alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in...

32
Spedizione in A. P. - Art. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - Valida dal 10.02.2003 In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa CATTIVE STRADE Stradeeferrovie:infrastrutturenecessarieperconsentire allaCalabriaedalterritoriodellaprovinciadiCrotone undefinitivorilancioeconomicoeperusciredaun isolamentostoricononpiùsostenibile. Mensile - Euro 1.50 - anno X n.2 - Febbraio 2004

Transcript of alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in...

Page 1: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

Sp

ediz

ion

e in

A.

P.

- A

rt.

2 C

om

ma

20

/C L

egg

e 6

62

/96

- A

uto

rizz

azi

on

e D

CO

/DC

KR

/56

/20

03

- V

ali

da

da

l 1

0.0

2.2

00

3 I

n c

aso

di

ma

nca

to r

eca

pit

o s

i rest

itu

isca

al

mit

ten

te c

he s

i im

peg

na

a p

ag

are l

a r

ela

tiv

a t

ass

a

CATTIVE STRADE

Strade e ferrovie: infrastrutture necessarie per consentirealla Calabria ed al territorio della provincia di Crotoneun definitivo rilancio economico e per uscire da un

isolamento storico non più sostenibile.

Mensile - Euro 1.50 - anno X n.2 - Febbraio 2004

Page 2: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

Dattiloscritti, foto ecc.. anche se non pubblicati non sirestituiranno. Sono gratuite (salvo accordi diversamen-te pattuiti esclusivamente in forma scritta) tutte le col-laborazioni e le prestazioni direttive e redazionali. Gliarticoli possono essere ripresi citandone la fonte.Gli articoli pubblicati riflettono il pensiero dei singoliautori i quali si assumono la responsabilità di frontealla legge.

Registrazione Tribunale di Crotonen. 75 del 17.10.1996 - decr. 16.10.2003

Direttore: Pino FabianoDirettore Responsabile: Carmelo Colosimo

Editore: Associazione Culturale Cotroneinformac.p. 53 - 88836 Cotronei [KR]

Direzione, redazione e amministrazioneVia Circunvallazione silana - c/o Centrodi Aggregazione Sociale - Cotronei [KR]

htpp://www.arealocale.com - e-mail: [email protected] 1782731963 - ICQ#: 161382587

Hanno collaborato in questo numero:Capozza Luigi - Colaci Gregorio - Colosimo Carmelo -

Concio Luigi - Fabiano Pino - Fico Alberto -Fontana Franco - Fontana Spartaco -

Grassi Gino - Mangano Francesco - Pesavento Andrea -Polifrone Francesco - Rizza Francesco -

Rosa Giovanni - Zitara Nicola

Stampa: Kroton Grafica

som

ma

rio 2 In questo numero

Disciplina sulla tutela delle persone

e di altri soggetti

rispetto al trattamento dei dati personali.

La Legge 31/12/1996 n. 675 dispone fra l’altro che la comuni-

cazione e la diffusione dei dati personali sono ammesse con il

consenso espresso dell’interessato. I dati acquisiti da

Cotroneinforma saranno utilizzati unicamente per il

perseguimento delle finalità dichiarate e comunque mediante stru-

menti idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza.

I dati non saranno ceduti a terze parti.

LA GITA

DA PETILIA A PETELIASARA ROSSI DA MESORACA

historia - pag. 14-15

LA VALLATA DEL TACINANEL SETTECENTO

anno X n. 2 [nuova serie]

Febbraio 2004

infrastrutture - pag. 3- 5

TRA SOLIDARIETA’ ESPERIMENTAZIONI

teatro - pag. 17

bilanci - pag. 22

IL 2003 PER LEGAMBIENTEE CARABINIERI

MERIDIONE: SE NE PUO’PARLARE ANCORA?

analisi - pag. 18

LE DUE AMERICHE

meridiani - pag.11

CATTIVE STRADECROTONE VS TRENITALIA

ELETTROMAGNETISMONEL CROTONESE

ambiente - pag. 16

RICORDANDOPADRE REGINALDO

ecclesia - pag. 21

Nella foto di copertina e nel disegno di pagina 3:elaborazioni grafiche di Gino Grassi

attualità - pag. 23-29

L’INFORMAZIONEDAL TERRITORIO

lettere - pag. 30

[email protected]

territorio - pag. 6 -8

POLITICA ECONOMIASOCIETA’

historia - pag. 12

solidarietà - pag. 20

AVIS 2003NEL CROTONESE

a sud - pag. 10

PRIGIONI ELADRONI

atlante - pag. 9

Page 3: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

3

infr

ast

rutt

ure

U

CATTIVESTRADE

na logica dello squilibrio che ri-guarda le infrastrutture, le nostre

infrastrutture.La recente Legge Obiettivo fissa le areedi influenza dove andranno a collocarsile grandi opere per i prossimi 10 anni. IlPonte sullo Stretto rappresenta l’operasimbolica per il Sud, ma anche un gran-de imbroglio perché non esistono i de-nari necessari per realizza-re l’opera e nemmeno i pri-vati che vogliono investirci.E poi ancora, l’inopportuni-tà della Tremonti bis, con-gegnata in modo tale da fa-vorire ancor di più gli inve-stimenti nelle aree maggior-mente industrializzate[Nord], nel momento in cuiil Paese avrebbe bisogno difavorire gli investimenti nel-le aree dove la disoccupa-zione è ancora superiore al20% [Sud].Per questi motivi [secondoil rapporto Svimez] ognianno 70.000 persone, so-prattutto giovani, lasciano ilSud per lavorare al Nord,peraltro già saturo di sviluppo in moltearee.Davanti a questi scenari si destreggia laretorica della politica nostrana, incapa-ce di sollevare un minimo di protestacontro una logica economica accentra-trice. Semmai avviene il contrario, per-seguendo nell’antica arte degli annunciche hanno soltanto una finalitàelettoralistica. Dalla Regione Calabria,dalle Province, dai Comuni provengonosegnali inversi, con finanziamenti pronti[o quasi!] per la realizzazione di ponti,strade e forse ferrovie. Progetti che rin-corrono soldi, da troppo tempo, e chenon possono essere soltanto utili per lapropaganda elettorale.Invece, serve con urgenza un piano diinfrastrutture che riguardi principalmen-te il potenziamento del sistema ferrovia-rio e dall’adeguamento degli assi stra-dali e autostradali. Un piano di infrastrut-ture definendo strategie, strumenti e tem-pi di una rinnovata politica di sviluppo,favorendo i processi di attrazione e so-

stegno degli investimenti, ottimizzandoa tal fine la gestione dei Fondi Comuni-tari ed orientando tutti gli strumenti diintervento per lo sviluppo, dagli incentivialla Programmazione Negoziata.Un piano per il Sud, certo, con dentro lanostra provincia, quella di Crotone, sto-ricamente isolata, lontana dalle grandiarterie ferroviarie ed autostradali.

Con il pensiero rivolto al nostro territorioe con l’attenzione al contestospecificatamente meridionale, apriamoquesto numero del giornale con le catti-ve strade: le nostre.La copertina di questo numero di Area

Locale è un collage di immagini moltofamiliari: il ponte Morandi di Catanzaro;una stazione ferroviaria a scartamentoridotto di cui è venata la Sila; una seriedi tornanti collinari, tanto familiari dallenostre parti… l’emblema del sistemaviario di questa regione. Si potevano ag-giungere anche altre immagini: quellad’un tratto qualsiasi della A3, l’eternocantiere; oppure quella di una delle tan-te malinconiche stazioni, ormai desola-te, poste sull’unico binario della ferroviaionica dove non si ferma più nessun tre-no a gasolio [l’elettrificazione della lineanon c’è, sul modello americano…]. E sein quel variopinto mosaico mettessimoanche una panoramica della statale 106?Una sequenza di immagini note, dunque,di luoghi comuni a cui siamo abituati,

forse rassegnati, e che solo l’estrocombinatorio di un artista è capace di ri-attribuirgli significato. Sono l’immaginedi un Sud, di una provincia ai margini ditutto ciò che pulsa, economicamente,culturalmente e quant’altro; lontano datutto ciò che è vitale. Perché la situazio-ne della nostra viabilità è quella che è;ed è quella che ci meritiamo.

Sul nostro forumwww.arealocale.com/forum

si è sviluppata una discus-sione intitolata “Crotone vs.

Trenitalia: La storia

(in)finita?”, di cui diamo con-to nelle pagine che seguo-no, vertente appunto sullatematica dei collegamentiferroviari da e per Crotone,che stanno subendo negliultimi tempi una contrazio-ne lenta ma progressiva adopera del gestore. Numerosilettori sono accorsi per darela propria opinione, per por-tare una testimonianza, perproporre qualche iniziativadi sensibilizzazione e quin-di coinvolgimento dei citta-

dini e delle istituzioni. Si sonoinframmezzate pure le apparizioni di qual-che amministratore locale che si èripromesso pubblicamente di riportarel’eco della discussione verso il mondodella politica istituzionale, con quali esi-ti è facile immaginare. Il dibattito, almomento in cui scriviamo queste pochebattute, è ancora aperto, e si può legge-re in ogni momento. Come si può legge-re il testo di due lettere [una delle quali èpubblicata a pag. 5] preparate dai parte-cipanti e rivolte alle istituzioni [ancoraloro!].Il giornale ed il forum rappresentano uncontributo, un momento di analisi e diproposizione, intesa anche come una ini-ziativa proveniente dal basso con la pre-rogativa [ma anche l’umiltà] necessariaper creare massa critica e per alzare illivello della rivendicazione: un piccoloframmento in una società che lentamentesi muove, per uscire da un lungo letar-go.

[G.C. - P.F.]

Page 4: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

4 CROTONE VS TRENITALIA:La storia (in)finita?

[BARUCH]Propone il tema, rifacendosi ad un re-cente intervento di Loris Rossetto chetra l’altro dice: “statisti, economisti,giuristi, imprenditori, artisti, ecc. ... Tut-ti, in un modo o nell’altro, hanno tentatodi dare una risposta a questo triste feno-meno. Sino ad oggi però nessuno è riu-scito a porre un freno all’emorragia di cer-velli. Una grande azienda ha invece fi-nalmente trovato la soluzione che stasemplicemente in una frase: bisognarendere difficile la par-tenza degli emigranti! Ehgià signori miei, graziealle Ferrovie dello Stato,questo triste fenomenosta per essere elimina-to. E così ecco che daun paio di anni, proprioper arginare il problemadell’emigrazione, le Fer-rovie dello Stato lavora-no intensamente per di-minuire i collegamentida e per Crotone”.

[ALBERTO]“Trenitalia” ha soppressoi collegamenti da e perCrotone? Cosa c’è distrano? “Trenitalia” èun’azienda privata e laprivatizzazione in Italia èstata la più strana e lapiù sfrenata che si siamai vista...

[SALVATORE]Non sono d’accordo con quello che dici.Fino a quando le FS erano statali al 100%di questi problemi non se ne vedeva l’om-bra. Il declino è cominciato con laprivatizzazione. Il denaro è più importantedelle persone. In ultimo non è un discor-so di Nord o Sud anche perché in alcu-ne zone del mezzogiorno ci sono serviziche noi nel crotonese ci sogniamo.

[ALBERTO]Non ne faccio una questione di nord oSud, né di Ministri settentrionali o meri-dionali; ho voluto dire che unaimprenditoria forte come quella che è pre-

sente nel settentrione d’Italia, ma è val-so solo come esempio, così come è for-temente presente in altre parti della Na-zione, anche nel Meridione, una fortepresenza imprenditoriale, come dicevo,capace di proporre e imporre scelte vol-te allo sviluppo e alla presenza di servi-zi, ha ottenuto risultati sia politici, siasociali, sia di sviluppo economico.

[SALVATORE]So solo che oggi sono andato a prende-

re un familiare alla stazione di Torino pro-veniente da Petilia. Ho saputo che nonci sono più carrozze che si formano aCrotone, ma il treno passa da Crotone ein 10 minuti bisogna fare tutto. Addirittu-ra alla stazione di Crotone, vista l’affluen-za di gente, non venivano emessi più bi-glietti. Molte persone hanno ritenuto op-portuno chiamare la polizia. Visto che ilpercorso non è più sulla linea tirrenicama su quella adriatica, si può lamentareuna notevole affluenza di persone in tut-te le stazioni. Prima arrivati a Lameziasi poteva star sicuri che fino a Napoli nonsarebbe salito più nessuno. Alla stazio-ne di Torino nessuna indicazione faceva

capire che parte del treno proveniva dal-la Calabria. Era annunciato come prove-niente da Lecce. Se privatizzazione si-gnifica peggioramento del servizio...ètutto detto. Considerato che le ammini-strazioni locali e il senso civico di partedella popolazione locale dormono su unletto a sette cuscini e il menefreghismodilaga, cerchiamo noi di avanzare unaprotesta per quanto ci è possibile essen-do lontano dai luoghi interessati. Propon-go di formulare un testo di protesta co-

mune e di inviarlo via e-mail alle amministrazio-ni, agli organi di comu-nicazione, alle ferrovie,ai politici che dovrebbe-ro rappresentarci, e achiunque può esserecoinvolto in questa cau-sa. Chiedo aiuto allagente del forum per riu-scire in questa mini-pro-testa. Datevi una svegliae partecipate! “Non fatecome questi caproni,andate controcorrente”(dal film I cento passi).

[PLUG]Per me va bene....Vedoun problema sulla firmadel documento...

[ALBERTO]La soluzione potrebbeessere che si scriva ununico testo e che poi

ogni persona invii una e-mail o telegram-ma agli enti preposti...

[CARMINE]Mi fa veramente piacere vedere che daquattro battute che ci si è scambiati stianascendo qualcosa o perlomeno si co-minci a prendere coscienza del proble-ma.Per quello che mi riguarda se c’è da fir-mare qualche cosa farò il possibile perdare il mio contributo anche se ormai difirme se né raccolgono talmente tantesu ogni cosa che comincio a dubitaredella loro efficacia…Io non riesco a capacitarmi come su un

infr

ast

rutt

ure

Page 5: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

5argomento di questo tipo i politici localinon sentono il bisogno di prendere unaposizione netta e decisa...

[RED]Propone il testo della lettera, che sotto-pone agli altri. Anche ALBERTO ne pro-pone una versione da mandare alle altecariche dello Stato: Ciampi innanzitutto.

[OBERDAN]Trovo assolutamente positiva la lettera el’idea di inviarla ai sindaci, il lavoro chesi sta facendo sta già producendo alcu-ni risultati (vedi l’interessamento di alcu-ni amministratori locali). Resto comun-que del parere che la sensibilizzazioneva estesa alla popolazione locale, anchequesto tipo di problema riguarda ovvia-mente il ceto economicamente più de-bole, tanto per intenderci in treno ci va lostudente fuori sede, il pensionato che vaa far visita ai parenti, la maggior parte alnord ci va in macchina o in aereo. Allorami chiedo ma le associazioni dei consu-matori, i sindacati, l’associazionismo dibase, dove sono? bisognerebbe stanaretutti ed avere un forte fronte di solidarie-tà e di appoggio

[KIKKI]Se vi serve una mano, a vostra disposi-zione... Vorrei aggiungere una cosa: leg-gendo le località di residenza dei parte-cipanti al forum, non ho potuto fare ameno di notare che siete praticamentesparsi nelle grosse città “colonizzate” daicalabresi, e tutti noi tendiamo ad andarealla ricerca del “Paesano emigrato” nel-la nostra stessa città, pertanto, se noiiniziassimo a fare un passaparola contutti quelli che conosciamo, sono sicuroche il gruppo prenderebbe corpo.

[MARZUCCO]so solo che questi figli di t****a hannosoppresso un botto di treni, e non ho tro-vato il biglietto né a 12 Né 24 aerei maallora vaffanc***....w Romano crotone - Trenitalia devi falli-re.

[RED]Avere dei treni e delle stazioni funzio-nanti è un nostro diritto!invece di tifare per Romano possiamocombattere per farci dare ciò che ci spet-ta...

[OASI]Purtroppo mi piacerebbe collaborare,mapoiché vivo in Germania posso soltantodirvi che il problema si é presentato an-che qui da quando le ferrovie dello stato

tedesche sono diventate come le FSitaliane,cioè non più statali, bensì priva-te con conseguenti ritardi e partenze an-nullate. Pensate che prima per un tragit-to di 50 km da una città all´altra si im-piegavano 15 minuti,ora invece puo ca-pitare che si arrivi a destinazione dopodue ore. Inaudito.

[PINO FABIANO]… Se Crotone e la sua provincia sbadi-gliano distrattamente, la Locride è riu-scita a creare una certa mobilitazionecontro questa ennesima e sciaguratadeterminazione. La popolazione, diversiesponenti politici, lo stesso vescovoBrigantini, sono scesi in lotta contro

Trenitalia. I risultati sicuramente ci sa-ranno, perché non esistono ragioni vali-de per giustificare cattive scelte.Ma potrebbe anche essere un gioco per-verso, nel senso che le rivendicazionivadano a riguardare la soppressione diun treno e non l’intero sistema ferrovia-rio nel suo complesso. Trenitalia inse-rendo nuovamente nell’orario l’intercityPitagora dovrebbe teoricamente accon-tentare le popolazioni della costa ionica.Ma non è così. Infatti un solo treno non

modifica una situazione di degrado fer-roviario che non consente più alcunamediazione…

[BARUCH]... Ho contattato Loris Rossetto, che èl’autore dell’articolo che fa da incipit aquesto forum. Lui sta già organizzandoper Pasqua una missione alla stazionedi Crotone per firmare in massa il regi-stro dei reclami, che si trova obbligato-riamente in ogni stazione [...] Poi, altracosa importante, sono le istituzioni: isindaci, il presidente della provincia, ipresidenti delle due comunità montanedevono essere coinvolti almeno in rap-presentanza delle popolazioni, anchecon delibere da inviare a Trenitalia. Ra-gazzi, ‘mmaziamoci le braccia (rimboc-chiamoci le maniche) e partiamo…

Questa è una sintesi dei circa cento

interventi postati finora, che troverete

al solito indirizzo:

arealocale/forum,

insieme ai facsimile delle lettere

spedite alle istituzioni

infr

ast

rutt

ure

<<Alla cortese attenzione del Sindaco di...

L’intento di questo messaggio è di sensibilizzare gli abitanti el’Amministrazione di Crotone,di ogni singolo comune della Provincia,nonchèl’Amministrazione provinciale riguardo un’iniziativa che sta prendendo attosul forum di “area locale.com”.Stiamo discutendo su un’eventuale ripristino della stazione ferroviaria diCutro,sul recupero di quella di Crotone che anno dopo anno sta deteriorandosisempre di piu e sull’incremento,inoltre,del numero di treni in partenza e inarrivo nei mesi di maggior flusso di passeggeri.L’intenzione è quella di coinvolgere quante piu persone possibile perdimostrare a TRENITALIA la nostra determinazione...ma siamo solo all’inizio!E’ per questo motivo che ci rivolgiamo ai Primi cittadini di ogni comunecrotonese (al di là di ogni simbolo o colore politico),per essere affiancatie,perché no,guidati in questa battaglia condotta per i numerosi concittadiniemigrati in centro-nord Italia e all’estero nonché per una rivalutazioned’immagine della nostra provincia che giorno dopo giorno si trova a combattereverso un muro d’indifferenza da parte delle istituzioni.Saremmo grati se potessimo avere una risposta sul forum (www.arealocale.com)o anche in privato.

Distinti salutiGli utenti di area locale

Page 6: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

6

D

terr

ito

rio

Il Consorzio per lo sviluppo industriale di Crotone ha eletto i suoi organismi statutari per il triennio digestione 2004/2006, dopo una fase commissariale ultratrentennale.Subito dopo la nomina a presidente di Carlo Turino, l’assemblea dei soci ha espresso il nuovo Consigliodirettivo che risulta così costituito: Proietto Donato (Assoper), Salvatore Pacenza (Comune di Crotone),Antonio Carella (Camera di Commercio), Giuseppe Cosentino (Provincia di Crotone), Francesco Sulla(Sindaco di Cutro). Resta ancora da esprimere il nominativo in rappresentanza della Regione Calabria.

ELETTI GLI ORGANISMIDEL CONSORZIO INDUSTRIALE

Il 14 gennaio si è costituito il Consorzio per l’istituzione delParco scientifico e tecnologico multisettoriale [PSTKR] del-la Provincia di Crotone. Fanno par-te del Consorzio: la RegioneCalabria, le Comunità montane, laProvincia di Crotone, i Comuni del-la provincia, l’assessorato allaforestazione, la Camera di com-mercio, le Associazioni imprendi-toriali dell’agricoltura, dell’artigia-nato e dell’industria. Il primo con-siglio direttivo provvisorio, eletto nelmomento della costituzione, ècomposto dai seguenti componen-ti: il presidente Gaetano Lumare[Assindustria]; il vicepresidente Lui-gi Siciliani [Cciaa]; i consiglieri: Carmine Talarico, presiden-te della Provincia, Carlo Turino, presidente del Consorzio di

Crotone castello 1903 - cartolina viaggiataRagozzino Editore - Napoli

COSTITUITO IL PARCO SCIENTIFICO TECNOLOGICO MULTISETTORIALE

Si è tenuta nei giorni scorsi, presso il Centro Congressi“Pitagora” di Crotone, la prima assemblea dei soci del-l’Associazione provinciale allevatori di Crotone, che haprovveduto all’elezione degli organi statutari e all’attribu-zione delle cariche.E’ bene ricordare che l’ente ha ottenuto il riconoscimen-to giuridico ed è divenuto operante sulla provincia diCrotone dall’aprile del 2002, ed in quasi due anni di atti-vità conta circa 400 soci con un patrimonio zootecnicodi circa 50.000 riproduttori.L’amministrazione dell’ente, per il triennio 2003-2005, ri-sulta così composta: Michele Colucci, presidente, Vitto-rio Gangale, vicepresidente, e dai consiglieri RaffaelePortaro, Agata Cortese, Luigi Albo, Domenico Greco,Francesco Loria, Gino Bevilacqua, Alberto Caputi,Randolfo Fauci, Alfonso Maiorano, Salvatore Nicoscia,Salvatore Parrilla, Paolo Piro, Fernando Riillo, SalvatoreRota, Francesco Scarpino.Il collegio sindacale è composto da Enrico Rapagnetta,presidente, mentre i revisori sono Antonio Aurea, MarioFavaro, Antonio De Paola, Domenico Panebianco (revi-sore supplente). Probiviri: Francesco De Sole, GennaroNovello.

sviluppo industriale, Dionisio Gallo, assessore regionale allaforestazione; i sindaci: di Cotronei Pietro Secreti, di Cutro

Francesco Sulla , di Cirò Ma-rina Nicodemo Filippelli, diPetilia Policastro GiuseppeCeraudo; per le associazionidi categoria: FrancescoBarretta [Cia] e Salvatore Lucà[Confartigianato]; il segretariogenerale Maria Bruni.Il Consorzio si propone comestrumento di ricerca per dareun contributo allo sviluppo so-cio economico del territorio inquattro diversi settori:l’agroalimentare, le fonti

energetiche rinnovabili, la medicina d’eccellenza ed il setto-re del legno.

La Procura della Repubblica di Crotone ha disposto ildissequestro del cavalcavia nord della città capoluogo, dopoche era stata chiuso al traffico il 4 luglio scorso a causa diproblemi strutturali.La notizia dell’imminente riapertura (entro fine di gennaio)è stata data dal vice presidente della Provincia, De Masi.Invece, con questo giornale che entra in stampa (primadecade di febbraio), la strada è ancora chiusa.Le perizie che hanno portato al dissequestro sono stateeseguite dai tecnici dell’Anas, con il supporto del tecnicoconsulente della Procura, lo stesso che aveva determinatole condizioni di chiusura al traffico. Ed il traffico riapriràsoltanto per gli autoveicoli leggeri e con peso non superio-re ai 35 quintali, che comunque servirà a rendere più scor-revole il traffico in ingresso e in uscita, demandato, al mo-mento, soltanto allo svincolo sud ed alla strada consortile.Restano inalterate, in ogni caso, le deficienze rilevate alcavalcavia e che necessitano di interventi strutturali. Sa-rebbe altresì importante che l’iter giudiziario completi il suocorso, se non altro per non lasciare impuniti i responsabilidell’ennesima beffa ai danni di questa nostra provincia.

ZOOTECNIA CROTONESEL’associazione provinciale degli allevatori

ha eletto gli organismi dirigenti

IL CAVALCAVIADI CROTONE RIAPRIRÀSOLO AI MEZZI LEGGERI

Page 7: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

7

Sono in tanti, in Calabria, che gridano allo scandalo. Infatti, la Regioneha adeguato l’indennità ai consiglieri equiparandoli a quelli dei parla-mentari. Si tratta del progetto di legge relativo al trattamento indennitariodei consiglieri regionali inteso nelle seguenti misure: 100% per i presi-denti del Consiglio regionale; 92% per i presidenti delle commissioniconsiliari permanenti istituite a norma di statuto e di regolamento inter-no, per il presidente della commissione per il piano, per i segretari delConsiglio regionale, per il presidente del collegio dei revisori dei conti, eper i presidenti delle commissioni speciali; l’88% per i vicepresidenti ed

i segretari delle commissioni consiliari permanenti e speciali istituite a norma di statuto e di regolamento interno e per ilPresidente della giunta; l’80% per i consiglieri regionali.Se la Regione Calabria ha deciso in tal senso, probabilmente sarà per una diversa interpretazione dei bisogni e dellepriorità che questa nostra terra necessita.Occorrerebbe, però, avere la capacità e le argomentazioni valide per giustificare tali operazioni, altrimenti il tutto diventaincomprensibile e la forbice delle diseguaglianze si allarga pericolosamente, sempre di più.

Da una lettera apparsa su “il Crotonese” n.6/2004 abbiamo avuto modo di rilevarequalche considerazione divergente su quella che viene considerata una nuova eco-nomia del futuro: la filiera del legno.Il vice presidente del consorzio mediterraneo del legno [realtà industriale che nasce-rà nel territorio di Isola Capo Rizzuto] inserisce una nota polemica in merito ad unincontro interlocutorio che la Provincia di Crotone ha avuto con quella di Pesaro. Unincontro finalizzato ad ipotesi di sfruttamento del legno della Sila per le industrie delmobile pesarese. Dunque il legno è il solito nodo dolente, quel legno dove in tanti,ormai, hanno concentrato l’attenzione per futuri sfruttamenti economici. Lo stessoconsorzio mediterraneo sfrutterà 40000 metri cubi all’anno di legname. Dicono conun piano che salvaguarda l’ambiente e non con diboscamenti selvaggi. Ma diconotutti così. Anche le centrali a biomasse apporteranno semplici diradamenti. In realtàla Sila non può sopportare il taglio per una così vasta “utenza”. E’ bene che venganonuove attività industriali sul territorio, ed è anche giusto razionalizzare le risorsesenza mandarle in altre regioni. Però è anche tempo di pensare ad un piano dirimboschimento generalizzato, sia per mantenere inalterati gli equilibri ambientali esia per mantenere nel tempo le potenzialità industriali che dal legno traggono la loromateria prima.

IL LEGNO E LE FILIERE

terr

ito

rio

E’ stata approvata la legge “Disposizioniper la tutela e la valorizzazione dell’archi-tettura rurale”, per il riconoscimento delvalore storico, culturale, ambientale delpatrimonio architettonico.La legge prevede l’istituzione di un Fondonazionale per la tutela e la valorizzazionedell’architettura rurale che sarà dotato di8 milioni annui per il triennio 2003-05 e lerisorse verranno ripartite tra le regioni e leprovince autonome. Ai beneficiari sarà at-tribuito un contributo per gli interventi direstauro fino al 50% della spesa ammes-sa, a condizione della non trasferibilità del-l’immobile per almeno un decennio.

La legge 29 dicembre 2003 n. 376dà seguito alla norma contenutanella finanziaria 2003, che asse-gna un contributo annuo di duemilioni di euro per il triennio 2003/2005, da destinare alla progetta-zione definitiva del tratto di stra-da Sibari-Crotone.Infatti, questo tratto di strada, del-la lunghezza di circa 100 chilo-

metri, manca proprio di una progettazione.Per la realizzazione, poi, c’è sempre del tempo. Del resto, se perl’opera delle opere, il Ponte sullo Stretto, dovremmo aspettare il2012, per un tratto insignificante di strada quale la 106 possiamoanche attendere altri 30 anni senza stare troppo a disquisire.

“PICCOLI” ADEGUAMENTI DI STIPENDIO

SEI MILIONI DI EUROPER LA PROGETTAZIONE

DELLA S.S. 106 SIBARI-CROTONE

E’ LEGGE ILRECUPERO DEI

FABBRICATI RURALI

Page 8: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

8

Prima di Natale, il ministro per l’Ambiente, Altero Matteoli,aveva avanzato alla Ue una proposta di modifica della direttivache limitava l’esportazione dei rifiuti radioattivi alla sola fasedel primo trattamento, con l’obbligo dirientro per la custodia definitiva sul terri-torio nazionale.Ed anche per l’Unione europea [notiziadi metà gennaio] prende corpo l’ipotesidi un trasferimento del materiale più peri-coloso [le scorie cosiddette di terza ca-tegoria] in paesi extracomunitari, nel pie-no rispetto delle norme internazionali sullasicurezza.Il “pacchetto sicurezza nucleare”, prov-vedimento presentato dalla commissio-ne e ratificato dall’assemblea legislativaeuropea, ha imposto ai paesi dell’Unioneil 2006 come termine ultimo per la piani-ficazione dello smaltimento delle scorienucleari che dovrà avvenire con “il pienocoinvolgimento delle comunità locali”; lanuova direttiva indica come via preferen-ziale la realizzazione, per i rifiuti di primae seconda categoria, di siti comuni trapiù paesi, mentre per quelli di terza categoria prendono la stra-da, appunto, dei stati terzi, cioè quelli non compresi nell’Unio-ne europea.E’ bene ricordare che le scorie di terza categoria cessano di

terr

ito

rio

SCORIENUCLEARI

Chiudiamo questo numero del gior-nale con la situazione degli schiera-menti politici in evoluzione per la im-minente tornata elettorale: probabil-mente nel mese di giugno si voteràcontemporaneamente per le europeee per il rinnovo del consiglio provin-ciale di Crotone.Sono già usciti fuori i nomi dei duecontendenti alla presidenza: DionisioGallo [in basso] per il centrodestra eSergio Iritale [in alto] per ilcentrosinistra.Le liste che complessivamente si pre-senteranno, altri candidati a presiden-te, e la rosa dei candidati nei collegisono al centro delle operazioni che sistanno consumando le ristrette se-greterie di partito, ma non solo.Ne riparleremo nel prossimo numero.

essere radioattive nel giro di 15 anni. La Ue chiaramente inter-verrà con i finanziamenti necessari per realizzare questi depo-siti in posti come la Siberia, tanto per citare a caso un cimite-

ro nucleare in Europa. L’auspicio è che cisaranno controlli sulla messa in sicurezza deidepositi, che non si alimenti nessuna dellepotenti mafie estere e, infine, che si rispetti ladirettiva recuperando il materialeradioattivamente cessato.Un ultimo inciso. Qualche mezzo di informa-zione locale ha dato notizia di questo provve-dimento della Ue in modo errato ed anchepericoloso, dicendo che di conseguenza, si

allontana il rischio per i 13 siti nazionali, tra

cui la provincia di Crotone, rimasti in lizza per

l’ubicazione del deposito.Di conseguenza a cosa? Semmai è il contra-rio, visto che l’Unione ha fissato il termine ul-timo per la pianificazione dello smaltimentodelle scorie nucleari, specificando [quando sidice il buon cuore!] che dovrà avvenire con “ilpieno coinvolgimento delle comunità locali”.E le comunità locali, se non hanno intenzio-ne di farsi coinvolgere, devono stare in guar-

dia. Basti soltanto pensare che il Governo si è arrogato il com-pito di mettere in discussione la legge sulla denuclearizzazionedella regione Calabria. E questo la dice tutta. Pertanto, oc-chio alle sviste e non abbassiamo la guardia!

ELEZIONI

Page 9: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

Momenti di forte solidarietà ed umanitàsono emersi in questi anni dal campo diS. Anna, ad iniziare dai volontari chehanno lavorato nel campo, ma anchedalle istituzioni, dalle forze dell’ordine:basti pensare alla figura del questoreAmodeo, il medico delle carrette delmare, che tanto risalto ha avuto suimass-media nazionali. Adesso si stra-volge un’impostazione che appartenevaal passato e, anziché migliorarne i mec-canismi dell’accoglienza, si restringonole libertà con il CPT realizzato da pocotempo, uno dei più grandi d’Europa, inau-gurato l’8 gennaio scorso dal sottose-gretario all’Interno, Alfredo Mantovano.La manifestazione del S. Anna si è svol-ta in modo del tutto pacifica, seppur laS.S. 106 è stata occupata per circamezz’ora. Nel primo mattino, una dele-gazione era entrata nel CPT, per uscirnea mezzogiorno. Una delegazione com-posta dal senatore Nuccio Iovene dei Ds,capogruppo in Commissione diritti uma-

atl

an

te

Il 31 gennaio si è svolta, in diverse cittàeuropee, “La giornata per i diritti dei mi-granti”, proclamata durante il Forum so-ciale europeo tenutosi a Parigi nel no-vembre dello scorso anno. Un’iniziativaper chiedere, in particolare, la chiusuradei centri di detenzione per stranieri, laregolarizzazione di tutti i migranti e il ri-conoscimento del diritto d’asilo. I centridi detenzione sono diffusi un po’ ovun-que in tutta Europa. In Francia sono chia-mati “zone d’attesa”, in Italia “centri dipermanenza temporanea”. Inoltre, esisto-no anche i “campi tampone” posti in di-fesa della fortezza Europa: Marocco,Serbia, Albania, Ucraina e Malta. L’Eu-ropa, con questi luoghi di reclusione,preferisce governare i fenomeni migratoricon restrizioni di libertà e isolamento.Anche la bozza di Costituzione europeasancisce uno status giuridico e socialeinferiore per i migranti non comunitari.Tra le diverse città italiane dove si è svoltala “Giornata per i diritti dei migranti”, an-che in Calabria c’è stato un sit-in orga-nizzato davanti il CPT di S. Anna, a Iso-la Capo Rizzuto. Diversi partecipanti,provenienti dalle diverse provincecalabresi, si sono ritrovati nella mattina-ta del 31 davanti ai cancelli del CPT diS. Anna.Quello di S. Anna è conosciuto, ormai,come un centro di prima accoglienza, edove da qualche anno vengono accolti iprofughi che sbarcano sulle nostre co-ste dalle cosiddette “carrette del mare”.

GIORNATA PER I DIRITTI DEI MIGRANTILa manifestazione calabrese davanti i cancelli del CPT di S. Anna

ni di Palazzo Madama, dall’avvocatoCarlo Petitto, del Foro di Catanzaro, eda Elisabetta della Corte, disobbediente,in rappresentanza dei movimenti e delleassociazioni che hanno aderito alla ma-nifestazione.Iovine, Petitto e della Corte non hannoesitato, incontrando la stampa, ad ester-nare lo sdegno e le cattive sensazionipercepite nella visita effettuata nel CPT:un luogo di detenzione, un carcere a tut-ti gli effetti, con cancelli dappertutto.Con i CPT è avvenuta l’estensione a 60giorni [due mesi in gabbia] del terminemassimo di permanenza; da considera-re, pertanto, come meccanismo puniti-vo che precede l’espulsione dall’Italia.Un meccanismo che inasprisce le con-dizioni di vita dei migranti, che si ritrova-no con difficoltà di comprensione dellalingua, diversi per cultura e/o religione, eche non conoscono i loro diritti, quelliminimi che lo stato dovrebbe garantire.Migranti, gente in viaggio, in fuga dallafame, dalla disperazione, dalle guerre.Se non hanno commesso reati, e se siritrovano soltanto in una posizione di ir-regolarità per i documenti di ingresso nelPaese, non possono essere rinchiusi ingabbia. Non lo consentono le leggi mo-rali di qualsiasi popolo civile.

[Pino Fabiano]

‘’L’errore di Tanzi è stato di non scenderein politica. Se avesse fondato ‘Forza Latte’e si fosse fatto una bella legge obbligandotutti a mettere nel latte gli Omega 3 nonstarebbe così...’’. Beppe Grillo commentacon una provocazione il caso Parmalat, al-l’indomani della trasmissione da parte di‘’Striscia la notizia’’ dello spettacolo del2002 in cui il comico anticipò i numeri delcrac del gruppo con grande precisione. ‘’Semi aspetto di essere sentito dai giudici?Ma no, hanno già tutto sotto gli occhi’’, ri-sponde il comico. ‘’Parmalat -dice Grillo-non è assolutamente un caso isolato. Perora è venuto fuori questo. Perche prima opoi viene fuori tutto. Perché il casoParmalat e’ esploso solo ora? Posso pre-sumere che ci sia un’associazione adelinquere vastissima che coinvolge il si-stema bancario-borsistico-finanziario, dai

CASO PARMALATBeppe Grillo: questa finanza è associazione a delinquere.

Le uniche Authority ormai sono qualche comico, qualche frate, qualche Papa, qualche cantante rock...

sindaci alle società di rating. Un sistemadove la delinquenza viene percepita a nor-ma di legge. Siamo in un mondo capovol-to’’. Grillo dice di non aver mai investito nelmercato azionario proprio per questo: ‘’Seio ho una società sana che ha degli utiliperché dovrei quotarla in borsa o emettereobbligazioni? Il 95% del risparmio assisti-to negli ultimi venti anni in Italia ci ha ri-messo i soldi. Io non ho mai compratoun’azione in vita mia e non la compreròmai con questa classe dirigente’’. Com-mentando gli sviluppi del caso Parmalat,Grillo aggiunge: ‘’La cosa che mi ha datopiù fastidio della vicenda di Tanzi è statoquel salutino con il sorrisino. Si è persa lavergogna, è scomparsa. Io vengo da unafamiglia di industriali: so quale era l’eticadi un industriale di cinquant’anni fa. Poi èarrivata la finanza che ha scardinato tutto.

Gli industriali ormai si affidano a questimanager che in realtà sono dei bambinipieni di complessi. Non ci dovrebbe esse-re nessuna legge che permette di fare unasocietà alle Isole Cayman. Così come do-vrebbe essere fuori legge che gli azionistiin Italia non contano nulla pur mettendo isoldi nella società. Per non parlare dellespese che le banche applicano aicorrentisti. Ci fanno pagare anche per ver-sare il denaro nelle loro casse. Ma vi ren-dete conto? O si riforma il sistema alla baseo non c’é niente da fare’’. Infine, una battu-ta a vetriolo sull’ipotesi di creazione di una‘super-Authority’: ‘’Non servirebbe proprioa niente. Sulle comunicazioni l’Authority c’éda un pezzo eppure si vede come vanno lecose. Le uniche Authority ormai sono qual-che comico, qualche frate, qualche Papa,qualche cantante rock...’’, conclude Grillo.

9

Page 10: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

”Strana questa scuola, pensa il giornali-sta. Perché mai al Sud? Sicuramenteva controcorrente. Nei testi scolastici, lastoria di questa parte del paese, tantodiversa dalla storia della parte prevalen-te, è come evaporata dalle pagine dellapatria storia. Il ragazzo che studia sasempre qualcosa delle Oche Capitoline,di Muzio Scevola, dei Visconti, degliSforza, de’ i Medici, dei Doria, della Re-gina di Candia, di Luigi XIV, diRobespierre. Ma se gli chiedessi diDionigi o di Ruggiero di Lauria o del viceréMedina o di Pietro Giannone probabil-mente cadrebbe dalle nuvole. Con l’uni-tà gli uomini e le vicende del Sud sonodiventati storia minore. Anzi storia di tan-te ombre e solo di qualche luce”.Al tempo in cui la televisione non c’era esolo da poco la radio aveva cominciato agracidare, l’anno scolastico andava avan-ti dal primo settembre al 30 giugno - tregiorni di vacanze a Natale, quattro a Pa-squa, uno a San Martino per il genetliacodel re, uno a febbraio per celebrare lasolennità del Concordato tra Stato e Chie-sa, e poi il 24 Maggio e 4 Novembre.Allora i viaggi si facevano con l’immagi-nazione. Bastava un appiglio per inne-scare la fantasia. Il carabiniere in liberauscita che parlava del suo Piemonte, lamaestra venuta dalla Lombardia, il sa-cerdote mandato dal Veneto, la mogliedel pretore, infinitamente bionda, tragi-camente magra e orrendamente coper-ta di lentiggini, il predicatore dalla vocepastosa che arrivava da Assisi o daLoreto. Cartoline, orrendamente stampa-

10a s

ud

La gita

S eduto nel cortile di unhotel di Roccella

Jonica, il giornalista aspet-ta il ritorno dei ragazzi tori-nesi in gita scolastica. “Tor-neranno presto, afferma ilpadrone dell’albergo. E’ l’oradi pranzo”. Il giornalista nonha fretta. E’ uno di quei momenti in cui iltempo si ferma. L’aria è tiepida, comegiustamente dev’essere nella prima quin-dicina di maggio. La leggera brezza chea quell’ora sale dal mare verso le colli-ne, quasi una carezza, vivifica il paesag-gio immobilizzato dalla luce solare. Sol-tanto il mare, che occupa la fetta più gran-de dell’arco visivo, rimanda all’occhio deitremori cromatici che non hanno agget-tivi.Immerso in tale solitudine riflessiva, ilgiornalista non pensa, però, all’eternità,alle arcane cose che stanno al di là del-l’orizzonte. Molto banalmente ripete a séstesso che la pubblicità è l’anima delcommercio. L’Italia, che spende centi-naia di miliardi in vacanze, non intendespesare questa fetta di pace, che il soledel meriggio fa apparire intatta come Diola fece, nonostante millenni e millenni diurbanizzazione. La pubblicità è la nemi-ca di questa terra, di questi uomini. Nonè un problema di cartelloni e di spot te-levisivi. E’ “il comune sentire”, per usareil linguaggio di Bossi. Nel comune senti-re, Le Grand Tour, il viaggio alla scoper-ta alle origini della civiltà occidentale èsvanito da tempo. Anche il passato vasoggetto ai corsi e ai ricorsi storici. NelSettecento era di moda la cultura clas-sica. I grandi viaggiatori attraversavanol’Italia per raggiungere La Grande-Grèce.Ora non più. Le mete culturali sono al-tre. Il comune sentire punisce contem-poraneamente i venditori locali e i fruitoriforestieri di vacanze turistiche. Questialberghi, più che dignitosi, costano unsacco di soldi alla collettività. Sono of-ferti agli occhi degli elettori come il mi-raggio dell’impossibile rinascita. Chi li ge-stisce sta, però, sempre in bilico tra contiin nero e conti in rosso. Ora il Sud èl’appendice infiammata di un paese peril resto prospero, vitale, bello e dunquemeta ambita dal vacanziere americano,europeo e asiatico. “Le città d’arte” nonsolo occupano la scena, ma cancellanoi comprimari.

te, stimolavano flash dell’im-maginario. “Pavia. Veduta delPonte di Legno”. Allora il ra-gazzo ripeteva: “Il Ticino na-sce in Svizzera, attraversa ilLago Maggiore, bagna Paviae confluisce nel Po”.L’idea della città d’arte,dell’insormontabile primatodel Centrosettentrione, nonesisteva. A suggerire laprimogenitura c’erano altrecose: il pugile Carnera, Alfre-do Binda e Learco Guerra, laBianchi e la Legnano, il ca-cao Due Vecchi e i

cioccolattini Zaini, l’Amaro Ramazzottie il Fernet Branca, Sant’Antonio da Pa-dova, Via Sansepolcro a Milano, dove era-no stati fondati i Fasci di Combattimen-to. Era un tempo in cui si viaggiava amisura di gambe umane, al massimodelle ruote di una bicicletta. Non eranomolti coloro che conoscevano il paesevicino. Viaggiavano - nel senso che oggidiamo alla parola - soltanto i milionari,che erano poche migliaia in tutto il pae-se. I ragazzini, qualche volta, avevano inpremio dal Signor Direttore una passeg-giata scolastica, naturalmente a piedi,che permetteva di conoscere un sobbor-go del paese e di scavare nel greto di untorrente, alla ricerca di radici di liquiri-zia. L’idea della gita scolastica a scopoculturale è venuta molto dopo. Lo scopoculturale s’intreccia naturalmente e col-lima con l’interesse degli albergatori adavere clienti nella stagione morta. L’unoe l’altro motivo suggeriscono che la con-suetudine della gita scolastica non me-riterebbe di avviarsi al tramonto, comesta avvenendo in omaggio all’idea cor-rente che restringere il piatto dei poverie allargare quello del ricco sia la ricettapiù saggia per stimolare la produttività.Fin che dura, il Sud non sarà esclusodal giro, come non lo è attualmente, mabisogna pur dire che la gita in Meridioneè, di regola, la scelta di una scuola diun’altra regione meridionale, la quale nonha risorse sufficienti per raggiungereVenezia o Firenze o Parigi.La gita al Sud non dovrebbe essereun’opzione riservata ai coraggiosi, unascelta fatta soltanto da quelle scuole incui un insegnante oriundo del Meridionestimola la curiosità degli alunni. Però ècosì. Né basta la buona volontà perchéle cose cambino. Nelle idee correnti ilSud non tornerà a essere quel che ineffetti è, se i programmi scolastici di sto-ria non vengono rivisti alla radice. L’igno-ranza, i pregiudizi, spesso alimentati adarte, gli errori del “comune sentire” pe-sano quanto il piombo.

di Nicola Zitara

Page 11: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

11

mer

idia

ni

di Francesco Polifrone

E tu da quale America vieni? dallaRicca o dalla Povera? mi disse unparente durante una delle mie visiteal paese come turista, per ironia...proprio da turista nel paese dove unoé nato.Dopo un attimo di smarrimento, glirisposi che venivo dall’America delSud, perché, gli spiegai, anchel’America, come l’Italia è divisa inNord, Centrale e Meridionale, e percoincidenza, gli abitanti del Nordsono piú solventi, per varie ragioni,di quelli del Sud.Anche lui, questo mio parente, fucostretto, come me, a lasciare ilpaese per recarsi a lavorare in altreRegioni; però un emigrante con lafortuna, perché potrà trascorrere isuoi vecchi e stanchi anni dove ènato. Dovetti spiegargli, con pazien-za e chiarezza, che non esistevanoAmeriche ricche e povere, ma sì cheuna, quella Nord, dominava econo-micamente le altre Americhe obbli-gandole a dipendere da lei con l’ar-guzia di enormi prestiti monetari,affogandole tanto, con enormi inte-ressi ed obbligando loro a dir sem-pre di si.Nei paesi del nostro Meridione d’Ita-lia, tantissimi anni fa esisteva il ric-co e il povero; il ricco era quello cheostentava il titolo di DON, che era inuna posizione sovrastante e chescaltramente, obbligava direttamen-te o indirettamente il resto del pae-se alle sue dipendenze.Il povero non moriva di fame ma...da povero non usciva mai, benchélavorava da “Sole a Sole”, quasicome uno schiavo.Nel nostro paese una di quelle DON-NE ripeteva insistentemente comeuna preghiera: “date ai ricchi ché ipoveri ci sono abituati”, e veramen-te i poveri davano il loro sudore af-finché il DON e la DONNA si potes-sero mantenere sul loro piedistallo,

LEDUE AMERICHE

come nelle Americhe gli schiavi da-vano la loro vita per mantenere ilricco.  I tempi cambiano ma esisto-no sempre il ricco e il povero. Il po-vero ha acquisito qualche benesse-re: la casa, la televisione e magarianche la macchina. Il ricco si circon-da di grandi complessi di personeal suo servizio, nei suoi grandi pa-

lazzi e anche castelli, con il suo ae-reo personale, la sua costosissimaimbarcazione e le varie automobilidi lusso.Parlando sempre con quel mio pa-

rente, ansioso ed avido di saperesempre in più, spiegavo a lui che esi-stono, metaforicamente, anche duemondi: il primo e il terzo. Nel primoabita la gente a cui non manca nien-te, che tiene  più del necessario. Nelterzo mondo risiedono quelli chestentano nel poter andare avanti, condifficoltà sempre maggiori per so-pravvivere.Finché esiste un ricco sempre cisarà un povero, perché la ricchez-za si alimenta della povertà, comel’avarizia della necessità e come lasuperbia del disprezzo.L’America dove io vivo, gli dissi, inpotenza é tanto ricca come l’altra,però vive quasi in indigenza per col-pa di gente egoista, cinica e corrot-ta.Nipoti, figli e io, orgogliosi siamod’abitare in questa benedetta terra,questa mia seconda Patria. 

[Buenos Aires, gennaio 2004]

Al centro pagina: America nova tabula, 1662, J.Blavius - Negli ovali superiori le

mappe di città, e nei laterali i diversi popoli dei nuovi territori.

In alto: La Nova Spagna,1556 , Giacomo Gastaldi, edizione G. Battista Ramusio

DIRITTO AL VOTO PER TUTTI I CITTADINI

DELL’UNIONE EUROPEA

La direttiva comunitaria n.93/109/CE del 6.12.1993, recepita con la leggen.128/98, stabilisce che tutti i cittadini dell’Unione europea residenti inuno stato membro di cui non hanno la cittadinanza, possono esercitare ildiritto di voto alle elezioni del Parlamento europeo.Il provvedimento, incluso nel Trattato di Maastricht, è concepito per ilraggiungimento dell’integrazione e, pertanto, ogni cittadino della UE puòesprimere il voto nello stato in cui vive.Tutti i cittadini comunitari residenti in Italia, per poter votare i rappresen-tanti italiani al Parlamento europeo, devono presentare al sindaco del co-mune di residenza la domanda di iscrizione alle liste elettorali entro il 15marzo 2004. Hanno anche diritto i cittadini dei dieci stati candidati all’ade-sione, vale a dire: Slovacchia, Slovenia, Malta, Polonia, Lituania, Unghe-ria, Lettonia, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia.

Page 12: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

LA VALLATA DEL TACINANEL SETTECENTO

di Andrea Pesaventohis

tori

a 12

I

SECONDAPARTE

l cambiamento climatico ed il disboscamento accre-sceranno la frequenza e la violenza delle piene, crean-

do continui danni. Sappiamo che i mulini della Canosa e delliCopati alla fine del Seicento risultavano trascurati nella manu-tenzione, per le continue rotture dei vecchi acquedotti. Fu chia-mato allora l’ingegnere Giuseppe Licò, il quale consigliò quan-to prima la costruzione di un nuovo acquedotto con una nuovapresa più a monte. Il feudatario per risparmiare continuò arappezzare, finché una piena del Tacina, causata da continuepiogge, all’inizio del dicem-bre 1692 non rese inservibilil’acquedotti di molti mulinidella vallata tra i quali quellidella “Conusa”.Per la fretta di rimettere ma-cinanti i mulini con poca spe-sa, l’erario di Cutro incaricòdell’opera Filippo Greco diFigline, che si trovava a Cutroper costruire un nuovo carce-re.L’imperizia del mastro, chenon tenne in conto i disegnie le istruzioni degli ingegneriprecedenti, rese inutile il la-voro al quale aveva parteci-pato per diversi giorni unaquarantina di “vanghieri” deicasali cosentini.L’acqua del Tacina non arri-vava ai mulini, perché non erano stati calcolati bene i livelli dipendenza.Un nuovo ingegnere e “mastro aquidottario”, Giuseppe Maz-za, cercò di porre riparo. Rifacendosi al disegno del Licò, co-struì una nuova presa ed un nuovo “capo d’acquaro” più a montenella volta della gabella di Serrarossa che collegò, tramite untratto nuovo di acquedotto, a quello vecchio.Le nuove piogge della metà di gennaio del 1693 tuttavia fecerocadere un’ingente massa di terra nel vecchio tratto dell’acque-dotto, rendendolo inservibile.Bisognava quindi rifare tutto da capo, altrimenti si venivano aperdere i tre mulini di alto5. Sempre di proprietà dei Filomarino,poco dopo la metà del Settecento subirono ulteriori dannidalle piene del Tacina. Il fiume sempre più spesso in tempod’inverno straripava con gravi danni alle colture, agli animali ealle cose.Il mutamento di regime dei fiumi, che scendevano dalla Sila,causato dal massiccio disboscamento dell’altopiano, con pie-ne rovinose invernali, come quelle del 1736/1737 e del 1743/1744, e lunghi periodi di secca estivi, rese inutili alcuni mulini,mentre altri dovettero essere ristrutturati.I mulini della Conusa furono perciò più volte rifatti e rinforzati,assumendo quell’aspetto mastodontico di cui rimane eviden-za. Importanti interventi furono eseguiti nel 1776, come risulta

dai numerosi graffiti, lasciati dai lavoranti.

Il biennio 1743 /1744

I primi decenni del Settecento, soprattutto sotto la spinta del-l’esportazione granaria, videro una generale rinascita della val-lata, che usciva dalla lunga crisi seicentesca. Il riattivarsi delcommercio e la mancanza di gravi epidemie facilitarono l’espan-sione dei terreni a semina e l’aumento delle mandrie. Molti

terreni vennero disboscati ecoltivati. Permaneva e siacuiva tuttavia la fragilità eco-nomica delle campagne,dove alcuni suoli, speciequelli posti lontano dagli abi-tati e vicino ai fiumi, che era-no stati di recente messi acoltura, a causa del muta-mento climatico e dell’este-so disboscamento erano di-venuti più esposti alla furiadelle acque, che non più trat-tenute, irrompevano,allagando ampie zone dellapianura. Il disboscamentosilano, che dalla metà delSettecento prenderà nuovovigore con la costruzione delnuovo porto di Crotone, saràuna delle cause del degrado

della vallata, ma altre forze, sia naturali che umane, interagirono.Si può dire che il biennio 1743/1744 segnò per le campagnedella vallata del Tacina il passaggio da una economia preva-lente agraria, in cui i terreni erano gestiti secondo la vecchiarotazione della semina col pascolo, cioè tre anni a semina etre ad erbaggio, ad una economia a prevalenza pastorale, incui la pratica della rotazione venne ignorata o applicata sal-tuariamente. In molti fondi divenne costante il pascolo e conesso l’abbandono e la rovina dei suoli. Il manifestarsi di uninsieme di fenomeni negativi in un breve spazio temporale col-pì mortalmente un’economia già in difficoltà, dove stava ve-nendo meno il precario equilibrio tra pascolo e semina, al ri-spetto del quale invano i grandi proprietari assenteisti, speciegli abbati commendatari, cercavano di obbligare coloro cheaffittavano le grandi estensioni di terreno abbaziale. Il loro in-tento era quello di mantenere inalterata e se possibile accre-scere la rendita, in quanto rispettando la rotazione un terrenonel triennio di semina veniva affittato per un valore tre voltesuperiore al triennio successivo di affitto a pascolo. L’abban-dono di molte terre e la riduzione delle terre a semina furonotuttavia il risultato di uno scontro di interessi, che vide prota-gonisti i vari soggetti economici della vallata, che cercarono disalvaguardare i loro beni e rendite in una congiuntura econo-mica particolarmente sfavorevole. L’allargamento dei terreni a

Alta valle del Tacina

Page 13: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

his

tori

a13

Note:

5. ANC. 433, 1693, 9-12; 402, 1693, 10-14.

6. Rel. Lim. Bellicastren., 1745.

7. Rel. Lim. S. Severina., 1744.

8. Rel. Lim. S. Severina., 1747.

pascolo ed il restringersi di quelli a semina, con la diminuzio-ne dell’affitto dei primi e l’aumento dei secondi, vide concorre-re avversari storici, cioè i feudatari, proprietari delle grandimandrie, l’arcivescovo ed i vescovi, che vantavano il diritto didecima sugli animali dei forestieri che pascolavano sui corsi,i proprietari locali di animali, che potevano avere maggiore pos-sibilità di terreni ed i mandriani forestieri, che avevano in cu-stodia le mandrie dei nobili e che dall’aumento delle terre apascolo potevano trarre un beneficio economico, in quanto au-mentava l’offerta. Concorse alla diminuzione del seminativoanche l’allargamento delle terre riservate all’oliveto ed al vigne-to ad opera dei grandi possidenti. Dall’altra la riduzione di quellea semina portò svantaggio soprattutto ai coloni ed ai massari,che per seminare furono obbligati a prendere in affitto a prezzomaggiore i terreni del feudatario e dei nobili locali. In veritàattraverso il controllo del mercato delle terre i proprietari locali,che controllavano le cose e gli uomini, mentre svilirono i terre-ni dei proprietari forestieri assenti, relegandoli al pascolo oall’abbandono, salvaguardarono e valorizzarono i propri, con-servando in essi la rotazione. Inoltre i mercanti locali indiriz-zarono la maggior produzione di carne, di formaggio e di pellia rifornire i mercati delle città, dove questi generi potevanoessere consumati dalle classi agiate. Dall’altra la minore pro-duzione di grano teneva alto il prezzo, favorendo l’incetta, laspeculazione ed il mercato nero a scapito della popolazione,come dimostrerà ampiamente la grave carestia del 1764. Ifenomeni naturali e sociali, che favorirono l’allargamento delpascolo, furono assecondati e favoriti anche dagli usi, infatti laparte di terreno non seminata, cioè le “menzagne”, secondol’uso del territorio di Roccabernarda poteva essere pascolatadai buoi dei cittadini, il baglivo poteva fidarci gli animali fore-stieri ed il feudatario poteva venderla o pascolarla con i suoianimali, era quindi nell’interesse di questi soggetti, tutti resi-denti nel luogo, che essa fosse la più estesa possibile.

La vallata a metà Settecento

Così il vescovo di Belcastro Gio. Battista Capuano verso lafine di febbraio 1745 descrive in una sua relazione la situazio-ne: “.. dal sette dicembre 1743 la terra incessantemente co-minciò a tremare, senza mai smettere, con spaventevoli scos-

Alta valle del Tacina

se, così che in molti luoghi le chiese e gli edifici sono divenutemacerie abbandonate, in quanto alle persone esse abitano incapanne ed in capannoni, costruiti in legno o con canne, congrave detrimento per la loro salute ...A causa della peste lamedia provincia è chiusa da tre cordoni sanitari, per tale moti-vo le vettovaglie si vendono a caro prezzo ed è impedito ogniforma di commercio con le città e le terre vicine. Il frumento egli altri generi alimentari sono stati portati via con la forza, peralimentare le terre e le persone chiuse e ristrette nei cordo-ni… Vi è un continuo andare e venire di soldati, che si prepa-rano per l’imminente guerra. Rimangono impediti l’esecuzio-ne dei contratti ed il decorso degli affari, creando una grandis-sima confusione nel mercato. Attualmente ha ripreso vigoreuna epidemia di febbri acute, che infuria e colpisce ovunque”6.Gli faceva eco l’arcivescovo Nicolò Carmine Falcone il qualedescrive Santa Severina come una città che una volta era po-polosa e prospera ed ora era divenuta desolata e deserta; par-te delle chiese a causa del terremoto erano distrutte e parteavevano bisogno di essere riparate, ma ciò non era possibileperché le rendite erano diminuite o mancavano7. A causa del-le continue scosse di terremoto lo stesso arcivescovo avevadovuto passare l’inverno dentro un tugurio fatto di fragile legno,perciò si era ammalato e chiedeva il permesso di trasferirsi aNapoli per curarsi8.Dopo il biennio 1743/1744 segnato dalle grandi e continue piog-ge, dalla carestia, dal terremoto e dal vaiolo la situazione eco-nomica della vallata peggiorò in maniera sensibile. Il muta-mento del clima, la paralisi del commercio, specie del grano,causata dal pericolo della peste e dai cordoni sanitari attivatiper fermarla, le cattive annate e lo spopolamento determinaro-no l’aumento delle aree dedicate al pascolo ed il restringersidi quelle a semina. Molte terre specie quelle lontane dagliabitati e poste in luoghi arenosi, sassosi e pantanosi ritorna-rono selva.

(2.continua)

www.arealocale.com

Page 14: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

his

toria 14 DA PETILIA A PETELIA:

“IL REGNO DI FILOTTETE” Da questo numero di

“Area Locale” diamoinizio a un percorso

tematico sulla storia di

Petilia Policastro e del

territorio circostante.

Tenendo presente che

ancora le ricerche non

sono terminate, questa

traccia serve solo a

fare il punto della si-

tuazione storiograficadi ciò che fino ad ora

conosciamo.

Alberto Fico *

1.1 Tra storie e storiai questi tempi l’argomento circale origini di Petilia Policastro ètornato di moda e per quanto, or-

mai, la questione sulla reale valenza delmito di Filottete e la vera attribuzione delsito dell’antica Petelia, sia stato supe-rato dalla storiografia scientifica, diventasempre appassionante immergersi neimeandri del passato per cercare il voltostorico di Petilia Policastro. Sembra quasi di rivivere quell’immaginemanzoniana che vede la storia come quelgenerale che fa rinascere gli uomini deitempi antichi come tanti sol-dati che, dopo averli passatiin rassegna, li schiera perla battaglia.

1.2 La valenza del mitoLa discussione sul passatodi Petilia Policastro e del ter-ritorio circostante ha coinvol-to tanti appassionati di sto-ria locale che, in tanti modi,sia per competenze sia persemplice amore per la cono-scenza delle proprie radici,si sono accinti a proporre di-verse ipotesi; tra le più co-nosciute ha trovato seguacila linea ipotetica che PetiliaPolicastro abbia avuto origi-ni magno-greche e che, nel-lo specifico, sia stata fondata daFilottete, il mitico eroe che possedevale frecce e l’arco di Ercole, grazie allequali sarà espugnata la città di Troia.Oltre il mito, quelli che chiamiamo i

Filotteteiani, dimostrano di avere a cuo-re un’origine eroica per il nostro paese eciò si inserisce alla perfezione in una li-nea tradizionale che è presente in tuttoil mondo greco e nelle terre che hannoassimilato, in qualche modo e forma, lacultura greca, oppure orientale in gene-re. Vari studiosi, infatti, prendono in se-ria considerazione quei fatti favolosi tra-mandatici dalla tradizione, ma si sonodivisi nel giudizio finale, per cui diventaimportante chiedersi come mai hannoavuto spazio i miti favolosi sulle fonda-zioni delle varie città: lo stesso JeanBèrard sostiene che la fondazione eroi-

ca era utile alle popolazioni come titoloonorifico da presentare ai popoli vicini;più era famoso e forte il fondatore, mag-giore era la considerazione, diremo, no-bile, che la città aveva presso gli altripopoli.Bisogna tenere presente, ad esempio,che tra gli antichi era opportuno edifica-re monumenti o seppellire gli eroi alleporte d’ingresso della città, proprio pervantare, agli occhi di chi entrava, un per-sonaggio che desse una forte caratteriz-zazione di appartenenza o di identitàsociale.

Certamente possiamo ritenere utile, conEdward Freeman, studiare le tradizionimitologiche perché, comunque, conser-vano un tesoro culturale da conservare.Sarebbe inutile dare credito integralmentealle tradizioni eroiche, perché, come Et-tore Pais sostiene:” Le leggende che siriferiscono all’origine delle città italiote esiciliote (…) sono l’invenzione di un’epo-ca posteriore, senza grande valore do-cumentario: una volta constatato che inesse si possa ritrovare un riflesso dellecondizioni politiche e degli eventi coevial momento in cui nacquero, vano sa-rebbe prestarvi fede o anche cercarvi ele-menti o indicazioni dei tempi oscuri del-la protostoria” ( in: J. Bèrard La MagnaGrecia).Quindi, il mito ha solo il valore diriscoperta di situazioni particolari dei tem-

pi passati; è, dunque, il caso di PetiliaPolicastro, che, nei suoi cittadini, è allacontinua ricerca di una identità storica.

1.3 Le croniche degli EruditiLa prof. Intrieri, ha avuto modo di affer-

mare che i racconti sulle origi-ni mitologiche delle varie cittàrisalgono all’età umanistico-rinascimentale, cioè dal quat-trocento al seicento, quando siconoscono e studiano i classi-ci latini e greci e si viene a co-noscenza di tutto quel tesoroche la cultura greca possede-va e che era stata dispersa. E’in tale periodo, dunque, che tra-ducendo i classici greci e latiniil mondo europeo e italico si ap-propria della cultura classica.E’ in questo contesto che na-scono le grandi confusioni e glierrori di ricostruzione geografi-ca che porteranno a confonde-re il mondo favoloso del mitocon la realtà storica, in quanto

gli stessi appassionati che si incontre-ranno con gli scrittori antichi non si pre-occuperanno di confrontare quanto affer-mato dagli scrittori classici nelle loroopere letterarie con la realtà delle fonti.Già a quell’epoca, nella ricerca dell’anti-ca Petelia, illustri eruditi si sono divisinell’attribuzione della paternità della fon-dazione eroica.Barrio, Marafioti e Mazzella, tanto perfare un esempio, rifacendosi a documentidi studiosi locali, non si sono preoccu-pati di individuarne l’autenticità, e alcunidi essi individuano in (Petilia) Policastrola città fondata da Filottete, così comeriferisce lo stesso Padre AntonioMannarino da Policastro, fratefrancescano osservante, nella sua “Cro-nica dell’antica e gloriosa Petelia dettaora Policastro”, e il Padre Fiore da

D

Filottete feritosull’isola di Lemno

Page 15: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

15Cropani nella sua “Calabria sacra”;mentre, però, il Mannarino negli au-tori cinque-seicenteschi cerca lenotizie che riferiscono di Petelia sitanel territorio di Policastro, il padreFiore sostiene che l’antica Peteliasia da individuare in Belcastro (op.cit. pag.219).Ma non solo questo: in un docu-mento riportato da Giuseppe Caridiin: “La Calabria nei documenti sto-rici”, che riguarda la “Relazione adlimina” effettuata nel 1655 dell’Ar-civescovo di Santa Severina Gio-vanni Antonio Paravicini, si affermaquanto segue:”(…) Né migliore, separliamo di indigenza, è la condi-zione degli altri luoghi della Dioce-si: Marcedusa, detta anche Troiano,dove un tempo sorgeva la romanaPetelia…”, a dimostrazione diquanto fosse confusa la cognizio-ne dei fatti storici .

1.4 Il regno di FilotteteA conclusione di questa iniziale ri-cerca, cosa possiamo dedurre?Che, in fin dei conti, notiamo che ilterritorio interessato dal mito diFilottete è molto vasto e interessala fascia costiera (Cirò e Strongoli)e la fascia alto - collinaredell’entroterra (Policastro,Belcastro, Marcedusa); potremmodefinirlo, dunque, come il “regno diFilottete”, perché in questi centri ilmito del personaggio eroico ellenicoha avuto una persistenza molto te-nace, tanto che ancora oggi, nono-stante le prove documentate dall’ar-cheologia attraverso gli scavi effet-tuati, qualche erudito locale conser-va la segreta speranza che gli stu-diosi abbiano potuto sbagliare.Ci poniamo, però, una domanda:come mai il mito di Filottete è pre-sente in un territorio così ampio?Secondo il professore GuglielmoGenovese, anche lui relatore delconvegno sopra citato, è dovuto alfatto che il territorio, specialmentequello dell’interno, essendo mon-tuoso, un tempo limaccioso, agro-pastorale, ben rappresenta una re-gione simile a quella greca e all’at-tività di caccia dello stessoFilottete, quindi le popolazioni era-no ben disposte ad accettare unmito riguardante un personaggioche rientrava nelle caratteristicheculturali dell’entroterra calabrese.

* Accademia dei Tintori

Centro Studi Policastrensi

his

toria

i narra che in Reazio, oraMesoraca, terra di Calabria Ulterio-re in diocesi di Santa Severina, nel

1586, nacque da famiglia ROSSI una bam-bina chiamata Sara. Dalle greche forme,dagli occhi bruni, dalle tinte rosee, era unincanto di sovrumana bellezza. Sara, ve-nuta su negli anni, nel paese e nei villaggivicini i giovani facevano a gara a chiederela mano, ma la madre non voleva porla pre-sto a fidanzamento. Giunta la fanciulla al-l’età dell’amore provò un vuoto nell’animae la madre si accorse subito che in Saraera avvenuto un evidente cambiamento.“La famiglia LUZZI da poco stabilita inMisuraca era salita in gran fama d’ onoree ricchezze e Niccolò dei Luzzi volle chel’unico suo figlio Arrigo si ingentilisse e lomandò per studiare a Napoli. II giovane erabello, avvenente negli atti, gentile nei modi.Arrigo perse presto la madre e l’unica suasorella, e mentre ‘era a Napoli lo colse lanotizia dell’immatura morte anche del pa-dre. In seguito alla perdita del padre Arrigoritornò a Misuraca e fu accolto e confor-tato dalla faMiglia Rossi, ed Adriano, ilpadre di Sara, lo adottò come figlio, poi-ché glielo aveva raccomandato caldamentel’amico Nicolò prima di morire. Arrigo allo-ra si crebbe in una dolce fratellanza concon Sara ed i suoi fratelli La vita domesti-ca della prima giovinezza fu d’aiuto a Saraed Arrigo per diventare fidanzati con il co-mune e piacevole consenso dei genitori.Mancava poco per coronare il loro sognod’amore quando un giorno di ottobre Saracon i fratelli ed Arrigo, andarono alla ven-demmia in un loro podere confinante conVico-Trojano, un antico villaggio diMisuraca a circa un miglio sulle rive delloJonio. Qui la famiglia Rossi aveva una co-moda casa. La poca gente del villaggioconosceva bene la famiglia dei Rossi etutti quel giorno si complimentarono conArrigo e Sara. A notte fonda mentre tuttidormivano i Turchi attaccarono il villaggio.Gli uomini parte furono uccisi, anche i fra-telli di Sara ed Arrigo trovarono la morte, eparte legati, le donne portate via sulle navi.Dopo, il villaggio fu messo a ruba ed in-cendiato.Anche Sara fu portata sulle navi. Voler nar-rare il dolore delle donne e della giovine

SARA ROSSIDA MESORACA

Curiosità storichea cura di

Giovanni Rosa

Sara è impossibile. La cronaca di cui abbia-mo appreso queste notizie si tace e ci la-scia ignari di tutti i casi di quel penosissimoviaggio. Giunti a Costantinopoli la sventura-ta Sara fu divisa dalle donne di Vico-Trojanoe fu portata al cospetto del Gran SignoreArchmet I’imperatore dei Turchi. Archmet lavide e subito se ne è innamorato. Una pietà,un rispetto, un amor sì intenso assillarono ilcuore dell’imperatore che comandò subitofosse guidata in sontuoso appartamento edin tutto servita. In seguito il principe la visi-tava ogni giorno consolandola e prodigan-dole sempre nuove promesse. Per Sara fuaccordata piena libertà alle donne di Vico-Trojano e tra quelle il principe scelse alcuneper servirla; volle il culto degli avi suoi e le fuconcesso, ed i sacerdoti di Vico-Trojanocelebravano i riti; riceveva spesso i missio-nari del Regno di Napoli per i quali mandòlarghe elemosine al cenobio della terra diSara. Alla fine, dopo tanto tributo di pianto edi dolore, Sara acconsentì di sposare l’im-peratore. Le nozze furono celebrate con ma-gnificenza ottomana e Sara Rossi daMisuraca divenne la Sultana diCostantinopoli”.

NotaIn Calabria Illustrata di Barrio, a pagina 286si legge:“ [...] et VicusTrojanum a Turcis depopulatum

ac solo aequatum. In ha direpsione puellam

mirae pulcritudinis abstulerant, quae Sara

Rossa vocabatur, et Sultani conjux evasit,fidem catholicam re tinere permissa. Haec

quendam Missionarium Neapolitanum

Dominicanae familigliae a sacris

confessionibus habuit, quem abeuntem

rogavit data pecunia ut Coenobium

Misuraciense ampliaret.””[...] e VicoTrojano fu distrutto e raso al suolodai Turchi. Durante questo saccheggio (iTurchi) avevano portato via una fanciulla dimirabile bellezza che si chiamava Sara Ros-si, divenne sposa del Sultano e (le) fu con-cesso di conservare la fede cattolica. Que-sta ebbe come confessore un certo Missio-nario di Napoli dell’Ordine dei Domenicani,che lei, quando (il missionario) stava per an-darsene colmò di ricchezze perché ingran-disse il convento di Mesoraca.

S

Page 16: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

16a

mb

ien

te

di Pino Fabiano

L’inquinamento da campi elettroma-gnetici rappresenta un elemento diforte preoccupazione nell’intera pro-vincia di Crotone, individuato comeuna delle cause che generanoneoplasie maligne.Sarà stata, probabilmente, per que-sta motivazione che, circa un annofa, la Provincia di Crotone ha com-missionato uno studioepidemiologico delle leucemie infan-tili nel territorio crotonese, relativa-mente alle misurazioni dei campielettromagnetici a bassa frequenza,oltre alla realizzazione di un catastodelle sorgenti di campi elettroma-gnetici attraverso il rilevamento de-gli elettrodotti e delle cabine esottostazioni elettriche.Venerdì 12 dicembre, il professorAntonio Tanzariello - direttore dellacattedra di Igiene industriale all’Uni-versità di Messina, coordinatore eresponsabile scientifico del proget-to commissionato dalla Provincia -ha presentato i dati dello studio ef-fettuato nel corso di una conferen-za stampa tenutasi nella sala Giun-ta del palazzo della Provincia e allaquale hanno preso parte l’assesso-re provinciale all’ambiente, LucioCosentino, ed il dirigente della Pro-vincia, Nicola Artese.I campi elettromagnetici a bassa fre-quenza sono stati misurati in pros-simità delle scuole elementari ematerne dei comuni di Crotone,Cutro, Isola Capo Rizzuto e PetiliaPolicastro.Nella relazione della ricerca sievidenzia: «Le misurazioni sono sta-te effettuate prendendo come puntozero il centro geometrico del com-plesso scolastico e misurando icampi elettromagnetici fino a 20metri rispettivamente a destra e asinistra del punto zero. I valori da noiregistrati, dei campi elettromagneti-ci, non hanno evidenziato campi

ELETTROMAGNETISMO NEL CROTONESEElementi di indagine contrastanti

che emergono da una ricerca commissionata dalla Provincia

elettromagnetici a bassa frequenzapatologici per la salute dei bambini.I valori sono nettamente inferiori aquanto stabilito dal Dpr 381/98 (1volt/metro)».Inoltre, i valori di induzione magneti-ca, secondo il Dpcm del ’92 e il suc-cessivo decreto del 2001, per le

scuole monitorate sono tutti inferioria 0.1 microtesla [limite minimo cuiè sottoposta la popolazione che abi-ta in prossimità dei tralicci elettrici]tranne per la scuola elementare“Principe di Piemonte di Crotone icui valori, come rilevato dal graficopresente nello studio, si aggiranointorno a 0.9 microtesla.Dalle conclusioni della ricerca delprofessor Tanzariello, pertanto, sievince che nel crotonese non esi-ste alcun rischio di leucemia infanti-le da campi magnetici a bassa fre-quenza.Tutto bene? Non tutto purtroppo,perché tale studio non ha interessa-to tutti i fattori di rischio esistenti,dunque è una ricerca troppo parzia-le. Per fare un esempio è come sela statale 106, da cosiddetta stradadella morte diventasse una stradasicura in virtù delle basse incidenzedi mortalità… dei ciclisti!E’ un esempio, seppur estremo, maesaustivo per capire la funzionalitàdi questo studio che la Provincia di

Crotone ha commissionato, perchéha riguardato soltanto le basse fre-quenza, escludendo dallo studio itralicci per la telefonia mobile.Ma poi anche perché, subito dopola presentazione dello studio, sonovenute fuori le perplessità sulla vali-dità scientifica delle conclusioni delprofessor Tarzariello che davaCrotone con valori di elettrosmog aldi sotto della media nazionale.Infatti, Giancarlo Spadanuda, consu-lente tecnico-scientifico perl’ettrosmog del Comune di Roma,circa l’affermazione secondo cui “Ivalori sono nettamente inferiori aquando stabilito dal Dpr 381\98”, ri-levava: “Se l’affermazione è vera, èda precisare che, scientificamentee giuridicamente, valgono le seguen-ti affermazioni: le onde elettroma-gnetiche si distinguono a bassa e altafrequenza totalmente differenti pergli effetti biologici e clinici sul corpoumano. Il Dpr fa riferimento alle altefrequenze. Se, quindi, la ricerca èstata mirata alla rilevazione dellesole Cem a basse frequenze, an-dava applicato il Dpcm dell’ 8 luglio2003. Essendo, quindi, stati confusinella ricerca le Cem a bassa fre-quenza con quelle ad alta frequen-za, la ricerca commissionata dallaProvincia di Crotone ha valore total-mente nullo.”La nota di Giancarlo Spadanuda ètransitata sulla stampa locale inmodo quasi anonima, senza susci-tare troppi clamori, ma neanche nes-suna smentita.Ma se la ricerca commissionatadalla provincia di Crotone ha avutoun valore totalmente nullo, èlapalissiano chiedersi a cosa siaservita: anche il più sprovveduto puòdedurne uno spreco di soldi senzaalcun beneficio per la collettività!

Page 17: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

17

lità della parola e l’incosciente leggerez-za di chi sa muoversi in un gioco che

riesce a svelare le stesse regole che losottendono. E poi la misura del gesto edel suono, la scoperta della trama o deldestino, l’incertezza che si cristallizzanel tempo della scena.

tea

tro

Il 4 gennaio 2004, nel teatro comunaledi Cotronei ed il giorno successivo nel-la Scuola Media di Santa Severina, l’As-sociazione Culturale ‘Theatron’ ha pre-sentato “La Panne”, da un radiodrammadel drammaturgo tedesco FriedrichDurrenmatt.Sulla scena quattro pensionati che sidivertono a mettere in scena un grotte-sco gioco di ruoli rievocando un’aula ditribunale. Il loro imputato è il giovanerampante Alfredo Traps, piombato nel-la casa del giudice dopo una panne conla sua moderna autovettura.La proposta di ‘Theatron’, di mettere inscena un testo pensato per l’ascoltoradiofonico, è risultata ben riuscita. Laloro sperimentazione ha colto l’invisibi-

Un’opera di De Filippo messa in scena dalla compagnia Quartapareteanche per la raccolta di fondi da destinare alla ricerca contro il cancro

L’Associazione culturale “Quartaparete”di Cotronei, nei giorni 28 e 29 dicembre2003 ha presentato la commedia, in treatti, «Natale in casa Cupiello» di EduardoDe Filippo.Una commedia esilarante, riproposta invernacolo locale, grazie alle indiscusseprofessionalità di una compagnia teatra-le che vanta ormai un’esperienzaventennale.L’opera è stata ripresentata il 20 genna-io nel Cinema Apollo di Crotone, questavolta non soltanto per il piacere della rap-presentazione, ma per la solidarietà, peruno scopo nobile, per la raccolta di fondida destinare alla ricerca contro il can-cro.E’ ammirevole l’impegno dell’associazio-ne “Quartaparete” che, oltre alla passio-ne per il palcoscenico, riesce ad esse-re attenta alle iniziative benefiche, por-tando avanti, molto più avanti, la profes-sionalità ed il bagaglio di esperienzeacquisite.La rappresentazione di Crotone è statapreceduta da una conferenza stampa dipresentazione, tenutasi nell’aula magnadel liceo classico Pitagora, dove l’Asso-ciazione italiana ricerca sul cancro [Airc]di Crotone ha colto l’occasione per di-vulgare il programma delle prossime ini-ziative a favore della raccolta di fondi, maanche per spiegare le attività della stes-

LA PANNEUna sperimentazione dell’Associazione Culturale ‘Theatron’

Forse anche per questo si sono per-messi di consigliare al pubblico di ave-re il coraggio di chiudere gli occhi, perprovare ad immaginare il sonoro di unaradio, confondendo ed annullando ladistanza tra chi sogna e chi è sogna-to.Davvero molto bravi.Il cast: Massimiliano Urso, Davide

Dionesalvi, Sante Vaccaro, PaolaGerardi, Ivan Lo Castro, Anastasia

Faragò, Davide Vaccaro, Vittorio

Cariano, Tatjana Gruebler, Francesco

Parisi, Paolo Rizza.

In alto foto di Michele Covelli

In basso foto centrale di Spartaco FontanaFotina di Alessandro Garofalo

sa associazione, che gestisce in manie-ra diretta un centro di ricerca di oncologiamolecolare che ha sede a Milano, e pro-tesa nel finanziare progetti e a sostene-re ricercatori, in Italia ed all’estero.Erano presenti alla conferenza stampail delegato regionale dell’Airc, RaffaeleLucente; quello provinciale Maurizio Prin-cipe; il presidente del Leo club diCrotone, Stefano Buttà; il delegato pro-

vinciale della Compagnie delle opere,Giovanni D’Alife; in rappresentanza del-la compagnia “Quartaparete”, PasqualeFragale.La rappresentazione nel cinema Apolloha avuto un ottimo successo, con oltre500 spettatori che hanno sostenuto leragioni della ricerca contro il cancro riu-scendo, allo stesso modo, a trascorrereuna splendida serata grazie alla compa-gnia “Quartaparete” ed all’opera, in ver-

nacolo cotronellaro, del buon e mai di-menticato Eduardo De Filippo.

Il cast: Pasquale Fragale [Luca

Cupiello], Fina Giardino [Concetta, sua

moglie], Alessandro Bonofiglio

[Tommasino, loro figlio, detto Ninnillo],

Rossella Fragale [Ninuccia, la figlia], Ni-cola Aceto [Nicola, suo marito], Ernesto

Grimaldi [Pasqualino, fratello di Luca],

Manuela Vaccaro [Rafelina, portiera],

Pier Luigi Benincasa [Vittorio Elia], Rina

Lopez [Dottoressa], Vanda Giancotti [

Carmela], Valentina Vizza [Olga

Pastorelli], Fabio Costantino [Luigi

Pastorelli], Giuseppe Covelli [Alberto],

Rosalina Loiacono [Armida], GiusyCerenzia [Maria].

Staff tecnico: Francesco Covelli; Anto-

nio Clausi; Massimiliano Fragale; Peppe

Oliverio.

Scenografia. Rossella Fragale

Acconciature: Antonietta Diociasi

Regia:Pina Covelli

IL TEATRO PER L’AIRC

Page 18: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

18a

na

lisi

MERIDIONE:SE NE PUO’ PARLARE ANCORA?

di Luigi Capozza

S candali e crac Cirio e Parmalat,Finmatica in fibrillazione e sue

carte sotto sequestro (vicine leincriminazioni), danni, insomma, permiliardi di euro, che gettano sul lastricocentinaia di migliaia di piccoli investitorie di lavoratori, Bankitalia e Consob edAuthority sotto sospetto, Banche che sicomportano come certi commerciantiche, dopo aver venduto merce edulcoratao scaduta, dicono di nonsaperne la provenienza.Smarrimento totale del-l’opinione pubblica. Euroforte ma ceto medio invia di impoverimento perl’aumento del costo del-la vita; maggioranza eopposizione che per laloro litigiosità, interna edesterna, e reciprocadelegittimazione rendo-no difficile, se non im-possibile, decifrare unpossibile via di uscita.In queste condizioni, èpossibile soffermarsi aparlare specificamentedel Meridione e della sua “questione” odobbiamo rassegnarci a guardare alleterribili problematiche testé ricordate?A costo di sembrare egocentrici, voglia-mo ancora spendere qualche parola suquesta nostra amata e sfortunata terra,con particolare riferimento alla Calabria.E possiamo anche partire, per questavolta, dall’invito della recente storiografiache forse è giunto il momento difarla finita col concetto di “non storia”,con le lamentele sulle colpe storiche del-lo Stato unitario, con i quali si suole pre-sentare la storia meridionale, e partiredagli incontestabili progressi, con puntedi eccellenza (sviluppo a “macchia di le-opardo”), che ormai il Sud va compien-do, pienamente (?) inserito nel sistemaItalia. Guardiamo a questo, consiglianoalcuni storici, e da qui andiamo avanti.Bene, per una volta si può fare, senzaperò dimenticare che se Crotone, peresempio, è la prima provincia per qualitàdella vita in Calabria, essa è pur sempresessantottesima nella graduatorianazionale e la nostra resta pur sempre

la più povera regione d’Italia. Come èpossibile, dunque, tutto ciò in una terrache non manca, anzi per certi versisovrabbonda, di risorse materiali ed uma-ne? Da qualche anno si cerca diintrodurre anche in Calabria il concettodi “area-sistema” come modello disviluppo paritario, dialettico e autonomoda inserire nel Sistema-Italia. Inpiena sintonia con le idee federaliste che

si vanno attuando, qualcuno sostienefinanche che bisogna abbandonare esuperare il centralismo el’assistenzialismo “romani” e la “culturadella gelosia”, che attanagliano glioperatori economici e politici di fronte aqualsiasi proposta di sviluppofatta da altri. Sono proposte che appaio-no un decisivo passo in avantirispetto a certe abitudini “piagnone”, as-sistite e “dolcemente” fatalistiche,che, nonostante significativi progressi ci-vili ed economici, tengonosotterraneamente banco. Tali proposte,tuttavia, tralasciano di analizzarealtri problemi, che a noi appaiono poi ipiù importanti. E sono il problemadella classe dirigente e quello del mer-cato, che potrebbero consentirel’autentica costituzione di un’area-siste-ma da inserire nel Sistema nazionale.Il Meridione e la Calabria in particolarenon sono certo, come si diceva,terre più povere per risorse e intelligen-ze del resto d’Italia o, poniamo, delFriuli, della Val d’Aosta, dell’Umbria e

dell’Abbruzzo. Ora, come mai questeregioni, un tempo forse meno sviluppatedella Calabria (basta leggere magari idati dell’emigrazione nel secolo scorsoper accorgersene), sono riuscite adinserirsi vittoriosamente nel cosiddettoSistema-Italia e anzi alcune di esserappresentano la punta di diamante del-lo sviluppo europeo? Lo Stato con esseha aperto forse con maggiore generosi-

tà i cordoni della borsa?Non sembraproprio così. Anche conMeridione in generale loStato è riuscito particolar-mente generoso (bastapensare alle migliaia di mi-liardi erogati dalla Cassa edal Ministero per il Mezzo-giorno). Forse, allora, ècolpa della mafia? Certo lamafia ha reso stabile e for-temente inconvertibile il si-stema dei finanziamenti apioggia, delle spartizioni edei subappalti. Certo lamafia è servita anche pertenere a freno qualsiasi ri-

vendicazione socio-economica e civile eper gestire i traffici il leciti e nonconfessabili del mercato, degli appalti edei depositi bancari (centinaia di miglia-ia dimiliardi negli anni). Certo la mafia è fe-nomeno devastante e feroce, e vacombattuto forse con altrettanta ferocia.Certo lo Stato e l’imprenditoriafinanziaria non sembrano tanti interes-sati al riscatto meridionale e, anzi,”rapinano” il Sud attraverso l’acquisizionedelle sue banche, il sistema deiprestiti, le forme della tassazione indi-retta, le assicurazioni, il lavoronero, cosi caro al made in Italy. Ma nonpossono bastare solamente talifenomeni a spiegare esaurientemente lostato di arretratezza e di disgregazionedella nostra terra. La verità, a noi sem-bra, è che nessun popolo può avanzarese privo di classe dirigente (dovendosiintendere, con tale espressione, quellaclasse storica - economica, politica,culturale e civica - che con la sua con-cezione del mondo unifica e fa da guida,

Fo

to:

Sp

art

aco

Fo

nta

na

Santa

Rania

- C

accuri 2

003

Page 19: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

an

ali

si

19

In edicola ogni giovedì a Roma e Milanoe venerdì in tutta Italia

Carta Cantieri Sociali

offre le strategie ideali e le motivazionicontingenti al vivere sociale. Premessoche un po’ tutta l’Italia (e gli accadimentirecenti lo confermano) soffre della man-canza di una classe dirigente sana e dif-fusa, fermiamoci un attimo al momentoeconomico. Quale mai imprenditore èdisposto ad investire seriamente se, ol-tre agli ostacoli sopra enunciati (mafia,ecc.), non trova sbocchi sul mercato enon intravede i legittimi guadagni (ad ognilivello e in ogni senso, anche di espres-sione e organizzazione culturale, peresempio)? Si può anche rischiare, e fal-lire, ma solo se si intravedono prospetti-ve. Il punto è che il Sud (e in particolarmodo la Calabria, e in parte la Basilicata)è precisamente privo (è stato, e si è pri-vato) di forte ed omogenea classedirigente e perciò di una adeguata eco-nomia di mercato. Il Sud è stato e si ètagliato fuori dallo sviluppo, che all’Unitàd’Italia, ma anche nel secondodopoguerra, era una chimera per tutti.Si condividano o meno questi brevicenni analitici, fatto sta che nel Mezzo-giorno si è venuta e si vieneselezionando una classe politica e am-ministrativa per lo più piccolo borghesee delle professioni, quando nonsottoproletaria-disoccupata (mancandola ”testa” alto borghese e perciò ricor-dando l’analisi tuttora abbastanza validadel Salvemini sul fenomeno), che, a frontedella penuria, della disgregazionee dell’arretratezza, invece di svolgere ilproprio ruolo squisitamente politico di or-ganizzazione, promozione e sviluppo, siè considerata classe dirigente globale euniversale (politica, economica, cultura-le e civica), per cui ha mirato e mira allo“sviluppo” autereferenziale di se stessae non della società. Finendo col vivereuna condizione schizofrenica: la manodestra governativa e amministrativa fini-sce con l’aiutare esclusivamente lamano sinistra di se stessi. Un ceto, dun-que, incapace e impossibilitato a “vede-re” la società, in quanto scambia se stes-so, e le proprie clientele, per l’interasocietà. Una situazione allucinante, cheha portato allo stato attuale dellecose: illegittimità, illegalità, servilismo,incapacità progettuale seria elungimirante, commistione inestricabiletra affari e politica, depauperamentoulteriore delle autentiche forze produtti-ve e delle risorse (in Calabriavendiamo agli “stranieri” perfino le risor-se energetiche, metano edelettricità). Dunque, il punto sembra es-sere questo: il Sud deve ritrovare ilmercato. Non solo e non tanto nel sen-so del liberismo, ché noi abbiamo anco-ra bisogno dell’aiuto dello Stato, ma pro-

prio nel senso di litigare, dicontrattare con i poteri centrali (Ue, Sta-to, Regioni) lo sbocco di mercatodei prodotti meridionali (calabresi). Solocosì si aprono le porte agli investimentie al coraggio dell’imprenditorialità, conformazione di autentica classe dirigentee consolidamento e sviluppo di quellapoca esistente.Si pensi alle difficoltà che i nostri pro-dotti agricoli e di trasformazione hannoad entrare nei circuiti non diciamo inter-nazionali, ma europei e nazionali. Ecosì, per esempio, parlando ora dellaCalabria, alcune grandi marche d’oliod’ulivo vengono a prendere ad infimoprezzo il nostro eccellente olio per poirivenderlo a prezzo quadruplicato comesopraffino extra vergine di altreregioni. Si pensi alla nostra barbabietolao alla nostra uva pregiata o alnostro insuperabile grano, che fanno piùo meno la stessa fine dell’olio, aibovini di razza silana o ai nostri ovini erelativi prodotti “dimenticati”(neanche il nostro caciocavallo è riusci-to ad entrare nella classifica Ue deiprodotti d’origine protetta), alle nostre co-ste e ai nostri monti, alla nostraenergia elettrica e al metano, appunto,al nostro pesce che finisce neigrandi centri di surgelamento del Centroe del Nord, al nostro legname, cheprende anch’esso la via delle fabbrichecentro-settentrionali. Si pensi allecoste e ai porti inutilizzati, i quali, que-sti, potrebbero servire per avviarequantomeno un sistema di trasporti ma-rittimo, di merci e turistico, lungo lecoste di tutt’Italia, dei Balcani e, se nonaltro, di tutto il Mediterraneo.

Abbiamo poten-zialmente, sem-pre parlando dellaCalabria, un baci-no mercantile cheva dal Mediterra-neo ad almeno il Sud-est europeo, per l’appun-to, all’Atlantico meridionale eall’Oceano Indiano. E nessunoche ci pensi. Si pensa ancora apauperistiche analisi para e falsemarxiste o ai neo-liberistici sogni di gran-dezza del ponte sullo Stretto, con intor-no il deserto e la tentata desertificazionedelle poche vie di comunicazione esi-stenti (ferrovie e aeroporti), e del “chi ècapace è capace, sennò tanti saluti”.Come si fa a pensare allo sviluppo, allariconversione industriale e finanziaria, allatrasformazione, al turismo, ai serviziavanzati, all’edilizia, alle infrastrutture,alla cultura (sono anni e anni che si fan-no ritualmente e inutilmente simili discor-si), se non si parte, contestualmente aqueste cose, dalla “lite”, letteralmente,per gli spazi mercantili e deiservizi avanzati, che corroborino le pro-duzioni e le iniziative esistenti eaprano alla speranza di nuove intrapre-se? Ma per le imminenti campagne elet-torali si avrà il coraggio e l’umiltà di sele-zionare candidati capaci di”litigare” e di avere una realistica e nonaffaristica visione dei nostri problemi?Non è facile e non lasciano ben sperarecerti appetiti e certe vaghezze analiticheriemergenti.E però scrivere e sperare ci sia ancoraconsentito.

Page 20: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

soli

da

rie

tà2788 SACCHE DI SANGUE RACCOLTE NELLA

PROVINCIA DI CROTONE NEL 2003

La sezione Avis di Petilia risulta tra le prime per donazioni

Il 24 gennaio si è tenuto, presso la salaconsiliare del Comune di Cotronei, unincontro per discutere sulla legge re-gionale n.23/2003, che ha recepito lalegge quadro n.328/2000 per la “realiz-zazione del sistema integrato di inter-venti e servizi sociali”.L’iniziativa era stata precedentementepresentata in conferenza stampa il 20gennaio da Filippo Esposito, assesso-re provinciale alle Politiche sociali, daPietro Secreti, sindaco di Cotronei epresidente della Conferenza sindacidell’Asl n° 5, e da Francesco Ierardi,capo dipartimento Area sociale e inte-grazione socio-sanitaria della stessaAsl.Lo scopo dell’iniziativa realizzata aCotronei ha riguardato la necessità di

LA NUOVA LEGGE QUADROSUL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIALI

capire le esigenze espresse dal terri-torio e stabilire le relative strategie d’in-tervento. Alla Provincia spetta il com-pito di coordinare l’aspetto sociale del-le legge, mentre all’Asl spettano i com-piti specificatamente sanitari.Il progetto è quello di creare un pianodi zona, articolato in 4 piani distrettualie che dovrà coinvolgere tutti i soggettiche concorrono all’erogazione dei ser-vizi sociali.La Conferenza dei sindaci dovrà appro-varlo ed alla Regione competerà deter-minare l’assegnazione dei fondi.L’elaborazione di questo sistema inte-grato di interventi e servizi sociali avrà,probabilmente, bisogno di tutto il 2004,per essere pronto nel prossimo anno.

20

Per domenica 29 febbraio,la locale sezione dell’Avis

ha organizzato laVII Giornata della donazione

a Cotronei.L’appuntamento è alPoliambulatorio Asl

dalle 8 alle 12.

Può dirsi felice la sezione dell’Avis “Tommaso Ierardi” di PetiliaPolicastro (entrata orma nell’ottavo anno di attività) presiedutada Giuseppe Comberiati. Infatti, i risultati ottenuti nel 2003sono lusinghieri: ben 170 sono le sacche di sangue raccoltenella cittadina dell’alto Marchesato crotonese.Dando uno sguardo alle statistiche, si scopreche nella Provincia di Crotone, solo la cittàcapoluogo con ben 1689 sacche e Cutro con205 sacche sono riuscite a fare meglio diPetilia ed un trend positivo si registra anchea Cotronei con 142 sacche, a San MauroMarchesato con 137 sacche, a Belvedere Spi-nello con 129 sacche, ad Isola Capo Rizzutocon 119 sacche, a Mesoraca con 111 sac-che sempre nel corso del 2003.Complessivamente nell’intera Provincia le sac-che raccolte sono state 2788 e se non si èraggiunta l’auspicata autosufficienza, a det-ta dei dirigenti petilini, poco ci manca. Pro-babilmente l’aumento della donazione delsangue anche a Petilia è stato possibile apartire dal 2000 da quando, cioè, l’Asl n°5 diCrotone si è lasciata convinvere dalle nume-rose insistenze ad inviare anche nelle cittadi-ne della Provincia un’equipe del centro trasfusionale dell’Ospe-dale di Crotone per la raccolta del sangue offerto. Sino adallora la donazione, infatti, avveniva solo nell’Ospedalecrotonese e la donazione diveniva particolarmente complicataper la distanza dello stesso Ospedale da Petilia Policastro e

dagli altri Paesi del Marchesato. Importante, nel corso di que-sto quadriennio, l’incremento delle donazioni petiline. Si èpassati, infatti, dalle 41 donazioni del 2000 alle 39 del 2001,alle 151 del 2002 ed al record di quest’anno rappresentato

dalle 170 donazioni.Proficuo, già negli ultimi anni, la collaborazio-ne con la parrocchia di Santa Maria Maggioreguidata dal parroco don Giuseppe Marra cheha offerto per le giornate delle donazioni lesale del Palazzo Aquila, già sede della co-munità delle suore Missionarie Francescanedi Gesù Bambino. In questo spirito l’Avis hapartecipato alla ventiseiesima giornata dellavita, nella quale sono stati assegnati ricono-scimenti a cittadini benemeriti: a PietroScalise e Giuseppe Daniele, per ilraggiungimento di 8 donazioni, la medagliadi bronzo; a Gaetano Porreca, vice presiden-te, per le 16 donazioni e la medaglia d’argen-to per 26 donazioni a Giuseppe Antonio Cer-vino. Anche l’arma dei carabinieri ha ricevutoun riconoscimento, in quanto un milite, nelcorso del 2003 s’è contraddistinto per il pro-

prio impegno civile. ”Come Chiesa - ha dettodon Giuseppe Marra - attestiamo il nostro affetto ela nostra vicinanza spirituale a questi cittadini che con la do-nazione del proprio sangue e con la propria solidarietà rendo-no più facile la vita di altri fratelli. Fra gli atteggiamenti spiritua-li di ogni uomo, al di là della religione o delle convinzioni per-sonali, quelle più comuni ed importanti, sono la fede, la spe-

ranza e la carità. Come c’insegna san Pa-olo la carità nonavrà mai fine ed è la capacità di commuo-versi per la gioia ed i bisogni degli altri.Per noi Cristiani - ha spiegato il sacerdo-te - la carità e l’amore per i fratelli, rappre-sentano delle piccole scintille dell’amoredi Dio nei nostri cuori”.

[Francesco Rizza - Alberto Fico]

Page 21: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

21

GIORNATA PRO SEMINARIO

eccle

sia

Domenica 18 gennaio la parrocchia «San Nicola Vescovo» ha celebrato la gior-nata pro seminario. Erano presenti mons. Ignazio Schinella, rettore del Semina-rio Maggiore «San Pio X» di Catanzaro, mons. Eugenio Aiello, padre spiritualedello stesso Seminario e già parroco di Cotronei dal 2000 al 2003, mons. CesareOliveti, parroco emerito, don Andrea, sacerdote del Congo, don Antonio Arcuri,parroco di Cotronei, i seminaristi Pasquale Aceto e Luca Belcastro. La necessi-tà e l’importanza dei sacerdoti per la nostra Diocesi è stato il motivo della pre-ghiera in questa domenica di gennaio. Le omelie dettate da mons. Schinella e damons. Aiello, hanno sottolineato l’importanza della chiamata da parte del Signo-re e la risposta che compie il giovane per la sua vita ed il bene dei fratelli che ungiorno gli saranno affidati. Ricche di significato le esperienze che i seminaristiLuca e Pasquale hanno comunicato, per la prima volta, nella parrocchia che li havisti crescere. C’è bisogno di sacerdoti che si occupino esclusivamente e atempo pieno della comunità, uomini di fede e testimoni del Dio vivo, vicini allagente e sempre disponibili all’ascolto, evangelizzatori credibili. I nostri seminaristisono giovani stupendi per il loro coraggio e la loro vittoria sulla paura di dirsi e dicompiere gesti che sono propri dei discepoli del Signore. «Il marinaio non riescea vedere il Nord, ma sa che l’ago della bussola può farlo». (poetessa americanaEmily Dickinson).Nel concludere, vorrei far nostre quelle di un altro poeta, lo spagnolo A. Machado:«La via si fa con l’andare. Con l’andare si fa la via. E nel voltare indietro la vista sivede il sentiero che mai si tornerà a calcare. Viandante, non c’è via, ma scie sulmare». Buona… navigazione! a Luca e Pasquale. [Franco Fontana]

PADRE REGINALDO TONIN NON C’È PIÙUna grave malattia ha stroncato la vitadi un sacerdote forte come l’acciaio,

che dal lontano Veneto, circa 54 anni fa, era arrivato a Filippa di Mesoraca

“Dopo unavita interadedicata allaparrocchia diS. MicheleArcangelo inFilippa, alle08.05 del 22g e n n a i o2004 è ritor-

nato nel Regno dei cieli Padre ReginaldoTonin. Si è spento serenamente nel modoche, forse, aveva sempre desiderato: trale mura della sua Chiesa, circondato dal-l’affetto sincero dei suoi parrocchiani,uomini, donne e bambini raccolti ognigiorno nelle sale della Parrocchia, pertestimoniare la gratitudine di un popolointero.Una grave malattia l’ha logorato nel cor-po, ma non ne ha intaccato lo spiritoindomabile: con quella sua innata forzad’animo ha trovato parole per spronarela sua gente, è riuscito ancora una vol-ta, nel momento di più alta sofferenza, adecantare il carattere dei fedeli, spostan-do i riflettori dalla sua malattia per elo-giare, invece, l’attaccamento e la gene-rosità dei parrocchiani, accorsi a render-gli un ultimo saluto.È morto senza perdersi d’animo, dandoprova di statura umana, missione cristia-

di Franco Mangano

na, amore per la gente di Filippa.È una storia lunga quella di PadreReginaldo, e non basterebbero mille pa-gine per descriverla. A noi piace pensa-re che questa sia stata una grande sto-ria, come quelle che si raccontavano unavolta, epiche e universali, le storie chenon finiscono mai e che appartengonoquasi naturalmente non solo a chi le vive,ma anche a tutti quelli che verranno.Ai nostri figli parleremo di questo sacer-dote forte come l’acciaio, che circa 54anni fa partì dal Veneto per recarsi in unminuscolo centro della Calabria, doverealizzò molte più cose di quanto sareb-be stato lecito attendersi.A chi visiterà la Chiesa di S. MicheleArcangelo, racconteremo degli sforzi fattida un uomo per renderla sempre più bel-la ed accogliente, del suo sogno impres-so in questa moderna struttura, ricca disale, stanze, piazzale, campanile.Si parlerà di Padre Reginaldo e della suaincredibile forza di volontà, della sua te-stardaggine, e di come riuscì, da solo, aplasmare una comunità ed a guidarla.Ne ricorderemo l’accento veneto risuo-nare nelle Scuole, i passi decisi a scan-dire le processioni, l’irruenza tra le stan-ze dell’oratorio, dove riuniva giovani emeno giovani per trasmettere la dottrinacattolica con la catechesi più classica.

Di lui parleranno i libri custoditi in par-rocchia ed i reperti archeologicicatalogati con cura, e tra i ricordi dei piùgrandicelli riaffioriranno i primi cineforumcon i film di Maciste ed Ercole, ed ikolossal americani tratti dalla Bibbia.E quando sentiremo questi ricordi, ognu-no di noi in cuor suo saprà dire grazie aPadre Reginaldo Tonin, per tutte le volteche ci ha offerto la sua vita, fatta di po-che regole, anche di ceffoni, ma senzaombra di dubbio unicamente finalizzataal bene della sua gente. Credo che siastato questo a infondergli tanta serenitànelle ultime ore di vita: la certezza in-confutabile che Filippa gli era grata, laconsapevolezza di aver speso la suaesistenza per una giusta causa. Non èpoco, non è tanto. È la verità.Ci saranno i funerali a scrivere un’altrapagina di questa storia, ed in fondo ifilippari sono meno tristi perché hannola sensazione che non sarà l’ultima. Illegame profondo tra Padre ReginaldoTonin e Filippa vive già nelle cose che luiha realizzato. A chi lo accusava di spen-dere troppi soldi per la Parrocchia, Pa-dre Reginaldo rispondeva con fermezza,utilizzando sempre le stesse parole:quando io non ci sarò più, tutto questoresterà.Ed aveva ragione. Resteranno i muri e lestanze, gli arredi ed i paramenti sacri,resterà il Coro Michael che lui additavaorgogliosamente come esempio viventedi “cose che durano e che valgono”, incontrapposizione alle cose che duranolo spazio di un minuto. Ognuno di noiconserva un’immagine di PadreReginaldo e saprebbe narrare un aned-doto che ha inciso, in un modo o nell’al-tro, nella sua formazione umana e cri-stiana, anche chi – come me – da tem-po non vive più la Parrocchia. Resteràtutto ciò che questo straordinario sacer-dote ha costruito partendo dal nulla, eresterà perché questa è una grande sto-ria, immensa, vera e, purtroppo, quasiirripetibile.

p. Reginaldo (al secolo: Pietro) Tonin, nac-que a Chiampo, in provincia di Vicenza,l’11 novembre del 1921. Ordinato sacer-dote a Venezia il 20 dicembre del 1947,negli anni Cinquanta fu mandato, insiemead una sessantina di frati francescaniveneti, in Calabria e qui fissò la sua dimo-ra nel convento del SS. Ecce Homo aMesoraca, fondando, il 5 aprile del 1953,la nuova parrocchia di Filippa dedicata aS. Michele Arcangelo, dove è rimasto finoalla sua morte, avvenuta il 22 gennaio2004.

Page 22: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

22b

ila

nci LEGAMBIENTE DI PETILIA

Un bilancio positivo per il 2003

di Luigi Concio

L’anno che si è concluso è stato ricco di iniziative per il Circo-lo di Legambiente di Petilia Policastro; particolarmente inten-sa è stata l’attività di collaborazione, di educazione ambienta-le nelle scuole del territorio:- progetto: “Fattorie Didattiche”, promossodall’ARSSA - Crotone (Scuola Elementare);- progetto PON: “Educare al parco per unosviluppo sostenibile” (Liceo Scientifico);- progetto: “Fiume Tacina: tra natura e cul-tura”, una rete di scuole, associazioni, enti,promossa dall’IRRE Calabria, nell’Anno In-ternazionale delle Acque;- le manifestazioni: “100 strade per giocare”(6 aprile), “Puliamo il mondo” (27 settembre), promosse dallaLegambiente Nazionale:- la realizzazione nel mese di marzo-aprile di attivitànaturalistiche legate al progetto: “Campo estivo naturalistico”( gruppo di circa 50 alunni della Scuola Media di Petilia Cen-tro, Foresta, Pagliarelle). (Progetto per interventi di aggrega-zione sociale a favore delle giovani generazioni L.R. 10/98).Inoltre sono state promosse una serie di iniziative per la tute-la, la conoscenza degli ambienti naturali e le tradizioni delParco Nazionale della Sila:- partecipazione all’Agosto Petilino (escursione ebiciescursione, il Parco sotto le Stelle; incontro presso l’ex

caserma forestale di Villaggio Principe);- organizzazione del convegno: “Il Parco Nazionale della Sila:

conservazione, partecipazione, sviluppo sostenibile”, (22 feb-braio 2003), con la partecipazione del neoPresidente il dott. Antonio Garcea;- attività di antincendio boschivo “campagna

AIB 2003” nel Parco Nazionale della Sila,attività in collaborazione con il Ministero del-l’Ambiente e della Tutela del Territorio e conil Corpo Forestale dello Stato (dal 4 agostoal 14 settembre)Negli ultimi giorni dell’anno ci siamo più vol-te ritrovati per discutere delle “prospettive di

sviluppo sostenibile legate al Parco Nazionale della Sila e del

problema relativo allo smaltimento delle scorie nucleari”.Il nostro circolo, da alcuni anni, ha aderito alla FIAB – Federa-zione Italiana Amici della Bicicletta – per promuovere l’usodella bicicletta (biciescursioni; Bimbimbici, 11 maggio; parte-cipazione Bicincittà, 18 maggio); inoltre ha contribuito allanascita di un’associazione che tutela il patrimonio fungino deinostri boschi: il Gruppo Micologico “Amanita cesarea”.Le numerose iniziative, rese possibili grazie al lavoro di“volontariato” dei nostri soci, sono ben documentate nel no-stro sito e in alcuni Cd-Rom che potete richiedere.

IL BILANCIO DELL’ATTIVITÀ 2003 DELLACOMPAGNIA CARABINIERI DI PETILIA POLICASTRO

È positivo il bilanciodell’attività 2003 del-la Compagnia carabi-nieri di PetiliaPolicastro, diretta dapoco più di due anni

dal capitano Giorgio Palazzotto, da cuidipendono le stazioni di Petilia, S.Severina, Cotronei, Caccuri,Roccabernarda e Mesoraca, e che com-prende anche i comuni di Castelsilano,Cerenzia e S.Mauro Marchesato, e delNucleo Operativo e Radiomobile, guida-to dal maresciallo Carmine Levato.C’è da dire che, grazie all’attività investi-gativa dell’Arma, è stato scoperto l’80per cento dei reati commessi all’internodi questo territorio.In particolare, sono state arrestate qua-ranta persone, 1.100 sono state denun-ciate in stato di libertà. I reati più diffusicommessi all’interno della giurisdizionesono stati la minaccia, l’ingiuria, le le-sioni, i reati in materia di armi (porto edetenzione illegale), i reati in materia di

caccia, quelli in materia edilizia(abusivismo), quelli in materia ambien-tale (inquinamento, discariche abusive).Confortanti i dati dei reati scoperti: sonostati scoperti tre casi di estorsioni, 143truffe, 5 violenze sessuali (consumate aidanni di maggiorenni e di minorenni) conl’arresto dei rispettivi autori.Nel corso dell’anno 2003, inoltre, sonostate denunciate 50 persone per furto,mentre sono stati sequestrati 35 fucilida caccia, 6 pistole, 25 coltelli (tra cuipugnali e comunque armi bianche), qua-si 10 mila munizioni.Per quanto riguarda le norme sul codicedella strada sono state elevate più di 2mila contravvenzioni, a carico di altret-tanti automobilisti, per un totale di 1.300euro. Inoltre sono state controllate e iden-tificate 26.000 persone.Alcune norme hanno incontrato dappri-ma notevoli resistenze, soprattutto aPetilia e Mesoraca, ma piano piano, afuria di insistere, molti motociclisti si sonoabituati a indossare il casco e quasi tut-

ti oramai la cintura.Anche nell’ambito del soccorso alle per-sone il contributo dei carabinieri è statosignificativo, registrando, nel 2003, ben8 interventi a favore di cittadini in gravis-sime difficoltà per cause diverse, adesempio per isolamento da maltempo.Nel campo delle misure di prevenzionesono state fatte all’autorità competente21 proposte di avviso orale e 12 di sorve-glianza speciale con obbligo di soggior-no.C’è stato, in definitiva, un atteggiamentodi maggiore fiducia nei confronti delleforze dell’ordine da parte dei cittadini che,molto probabilmente, hanno potuto con-statare e verificare le risposte concretee positive alle loro denunce ed alle lorosegnalazioni; alla fine, hanno prodottorisultati lusinghieri, che gratificano l’im-pegno e l’attività intensa degli uomini cheformano questa Compagnia che operasu questo territorio dall’ottobre del ’97.

[Carmelo Colosimo]

Page 23: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

23

att

ua

lità

Nei locali del circolo anziani “S. Michele”, a Filippa di Mesoraca,fanno bella mostra la bandiera italiana e quella europea, dona-te dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ed ilgonfalone, donato dai fratelli Zecchin diChiampo, in provincia di Vicenza.La cerimonia della benedizione delle bandiereè avvenuta alla presenza del prefetto diCrotone, Piero Mattei, nel corso di una ceri-monia nella chiesa parrocchiale di Filippa ecelebrata dal compianto parroco ReginaldoTonin, deceduto qualche giorno dopo. Oltre alprefetto, presenti la giunta comunale guidatadal sindaco Salvatore Lonetto; l’assessoreprovinciale alla Cultura, Giuseppe Poerio; ilpresidente del Consiglio provinciale, DomenicoAlessio; il dirigente scolastico del liceo so-cio-psico-pedagogico, Franco Gentile; la pro-fessoressa Aurora Panza ed un gruppo di suoi allievi; il co-mandante della Stazione dei carabinieri, maresciallo RobertoRampino; un nutrito gruppo di anziani. La cerimonia è stataallietata dai canti del coro Michael.“Un avvenimento - ha detto il presidente del circolo, CarmeloColosimo - che non a caso abbiamo voluto celebrare acco-stando la generazione degli anziani a quella dei giovani, affin-

Filippa di Mesoraca:

Due bandiere e un gonfalone nuovi

per il circolo anziani “S. Michele”

ché l’una possa servire da ricordo e da stimolo, da emulazionee da riferimento all’altra, che (a sua volta) possa formarsi etemprarsi secondo le regole del rispetto, della dignità, del do-

vere”. La bandiera tricolore italiana, è statoricordato, fece la sua prima comparsa a Bolo-gna il 14 novembre del 1795 e venne adottatadalla Repubblica Cisalpina nel settembre del1796. Ma la consacrazione di vessillo nazio-nale non si ebbe che l’anno dopo, il 7 gennaiodel 1797, 207 anni fa, nel Congresso di ReggioEmilia. Nel 1845 le donne reggiane offrironoun vessillo tricolore, da esse lavorato, agli stu-denti del battaglione toscano che combatté aCurtatone e a Montanara, e finalmente l’11aprile dello stesso anno Carlo Alberto procla-mò il tricolore bandiera nazionale italiana,sostituendolo al vessillo sabaudo. Una gene-

razione di uomini coraggiosi, è stato ricordato, amanti dellastoria e della cultura, della nostra terra e delle sue tradizioniseppe far diventare realtà quel sogno, maturato nel corso delRisorgimento. “L’Italia - ha concluso Colosimo - nazione dalcuore antico, nel tricolore si riconosce e da esso attinge entu-siasmo e vigore giovanile”.

LE RICETTEDI RAIMONDO CARVELLI

Le ricette di Raimondo Carvelli,pasticcere del Bar “Alberico” in piazzaFilottete di Petilia Policastro, hanno tro-vato posto nel libro “L’Italia dei dolci –400 tipologie tradizionali”, a cura di WalterBordo e Angelo Surrusca, Slow FoodEditore (pp. 456, • 10,50)Il volume si lega al progetto dell’Arca edei Presìdi con il quale Slow Food si ponel’obiettivo di rilanciare i prodotti tradizio-nali a rischio di estinzione e va a costi-tuire un ulteriore tassello di una serie diopere, gia realizzate, dedicate alle pro-duzioni artigianali del nostro paese: daiformaggi, ai salumi, ai pani. Le speciali-tà dolci presenti nel volume sono più diquattrocento e ognuna è raccontata at-traverso una scheda che, con linguag-gio chiaro e appropriato, ne ripercorre lastoria, ne spiega le tecniche di produ-zione, ne individua le caratteristicheorganolettiche. Di ogni dolce è pubblica-ta la fotografia a colori; per ogni tipologiasono segnalate alcune pasticcerie doveè possibile acquistare un prodotto di

qualità.Una serie di capitoli nella prima parte dellibro si propongono come ideali chiavi permeglio comprendere il mondo della pa-sticceria: partendo dalla tradizionedolciaria in Italia, si passa alla descri-zione dei principali ingredienti, indican-done le caratteristiche ideali e i possibilidifetti. La prima parte comprende inoltrela classificazione dei prodotti dolciari ele “parole-chiave” della pasticceria.Fra le ricette del bar Alberico che è pos-sibile gustare, si legge nella Guida: “glianicini, il bucconotto, i chinulille, lacicerata, la cuzzupa ed ancora imustaccioli, le susumelle, i turdilli e laPitta ‘mpagliata.Quest’ultima, originaria dei monti silaniconosciuta anche col nome di pitta cupassule, è una delle più antiche leccor-nie di cui sono attestate notizie inCalabria, venendo addirittura citata in uncontratto matrimoniale stipulato nel 1728dai Giaquinta di San Giovanni in Fiorecol futuro genero Battista Caligiuro. “A

far la bocca dolce -si legge nel citatocontratto - aicommensali pense-rà la famiglia dellosposo, che a finepranzo dovrà offrirela pitta ‘mpagliata

p r e p a r a t aanzitempo, curan-do che la pitta siadi finezza giusta”.Altro dolce tradizionale tipico dellaCalabria mediana e, particolarmente delleprovince di Crotone e Catanzaro, la cuiricetta è stata inserita ancora daRaimondo Carvelli nella guida è lacuzzupa. “Questo caratteristico panedolce ha, nella versione originale, l’aspet-to di una bambola (l’esatta traduzionedel termine dialettale è proprio pupaz-zo): oggi, però, divenuto classico dessertpasquale sempre più spesso assumeanche la forma di ciambella o di agnello”

[F. Rizza e A. Fico]

Page 24: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

24

E’ sorta la sezione dei volontari del soccorso della Croce blu; responsabile deiservizi è stato nominato Matteo Ierardi, mentre il vice è Luigi Daniele. Il direttivo èformato da: Tommaso Ierardi, Marisa Ierardi e Gabriele Persico. La sede si trovain via Casamicciola al n°15, mentre le informazioni si possono ricevere telefonan-do allo 0962\431536.La Croce blu petilina, insieme alla Croce rossa della frazione di Pagliarelle, assu-me un valore aggiunto, per la società civile di Petilia che si vede spogliata deiservizi più semplici. Il fatto che il Pronto soccorso più vicino continua ad esserequello dell’Ospedale civile di Crotone, distante però circa 45 km , rappresenta unostacolo grave per l’utenza, anche se spesso si è parlato di un ampliamento deiservizi del Presidio Ospedaliero di Campizzi di Mesoraca; ma, nel concreto, l’Asln° 5 ha operato tagli a fronte di un alto numero di fra i Comuni di Petilia, Mesoraca,Cotronei e Roccabernarda.“La Croce blu Volontari del Soccorso di Petilia – ha commentato Gabriele Persico– ha come prerogativa il valore sociale della vita che non risulta essere un bene diconsumo eppure, spesso, correndo freneticamente, restiamo indifferenti al suotrascorrere senza soffermarci a riflettere e condividere”. Gli associati hanno rin-graziato “tutti gli amici che hanno consentito di realizzare il progetto chiamatoCroce blu servizio ambulanze, l’Amministrazione comunale e tutti gli Organi de-putati a difendere, proteggere, salvaguardare la vita di persone in pericolo” Al piùpresto saranno organizzati i corsi di primo soccorso e di perfezionamento affidatia del personale medico che già collabora.

[Alberto Fico]

NASCE A PETILIALA SEZIONE DEI

VOLONTARI DEL SOCCORSODELLA CROCE BLU

Non c’è pace per il nostro martoriatoterritorio che, dopo la continuaspoliazione dei servizi più vitali per larealtà interna dell’alto marchesato,si vede privato anche di importanti ser-vizi sanitari. L’Asl n°5 di Crotone,infatti,per decisione del direttore del di-stretto sanitario Giuseppe Rizza hasospeso i servizi di Diabetologia e quel-lo dell’analisi del sangue che, invecedi svolgersi nei locali di via Arringa, bi-sognerà raggiungere il presidioospedaliero di Campizzi di Mesoraca,a dieci km di distanza da Petilia cen-tro e circa il doppio dalla frazione diPaglarelle. Le difficoltà sono maggiorispecialmente per gli anziani, impossi-bilitati a guidare, perché non essendostato istituito un servizio pubblico dicollegamento con il Poliambulatorio diCampizzi rende loro impossibile otte-nere assistenza per un problema cheli tocca in maniera preoccupante, an-che perché non pare che la decisionesia provvisoria. Non è pensabile cheuna popolazione con oltre 9000 abitantisia penalizzata in un modo così scon-veniente specialmente se dovesse ri-sultare vera la voce secondo la qualela sospensione del prelievo del sanguesembra essere collegata al trasferimen-to in via Vigna della Corte delConsultorio familiare cui è stato asse-gnato l’infermiere che aveva svolto que-st’incarico, a fronte di migliaia di di-soccupati. Né si capisce il motivo percui è stato sospeso il servizio diDiabetologia che assisteva circa due-cento pazienti, anch’essi prevalente-mente anziani.Ciò che preoccupa maggiormentesono le notizie che arrivano circa ilnuovo Piano sanitario regionale chenon prevede il taglio contro i numerosisprechi, ma la soppressione dei servi-zi i cui danni saranno pagati dalle fa-sce più deboli della popolazione. Almomento non pare che l’Amministra-zione comunale abbia preso una posi-zione ufficiale e forte. La domanda sor-ge spontanea: a chi votarsi? Oppure,vista la vicinanza della consultazioneper le provinciali, verrebbe da chieder-si: a chi votare?

[Alberto Fico]

att

ua

lità Chiuso l’ambulatorio

di diabetologiadi Petilia Policastro

Venerdi 30 gennaio, presso la sala delle conferenze del comunedi Cotronei, si è tenuta una conferenza cittadina sul tema deitagli ai Comuni nella finanziaria 2004, dell’aumento delle tariffeda parte della Regione Calabria e del difficile governo del bilan-cio.Una conferenza che ha messo in risalto le difficoltà dei comuninel governare i bilanci, nell’evidenza, anche, dell’ultima finanzia-ria che ha tagliato molte risorse per il Mezzogiorno.Hanno partecipato alla discussione Secreti, Pellegrini e Belcastro

del comune di Cotronei; Sitra, assessore al bilancio della Provincia di Crotone;Carvelli, presidente della Comunità Montana del Marchesato; Lonetto e Ceraudo,sindaci di Mesoraca e Petilia.Ha concluso i lavori Antonio Acri, presidente della Provincia di Cosenza e presi-dente della Lega delle Autonomie Locali.

UNA CONFERENZASUI TAGLI DELLA FINANZIARIA

NEVE E GELO

Nella penultima settimana di gennaio, il gelo e la nevehanno caratterizzato il clima della nostra provincia edei monti della Sila, restituendo un suggestivo pae-saggio invernale.Non poche, però, sono state le difficoltà, specialmen-te per la viabilità, dove si sono registrati diversi inci-denti a causa delle strade schiacciate. Non poteva essere diversamente viste letemperature eccezionali che sono state registrate un po’ ovunque. Basti pensareche a Croce di Magara, la colonnina di mercurio era scesa alla temperatura re-cord di –22.

Page 25: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

25

att

ua

lità

Grazie a un accordo con la società Mo-bilità gratuita garantita Italia srl di Mila-no, il Comune di Mesoraca avrà presto adisposizione, in uso gratuito per quattroanni rinnovabili, un mezzo adattato per iltrasporto dei disabili. Il costo sarà co-perto dalle pubblicità di aziende private,apposta sul veicolo.Da un lato si tratta di un servizio di tra-sporto in grado di garantire la mobilità aidisabili, a costo zero per i cittadini. Dal-l’altro è un’opportunità preziosa per lestesse aziende. Oltre all’utilizzo di unutile canale “mobile” di comunicazionepubblicitaria, avranno un positivo ritornodi immagine per il concreto sostegno diuna finalità sociale.Questo, in sintesi, il progetto, che miraa garantire il servizio di trasporto deidisabili attraverso un mezzo concessoin comodato gratuito dalla MGG al Co-mune di Mesoraca. La Ditta conta di re-cuperare i costi del servizio su uncoinvolgimento diretto degli Enti Locali(Comune e Provincia), ma soprattuttoattraverso la concessione di spazi pub-

Il comune di Mesoraca in accordo con la MGG di Milano

VERSO LA MOBILITÀ GRATUITA GARANTITA

blicitari da apporre sul mezzo di traspor-to. Gli interventi hanno evidenziato il ca-rattere innovativo del progetto, che miraa realizzare una “solidarietà dal basso”,in cui sono gli stessi cittadini che so-stengono il servizio mediante il canonedi pubblicità: insieme alla solidarietàsostanziale, le ditte in questo modo ot-tengono un tornaconto di immagine esgravi fiscali, poiché l’importo del cano-ne è deducibile in buona parte dalla di-chiarazione dei redditi.“Stiamo programmando servizi seri nelsettore sociale,” ha dichiarato l’Asses-sore ai servizi sociali, MassimilianoFerrazzo, “che vanno nella direzione didare risposte concrete ai disabili, alle lorofamiglie ed a tutta la comunità. Il servi-zio di trasporto che proponiamo si legaperfettamente con il progetto per la rea-lizzazione del Centro Diurno per disabili,che ormai è in dirittura d’arrivo grazie al-l’impegno della Provincia di Crotone, chesi è assunta la metà degli oneri finanzia-ri dell’opera”.L’iniziativa è stata presentata in conve-

gno cui ha partecipato una numerosaplatea di cittadini. Quindi è stato sotto-scritto il contratto di comodato tra laMGG ed il Comune di Mesoraca. In virtùdi questo accordo, la MGG concederàal Comune di Mesoraca un Doblò Fiatnuovo di zecca, attrezzato per il traspor-to di 5 disabili, compreso un posto percarrozzina; il servizio si concretizzerànon appena la MGG avrà raggiunto untot numero di contratti per la coperturadegli spazi pubblicitari. Da quello che siè appreso, molti artigiani ed imprenditorihanno già dato la loro disponibilità.

Ing. Salvatore Lonetto,

sindaco Mesoraca

"Attività produttive a Mesoraca, lo svilup-po possibile" è stato un convegno orga-nizzato di recente dall'AmministrazioneComunale per fare il punto sulla situa-zione relativa alla zona PIP di Mesoraca.Come è noto le aree comprese nel Pia-no Insediamenti Produttivi, sono desti-nate ad ospitare impianti industriali - ar-tigianali.Al convegno erano presenti numerosioperatori, che hanno potuto ascoltare lerelazioni tecniche del prof. MarioMarrazzo e dell'ing. Ernesto D'Onofrio;nonché gli interventi di Carmine Talarico,a nome della Provincia e Pietro Secreti,in qualità di presidente del Pit 12. E' sta-ta soprattutto l'occasione per il sindacoSalvatore Lonetto di poter illustrare ilpunto di vista della sua Giunta in meritoalla tematica: "La zona PIP si trova nelterritorio sud-ovest di Mesoraca, in unafascia ricca di uliveti, spostata verso laProvincia di Catanzaro e comunque vici-na in linea d'aria alla zona industriale diCutro. La precedente Amministrazioneapprovando i piani PIP, ha diviso la zonain 38 lotti. Questa lottizzazione non ci èpiaciuta molto, si poteva fare sicuramentemeglio, ma è preferibile avere uno stru-

FARE IMPRESA È UNA SCOMMESSALonetto: nel nostro primo bilancio destineremo risorse alle aree PIP

mento di sviluppo, anche non eccelso,piuttosto che non averne affatto. Oggipossiamo ripartire, nonostante i pianisiano stati bloccati per quasi due anni enel bilancio che abbiamo trovato nonabbia consentito di investire risorse perle opere di urbanizzazione (le quali sulmomento saranno a carico delle stesseaziende). Infatti nel prossimo bilancio (ilprimo di questa Giunta) cercheremo diindirizzare molte risorse per lo sviluppodella zona PIP, continuando in questaopera di incentivazione, sostegno e pro-mozione."Il prof. Mario Marrazzo ha fatto unadisamina della realtà imprenditorialemesorachese, mettendo in risalto la ne-cessità di un cambio di rotta e di unosforzo verso la cultura d'impresa. L'ing.Ernesto D'Onofrio ha invece espostotempi, modalità e processi legati alla sov-venzione della legge 488, spiegando agli

imprenditori presenti ed agli aspiranti taliquali sono i tempi e i meccanismi cheregolano la concessione del finanziamen-to da parte dello Stato, un contributo chepuò oggi superare anche il 75% del pro-getto.Sono intervenuti pure l'assessore dellaComunità Montana Attilio Sarcone eCarmine Iannone, dottore agronomo,assessore comunale alle politiche agri-cole e forestali, il quale ha informatocome stia lavorando per ottenere unmarchio DOP dell'olio prodotto nella fa-scia del Marchesato-Petilino.Si ha notizia che alla data di scadenzadel bando (2 febbraio) sono una quindi-cina le imprese che hanno fatto doman-da di ottenere l'assegnazione di una su-perficie nell'area destinata adinsediamenti di attività produttive.

[G.C.]

di Gregorio Colaci

Concorso GdFLa Guardia di Finanza ha bandito un concorso per esami mirato al reclutamento di 55allievi ufficiali per l’anno accademico 2004/05. Le domande (età compresa fra i 17 e i 22anni) dovranno essere redatte sugli appositi modelli e spedite e/o consegnate al Co-mando provinciale della GdF entro il termine ultimo del 26 febbraio 2004.

Altre info sul sito: www.gdf.it

Page 26: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

26att

uali

C’era una volta… un pezzo di marmo.Era stato scelto non molto tempo fa, dauna giunta precedente diRoccabernarda, con l’intento di farneun’opera che simboleggiasse la vita ela pace. Un artista locale di chiara famal’aveva progettata e modellata, ed hapienamente interpretato i desideri deicommittenti. L’opera ultimata rappre-sentava le diverse fasi della vita:infanzia,adolescenza, maturità e vec-chiaia. Era un bel monumento, un riconoscimento dei duri sacrifici del lavorocontadino. Era… o almeno lo è stato fino al 4 novembre. In questa data, infattil’odierna amministrazione comunale, non sapendo dove collocare la lapidecommemorativa dei Caduti di tutte le guerre, ha sapientemente pensato di inca-strarla nel suddetto monumento. Così un invito alla vita è divenuto una comme-morazione dei caduti in guerra. Ma che bella pensata!…A parte il cattivo gusto dell’opzione, si è fatto uno scempio di un’opera artisticache era stata progettata a tutt’altri scopi. E l’autore dell’opera è stato interpella-to? Non si è pensato che l’azione, già mortificante per i cittadini in genere (so-prattutto per i discendenti dei caduti), è un vero e proprio insulto per la sensibilitàartistica del creatore dell’opera? Non esistono, anche in questo caso, i dirittid’autore per cui un’opera non può essere modificata senza l’autorizzazione dichi l’ha eseguita? C’era una volta… un blocco di marmo.

C’ERA UNA VOLTA…UN MONUMENTO

Lo scempio di un’opera artisticanella piazza di Roccabernarda

di Giovanni Rosa

SI GIRA“VICINO AL FIUME”A Cotronei il primo ciak di unprogetto ideato dallo Sportelloregionale per la promozione

turistica e culturale

Domenica 14 dicembre nella sala confe-renze del comune di Cotronei, GiuseppePipicelli presidente dell’Associazione L’An-golo 12, ha presentato lo “Sportello regio-nale per la promozione turistica e cultura-le”. Si tratta di un progetto pilota, che haottenuto il nulla osta della Presidenza delConsiglio dei Ministri, e che nasce sottol’egida della Regione Calabria, Assesso-rato al turismo e spettacolo e di quellodell’AIPSC (Associazione Italiana Profes-sionisti Spettacolo Cultura).Lo Sportello si propone di promuovere gliartisti calabresi venuti alla ribalta naziona-le nei settori dello spettacolo, della cultu-ra, della musica e  della televisione, pro-muovere le più belle località turistiche eculturali ma anche promuovere i prodottienogastronomici più conosciuti ed apprez-zati della nostra regione.Uno Sportello, pertanto, dinamico ed ope-rativo e che spazierà in diversi settori nellalogica della promozione regionale.Ed i primi progetti non si sono fatti atten-dere.Venerdi 16 gennaio, sempre nella sala con-ferenze del comune di Cotronei, è statapresentata l’organizzazione del film delregista Carlo Marcucci “Vicino al fiume”,che sarà realizzato proprio nel territorio diCotronei.Promotore dell’iniziativa è, appunto, lo“Sportello regionale per la promozione tu-ristica e culturale”; il produttore è Ales-sandro Perrelli, mentre l’organizzazione ci-nematografica è di Pasquale Arnone.Alla presentazione, oltre al responsabiledello Sportello, Giuseppe Pipicelli, c’eraanche l’amministratore della Tecnofilm,Renato Pecoriello, ed uno degli attori prin-cipali del film, Marcello Arnone, oltre alleistituzioni comunali, provinciali e regionaliche, con impegni differenti, sostengono lavalidità del progetto che andrà a realizzar-si.Sabato 7 e domenica 8 febbraio è iniziatala fase di selezione che ha coinvolto oltre200 generici. Nel mese di marzo inizieran-no le riprese.Tra i protagonisti del film figurano anchel’attore Massimo Poggio e l’attrice Selvag-gia Quattrini, figlia della grande Paola Quat-trini, fiore all’occhiello del teatro italiano.

La Pubblicità sul GiornaleArea locale entra nel panorama locale dell’informazionecon una struttura organizzativa collaudata che si affian-ca ad un progetto editoriale serio, consapevole del va-lore della carta stampata come strumento di crescita peril nostro territorio.Un progetto editoriale rivolto anche alla raccolta pubbli-citaria, quale elemento importante di crescita reciprocatra il giornale e lo sponsor.Area locale mette a disposizione un servizio di inserzio-ni pubblicitarie per promuovere in modo efficace le azien-de che intenderanno utilizzarlo. I costi delle inserzionipubblicitarie sono estremamente contenuti, in ragionedel fatto che l’attività editoriale non possiede finalitàlucrative.Una inserzione pubblicitaria può includere il logo del-l’azienda, nome, indirizzo, numero di telefono, sito web,e-mail.Per qualsiasi informazione contattare la redazione delgiornale.

Page 27: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

27

att

uali

In seguito al congresso tenutosi il 16 no-vembre 2003, sono tornate ad unirsi levarie anime dei Ds trovando, in tale oc-casione, l’unità perduta. Dopo il congres-so che ha sancito la fine delledivisioni nate dalle elezioniamministrative tanti passi inavanti, in seno alla coalizione,sono stati fatti: riunioni setti-manali, elezioni del segreta-rio di sezione, elezione deldirettivo della Sinistra giovani-le (segretario Vito Grimaldi,vice Margot Riccio, segretarioorganizzativo Gianfranco Bilotta, addet-to stampa Dominique Vona, responsa-bile scuola Antonio Piero, responsabileuniversità Gaetano Patarino, responsa-bile problematiche sociali Salvatore Fon-te, responsabile lavoro VincenzoRogliano organizzazione della prima fe-sta invernale).A proposito dall’organizzazione della fe-sta svoltasi nei locali del ristorante “AlFavaloro”, c’è da dire che grazie al co-mune impegno dei giovani d’ambo i ses-si la manifestazione ha riscosso larghiconsensi.

SINISTRA GIOVANILEA ROCCABERNARDA

La serata è stata animata da musica didiscoteca, prima, e dal gruppo musicale“Fak-simili”, poi, che a ritmo di reggaeha allietato e divertito il numeroso pub-

blico interessato.Si è passati poi al taglio del-l’enorme torta in segno di au-gurio alla neonata Sinistra gio-vanile. Per ringraziare è inter-venuto brevemente il neo gio-vane segretario Vito Grimaldi:“Come segretario della neona-ta organizzazione sento il do-

vere e l’obbligo di porgere i miei ringra-ziamenti a tutti i presenti, agli sponsor,ai proprietari del locale, al segretario pro-vinciale Pasquale Barbuto, al gruppo mu-sicale. Questa è la prima nostra manife-stazione - ha continuato Grimaldi - ecome inizio tutto ok. Continueremo conil nostro costante impegno politico-so-ciale-culturale a far rinascere il paesenella collettività. Da sottolineare, ha con-cluso, l’impegno di tutti i giovani ma so-prattutto quello dal segretarioorganizzativo Gianfranco Bilotta che hadimostrato le sue capacità”.

[Giovanni Rosa]

Appiccato il fuoco, durante la notte del 5febbraio, al portone d’ingresso del Muni-cipio, in via della Resistenza. La cosa èstata scoperta la mattina se-guente, intorno alle sette,dai vigili urbani del piccolocentro del Marchesato. E’stato immediatamente avvi-sato il sindaco FrancescoCoco (nella foto), il quale hasubito allertato i carabinieri.A quanto sembra, gli atten-tatori hanno prima sparsobenzina sul portone, e poihanno appiccato il fuoco. Manessuno, pare, si è accortodi nulla, prima dell’aperturadegli uffici da parte dei vigiliurbani. Dietro il portone d’ingresso c’èuna seconda porta, che non è stata dan-neggiata dal fuoco e che probabilmenteha impedito che le fiamme si propagas-sero all’interno degli uffici e che procu-rassero quindi danni ben piu gravi.Profondamente turbato e rammaricato ilsindaco Coco, il quale, raggiunto telefo-nicamente, ci ha confessato di esseresenza parole, e di non capire, inoltre, se

ATTENTATO INTIMIDATORIO A ROCCABERNARDAAppiccato il fuoco al portone del Municipio

questo episodio sia o no da collegareall’azione amministrativa della Giunta cheegli guida, rnentre si affida alle forze del-

l’ordine per risalire aglieventuali autori di questogravissimo episodio.Peraltro, il gesto si aggiun-ge ai tanti atti intimidatoriche sono stati consumatidapprima contro l’abitazio-ne dello stesso sindacoCoco e poi contro le pianted’ulivo del vicesindacoVerzina.Intanto sono partite le inda-gini dei carabinieri, che in-dagano a tutto campo su

questo episodio. Una bottiglietta di ve-tro, di quelle usate per i succhi di frutta,sarebbe stata rinvenuta sul gradino de-gli uffici comunali, vicino al portone d’in-gresso, e avrebbe contenuto della ben-zina utilizzata per compiere il gesto inti-midatorio.Sono naturalmente pervenuti numerosiattestati di solidarietà da parte di cittadi-ni ed istituzioni provinciali, regionali enazionali.

LA “CRONICA”DEL MANNARINO

SU CD

A Petilia Policastro è stato presentatoun Cd multimediale realizzato dallaProloco “Perseo”, presideduta daDomenico Elia. L’opera ha l’intento dipresentare la storia di Petilia Policastroseguendo la linea di pensiero tracciatadal frate francescano, p. AntonioMannarino, nel manoscritto “Cronica

dell’antica e gloriosa Petelia detta ora

Policastro” del 1721. Nonostante le ca-ratteristiche proprie di un’operastoriografica composta secondo i ca-noni letterari e gli errori storiografici delXVIII secolo, essa rappresenta uno deipiù antichi scritti della letteraturapetilina.Inoltre il Cd dedica attenzione alle tra-dizioni, all’arte ed alla cultura cittadi-ne, al libro di mons. Domenico Siscasulla storia di Petilia Policastro, al san-tuario ed al culto della sacra Spina inPetilia Policastro ed un altro alla storiadel Fascismo di questa città, grazie alsig. Tullio Parente che ha contribuitocon ricchi documenti in possesso del-la propria famiglia.Sono presenti, anche, alcune fotogra-fie gentilmente messe a disposizionedell’insegnante Elena Abbruzzese checon i propri alunni delle scuole elemen-tari di Foresta ha realizzato un interes-sante percorso dal sapore antropologi-co fra gli antichi mestieri.Sono presenti i percorsi turistici enaturalistici del territorio montanopetilino ed i brani di musica etnica epopolare del gruppo musicale “Hantura”.

[Alberto Fico]

Del n.1/2004 di Area Locale

sono state spedite 680 copie su una tiratura di stampa di

1500 copie

Questo numero viene chiuso inredazione domenica 8 febbraio

Page 28: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

28

Si è concluso domenica 1° Febbraio ilVI Festival scacchistico “San Nicola”,svoltosi nell’arco di tre giorni presso l’ho-tel ristorante “La Collina”. Per ilprestigioso appuntamento hanno parte-cipato 32 giocatori provenienti da diver-se località della Calabria e della Sicilia.Il torneo, aperto a tutte le categorie com-presi i non classificati, giocato con il si-stema cosiddetto “Svizzero”, ha visto lapromozione in 3^ Nazionale delcatanzarese Benintende Vittorio.Al 1° posto si è classificato DomenicoCordì Candidato Maestro di RoccellaJonica (250 • + coppa); 2° postoMassimiliano Valotta promosso in 1^Categoria Nazionale ( 180 • + coppa);3° posto Luigi Forlano Candidato Mae-stro di Cosenza (120 • + coppa); 4° po-sto Abatino Maurizio Maestro Fide diCatanzaro e 5° posto a Luigi Arito 1^Nazionale di Messina (entrambi 50 •ciascuno). I premi di categoria sonoandati, per fascia Elo, rispettivamente aVito Ielapi del Circolo di Rossano, Filip-po Luverà di Locri e Biagio Levato di San

Giovanni Paolo II ha designato mons.Luigi Cantafora nuovo vescovo diLamezia Terme; Succe-de a mons. VincenzoRimedio, che ha rinun-ziato alla carica per rag-giunti limiti di età. La Let-tera del Nunzio S.Em.Paolo Romeo contenen-ti le volontà del Pontefi-ce è stata resa nota il24 gennaio (nel corso diuna cerimonia tenutasinella cattedrale diCrotone) dal vescovoS.E. Mons. AndreaMugione.Nato a Scandale, il 10aprile 1943 don Gino (come viene fa-miliarmente chiamato) proviene dalclero dell’arcidiocesi di Crotone-San-

VI FESTIVAL DI SCACCHI “SAN NICOLA” DI MESORACAIl Festival è diventato ormai un appuntamento fissonell’ambito del panorama scacchistico italiano

di Pietro Baffa

Giovanni in Fiore iscritto al Circolo diMesoraca.Durante la cerimonia di premiazione ilPresidente del Circolo di Mesoraca “LeTre Torri” Giuseppe Longo ha ringraziato

la Provincia di Crotone Assessorato alloSport e Turismo, il Comune di MesoracaAssessorato alla Cultura e gli sponsorper aver dato la possibilità di organizza-re il torneo.“Con la 6^ edizione abbiamo alzato no-tevolmente il livello delle competizioni” -ha dichiarato Longo- “Con la partecipa-zione di Maestri Fide e Candidati Mae-stri la manifestazione si è presentata conun aspetto diverso rispetto alle preceden-

ti gare. E’ un torneo molto apprezzatodagli scacchisti calabresi che anche que-st’anno hanno partecipato numerosi. Ilsuccesso di questo torneo-ha aggiuntoLongo- è dovuto, oltre che all’ospitalità el’amicizia che lega il CircoloScacchistico di Mesoraca con tantissi-mi giocatori calabresi, alla pubblicità suinternet, televideo Rai, sulla stampa esulle tele libere locali. Il prossimo appun-tamento è col Campionato Provincialeche, su autorizzazione del Presidentedel Comitato Regionale della Calabria,si svolgerà a Mesoraca entro il mese diFebbraio 2004. Il Festival ‘San Nicola’ èdiventato ormai un appuntamento fissonell’ambito del panorama scacchisticoitaliano.Siamo giunti alla 6^ edizione con grandisuccessi grazie, soprattutto, alla parte-cipazione numerosa di tanti giocatori pro-venienti da ogni parte della Calabria, Si-cilia e regioni del Nord Italia.Un torneo molto atteso da diversi gioca-tori del comprensorio crotonese. Possia-mo dire con orgoglio che, dopo il Festivalscacchistico internazionale di Cutro, èuno dei più importanti della nostra Re-gione.Oltre alla variazione del punteggio Elo-Italia si vincono premi in denaro e coppegrazie anche al patrocinio delle Ammini-strazioni pubbliche locali ed agli spon-sor del nostro Paese.Mesoraca conta un nutrito numero di gio-catori di scacchi di diverse categorieNazionali, tra cui ricordiamo il giovaneFrancesco Maria Crisà di 2^ CategoriaNazionale.Grande merito va attribuito al Dr.Celestino Antonio, Dr. BernardoMarrazzo, Prof. Francesco Spinelli, Prof.Franco Crisà, Prof. Francesco Grano,Ing. Salvatore Lonetto, Eugenio Londino,Prof. Anastasio Giovanni, Dr. GiuseppeGrano ed Enzo Caligiuri per aver pro-mosso e sostenuto a Mesoraca questonobile ed antico gioco.”Da qui possiamo aggiungere che, in re-lazione al momento di aggregazione cre-atosi in quei giorni, tutto ciò che rendeuna passione sinonimo di vita può esse-re stimolata da idee che proiettano ver-so orizzonti di crescita.

att

uali

DON GINO CANTAFORANUOVO VESCOVO DI LAMEZIA TERME

ta Severina (l’ultima designazione divescovo crotonese risale a

centosettantanove annifa), è entrato nel Semi-nario minore di Crotonenel 1956; ha frequenta-to gli studi ginnasiali-liceali ed i corsi filosofi-co-teologici presso ilPontificio Seminario Re-gionale “San Pio X” diCatanzaro dal 1959 al1969, conseguendovi ilBaccellierato in Teolo-gia. È stato ordinatoSacerdote il 19 luglio1969 a Crotone, e neglianni ha ricoperto impor-

tanti incarichi nella curia. Dal 1975 adoggi ha retto la parrocchia di S.Domenico, in Crotone.

Page 29: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

29

att

uali

E’ guerra aperta di manifesti e volanti-ni. In seguito all’affissione di un manife-sto da parte del locale circolo di An sulfinanziamento, da parte del Governo,dello stato di dissesto del Comune diRoccabernarda, immediata è stata lareplica della sezione Ds.I cittadini, infatti, domenica hanno potu-to leggere manifesti e volantini dal signi-ficativo titolo, in rosso, di “Pinocchio” contutta una serie di interrogativi rivolti per-sonalmente al primo cittadino, France-sco Coco.Dopo aver messo in chiaro che il contri-buto previsto non finanzia il dissesto diRoccabernarda ma la gestioneliquidatoria di tutti gli Enti locali nazio-nali che hanno dichiarato lo stato di dis-sesto dopo l’approvazione della leggecostituzionale n. 3 del 2001 e che il prov-vedimento non risolve i problemi di fondoin quanto il Comune non potrà assume-re mutui e ottenere contributi statali e diconseguenza aumenteranno le aliquoteIci, spazzatura e acqua, i diessini affer-mano che quella di Coco è una vittoria diPirro.

Dopo circa due anni l’avv. Silvano Cavarrettalascia l’Assessorato alla cultura “La mia re-cente scelta di aderire al Pri - scrive nella let-tera di dimissioni rivolta al sindaco Bruno Cor-tese - l’assunzione di coordinatore dello stes-so partito e la scelta di schierarmi con i partitidella Casa delle libertà, mi spingono ad ade-guarmi ad alcune regole che governano i parti-

ti e la loro appartenenza”.Insomma le dimissioni sarebbero da motivare con l’adesione di Cavarretta alPartito Repubblicano, il partito di La Malfa ora schierato sul fronte opposto aipartiti della sinistra che sostengono il sindaco Cortese.Che questa scelta di campo sia stata per qualcuno motivo di “scandalo” e og-getto di pressioni nei confronti del sindaco sembra adombrarlo nel passo dellalettera nel quale si afferma che le dimissioni servono “solo ed esclusivamenteper fare dormire sonni tranquilli ­ ai suoi referenti politici, che a mio avviso scalpitanoe frenano pensando al fatto che fino ad oggi sono rimasto a fare l’assessorenella sua giunta” e ribadisce comunque di “essersi pregiato di lavorare al fiancodi un sindaco straordinario, dal punto di vista morale, politico, sociale e tecnico”“In una Calabria ed in una Provincia come la nostra, dove traspare una certasfiducia tra amministratori ed amministrati, auguro a tutti una guida come quelladi Cortese, fatta di impegno quotidiano intenso, trasparente e tutto proteso asoddisfare le esigenze dei cittadini che amministra e parimenti alla riscoperta esalvaguardia della identità e della storia di questo Comune, quale centropropulsore di cultura ad ogni livello e da tempo proiettato a livelli internazionali”.

Cavarretta lascia l’Assessorato alla culturadel Comune di Santa Severina

Giuseppe aveva ancoraventicinque anni

Giuseppe aveva ancora venticinque anni,una vita da vivere e un futuro ancora tut-to da costruire. Eppure, ad un certo pun-to, lungo la strada c’era qualcuno chel’attendeva, un incredibile destino chenon gli ha lasciato via di scampo: era lamorte. La giovane età, il futuro, i proget-ti, non hanno avuto più nessun senso.Giuseppe Ierardi, un giovane studente diPetilia Policastro, era stato in paese pertrascorrere le vacanze con i suoi genito-ri, poi tornava a Genova per continuare acompiere il suo dovere; ma è bastato unattimo, un maledetto momento in cui uncamion è scivolato sull’asfalto bagnatoe l’incidente è stato inevitabile.Ora Giuseppe non c’è più; resta lo scon-certo, l’amarezza di una giovane vittimadella strada, di una giovane vittima che ilpaese piange per uno strano appunta-mento con la morte, su una strada chedoveva condurlo verso il futuro e che, in-vece, ce lo ha restituito solo nel ricordo.

[Alberto Fico]

Roccabernarda: il sindaco Coco sotto tiroSecondo l’opposizione la Finanziaria non aiuta il Comune in dissesto

Chiarito ciò gli chiedono: “se il dissestofinanziario è stato “vergognosamentenascosto” dalle precedenti amministra-zioni, come mai la sua approvava il bi-lancio consuntivo 2001 con avanzo diamministrazione e quello di previsionedel 2002 con le regole universali di pa-reggio? Quale sindaco ha sperperato ildanaro pubblico? Quale funzionario haaggiustato i conti? Quale burocrate halegittimato le procedure amministrative?Sindaco, lei che di mestiere ha fatto ilcarabiniere, perché non denuncia leeventuali illegalità commesse? Se nonè nello stile di An “ordire trame per oc-cupare poltrone e dividere prebende” per-ché tacere sul ruolo avuto nel dissestodal suo amato dottor Sulla?”E sugli sprezzanti giudizi espressi dalcircolo An sulla sinistra, nel manifestoDs si legge: “in quanto alla sinistra, ca-valiere Coco, quella italiana ha fatto lastoria: ha liberato il popolo dalla schiavi-tù della dittatura dei camerati fascisti.Lei, come Berlusconi, fatte naturalmen-te le dovute differenze, vede comunistidappertutto. Che sia il titolo di Cavaliere

a darvi alla testa?”Seguono poi nove interrogativi fra cui: “1)quanto percepisce mensilmente il suodottor Sulla, neocommissario del comu-ne? 2) in base a quale legge si fa “usoprivato” della Fiat Panda nera di proprie-tà comunale? 3) a firma di chi è il pro-getto di illuminazione pubblica realizza-ta nei pressi del rione Giarre? 4) qualemansione svolge la dottoressa, ex dipen-dente della Giava nell’ufficio di ragione-ria? 5) perché la sua macchina fotografi-ca non scatta più fotografie sul fiumeTacina, diventato ormai sede di discari-che abusive e fogne a cielo aperto? 6)quanto costa, giornalmente, il servizio perla nettezza urbana affidato all’Akros pre-sieduta dal solito dottor Sulla?”.

[Giovanni Rosa]

Page 30: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

lett

ere 30

- Original Message

From: “Tallarico Antonio”Date: Sun, 25 Jan 2004 19:29:32

Sono stato io. Lo confesso.Domenica scorsa mi sono permesso,nella qualità di Vs. abbonato, di farViomaggio di due copie del I° calendariodel Centro Cittadino per i Servizi Sociali,di cui mi onoro di esser Consigliere daoltre 20 anni, realizzato dal ns. Presi-dente Avv. Pino Verbaro.Normalmente i calendari li utilizziamo perricordarci di qualche impegno e di qual-che ricorrenza. Il nostro calendario, peril suo contenuto, ne raccomandiamo lalettura pagina per pagina. Ma sono cer-to che lo avete già fatto.Intato ne approfitto per complimentarViper la nuova iniziativa editoriale. Ilcoinvolgimento di altre realtà territoriali,arricchirà di contenuti il Giornale, anchee sopratutto nella diversità delle opinio-ni. Darà opportunità di dialogo e di faremergere problemi locali e di comuneinteresse del comprensorio. Darà oppor-tunità di dibattere su argomenti eproblematiche attuali ed emergenti nelterritorio, di dialogare anche a distanzaper i tanti, numerosi, cittadini lontani daipropri luoghi di origine. Qualcuno ha dettoche: “Il mondo deve essere il nostro vil-laggio e non il villaggio il nostro mondo”.A tal proposito vorrei dare inizio, ironica-mente s’intende, “alle danze”, per dirVi:ma dove caspita era seduto GiovanniRosa, che guardando la valle del Tacina,riesce a vedere, a destra, “Castelsilano(l’antica Casino) Caccuri, Cerenzia”.....“ A distanza più ravvicinata, eccoMesoraca, l’antica e famosa Reazio,”...”Più in qua scorgo appena Petilia...”. E’mai possibile che non ha visto che alcentro c’è anche Cotronei? Forse il no-stro paese non ha una storia “antica” chehanno altri del comprensorio, ma una ci-tazione obiettiva poteva anche starci. Ono?. Ma forse di questi tempi stare alcentro, con o senza altre aggiunte o trat-tino, non si gode di visibilità.Con molta stima e simpatia, cordialmen-te

Totò Tallarico - Catanzaro

[email protected]

- Original Message

From: “Francesco Mangano”

Date: Mon, Gennaio 12, 2004 8:08 pm

Porgo i miei più fervidi complimenti al Vs. Sito “Arealocale.com”, per i conte-nuti che esso offre e per l’ottima impostazione grafica.Da tempo la Vs. attività costituisce un punto di riferimento importante, unafinestra aggiornata e utile per avere una panoramica completa di quanto simuove nel nostro comprensorio. Simili iniziative, condotte da operatori appas-sionati e competenti, devono essere sostenute ed incoraggiate. L’Amministra-zione Comunale di Mesoraca guarda con attenzione e stima alle Vostre attivi-tà, e Vi ringrazia per averci omaggiato del primo numero della Rivista “AreaLocale”, anch’essa particolarmente apprezzata dalla comunità mesoracheseresidente in Ticino, come ha riferito un dirigente dell’Amit al Sindaco diMesoraca.Auguro a tutta la Redazione di raccogliere le meritate soddisfazioni, e Vi invitoancora a regalarci informazione, intrattenimento e notizie, con la consuetaprofessionalità e puntualità.

Avv. Francesco ManganoAssessore alla P.I., Cultura e Spettacolo del Comune di Mesoraca.

Il Consiglio dei ministri, su proposta delMinistro per gli affari regionali Enrico LaLoggia, siciliano, ha deciso di impugna-re davanti alla Corte costituzionale la leg-ge della Regione Calabria n.26/2003Come si ricorderà la legge fu emanataall’indomani dei fatti di ScanzanoJonico.Segnalata a tutti noi da FAUSIA Forum:Scorie nucleari a Scanzano IonicoSommariamente nella legge si dice che:- il territorio calabrese viene dichiarato “denuclearizzato” e- è vietata la presenza, anche transitoria, ed il transito di materialinucleari non prodotti nel territorio regionale (art.1);- la promozione della Conferenza per la sicurezza e la cooperazionedel Sud individuando forme di collaborazione solidaristica tra le popo-lazioni interessate per rilanciare la denuclearizzazione (art.2);- istituzione di un collegio referente (art.3); le misure urgenti di vigilan-za e controllo (art.4).La legge ora impugnata fu proposta dal deputato regionale dei VerdiDiego Tommasi, e votata all’unanimità dal Consiglio regionale dellaCalabria nella consapevolezza che la nostra Regione era, ed è ancorpiù oggi, una delle candidate a ricevere le scorie nucleari al posto diScanzano Jonico.Ora, questa mossa del Governo centrale è la sinistra conferma deitimori di allora.

Page 31: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

ult

ima31

www.arealocale.com

Campagna di sottoscrizione - Anno 2004 al mensile Area Locale

Versamenti:

ccp 17500885 intestato a:

Area Locale

casella postale 56 - 88836 Cotronei [KR]

Abbonamento

a dieci numeri :

Italia • 15,00

Estero • 30,00

sostenitore • 50,00

se Area Locale non ti arriva...

Tutti coloro che ricevono il giornale con forte ritardo sono invitati a re-clamare presso la Direzione provinciale P.T. del loro capoluogo di pro-vincia con una lettera del seguente tenore: Reclamo per la pubblica-

zione Area Locale n. .... consegnata dall’editore all’ufficio postale di

Crotone in data .... (come risulta dal timbro datario apposto sul model-

lo di spedizione dell’editore), che mi è stata recapitata solo il giorno

...... con un ritardo fortemente pregiudizievole per l’utilizzo di tale pub-blicazione ovvero per la sua lettura in termini di attualità. Chiedo rispo-

sta motivata ed assicurazioni scritte sull’eliminazione dei ritardi nei

futuri recapiti. Distinti saluti. (Firma leggibile, indirizzo e data).

Tali reclami vanno indirizzati in busta chiusa alla Direzione ProvincialeP.T. del capoluogo di provincia e, per conoscenza alla Direzione deiServizi Postali, viale Europa 147, 00144 Roma. Ambedue le letterevanno spedite senza francobollo, indicando al posto dello stesso: esenteda tassa, reclamo di servizio, art. 51 D.P.R. 29.3.1973 n. 156. Un’altracopia per conoscenza dovrebbe essere inviata, sempre in busta chiu-sa ma con francobollo, al nostro indirizzo. Per permettere ai“protestatari” la massima precisione, indichiamo quì la data in cui loscorso numero è stato consegnato all’ufficio postale per la spedizione.Il numero 1/2004 è stato spedito in data 13 gennaio 2004.

ABBONAMENTIANNO 2004

Sostenitori:da Elmo (GR):

Raffaella Roncaglia

Ordinari:da Mesoraca:Fabio Rizzutida Cotronei:

Bruno AmorosoGiuseppe [Peppe] Albida Petilia Policastro:

Raimondo CarvelliMassimo VonaRoberto Carvelli

Francesca BubbaFarmacia Donnici-Rocca

Francesco Le ChiaraSalvatore Floro

Bar PlatanoGiuseppe Bubba

Francesco CarvelliDomenica Spinelli

Domenico EliaAssociazione Culturale T. Campanella

Pasquina DonniciEmilio Bianco

Stanislao DanieleTeresa GarrubaMarcello CarusoGerardo ScaliseFilomena Daniele

Fico SalvatoreDavide DionesalviAlessandro Fico

Concio Luigi - Circolo LegambienteRoraria Marra

Vittorio Carvellida Milano:

Emilio Roccada S. Patrizio (RA):Giacinto Cavarretta

da Bari:Giuseppina Fico

da Siena:Avv. Francesco Ierardi

da Imperia:Salvatore Vonada Firenze:

Rosa Alba Amorosoda Acri (CS):

Antonio Polifroneda Crotone:

Teresa StumpoPino SabinoVittorio Iozzi

Page 32: alida dal 10.02.2003 CATTIVE STRADEcotroneinforma.org/wp-content/uploads/2015/03/81.pdfSpedizione in A. P. - Ar t. 2 Comma 20/C Legge 662/96 - Autorizzazione DCO/DC KR/56/2003 - V

www.arealocale.com

www.arealocale.com

www.arealocale.comwww.arealocale.com