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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE

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DISCLAIMER

Tier1FX non è responsabile di eventuali decisioni di investimento che vengono prese sottol'influenza delle informazioni ricevute tramite questo corso.

Nessuna delle informazioni presenti può essere considerata come una raccomandazione,promessa o garanzia per l'investitore di ottenere un profitto o minimizzare i rischi o comeun invito ad investire su strumenti finanziari di cui non si ha una conoscenza appropriata.Tutti i pattern e le strategie proposte sono stati realizzati a puro scopo didattico ecomunque non costituiscono sollecitazione al pubblico risparmio.

Chi dovesse utilizzarli per uno scopo diverso, lo farà in piena autonomia, sotto la suaesclusiva responsabilità e a proprio rischio.Si declina, inoltre, ogni responsabilità anche per eventuali inesattezze dei dati riportati omalfunzionamento dei sistemi.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE I e II

Parte Prima• I Fondamenti dell’Analisi Tecnica• La Teoria di Dow• Rappresentazione dei prezzi (a barre, candele giapponesi)

Parte Seconda• I Concetti fondamentali del trend• Supporti e resistenze• Le Trendline

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE III - IV

Parte Terza• Figure di inversione• Figure di continuazione• Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti• I Gap e i Lap

Parte Quarta• Gli Indicatori• Gli Oscillatori• Il Money Management

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE

PARTE PRIMA

• I Fondamenti dell’Analisi Tecnica

• La Teoria di Dow

• Rappresentazione dei prezzi (a barre, candele giapponesi)

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA - I Fondamenti dell’analisi tecnica

L’analisi grafica è un ambito dell’analisi tecnica che si propone di effettuare delle previsionisui prezzi per mezzo dello studio dei grafici, senza dover ricorrere all’analisi dellemotivazioni esterne al prezzo stesso.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA - I Fondamenti dell’analisi tecnica

Per mezzo dello studio dei grafici, gli analisti riescono a capire quale direzione il mercatointende prendere.

I prezzi si muovono dentro al trend: è più probabile che un trend abbia un andamentocontinuo, piuttosto che una brusca inversione.

L’analisi algoritmica è un ambito dell'analisi tecnica che si occupa di indicatori/oscillatori edi trading-sistem.

La conoscenza dei principali indicatori e oscillatori, il loro impiego, le loro peculiarità ed iloro limiti, insieme a trendline, supporti e resistenze, è basilare per qualunque trader.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA - I Fondamenti dell’analisi tecnica

Gli indicatori/oscillatori hanno un grosso limite: sono, per definizione, una rilettura dellequotazioni.

I trading-system sono sistemi meccanici basati su modelli matematici, che permettono dieliminare in buona parte la componente soggettiva.

In definitiva, l’analisi tecnica non potrà mai dare la certezza di una salita o di una discesadei prezzi, potrà però fornire un quadro abbastanza preciso dei probabili scenariall’interno dei quali uno strumento finanziario si muoverà. In moltissime occasioni è ciòche fa la differenza tra un’operazione chiusa in perdita ed una chiusa in utile.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA - I Fondamenti dell’analisi tecnica

L’analisi Fondamentale

Gli analisti fondamentali studiano le cause dei movimenti del mercato, mentre gli analistitecnici studiano gli effetti.

Mediante l’analisi fondamentale si può arrivare agli stessi risultati dell’analisi tecnica, maper una strada estremamente più complicata e meno flessibile da applicare.

Per fare l’analisi di un titolo su un grafico sono necessari solo pochi minuti, valutare ilbilancio di un’azienda è decisamente più complicato, in particolare quando i dati sonopoco chiari.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA

La Teoria di Dow

La teoria di Dow è considerata il fondamento dell’analisi tecnica, incorporando concetticome il riconoscimento dei pattern e l’impiego dei volumi come strumento di confermaper configurare la forza di un trend. Da questi principi si sono sviluppate molte tecnicheche ancora oggi si utilizzano con profitto.

Charles Dow, ideatore insieme a Edward Jones del Dow Jones Industrial Average Index,sviluppò una teoria sul movimento degli indici di borsa che argomentava come i prezzi simuovessero lungo sentieri riconoscibili (classificati nei tipi primario, secondario e minore).

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Teoria di Dow

I principi fondamentali della teoria di Dow

• Un trend a rialzo può considerarsi in atto fino a che ogni impulso a rialzo porta a nuovimassimi ed ogni correzione finisce su un minimo superiore al precedente

• Il mercato ha tre trend: il primario (marea), il secondario (onde), il minore (frangentidelle onde)

• Il trend primario ha tre fasi: accumulazione (acquisto da parte dei bene informati),partecipazione pubblica (acquisto della massa, i prezzi salgono velocemente),distributiva (i bene informati cominciano a vendere, a differenza della massa).

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Teoria di Dow

Tipi di Trend

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Teoria di Dow

Gli indici si devono confermare a vicenda

L’analisi dell’indice più rappresentativo di una borsa (FTSE MIB) va sempre correlata conquella di altri indici che facciano parte dello stesso settore (FTSE MIB BANCHE, FTSE MIBENERGIA…) o di settori correlati relativi ad altre borse.

Analizzando la teoria di Dow, quello che emerge in maniera molto forte è propriol’importanza che l’andamento degli indici industriali e dei trasporti ha; questo principio sipoggia su un aspetto logico che dimostra come il mercato azionario è una sorta dibarometro per misurare le condizioni dell’economia.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Teoria di Dow

Durante un mercato toro i prezzi salgono,interessando sia le società che sono impegnatenella produzione delle merci, sia quelle chetrasportano le merci stesse.La storia della borsa americana rimane la miglioretestimonianza di quanto questo principio si logico everitiero.In definitiva, se l’indice Dow Jones IndustrialAverage mostra una fase espansiva primaria, essapotrà essere ritenuta valida solo se anche il DowJones Transportation, presenterà una fase espansivanello stesso momento.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Teoria di Dow

I Volumi devono confermare il Trend

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Teoria di Dow

Un trend è in atto finché non si verifica un segnale definitivo di inversione di tendenza

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA

La Rappresentazione dei Prezzi

Compreso che i prezzi scontano tutto, che la storia si ripete e che il mercato si muovesecondo tendenze, per il trader nasce l’esigenza di possedere degli strumenti tecnici chegli permettano di individuare e classificare le tendenze in atto.

Le tendenze principali sono tre: rialzo, ribasso, laterale.

Lo scopo primario dell'analista è quello di capire se un titolo stia salendo, scendendo oaccumulando; per fare ciò si serve del grafico, il suo strumento principe. Tutti gli studitecnici hanno come base un grafico che è la rappresentazione su un piano cartesianodell'andamento dei prezzi.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Rappresentazione dei Prezzi

Sull'asse delle ascisse viene evidenziata la scala temporale, su quella delle ordinate i livellidi prezzo.

Esistono varie tipologie di grafici per visualizzare i prezzi, le più comuni sono i graficilineari, a barre e candlestick.

Una volta scelta la forma nella quale rappresentare i prezzi, possiamo personalizzare lascala temporale di visualizzazione che può essere: a minuti, oraria, giornaliera,settimanale, mensile. Ogni time frame ha la sua specifica utilità, i suoi vantaggi ed i suoilimiti.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Rappresentazione dei Prezzi

I grafici lineari

I grafici lineari evidenziano solo il prezzo di chiusura e sono, appunto, delle linee continue; mancando i valori di minimo e massimo del periodo di osservazione.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Rappresentazione dei Prezzi

I grafici a barre

I grafici a barre, rispetto ai grafici lineari, contengono delle informazioni in più: il minimo, il massimo ed il valore di apertura.

Questo tipo di grafico risulta più adatto ad evidenziare correttamente le fasce di supporto o di resistenza.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Rappresentazione dei Prezzi

Ogni periodo osservato viene rappresentato da una barra tanto più grande quantomaggiore è l'escursione di prezzo tra il minimo e il massimo; la tacca a sinistra segna ilprezzo di apertura, la tacca a destra segna quello di chiusura.

Rispetto al grafico lineare, vi è la presenza di zone senza contrattazioni, i Gap di prezzo,segnali importanti per valutare la qualità di un movimento in atto.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Rappresentazione dei Prezzi

I grafici candlestick

L’analisi candlestick è la metodologia di studio dei movimenti del prezzo più utilizzata epuò essere applicata a qualsiasi forma di analisi tecnica e a qualsiasi orizzonte temporale.

Il grafico candlestick, meglio di altri, evidenzia i quattro prezzi di una sessione (apertura,minimo, massimo, chiusura), dando un quadro d'insieme molto più preciso di quello delgrafico a barre.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Rappresentazione dei Prezzi

In un grafico candlestick, se la chiusura è superiore all'apertura, il corpo (body) dellacandela sarà bianco; se la chiusura è inferiore all'apertura, il corpo sarà nero.

Tutti i pattern candlestick sono riconducibili a quattro diverse categorie primarie, dallequali derivano tutti gli altri: candele bianche, candele nere, candele grandi, candele piccole.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Rappresentazione dei Prezzi

Una candela bianca indica che all'interno della sessione osservata vi è stato un aumentodella pressione dei compratori sui venditori.

Una candela nera, invece, indica che all'interno della sessione osservata i venditori hannopreso il sopravvento suoi compratori.

Una candela grande esprime una combattuta battaglia tra i venditori e i compratori.

Una candela piccola è il sintomo di un mercato indeciso, senza troppa direzionalità econvinzione; quando è accompagnata da scarsi volumi, rappresenta una situazione distallo tra i compratori e i venditori.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE PRIMA – La Rappresentazione dei Prezzi

Di seguito i pattern più noti, ottenibili esaminando due o tre candele successive.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE

PARTE SECONDA

• I Concetti fondamentali del trend

• Supporti e Resistenze

• Le Trendline

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA

I Concetti fondamentali del Trend

Dal principio fondamentale della teoria di Dow "i prezzi si muovono secondo unatendenza".

E’ compito dell’analista tecnico individuare queste tendenze e seguirle.

Il trend del mercato è costituito dalla direzione dei massimi/minimi successivi.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA

I Concetti fondamentali del Trend

Il trend ha tre direzioni:• rialzista, se la serie dei massimi/minimi è crescente;

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA - I Concetti fondamentali del Trend

• ribassista, se la serie è decrescente;

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA - I Concetti fondamentali del Trend

• laterale, se la serie è orizzontale.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA - I Concetti fondamentali del Trend

Il trend ha tre classificazioni:

• primario;

• secondario (intermedio);

• minore (di breve durata).

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA - I Concetti fondamentali del Trend

Ogni trend fa parte del trend successivo e comprende a sua volta dei trend minori.

In un trend secondario crescente, si utilizzano i trend minori (correzioni di breve periodo)

per entrare long.

Se in un trend rialzista la correzione raggiunge il minimo precedente, potrebbe essere

l’inizio di un trend laterale.

Se in un trend rialzista il minimo precedente dovesse essere violato, si avrà un’inversione

di tendenza da rialzista a ribassista.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA - I Concetti fondamentali del Trend

In base alla sua forza, il trend viene definito

• lineare (i prezzi crescono in maniera uniforme nel tempo);

• esponenziale (i prezzi crescono in maniera violenta, tipico delle fasi terminali dei

movimenti).

I movimenti non sono tutti uguali; generalmente, i trend al ribasso sono più veloci dei

trend al rialzo.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA

Supporti e Resistenze

Il supporto è quel livello di prezzo in corrispondenza del quale vi è una concentrazione didomanda tale da opporsi alla discesa delle quotazioni per un periodo di temposignificativo.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA – Supporti e Resistenze

La resistenze è quel livello di prezzo in corrispondenza del quale vi è un aumento deivolumi di vendita sufficiente a contrastare quelli d'acquisto, così da impedire la salita dellequotazioni per un certo intervallo di tempo.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA – Supporti e Resistenze

Le linee di supporto/resistenza possono essere tracciate sia orizzontalmente cheobliquamente.

Le linee di supporto/resistenza orizzontali vengono chiamate statiche; le linee disupporto/resistenza oblique (trendline) vengono chiamate dinamiche.

Quando una resistenza viene violata, diventa un livello di supporto; quando un supportoviene rotto, diventa una resistenza.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA – Supporti e Resistenze

Più è lungo il tempo in cui i prezzi si muovono attorno a livelli di supporto/resistenza, piùquesti livelli sono importanti rispetto a quelli in cui i prezzi si sono mossi meno a lungo.

Un livello di supporto/resistenza più recente è più importante di un livello più lontano neltempo.

I «numeri tondi» fungono da livelli psicologici di supporto/resistenza.

Non è conveniente inserire ordini in corrispondenza di «numeri tondi»: se si vuoleassumere una posizione long, conviene inserire l’ordine appena sopra un «numerotondo»; se si vuole assumere una posizione short, conviene inserire l’ordine appena sottoun «numero tondo».Gli SL su posizioni long vanno posizionati sotto un «numero tondo»; gli SL su posizionishort vanno posizionati sopra un «numero tondo».

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA

Le Trendline

Le trendline sono linee di supporto/resistenza dinamiche (oblique).

Per tracciare una trendline sono necessari due punti (di minimo in un trend rialzista, dimassimo in un trend ribassista), un terzo per confermarne la validità.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA – Le Trendline

Dopo aver individuato il terzo punto, sarà possibile operare quando i prezziraggiungeranno la trendline.

Come per i livelli statici:• quando una trendline di resistenza viene violata, diventa una trendline di supporto e

viceversa;• più una trendline viene toccata senza essere violata, più è importante.

Normalmente, una trendline viene tracciata sui massimi/minimi della candela e non suiprezzi di apertura/chiusura.

Una trendline troppo “piatta” evidenzia un trend gracile e difficilmente sostenibile neltempo.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE SECONDA – Le Trendline

Analogamente, una trendline troppo “ripida” evidenzia un trend difficilmente sostenibilenel tempo, poiché i prezzi si stanno muovendo troppo rapidamente.

Una trendline tracciata su un grafico settimanale riveste una maggiore importanza di unatracciata su un grafico giornaliero, ma meno di una trendline tracciata su un graficomensile.

Una trendline ottenuta congiungendo due minimi che si seguono a distanza di pochi giorniha un'affidabilità ridotta rispetto ad una trendline ottenuta congiungendo picchi che siverificano a notevole distanza di tempo.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE

PARTE TERZA

• Figure di inversione

• Figure di continuazione

• Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti

• I Gap e i Lap

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA

Figure di Inversione

Da un punto di vista tecnico, le figure di inversione rappresentano le fasi di passaggio dauna tendenza ad un'altra e vengono segnalate da precise configurazioni grafiche, il cuicompletamento sancisce l'avvenuta inversione di una tendenza, spesso di primariaimportanza.

Le figure di inversione più riconoscibili sono: «Testa e Spalle», «Doppio Massimo e DoppioMinimo», «Triplo Massimo e Triplo Minimo», «Divergenza Rialzista», «Divergenzaribassista».

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Figure di Inversione

Testa e Spalle

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Figure di Inversione

Doppio Massimo e Doppio Minimo

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Figure di Inversione

Triplo Massimo e Triplo Minimo

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Figure di Inversione

Divergenza Rialzista

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Figure di Inversione

Divergenza Ribassista

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA

Figure di Continuazione

Da un punto di vista tecnico, le figure di continuazione rappresentano delle fasi diconsolidamento, ossia dei momenti di pausa nell’evoluzione della tendenza principale.

Le figure di inversione più riconoscibili sono: «Triangoli», «Cunei o wedges», «Rettangoli»,«Bandiere o flags».

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Figure di Continuazione

Triangoli

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Figure di Continuazione

Cunei (wedges)

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Figure di Continuazione

Rettangoli

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Figure di Continuazione

Bandiere (flags)

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA

Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti

In matematica la Serie di Fibonacci, indicata con Fib (n), è una successione di numeri interi positivi,in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti e i primi due termini della successione sonoper definizione F1 = 1 ed F2 = 1.

Tale successione ha quindi una definizione ricorsiva secondo la seguente regola:F1 = 1F2 = 1Fn = Fn-1 + Fn-2 (per ogni n > 2)

Gli elementi Fn sono detti numeri di Fibonacci.

I primi termini della successione di Fibonacci sono, quindi:1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, …

La serie prende il nome dal matematico pisano Leonardo Fibonacci, vissuto nel XIII secolo.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti

L'intento iniziale di Fibonacci era quello di trovare una legge matematica che potessedescrivere la crescita di una popolazione di conigli.

Ben presto, però, si è notato che la Serie di Fibonacci aveva una corrispondenza con altrerelazione geometrico-matematiche, come il «Triangolo di Tartaglia» per la determinazionedei coefficienti del «binomio di Newton», la «Sezione aurea di un segmento o GoldenRatio», le dimensioni della «Piramide di Giza» e che poteva essere utilizzata perrappresentare geometricamente molti fenomeni naturali, fra cui: i semi del girasole chesono disposti su 89 curve, secondo il modello della spirale logaritmica, 55 in una direzionee 34 nell'altra; il guscio delle lumache, la ragnatela di alcune specie di ragno, laconformazione di alcune galassie, l'orecchio umano, i fiocchi di neve, la posizionedell’ombelico rispetto all’altezza di un uomo, i petali di alcuni fiori e tanti altri.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti

Proprietà e relazioni:• la somma di due numeri contigui della forma il successivo numero della sequenza: 2+3=5;

13+21=34; 89+144=233 e così via;• il limite che tende ad infinito del rapporto tra un numero e il suo successivo è uguale a 0,618;• il limite che tende ad infinito del rapporto tra un numero e il suo precedente è uguale a 1,618,

che è l'inverso del «Golden ratio»;• il rapporto fra un numero ed il secondo che lo precede tende sempre a 2,618, che è il quadrato

di 1,618;• dividendo qualsiasi numero per il secondo che lo precede nella sequenza, si ottiene sempre

«2» come quoziente, e come resto il numero immediatamente precedente il divisore (ad es. 34:13=2 con il resto di di 8; 144 diviso 55 = 2 con il resto di 34, e così via);

• escludendo 1 e 2, ogni numero della serie, moltiplicato per 4, fornisce un risultato, che aggiunto ad un numero di una nuova serie, dà un’altra serie di Fibonacci (ad es. 3 x 4 = 12 + 1 = 13; 5 x 4 = 20 + 1 = 21; 8 x 4 = 32 + 2 = 34; 13 x 4 = 52 + 3 = 55; 21x 4 = 84 + 5 = 89, e così via).

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti

Tali proprietà e relazioni si utilizzano in analisi tecnica per individuare possibili livelli diritracciamento di un qualunque strumento finanziario.

I ritracciamenti di Fibonacci visualizzano/schematizzano/rappresentano/aiutano amonitorare le fisiologiche fasi di realizzi/prese di profitto che puntualmente vengonomesse in atto dagli operatori al termine di una tendenza rialzista/ribassista ben definita.

Aiutano quindi a monitorare al meglio le fasi di interruzione o potenziale inversione dellatendenza primaria che si verificano allorquando gli operatori, ritenendosi soddisfatti daiguadagni accumulati, iniziano a chiudere le posizioni in essere totalmente o parzialmente,valutando la situazione corrente come un vero e proprio “eccesso di mercato”.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti

Normalmente in queste situazioni si verificano sia chiusure di posizioni in utile cheapertura di operazioni contro-trend, con conseguente vendita allo scoperto alla fine di untrend rialzista o acquisti al rialzo al termine di un trend ribassista.

La somma di queste operazioni da luogo, generalmente, a questi ritracciamenti chevengono misurati sui grafici, prendendo come base l’intero movimento precedente.

Per calcolare i livelli di ritracciamento, occorre identificare i minimi ed i massimisignificativi segnati durante il movimento primario oggetto di misurazione, per poiricavarne automaticamente e graficamente i livelli di ritracciamento percentuale pari al38,2%, 50% e 61,8%.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – Serie di Fibonacci e i Ritracciamenti

Si otterrano, quindi, le proiezioni ed i livelli di prezzo in prossimità dei quali ci si potrebbeattendere una reazione nuovamente favorevole e coerente con il precedente trendprincipale.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA

I Gap e i Lap

I Gap sono delle configurazioni grafiche che si realizzano quando il minimo di una candelaè superiore al massimo della candela precedente (gap-up), ovvero quando il massimo diuna candela è inferiore al minimo della candela precedente (gap-dow). In altre parole si haun gap quando fra due rilevazioni consecutive si realizza un vero e proprio vuoto, un'areadi prezzi dove nessun scambio ha avuto luogo.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – I Gap e i Lap

Il Lap è un vuoto di prezzo che esiste tra l'apertura di una candela e la chiusura dellacandela precedente.

Quando l'apertura di una candela è inferiore alla chiusura della candela precedente si haun lap-down; viceversa, se l'apertura di una candela è maggiore della chiusura dellacandela precedente si ha un lap-up.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE TERZA – I Gap e i Lap

Può esserci un Lap senza un Gap di prezzo, mentre ogni Gap ha sempre un Lap.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE

PARTE QUARTA

• Gli Indicatori

• Gli Oscillatori

• Il Money Management

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA

Gli Indicatori

In linea di massima, gli indicatori danno i migliori risultati in un mercato in trend, sonopoco utili nelle fasi di mercato laterale; in quest’ultimo caso, funzionano meglio glioscillatori.

E’ fondamentale chiarire che gli indicatori, come gli oscillatori, sono solo degli strumentiche «derivano» dall’andamento dei prezzi; non sono i prezzi.

Sono, per l’analista tecnico, solo un ausilio per lo sviluppo delle sue analisi e gli fornisconodegli «alert» circa la continuazione o l’eventuale cambio del trend in atto.

Gli indicatori più utilizzati sono: le medie mobili, le bande di Bollinger, il parabolic SAR, ilsupertrend.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Indicatori

La Media Mobile

La media mobile è, probabilmente, l’indicatore più conosciuto ed usato in analisi tecnica.

Lo scopo della Media Mobile è quello di identificare l’inizio di un trend (ma solo dopo lasua formazione) e di controllarne gli sviluppi; per sua natura, però, è sempre in ritardorispetto alla tendenza del mercato; il ritardo può essere ridotto considerando una MediaMobile «veloce», ma non potrà mai essere eliminato; una Media Mobile «veloce», però, èmeno affidabile di una Media Mobile «lenta» perché da più “falsi” segnali.

Le Medie Mobili più utilizzate sono: la Media mobile semplice, la Media mobile ponderata,la Media mobile esponenziale.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Indicatori

Media Mobile Semplice

Detta anche aritmetica, è quella più usata in analisi tecnica. Vengono presi i dati di undeterminato periodo e ne viene calcolata la media, sommandoli fra loro e dividendo per ilnumero totale di valori.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Indicatori

Media Mobile Ponderata

Il suo calcolo prevede che, prendendo in esame una media mobile a 10 periodi, lachiusura del decimo giorno venga moltiplicata per 10, quella del nono giorno per nove, ecosì via; il totale verrà poi diviso per la somma dei multipli, ovvero per 1+2+3+...+10=55.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Indicatori

Media Mobile Esponenziale

In questa media viene dato un peso differente ai vari prezzi, maggiore ai più recenti eminore a quelli più vecchi. Nonostante dia un'importanza minore ai prezzi passati liinclude ugualmente nel suo calcolo prendendo in esame quindi molti più valori di quellidefiniti dal periodo della media mobile.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Indicatori

Le Bande di Bollinger

Questo indicatore, ideato da John Bollinger, si basa sulla volatilità dello strumento che sista analizzando, e lo fa sfruttando il concetto di «deviazione standard» (o «scartoquadratico medio»).

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Indicatori

Le bande di Bollinger sono costituite da una media mobile semplice, di solito a 20 periodi,e da due bande poste a due deviazioni standard sopra e sotto la media mobile; in questomodo, vi è la certezza che il 95% dei prezzi sia compreso all’interno delle due bande.

Quando l’ampiezza delle bande aumenta, è segno che la volatilità sta aumentando,viceversa quando l’ampiezza delle bande diminuisce è segno che la volatilità stadiminuendo e che i prezzi stanno prendendo una direzione.

Durante i periodi di mercato laterale, i prezzi si muovono fra le due bande; durante iperiodi di uptrend, si muovono fra la banda superiore e quella mediana; durante i periodidi downtrend, si muovono fra la banda mediana e quella inferiore.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Indicatori

Il Parabolic SAR

Questo indicatore si presenta simile ad una media mobile; in pratica il prezzo viene seguitoda vicino da una successione di punti che ne smussa i picchi.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Indicatori

L'insieme dei punti assume sul grafico un andamento a forma di parabola nella stessadirezione dei prezzi, al di sotto di essi se crescenti, al di sopra se decrescenti.

Nel caso di una posizione rialzista, i punti SAR, posizionati al di sotto dei prezzi,continueranno a salire, senza mai retrocedere, con accelerazione graduale all’inizio e piùdecisa in seguito; se l'andamento del prezzo comincia a perdere forza, i SAR crescerannocon un tasso sempre minore per posizionarsi, infine, al di sopra di essi quando il trend si èinvertito.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Indicatori

Il Supertrend

Il Supertrend è sicuramente uno degli indicatori “trend follower” di più facile lettura edinterpretazione.Esso, infatti, staziona al di sotto o al di sopra della linea dei prezzi assecondando al megliola tendenza in atto, svolgendo la funzione di “trailing stop” e fornendo una serie disupporti e resistenze.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Indicatori

I principali pregi del Supertrend sono:• permette di seguire al meglio fasi direzionali di durata prolungata;• permette di evitare l’esecuzione di molti falsi segnali nelle inevitabili e fisiologiche fasi

di lateralità e di stabilizzazione dei mercati, come, invece, avviene per le medie mobile, le bande di Bollinger ed il parabolic SAR;

• può essere usato con ogni time frame e su qualsiasi strumento finanziario, semplicemente adattandone la reattività;

• è semplicissimo da interpretare visivamente.

I principali difetti del Supertrend sono:• segnalazione di ingresso a mercato leggermente ritardata, come per gli altri indicatori

“trend follower”;• lo stop loss iniziale è abbastanza distante dal prezzo di entrata.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA

Gli Oscillatori

In linea di massima, gli oscillatori danno i migliori risultati nelle fasi di mercato laterale.

Evidenziano condizioni di ipercomprato o ipervenduto del mercato (zone in cui i prezzirisultano molto «tirati»); aiutano ad individuare le fasi di mercato caratterizzate da perditadi forza; anticipano la fine di un trend, dando luogo a divergenze (situazioni in cui i prezzifanno nuovi minimi ma l’oscillatore non fa nuovi minimi).

Gli oscillatori sono solo degli strumenti che «derivano» dall’andamento dei prezzi; nonsono i prezzi.

Gli oscillatori più utilizzati sono: il momentum, l’RSI, lo stocastico, il MACD, il CCI.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Oscillatori

Il Momentum

L’oscillatore “Momentum” (differenza fra l’ultima chiusura dei prezzi e quella di x periodiprecedenti) misura le accelerazioni/decelerazioni dei prezzi: se in un trend rialzista i prezzisalgono e la linea del Momentum è al di sopra della sua mediana e sta salendo, significache i prezzi stanno crescendo con velocità sempre maggiore, quindi stanno accelerando;se i prezzi salgono e la linea del momentum è piatta, significa che i prezzi stannocrescendo con velocità costante, quindi la loro accelerazione è nulla; se i prezzi salgono ela linea del momentum comincia a scendere verso la linea mediana, significa che i prezzistanno crescendo con velocità sempre minore, quindi stanno decelerando (il rialzo staperdendo forza).

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Oscillatori

L’oscillatore Momentum non presenza bande estreme per l’identificazione di zone diipercomprato/ipervenduto.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Oscillatori

Il Relative Strength Index (RSI)

Il Relative Strength Index (RSI), o indice di forza relativa, a differenza del Momentum,presenta una banda di oscillazione costante, da 0 a 100.

In questo modo, è possibile individuare zone fisse in cui l'oscillatore si trovi in unasituazione di estremo; si avranno zone di “ipercomprato” quando l'oscillatore segna valorisuperiori a 70, mentre si sarà in “ipervenduto” quando l’oscillatore segna valori inferiori al30.

Le zone di ipercomprato/ipervenduto non vanno mai considerate come uniche fonti disegnali operativi.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Oscillatori

Molto importanti sono anche le divergenze rialziste o ribassiste in relazione al corso deiprezzi sul grafico.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Oscillatori

Lo Stocastico

Anche l’oscillatore Stocastico, come l’RSI, presenta una banda di oscillazione costante, da 0a 100, ma le zone di ipercomprato/ipervenduto si collocano al di sopra/sotto delle aree80/20.

Il concetto fondamentale dell'oscillatore si basa sulla convinzione che il prezzo di chiusurasi avvicina ai livelli massimi della sessione in situazioni di trend a rialzo; mentre in faseribassista, la chiusura si posiziona vicino ai minimi della sessione.

Come tutti gli oscillatori «classici» è utile per generare «alert» durante le fasi laterali.

Quando i prezzi si trovano nelle zone di ipercomprato/ipervenduto non dobbiamoattenderci necessariamente una inversione di tendenza, o quantomeno nonnecessariamente l’inversione sarà immediata.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Oscillatori

Spesso lo stocastico entra in area di ipercomprato/ipervenduto in situazioni di trendsostenuto e ben definito e l’oscillatore si mantiene in tali zone a lungo senza mai varcare lalinea di demarcazione 80/20. Motivo per il quale è bene porre la massima attenzione nelnon utilizzare questo oscillatore per catturare automaticamente segnali contro trend.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Oscillatori

Il MACD

Il Moving Average Convergence/Divergence (MACD), o convergenza e divergenza di mediemobili, è formato da due curve: la prima (linea continua) rappresenta la differenza di duemedie mobili esponenziali, la seconda (linea tratteggiata) è una media esponenziale.

Il MACD si muove attorno alla linea dello zero.

Come prima regola interpretativa si può fare riferimento al taglio della linea continua conla linea punteggiata. I segnali provenienti dall'intersezione delle due linee devono essereinterpretati non come segnali operativi ma, piuttosto, come dei segnali di allerta chemettono sull'avviso di una possibile inversione di tendenza che trova conferma nonappena la linea del MACD passerà il livello dello zero.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Oscillatori

Versioni più sofisticate dell’oscillatore presentano anche un istogramma, utile perl’individuazione di eventuali divergenze.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Oscillatori

Il CCI

Il Commodity Channel Index (CCI) è un oscillatore concepito per identificare svolte ciclichenel mercato delle commodity.

É uno degli strumenti di analisi tecnica più affidabili e completi, visto che racchiude esintetizza, grazie alla sua struttura grafica, le virtù solitamente riconducibili sia aglioscillatori che agli indicatori.

Come la gran parte degli oscillatori, il CCI individua con chiarezza zone diipercomprato/ipervenduto con la fuoriuscita dal range 100/-100; ma, a differenza di moltioscillatori, non si muove fra valori prefissati (ad es. 0-100): questo lo rende molto simile adun indicatore.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Oscillatori

L’utilizzo tradizionale del CCI è quello di misurare la forza relativa di uno strumentofinanziario, giudicando l’attraversamento della «zero line» come discriminante peridentificare un mercato rialzista/ribassista, ma meglio di altri oscillatori, il CCI fornisceindicazioni di divergenze rialziste e ribassiste, tanto più valide se si verificano in posizionedi eccesso (ipercomprato/ipervenduto) del CCI (range ideale +150/-150).

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Oscillatori

I principali pregi del CCI sono:• coniuga le caratteristiche di un indicatore (misurazione forza/tendenza su

attraversamento “zero line”), con quelle dei migliori oscillatori (identificazioneipercomprato/ipervenduto e divergenze rialzsiste/ribassiste);

• permette di identificare con buon anticipo e margine di successo I punti diinversione/esaurimento di una tendenza (divergenze…);

• può essere usato con ogni time frame e su qualsiasi strumento finanziario,semplicemente adattandone la reattività alla volatilità specifica dei singoli strumenti;

• è semplicissimo da interpretare visivamente e molto “abbinabile” ad algoritmidirezionali come il Supertrend.

I principali difetti del CCI sono:• segnalazione di ingresso a mercato leggermente anticipata sulle divergenze (ma

comunque statisticamente molto affidabile…);• stop loss difficili da identificare.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Gli Oscillatori

I principali pregi del CCI sono:• coniuga le caratteristiche di un indicatore (misurazione forza/tendenza su

attraversamento “zero line”), con quelle dei migliori oscillatori (identificazioneipercomprato/ipervenduto e divergenze rialzsiste/ribassiste);

• permette di identificare con buon anticipo e margine di successo I punti diinversione/esaurimento di una tendenza (divergenze…);

• può essere usato con ogni time frame e su qualsiasi strumento finanziario,semplicemente adattandone la reattività alla volatilità specifica dei singoli strumenti;

• è semplicissimo da interpretare visivamente e molto “abbinabile” ad algoritmidirezionali come il Supertrend.

I principali difetti del CCI sono:• segnalazione di ingresso a mercato leggermente anticipata sulle divergenze (ma

comunque statisticamente molto affidabile…);• stop loss difficili da identificare.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA

Il Money Management

Il Money Management non è "se e dove mettere lo stop loss ", anche se allo stop loss ècomunque legato. Non è neppure il seguire le posizioni una volta aperte; non riguarda latecnica di uscita in profitto con il trailing stop o il take profit.

Il Money Management è la "disciplina" che studia l'entità monetaria del "trade" ideale. Inpratica, indica quanti soldi si possono rischiare in ogni singolo trade.

Sul Money Management molto si è scritto ed ancor più si è detto; in questo corsoverranno date poche, semplici indicazioni per poterlo sfruttare al meglio in modo da poterrestare sul mercato il più a lungo possibile.

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CORSO DI ANALISI TECNICA DI BASE – PARTE QUARTA – Il Money Management

Le tre «regole d’oro» del Money Management:• «Trend is your friend», o «il trend è tuo amico»: operare, per quanto possibile, in

direzione del trend; essere, cioè, «trend follower»;• «mettere a rischio, per ciascun trade, sempre la medesima percentuale del proprio

portafoglio», ad es. l’1%; lo stop loss per ogni singola operazione, cioè, non devesuperare l’1% del portafoglio; se l’operazione che si intende intraprendere dovesseprevedere uno stop loss superiore, è meglio desistere dal metterla in pratica;

• «effettuare solo operazioni che prevedano un rapporto take profit / stop loss noninferiore a 2/1»; il take profit per ogni singola operazione, cioè, deve essere almenodoppio dello stop loss; se l’operazione che si intende intraprendere dovesse prevedereun take profit inferiore almeno al doppio dello stop loss, è meglio desistere dal metterlain pratica.

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Uptrend Advisory non è responsabile di eventuali decisioni di investimento che vengonoprese sotto l'influenza delle informazioni ricevute tramite questo corso.

Nessuna delle informazioni presenti può essere considerata come una raccomandazione,promessa o garanzia per l'investitore di ottenere un profitto o minimizzare i rischi o comeun invito ad investire su strumenti finanziari di cui non si ha una conoscenza appropriata.Tutti i pattern e le strategie proposte sono stati realizzati a puro scopo didattico ecomunque non costituiscono sollecitazione al pubblico risparmio.

Chi dovesse utilizzarli per uno scopo diverso, lo farà in piena autonomia, sotto la suaesclusiva responsabilità e a proprio rischio.Si declina, inoltre, ogni responsabilità anche per eventuali inesattezze dei dati riportati omalfunzionamento dei sistemi.

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