi nel 41% dei casi). Il 61% dei soggetti effettua riparazioni presso il cliente.

Gli acquisti riguardano sia semilavorati che prodotti finiti e componenti.

La dotazione di beni strumentali comprende: 4 macchine di duplicazione chiavi, 1 trapano e 1 banco di lavoro.

CLUSTER 2 - IMPRESE SPECIALIZZATE NELLA MODIFICA NON SARTORIALE DI ARTICOLI DI VESTIARIO

NUMEROSITÀ: 827

Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (91% dei casi), in cui generalmente opera solo il titolare.

Le superfici destinate all’attività sono limitate essenzialmente a 27 mq di laboratorio/officina.

Si tratta di imprese specializzate nella modifica e riparazione non sartoriale di articoli di vestiario (90% dei ricavi).

La clientela è rappresentata soprattutto da privati (77% dei ricavi) ed, in misura minore, commercianti al dettaglio (54% dei ricavi nel 30% dei casi).

Gli acquisti riguardano per lo più materie prime e componenti.

La dotazione di beni strumentali comprende: 2-3 macchine per cucire, 1 macchina per stirare e 1 banco di lavoro (25% dei casi).

CLUSTER 3 - IMPRESE CHE EFFETTUANO RIPARAZIONI DI VARIO GENERE

NUMEROSITÀ: 2.705

Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (89% dei casi), in cui generalmente opera solo il titolare.

Le superfici destinate all’attività sono costituite da 26 mq di laboratorio/officina e 28 mq di retrobottega, deposito o magazzino (33% dei casi).

Vengono effettuate diverse attività di riparazione. La clientela è rappresentata per lo più da privati (50% dei ricavi) ed industria/artigiani (50% dei ricavi nel 29% dei casi). Il 44% dei soggetti effettua riparazioni presso il cliente.

Gli acquisti riguardano sia materie prime che componenti e prodotti finiti.

La dotazione di beni strumentali è limitata essenzialmente a 1-2 trapani (47% dei casi) e 1 banco di lavoro (40%).

CLUSTER 4 - IMPRESE DI PIÙ GRANDI DIMENSIONI CHE EFFETTUANO RIPARAZIONI DI VARIO

GENERE

NUMEROSITÀ: 204

Le imprese del cluster sono prevalentemente ditte individuali (45% dei casi) e società di persone (43%), che occupano 4 addetti, di cui 3 dipendenti.

Le superfici destinate all’attività sono costituite da 164 mq di laboratorio/officina e 97 mq di retrobottega, deposito o magazzino.

Vengono effettuate diverse attività di riparazione. La clientela è rappresentata principalmente da: privati (33% dei ricavi), industria/artigiani (29%) e commercianti al dettaglio (31% dei ricavi nel 28% dei casi). Il 53% dei soggetti effettua riparazioni presso il cliente.

Gli acquisti riguardano sia componenti che prodotti finiti e materie prime.

La dotazione di beni strumentali è limitata essenzialmente a 2 trapani e 1-2 banchi di lavoro.

CLUSTER 5 - IMPRESE SPECIALIZZATE NELLA RIPARAZIONE DI TELEFONI CELLULARI E FISSI

NUMEROSITÀ: 177

Le imprese del cluster sono per lo più ditte individuali (60% dei casi) ed, in misura minore, società di persone (26%), che occupano 2 addetti, di cui 1 dipendente (40% dei casi).

Le superfici destinate all’attività sono costituite da: 30 mq di laboratorio/officina, 11 mq di retrobottega, deposito o magazzino e 13 mq destinati esclusivamente alla vendita e all’esposizione interna della merce.

Si tratta di imprese specializzate nella riparazione di telefoni cellulari e fissi (89% dei ricavi).

La clientela è rappresentata principalmente da privati (54% dei ricavi) e commercianti al dettaglio (18%).

Gli acquisti riguardano soprattutto componenti e prodotti finiti.

La dotazione di beni strumentali comprende: 1-2 banchi di lavoro, 2 impianti di saldatura (32% dei casi) e 2 computer per taratura (23%).

CLUSTER 6 - IMPRESE SPECIALIZZATE NELL’AFFILATURA DI UTENSILI

NUMEROSITÀ: 124

Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (87% dei casi), in cui generalmente opera solo il titolare.

Le superfici destinate all’attività sono costituite da 43 mq di laboratorio/officina.

Si tratta di imprese specializzate nell’affilatura utensili (87% dei ricavi); l’attività di vendita genera il 20% dei ricavi (31% dei casi).

La clientela è rappresentata principalmente da: privati (36% dei ricavi), industria/artigiani (68% dei ricavi nel 46% dei casi) e commercianti al dettaglio (42% nel 46%).

Gli acquisti riguardano sia prodotti finiti che materie prime e componenti.

La dotazione di beni strumentali comprende: 2 macchine affilatrici lamine, 1 banco di lavoro, 2 rettificatrici (30% dei casi) e 2 trapani (30%).

CLUSTER 7 - IMPRESE SPECIALIZZATE NELLA RIPARAZIONE DI BICICLETTE

NUMEROSITÀ: 334

Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente ditte individuali (94% dei casi), in cui generalmente opera solo il titolare.

Le superfici destinate all’attività sono costituite da 30 mq di laboratorio/officina. Sono inoltre presenti 21 mq di retrobottega, deposito o magazzino (48% dei casi) e 33 mq destinati esclusivamente alla vendita e all’esposizione interna della merce (36%).

Si tratta di imprese specializzate nella riparazione di biciclette (86% dei ricavi); l’attività di vendita genera il 24% dei ricavi (40% dei casi).

La clientela è rappresentata quasi esclusivamente da privati (92% dei ricavi).

Gli acquisti riguardano soprattutto componenti e prodotti finiti.

La dotazione di beni strumentali è limitata essenzialmente a 1 banco di lavoro e 1 trapano (46% dei casi).

SUB ALLEGATO 1.B – PESI DELLE FUNZIONI DISCRIMINANTI

VARIABILE CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 CLUSTER 5 CLUSTER 6 CLUSTER 7

Intercetta -123,71715864 -25,94555698 -1,07249234 -25,35855495 -188,60298705 -120,72270890 -131,80619151

Tipologia di attività: Affilatura utensili 0,14026030 0,02973604 0,02999836 0,09395340 0,03407500 2,25367149 0,03675374

Tipologia di attività: Riparazione serrature e duplicazione chiavi 2,42972200 0,04560929 0,03125841 0,03242795 0,00002971 0,13668375 0,00153054

Tipologia di attività: Riparazione biciclette 0,03240986 0,01593565 0,00768433 0,00595475 0,00644683 0,05529138 1,95992241

Tipologia di attività: Modifica e riparazione di articoli di vestiario non effettuate dalle sartorie

0,02652744 0,30007645 0,01452952 0,02348725 0,01527150 0,01887468 0,02464169

Tipologia di attività: Riparazione telefoni cellulari e fissi 0,00803086 0,01421352 0,00966215 0,01991776 3,82818783 0,01537582 0,00093822

Tipologia di materiale utilizzato: Altri materiali per la riparazione di biciclette -0,68610181 0,97022795 0,13610106 -0,63373603 -0,86775613 0,55938606 106,69600315

Tipologia di materiale utilizzato: Altri materiali per la riparazione di articoli di vestiario 0,89335987 17,68160138 0,71306881 0,89644034 0,64130528 0,58561786 0,10817192

Tipologia di materiale utilizzato: Filati 1,23989962 6,68793987 1,02531996 0,90994796 0,97889531 0,96600829 0,46412570

Altri elementi specifici: Spese per la manutenzione delle attrezzature e dei macchinari -0,00045998 0,00018210 0,00015714 0,00553009 0,00043374 0,00097646 0,00000285

Altri elementi specifici: Ricavi derivanti da interventi di riparazione a forfait effettuati su telefoni cellulari e fissi

0,00565489 0,00731150 0,00717092 0,02767232 0,78433283 0,00885791 0,00586445

Beni strumentali: Macchina affilatrice lamine 0,68732734 -0,23100964 -0,24056696 -1,89699145 -0,95750584 12,14406896 0,93845549

Beni strumentali: Rettificatrice 1,37191592 0,41638875 0,15945716 -1,30358213 -0,22530582 35,73716749 0,68531071

Beni strumentali: Macchina di duplicazione chiavi 10,66481192 -0,11564530 -0,06422594 -0,61690426 -0,21488825 -0,33670372 0,16726485

Beni strumentali: Macchine per cucire 0,01405609 0,83080888 -0,08047807 -0,57652197 -0,13674575 -0,06115259 -0,15618990

Beni strumentali: Macchine per stirare 0,22155004 5,65302186 -0,09853291 -0,70761722 -0,08776430 -0,20529491 -0,09940697

Beni strumentali: Impianto di saldatura -0,85061040 0,60880680 0,48769596 2,04799697 8,02115318 0,61829621 0,00526726

Numero addetti 1,58707711 1,24296988 1,26725683 4,41386401 1,76635762 1,48853042 1,23042005

Totale dei locali destinati a laboratorio/officina 0,00782286 0,01165964 0,01458764 0,09190943 0,01733335 0,01977438 0,01542593

Totale dei locali destinati a retrobottega, deposito o magazzino 0,00883327 0,01343388 0,00886997 0,09362400 0,01505382 0,02106363 0,00244656

Dove: Numero addetti: si veda il Sub Allegato 1.C – Formule degli indicatori Totale dei locali destinati a laboratorio/officina = Somma dei locali destinati a laboratorio/officina per tutte le unità locali destinate all’esercizio dell’attività Totale dei locali destinati a retrobottega, deposito o magazzino = Somma dei locali destinati a retrobottega, deposito o magazzino per tutte le unità locali destinate all’esercizio dell’attività

SUB ALLEGATO 1.C – FORMULE DEGLI INDICATORI

Di seguito sono riportate le formule degli indicatori economico-contabili utilizzati in costruzione e/o applicazione dello studio di settore:

• Durata delle scorte = {[(Esistenze iniziali + Rimanenze finali)/2]*365}/(Costo del venduto e per la produzione di servizi);

• Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili = (Ammortamenti per beni mobili strumentali al netto dei beni di costo unitario non superiore a 516,46 euro *100)/(Valore dei beni strumentali mobili in proprietà al netto dei beni di costo unitario non superiore a 516,46 euro50);

• Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi = (Canoni per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria, ad esclusione dei canoni fiscalmente deducibili oltre il periodo di durata del contratto*100)/(Valore dei beni strumentali mobili relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria50);

• Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi = (Costi residuali di gestione*100)/(Ricavi dichiarati51);

• Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi = (Costo del venduto e per la produzione di servizi)*100/( Ricavi dichiarati52);

• Incidenza del Margine sui ricavi = (Margine*100)/(Ricavi dichiarati + Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso);

• Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti = (Margine netto) /( Costo per il godimento di beni di terzi + Ammortamenti);

• Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro = (Margine/1.000) / (Numero Addetti non Dipendenti53);

50 La variabile è rideterminata in base alla durata dell’attività pari al numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta diviso 12. 51 In fase di applicazione dell’indicatore di normalità economica vengono utilizzati i: Ricavi da congruità e da normalità = Ricavo puntuale da analisi della congruità + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili” + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi” + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Durata delle scorte” + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi”. 52 In fase di applicazione dell’indicatore di normalità economica vengono utilizzati i: Ricavi da congruità e da normalità = Ricavo puntuale da analisi della congruità + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili” + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi” + Maggiore ricavo da normalità economica relativo all’indicatore “Durata delle scorte”. 53 Di seguito viene riportato il calcolo del numero di addetti non dipendenti:

Numero addetti non dipendenti = (ditte individuali)

Titolare + numero collaboratori dell’impresa familiare e coniuge dell’azienda coniugale + numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione

Numero addetti non dipendenti = (società)

Numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione + numero soci amministratori + numero soci non amministratori + numero amministratori non soci.

Se il numero addetti non dipendenti è inferiore a “Numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta” diviso 12, allora il numero addetti non dipendenti è pari al valore massimo tra (numero addetti non dipendenti) e (titolare – numero dipendenti).

Il titolare è pari a uno. Il numero dipendenti è pari al Numero delle giornate retribuite diviso 312.

Il numero collaboratori dell’impresa familiare e coniuge dell’azienda coniugale, il numero familiari diversi che prestano attività nell’impresa, il numero associati in partecipazione, il numero soci amministratori e il numero soci non amministratori sono pari alla relativa percentuale di lavoro prestato diviso 100.

Il numero degli amministratori non soci e il titolare sono rideterminati in base alla durata dell’attività pari al numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta diviso 12.

• Resa del capitale rispetto al valore aggiunto lordo = (Valore aggiunto lordo)/(Valore beni strumentali mobili50);

• Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro = (Valore aggiunto lordo/1.000) /(Numero addetti54).

Dove:

• Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso = Ricavi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso - (Esistenze iniziali relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso - Rimanenze finali relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso + Costi per l’acquisto di prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso - Beni soggetti ad aggio o ricavo fisso distrutti o sottratti)55;

• Ammortamenti per beni mobili strumentali al netto dei beni di costo unitario non superiore a 516,46 euro = Ammortamenti per beni mobili strumentali - Spese per l’acquisto di beni strumentali di costo unitario non superiore a 516,46 euro;

• Costi residuali di gestione = Oneri diversi di gestione - Abbonamenti a riviste e giornali, acquisto di libri, spese per cancelleria - Spese per omaggio a clienti ed articoli promozionali - Perdite su crediti + Altri componenti negativi - Utili spettanti agli associati in partecipazione con apporti di solo lavoro;

• Costo del venduto e per la produzione di servizi = [Esistenze iniziali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale (escluse quelle relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso) + Costi per l'acquisto di materie prime, sussidiarie, semilavorati e merci (esclusi quelli relativi a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso) e per la produzione di servizi - Beni distrutti o sottratti (esclusi quelli soggetti ad aggio o ricavo fisso)] + (Esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR56 - Beni distrutti o sottratti) - Rimanenze finali;

• Esistenze iniziali = Esistenze iniziali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale (escluse quelle relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso) + Esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR;

• Margine = Valore aggiunto lordo - (Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l'attività dell'impresa - Compensi corrisposti ai soci per l’attività di amministratore (società di persone));

• Margine netto = Margine - [(Soglia minima di coerenza del margine per addetto non dipendente57) * 1.000 * (Numero addetti non Dipendenti53)];

• Ricavi dichiarati58 = Ricavi di cui ai commi 1 (lett. a) e b)) e 2 dell’art. 85 del TUIR (esclusi aggi o ricavi fissi) + (Altri proventi considerati ricavi - Altri proventi considerati ricavi di cui alla lettera f) dell'art. 85, comma 1, del TUIR) + (Rimanenze finali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale -

54 Di seguito viene riportato il calcolo del numero di addetti:

Numero addetti = (ditte individuali)

Titolare + numero dipendenti + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell’impresa + numero collaboratori dell’impresa familiare e coniuge dell’azienda coniugale + numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione

Numero addetti = (società)

Numero dipendenti + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell’impresa + numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione + numero soci amministratori + numero soci non amministratori + numero amministratori non soci.

Il titolare è pari a uno. Il numero dipendenti è pari al Numero delle giornate retribuite diviso 312. .

Il numero collaboratori dell’impresa familiare e coniuge dell’azienda coniugale, il numero familiari diversi che prestano attività nell’impresa, il numero associati in partecipazione, il numero soci amministratori e il numero soci non amministratori sono pari alla relativa percentuale di lavoro prestato diviso 100. Il numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell’impresa, il numero amministratori non soci e il titolare sono rideterminati in base alla durata dell’attività pari al numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta diviso 12. Il numero addetti non può essere inferiore a (“Numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta” diviso 12). 55 Se la variabile è minore di zero, viene posta uguale a zero. 56 Il richiamo dell’art. 93, comma 5 del TUIR, è riferito al testo vigente anteriormente all’abrogazione della norma operata dall’art. 1, comma 70 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (opere, forniture e servizi ultrannuali con inizio di esecuzione non successivo al periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2006). 57 La soglia minima di coerenza del margine per addetto non dipendente è la soglia minima dell’indicatore “Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro” applicata all’intera platea dei contribuenti. 58 Nella sola fase di costruzione i Ricavi dichiarati includono anche l’Adeguamento da studi di settore.

Rimanenze finali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR) - (Esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale - Esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR);

• Rimanenze finali = Rimanenze finali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale (escluse quelle relative a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso) + Rimanenze finali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93, comma 5, del TUIR;

• Valore aggiunto lordo = (Ricavi dichiarati + Aggi derivanti dalla vendita di generi soggetti ad aggio o ricavo fisso) - [(Costo del venduto e per la produzione di servizi)55 + Spese per acquisti di servizi - Compensi corrisposti ai soci per l’attività di amministratore (società ed enti soggetti all’Ires) + Altri costi per servizi + Oneri diversi di gestione + Altri componenti negativi - Utili spettanti agli associati in partecipazione con apporti di solo lavoro];

• Valore beni strumentali mobili = Valore dei beni strumentali - Valore relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria;

• Valore dei beni strumentali mobili in proprietà al netto dei beni di costo unitario non superiore a 516,46 euro = Valore dei beni strumentali - Valore relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria - Valore relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria - Spese per l’acquisto di beni strumentali di costo unitario non superiore a 516,46 euro.

SUB ALLEGATO 1.D – DISTRIBUZIONI VENTILICHE INDICATORI DI COERENZA

Cluster 1 - Imprese specializzate nella riparazione di serrature e duplicazione di chiavi

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 6,33 22,45 38,45 54,33 72,53 86,53 131,73 141,67 168,84 208,70 228,61 256,39 274,21 318,57 408,26 502,35 914,33

Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti

Tutti i soggetti -9,33 -2,54 -0,79 -0,16 0,00 0,18 0,55 0,70 1,01 1,19 1,40 1,61 2,14 2,79 3,35 4,01 4,84 6,11 7,99

Resa del capitale rispetto al valore aggiunto lordo

Tutti i soggetti 0,21 0,37 0,47 0,58 0,63 0,77 0,88 1,02 1,15 1,38 1,53 1,87 2,04 2,31 2,64 3,37 4,18 5,35 6,91

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

0,00 0,00 0,17 6,00 6,00 10,49 13,23 13,23 13,96 13,96 13,98 14,82 14,82 18,51 19,28 19,28 23,79 25,36 25,36

Gruppo territoriale 1, 3, 4

2,63 7,86 8,20 11,55 12,63 14,62 15,62 16,13 17,12 18,12 22,59 23,45 24,57 26,00 29,22 30,20 33,13 35,21 51,17

Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

15,29 15,29 15,29 15,29 16,19 16,19 16,19 16,19 22,61 22,61 22,61 27,42 27,42 27,42 27,42 34,74 34,74 34,74 50,72

Gruppo territoriale 1, 3, 4

4,85 11,68 14,07 15,93 19,49 21,96 24,79 26,58 28,41 28,99 29,05 30,59 33,17 38,48 39,59 39,83 41,49 46,27 52,41

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza del Margine sui ricavi (%)

Imprese con spese per prestazioni di lavoro

9,82 14,50 17,33 20,59 21,21 21,71 27,88 28,16 29,84 34,18 38,34 41,38 42,70 48,59 50,53 53,26 56,29 66,59 72,40

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro

20,71 28,16 33,61 34,84 39,51 40,93 45,08 48,83 50,60 52,76 55,40 58,66 60,35 61,58 64,44 65,41 69,60 72,63 81,18

Cluster 2 - Imprese specializzate nella modifica non sartoriale di articoli di vestiario

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 13,07 42,53 79,35 116,75 156,43 205,12 294,12 463,54 1.273,11

Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti

Tutti i soggetti -37,31 -14,57 -4,99 -3,31 -2,10 -1,60 -1,29 -1,06 -0,87 -0,67 -0,46 -0,28 -0,12 0,13 0,40 0,62 0,88 1,48 3,32

Resa del capitale rispetto al valore aggiunto lordo

Tutti i soggetti 0,36 0,70 0,98 1,29 1,61 1,92 2,14 2,55 2,95 3,36 4,01 4,82 5,68 6,71 8,30 10,60 13,84 19,51 44,40

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

0,61 1,27 1,92 2,30 2,75 3,20 5,17 5,27 5,85 6,70 7,32 8,40 8,54 8,64 9,34 10,99 11,93 12,00 13,29

Gruppo territoriale 1, 3, 4

1,16 2,69 4,28 5,14 5,97 6,73 7,24 8,18 8,96 9,77 10,45 11,04 11,78 12,91 13,98 15,04 17,20 19,96 23,20

Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

2,31 4,70 5,84 8,06 10,09 10,38 10,39 11,82 14,08 16,26 17,67 18,26 18,60 19,07 19,24 23,50 25,06 27,19 28,84

Gruppo territoriale 1, 3, 4

4,26 5,97 8,29 9,83 10,74 11,69 12,59 13,50 15,39 16,47 17,30 19,34 20,65 22,39 23,71 25,30 28,34 31,33 36,55

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza del Margine sui ricavi (%)

Imprese con spese per prestazioni di lavoro

-8,28 9,16 19,05 23,17 29,97 33,78 38,32 42,27 47,17 50,29 54,17 57,60 62,25 68,53 73,74 77,41 81,73 84,99 87,97

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro

33,94 47,79 53,97 59,88 65,90 68,28 71,52 73,06 75,05 76,43 78,40 80,28 81,53 83,51 85,07 86,63 89,41 91,62 94,70

Cluster 3 - Imprese che effettuano riparazioni di vario genere

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3,68 19,07 37,76 62,21 91,68 126,59 175,41 249,36 319,21 549,57 1.339,63

Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti

Tutti i soggetti -41,14 -16,43 -8,28 -4,43 -2,58 -1,64 -0,96 -0,47 -0,04 0,32 0,64 0,92 1,23 1,84 2,58 3,44 5,11 8,62 18,87

Resa del capitale rispetto al valore aggiunto lordo

Tutti i soggetti 0,18 0,43 0,69 0,87 1,02 1,19 1,38 1,61 1,87 2,19 2,53 3,02 3,62 4,64 6,01 8,06 11,64 17,00 34,39

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

0,05 1,13 2,52 3,95 4,83 5,68 6,73 7,52 8,52 9,93 11,09 12,52 13,34 14,45 15,41 16,64 18,02 20,32 26,29

Gruppo territoriale 1, 3, 4

0,54 2,70 4,32 5,67 6,91 8,31 9,65 10,66 11,89 12,92 14,43 15,54 16,91 18,03 19,46 21,68 24,67 28,58 36,93

Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

3,70 5,43 6,57 8,74 9,80 10,39 12,41 14,19 15,22 17,56 19,07 20,16 20,99 22,34 24,78 27,53 31,69 36,35 49,18

Gruppo territoriale 1, 3, 4

3,71 6,39 8,43 10,21 12,94 14,49 16,07 17,85 19,45 20,70 21,90 23,01 24,18 25,58 27,79 31,32 34,15 38,97 48,83

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza del Margine sui ricavi (%)

Imprese con spese per prestazioni di lavoro

3,18 14,79 18,27 21,91 25,19 28,29 32,62 36,54 40,86 43,73 47,81 52,00 55,86 60,06 63,41 67,69 72,61 77,83 83,64

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro

17,67 29,78 36,88 41,77 45,83 50,62 54,44 57,59 60,74 64,19 67,14 69,43 71,97 75,26 78,38 81,28 84,31 88,23 92,87

Cluster 4 - Imprese di più grandi dimensioni che effettuano riparazioni di vario genere

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 4,62 9,36 13,84 19,82 28,63 42,43 61,33 77,33 103,18 112,84 139,34 160,50 216,28 299,38 445,35 950,39

Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti

Tutti i soggetti -17,21 -1,75 -1,00 -0,33 -0,03 0,17 0,51 0,66 0,99 1,12 1,23 1,44 1,58 1,98 2,55 2,99 4,13 5,20 7,49

Resa del capitale rispetto al valore aggiunto lordo

Tutti i soggetti 0,28 0,46 0,61 0,75 0,86 0,93 1,07 1,30 1,47 1,59 1,79 1,92 2,16 2,44 2,59 3,02 3,39 4,18 7,33

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

10,57 10,57 10,57 10,57 10,57 10,57 10,57 11,43 11,43 11,43 11,43 11,43 14,23 14,23 14,23 14,23 14,23 37,36 37,36

Gruppo territoriale 1, 3, 4

3,95 4,94 8,68 11,98 17,71 19,48 20,21 22,98 23,54 26,49 27,38 27,94 30,39 31,35 31,94 45,05 51,28 56,06 58,30

Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

17,86 18,05 22,43 24,90 25,28 27,35 27,84 28,29 32,29 32,89 33,70 35,36 36,55 38,04 38,44 39,54 41,03 42,33 50,96

Gruppo territoriale 1, 3, 4

15,58 20,35 21,76 23,75 24,84 26,43 27,17 28,55 29,70 30,61 32,28 34,50 36,58 39,22 42,58 44,76 47,13 54,32 66,75

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza del Margine sui ricavi (%)

Imprese con spese per prestazioni di lavoro

5,49 10,55 13,23 14,25 15,71 17,69 18,65 20,56 21,52 24,05 26,28 27,95 30,15 33,24 34,79 38,37 41,16 47,82 52,05

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro

13,94 17,38 19,96 25,89 31,56 35,00 37,23 37,68 40,42 41,49 50,49 50,67 55,61 58,58 59,94 62,96 69,56 70,64 74,23

Cluster 5 - Imprese specializzate nella riparazione di telefoni cellulari e fissi

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 2,93 7,43 12,15 18,79 23,68 30,08 38,26 50,87 61,81 78,33 107,97 135,22 191,92 238,98 285,70 389,83

Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti

Tutti i soggetti -47,26 -10,72 -4,33 -2,30 -1,53 -0,85 -0,42 -0,13 0,09 0,25 0,42 0,76 0,95 1,06 1,16 1,51 1,90 2,95 6,92

Resa del capitale rispetto al valore aggiunto lordo

Tutti i soggetti 0,15 0,48 0,72 0,82 0,93 1,17 1,32 1,59 1,87 2,07 2,59 2,85 3,26 3,54 4,93 6,99 8,64 14,23 29,58

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

-8,31 1,49 3,72 4,34 4,34 5,60 9,13 9,68 10,34 10,98 12,72 12,92 13,09 13,25 13,53 13,53 13,57 19,56 20,32

Gruppo territoriale 1, 3, 4

-7,09 0,73 3,67 4,78 7,77 9,29 9,69 10,96 11,94 13,06 14,46 15,40 17,94 19,39 20,42 21,87 22,76 23,63 44,39

Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

16,04 18,22 18,71 20,12 20,12 21,15 22,02 22,05 22,09 22,78 22,95 23,33 24,37 24,98 26,16 26,16 27,72 29,04 29,39

Gruppo territoriale 1, 3, 4

1,83 8,81 13,15 15,60 16,67 18,43 19,70 21,85 23,26 23,91 24,63 25,05 26,10 27,48 30,33 32,45 36,49 40,07 45,17

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza del Margine sui ricavi (%)

Imprese con spese per prestazioni di lavoro

-24,90 6,40 8,60 10,33 13,57 14,02 15,55 16,06 18,86 21,13 23,87 25,05 26,72 28,01 30,15 35,97 41,25 46,85 53,37

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro

-64,32 12,08 18,94 22,10 24,74 32,11 35,02 37,11 41,17 42,90 45,31 48,90 50,75 54,85 58,97 62,19 69,81 77,08 83,49

Cluster 6 - Imprese specializzate nell’affilatura di utensili

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 17,44 30,25 58,13 93,04 136,74 160,07 207,97 249,50 319,56 459,83 631,92 748,34

Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti

Tutti i soggetti -127,53 -44,35 -17,97 -8,27 -2,79 -1,54 -1,12 -0,69 -0,21 0,05 0,51 0,82 0,96 1,12 1,25 2,23 3,39 4,09 7,11

Resa del capitale rispetto al valore aggiunto lordo

Tutti i soggetti 0,06 0,22 0,38 0,50 0,59 0,63 0,82 0,91 1,01 1,14 1,39 1,72 2,27 3,38 3,63 4,43 6,03 8,06 12,54

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

0,31 0,31 0,39 0,39 4,55 4,55 4,63 4,63 7,13 7,67 7,67 9,48 9,48 13,14 13,14 13,92 13,92 23,30 23,30

Gruppo territoriale 1, 3, 4

-0,88 2,00 4,43 6,23 8,44 9,52 10,09 11,10 12,79 13,24 15,41 15,99 16,62 18,92 22,69 26,07 30,04 33,76 40,85

Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

9,36 9,36 9,36 9,36 9,36 23,67 23,67 23,67 23,67 23,67 24,58 24,58 24,58 35,44 35,44 35,44 35,44 35,44 39,40

Gruppo territoriale 1, 3, 4

2,70 12,19 15,12 15,12 17,02 17,14 18,09 19,60 20,34 20,34 22,84 28,84 39,44 42,04 49,70 57,57 57,57 70,67 71,90

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza del Margine sui ricavi (%)

Imprese con spese per prestazioni di lavoro

2,37 24,95 25,32 26,95 32,84 33,52 36,01 36,68 37,50 38,20 38,56 39,94 46,20 52,40 52,76 60,36 61,47 69,05 78,19

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro

6,13 26,76 41,21 43,75 45,92 50,31 53,64 59,57 63,50 65,86 68,18 71,86 73,74 76,55 78,56 81,73 87,17 89,39 92,58

Cluster 7 - Imprese specializzate nella riparazione di biciclette

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 22,75 45,78 70,91 92,93 111,23 130,44 147,44 163,37 191,89 210,24 243,34 289,38 308,62 347,73 494,83 686,19 1.382,58

Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti

Tutti i soggetti -62,15 -26,62 -12,75 -7,25 -4,09 -3,18 -2,66 -2,10 -1,71 -1,33 -0,99 -0,62 -0,41 -0,08 0,06 0,62 1,00 1,67 3,93

Resa del capitale rispetto al valore aggiunto lordo

Tutti i soggetti -0,03 0,34 0,64 0,87 1,13 1,45 1,72 2,19 2,40 2,78 3,55 4,29 5,16 6,24 7,51 9,19 14,00 18,84 38,54

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

-4,17 -2,83 3,33 3,68 3,75 4,13 4,24 4,36 5,05 6,09 6,78 6,84 7,22 8,98 9,15 9,63 10,59 11,07 20,43

Gruppo territoriale 1, 3, 4

-0,35 0,66 1,44 2,43 3,26 3,99 5,06 6,12 7,18 7,75 9,15 10,51 11,75 13,17 14,68 16,00 17,34 19,09 25,67

Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Gruppo territoriale 2, 5

-6,62 -6,62 -6,62 -6,62 0,49 0,49 0,49 4,78 4,78 11,08 11,08 11,08 11,73 11,73 11,73 13,44 13,44 13,44 16,31

Gruppo territoriale 1, 3, 4

1,70 4,58 5,06 6,94 7,50 8,52 8,67 9,39 10,06 11,60 12,93 13,34 16,48 19,08 22,23 24,63 26,79 31,76 45,50

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza del Margine sui ricavi (%)

Imprese con spese per prestazioni di lavoro

-38,59 3,35 12,23 15,03 17,90 21,52 22,96 24,30 27,68 35,59 35,84 39,89 41,98 44,49 51,21 59,27 66,85 70,67 75,91

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro

-15,81 7,87 13,44 18,63 21,63 24,86 30,34 32,70 38,70 40,40 44,62 48,92 53,51 58,56 62,98 66,54 73,26 75,83 84,47

SUB ALLEGATO 1.E - VALORI SOGLIA PER GLI INDICATORI DI COERENZA

Cluster Modalità di distribuzione

Durata delle scorte (in giorni)

Soglia minima Soglia massima

1 Tutti i soggetti 0,00 320,00

2 Tutti i soggetti 0,00 300,00

3 Tutti i soggetti 0,00 300,00

4 Tutti i soggetti 0,00 300,00

5 Tutti i soggetti 0,00 300,00

6 Tutti i soggetti 0,00 300,00

7 Tutti i soggetti 0,00 320,00

Cluster Modalità di distribuzione

Resa del capitale rispetto al valore aggiunto lordo

Soglia minima Soglia massima

1 Tutti i soggetti 0,47 99.999,00

2 Tutti i soggetti 0,98 99.999,00

3 Tutti i soggetti 0,69 99.999,00

4 Tutti i soggetti 0,61 99.999,00

5 Tutti i soggetti 0,50 99.999,00

6 Tutti i soggetti 0,38 99.999,00

7 Tutti i soggetti 0,64 99.999,00

Cluster Modalità di

distribuzione

Margine per addetto non dipendente – in assenza di spese per prestazioni di lavoro (in migliaia di euro)

Valore aggiunto lordo per addetto – in presenza di spese per prestazioni di lavoro

(in migliaia di euro)

Soglia minima Soglia minima Soglia massima

1 Gruppo territoriale 2, 5 13,23 16,19 100,00

Gruppo territoriale 1, 3, 4 16,13 21,96 120,00

2 Gruppo territoriale 2, 5 12,00 16,26 100,00

Gruppo territoriale 1, 3, 4 15,04 17,30 120,00

3 Gruppo territoriale 2, 5 12,52 15,22 100,00

Gruppo territoriale 1, 3, 4 15,54 17,85 120,00

4 Gruppo territoriale 2, 5 19,00 24,90 100,00

Gruppo territoriale 1, 3, 4 23,54 26,43 120,00

5 Gruppo territoriale 2, 5 12,92 18,71 100,00

Gruppo territoriale 1, 3, 4 17,94 21,85 120,00

6 Gruppo territoriale 2, 5 13,92 19,00 100,00

Gruppo territoriale 1, 3, 4 16,62 22,84 120,00

7 Gruppo territoriale 2, 5 12,00 13,44 100,00

Gruppo territoriale 1, 3, 4 16,00 18,00 120,00

Cluster Modalità di distribuzione Incidenza del Margine sui ricavi (%)

Soglia minima Soglia massima

1 Imprese con spese per prestazioni di lavoro 16,00 85,00

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro 34,84 95,00

2 Imprese con spese per prestazioni di lavoro 23,17 85,00

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro 47,79 95,00

3 Imprese con spese per prestazioni di lavoro 14,79 85,00

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro 36,88 95,00

4 Imprese con spese per prestazioni di lavoro 14,25 85,00

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro 31,56 95,00

5 Imprese con spese per prestazioni di lavoro 13,57 85,00

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro 32,11 95,00

6 Imprese con spese per prestazioni di lavoro 24,95 85,00

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro 32,00 95,00

7 Imprese con spese per prestazioni di lavoro 15,03 85,00

Imprese senza spese per prestazioni di lavoro 24,86 95,00

SUB ALLEGATO 1.F – DISTRIBUZIONI VENTILICHE INDICATORI DI NORMALITÀ ECONOMICA

Cluster 1 - Imprese specializzate nella riparazione di serrature e duplicazione di chiavi

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 1,21 2,25 3,58 5,09 5,75 6,51 7,91 9,28 11,26 13,03 14,00 15,19 17,84 20,00 24,11

Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi

Tutti i soggetti 1,48 1,48 1,48 1,48 1,48 19,21 19,21 19,21 19,21 19,21 24,84 24,84 24,84 29,65 29,65 29,65 29,65 29,65 62,80

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 6,33 22,45 38,45 54,33 72,53 86,53 131,73 141,67 168,84 208,70 228,61 256,39 274,21 318,57 408,26 502,35 914,33

Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi

Tutti i soggetti 0,00 0,11 0,22 0,32 0,40 0,48 0,61 0,73 0,82 0,98 1,15 1,32 1,52 1,72 2,07 2,30 2,80 4,64 7,75

Cluster 2 - Imprese specializzate nella modifica non sartoriale di articoli di vestiario

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 1,98 3,44 4,90 7,12 8,76 10,74 12,60 14,45 15,75 19,91

Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 17,97 17,97 17,97 30,65 30,65 30,65 30,73 30,73 30,73 33,69

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 13,07 42,53 79,35 116,75 156,43 205,12 294,12 463,54 1.273,11

Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,01 0,25 0,53 0,74 0,93 1,10 1,28 1,47 1,71 1,99 2,28 2,69 3,09 3,58 4,20 5,31 8,52

Cluster 3 - Imprese che effettuano riparazioni di vario genere

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,59 1,59 2,83 4,43 6,35 8,65 10,66 13,84 16,64 20,00

Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 3,09 6,16 8,02 12,40 14,44 18,29 19,44 21,33 21,90 22,97 24,77 26,37 30,65 33,74 36,40

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3,68 19,07 37,76 62,21 91,68 126,59 175,41 249,36 319,21 549,57 1.339,63

Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,16 0,32 0,46 0,59 0,74 0,91 1,14 1,36 1,65 1,99 2,47 3,07 4,05 5,68 10,80

Cluster 4 - Imprese di più grandi dimensioni che effettuano riparazioni di vario genere

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 1,08 1,56 2,23 2,75 3,46 4,08 5,06 5,98 6,61 7,48 8,27 9,74 10,74 11,80 13,91 16,67

Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi

Tutti i soggetti 0,00 1,67 3,21 14,58 18,34 18,49 20,07 21,12 22,76 24,09 24,14 26,68 26,87 27,10 30,93 32,14 36,06 37,92 42,18

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 4,62 9,36 13,84 19,82 28,63 42,43 61,33 77,33 103,18 112,84 139,34 160,50 216,28 299,38 445,35 950,39

Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi

Tutti i soggetti 0,13 0,33 0,51 0,64 0,78 0,95 1,15 1,27 1,47 1,67 1,77 1,96 2,16 2,44 2,73 3,02 3,44 4,14 8,29

Cluster 5 - Imprese specializzate nella riparazione di telefoni cellulari e fissi

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,86 1,27 1,56 2,30 3,00 3,93 4,69 7,01 9,25 11,04 12,95 14,90 18,49 24,26

Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi

Tutti i soggetti 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,54 1,54 1,54 1,54 1,54 1,54 1,54 23,14 23,14 23,14

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 2,93 7,43 12,15 18,79 23,68 30,08 38,26 50,87 61,81 78,33 107,97 135,22 191,92 238,98 285,70 389,83

Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,03 0,13 0,29 0,35 0,43 0,52 0,62 0,79 0,94 1,19 1,37 1,49 1,61 1,89 2,36 2,88 5,02

Cluster 6 - Imprese specializzate nell’affilatura di utensili

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,50 1,98 2,97 3,76 5,48 6,89 8,49 10,77 12,50 14,61 15,40

Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi

Tutti i soggetti 0,32 0,32 0,32 0,32 0,32 3,57 3,57 3,57 3,57 3,57 17,59 17,59 17,59 21,02 21,02 21,02 21,02 21,02 21,69

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 17,44 30,25 58,13 93,04 136,74 160,07 207,97 249,50 319,56 459,83 631,92 748,34

Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,09 0,37 0,47 0,58 0,67 0,98 1,19 1,26 1,52 1,79 1,92 2,15 3,41 4,92 6,47 8,97

Cluster 7 - Imprese specializzate nella riparazione di biciclette

Indicatore Modalità di

distribuzione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,67 1,69 3,29 5,41 7,48 8,95 11,03 14,02 16,23 19,95

Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi

Tutti i soggetti 2,14 2,14 2,14 2,14 2,14 2,14 2,14 2,14 2,14 2,14 2,14 2,14 2,14 2,14 27,17 27,17 27,17 27,17 27,17

Durata delle scorte (in giorni)

Tutti i soggetti 0,00 0,00 22,75 45,78 70,91 92,93 111,23 130,44 147,44 163,37 191,89 210,24 243,34 289,38 308,62 347,73 494,83 686,19 1.382,58

Incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi

Tutti i soggetti 0,00 0,00 0,16 0,28 0,44 0,57 0,72 0,87 0,98 1,14 1,29 1,54 1,85 2,20 2,49 3,09 4,03 5,26 8,22

SUB ALLEGATO 1.G - VALORI SOGLIA PER GLI INDICATORI DI NORMALITÀ ECONOMICA

Cluster Modalità di

distribuzione

Incidenza degli ammortamenti per beni

strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili

Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli

stessi

Soglia massima Soglia massima

1 Tutti i soggetti 25,00 50,00

2 Tutti i soggetti 25,00 50,00

3 Tutti i soggetti 25,00 50,00

4 Tutti i soggetti 25,00 50,00

5 Tutti i soggetti 25,00 50,00

6 Tutti i soggetti 25,00 50,00

7 Tutti i soggetti 25,00 50,00

Cluster Modalità di

distribuzione

Durata delle scorte (in giorni)

Incidenza dei costi residuali di gestione

sui ricavi

Soglia massima Soglia massima

1 Tutti i soggetti 320,00 3,00

2 Tutti i soggetti 300,00 3,50

3 Tutti i soggetti 300,00 3,00

4 Tutti i soggetti 300,00 3,50

5 Tutti i soggetti 300,00 3,00

6 Tutti i soggetti 300,00 3,50

7 Tutti i soggetti 320,00 3,00

SUB ALLEGATO 1.H - COEFFICIENTI DELLA FUNZIONE DI RICAVO

VARIABILE CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 CLUSTER 5 CLUSTER 6 CLUSTER 7

Spese per acquisti di servizi - Compensi corrisposti ai soci per l’attività di amministratore (società ed enti soggetti all’Ires) + Altri costi per servizi + Costo per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria e di noleggio + Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l'attività dell'impresa - Compensi corrisposti ai soci per l'attività di amministratore (società di persone) + Abbonamenti a riviste e giornali, acquisto di libri, spese per cancelleria + Spese per omaggio a clienti ed articoli promozionali

1,2814 1,2814 1,2814 1,2814 1,2814 1,2814 1,2814

CVPROD 1,2004 1,2004 1,2004 1,2004 1,2004 1,2004 1,2004

Collaboratori dell’impresa familiare e coniuge dell’azienda coniugale e familiari diversi (percentuale di lavoro prestato diviso 100), Associati in partecipazione (percentuale di lavoro prestato diviso 100) e Soci (percentuale di lavoro prestato diviso 100) escluso il primo socio(*), differenziale relativo alla territorialità del livello delle retribuzioni

40520,4524 40520,4524 40520,4524 40520,4524 40520,4524 40520,4524 40520,4524

Valore beni strumentali mobili elevato a 0,2(*) 2204,9406 2204,9406 2204,9406 2204,9406 2204,9406 2204,9406 2204,9406

CVPROD, differenziale relativo al cluster 2 e al comune di GENOVA - 0,0020 - - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 2 e al comune di MILANO - 0,0043 - - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 2 e al comune di ROMA - 0,0368 - - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 3 e al comune di BOLOGNA - - 0,0673 - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 3 e al comune di BRESCIA - - 0,0580 - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 3 e al comune di CAGLIARI - - 0,0636 - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 3 e al comune di FIRENZE - - 0,0962 - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 3 e al comune di GENOVA - - 0,1054 - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 3 e al comune di MILANO - - 0,0990 - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 3 e al comune di NAPOLI - - 0,0527 - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 3 e al comune di PALERMO - - -0,0197 - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 3 e al comune di ROMA - - 0,0981 - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 3 e al comune di TORINO - - 0,0882 - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 1 e ai gruppi 1, 2, 4 e 5 della territorialità generale a livello comunale

-0,0246 - - - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 1 e al gruppo 3 della territorialità generale a livello comunale

0,0839 - - - - - -

VARIABILE CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 CLUSTER 5 CLUSTER 6 CLUSTER 7

CVPROD, differenziale relativo al cluster 2 e ai gruppi 1, 2, 4 e 5 della territorialità generale a livello comunale

- -0,1401 - - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 2 e al gruppo 3 (a meno dei comuni nella lista_2) della territorialità generale a livello comunale

- -0,0996 - - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 3 e ai gruppi 1 e 4 della territorialità generale a livello comunale

- - 0,0066 - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 3 e ai gruppi 2 (a meno dei comuni nella lista_3) e 5 della territorialità generale a livello comunale

- - -0,0323 - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 3 e al gruppo 3 (a meno dei comuni nella lista_3) della territorialità generale a livello comunale

- - 0,0456 - - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 4 e ai gruppi 1, 2, 4 e 5 della territorialità generale a livello comunale

- - - -0,1752 - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 4 e al gruppo 3 della territorialità generale a livello comunale

- - - -0,1266 - - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 5 e ai gruppi 1, 2, 4 e 5 della territorialità generale a livello comunale

- - - - -0,1601 - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 5 e al gruppo 3 della territorialità generale a livello comunale

- - - - -0,1340 - -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 6 e ai gruppi 1, 2, 4 e 5 della territorialità generale a livello comunale

- - - - - 0,1144 -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 6 e al gruppo 3 della territorialità generale a livello comunale

- - - - - 0,1571 -

CVPROD, differenziale relativo al cluster 7 e ai gruppi 1, 2, 4 e 5 della territorialità generale a livello comunale

- - - - - - -0,1854

CVPROD, differenziale relativo al cluster 7 e al gruppo 3 della territorialità generale a livello comunale

- - - - - - -0,0818

Dove:

CVPROD = valore massimo tra (Costo del venduto e per la produzione di servizi) e 0

Valore beni strumentali mobili = Valore dei beni strumentali - Valore dei beni strumentali relativo a beni acquisiti in dipendenza di contratti di locazione non finanziaria

Aree della territorialità generale a livello comunale:

Gruppo 1 - Aree con livello di benessere elevato, istruzione superiore, sistema economico locale organizzato;

Gruppo 2 - Aree con livello di benessere non elevato, bassa scolarità, sistema economico locale poco sviluppato e basato prevalentemente su attività commerciali;

Gruppo 3 - Aree ad elevata urbanizzazione con notevole grado di benessere, istruzione superiore e caratterizzate da sistemi locali con servizi terziari evoluti;

Gruppo 4 - Aree caratterizzate dalla presenza di piccoli comuni con organizzazione spiccatamente artigianale dell'attività produttiva e livello medio di benessere;

Gruppo 5 - Aree di marcata arretratezza economica, basso livello di benessere e scolarità poco sviluppata.

Le seguenti liste costituiscono l’elenco dei comuni esclusi dai corrispondenti gruppi territoriali:

Lista_2: GENOVA, MILANO, ROMA;

Lista_3: BOLOGNA, BRESCIA, CAGLIARI, FIRENZE, GENOVA, MILANO, NAPOLI, PALERMO, ROMA, TORINO.

Il differenziale territoriale relativo alla territorialità generale a livello comunale coincide con la variabile della funzione di ricavo nell’area territoriale di appartenenza.

Il differenziale relativo al cluster, riferito ad una variabile della funzione di ricavo, è calcolato moltiplicando la variabile stessa per la probabilità di appartenenza al gruppo omogeneo.

Il differenziale territoriale relativo alla territorialità del livello delle retribuzioni, riferito ad una variabile della funzione di ricavo, è calcolato moltiplicando la variabile stessa per il valore dell’indicatore relativo alla territorialità utilizzata; tale differenziale è arrotondato alla quarta cifra decimale.

Il ricavo puntuale e il ricavo minimo, se negativi, sono posti uguali a zero.

(*) La variabile viene rideterminata in base alla durata dell’attività pari al numero di mesi di attività nel corso del periodo d’imposta diviso 12. Inoltre l'esclusione del primo socio è a capienza del totale dei soci.

- Variabili contabili espresse in euro.