FATTORI DI RISCHIO CV
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FATTORI DI RISCHIO CV
Come Quando e soprattutto …..Chi
Dr Teodoro Strangi
SALIRE O SCENDERE LA SALIRE O SCENDERE LA MONTAGNA, RIUSCIRE O MONTAGNA, RIUSCIRE O
FALLIRE, SI FA NELLO FALLIRE, SI FA NELLO STESSO MODOSTESSO MODO : :
UN PASSO ALLA VOLTAUN PASSO ALLA VOLTA
LAO ZI
600 ANTE CRISTUM NATUM
Cardiovascular Diseases in Italy: key numbers
Cardiovascular mortality is still the leading cause of death, accounting for
44% of all deaths
•First cause: Ischemic heart disease and related pathologies (28%)•Second cause: Cancer (28%)
•Third cause: Stroke (13%)
Source: Italian Heart Journal, May 2003, Vol.4/Suppl.4
Cardiovascular Diseases in Italy: key numbers
According to the 2000 National Health Status Report , 23.5% of the
pharmaceutical expense (1.34% of the gross national product) is due to
cardiovascular drugs, amounting to 48% of the per-capita consumption of drugs
Source: Italian Heart Journal, May 2003, Vol.4/Suppl.4;
Percent prevalence of Cardiovascular Diseases in Italy
3,3
1,9
1,5
1,1
0,8 0,8
3,9
2,5
0,4
0,80,6 0,7
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
4,5
Angina ClaudicatioI.
MI Stroke TIA Atrialfibrillation
men
women
Sampling:4.908 men, 4.804 women, aged 35-74 Source: Italian Heart Journal, May 2003, Vol.4/Suppl.4;
Evidence based medicine
• Fare la cosa giusta• La cosa è giusta è quella scientificamente
dimostrata
• Lancet 1982
00
55
1010
1515
2020
00 500500 10001000 15001500Follow-up (days)Follow-up (days)
Pro
po
rtio
n o
f p
atie
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(%
)P
rop
ort
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pat
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%)
RamiprilRamipril
p < 0.0p < 0.00101
HOPE – Effects on the Primary Endpoint Composite Outcome of CV death, MI, stroke
HOPE – Effects on the Primary Endpoint Composite Outcome of CV death, MI, stroke
PlaceboPlacebo
Relative Risk: -22%Relative Risk: -22%95% CI, 0.70-0.8695% CI, 0.70-0.86
(HOPE Investigators, NEJM 2000; 342:145)(HOPE Investigators, NEJM 2000; 342:145)
Nel 1998 una “Task Force” delle principali società scientifiche (Cardiologia, Ipertensione, Aterosclerosi) ha elaborato un “Task Force Report” (Linee Guida) che ridimensiona il concetto di prevenzione primaria e secondaria a favore della prevenzione in funzione del rischio CV globale.
LA RIDUZIONE DEL RISCHIO CVLA RIDUZIONE DEL RISCHIO CV
RISULTATISTUDIOHOPE
RISULTATISTUDIOHOPE
NUOVO APPROCCIO TERAPEUTIC
O
NUOVO APPROCCIO TERAPEUTIC
OCULTURA
del RISCHIO
CV
CULTURA del
RISCHIO CV
PREVENZIONE = RIDUZIONE DEL RISCHIO
PRIMARIA: si fa qualcosa nel soggetto sano per evitare un dato evento
SECONDARIA (A): si fa qualcosa in un paziente per prevenire il ripetersi di un evento (es. un nuovo IMA).
SECONDARIA (B): si fa qualcosa in un paziente per prevenire un evento considerato più probabile in funzione della sua situazione clinica (rischio CV) come il paziente con malattia aterosclerotica
Rischio CV assoluto e rischio CV relativoRischio CV assoluto e rischio CV relativo
RISCHIO ASSOLUTO:
Probabilità di sviluppare un evento “CV maggiore” (morte CV, IMA, ictus, insufficienza cardiaca severa, angina instabile) in un dato periodo.
Il Task Force Report considera 10 anni)
RISCHIO RELATIVO:
Rapporto tra rischio assoluto di un soggetto con fattori di rischio e rischio assoluto di soggetti della stessa età ma senza fattori di rischio importanti (oppure tra soggetti trattati con due differenti terapie)
Effetto moltiplicativo di più fattori per il rischio relativo globale di mortalità CV
(follow-up di 20 anni in 121.046 donne con diabete di tipo 2
0
5
10
15
20
Ris
chio
Rel
ativ
o
Ipertensione
3.45
Diabete
5.51
Diabete+
ipertensione
13.3
Hu et al. Arch.Int.Med. 2001
Diabete+ ipertensione+ precedente CHD
23.3
Chi sono i pazienti ad alto rischio CV?
Pazienti con un precedente evento CV (HOPE) perchè ampiamente dimostrato.
Pazienti diabetici perchè la presenza del diabete ha lo stesso peso di un precedente evento CV (criterio più recente)
Pazienti in cui è previsto un evento CV con una incidenza dal 20 al 40% in 10 anni, correlabile alla presenza concomitante di determinati fattori di rischio (ipertensione, fumo, ecc).
I Fattori di Rischio JNC VI 1999
• Non modificabili• Età• Sesso• Razza• Familiarità
• Modificabili• Ipertensione arteriosa• Fumo• Diabete / iperinsulinemia / resistenza insulinica• Iperlipidemia• Obesità• Inattività fisica• Dieta / abuso di bevande alcoliche• Iperomocisteinemia ?• Contraccettivi orali / terapie ormonali• Ipercoagulabilità• Infiammazione
Sviluppo dell’aterosclerosi
CelluleSchiumose
StrieLipidiche
LesioneIntermediaAteroma
PlaccaFibrosa
Lesione/rotturacomplicata
Muscolo liscio Muscolo liscio e collagenee collagene
Prima decadePrima decade Dalla terza decade Dalla quarta decadeDalla quarta decade
Crescita dovuta principalmente all’accumulo di lipidiTrombosi,ematoma
Adattato da Stary HC et al. Adattato da Stary HC et al. CirculationCirculation. 1995;92:1355-1374.. 1995;92:1355-1374.
Disfunzione Disfunzione endotelialeendoteliale
Endothelial Dysfunction Predicts the Risk of Cardiovascular Events in Patients with CAD
Endothelial Dysfunction Predicts the Risk of Cardiovascular Events in Patients with CAD
Heitzer T et al. Circulation 2001
0 20 40 60 80
100
80
60
40
20
FBF > median
FBF < medianP = 0.002(log rank)
Pro
po
rtio
n w
ith
ou
t ca
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ula
r ev
ents
(%
)
months
Ach-induced vasodilation
Quale è il valore corretto di pressione arteriosa ?
• E’ il valore sopra il quale il trattamento offre più benefici che svantaggi.
Teorema di Rose
Stratificazione del rischio nelle Linee Guida ESH 2007
Altri fattori di rischio, Normale Normale - alto Grado 1 Grado 2 Grado 3
DO PAS 120-129 PAS 130-139 PAS 140-159 PAS 160-179 PAS 180
o patologie o PAD 80-84 o PAD 85-89 o PAD 90-99 o PAD 100-109 o PAD 110
Pressione arteriosa (mmHg)
Nessun altro fattore di rischio
1-2 fattori di rischio
3 o più fattori di rischio,SM, DO o diabete
Patologie CV o renali
Rischiomedio
Rischiomedio
Rischio basso
Rischio moderato
Rischioalto
Rischio basso
Rischio basso
Rischio moderato
Rischio moderato
Rischiomolto alto
Rischio moderato
Rischioalto
Rischioalto
Rischioalto
Rischiomolto alto
Rischiomolto alto
Rischiomolto alto
Rischiomolto alto
Rischiomolto alto
Rischiomolto alto
DO: danno d’organo; SM: sindrome metabolica; CV: cardiovascolare
ESH/ESC Guidelines 2007 J Hypertens 2007;25:1105-1187
Quando trattare
JNC-VI General Goals for BP Control
Pre-existing condition
% achieved
BP goals
BP goals
(mmHg)
Essential Hypertension
27% <140/90
Diabetes 11% <130/85
Renal Disease and proteinuria>1.0 gram/24 h
<10% <125/75
Coresh J, et al. Arch Intern Med. 2001
Comorbid Conditions In Hypertensive Patients
U.S. & 5 Major European Markets (2010)
Source: Mattson Jack Epidemiology Database, May 2000
EU Markets: France, Germany, Italy, Spain & UK
Diabetes
High Cholesterol
High BloodHigh BloodPressurePressure
3.6m 6.7m
4.4m
48.1m
Diabetes OnlySize: 6.4m
High Cholesterol OnlySize: 111m
Hypertension OnlySize: 71.3m
CV/Metabolic Risk Factors (Patients)
Studio HOORN rigidità arteriosa in pazienti diabetici
La rigidità arteriosa è un responsabile importante della malattia
cardiovascolare perchè detemina :
– Aumento della PA
– Aumento della massa ventricolare sinistra
– Diminuzione della perfusione tissutale
Il diabete è caratterizzato da un aumento della rigidità arteriosa e
da un aumento del rischio CV
Henry RM et al. Circulation 2003;107:2089-2095Elaborazione grafica del testo
Pazienti con livelli pressori controllati
11JNC VI. Arch Intern Med 1997;157:2413 JNC VI. Arch Intern Med 1997;157:2413 22Colhoun et al. J Hypertens 1998;16:747Colhoun et al. J Hypertens 1998;16:74733Marques-Vidal et al. J Hum Hypertens 1997;11:213Marques-Vidal et al. J Hum Hypertens 1997;11:21344Joffres et al., Am J Hypertension 1997; 10: 1097Joffres et al., Am J Hypertension 1997; 10: 1097
USAUSA11
27%
EnglandEngland22
6%
<140/90 mm Hg<140/90 mm Hg
CanadaCanada44
16%
AustraliaAustralia33
19%
ZaireZaire33
2.5%
IndiaIndia33
9%
ScotlandScotland33
17.5%
SpainSpain33
20%
FinlandFinland33
20.5%
GermanyGermany33
22.5%
solo >65 anni
<160/95 mm Hg<160/95 mm Hg
Adattato da G ManciaAdattato da G Mancia
FAMILIAL HISTORYFAMILIAL HISTORYFAMILIAL HISTORYFAMILIAL HISTORY
ACCELERATEDACCELERATED ATHEROSCLEROSISATHEROSCLEROSIS
HIGH CAD andHIGH CAD and strokestroke RISK RISK
GENETIC FACTORS GENETIC FACTORS
GENETICGENETICPOLIMORPHISMSPOLIMORPHISMS
GENETICGENETICPOLIMORPHISMSPOLIMORPHISMS
fattori di rischioFamiliarità per l’ipertensione arteriosa
Complessivamente in Italia la familiarità per l’ipertensione arteriosa riguarda il 41% degli uomini e il 54% delle donne.
Nord Ovest: il 39% degli uomini e il 50% delle donne hanno una familiarità per l’ipertensione arteriosaNord Est: il 41% degli uomini e il 53% delle donne hanno una familiarità per l’ipertensione arteriosaCentro: il 43% degli uomini e il 56% delle donne hanno una familiarità per l’ipertensione arteriosa
Sud e Isole: il 41% degli uomini e il 56% delle donne hanno una familiarità per l’ipertensione arteriosa
...Osservazioni generali
• Nella popolazione diabetica il rischio relativo di cardiopatia ischemica, in confronto alla popolazione generale, è di 2-4 volte nei maschi e 6-10 volte nelle femmine
• La prevalenza di altri fattori di rischio è maggiore nei diabetici
• Fumo, PA sistolica, Colesterolo e Trigliceridi sono piu forti predittori di mortalità coronarica nei diabetici
• La durata del diabete non modifica il rischio relativo (in alcuni studi)
• Il peggioramento di ciascuno dei FRV, determina un incremento del rischio assoluto che è maggiore nei diabetici rispetto ai non diabetici
• Il rischio cumulativo di un evento a 10 anni è del 20-50 %
Aterosclerosi
Altre Patologie
Popolazione generale Diabetici
Cause di morte
ATS
ATS
Garber AJ. Clin Cornerstone. 2003;5:22-37.Garber AJ. Med Clin North Am. 1998;82:931-948.National Diabetes Data Group. Diabetes in America. 2nd ed. NIH;1995.
Atherosclerosis in Diabetes
• Accelerated atherosclerosis is multifactorial and begins years/decades prior to diagnosis of type 2 diabetes
• >50% of patients with newly diagnosed type 2 diabetes have CHD
• Risk for atherosclerotic events is 2- to 4-fold greater in diabetics than in nondiabetics
• Atherosclerosis accounts for 65% of all diabetic mortality – 40% due to ischemic heart disease– 15% due to other heart disease– 10% due to cerebrovascular disease
Aumento marcato del rischio di Aumento marcato del rischio di malattie Cardiovascolari nel malattie Cardiovascolari nel
Diabete di tipo 2Diabete di tipo 2
Morte per cause cardiovascolari
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
Incidenza a 7 anni di eventi
cardiovascolari (%)
Infarto MiocardicoIctus
-MI +MI
Pazienti non diabetici
Pazienti con diabete di tipo 2
-MI +MI
-MI +MI
-MI +MI
-MI +MI
- MI = no infarto del miocardio pregresso; + MI = infarto del miocardio pregresso.
Haffner SM et al. N Engl J Med. 1998;339:229-234.
-MI +MI
Mortalità per malattia cardiovascolare in uomini con e senza diabete - MRFIT Screenees
0
20
40
60
80
100
120
140
Nessun FR 1 FR
Mo
rte
CV
ag
giu
stat
a p
er e
tà
p
er 1
0000
per
son
e-an
no
FR= Fattore di rischio
Stamler J et al. Diabetes Care 1993;16:434-444
3 FR
No diabete
Diabete
2 FR
Fattori di rischio multipli (Colesterolo >200 mg/dl, Fumo, PAS >120 mmHg) e mortalità
Diabetes Care 1991; 537
100
90
80
70
60
50
40
% s
op
ravi
ven
za
0 10 20 30 40 50 60
Uomini
N = 1.628
N = 228
Mesi dopo IMA
100
90
80
70
60
50
40
% s
urv
ival
0 10 20 30 40 50 60
Donne
N = 568
N = 156
Diabetici Non Diabetici
Sopravivenza dopo IMA in uomini e donne con e senza DM
Mesi dopo IMA
Markers di rischio particolarmente alto
Microalbuminuria e macroalbuminuriaMicroalbuminuria e macroalbuminuria
Ischemia silenteIschemia silente
IMT carotideo e aterosclerosi subclinicaIMT carotideo e aterosclerosi subclinica
- L’iperglicemia e il difettoso controllo metabolico (HbA1c) sono positivamente correlati con un aumento della mortalita’ e morbidita’ per CHD e CVD (DCCT 1993, UKPDS 33 1998, UKPDS 35 2000).
- La microalbuminuria aumenta di 2 volte il rischio di CHD and CVD (DCCT 1993, Culleton 2000, Valmadrid 2000).
- Il trattamento antiipertensivo intensive deve essere ricercato nei diabetici per ridurre le complicazioni micro- e macrovasculari (UKPDS 38 1998, HOT 1998).
- Gli ACE inhibitori sono gli agenti di prima linea nel paziente ad alto rischio (CAPP study 1999, HOPE 2000)
Conclusioni
HbA1c sulla incidenza di infarto miocardico e sulle complicanze microvasculari (UKPDS35)
HbA1c (%)Stratton et al. BMJ 2000
Inci
denz
a di
IM
1000
per
sone
ann
o (%
)
5 6 7 8 9 10 11
0
20
40
60Microvasc.
MI5 6 7 8 9 10
0.5
1
10
5 6 7 8 9 100.5
1
10
MI
Microvasc.
P<0.001
P<0.001
HbA1c (%)
HbA1c (%)
ATP III: The Metabolic Syndrome diagnosis
*Abdominal obesity is more highly correlated with metabolic risk factors than is BMI†Some men develop metabolic risk factors when circumference is only marginally
JAMA. 2001; 285: 2486
Risk Factor Defining Level
Abdominal obesity (Waist circumference†)
MenWomen
>102 cm >88 cm
TG 150 mg/dL
HDL-C
MenWomen
<40 mg/dL<50 mg/dL
Blood pressure 130/85 mm Hg
Fasting glucose 110 mg/dL
Systemic inflammation and adverse cardiovascular outcomes
0
1
2
3
4
5
Rel
ativ
e ri
sk o
f M
I
Cholesterol/HDL cholesterol ratiohs-C
RP
1.0 1.2
2.8
1.1
1.3 2.5
3.4
4.4
Low LowMedium
High
Medium High
Physicians' Health Study: 9-year follow-up
Ridker et al 1998
2.8
MRFIT (1996)
PHS (1997)
PHS (1997)
CHS/RHPP (1997)
PHS (1998)
WHS (1998+2000)
MONICA (1999)
HHS (2000)
CPHDS (2000)
BRHS (2000)
Study EndpointCHD death
MI
Stroke
CHD
PVD
CVD
CHD
CHD
CHD
CHD0 1 2 3 4 5 6
Circulation 2001, 103:1813-1818 (Modified) Relative risk upper vs lower quartile
Hs-CRP in apparently healthy individuals
Systemic inflammation and adverse cardiovascular outcomes
0
1
2
3
4
5
Rel
ativ
e ri
sk o
f M
I
Cholesterol/HDL cholesterol ratiohs-C
RP
1.0 1.2
2.8
1.1
1.3 2.5
3.4
4.4
Low LowMedium
High
Medium High
Physicians' Health Study: 9-year follow-up
Ridker et al 1998
2.8
Intra-abdominal adiposity and glucose metabolism
Pouliot et al 1992
IAA: intra-abdominal adipositySignificantly different from 1non-obese, 2obese with low intra-abdominal adiposity levels
Time (min) Time (min)
1
1
11
11,2
11
1mm
ol/
L
0
3
6
9
12
15
0 60 120 180
1,2
0
400
800
1200
1,2
1,2
1,2 1,2
1,21,2
1,2
1,2
1
Are
a
1,2
Are
a
0 60 120 180p
mo
l/L
InsulinGlucose
Non-obese Obese low IAA Obese high IAA
Baseline Insulin
DisorderLow(%)
High(%)
RelativeRisk P Value
Hypertension 5.5 11.4 2.04 0.21
High TG 2.6 8.9 3.46 <.001
Low HDL-C 16.2 26.3 1.63 0.012
High LDL-C 16.4 20.1 1.23 0.223
Type 2 diabetes 2.2 12.3 5.62 <.001
Relationship of Fasting Insulin Levels to Relative Risk for Multiple Metabolic Disorders:
San Antonio Heart Study
Haffner SM et al. Diabetes 1992; 41: 715
Abdominal obesity increases the risk of developing type 2 diabetes
<71 71–75.9 76–81 81.1–86 86.1–91 91.1–96.3 >96.3
24
20
16
12
8
4
0
Rel
ativ
e ri
sk
Waist circumference (cm)
Carey et al 1997
Abdominal obesity predicts themetabolic syndrome
>30 <30
<102 cm (men)<88 cm (women)
>102 cm (men)>88 cm (women)
Waist c
irc.
Body mass index (kg/m2)
8-ye
ar i
nci
den
ce o
fm
etab
oli
c sy
nd
rom
e
Han et al 2002
33
20
2010
0
10
20
30
40
Abdominal obesity andincreased risk of CHD
Waist circumference was independently associated with increased age-adjusted risk of CHD, even after adjusting for
BMI and other CV risk factors
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
<69.8 69.8-<74.2 74.2-<79.2 79.2-<86.3 86.3-<139.7
1.27
2.06 2.31
2.44p for trend = 0.007
Rel
ativ
e ri
sk
Rexrode et al 1998
Quintiles of waist circumference (cm)
Health threat from abdominal obesity is largely due to intra-abdominal
adiposity
AbdominalObesityDyslipidemia
HypertensionGlucose IntoleranceInsulin Resistance
Increased Cardiometabolic Risk
Intra-AbdominalAdiposity
Adapted from Eckel et al 2005
Adverse cardiometabolic effects of products of adipocytes
Adiposetissue
↑ IL-6
↓ Adiponectin
↑ Leptin
↑ TNFα
↑ Adipsin(Complement D)
↑ Plasminogenactivator inhibitor-1
(PAI-1)
↑ Resistin
↑ FFA
↑ Insulin
↑ Agiotensinogen
↑ Lipoprotein lipase
↑ Lactate
Inflammation
Type2 diabetes
Hypertension
Atherogenicdyslipidaemia
ThrombosisAtherosclerosis
Lyon 2003; Trayhurn et al 2004; Eckel et al 2005
Metabolic syndrome p<0.0001
Abdominal obesity p=0.3719
High triglycerides p=0.0030
Low HDL-C p=0.0199
Hypertension p=0.0510
“Insulin resistance” p=0.0298
OR
0.5 1 1.5 2 2.5 3
Association of Association of Stroke Stroke and and MI MI with the Metabolic Syndrome in with the Metabolic Syndrome in 10.357 NHANES III subjects10.357 NHANES III subjects
Ninomiya JK et al. Circulation 2004;109:42-46
Association of Association of Stroke andStroke and MI MI with the Metabolic Syndrome in with the Metabolic Syndrome in 10.357 NHANES III subjects10.357 NHANES III subjects
Intra-abdominal adiposity and dyslipidaemia
Pouliot et al 1992
310
248
186
124
62
0
60
45
30m
g/d
L
mg
/dL
Triglycerides
Lean
HDL-cholesterol
Visceral fat(obese subjects)
Low High Lean
Visceral fat(obese subjects)
Low High
Tre o più condizioni tra le seguenti:
Circonferenza addome: Uomini >102 cm
Donne > 88 cm
Trigliceridemia ≥150 mg/dl (o terapia) *
HDL colesterolemia Uomini <40 mg/dl
Donne <50 mg/dl(o terapia) *
Pressione arteriosa ≥130 / ≥85 mmHg(o terapia) *
Glicemia digiuno ≥100 mg/dl *
Definizione di Sindrome Metabolica (ATP III)
Circulation 2002;106:3143-3421 * AHA/NHLBI Scientific Statement, Circulation 2005, 112(17):2735-2752