ALIMENTAZIONE E ATTIVITÀ FISICA - informazionisuifarmaci.it · ALIMENTAZIONE E ATTIVITÀ FISICA:...
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anno 13 n. 1 marzo 2014
Editore:Azienda SpecialeFarmacie Comunali RiuniteVia Doberdò, 942122 Reggio EmiliaTel. 0522 5431Fax. 0522 550146e-mail: [email protected]
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ALIMENTAZIONE EATTIVITÀ FISICA:
due facce della stessa medaglia!
FARMACIA DEI SERVIZI:sempre più vicina ai cittadini!
PELI SUPERFLUI:laser o luce pulsata?
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SOMMARIOSOMMARIO
Le informazioni contenute in questa pubblicazione sono selezionate e validate da professionisti sanitari. Sono finalizzate a migliorare la conoscenza del lettore ma non devono sostituire il consiglio del proprio medico o del farmacista di fiducia.
ALIMENTAZIONE E ATTIVITÀ FISICA:due facce della stessa medaglia!
Se anche quest’anno usciamo dall’inverno con qualche chilo di troppo, che la nostra bilancia ci segnala impietosamente tutte le volte che ci pe-siamo, non resta che armarsi di buona volontà e cercare di rimediare! At-tenzione però: non esistono scorciatoie che ci permetteranno di raggiun-gere e mantenere una condizione fisica migliore se non adottare una sana alimentazione e fare più movimento.
A cura della dott.ssa Chiara Luppi, dietista Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione AUSL RE
Salta la corda, non i pasti!Non passa giorno in cui non ci venga
ricordata dai media l’importanza del
movimento quotidiano. Programmi te-
levisivi, riviste, quotidiani
ci parlano dei benefici
dell’attività moto-
ria e dello sport
praticato a tut-
te le età. Pa-
r a f r a s a n d o
uno slogan
u t i l i z z a -
to dalla
campagna
n a z i o n a -
le “Gua-
d a g n a r e
Salute”, il
consiglio per
chi decide di
iniziare a svolge-
re attività motoria,
magari con l’obiettivo
di perdere qualche chilo, è di
pianificare un’alimentazione quotidiana
sul modello della Dieta Mediterranea,
che prevede il consumo di tre pasti al
giorno (colazione, pranzo e cena), even-
tualmente accompagnati da uno spun-
tino a metà mattina e da una merenda
pomeridiana. La scelta di molte persone
di saltare i pasti, pensando di
risparmiare qualche ca-
loria, è fortemente
sconsigliata, in
quanto solo
un’al imenta-
zione sana,
equ i l ib ra-
ta e re-
g o l a r e
p e r m e t -
terà al
corpo di
r i m a n e re
in salute,
mentre pa-
sti consumati
in modo irre-
golare, magari as-
sociati ad un’attività
motoria intensa, potrebbero
aprire la strada a fastidi legati a carenze
nutrizionali come crampi, giramenti di
testa, ipoglicemie.
CURE “MIRACOLOSE”:una guida per il paziente.
Una guida pubblicata dall’Agenzia Italiana del Farmaco per capire la differenza tra il mondo della ricerca che lavora seriamente e i venditori di speranze che speculano sulla sofferenza della gente.
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DONARE IL MIDOLLO OSSEO:perché? Come?
Diventare donatore di midollo osseo significa dare, a chi è colpito dal dramma della malattia, la speranza di continuare a vivere. L’Associazione Donatori Midol-lo Osseo ci spiega perché.
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ALIMENTAZIONE E ATTIVITÀ FISICA:due facce della stessa medaglia!
Complici le giornate che si allungano, è più facile prendere la decisione di rimet-terci in forma! Alimentarsi in modo equilibrato e muoversi tutti i giorni, scegliendo l’attività che più ci piace, sono i capisaldi per raggiungere questo obiettivo.
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Alle donne, ma anche agli uomini, che desiderano liberarsi per sempre dei peli superflui le nuove tecnologie di fotoepilazione promettono risultati definitivi. Come funzionano? Vanno bene per tutti?
ELIMINARE I PELI SUPERFLUI:dalle nuove tecnologie un aiuto, ma non per tutti. 6
Tre recenti decreti ministeriali hanno sancito la possibilità per le farmacie di eroga-re tutta una serie di servizi innovativi. Una trasformazione che richiederà qualche anno per andare a regime ma già da ora i cittadini possono percepirne i benefici.
LA FARMACIA:sempre più vicina ai cittadini con i nuovi servizi 9
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sani formasani forma
Il pasto del campione!Una domanda che spesso ci facciamo
quando decidiamo di intraprendere un’at-
tività sportiva, o semplicemente aumen-
tiamo il livello di movimento quotidiano, è
come organizzare i pasti. Molte persone
sono convinte che sia necessario mangiare
molto di più o che, per mantenere un livel-
lo adeguato di impegno sportivo, sia sem-
pre utile assumere integratori alimentari. In
realtà l’alimentazione dello sportivo non si
discosta molto dal modello Mediterraneo
sopracitato, che garantisce la copertura
ottimale del fabbisogno energetico giorna-
liero. È importante quindi consumare una
prima colazione, il pranzo e la cena, e se ne
sentiamo la necessità anche due spuntini,
pianificandone la tipologia e l’orario in base
al tipo di impegno sportivo.
Se decidiamo ad esempio di praticare sport
durante la pausa pranzo sarà quindi fonda-
mentale organizzare uno spuntino a metà
mattina a base di frutta e carboidrati, in
modo da poter svolgere l’attività con la giu-
sta quota di energia, come ad esempio:
• macedonia e crackers + acqua
• un piccolo panino al prosciutto + una
mela + acqua
• yogurt alla frutta con cereali e frutta sec-
ca + acqua
• pane alle noci + 2 mandarini + acqua
Lo stesso consiglio vale se pianifichiamo la
nostra attività nel tardo pomeriggio, anche
in questo caso un break a metà giornata,
magari a base di frutta fresca, ci fornirà
preziosi nutrienti utili per poter svolgere il
nostro sport preferito al top della forma!
È importante inoltre prevedere la giusta
ripartizione dei pasti in base all’impegno
sportivo, per evitare di svolgere la seduta
di allenamento durante il processo digesti-
vo oppure a digiuno.
Ricordiamoci infine di inserire sia a pran-
zo che a cena ricche porzioni di verdura,
siano esse crude, cotte o in minestra, poi-
ché assicurano il giusto apporto di fibre e
sono ricche di vitamine e sali minerali, mi-
cronutrienti essenziali per chi pratica mo-
vimento, quindi fondamentali per prevenire
ed evitare stanchezza, crampi muscolari e
cali della prestazione atletica.
Molto importante è infine l’idratazione quo-
tidiana; il nostro corpo necessita di acqua,
e soprattutto quando pratichiamo attività
sportiva è fondamentale bere piccole ma
costanti quantità di liquidi, in modo da man-
tenere un adeguato livello di idratazione.
Acqua fresca, non fredda, ma anche frutta,
verdura, centrifugati, tè leggeri non zucche-
rati, tisane: concentrati di liquidi!
L’utilizzo di integratori, siano essi di qualun-
que tipologia, dovrebbe essere decisa e pia-
nificata in base ad una reale necessità con
l’aiuto di un professionista. A volte la pub-
blicità crea falsi bisogni a riguardo, quindi è
importante ricordare che una sana alimen-
tazione copre tutti i fabbisogni energetici e
di micronutrienti. Il consiglio è quindi di af-
fidarsi ad uno specialista che si occupa di
nutrizione o al farmacista qualora si decida
di utilizzare tali sostanze, in modo da evitare
il rischio di assumere elementi inutili o peg-
gio dannosi per il nostro organismo.
In generale possiamo quindi dire che se
vogliamo mantenerci sani ed in forma il
consiglio è di alimentarsi in modo equili-
brato, come la nostra dieta mediterranea
ci insegna, e di muoversi tutti i giorni, sce-
gliendo l’attività che più ci piace, ed i risul-
tati saranno presto visibili!
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sani forma
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ELIMINARE I PELI SUPERFLUI:nuove tecnologie ma non per tutti!
Con l’arrivo della bella stagione, via le calze e gli abiti coprenti, per molte donne torna l’assillo dei peli superflui. Tutte vorrebbero avere una pelle li-scia e senza ombre senza ricorrere continuamente a cerette, rasoi o creme depilatorie. Le moderne tecnologie mettono a disposizione anche metodi alternativi che promettono la soluzione definitiva del problema. Che carat-teristiche hanno? Mantengono le promesse?
Il corpo, tranne in alcune zone circoscritte
(pianta dei piedi, palmo delle mani, lab-
bra), è interamente ricoperto da peli, la cui
funzione primitiva, ossia quella di proteg-
gerlo e riscaldarlo, si è tuttavia persa nel
tempo. I peli oggi rappresentano solo una
fastidiosa incombenza per la maggior par-
te delle donne ma anche di molti uomini: la
loro rimozione, sia per ragioni strettamen-
te estetiche che per altri motivi (es. attività
sportiva), è infatti una pratica largamente
diffusa in entrambi i sessi.
Depilazione o epilazione?Com’è noto, i peli sono costituiti da una ra-
dice, inserita nel follicolo pilo-sebaceo, e da
un fusto, che rappresenta la parte visibile.
La depilazione consiste nell’eliminare il
fusto del pelo lasciando in sede la radice.
Può essere attuata con il rasoio (a lama o
elettrico) o attraverso creme o saponi depi-
latori. L’epilazione, invece, consiste nell’e-
stirpare il pelo dalla radice, normalmente
attraverso uno strappo meccanico.
La velocità di ricrescita del pelo dipende
La diatermocoagulazione è una tecni-
ca che consiste nell’introdurre nel follico-
lo pilifero un sottilissimo elettrodo sotto
forma di ago. La corrente elettrica si tra-
sforma in energia termica che distrugge
il bulbo pilifero. Ogni follicolo pilifero deve
essere trattato singolarmente. È una
metodica che può fornire risultati soddi-
sfacenti, ma richiede numerose sedute
diluite nel tempo e può essere relativa-
mente sgradevole, lasciare crosticine e
a volte piccole cicatrici.
dalla tecnica impiegata: le tecniche tradi-
zionali (rasoio, depilazione chimica e ce-
retta), determinano risultati molto variabili
e temporanei (da pochi giorni a 2-3 setti-
mane). All’esigenza di consentire un maggior
intervallo fra una epilazione e l’altra e di ridurre
il dolore vengono incontro nuove metodiche
come il laser e la luce pulsata, che hanno
affiancato la diatermocoagulazione (vedi box)
disponibile già da parecchi anni.
ll comune denominatore dei due trattamenti
estetici è la luce, da cui il termine di fotoepila-
zione utilizzato per indicare queste metodiche.
Per eseguire l’epilazione con il laser ven-
gono impiegati strumenti che emettono un
fascio luce ad elevata intensità energetica
che penetra nella pelle dove, trasforman-
dosi in calore, induce un danno termico
all’unità follicolare che interrompe il suo
ciclo di crescita senza arrecare danno ai
tessuti circostanti. Il raggio laser colpisce
selettivamente la melanina presente nella
radice del pelo perché l’energia luminosa
utilizzata presenta una lunghezza d’onda
specifica per i bersagli scuri.
Gli apparecchi laser sono considerati presidi
medici, quindi utilizzabili da personale medi-
co o ausiliari con competenza qualificata, ma
sempre sotto la supervisione di un dottore.
Per l’epilazione col sistema a luce pulsata
si utilizza invece un dispositivo che genera
una luce ad alta intensità ma emessa per
breve tempo, energia che, anche in questo
caso, viene convertita in calore e danneggia
il follicolo pilifero. Non si tratta però di un
unico fascio di luce ma di una banda di luci
ad andamento parallelo perciò, mentre il la-
ser colpisce pelo per pelo, questo metodo
consente di trattare aree più ampie.
Laser o luce pulsata?Al di là della dinamica di emissione, la scelta
dell’una o dell’altra metodica è condizionata
da molti fattori che a loro volta condizionano
l’efficacia del trattamento, ad esempio il fo-
totipo della persona, la tipologia del pelo da
trattare (colore, diametro del fusto) e la den-
In entrambi i casi i bulbi piliferi che subisco-
no il danno maggiore sono quelli che ven-
gono colpiti durante la loro fase di crescita.
Poiché non tutti i bulbi piliferi si trovano con-
temporaneamente nella stessa fase del ciclo
vitale, quelli meno danneggiati sono in grado
comunque di produrre il pelo; si devono per-
ciò eseguire più sedute anche se con tem-
pi allungati tra una epilazione e l’altra e con
una progressiva rarefazione della densità pi-
lifera. I risultati quindi, più che permanenti,
sarebbe più corretto definirli molto duraturi.
La pelle chiara con i peli scuri generalmente
è quella su cui queste metodiche produco-
no risultati migliori perché nel pelo scuro la
melanina è molto concentrata.
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sani forma FARMACIA DEI SERVIZI:sempre più vicina alle esigenze dei cittadini.sità pilifera. Non tutti i sistemi a luce pulsata e
non tutti i laser sono uguali tra loro e pertanto
in base alle loro caratteristiche tecniche pos-
sono produrre risultati diversi. L’efficacia dei
due metodi viene da alcuni ritenuta sovrap-
ponibile, altri ritengono più efficace il laser,
altri ancora sostengono sia migliore la luce
pulsata. Probabilmente questa diversità de-
riva dal fatto che gli strumenti utilizzati non
sono sottoposti a studi di confronto prima di
essere messi in commercio perciò le valuta-
zioni si basano su opinioni e esperienze (o
convenienze?) soggettive. Nell’una e nell’al-
tra tipologia, tuttavia, gli strumenti più efficaci
sono anche quelli a maggior rischio di dare
effetti indesiderati, se non vengono impiegati
in maniera adeguata e se ne fa un uso impro-
prio. Per questo è importante affidarsi sem-
pre a personale qualificato.
È meglio non sottoporsi all’epilazione col
laser o con la luce pulsata:
• In gravidanza o allattamento o in presenza
di epilessia, malattie emorragiche o malat-
tie che comportano alterazioni ormonali.
• Se si assumono farmaci fotosensibilizzan-
ti per i quali è sconsigliata l’esposizione al
sole o una terapia anticoagulante.
• Quando si è abbronzati o in caso di car-
nagione scura perché la presenza diffusa
di melanina oltre a ridurre l’efficacia del
raggio luminoso può aumentare il rischio
di ustioni e di discromie.
• Se si utilizzano autoabbronzanti (riducono
l’efficacia del raggio luminoso e rendono
più probabili le reazioni locali).
• Se ci sono tatuaggi nella zona da trattare.
• Se nella zona da trattare c’è un’infe-
zione o una lesione.
• Se la zona da trattare ha subito un’ustione.
Per un buon esito del trattamento
• Evitare la ceretta nelle 2 settimane prece-
denti il trattamento e non applicare creme,
deodoranti, profumi sull’area da trattare.
• Evitare di esporsi al sole sia prima del
trattamento, per non eseguirlo sulla
pelle abbronzata, sia dopo, per ridurre
il rischio di reazioni cutanee. Nell’even-
tualità ciò non sia possibile (ad esempio
in caso di trattamenti eseguiti al volto) è
consigliabile utilizzare creme con un alto
fattore di protezione.
Il decreto 110 del 2011 che ha regola-
mentato l’attività nei centri estetici, ha
stabilito quali apparecchiature posso-
no utilizzare, predisponendo un elenco
dei trattamenti permessi. Con partico-
lare riguardo agli strumenti impiegati
per l’epilazione, la norma impone l’u-
tilizzo di macchine tendenzialmente a
più bassa energia rispetto a quelli uti-
lizzabili da personale medico.
La “farmacia dei servizi” sta diventando una realtà sempre più diffusa. Molti però ancora si chiedono cosa si intenda con questa definizione. Vale la pena quindi di presentare questa trasformazione che, nella sua completa attua-zione, potrebbe portare grandi vantaggi per il cittadino.
La farmacia italiana sta vivendo la sua ter-
za “trasformazione” in poco più di 50 anni.
La prima grande trasformazione, nel dopo-
guerra, fu la scomparsa dagli scaffali del-
le farmacie delle belle bottiglie colorate e
dei vasi di ceramica che contenevano i vari
medicamenti, per far sempre più spazio alle
confezioni dei medicinali industriali. Que-
sto cambiamento “espositivo” in realtà fu
la conseguenza di un cambiamento molto
più profondo. Infatti, con lo sviluppo dell’in-
dustria chimico-farmaceutica, l’intera far-
macopea subì una profonda trasformazio-
ne e con essa il lavoro del farmacista, che
da “preparatore di medicamenti” divenne
“dispensatore” di medicinali preconfezio-
nati mentre la sua tradizionale formazione
accademica si dovette arricchire di nuovi
contenuti, indispensabili per interpretare in
chiave moderna il proprio lavoro.
Verso la fine degli anni ‘60 del secolo scor-
so le farmacie, per la maggior parte ospitate
ancora in locali angusti, hanno quindi co-
minciato ad allargarsi, fisicamente e meta-
foricamente, per aprirsi alle nuove esigenze
dei consumatori in cerca non solo di salute,
ma anche di benessere e bellezza. Con il mi-
glioramento del tenore di vita hanno via via
acquistato importanza nuove “categorie” di
consumatori: le donne, gli sportivi, gli anzia-
ni, i bambini e i neonati. Sono così entrati in
farmacia cosmetici, giocattoli, alimenti per
l’infanzia, integratori alimentari, calzature,
e altro ancora, non senza qualche critica,
anche dallo stesso mondo della farmacia,
quando questo “allargamento” è sembrato
eccessivo tanto da far assumere alla farma-
cia più l’aspetto di un bazar che di un luogo
preminentemente dedicato alla salute. An-
cora una volta però il farmacista ha saputo
arricchire la propria professione delle nuove
conoscenze necessarie nei campi della der-
mocosmesi, della dietetica, della cura del-
le piccole patologie e della comunicazione
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sani forma sani formainterpersonale, per citare solo alcune delle
aree di maggior interesse.
La terza trasformazione è ora quella della
“farmacia dei servizi”, formalmente iniziata
nel 2011 con l’emanazione di tre decreti
ministeriali che hanno regolamentato l’e-
rogazione ai cittadini di determinati servizi
e prestazioni professionali anche da parte
delle farmacie. Segnali di questa ulteriore
evoluzione erano già presenti da diversi
anni in molte farmacie, basti pensare alla
misurazione della pressione arteriosa, ma
non vi era un quadro normativo completo
entro il quale operare.
Come tutte le trasformazioni anche questa
richiederà qualche anno per andare a regi-
me ed è realistico pensare che non tutte le
farmacie potranno erogare tutti i servizi pre-
visti dalla normativa, ma già ora è possibile
trovare in molte farmacie una gamma di ser-
vizi altamente innovativi.
Quali serviziInnanzitutto la nuova normativa consente che
si possano effettuare in farmacia analisi di
prima istanza del sangue e delle urine. Molte
farmacie hanno quindi riservato appositi spa-
zi dove assistere il cliente nell'esecuzione di
test fra cui la determinazione della glicemia,
del colesterolo e dei trigliceridi e di altri para-
metri indicativi di alcune patologie. Sono però
previsti dei limiti ben precisi all’intervento del
farmacista, che non può effettuare prelievi di
sangue o di plasma mediante siringhe, inter-
venti riservati ad altre professioni a ciò auto-
rizzate. Inoltre, se la misurazione estempora-
nea della pressione del sangue era già una
realtà consolidata, ora è possibile, grazie alla
telemedicina, effettuare anche il monitoraggio
della pressione nelle 24 ore e l'elettrocardio-
gramma, con lettura dei dati da parte di centri
cardiologici accreditati dalle Regioni. Grazie
alla informatizzazione delle farmacie, è pos-
sibile poi effettuare prenotazioni di visite ed
esami specialistici, evitando lunghe code agli
sportelli CUP, un servizio particolarmente utile
per chi abita lontano dalle sedi ASL di preno-
tazione. In alcune realtà è possibile prenotare
anche le visite specialistiche a pagamento.
Le norme prevedono inoltre, previ accordi
specifici con le ASL, la possibilità di pagare
direttamente alla farmacia il ticket per le visite
e di ritirare presso la farmacia i referti. Molte
farmacie si stanno organizzando per offrire ai
cittadini questa ulteriore opportunità.
Se trovare un infermiere per fare un ciclo di
iniezioni a volte costituisce un problema, la far-
macia ora può offrire una soluzione: attraverso
accordi con infermieri professionali, in deter-
minati orari della giornata è possibile recarsi in
farmacia per un'iniezione intramuscolare, ese-
guita quindi da professionisti abilitati, in am-
bienti protetti e conformi alle norme igieniche
previste dai regolamenti.
Infine, questo nuovo concetto di farmacia dei
servizi ha stimolato l'apertura della farmacia
a forme di collaborazione con soggetti ter-
zi per agevolare l'accesso ad ulteriori servizi,
resi non direttamente dalla farmacia, ma at-
traverso di essa. La consegna a domicilio dei
farmaci attraverso vettori professionali ne è un
esempio. Il servizio, a fronte di un costo conte-
nuto, consente di ricevere al proprio domicilio i
farmaci prescritti dal medico.
Attualmente la maggior parte dei servizi erogati
dalle farmacie comporta un costo per l’utente,
ma i decreti approvati nel 2011 prevedono la
possibilità che sia il Servizio Sanitario a soste-
nerli totalmente o in parte, il che attribuirebbe
alla farmacia un ruolo ancora più importante
all'interno dell'organizzazione sanitaria.
Ecco alcuni esempi di servizi erogabili:
Analisi del sangue e delle urine
Consegna a domicilio dei farmaci
Possibilità di pagare direttamente
alla farmacia le quote di compartecipazione
alla spesa a carico del cittadino
(ticket) e di ritirare i referti
Prenotazione di visite ed esami specialistici
La farmacia può mettere a
disposizione operatori Socio-Sanitari,
Infermieri e Fisioterapisti
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sani forma
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CURE “MIRACOLOSE”:una guida per il paziente.
La naturale propensione dell’uomo a voler credere che esista sempre una soluzione per qualsiasi tipo di patologia è stata ulteriormente amplificata da quella straordinaria cassa di risonanza che è Internet. Una recente pubblica-zione dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) cerca di far capire ai cittadini la differenza tra il mondo della ricerca, che lavora, seriamente e con passione e i venditori di speranze che speculano sulla sofferenza della gente.
Con una scelta di tempo veramente sorpren-
dente, nel bel mezzo della bufera mediatica
e giudiziaria del caso STAMINA, l’AIFA ha
pubblicato sul proprio sito web una preziosa
guida per il paziente sulle cure “miracolose”
dal titolo “Non ho nulla da perdere a pro-
varlo”, una frase che riassume bene l’atteg-
giamento più frequente di chi, trovandosi in
una condizione difficile di salute, viene a co-
noscenza di una cura “miracolosa”.
L’opuscolo, di 20 pagine, traduzione di una
guida prodotta nel 2013 da una agenzia ingle-
se non profit (Sense About Science), affron-
ta nella prima parte il tema dell’informazione
medica nell’era di internet (trattato anche da
Sani&informa in un contributo passato - giu-
gno 2008). Viviamo in un’epoca in cui le infor-
mazioni sulla salute sono reperibili ovunque e
questo non è di per sé un male, visto che vi
è ancora molto da fare sul piano dell’educa-
zione sanitaria; ma il pericolo deriva dal fatto
che, come ci avverte la guida, “molti siti web
pubblicizzano terapie non sperimentate... e
nelle chat prendono piede voci infondate....
Questi trattamenti vengono canalizzati con
promesse e affermazioni che giocano sulla
disperazione e sull’ansia di saperne di più”.
Il testo suggerisce domande molto semplici
che possono aiutare a smascherare le infor-
mazioni sospette. Su cosa si basano certe
affermazioni? Le accoglieremmo allo stesso
modo se sapessimo ad esempio che ad al-
cuni pazienti vengono riconosciuti sconti sui
trattamenti in cambio di una testimonianza
positiva? Questo esercizio di lettura critica
può essere molto utile per dare il giusto peso
a ciò che viene affermato.
La seconda parte esamina i costi di queste
scelte. È vero che “non si ha nulla da per-
dere”? Cominciando banalmente dall’aspet-
to economico, se un trattamento è inefficace
tutto quello che si spende, che sia poco o
molto, è perso perché speso inutilmente. “Se
è caro sarà anche buono”, pensano in molti
e sulla base di questo semplicistico ragiona-
mento sono pronti a farsi ingannare. Purtrop-
po, il più delle volte questi trattamenti “mi-
racolosi” vengono proposti da persone che
non hanno scrupoli e i costi che i pazienti de-
vono affrontare sono talvolta di entità tale da
mettere in difficoltà una famiglia. Non si tratta
però solo di costi economici, ma anche di co-
sti in termini di salute perché “i trattamenti al-
ternativi possono essere nocivi”. Per questo
si consiglia di discutere con il proprio medico
i possibili rischi. Infine non vanno trascurati
i costi emotivi rappresentati dalla “delusione
nello scoprire che ci è stata venduta una fal-
sa speranza”. Con argomentazioni equilibra-
te e facilmente comprensibili, la guida cerca
di fornire consigli anche su come far fronte
alle “pressioni” che familiari e amici spesso
esercitano in buona fede per convincere chi è
malato a tentare le “cure miracolose”.
La terza sezione dell’opuscolo è quella forse
un po’ più difficile ma serve per aiutarci a
comprendere se dietro a certe affermazio-
ni ci sono prove concrete. Viene presentata
infatti una breve sintesi delle fasi della ricer-
ca clinica di un nuovo farmaco, illustrando
la complessità dei processi che ne stabili-
scono efficacia e sicurezza, al contrario di
“molte terapie non autorizzate e molti rimedi
alternativi che non vengono sottoposti agli
stessi elevati standard di verifica. In assenza
di prove, si corre il rischio di scegliere tratta-
menti non efficaci o, peggio, dannosi”.
La parte emotivamente più toccante della
guida sono le testimonianze rese da pa-
zienti affetti da malattie gravi che raccon-
tano le esperienze che hanno avuto affi-
dandosi a metodi di cura non sicuri e non
sperimentati; pur nella consapevolezza che
le testimonianze aneddotiche non possono
assurgere al valore di prova, né in positivo
né in negativo, gli autori hanno evidente-
mente deciso di utilizzare gli stessi metodi
della pubblicità “commerciale” per rendere
più forte la presa sul pubblico di una guida
per altro estremamente corretta.
Per chi fosse interessato a saperne di più,
nell’ultima parte la guida fornisce alcuni ri-
ferimenti di approfondimento: peccato solo
che i testi o i siti in lingua italiana siano po-
chi! Va dato atto tuttavia all’AIFA di aver fat-
to una scelta, quanto mai importante, nel
generale panorama della (dis)informazione
scientifica italiana.
Per leggere il testo integrale della guida, l'indirizzo è:
http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/Non_Ho_Nulla_da_Perdere_a_Provarlo_ITA.pdf
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sani formaDONARE IL MIDOLLO OSSEO:perché? Come?
Questo numero Sani&inForma ospita un contributo che si discosta un po’ dai tradizionali. Abbiamo ritenuto tuttavia che fosse importante utilizzare anche questo strumento divulgativo per informare e sensibilizzare i lettori su questo importante problema.
Cos’è il midollo osseo?
Il midollo osseo non è il midollo spinale. Si
presenta come sangue ed è la sede na-
turale delle cellule staminali emopoietiche
che svolgono la funzione di produrre glo-
buli bianchi, globuli rossi e piastrine. Oltre
che nel midollo osseo, le cellule staminali
emopoietiche si trovano anche nel cordo-
ne ombelicale e in quantità limitata, nel
sangue periferico.
A cosa serve la donazione del midollo osseo?Molte malattie del sangue - leucemie,
linfomi, anemia aplastica ed altre anco-
ra - se non risolte con trattamenti che-
mioterapici, trovano l’ultima speranza di
guarigione nel trapianto di midollo osseo.
In Italia ogni anno circa 1500 persone, di
cui quasi la metà bambini, hanno in que-
sto tipo di intervento l’unica possibilità di
soluzione alla loro malattia.
Nel contesto familiare (fra fratelli) la com-
patibilità genetica è nell’ordine di 1:4. Nei
tanti casi in cui non è possibile trovare un
donatore compatibile in ambito familiare,
l’unica strada disponibile è la ricerca di
un donatore non consanguineo, ma solo
in una persona su 100.000 non consan-
Con il tuo assenso contribuisci al
tentativo di salvare la vita di una
persona in attesa di trapianto, spes-
so un bambino. Tu potresti essere
l’unico donatore in grado di farlo.
Chi puo' diventare dona-tore di midollo osseo?
Qualsiasi persona di età compresa fra i 18
ed i 40 anni e di peso corporeo superiore
ai 50 kg, purché non sia affetta da malattie
infettive (HIV, epatite etc.) o malattie croni-
che ai principali organi può dare la propria
disponibilità a diventare donatore.
Come si diventa donatori di midollo osseo?È sufficiente sottoporsi ad un normale pre-
lievo di una piccola provetta di sangue la cui
analisi fornisce dati approfonditi sul codice
genetico del donatore, indispensabili alla
verifica di compatibilità. Dopo un colloquio
informativo e la firma del 'consenso informa-
to', il neo-donatore accetta di essere iscritto
nel Registro Italiano dei Donatori di Midollo
Osseo (IBMDR), collegato per via telematica
con vari registri internazionali, entrando così
a far parte del gruppo dei potenziali donatori
di tutto il mondo. Questa adesione forma-
le ha semplicemente un valore di impegno
morale, ma non costituisce un vincolo irre-
versibile: sino all'ultimo momento, infatti, il
donatore può ritirare il proprio consenso. La
scelta di d’iscriversi all’IBMDR deve quindi
essere fatta in modo consapevole, avendo
ben presente l’impegno morale assunto e le
conseguenze di un, seppur legittimo, dinie-
go della disponibilità.
Il donatore potenziale di midollo diventerà
donatore effettivo solamente in caso di
compatibilità con un paziente, cosa che
potrebbe anche non verificarsi mai in tutta
la durata di permaneza dell’iscrizione nel
Registro. La possibilità di essere donatori
rimane comunque fino al compimento dei
55 anni dopo di che decade.
Come avviene la donazione?
La raccolta di cellule staminali emopoietiche da
donatore adulto può avvenire in modi diversi a
seconda della disponibilità del donatore stesso
e delle esigenze del paziente: la quantità di cel-
lule staminali emopoietiche richiesta varia infatti
in funzione del peso corporeo del ricevente.
Sia che si ricorra al prelievo di cellule staminali
emopoietiche da sangue periferico, sia che si
debba procedere al prelievo di midollo osseo
dall’osso, la raccolta viene sempre effettuata
nel Centro di Prelievo più vicino alla residenza
del donatore. A spostarsi fino alla sede del pa-
ziente ricevente sarà poi la sacca di cellule sta-
minali emopoietiche, non il donatore. Le cellule
staminali emopoietiche possono essere raccol-
te anche da sangue del cordone ombelicale.
guinee è possibile trovare questa com-
patibilità. Perciò più ampio è il numero di
donatori potenziali, maggiori sono le spe-
ranze di sopravvivenza di tanti pazienti.
Quanti sono i potenziali donatori iscritti ad oggi?Ad oggi i donatori iscritti all’IBMDR ri-
sultano 342.964 e l’Emilia Romagna
contribuisce in maniera significativa
come terza regione italiana, con 42.090
potenziali donatori di cui 5.850 di
Reggio Emilia e provincia. Ulteriori in-
formazioni si possono reperire sul sito
www.admoemiliaromagna.it oppure
contattando le sezioni provinciali dell'AD-
MO. Nelle Farmacie Comunali cittadine è
disponibile il depliant informativo dell’As-
sociazione Donatori Midollo Osseo com-
pleto della scheda di adesione.
Chiedi informazioni al tuo farmacista.
Il servizio è disponibile, previo appuntamento
prezzo copertina € 0,35