Alimentazione, Stili di vita e Fattori di rischio · LATTI FERMENTATI BETA PALMITATO INSERIMENTO...
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Transcript of Alimentazione, Stili di vita e Fattori di rischio · LATTI FERMENTATI BETA PALMITATO INSERIMENTO...
Giacomo Biasucci Dipartimento Ospedaliero Materno-Infantile
U.O.C. di Pediatria e Neonatologia
Ospedale “Guglielmo da Saliceto”
Piacenza
Alimentazione, Stili di vita e Fattori di rischio
VITAMINA D :
Colecalciferolo (D3)
– 7-deidrocolesterolo + U.V. colecalciferolo
• Ergocalciferolo (D2)
– Ergosterolo + U.V. ergocalciferolo
– dieta
• Pro-ormoni
• Metaboliti attivi
– Fegato 25-idrossilasi calcifediolo
– Rene 1-idrossilasi calcitriolo
• Escrezione biliare
• Ricircolo enteroepatico
80-90%
( UV B con λ 290-315 nm)
% DI FOTOTRASFORMAZIONE DOPO 3 ORE DI ESPOSIZIONE SOLARE NEI DIVERSI MESI DELL’ANNO
0
2
4
6
8
10
12
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Sett Nov Dic
Mesi dell'anno
% d
i fo
totr
asfo
rmazio
ne
Sintesi cutanea influenzata da:
• Pigmentazione cutanea
• Latitudine ed altitudine
• Stagionalità
• Inquinamento atmosferico
• Percentuale di superficie cutanea esposta
• Tipologia di indumenti
• Utilizzo di creme solari
Bambini favoriti vs adulti per:
• Favorevole rapporto superficie cutanea volume del corpo
• Maggiore capacità di sintesi
MA…
In Italia comunque incapaci di sintetizzare sufficiente vitamina D dal tardo autunno a
primavera inoltrata, nonostante adeguata esposizione solare
QUINDI…
Utilizzo di riserve estive e/o necessità di supplementazione esogena
Funzioni della vitamina D: VDR
Recettore della Vit.D (VDR): media la maggior parte degli effetti dell’1,25 OHD, calcemici ( incremento livelli di Ca) e non
• Nel nucleo delle cellule
• Appartiene ad una famiglia di proteine che includono recettori per gli steroidi, per l’ormone tiroideo , retinoidi, acidi biliari, acidi grassi.
•Mutazioni del VDR rachitismo vit. D resistente (rachitismo, ipocalcemia, ipofosfatemia, alopecia)
• Distribuito in molti tessuti dell’organismo non considerati in origine target dell’ 1,25 OHD: insule pancreatiche, monociti, linfociti B, cellule T attivate, neuroni, prostata, ovaio, ipofisi, endotelio aorta, placenta, muscolo scheletrico
Funzioni calcemiche e non calcemiche
Slide 7
Azioni della vitamina D
AZIONI SCHELETRICHE
• Prevenzione rachitismo
• Promozione adeguato riassorbimento intestinale di calcio e fosforo e influenza su rimodellamento osseo acquisizione di una adeguata massa ossea
AZIONI EXTRASCHELETRICHE
• Effetto di modulazione dell’immunità innata e adattativa
• Regolazione dei processi infiammatori
Slide 8
Azioni immunologiche della vitamina D
• Ipovitaminosi D è associata ad una maggior severità e/o incidenza di infezioni delle vie aeree
• Ipovitaminosi D è associata con maggiore severità degli attacchi asmatici
• Alcuni studi mostrano una migliore evoluzione clinica in bambini con tubercolosi se supplementati con vitamina D
Epigenetica
EPIGENETICA dal greco Epi (επί) SOPRA e Genetica, I GENI, cioè
SOPRA IL DNA
Fattori in grado di modificare l’espressione genica
e quindi il fenotipo
Trasformazione del concetto
di nutrizione
Alimentazione funzionale
In periodi critici e sensibili dello sviluppo
(vita intrauterina, allattamento, divezzamento)
uno stimolo o un insulto precoce
(carenza o eccesso di un nutriente)
puo’ programmare (PROGRAMMING)
lo sviluppo futuro dell’individuo
ed il suo stato di salute (OUTCOME)
PROGRAMMING: Fetal origin hypothesis di Barker
“MUCH OF HUMAN DEVELOPMENT IS COMPLETED
DURING THE FIRST 1000 DAYS AFTER CONCEPTION”
PROGRAMMING: Fetal origin hypothesis di Barker
La nutrizione è uno dei principali fattori ambientali in
grado di modulare il potenziale genetico e, quindi, la
c r e s c i t a e l o s v i l u p p o d i o g n i i n d i v i d u o
L’assunzione quantitativamente e qualitativamente
adeguata di macronutrienti e micronutrienti in queste fasi
particolari dell’esistenza può rappresentare un beneficio
in termini di miglioramento di indici di outcome
Godfrey KM, Barker DJ. Fetal nutrition and adult disease. Am J Clin Nutr 2000
PROGRAMMING: Fetal origin hypothesis di Barker
Gravidanza Allattamento Alimentazione complemetare
2 anni di vita
I PRIMI 1000 GIORNI dal concepimento sono
cruciali per l’intera esistenza dell’individuo
ESPGHAN Commitee on Nutrition Breast-feeding: a commentary by the ESPGHAN Commitee on Nutrition. Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition. Jan 2009.
Il latte materno non deve essere considerato
come l'ALIMENTO IDEALE per il neonato,
ma come l'ALIMENTO NORMALE
per i primi 6 mesi di vita di ogni bambino.
Latte materno
Rappresenta il latte ideale anche per tutto il primo anno di vita:
• è sicuro dal punto di vista microbiologico
• è bilanciato da un punto di vista nutrizionale
• contiene sostanze immunologicamente attive
• è economico
• è specie-specifico
Le organizzazioni internazionali raccomandano l’allattamento al seno esclusivo nei primi 6 mesi di vita e la prosecuzione dell’allattamento al seno durante l’intero periodo del divezzamento
Latte materno
Allattamento materno è educazione a corretti stili di vita
LATTE MATERNO
ED OUTCOME
FUNZIONALE
OBESITÀ
COLESTEROLO
DIABETE
PRESSIONE ARTERIOSA
TUMORI
SVILUPPO NEUROCOMPOR
TAMENTALE
Latte materno
Fattore
Epigenetico
Positivo
PROTEINE
LIPIDI
TRIGLICERIDI
MODULAZIONE FLORA
ENTERICA
VITAMINE ED
OLIGOELEMENTI
CRESCITA, PREVENZIONE
OBESITA’
MATURAZIONE SNC
ASSORBIMENTO, SVILUPPO
OSSEO
PREVENZIONE
GASTROENTERITI E
ALLERGIE, FUNZIONALITA’
INTESTINALE,
MODULAZIONE IMMUNITA’
Evoluzione dei latti formulati
PROBIOTICI, PREBIOTICI,
LATTI FERMENTATI
BETA PALMITATO
INSERIMENTO LCPUFA
RIDUZIONE QUANTITA’,
MODIFICA QUALITA’
DA LATTI NUTRIZIONALI A LATTI FUNZIONALI
• Eccesso proteico (futuro sviluppo di obesità?)
• Deficit di ferro (scarso contenuto, poco assorbito)
• Microemorragie intestinali
• Elevato carico renali di soluti
• Elevate perdite idriche
• Stipsi (se assunto in elevate quantità)
• Reazioni allergiche gravi
• Sviluppo di Diabete tipo I ? (ruolo delle beta-casomorfine?)
Perché latte vaccino non prima del 12°
(>24°?) mese
Linee di Indirizzo Nutrizionale per i primi anni di vita
SIP – Ministero della Salute 2016
Latte vaccino sconsigliato come unica fonte lattea nel
corso del I anno di vita sulla base di diverse evidenze:
• Eccessivo apporto proteico, di sodio e potassio
• Inadeguata biodisponibilità di Ferro
• Scarso apporto di vitamine idro e liposolubili, di acidi
grassi essenziali e di oligoelementi (Zn)
• Lento assorbimento e difficile digeribilità di proteine e
grassi
• Rischio di perdite ematiche fecali (anemia sideropenica)
Linee di Indirizzo Nutrizionale per i primi anni di vita
SIP – Ministero della Salute 2016
Solo dopo l’anno di vita, ove non sia ancora in
corso l’allattamento materno, può essere introdotto
il latte vaccino intero come componente lattea
della dieta, che comunque non dovrebbe essere
assunto in quantità superiori a 400 ml/die, per
limitare il rischio di eccesso proteico (>15% di
apporto energetico) nei primi anni di vita, associato
al rischio di obesità in età scolare
LATTI DI CRESCITA
Introdotti negli anni ‘90, sono definibili come preparazioni lattee (derivate dal latte di mucca) indicate per i bambini da 12 a 36 mesi di vita.
Dal punto di vista normativo, sono ricompresi sia nel decreto legislativo 111/92, che nel successivo regolamento europeo (1925/2006) sui cosiddetti “alimenti arricchiti”, in quanto oltre ad avere una composizione particolare per il bambino, sono anche integrati con vitamine e minerali.
RIDOTTO APPORTO PROTEICO
ADEGUATO APPORTO DI FERRO E ZINCO
ADEGUATO APPORTO DI VITAMINE E ACIDI GRASSI ESSENZIALI
PRESENZA POLISACCARDI
PREVENZIONE SOVRAPPESO E OBESITA’
MIGLIOR SVILUPPO IMMUNITARIO E NEUROLOGICO
CRESCITA E SVILUPPO NEUROCOMPORTAMENTALI ADEGUATI
MIGLIOR DIGERIBILITA’
POSSIBILI VANTAGGI DEI LATTI DI CRESCITA
LA VITAMINA D NEGLI ALIMENTI
Alimento U.I. Vit D/100g
Salmone fresco
Olio di fegato di merluzzo
Uova
Latte vaccino
Latte umano
Formaggio Emmenthal
Burro
650
8500
200
5-40
22
100
40
Formula 1
Formula 2
Latte di crescita
48-50
40-80
48-60
* Serum ferritin <12 mg/L in the absence of infection
** Serum 25-hydroxyvitamin D < 50 nmol/L (20 ng/mL)
* **
• Bambini che assumono LATTE VACCINO (>250 ml/die) hanno un rischio aumentato di deficit di ferro, vitamina C, vitamina D e acido alfa-linolenico • Bambini che assumono LATTI DI CRESCITA hanno minor rischio di tali carenze • NON CONSIDERATI in questo studio i bambini che non assumono né latte vaccino né latti di crescita ma che assumono altre fonti alternative di ferro, vitamina C e Vitamina D e acido alfa-linolenico
Godfrey KM, Barker DJ. Fetal nutrition and adult disease. Am J Clin Nutr 2000
L’utilizzo di latti fortificati può essere una strategia efficace per prevenire l’ipovitaminosi D nei mesi invernali
Slide 37
VITAMINA D: contenuto medio negli alimenti
• Latte materno: 22 UI/L
• Latte vaccino: 5-40 UI/L
• Latte di capra: 5-40 UI/L
• Burro: 30-100 UI/100 g
• Yogurt: 2.4 UI/ 100 g
• Fegato: 40-50 UI/ 100 g
• Salmone, Dentice, Sogliola, Trota, Acciuga: 300-1500 UI/ 100 g
• Tuorlo Uovo: 20 UI/ 100g
• Olio Fegato Merluzzo: 20 UI/100 g
In conclusione: • Latte materno alimento naturale ed ideale per il benessere del lattante e «voucher» di salute per la vita, ma contiene insufficienti quantità di vitamina D (in media 22 UI/dl) in relazione alle esigenze del bambino ed al volume assunto
• Formule in grado di apportare circa 400 UI/die per un volume di 1 litro/die, che però si riduce intorno al 6° mese con l’introduzione di alimenti solidi complementari
• La maggior parte degli alimenti contiene scarse quantità di vitamina D, eccetto alcuni pesci grassi, raramente assunti dai bambini italiani
• In Italia, non frequente supplementazione di latte o yogurt con vitamina D e calcio e, quando disponibili, poco utilizzati
• Benchè presenti in alcuni latti, le quantità ed i volumi assunti possono non essere sufficienti a soddisfare gli apporti raccomandati, pertanto non rappresentano la strategia preventiva ideale, specialmente nella seconda e terza infanzia ed in adolescenza
Godfrey KM, Barker DJ. Fetal nutrition and adult disease. Am J Clin Nutr 2000
DEFINIZIONE STATO VITAMINICO
380 bambini (8-24 mesi)
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
%
DEFICIT VIT D
< 20ng/mL
(<50 nMol)
INSUFFICIENZA
VIT D
< 30ng/mL
(<75 nMol)
in Italia
Elevata prevalenza di Ipovitaminosi D (> 50%)
Adolescenti particolarmente a rischio
Slide 44
Fattori di rischio per ipovitaminosi D nel primo anno di vita
• Etnia non caucasica con cute pigmentata per etnia
• Nati da madre con molteplici fattori di rischio per ipovitaminosi D e che non abbiano ricevuto supplementazioni in gravidanza
• Stagione del parto
• Dieta vegana
• Insufficienza renale cronica
• Insufficienza epatica o colestasi
• Malassorbimento (fibrosi cistica, intestino corto…)
• Terapia farmacologica cronica con antiretrovirali, steroidi sistemici, anticonvulsivanti
Slide 45
Fattori di rischio per ipovitaminosi D dopo il primo anno di vita
• Etnia non caucasica con cute pigmentata per etnia
• Ridotta esposizione alla luce solare (fattori culturali,
ospedalizzazione prolungata, protezione solare costante,
latitudine elevata)
• Obesità
• Amenorrea
• Adozione internazionale
• Dieta vegana
• Insufficienza renale cronica
• Insufficienza epatica o colestasi
• Malassorbimento (fibrosi cistica, intestino corto…)
• Terapia farmacologica cronica con antiretrovirali,
steroidi sistemici, anticonvulsivanti
RACHITISMO NUTRIZIONALE
• Rischio presente con valori ematici di vitamina 25(OH)D < 10 ng/ml
• Da scarso intake di vitamina D e calcio
• Bambini immigrati particolarmente a rischio di deficit di vitamina D per:
1. Allattamento al seno prolungato senza supplementazione
2. Pelle scura
3. Ridotta esposizione solare per abitudini culturali e/o religiose (velo)
4. Ridotto assorbimento intetsinale di calcio per inibizione da elevato intake
di alimenti ricchi in fitati
RACHITISMO NUTRIZIONALE
• Diagnosi basata su parametri clinici, biochimici e radiologici
• Insorgenza clinica durante il secondo anno di vita (ritardata saldatura
fontanelle craniche, braccialetto rachitico a polsi e caviglie, rosario
rachitico, solchi di Harrison, varismo arti inferiori)
• Altri segni e sintomi più sfumati e tardivi:
1. Artralgie arti inferiori
2. Difficoltà nel salire scale per miopatia prossimale secondaria
3. Ipotonia muscolare
4. Ritardo sviluppo motorio
5. Aumentato rischio infettivo
6. Convulsioni
7. Laringospasmo e broncospasmo
8. Parestesie
9. Tremori e crampi
10.Miocardiopatia dilatativa
RACHITISMO NUTRIZIONALE
Terapia:
• Vitamina D per os (minimo 3 mesi):
< 12 mesi: 2000 UI/die
1-12 aa: 3000–6000 UI/die
>12 aa: 6000 UI/die
• Calcio: da 75 a 30 mg/kg/die in 3 dosi per 2–4 settimane
Supplementazione con Vitamina D (solo colecalciferolo! e giornaliera)
0–12 mesi: sia con LM che formula: 400 UI/die Se fattori di rischio (utile dosaggio 25(OH)D:1000 UI/die Pretermine (fino a 40 wks EPC):
•VLBW: 200–400 UI/die; ≥ 1500 g (dopo FEF): 400–800 UI/die
•≥ 1500 g: 400–800 UI/die
1–18 anni: 600 – 1000 UI/die in funzione di presenza di fattori di rischio
Se scarsa compliance (>5-6 aa):
Considerare somministrazione settimanale o mensile fino a 18.000–30.000 UI/mese, in
particolare nei mesi Novembre – Aprile, se ridotta esposizione solare durante l’estate.
Supplementazione continuativa in caso di fattori di rischio
Supplementazione con dosi almeno 2-3 volte superiori a quelle raccomandate per età per
soggetti in terapia con farmaci:
• anticomiziali,
• corticosteroidi,
• antimicotici,
antiretrovirali
Livelli massimi tollerabili (EFSA, 2012): 1000 UI/die < 12 m; 2000 UI/die da 1 a 10aa: 4000
UI/die da 11 a 17 aa
Indian Pediatr. 2017 Jul 15;54(7):567-573
Prevention and Treatment of Vitamin D and Calcium Deficiency in Children and Adolescents:
Indian Academy of Pediatrics (IAP) Guidelines
Vitamin D deficiency (VDD) is being increasingly reported from India from all age-groups. Reports
suggest that VDD affects all age groups, from neonates to adolescents.
The Indian Academy of Pediatrics (IAP) felt the need for a Practice Guideline for Pediatricians for the
prevention and treatment of vitamin D and calcium deficiency in children and adolescents.
RECOMMENDATIONS:
For the prevention of rickets in:
• premature infants: 400 IU vitamin D/day
• neonates: 400 IU/day
• infants up to 1 year: 400 IU/day
• 1-18 yrs: 600 IU/day
For treatment of rickets in:
• premature neonates: 1000 IU vitamin D/day
• infants up to 1 year: 2000 IU/day
• 1-18 years: 3000-6000 IU/day
Conclusioni
L’ipovitaminosi D è un rilevante fattore epigenetico negativo sulla salute ossea e sulla salute
in generale nella seconda e terza infanzia, ma anche in adolescenza
Casi di rachitismo nutrizionale sono ancora riportati in Italia, pertanto sono necessarie
adeguate strategie di prevenzione dell’ipovitaminosi D
La supplementazione regolare e generalizzata di vitamina D durante il primo anno di vita,
ma anche successivamente prescritta su base individuale, in base al tipo di alimentazione,
agli stili di vita, alla latitudine di residenza ed alla presenza di fattori di rischio concomitanti,
deve essere considerata come un’efficace modalità preventiva
Ogni altra strategia che modifichi in senso favorevole gli stili di vita (minor sedentarietà,
gioco all’aria aperta, maggior esposizione solare, dieta equilibrata), riducendo i tassi di
sovrappeso ed obesità, dovrebbe essere fortemente supportata
…una volta il Pediatra era il curante del bambino
con le sue malattie; oggi il Pediatra prende il carico il
bambino e l’adolescente a 360°, corregge le carenze
della famiglia, cura, educa, consiglia, sostiene,
previene e difende il bambino anche dai rischi psico-
ambientali (es: internet, media, ecc…)
MAXIMA DEBETUR PUERO REVERENTIA (Giovenale, satira 14, verso 47)
Grazie per l’attenzione