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ALIMENTI o Contaminazioni alimentari: chimiche, fisiche e biologiche o Fattori che influenzano lo...
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ALIMENTI
o Contaminazioni alimentari: chimiche, fisiche e biologiche
o Fattori che influenzano lo sviluppo microbico
oAgente di malattia trasmessa dagli alimenti: Staphilococcus aureus
Regolamento C. E . n. 178/2002
“qualsiasi sostanza o prodotto trasformato, parzialmente trasformato
o non trasformato, destinato ad essere ingerito, o di cui si prevede ragionevolmente che possa essere ingerito, da esseri umani”. (Art. 2)
Definizione alimento:
Malattie trasmesse con gli alimenti
Patologie a prevalente origine microbica (93%) che colpiscono
l’uomo e sono causate dal consumo di un alimento comune contaminato
Fattori di contaminazione degli alimenti
Contaminanti biologici
Contaminanti chimici
Contaminanti fisici
Microrganismi (batteri, lieviti, muffe)
Virus (epatite infettiva)
Parassiti (trichinella spiralis, tenie)
Organismi superiori (roditori, artropodi, uccelli)
Contaminanti biologici
Diffusioni e cessioni degli impianti, dei materiali di confezionamento;
Residui di pratiche agronomiche; veterinarie; zootecniche; di trattamenti di lavaggio e disinfezione; di scarichi di autoveicoli; di lavorazioni industriali; di contaminanti ambientali (IPA, PCB);
Sostanze tossiche naturalmente presenti nell’alimento (tossine di pesci, funghi) di neoformazione;
Inquinamento ambientale (fallout radioattivo)
Contaminanti chimici
capelli – unghie – bottoni ….;
Materiali di confezionamento;
Insetti
Ambiente di lavoro e personale
Operazioni di pulizia e manutenzione
Condizioni di conservazione
Contaminanti fisici
Fenomeni accidentali e non sistemici
Effetti sulla salute
Gli effetti dei contaminanti di origine biologica si manifestano,in genere, a breve distanza dall’ingestione dell’alimento contaminato
Quelli di assunzione a bassi livelli di contaminanti chimici hanno carattere più subdolo e si manifestano a distanza di tempo dall’esposizione, con sintomi variabili e difficilmente individuabili
Le contaminazioni fisiche, oltre ai problemi legati all’accettabilità sensoriale, possono determinare lesioni o danni anche rilevanti
CONTAMINAZIONI BIOLOGICHE DEGLI ALIMENTI
ENDOGENA: all’origine (materie prime)
ESOGENA: della lavorazione
STOCCAGGIO: Depositi non idonei - Scarsa pulizia delle celle frigo, con promiscuità degli alimenti.
DURANTE LA MANIPOLAZIONE: Attrezzature e superfici di lavoro contaminate; Promiscuità cotto/crudo, sporco/pulito; Inosservanza delle norme igieniche personali.
DOPO LA PREPARAZIONE: Promiscuità cotto/crudo; Confezionamento in condizioni igieniche inadeguate.
MODALITA’ DI CONTAMINAZIONE DEI CIBI
MODALITA’ DI CONTAMINAZIONE DEI CIBI
CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI
Più i cibi sono manipolati e costituiti da molti ingredienti, più elevato è il numero di batteri che contengono.
di conseguenza
Maggiore è il numero di microrganismi nel cibo, minore è la
sicurezza igienica e la vita commerciale del prodotto.
Modalità di contaminazione degli alimenti
da parte di un portatore sanoI germi patogeni sono eliminati attraverso le feci, il naso, la cute
Trasferiti sulle mani entrano in contatto con gli alimenti
Qui sopravvivono e si moltiplicano se trovano condizioni favorevoli
Modalità di contaminazion
e degli alimenti da parte di un
portatore sano
FONDAMENTALE E’ ALLORA...
L’IGIENE
….SOPRATTUTTO DELLE MANI
Contaminazioni primarie: si verificano negli alimenti in fase di produzione (materie prime) ad opera dell’acqua, aria, suolo e, nel caso di alimenti di origine animale, dello stesso animale produttore.
Contaminazioni secondarie: si verificano in fase di lavorazione e dipendono pertanto prevalentemente dall’ambiente di lavoro come pure dal personale che manipola le derrate in lavorazione.
Contaminazioni terziarie: si verificano a livello della conservazione, stoccaggio e commercializzazione del prodotto.
Contaminazioni quaternarie: si verificano in fase di distribuzione e consumo e sono particolarmente importanti nella ristorazione collettiva
Contaminazioni microbiche degli alimenti
Alimenti coinvolti nelle contaminazioni microbiche
Nei casi denunciati di malattie alimentari sono coinvolti soprattutto:
carni e preparati a base di carne
prodotti a base di latte e di uovo
pollame
pesci e molluschi
Fattori che influenzano lo sviluppo microbico
natura dell’alimento
contenuto di acqua libera (Aw)
acidità
temperatura di conservazione
tempo tra preparazione e consumo dell’alimento
ATTIVITA’ DELL’ACQUA
UMIDITA’
Quantità di acqua presente in un alimento (in gr/100 gr di alimento)
Peso in gr = P1 Peso in gr = P2
- H2O
Umidità % = P1 - P2 ×100 P1
Acqua libera
Costituisce l’acqua metabolicamente disponibile per i microrganismi presenti nell’alimento.
Negli alimenti esistono svariate molecole che possiedono dei raggruppamenti atomici aventi una spiccata affinità idrofila. In queste condizioni le molecole di acqua presenti non sono
disponibili per il metabolismo microbico.
Se in un alimento secco si aggiunge dell’acqua, questa dapprima si legherà con i gruppi fortemente idrofili e poi con
quelli sempre meno idrofili finchè una certa quantità di molecole rimarranno libere nell’alimento e saranno, quindi,
metabolicamente disponibili per i microrganismi
La quantità di acqua libera, così definita, viene espressa dalla tensione di vapore d’acqua
dell’alimento e viene indicata come attività dell’acqua (Aw)
Le tecnologie alimentari - parte III - 3
ATTIVITÀ DELL’ACQUA (DEFINIZIONE)
aw è il rapporto tra la tensione di vapore acqueo
di un alimento (p) e la tensione di vapore
dell’acqua pura (po) alla stessa temperatura.
aw= p / po
0 < aw < 1
ATTIVITA’ DELL’ACQUA
In base al valore di Aw gli alimenti possono essere suddivisi in:
Alimenti altamente deperibili: Aw>0,95 (specie microbiche Gram – in grado di riprodursi)
Alimenti deperibili: 0,90<Aw<0,95 (specie microbiche Gram + in grado di riprodursi e dare alterazioni)
Alimenti con umidità intermedia: 0,65<Aw<0,90 (alterazioni da muffe o batteri alofili)
Alimenti stabili: Aw<0,65 (nessuno sviluppo di microrganismi a meno che non si verifichi una
reidratazione in corso di conservazione)
ATTIVITA’ DELL’ACQUA
Microrganismi Aw
Batteri Gram - 0,97
Batteri Gram + 0,90
Lieviti 0,88
Muffe 0,80
Batteri alofili 0,75
Muffe xerofile 0,61
ATTIVITA’ DELL’ACQUA
0<Aw<1
26
LIVELLI MINIMI DI AW CHE CONSENTONO LA CRESCITA (alla temperatura ottimale)
Muffe Aspergillus chevalieri 0.71Aspergillus ochraceus 0.78Aspergillus flavus 0.80Penicillium verrucosum 0.79Fusarium moniliforme 0.87
Lieviti Saccharomyces rouxii 0.62Saccharomyces cerevisiae 0.90
Batteri Bacillus cereus 0.92Clostridium botulinum (proteolitico) 0.93Clostridium botulinum (non proteolitico) 0.97Escherichia coli 0.93Salmonella 0.95Staphylococcus aureus 0.83
ATTIVITA’ DELL’ACQUA
Ciascuna specie microbica presenta un proprio ambito ottimale di Aw, influenzato, comunque, da altri fattori
quali temperatura, pH, etc.
Valori sfavorevoli di Aw determinano un rallentamento o una completa inibizione dello sviluppo.
Più bassi sono i valori di Aw del substrato maggiore sarà il tempo richiesto per la germinazione delle spore.
I microrganismi che possono sviluppare in terreni con concentrazioni maggiori di soluti, presentano richieste di
Aw molto basse
ATTIVITA’ DELL’ACQUA
ATTIVITÀ DELL ’ ACQUA
La aw si può ridurre:
• Togliendo acqua (essiccamento)
• Diminuendo la disponibilità dell’ acqua attraverso la cristallizzazione (congelamento e surgelazione)
• Diminuendo la disponibilità dell’ acqua attraverso agenti leganti come zucchero, sale
ATTIVITA’ DELL’ACQUA
Le tecnologie alimentari - parte III - 10
CONCENTRAZIONI DI NaCl E GLUCOSIO A VARI LIVELLI DI AW (a 25°C)
aw
1.00
0.99
0.98
0.96
0.94
0.92
0.90
0.88
0.86
% w/w NaCl
0.00
1.74
3.43
6.57
9.38
11.90
14.18
16.28
18.18
% w/w glucosio
0.00
8.90
15.74
28.51
37.83
43.72
48.54
53.05
58.45
Aw, a temperatura costante, a diverse concentrazioni di NaCl e glucosio
ATTIVITA’ DELL’ACQUA
I microrganismi per gli effetti che inducono nell’alimento e/o consumatore sono divisi in tre categorie:
Microrganismi alterativi: causano modificazioni delle caratteristiche organolettiche e nutrizionali con perdita del valore commerciale (batteri lattici, propionici, lieviti e muffe)
CONTAMINAZIONI BIOLOGICHE DEGLI ALIMENTI
Microrganismi protecnologici: per diversi processi metabolici danno luogo a caratteri
organolettici definiti (batteri lattici, acetici, lieviti e muffe).
Microrganismi patogeni: salmonelle non tifoidee, Listeria monocytogenes, Staphylococcus aureus, Escherichia coli
Velocità di comparsa dei fenomeni alterativi
va = cm x am ca
va = velocità comparsa alterazione cm = carica microbica iniziale am = attività metabolica dei germi ca = condizioni ambientali sfavorevoli allo sviluppo
CONTAMINAZIONI BIOLOGICHE DEGLI ALIMENTI
Infezioni veicolate da alimenti: i microrganismi non si moltiplicano nell’alimento (virus epatite A, Salmonella typhi e paratyphi) basse cariche infettanti
CONTAMINAZIONI BIOLOGICHE DEGLI ALIMENTI
Malattie trasmesse da alimenti: i microrganismi si moltiplicano nell’alimento aumentando la carica
e determinando patologie a breve termine
Infezioni = malattie conseguenti all’ingestione di organismi vivi malattie localizzate (infezioni locali) o malattie generalizzate (infezioni generali sistemiche)
CONTAMINAZIONI BIOLOGICHE DEGLI ALIMENTI
Tossinfezioni in sensu strictu = malattie dovute all’ingestione di tossine preformate e di batteri che si moltiplicheranno e produrranno altre tossine nell’ospite.
Intossicazioni = malattie conseguenti all’ingestione di esotossine proteiche preformate dai germi moltiplicatisi nell’alimento e non più presenti.
Dose Minima Infettante
• Virulenza del microrganismo
• Stato di salute individuale
• Tipo di alimento
CONTAMINAZIONI BIOLOGICHE DEGLI ALIMENTI
Fattori patogenici ed epidemiologici
proprietà dei microrganismi:
capacità di mantenere l’infettività nell’alimento (carica e/o capacità di moltiplicazione)
presenza di fattori patogeni specifici (capacità di produrre tossine, invasività)
sufficiente dose infettante
CONTAMINAZIONI BIOLOGICHE DEGLI ALIMENTI
Fattori patogenici ed epidemiologici Tossicità: formazione di endotossine ed esotossine
Endotossine: lipopolisaccaridi termoresistenti, componenti naturali della parete cellulare dei batteri gram-negativi (es. salmonella)
Esotossine: proteine prodotte già negli alimenti (es. clostridium botulinum, staphylococcus aureus) o successivamente nell’uomo (es. clostridium perfrigens)
CONTAMINAZIONI BIOLOGICHE DEGLI ALIMENTI
enterotossine
neurotossine
Fattori patogenici ed epidemiologici
Reazioni difensive dell’uomo: fattori di resistenza aspecifici (mucose, flora intestinale, succo gastrico) fagocitosi e immunità specifica
Condizioni esterne (variazione delle abitudini di vita ed alimentari, turismo)
Fattori predisponenti (età,
malattie, trattamenti
terapeutici)
CONTAMINAZIONI BIOLOGICHE DEGLI ALIMENTI
Fattori patogenici ed epidemiologici
sintomatologia gastroenterica:
Vomito: è controllato dal sist. nerv. autonomo che agisce sulla muscolatura liscia e dal sistema nervoso centrale che agisce sulla muscolatura striata (recettori nervosi duodenali).
Diarrea: dovuta al danneggiamento della mucosa da parte del germe che determina la rottura dell’equilibrio degli elettroliti e dei fluidi intestinali.
Infezione al piccolo intestino diarrea acquosa
Infezione al colon diarrea sanguinolenta
CONTAMINAZIONI BIOLOGICHE DEGLI ALIMENTI
Stafilococcus aureus
• Gram-positivo• forma coccoide (grappolo d’uva)• non sporigeno• anaerobio facoltativo• resistente a bassi potenziali d’acqua• parassita comune dell’uomo (Staphylococcus
epidermidis, S. aureus)
È RESPONSABILE DELLA MAGGIOR PARTE DELLE MALATTIE GASTROENTERICHE
Intossicazione alimentare da S. aureus
Lo S. aureus sviluppandosi produce enterotossine proteiche termostabili che sono rilasciate nel cibo. Se il cibo con le enterotossine viene consumato, in 1-6 ore
si sviluppa una gastroenterite caratterizzata da nausea, vomito e diarrea.
Si tratta di una intossicazione autolimitante che si risolve entro 48 ore dall’insorgenza.
La produzione di enterotossine avviene quando il germe si trova in condizioni ottimali (5 x 105 germi per
gr. di alimento)
7 tipi di enterotossine termostabili (A-B-C1-C2-C3-D-E)
Enterotossine stafilococciche
• Resistenti all’azione di enzimi proteolitici (tripsina, chimotripsina)
• Elevata termostabilità (100°C x 30’)
• Non evidenziabili perché inodori e insapori
I superantigeni sono esotossine che non agiscono direttamente sulle cellule, ma causano estesi danni a livello dei tessuti
dell’ospite mediati dal sistema immunitario. Sono proteine che stimolano le cellule T CD4+ senza la presenza di Ag specifico, provocando reazioni infiammatorie tanto intestinali quanto
sistemiche (meccanismo di attivazione aspecifico con stimolazione di un incontrollato rilascio di interleuchine)
Si tratta di un superantigene
Le cellule T producono, a loro volta, citochine capaci di stimolare altre cellule quali macrofagi e fagociti. Per la grande quantità di citochine prodotte, la risposta cellulo-mediata è caratterizzata da reazioni infiammatorie sistemiche, che spesso
portano a febbre, diarrea, vomito, etc.
Enterotossine stafilococciche
Stafilococco enterotossico
Il germe si sviluppa sui più disparati substrati:
In presenza di zucchero e di sale
Aw bassa (0,8)
sopporta la liofilizzazione
resiste ai nitriti
si sviluppa a pH neutri
temperatura tra 35 - 37°C
I saprofiti ne condizionano lo sviluppo
Tra gli asporigeni è il più resistente alle condizioni avverse
Prevenzione
• Osservare le più scrupolose norme igieniche nella preparazione dei cibi incriminati
• Refrigerazione rapida dei prodotti appena preparati per impedire la moltiplicazione dei germi
• Mantenere sotto controllo il personale addetto alla preparazione e vendita dei generi alimentari (20% di soggetti positivi)
Prevenzione Intossicazione da enterotossina stafilococcica
Azioni finalizzate alla riduzione della contaminazione degli alimenti da parte di S. aureus della quale
responsabile è l’uomo (sorgente)
• Temporanea esclusione dal ciclo di lavorazione degli alimenti del personale con ferite cutanee alle mani o con altre patologie cutanee di natura infettiva (foruncolosi, ecc.);
• Guanti, mascherina e copricapo per gli addetti alla preparazione e somministrazione dei cibi;
• Per ridurre il rischio di replicazione del microrganismo nelle derrate alimentari, è necessario ricordare il range di temperatura entro il quale S. aureus è in grado di sviluppare: da circa 7°C a circa 45°C;
• Conservare gli alimenti ininterrottamente a temperatura di refrigerazione (carne, insaccati, carni salate, latte, formaggi, creme, prodotti ittici manipolati, ecc.) o a temperature superiori ai 45°C, per gli alimenti che vanno somministrati “caldi”
• Formazione del personale addetto e in ambito domestico circa la manipolazione igienica degli alimenti
RICAPITOLIAMO…..
Obiettivi, compiti e campi di applicazione dell’IGIENE – Introduzione all’Epidemiologia
o Definizione di epidemiologia: compiti specifici e compiti pratici
o Evoluzione del concetto di salute
o Misure fondamentali in epidemiologia: n° di eventi verificati, rapporti, proporzione, tassi (natalità e mortalità), incidenza e prevalenza
o Elaborazione e presentazione dati
o Grafici più utilizzati
Epidemiologia, prevenzione e profilassi delle malattie infettive
o Eziologia
o Rapporto ospite-parassita-ambiente
o Origine delle infezioni
o Diffusione delle malattie infettive nella popolazione
oProfilassi generica: notifica, isolamento e contumacia, disinfezione e sterilizzazione…..
o Profilassi specifica: vaccini e sieri
o Epidemiologia e profilassi delle seguenti malattie: influenza, papilloma virus, dengue
Acqua
o Distribuzione, disponibilità e utilizzo delle risorse idriche
o Fonte di contaminazione delle risorse idriche: contaminazione chimica, fisica e biologica
o Produzione di acque destinate ad uso umano
Ariao Composizione chimica e caratteristiche fisiche dell’aria
o Inquinamento atmosferico: definizione e principali inquinanti aerodispersi
o La tutela dell’ozono stratosferico
o Effetto serra
Suolo e Rifiuti
o Rifiuti urbani e speciali
o Particolari categorie di rifiuti
o Gestione dei rifiuti
o Smaltimento: discariche – compostaggio – incenerimento