Alla scoperta del parco degli acquedotti 1 c

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ALLA SCOPERTA DEL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI I C

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ALLA SCOPERTA DEL PARCO

DEGLI ACQUEDOTTI

I C

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Il Parco degli Acquedotti fa parte del Parco Regionale dell'Appia Antica ed è situato nel municipio VII. E’ un’ area di circa 240 ettari,

caratterizzata da numerosi resti archeologici con un suolo di origine vulcanica derivanti dall’eruzione del vulcano laziale dei

Colli Albani.

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Il Parco degli Acquedotti fa parte del Parco Regionale suburbano dell’Appia Antica, area protetta istituita con Legge Regionale 66 del 1988 e rappresenta uno dei

primi esempi di “Parco Naturalistico – Archeologico”.

Il Parco ha il compito di preservare e valorizzare la

presenza in un unico territorio di grandi valori ambientali e

paesaggistici e di straordinarie testimonianze archeologiche e

storiche.

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Le acque provenivano dalle sorgenti dei Colli Albani o dall’alta valle dell’ Aniene;

raggiungevano il centro della città, a Porta Maggiore, e distribuivano l’acqua

all’abitato.

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Sette acquedotti romani lo attraversano : Anio Vetus ( sotterraneo), Aqua Marcia,

Aqua Tepula, Aqua Iulia e Acqua Felice (sovrapposti),

Aqua Claudia ed Anio Novus (sovrapposti).

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Agli acquedotti di epoca romana si aggiunse, nel Rinascimento, l’Acquedotto Felice per volontà di Sisto V.

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Arcate dell’acquedotto Felice

Acquedotto Claudio

Arcate dell’acquedotto Claudio

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All’interno del Parco si trovano anche edifici di epoca romana:

La Villa delle VignacceLa Tomba dei cento scaliniUna Cisterna con torretta

Il fosso dell’Acqua MarianaIl Casale di Roma Vecchia

La linea della ferrovia Roma - Frascati

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Villa delle Vignacce II e IV sec. d.C.

Costruita da Q. Servilio

Prudente, ricco produttore di

laterizi al tempo di Adriano.

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Cisterna Romana

I resti del complesso termale e di una cisterna alimentato dal

vicino Acquedotto Marcio

Torre medievale del XII secolo, costruita

su una cisterna romana

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Casale di Roma Vecchia

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Si tratta di un casale-torre situato sul luogo di un’antica stazione di posta, risalente al XIII secolo.

Si trova tra gli acquedotti dell’ acqua Claudia e Marcia.Il nome di Roma Vecchia deriva dal fatto che i Torlonia in

questa zona,videro emergere molti reperti antichi e credettero si trattasse di una città più antica di Roma.

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Si articola in più ambienti disposti su tre livelli che si affacciano su un cortile centrale.

Lungo le pareti della struttura medievale sono inglobati resti di murature di età imperiale.

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Fosso dell’acqua mariana

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Il fosso dell’Acqua Mariana, detto marrana già dal Medioevo, corre accanto al Casale di Roma Vecchia.E’ un fosso per gran parte a cielo aperto, realizzato da Callisto II nel 1122 per riportare l’acqua a Roma

degli acquedotti dell’Acqua Tepula e Iulia.

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Un po’ di storia…

Il territorio ebbe, in età romana, una notevole attività produttiva

determinata proprio dall’abbondanza di acqua.

Suddiviso in numerosi fondi, era dedicato alla produzione agricola di

beni di consumo destinati al mercato della città.

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Nel I secolo d.C. l’area era densamente popolata e

costellata di numerose “ville rustiche”, localizzate lungo il

percorso degli acquedotti.

All’inizio del II secolo d.C. vennero costruire grandiose dimore lungo l’asse della via

Latina, come la Villa delle Vignacce.

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Dalla metà dell’Ottocento il territorio è stato modificato dalle linee ferroviarie per

il sud: Roma - Frascati, inaugurata durante il

pontificato di Pio IX (1856); Roma - Velletri – Ceprano (1862);

Roma – Formia - Napoli, inaugurata da Mussolini (1927);

Roma - Cassino - Napoli, per la cui realizzazione sono state abbattute e

modificate diverse arcate degli acquedotti.

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La flora e la fauna del parco Addentrandoci all’interno dell’area si notano estensioni

di terreno coperti da vegetazione erbacea: i prati sono ricchi di relazioni tra forme viventi animali e

vegetali e fattori non viventi: formano un vero ecosistema. Anche i resti del parco sono dei microhabitat

per numerosepiante e animali.

In passato gran parte della Campagna Romana era utilizzata per pascolare pecore cavalli e bovini, oggi è

anche regno di uccelli.

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La fauna più conosciuta e classificata è quella dei vertebrati mammiferi, uccelli, rettili ed anfibi.

Anfibi: rospo smeraldino, rana verde, raganella, rospo comune, tritone volgare, tritone crestato, salamandra gialla e nera.

Rettili: tartaruga, biacco, lucertola campestre, lucertola muraiola, orbettino, saettone, cervone, vipera.

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Uccelli: cannaiole, cinciarella, cinciallegra, cardellino, usignolo, merlo, ballerina bianca, usignolo di fiume, scricciolo, pettirosso, capinera, storno, taccola, allodola, rondine, rondone torcicollo, beccaccino, gallinella d’acquaortora, pavoncella, piccione, cuculo, gabbiano reale,barbagianni, allocco, picchio rosso maggiore.

SaltimpaloAllodola

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Mammiferi: riccio, talpa romana, istrice, pipistrello nano, topolino delle case, ratto nero, topo selvatico, arvicola di

Savi, coniglio selvatico, volpe, donnola.

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La fauna dei mammiferi oggi risente dell’elevata antropizzazione e quindi si possono incontrare

animali ubiquitari come il riccio, la talpa e la volpe o nelle zone più degradate, roditori come

il ratto ed il topolino delle case

Topo

Riccio

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Sulle sponde del fosso dell’acqua Mariana la vegetazione e la fauna variano in virtù dell’abbondanza d’acqua e dell’elevato

grado di inquinamento che limita la sopravvivenza degli organismi sensibili.

Sono presenti tuttavia numerose specie resistenti: canne, sedano acquatico, qualche isolato salice bianco.

La fauna ospita piccoli uccelli come ad esempio l’usignolo di fiume.

CanneSalice bianco

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Salice

PapiriLigustro

Vegetazione arbustiva

Alcune specie vegetali sono state introdotte in

passato dall’uomo

Albicocco

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Alloro

Biancospino

Eucalipto

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Nespolo

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In poche aree non sottoposte a taglio si possono trovare erbe d’alto fusto come le graminacee, l’avena, ma anche le leguminose e i trifogli. Nei prati abbondano il finocchio

selvatico, la carota selvatica, la borragine ecc. Finocchio selvatico Borragine

Vegetazione erbacea

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Le rupi costituite dai resti delle tombe e degli acquedotti, ospitano alcune piante che riescono a vivere in un ambiente

così difficile: parietaria, bocca di leone, fichi selvatici, e qualche felce.

In questo ambiente possiamo osservare facilmente rettili come le lucertole e i gechi , mentre nelle fessure e nelle crepe trovano

rifugio alcune specie di pipistrelli. Fra gli uccelli di questo habitat troviamo: rapaci diurni come il gheppio, o notturni come

la civetta ed il barbagianni, rondoni, balestrucci, passeri e piccioni torraioli che nidificano sulle arcate.

ParietariaLucertola

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Le mura: habitat per le

piante

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Superato il casale di fronte crescono numerosi gelsi, un alloro centenario ed i famosi pini piantati nel 1892.

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Altri ecosistemi: la Pineta

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Una veduta dal Parco: San Policarpo

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I suoni del parcoDurante la visita ci siamo messi in ascolto, il parco si è fatto

“ sentire’’. Abbiamo individuato vari suoni: cip cip (cinguettio), fhuuuu

(sibilìo del vento), frusshh (fruscio delle foglie), cra cra (gracidio delle rane), bzzz (ronzio delle api ), swoosh (acqua

che scorre). Sul cartellone abbiamo riportato i suoni percepiti con parole

onomatopeiche.

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Il percorso degli Acquedotti…

…e la piantina del Parco

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Arco a tutto sesto Prospetto dell’arco

Dalla sorgente alle case

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Piante : PlantasPesco : Melocotonero

Papiro : PapiroCactus : CactusPrato : PradoAlbero : Arbol

Oggetti : ObjetosPanchina : Banco

Bicicletta : BicicletaTavolo : MesitaPonte : Puente

Animali : AnimalesCane : Perro

Pappagallo : LoroFarfalla : MariposaLucertola : Lagarto

Topo: RatonApe : Abeja

Luoghi – Monumenti : Lugares y MonumentosChiesa : Iglesia

Acquedotti : AcueductosArea per i cani : Area para perros

Ruscello : ArroyoLaghetto : Estanque

Campo da calcio : Campo de fùtbolCascata : Cascada

Alcuni elementi che possiamo trovare all’interno del Parco tradotti in lingua Spagnola

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Fine