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ALIMENTAZIONE ALIMENTAZIONE NATURALE, PARENTERALE, ENTERALE CARDONE RICCARDO

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ALIMENTAZIONE

ALIMENTAZIONE NATURALE, PARENTERALE, ENTERALE

CARDONE RICCARDO

L’ALIMENTAZIONE identifica un atto naturale, consapevole e spontaneo di scelta ed assunzione di cibo ed

acqua grazie al quale ci nutriamo.

Un’alimentazione equilibrata in una persona sana deve essere normocalorica e variata

La NUTRIZIONE è l’insieme dei processi fisiologici che comportano l’assorbimento e

l’utilizzo dei nutrienti assunti naturalmente con gli alimenti.

Cibo e i suoi nutrienti :

TIPI DI NUTRIZIONE

Naturale

ParenteraleCon la nutrizione parenterale i

nutrienti (acqua, glucosio, amminoacidi, lipidi, elettroliti,

vitamine, oligoelementi), preparati dall’industria

farmaceutica e adeguatamente miscelati, sono somministrati

direttamente nella circolazione sanguigna attraverso una vena periferica o attraverso una vena

centrale di grosso calibro, mediante l’impiego di cannule o cateteri venosi.. BYPASSANDO

LA VIA DIGESTIVA.

EnteraleCon la nutrizione enterale, i nutrienti (da alimenti naturali o a preparazione

industriale) sono somministrati direttamente nella via digestiva, a

livello dello stomaco, del duodeno o del digiuno, mediante l’impiego di

apposite sonde inserite dal naso, dalla bocca o attraverso stomie

confezionate all’uopo.

ALIMENTAZIONE NATURALE

ALIMENTAZIONE NATURALE PAZIENTE NON

AUTONOMOn Valutare lo stato di coscienzan Ambiente tranquillo privo di odori sgradevoli,n Posizione eretta sostegno del capo se occorren Evitare distensioni del collon Se il pz ha una paralisi unilaterale utilizzare il lato

non colpito per porre il cibon Dare un tempo adeguato alla persona per alimentarsi

incoraggiare la tosse dopo la deglutizionen Controllare se c’è ruminazionen Ripetute deglutizioni

n Valutare Cavo orale se pulito, se pz edentulo, pulire con collutorio con clorexidina , controllo particolare nei pz con scialorrea, o secchezza delle mucose

n Per la secchezza delle mucose è possibile utilizzare come collutorio ma anche per favorire alimentazione Cibi agri aciduli come acqua acidulata, per la scialorrea succo ananas o papaia.

n Per pz con stomatite collutorio .n Fare attenzione alla consistenza dei cibi specie nei pz

disfagicin Favorire le capacità residue del pzn Se aiutato porsi all’altezza degli occhi o più in basson Controllare prima di somministrare il boccone

successivo che non vi siano residui di cibo nel cavo orale.

n Evitare cibi di consistenza mista, cibi secchi friabili, filamentosi che si impastano in bocca , es pane, banane etc.…

n Mantenere la persona alzata approssimativamente dai 30/60 min.

n Evitare cibi o bevande calde o piccanti per pz con processi infiammatori in atto al cavo orale o apparato digerente

n Se il pz non ha un disfagia completa cioè ha difficoltà ad assumere i solidi alternare piccole quantità di cibo con piccole quantità di liquidi

valutazione

n Se la disfagia è paradossa, cioè per i liquidi, usare addensante

n Incoraggiare la tosse dopo la deglutizionen Se possibile evitare l’uso di cannucce o siringhe per

la difficoltà di controllo della quantità e velocità di flusso de liquido

n CONTROLLARE SEMPRE CHE IL CIBO RISPETTI I GUSTI DELLA PERSONA

ALIMENTAZIONE

MONITORARE SEMPRE LA QUANTITA’ DI CIBO ASSUNTA DAL PZ.

DISFAGIA

Non è una malattia ma un sintomo.

E’ la difficoltà che si manifesta al passaggio di cibi e bevande dal cavo orale allo stomaco

Pincipali segni clinici

n Tosse (specie in coincidenza con l’atto deglutitorio)

n Voce gorgoglianten Febbren Residui alimentari in bocca e fuoriuscita dal nason Lacrimazionen Risveglio notturno per tosse e soffocamenton Perdita di peso

n IN CASO DI MALATTIE DEL CAVO ORALE DELLA FARINGE, LARINGE ED ESOFAGO ( DISFAGIA) ,

n ICTUS, n DEMENZA, n MORBO DI PARKINSONn DETERIORAMENTO NEUROLOGICOn MALATTIE SISTEMICHE (miastenia, sclerosi

lat. Amniotrofica, sclerosi multipla etc..)

DISFAGIA

n E’ BENE RICORDARSI CHE LA DISFAGIA E’ PRESENTE NELLA NORMALE EVOLUZIONE DEL PROCESSO D’INVECCHIAMENTO , IL 20% CIRCA DELLA POPOLAZIONE DOPO I 50 ANNI SOFFRE DI PRESBIFAGIA (Forma di disfagia dovuta ai processi fisiopatologici connessi all'invecchiamento.)

Disfagia

E’ ALTRESI’ IMPORTANTE RICORDARE CHE COLORO CHE RISCHIANO AB-INGESTIS (l'inalazione involontaria di materiale alimentare - solido o liquido - proveniente dall‘apparato digerente), NON SEMPRE PRESENTANO I SEGNI CLINICI DI ASPIRAZIONE, INFATTI NEL 60% DEI CASI LA TOSSE NON E’ PRESENTE

RISCHI

n AB INGESTISn DEPRESSIONE n DISIDRATAZIONE n MALNUTRIZIONE

TEST

n 5ml di acqua con un cucchiaino da caffè attendere qualche minuto

n Se non vi è tosse, voce gorgogliante, fuoriuscita del liquido dal naso, lacrimazione si prosegue:

n un sorso d’acqua da bicchiere (controllo segni clinici)

n Se non ci sono segni di aspirazione si passa a 50 ml di acqua da bicchiere e si controlla per qualche minuto posizionando il pulsossimetro ( una diminuzione del 2% rispetto alla saturazione iniziale può essere considerata come indicativa di aspirazione)

Test

Fornisce gli elementi per classificare la disfagia

in 4 livelli :

1)ASSENTE: corretta deglutizione, nessuna implicazione nella dieta;

2)LIEVE: voce gorgogliante; necessario addensare i liquidi;

3)MODERATA: voce gorgogliante/tosse; necessario addensare i liquidi e rendere omogenei i cibi;

4)GRAVE: tosse severa; necessaria alimentazione artificiale.

MODIFICATORI DI CONSISTENZA

La consistenza può essere modulata e adeguata alle esigenze del paziente.

Si possono usare:

1. Addensanti naturali o artificiali;

2. Diluenti;

3. Lubrificanti.

SCHEDE VALUTAZIONE

La documentazione sullo stato nutrizionale e di assunzione di liquidi dovrebbe essere riportato di routine nella cartella clinica e infermieristica, regolarmente aggiornate.

MALNUTRIZIONE

una situazione tale per cui un deficit o un eccesso di energie, proteine o altri nutrienti porta ad effetti misurabili indesiderati sulla composizione corporea o sulla funzionalità di organi e tessuti, tale da portare un eccesso di Morbilità e mortalità o una alterazione della qualità della vita. In presenza di PEM(PROTEIN-ENERGY MALNUTRITION), si può andare incontro ad alterazioni della funzionalità cardiaca e renale, subentra atrofia muscolare, vi è un ritardo nella cicatrizzazione delle ferite, ed un aumento delle deiscenze, inoltre il sistema immunitario viene gravemente compromesso

MALNUTRIZIONE

n È un problema SOTTOVALUTATOn Spesso non esistono dati di valutazione

nutrizionale ne’ nelle cartelle cliniche, infermieristiche ne’ nelle lettere di dimissioni

MISCELE NUTRIZIONALI

Nutr.parenterale Nutr.enterale

PRINCIPI NUTRITIVI

n CARBOIDRATIn PROTEINEn LIPIDIn VITAMINEn SALI MINERALI

NUTRIZIONE PARENTERALESACCHE NUTRIZIONALI

n OLICLINOMELn PERIVENn CLINIMIX

CARATTERISTICHE

n PRONTE ALL’USOn BINARIE (glucosio, aminoacidi)n TERNARIE (glucosio, aminoacidi, lipidi)n acqua

PREPARAZIONE

Igiene e sterilità: n lavaggio manin camice monouson guanti sterilin mascherina chirurgica monouson ambiente e piani di lavoro puliti (Disinfettati)

Complicanze NPT

Possono essere da catetere e meccaniche n Complicanze da catetere :

- contaminazione - pneumotorace - puntura arteriosa - malposizionamento- aritmia cardiaca -embolia gassosa– sepsi

n Complicanze meccaniche :- rottura del catetere - dislocazione - ostruzione

Controlli nel pazienten peso corporeo;n circonferenza del braccio; n FC, PA, FR,TC;n stato delle mucose e della cute, con particolare riguardo

all’eventuale presenza/evoluzione di edemi;n diuresi giornaliera e bilancio idrico (ENTRATE/USCITE);n frequenza e modalità di evacuazione;n condizioni del sito di inserzione del CVC o posizionamento

del PORT per verificare segni di infiammazione;n paziente diabetico : rivelazione della glicemia (tramite mezzo

digito puntura: stick glicemico)verificando l'assunzione dell'intero pasto ;

n esami ematici (emocromo completo, funzionalità renale ed epatica, elettroliti).

Bilancio idro elettroliticoInsieme di processi che consentono di bilanciare l’assunzione (alimentazione) e la perdita (sudorazione, respirazione feci, ecc.) di liquidi nel corso delle 24 ore. Il bilanciamento tra ingressi e uscite deve essere finemente regolato, allo scopo di mantenere costanti, nell’ambito dei valori fisiologici per il nostro organismo, volume di acqua e concentrazioni delle sostanze in soluzione. Il mantenimento di volumi e composizioni relativamente stabili dei liquidi del nostro organismo è essenziale per la nostra sopravvivenza, in quanto il volume di acqua condiziona spiccatamente la pressione arteriosa, mentre le concentrazioni dei soluti, in particolare degli elettroliti, permettono il corretto funzionamento di sistemi vitali come, tra gli altri, quello nervoso e quello muscolare.

CRITERI DA SEGUIRE PER CALCOLARE IL BILANCIO IDRO-ELETTROLITICO

Segnalare sulla grafica giornaliera l’apporto di liquidi introdotti, cosi rappresentato:

H2o INGERITA segnare quindi sulla bottiglia del paziente dalle h.6:00 di ogni mattino il livello di acqua raggiunto.

LIQUIDI INGERITI :n 1 Bicchiere da caffè (bicchiere piccolo) 60 mln 1 bicchiere d’acqua 120 mln 1 tazza da colazione (the o latte) 140 ml

SOLIDI INGERITI :

n 1 formaggio fresco 75 mln 1 porzione di pasta o di riso 135 mln 1 porzione di carne o di pesce 70mln 1 porzione di verdura cotta 180 mln 1 porzione di prosciutto cotto 50 mln 1 frutta cotta o fruttino 90mln 1 yogurt 70 ml

H2O METABOLICA : 300 ML (BILANCIO PARZIALE: 12,5 X ORE DEL BILANCIO)

LIQUIDI INFUSI : SEGNARE SULLA GRAFICA GIORNALIERA I ML INFUSI : E’ POSSIBILE UTILIZZARE LE POMPE INFUSIONALI PER SAPERE CON ESATEZZA I ML INFUSI, RICORDARSI QUINDI DI AZZERARLE QUANDO SI CHIUDE IL BILANCIO.

SEGNALARE SULLA GRAFICA GIORNALIERA L’APPORTO DI LIQUIDI ELIMINATI, COSI’

RAPPRESENTATO:§ URINE: Segnare sempre sulla grafica i ml prima di gettare l’urina

o svuotare i sacchetti;§ FECI: Il calcolo si aggira sui 100 ml, da aumentare se presenti

scariche diarroiche;§ PERSPIRATIO: In condizioni ambientali e cliniche normali il

calcolo si aggira sui 600 ml, da aumentare se il paziente è sottoposto ad O2 terapia.

(Bilancio Parziale: 25x ore di bilancio)

N.B. : 0,20 Ml perdita incrementata per aumento di temperatura corporea per ogni ora febbrile.

FOGLIO RIASSUNTIVO PER BILANCIO

METTITI ALLA PROVA

ALIMENTAZIONE

Tempo 3 minuti !!!

8. L’alimentazione per via enterale è...[a] L’alimentazione artificiale effettuata tramite un sondino[b] Il regime alimentare per pazienti affetti da avitaminosi[c] Il regime alimentare ipocalorico[d] L’alimentazione artificiale per via venosa[e] Nessuna delle precedenti

203. Nell’alimentazione di un soggetto diabetico bisogna ...[a] Verificare l’assunzione dell’intero pasto[b] Registrare la quantità di liquidi assunti nelle 24 ore[c] Somministrare solo tre pasti al giorno[d] In sostituzione dei dolci, proporgli biscotti aproteici[e] Nessuna delle precedenti

357. Un’alimentazione equilibrata in una persona sana deve essere…[a] Normocalorica e variata[b] Normocalorica e ricca di lipidi[c] Normocalorica e ricca di proteine[d] Ipercalorica con prevalenza di glicidi[e] Ipercalorica e ricca di lipidi

8. L’alimentazione per via enterale è...[a] L’alimentazione artificiale effettuata tramite un sondino

203. Nell’alimentazione di un soggetto diabetico bisogna ...[a] Verificare l’assunzione dell’intero pasto

357. Un’alimentazione equilibrata in una persona sana deve essere…[a] Normocalorica e variata

Quiz presi da “I Test dei concorsi per INFERMIERE”Di Ivano Cervella

BIBLIOGRAFIAn Evidence based nursing

n E’ una scheda per gli utenti che spiega l’importanza dell’idratazione soprattutto nella popolazione anziana. Il documento è stato preparato dal gruppo di Evidence based nursing di Bologna.

n INRAN Istituto Nazionale di ricerca per gli Alimenti e la nutrizione

n L’INRAN ha creato una linea guida sulla corretta alimentazione e un capitolo è interamente dedicato all’importanza dell’acqua per il nostro organismo. Sono forniti consigli per gli operatori sanitari sulla prevenzione della disidratazione.

n Linea guida per la reidratazione dell’anziano

n La linea guida fornisce sia indicazioni tecniche sulla disidratazione, sui fattori di rischio e sulle conseguenze sia indicazioni pratiche su come procedere per favorire la reidratazione. Quanti liquidi assumere nella giornata e quali alimenti prediligere. Il documento è del 2007 ed è in inglese.

n UK Best Practice

n Questo documento è stato preparato dalla Royal Society for the Promotion of Health in collaborazione con il Royal Institute of Public Health e la National Association of Care Catering per informare gli operatori sanitari sui rischi della disidratazione e fornire indicazioni sulla prevenzione e gestione del soggetto disidratato. Nel documento sono riportati i risultati tratti dalla letteratura sui benefici di una corretta idratazione. Il documento, in inglese, è aggiornato al 2005.

n US Department of Health & Human Services

n E’ il link alla linea guida statunitense sulla reidratazione e mantenimento dell’equilibrio idrico in soggetti anziani residenti in RSA. La linea guida fornisce indicazioni pratiche per gli operatori sanitari. E’ in inglese e datata al 2001.

n US Department of Health & Human Services

n E’ un utile riassunto aggiornato al 2008 sulla gestione della disidratazione. In particolare sono fornite le principali raccomandazioni sulla valutazione dell’anziano, prevenzione e gestione della disidratazione. Le raccomandazioni sono in inglese